Bucciarelli

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Fabio Bucciarelli

E l’antica Lesbos divenne un crocevia per migranti

il fotoreportage

L’isola greca è stata l’ultimo approdo in ordine di tempo nelle rotte della crisi per migliaia di profughi in fuga dalle guerre in Siria, Afghanistan, Pakistan... Il flusso è diminuito soltanto dopo l’accordo tra Unione europea ed Erdogan sulla loro permanenza in Turchia

Gli sfollati

L’emergenza più grande dalla II Guerra mondiale

Il riposo Un profugo pachistano si prende una pausa di riposo nel campo autorganizzato di Moria sull’isola di Lesbo il 22 marzo

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Ho cominciato a lavorare sul mio progetto a lungo termine “The Dream” nel 2011, documentando la più grande crisi profughi e migranti dalla Seconda Guerra Mondiale in poi. Negli ultimi cinque anni ho viaggiato in più di dieci paesi e incontrato migliaia di persone spinte dal sogno di una nuova esistenza, ovvero intraprendere il viaggio della speranza alla ricerca di un futuro migliore. “The Dream” vuole dare un volto ai numeri e, attraverso un approccio intimo ed emozionale, ritrovare l’umanità nella tragedia, sviluppando una riflessione sui sogni e sulle speranze dei migranti. Nel 2015, quando sono stato per la prima volta a Lesbos, un flusso di migliaia di persone in fuga dai conflitti e provenienti da Afghanistan, Pakistan e Siria, approdava quotidianamente su quest’isola greca, facendone il principale porto d’Europa. Da li, il nuovo popolo degli sfollati intraprendeva le rotte balcaniche verso Germania, Francia, Svezia, Finlandia e altri paesi europei. Tornatovi nel 2016, a prima vista Lesbos sembrava dirigersi verso un’apparente normalità, che nascondeva però il vero dramma della quotidianità di tutti gli sfollati intrappolati nell’isola. Come effetto dell’accordo fra Europa e Turchia, l’arrivo dei profughi è drasticamente diminuito, i traghetti hanno cominciato a rimpatriare e trasportare i migranti verso la terraferma e tutti i centri di accoglienza allestiti dai volontari sono stati smantellati. Le immagini pubblicate in queste pagine sono un contributo affinché si continui a parlare di una crisi – derivante dal più grande esodo della storia contemporanea – che, sebbene spesso nascosta ai nostri occhi e lontana dagli interessi mediatici, non trova soluzione. (f.b.)

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Nel campo di Moria In alto, rifugiati e migranti all’interno del campo di Moria durante la dimostrazione contro l’accordo tra Unione europea e Turchia; qui a fianco, un gruppo di pachistani gioca all’interno del campo

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il fotoreportage

La parata militare Una marcia militare durante la celebrazione del Giorno dell’indipendenza greca a Mytilene; qui a fianco, alcuni rifugiati pachistani si radono nel campo a Lesbos

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La cartina d’Europa Alcuni rifugiati e migranti discutono delle diverse possibilità di tragitto in Europa

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il fotoreportage

La sera Nelle foto, in senso orario, le tende del campo di Moira; ragazzi giocano all’interno del campo di Moira; un gruppo di profughi si prepara per imbarcarsi e lasciare Lesbos; migranti pachistani osservano un traghetto in partenza da Mytilene

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Il ferry-boat Una famiglia siriana al porto di Mytilene mentre attende di essere imbarcata sul traghetto che la porterĂ sulla penisola greca

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