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Hevrin Khalaf

Donne

Hevrin Khalaf

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Antonella BUCCINI

E’ stata violentata e poi massacrata con le pietre, sul cadavere ancora il disprezzo dei suoi carnefici. Il video dell’assassinio di Hefrin khalaf esibito in rete: un messaggio preciso, un esempio, una minaccia. Paradossalmente, la stessa barbarie,28

mediata dal facile e immediato accesso, assume una gravità mitigata, rischia di perdere il significato assoluto dell’orrore. Hefrin era una giovane magnifica donna, nel pieno della sua vita, riconosciuta a livello internazionale per le sue capacità di mediazione e la sua tenacia nella ricerca di una convivenza pacifica tra etnie e religioni diverse, Segretaria Generale del Partito del Futuro Siriano, Ministro degli esteri del popolo curdo, popolo che pratica la democrazia e l’uguaglianza di genere e che sta combattendo contro la feroce aggressione della Turchia. La retorica dell’Europa in queste ore si diffonde come una melassa destinata a e- dulcorare coscienze, quelle ancora vitali, e consapevolezze. La riprovazione è d’obbligo, per carità, e poi magari qualche iniziativa giusto per... Hanno riflettuto molto i nostri politici europei e alla fine pare che si fermerà la vendita di armi alla Turchia ma la decisione spetterà a ciascun paese. L’intervento riguarderà i contratti futuri, praticamente una beffa. Intanto Erdogan ha fatto sapere che lui gli arsenali li ha già pieni. E’ realistico, quindi, pensare che i diffusi interessi economici suggeriscono “prudenza” a fronte di auspicabili interventi seriamente incisivi di isolamento della Turchia. E’ questa, dunque, l’Europa? Nell’esclusivo impegno a sedare ogni rigurgito di dignità, a derubricare il rispetto dei valori e delle vite umane, sfugge che questo orrore è alle porte del nostro confortevole mondo e che questi rivolgimenti, piuttosto che i 50 migranti sui barchini, possono compromettere sul serio la sicurezza e la pace dell’occidente. E mentre l’Europa cincischia con il nulla, le donne curde della Siria del Nord e dell’Est, combattenti vittoriose con i loro compagni sui jihadisti, hanno fatto un appello a tutte le donne del mondo contro l’attacco della Turchia attraverso una lettera aperta dove danno testimonianza della tragedia che si sta abbattendo sul loro popolo e sui valori che hanno difeso fin qui con coraggio e determinazione.

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“...Come donne - concludono il loro richiamo - siamo determinate a combattere fino a quando otterremo la vittoria della pace, della libertà e della giustizia. Per ottenere il nostro obiettivo contiamo sulla solidarietà internazionale e la lotta comune di tutte le donne e gente che ama la libertà”. Richieste delle donne: fine dell’invasione e dell’occupazione della Turchia nella Siria del Nord; istituzione di una No-Fly zone per la protezione della vita della popolazione nella Siria del Nord e dell’Est; prevenire ulteriori crimini di guerra etnica da parte delle forze armate turche; garantire la condanna di tutti i criminali di guerra secondo il diritto internazionale; fermare la vendita di armi alla Turchia; attuare sanzioni economiche e politiche contro la Turchia. Messa da parte la vocazione onanistica della politica nostrana impegnata a comporre una sorta di distrazione di massa dai veri problemi, sarebbe decoroso declinare concretamente l’appello di queste donne straordinarie e abdicare all’impotenza.

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