Paper blog.
Pubblicazione a stampa, composta di un numero variabile di pagine a cura di Lombardini22.
Ocio.
Aprile 2018
05/22
03 Ocio La ricchezza dei significati 04
Milano sta cambiando Verso un orizzonte di rinnovamento
05
MIPIM Awards 2018 Vince Fondazione Feltrinelli & Microsoft House
06
Collaborative Design Lombardini22 + Cibic Workshop
07
Il dato è tratto Visualizzare le informazioni
08
Conformità LEED nel processo integrato BIM Progettazione di edifici future-proof
09
Embodied Carbon L’impatto ambientale dei materiali da costruzione
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La forma delle attese Genesi ed evoluzione di TUNED
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De Paris per Players Dal macro al micro, e ritorno
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Player e Layer Attori e ambiti decisionali
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City Branding Sistema città
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La città fiorisce Rigenerazione urbana e spontanea
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Design Leadership Dal bisogno allo scenario
17 Mission Critical Building Prevenzione e messa in sicurezza 18 Progetti Trieste Airport Fanocenter Oracle Italia Residenze ex Poste Salerno Hongqiao Villa Hetra S32 Fintech District Corso Como 15 EY Wavespace 34 Pubblicazioni Dicono di noi...
Credits
Concept editoriale e graphic design: FUD Tutte le foto che trovate nel Paper blog sono state scattate dai fotografi Dario e Carlos Tettamanzi, Luca Rotondo, o dai videomaker Filippo Podestà, Paolo Martelli, Malaka Studio, oppure dalle persone di Lombardini22. L’immagine di copertina è un dettaglio della scultura realizzata dal team DDLab mediante modellazione tridimensionale. 22 frame generati dall’interpolazione tra le forme di due portali e un albero che, insieme, generano un oggetto organico e fluido. Ufficio Stampa: Luisa Castiglioni | luisa@press-office.co Stampa: MARIANI Tipolitografia
91 103 112 Lombardini22 255 164 0 L22 226 35 26 DEGW 60 213 46 FUD 58 168 220 CAP DC Italia 151 27 47 Eclettico Design
Editoriale
Testo: Franco Guidi
Ocio.
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Ocio. La ricchezza dei significati
In progettazione si parla di layer per descrivere le diverse discipline che contribuiscono alla realizzazione del progetto. Possono essere accesi, se voglio vederli, o spenti, se non voglio vederli. Quando tutti i layer sono accesi, la quantità di informazioni sovrapposte è tale da non riuscire a coglierne la complessità e il senso. Nella fase di progettazione è quindi meglio accenderne pochi per volta, per concentrarsi su una disciplina particolare, approfondire e capire. Pienamente consapevoli che, una volta iniziata la fase di costruzione, non potremo che convivere con tutti i layer accesi.
Non ci siamo fermati e abbiamo allargato il campo della collaborazione ad altre specialità, per arricchire la nostra competenza progettuale, per curiosità intellettuale, per migliorare la nostra capacità di risolvere i problemi e aggiungere valore agli spazi che progettiamo. Siamo alla ricerca di quella che Robert Venturi definisce “la ricchezza dei significati” (I am for richness of meaning rather than clarity of meaning). Quella ricchezza non visibile ma estremamente concreta e tangibile: non basta realizzare un progetto, è necessario dargli un significato in cui ogni elemento è armonizzato (con sintonia).
La digital transformation è un’onda che sta travolgendo quello che oggi sappiamo fare, e che domani sapremo fare meglio. Abbiamo infatti a disposizione strumenti tecnologici che ci consentono di lavorare insieme: urbanisti, architetti, impiantisti meccanici, elettrici e di assetti speciali, progettisti multimediali, strutturisti, lighting designer, modellatori energetici, certificatori, project e construction manager, esperti di acustica, esperti prevenzione incendi, computisti, amministrativisti, esperti della sicurezza, del traffico, di big data, di physical branding, di comunicazione e tanti altri che ancora non conosciamo.
Siamo alla ricerca di soluzioni funzionali in uno scenario in cui l’ottimizzazione di una variabile può portare ad un'alterazione dell’intero sistema. Quale strategia seguire quindi? Abbiamo scelto di complicarci la vita per capire la complessità del tutto e dare risposte adeguate, che possano resistere all’impatto del tempo e del cambiamento.
Gli strumenti aiutano, ma da soli non bastano. È necessaria la consapevolezza della complessità globale, dell’importanza di affrontare i problemi con un approccio da sistema aperto, multidisciplinare e interconnesso, in cui ogni singola azione, di ogni singolo attore, ha un effetto su tutto il network e genera cambiamenti che si riflettono sull’intero progetto.
Aspira a proporsi come system integrator delle diverse discipline progettuali, invitando chi crede in questa necessità a mettersi in gioco e a immaginare un mondo di competenze dialoganti. Un mondo curioso, sfidante e divertente a cui dedicare una parte significativa del proprio percorso professionale.
Lombardini22 è nata con un DNA interdisciplinare a partire dai soci fondatori: architetti, ingegneri ed economisti.
Lombardini22 lancia il progetto culturale Players, che vuole essere un manifesto alla complessità e ai progetti sistemici in cui player e layer, attori e livelli, si integrano in un processo progettuale al passo con i tempi.
Cosa sta succedendo?
Ocio.
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Milano sta cambiando Verso un orizzonte di rinnovamento
Milano si è presentata a MIPIM 2018 in modo integrato, con i suoi cambiamenti e i nuovi progetti per il futuro. Negli ultimi anni il capitale investito nello sviluppo della città è passato da una tendenza di 30% straniero e 70% italiano all’esatto opposto. Questo significa che Milano cresce, è attrattiva per il mercato internazionale, e traina l’Italia – insieme alla Regione Lombardia - verso un orizzonte di rinnovamento e rigenerazione. Lombardini22 è pronta ad accogliere e assecondare le esigenze future della città con la sua filosofia Ready to Innovate.
a.
a. Scacco matto in Piazza Duomo a Milano
Una lettura etnografica delle migrazioni dimostra come le nuove fasce della popolazione tendano a spostarsi in determinate aree urbane che offrono servizi adeguati alle loro necessità. Di conseguenza le città devono adeguarsi ai flussi, svilupparsi tenendo conto delle generazioni future e delle loro esigenze; reinventarsi, rinnovarsi al cambiare delle esigenze, rigenerando spazi vuoti e aree dismesse, progettando soluzioni in grado di avere impatto sull’intero quartiere. Con la domanda cambia anche l’offerta del mercato, che struttura i nuovi complessi residenziali sul modello microliving: la percentuale di monolocali e bilocali sovrasta i tri/quadrilocali per spazi abitativi dedicati a single, millenials o trasferte di lavoro. Milano sta cambiando e Lombardini22 è parte di questo processo, attiva sul territorio con il proprio pensiero strategico, pronta ad assecondarne e accoglierne lo sviluppo.
Ocio.
MIPIM Awards 2018 Vince Fondazione Feltrinelli & Microsoft House
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Fondazione Feltrinelli & Microsoft House ha vinto il MIPIM Awards 2018 nella categoria “Best office & business development”. Sviluppato da COIMA, Feltrinelli Porta Volta è il primo edificio pubblico italiano firmato da Herzog & de Meuron e accoglie la nuova sede della Fondazione Giangiacomo Feltrinelli e la Microsoft House. DEGW, brand del Gruppo Lombardini22 dedicato alla progettazione integrata di ambienti per il lavoro, ha curato per Microsoft Italia il progetto di interior design e space planning: una vera e propria case history per il settore del workplace. Questa vittoria ci rende orgogliosi di essere italiani. È la dimostrazione del fatto che a vincere sono i progetti di sistema: non c’è un singolo attore che lo sviluppa, ma un network di eccellenze trasversali che collaborano per raggiungere il successo. L’Italia vince se unita.
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a. II team di COIMA e Lombardini22 alza l’Oscar del Real Estate MIPIM 2018, Palais des Festival, Cannes, Francia
Awards 2017/2018 CNCC DESIGN AWARDS 2018 Fondazione Feltrinelli & Microsoft House Milano
Microsoft House Milano Holcom HQ Beirut
BSA
CNCC DESIGN AWARDS 2017
FBF14 Milano
Centro dei Borghi Cascina, Loc. Navacchio (PI)
2017
Centro Mugello Borgo San Lorenzo (FI)
Microsoft House Milano
FBF14 Milano
BIM& DIGITAL Microsoft House Milano
Ponte sul Naviglio Milano
Auchan Porte dell’Adige Bussolengo (VR)
Cosa sta succedendo?
Sotto lo stesso tetto
Ocio.
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Collaborative Design Lombardini22 + Cibic Workshop
a.
È nel DNA di Lombardini22 essere accoglienti e aperti al cambiamento. Così abbiamo accolto Aldo Cibic e il suo gruppo nella nostra comunità di professionisti. Con CW condividiamo valori e principi: la ricerca dell’innovazione e dello sviluppo, l’ampliamento dello sguardo progettuale, la qualità del lavoro, dell’architettura e delle relazioni professionali, la soddisfazione dei clienti attraverso soluzioni innovative.
a. I Partner di Cibic Workshop. Foto ricordo
L’obiettivo è creare una collaborazione di grande valore per entrambi i brand – che mantengono la propria identità – e per il processo creativo. Iniziamo così, in modo semplice e naturale, dalla condivisione dello spazio di lavoro. Una vicinanza fisica oltre che professionale, per promuovere la collaborazione e la contaminazione reciproca di conoscenze e competenze, appartenenti a discipline diverse dell’architettura e del design.
“Il futuro del mondo si costruisce lavorando insieme, per il bene comune. Procedere soli è un concetto vecchio. Unire le forze è l’unico modello per un’integrazione di successo”. Aldo Cibic, Fondatore di Cibic Workshop “Siamo sempre accoglienti e aperti al cambiamento: con CW integriamo valori complementari ed esperienze diverse. Ma questo non è sufficiente al successo: l’integrazione deve essere basata su principi condivisi. E con Aldo Cibic abbiamo molto in comune”. Franco Guidi, Partner e AD Lombardini22
Cosa sta succedendo?
Iniziativa: DDLab
Ocio.
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Il dato è tratto Visualizzare le informazioni
a. Esercitazione interna. Immagine generata da DDLab con DATA Attractor Algorithm
a.
Il valore aggiunto di Lombardini22 risiede nell’integrazione tra processi qualitativi di know-how aziendale e strategie disruptive di implementazione. A seconda della fase progettuale si abbracciano diverse modalità digitali in modo che l’informazione venga progettata, rielaborata e visualizzata tramite un approccio tailormade. Spesso si tratta di dataset molto corposi, multilayered e complessi da interrogare. Ne deriva una spinta all’innovazione, alimentata da un’attività di ricerca e sviluppo, che declina l’uso del “dato” in tre fasi del processo: nell’individuazione delle criticità e degli input progettuali, nella risposta ai cambiamenti grazie alla flessibilità parametrica di un modello BIM e nella fase successiva di gestione dell’immobile. Ci confrontiamo spesso con elementi apparentemente lontani dal mondo della
progettazione architettonica: database complessi di tracciamento flussi, dati di misurazioni sintattiche e geometriche dello spazio, report di analisi sulla location, indagini di mercato, linee guida alla base delle scelte di marketing, leasing e design. Il progettista si interfaccia con l’architettura del codice per condurre un’analisi qualitativa su dati quantitativi che vengono interrogati in una logica di automazione algoritmica. Alla base dell’ecosistema BIM vi è la strutturazione dei contenuti informativi che, nelle varie discipline, viene declinata secondo logiche coerenti agli standard. Il processo digitale richiede un assetto organizzativo finalizzato a raccogliere e a trasmettere il dato in modo che il suo effetto si estenda oltre la consegna del progetto, attraverso
la visualizzazione customizzata delle performance dell’edificio. Ciò avviene tramite monitoraggi sull’immobile che ne garantiscono il livello di comfort, l’efficienza in termini energetici e di utilizzo nel tempo, così come la sicurezza nel controllo accessi e la valutazione dei rischi. L’obiettivo della progettazione in Lombardini22 è sviluppare un approccio dinamico, creativo ed integrato che faccia del dato il vero valore del nostro Design Thinking.
Cosa sta succedendo?
Iniziativa: L22 Engineering & Sustainability
Ocio.
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Conformità LEED nel processo integrato BIM Ottimizzare la progettazione di edifici future-proof a. Lombardini22 ha sviluppato uno strumento che permette di selezionare e organizzare le informazioni contenute nel modello BIM (il paniere), confrontarle con i target indicati all’interno del protocollo LEED (la ricetta) e verificarne la conformità con gli stessi (gli ingredienti selezionati), garantendo la qualità del processo di progettazione integrata.
RECIPE
Il mondo della progettazione e delle costruzioni è da sempre caratterizzato da processi traboccanti di informazioni di vario genere. A fronte di una naturale crescita di complessità trasversale dei dati, una delle conseguenze principali è stata l’effettiva integrazione tra le discipline progettuali, finalizzata a un maggiore controllo in termini di realizzazione, costi e trasparenza. Il processo di integrazione è una grande opportunità per promuovere un metodo di progettazione interdisciplinare verso la costruzione di edifici più green. Spesso, questa collaborazione non è facilmente ottenibile a causa di tempi limitati e una complessa interazione tra le discipline.
a.
LEED checklist
LEED goals
LEED certification process
Lombardini22 ha sviluppato processi collaborativi digitali in grado di valutare le rispondenze ai criteri LEED, analizzando le informazioni contenute nei modelli BIM (Building Information Modeling). L’integrazione del processo di certificazione LEED all’interno del BIM fornisce una valutazione in tempo reale delle scelte di progettazione, generando un feedback di valutazione sulla conformità di tali scelte con i requisiti della certificazione. I modelli BIM diventano così un magazzino di dati per valutare caratteristiche di sostenibilità durante il processo di progettazione, quando i cambiamenti possono ancora essere condivisi e coordinati tra le diverse discipline. Alla base di edifici a prova di futuro c’è una progettazione integrata e condivisa tra team, consulenti, LEED, appaltatori e facility manager. *Tratto dall’intervento di Roberto Cereda, Giulia Faccio e Andrea Meneghelli a Greenbuild Europe che si terrà a Berlino il 17 aprile 2018.
Cosa sta succedendo?
Iniziativa: L22 Engineering & Sustainability
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Embodied Carbon
L’impatto ambientale dei materiali da costruzione di Andrea Meneghelli
Nell’ultimo decennio, lo studio degli impatti ambientali degli edifici si è concentrato principalmente sull’efficientamento energetico e sulle emissioni associate al riscaldamento, raffreddamento, ventilazione e illuminazione. Il settore delle costruzioni consuma una parte significativa delle risorse mondiali, principalmente sotto forma di utilizzo di materie prime e risorse energetiche necessarie per l’estrazione, il trasporto e la produzione dei prodotti da costruzione.
*Tratto dall’articolo “Whole-building embodied carbon of a North American LEED-certified library: Sensitivity analysis of the environmental impact of buildings material” pubblicato su Building and Environment.
L’energia grigia (Embodied Carbon) rappresenta il potenziale di riscaldamento globale (GWP) dei materiali da costruzione, ovvero le emissioni di CO2 prodotta durante il processo di fabbricazione dei materiali da costruzione e la costruzione, sostituzioni di materiali e trattamento di fine vita. Tuttavia, vi è una mancanza di accordo su un metodo di calcolo dell’Embodied Carbon standardizzato, limiti associati e il coefficiente di Embodied Carbon (ECC) e database utilizzati per questi calcoli.
a. Esploso assonometrico Chinatown Branch Library, Chicago Progetto Skidmore, Owings & Merrill LLP (SOM)
Le variabilità regionali del contenuto di riciclato di acciaio e alluminio, lo spreco di prodotti, il trasporto di materiale al cantiere e la riparazione e la sostituzione previste sono studiati per una biblioteca pubblica certificata LEED a Chicago (USA) progettata dallo studio Skidmore, Owings & Merrill LLP (SOM). L’analisi della sensibilità identifica gli aspetti che influiscono sull’energia grigia per un intero edificio con struttura in acciaio con facciata in alluminio. Il metodo proposto descrive in che modo i dati raccolti durante la certificazione LEED sono una descrizione valida e rappresentativa del progetto nel suo insieme e possono quindi essere utilizzati per seguire analisi più dettagliate e specifiche.
a.
Cosa sta succedendo?
Iniziativa: TUNED
Ocio.
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La forma delle attese Genesi ed evoluzione di TUNED di Davide Ruzzon
a.
a. L’attesa degli studenti: crescere. La metafora sensori-motoria: il salto. Concept, Scuola Media di Negrar, 2016
Continuava ad affascinarmi come Louis Kahn avesse cercato per tutta la vita il modo di realizzare luoghi e architetture in grado di dare forma alle attese delle persone. Verso la fine della sua esistenza iniziò a chiamarle Istituzioni dell’uomo e a usare dei verbi per esprimerne l’essenza: abitare, incontrare, imparare e altri ancora. Un approccio legato al pensiero fenomenologico di Edmund Husserl, con una sua visione influenzata dall’esperienza in prima persona: il soggetto in rapporto allo spazio. A Pordenone nel 2012 incontro Juhani Pallasmaa e inizio un ripensamento radicale sul mondo delle scienze umane e dell’architettura: le neuroscienze, l’antropologia, la biologia, la psicologia diventano così sorelle dell’architettura. Diviene sempre più chiaro che il disegno degli spazi può agire come "seconda coscienza" dell’uomo. L’architettura è in grado di anticipare e indicare il senso della ricerca, di quella benedetta emozione che ci agita ogni mattina quando inizia
l’attraversamento della città: alzarsi dal letto, fare la spesa, partecipare a una riunione, entrare in fabbrica, prendere un treno o un aereo. Tre anni fa incontro Lombardini22 che nel 2013 aveva lanciato il progetto Empatia degli spazi grazie a un’intuizione di Alessandro Gattara e alla disponibilità di Vittorio Gallese di approfondire la relazione tra architettura e neuroscienze. Un progetto culturale che aveva visto testimonianze dello stesso Gallese, di Sarah Robinson con Salvatore Veca, Harry F. Mallgrave e Juhani Pallasmaa. Da quell’incontro nasce TUNED, un tool applicativo di indirizzo progettuale sperimentato nel progetto della scuola di Negrar e utilizzato per la residenza per anziani di Maserà. Allo Iuav di Venezia il dialogo con il nuovo Rettore Albergo Ferlenga trasforma in pochi mesi la mia proposta nel Master Neuroscience Applied to Architectural Design e lo scorso ottobre è partita la prima edizione. Da Libano,
Inghilterra, Iran, Repubblica Ceca e Italia, gli studenti hanno raggiunto Venezia per avviare un percorso di studio concepito per trasferire l’intreccio delle conoscenze tra i diversi campi del sapere coinvolti. I docenti provenienti da molte università del mondo, vedono in particolare coinvolti nel board Juhani Pallasmaa, Harry Mallgrave, Alberto Perez-Gomez, Michela Balconi, Sarah Robinson e Renato Bocchi. Le tesi di laurea saranno Post Occupancy Evaluation di edifici esistenti, condotte a partire da test rivolti agli utenti reali degli spazi, completate con le registrazioni delle risposte dei soggetti attraverso elettroencefalogramma e biofeedback. Le tesi saranno presentate alla prossima Biennale di Architettura. A Venezia, il confronto internazionale e le necessità della didattica hanno, così, alimentato la ricerca: oggi il modello di applicazione delle scienze dell’uomo al progetto è una realtà, sempre in fieri, ma sempre più raffinato.
Cosa sta succedendo?
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De Paris per Players Dal macro al micro, e ritorno b.
a.
a. Installazione "Chromosoma", 2017, cm 80x130x60 Enrico Tommaso De Paris La visualizzazione tridimensionale e poetica di uno degli elementi biologici fra i più importanti del nostro corpo. Le opere sono strutture in acciaio inox integrate da video e suoni che raccontano innumerevoli metafore parallele, minuscole comunità fluttuanti dove animali e omini galleggiano in mari di silicone colorato. b. Installazione “Genesis”, 2013, cm 50x40x60 Enrico Tommaso De Paris Scienza e arte, tecnologia e biologia si fondono per dare vita a opere complesse
A partire dagli esordi, nei primi anni Novanta, le opere di Enrico T. De Paris, artista multimediale, sono realizzate nei linguaggi espressivi più diversi, dalla pittura all’installazione, dal video alle immagini digitali, per creare una sua personale interpretazione del mondo. Tutto è immerso in un vortice di luci e suoni, vetro, plastica e acciaio che evoca il disordine costruito in funzione di un messaggio più profondo della ricerca di una nuova dimensione. De Paris è l’artista scelto per interpretare il progetto culturale Players, con l’obiettivo di ricreare il dualismo che stiamo vivendo, da gestire e guidare in modo concreto: da un lato, il disordine provocato da una sovrapposizione di dinamiche, interessi, necessità, governati da attori diversi che non rispondono a un obiettivo comune; dall’altro un insieme di attori che compongono un sistema organico che si muove agile, rapido e flessibile, ordinato e organizzato, su più livelli, operativi e strategici.
Un sistema in grado di gestire la complessità di qualsiasi situazione, micro o macro, e di raggiungere un unico obiettivo. Una sistematicità collaborativa che apre nuovi orizzonti per il futuro. “In questo momento caotico è importante amare, capire, fare esperienza. Ecco perché la mia rappresentazione del mondo è parcellizzata, frazionata, ricca, esagerata, turbolenta, gioiosa e in certi momenti tragica. Nella mia sperimentazione cerco così di individuare forme e strutture che parlino una nuova lingua, interpretando le zone più limpide e le zone oscure della realtà a divenire... ecco la voglia di futuro e in qualche modo di anticiparlo.” Enrico T. De Paris
Eventi
Ocio.
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Player e Layer Attori e ambiti decisionali Due parametri che compongono la matrice che rappresenta la complessità del mercato Real Estate, mosso da grandi player internazionali e indirizzato da linee guida e trend mondiali. Dal macro al micro, dal mercato al singolo edificio: la matrice punta a creare una cultura del progetto trasversale, dove ognuno (architetti, ingegneri, sviluppatori, fornitori…) è un player che si muove in un processo organizzato in numerosi layer. Players individua, approfondisce e valorizza il ruolo di ogni attore e le best practice di ogni livello.
MARZO
Persona
Layer
Tema
FEBBRAIO
a. Timeline eventi 2018. Concept: Players
APRILE
MAGGIO
GIUGNO
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3
4
Evento Fuorisalone 2018
Sviluppo urbanistico regionale
Nuove frontiere del sistema quartiere
La nuova offerta metropolitana di luoghi ibridi per il lavoro
Istituzionale
Masterplan urbano
Metropoli
Franco Guidi AD Lombardini22
Marco Amosso Director L22 Urban & Building
Alessandro Adamo Director DEGW
Per info scrivi a: eventi@lombardini22.com
Ocio.
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LUGLIO
SETTEMBRE
OTTOBRE
NOVEMBRE
DICEMBRE
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6
7
8
9
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La città come destinazione commerciale
Il mixed use come nuovo format di ospitalità
L’edificio come organismo integrato e connesso, BIM
Datacenter & building interconnection
Place Branding, Digital Design & Customer Experience
Christmas Party 2018
Quartiere
Quartiere
Building
Cloud
Adolfo Suarez Director L22 Retail
Giuseppe Varsavia Managing Director Eclettico
Roberto Cereda Director L22 Engineering & Sustainability
Alberto Caccia Director CAP DC Italia
Brand & Communication
Domenico D’Alessio Managing Director FUD Matteo Noto Head of DDLab
Cultura
Position Paper: XXXVI Continua a leggere i Position Paper su ocio.lombardini22.com
City Branding Sistema città
Londra, Parigi, Berlino… Le città non sono solo città, o forse non lo sono più, ma più probabilmente non lo sono mai state. Le città sono racconti, esperienze, visioni: narrazioni complesse in cui si mescolano grandi economie e vissuti individuali, sedimentazioni storiche e rapide metamorfosi, identità materiali e flussi in continuo mutamento. Se una tendenza è emersa durante l’ultimo MIPIM di Cannes, è la crescente consapevolezza delle città di doversi raccontare con efficacia, raccogliere la propria complessità e integrarla in potenti immagini di sintesi. In altre parole: brandizzarsi, facendo di se stesse un vero e proprio “prodotto” da lanciare nel grande mare della competitività territoriale. E succede. Londra è “open”, e riafferma in un momento critico la sua energica vocazione di apertura globale; Parigi è “united”, sempre la Grand Paris che sappiamo ma oggi forte di una grande visione unitaria di sviluppo a scala regionale; Bordeaux è “magnetica”, e punta su un dinamismo collettivo che diventa un fattore organico di attrattività; Luxembourg è il luogo che invita a far accadere le cose, “let’s make it happen”. Messaggi forti, chiari e ambiziosi, ma soprattutto concreti e ben
a. Luxembourg Corporate Identity, estratto. Brand Manual, www.inspiringluxembourg.lu
radicati nel reale: brand statement che esprimono contemporaneità e innovazione, che attraversano il proprio momento storico e lo declinano in visioni future con sistemi visuali d’impatto, cromie integrate, segni grafici coordinati e un immaginario visivo futuribile. Anche Milano è presente. Il suo network immobiliare pubblico-privato ha già permesso alla città di raggiungere la vetta: “Best urban regeneration project” con il progetto Porta Nuova, “Best office & business development” con Feltrinelli Porta Volta. È su queste basi concrete che Milano deve costruire (e lo sta facendo) un brand di città che rappresenti un’interfaccia seducente per investitori internazionali, un esperimento positivo in grado di ampliarsi a più attori, eccellenti e trasversali, che possano rendere la città ancora più attrattiva e capace di stimolare, coordinare e guidare i cambiamenti.
a.
Ocio.
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Cultura
Position Paper: XXXVIII Continua a leggere i Position Paper su ocio.lombardini22.com
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La città fiorisce Rigenerazione urbana e spontanea di Marco Amosso
Edifici dismessi, aree sottoutilizzate, quartieri degradati: lo sviluppo della città oggi dipende dalla capacità di reinventare l’uso degli spazi mettendo a sistema interessi e opportunità di diversa natura, puntando su una partnership pubblico/privato dalla quale non si può recedere. Il privato è spesso proprietario dell’hardware, gli edifici; il pubblico del software, gli spazi interstiziali di collegamento e di socializzazione. Gli uni senza gli altri non funzionano. Edifici straordinari in spazi degradati, edifici degradati in spazi straordinari non creano uno spazio urbano di qualità, innescano tensioni non sempre positive. La variabile più preziosa sembra essere il tempo: allineare interessi pubblici e privati su un orizzonte più breve dal quale il privato non può prescindere per ovvi temi economici e di mercato risulta primario per ottenere il massimo risultato. Grandi operazioni pubbliche di rigenerazione urbana spesso hanno orizzonti temporali troppo lunghi rispetto ai rischi che i privati possono sostenere. Bisogna così definire strategicamente quali possono essere i micro passaggi intermedi che possono rappresentare l’innesco per una rigenerazione spontanea che si allarga a macchia d’olio. Il pubblico può così fungere almeno da stimolatore, definendo la macropolitica e le linee guida di sviluppo, incentivando alcuni esempi virtuosi, innestando cultura, start-up urbane capaci di diventare virali nel tessuto intorno. Se degrado porta degrado, il bello e il buono portano a una evoluzione certamente positiva. Di fronte ai cambiamenti sociali, tecnologici, economici e culturali in corso, le città sono chiamate a modificarsi e riorganizzare lo spazio abitato in base a nuovi principi e a nuove logiche di sviluppo: da questo punto di vista i vuoti
urbani e gli spazi non più utilizzati si offrono come opportunità per ripensare le funzioni del territorio sviluppando nuove sinergie tra pubblico, privato e sociale, in senso più ampio.
a. Equilibrio e correnti. S32 Fintech District, Milano. Scopri il progetto a pagina 28
Puntare all’innovazione, non tanto, o non solo tecnologica, certamente dei contenuti e nelle esperienze che nell’uso quotidiano si possono fare, risulta fondamentale. Nella competizione crescente tra aree e attori della trasformazione urbana e per migliorare la qualità della vita nella città, l’innovazione nel disegno dei servizi offerti, la qualificazione dei modelli di sviluppo e la cura del rapporto con il territorio sono obiettivi strategici verso cui diviene prioritario orientare ogni intervento. In questo panorama, ogni singola occasione, ogni opportunità di riqualificare, ripensare, ricostruire, un edificio più o meno complesso, un ambito urbano più o meno ampio, se ben orientata, origina un flusso positivo, che può arrivare a travolgere quanto lo circonda, generando, anche per emulazione, una trasformazione più ampia. Alzare l’asticella porta tutti a confrontarsi al meglio. E la città fiorisce.
a.
Cultura
Position Paper: XXXI Continua a leggere i Position Paper su ocio.lombardini22.com
Ocio.
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Design Leadership Dal bisogno allo scenario a.
a. Visioni, scenari. Mano libera e matita su carta da schizzo Microsoft House, 2016
A volte lo spazio può nascere dalla cartotecnica. La capacità di sintesi trasmessa da quei fogli disegnati è talvolta sorprendente, soprattutto se i segni sono quelli netti di una Pilot a punta fine, opportunamente contornati con maggior spessore dove serve, e sempre neri come il pepe nero. È forse un luogo comune dire che su ogni buon progetto “c’è del pepe”, ma nel caso di cui stiamo parlando (DEGW, ormai si era capito) l’affermazione è di fatto vera: e non solo di fatto, anche di nome. Giuseppe Pepe è Design Leader di DEGW e tutti i progetti passano per le sue mani, quindi per i suoi inconfondibili disegni che costituiscono dei veri e propri tasselli di una combinatoria progettuale che ogni volta aggiunge uno step d’innovazione, sempre tarato ad hoc su ognuno dei numerosi e prestigiosi clienti per cui ha lavorato: Standard
& Poor’s, Kodak, Sky, Pfizer, Fox International, Generali Properties, Roche, Deutche Bank , Microsoft, Oracle e sono solo alcuni nomi. Nell’articolato processo che caratterizza il lavoro di DEGW, le sue principali attività sono la consulenza, la pianificazione e la distribuzione degli spazi, l’interior design. “Una volta eravamo abituati a una suddivisione del workplace in termini di ‘spazio lavoro, ancillary e supporti’; oggi diciamo ‘spazio individuale, collettivo e tecnico funzionale’. Sembra una differenza solo nominale, in realtà esprime un passaggio fondamentale: la centralità non è più sull’oggetto-strumento ma sulle persone e le loro modalità di interazione, e i nostri progetti riflettono questo.”
Cultura
Position Paper: XXXVII Continua a leggere i Position Paper su ocio.lombardini22.com
Ocio.
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Mission Critical Building Prevenzione e messa in sicurezza di Alberto Caccia
a.
a. Tutto il fascino di un Data Center Flex Data Center HP, Inverno (PV)
La pianificazione della sicurezza di un “Mission Critical Builiding” inizia dalla scelta del sito. Il fattore principale per la scelta del sito segue logiche proprie dello specifico mercato di riferimento: piani strategici aziendali, bacino d’utenza, ecc. Alcuni fattori di rischio, però, dipendono direttamente dalla collocazione dell’edificio e potrebbero non essere poi mitigabili con il progetto. La pianificazione dovrebbe prevedere, quindi, un’attenta due diligence preliminare. È ovviamente una buona pratica per tutti i progetti, ma che nel contesto Mission Critical assume un valore strategico ancora maggiore. L’analisi non dovrà solo verificare la fattibilità dell’intervento, ma dovrà interessare gli eventuali rischi che potrebbero poi ridurre la capacità di svolgere le funzioni critiche ai livelli di servizio richiesti.
Alcuni tra i principali fattori di rischio da considerare saranno: • Urbanistica, anche per valutare i potenziali rischi indotti dallo sviluppo futuro dell’area; • Classificazione sismica e idrogeologica; • Distanza dalle reti infrastrutturali (autostrade, ferrovie, aeroporti, energia, connettività): da valutare sia come fattore di successo, sia come potenziale sorgente di rischi. Intervenendo su edifici esistenti, è fondamentale un’analisi di vulnerabilità, che può riguardare sia l’edificio, sia i servizi e le funzioni ospitate. Sistemi e impianti vengono analizzati per individuare i single point of failure (SPOF), ovvero quelle singole componenti, il cui malfunzionamento provocherebbe disfunzioni nell’intero sistema. La soluzione degli SPOF è l’obiettivo principale di un intervento di mitigazione su edifici esistenti.
Il progetto di messa in sicurezza di sistemi critici attivi si dovrà confrontare con il vincolo di non interrompere l’operatività del sito. Il progetto dovrà definire le modalità operative di intervento, attraverso Method Statement dettagliati che consentano di valutare i rischi di interruzione del servizio e di organizzare le conseguenti azioni di mitigazione.
Progetti
Progetto: L22, FUD
Ocio.
a.
c. Il passeggero al centro dell’esperienza
a. Un’alternanza di pieni e vuoti, di cielo e terra per la passerella pedonale
b.
b. La prima cosa bella. Il nuovo ingresso c.
18
Ocio.
19
d. Orientarsi: wayfinding & flyfinding
d.
e.
f.
f. Didascalia di un aeroporto. Ben visibile anche in alta quota e. Parcheggia e vola. L'importanza del segno
TRIESTE AIRPORT FUD e L22 / Architettura e physical branding nuovi ingressi, concept facciate aerostazione e polo intermodale, wayfinding
TRIESTE
2018
Progetti
Ocio.
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a. Patchwork di pattern baciati dal sole
Progetto: L22 Retail
a.
b. Texture tessili: servizi su misura
b.
c.
c. Esterno notte
Ocio.
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d.
d. Galleria Timeless, contrasti di geometrie e. Dialogo parallelo tra cromie e texture
f. Galleria Urban, danza sospesa
e.
f.
FANOCENTER L22 Retail / Concept design, progetto preliminare e lighting design
FANO (PU)
2018
Progetto: DEGW
Ocio.
22
a. a. Reception con hurricane a soffitto
Progetti
b.
b. Design caldo e avvolgente: cuscini, legno e colore per l’area break c. Sala riunioni vista Roma
c.
Ocio.
23
d. Area di assorbimento stress
d.
e. e. Livelli e trasparenze riconfigurabili
f. Kitchenette: variazione sul tema Landscape
f.
ORACLE ITALIA DEGW / Space planning, interior design, modifiche impianti, direzione lavori, coordinamento della sicurezza, responsabile dei lavori
ROMA
2017
Progetti
Progetto: Eclettico Design
Ocio.
24
a. SPA, isola di sofisticato benessere
a.
b.
b. Area living: spazio, luce, respiro c. Il bagno. Un momento di relax che non potrai rifiutare
c.
RESIDENZE EX POSTE SALERNO
ECLETTICO DESIGN / Concept, progetto architettonico preliminare, definitivo ed esecutivo, interior design, direzione artistica e direzione lavori
SALERNO
2017
Progetti
Progetto: Eclettico Design
Ocio.
25
a. Bagno padronale open space a.
b.
b. Cabina armadio. Qui vestirsi è un rito
c. Brillante, come accomodarsi in un giardino
c.
HONGQIAO VILLA ECLETTICO DESIGN / Concept, interior design, progetto definitivo ed esecutivo
SHANGHAI
2018
Progetto: FUD
Ocio.
26
a.
a. Nuova identity ispirata alle decorazioni dei villini
Progetti
b.
c.
b. Infomemo: storia di Hetra e del Rione Sallustiano c. Storytelling navigabile, aka corporate website
Ocio.
27
d.
e.
d. La lunga notte del Carnevale inizia al buffet g. Benvenuti a Hetra: tetraedro di eccellenza nel cuore di Roma
g.
f.
e. Invito digitale esclusivo e non cedibile f. Eterna impronta. Shopper personalizzata
HETRA FUD / Branding, web design, editorial, event design (experience & event management)
ROMA
2018
Progetti
Progetto: L22 Urban & Building
Ocio.
28
a.
b.
a.
a. La cittĂ si specchia b. Dettaglio facciata. Sintesi e forma
c. Torre Sassetti svetta sulla Piazza
e. Armonia fronte retro. Scala di emergenza e logge
c.
Ocio.
29
d. Vicino al cielo: la terrazza dell’ultimo piano
d.
f. Milano dentro le finestre, fuori dalla loggia
f.
e.
S32 FINTECH DISTRICT
L22 Urban & Building / Due diligence, analisi edificio, concept, progettazione architettonica, impiantistica e strutturale, pratiche autorizzative, analisi acustica e requisiti passivi, progetto e certificato VVF, coordinamento della sicurezza, responsabile dei lavori, fit out MILANO
2017
Progetti
Progetto: L22 Urban & Building
Ocio.
30
a.
b. Pianta quadrata, elevazione cubica
a. Una nuova reception aperta alla cittĂ
b.
c.
c. Iconico e incastonato nel tessuto urbano e. L’inverno abbraccia Corso Como 15
Ocio.
31
d Dettaglio facciata: le lesene muovono la rigiditĂ della facciata
d.
f. Simmetria, pulizia, rigore. E affittasi uffici
f.
e.
CORSO COMO 15
L22 Urban & Building / Concept, progetto architettonico e impiantistico preliminare, definitivo ed esecutivo, direzione lavori, pratiche amministrative
MILANO
2017
Progetto: DEGW, FUD
Ocio.
32
a.
a. Attraverso le citazioni degli innovatori. Canopy: struttura in ferro tagliata al laser
Progetti
b.
c.
b. We all live in a yellow Submarine Room c. Flexible area con video mapping
Ocio.
33
d.
d. Lucida ispirazione: nero su nero, giallo spessorato
e.
f. The question of whether a computer can think is no more interesting than the question of whether a submarine can swim
e. Cambiare il punto di vista. Orientarsi verso l’alto
f.
EY WAVESPACE
FUD / Physical Branding, wayfinding, experiential design DEGW / Concept refurbishment building design, interior design & space planning, art direction
MILANO
2018
Pubblicazioni
Fonte: Imprese Edili Pubblicato: dicembre 2017
Ocio.
34
a.
a. Dall’inizio alla fine di Fatebenefratelli 14. Dieci minuti di lettura per conoscere tutto, ma proprio tutto del grande intervento di riqualificazione – estetica ed energetica – di un edificio nel centro di Milano. Ce lo racconta chi era sul campo: Roberto Cereda, Alessandro Longo e Sara Calvetti
Pubblicazioni
Fonte: Ulisse Pubblicato: febbraio 2018
Ocio.
35
a.
a. Si parla di Lombardini22 su tutti i voli Alitalia. Funzionalità, tecnologia, intrattenimento e relax sono le parole chiave degli uffici “in sharing” che attraggono realtà internazionali. Come Aldo Cibic, il nostro nuovo inquilino, che qui racconta perché ha scelto il coworking
Pubblicazioni
Fonte: Progetti e Concorsi Pubblicato: febbraio 2018
Ocio.
36
a.
a. Una contraddizione in termini: ufficio e sala giochi. Dove si incontrano? Nel progetto di DEGW per Oracle Italia, uno spazio aperto nelle postazioni operative e accompagnato da aree speciali dedicate al benessere del corpo e dello spirito. Come la Play room, la Fitness area e la Meditation room
Pubblicazioni
Fonte: OfArch Pubblicato: gennaio 2018
Ocio.
37
a.
a. La nuova sede di Prysmian Group a Milano è stata concepita come uno spazio aperto e flessibile. Da gerarchia a teamwork, da spazi chiusi ad ampie zone di lavoro e scambio: come DEGW ha interpretato lo spostamento del focus nelle dinamiche del lavoro
Pubblicazioni
Fonte: The next Building Pubblicato: gennaio 2018
Ocio.
38
a.
a. Morfologia lunare ed effetti speciali notturni, approccio integrato e certificazioni: solo alcuni dei temi trattati in questo approfondimento di Centro Sarca Milano, un progetto complesso di restyling firmato L22 Retail
Fonte: Progetti e Concorsi Pubblicato: dicembre 2017
a.
a.
Leggi tutte le pubblicazioni su ocio.lombardini22.com
Ocio.
a. Marco Amosso, partner Lombardini22 e director L22 Urban & Building, ci parla del suo ultimo progetto: S32 Fintech District. Un edificio dall'identitĂ decisa ma slegata da mode temporanee, che ospita il nuovissimo distretto milanese del fintech
Pubblicazioni 39
“Dobbiamo progettare in modo innovativo, per poterci voltare e vedere scenari futuri.” – R. C. Questa è la copia N°
di 500.
Ogni copia è stata pensata e progettata a Milano, in Via Lombardini 22, a scopo esclusivamente informativo. Hanno lavorato a questo progetto circa 180 141 persone di di cui cui 85 99 Architetti, Architetti, 32 54 Ingegneri, Ingegneri, 716Graphic Brand Designer, Designer, 11 componenti dello staff e 7 Partner. —