life people agosto 2011

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La Terra Promessa 2

La Terra Promessa 2

Senza Titolo

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LIFE PEOPLE N° 33 agosto 2011

EDITORIALE PHOTOSHOOTING: Luna Park ANTEPRIME: Colorami CHARME UOMO CHARME DONNA REPORTAGE PITTI UOMO MAURO FRANCHI ACCESSORI: Un sacco di allegria ACCESSORI: Franco Bassi GRIFFE STORY: JC de Castelbajac JEWELS: Summer 2011 FASHION: Hector Riccione PHOTOSHOOTING: La moda usa e osa EXTRAORDINARY FASHION FASHION JEWELS: V. de Castellane FASHION JEWELS: E’ l’ora del colore FASHION: Pop.On FASHION: Aqua ANTEPRIMA: Expo Riva Shuh STATUS SYMBOL: Custo Barcellona ICONE DI STILE: David Bowie THE STYLIST: Diane Kruger ACCESSORIES: Ballerine danzanti PHOTOSHOOTING: Softball FASHION: Hand made BEAUTY: Maria Galland PEOPLE: Jesse Diamond PEOPLE: David Guetta PEOPLE: Eventi PEOPLE: Canna Cola FOLLIE VIP ART HOTEL: Hotel Pantone ARTE: Roberto Capucci ARTE: Armando Ginesi ARTE: Romero Britto ARTE: Naif GOLD HISTORY: CO.Import THE CLUB: Yccs SHOWROOM DESIGN: Le trattorie del sorpasso DESIGN: La purezza del bianco DESIGN: VIlla Cerbara WORLD PROJECT: Raimbow Panorama TOP DESIGNERS: B&B SPEED: Volare AUTO: Il tassello mancante TRAVEL: India

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IND EX


Società proprietaria del marchio LIFE PEOPLE : Nero di Bertulli Giacomo P.I. 02270740414 Società a cui è stata data in concessione la rivista: MULTISERVICE

LA REDAZIONE Direttore Creativo Giacomo Bertulli 329.2005433

Direttore Responsabile Andrea Latini Grafica Claudio Sperindei www.claudiosperindei.it Direttore commerciale Stefano Marangoni Account Manager Enrico Sanchi Direttore Editoriale Jean-Claude Poderini Servizi giornalistici: Andrea Latini Annalisa Perazzini Camilla Falcioni Enrico Sanchi Erika Facciolla Federico Sperindei Giovanni Zerba Katerina Kouzmina Laura Bruscia Marianna Pilato Marina Savarese Michela Ricci Miguel Chimal Sanchez Monica Pucci Samuele Daves Valeria Riccobono Fotografo Alessandro Omiccioli - 349.5773620 Make up - Silvia Pigrucci Hair Stylist Lounge Parrucchieri Maurizio Parrucchiere Stylist Anna Negusanti Stampa Acid Studio PER LA TUA PUBBLICITA’ SU QUESTO MAGAZINE 348.8552098 - 3392705653 MULTISERVICE Distribuzione MEDIA PLAN s.r.l 071.668405 (Società concessionaria del marchio per le province di Rimini, Pesaro Urbino e Ancona) Redazione: Via delle Vele, 10 Fano (Pu) Tel.0721.580448 redazione@lifepeople.it Autorizzazione del Tribunale di Pesaro n°546 del 18/12/2007 Marchio protetto da Copyright


E R O L O C IL

EDITORIALE

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LUNA PARK D

Un sogno ludico

di Jean-Claude Poderini

al Luna Park lanciamo il messaggio che vogliamo comunicare questo mese. Il colore. È estate e arrivano in città i carrozzoni del divertimento. La prima cosa che colpisce la nostra attenzione sono i colori e le figure che ricoprono i chioschi. L’atmosfera è giocosa e per una sera ritorniamo tutti ai ricordi dell’infanzia. Riacquistiamo allegria e fiducia, immersi in un mondo di musica e divertimento, ridiventiamo sereni. Le emozioni sono tante, i giochi ci sfidano e ci abbandoniamo alle tentazioni. Giostre, giochi e attrazioni soddisfano tutti i gusti per un sano divertimento, all’insegna della totale spensieratezza e allegria. Veniamo immersi in un mondo di luci multicolori con svaghi per tutti i gusti e per tutte le età. Le giostre più spericolate per i più temerari, i tagadà per i più coraggiosi, le montagne russe per le emozioni forti e il tiro ai barattoli o la pesca per i più tranquilli ma che vogliono sfidare gli amici. Poi nei Luna Park fissi delle grandi città c’è la ruota gigante che mette alla prova il coraggio di salire in alto e vedere un panorama da vertigine. Si può fare anche una semplice passeggiata facendosi rapire dalla casa degli orrori o da itinerari più tranquilli e assaporando un dolce zucchero filato. Un giro in autoscontro non ce lo facciamo mancare, è come per un bambino non salire sulla giostra. È un luogo magico dove i giochi, le luci e i colori ci consentono uno sfogo alla voglia di un divertimento sfrenato. In uno di questi parchi del divertimento abbiamo girano il servizio fotografico di una moda piena di colori. Gli abiti emanano una forte energia e trasmettono buonumore. Modelli semplici, ma di un efficace impatto visivo, si aggirano tra le giostre e i chioschi. Giallo limone, rosa shocking, turchese, verde lime, arancio e fucsia hanno tutti una tonalità fluo che contraddistingue i colori dell’estate 2011. È un tributo al colore che non è più solo una prerogativa di città balneari ma è arrivato anche nella metropoli per dare quel tocco di vitalità. Il colore contagia e lo trovi sugli abiti da giorno e da sera, si propaga sugli accessori come scarpe e borse per appropriarsi anche di occhiali di evidente stile anni Sessanta, bracciali e collane multicolore. C’è la cartomante, con i suoi costumi tipici, il trucco magnetico e i monili tintinnanti, c’è il mago che stupisce con le sue performance, nascondendo piccoli animali nei cilindri e facendo apparire foulard da mille colori. Non mancano i giocolieri al centro di bambini curiosi e stupiti, e i personaggi dei cartoon che si aggirano per farsi fotografare assieme ai bambini e regalare loro un momento di magia. Nei parchi a tema ti puoi trovare anche i personaggi scesi dai film d’avventura, pronti ad accompagnarti in un sogno ad occhi aperti. Poi la notte avvolge tutti in un turbinio di piacere condiviso, lo spirito si ricarica e dopotutto domani si ricomincia nel lungo e difficile girotondo della vita. Nel mondo ludico del Luna Park, la modella di fama internazionale Jeanene Fox ha posato per noi e nell’occasione ha aperto i suoi cassetti più segreti rispondendo alle domande della nostra redazione.

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Abito sottoveste in seta, color rosa shocking, con profondo scollo sulla schiena (Very), orecchini in metacrilato turchese (Mercantia), bracciali in lucite e bracciale con fiori in tessuto e swarovsky (Tarina Tarantino).

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PHOTOSHOOTING

UN SOGNO A COLORI

Dal mondo ludico del Luna Park, la modella di fama internazionale, Jeanene Fox ha posato per noi e nell’occasione ha aperto i suoi cassetti più segreti rispondendo alle domande della nostra redazione.

di Jean-Claude Poderini

Vorremmo conoscerla meglio! Da dove viene e cosa ha fatto fino ad oggi nel mondo dello spettacolo? Io arrivo dalle Bahamas, una splendida isola dei Caraibi, diciamo che ho fatto tante cose iniziando da Los Angeles, nel mondo della pubblicità, nella moda, e un pò di cinema. Poi sono arrivata in Italia, sono approdata a Striscia La Notizia e ho girato lo spot di WIND. Attualmente cosa fa nel mondo dello spettacolo, in cosa è impegnata? Ho appena finito di girare un film internazionale che si chiama “AMERIQUA” (con gli attori Alec Baldwin, Giancarlo Giannini, Bobby Kennedy III e Alessandra Mastronardi) e una nuova fiction che vedremo presto sulle reti Mediaset che si chiama “THE BODYGUARD” con Adriano Giannini e Enrico Silvestrin. Quali sono i suoi progetti per il prossimo futuro, nello show business? Con il mio agente stiamo valutando un percorso che sia adatto per me….. ci sono delle interessanti prospettive ma per scarmanzia non dico nulla….vedremo nel corso di questi mesi. È stato difficile creare un proprio stile di modella? Assolutamente no, perchè mi hanno sempre detto che è una qualità innata. Con l’esperienza professionale acquisita, cosa le piacerebbe fare da grande? Mi piacerebbe avere l’opportunità, un giorno, di girare un film come “James Bond 007” o “I Pirati Dei Caribi” perché, un mese fa, andando alla prima di quest’ultimo film a Hollywood e parlando con Johnny Depp, mi ha affascinato il suo racconto nel girare questo film. Vediamo l’aspetto esteriore di una bella donna, ma come avviene la crescita interiore nella professione di una modella? La crescita interiore avviene nel tempo giorno dopo giorno lavorando con me stessa, facendo meditazione e leggendo libri tipo “La Bibbia”,“The Secret” e parlando con il mio Lifecoach. Ha creato una sua immagine con dei messaggi ben precisi, ma ha mai pensato di creare dei modelli di moda, una sua collezione? Visto che mi sono laureata in Apparel Manufacturing e International Business, mi piacerebbe creare assieme ad un’azienda del settore una linea di calzature firmata “Jeanene Fox”. La linea editoriale di questo mese è “il colore”. Qual’è il suo rapporto con i colori e il suo colore preferito? Dipende. Durante l’estate mi piacciono i colori vivi (fucsia, arancio e turchese…..) perchè questi colori fanno risaltare il colore della mia pelle. In inverno diciamo che sono più classica quindi nero e crema. Cosa è per lei l’eleganza? È solo una parola con delle regole o qualcosa di più profondo? Per me l’eleganza è fondamentale nella vita, è una cosa che viene dal profondo, che non si può sicuramente acquistare, ma è una cosa innata. La imbarazza posare seminuda? Che rapporto ha con il suo corpo? No, non mi imbarazza posare seminuda. Diciamo ho un buon rapporto e non mi posso lamentare del mio corpo. Se dovesse essere un animale, quale animale le piacerebbe essere? Be……..guardando il mio cognome potrei essere solo che una Volpe! “Sly like a Fox, but harmless as a Dove” (Scaltro come una volpe, ma innocuo come una colomba)! Se la moda fosse un fiore, quale fiore sarebbe? Una orchidea perché la trovo un fiore elegante. Quando si spengono le luci, chi è Jeanene Fox nella vita di tutti i giorni? Jeanene è una ragazza che gli piace vivere in maniera semplice e tranquilla dedicandosi ai suoi hobby tipo chitarra elettrica, giocare a tennis e stare in famiglia. Ha un corpo statuario ed è una donna seducente! Cosa è rimasto di lei dell’infanzia? Dell’infanzia mi sono rimasti tutti gli insegnamenti dei miei genitori come il rispetto e il sacrificio, valori importanti che indipendentemente da chi sei o da quello che fai, bisogna sempre avere verso gli altri. Io l’ho vista al lavoro e posso dire che ha una profonda sensibilità e rispetto per il lavoro degli altri! Come si trova a lavorare in Italia? Il mio modo di lavorare arriva dalla scuola americana, quindi credo molto professionale e organizzato dove ognuno sa fare bene il proprio lavoro. In Italia credo che ci sia più fantasia e creatività ma anche un po’ più di approssimazione. Ha un mito o una icona di riferimento, per il suo lavoro? Nella moda mi piace molto Veruschka, è una ex modella degli anni ‘60, e Grace Jones perchè le ritengo due modelle talmente brave che erano di un’altro pianeta. Nessuno sa niente della tua vita privata! Qual è il suo uomo ideale? Ce ne vuol parlare? Il mio uomo ideale sicuramente deve essere sportivo, simpatico, gli deve piacere viaggiare, attento nel rapporto di coppia, e che abbia una buona dose di passione. Lei come si veste? Dove prende spunto per il suo abbigliamento? Credo che in Italia ci sia la possibilità di prendere spunto in ogni situazione per vestirsi, visto che questo paese è conosciuto nel mondo per essere il numero uno nella moda. Quale è il capo d’abbigliamento che le piace di più e indossa più volentieri? C’è un accessorio che ama particolarmente? Una cosa che non posso fare a meno sono i miei jeans della Dondup, e la mia collezione di anelli particolari.

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Blusa in seta giallo fluo (Suoli), con arricciatura sullo scollo, e short mimetico in cotone elasticizzato (Meid-i). Orecchini in metacrilato verde acido (Mercantia,) bracciali in lucite (Tarina Tarantino), occhiali gialli (Ottica Valentini)

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Abito in seta, color arancio fluo, con drappeggi in vita e taglio sulla manica(Very). Collana nera con cuore in lucite e swarovsky, orecchini arancio e nero con swarovsky e bracciale con fiori in tessuto e swarovsky (Tarina Tarantino).

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Abito lungo in fantasia stampata di seta con scollatura sulla schiena (Suoli), orecchini viola con swarovsky e bracciali in lucite (Tarina Tarantino).

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Abito in seta e viscosa, color arancio, con fascia elastica nera in vita (Very). Bracciali e collana in lucite (Tarina Tarantino), occhiali arancio (Ottica Valentini).

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Abito in seta, color arancio fluo, con drappeggi in vita e taglio sulla manica(Very). Collana nera con cuore in lucite e swarovsky, orecchini arancio e nero con swarovsky e bracciale con fiori in tessuto e swarovsky (Tarina Tarantino).

CREDITI: photo by: Alessandro Omiccioli modella : Jeanene Fox stylist: Anna Negusanti occhiali: Ottica Valentini (collezione privata), C.so Matteotti - FANO hair stylist: Maurizio Martire make up: Silvia Pigrucci assystant photo: Mirco Cheli abiti: Spazio Massimo, C.so Matteotti FANO (www.spazio massimo.net) bjoux: Essenzaltro profumi bijoux e accessori di nicchia, FANO (www.essenzaltro.it) calzature: Santoni

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DONAS.it make fashion for pure passion


AUTUNNO-INVERNO 2011/12 La nuova collezione, caratterizzata, come sempre dal puro made in Italy. Ad ispirarmi il '700 inglese… la caccia alla volpe, i cavalli... Colori intensi come il rosso e il nero sono il collegamento di un'epoca che non è più… Linee dal sapore antico ci riportano al contemporaneo, un ponte tra l'eleganza e la ricercatezza di un passato che rivive nel presente. I tessuti scelti sono di altissimo livello e testimoniano la costante ricerca della qualità. Velluti italiani per le giacche, abiti in pura seta, si mescolano con i rasatelli di lana dipinti a mano per tailleur e con il panno di lana per i cappotti. Le stampe fotografiche invece, restituiscono colore all'intera collezione.

photo by Matteo Zanga


FASHION | ANTEPRIME SPEED | AUTO

COLORAMI “Dal Brasile all’Italia, presentiamo in anteprima i costumi più cool per la prossima stagione estiva. Originali modelli realizzati con tessuti comfort e colori fluo”. di Jean-Claude Poderini

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educe dalle passerelle della San Paolo Fashion Week, Cia.Marìtima ha presentato in anteprima per l’Italia la nuova collezione estate 2012 in occasione dell’appuntamento con MARE D’AMARE, manifestazione dedicata all’universo beachwear. Cia.Marítima, brand brasiliano leader nel settore dell’abbigliamento mare in America Latina, ha proposto per la prossima stagione estiva una collezione che trae ispirazione dalle località più chic delle coste del mediterraneo. Il brand ha voluto raccontare l'eleganza e la sensualità della Riviera Francese con tocchi anni ’70. Le muse: Jane Birkin, Françoise Hardy e Brigitte Bardot, icone fashion e affezionate frequentatrici di lidi esclusivi come Capri e Saint Tropez. Oltre 200 pezzi di stile hobo chic, una carrellata di creazioni che esprimono la creatività del brand attraverso una varietà di stampe che animano bikini, costumi interi, monokini e un’ampia gamma di copricostume. Cia.Marítima prosegue nell’utilizzo dell’innovativa tecnica della stampa digitale per illustrare la flora e la fauna della Riviera. Le stampe della prossima collezione sono concepite per essere mixate e abbinate tra loro e con gli abiti Cia.Marítima per permettere a ogni donna di creare e personalizzare il proprio “stile da spiaggia”. I colori sono accesi e moderni come l’arancione, il giallo e il rosa fluo che valorizzano i tradizionali verde smeraldo, blu mare, viola e gli immancabili bianco e nero. Must del marchio, l’innovazione nei tessuti: per il 2012 i costumi sono stati realizzati con Xtra Life Lycra, una fibra che assicura perfetta vestibilità, comfort e libertà di movimento oltre ad una resistenza dieci volte maggiore al cloro. Dalla originale partnership tra Mattel Brasile e Cia.Marìtima, nasce una insolita “capsule collection” che rende omaggio alla bambola più fashion del mondo. I bikini Barbie per l’estate 2012, presentati nei modelli “tomara-que-caia” e “cortina” propongono top in Black&White stampati con parole che fanno riferimento al mondo di Barbie e mutandine nere, arricciate o con deliziosi laccetti laterali con stampe in rosa di silhouette dal viso di Barbie. Completano il look per la spiaggia costumi interi, top e T-shirt abbinate ai bikini.

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FASHION | CHARME

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IO A COLORI TU A COLORI TUTTI A COLORI Il colore è davanti a noi, è il succo della Moda, ci stupisce, ci invita al buonumore e al piacere della vita.

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abbigliamento, il design, l’architettura e le auto si sono vestiti di nuovi colori. L’energia del colore ci invade, entra nel profondo di noi e ci trasmette allegria e buonumore. Il colore comunica una sensazione piacevole, è conturbante e ci riporta alla memoria ricordi lontani. I bambini amano i colori, la natura ci offre i migliori colori, tutti noi gustiamo dei colori e ne traiamo beneficio e un piacere spontaneo. Oggi tutto vive di colori e di tinte vivaci e vitaminiche. Sentiamo le vibrazioni dei colori da mixare per un’eleganza piena di energia. La forte tempra del colore ci conduce a fantasie estreme. I colori lottano tra loro in una miriade di abbinamenti. Quelli primari gareggiano e combattono con i secondari che a loro volta si azzuffano con i terziari, in un’orgia di combinazioni prorompenti. Il cromo conflitto è esploso e per strada vediamo il risultato di queste battaglie. Le auto si tingono di colori nuovi, in alcuni casi fino all’estremo fluo. Architetti giocano con nuove palette di colori per alleggerire le strutture e dare una nota più allegra. I designers, già da tempo, sono esplosi con interni, mobili

e oggettistica in una miriade di colori. Gli stilisti hanno seguito questa corrente e hanno vivacizzato le loro collezioni con toni di colori insoliti e con abbinamenti a volte azzardati. Il colore non si ferma solo a località di villeggiatura ma va in città contro il grigiore metropolitano. Siamo immersi nel gusto del colore, con cocktail animati da nuove emozioni. E ci rendiamo conto che è piacevole illudersi di mantenere vivo il ricordo delle sensazioni provocate dai colori. La nota casa fiorentina ha dagli esordi lanciato il suo messaggio più importante: il colore. E’ un uomo da porto e da rada quello che sfila sulla passerella della collezione uomo primavera estate 2011 di Enrico Coveri. Libero ma elegante, ricercato ma non costretto, stropicciato ma non sciatto. Un uomo che ama giocare con il suo guardaroba costituito dai pezzi must del bel vestire maschile ricomposti, però, in maniera solo apparentemente casuale. E così la cravatta, ridotta ai minimi termini nelle dimensioni, abbandona il collo per andare a sostituire la cintura, fornendo tocchi improvvisi di colore ad outfit giocati sui tipici cromati-

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smi estivi. Bianco, blu e kaki stanno alla base di una palette all’interno della quale irrompono improvvisi flash di giallo sole e di turchese che approdano anche sulle montature degli occhiali, compagni irrinunciabili nella stagione estiva. Immancabili le righe, declinate tanto sui pantaloni quanto sulle camicie. I colli sono in tinta unita, alternativa dandy a quelle scozzesi, assolute must della P/E 2011. Tema, quest’ultimo, che approda anche sulle giacche dal taglio sartoriale che, ai tipici modelli a due bottoni, affiancano un estroso doppiopetto a tre bottoni con spacchetti laterali. Evanescenti sciarpe in garza avvolgono, senza costringerlo, il collo giocando con nuance pastello che si traslano su polo stampate a motivi floreali perfetto compendio di uno stile ideato con sofisticata raffinatezza. L’uomo Coveri non può certo rinunciare alla stampa portante di stagione che vede il geco, simbolo del mondo hippie epurato e riveduto in chiave Coveri, stagliarsi con cromatismi decisi tanto su giacche, camicie e pantaloni quanto su un beachwear iper-cromatico da esibire anche fuori acqua. Fortemente orientata verso un look studiato per il tempo libero, la collezione soddisfa le esigenze dell’uomo nei vari momenti della giornata proponendo una serie di outfit che dalla passerella possono entrare immediatamente nel guardaroba.

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L’URLO

DELLA MODA “Colora quello che sei”

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na ventata di buonumore invade la nostra vita. Il colore. Gli stilisti finalmente hanno riscoperto l’elemento primario che entra in modo trasversale nell’universo della moda. Immaginiamo l’arte senza i colori, pensiamo a un cartone animato con gradazioni di grigi. Mettetevi davanti al computer e pensate di vedere lo schermo in bianco e nero. La seduzione affiora con le tinte ad alta vitalità per un look eclettico e accattivante. La moda è lo specchio della cultura di un popolo e identifica un periodo storico. Rappresenta un’idea antropologica della vita dell’uomo e una visione sociologica delle civiltà. La moda è frivolezza, ma nello stesso tempo determina un umore sociale e come la pubblicità, la possiamo definire un’arte contemporanea. La moda è glamour, affascina e crea emozioni nel tempo. Quando incontriamo una persona signorile, ci si dimentica molte cose ma non come era vestita. Un abito e maggiormente un colore rimangono impressi nella memoria come un ricordo piacevole. Un colore attira l’attenzione e denota coraggio e carattere. Possiamo ammettere che siamo sempre pronti ad accettare le proposte della moda quando parla di colori. Ne siamo attratti e ci trasmettono energia vitale. La nostra forza si definisce in una visione alternativa e attenta a tutte le novità. Un colore esprime personalità e unicità superando frontiere che in apparenza sono inesistenti. Questa stagione calda la ricorderemo per aver acquistato un capo d’abbigliamento colorato. Le tinte vanno dal fluo, come i colori degli evidenziatori, fino ai colori dei neon, decisi e luminosi. Il colore è una vera passione a 360 gradi. Chi non ama i colori!? Si addicono alla bionda dal viso allegro, alla mora dalla pelle scura. Le donne amano i colori. Si aggirano per le strade della città con un piumaggio di una formidabile ragazza-uccello, creatura della foresta amazzonica oppure il manto maculato di un affascinante donna-felino che sembra appena scesa da un cartellone pubblicitario, con lo sguardo magneti-

co e la dolce aggressività innata. Immaginiamo una donna-pesce immersa in un fondale marino dove nuotano migliaia di pesci che con i loro colori incantano l’immaginario maschile. Sono tutti continuamente in movimento in un ritmo urbano e con quella impassibilità che pare sovrumana. I corti abiti colorati di mille sfumature lasciano scoperte le gambe tornite, sapientemente lucide e abbronzate sormontano sandali dai tacchi vertiginosi con la tipica posa a forbice. Dimmi di che colore sei ed esprimi il tuo umore Pop, ispirati agli anni ‘60 e ‘70 in una pennellata di buonumore e se due colori non stanno bene insieme aggiungine un terzo ed il problema è risolto. È la rinascita del colore e la libertà dei sensi. La Cina è vicina per la collezione donna Philosophy della primavera estate 2011. Sottili allusioni da geisha pervadono la passerella. Dragoni ricamati su abitini di un lucente raso di seta impreziosiscono il look. Tutto il far East è rappresentato, dal Giappone alla Corea, in chiave più minimal essenziale. Colori fluo, anno ’70, aumentano l’ispirazione orientale. Arancio, turchese, rosa shocking e viola neon sono le tonalità hot di stagione. Ma per essere di tendenza devono essere con tonalità fluo. Accessori flashanti come borse e sandali completano il mood reinventato per stupire. Stampe di draghi stilizzati combinati con fantasie floreali e animalier completano la proposta in un’orgia di vitaminici colori per gli abitini corti indossati sotto i tipici cappelli a cono cinesi. I modelli riprendono la cultura orientale con le tipiche allacciature asimmetriche. Così è pure per i drappeggi che avvolgono i corpi risaltandone le dolci fattezze. Alamari di cordini di seta colorati e bordature altrettanto colorate rifiniscono i modelli allegri e di grande novità. Importanti sono anche le proposte righe d'ispirazione orientale con abbinamenti di colori neon.

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FASHION | CHARME

La donna Angelo Marani è anticonformista e reinventa il proprio stile sovvertendo le regole con un’originale combinazione di profumo anni Cinquanta e di potenza anni Ottanta. Sexy e stylish predilige tinte forti, dal rosa shocking al giallo fluo, dal turchese al fucsia e al bluette, e materiali ricercati e camaleontici come la pelle guanto plissettata e ondulata nelle ruches di gonne e mini abiti vaporizzati da crinoline nere. Le paillettes, che al solo tocco di una carezza creano nuovi disegni e mutano magicamente il loro colore, originano divertenti e insoliti effetti camouflage come nel chiodo black and white: un capo con l’anima dirompente di un pezzo rock. E ancora altre paillettes, quelle infilate random per smerlare le balze delle gonne e quelle che orlano i macro fiori sangallo nei mini dress bustier. Non manca il tocco animalier nei compatti jacquard di maglia elasticizzata dai colori forti che danno consistenza a bustini, gonne e pantaloni biker. Immancabile la stampa, che vede in primo piano un cuore artisticamente fuso, mentre si chiama “Teddy Boy” la giacca di stagione che in rosso o fucsia, con dettagli total black, si accosta perfettamente a biker in denim e a T-shirt con righe marinière illuminate da strass. Culotte da educanda in un insolito pizzo sangallo di maglia stretch, maliziosamente indossate, ingentiliscono queste donne irriverenti. Per le notti d’estate sono proposte camicie bianche o blu denim portate su danzanti gonnelline d’organza colorata. Irresistibili troviamo gli ankle boots di pizzo, le borsine con manici in metallo e le stringhe guêpière. Minimal chic, pretty sharp, questi sono i mood dalle collezione primavera estate 2011 di Sportmax. È una nuova eleganza che s’ispira all’arte e con un netto riferimento alla petit parisienne di “Les demoiselles de Rochefort”. Ecco allora, che troviamo, in passerella spolverini metropolitani in cotone con dettagli in vernice o in terry towelling con zip metalliche. E ancora abiti in piquet tennis o in sangallo romantico nonché camicie in organza leggera come ali di farfalle e chemisiers in crêpe de chine stampato a colori ice-cream. Una collezione dove la palette di tinte neutre come il bianco, il nero e il blu si alterna a flash di arancio, fucsia e giallo limone per gli abiti a campana e svasati e i pantaloni con modello a gamba larga. Sarà azzardato, ma interessante l’abbinamento di fucsia e arancio nella camicia smanicata. Interessanti i ricami dove simpatiche farfalle sembrano spiccare il volo, creando un movimento accattivante. La silhouette è corta e precisa; le sovrapposizioni, i trafori e le applicazioni creano effetti 3D. I bianchi, i neutri e il blu bon ton si alternano al rosso, al magenta e al viola.

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FASHION | ANTEPRIME

PITTI IMMAGINE UOMO

“Lui? Esigente, colto, gioca con la moda” Anticipazioni collezioni uomo Primavera / Estate 2012

Testimonianza È come andare ad un santuario per un ritiro spirituale. Due volte all’anno i cultori della moda fanno questo pellegrinaggio che veramente ha un sapore religioso. Li vedi in fila ordinata, fare code estenuanti per entrare e per passare da un padiglione all’altro. Sotto un sole cocente e un caldo torrido, fingono e sopravvivono laddove in altri momenti nessuno si sognerebbero neanche lontanamente di stare. È un percorso in salita, la processione da uno stand all’altro. Ad ogni fermata recitano un cerimoniale che una pia donna non avrebbe mai la pazienza di declamare. Eppure vedi persone che con devozione partecipano a questo rituale, dall’esterno imbarazzante, ma che tuttavia è evidente abbia una logica. La logica è quella del business ma anche quella dello stile di vita che ognuno ha scelto per sé. L’atmosfera è surreale, nessun artista, regista o costumista potrebbe ricreare una scena così bene. Vedi l’incredibile come in nessun luogo al mondo e vedi persone provenienti da ogni angolo del globo che in quei giorni si ritrovano accomunati da una fede che veramente ha del miracoloso. È ovvio che tutti sono lì per una grazia e diciamo che quella è concessa a tutti i partecipanti solo per il fatto che sono presenti e che hanno pagato affitti da capogiro. Ma ogni tanto c’è un miracolato che, accarezzato dalla grazia della moda, ottiene quel fenomeno che la scienza trova inspiegabile ma che la realtà approva. Fuori da ogni regola di marketing e da ogni previsione statistica, un brand diventa improvvisamente un fenomeno, uno status symbol baciato dalla fortuna. E quando tutti rientrano a casa li vedi stanchi ma felici di aver partecipato anche questa stagione al ritiro spirituale che ogni semestre fa muovere migliaia di persone. È interessante scoprire le novità estetiche, le invenzioni tecniche e le creazioni originali. Talentuosi scoprono nuove soluzioni del vestire e non solo. L’emozione sale e come un devoto vanno alla scoperta di nuove sensazioni e rinnovate emozioni.

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FASHION | ANTEPRIME

Percorso classico

Novità

Nell’alfabeto dell’uomo formale c’è un modo light e naturale di vestirsi, con un tocco vissuto. Gli spunti per il guardaroba classico della P/E 2012 si possono raccontare come un’idea contemporanea, autentica di lusso, che definisce il nuovo interpretando con eleganza la biografia di ogni capo. Il mood COLONIAL fonde lo stile coloniale inglese e la tradizione sartoriale italiana. L’eleganza la ritroviamo nel viaggiatore contemporaneo. L’uomo indossa abiti dai volumi morbidi, abbinati con camicie fantasia in tono. Il vintage accarezza i tessuti naturali: cotoni, lini, sete. L’aria vissuta del tempo è data dai lavaggi e dai trattamenti manuali, con un risultato di unicità. La Shirt Jacket è morbida e decostruita. Il nuovo blazer eredita il gusto sartoriale e mixa un’immagine più contemporanea. Il nuovo fit è assecondare il corpo senza forzature. Dalla camicia ruba la vestibilità e della giacca ne mantiene l’aplomb. Il peso leggero e le fibre naturali lo rendono adatto ad essere indossato sia allacciato sia sbottonato e più casual. La sahariana e la giacca di lino sono i must-have della nuova stagione. Non mancano i giubbini leggeri come nuvola e le giacche reversibili di lino e nylon. Ne segue la camicia in lino delavè o in chambray con il collo alla coreana e con stampe tono su tono. I pantaloni sono con il risvolto e ai piedi ci sono i mocassini di camoscio destrutturati e cuciti a mano. La francesina diventa più leisure, è bicolore oppure di pellami anticati con profili a contrasto, mentre la derby conferisce un tocco retrò ad ogni outfit. La palette cromatica veste i toni neutri del deserto: le sfumature dei beige e del sabbia, dei panna e del grigio, perfetti per esaltare la perfezione delle trame. Un classico di profonda attualità, il bleu navy e il bianco. Tra gli accessori, la cartella da lavoro dal look prezioso, il porta Pad e la Messenger bag.

Percorso informale Dal workwear americano alla performance del tecno-tessuto, troviamo uno stile confortevole, creato per l’uomo che ama gli sport marini e la motocicletta, ma è a suo agio anche tra i ritmi della metropoli. Le proposte sono navy per un guardaroba estivo, ispirato alle divise della marina militare mescolate alle atmosfere Hawaiane. Tinti in capo rieditano pezzi d’archivio, contraddistinti da effetti used e da stampe camouflage e sovra tinte e patterns floreali. Una suggestione workwear che arriva fino al South Pacific. I musts-have sono: la field jacket sfoderata, in tessuto tecno iperlight, il blazer militare e la sahariana denim. I pants sono in tela di cotone, stile da lavoro tasconati. Ma lo sportswear inventa dei capospalla tecnici e allo stesso tempo metropolitani. Dai giubbotti smanicati, l’attenzione punta sulla ricerca di materiali e dettagli esclusivi, internamente termonastrati per essere waterproof. Nel tempo libero boardshorts con stampe floreali portati con la sneaker in canvas colorato e il beach wear dai colori vitaminici. La sneaker dalle modellature essenziali sono, anch’esse, antipioggia e hi-tech, elastiche, iperleggere e ultraflessibili. Mixano il denim con il canvas per colori caldi e brillanti. Tra le novità, lo zaino hi-tech, accessorio utility della P/E 2012. Il modello è quello da caccia trasformato in una borsa di uso quotidiano, con scomparto porta pc all’interno. E perfino evidenziamo la proposta più evoluta come lo zaino modulare, waterproof, dotato di pannello solare integrato.

Percorso Avant-garde Tra citazioni vintage e un viaggio a Los Angeles, il percorso dell’uomo avant-garde, per la stagione calda 2012 ha una grande passione per il lato artigianale delle cose. Il suo guardaroba ha un richiamo al vintage che incrocia con il tailoring e la filosofia dell’hand made. Lo stile della primavera/estate prossima sogna la California, viaggiando nel deserto per arrivare a Los Angeles. È una terra dove convivono paesaggi e culture, diverse e contrastanti. Nel sogno passi dal mare ai monti e dal deserto alla metropoli. Ritrovi lo scenario vintage con inflessioni rock, al beach wear da surfista, fino al natural style con outfit in fibre naturali. Le nuove uniformi diventano moduli di sperimentazione formale per l’uomo contemporaneo. La giacca navy e le divise della marina militare modellano i nuovi blazer. Tracce di mood regimental le troviamo nei dettagli come: i bottoni, le bordature e i ricami. I must-have ci conducono al blazer di taglio contemporaneo, alla camicia di chambray ricamata a mano con i gemelli dal gusto vintage o una sciarpa effetto delavè. I materiali si convertono al light. Tutto è alleggerito, il piquet dà vita al design destrutturato di una giacca o di una polo-camicia. Il jersey è grande protagonista. Il nuovo mantra è la filosofia dell’hand made, un’esclusività dal tocco bohèmien per un allure naturale che si colora con i toni del deserto. Ai piedi non possono mancare le eco-sneakers che passando per il casual entrano nelle metropoli. Sono di pelle trattate e tinte al vegetale, la para è naturale e le tomaie sono realizzate di canapa o di canvas di materiale di riciclo.

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ALLEGRI

Architetti del tessuto

E

lemento distintivo per la ricerca e la sperimentazione dei tessuti per capi sinonimi di funzionalità e comfort. Una dimensione urbana, cittadina, lavorativa con capi contemporanei e utilizzabili da chi si muove a ritmi veloci per accentuare la competitività e il dinamismo. Le nuove giacche ibride con i davantini rimovibili che trasformano i capi outdoor in giacche da interni. Le performance sorprendenti dei capi in Fancy Nylon, un luminoso e compatto nylon superlight, dove la complessa tecnologia della stampa micro pied-de-poule viene fatta prima su tessuto non impermeabilizzato, reso poi waterproof. Una tradizione che si contamina di modernità, come per il corto trench e la gamma dei capi in Silky Vintage, un morbido cotone lavato per ottenere un sofisticato effetto vissuto, e poi trattato con Teflon che rende idrorepellente il tessuto senza togliere morbidezza alla materia prima. Allegri A-Tech sono capi spalla outdoor sempre corti, ad alto tasso di tecnologia, destinati a uomini giovani di spirito. Biker, scooter o motorjacket adatti ad alcune pratiche sportive come golf e vela. Estrema leggerezza, prestazioni e design aggiornati come per la novità assoluta della collezione, il piumino estivo Kite, un tessuto semitrasparente e iper-leggero in gara per la leadership all’Innovation Award 2011 dei Performances Days, fiera leader per i tessuti High Tech, rain e downproof da 28 gr. al mq. Con imbottitura a sorpresa in piuma coloratissima e in forti toni primari come l’azzurro, il blu, il giallo e il verde decisi. Allegri Black Label. Razionalità progettuale e materiali per la capsule collection di alta gamma di Allegri. Trench couture con capi pensati per la vera eleganza, per occasioni eleganti e formali. Una gamma monocromatica in toni di beige come per Twice Cotton, doppio cotone accoppiato e termo nastrato per garantire l’impermeabilità, con inaspettati e distintivi colori a contrasto al suo interno.

BRIMARTS

Fai la tua scelta di stile È

funzionale e pratica, elegante e al tempo stesso casual, classica ma con un pizzico di brio. Adatta a tutte le occasioni e per ogni esigenza. La collezione estiva 2012 firmata Brimarts, totalmente Made in Italy, propone soluzioni nuove per l’uomo che vuole poter scegliere e affermarsi in assoluta libertà. Lo stile classico dei modelli in pelle di vitello abrasivato viene declinato in una versione estiva e disinvolta grazie alle forature, mentre le continuative in camoscio si distinguono per il particolare dell’interno in vitello e cotone kilt. La linea di prodotti con suola in EVA, propone polacchini e derby inglesi con tomaia liscia, in tre varianti: camoscio e canvas, effetto talcato o calce, camoscio con tagli colorati netti a contrasto. Un perfetto connubio tra massima leggerezza, determinata dal tipo di suola, e cura dei dettagli per creare prodotti unici. Una delle novità della nuova collezione firmata Brimarts è il clark forato con trama a rete, una rivisitazione del modello da golf anni ’80 proposto in maniera totalmente nuova, con l’interno in vitello, non foderato e traspirante. Una scarpa sportiva da uomo per un look vivace e disinvolto. Per ultimo, quest’anno Brimarts ha voluto reinterpretare anche il modello espedrilla per uomo. In camoscio sfoderato, con interno in pelle e fondo in gomma e iuta, nelle varianti di colore jeans, boemia, avio e rosa antico. Per un’estate all’insegna del colore e della praticità.

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DEREK ROSE

Il pigiama fa la differenza C

reatore dei migliori pigiami al mondo, è il leader di indumenti di lusso. Derek Rose ha lanciato pigiami da indossare nel tempo libero. Notte e giorno permettono di sentirsi liberi dai vincoli quotidiani ed essere veramente se stessi. La collezione di pigiami permette, in quei rari momenti, di gustarli in tutta la loro pienezza. Un’ampia scelta dai richiami primaverili tra pigiami e intimo da uomo accompagnata da un esclusivo design. La collezione presenta un vasto assortimento di tessuti che vanno dai morbidi cotoni alle lussuose sete. I colori vibranti, propri della stagione estiva, e i disegni semi classici garantiscono una possibilità per soddisfare tutti i gusti. Pigiami di cotone pettinato o eleganti vestaglie di raso a righe offrono un elegante regalo di stagione per un’estate cool e perfetta. La collezione include vestaglie con collo a scialle, pigiami poket e calzoncini confortevoli. L’attività racchiude tutti i valori: qualità, passione per il design e per l’ottimo servizio riservato al cliente. Derek Rose è specializzato nella produzione di Pigiama da uomo, di vestaglie e di boxer delle migliori qualità. Esporta in tutto il mondo, all’interno delle boutique più raffinate e negli stores departments di metropoli e capitali famose. Il successo di Derek Rose si basa sul design, sul tessuto, sulla qualità del confezionamento e su un’impeccabile presentazione del merchandise. Le fantasie Regimental per le quali sono conosciuti sono composte da due fili di satin avvolti l’uno all’altro, attribuendo maggior importanza al capo, una splendente luminosità e una resistenza che dura nel tempo.

ESERCITO ITALIANO

Patriottismo

C

onsolidato dalle numerose aperture di negozi monomarca e corner, il brand Esercito Italiano presenta le proposte per la P/E 2012. Le keyword della collezione? Patriottismo e qualità senza tempo. La collezione estiva del brand, conferma il suo forte legame con l’Italia e la sua storia sia nel design dei propri modelli, ispirati alle divise militari, sia nell’uso di patch fedeli agli originali e stampe che attingono dai Corpi più amati e apprezzati delll’Esercito. Tra i capi più grintosi troviamo t-shirt e polo che sono state arricchite con stampe d’ispirazione vintage e ricami impattanti che accentuano l’originalità e l’unicità del marchio. Coloratissima t-shirt mezze maniche in cotone con la celebre stampa che ritrae Garibaldi e Vittorio Emanuele II durante lo storico incontro a Teano. Raffinata polo in cotone ispirata all’Aviazione dell’Esercito. Il fronte è decorato con ricami che faranno sentire chi la indossa un vero pilota d’aerei, sul retro oltre al ricamo è presente la stampa di un mezzo dell’Esercito Italiano. I dettagli in grigio melange e la patch EI conferiscono al capo ulteriore grinta. Cresce l’offerta dei pantaloni, disponibili bermuda e calzoni lunghi, tra i quali troviamo proposte in gabardine con tasche applicate per chi non rinuncia alla praticità, lavaggi stone washed per chi non rinuncia a essere alla moda e gli immancabili bermuda e cargo in camouflage. Per quanto riguarda i capi spalla sono presenti in collezione giubbini di nylon dal fit sportivo o fashion - come quello con interno in jersey - e giacconi in cordura multitasche in pieno militar style.

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ETIQUETA NEGRA

Lo stile è un a questione di Polo e di auto da corsa

S

inonimo di un lifestyle che è espressione dei valori di bellezza, signorilità, fairplay, lealtà, grinta e semplicità, Etiqueta Negra polo & sportswear è voce e anima di una filosofia che privilegia il bien vivre. Nella collezione da uomo, troviamo le due passioni ispiratrici del brand, quella per il gioco del polo e quella per le auto storiche da corsa. La collezione P/E 2012 prende vita celebrando la dualità della propria anima. I successi ottenuti sul campo da Polo, prima passione ispiratrice del marchio, sono celebrati attraverso l’esaltazione del colore in tutte le sue declinazioni, proposto già in campionario in una collezione di polo in piquet e in jersey e di camicie in cotone e in lino, realizzata in tutte le nuances disponibili: dal colore pieno e brillante al tinto in capo con effetto used grazie ai sapienti trattamenti agli enzimi. Un ruolo fondamentale ha il pantalone, con le tipiche toppe che lo contraddistinguono, presentato nella versione colorata in Bull denim oltre che in denim con un lavaggio destroyed. Lo stesso archivio storico del grande campione automobilistico Tazio Nuvolari è stato fonte d’ispirazione. La conformazione delle spalle delle sue tute da pilota è stata ripresa e rivisitata per andare a caratterizzare le spalle di tutti i giubbotti, vero punto di forza e novità della prossima collezione. L’utilizzo di trattamenti particolari sui capi, come le tinture con pigmento a freddo, hanno consentito di ottenere colori sfumati, dall’effetto vintage. Le giacche di pelle cerate e i giubbini in nylon lavato, sono legati da questo dettaglio che fa da leit-motiv e che rende immediatamente riconoscibile ogni capo.

FONTANELLI

Pelli morbide come tessuti L

a collezione Uomo P/E 2012 Fontanelli continua il suo percorso nel lusso, proponendo una collezione realizzata unicamente con materiali pregiati come il camoscio forato e le pelli plongé che vengono indossati come fossero cashmere. I blu e le tenui tonalità dei beige e dei marroni sono una particolarità di questi raffinati materiali provenienti dal medio oriente. Nuovo nella collezione la pelle di pitone, pelle preziosa, che è introdotta sia nei particolari sia in capi interi. Fodere in seta personalizzate e bottoni in vero corno, ogni minimo dettaglio e l’attenzione alla qualità, sono ciò che contraddistingue la linea Fontanelli da altri prodotti. La collezione Uomo AFG 1972 P/E 2012 è una linea più giovane e cool e s’ispira alla libertà, sempre pronta a stupire. Ricercatissima nei modelli e nei materiali sfodera pelli leggerissime e innovative. Questi capi, arricchiti da molti accessori, vanno dal lavato allo spazzolato con una vasta gamma di colori moda come i blu, i rossi, i bicolori e i grigi. Sono stati introdotti anche capi in tessuto come il lino e il delavé, abbinati a pelli trattate al vegetale, suggerendo un’idea di vintage e di sportività. Le due linee presentate si completano per rispondere a un pubblico più vasto e sempre attento al gusto.

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J.KENNEDY

Uno stile di vita L

a linea J.Kennedy esprime la matrice italiana come valore primario e ne rappresenta il segno distintivo che l’accompagnerà nel futuro. J.Kennedy rappresenta attraverso l’esclusività dei suoi prodotti, la valorizzazione del gusto italiano e del lusso contemporaneo, dando vita ad un autentico stile di vita da indossare sempre. Per entrare di prepotenza nel mercato attuale abbiamo scelto un nome leggendario ed epocale, J.Kennedy, che conserva tutto ciò che è il mondo del lusso, del potere e della storia di questi ultimi anni. La Collezione Primavera Estate 2012 del Marchio J.Kennedy, trae ispirazione dai momenti informali e di relax nella migliore tradizione Americana, sviluppandosi nelle merceologie tipiche usate nei momenti vacanzieri estivi. Le Polo in cotone Piquet e Jersey, unito e rigato, sono sviluppate in più colori e personalizzate con dettagli che rendono i capi unici. I tessuti, il gusto fit, la qualità delle rifiniture fanno di ogni polo J.Kennedy un prodotto di gran classe. La gamma colori è sviluppata dal bianco, grigio chiaro, ghiaccio, beige, verdone sino al blu, colori in tendenza, che danno alla collezione un’immagine di freschezza, novità, autenticità e allo stesso tempo unicità. Grazie al marchio J.Kenendy , epocale nome nel mondo del jet set mondiale, vogliamo liberalizzare il lusso e portare una nuova filosofia del vestire in tutto il mondo. Perché il vero lusso non si fa vedere; si fa notare nella sua semplicità.

K-WAY

Camminando sotto la pioggia

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K-Way disegnati dallo stilista Marc Jacob si rinnovano e diventano più caldi. Il mitico giubbino da pioggia impacchettabile, ora realizzato in una versione con tessuto poliestere e vestibilità slim fit, mantiene il dettaglio della zip cromatica K-Way e del logo applicato. Impermeabile e antivento il capo è destinato a diventare un’icona fashion ideale per tutti. K-Way reinterpreta e attualizza i suoi modelli classici presentando un bomber dalle linee minimal ma con dettagli moderni. Realizzato in cotton plus, fibra che garantisce traspirabilità e impermeabilità, il capo presenta dei bordi sulla costina inferiore, sul girocollo e sui polsi e mantiene il gioco cromatico della zip. Il design minimal e la vestibilità asciutta conferiscono a questo modello uno stile urbano ma sempre unico e riconoscibile. Nuovo e irriverente è il modello bomber realizzato in 100% Vergin Wool con disegno gessato. Il modello porta un cappuccio e il fondo e i polsi sono regolabili da coulisse.

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HISTOIRES de PARFUMS D

La magia di un profumo

ietro ogni profumo si cela un ricordo… dietro ogni ricordo si cela una storia… Carta in rilievo immacolata, titoli colorati, flacone tagliato nel vetro: HISTOIRES de PARFUMS è una collezione di dodici profumi rari e sofisticati. La linea si presenta in dodici tomi che formano una biblioteca olfattiva unica nel suo genere. Il linguaggio è goloso e vario. Le parole chiave che caratterizzano queste fragranze sono passione, unicità e creatività: una grammatica lussuosa, fatta di parole olfattive prese da un vocabolario di materie prime nobili e ricercate. Da quasi dieci anni, HISTOIRES de PARFUMS diffonde i suoi preziosi racconti olfattivi in tutto il mondo facendovi scoprire questi profumi ricchi di storia e temperamento. La linea è presente nei migliori negozi che trattano fragranze d’élite, siano essi concept stores, o profumerie selettive o ancora boutiques di moda. La presenza della linea non passa certo inosservata! L’immagine pulita e contemporanea del packaging, lo stile e l’eleganza della collezione attirano lo sguardo! Ma è la presentazione olfattiva che crea curiosità e induce il cliente ad avvicinarsi e a giocare con fragranze e gesti olfattivi… fino a perdersi in un sogno evocativo! I coni olfattivi non hanno solo una funzione estetica, ma permettono di sentire il profumo senza la parte alcolica, con tutte le sue note in evidenza, anche quelle di fondo, perché viene spruzzato una sola volta al giorno, alla mattina; anche un naso non particolarmente allenato può “gustare” senza confondersi tutta la collezione!

PIRELLI PZERO

Numeri decorativi come tatuaggi P

irelli PZero introduce per l’occasione di Pitti Immagine Uomo una nuova collezione primavera/estate 2012 nel vero spirito dell’etichetta, che richiama alla mente il potere, la tecnologia e la passione per la concorrenza e lo sport, i valori che hanno sempre identificato Pirelli. Le fonti della gamma d’ispirazione vengono dal mondo della Formula 1, per la quale Pirelli è fornitore esclusivo e a quello del ciclismo. Arancio, azzurro, rosso, giallo e argento sono i colori vivaci che caratterizzano il logo sul battistrada della F1 e che ritroviamo stampate sulle T-Shirt, riproducono i colori che contraddistinguono quelli usati nelle gare. La giacca Paddock è ridisegnata come un bomber in cotone e nylon con mano pesca. Le maniche sono di jersey interlock. Patch con logo storico sulla manica, stile preppy. Numero fortunato sul lato. Lucky numbers è il nome della nuova linea. I numeri sono gli elementi decorativi di molti tatuaggi dei corridori che li portano come elementi di portafortuna. Singole figure sono invece presenti su una collezione capsula di sei t-shirt con i sei colori che contraddistinguono i sei composti disponibili per pneumatici F1. Tutti i numeri hanno diversi tipi di carattere e colori che si riferiscono a un'epoca e all'ambiente in cui Pirelli ha giocato un ruolo decisivo: dalla gara Pechino-Parigi del 1907 a competizioni super bike di oggi.

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ROY ROGER’S

Il costume che cambia colore È

una creatività innovativa quella di Roy Roger’s per la prossima primavera estate 2012 che traduce l’eclettismo della storica azienda fiorentina in una collezione estremamente contemporanea. Non più un unico filo conduttore ma tanti input che, insieme, regalano la completezza dello stile dell’uomo e della donna di oggi e tratteggiano una visione naturale del lusso. Quello Vero, Autentico. Roy Roger’s rende omaggio a LeRoy Grannys, portando in scena per la prossima primavera estate un progetto esclusivo dedicato al segmento beachwear. Definito dal New York Time “The Godfather of the surf photography” e surfista lui stesso dall’età di 14 anni, Grannis ha documentato con la sua macchina fotografica l’era del surfing degli anni d’oro, regalando per due decenni gli scatti dell’era Beach Boys. L’azienda fiorentina, per l’esattezza Guido Biondi figlio minore dell’indimenticabile Fulvio Biondi, si è ispirata proprio a questi scatti per la realizzazione di una limited edition di costumi da bagno. Realizzati da due fit diversi, uno più corto e uno più stretto, il nuovo progetto fa del colore la sua novità, segno distintivo degli accessori dei surfer di quegli anni. La chicca della collezione Beachwear è il costume realizzato con tessuto all’avanguardia mixato a una resina termosensibile che permette dopo i 20 gradi di cambiare colore e di tornare al colore di partenza al cambio di temperatura: il verde diventa giallo, il viola diventa azzurro e così via per altri sette abbinamenti diversi. Ad affiancare la novità anche un pacchetto più classico. In nylon seersuker a righe, con tasche dal taglio francese, sono perfetti sia per lui sia per lei. Allora perché aspettare? Tutti al mare…

SMART TURNOUT LONDON S

mart Turnout è la storia di un brand che nasce dalla contaminazione tra tradizione e innovazione, tra gusto del classico e voglia di sperimentazione. Creazioni che riprendono l’inconfondibile stile “British” nei loro colori vivaci e nel design innovativo, fedeli a quel mood “regimental” che contraddistingue l’anima Smart Turnout e disegnate per un uomo che si diverte a saltare dal classico al casual, dal preppy al military. La collezione Smart Turnout si rivolge a un uomo sicuro di sé, che ricerca l’eleganza e lo stile senza rinunciare ai giochi di colore e al gusto del casual. Le sue preferenze cromatiche oscillano a seconda del suo stato d’animo e dei suoi impegni: da tinte neutre come black & whitw, il beige, il blu navy e il grigio per la sera, ai brillanti e accesi rosso, azzurro e giallo che ravvivano i suoi accessori e il suo abbigliamento durante il giorno. Nel 1992 Philip Turner, giovane membro delle Scots Guards, era pronto a gareggiare nella Sandown Race sull’Isola di Wight, ma qualcosa mancava nel suo guardaroba. Philip voleva indossare un capo che richiamasse i colori della sua squadra e non c’era nulla di disponibile. Così mentre gli altri si allenavano in pista, Philip decise di concentrarsi sul “dettaglio”: disegnare il suo maglione perfetto. Da quel capo disegnato nel garage di casa, Philip ha costruito un marchio che oggi è presente in Europa, Asia e America mantenendo la stessa passione per il “dettaglio” e la stessa determinazione che aveva mostrato a Sandown. Accanto alla linea accessory, il brand si espande nelle collezioni lifestyle che comprendono giacche e maglieria realizzate con cura sartoriale e dal design innovativo. La collezione propone capi sportswear ispirati ai colori dei campus statunitensi, dalle sciarpe ai cappelli, dalle polo ai cricket jampers.

La moda dei college U.S.A

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UN SACCO DI N

di Enrico Sanchi

“Porta a casa altri modelli”

di Jean-Claude Poderini

ALLEGRIA el panorama degli accessori del Made in Italy, e in particolare nel mondo delle borse, emergono due brand che colpiscono l’attenzione. Merita evidenziare sia la indiscussa qualità, sia il prestigio che distinguono due marchi tra i più importanti del settore. Indiscussa leadership del comparto borse è “Roberta di Camerino” che con sapienza artigianale afferma una tradizione che dura da anni. Oggi scopre nuove tecniche che le danno un sapore più moderno e attuale, conferendo alla borsa leggerezza e movimento. I colori, che sono stati sempre importanti per il brand, si rinnovano in una operazione di rilancio di palette cromatiche azzardate ma sempre con quel fascino elegante. D’altro canto la Maison “Tosca Blu” ogni stagione si reinventa in una miriade di nuove soluzioni che attirano l’attenzione di un pubblico sempre più vasto. In una totale libertà espressiva, trasforma, decora, intreccia mille soluzioni che con gusto raffinato riaffermano la sua creatività esplosiva. Tre sono gli elementi che contraddistinguono il marchio: i volumi, gli accessori e i colori.

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ROBERTA DI CAMERINO PROPONE UNA COLLEZIONE DAI TONI ACCESI, SIMBOLO DELLA POP ART E UN IRREVERENTE EFFETTO SPRAY TIPICO INVECE DELLA STREET ART. RACCONTA SÈ STESSA IN UNA STORIA PIENA DI FASCINO ED EMOZIONI CHE CON CURA E SAPIENZA FA RIVIVERE AD OGNI STAGIONE.

di Enrico Sanchi

di Jean-Claude Poderini

P

er la primavera/estate 2011 Roberta di Camerino sposa le grafiche ed i colori rompendo gli schemi e osando come si è sempre fatto nella storia della Maison. Una collezione dai toni accesi, simbolo della pop art e un irreverente effetto spray tipico invece della street art, si amalgamano ai toni grezzi e naturali in un ensemble di grande effetto. L'idea si sviluppa con rimandi a Keith Harring e all'effetto "trompe l'oeil" di Banksy. Le tinte forti, coraggiose, fresche e ironiche tornano a far sognare ed in omaggio alla Signora Coen rinasce la famosa "Bassotto" rivisitata in chiave moderna, realizzata di tessuto canvas. Una borsa dal carattere forte che, con l'aggiunta del celebre manico del modello "bagonghi" e un tocco diverso dato dalla zip decentrata, è divertente ma allo stesso tempo chic. La fibbia spray declinata sui modelli Bagonghi soft e Trapezio è invece la novità della stagione. Una grafica estremamente d'impatto rende modelli iconici come la storica Trapezio borse casual e aggressive. In vista dell'estate la parte PVC invece assume maggior importanza, con studio di nuove stampe e con l'inserimento di due nuove forme: il pratico Secchiello, la Trapezio Conchiglia e la Shopping Bag. Coraggiosa e curiosa invece è la doppiatura del PVC trasparente al canvas stampato. L'amore della maison per la sperimentazione dà vita ad effetti mai utilizzati come quelli di pressatura della fibbia volutamente esasperata in misura maxi e realizzata a mano con l'ausilio di silicone, creata per le borse in linone. Immancabile ovviamente il velluto storico per la reinterpretazione del velluto cinghie continue, quest'ultimo caratterizzato dal nuovo contrasto tra il fondo grezzo e la brillantezza dei colori, dalle tonalità istituzionali alle versioni più d'impatto: lime-testa moro-verde e lime-aranciofuxia. Per finire, la sera si veste di materiali preziosi come un lucido pitone nero e un raso tempestato di brillanti strass che in modo elegante disegnano la famosa stampa trompe l'oeil che ha reso celebre la storica Maison.

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FASHION | ACCESSORIES

TOSCA BLU PRESENTA LA COLLEZIONE PRIMAVERA / ESTATE 2011 COME UN RACCONTO DALLE INFINITE SFUMATURE: TUTTO È PERMESSO, TUTTO CAMBIA E SI REINVENTA. ECCO I TEMI CHE SI INTRECCIANO E SI SVILUPPANO ATTRAVERSO UN’AMPIA TAVOLOZZA DI COLORI E NUANCE, ACCOSTANDO ED ESPLORANDO MATERIALI E LAVORAZIONI.

di Enrico Sanchi

di Jean-Claude Poderini

T

osca Blu interpreta il risveglio della natura con particolari bucolici e lussureggianti: foglie, fiori, farfalle, declinati in colori floreali di giorno, trasparenti e preziosi la sera. Le farfalle sono piccole, ricamate su vernice sintetica, oppure grandi, fatte di borchie e fili metallici, applicate su pellami bottalati. I fiori sono stampati su tela gommata, s’intrecciano con foglie su sacche mare impermeabili (anche all’interno) o decorano, in tessuto, cesti e ampi cappelli di paglia. I colori sono quelli dei giardini di maggio: pesco, glicine, ortensia, i verdi scuri acidi e marini, mutevoli e specchiati come acqua. Creativa e divertente, For thr fun è la linea dedicata al tempo libero, in cui umorismo e gioia di vivere si concretizzano in borse prettamente “vacanziere”, estive e leggere. Morbide shopping in tela canvas, sono illustrate con giovani donne che evocano grandi icone femminili: tubino nero e cappello di “Colazione da Tiffany”, pantaloni e maglie attillate con foulard al collo per una passeggiata nelle vie di Portofino, miniabito e stivale in vernice in stile Courrèges. Energia e passione è la forza del sole e del fuoco nei colori puri e intensi, che mescola e sovrappone nei caldi del giallo e del rosso, nella luminosità del bianco, nell’arcobaleno multicolor che accosta arancio, verde, fucsia e turchese. Borse coloratissime multi tasche, borse sfoderate a taglio vivo realizzate in vernice crakè e morbide tracolle in pellami scamosciati, impreziosite da originali pendagli piumati. Tote bag open in vernice, completate da una coulisse in tessuto logato e da foulard che scorre dentro maxi occhielli cromati. Tosca Blu vuole Reinventare e trasformare. Plasma, lavora e trasforma i materiali, per dare vita a creazioni vitali e sempre nuove, che coniugano lusso e praticità. Pellami stampati danno vita a borse eclettiche: linee morbide per i pellami bottalati, linee rigide per pellami stampati cocco sfumato, forme costruite per i pellami stampa rafia. I vitelli morbidi si piegano in plissettature o disegnano maxi fiocchi. Le borse che da shopping diventano tracolle e poi borse a mano, seguendo l’esigenza del momento. I colori versatili: tonalità pastello, sfumature di grigio e azzurro. La sera sarà grintosa e rock, preziosa e chic. Le eleganti pochette in snake e nappa sono tempestate di mini borchiette, mentre le corsettine a mano in pellami morbidi sono impreziosite da perle tono su tono. Cristalli oversize e borchie fasciate, si posano ovunque, perline decorano il raso arricciato e maxi bottoni in plexi completano il pellame stampato.

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FASHION | ACCESSORIES

FRANCO di Enrico Sanchi

BASSI 100% SETA HABUTAI

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fumature del colore e delle lavorazioni più dandy e avanguardistiche. Grazie all’utilizzo di una particolare seta speciale, habutai, Franco Bassi presenta un universo di colore con una chiara concettualità storica nella ricerca del materiale. Habutai è infatti un tipo di tela piatta e leggera in seta creata in Giappone verso la fine del 1800 e per questo anche chiamata “Jap silk”. Il suo nome significa strati di piume, proprio ad indicarne la delicatezza al tatto pur essendo un tessuto resistente e duttile. Su questa seta colorata sono stampati disegni etnici che richiamano l’Africa, ma anche maxi floreali e nuove interpretazioni del camouflage monocromatico insieme a cotoni madras lavati a far sì che le sciarpe della maison Franco Bassi si pongano come un accessorio molto cool e di tendenza per la prossima primavera estate.

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Piazza Tre Martiri, 35 - Rimini Tel.0541.1601219



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JEAN -CHARLES

de CASTELBAJAC

Abiti come quadri o fumetti Michela Ricci www.artemodascuola.it

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l mondo della moda è celebre per i suoi repentini cambiamenti, per le stravaganze e le perentorie provocazioni, una quantità avvolgente di segni e simboli che gli artisti inseriscono nelle loro creazioni, partecipando in tal maniera a quel singolare universo dell’espressione artistica e a tutte le sue peculiarità. E se a questa dimensione raffinata dell’abito accostiamo la parola sogno, ebbene il primo pensiero non può che raggiungere immediatamente Jean-Charles de Castelbajac, colui che più di ogni altro ha cercato di trasporre la dimensione del desiderio, specificatamente nelle sue connotazioni fanciullesche, al regno della moda.

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FASHION | GRIFFE STORY

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Castelbajac, classe 1949, nasce a Casablanca e già nel ’69 lascia intravedere lo spessore del suo talento: la prima collezione la inscena con materiali a dir poco d’occasione, spugne da bagno e tende delle docce realizzano gli abiti della sfilata d’esordio. L’azzardo e la genialità sono subito premiati. Nel ’72 lavora assieme a Issei Miyake, notissimo artista giapponese, conosciuto per il carattere innovativo ed eccentrico: i due sfilano assieme. L’anno successivo apre una boutique a Parigi. La moda internazionale lo celebra come fosse il suo Peter Pan. Riuscendo a fondere le esperienze di due orizzonti così lontani quali fanciullezza ed età adulta, le sue folgorazioni lo consacrano ad un successo sempre maggiore. Ecco allora i versi poetici che decorano vestiti trasparenti, personaggi dell’infanzia che irrompono armoniosamente nella vita dei grandi; Topolino e Bambi, ma anche Van Gogh e gli irriverenti di South Park. Castelbajac centra il bersaglio giusto. Il fascino, la spensieratezza e l’illusione dei suoi abiti è inconfondibile. Facendo uno sforzo per indicare soltanto una delle sue opere centrali, la memoria corre al 1976, anno in cui il suo poncho a due piazze vale una

chiamata di Woody Allen per partecipare a Io e Annie, disegnandone gli abiti. Da quel momento le richieste si moltiplicano, l’ambiente mediatico non riesce a resistere a questo artista che ridesta fanciulli negli adulti. Ma anche donne vestite in mimetica e abiti in spirito futurista, mantenendo costante la ricerca verso la metamorfosi e il riciclo del materiale. Nel 1982, nella collaborazione per Iceberg, predilige abiti che rappresentano celebri quadri, e fumetti impressi su pullover di cashmere. Verrà definito un Piccolo Principe in merito alle sue visioni, a quel miscuglio di giochi, ironia e odori dell’infanzia su cui domina la scrupolosa attenzione alla dimensione del colore. Nella collezione Bellaintelligentia si realizza questa fusione di età e sogni di cui rimane celebre la scena in cui Bambi si specchia nel fiume osservata da Jimi Hendirx, mentre Van Gogh indifferente dipinge la sua camera. Risale infine al 2001 il suo primo profumo omonimo, il Castlebajac, sempre costruito con la mente rivolta al mondo dell’infanzia, le tre versioni sembrano essere l’estratto di quella che è sempre stata una frase ispiratrice per le sue creazioni: ascolta il bambino che c’è in te.



FASHION

HECTOR riccione

La lavorazione del cuoio ha un nome e uno stile di Enrico Sanchi

Hector con in mano lo stivale del 1985 con disegni indiani, dipinto a mano con colori naturali. Articolo riacquistato dalla figlia di Nicoletta Grassi che lo avevo conservato fino ad oggi.

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el lontano 1976 aprì lo storico negozio a Riccione, dove i suoi modelli di tendenza spopolarono già dai primi anni ’80. Hector di origine argentina, artigiano e stilista, è un abile e profondo conoscitore della lavorazione della pelle e del cuoio, tanto che il suo nome è diventato sinonimo di moda e tendenza. Appassionato di cavalli e d’avventura, negli anni ’80 lui stesso calzò per la prima volta gli stivali dei “nativi d’America” e il desiderio di condividere questa esperienza fu così grande che li ricreò, personalizzandoli e adattandoli alla nostra cultura, tanto che le sue creazioni non tardarono a conquistare tutti. Oggi Hector si espande anche in Europa, aprendo due punti vendita in Ibiza e uno in Barcellona, senza dimenticare i nuovi punti vendita italiani a Milano e a Roma. Hector cura in prima persona le fasi di produzione, scegliendo e selezionando i migliori pellami, i colori più adatti ed impiegando, per alcuni accessori, pelle di pitone, coccodrillo, struzzo e altri materiali ricercati. I modelli variano nei dettagli saltellando tra borchie, strass, perle, frange, ecc. Hector produce anche texani, walker, camperos, cinture, borse, e da sempre i suoi mitici jeans lavorati in stile “HECTOR”. La produzione è tutta rigorosamente fatta a mano, nei suoi laboratori a Riccione. Hector crea collezioni limitate, uniche, e nonostante ci siano svariate imitazioni, sono i clienti stessi a riconoscerne l’unicità, facilmente intuibile dal suo marchio, rigorosamente fatto a mano, con il logo “HECTOR”. I suoi punti vendita di Riccione sono stati meta da sempre di personaggi famosi del mondo dello spettacolo, tra i suoi clienti fissi Michelle Hunziker, Vasco Rossi, Ligabue, Gianluca Grignani e quella, che per alcuni non era altro che una moda passeggera, continua anno dopo anno a consolidarne il primato. Tutte queste imitazioni la infastidiscono o riesce ad affrontare la situazione tranquillamente? Io penso che un uomo imitato sia un uomo di valore. Si imitano soltanto prodotti di successo, quindi non posso dire di esserne infastidito; lo considero un grande onore per me! Sul logo possiamo leggere “MADE IN ITALY”, perché scegliere di incentrare la produzione in Italia, quando tutto si sta spostando all’estero? Se fosse per me, scriverei addirittura “MADE IN ROMAGNA”. L’Emilia-Romagna è grande per la sua tradizione di artigianato in pelle e per questo mi garantisce grande qualità, mano d’opera altamente qualificata e soprattutto le migliori rifiniture. Sono proprio queste le caratteristiche che ci differenziano dalle imitazioni e non deludono mai la fiducia dei nostri clienti.

Lei nasce come artigiano del cuoio, prima ancora di spopolare con gli indianini, quali erano le sue produzioni di punta? Siamo nati lavorando Jeans, cinture e zoccoli. Senza dubbio prima degli anni ’80 la nostra potenza di cinture non passava inosservata, abbiamo vestito due generazioni, e ancora oggi i ragazzi di quel tempo tornano con qualche anno in più, ma con il ricordo sempre molto fresco della qualità e l’originalità dei nostri prodotti. Ormai possiamo affermare il suo ingresso in Europa, con l’apertura di punti vendita in Ibiza, Barcellona e di numerosi rivenditori tra Germania, Francia e Russia. Che rapporto c’è tra la Riccione “modaiola” e gli altri mercati esteri? Io uso Riccione come campione della moda nel mondo. In 250 metri racchiude le firme più importanti presenti in tutte le grandi città europee, senza contare che l’italiano ha una coscienza nel vestire che si è affinata nel tempo e che non lascia nulla al caso. In Spagna ad esempio stiamo lavorando molto bene e, come hai sottolineato tu, questo articolo è richiesto anche nel resto d’Europa. Quale è la chiave del successo di questo stivale? In una società dove la moda t’impone dei canoni di bellezza molto rigidi e sacrificanti, un articolo che ha nella comodità la propria forza, è tutto! Non è un articolo impegnativo da vestire e soprattutto lascia al cliente la più totale libertà di esprimersi nella varietà dei modelli e dei colori. Ci vuole dare un’anticipazione sulle nuove uscite invernali? Siamo già pronti con le nuove collezioni invernali, lascio a voi il gusto della sorpresa!

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LA MODA

USA E OSA di Jean-Claude Poderini

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ome tutti gli anni, in questo periodo la moda entra nelle nostre case. Le riviste di attualità ci propongono servizi fotografici di moda e la televisione ospita defilè di moda che ci suggeriscono come vestirci per la nuova stagione estiva. Negozi importanti e associazioni di settore espongono nelle località di prestigio passerelle con i modelli più interessanti da proporre a un pubblico attento e curioso. Chi non subisce il fascino di una sfilata? Più o meno tutti, chi per una cosa e chi per altro, siamo attratti a vedere cosa succede sulla passerella. È un momento magico, che dura un attimo fuggente e proprio per questo l’attenzione non può allentare. Non si ammettono repliche e quindi non ci si può distrarre. Le modelle sono sotto choc e l’adrenalina è alle stelle. Non potete lontanamente immaginare quello che succede dietro le quinte. Quello che in lingua inglese chiamano il backstage è la cosa che incuriosisce gli spettatori. Quindi proprio dal retroscena della passerella di “Notte in Moda” vi descriverò alcune curiosità. L’associazione ArteModa (con sede a Fano e a Pesaro, www.artemodascuola.it, Facebook) organizza a fine anno la sfilata saggio dove le allieve dei corsi di modellismo e di stilismo sfilano i loro stessi modelli. Sono modelle non professioniste ma per una sera lo saranno a tutti gli effetti. Dalla mattina si lavora per montare il palco con la passerella, le luci, la regia e i camerini.

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LINEA FLUO Ricci Roberta Abito a ruota in seta di color arancione. Inserto finale allungato sui fianchi in seta fantasia con stampa floreale. Baldassarri Monia Gonna tubino in raso di seta viola con drappeggi asimmetrici, top drappeggiato in raso di seta arancione con chiusura gioiello sulle spalle. Schiazza Gabiella Short asimmetrico, in lino arancione. Il modello è a portafoglio sul davanti con spacchi laterali. Top drappeggiato asimmetrico in jersey arancio e fucsia.

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LINEA FLUO Carla Beretta LINEAin FLUO Abito crepe, color giallo. Modello stile impero con gonna arricciata e inserto in pizzo. Marta Federoni Cristina Altomeni Abito di jersey, color rosso. aderente ricche ruche.inGonna con morbido arricciato, di color lilla.Fascia Piccole ruches sul sul seno, fondo,con ampio inserto pizzo sulla scollatura.drappeggio.

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È arrivato il momento, manca un’ora all’inizio ed è ora di prepararsi. Arrivano le modelle uscite dalle mani esperte dei parrucchieri e delle truccatrici e non le saluti, semplicemente perché non le riconosci. Nel pomeriggio, sotto il sole cocente, ero presente alle prove ed erano delle ragazzine giovanissime acqua e sapone di quella bellezza che trasmette ingenuità e dolcezza. Poi all’improvviso ti passano davanti delle ragazze alte quindici centimetri più del pomeriggio, vestite, se così si può dire, io direi appena velate, di abiti da capogiro. Le acconciature sono realizzate per alzarle ancora di più e il trucco, in maniera definitiva per cambiarle i connotati. Camminano con disinvoltura sopra sandali vertiginosi, sono alla ricerca di uno specchio per l’ultima occhiata che le dia sicurezza. E quando non c’è tempo ti guardano negli occhi, e come in uno specchio, leggono il tuo sguardo per capire dall’espressione se va tutto bene. Comincia la linea “fluo”. Gli abiti hanno accostamenti inaspettati per un look inedito al limite del fluorescente, sposati a forme essenziali, magari di ispirazione couture. Forti e decisi, energici e di forte impatto, si mescolano liberi l’uno all’altro. Sono i colori effetto arcobaleno che conquistano gli outfit della primavera/estate: verde lime, rosa shocking, arancio fluo e giallo limone. Il trucco sta nel mescolare almeno tre nuance.

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LINEA FLUO Elisa Antonini Abito in raso turchese, stile impero con fascia sotto il seno che forma un fiocco sulla schiena, gonna con pieghe sciolte, drappeggio sul seno e sulle spalle.

LINEA FLUO Marta Federoni Abito di jersey, color rosso. Fascia aderente sul seno, con ricche ruche. Gonna con morbido drappeggio.

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Qui le regole non contano, le ragazze si cambiano e vestite di fiori escono di nuovo in passerella con un’atmosfera di felicità. “Fiori” è il secondo tema, l’atmosfera bucolica rivive nei tessuti impalpabili, nelle fantasie floreali in trasparenza, nelle sfumature morbide. Via libera ad ampie gonne a balze, abiti ondeggianti, shorts e chemisier. Rose, margherite, iris e camelie sbocciano sugli abiti più freschi della stagione, stilizzati e nei toni accesi, oppure delicati e nelle nuances pastello, effetto bouquet. Il tempo dietro le quinte di una sfilata ha veramente altri ritmi, e siamo già al tema “caftani” che ci porta indietro negli anni. Influenze etniche e post-moderne confluiscono in una moltitudine di abiti kimono, caftani e tuniche. È un gioco di trasparenze, intarsi, coulisse, sovrapposizioni, linee morbide e drappeggi. Leggerissimi e fluttuanti, romantici e un pò gipsy. La libertà prende forma e si esprime nella linea “bohemien”. Un look molto imitato volutamente senza schemi, romantico e hippy allo stesso tempo, che è diventato un modo di vestire molto attuale. Eccentrico e inusuale, ma certamente dal carattere distintivo di chi vuole essere al centro dell’attenzione. Via libera quindi a ruche, volant, asimmetrie, frange, pizzi e crochet.

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LINEA SUDAMERICA Bardeggia Pamela Abito lungo in pizzo, color sabbia. Linea a otto teli svasati a sirena con applicazioni di inserti sul fondo e volant sul collo e sulle maniche.

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LINEA SUDAMERICA Sorcinelli Sabina Abito lungo, in voile di seta, con applicazioni di varie tipologie di pizzo sul corpino e sul collo. Maniche a volant, gonna con drappeggi asimmetrici.

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Il bello è che come d’incanto ti trovi in un attimo dall’altra parte del mondo. Ebbene il “Sudamerica” è l’ultimo viaggio che ci condurrà tra emozioni nuove. Uno sguardo ai gaucho argentini e al loro abbigliamento classico, accessoriato con particolari in pelle e ad uno stile western vittoriano con abiti romantici, pizzi e cinture vintage. I colori sono quelli caldi della terra argentina: marrone, beige, cuoio e cioccolato. Il tocco di classe arriva con gli “abiti da sera”. Escono in passerella, con lo stupore degli spettatori, abiti lunghi e fluidi, realizzati con tessuti leggerissimi, e con sovrapposizioni e volumi ampi. La parola d’ordine è sensualità. Linee che seducono, trasudando fascino da ogni spacco e scollatura. E appena batti gli occhi e ti trovi di fronte una sposa, sei travolto dall’emozione, nell’abito splendente e prezioso intuisci il lavoro delle allieve che giorno e notte hanno lavorato con passione tagliando e cucendo per ore e ore ma contente di realizzare un sogno. Il bello è che come in tutte le quinte, la luce non è mai sufficiente, ma poi sulla passerella le luci quasi ti soffocano. I parenti e i fidanzati, stentano a riconoscere e a credere che quella bellissima

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LINEA BOHEMIAN Mancinelli Sabrina Camicia con volant in seta fantasia e ampia gonna asimmetrica corta davanti e lunga dietro formata da volant. Tessuto stampato a grandi disegni di tonalità azzurro e blu.

LINEA BOHEMIAN Rotatori Alessia Abito lungo in seta fantasia con ampia gonna arricciata. Bustino in raso bianco con applicazioni di pietre, perline e paillettes.

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LINEA FLUO Alice Valentini Abito asimmetrico in seta color verde con drappeggio sul seno. Una manica a palloncino con riprese e ampia gonna a palloncino.

LINEA SUDAMERICA Sorcinelli Sabina Abito lungo, in voile di seta, con applicazioni di varie tipologie di pizzo sul corpino e sul collo. Maniche a volant, gonna con drappeggi asimmetrici.

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ragazza sia la loro figlia o fidanzata. Sono ragazze acqua e sapone che per una sera diventano principesse per poi ritornare sul pianeta terra ma contente di aver partecipato a quel sogno che dà la passerella. Giro pagina e scopro che una giuria di esperti ha premiato i modelli più interessanti. Nei prossimi giorni verrà realizzato un servizio fotografico dove alcune tra le modelle diventeranno fotomodelle. La direzione artistica ha scelto il mare come sfondo. La natura ancora una volta, con la sua energia, farà da sfondo a modelli originali. Qui l’atmosfera è più tranquilla e rilassata. Non c’è pubblico ma solo gli addetti ai lavori. Ognuno dà il suo apporto per ottenere una fotografia al meglio. Contrariamente al defilè, qui la foto canta e canta per sempre. Quello che c’è rimane e si vede oggi e domani. Dopo anni potrai rivedere la immagini e giocare con le emozioni che ci trasmettono. Una foto è come un soffio di vento eterno. E il vento, sempre in movimento, cerca nell’espressione: la magia. Si, ad occhi aperti si vive quel sogno che diventa realtà solo quando guarderai le fotografie. Bene il gioco è finito si torna tutti a casa, e il prossimo anno si ricomincerà per una nuova avventura.

LINEA CAFTANI Antonella Bertulli Abito lungo di tessuto jacquard con pieghe e drappeggi, fascia sul seno in shantung di seta con larga bretella asimmetrica che forma un fiocco sulla spalla.

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LINEA CAFTANI Luchetti Sabina Abito chemisier con ampia arricciatura in vita e coulisse sulle spalle. Il tessuto base è un voile di seta bianco con applicazioni, di tessuto di seta colorata, a forme floreali.

credits: modelle: Alena Skorokod, Anita Giusti, Ilaria Busca. hair stylist: Parrucchieri Lounge di Adriano Francia stylist: Michela Ricci, Anna Negusanti photo by: Mirco Cheli assystant photo: Alessandro Omiccioli photo backstage: Daniele Tonelli abiti: Associazione ArteModa (www.artemodascuola.it, Facebook)

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Via Abruzzi, 18 Lungomare di Senigallia (AN) Tel.071.7925961 www.michelesenigallia.it


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olore, colore e ancora colore: questo il fil rouge nella moda e negli accessori dell'estate 2011. Le stravaganze saranno infatti esagerate nelle tonalità più accese, nei colori pop e fluo che ci tormenteranno a partire dai look da giorno a quelli per la sera, in una infinita serie di originalità e stranezze di cui, ormai, non potremo più fare a meno... Ecco le novità di Extraordinary Fashion!

Un tocco di colore con le Lip Clutches

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il colore la fa appunto da padrone nella collezione Lip Clutches della Lulu Guinness, sempre pronta a stupire con accessori che diventano veri e propri protagonisti del look. Lo stile ricorda in parte la moda di qualche tempo fa, quella dei telefoni per la casa iper colorati, dai toni molto accesi e brillanti. Anche nel caso delle Lip Clutches, i colori sono intensi e vivaci e i modelli diversissimi nello stile. Le clutches sono infatti disponibili sia in colori bold e fluo, che nella fantasia inglese dell'Union Jack, e nella versione luxury, completamente rivestita di Swarovsky; infine, per le più rock, si possono trovare anche completamente ricoperte di borchie appuntite. Davvero trendy, pezzi immancabili nel guardaroba di quest'estate!

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Valeria Riccobono Riccobono Valeria

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EXTRA ORDINARY SmaltoMania: giallo è trendy

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e novità dal mondo della manicure più trendy non ci danno tregua. Spesso abbiamo parlato in questa rubrica della cura delle mani e di quanto tempo (e denaro!) porti via ad ogni donna rendere le unghie sane e belle, ma anche di quanto rapidamente cambino le tendenze! E oggi parliamo esattamente dell'ultimo grido in fatto di smalto, ovvero il colore giallo. È un colore un po' particolare e, generalmente, o lo si ama o lo si odia. Il mondo delle celebrities sembra decisamente impazzire per questo colore, dato che le vip di ogni sorta lo portano con agio e scioltezza. Lady Gaga si è addirittura fatta fare una tonalità su misura dalla stilista Deborah Lippmann... A lanciare questa sgargiante tonalità è stato, come al solito, il marchio Chanel con il suo vernis Mimosa, seguito subito dopo da Yves Saint Laurent con la nuance Jaune Surréaliste. Si sono infine accodati tutti i marchi come Kiko, H&M e Deborah con prezzi più accessibili e un'infinità di varianti nelle sfumature. Si sa, la moda ha le sue regole e questo è il must have della stagione. E se giallo deve essere...allora giallo sia!


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Cordovano, colore e versatilità

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tile multicolor, fantasie originali e freschezza: questi gli ingredienti principali delle collezioni Cordovano, il marchio veronese che dal 1971 realizza accessori non solo chic, ma di grande qualità e a misura di ogni cliente. La scelta cromatica a disposizione è molto ampia così come le forme di pellami pregiati che consentono a Cordovano, al secolo Mario Gastaldi, di realizzare, con somma maestria ed esperienza, accessori fashion per tutti i gusti. Questi gioielli della pelletteria sono tra i più vari, dalle cinture ai porta iPad, dalle borse ai porta chiavi, con quel tocco di classe che fa incontrare l'arte della pelle con la tradizione artigianale e le linee del design contemporaneo. La pelle è declinata in allegre fantasie, il patchwork accosta i colori a proprio gusto e piacimento, per un risultato originale che rispecchia lo stile di ciascuno e si adatta perfettamente ad ogni occasione. Infine, ultima importante informazione, le pelli sono tutte certificate CITES, che ne regola e monitora il commercio se appartenenti a specie minacciate di estinzione; i cuoi e le altre pelli provengono da concerie aderenti al “Consorzio Vera Pelle Italiana Conciata al Vegetale”, che garantisce un processo di concia privo di componenti chimici inquinanti. Davvero l’ideale per soddisfare ogni esigenza del cliente.

Animali firmati Louis Vuitton

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l marchio Louis Vuitton non finisce mai di sorprendere. Avvezzo a realizzare oggetti e accessori di ogni tipo dallo stile e dal gusto inconfondibile, ci stupisce adesso con le creazioni del designer Billie Archelleos nella campagna pubblicitaria della nuova collezione. Parliamo infatti di vere e proprie sculture che ricreano alcuni animali – per l'esattezza il castoro, la cavalletta e l'armadillo – attraverso l'assemblaggio delle collezioni in cuoio della maison. Nell'estro e nelle sapienti mani di Archelleos, gli accessori sono tornati a nuova vita in personalizzazioni di classe che uniscono la moda all'arte in forme e materiali di pregio, con un risultato davvero fuori dal comune.

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VICTOIRE DE CASTELLANE Una fiaba vera. È la storia di una bambina con la frangetta, che a cinque anni, realizza la sua prima creazione gioiello smontando un inestimabile bracciale per farne un paio di orecchini. Risultato: madre indignata, creatività appagata.

I Extasium Ethero Coitus Argento laccato, oro bianco, diamanti, giada.

di Jean-Claude Poderini tacchi vertiginosi, le gonne svasate e preferibilmente nere. I suoi occhi lasciano trasparire un certo candore misto a fantasia e l'onnipresente sorriso si rivela spesso un pò ironico. È questo lo stile inconfondibile di Victoire de Castellane designer di gioielli. A 12 anni realizza il suo primo anello, facendo nuovamente indignare la madre: per procurarsi il metallo prezioso, non ha esitato a far fondere le sue medagliette religiose. La strada di Victoire è segnata. Ogni volta, tutto parte da uno schizzo su un Post-it. La gestazione tecnica di un progetto può arrivare a durare anche due anni. Tempistiche facilmente giustificabili osservando alcuni dei meccanismi più sofisticati che deve applicare. Sebbene le nuove idee rivoluzionino regolarmente le abitudini dell’artigianato gioielliero, scatenando l’inventiva per vincere le improbabili sfide tecniche, Victoire non desiste mai: deve essere tutto realizzato a mano negli atelier parigini. Nulla è affidato alle macchine. Tra le sue ultime follie: Belladone Island, terremoto gioielliero del 2007, con le sue straordinarie piante carnivore, le sue farfalle onnivore impreziosite da opali grezzi D’Etiopia, diamanti taglio fantasia, tormaline di Paraiba che contrastano con oro laccato rosa pantera e verde insonne. >>

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FASHION | JEWELS

È la nuova collezione, un altro grande ottovolante dal punto di vista tecnico e visivo. Milly Carnivora, ovvero l’erede carnivoro di Belladone Island nato a Milly-la-Foret. La lacca, è presentata qui in tutto il suo splendore. L’origine di questa lacca nasce dall’indignazione di Victoire:“L’oro ha solo tre colori, è assurdo!” Ed ecco prendere vita l’oro verde clorofilla metallizzato, l’oro vermiglio, sfumature più barocche di una carrozzeria americana anni Cinquanta, l’oro viola traslucido, l’oro istericamente cromatizzato con i colori degli uccelli dell’Amazzonia! Nel 1998 nasce Dior Joaillerie e Victoire de Castellane è nominata Direttrice Artistica. Il mito della gioielleria non aveva mai vissuto un tale rinnovamento. Le varietà dei materiali, le forme aleatorie delle gemme, gli eccessi delle dimensioni, l’insolita palette di colori e gli abbinamenti imprevisti fanno si che Christian Dior li chiamava i suoi bijoux couture. Un termine eloquente, che racchiude già tutto: l'eccezionale, il meraviglioso, la fantasia, il lusso, il più grande classicismo unito alla più grande stravaganza. Da piccola ha sempre avuto il fuoco della passione per creare i gioielli. Vedere i suoi bozzetti e la realizzazione di questi bijoux non fanno pensare solo a un lavoro artigianale, ma a una vera opera d’arte. La materia, sia oro, sia argento, pietre preziose e diamanti, sono assemblati e costruiti come se fosse materiale malleabile e morbido. La sensazione finale non è quella di una piccola scultura ma di qualcosa di vivo. La vita è data anche dal colore che con sapienti pennellate, dipinge lo smalto dandogli una luce naturale. Il risultato finale è sotto gli occhi di tutti. Sembrano fiori illuminati dalla luce del vero. “ Le mie storie sono ispirate da tutto quello che osservo e che vivo: la ribellione, l’amore, la sessualità, il piacere, la violenza, la protezione, la psicanalisi e dal mio gusto per le fiabe.” Indifferente alle convenzioni, appassionata dalla storia, stimolata dagli effetti tecnologici, Victoire pone le sue idee in un immaginario esuberante, alimentato da delle risorse così diverse e vitali della natura o gli artifici meravigliosi del Tecnicolor.

Quo Cainus Magic Disco Argento laccato, oro bianco, diamanti, quarzo rutile.

Dai fratelli Grimm a Walt Disney, dalle icone voluttuose di Hollywood ai personaggi dei Manga, dalla cultura Pop, lo spettro delle sue ispirazioni coprono un vasto campo. L’importante è che il risultato sia stupefacente, superando le frontiere tra il reale e l’artificiale. Si burla del bello e del grottesco, scivola dal sottile all’eccessivo barocco. Forme provocanti e messaggi enigmatici: Victoire crea dei tesori perversi che si adeguano alla nostra epoca. Le sostanze allucinogene e le loro promesse di viaggi mentali hanno ispirato e affascinato l’artista. I fiori sono inebrianti, ma anche pericolosi per il veleno che secernono. In questo modo incarnano la donna in tutto il suo splendore romantico, tormentato, irresistibile, in un compendio di spessore fantasmagorico, dotato di falsi appellativi scientifici di eroine romantiche. Victoire lavora i materiali come nessuno prima di lei lo ha fatto e sceglie le pietre preziose per la loro bellezza e forme atipiche e per il fascino narrativo. Le preferisce allo stato naturale e non tagliate. Victoire de Castellane va alla ricerca delle gemme più sorprendenti. Enormi ametiste, morganiti folli, acquemarine da togliere il fiato, stravaganti berilli verdi: nulla è mai troppo per la nostra stilista. Montate su l’argento, fedele alla tradizione, sono infine ricoperte di una lacca che le rendono un aspetto iper colorati: di un rosa brillante e opaco come la plastica o il Chewing gum; di un verde-dorato iridato che evocano le ali di uno scarabeo; a un porpora intenso e opaco, come il pigmento puro. Le pietre dure come la rhiolite, l’agata, i legni fossilizzati sono sculture come basi individuali che supportano e sottolineano l’essenza allucinante di ogni pezzo. La sensualità dell’oro diventa più interessante con l’aggiunta dei colori. Opium Velourosa Purpa Argento laccato, oro bianco, rubini, diamanti, rhyolite.

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e’ l’ora del

di Monica Pucci

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onne e uomini hanno un’attenzione sempre più crescente verso il proprio look, in qualsiasi momento della giornata, e il segnatempo è un accessorio importante attorno al quale sbizzarrire la propria fantasia. Il gruppo Altanus, nato nei primi anni del secolo scorso estende la propria gamma alla linea Macteam presentando al consumatore finale orologi personalizzati, ricercati con stili particolari, design innovativi e accattivanti, mantenendo un ottimo rapporto qualità prezzo. Sono ideati con forme rettangolari, rotondi, in titanio plastica e gomma, con e senza Swarovski. Le ultime novità sono state presentate a Baserlword 2011, il prestigioso salone mondiale della gioielleria e dell’orologeria, presente ogni anno in Svizzera a Basilea. In questa occasione Altanus ha proposto la versione “Pacht table Clock”, orologio da tavolo realizzato in carta biodegradabile con lettura digitale a LED e sveglia; il suo peso è di 20 grammi, presente in dieci colori fluo. Inoltre vi è anche il modello Pacht clock da polso, il primo orologio al mondo realizzato in carta, ultra-light che si adatta in modo “naturale” al polso, proprio come una seconda pelle. La collezione presenta tante fantasie multicolori, stampe trendy e divertenti con soggetti originali a prezzi veramente strepitosi con un peso di 11 grammi, rivestito con un materiale speciale che lo rende idrorepellente, garantendo la resistenza all’usura e alle sollecitazioni esterne. Anch’ esso riconoscibile per il design cool dall’anima sempre verde, non dannoso per l‘ecosistema, è ideato da Giuseppe Casillo coordinatore dell’ufficio stile della maison Altanus. >>

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FASHION | JEWELS

Sempre a Baserlword 2011 è stato anche presentato il nuovo segnatempo Pinko Time, nominato “Pianoforte” con un design dallo stile veramente glamour, unendo qualità tecnica e grande valore estetico. Si presenta con un quadrante trasparente e scheletrico, rendendo visibile tutto l‘intero meccanismo: una rivisitazione contemporanea di uno storico modello degli anni ’80, con cinturini in pelle disponibili nel bianco e nel nero decorato con il logo Pinko. Questi sono orologi che completano il nostro look estivo, unendo originalità, qualità e praticità, ideali per serate estive e splendide giornate al mare o in piscina. Le linee Altanus, Macteam Drive E Macteam Gum si differenziano grazie ai dettagli, dalle più femminili con zirconi sulla ghiera e quadranti completamente ricoperdo lo spirito dinamico e originale delle collezioni Altanus: il tempo è prezioso, va scandito con piacere, con segnatempo amabili da indossare per uno stile sempre più completo e alla moda. Un arcobaleno di colori portano allegria e buon umore, in una pioggia cromatica! E’ questa l’essenza della SILI COLLECTION di ICE-WATCH! Una collezione composta di un unico solo tempo al quarzo, in una miriade di colori vivaci, divertenti e vitaminici! I materiali utilizzati sono il resistente e leggero policarbonato per la cassa e il morbido e confortevole silicone per il cinturino, un’accoppiata spiritosa e pratica al tempo stesso! È una sferzata di energia e buonumore che invade le nostre città: prepariamoci a vivere ore coloratissime e spensierate, scandite dal tempo. Il brand lascerà nuovamente il segno, grazie alle due nuove collezioni CLASSIC FLUO e PASTEL. Nel suo perfetto stile gli orologi di queste collezioni sono dei coloratissimi “total policarbonato”. Due collezioni al quarzo, con cassa e cinturino in policarbonato, per una full immersion nel colore. Questo è infatti il denominatore comune di FLUO e PASTEL. La prima collezione è dedicata a chi ama i colori decisi e sgargianti, a chi fa dell’orologio non solo un segnatempo, ma un accessorio su cui basare il proprio look. La seconda invece, per chi ama distinguersi, ma più velatamente e in maniera più discreta. E allora … a ciascuno il suo!ti, ai più tecnici per uomini sportivi e pratici, rispecchian

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FASHION

POP.ON di Samuele Daves samueledaves.com

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DESIGN

Il Nautilus nasce nel 1989 dalla passione e dalla grande esperienza dei fratelli Ameri per l’alta orologeria, i quali svolgono meticolosamente il loro lavoro di commercianti sui più importanti scenari di scambio internazionale. In poco tempo diventano punto di riferimento di tanti appassionati e collezionisti che possono, con loro, non solo comprare e scambiare orologi delle migliori marche ma anche trovare figure amichevoli con cui condividere i propri interessi. Con il passare degli anni diventa necessario trovare un luogo di aggregazione che riesca ancor di più a soddisfare la clientela, nasce così nel 2006 il primo punto vendita nel cuore di Riccione. Ben presto Il Nautilus e le sue vetrine riccionesi diventano oggetto di assoluta attenzione nazionale specializzandosi nella vendita di orologi nuovi, usati e da collezione delle marche più prestigiose come Rolex, Cartier, Audemars Piguet, Patek Philippe, IWC, Jaeger-LeCoultre, Vacheron Constantin, Breguet, Frank Muller, Breitling, Omega, Panerai, Corum, Zenith, U-Boat, Oris,Hermes, Nautica, Pierre Kunz, Meistersinger ,Welder, Ingersoll e tante altre. Con il tempo vengono proposti anche gioelli classici e moderni, di propria produzione ma anche griffati da importanti aziende quali Chimento, Dal Lago, Duva, EDG, Liu-Jo, MyMara, Universo Design, Pippo Perez, Rebecca, Rosato. Da segnalare infine, l’ultimo nato, l’innovativo sito internet www.ilnautilus.com, un vero e proprio negozio virtuale dal quale si possono acquistare gli orologi online e visualizzare tutte le ultime novità del settore.

Marchi Orologi: Brera, Concord, Corum, Cvstos, Guess collection, Hermes, Il nautilus, I.t.a, Jaquet Droz, Liu Jo, Locman, Maurice Lacroix, Meccaniche Veloci, MeisterSinger, Movado, Mühle-Glashütte, Nautica, Oris, Pierre Kunz, Roger Dubuis, Tendence, Tissot, Tx, Tonino Lamborghini, Suunto, U-Boat, Versace, Zenith

Protagonista immancabile in questa sfida è il Calibro El Primero, nato nel 1969, che ha scelto di adottare la cadenza di 10 alternanze al secondo. E’ stato il primo nella storia e, nella versione montata nel nuovo orologio cronografo EL PRIMERO STRIKING 10th, ha aggiunto la leggibilità dei decimi di secondo. Collegata direttamente all’organo regolatore, la lancetta cronografica centrale segna, ad ogni scatto, il decimo di secondo che rappresenta la minima divisione del tempo misurata da un calibro meccanico di serie. Per arrivare a questo, Zenith ha operato una profonda evoluzione del principio della lancetta foudroyante. La lancetta cronografica effettua una rotazione completa in 10 secondi e ciascuno dei suoi scatti indica con estrema precisione il decimo di secondo grazie alle 100 dentellature incise sul quadrante.


DESIGN

Tissot T-Touch, un elegante accessorio sportivo che segue la moda del 2007 cioè il touchscreen. Infatti oltre ai classici pulsantini laterali sul corpo-orologio, basterà toccare direttamente il quadrante per accedere a determinate funzionalitàTutto molto bello, ma quante volte capiterà di attivare l’altimetro o la sveglia involontariamente, magari strusciando l’orologio in tasca? Beh, non accadrà grazie alla tecnologia Tactile Sapphire che riconosce quando a toccare il quadrante è un dito oppure un altro oggetto “riconoscendo” il mercurio che circola nei capillari del polpastrello! Quando si vuole attivare il comando tattile basta premere il pulsante centrale, le lancette si disattiveranno momentaneamente e si potrà toccare la funzione scelta (cronometro, bussola, meteo, altimetro e temperatura). L’orologio è impermeabile fino a 30 metri, il quadrante è grande e ampio ed è presente un minidisplay digitale per visualizzare le informazioni sulle funzionalità suddette.

Uboat u42 serie limitata MOVIMENTO Per la ref 6475 e 6472 - cronografo automatico modificato su specifiche U-BOAT nell’affissione della data e rotazione del fusto di carica alle ore 9. Riserva di carica 44 ore. FUNZIONI ore, minuti, secondi cronografo, contatore piccoli secondi alle ore 3, contatore delle 12 alle ore 12, contatore dei minuti alle ore 6. Datario alle ore 9. CASSA Fondello fissato alla cassa con 6 viti ad esagono incassato. Tenuta stagna sull’asse di rimessa e carica assicurata da guarnizione in PTFE energizzata. Lunetta girevole bidirezionale bloccabile per mezzo di una leva posta sul lato destro basso della cassa. Fissaggio della lunetta girevole tramite 3 viti incassate nel fondello; la rimozione della lunetta per le operazioni di manutenzione e lavaggio si ottiene rimuovendo le 3 viti e non pregiudica la tenuta stagna dell’orologio. FONDO Fondello, cassa e lunetta in titanio QUADRANTE In ottone nero. Sfere in ottone. VETRO Zaffiro. CINTURINO In cuoio marrone. Lavorazione e finitura artigianale, larghezza 23/23 mm, fibbia in titanio doppio ardiglione. Per la versione 6475, attacco cinturino in titanio, con targhetta per la personalizzazione. IMPERMEABILITA' 300 metri di colonna d’acqua.

Via Dante, 39 47838 Riccione (RN) Italia Tel. 05411830307 Fax. 05411830308 www.ilnautilus.com - info@ilnautilus.com



AQUA

FASHION

Tinte mediterranee, interpretano il mare, lo yacht e le vacanze

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di Enrico Sanchi

alla Croazia, quest'anno di gran moda fra i vip come meta per le vacanze in yacht e non solo, sbarca a Riccione il brand designed in Croazia. È famoso per il suo modo di interpretare stelle, pesci e le più classiche righe. Dal total look per la barca agli oggetti regalo che profumano di mare ai dress più versatili e chic per la spiaggia. Aquamaritime, la compagnia che ha sede in Zagabria con il marchio Aqua è già numero uno in Croazia nella categoria articoli da regalo. Ha come punto di forza un design di grande impatto e una gamma di articoli molto vasta .Gli articoli comprendono anche oggetti di necessità, vivendo in una città marina, come ad esempio, teli mare, copricostume, ciabattine. Un gift da Riccione sono le originalissime magliette personalizzate con il nome della città. L’efficacia del concetto Aqua risiede anche nei colori, azzurro, blu e bianco che connotano i prodotti ma anche l’arredamento creando un’atmosfera tipicamente marina. Cinque è il numero dei campi produttivi: AQUA BASE scuola, cartoleria e gadgets. AQUA BAGNO: asciugamani, essenze, saponi. AQUA SPIAGGIA: abbigliamento mare, prodotti per la spiaggia e bigiotteria. AQUA NATURALE: saponi naturali, sacchetti di lavanda, spugne naturali e vasi di legno. AQUA CASA: tessuto, vetro, candele ceramica e posate. Il concept Aqua è basato sui simboli del mare Adriatico e Mediterraneo e questo spiega il grande successo di oltre venti punti vendita propri, circa quaranta in franchising internazionali come in Sud Africa, Australia, ecc.. L'emozione oggi molto persa negli articoli da regalo rivive nel negozio di Riccione trasformando l'idea dell'acqua e del mare in un sogno di eterna vacanza. Quando la moda riprende la natura, il successo è assicurato. Avere una flip flop AQUA o un classico tubino a righe bianco e blu per la festa al calar del sole è il must dell'estate. Arredare la tavola con i simboli del mare, creare segnaposto eccentrici e colorati è di gran moda! www.aquamaritime.hr

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ENRICO COVERI

“Il maestro del colore” di Samuele Daves samueledaves.com

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er sua stessa ammissione Francoise Sagan, che soleva, nel rispetto culturale di un concetto moda tipicamente francese, presenziare alle sfilate parigine, era tuttavia solita addormentarsi. Una sfilata in particolare la tenne sveglia fino alla fine: quella di Enrico Coveri del 1980, dove il tripudio dei colori in passerella, la carica adrenalinica ad alto potenziale energetico, esplosivo, spericolato e spregiudicato l’affascinarono totalmente. Su quelle stoffe accese di luce, il colore era come una danza dell’occhio, un invito al divertimento, una giocosa provocazione. Lo stile Enrico Coveri diventa così nel mondo il sinonimo stesso del colore interpretato sia su materiali preziosi sia su quelli poveri e dalla sua prima apparizione sulle passerelle parigine, a soli 25 anni (era nato a Prato nel 1952) nel lontano 1977, Coveri si guadagna il titolo di enfant prodige della moda italiana. Questa sua straordinaria capacità di vivere la moda attraverso l’uso magistrale e divertito del colore trova l’espressione più compiuta nell’abilità di tempestare abiti da sera e da giorno, costumi da bagno, e accessori di pailettes. Questi piccoli dischi di colore non sono mai uguali a se stessi ma mutano con la luce del giorno e della notte, muovendosi al ritmo stesso del corpo e assecondandone ogni divertita e ludica gestualità.

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Le pailettes (che “stanno a Coveri come le catene a Chanel” come scrisse con lucida sagacia la storica giornalista Samet di Le Figaro) rappresentano anche per Coveri l’essenza della vita nel suo gioioso percorso tra luoghi ed emozioni, nel suo colorato ed inarrestabile cambiamento esprimendo molto bene anche come immagine iconografica i frivoli e mondani anni ’80. Il rapporto tra Enrico Coveri e il colore trova poi ulteriore linfa nel complice legame tra lo stilista e l’arte contemporanea. I ritratti che Warhol gli fece, quattro, così come il disegno del marchio ad opera del padre della pop art testimoniano la loro profonda amicizia. Mitica è poi la collezione del 1985 dove lo stilista stampa tessuti sgargianti con motivi ispirati allo stile fumettistico di Keith Haring, stella del graffitismo internazionale. Il pupazzetto dinamico e saltellante caratteristico dell’artista esprime molto chiaramente la forza, l’energia colorata e vitale, l’ottimismo, il dinamismo, l’inno alla gioia di vivere che le creazioni colorate di Coveri hanno regalato alla moda. Oggi l’eredità di Enrico è nelle mani del nipote, Francesco Martini Coveri, che nello spirito ludico tipico del brand, mantiene frizzanti, colorate e disinvolte tutte le sue collezioni, come l’ultima, appena presentata, relativa alla primavera/estate 2012. Questa è un inno alla stagione estiva che vede la coppia (uomo e donna) Coveri coordinata nei cromatismi racchiusi in una palette il cui fulcro è il lilla e che sfuma da un lato verso i viola e dall’altro verso i rosa. Eleganti, ma non formali, incedono in passerella strizzando l‘occhio ad un mood Seventies che sottolinea tagli impeccabili di abitini svasati a manica corta per lei e giacche sartoriali, sfoderate, ma sostenute, per lui. Sui completi spezzati convivono tonalità naturali affiancate a flash cromatici rubati al sole e a decori geometrici ton sur ton che diventano pattern di abitini smanicati all’interno dei quali si stagliano i monogrammi della griffe. Immancabile una divagazione verso le sfumature dei rosa, colore must in casa Coveri, che fa da anfitrione, nelle sue accezioni più sature, ad una iconica stampa floreale “very seventy” stagliata in maniera decisa su completi maschili dedicati unicamente a uomini capaci di osare. Ed il percorso continua in un viaggio di elaborazione e sperimentazione sui print che, anche quando si ispirano a disegni tradizionali come i cashmere, vengono riletti nei cromatismi della maison dando vita a capi assolutamente intersecabili tra loro, altamente iconici ed identificativi. Il gran finale della sera pretende per lui lo smoking, assolutamente e rigorosamente bianco ma illuminato da revers arancio, bande dei pantaloni colorate e papillon fuxia e per la sua perfetta compagna il lungo in paillettes, preziosissima ed altamente iconica corazza di vanità, eternamente e sempre inno al colore e all’anima Coveri.

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EXPO RIVA

SCHUH

Fiera Internazionale della Calzatura di Enrico Sanchi

SETTORE CALZATURE SEMPRE PIÙ GLOBALIZZATO: ESPORTATO IL 71% DELLA PRODUZIONE MONDIALE. A EXPO RIVA SCHUH É RAPPRESENTATO UN QUINTO DELLA PRODUZIONE MONDIALE, CON IL 69% DEGLI ESPOSITORI CHE VIENE DALL’ESTERO. 11.000 VISITATORI, OPERATORI DEL SETTORE E BUYERS. 96


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xpo Riva Schuh si conferma una delle più importanti fiere del business delle calzature. Questa manifestazione è il primo appuntamento annuale al mondo che presenta le anteprime per le stagioni primavera/estate 2012, in un piacevole clima di business e relax sul bellissimo Lago di Garda. Il 18 Giugno scorso si è inaugurata la 76esima edizione, con una durata di quattro giorni. Cresce la globalizzazione del settore calzature, si consolida la suddivisione e la specializzazione produttiva internazionale e si confermano in crescita le aree mercato dei paesi emergenti. Questi in sintesi i trend emersi durante l'inaugurazione. Erano oltre 1.200 gli espositori che hanno preso parte alla manifestazione, di cui 847 internazionali, ospitati all’interno degli oltre 32.000 metri quadrati di spazi espositivi del quartiere fieristico di Riva Del Garda. Il numero sempre significativo di operatori stranieri conferma la crescente vocazione internazionale della manifestazione, che in questi anni ha compiuto passi importanti verso una

maggiore apertura alle esigenze del mercato globale. Un percorso che ha portato alla realizzazione del progetto di Expo Riva Schuh India, la nuova manifestazione internazionale, in programma a Nuova Delhi dal 28 al 30 luglio 2011, che presenterà per la prima volta in India i prodotti finiti di diversi settori merceologici, dalle calzature agli accessori in pelle. L’appuntamento rivano sarà l’occasione per aziende e buyers di tutto il mondo di visionare in anteprima le collezioni della Primavera/Estate 2012. Un’opportunità importante sia per gli espositori, che ricevono un primo e importante feedback sulle nuove collezioni, sia per i visitatori, che hanno in questo modo la possibilità di pianificare gli ordini con grande anticipo. In questa congiuntura di mercato il nostro evento è, sempre più, un momento d’incontro tra i diversi poli produttivi e permette al sistema Italia di mantenere la sua centralità storica e prospettica: lo dimostrano i 364 espositori italiani che prendono parte alla manife>>

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FASHION | ANTEPRIME

stazione nonché l’interesse dei 847 stranieri che vengono qua per conoscere e farsi conoscere. Expo Riva Schuh, manifestazione che primeggia su scala mondiale per partecipazione di espositori stranieri, punta quindi ad essere rappresentativa dei diversi poli produttivi con 39 delegazioni da tutto il mondo: Cina e India avranno rispettivamente 223 e 116 espositori mentre la produzione europea sarà presentata per lo più da portoghesi e spagnoli. Continua infine la tradizionale affezione degli espositori tedeschi che sono legati storicamente a questa manifestazione. “L’interesse internazionale per questa manifestazione – spiega Brigitta Bancher, responsabile di Expo Riva Schuh - dimostra che momenti di incontro di questo genere possono e devono essere leve strategiche non solo per gli espositori, ma anche per il sistema italiano che deve mirare alla leadership nel connettere la domanda e l’offerta mondiale”. In termini di consumo, i dati confermano che ci stiamo sempre più spostando verso un mondo multipolare; ci sono aree mercato che sono anche forti importatrici di prodotto, come gli Stati Uniti che importano 2,2 miliardi all’anno (primi importatori davanti a Giappone e Germania), e altre aree che producono solo parte della produzione che consumano. L’Europa occidentale si conferma il primo mercato, con 2,35 miliardi di calzature l’anno consumate, seguita da Usa (2,23 mld), Cina (1,94 mld) e India (880 milioni). “Stiamo assistendo - sottolinea Brigitta Bancher - a due fenomeni che avranno grandi ripercussioni sul futuro: la produzione diventa globale mentre le manifestazioni fieristiche nazionali perdono colpi a favore delle esposizioni a vocazione internazionale. Ogni mercato di consumo avrà sempre di più i suoi momenti d’incontro a livello continentale, che saranno il riferimento per una specifica area di mercato. Con un’offerta sempre più globalizzata e specializzata, solo le manifestazioni internazionali sapranno offrire un servizio che non può essere sostituito dai soli contatti virtuali consentiti oggi dalla nuove tecnologie."

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Un’esplosione di fantasie

CUSTO di Marianna Pilato

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l marchio di moda Custo-Barcelona è stato fondato nei primi anni Ottanta dai fratelli Dalmau, Custo e David, dopo aver preso la giusta ispirazione da un lungo viaggio in giro per il mondo. Durante il loro girovagare, infatti, i due creativi non sono venuti in contatto unicamente con nuovi paesaggi, ma anche con le manifestazioni più varie di arte, cultura e filosofia. Una delle cose più sorprendenti che hanno potuto ammirare è stato lo stile di vita californiano, analizzato nelle sue varie sfaccettature (prendendo cioè in considerazione sia la mondanità e la modernità che si respira a Los Angeles e dintorni, sia la vita più semplice dei navigatori residenti nella parte meridionale dello Stato). E proprio dalla California i fashion designers importarono un genere particolare di t-shirt, allora del tutto inesistente in Spagna. Utilizzando quindi questa base come punto di partenza, il brand venne lanciato inizialmente con il nome di Linea Custo. In quei primi anni di carriera, i fratelli Dalmau cercarono di approfondire in primo luogo la conoscenza e le tecniche di stampa serigrafica e di progettazione grafica. Nel corso del tempo, ovviamente, l’azienda ha continuato a evolvere il suo design e a migliorare la qualità dei capi proposti. A poco a poco le combinazioni di colori e le stampe a fantasia adottate sono divenute sempre più ardite, fino a raggiungere quel livello estroso e inconfondibile grazie a cui oggi la maison è stimata un po’ ovunque. Nelle ultime collezioni, inoltre, Custo-Barcelona ha applicato lo stile americano delle t-shirt anche a gonne, pantaloni e giacche, uniformando tutte le linee. In aggiunta, in occasione della

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FASHION | STATUS SYMBOL

primavera-estate 2009, il marchio ha creato per la prima volta una serie di costumi da bagno e accessori correlati (parei, caftani, camicie lunghe, borse), avvalendosi della collaborazione della ditta italiana Fuzzi. Tali capi di beachwear sono stati distribuiti sia nei negozi monomarca sia nei migliori punti vendita plurimarca del settore. A testimonianza dell’ottima risposta ottenuta dal mercato, dal 1997 il brand è ospite fisso nel calendario della New York Fashion Week, durante la quale presenta in anteprima le collezioni per le stagioni successive. Esso poi è stato invitato a salire sulle passerelle internazionali di San Paolo, Buenos Aires, Medellin, Puerto Rico e Mosca. Il mix vincente di colori e grafiche che lo contraddistingue è stato apprezzato non solo dal pubblico che compra i vestiti, ma pure dai professionisti del fashion system, dai media e dalle star di calibro internazionale (es. Julia Roberts, Charlize Theron e Antonio Banderas). Attualmente, insomma, Custo-Barcelona ha acquisito una precisa e definita identità di marchio che, se vogliamo, suggerisce fra l’altro un modo originale di vedere la vita e di farsi notare fra la massa.

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a Riccione

www.editarimini.com

Ci sono sogni che si possono avverare

A volte i desideri sono a portata di mano piÚ di quanto si possa immaginare. Per il tuo matrimonio il sogno realizzabile si chiama Grand Hotel Des Bains dove ogni dettaglio parla di eleganza e charme. Rivelaci i tuoi sogni, scoprirai che realizzarli è possibile.

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PEOPLE | ICONE DI STILE

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Il Duca Bianco

n giorno, di non molti anni fa, cadde sulla terra un alieno. Era magro come tutti i giovani negli anni ’60, biondo in terra britannica, ed elegante nell’aspetto. Sensibile ai ritmi musicali che provenivano, in quel periodo dall’America, rimase colpito dalla nuova cultura giovanile. Il potere della musica rhythm and blues, lo skiffle e il rock’n’roll lo colpirono moltissimo tanto che animava in lui il desiderio di voler essere l’Elvis Presley britannico. Per il giovane David Robert Jones, è bastato l’influenza del fratellastro maggiore Terry che, già ribelle, gli faceva ascoltare i dischi dei cantanti d’oltreoceano, e un sassofono regalato dalla madre per fare di lui un grandissimo personaggio della musica moderna. Lo strumento gli rappresentava un simbolo della libertà e un emblema della beat generation. Siamo a metà degli anni Sessanta e inizia per David l’avventura nel mondo della musica. Cantante, autore, polistrumentista e attore, David Bowie (questo il nome d’arte adottato) ha attraversato cinquant’anni tra musica e cinema. Ha creato indimenticabili canzoni passando dal folk acustico all’elettronica e dal glam rock al soul. Altrettanto interessanti sono stati i personaggi inventati a misura per lui come: Ziggy Stardust, Halloween Jack e The Thin White Duke. Ha saputo, nella sua lunga carriera, reinventare nel tempo, ogni volta, il suo stile e la sua immagine. Ha sperimentato diversi filoni musicali e look personali. Il trucco e gli abiti stravaganti erano parte di nuovi esperimenti che lo hanno reso un personaggio al di fuori di ogni clichè.

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by Jean-Claude Poderini

DAVID BOWIE


PEOPLE | ICONE DI STILE

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PEOPLE | ICONE DI STILE

Con calze di lurex multicolore, stivali alti e mantello azzurro divenne “Rainbowman”. Poi apprese il linguaggio del corpo, rimase affascinato dalle performance dei mimi e apprese il linguaggio dei movimenti e il trucco. Con corsi di danza imparò a controllare ogni gesto, a capire l’intensità dello sguardo e la carica di un’espressione drammatica con un semplice movimento. Con questa esperienza gli divenne molto più facile stare sul palco e comunicare con il pubblico. Spingendo la sua musica dal folk acustico all’hard rock, affrontava temi più profondi come: ambiguità sessuale, sdoppiamento della personalità, santoni orientali, ecc. Certo che l’ambiguità è stato sempre il suo cavallo di battaglia. I trucchi del viso, le acconciature colorite gli davano un’aria androgina, gli abiti di scena erano così esagerati che doveva crearli e farli realizzare perché in commercio non esistevano. Era un vero dandy, imitato dal suo pubblico e anche dalla moda. Per attirare il suo pubblico faceva di tutto, anche ammettere o non smentire di essere gay. Dichiarò che la musica rock «dovrebbe essere agghindata come una prostituta, come una parodia di sé stessa, Dovrebbe essere una specie di clown, di Pierrot. La musica è la maschera che nasconde il messaggio. La musica è il Pierrot e io, l’artista, sono il messaggio». In quel periodo incontrò a New York, l’artista Pop Andy Warhol e naturalmente la frequentazione di locali e ambienti equivoci incrementarono ancor più la sua vena creativa. Ignaro delle critiche, continuò per la sua strada aumentando il gusto per la fusione della musica con la messa in scena. Personalizzare il proprio look e creare scenografie mega con torrenti di luci, lo fece diventare un vero maestro per le generazioni a venire. Sul palco viveva la scena non solo come cantante-musicista ma come attore –musicista. La sua torbida vita sessuale, tra l’altro mai smentita, incrementava il fascino sul suo pubblico, nel frattempo diventato globale, e ha contribuito tantissimo a creare il suo personaggio. Poi quando anche i media erano dalla sua parte, decise di dare una svolta alla sua immagine. Erano gli anni ’80 e saliva sul palco con un candore e una semplicità sconcertanti per quel periodo. Lui dal palco, come un faro emetteva luce, i suoi movimenti erano minimi ma di grande presa, il suo sguardo affascinava donne e uomini nello stesso modo. La sua abilità e la sua padronanza di stare sulla scena sono ancora oggi dei veri saggi d’artista. Quando tutto il mondo della musica era pieno di personaggi che si contorcevano, e urlavano chissà quali cose, lui con la totale padronanza della scena colpiva cento volte più. Gli abiti, di conseguenza sono più eleganti, si presenta in giacca e cravatta cantando per ore e senza una goccia di sudore. Improvvisamente diventa bello, il suo volto cambia espressione e sicuramente con una sicurezza interiore, la maschera di un tempo cade per esibire il suo vero volto. Trasmette sicurezza, candore, diventa un personaggio raffinato che sa sempre come vestirsi in ogni occasione. L’artista raggiunge il suo massimo splendore consolidando la sua immagine e la sua creatività è al massimo. Il successo è planetario e diventa un idolo per la generazione nuova. La suggestione è forte tanto che altri artisti ne traggono spunto e con successi incoraggianti. Questo fa di lui un’icona che per decenni ha saputo rinnovarsi e mantenere sempre in auge. Forte della sua personalità David Bowie si prese il lusso di cantare con personaggi come Freddie Mercury ed i Queen e col leader dei Rolling Stones, Mick Jagger, nonché con i Pet Shop Boys. È bello vedere la galleria di foto dei vari look che ha creato durante la sua carriera, sono studi di immagine che hanno fatto di un semplice artista un mito. La strategia della provocazione è servita. Tutte le performance gli si addicono e ogni volta ha saputo rinnovarsi ma la trasformazione più riuscita è quando finalmente ha saputo togliere la maschera e presentare la sua vera indole. In fondo un uomo così bello perchè deve truccarsi e mostrare un altro volto? Il suo fascino sembra davvero venuto da mondi lontani e per questo lo chiamano l’alieno.

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restaurant cafè Via Lungomare Repubblica, Spiagge 72-73 Riccione (RN) tel: 0541 692896 www.dacarlo.playrestaurant.tv


FASHION | THE STYLIST

DIANE

KRUGER Marianna Pilato

“Stasera mi sento bella…”

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iane Kruger è una delle attrici internazionali più influenti del momento per quanto riguarda l’imposizione di stili e tendenze nel fashion system. L’ex modella, divenuta famosa grazie al ruolo di Elena nel film in costume Troy (2004), ultimamente è ricomparsa sul grande schermo nel più drammatico Unknown- Senza identità (2011), al fianco di Liam Neeson. Con queste interpretazioni così differenti fra loro e con continui cambiamenti di look, Diane ha dimostrato ben presto di essere una diva molto versatile. Tale qualità, del resto, l’ha esternata pure durante i numerosi eventi mondani a cui ha partecipato, presentandosi sempre con completi e accessori mai uguali a quelli sfoggiati la volta precedente. Ad ogni modo alcune preferenze di stile, ovviamente, le ha pure questa bellissima star. Uno dei suoi colori preferiti, ad esempio, è senza dubbio il bianco, soprattutto per quanto riguarda gli abiti corti ed eleganti che possono essere portati in occasione di incontri pubblici di vario genere e non solo serali. Soffermandosi sui vestiti lunghi da gran galà, invece, il modello con il quale sembra trovarsi più a suo agio è quello fasciante a sirena, spesso asimmetrico oppure corredato di strascico. Che si tratti di abitini bon ton o molto più maschili con papillon incluso, un’altra caratteristica che rende uniche le mise di Diane è il contrasto ricorrente tra abbigliamento e calzature. Pur prediligendo i tacchi alti per la sera e le ballerine di giorno, le scarpe sono scelte in tonalità spesso sgargianti o con un design che difficilmente riesce a passare inosservato.

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FASHION | THE STYLIST

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Per l’estate 2011 la Kruger consiglia perciò di puntare sui colori appariscenti, anche per il trucco delle labbra. Diane, appunto, è fra quelle donne che non possono proprio rinunciare al lipstick e che non ne sono mai sprovviste. Di recente, durante un’intervista rilasciata a un giornale di moda, ha dichiarato: “Adoro il rossetto, ma a delle condizioni precise. Opaco piuttosto che lucido, non troppo marcato perché se no invecchia, se poi è evidenziato dalla matita per le labbra è peggio. La mia regola è metterne poco e non troppo intenso. Il mio nuovo colore di stagione? Rosa fucsia”. Il rossetto, per farla breve, è l’elemento che secondo l’attrice può rendere superchic chiunque, a prescindere dall’abito che indossa, dal momento che aiuta a sentirsi più sicure, sensuali ed eleganti.

In tale prospettiva, Diane non disdegna di conseguenza neppure il jeans. Scegliere il pantalone denim adatto a ciascun tipo di silhouette, per di più, non sarebbe a suo parere così difficile: basta analizzare le posizioni delle tasche sul retro. Esse devono essere cucite ben centrate sulle natiche, non troppo in basso perché rendono il sedere piatto, né lateralmente perché così allargano i fianchi. Sebbene sia già stupenda di per sé, infine, per apparire ancora più irresistibile Diane Kruger solitamente si affida a gonne morbide e svolazzanti, o a maglie con sotto un body di pizzo che, una volta intravisto, attira l’attenzione senza essere troppo vistoso. Il gioco del vedo-non-vedo e del non mettere tutto in mostra, insomma, sembra funzionare anche a Hollywood!


Specialità di Pesce Ristorante - Pizzeria Viale d’Annunzio, RICCIONE 94/C Tel.0541.644124 - 0541.666287


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FASHION | ACCESSORIES

LE BALLERINE

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enso che nel guardaroba di ogni donna ci sia un paio di ballerine. Queste scarpe si possono trovare con la suola piatta, un piccolo tacco ed anche in versione sportiva oppure ricamate o colorate con fiocchi e fiori. Così piccole entrano facilmente nella borsa della donna e possono essere d’aiuto per le gambe stanche alla fine di una giornata di lavoro. Le ballerine di raso sono molto eleganti e stanno bene con un pantalone stretto, fatte di pelle possono andare bene sia per una donna sia per una ragazza. Molto attuali sono le ballerine di plastica e materiali innovativi di colore shock che si indossano anche con i jeans e maglietta. Si chiamano “ ballerine” per la somiglianza con le scarpe di danza classica. Pochi sanno, però, che nel 1500 questo tipo di scarpe le portavano solamente gli uomini. Nel 1533 Caterina de Medici, essendo non tanto alta, chiese al suo calzolaio di rialzare le sue scarpe per il matrimonio: da questo momento entrano in scena le scarpe con il tacco sia per le donne sia per gli uomini. Dopo la rivoluzione francese tornano le ballerine e il tacco diventa volgare. Comode e pratiche con i diversi decori, le ballerine distinguono le persone di diverse classi sociali. I semplici cittadini o non portavano le scarpe in generale oppure avevano un solo paio che portavano tutta la vita. Queste scarpe erano fatte di pelle molto dura e non avevano misure. Per trovare quella giusta bisognava provarne una decina. Le ballerine erano uguali sia per il piede destro sia per il piede sinistro.

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di Enrico Sanchi

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Originariamente, le Repetto erano un paio di ballerine rivoluzionarie disegnate da Rose Repetto per suo figlio ballerino. Queste scarpe sono invidiate da tutti i piccoli " rat " dell'Opéra Garnier e così Repetto decide di aprire un atelier di calzature per la danza in rue de la Paix a Parigi nel 1947. Inizialmente è un laboratorio artigianale. Repetto diventa un'industria nazionale grazie a Brigitte Bardot. È la prima a calzare un paio di ballerine in città nel film " Piace a troppi ". Anche Audrey Hepburn e Jacqueline Kennedy amano questo tipo di calzatura. Ben presto tutte le donne vogliono procurarsi questa scarpa, divenuta l'accessorio di moda indispensabile. Più tardi ancora, anche gli uomini vogliono calzarne un paio. Popolarizzate da Serge Gainsbourg, il modello Zizi accede al rango di mito. Con l’arrivo dell’estate nei negozi potete trovare le ballerine per tutti i gusti. Classiche di Ferragamo e Prada oppure divertenti nere a pois bianchi di Marc Jacobs. Moschino, in collaborazione con Kartell, lancia la novità primavera-estate 2011: le ballerine Bow Wow molto glamour. Prodotte con uno speciale materiale plastico sono disponibili in una vastissima gamma di colori: blu, giallo, verde, rosa, rosso. Il modello è unico, caratterizzato da un’apertura a intreccio ai lati della scarpa e dal fiocchetto sulla punta. Anche Emporio Armani realizza una delle scarpe icona di questo periodo, le ballerine in gomma, che al pari di tanti altri modelli realizzati sempre in pvc, stanno diventando un must have della stagione.

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SOFTBALL

Francesca Rossi e Alessandra Pattis della squadra Nitrox

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iscendente diretto del baseball, si differenzia per l’uso di palle più grandi, di mazze di alluminio più piccole e più leggere, e per le battute effettuate sottobanco, piuttosto che alla marinara. Nonché per il campo di gioco che è più piccolo e per la durata del gioco che è inferiore.Parliamo del softball, sport di squadra con lo scopo di segnare punti facendo avanzare i giocatori su di un percorso contrassegnato da quattro basi.

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Il gioco è praticato da entrambi i sessi, ma per le sole donne è diventato uno sport olimpico.A livello internazionale, il Softball tiene dei Campionati del mondo che si disputano ogni quattro anni.Altre due varianti del gioco del Softball sono: il fast pitch (lancio veloce), e lo slow pitch (lancio lento). Il primo è giocato sia a livello agonistico sia a livello amatoriale. Mentre il secondo è praticato solo a livello amatoriale.Va da sé che questo sport è nato alla fine dell’Ottocento in U.S.A. e precisamente a Chicago.

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Stadio Comunale Baseball Pesaro - Club Pesaro ASD

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Chiara Guarino e Chiara Ceccarelli della squadra Nitrox

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PHOTOSHOOTING

Da principio era una valida alternativa indoor del baseball.In Italia ha fatto la sua comparsa nel dopoguerra, portato dai soldati americani. Dal 1969 è stato introdotto il primo campionato italiano.Attualmente nel nostro paese si disputa un campionato femminile, nonché la Coppa Italia, mentre a livello europeo, i vincitori dei rispettivi campionati nazionali, giocano per vincere la Coppa dei Campioni.Nel 1965 si è giocato in Australia il primo Campionato Mondiale femminile. Parteciparono Nuova Zelanda, Nuova Guinea, Giappone, Australia, Canada e Stati Uniti.Questo torneo fu una vera e propria svolta per la storia di questo sport, che diventò decisamente popolare negli Stati Uniti.Oggi il Softball è giocato in tutto il mondo e dal 1991 è stato ammesso al programma dei giochi olimpici.E se lo sport non forma né modella il carattere, ma solo lo manifesta, questo sport è senz’altro un ottimo rivelatore dell’essenza del carattere femminile.

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Chiara Guarino della squadra NITROX

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Alessandra Pattix della squadra Nitrox

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Ristorante - Pizzeria - Disco

Terrazza Panoramica Durante tutte le sere le cene sono seguite da spettacoli Gelateria Artigianale

Lungomare di Riccione - Viale D’Annunzio, 150 - altezza bagni 134 - Zona Marano per info e pren: T.0541.660841 - F.0541.663175 Luigi: 329.1820160 - Adina: 320.1468687 www.palmabeachparadise.it info@palmabeachparadise.it


FASHION | HAND MADE

ACCESSORI FIORITI di Katerina Kouzmina

L’

estate è davvero una stagione romantica. Se nel resto dell’anno portiamo sempre delle noiose giacche grigie in estate tutto cambia. Cominciamo ad usare vestiti colorati, cappelli, tessuti stampati e tanti accessori floreali. Ce ne sono a migliaia realizzati in tessuto o in plastica, ricamati con le perline, piccoli e giganti ed anche applicati sui cerchietti. Questi ultimi sono un must have della stagione. Ce ne sono di tutti gli stili e numerosi in vendita, dalle tinte monocromatiche che si possono abbinare anche con un tailleur o un abito da cocktail fino a cerchietti con piccoli fiori rialzati di colori teneri e romantici oppure i maxi fiori giganti che possono sembrare un cappellino; si trovano perfino ricamati con paillettes, strass o piume e sono esclusivamente da sera. >>

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FASHION | HAND MADE

Per la stagione balneare non si può fare a meno di una borsa da spiaggia capiente e trendy, colorata con un paio di fiori: una borsa chiara con due fiori di colore nero e fucsia. Con un pò di creatività, si può anche decorare una semplice borsa con mollette con i fiori avendo così una borsa unica ed originale. Un consiglio: ogni volta andando al mare scegliete un fiore di colore diverso in tono con il costume per essere ancora più chic. Anche Accesorize in questa stagione propone motivi floreali sia in versione stampata sulle borse, scarpe, foulard e perfino occhiali da sole, sia in versione 3D su accessori per capelli e spille. Per le serate “dopo spiaggia” è divertente anche una borsetta di lino con un paesaggio fiorito di Capri dipinto e ricamato a mano con i nastrini di seta. Tanti stilisti propongono anche di portare i fiori in testa. Sia veri o finti non passano mai di moda. Valutate la grandezza del fiore in base alla vostra altezza ed indossateli al mare e non in ufficio. Un fiore indossato dietro l’orecchio con i capelli raccolti è perfetto per una serata elegante. Anche i sandali possono essere decorati con temi floreali come propone D&G: sandali con zeppa in raffia e applicazioni floreali sul cinturino. Se non riuscite a trovare un modello che vi piace, comprate un paio di fiori nel negozio di accessori per capelli ed incollateli su un semplice sandalo con della colla per pelle o plastica.

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RISTORANTE

ATTORI e COMPARSE

Toscana vera. Un angolo di tradizione eno-gastronomica in cui si degusta la bistecca nella più tipica lavorazione fiorentina.

Ristorante Attori e Comparse unisciti a noi!

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BEAUTY

di Enrico Sanchi

GALLAND 124

“il nuovo volto”


BEAUTY

T

ra i protagonisti della storia dell’estetica internazionale, Maria Galland Paris occupa un posto di prestigio, un marchio che ha sempre nobilitato il lavoro dell’Estetista. Oggi, nella continuità della sua filosofia, l’azienda rinnova la sua immagine. Parliamo dell'evoluzione e della filosofia del marchio Maria Galland con il nuovo Direttore Commerciale Italia, Alessandro De Pedys. Come nuovo direttore commerciale di Maria Galland Italia ci descriva le peculiarità di questo brand… Operando nel settore dell’estetica professionale da diversi anni, ho sempre cercato di prendere spunto da marchi del livello di Maria Galland Paris, per l’elevata fidelizzazione che erano in grado di generare sia sull’Estetista sia sulla Cliente finale. Maria Galland è in grado di “affascinare” le professioniste della bellezza, in prima istanza, per la qualità e la competenza. Dall’eccellenza dei protocolli e dall’alto valore aggiunto dei trattamenti, in termini di risultati, s'instaura un rapporto di fidelizzazione molto forte con la clientela finale che diventa quasi “dipendente” dalla marca. Abbiamo un capitale affettivo importante e la serietà nell’approccio, tanto in termini di trattamento quanto nella qualità dei prodotti, è riconosciuta internazionalmente. Un’altra peculiarietà è di essere sempre stata una marca “fedele” al canale dell’estetica professionale. Maria Galland Paris “è la marca che nobilita il vero lavoro dell’Estetista”, la quale dà prova della sua professionalità nell’espletamento di un trattamento estetico in cabina. Maria Galland è un marchio “manuale”. La manualità è il nostro più importante punto di forza, tant'è vero che il valore aggiunto dei nostri trattamenti e il successo sulla clientela finale, sono direttamente proporzionali alla “competenza” dell’Estetista che avrà appreso i nostri protocolli e li applicherà con rispetto, associando a ciò la sua manualità/tecnica, tipica della sua professionalità. Dottor De Pedys si dice che Maria Galland Paris sia un marchio elitario, selettivo, cosa dice a tal proposito? Noi sottolineiamo continuamente che Maria Galland non è un’azienda elitaria, ma è un marchio di alta qualità, dedicato completamente all’Estetista. L’unica selettività della marca non è tanto nella scelta del cliente, quanto nel fatto che si propone esclusivamente ad estetiste professioniste con un livello di competenza elevato. Se si vuole, solo da questo punto di vista si può considerare elitaria, in quanto nasce e mantiene la sua distribuzione nel canale dell’estetica professionale. Quando si rinnova la direzione commerciale, si pensa a una nuova strategia di sviluppo. È questo il vostro caso? Maria Galland “è” e “rimarrà” una marca dedicata al canale dell’Estetica professionale: non abbiamo alcuna ragione di cambiare tale approccio che è parte integrante della sua identità, del suo successo e della sua forza. Impossibile pertanto vedere Maria Galland in canali differenti da quello dell’estetica professionale. Tale filosofia non è esclusiva nel nostro paese, ma fa parte di una strategia internazionale che vede una coerenza globale, in qualsiasi paese in cui è commercializzata. Questo presupposto ci porta ad agire armoniosamente in ciascun paese, sia in termini di protocolli, sia in termini di prodotti cosmetici e prezzi al pubblico. La nostra cliente finale deve avere lo stesso livello di servizio in qualsiasi Istituto partner Maria Galland, che si trovi in Italia o dall’altra parte del globo. Vuole raccontare ai lettori di Lifepeople magazine la storia di Maria Galland Paris? Ricordare la storia è sempre importante al fine di non perdere le radici alle quali vogliamo restare ben ancorati. La storia della bellezza firmata Maria Galland ha inizio nella Parigi degli anni Sessanta quando, con l’obiettivo di custodire il fascino della pelle giovanile, la danzatrice classica di fama internazionale apre nel proprio appartamento una sorta di “studio di bellezza” con l’aiuto di un dermatologo professionista. Qui offre consigli personalizzati per ogni tipo di pelle ed esigenza, creando un programma di trattamenti assolutamente “su misura”. Il successo riscontrato porta la “consulente di bellezza” ad aprire vari laboratori e stabilimenti per la ricerca e la produzione di prodotti cosmetici di grande pregio orientati a trattamenti unici. Segue, quindi, l’inaugurazione del primo istituto di bellezza “Maria Galland Paris”, nella lussuosa Rue Chateaubriand. Da sottolineare, come la stessa Madame Galland orientava la scelta del Partner ideale alla competenza dell’Estetista, presupposto fondamentale per permettere all’Istituto di sfruttare appieno le potenzialità offerte dalla marca. Questo spiega anche l’importanza che M.me Galland riservava alla formazione. Formazione che spesso curava personalmente. La sua costanza associata a una serietà nell’approccio e alla trasparenza nei rapporti con i propri Partner, ha permesso il raggiungimento di successi a livello globale. A metà degli anni ottanta, M.me Galland si ritira passando lo scettro della bellezza al Gruppo farmaceutico tedesco Klosterfrau con sede a Colonia, che portò in pochi anni il marchio in più di quaranta paesi nel mondo. Si dice che la scelta dell’erede fu molto sofferta. La paura maggiore di M.me Galland era legata al rischio di cedere il suo patrimonio a un’azienda non capace di tramandare i valori del marchio. In questo caso, il Gruppo Klosterfrau non potè che rappresentare la scelta migliore. Azienda farmaceutica tedesca nata nel lontano 1826 grazie alla sua fondatrice, Suor Maria Clementine Martin, oggi rappresenta una multinazionale farmaceutica, e deve il suo successo attuale al mantenimento di quei valori che l’hanno fatta nascere. Il claim dell’azienda esplicita chiaramente la sua missione: “Quando la saggezza della natura si fonde con la scienza, il risultato è il servizio per la salute e il benessere del genere umano”. >>


BEAUTY

Dove è presente Maria Galland oggi? La sede europea di Maria Galland si trova a Monaco di Baviera, mentre in Francia, a Parigi, c'è tuttora la sede storica che rappresenta il punto di riferimento per gli sviluppi strategici. A livello mondiale, siamo presenti in oltre 10.000 beauty farm, istituti di bellezza e day spa, sia in hotel di lusso che in SPA e centri benessere. Proponiamo trattamenti e prodotti che spaziano dalla cura di viso e corpo, a linee di trucco e solari, a programmi su misura per l’uomo. Il tutto per la bellezza e il benessere su misura, assicurato dalle mani esperte di estetiste professioniste e da ingredienti ricercati e altamente efficaci. Personalizzazione, trasparenza, etica e scientificità…ci spieghi come questi concetti fanno parte della vostra strategia di sviluppo. Noi basiamo il nostro successo sui punti saldi che fanno parte della storia dell’azienda. Concetti quali, “taylor made” (fatto su misura), etica, trasparenza e scientificità sono nel DNA di Maria Galland e del Gruppo Klosterfrau. A ciò associamo l’approccio tipico della cultura tedesca evitando di costruire “castelli di sabbia”, ma basando la nostra crescita sulla costanza e la serietà. Se nota Maria Galland sembra agire un po’ in sordina. Noi non ci proponiamo ostentando le nostre condizioni commerciali o la rosa di servizi offerti. In prima istanza, privilegiamo la serietà, la scientificità dei nostri protocolli, associati alla trasparenza, alla flessibilità e all’etica con cui gestiamo i rapporti professionali con i nostri partner. Una leva importante che ha permesso lo sviluppo in Italia è stata rappresentata dal concetto di "esclusiva di zona” concesso ai nostri Partner. Sebbene formalmente tale concetto sia stato abolito da oltre due anni, per evitare di vincolare eccessivamente il Cliente, continuiamo a prevedere una fortissima tutela dei nostri Clienti, evitando di creare turbative dovute ad aperture limitrofe. Qual è la vostra mission in Italia? Come sempre è bene ambire al più alto risultato possibile. Per questo la nostra missione è di divenire, negli anni, il primo marchio dell’estetica professionale di fascia medio-alta. Occorre precisare che la fascia medio-alta non è riferita a un posizionamento di prezzo, che di fatto è medio, ma alla tipologia del nostro Cliente e, di conseguenza, del nostro Cliente finale. Rammento che il nostro Partner ideale non è tale per le dimensioni o la lussuosità, ma per la competenza tecnica delle operatrici che vi lavorano. Quali sono i prossimi obiettivi per il mercato nazionale? Il primo obiettivo è fornire la garanzia di continuità ai nostri clienti attuali che rappresentano i primi veri ambasciatori di Maria Galland. Dopo un riassetto della nostra rete vendita, stiamo orientando i nostri sforzi su un piano di formazione tecnica che permetta il continuo aggiornamento della nostra clientela associato a un piano di formazione commerciale / marketing che privilegi la concretezza rispetto alla pura teoria. Sottolineiamo "concretezza". Il mercato dell’estetica professionale deve il suo sviluppo alla competenza tecnica delle estetiste. La miglior leva di comunicazione è il "passaparola" che si genera grazie all’ottimo lavoro svolto in cabina. Vero anche che lo sviluppo di un micro marketing e un più pronunciato approccio commerciale sono importanti per il successo dell’Istituto. Leve che oggi l’estetista non sfrutta appieno. Anche perché, parliamoci chiaro, il tempo che ha a disposizione un’estetista che lavora 10 ore in cabina è molto ridotto! Organizzare un corso marketing e/o comunicazione, su base teorica e fine a se stesso, altro non porterebbe che a demotivare i clienti che non hanno possibilità operative di applicare le basi teoriche apprese. È così che, in associazione alla formazione, stiamo studiando a livello internazionale dei nuovi mezzi a supporto dei nostri Partner, mezzi che potranno permettere di applicare, con estrema semplicità, i concetti teorici e portare l’Istituto a reali riscontri di miglioramento della gestione e incremento degli utili. Altro obiettivo, non meno importante, è il presidio delle zone scoperte attraverso l’individuazione di nuovi potenziali Partner. Come premesso, tale sviluppo deve garantire, da un lato la tutela del cliente esistente, dall’altro la possibilità del nostro cliente finale di poter avere maggior servizio sul mercato. L’individuazione del Partner ideale diventa fondamentale per garantire uno sviluppo reciproco. Come saprà, il mercato dell’estetica professionale è stato per anni - ed è tuttora - pilotato da una forte dose di “emotività” che guida l’estetista nella scelta di un’azienda piuttosto che un’altra. Per anni, molte aziende hanno spinto su tale leva per chiudere contratti anche non del tutto trasparenti. Noi di Maria Galland vogliamo agire lavorando su uno dei nostri migliori pregi: la trasparenza. Vogliamo dimostrare che non occorrono “MBA o lauree in Marketing o Comunicazione”, una “miriade di servizi a contorno” che rischiano di diventare “specchio per le allodole” per acquisire un nuovo Cliente. Ci descriva i punti forti della formazione Maria Galland? Vantiamo una Rete Vendita e un reparto di Formazione “formidabili”. Partiamo con una valutazione della zona e, dopo aver verificato eventuali vicinanze a un Cliente esistente, proponiamo un incontro con la nostra Consulente Tecnica per una dimostrazione pratica che faccia percepire la nostra filosofia e il risultato dei trattamenti. Valutato l’interesse reciproco, invitiamo poi il Potenziale partner a partecipare a quello che definiamo “Corso di Base”: una full immersion nell’universo Maria Galland di 4 giorni. A questo segue un “Corso di II Livello”, che va a trattare linee più specifiche, come la nostra linea lusso. Una volta iniziato il rapporto di collaborazione, garantiamo un costante aggiornamento formativo, sia in Istituto, sia attraverso l’organizzazione di meeting locali che raggruppano più Partner in un’unica location. Tutto questo senza alcun investimento dell’Estetista se non il tempo che le chiediamo di dedicarci. Quali sono le vostre iniziative per il canale SPA? Grazie all’ottimo lavoro svolto dalla nostra migliore Responsabile Commerciale, Attilia Mantovani, nella zona del Trentino Alto Adige, siamo presenti in più di 60 centri Benessere e SPA in Hotel di 4 e 5 stelle. In altre zone siamo presenti in strutture di pregio, come l’Hotel Adler Thermae di Bagno Vignoni, il Parco dei Principi Grand Hotel & Spa di Roma e molti altri. L’ampiezza di gamma dei trattamenti offerti associata alla flessibilità e personalizzazione del metodo Maria Galland, permette a tali strutture di offrire pacchetti di bellezza unici. Importante comprendere come il successo del nostro marchio dipenda dall’impostazione che la proprietà ha dato alla struttura stessa. Il successo in Trentino Alto Adige deriva dalla capacità degli operatori di aver creato quella che in gergo viene definita “destination SPA”: “vado in quell’hotel perché voglio una vacanza che associ natura/sport a cura e benessere”. Stiamo svolgendo un buon lavoro sul canale SPA e a breve partiremo con un progetto importante che coinvolgerà i nostri clienti attuali. Ma come sempre, vogliamo restare concreti e non vogliamo, per ora, fornire anticipazioni. www.maria-galland.it

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PEOPLE

JESSIE

DIAMOND Dj e producer del momento racconta a Lifepeople gli ultimi suoi successi.

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essica Tinelli in arte Jessie Diamond, dj & producer del momento, una delle pochissime italiane che spiccano per le produzioni e soprattutto; non prestano solo il nome ma passano ore ed ore su programmi come Logic, dal quale nascono pezzi come Love is Emotion o Sexy Game, acclamati dal pubblico e presenti in tantissime compilation estive. Prestava anni fa la sua immagine come testimonial per le più importanti griffes modaiole, ma assolutamente non si rispecchia nel ruolo di modella, non le interessa: la sua passione è unicamente la musica e la consolle. Da poco più di due anni è diventata la Top italian female dj, senza però privarsi anche dei migliori club europei come lo Zelo's di Monte Carlo, il Liquid di Berna o il Mea Mea di Monaco. Musica House, dalle note inconfondibili ma sempre con il proprio gusto personale ed esclusivo,questa dj made in Italy non è mai scontata, non è mai banale e sorprende ogni volta il suo pubblico. Sentirla suonare è emozionante, non è una delle dj che cercano di farsi strada ora, una di quelle che puntano sull'apparenza,sulla scollatura o sull'agenzia che le crea e le spinge, ovunque, come il prezzemolo..impreparate!!! Jessie ha un suo particolarissimo gusto musicale, molto clubbing, che non rientra in una delineata e precisa tipologia musicale. La Diamond suona House, dalla più cantata alla deep, passando per la tribal e l'elettro, che adora.

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PEOPLE

Non utilizza selezioni musicali preimpostate e sempre uguali, ogni serata è a se e totalmente differente dalle precedenti. Il suo groove è plasmato sull'emozione che le infonde il locale quella sera, sull'energia che capta dal pubblico, lasciandolo sempre stupito, crea una serata unica ed indimenticabile, con una dancefloor in delirio. Ha iniziato a suonare da autodidatta, dopo un anno di prove, nel 2009 sente di essere pronta per la consolle. Da li ad oggi è un'ascesa continua , fatta di tantissimi risultati importanti, di sei track, di pubblico che la cerca, la segue ed acclama. Oggi vanta serate nei club più prestigiosi d'Italia (Rio Bo,Gallipoli , Hollywood Milano, Piper Roma, Des Alpes Madonna di Campiglio , Bye Bye Baby Capri, Karma Milano, Country Sardegna, Dadaumpa Parma, Snoopy Modena, Pascià Olbia, Pick up Torino, The Beach Versilia e tanti altri), ed ha avuto l'onore di dividere la consolle con grandissimi artisti (lei ricorda in particolar modo Skin degli Skunk Anansie e Kenny Carpenter storico dj dello studio 54), ma non si ferma. Sentire Jessie non è come accendere la radio (come capita spesso per le colleghe): è sentire note ricercate ma divertenti, divertirsi grazie alla musica e lasciarsi trasportare dal ritmo. Questa giovane dj adora suonare con i vinili e cd. E' ritenuta 'tecnicamente perfetta' ed è in continuo aggiornamento musicale: Ogni viaggio all'estero, ogni serata diversa,la arricchisce e distingue sempre più. Non ha manager ne Agenzie, come le figure preimpostate per business, costruite a tavolino per interessi economici. 'La musica è passione e deve rimanere tale. Se diventa un lavoro, è una fortuna, ma non bisgona mai dimenticarsene' Jessie è la prima ed unica dj donna ad avere una bellissima applicazione per iPhone ed iPod, realizzata dall'agenzia Art Application Design . Uscita da meno di un mese questa applicazione si è già aggiudicata un posto di spicco sull'AppStore, diventando in pochi giorni l'applicazione musicale gratuita più scaricata.:Un ulteriore conferma di quanto è apprezzata dal pubblico. Per scaricarla, gratuitamente, basta cercare sull'AppStore il nome Jessie Diamond o cliccare sul link http://itunes.apple.com/it/app/djjessie-diamond/id444717623?mt=8 e in un attimo sarai aggiornato sulle date, sulle nuove uscite, puoi vedere i video delle serate, foto esclusive ma anche sentire mixati live o le sue charts. Il genere musicale che propone è fuori dagli schemi, in continua evoluzione e sempre aggiornato, arricchito dai numerosi dj set internazionali che rendono ancora più unico e personale il Diamond's Groove. Note Commercial House ma con un impronta molto Clubbing, arricchite da una leggera influenza elettro house, non perdendo mai di vista il pubblico ed il dancefllor, con Jessie il divertimento è assicurato! Un prodotto fresco e diverso, condito con un tocco di femminilità, in grado di stupire sempre il pubblico.

Enrico Sanchi

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LONDON EYE VI ASPETTIAMO NUMEROSI PER FARVI ASSAGGIARE LE NOSTRE SPECIALITA’

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PEOPLE

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Il nuovo lessico musicale di

DAV I D GUETTA Di Samuele Daves samueledaves.com

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n’ esperienza mistica, trascendentale, che proietta il mondo della musica tecno e house in una visione altamente sofisticata del sound e la rende, cosa che solo i più grandi geni della creatività musicale sanno fare, in una dimensione che risulta persino chic, con un sound che definirei perfettamente tecno-house-chic. David Guetta suona al Cocoricò sabato 9 luglio sotto una piramide stracolma di gente. Curriculum di tutto rispetto che lo consacra tra i più grandi dj del mondo: primo album (Just A Little More Love,) nel 2002 che ottiene dei buoni riscontri in Francia, seguito due anni dopo da Guetta Blaster, che lo consacra grazie al singolo The World Is Mine. Nel 2007 Guetta compone Pop Life, il suo terzo album, che si diffonde rapidamente in tutto il mondo e Il 2 maggio 2011 esce il suo nuovo singolo Where Them Girls At, in attesa della pubblicazione (prevista per il 29 maggio 2011) dell’album che lo contiene, Nothing But The Beat. La discoteca pullula di giovani e giovanissimi con un prevalente look decisamente street-underground e chi, come chi scrive appartiene ad una generazione dove si insegnava ancora la musica classica pura, ci si preparava il vestito candido per la messa domenicale e il valore della laurea aveva un significato sostanziale e assoluto che può sembrare per un attimo spaesato nel contesto, immediatamente si ridesta in un’estasi musicale all’ingresso dell’artista. Guetta proietta infatti chi lo ascolta in una visione musicale dove, da esperto e alto conoscitore del sound, è capace di far vibrare alte emozioni e corde della mente e del lessico estetico che viene percepito dagli utenti in modo conforme al loro lifestyle e che si percepisce come la più alta contaminazione del rapporto tra tecno-house ed eleganza musicale (e in quest’estasi mi faccio anche scippare, salvo, grazie allo splendido e attento intervento del nucleo operativo dei Carabinieri di Riccione che mi restituiscono il maltolto, gustarmi ancora più divertito il feedback della serata). Come nella moda i designer francesi di nuova generazione (Ghuesquiere per Balenciaga, e Decarnin per Balmain) sono riusciti ad innescare sulle ceneri della couture il modernismo glamour più avanzato e sofisticato, così Guetta contamina un’alta preparazione musicale agli impulsi tecnologici più moderni con un gusto chic tipicamente francese. Splendido Guetta !!!

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viale portofino 27,a - riccione


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COCONUTS

DESIGUAL

Un agosto rovente per il locale di Rimini. Ogni settimana in esclusiva dj’ s top dal sapore ibizenco.

di Enrico Sanchi

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perto tutte le sere, il Coconuts di Rimini si ispira sempre più alle atmosfere ed alle sonorità musicali internazionali, con la precisa intenzione di creare un autentico ponte sonoro tra la Romagna e la Florida, passando attraverso Ibiza e la sempre imprescindibile Londra. Un concept nel quale il design, struttura ed ubicazione, in puro stile Ocean Drive di Miami, si miscelano abilmente a one-night dove la musica house possa essere declinata nelle sue sfumature più variegate, dalla deep and soulfull sino a sfiorare ed in

taluni casi sino a contaminarsi con la electro. Con l’estate 2011 il Coconuts di Rimini potenzia infatti la sua offerta artistica, in particolare con la one-night “Jueves Es Desigual”. Dopo l’esordio del 28 luglio con John Dahlback e Luca Cassani, si prosegue con Chuckie versus Nicola Fasano (04 agosto), Milk&Sugar (11 agosto), Michel Canitrot featuring la cantante Tara Mc Donalds (18 agosto). Gran finale il 25 agosto con Eddie Thoneick. >>

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PEOPLE | EVENTI

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Una programmazione di altissimo profilo, che denota una coerenza davvero ammirevole, svincolata dall’utilizzo dei cosiddetti “soliti noti” e dalle logiche che impongano serate a scatola chiusa. Una grande anteprima di “Jueves Es Desigual” si è vissuta lo scorso venerdì 01 giugno, quando La Notte Rosa del Coconuts ha ospitato la performance delle Superwomen, gruppo tutto al femminile capace di alternare autentici live con prestazioni acrobatiche. Da anni sono protagoniste nei migliori locali ibizenchi, Pacha in primis. Ad agosto quindi fari puntati ad esempio sul duo tedescho Milk&Sugar (11 agosto), che questa estate sta spadroneggiando con la hit “Hi-A Ma” (Pata Pata); un traccia che rivisita e riscopre l’originale canzone di Miriam Makeba, la celeberrima Mama Africa. Altra accoppiata prestigiosa il 18 agosto, quando il dj Michael Canitrot (suo il brand “So Happy In Paris”) si esibisce insieme alla pluricelebrata cantante Tara Mc Donald. Londinese del West End, Tara Mc Donald può vantare una serie assolutamente impressionante di collaborazioni con dj’s top mondiali. Ha infatti cantato per David Guetta, Armand Van Helden, Axwell, Afrojack, Todd Terry, Joey Nigro. Legata in particolare al brand Hed Kandi, si è esibita in tutto il mondo, dalla Russia all’ Australia, dagli Emirati Arabi alla Cina. Come accennato, il Coconuts resta aperto tutte le sere, con sale dedicate sia alla musica house sia a quella latina. Sempre in funzione il ristorante, così come è ormai gettonatissimo l’ aperitivo della domenica, che inizia intorno alle 19:00. Al Coconuts si fa proprio festa sette giorni – pardòn sette notti – su sette.


tatticadv.it

Jueves es desigual Il giovedì è diverso

GIOVEDì 28 LUGLIO

JOHN DAHLBACK VS LUCA CASSANI

GIOVEDì 04 AGOSTO

CHUCKIE VS NICOLA FASANO

GIOVEDì 11 AGOSTO

MILK & SUGAR

GIOVEDì 18 AGOSTO

MICHAEL CANITROT FEAT TARA MCDONALD

GIOVEDì 25 AGOSTO

EDDIE THONEICK

aperto tutte le sere / Coconuts / Lungomare Tintori, 5 / Rimini / info prevendite / info line Cena e Tavoli / tel 0541 24422 / 345 6552701 /


la quercia cucina d’osteria

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PEOPLE

CANNA COLA

In Usa è nata la CannaCola, la bevanda con Coca-Cola e marijuana in vendita in alcune farmacie terapeutiche del Colorado solo su ricetta medica.

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di Jean-Claude Poderini

è sempre qualcuno che una mattina si alza e gli viene in mente di inventare qualcosa di nuovo. Deve essere capitato così a Clay Butler, socio dell’azienda californiana Diavolo Brands. L’invenzione è una straordinaria bevanda “CannaCola”, un soft drink, contenente THC (tetraidrocannabinolo), principio attivo della marijuana. L’imprenditore ha in mente di vendere almeno cinque diverse versioni della bibita alla marijuana. Si chiameranno: DocWeed (bevanda al sapor di ciliegia), Orange Kush (al sapore all’arancia), GrapeApe (bevanda al sapore di uva), Sour Diesel (al sapore di limone) e infine la bibita ammiraglia CannaCola (alla Coca-Cola). Butler tiene a sottolineare che non ha mai fatto uso di droghe. È fermamente convinto che “gli adulti hanno l’inalienabile diritto di pensare, mangiare, fumare, bere, ingerire, decorare, indossare qualsiasi cosa desiderino“. Questo prodotto quindi, non è un modo per andare fuori di testa, la bevanda infatti contiene tra i 35 e i 65 miligrammi di alcool, tre volte inferiore a quello delle altre bevande analoghe. Niente droga, solo un prodotto alternativo. Bevande alla marijuana già esistono nel mondo, ma l’imprenditore californiano vuole lanciare la bibita a livello internazionale. Lo slogan per promuovere la bevanda è: “CannaCola Just Say Yes” (CannaCola - basta dire sì). Gli effetti non sono ancora dati sapere ma come in tutte le cose bisogna provare per credere. La bottiglietta di 33 cl costa tra i 10 e i 15 dollari, ma come si dice, alcune cose non hanno prezzo! Allora vada per la Cannacola… lo sballo da bere!

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BAR PIZZERIA GELATERIA AMERICAN BAR

Lungomare Alighieri 17, Senigallia (An) - T. 071.7929486


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EMMA WATSON L’UPSKIRT PIU’ BELLO, CHARLIZE THERON VENDE LA SUA ‘CASETTA’ DI MALIBU’, LA CANALIS DEBUTTA SULLA TV ANGLOSASSONE, ENNESIMO TATOO PER MILEY CYRUS…VI INTERESSA?

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By Annalisa Perazzini

E sono otto! Chiaro, in attesa che ne spunti fuori un altro all’improvviso. Si fa sempre più difficile la ‘conta’ dei tatuaggi che la giovane pop star Miley Cyrus (ex diva della serie tv “Hannah Montana” di Disney Channel) si fa dipingere dal suo tatuatore di fiducia, Fabio Henrique Satori e che la fanno salire ai primi posti nella lista dei guinnes di primato tra le giovani celebrità di Hollywood che possiedono un tatuaggio o un pearcing da qualche parte sul corpo. Pare in effetti che Miley al momento sia seconda solo al collega Alex Pettyfer che ne ha addirittura dieci. Boh’ dove li metterà tutti, non lo so… e neanche ci interessa. Comunque, sbarcata in Brasile circa un mese e mezzo fa per dar avvio al suo tour mondiale estivo, la cantante americana Miley ha pensato bene di celebrare il suo successo con un nuovo tattoo e che tattoo, piccolo, colorato e apposto sul braccio destro, le cui foto sono apparse prestissimo su internet, nel sito di Twitter. Ancora non sembra essersi abituata all’ago e al dolore ma già c’è chi maligna che voglia battere a tutti i costi un record, quindi Pettyfer e tanti altri come lui. Chissà! Ma voi che ne dite? A quale numero pensate arriverà la Cyrus, ancora diciottenne? E se di matematica e numeri vogliamo continuare a parlare, certo non proprio entusiasmanti e soprattutto cattivi e numerosi, quasi una vera pioggia, i commenti negativi o le critiche aspre per il primo debutto di 2. Trussardi Elisabetta Canalis sull’emittente televisiva privata straniera TNT nella serie tv thriller Leverenge, dove interpreta una misteriosa spia italiana.

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FOLLIE VIP

Negli States non è infatti consuetudine che una show girl televisiva o un personaggio di un talk show si improvvisino attori. Esistono selezioni e provini e corsi appositi per arrivare a raggiungere questo obiettivo e certamente non sono per nulla semplici, anzi molto faticosi e selettivi. Quindi più che il marcato accento italiano della Canalis, giustificato pure dalla sceneggiatura, ha stupito e lasciato basiti la sua obiettivamente scarsa abilità recitativa, tanto d’aver fatto insinuare un intervento (non dichiarato ovviamente) da parte del compagno George Clooney per essersi aggiudicata la parte. Altra prassi imperdonabile per gli americani è la corruzione sia in senso buono sia in senso lato. La Canalis da quando sta con Clooney non ha mai riscosso grandi simpatie nel mondo dello spettacolo, anzi attira su di sé l’antipatia e l’invidia di molti come le mosche al miele o viceversa; ma ciò che di nuovo stupisce è che i maliziosi maligni si siano concentrati ancora una volta più sull’aspetto fisico della show girl, giudicata fra l’altro dai più eccessivamente truccata e addirittura mascolina. La diretta interessata non c’è dubbio che per difendersi dalle accuse, abbia preferito reagire non commentando e a sua difesa anche noi diciamo che per quanto sgradevoli possano essere le critiche, spesso durano il tempo di un bacio come quello del fidanzato sempre pronto come ogni buon uomo a consolarla, magari rinchiusi in gran segreto nella loro casa di Laglio che per quanto splendida possa essere non è certo paragonabile comunque alla villa o chiamiamola così “casetta resort vacanze” sulla spiaggia di Malibù che l’attrice sudafricana, naturalizzata statunitense, Charlize Theron ha deciso di mettere in vendita per i più fortunati compratori, mentre i poveracci si dovranno accontentare di averla in affitto per almeno 6 mesi a partire dal 1 Settembre. Mica male eh? Forse la diva hollywoodiana si è stancata di alzarsi ogni mattina dal letto, aprire le finestre della camera e trovarsi subito di fronte una vista mozzafiato e splendida sull’Oceano e sulla spiaggia più trendy del mondo….Poveretta! Se vi interessa comunque vi riportiamo qui sotto pari pari l’annuncio pubblicato dall’agenzia immobiliare: “Una casa al mare a Malibu che vi offre tutto! Vivere come una star su una spiaggia privata di La Costa in questa casa completamente arredata, portatrice di gioia. Con decori eleganti colorati questa casa che si affaccia sul mare ha un’entrata di sicurezza che conduce a un’ampia sala a mo’ di terrazza, vasca idromassaggio….E poi finestre panoramiche, tre bagni, sala tv, sistema audio, telecamere di sicurezza e un lanai (cioè particolare veranda)…” L’immagine fa quasi bene al cuore, come recita l’annuncio, ma poi vai a vedere il prezzo e i tuoi sogni si frantumano in un istante. Acquisto: siamo sui sette milioni e cinquecentomila dollari, affitto: solo trentamila dollari al mese. Qualche acquirente all’orizzonte o è meglio tornare a dedicarsi ai commenti maliziosi sul modo di truccarsi e vestire delle star? Dopo una brevissima analisi, io direi la seconda…di cui quest’estate vince il premio speciale della nostra giuria di FOLLIE VIP, la ormai nota diva di “Harry Potter”, ovvero Emma Watson insieme al suo upskirt, considerato dalla stampa nazionale e internazionale, sia su web che su carta, il più bello. Che cos’è, o meglio cosa significa? Be’ è un neologismo slang di lingua inglese che definisce la tecnica di ripresa con telecamera o macchina fotografica di una figura femminile dalla parte inferiore del corpo a salire, in modo da evidenziarne tutte le parti intime (se non le nudità, ma per correttezza verso i minori sorvoliamo questo particolare), sotto il vestito, quali ad esempio la sottoveste o la biancheria intima. Wow!

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VICTORIA PALACE HOTEL RESTAURANT LOUNGE BAR SPA BEAUTY CENTRE

DIRETTAMENTE SUL MARE, NEL CUORE DI CATTOLICA by Victoria Palace Hotel Viale Carducci 24, Via Bologna Cattolica, Rimini, Italy. Aperto tutti i giorni dalle 09,006.Trussardi alle 21,00 info e prenotazioni: Tel 0541 962921 www.victoriabenessere.com info@victoriabenessere.com www.victoriapalace-hotel.com info@victoriapalace-hotel.it


DESIGN | ART HOTEL

HOTEL PANTONE Un nuovo concetto di ospitalità

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spirato alla famosa gamma di colori della prestigiosa azienda statunitense Pantone Inc., creatrice dello standard internazionale di classificazione e identificazione grafica dei colori, l’ Hotel Pantone rappresenta una delle strutture ricettive più ricercate d’Europa. L’hotel sorge nella centralissima Avenue Louise di Bruxelles, uno dei quartieri più glamour della città, dedicato allo shopping e agli affari. Neanche a dirlo, il concept di questo particolarissimo design hotel è basato su una palette colori associata ad ognuna delle 59 stanze distribuite sui sette piani dell’albergo, inclusi gli arredi, i complementi e gli artwork fotografici realizzati dal famoso fotografo belga Victor Levy. Quello che attende l’ospite dell’hotel Pantone è una vera e propria full immersion nel colore, tra sfumature ed effetti cromatici imprevedibili, ideati per ‘animare’ tutti gli spazi dell’edificio, a cominciare dagli esterni, illuminati da tavolozze di colori diversi. >>

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Erika Facciolla


DESIGN | ART HOTEL

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DESIGN | ART HOTEL

Perfetto per gli avventurieri e i turisti cosmopolita, il Pantone è frutto del genio creativo del designer Michel Penneman e dell’architetto belga Olivier Hannaert, artefici di un capolavoro architettonico unico nel suo genere. Ogni camera è una piccola opera d’arte, caratterizzata da installazioni fotografiche personalizzate e una gamma esclusiva di vivaci colori Pantone che rendono ogni ambiente diverso da tutti gli altri. Perfino i vetri delle finestre sono colorati di blu, giallo, viola, verde, in armonia con il tema di ogni stanza che l’ospite può abbinare al suo stato d’animo, personalizzando il proprio viaggio e trasformando il soggiorno in un’esperienza emozionale irripetibile: dal rosso, audace e sensuale, al turchese, tranquillo e calmo. Le pareti delle stanze sono bianche per far risaltare la luminosità dei colori dei prodotti, del copriletto e delle fotografie di Victor Levy appese sulle testate dei letti. Sul comodino e in bagno, tazze di W2 e scatole in metallo di Seletti, ispirate allo stile Pantone. Appese alle pareti di ogni stanza i codici dei colori Pantone che ne hanno ispirato l'arredo. L’interior design si basa su un eccezionale gioco di contrasti e di colore sviluppato sulla tela bianca delle superfici nude, dalle quali prendono vita saturazioni inaspettate di colori ed effetti cromatici ‘pop’ declinati ad ogni oggetto o arredo. Sono dunque le combinazioni di colori sgargianti, chic e brillanti che arredano le camere. E non potevano non essere personalizzati i portachiavi, realizzati da Sonia Spencer Accessories Collection, come tutti gli altri complementi d’arredo (cuscini, divani, tazze da cocktail e tazzine), ispirati al brand americano amato da Tiffany e da Victoria’s Secret. All'ultimo piano dell'hotel, si trovano due meeting room, che possono essere affittate per eventi privati. Ideale per cocktail e party, la terrazza sul tetto, completa di bar, può ospitare fino a 100 persone. >>

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DESIGN | ART HOTEL

Un inno alla diversificazione, dunque, che richiama un concetto di ospitalità non standardizzato e assolutamente ‘fuori’ dai rigidi e impersonali schemi che i brand alberghieri tendono a imporre alle loro strutture. Al Pantone hotel la parola d’ordine, infatti, è non-convenzionalità: un concetto che si palesa sin dall’ingresso nella lobby dove al bianco Corian della reception e alle pareti verticali in acciaio verniciato bianco, si contrappongono coloratissime biciclette firmate Pantone, sedie pieghevoli, poltroncine, divani e strisce magnetiche intercambiabili applicate ai muri rappresentanti la gamma di colori Pantone, ognuna con il suo riferimento indicato in basso. Completano l’opera una serie di scaffalature, vetrinette e librerie ricche di riferimenti ai prodotti Pantone e ai prodotti più conosciuti di questo marchio. Grazie alla partnership con Pantone Universe, infatti, nell’hotel è possibile trovare un’ampia scelta di articoli ispirati al prestigioso brand Pantone: dalle Pantone Mugs di W2, ai prodotti per il bagno HYpro Cosmetics. Lo stile minimal, la cura del dettaglio, l’approccio grafico nella codifica dei colori scelti per ogni ambiente e la qualità del servizio, fanno del Pantone Hotel il posto ideale in cui vivere un’esperienza fuori dai luoghi comuni.

Pictures by Sven Laurent

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ARTE

ROBERTO

CAPUCCI Scoprire lo stile con abiti scultura

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di Laura Bruscia

l Philadelphia Museum of Art, il terzo museo più importante d’America, ha ospitato dal 16 marzo fino al 5 giugno 2011 “Roberto Capucci: Art into Fashion”, la prima mostra antologica dedicata al Maestro negli Stati Uniti. La mostra ha accolto più di ottanta creazioni, meravigliosi abiti-scultura che hanno evidenziato l’unicità delle opere sartoriali, raccontando, attraverso il forte impatto estetico e visivo, i capisaldi dello stile e il tocco originale del Maestro. Sono stati messi in evidenza tutti gli aspetti che pongono inevitabilmente il lavoro di Roberto Capucci oltre le mode e oltre la moda. Si partiva dagli abiti realizzati all’inizio della carriera, proseguendo con abiti-scultura leggendari, come ad esempio la “Colonna Dorica” del 1978. Preziose stoffe che prendono corpo in molteplici forme d’arte, creando una vera e propria sinfonia di colori, sono i leitmotiv degli abiti-scultura dell’Ambasciatore della creatività italiana nel mondo. Traendo ispirazione dalla natura, il grande Maestro ha dato vita ad originalissime e contemporanee opere d’arte in tessuto esposte nei musei più prestigiosi di tutto il globo: Europa, Russia, Cina e Stati Uniti. La poliedricità artistica e la libertà creativa cosmopolita sono due elementi chiave dell’intera creazione, sempre volta alla sperimentazione di linee, forme e tessuti come la paglia, l’ottone, i cristalli di rocca, i tubi di plastica o le perline.

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ARTE

Ogni opera d’arte in tessuto resiste al cambiamento dei canoni estetici, affermandosi così, imperterrita e attuale, oltre la moda e oltre tutte le mode. Il cappotto ispirato ai cretti di Burri, dalla linee spezzate e stilizzate, è tuttora splendido e indossabile per un’occasione speciale da non perdere. L’arte di Capucci è dunque qualcosa che dura nel tempo, mentre la moda non è Arte perché cambia e non è eterna. Ecco perché Capucci è un Artista a tutto tondo e non a caso la sola finalità dei primi abiti è quella di esporli come opere d’arte, e non quella di farli indossare!. L’alta sartoria creata fra gli anni ’50 e ’70 evidenzia il concetto della moda che ha fatto storia con l’innovazione, vestendo la donna con una scatola, rievocando così la nota corrente artistica cubista del primo decennio del ’900 che nasce dalle innovazioni formali di Picasso e Braque. Il grande designer italiano ha sempre seguito personalmente ogni fase di lavorazione di ciascun abito, decidendo di non accettare le regole economiche del business, perché avrebbero sicuramente “inquinato la sua fantasia”. Vere e proprie sculture michelangiolesche a colori ergono maestose nel Museo della Fondazione Roberto Capucci nella Villa Bardini di Firenze. Grazie al colore blu sfumato e alle forme sinuose, ritroviamo perfettamente il movimento delle onde dell’abito “Oceano”, realizzato in cinque mesi per l’expo di Lisbona del ’98. Il cappotto da sera rosso fuoco e arancio in casentino plissé “Mahasaraswati” celebra invece una Donna moderna atemporale, protagonista assoluta del proprio destino. Negli anni ’60 il Maestro ha creato stravaganti boleri dalle strutture geometriche, particolari abiti corti e avveniristici in plastica e plexiglas ancora

molto attuali, rievocando l’avanguardia artistica del futurismo, con la costante ricerca di energia e vigore. Capucci è stato il primo ad introdurre la tecnica “Optical” nelle proprie opere, intrecciando personalmente a mano nastri, provocando così illusioni ottiche, giochi di colore in movimento, celebrando la ricerca del Bauhaus, di " De Stijl, quella concretezza e quella cinetica del Futurismo, e dando risalto ai puri valori visivi. L’eccellenza italiana nel mondo dell’Artista è ricordata anche per l’abito scultura “Corde” del 2007 realizzato con un preziosissimo tessuto in oro zecchino per esaltare l’idea del fasto di un’incoronazione ad una corte imperiale. I coloratissimi abiti a forma di fiore, i preziosissimi tessuti bianchi e neri plissettati e le misteriose forme a spirali appartengono al mondo dell’Arte, percorrendo 50 anni di storia della moda. Capucci e Arte sono dunque semplicemente la stessa cosa. La bellezza fu da lui definita come “Qualcosa di difficile, di misterioso. Qualcosa da scoprire”. Il preziosismo, il rigore, il fascino e la magia rimangono intatti in questi rari gioielli di tessuto che hanno superato la prova del tempo!

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ARTE | INTERVISTA

ARMANDO

di Jean-Claude Poderini

GINESI “La luce e il colore nell’Arte”

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ome avvicinarsi all’Arte e come leggerla, queste e altre risposte vengono da un luminare della materia. Il critico d’Arte con una profonda conoscenza di tutto quello che circonda l’argomento, ha risposto ad alcune domande sul nostro Magazine. Siamo onorati di ospitare nella rubrica Arte il Professor Armando Ginesi che ci darà una sua visione di cosa significa l’Arte nella cultura di oggi. Emozioni, stati d’animo, quando si è di fronte ad un’opera d’Arte si è confusi e ognuno ha una reazione dovuta al proprio bagaglio culturale e spessore conoscitivo. Professore, per sentirci più a nostro agio, ci può suggerire un metodo di lettura di un’opera d’Arte? Il metodo di lettura dell’opera d’arte è abbastanza complesso. Esistono varie metodologie interpretative: formalista, iconologica, sociologica, strutturalista (o segnica). Ognuna di esse, che utilizza criteri differenti, a mio giudizio possiede una dose di verità. Io personalmente ne utilizzo una quinta che definirei “ermeneutica” in quanto si richiama a questa filosofia (Hans Georg Gadamer, Paul Ricoeur, per intenderci) la quale cerca di cogliere da tutte le altre quegli aspetti che considera validi e condensarli in una sorta di sintesi. Ogni metodo va comunque innestato sulla propria sensibilità personale che lo elabora utilizzando l’intero bagaglio culturale della propria esperienza di studio e di vita. In Italia abbiamo avuto Maestri della luce che ci hanno trasmesso approfondite riflessioni. La dimensione semantica della luce che ruolo e quale significato trasmette? Ritengo che, parlando di luce, vogliate riferirvi a quella pittorica, ossia a quella della finzione creativa (la luce di Caravaggio, per capirci, o del Veronese, degli Impressionisti e così via). Io, invece, ho elaborato il concetto di “semantica della luce” parlando proprio della luce artificiale, cioè dell’energia elettromagnetica e della sua potenzialità – come un qualunque altro materiale – di essere plasmata dall’artista per trasformarsi in linguaggio e >>

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ARTE | INTERVISTA

diventare “segno” (“scrittura”, se si preferisce) e caricarsi di significati per assumere due dimensioni: quella segnica e quella semantica. Sul tema ho pubblicato nel 2000 un libro, per “I Tipi” della Domus Editrice di Milano, dal titolo “Per una teoria dell’illuminazione dei beni culturali”, ripubblicato in seconda edizione nel 2002, nel quale tratto ampiamente questo tema.

impossibile quantificare quanta se ne “consumi” nel mondo (e credo che sia ininfluente saperlo). Anche perché i generi artistici sono tanti: pittura, scultura, disegno, grafica seriale, video-arte, cinema, danza, letteratura, poesia, teatro e via dicendo. Comprese due categorie che sono proprie della modernità: moda e pubblicità.

La Moda è tra noi, vive all’aperto, la luce colpisce la Moda pertinente e democratica. Ma la Moda potrà mai essere riconosciuta come Arte illuminata? Non so che cosa intendiate dire quando parlate di “moda come arte illuminata”. Certo la moda è una forma d’arte (lo è stata nel passato e ancor più lo è oggi in un periodo storico-culturale in cui molto contano l’immagine, l’apparenza, la cura del corpo) che attiene al carattere estetico del vivere sociale.

Cosa pensa della fuga di giovani creativi, verso altri paesi, in Italia non viene data la necessaria importanza all’Arte? Nell’Italia (paese che condensa il maggior numero di testimonianze storicoartistiche del mondo) di oggi le espressioni della creatività non godono, quanto dovrebbero, di considerazione e di sostegno da parte delle istituzioni. Colpa della politica che, da tempo, ha divorziato dalla cultura e quindi è la cultura in generale (di cui l’arte è parte sostanziale) a soffrire.

Il colore possiede un’enorme caratteristica espressiva e comunicativa. Secondo lei Professore i colori hanno una radice simbolica nella fabbrica dell’arte? Certamente sì. A proposito consiglio di leggere gli scritti di Wassilj Kandinskij e, in particolare “Dello spirituale nell’arte”.

L’Arte ha condizionato il mondo e la vita di tutti gli artisti. Professore, ma nell’arte c’è solo un biglietto di andata? L’arte, in quanto energia dello spirito (“enèrgēia”, per dirlo in greco antico) conquista le coscienze in toto. E’ come una vertigine dalla quale si è afferrati e nella quale si precipita. Pertanto è inevitabile che condizioni, anche la vita dei fruitori. Ma si tratta di un condizionamento positivo dal momento che costituisce un arricchimento costante dell’anima.

La fotografia e il cinema, quando sono in bianco e nero, non perdono fascino e il colore diventa quasi una scelta voluta e non necessaria. Qual è il colore della memoria? Il colore della memoria è, secondo me, il bianco-nero. Un mio recente libro di ricordi (“Cinquant’anni attorno all’arte. Dalla A alla Z”) ospita 141 fotografie rigorosamente in bianco e nero. Anche nel cinema il colore può assumere un particolare valore simbolico e comunicativo: si pensi, tanto per citare un solo esempio, a “Deserto rosso” di Michelangelo Antonioni. Se essere creativi oggi significa comunicare. Quale linguaggio comunica l’Arte contemporanea? L’arte è sempre stata una forma di comunicazione. Anche se di tipo speciale. Nata come attività gratuita (vale a dire priva di qualsiasi funzione pratica, con intenti puramente decorativi) essa, nella preistoria paleolitica, si è poi caricata di un ruolo magico-sacrale con finalità sociali, per ritornare infine ad essere espressione solo decorativa nell’età della nuova pietra (Neolitico). Da quel momento in poi è stata una attività dello spirito che, anche quando si è assunta compiti pratici, lo ha fatto sempre in modo qualitativamente alto, ovvero nel nome dell’autenticità e dell’autonomia degli elementi che la compongono. Dunque si tratta di una comunicazione speciale, come già detto, che io sono solito definire “altra” ed “alta”. Tra una pittura rassicurante e riconoscibile e una di dimensione più criptata e irraggiungibile, quale delle due voci artistiche ha più futuro? Quella riconoscibile, in quanto riconducibile ai modelli di natura, è apparentemente più “facile” ad essere decodificata. Ma attenzione: solo apparentemente. La sintonia che nasce tra il fruitore e l’opera non dipende (o non dipende solo) dal suo grado di riconoscibilità, ma dall’intensità di quell’energia spirituale che vi è contenuta e che fuoriesce in direzione delle coscienze fruitrici. In Italia c’è una percentuale altissima di opere d’arte. Quanta Arte viene consumata oggi nel mondo? Che cosa si intende dire con il verbo “consumare”? Forse produrre? Oppure ci si riferisce alla possibilità dell’arte di essere goduta? Se così fosse rispondo che è

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Quali contraddizioni e quali ambiguità esistono oggi nell’arte contemporanea? Le contraddizioni e le ambiguità nell’arte sono le stesse che esistono nella vita. L’arte, semmai, le esaspera. Ma attenzione: termini come “contraddizione” e “ambiguità”, che nella considerazione comune sono ritenuti negativi o riduttivi, nel linguaggio dell’analisi artistica al contrario risultano positivi. Il secondo, per esempio, implica l’esistenza di due verità. In ogni opera d’arte, infatti, di verità ce ne sono sempre contemporaneamente due (come accade nella metafora e non a caso la lingua dell’arte è composta di metafore oltre che di simboli): quella della proposizione e quella della finzione. Si parla di scarpe sculture di Balenciaga, di mostre d’arte “TRA ARTE E MODA” di Christian Dior a Mosca. Si può dire che la moda ad un certo livello, in un certo senso, è arte? Ripeto quel che ho già detto: la moda è una modalità dell’arte. Dunque anche i suoi accessori possono esserlo, a cominciare dalle scarpe. Conosco un artista straordinario che cala la sua creatività nelle scarpe, quelle che si indossano. Il suo nome, famoso nel mondo, è Silvano Lattanzi. Invece un altro artista, un pittore spagnolo, Victor Pulido, delle scarpe, “las zapatas”, ha fatto il soggetto privilegiato della sua finzione pittorica. L’arte adopera la moda (vedi Impressionisti) e la moda adopera l’arte. Che rapporto c’è tra i due? Sono sposati o eterni fidanzati? Direi sposati. Professore ci può illustrare dove sono i valori iconologici della moda? Ogni epoca storica e ogni civiltà posseggono un proprio modo di essere e di esprimersi (ciò che i tedeschi chiamano Weltanschauung), all’interno del quale opera una specifica Kunstwollen, ovverosia una sensibilità artistica che è segnica, cromatica, formale e che appartiene a un dato tempo e a una specifica area culturale. La moda compartecipa alla Kunstwollen epocale e geo-culturale e ne assume sulle proprie spalle – al pari di qualsiasi altra espressività linguistica – i caratteri fondanti.



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ARTE

ROMERO La moderna espressione artistica

I

di Enrico Sanchi

n una moderna e aggiornata dissertazione artistica sul colore, la menzione speciale non può che andare a Romero Britto.Nato in Brasile a Recife il 6 ottobre 1963, Britto è un personaggio eclettico: artista, pittore, scultore, moderno e vivace esponente della neo-pop-art.Le sue opere presentano elementi di cubismo, pop art e graffiti ma soprattutto esprimono la solarità e il calore del colore a lui caro e riflettono la sua ottimistica visione del mondo e di tutto ciò che ci circonda.Dopo aver viaggiato in Europa e aver studiato i classici, stabilitosi a New York, Britto ha lavorato per strada a Coconut Grove, diventando famoso nella comunità e affermandosi sulla scena artistica internazionale sin dal 1989, quando ha ricevuto da Absolut Vodka l'incarico di disegnare l'etichetta della bottiglia per una campagna pubblicitaria. Subito dopo la campagna per Absolut, lo stile bizzarro, da cartoni animati, di Britto è stato richiesto dalle grandi società per realizzare grandi murales, sculture e loghi di prodotti in tutto il mondo.Da qui il suo stile unico e riconoscibile lo ha portato alle più diverse commissioni ed espressioni artistiche, Nel 2004 la sua opera Welcome, la scultura in alluminio più grande del mondo, è stata esposta nella stazione Dadeland a Miami. Le opere di Britto sono apparse in numerose pubblicazioni in tutto il mondo. Va sottolineano che nella sua colormania Britto non si limita naturalmente alla pittura, ma ha disegnato anche loghi, mobili e costumi, persino quelli del recente 41esimo superbowl americano.Va anche ricordato che Britto ha lavorato come ritrattista con le più note personalità cinematografiche e sportive.Ha realizzato infatti i ritratti di Roger Federer, Dustin Hoffman, Arnold Schwarzenegger, Michael Jordan, Gloria Estefan, Andre Agassi, Eileen Guggenheim.E a proposito del suo lavoro quest’ultima ha saggiamente sottolineato:“ Gli amanti galleggianti di Chagall sembrano prefigurare molte delle vivaci coppie esultanti di Britto” alludendo certamente all’influenza recepita dall’artista brasiliano ma soprattutto decretandone la grandezza.

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ARTE

Di Bruno Luminari

NAIF

DEL TERZO MILLENNIO P

atrizia Balducci è pittrice e scultrice che per vivere gestisce il suo agriturismo, coltiva i suoi campi e alleva animali nella campagna fabrianese. Una naif del terzo millennio. Una rarità assoluta. Perché la pittura della Balducci è in continua evoluzione, tormentata e combattuta come la strada della liberazione. La sua liberazione. O meglio la liberazione del suo ego esistenziale, artistico, cromatico, avulso da correnti, scuole e accademie, mercanti e padrini. E già dalle sue prime opere - naif classico facilmente leggibile - Patrizia Balducci coglie emozioni da momenti di ruralità, paesaggi e soggetti che racconta come attenta cronista cromatica, curando i particolari con un velo d'ironia che già indica il non appiattimento a ciò che vede, ma a ciò che percepisce, assimila e interpreta. Come il minuscolo cagnolino dispettoso che fa pipì sul piede della chiacchierona nel quadro titolato “L'ascoltatrice” e che a nostro avviso andrebbe chiamato “La vendetta ”. Il non riuscire a chiudere porta e finestre del suo studio quando dipinge, neanche d'inverno; il curare personalmente un gruppo d'oche con Enrichetta la preferita distinguibile dal papillon che porta nel lungo collo bianco. Oche amiche con cui l'artista parla ogni giorno, certa di essere ascoltata e capita. Sintomi di una ricerca problematica di andare oltre il visto e il vissuto. E' la combattuta ricerca di se stessa, della sua liberazione interiore di sentimenti repressi, di spiritualità non imposta dai dogmi, di simbologie spogliate dalle didascalie dei soloni di turno. Così la pittura della Balducci si evolve, i paesaggi diventano ideali, gli inverni hanno cieli rossi come in attesa della definitiva tempesta boreale che la trasporti in altre dimensioni fino a farla arrivare a se stessa. E finalmente nelle opere emerge una donna, bionda come lei, che si protrae oltre l'odierno, il vissuto, la routine. Che cerca di violare la ragione per arrivare al mistero, all'infinito, al conoscere l'irrazionale. A ritrovarsi, o meglio a trovare se stessa nei meandri dell'essere tra utopia e religione, conoscenza e mistero. Mai un sorriso in quella donna bionda dipinta sulla tela, il viso tormentato, misteriose mani che la tirano in sensi opposti, sulla terra e verso il cielo. Tormenti, paure, sogni, aspirazioni, libertà dipinte olio su tela, forse raggiunte o forse irraggiungibili. Emozioni che la Balducci trasporta anche nelle sue sculture. Di notevole interesse è la sua Natività esposta al Museo della Carta di Fabriano, e altre chicche sparse nel suo studio realizzato nella struttura seicentesca del suo agriturismo “Gocce di Camarzano” appena ai bordi del Parco regionale. Opere interessanti, intriganti, in evoluzione come la pennellata e il cromatismo. Opere che formano la prima personale di Patrizia Balducci, che ha scelto Jesi per mostrarsi al pubblico, “perché Jesi è Città d'Arte” dice con pudico rispetto come chi entra per la prima volta in una storica basilica. E anche questo è sintomo d'evoluzione: mettere le sue opere al giudizio degli altri, dopo decenni di gelosa riservatezza. Perché Patrizia Balducci è la naif del terzo millennio.

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ARTE

La Scelta 3

La Terra Promessa 2

La Terra Promessa 2

Senza Titolo

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PEOPLE | GOLDEN HISTORY

di Giovanni Zerba

CO.Import brand che vita alla “Il Ilbrand chedacolora lacasa casa”

U

n nuovo modo di vedere, di vivere e di arredare la casa. E’ questa la filosofia alla base della proposta di CO. Import, una delle più importanti catene di arredamento e complementi d’arredo d’Italia. Mettendo al bando le formalità e il lusso CO. Import è riuscita a portare nelle case degli italiani tanti oggetti nuovi e a reinventarne altri attraverso un design innovativo, focalizzato intorno a concetti come quelli del viaggio, dell’evasione, della scoperta. CO. Import è però un brand e una catena di negozi di successo perché propone nei suoi punti vendita anche tanto colore, un elemento ben conosciuto dai tanti clienti fedeli di questo franchising che hanno imparato a declinarlo sui più svariati oggetti. Oggi CO. Import ha in tutta Italia più di 40 punti vendita che testimoniano il grande apprezzamento del pubblico. Un’avventura imprenditoriale di successo, giunta in Italia dalla Francia più di 10 anni fa. CO. Import nasce infatti come concessionaria del marchio Pier Import Europe, già largamente diffuso in Francia, con l’intento di portare in Italia un’idea di vendita già da alcuni anni presente nel resto dell’Europa: fornire un vasto assortimento di prodotti dall’immagine esotica e orientale, che attirasse il cliente per la sua originalità, ma che soprattutto fosse capace di offrire un ottimo rapporto qualità prezzo. CO. Import apre il primo punto vendita a Savona, nel 1997, proprio come concessionaria del marchio Pier Import Europe: il format prevede un allestimento ricercato, caldo e accogliente, e un assortimento che richiama l’idea di Pier Import Europe del bazar e dell’esotico con prezzi competitivi, cercando contemporaneamente di soddisfare, in un unico punto vendita, tutte le richieste e le esigenze, anche inconsce, del consumatore italiano per la sua cucina. Nel 1999 si avvia il progetto di sviluppo della catena italiana, con l’apertura di nuovi punti vendita, e inizia una fase costante di rifocalizzazione e taratura dell’assortimento, rivolta ad affermare la mission aziendale CO. Import: offrire uno shopping piacevole in un’atmosfera rilassante e familiare, senza essere pressati dal prezzo. La crescita prosegue in tempi molto brevi: nel 2000 vengono aperti due nuovi punti vendita, e il successo è immediato. Nel 2001 avviene una svolta importante: a fine anno viene interrotto il rapporto di concessione di marchio con Pier Import Europe e viene registrato in sede internazionale il marchio CO. Import. È una scelta strategica che favorisce la specializzazione dell’offerta con particolare attenzione a un target medio- alto, più consono al mercato italiano. Sempre nel 2001 vengono inaugurati due nuovi negozi contraddistinti dal nuovo marchio. Nel 2002 vengono convertiti tutti i negozi alla nuova insegna CO. Import e viene perfezionato il lay-out del sistema espositivo, sia in termini di arredo e immagine, che in termini di assortimento. Proprio il lay-out espositivo di CO. Import, che permette al cliente di poter osservare e testare i prodotti necessari in ogni spazio casalingo, è uno degli elementi di successo. A questo si aggiunge l’ampia metratura dei punti vendita, tra i 400 e i 500 mq, dove è esposto un vasto assortimento di mobili e complementi d’arredo ma anche articoli da regalo, oggettistica per la tavola, oggetti per la cucina, oggetti per il bagno e per il giardino. I punti vendita, fino ad oggi, sono stati spesso aperti nei pressi dei centri storici delle grandi città dove hanno contribuito a ridare colore e fantasia a zone grigie e spente. Ora CO. Import sta diventando però anche un brand di punta all’interno dei centri commerciali ed è di fatto una tappa obbligatoria per chi deve arredare casa.

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PLATINUM | THE CLUB

YCCS

YACHT “IlCLUB COSTA SMERALDA potere dell’azzurro”

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on poteva che essere l’azzurro il colore ricorrente nella storia e nei simboli dello Yacht Club Costa Smeralda, a Porto Cervo: molto azzurro è il mare su cui il club si affaccia, ma soprattutto Azzurra è il nome dell’imbarcazione che nel 1983 lo rese celebre diventando la prima partecipante italiana della storia all’America’s Cup, dove raccolse un pregevole terzo posto. L’azzurro è il colore dominante del logo del club (il cosiddetto “guidone”), Azzurra è il nome della piazza antistante la sede, teatro dei principali eventi organizzati (comprese le premiazioni delle regate). L’azzurro, infine, punteggia l’arredamento della bellissima Clubhouse, fra i cui locali (oltre al ristorante, il centro benessere, le suite con terrazza a disposizione dei soci…) si distingue nemmeno a dirlo la cosiddetta Sala Blu. Fondato nel 1967, lo Yacht Club Costa Smeralda ha scritto nel corso dei decenni una storia gloriosa fatta di lusso e mondanità ma anche e soprattutto di sport, promosso in primo luogo con l’organizzazione di regate prestigiose. Se già nel 1972 si svolse la prima edizione della “Settimana delle Bocche”, destinata a diventare una delle regate simbolo del Club e presto seguita dalla One Ton Cup e dalla Sardinia Cup, è probabilmente il 1980 l’anno in cui lo Yacht Club si guadagnò definitivamente un ruolo di rilevanza internazionale organizzando due importanti campionati mondiali come il Maxi Yacht World Championship e la Swan World Cup. Venendo alla stretta attualità,

all’interno del calendario 2011 si possono invece segnalare l’Audi TP52 World Championship, l’Audi Invitational sui Melges 32 e il campionato mondiale per Mini Maxi all’interno della tradizionale Maxi Yacht Rolex Cup. Tra i numerosi successi ottenuti nel corso della storia da imbarcazioni battenti il guidone del Club, oltre alle gesta di Azzurra è invece d’obbligo ricordare l’impresa compiuta nel 1992 da Destriero, il motoscafo che fu capace di compiere in 58 ore, 54 minuti e 50 secondi la traversata dell'Atlantico dall'Ambrose Light, il faro di New York, al faro inglese di Bishop Rock nelle isole Scilly (3.106 miglia percorse alla media di 53,09 nodi pari a 98,323 chilometri all'ora). Gli accordi di piena reciprocità che legano lo Yacht Club Costa Smeralda allo Yacht Club di Monaco e al New York Yacht Club testimoniano il ruolo di primo piano che l’associazione sarda ha assunto ormai stabilmente nella promozione dello yachting a livello mondiale. Del resto il Club non vive certo di sola gloria passata, come dimostrano alcune importanti novità dell’ultimo anno: l’apertura dello YCCS Virgin Gorda - una nuova sede invernale e una marina per superyacht ai Caraibi – e il debutto del nuovo TP52 Azzurra con l’equipaggio Audi Azzurra Sailing Team sui campi di regata internazionali. Anche il futuro, per lo Yacht Club Costa Smeralda, sembra essere azzurro. Federico Sperindei

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selezione KM VERO

Un ambiente indovinato nei colori bianco e blu, con legno pregiato e stucchi di ispirazione marina al soffitto, con una bella veranda proprio sulla spiaggia.

Riccione 47838 - P.le Azzarita, 2 - Tel. 0541.648604 - 647866 - www.ristoranteazzurra.com - info@ristoranteazzurra.com


FASHION | SHOWROOM

SHOW

CROMO-THERAPY

Rosso per Lui... RED WATCH

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on è un rosso accesso, nè un rosso spento, ma un color rubino che ricorda un sorbetto estivo. Merito forse del materiale plastico, un po’ lucido, un po’ trasparente. E’ quello della collezione estiva degli orologi Nixon, allegri, colorati ed acquatici. Euro 76,00. http://www.nixonnow.com/

COME UN RE

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na base in oro e ferro intagliata a mano sulla quale spicca una pietra tonda, lucisa, rossa. E’ il gioiellino maschile del designer Marco Baroni che incastona la corniola in questo oggettino...regale. Solo per mani di grande spessore. Euro 1825,00. www.anticabottegaorafi.com/

THE RED SCARF

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uando seta e cotone si incontrano con le frange, quando i cartoon si materializzano sulla classica khefia, quando tutto ciò è colorato di due toni di rosso, ecco che nasce un pezzo di design al quale non si può rinunciare. E’ la sciarpa ricamata di Paschbeck Fummel+Kram, designer tedeschi che amano unire l’ironia dei loro ricami alla preziosità delle loro sciarpe. Un risultato unico. Da euro 378,00. www.paschbeck.de

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THE RED HAT

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l cappello si tinge di rosso! Anche il classico cappello da uomo, in cotone, con la classica banda in grosgrain (attenzione, questa ha pure un fiocco), ha deciso di cambiare colore. Quindi, invece del solito nero o grigio, ecco una variante alternativa per chi osa osare: doppio colore, nero e rosso. Un tocco cromatico anche per il più tradizionale degli accessori. Dolce&Gabbana, 135,00 euro.


PLATINUM FASHION| |CHIC&SHOCK SHOWROOM

ROOM di Marina Savarese

...Arcobaleno per Lei THE HEEL CONDOM

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ambiare scarpa per ogni occasione è un lavoro, o meglio, una spesa enorme. Ecco perchè la giovanissima Sandrysabel Ortiz si è inventata gli “heel condom”, ovvero dei praticissimi e coloratissimi cappuccetti per i vostri tacchi in grado di dare un look ogni volta diverso alla vostra scarpa. Pratici da indossare, ma scarpa in continuazione. Dai 40 dollari in su. www.theheelcondoms.com/

FURLA FLUO COLLECTION

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e Candy Bag sono arrivate a riempire di colore l’estate (e non solo). La forma è quella di un classico bauletto, ma per il resto è tutto nuovo. Realizzati in PVC sono trasparenti e colorati come caramelle. Chiusura con zip (e lucchetto), sono il must have dell’estate, in spiaggia ma anche in città. http://it.furla.com

UNCONVENTIONAL DIAMONDS

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hi ha detto che “Un diamante è per sempre” forse non aveva considerato che i diamanti regalabili possono essere più di uno. Prendi un piccolo diamante di due punti, incastonalo in un anello di silicone, aggiungi una gamma di 16 colori disponibili ed il gioco è fatto. Ecco un perfetto anello di fidanzamento...low cost. Ogni gioiellino costa solo 56 euro. www.duepuntimilano.com

OCCHIALE GIOIELLO

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rendi un occhiale, lo destrutturi e poi cerchi di renderlo prezioso. Questa l’intuizione della designer Raffaella di Montalban che ha deciso di sostituire le classiche asticelle degli occhiali con pendenti di pietre preziose che, opportunamente calibrate, riescono a stare perfettamente su chi le indossa. Un mix di moda e design super-fashion. Anche in varianti sobrie, noi li preferiamo colorati. Da euro 898,00. www.raffaelladimontalban.com/

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PISCINE E IMPIANTI DI IRRIGAZIONE


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LE TRATTORIE DEL SORPASSO di Jean-Claude Poderini

C’

hi non conosce il famoso film “Il sorpasso” di Dino Risi girato nei primi anni Sessanta? È una commedia all’italiana, con un inconcludente quarantenne magistralmente interpretato da Vittorio Gassman e un giovane studente di legge impersonato da un famoso attore francese: Jean-Louis Trintignant. Roma, Ferragosto, la capitale è deserta e i due decidono di intraprendere un viaggio in auto per una meta occasionale. La trama si sviluppa in poche ore, e la >>

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maggior parte di esse in auto.Per questo motivo la pellicola è considerata una “pellicola da strada” ovvero come dicono gli americani un “road-movie”. È la strada, e precisamente la Via Aurelia che dal centro di Roma porta verso l’alto Lazio, lo scenario dove si svolge la vicenda da un lato comica e dall’altro tragica.I due protagonisti, nel comportamento, diventano dei simboli di quel periodo storico dove finisce il sogno del benessere collettivo. E proprio questo simbolismo, vissuto nel percorso lungo l’arteria consolare, conduce verso l’evasione, la vacanza e il benessere nelle sue diverse raffigurazioni. L’Aurelia attraversava dapprima i quartieri borghesi della capitale per poi allungarsi, attraversando la campagna, verso le spiagge popolari della riviera laziale fino a quella toscana. In questo rito della festa, il viaggio si snoda tra soste in trattorie tipiche. Da allora sono state chiamate “Le trattorie del Sorpasso” quelle trattorie dal gusto triviale e sublime poste a bordostrada. Sono locali nati dall’entusiasmo di persone che, per necessità e per la passione della buona tavola, hanno saputo con fantasia e tanti sacrifici creare un ambiente dove il cliente si sente a casa e restituisce un concetto di semplicità e familiarità. Il modello è molto lontano dagli stereotipi dei ristoranti da classifica.Oltre alla struttura che più o meno li contraddistingue, sono anche i nomi che li rendono appetibili. Ricordano per esempio nomi >>

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di persone, femminili o maschili, accompagnati da una certa parentela come: Zia Emma, Nonna Lucia oppure Da Pino o Mamma Giuditta. Sono posti dove non vai solo perché il cibo è sano e ben cucinato, ma lo scegli perché ti offre delle sensazioni, dei ricordi e delle emozioni che non hanno prezzo. Questa premessa introduce l’anima di un’organizzazione di ben 29 trattorie in giro per l’Italia. L’ultima nata tra queste è il concept food court “Porto di Mare” di Riccione. È una struttura nuova, ricostruita sulle ceneri di un vecchio ristorante, di cui sono state recuperate le attrezzature tecnologiche come cucina e banconi.Situato sul porto, è un insieme di diversi concetti del mangiare. C’è la “Trattoria del Porto” dove si mangia, il “Chiosco del Porto” dove puoi fare uno spuntino sia dolce sia salato e infine la gastronomia da asporto dove propongono: antipasti, primi e secondi da asporto. La cucina è al centro e con la griglieria a vista dove puoi osservare i cuochi cucinare. In pratica si vuole recuperare un ristorante già esistente e dargli una seconda possibilità di vita. Con un intervento dell’ottanta per cento di restauro, la nuova trattoria riscopre un concetto più balneare stile anni ’50 e ’60 eliminando le parti più barocche esistenti in precedenza.

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E se l’esterno è di colore bianco e grigio chiaro, le pareti interne sono state caratterizzate da giornali tipicamente anni Cinquanta e Sessanta incollati ai muri come carta da parati. Altro dettaglio sono le bottiglie multicolore che ci ricordano i messaggi provenienti dal mare e il pavimento sapientemente decorato da mille mattonelle disegnate con tipici disegni pieni di colore. E se dal filone del film “Il sorpasso” sono nate diverse trattorie, sulla strada della memoria e sulla via della tradizione è stato creato un menù sulla via della terra e un menù sulla rotta del mare. Infatti mare e monti sono le specialità di chi ama la cucina che riprende i prodotti della montagna e dei boschi fino a coloro che gradiscono consumare il sapore tipico del mare. Lo Studio “Tausani Ferrini e Partners” non ha trascurato nessun dettaglio. Parte dall’esterno un percorso verde con piante rampicanti, fino all’intervento ecologico con orto all’interno della struttura dove i cuochi attingono le verdure per cucinare. Oltre al “Porto di Mare”, per chi si trovi dalle parti di Milano Marittima c’è il locale gemello che si chiama come da tradizione “Zi Teresa”. Il metodo della cucina è antico e ha una storia, i piatti attingono dal territorio e dalla tipica tradizione italiana. E se il principio dell’alternanza cambia il menù per assecondare le disponibilità dei prodotti stagionali, siamo altrettanto sicuri che le pietanze siano cucinate con le mani e anche con il cuore.

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V.le D’Annunzio, 1 - 47838 Riccione tel 0541.647061 fax 0541.663654 portodimare2011@libero.it


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DESIGN

LA PUREZZA DEL BIANCO Una storia di mare, nata negli anni Sessanta, che con cura e devozione ha saputo distinguersi dal contesto sociale. Da un parco giochi, passando per un piccolo luogo di ristoro, per anni il Trampolines è stata una importante realtà nella capitale balneare italiana. Oggi un nuovo progetto lo ha trasformato in una struttura che a forma di scocca navale ha saputo mantenere e rinnovare la sua storia. di Jean-Claude Poderini

E’

la prima struttura in Italia e la seconda in Europa a essere completamente rivestita di Corian.Parlo del “SUITE HOTEL TRAMPOLINES” un nuovo albergo a 4 stelle sito sul lungomare di Riccione, disegnato dall’Architetto Antonio Scarponi dello Studio Conceptual Devices di Zurigo (www.conceptualdevices.com). Il Corian è un materiale magico inventato e prodotto dalla DuPont dal 1967. >>

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DESIGN È stato rivoluzionario, nel settore industriale della produzione dei piani per gli interni, per i suoi pregi e vantaggi nella possibilità di essere prodotto in qualsiasi forma ed essere lavorabile come il legno. Si tratta di un materiale composito formato da 2/3 di idrossido di alluminio (triidrato) e 1/3 di resina acrilica (polimetilmetacrilato) con aggiunta eventuale di pigmenti colorati. Di colore bianco è di una luminosità superiore e tale da accentuare il potenziale di lucentezza senza eguali. La tonalità luminosa è ottenuta con particelle bianco opaco che creano un effetto di profondità tridimensionale. Il Corian è resistente alla luce diretta del sole e il suo colore si mantiene immutato nel tempo. È un materiale traslucente ovvero una parte della luce lo attraversa. Trasmette candore, pulizia e capta l’attenzione. È per tutte queste qualità che è stato scelto dai progettisti per rivestire l’intera struttura. Dall’esterno l’effetto è garantito, si rimane stupiti da tanta purezza. Diciotto accoglienti junior suite attendono i fortunati turisti o passanti per lavoro che vorranno per alcuni giorni stare tranquilli di fronte al mare con una veduta mozzafiato. Tre grandi terrazze a scala sul mare invitano lo sguardo a perdersi in un irraggiungibile orizzonte. Veramente, la vista sul mare è unica e approfittando dei servizi forniti dall’hotel, puoi godere di questo meraviglioso e rilassante passatempo. Il concept del design è quello di una architettura navale. Da una certa prospettiva sembra di vedere un grande yacht ormeggiato in riva al mare.

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Cremeria “Vanilla” a Riccione

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La tendenza alle strutture navali era già nell’aria e diverse architetture, negli ultimi anni, hanno seguito questo stile modernista e razionalista. L’evoluzione di questo concept si evidenzia in sintesi nella scocca esterna che rinnova l’involucro e richiama le linee navali come se fosse la ricopertura di un’imbarcazione. Nella parte inferiore, è rimasto come era in precedenza il ristorante Trampolines. Le parti interne dell’hotel e del ristorante invece sono state progettate dallo studio Sinventa di Morciano di Romagna - Rimini (www.sinventa.it) che ha realizzato e seguito i lavori. La grande esperienza nelle soluzioni di arredo per locali pubblici si evidenziano nelle soluzioni trovate e nella grande qualità e cura dei dettagli che creano un ambiente ricercato e unico. Il progetto d'interni del nuovo Trampolines si organizza intorno a tre macro dispositivi spaziali, tre attori, tre luoghi, tre distinte aree, tre esperienze spaziali: una veranda che funge da filtro tra interno ed esterno; una linea di banchi concepita come quinta teatrale che mette in scena i vari settori e la preparazione dei cibi, e una platea centrale, costituita da quattro quadrati circoscritti da archi, ognuno dei quali

Gelateria “Zattoni” a Cervia

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inquadra come in un unico piano sequenza ciascuno dei settori di lavoro del ristorante. Con sapienza e cura della tradizione i progettisti hanno saputo mantenere lo spirito del Trampolines e la sua magica storia. Nella struttura rinnovata non si è persa la storia del mare e delle sue quaranta stagioni. Si è voluto mantenere la storia di provincia, fatta di sacrifici e di evoluzioni create anno dopo anno. Con tanta passione e tenacia il Trampolines è cresciuto per tentativi, partendo dagli anni Sessanta, anni del boom economico in Italia. La riviera romagnola, da allora, ha saputo creare e mantenere quella differenza che l’ha resa unica e apprezzata nel mondo vacanziero in tutto il globo. Le sfide succedutesi sono state tante e tutte con ottimi successi e ora era il momento di dare un’altra svolta. Creare una struttura che potesse ospitare i turisti e renderli partecipi di una storia che distingue questo luogo fatto di un glorioso passato. Vai a: navigazione, cerca Il nuovo Trampolines, non è un edificio come gli altri, in lui c’è una storia di mare, ed è proprio questo a renderlo unico, il suo passato. Un luogo con una storia che il nuovo progetto vuole continuare a raccontare.


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soluzioni d’arredo per locali pubblici

via G.Marconi, 38 - Morciano di Romagna - Rimini tel. +39 0541.988988 - info@sinventa.it - www.sinventa.it


Se il vetro è tutto il tuo mondo

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Tel. 071/6608232

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VILLA

CERBARA I

fra terra e cielo

n totale armonia con la natura ritroviamo la nostra serenitĂ e i piaceri semplici della vita. Sono i colori e i profumi della campagna che ci riportano a un contatto spontaneo con lo spirito. In Italia esistono numerose incantevoli strutture ricettive, che offrono i loro spazi a chi, anche solo per un giorno, vuole rivivere il fascino e le suggestioni della vita di campagna. >>

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Oltre a passare un week-end immersi in un ambiente tranquillo, si possono organizzare cerimonie, meeting e convegni, nonché sfilate o mostre. I saloni, con i loro arredi, ci fanno rivivere le suggestioni della storia rupestre. Il pernottamento è assicurato da deliziose e suggestive suite, nonché da palazzine adiacenti che, vicine al corpo centrale della villa, completano lo spazio abitativo. Lo spazio esterno è tutto da scoprire, ci si trova inondati di verde, di strutture come chioschi e gazebo per rilassarsi e l’immancabile piscina. Una piscina nel Resort, immersa nel verde della campagna, è un altro degli incantevoli posti dove poter trascorrere il tempo durante un indimenticabile soggiorno. Una bella e rilassante nuotata nelle limpide acque, un cocktail servito con garbo sul suggestivo bordo piscina, un gustoso e colorato aperitivo renderà la permanenza una vera cura per lo spirito. In una posizione strategica, tra Urbino e la Costa Adriatica, nelle verdi colline della provincia di Pesaro-Urbino, è posizionato il Relais & Meeting “La Cerbara”. È un luogo invidiabile nelle verdi colline dove si può rivivere il fascino e le suggestioni della ricca storia rinascimentale del ducato di Urbino. >>

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La Sala della “Musica” con ottantacinque posti a sedere è completamente arredata con sedie e tavoli di pregio, in stile 1700. Mentre la Suite Battista Sforza è perfetta per un soggiorno romantico. Per chi preferisce un ambiente più naturale, c’è la Suite “La Cerbara” con uno stile più rupestre permette un gradevole soggiorno tra affreschi raffiguranti la natura. >>

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E se nella Colombaia, con vista a 360 gradi sulle colline marchigiane è possibile sorseggiare in tutta tranquillità un thè, la palazzina esposizioni, sita nelle vecchie Terme, con i suoi duecento posti a sedere è perfetta per organizzare incontri di lavoro.

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la Rivoluzione dei Sensi

La Cerbara Strada S.Piero in Tambis, 33 61034 Fossombrone (PU) T.0721.720245 C.373.7104144 www.lacerbara.com



YOUR RAIMBOW PANORAMA P Da quando il geniale Artista danese OLAFUN ELIASSON ha creato la passeggiata arcobaleno sul tetto dell’Aros Kunstmuseum (museo dell’Arte), la città danese di Aarhus è diventata “La città arcobaleno”.

di Jean-Claude Poderini

DESIGN | WORLD PROJECT

ensare cosa è successo ad una tranquilla e sconosciuta cittadina danese, ha il sapore dell’incredibile. Il genio di un artista con la fissa delle luci e dei colori ha fatto conoscere questa città e il suo museo a tutto il mondo. La novità è una passeggiata circolare di 150 metri che come un corridoio sul tetto del museo ha sbalordito visitatori sia dall’interno sia dall’esterno. Poi la magia dei colori ha fatto il resto. Da un paio di mesi sul tetto dell’Aros Aarhus Kunstmuseum in Danimarca, è possibile visitare l’installazione permanente “Your Rainbow Panorama”. Progettato dall’Artista danese Olafur Eliasson, si tratta di un gigantesco anello di vetro colorato con i colori dell’arcobaleno. >>

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DESIGN | WORLD DESIGN

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La struttura occupa tutto il perimetro dell’edificio ed è visibile da molto lontano, suscitando curiosità negli spettatori e dando un’immagine differente della città a seconda del punto di osservazione, cambiando non solo la prospettiva ma anche i colori. Ma ancor più suggestiva è la passeggiata all’interno di questo lungo corridoio circolare. Anche qui camminando cambia non solo il panorama ma anche i colori con cui lo vedi. Ammette Olafur che l’opera intende congiungere l’architettura preesistente con una nuova visione panoramica della città; un luogo in cui i confini tra interno ed esterno si confondono, suscitando incertezza e stupore in chi si trova sospeso nella passeggiata d’autore. L’emozione è spontanea e infantile. Affascinati dalla magia dell’arcobaleno e sorpresi dal genio di quest’artista, apprezziamo il nuovo panorama di una città che ora ha un suo elemento di riconoscimento. È come un faro, multicolore, alto sopra tutti i tetti della città, grande e nuovo come concetto decorativo. Non è un’architettura, non è una statua, non la possiamo definire una scultura, tutt’altro. È semplicemente qualcosa di trasparente con una forma rotonda, che trasmette buonumore come solo i colori sanno fare. Sappiamo che i colori hanno un potere terapeutico e in questo caso non è una piccola luce che ci conforta ma un’enorme struttura che proprio per la sua mole riesce a emettere tutti i colori dell’arcobaleno. >>


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A seconda di dove ci troviamo vediamo la struttura di un colore diverso e la stessa cosa avviene trovandosi all’interno dell’anello. Di notte l’effetto è maggiore per l’intensità delle luci. La trasparenza è più evidente e nella notte aumenta l’effetto luminoso , sullo sfondo nero i colori risaltano dando spazio ad un’immaginazione intensa. Sembra che silenziosamente un arcobaleno appaia all’improvviso di notte e irrompa una profondità veramente di forte impatto visivo. Come il mistero dell’arrivo di una navicella spaziale, non ha la consistenza della materia e ha una nuova collocazione nell’arte plastica. L’artista pone letteralmente gli spettatori di fronte ad un’indagine artistica. Puoi pensare che sia utopico, rivoluzionario oppure semplicemente originale. L’artista spiega che vuole unire la natura con la ricerca scientifica. Crea una struttura per stimolare nel visitatore una unicità irripetibile di capacità visiva. Tra l’incontro dell’artista e dello spettatore si trova la parola Arte, cioè l’elemento effimero che crea una emozione indimenticabile. Non sarà più l’opera d’arte ad essere indimenticabile, ma l’emozione vissuta nel momento della percezione. La luce di tanti colori ci accarezza come una irripetibile sensazione che pervade la nostra psiche, entra nel nostro corpo e fa parte di noi. Camminando nel corridoio, passando attraverso i colori, si rivive un percorso conosciuto. Ci porta ad una nuova rinascita, quella della luce sulla materia. Il percorso offre una dimensione scientifica poetica della vita e fa riflettere sul passato. Giochi di luce e riflessi colorati, sorprendono gli occhi, è una illusione tra spazio chiuso e infinito. La dimensione non inquieta, al contrario, l’artista ci aiuta e ci rivela descrivendo nuovamente la natura nella sue installazioni. Oggi lo sguardo dell’uomo scivola sulle strutture architettoniche, mentre Olafun vuole, tramite lo stupore creato delle sue strutture, aprire gli occhi di chi osserva e far riscoprire la funzione dell’occhio che non si deve limitare solo a vedere ma anche a guardare.

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B&B bertagna

DESIGN | TOP DESIGNERS

bottoli

COLOR DESIGN Progetto percettivo

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di Federico Sperindei

ue grandi designer, un solo chiodo fisso: il colore. Benché provenienti da percorsi formativi diversi, Giulio Bertagna e Aldo Bottoli si sono incontrati “inevitabilmente” sulla comune, inestinguibile spinta alla ricerca e all’innovazione nell’uso dell’elemento cromatico nel design contemporaneo. Del resto, se già nel 1984 Bottoli aveva promosso e coordinato il convegno internazionale “Il Colore nell’Architettura d’interni” in occasione del Salone del Mobile di Milano, negli stessi anni Bertagna si dedicava alla tematica del colore come studioso e consulente, guadagnandosi nel 1992 l’incarico di progettare il “piano colore” per il viadotto ferroviario di Recco (destinato a passare alla storia come un primo, vero tentativo di integrare armoniosamente un manufatto in cemento armato e intonaco grezzo in un paesaggio a valenza turistica). È il 1997 quando i due designer decidono di unire i loro bagagli di competenze fondando lo studio associato B&B Color Design, con cui da quel momento firmano le loro realizzazioni fondate sul cosiddetto “progetto percettivo”: un approccio biologico all’uso del colore nelle opere di design, attento non solo alle caratteristiche “oggettive” dei colori utilizzati ma anche e soprattutto a come l’essere umano li percepisce.

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DESIGN | TOP DESIGNERS

Le metodologie seguite dallo studio utilizzano pertanto approfondimenti di fisica, neurofisiologia, psicoendocrinologia, psicofisica della visione e psicologia della percezione, mentre l’inesauribile pulsione di Bertagna e Bottoli alla ricerca è testimoniata dalla loro carica di direttori scientifici presso l’Osservatorio Colore Interni – Fondazione Colore Brianza di Lissone (MI) e l’Osservatorio Colore Interni (un Centro Studi itinerante): due strutture di sperimentazione e scambio finalizzate ad ampliare la conoscenza del colore ed evolvere il progetto nella disciplina che viene indicata come Perception Design. I due Osservatori, con la loro attività di raccolta dati, studio e formazione, partecipano pienamente tanto al “progetto percettivo” in generale – che per la sua attenzione scientifica al funzionamento dei sensi e del sistema cognitivo umani necessita di una base di ricerca che utilizzi metodi altrettanto rigorosi – quanto alle sue applicazioni concrete. L’Osservatorio Colore Interni, ad esempio, ha contribuito nel 2010/2011 alla riqualificazione cromatica e/o percettiva di spazi quali gli uffici della nuova Provincia di Monza e Brianza a Limbiate (MI) o il Liceo Ettore Majorana a Desio, al piano di governo degli aspetti percettivo-cromatici del nuovo ospedale di

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Alba-Brà, a un progetto pilota per l’area della Stazione Ferroviaria di Lissone e il suo sottopasso di accesso alla città, e a numerosi atri interventi tesi alla valorizzazione cromatica di strutture architettoniche. Tornando ai progetti realizzati da B&B Color Design, è d’obbligo ricordare, fra gli altri, il nuovo Stabilimento Akzo-Nobel a Cernobbio (Como, 2005), guarda caso un’azienda produttrice di vernici, la cui facciata a grandi “pixel” di diversi colori richiama proprio il principio di scomposizione della luce che sta alla base della percezione umana del colore. Del 2006 è l’intervento sul Multisala Medusa Mood di Rozzano (MI), al centro di un vero e proprio “Progetto colore”, mentre nel 2008 ha visto la luce lo sfiatatoio del Porto Antico a Genova, che con la sua scala di colori tenui che si inseguono come in una spirale si inserisce in modo suggestivo (ma non invasivo) nello scenario portuale. Le tonalità a dominante verde della Raffineria Iplom a Busalla (GE) – per un importante progetto iniziato nel 2001 e tuttora in corso – sembrano invece fondere la struttura con la vegetazione collinare dello sfondo: come a ribadire che, sfruttando la percezione umana del colore, qualunque armonia tra ambiente e architettura diventa possibile.



IL

MONTICELLO

“Una giornata al Relais� Hector con in mano lo stivale del 1985 con disegni indiani, dipinto a mano con colori naturali. Articolo riacquistato dalla figlia di Nicoletta Grassi che lo avevo conservato fino ad oggi.

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er vivere una giornata all’insegna del totale relax abbiamo deciso di trascorrere il primo weekend di luglio tra le verdi colline del Monte Fiore Conca. Siamo nel “Relais Monticello” e proviamo subito la sensazione di essere coinvolti nella natura. Appena entrati nell'area riservata ci ritroviamo immersi nei colori e nei profumi di una natura incontaminata circondati da ulivi e alberi da frutta. Percorrendo il vialetto che ci conduce all'ingresso veniamo accolti da Margot e Sultan, circondati da numerosi animali da compagnia che ci indicano le vie per incontrare Monica e Massimo, i titolari di questo angolo di paradiso. Margot e Sultan sono due grandi cani che si superano a vicenda per simpatia e dolcezza, molto affabili con i bambini e con gli adulti. Entrando in casa si scoprono nuovi profumi provenienti dalla cucina dove stanno preparando torte, pane e marmellate che avremo il privilegio di degustare al breakfast. Monica ci offre del buon succo di fichi, bevanda naturale e insolita, nonché molto gustosa. Ci guardiamo intorno e ci rendiamo conto subito di trovarci in un ambiente che ci fa sentire a nostro agio. Nulla è posto a caso, c'è del gusto in ogni piccola cosa che ci circonda. Una tale chiarezza d’intenti, nel creare il clima giusto per la propria clientela, merita sicuramente di essere vista di persona. Di fronte all'accoglienza c'è un grande parco e una piscina; quindi si apre il panorama della vallata che se vogliamo esprimere con due semplici aggettivi possiamo definire: emozionante e straordinario. Il Monticello dispone di un'esclusiva piscina con suggestiva cascata ambientata nel suo immenso parco, ampi spazi per una sana e aerobica vita all'aperto, con possibilità di svolgere attività fisica in estrema pace e tranquillità. >>

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Inoltre è stata realizzata una zona wellness, una zona solarium,minipiscina Jacuzzi con idromassaggio, bagno turco, docce e zona relax con servizio di tisane e frutta. A richiesta, è possibile usufruire di un servizio di massaggi personalizzati. La sera possiamo consumare l’aperitivo sulla terrazza con panoramica vista sulla vallata. Il Relais Monticello si trova a pochi minuti dal centro di Montefiore Conca, uno dei centoborghi più belli d'Italia con una splendida vista mare e colline. La struttura, di particolare effetto, propone ai suoi ospiti ambienti eleganti e accoglienti, in un’atmosfera soffusa, tranquillità e vegetazione con i profumi della natura. Chiacchierando con Monica carpiamo alcuni importanti informazioni sull'evoluzione di questo strumento di relax e le chiedo le origini di questa iniziativa. La struttura, risponde Monica, è nata come nostra dimora personale. Poi, considerando il nostro piacere nell'accoglienza e nel comunicare e dividere con chi potesse apprezzare quanto creato, una mattina abbiamo deciso di ospitare dei clienti, quasi per scherzo, e presto festeggeremo i cinque anni di attività. Con il passare del tempo ci siamo perfezionati offrendo alla clientela ciò che ci sarebbe piaciuto trovare nei nostri viaggi. La Villa vanta camere, ognuna singolare sia nell'arredo sia nei complementi. Tutte rigorosamente eleganti, sono dotate di TV con ricezione di programmi via satellite, aria condizionata e frigo bar. Le camere arredate con mobili antichi e curate nei minimi particolari, si possono scegliere tra la vista mare o la vista vallata. E' sicuramente un piccolo centro fruibile sia da coppie sia da famiglie ma anche da gruppi di amici che intendano festeggiare momenti importanti. Monica e Massimo, con i loro cuccioloni, vi aspettano in quest’oasi in collina a due passi dal mare per trascorrere momenti magici e rilassanti dove la natura la fa da padrona. Per un soggiorno rilassante, avvolti dalla cordiale ospitalità dei proprietari, per sentirsi a casa anche quando si è in vacanza. All’indomani la prima colazione, rigorosamente all'italiana, a base di frutta di stagione, marmellate, succhi di frutta e dolci preparati artigianalmente, viene servita nella sala da pranzo e nella bella stagione sotto i porticati che circondano la casa. Serate a lume di candela, rallegrano il termine della giornata… Nelle vicinanze partono svariati sentieri per svolgere del salutare trekking e percorsi cicloturistici, si possono raggiungere altri piccoli borghi nelle immediate vicinanze. nFuori dalla città e dal rumore, è il luogo ideale per chi è alla ricerca del relax, del silenzio e della natura.

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Hector con in mano lo stivale del 1985 con disegni indiani, dipinto a mano con colori naturali. Articolo riacquistato dalla figlia di Nicoletta Grassi che lo avevo conservato fino ad oggi.


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Aviazione: Agusta Westland AW 109 Power

TRENTANNI

E NON SENTIRLI Progetto nato negli anni ’70 l’AW 109, nelle sue differenti versioni, è per eccellenza uno degli elicotteri più polivalenti mai prodotti dalla Agusta Westland. Dal 1997, la versione biturbina siglata “Power” opera nei più svariati ruoli tra cui il trasporto persone. di Andrea Latini

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ra la fine degli anni ’70, quando il costruttore Agusta Westland progettò l’A 109, un elicottero monoturbina per applicazioni civili. Abbandonate le velleità militari, il costruttore italiano si concentrò nella realizzazione di una versione otto posti. Le richieste di maggiore potenza e affidabilità imposero di concentrarsi su una variante biturbina; fu cos’ che nel 1969 vennero montate due turbine Allison 250-C14. Una ulteriore evoluzione si ebbe negli anni novanta, con lo sviluppo della versione AW 109 E, siglata con l’acronimo Power, che ottenne la certificazione JAR-OPS 3 Classe 1 Categoria A, ovvero decollo ed atterraggio anche con un motore in avaria, oltre alla abilitazione IFR in configurazione singolo pilota: operazioni consentite di notte e in ogni condizione meteorologica. Si tratta di un elicottero dalle enormi potenzialità, i cui campi di impiego si sono sviluppati in tutti i settori: trasporto luxury, emergenza, trasporti off shore e pattugliamento. Tra queste applicazioni, quella su cui ci concentreremo è quella trasporto persone, dove il riscontro avuto dall’ AW 109 Power è stato decisamente notevole.

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L’ AW 109 Power può essere equipaggiato o con una coppia di turbine Pratt and Whitney o Turbomeca Arrius; le prime sviluppano una potenza al decollo di 640 Hp per poi lavorare in crociera ad una potenza massima di 567 Hp. Le seconde permettono una potenza di decollo maggiore e pari a 670 Hp, per poi stabilizzarsi in crociera a 570 Hp. Il rotore è un quadripala che opera per un raggio di 13.04 m. L’altezza da terra del rotore è di 2.45 m con una oscillazione di 40 cm. Pari misura per l’altezza del pianale passeggeri, tale da avere un accesso molto confortevole e agevolato. La cabina viene allestita con materiali di pregio per un totale di posti che può variare fino a 6 poltrone; gli ospiti possono usufruire di una serie di comfort di intrattenimento oltre che apparati di comunicazione satellitare. La cabina dedicata ai passeggeri viene completamente insonorizzata, così da garantire un comfort di viaggio notevole, anche per lunghe percorrenze. La velocità di crociera è di 154 nodi, pari a 285 Km/h, per un range di 948 Km o 4 ore e 51 minuti di volo. La particolare configurazione della fusoliera, molto allungata e filante, permette una notevole facilità di accesso alla cabina passeggeri. Ampi anche gli spazi di carico bagagli, che troviamo sia all’interno della cabina ospiti sia nella coda per una lunghezza di 2.30 metri. L’ AW 109 Power nasce come macchina multi purpose e per questo si integra bene con differenti configurazioni senza limitarne l’efficienza. Come accennato, può essere pilotato da un solo uomo, limitando così anche i costi di gestione e potenziando il peso imbarcabile. Ovviamente è una macchina che ben si dedica al trasporto veloce di manager e vip, con un notevole riscontro anche nelle società di noleggio dedicate.

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ANTEPRIMA: JOHN COOPER WORKS COUPÉ

IL TASSELLO

MANCANTE UN SUCCESSO ANNUNCIATO? NON LO SAPPIAMO! MA QUELLO CHE È CERTO È CHE MINI HA RIEMPITO LO SPAZIO MANCANTE DELLA PROPRIA GAMMA, CREANZO QUESTA SPORTIVA COMPATTA PERFETTA COME UNA GIOVANE ATLETA. di Andrea Latini

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rivo di ogni dubbio il successo che Mini recuperò con la riscoperta della storica vettura degli anni ‘50. Simbolo di una generazione e alfiere delle mini car da città, Mini si è ricollocata come status symbol della nuova generazione di giovani: esuberanti, amanti dello stile e della moda. Però, nonostante le innumerevoli versioni e motorizzazioni, mancava sempre qualcosa; insomma la ciliegina sulla torta non era ancora stata messa. Probabilmente questo senso di non sazietà aleggiava anche ai vertici di BMW. Detto fatto, il prossimo autunno vedrà tra le protagoniste del Salone di Francoforte, la Mini Cooper Coupè, evoluzione due posti su base tre volumi.

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Tutto nasce dall’idea di voler creare un prodotto che non scomunichi il marchio e le precedenti versioni, con una estremizzazione del carattere atletico. La configurazione della scocca si basa su un’interpretazione autentica del design MINI che ne valorizza soprattutto il dna sportivo. La combinazione di superfici tese che ricordano i muscoli di un atleta, di angoli elegantemente smussati e di linee parallele riprende un linguaggio delle forme che riunisce i principi fondamentali del design MINI. Anche la MINI Coupé ha una architettura caratterizzata dalla scocca che poggia in modo robusto sulle ruote, completato da una serie di inconfondibili stilemi di design MINI, come la forma esagonale della calandra del radiatore, le cornici nere che avvolgono senza soluzione di continuità la sezione inferiore della carrozzeria, numerosi listelli e cornici cromati e, naturalmente, i grandi doppi proiettori con indicatori di direzione integrati e le luci posteriori montate verticalmente a isola alle due estremità della coda. Un’innovazione fondamentale è costituita dalla scocca della MINI, realizzata per la prima volta nel threebox-design, ovvero tre volumi. A differenza delle altre versioni, il vano motore, l’abitacolo e il bagagliaio sono nettamente separati uno dall’altro. Le dimensioni esterne donano alla MINI Coupé delle proporzioni fortemente sportive, caratterizzate da una linea bassa che tende a scattare in avanti. Decisamente caratterizzante la forma del tetto, ispirata ad un casco motociclistico, con chiari richiami grafici a prodotti attualmente utilizzati in Moto GP. Per la prima volta in una MINI viene utilizzato uno spoiler posteriore attivo per migliorare il flusso d’aria nella guida ad alta velocità. Non appena la MINI Coupé raggiunge la velocità di 80 km/h, fuoriesce automaticamente l’alettone integrato nel cofano del bagagliaio. Nella guida ad alta velocità, lo spoiler posteriore attivo riduce la portanza nella zona


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dell’asse posteriore, ottimizzando così l’equilibrio aerodinamico e, conseguentemente, il contatto con il fondo stradale. Ancora più estremizzata la versione John Cooper Works, dove il flusso d’aria è stato ottimizzato attraverso degli interventi particolarmente ampi. Il carattere minimal dell’automobile sportiva trova la propria espressione anche nell’allestimento interno. Anche la MINI Coupé è equipaggiata con un grande strumento centrale e un contagiri montato direttamente dietro al volante. I sedili sportivi di serie offrono un’ottima ritenuta laterale durante la guida sportiva. Indipendentemente all’abbinamento selezionato per i rivestimenti dei sedili, dalle modanature e dalle Colour Lines preferite, nella MINI Coupé la tinta degli interni è sempre Carbon Black. L’equipaggiamento di serie comprende inoltre un cielo del tetto colore antracite. Al fine di aumentare lo spazio per la testa, il cielo del tetto si distingue per le proprie forme ellittiche. Questo esclusivo elemento di design sottolinea il concetto di due posti; la linea bassa della scocca della MINI Coupé ne valorizza ulteriormente l’indole sportiva. Il generoso e versatile bagagliaio da 290 litri assicura il massimo livello di flessibilità. Grazie a un portellone posteriore grande, dall’ampia apertura, e a una soluzione di carico passante larga 36 centimetri e alta 20 centimetri, apribile anche dal sedile del guidatore e del passeggero, il bagagliaio soddisfa le più svariate esigenze di trasporto. Le vetture altamente sportive del marchio John Cooper Works, integrato sotto il tetto di MINI, occupano sempre un posto speciale nella gamma di modelli. Queste automobili si contraddistinguono dagli altri modelli per essere dotate di una tecnologia di propulsione derivata direttamente dalle competizioni. Un motore quattro cilindri da 211 CV con turbocompressore Twin-Scroll e iniezione diretta di benzina gli conferisco-

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no una forza enorme, assicurando così le premesse ideali per marcare nuovi primati nella disciplina principale di MINI, il divertimento di guida. Il turbocompressore modificato sviluppa una pressione di sovralimentazione superiore a quella del motore della MINI Cooper S Coupé. L’impianto di scarico speciale è immediatamente riconoscibile per il doppio terminale in acciaio inox lucidato, mentre la tipica sonorità viene percepita anche all’interno come una caratteristica del modello altamente sportivo. Il propulsore raggiunge la propria massima potenza a un regime di 6.000 g/min, la coppia massima è di 260 Newton metri e tramite la funzione di overboost è temporaneamente potenziabile a 280 Newton metri. In solo 6,4 secondi la MINI John Cooper Works Coupé accelera da 0 a 100 km/h, la sua velocità di punta è di 240 km/h. Questa evoluzione due posti di MINI non può che legare il marchio inglese ancor più ad una generazione di giovani che amano vetture sportive a tutto tondo; compatta, generosa nelle curve, semplicemente bella, per uno status symbol che non può che riconfermarsi nell’ambito delle sportive compatte.

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BOX IN BREVE BMW Italia S.p.a. Via dell’Unione Europea 1 20097 San Donato Milanese (MI) Telefono: 02/51610111 Fax: 02/516100187 Partita IVA: 12532500159 Assistenza clienti: +39 02 51610511 MINI JOHN COOPER WORKS COUPÉ motore quattro cilindri a benzina con turbocompressore Twin-Scroll, iniezione diretta di benzina cilindrata: 1.598 cm3 potenza: 155 kW/211 CV a 6.000 g/min, coppia max.: 260 Nm a 1.850 – 5.600 g/min (280 Nm con overboost a 2.000 – 5.100 g/min), accelerazione (0–100 km/h): 6,4 secondi, velocità massima: 240 km/h, consumo medio di carburante su base UE: 7,1 litri/100 chilometri valore CO2: 165 mg/km.


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“DOVE NASCONO I COLORI” Ogni anno, le prime settimane di Marzo, quando inizia la primavera, in tutta l’India si celebra la festa dei colori celebrata da indù, sikh e buddisti. di Miguel Chimal Sànchez

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oli festival o festa dei colori è una sorta di carnevale, un festival dei colori e di amore, un inno alla primavera in arrivo e alla raccolta imminente di grano. Con la speciale luna piena di Marzo viene celebrata questa usanza piena di significati simbolici legati alla stagione del rinnovamento e della fertilità. L'origine di questo festival, pieno di vitalità, si rifà a diverse e lontanissime leggende della mitologia indiana. Holi, che significa “ardente” porta la primavera al mondo e celebra la vittoria del Bene sul Male. E' una festa che coinvolge l'intera popolazione. È uno spirito trasversale a tutte le classi, caste e religioni. >> >>

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TRAVELS

Ci imbarchiamo sul Vojager of the Seas, l’imbarcazione turistica più grande del mondo, con una capacità di seimila passeggeri. È dotata di casinò, negozi, palestre, piscine, saloni da ballo e tutto quello che si può desiderare. Si parte dalla penisola di Baja California. Territorio abitato fin dall’antichità, in questa regione è oggi possibile praticare golf in complessi turistici di livello mondiale e scoprire i tesori sottomarini del Mare di Cortés. Arriviamo a Los Cabos, una delle destinazioni più belle ed esclusive del Messico. Siamo all’estremo sud della penisola di Baja California. Ci accoglie un clima caldo, con una temperatura di circa 26°C stabile durante tutto l’anno. Siamo fortunati perché siamo stati testimoni di uno dei fenomeni naturali più affascinanti che avvengono lungo le coste del Messico: il corteggiamento, la procreazione e il parto della balena grigia che avviene proprio in questo periodo. Scendiamo a terra per una romantica passeggiata in una spiaggia solitaria dove possiamo osservare El Arco, una monumentale formazione rocciosa scolpita dal mare, simbolo caratteristico di questa destinazione, dove si uniscono le acque del Pacifico e del Mar di Cortés. Si scende poi nella costa del Pacifico. È un’incredibile striscia di otre 1700 km di spiagge incontaminate. Qui si trova un clima tropicale nelle spiagge amplissime. In questa regione si rimane affascinati dalla ricchezza culturale e gastronomica delle sue numerose città e dalle ottime spiagge per la pratica del surf, della pesca e di altri sport acquatici.


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Poco più a sud si trovano tre gioielli. Nella grande Bahìa de Banderas ci accoglie Puerto Vallarta che offre alla vista un lungomare incredibile e ricco di esposizioni di sculture e il miglior artigianato di oggetti d’argento. A terra tra le sue molteplici attrattive visitiamo la Playa Mismaloya, una delle mete favorite dalle celebrità, resa famosa dal regista John Huston che, nel 1963, qui filmò ‘’La Notte dell’Iguana’’, con Ava Gardner e Richard Burton. Ci addentriamo nella città e troviamo il Palacio Municipal, decorato con murales coloratissimi, il Malecón, abbellito da romantiche sculture di bronzo. Nelle famose strade lastricate del centro, troviamo negozi e gallerie che offrono dipinti e sculture di riconosciuti artisti locali. La passeggiata prosegue sulla Marina Vallarta: lì vediamo attraccati numerosi velieri e yacht, siamo attirati da boutique esclusive e hotel che offrono servizi di grande lusso, frutto di un turismo di prima qualità. Ci incuriosiscono i numerosi ristoranti all’aperto, e visto che è già ora di cena andiamo ad assaporare gli squisiti piatti che caratterizzano la cucina locale. Mentre gustiamo pietanze da sogno, vediamo l’arrivo di navi da crociera e di yacht privati nonché l’incredibile tramonto che ha dato a questo luogo fama mondiale. Per tutto questo Puerto Vallarta è il luogo ideale per godere di una giornata di riposo e divertimento, in una permanenza indimenticabile. Ma ci aspettano altre mete e siamo già pronti a ripartire per un’altra destinazione da favola.

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L’indomani arriviamo infine alla notissima Acapulco, la cui baia è considerata la più famosa del mondo. Tra le molti attrazioni di cui possiamo fruire, scegliamo di visitare l’Isola della Roqueta e la famosa Quebrada. Nell’isola, ideale per riposare, avvertiamo una forte energia, data sia dalla visuale a dir poco fantastica sia dal vento che ci avvolge in un abbraccio vigoroso. Nel pomeriggio arriviamo alla Quebrada, un’alta e spettacolare scogliera dove tutti i giorni si può assistere all’esibizione dei coraggiosi tuffatori locali. Ritorniamo verso il mare passando per il piccolo centro antico dall’architettura coloniale. Rimaniamo affascinati dalla spiaggia, dove le onde sono potenti e a volte pericolose. Ci offrono attrazioni divertenti, ci si può lanciare con il “bungee”, adrenalinico salto nel vuoto con un elastico o volare con un paracadute, trainati da un motoscafo dove puoi ammirare l’incredibile paesaggio che offre la più grande baia naturale al mondo. Preferiamo stare con i piedi a terra e sentirci riparati dalle montuose scogliere che proteggono la baia. Siamo a Pie de la Cuesta. Qui troviamo una baia dalle acque più tranquille. Luogo famoso per i suoi tramonti. Il soave movimento delle onde sulla spiaggia ci fa da sottofondo mentre proviamo gran piacere con la degustazione degli squisiti piatti di pesce che ci offre un ristorante tradizionale. La sua incomparabile vita notturna è la migliore del Paese. Non si può sfuggire al richiamo della notte. Acapulco by night cambia faccia. Si adorna di paillette e strass, la città è viva e immersa in un enorme bagno di luci e suoni. Camminiamo sul lungomare e incontriamo i Mariachi, caratteristici complessi musicali messicani, molto eleganti e vestiti con il charro e l’immancabile sombrero. Più avanti siamo sommersi dalla musica di una discoteca che senza volerlo ci travolge. Per le strade passano jeep con personaggi curiosi che invitano noi turisti al divertimento più sfrenato. Dopo questo bagno di energia pura, ritorniamo nelle nostre silenziose cabine, pronti alla destinazione successiva. Dopo un breve e profondo riposo lo scenario cambia totalmente. Questo è il bello del Messico, ogni parte cambia atmosfera mantenendo un leit motiv: la vitalità incantevole della gente. Huatulco è un paradiso di spiagge dalle acque cristalline e sabbia dalla diversa testura. Questa destinazione è famosa per le sue nove baie d’impareggiabile bellezza con le spiagge dalle acque tranquille e azzurre. Qui si trovano i migliori campi da golf del Pacifico messicano. Baia Santa Cruz è la principale riserva ecologica del luogo con la sua straordinaria barriera corallina. La ricchezza marina di Huatulco l’ha convertita in un luogo ideale per le immersioni subacquee. Visitiamo questa destinazione turistica con soddisfazione. È sufficiente lasciarsi sorprendere dalla sua vastità naturale, dai suoi paesaggi così diversi e ricchi d’attività offerti da ciascuna delle sue baie, le quali non permettono di cogliere una visione d’insieme delle proprie caratteristiche, fino a quando non si transiti per ciascuno dei vari ambienti. L’offerta è raffinata con eleganti infrastrutture e eccellenti servizi. Ma quello che colpisce maggiormente è il calore della gente, conducendo noi visitatori alla scoperta della sua grandezza culturale, ecologica, gastronomica e artigianale.

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