reloaded 15 maggio 2014
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Quando la morte arriva
da sottoterra Quelle tonnellate di rifiuti tossici nascosti nelle campagne tra la piana e i Monti Dauni potrebbero essere la causa dell’aumento dei tumori nei nostri centri?
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CANDELA
Atti itsti candela
PUBBLICO COMIZIO con il Senatore
Lello CIAMPOLILLO PORTAVOCE M5S Venerdì 16 maggio piazza plebiscito a Candela(FG)
BEPPE GRILLO
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a “PORTA A PORTA” Lunedì 19 maggio in seconda serata
Mandatario: Ercole Santarella
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Deliceto onora i suoi emigranti Nove comuni dei Monti dauni al voto
N. 2 del 15 maggio 2014 Quindicinale d’informazione per giovani sull’intrattenimento e tempo libero dei monti dauni e della provincia di Foggia
Direttore responsabile Alessandro Gisoldi info@lostruscio.it
Direttore Editoriale Andrea Gisoldi redazione@lostruscio.it
Editore Zeropositivo Aps Rocchetta Sant’Antonio (Fg) zeropositivoadv@gmail.com
Registrazione del Tribunale di Foggia n. 32/05
Ascoli e i coloni montagutesi a borgo San Carlo
Sport 22
Calcio
La rabbia e l’orgoglio, il Foggia c’è ancora
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La collaborazione al giornale, la fornitura di articoli e foto è da ritenersi totalmente a titolo gratuito ed aperta a tutti.
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Sotto la terra la mafia seminava la morte
Tonnellate di rifiuti tossici sotterrati tra Ordona, Ascoli, Castelluccio e Cerignola
Sotto la nostra la mafia semina di Michele Cirulli
Una valanga di rifiuti sepolta nelle campagne del foggiano; una cava a due passi dal territorio di Ascoli Satriano, in contrada Ragucci a Cerignola, proprio lì dove c’è la Diga Capacciotti che serve, tra le altre cose, ad irrigare i campi del Tavoliere. L’operazione Black Land, l’11 aprile scorso, ha portato all’arresto 14 persone svelando un traffico di rifiuti che dalla Campania, su tir, hanno violato i campi della Puglia attraverso un sistema di documentazioni false. Il punto chiave dell’inchiesta giudiziaria è Ordona, nei pressi della cava di proprietà di Gerio Ciaffa, dove i carabinieri del Noe e la Dda di Bari hanno trovato oltre 500 mila tonnellate di fanghi industriali, rifiuti solidi urbani e ospe-
dalieri, amianto; il 6 maggio scorso, invece, l’ANSA ha riportato una indiscrezione secondo la quale nel sottosuolo cerignolano, in contrada Ragucci, nella cava di Francesco Pelullo, vi sarebbero rifiuti radioattivi. Alla notizia è seguita dapprima una rettifica del Comando Provinciale dei Carabinieri di Foggia, che ha predicato calma fino all’esito definitivo dei carotaggi, sia della Dda, che ha parlato di “rifiuti più pericolosi di quelli rinvenuti in altri territori”. Confusione e panico, ma soprattutto mobilitazioni cittadine, perché ad Ordona, già nelle settimane precedenti all’inchieste, un gruppo di cittadini è sceso in piazza perché nel piccolo centro il tanfo dei rifiuti aveva reso impossibile
terra a morte
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la vita della comunità. A Cerignola, invece, domenica scorsa, oltre seicento persone hanno marciato silenziosamente con un cero in mano per esprimere vicinanza a tutti i familiari delle vittime di inquinamento ambientale. Black land non significa solo rifiuti campani, ma è sinonimo di salute. I principali disguidi e le principali rimostranze dei cittadini interessano soprattutto la salute, in un momento in cui la pubblicazione del registro tumori ha assunto i connotati della farsa per il rocambolesco scaricabarile tra l’assessore regionale alla sanità Elena Gentile, il direttore generale ASL Attilio Manfrini e il direttore sanitario del Tatarella di Cerignola Rocco Dalessandro.
Che sia allarmismo o che la situazione, in fatto di incidenza tumorale, sia sotto controllo è difficile da stabilire se non si avranno dati certificati e ufficiali del Registro. Oltretutto, quello messo in cantiere dal centro epidemiologico di Nando Palma rileverà la percentuale di morte e incidenza relativamente agli anni 2006-2008. Tabelle aggiornate, dunque, non ce ne sono. Ed in ogni centro, dai Monti Dauni ai Reali Siti, dal Gargano al capoluogo, la sensazione di un boom di neoplasie diventa imponente ed ingrombante. In più le recenti notizie dell’inchiesta Black Land gettano ombre anche sulla fiorente attività economica legata all’agricoltura, settore trainante del foggiano. L’assessore regionale all’ambiente, Nicastro, ha ipotizzato misure straordinarie per provvedere rapidamente alla bonifica dei territori inquinati attingendo direttamente dal patrimonio sequestro alla banda criminale che, secondo l’accusa, ha stuprato la terra per un volume di affari di 25 milioni di euro. Le associazioni ambientaliste gridano preoccupazione e apprensione per le notizie incontrollate e Legambiente Puglia, attraveso il presidente Francesco Tarantini, ha portato le proprie istanze, attraverso l’onorevole Realacci, direttamente al ministero dell’ambiente e dell’Interno. Verificare, controllare, esaminare le campagne è l’urgenza; bonificarle è la salvezza.
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Quando arrivarono quei vagoni pieni di magnesio alla stazione di Rocchetta S.Antonio
La lunga scia delle ecomafie nel foggiano ha radici ben profonde che partono da sopprusi messi in atto negli anni ‘80 ai danni del nostro territorio. I fatti di Ordona, Apricena e Cerignola riportano alla mente quanto successo in quegli anni nella zona sud dei Monti Dauni ai confini con la verde e violentata Irpinia. Ripercorrendo le cronache di quei giorni era il 28 aprile del
1987 quando giungevano presso lo scalo ferroviario di Rocchetta Sant’Antonio 28 carri merci carichi di circa 2.000 tonnellate di scorie di magnesio provenienti dallo stabilimento della «Società italiana per il magnesio e leghe di magnesio» spa con sede in Bolzano e spedite dalla «SOGEPI ~ Delta Industriale» srI con destinazione località «Ischia della Piana» del comune
Rifiuti
pericolosi 30 anni prima Dal 1987 sono rimasti parcheggiati per diversi anni e poi sono spariti nel nulla
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di Monteverde (Avellino), ove una piccola parte del materiale in questione era stata già impiegata per il riempimento di un piazzale sul quale doveva sorgere un opificio industriale. Sempre la stessa storia un nord troppo impegnato a fare economia utilizza questi stupendi posti come pattumiera. Detto materiale fu sequestrato dal pretore di Lacedonia, che, dopo l’esperi-
mento delle prime indagini tese ad individuare la natura e le caratteristiche del materiale stesso, si dichiarò incompetente e trasmise gli atti al pretore di Bolzano. Gli accertamenti disposti all’epoca dall’autorità giudiziaria accertarono che il materiale, pur non potendo essere ricompreso fra i rifiuti tossici e nocivi, bensì tra quelli speciali, aveva comunque delle caratteristiche tali per cui il suo deposito doveva essere eseguito adottando determinate cautele, non potendosi altrimenti escludere forme di inquinamento atmosferico ed idrico. Inoltre il pretore, con sentenza del 16 dicembre 1988, nel condannare i titolari delle due società per avere, senza le prescritte autorizzazioni e l’adozione di cautele atte ad impedire l’inquinamento ambientale, eseguito varie fasi di smaltimento di rifiuti speciali, dispose «la confisca del materiale in giudiziale sequestro e la sua distruzione a cura dell’autorità amministrativa competente che dovrà osservare le prescrizioni di legge in materia ed a spese dell’imputato (si legge nella sentenza ndr)». Tale sentenza fu appellata e la corte di appello di Trento, nelle more della decisione di secondo grado, al fine di evitare pericoli per la salute pubblica stante un modesto sversamento dei rifiuti in questione e la corrosione dei vagoni di contenimento, dispose (con ordinanza del 22 agosto 1989) la separazione dei rifiuti stessi dai vagoni ferroviari ed ìI ricovero dei primi in luogo adatto ed idoneo alla loro conservazione, demandando tale incarico alla Guardia di finanza che si
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doveva avvalere degli organi regionali provinciali e comunali per la parte di propria competenza. Il predetto provvedimento suscitò vive proteste da parte degli organi rappresentativi delle popolazioni interessate (consiglio comunale di Rocchetta Sant’Antonio, comunità montana del sub~appennino dauno meridionale, provincia di Foggia) anche per le obiettive difficoltà di reperire nella zona un sito idoneo allo stoccaggio. La lunga odissea dei vagoni tossici non si conclude e mentre si continuano a calcare le aule di tribunale i rifiuti si presentano sempre più aggressivi corrodendo anche i binari in alcuni punti ma nonostante questo lo Stato si presenta come succede troppo spesso privo del giusto carattere per affrontare i problemi nel concreto e con una sentenza scaldalo (del 4 ottobre 1989), intervenuta prima che la Guardia di finanza riuscisse a dare esecuzione allo spostamento dei rifiuti, la corte di appello, avendo ritenuto le sco-
rie di magnesio «sottoprodotti industriali da impiegare direttamente» e non rifiuti tossici e nocivi nè rifiuti speciali, ha conseguentemente assolto con formula piena i legali rappresentanti dell’azienda bolzanese perchè il fatto ai medesimi ascritto non costituisce reato e, nel contempo revoca i provvedimenti di sequestro giudiziarie e di confisca del materiale, nonchè la restituzione delle cose in sequestro (carri ferroviari e scorie di magnesio) agli aventi diritto (rispettivamente ente Ferrovie dello Stato e SOGEPI). La sentenza è passata in giudicato e la Guardia di finanza ha eseguito il provvedimento di dissequestro ma i rappresentanti della «SOGEPI ~ Delta Industriale», per quanto debitamente invitati, per un altri anni non hanno provveduto a ritirare il materiale in questione. Agli inzi degli anni 90 miracolosamente i vagoni sparirono senza lasciare traccia e putroppo sulle sorti di quei rifiuti nessuno sa niente. •ANDREA GISOLDI•
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PUGLIA
inEUROPA SERGIO
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SILVESTRIS
ELEZIONI EUROPEE 路25 MAGGIO 2014
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bimbi, si parte!
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Inaugurato a Candela il nuovo scuolabus acquistato dal comune Dopo l’ottenimento dal MIUR di un finanziamento di 400.000,00 euro per i lavori di ristrutturazione di un’ala del plesso scolastico cittadino, il Comune di Candela si dimostra ancora attento al mondo dell’istruzione. In una festa che ha coinvolto decine di bambini, questa mattina alla presenza del sindaco Nicola Gatta, dell’Amministrazione comunale,del parroco, del dirigente scolastico e degli alunni dell’Istituto Comprensivo “G.Paolo II” è stato inaugurato e benedetto il nuovo scuolabus comunale. Il mezzo, dotato di 34 posti e di una pedana meccanica posteriore, consentirà anche il trasporto delle carrozzine dei bambini diversamente abili. Soddisfatto il sindaco di Candela Nicola Gatta «Sono contento perché nonostante le tante difficoltà, abbiamo potenziato il
servizio di trasposto scolastico optando per l’acquisto un nuovo scuolabus moderno, capace di offrire ai giovani passeggeri standard di sicurezza e confort maggiore, un ulteriore traguardo raggiunto da questa Amministrazione per rendere la scuola più efficiente e funzionale»
Presentato il progetto del monumento “Deliceto Migrantes”
Deliceto e il suo omaggio ai fratelli emigranti
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niziativa con una pubblicazione, una mostra permanente sull’emigrazione, e la realizzazione di un film che racconti Deliceto negli anni ’30 e ’40, gli anni in cui tanti, muniti solo di una valigia di cartone, e spesso neanche di quella, lasciavano il paese con la speranza di dare un futuro migliore a se stessi e alle proprie famiglie. «Come è costretto a fare ancora oggi il fior fiore della gioventù e dell’intelligenza italiana» dichiara il sindaco di Deliceto, Antonio Montanino. Ecco perché questo progetto è tanto importante, e la Pro Loco si augura che venga percepito tanto importante, da tutti i delicetani, quelli che sono rimasti e quelli che sono dovuti andar via: perché questa iniziativa resuscita dal passato un tema, quello dell’emigrazione, che ancora oggi affligge il nostro amato territorio.
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Si è svolta il 3 maggio 2014, la presentazione del progetto “Deliceto Migrantes”, a cura della Pro Loco di Deliceto alla presenza del Presidente del Gal Meridaunia , Alberto Casoria, e del Sindaco di Deliceto. Un progetto che prevede la costruzione di un monumento per celebrare il fenomeno migratorio che ha visto ( e purtroppo continua avedere) la partenza di migliaia di conterranei verso città lontane in cerca di fortuna.Da dove nasce l’idea? lo spiega il Presidente della Proloco delicetana Benvenuto Baldassarro: «In una fredda sera di ottobre, ho ricevuto la visita di un vecchio amico, un anziano signore di Deliceto, ormai trasferitosi in Germania da molti anni, ma che ha conservato Deliceto nell’animo, il quale mi proponeva la realizzazione, a Deliceto, di un monumento dedicato alla figura dell’emigrante, per ricordare, ed omaggiare, il sacrificio di quanti hanno lasciato Deliceto, certo a malincuore, carichi di sogni e di speranze per il futuro, ma anche di nostalgia per gli affetti e i luoghi amati da cui sono stati costretti ad allontanarsi». Un progetto che si presenta ambizioso, anche perché la Pro loco, che si è data l’obiettivo di portarlo a termine entro l’estate del 2015, ha deciso di ampliare e completare l’i-
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PsicoLogica...Mente Rubrica a cura della Dott.ssa Giuseppina Cappa psicologa
L’anziano… quale valore
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Sono la nostra storia, baluardi da tutelare e non da denigrare quale “zavorra”
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he il Subappennino sia una società di anziani lo si sente ripetere continuamente e che la nostra realtà debba fare i conti con questo dato di fatto non ci sono dubbi. Tanti anziani, quindi, ma pochi neonati: anziani più visibili non solo perché è in calo la natalità o perchè sempre più giovani decidono di andare via dalla nostra realtà per motivi di studio o lavoro, ma perché effettivamente sono di più di quanto non fossero qualche decennio fa dato l’aumento dell’aspettativa di vita che ha ribaltato le proporzioni della popolazione in termini generazionali. Ma quanto gli anziani possono essere utili per la società e quale ruolo dovrebbe essere loro assegnato?Quando si parla della Terza Età, troviamo due immagini completamente diverse dell’anziano: felice, saggio e portatore di buoni consigli nel primo caso;
quasi d’impaccio, una persona debole fisicamente, smemorata, e soprattutto improduttiva ed inefficiente nel secondo caso. Nel XXI secolo l’essere umano è alla ricerca della formula della eterna giovinezza, senza rendersi conto che la vera immortalità è racchiusa nell’esperienza. Una società che minimizza il senso della storia elude il compito della formazione dei giovani. La caduta del senso storico è imputabile anche a un sistema di vita, una sorta di barriera che ha allontanato e isolato gli anziani, ostacolando il dialogo tra le generazioni. La nostra vita è dominata dalla fretta, dall’agitazione, non raramente dalla nevrosi. La terza età è invece l’età della semplicità, di valori che vanno dal senso di responsabilità, all’amicizia,alla non-ricerca del potere, alla saggezza e al rispetto;loro sanno cogliere bene la superiorità dell’“essere” sul “fare” e sull’“avere”.Gli anziani ricordano sapori, colori, odori, suoni stregati di un epoca che non tornerà più e che nemmeno le più sofisticate apparecchiature sarebbero in grado di riprodurre. Essi sono pezzi integranti della storia, anzi sono la storia stessa, baluardi da tutelare e non da denigrare quale “zavorra”!
La passione per la vita
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Hanno scelto la festa della mamma per aprire le porte ad un sogno tutto rosa. Loro sono quattro ostetriche: Selenia Accettulli, Valentina Gallo, Vanessa Anna Magistro e Dal sogno di quattro Viviana Lobuono ed insieme hanno dato vita ad Iside ragazze nasce un centro tutto al femminile che riesce a dare le giuste risposte del Territorio. Un’avventura imprenditoriale a Foggia ISIDE capace di garantire informazione, prevenzione e azioil centro di arte ne sull’universo mondo che orbita attorno alla donna Ostetrica e anche alla coppia. Una risposta per l’intera Capitanata anche perché l giovani dottoresse provengono anche dai centri della provincia e in modo particolare dai Monti Dauni. La scelta però di concentrare il centro su foggia in via Giovanni Gentile n. 322 è ponderata soprattutto perche il capoluogo dauno è sspovvisto di tale servizio. «Abbiamo voluto creare su Foggia un luogo fisco per dare risposte professionali e puntuali alle donne e alle famiglie del territorio - spiegano direttrici del centro. Un luogo che purtroppo mancava alla città lasciandola prima di un’efficace e concreta presenza ostetrica. Difatti il nostro call center è a disposizione 24 H su 24 e i nostri corsi andranno a colmare quella lacuna che vede il nostro territorio sprovvisto di servizi primari alla persona . Il nostro centro sarà il catalizzatore di iniziative ma la nostra presenza, se richiesta entrrà anche nelle case della nostra città con un servizio a domicilio al fianco delle donne». Call center 320.80.62.593
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Il 25 maggio si andrà alle urne per scegliere i sindaci di Celle, Troia, Deliceto, Sant’Agata, Biccari, Castelnuovo, castelluccio valmaggiore, volturara e volturino
Al voto nove comuni dei Monti Dauni
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S
ono 9 in tutto i comuni dei Monti Dauni chiamati a rinnovare le loro amministrazioni il prossimo 25 maggio. Una tornata che annovera il più grande comune ossia Foggia con 153 mila abitanti e il più piccolo della Capitanata ossia Celle di San Vito con solo 177 anime. Sempre guardando ai numeri il centro del crinale preappenninco più grande che sarà chiamato alle urne è Troia, dove saranno 5 i candidati sindaci che dovranno fare i conti con l’operato dell’amministrazione uscente
di Andrea Gisoldi
con il sindaco dell’Udc Edoardo Beccia. Proverà a succedergli il figlio, Giuseppe Beccia, a capo del progetto “Facciamo fiorire la primavera”; quindi Leonardo Cavalieri con “Democratici insieme”, Mario Tredanari con “Lista civica Tredanari”, i “Moderati per Troia” di Matteo Cuttano e, anche qui, il movimento 5 stelle che scende in campo con Flavia Russo. Al voto anche Biccari. Prova il bis il sindaco uscente di centrodestra, Gianfilippo Mignogna, con la civica “Biccari cambia”. A sfidarlo il già sindaco di centrosinistra
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Giovanni Picaro con “Biccari riparte”. Due candidati sindaci anche a Castelluccio Valmaggiore: Giuseppe Campanaro con “Seme e Terra” e Donato Coppolella con “Cambiamo insieme” mentre tre i candidati sindaci invece a Castelnuovo della Daunia. Qui si contendono il primo scranno Maria Criasia con la civica “Cambia Castelnuovo”, Guerino de Luca con “Viviamo Castelnuovo” ed Antonio Palmieri con “Cambiare per crescere. Lavoro, libertà e legalità”. Solo due i candidati sindaci a Deliceto. L’uscente
primo cittadino di centrodestra, Antonio Montanino, che ci riprova con la lista “Deliceto nel cuore”. Proverà a contendergli lo scranno Pasquale Bizzarro con “Deliceto Futuro comune”. Guerra aperta a Sant’Agata di Puglia dove saranno tre i candidati sindaci. Proverà a strappare la fascia da sindaco alla continuità di Nicola Cristiani e Rossi, Giuseppina Cutolo con “Sant’Agata nel cuore” da sempre spina nel fianco della maggioranza con un’opposizione serrata. A tentare di salire a Palazzo di Città ci saranno anche Nicola Lasalvia con “S.Agata nel 2000 – il Rinnovamento”e Luigi Russo con la lista “Movimento Cambiamenti”. Salendo il crinale sono due i candidati sindaci a Volturara Appula: Leonardo Russo con la civica “Tutti uniti per Volturara” e Cesare Baldi con “Insieme per Volturara”. A pochi chilometri accesa campagna elettorale con i candidati sindaci di Volturino. Antonio Campanelli con la civica “Volturino Domani” e il Pd che schiera in campo Antonio Santacroce cercheranno di accaparrasi più voti possibili. E per l’ultimo non per importanza ma per grandezza al voto anche il più piccolo comune di Puglia, Celle San Vito. Due i candidati sindaci: l’uscente Palma Maria Giannini col progetto “Patto per Celle” e Carmelo Cupoli con la civica “Celle è di tutti”.
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ELEZIONI EUROPEE 25 maggio 2014
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Mandatario: Andrea Campiglia - Ph: Attilio Morabito
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Circoscrizione Italia Meridionale: Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia
Messaggio elettorale
Scopelliti pronto a portare il Sud in Europa Ecco il perchè della sua candidatura a rappresentare il Mezzogiorno d’Italia al parlamento europeo “Ho scelto di candidarmi nella consapevolezza
are il fenomeno dell’immigrazione clandestina.
che il destino dell’Italia e del Mezzogiorno passa
Chi è nato e cresciuto nel Mezzogiorno, inoltre,
obbligatoriamente dall’Europa. Gli effetti nega-
sa bene quanto sia fondamentale e strategico
tivi prodotti dalla crisi economica mondiale e la
lavorare per la valorizzazione dell’agricoltura e
globalizzazione dei mercati ci hanno fatto com-
della pesca, oltre che porre in essere azioni per
prendere l’importanza di costruire un’Europa più
un concreto sviluppo infrastrutturale. Utilizzare al
giusta, a dimensione del cittadino, che rappre-
meglio il Corridoio Berlino-Palermo e riconoscere
senti una vera comunità e non una fredda orga-
il porto di Gioia Tauro quale Hub europeo per gli
nizzazione burocratica. Sono convinto che solo
scambi commerciali fornirà ai nostri imprenditori
una reale presa di coscienza dei limiti presenti
ulteriori strumenti per generare crescita econom-
nell’attuale assetto dell’Unione potrà favorire la
ica e occupazionale. Non possiamo prescindere
nascita di una vera federazione di Stati fondata
da questi obiettivi - conclude Giuseppe Scopelliti,
su una politica di crescita economica e sociale
candidato alle elezioni europee 2014 nella lista
equilibrata e solidale”.
Nuovo Centrodestra – Udc – Ppe – se vogliamo
É determinato Giuseppe Scopelliti nella sua corsa
realmente dare risposte concrete ad un’Italia che
al Parlamento Europeo. Candidato nel collegio Meridionale con il Nuovo Centrodestra, Scopelliti ritiene di poter dare un valido contributo all’Italia
ha bisogno di armonizzare la propria crescita all’interno dell’Europa sempre più proiettata nel Mediterraneo”.
in Europa, mettendo in campo la sue capacità, la passione e l’amore verso la propria terra. L’azione politica che intendo svolgere a Bruxelles - aggiunge Giuseppe Scopelliti - sarà improntata alla tutela ed alla promozione dei nostri territori,
nel Sud d’Italia, una base che controlli le frontiere contribuendo in maniera concreta ad argin-
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l’istituzione di una sede operativa del Frontex
Lostruscio
ricchi di enormi potenzialità. Mi impegnerò per
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Antonio Garruto candidato a Collegno
La campagna elettorale è ormai giunta al termine non solo nei Monti Dauni ma anche nel resto dell’Italia e guardando sulla rete è curioso notare come molti volti di questo territorio stanno tentando di portar a casa voti in altre realtà del bel Paese. Tra quelli che potrebbe farcela è Antonio Garruto, un giovane di Rocchetta Sant’Antonio candidato alle amministrative nella torinese Collegno. Il candidato rocchettano fa forza sull’ironia del sud parafrasando un vecchio film di Totò, e chidendo a tutta la comunità di rocchettani a Collegno
Dai Monti Dauni esportiamo anche sindaci e consiglieri comunali
di votare “Antonio”. Dalla sua, oltre alla simpatia, ha anche una lunga esperienza amministrativa tramandata da un altro politico originario di Rocchetta, Umberto D’Ottavio, già sindaco di Collegno e assessore regionale ed ora seduto in Parlamento con l’emblema del Pd. Ma oltre ad Antonio sono tanti i subappenninici che in altri angoli d’Italia stanno tentando la scalata in questa tornata elettorale. A Gudo Visconti, piccolo comune dell’hinterland milanese, Giovanni Alberta, originario di Castelnuovo della Daunia, ci proverà per
Ecco i subappeninici impegnati in diverse cittadine del nord Italia alle elezioni ta a Modena
a Mangino candida
il santino di Seren
Gianni Alberta candidato a Gudo Visconti (Mi)
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Serena Mangino, che tenterà con Fratelli D’Italia di conquistare un posto al Comune di Modena. Un’ardua competizione in una grande città emiliana che però vede nei nostri giovani tanta capacità di integrazione e di attivismo. Ma i comuni governati da nostri conterranei sono veramente tanti. Bazzano, sempre in Emilia Romagna, è in mano ad un sindaco originario di Accadia; a Trezzano sul Naviglio (MI) un assessorato è condotto da un giovane medico originario di Panni; Riola Sardo invece ha avuto come sindachessa Anna Maria Matarangolo sempre di Rocchetta Sant’Antonio e Deliceto invece ha esportato ben due amministratori per la città di Milano; guardando alla nostra provincia abbiamo l’esempio dell’ascolano Paolo Agostinacchio, sindaco di Foggia negli anni ‘90 . Una panoramica molto ricca che dimostra quanto i cittadini dei Monti Dauni siano capaci di mettersi in gioco e anche di portare avanti dei compiti molto importanti in altre realtà del bel Paese.
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la seconda volta ad occupare il primo posto a Palazzo di Città. Tutti giovani questi candidati ma con un carico esperienziale da non sottovalutare. In modo particolare tra i candidati in erba vi è una giovane studentessa di Rocchetta Sant’Antonio,
del 25 maggio
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Evento organizzato a Cerignola dall’Associazione LiberaMente
Premio Zingarelli, è il trionfo della lingua italiana di Alba Subrizio
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Francesco Sabatini ( a sinistra) e Antonio D’Addario
«Opera naturale è ch'uom favella;/ ma così o così, natura lascia/ poi fare a voi secondo che v'abbella (Par. XXVI, 130-132)» come spiega il sommo poeta in questa terzina del "Paradiso", la lingua, ossia il parlare, è una condizione naturale per l'uomo, ma lo è altrettanto il principio del perenne mutamento delle lingue storiche. A ricordarci l'ineffabile bellezza di questi passi è stato il prof. Francesco Sabatini, nel corso della VI edizione del Premio letterario nazionale "Nicola Zingarelli", svoltosi lo scorso 3 maggio a Cerignola, come sempre nella splendida cornice del teatro "Mercadante". Ancora una volta il prestigioso premio è la testimonianza del fermento culturale della nostra terra, nonché la risposta positiva di chi continua ancora a credere nella cultura, come Antonio D'Addario, presidente del premio, e
Standing ovation per Francesco Sabatini Il linguista menziona Rocchetta Sant’Antonio su Rai1 come l'associazione culturale "Liberamente" di Rocchetta Sant'Antonio, con presidente Andrea Gisoldi, che da anni si prodiga per finanziare e organizzare l'evento. Da due anni, inoltre, l'associazione Motus, costituita da un gruppo di giovani volenterosi a servizio della cultura, si occupa di arricchire il premio letterario con premi ed eventi collaterali, come – quest'anno – le "parole in musica", a cui è stata dedicata la serata del 2 maggio. Il prof. Sabatini, vera e propria icona nel panorama letterario e linguistico italiano, presidente emerito dell'Accademia della Crusca, nonché autore di un dizionario (proprio come Nicola Zingarelli), durante la sua lectio magistralis ha posto l'accento su come la lingua non sia qualcosa di ormai concluso e cristallizzato, bensì un processo in continua evoluzione, figlio del-
la sociatà e dei tempi. In particolar modo la lingua italiana è «una lingua ricca di varietà sociali» ha osservato Sabatini; un fenomeno dovuto alla tarda unione politica del Paese rispetto al resto d'Europa, nonostante un'unione linguistica di fondo sia sempre esistita. Ma che cos'è dunque la lingua: quella lingua oggi quasi abbandonata e talvolta calpestata e che pure continua ad essere l'essenza della comunicazione dei nostri pensieri, il veicolo principale delle nostre idee? «La lingua è qualcosa di estremamente profondo e importante per il singolo individuo; dal momento che è nella rete dei neuroni del nostro cervello, è dunque una funzione organica come le altre, ma l'unica che ci permette di pensare e comunicare!» risponde Sabatini. Orbene, cos'è un premio letterario se non il trionfo della bellezza della lingua? Come ogni anno, lo "Zingarelli" ha visto una sezione poesie inedite e una narrativa edita (accanto alla suddetta sezione di composizione musicale, avente come tema 'la luce'), che hanno visto tantissimi partecipanti. A trionfare – per la sezione narrativa - è stato
Michele Barbera con il romanzo "Il testamento di Vantò", secondo classificato "Scrittori brutta razza" di Luigi Saccomanno e al terzo posto "Nove volte donna" di Anna Verlezza; mentre per la poesia il primo premio è andato a Fulvia Minetti con "Degli astri regina", al secondo posto "Femminicidio" di Santi Cardella e al terzo "Ad Assia" di Salvatore Guglielmi. Accanto ai premi delle opere in concorso, lo "Zingarelli" conferisce il prestigioso premio "Non omnia possumus omnes" a persone che si sono particolarmente distinte nell'attività letteraria e culturale; quest'anno il premio non poteva che andare a Francesco Sabatini (linguista, filologo e lessicologo), oltre che a Lorenzo Enriques (Presidente della casa editrice "Zanichelli" Bologna), Erica Giacosa (associazione "Il Giralibro"), Mingo De Pasquale (Striscia la Notizia), Riccardo Sgaramella (scrittore e poeta dialettale) e Gianfranco Labroca con l'Orchestra di fiati "V. Di Savino". Infine, come scrisse Mario Luzi, «Avere una lingua vuol dire anche essere avuti da lei [...] La lingua è dentro di te, tu sei tra le sua braccia».
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Andrea Gisoldi premia Silvano Mastromatteo
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La rabbia e l’orgoglio, il Foggia c’è ancora
di Antonio Di Donna
L’illusione del massimo, l’orgoglio e la certezza del minimo. Nel mezzo un sacco di lavoro, di sforzo, di sacrifici, un pizzico di fortuna ed una congiuntura che finalmente ha sorriso e sorride. Per la serie, forse il vento ha fatto il suo giro. Forse è cambiato qualcosa. L’estate del 2012, quella della doppietta di Balotelli alla Germania, quella dell’Italia di Prandelli che s’arrendeva solo alla Spagna in finale, “piangeva” la scomparsa dalle cartine del calcio professionistico del Foggia. Fallito, insolvente, con uno Zaccheria malato e un mare di promesse non mantenute. Zeman era lì che festeggiava a Pescara, Pavone che aveva plasmato una squadra che non stava in piede e che pure conquistò una faticosissima salvezza sul campo. Casillo e i soliti appelli, le manie di persecuzione e la mancata iscrizione alla Lega Pro. Da quelle ceneri, nacque in tutta fretta un altro sodalizio. Si ripartiva dalla “D”, in nome e per conto della foggianità. Quella di Sario Masi, di Davide Pelusi, della famiglia Lo Campo e dei 7/11 che scesero in campo,
Dopo la scomparsa dal calcio professionistico del 2012, i rossoneri ritornano in serie “C”
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L’inizio è balbettante, poi con la forza del gioco, con la proverbiale mano di un allenatore che promette davvero bene, il Foggia arriva addirittura a sognare il primato. Che comunque non servirebbe, perché basta, come detto, piazzarsi nelle prime otto. Il 6 Aprile, battendo il Poggibonsi, il Foggia mostra l’orecchio alla sorte e a chi aveva cercato di affossarlo con le sue frustrazioni. La storia continua, pur con i soliti stenti di un movimento che finisce per essere lo specchio della città, pur con le tante falle ancora da riparare (lo stadio, un vero e proprio tormento) . Ma Foggia e il Foggia si sono ripresi il minimo sindacale. Quello che spetta. E chi se ne frega se il tutto è figlio di un ripescaggio e di un sesto posto. Il Foggia non è morto. E’ vivo e vegeto.
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violando lo Jacovone di Taranto. In quella D, umiliante ma orgogliosissima, il Foggia chiuse quinto, conquistando l’accesso ai play-off (poi persi a Matera) e, soprattutto, rispose presente alla solita stomachevole conta estiva. Quella nella quale si tappano i buchi di chi finisce vittima della crisi, delle (forse) troppe garanzie richieste dalla Lega per l’iscrizione. E qui, nel Luglio del 2013, esattamente un anno dopo l’abisso, il Foggia sfrutta a proprio favore la rivoluzione in atto. Ultimo anno di C2, comunque vada. Chi si posiziona nella colonna di sinistra, sopravvive all’epurazione della categoria, chi no, sprofonda negli inferi dilettantistici. Altri sforzi di una classe imprenditoriale locale, Padalino trattenuto, campagna di rafforzamento ben condotta da Di Bari.
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I neo promossi in serie D della Gioventù Calcio Daunia
Bilancio positivo
per il calcio sui Monti Dauni
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di Fabio Lattuchella
Una stagione esaltante. Potremmo definirla così quella calcistica che sta per concludersi con le squadre dei Monti Dauni super-protagoniste nei campionati di competenza e nelle varie divisioni e categorie di appartenenza. A partire dal “sogno D” della Gioventù Calcio Dauna, passando per le cavalcate del Casalnuovo e dell’Artemisium in Molise e Campania, fino alla retrocessione (uno dei pochi dati negativi) del Candela. MOLISE: La nota più dolce è dettata dal tentativo di raggiungere la serie D della Gioventù Calcio Dauna, foggiana che rappresenterà il Molise nei prossimi playoff nazionali per la conquista della massima serie dilettantistica nazionale. La squadra dei Monti Dauni, con quartier generale a Casalnuovo Monterotaro (FG), che ha appena concluso il campionato di Eccellenza Molisana in seconda posizione alle spalle del blasonato Campobasso e con oltre 10 punti di vantaggio sulle inseguitrici (motivo per cui
non si sono disputati i playoff regionali facendo “volare” i foggiani direttamente alle fasi nazionali), avrà di fronte nelle semifinali di tabellone la Polisportiva Sarnese (Campania) in una doppia sfida il 25 maggio (fuori casa) e il 1 giugno (a Casalnuovo). In caso di vittoria nella doppia sfida i foggiani voleranno alla finalissima contro la vincente dello scontro interregionale tra la squadra della Basilicata e quella della Sicilia.
Ecco il resoconto della stagione delle squadre impegnate nei vari campionati, da quelli regionali e provinciali alle squadre che partecipano agli “extra regione” in Molise e Campania
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Sempre in Molise e sempre nella stessa categoria, buon piazzamento (settimo posto) del Roseto, che mantiene la categoria. In Promozione l’altra squadra di Casalnuovo Monterotaro ha ottimamente raggiunto la promozione in Eccellenza chiudendo al secondo posto il proprio campionato mentre in Prima Categoria il Pietramontecorvino è alla finalissima playoff, il Volturino ha conquistato una salvezza tranquilla e il Frentania di Serracapriola (in un altro girone) è già nella griglia playoff. A chiudere il cerchio la promozione, dalla Seconda alla Prima Categoria, del Carlantino, vincitore del girone C (con San Marco la Catola sesto e Celentia ultimo) e il terzo posto (senza raggiungimento dei playoff) del Quattro Torri Chieuti nell’altro girone. CAMPANIA: Altri successi sono arrivati nei campionati campani anche se in categorie inferiori. In Seconda Campana l’Artemisium (Sant’Agata di Puglia) si prende campionato e coppa volando in Prima e raggiungendo un risultato storico per una foggiana in terra campana, mentre lo Sporting Accadia ha raggiunto, da terza classificata, i playoff. Nello stesso girone l’Anzano ha raggiunto una salvezza tranquilla. In Terza l’Appenninica di Accadia è vicina ai playoff.
CAMPIONATI REGIONALI PUGLIA: Nei campionati pugliesi su tutte ottima salvezza dell’Ascoli Satriano nel massimo campionato regionale, l’Eccellenza, con la squadra del presidente Danaro che ha disputato una stagione incredibile, al cospetto di avversari blasonati e dal grosso spessore (su tutte Andria, Gallipoli, Casarano, Mola). I gialloblu non hanno sfigurato (11esimo posto) e si sono resi protagonisti di un campionato avvincente culminato con la storica permanenza. Scendendo in Promozione altra salvezza importante per il Celle di San Vito del patron Luciano Acquaviva che ha chiuso in 12esima posizione conquistando il diritto a partecipare nuovamente alla seconda serie regionale per importanza. In Prima Categoria le note meno piacevoli riguardano la retrocessione del Candela e il playout da disputare del Rocchetta Sant’Antonio, responsi già ufficiali anche se manca l’ultima giornata della stagione regolare ancora da disputare. In Seconda Categoria il Real Biccari ha perso la finale playoff, mantenendo comunque ottime speranze di un ripescaggio estivo, mentre l’altra squadra biccarese ha chiuso in sesta posizione. Il Sauri è uscito in semifinale playoff per mano della Polisportiva Sammarco, mentre è retrocesso il Troia. TERZA CATEGORIA PROVINCIALE: In Terza Categoria l’Alberona si è laureata campione, volando nei campionati provinciali, l’Atletico Bovino ha perso la semifinale playoff a Sant’Agata (che poi ha perso la finalissima a Carapelle), campionati medio-bassi per Atletico Orsara, Elce Deliceto, Virtus Castelluccio e Nuova Daunia.
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La danza ascolana sul gradino più alto d’Italia La scuola “ San Giovanni” di Ascoli Satriano conquista gli “assoluti” di Roma e vola verso il mondiale di novembre Salgono sul podio regalando onore e soddisfazione alla città di Ascoli Satriano i magnifici sette dell’Associazione Culturale Centro Studi Danza San Giovanni che con il numero 83 si sono posizionati al primo posto nei campionati assoluti italiani a Roma. Un traguardo sudato che ha visto passare la squadra dal 36esimo posto fino ad arrivare al primo attraversando risultati meno soddisfacenti come la 12esima e sesta posizione. Ora il Centro Studi Danza San Giovanni approderà ai Campionati Mondiali con la soddisfazione di essere l’unica in Italia a potervi partecipare. Un medagliere carico in questo
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2014 anche grazie ad un ulteriore vittoria su base regionale che li ha visti primeggiare con gran maestria. L’associazione promuove la cultura della danza nel territorio, ad iniziare dalla città di Ascoli, ormai da anni con importanti riconoscimenti e con tanta capacità di valorizzare non solo la danza come arte ma anche come occasione per socializzare e creare sinergie tra i giovani. Ora il centro studi Danza San Giovanni ha davanti a se la possibilità di salire sulla vetta del mondo portando alla competizione più ambita la bravura e la creatività del sud che riesce a rapire anche gli occhi più critici.
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Il 1 maggio centinaia di piccoli calciatori si sono incontrati sul campo candelese
A candela il calcio giovanile che unisce la puglia
15 maggio 2014
calcistica dei piccoli calciatori con l’attività ludica in campo. All’ora di pranzo i genitori candelesi dei piccoli calciatori hanno offerto a tutti i bambini e alle loro famiglie un momento di ristorazione denominato “terzo tempo”. Orgoglioso del successo il presidente della società candelese, Rosario Tucci «i veri protagonisti sono stati loro: un mare di bambini che sgambettavano per il campo.Giornate così son da ripetersi; un modo di fare sport pulito,un momento di solo divertimento, non solo per i bambini ma anche per i genitori, i quali numerosi hanno vissuto una giornata conoscendo altre realtà e scambi di opinioni, in questo caso il Calcio unisce e non divide»
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È stata una giornata all’insegna dello sport sano, genuino e soprattutto giovane. Il “Fun football” organizzato dalla società calcistica “Virgilio Maroso” a Candela il primo maggio scorso ha visto la partecipazione di ben 32 società giovanili provenienti da diverse città della Puglia e il patrocinio dell’assessorato allo Sport del comune di Candela, della Federazione Italiana Giuoco Calcio Pugliese e della Lega nazionale Dilettanti pugliese. La giornata, baciata dal sole, è iniziata con il raduno dei ragazzini delle varie società sul campo sportivo candelese e la sfilata sul manto erboso con i gonfaloni e el bandiere delle squadre d’appartenenza. Dopo il saluto delle autorità sportive e politiche, il Parroco di Candela ha benedetto i giovani atleti e i loro preparatori. Particolarmente emozionante è stato, poi, il momento della lettura della carta dei diritti a cura dei Bambini. Dopo i momenti istituzionali non poteva mancare uno spazio dedicato all’esibizione
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...da Montaguto a San Carlo Il nuovo libro di Franco Garofalo sarà presentato sabato 17 maggio a San Carlo
Amici per la pelle
una piccola grande storia che ci appartiene
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essun uomo è un’Isola, intero in se stesso. Ogni uomo è un pezzo del Continente, una parte della Terra. [...] Ogni morte d’uomo mi diminuisce, perché io partecipo all’Umanità» questi versi di John Donne riassumono in maniera calzante il tema portante del nuovo libro di Franco Garofalo “Amici per la pelle”, ossia l’amicizia. Un sentimento tanto antico, quanto moderno, oggetto di trattati e poe-
di Alba Subrizio
sie, che qui si esprime nella sua forma più alta. In un secolo dove c’è crisi di valori di ogni tipo, il romanzo di Garofalo trasporta il lettore in un ‘piccolo mondo antico’, dove il pane ha ancora il sapore del grano, dove la civetta segna la morte, dove i venti e le nebbie danno convegno ai silenzi che gravano a sera sul passo stanco dei muli (per dirla con Mario Trufelli). In queste terre, lontane dal Mondo e dalla Storia, unico sostentamento, per sopperire alla mancanza dei
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beni materiali, erano i beni spirituali, al punto che la vicinanza di un amico diviene la più grande ricchezza posseduta. Sullo sfondo della vicenda, in cui sono protagonisti Luigi Antonio Garofalo e i suoi amici, Nicola
Danaro e Nicola Pezzella, c’è Ascoli col suo borgo San Carlo, durante gli anni che vanno dalla Prima Guerra mondiale agli anni Cinquanta; anni che raccontano un mondo contadino fatto di sacrifici e privazioni ma anche di tante emozioni. Il racconto possiede tutto il fascino di una storia romanzata ma al tempo stesso la vividezza di eventi realmente vissuti e di personaggi quanto mai reali. Eh già, perché Luigino, originario di Montaguto, è il padre dell’autore, così come NicolaD non è altri che il padre dell’attuale sindaco di Ascoli Satriano, Savino Danaro, che ha accolto con grande interesse e compiacimento il lavoro del prof. Garofalo. Il piacere della lettura scaturisce dal fatto che la vicenda storica di “Amici per la pelle” è la trasposizione letteraria delle vicende dell’Italia di quegli anni difficili; le traversie degli amici di Montaguto sono quelle vissute dai nostri padri e nonni. Il lettore si ritrova avviluppato dalla narrazione, grazie allo stile dialogico e colloquiale (con ricorso talvolta all’uso del sermo rusticus), che fa sì che siano gli stessi personaggi a raccontarsi: poche sono le intrusioni del narratore e, quando ci sono, servono solo a convogliare tra loro le varie sequenze dell’intreccio. Il libro di Franco Garofalo, edito da InVento edizioni, sarà presentato sabato a borgo San Carlo (frazione di Ascoli Satriano) alle 19.00.
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Prossima tappa a Roma
Giornalisti in erba affollano Bovino Bovino ci prova in questo periodo di primavera a far crescere nuova linfa per l'informazione. Nella cittadina dei Monti Dauni nei giorni scorsi, infatti, si è svolta l'edizione regionale pugliese di Giornalisti Nell'Erba con il quale ci cerca di avviare un progetto di sensibilizzazione ambientale con la comunicazione efficace. I giovanissimi aspiranti reporter scientifico-ambientalicon lo smartphone su una gamba e il blocco per appunti sull’altra, seduti nella sala conferenze hanno ascoltato il “guru” Sergio Ferraris, giornalista esperto in questioni energetiche e tanto altro. All’inizio non è stato facile seguirlo, soprattutto quando ha iniziato a parlare di raffronti tra Roma e Pechino in termini di parti per milione di CO2 con la mostra di grafici complicati. Cala il gelo sopratutto quando il guru chiede se in sala qualcuno conosce dati di confronto tra fonti energetiche fossili e rinnovabili e cerca di capire cosa si sa del climate change e molto altro. Ma nonostante la buona volontà l'età (tra
i 10 e i 16 anni) dei partecipanti al workshop animato nel suggestivo borgo medievale di Bovino non ha permesso una risposta esauriente dinanzi a tanto tecnicismo; ma i piccoli giornalisti non hanno gettato la spugna e con gran maestria hanno iniziato a tampinare Ferraris di domande semplici ma efficaci all'altezza dei reporter da sala stampa vaticana. Un purpurì di ragazzi dal fare deciso che non hanno esitato a presentarsi come è consueto fare specificando anche la provenienza e la scuola di appartenenza come si fa per le testate nazionali. Oltre al workshop Bovino è riuscita a regalare una straordinaria occasione per vivere una vera giornata dedicata ad ambiente, scienza, informazione e formazione, coinvolgendo i ragazzi arrivati da Bari, Conversano, Foggia, Panni, Castelluccio dei Sauri e Bovino stessa. Ma non finisce qui, infatti i giovani giornalisti approderanno il 30 maggio prossimo a Roma nel Campus dell’Università Tor Vergata, per continuare a coltivare questa passione che rende liberi.
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