Sabbioneta, iscritta insieme a Mantova nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco nel 2008, rappresenta un esempio emblematico dell’urbanistica del Cinquecento. La sua struttura urbana rimanda all’impianto ortogonale del castrum di fondazione romana e alla riflessione sulla tema della città ideale che si sviluppa nel corso del Rinascimento e attraversa i grandi trattati di architettura. Ma Sabbioneta è anche un luogo reale in cui il territorio, i tracciati antichi, le preesistenti costruzioni medievali hanno un peso e determinano eccezioni che condizionano l’impianto, lo rendono meno astratto e più complesso. Altre figure si sovrappongono alle precedenti come quella dell’analogia, stabilita da Leon Battista Alberti, tra la casa e la città e quella del labirinto.
Il carattere della città diviene dunque difficile da interpretare, enigmatico.
Questo libro guarda a Sabbioneta come a un’opera d’architettura in parte compiuta in parte ancora aperta al progetto, il progetto di una città.