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Il Parlamento dimezzato

Politica

Il parlamento dimezzato

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Antonella GOLINELLI

Non voglio parlare di guerra. Si lo so che è l'argomento del momento, o meglio, la sospensione della vendita di armi alla Turchia. La guerra è una vicenda caotica e convulsa, che porta disordine, sporco, distruzione e morte. Poi c'è da mettere in ordine. E tocca alle donne. Come sempre. Sono contraria alla guerra come risoluzione delle controversie (cit). Sono ancor più contraria all'uso indiscriminato di strumenti evocativi quali missili, fucili e compagnia cantante. Mi astengo dall'esprimere opinioni che sconfinerebbero senza remore nella più cruda volgarità.

È tempo di DEF ma non voglio parlare nemmeno di quello. Sento e leggo ipotesi incredibili e componenti dei partiti della coalizione di governo lasciarsi andare a dichiarazioni che non sono nemmeno logici. #mognint

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Ad esempio le dichiarazione su quota 100 “è un debito sulle spalle dei giovani. Come il cambiamento climatico”. Ah si. Proprio. Fatemi capire: noi abbiamo pagato la pensione ai vostri vecchi e la nostra, eventuale, è un debito insopportabile per i giovani? Quindi? Ci ridate indietro i nostri versamenti? O per voi giovani virgulti sono donazioni a fondo perduto? Solo per capire. Io, nel caso, vorrei indietro la mia quota di tasse pluridecennale che è andata sull'istruzione di questi qui. La voglio indietro. Tanto non è servita a niente. Sostituiscano di tasca loro quanto mi verrebbe restituito. Guadagnano bene. Da troppo.

Oh! e dopo questa lunga intro sono arrivata al punto.

I dimezzamento del numero dei parlamentari. L'ultima votazione alla Camera è stata un plebiscito, una percentuale di consensi bulgara. Con dichiarazioni di ubbidienza al partito ma contrario al proprio sentire. Che poi uno dice: non c'è ancora il vincolo di mandato. Vota. Macché! Obbedienti, proni e in procinto di chiedere il referendum. Ma qui ci arrivo dopo.

Dunque, questi hanno sancito la loro sostanziale inutilità. La coalizione estiva ha votato in cambio di un documento che definire aleatorio è fargli un complimento.

Si, lo so che si riaffacciano fascinazioni antiche, si ripropongono sogni di gioventù, ma no! Per favore! A parte che alcune non funzionano laddove sono state applicate in parte, le modifiche regolamentari perché devono essere legate ad una riforma costituzionale? VOI AVETE VOGLIA DI RIDERE!

Ho letto argomentazioni a sostegno del dimezzamento del calibro “perché? Tu che vantaggio hai avuto da tanti parlamentari?”. Che rimani li imbacalito. Questi pensano di avere vantaggi da meno?

A parte che vorrei sapere quali vantaggi, ma vabbè, questo ragionamento fa il paio

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con il principio “più la gente rimane sul posto di lavoro più posti si creano”. Che passò come linea portandoci qui #adesso in questa situazione di disoccupazione, precarietà e tutto il resto che non occorre ricordare.

È da un po' di anni che me lo domando che tipo di logica si agiti in tanti cervelli. Troverò una risposta prima o poi.

In ogni caso, anyway, visto che la ratio è il risparmio io vorrei che tutti i votanti questa porcheria che lede la rappresentatività della popolazione lasciassero il mese in cassa a partire da ottobre. Vorrei anche rendessero le assegnazioni ai gruppi parlamentari. Se dobbiamo risparmiare facciamolo per bene perbacco!

Questi, coloro che hanno votato la porcheria, si astengano in futuro di presentarsi in qualsivoglia lista. Se siete inutili, e ve lo siete detto da soli, statevi a casa. Ci saranno altri magari utili. Non si sa mai.

E gli agitatori di professione, quelli con più giacche nell'armadio di una sartoria di Armani, si astengano dal mettersi in prima fila nel fronte del no dopo aver votato si. Non li voglio vedere sbraitare in tv. Non li voglio vedere sbraitare da nessuna parte. #mognint

Un sussulto di dignità per favore.

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