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In memoria di Giuseppe Mattei pag
Come “New Entry”, molti hanno condiviso il loro desiderio di non ritornare in Didattica a Distanza: “Continuare la scuola in presenza” “Non ritornare in DAD” “Finire l’anno in sicurezza a scuola” Per concludere, dobbiamo riconoscere che sicuramente c’è tanta forza di volontà e voglia di cambiamento da parte di tutti. Facciamo sì che, almeno quest’anno, si riesca a soddisfare almeno una promessa che abbiamo fatto a noi stessi. Non dovremmo scoraggiarci, ma al contrario ricordarci che abbiamo ancora a disposizione 365 giorni da sfruttare al massimo! [Ringraziamo tutte le classi che hanno collaborato per la stesura di questo articolo] Lorenzo Piturro Denise Pansini, 3°AT
In memoria di Giuseppe Mattei, amatissimo docente del Lunardi e fondatore e direttore del «Lunarfollie»
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Il 14 dicembre del 2012 si spegneva il prof. Giuseppe Mattei, docente del Lunardi fin dal 1979, anno della sua fondazione. Docente di Religione e fondatore del giornalino scolastico «Lunarfollie», Giuseppe Mattei è stato una pietra miliare del nostro istituto. Ci sembra doveroso, a dieci anni dalla sua scomparsa, ricordarlo proprio all’interno della sua creatura, il «Lunarfollie» che lui ha diretto per quasi un ventennio, instancabilmente, anche quando le energie si stavano esaurendo a causa di una malattia che lo tormentava da qualche anno. Il corpo si indeboliva, ma lo spirito rimaneva saldo e vigile. Integerrimo, nel suo stile e modello di vita, coerente con i suoi ideali, tenace nell’affrontare ogni insidia che poteva minare lo sviluppo dei suoi progetti, fedele a ciò che diceva e nel contempo aperto, curioso, attento al futuro e soprattutto dialogico con colleghi e studenti, il prof. Mattei è stato un vero educatore. Educatore innanzitutto come insegnante, ma anche nel servizio
REDAZIONE
COMINCIOLI CAMILLA, 3°AL DALL’ERA CATERINA, 2°AT MILESI LAURA, 4°CL PANSINI DENISE, 3°AT PICENI ILARIA, 3°DL PITURRO LORENZO, 3°AT REBOLDI IRENE, 4°DL SCHIVARDI JENNIFER, 4°CL SENES ELISA, 3°CR VODOPYAN NAZAR 2°FL prof.ssa Rita Pilia prof.ssa Elena Bignetti prof. Antonello Ratta Composizione e stampa a cura di Lino Martinazzoli
Lunarfollie vien e pen sato, prodotto, stampato e distribuito presso il CIMP dell’
IIS “A. LUNARDI”
via Riccobelli, 47 Tel. 030/2009508/9/0 Email: lunarfollie@lunardi.bs.it
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alla chiesa locale e nel volontariato civile ed internazionale, senza trascurare l’importante ruolo di assistente agli studenti della Famiglia Universitaria del collegio Casa San Filippo, diretto fin dal 1999 al motto di “Corresponsabilità e condivisione”, tempi in cui educazione andava a braccetto con passione. Sempre e soprattutto con gli studenti, attento ascoltatore delle istanze giovanili, aveva il carisma di saper tirare fuori da loro il meglio e saperlo mettere a disposizione degli altri in piena consapevolezza ed autonomia. E questo è stato il «Lunarfollie»: una fucina di creatività e passione. Lo abbiamo chiesto a Lino Martinazzoli, Ass. Tecnico del Lunardi che gli è stato accanto in tutti quegli anni collaborando al giornalino di istituto.
Cosa ha rappresentato il prof. Mattei per il nostro Istituto?
Tutti noi che abbiamo avuto modo di conoscerlo, lo abbiamo apprezzato e stimato, come docente, come collega o referente, ma soprattutto come Uomo portatore di pace.
Quali sono stati i suoi contributi?
Sicuramente il suo primo contributo è stato quello di suggerire il nome del nostro istituto, intitolandolo ad “A. Lunardi”. È stato poi l’anima di molte iniziative culturali e sociali, svolte in collaborazione con enti del volontariato locale, referente scolastico per collaborazioni a livello Istituzionale, USP, Comune, Provincia e Presidente nella Consulta Provinciale degli studenti. Allo scopo di aiutare alla buona crescita i nostri alunni, ha realizzato molti progetti: Star bene a scuola; Progetto Giovani; Go! E molti altri ancora.
E il «Lunarfollie»?
Nel 1993, con la mia collaborazione ha dato inizio alla creazione del giornalino. Lui stesso in una presentazione fatta qualche anno prima della sua scomparsa così lo descriveva: “il giornalino di Istituto esce regolarmente, senza interruzioni, da 17 anni ed è ormai diventato uno strumento interno di comunicazione, dialogo, riflessione, confronto ed espressione della creatività degli studenti. La redazione, che viene integrata ogni anno, è formata da un nutrito gruppo di studenti (più di trenta) che provvede alla ideazione, redazione, impaginazione, illustrazione e alla distribuzione del giornalino che pertanto viene costruito totalmente all'interno dell'Istituto. La periodicità è ormai assestata ed è mensile per cui si editano
8/9 numeri (di 24 pagine ciascuno) nel corso dell'anno scolastico (…) La redazione è organizzata come quella di un qualsiasi periodico. Vi è la figura di un direttore, una segreteria di redazione, un responsabile dell'impaginazione e uno per la distribuzione. Vi sono inoltre i responsabili delle varie rubriche che vanno a toccare temi quali la scuola, l'attualità, la musica, lo sport, il cinema, il teatro, l'arte, la poesia, il divertimento. Sempre aperta la collaborazione con altri progetti scolastici quali il teatro, la biblioteca, gli scambi. Ricercata la collaborazione con quanto viene sperimentato nelle singole classi sia all'interno che all'esterno (esperienze didattiche, viaggi, scambi...)”.
Come il «Lunarfollie» si collocava in rapporto a territorio?
Tramite Lunarfollie, Beppe ha inviato a molte associazioni di volontariato dei fondi raccolti per terremotati, alluvionati, ecc. e organizzato convegni annuali delle testate giornalistiche studentesche dell’Italia Centro Settentrionale. Contributo alla costruzione del “Pozzo Lunardi” realizzato in Tanzania. Tramite il cinema, o mostre realizzate in Istituto, ha favorito la conoscenza e la cultura del popolo africano.
Come interagiva con i suoi studenti?
La sua premura al benessere dello stare a scuola, la sua instancabile disponibilità, hanno sicuramente favorito il dialogo con gli alunni. Tra l’altro, ha progettato il CIMP come luogo di iniziative per l’Orientamento Scolastico e Professionale, a sostegno dell’iniziativa e progettualità giovanile. È stato un insegnante a tutto tondo.
Se fosse stato presente oggi, in questo periodo che ha messo e sta mettendo a dura prova la scuola e la sua funzione educativa, come si sarebbe comportato secondo te?
A mio parere, se fosse stato ancora nostro docente con la pandemia, l'avrebbe affrontata guardando il mezzo bicchiere pieno, per la gestione didattica e soprattutto umana. Il suo motto era “pensare positivo!” Antonello Ratta Lino Martinazzoli
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