L'Opinionista news marzo 2022

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Mensile N. 2 - Marzo 2022 Anno VI

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Igor ospita Prodotti Polese Eccellenza chiama qualità Il Made in Italy celebra il matrimonio tra prodotti top di nord e sud

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E. Peccetti, il ribelle intraprendente Quella del Gruppo Colines® Holding è una storia scritta da tre famiglie - Lombardini, Peccetti e Zorlon – che ancora oggi siedono nel Consiglio di Amministrazione: una realtà aziendale costantemente cresciuta negli anni fino a diventare tra le maggiori di settore nel mondo. Colines progetta e costruisce macchine... continua a pagina 4-5

Eraldo Peccetti, Presidente di Colines

Fontanafredda, il vitigno autoctono Serralunga d'Alba. Con il Derthona 2020 Fontanafredda ha voluto inserire tra i propri segni distintivi, i caseggiati reali, un vitigno autoctono, denominazione più importante tra i bianchi piemontesi. Il nuovo vino si caratterizza per un fascino floreale di grande eleganza e potenza, nonché di grande mineralità, riprendendo nel design... Fabio Leonardi AD Igor, Sabrina Marrano Editore l'Op News, Ciro Polese di Prodotti Polese, Paolo Francesco D'Aniello "Ciccio" Chef de "Il Castello delle Cerimonie", Lara Leonardi, Riccardo Franchini food blogger e Giulia Leonardi

Tutto nasce da una curiosità: quella di Sabrina Marrano che, in un viaggio al sud, si muove alla scoperta del popolare Castello delle Cerimonie a Sant’Antonio Abate in Campania dove Imma Polese e la sua famiglia proseguono la tradizione di Antonio Polese noto per il reality-tv “Il boss delle cerimonie”. Lì la grande scoperta della pasta di Gragnano IGP, produzione Polese, e di altre squisitezze tipiche come il pomodorino del

Piennolo del Vesuvio D.O.P. Al di là dell’apprezzamento gastronomico, a Sabrina scatta l’idea di un matrimonio che può fare faville: quello della pasta di Gragnano IGP Polese con il gorgonzola DOP di Igor, prodotto top del nostro territorio amato in tutto il mondo. I Polese sono pronti e la disponibilità di Fabio Leonardi, CEO di Igor Gorgonzola Novara, è immediata. L’idea infatti non è soltanto squisita per il palato, è anche

perfetta per esaltare il made in Italy. Nel piatto la pasta di Gragnano IGP Polese e il Gorgonzola DOP Igor Novara sono emozione pura. Del resto la tavola è una delle grandi forze della cultura, dell’economia e del costume italiano e ogni unione tesa a valorizzarla si rivela un successo. Due realtà imprenditoriali, un solo grande…Buon Paese! Irene Spagnuolo

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Andrea Farinetti, "Mr." Fontanafredda

Rubinetterie Stella, i 100 di Italica Realizzare rubinetti nel miglior modo possibile. Meglio ancora, perfetti. Puntando ai massimi standard qualitativi, per un lusso senza compromessi che il tempo non riesca a scalfire. Questa è, da sempre, la filosofia Stella. Ogni prodotto dell'azienda novarese è un "originale", garantito a vita, che trae valore... continua a pagina 8

Stefano Sappa AD Rubinetterie Stella

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Carter & Benson, un albero per ogni assunto L'azienda milanese di head hunting e consulenza, diventata Società Benefit, sostiene il progetto Treebu

Paulownia, la pianta che assorbe fino a 10 volte di più di CO₂ rispetto a qualsiasi altra specie

Proprio per quanto riguarda il tema della sostenibilità ambientale Carter & Benson ha deciso di sposare il progetto di Treebu. A ogni candidato presentato dalla società di head hunting che sarà assunto corrisponderà la piantumazione di un albero. L'obiettivo è creare una foresta su un terreno abbandonato e da bonificare in Italia. Ma non è tutto. Carter & Benson si impegna ancora di più perché ha scelto di adottare ogni anno un'arnia e una famiglia di api di un apicoltore valdostano e donarle ad ogni dipendente dell'azienda. Treebu è una startup che, con l'obiettivo di invertire la rotta dei cambiamenti climatici, propone alle imprese di avviare un percorso verso la sostenibilità adottando gli alberi per assorbire dallʼatmosfera la CO₂ emessa dalle loro attività e ridurre la propria impronta carbonica.

William Griffini CEO di Carter Benson

Milano. Due iniziative che guardano al futuro per Carter & Benson. Alberi e api due risorse necessarie per l'ecosistema. L'azienda milanese di head hunting e consulenza, recentemente diventata Società Benefit, sostiene il progetto Treebu adottando un albero per ogni candidato assunto e contribuisce alla salvaguardia delle api donando a ogni suo dipendente un'arnia e una famiglia di api. Il tutto nell'ottica della sostenibilità. Adottare un albero per ogni persona selezionata da Carter & Benson che trova una nuova occupa-

zione, acquistare un'arnia e una famiglia di api per ogni dipendente. La realtà milanese di head hunting e consulenza aziendale, recentemente diventata Società Benefit, continua il suo impegno nell'ambito della sostenibilità. Dopo i tanti progetti già messi a punto, l'azienda, che ha da sempre a cuore la social responsibility, continua ad impegnarsi concretamente seguendo un modello di business nel quale la sostenibilità, il benessere delle persone e il rispetto per l'ambiente sono gli

elementi valoriali del proprio fare impresa e dove i profitti generati sono concepiti nell'ottica della restituzione. Riscaldamento globale, cambiamenti climatici, mutamenti del sistema, sono problematiche che devono essere necessariamente prese in considerazione e non sono più rimandabili. Ogni attività e azienda produce una certa quantità di CO₂ ed è quindi fondamentale intraprendere un percorso concreto e fattivo finalizzato alla riduzione e alla compensazione di queste emissioni.

"Mettere in rete le aziende creando una community propositiva e rivolta ad un futuro migliore, è la giusta via per iniziare un percorso globale di transizione ecologica, oggi più che mai necessario - Afferma Giacomo Alberini CEO & Founder di Treebu -. Adottando i nostri alberi e legando la piantumazione ai "driver" della propria crescita, le aziende potranno iniziare un viaggio concreto, certificato e misurabile verso un futuro più sostenibile. Tutto questo con un percorso che permette l'ottenimento di certificazioni ad-hoc con indicazione

dell'impatto delle proprie foreste, del numero di alberi piantumati e della CO2 effettivamente assorbita e compensata nel tempo. Una reportistica generale, quindi, che può essere inserita nel proprio bilancio di sostenibilità a ulteriore riprova dell'effettivo impatto ambientale positivo generato".

accedere agli incentivi per ottenere i certificati bianchi. Siamo paperless, nessuno di noi in azienda utilizza la plastica, facciamo con molta attenzione la raccolta differenziata, tutte le bollette di tutte le società devono venire da energie rinnovabili e anche nella selezione dei fornitori privilegiamo coloro che condividono come noi questi valori. Le attività che abbiamo avviato nell'ottica della sostenibilità sono molte, ma la nostra volontà è fare di più per l'ambiente e per il futuro dei nostri figli. Il progetto Treebu ha tutte le caratteristiche per diventare qualcosa di importante e ne siamo talmente convinti che lo sosteniamo non solo con le adozioni degli alberi per ogni candidato che trova lavoro tramite la nostra realtà, ma anche come holding.

PAULOWNIA Al centro di tutto c'è la Paulownia, pianta che cresce velocemente e arriva ad assorbire fino a 10 volte di più di CO₂ rispetto a qualsiasi altra specie. La mission di Treebu è quella di piantumare un milione di alberi nei prossimi 10 anni per dare vita ad un nuovo sistema di foreste permanenti in Italia e ridurre la quantità di CO₂ in atmosfera, sfruttando la capacità di assorbimento degli alberi e realizzare una filiera del legno sostenibile, rinnovabile, locale per combattere la deforestazione. Così come crediamo nel progetto di salvaguardia "Restituire una parte dei delle api - tanto prezioprofitti a livello sociale è se per la conservazione alla base dell'aver scelto della natura e del mantedi essere Società Benefit nimento della biodiversi– spiega William Griffini, tà - e ci siamo impegnati CEO di Carter & Benson ad aiutare un apicoltore – noi da tempo siamo im- valdostano, acquistando pegnati in diverse attività arnie e famiglie di api da di charity e abbiamo por- donare ad ogni nostro ditato avanti nell'azienda pendente. una vera politica di welfa- Entrambi i progetti avranre, di gender equality e di no il loro inizio nel mese di bilanciamento vita-lavoro marzo 2022". che guarda al benessere e alla felicità dei dipendenti. Sottolineo che siamo tra le pochissime imprese ad aver optato per la settimana corta (32 ore). Siamo una società di servizi, non produciamo nulVisita il sito la e non abbiamo bisogno


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Eraldo Peccetti, da ribelle intraprendente... La storia e le imprese sono spesso scritte dall’audacia che esce dal consueto e dalla zona di confort

Eraldo Peccetti a 16 anni

Quella del Gruppo Colines® Holding è una storia scritta da tre famiglie - Lombardini, Peccetti e Zorlon – che ancora oggi siedono nel Consiglio di Amministrazione: una realtà aziendale costantemente cresciuta negli anni fino a diventare tra le maggiori di settore nel mondo. Colines progetta e costruisce macchine ed impianti per la trasformazione delle materie plastiche, film o pellicole di vari strati per la conservazione nel settore del food, in quello medicale e industriale. I macchinari Colines infatti sono utilizzabili in settori differenti perché trasformano le resine rendendole utilizzabili nel vasto settore del packaging.

Eraldo Peccetti, Presidente di Colines® SPA

Presidente esecutivo, AD con deleghe per finanza, amministrazione e controllo, è Eraldo Peccetti, affiancato dal 2020 dal CEO delle attività commerciali e produttive Anthony Michael Caprioli. Abbiamo incontrato proprio Eraldo Peccetti, figura di spicco dell’imprenditoria e uomo di singolare percorso e personalità, con lo scopo di comprendere la ricetta del suo successo e della solidità di un’impresa d’eccellenza. Chi è Eraldo Peccetti, da dove arriva e come è approdato alla Colines? «La mia storia è figlia del mio carattere. Quella di un giovane spigoloso, poco governabile e poco conforme! Le mie origini sono di

Siena, sono arrivato a Galliate con i miei genitori quando avevo 11 anni. Prima di approdare nel novarese, grazie a un importante cugino gesuita, ho fatto un anno a Frascati in un Collegio gesuita: un’esperienza formativa straordinaria! Lì sono uscito con tanto studio, la felice media del 9 in pagella e soprattutto con una guida di criteri e metodo che mi ha fatto affrontare i successivi due anni di scuole medie a Galliate con grande facilità e mi ha impresso un orientamento davvero essenziale. A Novara ho poi fatto l’Omar, con i miei tempi: in 7 anni invece di 5. Perché avevo altre passioni cui dedicarmi, perché mi sono preso delle

clamorose sospensioni, perché andavo avanti solo con la mia testa. Non ho mai amato “l’opinione dominante” e nel ’68 andavo controcorrente: ero un contestatore, ma non mi piaceva il gregge, non mettevo l’eskimo verde ma, unico a Novara, l’eskimo blu dei portuali genovesi acquistato allo scopo e reagivo all’”abuso di potere” tipo quando mi sono guadagnato l’esonero dalle lezioni di religione per un diverbio con il professore don Stoppa. Comunque il mio profitto era buono e ho portato a termine gli studi con un ottimo giudizio finale.» E cosa vedeva quel ragazzo nel suo futuro? «Ho sempre avuto in mente di fare impresa ma naturalmente appena di-

plomato avevo necessità di lavorare e sono stato assunto dalla Pan Electric: sono entrato come tecnico ma per fortuna intuirono presto che ero portato ad altro e così mi venne affidato un ruolo di coordinamento nei cantieri. Prima agli impianti della Raffineria di Trecate poi all’Italsider a Bagnoli e poi ancora vice capo cantiere ad Augusta in Sicilia. Da lì, sempre per Pan Electric, sono iniziate le mie esperienze all’estero: in Polonia dal 1973 al 1976 e in Iran dal 1976 al 1979 terminato in qualità di CEO di Carlo Gavazzi SSK IRAN.» Peccetti ci racconta degli anni in Polonia, tra le code tipiche dei Paesi dell’Est, il freddo, gli spostamenti faticosi e le infrastrutture

arretrate, il rocambolesco viaggio in automobile di 7 giorni per raggiungere l’Iran, i tempi di sviluppo industriale sotto lo scià Reza Pahlavi, l’inquietante fuga alla vigilia della presa di potere di Khomeyni. Ci rendiamo conto che non ha accumulato soltanto conoscenze, lezioni, opportunità e abilità. Eraldo Peccetti ha conservato in sé il ragazzo originale e ribelle, l’ha fatto maturare e ha affinato gli strumenti per realizzare grandi progetti. Ha imparato a fiutare le persone giuste, a mantenere relazioni, a dialogare: tiene i piedi per terra ma crede in idee ambiziose. Irene Spagnuolo


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...a Fondatore e Presidente di Colines® SPA

Il Gruppo Colines® Holding è una grande e celebre realtà italiana tra le aziende leader di settore nel mondo

Sedi Colines nel mondo

Eraldo Peccetti, fondatore di Colines

Sede Colines di San Pietro Mosezzo (Novara)

Rientrato in Italia, dopo un anno a Milano, l’incontro con i fondatori di Colines avvia quello che oggi è il nome noto in tutto il mondo: il nome di un gruppo solido, florido, affermato. «Ho studiato per colmare le carenze in contabilità e amministrazione davvero molto complesse rispetto alle precedenti esperienze. Gestire un’azienda richiede anche comprendere di finanza e di burocrazia. In qualche modo nel tempo sono diventato una sorta di tuttologo che però lascia fare a chi è esperto, in ciascuna materia: all’imprenditore è dato sapere e decidere ma non illudersi o intestardirsi a fare tutto. Ogni ruolo in azienda deve invece essere valorizzato e responsabilizzato.»

scono relazioni corrette. Poi direi poca ingordigia di potere e molta attenzione invece ai risultati. Inoltre seria cura della situazione finanziaria, controllo dell’indebitamento, gestione prudente e non arrivista. Sostanzialmente il successo di un’azienda lo fanno le persone e con le persone, che siano collaboratori, consulenti, soci, clienti o fornitori, occorre quindi sempre comportarsi bene: ci vogliono dialogo, confronto, riguardo, comprensione.» È facile allora avere dei dipendenti efficienti e soddisfatti? «Forse facile è una parola grossa ma posso dire che non è così difficile se si seguono parametri di chiarezza e di serietà, se

Quali sono stati i punti di forza per l’evoluzione di Colines? «Una buona organizzazione, una buona tecnologia e un buon clima aziendale fatto da competenze, correttezza, valori.» Sono ancora presenti le tre famiglie della fondazione? «Sì, sono mancati i miei due soci e sono subentrati i figli che, esattamente come i miei, ricoprono la loro posizione lavorando. Come tutti, in Colines. Senza privilegi, ciascuno deve dare il suo apporto.» Ma i valori principali di Eraldo Peccetti e di Colines quali sono? «In primis il rispetto. Rispetto delle persone, rispetto delle qualità, rispetto del lavoro, rispetto dei principi che garanti-

si adotta il massimo rispetto, se si sa motivare. Un ambiente disteso e positivo è fondamentale, oltre che bello. Tutti stanno meglio, esprimono le loro potenzialità, godono del raggiungimento degli obiettivi. Bisogna fare squadra, bisogna condividere visioni e traguardi. Io seguo tre regole: a) chi arriva deve guadagnarsi la stima b) chi migliora deve essere riconosciuto e incentivato c) tutti devono essere ascoltati. Non devono essere premiati i furbi ma i meritevoli! Tutto ciò giova al clima aziendale e ai risultati. Contano moltissimo la formazione, l’aggiornamento, la capacità di collaborare e di perseguire scopi comuni. Per que-

sto ho voluto per Colines anche la preziosa consulenza di una esperta per l’attività di coaching estesa alle persone con particolare responsabilità o necessità.» Sicuramente le è tornata molto utile l’esperienza di anni tra Italia e estero, organizzando e gestendo situazioni e persone. «Molto utile, certo. Del resto sono sempre io, il ragazzo che voleva essere rispettato e fare la sua strada…quindi rispetto gli altri, le loro inclinazioni, le loro personalità. E so anche che ho quasi 72 anni, che ciascuno deve avere il proprio spazio, che è necessario saper delegare proprio come sapersi avvalere delle giuste professionalità. Insomma un’azienda

ancor più se media non può ruotare del tutto intorno a un titolare: deve avere una struttura, spirito e gambe per andare avanti, per rinnovarsi continuamente, per sostenere presente e futuro.» Quella di Eraldo Peccetti, come l’anima di Colines, ci insegna o ci conferma che il dinamismo, l’intraprendenza, il business, sono vincenti quando sanno coniugarsi con l’umanità, con l’umiltà, con l’empatia. La passione e la tenacia non coincidono con la smania e il contro-tendenza Peccetti non è mai stato avventato e non ha sgomitato, è stato costruttivo, fedele a se stesso e rispettoso del prossimo. Irene Spagnuolo


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Fontanafredda valorizza il vitigno autoctono Fontanafredda punta al vitigno dei Colli Tortonesi, denominazione più importante tra i bianchi piemontesi Serralunga d'Alba. Con il Derthona 2020 Fontanafredda ha voluto inserire tra i propri segni distintivi, i caseggiati reali, un vitigno autoctono, denominazione più importante tra i bianchi piemontesi. Il nuovo vino si caratterizza per un fascino floreale di grande eleganza e potenza, nonché di grande mineralità, riprendendo nel design tutti i tratti distintivi dell'origine, della provenienza e del savoir-faire di Fontanafredda. Fontanafredda presenta il Derthona 2020, la novità con cui la storica realtà

vitivinicola di Serralunga d'Alba, produttrice di Barolo e dei grandi vini delle Langhe, inserisce, tra i propri segni distintivi, la denominazione più importante tra i vini bianchi piemontesi ed afferma l'importanza della valorizzazione dei vitigni autoctoni. Ottenuto dall'antica varietà di uve dei Colli Tortonesi, il "Barolo dei bianchi" di Fontanafredda è caratterizzato da un fascino floreale di grande eleganza e potenza, nonché di grande mineralità. Dal colore giallo paglie-

Andrea Farinetti, proprietario dei vini Fontanafredda

rino intenso con riflessi verdognoli, consistente e limpido, il Derthona 2020 rivela al naso un bouquet aromatico che ricorda i frutti esotici e la frutta a polpa bianca. In bocca è piacevolmente fresco, avvolgente ed armonico, con una lunga persistenza gustativa. Ottimo come aperitivo e in accompagnamento ai primi di mare, si sposa perfettamente con formaggi stagionati e pietanze dai sapori intensi. Se il Serralunga è da considerarsi il vino più iconico dei rossi di Fontanafredda, per i

bianchi il primo candidato è il Derthona. Un vino che rappresenta anche il ruolo sociale che Fontanafredda ha voluto assumere nei colli tortonesi e l'impegno ad investire nel territorio per contribuire a mantenere un livello alto di questo vino.

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1892 Rubinelli Arredamenti, stile e passione

Rubinelli è da oltre un secolo sinonimo di qualità: l’arte di arredare che coniuga tradizione, innovazione e stile Rubinelli Arredamenti è uno spaccato di storia e artigianalità, di design e creatività. Dal 1892 ad oggi in continua crescita ed evoluzione, ha rappresentato ed espresso il gusto italiano, l’eccellenza della qualità e la raffinata sapienza di una combinazione di competenze e passione. Ne cogliamo ispirazioni e valori da Luciana Rubinelli, interior designer ed esperta di antiquariato, che ci conduce alla scoperta di un’Azienda che si riconosce per eleganza, professionalità, esperienza e responsabilità. Quella che si respira in mobilificio, gestito dai fratelli Gaudenzio, Elena e Luciana, è un’affascinante miscela di passato, presente e futuro, dove tutto racconta vocazione, cultura e amore. Il fulcro della filosofia aziendale è il Cliente: un Cliente al quale offrire consulenza, progettazione, realizzazione e infinita attenzione ai dettagli. Rubinelli, marchio di bellezza, ha un patrimonio di conoscenze, abilità e cura che si traduce sempre in un servizio estremamente personalizzato.

Una realtà familiare che conserva da 130 anni i tesori e le lezioni degli avi e riesce a fonderli con la modernità e l’innovazione; si presenta davvero come una dimensione di calore, raffinatezza e solidità che fa subito “casa”. L’impressione è esattamente quella di trovarsi nel posto giusto per farsi guidare nell’arredamento della propria dimora! Luciana Rubinelli ci racconta delle tendenze emerse durante il Salone del Mobile e apprendiamo quindi che ritroveremo «il legno protagonista con masselli di pregio, boiserie, sedute e imbottiti anni ’60 rivisitati, arredi di carattere, particolari ricchi, toni di colori definiti ed in generale un rinnovato interesse per la casa.» Con prodotti 100% made in Italy, in 3000 mq di esposizione, lo showroom Rubinelli offre soluzioni per case private, uffici, contract, bar e ristoranti, dallo stile classico al contemporaneo e design: mobili, accessori e complementi d’arredo. Nella concezione “su misura”, da sempre fiore all’occhiello dell’Azienda,

la falegnameria interna realizza anche progetti unici, con materiali, pellami, tessuti ed essenze ricercate, per ogni specifica esigenza. Un laboratorio che è un gioiello di alta artigianalità, in cui convivono macchinari evoluti di ultima generazione, tavole di legname nostrano, materiali per realizzare o restaurare mobili, pezzi antichi, oggetti e arnesi di un tempo salvati proprio dalla grande passione e dal grande rispetto dei fratelli Rubinelli. Nell’antica falegnameria, in cui sono stati all’opera i bisnonni, i nonni e i genitori, si può vedere il vecchio mulino con il quale si produceva l’energia elettrica per attivare gli antichi macchinari. Luciana Rubinelli insiste sul customer tailor made: «pensiamo alla casa cucita addosso al Cliente, immaginiamo e realizziamo risposte su misura per le sue preferenze, per le peculiarità degli spazi e la loro funzionalità, uniamo la massima selezione dei materiali a un design ricercato». Prendere il Cliente per mano significa non fermarsi alla sola vendi-

ta, ma accompagnarlo durante tutto il processo di scelte e progettazione al fine di realizzare gli ambienti dei propri sogni, così che “le idee prendano forma”. Tutta questa filosofia è meravigliosamente racchiusa nell’emozionato racconto di Luciana: «Amiamo le cose fatte bene, l’armonia, la bellezza. Lo abbiamo ereditato ed è ciò per cui lavoriamo con dedizione.» E la dedizione di cui parla Luciana Rubinelli si vede e si sente, è nello stile di un nome emblema della migliore imprenditorialità italiana. Lo stile che ha arredato tante speciali case del nostro Bel Paese e che prosegue con energia e lungimiranza lungo un cammino illuminato dal 1892.

Luciana Rubinelli

I.P.

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Gaudenzio Rubinelli

Vetrina di Rubinelli

Elena Rubinelli


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Italica di Rubinetterie Stella compie 100 anni

La collezione Italica, serie storica di Rubinetterie Stella, si prepara a celebrare il suo centesimo anniversario Realizzare rubinetti nel miglior modo possibile. Meglio ancora, perfetti. Puntando ai massimi standard qualitativi, per un lusso senza compromessi che il tempo non riesca a scalfire. Questa è, da sempre, la filosofia Stella. Ogni prodotto dell'azienda novarese è un "originale", garantito a vita, che trae valore da estetica, funzionalità e tecnologia portate al massimo livello, in grado di adattarsi con classe all'evoluzione delle idee d'arredo sia dal punto di visto stilistico che funzionale. Le sue collezioni storiche sono universalmente ri-

conosciute come vere e proprie icone di lusso ed eleganza, e tra queste, la serie Italica, primo successo di Stella, è, da un secolo, un vero e proprio punto di riferimento della rubinetteria di lusso. Nata nei ruggenti anni '20, Italica continua ancor oggi ad offrire eccezionali prestazioni meccaniche e idrauliche, ma soprattutto una carica evocativa straordinaria, praticamente inossidabile. La collezione, proposta anche nella variante con leve, si compone di numerosi modelli capaci di soddisfare le più diverse esigenze. Lo speciale trattamento di lucidatura

Stefano Sappa AD Rubinetterie Stella Spa

che precede cromatura, argentatura e doratura, rende anche le finiture sinonimo di eccezionale qualità. La serie che è stata scelta sovente per rinnovare le sale da bagno dei più prestigiosi hotel del mondo, di recente ha trovato una perfetta collocazione nel progetto dell'architetto Fabrizio Casiraghi: un mélange di design moderno, arte e mobilio vintage per una lussuosa residen-

za racchiusa tra le mura di un "Hotel particulier" parigino del XVII secolo, in un connubio di stili, dove la tradizione sposa la contemporaneità.

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Confindustria e la cultura della sostenibilità

CNVV illustra ai soci cosa chiede l’Unione E e com’è possibile concretizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile Radici Chimica Spa, azienda cuore della chimica made in Italy di RadiciGroup, ha ospitato il convegno “L’approccio ESG come strategia d’impresa”, promosso da Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) per fornire alle imprese associate informazioni, formazione e consulenza sui temi legati agli indicatori di natura non finanziaria che misurano l’impatto ambientale (E), il rispetto dei valori sociali (S) e gli aspetti di buona gestione (G) di una organizzazione. I lavori sono stati aperti da Maurizio Radici, vicepresidente di RadiciGroup «Attenzione alle persone, all’ambiente e alle comunità locali. Sono valori da sempre nel DNA del nostro Gruppo, da oltre 80 anni. Oggi rientrano nei cosiddetti indicatori di natura non finanziaria e, per tutte le aziende, sono sempre più importanti. L’incontro ci ha permesso di capire come si sta evolvendo la normativa, cosa ci chiede l’Unione Europea e come, tutti insieme, possiamo concretizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Il primo passo è senza dubbio confrontarsi, condividere e promuovere modelli di business sostenibili, di lungo termine e a beneficio di tutto il territorio». Gianni Filippa, presidente di Cnvv ha riportato le parole di Larry Fink, Ceo di BlackRock Inc, - «Chiediamo alle imprese di dimostrarci come intendono assumersi le proprie responsabilità nei confronti degli azionisti, anche attraverso solide pratiche e politiche ambientali, sociali e di governance» - e citato come esempio un passaggio del Codice etico di RadiciGroup, secondo cui «formalizzare principi e regole non è un punto di arrivo o un vincolo. È un punto di partenza per migliorarci ogni giorno senza perdere di vista la nostra identità comune, è uno stimolo ad impegnarci sempre più, individualmente e collettivamente». Sono seguiti gli interventi di Roberta Lombardi e di Eliana Baici, del Dipartimento per lo Sviluppo sostenibile e la transizione ecologica dell’Università del Piemonte orientale:

«Tutti i Governi - hanno spiegato - hanno approvato i 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) ma il loro successo dipende fortemente dall’azione e dalla collaborazione di tutte le parti coinvolte; tra queste le imprese rappresentano un attore fondamentale per il ruolo che svolgono nella vita economico-sociale delle comunità in cui operano. L’impresa che adotta la logica ESG non solo contribuisce al raggiungimento degli obiettivi SDGs a livello macro, ma avrà dei vantaggi anche a livello micro e può accrescere le sue performance: stimolando una produzione innovativa che apra nuovi segmenti di mercato, migliorando la propria immagine, accrescendo l’efficienza operativa e la produttività attraverso un maggior coinvolgimento del personale e attirando risorse da parte degli investitori attenti alla sostenibilità. Adottare pratiche ESG da parte delle imprese secondo il 90% delle rilevazioni riduce il costo del capitale, nell'88% dei casi analizzati migliora la performance operativa e secondo l'80% degli studi influenza positivamente l'andamento del prezzo delle azioni». Daniela Bernacchi, segretario generale dell’UN Global Compact Network Italia, organismo impegnato nella promozione della Corporate Sustainability tra imprese e organizzazioni italiane, ha sottolineato che «il ruolo del settore privato è fondamentale per il compimento dell’Agenda 2030 e UN Global Compact sostiene le imprese con strumenti dedicati nel loro percorso verso la sostenibilità. Per il 2022, il Network focalizza il suo programma attività su tre aree tematiche, che sono la Climate Action, il Gender e la lotta alle disuguaglianze. Tutte le aziende, a prescindere dalle dimensioni e dalla localizzazione geografica, sono chiamate a giocare un ruolo cruciale al fianco dei Governi e della società civile: è urgente incrementare l’impegno di tutti se vogliamo veramente raggiungere i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile nei prossimi nove anni». Un’anteprima sulla normativa per il futuro della

rendicontazione è stata presentata da Franco Amelio, Sustainabilty Leader di Deloitte&Touche. «In aprile 2021, la Commissione Europea ha adottato una proposta di Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD): i report di sostenibilità 2023 (pubblicati nel 2024) non potranno più essere pubblicati separatamente, ma saranno inclusi nella relazione sulla gestione con l’obiettivo di capitalizzare il potenziale del mercato unico europeo per contribuire alla transizione verso un sistema economico e finanziario pienamente sostenibile e inclusivo, accrescendo il valore delle aziende». Hanno poi testimoniato le aziende che contribuiscono quotidianamente alla crescita del tessuto economico del territorio e che hanno evidenziato come la sostenibilità sia importante farla in concreto. Stefano Alini, CEO di Radici InNova ha aperto il suo speech presentando il Bilancio di Sostenibilità 2020 di RadiciGroup: «Da oltre 15 anni ci impegnia-

Gianni Filippa, Presidente CNVV

mo nella rendicontazione di tutte le nostre attività attraverso la pubblicazione del Report che, dal 2010, è anche certificato secondo il modello GRI Standards. Numerose sono le iniziative su cui stiamo lavorando per offrire soluzioni sempre più sostenibili e frutto di un grande lavoro di ricerca a e innovazione: dal progetto Ulisse in cui abbiamo dimostrato la possibilità di produrre poliammidi a partire da materie prime rinnovabili fino alla realizzazione di una tuta da sci per lo Sci Club RadiciGroup a partire da filati riciclati e totalmente riciclabile a fine vita. E una cosa è importante sottolineare: l’economia circolare non si fa da soli, è necessario mettersi continuamente in gioco e lavorare in team con la filiera, le istituzioni e tutti gli stakeholder». Giovanni Versaci, Strategy Director di Gessi Spa, riflettendo sull’instabilità e la sfiducia verso il futuro causati dalla pandemia, ha evidenziato che «in questo contesto le aziende, che Gian Luca Gessi chiama “Casa-Azienda”, hanno sempre più la re-

sponsabilità di diventare il nuovo punto di riferimento per la società. L’analisi generazionale mostra come i consumatori scelgono le aziende sulla base della loro credibilità. Gessi ha da sempre basato il suo percorso sulla fiducia crescendo grazie ad un modello di business sostenibile. L’azienda, attraverso il primo bilancio di sostenibilità, racconta sé stessa condividendo la sua storia e i suoi valori». Mario Cerutti, Chief Institutional Relations & Sustainability Officer di Lavazza Group, ha spiegato che «il Gruppo Lavazza negli ultimi anni è cresciuto in tutto il mondo, con una presenza in 140 paesi e oltre 4.000 dipendenti: un percorso di crescita in cui si è scelto di mantenere, anzi rafforzare, il profondo legame con il territorio di origine, il Piemonte. Il processo di integrazione dei criteri ESG nel business guida le decisioni dell’azienda, secondo un senso di responsabilità verso le comunità in cui operiamo al centro del nostro Manifesto di sostenibilità e recentemente esempli-

Maurizio Radici di Radici Group

ficato dall’hub vaccinale che abbiamo organizzato presso la Centrale di Nuvola Lavazza a Torino e alle diverse iniziative di community engagement locale». Cecilia Cerra, Head of Corporate Social Responsibility di Loro Piana Spa, ha presentato il “Polo Circol-Abile”, costituito da uno spazio artigianale e un laboratorio multi-attività all’interno di uno degli stabilimenti dell’azienda, «in cui lavorano persone diversamente abili e che risponde a due esigenze: dare “nuova vita” agli scarti e alle obsolescenze e adempiere agli obblighi di assunzione di personale tutelato ai sensi della Legge 68/1999 e Dlg. 276/2003. Un progetto che ha un impatto positivo sull’ambiente, perché aiuta a diminuire i materiali non utilizzati e a contrastare gli sprechi, e sul Business, in quanto portatore di soluzioni economiche innovative e sostenibili; ma che sta anche rafforzando una mentalità inclusiva e si è fatto promotore di una reale integrazione della diversità».


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Bonus Pubblicità per investire sui giornali

«È importante mettere subito a budget la spesa pubblicitaria 2022 e prenotare il "bonus" entro il 31 marzo»

Sabrina Marrano CEO Sibillamedia

Per la fruizione del credito d'imposta sulla pubblicità 2022 i termini di presentazione iniziano il primo marzo e scadranno il 31 del medesimo mese. Poi l'invio della dichiarazione sostitutiva relativa alla spesa effettiva si effettuerà dal primo al 31 gennaio 2023. «È importante mettere subito a budget la spesa pubblicitaria 2022 e prenotare il "bonus" presso l'Agenzia delle Entrate entro il 31 marzo» sottolinea Sabrina Marrano

direttore del giornale l'Opinionista News e CEO di Sibillamedia. «Bisogna inviare una prenotazione — proseguono gli esperti — che non è vincolante, indicando la spesa prevista. Poi se si dovesse spendere di meno, si prende il bonus sulla spesa effettiva». Non è tuttavia possibile spendere di più rispetto a quanto prenotato perché non si andrebbe a beneficiare del bonus sull'eccedenza.

«È senz'altro un'ottima occasione per le aziende, ma anche per i professionisti che possono usufruire del bonus per realizzare una campagna di personal branding» sottolineano Sabrina Marrano. L'importante è presentare la domanda all'Agenzia delle Entrate entro i termini previsti. Poi si ha tempo fino a dicembre 2022 per decidere come e quante risorse allocare sulle diverse possibili iniziative di pubblicità.

BONUS PUBBLICITÀ 2022

La comunicazione per richiedere il bonus sulla spesa effettiva si potrà fare a gennaio 2023, ma non si potrà fare senza la prenotazione entro il 31 marzo 2022. La presentazione va effettuata mediante i servizi resi disponibili nell'area riservata del sito dell'Agenzia delle Entrate, a cui si può accedere mediante l'identità SPID oppure mediante le credenziali Entratel o Fisconline, oppure mediante la Carta Nazionale dei Servizi o la Carta

PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE DAL 1° AL 31 MARZO 2022

d'Identità Elettronica. Il bonus potrà essere poi allocato per le iniziative di pubblicità da realizzarsi entro il 31 dicembre 2022. Tra le possibilità di allocazione delle risorse, poi, ci sono anche gli spazi pubblicitari del giornale l'Opinionista News, edito da Sibillamedia, azienda iscritta al ROC - Registro degli Operatori di Comunicazione, editrice di testate iscritte in Tribunale come da normativa, attraverso la

quale è possibile accedere a molteplici servizi usufruendo del bonus pubblicità e potendo così ottenere il credito fiscale del 50% sulla spesa effettiva.

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"Barone rosso" in Ferrari sfida Lamborghini Mondo Ferrari: il pilota italiano Fabio Barone in Siberia con l’obiettivo di battere la Lamborghini e il suo record Ci risiamo, il Barone Rosso e il suo dream team riprovano ad entrare nei Guinness dei Primati cercando di detronizzare l'attuale record del mondo di velocità sul ghiaccio. Il primato è attualmente detenuto dalla Lamborghini Urus con i suoi 298 Km/h. Nei giorni 1 e 2 marzo, il pilota italiano Fabio Barone, effettuerà il primo test in assoluto sul ghiaccio del lago Baikal nella Siberia Meridionale. I test saranno propedeutici al fine di saggiare le caratteristiche assolutamente uniche del clima siberiano e del suo ghiaccio. Il lago Baikal con i suoi oltre 600 km di lunghezza è considerata una delle sette meraviglie della Russia con un paesaggio assolutamente unico al Mondo. Nei due giorni di test, il pilota italiano utilizzerà delle vetture standard al fine di verificare il lavoro fatto durante l'inverno nel centro addestramento di snow driving italiano a Roccaraso. Sarà possibile per i colleghi interessati organizzare una diretta esclusiva dalla Siberia direttamente dal campo gara.

Il team di Fabio Barone

Il pilota Fabio Barone

PROFILO DI FABIO BARONE Fabio Barone, classe 1972, è da oltre 20 anni Presidente di “Passione Rossa”, il più importante Club di clienti Ferrari del mondo. Con oltre 800 eventi al suo attivo, Fabio – che ama definirsi un Gentleman Driver - è conosciuto anche come il Barone Rosso. Nel corso degli anni, la sua Passione per la Rossa di Maranello lo ha portato a conquistare tre Speed World Record sulle strade più pericolose del pianeta. Partendo nel 2015 dalla Transfăgărășan, la strada nazionale della Romania che si snoda nel nord della Transilvania fino

alle pendici del castello di Dracula, l'anno successivo alza l'asticella e scala la Tianmen Mountain Road, un vero drago di cemento che con le sue 99 curve passa da 200 a 1300 metri di altezza, collocandosi a pieno titolo fra i percorsi più pericolosi del globo. Nel 2018, nuovo primato di velocità fra gli spettacolari Canyon della Valle del Dades, in Marocco. Lo scorso 6 settembre il pilota romano entra a pieno titolo nella leggenda del motorsport internazionale, con un'impresa storica. È infatti il primo uomo al mondo a battere Google Maps su un tragitto di oltre 4400 Km, senza mai oltrepassare i limiti di velocità.


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Novara grande polo di Università telematiche

L'Università Telematica Pegaso e l’Università Telematica Mercatorum sono di sede a Novara in via Generali 23 Circa 3 anni fa siamo partiti con l’attività di iscrizione ai corsi di Laurea, Master, Alta Formazione, ecc. dell’Università Telematica Pegaso e dell’Università Telematica Mercatorum. Per me, che vengo dal mondo delle costruzioni e che comunque continuo a svolgere la professione di ingegnere, è stata una nuova esperienza che ho affrontato con professionalità, sacrificio, impegno e grandissima dedizione. La curiosità, la voglia di cimentarmi in cose nuove, la visione, mi hanno portato a questa nuova sfida e con molta umiltà posso tranquillamente affermare che il duro lavoro svolto mi ha regalato e mi sta regalando delle soddisfazioni immense. Infatti in questi anni ab-

L'ing. Pietro Palmieri

biamo iscritto quasi 300 studenti e la maggior parte di loro si sono già laureati e/o sono prossimi alla laurea. Questo ha consentito ad ABC Learning di diventare un punto di riferimento a Novara, e non solo, per gli studenti di qualsiasi età che per lavoro e per vari motivi non possono frequentare le Università classiche. I risultati ottenuti hanno consentito ad ABC Learning di diventare un’eccellenza come polo formativo didattico dell’Università Telematica Pegaso (E-learning Center Point - ECP) e dell’ Università Telematica Mercatorum (E-learning Info Point - Ei-Point). Certamente non tutto viene dall’alto per grazia ricevuta, le cose bisogna

meritarsele e sudarsele con grande fatica. L’ approccio è stato da subito quello di dare, durante tutto il percorso di studi, assistenza e disponibilità agli studenti e non quello di fare le iscrizioni e abbandonare a se stessi gli iscritti. Infatti sono diventato un punto di riferimento degli studenti, rispondendo tempestivamente a tutte le problematiche, le difficoltà e le esigenze che gli stessi incontrano, rappresentando un vero e proprio motivatore. Cosa sono gli E-learning Center Point – ECP e gli E-learning Info Point Ei-Point. Per venire incontro alle esigenze locali che il mercato del lavoro, della scuola, dell'università e delle professioni in gene-

rale richiedono, l'Università ha avviato dei centri distribuiti su tutto il territorio nazionale per favorire una perfetta congruenza tra domanda ed offerta universitaria, integrare al meglio la formazione dell'individuo ed ottimizzare allo stesso modo, al termine del proprio corso di studio, l'inserimento lavorativo e sociale nel proprio contesto abitativo. Gli ECP e gli Ei-Point - che costituiscono il Network dell’Ateneo - vengono pertanto accreditati come "Centri qualificati per lo svolgimento di progetti didattici, educativi e formativi dell'Università Telematica Pegaso e dell’Università Telematica Mercatorum”, che ne riconoscono la qualità poiché in possesso di specifici requisiti, preventivamente documentati e certificati dalle stesse Università. Tutte le attività dell'ECP e dell’ Ei-Point sono propedeutiche a quelle dell'Università e legate a quegli specifici progetti educativi e didattici indicati nelle linee guida degli Atenei, che regolano anche i rapporti tra discenti, ECP Ei-Point ed Università. Ma la collaborazione col Network è ben più ampia ed articolata. Vero punto di riferimento sul territorio, gli ECP e gli Ei-Point sono il reale centro di sviluppo e crescita dell’Università, collante tra studenti, mondo del lavoro e vita sociale, capaci di rappresentare le reali esigenze formative del territorio e proporre iniziative, progetti, attività e nuove partnership e convenzioni. OFFERTA FORMATIVA Prima di scoprire nel dettaglio l’Offerta Formativa dei Corsi di Laurea Online UniPegaso e UniMercatorum, vi vogliamo ricordare che: chi si iscrive a un Corso di Laurea dell’Università Telematica Pegaso e dell’Università Telematica Mercatorum, con ABC Learning può usufruire di importanti agevolazioni economiche che permettono di ottenere una forte riduzione sulla retta universitaria annuale. I Corsi di Laurea UniPegaso e UniMercatorum permettono di ottenere un titolo di studio riconosciuto dal Miur e for-

temente spendibile nel mondo del lavoro, con tutti i Vantaggi tipici dei Corsi di Laurea Online: • Possibilità di seguire le lezioni direttamente da casa propria nei modi e nei tempi a ognuno più congeniali, limitando al minimo gli spostamenti • Possibilità di sostenere gli esami online e, terminata l’emergenza coronavirus, in una delle oltre 100 sedi d’esame in tutta Italia • Riconoscimento dei Crediti Formativi Universitari per convertire la propria carriera universitaria e/o lavorativa pregressa CORSI DI LAUREA UNIVERSITÀ TELEMATICA PEGASO TRIENNALI (L-5) Filosofia ed Etica (L-7) Ingegneria Civile Indirizzo Statutario Indirizzo Ingegneria Ambientale (L-10) Lettere, Sapere Umanistico e Formazione (L-15) Scienze Turistiche Indirizzo Statutario Indirizzo Turismo Sostenibile (L-18) Economia Aziendale (L-19) Scienze dell’Educazione e della Formazione (L-22) Scienze Motorie Indirizzo Statutario Indirizzo Bio-Sanitario MAGISTRALI (2 ANNI) (LM-23) Ingegneria della Sicurezza (LM-39) Linguistica Moderna (LM-47) Management dello Sport e delle Attività Motorie (LM-56) Scienze Economiche (LM-85) Scienze Pedagogiche MAGISTRALI A CICLO UNICO (5 ANNI) (LMG-01) Giurisprudenza CORSI DI LAUREA UNIVERSITÀ TELEMATICA MERCATORUM TRIENNALI (L-3) Scienze e Tecnologie delle Arti, dello Spettacolo e del Cinema (L-4) Design del Prodotto e della Moda Piano di studio Prodotto Piano si studio Moda (L-8) Ingegneria Informatica (L-9) Ingegneria Gestionale Piano di studio Statutario Piano di studio Economia

Circolare (L-12) Lingue e Mercati (L-14) Scienze Giuridiche Piano di studio Statutario Piano di studio Criminologia, Investigazione e Sicurezza (L-18) Gestione di Impresa Piano di studio Statutario Piano di studio Economia Digitale Piano di studio Marketing e Vendite Piano di studio Management Sportivo Piano di Immobiliare (L-20) Comunicazione e Multimedialità (L-36) Scienze Politiche e Relazioni Internazionali (L-40) Sociologia e Innovazione (L-41) Statistica e Big Data (L-Gastr) Gastronomia, Ospitalità e Territori Piano di studio Statutario Piano di studio Enologico Piano di studio Turismo MAGISTRALI (2 ANNI) (LM-31) Ingegneria Gestionale Piano di studio Gestione del Rischio Piano di studio Trasformazione Digitale (LM-51) Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni (LM-52) Relazioni Internazionali per lo Sviluppo Economico (LM-77) Management Senza contare tutti i Master, Corsi di Alta Formazione, 24CFU per l’insegnamento, ecc. ecc.. Come potete vedere l’offerta formativa è veramente varia e vasta. Vi invito pertanto a contattarmi per avere tutte le informazioni e chiarimenti al fine di intraprendere un percorso di crescita personale e professionale che, per alcuni, potrebbe aprire a nuove opportunità di lavoro e per altri coronerebbe l’obiettivo di riuscire a laurearsi. ABC Learning Srl Dott. Pietro Palmieri 335 5931890 pietropalmieri.abclearning@gmail.com I.P.

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My-Tech! mondo di soluzioni informatiche

L’informatica davvero a 360°: vendita, noleggio, consulenza e servizi, assistenza, supporto tecnico a Cameri My-Tech! di Franco Fiorellino è una realtà fortemente dinamica che dal 2002 ad oggi ha continuato a crescere, espandersi ed implementare servizi. Un vero e proprio punto di riferimento per privati e aziende che offre servizi di vendita, assistenza e consulenza informatica di altissima professionalità, con un know-how consolidato e una straordinaria competitività. Franco Fiorellino, CEO brillante, audace e intraprendente, ci accoglie facendoci subito toccare lo spirito di squadra di My-Tech!: ci presenta Massimo, project manager, Giuseppe, addetto vendite e front office, Letizia, coordinatrice service, e ci parla di tutti

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Lo Staff di My-Tech!

i collaboratori -nove tra interni e professionisti esterni- come «della risorsa umana e strategica dell’Azienda». Per offrire il massimo della qualità ai Clienti ha scelto di circondarsi di persone altamente qualificate, desiderose di evoluzione e autonomia, e i risultati si vedono: ambiente vivace e motivato, notevoli riscontri sul mercato e soddisfazione della Clientela. Da buon visionario, Franco Fiorellino ha creduto a Internet fin dagli esordi e negli anni non ha mai smesso di guardare avanti, affermandosi sempre più nel mercato delle Aziende e lavorando molto per le Pubbliche Amministrazioni (scuole, ospedali, comunità).

«Nel 2021 My-Tech! ha fatto il suo ingresso, sempre attraverso il MePa (Mercati elettronici Pubblica Amministrazione), anche tra i fornitori delle forze speciali di Stato», ci racconta Fiorellino con orgoglio. Un personaggio così eclettico e appassionato, pioniere dell’informatica ma anche imprenditore lungimirante, non può che vivere in costante fermento di idee: «sono già proiettato al futuro, io devo pensare e programmare sviluppi e direzioni, oggi ad esempio sono già con la testa all’autunno! Gestire un’attività significa molte cose: farla funzionare nel presente ma anche darle obiettivi e gambe per il futuro. Lo

faccio anche per tutti i ragazzi che lavorano con me, lo meritano, sono tutte eccellenze.» Ci colpisce un motto che campeggia proprio all’ingresso dell’ufficio di Fiorellino: My-Tech! individua il problema ed eventualmente lo risolve. Un messaggio estroso e ironico? «In verità è l’essenza di tutto. Quello che conta e che dobbiamo garantire è proprio individuare il problema. Risolvere non è sempre possibile, di sicuro però lo è più facilmente se si comprende il problema!» In effetti essere bravi significa vincere la sfida della conoscenza: essere formati, capaci, aggiornati. E sicuramente la “famiglia” di My-Tech! vanta curricula di tutto ri-

spetto. E non solo. Quella che si respira nella sede My-Tech! di Cameri (NO) è un’atmosfera di sensibilità, entusiasmo, solidarietà, complicità. Non ci stupisce che sia una formula di successo perché l’unione fa senza dubbio la forza e amplifica le possibilità. Vendita, noleggio, assistenza, supporto tecnico: servizi IT, connettività e Web, consulenza Apple e ogni risposta possibile alle esigenze della Clientela. Dalla progettazione alla realizzazione, tutto in My-Tech! «Siamo grati ai fornitori al nostro fianco da anni, in primis BREVI S.p.A. filiale di Novara che ci ha sempre supportato…e sopportato!»

Partner dei migliori brand come HP, DELL, KYOCERA, QNAP, WINBLU e altri sono in effetti le scelte di qualità di un gruppo che ha una magnifica ispirazione: «lavorare bene». A fare proprio magie sono però la serietà, la passione e la dedizione di Franco Fiorellino e di tutto il gruppo My-Tech! Nel 2022 l’Azienda compie 20 anni e siamo certi ne abbia ancora tanti altri da scrivere come protagonista del settore, perché soprattutto le organizzazioni, le Aziende, gli Enti pubblici hanno sempre più necessità di referenti informatici all’altezza di qualsiasi esigenza ed aspettativa. I.P.

Irene Spagnuolo


DIVERSAMENTE SINDACO

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Il progetto di Fondazione Veronesi a scuola Lo scopo è sensibilizzare gli studenti sull’importanza della diagnosi precoce e di prendersi cura di sé LA RUBRICA DELL'AMMINISTRAZIONE

Novara. L’Ufficio Istruzione della Provincia si è fatto parte attiva nel progetto “#fattivedere” promosso dalla delegazione di Novara della Fondazione Umberto Veronesi, campagna di sensibilizzazione e informazione sul tema dell’Oncologia pediatrica dedicata agli studenti del triennio delle Scuole secondarie di secondo grado. <<Durante l’incontro con la referente della delegazione novarese Anna Chiara Invernizzi avvenuto nelle scorse settimane – spiegano il presidente Federico Binatti e il consigliere delegato all’Istruzione Andrea Crivelli – è stata chiesta alla Provincia la disponibilità per coinvolgere gli Istituti di nostra competenza rispetto a “#fattivedere”, realizzato in collaborazio-

ne con l’Associazione italiana di Ematologia e Oncologia pediatrica, che ha lo scopo di sensibilizzare gli studenti sull’importanza della diagnosi precoce, poiché seppur con un’incidenza molto bassa, i tumori possono comunque colpire anche bambini e adolescenti. L’obiettivo è sottolineare l’importanza di prendersi cura di sé e del proprio corpo, adottando un corretto stile di vita, e rivolgendosi a un medico qualora sorgessero dubbi>>. Il Settore Istruzione si è quindi attivato e all’iniziativa hanno aderito l’IPS “Ravizza” di Novara (16 studenti), il Liceo scientifico “Antonelli” di Novara (25 studenti), l’Ita “Bonfantini” di Novara (20 studenti), il Liceo delle Scienze umane “Galilei” di Gozzano (65 studenti), la sede dell’Iti “Omar” di

Oleggio (23 studenti) e il Liceo scientifico “Galilei” di Borgomanero (83 studenti). Il progetto prevede un workshop cinematografico e la visione del film “Quel fantastico peggior anno della mia vita” di Alfonso Gomez-Rejon. Il webinar sarà strutturato come un dibattito sarà moderato da un giornalista della redazione scientifica della Fondazione con l’intervento di medici ed ex-pazienti coinvolti dalla Fondazione: i partecipanti potranno scrivere le domande rivolte ai relatori nella chat della piattaforma. Agli Istituti partecipanti verrà inviato dalla Fondazione Veronesi un documento di approfondimento affinché̀ i docenti possano introdurre l’argomento nei giorni precedenti l’incontro.

Federico Binatti, Presidente Provincia Novara

O IMPRESA FUNEBRE

dal 1953 sosteniamo le Famiglie nei momenti più difficili

S E RV I Z I O C O N T I N UATO V i a P e r r o n e 5 / A - N OVA R A

Te l . 0 3 2 1 . 6 2 0 1 4 1 Andrea Crivelli, Consigliere Delegato


RISTRUTTURAZIONE 4.0

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Il Governo ha sbloccato i “crediti in edilizia”

Dino De Santis Presidente di Confartigianato Torino: “Bene le sanzioni contro le frodi ma norme durature”

Dino De Santis, presidente di Confartigianato Torino

Confartigianato Torino, sulla scia delle dichiarazioni espresse dal Presidente nazionale Marco Granelli, esprime gradimento per l’approvazione delle nuove modifiche, varate dal Consiglio dei Ministri, relative al superbonus e alle detrazioni in edilizia, che sbloccano la cessione dei crediti, consentendo così una ulteriore cessione dopo la prima verso soggetti collegati, direttamente o indirettamente, all’intervento, rimettendo in moto il comparto delle costruzioni e facendo ordine in tutto il sistema della riqualificazione degli immobili. Plaudendo anche per l’inasprimento dei controlli contro le frodi, Confartigianato Torino auspica che le regole definite oggi, siano stabili e durature, condizione che restituirebbe alle imprese la certezza di poter lavorare

e pianificare i loro interventi. In Piemonte il Sistema Casa offre lavoro a oltre 81.422 imprese (oltre la metà riguardano l’edilizia) di cui il 48,9% artigiane (39.800 realtà), che impiegano oltre 170mila addetti. In base agli ultimi dati della Camera di Commercio, emerge che nel 2021 in Piemonte sono nate 24.958 nuove aziende edili. Il balzo è del +19,2% rispetto alle 20.942 nuove iscrizioni registrate nel corso del 2020. “Finalmente il Governo ha fatto la necessaria, e auspicata, chiarezza sull’indirizzo che vuole dare al bonus 110% e alle detrazioni del “sistema casa” – commenta Dino De Santis, Presidente di Confartigianato Torino - e, soprattutto, sugli obiettivi che vuole raggiungere. La nuova

Edilizia di qualità – costruzioni e ristrutturazioni Via Alessandro Volta 8/10 – San Pietro Mosezzo (No) f.llisarchiellosrls@gmail.com Tel. 3452179132 / 0321 233948

strada individuata dall’Esecutivo rappresenta una scelta equilibrata anche per colpire le frodi che danneggiano tutti, a cominciare proprio dalle imprese del settore costruzioni. Ora rimane aperto il problema della cessione del credito fra fornitori e distributori di componenti all’interno delle filiere: ci auguriamo possa essere considerato e risolto nell’ambito dell’esame parlamentare”. “La possibilità di due ulteriori “cessioni" del credito era il nostro obiettivo minimo – aggiunge De Santis – noi non abbiamo mai contestato le regole ma il loro continuo, e repentino, stravolgimento che non ha permesso, fino a oggi, alle imprese, ai dipendenti, ai tecnici e ai cittadini di pianificare il risanamento e l’ammodernamento delle abitazioni, bloccando anche investimenti e lavoro che

contribuiscono alla transizione green del Paese. Serve una stabilità normativa”. Il decreto prevede la possibilità di due ulteriori “cessioni” del credito “solo se effettuate a favore di banche e intermediari finanziari iscritti all'albo. Le modalità attuative delle disposizioni relative alla cessione e alla tracciabilità del credito d'imposta (il cosiddetto bollino), da effettuarsi in via telematica, saranno definite con provvedimento del direttore dell'Agenzia delle entrate. Inoltre inasprite le sanzioni che arrivano fino a 5 anni di carcere e 100mila euro multa per i tecnici che attestano il falso”. Per Confartigianato Torino, se è stato condivisibile e doveroso l’intento di contrastare le frodi con efficaci attività di controllo, non è stato altrettanto condivisibile

che si siano registrate ben 9 modifiche normative negli ultimi 20 mesi, una ogni 68 giorni. “Quest’ultima stretta sui crediti fiscali non ha fatto altro che fermare le imprese serie e sane che operano in uno dei settori che sta garantendo investimenti e lavoro e che contribuisce alla transizione energetica ed ecologica – sottolinea Chiara Ferraris, referente edilizia di Confartigianato Torino – e gli effetti negativi delle continue modifiche si stanno già vedendo con la riduzione dei lavori conclusi ammessi a detrazione. A livello nazionale, a gennaio ammontano a 1.563 milioni di euro, un valore praticamente dimezzato (-46,2%) rispetto ai 2.904 milioni di dicembre 2021 (che aveva segnato un +87,5% rispetto a novembre 2021).”

Per Confartigianato è positivo anche il Decreto del Ministero della Transizione Ecologica sul nuovo prezzario da applicare ai lavori per il superbonus 110%, che recepisce molte delle indicazioni richieste dalle imprese di Confartigianato e introduce un importante elemento di stabilizzazione sul fronte dei costi per gli interventi di ristrutturazione edilizia e riqualificazione energetica del patrimonio immobiliare. “Come da noi richiesto, i costi massimi specifici indicati nel prezziario sono al netto di IVA, prestazioni professionali, opere relative alla installazione e manodopera per la messa in opera dei beni – conclude Ferraris – è stata accolta, pertanto, la nostra richiesta di eliminare l’onnicomprensività prevista nelle bozze del decreto”.

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RISTRUTTURAZIONE 4.0

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Da Far Mobili tutto l’arredo dei tuoi sogni

Tutto vero e su misura. Da Far Mobili vedi esattamente la casa dei tuoi sogni trasformarsi in pura realtà

Visita il sito web Massimo Manzini di Far Mobili

Da veri pionieri i fratelli Francesca e Riccardo Farina introducono in mobilificio l’innovazione della realtà virtuale già alla fine del 2017. Era una novità poco conosciuta e ancora difficile da veicolare ma iniziava a mietere successo tra i Clienti quando la pandemia ne ha rallentato il corso. Oggi è finalmente sotto i riflettori e riscuote grande consensi. Ma di cosa si tratta? «Di una possibilità di acquisto rivoluzionaria. In salone il Cliente, dotato di caschetto e visiera, può immergersi nella realtà virtuale ovvero visualizzare l’arredo progettato su misura per la propria casa e, letteralmente, “entrarci dentro”. Con semplici comandi joystick a mano il Cliente è infatti teletrasportato negli spazi della propria dimora» ci spiega Francesca. Un’opportunità all’avanguardia che cambia l’esperienza d’acquisto del Cliente con un’offerta davvero ultramoderna. Volevate stare al passo con le soluzioni tecnologiche?

«Certo, volevamo soluzioni tecnologiche e moderne ma soprattutto rispondere a un’esigenza e risolvere un problema: capire le persone e farle orientare meglio tra misure e caratteristiche dei loro spazi e risposte d’arredo. Per i non addetti ai lavori non è facile immaginare un risultato, considerare gli ingombri o la funzionalità di certe scelte o di certi accostamenti. Con la realtà virtuale invece il Cliente vive un’esperienza emotiva e pratica di grande impatto: vede esattamente come saranno gli ambienti arredati e ne prova la vivibilità.» Francesca ci racconta questo servizio con entusiasmo non soltanto perché ha creduto in un’innovazione per la propria Azienda ma anche perché ha testato la soddisfazione dei Clienti. Chi, armato di caschetto, visiera e joystick, fa il giro virtuale della propria casa arredata acquista con maggior sicurezza e convinzione. In effetti con la realtà

virtuale è messo al ban- • una progettazione su do il rischio di sorprese misura che mette il sgradite! Ne approfittiaCliente al centro; la mo per chiedere a Franconcretezza della recesca quali sono, oltre al altà virtuale (che non piacere per la realtà virfa acquistare “a scatuale, le tendenze che tola chiusa”); nota nella Clientela. • l’estrema cura del«È cambiato il modo di le fasi di trasporto e vivere il progetto mentre si arreda casa. È molto più diffusa la tendenza a rivolgersi a un architetto o a un interior designer e questo perché la maggior parte dei Clienti vuole soluzioni personalizzate, non sceglie per ambienti ma pensa a soluzioni coordinate. Se prima cercava la marca come simbolo di status, oggi il nuovo benessere è l’unicità quindi la spesa è diventata più consapevole: le persone non spendono per un’icona ma per gusto, qualità, funzionalità.» La formula Far Mobili in effetti sembra avere tutti gli elementi per incontrare i bisogni di una Clientela evoluta, informata, esigente, attenta: • un consulente di riferimento per tutto quindi un grande contatto Il team di Far Mobili umano;

montaggio; il servizio illimitato post vendita. Francesca e Riccardo Farina, con la squadra di affiatati collaboratori, hanno insomma concepito Far Mobili del presente e del futu-

ro come un laboratorio dinamico al servizio del Cliente: un esempio virtuoso che mescola intraprendenza, visione, serietà. I.P.

Irene Spagnuolo


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VIVERE SOSTENIBILE

Benvenuta sia la primavera con Penta Garden

Per il trionfo primaverile di aree verdi e giardini è davvero necessario l’intervento speciale di Penta Garden Sentiamo nell’aria l’arrivo della primavera e, forse mai come quest’anno, non vediamo l’ora. Abbiamo voglia di natura, bisogno di luce e colori. Per godere della bellezza dei parchi e dei giardini che a primavera si risvegliano e ci regalano verde e fioriture, è necessario però prestare le giuste cure al terreno e provvedere a opere di sistemazione. Ne parliamo con Vincenzo Latella di Penta Garden, azienda specializzata nella realizzazione e manutenzione del verde: «In effetti perché siano davvero vivaci e rigogliosi, tutti gli angoli verdi richiedono attenzioni e lavori fatti al momento giusto del calendario. Vale per tutti gli spazi, dall’aiuola al terrazzo al giardino al grande parco». Il primo step di primavera è la pulizia. Armati delle adeguate attrezzature, si devono raccogliere le foglie secche, eliminare le erbacce e i rami vecchi e rovinati, per lasciare spazio ai nuovi germogli. Il

secondo step riguarda l’eventuale potatura, riservata a quelle piante sulle quali sono effettuabili in queste periodo. Il terzo step di primavera è l’aiuto al terreno: magari la terra ha bisogno di essere concimata, nutrita, bagnata. Nel caso di piante in vaso può essere il momento di rinvasarle usando il terriccio più adatto. In questo step è importantissimo considerare le condizioni del prato: dopo l’inverno, l’erba può essere ingiallita o diradata e può richiedere rastrellatura, arieggiatura, sfalcio e taglio, concimazione, risemina. Il quarto step riguarda normalmente la scelta e il posizionamento di piante, fiori, erbe aromatiche. La vigilia di primavera però – ci spiega Latella «è il tempo ideale anche per azioni più incisive: vere e proprie rigenerazioni ambientali, realizzazione ex novo di aiuole, riqualificazione e sistemazione di parchi pubblici e privati con l’esecuzione di opere più complesse.

Insomma possono sommarsi l’ordinaria preparazione degli spazi alla primavera e l’esecuzione di lavori straordinari. Spesso nei mesi freddi si progetta e a fine inverno si eseguono gli interventi.» Frequentemente è anche il momento in cui revisionare o predisporre un efficace impianto di irrigazione e magari anche di pensare all’arredo o agli elementi di sicurezza e abbellimento, tanto nelle zone pubbliche che in quelle private: posa di giochi per bambini, camminamenti, staccionate, panchine. Per tutto questo è davvero consigliabile affidarsi all’esperienza e alla competenza di aziende leader di settore come Penta Garden: «ci vogliono conoscenze, attrezzature, abilità e tanta passione.» L’affidabilità di Penta Garden infatti è il frutto di professionalità, amore per l’ambiente, preferenza accordata all’uso di prodotti biologici, formazione e strumentazione all’avanguardia.

Sopralluogo, consulenza, progettazione e realizzazione rappresentano l’iter con cui Latella e Penta Garden affrontano ogni specificità e ogni aspettativa del Cliente: focus sugli obiettivi e rispetto della natura. «Ci piace conciliare l’aspetto estetico, la funzionalità, l’etica ecologica: il rispetto della vita in tutte le sue forme, nei suoi profumi e nelle sue tinte, è di per sé il più grande risultato di armonia cui possiamo aspirare» un concetto che Latella ci esprime con la consueta emozione della sua dedizione. E allora…buona primavera con Penta Garden! I.P.

Irene Spagnuolo

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Vincenzo Latella di Penta Garden

Transizione nucleare, opportunità o follia? La nostra società sconta ancora un imput ideologico figlio di quegli anni di ortodossia ambientalista Dopo le notizie sulla pandemia, l’altra notizia predominante rimane quella sulla transizione ecologia. Tale percorso, valorizzato con un ministero che ne porta il nome, rimane discussione di dominio pubblico ma non va sottovalutato l’apporto sia negativo che positivo che tale percorso implica. La nostra società sconta ancora un imput ideologico figlio di quegli anni di ortodossia ambientalista che di fatto ne hanno bloccato lo sviluppo socio economico del paese. Basti pensare a come l’ambientalismo ha preso piede all’interno del mondo politico e per tale percorso si siano accantonati alcuni temi divisivi e ritenuti impopolari. Al di là delle convinzioni di ognuno di noi, come non pensare ad uno studio-dibattito sul nucleare. Un confronto non elettorale ma bensì basato su evidenze tecnico scientifiche. La transizione ecologica sconta un ritardo applicativo di tutte quelle forme di produzione in merito all’e-

nergie rinnovabili. Il grido d’allarme delle imprese e non solo, che sottolineano come il fabbisogno energetico di quest’ultime non possa essere soddisfatto solo dalle rinnovabili, è drammaticamente noto a tutti. Il percorso di decarbonizzazione è l’obbiettivo primario di chiunque abbia a cuore le sorti eco sostenibili del pianeta, l’eliminazione dell’emissione di gas cosiddetti climalteranti è un obbiettivo che tutti dobbiamo porci, già nei nostri comportamenti quotidiani. È sotto gli occhi di tutti e soprattutto nel bilancio economico famigliare l’aumento delle bollette di gas e luce, un aumento figlio di ulteriori costi per l’approvvigionamento delle materie prime e della quasi totalità d’importazione di quest’ultime. La transizione ecologica rimane la stella polare, non solo per le scelte politiche ma per un reale azione di difesa del futuro eco sostenibile del pianeta ma una discussione seria e fuori dalle con-

Gian Carlo Locarni

venienze politiche bisogna affrontarla, affrontarle ripeto con pragmatismo e senza ideologia di fondo che non aiuterebbe ad una disamina della questione in essere. Le parole del ministro Cingolani, un tecnico non certo un politico, possono sembrare un lampo che squarcia il cielo terso ed adombrato del no a tutto ma certamente non gli si può imputare che non sia una richiesta

di condivisione ad un confronto non ideologizzato. Le sue affermazioni, che qui sotto trascrivo, vanno oltre che lette comprese in un’ottica di approvvigionamento energetico che faccia scontare il meno possibile il costo della transizione ecologica alle famiglie ed alle imprese italiane. Il ministro dichiara che: al 99% ci sarà anche il nucleare, perché non produce CO2, può

avere altri difetti ma certamente non produce gas climalteranti "La tassonomia europea ci dirà una volta per tutte quali sono le sorgenti di energia su cui puntare per produrre elettricità verde. Al 99% ci sarà anche il nucleare perché non produce CO2, può avere altri difetti ma certamente non produce gas climalteranti. Bisogna quindi pensare che ci sarà l'opportunità di utilizzare anche il nucleare. Dopo di che, ogni Paese è sovrano. Tale è il pensiero sul nucleare del ministro, che ha incontrato virtualmente più di 17mila studentesse e studenti delle scuole superiori per parlare di ambiente e sostenibilità nell'ambito del progetto Cosmopolites. La tecnologia va capita, “Noi - ha detto il ministro - abbiamo votato dei referendum che hanno escluso il nucleare, che era quello di prima generazione e non quello di cui si parla adesso, quindi in un futuro, quando avremo tutti i dati delle nuove tecnologie, il Paese

prenderà le sue decisioni. Potrà farlo in tanti modi, facendo referendum, leggi, non io, perché io non ci sarò. Oggi non c'è una soluzione nucleare pronta, la mia posizione tecnica, non politica, è che assolutamente non farei centrali di prima o seconda generazione, ma sono convinto che vada studiata la nuova generazione di reattori piccoli e modulari". "La tecnologia va studiata e va capita - continua il ministro Cingolani - : ci vorranno ancora diversi anni, ma studiare questa tecnologia sarebbe saggio, io lo farei. Mentre sono assolutamente certo che sarà la fusione nucleare la soluzione di tutto". Come sottolineato un approccio tecnico e non politico, ora sta a noi aprire una reale discussione, scevra da ogni conteggio elettorale ma figlia di quella consapevolezza che ci dovrà aiutare nel sorreggere il sistema Italia. Gian Carlo Locarni Giancarlo.locarni@gmail.com


VIVERE SOSTENIBILE

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Gli elisir di lunga vita per investire sulla salute Prevenzione e benessere grazie a Lōkahi: i potenti integratori a base di funghi medicinali e oli essenziali

Lōkahi: spirito hawaiano, brand italiano. Founder di Lōkahi è Ambra Sartorio, naturopata, viaggiatrice e cultrice delle filosofie orientali che, in pieno lockdown, decide di canalizzare studi, ricerche e impegno lavorativo nella produzione di integratori superfood di qualità, innovativi e naturali al 100%. La sua avventura impren-

Ambra Sartorio di Lōkahi

ditoriale non poteva che chiamarsi Lōkahi, che significa unione di corpo, mente e spirito e che, in una visione olistica della persona, si traduce nell’offerta di prodotti del benessere ispirati al concetto di be natural. Rapita dalle filosofie spirituali, dal mondo tibetano, come anche dalle antiche tradizioni hawaiane e dalla medicina cinese,

esperta in micoterapia e aromaterapia, quella di Ambra Sartorio è innanzitutto una forte inclinazione alla vita, nella sua dimensione più profonda. La meditazione e l’amore per la natura le trasmettono il valore del rispetto di ogni energia e la comprensione delle connessioni universali. Ambra, la tua azienda è proprio l’espressione del-

la tua storia, vero? «Sì, Lōkahi è il progetto che racchiude anni di ricerca, passione e lavoro. L’azienda è un punto di partenza. Mette a frutto il lungo cammino compiuto girando per il mondo, esplorando culture e sperimentando ricette di vita e di salute di popoli antichi» Ci riassumi la tua mission? «Il mio obiettivo è aiutare le persone a prendersi cura di sé con consapevolezza. Vorrei focalizzassero l’attenzione sulla prevenzione e prendessero coscienza che la natura ha in sé tutti i mezzi per orientarci e sostenerci». Attualmente Lōkahi ha puntato sulla combinazione di funghi medicinali e oli essenziali. Perché? «Come prima linea ho voluto sviluppare dei superfood che godono della sinergia di questi due straordinari ingredienti. I funghi medicinali, rimedi millenari che contengono sostanze uniche ed efficaci per la salute dell’uomo, utili per la prevenzione e per il trattamento di molti disequilibri. E gli oli essenziali, derivati dal “cuore” delle piante, quindi ricchissimi di componenti attive salutari che potenziano notevolmente

l’azione dei funghi. Nelle formulazioni c’è poi l’aggiunta di vitamina C, derivante solo da piante, per favorire maggiore assorbimento dei principi attivi». Qual è esattamente l’efficacia dei superalimenti Lōkahi? «Ciascun prodotto della linea meriterebbe un articolato approfondimento, in generale, però, i funghi sono importanti per le loro proprietà antivirali, antibatteriche, immunomodulanti, antiossidanti, drenanti, antiage, antinfiammatorie, antitumorali. Già su 300 specie di funghi ci sono studi scientifici che comprovano questa efficacia. Nello specifico, ogni mix di Lōkahi è stato attentamente studiato per le diverse esigenze: supportare il benessere psico-fisico-energetico, la salute dell’intestino e del sistema digestivo, depurare l’organismo, rafforzare le difese immunitarie e contrastare l’invecchiamento cellulare e i suoi segni. Insomma, veri e propri elisir di lunga vita!». Per Lōkahi hai in mente altri integratori? «Ho già molto in programma e anche in cantiere. Nuovi superfood

sempre in linea con quel seme di consapevolezza che cerco di diffondere con il mio valore chiave: “be natural” - vivere in modo più naturale, sano e consapevole ed entrare sempre più in connessione con la natura, fonte di vita e benessere». In sintesi, per stare bene dovremmo ricordarci Lōkahi, unione di corpo, mente e spirito, e poi conoscere e valorizzare quello che la natura da millenni racconta e dimostra. Fb e Instagram: lokahibenatural I.P.

Irene Spagnuolo

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VIVERE SOSTENIBILE

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Ferro e Metalli sceglie la super sostenibilità

Limitare l’impatto ambientale è possibile e doveroso: c’è chi ne fa quotidianamente una scelta aziendale

Personale, attrezzatu mezzi e materiali al servizio dell’ Ecolo Visita la loro pagina

Roberto Traldi con uno dei suoi mezzi aziendali

Per proteggere l’ambiente, l’attenzione alle risorse e il riciclo sono diventate pratiche necessarie e non rinviabili. E questo significa innanzitutto acquisire consapevolezza e sensibilità, comprendere quanto di ciò che facciamo impatta sull’ambiente. Ne parliamo con Roberto Traldi della FERROeMETALLI, storica Azienda di Galliate, (NO) che, nella sua attività di recupero e trasporto rifiuti non pericolosi, è impegnata proprio nella direzione fondamentale di destinare meno possibile alla discarica: «Il nostro è un lavoro e una responsabilità in cui crediamo. Ma siamo davvero chiamati tutti ad accumulare meno rifiuti, dare loro nuova vita, abbracciare un’etica ecologica».

Le risorse non sono illimitate, i problemi di smaltimento e inquinamento peggiorano la qualità dell’aria e dell’acqua e quindi della vita, siamo chiamati a interventi e comportamenti di responsabilità, ha ragione Traldi. La modernità, il progresso, le opportunità, i confort, devono trovare il modo di conciliarsi proprio con la tutela dell’ambiente e il primo passo essenziale è la conoscenza. Ci rendiamo conto ad esempio di quanto inquina il web? Ogni giorno un flusso di dati immenso circola per il mondo: milioni di e-mail, chat, video, immagini. Siamo perennemente connessi alla rete, navighiamo sui social, scarichiamo musica e film, gestiamo siti e blog. Quello che non sappia-

mo o a cui non pensiamo è che ogni pagina web consuma notevoli energie e produce emissioni di CO2 per il funzionamento del dispositivo, il trasferimento dei dati e la gestione del server. «Gli strumenti digitali sono entrati a far parte della nostra quotidianità. Quello che però molti non immaginano è che tutto ciò che facciamo su internet ha un costo ambientale molto elevato. Noi ne abbiamo coscienza e abbiamo cercato una formula di “compensazione” ovvero un modo per restituire qualcosa all’ambiente: non possiamo più rinunciare alla rete, alla presenza online e alle sue utilità ma possiamo ridurre il danno e muoverci con coscienza ambientale» sottolinea Traldi. E in effetti, con la società

di marketing digitale adottare un approccio ai zionale, è un’opportunità DGTAL di Milano, FER- canali e ai mezzi razionale meravigliosa per essere ROeMETALLI ha aderito e di buon senso e dall’al- e sentirsi parte attiva di a DGTAL 4 GREEN, un tro fare qualcosa di con- un processo di reale atinnovativo programma di creto per l’ambiente che tenzione all’ambiente che sostenibilità del web: il inquiniamo. deve crescere sempre di bosco DGTAL. FERROeMETALLI, tra- più» ci racconta Traldi, DGTAL ha promosso mite DGTAL 4 GREEN entusiasta. e trasporto rifiuti di ogni questa Servizio idea partendorecupero ha scelto Tree-Nation Una decisione in linea dalla considerazione che partecipando all’offerta con la filosofia aziendale il 3,7% delle emissioni di alberi e quindi alla ri- ma anche uno splendido globali di CO2 è legato al forestazione del pianeta. esempio per ognuno di Commercio rottami ferrosi e metallici settore ICT (ovvero tutte Il primo albero FERROe- noi: il pianeta è di tutti e le tecnologie che riguar- METALLI è un Syzygium tutti dovremmo occuparci dano i Servizio sistemi integraticontainers cumini piantato in Bolivia: del suo benessere. e compattatori di telecomunicazione, i «abbiamo accolto subi- Quella di Tree-Nation è computer, le tecnologie to con favore la propo- una strada eccellente. audio-video e i relativi stae di sgomberi DGTAL e quella di industriali e commer Demolizioni software) e che quindi Tree-Nation, organizzaI.P. da un lato è auspicabile zione no profit internaIrene Spagnuolo

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TERRITORIO

L’autismo con Sara Ottini e “Il Sogno di Bubi” “Il sogno di Bubi” è un mondo realizzabile con i colori dell’amore e una finestra aperta sull’inclusione Quello di Sara Ottini si può definire in molti modi: coraggio, slancio, impegno civile. Ma noi preferiamo pensare sia consapevolezza, umana e sociale. Perché Sara Ottini scopre che il suo bellissimo Fabio detto Bubi è un bimbo autistico e attraversa un primo momento di smarrimento ma poi “rinasce” con lui. Di rinascita si può parlare perché Sara Ottini e il marito nonché papà di Fabio cominciano una nuova vita. Una vita di scoperte, crescita, entusiasmo e tenacia. Fabio adesso ha tre anni e mezzo, una condizione autistica non genetica e di causa non nota, due genitori che camminano con lui e un vero e proprio team di specialisti che fanno terapia comportamentale. Incontriamo Sara Ottini che ci dice che «Fabio e loro sono una famiglia felice» perché hanno trovato serenità in un percorso di conoscenza e di condivisione, riescono ad organizzare la loro quotidianità insieme, investono energie e risorse per il percorso di autonomia fondamentale per Bubi. Il piccolo Fabio riceve il possibile dai servizi sanitari pubblici ma non basta. Fortunatamente, ci spiega Sara, «la nostra situazione economica ci consente di avere più logopedia e psicomotricità

Sara Ottini

e un revisore che segue l’evoluzione di Bubi.» Su questa esperienza, Sara Ottini scrive “Il sogno di Bubi”, una favola per adulti e bambini il cui primo obiettivo è informare perché vuole che tutti possano capire cosa vuol dire essere persone autistiche, ma che ha anche la speranza di spalancare una finestra sull’inclusione. «Bubi, Lollo e Beber sono persone autistiche, non con l'autismo. Essere è diverso da avere. L'autismo non si cura, si comprende» così scrive Sara. In effetti i protagonisti del libro sono Bubi, Lollo e Beber, non personaggi di fantasia ma bambini in carne ed ossa (Fabio e due suoi amichetti) e quello che la Ottini trasmette è un messaggio potente: più che combattere malattie dobbiamo combattere pregiudizi. Le etichette, l’ignoranza, l’emarginazione, sono in effetti i mali peggiori con i quali ci confrontiamo ogni giorno in una dimensione che troppo spesso esclude ogni differenza invece di includerla come ricchezza. Sara e il marito fanno tantissimo per Bubi ma anche, forse soprattutto, con Bubi. La chiave di consapevolezza è proprio questa: gioire per le espressioni della vita e imparare ad accogliere le avventure, le difficoltà, le

sofferenze. In tutto c’è un risvolto positivo che possiamo e dobbiamo tirar fuori. «Ho voluto scrivere un libro per diffondere conoscenza sulle persone autistiche, per aiutare le famiglie con figli autistici e in generale perché occorre davvero una visione diversa e profonda della disabilità.» Quella di Sara Ottini è anche una “denuncia” di amore e responsabilità. Lei ha i mezzi per sostenere moltissimo il cammino di Bubi per la sua massima autonomia ma molti altri genitori non hanno le stesse possibilità e questo è molto, anzi troppo penalizzante. Forse ognuno di noi può trarre da “Il sogno di Bubi” anche questa lezione, quella di favorire una maggiore attenzione per questi bisogni e di curare sempre la solidarietà. Il ricavato della vendita di “Il sogno di Bubi” è stato interamente devoluto all’Associazione Kenzio Bellotti, alla Parrocchia di Casale Corte Cerro e all’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Persone con autismo) del VCO. A noi non resta che complimentarci con Sara per la favola e per lo splendido esempio e abbracciare Bubi, Lollo e Beber!

I ricavi devoluti all'Associazione Kenzio Bellotti, alla Parrocchia di Casale Corte Cerro e all’ANGSA (VCO)

I.P.

Irene Spagnuolo

Copertina de "Il Sogno di Bubi"


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PAGINE DA GUSTARE

Da nord a sud: prodotti italiani d’eccellenza

Abbiamo “celebrato il matrimonio” di due eccellenze: il gorgonzola novarese Igor e i prodotti campani Polese L’Italia è la patria dell’arte, della cultura e del buon gusto in tutti i sensi. In ambito alimentare e gastronomico, abbiamo avuto un’ulteriore conferma – se mai ce ne fosse stato bisogno – nei giorni scorsi, quando abbiamo “celebrato il matrimonio” di due eccellenze italiane: il gorgonzola novarese “IGOR” ed i prodotti campani “POLESE”. È stata davvero una festa, un tripudio di profumi, di sapori, di gusti, che si sono amalgamati e che hanno dato vita a piatti superlativi, che abbiamo avuto la fortuna di immortalare con fotografie, video ricette e, ovviamente, di assaporare. Abbiamo iniziato il nostro tour al ristorante “Antico Borgo Le Macine, presso il Villaggio Azzurro “Novarello”, nella suggestiva cornice di questo antico edificio, un tempo adibito a mulino ed ora sapientemente ristrutturato. Protagonista assoluta è stata la pasta POLESE di Gragnano (NA), un prodotto di assoluta qualità, che ci ha stupìti per la sua tenuta alla cottura, per la consistenza e per come abbia catturato i sughi e li abbia trattenuti per rilasciarli, poi, gradatamente nel corso della nostra degustazione, riempiendo i palati in un trionfo di sapori. Roberto Arena, chef creativo e di grande esperienza, ha proposto “Gli Spaghettoni” Polese” con aglio nero di Voghiera, polvere di capperi di Pantelleria, gamberi rossi di Mazara e stracciatella. Un successo che è proseguito con “I Fidanzati di Capri” Polese, che, nel loro abbraccio, hanno avvolto un delizioso ed insolito sugo fatto di baccalà e polvere di caffè. Il giorno successivo, ci

siamo trasferiti presso gli stabilimenti IGOR, dove ci attendeva una attrezzatissima cucina, pronta ad accogliere la nostra troupe, per le riprese delle video ricette, che sicuramente tracceranno un solco nel panorama gastronomico nazionale. Infatti, Ciro Polese, la cui famiglia è patron del Grand Hotel “La Sonrisa” di Sant’Antonio Abate (il famoso ed elegantissimo CASTELLO DELLE CERIMONIE), ha portato, dalla sua terra natale campana, una serie di prodotti (linea “POLESE”), che si sono rivelati straordinari, man mano che si dava corso alla preparazione dei vari piatti. In regia, in cucina, Francesco Paolo D’Aniello (più conosciuto come “Ciccio”), giovane, creativo e talentuoso chef del “Castello”, che ha dimostrato il suo valore sul campo, proponendo piatti che hanno unito in un’ideale abbraccio gustoso il sud ed il nord. Nord, egregiamente rappresentato dai gorgonzola di IGOR, che ha mandato in scena i suoi migliori tesori, primo fra tutti il “Gran Riserva Leonardi”. Era, ovviamente, presente la famiglia Leonardi, con Fabio, sua sorella Lara e Giulia, figlia di Fabio e testimone della quarta generazione dei maestri caseari Leonardi, che hanno contribuito tangibilmente a rendere famoso ed apprezzato il gorgonzola in tutto il mondo. Ebbene, chef “Ciccio” è stato in grado – con le sue ricette – di avvicinare due culture gastronomiche apparentemente così distanti, ma, lasciatemelo dire, è stato anche gioco facile, in quanto, ha utilizzato prodotti di indubbia qualità ed eccellenza. Da una parte i prodotti “POLESE”,

con le paste (tra le migliori in Italia, che io abbia mai assaggiato!), i famosi pomodori del “Piennolo”, coltivati sulle pendici del Vesuvio, i datterini arancioni, i pomodorini gialli, la salsiccia campana, la ricotta ed una serie di erbe aromatiche, tra le quali spiccava un profumatissimo basilico rosso. Dall’altra parte, gli squisiti gorgonzola “IGOR” da quello dolce e cremoso a quello più stagionato: tutti, comunque, hanno alla base l’utilizzo di latte della zona e con certificazione di provenienza attestante il benessere degli animali. Ed ecco le quattro ricette che hanno fatto scattare gli applausi: 1. Tagliatelle Polese al gorgonzola Igor piccante, con salsiccia campana croccante, porcini e pomodori datterini arancioni 2. Paccheri ripieni di salsiccia, ricotta campana e broccoli su fonduta di gorgonzola Igor Riserva 3. Casareccia Polese al gorgonzola Igor dolce su coulis di rapa rossa ed erba cipollina 4. Spaghettone Polese, guanciale, pomodorini del Piennolo dop e gorgonzola Igor Riserva. Il piatto migliore? Tutti, perché ognuno esprimeva la propria personalità, con l’intreccio di profumi, sapori e consistenze, che hanno sicuramente fatto felici le nostre papille gustative, ma hanno anche arricchito il patrimonio nazionale di nuove ricette. Oggi è stato definitivamente sdoganato il mio motto: “C’è tutta l’Italia in questo piatto”.

Manuele Crupi, Giulia Leonardi, Sabrina Marrano, Riccardo Franchini, Lara Leonardi e Ciro Polese

Ciro Polese e Fabio Leonardi

I.P.

A cura del Food & Wine blogger Riccardo Franchini

Paolo Francesco D'Aniello Chef "Ciccio" de "Il Castello delle Cerimonie"

Una delle ricette realizzate con pasta di Gragnano IGP Polese e Gorgonzola DOP Igor


PAGINE DA GUSTARE

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I pesci nostrani d’acqua dolce

I pesci che abitano laghi e fiumi sono numerosi ma molti poco conosciuti

Riccardo Franchini

Le nostre montagne, le colline e le pianure sono ricche di corsi d’acqua: dai numerosi laghetti alpini, ai laghi (Maggiore, d’Orta, Mergozzo) ai fiumi (Ticino, Sesia, Toce), ai torrenti (Terdoppio, San Bernardino), ai Canali (Cavour, Quintino Sella, Regina Elena), ai fontanili, alle sorgenti. I pesci che li popolano sono numerosi, anche se, talvolta, alcuni di essi, poco conosciuti o poco apprezzati. In realtà sono gustosi e tante possono essere le ricette e i piatti che si possono preparare e che dovrebbero – con più frequenza essere proposti nei menù dei ristoranti del territorio. Parlerò soltanto di quelli più comuni e che si possono trovare al mercato o ai ristoranti. Uno tra i più apprezzati è il PERSICO, il cui habitat è quello lacustre, litorale, fluviale, a corrente debole e si trova, spesso, in gruppi; in cucina sono sempre apprez-

zati gli ottimi e prelibati, filettini impanati, serviti con limone e patate; squisito e dal sapore delicato, anche il risotto col pesce persico. Il COREGONE o LAVARELLO vive in acque pelagiche e relativamente fresche; in cucina è ottimo spaccato, alla piastra, con burro e salvia, al vino bianco o impanato, con le patate bollite e prezzemolo. L’ALBORELLA si trova (anche se ormai è diventata rara) nei grandi laghi subalpini, vive in branchi, nelle acque superficiali o nei fiumi, a bassa corrente (mi ricordo quando, da bambino, andavo a pescarle al Ticino, dove si trovavano altri deliziosi pesci di piccola taglia come i “vaironi” e i “triotti”, ormai, credo, quasi estinti). Intere generazioni hanno apprezzato le classiche alborelle fritte (con abbondante spruzzata di sale e di limone) o in carpione.

Una delle tante preparazioni del Persico

La TROTA LACUSTRE, che può raggiungere anche ragguardevoli dimensioni e una decina di chili di peso, è molto apprezzata per le sue carni delicate, che si prestano a diversi piatti: può essere cotta alla griglia, alla piastra o in padella, con intingoli e sughi vari. Molto apprezzata è anche la versione preparata in carpione. La TROTA FARIO, invece, vive in acque a corrente molto rapida, fresche, limpide e ben ossigenate, con fondale roccioso, sassoso o ghiaioso (si pescano nei laghetti alpini in alta ossola: Morasco, Kastel, Toggia, Crampiolo, Vannino o nei fiumi) ed è ottima alla piastra, condita solamente con burro e salvia oppure con olio d’oliva e limone. Il LUCCIO (il “predatore” per antonomasia) vive in zone litorali di ambienti lacustri e acque fluviali a corrente modesta e predilige le zone ricche di vegetazione acquatica (può raggiungere anche il metro di lunghezza). Le sue carni sono saporite e si può cucinare in umido, a tranci o al forno; ottimo accompagnato con riso venere e spinaci (gustoso il “Luccio alla pescatora” accompagnato con la polenta). Il LUCCIO PERCA o LUCIOPERCA (chiamato anche “Sandra”) vive nelle zone litorali di ambienti lacustri e acque fluviali a corrente modesta, ama i fondali e predilige, come il Luccio, le zone ricche di vegetazione acquatica (può arrivare anche ad un metro di lunghezza, intorno ai 10-15 Kg.). È un pesce pregiato e la sua carne delicata ben si adatta a svariate ricette che ne esaltano ancor più il sapore (ho assaggiato anche dei deliziosi ravioloni con ripieno di lucioperca).

Il Luccio "predatore" a fior d'acqua

La TINCA vive in acque più stagnanti o a corrente molto lenta, ricche di vegetazione acquatica e con fondo melmoso. Le sue carni sono piuttosto grasse e, pertanto, la ricetta migliore è quella di cucinarla in umido, accompagnata con legumi o purea; questo pesce si presta bene ad essere preparato in carpione. L’ANGUILLA predilige i fondali, le acque a corrente lenta, ricche di vegetazione acquatica e si pesca solitamente di notte, quando esce dalla tana per procurarsi il cibo. Le sue carni sono molto grasse e, anche in questo caso, è consigliabile cucinarla in umido, accompagnata con legumi, spinaci al vapore o polenta. Nelle acque del lago Maggiore e del Ticino, troviamo (purtroppo) anche il pesce SILURO. Dico purtroppo perché è un predatore famelico e di grosse dimensioni (proviene dall’Europa orientale e può arrivare anche a 2 metri di lunghezza e a 100 Kg e oltre di peso), con conseguente “aggressione” della fauna ittica locale. Fortunatamente, cuochi lungimiranti e di indubbie qualità professionali, stanno studiando e provando ricette a base di questo pesce (che, da noi, non era ritenuto apprezzato dal punto di vista commestibile), che, pare, stiano dando risultati apprezzabili. Auspichiamo, quindi, che, pescandone qualche esemplare da portare in tavola, si diminuisca un po’ la loro presenza. Vediamo ora che ricetta ci propone la giovane e creativa chef Michela Guzzi. A cura del Food & Wine blogger Riccardo Franchini

In foto la chef Michela Guzzi

Carpione 2.0 INGREDIENTI: • • • • • • • • • • • • • •

20 g di noci 4 filetti di trota o pesce desiderato 80 ml di aceto rosso 250 ml di vino bianco 70 gr di zucchero 3 foglie di alloro 5 grani di pepe 10 gr di sale 4 gr di “agar agar” 1 cipolla rossa 1 carota 1 gambo di sedano Sale Maldon q.b. Finocchietto selvatico q.b. PREPARAZIONE

Portare a bollore vino bianco, aceto, zucchero, alloro e pepe. Tagliare le verdure a julienne e cuocerle per un paio di minuti quindi scolarle e metterle da parte. Filtrare il liquido, pesarne 400 g in un altro pentolino. Aggiungere l’ “agar agar” (gelificante vegetale estratto dalle alghe, in grado di addensare qualunque liquido e rassodarlo in una consistenza compatta) e riportare a bollore, raffreddare e una volta solidificato frullare con un frullatore a immersione fino ad ottenere la consistenza di un gel. Cuocere la trota in padella rendendo la pelle croccante. Servire il pesce nel piatto desiderato insieme alla verdura a julienne, aggiungere delle gocce di gel di carpione. Decorare il pesce con sale Maldon (sale inglese con cristalli naturali a forma di piramide) e finocchietto selvatico. Buon appetito! Chef Michela Guzzi

La Trota, pesce consigliato per questa ricetta


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PAGINE DA GUSTARE

Il Carnaroli di Risoperla con ortiche e fragole La nuova super videoricetta è stata registrata ne “LA TENUTA DEL SOLE” a Fontaneto d’Agogna (Novara) Proseguono, con crescente interesse da parte del pubblico, le puntate delle video ricette dedicate a “RISOPERLA”, preparate, ogni volta, da uno chef diverso, che propone, quindi, ogni volta qualcosa di nuovo e di creativo. Il format, semplice ma, nel contempo, accattivante, è stato predisposto dalla Redazione de “L’Opinionista News” diretto da Sabrina Marrano, con la regia video/fotografica di Elisa Rendinella, la partecipazione di Daniele Buffa, giovane imprenditore agricolo e contitolare - unitamente al padre Giovanni - dell’ Azienda Agricola “Buffa Giovanni”, con sede a Balzola, in provincia di Alessandria e dal sottoscritto, in qualità di food blogger. Completano il “quadro”, come detto, diversi qualificati chef, con particolare attitudine alla preparazione dei risotti. Una costante comune che ho verificato nel corso delle serate, è stata la qualità dei prodotti e degli ingredienti utilizzati (a partire da “Risoperla”), che hanno permesso di

realizzare ottimi risotti. L’ultima video ricetta è stata registrata presso “LA TENUTA DEL SOLE” a Fontaneto d’Agogna, in provincia di Novara, una location splendida, immersa nel verde e particolarmente adatta all’organizzazione di matrimoni ed eventi di qualsiasi natura, grazie alle sue sale interne ampie e moderne, con grandi vetrate che si affacciano su un parco curato, dotato di angoli suggestivi dove poter “catturare” fotografie indimenticabili. Completano la struttura un dehor esterno ed una piscina artistica, luogo adatto per consumare ricchi aperitivi nel periodo estivo. Lo chef di grande esperienza e patron Daniele Medina ha proposto un risotto preparato con “Carnaroli” Risoperla classico, con una tecnica particolare, cioè senza che venisse sfumato con il vino, con altri accorgimenti riguardo a come “bagnare” il riso, con successiva aggiunta di ortiche e fragole, in un perfetto equilibrio di profumi e sapori. Il risultato finale è stato eccellente per la

cottura perfetta e per la giusta contemperazione tra l’amaro dell’ortica e il dolce della fragola (nelle foto, alcuni momenti della preparazione del risotto ed il piatto finale). L’Azienda Agricola Buffa (con Daniele e papà Giovanni), che si dedica, da cinque generazioni, alla coltivazione ed alla lavorazione del riso, vi aspetta presso la loro sede per una interessante visita e per l’acquisto dei prodotti: Carnaroli bianco (classico), Roma bianco, Roma semi integrale. Prodotti che possono, però, essere acquistati, tranquillamente da casa, anche online (la spedizione del prodotto avviene in tutta Italia, con consegna al domicilio nell’arco massimo di 48/72 ore), consultando il sito www.risoperla.it Continuate a seguirci e vi aggiorneremo sui prossimi appuntamenti foto/ video, per farvi conoscere e scoprire i segreti per un risotto perfetto!

Giovanni Buffa, Riccardo Franchini, Chef Daniele Medina, Sabrina Marrano e Daniele Buffa

I.P.

A cura del Food & Wine blogger Riccardo Franchini

GIORNALE L’OPINIONISTA NEWS Registrazione Tribunale N. 639 del 20.11.2017. Sibillamedia di Sabrina Marrano - Sede legale Via Montenapoleone 8 - 20121 Milano Partita Iva: 02534130030, Telefono: 333-4280649. Direttore Responsabile: Sabrina Marrano. Sito: lopinionistanews.it, Facebook: L’Opinionista news, Instagram: lopinionista_news, YouTube L’opinionista news. Stampa: Edizioni Tipografia Commerciale Srl (Cilavegna) - Grafica e impaginazione: Edimen Srl. E-Mail: direttore@lopinionistanews.it - amministrazione@lopinionistanews.it | Per la tua pubblicità: 333-4280649 - sabrinamarrano@sibillamedia.com


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