Novembre 2013 N.1 Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci V. Madruzzo 24, 38122 Trento vitruviocheurlo@gmail.com Redattrici: Giulia Casonato e Vittoria Brolis Impaginazione e Grafica Michelangelo De Cia
ALICE ROSSI 1G
DIMENTICANDO?
CE LO STIAMO
OccupAzione Vittoria Brolis
09
Ti Amo da morire Giulia Casonato
14
15
Come mi drogo di suggestione Giorgio Castelli
DI GIULIA CASONATO 3A
OPINIONI DI UN CLOWN alias neoredattrice
Quest’anno, cari Davinciani e care Davinciane, la nostra scuola ci regala molte novità: nuovi rappresentanti, la scoperta della possibilità di rimanere più di un anno in carica, nuovi professori, nuove bidelle (che con il loro instancabile sorriso dalle 7.55 fino alle 13.05 migliorano la nostra giornata), nuove entrate, nuove aule e, arrivando alla parte che mi coinvolge di più, nuove redattrici per il giornalino: saremo infatti io e Vittoria a guidare l’Urlo di Vitruvio. Parlando all’inizio dell’anno con le vecchie redattrici, che vorrei ringraziare per il lavoro fatto negli anni passati e per i consigli che ci hanno fornito, ci siamo rese conto di quanto possa essere importante un giornalino per una scuola. Un fattore di grande importanza (forse l’unico vero motivo, assieme alle pagelle, per aprire il giornalino per alcuni degli studenti) è senz’altro quello dato dal sudoku delle pagine finali, ed è per questo che non ci siamo azzardate a smuovere di un millimetro il fantomatico gioco, in grado di allietare qualche noiosa ora di lezione. Ma sarà per alcuni una delusione sapere che non è stato il sudoku finale a spingerci a diventare le nuove redattrici del leggendario Urlo, né la smania di potere, né la speranza di veder lievitare il nostro voto di italiano. Non è stata neanche la nostra ricerca di accrescere le possibilità di diventare, un giorno, reporter dall’Uganda e neppure la voglia di riscatto per essere nate in una generazione che tutti definiscono bruciata. Abbiamo deciso di diventare redattrici per la pura voglia di renderci parte attiva nella creazione di una scuola migliore. Mi ero ripromessa, quando ho iniziato a scrivere questo articolo, di non inserire nessuna affermazione banale o enfatica come quella precedente, eppure mi riesce difficile parlare di noi senza accennare alla voglia di partecipazione che ci muove da dentro. Sono stati tanti coloro che, venuti a conoscenza delle nostre intenzioni per quest’anno, ci hanno chiesto stupiti chi mai ce lo faccia fare. Effettivamente, se penso alle difficoltà iniziali, alle notti insonni che questo primo numero mi ha provocato e a quelle future che ci saranno, la domanda è decisamente plausibile. D’altra parte però, esiste una
grande dose di soddisfazione che questo giornalino ci regala ed è una soddisfazione in grado di cancellare in gran parte i nostri dubbi sulle possibilità di farcela. E’ la soddisfazione che proviamo quando apriamo la casella di posta e la troviamo piena, beh non esageriamo, diciamo non così vuota come potremmo pensare, quando troviamo qualcuno disposto a seguire una rubrica, quando qualcun altro cede ai nostri tentativi di persuasione o quando vedremo finalmente pubblicato un numero. Un po’ meno la proviamo quando i cartelloni che abbiamo appeso per tutta la scuola vengono totalmente fraintesi, ma in fondo un giornalista non può certo essere contrario alla libertà d’interpretazione. Credo però che la soddisfazione maggiore la proveremo quando riusciremo a pubblicare un giornalino che riuscirà a coinvolgere la maggior parte della scuola, che riuscirà a colpire il maggior numero di studenti e che riuscirà a trasmettere il messaggio che stiamo cercando di comunicare. Ciò che vorremmo tanto riuscire a far capire infatti è che questo giornalino è di tutta scuola e per tanto, il giornalino di tutti coloro che la compongono. Che siano di quinta o di prima, che siano maschi o femmine, che siano Rossi naturali (continuate a leggere il giornalino e scoprirete la campagna di sensibilizzazione verso questa nuova cattegoria della scuola promossa da alcuni dei nuovi rappresentanti) oppure tinti, che abbiano 9 di italiano oppure 4, che facciano parte del collettivo o meno, che abbiano progetti precisi per il futuro o una semplice idea di quello che faranno domani. Trovo stupenda la possibilità di avere a disposizione uno spazio in cui scrivere, la trovo un’ottima opportunità per mettersi alla prova e per vedere cosa si è capace di comunicare agli altri. Probabilmente questo messaggio è arrivato a tutti coloro che (volenti o nolenti) hanno contribuito a questo numero ed è a loro che va il nostro più grande grazie. Ci teniamo a ringraziare in particolar modo Miche, che con la sua grafica ha dato nuova vita al giornalino e che ci ha permesso di essere indipendenti anche sotto questo aspetto. Un altro grazie va comunque a tutti coloro che non hanno ancora scritto nessun articolo o che non si sentono chiamati in causa da questa attività, perché costituiscono il nostro più grande stimolo a fare di meglio. Lasciatemi però finire il mio primo articolo con un invito rivolto a tutti. Un invito a scrivere, per provare almeno un po’ di quella soddisfazione che stiamo provando noi.
giornale realizzato da Redattrici Giulia Casonato Vittoria Brolis Impaginazione e Grafica Michelangelo De Cia
Ma sarà per alcuni una delusione sapere che non è stato il sudoku finale a spingerci a diventare le nuove redattrici del leggendario Urlo
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Sommario
SOMMARIO 4 5 6 7
11 12
MUSICA ARTE LIBRI CINEMA
BERLINO PARTIRE PER
17 17
RAGAZZO DEL PRIMO PIANO MERAVIGLIARSI
18 19 19
FOTOGRAFA LA TUA COLAZIONE PAGELLE SUDOKU
RUBRICHE POLITICA INTERNA MONDO
ASSEMBLEA OCCUP-AZIONE RAPPRESENTANTI
8 9 10
ATTUALITA’
MELISSA TI AMO (DA MORIRE) COME MI DROGO DI SUGGESTIONE PERSONAGGIO DEL MESE
13
HIPSTER
18
STORIE
14 15 16
PAUSA CAFFE’ MODA
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
Rubriche Musica
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RUBRICHE
MUSICA
DI ELENA TABARELLI DE FATIS 3A
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Ciao a tutti, sono Elena e per quest’anno curerò la rubrica musicale dell’Urlo. Ho pensato di strutturare la cosa in questo modo: cercando di essere il più oggettiva possibile, presenterò tre brani per genere commentati singolarmente. Assegnerò un voto da 1 a 5 stelline ad ogni brano (come i veri critici!)
ROCK
ELETTRONICA
RAP
My World, Guns N Roses Questa canzone è la dimostrazione che anche i più grandi ogni tanto falliscono. La canzone è oscena. Mi dispiace ammetterlo, ma con questa canzone i Guns hanno fatto un bello scivolone.
Harlem Shake, Bauuer Nonostante sia tra le canzoni più popolari al mondo è oggettivamente bruttissima. Scommetto che in pochi hanno ascoltato la canzone dai 30 secondi in poi…ma.. tanto si continua a ripetere!
Sapore Di Sale, Moreno Vi prego, ditemi che sta scherzando! Si sarà accorto di non aver azzeccato una rima a morire?! No..perché lui ha “visto più fondali marini di Valeria” (tanto per citarne un frammento)
Fluorescent Adolescent, Arctic Monkeys Tra le migliori del gruppo, questa canzone è sempre piacevole da ascoltare ed è anche originale.
Perfect Storm, Pink is Punk&Benny Benassi
Alfonso Signorini, Fedez Nonostante Fedez sia accusato di forte commercialità, questa canzone ha un’ironia che la rende originale e apprezzabile.
Pur essendo una cosa già sentita, è una bella cosa già sentita È ripetitiva nonostante l’idea ripetuta sia, al primo ascolto, di sicuro effetto.
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Without Me, Eminem Con la giusta “violenza”, arroganza e ironia Eminem è riuscito ad arrivare dove nessun altro bianco arriverà mai. Questa canzone ne è una prova.
Voodoo People, Pendulum remix Nonostante il mio scetticismo iniziale nei confronti della musica elettronica, questo pezzo mi ha fatto cambiare idea. Davvero molto bello e accattivante.
Freak on a Leash, Korn Una delle canzoni che “carica” di più. Capolavoro degli iniziatori del Nu Metal.
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Arctic Monkeys, band inglese formatasi nel 2003 a Sheffield
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Copertina del singolo di Eminem uscito nel 2002
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
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Copertina del singolo del dj e produttore bauuer
Non posso che sperare che voi apprezziate. Al prossimo numero. Elena (anche detta Taba)
Rubriche Arte
RUBRICHE
ARTE
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Ma ci siamo mai veramente soffermati a guardare ad occhio nudo i particolari di una tela o a considerare le proporzioni di un ritratto?
DI SELENE GHEZZI 4A
ANTONELLO DA MESSINA E L’ALTRO RITRATTO Dal 5 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014 il Mart, museo d’arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, è ospite di due mostre strettamente collegate, per quanto riguarda il tema, ma, altrettanto distinte, per epoche e stili dei diversi artisti sui quali sono state realizzate. Antonello da Messina, uno dei più grandi esponenti della pittura rinascimentale del XV secolo, è presentato al Mart di Rovereto dal 5 ottobre 2013 al 12 gennaio 2014. La mostra, a cura della Regione Siciliana e della casa editrice Electa, designa una perfetta presentazione sull’artista quattrocentesco e su alcune delle sue opere, tracciandone i principali aspetti storico-artistici che l’hanno caratterizzato durante la sua epoca. I dipinti, collocati cronologicamente, offrono un’interessante prospettiva su chi era Antonello da Messina, comprendendo anche quelli collegati alla sua persona ma non direttamente realizzati da lui, come quello del figlio, Jacobello di Antonello, che, nonostante le abilità non certamente trascurabili, non riuscì ad eguagliare la magnificenza del padre.
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05 I ritratti ospitati alla mostra, per la maggior parte realizzati in olio su tela, sono stati esposti in modo che i visitatori possano notare con grande circostanza la notevole evoluzione dell’artista e della cura e la qualità che egli impiegò per realizzarli. I più famosi, come “Ritratto d’uomo” o “Cristo alla colonna” sono stati dati in prestito da alcuni dei migliori musei del mondo e ciò può farci riflettere sul successo che Antonello ha riscosso anche all’estero. Ho trovato questa mostra molto interessante e coinvolgente, a dispetto di ciò che si potrebbe pensare, poiché siamo sempre stati abituati a conoscere artisti come Antonello da Messina durante le noiose ore di scuola. A mio parere si tratta di una mostra molto interessante, consigliata a tutti gli amanti dell’arte e in particolare dei ritratti. Ad arricchire questo percorso storicoartistico su Antonello da Messina è stata allestita un’altra mostra che gioca a favore degli appassionati di arte moderna. Comprende una serie di opere centrate sempre sul tema della ritrattistica e della doppia personalità, alcuni di essi racchiudono un doppio senso o un significato di tipo “pirandelliano” basato sull’alter-ego. Ospitate a questa seconda esposizione non ci sono solo dipinti, ma anche fotografie e video, realizzate da alcuni dei
più famosi artisti contemporanei, come Miguel Barcelò, Jeff Wall, Andy Warhol, Barbara Probst e molti altri. “Altro ritratto” è stata realizzata da Jean-Luc Nancy ed è in concomitanza con quella su Antonello da Messina e vuole informare su tutta la storia contemporanea del ritratto, dalla sua apparizione nel passato fino alla sua completa trasformazione. Si tratta di un percorso affascinante poiché centrato principalmente sull’aspetto misterioso del ritratto, in quanto esso svela sempre qualcosa di nuovo; ammirando le opere esposte, infatti, da quelle più antiche a quelle contemporanee, si possono vedere particolari e aspetti che ad occhio nudo non noteremmo.
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Ritratto d’uomo, Antonello da Messina
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Locandina della mostra, Mart di Rovereto
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
Rubriche Libri
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RUBRICHE
LIBRI Consigliare un libro è sempre una faccenda complicata: un romanzo che per qualcuno è spazzatura può essere oro per qualcun altro. A volte decifrare i gusti è un vero rompicapo. Ecco perché l’Huffington Post ha elaborato un “metodo quasi scientifico” che, basandosi sui 16 tipi possibili di personalità, individuati dallo psicologo tedesco Carl Gustav Jung, consiglia ad ognuna di queste un libro da leggere. Rispondete a queste quattro domande e scoprirete il libro che fa per voi… 1) Sei introverso (I) o estroverso (E)? 2) Ti affidi di più all’intuizione (N) o alla sensazione (S)? In altre parole, tanto per capirci, se qualcuno ti chiede che ora è, rispondi più spesso con un “saranno circa le 11” o con un “sono le 11.05” (accompagnato dalla classica occhiata al polso sinistro per controllare l’orologio)? 3) Ti affidi di più al ragionamento (T) o al sentimento (F)? 4) Ti affidi di più al giudizio (J) o alla percezione (P)? Ovvero, sei un metodico o un empirico? (empirico: che si basa sulla pratica e non sulle conoscenze teoriche)
ISTJ
“L’esecutore” Caratteristiche: pragmatico, abitudinario, meticoloso, realistico Libro consigliato: Stephen Crane, “Il segno rosso del coraggio”
ISFJ “Il difensore”
Caratteristiche: leale, equilibrato, impegnato, attento ai dettagli Libro consigliato: Marilynne Robinson, “When I Was a Child I Read Books”
INFJ
“Il protettore” Caratteristiche: altruista, introspettivo, appassionato, calmo Libro consigliato: Jeffery Eugenides, “La trama del matrimonio”
INTJ
“Lo stratega” Caratteristiche: dotato di capacità progettuale, indipendente, ben informato, scettico Libro consigliato: Jorge Luis Borges, “Labirinti immaginari”
ISTP
“L’artigiano” Caratteristiche: dotato di capacità di adattarsi e presenza di spirito, propositivo, analitico Libro consigliato: Stephen King, la saga de “La torre nera”
ISFP “Il compositore”
Caratteristiche: spensierato, impegnato, tende a sottrarsi al conflitto, bisognoso di spazio per sé Libro consigliato: i Fratelli Grim, le “Fiabe”
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
INFP
“Il sognatore” Caratteristiche: sensibile, fantasioso, collaborativo, riflessivo Libro consigliato: Julian Barnes, “Livelli di vita”
ESTJ “Il manager”
Caratteristiche: onesto, diretto, pragmatico, metodico Libro consigliato: Michael Lewis, “The Big Short. Il grande scoperto”
ESFJ “Il braccio destro”
Caratteristiche: generoso, altruista, dotato di presenza di spirito Libro consigliato: Mary F. Fisher, “Biografia sentimentale dell’ostrica”
ENFJ “Il benefattore”
INTP “Il pensatore”
Caratteristiche: onesto, creativo, dotato di capacità organizzativa, diplomatico Libro consigliato: Katherine Boo, “Belle per sempre”
ESTP
“Il dirigente” Caratteristiche: ambizioso, sicuro di sé, efficiente, orientato all’obiettivo Libro consigliato: Any Rand, “La rivolta di Atlante”
Caratteristiche: dotato di capacità di astrazione, razionale, ingegnoso, indipendente Libro consigliato: Aldous Huxley,”Il mondo nuovo” “Il persuasore” Caratteristiche: avventuroso, intraprendente, attento ai dettagli, elegante Libro consigliato: Arthur Conan Doyle, “Le avventure di Scherlock Holmes”
ESFP “L’intrattenitore”
Caratteristiche: socievole, spontaneo, realista Libro consigliato: Margaret Atwood, “MaddAddam” – “L’ultimo degli uomini” “L’anno del diluvio”
ENFP “L’avvocato”
Caratteristiche: energico, brillante, sicuro di sé, fantasioso Libro consigliato: Karen Russell, “Un vampiro tra i limoni”
ENTP
“L’inventore” Caratteristiche: veloce, comunicativo, razionale, incline ad annoiarsi Libro consigliato: David Foster Wallace, “Di carne e di nulla”
ENTJ
Rubriche Cinema
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RUBRICHE
CINEMA
DI SELENE GHEZZI 4A
IL GRANDE GATSBY Regia: Baz Luhrmann Genere: Drammatico
Il film comincia con la narrazione del protagonista, Nick Carraway (Tobey Maguire), un giovane agente di borsa, che racconta al suo psicanalista fatti avvenuti nella primavera del 1922, quando egli si trasferisce a West Egg, una baia sulla costa settentrionale di Long Istand, a New York. Sulla baia opposta, a East Egg, abitano Daisy, la cugina di Nick e Tom, suo marito, un ricco uomo d’affari, donnaiolo ed amante del bere. Il protagonista ben presto scopre che il suo vicino di casa, il cui nome, Jay Gatsby, è noto a tutti, è il proprietario di un’imponente villa, spesso ospite di feste smodate, “carnevali caleidoscopici”, frequentate da persone di ogni ceto sociale e provenienti da ogni angolo del paese. Ad una di queste Nick riceve un ufficiale invito scritto dal proprietario stesso della villa, di cui nessuno sembra conoscere la vera identità, ma di cui il protagonista aveva scorto la figura intenta ad osservarlo dalle finestre della sua casa. Il signor Gatsby (Leonardo Di Caprio), presentatosi a Nick alla festa, si rivela un giovane ricco, misterioso ed eccentrico al tempo stesso, ma anche sognatore e,
ha come sfondo una società newyorkese carica di delinquenza, dubbia moralità e frivolezza, basata essenzialmente sul valore dei soldi come osserva Nick, propenso alla speranza. Si susseguiranno una serie di vicende, delle quali il protagonista sarà diretto testimone, che avranno come argomento principale l’amore adulterio tra Gatsby e Daisy, un amore complicato e impossibile, ostacolato dal vincolo matrimoniale e dalla natura della società dell’epoca , dove i soldi svolgono il ruolo di protagonisti. Ambientato durante gli anni della seconda guerra mondiale, “Il Grande Gatsby” ha come sfondo una società newyorkese carica di delinquenza, dubbia moralità e frivolezza, basata essenzialmente sul valore dei soldi. Il film, tratto dall’omonimo romanzo di Scott Fitzgerald, presenta riprese frenetiche, ma anche scene romantiche e cariche di sentimento, quasi a carattere fiabesco per quanto riguarda i colori e i paesaggi.
A mio parere si tratta di un film molto singolare, ho apprezzato le riprese frenetiche e gli sfondi quasi surreali. Per quanto riguarda la trama, si tratta di una storia molto interessante e coinvolgente che merita molto, in quanto ricca di colpi di scena e di scene d’amore per gli amanti del romanticismo.
06 06
Leonardo DiCaprio, 39 anni, protagonista di questo film
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
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Politica Interna Assemblea d’Istituto
DI MEMED KADRIJA 3D
REPORTAGE DALLA PRIMA ASSEMBLEA D’ISTITUTO politica interna
Quest’anno la prima assemblea d’istituto, tenutasi il 23 ottobre, è stata organizzata in maniera leggermente diversa rispetto agli anni scorsi: nella prima parte c’è stata l’elezione dei rappresentanti di classe e d’istituto, e nella seconda sono state proposte diverse attività. La prima parte si è aperta con la presentazione delle due liste candidate alla rappresentanza d’istituto nelle palestre della scuola.
la politica, viste le imminenti elezioni provinciali. L’attività, organizzata con tanta dedizione dalle redattrici del nostro giornalino, è stata tutto sommato molto divertente ed ha coinvolto studenti e giornalisti, mettendoli a confronto su una tematica che dovrebbe interessare tutti, dal più grande al più piccolo. Ora non ci resta che attendere gli esiti delle nostre votazioni, e poi finalmente potremo lodare o criticare i nostri neorappresentanti e le scelte che faranno. E ovviamente rincuorare il povero/a che sarà tagliato fuori dalla rappresentanza. Ehi, non ti preoccupare, puoi sempre provare come rappresentante di classe!
E tra saluti, chiacchiere e domande (alcune inerenti, ed altre meno) ci si è ritrovati già in classe a per la prima volta c’è stato un vero e proprio dover fare una scelta dialogo tra professori e molto importante studenti La seconda parte dell’assemblea, organizzata dai ragazzi del collettivo, ha offerto a noi studenti, ed anche ai professori, diverse attività. Come sempre nelle aule gradinate di fisica c’era la possibilità di potersi svagare un po’ e guardare un film, scegliendo tra “Milk” e “Fight Club”. Nella vecchia aula magna invece si è tenuta una discussione riguardante la tanto nominata finestra tecnica. All’attività hanno partecipato molti studenti ed anche diversi professori. Personalmente credo che questo sia stato un piccolo passo avanti per il dialogo che si dovrebbe creare tra noi studenti ed i professori riguardo la finestra tecnica/settimana di congelamento; insomma, per la prima volta c’è stato un vero e proprio dialogo tra professori e studenti, quindi ritengo che l’obbiettivo di questa attività sia stato pienamente raggiunto. Ovviamente confidiamo nella decisione che hanno preso entrambe le liste candidate, ossia quella di non accantonare nel dimenticatoio questa discussione, ma continuare a “lottare” per riuscire ad arrivare a una soluzione comune con i professori. In palestra uno invece si è tenuto un simpatico confronto tra gli studenti e quattro giornalisti di diversi quotidiani. L’attività consisteva principalmente nel porre domande ai giornalisti riguardanti
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
PANEM AUT CROCCANTELLES DI ANONIMO AFFAMATO
Ciao! Sono un ragazzo di quinta e in questi anni posso dire di averne viste tante: in ultimo luogo un’idea che circola per i corridoi da diverso tempo e che è stata proposta dalle due rappresentanti in carica attualmente, mentre facevano propaganda tramite volantini virtuali e non: sto parlando del cosiddetto “paninaro”. Chi non gradirebbe un addetto alla vendita di pizzette o panini durante la ricreazione? Secondo me può essere un’ottima idea, anche se dubito fortemente che verrà realizzata; starà a loro zittirmi mettendo in pratica questa fantastica iniziativa, togliendo dalla mia mente la convinzione che sia stata proposta solo per avere qualche voto in più e per ampliare la lista sul volantino. Esaudite il mio desiderio Davinciani! “Paninari di tutto il mondo, unitevi!”
INTERVISTA A LILA MOUJ 1) Nome? 2) Cognome? 3) Classe? 4) Passione più grande? 5) Numero di scarpe? 6) Hai già in mente di proporti per qualche altro incarico della scuola? 7) Continuerai comunque ad essere uno spirito attivo della scuola (vero)? 8) Esiste qualcuno o qualcosa che non vorresti essere? 9) Hai un messaggio per i nuovi rappresentanti? 10) Uno per la scuola? 11) Una perla di saggezza per coloro che si candideranno l’anno prossimo? 12) Saluta
1) Lila 2) Mouj 3) 3G 4) Perdere le elezioni 5) 37/38 (dipende dalle scarpe) 6) Sono candidata alla consulta provinciale, giusto per perdere un’altra elezione 7) Continuerò sicuramente a partecipare alla vista scolastica perché “libertà è partecipazione”. (Molto attiva nei bagni del secondo piano, ala vecchia :*) 8) Indifferente a ciò che ci circonda. E ovviamente non vorrei essere Santoni 9) Sto ancora aspettando il premio di consolazione! 10) Ho provato a mandarti un messaggio alle 13.05 del 31/10/2013. Per ulteriori informazioni vai sul sito: collettivo Da Vinci su Facebook! 11) Non abbiate paura di mettervi in gioco (non siate passivi) 12) Ciò
Politica Interna Occup-Azione
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OCCUP-AZIONE 19/10/13 ore 8:00 liceo da vinci trento, atrio principale stato: occupato 18/10/13 ore 14:00 liceo da vinci trento, atrio principale stato: ...in attesa
Alla protesta di sabato 19 ottobre hanno partecipato circa 200 persone. Siamo ancora molto lontani da essere tutta la scuola ma, comunque, un gran numero. In quel momento, è vero, eravamo in 200, ma quanti di noi c’erano davvero? Quanti erano lì per protestare, per dire sì alla finestra tecnica e soprattutto per dimostrare che non ci facciamo prendere in giro? Spero tutti...spero fossero lì per questi motivi anche quelli che non hanno smesso di parlare per un secondo in un’ora, anche quelli che dopo cinque minuti sono usciti a fumare, anche quelli che sono scappati per andare a fare colazione al bar. Come se nessuno di noi avesse voglia di cappuccino caldo e brioches alle otto di mattina quando fuori piove. Io lo spero. Perchè andare a scuola vuol dire anche questo. Vuol dire sentirsi chiamati in causa quando alcuni professori fanno finta di non aver visto la nostra proposta e dire che no, non ci stiamo a essere presi in giro. Però chi se ne è andato, o se è rimasto era come se non ci fosse , deve rendersi conto che ci ha preso in giro più dei professori. Perchè il pomeriggio prima in quello stesso atrio c’erano quindici persone che aspettavano di vedere qualcuno spuntare da dietro il portone, cosa che non si è realizzata, per poter organizzare qualcosa che facesse capire a tutti che siamo ancora pronti a farci valere. Ora noi siamo tranquilli, votiamo i rappresentanti d’istituto e non ci accorgiamo che nel giro di pochi anni saremo chiamati a votare per chi rappresenterà le nostre idee a livello nazionale e mondiale. Il salto è breve. Ora noi siamo tranquilli, perchè basta trovarsi ogni venerdì alle 14 in atrio e si entra in un attimo a far parte di quel gruppo che organizza gran parte delle attività proposte dagli studenti nella nostra scuola. Ora noi siamo tranquilli, perchè sappiamo che possiamo trovare ogni giorno sui corridoi un rappresentante d’istituto da cui possiamo andare a lamentarci o a proporre qualche nuova idea. Uscita da questa scuola, io almeno, non sarò più così tranquilla. Non potrò più dire la mia così facilmente. Non troverò più chi mi rappresenta ogni mattina davanti a scuola. Non potrò più dire che sono fiduciosa nei miei rappresentanti perchè li vedo ogni giorno e so che sono persone in gamba. Abbiamo una scuola, nuova, computer e lim in ogni classe, una assemblea
DI VITTORIA BROLIS 3A
Accorgiamoci dellA nostra fortuna e apriamo gli occhi, evitando che quell’essere tranquilli si trasformi in essere addormentati
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Visione dell’atrio occupato
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Eleonora e il preside in un confronto prima dell’inizio della protesta
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07 d’istituto ogni mese, 2 ore di assemblea di classe ogni mese, sportelli per il recupero e settimana di congelamento (purtroppo non finestra tecnica, ma possiamo farcela). Non è sempre stato così. Non è sempre successo che un preside giustificasse gli studenti che gli hanno “occupato” la scuola per un’ora, non è sempre successo di poter dedicare una settimana al ripasso e al recupero, non è sempre successo di poter aver assemblee d’istituto ogni mese. Qualcuno prima di noi ha lottato per tutto questo. Ha combattutto perchè si instaurasse un rapporto sereno studente-insegnante e per rendere la scuola quella che oggi è. Un tempo le assemblee erano una vittoria. Chi girava nei corridoi nel durante era uno sfigato, oggi la normalità e anzi, fa pure figo. Stiamo un po’ perdendo il frutto di anni di lotte e di impegno. Non è scontato il clima che c’è nella nostra scuola e non è scontato tutto quello che abbiamo. Non perdiamolo. Non facciamocelo scappare. Lottiamo ancora per la nostra libertà...che è partecipazione. Qualche anno fa nella nostra scuola era questa il motto che circolava nei corridoi e su tutte le magliette: “libertà è partecipazione.” forse è perchè gli studenti che tanto lo proclamavano hanno finito
i cinque anni (per alcuni anche qualcosa in più) al nostro amato Da Vinci e sono fuggiti via o forse è perchè non stampano più le magliette, ma ho paura che ce lo stiamo pian piano dimenticando. Ci aspettiamo tutti che il mondo cambi. Che arrivi una persona come il Papa anche in politica. Una persona che rivoluzioni le cose senza fare troppo confusione. Siamo un popolo esigente, che sa tanto parlare ma fa fatica a fare. Noi aspettiamo, aspettiamo...pensando che la situazione non ci tocchi mai abbastanza per agire. Ma anche la nostra scuola fa parte del mondo, e allora perchè aspettare ancora? Perchè non cominciare a cambiare proprio da qui? In un luogo dove viviamo praticamente metà della nostra giornata, in cui ci rinchiudiamo ogni giorno, ma che comunque ci dovrebbe far aprire la mente. Perchè non iniziare a cambiare da noi? Adesso saremo tanti studenti che fanno qualcosa per la scuola, ma dopo cinque anni non saremo più studenti, saremo persone, cittadini, che fanno qualcosa per il paese e se lo facciamo tutti, insieme... davvero cambieremo il mondo che ci circonda.
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
Politica Interna Domande ai Rappresentanti
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AGENDE, PROGETTI E SOGNI DEI NOSTRI NUOVI “EROI”
DOMANDE AI RAPPRESENTANTI Domande
Santo
rosso
Lo scorso 23 ottobre (quasi) tutta la scuola si è radunata per eleggere i nostri nuovi cari rappresentanti d’istituto, a cui vogliamo fare tanti auguri (e figli maschi). Cogliamo l’occasione per ringraziare gli uscenti: Poda, Valerio e Eleonora. Per quanto riguarda te Santo… beh, aspettiamo che lasci il potere (e che ci mandi un articolo), poi vedremo di ringraziare anche te! Nell’attesa di questo momento, godetevi le loro interviste!
ricreazione, gratis perché non ho soldi con me 8. Trovare cibo per la ricreazione di domani (voi non potete saperlo, ma oggi è sabato) 9. A parte il fatto che ho fatto un video vestito da velina nella presidenza? Non so se è imbarazzante ma ogni tanto il sabato decanto la Divina Commedia 10. Non credo che il mio ruolo sia esattamente il rappresentante d’istituto. Credo che ora i rappresentanti siano: Anna, Chiara, Pietro e il Rosso. Comunque, come già detto alle presentazioni, io rimango questi primi mesi per rendere efficace il lavoro dei rappresentanti e più fluido questo inizio 11. Trovare il cibo per le ricreazioni (qua si sente l’influenza dei Tondi). Oppure riuscire a formare un organo composto da professori e studenti per risolvere insieme i problemi della scuola 12. Vorrei che la scuola fosse il più possibile a misura delle persone che ci vivono 13. Siete delle scimmie! A parte Andreas, lui è il Rosso 14. Ringrazio: Luca Tomasi, che per me è una grande fonte di ispirazione; Ofelio Tondi, perché senza di lui le giornate sarebbero più tristi e infine un enorme grazie a tutti gli studenti attivi di questa scuola che rendono la permanenza qui interessante e divertente! 15. Falafel. Panchina, oblò Bislacco. Borbobonana. Ciao!!
1. Andreas Margesin (senza H perché sono crucco, ma si pronuncia Marghesin) 2. Andres/ Il Rosso/ Figlio del Demonio/ Fry e El Pehirojo e Il Disagio (solo per gli eletti) 3. 4F 4. Eh, devo proprio confessarvelo gente del Da Vinci… Ero un galileiano! E pure rosso! (accanitevi e ammutilatevi) 5. Il mio favoloso pizzetto rosso che tanto fa impazzire chi lo vede e seduce chiunque lo accarezza 6. “Estrema dura” in Messico 7. Oggi, 26 ottobre, direi farla battere! 18’s are here! 8. Riuscire ad avere il pizzetto più bello e rosso di quello di un lepricauno 9. E’ ora di dire la verità: quest’estate il mio amico G. ha organizzato una grigliata a casa di sua nonna in Cimirlo. In un momento di svarione sono andato a sdraiarmi dietro a un camper. Sono sparito per un’ora e mentre ero sdraiato credevo di essere su un prato, ma l’erba c’era solo sotto la mia testa, dopo c’era solo ghiaccio. (E G. è un vichingo). 10. Fermare la discriminazione contro i Rossi! (lo so, sono un sognatore…) 11. Sedurre Santo (ci sono vicino) 12. Vedi risposta 10 13. Anna stai benissimo con gli occhiali. Santo sei bellissimo quando corri ed hai il vento nei capelli 14. Grazie Ciccio per avermi donato un pacchetto di fazzoletti (che oggi ho usato) prima di tornare a farla battere a Buenos Aires! 15. Er Pero Grosso, ti saluto <3
1. Nome e cognome: 2. Soprannome: 3. Classe: 4. Un motivo per cui ti si potrebbe prendere in giro: 5. Qualcosa che tutti dovrebbero invidiarti: 6. Luogo dove vorresti andare, se potessi: 7. Progetti per un futuro vicino: 8. Progetti per un futuro lontano: 9. Una rivelazione imbarazzante (solo se condivisibile): 10. Motivo per cui hai deciso di (ri) candidarti: 11. Il tuo obbiettivo piu’ grande per quest’anno: 12. Il cambiamento che vorresti portare alla scuola: 13. Fai un complimento ai tuoi colleghi: 14. Ringrazia qualcuno: 15. Saluta: 1. Andrea Santoni 2. Santo 3. 4B 4. Il video nel quale faccio la velina, decisamente! 5. Il video nel quale faccio la velina, voglio vedere in quanti possono vantare una performance così! 6. In una comunità utopica gestita da scimmie, preferibilmente bonobo 7. Riuscire a recuperare del cibo per
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
speck
Politica Interna Un Treno per Europa
1. Chiara De Bettin 2. Speck ( -.- ), Chiaretta 3. 4SG 4. da piccola se mi facevo male o non volevo fare qualcosa svenivo 5. Roberta Merz è in classe con me <3 6. Polinesia! 7. Viaggio a Bruxelles! 8. mmm..università? boh, forse ancora presto per pensarci 9. Alexander Frizzera assomiglia in modo imbarazzante a mio papà 10. Per vivere la scuola in modo diverso e cercare di fare qualcosa per migliorarla 11. Beh, direi fare la rappresentante nel miglior modo possibile. 12. Dipingere il muro della scuola e ricostruire il famoso “spirito davinciano” :) 13. Ragazzi siamo già uniti dall’inizio! avanti così! 14. Grazie Borgo e Elio per avermi convinto a candidarmi! 15. Ciao, ci vediamo a collettivo! :)
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rossa
piter
1. Anna Pasolli 2. Rossa/Ginger/Zebi/Skrillex 3. 4SB, la mejo 4. Sono senza anima e sono Anna dai capelli rossi 5. Il mio swag 6. Gingerlandia, oppure il paese dei balocchi 7. Dare il meglio come rappresentante e votare Ago Carollo! 8. “Quello che facciamo tutte le sere mignolo: tentare di conquistare il mondo!” 9. Ho una paura assurda degli ombelichi! 10. Ho deciso di candidarmi perché voglio dare un contributo alla scuola e allo stesso tempo mettermi alla prova. Oltretutto la ritengo un’esperienza interessante. 11. Far tingere tutti gli studenti di rosso <3 12. Vorrei riuscire a creare nella scuola un più ampio interesse per tutte le possibilità che ci vengono offerte dal nostro istituto, per migliorare i progetti esistenti e crearne di nuovi.
1. Pietro Groff 2. Piter 3. 4F 4. La mia altezza 5. La mia altezza 6. Tijuana 7. Migliorare la scuola 8. Finire la scuola 9. Ho un amico che si chiama “Berna” 10. Entrate gratis a “White in” 11. Studiare scienze 12. Briscola per tutti 13. Anna sei fikissima con gli occhiali 14. Grazie Miche 15. Hola! 13. Sono belli, c’hanno lo swag, ma soprattutto hanno voglia di impegnarsi e questa è la cosa più importante! V.V.B. 14. Nicolò Brugnara, ah no. Ringrazio tutti quelli che mi hanno votato, per il loro sostegno, e tutti quelli che hanno partecipato alla vita scolatica <3 15. YOLO
DI ISABELLLA, EMANUELE, ALEX, DAVID, GABRIELE, MARTA, MICHELE, GIOVANNI, SARA, LORENZA, LUDOVICA, ELISA, ALESSIA, VALENTINA, FEDERICA C. FEDERICA V. SERENA, ALICE, CHIARA, ELEONORA
UN TRENO PER EUROPA GUTEN TAG DAVINCIANI!
Dal 6 al 9 maggio 2013 venti avventurieri del nostro istituto hanno intrapreso un lungo viaggio versa la terra sconosciuta: Europa.. Un treno per Europa è un iniziativa che è nata l’anno scorso grazie al sostegno delle politiche giovanili del comune di Trento e la collaborazione del Movimento Punto Europa e di una professoressa di Brescia. In preparazione a questo viaggio abbiamo partecipato attivamente ad alcuni incontri pomeridiani e attraverso dei giochi e delle riflessioni sull’Europa siamo riuscirti a conoscerci meglio e ad approfondire l’obbiettivo del viaggio che avremmo compiuto: sentirci cittadini europei con-
sapevoli e attivi. Siamo quindi partiti da Trento verso Berlino in treno con un gruppo di ragazzi delle Università di Trento e due classi dell’Istituto Lunardi di Brescia. Durante il lungo viaggio ci siamo confrontati riguardo nostre idee, presentando i progetti e il lavoro svolto precedentemente e rallegrandoci suonando la chitarra e cantando tutti assieme. Arrivati a Berlino abbiamo alloggiato in un ostello e la giornata seguente abbiamo visitato la città guardandola dal punto di vista storico attraverso il percorso “Berlin 1933-2013” e “Ost/West der Mauer”. In serata, inoltre, abbiamo partecipato a un
Abbiamo inoltre capito che il nostro compito di cittadini è quello di aiutare ed incentivare l’Europa a crescere e migliorare L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
12 incontro con alcune persone che ci hanno testimoniato la loro esperienza prima e dopo la caduta del muro. Durante la terza giornata, invece, abbiamo visitato la mostra documentaristica e fotografica “La topografia del terrore” e nel pomeriggio abbiamo visitato il Bundestag. Qui ci ha accolto una giuda che ci ha accompagnato nella visita della sala del Parlamento e poi ci ha permesso di salire alla cupola per vedere la città dall’alto. Il giorno dopo, durante il viaggio di ritorno, abbiamo condiviso le nostre esperienze e stimoli ricevuti dal viaggio attraverso delle interviste e abbiamo messo per iscritto cosa per noi è stata questo viaggio. “Un Treno Per Europa” è stata dunque per noi un’esperienza di socializzazione e soprattutto un’occasione di crescita formativa e personale come cittadini. Già prima di partire abbiamo ricercato e approfondito cosa significhi essere in UE e grazie a questo progetto siamo riusciti a verificare e a concretizzare che appartenere
Mondo Partire per significa anche far parte di un’Unione che agevola e riconosce i nostri diritti. Abbiamo inoltre capito che il nostro compito di cittadini è quello di aiutare ed incentivare l’Europa a crescere e migliorare per fare in modo che essa non sia solo tale sulla carta ma anche tra le persone. Ringraziamo quindi tutti gli organizzatori sopracitati che ci hanno permesso di partecipare ad una così bella iniziativa.
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PARTIRE PER DI LUCIA BATTISTI 5H
… buio, percepisco la tastiera sotto le dita, allungo il braccio destro verso il mouse, un clic e la luminosità dello schermo mi acceca gli occhi, Word, la schermata bianca, Arial 12. Ok, possiamo partire! Magliette, pantaloni, calzini, scarpe, mutande, biglietti per il treno, dentifricio, documenti, cibo per il viaggio, “I viaggi di Gulliver” per le quattro ore di treno, so che sto dimenticando qualcosa di importante, cavoli, dimentico sempre qualcosa di importante, mi verrà in mente domani prima di partire. Partire per, non ne ho una precisa idea, io ho paura di partire e contemporaneamente ho un’enorme voglia di andare da qualche parte. Formicolano i piedi, inizia la noia del quotidiano, la voglia di cambiamento invade la mia mente e non mi lascia in pace neanche per un attimo. A volte si parte per scappare, a volte per amore, altre per lavoro, altre ancora per tornare, altre semplicemente per partire o per un insieme confusionato di tutte queste motivazioni. Quello che vai a fare è una buona scusa, non c’è nulla di eroico, nulla da esaltare, nulla da imitare o da condannare. Volontariato in Romania significa infiniti diversi partire. Sighet è un paese della Romania settentrionale sul confine con l’Ucraina, dall’altra parte del mondo per una come me che non ha mai preso un aereo, su un altro pianeta per uno che è abituato a vivere nella perfezione e nella comodità della sua casa, accogliente ma a volte troppo vuota e fredda. Sentirsi a casa sullo “sconosciuto pianeta” tra persone incomprensibili ma cos-
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tantemente sorridenti, questo per me è stato l’arrivo in Romania. Perché in Romania? Perché volevo farmi una mia idea di quel genere di Paese da cui tutti partono; il 90% delle persone, infatti, il viaggio lo compie dalla Romania verso l’Italia, io volevo capire il perché provando a fare il contrario. Che cosa ho trovato? Tanta povertà e tanta arretratezza culturale miste a una fastidiosa e stonata ricerca per la nuova e ultima tecnologia, quasi a voler nascondere o non considerare la povertà sociale di fondo. In Romania mancano gli adulti,
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Tra il 2001 e il 2002 sono state collocate circa 300 statue di orsi decorate da vari artisti per le strade di Berlino
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Arco di Trionfo, Berlino
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Si tratta ormai di un Paese di bambini e anziani. Un Paese dove la delinquenza è molto diffusa e la vita di strada è per tanti una scelta obbligata.
Attualità Melissa uomini e donne, mancano le forze giovanili. Due settimane son bastate a farmi innamorare della polvere delle strade invase dai cani randagi, degli edifici diroccati che fungevano da case per comunità di senza tetto e tossicodipendenti, delle case per bambini orfani o abbandonati dove andavo a giocare nei miei pomeriggi, dei sorrisi degli anziani e malati della casa dei “Batrani”, noti come i “socialmente esclusi”, dei racconti dei miei compagni volontari all’ospedale nel reparto di psichiatria, tra donne e uomini accuditi con la stessa dignità delle bestie, della mia famiglia rumena con la quale ho passato i momenti più divertenti e più belli tra incomprensioni e grosse risate, della
mia casetta senza acqua calda e invasa dalle zanzare e infine della mia classe d’inglese base formata da bambini dai cinque agli undici anni; loro mi hanno insegnato quel poco di rumeno che mi esce ancora quando non penso a quello che dico e che mi fa ricordare i mille disegni sulla lavagna di animali, oggetti, vestiti e quant’altro e la fatica notevole di insegnare una nuova lingua a dei bambini che capiscono solamente il rumeno. Mi piace quando su facebook mi si apre una nuova conversazione e leggo parole rumene che mi chiedono di tornare a giocare, a suonare la chitarra e a riempire di tempere colorate le classi della scuola elementare di Sighet. Chissà dove mi porterà l’anno prossimo l’irrefrenabile
13 desiderio di conoscere realtà diverse e la voglia di mettermi in viaggio, sicuro è che un’esperienza come Sighet non si dimentica. … ho finito, le mille parole in testa si sono fermate e il mio pezzo di Romania è finalmente sulla carta, ora è pronto pure lui per un nuovo viaggio …
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Durante le lezioni di inglese nella cittadina di Sighet
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Brindisi, agenti davanti alla scuola di Melissa
PER NON DIMENTICARE … 19 MAGGIO 2012 …
MELISSA DI SONIA PERATONER 4G
Melissa era una ragazza di 15 anni, piena di ideali e di sogni nel cassetto. La sua vita è stata interrotta, senza sapere perché. Le sue speranze verso il futuro sono state portate via, nello stesso luogo in cui avrebbero dovuto realizzarsi. I suoi genitori non hanno nemmeno un corpo su cui piangere, poiché è stato avvolto dalle fiamme che l’hanno investita ed è scomparso. Le amiche si chiedono perché, perché è successo proprio a lei; lei, che era così solare e allegra, così ottimista e vivace, così bella e brava; lei, che era una quindicenne con una vita e un futuro ad attenderla. Melissa è l’emblema di ogni ragazzo adolescente che, ingenuamente indifferente al mondo che lo circonda, è spesso vittima innocente di atti folli. Il problema, ora, è riflettere sul fatto. L’uccisione di una ragazza davanti alla sua scuola, luogo che per tanti è sinonimo di rifugio e protezione, non può e non deve lasciarci indifferenti, e, nonostante la tragicità, ci aiuta ad aprire gli occhi. Innanzitutto ci ricorda la precarietà della nostra esistenza; è superfluo fare un
sacco di controlli durante le situazioni ufficiali, se poi una ragazzina di 15 anni viene assassinata da una bomba mentre va a scuola. Andare a scuola, l’azione più naturale per ogni ragazzo, è diventato qualcosa di pericoloso, da cui stare alla larga. E questo ci porta alla mente un altro primato negativo dell’Italia. La scuola italiana, da qualche tempo ormai, non è tenuta in grande considerazione, forse perché i giovani sono “sfigati”, e non meritano di essere tutelati. Può darsi che ciò che è successo a Brindisi porterà delle conseguenze su questo fronte, ma non basta. Credo che stiamo assistendo ad una morte dello Stato, in cui anche i valori civili minimi sono sorpassati, e così assistiamo ad atti del genere. Nulla potrà riportare indietro Melissa, e nulla si potrà fare per estirpare il dolore agli altri ragazzi, ma penso si possa attuare qualche cosa a livello pubblico, in maniera che il nostro Paese rinasca espiato da tutti i suoi peccati.
Melissa è la vittima di un folle, e nello stesso tempo di un sistema, quello del nostro Paese. 11
12 L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
Attualità Ti Amo (da Morire)
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TI AMO(DA MORIRE) DI GIULIA CASONATO 3A
QUANDO AMARE CI FA MALE Quell’anno erano accadute molte cose nel mio paese. Tra le altre, io e Paolo ci eravamo sposati. Il nostro primo incontro era stato al porto. E dove se no?, voi mi direte. E avete ragione, perché le cose importanti nel mio paese, accadono tutte, ma dico proprio tutte, al porto. Infatti è lì che è nato il nostro amore e per una sorte ingiusta e meschina è sempre lì che il nostro amore è finito, nell’istante esatto in cui lui buttò il mio corpo esanime giù dal molo. A dire la verità quell’amore era già finito da un pezzo, eppure un tempo eravamo stati così innamorati! Quando ci chiedevano cosa era successo al nostro primo appuntamento, noi rispondevamo così: che era scoccata la scintilla. E quella scintilla aveva fatto nascere un fuoco, una passione così grande, che dopo tre mesi eravamo già sposati. I mesi successivi erano stati stupendi, ma forse eravamo stati un po’ troppo voraci, perché la fiamma che avrebbe dovuto scaldarci per tutta la vita noi l’avevamo consumata subito, e cinque mesi dopo c’era stato il primo litigio. Se c’è una cosa però che questo matrimonio mi ha fatto capire è che gli opposti (inizialmente) si attraggono. Io infatti sono sempre stata una persona energica, attiva, mai con le mani in mano. Lui invece, una persona pigra e egoista, sembrava non avere la forza di fare nulla. Stranamente però, per strangolarmi, le energie le ha trovate tutte. Io ora non ricordo se quel giorno era per il
cane, per la cena non ancora pronta, per il lavoro che aveva lasciato e che non provava neanche a cercare, per sua madre, per la camicia non stirata o per la squadra di calcio che aveva perso, fatto sta che era arrabbiato. Io devo avergli risposto in malo modo e lui è diventato una belva. Così ha preso una sciarpa, quella bellissima di seta rossa che mi aveva regalato per natale, e me l’ha stretta al collo. E anche quando ha visto che mi stava facendo male non ha smesso, ne lo ha fatto quando lo ho implorato con gli occhi, ne quando la mia faccia ha cambiato colore. Ha mollato la stretta solo quando è stato sicuro che non avrei vissuto più. Me lo dicevano tutti che prima o poi l’avrei pagata per la mia linguaccia, ma non pensavo l’avrei pagata così cara. Questa storia è frutto di fantasia, ma purtroppo non si può dire lo stesso delle altre ormai più di 100 già scritte nel 2013. Storie scritte da uomini che sanno odiare le donne meglio di ogni altra cosa. Un odio che si sta diffondendo sempre di più, e che continua a rimanere un problema delle donne. (Come se fossero loro a volersi far uccidere). Il 25 novembre sarà la giornata mondiale contro la violenza sulle donne, è il momento in cui le nostre voci potranno avere più forza e potremo far sentire il nostro urlo di sdegno. Abbiamo la possibilità di metterci la nostra faccia.
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Parlare della violenza sulle donne, della violenza in generale, fa diminuire la forza di chi ne fa uso. Quindi parlate, scrivete, urlate al mondo la loro storia: fermiamo la belva.
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Una della campagne pubblicitarie contro la violenza sulle donne
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Milano, una fila di scarpe rosse che simboleggia tutte le donne vittime di violenza
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Attualità Come mi drogo di Suggestione
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COME MI DROGO DI SUGGESTIONE DI GIORGIO CASTELLI 3C
Notizia dell’ultimo minuto: recenti studi paiono indicare che vivere uccida.
Ebbene sì, immagino non sappiate che le cose fritte che tanto adorate, se cotte in un olio a temperatura eccessiva (non serve molto), diventino cancerogene, grazie alla formazione di acrilammide (C3H5NO per i simpatizzanti di chimica). Vogliamo parlare della carne? Quella pietanza degna di venerazione che gustiamo da cruda a ben bruciacchiata, già, bruciacchiata, dunque piena di ammine eterocicliche nientemeno che… cancerogene, avete indovinato, come riportato in diversi studi di settore, non certo in articoli di Focus Junior. Tanta verità. Forse troppa. Ci troviamo di fronte infatti a notizie dai toni quasi terroristici, che propongono scenari di amanti delle patatine fritte fai-da-te e del barbecue affetti da apocalittici tumori. Qui la faccenda inizia a puzzare di bruciato (o di fritto) e chi legge potrebbe effettivamente obiettare di non essere mai venuto a conoscenza di casi simili eppure se chiedessi alle stesse persone di elencarmi i miracolosi effetti della camomilla riceverei da tutti la stessa risposta. O no? Facendo un giro in rete ho notato come la gente sia affascinata, se non ossessionata, dal voler attribuire proprietà a qualsiasi cosa, particolarmente se l’alimento in questione presenta qualche blanda proprietà per conto proprio. Camomilla? Gli utenti di internet si scambiano informazioni riguardo ai tempi d’infusione, i quali dovrebbero, magicamente, mutarne anche radicalmente le proprietà; i più spinti si esaltano a vicenda con gli effetti della stessa se fumata o masticata facendola macerare, in stile qat (Chata Edulis, blanda droga mediorientale da masticare e lasciare a riposare nella guancia per almeno due ore), non sapendo che i miracolosi effetti medica-
mentosi descritti in modo ingannevole su Wikipedia si riferiscano agli oli essenziali, contenenti dunque alte concentrazioni dei principi attivi. Bacche di Goji. Mai sentite? Ultimo ritrovato, per noi occidentali, nel campo del “tenersi bene”. Piccoli pallini della famiglia delle Solanacee come altre piante apprezzate del calibro della patata e del tabacco che dovrebbero portarci ad essere i nonni più giovanili della storia, visto il loro mirabolante contenuto di sostanze buone. Contengono? Ogni varietà è “più forte dell’altra”, di certo c’è solo che la bacca di goji, con la sua aria anonima, è considerato il “migliore alimento antiossidante” tra quelli finora conosciuti. Domanda: se da domani mi nutro solo di quelle, vivrò all’infinito? O meglio, io mi chiederei come mia nonna sia arrivata ai 90 anni lo scorso mese senza averne mai sentito parlare, di questo frutto supremo. Ve lo spiego: la mia nonna, senza tanti studi fantascientifici, si è mangiata, con moderazione ma quotidianamente un altro alimento altamente antiossidante con il quale avete sicuramente più confidenza rispetto al goji, visto che stiamo parlando del cioccolato fondente. Nessuna obiezione: fondente, niente grassi e gli antiossidanti sono circa la metà rispetto alle bacche, dunque… mangiamone il doppio! Vitamina C. Non se ne può più, pare, assieme al suo degno compare Omega3, che da sola debba salvare l’umanità dall’estinzione, evitando malattie e donandoci energie che non sappiamo di avere. Voi cosa mangereste per assumerne? Tralasciando quelle porcherie di inutili integratori, immagino tutti rispondereste “arancia” e i più informati “kiwi”. Piccolo applauso a quelli del kiwi, visto che già contiene 93mg per 100g di kiwi rispetto
ai miseri 53 dell’arancia (sempre che non vogliate papparvi anche la buccia), sappiate però che sono comunque numeri miserabili rispetto al contenuto di altre pietanze: cioccolato in polvere? 138mg e lo so che, particolarmente dopo questa notizia, riuscirete a utilizzarne 100g; peperoni gialli? Alla prossima indigesta peperonata consolatevi con i suoi poteri nutrizionali, grazie ai 184mg per etto, ben il doppio dei kiwi; infine, per i professionisti della nutrizione, il succo d’acerola, con i suoi sboronissimi 1600mg, vi permetterà l’overdose di acido ascorbico (attenti, non è del tutto una battuta). Alla fine dei conti va bene così, conosciamo i limiti del giornalismo sensazionalistico, genere che pare attecchire al meglio proprio su argomenti come l’alimentazione e soprattutto il benessere. Il mio consiglio conclusivo non può che essere di informarsi su internet riguardo a quanto sentito in tv, alla radio o dalla vicina, questo non perché internet sia il mezzo onnisciente bensì perché, per la legge dei grandi numeri, con così tante informazioni in rete almeno una parte deve essere corretta. Insomma… speriamo
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Bacche di Goji
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Patatine che friggono nell’olio
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Attualità Personaggio del Mese
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PERSONAGGIO DEL MESE:
BLEN Blen é nata in Eritrea 21 anni fa e solo ora è riuscita, grazie ai risparmi di una vita di tutta la sua famiglia, a realizzare il suo sogno più grande: scappare dalla dittatura e raggiungere l’Europa dove forse potrà avere un futuro migliore. Ormai la difficoltà più grande sta nel raggiungere il porto di Misurata (nel nord della Libia), tutto il resto sarà una passeggiata, pensa. Blen decide di partire con la sua migliore amica Jamila. Insieme attraversano l’interminabile deserto del Sudan, una parte a piedi, il resto nascoste in un camion. La paura è passata, ormai non c’è più nessun pericolo perché una volta raggiunta l’imbarcazione si può dire addio a quella vita, ogni timore se ne può andare. E’ avanzata una sola pagnotta, ma è sufficiente per una giornata, al massimo, di traversata, così dice il comandante; alla sete si può resistere. Si parte. Due, tre o quattro giorni sono passati? Blen non ha risposta; la stanchezza, la fame e la sete sono insopportabili, tanta è la gente che sta male e tanta quella che dalla disperazione inizia a bere acqua di mare, acqua che fa venire ancor più sete. Ma finalmente in lontananza si vede la salvezza, finalmente quell’incubo ha una fine, Blen come prima cosa abbraccia Jamila e poco dopo inizia a muoversi per cercare di farsi vedere da quella barca di pescatori poco più in là. Il motore si è rotto, ma che importa, ormai sono arrivati. Sembra però che i pescatori non li vedano. Un’idea. Forse il fuoco di una coperta li attirerà. Ma c’è acqua a bordo, piena di gasolio e improvvisamente ogni cosa inizia ad accendersi, un incendio indomabile; torce umane corrono qua e là per l’imbarcazione, panico, negli occhi di Blen terrore e delusione. Inizia a rendersi conto
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E 3(66) UOMINI IN BARCA DI ELISA GAZZIN 3A
La paura è passata, ormai non c’è più nessun pericolo perché una volta raggiunta l’imbarcazione si può dire addio a quella vita che il suo sogno comincia ad allontanarsi. Nessuno, nonostante l’incendio in mezzo al mare, si presta loro in aiuto. La barca comincia ad oscillare esageratamente a causa della gente che corre e che cade nelle fredde acque del mediterraneo, precipitando con un urlo di terrore. Blen non riesce più a tenersi, intorno a se no vede più Jamila, solo occhi di gente disperata. Blen viene urtata, precipita in mare, non si era preoccupata di avere con se i documenti ed è così che il suo sogno finisce, assieme a lei, sbracciandosi in acqua come per salutare il mondo, fino a quando le sue mani non affondano completamente. Nessuno sapeva a che cosa sarebbero andati incontro. Nessuno sapeva che il Mediterraneo è diventato ormai il cimitero dei sogni africani.
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Bare bianche nell’hangar dell’areoporto di Lampedusa
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Uno dei tanti barconi che arrivano sulle coste italiane
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Storie Il Ragazzo del primo Piano
17 DI TITO ZOPPELLO 1G
IL RAGAZZO DEL PRIMO PIANO Prologo.
Ero in piedi, davanti a quell’ammasso rottami. Non sentivo, non sentivo il dolore, le lacrime che scorrevano ed il mio affannoso respiro; non sentivo i gemiti sommessi dell’ambulanza, i dottori che urlavano, non sentivo nemmeno i giornalisti che mi chiamavano come l’unico superstite di una battaglia. Mi sedetti, chiusi gli occhi e urlai.
UNO.
Ieri non volevo dormire, ma il sonno mi ha preso. E’ passato un mese dal giorno maledetto e ancora la vedo, quella mac-
china, i suoi due fanali sparati verso di noi. Sento, e quelli li sento, l’urlo di mia madre ed i freni stridere. L’ultima bestemmia di mio padre, ubriaco per l’ultima volta. In quel secondo, che dura quanto un anno, il rumore copre tutto e io mi sento lanciare fuori dall’auto. La cintura mi tiene, dimostrando l’efficacia delle Volvo. Ma mio padre la cintura non l’ha allacciata. Quando apro gli occhi, mia madre è ancora sul sedile, le gambe in una posizione innaturale. La sua camicia azzurra, quella che tanto le piace, è tutta coperta di sangue e fango, gli shorts tutti strappati ed i capelli abbandonati sulla faccia con la grazia di ciò che è spaventoso. Sta lì, immobile, guarda per terra e urla. Dolore, rabbia e stanchezza si sommano in quella voce ormai roca. Poi quel pianto e
quell’urlo si spengono, perdono energia. Lei si gira, mi guarda con occhi rossi e gonfi, e la sua voce trema. I suoi occhi si velano, la sua faccia è dannatamente malinconica. Poi in un soffio: “Papà non c’è più”. Mi sveglio di soprassalto, provatissimo. Il braccio mi fa ancora male ed anche la spalla bloccata dal fastidiosissimo gesso. Mia madre è ancora in coma, dice il messaggio che l’infermiere mi manda ogni mattina. Mi preparo a litigare con mio zio, prendo forza e mi alzo. Un’altra giornata di merda.
DI MARTA PANIZZA EX REDATTRICE
MERAVIGLIATI DELLA VITA Cari Davinciani e care Davinciane, sono passati ormai alcuni mesi dal mio ultimo giorno di liceo, tuttavia non riesco a separarmi dalla mia passione più grande, dalla mia fame di parole, che questo giornale mi ha permesso, più volte, di saziare. Così, quando le due nuove caporedattrici Giulia e Vittoria - alle quali va fin da ora il mio più grande in bocca al lupo, certa che faranno cose grandi - mi hanno chiesto di scrivere un articolo per il mitico Urlo, di certo non ho potuto resistere. Tuttavia, mi sono subito trovata davanti alla difficoltà della scelta dell’argomento su cui scrivere. Non riuscivo a capire come avrei potuto risollevare i vostri umori dai banchi di scuola, come avrei potuto colpirvi, ammesso che ci riesca. Poi ho capito che, forse, avrei dovuto parlare proprio a voi studenti e raccontarvi di come la vita può cambiare da un momento all’altro, di come ci si può risvegliare da un sonno profondo e di come si possano riscoprire le meraviglie che ci circondano. Ora che siete in classe e rimpiangete le giornate passate al mare con gli amici, a ridere e scherzare, svegliatevi dal sonno dei ricordi e cercate di trovare lo stesso entusiasmo per affrontare le sfide di ogni giorno, per scoprire nuovi mondi, per esplorare le terre ancora inesplorate della cultura che è il solo potere davvero uguale e raggiungibile per tutti. Ora che la campanella è suonata e inizia una nuova lezione, non disperatevi e invece cercate di trovare la bellezza in ogni parola, o dietro a ogni numero, oppure in ogni quadro. Se invece state andando in palestra, mentre correte non ascoltate l’affanno della corsa, bensì guardate i colori autunnali degli alberi che vi circon-
C’è meraviglia nella paura che ti accompagna ogni giorno, mentre tenti, quotidianamente, di realizzare i tuoi sogni. dano, il timido sole che tenta di scaldarvi e di accompagnare le vostre gambe in ogni gesto. Ora che l’insegnante è entrato in classe, non temete l’interrogazione, non sviate il suo sguardo, bensì guardatelo dritto negli occhi; solo così capirà che non temete conoscere e dunque crescere, e sarete in grado di affrontare ogni prova, ogni ostacolo a testa alta. Ora che la professoressa sta spiegando, non lasciate perdere ciò che dice, ascol-
tatela. Non lasciatevi scappare il suo sguardo innamorato della bellezza di ciò che vi sta insegnando, perché quello è il segreto di ogni lavoro e di ogni azione: la passione. Mentre guardate tutto questo, chiedetevi quale sia l’ingrediente essenziale (in)visibile ai vostri occhi. Chiedetevi perché la professoressa ha messo la sua vita a disposizione della vostra, perché passa i suoi week-end a programmare, a correggere, oppure a scoprire solo cose belle per voi. Chiedetevi perché cerca sempre di portarvi un sorriso. Chiedetevi perché cerca di capirvi, e provate a capirla anche voi, così da diventare molto più che professore e studente, bensì futuri amici. Farebbe tutto questo se ciò non fosse il lavoro che ha sempre sognato, quello che la fa alzare ogni mattina presto e la fa arrivare a scuola in orario anche quando fuori nevica e gli autobus non passano? Cercate questa risposta nei suoi occhi e, forse, vi sorprenderete di quanto sia meraviglioso fare il lavoro che si ha sempre sognato e per il quale ci si è impegnati. Durante queste ore di lezione, oltre che seguire, vi auguro, un giorno, di alzare lo sguardo e capire davvero cosa volete fare da grandi e, soprattutto, vi auguro di realizzarlo.
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
Storie Meravigliati della Vita
18 Ora che stai leggendo il libro che ti ha consigliato l’insegnante di italiano, non leggere passivamente, ma cerca di porre le domande giuste al testo che hai sotto gli occhi. Se lo fai, le parole sapranno darti le risposte che da tempo stavi cercando. Se assumerai questo rapporto con ogni lettura, ti ritroverai malato di parole, dipendente da storie, perché la letteratura è la storia dei sentimenti, delle idee, delle emozioni e dei pensieri di uomini e donne. Ora che stai facendo gli esercizi di matematica, se ti risultano, complimenti, significa che sei un campione. Se invece non ti risultano, non mollare mai. Con la giusta determinazione e tanta, ma tanta, buona volontà si riesce ad arrivare in quinta e a superare la prova scritta dell’esame di maturità anche in modo dignitoso. Dopo quel giorno potrai finalmente dire addio ai numeri e concentrarti solo su quello che ti piace, che ti meraviglia, che ti fa sorridere ed essere felice, contento di te stesso. Ora che sei in autobus, oppure stai camminando per strada, fermati un attimo,
guarda il cielo e renditi conto di quanto sia meraviglioso il mondo in cui vivi. C’è meraviglia nel cielo sereno, nel sole che ora scalda meno di agosto, nelle nuvole che da piccolo tentavi di ricondurre a forme di oggetti che conoscevi. C’è meraviglia negli alberi che continuano la loro vita anche se tu non guardi loro. C’è meraviglia nel rumore delle foglie secche calpestate, che ti riporta alla tua infanzia, quando nonna veniva a prenderti all’asilo. C’è meraviglia nel vento che ti accarezza il volto, nel silenzio che ti circonda, nelle parole della canzone che stai ascoltando. C’è meraviglia nei tuoi genitori che ti amano e te lo dimostrano con piccoli gesti, per esempio con il pranzo che mamma ti ha lasciato in forno. C’è meraviglia nel tuo cane che ti rincorre appena entri in casa. C’è meraviglia in una coppia appena innamorata, che ha tutto un mondo da scoprire, ma c’è la stessa meraviglia anche in una coppia che si conosce da tempo, che ha scoperto tutto di quel mondo, al quale però non vuole rinunciare. C’è meraviglia nella paura che ti accompagna ogni giorno, mentre tenti, quo-
tidianamente, di realizzare i tuoi sogni. C’è meraviglia nella tua vita se la strada è in salita, perché significa che hai fatto le scelte giuste, che il tuo sogno è quello giusto. C’è bellezza nell’ansia prima di un’interrogazione, perché mettersi alla prova e affrontare un ostacolo è sintomo di serietà: a prescindere da come sia andata, non ti sei tirato indietro e ce l’hai messa tutta. C’è meraviglia nell’aiutare gli altri prima ancora che loro te lo chiedano. C’è meraviglia anche nel dolore, perché aiuta le persone a crescere, a capire gli altri e a capirsi. C’è bellezza in ogni persona, in ogni suo gesto, in ogni sua azione, in ogni suo desiderio, ma anche in ogni sua difficoltà, in ogni suo timore, in ogni sua incertezza. C’è meraviglia in te che stai leggendo, perché sei unico al mondo, perché sei l’unico tu e devi prenderti cura di te stesso, della tua vita, dei tuoi sogni e delle tue passioni.
DI CIHIARA SCALET CHIARA PEDROTTI 3A
DI DEXTER
1. Vestiti vintage. 2. Borse di pelle. 3. Occhiali nerd. 4. I-phone/Lumia/Samnsun Galaxy più cover annesse. 5. Instagram. 6. Reflex. 7. Bravura nel disegno. 8. Capelli rasati da una parte. 9. Tinta rosso-menopausa. 10.Creepers/Dr.Martens/Clarks/Vans/ Birkenstock. 11. Treccine colorate. 12. Septum/Dilatatore/Tatuaggi. 13. Cappotto. 14. Leggins colorati: croci, universo, pois, ecc. 15. Libri: Baricco, Bukowski, Palahniuk, ecc. 16. Inghilterra style. 17. Musica indie/dubstep/drum ‘n’ bass/ alternative. 18. Maglioni. 19. Camicie. 20. Maglie di gruppi (underground). 21. Vino. 22. Blog (tumbrl). 23. Cappelli di lana/baschi/bombette. 24. Mustache. 25. Rossetto. 26. Calze a righe. 27. Risvolto jeans attillati. 28. Atteggiamento depresso. 29. Vestiti a pois. 30. Fiori. 31. Colori autunnali. 32. Sciarpe di lana. 33. Anelli grandi. 34. Effetto seppia/cross-processing. 35. Il francese. 36. Citazioni. 37. Essere dell’artistico.
FOTOGRAFA LA TUA COLAZIONE
TORTA
75 gr burro 200 gr zucchero 2 uova 1 e 1/2 Bicchere di latte 380 gr farina 1 bustina di lievito 3 cucchiani da the di colorante alimentare rosso In forno 40 minuti a 180 gradi
LATTE SUCCO AI FRUTTI DI BOSCO THE CALDO UVA FRAGA E UVA MOSCATA L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
HIPSTER
Quest’anno sarà presente sul nostro giornalino una rubrica di modern-urbanunderground-style. La nostra fashion designer Dexter curerà per voi un look ogni numero. Oggi, solo per voi, a grande richiesta, gli Hipster…
Attualità Come mi drogo di Suggestione
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PAGELLE DI INIZIO ANNO 10
Il primo dieci dell’anno va diretto alle nuove redattrici del giornalino e ai nuovi rappresentanti di istituto. Alle prime perché sono riuscite nella sensazionale impresa di pubblicare il primo numero del giornalino in tempo record, mentre ai secondi, perché se lo possano meritare anche a fine anno...
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La prima vera eccellenza, dopo la precedente sviolinata, va invece a tutti i poveri infortunati, divenuti ormai i migliori amici di noi studenti scalofobici, che mettono a disposizione degli individui normodotati l’ascensore per simpatici viaggi in compagnia. Continuate così,siete la nostra salvezza!
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Tito, un nome una garanzia! Il voto 8 se lo aggiudica questo fantomatico “primino” senza peli sulla lingua che, nella famigerata ora di congelamento, non le ha mandate a dire al preside ingaggiando con la suddetta autorità un duello verbale che rimarrà negli annali della storia oltre che su queste pagelle. Massimo rispetto!
7
Dedicato a un caro vecchio amico del Da vinci, delle iTi e del Rosmini, Il nostro Santo rappresentante.
Non lasciarci mai piccolo despota romantico, ci auguriamo che tuoi capelli possano fluttuare negli uffici del potere ancora per molto molto tempo. Santo subito!
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Per questa volta vogliamo dare un 6 politico a tutti. Così, giusto per rendervi partecipi.
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La prima assemblea si merita un 5, come d’altronde le attività che c’erano. Questa innovativa prima assemblea ci ha regalato innumerevoli episodi al limite del divertente\deprimente, come il preside in versione pastore che radunava le greggi di studenti dispersi nel cortile o come un gruppo di ragazze che già alle 11.15 erano pronte di tutto punto nell’atrio in attesa di poter uscire. A salvare la barca solo il “carrello thè” che assisteva gli studenti ovunque e comunque.
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A tutti gli sfortunati ragazzi che, avendo la casa allagata, sono costretti in qualunque stagione e con qualunque temperatura a girare con i pantaloni lunghi arrotolati sopra la caviglia . Ci dispiace, sappiamo benissimo che non è per vostra scelta che lo fate.
Ai capelli di Anesi………… Perché signori diciamocelo, fanno proprio schifo!
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Ai divieti che stanno mutando il Da Vinci da scuola a carcere: divieto di sedersi sui davanzali, divieto di sporgersi dalle finestre, divieto di sedersi sui materassi, divieto di usare il cellulare in palestra durante le assemblee, divieto di andare in bagno durante le lezioni o dopo la terza ora. E chi più ne ha, più ne metta. Non vi sembra che si stia esagerando?
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Alla partecipazione degli insegnanti all’ ora di protesta in atrio. Tanto di cappello a colui che si è degnato di “sprecare” il suo tempo con noi, senza di lui sarebbe stato 0.
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come le macchinette presenti al terzo piano la quale assenza costringe gli studenti ad ulteriori scarpinate ai piani inferiori. Di questo passo entro fine anno saremo tutti magrissimi e con dei super polpaccioni (vedi Angela Luchi di 5G)
ANGOLO MORBIDO
Acnetics: “Quel punto tra le scapole che non riesci a raggiungere quando hai voglia di grattarti Zancanuozzo, Blasio e Andermarcher siete i migliori<3 A TUTTI I LETTORI. Per critiche, commenti o per partecipare scrivete a: vitruviocheurlo@gmail.com L’Urlo è di tutti!
Mihaela come ci si sente a essere la più bella? Allo studente di terza che scherzosamente (?) ha affidato come guida a Dante nel Paradiso San Bernardo, sì ma il cane!
L’Urlo di Vitruvio Novembre 2013
CHI VUOL MUOVERE IL MONDO PRIMA MUOVA SE STESSO SOCRATE