N°06 Maggio 2018 - Milano Ristampa straordinaria - Dicembre 2018
SESTO NUMERO
è fatto?
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è fatto?
I diversi cosmi e gli scenari visti in precedenza rappresentano delle linee guide per il vero compimento del progetto, ma i modi per raggiungere quest’obiettivo sono diversi e molteplici. La nostra attenzione infatti si sofferma sull’approfondire il quarto scenario, ovvero quello che rappresenta pienamente lo spirito di miglioramento della comunità. La definizione dello scenario si articola grazie a due strumenti principali: le regole e il masterplan. Le prime servono a chiunque si voglia cimentare in quest’impresa, possedendo delle linee guida progettuali, pensate e ragionate su Consonno e sugli edifici che lo compongono. E’ così che la nostra proposta di masterplan cerca di mettere in luce le potenzialità che quest’area di progetto possiede: gli edifici esistenti vengono utilizzati al pieno delle loro potenzialità e permettendo la crescita della comunità, costruendo delle nuove abitazioni declinate in base alle esigenze dei suoi abitanti La comunità è consolidata e sfaccettata, gli alieni accorrono numerosi ed incuriositi e in ogni angolo di Consonno è possibile fare nuove esperienze in modo tale da addentrarsi sempre più in questa realtà. Piccoli gesti puntuali che a macchia ad olio crescono e si moltiplicano sulle pendici del Conte Regina, delineando un’ambientazione in continua evoluzione.
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Editori: Davide Vitali vitalidavide.vd@gmail.com 874999 Nemanja Lukac nemanjalukac.94@gmail.com 873982 Paola Ghiano paola.ghiano19@gmail.com 862858
Relatore:
prof. Stefano Guidarini
Correlatori:
prof. Christian Campanella arch. Samuele Paudice
Professori:
prof. Giancarlo Paganin prof. Paolo De Angelis prof. Daniele Palma
Casa editrice
N°06 Maggio 2018 Milano
SESTO NUMERO
COMUNITA’ MAComE sede all’interno del centro nevralgico “la Spinada” presso Consonno Olginate (LC)
Stamperia:
Il nostro contatto di Verona
Distribuzione:
Milano e dintorni
Ristampa straordinaria Dicembre 2018 In occasione della tesi di laurea magistrale degli editori
MAComE magazine
In collaborazione con:
rivista di architettura Anno: MMXVIII Mese: V Numero: 06
AUIC Architettura Architettura delle Costruzioni
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INDICE
indice 00.
MAComE è successo?
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01.
Visioni
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02.
Le regole
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03.
Masterplan
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Visioni
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VISIONI
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Struttura Panoramica
Selva
Prato
Case Albero
Case Serra
Case ’ Albero
Parco Avventura
Prato
Edificio orientale Erbe Officinali
Hostel Plaza
Campi Agricoli
Case Serra Prato
Residenze LEGO
Balera
Fattorie
Selva Allevamento
Selva
San Maurizio
VISIONI
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Visioni Pavesino
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Delineare nuovi orizzonti e contesti non è mai semplice ma, nella definizione di un masterplan stratrigrafico come lo è il nostro, è stato necessario ricorrere a delle immagini evocative, sfruttando il collage dei concetti che vorremo attuare.
Campi Agricoli Selva
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nella pagina precedente: schema elementi chiave masterplan
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Residenze LEGO
Residenze LEGO
sopra: collage residenze LEGO
VISIONI
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Questi edifici sono le nuove residenze realizzate da i MAComE, che dall’aspetto compatto ed essenziale trovano il loro posto sospeso sopra le preesistenze. Rispettando la regola di limitare all’essenziale le demolizioni, questi edifici emergono da dietro i tre edifici minori che affacciano sulla
piazza principale. Nella nostra visione delle cose e dell’evoluzione di questi giochi Lego formato XXL, essi si moltiplicheranno, sovrapponendosi, accostandosi e sfalsandosi. Grandi massi abitati che posseggono infinite possibilità evolutive.
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VISIONI
Balera È la lanterna di Consonno: l’edificio sempre in funzione, che vibra, si illumina ed è in grado di accogliere grandi feste, concerti, film e installazioni. La Balera rappresenta la vocazione comunitaria e performativa tipica dell’essere umano: un grande volume neutro che fa da cornice a infinite combinazioni ed eventi. Il concetto originale di quest’edificio è qui potenziato e migliorato, assicurandosi un ruolo fondamentale all’interno della vita comunitaria e della composizione del masterplan.
nella pagina precedente: collage balera
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Edificio orientale
VISIONI
sopra: collage interni edificio orientale
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Il prospetto di quest’edificio è lungo circa 100 metri ed è un seriale susseguirsi di archi, volte e piastrelle, costanti e monotoni. All’interno di una maglia seria e ripetitiva abbiamo pensato di collocare dei piccoli elementi modulari che hanno diverse funzioni, in modo tale da poter movimentare l’immagine dell’edificio e di conseguenza l’edificio stesso.
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Case serra
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Queste abitazioni sono dei piccoli volumi che sfruttano l’irraggiamento solare che ci sarebbe dentro ad una serra agricola anche per riscaldare l’abitazione. Piccole unità abitative collocate nei luoghi maggiormente esposti al sole che contribuiscono all’approvvigionamento della comunità. sopra: collage case serra nella pagina seguente: collage case albero
VISIONI
Case albero
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Un piccolo nucleo abitativo nascosto nella selva inesplorata e selvaggia, del tutto indipendente energeticamente ma collegato alle altre abitazioni di questo tipo. Un piccolo nido, caldo e accogliente poco distante dalla surreale Consonno.
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Selva
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Questa grande macchia scusa che sovrasta, circonda e abbraccia la zona costruita rappresenta sia uno scudo protettivo dagli attacchi esterni sia una zona protetta esente dalle regole convenzionali. La sua imponenza però viene animata e spezzata da piccoli elementi che nel corso degli scenari si moltiplicano e si spargono, contaminandola e rendendo meno tenebrosa la sua esplorazione.
VISIONI
Campi
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Sin dalla genesi di Consonno i territori che si protraggono verso valle erano usati per le coltivazioni di diversi tipi di ortaggi, andando così ad attenuare il fatto di essere lontano da un negozio convenzionale. Nel nostro progetto l’agricoltura è uno strumento fondamentale per l’implemento e la crescita dei MAComE, perché permetterebbe di possedere la propria autonomia approvvigionale e di poter inoltre goderne i profitti.
Le regole
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LE REGOLE TITOLO
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Titolo
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Le
indicazioni progettuali da noi fornite sono indirizzate a coloro che sono interessati ad accettare la sfida che Consonno rappresenta: l’eccentricità e unicità del sito necessita di una struttura entro cui muoversi, in modo tale che le energie siano convogliate in maniera costruttiva. Il masterplan è stato quindi concepito seguendo delle regole urbane e architettoniche, costruite traducendo in principi architettonici le esigenze e i principi della comunità, che ne definiranno la forma e il carattere. Ogni architetto che vorrà delineare un masterplan dovrà attenersi a queste regole col fine ultimo di possedere delle linee guida con un amplio grado di interpretazione. Una maglia rigida dentro al quale muoversi, andando a produrre risultati molto diversi tra loro, in base alla propria sensibilità ma che confluiscono in un prodotto conforme e misurato per la comunità.
nella pagina seguente: processo creativo regole
LE REGOLE
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01 “Tutti i nuovi edifici devono essere più bassi del campanile della chiesa di San Maurizio (18m)”
A Consonno vi sono due landmark che interrompono l’orizzonte naturale: il campanile di San Maurizio, che è alto 18 metri e la torre del Minareto alta 54 metri. Dato che già il progetto del Conte Bagno, con la sua vetta arabeggiante ha sminuito quella storica, abbiamo deciso di evitare che venga costruito un ulteriore elemento che ombreggi la collina.
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<18m
18m
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02 “Ogni intervento deve essere a basso impatto ambientale considerando il ciclo di vita dell’edificio, usando ad esempio fonti rinnovabili, impianti ad alta efficienza energetica, costruzioni a secco, etc.”
Dal momento che la comunità ha visto la sua genesi grazie alle ceneri di una vecchia città costruita per lo più in calcestruzzo e laterizio, progettata infatti, per rimanere salda alla collina di Consonno; sarebbe oculato evitare che si ripresenti questa situazione. Purtroppo questo metodo costruttivo deve essere costantemente mantenuto e protetto dagli agenti atmosferici poiché in caso contrario comprometterebbero in maniera irreversibile gli edifici. Per questo motivo le indicazioni costruttive per le nuove costruzioni prediligono dei processi edilizi con un minor impatto ambientale, meno invasivi e con un’accurata scelta dei materiali volti ad una massima efficienza energetica. Tale scelta tecnologica va in contro anche all’eccezione nomade e visitatore del singolo cittadino MAComE: la comunità è legata alle persone che la compongono, non alla materia in cui trova rifugio.
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03 “Non ci sono limitazioni riguardanti le scelte architettoniche per le nuove costruzioni”
L’aspetto sfaccettato e poliedrico che “naturalmente” gli edifici esistenti di Consonno emanano rappresentano un ventaglio di opzioni tra cui spaziare; permettendo abbinamenti sfaccettati, texture eccentriche, aperture, colori e materiali di qualsiasi genere.
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04 “Per quanto riguarda l’esistente, gli interventi non devono apportare variazioni tali da stravolgere l’immagine dell’edificio trattato”
Il rischio di quando si entra in contatto con una città fantasma è quello di lasciarsi trascinare dalla frenesia e far si che, come storicamente è successo, il gesto più recente vada a sovrastare e cancellare quello precedente. La “nuova” Consonno è oramai consolidata e unica nel suo genere, motivo per cui non è concesso alterare i lineamenti degli edifici esistenti, in maniera diretta e irreversibile, ma procedere per accostamenti di immagini e oggetti, così da creare nuove suggestioni.
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05 “In linea con gli ideali della comunità MAComE non sono previste macchine a Consonno e di conseguenza non verranno realizzati parcheggi”
Le regole fanno riferimento ad un futuro prossimo, futuro in cui saranno escluse oggetti inquinanti e obsoleti come le autovetture. È ammessa però una strada carrabile per garantire il collegamento tra Olginate e Galbiate ma questa permette semplicemente l’attraversamento della città, non la sosta.
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06 “Ogni nuova costruzione deve essere progettata prevedendo un’evoluzione futura della stessa”
Questa indicazione è strettamente legata allo stile di vita della comunità ma è ben applicabile altrove: la progettazione di una costruzione che mira ad un evoluzione traguarda alla modifica inequivocabile di qualsiasi oggetto. La costruzione seguirà le esigenze degli utenti; ampliandosi, evolvendosi, moltiplicandosi. D’altronde tutte le abitazioni, private del proprio tetto o di una parete possono subire un implemento volumetrico.
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07 “Ogni residenza deve abbracciare lo spirito di condivisione e ospitalità della comunità”
Consonno e i MAComE non hanno ne frontiere ne barriere e ciascun viaggiatore, visitatore o alieno, è ben accetto ed egregiamente ospitato dagli abitanti nelle proprie case. Non è necessario dover pagare per poter restare a Consonno: un sistema che funziona bene è composto da ciascun componente che ne fa parte che apporta il proprio contributo per farlo evolvere. Così anche a Consonno, l’ospitalità viene offerta chiedendo in cambio il personale contributo nella gestione della vita di comunità, raccogliendo i frutti della terra, costruendo degli accessori per gli abitanti oppure condividendo il proprio sapere.
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08 â&#x20AC;&#x153;Assieme agli edifici devono essere progettati anche gli spazi pubblici circostanti in modo da eliminare zone morte e interstiziâ&#x20AC;?
La stessa Consonno è stata pensata e costruita in modo da prediligere un lato da mettere in mostra: lunghi fronti pittoreschi e fatiscenti risultano essere disconnessi rispetto al contesto in cui sono inseriti. I grandi spazi aperti presenti a Consonno sono trattati come vuoti, spazi ingestiti che sono il risultato di una mancata progettazione dâ&#x20AC;&#x2122;insieme. Il nuovo progetto deve tenere conto di questi grandi spazi, evitando che siano solo superfici di attraversamento ma luoghi in cui stare.
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09 “Ai fini dell’autosostentamento ogni residenza sarà pensata per garantire la possibilità di svolgere un’attività lavorativa al suo interno”
Tutti i membri della comunità concorrono allo sostentamento e all’evoluzione dei singoli componenti e per rendere il più efficiente possibile questo meccanismo è consigliabile che anche le nuove abitazioni siano dedicate alla cura della collina. Queste piccole unità abitative rispecchiano lo stile di vita dei MAComE tale per cui si vive dei frutti della terra.
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10 “La rivoluzione non è infrangere le regole ma bensì ritrovare al loro interno la propria eccezione”
Quest’ultima regola deve essere un invito piuttosto che un obbligo: confrontarsi con la società per capirne i meccanismi e i vincoli deve essere un punto di sviluppo invece che di freno. Le regole non devono impedire lo stravolgimento progettuale ma bensì favorire la sperimentazione, capire come andare oltre al limite senza perdere la concretezza.
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fine di quest’insieme di regole non rimane che invitare tutti coloro che volessero intraprendere tale sfida, a rispettarle cercando di non farlo. Queste indicazioni hanno lo scopo principale di indirizzare coloro che si confronteranno conquest’impresa. Il progetto è grande, si evolve nel tempo e punta ad uno sviluppo volumetrico, impiantistico, tipologico e concettuale così sfaccettato che potrebbe disorientare eventuali progettisti che non conoscono l’intera logica che vi è dietro. Nella progettazione molto spesso è necessario sottostare a regole e norme che ci aiutano e ci indirizzano verso un progetto coerente e giusto, evitando perdite di tempo ed errori. Purtroppo però, gli esiti risentono dei molti vincoli imposti perché si tende a leggere la regola invece che studiarla e cercare di superarla. Per questo progetto è al contrario necessario documentarsi bene, conoscere ciò che è Consonno oggi, quello che è stato e quello che sarebbe potuto diventare per poter immaginare la sua evoluzione. È necessario comprendere la contemporaneità, gli spazi di cui necessità e mettere in discussione anche i concetti più assodati e ovvi: solo così è possibile attuare un cambiamento. La prima regola da rispettare è quindi, non farsi condizionare da alcuna regola, preconcetto o modo di fare ma saper stabilire puntualmente la propria regola. Non tutto ciò che appare stravagante ed eccentrico si rivela isolato e anacronistico ma al contrario si rivela portavoce di una volontà di cambiare punto di vista.
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â&#x20AC;&#x153;Dobbiamo imparare bene le regole in modo da infrangerle nel modo giustoâ&#x20AC;? Dalai Lama
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masterplan di Consonno fa riferimento allo scenario del Superamento per cui i tracciati sono articolati e ben calibrati, conservando l’obiettivo di abbattere meno elementi possibili. L’aspetto più evidente dell’elaborato riguarda il disegno del suolo e la quasi totale scomparsa della strada che prima divideva la città. L’edificio Orientale continua a regnare sulla planimetria ma i suoi tratti vengono ammorbiti dalle linee di posa della pavimentazione che lungo il suo dispiegarsi definisce
nella pagina precedente: tavola masterplan planivolumetrico sopra: vista progetto
due piccole piazze di pertinenza al piano terra della birreria e all’ultimo piano delle abitazioni Soho. La Balera si riappropria della suo posizione centrale e, grazie all’implemento volumetrico che l’ha interessata, il suo carattere e aspetto si affermano con forza a terra. Il suo basamento ospita da una parte una serie di attrezzature per l’allestimento
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del mercato e dall’altra un giardino di essenze aromatiche e piccoli ortaggi, dal quale il ristorante della Balera può attingere. L’imperturbabile Chiesa di San Maurizio viene arricchita da una colorita e densa pavimentazione, che prima inquadra l’edificio e poi proietta lo spettatore verso il magnifico panorama naturale potendo così
ammirare lo scorrede dell’Adda tra i pendii del monte Barro, del Colle Brianza e dell’Albenza. Osservando la parte sinistra del Masterplan è possibile scorgere tre volumi rettangolari definiti “LEGO” dall’aspetto pieno e compatto che galleggiano sopra a degli edifici esistenti, mascherando il sistema
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con cui questo equilibrio è realizzato. In linea generale la sistemazione del sito ha previsto una serie di accorgimenti per poter ridurre al minimo i dislivelli presenti e migliorare le connessioni: svariate impalcature connettono le diverse quote sia naturali che artificiali presenti sul sito, così da evitare barriere come per esempio tenta di farlo la scala del Hotel Plaza. La zona centrale e urbanizzata di Consonno non ha determinato un limite per il disegno del Masterplan bensì è possibile individuare dei piccoli elementi isolati e settorializzati che vanno a riprendere le funzioni e le tipologie abitative coerenti con la vita comunitaria. Attraverso mirati accorgimenti impiantistici e architettonici la città di Consonno ha visto un’implemento tipologico, stilistico e impiantistico, permettendo una rinascita completa e migliorata senza che vi sia stato uno stravolgimento impiantistico.
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â&#x20AC;&#x153;I bolo non sono stati costruiti dentro spazi vuoti. Al contario, rappresentano un nuova utilizzazione di vecchie struttureâ&#x20AC;? PM, bolo bolo
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VISTA ASSONOMETRICA SEZIONE TERRITORIALE
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VISTA PROSPETTICA
nella pagina precedente: tavola masterplan
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