Siamo entrati come apprendisti stregoni nel mondo delle Avanguardie russe degli anni Venti.
In partenza siamo dei ladri, poi degli analisti meticolosi. L’obiettivo è unico: liberare la figura che c’è all’interno della forma, capire i principi che hanno portato alla rivoluzione spaziale e sintattica nella scena teatrale, architettonica, urbana.