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Mensile N. 5 - Giugno 2022 Anno VI
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Successo Salone del Mobile La Presidente Porro racconta il lavoro e le idee dietro ai numeri
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L’Osservatorio Alimentare di Berkel Nasce l’Osservatorio Alimentare di Berkel, iconico brand di Food Forniture Made in Italy del Gruppo Rovagnati, per raccontare le nuove abitudini alimentare degli italiani in relazione alla salumeria e alla gastronomia. La prima ricerca* prodotta dal nuovo Osservatorio Alimentare mostra... continua a pagina 3
Stefano Giubertoni, Berkel
Carlsberg ridà vita ai fusti di birra
Il Presidente di FederlegnoArredo Claudio Feltrin, Mimma Formenti, la Presidente del Salone del Mobile.Milano Maria Porro, l'architetto Stefano Boeri curatore del supersalone
“Stiamo sperimentando nuovi modi di lavorare, viaggiare, abitare - Maria Porro, Presidente del Salone del Mobile. Milano - Un intero settore sta già lavorando per dare delle risposte su come gli spazi che viviamo debbano adattarsi ai cambiamenti. Il Salone 2022 è stato finalmente l’occasione per condividerle. Per questo abbiamo voluto investire sulla forza espositiva e sulla dimensione internazionale per costruire un evento in cui tutti gli attori, le aziende, gli architetti, i giovani del SaloneSatellite, i relatori dei talk tematici, si possano esprimere al meglio in un progetto collettivo. Il 27% dei nostri espositori era straniero, sono arrivati migliaia di visitatori da Europa, Stati Uniti e Canada, ma anche da Arabia Saudita, India, Sud Est
Asiatico e Estremo Oriente. Crediamo in un Salone che abbatte i confini, si fa ponte culturale e acceleratore di processi virtuosi nel rispetto dell’ambiente, come nell’istallazione Design with Nature di Mario Cucinella”. Le Manifestazioni del 2022 hanno radunato, complessivamente, 2.173 espositori di cui 600 giovani designer under 35. “La grande partecipazione alla 60 a edizione del Salone del Mobile.Milano è la risposta migliore che il settore potesse dare dopo le difficoltà e le incertezze degli ultimi due anni che, purtroppo, non sembrano però ancora essere finite. Il 2021 ha segnato per la filiera legno-arredo un anno al di sopra delle aspettative, con un fatturato alla produzione di oltre 49 miliardi di euro e un
+14% sul 2019, un +7,3% di export e un +18,4% del mercato italiano. Numeri che premiano la qualità dei nostri prodotti in termini progettuali, di design, di ricerca dei materiali, di durabilità e di sostenibilità, nonché un ritrovato interesse per l’ambiente domestico, spinto, nel mercato nazionale, anche dai bonus edilizi messi in campo dal Governo” commenta Claudio Feltrin, Presidente di FederlegnoArredo. “Nonostante questo clima di incertezza e preoccupazione, anzi forse proprio per questo, i nostri imprenditori hanno deciso con determinazione di essere presenti al Salone del Mobile e aprirsi anche a nuovi mercati fino ad ora inesplorati” conclude Feltrin. Redazione l'Op News
È stata avviata la fase di upcycling del progetto pilota di Carlsberg Italia, “Take Back-Give Back”, dedicato a dare nuova vita ai fusti di birra DraugthMaster, l’innovativo sistema di spillatura con fusto in PET riciclabile e senza CO2 aggiunta. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i principali stakeholder a un uso più consapevole della plastica... continua a pagina 4
Serena Savoca e Anita Pirovano
I 60 giovani imprenditori di Cnvv «Con i cinque nuovi componenti entrati ieri a far parte del nostro sodalizio, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) è ormai vicino alle sessanta adesioni, un risultato straordinario per il gruppo: siamo sulla buona strada, dopo lo stop forzato a causa della pandemia... continua a pagina 14
Gruppo Giovani Imprenditori di Cnvv
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L'ECCELLENZA IN UNA NEWS
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Osservatorio Alimentare Berkel - Rovagnati
La prima ricerca prodotta dal nuovo Osservatorio Alimentare mostra quali sono i salumi più amati in Italia Nasce l’Osservatorio Alimentare di Berkel, iconico brand di Food Forniture Made in Italy del Gruppo Rovagnati, per raccontare le nuove abitudini alimentare degli italiani in relazione alla salumeria e alla gastronomia. La prima ricerca* prodotta dal nuovo Osservatorio Alimentare mostra quali sono i salumi più amati dagli italiani e quali le regioni che per i connazionali producono i prodotti migliori. Sarà per il legame che affonda le radici nella sto-
ria antica, con riferimenti letterari che risalgono nei secoli fino ai grandi poeti dell’epoca romana come Varrone, Plauto e Orazio, ma il binomio che risulta vincente è indubbiamente quello del Prosciutto Crudo, che viene eletto Re dei salumi, e dell’Emilia Romagna, prima fra le regioni che secondo gli italiani producono i migliori. l podio dei salumi più amati dagli italiani vede infatti il Prosciutto Crudo come assoluto vincitore, con il 29.5% delle preferenze. L’argento e il
Stefano Giubertoni, Direttore Generale Berkel
bronzo, se lo aggiudicano rispettivamente il Prosciutto Cotto, con il 16.8% dei voti, e il Salame, che raggiunge quota 16.3%. Il quarto posto invece se lo aggiudica la Mortadella, con l’11.5%, seguita a poca distanza dalla Bresaola con il 10.1%. Prestazioni più contenute per lo Speck, che solo il 5.6% dei rispondenti alla ricerca indica come salume preferito. Anche l’annosa questione di quale regione produca i salumi migliori di Italia sembra trovare ri-
sposta. Per distacco, infatti, l’Emilia Romagna si aggiudica il primo posto, con il 30.6% delle preferenze. La Toscana si aggiudica il secondo posto, con il 10.3%, e il Trentino Alto Adige il terzo, con il 9%. Appena fuori dal podio troviamo la Lombardia, che raccoglie il 6.7% delle preferenze, la Calabria con il 6% e l’Umbria con il 5.9%. Ultima in classifica la Liguria, che solo lo 0.2% dei rispondenti alla ricerca indica come regione con i salumi migliori.
Su alcuni temi, tuttavia, gli italiani risultano fortemente compatti: da veri intenditori di salumi, infatti, ben l’84.7% dichiara di preferirli consumati freschi e tagliati al momento. Proprio per questa ragione si evidenzia una percentuale ampia del 37.3% che dichiara di acquistare tranci da tagliare a casa. La ricerca evidenzia che nelle proprie case gli italiani possono vantare diversi strumenti per il taglio dei salumi: più della metà, il 50.4%, dichiara di possedere coltelleria spe-
cifica allo scopo, mentre una percentuale consistente, 36.3%, possiede un’affettatrice. Il 29% dei rispondenti alla ricerca dichiara infine di essere interessato all’acquisto di un’affettatrice, sia essa elettrica o manuale.
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Carlsberg Italia dà nuova vita ai fusti di birra
L’obiettivo principale è quello di sensibilizzare i principali stakeholder a un uso più consapevole della plastica È stata avviata la fase di upcycling del progetto pilota di Carlsberg Italia, “Take Back-Give Back”, dedicato a dare nuova vita ai fusti di birra DraugthMaster, l’innovativo sistema di spillatura con fusto in PET riciclabile e senza CO2 aggiunta. L’obiettivo è quello di sensibilizzare i principali stakeholder a un uso più consapevole della plastica, con focus su tre temi chiave: riciclare, riusare, reinventare. Grazie a “Take Back-Give Back”, da ottobre 2021 Carlsberg Italia ha recuperato i fusti esausti da selezionati clienti di Milano, raccogliendo oltre 1.300 kg di plastica da destinare a progetti sociali in grado di dare una seconda vita a questo materiale. Si avvia così la fase di upcycling del progetto, in cui i fusti saranno riutilizzati per la seconda edizione dell’iniziativa di economia circolare di quartiere “DaCosaNasceCosa” dell’associazione culturale “Repubblica del Design”, che ha come obiettivo la valorizzazione e la rigenerazione del-
La sala di cottura di Carlsberg
le periferie milanesi con un distretto permanente in zona Lancetti-Dergano-Bovisa. Gli oggetti di design a uso pubblico saranno realizzati grazie alla collaborazione tra Carlsberg Italia e Design Differente, fablab specializzato in rigenerazione di neo-materiali dai rifiuti e in manufatti e opere costruiti con gli stessi. Questa mattina presso Circolo Bovisa, realtà coinvolta nel progetto “Take Back-Give Back” e che ha messo a disposizione i suoi spazi, e presso Via Grazioli 73, hub multidisciplinare sulla responsabilità ecologica e sul design del rifiuto, si è svolto un workshop di ascolto con gli studenti di design del Politecnico di Milano e le realtà del territorio – tra cui associazioni di quartiere e culturali quali BovisAttiva e Isola Revel – per individuare i bisogni dei cittadini e ingaggiare la comunità, attraverso la partecipazione e il dialogo. Ad aprire il dibattito, Serena Savoca, Marketing
& Corporate Affairs Director di Carlsberg Italia, che ha commentato: “Siamo orgogliosi di avviare questo progetto di economia circolare a base locale, perché è perfettamente in linea con il nostro scopo, cioè quello di produrre birre per un oggi e un domani migliori. Questo si concretizza in progetti che mettono la comunità e la sostenibilità al centro, con l’obiettivo di ridurre progressivamente il nostro impatto sull’ambiente e dare una seconda vita a potenziali rifiuti. Il workshop di oggi ci consente di porre le basi per un dialogo costruttivo con le istituzioni, le realtà locali e le aziende innovative, come Design Differente, investendo su attività di divulgazione ed educazione”.
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Serena Savoca e Anita Pirovano di Carlsberg
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«Tutte le aziende sono un bene da difendere» Il Presidente CNVV Filippa: «Il benessere di un territorio deriva dalla capacità delle sue imprese di creare valore» Lunedì 6 giugno 2022 nello stabilimento produttivo Sambonet Paderno Industrie di Casalino (NO), si è tenuta l'assemblea generale annuale di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv). Dopo il saluto del Cav. Pierluigi Coppo, presidente del Gruppo Arcturus, proprietario dei marchi Sambonet e Paderno, sono intervenuti il presidente di Cnvv, Gianni Filippa, il presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, il presidente di Confindustria Piemonte e di Anitec-Assinform, Marco Gay, e il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi. «Siamo un Paese che non cresce ormai da molti anni – ha detto Filippa nel suo intervento - e l’aumento di fatturato delle aziende del nostro territorio deriva in grande misura dall’esportazione. Il piano “Industria 4.0”, fortemente voluto da Confindustria, ci ha permesso di recuperare punti di produttività e non si capisce perché una misura che ha portato benefici all’intero sistema-Paese venga depotenziata con uno stop al 2025, mentre dovrebbe essere strutturale. La maggioranza delle nostre imprese, inoltre, è di dimensioni medio-piccole, con una governance famigliare e con scarsa propensione al mercato di capitali. Se pensiamo all’enorme liquidità presente nelle banche auspichiamo una politica che favorisca la quotazione delle Pmi: creerebbe grandi possibilità di crescita, anche in termini di investimenti, per le nostre aziende». «Ci piacerebbe – ha aggiunto Filippa - che gli abitanti delle nostre province considerassero le aziende come un bene da difendere: ogni impresa riveste anche un ruolo sociale e il benessere di un territorio deriva principalmente dalla capacità delle sue imprese di creare valore condiviso. I segnali che arrivano dal sistema produttivo nel breve e medio termine cominciano a essere preoccupanti: l’aumento generalizzato dei prezzi sta contraendo i consumi delle famiglie, mentre per le aziende esportatrici il problema
sono i costi energetici più alti di quelli di competitor di altri paesi, come la Francia. Per fortuna le nostre imprese più energivore, che sono circa 130, possono contare sul sostegno concreto del Consorzio “San Giulio”, che dal 1999 consente di acquistare energia elettrica e gas a prezzi competitivi, con un risparmio complessivo di oltre 70 milioni di euro nell’ultimo biennio rispetto al benchmark delle quotazioni spot dei mercati». «Tra le attrattive di un territorio – ha proseguito Filippa - c’è anche quella di avere una sanità efficiente. In questi giorni stiamo dialogando sul futuro dell’ospedale di Borgosesia, che non rispetta i parametri del Governo e della Regione ma serve comunque un’area in cui vivono 62mila persone e un territorio molto vasto, industrializzato e turistico. Politicamente si deve quindi decidere se i territori, specialmente quelli montani, vanno abbandonati oppure vanno dotati di servizi analoghi a quelli della pianura. Anche del progetto della “Città della salute” di Novara si parla da qualche decennio e dato che siamo in Sambonet, situata proprio a metà del percorso tra Novara e Vercelli, auspichiamo che, grazie all’interessamento della Regione, si possa realizzare in tempi brevi la superstrada che collega le due città». Secondo Filippa «le infrastrutture sono indispensabili per creare efficienza, con risparmi di tempo, meno consumo di carburante e meno inquinamento: speriamo che il collegamento Masserano-Ghemme, come la circonvallazione di Romagnano e il nodo ferroviario di Novara vengano finalmente realizzati, anche grazie ai fondi del Pnrr. Tra le infrastrutture da completare ci sono anche quelle per la banda larga e auspichiamo vada a buon fine il progetto di “Hydrogen Valley” del Piemonte, con imprese importanti di queste zone che sono già collocate operativamente lungo la catena del valore. Fare impresa oggi, infatti, non significa soltanto percorrere la strada della
competitività, dell’innovazione e della transizione digitale. Dobbiamo anche far fronte alle sfide della transizione “verde” e della sostenibilità ambientale, sociale e di governance, racchiusa in quell’acronimo ESG che è ormai un punto di riferimento imprescindibile per il futuro del sistema produttivo». Ricordando il problema della mancanza di manodopera, il presidente di Cnvv ha sottolineato le attività di orientamento scolastico, i corsi di formazione per occupati di vario livello, molti dei quali in collaborazione con l’Università del Piemonte Orientale, e il “Progetto Academy”, lanciato da quattro importanti aziende del distretto della rubinetteria e del valvolame insieme al Comune di San Maurizio d'Opaglio, e sviluppato da Cnvv e dal Foraz, la sua agenzia formativa, che si affianca a quello realizzato grazie al contributo di alcune aziende con l’Itis “Omar” di Novara e vuole fare un passo avanti nella formazione dei giovani studenti e dei lavoratori. «Stiamo allestendo – ha spiegato Filippa - spazi per la riqualificazione degli occupati e dei neodiplomati, per corsi di formazione e per laboratori innovativi che verranno messi a di-
sposizione delle scuole e delle imprese del settore meccanico, impiantistico e di altri comparti che abbiano esigenze di formazione e riqualificazione di tecnici meccatronici e manutentori. A fine giugno saranno consegnate le prime due celle con robot cartesiani che potranno essere utilizzate per la formazione del personale e in futuro vogliamo realizzare, in collaborazione con la Regione, una vera e propria “fabbrica-modello” in cui svolgere i corsi specialistici più professionalizzanti». Tra le iniziative per avvicinare mondo della formazione e necessità reali delle imprese, Filippa ha ricordato la raccolta fondi per potenziare i laboratori delle scuole tecniche e professionali di Borgosesia, in collaborazione con la Fondazione Valsesia Onlus, e analoghe iniziative che saranno avviate a supporto degli altri istituti tecnici delle due province. In merito alle criticità del mercato del lavoro ha quindi ricordato l’insostenibilità del cuneo fiscale, illustrando una slide da cui risulta evidente la sperequazione tra il costo del lavoro che deve essere sostenuto dall’azienda, la retribuzione lorda e la retribuzione netta. «Il capitale umano – ha conclu-
so - è un asset fondamentale delle nostre aziende e il rapporto con il mondo della scuola è sempre più un fattore strategico per dare valore al territorio e alle sue competenze». I lavori assembleari sono proseguiti con due colloqui: il primo, tra Filippa e il presidente di Elettricità Futura, Agostino Re Rebaudengo, ha toccato i temi del piano europeo per lo sviluppo delle energie rinnovabili, la relativa roadmap al 2030, le opportunità degli impianti idroelettrici e quelli offerti dalle filiere dell’idrogeno e dal nucleare; il secondo, tra Filippa e il presidente di Confindustria Piemonte e di Anitec-Assinform, Marco Gay, ha trattato di start-up e loro sviluppo, di legame fra trasformazione digitale e transizione ecologica, di “reshoring” e della necessità di fare sistema, a partire dai territori, per contribuire alla ripresa della crescita del Piemonte. Nel suo intervento conclusivo, Bonomi ha innanzitutto ringraziato i presidenti della Repubblica e del Consiglio: «Mattarella e Draghi fanno la differenza per l'Italia nel mondo – ha detto tra gli applausi - e di questo sono grato a entrambi». Ha poi trattato, fra i vari temi di
attualità, la questione del salario minimo («se ci sono paghe molto basse – ha precisato – non sono quelle dei contratti sottoscritti da Confindustria; se il ministro vuole introdurre il salario minimo lo faccia, ma lo faccia bene e non distrugga la contrattazione collettiva nazionale che noi abbiamo costruito in questi anni e che è la via da seguire»), e la necessità di politiche strutturali di sostegno a un sistema di welfare «che ci era invidiato in tutto il mondo e andava rinforzato; invece - ha sottolineato il presidente di Confindustria - sono stati fatti solo bonus, che hanno un effetto positivo per i partiti a fini elettorali. Noi abbiamo proposto un taglio del cuneo fiscale di 16 miliardi per chi ha redditi al di sotto dei 35mila euro, che metterebbe una mensilità in più in tasca ai lavoratori, ma aspettiamo da mesi una risposta». «Tutte le stime di crescita – ha concluso - sono state riviste al ribasso: il Paese si è fermato e non si stanno dando risposte agli italiani che stanno soffrendo per l'inflazione e per l'aumento dei prezzi dell’energia. Dobbiamo assolutamente fare le riforme per intervenire in modo strutturale sulle diseguaglianze del nostro Paese».
Il Presidente Nazionale Confindustria Carlo Bonomi
Uno scatto durante l'Assemblea Cnvv 2022
Presidente Cnvv Gianni Filippa
Presidente Confindustria Piemonte Marco Gay
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Due imprenditori e il senso di responsabilità Le riflessioni e i progetti di due giovani che hanno scelto di dare voce a una nuova generazione di industriali Nell’ambito dell’Unione Industriale del VCO, e con sede presso la stessa, è costituito il Gruppo Giovani Imprenditori, di cui Matteo Cavagnino è Presidente dal 2019, ad oggi al secondo mandato, ricoprendo anche il ruolo di Vice Presidente dell’Unione Industriale. <<Lo scambio di esperienze, la condivisione di valori e l’aggregazione sono i valori fondamentali per affrontare il futuro in maniera più lungimirante e solida>>. In quest’ottica di maggiore sinergia tra gli imprenditori, grande importanza viene rivolta alle visite nelle aziende del territorio; con un duplice scopo: in primis sono un’occasione per conoscere le eccellenze industriali e le realtà produttive degli associati
alla nostra Unione contribuendo alla valorizzazione del territorio della nostra provincia, e poi hanno il pregio di creare un link tra gli imprenditori, per condividere competenze ed esperienze o, più semplicemente, fare business tra gli stessi. Quest’attività è centrale soprattutto per i giovani imprenditori e professionisti per poter fare cultura d’impresa attraverso una conoscenza migliore del contesto in cui operano e vivono e in cui sono presenti realtà improntati a modelli di business sostenibili e lungimiranti. Imprese che racchiudono non solo competenze specifiche ma sono anche attori culturali capaci di fare squadra e mettere concretamente a sistema competenze, esperienze
e processi creativi: un patrimonio che è, a tutti gli effetti, parte integrante del nostro territorio e contribuisce al suo sviluppo. I progetti di visite aziendali, quindi, si basano su tre cardini di fondamentale importanza per l’associazionismo: l’ascolto del socio, la costruzione di una solida rete e massa critica ed il confronto con le realtà del territorio. La nostra associazione ne fa tesoro tanto che le annuali assemblee private vengono svolte a rotazione nelle aziende associate seguite dalla visita agli stabilimenti produttivi, momento in cui vengono concretamente condivisi aspetti tecnici e soluzioni produttive tra i nostri associati o, semplicemente, si viene stupiti dalle competenze altrui!
Matteo Cavagnino, Presidente Gruppo Giovani Imprenditori Unione Industriale VCO
È un periodo storico di grandi aspettative nel mondo e noi imprenditori non facciamo eccezione. E nel nostro DNA c’è la volontà di essere il cambiamento che vogliamo vivere e non semplici spettatori. Ci sentiamo dire che i giovani sono il futuro del nostro Paese ma io non concordo con questo concetto: i giovani sono e devono essere il presente o rischiano di diventare velocemente il passato perché abbiamo chiaro il concetto di Europa non solo come sogno, com’era nel passato per i nostri genitori, ma viviamo e sappiamo farne parte come cittadini Europei di nazionalità Italiana e siamo pronti e preparati ad andare alla ricerca dei migliori luoghi in cui far fruttare i nostri talenti. Ho
l’onore di essere il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali Torino, gruppo che da sempre lavora per creare opportunità per le 200 imprese che di questo gruppo fanno parte per portare sempre maggior valore per il territorio e per tutte le collaboratrici e collaboratori che insieme a noi ogni giorno lavorano. E quale modo migliore di cogliere queste opportunità se non visitare le eccellenze industriali con cui confrontarsi, far nascere partnership e prendere spunti da trasferire in azienda? Le missioni imprenditoriali sono un momento di crescita e negli anni abbiamo visitato grandi esempi in Silicon Valley, Israele, Lussemburgo, Bruxelles e, lo scorso mese, la Svizzera,
un paese in cui abbiamo potuto conoscere e studiare l’acciaieria Steeltec e la Alfa Romeo Sauber F1, 2 aziende dove ci siamo arricchiti di innovazione e tecnologia, di grandi visioni del futuro ed efficienza aziendale. Questi esempi ci hanno confermato che la tecnologia non è sufficiente all’ottenimento dei migliori risultati e che solo un fattore fa realmente la differenza: le persone, i team affiatati che amano il proprio lavoro. E con questa certezza guardiamo al futuro confortati e certi di essere nel paese migliore in termini di creatività e competenza, con ampi margini di miglioramento e con la voglia di raggiungere la vetta…avremo l’occasione per dimostrarlo? Noi ci siamo e siamo pronti!
Alberto Lazzaro, Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriale di Torino
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Credit Solution: expertise Coface per Aziende Le Aziende hanno sempre più bisogno di valutare la rischiosità dei Clienti per fare così un business sicuro
In un mercato estremamente volatile come quello attuale, uno dei fattori che possono influire sul successo del business è la sicurezza dei crediti: fronteggiare gli insoluti oltre soglia può risultare impossibile. Ne parliamo con Corrado Cultraro di Credit Solution che, grazie all’expertise di Coface, ci conferma la riflessione: «È assolutamente necessario che le Aziende siano in condizione di prendere decisioni di credito più smart. Per farlo hanno bisogno di informazioni e valutazioni: devono conoscere l’affidabilità di Clienti e partner, limitare al massimo il livello di rischio e quindi fare business sicuro.» Prevenire i rischi, in effetti, vuol dire innanzi tutto conoscerli. Il polso del mercato, la raccolta di dati e la loro analisi, un efficace monitoraggio, sono propriamente il cuore della grande competenza Coface, compagnia tra i leader mondiali nella gestione e assicurazione dei crediti aziendali, indispensabile
bacino di possibilità e offerte che diventano servizio di straordinaria utilità per le Aziende. Con Credit Solution vediamo in particolare due prodotti della gamma “business information” Coface, che possono eventualmente essere complementari a quello dell’Assicurazione Crediti: Icon e Selectio. Prodotti capaci di rispondere in modo snello, preciso ed efficace appunto alle esigenze di sicurezza del business. «Icon consente di identificare e fare business con
Stefano e Fabio Loglisci
nuovi partner commerciali, verificare la stabilità finanziaria di un’impresa e avere una visione chiara della sua affidabilità creditizia». Con ciò Cultraro sottolinea il vantaggio competitivo che ne ricavano le Aziende: usufruire di un servizio come Icon, quindi fare operazioni commerciali in sicurezza, aumenta la forza e la serenità del business. Coface può fornire informazioni di base con uno Snapshot Report, può fornire invece informazioni ampie e approfondite del rischio con un Full
Report di dati finanziari, valutazione del credito e Raccomandazione di Massimo Credito, può determinare la capacità di un’impresa di far fronte ai propri impegni finanziari a breve termine (Debtor Risk Assessment) e l’ammontare dell’esposizione raccomandata (Credit Opinions). Questo permette alle Aziende riferimenti e parametri certi e illuminanti. «Selectio è un report monitorato del portafoglio aziendale che consente di visualizzare subito la rischiosità di ciascun Clien-
te: conoscere i Clienti più rischiosi, selezionare i Clienti con i quali fare business, analizzare il rischio per settore e area geografica. Giovarsi di questo servizio Coface significa avere un quadro minuzioso del bacino di Clienti e dell’esposizione creditizia e poter compiere scelte oculate contenendo al massimo le possibilità di incorrere in criticità da mancati incassi.» Sostanzialmente si tratta di vere e proprie soluzioni di prevenzione e gestione che mettono l’Azienda in condizione di business
Mauro Mazzocchi e Corrado Cultraro
Stefano Loglisci, Corrado Cultraro, Fabio Loglisci, Roberto Chiozza, Sabrina Sbalzarini, Fabrizio Maccini e Mauro Mazzocchi
sereno e proficuo, ovvero nella possibilità di scongiurare un negativo e pericoloso andamento finanziario e, nel contempo, di indirizzarsi alle realtà più solide. Le ragioni di convenienza di Coface sono naturalmente nel suo database mondiale, nell’esclusivo know how, nella modulazione di soluzioni su misura. Ragioni che le Aziende non possono ignorare e che nelle contingenze storiche si svelano decisamente preziose. I.P.
Irene Spagnuolo
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Alzheimer: Rotary in prima linea per aiutare
L'impegno di Rotary: i malati di Alzheimer in Italia sono 1,2 milioni e 700 mila persone non sanno di esserlo L'impegno nella lotta alle malattie rientra da sempre tra gli obiettivi prioritari del Rotary. Negli ultimi 32 anni l'associazione internazionale fondata da Paul Harris ha consentito di vaccinare oltre 2,5 miliardi di bambini in 122 Paesi, con un impegno economico di circa 2 miliardi di dollari da parte dei soci rotariani di tutto il mondo. E proprio grazie al Rotary i casi di poliomielite si sono ridotti del 99.9% rispetto al 1988, quando questa malattia —per la quale non esiste una cura ma che è prevenibile con un semplice vaccino— colpiva ogni anno oltre 350 mila bambini. Oggi nel mondo rimangono pochissime decine di casi isolati di Poliovirus Tipo-1. Le altre forme virali sono già ufficialmente eradicate: la poliomielite da Poliovirus Tipo-2 è stata debellata nel 2015 ed il 24 ottobre 2019 l'Organizzazione Mondiale della Sanità ha dichiarato che anche il Poliovirus Tipo-3 è stato definitivamente sconfitto. Ma i Rotary Club di tutto il mondo da anni operano in prima linea anche contro altre malattie. I club sono distribuiti in quasi tutti i Paesi del mondo e questa presenza «glocal» —locale e globale— permette ai rotariani sia di attivarsi nelle loro comunità per risolverne problemi specifici che di collaborare con altri club a progetti di servizio a carattere internazionale, sempre uniti nell'impegno di migliorare la qualità della vita dell'intera umanità. La sfida più grande parte ora da Roma, più precisamente dal Rotary Club Roma Capitale (distretto
rotariano 2080) che sta proponendo ai rotariani di tutto il mondo di concentrarsi nella lotta ad un'altra malattia: l'Alzheimer. «Bisogna trovare molti più fondi per finanziare la ricerca e di questo possiamo farci carico noi rotariani, proprio come abbiamo fatto per la poliomielite» sostiene il dott. Renato Boccia, portavoce e responsabile del Progetto Alzheimer. Il progetto rotariano a carattere internazionale parte dunque dal nostro Paese, ma anche il progetto contro la poleomelite ha la sua prima origine, 41 anni fa, per opera di un piccolo club italiano: il Rotary Club di Treviglio, che, tramite il suo presidente Sergio Mulitisch, propose alla Convention di Roma del 1979 l'idea di vaccinare contro la poliomielite i bambini dei Paesi in via di sviluppo. Il progetto, subito accettato dal board della sede centrale di Evanston del Rotary International ed ebbe così tanto successo che il Rotary decise di coprire tutto il mondo con il programma di vaccinazione «Polio Plus». Oggi, forti della circostanza che Albert Sabin, rotariano di Cincinnati, padre del vaccino orale, ha lasciato in eredità al Rotary International l'utilizzo del suo vaccino e grazie anche alla collaborazione dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Unicef, nonché all'apporto finanziario della Fondazione Bill e Melinda Gates che ha raddoppiato i fondi raccolti e messi a disposizione dalla Rotary Foundation aggiungendone di propri, la poliomielite può dirsi praticamente eradi-
cata dal mondo, restando solo pochi focolai isolati. Con l'Alzheimer il Rotary Club si propone di fare lo stesso, riscontrando un crescente numero di adesioni ed arrivando a realizzare quest'anno la quarta edizione del «Convegno su Alzheimer ed altri inconvenienti della Terza Età», tenutosi il 4 giugno 2022, presso il Rooftop del Rome Marriott Grand Hotel Flora nella Capitale. Il convegno-evento è stato realizzato grazie alla fattiva collaborazione della senatrice Paola Binetti, membro della Commissione Sanità del Senato della Repubblica Italiana. «Non è un convegno medico-scientifico a favore di qualche casa farmaceutica, ma è un convegno "rotariano"» puntualizza il responsabile e portavoce del Progetto Alzheimer. E con ciò il dottor Renato Boccia intende dire che il convegno si occupa di un problema attuale di grande interesse sociale per il quale il Rotary è in grado di fornire una lettura del problema alla luce dei valori che propugna, quali il «servire al di sopra di ogni interesse personale». Il Convegno vuole mettere in luce che la senescenza non può essere un problema solo per la famiglia del malato, ma è necessario stimolare gli enti e le istituzioni competenti a mettere in atto tutti gli strumenti di prevenzione possibili, ragione per la quale diventa fondamentale una corretta informazione. Il primo passo è quello sensibilizzare i media e l'opinione pubblica. Il Convegno si prefigge di aumentare l'informazio-
Claudia Martucci, Presidente Associazione Amici Alzheimer Onlus
ne e la conoscenza delle malattie neurovegetative della terza età come strumento per ridurre l'emarginazione ed il pregiudizio sociale nei confronti delle persone colpite da tali patologie e dei loro familiari. Per permettere loro la partecipazione, per
quanto possibile, alla vita attiva della comunità. In Italia ci sono oltre 1,2 milioni di malati conclamati di Alzheimer e ci sono anche più di 700 mila persone che ancora non sanno di essere malate. Nel mondo i malati sono addirittura 50 milio-
ni e tra 8 anni avremo un nuovo malato ogni 3 secondi. «Cifre che devono far pensare e che devono essere prese seriamente in considerazione» sottolinea Renato Boccia, ideatore e promotore del convegno giunto quest'anno alla sua quarta edizione.
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Sicurezza sui luoghi di lavoro, certificazioni di qualità, normative ambientali, sono ambiti determinanti per lo sviluppo delle Imprese che richiedono risposte e soluzioni pronte e qualificate. Sono anche le materie in cui è affermata la competenza del Gruppo Ecoconsult. Presente in Valsesia dal 2009, attualmente con sede a Varallo, il 26 maggio 2022, Federica Zappone, amministratore di Ecoconsult North West, grazie al supporto del Presidente del Gruppo, Stefano Bonetto, ha inaugurato una nuova sede a Novara e offrirà i propri servizi su tutto il territorio provinciale… Grande soddisfazione, dunque, per l’Amministratore Federica Zappone: «un successo di cui siamo lieti e fieri. Con già
un buon bacino valsesiano, grazie a un intenso lavoro di relazioni e interazioni abbiamo riscontrato interesse in una fitta rete di imprenditori del novarese e quindi è stato opportuno insediarci con un ufficio in città.» L’inaugurazione, in Via Corte Calderai 1, è avvenuta peraltro il giorno 26 maggio, esattamente due anni dopo la scomparsa dell’indimenticato socio fondatore e Presidente del Gruppo Ecoconsult, Alessandro de Vincentis, circostanza che sembra profilarsi come un segno del destino. Il gruppo, infatti, non ha mai smesso di consolidarsi ed espandersi e sul fronte nord ovest, Federica Zappone e il suo team confermano felicemente la tendenza. Sono operativi a Novara
Enzo Gardano, consulente tecnico sicurezza e privacy, e Veronica Nunzi, responsabile della formazione. Ecoconsult North West, specializzata in consulenze per la sicurezza sui luoghi di lavoro, privacy, GDPR, HACCP, installazione e manutenzione dei presidi antincendio, è anche Ente accreditato Regione Piemonte per la formazione continua.
cio efficace alle tematiche e alle specificità della Clientela, serietà, esperienza e il valore aggiunto di uno spirito positivo e risolutivo, sono le nostre migliori credenziali» così assicurano Gardano e Nunzi che a Novara hanno iniziato subito l’attività a pieno ritmo. In effetti in Ecoconsult North West, oltre alla professionalità, si respirano passione ed entusiasmo: l’eccellen«Visione a 360°, approc- te eredità di una vision e
di una mission che oggi più che mai si rivelano di straordinaria utilità. Novara e il suo tessuto produttivo e imprenditoriale hanno ora un alleato capace, efficiente, dinamico in quelli che sono i punti critici e delicati di cui non possono occuparsi senza adeguate conoscenze. Altrettanto rilevante la possibilità di avvalersi di Ecoconsult North West sul fronte dei corsi di formazione in presenza e
in modalità e-learning, attraverso il supporto della piattaforma Academy, dove è possibile seguire i corsi che la normativa prevede come erogabili in modalità FAD. Ecoconsult North West ha saputo imporsi come interlocutore valido, affidabile e all’avanguardia, allargando i suoi orizzonti dal territorio Valsesiano a quello Novarese. I.P.
Irene Spagnuolo
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L'innovazione digitale con Manuela Muroni
Progresso tecnologico, servizi informatici, innovazione digitale: apprendiamo conoscenze, rischi, opportunità Più parliamo di tecnologia, risorse informatiche, rivoluzione digitale, più ci rendiamo conto di navigare a vista in un mare di complessità difficili da gestire. Se da un lato vediamo infatti enormi opportunità, dall’altro cogliamo molti rischi e la necessità crescente di conoscenze super qualificate. Il mondo ICT (Information and Communication Technologies) e IT (Information Technology) è complesso, dinamico, veloce. Così iperattivo e in continua evoluzione da offrire continuamente nuovi strumenti, nuove risposte, nuove semplificazioni, nuove performance, in ogni settore e in ogni
ambito. Viviamo già nell’era della digitalizzazione e la tecnologia avanza ad un ritmo accelerato che spesso però le Aziende e le Pubbliche Amministrazioni non sono in grado di sostenere adeguatamente. Per quanto dunque nessuno dubiti della necessità assoluta di attuare una digital transformation, occorre una bussola che orienti negli approcci, nelle decisioni da prendere, nei modelli o nei processi da adottare. Raggiungiamo Manuela Muroni, consulente digitale, per farci aiutare in questa riflessione: «la digital transformation è inevitabile, occorre però
Manuela Muroni, consulente digitale
che l’Azienda compia le scelte giuste, si avvalga di servizi informatici efficaci, faccia investimenti in innovazioni funzionali al proprio business. Del resto occorre contemperare rendimento, raggiungimento di obiettivi, sostenibilità. Per tutto questo occorre competenza.» Per la professionalità di Manuela Muroni è naturale guidare la Clientela alle soluzioni che migliorino l’efficienza lavorativa aziendale, che sviluppino le potenzialità, che diano risultati all’avanguardia, lo è altrettanto occuparsi di cautelare la sicurezza della Clientela stessa: «quello della cyber security è un tema scottante su
cui porre seria ed esperta attenzione. Più le Aziende, le grandi Organizzazioni, gli Enti Pubblici, si aprono alla digitalizzazione, più devono mettere in sicurezza reti e sistemi informatici.» Per sfruttare al massimo la tecnologia con il minimo rischio e con le modalità più utili all’Azienda, è indispensabile un’analisi approfondita dei problemi, delle specificità, delle esigenze e delle possibilità di miglioramento da un lato e una conoscenza delle soluzioni ottimali, più affidabili e più efficaci dall’altro. Da qui l’importanza di consulenze sempre più personalizzate e mirate: «le valutazioni
su dispositivi, software, monitoraggi satellitari, strategie combinate…(e potremmo andare avanti con un’infinità di meraviglie del terzo millennio!) devono essere inserite nel contesto e correlate all’attività aziendale, rispondere a criteri di economicità. Il valore aggiunto dell’innovazione digitale e in generale della tecnologia è sempre più da considerare “su misura” del Cliente e della sua realtà.» Alla luce di quanto ci spiega Manuela Muroni, è facile comprendere che una consulenza digitale può rivelarsi un ottimizzatore dei costi e delle scelte. Peraltro per qualsiasi struttura aziendale è agevole e
snello avere un referente unico per le scelte digitali, un consulente che ha una visione d’insieme e propone risposte in sinergia. L’expertise di Manuela Muroni, è evidente, è il primo servizio di cui davvero beneficiare. I.P.
Irene Spagnuolo
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23 giugno, dalle ore 18:00
Public Relations presso
· Matching tra imprenditori novaresi e milanesi · Presentazione del nuovo libro dell’avvocato Elda Panniello · Delizioso apericena · Dalle 22:30, dj set di Bob Sinclar
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Per info: sabrinamarrano@sibillamedia.com
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PROFESSIONISTI AL TOP
Le città sostenibili nel convegno di P. Palmieri
L'Agenda 2030, con i suoi 17 Sustainable Development Goals (SDG), punta a realizzare città super sostenibili Gli SDG sono gli obiettivi di sviluppo sostenibile, attuabili attraverso diverse modalità. In questi anni alcuni passi sono stati fatti, ma non ancora abbastanza per arrivare a economie più verdi e inclusive. A livello mondiale, circa 4 miliardi di persone vivono in un contesto urbano e nel 2050 saranno il doppio. É logico che lo sviluppo sostenibile delle città rappresenti già da ora una questione fondamentale per migliorare il nostro futuro. Secondo queste proiezioni di crescita, lo sviluppo sostenibile delle città rappresenta già da ora una questione fondamentale per migliorare il nostro futuro e quello del pianeta. Per raggiungere gli obiettivi prefissati non si può prescindere dal considerare l’impatto che alcune tendenze globali hanno sulla collettività e sull’ambiente. Ad esempio il processo di globalizzazione, così come l’invecchiamento progressivo della popolazione con abbassamento della natalità e la crescente disparità tra aree geografiche, sono trend che impattano notevolmente sullo sviluppo delle città. Anche altri fattori incidono, ma possono offrire opportunità nuove e inaspettate. La pandemia da Covid-19 ad esempio ha imposto alle aziende di riprogettare il lavoro sulla base dello smart working, che in diversi casi continua ad essere utilizzato, ma ha anche incentivato a nuove forme di mobilità urba-
L'ing. Pietro Palmieri
na: molti cittadini hanno iniziato ad utilizzare monopattini e bici elettriche. Questi nuovi fenomeni di mobilità richiedono anche un ripensamento dell'urbanistica e della viabilità stessa delle città. I cambiamenti possono dunque essere dovuti a situazioni contingenti, ma nel lungo periodo è necessaria una strategia coordinata a livello mondiale. Per creare città sostenibili caratterizzate da società resilienti ed economie efficienti è necessario investire bene, aumentando la rete del trasporto pubblico green, creando nuovi spazi pubblici verdi, gestendo in maniera virtuosa le risorse energetiche e migliorando il coinvolgimento degli abitanti. Sono questi i temi che sono stati toccati nel Convegno: La città sostenibile tra SDGs e PNRR - Orientamento ed esperienze che si è tenuto a Novara mercoledì 8 giugno 2022 al Complesso del Broletto Dott. Pietro Palmieri ABC Learning Srl Via Pietro Generali, 23 – Novara +39 335593189 pietropalmieri.abclearning@gmail.com I.P.
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Il Complesso del Broletto
IMPRESA CONSAPEVOLE
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Cresce il Gruppo Giovani Imprenditori di Cnvv Il presidente dei Giovani di Confindustria Marco Brugo Ceriotti: “Siamo sulla buona strada, 60 iscritti ad oggi” «Con i cinque nuovi componenti entrati ieri a far parte del nostro sodalizio, il Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia (Cnvv) è ormai vicino alle sessanta adesioni, un risultato straordinario per il gruppo: siamo sulla buona strada, dopo lo stop forzato a causa della pandemia, e questo ci motiva a proseguire con sempre maggiore entusiasmo ed energia». Marco Brugo Ceriotti, presidente del Gruppo Giovani di Cnvv, è soddisfatto del lavoro svolto dall’autunno scoro a oggi e dopo l’ultima riunione del Consiglio Direttivo, svoltasi il 19 maggio 2022 alla Igor Gorgonzola di Cameri (No), fa il punto sulle iniziative svolte e su quelle in programma. «L'inserimento di nuovi associati, il consolidamento dei rapporti con gli enti locali e la formazione interna – spiega – sono tra gli obiettivi che stiamo perseguendo con maggiore efficacia. Alcuni dei nostri componenti stanno partecipando attivamente all’organizzazione
di iniziative di rilievo nazionale, come i convegni di Rapallo e di Capri, e la realizzazione della piattaforma online di orientamento scolastico “Wooooow web”; mentre l’idea di tenere le riunioni dei nostri Consigli Direttivi nelle sedi delle aziende iscritte suscita crescente interesse e partecipazione: il tessuto industriale del nostro territorio ha da offrire numerose realtà imprenditoriali d'eccellenza, che sono di ispirazione per ogni giovane imprenditore. Alla Igor eravamo in 25, e abbiamo registrato uno scambio molto proficuo di opinioni e di proposte. Un Gruppo Giovani Imprenditori deve essere luogo di unione, di confronto e di crescita, un ambito in cui il lavoro di squadra e la condivisione di idee possono dar vita a nuovi progetti e sono davvero orgoglioso che, grazie al contributo di una compagine sempre più coesa e di una squadra di presidenza estremamente competente, si stia proseguendo in questo percorso di crescita e conoscenza reciproca».
Il presidente del Gruppo Giovani Imprenditori Marco Brugo Ceriotti e il presidente nazionale Confindustria Carlo Bonomi
Gruppo Giovani di Confindustria No VC Valsesia in visita alla Igor Gorgonzola
Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Novara Vercelli Valsesia durante l'Assemblea Generale Cnvv
RISTRUTTURAZIONE 4.0
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Compravendite abitazioni: quest'anno il +12% Positivo il tasso di crescita delle compravendite del settore residenziale con 20mila transazioni in più del 2021
Stefano Crestini, Presidente Anaepa
Segno positivo, nel primo trimestre 2022, per le compravendite del settore residenziale e non residenziale. Superano quota 181mila le abitazioni acquistate nei primi tre mesi dell’anno, in rialzo del 12% rispetto allo stesso periodo del 2021. In crescita anche gli scambi del comparto terziario-commerciale (+14,5%) e soprattutto del settore produttivo (+23,6%). A partire da questo trimestre, inoltre, sono prese in esame per la prima volta le informazioni relative al mercato dei terreni, distinguendo quelli agricoli da quelli edificabili. Queste alcune fra le principali indicazioni che emergono dalle statistiche dell’Osservatorio del mercato immobiliare dell’Agenzia delle Entrate.
Abitazioni, da gennaio a marzo +20mila compravendite – Nel primo trimestre del 2022 resta positivo il tasso di crescita delle compravendite del settore residenziale (+12%), con quasi 20mila transazioni in più rispetto allo stesso periodo del 2021, per un totale di oltre 181mila scambi. L’analisi dell’Osservatorio mostra alcune differenze tra i capoluoghi (+11,1% con 5.800 abitazioni compravendute in più) e i comuni minori, non capoluogo (+12,5% con 13.600 operazioni in più). L’incremento supera il 13%, rispetto al primo trimestre 2021, in tutte le aree geografiche del Paese, ad eccezione del Nord Est in cui la crescita si attesta al 6,5%, con dei picchi intorno al 16% in corrispondenza dei comuni
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minori del Centro e delle Isole. Per quanto riguarda le dimensioni delle unità immobiliari, la crescita più ampia interessa gli acquisti di abitazioni con superficie compresa tra 50 e 85 m2 (+14,5%).
tà con il maggior volume di compravendite con oltre 9 mila transazioni (+6,4%). Segno più anche per gli scambi dei depositi pertinenziali (cantine e soffitte), che con oltre 35mila transazioni fanno registrare una crescita di Il mercato delle grandi cit- oltre il 23%, e di box e potà – Nel periodo da gen- sti auto (+8,9% con quasi naio a marzo 2022 il mer- 104mila unità scambiate). cato delle abitazioni nelle principali città italiane evi- L’andamento del settore denzia, con quasi 4mila non residenziale – Il teracquisti in più rispetto ziario-commerciale ha allo stesso trimestre del visto nel primo trimestre 2021, una variazione po- 2022 un’espansione del sitiva nel suo complesso +14,5%. In particolare, (+14,1%). Milano è la cit- uffici e studi privati cretà con il tasso di crescita scono del 12,2%, con più marcato (+36% di tassi sopra la media al operazioni rispetto al pri- Sud (+28,4%) e al Centro mo trimestre del 2021); (+24,2%) mentre i negoseguono, a distanza, Pa- zi e laboratori del 15,2% lermo (+15,5%), Bolo- (con oltre 9mila transagna (+11,1%) e Firenze zioni), con una distribu(+10,2%). Roma è la cit- zione territoriale abba-
stanza omogenea. Su anche le compravendite di depositi commerciali e autorimesse (+13,7%), capannoni e industrie (+23,6%) che oscillano dal +43,4% delle Isole al +4,2% del Sud. Bene anche il settore produttivo agricolo (+28,4%). Il nuovo report sul mercato dei terreni – A partire da quest’anno l’attività di indagine dell’Osservatorio del mercato immobiliare si estende anche al mercato dei terreni, distinguendoli tra agricoli ed edificabili, con l’obiettivo di fornire dei report sempre più completi e aggiornati sull’andamento delle vendite di immobili. Da questa prima statistica, dopo il rallentamento dovuto alla pandemia, emerge un primo trime-
stre 2022 nel segno di una crescita diffusa degli scambi su tutto il territorio nazionale e in linea con il trimestre precedente. Nel dettaglio la vendita di terreni agricoli fa registrare un aumento del 14,7%, quella dei terreni edificabili un rialzo del 12%. Nelle regioni del Centro il più alto incremento tendenziale rispetto al primo trimestre 2021 (oltre +22%).
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VIVERE SOSTENIBILE
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Da Penta Garden bonus su giardini e terrazze Bonus verde è l’agevolazione fiscale per la sistemazione di giardini e terrazze, prorogata ora fino al 2024 Se green è cultura, risorsa e bellezza, la sua sostenibilità non può che essere anche incentivata. Il bonus verde è infatti l’agevolazione fiscale prevista dal Governo per la sistemazione di giardini e terrazze: il bonus consiste precisamente nella detrazione Irpef del 36% sulle spese sostenute fino a un massimo di 5.000 euro per immobile o, nel caso di condomini, per unità immobiliare. Si tratta di una misura importante che la Legge di Bilancio ha confermato e prorogato: si potranno portare in detrazione i costi di sistemazione “green” fino al 31 dicembre 2024. Ne parliamo con Vincenzo Latella di Penta Garden, azienda specializzata nella cura di aree verdi pubbliche e private, che ci spiega che «i lavori ammessi alla detrazione del bonus verde sono quelli che riguardano la realiz-
zazione e la sistemazione di pertinenze o recinzioni, impianti di irrigazione, pozzi, coperture a verde, giardini pensili. Il bonus verde copre anche l’acquisto di piante, cespugli, specie vegetali o arbusti e il compenso per le opere di grandi potature.» Interessante notare che la detrazione spetta anche per i lavori di restauro e recupero di giardini di interesse storico e artistico di pertinenza di immobili vincolati, scelta che esprime un approccio volutamente ampio, nell’ottica di favorire quanti più possibili interventi di ripristino, cura e abbellimento del patrimonio verde. Del resto, sottolinea sempre Latella, «non è più possibile distrarre l’attenzione dall’ambiente, dalla qualità di vita, dall’economia delle risorse. Fattori estetici e fattori etici devono e possono reciprocamente sostenersi. Le spese per giardini e
terrazze rispondono magnificamente a ogni bisogno, di bellezza, di funzionalità, di utilità. Il bonus è dunque una buona occasione per tutti.» Naturalmente il bonus non si applica alla manutenzione ordinaria, sono invece fortemente incoraggiati i lavori di vera e propria riqualificazione e innovazione. Chi può praticamente detrarre le spese? Chi possiede o detiene legittimamente l’immobile quindi il pieno proprietario, il nudo proprietario, il titolare di un diritto di usufrutto, uso, abitazione o superficie, il locatario. L’aspetto da valutare è una progettazione di contesto, migliorativa e di sistemazione straordinaria, che inquadri correttamente quanto rientra nelle previsioni normative e pianifichi quindi le attività su giardini o terrazze. Per questo riteniamo consigliabile rivolgersi a chi ha
competenze ed esperienze di settore, come Penta Garden. «Lo stimolo è grande, per noi del campo ma soprattutto per chiunque come noi abbia a cuore i polmoni vegetali a corredo degli immobili. La proroga normativa sottolinea forse la necessità e la volontà di dilatare la platea dei beneficiari. Ci auguriamo sia una ulteriore spinta green, farà sicuramente bene all’aria e alla salute, oltre che alla vista!» Non si può che essere d’accordo con Vincenzo Latella. I.P.
Irene Spagnuolo
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Vincenzo Latella di Penta Garden
Semplificare per produrre più energia pulita Il Decreto Energia, che semplifica gli iter per l’installazione di impianti fotovoltaici, ha unanime consenso Nei vari telegiornali si sente spesso parlare di approvazione di decreti con relative votazioni alle camere ma di fatto non si entra mai nel merito di cosa comporti questo o quel decreto approvato nello specifico e soprattutto come venga accolto da coloro che in quei comparti socio economici ci lavorano da tempo. Ad esempio l’approvazione del Decreto Energia nella parte in cui semplifica gli iter amministrativi per l’installazione di impianti fotovoltaici, ha avuto un unanime consenso. L’individuazione nel Decreto Energia, approvato alla Camera per l’appunto, di aree immediatamente idonee per l’installazione di impianti fotovoltaici che possano beneficiare di iter autorizzativi semplificati, così come la norma che facilita la migliore valorizzazione dell’energia fotovoltaica auto consumata, stanno riscontrando l’apprezzamento, come sopracitato, degli operatori del settore. Le posizioni di plauso vengono riscontrate con notevoli affermazioni, si afferma
di emendamenti “che renderanno più semplice e conveniente installare impianti fotovoltaici, un passo in avanti importantissimo verso la riduzione delle bollette e della dipendenza energetica dall’estero”. Con la norma cosiddetta della Solar Belt vengono dichiarate immediatamente idonee all’installazione di impianti fotovoltaici, purché senza vincoli culturali, le aree, anche agricole, adiacenti (entro 300 metri) ai centri di consumo di energia per uso produttivo, quali gli impianti industriali e le zone a destinazione industriale, artigianale e commerciale. Su queste aree sarà sufficiente depositare al Comune una semplice Dichiarazione asseverata di inizio lavori (DILA) per installare impianti fino a 1 MWp. Rimanendo nel limite di 3 km dalle aree produttive la potenza installabile con PAS ed esenzione da screening in assenza di vincoli sale a 20 MWp se in modalità agri voltaica. Per gli impianti di taglia superiore sarà necessaria l’Autorizzazione Uni-
ca. Questa norma appare particolarmente utile per favorire la realizzazione di impianti per autoconsumo a servizio delle imprese, consentendo ad esse di disporre di energia a costi bassi e non volatili. Sono inoltre dichiarate subito idonee le aree adiacenti alla rete autostradale e ai siti nella disponibilità dei gestori di infrastrutture ferroviarie e delle società concessionarie delle autostrade. Viene inoltre allargato l’uso della PAS, procedura abilitativa semplificata, per autorizzare gli impianti fotovoltaici fino a 20 MWp su terreni industriali, cave e discariche recuperate che si colleghino alla rete anche in AT (prima sussisteva il solo riferimento alla MT che di fatto limitava la PAS ai 10 MWp). È stata inoltre introdotta l’esenzione dalla verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale per gli impianti fino a 20 MW non ricadenti in aree ambientalmente sensibili. “La disponibilità di queste aree per il fotovoltaico, aggiungono in molti, può produrre un’accelerazione
del processo di diffusione delle Comunità energetiche rinnovabili, con estensione dei benefici alle famiglie e alle amministrazioni pubbliche”. Nella stessa direzione va un’altra norma che permette alle imprese di realizzare impianti a fonti rinnovabili a terra per autoconsumo con un collegamento tramite linea elettrica privata lunga fino a 10 km (la cosiddetta “Linea diretta”), purché su aree nella disponibilità delle stesse
imprese. La realizzazione di impianti in autoconsumo tramite linea elettrica privata appare particolarmente interessante per le imprese energivore, che potranno risparmiare considerevolmente non solo a livello di quota energia ma anche per il fatto di non dovere usufruire per l’energia auto consumata dei servizi di trasporto e dispacciamento dell’energia. Di fatto tali norme aiutano ad autodeterminarsi ed oltre ad un consumo
costantemente sotto controllo, limitano l’immissione in atmosfera di agenti climateranti, legati per l’appunto alla produzione e trasporto di tale energia ai consumatori finali. Una volontà di affrancarsi il più possibile dalla produzione energetica tramite combustibili fossili, un percorso che richiederà ancora tempo ma che sicuramente è ben avviato. Gian Carlo Locarni Giancarlo.locarni@gmail.com
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Crowdfunding per nuovi impianti fotovoltaici Dalla Sicilia alla Campania, si consolida il modello partecipativo del player internazionale Green Enesys Al via due nuove distinte raccolte che partono dai cittadini per un totale di 340 mila euro finalizzati a realizzare in collaborazione con Ener2Crowd.com, due impianti fotovoltaici del player internazionale Green Enesys (www. greenenesys.com), che favoriscono una partecipazione più attiva delle comunità locali della Campania nello sviluppo delle energie pulite e nel processo di decarbonizzazione. Obiettivo è rifinanziare i preventivi di connessione di due impianti fotovoltaici dalla potenza totale pari a circa 21MW, in provincia di Caserta. Il finanziamento di entrambe le campagne durerà 24 mesi e la raccolta è configurata in modo tale che venga garantito un rendimento del 6% lordo annuo per i residenti in Campania e del 5,25% per tutti gli altri investitori. Dopo il successo riscontrato in Sicilia, continuano così le iniziative nel campo del crowdfunding dell'operatore internazionale; attraverso il «community engagement» dei cittadini campani si cercherà di dare alla finanza green un respiro di sostenibilità più ampio prevedendo la partecipazione delle comunità locali e perciò permettendo un maggiore coinvolgimento di quest'ultime alla transizione energetica.
di connessione ad E-Distribuzione sono già stati accettati, con il relativo pagamento. Gli importi raccolti con queste campagne serviranno a rifinanziare questi importi ed a proseguire nella fase autorizzativa. A realizzare i due progetti saranno le società veicolo «Solar Gaudium» e «Solar Septentrionalis», di proprietà di Green Enesys Group GmbH (gestita tramite la controllata tedesca Solar Ambition Europe GmbH) e Viridi RE Development GmbH, il suo partner storico. Entrambe le società stanno sviluppando due progetti fotovoltaici per una potenza complessiva pari a circa 21 MWp in Campania, Italia. Come è accaduto con i progetti avviati con successo in Sicilia, l'aspetto più importante di queste due nuove raccolte è la volontà di Green Enesys —attiva da più di 10 anni nella realizzazione di impianti per la generazione di energia da fonti rinnovabili— di rendere più inclusive le proprie iniziative.
Come per i progetti avviati in Sicilia, ad ulteriore tutela dei capitali investiti dai crowdfunder campani, in caso di non ottenimento dell'autorizzazione unica necessaria per la realizzazione degli impianti, gli sviluppatori potranno richiedere il rimGli impianti sono in fase borso dell'importo versadi sviluppo ed i preventivi to all'operatore di rete che
renderà alla società quanto versato, come previsto all'art 21.11 del Testo Integrato delle Connessioni Attive (TICA). «Il nostro scopo è guidare il cambiamento e contribuire attivamente alla transizione energetica attraverso un portfolio diversificato e sostenibile di soluzioni. Per farlo siamo convinti che il coinvolgimento delle comunità locali sia di primaria importanza, soprattutto se permette loro di beneficiare in modo tangibile dell'impronta positiva che le rinnovabili sono in grado di portare sui loro territori» sottolinea Marianella Chabaneau, Chief Operating Officer di Green Enesys, con un'esperienza internazionale di circa 12 anni nel settore delle rinnovabili, che si estende su tutta la catena di valore, dallo sviluppo e realizzazione di progetti fino al suo finanziamento, M&A ed asset management. «Fornendo energia pulita ed accessibile, ci immaginiamo di contribuire a plasmare il futuro dei territori che andiamo ad interessare, con conseguente cambiamento delle realtà locali» aggiunge Giorgio Ponte, Junior Project Manager per l'Italia di Green Enesys. «Come per la Sicilia, con questo approccio collaborativo ci aspettiamo una risposta importante e positiva da parte della comunità: la nostra strategia si basa sulla piena traspa-
renza sulle informazioni relative ai progetti fotovoltaici che stiamo attualmente sviluppando e sulla possibilità di contribuire attivamente a creare un ambiente sostenibile attraverso le opportunità di investimento» sottolineano i responsabili di Green Enesys. «È proprio grazie ad aziende come Green Enesys che si sta costruendo la ricchezza del futuro di comunità come quella campana, una delle più fortunate per via dell'alto tasso di insolazione. Dal punto di vista del territorio, infatti, la Campania è una delle terre più importanti per lo sviluppo
delle infrastrutture green che permetteranno al nostro Paese di rilanciarsi anche economicamente. Grazie alla sua grande dotazione di risorsa solare questa regione —insieme alla Sicilia— sarà crocevia di enormi investimenti nel campo delle rinnovabili, oggi perfettamente integrabili con le attività agricole e pastorizie (agrovoltaico) e nel campo dell'idrogeno per cui le rinnovabili sono fondamentali» mette in evidenza Niccolò Sovico, ceo di Ener2Crowd. «La "vision" di coesione sostenibile di Green Enesys —imperniata su opportunità di investimento accessibili ed eque— è
certamente un passo in avanti per cambiare la percezione delle rinnovabili sui territori mediante l'utilizzo di un linguaggio sociale vicino alle persone» conclude Giorgio Mottironi, Chief Strategy Officer di Ener2Crowd nonché Chief Analyst del GreenVestingForum.it
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TERRITORIO
In mare con Dragon Sail per un attimo di relax
Quella in barca a vela con skipper è la vacanza dell’altro mondo, il sogno che diventa realtà con Dragon Sail Estate è sinonimo di mare e vacanze, se poi ci aggiungiamo la barca il sogno è servito! Del resto non abbiamo sempre bisogno di pensare a maxi crociere e neanche a viaggi extra lusso, il desiderio più diffuso è quello della perfetta combinazione tra relax e avventura. Per un giorno, per un week end, per una settimana, chi non ha mai avuto voglia di salpare per un’esperienza di navigazione? Altri colori, altri profumi, altri ritmi, nulla di paragonabile alla routine della terraferma, della città, dello stress e pure delle formule turistiche classiche. Il pensiero corre alla romantica barca a vela e all’affascinante figura del provetto skipper. Per questo abbiamo raggiunto Nicola Bianchi di Dragon Sail, charter velico a Varazze nella meravigliosa Liguria. «Dragon Sail offre emozione, benessere, natura, libertà» ci spiega illustrandoci le differenti proposte per gite e vacanze, a bordo della barca a vela di cui è skipper. Nicola Bianchi organizza infatti uscite giornaliere, opzioni week end e vacanze settimanali, in particolare: Golfi del Tigullio e dei Poeti, Costa Azzurra, Corsica, Isola d’Elba. Il suo impegno è quello di costruire una risposta su misura: itinerario, attività e confort sono concor-
La barca ormeggiata a Varazze
dati e gestiti in maniera da soddisfare al meglio le aspettative e le richieste specifiche. «Il benessere della libera vita in barca si può coniugare con la pesca, con le immersioni, con lo snorkeling, con la formazione e la pratica per chi vuole apprendere le arti marinare, con gli approdi per una cena o una sosta in una determinata località. Tutto questo magari con lo spettacolo naturale dei giocosi delfini, con il brivido della notte stellata cullati dalle onde, con la speciale atmosfera che si crea in un ambiente inusuale e magico.» L’esperienza famiglia o in piccoli gruppi è scandita in effetti dai gusti personali: c’è chi predilige la vacanza naturista e in barca può goderla in assoluta armonia, c’è chi ama l’ebbrezza del viaggio notturno bagno incluso, c’è chi adora le ore di quiete tra chiacchiere e partite a carte. Nicola Bianchi, responsabile innanzi tutto di sicurezza e conduzione della barca, ascolta, intercetta e poi programma: studia i tempi, pianifica il viaggio, fa in modo che il breve o lungo soggiorno in barca a vela sia proprio quello immaginato e inseguito dai vacanzieri. «Devo capire chi si imbarca, cosa si aspetta, come accontentarlo. Abbiamo la coppia che festeggia un anniversario, il gruppo di amiche che sceglie
la barca per un addio al nubilato, la famiglia che vuole relax, insomma naviganti e situazioni molto differenti di cui prendersi cura.» Scopriamo poi che Dragon Sail è in mare quasi tutto l’anno. Fatti salvi i mesi di gennaio e febbraio, Nicola Bianchi è pronto ad accogliere e a trasportare, anzi giura che ci siano molti periodi in cui il mare e la barca a vela sono una scelta speciale. A tal proposito è interessante la versione vacanza in acqua come possibilità di team building, idea che le Aziende possono appunto prevedere fuori dalla stagione estiva. Dragon Sail può offrire la hostess che si occupa della spesa, prepara i pasti, provvede alle pulizie delle parti comuni e aiuta lo skipper…oppure può lasciare “all’equipaggio dei vacanzieri” l’arduo compito! Non fantasticate, provate! Almeno una volta nella vita bisogna lasciare la riva e veleggiare.
Nicola Bianchi, skipper di Dragon Sail
I.P.
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Il mare cristallino di Elba
PAGINE DA GUSTARE
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Dalle eccellenze del territorio alla cucina top
Chef Gennaro Adamo ci porta alla scoperta delle eccellenze del territorio tra valore, storia e piacere a tavola Quella di Gennaro Adamo, titolare e cuoco di HOSTeRIA e di GRANIeSALAMI a Novara, è una figura peculiare non soltanto per la popolarità acquisita con i Ristoranti ma anche per la filosofia che connota la sua cucina. Con HOSTeRIA ha compiuto un viaggio nel costume e nell’economia del territorio per produrre i suoi originali piatti con ingredienti di Aziende Agricole e Imprese della tradizione locale, con GRANIeSALAMI ha portato le sue migliori selezioni di qualità e bontà in un menu che omaggia la cucina italiana della tradizione. Adamo è insomma innanzi tutto un profondo conoscitore ed estimatore della materia prima, della cultura e del valore di cui è espressione, del fascino delle sue origini e della sua storia. Ecco dunque che ci è sembrato la guida ideale di un itinerario di scoperta di piccole e grandi Aziende che custodiscono i tesori del pa-
Il baccalà alla livornese
trimonio alimentare. L’abbiamo raggiunto da GRANIeSALAMI proprio al momento della consegna prodotti di un fornitore che rappresenta un pezzo della tavola e dell’imprenditorialità novarese: parliamo di Pessione Roberto che, con la sorella Marina, è titolare della Michele Pessione s.n.c. I prodotti in questione -acciughe, olive taggiasche, merluzzo (baccalà, stoccafisso)- fanno parte della memoria novarese e dei suoi piaceri gastronomici. Difficile non essere affascinati dall’<anciuat> (venditore di acciughe) e da quel cammino che facevano le acciughe dalla Liguria al Piemonte attraverso l’antica Via del Sale: una volta i gustosi pesci di un mare che qui non c’era servivano proprio a trasportare il sale, poi hanno conquistato i palati e sono stati degnamente accompagnati dal bagnetto verde! D’altra parte a Novara è difficile parlare di “anciuat” e non ricordare pro-
prio la famiglia Pessione, 4 generazioni di mercato e commercio all’ingrosso. Adamo, andando dunque a spulciare nel passato e nel bacino di ricchezza dell’imprenditoria novarese, ha voluto nei suoi Ristoranti proprio le bontà del Pessione. Roberto Pessione, a sua volta, fornisce Gennaro Adamo perché ne condivide le ispirazioni e ne apprezza le creazioni. Si entusiasma quando ci parla del Gadus Morhua, lo sceltissimo merluzzo islandese che poi si declina in baccalà e stoccafisso per le differenti essiccazioni che conferiscono differenti sapori, e lo fa ancora di più quando ne assaggia la ricetta realizzata da Adamo. Nella cucina di GRANIeSALAMI, mentre ascoltiamo il loro racconto e li vediamo godere delle prelibatezze destinate al Ristorante, si diffonde un profumo di avventura e di passione che si fa impresa e simbolo prezioso di rispetto di un passato che
diventa presente e futuro. Si può dire che, con la sinergia di eccellenze, Gennaro Adamo ha realizzato una virtuosa filiera del gusto. BACCALÁ ALLA LIVORNESE Con filetti di baccalà, olio extra vergine d’oliva, cipolle bionde, passata di pomodoro, aglio, prezzemolo, sale, vino bianco. Un’esperienza culinaria da provare da GRANIeSALAMI. Alla prossima puntata! I.P.
Irene Spagnuolo
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Gennaro Adamo e Roberto Pessione
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Tempo di rinfrescanti cocktail Scopriamo come sono nati i cocktail estivi più conosciuti ed apprezzati
Riccardo Franchini
Con il caldo estivo è assai gradevole sorseggiare qualche cocktail rinfrescante, magari stando tranquillamente seduti in spiaggia a goderci un tramonto. Ho pensato di ricordare quali possano essere quelli più conosciuti ed apprezzati. Iniziamo parlando di qualcosa di “storico” come il Negroni (1/3 di gin, 1/3 di bitter e 1/3 di vermut rosso), uno dei cocktail italiani più famosi al mondo: ha un gusto inconfondibile e si serve in un “tumbler” basso, con molto ghiaccio, con aggiunta dell’immancabile fetta d’arancia. Pare che sia stato inventato intorno al 1920 dal Conte Camillo Negroni, con il barman Fosco Scarselli del Caffè Casoni di Firenze. Uno tra gli attuali cocktails italiani più bevuti, è sicuramente lo Spritz: basti pensa-
Lo Spritz
re che nel 2011, l’Aperol Spritz è stato inserito fra quelli ufficiali dell’IBA (Associazione Internazionale dei Bartender), anche se, ad onor del vero, la sua origine risale intorno al 1800, quando nel Regno Lombardo Veneto, le truppe dell’impero austriaco allungavano i vini locali, forse troppo “forti”, con una spruzzata di acqua frizzante (il suo nome, infatti, deriva dal tedesco “spritzen”). La ricetta ormai codificata prevede che lo spritz venga preparato con Aperol (talvolta sostituito col Campari), prosecco e soda. Uno dei cocktail più famosi ed apprezzati è sicuramente il Mojito,di origine cubana, reso celebre dallo scrittore Hemingway: è un drink perfetto per un aperitivo o un dopocena. Gli ingredienti sono Rum
bianco, zucchero di canna, succo di lime, soda, foglie di menta, ghiaccio: questo mix lo rende perfetto per freschezza, profumi, aromi, intensità del gusto, in un giusto equilibrio di dolcezza e acidità. È un cocktail questo che si presta anche per la preparazione di deliziosi e gustosi dolci. Sempre di origine caraibica è il Daiquiri, un cocktail da aperitivo a base di Rum bianco, succo di lime e sciroppo di zucchero, servito, poi, in una coppetta. Le sue origini vengono fatte risalire a fine ottocento, nel periodo della guerra tra Stai Uniti e Spagna, quando un marine sbarcò in un piccolo villaggio (Daiquiri) nei pressi di Santiago di Cuba e non volendo bere del Rum liscio, lo fece allungare con gli altri ingredienti divenuti ormai
Il Mojito
noti. In America Latina è assai diffuso il Margarita, un cocktail composto da Tequila, liquore all'arancia e succo di lime; spesso viene servito con sale sul bordo del bicchiere: è il più comune cocktail messicano a base di tequila e in genere viene servito come aperitivo (pre-dinner). Si dice che fu inventato a cavallo tra gli anni ’30 e ’40. L’Old Fashioned (“old fashioned whiskey cocktail”) è un cocktail da aperitivo a base di Bourbon in cui vengono dissolti zucchero, Angostura bitter ed essenza di scorza d’arancia. Pure questo ha il riconoscimento IBA ed è uno tra i più famosi al mondo e uno dei più antichi degli Stati Uniti. ll Martini, cocktail italiano molro apprezzato, conosciuto anche come Dry Martini, è un drink a base di gin e Vermouth dry. Ha un gusto asciutto e forte ed è molto alcolico per la sua categoria (oltre 29°), è ottimo come aperitivo e si possono operare diverse varianti, modificando le percentuali di Gin. Concludiamo questa veloce carrellata, con due cocktails brasiliani: la Caipirinha, a base di Cachaça, lime, acqua, zucchero di canna raffinato e ghiaccio. In Brasile è servita nella maggior parte dei ristoranti e bar ed è considerata una bevanda caratteristica del Paese. Il suo nome deriva dal diminutivo della parola brasiliana “caipira”, che viene usata per designare gli abitanti delle zone rurali e remote dello stato. La Caipiroska (rivisitazione della Caipirinha, è un cocktail cosiddetto "pestato": si basa infatti sulla pestatura di lime e zucchero, a cui vengono aggiunti ghiaccio e Vodka.
In foto la chef Michela Guzzi
Dessert “Mojito”
Il dessert è l’insieme di più componenti. Qui le varie preparazioni:
PER IL CREMOSO INGLESE: • 250 gr. panna intera • 3 tuorli d’uovo Cuocere la crema a 82° C.
PER IL CREMOSO AL MOJITO: • • • • •
200 gr. crema inglese 5 gr. menta 185 gr. “Ivoire” cioccolato 3 gr. gelatina in fogli 20 gr Rum bianco e stagionato
Ammollare la gelatina in acqua gelata, fino a quando è ammorbidita, strizzarla dall’acqua e mettere da parte. Versare la crema inglese calda ed emulsionare, aggiungere la gelatina e mescolare fino a scioglimento; aggiungere la menta ed emulsionare con l’aiuto di un frullatore, aggiungere il Rum. Versare in forme piatte e congelare.
PER LA MOUSSE AL LIMONE: • • • •
125 gr. succo di lime 20 gr. zucchero 6 gr. gelatina in fogli 250 gr. panna montata
Ammollare la gelatina in acqua gelata, fino a quando è ammorbidita, strizzarla dall’acqua e mettere da parte. Mischiare zucchero e pectina. Riscaldare 200 gr. di succo di lime, zucchero e pectina a 75°C, aggiungere gelatina e finire con il resto del succo di lime. Una volta che la miscela ha raggiunto 28°C unire la panna e aggiungere le meringhe. Versare la mousse nello stampo, aggiungere l’inserto di cremoso al Mojito, continuare con altra mousse.
PER LA GELATINA AL RUM: • • • •
35 gr. acqua 75 gr. zucchero 4 gr. gelatina in fogli 250 gr. panna montata
Ammollare la gelatina in acqua gelata, fino a quando è ammorbidita, strizzarla dall’acqua e mettere da parte. Riscaldare acqua e zucchero, aggiungervi la gelatina. Lasciar raffreddare a 28°C ed aggiungere il Rum, versare nella forma piatta. Ricoprire il dolce congelato con un sottile strato di cioccolato bianco e guarnire con una fetta di lime, un cubo di gelatina al Rum, menta e meringhe.
A cura del Food & Wine blogger Riccardo Franchini
Chef Michela Guzzi
Il dessert al Mojito
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Risoperla approda nel ristorante "Pinocchio"
Chef Morano ha realizzato un risotto con riso Roma, mantecato con more di gelso e polpo ripassato al burro Ci troviamo a Borgomanero, nella cucina dello storico e prestigioso ristorante PINOCCHIO, dove abbiamo avuto modo di assistere alla preparazione di due deliziosi risotti cucinati dal giovane, talentuoso e creativo chef Francesco Morano, nipote, allievo ed erede del grande Piero Bertinotti, che ha reso famosa la cucina del territorio in Italia e…non solo! Ebbene, Francesco ha saputo far sua la pesante responsabilità di tenere alto il nome del locale e ha saputo sapientemente coniugare tradizione ed innovazione. Abbiamo, qui, registrato due puntate di video ricette organizzate da L’OPINIONISTA NEWS, diretto da Sabrina Marrano, con la regia video/fotografica di Elisa Rendinelli. Protagonista, come sempre, era “RISOPERLA” dell’Azienda Agricola “Buffa Giovanni”, con sede a Balzola, in provincia di Alessandria (ai confini con la provincia vercellese), della quale Daniele Buffa, giovane imprenditore agricolo è
contitolare con papà Giovanni. La famiglia si dedica, da cinque generazioni, alla coltivazione ed alla lavorazione del riso. Daniele, figlio di Giovanni, ha saputo coniugare la tradizione secolare con la più recente tecnologia nel settore, apportando migliorie anche nel campo informatico. Infatti, accanto ai processi di coltivazione, che continuano secondo antiche metodologie e tecniche, quello su cui oggi si può maggiormente concentrare sono: la fase di lavorazione, con utilizzo di macchinari all’avanguardia per ottenere un prodotto finito sempre migliore, il marketing ed il settore commerciale. Chef Francesco Morano, ha realizzato un primo risotto con riso Roma, sfumato con “Luis” bianco, una bollicina piemontese della Tenuta “Carlin de Paolo”, mantecato con more nere di gelso del territorio, polpo ripassato al burro nostrano e guarnizione con una salsa che gli ha conferito freschezza e sapidità, della qua-
Daniele e Giovanni Buffa, Sabrina Marrano, Riccardo Franchini, gli chef Piero Bertinotti e il nipote Francesco Morano
le vi svelo gli ingredienti segreti: sedano, carote, cipolla, acqua di cozze, Martini dry, vino bianco, acqua, ritagli di pesce, e un goccio di panna. Il risultato è stato strepitoso per la cromaticità del piatto, per il contrasto tra i profumi ed i sapori rilasciati dai vari ingredienti. Per il secondo risotto, Francesco ha utilizzato il riso Carnaroli classico di Risoperla per realizzare un risotto nel quale è riuscito a contemperare elementi tratti dalla cucina tradizionale con altri più innovativi, in un trionfo di gusti, dati dal midollo e dal mix di salse di guarnizione: allo zafferano, al prezzemolo, alle ossa di manzo “stracotte”. Accattivante ed intrigante anche la presentazione finale, per i colori conferiti dalle diverse salse, dalla scorza di limone e dai fiori edibili, a coronamento di un piatto irresistibile (nelle foto alcuni momenti della preparazione del risotto e il piatto finale). È stata una bella serata, sia per la simpatia di Francesco e la sua padronanza in cucina, sia per la cordialità e la professionalità di sua mamma Paola (somme-
lier), sia per l’inedita intervista che ci ha rilasciato Piero Bertinotti, raccontandoci momenti ed immagini della sua lunga e straordinaria carriera Grazie all’intervento di qualificati chef, specializzati nella preparazione dei risotti, questo programma dedicato alla preparazione di risotti con “Risoperla”, è cresciuto ed è diventato un punto fermo nella ristorazione della provincia di Novara. Quindi, continuate a seguirci e vi aggiorneremo sui prossimi appuntamenti foto/ video, per farvi conoscere e scoprire i segreti per un risotto perfetto! I.P.
A cura del Food & Wine blogger Riccardo Franchini
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Sabrina Marrano e Francesco Morano con il risotto preparato con riso Roma di Risoperla, more di gelso e polpo
Giovanni e Daniele Buffa, Sabrina Marrano, Riccardo Franchini, Francesco Morano e Paola Bertinotti
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