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Pensieri scorretti

Politica

Pensieri scorretti

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di Antonella GOLINELLI

Da quando sono tornata, la settimana scorsa, ho ripreso ad assistere alle trasmissioni di “approfondimento politico”.

Senza rimarcare più di tanto la drammatizzazione delle #maratonamentana che comunque incidono nell'immaginario collettivo di una popolazione e- sausta, è mai possibile che nel volgere di un attimo, il tempo di un sospiro, si finisca inevitabilmente, qualsiasi sia l'argomento sul tavolo, a parlare di migranti?

Ora, sono ben consapevole sia un problema MA NON SONO IL PROBLE- MA!!!! (sì, con tanti punti esclamativi alla grillini, via).

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Siamo una nazione arretrata, livelli da terzo mondo e sempre e comunque dobbiamo parlare di qualche disgraziato?

Il problema sono quei poveretti che sono mandati su gommoni che affondano alla ventura dopo essere stati internati nei lager libici.

Ecco, partiamo da qui.

Fior di rapporti e testimonianze indicano al mondo il fatto che in Libia ci sono i lager.

Ascoltavo poco fa una psicologa che indicava i “disagi” di quei poveri deportati, compreso il senso di colpa dei sopravvissuti.

Funziona cosi da anni. Nessuno ha mosso foglia per andare a demolirli.

Nella mia maligna acidità mi viene il dubbio che, non essendo collocati nella civile Europa, non siano poi cosi importanti.

Tanto meno gli internati.

Mi volete spiegare, voi che capite, perché mai non si è costituita una forza internazionale sotto le insegne dell'ONU per intervenire in maniera drastica e definitiva su questa porcheria sull'uscio dell'Europa?

Non mi tirate in ballo l'interesse delle attività economiche. Chi lavora in quelle attività ha delle condizioni di vita terrificanti.

Ricordo colleghi che la notte erano rinchiusi, per evitare fossero rapiti, dentro container.

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Con tutte le comodità, ma container. Con le guardie armate fuori. Sto parlando di tecnici. Sarà poi ora di farla la finita (scusate l'espressione di derivazione dialettale)

Credo di non essere in beata solitudine se affermo che m’interesserebbe conoscere le posizioni che intendono esprimere, se mai arriveranno a farlo, rispetto alle politiche del lavoro, per esempio.

Intendono reintrodurre l'art. 18? Intendono ridurre e disboscare la selva di contratti ancora esistenti? Intendono portare la settimana lavorativa a 35 ore? Intendono portare i salari nella media europea?

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Intendono risolvere i tavoli di crisi (mi allargo: anche attraverso la nazionalizzazione, perché non è vietato fare un po' di cassa non attraverso le tasse)?

Intendono assumere negli apparati dello stato e degli enti e agenzie (chiamarlo parastato pare essere diventato peccato) attraverso concorsi massivi e ben indetti?

A seguire: intendono risolvere tutti i problemi derivanti dalla legge Fornero?

Con particolare attenzione alle vicende delle pensioni femminili soggette a quasi inevitabile discontinuità contributiva?

Intendono riconoscere il lavoro di cura familiare?

Intendono dare il via a un programma abitativo pubblico (accantonando perun po' almeno l'utile privato)?

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Intendono dare il via a un piano di manutenzione del territorio?

Intendono avviare un piano d’investimenti pubblici sulle più varie materie che spaziano dai trasporti alle comunicazioni, dall'educazione alla sanità?

Potrei andare avanti per ore con questi punti. C'è tanto di quel da fare e come farlo che non resterebbe il tempo per dormire la notte. E invece no! Migranti. Sempre solo migranti. E ONG.

Certo è un bel terreno di scontro propagandistico ma è utile a chi? A nessuno in pratica.

Quindi, per favore, anche voi che sbraitate e sproloquiate dai teleschermi provate a essere un po' meno monomaniacali. Perché anche voi lucrate sulla pelle di questa povera gente. Voi e i vostri sponsor.

Badate un po' a noi, grazie.

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