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A LOVE STORY: Love e Forty Quinn

una rubrica di analisi delle diverse sfumature della parola “ amore” nelle serie tv le proprie aspirazioni per vivere quelle dell’altro. Scorrendo tra i titoli mi sono impegnata a cercare delle storie che mostrino delle sfumature REALI della parola “amore”, le varie sfaccettature dei veri rapporti.

Quando si parla di amore, è comune associare questa immagine all’ amore romantico. Sulla piattaforma di streaming “Netflix”, digitando nella barra di ricerca questo tema, i risultati sono principalmente film che raccontano come un’infatuazione “scomoda” si trasformi in una relazione da favola. La morale di queste storie è ricorrente: l’amore ti salva, migliora la tua vita. Gli ostacoli non sono determinanti, nonostante le complicazioni i protagonisti si ritroveranno sempre, non importa quanto dovranno soffrire, si aspetteranno magari per anni per poi perdonare tutto.

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Mi piacerebbe condividere con voi queste realtà partendo da quella tra Love e Forty Quinn.

Sono i protagonisti della serie tv “You”, basata sul romanzo intitolato “You” di Caroline Kepnes.

I fratelli della ricca famiglia Quinn, da tempo stabilitasi a Los Angeles, sono un perfetto esempio di anime gemelle platoniche.

Questa storia, come tante altre nel corso degli anni, descrive il rapporto tra gemelli come qualcosa di magico, come quella complicità sia impossibile da comprendere per le altre persone. Essendo figlia unica, non posso infatti che definire un mistero l’innato affetto che unisce due anime che hanno condiviso ogni momento sin dalla nascita, tanto da essere quasi in grado di leggere l’uno i pensieri dell’altro .

Ho, quindi, chiesto alle mie amiche gemelle Emma e Marta se questo mistico rapporto fosse fin troppo idealizzato o vagamente verosimile in alcuni aspetti.

Nel mondo reale non è sempre così, e credo che sia una cosa positiva: se ogni relazione fosse perfetta, non insegnerebbe nulla. Le dinamiche relazionali dovrebbero essere uno spunto per crescere e capire cosa o chi ci rende felici. I partner, a volte, si fanno male a vicenda, si innamorano delle “persone sbagliate”, scelgono di mettere da parte

«E’ la quindicesima volta che provo a spiegare questa cosa» inizia Emma. Esistono gemelle con un rapporto quasi morboso, «con l’ansia da separazione, DEVONO fare tutto assolutamente insieme» mi spiega, e parla di un bisogno ossessivo di condividere ogni momento della vita con l’altra. Cosa determina così drasticamente un rapporto? Essere un gemello sembra essere un tutto o niente, perchè, come mi precisa Marta, « i fratelli gemelli passano il 90 per cento della loro vita insieme». Emma racconta infatti come, per gli amici e i parenti, siano sempre state “emma E marta”, una vita in simbiosi: sport insieme, scuola insieme Questa costante condivisione di esperienze può sfociare in un morboso attaccamento, o in una quasi insopportabile costrizione.

«Non la vivo sempre bene, ma neanche mia sorella. Abbiamo caratteri completamente diversi. Forse, se avessimo caratteri più affini, si accentuerebbe di più quel “legame speciale” che viene idealizzato», ipotizza Marta.

Love e Forty, nonostante siano gemelli, sono molto diversi.

Love è una donna carismatica, talentuosa e indipendente. La cucina, soprattutto la pasticceria, è la sua massima forma d’arte ed espressione.

I dolci sono infatti la sua dimostrazione d’affetto, come se quella dolcezza equilibrata, sia come un abbraccio stretto e deciso ma non troppo. Love Quinn non ama gli eccessi.

Ha un rapporto travagliato con i genitori, odia la loro finta perfezione, e le loro irrealizzabili aspettative verso i propri figli. Li incolpa dell’instabilità del fratello.

È un’inguaribile romantica, il suo desiderio è trovare un uomo buono, una figura che la sostenga e con cui avere la famiglia che ha sempre sognato. Fuggire dal suo incubo per vivere il suo sogno.

Forty è un ragazzo creativo, un sognatore. Il suo sogno è diventare un regista e scrittore di successo, ma il mondo del cinema cerca sempre di abbatterlo.

È determinato e testardo, nonostante i duri colpi trova sempre il modo di rialzarsi.

Col passare degli anni ha trovato quella forza e quel sostegno nell’alcol e nelle droghe, per liberare la mente pesante dalle preoccupazioni, per accogliere il peso delle nuove delusioni. Combatte ancora con la dipendenza.

I due fratelli sembrano avere fra loro più una dinamica madre - figlio.

Love si comporta come una donna troppo matura per la sua età. Forty, abbracciato dalla protezione della sorella, è rimasto un ragazzino a tratti infantile e irresponsabile.

Colgo una relazione importante, basata sull’ importanza del sostegno portata all’eccesso; se penso a Love e Forty Quinn penso ad un rapporto di codipendenza.

Da un lato Forty è un guerriero, sta combattendo contro l’impulso di bere, fumare, farsi, ma mentre lotta con queste tentazioni, non è in grado di prendersi cura di se stesso. Si è sempre sentito dire che non fosse in grado di stare al mondo, quindi vede impossibile intraprendere un percorso da solo.

Deve a sua sorella la vita: non gli piace andare dal parrucchiere per tagliarsi i capelli, Love sa come devono essere tagliati; non vuole un manager, Love sa come è solito lavorare; non vuole un team per presentare il suo nuovo lavoro, Love sa apprezzare le sue produzioni. Love Love

Dall’altro lato Love non sa che la sua presenza nell'universo sia importante, non si sente un membro attivo nella società, non crede che le sue azioni lascino il segno. Con Forty per Forty non è importante, è indispensabile. Non è bella, per Forty è la più bella. Non è una brava cuoca, per Forty è la migliore.

Non avrebbe motivo per rimanere a Los Angeles, ma Forty ha bisogno di lei. Per Forty esiste e conta davvero. Forty Forty Forty Forty

La vita l’uno senza l’altro non è possibile, non è una vita che valga la pena essere vissuta.

La dipendenza affettiva è un problema reale, che affligge molte persone nonostante poche siano in grado di riconoscerlo e ammetterlo a se stessi. Love è riuscita a lasciar andare il fratello, ma non è stato un percorso breve o semplice. Le consiglierei il libro “Di troppo amore” della psicologa Ameya Gabriella Canovi, una raccolta di esperienze e percorsi che avrebbero aiutata la protagonista nel suo percorso, che non avrebbe dovuto affrontare da sola, incompresa.

Un ringraziamento speciale a Emma e Marta Savani per essere nate insieme quel lontano 8 ottobre 2005.

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