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La proposta dell'Ambrogiana
di Camilla Guidi
L’ Ambrogiana è un’imponente villa medicea con una storia lunga e travagliata. Si trova a Montelupo Fiorentino ed è stata costruita alla fine del Cinquecento per volontà di Ferdinando I dei Medici. Fu però soprattutto Cosimo III, un secolo dopo, ad amarla molto ed eleggerla come villa prediletta, portandovi anche numerose opere d’arte. Addirittura fece realizzare il Corridoio del Principe, su modello del Corridoio Vasariano, per collegare la villa con il vicino monastero dei frati Alcantarini e un Gabinetto di storia naturale dove il medico Francesco Redi poteva effettuare esperimenti e zootomie; Redi ne era ben felice ma si lamentava del freddo e in una lettera scrisse che in quel luogo “tira, e tirerà in eterno il solito vento”. Nell’Ottocento Leopoldo II la destinò a una casa di cura per malattie mentali e dopo l’Unità d’Italia entrò a far parte delle proprietà statali. Nel 1886 è divenuta sede di un manicomio criminale e negli anni Settanta del Novecento di un Ospedale Psichiatrico Giudiziario. Oggi è abbandonata e in uno stato di degrado. Il sindaco di Montelupo Fiorentino Paolo Masetti l’ha candidata come sede di un distaccamento degli Uffizi, dopo la proposta lanciata dal soprintendente Pessina di creare un nuovo polo del museo fiorentino. L’idea sarebbe quella di poter trasferire in questa maestosa villa una parte della collezione d’arte degli Uffizi che non viene esposta per motivi di spa
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zio e che quindi non è attualmente fruibile. Questa ipotesi darebbe due possibilità: quella di togliere opere dai depositi e quella di valorizzare un luogo magnifico che si trova da anni abbandonato e che potrebbe ricucire, dopo secoli, un legame interrotto con la famiglia Medici e con l’arte fiorentina. Indipendentemente da come andrà a finire questa vicenda, si spera che il futuro dell’antica villa medicea le prospetti ancora vivaci sorprese e “folli” storie, non più soltanto la triste quiete dell’abbandono. Per dirla come Redi, speriamo che all’Ambrogiana tiri presto un vento nuovo.