V Biennale di Architettura di Pisa L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
2023
ASSOCIAZIONE LP
Biennale di Architettura di Pisa V Edizione
Mostra
Catalogo
Progetto Culturale Biennale di Architettura di Pisa Associazione LP – laboratorio permanente per la città, organizzatore e autore con ogni diritto sulla Biennale di Architettura di Pisa
Arsenali Repubblicani / Padiglione Internazionale Curatela: Massimo Del Seppia, Pietro Berti Progettisti invitati: RPBW – Renzo Piano Building Workshop, Snøhetta, Benedetta Tagliabue – EMBT Architects Sezione cinematografica: Francesca Molteni-Muse Factory of Projects
ISBN 978-88-6242-883-5
Fortilizio Torre Guelfa / Padiglione Progetti Speciali Mostra di architettura “Giovanni Michelucci. La Nuova Città” Curatela: Pietro Berti, Massimo Del Seppia
Tutti i diritti riservati
Curatela generale e direzione artistica della V Edizione Massimo Del Seppia (coordinatore), Pietro Berti, Silvia Chiara Lucchesini, Fabrizio Sainati Consulenza Giorgio Tartaro Segreteria organizzativa Sabina Gronchi Comunicazione Francesca Franceschi, Susanna Bagnoli Media Partner Professione architetto
Progetto grafico della Biennale Lorenzo Sainati Video maker Massimiliano Blasini Fotografia Nicola Ughi Collaborazione Studio MDSAP (Massimo Del Seppia Architecture Pisa), Michael Calvetti Comitato Scientifico Massimo Pica Ciamarra – Architetto, Presidente del Comitato Scientifico Carmen Andriani – Architetto, Docente Università di Genova Silvia Bodei – Architetto, Ricercatrice Politecnico Milano Roberto Bosi – Architetto, Docente Università di Firenze Fabio Daole – Architetto-Paesaggista Comune di Pisa Stefania Franceschi – Architetto Luca Lanini – Architetto, Docente Università di Pisa Giovanni Multari – Architetto, Docente Università di Napoli Federico II Edoardo Narne – Architetto, Docente Università di Padova Lia Piano – Direttore Programmi Editoriali Fondazione Renzo Piano Pisana Posocco – Docente Sapienza Università di Roma Manuela Raitano – Architetto, Docente Sapienza Università di Roma Patrocini Regione Toscana, Provincia di Pisa, Comune di Pisa, Università di Pisa, Ordine degli Architetti di Pisa, Inarch, INU, Le Carré Bleu, Fondazione Giovanni Michelucci, Fondazione Renzo Piano Contributi e sponsor Comune di Pisa, Università di Pisa, Acque S.p.a., Ance Pisa, BigMat, Casarosa Ida, Habimat, Cardini Home Design, Casalgrande Padana, Cemes S.p.a., CLD Strade S.r.l., Co.Geser, DecorarteOrsini Costruzioni, Elettro CB, Elettroinstallazioni, Eschini Auto, Euroambiente, ewo, La Fortezza Traslochi, Impresa Forti S.p.a., GDS Arts Management, Geberit, Italian Garden, Lattanzi S.r.l. – Roma, Francesco Martinelli Casa, MC Costruzioni, Orsini Costruzioni S.r.l., Pisamo, Rubner Holzbau, SC Impianti, UnipolSai
Bastione Sangallo / Padiglione Pisa Curatela: Silvia Chiara Lucchesini, Fabrizio Sainati Progettisti invitati: Barreca & La Varra, Atelier(s) Alfonso Femia, MBM Arquitectes / Oriol Capdevila, Guillermo Vázquez Consuegra Arquitecto, Labics, Michelangelo Pugliese, Park Associati, Isolarchitetti, TAMassociati, Rossiprodi Associati, Alvisi Kirimoto, Modus Architects, TStudio Architecture & Design, Enrico Molteni, MDU Architetti, MIDE Architetti, NOA, Diverserighestudio, ELASTICOfarm / B+C Architects, G124 – Renzo Piano, Hawkins\ Brown, Dietrich Untertrifaller Architekten, Giuseppe De Martino. Progettisti selezionati tramite Call to action per professionisti: AM3 architetti associati, Giulio Basili, CLAB architettura, Corridori+Francesconi, Atelier Filippini, Ellevuelle architetti, Amanzio Farris, Giancotti+Montuori+Petrachi, Iotti+Pavarani Architetti-Tassoni-LSA Architetti, Lda.Imda architetti associati, Narrazioni urbane, NZI architectes, OPPS architettura, Rolla+Valdivieso, Punto, Salpepe Studio, Stradivarie Architetti Associati, Tiarstudio+ABP Architetti, traverso-vighy architetti, T SPOON Enviroment Architecture Progettisti selezionati tramite Call to action per ricerche universitarie: Luigi Coccia / Marco D’Annuntiis, Fabio Guarrera, Massimo Ferrari / Claudia Tinazzi, Francesco Defilippis, Demetrio Mauro / Francesca Picchio, Maurizio Meriggi, Raffaella Neri, Paola Parigi, Tomaso Monestiroli / Francesco Menegatti, Antonino Saggio, Fabrizio Toppetti, Daniele Vanni Mostra fotografica di architettura: Elisabetta Susani fotografa Scala sopra le logge / Padiglione Comune di Pisa Urban Center Curatela: Andrea Iacomoni Progetto di allestimento: Andrea Iacomoni; collaboratori: Ilva Hoxhaj e Demetrio Mauro Istallazione sonora: Urban Art Lab (Daniele Baroni, Gianfranco Federico) Progettisti invitati: Andruetto Deri Architetti Associati, Mauro Allagosta, Filippo Bifano, Nicola Dardano, Monica Deri, Fabio Daole, Massimo Dringoli, Marco Guerrazzi, Maffeis Engineering, Roberto Pasqualetti, Stefano Rolla, Marco Rovina, Laura Signorelli, Santiago Valdivieso Carta delle Azioni Possibili, da un’idea dell’Associazione LP, documento redatto da: Gruppo Città Laboratorio Palazzo Lanfranchi / Padiglione Università di Pisa Mostra di architettura “Le case di Mies van der Rohe” Curatela: Michele Caja, Renato Capozzi, Luca Lanini Premi Premio Città di Pisa per la qualità urbana assegnato da LP a Benedetta Tagliabue – EMBT Architects Premio Biennale di Architettura di Pisa assegnato dal Comitato Scientifico a TAMassociati Menzione speciale assegnata a G124 – Renzo Piano e Hawkins\ Brown Premio alla Carriera assegnato dal Comitato Scientifico a Guillermo Vázquez Consuegra
Prima edizione ottobre 2023 © LetteraVentidue Edizioni © Associazione LP – laboratorio permanente per la città
È vietata la riproduzione, anche parziale, effettuata con qualsiasi mezzo, compresa la fotocopia, anche ad uso interno o didattico. Per la legge italiana la fotocopia è lecita solo per uso personale purché non danneggi l’autore. Quindi ogni fotocopia che eviti l’acquisto di un libro è illecita e minaccia la sopravvivenza di un modo di trasmettere la conoscenza. Chi fotocopia un libro, chi mette a disposizione i mezzi per fotocopiare, chi comunque favorisce questa pratica commette un furto e opera ai danni della cultura. A cura di Massimo Del Seppia e Fabrizio Sainati per LP Progetto grafico Raffaello Buccheri Copertina, frontespizio Lorenzo Sainati Stampa Priulla Print S.r.l. LetteraVentidue Edizioni S.r.l. Via Luigi Spagna, 50 P – 96100 Siracusa www.letteraventidue.com
Indice
Presentazioni 7 9 11 12
La città di tutti → Michele Conti Verso la città del domani → Raffaele Latrofa La città a servizio dei cittadini → Massimo Dringoli L’architettura come servizio → Massimo Del Seppia
16
Verso una nuova idea di città → Associazione LP
Padiglione Internazionale Arsenali Repubblicani 22 36 44
RPBW – Renzo Piano Building Workshop Snøhetta Benedetta Tagliabue – EMBT Architects
58
La città condivisa di EMBT. Una conversazione con Benedetta Tagliabue → Massimo Del Seppia e Fabrizio Sainati
Padiglione Progetti Speciali Fortilizio Torre Guelfa 69 71 73 85
Giovanni Michelucci. Un contributo contemporaneo per la città solidale → Pietro Berti e Massimo Del Seppia Michelucci e le Nuove Città → Fondazione Giovanni Michelucci Disegni, progetti, fotografie Michelucci a Pisa → Nadia Musumeci
Padiglione Pisa Bastione Sangallo 91
La Call to action e il Premio Biennale
94 142 182
Progettisti invitati Progettisti selezionati per Call to action Ricerche universitarie
207
La scuola del domani. Un progetto a firma degli studenti → Silvia Lucchesini Le comunità energetiche → Marco Raugi The wall → Elisabetta Susani
211 212
Padiglione Comune di Pisa Scala sopra le logge 219 222 223 224
Costruire una rete di spazi pubblici → Andrea Iacomoni Nuovi paesaggi in costruzione → Raffaele Latrofa Città in cloud → Fabio Daole La Carta delle Azioni Possibili → Massimo Del Seppia
Padiglione Università di Pisa Palazzo Lanfranchi 242
Le ville di Ludwig Mies van der Rohe → Michele Caja, Renato Capozzi, Luca Lanini
Massimo Del Seppia, Silvia Chiara Lucchesini, Fabrizio Sainati, Pietro Berti. Montaggio di Massimo Del Seppia. © Nicola Ughi
Verso una nuova idea di città
Associazione LP
L’essenza della città è la forma, l’immagine, il significato dei suoi spazi pubblici. Oriol Bohigas L’architettura come strumento per nuovi equilibri sociali: questo il tema che sarà affrontato nella V Edizione della Biennale di Architettura di Pisa. La manifestazione vuole individuare alcune direttrici di ricerca impostate sul ruolo fondamentale dello spazio pubblico e dell’edilizia pubblica ai fini del riequilibrio sociale, offrendo una possibilità di confronto tra esperienze realizzate e visioni future con l’obiettivo di contribuire all’elaborazione di nuovi modelli in grado di cogliere le trasformazioni in atto. Gli edifici e, più in generale, gli spazi con valenza sociale hanno spesso dimensioni a scala urbana; ciò nonostante, la scala di quartiere rimane l’unità di ricerca prioritaria; la necessità di nuovi standard di socialità, di luoghi che consentano la possibilità di andare oltre il proprio spazio domestico completandolo di quelle funzioni e servizi che esso non può garantire, la creazione di un sistema di aree verdi urbane e periurbane, la ricerca di un rapporto migliore tra ambiente naturale e ambiente antropizzato tramite lo sfruttamento delle nuove tecnologie: questi saranno alcuni dei temi affrontati per capire come migliorare la vita delle persone verso una rinnovata socialità. Il programma della Biennale prevede un’esposizione di progetti e realizzazioni cui si affiancheranno incontri e convegni di approfondimento. L’intera manifestazione è indirizzata a un pubblico variegato per formazione ed età cui rivolgersi con intento divulgativo ma, al contempo, vuole costituire un momento di riflessione e confronto indirizzato a progettisti e amministratori. Il percorso espositivo, organizzato in sezioni tematiche, è ospitato in diversi padiglioni disseminati nel centro storico di Pisa (Arsenali Verso una nuova idea di città
Repubblicani, Bastione Sangallo, Scala sopra le logge, Palazzo Lanfranchi). ll tema generale affrontato è stato declinato secondo sei sezioni di ricerca all’interno delle quali si vogliono approfondire specifici argomenti. 1. L’abitare A partire dalla metà dell’Ottocento e per tutto il XX secolo la ricerca sugli ambienti di vita domestici è stata oggetto di progressi significativi sviluppando varie teorie, alcune meramente utopiche, altre più aderenti alla realtà, ma tutte portatrici e testimoni di istanze sociali. Gli effetti di tali ricerche hanno prodotto, nel corso degli anni, risultati alterni. Oggi è necessario tornare a concentrare l’attenzione su questi temi, negli ultimi anni sopita e priva di un’energia propulsiva capace di risolvere le tematiche fondamentali per la comunità, a partire dalla casa per tutti in grado di soddisfare al meglio le funzioni e le necessità abitative. 2. Gli spazi pubblici e le strutture di connessione sociale Per la sua dimensione e la sua struttura, il quartiere si configura come elemento base per la lettura della città, del suo tessuto e delle connessioni sociali che vi si instaurano. Se queste porzioni di territorio urbano risultano adeguatamente dotate di spazi pubblici all’aperto, servizi di prossimità ben collegati tra loro, strutture collettive per i loro abitanti, ogni cittadino potrà riconoscersi nel proprio quartiere, prendendosene cura e considerandolo parte ed estensione della propria privata realtà domestica. 3. L’arte e la cultura Gli edifici che, in generale, ospitano ogni tipo di manifestazione e attività culturale alle varie scale (dal grande museo alla piccola galleria, dalla sala da concerti al teatro di quartiere e così via) 16 — 17
ISMETT 2 Luogo Palermo Cronologia 2020-in corso Committente UPMC Italy / Istituto Mediterraneo per i Trapianti (ISMETT) Progetto Renzo Piano Building Workshop Architects in collaborazione con Progetto CMR (Milano) Gruppo di progetto E. Trezzani, F. Becchi, S. Russo (partners and associate in charge) con S. Gutteridge, A. Kabibullina, P. Otero, G. Pazzi, C. Scipione, A. Sollo, G. Spadolini, M. Tokarnia, A. Zanini; G. Corsaro, A. Pizzolato (CGI); G. Semprini (BIM coordination); M. Abidos, D. Lange, F. Terranova (models) Consulenti Milan Ingegneria (structure); Deerns (MEP); Transsolar (sustainability); P.Rigone, Front (facade engineering); Safety Fire (fire prevention); AG & P (landscaping); De Cola Associati, Eupro (local consulting architects); BIM Factory (BIM management)
Il nuovo ospedale ISMETT2, Istituto Mediterraneo per i Trapianti e Terapie ad Alta Specializzazione, si realizzerà a Carini, provincia di Palermo, su un sito di proprietà della fondazione Ri.MED. Il nuovo ospedale si integrerà con il Centro di biotecnologie e Ricerca Biomedica (CRBC) della Fondazione Ri.MED in corso di realizzazione . Il cluster ISMETT – Ri.MED per le cure avanzate e la ricerca biomedica traslazionale consentirà di rafforzare e consolidare le attività e le finalità di entrambe le iniziative. L’idea progettuale è stata quella di un edificio immerso nel verde, con un forte rapporto con la natura , per dare la possibilità ai degenti di poterne godere sia direttamente, usufruendo del parco, che indirettamente dalle loro camere posizionate all’altezza della chioma degli alberi. L’edificio, che dialoga con il parco attraverso trasparenze e connessioni visive , si colloca in un tessuto rurale che caratterizza l’intera area del Comune di Carini. Lo scopo è quello di favorire un ambiente sereno e rilassante per i pazienti, i loro familiari e il personale ospedaliero, dove la natura gioca un ruolo “terapeutico”.
↓ Modello
RPBW – Renzo Piano Building Workshop
↑ Schizzo di Renzo Piano ← Rendering del percorso di ingresso all’ospedale
V Biennale di Architettura di Pisa
La città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
← Rendering del padiglione dedicato ai trattamenti di chemioterapia ↓ Rendering della lobby pazienti
↑ Dettaglio della facciata ↓ Sezione nord-sud
Padiglione Internazionale
Arsenali repubblicani
22 — 23
Snøhetta Lo studio norvegese di architettura e design Snøhetta è stato fondato subito dopo la pubblicazione del Rapporto Brundtland delle Nazioni Unite “Our Common Future”, nel 1987. Il rapporto presentava tre fondamenti per il futuro: sostenibilità sociale, ambientale ed economica. Questi principi sono diventati le pietre miliari dello studio. E lo sono ancora. L’architettura e il design sono forze in grado di impattare positivamente il nostro futuro. Per Snøhetta l’obiettivo principale non è il design in sé. È il modo in cui gli edifici, il landscape e gli oggetti influenzano positivamente le persone ed il contesto. Nei progetti esposti alla Biennale di Pisa infatti ci si concentrerà non tanto sull’aspetto formale ed “architettonico” ma piuttosto su come i singoli edifici hanno favorito un cambiamento economico, ambientale e sociale. Si tratta dell’effetto, o come dicono i norvegesi: Effekten
↑ © Hinda Fahre ↓ © Thomas Eckhoff
V Biennale di Architettura di Pisa
La città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
↑ © Ivan Brodey
Nel 2018 in Arabia Saudita è stato finalmente permesso alle donne di andare al cinema e ai concerti. Nello stesso anno è stato inaugurato il King Abdulaziz Center for World Culture. L’edificio, noto come Ithra, comprende: un cinema, una biblioteca e un auditorium che ospita concerti e conferenze. Oggi Ithra svolge un ruolo centrale nel cinema saudita e nell’arte araba contemporanea. Il progetto ha offerto un programma culturale nuovo e ambizioso, che comprendeva programmi e funzioni mai sperimentate prima. Il cinema al suo interno è stato il primo ad essere aperto al pubblico in Arabia Saudita da decenni. Da allora è stato fondamentale per sostenere la produzione cinematografica saudita con un focus particolare sui giovani talenti locali. Ithra ha infatti finanziato 22 film, prodotto 4 film, ospitato 55 workshop e l’annuale Saudi Film Festival. Uno degli obiettivi principali del progetto è stato quello di garantire spazi e servizi, in ugual misura, anche per le donne. Il complesso culturale ha un unico ingresso principale, gli auditorium non sono divisi in sezioni e le dimensioni e il numero dei servizi igienici sono gli stessi. L’effetto è un edificio culturale che abbatte le barriere di genere, con particolare attenzione alla fruizione da parte delle famiglie, grazie alla creazione di attività per bambini e programmi culturali di sensibilizzazione sociale.
King Abdulaziz Centre for World Culture (Ithra) Un’arena per la cultura e l’apprendimento Luogo Dahran, Arabia Saudita Paesaggio 350.000 mq Edificio 100.000 mq Programma Museo e galleria, biblioteca, teatro Anno completamento 2018
Padiglione Internazionale
Arsenali repubblicani
36 — 37
Benedetta Tagliabue EMBT Architects
PREMI OC DI PIS ITTÀ A LA QU PER ALIT URBAN À A
←↙↓ © Alex Gaultier
Mercato di Santa Caterina Programma Mercato, residenze sociali, spazi pubblici e parcheggio Date 1997-2005 Luogo Barcellona, Spagna Architetti Enric Miralles e Benedetta Tagliabue – Miralles Tagliabue EMBT Direttori di progetto Igor Peraza, Joan Callís Costruttori Constructora COMSA S.A. Ingegneria Roberto Brufau, José María Velasco, Miquel Llorens Installazioni PGI Produttore ceramiche Toni Cumella Consulenti Collaborazione sul muro posteriore: Ricardo Flores, Eva Prats Committente Foment de Ciutat Vella S.A.
V Biennale di Architettura di Pisa
Il progetto tratta della rigenerazione del mercato e dell’omonimo quartiere al suo intorno. L’epoca coincide con il momento in cui Enric e Benedetta vivono nello stesso quartiere Santa Caterina. Questo fa sì che il loro coinvolgimento, nel luogo e nel cantiere, sia intenso. Il progetto lavora con la storia del mercato che fu un importante convento e migliora l’intorno mescolando il passato con il contemporaneo. La copertura e la proposta della finitura in ceramiche colorate convertono il mercato in un referente urbano e internazionale. Santa Caterina è per Enric e Benedetta un progetto pieno, legato alla loro città, alla loro famiglia,al quartiere, al cibo, alla gente … È un monumento alla vita quotidiana.
La città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
←↑ © Alex Gaultier ↓ © Roland Halbe
Padiglione Internazionale
Arsenali repubblicani
44 — 45
1945-1947 Studi per la ricostruzione dell’area presso Ponte Vecchio, Firenze
Giovanni Michelucci Un contributo contemporaneo per la città solidale
Pietro Berti, Massimo Del Seppia
Padiglione Progetti Speciali
L’angelo «Ero entrato in un bosco, uno di quei boschi dove c’è l’odore delle foglie marce, delle castagne e dove ci sono tutti i colori della campagna toscana. Ecco appunto giravo preso dal fascino degli odori, dai movimenti dei rami e dei tronchi, dai raggi del sole che filtravano … Stavo vivendo il bosco, quando scopro, o immagino di scoprire una piccola capanna, piccolissima, dove ci poteva stare pochissima gente o nessuno. Una capanna ridotta piuttosto male che aveva la porta semiaperta. E guardandola mi chiedevo chi mai potesse vivere in così poco spazio. Con questo interrogativo mi sono avvicinato alla porta e dallo spiraglio ho potuto intravedere all’interno un’ala che si muoveva lentamente. Cioè era un angelo che con quel movimento dell’ala creava nell’ambiente quell’atmosfera che è necessaria agli angeli per vivere, per continuare a vivere ancora fra noi. Meraviglia. Un angelo vive, all’angelo basta quello spazio … Allora c’è da porsi una domanda. Come mai lo spazio non basta mai all’uomo? Invece nella capanna ci sono esseri che vivono e mettono a posto tutte le loro piccole cose… quelli creano lo spazio; però non sono mica uomini, sono angeli… Allora bisogna cambiare il mondo e che l’uomo divenga un angelo. Se è possibile. È possibile? Sì, è possibile»1. Il criterio di scelta dei progetti in dialogo con la Fondazione Michelucci, della grande produzione dell’architetto pistoiese, mira a sottolineare gli aspetti della città condivisa quale dimostrazione di equità sociale profondamente radicata nel pensiero di Michelucci. Il tema della mostra è la ricerca di un nuovo modo di vivere nella città, maturata da Michelucci dalla fine della seconda guerra mondiale e sostanziata dalla Fondazione nel 1945 con la rivista La Nuova Città e da progetti inclusivi e di condivisione
sempre in dialogo con il contesto e la città. Progetti come l’Isolotto, Larderello ma anche la casa in Via dello Sprone e complessi religiosi di comunità, sono solo alcuni esempi di quanto l’architetto pistoiese intendesse il compito del progettista ed il ruolo dell’architettura come servizio. Dal dopoguerra Michelucci elabora il pensiero di una nuova città più giusta, condivisa e solidale; opere come il palazzo delle poste in Via Pietrapiana segue questo indirizzo dell’attacco a terra dell’architettura con la città da realizzarsi in ogni occasione progettuale. Dal 1945 ogni progetto per Michelucci seguirà sempre la logica del fare città, mai un gesto fine a se stesso, ma sempre generatore di flussi e condivisione di spazi urbani. Questa impostazione di ricerca lega profondamente questa mostra, progetto speciale, al tema della Biennale La città condivisa e alle sei sezioni di ricerca. Alcuni aspetti fondamentali del pensiero di Giovanni Michelucci andrebbero resi attuali ed evidenziati nel quotidiano vivere. Ad esempio “la cultura del dubbio”, cioè la capacità di mettersi in discussione per rendersi sempre persone migliori, il rispetto del lavoro degli operai, ovvero la salvaguardia delle maestrie e del concetto del saper fare artigianale, anche nell’ambito della produzione contemporanea, prendendosi i giusti tempi per la progettazione e la realizzazione dell’opera ed infine il non considerarsi un maestro, segno questo non solo di modestia, ma dell’essere in continuo cammino alla ricerca della perfezione che non esiste e quindi irraggiungibile. Inclinazione che racconta di un uomo umile ma al contempo ambizioso, mai contento del risultato, sempre alla ricerca di approfondimento. La filosofia della cultura del dubbio, porta a non fermarci mai, a mettendoci sempre in discussione,
Fortilizio Torre Guelfa
68 — 69
Dietrich | Untertrifaller Architekten
Atmosfere per gli adulti di domani
Sezione 5 • Le scuole Scuola elementare di Edlach a Dornbirn Cliente Città di Dornbirn Data 2015-2016
Scuola elementare di Unterdorf Cliente Comune di Höchst Data 2015-2017
Dimensionamento 3.770 mq 300 studenti / 12 classi
Dimensionamento 2.530 mq 200 studenti / 8 classi + classe prescolare
Scuola media Simone-Veil a Lamballe
Scuola superiore di Tani Malandi
Cliente Consiglio Generale delle Côtes d’Armor
Cliente Ministère de l’Éducation Nationale, de l’Enseignement Supérieur, de la Recherche et de l’Innovation, Rectorat de Mayotte
Data 2016-2018 Dimensionamento 9.000 mq 800 studenti Collegio Jean Monnet a Broons Cliente Dipartimento delle Côtes d’Armor
Data 2024-2026 Dimensionamento 23.300 mq 2.056 studenti, strutture sportive, ristorante scolastico con cucina, collegio
Data 2013-2015 Dimensionamento 5.500 mq 600 studenti
↖↑ Scuola media Simone-Veil (Lamballe). © Luc Boegly ← Scuola elementare di Christian-Bucher-Gasse. © Kurt Hoerbst
V Biennale di Architettura di Pisa
La città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
←↓ Scuola elementare di Edlach, Dornbirn. © Kurt Hoerbst
Dare forma alla società del futuro, creando luoghi in cui i nostri bambini possano imparare e prosperare. Il sistema scolastico, in cui cresciamo, è di grande importanza. Ci forma come per sone nella società e quindi la società stessa. Può garantire buone opportunità educative a tutti e bilanciare le differenze sociali. Come architetti, abbiamo l’opportunità di avere un’influenza positiva in questo ambito. Per questo i nostri edifici sono progettati per creare delle atmosfere stimolanti che permettano di sentirsi ispirati e rilassati allo stesso tempo; atmosfere che stimolino tutti i nostri sensi, grazie in particolare: • al ruolo essenziale della luce naturale; • alla connessione con l’ambiente e la natura; • all’attenta selezione dei materiali; • al giusto equilibrio tra spazi di interazione, concentrazione e ritiro. Così gli edifici scolastici possono diventare centri di creatività, ispirazione e coinvolgimento della comunità.
↑ Scuola superiore di Tani Malandi. Render: Jeudi Wang ← Scuola elementare di Unterdorf. © Bruno Klomfar
Padiglione Pisa
Bastione Sangallo
100 — 101
Enrico Molteni
Centro educativo bivalente
Sezione 5 • Le scuole Luogo Parma Cronologia Concorso 1° premio 2021 - In costruzione Dimensionamento Superficie 1.530 mq Volume 5.500 mc Parco 4.150 mq Collaboratori Arch. Alessandro Ferrazzano Paesaggio Arch. Vera Scaccabarozzi, arch. Lorenzo Rebediani (RSL landscapes) Grafica Arch. Oliviero Vitali (Vitali Studio) Pedagogia Dott.sa Paola Cavazzoni (Reggio Children) Rendering CameraPicta, Alessandro Ferrazzano Modelli Arc. Edoardo Perani, arch. Gianmarco Spagnesi
V Biennale di Architettura di Pisa
La proposta di concorso si basa sull’idea di un edificio inclusivo, composto da due parti che danno forma ad un unico corpo, un padiglione educativo immerso nel verde. Due edifici indipendenti: un corpo destinato a Polo per l’Infanzia e un corpo destinato ad una Fondazione dedita all’educazione di ragazzi con difficoltà. L’impianto geometrico del progetto è composto da due quadrati identici, separati, ma tra loro legati. Esternamente i due corpi sono avvolti da un portico continuo sui 4 lati, internamente sono legati da un vuoto che definisce il centro comune. Due edifici in uno, identici e speculari, che ospitano funzioni simili ma diverse: in questa diversità, la scelta di fondo è stata quella di rendere uguali. Se esternamente il progetto è estremamente semplice e lineare, all’interno lo spazio è complesso e sorprendente, pensato per la mente ancora incondizionata di un bambino.
La città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
Padiglione Pisa
Bastione Sangallo
106 — 107
Guillermo Vázquez Consuegra Arquitecto
Parco Magallanes
Sezione 2 • Gli spazi pubblici e le strutture di connessione sociale Luogo Isola la Cartuja. Siviglia Cronologia Progetto 2016 Realizzazione 2017-2019 Dimensionamento Giardini 42.000 mq Centro Sportivo Remo 420 mq Cliente Puerto Triana S.A.U. (Fundación Caixa D’Estalvis i Pensions de Barcelona “La Caixa”) Progettazione e direzione dei lavori Guillermo Vázquez Consuegra Architetto tecnico Marcos Vázquez Consuegra (progettazione e direzione dei lavori), con Ignacio González (direzione dei lavori) Collaboratori Eduardo Melero (coordinatore), Paolo Bugatti, Alberto Brunello, Christophe Beraldin Paesaggio Arquitectura Agronomía Strutture Edartec Consultores, S.L. Impianti Ingenieros-JG, S.L. Project Manager Xavier Maspons Impresa edile Dragados S.A. Fotografie Fernando Alda e Pablo Díaz-Fierros
V Biennale di Architettura di Pisa
La città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
PREMI OA CARRI LLA ERA
L’area oggetto dell’intervento era un conglomerato eterogeneo di terreni destinati a parcheggi ed alcuni gruppi di alberi che seguivano la pendenza fino ad incontrare la riva del fiume. Era un recinto impraticabile e inospitale, abbandonato dopo la fine dell’Esposizione Universale di Siviglia del 1992. La proposta vuole generare uno spazio pubblico alberato partendo dagli elementi pre-esistenti del luogo. Prevale nella strategia generale l’idea di demolire quegli elementi preesistenti senza valore costruttivo o architettonico al fine di privilegiare la presenza della vegetazione. Proponiamo un nuovo suolo per questa bosco diffuso partendo dalla costruzione di ellissi verdi che raggruppano gli alberi in boschetti. Tra di loro si stabilisce una rete di percorsi adattati alla topografia esistente. Una passeggiata, seguendo la riva del fiume, percorre longitudinalmente il lotto facilitando l’accesso al nuovo Centro Sportivo Remo.
Padiglione Pisa
Bastione Sangallo
108 — 109
G124 – Renzo Piano Sezione 2 • Gli spazi pubblici e le strutture di connessione sociale Luogo Quartiere Crocetta (Modena) Cronologia 2020-2021 Gruppo di progetto Prof. Matteo Agnoletto, ing. Alessia Copelli, arch. Martina Corradini, arch. Stefano Davolio, dott. Leo Piraccini Dimensionamento Superficie 120 mq Volume 690 mc Superficie del parco 91.201 mq
Il Cortile della Crocetta
Il progetto “Il Cortile della Crocetta” si compone di quattro elementi studiati per rispondere alle necessità di un parco alla periferia di Modena, con la convinzione che questo potesse diventare una nuova centralità per un quartiere che ne era sprovvisto. I quattro elementi che compongono il progetto sono: “Il Bosco”, generato dalla piantumazione di 100 nuovi alberi, che definiscono una nuova piazza verde al centro del parco; “Il Riparo”, un padiglione volto ad accogliere le attività delle associazioni che animano il quartiere; “Il Convivio”, un lungo tavolo in legno posizionato sotto le nuove alberature; ed “Hora”, installazione artistica realizzata in collaborazione con TRAC – Tresoldi Academy dell’artista Edoardo Tresoldi.
“Il Riparo” è un padiglione in legno pensato per ospitare eventi e fornire un luogo di aggregazione. Si tratta di una stanza senza pareti, formata da quattro moduli affiancati e un sistema di pareti sospese che permette al vento, alla luce ed alla vegetazione circostante di interagire con essa.
Fotografie Alessandro Lana, Giancarlo Pradelli
V Biennale di Architettura di Pisa
MENZI ONE SPECI ALE
La città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
Padiglione Pisa
Bastione Sangallo
116 — 117
AM3 architetti associati
Nuova aula liturgica e recupero del complesso parrocchiale Cuore Immacolato di Maria
Sezione 3 • L’arte e la cultura Luogo Villaggio Mosè (Agrigento) Cliente Parrocchia Cuore Immacolato di Maria Cronologia 2020-2022 Dimensionamento Nuova costruzione 480 mq Recupero dell’esistente 3.700 mq Volume nuova costruzione 3.540 mc Progettazione architettonica AM3 architetti associati Artista Igor Scalisi Palminteri Liturgista Don Luciano Calabrese Progettista strutturale Ing. Fabio Granata Progettista impianti Ing. Gabriele Pecoraro Direzione operativa Arch. Alberto Cuffaro Impresa di costruzione Eredi Geraci Salvatore S.r.l. Fotografie Davide Curatola Soprana Video Giuseppe Lanno (regia e montaggio)
Il volume della chiesa è definito all’ingresso da una spaccatura che accoglie il fedele dando forma ad uno spazio ombreggiato prima di entrare. L’aula punta a generare uno spazio avvolgente dall’impianto centrico, ma sempre orientato verso l’area presbiterale. L’elemento caratterizzante l’aula è il tetto dalle linee morbide che come il manto della Vergine riunisce e protegge la comunità. Il soffitto sembra essere sospeso e trova la sua altezza massima in corrispondenza dell’altare, illuminato da una luce zenitale. L’interno si compone di un basamento in pietra chiara che ha lo scopo di rapportare lo spazio alla scala umana oltre che a rappresentare un chiaro riferimento al tema della grotta.
V Biennale di Architettura di Pisa
La città condivisa. L’architettura per un nuovo equilibrio sociale
Padiglione Pisa
Bastione Sangallo
142 — 143
The wall
Elisabetta Susani
Un battello insabbiato Un’ascia piantata nella terra Paradosso Diniego Ferisce, ma non gronda. anche il sangue si secca. Un impedimento dirimente, per l’accusa Cementa la disuguaglianza tra gli uguali. Può tuttavia un imputato architettonico discernere i Buoni dai Cattivi? Il Paradiso dall’Inferno, come recita la retorica del pietismo ipocrita? Non è un fronte, è resa Non minaccia né denuncia Non urla vergogna alcuna Urta, ma non indigna Di fatto, dispone il deserto delle Città Invedibili. Tacita L’illegalità legale. La legalità illegale. Quiete che duole, quassù. Abbatterlo non scalfirà ciò che irreparabilmente spacca dentro.
Padiglione Pisa
Bastione Sangallo
212 — 213
La Carta delle Azioni Possibili
Massimo Del Seppia
* Gruppo Città Laboratorio Silvia Ancilotti, Simone Benassi, Pietro Berti, Marco Biondi, Ceren Büyükpinar, Michael Calvetti, Juri Chelotti, Massimo Del Seppia, Manuele Dovico, Paolo Galantini, Lorenzo Giuntoli, Alessandra Gorgoroni, Federica Guastella, Albi Kika, Danila Larocca, Silvia Lucchesini, Anna Ochałek, Massimiliano Palumbo, Fabrizio Sainati, Giada Silvaroli, Sara Stillavato, Alessio Vannozzi, Hülya Yilmazyildirim, Erika Ziaco, Alice Zilaghe, Enrica Zonta
LP ha seguito fin dalla sua fondazione un suo principio legato alla comprensione e all’azione verso la propria città, “di quartiere in quartiere per piccoli passi”, ovvero il miglioramento delle nostre città per piccole azioni possibili imparando dal modello Barcellona che alla fine degli anni ’70 guidati dal maestro Oriol Bohigas è riuscita a cambiare volto proprio grazie anche ad un’infinità di piccoli interventi di prossimità che consentirono una riqualificazione urbana senza precedenti; la sua visione di lettura della città è per quartieri ritenendoli unità omogenee ben identificabili a cui il cittadino può riferirsi con chiarezza di lettura. Questo metodo, LP lo ha fatto proprio ed utilizzato in ogni Biennale di Architettura di Pisa (da LP ideata e curata a partire dal 2015) attivando workshop, progetti di laboratorio e costituendo anche un gruppo di lavoro denominato Città Laboratorio che in ogni Biennale ha studiato e avanzato proposte in vari quartieri.
Nel 2015 con la prima Biennale LP studia il quartiere Pratale-Don Bosco per poi passare negli anni successivi al quartiere Cisanello, al CEP, al Litorale, Gagno e i Passi. Dalla Biennale, a partire dal 2019, nasce il Gruppo Città Laboratorio*, costituito da architetti e studenti e ha iniziato a disegnare una carta d’intenti, che poi abbiamo chiamato “Carta delle Azioni Possibili”. Questa Carta parla di piccoli interventi facilmente realizzabili pensati dal basso, con percorsi partecipativi ed è una carta pensata per essere costruita e aggiornata nel tempo insieme a tutti i soggetti che ne vorranno prendere parte a partire dai cittadini di Pisa. La Carta, stampata in dimensioni 500x250 cm è stata esposta per la prima volta agli Arsenali repubblicani nell’ambito della mostra ideata da LP, G124 – Renzo Piano. Progetti, Metodo, Contaminazioni, ed ha l’obiettivo di essere esposta in modo permanente in spazio pubblico a disposizione dei cittadini per proporre osservazioni e idee per il miglioramento dei propri quartieri diventando così un vero e proprio dispositivo di partecipazione attiva e permanente nel tempo. L’idea di fondo sta nel “prendersi cura della città” attraverso la cura dei propri quartieri promuovendo piccole azioni di recupero funzionale al fine di rendere gli spazi di risulta nuove occasioni per le comunità; piccole piazze, piantumazioni di alberi, nuovi piccoli corridoi di biodiversità, introduzione di elementi di decoro urbano e ancora molto di più. Pensiamo che l’architettura abbia un grande ruolo nel riequilibrio sociale, pensando allo spazio pubblico sia interno che esterno come ad una grande occasione di dialogo e una importante opportunità per le comunità. Nei quartieri in particolare è fondamentale il concetto di prossimità ovvero l’idea di poter
Padiglione Comune di Pisa
Scala sopra le logge
224 — 225
Casa in cemento armato, 1923 ↗
Le ville di Ludwig Mies van der Rohe
Michele Caja Renato Capozzi Luca Lanini
Questa mostra ha per oggetto il ridisegno su base cronologica delle ville progettate da Ludwig Mies van der Rohe nel corso della sua carriera. Il corpus principale di questo studio, che pur nell’ampiezza del campione analizzato non ha pretese di esaustività, è relativo soprattutto ai progetti successivi alla svolta «modernista» del maestro di Aquisgrana ma a partire da una attenta disanima dei suoi primi cimenti sul tema della residenza unifamiliare. E questo perché è in quelle case che ci sembra risiedere il nucleo
problematico dell’opera miesiana riguardo l’abitare, secondo una linea ormai consolidata sia nella critica che nel sentire comune. Il lavoro di ridisegno critico di queste ville inizia come ricerca didattica nei laboratori di progettazione dei quali siamo titolari nei corsi di laurea magistrale in Architettura e Ingegneria edile architettura e nell’ambito di gruppi di ricerca dottorale rispettivamente presso il Politecnico di Milano, l’Università di Napoli «Federico II» e l’Università di Pisa. Il principio che ci guida è che l’architettura si possa comprendere (per poi rifarla) solo a partire dal ridisegno critico-analitico e orientato di alcune opere paradigmatiche, che manifestano il proprio carattere di costruzione logica e dunque di replicabilità del processo. Da questo punto di vista, l’architettura delle ville «moderne» di Mies van der Rohe è esemplare: un unico principio spaziale, associato alla forma della vita domestica, viene messo in opera attraverso l’iterazione di elementi architettonici coincidenti con quelli della costruzione (pilastri, setti, muri liberi, pareti vetrate, pavimenti e solai) e sperimentato attraverso la produzione di un gran numero di variazioni e correlati successivi approfondimenti nell’ambito di una classe di soluzioni ammissibili. Mettere in sequenza le tappe di una delle più straordinarie esperienze artistiche del Novecento significa non solo disvelare le linee di continuità e quelle di «faglia» di una ricerca paziente fino al limite dell’ossessione, ma soprattutto mettere in luce alcune tecniche compositive sottese che sondano e incrociano con grande adeguatezza ed esemplarità principi antichissimi (assialità, proporzioni auree, rapporti tra pieni e vuoti, tra parti coperte e altre scoperte dell’edificio) con quelli enunciati dalla «nuova tradizione» del moderno (slittamenti, smaterializzazione, essenzialità, trasparenze, riflessioni e velature). Ma soprattutto ripercorrere l’Erfahrung del
Palazzo Lanfranchi
242 — 243
Casa Caine, Winnetka, 1950-53 ↗
Padiglione Università di Pisa
L’analisi quotidiana della società contemporanea porta a riscontrare grandi disuguaglianze sociali: chi è
classi socio-economiche. Occorre cambiare, essere più generosi e talentuosi nel sognare un futuro migliore per le prossime generazioni di cittadini. Frugalità, prossimità, integrazione, dialogo sono alcune parole chiave di cui oggi abbiamo necessità. Queste istanze sono comunque nell’aria e si rivela sempre più necessario cogliere queste esigenze modificando i comportamenti ed elaborando nuovi modelli in grado di garantire maggiore equità sociale. La V Edizione della Biennale di Architettura di Pisa si interroga sul ruolo che può rivestire l’architettura nel processo di riequilibrio della società, nella quale la città sia un autentico luogo di condivisione in grado di accrescere la qualità della vita dei suoi abitanti. Sin dal 2015 l’associazione LP si impegna su queste tematiche, ponendo al centro del dibattito culturale la qualità degli spazi pubblici come risposta all'esigenza di una città condivisa.
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788862
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€ 32,00