Paesaggi neometropolitani - Neometropolitan landscapes

Page 1

Giovanni Battista Cocco Adriano Dessì

NEOMETROPOLITAN LANDSCAPES Research and architecture project for the city of Sestu

PAESAGGI NEOMETROPOLITANI Ricerca e progetto di architettura per la città di Sestu

Prefazione di / Preface by Andrea Sciascia


65 Collana Alleli / Research Comitato scientifico Edoardo Dotto (ICAR 17, Siracusa) Nicola Flora (ICAR 16, Napoli) Antonella Greco (ICAR 18, Roma) Bruno Messina (ICAR 14, Siracusa) Stefano Munarin (ICAR 21, Venezia) Giorgio Peghin (ICAR 14, Cagliari) I volumi pubblicati in questa collana vengono sottoposti a procedura di peer-review

La pubblicazione è stata realizzata con fondi: "Linee guida per il riordino del territorio in aree di margine urbano del Comune di Sestu" e "Contributo Fondo Integrativo di Ricerca – G.B. Cocco". Essa si inserisce nel quadro delle iniziative della Scuola di Architettura dell'Università di Cagliari.

ISBN 978-88-6242-449-3 Prima edizione Settembre 2020 First edition September 2020 © LetteraVentidue Edizioni © Giovanni Battista Cocco © Adriano Dessì È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. No part of this book may be reproduced or transmitted in any form or by any means (electronic or mechanical, including photocopying, recording or any information retrieval system) without permission in writing form.

Copertina: disegno ispirato a Geografia (1994) di Maria Lai Traduzione in lingua inglese: Arch. Philip Grosch Book design: Francesco Trovato LetteraVentidue Edizioni S.r.l. Via Luigi Spagna, 50 P 96100 Siracusa, Italy www.letteraventidue.com


INDICE CONTENTS 8 - Paola Secci PRESENTAZIONE PRESENTATION 12 - Andrea Sciascia INTERAZIONI METROPOLITANE METROPOLITAN INTERACTIONS 18 - Giovanni Battista Cocco - Adriano Dessì FORME DI RICERCA PER L'ARCHITETTURA DEL TERRITORIO METROPOLITANO RESEARCH FORMS FOR THE ARCHITECTURE OF THE METROPOLITAN TERRITORY

1 SCALE DEL PROGETTO PROJECT SCALES 26 - Giovanni Battista Cocco DARE FORMA AL TERRITORIO NELLA CITTÀ AMPLIATA GIVING FORM TO THE TERRITORY IN THE EXTENDED CITY 40 - Adriano Dessì VILLAGGI RURALI NELLA NEOMETROPOLI MEDITERRANEA RURAL VILLAGES IN THE MEDITERRANEAN NEW-METROPOLIS 54 - Ludovico Romagni ROVINE E MACERIE NELLO JUNKSPACE RUINS AND DEBRIS IN THE JUNKSPACE

2 STRUMENTI DEL PROGETTO PROJECT TOOLS 68 - Giampaolo Salice COORDINATE PER UNA MICROSTORIA DIGITALE DEL LUOGO COORDINATES FOR A DIGITAL MICRO-HISTORY OF THE PLACE 78 - Barbara Cadeddu LA CITTÀ METROPOLITANA DI CAGLIARI THE METROPOLITAN CITY OF CAGLIARI (SARDINIA)


90 - Stefano Ferrando ESPERIENZE DI FOTOGRAFIE DI PAESAGGIO LANDSCAPE PHOTOGRAPHY EXPERIENCESE 96 - Dario Coletti FOTOGRAFIE DI PAESAGGIO SARDO PHOTOS OF SARDINIAN LANDSCAPE

3 MISURE DEL PROGETTO PROJECT MEASUREMENTS 104 - Giovanni Battista Cocco DEL SAPER LEGGERE, L’ARCHITETTURA, LA CITTÀ E IL TERRITORIO ON KNOWING HOW TO READ THE ARCHITECTURE, THE TOWN AND THE TERRITORY 110 - Adriano Dessì PARADIGMI DI UNA ‘AGRO-CITTÀ’ CHE CONTINUA PARADIGMS OF AN ‘AGRO-CITY ’ THAT CONTINUES 116 - Giovanni Battista Cocco - Adriano Dessì - Marco Navarra ARCHITETTURA GEOLOGICA GEOLOGICAL ARCHITECTURE 128 - Giovanni Battista Cocco - Adriano Dessì - João Gomes Da Silva ARCHITETTURA E PAESAGGIO ARCHITECTURE AND LANDSCAPE

4 NARRAZIONI DEL PROGETTO PROJECT NARRATIVES 142 - Giovanni Battista Cocco ARCHITETTURA PER I TERRITORI METROPOLITANI ARCHITECTURE FOR METROPOLITAN TERRITORIES 146 - Adriano Dessì LA CAMPAGNA CHE DÀ FORMA. THE CONTRYSIDE THAT CREATES FORM . 150 - Roberto Sanna I LUOGHI DEL PROGETTO. I recinti, le infrastrutture, i tessuti THE PLACES OF THE PROJECT. ENCLOSURES, infrastructures, fabrics


156 - Adriano Dessì, Stefano Mombelli IL COLLE DELLA CURA THE HILL WHICH TAKES CARE 168 - Giovanni Battista Cocco, Marco Pala LA QUOTA INTERMEDIA INTERMEDIATE LEVEL 180 - Giovanni Battista Cocco, Nicola Melis LA QUINTA ABITATA THE INHABITED 'SCENERY ' 192 - Giovanni Battista Cocco, Michele Piga SPESSORE DI MARGINE MARGIN THICKNESSES 204 - Adriano Dessì, Federico Schintu RE-CINTI RURALI RURAL ENCLOSURES 216 - Adriano Dessì, Matteo Medda MODULI D'AGRO COUNTRYSIDE MODULES 228 BIBLIOGRAFIA E CREDITI BIBLIOGRAPHY AND CREDITS

APPENDICE L'UNIVERSITÀ NEL TERRITORIO THE UNIVERSITY IN THE TERRITORY 234 - Giovanni Battista Cocco - Adriano Dessì MOSTRA EXPOSITION 238 ATTIVITA' DI LAVORO WORK ACTIVITIES


PRESENTAZIONE PRESENTATION Paola Secci Sindaco della Città di Sestu dal 2015. Mayor of the City of Sestu since 2015.

Q

uando nell’estate di cinque anni fa i cittadini sestesi hanno manifestato fiducia nei confronti della mia candidatura a Sindaca, contemporaneamente hanno chiesto, alla componente politica che mi affiancava, un profondo cambiamento nei modi di affrontare i problemi della città. Coerentemente col mandato politico, il mio obiettivo è stato quello di raccogliere la sfida attraverso la programmazione di diversi interventi, di natura ambientale ed economica, che muovessero da una visione complessiva del territorio e della comunità insediata. Abbiamo immaginato una città sostenibile, moderna e aperta all’accoglienza, consapevoli che il percorso non sarebbe stato semplice da attuare e da completare nei cinque anni della nostra amministrazione. Tuttavia, eravamo fiduciosi che esso si sarebbe potuto tracciare solo maturando una maggiore sensibilità all’ascolto del territorio. È noto, infatti, che un’efficace attività di programmazione ha necessità di assetti stabili e realistici e il ‘tema ambientale’ ha rappresentato per noi uno dei punti centrali dell’azione amministrativa. D’altronde, negli ultimi anni, le principali caratteristiche demografiche della popolazione hanno registrato non solo una continua crescita degli abitanti, ma anche 8

W

hen in the summer of five years ago the citizens of Sestu expressed their confidence in my candidacy as mayor, they also made a request to my accompanying political group for a profound change in the ways of addressing the problems of the city. In line with the political mandate, my goal was to take up the challenge by programming different environmental and economic interventions which took into consideration an overall view of the area and of the settled community. We envisioned a city which was sustainable, modern and open to being welcoming, while being aware that the path was not easy to pursue and complete in the five years of our period of administration. However, we were confident that such a path could be followed only by becoming more sensitive in the way we listened to the territory. It is common knowledge that effective programming activities need stable and realistic arrangements and the ‘environmental issue’ was for us one of the central issues of the administration. Moreover, in recent years, the main demographic characteristics of the population have experienced a continued growth, and also an increase in the number of young families who have chosen and choose

PAESAGGI NEOMETROPOLITANI / NEOMETROPOLITAN LANDSCAPES


un aumento delle giovani famiglie che hanno scelto e scelgono Sestu come luogo di residenza. Ciò è certamente merito della posizione strategica del nostro centro abitato e della competitività, dimostrata nel tempo, rispetto all’accessibilità dell’abitare, ma anche alla qualità del nostro territorio che, con una estensione di circa quarantotto chilometri quadrati, presenta due terzi occupati da attività produttive e una dimensione naturale, data dai corsi d’acqua e dal paesaggio rurale, per molti tratti ancora ben conservata. Inoltre, quando nel 2016, con l’ingresso nella Città Metropolitana di Cagliari, si è delineata una nuova condizione nel modo di governare il nostro ambiente, abbiamo dovuto riposizionare alcune prassi e abitudini del passato, sia rispetto alle politiche interne, che alla sempre più stringente e necessaria relazione con gli altri centri. In questo complesso scenario – in parte economicamente in crisi – la prima azione politica che abbiamo sentito l’esigenza di attuare è stata la cura dei tessuti urbani più fragili, partendo dalla ricerca delle possibili relazioni con i rispettivi paesaggi di appartenenza. Consapevoli che la risoluzione di questi complessi problemi avrebbe chiesto impegno e lungimiranza, per attuare le nostre proposte abbiamo chiesto la collaborazione della Scuola di Architettura dell’Università PRESENTAZIONE / PRESENTATION

Sestu as their place of residence. This is certainly due to the strategic location of our town and its competitiveness, which has been proven over time, in terms of living accessibility, but also to the quality of our territory which, with an area of approximately forty-eight square kilometres, twothirds of which is occupied by productive activities and a natural dimension consisting of rivers and rural landscapes which are still, to a significant extent, well preserved. In addition, when in 2016, with our entrance into the Metropolitan City of Cagliari, a new condition in governing our environment was established, we had to replace some practices and habits of the past, both with respect to internal policies, and to the increasingly compelling and necessary relationship with the other centres. In this complex scenario - partially under an economic crisis - the first political action that we felt was necessary was to take care of the most fragile urban fabric, starting from research of possible relationships with their landscapes of belonging. We were aware that the resolution of these complex issues demanded commitment and foresight, and therefore we requested collaboration from the School of Architecture of the University of Cagliari to implement our proposals, being sure that

9


FORME DI RICERCA PER L'ARCHITETTURA DEL TERRITORIO METROPOLITANO RESEARCH FORMS FOR THE ARCHITECTURE OF THE METROPOLITAN TERRITORY Giovanni Battista Cocco - Adriano Dessì

Q

uesto lavoro è l’esito di un lungo percorso di ricerca progettuale che matura successivamente all’istituzione in Italia delle aree metropolitane e agli interrogativi che originano da questo provvedimento, sia in riferimento agli aspetti amministrativi, ben richiamati dalla Legge, che alle questioni progettuali, ovvero ai valori del paesaggio e alla forma dei territori alla grande scala. Da tempo la dimensione metropolitana ha costituito un grande campo di esplorazione e innovazione delle discipline architettoniche. Dalla ‘città madre’ degli antichi greci, alle Großstadt tedesche dei primi decenni del Novecento, essa ha costituito, con continuità, la massima espressione dell’Abitare, ma è stata anche teatro di contraddizioni, di forti discrasie e conflitti per l’uso dello spazio1 e, per questo motivo, terreno fertile dello stesso progetto. Il ‘grande lago’ del Mediterraneo, proprio in ragione delle diversità culturali e insediative che lo hanno da sempre connotato, è stato culla della cultura metropolitana, ma anche, soprattutto nell’ultimo secolo, terreno di una modernità incompiuta, spesso opposta al suo sviluppo e radicata ai sistemi socioeconomici dei secoli precedenti. Non è un caso 18

T

his work is the result of longterm research, developed subsequent to the establishment of the metropolitan areas in Italy and due to the questions arising from this type of measure, both referring to administrative aspects covered by relevant legislation, and design issues i.e. landscape values and the shape of territories on a large scale. The metropolitan dimension has long been a broad field for exploration and innovation within architectural disciplines. From the ‘mother city’ of the ancient Greeks, to the German GroBstadt in the early part of the twentieth century, the metropolitan dimension has seamlessly been the maximum expression of Living, but has also created contradictions, strong discrepancies and conflicts on the use of space1 and, for this reason, it is fertile soil for the project. The ‘great lake’ of the Mediterranean Sea, precisely because of the cultural and settlement differences that have always been a feature of it, has been the cradle of the metropolitan culture, but also, and especially in the last century, the land of an unfinished modernity, often opposed to its own development and rooted in social and economic systems belonging to previous centuries. It is no coincidence

PAESAGGI NEOMETROPOLITANI / NEOMETROPOLITAN LANDSCAPES


che, nonostante alcune realtà lo fossero già di fatto – si pensi al più avanzato caso della metropoli milanese – la loro istituzione sia avvenuta così tardivamente in Italia, che rappresenta, di quella cultura, forse l’espressione originaria, ma anche la più conservatrice e contraddittoria nel tempo contemporaneo. Ancora più paradigmatico appare il contesto sardo, all’interno del quale la Città Metropolitana di Cagliari è la seconda più piccola e la meno popolosa tra quelle recentemente istituite in Italia2. Una città fatta di piccoli nuclei accorpati, ai quali, fino a qualche decennio fa, sarebbe stato proprio lo statuto di ‘villaggio’, sia se ci fossimo riferiti ad un loro attributo dimensionale, sia se avessimo considerato la loro matrice sociale, economica e culturale, profondamente radicata nella ruralità. Tuttavia, alcuni fenomeni globali, quali l’espansione turistica e commerciale, un certo ruolo logistico assunto a seguito della costruzione d’imponenti attrezzature, la coda dell’epopea mineraria e la costituzione di alcune sedi dell’industria petrolchimica, hanno mutato radicalmente questa matrice, intensificando la dotazione infrastrutturale e acuendo la dilatazione residenziale. Al momento della sua costituzione, infatti, la densità abitativa di 345 abitanti per FORME DI RICERCA / RESEARCH FORMS

that, even though a number of cities were, as a matter of fact, already metropolises (like the most advanced case of the Metropolis of Milan), their administrative establishment occurred so late in Italy that it probably represents the original expression of that culture, but also the most conservative and contradictory expression of the contemporary era. The Sardinian context appears to be even more paradigmatic, where the Metropolitan City of Cagliari is the second smallest and the least populous of those that have been recently established in Italy2. A city consisting of small merged centres, which could have been considered as ‘villages’, until just a few decades ago, both in terms of their size and social, economic and cultural matrix which was deeply rooted in the rural life. However, certain global phenomena, such as tourist and commercial expansion, a logistical role acquired as a consequence of the construction of imposing facilities, the remnants of the mining era and the establishment of some petrochemical industry sites, have radically changed this matrix by intensifying the infrastructures and stimulating residential expansion. At the time of its establishment, in fact, the population density of 345 inhabitants per square kilometre was among the most significant in Italy – equal

Vista del centro abitato dall’alveo del rio Matzeu verso sud. View of the inhabited centre from the riverbed of Rio Matzeu looking south. Vista dell’agro di ‘Ollastu Mannu’ a nord del centro abitato. View of the countryside of ‘Ollastu Mannu’ to the north of the centre.

19


ESPERIENZE DI FOTOGRAFIE DI PAESAGGIO LANDSCAPE PHOTOGRAPHY EXPERIENCES Stefano Ferrando

Fotografo specializzato nella rappresentazione dell’architettura e del paesaggio. Docente di Fotografia, Istituto Europeo di Design, Cagliari. Co-fondatore dello studio Vetroblu. Photographer specialized in the representation of architecture and landscape. Professor of Photography, European Institute of Design, Cagliari. Co-founder of the Vetroblu studio.

PAESAGGI NEOMETROPOLITANI / NEOMETROPOLITAN LANDSCAPES


Diversi secoli fa, scultori della civiltà mesopotamica e di quella etrusca rappresentavano volti umani con gli occhi fortemente sproporzionati, grandi oltre misura: era il loro modo per riconoscere alla vista la supremazia, tra i cinque sensi, nei confronti dell’origine di ogni conoscenza del mondo. Questo carattere peculiare della percezione visiva rimane nell’operato dei fotografi, con particolare acutezza in quelli che si occupano di paesaggio. In loro lo sguardo è costretto a un dinamismo estremamente attivo che governa tanto la scala macroscopica quanto quella del dettaglio, saltando dalla lettura del palinsesto storico a quella della più stringente attualità. La fotografia di paesaggio è pratica faticosa, fatta di sguardi acuti, lenti e ripetuti, capaci di trascendere l’hic et nunc in cui è immerso il fotografo nel momento dello scatto, rivolgendosi contemporaneamente agli sguardi futuri che di quell’immagine valutano il valore di documento e a quelli passati che hanno vissuto i lenti cambiamenti della realtà. «Per esistere, il paesaggio deve costituirsi in immagine» sostiene Maurizio Vitta: il fotografo, per assolvere a questo compito con precisione, deve portare con sé la consapevolezza della storia dei luoghi su cui si trova ad operare, oltre a quella della sua posizione nello spazio e della sua relazione con il tempo. Solo in questo modo è possibile dare degna rappresentazione al carattere del paesaggio, fatto di molteplici segni che oscillano tra la visibilità e l’evocazione. Al fotografo quindi il compito, attraverso il processo di selezione e messa in forma, di risvegliare l’attenzione al paesaggio e ai suoi elementi costitutivi, unica via per poter avviare un processo di crescita della sensibilità culturale dei cittadini e delle istituzioni, che porti alla riattivazione dell’affezione nei confronti dei luoghi, primo e imprescindibile passo per una cura diffusa del nostro patrimonio.

Several centuries ago, the sculptors of the Mesopotamian and Etruscan civilisations used to portray humans with large, highly disproportionately-sized eyes: it was their way of recognising the primary importance of sight, among the five senses, as regards the origin of all knowledge in the world. This particular character of visual perception remains in the work of photographers, especially in those who are involved with landscape photography. Their gaze is forced to an extremely active dynamism that governs both the macroscopic scale and the detail scale, moving from the reading of the historical palimpsest to that of the latest contemporary matters. Landscape photography is painstaking practice, consisting of acute, slow and repeated glances, capable of transcending the hic et nunc in which the photographer is immersed while taking the shot, simultaneously addressing the future visual analyses which assess the documentary value of that image and those of the past that have experienced the slow changes of reality. «Landscape must be portrayed in images in order for it to exist» says Maurizio Vitta. To accomplish this task with precision, the photographer needs to have an awareness of the history of the places he is engaged in documenting, in addition to that of his position in space and his relationship with time. Only in this way can one provide a worthy representation of the character of the landscape, which is made of multiple signs oscillating between visibility and evocation. Through a process of selecting and shaping, the photographer has the task of reawakening the attention towards the landscape and its constitutive elements, the only way to initiate a growth in cultural sensitivity among citizens and institutions, capable of reactivating the affection felt for places, the first essential step towards achieving a widespread sense of caring for our heritage.

91


94


95


ARCHITETTURA GEOLOGICA GEOLOGICAL ARCHITECTURE Giovanni Battista Cocco - Adriano Dessì - Marco Navarra MN.PhD in Composizione architettonica, ricercatore e docente in Composizione architettonica e urbana, Scuola di Architettura di Siracusa, Università di Catania. È fondatore dello studio NOWA. MN. PhD in Architecture and Urban design and professor in Architectural and Urban design, Syracuse School of Architecture, University of Catania. He is the founder of the NOWA studio.

116

GBC | Sulla questione del rapporto tra città e paesaggio e più in generale sulle trasformazioni del territorio in ambito metropolitano, tu hai una posizione culturale e disciplinare precisa che deriva, forse, dall’esserti confrontato con le problematiche legate all’insediamento del territorio messinese e alle sue trasformazioni. Quali riflessioni puoi fare e quali declinazioni possiamo dare a questo scollamento tra quella che appare unicamente una questione amministrativa e la reale necessità di abitare il territorio alla scala metropolitana? MN | Nell’impostazione della domanda avete usato e messo in relazione tra loro le parole ‘città’, ‘paesaggio’ e ‘territorio’ che in questo momento sono termini molto difficili da definire, o almeno non è possibile farlo con la stessa chiarezza con cui avremmo potuto un po’ di tempo fa. Questo aspetto costituisce un primo problema aperto dalla questione che ponete. L’opportunità di occuparmi della ricostruzione nei territori del messinese, colpiti da una serie di frane nell’ottobre del 2009, mi ha permesso di misurare le difficoltà che abbiamo oggi per comprendere i margini della città e le varie forme che assume il rapporto dei centri urbani con i loro territori di riferimento. Infatti, in quelli che tradizionalmente erano

GBC | With regards to the relationship between city and countryside, and more in general on the transformation of the territory into metropolitan areas, you have e precise, cultural and disciplinary position which comes, perhaps, from having addressed issues related to the settlement of the area of Messina and its transformations. What can you say and which meanings can we give to this disconnect between what merely appears to be an administrative issue and the real need of inhabiting the territory at the metropolitan scale? MN | In the way you set up the question, the words city, landscape and territory are very close together. Nowadays those are terms that are very difficult to define, or at least we cannot do it with the same clarity as we could have some time ago. Therefore one of the problems lies in the question. The opportunity to carry out works in this type of territory, has put me into direct contact with the difficulty to understand where, nowadays, the city begins and ends, its various forms, the relationship with the territory, and how in those areas that have traditionally been agricultural areas, new forms of living take place. These can be defined as urban forms and therefore, in some way, they change the nature of these parts of

PAESAGGI NEOMETROPOLITANI / NEOMETROPOLITAN LANDSCAPES


territori agricoli, si manifestano nuove forme di abitare, che potremmo definire urbane e che quindi in qualche modo ne cambiano la natura originaria. Queste difficoltà sono alimentate ulteriormente dalla confusione che si è generata negli ultimi anni, anche a livello amministrativo, con l’eliminazione degli enti provinciali nel tentativo di semplificare le procedure e ridurre i costi di gestione. La possibilità di ridefinire i confini delle nuove aree metropolitane avrebbe potuto offrire l’occasione per ripensare i legami tra città, territorio e luoghi. Purtroppo questo non è accaduto poiché ci si è limitati a seguire automaticamente i confini delle vecchie province. In questo modo si è perduta l’opportunità di ridiscutere e riscoprire i legami profondi tra comunità e luoghi. Sarebbe stata una preziosa occasione per affrontare, con uno spirito diverso e con strumenti più efficaci, le criticità del futuro come lo spopolamento, il surriscaldamento globale e i dissesti idrogeologici. Non c’è stato nessun tentativo di ridefinire le relazioni tra le città principali e quelle minori, né tra i centri urbani e il territorio agricolo o boschivo tra esse compreso. Si sarebbe potuto cogliere questo momento come un’opportunità eccezionale per riscoprire i legami di lunga durata e avviare un ripensamento MISURE DEL PROGETTO / PROJECT MEASUREMENTS

the territory. And of course this difficulty is also accompanied by the confusion arisen in recent years, also on an administrative level, in the attempt of simplifying the procedures, methods and, above all, of reducing the operating costs through the removal of the provinces, which have opened up the opportunities for defining the boundaries of metropolitan areas. Metropolitan areas could have been the occasion to rethink the links between the city, the territory and places, but unfortunately they have often automatically re-traced the boundaries of the provinces, without offering the opportunity to renegotiate profound relations, or to rediscover them, by virtue of the critical issues of the future (global warming, territorial vulnerability). There was no attempt to redefine the perimeters or the relationship between the centres, between major and minor cities and the territory between them, in order to rediscover significant relations and start a rethinking process for the settlement principles and for the ways of understanding urban life and the agricultural, production and commercial activities. It is important to point out this limit, because I think that now is the moment to start a necessary debate on the long-lasting nature of the transformations of the earth's crust and therefore, on the

Giampilieri Superiore, Messina. Disegno strategico di ricostruzione. Giampilieri Superiore, Messina. Strategic reconstruction design.

117


162

PAESAGGI NEOMETROPOLITANI / NEOMETROPOLITAN LANDSCAPES


0

5 10

20

1. Sezione 1. Section 2. Vista dei piccoli alloggi per anziani dal parco. 2. Small flats for eldery. View from the park.

NARRAZIONI DEL PROGETTO / PROJECT NARRATIVES

163


La quota intermedia The intermediate level

178

PAESAGGI NEOMETROPOLITANI / NEOMETROPOLITAN LANDSCAPES


NARRAZIONI DEL PROGETTO / PROJECT NARRATIVES

179


Vista dal piazzale dell'area produttiva e logistica View from productive and logistic area

214

PAESAGGI NEOMETROPOLITANI / NEOMETROPOLITAN LANDSCAPES


NARRAZIONI DEL PROGETTO / PROJECT NARRATIVES

215


Successivamente all’istituzione delle aree metropolitane in Italia, maturano numerosi interrogativi sia in riferimento agli aspetti amministrativi, ben richiamati dalla Legge, che alle questioni del progetto alle diverse scale, dall’architettura al paesaggio, che questa nuova condizione impone. La città di Sestu, uno dei nuclei più importanti e popolosi della prima corona cagliaritana, propone di orientare la propria politica di governo del territorio urbano attorno a un suo rinnovato ruolo nell’area vasta, e avanza ai propri organi di governo di approfondire le ‘derive territoriali’ misurate alla grande scala, al fine di rendere evidenti le necessità di costruire strategie per la realizzazione di un nuovo rapporto tra costruito e natura, sulle quali ripensare i propri modi di Abitare i luoghi. Questo studio si propone d’investigare il rapporto tra ricerca e progetto di architettura attraverso un approccio multiscalare, fondando il percorso di ‘modificazione’ dei luoghi sui principi del progetto paesaggistico e urbano, esplorati nei lavori di sintesi finali – ‘narrazioni’ – all’interno della Scuola di Architettura di Cagliari.

€ 29


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.