Al di là dei valori plastici, più o meno bidimensionali, che tradizionalmente si associano alla facciata, questa frangia si può assumere come una entità spaziale all’interno della quale si riconoscono e si esplorano, contemporaneamente, le possibilità di abitare a una scala differente. Manuel A. Mateus
Francesco Cacciatore
ABITARE IL LIMITE Dodici case di Aires Mateus & Associados
Ringraziamenti Lo studio qui pubblicato scaturisce da un lavoro di ricerca condotto all’interno del Dottorato in Progetto Architettonico ed Analisi Urbana - XVIII Ciclo - con sede presso l’Università degli Studi di Catania, Facoltà di Architettura, nel corso del triennio 2002-2005. L’autore desidera ringraziare tutto il Collegio dei Docenti per aver condiviso la trattazione dei temi di cui il presente volume rappresenta un estratto. L’autore desidera ringraziare inoltre Manuel Aires Mateus, professore Ordinario di Progettazione Architettonica presso l’Accademia di Architettura della Svizzera Italiana di Mendrisio, per aver autorizzato la pubblicazione di foto e disegni e per la presentazione fatta al volume; Francisco Aires Mateus, professore presso l’Accademia di Architettura della Svizzera Italiana di Mendrisio; Jorge P. Silva, dello studio Aires Mateus & Associados, per la disponibilità e l’aiuto fornito nel recupero, nella riorganizzazione e nella sistematizzazione di alcuni dei materiali presenti in questo volume; Luigi Pellegrino, alla cui lungimirante intuizione è da attribuire la conoscenza e la frequentazione di Manuel e Francisco Aires Mateus.
INDICE
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Presentazione di Manuel Aires Mateus Introduzione
DODICI CASE SPERIMENTALI 1998-2008 19 31 39 49 59 67 75 83 91 97 107 113
Casa Casa Casa Casa Casa Casa Casa Casa Casa Casa Casa Casa
ad Alenquer ad Alvalade a Brejos de Azeitão a Melídes nella Serra de Mira de Aire a Sesimbra nel Parco Naturale di Arrábida ad Alcácer do Sal nella Quinta do Lago a Monsaraz a São Brás de Alportel a Coruche
ABITARE IL LIMITE Rappresentazione dello spessore e costruzione dello spazio interstiziale 119 123
Astrazione e parzializzazione dei livelli di informazione La costruzione come risultante di materia, luce, proporzioni
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Bibliografia
Titolo libro
PRESENTAZIONE di Manuel Aires Mateus
Il progetto di una casa costituisce sempre una sorta di percorso di ricerca. Intensa, per la familiarità che abbiamo nei confronti del programma. Unica, per la specificità e la peculiarità di ogni situazione. In effetti, quello della casa rappresenta il programma con il quale abbiamo più confidenza. A partire da vincoli e possibilità determinate, ogni casa si materializza attraverso la costruzione, specificando la sua funzione e il suo aspetto. La questione della materialità diviene fondamentale, pertanto, dato che va a definire un limite, un campo di forze ben determinato, una nuova centralità. Questo campo, considerato nella sua inevitabilità, oltrepassa il significato astratto, quello che interessa la matematica, costringendoci a lavorare al suo interno e a comprendere le sue stesse potenzialità. Disegnando a partire da esso, nuovo centro delle relazioni, si può rappresentare sia il mondo reale sia quello che andiamo immaginando, compiendo così una esperienza che assume un valore totalizzante. Quasi a sottolineare il ruolo di sperimentazione che il programma e il progetto della casa unifamiliare assumono all’interno della nostra peculiare ricerca progettuale e, allo stesso tempo, all’interno del dibattito contemporaneo sull’architettura, questo libro di Francesco Cacciatore raccoglie in un unico volume tutti i principali progetti di Presentazione di Manuel Aires Mateus
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Abitare il limite
DODICI CASE SPERIMENTALI 1998-2008
Titolo capitolo
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Localizzazione: Alentejo, Portogallo Progetto: Manuel Aires Mateus, Francisco Aires Mateus Collaboratori: M. R. Pinto, P. Marques Fotografie: D. MalhĂŁo Superficie: 200 mq Anno: 2000
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La casa e l’archetipo
In un territorio apparentemente infinito e punteggiato da pini a perdita d'occhio, la collocazione della casa segnala un punto preciso. La costruzione di questa porzione di spazio stabilisce e disegna un limite tra l’interno e l’esterno. Questa frontiera si definisce ricorrendo a spazi intermedi le cui forme evocano archetipi riconoscibili dell’architettura popolare. Però, al contrario di quello che avviene di solito, i volumi così definiti in negativo chiudono uno spazio esterno che risulta rivolto verso l’interno. Come pezzi modellati sulle facce invertite di uno stampo, esterno ed interno mantengono tra loro una relazione diretta attraverso le pareti porticate. Questi spazi di transizione si inscrivono nella pianta quadrata della casa, ritagliando il volume costruito. Tutte le facciate esterne sono intonacate di bianco. I bordi della copertura sono marcati da un freddo coronamento in pietra di volta in volta interrotto, in corrispondenza delle logge ritagliate all’interno del volume chiuso, da linee perpendicolari che attirano il calore dei raggi del sole all’interno di queste cavità. Il programma si organizza in uno spazio aperto e continuo rispetto al quale i differenti usi vengono individuati per le piccole zone ausiliarie di servizio ricavate all’interno delle pareti perimetrali più esterne, ispessite e scavate. Il modo stesso in cui queste zone interstiziali che costruiscono il limite dell’edificio vengono rappresentate evidenzia la precisa volontà di interderli come volumi pieni dai quali lo spazio contenuto si ricava per sottrazione di materia, prima accumulata e poi diradata.
Casa ad Alcácer do Sal
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Intorno al vuoto
In un sito delimitato da due sole strade e da gruppi di anonimi edifici, solo il cielo e le chiome dei pini offrono scorci visivi interessanti. La morfologia del suolo è stata organizzata in modo da rendere accessibile una corte dal basso. Tutte le funzioni della casa si dispongono intorno a questo vuoto, un massiccio muro anulare abitato a protezione dello spazio centrale. I lati corti del rettangolo contengono corpi di fabbrica piÚ profondi che accolgono, rispettivamente, la zona notte da un lato e il grande soggiorno a cui si affianca la camera padronale dirimpetto. I lati lunghi sono allo stesso tempo sottili spazi di distribuzione e passaggio e luo-
Localizzazione: Quinta do Lago, Portogallo Progetto: Manuel Aires Mateus, Francisco Aires Mateus Superficie: 600 mq Anno: 2005
ghi che alloggiano tutte le funzioni di servizio, come la zona pranzo, la cucina e la dispensa. Una piscina occupa il centro dell’intervento. L’apertura ellittica del patio rivolta verso il cielo proietta la luce naturale nel lento scorrere del tempo. Il lato nord e il lato sud sono riservati alle funzioni principali, come il soggiorno e le camere, sul lato est si apre tutta la zona pranzo, mentre sul lato ovest, più esposto, si allunga lo spazio di distribuzione. La struttura, simmetricamente, sostiene l’edificio in due punti con lunghi sbalzi che si sviluppano in entrambe le direzioni. Il punto di accesso in connessione con la quota bassa conduce a un giardino periferico che, distaccato dalla costruzione, collega la casa all’intorno circostante.
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Abitare il limite
Sotto la volta del patio
Immersa nell’aperta campagna punteggiata di ulivi e querce da sughero ma rivolta verso la distesa sconfinata del lago di Alqueva, la casa richiedeva la costruzione di un luogo centrale, un necessario vuoto di mediazione tra l’interno e l’esterno dell’edificio. Tutta la casa si organizza intorno a questa stanza: un patio coperto ma aperto verso il paesaggio liquido del bacino d’acqua. Approfittando della morfologia del terreno si distende uno spazio voltato posto a copertura delle zone collettive che rappresentano il cuore della casa. Una seconda virtuale cupola rovesciata la interseca creando un’apertura che illumina dall’alto lo spazio sottostante e ne definisce la geometria e il limite. Il dispositivo spaziale ottenuto richiama molto da vicino il funzionamento di celebri edifici dell’architettura romana. A partire da questo spazio periferico e affacciato, tutte le funzioni domestiche si organizzano alla quota ipogea. Ogni camera da letto si apre su patii circolari privati, mentre la cucina, la zona pranzo e il soggiorno si affacciano sul grande spazio voltato di relazione. Nella distesa del paesaggio naturale la presenza della casa è segnalata dai patii scavati e dalla geometria superiore della cupola: gli unici elementi visibili, risplendenti di un bianco luminoso, sulla frangia di separazione tra il verde della campagna e l’azzurro dell’acqua. Casa a Monsaraz
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