MAVIL

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M.A.D. GALLERY MILANO

Presenta

MAVIL Art Directors: Alessandra Magni & Carlo Greco


Alla M.A.D. Gallery di Milano si possono ammirare due opere di Mavil, nome d’arte di Marina Villa, artista autodidatta, nata a Seregno il 17 Marzo del 1969. Entrambe le opere vengono realizzate nel corso del 2017 e presentano titoli che rimandano a ciò che l’artista ha voluto rappresentare: una di esse è “Giselle”, titolo che potrebbe essere il nome delle donna raffigurata e viene eseguita a Gennaio; l’altra si intitola “I love London”, realizzata a Dicembre, rimanda alla passione per la bellissima capitale inglese. Una caratteristica fondamentale che ritroviamo in numerose opere dell’artista è la presenza di un volto femminile, spesso con uno sguardo sensuale e ammaliante. Nell’opera Giselle, il volto occupa tutta la tela ed è in primo piano; gli occhi grandi e con ciglia lunghissime catturano fin da subito l’attenzione dello spettatore, che resta spiazzato da questo sguardo, così misterioso e seducente ma allo stesso tempo malinconico. Quest’ultimo tratto è accentuato dalla presenza di lacrime nere che colano sulle gote della donna e scendono lungo il collo, fino a disperdersi tra i capelli, anch’essi neri. Il nero è infatti uno dei colori dominanti della tela, insieme al bianco che illumina il viso, anche se in alcuni punti di esso è possibile riscontrare dei tratti marroni. L’artista per realizzare quest’opera si serve di una pittura a olio, stendendo la materia con l’aiuto del pennello e della spatola. Ciò che colpisce è il modo di utilizzare il colore, in particolare il nero delle lacrime, che sembra quasi sgocciolare dall’alto verso il basso come nelle famose tele di Jackson Pollock, realizzate con la tecnica pittorica tipica dell’Action Painting, ovvero il dripping: consiste nel far sgocciolare il colore sulla tela, stesa sul pavimento, direttamente dal contenitore. Il soggetto e l’impostazione generale di questa tela è stata più volte ripresa dall’artista, in opere precedenti, come in “Luna” del 2016, ma anche successivamente, come nell’opera Victoria del 2017; esse però sono vivacizzate dalla presenza di colori accesi. L’impressione che suscita quest’opera è quella di una donna forte che, nonostante sia spaventata e afflitta dal dolore, continua ad andare avanti a testa alta e non ha paura di mostrare le sue debolezze. Giselle, spatola e pennello

Completamente diversa è l’altra opera: I love London. Qui compare nuovamente un volto femminile, sempre in posizione centrale, ma differente da quello raffigurato in Giselle poiché è di profilo e gli occhi sono celati da grandi occhiali da sole neri, le cui lenti sono dipinte con vari motivi e in una di esse vi è un manifesto viola con sopra un teschio, il quale potrebbe essere un presagio di morte. La sensazione che suscita questa donna è quella di una volontà di riservatezza e quasi paura di mostrarsi e affrontare la realtà che la circonda. Un’altra differenza fondamentale tra quest’opera e la precedente è data dal fatto che non viene raffigurato solo il volto di una donna, ma l’artista ha voluto impreziosire lo spazio con alcuni elementi rappresentativi di Londra, come la Torre dell’orologio del Palazzo di Westminster, una barca che naviga sul Tamigi e una cartina della linea metropolitana nella parte superiore della tela. Inoltre su tutta la superficie, l’artista ha steso pennellate di colori, spesso coprendo le altre figure: nella parte inferiore ci sono colori molto caldi, come il giallo e l’arancione, mentre nella parte centrale e superiore si trovano colori freddi, come l’azzurro e il nero, il quale è collocato nell’angolo sinistro della tela. Se si scorge bene all’interno di questo tratto nero vi è una


sagoma, di un nero ancora più intenso, di una figura maschile, voltata di spalle e col classico cappello inglese a cilindro. Questa tendenza ad utilizzare oggetti legati alla vita quotidiana rimanda al fenomeno artistico della Pop Art, il quale si sviluppa negli anni ’50 e ’60 del Novecento, soprattutto negli Stati Uniti, e ricava una serie di elementi dal mondo della cultura popolare da inserire in una sola opera. Questa mescolanza di elementi è ben visibile in quest’opera di Marina Villa, la quale viene realizzata utilizzando immagini digitali, acrilico e resina. Inoltre fa parte di una serie di opere intitolate “I love” e il nome di una città, in cui sono inseriti tratti distintivi delle diverse città, come ad esempio “I love Milan” realizzata sempre nel 2017 e “I love Manhattan” del 2018. Marina Villa mette al centro della propria produzione artistica la donna, la sensualità e l’eleganza, ma anche il terrore e il bisogno di sentirsi amata e protetta, che trasmette anche con un solo sguardo.

I love London, acrilico digitale e resina

Infatti gli occhi sono gli elementi fondamentali delle sue opere, sempre aperti e rivolti verso lo spettatore, rare volte sono coperti. Le sue opere sembrano riecheggiare una frase dell’attrice Audrey Hepburn: “La bellezza di una donna non dipende dai vestiti che indossa né dall’aspetto che possiede o dal modo di pettinarsi. La bellezza di una donna si deve percepire dai suoi occhi, perché quella è la porta del suo cuore, il posto nel quale risiede l’amore.” E questo è proprio quello che sembrano suscitare le opere di Mavil: attraverso gli occhi di queste figure femminili riusciamo ad arrivare alla loro anima.

Art Curator: Joelle Gilardoni


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