Ocio Foresight

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Paper blog.

Pubblicazione a stampa, composta di un numero variabile di pagine a cura di Lombardini22.

Ocio.

Ottobre 2019

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03 Ocio Guardare dall'alto per vedere lontano 04

I Master Il primo tempo

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Maria Grazia Mattei Guru della cultura digitale

06

Chris Kane Pensatore strategico

07

Mauro Magatti Sociologo illuminato

08

Maurizio Crippa Giornalista con visioni perspicaci

09

Stefano Mancuco Neurobiologo appassionato divulgatore

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Marco Marcatili Economista esperto di sviluppo urbano

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I dialoghi Il secondo tempo

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Milano sarĂ una foresta Un grattacielo simbolo

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Il futuro è vicino E intanto ci stiamo interrogando

FORESIGHT Il programma dell'evento


Credits

Concept editoriale e graphic design: FUD Le foto che trovate a pagina 14-15 sono state scattate da Marco Cappelletti e Tower47 Ufficio Stampa: Luisa Castiglioni | luisa@press-office.co Gianluca Frigerio | gianfrigerio@live.com Stampa: MARIANI Tipolitografia foresightmilano.it Seguici su @lombardini22


Editoriale

Testo: Franco Guidi

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Ocio.

Guardare dall’alto per vedere lontano

Se ieri avevamo la percezione che in dieci anni il mondo sarebbe stato simile a quello cui siamo abituati, oggi realizziamo quanto la nostra epoca ci stia riservando cambiamenti sconvolgenti. Il mondo è in continua evoluzione, se non in ebollizione, e ciò rende difficile prendere le decisioni giuste a lungo termine bilanciando le responsabilità economiche, sociali e ambientali. Il riscaldamento globale, le tendenze demografiche, il processo di urbanizzazione e le migrazioni di massa sono fenomeni drammatici che aumentano il numero di situazioni critiche. Allo stesso tempo assistiamo a innovazioni e cambiamenti portatori di grandi attese: l’impatto delle giovani generazioni insieme con la Silver Economy, una sempre maggiore diversità in tutti i settori, l'innovazione nell'economia dei trasporti che sta finalmente diventando realtà (dopo il treno ad alta velocità è ora il momento della guida autonoma, mentre il sogno del drone umano si avvicina), la tecnologia del Digital Twin che sempre più ci permette di interagire con gli immobili e testare soluzioni. Sono solo alcuni fattori di uno scenario complesso che ci porrà

di fronte a sfide mai sperimentate prima, e che impatteranno fortemente sulle infrastrutture. Come può un professionista del Real Estate continuare a prendere decisioni con la cassetta degli attrezzi attuale? È necessario coinvolgere più parti e più attori e creare dei framework di riferimento all’interno dei quali agire su un doppio registro: i tempi lunghi dei processi soft, della ricerca analitica, della tensione verso matrici complessive che ci aiutino a comprendere il quadro generale in cui ci stiamo muovendo; e i tempi brevi delle soluzioni urgenti, anche discontinue e temporanee, che sappiano rispondere ai bisogni emergenti. E questi livelli metterli in risonanza tra loro, contaminarli reciprocamente in modo che di volta in volta si mantengano in una costante condizione adattiva e aperta alle evoluzioni nel tempo. È qui che la cultura progettuale diventa una risorsa fondamentale ultrasensibile.


Cos'è Foresight

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

I Master Il primo tempo

Non c’è settore o disciplina, preso singolarmente, che disponga degli strumenti sufficienti per affrontare le incognite del futuro: è quindi necessario uno sguardo multidisciplinare che sappia connettere mondi apparentemente lontani. Foresight ha questo sguardo: una piattaforma di confronto sul futuro degli immobili, della mobilità, delle infrastrutture, delle comunità che coinvolge ambiti diversi in un evento unico. Il panel di brevi e intensi speech di 15 minuti che apre Foresight vede protagonisti i Master, figure esperte di primissimo piano in diversi settori di competenza, invitati a gettare semi di futuro e “nutrire” la platea con punti di vista eterogenei, riflessioni laterali, provocazioni. I temi sono molteplici, trasversali, etoregenei: cosa imparare dal mondo vegetale, il bisogno di nuove forme di politica e socialità, come innovare connettendo persone, tecnologia, cultura e spazi, il digitale come DNA del nostro tempo, la necessità di un nuovo vocabolario dell’abitare e, naturalmente, Milano come modello virtuoso che non dev’essere presuntuoso.

Modera la giornata Dario Di Vico, editorialista del Corriere della Sera. Laureato in sociologia, si occupa di economia reale e società. L'ultimo libro è Nel Paese dei diseguali. Dirige i festival Città-Impresa di Vicenza e Bergamo.

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Master

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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Maria Grazia Mattei Guru della cultura digitale “ Spesso crediamo che il cambiamento tecnologico sia la causa quando invece è conseguenza del nostro modo di vivere e pensare.”

Da sempre l’umanità è attratta dal nuovo. L’innovazione ha spesso assunto un carattere più o meno tecnologico, ma la sua origine è sempre culturale. Risponde cioè a bisogni, mancanze, persino ossessioni del tempo che la sintetizza. Oggi la “codifica teorica” di questa tensione al cambiamento è la cultura digitale. Possiamo definirla il DNA del tempo che viviamo, l’ecosistema complesso i cui parametri emergono in controluce nei nostri comportamenti di ogni giorno. Penso a parametri come condivisione, transdisciplinarità, co-creazione, immersione e iper realtà che, nella quotidianità, si declinano in APP, piattaforme transmediali, assistenti virtuali e infografiche di dati, ma incarnano una visione ben più “alta” di chi siamo e cosa saremo. Con il mio speech proverò a delineare come mettere le persone al centro di questo ecosistema di sapere e conoscenze armonicamente bilanciate fra arte, scienza e tecnologia.

Fondatrice e CEO MEET, centro internazionale per la cultura digitale Umanista e critica d’arte, ha speso gran parte della vita a esplorare i territori del digitale. Dal 2005 dirige Meet the Media Guru, piattaforma di confronto e dibattito pubblico sui temi della cultura con la quale ha portato in Italia oltre cento fra pionieri dell’innovazione e leader del pensiero internazionale, fra cui Zygmunt Bauman, Edgar Morin, Manuel Castells, Joi Ito e Paola Antonelli.

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Master

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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Chris Kane Pensatore strategico

“La mente ristretta è quella che non può guardare un soggetto da vari punti di vista.”

Fondatore e direttore di Six Ideas Dopo un passato come CEO del progetto commerciale della BBC e Vicepresidente CRE della Walt Disney Company, Chis fonda e diventa direttore di Six Ideas, comunità internazionale che riunisce i migliori strategist, ricercatori e pensatori mondiali con l’obiettivo di risolvere sfide impossibili legate alla connessione tra tecnologia, persone, cultura e spazi e di ispirare innovazione organizzativa, educativa e culturale.

Oggi, per i leader del Real Estate la sfida è capire come navigare attraverso la tempesta perfetta di volatilità, incertezza e ambiguità. Per i professionisti che si dedicano allo sviluppo degli edifici e della città è diventato necessario comprendere le sfide del mercato per perseguire soluzioni che consentano al proprio business di evolversi e avere successo. Per esempio, quale sarà il prossimo step ora che abbiamo completato (o quasi) la transizione dall’analogico al digitale? Sono convinto che dovremmo analizzare la realtà da più lontano e pensare in modo diverso. Nessuno di noi conosce le risposte alle domande che ci stiamo ponendo, ma potremmo iniziare ad applicare il pensiero del XXI secolo, piuttosto che attenerci alle consuetudini e alle cosiddette buone pratiche o affidarci al passato, a ciò che è accaduto nel XX secolo. Non voglio dire che dobbiamo ignorare la storia, ma che dovremmo parallelamente iniziare a coltivare visioni lungimiranti. E da dove iniziare se non qui a Milano? Potremmo cominciare facendo un passo indietro, guardando la nostra situazione con un’ottica differente, come ci ha insegnato il mondo della progettazione. Questo ci permetterà di essere più strategici, non fermandoci ai dettagli, e guardare il quadro d’insieme. Forse un tale atteggiamento più aperto e proiettato verso il futuro potrebbe cambiare il nostro modo di progettare e vivere i nostri edifici e gli spazi di lavoro? Mi chiedo dunque, infine: come guardiani dell’ambiente costruito abbiamo il dovere di lasciare un’eredità consapevole alle generazioni future?


Master

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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Mauro Magatti Sociologo illuminato “ In un tempo senza avvenire, pensare il futuro è un esercizio di libertà che dà corpo alla speranza e rende possibile la creatività.”

La lunga fase di espansione (1989-2008) si è trasformata in una prolungata stagnazione che diffonde quella frustrazione su cui si innesta il risentimento diffuso. C. Schmitt accosta la tecnica al mare come elemento impolitico. L’illusione di un mondo retto e governato da sistemi tecnici in grado di generare una crescita illimitata è oggi messa in discussione. E così in tutto il mondo si assiste al ritorno di una domanda per far rinascere “terra umana” come luogo della politica e della socialità. Il problema è capire che forma si riuscirà a dare a questa domanda. Terra infatti può rimandare a chiusura, contrapposizione, conquista, guerra. Oppure a coltivazione, scambio, ospitalità. Su questo crinale si gioca la metamorfosi del capitalismo contemporaneo, con i suoi nuovi equilibri economici, politici e culturali che, come in altre epoche storiche, si formeranno attorno a una nuova elaborazione di che cosa è “valore”.

Sociologo ed economista Preside della Facoltà di Sociologia presso l’Università Cattolica di Milano e visiting professor nelle più illustri università europee, è fondatore dell’Archivio della generatività sociale e scrittore di pubblicazioni di successo come Cambio di paradigma - Uscire dalla crisi pensando il futuro (2017), Oltre l’infinito - Storia della potenza dal sacro alla tecnica (2018).


Master

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

Ocio.

Maurizio Crippa Giornalista con visioni perspicaci “ Mi piace raccontare Milano come un modello virtuoso, ma non presuntuoso per tutta l’Italia.”

Una passeggiata lungimirante, punteggiata dalle parole. Il fascino di Milano è molto di più delle sue molte fashion. Partendo da Bonvesin de la Riva: “Milano ha forma circolare, a modo di un cerchio: tale mirabile rotondità è il segno della sua perfezione”. Cerchi. Milano si trasforma ma non perde mai la sua forma, che è equidistanza dal centro, circolazione di persone, di idee, daneé. È il cerchio il modello Milano. Buonumore. Era una città pesante, Vincenzina davanti alla fabbrica; poi depressa dalla crisi industriale. Ora si è contenti di essere milanesi, land of opportunity. Come farlo durare? Buco nero. Se il successo è troppo forte rischia di esercitare una forza centripeta, di risucchiare quello che ha intorno. Culliamo il sogno dell’esportabilità del modello Milano. Basta progettare una miglior qualità della vita, ma solo qui, dentro i “nuovi bastioni?”.

Il Mago di Oz e la città smeraldina. Effetto Expo, effetto Greta. L’aggregatore del futuro è lo sviluppo eco-compatibile. Milano si sta mettendo al passo. Non basta mettersi gli occhiali verdi del Mago di Oz. Ringhiere. La via Gluck nessuno la rimpiange, ma ciò che sempre più i cittadini chiedono è un modo di abitare che consenta spazi di socialità. Oltre ai PGT, servono “coraggio, altruismo e fantasia”, fiducia nella capacità della città di crescere anche da sola.

Giornalista e Vice direttore de Il Foglio Orgoglioso milanese metropolitano, dopo alcuni anni alla redazione romana de Il Foglio, torna nella sede della sua Milano, dove diventa Vicedirettore e fonda GranMilano, una pagina settimanale interamente dedicata a una città da molti anni in grande spolvero e sotto gli occhi di tutti. Insegue da tempo il sogno di saper usare i social media, ma poi grazie a Dio si ravvede.

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Master

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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Stefano Mancuso Neurobiologo appassionato divulgatore “ Le piante hanno già inventato il nostro futuro.”

Biologo e curatore de La Nazione delle Piante Inserito dal New Yorker nella classifica dei “world changers”, è professore presso l’Università di Firenze, accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili e tra le massime autorità mondiali impegnate a studiare e divulgare una nuova verità sulle piante. Autore di best seller come Plant Revolution - Le piante hanno già inventato il nostro futuro (2017) con cui vince il Premio Galileo 2018 per la letteratura scientifica, nel 2019 cura La Nazione delle Piante, pubblicazione ed esposizione presentata in occasione della XXII edizione della Triennale di Milano.

Le piante sono costruite in maniera totalmente differente dagli animali. Diverse sono le loro organizzazioni e modalità di convivenza; la loro comunicazione e la risoluzione dei problemi. Il risultato? Le piante rappresentano l’85% della biomassa, gli animali (tutti insieme) lo 0,3%. Queste due cifre a confronto 85 contro 0,3 dovrebbero farci capire che le piante possono insegnarci tanto. Se vogliamo migliorare la nostra vita non possiamo fare a meno di imparare dalle piante, perché sono la nuova frontiera dell'innovazione tecnologica. La pianta è una rete dove tutte le funzioni sono distribuite senza che ci sia un centro di comando ed è così che dovrebbe essere il nostro futuro, se vogliamo che sia migliore.


Master

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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Marco Marcatili Economista esperto di sviluppo urbano “Il cambiamento è inevitabile, ma cambiare diventa una scelta.”

Nelle imprese e nei territori, la sfida comune per migliorare il benessere futuro è ri-costruire legami, ri-comporre le relazione società e ambiente, ri-equilibrare economia e umanità. Non sappiamo ancora bene in che cosa consisterà la prossima crescita economica, ma una crescita senza valore di legame non è duratura, una crescita senza energia psichica non è possibile e una crescita senza “Econumanità” non è sviluppo. Innanzitutto, per produrre valore serve creare valori. L’aumento di ricchezza e di benessere passerà da scelte in grado di aumentare l’economia, l’umano, il sociale e l’ambiente. In questo senso, migliorare la qualità delle relazioni umane, occuparsi di una sfida sociale o ambientale deve essere concepito come un vero e proprio business, non come atto filantropico esterno o indipendente dal core business. Così come non è più sufficiente la responsabilità sociale d’impresa. Se vogliamo promuovere modelli alternativi alla crescita dobbiamo mirare alla responsabilità civile: l’impresa è una infrastruttura aperta a cui viene richiesto – nel suo stesso interesse – di migliorare la qualità di un territorio, co-determinare le condizioni di felicità pubblica e assicurare la sostenibilità dello sviluppo umano integrale.

Economista e responsabile sviluppo in Nomisma Economista con esperienze consolidate nella costruzione di processi di sviluppo territoriale, di rigenerazione urbana e di valorizzazione ambientale, si occupa di studiare l’evoluzione dei sistemi economici. Oggi ricopre la carica di Responsabile sviluppo in Nomisma, fa parte del Comitato Scientifico della collana Expectations della casa editrice LetteraVentidue e di RigeneraCity.


Cos'è Foresight

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

I dialoghi Il secondo tempo

Il confronto tra selezionati esponenti del mondo immobiliare mette in scena il Real Estate nei suoi molteplici punti di vista: una conversazione aperta tra grandi e storiche imprese di famiglia nel mondo della costruzione e dello sviluppo immobiliare e società leader nel mercato degli uffici, del retail, della logistica e del living, tra grande distribuzione con i player più dinamici del Retail Real Estate italiano e multinazionali dei servizi legali con esperienza in oltre 30 paesi del mondo. Un universo complesso, consapevole di consegnare le sue prospettive future alla mutevolezza ed evoluzione dei bisogni e dei desideri delle persone e responsabile del futuro dell’edilizia in un’ottica nuova: proiettata ai nuovi mercati, alle opportunità di inediti standard di qualità, alla tecnologia e alla gestione dei dati e delle informazioni e ai valori esperienziali che umanizzano e vestono di contenuti l’architettura. In definitiva alla sostenibilità di un settore che è “la principale industry al mondo, una asset class che vale oltre 220 trilioni di dollari”, nel cui futuro l’unica cosa che probabilmente non potrà mai cambiare è la necessità di un tetto sotto cui dormire. Foresight invita al confronto in un movimento circolare delle idee e dei pensieri: ci aspettiamo una fertilizzazione reciproca, uno scambio di stimoli e visioni che componga, come un puzzle di cui non conosciamo l’immagine, una figura potente e inaspettata che si forma in tempo reale, che sia interattiva e soprattutto generativa di altre figure, di visioni in progress aperte e mai definitive.

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Dialoghi

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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a. Olaf Schimdt

Membro del Comitato Esecutivo di DLA Piper e Amministratore Delegato responsabile del coordinamento dei Gruppi Pratici dello Studio Internazionale. Assiste gli investitori e gli sviluppatori in tutti gli aspetti del diritto immobiliare, compresi gli investimenti e il diritto fiscale. Grazie al suo background, Olaf assiste i suoi clienti nell'individuazione e realizzazione della struttura più adatta per gli investimenti immobiliari in Italia. Entrato a far parte dello studio nel 1995, ha svolto un ruolo importante nello sviluppo della pratica immobiliare italiana e internazionale, e del business internazionale.

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b. Letizia Cantini

Dal 2013 al 2018 è stata Direttore Patrimonio e Direttore Tecnico di Unicoop Firenze, diventando la più giovane dirigente del sistema Coop. Dal 2018 ricopre l’incarico di COO – Chief Operating Officer – di Svicom con la responsabilità diretta delle aree Property, Amministrazione Centri, Legale, Digital, Marketing e Servizi Tecnici.


Dialoghi

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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c. Regina De Albertis

Consigliere Delegato di Borio Mangiarotti SpA, si è laureata in Ingegneria Edile presso il Politecnico di Milano. Fa parte della quarta generazione di imprenditori di Borio Mangiarotti, impresa di famiglia di costruzione e sviluppo immobiliare, fondata nel 1920. Attualmente ricopre l’incarico di Presidente del Gruppo Giovani di ANCE, l’Associazione delle imprese edili.

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d. Giuseppe Amitrano

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Ha conseguito una laurea in economia aziendale presso l'Università Bocconi di Milano e ricopre oggi la carica di Amministratore Delegato di GVA Redilco. È responsabile della gestione del business: il suo compito principale è quello di coordinare il rapporto con i principali investitori, clienti aziendali e partner per l'intero gruppo. È anche responsabile di supervisionare le iniziative strategiche prioritarie dell'azienda e l'espansione in corso delle operazioni, oltre ad agire come country manager per l'alleanza GVA Worldwide.


Il programma dell'evento

Ottobre 2019

Guardare dall’alto per vedere lontano

10.10.19 - Ore 9:00 47° piano Torre Allianz CityLife Milano

#ilfuturoèvicino


10. 10. 2019 8:30/9:00 Welcome Coffee

9:00/9:15

9:15/11:15

Franco Guidi Lombardini22

Maria Grazia Mattei Meet the Media Guru

Opening

Master

Chris Kane Six Ideas Mauro Magatti UniversitĂ Cattolica di Milano Maurizio Crippa Il Foglio

Modera la giornata

Stefano Mancuso Neurobiologo e autore de "La nazione delle piante"

Dario Di Vico Corriere della Sera

Marco Marcatili Nomisma


11:15/11:45 Coffee Break

11:45/13:30 Dialoghi

Olaf Schmidt Dla Piper Letizia Cantini Svicom Regina De Albertis ANCE Giovani Giuseppe Amitrano GVA Redilco

13:30/15:00 Lunch gourmet & Networking


Chi ci ha creduto, chi, con uno sguardo lungimirante, ci supporta da anni nel promuovere cultura e innovazione.

Hanno contribuito al progetto

Atmosfera a cura di


Location

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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Milano sarà una foresta Un grattacielo simbolo La città si evolve, diventa sempre più verde e attenta alla sostenibilità. Lo viviamo tutti i giorni, lo vediamo dall’alto di un grattacielo simbolo. Milano è diventata attrattiva, internazionale, accogliente. Lo sappiamo, ne siamo in parte orgogliosi artefici, in parte felici fruitori. La città è luogo di progetti e sperimentazioni, laboratorio sociale e creativo. L’entusiasmo è palpabile e motivato da un’aria fresca e frizzante di cambiamento. L’approdo al mondo del futuro sembra più facile visto da qui, tanto più dal luogo che abbiamo scelto per Foresight: una torre fatta di vetro, cemento, innovazione in un contesto dinamico, di stretta connessione tra vecchio e nuovo, natura e artificio. CityLife è un tassello importante della nascita di una Milano nuova, avveniristica e in continuo divenire, una città architettonicamente all’avanguardia. CityLife è la dimostrazione tangibile di come i quartieri e la città non siano conservatori, ma sanno adattarsi al nuovo e

renderlo noto e familiare con molta velocità. Colpisce, per esempio, l’armonia insospettata e insospettabile che si è creata spontaneamente con l’architettura dell’intorno, fatta di case liberty ed edifici residenziali di pregio. In questi anni Milano ha liberato energie compresse, ha saputo guardare avanti, ha cominciato a pensare e progettare il proprio futuro, sempre più vivibile, verde. Come indicato dal PGT la crescita deve essere sostenibile e migliorare la qualità della vita. Il paesaggio qui, in modo esemplare, è di assoluta modernità non solo per gli edifici che svettano verso l’alto e per le forme fluide e sinuose delle residenze e dello shopping mall, ma anche, e soprattutto, per la presenza strutturale di verde. Iniziato nel 2007, il progetto che abbiamo scelto come sede per Foresight non ha solo mirato a creare una nuova urbanistica di grande impatto visivo con i tre grattacieli, ma ha sviluppato un’anima verde con la creazione di un grande parco e la più vasta area pedonale di Milano.

L’artista, scrittore, “osservatore della natura urbana” (bellissima autodefinizione) Paul Wood ha appena dato alle stampe il libro appassionato e appassionante London is a forest. Dalla considerazione di partenza che ai 8,6 milioni di abitanti si accompagnano altrettanti alberi che occupano circa il 20% della superficie urbana, il volume si dipana alla scoperta di una città che può essere da esempio e ispirare buone pratiche. Chissà se il moto perpetuo di Milano condurrà la nostra città a far generare un equivalente Milano è una foresta. Tra edifici, strade, cantieri, progetti reali o solo ideali, la natura c’è, silenziosa, pronta a rammendare il patchwork di aree cui ora è quasi segretata per rifiorire in una nuova stagione da protagonista. Perché la (bio)diversità e l’interdipendenza delle specie è anche la relazione tra luoghi, piante, animali e uomini, ne rappresenta la ricchezza e le possibilità di germogliare. Ora sembriamo pronti a costituire un habitat integrato, adatto a tutti, dove verde e giardini sono ovunque, ben distribuiti. Come qui.

a.


Location

Data: 10 ottobre 2019 Luogo: 47° piano Torre Allianz - Milano

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b. Il punto di osservazione più alto d'Italia.

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a. CityLife, l'evoluzione possibile della città.

c. Torre Allianz, ovvero "il Dritto" di Arata Isozaki e Andrea Maffei.


Cultura

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Il futuro è vicino E intanto ci stiamo interrogando

Il futuro dell’umanità sarà nelle megalopoli? A un certo punto della storia, la crescita della popolazione mondiale si stabilizzerà (forse) e poi inizierà a diminuire: ma solo dopo aver toccato gli 11 miliardi di persone nel 2100! Nel frattempo, fra 30 anni saremo 9,7 miliardi e, di questi, per circa il 66% vivremo nelle città: 6,4 miliardi di esseri umani distribuiti nei grandi centri urbani, che in buona parte saranno megalopoli, ovvero conurbazioni con più di 10 milioni di abitanti (ma anche 40 milioni, come Tokyo). Queste le proiezioni del World Population Prospects 2019 dell’ONU: e c’è del sublime in tutto ciò! Ma è ineluttabile questa inurbazione dell’umanità? Le città sono ambivalenti: qualsiasi problema

trova in esse le espressioni più drammatiche, ma anche le più alte probabilità di nuove soluzioni per il benessere. Anzi, secondo le analisi del fisico teorico Geoffrey West, quanto più una città è popolosa tanto più l’innovazione, le idee, i brevetti e la ricchezza crescono in modo più che proporzionale (115%), mentre l’impatto infrastrutturale pro capite si riduce (85%) per effetto dell’economia di scala. Sembrano numeri incoraggianti per comprendere la nostra epopea urbana in un quadro di prevedibilità quantitativa, e magari rispondere alla domanda: quanto è desiderabile un futuro megalopolitano?


Cultura

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A proposito di sostenibilità: efficienza o sufficienza? Crescita e ambiente: è “la questione” del nostro imminente futuro. Stiamo rispondendo con un’idea di “green growth” basata su una maggior efficienza in tutti i campi, confidando sulla possibilità di mantenere crescita economica e impatto ambientale in un rapporto inversamente proporzionale. Si chiama “disaccoppiamento”, ma l’ultimo rapporto dell’European Environment Agency, Decoupling Debunked, sembra smentire la sufficienza di tale approccio. Per diverse ragioni: effetti di rimbalzo (auto a basso consumo ma usate di più, i soldi risparmiati investiti in viaggi aerei), spostamento dei problemi (i veicoli elettrici premono sulle risorse di litio, rame e

cobalto, il biocarburante sull'uso del suolo), sottostimato impatto dei servizi (che possono aggiungersi a un’economia di beni materiali, ma non sostituirla) e così via. I benefici dell’efficienza sembrano solo relativi, temporanei, localizzati, e pongono una difficile alternativa: efficienza – ma a condizione che sia globale, assoluta, permanente e rapida (un’utopia?) – o sufficienza, ovvero riduzione di scala della produzione, del commercio, dei consumi. Il Real Estate, da sempre orientato alla crescita (sempre più “verde”), come può contribuire a un futuro che reclama un cambio di mentalità generalizzato?

Quanto potrà costare Marte al metro quadro? È chiaro, lo spazio a nostra disposizione sul pianeta Terra si sta riducendo. Vediamo Marte come metafora di speranza, nuova tabula rasa da poter colonizzare. Ma prima di emigrare a 60 milioni di chilometri, dovremmo pensare a nuove modalità di vivere ed esplorare le future forme dell’abitare nel pianeta che ci ha sempre ospitati. La riflessione è imminente, ma necessaria.

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Cultura

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Quale futuro per la nostra campagna? Poca attenzione è stata rivolta alla campagna negli ultimi decenni, eppure se metà umanità vive nelle città, l’altra metà no. Che rapporto abbiamo oggi con la campagna? Essere cittadino, diceva Andrea Branzi ripercorrendo la genesi del radical italiano, non vuol più dire abitare in un luogo urbano, ma adottare un modello di comportamento fatto di linguaggio, informazione, merce… Dove arriva la merce arriva la metropoli, anche nel rurale, che di essa assorbe la razionalità. Rem Koolhaas si interroga sulle trasformazioni radicali di questa terra “incognita” ed elenca una serie di esempi illuminanti: i contadini che negli Stati Uniti mappano con il pc ogni cm quadrato di terra coltivata lavorano in ufficio e governano enormi macchinari attivi 24/7 sono di fatto dei knowledge workers non dissimili da quelli urbani; l’impatto infrastrutturale cinese nel cuore dell’Africa, la nuova scala dei data center dove la presenza umana è sempre più irrilevante, le geometriche distese di serre, oppure enormi impianti come la Gigafactory di Tesla che alimenta pulite e silenziose macchine elettriche per sempre più terse arie urbane, trasformano il rurale in un “back-of-house” iper-cartesiano a servizio della metropoli, e il rurbano in una “seconda natura” (alla Lucius Burckhardt) a servizio di uno strano e ibrido immaginario.

Il nostro spazio sarà il cloud? La nuvola è sopra e intorno a noi. Sembra il titolo di una canzone pop, è la realtà quotidiana del nostro essere cittadini e lavoratori. Impalpabile e immateriale, c’è e non si vede. La nuvola contiene e trasmette ciò che serve – dati, input, output – dialogando con server lontani, loro sì fisici, potenti oltre che sicuri e attenti alla nostra privacy. Come una stanza di casa, è un ambiente unico, personale e personalizzabile, che sa molto (o tutto) di noi, ma è accessibile ovunque e pronto a essere condiviso.


Note

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Continua a seguirci su Foresightmilano.it

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“Davanti a noi c’è solo il futuro e in qualche modo dobbiamo prepararci.” – F. G. Questa è la copia N°

di 400.

Ogni copia è stata pensata e progettata a Milano, in Via Lombardini 22, a scopo esclusivamente informativo. Hanno lavorato a questo progetto circa 270 persone di cui 160 Architetti, 68 Ingegneri, 25 Brand Designer, 10 componenti dello staff e 7 Partner. —


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