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I BORGHI MORENTI DEL GRAN SASSO
Sapete la lieta novella? La montagna e i pascoli del Gran Sasso teramano sono esclusi dal progetto per valorizzare la transumanza nelle aree interne, ora deserte e abbandonate. “Il Centro” conferma che i soldi ci sono e il progetto anche per il “più grande cammino d’Europa”, comprendente Puglia, Molise e Abruzzo. Ma tassativamente escluso il Teramano con tutto il suo patrimonio agropastorale. Il tutto, come sempre, nel silenzio e nella rassegnazione delle istituzioni e dei politici locali. Solo alcuni sparuti rappresentanti della categoria si sono fatti avanti in difesa dei pastori di serie B, già abbondantemente ignorati e mortificati. Hanno fatto presente il grave torto a un signore che presiede il consiglio di una Regione di cui forse ignora persino i confini. E in merito, infatti, ha fornito generiche assicurazioni, cascando dalle nuvole. Né ci sarebbe da meravigliarsi se la brigata garibaldina che sgoverna la Regione dovesse aggiungere alle già viste (Provincia, collegi elettorali, Camere di commercio, ecc.), un’altra riforma a modo loro. Quella dei pastori e dei tratturi. Per i fondi in arrivo dal governo Draghi, avevamo persino immaginato un progetto per arricchire la fitta rete dei cammini per dare una scossa anche ai borghi morenti del Gran Sasso. Ma dopo l’Alta Velocità che passa altrove, c’è una montagna sfortunata dove negano persino i tratturi dei vecchi pastori.
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