singolari
scarpe a colazione FRANCESCO FORMAGGI
La signora ha i piedi gonfi. Sarebbe bello scoprire come farà a togliersi le scarpe quando sarà tornata a casa. Deve aver faticato molto per infilarle. Senz’altro è stata l’ultima cosa che ha fatto prima di uscire, già vestita di tutto punto, con il completino azzurro che le vedo addosso ora: ha attraversato scalza il soggiorno, si è seduta sulla panca accanto alla scarpiera e ha iniziato a lavorare di calzante. Anzi no: è stata la prima cosa che ha fatto, per togliersi il pensiero, subito dopo essere uscita dalla doccia e prima di vestirsi, cospargendosi i piedi di borotalco e infilandoli nelle scarpe, prima ancora di indossare la biancheria intima. Sono scarpe bianche, col tacco basso, aperte sulla punta. Fuoriesce l’alluce tozzo, con l’unghia smaltata di bianco, un’unghia insolitamente tonda, sembra una moneta. Le 4
stringhe intrecciate sul collo del piede segnano la carne lasciando solchi bianchi come strette di corda. PiÚ su, un gruppo di piccole farfalle tatuate all’altezza del malleolo svolazza in formazione sparsa con tutta l’aria di volersi avvolgere attorno al polpaccio e risalire a spirale la caviglia fino al goffo promontorio del ginocchio sul quale la signora lascia penzolare la mano dopo aver preso un lungo tiro di sigaretta.
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