Oggetti Pensiero è un libro che condensa due azioni: il pensare e il fare. In un’ottica neoumanista, le istanze della contemporaneità vengono prese in esame attraverso una riappropriazione dei concetti di tecnica e materia, intesi come strumenti di speculazione sensibile del progetto. Dall’incontro tra saperi tecno-scientifici e umanistico-artistici nascono nuove connessioni tra organismo e macchina, uomo e ambiente, esseri umani, oggetti e piante. Il risultato di tali ibridazioni conduce all’elaborazione di nuove relazioni di consumo, verso artefatti sinestetici, intesi a loro volta come oggetti-pensiero - in un’accezione filosofica, “cose” volte alla comprensione più profonda dell’essere umano. Grazie ad una serie di esperienze collaborative, i processi progettuali raccolti nella seconda parte del libro - in forma di oggetti - definiscono tre ambiti di ricerca: corpi postdigitali, bioindustrie, nature artificiali.