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Capodanno cinese pag
CAPODANNO CINESE
Il Capodanno cinese dura 15 giorni e varia in base al calendario lunare (solitamente è in un periodo compreso tra il 21 gennaio e il 20 febbraio). Nel 2022, l’anno della tigre, l’inizio del Capodanno cinese sarà il 1 febbraio e ter miner à il 15 febbraio. Ma come si struttura? È bene sapere che migliore sarà
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l’inizio, più prospero sarà il futuro
A livello cittadino vengono organizzate sfilate e feste: le principali sono la Danza del Drago e la Danza del Leone, svolte in templi o parchi. Durante tutto il periodo dei festeggiamenti tradizionali, i cinesi si recano nel tempio a pregare. I preparativi iniziano da una settimana prima
con pulizie in casa e lo shopping per i regali.
La vigilia di Capodanno si passa in famiglia e si pensa ai i buoni propositi per il nuovo anno; viene decorata la casa e sono distribuite le “buste rosse” , ovvero buste di carta contenenti soldi, frequente regalo ai parenti (soprattutto ai bambini più piccoli). La tavola è addobbata con della frutta come mandarini, arance e il pomelo, ovvero una tipologia di pompelmo associato alla ricchezza. La cena è spesso a base di ravioli sinonimo di ricchezza; una bizzarra ricorrenza è inserire una monetina di rame all’interno del ripieno e chi la trova è destinato a diventare ricco. Anche gli involtini primavera sono sinonimo di ricchezza; la torta di riso agglutinato, invece, simboleggia crescita e gli spaghetti felicità e lunga vita. Il vero e proprio Capodanno si trascorre in visita ai parenti per scambiarsi auguri. Durante la cena vengono scambiati i regali, incartati principalmente con carta rossa, come è frequente questo colore anche per le strade con lanterne e cartelli. I doni sono abbastanza vari, ma sono assolutamente da evitare collane (nel caso non si tratti del proprio partner), qualsiasi oggetto bianco o nero (perché ricorda i funerali) e i cappelli di colore verde, perché significano infedeltà. È importante ricordare i propri antenati con offerte e cibi, oppur e incenso o fogli di carta con preghiere. A mezzanotte i cinesi sono soliti far suonare campanelli per annunciare l’inizio del nuovo anno. Nei giorni successivi continuano le visite ai numer osi par enti. L’ultimo giorno è chiamato la Festa delle Lanterne, dove si mangiano ravioli dolci, si fanno scoppiare i petardi e si accendono le lanterne di moltissimi color i e diverse grandezze. Vengono lasciate fluttuare per tutto il giorno e la notte per celebrare la fine dei festeggiamenti. Il Capodanno cinese può così sembrare una realtà molto lontana dalla nostra, ma io non sono nessuno per farvi credere questo; perciò, ho chiesto alla professoressa di cinese Erika Salodini di donare a quest’articolo un punto di vista italiano e dall’interno. Entrambe concordiamo sul fatto che il Capodanno italiano sia visto come usanza per riunirsi con gli amici, a qualsiasi età, mentre in Cina rappresenta una vera occasione per riallacciare rapporti famigliari perduti. Un’ usanza nei capodanni della professoressa, come posso azzardare a dire anche in quella di molti di voi, è il classico brindisi di mezzanotte, forse per consolidare speranza di un anno migliore, forse per chiudere un lunghissimo capitolo. Credo che non sia poi così lontano dalla tradizione cinese dei fuochi d’artificio, botti, e trambusto causato da qualunque cosa capiti sottomano perché, come mi ha saputo spiegare, il forte rumore viene prodotto fino al mattino successivo per spaventare il mostro nian年 (stessa parola di ‘anno’) che, secondo la leggenda, terrorizzava le famiglie. Una domanda è se in Cina sentano di più questa festività rispetto a noi. In effetti, sarebbe più giusto paragonare il capodanno cinese al Natale italiano, perché come noi pensiamo alle ‘vacanze di natale’, loro pensano alle ‘vacanze di capodanno’ (o di primavera, da festa di primavera ‘chunnian’ 春年). Un consiglio che mi sento di darvi, avendo ascoltato l’esperienza della professoressa, è di pensarci due volte prima di intraprendere un viaggio in Cina in questo periodo, infatti, durante il suo viaggio da nord a sud, lei stessa è rimasta stupita dalla desolazione intorno: le grandi città si svuotano, i negozi chiudono, le aziende mandano a casa i propri dipendenti e le famiglie si spostano in città più piccole o addirittura in periferia per visitare i parenti. Quindi, che dite? Ci troviamo a Pechino? Ah, ricordate i tappi per le orecchie se non volete che, oltre il mostro nian, veniate fatti scappare anche voi! Buon anno nuovo新 年 快 乐 Xinnian kuaile’ ! Ilaria Piceni, 3°DL