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Paper blog.

Pubblicazione a stampa, composta di un numero variabile di pagine a cura di Lombardini22.

Ocio.

Dicembre 2019

08/22

03 Ocio Unire i puntini 04

Spirito da startup Leader di mercato sì, ma sempre agile e ambiziosa

05

Lombardini22 a New York Le potenzialità trasversali del nostro modo di fare progetto

06

Fare rete Una voce diversa al FIDEC

07

Mapic 2019 Leisure protagonista

08

Progetto Duomo Intreccio di tecnologia e artigianalità

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Foresight 2019 Il futuro del Real Estate secondo noi

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Una plenaria speciale Riunione in quota

16 Progetti Fonti del Corallo La Birreria 8Gallery Fameccanica Inter HQ Sky Ristorante NOW Heineken HQ Undisclosed The Regency WakeUp Store Regolo Collection The mET 38 Pubblicazioni Dicono di noi

SPECIALE Plurale Trasversale


Credits

Concept editoriale e graphic design: FUD Tutte le foto che trovate nel Paper blog sono state scattate dai fotografi Dario e Carlos Tettamanzi, Marco Cappelletti, Malaka oppure dalle persone di Lombardini22. Ufficio Stampa: Luisa Castiglioni | luisa@press-office.co Gianluca Frigerio | gianfrigerio@live.com Stampa: MARIANI Tipolitografia Seguici su @lombardini22

91 103 112 Lombardini22 255 164 0 L22 226 35 26 DEGW 60 213 46 FUD 58 168 220 Cap DC Italia 151 27 47 Eclettico Design 0 87 130 Atmos


Editoriale

Testo: Franco Guidi

Ocio.

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Ocio.

Unire i puntini

Eh già, siamo cresciuti tanto e siamo diventati il primo studio italiano per fatturato. Prima o poi doveva succedere e siamo molto contenti che sia successo, perché essere primi è motivo di orgoglio. Fin dalla partenza, 13 anni fa, abbiamo scelto di seguire un percorso diverso, innovativo per il mercato italiano. Abbiamo scelto di investire sulla dimensione, consapevoli di un mercato immobiliare che si stava strutturando con attori professionali, con un’impostazione internazionale che avrebbe avuto bisogno di partner altrettanto strutturati. In questi 13 anni siamo stati testimoni e protagonisti di un cambio di tecnologia che sta trasformando la nostra industry: non solo BIM e Prop-tech ma una vera e propria digital transformation con cui fare i conti ogni giorno. Per non parlare della comunicazione di progetto, passata dalla falegnameria in house a un folto gruppo di esperti di visualizzazione, video, realtà virtuale e aumentata. In 13 anni abbiamo ampliato i nostri orizzonti, generato iniziative, sviluppato nuovi business. Abbiamo investito in ricerca e sviluppo e di recente anche in formazione. Tutto questo è stato possibile perché il mercato ci ha dato fiducia, anno dopo anno. Eh già, adesso possiamo solo scendere. Sacrosanta verità, ma facciamo la nostra corsa, ci concentriamo su quello che domani faremo meglio di oggi, su quello che ancora non sappiamo e che vogliamo imparare. Sull’ambizione di aggiungere sempre qualcosa di positivo al nostro modo di stare insieme. Ci concentriamo sull’adrenalina dei nuovi clienti, sulle sfide di quelli che abbiamo e sulla fiducia e la soddisfazione di essere richiamati. Per noi è importante arrivare a fine giornata

sapendo di aver dato il massimo, è importante pensare, progettare e realizzare: solo alla fine capiremo che percorso abbiamo fatto. Solo alla fine, come diceva Steve Jobs, saremo in grado di unire i puntini. Se le scelte saranno quelle giuste, di cuore e di testa, volgendoci indietro vedremo un bel percorso. Eh già, siamo in tanti. Poca brigata, vita beata diceva mia mamma. È vero, ma quanto è bello entrare in Lombardini22 e sentirsi addosso tutta l’energia delle persone, dei tanti professionisti che hanno scelto di fare qui una parte del loro percorso professionale? Fortunatamente mia mamma diceva anche chi si vuol bene poco posto tiene e su questo siamo imbattibili. Eh già, adesso possiamo fermarci. È vero. Possiamo sentirci soddisfatti e appagati. Ma la fame di opportunità che ha dato energia al nostro percorso non finisce qui. Lombardini22 non ha una meta da raggiungere ma un percorso da fare insieme. Insieme fra noi, con i clienti, con i partner: con chi vive gli spazi che abbiamo progettato e con la città. È un percorso sfidante ed emozionante. Eh già, viviamo un periodo speciale in una città fortunata: abbiamo voglia e bisogno di un momento di pausa e di ringraziamento per quello che abbiamo. In tutti i percorsi arriva il momento di fermarsi e guardarsi negli occhi. Noi vogliamo farlo con voi.


Cosa sta succedendo?

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Spirito da startup Leader di mercato sì, ma sempre agile e ambiziosa Lo sappiamo. Siamo la prima società italiana di architettura e design per fatturato. Lo rivela la classifica stilata come ogni anno dal Professor Aldo Norsa e dalla società Guamari e pubblicata da Edilizia e Territorio – Il Sole 24 Ore. Siamo (anche) tra le 400 aziende italiane che hanno avuto maggiore impulso nel triennio 20152018 secondo la classifica stilata da Il Sole 24 Ore e Statista. Grazie a una crescita media annua del 20,15% entriamo così tra i 400 Leader della Crescita 2020. Numeri e primati suggellano il successo della nostra società, amplificano l’orgoglio e confermano l’efficacia di un metodo multidisciplinare e multiautoriale e di una strategia strutturata di sviluppo – ponderata, costante ed equilibrata –, in grado di crescere e consolidare anno dopo anno, con una continua diversificazione in nuovi segmenti di business. Numeri e primati disvelano l’essenza che anima gli spazi sempre più ampi e più densi di via Lombardini 22: le persone. Giovane, aperta, accogliente, internazionale, la nostra comunità si compone oggi di 280 persone tra architetti, ingegneri, designer, specialisti della comunicazione.

a.

Da sempre Lombardini22 ha puntato su una dimensione di rete, e quindi fertile e vincente. Lo riconoscono i numeri, lo abbiamo visto. E, ancora più importante, lo riconoscono le persone con cui dialoghiamo ogni giorno. Voi siete una struttura così, ma avete mantenuto lo spirito della startup: un commento di Giuseppe Amitrano centra il punto. Del nostro entusiasmo. Della nostra inesausta voglia di lavorare e crescere insieme. Dell’ambizione che ci muove quotidianamente. Ora è tempo di festeggiare. Che per noi, sempre, significa guardare avanti, al futuro, alle sfide che ci chiamano, fino al prossimo progetto affinché sia basato sull’integrazione e sulla crescita personale. Come è Lombardini22.

a. Lo spazio necessario non basta più. Quanti siamo? b. Cosa farà così ridere Kenneth Frampton e il nostro Davide Ruzzon? c. Il secondo numero della rivista Intertwining (Mimesis International)


Cosa sta succedendo?

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Lombardini22 a New York Le potenzialità trasversali del nostro modo di fare progetto b. All’Istituto Italiano di Cultura Adolfo Suarez e Davide Ruzzon hanno presentato nella serata del 29 ottobre il secondo numero di Intertwining, rivista, cui Lombardini22 è molto legata, focalizzata sull’intreccio tra scienze umane e processi di progettazione architettonica. Protagonisti della presentazione nomi importanti della progettazione contemporanea, come Kenneth Frampton, Steven Holl, Susan Magsamen, Sarah Williams Goldhagen, Suchi Reddy, professionisti che quotidianamente approfondiscono una visione ampia e articolata della cultura del progetto. Grazie all’intreccio di saperi disciplinari molto diversi, come le neuroscienze, la filosofia, e l’architettura, le arti visive e l’archeologia, i direttori Sarah Robinson, Alessandro Gattara e Davide Ruzzon, attraverso i contributi originali di molti architetti e studiosi, stanno sviluppando un’ampia riflessione sull’esperienza dello spazio e la capacità di indagarne la percezione.

Riflessione cruciale perché arricchisce il ruolo e il mestiere dell’architetto, dandogli una responsabilità non irrilevante nel gestire queste ricerche: le quali non hanno l’ambizione di produrre delle ricette, perché in un progetto le variabili sono infinite e la loro sintesi non può essere demandata a un algoritmo, ma risiede sempre nell’intuizione artistica. Tuttavia quelle variabili devono essere conosciute in tutta la loro complessità interdisciplinare: Intertwining è la piattaforma editoriale che si propone di raccontarle. TUNED, il tool di Lombardini22 dedicato all’applicazione delle neuroscienze all’architettura guidato da Davide Ruzzon, è lo strumento che si propone di progettarle.

c.


Cosa sta succedendo?

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Fare rete Una voce diversa al FIDEC

Una grande alleanza tra i comparti connessi con la filiera delle costruzioni. Questo è il FIDEC – Forum Italiano delle Costruzioni – dove tutti i professionisti della filiera si incontrano. Lombardini22 era l’unica società di progettazione presente in questo inedito format di incontri professionali. Una voce diversa per portare un punto di vista nuovo nel settore. Per una società come la nostra, aderire a FIDEC 2019 è un fatto in qualche modo naturale. Lombardini22 ha sempre puntato su una dimensione di rete, plurale, eterogenea e aperta alle specificità di tutti gli attori che compongono la filiera delle costruzioni, ma anche alle differenze e a saperi apparentemente lontani. Per noi “fare rete” significa anche costruire delle mappe di riferimento multidisciplinari che ci aiutino a orientarci, e a prendere le decisioni giuste: abbiamo sempre seguito questo approccio sia nella professione sia nella ricerca e anche quest’anno, con Foresight 2019, abbiamo avviato una piattaforma di confronto sul futuro del nostro settore “contaminata” di saperi diversi. Per un professionista del Real Estate è fondamentale rinnovare costantemente la propria cassetta degli attrezzi, e poiché non c’è disciplina che singolarmente disponga degli strumenti sufficienti per affrontare la grande complessità attuale, è fondamentale condividere reti di competenze ed esperienze le più ampie possibili, che ci facciano intravedere il nuovo. Con questo spirito Lombardini22 è cresciuta tantissimo, abbiamo sempre imparato dalle differenze e dalle specificità e continuiamo a imparare.

a.

a. Lombardini22 al FIDEC. Da sinistra, Paride Falcetti, Matteo Saiu, Laura Colosi, Ludovica Rossi, Francesca Mazziotti, Luca Teofani e Giulio Drudi


Cosa sta succedendo?

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Mapic 2019 Leisure protagonista Come integrare il Leisure nel Retail mix? Come renderlo economicamente sostenibile? Leisure e Retail, pur non soddisfacendo gli stessi bisogni perché con funzioni e motivazioni differenti, condividono la forma esperienziale con cui si propongono al pubblico. Così come nell’Hospitality dove il cliente di un hotel non compra un letto o una camera, bensì l’esperienza di un buon soggiorno, Leisure ed Entertainment, in quanto esperienze e, più precisamente, esperienze di tipo sociale, generano un valore tanto più alto quanto più lo spazio è condiviso.

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b. Un esempio firmato Lombardini22 dell’importanza della componente Leisure negli spazi Retail c. La nostra delegazione a Cannes: Tiziana Bardi, Adolfo Suarez, Bianca Procino e Paolo Facchini

I nuovi sviluppi del Leisure chiedono pertanto nuove ancore nel Retail, ossia nuove aree espressamente dedicate al divertimento e all’attrazione di grandi flussi con un significativo e positivo impatto sulla catchment area. A conferma delle tendenze descritte, l’ambizioso TO Dream, un nuovo polo commerciale sviluppato da SAL Service e progettato da Lombardini22. L’intervento comprende un albergo, un edificio adibito ad uffici, un Urban Mall con 45.000 mq dedicati allo shopping e alla ristorazione, un Leisure Park di 30.000 mq e circa un chilometro di verde attrezzato. La nostra campagna per Mapic 2019 Diversification descrive il concetto di complessità e varietà delle soluzioni che oggi chiede il mondo Retail e che noi siamo in grado di proporre: differenziazione di scala, di formati e attività progettuali ma anche di esperienze e background di ciascun membro del nostro team. Una forza trasversale che ci contraddistingue, consolida la nostra posizione e ci permette di proiettarci nel contesto internazionale.

c.


Cosa sta succedendo?

Ocio.

Progetto Duomo

a. Il merletto, per sua natura bidimensionale, si trasforma grazie alla modellazione 3D

Intreccio di tecnologia e artigianalità

a.

Duomo nasce dalla volontà di unire tecnologie all’avanguardia all’unicità del lavoro artigianale, per meglio esaltare l’essenza geometrica del “nodo vinciano”, tema principale dell’opera d’arte, nell’anniversario dei 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci. Il progetto, realizzato per la 14° Biennale Internazionale del Merletto di Cantù, è nato dalla sinergia tra le merlettaie del Comitato per la Promozione del Merletto e progettisti di Lombardini22 che hanno creato un’opera eccezionale. Il merletto, per sua natura bidimensionale, assume spazialità appoggiandosi a una struttura a doppia curvatura, realizzata mediante software di modellazione 3D e tecniche di produzione innovative. La complessa forma della base, che richiama la sagoma di una cattedrale - quale rimando al Duomo di Milano è frutto di una modellazione parametrica tramite algoritmi, seguita dalla stampa 3D delle nove parti che compongono la struttura.

La trama del merletto è caratterizzata dalla ripetizione dell’unità geometrica del nodo sublime, come componente di una griglia regolare, gradualmente trasformata dal bordo verso il centro del merletto, in modo da esaltare la geometria del nodo e dare dinamicità alla composizione. Le merlettaie Mariachiara Mazza e Ornella Terraneo hanno ricamato per 600 ore notturne, poiché ritenevano che nel totale silenzio fosse più facile concentrarsi, considerando la difficoltà del progetto. Spingere il merletto oltre la sua natura e dotarlo di tridimensionalità è stato l’input progettuale che ha permesso di enfatizzare il genio Leonardesco grazie alla maestria delle merlettaie e al supporto di strumenti tecnologici avanzati, e creare un’opera unica nel suo genere per eleganza e innovazione.

8


Ocio.

b. La maestria senza tempo delle merlettaie: Mariachiara Mazza e Ornella Terraneo

b.

c. 600 ore di lavoro per realizzare l’intreccio manuale dei filati

c.

d.

d. La complessa forma della base richiama la sagoma di una cattedrale, il Duomo di Milano

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Eventi

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: Torre Allianz

Ocio.

10

Foresight 2019 Il futuro del Real Estate secondo noi a.

Maria Grazia Mattei Gestire la complessità del futuro La guru della cultura digitale Maria Grazia Mattei (MEET Digital Culture Center) ci ha parlato di un futuro dominato dalle tecnologie, dove la società sarà sempre più interconnessa e il nostro stile di vita verrà condizionato da big data, intelligenza artificiale e il machine learning. Questa evoluzione va osservata non solo dal punto di vista tecnologico, ma soprattutto culturale per acquisire consapevolezza e non rischiare di restare schiacciati dall’uso pervasivo delle tecnologie.

a. Maria Grazia Mattei, fondatrice e CFO di Meet the Media Guru

Chris Kane

b.

b. Chris Kane, fondatore e direttore di Six Ideas

Il nostro dovere per le nuove generazioni Oggi per i leader del Real Estate la sfida è capire come navigare attraverso la tempesta perfetta di volatilità, incertezza e ambiguità. Per Chris Kane, pensatore strategico fondatore di Six Ideas, in questi ultimi anni il gioco è radicalmente cambiato. Le persone, il loro stile di vita e l’ approccio al futuro sono cambiati. È necessario che i player del settore inizino a guardare la realtà in modo non convenzionale, valorizzando le connessioni tra le persone e generando una rinnovata comprensione reciproca. Questo atteggiamento più aperto e lungimirante potrebbe cambiare il modo di progettare e vivere i nostri edifici e gli spazi di lavoro, garantendo così un lascito sostenibile ai nostri figli e nipoti.


Eventi

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: Torre Allianz

Ocio.

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Cura del territorio e delle persone

Sociologo illuminato, propone un’alleanza tra le persone per creare un valore condiviso che ci conduca verso una stessa direzione. Coloro che producono valore sono quelli che tessono le fila della comunità, rimettendo insieme le esigenze economiche, sociali e politiche. Dopo anni di consumismo estremo, considerare solo la sfera economica, ragionando unicamente su produzione e consumi non basta più. In futuro l’asse produzione-consumo si reggerà soltanto se riusciremo a bilanciarlo con l’attenzione e la cura del territorio e l’investimento sulle persone. In questo modo saremo in grado di mettere al mondo qualcosa di nuovo e positivo, lasciando una traccia per le future generazioni.

c. Mauro Magatti, preside della Facoltà di Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano

Mauro Magatti

c.

Maurizio Crippa

La velocità di trasformazione di Milano Maurizio Crippa ci fa notare che da qualche anno la nostra città si è trasformata con grande energia e impressionante velocità: non più grigia e fumosa, come raccontata nei quadri di Sironi, ma colorata, sostenibile e seducente. Un processo virtuoso che potrebbe però portare ad accontentarsi di se stessi e avviare un processo di descrescita. Se infatti il successo è troppo impetuoso rischia di esercitare una forza centripeta, di risucchiare quello che ha intorno. Milano oggi ha bisogno invece di ottimismo, capacità inventiva e sviluppo tecnologico, o come cantava De Gregori, di altruismo, fantasia e forse anche di un po' di anarchia. d.

d. Il vicedirettore de Il Foglio Maurizio Crippa


Eventi

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: Torre Allianz

Stefano Mancuso

Ocio.

e.

L’insegnamento delle piante alla società Se vogliamo migliorare il nostro modello sociale non possiamo fare a meno di imparare dalle piante. Stefano Mancuso ci fa notare che gli esseri vegetali, a differenza di noi animali, organizzati secondo un'architettura piramidale e gerarchica, sono delle reti, in cui tutte le funzioni organizzative sono decentrate e distribuite, senza che ci sia un vero “capo”, un centro di comando. Perché dunque non ispirarsi a questo modello vegetale quando pensiamo al futuro della nostra società? Forse le piante hanno già inventato il nostro futuro.

e. Il biologo Stefano Mancuso, professore presso l’Università di Firenze e autore di opere cardine come Plant Revolution.

f.

Marco Marcatili

I cambiamenti socio-culturali del mercato immobiliare Oggi, ci dice Marco Marcatili, le esigenze della popolazione che vive le città sono molto diverse da quelle che hanno sempre caratterizzato la domanda. Se il Real Estate promuovesse modelli alternativi alla crescita dovrebbe mirarea dare maggior importanza alla responsabilità civile, considerando non solo le componenti tecniche della progettazione e della costruzione, ma anche nuovi elementi come la qualità delle relazioni umane e le sfida sociale o ambientale che dovremo affrontare. Il cambiamento è inevitabile, ma cambiare diventa una scelta.

f. Marco Marcatili, responsabile Sviluppo di Nomisma

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Eventi

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: Torre Allianz

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Letizia Cantini e Olaf Schmidt

L’impatto degli immobili nella contemporaneità Il Real Estate non può più fondarsi su paradigmi del passato e rimanere chiuso in se stesso. Secondo Letizia Cantini sarebbe opportuno intraprendere un nuovo percorso di valore, focalizzandosi maggiormente sugli utenti finali e arricchendo il settore immobiliare di nuovi valori cardine come la sostenibilità. L’esigenza di attenzione verso il cambiamento viene sottolineata anche da Olaf Schmidt che sollecita i professionisti italiani ad essere maggiormente reattivi nei confronti dei temi green per attrarre così investitori stranieri, neutralizzando le difficoltà burocratiche che invece li disincentivano.

g. Letizia Cantini, COO di Svicom, in dialogo con Olaf Schmidt, partner di DLA Piper

g.

h.

Regina De Albertis e Giuseppe Amitrano Conciliare evoluzione della domanda ed investimenti Che si tratti di residenze o di spazi comuni diventa sempre più importante progettare in maniera flessibile, pensando in anticipo ad una possibile rimodulazione degli spazi. Per Regina De Albertis una delle chiavi potrebbe essere considerare la domanda segmentata non come un ostacolo, ma come oggetto di studio continuo. In quest’ottica, sottolinea Giuseppe Amitrano, sarebbe utile già in fase progettuale iniziare a mettere in primo piano il cliente e gli utenti, anziché dare precedenza agli investitori finali.

h. Regina De Albertis, presidente di ANCE Giovani e consigliere delegato di Borio Mangiarotti, sul palco, con Giuseppe Amitrano, CEO di GVA Redilco

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Eventi

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: Torre Allianz

Ocio.

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Stefano Venturi

Il ruolo del Real Estate nella rigenerazione delle città Come sta accadendo a Milano, il mercato immobiliare deve assumere il ruolo di sostenere e favorire la rigenerazione urbana, fornendo spazi nuovi alla città che cambia. L’aumento della popolazione, le nuove esigenze di spostamento e di lavoro devono trovare risposta in luoghi dinamici e flessibili, ripensate sulle necessità dei cittadini. Come sottolineato da Stefano Venturi, le nuove modalità di interazione messe a disposizione della collettività rappresentano un volano per rilanciare le città e dare impulso a un vero e proprio “rinascimento italiano”.

i.

i. Stefano Venturi, vicepresidente di Assolombarda

Dario Di Vico L'impatto dei megatrend

l.

Spesso, quando si individuano megatrend di cambiamento, si fatica a prevedere il momento in cui potranno trasformarsi in azioni con un riscontro concreto sulla nostra vita. Oggi invece siamo in una fase in cui queste tendenze hanno un impatto reale sulla nostra società: una conferma che rende ancora più significativo lo sforzo di lungimiranza che stiamo facendo qui, insieme.

l. Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera, moderatore della giornata di lavori

Tutto l'evento su foresightmilano.it


Eventi

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: Torre Allianz

Ocio.

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Una plenaria speciale Riunione in quota

a.

Abbiamo concluso l’evento Foresight 2019 con la nostra consueta chiacchierata con l’Amministratore Delegato che, per la prima volta, si è tenuta fuori casa. Al 47° piano della Torre Allianz siamo saliti in 280, abbiamo presentato i nuovi arrivi, ci siamo guardati indietro e proiettati in avanti per capire, tutti insieme, cosa ci riserva il futuro. Foresight per noi è lungimiranza, è la capacità di vedere un po' al di là delle piccole increspature giornaliere, dei piccoli o grandi cambiamenti. È cercare di leggere quello che effettivamente è più profondo, quello che sta succedendo oggi e che ci accompagnerà nei prossimi anni.

a. Il momento delle presentazioni: oltre 40 nuovi collaboratori per Lombardini22

c.

b.

b. Entusiasmo incontenibile

c. Giulio, Marco ed Elda sorridenti in prima fila


Progetti

Progetto: L22 Retail

Ocio.

16

a.

a. Il cielo azzurro riflette i fiori stilizzati b. Pattern di ispirazione floreale

b.

c.

c. L’ambiente è espressivo e identitario


Ocio.

17

d. Un ingresso non comune, che si fa ricordare

e.

e. Fiori luminosi in spazi ampi

d.

FONTI DEL CORALLO L22 Retail / Concept, progetto architettonico preliminare, definitivo ed esecutivo, interior design, fit out, direzione artistica

LIVORNO

2019


Progetti

Progetto: L22 Retail

Ocio.

18

c. Spazi ruvidi e modernissimi e gioco grafico

a.

b.

a. Il nome è chiaro, rievoca la vita che fu dell’ex stabilimento della birra Peroni b. Numerosi i rimandi figurativi al passato, per chi ha occhi per guardarli

c.

LA BIRRERIA L22 Retail / Concept, progetto architettonico preliminare, definitivo ed esecutivo, interior design, fit out, direzione artistica

NAPOLI

2018


Progetto: L22 Retail

d. Più spazio al cibo e alla convivialità

Ocio.

19

d.

e. Lo sappiamo, la parola icona è abusata. Noi la usiamo lo stesso

f. Dove venivano prodotte auto ora si produce divertimento, relax e shopping

e.

f.

8GALLERY

L22 Retail / Concept, progetto architettonico preliminare, definitivo ed esecutivo (di alcune aree), interior design, CSP, direzione artistica

TORINO

2020


Progetti

Progetto: L22 Engineering & Sustainability, DEGW, FUD

Ocio.

20

a.

a. Smart manufacturing + smart working

b.

c.

b. Lamelle di sole, tra interno ed esterno, luce e aria c. Tecnologici per tradizione


d. L’importanza degli impianti meccanici, elettrici, energetici per la funzionalità e il comfort ambientale

Ocio.

21

d.

e. Un’articolata modulazione di pieni e vuoti, privacy e socialità

e.

FAMECCANICA

L22 Engineering & Sustainability / Progettazione preliminare e progettazione esecutiva impiantistica, consulenza acustica DL, RL, CSP, CSE DEGW / Progetto preliminare ed esecutivo architettonico FUD / Physical branding SAN GIOVANNI TEATINO (CH)

2019


Progetti

Progetto: DEGW, FUD, Atmos

Ocio.

22

a. L’orgoglioso palco dei trofei

a.

b.

b. La sobrietĂ del lavoro quotidiano c. La storia della squadra, la celebrazione dei suoi simboli

c.


Ocio alla community

Speciale

Dicembre 2019


Ocio alla community

Speciale

Dicembre 2019

Silos & Empires dicono gli inglesi di quelle

in quota e ad altezze diverse. Passaggi,

chiamiamo ‘formazione assistita’, un po’ come la

organizzazioni verticalizzate in cui ogni

connessioni e attraversamenti orizzontali fissi

ramo d’azienda è un piccolo regno che

e mobili.

si occupa del suo settore di riferimento, orgogliosamente autonomo nella torre dei propri saperi e competenze iperspecializzati

Uniamo punti, interni ed esterni.

pedalata assistita, perché non è pensabile che con pochi incontri e colloqui ci si possa trasformare

magicamente in talenti della relazione! Allora

l’idea è che ognuno sia stimolato e faccia leva su

queste informazioni, ma poi si eserciti e le pratichi nella vita quotidiana.

e talvolta sospettoso nelle relazioni trasversali.

Lo facciamo nella pratica professionale –

Lombardini22 è di certo una struttura

d’altra parte è il nostro DNA – offrendo al

Poi c’è il livello informale, le iniziative

(anche) a silos, e del resto gli specialismi

mercato ‘pacchetti’ integrati di competenze

di autoformazione che emergono, come

esistono e sono strategicamente alimentati:

e servizi diversi e complementari, e lo

si suol dire, ‘dal basso’ e si sviluppano

siamo Urban & Building, Retail, Engineering

facciamo a livello istituzionale, introducendo

spontaneamente all’interno della comunità:

& Sustainability, siamo Workplace

internamente gruppi di lavoro e attività di

autogestite, sostenute e incoraggiate.

Consultancy & Design, Branding &

formazione trasversali.

Communication, Hospitality & Residential Luxury, e ancora, siamo Building Physics

Istituzionalmente è stata avviata, ormai da

e Data Center Design & Construction, e

due anni, un’attività di coaching con un

inoltre Visual Computational e Neuroscience

processo di formazione sulle soft skills, cioè

& Architecture.

tutte quelle competenze umane e sociali che aiutano il dialogo e la comunicazione.

Se siamo in trecento e ognuno racconta una cosa nuova, si può dar vita a un congegno che diventa un incredibile arricchimento per tutti.

Con buone probabilità fioriranno specialismi

Con un’alternanza tra momenti di colloquio

nuovi e sempre più focalizzati e approfonditi.

individuale e formazione di gruppo su

Questo è il manifesto della Midweek

Visto di profilo, e da lontano, tutto ciò

diversi temi – la negoziazione, la relazione

Madness, la “follia” di metà settimana

potrebbe assomigliare a un cluster di torri.

ecc. – si è arrivati finora a formare tre gruppi

che chiama a raccolta periodicamente i

Ma se avviciniamo lo sguardo vediamo che

trasversali di circa sessanta persone. Sono

lombardiniani per condividere contenuti

tra le torri abbiamo sempre costruito ponti,

pillole didattiche – dice Franco Guidi – che

che vanno al di là della routine lavorativa


Ocio alla community

Speciale

Dicembre 2019

quotidiana. Partita sulle prime in sordina e

iniziative trasversali: corsi di inglese, palestra,

prima diverse caratteristiche.

quasi in punta di piedi, ha iniziato a occupare

‘fantacalcio’ e così via).

Attingendo liberamente da Paolo Venturi e

durante l’ora di pranzo il sottotetto della palazzina di via Lombardini 22, l’affaccio su strada della factory, per poi prendere piede e migrare in diversi punti: il cosiddetto “unplugged”, i gradoni della piazza all’ingresso e altri ancora, fino a generare un effetto sorpresa sui luoghi di volta in volta deputati. L’idea nasce dai più giovani

Quanto più ognuno diventa attore di questi processi, tanto più si consolida un senso di appartenenza e di gratificazione, personale e collettivo.

che vogliono mantenere fluido lo spirito

Flaviano Zandonai, la trasversalità operativa di questa cross zone scalare è un presidio che, non riguardando una singola unità organizzativa ma attraversando il sistema nel suo complesso, può dare luogo a potenziali momenti di innovazione anche inattesi. Si creano percorsi che coinvolgono persone e competenze diverse, dove le dinamiche

di ricerca e apprendimento organizzando

Lombardini22 si è configurata con strutture

formali si alleggeriscono per far prevalere

incontri e letture su argomenti diversi: tesi

organizzative per business, per tipologia

altre modalità: sperimentalismo, learning

di laurea, lezioni universitarie, esperienze

di servizio – che tuttora sta creando e

by doing, fertilizzazione incrociata; genera

all’estero, storie di startup, temi tecnici

affinando – attraverso gruppi di persone che

forme di apprendimento (e di produzione)

(sull’impiantistica, sui diagrammi), anche

si rivolgono direttamente a un mercato di

inter-settoriale, valorizzando l’intelligenza

ospitando professionisti esterni ed esperti

riferimento, ne capiscono le logiche e, in

collettiva tanto quanto le singole competenze

interni.

qualche modo, vi si adattano con efficacia.

tacite; riconosce come nucleo organizzativo il

Tutte le iniziative descritte intersecano

team working e i modelli peer-to-peer.

Si creano così dei gruppi che ruotano

l’organismo strutturato e ne connettono

Ma soprattutto, rafforza un sentiment

nel tempo e si coalizzano per interessi,

i diversi punti in modo laterale e anche

comunitario generale, di cura delle

che attraversano le diverse business unit

interstiziale. Si potrebbe dire che configurano

persone, di rinforzo collettivo: si impara

mettendole in relazione tra loro secondo

una buffer zone organizzativa1? Non

orizzontalmente, si coltivano rapporti umani

schemi non formalizzati, e a loro volta

precisamente, piuttosto concorrono a fare

incrociati, si sta (e si lavora) meglio.

tendono a diventare essi stessi comunità

di Lombardini22 una grande cross zone

(si possono aggiungere altre e diverse

complessiva, e tuttavia condividono con la


1

il conce

tto di bu ffer zon e

organiz

zativa è

descritt o nel lib

ro di P.

Venturi e

F. Zand o

nai, Dov e

. La dim

ensione

di luogo

che rico

mpone

impresa

e societĂ , EGEA ,

Milano 2019.


Ocio.

23

d. Tutto coordinato, e studiato e. Anche le pareti sanno raccontare una storia

d.

Il campo da calcio c’è sempre. Qui sul soffitto, si rivela grazie alla luce

f.

e.

f.

1908 INTER HQ

DEGW / Interior design, fit out, direzione lavori FUD / Physical branding, direzione artistica Atmos / Acoustic design, lighting design

MILANO

2019


Progetti

Progetto: DEGW

Ocio.

24

a. a.

a. Free flow per 1500 pasti al giorno

b. L’interior design come strumento per sensibilizzare sui piÚ importanti temi del pianeta

b.

SKY RISTORANTE

DEGW / Space planning, interior design, engineering, lighting design, site supervision, H&S

MILANO

2019


c. Tecnologia e design integrati per elevate performance acustiche

Progetto: DEGW

Ocio.

25

c.

e. Condivisione e benessere per la grande cucina in contatto con la terrazza

d.

d. L’energia vitale del verde, anche in ufficio e.

NOW

DEGW / Space planning, interior design, engineering, acustic design, site supervision, H&S, workplace change management & communication program

MILANO

2019


Progetto: DEGW, FUD

Ocio.

26

c. Ogni ambiente ha la sua personalità

Progetti

a.

a. Circondati dalla forza della natura, in bianco e nero

b.

b. L’informalità dell’incontro


Ocio.

27

d.

c.

e. Cinema o sala meeting? Entrambi!

e.

d. Concentrazione ovattata per attivare il pensiero

HEINEKEN HQ

DEGW / Space planning, interior design, engineering, graphic design, site supervision, H&S FUD / Physical branding, direzione artistica

SESTO SAN GIOVANNI (MI)

2019


Progetti

Progetto: Eclettico Design

Ocio.

28

a. Per i masai il bianco è purezza. Per noi il candore è relax

c. a.

c. VastitĂ degli spazi, cromie, segni e tessuti: tutto richiama lo spirito di un continente

b.

b. La tradizione affascinante e misteriosa delle maschere africane


Ocio.

29

d.

d Composizioni ardite omaggiano la cultura e l’artigianato locale

e.

e. Vista sulla foresta (e sugli elefanti) o sulla baia di sabbia bianca?

e.

UNDISCLOSED Eclettico Design / Interior design, concept design, masterplanning coordination

UNDISCLOSED

2020


Progetti

Progetto: Eclettico Design

Ocio.

30

b.

a. Le ampie aperture su quattro lati: caso molto raro per una cittĂ densa come Roma b. Lo stile e il design si affinano con riferimenti diretti al genius loci

a.

c.

c. Le molteplici direzioni del progetto abbracciano contemporaneitĂ e tradizione


e. Le stanze sono spazi ottimizzati di comfort e attenzione al cliente

Ocio.

31

d. d.

d. Inserti e decori metallici si scaldano con tessuti virati su tonalitĂ tenui e.

THE REGENCY Eclettico Design / Architectural design concept, preliminary, executive, interior design, art direction, construction supervision

ROMA

2020


Progetti

Progetto: FUD

Ocio.

32

b. La palette cromatica pink gold si declina con colori effetto cangiante dal rosa chiaro fino a un azzurro più acceso a.

a. Shopping sì, ma prima un test dei prodotti al beauty bar e un confronto con il mondo, in tempo reale, al photobooth

b.

c.

c. Uno spazio luminoso, fluido e organico dai ritmi ondulati e sinuosi

d. L’effetto cangiante delle tinte pastello è ripreso anche sulla fascia della scala mobile


Ocio.

33

e.

b.

e. Le vetrine su via Torino invitano a vivere una nuova shopping experience

d.

WAKEUP STORE

FUD / Retail experience: interior design, communication design, brand identity, customer experience, wayfinding, furniture design

MILANO

2019


Progetti

Progetto: FUD

Ocio.

34

b. Il valore dell’essenziale

b.

a.

a. Una prospettiva nuova, fresca, pulita

c. Bilanciamento armonico di forme, texture, cromie

c.


Ocio.

35

d.

d. Ispirazioni su ogni supporto

e. L’astrazione matematica diventa bellezza e funzione

e.

f.

f. L’esperienza tattile e materica come strumento di lavoro e di suggestioni

REGOLO COLLECTION FUD / Collection strategy, product design, concept e naming, branding, graphic design, editorial, website, social media marketing

ODERZO (TV)

ongoing


Progetto: DDLab

Ocio.

36

a.

a. Sistema Wood-Skin per lo sviluppo di superfici a doppia curvatura

b.

d. La modellazione parametrica del tavolo di registrazione, sviluppata tramite algoritmi

Progetti

d.

b. The mET (m2o Planet): una roccia impatta in radio


Ocio.

37

c.

c. Lato speaker, il regno di DJ Albertino

e. Alla consolle DJ Fargetta e DJ Shorty

e.

THE MET DDLab / Concept, progetto definitivo esecutivo, struttura, apparati tecnici, supporto all’impresa, video & communication

MILANO

2019


Pubblicazioni

Fonte: Aicarr Journal Pubblicato: maggio 2019

Ocio.

38

ERNST & YOUNG La nuova sede di via Meravigli, a Milano, progettata da DEGW e certificata Leed Gold

Intervista

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ROB

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Come sarà

l’ufficio del futuro? Flessibilità, sostenibilità, comfort e tecnologia. Il Gruppo Lombardini 22 ci racconta i trend nella progettazione degli uffici

Di Erika Seghetti

G

LI SPAZI DI LAVORO rappresentano probabilmente il modello più significativo nel quale si condensano alcuni cambiamenti in atto nel mondo della progettazione. Alla necessità di raggiungere obiettivi importanti sul fronte dell’efficienza energetica si affiancano tematiche legate alla flessibilità degli spazi, pensati per rispondere a esigenze lavorative in evoluzione e all’esigenza sempre più sentita di favorire il benessere e il comfort dell’occupante. Che, nel caso degli uffici, si traduce in maggiore produttività. Come tutti questi aspetti stanno influenzando e si stanno traducendo nell’approccio progettuale? Per comprendere meglio la direzione verso la quale si sta andando e per identificare quelli che sono e saranno i principali trend nella progettazione di uffici abbiamo intervistato l’Architetto Alessandro Adamo, Direttore della DEGW, business unit del Gruppo Lombardini 22 dedicata al settore del Workplace, e l’Ingegnere Roberto Cereda, Partner e Sustainability Director di Lombardini 22.

Il lavoro sta cambiando e si sta andando sempre più in un’ottica di smart working e di lavoro collaborativo. Gli spazi come riflettono questi cambiamenti? ALESSANDRO ADAMO. Negli ultimi  anni l’organizzazione del lavoro, e quindi degli spazi, è cambiata radicalmente. Si è passati da ambienti caratterizzati da grandi corridoi e stanze chiuse adibite a uffici, tipici

a.

32

#56

a. Tutti si interrogano come sarò l’ufficio del futuro. I nostri Alessandro Adamo e Roberto Cereda hanno le risposte

Alessandro Adamo Director DEGW

Roberto Cereda Director L22 Engineering & Sustainability

degli anni ’-’, al modello dell’open-space, esploso negli anni , sulla scia dell’avvento delle nuove tecnologie. Fino ad arrivare ai giorni d’oggi, in cui stiamo assistendo da un lato all’ottimizzazione e alla riduzione delle superfici totali degli spazi lavorativi, come conseguenza dello smart working e dello sharing delle postazioni. E dall’altro alla diffusione sempre maggiore di aree di supporto che vanno aldilà della classica sala riunioni. Oggi il trend è quello di realizzare ambienti che rispondano in modo adeguato alle diverse esigenze in termini di attività aziendali, come aree project, aree dedicate a standup meeting, informal meeting, boardroom e via dicendo. Noi ci avvaliamo, ad esempio, di una metodologia che si chiama Time Utilisation Survey, che prevede il monitoraggio per due settimane dell’utilizzo dello spazio nel corso della giornata lavorativa.

Co qu R.C. svilupp stica, è Design sua glo nata a getto, valutia rispett A.A. di rispo nalità e


Fonte: DDN Pubblicato: maggio 2019

Ocio.

ITALIAN LIVING

SALERNO, PALAZZO DELLE POSTE di Giulia Bruno foto di Beppe Raso

La contemporaneità si nutre di storia nella riqualificazione dell’ex Palazzo delle Poste e Telegrafi di Salerno, dove dimore signorili sopra l’ufficio postale godono di una spettacolare vista sul Golfo e la Costiera Amalfitana. Progetto architettonico di Adolfo Suarez; progetto di interior design di Igor Rebosio; Gruppo Lombardini 22.

Contemporary life is nourished by history in the redevelopment of the former Salerno Palazzo delle Poste e Telegrafi (ancient Palace of Post and Telegraphs), where luxury houses above the post office enjoy spectacular views of the Gulf and the Amalfi Coast. Architectural project by Adolfo Suarez; interior design project by Igor Rebosio; Lombardini Group 22. Inaugurato nel 1932 su progetto di Norberto Narducci, il Palazzo delle Poste e Telegrafi di Salerno collega il Lungomare Trieste e il parallelo Corso Garibaldi. Acquistato nel 2012 dalla Società Rainone Real Estate, ha subito un importante intervento di riqualificazione ad opera di Lombardini22, gruppo leader attivo nello scenario internazionale dell’architettura e dell’ingegneria. Dei sei brand del Gruppo, L22 Urban & Building, specializzata nella progettazione di edifici ad uso commerciale, culturale, abitativo, esperta di place making e urbanistica, si è occupata della ristrutturazione architettonica generale; Eclettico Design, che approfondisce il luxury design per residenze e ospitalità, ha curato il progetto di interior degli appartamenti nei 4 piani fuori terra. Il piano terreno ha mantenuto l’ufficio postale, il piano interrato è stato destinato ai parcheggi meccanizzati. L’edificio, a pianta rettangolare, è formato da un corpo centrale affacciato sul mare, sopraelevato nel 1968 per creare un collegamento con le due ali laterali. Nel piccolo cortile interno è stato ricavato un nuovo volume tecnologico, metallico, in netto contrasto con la struttura di stile ‘neoclassico modernizzato’. Fedele ai vincoli dei Beni Culturali e Paesaggistici, la ristrutturazione ha mantenuto le caratteristiche storiche del palazzo, riportando la facciata all’aspetto originario, rispettandone la scansione cromatica (muratura di calcare e travertino fino al primo piano, tufo giallo per i livelli superiori). Gli ingressi preesistenti, lo scalone monumentale, la pavimentazione di parti comuni, i decori con motivi déco in ferro, sono impreziositi dall’attenzione posta in finiture e materiali, come il legno usato per il volume dell’ascensore centrale o l’oro/ottone della cabina, il marmo di pianerottoli e corridoi.

176 b.

b. La riqualificazione dell’edificio del Palazzo delle Poste e Telegrafi di Salerno diventa un caso studio sulla qualità del vivere in Italia nella rassegna di DDN dedicata alla migliore progettazione italiana

Adolfo Suarez, architetto di scuola spagnola, socio fondatore, partner e responsabile di L22 Urban & Building, ha maturato una eccezionale esperienza nel settore Retail, che segue lungo l’intero ciclo di vita. I suoi lavori, come per esempio gli interventi nella progettazione di CityLife a Milano o di Forum Palermo, sono volti a generare valore, relazioni umane e risorse per il territorio. Igor Rebosio, design director di Eclettico Design, brand del Gruppo Lombardini 22 per la progettazione del settore Hospitality e residenziale di lusso, è specializzato in progetti sartoriali di interior. Già partner dello studio Rebosio-Spagnulo, ama confrontarsi con musica e arte, in un continuo lavoro di ricerca per la realizzazione concreta dei ‘sogni’ del committente.

Adolfo Suarez, architect of Spanish origins, founding partner and manager of L22 Urban & Building, has gained great experience in the retail industry, taking care of all its parts. His works, such as his contribution to the design of CityLife in Milan or Forum Palermo, are aimed at generating value, human relations and resources for the territory. Igor Rebosio, design director of Eclettico Design, a Lombardini22 Group brand for the design of the Hospitality and luxury residential sector, specializes in customized interior design projects. Already a partner of the Rebosio-Spagnulo firm, he loves to compare with music and art, in a continuous research work for the authentic realization of the client’s ‘dreams’.

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La Torre Allianz, progettata da Arata Isozaki e Andrea Maffei è l’edificio più alto d’Italia (207,2 m) più i 40 m dell’antenna. Una vera città in verticale, da organizzare e razionalizzare secondo i più moderni ed efficaci modelli di workplace, analizzando le esigenze, definendo le relazioni organizzative e studiandone i flussi per progettare spazi ufficio funzionali e intelligenti. Questa la sfida di DEGW, brand di Lombardini22, che si è occupata della progettazione interna partendo dall’analisi delle peculiarità dell’oggetto torre e potenziandone le caratteristiche positive come la visibilità e la rappresentatività. Tenendo sempre presente il suo principale elemento critico: la densità e i flussi di persone. Il progetto di DEGW si è integrato alle logiche di collegamento verticali high-rise e low-rise e alla tecnologia che ottimizza il controllo accessi con la gestione dei flussi. Nella parte inferiore dell’edificio sono dislocate le aree training, l’auditorium e la mensa. In posizione baricentrica ci sono i piani di supporto. Al 23˚, piano d’interscambio, si trovano la caffetteria e l’area dei servizi per i dipendenti. Il 22˚ è il piano Agile con sale riunioni riconfigurabili e una grande area break. Gli ultimi due livelli sono dedicati al top management. Appena sopra di essi, al 47° piano, lo spazio eventi Allianz: la location più alta d’Italia con 1.000 mq dotati di tecnologie all’avanguardia. Grande importanza è stata data al comfort acustico e all’illuminazione oltre all’ergonomia delle postazioni di lavoro.

c. Domus racconta la sfida (vinta) da DEGW di strutturare al meglio lo spazio in verticale di uffici e ambienti di lavoro nella Torre Allianz A 50-storey tower with 47,000 sqm of floor area for a total of 3000 workstations. The common theme inside is represented by the use of wood, the floors in grey stoneware plasterboard ceilings with circular acoustic baffles set in at intervals, alternated with light fittings

Una Torre alta 50 piani per 47.000 mq di superficie totale, per un totale di 3.000 postazioni di lavoro. Il fil rouge, al suo interno, è rappresentato dall’utilizzo del legno, dal pavimento in grés grigio e dal controsoffitto in cartongesso intervallato da deflettori acustici circolari alternati a lampade

Informazione aziendale / Company information

The Torre Allianz, designed by Arata Isozaki and Andrea Maffei, is the tallest building in Italy (207.2 metres) plus 40 metres of antenna. A true vertical city to be organised and rationalised according to the latest and most efficient models for the workplace, analysing needs, defining organisational relationships and studying flow in order to design functional and intelligent office spaces. This was the brief set to DEGW, a brand of Lombardini22, who handled the interior design and planning, starting with an analysis of the peculiarities of the tower and reinforcing positive characteristics such as visibility and representativeness. All the time keeping in mind its chief critical element: density and flow of people. DEGW’s interior design integrated the logics of highrise and low-rise vertical connection with technology that optimises control of access with the management of flow. The lower part of the building houses training areas, auditorium and canteen. In the centre are support areas. The 23rd floor is one of interchange with a cafe and service area for the staff. The 22nd is the Agile floor with meeting rooms and a large break-out area. The last two floors are given over to top management. Immediately above these on the 47th floor is the Allianz events space, the highest location in Italy with 1000 square metres equipped with state-of-the-art technology. Considerable importance has been given to acoustic comfort and lighting as well as the ergonomics of the individual workstations.

Informazione aziendale / Company information

Lombardini22

Fonte: Domus Pubblicato: ottobre 2019

Lombardini22

www.lombardini22.com

Progetto/Architect: Arata Isozaki e/and Andrea Maffei Committente/Client: Allianz Costruttore/Construction: Colombo Costruzioni S.p.A. Realizzazione/Built: 2015 Space planning, interior design, progettazione illuminotecnica e acustica, pratiche antincendio, direzioni lavori: DEGW (Team di progetto: Alessandro Adamo – Client Leader, Eva Birch – Senior Architect, Margherita Censi – Architect)

Organizzare lo spazio verticale Organising vertical space

Torre Allianz/ Allian Tower Milano/Milan

Pubblicazioni Ocio. 40

a.

c.

Photos Marco Cappelletti

Photos Marco Cappelletti


d. Come non detto: avevamo precedentemente comunicato che non siamo archistar. Ora lo siamo. A modo nostro però il Giornale

gode della sua notorietà? Sì, è così, se ci si limita però al giro d’affari delle sedi italiane, perché c’è un’altra classifica che raccoglie i risultati economici dei gruppi sommando i bilanci delle varie sedi nel mondo. E Renzo Piano, che è presente anche a Parigi e New York, sta in vetta. Quindi è lui la stella delle stelle che brilla anche a livello internazionale. «Di Renzo Piano ce ne sono pochi: anche nel mondo», osserva - schietto Leonardo Cavalli, con Giulio De Carli fondatore di One Works. Il crescendo di Lombardini22 e One Works dimostra che funziona il sistema-orchestra: si aggregano più talenti, tali in diverse discipline, al servizio di una partitura condivisa. One Works si chiama così perché «si lavora» («one works», appunto) assieme. Non si esprime una posizione solo personale, ma sul modello anglosassone si parla con un tono di voce comune. «Oggi per fare progetti non è più sufficiente il talento di una persona ma servono competenze condivise e anche accessorie». Nel mondo anglosassone questo modello esiste ormai da un secolo: «Nel 1936 Skidmore, Owings and Merrill fondarono a Chicago lo Studio SOM riuscendo a coniugare il talento personale con una dimensione collettiva». A tutt'oggi quella dello Studio Som è

Guidi, amministratore delegato della società, bocconiano, per alcuni anni ha lavorato nel management di una multinazionale delle lenti a contatto. Poi la virata verso l’architettura. Nel settore è arrivato «per una certa stanchezza verso il mondo della grande multinazionale, e mosso dalla passione per l’architettura. Ero consapevole che il mondo dei servizi sarebbe diventato predominante e che dunque mi avrebbe dato più soddisfazioni. A me piace la parte di gestione delle persone, quindi pensai che avrebbe aumentato la mia qualità della vita poter lavorare con chi stimo, con chi ha una visione e dall’alto profilo intellettuale». All’inizio i soci erano sei: due architetti, due ingegneri e due «economisti», a loro si aggiungevano altri 14 professionisti. Ora i professionisti

Renzo Piano è solo terzo in graduatoria, ma raggiunge la vetta se si considerano le sue sedi all’estero

una firma iconica. Volendo continuare con gli esempi i professionisti dello Zaha Hadid Architects sono 400 e più di mille quelli di Foster + Partner, per citare due nomi famosi. «C’è una differenza - specifica Cavalli - SOM nacque subito con questa visione, i Foster o Hadid ci sono arrivati in un secondo tempo». In Italia, le prime due società per fatturato sono state concepite da subito come aggregato di competenze diverse, conciliando la dimensione creativa con l’aspetto industriale. Lombardini22 nasce nel 2007, al civico 22 di via Lombardini, a Milano: fin dalla denominazione è chiara l’attitudine - anglosassone o forse semplicemente ambrosiana - al pragmatismo. Tra le opere iconiche, S32 Fintech District Milano, Microsoft House di Milano e Oracle Italia a Roma. Franco MILANO E SINGAPORE Domina un metodo multi disciplinare e multi autoriale anche in One Works: suo l’ampliamento dell’aeroporto di Venezia, gli spazi di City Life, il metro di Ryad. Dai 50 professionisti del 2012 si è passati agli attuali 150, il fatturato (del 2018) di 15,5 milioni è cresciuto tre volte tanto rispetto al 2012. La società si sta allargando nel mondo, «spesso lavoriamo in partnership con altri, in Thailandia per esempio la partnership è diven-

sono 200 e i soci sette. Una fase di rodaggio con commesse nel settore dei grandi centri commerciali, poi il portfolio di L22 si è allargato. Ora si progetta per l’hotellerie, per il residenziale, si studiano spazi di lavoro, anche collaborando con esperti di neuroscienze per generare aree in grado di soddisfare le esigenze e aspettative dell’azienda più sofisticata. L22 si è scomposta in più filoni, c’è pure un’agenzia di comunicazione, FUD, che si occupa di marketing, relazioni con il mondo immobiliare e del cosiddetto physical branding, progettando spazi fisici che comunichino la filosofia di un marchio. Poi c’è la divisione Atmos che disegna «spazi sensoriali», fatti, cioè, per sollecitare i sensi attraverso suoni, luci, colori, profumi.

Franco Guidi, bocconiano, dirige il primo studio d’architettura per fatturato nella Penisola. Perché il progetto si fa in squadra

La vera «archistar» d’Italia? Un laureato in Economia

CLASSIFICHE A SORPRESA

Lunedì 11 novembre 2019

INTERNAZIONALE Renzo Piano: la classifica prende in esame solo l’attività della sua sede italiana

e Leonardo Cavalli, co-fondatori di OneWorks

PODIO D’ONORE Giulio De Carli (a sinistra)

IN CIMA I sette partner di Lombardini22 Il primo a destra è Franco Guidi, ad della società

l più grande tra i nomi noti al grande pubblico è Norman Foster, 84 anni, uno dei «vecchi» dell’architettura mondiale, progettista tra l’altro del Millennium Bridge di Londra e del recupero del Reichstag berlinese. Nel 1967 ha creato la sua società, che oggi ha 1.600 dipendenti e 13 uffici sparsi per il mondo. Secondo la classifica del sito Architecturequote occupa la dodicesima posizione mondiale per incassi, che nel bilancio chiuso nello scorso aprile hanno sfiorato i 300 milioni di euro. Di poco inferiore il giro d’affari dello studio Skidmore Owings & Merrill, sede principale a Chicago, considerato uno dei primi e più interessanti esempi di studio associato (vedi anche l’altro pezzo pubblicato in queste pagine). Il problema delle classifiche sulle società di architettura internazionali è l’individuazione di un perimetro omogeneo di attività, visto che molte delle imprese che figurano ai primi posti si occupano, oltre che di progettazione vera e propria, anche di attività ingegneristiche. Con questa avvertenza Architecturequote pone in vetta alla graduatoria sopratutto realtà asiatiche e statunitensi. Primo in assoluto è Rsp, uffici principali a Singapore che ha progettato due simboli della città-Stato: il Jewel Changi Airport, cuore dell’aeroporto, e il St. Regis, uno degli alberghi più lussuosi. A Rsp viene attribuito un giro d’affari di circa 640 milioni di dollari. Secondi in classifica sono gli americani di Aecom (sede principale a Los Angeles, mercati principali, oltre a quello domestico, i paesi asiatici). Alla società viene attribuito un giro d’affari di circa 500 milioni di dollari. Terzi in graduatoria sono invece i giapponesi di Nikken Sekkei, studio di architettura, progettazione e ingegneria, fondato nel 1900 e sede a Chiyoda, Tokyo. Anche a loro vengono attributi incassi intorno ai 500 milioni di euro.

I

Il vecchio Norman Foster e la carica dei 1.600

i sono volti ai più sconosciuti e grandi nomi. Scorrendo il Report Guamari sui bilanci 2018 delle società di architettura (verrà presentato il 4 dicembre alla Fast, Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche, e anticipato in un convegno a Brescia) spuntano dati curiosi. Per giro d’affari delle sedi italiane, Carlo Ratti Associati risulta in 38esima posizione con un fatturato di 2 milioni e mezzo ma utili pari a 261mila euro, ovvero doppi rispetto a quelli della Stefano Boeri Architetti che ha un fatturato maggiore (2.698.000). Carlo Ratti, architetto e ingegnere con cattedra al Mit di Boston, spicca tra i guru dell’architettura sostenibile, il suo è un nome dal forte impatto mediatico. Lo stesso si può dire della società di Renzo Piano, espressione di un talento assurto al rango di marchio. Che in quanto tale, ottiene margini di guadagno impensabili per chi non ha dietro di sè la forza di un brand. Nel report dell’anno scorso, dato un fatturato (della sede italiana) di 16.329.000 euro, l’utile netto era di quasi 2,3 milioni, mentre colleghi anche con un terzo di fatturato in più spuntavano utili di gran lunga inferiori. C’è poi il caso di Zuccon International Project che, a fronte di un fatturato di 2.797.000 euro, faceva segnare utili pari alla bellezza di 1.112.000, spiegabili con l’operatività nella florida nicchia dello yacht design. Altra considerazione suggerita dal Report della Guamari: almeno il 25% dei 150 studi esaminati sono attivi anche all’estero. E la situazione nei diversi Paesi è molto variegata. «Teniamo conto del fatturato aggiuntivo in filiali estere quando le società italiane lo consolidano», spiega Aldo Norsa, ideatore e curatore del Report. Non sempre è possibile avere accesso ai bilanci: in alcuni Paesi europei quali Francia e Germania è operazione semplice, mentre non si può dire altrettanto per gli Stati Uniti, per non parlare di Emirati e dell’area asiatica, punto d’approdo di tanti gruppi italiani. Tra gli studi top c’è Progetto Cmr che è pure in Cina, Grecia, Turchia, Vietnam, Indonesia, Russia e Repubblica Ceca. Così come Crew, per fare un altro esempio, si divide tra Brescia e Dubai, Archea in Italia ha sedi a Firenze, Milano, Roma, ma schiera società controllate anche a Pechino, Dubai, Tirana e San Paolo. Dici archistar italiana e la mente corre a Massimiliano Fuksas. Come si posiziona in classifica? Nella graduatoria dell’anno scorso era al 49esimo posto come MF e 84esimo come Massimiliano e Doriana Fuksas Design. «Ma non figura nella nostra classifica dei primi gruppi (e non società) perché non ha comunicato i dati necessari», dice Norsa. PAF

C

In Italia lo studio di Carlo Ratti (sopra) ha un giro d’affari di 2,5 milioni con utili di 261mila euro, il doppio di quelli di Stefano Boeri (in basso), che ha fatturato maggiore

CONFRONTO

I NUMERI

Ratti, gli utili d’oro del professore di casa a Boston

Una galleria interna dell’aeroporto Marco Polo di Venezia, recente oggetto di una serie di lavori di ampliamento e rinnovo che sono ancora in corso. Il progetto è dello studio milanese One Works. Nel nuovo terminal c’è una grande galleria vetrata lunga ben 278 metri Sotto: la piazza Tre Torri progettata da One Works nel quartiere milanese di CityLife

I COLOSSI INTERNAZIONALI

CONTROCORRENTE IL CASO 21

MARCO POLO

il Giornale

tata societaria. A Chennai, in India, stiamo lavorando a 11 stazioni di metropolitana e il progetto ci ha dato una buona ragione, ancora una volta, per pensare di lavorare insieme ad altri. Non pensiamo di poter fare sempre tutto da soli, soprattutto all’estero dove può capitare ci sia una comprensione solo parziale del contesto», spiega Cavalli. È nata così la holding One Works Asia, controllata dalla capogruppo One Works Spa. Le varie ramificazioni «soddisfano lo scopo di essere presenti sul territorio sviluppando, inoltre specifiche competenze»: a Venezia si punta sulle competenze tecnico-ingegneristiche, così come a Milano si sviluppa l’aspetto architettonico e a Londra quello urbanistico. Singapore ha ruolo di controllo delle unità locali. One Works punta a crescere nel tempo: «è una struttura che non si basa sulla presenza di una o due persone che l'hanno creata, ma ha l'aspirazione a sopravvivere ai propri fondatori. E l'unico vero elemento che suscita l’interesse di chi ci guarda e deve decidere se lavorare con noi o no, è la possibilità di crescere, secondo i criteri di un'azienda», dice ancora Cavalli. La sua società, così come molte delle altre che figurano ai vertici della classifica di Guamari, ha sede a Milano. Una specie di Eldorado dell’architettura? Nel capoluogo lombardo gli iscritti all’albo degli architetti sono 12 mila. Un dato fuori misura, soprattutto se lo si paragona a quello di altre città. «Singapore, per dire, ha 5,6 milioni abitanti e 900 architetti. È evidente che un architetto di Singapore ha una chance in più», ironizza Cavalli. Perché una cosa sono le punte che - con nome proprio o dello Studio - entrano nelle classifiche. Un’altra è la realtà di chi sta alla base della piramide. E dalle nostre parti la base è davvero molto ampia.

Lunedì 11 novembre 2019

Fonte: Il Giornale Pubblicato: novembre 2019

VIVA L’ORCHESTRA Si parte dalla top cinque dominata - perlopiù - da sigle nella sostanza sconosciute ai non addetti ai lavori. Ai vertici si trovano, in ordine, Lombardini22, One Works, Rpbw (di Renzo Piano), Progetto Cmr e Crew. Due le novità di quest’anno. Con un fatturato di 15,8 milioni, Lombardini22 conquista un podio che per due anni è stato di One Works (15,5 milioni), e lo Studio di Renzo Piano passa in terza posizione. Una leggenda come Renzo Piano fattura meno di chi - pur facendo meraviglie - non

l’architetto il volto di un progetto edilizio. È lui a mettere la firma su un lavoro che pure vede coinvolte una quantità di figure professionali diverse, tanto da chiedersi se il progettista autore possa davvero avere il controllo pieno sull’esito finale. La Nuvola del Centro Congressi di Roma e il nuovo polo fieristico di Milano portano dritti a Massimiliano Fuksas, guardi il Bosco Verticale e pensi a Stefano Boeri, il Centro Pompidou di Parigi va in abbinata col nome di Renzo Piano e la sede della Cctv di Pechino (la televisione di Stato) con quello di Rem Koolhaas. Il progettista è al centro dell’attenzione pubblica, è lui la celebrità da passerella, il nome destinato a entrare nello star system. Ma chi è la star tra le archistar italiane? Criteri di valutazione ce ne possono essere molti. Uno, per quanto discutibile, è oggettivo: i soldi. Chi incassa lavora e quindi vale. Da più di 30 anni una società, Guamari, redige le classifiche dell’imprenditoria delle costruzioni. Il Report per il 2019 (The Italian Construction, Architecture and Engineering Industry) ha fatto i conti nelle tasche di 150 società di capitale che si occupano d’architettura.

È

di Piera Anna Franini

FINANZA

A destra la cosiddetta Torre Sassetti, nelle ambizioni destinata a diventare il centro del nuovo distretto «Fintech», i nuovi servizi finanziari ad alto contenuto tecnologico. Realizzata anch’essa da Lombardini22 è a Milano, nell’area che va dal quartiere Isola al nuovo Palazzo della Regione Lombardia. In basso un dettaglio della sede della società di architettura

VERDE

Nelle foto alcuni esempi di progetti delle società che figurano ai primi posti della classifica degli studi italiani. A destra la sede di Milano della Prysmian, colosso nel settore dei cavi. Il progetto di Lombardini22 è dominato da spazi vetrati a tripla altezza e da ampie aree verdi. In basso, sempre di Lombardini22 la nuova sede della Microsoft in zona Porta Nuova, sempre a Milano

20 CONTROCORRENTE IL CASO

Pubblicazioni Ocio. 41

d.


Pubblicazioni

Fonte: Forbes Pubblicato: dicembre 2019

Ocio.

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GIUSEPPE VARSAVIA architetto e managing director di Eclettico Design

Ronaldo in cantiere Nella pagina a fianco e in questa, immagini del nuovo hotel Pestana CR7 a Marrakesh. Ronaldo, con la compagna Giorgina e il figlio Cristiano jr., in cantiere. La struttura, 170 camere, verrà aperta nell’estate 2020.

DICEMBRE, 2019

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g. Il sogno di Cristiano Ronaldo diventa realtà grazie a Eclettico Design. Siete curiosi? Leggete l’articolo di Forbes con l’intervista al nostro Giuseppe Varsavia

con spa e un roof garden con area piscina e sky bar. La sfida più complessa, ovvero l’unione tra gli elementi morbidi della tradizione marocchina e i valori di velocità, incisività ed energia incarnati da Ronaldo, è stata raccolta dall’impresa Lombardini 22, società meneghina che con il brand Eclettico ha disegnato gli interni dell’hotel. L’obiettivo era trasmettere agli ospiti la personalità debordante del cinque volte Pallone d’Oro e comunicare la sua attenzione estrema per la forma fisica, senza sovraccaricare gli ambienti di atletismo eccessivo. Il risultato finale, parafrasando Igor Rebosio, design director di Eclettico, è un lifestyle hotel che mixa i concetti di fitness e helthiness ai canoni estetici della tradizione berbera; un ambiente dove le superfici in rame battuto e tadelakt, un impasto artigianale di arenaria e resina molto usato in Marocco, i decori arabeggianti e le atmosfere fascinose da medina si mescolano a dettagli tech e innesti green. Il tutto pensato per incontrare la personalità degli ospiti: un target giovane e moderno, leisure ma anche business, abituato a sfumare i confini tra relax, divertimento, lavoro, buona alimentazione, tecnologia e tradizione. Una tendenza questa sempre più marcata tra i millenials e le generazioni successive, a cui i costruttori rispondono con strutture ibride in cui le stanze private si uniscono ad ambienti per il coworking e a spazi catalizzatori di esperienze da condividere. Una volta terminato, a cavallo tra la primavera e l’estate 2020, il Pestana CR7 di Marrakesh torreggerà all’interno di una nuova area della città marocchina, già battezzata M Avenue: un’oasi nel deserto attraversata da un viale-giardino su cui affacceranno negozi, uffici, ristoranti, caffè, gallerie d’arte, spazi espositivi e centri wellness. Un vero e proprio distretto del lusso spalmato su cinque ettari di superficie che si proporrà come destinazione internazionale per il design, la moda, il tempo libero e la cultura. F

Quali sono state le sfide più impegnative nell’immaginare il nuovo CR7? L’idea era staccare l’immagine dell’hotel da quella sportiva di Ronaldo, ma allo stesso tempo comunicare con gli spazi la sua filosofia di vita. Abbiamo virato in direzione di un concept orientato ai concetti di lifestyle moderno: dormire bene, mangiare bene e magari circondarsi di oggettistica di lusso e di dettagli ricercati. Abbiamo anche puntato sugli spazi che permettono di vivere in maniera sensoriale l’esperienza, ispirandoci alle spa della catena dell’hotêllerie di lusso Six Senses. Quali sono i nuovi progetti in cantiere? In Kenya stiamo lavorando a un edificio ibrido, una torre di 80 piani con hotel, Sky Villas e residenze private. In Cina, vicino Hong Kong, seguiamo la realizzazione di un hotel all’interno in una cava dismessa. Ma anche in Italia abbiamo progetti innovativi, come le navi a cinque stelle. a.l.

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e linee esterne sono decise ma fluide, come i suoi scatti. Le geometrie eleganti delle suite e degli spazi comuni ricordano i suoi dribbling, con una differenza: il palcoscenico non sono le verdi distese dei campi da calcio ma le dune giallo-ocra del deserto africano. Siamo a Marrakesh, la regina delle città coloniali del Marocco, all’interno di quello che nel 2020 diventerà il terzo hotel nato dalla joint venture tra Cristiano Ronaldo e Pestana, gruppo turistico portoghese che con la stella della Juventus ha già collaborato ad altri progetti immobiliari. Come i due alberghi CR7 sorti a Lisbona e Funchal, capitale dell’isola di Madeira e patria di Ronaldo, che hanno fatto da apripista per questo ennesimo investimento extra calcistico del campione e imprenditore lusitano. Il nuovo Pestana CR7, battezzato da Ronaldo su Instagram con una foto in cantiere insieme alla compagna Georgina e al figlio Cristiano Jr., avrà 170 camere, due ristoranti, un fitness centre

Come è nata la collaborazione con Pestana? Il punto di incontro è stato il nuovo M Avenue di Marrakesh, distretto del lusso dove stiamo creando residenze highend per i brand M Apartments e Four Seasons private residences. Ci siamo presentati, conosciuti e abbiamo partecipato a un beauty contest per l’affidamento del progetto.


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Fonte: Pambianco Pubblicato: novembre 2019

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SPECIALE STUDI ARCHITETTURA/SCENARI

Sopra, sede dello studio Lombardini22 in via Lombardini, 22 a Milano

la recente divisione Eclettico Design seguita da Igor Rebosio e Giuseppe Varsavia), data center (sotto il controllo di Alberto Caccia), sviluppo immobiliare, ma anche comunicazione e marketing, con la divisione Fud, gestita da Domenico D’Alessio. “All’interno della gestione dei servizi”, ci racconta Guidi, “c’è l’area risorse umane. Oggi siamo circa 270 persone, di cui una ventina assunte, e in aggiunta ai programmi di formazione specializzati abbiamo lanciato un ciclo sulle soft skills (comunicazione, negoziazione, tra le altre). Abbiamo già avviato il programma per tre gruppi da venti persone l’uno”. Anche se la maggior parte dei collaboratori ha un contratto di collaborazione, il turnover è basso; il dato di permanenza in azienda si aggira attorno ai quattro anni, con una età media di 34 anni. L22 supporta un’attenta politica di vivaio e incentiva persone giovani (raramente vengono assunte persone senior, se non con profili specifici) a formarsi un profilo facilmente ricollocabile sul mercato, anche internazionale. “Sui temi strategici per l’azienda abbiamo strutturato dei gruppi di lavoro (staffing, marketing, risorse umane) che sviluppano un processo decisionale ‘fluido’ e non accentrato in poche persone”, racconta il CEO di Lombardini22, “E pensando al futuro, sono due le tendenze di crescita che intercetto: una interna e organica (ogni business può crescere) e la seconda è quella che vedrà ampliare il nostro interesse al settore ospedaliero, residenziale anche a supporto delle università. Riusciamo, infatti, in

termini organizzativi, a strutturare e fare partire una nuova unità ogni due anni”.

SISTEMA DI PREMIALITÀ Wip, Work in Progress Architetti, nasce nel 2000 dal sodalizio professionale di Federico Barbero (che segue le risorse umane e la gestione economica e finanziaria dello studio), Nicola di Troia (responsabile delle strategie di sviluppo) e Marco Splendore, con la collaborazione di Giuseppe Garbetta che si occupa dell’area tecnico-immobiliare. Una società di sessanta collaboratori e una previsione di fatturato di 2,5 milioni di euro nel 2019, distribuita su tre sedi: una a San Donato, una a Milano e una in Puglia. Sulla totalità dei collaboratori cinque sono gli assunti, ma molti collaboratori sono in studio da oltre dieci anni e con un turn over basso e che interessa prevalentemente i giovanissimi. “Abbiamo un sistema di premialità che ha l’obiettivo di fidelizzare il rapporto con i nostri collaboratori”, ci racconta Nicola Di Troia. “Nel 2020 compiremo venti anni, e la nostra crescita è sempre stata graduale, attorno al 10-12% l’anno, ma sostenuta fortemente dalla nostra organizzazione aziendale”. L’attività dello studio è suddivisa in un’area engineering, una di architettura e un’area che si occupa dei servizi tecnici. L’area architettura è, a sua volta, divisa in quattro aree seguite da un team manager, dei veri propri studi nello studio che si occupano di retail, alberghiero, uffici e residenziale. Ogni lunedì i soci si incontrano per fare il punto della situazione e definire un quadro di opportunità e Ottobre/Novembre 2019 PAMBIANCO DESIGN 73

h.

h. Un servizio ricco e approfondito sullo scenario in evoluzione degli studi di architettura in Italia, sempre più strutturati come società di progettazione, sul modello di Lombardini22


“Essere primi è un segno tangibile del lavoro fatto fino a oggi. L’importante è andare avanti e investire in progetti professionali e personali. Ma adesso festeggiamo.” – E. B. Questa è la copia N°

di 500.

Ogni copia è stata pensata e progettata a Milano, in Via Lombardini 22, a scopo esclusivamente informativo. Hanno lavorato a questo progetto circa 280 persone di cui 162 Architetti, 78 Ingegneri, 23 Brand Designer, 10 componenti dello staff e 7 Partner. —


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