INWALKABOUTCITY 2.0

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He went on to explain how each totemic ancestor, while travelling through the country, was thought to have scattered a trail of words and musical notes along the line of his footprints, and how these Dreaming-tracks lay over the land as ‘ways’ of communication between the most far-flung tribes. ‘A song ‘, he said, ‘was both map and direction-finder. Providing you knew the song, you could always find your way across country’. ‘And would a man on “Walkabout” always be travelling down one of the Songlines?’ Bruce Chatwin1

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ISBN 978-88-6242-077-8 Prima edizione, Novembre 2012 First published, November 2012 © 2012, LetteraVentidue Edizioni © 2012, Marco Navarra © 2012, per le fotografie e i testi: rispettivi autori © 2012, photography and texts: their authors Tutti i diritti riservati All rights reserved È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means (electronic or mechanical, including photocopying, recording or any information retrieval system) without permission in writing form. L’autore e l’editore rimangono a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare. Author and publisher apologise for any unintentional omissions and are available for any eligible parties they could not reach. Book design: Officina22 e Antonio Rizzo Immagine di copertina: © Peppe Maisto, 2008 Traduzioni italiano-inglese / Translations ita-eng (pp.15-111 e pp. 135-197): Katrina Barnes Traduzioni italiano-inglese / Translations ita-eng (p.117 e p.119): Concetta Raniolo Traduzioni italiano-inglese / Translations ita-eng (p. 201-272 e p. 304-319): Antonella Bergamin Traduzioni inglese-italiano / Translations eng-ita (p. 274-281): Antonella Bergamin Traduzioni spagnolo-inglese / Translations spa-eng (p. 9-12 e p. 282-286): Paul Hammond Traduzioni spagnolo-italiano / Translations spa-ita (p. 9-12 e p. 282-286): Fabio Navarra

LetteraVentidue Edizioni S.r.l. Via Luigi Spagna, 50 L, 96100 Siracusa, Italy www.letteraventidue.com Finito di stampare nel mese di Novembre 2012 presso lo Stabilimento Tipolitografico Priulla S.r.l. (Palermo)

Questa pubblicazione è stata realizzata su carta ecologica certificata FSC delle cartiere Fedrigoni


Manuel de Solà-Morales La linea come cosa / The line like a thing

TIME AFTER TIME

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Una linea tra architettura e paesaggio / A line between architecture and landscape

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1. Lo stato delle cose | scrivere-incidere Principi e forme nella costruzione della ferrovia 1. The state of things | writing-engraving Principles and forms into the construction of the railway

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Indice

2. Occhi che non vedono | sottolineare-cancellare Il paesaggio della/dalla ferrovia 2. Eyes that don’t see | underlining-cancelling The scenary of the/from the railway 3. La linea invisibile | riscrittura-costruzione Un parco lineare come infrastruttura leggera 3. The invisibile line | restructuring-building A strip park as a light infrastructure

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4. La polvere di Duchamp | nominare Alcune tecniche per un progetto di paesaggio 4. The dust of Duchamp | naming Several techniques to be used in a landscape project

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Note / Notes

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Andrea Messina Itinerari / Tours

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Bibliografia / Bibliography

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Crediti / Credits

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Maria Giacoma Marino Atlante / Atlas

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Kurt W. Forster Ridare vita al paesaggio: gli interventi di Marco Navarra in Sicilia Bringing landscape to life: Marco Navarra’s interventions in Sicily Eduard Bru Nel mare tra terre. Marco Navarra a San Michele di Ganzaria The sea in the middle of the lands. Marco Navarra in San Michele di Sanzaria

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Laura Cantarella Sul Parco lineare, settembre 2012 On strip park, september 2012

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Marco Navarra Time after time. Cosa ho imparato dal Parco lineare Time after time. What I learned from the Strip park


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Alle tre nel sole di dicembre, dietro il mare che scoppiettava nascosto, il trenino entrava, piccoli vagoni verdi, in una gola di roccia e poi nella selva dei fichidindia. Era la ferrovia secondaria, in Sicilia, da Siracusa per le montagne [...] Cominciarono a passare le stazioni, casotti di legno col sole sul cappello rosso dei capistazione, e la selva si apriva, si stringeva, di fichidindia alti come forche [...] E tra i fichidindia apparivano case; il treno si fermava sulle arcate di un ponte e dal ponte girava la gradinata dei tetti; si attraversava la galleria, si era di nuovo tra fichidindia e scogliere di roccia [...] D’un tratto, poi, un cappello rosso, una bandierina rossa, un grido di ragazzo furono senza più sole, e sotto i fichidindia fu buio, comparve un lume. Un asino bigio guadò un sentiero d’acqua; e si salì e si passarono gallerie, si videro lunghe schiene di montagne, e alle fermate, giù in una conca, quattro luci, cinque luci, i paesi.

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Lo stato delle cose

Principi e forme nella costruzione della ferrovia

The state of things

Principles and forms into the construction of the railway

Elio Vittorini7

scrivere, incidere writing, engraving


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Lorsque rien n’arrête notre regard, notre regard porte très loin. Mais s’il ne rencontre rien, il ne voit rien; il ne voit que ce qu’il rencontre: l’espace, c’est ce qui arrête le regard, ce sur quoi la vue butte: l’obstacle: des briques, un angle, un point de fuite: l’espace c’est quand ça fait un angle, quand ça s’arrête, quand il faut tourner pour que ça reparte.

02

George Perec11

Occhi che non vedono

Il paesaggio della/dalla ferrovia

Eyes that don’t see

The scenery of the/from the railway

sottolineare, cancellare underlining, cancelling


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Superfici. Il progetto, dalla descrizione attenta delle macchie di arbusti cresciute lungo la ferrovia in modo da formare una tessitura autonoma rispetto alle essenze coltivate nei campi limitrofi, ha derivato la scelta di rafforzare questo principio. Lungo le superfici inclinate, che costeggiavano i binari, è stata ripiantata e densificata una stessa tipologia di arbusti in modo da costruire una successione, ordinata e ritmata dai colori e dagli odori delle varie fioriture. Il parco quindi si costruirà nel tempo, attraverso la cura e il graduale incremento della densità delle specie nelle stesse superfici, cosicché il passaggio delle stagioni gli attribuirà una sua identità e una vita propria. Surfaces. The project, from the attentive description of the bushes that have begun to grow along the railway line so different from the essences cultivated in the neighbouring fields, has chosen to strengthen this principle. These bushes that grew along the sloping surfaces that flanked the railway tracks have been reinforced so as to create a succession of colours and smell coming from the various flowers. The park, therefore, will evolve in time with care and the gradual increase of the different species will make sure that each season will have its own identity and life.

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Salvatore Gozzo for the opening ceremony


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Piccola antologia critica Small critic anthology 242

Introduzione / Introduction

245

Kurt W. Forster Strip park

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Liane Lefaivre, Alexander Tzonis Strip park between Caltagirone and Piazza Armerina

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Gennaro Postiglione “Walkabout”

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Stefano Boeri, Giosuè Calaciura, Francesco Jodice Un nastro d’asfalto colorato in Sicilia

256

Giosuè Calaciura Una cicatrice nella Sicilia incompiuta

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Luca Molinari Passi misurati e tranquilli nella realtà

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Isotta Cortesi Il Parco Lineare di Marco Navarra - NOWA

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Mario Lupano Paesaggio ferroviario e geografia della lentezza 241


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FOR A TIME per un pò ABOUT TIME è tempo AROUND THE TIME contemporaneamente

TIME

AFTER TIME

continua mente

AFTER A TIME dopo un certo tempo AFTER SOME TIME qualche tempo dopo AFTER TIME a tempo scaduto FROM TIME TO TIME di volta in volta TIME TO COME tempo a venire OVER TIME nel tempo col tempo AGAINST TIME controtempo


KURT W. FORSTER

Bringing landscape to life: Marco Navarra’s interventions in Sicily Ripensare il paesaggio: gli interventi di Marco Navarra in Sicilia

I paesaggi contemporanei sono in uno stato di fondamentale trasformazione, tanto nelle città quanto nelle periferie. Mentre alcune città continuano a espandersi a velocità vertiginosa, altre si stanno riducendo addirittura all’ombra di ciò che erano in passato. La rete di trasporto svolge un ruolo chiave in entrambi questi processi, promuovendo in alcuni casi un’espansione del raggio urbano grazie a sistemi su rotaia e in altri tagliando tratte e servizi. In un caso o nell’altro, le rotaie sono state montate o abbandonate, ostacoli giganteschi sono stati elevati o superati. In tutti i casi, il paesaggio emerge come piattaforma di espansione o contrazione, come sito del nuovo o come luogo di rovina. In passato, il paesaggio svolgeva il ruolo di contrappeso all’urbanizzazione; oggi, il graduale declino di molte aree urbane implica la riemersione del rurale nell’antico senso di rus latino. Gli aspetti ‘rustici’ che oggi tornano alla terra dalla quale erano

At the present time, landscapes are in a state of fundamental transformation, no less than the towns and their peripheries. While some cities continue to expand at a dizzying pace, others are shrinking to mere shadows of their former selves. Transportation plays a key role in both of these processes, expanding the urban scope with rail systems in some and curtailing routes and services in others. In either case, however, tracks have been laid or abandoned, massive obstacles erected or left behind. In all cases, the landscape emerges as the platform of expansion or contraction, as the site of the new or as a place of ruin. In the past, landscape played the role of a counterpart to urbanization; today, the gradual eclipse of many urban areas entails the reemergence of the rural in the old sense of the Latin rus. The ‘rustic’ aspects that now return to the land from which 274


in origine emersi contrastano la colonizzazione vorace degli ultimi secoli. Assistiamo a un ritorno a condizioni preesistenti obliterate da una conquista che non lasciò altro che un patetico residuo rappresentato da giardini ornamentali o radure desolate. Tali condizioni preesistenti risultano fin troppo sbrigativamente compresse nella nozione di ‘origini’. Segretamente sappiamo che le origini rimangono per sempre irraggiungibili, per questo tendiamo a rimpiazzarle con vaghe nozioni di ‘terra vergine’ e con la finzione rappresentata dalle aree incontaminate votate alla fruizione vacanziera. Con la trasformazione urbana che prosegue senza sosta, nella riproposizione dell’industrializzazione o nel lutto dato dalla sua scomparsa, è la geografia a fare soprattutto le spese di queste trasformazioni spesso attuate in assenza di pianificazione o previsione. Come nozione astratta, la geografia è spettatrice inerme delle sollevazioni e della violenza del cambiamento delle quali subisce totalmente l’impatto fisico ed ecologico.

they originally sprang displace the voracious colonization of past centuries. We experience a return to former conditions that were obliterated by a conquest that left only a pitiful residue of ornamental gardens or desolate patches. Such past conditions are too easily foreshortened into the notion of ‘origins.’ Secretly we know that origins remain forever out of reach, we therefore tend to substitute them with vague notions of ‘virgin land’ and with the fiction of unspoiled regions for the holidays. As urban transformation continues unabated, replaying the scenario of industrialization or suffering the plight of its loss, geography bears the brunt of these changes that often defy planning or forethought. As an abstract notion, geography is innocent of the upheavals and the violence of change, but embraces their full physical and ecological panoply. When the layer of the manmade begins to wear thin, the ‘thickness’ of geology returns with a vengeance and draws our attention away from the surface to the ground and its invisible depth. The conquest of mobility was celebrated as a victory over geography. Blasting tunnels through mountain chains, throwing bridges across gorges and cutting into slopes to provide a level track bed was the stuff of heroic tales. As a result, landscape wore the rags of a barbaric province succumbing to a victorious conqueror. Add ocean liners that berth in gigantic harbor basins, oil storage tanks, and miles of runways and you gauge the scale of violence committed in the open. Violence it remains, whether justified by reasons of state or by the state of the economy, and as violence it will be remembered for centuries and millennia to come. Such colossal works induce

Quando lo strato artificiale comincia ad assottigliarsi, lo ‘spessore’ della geologia torna, più vitale che mai, obbligandoci a spostare l’attenzione dalla superficie al terreno e al suo spessore invisibile. La conquista della mobilità era stata celebrata come una vittoria sulla geografia. Sventrare le catene montuose per traforarle, costruire ponti sulle gole e spianare i pendii per offrire un piano adeguato ai tracciati ferroviari diventavano materia per racconti 275





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