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Imola!1!
Politica
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Antonella GOLINELLI
Caspita! Mi si è dimessa la sindaco di Imola!
Dice che le pareva di stare nella foresta dei pugnali volanti, che non ce la faceva più e che #adesso farà la disoccupata perché si era licenziata dalla UIL dove lavorava. Che già qui mi chiedo perché non sia andata in aspettativa. Ma va bene.
La sindaco di Imola è, o forse sarebbe meglio dire era, una five strass. Di provata fede mi dicono. In 15 mesi sono passati dall'aver strappato il comune al centro sinistra, il predecessore è Manca, alla debacle più totale.
Partiamo dall'inizio, io ci andai in compagnia di un'amica di provata fede sfavillante all'iniziativa all'autodromo. Ne raccontai nel blog. C'era tutto un mondo politico,
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a partire da Di Maio, Giarrusso, candidati vari alle politiche e la candidata sindaco di Imola.
Ora, io pratico l'argomento da tempo, vedo tutti i pregi e i difetti (non lo nego, anzi ne vado orgogliosa, e tante volte mi chiedo come non li vedano gli altri), ma alcune dichiarazioni sui punti del programma mi hanno lasciata interdetta. Per esempio la sostituzione del portone della rocca. Ok. Va bene. Un punto di programma? Ma ti metterai d'accordo con la sovrintendenza, finanzierai il capitolo di spesa (magari con gli utili derivanti da CONAMI) e lo fai. Non mi pare difficile. Non credo sia riuscita.
A proposito di CONAMI: mesi e mesi di polemiche su questa struttura, che il sindaco di Imola presiede, di cui fanno parte i comuni del comprensorio (tra i quali il mio) ed HERA, che produce utili normalmente utilizzati per finanziare iniziative sui vari territori. Da quel che ho capito la signora li voleva lei per il bilancio gli utili. Ma anche no.
Ma questo è solo un esempio.
Nel frattempo veniva quotidianamente attaccata dalle opposizioni - che mi pare normale - e dai suoi, il che mi pare meno normale. Fino all'ultimo atto delle dimissioni di 6 consiglieri five strass. Al che si è dimessa. E che poteva fare?
Tutto un fiorire di video con accuse che vanno da robe da asilo Mariuccia a fatti un po' più sostanziosi. Lamenta la signora la solitudine e l'abbandono dei vertici del movimento. Lei pensava che avendo quel salotto di Imola a disposizione i big l'avrebbero utilizzata come vetrina. Sè! Illusa! È andato Grillo e non l'ha nemmeno cercata (detta con espressione lamentosa). Bugani l'ha abbandonata (detta ancor più lamentosamente) e quando chiedeva aiuto e consiglio non le rispondevano
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nemmeno. Ma si farà cosi. Povera donna.
Parliamoci chiaro: tradizionalmente il sindaco di Imola va in parlamento finito il giro. La città è di gestione complessa per una miriade di motivo che vanno dai siti produttivi all'autodromo. Ci sono eccellenze sul territorio. Persino scolastiche. È chiaro che per amministrare un comune cosi devi essere preparato e avere una bella squadra. E pure un partito dietro. Qui il principio “fate governare ad una casalinga che sa come si fa” cade e mostra tutti i suoi limiti. Ovvero che non è vero niente.
Fatto sta che una città conosciuta in tutto il mondo è immobilizzata da 15 mesi.
Momento gossip: il compagno della oramai ex sindaco è della lega, non so bene anche livello, ma poco importa. Importa un po' di più che alla sua elezione abbiano contribuito parecchio i voti leghisti. Chissà se queste dimissioni sono lontanamente parenti dell'agosto del Papeete?
La mia impressione personale è che la signora si sia ritrovata a fare il vaso di coccio tra vasi di ferro, vittima predestinata di faide interne sanguinose. Chissà se la rivedremo, magari in altra veste.
In ogni caso, anyway, anche qui il fallimento del movimento è stato palese. Mi vien da dire che non son buoni da niente. #mognint
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