Pier Luigi Nervi

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Ringraziamenti Un doveroso ringraziamento va a Dario Costi che ci ha dato l'occasione di approfondire il lavoro di Pier Luigi Nervi. Al prof. Mario Bolognari che ha portato alla memoria episodi legati al periodo del progetto dello stadio di Taormina. Un grazie a mio padre che ha voluto condividere con me questo lavoro e soprattutto mi ha schiuso la porta su quella parte di storia dello studio Marino-Ruberto a cui orgogliosamente sento di appartenere. E infine un pensiero alla memoria di Santi Ruberto: lo zio di mio padre, ingegnere competente e scrupoloso, persona stimata professionalmente e umanamente, vivo nei miei ricordi d'infanzia e degli anni in cui ho cominciato a frequentare lo studio e la facoltĂ di architettura. Con la sua serietĂ ha contribuito alla costruzione dello studio Marino-Ruberto e, sono certa, sarebbe stato molto contento di questo libro alla cui redazione non avrebbe sicuramente fatto mancare il contributo della sua esperienza diretta. Un grazie infine a Giuseppe Arcidiacono, Manuela Festa, Eugenio Mangi, Marco Mannino, Anna Maimone, Manlio Marino, Paolo Rizzo e a tutte quelle persone che a titolo diverso hanno contribuito agli sviluppi di questa ricerca.


INDICE

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PREMESSA Laura Marino

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IL PROGETTO LOGICO Le continuità di Nervi a Taormina Dario Costi

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ARCHITETTURA E STRUTTURA NEL PAESAGGIO MEDITERRANEO Laura Marino

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LO STADIO DI TAORMINA 1955-60 Antonino Marino

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IL CANTIERE 1957-1960 Antonino Marino

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LO STADIO OGGI Andrea Jemolo

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IL PROGETTO DELLA PISCINA 1955-1958 Laura Marino

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ENGLISH TEXTS


PREMESSA Laura Marino


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O

gni libro ha una storia a sé e racconta un percorso personale, specifico e lungo, quasi sempre riconoscibile e rintracciabile tra le righe del testo, così come la ricerca da cui parte. Anche questo libro raccoglie una ricerca. Nasce da un'occasione per poi prendere strade non esattamente previste o progettate. Più di cinque anni fa insieme a mio padre abbiamo accolto l'invito di Dario Costi a partecipare al "Cantiere Nervi" con il quale si voleva dare, e si è dato, un contributo il più completo possibile all'opera di Pier Luigi Nervi. A noi veniva dato il compito di sviluppare il tema della presenza di Nervi nella provincia di Messina. Da lì è iniziato tutto: l'input che ci ha portato allo C.S.A.C., Centro Studi e Archivio della Comunicazione di Parma, al comune di Taormina ma soprattutto nello scantinato di via Placida 6 a Messina dove è raccolto l'archivio dello studio Marino-Ruberto, il nostro. Qui, tra le carte archiviate con precisione e cura da mio nonno e dallo zio di mio padre abbiamo ritrovato disegni, fotografie e una fitta corrispondenza che portavano la firma di Pier Luigi Nervi. Avere tra le mani nel nostro archivio tavole con il cartiglio dello studio Nervi e lettere con provenienza via Lungotevere Arnaldo da Brescia 9 è stato piuttosto emozionante, e come in tutte le ricerche da una foto si aprono collegamenti con altri personaggi, da una lettera si svelano le motivazioni della presenza di un giunto che in un disegno precedente non c'era, da un'altra si percepisce l'entusiasmo e la volontà politica del sindaco del tempo di realizzare un'opera di P.L. Nervi a Taormina. Da due tavole con la stessa numerazione ecco che viene fuori il progetto della piscina: tre soluzioni, tre progetti con tre livelli di approfondimento differenti che arrivano sino agli esecutivi a testimoniare la volontà, rimasta tale, di costruire. Ecco il bello della ricerca. Si apre un mondo inaspettato che svela, anche per maestri noti e studiatissimi come Pier Luigi Nervi, sfumature e aspetti ancora inediti. Ogni progetto, e in questo caso anche ogni disegno, aggiunge un tassello a un puzzle che sembra risultare senza fine.


ARCHITETTURA E STRUTTURA NEL PAESAGGIO MEDITERRANEO Laura Marino


UN ATTO COSTRUTTIVO SEMPLICE VIENE MESSO AL SERVIZIO DI UN COMPITO ARCHITETTONICO ELEMENTARE, RESO TALVOLTA STRAORDINARIO DALLE DIMENSIONI.

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GIOVANNI LEONI

A

trenta anni dalla sua scomparsa Pier Luigi Nervi si rivela sempre più come una delle figure che maggiormente hanno segnato l'architettura della seconda metà del Novecento. Egli fa infatti parte di quel ristretto numero di progettisti che ha saputo cogliere le potenzialità delle nuove tecniche del cemento armato, esaltando nell'arte del costruire la simbiosi tra intuizione statica, forma e modalità costruttive e recuperando nel progetto l'unità dei saperi, aspetto decisivo nei passaggi di maggiore progresso nella storia dell'architettura. L'importanza del suo insegnamento non è certo limitato alle spettacolari invenzioni strutturali (i grandi spazi voltati e gli esili sbalzi di molte sue architetture) molte delle quali conosciute grazie anche al loro successo mediatico, dallo stadio Berta di Firenze al Palazzo delle Esposizioni di Torino, dalle strutture sportive per le Olimpiadi di Roma alla sala delle udienze in Vaticano, ma va esteso alla capacità di Pier Luigi Nervi di sapere affrontare qualsiasi progetto avendo come obiettivo la sincerità strutturale e costruttiva insieme al principio di inquadrare esattamente i termini di ogni problema e la capacità di raggiungere, in tutti i casi, i massimi risultati con i minimi mezzi1. Dopo un periodo di quasi totale disinteresse la ricorrenza del trentennale dalla scomparsa è stata l'occasione per avviare in Italia e all'estero un gran numero di iniziative (mostre, convegni, pubblicazioni) che hanno avuto il merito di approfondire la figura di Pier Luigi Nervi ritrovando la sua complessità ed eccezionalità. Tutte queste iniziative hanno posto al centro del dibattito il ruolo 1. P.L. Nervi, Costruire Correttamente Caratteristiche e Possibilità delle Strutture Cementizie Armate, Ulrico Hoepli, Milano 1955.


di Nervi nella storia dell'architettura e dell'ingegneria ed infine hanno contribuito a far conoscere, anche attraverso opere minori, aspetti sconosciuti di un progettista impegnato su temi progettuali molto diversi nelle più varie realtà geografiche d'Italia e del mondo. La riscoperta dei progetti per lo stadio e la piscina di Taormina, presentati in occasione del Convegno "Cantiere Nervi"2 di Parma, Ferrara e Bologna, redatti dallo studio Nervi tra il 1955 e il 1958, sconosciuti per lo più anche agli stessi abitanti del luogo, è un ulteriore spunto per alcune riflessioni sul ruolo di Pier Luigi Nervi nella realtà italiana degli anni sessanta. Un punto di vista periferico ma non meno significativo per completare le letture fatte nel tempo e di recente ridiscusse. L'incarico per la progettazione delle due strutture sportive viene data a Nervi dal dott. Eugenio Garipoli, al tempo sindaco di Taormina, con lo scopo preciso di dotare la sua città di due opere progettate da uno degli studi di ingegneria più noti in Italia e nel mondo. La ricerca di un progettista di fama internazionale chiamato per arricchire di due opere moderne la città di Taormina nota, sin dai primi dell'Ottocento, per le sue bellezze 2. G. Bianchino, D. Costi, a cura di, Cantiere Nervi. La costruzione di una identità,Quaderni del CSAC di Parma. SKIRA, Milano 2012. 18

Stadio G. Berta, Firenze 1930-32, P.L. Nervi. Veduta del cantiere.


Aviorimesse a Orvieto 193538, P.L. Nervi.

naturali e per le diverse e interessanti architetture del passato (dal teatro antico alle terme romane, dal convento di San Domenico alla villa comunale). Lo studio Nervi pur impegnato su vari fronti con progettazioni e realizzazioni di grande rilievo, come quelle per le Olimpiadi di Roma (il Palazzo dello Sport all'Eur, il Palazzetto dello Sport, lo Stadio Flaminio, il viadotto di Corso Francia a Roma) e con importanti progetti all'estero (il progetto per la Cattedrale di New Norcia in Australia, il progetto per un Ippodromo Coperto in Virginia e per le strutture del George Washington Bridge Bus Passenger a New York) progetta questi due piccoli impianti sportivi nei quali la soluzione architettonico-strutturale e tipologico-funzionale sono studiate con lo stesso rigore e disegnate con la stessa precisione di progetti ben piÚ importanti, impegnativi e conosciuti. Dall'esame dei disegni, dai documenti trovati e dalle notizie avute da alcuni testimoni di quel periodo è stato possibile individuare alcuni "temi" ricorrenti che sono il risultato del metodo utilizzato da Nervi nell'inquadrare i termini delle problematiche relative al singolo progetto, per individuare la migliore opera realizzabile attraverso soluzioni aggiornate dal punto di vista funzionale, formalmente intuite dal punto di vista statico, verificate sotto l'aspetto 19


LO STADIO DI TAORMINA 1955-1960 Antonino Marino


LA POTENZA E LA GRAZIA DI QUESTE FORME STRAORDINARIE DERIVANO DALLA LORO LOGICA STRUTTURALE E SONO INSEPARABILI DA ESSA.

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ADA LOUISE HUXTABLE

I

ntorno agli anni '50 gli amministratori di Taormina, come avveniva in gran parte d'Italia, dovettero affrontare la ricostruzione e il restauro del patrimonio edilizio esistente e, nello stesso tempo, la costruzione di strutture pubbliche necessarie per fare riconquistare alla cittĂ il suo ruolo di importante centro turistico nell'Italia meridionale. Tra le opere programmate, insieme al Palazzo dei Congressi, era prevista anche la costruzione di nuove strutture sportive. La decisione di affidare a Pier Luigi Nervi i progetti per lo stadio e per la piscina nasce da una felice intuizione del sindaco del tempo, Mario Garipoli, che voleva dotare Taormina di strutture sportive adeguate alle nuove esigenze nel pieno rispetto dei suoi valori storici e paesaggistici. Guardando i disegni di progetto e soprattutto visitando lo stadio si ha la precisa sensazione di trovarsi di fronte ad una concezione certamente non convenzionale per due ordini di motivi: l'inserimento del complesso sportivo sul costone nord di Taormina, scelta che porta a concepire una nuova tipologia di stadio, e la concezione strutturale della pensilina che assolve contemporaneamente alla funzione di copertura della gradinata e a quella di piazza affacciata sul paesaggio. L'esiguitĂ dello spazio a disposizione aveva subito fatto escludere la tipologia dello stadio a catino, con le gradinate continue sui quattro lati come al Franchi di Firenze e al Flaminio di Roma. Il progetto si indirizza verso una soluzione architettonica piĂš simile al teatro: lo stadio si adatta alla pendenza del terreno prevedendo la gradinata principale sul lato N-NE. In questo modo la gran parte degli spettatori guarda da un unico lato il rettangolo di giuoco e sullo sfondo, il bellissimo panorama delle montagne della Calabria.


Il progetto del 1955. Sezione trasversale generica. Scala 1:20. Tav. 1041/6.




Foto di cantiere. Particolare dell'armatura e della carpenteria della pensilina in prossimitĂ del giunto, vista dall'alto.




IL PROGETTO DELLA PISCINA 1955-1958 Laura Marino


VEDER NERVI COLLOCARE UNO SCHELETRO DI CALCESTRUZZO IN UNA STRUTTURA È UNA MAGNIFICA LEZIONE. NON VI METTE MAI NULLA DI VOLGARE. CHE ELEGANZA! NON SI DEFINISCE ARCHITETTO, MA È MIGLIORE DI QUASI TUTTI NOI.

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LE CORBUSIER

L

'attività di Pier Luigi Nervi, come progettista incaricato negli anni cinquanta dal comune di Taormina di significative opere pubbliche, non si limita al progetto del nuovo impianto sportivo, destinato a campo di calcio e all'atletica, ma riguarda anche il progetto di una "piscina scoperta" destinata soprattutto ad ampliare la dotazione di attrezzature sportive e ricreative per i tanti turisti che già negli anni cinquanta ricominciavano a scegliere Taormina come importante meta turistica della Sicilia. Mentre il primo impianto era stato progettato sull'area del vecchio campo di calcio, sul versante nord della città, quello verso Messina, l'area scelta per la "piscina scoperta" era stata individuata sul versante sud della città: un costone naturale in forte pendenza affacciato sulla sottostante baia di Naxos da cui è possibile ammirare la bassa linea della costa verso Catania e la cima dell'Etna che emerge dalle sue massicce pendici. La bellezza del panorama e l'esposizione sono le ragioni che hanno favorito, sin dall'antichità, questo versante della città per gli insediamenti più importanti e prestigiosi, come il teatro greco romano sul Monte Tauro con la cavea rivolta a sud, l'ex Convento di San Domenico con il bellissimo giardino affacciato sul panorama circostante e nei primi del novecento l'ex Villa Trevelyan1, oggi 1. La villa comunale Duca di Cesarò, ex villa Trevelyan-Cacciola, è nata dalla passione per il verde e l'amore per Taormina della signora Florence Trevelyan Cacciola, signora inglese nata nel 1852 che si trasferì a Taormina e lì vi rimase fino alla morte avvenuta nel 1907. Originariamente era il parco privato che i coniugi CacciolaTrevelyan tra il 1890 e il 1899 avevano realizzato attorno alla loro residenza. La villa è caratterizzata dalla presenza di diverse specie di essenze arboree tipiche della flora mediterranea. La nascita e la formazione della villa comunale è legata alla storia di Taormina dei


Pianta del primo progetto della piscina scoperta di P.L. Nervi. Tav. 1041/17 del 5.10.1955.



Prospettiva del secondo progetto della piscina scoperta di P.L. Nervi. Tav. 1041/10 del 16.09.1957.




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