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Emigrazione
del terzo millennio
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Le valigie non sono più quelle di cartone, eppure continuano ad accompagnare i loro proprietari lungo gli stessi “viaggi della speranza”, portando con sé sogni spesso mascherati da un corso di laurea. I paesi del Subappennino lasciano partire “giovani cervelli” che preferiscono rischiare piuttosto che, con fatica, cercare di cambiare il futuro della propria terra. E così la popolazione invecchia e s’impoverisce, perché in famiglia uno stipendio è spesso destinato ai figli che studiano fuori!
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Scoprilo anche sabato e domenica
Storia
La nuova Provincia che nascerà dalle “mini urne” del 12 ottobre San Potito conquista anche Milano
N. 7 del 22 settembre 2014
Direttore responsabile Alessandro Gisoldi info@lostruscio.it
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Rivoluzione digitale 12
verso internet
Due neolaureati di Troia e Ascoli guideranno le aziende dei monti dauni verso la digitalizzazione
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A Sant’Agata rinasce l’antico frantoio
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La meglio gioventù lascia i Monti Dauni
di Paolo Broschi
La Provincia che rinasceil
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da un voto “ponderato”
rmai è ufficiale, la nuova provincia sta per nascere. Per eleggere il nuovo presidente e il nuovo consiglio, formato da dodici consiglieri, si voterà domenica 12 ottobre (in precedenza il voto era previsto per il 28 settembre, ma a causa deglie eventi alluvionali sul Gargano il Commissario ne ha deciso lo slittamento). In quell’occasione saranno chiamati alle urne tutti i sindaci e i consiglieri comunali della Capitanata e con il loro voto sceglieranno chi guiderà la nuova provincia nei prossimi anni. Così come vuole la riforma Delrio i rappresentanti della provincia non saranno più
eletti direttamente dai cittadini; saranno i sindaci e i consiglieri a dare vita alla nuova Provincia dei Comuni. Una rivoluzione che cambierà il volto di un ente che negli ultimi anni ha recitato un ruolo importante soprattuto in provincia di Foggia. Si voterà in un solo giorno, domenica 12 ottobre appunto. Il seggio sarà ospitato Sala della Ruota di Palazzo Dogana a Foggia. Il giorno dopo, il 13, ci sarà la proclamazione degli eletti e il passaggio di consegne ufficiali tra il Commissario Costantini e il nuovo presidente. Il meccanismo di voto è piuttosto complesso: basti pensare che i 61 comuni dauni sono
Il 12 ottobre le prime elezioni provinciali che non si svolgeranno a suffragio universale. Grandi elettori del presidente e del consiglio provinciale saranno infatti i consiglieri dei 61 comuni della Capitanata che sceglieranno tra i tre candidati alla presidenza e i candidati al consiglio che hanno presentato 6 liste
L’estate è stata tutta un totonomine per i candidati presidenti
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Va da sé che la partita, delicatissima e strategica per gli equilibri politici e la gestione dei prossimi anni, si giocherà tutta nella pentapoli (Foggia, San severo, Cerignola, Lucera e Manfredonia). Foggia in primis, i cui voti varrebbero 23 volte quelli di un piccolo comune. La campagna elettorale è partita da tempo. I candidati presidenti dovranno portare a corredo il sostegno di almeno il 15% degli amministratori di Capitanata. Roba non da poco. Alla fine si sono presentati in tre per giocarsi la fascia di presidente. Il sindaco di Foggia, Franco Landella, quello di San Severo, Francesco Miglio e l’ex consiglire Provinciale Pao-
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divisi in 6 cinque fasce in base al numero degli abitanti. Più un comune è grande e più avrà peso il voto dei vari consiglieri. Per fare un esempio alle estremità di questa “scala” ci sono in consiglieri di Foggia che hanno un coefficiente di 712 (valore di 21,57 voti per consigliere) e quelli di Celle San Vito con un coefficiente di 27 (valore di 2,45 voti per consigliere). Per questo ogni fascia avrà una scheda diversa per colore. tutte le schede finiranno poi nella stessa urna formando una sorta di “arlecchino”, come lo ha definito il presidente Marras, dal quale uscirà poi il nuovo presidente e il nuovo consiglio. In base a questo criterio di elezione denominato “voto ponderato” il peso del singolo voto varia a seconda del comune di appartenenza: gli elettori dei comuni demograficamente più grandi avranno un peso maggiore, in modo proporzionale alla quantità di cittadini che rappresentano all’interno del
corpo elettorale della provincia. I dati presi a riferimento per il calcolo dell’indice di ponderazione sono quelli del censimento 2011. A farne le spese in termini di rappresentanza elettorale saranno sicuramente i Piccoli comuni, che in Capitanata sono per lo più situati nei Monti Dauni. «Questo è un passaggio delicato e importante –ha dichiarato il Commissario costantini – c’è necessità di partire con il piede giusto, per proporre un modello di area vasta utile allo sviluppo della nostra provincia. La riforma deve essere l’occasione per affrontare seriamente il tema del decentramento amministrativo, stabilendo come il complesso di funzioni pubbliche che riguardano il territorio possa essere semplificato e gestito nel modo più utile ai cittadini.»
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Franco Landella e Francesco Miglio
Landella potrà contare sull’appoggio di gran parte di Forza Italia, NCD e destre unite, mentre Miglio ha dalla sua Pd, Udc e Capitanata civica. A Mongiello tutti gli scontenti di Centrodestra
lo Mongiello. Due esponenti di Centrodestra contro uno di centrosinistra. Capoluogo contro tavoliere. Prima di vincere le elezioni, i due Sindaci “papabili” devono vincere la partita che si sta giocando all’interno dei loro stessi partiti di riferimento (espressione che per Miglio è
una forzatura, essendo stato espulso dal PD nei mesi addietro e avendo vinto le elezioni con una civica). Tanto Landella quanto il primo cittadino di San Severo, infatti, sono nomi che spaccano, politicamente parlando. Dividono, soprattutto in relazione agli sviluppi che poi potrebbero ripercuotersi sulle candidature alle prossime regionali. Se Miglio deve vedersela con l’europarlamentare Elena Gentile che avrebbe preferito al suo posto un candidato “purosangue” PD, magari dei piccoli comuni per «affermare - dice l’europarlamentare Cerignolana - l’attenzione del centrosinistra nei confronti del resto del territorio”. Ma Miglio può comun-
Macelleria Monti Dauni
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Nicola Gatta sindaco di Candela e Candidato consigliere Provinciale
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Sul fronte delle candidature a consigliere provinciale sembrerebbe profilarsi un nuovo modo di operare della politica locale dei Monti Dauni. È infatti opinione comune, sia a destra che a sinistra, che si debba lavorare insieme nell’ambito dei piccoli comuni dei Monti Dauni, superando gli steccati dei campanilismi, per assicurarsi una giusta rappresentanza in ogni caso. Ed è così che gli esponenti del Pd e del centro destra dei Monti Dauni abbiano chiesto alle rispettive dirigenze di garantire una degna rappresentanza al territorio dei subappenninico. Finalmente la politica dei Monti dauni cerca di parlare con una sola voce, pronta a rappresentare le tante istanze dei vari piccoli Comuni sempre più abbandonati dalle istituzioni centrali sia nazionali che Regionali. E così sono stati candidati a rappresentare questo territorio il Sindaco di Ascoli Satriano, Nino Danaro, nelle file del Pd e di quelli di Castelluccio, Antonio del Priore e Candela, Nicola Gatta per rappresentare i Monti Dauni in seno alla lista di Forza Italia, e del consigliere comunale di Deliceto, Pasquale Palumbo nella lista di Ncd. Difficile formulare una previsione su come andranno le cose. A complicare ogni possibile pronostico c’è il meccanismo del voto ponderato, che privilegia i consiglieri comunali elettori dei grandi centri della Capitanata, e penalizza quelli dei comuni più piccoli. Ma comunque vada da parte nostra ci auguriamo di avere finalmente la giusta rappresentanza per un territorio spesso dimenticato ed emarginato.
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que contare su sponsor di peso del calibro di Emiliano (che necessita di voti in Capitanata per le sue primarie) ma anche dell’assessore al bilancio Leonardo Di Gioia e del suo mentore, Cecchino Damone che con Emiliano hanno da tempo intavolato un discorso destinazione Bari. Landella sembra lottare più in solitaria. Nella sua maggioranza ha incassato il via libera del Nuovo centrodestra, delle Destre Unite, può contare sul suo gruppo consiliare, Forza Italia. Il Senatore Tarquinio ha ufficializzato la candidatura del sindaco di Foggia quale espressione del partito di Berlusconi, ma non sono mancate le opposizioni questa decisione definita una “eccessiva concentrazione di potere”, e ed è per questo che molti scontenti del centro destra hanno appoggiato la candidatura dell’ex consiglierie provinciale Paolo Mongiello, secondo il quale «Landella non può occupare contemporaneamente due livelli istituzionali così delicati».
Monti Dauni pronti al fronte comune per garantirsi la rappresentanza
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L’emigrazione del terzo millennio è una lenta emoragia di giovani che partono per studiare e non tornano più, ma anche di chi crede che altrove sia più facile trovare prospettive per il proprio futuro
La fuga dei cervelli che impoverisce i nostri Monti Dauni
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di Emmedielle
In un momento storico così complesso risultano fortemente preoccupanti i dati che emergono dall’ultimo Rapporto Svimez che vedono il Mezzogiorno d’Italia sempre più indietro rispetto al Nord, soprattutto per quel che riguarda la disoccupazione giovanile. Il Sud è davvero una terra a rischio desertificazione industriale e umana, dove si continua a emigrare verso il Centro-Nord e verso l’estero, a non fare figli (l’anno scorso la popolazione
è calata di 20 mila unità) e ad impoverirsi: in cinque anni le famiglie assolutamente povere sono aumentate di due volte e mezzo, da 443mila a 1 milione e 14mila nuclei. La motivazione alla base dell’emigrazione, soprattutto delle nuove generazioni, è il divario che si crea tra le aspettative in termini di realizzazione personale e professionale e le concrete occasioni di impiego qualificato sul territorio. Le opportunità di lavoro sono
Tra il 2001 e il 2013 sono emigrati dal Sud verso il Centro-Nord oltre 1.559.100 meridionali. Così intere famiglie continuano riempire le loro valige di sogni e prendere il primo treno verso… il futuro parte delle aziende è pressoché inesistente, a meno che non si parli di mettere in atto conoscenze e forme varie di ‘clientelismo’, ma quando questo non è possibile non resta che fare la valigia e scegliere la destinazione: Bologna, Firenze, Milano, Roma, Londra o addirittura Parigi, città italiane e Paesi europei che importano il doppio del numero dei laureati che contano essi stessi. Così intere famiglie, fratelli, cugini, amici, continuano riempire le loro valige di sogni e prendere il primo treno verso… il futuro, carichi di speranze ma presto anche di nostalgia e rimpianti verso una terra ancora poco generosa di opportunità. Molti giovani partono con l’incoscienza dei 20 anni, spesso scelgono in base alla città e non alla prospettiva universitaria migliore perché accecati da una voglia di riscatto, per inseguire uno dei tanti sogni, per non finire nella trappola dei tanti delusi che sono rimasti nel loro piccolo paese. Una volta preso quel treno non tornano indietro e iniziano
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dunque assai minime e solo un ragazzo su tre ha un impiego (il 31,7%), di conseguenza si fa largo sempre di più la necessità di cercare fortuna altrove, generando il cosiddetto fenomeno della ‘Fuga dei cervelli’. Tra il 2001 e il 2013 sono emigrati dal Sud verso il Centro-Nord oltre 1.559.100 meridionali, a fronte di un rientro di 851 mila persone, il 70% di esse, ovvero 494 mila unità, sono giovani, e poco meno del 40% (188 mila) laureati. Una vera e propria piaga sociale per il Mezzogiorno, con evidenti effetti sulla crescita demografica. Ed è così che da un’area giovane e ricca di menti e di braccia, il Sud si va trasformando sempre più in un’area ‘anziana’, economicamente sempre più dipendente dal resto del Paese. Il fenomeno ha toccato molti, se non tutti, i paesi dei Monti Dauni, che già pagavano, per disagi e disservizi, la distanza dal Capoluogo di Provincia, paesi come Bovino, Rocchetta, Deliceto, Orsara, Accadia, stanno sempre più stretti alle nuove generazioni professionalmente ambiziose, gli ostacoli e le difficoltà sono d i varia natura: dalle carenze infrastrutturali alla mancanza di stimoli culturali, per non parlare del ‘posto di lavoro’ che ormai è diventato una mera utopia. In Capitanata la domanda di laureati da
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a costruire lì la loro vita, fatta di nuovi amici, nuovi legami. E’ proprio quello che è successo ad Alessia, 31 anni di Bovino, che sorridendo ci racconta: “Sono partita 10 anni fa per Bologna, pochi soldi in tasca e il sogno di una carriera in magistratura. I miei genitori volevano che studiassi a Foggia, ma sentivo che sarei stata solo un numero dei tanti da inserire nelle liste dei disoccupati. Dopo la laurea ho deciso di restare a Bologna, ho fatto un po’ di tutto per mantenermi, aspettando sempre l’occasione giusta. Ora lavoro in uno studio notarile, non mi sono mai arresa e rifarei mille volte questa scelta”. Poi ci sono coloro che, magari segnati da esperienze negative vissute in famiglia, scelgono nella convinzione che “fuggendo dal sud” le loro prospettive saranno migliori; non partono quindi solo per la voglia di spaccare il mondo o per farsi mantenere dai genitori, una delle principali motivazioni resta l’illusione che lontano da questa realtà ancora disagiata sia più facile trovare migliori università e un lavoro sicuro. Non sempre va così, a volte anche fuori le aspettative lavorative vengono deluse, la realtà universitaria si rivela deludente, i sogni e l’ottimismo con cui si è
partiti restano polvere per vecchi ricordi. Non vi è dubbio che se si trovasse un modo per evitare la fuga dei cervelli, dando così la possibilità a questi giovani meritevoli di poter credere nell’investimento delle loro risorse nei territori dei Monti Dauni, si potrebbe sperare in una migliore qualità delle risorse umane impiegate nelle nostre aziende e nei nostri uffici, a partire da quelli pubblici. Le istituzioni dovrebbero essere in grado di creare nuove occasioni di sviluppo, sarebbe opportuno, ad esempio, provare a potenzia-
I paesi si spopolano e l’età media invecchia di anno in anno. Spesso un’intero stipendio è destinato al
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sostentamento dei figli che studiano fuori sede
re il sistema turistico, visto che le iniziative portate avanti finora sono state limitate a poche zone dei Monti Dauni, e spesso con riuscite non troppo soddisfacenti. Impegnarsi a rilanciare il territorio di Capitanata, del Sub-Appennino Dauno e del Gargano con una programmazione seria significherebbe piuttosto creare nuove opportunità per i giovani del nostro Paese, ciò vorrebbe dire un impiego certo, un valido incoraggiamento ad investire e quindi a ritornare e non più fuggire dalla propria terra. Il rischio che corriamo è davvero serio, in base alle previsioni ISTAT, infatti, il Sud, alla fine del prossimo cinquantennio, perderà 4,2 milioni di abitanti, oltre un quinto della
sua popolazione attuale, rispetto al resto del Paese che ne guadagnerà, invece, 4,6 milioni. La perdita di popolazione interesserà da qui al 2065 tutte le classi di età più giovani del Mezzogiorno, la popolazione del Mezzogiorno si ridurrà complessivamente al 27,3% di quella nazionale, a fronte dell’attuale 34,3%. Volendo far nostre le parole di un grande cantautore come Roberto Vecchioni è proprio il caso di dire che ‘Le idee sono come farfalle che non puoi togliergli le ali, perché le idee sono come le stelle che non le spengono i temporali’. Dunque c’è ancora tempo per credere nei sogni ed in un cambiamento della nostra terra e del nostro futuro.
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Le nostre aziende alla conquista del WEB di Antonio Stanco
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giovani laurati italiani suppor te ranno le imprese nel percorso di digitalizzazione per essere al passo con i tempi. Il progetto è supportato da Google (colosso mondiale del web) e le camere di commercio italiane. Il compito dei giovani laureati sarà quello di operare una transizione verso il digitale delle piccole e medie aziende per valorizzare anche all’estero le eccellenze produttive italiane a
partire dall’agroalimentare e dall’artigianato. Questo è l’ambizioso proposito del progetto “Made in Italy: Eccellenze in digitale”, promosso da Google in collaborazione con Unioncamere, nell’ambito della campagna “e-Skills for jobs” della Commissione Europea con il patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico. Il progetto vedrà protagonista anche il territorio dei Monti dauni con l’ausilio della partecipazione di due giovani figli di questa terra: Mario Leopoldo Scrima (di Troia) e Francesca Perrino (di Ascoli Satriano). Sono
Due giovani laureati di Troia ed Ascoli guideranno le imprese dei monti dauni verso la digitalizzazione
Mario Leopoldo Scrima e Francesca Perrino
loro i giovani scelti per favorire la digitalizzazione delle imprese turistiche, agroalimentari e artigianali dei Monti Dauni, all’interno del territorio della Camera di Commercio di Foggia. Mario, 27 anni, è laureato in Scien-
ze della Comunicazione all’Università degli Studi “Aldo Moro” di Bari; mentre Francesca, 28enne, ha una laurea in Scienze della Comunicazione all’Università di Bologna. I ragazzi saranno affiancati da un tutor della Camera di Commercio, svolgeranno attività di sensibilizzazione e supporto alle imprese del territorio per aiutarle a creare o sviluppare la propria presenza online. «Questo territorio necessita di ogni intervento utile a favorirne lo sviluppo socio- economico», spiega il Presidente della Camera di Commercio di Foggia, Fabio Porreca, «Il Progetto in questione è un’opportunità per le imprese: implementare processi e sistemi digitalizzati può significare accrescerne la competitività e poterlo fare attraverso risorse umane giovani, con un profilo così specialistico e una motivazione certamente elevata, ci fa sentire orgogliosi».
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Un progetto di studio sul centro storico del piccolo centro da parte dell’ Università Suor Orsola Benincasa
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Asse Napoli-Accadia per il futuro del turismo Un progetto di studio sul centro storico di Accadia e sulla progettazione del turismo culturale in uno dei gioielli dei Borghi autentici d’Italia. È questa l’idea emersa nel corso dell’undicesima edizione della manifestazione culturale “Le idee per Accadia”, ideata e promossa da Marco e Franco Salvatore, in collaborazione con il Comune di Accadia, lo splendido borgo medievale pugliese del Subappennino dauno incastonato sui colli dauni. Quest’anno la giornata, organizzata in collaborazione con l’Associazione nazionale Borghi autentici d’Italia e con “Il Sabato delle Idee”, la rassegna di incontri progettuali promossa a Napoli dalla Fondazione SDN e dall’Università Suor Orsola Benincasa con altre importanti istituzioni scientifiche e culturali, è stata dedicata al tema “I Borghi autentici d’Italia e il futuro del turismo dell’entroterra nel Mezzogiorno”. Un tema scelto perché, come ha spiegato
Marco Salvatore, “centri storici e borghi d’arte sono uno straordinario patrimonio di molti comuni del Mezzogiorno che ancora oggi può e deve rappresentare un’occasione di sviluppo economico anche per le città più piccole e di occupazione per i giovani professionisti delle zone dell’entroterra”. Ed è subito nata un’idea progettuale immediatamente recepita dal Sindaco di Accadia, Pasquale Murgante e dal Rettore dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, Lucio d’Alessandro. Il Comune di Accadia e l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, che sorge all’interno di un’antica cittadella monastica seicentesca in procinto di divenire patrimonio dell’umanità certificato dall’UNESCO, si impegneranno per dei progetti di studio e di ricerca sul centro storico di Accadia e sullo sviluppo del turismo culturale del luogo, nell’ambito delle attività didattiche e scientifiche di alcuni dei principali corsi dello storico
La premiazione di Alessandra Favatà e Giovanna Annicchiarico
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lorizzazione del territorio in chiave turistica, che sicuramente potrà trovare fondamentali spunti progettuali in questo importante percorso di collaborazione che avvieremo con una delle Università italiane più rinomate per lo studio e la ricerca sui temi dei beni culturali e del turismo culturale”. La Borsa “Domenico, Gaetano e Giuliana Salvatore” per il Lavoro e La Formazione dei giovani del territorio Anche quest’anno al termine della manifestazione “Le Idee per Accadia” si è svolta la consegna della Borsa Lavoro “Domenico, Gaetano e Giuliana Salvatore”, ideata da Marco e Franco Salvatore e rivolta ai giovani del Comune di Accadia per favorire la possibilità di seguire percorsi di alta formazione universitaria o professionale. Vincitrici dell’edizione 2014 le due neomaturate più brillanti del Liceo Scientifico Gugliemo Marconi di Accadia: Giovanna Annichiarico e Alessandra Favatà. Grazie alla borsa di studio che ha premiato il loro 100 alla maturità avranno il primo anno di studi universitari integralmente coperto.
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comparto formativo del Suor Orsola dedicato ai beni culturali: il Corso di Laurea in Progettazione e gestione del turismo culturale, il Corso di laurea in Conservazione dei Beni Culturali e il Corso di Alta Formazione Post Laurea in Guida e progettazione di itinerari turistici. “Il tema del recupero dei centri storici è un tema che interessa particolarmente la nostra Università - ha spiegato il Rettore d’Alessandro - che sorge all’interno del centro storico di Napoli - Sito Unesco e che ha nel suo dna il recupero dei luoghi antichi (e stiamo lavorando in tal senso al recupero della Cappella Pignatelli e del complesso della Santissima Trinità delle Monache), perché lavoriamo da anni alla riprogettazione delle antiche bellezze e delle antiche costruzioni, attraverso un modello integrato di rilettura dei luoghi e di recupero dei luoghi che rappresenta un nuovo modello di convivenza all’interno delle città”. “Il nostro centro storico - ha spiegato il Sindaco Murgante - rappresenta non solo la memoria storica di una comunità molto legata alle sue origini ma anche e soprattutto un importante volano per partire con un percorso di va-
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PsicoLogica...Mente
Rubrica a cura della Dott.ssa Giuseppina Cappa psicologa
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Spesso il tutto è fatto in maniera frettolosa, magari senza ragionarci su
È il momento della scelta!
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erminata l’estate è il momento di scegliere se cercare un lavoro o proseguire gli studi. Purtroppo e sempre più spesso la scelta è dettata, non da un reale interesse, ma dal semplice desiderio di evadere e di allontanarsi dalle nostre piccole realtà; la scelta dell’università diventa una via di fuga. Spesso il tutto è fatto in maniera frettolosa, magari senza ragionarci su, per assecondare le aspettative della propria famiglia o per emulare i propri amici, finendo così per iscriversi ad una facoltà non adatta a noi, perdendo tempo e denaro. I dati parlano chiaro: uno studente su cinque cambia il proprio corso di laurea al primo anno di studi e nonostante alcuni riescano comunque ad ottenere una laurea che quasi sicuramente non darà loro
alcuna soddisfazione, la maggior parte abbandona gli studi, non appena capisce di aver commesso un errore. L’unico modo per ovviare a tutto ciò è quello di prendersi del tempo per riflettere e capire davvero quale sia la strada giusta da percorrere e le proprie attitudini. Ecco alcuni consigli. Innanzitutto bisogna cominciare ad analizzare in modo accurato e serio i propri interessi: indizi importanti sono presenti nelle attività del nostro tempo libero, come lo trascorriamo, cosa facciamo. Un altro metro di giudizio è quello di provare a pensare a cosa si vorrebbe fare come lavoro, rintracciare i valori professionali che esprimono le aspettative, i significati e gli obiettivi che intendiamo realizzare e sottolineano ciò che rende davvero interessante un determinato lavoro. Solo dopo aver dato ascolto al proprio cuore si potrà fare la scelta migliore e allora “buona scelta”!
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Paolo Lavista premiato da Sergio Clemente
L’evento organizzato dalla Proloco di Deliceto ha visto protagonista il presidente degli Italiani in Germania, Paolo Lavista, e il ricordo dell’ItaloamericanoJoseph Maselli fondatore del più grande museo dell’emigrazione italiana negli Stati Uniti d’America
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i è svolta sabato 20 settembre nella cornice del Piazzale Belvedere la 6° edizione del Premio Deliceto 2014. La manifestazione organizzata dall’Associazione Turistica Pro Loco “A. Iossa” di Deliceto, con il patrocinio del Comune di Deliceto nata con l’intento di celebrare i successi raggiunti nel comparto mercantile, economico, scientifico, culturale, sociale e dello sport dei delicetani che si sono fatti onore ed hanno fatto parlare in positivo della cittadina dei Monti Dauni. Quest’anno ha avuto un sapore particolare il premio speciale è riservato ai Delicetani nel mondo, in questa sezione vengonopremiati i delicetani
non residenti. Quest’anno l’encomio è andato alla memoria Joseph Maselli, figlio di immigrati delicetani. Nella sua vita ha fondato la Italian-American Federation of the Southeast, che aggrega moltissime associazioni di italoamericani. Inoltre ha istituito l’American Italian Renaissance Foundation Museum and Research Library, un vero tesoro di cimeli e testimonianza di quello che è stato il fenomeno dell’emigrazione dall’Italia verso gli Stati Uniti a partire dalla fine dell’ottocento. A ritirare il premio i tre figli del compianto emigrato delicetano. Nella stessa sezione è stato premiato anche Paolo Lavista, Presidente Associazione Italo-Tedesca. Si-
Il premio Deliceto per i figli di questa terra emigrati in cerca di fortuna gnificativi questi due riconoscimenti anche in vista del grande progetto che la Proloco stà portando avanti e che dovrebbe vedere la luce entro la prossima estate, si tratta della realizzazione di un grande monumento agli emigrati delicetani e di tutti i Monti Dauni, e del quale è stato grande promotore proprio lìitalo-tedesco Paolo Lavista. Il Premio per cittadino dell’anno è andato “Antico Frantoio Ingegno” per Commercioe la Produzione olio di oliva extravergine e a Gaetano Doto per il Teatro.
I Fratelli Maselli premiati da Sergio Clemente
Sono intervenuti alla manifestazione il Sindaco del Comune di Deliceto, Antonio Montanino; Sergio Clemente, consigliere Regione Puglia; Matteo Iacovelli, Presidente dell’Associazione Nazionale Famiglie di Emigrati; il Presidente Provinciale delle Pro Loco di Capitanata, Gerardo Lionetti e il Presidente della Pro Loco, Benvenuto Baldassarro. La cerimonia, condotta dal giornalista Michele Campanaro, è stata animata dal fisarmonicista Michele Rampino e dal Gruppo Orafolk. Per consentire ai delicetani che viono fuori di godere di questo evento la redazione del Tg Web Deliceto ha curato la messa in onda in diretta Streaming di tutta la cerimonia con un grande risultato dal punto di vista dei contatti ricevuti dal sito della proloco.
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900milaeuro per bambini e anziani dei Monti Dauni Oltre 900 mila euro sono stati stanziati dal Ministero dell’Interno per il Piano di Azione e Coesione (Pac), diretto alla prima infanzia e agli anziani non autosufficienti, assegnati all’Ambito “Appennino Dauno Settentrionale”, che comprende Lucera e altri 13 comuni dei Monti Dauni settentrionali. I progetti elaborati in collaborazione con il Gal Meridaunia sono stati approvati dall’Autorità di gestione dei Pac. Tra i destinatari di questi fondi spiccano I.C. “G. Mandes” plesso di Casalvecchio di Puglia e plesso di Pietramontecorvino, I.C. “Diomede” plesso di Celenza Valfortore.
Rinuncia allo stipendio da Sindaco per i più bisognosi
Renzi dà il via libera per l’eolico in Capitanata
Si chiama Luigi Russo, ma in paese lo chiamano tutti amichevolmente, Gino. Ha 55 anni e vive con la moglie e i due figli a Sant’Agata di Puglia dove alcuni mesi fa è stato eletto Sindaco. Prima delle elezioni manifestò la volontà di intendere la politica come servizio finalizzato all’impegno sociale: un “servizio” da offrire alla comunità. Al primo punto del suo programma scrisse: “Le indennità spettanti agli amministratori confluiranno in un fondo comunale che verrà utilizzato nel sociale”. Lo ha fatto. Ha mantenuto la promessa, e con una delle prime delibere di giunta ha immediatamente rinunciato al compenso relativo alla sua indennità di funzione e ne ha destinato l’intero ammontare ad attività meritorie di carattere sociale ed assistenziali.
Il governo Renzi sblocca le procedure per l’installazioni di nuove centrali eoliche. Il Consiglio dei Ministri del 19 settembre, considerato «l’interesse pubblico all’incremento di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, quale obiettivo primario a livello nazionale e comunitario, ha deliberato che sussiste la possibilità di procedere, rispettando verifiche e prescrizioni richieste dagli Enti coinvolti in sede di conferenza di servizi, alla costruzione e all’esercizio di impianti eolici nei Comuni in provincia di Foggia: Apricena, San Severo, Sant’Agata di Puglia, Rocchetta Sant’Antonio, Foggia e Orsara di Puglia».
nel Pallone A Candela la tutela del paesaggio
Il comune ottiene la delega paesaggistica dalla Regione, un traguardo che permettera’ di semplificare le pratiche per tutti i centri limitrofi
Rocchetta, Candela, Ascoli saranno la casa dei rossoneri per gli allenamenti e le partite del campionato 2014/15
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Hanno ospitato, seguito, coccolato i nostri ragazzi del settore giovanile. Sia nella fase di preparazione alla prossima stagione che in quella successiva degli allenamenti quotidiani. Saranno la casa del Foggia nelle gare casalinghe del settore giovanile. Per questo il Foggia Calcio intende ringraziare uno ad uno i comuni e i loro Sindaci che hanno messo a disposizione del Foggia le loro strutture ma soprattutto hanno mostrato tutto il loro attaccamento ai colori rossoneri. Il Foggia Calcio ringrazia: Il Sindaco del comune di Ascoli Satriano Savino Danaro, il Sindaco del comune di Biccari Gianfilippo Mignogna, il Sindaco del comune di Candela Nicola Gatta, il Sindaco del comune di Lacedonia Mario Rizzi, il Sindaco del comune di Rocchetta Sant’Antonio Ranieri Castelli
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Il Comune di Candela, quale ente capofila, ottiene dalla Regione Puglia la delega per il rilascio delle autorizzazioni paesaggistiche, necessarie sia per la realizzazione di opere pubbliche che di interventi privati, nei comuni di Candela, Rocchetta, Deliceto e S.Agata. Non sarà più necessario, quindi, recarsi presso gli uffici regionali per espletare le pratiche amministrative, perché sarà sufficiente trasmettere i progetti che necessiteranno del parere presso la Commissione Locale per il Paesaggio, istituita da qualche giorno a Candela. «Abbiamo raggiunto un traguardo molto importante – spiega il sindaco Nicola Gatta – che permetterà non soltanto di avvicinare il cittadino alle istituzioni, ma soprattutto di sburocratizzare l´iter per il rilascio dei permessi a costruire, grazie alla possibilità di interloquire direttamente con i tecnici comunali. Inoltre, durante la seduta consiliare verrà deliberato l’ingresso del Comune di Bovino tra i comuni che beneficeranno della gestione associata della Commissione Locale per il Paesaggio».
Il Foggia ringrazia comuni e sindaci del Subappennino
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QUANDO ANCHE LE LEGGENDE INQUINANO
di Errebi
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A Sant’Agata di Puglia il Sindaco emana un’ordinanza con la quale si vieta l’inutile e antiestetica pratica delle bottiglie di plastica davanti alle case In diversi paesini del Subappennino Dauno, da alcuni anni ha preso piede una curiosa quanto inutile e dannosa pratica. Allo sbocciare di fiori e piante sistemati davanti agli usci delle case, infatti, spesso tra i caratteristici vicoli si assiste anche al “fiorire” di una brutta e antiestetica selva di bottiglie di plastica poste proprio nei pressi delle abitazioni. A voler prestare fede a quanti alimentano questa bizzarra usanza, sembrerebbe che le bottiglie di plastica riempite d’acqua impe-
direbbero a gatti e cani randagi di fermarsi a fare pipì. Questa banale quanto curiosa abitudine, da quanto abbiamo letto su alcuni siti internet che si occupano di leggende metropolitane, pare derivi da una vecchia pratica in uso diversi anni fa tra contadini e allevatori di altre nazioni. Per allontanare le volpi che di notte razziavano nei pollai, infatti, certi allevatori usavano piantare nel terreno alcune bottiglie di vetro con dentro dell’acqua. Al soffiare del vento notturno, le bottiglie, che erano stappate, emettevano forti e sini-
Lacedonia e Candela”, il nuovo sindaco, Gino Russo ha ora emesso un’apposita ordinanza con la quale, forse per la prima volta in Italia, viene posta “fuorilegge” questa inutile e dannosa pratica. “Visto il proliferare delle bottiglie di plastica situate in prossimità dell’ingresso delle abitazioni che pregiudicano il vivere in un habitat dotato di alto decoro igienico ed estetico dei luoghi, degli spazi e di tutto il contesto urbano - si legge nell’ordinanza del Sindaco di Sant’Agata - appare doveroso, per la civica amministrazione, adottare strumenti che consentono di poter assicurare, ai cittadini ed ai visitatori della città, contatti fisici e percezioni con luoghi pubblici od aperti al pubblico di decoro e piacevolezza sia per i profili di carattere igienico- sanitario che per i profili estetici che gli stessi vantano”. Se un plauso, allora, va rivolto al dinamico e bravo sindaco di Sant’Agata di Puglia, un consiglio, invece, tocca darlo a chiunque mette in atto questi stravaganti e inutili metodi: le bottiglie di plastica, una volta utilizzate, vanno lasciate in un unico posto: nel bidone della spazzatura.
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stri sibili, intimorendo e mettendo in fuga le volpi. Ma come si è potuti passare dalle bottiglie di vetro interrate e fischiettanti di qualche lontanissimo orto straniero, a quelle di plastica tristemente mute agli angoli delle case dei nostri paesi? E perché mai cani e gatti dovrebbero avere paura di qualche bottiglia di plastica piena d’acqua? Abbiamo lanciato la domanda in internet, e ci è capitato di leggere la risposta che un Etologo (esperto della disciplina scientifica che studia il comportamento degli animali) ha dato a chi chiedeva notizie in merito: “La domanda posta mi ha subito fatto scattare il meccanismo di ricerca delle spiegazioni di tipo causale e funzionale - scrive l’etologo - e con molta rapidità ho escluso che si possa trattare di un metodo che possa avere successo. Penso che questa abitudine di lasciare le bottiglie in giro, diffusa o no che sia, svolge il solo ruolo di aumentare la spazzatura per le strade.” Infatti è proprio qui il problema: questa insensata usanza di allineare bottiglie di plastica davanti alle porte delle case, pur non trovando alcun fondamento scientifico, attraverso il classico “per sentito dire” ostinatamente continua ancora a diffondersi, nonostante in commercio esistano ottimi prodotti studiati proprio per tenere lontani animali randagi. A Sant’Agata di Puglia, dove da diversi anni si assisteva all’utilizzo di questa pratica delle “bottiglie anti pipì”, nonostante il paese fosse insignito di “Bandiera Arancione” e nonostante tale consuetudine fosse stata anche evidenziata dallo scrittore Franco Arminio in un capitolo del suo ottimo libro “Vento forte tra
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San potito è di casa anche a Milano
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L’Associazione “Ascoli Satriano” di Corsico organizza due giorni di festeggiamenti in terra lombarda in onore del Martire ascolano La fede e la devozione degli ascolani nei confronti di San Potito è un fatto risaputo, ma vedere questo attaccamento moltiplicarsi con l’aumentare della distanza dalle colline daune è una sorpesa che stà diventando tradizione. si tratta dei festeggiamenti in onore del Martire di Ascoli Satriano che si tengono nell’hinterland di Milano. Anche quest’anno l’associazione l’Associazione “Ascoli Satriano” con sede a Cesano Boscone organizza una serie di eventi per onorare San Potito e per rivendicare un senso di appartenenza e di legame forte con
la terra natìa. I festeggiamenti si terranno a Cesano Boscone sabato 27 e domenica 28 settembre, ad aproire la serie di eventi sarà la Presentazione del libro patrocinato dal Comune di Ascoli Satriano e dalla Polizia di Stato: “Giuseppe CIOTTA, un poliziotto in difesa della libertà e della democrazia” , con la relazione dell’autore Gerardo Acquaviva, nella splendida cornice del cortile della Villa Marazzi. A seguire il concerto musicale degli allievi della Scuola di Musica Moderna di Corsico ”Sogno di una notte Rock: dai Rolling Stones ai Police”.
Dopo la scomparsa dal calcio professionistico del 2012, i rossoneri ritornano in serie “C”
Non poteva non essere messa in risalto anche la ricchezza gastronomica ascolana, con un buffet per la degustazione di prodotti tipici pugliesi, accompagnato con la musica de “Il Diario dei Sogni” . Domenica mattina sarà la Basilica di S. Eustorgio in Corso di Porta Ticinese a Milano, ad ospitare la S.Messa in onore di S.POTITO Martire concelebrata dal Vescovo della Diocesi di Cerignola e Ascoli Satriano Felice Di Molfetta. Dopo il pranzo con le autorità provenienti da Ascoli e quelle ospitanti di Cesano Boscone, sarà la volta dello spettacolo teatrale in dialetto ascolano “L’ingrandimento” tratto dalla omonima commedia di Franco Garofalo. Al termine la consegna dei Premi”Gente di Ascoli Satriano” ,il Premio viene attribuito ogni anno ai cittadini anche non nati ad Ascoli Satriano ma
indissolubilmente ad essa legati da vincoli di parentela diretta con cittadini di nascita ascolana. A giudizio del Direttivo il premio potrà essere attribuito anche a cittadini svincolati da Ascoli ma che abbiano compiuto opere tali da accrescere il prestigio di Ascoli o dell’Associazione. Durante i due giorni di festeggiamenti si effettuerà una sottoscrizione a premi il cui ricavato,detratte le spese, sarà devoluto in beneficenza all’Associazione Italiana Sclerosi Multipla (AISM). Per l’occasione la Proloco di Ascoli Satriano guidata da Romeo Acquaviva ha organizzato un pulman per consentire ai cittadini di Ascoli di raggiungere il capoluogo lombardo ed unirsi ai festeggiamenti milanesi in onore di San Potito.
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Realizzato intorno al 1500, l’antico frantoio della famiglia Nova riporta le immagini di un mondo contadino ormai scomparso di Errebi
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Il trappeto ipogeo di Sant’Agata di Puglia
i sono luoghi che oltre alle cose da guardare hanno anche la capacità di offrire momenti da ascoltare: silenzi che arrivano agli occhi dell’anima e li ripuliscono dal frastuono della quotidianità. Quegli stessi occhi che sono capaci di farci vedere il senso profondo del tempo che scorre e l’importanza della vita che si perde oggi nella banalità di esistenze virtuali. Un luogo così si trova a Sant’Agata di Puglia dove, una volta varcata la soglia dell’antico frantoio ipogeo della famiglia Nova, si ha subito la percezione di scoprire qualcosa che in qualche modo ci appartiene, come l’emozione della memoria e lo
stupore di poterla ritrovare in quegli ambienti scavati a mano nella roccia: locali anneriti dal fumo di lumi e fiammelle che giorno e notte illuminavano la fatica di uomini e animali. Un luogo dove il tempo sembra essersi fermato a qualche secolo fa, allorquando i “trappitari” vi entravano in autunno e ne uscivano a primavera inoltrata. Un posto che diventava allora: abitazione, lavoro, chiesa e piazza, tra il fumo acre
di fuochi improvvisati e il passo lento, quasi cadenzato di qualche vecchio mulo legato al suo destino. Un posto dove il racconto silenzioso di povere vite consumate dalla miseria è testimoniato oggi dal legno corroso di tanti attrezzi usati per la produzione dell’olio. Oggetti di una bellezza unica, che non fanno parte di un’esposizione, ma sono poggiati, in ordine, ognuno al proprio posto, dove tanti anni fa mani pazienti
Visitarlo significa ritrovare la suggestiva sensazione del tempo che ritorna, tra il fumo scuro di antichi fuochi improvvisati e il passo lento e cadenzato di un vecchio mulo legato al suo destino
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e incallite li hanno riposti con l’intento di doverli riutilizzare il giorno dopo. Attrezzi che ieri hanno avuto una loro vita, e oggi ricordano quella di uomini lontani nel tempo, persone senza storia e senza gloria di cui la mente aveva perso la memoria. Una visita a questo antico frantoio significa davvero ritrovare il sottile senso del tempo che ci sfugge attraverso il ricordo di gente che nei secoli ha intarsiato tra i solchi di quelle antiche mura, momenti di sofferenza, stanchezza e speranza, amore e livore, gioie e dolori. La vita, insomma.
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SCHEDA Realizzato quasi certamente tra il 1500 e il 1600, l’antico frantoio ipogeo venne fatto costruire a Sant’Agata di Puglia dalla famiglia Nova all’interno di alcune grotte opportunamente scavate sotto la loro abitazione. Ha continuato a funzionare in maniera quasi regolare sino tutto il 1927. Successivamente a quella data, l’antica struttura rimase chiusa per moltissimi anni. Fu solo nel 1993 che il vecchio frantoio venne riaperto come museo grazie all’interessamento della Pro Loco di Sant’Agata di Puglia, stimolata e coordinata dal suo instancabile Presidente Pierino Donofrio. Dopo averlo riordinato e sistemato, a seguito, ovviamente, della gentile disponibilità della famiglia proprietaria, l’associazione Pro Loco lo rese finalmente visitabile al pubblico. Trascorsi un po’ di anni, tuttavia, per motivi legati a diverse e particolari situazioni, l’antico frantoio richiuse i battenti e ricadde nell’oblio. Nell’agosto del 2014, un gruppo di amici, con alcuni amministratori comunali, spinti dall’amore per il proprio paese, dopo aver ricevuto la disponibilità della famiglia Nova, proprietaria dei locali, in poche settimane riporta l’antica struttura alla sua originaria bellezza e la rende nuovamente visitabile.
FRANTOIO del XVI SECOLO Famiglia Nova di Sant’Agata di Puglia TRA CRONACA E STORIA
Visite Il Sabato dalle ore 18,30 alle ore 20,00 La Domenica dalle ore 11,00 alle ore 12,30 e dalle ore 18,30 alle ore 20,00 Informazioni COMUNE DI SANT’AGATA DI PUGLIA Tel. 0881 98.40.07 PRO LOCO SANT’AGATA DI P. Tel. 0881 98.44.33
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gusterete le antiche prelibatezze e specialita’ che nessuno cucina più. Lo storico locale ascolano propone un menù di tutto rispetto, che prevede piatti della tradizione nostrana e locale. Non mancano rivisitazioni d’avanguardia ed originali di queste pietanze. Antipasti di prima qualità, primi con pasta fresca e cucinati secondo la cucina locale e tradizionale, una grigliata di carne a dir poco sublime, con la chiusura di dolci fatti in casa, con ancora il sapore di una volta...
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