SABBIONETA. Progetto di una città

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INTRODUZIONE 6

IL TERRITORIO 9

LE STRADE E LE PIAZZE 25

LE CASE 49

LA CITTÀ 71

PROGETTI 89 NOTA BIBLIOGRAFICA 145



IL TERRITORIO

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l territorio è la Pianura Padana, una terra costruita dal lavoro dell'uomo, segnata dalle strade romane e dal tracciato della centuriatio che ancora disegnano parte della campagna, trasformata dalle opere di bonifica, irreggimentazione e controllo delle acque che la innervano per sottrarla alla sua condizione originaria di palude. Un luogo che è divenuto nel tempo un laboratorio di ingegneria idraulica e di tecniche di coltivazione, dove si sperimentano nuove forme di convivenza, di organizzazione del suolo, di lavoro. Uno spazio molteplice, fatto di tanti ambiti differenti i cui confini sono sovente segnati dai corsi d'acqua che separano e legano, a partire dal Po, il grande fiume che attraversa tutta la Pianura e la riunisce. Il paesaggio è raddoppiato dai riflessi delle risaie e delle marcite, dalla prospettiva lunga dell'orizzonte che si perde lontano, in cui ogni cosa rimanda ad altre. A questo palinsesto complesso appartiene anche la storia degli insediamenti, le città, i conventi, le cascine, le architetture isolate. Ogni città, dai centri maggiori, Piacenza, Cremona, Mantova, Parma, Ferrara, a quelli minori, si costruisce guardando ad altre città, 9


Sabbioneta. Vista dall'alto della città e Spalto Bresciani


Sabbioneta. Vista del Bastione S. Giorgio e Spalto Bresciani



LE STRADE E LE PIAZZE

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e strade di Sabbioneta sembrano vuote, quando le percorriamo ma anche nelle rappresentazioni e nelle fotografie. Mancano i negozi, mancano le persone, manca il rumore e la socialità della vita. Quando camminiamo lungo queste strade elementari e tese, contenuti tra le cortine continue e uniformi delle case, ci sembra di attraversare gli spazi di un palazzo, le sue stanze più che una città. Abbiamo la sensazione di trovarci in un interno. La prospettiva si chiude sempre davanti a noi con un nuovo edificio e non si vede mai oltre, siamo immersi dentro la città. Il carattere delle strade di Sabbioneta è diverso da quello di altri luoghi della Pianura Padana, come Mantova o Guastalla, dove le strade sono segnate dall'irregolarità e dagli accidenti dell'impianto medievale. Si avverte che lo spazio è disegnato, pensato e costruito unitariamente. In un certo senso senza una storia, senza le stratificazioni e le casualità che restituiscono naturalezza ai luoghi, si sente qualcosa di artificiale. La prima impressione è che le strade siano ampie, non così tanto da diventare rarefatte e da perdere il rapporto 25



tra le cortine edilizie, come avviene ad esempio a Pomponesco, ma abbastanza da introdurre un elemento inatteso, di sorpresa. Ampie rispetto alle proporzioni delle case, che sono modeste e semplici, come in tanti altri piccoli centri della Pianura, ma a Sabbioneta le case hanno un rapporto più aperto e regolato con la strada. La presenza della geometria si sente negli allineamenti netti, nel controllo degli spazi. Il calibro delle strade, la distanza tra le cortine edilizie, attribuisce un peso alle facciate e alle architetture, consente allo sguardo di osservarle da più punti di vista. Il ruolo delle case e degli edifici monumentali è diverso all'interno della città, le parti residenziali costruiscono l'allineamento continuo della cortina, gli edifici pubblici arretrano o avanzano e si distinguono, si mettono in scena. Sono strade in cui viene voglia di passeggiare, percorrendo le strade di Sabbioneta ci sembra di camminare dentro la scena di un teatro. Il carattere dello spazio urbano nasce da elementi concreti di costruzione della città, dalla sezione dei percorsi, dal rapporto tra sedime e quinte degli edifici, dalla disposizione degli elementi. Le strade fissano la figura della città. Il carattere delle strade di Sabbioneta è netto ma insieme sospeso, indecifrabile, enigmatico. Anche per questo la città si offre come una sfida difficile per il progetto di architettura che deve raccogliere questo carattere e continuarlo. Nella bibliografia su Sabbioneta, come in quella di ogni città, alcune letture si impongono. Accanto a alcuni testi antichi, diversi saggi di storici locali, molti articoli recenti su temi specifici, hanno un ruolo inaugurale gli scritti di Kurt Forster1 e di Paolo Carpeggiani2, che allargano la lettura della città al punto 1. Forster K., From Rocca to Civitas: urban planning at Sabbioneta, in “L'Arte”, n. 5, 1969, pp. 5-40; ed. it. ridotta, La stella e la chiocciola, in “FMR”, n. 58, 1988, pp. 98120; L'Atene delle campagne, in “Vox Organalis”, n. 10, 2008, pp. 11-18. 2. Carpeggiani P., Sabbioneta, Ceschi, Mantova, 1972. Carpeggiani P., Città reale e città ideale: l'evento di Sabbioneta, in Sabbioneta. Una stella e una pianura, cit., pp. 25-64.

Le strade e le piazze

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SABBIONETA


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SABBIONETA


LA CITTÀ

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e città si conoscono viaggiando. Anche quello alla scoperta della città ideale è un viaggio, ma di una natura differente1. Un viaggio che si compie senza uscire dai confini della stanza e in cui si incontrano e confondono luoghi immaginari e reali, vicini e lontanissimi e poi libri, racconti, descrizioni e una varietà sorprendente di figure, che sono il ricordo più profondo che ci porteremo dietro. Il tema della città ideale percorre dalle origini la storia dell'uomo e attraversa le civiltà e i confini. Appartiene prima ancora che al mondo dell'architettura e degli insediamenti umani alla storia delle culture. In esso si intrecciano le ambizioni di potenza e di controllo sociale del tiranno o del principe e i grandi percorsi dell'utopia, le ideologie egualitarie, le promesse di rigenerazione morale.

1. Questo testo riprende nella prima parte il mio scritto: Lorenzi A., Il Moderno e il mito della città ideale, in Bertelli P. (a cura di), Costruire, abitare, pensare. Sabbioneta e Charleville città ideali dei Gonzaga, cit., pp. 59-68.

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Vista di Bastione S. Nicolò da Porta Vittoria (pagina precedente) G. B. Sesti, Sabioneta, 1720 circa


La città ideale porta con sé l'utopia di fare corrispondere a un principio di organizzazione della vita un'idea di disposizione dello spazio. Ma il tema della città ideale ha rappresentato anche il tentativo dell'uomo di ragionare sulle forme e sulla natura dell'abitare, di formulare una domanda decisiva della storia delle civiltà: che cos'è una città? E di rispondervi in uno dei pochi modi possibili e cioè con una figura che, negli esempi migliori, non si riduce alla razionalizzazione e al diagramma ma conserva la complessità di forme della vita. Fissare un'idea in una forma che la renda stabile e riconoscibile e la riproponga nel tempo è stata sempre una delle ambizioni dell'architettura. Ma talvolta, e questo è il caso del tema della città ideale almeno a cavallo del XV e XVI secolo, la figura sembra nascere insieme o addirittura anticipare l'idea, come talvolta accade alla grande arte o alla poesia. «Perché nella poesia la figura preesiste all'idea da colarvi dentro»2. È per questo che molte piante di città ideali conservano qualcosa di misterioso, arcano e fatale, come una scrittura sconosciuta di cui siamo in grado di riconoscere il disegno prima del significato. Il ruolo della forma, la geometria di fondazione, è determinante in ogni impianto urbano. Colin Rowe, in un saggio molto bello del 1959 dal titolo L'architettura dell'Utopia3, metteva in evidenza il prevalere nei tracciati di città ideali della forma circolare. Il cerchio garantisce l'equidistanza dei punti corrispondenti rispetto al centro e quindi l'equilibrio e l'armonia tra le parti ma insieme evoca l'idea di compiutezza e perfezione della sfera, richiamata da Platone e ripresa dai trattatisti d'architettura, da Leon Battista Alberti e dal pensiero ermetico. La sfera è rappresentazione emblematica dell'ordine 2. Campo C., Parco dei Cervi, in Campo C., Gli imperdonabili, Adelphi, Milano, 1987, pp. 143-163. La citazione è da p. 150. 3. Rowe C., L'architettura dell'Utopia, in Rowe C., La matematica della villa ideale e altri scritti, Zanichelli, Bologna, 1990, pp. 187-204.

La città

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Pianta della città con inserimento dei progetti di Tesi di Laurea


LA CITTÀ E LA ROCCA Progetto per la riqualificazione di Piazza d'Armi e del sito dell'antica Rocca di Sabbioneta

Tesi di Laurea di Annalisa Lugli Relatore: Prof. Angelo Lorenzi Correlatore: Prof. Helder Casal Ribeiro


Planimetria generale di progetto


Prospetti di progetto



LABORATORIO DI PROGETTAZIONE ARCHITETTONICA ANNO ACCADEMICO 2018/2019


Pianta della città con inserimento dei progetti





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