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LE USANZE NATALIZIE TERAMANE A TAVOLA

di Patrizia Manente

Prepariamoci al Natale, la grande festa dell’anno, che riscalda il cuore e rilancia il rito della tradizione. Con al primo posto la tavola e le sue specialità. Ogni territorio ha i suoi piatti che esaltano la convivialità delle feste trascorse nell’intimità della famiglia. Quando tornano puntualmente le tradizioni e le ricette che si tramandano da una generazione all’altra. Anche se le mode tentano di cambiare persino la tavola, ma la tradizione riesce ad avere sempre i suoi spazi. Anzi, diciamolo: non c’è Natale senza i piatti delle brave cuoche d’un tempo.

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Fra questi non mancano quasi mai alla Vigilia o a Natale, gli antipasti di fritti prevalentemente a base di verdure: finocchio, sedano, cavolfiore, zucchine, carciofi ma anche di baccalà e olive all’ascolana.

Foto di Patrizia Manente

LA ZUPPA DI CECI

Tenere a bagno i ceci nell’acqua tiepida e salata per due giorni. Dopo le ore d’ammollo si mettono a cuocere. Quando avranno bollito per circa dieci minuti, aggiungere tre o quattro foglie d’alloro, il sedano un ciuffetto di prezzemolo, tre spicchi d’aglio, a crudo. Una volta cotti versare metà bicchiere di conserva di pomodoro, l’olio e un pizzico di sale. Far bollire sempre a fuoco lento perché la zuppa di ceci deve risultare piuttosto densa. La sera della Vigilia di Natale, ma anche al pranzo del 25, sulle tavole teramane non possono mancare “Li fritte”: verdura di stagione, come cavolfiori, zucchine, carciofi,...e inoltre baccalà, olive ripiene. Vengono pastellati e fritti in l’olio extra vergine di oliva. Il risultato sono deliziosi e succulenti bocconcini, croccanti fuori e gustosissimi dentro.

Foto e cagionetti di Erminia Iannetti

Fritti e Ceci sono stati preparati da mia madre Adele Di Franco

LI CAGGIUNITT’ (cagionetti)

Sono dolci della mensa tradizionale delle feste natalizie, presenti in molte famiglie abruzzesi per onorare le ricette e i segreti culinari delle nonne. Specialità tipiche locali che fanno bella mostra nelle vetrine dei forni e delle pasticcerie di Teramo e dintorni. Specialmente nel periodo natalizio, quando la caccia ai dolci della tradizione è aperta e non c’è mensa che non ne sia fornita. Li caggiunitt’, per la loro forma, ricordano i ravioli, ma con un sapore tutto diverso e sicuramente eccellente.

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