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5 EDITORIALE
MAGICA estate
è ora di effettuare il cambio stagionale di tutto l’armadio. Via cappotti maglioni e giubbotti per lasciare il posto a tante novità per la stagione estiva. Quindi, anche per Magic è arrivato il momento dei colori, delle belle serate sul lago in compagnia di amici e di tante persone che ci stanno aspettando per sfogliare le 240 pagine, record di questo numero, di lasciarsi emozionare dalle tante foto che ritraggono luoghi incantevoli e dagli articoli che raccontano dell’operato di tante persone. Scoprirete allora che le terre del lago di Como hanno dato i natali al neo e grintosissimo Ministro del Turismo On. Michela Vittoria Brambilla. Lariana, si svela in un’ intervista esclusiva come una donna con una forte propensione alla sinergia vincente tra Como e Lecco. Vi accorgerete che abbiamo località romantiche con spettacolari tramonti, adagiate sulle rive del lago come Lierna, ma anche oasi di silenzio con scorci mozzafiato sui nostri monti, il Bisbino un esempio appena fuori di casa. Paradisi alla portata di tutti coloro che in questi mesi cercano angoli di relax, ma con un bilancio familiare ristretto a causa di una crisi che tutti vorremmo finisse domani. Parleremo di due sportivi che hanno regalato a Como, pensate un po’, ben 20 titoli mondiali, dieci a testa, che fanno della nostra provincia l’unica in Italia con tali meriti sportivi: Guido Cappellini e Daniele Gilardoni; vi racconteremo di due laghee come Lorenzo Vanini e Dorino Righetti che con la DoroDoc Band danno un nuovo slancio alla sana vena musicale iniziata tanti anni fa dal folkie poeta del lago per eccellenza Davide Van De Sfroos. Scopriremo i segreti dell’albergo più bello del mondo, Villa d’Este, attraverso le parole del suo amministratore delegato, Jean-Marc Droulers, senza dimenticare l’affascinante Concorso d’Eleganza che nello splendido scenario del cinque stelle super lusso ha le sue radici. Un Magic Lake che pulsa e che nel suo DNA contiene la conoscenza profonda della sua gente, anche grazie ai contributi di uomini e donne eccellenti. In questi 5 anni ci siamo guadagnati i diritti di Magazine con "marchio di qualità", guida, stimolo e riferimento in Italia e all’estero per tutti coloro che cercano consigli per venire a visitarci. Se volessimo individuare un fil rouge per questa edizione estiva di Magic, non ci sono dubbi: un percorso di identità visiva per far capire chi eravamo, chi siamo e cosa vorremmo diventare attraverso anche uno sviluppo del layout della rivista, che ci ha offerto una sorprendente freschezza creativa da parte di tutti i componenti della redazione ed i collaboratori che, numero dopo numero, ci regalano tempo ed attenzione, chiedendo in cambio solo di poter partecipare alla promozione e alla diffusione del nostro patrimonio sociale, economico e culturale.
Un grazie profondo come il lago di Como e un arrivederci al numero autunnale. Gli Editori
Daniele Brunati Rosaria Casali
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it is time to make a seasonal change in the closet. Coats, sweaters and jackets have to leave the place to many novelties for the summertime. For Magic it’s time for colours, for nice evenings on the lake with good friends and people who are waiting to read its 240 pages, a record for this number, but also time for emotions thanks to the photos of enchanting places and to the reports on the activities of many people. You will discover that the area of Lake Como is the birthplace of the new and determined Minister of Tourism, On. Michela Vittoria Brambilla. In her exclusive interview she explains the importance of the synergy between Como and Lecco. You will get to know romantic places with amazing sunsets on Lake Como, for example Lierna, but also oasis of silence with breathtaking views on our mountains, Mount Bisbino is just a close example. A heaven for everybody who is looking for relax, even when the family budget is reduced for the crisis, that we hope it will end tomorrow. You will meet two sportsmen, who brought a total of 20 word prizes to Como, 10 each one; actually our province is the only one in Italy with such important sports results: Guido Cappellini and Daniele Gilardoni; then you will read of two persons of the lake, Lorenzo Vanini and Dorino Righetti, supported by their passion for music, they founded the DoroDoc Band, following the path of the main folkie poet of the lake Davide Van De Sfroos. You will discover the secrets of the best hotel in the world, Villa d’Este, in the interview with the general manager, Jean Marc Droulers, without forgetting the fascinating Concorso d’Eleganza, held, as a tradition, in the beautiful scenery of the five star luxury hotel. Magic Lake is beating and in its DNA it keeps the deep knowledge of its people, also thanks to the contributions of important women and men. In these 5 years we got the right to become a magazine with quality brand: a guide, a stimulus and a reference point in Italy and abroad for all the people who look for suggestions or help to come and visit us. Should we detect a fil rouge for this summer edition of Magic, we have no doubt: a path of visual identity to understand who we were, who we are and who we will become through the development of the magazine layout, which offers us a surprising creative freshness by all the editorial staff and the collaborators who, edition after edition, put their time and their attention at disposal, following the mutual goal to promote and release our social, economic and cultural heritage. A deep thank you, as deep as Lake Como and good bye to the autumn edition
The Editors Daniele Brunati Rosaria Casali
MAGIC Summer
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® Registrazione Tribunale di Como Como Court Registration n. 19/2005 dell’11.05.2005 Stampa • Printed by Tecnografica s.r.l. - 22074 Lomazzo (CO) Un’iniziativa editoriale di • An editorial initiative by TBM Service & C. Editore
sommario
summary
Patrocinata da • Sponsored by Regione Lombardia Provincia di Como Comune di Como Camera di Commercio di Como Sostenuta da • Supported by Amici di Como
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In collaborazione con • In collaboration with Consorzio Como Turistica Associazione Lariomonte Assessorato al Turismo Provincia di Como Assessorato al Turismo Provincia di Lecco Assessorato al Turismo Comune di Como Un ringraziamento speciale • Special thanks to On. Michela Vittoria Brambilla, Ilaria Perego, Laura Colombo per la fattiva e cortese collaborazione Progetto editoriale • Research Editor Daniele Brunati, Rosaria Casali Consulente editoriale • Publishing Adviser Giovanni Anzani, Rosaria Casali Direttore responsabile • Editor Daniele Brunati Grafica • Graphic Andrea Pedretti Testi • Research and Material Luca Bernardi, Roberta Brucato, Daniele Brunati, Rosaria Casali, Gianfranco Casnati, Elisabetta Comerio, Raffaella Di Paola, Fabio Dadati, Stefania De Giorgi, Davide Fent, Davide Lacchini, Marco Lombardo Giassetti, Sergio Luce, Sabina Napoli, Maurizio Pratelli, Renata Romano, G.H. Tremezzo, Moto Guzzi, Banca BSI SA, Comune di Lierna
In copertina: On. Michela Vittoria Brambilla photo © Archivio Ministro del Turismo In the photo cover: On. Michela Vittoria Brambilla photo © Archivio Minister of Tourism
Pubblicità • Advertising TBM Service, Paolo Fasola, Marianna Sgheiz Traduzioni • Translations Elena Pedretti Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri Foto • Photographic Material Carlo Pozzoni, Andrea Butti, Alberto Locatelli, Vasconi, Matteo Bigi, Sergio Baricci, A3, Francesco Corbetta, Jonathan Backer, Paola Pinto, Zambra, Alexander Harbaugh, Sonja Werner, Augusto Santini, Alix Laveau, Annalisa Monga, P. Redaelli, Elvira Pezzotti Archivi: Ministro del Turismo, Villa d'Este, G.H. Tremezzo, Castadiva, Centro Orientamento Pastorale, Città di Lugano, Associazione Carducci, YCC, G.G. Brown III, Bonini, Cappellini, Gilardoni, Roda, Brignoni, Mottadelli, ASL Como, Rêve Zone, Suzuky, Banca BSI SA, Proposte, Petazzi Costruzioni, Provincia di Lecco, Moto Guzzi, BMW, RTL, I Saloni: Archivio Cosmit, Poliform, Trep-Trepiù, Meritalia, Oak, Chateau d'Ax, Silik, Jumbo Collection, Case Museo Milano, Comune di Lierna Segreteria di redazione • Editorial Support Team Elena Massari Amministrazione • Administration Daniela Fasola Un ringraziamento speciale • Special thanks to a Giovanni e Ornella Anzani per la generosa disponibilità e concreta collaborazione
piazza Duomo 17 22100 Como Tel. 031.268.989 e-mail tbmservice@tin.it
www.comosmagiclake.com www.issuu.com/magiclakecomo 18
È vietata la riproduzione parziale o totale del materiale senza l’esplicito consenso dell’editore perché protetti da Copyright © o dalla normativa sul diritto d’autore Is prohibited the total or partial reproduction of material without the direct consent from the publisher because protected by Copyright ©
PEOPLE On. Michela Vittoria Brambilla, il Ministro del lago On. Michela Vittoria Brambilla, the Minister of the lake Jean Todt e Enrico Gelpi, doppia pole position Jean Todt and Enrico Gelpi, double pole position Jean-Marc Droulers, parola d'ordine: eccellenza Jean-Marc Droulers, password: excellence
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Roberto Antinozzi, la salute prima di tutto Roberto Antinozzi, health first of all
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Lorenzo Vanini & Dorino Righetti DoroDoc Band, "W la Suisse" Lorenzo Vanini & Dorino Righetti DoroDoc Band "W la Suisse"
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Guido Cappellini, 10 volte primo...al mondo Guido Cappellini, 10 times first...in the world
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Daniele Gilardoni, 10 Mondiali..."semper in péé" Daniele Gilardoni, 10 World Championships..."semper in péé" Monique Brignoni, quando comandano le donne Monique Brignoni, when women command
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Roberto Ruggieri, storie di successi Roberto Ruggieri, histories of successes
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Dj Paoletta, la voce dell'etere Dj Paoletta, the voice of the radio
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Prof. Dott. Carlo Alberto Bonini, la mia Africa Prof. Dott. Carlo Alberto Bonini, my Africa
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NEWS Amici di Como, il nuovo management Amici di Como, the new management
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S.E. Mons. Domenico Sigalini, la vita delle comunità cristiane S.E. Mons. Domenico Sigalini, the life in the Christian communities
dinastie Mr. George Garvin Brown III, dal 1870 generazioni di "spirito" Mr. George Garvin Brown III, history of a dinasty from 1870
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Progetto Martha Argerich: si alza il sipario sulla nona edizione Progetto Martha Argheric: the curtain raises on the 9th edition
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LAC, Lugano Arti Contemporanee LAC, Contemporary Arts Lugano
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Cinque "Magic" anni con Amici di Como festeggiati a Villa d'Este Five "Magic" years with Amici...di Como celebrated in Villa d'Este
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I Saloni I Saloni
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E' tempo... di Parolario It's time...for Parolario
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Eventi Villa d'Este, Concorso d'Eleganza Villa d'Este, Concorso d'Eleganza
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la natura in primo piano 198 Lierna, Lierna, nature in the first place Guzzi, l'aquila del lago 202 Moto Moto Guzzi, the eagle of the lake Lake a Lecco 208 Magic Magic Lake in Lecco design & turismo 210 C-Hotel, C-Hotel, design and tourism
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Proposte 2010. Architetti state con noi! Proposte 2010, Architects, stay with us!
Como Border, pit stop to hog 2010 Como Border, pit stop to hog 2010 Ratti & Visini, fiori e sapori a Villa Mirabella Ratti & Visini, flowers and tastes at Villa Mirabella TERRITORIO C.I.A., star bene sul Lago di Como C.I.A., feeling great on Lake Como Bisbino, un'oasi di pace Bisbino, a oasis of peace
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Yacht Club Como, vivere il lago Yacht Club Como, live the lake
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Il sostegno ai lavoratori ed alle imprese nelle situazioni di crisi The support to the workers and to the companies which are experiencing a crisis
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ANNIVERSARI Gran Hotel Tremezzo, 1910-2010 Cent'anni di charme divinamente portati Grand Hotel Tremezzo, 1910-2010 A century of charm aged divinaly well
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Associazione Carducci, 100 anni di cultura Associazione Carducci, 100 years of culture
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SPECIALI What's on What's on
Magic Lake Lecco Marcello Mottadelli, note maestose Marcello Mottadelli, amazing notes
Sport Tennis Como: 80° compleanno festeggiato con l'ATP Challenger Tour "Città di Como" Tennis Como: 80th birthday celebrated with ATP Challenger Tour "Città di Como"
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Amici di Como e Magic Lake, assist vincente Amici di Como e Magic Lake, winning assist
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International GT Roda Open International GT Roda Open
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NGC e Bennet, nel nome dello sport Ngc e Bennet, in the name of sport
Roda leader del GT3 Roda leader of GT3 Un lago di volley ha invaso piazza Cavour A lake of volley invaded Piazza Cavour Advertising Villa Navalia Villa Navalia
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Rêve Zone, un'esperienza di benessere in un ambiente da sogno Rêve Zone, a wellness experience in a dream place
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Castadiva Resort, fascino a 5 stelle Castadiva Resort, a fascination of 5 stars
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Suzuki, corre per la tecnologia Suzuki, races for technology
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Food and drink In cucina con Davide Lacchini In the kitchen with Davide Lacchini
Petazzi Costruzioni, la tua casa sul Lago di Como Petazzi Costruzioni, your house on Lake Como La casa ben-essere House of well-being
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PEOPLE
Onorevole Michela Vittoria Brambilla INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE
di Daniele Brunati e Rosaria Casali foto Archivio Ministro del Turismo
IL MINISTRO del Lago
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On. M.V. Brambilla in occasione del lancio dell'iniziativa "Easy Italia" On.M.V.Brambilla on the occasion of the launching of the project "Easy Italia"
Da sinistra, Vittorio Feltri, Susanna Tamaro, On. M.V. Brambilla e Umberto Veronesi On the left, Vittorio Feltri, Susanna Tamaro, On. M.V.Brambilla and Umberto Veronesi
Finalista a Miss Italia prima. Giornalista, imprenditrice, mamma e anche Ministro del Turismo, poi. Insomma, un esempio per tante donne italiane, e non solo, che come lei, a 43 anni, vorrebbero poter dire di aver raggiunto tutti questi obiettivi. Nata a Calolziocorte siamo certi che, nel suo ruolo istituzionale, non dimenticherà di promuovere e migliorare il turismo sul lago di Como, una passione che ci accomuna a lei. MAGIC Lake Como’s review & MAGICA Italia. La prima un magazine che da 5 anni promuove nel mondo le bellezze del territorio insubrico, la seconda una trasmissione televisiva che Lei, come Ministro per il Turismo insieme all’On. Paolo Bonaiuti, sottosegretario per l’informazione, ha voluto per portare alla luce di un vasto pubblico, gli splendori italiani meno noti e che ha dedicato, tra le prime puntate trasmesse alla domenica mattina su Rai 1, l’attenzione al territorio lariano. Quindi, due elementi in comune, l’aggettivo Magic e i contenuti, la comunicazione delle risorse locali per promuovere il turismo. Due mezzi diversi ma complementari: l’editoria cartacea e quella televisiva. Quali altri strumenti utilizzare nell’era della globalizzazione per promuovere il turismo?
«Il più importante di tutti: internet. Ormai l’esperienza di viaggio comincia quasi sempre sulla rete. Già ora il 50 per cento delle transazioni commerciali turistiche avvengono via web. La mancanza di un’efficace comunicazione su internet rappresenta un grave ostacolo per lo sviluppo e la competitività di un Paese o di un territorio e riduce moltissimo le sue chances di posizionarsi sul mercato secondo le proprie potenzialità. Per questo ho subito dedicato molta attenzione alla definizione, realizzazione e gestione del portale nazionale del turismo, www. italia.it. Lo abbiamo messo in rete 15 giorni dopo il trasferimento della competenza dal ministero della Funzione Pubblica a quello del Turismo. Inizialmente era in versione beta, ma giorno dopo giorno si è arricchito di nuovi contenuti. E di nuove lingue, come quella cinese che è stata presentata all’Expo di Shanghai ed ha raccolto il consenso e l'apprezzamento delle istituzioni e del pubblico cinese. Naturalmente ritengo sia essenziale anche la comunicazione a mezzo televisivo: con noi l’Italia ha cominciato di nuovo a promuoversi all’estero attraverso migliaia di bellissimi spot trasmessi sui network televisivi dei principali paesi di incoming per l’Italia». Il mese scorso il Consiglio dei Ministri ha ap-
provato un disegno di legge da Lei presentato in materia di “Misure per incentivare il turismo sportivo tramite la diffusione del gioco del golf e la realizzazione di impianti golfistici”. Secondo l’Osservatorio nazionale del turismo, il golfista spende quasi il doppio (90 euro al giorno escluse le spese per viaggio e alloggio), rispetto quello che spende il turista “normale” (53, 83 euro spesa media quotidiana). Turismo di nicchia, turismo di qualità o turismo di massa? «Da tempo è in corso un profondo cambiamento del mercato turistico: l’evoluzione spontanea muove dal turismo “per destinazione”, in cui è centrale la scelta della meta, a quello “per motivazione”, in cui è centrale la scelta del prodotto turistico. Il nostro paese, a causa dell’assenza per molti anni di una vera politica turistica, ha cominciato solo con questo governo a ristrutturare la propria offerta in tal senso. E’ chiaro, infatti, che l’Italia potrà maggiormente competere sui mercati internazionali quando saprà proporre al turista strutture che possano soddisfare tutte le sue esigenze, anche quelle di svago e di divertimento. Ormai sono indispensabili anche investimenti nell’area del fitness e dello sport. E’ noto che la clientela medio-alta proveniente
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On. M.V. Brambilla presenta il nuovo brand "Magic Italy" On.M.V.Brambilla presents the new brand "Magic Italy"
dagli altri paesi scelga via web le destinazioni di vacanza anche in base a queste esigenze. Prendiamo il caso del turismo legato alla pratica del golf: negli ultimi anni la domanda di vacanza legata a questo tipo di sport si è molto diffusa. Spagna e Portogallo ne hanno approfittato, garantendo un’ottima offerta di campi e strutture ricettive annesse e non vedo perché l’Italia non dovrebbe fare lo stesso. Aggiungo che, se possibile, le strutture per il turismo sportivo e i campi da golf dovrebbero essere create nell’ambito di grandi “resort” da destinare anche al turismo congressuale. Altro segmento estremamente importante per un sistema turistico che soffre di un'eccessiva stagionalità». Recentemente in occasione del “Grand Prix della pubblicità” a Milano, ha ricevuto il premio per “aver posto per la prima volta in termini di marketing la rinascita del nostro turismo” e, inoltre per “aver acceso i riflettori sul marchio Italia”. Made in Italy e marchio Italia: quanto è importante un logo per la promozione dell’Italia? «Il marchio, come la pubblicità, deve essere realizzato in modo da dare sempre una particolare emozione. Ed è appunto questo il criterio che abbiamo seguito, convinti come siamo che un logo possa fare da traino per tutte quelle altre suggestioni che il nostro paese è in grado di trasmettere. Il carattere Bodoni che è stato scelto vuole richiamare la nostra storia e la nostra eleganza, mentre il nastro tricolore vuole richiamare la nostra cultura dell’ospitalità ed il calore del nostro popolo». 039039039 “Easy Italy in vacanza senza pensieri”. Cos’è? «E’ un call center a cui può rivolgersi ogni turista che voglia avere un supplemento di informazioni o che, durante la sua permanenza in Italia, si trovi per qualsiasi motivo in difficoltà. Anzi, è qualcosa di più, perché se il turista ritiene di essere stato oggetto di un abuso o di un disser-
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A sinistra, On. M.V. Brambilla riceve, da Piero Chiambretti, il premio per la "Comunicazione Istituzionale", in occasione del Grand Prix Pubblicità Italia; a destra, il Ministro ospite a Villa Olmo, Como
foto Carlo Pozzoni
On the left, On.M.V.Brmbilla gets the prize for "Institutional Communication" by Piero Chiambretti, on the occasion of the Grand Prix Pubblicità Italia; on the right, the Minister is guest of Villa Olmo, Como
Da sinistra, Andrea Monti, Assessore al Turismo della Provincia Monza Brianza, Fabio Dadati, Assessore al Turismo della Provincia di Lecco,On. M.V. Brambilla, Ministro del Turismo, Daniele Brunati, editore di Magic Lake e coordinatore del Consorzio Como Turistica, Achille Mojoli, Assessore al Turismo della Provincia di Como
foto A3
On the left, Andrea Monti, Councillor of Tourism of the Province of Monza Brianza, Fabio Dadati, Councillor of Tourism of the Province of Lecco, On. M.V. Brambilla, Minister of Turismo, Daniele Brunati, editor of Magic Lake and coordinator of Consorzio Como Turistica, Achille Mojoli, Councillor of Tourism of the Province of Como
vizio, la struttura cercherà di garantirgli tutta l’assistenza necessaria per accompagnarlo fino alla risoluzione del problema. Ovviamente si tratta di un servizio che dispone di personale in grado di parlare le principali lingue straniere, cinese e russo compresi, funzionante tutti i giorni della settimana». Quali consigli darebbe agli attuali assessori al turismo del Lago di Como per realizzare un efficace piano di rilancio del territorio? «Ritengo che i nostri assessori, in collaborazione con la Regione e con le altre autorità competenti dello Stato, stiano ben operando per dare un nuovo impulso alla navigabilità del lago di Como e promuovere un prodotto turistico orientato alla destagionalizzazione che abbini anche altri prodotti oggi ricercati dai turisti di tutto il mondo. Mi riferisco agli itinerari di arte e cultura, all’enogastronomia, al turismo della natura e a quello congressuale». Como & Lecco, due province unite dallo stesso Lago. Quali azioni attuare per cogliere l’importante opportunità dell’Expo 2015? «La vicinanza alla città di Milano e la facilità di collegamento con essa rendono quella di Expo un’occasione ancora più importante e da cogliere in ogni modo. Oltre ai benefici già noti in ter-
mini di infrastrutture che verranno realizzate per l’occasione e che saranno importanti per l’intero territorio, vi è anche la possibilità di proporre Lecco e Como come meta di itinerari di viaggio per i milioni di visitatori di Expo provenienti da tutto il mondo. E’ questa una delle tante ragioni per cui ritengo necessario procedere ad una ristrutturazione dell’offerta turistica locale, in linea con le nuove esigenze del turista, e ritengo altrettanto importante arrivare a rendere più “internazionali” le due province, anche sotto il profilo della conoscenza delle lingue da parte di tutti gli operatori del territorio». Fra le numerose iniziativa di cui Lei è promotrice spicca “La coscienza degli animali”. Ce ne vuole parlare? «Io ritengo che gli animali nascano uguali davanti alla vita e come tali debbano essere rispettati. Insieme al mio amico Umberto Veronesi ho dato vita all’iniziativa "la Coscienza degli Animali” per promuovere una nuova cultura di amore e tutela degli animali e di rispetto dei loro diritti. A noi si sono uniti importanti esponenti dell’intera società, come Susanna Tamaro, Vittorio Feltri, Dacia Maraini, Franco Zeffirelli, Don Luigi Lorenzetti e altri ancora. Il nostro manifesto si può sottoscrivere sul sito www.lacoscienzadeglianimali.it».
The Minister of the LAKE Finalist of Miss Italia. Journalist, enterpreneur, mother and even Minister of Tourism. She is 43 years old and the goals she manage to reach are those of many Italian women. She was born in Calolziocorte and we are sure that in her institutional position she won’t forget to promote and improve tourism on Lake Como, the same passion we share. MAGIC Lake Como's review & MAGICA Italy. The first one is a magazine that promotes the beautiful landscape of Lake Como, the second one is a TV program that you, Minister of Tourism together with Paolo Bonaiuti, Undersecretary of Information, wanted to present the Italian areas which are less known to the public, among the first episodes broadcasted on Sunday morning on the TV channel Rai 1, there was the one related to Lake Como. Two are the elements in common, the adjective Magic and the contents, the communication of the local resources to promote tourism. Two different but complementary means: the publishing
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A destra, On. M.V. Brambilla con il nipote Chicco, in occasione del forum del turismo a Bormio; nella pagina seguente, con alcuni dei suoi adorati animali On the left , On.M.V. Brambilla with her nephew Chicco, on the occasion of the forum on tourism in Bormio; in the next page, with some of her beloved dogs
and the TV. What are the other means which can be used in the period of globalization to promote tourism? «The most important for sure is the Internet. The experience of a trip quite always starts on the web. Now 50% of the tourist commercial transactions are made on the web. The lack of an effective communication on the Internet represent a serious obstacle for the development and the competitiveness of a country or a territory and reduces a lot of its chances to position itself on the market according to its own potentials. For this reason, I immediately devoted my attention to the definition, the realization and the management of the national portal of tourism www.italia.it. It was on line 15 days after the transfer of competences from the Ministry of Public Function to the Ministry of Tourism. Initially it was in beta version, but day after day it has been enriched with new contents, new languages, for example the Chinese language, that was presented at the Expo in Shanghai and it had a great consensus and the appreciation of the institutions, as well as of the Chinese public. For sure I think that the TV communication is very important: with us Italy started to promote itself abroad with thousand of beautiful spot broadcasted on the TV networks of the most important countries of incoming in Italy». Last month the Council of Ministers approved a bill you presented on the “Means to foster sports tourism through golf and the construction of golf courses”. According to the National Observatory of Tourism, a golfer spends almost double (90 Euro a day, plus travel and hotel costs)than the regular tourist (53, 83 Euro amount to the average daily cost). Niche tourism, quality tourism or mass tourism? «It’s some time that we see a deep change in the tourist market: the spontaneous evolution moves from the tourism "for destination", in which the choice of the destination is very important, to the tourism “for motivation”, in which the choice of the tourist product is very important. Our country started a restoration in this respect. Italy could com-
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pete on the international markets when it could propose many options to the tourists, to satisfy all its demands, also those of relaxation and amusement. It is very important to allocate money for fitness and sports. The tourists of high-medium level select the destinations in the web and they also take into account these aspects. For example let’s talk about golf: in the last few years we have seen a great request for holiday linked to this sport. Spain and Portugal took advantages in this respect, granting high level golf courses and infrastructures, we should do the same. Sports facilities and golf courses could be integrated with important “resorts” which could be use for the congresses too. This aspect is extremely important to implement what is now just seasonal tourism». Recently on the occasion of the "Grand Prix of the advertisement" in Milan, you received a prize "to have seen in terms of marketing the rebirth of our tourism” and “to have turned the attention on the Italia brand”. Made in Italy and Italia brand: what is the importance of the promotion of Italy? «The brand, just like advertisement, has to be created to give a particular emotion. This is the idea we had, sure that a logo can be linked to all the emo-
tions that our country can transmit. The Bodoni character was selected because of the connection with our history and our elegance, while the Italian flag aims at recalling the Italian hospitality». 039039039 “Easy Italy on holidays with no worries”. What is it? «It is a call center for the tourist who needs more information during his stay in Italy or who needs help. It is also something more, if he thinks he had a bad service, he will find a help to try and sort out his problem. The staff speak the most important foreign languages, including Chinese and Russian; it will be available all days». “La coscienza degli animali” (The conscience of animals). What is it? «I believe that animals were born equal in front of life and so they have to be respected. With my friend Umberto Veronesi I promoted the initiative “The conscience of animals” to promote a new culture of love and guardianship of the animals and to respect their rights. Other friends joined us in this initiative: Susanna Tamaro, Vittorio Feltri, Dacia Maraini, Franco Zeffirelli, Don Luigi Lorenzetti and some more. Our manifesto can be undersigned on the following website www.lacoscienzadeglianimali.it».
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A lato, On. M.V. Brambilla con Fabio Dadati, Coordinatore Tavolo del Turismo dell’Unione delle Province Lombarde e Assessore Provinciale di Lecco al Turismo, all’Agricoltura, allo Sviluppo Economico ed al Lavoro On the side, On. M.V. Brambilla with Fabio Dadati, Coordinator of the Tourism Commision of the Union of the Lombardy Provinces and Provincial Councillor of Lecco for Tourism, Agriculture, Economic Development and Work
Looking at Hampton
Guardando
agli Hampton di Fabio Dadati Turismo e manifattura, turismo e cultura, turismo e convegni, turismo e sport. Il turismo si può definire in misura crescente il filo d’Arianna che unisce le varie attività dell’economia e del sociale nelle terre del Lago di Como, delle sue montagne con le loro valli, e della Brianza. Un territorio omogeneo contraddistinto dalla cultura del lavoro e del volontariato, dalla natura che stupisce. Il turismo è divenuto il trait d’union di ogni elemento economico e sociale perché in questi tempi tribolati di crisi e paure si è capito che le sfide le vince un territorio nel suo complesso, le vince se è capace di essere attrattivo. Attrattivo nel senso più ampio poiché non bastano più solo le bellezze paesistiche, serve un progetto complessivo che riguardi gli aspetti principali della vita della comunità e decida rispetto a cosa si vuole fare del territorio. Un progetto di rete che abbia respiro internazionale, professionalità, innovazione, sostenibilità. Un
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progetto che si fonda sull’idea fatta della consapevolezza di vivere nella grande area metropolitana di Milano, di essere la parte più bella della grande regione di Milano, esattamente come è Long Island ed ancor più come lo sono gli Hampton per New York. Un ragionamento, quello dell’area metropolitana, che vale anche se in misura minore per quasi tutti i territori della Lombardia e che sto portando avanti al tavolo del Turismo dell’Unione delle Province Lombarde, da me coordinato, lavorando in sintonia con il nuovo Assessore Regionale al Turismo, Stefano Maullu, e nell’azione che stiamo sviluppando con il Ministro del Turismo, on. Michela Vittoria Brambilla, che essendo lecchese ha naturalmente un’attenzione speciale per sostenere i nostri sforzi. Questo è il nostro obiettivo: offrire qualità, bellezza, classe e accoglienza per tutto il mondo che guarda a Milano ed all’Italia.
Tourism and manufacture, tourism and culture, tourism and conferences, tourism and sport. Tourism can be really defined the thread that links the different activities of economy and of the social sector in the area of Lake Como, with its mountains, its valleys and the area called Brianza. A homogeneous territory countersigned by the job culture and the voluntary service, but also by the surprising nature. The tourism has become the trait of union of every economic and social element because in these times afflicted by the crisis and fears, people understood that the challenges have to be won by the territory and it will win them only if it is able to be attractive. Attractive means a lot, the beauties of the landscape are not enough, it is important to have a common project which involves the main aspects of the community life to decide strategies to use on the territory. A net project at international level, made of professional skilled, innovation, sustainability. A project that is founded on the awareness to live in the great metropolitan area of Milan, just like Long Island or the Hampton for New York City. The idea of the metropolitan area is valid for all the territories of Lombardy, I am working on this tourist project in the Union of the Lombardy Provinces, which I coordinate, I am collaborating with the new councilor of Tourism, Stefano Maullu and I am also working on the action we are developing with the Minister of Tourism, Michela Vittoria Brambilla. She is from Lecco and she gives a special attention to the promotion of this project. This is our goal: to offer quality, beauty, class and a warm welcome for those who are looking at Milan and Italy.
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PEOPLE
JEAN TODT & ENRICO GELPI
Doppia POLE POSITION INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE
di Daniele Brunati foto Sergio Baricci, Carlo Pozzoni
Nel mese di maggio, in occasione della Conference Week organizzata dalla FIA a Villa Erba, Jean Todt è arrivato sul nostro lago, accolto dall'amico comasco Enrico Gelpi, vice presidente FIA e presidente ACI. Magic Lake ha avuto il privilegio di intervistarli sul nostro circuito lariano. È difficile, pensando a Jean Todt, non associare la sua figura alla scuderia Ferrari e liberarsi dall’immagine di tanti abbracci con il pluricampione Michael Schumacher. Dall’ottobre del 2009, Todt è presidente della Federazione Internazionale dell’Automobile e ci verrebbe da dire: chi meglio di lui? In questi giorni si trova ospite sul Lago di Como, nell’albergo più bello del mondo com'è stato definito lo scorso anno dalla rivista Forbes, per quello che sarà l’unico evento in Italia organizzato dalla Fia (la Conference Week), in uno scenario naturale che è stato salvaguardato nel tempo ma che l’inquinamento ambientale sta alterando. In un' intervista rilasciata al quotidiano “Le Figaro” lo scorso dicembre ha dichiarato la sua con-
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vinzione che bisogna cercare soluzioni innovative e soprattutto ecologicamente meno inquinanti. A tal proposito, quale impegno e quali strategie pensa di attuare come Presidente della Federazione ? «Devo dire che stare in un posto simile è davvero un’esperienza magnifica, anche se immagino di non essere certo originale nel dirlo! Fin dall’inizio del mio mandato ho cercato di modellare una piattaforma che ricalcasse quanto detto in campagna elettorale. Con il mio team abbiamo messo in pratica una serie di azioni che implementassero un’agenda di sicuro non scevra di “sfide”, sfide che intendiamo portare a compimento nei prossimi quattro anni del mio mandato. Un’agenda di sicuro molto densa e ambiziosa, caratterizzata da un criterio fondamentale, l’armonizzazione delle tematiche sportive con quelle non sportive, mettendole assieme concretamente e con serietà. Ovviamente l’attenzione all’ambiente è massima. Ultimamente sento molto parlare di «automobili del futuro», elettrica, ibrida o a idrogeno. Eb-
39 foto Sergio Baricci
A lato, da sinistra, Brian Gibbons, il vice presidente della FIA con delega a Mobilità e Turismo, Jean Todt, Enrico Gelpi e Daniele Brunati On the left, Brian Gibbons, the vice-president of FIA with a delegation to Mobility and Tourism, Jean Todt, Enrico Gelpi and Daniele Brunati
bene, la tematica ambientale è così cruciale che dobbiamo essere molto chiari al riguardo: ritengo che l’auto elettrica rimanga allo stato attuale un’operazione per così dire un po’ di marketing. È importante invece che in questo momento si lavori tutti insieme alla diffusione di auto ibride, cercando ogni soluzione tecnologica possibile sul fronte della diminuzione dei consumi del carburante. Personalmente ritengo che il settore del motor sport possa e debba fare la propria parte, agendo da catalizzatore, aggregando tutte le energie positive legate alle potenzialità, offerte dallo sviluppo tecnologico a beneficio del mercato automobilistico e quindi del consumatore. Non dobbiamo dimenticare che le auto da corsa sono sempre state di vitale importanza per quanto riguarda la ricerca di nuovi materiali e di nuove soluzioni meccaniche ed elettroniche da trasferire sulle vetture di tutti i giorni. I circuiti sono un continuo laboratorio che, beninteso, deve interessare, ovviamente, i costruttori». Lei è molto legato a Schumacher tanto da averlo vicino nel giorno delle votazioni a Presidente della FIA. Come nasce questa amicizia? «Michael è una persona che mi è molto cara, e questa non è certo una notizia. Non è un segreto infatti che per me sia davvero un amico, nel senso piu’ ampio del termine. Gli amici, quelli veri, sono tali perchè li scegliamo, si sviluppa un’alchimia particolare, una fiducia reciproca, qualcosa di importante. E questo accade in ognuno di noi. I nostri Amici, con la A maiuscola fanno parte di noi, li vogliamo accanto nei momenti piu’ importanti, e piu’ significativi. Vi voglio svelare un piccolo segreto: nel mio ufficio a Parigi differentemente da quelli di Maranello (in Gestio-
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ne Sportiva e quello in Palazzina prospiscente lo storico ingresso di via Abetone Inferiore quando Jean Todt è divenuto Direttore Generale e successivamente Amministratore Delegato di Ferrari NdR) non ci sono fotografie dei tantissimi trionfi in pista, ma una sola foto che ritrae, mio figlio Nicolas, Michelle e Michael. Appunto, la mia famiglia». …e quella con il nostro concittadino Enrico Gelpi, che ha voluto come vice presidente e come ambasciatore della FIA? «Per prima cosa mi fa piacere dire che il mio amico Gelpi ha fatto davvero un ottimo lavoro nel coordinare questa Conference Week a Como. La forza di un team sta nella comunanza di intenti, nella passione e nella motivazione, qualità che da sempre mi piace metter in evidenza e che trovo ben esemplificate in Enrico. Ci siamo conosciuti ai tempi in cui ero in Ferrari ed ho subito riscontrato in lui una genuina passione per il Motor Sport: per me, che adoro le automobili, non c’è miglior modo per iniziare un percorso insieme. La comunanza di vedute si è poi rafforzata nei mesi della campagna elettorale, avendo avuto modo di apprezzare direttamente competenza e capacità di organizzazione. Ritengo che sia il ruolo di Vice Presidente per la parte sportiva, sia quello di rappresentare la FIA in occasione del Gp della Malesia non potessero trovare una persona piu’ adatta del Presidente dell’Automobil Club d’Italia». Jean Todt e Michelle Yeoh, due personaggi conosciuti in tutto il mondo, compagni di vita e di … solidarietà. Todt vice presidente della Fondazione ICM, l’istituto per la ricerca neuro scientifica sui disturbi spinali e cerebrali e Yeoh ambasciatrice per l’anfAR, per Force of Nature, per la fondazione per il can-
cro di Hong Kong e per l’ICM. Come riuscite a conciliare questi impegni con quelli professionali e personali? «Credo che la filosofia iniziale stia in un concetto molto semplice, ma di fondamentale importanza: quando hai avuto una vita di successo e soddisfazioni, l’aiutare gli altri diviene un bisogno quasi necessario. E’ vero, con Michelle siamo insieme anche in un numero discreto di Charitable events. La maggior parte hanno una pertinenza con le attività della FIA o con la nostra storia sia professionale sia personale. Se prendiamo l’ICM, il cui ambito innovativo si rivolge alle patologie del cervello e del midollo spinale, è evidente come una parte importante dei traumi relativi agli organi in questione sia dovuta a incidenti stradali. Per me che provengo da un settore come quello del Motor Sport che tanto puo’ dare in termini di successo, ma che quando colpisce spesso finisce in tragedia, si è trattato di cercare di fare qualcosa di positivo per chi è stato sfortunato. Quando sono stato eletto Presidente della FIA, sapevo bene che non sarebbe stato facile portare avanti progetti così ambiziosi e difficili, che avrebbe richiesto un extra di duro lavoro. Del resto le attività fatte per aiutare il prossimo vanno fatte bene, con passione e determinazione, altrimenti non funzionano! Anche in questo caso, Michelle non solo non si è tirata indietro, ma ha fornito nuova linfa e motivazione ulteriore, mostrando un’attitudine naturale incrollabile, che ben si sposa con il ruolo di Ambasciatrice globale della campagna Make Roads Save, lo strumento propulsivo del Decennale per la Sicurezza stradale sotto l'egida delle Nazioni Unite. Aiutare gli altri è una cosa importante e per dedicarcisi al meglio il tempo si trova sempre».
A destra, sopra, Jean Todt con l'amico Michael Schumacher; sotto, con la compagna, Michelle Yeoh On the right, Jean Todt with his friend Michael Schumacher; below, with his partner, Michelle Yeoh
Double
POLE POSITION
In May, on the occasion of the Conference Week organized by the FIA in Villa Erba, Jean Todt arrived on Lake Como. It is difficult to think about Jean Todt and not to think about the Ferrari and all the successes and hugs with the great champion Michael Schumacher. But from October 2009 Todt is president of the International Car Federation. We would feel like saying: who better than him? You are staying on Lake Como at the Villa d’Este- the most beautiful hotel of the world according to last year Forbes definition, on the occasion of the only event organised in Italy by the FIA , that is the Conference Week. In an interview released to the newspaper “Le Figaro” in December 2009 you affirmed to be persuaded about the necessity of finding innovative, but especially more eco-compatible solutions. Which commitments and which strategies are you planning as the President of the Federation? «I have to say that it is a beautiful experience to stay in such a wonderful place, for sure this is not only my opinion! With my team we worked out a number of initiatives to have an agenda full of “challenges”, we would face them in the following four years of my presidency. For sure the attention to the environment is very high. I believe that now the electric car is just a marketing operation. Instead, it is important that we work all together on the use of hybrid cars, looking for any possible technological solution for the reduction of gas consumptions. I personally believe that the motor sports sector can play a part in this respect, working as a catalyst». You have a strong relationship with Michael Schumacher: in fact he was with you even on the day of the FIA President election. Where does this friendship come from? «Michael is a person who is very close to me
and it is not something new. He is a real friend, representing the true meaning of this word. I would tell you a secret, in my office in Paris I don’t have photos of the trophies, but I just have one photo with my son Nicolas, Michelle and Michael: they are my family». And what about the origins of your friendship with our co-citizen Enrico Gelpi, you appointed Vice President and FIA Ambassador? «First of all I like to say that my friend Gelpi did a very good job in the coordination of this Conference Week in Como. The strength of a team is in the common goals, in the passion and in the motivation, these qualities are very important and I think that Enrico expresses them very well. We met when I was at the Ferrari and I immediately understood his passion for Motor Sport». Then we have the same point of views, then during the electoral campaign I could appreciate his professional skill and organization ability».
Jean Todt and Michelle Yeoh are well known all over the world; they share their lives and ...solidarity too. Jean Todt is Vice President of the ICM Foundation - brain and spinal cord research Institute - and Michelle Yeoh is Ambassador of a series of institutions: ANFAR, Force of Nature, Hong Kong Cancer Foundation and ICM. How can you combine professional with human commitments? «I believe that the initial philosophy is a very simple but important concept: when you had a successful life, you have to help other people. It’s true, with Michelle we stay together in quite a lot of charity events. Anyway most of them are linked to the activities of FIA or with our professional or personal history. Michelle never stayed apart, she always gave new life and new motivations, showing a strong attitude, which is well combined with her position as an Ambassador of the campaign Make Roads Safe, the instruments of the Ten-year for Road Safety under the aegis of the UN».
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foto Sergio Baricci
ENRICO GELPI
...ha una MARCIA in più! INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE
Enrico Gelpi, avvocato comasco con una grande passione per i motori, coltivata fin da bambino, oggi ricopre due ruoli di rilevanza internazionale nel mondo dell’automobilismo. Un comasco ai vertici dell’Aci e della Federazione Internazionale dell’Automobilismo. Come ha raggiunto questi prestigiosi obiettivi? «Certamente la passione fin da piccolo per l'automobilismo sportivo, soprattutto per i rally e per l'automobile in generale, è stato il motivo principale per il quale dopo aver fatto il pilota di rally, il dirigente di scuderia, l'ufficiale di gara e l'organizzatore, mi sono avvicinato all'Automobile Club di Como fino a diventarne presidente nel 1997. Questa esperienza mi ha consentito di vivere più direttamente il mondo dell'ACI, di occuparmi di automobilismo sportivo in Italia come dirigente e poi come vice presidente della Commissione Sportiva Automobilistica Italiana. Eletto presidente dell'ACI nel dicembre 2007, ho cominciato a conoscere anche gli ambienti internazionali della FIA dove la mia esperienza sportiva e la professione di avvocato mi hanno consentito di accogliere
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l'invito di Mosley prima e di Jean Todt poi di entrare nella loro squadra di governo. Todt poi mi ha voluto anche come suo vice presidente per lo sport, e recentemente come membro della commissione ristretta per la revisione dello statuto FIA e del gruppo di lavoro per la riforma della giustizia sportiva e delle procedure disciplinari istituito dopo il caso Briatore». Il tema della sicurezza sulle strade è sicuramente il più scottante ed il più attuale. Come pensate di procedere al fine di arginare questa problematica? «L'ACI si impegna fortemente in questa battaglia contro l'incidentalità stradale, che è prima di tutto una battaglia di civiltà, sia sensibilizzando Governo e Parlamento, sia organizzando eventi nazionali sul tema, sia con iniziative dirette sul territorio, in collaborazione con le istituzioni locali e il mondo della scuola. Proprio da qui bisogna partire per creare una nuova cultura della sicurezza stradale, più responsabile e sicura. Da qui i progetti per un nuovo concetto di autoscuola, la guida accompagnata a 17 anni e i corsi di guida sicura entro tre anni dal conseguimento della patente».
A destra, Jean Todt e Enrico Gelpi ricevono un riconoscimento durante l'innaugurazione per il rinnovamento della sede dell'ACI di Como in viale Masia; tra le autorità presenti, il comandante provinciale dei Carabinieri, Colonnello Luciano Guglielmi e il vice comandante provinciale, Maggiore Donato Di Gioia On the right, Jean Todt and Enrico Gelpi got the award during the inauguration after the restoration of the ACI headquarters in Como, viale Masia; among the authorities, the provincial commandant of the Carabinieri, the Colonnel Luciano Guglielmi and the provincial vice-commandant, the Major Donato Di Gioia
Il nostro territorio mostra evidenti lacune dal punto di vista infrastrutturale. Crede che questo rappresenti un forte limite a livello turistico? «Il gap infrastrutturale del nostro territorio certamente penalizza lo sviluppo turistico, basti pensare che si impiega di più ad arrivare a Como dagli aeroporti milanesi che a Milano dai principali Paesi europei. Per non parlare della transitabilità delle strade che costeggiano il lago, in particolare della Regina che da Argegno a Menaggio è assolutamente inadatta a sopportare i flussi turistici: urge più che mai la variante della Regina almeno fino a Tremezzo e noi ci siamo mossi e ci muoveremo per sollecitare i decisori politici e l'ANAS proprietaria della statale». Lei ha il merito di aver portato a Como, la sua città, un evento come la “FIA Conference Week”, con la presenza di circa 350 delegati provenienti da oltre 180 paesi. Che valore ha, anche a livello turistico e di immagine, questa scelta? «Come presidente ACI e come comasco sono stato molto orgoglioso e soddisfatto di avere portato in Italia, a Como, questo
evento FIA, unico evento FIA di tale importanza in Europa quest'anno; una manifestazione che oltre ad un indotto economico diretto per il sistema degli alberghi, dei ristoranti e della logistica, ha avuto ricadute positive anche per il commercio: abbiamo acquistato dal Comune e regalato a tutti i delegati e accompagnatori 400 Comocard per gli sconti per gli acquisti nei negozi, che mi risulta siano state molto utilizzate». Come si è comportata la nostra città di fronte a questo importante impegno? Quali i pregi e quali i difetti dell’accoglienza sul nostro lago? «La risposta delle istituzioni locali è stata positiva e grande è stato il sostegno del mondo economico, a cominciare dalla Camera di Commercio, dall'Unione Industriali e da Villa Erba. La stampa ha dato all'evento un grande spazio, moltiplicando gli effetti positivi sulla ricaduta per la città; i servizi logistici sia su gomma che via lago (il mitico Tassel, io ho voluto solo operatori comaschi) sono stati molto apprezzati dai convegnisti, e i tanti appuntamenti culturali e artistici di questo periodo, le bellezze architettoniche e paesaggistiche della città e del lago hanno fatto
il resto, lasciando i nostri ospiti affascinati da tanta bellezza, con il tempo finalmente mite che ci ha dato una mano». Che valenza può avere a livello turistico un evento sportivo automobilistico come il Gran Premio di F1 di Monza? «Il Gran Premio di formula 1 a Monza non è solo il principale evento motoristico in Italia, ma è un formidabile attrattore di turismo e generatore di benefici economici per Monza ma anche per la Lombardia - è stato calcolato un ritorno di decine di milioni di euro - e l'intera Italia, anche per la copertura mediatica mondiale di cui gode». Qual è la sua opinione in merito ad un eventuale cambio di circuito, da Monza a Roma del GP di F1? «Per l'ACI, che ricordo è la federazione sportiva nazionale dell'automobile del CONI, il gran premio d'Italia di formula 1 è e resterà uno solo: quello di Monza. Se si farà quello di Roma, nel 2013, sarà un'altra cosa, non in competizione né tanto meno in alternativa con Monza, storico circuito, permanente tempio dell'automobilismo sportivo mondiale e patrimonio non solo di Monza, ma direi di tutti gli appassionati italiani.
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Sopra, Jean Todt al volante della Scuola guida di nuova generazione "Ready 2 go"; sotto, mentre lascia il suo autografo; tra le autorità presenti il Colonnello Rodolfo Mecarelli, Comandante provinciale della Sesta Legione della Guardia di Finanza; a destra, S.E. il Prefetto di Como, Michele Tortora, al volante del simulatore di guida
Above, on the left, at the wheel of the Driving School of new generation Ready 2 go"; below, the visit of Jean Todt to the restored headquarrters of ACI in Como; on the right, S.E. the Prefect of Como, Michele Tortara, at the wheel of the driving simulator
...is a CUT above! Enrico Gelpi, lawyer in Como, has a great passion for cars since he was a child, today he has two important roles in the world of cars. A man from Como at the highest level of Aci (Italian Car Association) and of the FIA (International Car Federation). How did you reach these prestigious goals? «For sure the passion for sports cars since I was a child played a big part, first I was a rally driver and then I was the manager of the racing stable, the competition officer and the organizer, I got close to the Car Club of Como and in 1997 I became the president. This experience allowed me to live more directly the world of the ACI, to deal with auto; racing in Italy as a manager and then as a vice-president of the Italian Sports Car Committee. In December 2007 I was elec-
ted president of the ACI, so I started to get to know the international events of the FIA, there my sports experience and my job as a lawyer allowed me to welcome the invitation of Mosley before and Jean Todt after to be part of their team». The theme of the safety on the roads is surely the most tricky and the most actual. How do you think you can face this problem? «The ACI has a strong commitment in this battle against the car accidents, first of all it is a battle of civilization, the Government and the Parliament have been involved, but the organization of national events is important too, we promoted initiatives on the territory and collaborations with local institutions and schools». You have the merit you brought the event "FIA
Conference Week" in Como, your city. There were 350 delegates coming from over 180 countries. What is the value of this choice from the tourist and from the image point of view? «As a president of ACI and as a man from Como I was proud I brought this event in Italy, in Como. This is the most important event of FIA in Europe this year; it represented an important economic value for hotels, restaurants and logistics». What is the value of a sports event as the F1 GP of Monza from the tourist point of view? «The F1 GP of Monza is not just the main car racing event in Italy, but it also attracts tourists and it brings economic advantages for Monza, but also for the whole Lombardy region and for Italy, thanks to the media supports it has».
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foto Francesco Corbetta
PEOPLE
jean-marc droulers
Parola d'ordine:
ECCELLENZA INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE
di Daniele Brunati foto Archivio Villa d'Este
Quando si parla del Grand Hotel Villa d’Este, il pensiero corre inevitabilmente anche all’immagine di un gentleman charmant, un manager 5 stelle super lusso, lungimirante nelle scelte e determinante nelle strategie, che si trova a dirigere da molti lustri “l’albergo migliore del mondo”, così come l’ha definito la rivista Forbes nel 2009. Si tratta di JeanMarc Droulers al quale chiediamo subito di toglierci una curiosità: la sua professione è stata una libera scelta, una vocazione o un caso? «Assolutamente un caso dovuto alla morte di mio padre nel 1966. Avrei voluto approdare all’alta amministrazione francese, sbocco naturale dei miei studi all’università di Parigi, e mi trovai, invece, a trasferirmi all’Università Bocconi di Milano ove conclusi i miei studi e
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ad entrare all’inizio del 1967 nel Consiglio di Villa d’Este con una funzione esecutiva. Questo cambiamento, che giudicavo all’epoca sorprendente, mi ha reso, però, negli anni, molto felice, regalandomi enormi soddisfazioni». Mantenere sempre ad un livello di assoluta eccellenza il marchio di Villa d’Este presuppone la realizzazione di un'illuminata strategia commerciale e turistica. Quali sono i punti fermi che permettono di ottenere un tale risultato? «Il mestiere di albergatore è anche, similarmente all’attività della “padrona di casa”, basato sulla costante attenzione nei confronti degli ospiti, dei collaboratori e di tutti i dettagli che fanno la differenza. E’, però, inoltre fondamentale capire quali saranno le ten-
denze del mercato e riuscire ad anticiparle in modo di essere precursore mantenendo così viva l’attenzione della clientela». Storico albergo di lusso comasco, ha passato epoche, ma soprattutto, generazioni diverse. La clientela, ovviamente subisce le mode del momento e le storie che la circondano. Come ha fatto Villa d’Este a rimanere sempre al passo con i tempi? «Dagli anni ’60 la clientela di Villa d’Este si è considerevolmente ringiovanita e trasformata. E’ vero che, da un lato, l’essere ricco non è più un privilegio della vecchiaia: l’emergere di nuovi settori tecnologici ha fatto sì che anche persone giovani abbiano raggiunto sufficiente benessere per frequentare alberghi di lusso. Comunque, il nostro Villa d’Este ha saputo evolversi aprendosi a clientele assai
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foto Augusto Santini
Above, panoramic views of Villa d'Este; in the following page Jean-Marc Droulers in his studio in Villa d'Este
Sopra, vedute panoramiche di Villa d'Este; nella pagina seguente, Jean-Marc Droulers nel suo studio a Villa d'Este
differenti, ripeto, di quelle che lo frequentavano in passato e ciò grazie ad essere stati tra i primissimi Alberghi di lusso ad introdurre una grande gamma di attività sportive riunite sotto lo Sporting Club, poi a creare numerose sale congressuali e di riunione, offrendo a questo particolare tipo di clientela già all’inizio degli anni ’70 un insieme di servizi considerati all’avanguardia. Ricordo poi i grandi eventi che cadenzano la stagione di Villa d’Este, ieri le fiere tessili Idea Biella ed Idea Como, oggi i Convegni Ambrosetti, il Concorso d’Eleganza Villa d’Este ed il World Wine Symposium, che fanno di Villa d’Este un centro di attrazione di importanza mondiale». Ma Villa d’Este aveva anche un’appendice: il Golf Club. Come è nata l’idea di venderlo? «Negli anni ‘30 avere un golf rappresentava una novità assoluta, negli anni ’70 non lo era più, a meno che il golf non fosse sotto le finestre dell’albergo. Così, non essendo capace di portare il golf sulla porta di casa, abbiamo deciso di creare buoni rapporti con i green che si erano creati negli anni sul territorio, anche per gratificare il golfista che cerca sempre nuovi stimoli e tracciati diversi». Alfred Hitchcock, i duchi di Windsor, Vittorio Emanuele, Elisabeth Taylor, Frank Sinatra, Barbra Streisand, Madonna, John Kennedy, Churchill, lo Scià di Persia, Ma-
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ria Callas e Onassis, solo per citare alcuni personaggi del jet set internazionale che vi hanno soggiornato, per non parlare del parterre politico di altrettanta risonanza. La privacy è sovrana a Villa d’Este ma, per i nostri lettori, ci svela un aneddoto curioso? «Ricordo un episodio relativo alla visita di un ministro del governo Chirac, arrivato sul lago di Como in elicottero, dimenticandosi della dogana, ma atterrando direttamente a Villa d’Este. Pochi minuti dopo il suo atterraggio, un notevole dispiegamento di forze dell’ordine ha fatto il suo ingresso al Grand Hotel. Ovviamente tutto si è ricomposto in breve tempo». A pieno titolo si può affermare che la fama di Villa d’Este nel mondo è stata determinante per la promozione del nostro lago. Nel futuro pensa che manterrà ancora il ruolo di ambasciatore del nostro territorio? «Certamente siamo stati determinanti per la promozione del lago e nell’attirare delle nuove clientele, non solo nel nostro settore lusso ma anche per gli Alberghi di categoria 3 e 4 stelle. Vi è stato un periodo a partire dagli anni ’50 durante il quale, per le sue mete di villeggiatura, la clientela guardava più al mare che al lago. Questo aveva un po’ una reminiscenza di vacanze vecchie, noiose; abbiamo
fortemente contribuito a cambiare questa immagine sottolineando, inoltre, che i nostri luoghi offrono ciò che non offre più il mare, ossia la serenità senza l’affanno di voler riempire troppo le giornate e le serate. Il nostro territorio, infatti, non è adatto ad un turismo di massa ma ad un turismo di qualità indipendentemente dalla categoria dell’Albergo che va a scegliere». Come è vero che Villa d’Este ha reso noto il lago di Como all’estero, crede sia altresì vero che il Lago di Como abbia avuto la sua parte nel successo di Villa d’Este? «È assolutamente una relazione interattiva. Già all’inizio del XIX secolo il centro del lago era una delle mete favorite del turismo straniero che vi trascorreva dei lunghi periodi di villeggiatura. Basta ricordare quante entusiaste descrizioni furono fatte da celeberrimi scrittori romantici così da suscitare la curiosità e l’interesse dei loro connazionali. Allo stesso tempo, però, Villa d’Este -grazie alla sua storia risalente al Rinascimento- è diventata Monumento Nazionale già nel lontano 1907 ed ha saputo inserirsi perfettamente nella magnifica cornice del Lario, diventando così un luogo di eccezione». Insomma, un ottimo matrimonio nel quale il ruolo principale è affidato alle persone. «Per far scorrere un fiume ci vogliono tante gocce d’acqua».
foto Jonathan Backer
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Sotto, l'AD di Villa d'Este mostra orgoglioso lo stemma dell'hotel più bello del mondo foto Vasconi
Below, the manager of Villa d'Este proudly shows the symbol of the best hotel in the world
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EXCELLENCE
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When speaking to Jean Marc Droulers, CEO of the Villa d’Este Group, you immediately understand the image of a five star luxury manager; in this case, who oversees ‘the world’s best hotel’ as Forbes named Villa d’Este in 2009, but was this his vocation or simply a case of being at the right place at the right time? «For sure it was a case of happenstance, due to the death of my father in 1966. I would have worked in the high levels of the French administration, but was brought in to join the Board of Villa d’Este in 1967». How has Villa d’Este always maintained the delicate balance between tradition and modernity? «Villa d’Este has evolved over time by learning from and listening to the needs and comments of its very discerning guests. It was one of Europe’s first luxury playgrounds and continues to offer the same ambience for those choosing to savor the Italian lifestyle that it helped to define in the last century».
Villa d’Este also had something more: the Golf Club. Then it was sold; why this decision? «In the 30’s Golf was a novelty, an attraction. In the 70’sit became an activity. Not having the topographical landscape to build the course on site, it made more sense to develop great relationships with courses in the area to offer a broader choice to our guests. That being said, the Villa d’Este Golf Course is still one of the loveliest and most challenging in Italy». Villa d’Este made Lake Como famous abroad, do you think that Lake Como played a part in the success of Villa d’Este? « It is a mutually beneficial circumstance. Since the early 19th century, Lake Como was a favorite destination for foreign tourists and European aristocracy. When the Villa d’Este became a national monument in 1907, it became a destination unto itself, thereby helping to draw varied types of people from around the world to Lake Como».
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EVENTI
Villa d’Este
Concorso d'ELEGANZA di Roberta Brucato foto Archivio BMW, Archivio Brucato
Il Concorso d’Eleganza Villa d’Este è ormai da anni un appuntamento irrinunciabile per gli appassionati di automobili e non, che attrae -edizione dopo edizione- i più qualificati collezionisti provenienti da ogni parte del mondo. Anche quest’anno, il Concorso d’Eleganza ha radunato, nella magnifica cornice di Villa d’Este prima e di Villa Erba poi, meravigliosi modelli che hanno segnato sei decadi di storia dell’automobile. Come da tradizione, alle ore 14.30 di sabato 24 Aprile, la parata si è svolta nei fastosi giardini di Villa d’Este davanti ad un eminente areopago di giurati ed al pubblico. Quest’ultimo ha poi attribuito per referendum l’ambito premio “Coppa d’Oro Villa d’Este” all’americano John Bookout Jr., proprietario della Maserati A6GCS del 1955. Un particolare riguardante
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questa splendida vettura: ne furono realizzati solo tre esemplari. Il premio è stato consegnato dal Dr.Jean-Marc Droulers, Amministratore Delegato di Villa d’Este ed artefice della ripresa del Concorso d’Eleganza nel 1995, dopo alcuni anni di oblìo. Di consueto, domenica 25 Aprile la manifestazione si è spostata a Villa Erba, con la parata riservata al grande pubblico. Più di 5000 i biglietti staccati per ammirare e fotografare in libertà le protagoniste dell’evento. La vettura storica vincitrice del “BMW Italia Trophy”, premio assegnato questa volta dalla Giuria, è stata la Talbot- Lago T150 C SS del 1938 appartenente all’americano Oscar Davis, una Teardrop Coupé, carrozzata da Figoni e Falaschi, e caratterizzata da linee rotonde e filanti create nel cosiddetto disegno “a goccia” (Te-
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A lato, Jean-Marc Droulers posa a fianco della Packard 12 cilindri del 1937 che fu di proprietà del padre, Marc Droulers. Nelle foto, immagini delle premiazioni del Concorso d'Eleganza a Villa D'Este On the left, Jean-Marc Droulers with the Packard 12 cylinders of 1937, which was property of his father, Marc Droulers. In the photo, images of the prize giving during the Concorsso d'Eleganza of Villa d'Este
ardrop appunto). La manifestazione si è poi conclusa, come tradizione vuole, con la raffinata Cena di Gala a Villa d’Este ed i fuochi d’artificio. Nonostante alcune novità introdotte quest’anno (un “incontro sul Design”, tenuto dalla signora Verena Kloos, Head of BMW Group Design’s Context – Design Studio for Advanced Development e l’esibizione di auto anfibie sul Lago di Como con giri di prova facoltativi), il Concorso d’Eleganza ha mantenuto inalterato il suo spirito e le linee guide che lo hanno ispirato sin dal suo esordio nel lontano 1929, ovvero mettere in rilievo la capacità dell’industria automobilistica di coniugare la bellezza, l’eleganza e la perfezione tecnica delle automobili presentate. Queste caratteristiche conferiscono al Concorso il carattere di un vero e proprio Salone che presenta una rassegna eccezionale di autovetture storiche, completata da Concept Cars e Prototipi che evidenziano l’evoluzione del design. Come spiega il Presidente di Giuria, Lorenzo Ramaciotti, “il Concorso di Villa d’Este vuole essere un vero concorso dell’eleganza, focalizzando in modo particolare il proprio giudizio sul valore estetico delle vetture concorrenti. Le automobili sono giudicate soprattutto per l’impatto che suscitano e per l’importanza che il loro stile ha avuto nella loro epoca”. Una nota di colore di questo Concorso d’Eleganza: la magnifica Packard 12 cilindri del 1937, una delle rare coupé carrozzate direttamente dalla casa e presentata dal Dr. Nicola Bulgari, era di proprietà di Marc Droulers (padre del Dr. Jean-Marc Droulers), che fu Presidente della Società Villa d’Este dal 1963 al 1966. Se quest’anno siete stati tra i pochi ad aver perso tutto questo, segnatevi allora in calendario l’edizione 2011 di questo straordinario evento, che si sposterà dal tradizionale mese di Aprile a Maggio.
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Nelle foto, immagini delle premiazioni del Concorso d'Eleganza a Villa D'Este In the photos, some moments of the prize giving of Concorso d'Eleganza of Villa d'Este
Villa d’Este
Concorso d'ELEGANZA The Concorso d’Eleganza Villa D’Este has become an important annual appointment for those who have a passion for cars. Year after year, collectors from all over the world descend on Lake Como to put on show their prized autos or simply to view others’ masterpieces. As is tradition, at 2.30 pm on Saturday 24th April, 2010, the parade took place in the enchanting gardens of Villa d’Este in front of an eminent jury and of public spectators. The top prize, the “Coppa d’Oro Villa d’Este ” was awarded to the American John Bookout Jr., owner of the Maserati A6GCS (1955). On Sunday 25th April, the event moved to Villa Erba, where all of the entrants are on view for the general public. Another American took home a prize, the “BMW Trophy Italia”, which was given to American Oscar Davis for his Talbot- Lago T150 C SS (1938), a Teardrop Coupé. The event closed with a gala dinner at the Villa d’Este, complete with a lovely fireworks display. Despite some new features added to this year’s edition, such as a “Workshop on Design” hosted by Mrs. Verena Kloos, Head of BMW Group Design's Context - Design Studio for Advanced Development and an exhibition of amphibian cars, the Concorso maintained the same spirit and guidelines that inspired its debut in 1929, that is to bring together the beauty, elegance and technical perfection that the automobile industry is capable of achieving. This year’s Concorso also saw a ‘welcome home’ of sorts. The 12 cylinder, Packard 1507 (1937), a rare coupés fitted with a body manufactured in the factory, that was entered into competition by Nicola Bulgari, but was once owned by Marc Droulers, President of Villa d’Este S.p.A from 1963to 1966 and father of current CEO, Jean-Marc Droulers.
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PEOPLE
ROBERTO ANTINOZZI
Prima di tutto...
la SALUTE
di Daniele Brunati foto Carlo Pozzoni
Magic Lake incontra Roberto Antinozzi, ora direttore generale dell’Asl di Como e un uomo da sempre molto attento alle problematiche della città. Lo incontriamo per un bilancio sulla sua carriera, per uno sguardo al futuro e per approfondire tante tematiche care al territorio, come il nuovo ospedale e la sicurezza sulle strade. La Costituzione definisce la tutela della salute come un diritto fondamentale dell’individuo e un interesse della collettività. Come assolve a questo diritto l’ASL da Lei diretta? «La “mission” della ASL è proprio quella di interpretare con strumenti metodologici, validati dall’evidenza scientifica soprattutto
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per quanto riguarda lo studio degli aspetti epidemiologici, le condizioni di bisogno di salute dei cittadini della provincia di Como. Si parla, pertanto, di benessere psico-fisico, di prevenzione, di diagnosi e cura, del mantenimento, insomma, dello stato di salute in tutti i momenti della vita, della necessaria azione di contrasto preventivo all’insorgenza di patologie, della diagnosi e delle terapie necessarie se lo stato di salute viene meno: non una ASL che solamente cura, quindi, ma un’azienda sanitaria che, come priorità, ha proprio la salvaguardia dello stato di salute, inteso come una condizione fisica e psichica da mantenere. E’ questo il concetto base che guida l’attuazione di una serie di azioni rivol-
A destra, prof. dott. Giuseppe Laria, prof. dott. Roberto Antinozzi e prof. dott. Raffaele Giura On the right, doctor Giuseppe Laria, doctor Roberto Antinozzi and doctor Raffaele Giura
te proprio alla persona. Il che vuol dire mettere in campo direttamente le attività di prevenzione sanitarie e socio-sanitarie rivolte a modificare, migliorandoli, quegli stili di vita che portano inesorabilmente all’insorgenza di malattie. Quanto sopra non solo creando alleanze con le associazioni che nel territorio si occupano di prevenzione ma, anche, quando la salute viene meno, garantire i necessari servizi, qualitativamente elevati e quantitativamente adeguati, di diagnosi e cura. Ecco, allora, le contrattazioni con le realtà ospedaliere e ambulatoriali del territorio provinciale, con le residenze per anziani, con le strutture che si occupano di disabili per creare quella rete di servizi, sotto la regia della ASL, per soddisfare i bisogni della persona posta al centro del sistema». Dalla carica di Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna a quella di Direttore Generale dell’Asl: un breve bilancio di queste due esperienze professionali prestigiose. «Due esperienze solo apparentemente diverse. Ci si occupa sempre di salute: l’esperienza in Azienda Ospedaliera Sant’Anna mi ha permesso di perfezionare il momento della cura, di migliorare e razionalizzare i servizi di un sistema sanitario che stava profondamente cambiando. Mi ha dato grosse soddisfazioni di cui ho fatto tesoro e di cui cito una tra tutte: l’aver avviato la costruzione del nuovo
ospedale. Ora tutto ciò che ho potuto osservare in ospedale mi è utilissimo nel ruolo di Direttore Generale della ASL perché ho esattamente presente anche il punto di vista di chi, a partire dalla fase programmatoria, deve poi applicare, giorno per giorno, come accade in ospedale, le regole per poter tenere testa ai bisogni. C’è, poi, un argomento, in particolare, che mi ha appassionato: quello della cronicità, della fragilità e della disabilità che necessita di altrettanta attenzione rispetto alla fase acuta di una malattia». Quali sono i cambiamenti più importanti che sono avvenuti nella Asl da quando Lei la dirige? «Forse la domanda andrebbe fatta ai cittadini che, quotidianamente, si rivolgono ai nostri servizi, ma di una cosa sono certo: ho cercato e cerco tutti i giorni di favorire l’ascolto dei reali bisogni della gente, soprattutto di quelle necessità nascoste che difficilmente si manifestano ma che sono forse più importanti, diffuse e urgenti di quelle urlate, magari, attraverso rimostranze ai giornali. Quei bisogni delle persone che vivono esperienze talvolta drammatiche e che in me possono trovare un sicuro alleato». Tra qualche mese sarà operativo il nuovo ospedale che l’ha vista protagonista sin dagli inizi. Quale impatto avrà nei confronti della Asl? «Come ho detto prima, uno dei momenti più
belli della mia passata esperienza alla guida del S. Anna è stata quello della posa della prima pietra del nuovo ospedale, avvenuta superando le difficoltà che tutti conosciamo. E ora che la costruzione è ultimata, mi sento partecipe di un’opera fondamentale per i comaschi, che è destinata a far parte dei loro discorsi e della loro vita. Sono contento ora di stare alla guida della ASL, perché è proprio alla ASL che compete l’integrazione dei servizi del nuovo ospedale con quelli esistenti o da realizzare sul territorio provinciale. E', se si vuole, il completamento di un percorso, di cui il nuovo ospedale è una tappa fondamentale». Come definisce il rapporto tra il cittadino e la Asl di Como? E nei confronti del turista come si pone la Asl? «Le persone stanno cominciando a vedere l’ASL non più come luogo spesso burocratico, che nell’immaginario era visto come un ”timbrificio” generatore di code e di complicazioni, ma come un insieme di professionisti amici, che vanno incontro ai problemi della gente per risolverli insieme. E’ in questa direzione che si sono avviate iniziative importanti, con l’impulso determinante della Regione Lombardia. La Carta Regionale dei Servizi costituisce una vera e propria rivoluzione nei rapporti tra le persone e i servizi sanitari: dando l’opportuno consenso al trattamento dei dati ognuno può, dal computer di casa, eseguire una serie di operazioni che prima richiedevano code e spostamenti, cambiare
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A sinistra, il manifesto della campagna di prevenzione contro l'abuso di alcol sostenuta dall'ASL di Como On the left, the poster of the prevention campaign against the abuse of alcohol, supported by the ASL of Como
il medico di famiglia, vedere i propri esami clinici e, fra poco, prenotare le visite e gli esami, cosa già possibile, al momento, nella farmacia sotto casa. Per i turisti che ci visitano, nei mesi di luglio e agosto, assicuriamo ambulatori nelle località di maggior richiamo turistico, in cui i medici operano proprio per evitare disagi a quegli ospiti del nostro territorio che necessitano di ricette o prescrizioni. Non solo, tutta una serie di attività è al servizio del turista: ad esempio, verifichiamo la balneabilità delle acque dei nostri laghi, esercitiamo un’attività di vigilanza sugli alberghi e sui ristoranti al fine di garantire le condizioni igieniche, vigiliamo, persino, sulla commestibilità dei funghi raccolti nei nostri boschi, con un apposito Ispettorato micologico. Per i nostri concittadini che, invece, si recano all’estero, abbiamo attivato una specifico servizio di consulenza per i viaggiatori internazionali che consiste in counseling specifici per i Paesi di destinazione, con le opportune vaccinazioni e gli indispensabili consigli sulle misure igieniche necessarie». Numerose sono le campagne di sensibilizzazione e di prevenzione che l’Asl ha cercato di realizzare in collaborazione con gli altri enti istituzionali, da “Non ti bere la patente” a “Spazio in-dipendenze giovanili”, a “Scegli la sicurezza, più sai meno rischi”. Sono stati raggiunti dei risultati significativi? Quali altre campagne vorrebbe promuovere? «Il problema delle dipendenze ha contorni nuovi e sempre più ampi. La ricerca, commissionata all’Istituto Mario Negri di Milano negli anni 2008 e 2009, che ha riguardato la presenza di metaboliti di droghe limitatamente alle acque in entrata al depuratore cittadino, ci conferma una realtà estremamente preoccupante: per il consumo di sostanze, Como si posiziona al pari di città come Milano o Londra. L’uso di sostanze si è diffuso tra i giovani in modo capillare, coinvolgendo fasce d’età sempre più basse. Occorrono decise azioni di contrasto e di prevenzione, in sinergia con gli altri enti territoriali, promuovendo la partecipazione attiva dei giovani. Il progetto "Scuola: luogo di prevenzione" ha coinvolto finora più di 1000 studenti; più di 600 i partecipanti agli eventi nel contesto di “ Musica in rete”, realizzato con la Provincia di Como. “Non ti bere la patente” - rivolto a 5000 studenti di 10 scuole, con il Comune di Como -, “Scegli la sicurezza, più sai meno rischi”, “Drugs on street: no crash in Como” sono invece le iniziative di prevenzione degli incidenti stradali, collegati molto spesso con l’uso di sostanze, sempre rivolte ai giovani. Inoltre, sono stati effettuati appositi corsi di
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Sopra, Roberto Antinozzi in occasione della "Posa della prima pietra" del Nuovo Ospedale di Como. Sul palco, da sinistra, S.E. Alessandro Maggiolini, già vescovo di Como; Roberto Formigoni, presidente Regione Lombardia; Stefano Bruni, sindaco di Como e Carla Porta Musa
formazione agli insegnanti delle autoscuole, come iniziativa promossa nell’ambito del Tavolo Permanente per la Sicurezza Stradale istituito presso la Prefettura di Como. Dalla fine dell’anno è stato attivato un ulteriore nuovo servizio: lo “Spazio In-Dipendenze Giovanili”, rivolto ai giovani segnalati dalle forze dell’ordine per consumo di sostanze. Più di 140 giovani ne hanno già usufruito nei primi sei mesi di attività. Una ulteriore nuova proposta consiste nell’avvio di due unità mobili “Giovani e Divertimento”, per il contatto con consumatori di droghe e alcool nei loro contesti di incontro ed aggregazione». Chi è e come vede il futuro Roberto Antinozzi? «Una persona che al mondo della sanità è stato sempre legato: per anni ho svolto l’attività di medico di laboratorio, fino diventarne primario, sempre al S. Anna e, poi, dopo la fase di Direttore Sanitario, sono arrivato alla Direzione Generale dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e quindi della ASL. Oltre ad essere molto orgoglioso della carriera che ho avuto, mi sento anche di affermare che ho avuto l’opportunità di acquisire una discreta conoscenza del territorio e dei suoi problemi. Questa esperienza, tuttavia, deve sempre prepararsi alle nuove sfide e, personalmente, non ho ancora voglia di smettere di imparare».
Above, Roberto Antinozzi during the "Laying of the first stone" of the Nuovo Ospedale in Como. On the stage, from the left, S.E. Maggiolini, former bishop of Como; Roberto Formigoni, president of the Lombardy region; Stefano Bruni, mayor of Como and Carla Porta Musa
HEALTH
first of all
Magic Lake meets Roberto Antinozzi, now he is the general manager of the ASL (Local Health Authority) in Como and he has always been very attentive to the problems of the city. The Constitution defines the guardianship of the health as a fundamental right of the individual and as an interest of the collectivity. How does the ASL you direct acquit to this right? «The goal of the ASL is to interpret the conditions of health need of the citizens with methodological instruments, which are acquired thanks to the scientific evidence,. The ASL doesn’t just have to treat the patient, but it is a Health Service that among its priorities has the safeguard of the health, which is meant to be a physical and psychic condition to be maintained». From the position of General Manager of the Sant'Anna Hospital to the one of General Manager of the ASL: give us a brief consideration of these two professional experiences. «These are two experiences that are only appa-
rently different. It always deals with health: the experience in the Sant'Anna Hospital allowed me to improve the moment of the care, to improve and to rationalize the services of a sanitary system that was changing. I got important satisfactions, of which I quote just one among the others: the beginning of the construction of the new hospital. Now all I had be able to observe in the hospital is useful for me, as I have the role of general manager of the ASL». What are the most important changes that happened in the ASL from the time you direct it? «It’s just one thing I am sure of: I looked and still look every day to listen to the real needs of people, above all of those hidden needs which they hardly come out, but that are more important, common and urgent of those written in the newspapers». In a few months the new hospital, you were protagonist of, will be operative. What is the impact it will have towards the ASL? «One of the most beautiful moments of my experience at the S. Anna was the laying of the first stone. I am happy to direct the ASL now, because the ASL carries out the integration of the services of the new hospital with the existing ones or future ones in the province of Como».
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A sinistra, sopra, Roberto Antinozzi con il campione di calcio Gianluca Zambrotta; sotto, con Piercesare Bordoli, presidente Famiglia Comasca, in occasione della presentazione del progetto di restauro della quadreria dell'ospedale Sant'Anna di Como Above, on the left, Roberto Antinozzi with the soccer champion Gianluca Zambrotta; below, with Piercesare Bordoli, president of the association Famiglia Comasca, on the occasion of the painting restoration project of the hospital Sant'Anna in Como
How is the relationship between the citizens and the ASL of Como? And what is the position of the ASL towards the tourist? «People are starting to see the ASL not as a bureaucratic place anymore, but as a staff of professionals who meet the people needs. For the tourists, in July and August, we grant ambulatories in the most important tourist places, so the doctors can avoid uneasiness to that guests of our territory that need recipes or prescriptions. Moreover, there is a whole series of activities at the tourist’s disposal: we check the quality of the lake water, we send controls to hotels and restaurants, in order to guarantee the hygienic conditions, we also check the edibility of the mushrooms picked in our area. Instead for our citizens who go abroad, we have a specific consulting service for international travellers». The ASL organized numerous campaigns of sensitization and prevention in collaboration
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with other institutional corporate bodies, for example “Don’t drink your license”, “Space young in-pedendences” or “Choose safety, the more you know, the less you risk”. Did you reach some important results? Are there other campaigns you want to promote? «The research, commissioned to the Istituto Mario Negri of Milan in 2008 and 2009, was about the presence of metabolite of drugs in the waters entering the city purification plant; it underlines that for the consumption of substances Como is on equal footing with cities just like Milan or London. The project "School: place of prevention" involved more than 1000 students till now; more than 600 the participants to the events in the context of "Music online." Instead “Don’t drink your license”, “Space youth inpedendences” or “Choose safety, the more you know, the less you risk” are initiatives to prevent road accidents». Starting from the end of the
year a new service has been activated: "Space Youth In-dependences", it is dedicated to the young people known by the police for drug consumption. Another new proposal consists in the start of two Mobile Unities "Young people and Fun", to have a contact with drug and alcohol consumers in their meeting and aggregation places». Who is Roberto Antinozzi and how does he see the future? «I am a person who has always been tied to the world of the health: for different years I was Physician of Laboratory, until I became Head of Hospital Department at the S. Anna and then, after the phase of Sanitary Manager, I have reached the General Direction of the Sant'Anna Hospital and therefore of the ASL. This experience, nevertheless, aims at getting ready for the new challenges and, personally I still want to learn».
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Our association gathers the best hotels in Como, Cernobbio, Moltrasio and Tremezzo. It acts as an important institution, through concrete actions, for promoting and developping lake Como Turism. C.I.A. offers services in hotel logistics to organize large events in Villa Erba and in the surrounding territory. In addition, the association works in close collaboration with all institutions, both public and private, that are committed to improve the quality of the destination “Como and its lake” around the world.
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TERRITORIO
Nella foto, veduta aerea del Monte Bisbino e del territorio circostante In the photo, a view of Mount Bisbino and of the surrounding area
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foto Alberto Locatelli
BISBINO di Renata Romano foto Matteo Bigi
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Sotto, veduta panoramica di Como dal Monte Bisbino Below, a panoramic view of Como from the Mount Bisbino
Il monte Bisbino è da sempre la stazione meteo per eccellenza dei comaschi: infatti, un antico proverbio ci raccomanda che “se il Bisbino ha il cappello (ovvero una nuvola sulla cima), bisogna prendere l'ombrello”. Questo interessante monte ha visto nel tempo passare sui suoi sentieri contadini, pastori, contrabbandieri, soldati e oggi turisti in auto, a piedi e in bicicletta. Per mezzo di una carrozzabile che attraversa i boschi, raggiungiamo uno spettacolare punto panoramico dove lo sguardo gira a 360° dalle vette più lontane delle Alpi Retiche, alla dolcezza del profilo delle Prealpi che si specchiano nel Lario, alla vastità della pianura Padana, alle lontane sagome delle Alpi Marittime, per risalire ad ovest verso le imponenti Alpi Occidentali fino alla Jungfrau e al Gottardo. Sulla vetta ci accoglie il Santuario della Beata Vergine del Bisbino. Meta di devozione sin dai tempi più remoti, l'originaria cappelletta costruita dai pastori venne trasformata in chiesa nel 1600. Al suo interno la fede popo-
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lare è attestata dalla statua lignea della Vergine, probabilmente intagliata e dipinta dalle mani di uno dei tanti pastori che vivevano sulle pendici del monte, adornata da antichi e curiosi "ex voto". Il vicino confine elvetico ci riporta al periodo, ormai storico, in cui i sentieri e le scalette di ronda vedevano ogni giorno e ogni notte il transito degli “spalloni” e delle guardie di confine. Nell'Ottocento questi percorsi furono utilizzati per trasportare dalle tipografie svizzere gli scritti del Mazzini incitanti all'indipendenza e nella seconda Guerra Mondiale videro il transito dei perseguitati politici, fra cui Sandro Pertini, indimenticabile Presidente della Repubblica. Dal Bisbino si dipartono numerosi sentieri per raggiungere, attraverso percorsi ben tracciati, suggestivi rifugi e baite, dove sembra assolutamente incredibile sostare in oasi di verde e di silenzio a così breve distanza dalla città e, con un po' di fortuna, osservare in lontananza la corsa libera di un gruppo di cavalli allo stato brado.
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Nella pagina precedente, veduta panoramica; sotto, a sinistra e al centro la scalinata verso il Santuario; a destra, la statua lignea della Vergine all'interno del Santuario della Beata Vergine del Bisbino
BISBINO a oasis of peace From the top of the Mount Bisbino you can look around yourself: the far-off peaks of the Rethic Alps, the mild Pre-Alps reflected on Lake Como, the wide Po Valley, the view of the Maritime Alps, then the imposing Western Alps, until the Jungfrau and the Gotthard. This interesting mount was linked to the history of farmers and shepherds, smugglers and soldiers, today inste-
In the previous page, panoramic view; below, on the left and in the middle the stairs to the Sanctuary; on the right the wooden statue of the Holy Mary inside the Sanctuary of the Holy Mary of Bisbino
ad it is linked to the tourists, who come here by car, on foot or by bicycle. On the top there is the Sanctuary of the Virgin Mary of Bisbino. It is a destination of faithful people since the ancient times, the original chapel built by the shepherds became a church in the 17th century. Inside you can admire the wooden statue of the Virgin Mary, probably it was carved and painted by one of the shepherds who used to live on this mount. The Mount Bisbino is a starting point of different itineraries to reach traced itineraries, striking mountain dew and chalets and it doesn’t seem possible to find a shelter of green and silence so close to the city.
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L’arte della stampa
MARCO LUPI vive a Mendrisio (Canton Ticino). Di lui ha detto la critica Simona Ostinelli: “L’unica arte a cui Lupi guarda con interesse è quella infantile. Sintesi e semplicità: questa è la strada per raggiungere la vera scoperta”. Mentre il critico Paolo Levi nel 1996 scriveva: “Il suo é un nascondersi e un riapparire, un travestirsi attraverso panni dal taglio surreale. Le sue tecniche miste su tela hanno due chiavi di lettura. La prima verte sui contenuti, la seconda sulla capacità pittorica da non sottovalutare”.
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A D V E R T I S I NG
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PEOPLE Nella foto, da sinistra, Lorenzo Vanini e Dorino Righetti In the photo, on the left, Lorenzo Vanini and Dorino Righetti
LORENZO VANINI & DORINO RIGHETTI
DoroDoc Band
"W la SUISSE" di Maurizio Pratelli foto Paola Pinto
Un’amicizia genuina come la loro passione per la musica. Uno canta, l’altro scrive e suona. Uno fa il muratore, l’altro l’odontoiatra. Insieme, in Val d’Intelvi, sono la DoroDoc Band. Dorino Righetti e Lorenzo Vanini si conoscono da una vita, hanno suonato insieme mille volte. Grazie all’amico Davide Van De Sfroos, che li ha invitati sul palco del Forum di Assago per l’ormai epico concerto del 2008, anche davanti a dodicimila persone. Dopo che il dottor Vanini riesce a convincere mastro Righetti che avrebbe potuto allargare gli orizzonti della sua voce, la pubblicazione di un disco diventa un passaggio quasi inevitabile. W La Suisse, l’album che verrà pubblicato nelle prossime settimane, è una scommessa vinta in pochi
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Nelle foto, alcuni momenti nella sala di registrazione. Sopra, a sinistra, Lorenzo Vanini al pianoforte; a destra, Davide Van De Sfroos con Alberto Radius. Sotto, a sinistra, Dorino Righetti; a destra, Alberto Radius con Margherita, figlia di Vanini
mesi. Se la prima traccia, quella che da il titolo al cd - un inno con tanto di benedizione ai riti dei comaschi in Svizzera, dal pieno di benzina al toblerone, con uno stop all’Ikea - è arricchita dalla preziosa voce e dalla scrittura di De Sfroos, le altre dieci canzoni si avvalgono tutte di una nutrita schiera di grandi musicisti come il virtuoso chitarrista Alberto Radius. Le liriche, che affrontano in tono scanzonato, provocatorio e goliardico diversi temi, sono state scritte da entrambi i protagonisti di questo sorprendente lavoro con Pompeo Peduzzi; le musiche, che spaziano dal folk al rock, dal jazz al blues, sono opera, invece, del solo Vanini. Un medico che non si accontenta mai, nemmeno quando fa “solo” il pianista. Un disco cantato in dialetto a lui non bastava, voleva qualcosa in più. Così ha rimesso il buon Dorino davanti al microfono e gli ha fatto reincidere tutte le canzoni, adattandone i testi, anche in italiano. Prendi due e paghi uno: ecco a voi W La Svizzera. Se nella vita vera Vanini è un maestro nel curare il sorriso della gente, anche
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In the photos, some moments of the tuning. Above, on the left, Lorenzo Vanini is playing the piano; on the right, Davide Van De Sfroos with Alberto Radius. Below, on the left, Dorino Righetti; on the right, Alberto Radius with Margherita, daughter of Vanini
quando gioca con la musica, non perde il vizio. Infatti, con Trii Amiis, Pein de nagott, La Zanzara, I paesan, il buon umore è garantito. Ma le note su cui si appoggia la simpatica e ruspante voce di Dorino Righetti, sono suonate da chi la musica la conosce seriamente. Perché sarà stato anche gioco, un divertimento tra amici, è vero. Però questo disco è stato realizzato da Lorenzo Vanini con la professionalità di chi ha grande rispetto per l’arte dello spartito, da un uomo che ama così profondamente gli strumenti che suona da possederne una magnifica collezione. Il disco si conclude con Senza Radici, una poesia che rispecchia e racchiude lo spirito degli autori: Sono fiero delle mie radici, solide e profonde, ben radicate nella mia terra, terra di uomini veri, che sanno gioire e piangere, che non parlano inglese di Oxford ma dialetto della Valle, dove le amicizie e gli amori, tra alti e bassi, nascono nel battistero e non finiscono nemmeno al cimitero. Viva la Valle d’Intelvi.
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Sopra, la copertina dell'album "W la Suisse"; nella pagina accanto, da sinistra, Alberto Radius, Davide Van De Sfroos, Lorenzo Vanini, Dorino Righetti e Big Jonny Pozzi
Above, the cover of the cd "W la Suisse"; in the next page, on the left, Alberto Radius, Davide Van De Sfroos, Lorenzo Vanini, Dorino Righetti and Big Jonny Pozzi
DoroDoc Band
" W la SUISSE"
A genuine friendship, as genuine as their passion for music. One sings, the other one writes lyrics and plays music. One is a mason, the other one is a dentist. Together, in the Intelvi valley, they are the DoroDoc Band. Dorino Righetti and Lorenzo Vanini know each other since ever and they have played together many times. Thanks to their friend Davide Van De Sfroos, who invited them on the stage of the Forum of Assago for the important concert in 2008, actually they played in front of 12.000 people. After doctor Vanini convinced the maestro Righetti that he could widen the horizons of his voice, the publication of a cd became an almost inevitable step. W La Suisse is the album that will be published in the following weekends, it represents a bet who was won in few months. The first song is the one that gives the name to the cd – a celebration to the things
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that people of Como do in Switzerland, from the visits to the gas stations to the Swiss Toblerone chocolate, with a stop at the Ikea – the precious voice of De Sfroos enriches the cd, in the other 10 songs there are important contributions of great musicians, for example the virtuous guitarist Alberto Radius. The lyrics are about different subjects, which are described in a provocative and funny way, both the great protagonists wrote the lyrics with Pompeo Peduzzi; the music goes from folk to rock, from jazz to blues, they are written just by Vanini. A doctor who is never satisfied, even when he is “only” a pianist. A cd in dialect for him was not enough, he wanted something more. So with Dorino in front of a microphone he registered all the songs, adapting the lyrics in Italian too. You can take two and pay one: here it is W Switzerland.
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DINASTIE P a r t e S e c o n d a
george garvin brown III
Dal 1870 generazioni di "SPIRITO" la storia continua... INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE
di Marco Lombardo Giassetti foto Archivio G. G. Brown III
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Sotto, Mr. Brown con il pilota Danny Sullivan
Prosegue, su questo numero, la saga della famiglia Brown. Altri capitoli sulla vita di questa dinastia, ed in particolare su George Garvin Brown III, vi sveleranno dettagli in più sulle amicizie, gli amori e il futuro di questo gentleman del Kentucky. IL RIBELLE Così George Garvin Brown III cresce, le foto della gioventù che passano sul computer lo sorprendono in bianco e nero a timonare una barca («me lo insegnò mio zio, avevo solo 10 anni») vestito come Huckleberry Finn, il protagonista del romanzo di Mark Twain: «Mio zio mi ha trasmesso la passione per la nautica e per la fotografia». Però Garvin III è un predestinato: l’azienda è sua, deve esserla, e dunque arriva puntuale la poltrona della Brown Forman e il matrimonio con una canadese. «Solo che volevo avere qualcosa di mio, non riuscivo a stare nella parte dell’ere-
Below, Mr. Brown with the driver Danny Sullivan
de designato. Così, dopo la morte di mio padre avvenuta nel 1969, chiesi due separazioni: da mia moglie e dall’azienda». George il ribelle, insomma, così come si evince da una foto stile beat appesa al muro («Lì ero in California, il look dei tempi era quello»). George Garvin Brown III, il primo a rompere la tradizione: «Me ne andai in California e lì cominciai a fare il produttore musicale. Ho vissuto 13 anni facendo il manager, ho lanciato qualche cantante, poi la mia vita è cambiata di nuovo perché mi fu segnalato un giovane pilota di auto che veniva dal Kentucky e voleva sfondare. Si chiamava Danny Sullivan: in sei mesi per lui misi su una scuderia nel campionato CanAm, poi lo lanciai in Formula Uno, correva per la Tyrrell insieme a Michele Alboreto. Durò solo un anno: Danny volle tornare in Usa e allora finì con Andretti in Formula Indy. Io continuai per un po’, però la
vita dei motori è troppo difficile, non sei mai a casa tua e lavori un sacco. Così alla fine mi stufai, ma nel frattempo avevo messo su una scuderia per giovani piloti: durò due anni, il mio socio era Paul Newman». L’AMICO PAUL Un'altra istantanea di vita insomma e la domanda allora scatta spontanea: com’era il suo amico Newman, Garvin? «Paul era un grande uomo, una persona semplice, così come lo è Joanne Woodward, sua moglie: per esempio hanno sempre preferito la tranquillità del Connecticut alle luci di Hollywood. Ricordo un episodio particolare: Henry Fonda stava morendo in ospedale e Paul era andato a trovarlo. Poi venne da me e mi chiese un favore: «Ho domandato a Henry se avesse bisogno di qualcosa e lui mi ha risposto che desidera riassaggiare per l’ultima volta un whisky che non si trova più, il President Choice. Nei sai
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A sinistra, sopra, Mr. Brown sulla pista con Paul Newman; sotto, con Antonella Mandelli On the left, above, Mr. Brown on the track with Paul Newman; below, with Antonella Mandelli
History of a DYNASTY from 1870 qualcosa?». Io sorrisi: «Certo. Lo facciamo noi»... Il President Choice era un whisky che ormai si metteva in botti solo per clienti selezionatissimi, così chiamai mio cugino – che era un collezionista – e me ne feci procurare una bottiglia. Gliela portarono, Fonda pianse e se ne fece versare un bicchierino. Paul lo aiutò a bere, lui sospirò: «Adesso posso andare…». Poi aggiunse subito: «Prima però dammene un altro goccio…». Morì una settimana dopo. QUEI JEANS BRILLANTI Era tempo di cambiare di nuovo e George Garvin Brown III fermò il suo ascensore nei box della Tyrrell a Imola: «C’era questa ragazza che era al circuito per intervistare Frank Williams: indossava dei jeans di un giallo così brillante che rimasi folgorato. Chiesi ad Alboreto chi fosse, scoprii che si chiamava Antonella Mandelli e aveva un passato come pilota di rally. La incontrai di nuovo a Montecarlo durante un cocktail su una barca, la convinsi a uscire a cena, la riportai in macchina a Milano. Era il 1983: due anni dopo diventò mia
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moglie con la benedizione di mamma Trudy. E io mi trasferii definitivamente a Milano». Lì, nella zona della moda, George Garvin Brown III vive da 27 anni e non cambierebbe la sua casa con nessuna al mondo. E’ un amore, quello per Milano, a prima vista, cominciato negli anni ’70 a causa di un viaggio d’affari: «Ero venuto per comprare delle Ferrari da rivendere negli Stati Uniti. Mi presentai con una lettera di credito, ma una volta arrivato davanti alla banca scoprii che era chiusa per sciopero. Di più: lo scioperò durò due settimane e così io mi fermai per tre, facendo il turista con mia mamma. Una città eccezionale: io in Kentucky ho una fattoria che è un paradiso, ma qui c’è una grande energia, un’energia unica. L’unico pericolo è che vivo troppo vicino alle vie dello shopping…». Da Milano, poi, il passo verso Como è stato facile: «Antonella è di Erba, lei frequentava Villa d’Este e mi ha fatto scoprire il lago. Così adesso ho ormeggiato il mio Pershing e quando posso accendo i motori e mi godo il panorama». Continua...
On this number the saga of the family Brown continues. Other chapters about the life of the dynasty and in particular about George Garvin Brown III, you will discover some more details of friendships, passions and the future of this gentleman from Kentucky. THE REBEL George Garvin Brown III grew, on the computer there are his photos in black and white, he was ruddering a boat («My uncle thought me how to do it, I was only 10 years old») he was dressed like Huckleberry Finn, the protagonist of the novel by Mark Twain: «My uncle handed down to me his passion for boats and photography». Anyway Garvin III was a predestinated: he had his own company, it had to be so, he reached the top position at the Brown Forman and he married a Canadian girl. «I wanted to have something that was mine, I couldn’t play the role of the designate heir. So, when my father died in 1969, I asked for two separation: from my wife and from the company». George was a rebel, as you can see in a photo in beat style on the wall («I was in California, that was the look of the time»). George
A lato, la sede della Brown-Forman On the side, the headquarters of Brown-Forman
Garvin Brown III wanted to break the tradition: «I moved to California and I started working as a music producer. I lived 13 years working as a manager, I launched some singers, then my life changed again, because I was said that there was a young driver from Kentucky who wanted to become famous. He was Danny Sullivan: in 6 months I organized a team for the CanAm championship, then I launched him in Formula One, he was driving the cars of Tyrrell together with Michele Alboreto. It lasted only one year: Danny wanted to come back to the US and he decided to drive with Andretti in Formula Indy. I continued for a while, then that life was too hard, you are never home and you work a lot. So I was tired of it, but in the meantime I organized a team for young drivers for two years and my business partner was Paul Newman». MY FRIEND PAUL It is another piece of his life and here the question comes natural: How was your friend Newman? «Paul was a great man, a simple person, just like Joanne Woodward, his wife: for example he had always liked better the peace of Connecticut
instead to the lights of Hollywood. I remember a particular story: Henry Fonda was very bad in the hospital and Paul went and visited him. Then he came to me and he asked me a favour: «I asked Henry if he needed something and he answered me that I would have a whisky that is hard to find, the President Choice. Could you help me?» I smiled: «Sure. We produce it». The President Choice was a whisky produced just for a very selected clients, so I called my cousin – he was a collector – and I asked him for a bottle. They brought it to Fonda, he cried and he asked for a glass. Paul helped him and he drank it and said: «Now I can go…» Then he added: «I will have another glass, before I go…» He died the following week. THOSE SPARKLING JEANS The time was ripe for another change and George Garvin Brown III stopped his elevator in the Tyrell in Imola: «There was a girl who was waiting to interview Frank Williams: she was wearing such a sparkling yellow jeans that I was struck. I asked to Alboreto who she was, I discovered she was Antonella Mandelli, she used to be a rally driver. I
met her again in Montecarlo during a cocktail on a boat, I tried and invited her out for dinner and I drove her back to Milan. It was 1983: after two years she became my wife, with the blessing of my mother Trudy. So I finally moved to Milan». It’s 27 years that George Garvin Brown III lives in the city of fashion and he will never change his home with another one. He loved Milan from the very beginning, from the ‘70ies, when he was travelling for a business trip: «I came here to buy some Ferrari to resell in the US. I arrived with a letter of credit, but when I arrived in front of the bank, I discovered it was closed for a strike. Actually the strike continued for two weeks and I stayed there for three weeks as a tourist with my mom. It is an amazing city: in Kentucky I have a farm that is a paradise, but here there is a strong energy, a unique energy. The only danger is that I live too close to the shopping streets…» The step from Milan to Como was easy: «Antonella is from Erba, she used to go to Villa d’Este and so I discovered Lake Como. Today I have my Pershing on the lake and when I have time, I switch on the engine and I enjoy the view». To be continued...
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PEOPLE
GUIDO CAPPELLINI
10 VOLTE PRIMO al MONDO
di Gianfranco Casnati foto Archivio Cappellini
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Nella pagina precedente, Sharjah (Emirati Arabi), 11 dicembre 2009 ultima gara della stagione, terzo posto e vittoria del decimo titolo mondiale In the previous page, Sharjah (Arabian Emirates) 11 December 2009, the last competition of the season, third place and victory of the 10th world award
A lato, nelle foto, Sharjah (Emirati Arabi), Cappellini riceve la Coppa del Mondo consegnatagli dallo sceicco del piccolo emirato On the right, Sharjah (Arabian Emirates), Cappellini is receiving the World Cup by the sheikh of the small Emirate
Nella sua carriera di pilota e costruttore delle sue barche, gli hanno affibbiato diversi soprannomi. Uno è lo “squalo”, che ha inseguito la preda per quattro anni e l’ha agguantata l’11 dicembre 2009 nel caldo mare del ricco emirato di Sharjah. Ricevendo la medaglia dall’emiro, Guido Cappellini ha messo il sigillo sul titolo numero 10 di Formula 1 inshore, guadagnandosi l’appellativo di “Winellini”, ovvero vincitore in assoluto, in sostituzione di quel “Crashellini” (da crash, ovvero schianto, scontro) che per anni gli avevano appioppato. Una carriera straordinaria quella di Guido: dieci titoli mondiali (1993, 1994, 1995, 1996, 1999, 2001, 2002, 2003, 2005, 2009) della massima serie motonautica hanno scavato un abisso incolmabile sui principali interpreti nella storia della F1: Scott Gillman 4, Renato Molinari 3, Jonathan Jones 2. E’ nato a Mariano Comense
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il 7 settembre 1959 e corre da 25 anni, attualmente con i colori dello Special Team Guido Abbate, dei quali 23 in F1 con 171 gran premi disputati, 62 vinti e 70 pole position. La prima vittoria in F1 arriva nel 1989, proprio sulle acque di casa, con il Gran Premio d’Italia organizzato dalla Mila. Le vittorie si susseguono. Ma anche gli spettacolari “voli” che gli guadagnano appunto il soprannome di Crashellini. Ne esce comunque sempre in piedi e studia in continuazione i miglioramenti delle protezioni del pilota nell’abitacolo, fino ad inventare, proprio l’anno scorso, la capsula integrata, ponendosi sempre all’avanguardia nella tecnologia. Ma il decimo titolo di F1 chiude un capitolo della sua storia sportiva. Adesso Cappellini volta pagina. Inizia una nuova avventura: l’offshore, ovvero la motonautica d’altura. Sempre però nella massima serie: la Class
1, popolata di mostruosi catamarani sospinti da motori di 16.000 cc. L’inizio è stato promettente. A Rio de Janeiro, nella prima prova del campionato del mondo 2010 di Class 1, infatti, Guido Cappellini driver (pilota) in coppia con il throttleman (alle manette del gas) veneziano Giampaolo Motavoci ha esordito salendo sul terzo gradino del podio. Un risultato sorprendente se si considera che la loro imbarcazione “Veneta Marina” è un vecchio scafo Tencara decisamente inferiore ai Victory di Dubai. Ma state certi che Guido non ha intrapreso questa nuova avventura solo per divertirsi. E’ chiaro che ha in mente di portare la sua inventiva e tecnologia in una serie dove l’Italia ha ceduto il passo a inglesi ed emiratini, dal lontano 1992, quando un altro comasco, Walter Ragazzi, conquistò proprio a Dubai il titolo mondiale di Class 1.
Nella foto, Abu Dhabi (Emirati Arabi), 5 dicembre 2009, scontro tra il catamarano di Guido Cappellini (sopra) e quello dell'inglese Malcom Goodman (sotto). Illesi i due piloti In the photo, Abu Dhabi (Arabian Emirates), on 5th December 2009, crash between the catamaran of Guido Cappellini (above) and those of the English Malcom Goodman (below). Unhurt the two driver.
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10 times FIRST... in the WORLD On 11 December 2009 Guido Cappellini won the 10th international award of Formula 1 inshore. His career is exceptional: at the top in 1993, 1994, 1995, 1996, 1999, 2001, 2002, 2003, 2005, 2009. He was born in Mariano Comense on 7th
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September 1959 and he has competed for 25 years in 171 events, 62 wins and 70 pole positions. The first win in F1 was in 1989 in home waters, with the Italian Grand Prix organized by Mila. His constant research of security systems let him
be the inventor of the integrated capsule, he has always been at the forefront in technology. But today Cappellini turns a new page. He is starting a new adventure: offshore, that is the high motorboat. Always at the top level: Class 1.
Nella foto, Doha (Quatar), 27 novembre 2009 In the photo, Doha (Quatar), 27th November 2009
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PEOPLE
Daniele Gilardoni
10 Mondiali
...SEMPER IN PÈÈ
di E.M. foto Archivio Gilardoni
Dopo Giuseppe Sinigaglia è il canottiere più famoso del Lago di Como. Dieci titoli di campione del mondo, sempre sulla stessa barca, il quattro di coppia leggero lo hanno consacrato tra gli sportivi italiani più vincenti di tutti i tempi. Ma lui, Daniele Gilardoni, “Gila” per gli amici non ha nessuna intenzione di smettere. Da pochi mesi ha lasciato la Canottieri Lario G. Sinigaglia – dove ha vinto nove mondiali consecutivi - per la Canottieri Milano, alla ricerca di nuovi stimoli dopo alcuni mesi difficili e di un ambiente in cui preparare al meglio la corsa verso le Olimpiadi di Londra 2012. Sì, perché Gilardoni con le Olimpiadi ha un conto aperto. Pur essendo da oltre un decennio nel gotha del remo iridato – nel 2006 è stato proclamato dalla Federazione internazionale di canottaggio miglior atleta al mondo in attività – Daniele vanta una sola presenza ai giochi dei cinque cerci e perlopiù come riserva a Pechino 2008. Laureato in scienze politiche
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Sotto, Daniele Gilardoni con Josè Casiraghi, in occasione della Coppa del Mondo
Sotto, Gilardoni rappresenta la Lombardia ai giochi della gioventù a Roma (terzo posto)
Below, Daniele Gilardoni with Josè Casiraghi, on the occasion of the World Cup
Below, Gilardoni represents Lombardy during the Youth Games in Rome, he got the third place
a Pavia, Daniele ha conseguito un master in Management dello Sport. Molto attento alla comunicazione ha anche un sito internet personale www.danielegilardoni.it. Non è il classico canottiere “tira ruza e taas”. Buon comunicatore, disponibile e preparato, è diventato testimonial del territorio lariano nel mondo, con un incarico ufficiale della Provincia di Como. Un ruolo che ha mantenuto anche ora che gareggia per una società di Milano. «Certo – spiega Gilardoni – le radici non si dimenticano. Sono ancora impegnato nella campagna promozionale nelle scuole della provincia e su altre iniziative. Mi piacerebbe fare qualcosa per lo sviluppo turistico della provincia attraverso il nostro sport. La specialità del coastal rowing ben si presta in chiave turistica, si tratta di un canottaggio per tutti e per tutte le condizioni d’acqua. Certo ci si deve attrezzare. Il progetto del centro remiero di Pusiano è fondamentale, sul Lago di Como si dovrebbero valorizzare i lidi sull’esempio del Garda e del Lago Maggiore». «Sono di Bellagio – ricorda Gilardoni - ho vinto tutto alla Lario e oltre alla gratitudine per quanto ho avuto dal territorio e dai comaschi, questa sarà sempre la mia casa». Su Gilardoni è stato scritto e detto
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Sotto, con la divisa della Canottieri Milano che quest'anno copie 120 anni
Sotto, ai campionati europei con Giorgio Tuccinardi, Luca Motta e Salvatore Di Somma
Below, with the jersey of Canottieri Milano, which is turning 120 years old this year
Below, at the European Championship with Giorgio Tuccinardi, Luca Motta e Salvatore Di Somma
molto, ma in pochi conoscono gli aneddoti del canottiere con la camicia. «Ho iniziato a remare a 10 anni nel 1986 perché ero un po’ grassottello – spiega Daniele – con l’acqua non avevo un bel rapporto, a 6 anni mi avevano buttato nel lago per imparare a nuotare, era stato traumatico. Poi già allora mi piaceva essere originale. Io uscivo in barca con la camicia, ad esempio». Quel bambino con la camicia - «la tolsi su consiglio del mio amico Franco Sancassani» ricorda – diventerà il canottiere più vincente di tutti i tempi. Ma la prima gara te la ricordi? «Certo, è stata indimenticabile – dice – a me piaceva il canottaggio, ma non volevo fare le gare, come ho detto ero un bambino un po’ originale. Il mio allenatore mi portò alle regate di Salò, avevo 11 anni. Mi disse solo di non fermarmi fino a quando non avessi sentito il suono della tromba dello stop. Partii e arrivai al traguardo con 30” di vantaggio sul secondo, però mi fermai soltanto dopo altri duecento metri, richiamato dai giudici. Ero talmente concentrato che non avevo neppure sentito la tromba». E da quel primo posto ne sono seguiti altri 240 e tanti ne arriveranno ancora verso il 2012.
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Sotto, Daniele Gilardoni con alle spalle la foto di Giuseppe Sinigaglia presso la Canottieri Lario
10 WORLD CHAMPIONSHIPS "semper in péé"
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Below, Daniele Gilardoni and behind him the photo of Giuseppe Sinigaglia at the Canottieri Lario
Ten titles as a champion of the world, always on the same boat; the light four racing boat consecrated him among the most awarded Italian winners ever. But Daniel Gilardoni, "Gila" is his nickname, doesn't have any intention to stop. It’s just few months he left Canottieri Lario G. Sinigaglia – where he won nine world titles in a row – for Canottieri Milano, looking for new challenges after he faced some difficult months and looking for a place where he will successfully prepare himself for the Olympics of London 2012. Good communicator, available and prepared athlete, he has become a testimonial of Lake Como in the world, actually he has an official charge in the Province of Como. He still has this charge, even though he is now competing for a club in Milan. A lot of things were written and said about Gilardoni, but only few people know the anecdotes of the rower with the shirt. «I began to row when I was 10 years old in 1986, because I was some chubby – says Daniele - I didn't have a beautiful relationship with water. Furthermore I liked to be original. I used to go out on the boat with my shirt for instance». Do you remember the first competition? «My trainer brought me to the boat races in Salò, I was 11 years old. He just told me not to stop when I heard the sound of the trumpet of the stop. I started and I reached the finishing line with 30" of advantage on the second one, however I stopped after 200 meters, when the judges recalled me». From that first place, other 240 followed and some others will arrive towards 2012.
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PEOPLE
Monique Brignoni
Quando comandano
le donne
di Marco Lombardo Giassetti foto Archivio Monique Brignoni
Mettete un abito da sera attorno a un sorriso e incontrerete una persona fuori dal comune. E’ successo una sera, in una cena a Villa d’Este e scoprire che dietro quel sorriso così affascinante c’era l’unica comandante donna del Lago di Como è stato più che particolare. Il sorriso in questione si chiama Monique Brignoni e anche se non la vedrete mai con quell’abito al comando del suo yacht di dodici metri, di sicuro l’effetto di quella sera non cambia, anzi. Il suo yacht, in realtà, è quello di George Garvin Brown III, che l’ha scelta un giorno perché lei è proprio così fuori dal comune. «Sono stata for-
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tunata: servivo ai tavoli del ristorante Centrale di Cernobbio e l’incontro con Garvin è stata la svolta della mia vita. Mi è sempre piaciuto avere un buon rapporto con i clienti, ma con lui è nata subito una simpatia speciale. Così, dopo un po’ me l’ha chiesto: «Vuoi comandare la mia barca?». Io ho sempre avuto la passione del mare, ma da precedenti esperienze ero fuggita non appena mi avevano messo in mano un "ferro da stiro". Ma lui mi ha detto: «Promesso, niente ferro da stiro». Così mi ha conquistato». Ecco, dunque: d’altro canto il duro esame per la patente l’aveva già passato
nel 2004 («Eravamo in undici, io l’unica donna: ero reduce da un’esperienza negli Stati Uniti dove portavo i bambini autistici in mare aperto a nuotare con i delfini. Gli esaminatori mi consideravano un sacrilegio»), e pure aveva superato l’ostacolo della diffidenza maschile: «Le hanno inventate tutte, ma io sono un tipo determinato». Così oggi Monique Brignoni è comandante dello yacht e della sua vita: «Io sono dell’idea che anche le esperienze brutte ti rendono migliore: niente è impossibile se ci credi davvero. Per questo la vita va presa col sorriso». Il suo.
Monique Brignoni al timone Monique Brignoni at the helm
When women command
An evening gown around a smile and you will meet a special person. That’s what happened one evening during a dinner at Villa d’Este and to later find out that behind that fascinating smile was the only woman captain of Lake Como was something really particular. The smile we are talking about is the one of Monique Brignoni and even if you will never see her with that dress at the command of her yacht, which is 12 meters long, for sure the effect of that evening will never change. Her yacht, in reality is the one of George Garvin Brown III, he chose her because she is really
special. “I was lucky: I was serving at tables at restaurant Centrale in Cernobbio and I met Garvin, it was a turning point in my life. I always enjoyed a good relationship with clients, but we got on really well right from the word go. So, after a while he asked me: “ Would you like to be the captain my boat?”. I have always had a passion for the ocean, but on a previous experience I had to run away when they tried to put an iron in my hands. But Garvin told me “I promise, no iron”. So he conquered me. I had already passed the exam to get my captain’s license in 2004 ("we were
eleven, I was the only woman. I had just finished working with autistic children, taking them out in the open sea to swim with the dolphins in the United States. The examiners considered me a sacrilege”). Then came the obstacle of the masculine distrust, but she overcame that too: “They tried in many ways, but I am a determined person”. So today Monique Brignoni is the captain of the yacht and of her life: “I think that bad experiences make you a better person: nothing is impossible if you really believe in it. This is the reason why life must be taken with a smile”. Her smile.
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TERRITORIO
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YCC
VIVERE il lago di Elisabetta Comerio foto Archivio YCC, Carlo Pozzoni, A3 101
Nella pagina precedente, la vista della sede dello Yacht Club Como dal Porto Marina San Giorgio. A lato, sopra, il nuovo ingresso dello YCC; al centro, il ristorante vista lago al primo piano; sotto, la piscina e il solarium In the previous page, the view of the headquarters of Yacht Club Como from the harbour San Giorgio. On the left, above, the new entrance of YCC; in the middle, the restaurant with the lake view at the first floor; below the swimming pool and the solarium
Incontriamo Giancarlo Ge in un caldo pomeriggio primaverile nella sua seconda, o prima, casa, lo Yacht Club Como, una realtà storica del territorio comasco che svela, oltre le sue porte di vetro, un mondo tutto da scoprire. Sarà per la complicità del lago che bagna la sua terrazza, sarà per il fascino che inevitabilmente caratterizza un club nautico, ma questo luogo rappresenta davvero un angolo esclusivo aperto sulla nostra città. Due sono i fiori all’occhiello di questa istituzione comasca: la Scuola Vela, che vanta 60 anni di storia e che ha il merito di essere stata la prima in Italia, e la Centomiglia del Lario, che quest’anno compirà i suoi primi 61 anni. Como è la patria storica della motonautica italiana, culla dei catamarani e delle più importanti barche da competizione. Qui si sono disputate negli anni importanti gare nazionali e internazionali organizzate dalla M.I.La. e successivamente dallo Yacht Club Como, quali la Formula 1 Inshore e i campionati italiani, europei e mondiali di tutte le categorie. Lo Yacht Club Como, da qualche anno, precisamente ed ufficialmente dal 2008, comprende infatti il Circolo Vela Como, una delle più antiche società veliche italiane, nata nel 1932, e M.I.La C.V.C., anch’essa fondata nel 1932, che vanta tra i suoi più grandi campioni Renato Molinari, per anni bandiera lariana nel mondo. Gli ultimi mesi parlano di grandi novità. Ce le facciamo raccontare dal Presidente Giancarlo Ge: «La più recente innovazione riguarda l’apertura, nel mese di maggio, con l’inaugurazione ufficiale a giugno, del centro velico a Domaso. Avere un centro in alto lago è una necessità che negli anni si è fatta sempre più pressante. Così, dopo anni nei quali ci siamo appoggiati a realtà già esistenti, abbiamo deciso di acquisire una nostra autonomia.
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A sinistra, sopra, immagine storica della famosa competizione "Centomiglia del Lario"; al centro, il centro una regata velica a Domaso; sotto, a sinistra, Mosè, il personal trainer; a destra, la zona fitness On the left, above, historical photo of the famous competition "Centomiglia del Lario"; in the middle, the sailing regatta in Domaso; below, on the left, Mosè, the personal trainer; on the right, the fitness area
Inoltre, nel mese di marzo, abbiamo stretto un importante accordo con Villa Erba SpA, relativa alla locazione della palazzina di ingresso al galoppatoio, con annesso ampio spazio a lago per l’attività velica di scuola e preagonismo. Entrambe le operazioni hanno come fine l’incremento e il miglioramento dell’aspetto legato alla formazione, sia per i giovani che per gli adulti». Un altro aspetto importante riguarda il rinnovamento che negli ultimi cinque anni ha interessato la sede di viale Puecher. «Abbiamo deciso di fare investimenti ingenti per migliorare tutti i servizi offerti - spiega il Presidente - e devo dire che l’operazione ha funzionato tanto che negli ultimi anni il numero dei soci è quasi triplicato (circa 700 soci tra imprenditori e professionisti). La realizzazione della piscina esterna e di una palestra attrezzata, oltre al rifacimento di tutta la parte relativa agli spogliatoi con annessa area benessere che comprende saune, bagno turco e zona massaggi, sono stati i primi passi che abbiamo voluto compiere. Il ristorante è invece la parte che certamente ha subito e subirà maggiori cambiamenti: traslocato al primo piano, comprende ora una grande sala con vetrate aperte sul primo bacino del lago, ma la prossima primavera potrà vantare una terrazza e una nuova sala, pronte ad ospitare oltre 200 persone». E dopo questo impegno, è previsto qualche altro investimento? «Sì, i prossimi lavori riguarderanno, oltre alla conclusione della parte del ristorante, prevista per la prossima primavera, il prolungamento del porto, con l’aumento di posti barca». Insomma, un lavoro svolto con impegno e passione dal Presidente Giancarlo Ge e da tutto il Consiglio Direttivo dello Yacht Club Como. Siamo certi che, per loro, la Breva e il Tivano tireranno sempre nella giusta direzione.
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A destra, sopra, Giancarlo Ge, presidente YCC; al centro, da sinistra, Achille Sauchelli, d.s. sez. motonautica Antonio Galasso, consigliere, Giancarlo Ge, Davide Calabrò, vice presidente, Fabio Ferretti, segretario generale, Fabrizio Milesi, tesoriere, Giancarlo Montorfano, d.s. sez. vela; sotto, Angelo Pelloli, commodoro On the right, above, Giancarlo Ge, president of YCC; in the middle, from the left, Achille Sauchelli, d.s. sez. motorboat, Antonio Galasso, councillor, Giancarlo Ge, Davide Calabrò, vice-president, Fabio Ferretti, general secretary, Fabrizio Milesi, treasurer, Giancarlo Montorfano, d.s. sez. sailing; below, Angelo Pelloli, commodore
LIVE the lake We met Giancarlo Ge at the Yacht Club Como, a historical reality in the Como territory that, behind its glass doors, it contains a world to be discovered. This "institution" has two flowers to the buttonhole (fiori all’occhiello): the Veil(vela) School, that boasts 60 years of history and that it has the honor to have been the first one in Italy and the Centomiglia del Lario, that this year is celebrating its 61st edition. Precisely and officially from 2008, the Yacht Club Como includes the Circolo Vela Como and M.I.La C.V.C. In the last few months lots of news came out."The most recent innovation concerns the opening in May and the official inauguration in June, of the sail center in Domaso. Moreover in March, we made an important agreement with
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Villa Erba Spa. Both initiatives aims at increasing and improving the formation”. Another important aspect concerns the renewal of the headquarters in viale Puecher in the last five years. “We decided to make huge investments to improve all the services we offer. The idea was successful and in the last few years our members almost tripled. The external swimming pool and the equipped gym, beside the rebuilding of the locker rooms have been the first goals to be completed. The restaurant moved to the first floor and now it includes a large room with glass windows in front of the first basin of the lake, then in spring we will have a terrace and a new room to entertain over 200 people”. And after all this, could you anticipate us some other investments? “Yes, the enlargement of the harbor and more places for the boats”.
Info
Yacht Club Como M.I.La. C.V.C. Viale Puecher, 8 Como Tel. +39 031 574725 info@yachtclubcomo.it Ristorante Yacht Club Como Tel. +39 031 570810
PEOPLE
ROBERTO RUGGIERI
Storie di
SUCCESSI
di Marco Lombardo Giassetti foto Carlo Pozzoni, Zambra
«Un giorno arrivo alla 100 miglia del Lario e mi guardo intorno: stavo cercando un incosciente come me». Per fortuna l’ha trovato, perché Federico Fiorentino – professione ingegnere – aveva bisogno di qualcuno che si mettesse al volante di un sogno: il suo. L’incosciente in questione si chiama Roberto Ruggieri e il sogno era una barca da 8 metri che trionfasse nella categoria Endurance S1, praticamente la Formula Uno del mare. Risultato: Ruggieri con il suo compagno navigatore Daniele Ravaioni, lasciato il mondo del rally per una nuova specialità, diventano campioni del mondo e Fiorentino di diritto nella storia di questo sport, perché le storie che nascono per caso spesso sono quelle che hanno successo. Per la gioia finale dello Yacht
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Club di Como, la casa sportiva di Ruggieri. «Ho scelto lui perché ho visto passione: era una persona che non faceva di mestiere il progettista di barche così, per questo, la sfida era ancora più eccitante». Detto, fatto: in 4 mesi nasce il megagommone Naumatec al quale viene aggiunto un motore da 8200 cc a benzina. «La sfida era farlo funzionare» dice Ruggieri. La sfida è stata vinta, anche grazie all’aiuto di Carlo Tettamanti detto “Gimbus”, anzi di più: campioni del mondo. «Tutto è nato qui allo Yacht Club di Como» spiega ora Ruggieri: «Livio Prada che da 50 anni è il motore di questo posto nel 2002 vide la mia imbarcazione da vacanza e mi ha spinto a partecipare alla 100 miglia del lago. Da lì
è nato il vero amore per le gare: da fuori sembra tutto facile, ma provate voi a tenere dritto un mezzo così potente su una superficie che cambia ad ogni balzo. Ci vuole forza fisica, tenacia, una grande preparazione». Ci vuole passione insomma, perché – come conferma Fiorentino – la motonautica «è come fare motocross con una pista che cambia». Per questo allora ci vuole la cura per i particolari e soprattutto molta inventiva: «La nautica è uno sport ancora tecnologicamente arretrato, c’è ancora margine per lavorare su materiali e carene, per migliorare le imbarcazioni». Intanto, con un titolo mondiale in barca, si può guardare alla vita in modo diverso: «Questo sport mi ha insegnato
In questa pagina, un momento della gara del Mondiale 2009 In this page, a moment of the world competition 2009
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Nella foto, Roberto Ruggieri e Daniele Ravaioni a Verbania, in occasione della gara del Campionato Italiano 2010 In the photo, Roberto Ruggieri and Daniele Ravaioni in Verbania, on the occasion of the competition of the Italian Championship 2010
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Sopra, Roberto Ruggieri e Daniele Ravaioni sul podio in occasione della premiazione del Mondiale 2009, Como; al centro, i due piloti, durante la premiazione avvenuta a Montecarlo, con Livio Prada e Antonella Mandelli; sotto, Roberto Ruggieri e Federico Fiorentino, ingegnere motonautico Above, Roberto Ruggieri and Daniele Ravaioni on the podium during the prize giving of the World Cup 2009, Como; in the middle, during the prize giving in Montecarlo with Livio Prada and Antonella Mandelli; below, Roberto Ruggieri and Federico Fiorentino, motor-boat engineer
molto – afferma Ruggieri. - Soprattutto ho imparato ad essere più prudente: mi dà fastidio quando vedo i diportisti che vanno a tutto gas senza preoccuparsi della sicurezza. In gara abbiamo l’assistenza pronta in caso di bisogno, normalmente invece nessuno può dare una mano se c’è un pericolo». In pratica: il pericolo è il suo mestiere, ma in fondo mica troppo. «Avevo già vinto un titolo europeo nella classe Turismo nel 2004 e due titoli italiani nel 2004 e nel 2005 – aggiunge -, il mondiale Endurance è stato davvero una cosa che abbiamo costruito quasi per caso. Devo dire grazie a Federico che ha creduto in me». «E io devo dire grazie a Roberto e Daniele: mi hanno infuso coraggio e fiducia». Che dite: sono stati incoscienti?
Histories of SUCCESSES Two reckless persons met, this is what the protagonists say. Federico Fiorentino, engineer and shipbuilder at heart, was looking for a pilot for his dream and one day he met him, almost by chance. A visit to “100 miles of the lake”, a glance at Roberto Ruggieri and the certainty: it will be a success. Actually it was. Roberto Ruggieri, with his co-pilot Daniele Ravaioni, became world champion of speedboat racing Endurance S1, that is the Formula 1 of the water. And Fiorentino won with them as a shipbuilder, after 4 months of work the big rubber dinghy Naumatec was ready, 8 meters of power with an engine of 8200 cc gas. Yacht Club di Como celebrated the World Champions and they won with Ruggieri. «I already won a European award in the Tourism class in 2004 and two Italian awards in 2004 and in 2005 – says Roberto – but this is the success of my life. It was something we created almost by chance. I have to say thank you to Federico who believed in me». «And I have to say thank you to Roberto and Daniele: they gave me their courage and trust» confirms Federico. Reckless but successful.
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ANNIVERSARIO
GRAND HOTEL TREMEZZO 1910 - 2010 CENT’ANNI di CHARME
divinamente portati
foto Archivio Grand Hotel Tremezzo
La nascita del Grand Hotel Tremezzo si deve ad un gentiluomo di Bellagio, Enea Gandola. Insieme a sua moglie Orsolina aveva viaggiato in lungo e in largo per l'Europa e si erano innamorati del bello. Al loro rientro in Italia decisero di costruire un albergo che, al centro di uno dei laghi più belli del mondo, potesse esprimere classe e raffinatezza, per rispondere alle esigenze di un turismo internazionale di alto livello che proprio in quel periodo si stava sviluppando. Si trattava di un turismo ricco e colto, proveniente dall'Inghilterra, dalla Francia, dalla Germania , dall'Austria, dal Belgio, dalla Svizzera e persino dalla Russia degli Zar. Scelsero questo straordinario terreno, confinante con il parco di Villa Carlotta, perché vi si può ammirare uno spettacolo impareggiabile: la più bella vista in assoluto sul Lago di Como. Così nel luglio 1910 si inaugurava il Grand Hotel Tremezzo. Seguirono anni di splendore fino allo scoppio della Grande Guerra che cambiò il mondo. Per circa un anno il Grand Hotel venne requisito per essere utilizzato come clinica al servizio dell'esercito, poi l'Europa fu di nuovo in pace e cominciò la rinascita. Il turismo nel frattempo si era trasformato: al grand tour romantico, di educazione culturale e sentimentale, si sostituiva il viaggio di piacere, il soggiorno rilassante di villeggiatura. L'avvento della seconda guerra mondiale portò il crollo del turismo internazionale, ma il Grand Hotel non fermò mai i battenti anche in quegli anni difficoltosi a cui fecero seguito nuovamente anni di rilancio e di splendore. Oggi, dopo esattamente un secolo, il Grand Hotel Tremezzo è uno dei più antichi alberghi del Lago di Como ed è orgoglioso di celebrare cento anni di charme e di autentica ospitalità italiana. Immerso in 20.000 mq. di un parco secolare, con la vista più bella sul Lago di Como e su Bellagio, con tre piscine, di cui una galleggiante sul lago, e una coperta all’interno della modernissima T SPA, con effetto infinity sul panorama mozzafiato, è un luogo da favola dove declinare i verbi di una villeggiatura ritrovata.
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Il Grand Hotel Tremezzo nel 1910 The Grand Hotel Tremezzo in 1910
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Sopra, la piscina galleggiante Water on the Water; a destra, il Grand Hotel Tremezzo oggi Above, the floating swimming pool Water on the Water; on the right, the Grand Hotel Tremezzo today
1910 - 2010 A CENTURY of CHARM aged DIVINELY well The birth of Grand Hotel Tremezzo is due to Enea Gandola, a gentleman from Bellagio. He and his wife Orsolina had travelled all over Europe and loved beauty and charme. After their return to Italy they planned to create something which could express, in the middle of one of the most beautiful lakes in the world, class and elegance. They decided to build a Grand Hotel, suitable for the top-quality international tourism of that time. It was a rich and cultured tourism coming from England, Germany, France and Austria, from Belgium and Switzerland, even from tsars' Russia. They chose this extraordinary location, bordering with the park of Villa Carlotta, because, from the natural terraces of the ground, you can admire an incomparable scenery: simply the most beautiful view on Lake Como. In July 1910 they inaugurated the Grand Hotel Tremezzo. It followed a period of great splendour till the beginning of the First World War, which changed the world. For more than a year the Grand Hotel was requisitioned and used as a clinic for the army. Then peace came back and it began the rebirth. In the meantime the tourism had changed: the romantic tour, with cultural and sentimental goals, was replaced by the pleasure trip and the relaxing holiday stay. In the middle of 20th century the Grand Hotel was bought by the Sampietro family, that remained owner till 1975. The outbreak of the Second World War brought with it the collapse of the international tourism but the Hotel never closed down, even in those hard years, which have been followed once again by a period of splendour and revival. Today, after exactly one hundred years, the Grand Hotel Tremezzo is one of the oldest luxury Hotels on Lake Como, and it is proud to celebrate a century of charme and authentic Italian hospitality. Surrounded by 20.000 square meters of a secular park, with the most beautiful view on Lake Como and Bellagio, it is a real resort, offering three swimming pools, of which one floating on the lake, and a panoramic SPA, in which to savour a real holiday.
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PEOPLE
DJ PAOLETTA
La VOCE dell'ETERE di Daniele Brunati foto A3, Archivio RTL
“Il lago mi placa, mi armonizza”, si legge sul blog di Paoletta (www.paolettablog.it). Ospite d’onore della redazione di Magic Lake al ristorante Gatto Nero, una delle voci radiofoniche italiane più conosciute, scopre questo luogo che domina il primo bacino del lago di Como e rimane, forse per la prima volta, senza parole. «Venire sul lago è come essere in vacanza. Mi piacerebbe trasferirmi qui, ma per motivi professionali non è possibile perchè rischierei di impiegare quasi due ore, ogni mattina, per arrivare a Cologno Monzese dove ci sono gli studi di RTL 102.5». Tra un antipasto e un sorso di tisana al finocchio, Paoletta ci racconta della sua passione per le passeggiate in giro per i monti e le valli del nostro territorio. «Ho sempre amato passeggiare, immergermi nella natura, ma non ho mai trovato grandi riscontri nelle mie amiche. Così un giorno, sbirciando su internet, ho scoperto il sito passolento.it, che indica itinerari nella natura a “misura di donna”. Su questo sito compaiono diverse proposte che riguardano Como e dintorni. Da quel momento ho cominciato a frequentare molto assiduamente il lago, innamorandomene». Scopriamo che la sua prima presenza in radio risale al 1985. «Ho iniziato a quindici anni, seguendo una passione che già apparteneva a mio papà. Sono
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stata dj tecnica nelle discoteche per molto tempo, in realtà fino a pochi anni fa, poi ho lavorato a Radio Deejay, Radio 101 e infine sono approdata a RTL 102.5. Sono tre emittenti molto diverse per filosofia, dove il ruolo del dj è inteso in modo differente. Per me era un sogno trasmettere la mattina e a RTL l’ho raggiunto». Al nostro tavolo c’è anche Patrizia, un’amica comune, che ha “incontrato” la dj sul suo blog. Come è nata l’idea di aprire questo sito? «Il blog mi offre la possibilità di ritrovare il contatto con le persone, cosa che ovviamente in radio non è possibile. Inoltre, sul mio blog, posso parlare di ciò che voglio, esprimere le mie emozioni, raccontare della mia vita. L’aspetto più bello è che in questi anni si sono creati forti legami d’amicizia, non solo tra me i blogger, ma anche tra di loro». Nei mesi invernali, Paoletta è stata impegnata anche a Pomeriggio Cinque, il programma condotto da Barbara D’Urso, dove ha svolto il ruolo di opinionista. «Mi ha divertito partecipare a questa trasmissione, stare davanti alle telecamere, ma la televisione non fa per me. Il mio mondo è la radio». Prima di andare via, scatta decine di fotografie, osserva ammirata il panorama oltre la finestra, immortala sorrisi e buonumore e ci chiede di rifare l’intervista anche domani, dopodomani,...
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Sopra, a sinistra, DJ Paoletta con l'amica Patrizia Bollinetti; a destra, DJ Paoletta ospite a Pomeriggio 5, il programma televisivo condotto da Barbara D'Urso; a lato, con Claudia Seifert, manager del noto ristorante "Il Gatto Nero" di Cernobbio
Above, on the left, DJ Paoletta with her friend Patrizia Bollinetti; on the right, DJ Paoletta guest Pomeriggio 5, the TV program of Barbara D'Urso; here on the right with Claudia Seifert, manager of the famous restaurant "Il Gatto Nero" in Cernobbio
The VOICE of the radio “The lake calms me down and harmonizes me”, this is what we read on the blog of Paoletta. Special guest of the editorial office of Magic Lake at the restaurant Gatto Nero, one of the most known voices of the Italian radio stations, she discovers this place which dominates the first basin of Lake Como and for the first time she has no words to say. «To come to the lake is just like be on holiday. I would like to move here, but due to professional reasons it is not possible». Paoletta tells us about her passion for walking tours around mountains and valleys of our territory. «I have always loved to walk. One day I discovered the Italian web site passolento.it, which presents
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itineraries, also in the Como area, “for women”. From that time I started coming to the lake and falling in love with it». We discover that her first presence in the radio is dated back to 1985. «I started when I was 15 years old following a passion of my dad. I was a dj in discos for a long time, actually until few years ago, then I worked for Radio Deejay, Radio 101 and then RTL 102.5». At our table there is also Patrizia, a common friend, who “met” the dj on her blog. How did the idea of opening this web site start? «The blog offers me the chance to have contacts with people and to express my emotions».
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Francesca Valenza, ideatrice e proprietaria di RĂŞve Zone
Un’esperienza di benessere in un ambiente da sogno
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Rêve Zone è un ambiente dove prendersi cura del proprio corpo e della propria mente, un’oasi nel centro cittadino. Entrare in questo luogo significa scegliere un percorso che sappia andare oltre il semplice benessere legato alla nostra immagine, per approfondire e curare anche tutti quegli aspetti che interessano la nostra anima, la sostanza del nostro essere. La forza di Rêve Zone? Il personale altamente qualificato che ogni giorno mette a disposizione la propria competenza e una spiccata sensibilità a favore della bellezza esteriore e del benessere interiore di tutti coloro che varcano la soglia di questo centro estetico, inteso a 360°. Ma un ruolo determinante è svolto anche da tutte quelle persone che, in questi anni, hanno scelto Rêve Zone, e che, grazie alla qualità del servizio offerto, hanno rinnovato e continuano a rinnovare la propria affezione. La strategia di Francesca Valenza, titolare del centro, si è dimostrata vincente: puntare tutto sulla qualità e sul gradimento del cliente che rappresenta il miglior promotore. Non potrebbe essere diversamente: aromaterapia, cura nelle scelte cromatiche negli arredamenti, una musica rilassante che pervade gli ambienti e una particolare attenzione ai dettagli sono alcuni degli aspetti che contribuiscono alla creazione di quel valore aggiunto che differenzia Rêve Zone da tutti gli altri centri. Rêve Zone, a place where you can take care of your body and your soul. To enter in this place, it means to choose a way which goes beyond the simple wellness of our body, it also involves all the aspects of our soul, the substance of our personality. The strength of Rêve Zone? A qualified staff who is at disposal with his art and his sensibility to improve the external beauty and the internal beauty of those who enter in this beauty center, meant as 360 grades beauty center. The people who choose Rêve Zone in these years they also played an important part, thanks to the quality of the service, they renovated and continue to renovate their affection. The strategy of Francesca Valenza, owner of the center, is a winning one: she relies on quality and on the happiness of the customer, who is the best promoter. It couldn’t be different: aromatherapy, attention to choice of the colours, a relaxing music in the center and an attention to the details are some of the elements which contribute to the creation of the added value which makes Rêve Zone different from all the other centers.
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LUGLIO AGOSTO SETTEMBRE JULY AUGUST SEPTEMBER 2010, Anno 6 Numero 3 | 2010, Year 6 Number 3
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EVENTI
PROGETTO
MARTHA ARGERICH:
si alza il sipario sulla nona edizione foto Sonja Werner
Promosso da banca BSI, RSI Rete Due e Lugano Festival, il Progetto Martha Argerich giunge alla nona edizione, che si svolgerà dall’11 giugno al 1 luglio a Lugano. Concepita come laboratorio musicale, come indica il nome stesso (“Progetto” e non festival), questa manifestazione vede artisti di fama internazionale e giovani promesse esibirsi insieme in composizioni di rara esecuzione e capolavori del repertorio. Grazie a questa particolare formula, oltre che alla carismatica figura di Martha Argerich, il Progetto ha saputo imporsi sulla scena internazionale, affermandosi tra gli eventi più importanti della stagione a livello internazionale. L’edizione 2010 vede un programma oltremodo ricco e intenso. Un posto particolare viene concesso alle commemorazioni: il bicentenario della nascita di Frédéric Chopin e di Robert Schumann, due compositori che Martha Argerich interpreta con l’Orchestra della Svizzera italiana, sotto la direzione di Jacek Kaspszyk e Alexander Vedernikov. Molte
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le presenze d’eccezione che condivideranno la scena con la pianista argentina: dai fratelli Renaud e Gautier Capuçon al grande violoncellista Mischa Maisky, ma anche Dora Schwarzberg, Lilya Zilberstein, Nelson Goerner, Nicholas Angelich e molti altri ancora. Per la prima volta quest’anno ad essi si aggiunge il violinista Yuri Bashmet. Tra i momenti più attesi, la serata del 20 giugno con l’esecuzione della Sonata per 2 pianoforti e percussione di Bartók con Martha Argerich e Stephen Kovacevich, che festeggia a Lugano il suo settantesimo compleanno. Il programma di quest’anno traccia un viaggio ideale oltreoceano sino alle due Americhe. Il pubblico è dapprima condotto verso le calde atmosfere dell’America Latina grazie alla presenza di artisti quali Gabriela Montero, Sergio Tiempo e Karin Lechner, per approdare poi tra le mille luci di Broadway con la serata finale interamente dedicata al musical americano. Un programma intenso, innovativo e coinvolgente per un’estate all’insegna della grande musica.
Nelle foto, da sinistra, Renaud Capuçon; Gautier Capuçon; Martha Argerich; sotto, da sinistra, Mischa Maisky, Dora Schwarzberg
© Alix Laveau
In the photo, from left, Renaud Capuçon; Gautier Capuçon; Martha Argerich; below, from left, Mischa Maisky, Dora Schwarzberg
PROGETTO MARTHA ARGERICH:
the curtain raises on the 9th edition Promoted by BSI Bank, RSI Rete Due and Lugano Festival, the Progetto Martha Argerich reaches the ninth edition, it takes place from 11th June to 1st July in Lugano. Conceived as a music laboratory, as stressed by the name (“Project” and not festival), this event gathers together artists of international fame and young artists to perform together in composition of rare execution and masterpieces of the repertoire. Thanks to this particular formula and of course thanks to the charismatic personality of Martha Argerich, the Project has reached an important position among the international events. The edition 2010 presents an extremely rich and intense program. A particular place is granted to the commemorations: the bicentenary of the birth of Frédéric Chopin and of Robert Schumann, two composers that Martha Argerich interprets with the Orchestra della Svizzera italiana under the direction of Jacek Kaspszyk and Alexander Vedernikov. A lot of the exceptional presences will share the scene with
the Argentinian pianist: the brothers Renaud and Gautier Capuçon, the great cellist Mischa Maisky, but also Dora Schwarzberg, Lilya Zilberstein, Nelson Goerner, Nicholas Angelich and many more. For the first time this year, there is also the violinist Yuri Bashmet. Among the most important moments is the evening of June 20th with the execution of the "Sonata for 2 pianos and percussion" of Bartók with Martha Argerich and Stephen Kovacevich, who will celebrate his 70th birthday in Lugano. The program of this year actually traces an ideal trip overseas to the two America. The public is conducted at first toward the warm atmospheres of Latin America thanks to the presence of artists such as Gabriela Monterò, Sergio Tiempo and Karin Lechner, to land then among the thousand lights of Broadway with the last evening entirely dedicated to the American musical. An intense, innovative and involving program for a summer of great music.
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Un FASCINO da
Un resort che prende il nome dalla famosa cantante lirica Giuditta Pasta che ha dimorato a Villa Roccabruna, luogo attorno a cui si sviluppa l’intero complesso. Lei fu la prima “Casta Diva” ed ora questo luogo incantevole, composto da nove ville ed inserito in un meraviglioso parco botanico, è diventato una struttura cinque stelle lusso sulla sponda orientale del Lago di Como, precisamente a Blevio. Un luogo romantico, esclusivo, dal fascino antico, dove nove ville rappresentano l’ambiente ideale per soggiorni ed eventi indimenticabili, in un’atmosfera che si snoda lungo l’elegante fil rouge dell’Opera Italiana. La parte centrale del resort, Villa Roccabruna appunto, è collegata, tramite una suggestiva limonaia a vetri, ai due ristoranti, l’Orangerie e Il Giardino dei Sapori, che dalle loro terrazze offrono una vista mozzafiato sul panorama lacustre lariano. La cucina, curata dallo Chef Paolo Casagrande, propone piatti della tradizione nazionale e mediterranea, con un tocco di modernità e particolare attenzione riservata alla scelta dei prodotti e delle materie prime. Un’altra assoluta esclusiva di Castadiva è la SPA, accessibile sia dal lago che dal resort, che offre agli ospiti la possibilità di vivere una vera esperienza sensoriale, con 1.300 metri quadri dedicati a terapie diversificate: sauna, bagno turco, area salina con salt therapy, salone di bellezza, fitness centre, quattro Vip SPA Suite dedicate ai trattamenti di coppia, piscina al coperto e una piscina galleggiante sul lago che regalerà, ancora una volta, uno spettacolo emozionante. “CastaDiva Resort”, un viaggio nell’eleganza del mondo teatrale, tra lago, montagne ed esclusività.
A FASCINATION of A resort that is named after the famous opera singer Giuditta Pasta who lived in Villa Roccabruna, a villa around which the whole resort is developed. She was the first "Casta Diva" (Caste Star). And now this is an enchanting place, made of nine villas and located in a marvelous botanical park, a five star luxury resort on the eastern shore of Lake Como, precisely in Blevio. A romantic, exclusive and charming place where the nine villas represent the ideal place for stays and unforgettable events, in an atmosphere that follows the elegant fil rouge of the Italian Opera. The central part of the resort, Villa Roccabruna, is connected through a suggestive glass lemon tree arcades to the two restaurants, the Orangerie and Il Giardino dei Sapori, with a unique view on Lake Como. The food by the Chef Paolo Casagrande includes dishes of the Italian and Mediterranean tradition, with a touch of modernity and a particular attention reserved to the choice of the products. Another absolute exclusive of Castadiva is the SPA, accessible both from the lake and from the resort, that offers the possibility to the guests to live a true sense experience, 1.300 square meters for different therapies: sauna, Turkish bath, salty area with alt therapy, saloon of beauty, fitness centre, four Vip SPA Suite devoted to couple treatments, a covered swimming pool and a floating swimming pool on the lake that will give, once more, an exciting show. "CastaDiva Resort", a trip in the elegance of the opera, surrounded by the lake, the mountains and the exclusiveness.
C U LT U R A
L AC
LUGANO ARTI CONTEMPORANEE di Roberta Brucato foto © Citta di Lugano Alexander Harbaugh
Lugano è una città di lago con un grande intento: ridisegnare la sua struttura senza dimenticare il passato. Impreziosirsi utilizzando tutte le idee, gli uomini e le culture che in essa vivono e lavorano, sfruttando le enormi possibilità del territorio. Per la Nuova Lugano si è partiti con molti progetti urbanistici e con la creazione di tre importanti poli culturali: quello universitario, il congressuale espositivo e il nuovo centro LAC, acronimo per Lu-
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gano Arti Contemporanee. Sabato 8 maggio 2010 una grande festa - tutta la giornata per il centro, il Lungolago e il Giardino Belvedere – ha segnato l’inizio della nuova avventura con la posa simbolica della prima pietra del nuovo centro culturale fronte lago, in luogo dell’antico Grande Albergo Palace. Al 2013 l’inaugurazione della modernissima struttura finita, progettata dal famoso architetto di Mendrisio Ivano Gianola. Comprenderà un
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In the previous page, a photo of the opening cerimony for the laying of the first stone of the LAC; below , on the left, the French performer Fank Bouroullec; on the right Giorgio Giudici, the mayor of Lugano, Giovanna Masoni, the Head Minister and Gabriele Gendotti, a State Counsellor
Nella pagina precedente, un'immagine dello spettacolo inaugurale per la posa della prima pietra del LAC; sotto, da sinistra, il performer francese Frank Bouroullec; a destra, Giorgio Giudici, sindaco di Lugano, Giovanna Masoni, la Capodicastero e Gabriele Gendotti, consigliere di Stato
Museo d’Arte moderna e contemporanea, una grande sala per rappresentazioni teatrali e liriche, concerti e spettacoli di danza e tutte le possibili strutture adatte ad “accogliere l’arte”. Dal LAC partiranno i progetti culturali di Lugano: un centro di approfondimento, sperimentazione e coordinamento delle realtà già presenti nel territorio per offrire un “Museo Diffuso”, la manifestazione concreta di tutto ciò che esprime cultura a livello nazionale ed internazionale per un pubblico sempre più vasto. Con il coinvolgimento entusiastico del sindaco On. Dott. Giorgio Giudici, della Capo Dicastero Attività Culturali On. Dott. ssa Giovanna Masoni Brenni, della General Manager del LAC Dott. ssa Lidia Carrion e dell’intera Municipalità, il LAC è il vero segno dall’idea di investire nella cultura
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e nelle arti, fonte di ricchezza collettiva spirituale e materiale. Nulla è improvvisato: è un progetto complesso e coraggioso che ha richiesto ed ancora richiede grande collaborazione da parte di tutti, forze pubbliche e private, per un investimento di più di 169 milioni di Franchi svizzeri. Ma l’attività del LAC parte già adesso, con importanti accordi tra la Città di Lugano ed il Cantone Ticino, con le associazioni e gli enti del territorio. Al più presto saranno noti i programmi culturali di tutta la città per il triennio 2011/2013 in attesa della nuova struttura. Variegato il programma della festa del giorno 8 maggio: fin dal mattino sfilate di ballerini, bande musicali, musicisti ed artisti con painting performances, pièces teatrali e concerti hanno trasformato la città in un grande quadro surreale dove l’arte si è
espressa liberamente e dappertutto. Il Direttore Artistico del Settore Spettacoli, Renato Reichlin, giustamente parla di un “caleidoscopio dell’arte per tutti, come di tutti sarà il LAC”. Molto famose le Compagnie che si sono avvicendate, dalla Compagnia teatrale Corona alla marchin’ band italiana Funk Off e la Scuola di Musica Moderna, dalla Compagnia Sonics e i suoi ballerini volanti all’artista performer francese Franck Bouroullec. La OSI - Orchestra della Svizzera Italiana - con 41 elementi ha aperto in musica la cerimonia ufficiale della posa della prima pietra e dopo i discorsi di rito da parte delle autorità un emozionante spettacolo ha coinvolto tutti i presenti. Le immagini del nuovo LAC in 3D hanno fatto da coreografia al brindisi beneaugurante con tutta la città.
Sotto, da sinistra, ancora immagini dell'inaugurazione; a destra un rendering dello spazio LAC
L AC
CONTEMPORARY ARTS LUGANO For the New Lugano lots of urban projects already started, they include the creation of three important cultural centers: the university, the exhibition halls and the new LAC, which stands for Contemporary Arts Lugano. On Saturday 8th May 2010 a big celebration marked the beginning of this new adventure with the symbolic laying of the first stone in the new cultural center LAC. 2013 is the year of the inauguration of the very modern center, projected by Ivano
Below, on the left, some photos on the occasion of the opening; on the right a rendering of the LAC
Gianola, a famous architect of Mendrisio. It will include a Museum of Modern and Contemporary Art, a big hall for theatre and opera stage plays, concerts and dancing performances, together with all the possible events which “welcome art”. All cultural projects of Lugano will start from LAC: a center of culture, experiments and coordination of the realities, which are already present in the territory to offer a “Widespread Museum”, with the aim of supporting the cultural events at national and international level for a public who is always increasing. The program of 8th May starts in the morning with dancers, music bands, musicians and artists, painting performances, theatre pieces and concerts, which will transform the city in a huge surreal painting, where art is expressed in a free way everywhere.
Info
Dicastero Attività Culturali Telefono: +41 (0)58 866 72 01 E-Mail: cultura@lugano.ch
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on the Lake of Como Residenza i Tulipani, sorta dal recupero di un’area industriale dismessa, e Residenza Le Camelie, costruita dal recupero di una struttura turistico-ricettiva, hanno ottenuto, per la particolare attenzione posta a tutti gli aspetti di architettura sostenibili e per i materiali utilizzati, la certificazione energetica CLASSE B. Inoltre, Residenza I Tulipani è il primo intervento edilizio sul territorio dell’”Unione dei Comuni della Tremezzina” ad aver ottenuto tale certificazione rilasciata dalla Regione Lombardia. Entrambe le residenze sono considerate costruzioni ad alta efficienza energetica, con riscaldamento con pannelli radianti a pavimento, centrale termica centralizzata, pannelli solari per la produzione di acqua calda sanitaria e finiture di pregio. Offrono appartamenti di diverse metrature e box, con giardini di proprietà o ampi terrazzi con vista lago.
The residence I Tulipani was built on an former industrial area and the Residence Le Camelie was built after the restoration of a tourist-receptive building; for the particular attention to all the sustainable aspects of architecture and for the used materials, they both obtained the class B of the energy certification. Moreover, the Residence I Tulipani is the first intervention on the territory made by the “Unione dei Comuni della Tremezina” (Union of Municipalities in the area of Tremezzo) to have received this certification by the Lombardy region. Both the residences are considered constructions at high efficiency standards, with heating made by radiant panels on the floor, central thermic system, solar panels for the production of sanitary warm water and high level finishes. The apartments are of different dimensions with garage, private gardens or big balconies with lake view.
Vista lago da Residenza Le Camelie
Vista lago da Residenza I Tulipani
w w w . p e t a z z i . i t
NEWS
Il nuovo MANAGEMENT Da sinistra, Silvio Santambrogio, presidente; Giovanni Anzani, vice presidente; Alberto Frigerio, consigliere
Da sinistra, Guido Gieri, consigliere; Claudio Quarta, consigliere; Celestino Petazzi, consigliere e segretario
Mario Pittorelli, presidente onorario
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di
Amici di Como Da sinistra, Roberto Bruni, consigliere; Fabrizio Milesi, consigliere e tesoriere; Pietro Porro, consigliere
Da sinistra, Giovanni Sacchi, Stefania Bardin, Umberto Bianchi, revisori dei conti
Daniele Brunati, coordinatore generale
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Nelle foto, alcuni momenti dell'assemblea annuale di Amici di Como tenutasi a Villa d'Este
Una cornice d'effetto per una serata speciale ed importante per l’associazione Amici di Como. Martedì 30 marzo, nelle sale del Grand Hotel Villa d'Este, si è tenuta la tradizionale assemblea di Amici di Como che quest'anno ha visto impegnati gli associati ed il Consiglio Direttivo nel rinnovo delle cariche sociali. Nell'occasione, sono stati nominati i nuovi consiglieri, i revisori dei conti e il tesoriere che per i prossimi due anni costituiranno i vertici di Amici di Como. Un ringraziamento particolare è stato rivolto al Consiglio che per i primi otto anni ha guidato l’associazione e al presidente uscente, Mario Pittorelli, a cui è stata assegnata la carica di presidente onorario. Durante il primo Consiglio, sono stati nominati il nuovo presidente, Silvio Santambrogio, il vice presidente, Giovanni Anzani, il tesoriere, Milesi Fabrizio, ed il segretario dell’associazione, Celestino Petazzi. Ricopriranno poi la carica di consigliere: Roberto Bruni, Alberto Frigerio, Guido Gieri, Claudio Quarta e Pietro Porro.
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In the photos, the annual meeting of Amici di Como, held in Villa d'Este
The NEW MANAGEMENT of Amici di Como A beautiful frame for a special and important evening for the association Amici di Como. Tuesday March 30, in the Grand Hotel Villa d’Este it was held the annual assembly of Amici di Como, this year the members of the Directive Council were involved in the renovation of the social offices. On this occasion, there was the nomination of the new councilors, of the auditor and the treasurer, they will be the highest level of Amici di Como for the next 2 years. A special thanks to the Council who was in office for 8 years and to the outgoing president, Mario Pittorelli, who received the honorary presidency. During the first meeting, there was the nomination of the new president, Silvio Santambrogio, the vice-president, Giovanni Anzani, the tresurer, Milesi Fabrizio and the secretary of the association, Celestino Petazzi. The councilors are: Roberto Bruni, Alberto Frigerio, Guido Gieri, Claudio Quarta e Pietro Porro.
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Società di Medicina Odontostomatologica Dr. Tiziano Testori
SG Medicina .com
Dott. Eugenio Gandolfi - Chirurgia estetica naturale
Honorary Member S.E. Mons. Diego Coletti Vescovo di Como
Honorary Member Mr. George Clooney
Honorary Member Carla Porta Musa
www.amicidicomo.it
EVENTI
Cinque "Magic" anni
con Amici... di Como festeggiati a VILLA D'ESTE di Elisabetta Comerio foto Carlo Pozzoni
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foto Vasconi
A sinistra, Daniele Brunati, editore della rivista Magic Lake; a destra, Antonio Rossi, ospite d'onore della serata On the left, Daniele Brunati, editor of the magazine Magic Lake; on the right, Antonio Rossi, guest of the evening
A sinistra, Mario Pittorelli, presidente onorario di Amici di Como, consegna la targa di socio onorario dell'Associazione a Carla Porta Musa, ritira la targa la figlia Livia; a destra, Michele Tortora, S.E. prefetto di Como On the left, Mario Pittorelli, honorary president of Amici di Como, giving the recognition of honorary member of the Association to Carla Porta Musa, takes the recognition the daughter Livia; on the right Michele Tortora, prefect of Como
Nelle foto, alcuni momenti della presentazione dell'edizione Spring 2010 di Magic Lake e nelle pagine seguenti, gli ospiti della serata In the photo, the presentation of Magic Lake Spring 2010 and in the following pages the guests of the evening
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5 anni di Magic Lake meritavano certo di essere festeggiati nell’hotel più bello del mondo: Villa d’Este. Così l’edizione Spring 2010 della rivista è stata presentata e celebrata in assoluta anteprima nelle sale del Gran Hotel di Cernobbio, richiamando, ancora una volta, un parterre d’eccezione composto da autorità, sportivi d’eccezione, associati di Amici di Como, inserzionisti e protagonisti della rivista. La serata è stata scandita da alcuni momenti importanti: il primo, in ordine temporale, è stata la consegna della targa di socio onorario di Amici di
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Como a Carla Porta Musa. L’omaggio dell’associazione è stato ritirato dalla figlia della scrittrice comasca, Livia. Oltre all’editore Daniele Brunati, sono poi intervenuti il campione olimpico, Antonio Rossi, al quale Magic Lake ha voluto dedicare la copertina del numero primaverile, e il nuovo prefetto di Como, dottor Michele Tortora, protagonista di un’intervista a pochi mesi dal suo insediamento nel capoluogo lariano. Una cena di gala, nella splendida veranda e in sala Impero, ha poi seguito il momento della presentazione.
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Five "Magic" years with Amici... di Como celebrated in VILLA D'ESTE 5 years of Magic Lake deserve to be celebrated in the best hotel in the world: Villa d’Este. So the edition Spring 2010 of the magazine was presented and celebrated in the Grand Hotel in Cernobbio, collecting together an exceptional parterre made of authorities, important sports men, members of Amici di Como, advertisers and protagonists of the magazine. The evening was characterized by some important moments: the first was the delivery of the recognition to Carla Porta Musa as an honorary member of Amici
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di Como. The homage of the association was given to Livia, the daughter of the writer from Como. Besides the editor Daniele Brunati, there were the Olympic champion, Antonio Rossi, to whom Magic dedicated the cover of the spring edition and the new prefect of Como, Michele Tortora, protagonist of an interview few months after he had arrived in Como. The evening continued with a gala dinner in the beautiful veranda and in the Sala Regina.
www.magistravini.it
Etichetta firmata ERCOLE PIGNATELLI
A N T E P R I MA I N E S C LU S I VA B O L L I C I N E D ’AU TO R E P E R F E S T E G G I A R E I 5 A N N I D I
EVENTI
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di Stefania De Giorgi Il 2010 è caratterizzato da tutto ciò che la crisi generalizzata delle aziende ha portato. Nonostante la difficile situazione economica, l’edizione di quest’anno dei Saloni non ha smentito le aspettative, riproponendosi sempre in modo nuovo ma coerente con se stessa e dimostrando la solita impareggiabile qualità. La riuscita dell’evento è da attribuirsi soprattutto alle aziende espositrici che hanno fatto enormi sforzi e sacrifici per poter investire e sfruttare al meglio la visibilità che questa occasione offre. Inoltre, è stato molto importante il segnale positivo e ottimistico che le aziende partecipanti hanno lanciato in un panorama non del tutto brillante, intuendo saggiamente che la ricerca e l’innovazione devono andare avanti ad ogni costo, coscienti di costituire il cuore della rinascita economica del Paese. Alle avversità del periodo si sono aggiunte anche le difficoltà di raggiungere Milano da parte di potenziali visitatori esteri a causa del blocco dei voli, in sei giorni sono stati accreditati 329.563 ospiti da tutto il mondo il 7% in più rispetto alla scorsa edizione. A questi risultati vanno aggiunte le 32.103 presenze di pubblico domenicale e 5.791 operatori della comunicazione dei quali 5.110 stranieri. “Il positivo risultato è dunque di buon auspicio per il lavoro delle nostre imprese che riconoscono ai Saloni il ruolo di massimo momento di comunicazione per il sistema industriale. Siamo pronti per celebrare con importanti eventi e investimenti il traguardo dei 50 anni del Salone del Mobile”. È il commento del presidente di FederlegnoArredo Rosario Messina, mentre il presidente di Cosmit Carlo Guglielmi ha concluso dicendo: “Per Cosmit resta strategico e fondamentale, e fa parte della nostra natura, fare cultura e investire per dedicare a Milano eventi di alto livello”.
2010 is characterized by the effects that the general crisis brought about. Despite the difficult economic situation, the edition of this year of the Salone met the goals, proposing itself in a new but consistent way, showing the usual matchless quality. The positive results regarding the event are linked to the exhibitors, which made huge efforts to invest and exploit this occasion to the full. Moreover in a not very bright panorama, the positive and optimistic signal that the participating companies demonstrated, was very important; they understood that research and innovation must be promoted at any cost, conscious to be the heart of the economic rebirth of the country. To the adversities of the period, there were also difficulties in reaching Milan for potential foreign visitors, due to the block of the flights, in 6 days 329.563 visitors from all over the world were registered, 7% more than the last edition. To this figure, we have to add 32.103 visitors on Sunday and 5.791 communication operators, of whom 5.110 foreigners. “The positive result is a good starting point for the work of our enterprises that they recognize to the Saloni the important role in the most important moment of communication for the industrial system. We are ready to celebrate the goal of 50 years of the Salone del Mobile with important events and investments”. These are the words of the president of FederlegnoArredo Rosario Messina, while the president of Cosmit Carlo Guglielmi ended up saying: “The nature of Cosmit consists in promoting culture and allocating investments to have high-level events in Milan”.
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La rivoluzione dello spazio cucina è oramai compiuta. Luogo centrale della casa, del quotidiano, è importante che essa abbia un’anima decisamente vigorosa. Un luogo in cui diverse funzioni devono vivere in perfetta intesa. Design e ricerca tecnologica sono condensate nell’ormai indiscussa espressione delle cucine Varenna. Sono questi i criteri che direzionano in modo creativo il lavoro sulle volumetrie e sul fluire delle linee. Le nuove proposte portano, oltre all’incessante attenzione per le finiture, ad un armonico connubio fra materiali grezzi, quali il cemento levigato e la pietra e la classe del corian. Inoltre la fusion rende l’ambiente più intimo della casa il centro della convivialità con elementi di decisa funzionalità ed ergonomia.
The revolution in the kitchen is done. Central part of the house, of everyday life, it is important that it has a strong soul. A place where different functions have to live together in a perfect harmony. Design and technological research are two key elements of the undiscussed refinement of the kitchen Varenna. The new proposals are focused on the great attention to the finishing, a good combination of raw materials, for example smoothed cement or stone, and the class of the corian. Moreover the model Fusion makes the more intimate place of the house the center of the social life with elements of clear functionalism and ergonomics.
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Poliform continua a sviluppare anche quest’anno il riuscito concetto di My Life, ma sempre con studio e innovazione, confermando la propria essenza di brand attento all’eleganza e all’equilibrio estetico. Gli “home Project” presentati rivelano gli accordi armonici propri di un progetto unitario. Poliform dimostra sempre la propria anima propositiva nella ricerca sui materiali: le nuove pelli eco compatibili, realizzate con un trattamento al titanio, mostrano un’evidente attenzione all’ambiente. La nuova collezione di imbottiti punta su forme più impetuose ed eccentriche, senza snaturare il forte carattere dell’azienda. Si percepisce un abitare leggero, fatto di cura nei dettagli, dato dagli euritmici accostamenti cromatici che creano un senso di avvolgente prestigio e raffinatezza.
Poliform continues the development of the successful concept My Life also this year, but its study and innovation are always on the rise, confirming itself as a brand with a particular attention to the elegance in the aesthetic orientation. The “Home Project” which was presented, shown the harmony linked to a common project. Poliform keeps on demonstrating its innovative soul in the research of the materials: new environmentally friendly leathers for example are produced with a titan treatment. The new sofa collection is based on impulsive and eccentric forms, without losing the strong character of the company. You can see light environments with a good care of the details, given by the eurhythmical chromatic matching, which creates a sense of prestige and elegance.
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La porta non è un elemento semplicemente funzionale, ma contribuisce fortemente al carattere dell’arredamento diventandone essa stessa protagonista. Per questo motivo la ricerca di Tre-P&Tre-Più, leader ormai da molti anni in questo campo, acquista sempre più valore per l’innovazione tecnologica e dei materiali. Così è per la nuova veste degli storici pannelli divisori Pavilllon Minimal disegnati da Antonio Citterio, che con la possibilità di inserire un tessuto fra i due vetri, raggiunge l’apice della raffinatezza e della ricercatezza estetica. Ribadendo la propria eleganza minimale ed il perfetto adattamento a qualunque ambiente, anche Planus Sette prosegue la propria eccellenza con la realizzazione dell’ultimo prodotto in grado di scomparire completamente nella parete, grazie alla possibilità di rifinire il telaio ed il pannello come il supporto. The door is not just a functional element, it contributes to the character of the furniture and it often becomes the protagonist. The research of Tre-P&Tre-Più, leader in this sector since many years, has more and more value for the innovation of the technology and of the materials. A proof are the new design of the historical division panels Pavillon Minimal designed by Antonio Citterio, with the possibility of adding fabrics between the two glasses, to reach the highest level of refinement and aesthetic research. Following the minimal elegance and the perfect adaption to any environment, also Planus Sette continues its excellence with the last product, which can completely disappear in the wall, as the frame and the panel can be finished as the support.
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Meritalia, a dispetto della crisi, ha voluto confermare la propria filosofia d’impresa. Fedele ad uno dei massimi esponenti del design mondiale, ha riaffermato il proprio stile, la propria essenza, dimostrando uno sviluppo costante. Infatti, le nuove creazioni di Gaetano Pesce hanno portato una ventata di allegria, di freschezza, di ottimismo, rendendo l’atmosfera gioiosa, così come il Maestro da sempre sa fare. Divertente la sperimentazione di un designer d’eccezione, Lapo Elkann, che ha voluto dimostrare “…la poesia che si nasconde nelle componenti meccaniche…”, trasformando bulloni e molle in oggetti d’arredo. Inoltre anche quest’anno per le nuove proposte l’azienda non si è privata di altri nomi illustri come Mario Bellini, Italotext Rota, Toshiyuki ta ita text text text textKita. text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text Meritalia, oftext the crisis, it wanted to text text despite text text text text text text confirm philosophy. onetext of text textitstext text textTrustfull text textintext the exponent of the world textmost textimportant text text text text text text text design, it text confirmed its text style,text its text essence, text text text text text showing constant development. Actualtext textatext text text text text text text ly, thetext new creations Gaetano Pesce text text text textby text text text text brought new text attitude, text texta text text they text are textfresh text and text optimistic. They also create a happy atmotext text texttext sphere, and the Maestro is good at it. Then the experimentation of an exceptional designer, Lapo show text text textElkann, text textwho textwanted text textto text text “…poetry hidden in the text text text text text textmechanical text text texteletext ments…”, transforming bolts springs text text text text text text text and text text text intext elements of furniture. Moreover text text text text text text text textthis text year the company also collaborated text text text text text text text text textwith text important designer, Bellini, text text text text textsuch text as textMario text text text Italo Toshiyuki Kita. text Rota, text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text texttext
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Il sapore della storia e dei fasti del passato si possono respirare appieno con le collezioni di OAK. Storia, culture di mondi diversi e lontani riecheggiano nella produzione dell’azienda che ha selezionato i pezzi da fare propri e riprodurre con minuzia certosina. “Galleria” è una collezione che percorre la storia del mobile nel tempo. I pezzi vengono accostati in base a peculiarità relative alla qualità del disegno, sempre in perfetta sintonia con i preziosi materiali e la sofisticata fattura. In conclusione, è stata creata una collezione erompente per eleganza che evidenzia la propria prerogativa di essere senza tempo.
ta ita text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text The of thetext history thetext pasttext richness textflavor text text textoftext text can seen in the OAK. Histotextbe text text textcollection text textby text text text ry, cultures of different places text text text text text and text far-off text text text are to the of this textlinked text text textproduction text text text textcomtext pany, withtext great selected the text text textprecision text textittext text text pieces to reproduce. “Galleria” is atext collectext text text text text text text text tion goestext back to text the history of text the textwhich text text text text text pieces of furniture thetext different petext text text textduring text text text text riods. Thetexttext pieces are combined according text text to the peculiarities related to the quality of the design, which is always in a perfect harmony with the precious materials the text text text text text text text text and text text sophisticated production. collection text text text text text text So textthe text text text which hastext been created is very text text text text text text elegant text textand text for is also textsure textittext texttimeless. text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text texttext
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Azienda leader nel campo degli imbottiti, è presente con novità soprattutto nei tessuti e nelle finiture, in più amplia la propria collezione inserendo la nuova serie di arredi per esterni. Sedute e sistemi relax utili ad arredare terrazze e giardini di molte case. Il brand brianzolo ha voluto così concludere quello che era un progetto ormai in corso da diversi anni: offrire al consumatore la possibilità di un arredo completo della casa in ogni sua parte e perciò, dopo la cucina, propone la collezione “Outdoor”. Lo ha fatto con un party in grande allegria, proseguendo anche quest’anno la strategia di comunicazione imperniata su volti noti della televisione e della politica. Presenti i testimonial dell’azienda, ormai ospiti fissi degli Fuorisalone: Manuela Arcuri, ta itaeventi text text text text text text text text Cristina Chiabotto, Eleonora Daniele. text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text Leader company in text the sofa is text text text text textproduction, text text text present with new,text above in text text textsomething text text text textalltext the andtext in the textfabrics text text textfinishing; text textmoreover text text the larger because there is text the textcollection text textistext text text text text new for external text furniture text text text text text environment, text text text that relax system useful fortext terraces textistext text text text text text and text gardens many Thetext brand text textoftext texthouses. text text textfrom text Brianza decided to carry out atext project text text text text text text textthat text istext developing since different years, offering text texttext the possibility of a complete furniture, after the kitchen also the outdoor collection. The organization of atext friendly party has been text text text text text text text text text part the communication strategy based text of text text text text text text text text text on personalities thetext TV and thetext polititext text text textoftext textof text text cal The text testimonials the company, textword. text text text text of text text text text Manuela Arcuri, Eleotext text text textCristina text textChiabotto, text text text text nora Daniele, tooktext part intext it, as well astext in text text text text text text text the Fuorisalone. textevents text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text text texttext
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Il marchio Creazioni evolve e si dipana in una ricercatezza tale da confermare il proprio eclettismo formale. La nuova collezione converte la linea di toni accesi, giocati sui contrasti cromatici, in inebrianti atmosfere generate da accostamenti armoniosi, pregni però di inventiva e di estro creativo. Il risultato di una rilettura della tradizione che dà luogo alla creazione di oggetti che evocano leggerezza e nello stesso tempo sofisticate suggestioni nate dalla cura per i dettagli e dalla ricerca di materiali di pregio.
The brand Creazioni is developing and is linked to a formal eclectism. The new collection transforms the line of bright tones, made of chromatic contrasts, into heady atmospheres made of harmonic matching, rich in inventiveness and creativity. The result of an interpretation of the tradition is linked to the creation of elements which express lightness but at the same time also sophisticated suggestions, thanks to the care of the details and of the best materials.
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Coerente con se stessa, Silik conferma il suo stile fedele alla tradizione con altissimi sviluppi che affondano le proprie radici nell’eccellenza e nel pregio dei materiali che da sempre l’hanno contraddistinta. Le nuove collezioni volteggiano tra il Barocco e il Luigi XVI senza tralasciare il confort e le tecnologie produttive, facendole coesistere con grande cura e maestria artigianale. La produzione si arricchisce di una vasta gamma di preziose finiture e di decori, riuscendo a soddisfare anche la committenza piÚ esigente.
According to its style, Silik confirm its traditional attitude with high developments which rely on the excellence and the quality of the materials, which always make the difference. The new collections are in between the baroque and Louis VVI without forgetting comfort and production technologies, which are well combined. The production is enriched by a range of precious finishing to satisfy even the most demanding clients.
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Jumbo Collection festeggia i venticinque anni di produzione e mantiene la capacità di creare scenari abitativi complessivi partendo dagli elementi d’arredo per finire ai complementi. Si può dire che sia proposto un vero e proprio concept Jumbo che genera atmosfere prestigiose. Il fine dell’azienda è di far rifiorire gli stili del passato, riproponendoli in una chiave nuova, che ne esalti la pregevolezza, pur operando un attenuamento di quelle che sono le decorazioni per restituire così un mobile tradizionale ed essenziale. La ricercatezza appare nella cura del dettaglio e negli accostamenti dei materiali.
Jumbo Collection celebrates its 25 years of production. It keeps the ability to create complex furniture scenarios starting from the furniture elements to end up with the complementary elements. We can say that the proposal is the one of a real concept Jumbo, which creates prestigious atmospheres. The goal of the company is to go back to the styles of the past, reproposing them in a new way, in order to exalt the quality, even with a change in the decorations, producing a piece of furniture which is traditional and essential. The research is both in the details and in the combination of the materials.
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Ospiti inaspettati Case di ieri, design di oggi foto Archivio Case Museo La sperimentazione degli “Ospiti inaspettati” ha avuto un epilogo alquanto positivo. La preziosità intrinseca delle quattro case-museo nel centro di Milano è stata enfatizzata dall’armoniosa e impercettibile relazione degli oggetti inseriti nel relativo contesto. Il vaglio dei pezzi da inserire nell’esistente, condotto dai curatori dell’iniziativa, può essere considerato una prosecuzione di quelle che sono state le minuziose ricerche condotte un tempo dai proprietari delle case. Per questo motivo il progetto non rimane un’isolata esperienza brillantemente riuscita, ma la dimostrazione che queste magnifiche dimore sono vive e possono continuamente evolvere.
Unexpected guests yesterday's houses, today's design The experimentation of the “Unexpected guests” had a very positive epilogue. The single preciousness of the four house-museum in the center of Milan was enriched by the harmonious and hidden relation among the objects in the related place. The choice of the objects, made by the experts, could be considered a continuation of the detailed researches carried out by the owners. For this reason, the project is not just an isolated successful experience, but the demonstration that the wonderful residences are still alive and they can continue their evolution.
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1. Museo Bagatti Valsecchi, lampada da terra La La Lamp, Helen Kontouris, 2004, Kundalini; 2. Villa Necchi Campiglio, tavolini Brasilia, Fernando & Humberto Campana, 2006, Edra; 3. Casa Museo Boschi Di Stefano, seta da tavola, élévation sur table, Tomàs Alonso, 2008, prototipo - sedia Lazy '05, Patricia Urquiola, 2005, B&B Italia 4. Museo Poldi Pezzoli, divano Boa, Fernando & Humberto Campana, 2002, Edra - specchio Sturm und Drang, Piero Lissoni, 2009, Glas Italia;
1. Museo Bagatti Valsecchi, La La Lamp floor lamp, Helen Kontouris, 2004, Kundalini; 2. Villa Necchi Campiglio, Brasilia occasional tables, Fernando & Humberto Campana, 2006, Edra; 3. Casa Museo Boschi Di Stefano, élévation sur table, table silk, Tomàs Alonso, 2008, Self-produced prototype - Lazy '05 chair, Patricia Urquiola, 2005, B&B Italia 4. Museo Poldi Pezzoli, Boa sofa, Fernando & Humberto Campana, 2002, Edra - Sturm und Drang mirror, Piero Lissoni, 2009, Glas Italia;
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LACASADEL BEN ESSERE
Una casa a misura di persona. Non è un luogo comune, ma l’obiettivo che si è prefissato lo studio Paolo Bodega Architettura nel progettare la “Casa del Ben-Essere”, ospitata fino al 4 luglio presso i giardini milanesi “Indro Montanelli”. Un modulo abitativo di 80 metri quadri monoplanare, realizzata in edilizia industrializzata, nato con l’intenzione di dare testimonianza concreta e innovativa delle esigenze dell’abitare contemporaneo, in termini di prevenzione delle patologie, di indirizzo verso corretti stili di vita, di valorizzazione delle differenti abilità. Questo progetto è stato promosso e realizzato con il patrocinio del Comune di Milano, Assessorato alla Salute, da tre realtà protagoniste del mondo italiano dell’architettura: Fumagalli Edilizia Industrializzata Spa con sede a Bulciago (Lecco), GranitiFiandre e Iris Ceramica. Insieme a loro, anche un pool di imprese, tra cui le comasche Rattiflora e Tre P & Tre Più, hanno prestato le loro specializzazioni per la realizzazione di questo ambizioso progetto. La “Casa del Ben-Essere”, oltre a dedicare particolare attenzione ad aspetti come la qualità ambientale, ecosostenibilità, efficienza energetica e sicurezza, offre anche un particolare sistema domotico che risponde ad esigenze di persone diversamente abili, consentendo anche a loro di migliorare la qualità del vivere.
“HOUSE of WELL-BEING” A house built around the person. It is not a common place, but the goal of the architecture of fice Paolo Bodega Architettura to project the "House of the Well-being", until 4th July it is hosted at the Milanese gardens “Indro Montanelli”. It is a housing form of 80 square meters, made as industrialized house-building and born with the intention of giving real and innovative proof of the contemporar y living needs, in terms of pathology preventions, correct life st yles, exploitations of dif ferent abilities. This project has been promoted and realized with the patronage of the cit y of Milan and the Health Councillor by three important protagonists in the world of Italian architecture: Fumagalli Edilizia Industrializzata Spa (Bulciago-Lecco), GranitiFiandre and Iris Ceramica. Together with them, also a team of dif ferent enterprises of Como, among which Rattiflora e Tre P & Tre Più, gave their contributions for the realization of this ambitious project. The "House of the Well-being", besides devoting a particular attention to the aspects of environmental qualit y, environmental-friendly resources, energy ef ficiency and safet y, it also of fers a particular domotic system that answers to demands of disabled people, allowing them to improve their qualit y of living.
EVENTI
PROPOSTE 2010
ARCHITETTI, state con noi! di Sergio Luce foto Archivio Proposte
Torniamo ancora una volta a parlare della tavola rotonda che Proposte ha organizzato lo scorso febbraio all’Hotel Principe di Savoia di Milano. Ci ritorniamo perché in quell’occasione, a seguito della vivace discussione sovente contraddittoria, il presidente di Proposte, Piercarlo Viganò, ha sostenuto l’importanza di informare meglio e di più il mondo dei designer e degli architetti sugli aspetti storici e tecnologici dei tessili per arredo. Era necessario in definitiva cercare un’altra occasione di approfondimento. Ecco perché abbiamo partecipato anche noi alla conferenza stampa che si è svolta a Villa Erba, lieti di essere stati presenti perché ci siamo resi conto che di tessuto si deve parlare ad
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ampio raggio. E chi ha la competenza per parlarne?, chi ha l’interesse?, chi deve lanciare messaggi di tendenza al mercato internazionale se non Proposte, una fiera che anche quest’anno ha tenuto testa al perdurare di una crisi che rischia di modificare persino il modo di vivere di tutti noi, in ogni campo? Dopo il benvenuto di rito del presidente Viganò, del consigliere Mauro Cavelli, di Laura La Corte in rappresentanza dell’Istituto per il Commercio Estero, i relatori sono entrati nel vivo del discorso. Ha cominciato Chiara Buss, studiosa ben nota alla nostra rivista. Con la sua solita verve accattivante, la Buss ha presentato alcune tappe storiche, succedutesi dal Quattrocento ad oggi, in cui l’industria tessile (o l’artigianato) si è trovata in difficoltà
e come la stessa sia ogni volta uscita dalle crisi con l’inventiva, il cambio di rotta o addirittura modificando l’organizzazione del lavoro grazie anche all’aiuto delle istituzioni o dei regnanti del tempo. Dopo di lei ha parlato Silvio Faragò, chimico e ricercatore di laboratorio per fibre tessili. Con l’ausilio di schemi e prospetti, Faragò ha fatto una carrellata sul tessile d’arredo che ci aspetta domani, e ne vedremo delle belle! La nuova tecnologia ha aperto porte impensabili e ben altre ne aprirà. Karim Rashid ha infine spiegato il modo di utilizzare la tecnologia digitale anche nella decorazione d’interni ed esterni, tenendo però presente la relazione umana che deve legarci a ogni oggetto di design che ci accompagna nella vita, ora e sempre.
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A lato, sopra, i relatori della conferenza stampa di apertura per Proposte 2010; sotto, uno dei padiglioni della mostra tenutasi a Villa Erba On the side, the speakers of the opening press conference of Proposte 2010; below one of the pavillion of the exhibition held in Villa Erba
PROPOSTE 2010
Architects,
stay with us!
During the Press conference held in Villa Erba on the occasion of Proposte, the fair that also this year faced the crisis that risks to modify even our way of living, Piercarlo Viganò, the Councillor Mauro Cavelli and Laura La Corte representing the Italian Foreign Trade Commission gave a warm welcome. Then, different speakers entered into details. Chiara Buss, studious of the sector, introduced some historical key moments had happened from the 15th century until now, in which the textile industry (or the craftsmanship) had some difficulties and every time it overcame
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the crisis with inventiveness, with a change of rout or with a modification in the work organization with the help of institutions or of the lords of that time. After her speech followed the one of Silvio Faragò, chemical, laboratory researcher for textile fabrics, with the help of graphs and figures, he made a speech on the furniture design of the future. Karim Rashid finally explained the way to use the digital technology in the internal and external decoration, taking into account the human relation that has to tie us to every object of design of our life, now and forever.
SEDE: Strada Statale Briantea - Montorfano (Co) - Tel. 031 200252 - Fax 031 200209 SHOWROOM: Via Napoleona, angolo p.zza S.Rocco - Como Tel e Fax 031 241764 www.absuzuki.it
TERRITORIO
IL SOSTEGNO
ai lavoratori ed alle imprese
nelle situazioni di CRISI di Sabina Napoli
Per far fronte alla crisi economica in atto, il mio Assessorato -spiega Alessandro Fermi, Assessore alle Politiche Attive del Lavoro, Formazione Professionale, Attività Economiche ed Università della Provincia di Comoha messo in atto e sta studiando tuttora iniziative a tutela e sostegno, non solo dei disoccupati, ma anche dei lavoratori in cassa integrazione, in mobilità e delle imprese nelle situazioni di crisi. Fra le iniziative, come già attivato negli anni 2008 e 2009, anche quest’anno infatti è stato sottoscritto un protocollo d’intesa fra la Provincia di Como, la BCC di Alzate Brianza, la BCC di Lezzeno, la Banca di Legnano, la Cassa Rurale ed Artigiana di Cantù, il Credito Valtellinese, la Camera di Commercio, la Confartigiano Imprese, la Confindustria, la Confcooperative,
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la CNA, l'API, la CISL, la CGIL e la UIL, per anticipare ai lavoratori coinvolti in crisi aziendali gli assegni della cassa integrazione straordinaria e di quella in deroga. Infatti, anche a causa della situazione economica molto difficile, le imprese interessate da interventi di cassa integrazione non sono in grado, in alcuni casi, di anticipare il trattamento ai loro dipendenti e spesso le erogazioni da parte dell’INPS avvengono con tempistiche che possono comportare difficoltà finanziarie per i lavoratori e le loro famiglie. Ora, con la stipula del citato protocollo, sottoscritto anche da tutte le parti sociali, cinque istituti di credito si sono resi disponibili ad anticipare economicamente ai dipendenti in cassa integrazione quanto dovuto dall’INPS, evitando quindi le lunghe attese burocratiche.
Sopra, Villa Gallia, sede dell'Amministrazione provinciale di Como Above, Villa Gallia, the headquarters of the provincial administration of Como
I cassaintegrati, continua l’Assessore Fermi, si possono rivolgere presso gli sportelli delle banche aderenti e, muniti della dichiarazione dell’azienda che attesta l’utilizzo degli ammortizzatori sociali, chiedere l’anticipo senza costi di attivazione o gestione e senza interessi sul debito. In questo modo il lavoratore potrà ricevere un anticipo dei fondi dell’ammortizzatore sociale grazie ad un finanziamento concesso dalle banche fino ad un massimo di 6.300 euro in nove mesi, in rate da 700 euro mensili, senza spese di alcun genere, nemmeno la cifra necessaria per aprire un conto corrente. Da marzo 2009 ad oggi ben 1079 lavoratori comaschi si sono rivolti agli istituti di credito per ottenere l’anticipo di quanto avrebbero ricevuto dall’INPS. Le cinque banche aderenti, che
ringrazio personalmente per la disponibilità dimostrata nel mettere in atto questo importante progetto a sostegno dei lavoratori e delle imprese in difficoltà, hanno già concordato anticipi per un totale di euro 5.455.492,36 di cui oltre 2.814.447,61 già direttamente erogati. L’iniziativa -conclude l’Assessore Fermi- ha evidentemente un importante risvolto sociale evitando, grazie a questo anticipo, che lavoratori e famiglie già posti in cassa integrazione possano trovarsi nella difficile quanto delicata situazione di rimanere per alcuni mesi senza alcuna entrata economica. L’auspicio è ovviamente quello di un ridimensionamento nell’anno 2010 rispetto ai numeri dello scorso anno che significherebbe quanto meno un primo segnale di ripresa economica.
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The SUPPORT
to the workers and to the companies
which are experiencing a CRISIS To face the present economic crisis, Alessandro Fermi Councillor of Job Politics, Professional Training, Economic Activity and University of the Province of Como, explains that he has put into effect and he is still studying initiatives to sustain and support not only the unemployed, but also of the workers in mobility and enterprises which are facing the crisis. Among the initiatives, already activated in 2008 and 2009, also this year a protocol of agreement has been undersigned among Province of Como, BCC di Alzate Brianza, BCC di Lezzeno, Banca di Legnano, Cassa Rurale ed Artigiana di CantĂš, Credito Valtellinese, Camera di Commercio, Confartigiano Imprese, Confindustria, Confcooperative, CNA, API, CISL, CGIL and UIL, to anticipate to the workers involved in the business crisis the cheques of extraordinary redundancy funds and in derogate. Actually, due to the very difficult economic situation, enterprises involved
in intervention of redundancy funds in some cases, they cannot anticipate the treatment to their employees and often the money allocated by the INPS (National Social SecurityInstitute) take a while to be given to the families and this implies financial difficulties for the workers and their families. Now, with the agreement on this protocol, which was undersigned also by all the social parts, five Institutes of Credit were available to economically anticipate to the people who are not working the money which should be given by the INPS avoiding therefore to wait for a long time. The people who get redundancy funds, continues the Councillor Fermi, can go to the bank offices which take part in this initiative and ask for the money which should be given by the INPS. In this way the worker can receive some money in advance coming from the funds of the social damper thanks to a financing granted by the banks up to a maximum
L'Assessore Avv. Alessandro Fermi
Provincia di Como Assessorato alle Politiche Attive del Lavoro, Formazione Professionale, AttivitĂ Economiche ed UniversitĂ
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of 6.300 Euro in nine months, in installments of 700,00 Euro a month, without expenses, not even the money to open a bank account. From March 2009 up to now, 1079 workers of Como went to credit institutes to get some money in advance, of those which should be given by the INPS. The 5 banks involved, which I would personally thank for the availability in this important project to support the workers and the enterprises in difficulty, they already agreed a total of 5.455.492,36 of which over 2.814.447,61 have been already distributed. The initiative, says the Councillor Fermi, brought about an important social step, avoiding that workers and families who are still in difficulties, also have to face the problem of living a few months without money. The hope is the one of a reduction in 2010 in comparison to the numbers of the previous year, it would mean a first sign of an economic recovery.
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SUZUKI CORRE PER L A TECNOLOGIA
Tra gli ultimi prototipi presentati al Salone Internazionale dell’Auto di Ginevra 2010, spicca la “Swift Plug-in hybrid”, una concept ibrida, studiata principalmente per la circolazione nei centri cittadini. Ricaricabile anche attraverso la rete di corrente domestica, la Swift Plugin Hybrid può procedere in assoluto silenzio e a zero emissioni per circa 20 chilometri. Equipaggiata con un motore da 54 kW alimentato con batterie a ioni di litio, è dotata anche di generatore elettrico, messo in funzione da un motore a combustione da 660 cc, che si attiva in caso di bassa carica delle batterie. Con l'applicazione della tecnologia ibrida, Suzuki compie così un ulteriore passo avanti nel rispetto dell'ambiente. Among the newest prototypes presented at the International Car Fair in Geneva 2010, the “Swift Plug-in hybrid” is very particular, it is studied to be used in the city. Rechargeable also through the net of domestic tide, the Swift Plug-in Hybrid can move in absolute silence and with no emissions for around 20 kilometers. Equipped with a motor of 54 kW and with lithium batteries, it also has an electric generator, which is put in operation by a combustion motor of 660 cc, which starts working in case of low position of the batteries. With the application of the hybrid technology, Suzuki makes a further footstep ahead in the respect of the environment. Un ente al servizio della ricerca. Dal marzo del 1980 ad oggi la “Fondazione Suzuki”, istituita dalla Suzuki Motor Corporation, stanziando circa 1,2 miliardi di Yen, ha finanziato un totale di 1.077 progetti di ricerca scientifica. Un investimento che ogni anno si rinnova e che vuole essere un importante incentivo allo sviluppo legato alle tecnologie di ingegnerizzazione della produzione, alle tecnologie ambientali e di risparmio energetico, alle tecnologie legate alla misurazione, al controllo ed all’analisi, a quelle relative ai materiali, all’elettronica e all’informatica, passando per il ramo relativo alla medicina e all'ingegnerizzazione, per finire con le avanzatissime tecnologie robotizzate. Inoltre, la “Fondazione Suzuki” promuove diverse altre attività come la divulgazione dei risultati della ricerca e l’ulteriore sviluppo di progetti, finanziando convegni, sovvenzionando i ricercatori. L’ennesimo valore aggiunto offerto da quest’azienda che ha saputo imporsi a livello internazionale come leader nel settore della costruzione di moto, automobili e motori marini.
SUZUKI RACES FOR TECHNOLOGY A body at search disposal. From March 1980 to the present days, " Suzuki Foundation ", founded by the Suzuki Motor Corporation, allocated around 1.2 million Yen and financed a total of 1.077 projects for the scientific search. An investment that every year renews itself and represents an important incentive for the development linked to production engineering and environmental technologies, energy saving and measurement technologies together with control and analysis; it is also linked to technologies related to the materials, to electronics and information technologies, passing for the branch of medicine and engineering, to end up with robotic advanced technologies. Moreover the " Suzuki Foundation " promotes different other activities such as the dissemination of the research results and a further development of projects, financing conferences and subsidizing the researchers. All of this represents another added value offered by this company, which is known at international level as a leader in the sector of bike, car and sea motor construction.
Info
Autotecnica A&B SEDE: Montorfano, lungo la Strada Statale Briantea (Statale Como-Bergamo), tel. 031/200 252 SHOWROOM: Como, via Napoleona (ang. P.zza San Rocco), tel. 031/24 17 64 (solo su appuntamento) www.absuzuki.it
PEOPLE
S.E. MonS. Domenico Sigalini
La VITA delle comunità cristiane di Luca Bernardi foto Archivio Centro Orientamento Pastorale, Carlo Pozzoni
Magic Lake, confermando la sua attenzione verso i più importanti eventi che si svolgono sul territorio, ha scelto di essere media partner della 60° settimana nazionale di aggiornamento pastorale. In queste pagine, S. E. Mons. Domenico Sigalini, vescovo di Palestrina e presidente del Centro Orientamento Pastorale, ci racconta questo appuntamento comasco. 60a Settimana nazionale di aggiornamento pastorale: cos’è e a chi si rivolge? «È un convegno che vede impegnati preti e laici ad approfondire tematiche che hanno a che fare con la vita quotidiana di una comunità cristiana, parrocchia o diocesi, aggregazione stabile di fedeli, associazione o movimento. I partecipanti provengono da tutta Italia, arricchiscono dei
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loro punti di vista e modi di risolvere i problemi tutti gli altri, vengono aiutati in questo da esperti nei vari campi della vita cristiana e hanno spazi per dare il loro contributo e offrire la loro competenza. Il tema della sessantesima settimana è “Nuove forme di comunità cristiana: le relazioni pastorali tra clero, religiosi, laici e territorio”». Quali motivazioni ci sono alla base della scelta del tema? «Il punto di partenza è quella classica forma di comunità di credenti che è la parrocchia. In Italia è molto popolare perché radicata capillarmente in tutto il territorio nazionale ed è capace anche oggi di creare appartenenza della gente alla Chiesa e di conseguenza ad esperienze non sporadiche di vita di fede, in un preciso territo-
A lato, il manifesto dell'appuntamento comasco On the side, the poster of the event in Como
rio. Siccome oggi il territorio ha subito molte trasformazioni e la gente affronta il tema della fede in termini assolutamente nuovi, questa parrocchia è sensibile di natura sua alle trasformazioni e si attrezza per alcuni cambiamenti. Questi cambiamenti li subiamo o li governiamo? Ci adattiamo o ci applichiamo a rispondere con fedeltà al Vangelo e alla vita della Chiesa, creando nuove forme di comunità, nuovi assetti di parrocchia? A questa domanda si sta rispondendo da parecchi anni con molta genialità e sforzo. Nella settimana di studio che si tiene a Como, intendiamo fare una fotografia ragionata dei cambiamenti, delle nuove forme di comunità e studiare in esse il nuovo tipo di relazioni che debbono esservi tra i vari soggetti. Come in tanti altri campi della vita sociale moderna, si sperimenta che il mondo delle relazioni diventa determinante nella soluzione dei problemi e nella ricerca di nuovi assetti. È così nella famiglia, nel mondo del lavoro, nell’amministrazione pubblica, nelle stesse leggi di mercato. Lo è soprattutto nella vita della Chiesa dove si promuove l'incontro degli uomini con Dio e degli uomini tra di loro. Tutte le persone che hanno ruoli in essa sono degli interattori che entrano in dialogo, collaborazione, corresponsabilità, dove nessuno è solo passivo o solo attivo, dove vige e si accoglie un grande e determinante dono di Dio: la comunione, che non è l'accordo a un tavolo di concertazione, ma uno spirito che ci offre il Signore e per il quale ha speso tutta la sua vita Gesù Cristo, implorandola per tutti da Dio. Nella Chiesa senza comunione non si fa niente; è la condizione assolutamente necessaria per ogni atto di fede. Nel nostro lavoro della settimana cerchiamo di declinare la comunione nel vasto mondo delle relazioni tra le persone che fanno parte della Chiesa, laici e presbiteri, religiosi e catechisti, associazioni e movimenti, ma anche con il territorio...». Cos’è il Centro di Orientamento Pastorale da Lei presieduto e quali sono gli obiettivi che si propone? «Il Centro di Orientamento Pastorale (COP) è un’associazione di amici, composta di presbiteri, laici, religiosi, religiose, vescovi, che del tutto liberamente, con una struttura minima per potersi interfacciare speditamente, si appassiona di vita cristiana e soprattutto di vita delle comunità cristiane, sbilanciandosi dalla parte della riflessione, del confronto, dello studio, della progettazione. Siamo spesso troppo impantanati in attività, pure necessarie, e rischiamo di perdere l'incandescenza della vocazione cristiana, dell'entusiasmo dell'annuncio della fede, della gioia di essere seguaci di Gesù Cristo. Per questa passione il COP mette in atto ricerche, studi, riflessioni, discernimento di esperienze, confron-
ti. Il lavoro di riflessione che in gergo ecclesiale si dice "pastorale" viene pubblicato in una rivista che si chiama appunto "Orientamenti Pastorali" e trova la sua massima espressione di approfondimento tramite il Forum dei pastoralisti, cioè l'aggregazione di tutti coloro che fanno di questa passione una scienza accademica, che viene insegnata nelle università e istituti di ricerca ecclesiastici. Il COP vive di volontariato appassionato, la rivista riesce a mantenersi per il contributo organizzativo di una piccola redazione e il contributo di pensiero di tanti teologi, preti e laici. Nella Settimana di aggiornamento il COP trova la massima convergenza di coloro che condividono gli ideali e collaborano ai suoi scopi».
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L’esperienza delle comunità cristiane delle origini è ancora attualizzabile nel mondo moderno? «Assolutamente sì, perché è una comunità viva, fatta di persone, di gente dedicata. La Chiesa non è un museo e tanto meno un mausoleo. È la gente viva dei nostri territori che si tramanda di padre in figlio la fede nel Dio di Gesù Cristo; non ha un fondatore defunto, ma vivo e risorto. Chiaramente è una comunità che, passando attraverso i tempi, deve ogni giorno affrontare sfide inedite, nuove domande, superare egoismi e contraddizioni, ma ha una forza che non le viene da strategie organizzative, ma da una fede profonda che mette in conto anche persecuzioni. È una comunità che spesso, purtroppo, è abitata anche da tradimenti, ma che è amata smisuratamente dal suo sposo Gesù, che non la abbandona anche quando lo mettiamo in croce. Non è lasciata a se stessa, è sempre illuminata dallo Spirito e risorge dalle ceneri ogni giorno nuovo che si apre». Nell’era multimediale l’offerta spirituale è varia: come guidare i giovani ad una ricerca autentica? «La varietà delle offerte di vita spirituale è una risorsa perché permette ai giovani soprattutto di rispondere alle domande di ulteriorità che li abitano, alla ricerca non mai sopita negli uomini di risposte a quesiti decisivi per la felicità delle persone: da dove vengo? dove vado? chi sono? c'è una vita piena, senza fine? siamo in questo mondo per caso? La molteplicità di proposte può portare confusione, ma almeno toglie dall'appiattimento nel materialismo, nel consumo, nella superficialità. Occorre poi offrire proposte vere, motivate. La fede è un atto intellettualmente onesto e umanamente sensato, l'esperienza cristiana non è un’invenzione di quattro transfughi fatta a tavolino per fare soldi. Ha alle spalle una storia verificabile, un cammino secolare, e soprattutto è abitata dalla vita. I giovani nelle pagine web hanno già saputo scrivere non solo la loro sete, ma anche la bellezza delle sorgenti a cui attingere e sono vivacissimi nel trovare sempre strade nuove di approccio, di ricerca e di proposta». La parrocchia come paradigma della famiglia umana è un modello ancora attuale? «Certo ha subito grandi trasformazioni, ma è sempre una casa che accoglie, una presenza capillare che dissemina ovunque gesti, riti,
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parole, speranze, esperienze di fede nel Dio di Gesù Cristo. La sua attualità è data anche dal fatto che, proprio come l'esperienza di famiglia sta alla base della convivenza umana, stabilisce un tessuto di relazioni primario per il mondo della fede, a partire dalla domanda religiosa che c'è in ognuno. È aperta sul territorio, senza ferie estive, si costruisce immediatamente attorno ad un gruppo di persone dedicate, sa parlare a ragazzi, giovani e adulti. Siccome però cambia molto l'ambiente in cui vive, anche la parrocchia deve aggiornarsi, tenere conto delle nuove domande, della nuova autocomprensione teologica. Deve purificarsi, saper cogliere le istanze vere dell'uomo. Ha una sua presenza capillare che non è mai monitorata dalla grande stampa. Si pensi per esempio, in alcune stagioni come quella pasquale: quante persone sono interessate a una sua esperienza di base: la prima comunione dei bambini. Oggi le parrocchie nel loro insieme mobilitano milioni di persone, ma non è fatto di cronaca, proprio perché è il tessuto quotidiano che la parrocchia segue, dove sta la vita vera, personale, profonda, comunitaria, semplice, tanto da essere anche dal punto di vista civile una risorsa assolutamente decisiva, anche solo per le relazioni che cementano il popolo cristiano». Quali indicazioni vuole dare ai nostri lettori, se qualcuno desiderasse approfondire questi temi e mettersi in gioco? «Intanto un invito a partecipare ai lavori della settimana, almeno in parte. La cosa più importante è di rifarsi un modo innocente di guardare ai fenomeni della religiosità e alla vita della fede. Smettere quell'aria di aver già risolto tutto e porsi in sincero ascolto della propria coscienza. Per sbriciolare le nostre certezze bastano due gradi di calore in più nell'aria o anche solo le polveri di un vulcano. C'è un mondo affascinante che è il mondo di Dio, c'è una dimensione essenziale che è quella religiosa. Non saremo mai felici se non daremo risposta a tutte le domande di religiosità. Non saremo mai felici se non daremo risposte ai nostri innumerevoli perché. Diventa necessario allora continuare a farsi domande e trovare linee di risposta, generose e profonde. La comunità cristiana è su questa lunghezza d’onda. La misericordia di Dio in Gesù è ancora più grande di ogni espressione di Chiesa, ma passa da lì».
A sinistra, S. E. Mons. Domenico Sigalini con Sua Santità Papa Benedetto XVI; a destra, S. E. Mons. Diego Coletti, vescovo di Como On the left, S.E.Mons. Domenico Sigalini with the Pope Benedetto XVI; on the right, S.E. Mons. Diego Coletti, bishop of Como
The LIFE in the Christian communities Magic Lake confirms its attention to the most important events that take place in the territory, it chose to be the media partner of the 60° week of the pastoral updating. In these pages, Mons. Sigalini, bishop of Palestrina and president of the center for Pastoral Orientation, tells us about this appointment in Como. 60th National week of pastoral update: what is it? and to whom is it addressed? «It is a convention of priests and laymen to go into details about main themes of everyday life of a Christian community, parish or diocese, believer aggregations or associations. The people who are taking part are coming from all over Italy, they enrich each other with their point of views and ways to solve problems, they are helped by experts in Christian life and they can also give their contribution and offer their personal competence». The theme of the 60th week is “New forms of Christian community: the pastoral relations among priests, believers, laymen and territory”. What are the motivations at the basis of the selection of the theme? «The starting point is the classical form of a community, that is the parish. In Italy it is very popular because it is part of our national territory and it can make people part of the church and as a consequence, of the faith experiences in a precise territory. Today the territory undergoes many changes and people are facing the theme of faith in very new ways, this parish is sensitive by nature to any change and it is also ready to face them. Do we suffer or rule these changes? So do we adapt or do we answer with loyalty to the Gospel and to the religious life by creating new community forms and new parish organizations? It’s some years that people try and answer to this question with brilliance and effort. During our week of study in Como we would photograph the changes, the new community forms and we would also study the new type of relations among different persons. As in many other fields in the modern social life, it is very important to solve problems and to find new relation orders. It works in the same way in the family, at work, in the public administration, in the market rules. It is also true in the church life, where the relation between God and people has to be promoted. All the people who have roles in it, they also interact and talk, collaborate, have responsibilities, where no one is just passive or just active, where people can experience a great gift of God: the communion,
which is not the agreement on a plan in front of a table, but a Holy Ghost offered by God and for which Jesus Christ gave his life, by imploring it to God. In the church without communion you cannot do much; it is the necessary condition for any act of faith. In our work of the week we try and decline communion in the wide world of relations among people who are part of the church, laymen and priests, believers and catechists, associations and organizations, as well as of the territory…». What is the Center of Pastoral Orientation you preside over and what are the goals you have? «The Center of Pastoral Orientation (COP) is an association of friends, made by laymen, believers, bishops who are interested in the Christian life and in the Christian communities with a simple organization to easily interact, its goals are to work on remark, comparison, study, project. Sometimes we are too involved in the activities we do, even though they are necessary, we risk and loose the Christian vocation, the enthusiasm in the faith, the joy to follow Jesus Christ. The COP organizes researches, studies, discussions and comparisons. The remark work which is called “pastoral” is published in a magazine which is called “Pastoral Orientations” and finds its best expression in the Forum of pastoralists, that is the aggregation of those who transform this passion on an academic science, which is thought at university and in institutes of religious research. The COP lives the experience of a passionate charity work, the magazine is supported by the organization of a small editorial office and the contribution of many theologians, priests and laymen. In the week of update the COP finds the main cooperation among those who share the ideals and collaborate to reach the same goals». Can the experience at the origins of the Christian communities be applied at the present world? «Yes, absolutely; it is a lively community, it is made of people who have passion. The church is not a museum and least of all a mausoleum. It is made of the people of our territories, they transmit their faith in God and Jesus Christ from father to son; it hasn’t a dead founder, but a live and resurrected founder. Nowadays it is a community that has to face new challenges, recent questions, it has to overcome egoism and contradictions; anyway it has a strength that doesn’t come from organization strategies, but from a strong faith that can be even persecuted. Unfortunately it is
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L’arte della stampa
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Borgolombardo - Acrilico su tela cm. 35 x 50
La frequentazione di corsi di disegno e pittura la portano alle conoscenze e allo studio dei grandi maestri, abbracciando il figurativo quale ricerca iniziale, cercando nel disegno e nella perfezione delle forme la sua espressione.
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Sopra, a sinistra, Don Piercarlo Contini, collaboratore del Centro Orientamento Pastorale; a destra, Monsignor Flavio Feroldi, vicario episcopale. Entrambi coorganizzatori a Como della "60° settimana nazionale di aggiornamento pastorale"
also a community that has to see betrayals, but it is also loved by Jesus Christ, he never leaves them alone, even when he is crucified. This community is even illuminated by the Holy Ghost and is resurrected from the ashes every new day». In this multimedia age the spiritual offer is different: how can we help young people in direction of a true research? «The different offers for a spiritual life represent a resource because in this way young people can answer to all their questions and can look for answers to the important questions to live a happy life: where do I come from? Where am I going? Who am I? Is there a full never-ending life? Are we in this world by chance? The proposals are many and people can be confused, but at least we are away from materialism, consumerism and superficiality. Then it is important to have real and motivated answers. Faith is a honest and human reasonable act, the Christian experience is not invented just to make money. It has a history behind, an ancient path and above all it is concentrated on life. Young people wrote not only about their thirsty on the web, but also about the beauty of the sources they can use and they are always looking for new roads of approach, research and proposal». Is the parish as paradigm of the human family still a present model? «For sure it suffered big changes, but it is still a home which shelters, a capillary presence which is characterized by gestures, rituals, words, hopes, experiences of faith in God. According to current events, the experience in the family is the basis of human cohabitation, it sets a net of relations for the world of faith, starting with the religious question that can be found in each of us. It is open to the territory, without holidays, it is built around a group of persons who can speak to young people and adults. The place
Above, on the left, Don Piercarlo Contini, collaborator of the Pastoral Orientation Center; on the right, Monsignor Flavio Feroldi, episcopal vicar. They are both organizers of the "60th week of the pastoral updating"
where we are living is always changing, the parish has to be updated to all the changes, it has to tackle new questions and the new theological understanding. It has to be purified, it has to understand the humanity. His presence is capillary, but these information are never mentioned by the newspapers. Let’s think about Easter, many people are interested in a basis experience: the first communion of children. Today the parish churches move millions of people, but it isn’t something you read in the newspapers, that’s because it is the everyday relations and they represent the true, personal, deep, community, simple life; actually it is a very decisive resource also from the civil point of view for the relations among the Christian population». What are the indications you would give to our readers in case someone is interested in go into details on these subjects? «First of all, I invite everybody to take part in the activities of the week, or at least in part of them. The most important thing is to have an innocent way of looking at the phenomenon of religiousness and to the life of faith. Avoid the attitude to have already sorted out everything and listen to our conscience. To destroy our certainties is enough a little bit more heat or even the dusts of a volcano. The world of God is a fascinating world, it represents an essential dimension: the religious dimension. We won’t be happy if we are not giving an answer to all our religious questions. We won’t be happy if we are not finding answers to all our questions. It is important to continue and pose ourselves questions and find generous and deep answers. The Christian community is following this way. The mercy of God in Jesus Christ is bigger than any expression of Church, but it comes from there».
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C U LT U R A
ASSOCIAZIONE CARDUCCI
100 ANNI di Cultura di Raffaella Di Paola foto Archivio Carducci, Carlo Pozzoni
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A lato, il Carducci oggi; in questa pagina, il Carducci nel 1910 On the left, Carducci today; in this page, the Carducci in 1910
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Sotto, da sinistra, Enrico Musa; al centro, il Carducci nel 1920; a destra, Livia Musa nella biblioteca del Carducci
Siamo nel lontano 1903 quando Enrico Musa, padre di Carla Porta Musa, fonda l’Associazione “Pro Coltura popolare”, che promuove corsi di lingua, grammatica, conferenze, concerti, che, nel solco di un filantropismo da socialismo illuminato, si prefiggevano di elevare il tenore culturale delle masse, svolgendosi in maniera itinerante tra sedi diverse. Qualche anno dopo, un centinaio di soci, con 250 lire ciascuno, capitanati dallo stesso Enrico Musa con 2500 lire e da suo padre Pompeo con 5000, acquistano dal Comune un terreno sul quale l’ingegnere milanese Cesare Mazzocchi, cugino di Enrico, progetta l’odierno Istituto Carducci. In un anno e mezzo l’edificio è ultimato e il 20 settembre 1910 si celebra la solenne inaugurazione della nuova sede della “Pro coltura popolare”, intitolata a Carducci, da poco insignito del Nobel. L’associazione conta circa 5000 soci, pari al 7% della popolazione comasca, segno di un radicamento capillare e di una diffusa condivisione degli scopi. Nel 1920 si aggiunge la nuova costruzione, oggi sede dell’Insubria, mentre nel 1930, per l’impossibilità di far fronte ai debiti, l’Istituto viene ceduto al Comune, con l’obbligo di mantenerne le finalità nel primo edificato, mentre il secondo viene destinato alle scuole magistrali. Dopo la triste parentesi della seconda guerra mondiale, si riprende un’attività regolare sotto l’attenta guida di Clotilde Cavalleri , ma con il passare degli anni, l’evolversi delle condizioni sociali e l’affacciarsi di nuovi mezzi di comunicazione e stimoli culturali differenti, il numero dei soci fatalmente si assottiglia e le attività diminuiscono, fino al 2000, quando rimangono solo il corso di pittura, scultura e incisione, più alcuni concerti e conferenze. Negli ultimi due anni la svolta: Livia Porta, figlia di Carla e nipote di Enrico Musa, ha raccolto il “grido di dolore” del Presidente Mario Orlandoni e del Vicepresidente Alberto Longatti e si è impegnata in prima persona per la rivitalizzazione della centenaria istituzione, animata dal legame di sangue col fondatore e forte dell’esperienza maturata in anni di Console del Touring Club Italiano e vicepresidente degli Amici dei Musei Italiani. Entrata nel consiglio direttivo, Livia ha promosso nuove iniziative che hanno riscosso il favore del pubblico: viaggi culturali, conferenze di storia dell’arte, serate dedicate al cinema e, soprattutto, il Salotto letterario, che anima la piccola ma ricca biblioteca, liberata –letteralmente!- dalla polvere del tempo con l’ausilio di Sergio Marzorati. Ed ora, che mancano pochi mesi al centenario, Livia ha già messo in cantiere le manifestazioni della giornata celebrativa del 18 settembre p.v., festa non stop dalle 9,30 alle 24 con banda, momento istituzionale, concerti di musica da camera, jazz, rock, pop, performance di poesia dialettale con Gianfranco Scotti, concerto con merenda
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Above, on the left, Enrico Musa; in the middle, the Carducci in 1920; on the right, Livia Musa at the library of the Carducci
per bambini, concerto serale dell’Orchestra Flora, oltre alla sorpresa di un cortometraggio di Gianni Musa realizzato per l’occasione. Ma già si strizza l’occhio all’autunno, per cui sono programmati un viaggio in Umbria, un corso di lavori femminili e un approccio alla grafologia, oltre al Salotto letterario e alle attività consuete. “Questo impegno al Carducci- ci confida Livia- è stato per me occasione di incontro con il nonno e di riproposta, in termini moderni, della sua fiducia nel valore intramontabile della cultura” ed è anche -aggiungiamo noi- motivo di orgoglio e soddisfazione per sua madre Carla, che attende già con trepidazione l’appuntamento del 18 settembre!
ASSOCIAZIONE CARDUCCI
100 YEARS of culture
It’s 1903 when Enrico Musa, father of Carla Porta Musa, founded the association "Pro Coltura popolare”. A few years later some the members bought a land from the Municipality, on which the Milanese engineer, Cesare Mazzocchi, made the project for the present Instituto Carducci. On September 20 1910 there was the inauguration of the new headquarters, which is dedicated to Carducci. The association counts around 5000 partners, that is 7% of the population of Como. In 1920 a new part was added, today it is the headquarters of the Insubria, while in 1930 the Institute was given to the Municipality with the obligation to maintain the finalities of the first building, while the second one was given to the Teacher School. After World War II, the regular activity started again with Clotilde Cavalleri, but the number of the members and the activities were decreasing. In the last two years there has been a turning point: Livia Porta, daughter of Carla and granddaughter of Enrico Musa, heard the “cry of pain” of the president Mario Orlandoni and of the Vice-president Alberto Longatti and she decided to try and revitalize this institution. Livia promoted new initiatives which got the favor of the public. First of all the literary living room, which animates the small but rich library. And now, that it’s so close the time of the 100 year anniversary, Livia already planned to celebrate this event on September 18: a non-stop celebration with music, institutional moments, room music, jazz, rock, pop, dialect poetry with Gianfranco Scotti, music and snacks for children, evening concert with the Orchestra Flora, moreover there is a short film by Gianni Musa, realized for this occasion. The activities continue in Autumn too, with trip to Umbria, a course of women works, an approach to graphology, besides the literary living room and the usual activities.
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EVENTI
È TEMPO... di PAROLARIO di Raffaella Di Paola
X Edizione Giunta quest’anno alla decima edizione, la manifestazione culturale di fine estate a Como si svolgerà dal 28 agosto al 12 settembre 2010 e sarà dedicata al tempo, inteso in un’accezione ampia, che spazia dal tempo atmosferico al tempo della storia, dall’evoluzione all’eternità, dal tempo nell’arte al tempo nella musica… Per festeggiare questo compleanno particolare, la struttura della sede principale, Piazza Cavour, si rifà il look: uno spazio ancora più capiente per ospitare le migliaia di persone che, in numero crescente, si affollano per ascoltare scrittori, filosofi, cantautori, giornalisti, scienziati… La serata inaugurale, 28 agosto, prevede un reading musicale su Chopin con Corrado Augias in Piazza Cavour. E poi un susseguirsi senza sosta di presentazioni di libri, conferenze e dialoghi a tu per tu, che rispondono agli interessi più diversi. Tra i nomi che hanno già confermato la loro presenza Giulio Giorello, John Mc Court, Massimo Picozzi, Tiziano Scarpa, Silvia Vegetti Finzi, Sebastiano Vassalli. Anche quest’anno alcune giornate saranno destinate ad un’analisi più dettagliata di Paesi stranieri: toccherà quindi alla Svezia (e Paesi scandinavi in generale) l’1 settembre e alla Turchia il 3 e 4 settembre. Incontri di approfondimento metteranno al centro grandi romanzi senza tempo, come “La Recherche” di Proust, “I promessi sposi” di Manzoni, l’“Ulisse” di Joyce. Importante è la collaborazione con la Fondazione De Andrè, per cui il 9 settembre a Campione d’Italia Cristiano De Andrè sarà il protagonista del concerto “De Andrè canta De Andrè”, organizzato con Comune e azienda turistica campionesi. Tutte le manifestazioni di Parolario sono ad ingresso libero e, poiché il programma è ancora in corso di definizione, per esserne costantemente aggiornati è bene consultare il sito www.parolario.it.
It's time...for PAROLARIO The cultural event held in Como at the end of the summer, from August 28 to September 12, reaches its 10th edition and it is dedicated to time, the time can be seen as the time of the day and the time of the history, from the evolution to the eternity, from the time in the art to the time in the music…To celebrate this particular birthday, Piazza Cavour, the seat of this event, has a new look: more space to host more and more people, writers, philosophers, singers, journalists, scientists… The opening evening, August 28, is characterized by a musical reading on Chopin with Corrado Augias in Piazza Cavour. Then a series of book presentations, conferences and dialogues about very different subjects. To quote just a few names: Giulio Giorello, John Mc Court, Massimo Picozzi, Tiziano Scarpa, Silvia Vegetti Finzi, Sebastiano Vassalli. Also this year some days will be dedicated to a more detailed analysis of foreign countries: Sweden (together with Scandinavian countries) September 1 and Turkey September 3 and 4. There is also the possibility to go into details with meetings on timeless book, just like “La Recherche” by Proust, “I promessi sposi” by Manzoni, l’“Ulisse” by Joyce. The collaboration with the foundation De Andrè is very important, September 9 Cristiano De Andrè is performing at the concert “De Andrè canta De Andrè” in Campione d’Italia, organized by the Municipality and the Tourist Promotion of Campione d’Italia. The entrance for all the event of Parolario is free, as the program is still in progress, for further info, go to the website www.parolario.it.
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Sopra, il Maestro Marcello Mottadelli e il tenore Placido Domingo Above, the Maestro Marcello Mottadelli and the tenor Placido Domingo
Riguardo il futuro non ne ho assolutamente idea; la mia professione è molto instabile ed incerta; è una grande sfida, pericolosa specie se hai delle responsabilità nei confronti di altri. Contiene in sè anche il fascino per il rischio che la rende molto eccitante. Per adesso ho rinnovato con l’Orchestra del Cairo ma sarà il mio ultimo anno. Servono sempre nuovi stimoli, sia per me che per loro, e dopo 3 anni con circa 70 concerti alle spalle, servirà un cambiamento». Dopo aver diretto nei principali teatri delle città europee, nelle capitali dei Paesi del Mediterraneo e in quelle dell’Asia, ritiene che la lirica rappresenti ancora un linguaggio universale in grado di unire popoli di cultura e sensibilità diversa? «La musica per me è l’unico linguaggio in gra-
do di accomunare persone di diversi Paesi, razze, lingue ed orientamenti religiosi. Tutte le barriere di fronte alla musica cadono e non esiste niente altro se non lei… Mi chiedono spesso che differenza ci sia a dirigere orchestre con culture molto diverse tra loro e la mia risposta è sempre la solita: nessuna. Dal momento in cui si alza la bacchetta, dove il silenzio padroneggia prima del primo attacco dell’orchestra, diventiamo tutti una persona sola al servizio della musica». Il territorio lariano ha una ricca tradizione artistica e culturale, dalla celebre cantante lirica Giuditta Pasta al compositore Vincenzo Bellini; l’iniziativa “Lirica sul Lario” ad Abbadia Lariana, di cui Lei è direttore artistico intende unicamente mantenere viva questa tradizione, o si può conside-
rare un laboratorio dove mettere in grado i professionisti di sperimentare nuove potenzialità nel canto lirico? «“Lirica sul Lario” è nata per diversi motivi: proseguire la tradizione di grandi artisti che qui hanno lavorato e vissuto, valorizzare l’incantevole bellezza paesaggista del Lario, con Abbadia in particolare con la sua carica ispirativa, ma specialmente aprire tutto ciò ai giovani artisti internazionali che avranno il piacere e la fortuna di fare lezione con i migliori docenti al mondo. Infatti non ci limiteremo solo alla lirica, ma allargheremo il campo anche ad altri strumenti come il violino, la viola ed il violoncello per la prossima primavera. Abbiamo in mente anche di essere la sede di uno dei più importanti Concorsi Internazionali al mondo per giovani cantanti;
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ci stiamo lavorando con calma e ponderazione». Ritiene che il legame con il territorio sia importante in termini di investimento artistico su professionalità emergenti, per evitare fenomeni di migrazione dei giovani di talento verso realtà lontane, ma forse più attente al ruolo della cultura nella vita di un popolo? «Recentemente sono stato intervistato dalla nostra televisione nazionale proprio per questo motivo: in Italia, fino ad ora, l’unica cosa che mi sono sempre sentito dire era “no!”. Non ci ho pensato due volte e mi son detto che la cosa più importante per essere felici era quella di poter fare la MIA musica.. non importa dove. Infatti ho fatto tantissima esperienza all’estero e mi dicevo, col passare degli anni, che se avessi meritato di tornare in Italia da vincente, sarebbe successo…ed eccomi qui. Credo che un’esperienza all’estero sia estremamente importante e formativa per i giovani musicisti; si imparano le lingue, si conoscono culture diverse e si diventa più forti». Lei si è diplomato presso il conservatorio Giuseppe Verdi di Milano. Ritiene importante la formazione accademica per le nuove generazioni che si avvicinano al mondo musicale? «Assolutamente sì. La concorrenza è spietata e prima di tutto bisogna avere una solida base scolastica, approfondita e severa. Poi per fare bene sono necessarie tantissime altre cose come la fortuna, l’intraprendenza e specialmente avere vicino qualcuno che ti capisce e ti vuol bene. Per esempio io sono fortunatissimo perché ho mio figlio Alessandro che è il mio motore, dei genitori che mi hanno sempre sostenuto anche nei momenti più difficili, ed infine la mia compagna Rebecca che è una delle chiavi del mio successo; ci siamo incontrati dopo un periodo molto buio della mia vita in cui avevo smesso di fare musica per quattro anni. Lei mi è stata vicino ed insieme abbiamo costruito tutto quello che abbiamo e insieme abbiamo vinto tanto in giro per il mondo». Qual è la Sua opinione in merito ai format televisivi (talent show) che vedono protagonisti i giovani aspiranti artisti? Quale ruolo rivestono e quali aspettative generano nei giovani rispetto al percorso formativo accademico? «Non saprei. Non amo particolarmente questo tipo di format anche perché credo che la carriera ed il successo si raggiungano in altro modo. E’ possibile che tramite questi programmi si alimenti la speranza di fare successo e soldi molto rapidamente; in alcuni casi succede così, ma se si cade, ci si fa molto male».
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Il Maestro Mottadelli mentre dirige l'orchestra sinfonica de Il Cairo. The Maestro Mottadelli during the direction of the symphonic orchestra of Il Cairo
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Villa Olmo
Festival ComoCittà dellaMusica 3. Il veleno dell’arte 1 e 4 luglio
DON GIOVANNI Gli spettacoli avranno luogo nel Parco di Villa Olmo, h. 21.30
di Wolfgang Amadeus Mozart 6 luglio
DIAVOLO DANCE THEATRE 8 luglio
RACHMANINOFF Concerto n. 3 BEETHOVEN Sinfonia n. 5
13 luglio
THE TOKYO BALLET Don Giovanni, Bugaku, Bolero Coreografie Maurice Béjart
15 luglio
DANIEL LANOIS’ BLACK DUB 17 e 18 luglio
MOMIX REMIX
Uno spettacolo di Moses Pendleton
COMOFESTIVAL.ORG direzione artistica e organizzativa
promosso con
in collaborazione con Società Palchettisti del Teatro Sociale
con il patrocinio di
con il contributo di
196 Expo 2015 S.p.A Provincia di Como
con il sostegno di
AMAZING Notes
Vienna, Milan, Parma, Bern, Budapest, Denver, Minsk, Capa Town, Bratislava, the Cairo, Seoul, Copenhagen, Verona, Rome.. only to quote some cities that Marcello Mottadelli, manager of orchestra with Turin origins, conquered before landing to Abbadia Lariana as artistic manager of "Lirica sul Lario” (Lyric on the Lario). Who is Marcello Mottadelli and how did his passion for music start? Marcello Mottadelli is a father, who loves his son Alessandro more than everything else; I am proud to represent the values that my parents taught me, for example the respect of people, the respect of work and the fact that you can rely on your family in difficult situations. The passion for music is a feeling that was born with me; it isn’t something I was looking for, it goes behind the practical “work”, the study of the sheet music and the rehearsal with the orchestra. When I was a child, people told me that I would have become a priest, because sometimes I was isolated and I stayed alone looking the at the sky and at the clouds, because they were symbols of poetry and freedom…For me it was easy to play music, to open my heart and “interpreter” what I read on the sheet music. Today things are a little bit different, but there is still this complicity between myself and music: game, thought and passion. Nowadays you are the director of the Cairo Symphony Orchestra, it is a prestigious position you reached when you were just 37 years old. What will the future be? I have no idea of the future; my job is very precarious and unsure; it is a big challenge, but also a dangerous one if you are responsible in front of the others. It also has the fascination of the risk, which makes it very exciting. Up to now I confirmed with the Cairo Symphony Orchestra, but it will be my last year. I always need new stimulus, both for me and for themselves, and after 3 years with about 70 concerts, a change is necessary. You conducted in the main European theatres, in the capitals of the Mediterranean countries and in the ones of Asia, do you think that lyrics still represents an universal language which can join people of different cultures and different sensibilities? For me music is the only language which can gather together people of different countries, races, languages and religious believes. All barriers fall down in front of music and it is the only thing that survives…I often ask myself what the difference is when I conduct orchestras with cultures that are very different among themselves and my answer is always the same: none. From the time you raise your baton, when the silence anticipate the beginning, we become a single person who is serving music. The territory of Lake Como has a long artistic and cultural tradition, from the famous opera singer Giuditta Pasta to the composer Vincen-
Marcello Mottadelli con la compagna Rebecca Marcello Mottadelli with his partner Rebecca
zo Bellini; the event “Lirica sul Lario” in Abbadia Lariana, where you are the artistic director, aims at keeping this tradition alive or do you consider it is a laboratory where the professionals can experiment with new potentials in the canto? “Lirica sul Lario” was born for different reasons: to continue the tradition of great artists who worked and lived here, to give value to the enchanting beauty of the landscape of Lake Como, with Abbadia in particular thanks to its inspiration charge, but above all to open all this to international artists who will be pleased and fortunate to follow the lessons of the best teachers in the world. Actually, we won’t limit ourselves to the lyric, but we will include also other instruments, such as the violin, the viola and the cello for the next spring. We would become the seat of one of the most important International Competition for young singers in the world; we are working on it with calm and attention. Do you think that the bond with the territory is important as an artistic investment on emerging professional skills, to avoid the migration of talented young people to far-off places, but maybe more attentive
to the role of culture in the life of people? Recently I was interviewed by our national TV on this subject: in Italy, up to now, the only thing I was said was “no!”. I didn’t think about it twice and I said to myself that the most important thing was the chance to make MY OWN music… it doesn’t matter where. Actually I had lots of experience abroad and through the years I said to myself that if I had deserved to come back to Italy as a winner, I would have succeeded…and here I am. I believe that an experience abroad is very important and formative for young musicians; you can learn foreign languages, you can get to know different cultures and you become stronger. Il mondo di
Lake Magic Grazie alla disponibilità del M.° Mottadelli, Magic Lake verrà distribuito anche in Egitto, a Il Cairo A special thanks to M.° Mottadelli, Magic Lake who is distributing Magic Lake also in Egypt, in Il Cairo
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TERRITORIO
LIERNA
la natura in primo piano di Comune di Lierna foto Alberto Locatelli, Comune di Lierna
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Nella pagina precedente, panorama notturno di Lierna; sotto, da sinistra, una veduta del castello e della spiaggia di Riva Bianca; al centro, le genziane; a destra, l'Alpe di Lierna
Lierna è uno splendido paese in provincia di Lecco le cui spiagge, accarezzate dalla brezza del lago, si trovano alle due estremità del paese: la più a sud, “spiaggia di Grumo”, di recente sistemazione, offre al turista alcuni essenziali servizi per poter godere e gustare la piacevole tranquillità del lago. Su una parte della spiaggia si trova sabbia fine, sull’altra erba. Nelle terse e ventose giornate, sia d’inverno che d’estate, la punta di Grumo si colora con le vele dei surfisti che sfrecciano sulle onde. L’altra spiaggia, la più famosa perché l’unica naturale in tutto il lago, è quella denominata “Riva Bianca”, per i suoi sassi puliti e chiari. Posta a nord del paese, confina con la penisola dove sorge il Castello, luogo che ancora conserva intatte le vestigia del passato. Un altro luogo caratteristico è
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Piazza IV Novembre, collocata proprio nel centro del paese. Oltrepassando i giardini e le scalinate, si arriva alla passeggiata che costeggia il lago per circa quattrocento metri tra alberi e panche dove è possibile raggiungere anche il pontile d’attracco dei battelli e un ristorante con terrazzo sul lago. Il lungolago è dedicato al famoso architetto Giannino Castiglioni, a cui la cittadina di Lierna ed i suoi residenti devono molto per aver forgiato proprio in paese alcune tra le sue più famose opere, presenti in tutto il mondo. Altra caratteristica sono le belle ville che riempiono Lierna dalla riva del lago ai piedi dei monti. Per gli amanti della montagna, ci sono bellissime escursioni, dalle più facili a quelle più impegnative. Tra le più conosciute troviamo il sentiero del viandante e una pas-
seggiata che permette di raggiungere l’Alpe, dove una stupenda faggeta di vecchia data ricorda le origini contadine dei Liernesi. Salendo verso la cima del Cucco a m. 1400 è possibile ammirare il paese in tutta la sua estensione. Lierna ancora conserva quella sana e rustica capacità di vivere di cose semplici e naturali: c’è ancora chi produce salumi e formaggi utilizzando solo ciò che la natura offre. Insomma, si tratta di un paese che possiede tutte le belle caratteristiche della dolce atmosfera del lago e dall’altro offre quella particolare vegetazione montana che la rende meta ambita sia d’inverno che d’estate. Questa breve descrizione del paese, racconta di molte verità, ma nasconde molti segreti che solo quelli che verranno… potranno scoprire.
In the previous page, night view of Lierna; below, on the left, a view of the castle and a view of the beach of Riva Bianca; in the middle, gentians; on the right, the Alp of Lierna
NATURE in the FIRST PLACE Lierna is a beautiful town in the province of Lecco, its beaches are caressed by the breeze of the lake, you can find them at the two sides of the town: the “beach of Grumo” and Riva Bianca”. A characteristic place is piazza IV Novembre, which is located in the heart of the city. Passing by the gardens and the stairs, you can reach the walk that coasts the lake for around 400 meters among trees and benches. The lake-front is dedicated to the famous architect Giannino Castiglioni, actually he is the personality of the town of Lierna, because he forged his most important work of art there, which are now famous all over the world. Another characteristic is represented by the beautiful villas which surround Lierna,
from the shore of the lake to the feet of the mountains. For the lovers of the mountains there are beautiful excursions. Among the most known: the path of the wayfarer and a walk that allows you to reach the Alps. Climbing up towards the top of the Cucco, it is possible to admire the town in all its extension. Lierna still has the sane and rustic ability to live the simple and natural things: there are still people who produce meats and cheeses using only what the nature offer them. In short, it is a country that has the beautiful characteristics of the sweet atmosphere of the lake, moreover it offers a particular mountain vegetation, which makes Lierna both a winter and a summer destination.
L' Assessore al Turismo, Fabio Dadati
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TERRITORIO
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MOTO GUZZI
L' Aquila del Lago
foto Moto Guzzi
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Nella pagina precedente, Moto Guzzi GT 500 Norge; sopra, foto storica della galleria del vento Moto Guzzi, la “Casa dell’Aquila”, viene costituita a Mandello del Lario il 15 marzo 1921. La prima motocicletta è la mitica Normale, con 8 CV di potenza. Seguono modelli di successo come la Guzzi G.T. del 1928, soprannominata “Norge” per il raid al Circolo Polare Artico, e l’Airone 250 (1939), per oltre 15 anni la “media cilindrata” più diffusa in Italia. Giungono anche le vittorie sportive: la prima è la prestigiosa Targa Florio nel 1921 che inaugura una serie impressionante di successi: nel ricchissimo palmarès Moto Guzzi, al momento del ritiro dalle competizioni (1957), figureranno tra l’altro, ben 14 titoli mondiali velocità e 11 Tourist Trophy. Nel dopoguerra nascono modelli come il Guzzino 65 (“Cardellino”), per oltre dieci anni la moto più venduta in Europa. In seguito, giungono il leggendario Galletto (1950) e la Lodola 175 (1956). Primo costruttore mondiale, nel 1950 Moto Guzzi realizza a Mandello del Lario un’avveniristica galleria del vento. La squadra corse è un team geniale, in cui lavorano tecnici come Umberto Todero ed Enrico Cantoni e un progettista che ben presto entrerà nel mito: il milanese Giulio Cesare Carcano, padre della Guzzi Otto Cilindri con i suoi 285 km/h di ve-
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In the previous page, Moto Guzzi GT 500 Norge; above, historical photo of the wind gallery locità massima. Alla fine degli anni ’60 Moto Guzzi dà vita al motore bicilindrico a V di 90°, un propulsore destinato a diventare il simbolo stesso della Moto Guzzi. Su questa base nasceranno modelli come la Guzzi V7, la V7 Special e un altro mito, la Guzzi V7 Sport. Il glorioso bicilindrico viene declinato anche in cilindrate più piccole con le V35 e V50. Gran Turismo per eccellenza nella massima cilindrata è la Moto Guzzi California, che arriva a essere equipaggiata con l’iniezione elettronica e l’impianto frenante integrale a tre dischi. Dedicata al mercato statunitense, insieme agli altri allestimenti Ambassador ed Eldorado, adottava la caratteristica motorizzazione 850cc riscoperta e riproposta nella gamma attuale. L’eredità sportiva è invece raccolta ed esaltata da modelli come la Le Mans, la Daytona, la Centauro e la Sport 1100. Un gusto e un sapore inconfondibili che tornano prepotentemente d’attualità negli anni Novanta, con la nuova serie California, Nevada e V11 Sport. Il 30 dicembre 2004 Moto Guzzi entra a far parte del Gruppo Piaggio (presidente e amministratore delegato Roberto Colaninno), leader europeo nei veicoli motorizzati a due ruote e tra i
principali costruttori mondiali del settore. E' nel segno del rilancio che, nel marzo 2005, viene presentata Breva 1100, una nuova proposta italiana di successo nel segmento delle “naked”. Con essa parte un imponente piano di rinnovamento della gamma, con la nascita dei modelli Griso, Norge, 1200 Sport, Bellagio, V7 e Stelvio che portano in dote una gamma di rinnovati e potenti propulsori a due e quattro valvole che hanno permesso di siglare nel 2006 e nel 2007, una storica vittoria nella Battle of Twins, sul mitico circuito di Daytona. Tra gli elementi distintivi del marchio, un posto importante è occupato dall'associazionismo che registra una tasso di fedeltà senza eguali. Basti pensare che sono oltre 25.000 i soci di Moto Club di marca nel mondo, guidati dagli USA con 52 Club e che sul web sono più di 70 i siti dedicati alla Moto Guzzi. La prossima sfida è il rinnovamento del sito produttivo di Mandello del Lario, ora già in atto per renderlo più efficiente sotto il profilo produttivo e più seducente per i tanti visitatori che ogni anno affollano il suo famoso museo, che conta oltre 150 modelli tra veicoli di produzione, prototipi e da competizione.
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A destra, Moto Stelvio in azione On the right, Moto Stelvio in action
THE EAGLE
of the LAKE
Moto Guzzi, the "House of the Eagle", opened on 15th March 1921 in Mandello del Lario. The first motorcycle was the mythical Normale, with 8 CVs power. Then the models of success followed, such as Guzzi G.T. in 1928, called “Norge” for the raid at the Artic Polar Circle and the Airone 250 (1939), for over 15 years it had been the average powered more diffused in Italy. Then it was the time of Sports wins: the first one in the prestigious Targa Florio in 1921, which inaugurated impressive series of successes: in the very rich palmarès Moto Guzzi, at the moment of the withdrawal from the competitions (1957), there were 14 world speed title and 11 Tourist Trophies. In the postwar period new models were born such as the Guzzino 65 ("Cardellino"), for over ten years it was the most sold in Europe. Then there were the legendary Galletto (1950) and the Lodola 175 (1956). First world builder, in the 1950 Moto Guzzi opened a futuristic gallery of the wind. The racing team is a genial team, with Umberto Todero and Enrico Cantoni as technical staff, together with a designer who soon became a myth: the Milanese Giulio Cesare Carcano, father of the Guzzi Otto Cilindri with 285 km/h as maximum speed. At the end of the years '60 Moto Guzzi gave life to the V doublecylinder motor of 90°, a propeller destined to become the symbol of the Moto Guzzi. On this basis models Guzzi V7, the V7 Special and another myth, the Guzzi V7 Sport were born. The glorious double-cylinder was also used for
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smaller bikes with the V35 and V50. Gran Turismo for excellence in the maximum powered is the Moto Guzzi California, which is equipped with electronic injection and the integral braking plant with three disks. It was produced for the American market, together with the other models Ambassador and Eldorado, it had the characteristic motorization 850cc rediscovery and proposed in the actual range. Instead the sports heritage was picked up and exalted in models such as Le Mans, Daytona, Centauro and Sport 1100. An unmistakable taste that comes back in the nineties, with the new series California, Nevada and V11 Sport. On December 30 2004 Moto Guzzi enters to belong to the Group Piaggio (president and managing director Roberto Colaninno), European leader in the two wheel motorized vehicles and it is among the main world builders in the sector. It was the sign of the relaunch, in March 2005, Breva 1100 was presented to the public, a new Italian successful proposal in the segment of the "naked." With this model started an imposing plan of renewal of the range, with the birth of the models Griso, Norge, 1200 Sports, Bellagio, V7 and Stelvio, which have a range of renewed and powerful propellers with two or four valves, they had allowed an historical victory in the Battle of Twins in the mythical circuit of Daytona in 2006 and in 2007. Among the distinctive elements of the brand, the association has an important place, it records a matchless fidelity rate. Just think that there are
over 25.000 members of Moto Clubs of brand in the world, at the first place there are the United States with 52 Clubs, and on the web they are more than 70 websites dedicated to Moto Guzzi. The next challenge is the renewal of the productive plant of Mandello del Lario, it has already started, so that it can be more efficient from the productive point of view and more seductive for all the visitors who go every year in the famous museum, that counts over 150 different models among motorbikes in production, prototypes and competition motorbikes. In action to make him/it more efficient under the productive and more seductive profile for the so many visitors that every year they crowd its famous museum, that counts over 150 models among vehicles of production, prototypes and from competition.
Info
Museo Moto Guzzi da lunedì a venerdì 15.00 - 16.00 ingresso libero - visita guidata from Mon. to Fri. 3 - 4 pm free entrance - guided tour via Parodi, 57 - Mandello del Lario (Lc) Tel. +39 0341 709111 www.motoguzzi.it
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EVENTI
Magic Lake a Lecco foto Alberto Locatelli
Ormai Magic Lake è di casa anche a Lecco. Infatti, il 6 maggio ha presentato l'edizione primaverile dedicata allâ&#x20AC;&#x2122;altro ramo del lago di Como, davanti ad un platea di imprenditori brianzoli e lecchesi giunti al Ristorante Larius per partecipare a questa serata conviviale. Insieme a Magic Lake anche lâ&#x20AC;&#x2122;associazione Amici di Como, attraverso le parole del neo presidente Silvio Santambrogio, ha sfogliato le pagine di questo libro che da nove anni, progetto dopo progetto, aggiunge qualche importante capitolo e che vuole essere un esempio di come un gruppo di imprenditori possa essere utile al territorio con uno spirito di puro mecenatismo.
Magic Lake in Lecco Magic Lake has a second home: Lecco. Actually on 6th May, there was the presentation of the spring edition of the other branch of Lake Como in front of a public made of entrepreneurs from Brianza and Lecco, gathered up at the Ristorante Larius to participate at this nice evening. Together with Magic Lake also the association Amici di Como, thanks to the introduction made by the president Silvio Santambrogio, they went back and talked about these 9 years, project after project they always add important chapters and aim at being an example of how a group of entrepreneurs can be helpful for the territory acting as patrons of the territory.
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design & TURISMO foto A3
foto P. Redaelli
VenerdĂŹ 28 maggio il Ministro del Turismo, On. Michela Vittoria Brambilla, ha incontrato gli imprenditori, i rappresentati istituzionali e la stampa locale presso la nuova struttura alberghiera C-Hotel & SPA di Cassago Brianza in occasione della conferenza "Brianza: turismo business e benessere". A fare gli onori di casa Andrea Colzani, general manager che per l'occasione ha accompagnato il Ministro in un percorso guidato alla scoperta dei diversi ambienti del C-Hotel, dalla zona fitness alla SPA, dalle suites al lounge bistrot. L'elegante hotel, sapientemente progettato e realizzato secondo una filosofia minimalista si integra perfettamente nel contesto paesaggistico agreste che lo circonda.
C-Hotel
design and TOURISM On Friday 28th May, the Minister of Tourism, On.Michela Vittoria Brambilla, metthe enterpreneurs, the institutional representatives and the local press at the new hotel C-Hotel & SPA in Cassago Brianza, on the occasion of the conference â&#x20AC;&#x153;Brianza: tourism business and wellnessâ&#x20AC;?. Andrea Colzani, general manager of the hotel, showed the different environments of the hotel to the Minister, from the fitness to the SPA area, from the suites to the lounge bistrot. The elegant hotel, which is projected and built according to a minimal philosophy, is perfectly integrated with the surrounding landscape.
Info
C-Hotel & SPA via N. Sauro, 47 Cassago Brianza (Lc) Tel. +39 955 400 www.c-hotel.it
PEOPLE
Professor Carlo Alberto Bonini
La mia AFRICA di Davide Fent foto Archivio Bonini
Carlo Alberto Bonini, isolano del lago, classe 1938. Laureatosi in Medicina e Chirurgia presso l’Università di Pavia, ha poi conseguito i Diplomi di Specializzazione in Chirurgia Generale, Urologia, Chirurgia Toracica e Pneumologia. E’ stato assistente presso la Clinica Chirurgica dell’Università di Pavia; primario chirurgo prima ad Ala di Trento poi a Riva del Garda. Lo incontro e mi viene subito in mente la frase di un altro missionario medico, Marcello Candia, che intraprese un'intensa attività caritativa: «Non si può condividere il pane del cielo, se non si condivide il pane della terra».
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Sopra, a sinistra, l'equipe di medici creata dal dottor Bonini; a destra, il dottor Bonini all'interno dell'ospedale; a lato, momenti della riabilitazione Above, on the left, the medical staff of doctor Bonini; on the right, the doctor Bonini in the hospital; on the right, some moments during the rehabilitation
Come è nata la Sua Africa? «La mia prima Africa, nel 1969, fu nell’Ospedale Missionario di Kalongo, fondato da padre Giuseppe Ambrosoli, comboniano, medico comasco nato a Ronago nel 1923. Lì ho incominciato a capire quale cammino sono stato chiamato a percorrere nella vita. L’ospedale, ribattezzato “Dr. Ambrosoli Memorial Hospital”, è ad oggi il centro medico più importante al nord del Paese. Per due anni sono stato lecturer nel Dipartimento di Chirurgia dell’Università di Makerere a Kampala. Una volta ottenuto il prepensionamento, ho continuato la mia attività nei Paesi in via di sviluppo: nel 1994 ho collaborato con Agimi-Caritas nell’organizzazione dell’Ospedale di Librazhd in Albania, nel 1995 ho compiuto due missioni brevi sulle Ande Peruviane in collaborazione con i Missionari Salesiani. Nello stesso anno il Ministero della Sanità Ugandese mi ha conferito l’incarico di organizzare l’insegnamento nell’Ospedale di Arua, West Nile, successivamente nell’Ospedale Missionario di Gulu, Acholi, Uganda, nell’Ospedale Missionario di Kalongo, Acholi sempre Uganda, infine oggi sono impegnato presso l’Ospedale Missionario di Matany, Karamoja, Uganda». Quali sono le malattie maggiormente diffuse? «Le nostre, più le malattie tropicali. L’Aids è la più subdola delle infezioni. I medicinali sono insufficienti per curarla: ci vuole uno sforzo mirato perché occorre combattere la guerra, l’ignoranza, la povertà. Negli ultimi tempi stiamo assistendo alla recrudescenza della malaria: crea anemie e sta mietendo più vittime dell’Aids. Periodicamente arrivano anche epidemie di morbillo e meningite. Poi, naturalmente, ci sono le
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ferite di guerra: le mine stanno mutilando ed uccidendo migliaia di persone, soprattutto donne e bambini». Il rientro a casa è indispensabile per recuperare forze ed energie? «Tornare a casa è importante per motivi di salute, di riposo psico-fisico, oltre che per mantenere i contatti con chi sostiene il nostro operato e per aggiornarsi dal punto di vista delle tecnologie. Un ospedale italiano ha vari reparti, con proprie strutture e con propri primari, in quelle situazioni invece un medico deve essere pronto a tutto dalla chirurgia d’urgenza alla chirurgia generale, dall’ortopedia alla traumatologia, fino ad affrontare operazioni di neurochirurgia». Un messaggio che desidera lanciare? «Inevitabilmente, i medici che arrivano dall’estero, anche se preparati, rimangono scioccati dalla situazione che trovano di fronte ai loro occhi. Sarebbe molto più opportuno riuscire a preparare sul posto i medici e il personale infermieristico africano in modo che conoscano già le situazioni che dovranno affrontare. E’ per questo motivo che fin dall’inizio della mia attività in Uganda, insieme a mia moglie, la dottoressa Emanuela Borghi, ho messo a punto il progetto che ho chiamato“Spring” allo scopo di preparare medici generici e specialisti locali». Chiudo stringendo la mano a uomo che definire “grandissimo” è riduttivo. Terrò cara la frase che mi ha ricordato nel corso dell’ intervista - Dal Vangelo secondo Matteo 10,7-13 - “In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Strada facendo, predicate che il regno dei cieli è vicino. Guarite gli infermi, risuscitate i morti, sanate i lebbrosi, cacciate i demoni. Gratuitamente avete ricevuto, gratuitamente date”.
Nelle foto, immagini della popolazione in alcuni momenti di vita quotidiana In the phtos, the population in some moments of the daily life
My AFRICA Carlo Alberto Bonini was born in 1938. He graduated in Medicine and Surgery at the Università di Pavia, he then got the concentration in General Surgery, Urology, Thoracic-Lung Surgery. He worked as an assistant at the Surgery Hospital of the Università di Pavia; he was head surgeon in Ala di Trento and then in Riva del Garda. How did Your Africa start? «My first Africa was in the Missionary Hospital of Kalongo in 1969. There I started and understood what way I had to follow in my life. For 2 years I was a lecturer in the Surgery Department of the University of Makerere in Kampala. Once I got the early retirement, in 1994, I collaborated with Agimi-Caritas in the organization of the Hospital of Librazhd in Albania, in 1995 I made two short missions on the Peruvian Andes, in collaboration with the Salesian Missions. In the same year the Department of Health in Uganda gave me the opportunity to organize the teaching in different hospitals in Uganda, where I still work». What are the most common diseases? «Our diseases are very common, more than the tropical diseases. Aids is the worst of the infections. Medicines are not enough to treat it. In the last few years we are experiencing a fresh outbreak of malaria: it causes anemia and it is killing more people than AIDS. Periodically there are also epidemic diseases, such as measles and meningitis. Then, of course, war
wounds». What is the message you would give? «It would be much more appropriate to prepare African doctors and nurses, so that they can get to know the situations they will face. For this reason, since the beginning of my activity in Uganda together with my wife, doctor Emanuela Borghi, I studied a project I called “Spring”, which aims at training local general doctors and specialists».
Info Conto Corrente Postale: N. 28394377 Bonifico Bancario: Banca Etica IT 68 V 05018 12101 000000512250 Intestato a: Missionari Comboniani – Mondo Aperto – Onlus Vicolo Pozzo, 1 – 37129 Verona PROGETTO SPRING - Proff. Carlo Alberto Bonini
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EVENTI
Como border
PIT STOP
TO HOG 2010
Como si prepari per una vera e propria invasione! Infatti, in occasione del raduno Internazionale di Harley che si svolgerà nella città di Lugano, il 17 luglio piazza Cavour accoglierà gli storici “Chapter”, i club di harleysti, portando in riva del nostro lago centauri provenienti da tutta Europa. Il “Mondo Harley” è diventato nel tempo una vera e propria grande famiglia, che coinvolge persone molto diverse tra loro, ma accomunate dalla grande passione per questa due cilindri che ha fatto la storia del motociclismo. A Como, il COMO BORDER PIT STOP TO HOG, sarà solo un evento di passaggio, ma non per questo meno spettacolare. Questo “pit stop” fermerà gli Harleysti e i rispettivi Chapter provenienti dal Nord e Sud Italia, dando loro l’opportunità di mostrare le moto ai comaschi che non hanno mai avuto un raduno cittadino, diversamente da altri centri italiani come Milano, Parma, Firenze, Roma
e Napoli che ospitano annualmente questi appuntamenti. Il programma dell’evento comasco prevede l’arrivo delle Harley a partire dalle ore 10.00 di sabato 17 luglio, sosta ed esposizione delle moto in piazza Cavour, con successiva consegna di una T-Shirt ricordo sponsorizzata da MITCHUMM U.S.A, organizzatrice dell’evento, con partner MAGIC LAKE COMO REVIEW. L’esposizione di piazza Cavour durerà fino alle ore 15.00, quando i motociclisti risaliranno in sella ai loro bolidi per sfilare in città e ripartire alla volta di Lugano, dove l’evento proseguirà fino al 19 luglio. Saranno un divertimento e una gioia per i comaschi e per i turisti che in quei giorni si troveranno a Como e che potranno assistere ad un evento appassionante e assolutamente nuovo per la nostra città. Un ringraziamento va all’Assessorato allo Sport del Comune e della Provincia di Como e al suo presidente, Leonardo Carioni.
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Nelle foto, alcuni momenti di raduni Harley In the photos, some moments of meetings of Harley
Como border
PIT STOP
TO HOG 2010 Como has to be ready for a real invasion! In fact, on the occasion of the International meeting of Harley that will take place in Lugano, in July 17 Piazza Cavour will welcome the historical "Chapter", the clubs of Harley people, bringing on the lake shores bikes coming from all over Europe. The program of COMO BORDER PIT STOP TO HOG foresees the arrival in Como of Harley from 10.00 am of July 17, which will stop and be exhibited in the Piazza Cavour, to remember this day there will be the delivery of a T-Shirt sponsored by MITCHUMM U.S.A, organizer of the event with the partner MAGIC LAKE COMO REVIEW. The exhibition of bikes in Piazza Cavour will last until 3.00 pm, the moment when the bikers will take their Harley in direction of Lugano, where the event will continue up to July 19. A special thanks goes to the Sport Councilor of the Municipality and of the Province of Como and to the President, Leonardo Carioni.
Info
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SPORT
TENNIS COMO 80° COMPLEANNO festeggiato foto Elvira Pezzotti
Nella splendida cornice del Tennis Como, a pochi passi dal lago, inserito nel parco di Villa Olmo, si svolgerà dal 30 agosto al 5 settembre la quinta edizione del Challenger ATP Trofeo Città di Como. Il Tennis Como nasce nel 1930 e, ovviamente, ha una lunga storia che verrà ricordata nella brochure del Torneo. Oggi è un circolo assai dinamico, con una frequentatissima SAT (Scuola Addestramento Tennis) il cui ruolo, sia sociale sia agonistico, è molto apprezzato dai soci e dal Comune di Como, proprietario dell’area. Ma parliamo oggi del Torneo che ha portato il grande tennis in riva al Lario. Vincitore della prima edizione l’italiano Simone Bolelli, diventato in seguito uno dei punti di forza della squadra italiana di Coppa Davis, raggiungendo il 36° posto nelle classifiche mondiali. Dal primo vincitore passiamo a quello dello scorso anno. Si tratta del giovane ucraino O. Dolgopolov, che da sconosciuto ha trionfato sulle rive del lago mettendo in mostra un tennis imprevedibile e spettacolare. Attualmente si trova alla 50°
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piazza del ranking ATP. Oltre a questi due atleti, gli appassionati lariani hanno avuto, grazie a questo torneo, la possibilità di ammirare anche altri campioni. Citiamone alcuni: Filippo Volandri, già numero uno italiano e uno dei pochi tennisti al mondo capaci di battere durante gli internazionali d’Italia a Roma nientemeno che Roger Federer; Nicolas Massu cileno arrivato fino al nono posto delle classifiche mondiali e passato alla storia del proprio Paese grazie alle due medaglie d’oro conquistate alle Olimpiadi di Atene. Abbiamo citato solo alcuni dei più famosi, ma non dobbiamo dimenticare che il livello dei partecipanti è sempre stato altissimo. La conferma è data dal numero degli spettatori assiepati sulle tribune durante tutte le edizioni: sono state stimate diecimila presenze durante la settimana, cifra che raramente capita di leggere nei rapporti conclusivi dei Challenger. L’organizzazione di un torneo ATP richiede il rispetto di molte regole da parte del club: l’ospitalità dei tennisti, circa quaranta,
in alberghi di almeno tre stelle deve essere garantita così come la transportation, ovvero macchine e autisti per tutta la settimana a disposizione per i vari spostamenti degli atleti, la presenza costante di un medico e un fisioterapista durante lo svolgimento delle gare, oltre ad altri particolari come le 2.000 palline necessarie per il regolare svolgimento di tutte le partite, i 30 giudici di linea, i 30 raccattapalle e 2 accordatori, obbligatoriamente sempre presenti quando sono in corso le partite. Per concludere tutto lo staff che comprende altre 10 persone per coordinare tutte queste attività e soprattutto per cercare di risolvere nel miglior modo possibile i problemi degli atleti costretti a giocare ogni settimana in angoli diversi del Pianeta. Proprio a questo riguardo è stato divertente l’episodio di Nicolas Massu, il quale, entrando al Tennis Como, fece come prima richiesta quella di poter giocare solo due giorni dopo, motivandola con il fatto che nella settimana precedente aveva giocato prima a Pechino, poi a New York per
con l' ATP Challenger Tour "CITTÀ DI COMO"
Sotto, a destra il presidente del Circolo del Tennis di Villa Olmo, Giulio Pini, premia il vincitore della scorsa edizione
Below, on the right, the president of the Tennis Club in Villa Olmo, Giulio Pini, gives the prize to the winner of the last edition
poi sbarcare al Tennis Como: con tutti quei cambiamenti di fuso orario sarebbe stato veramente difficile per lui esprimersi al meglio. Ma non dimentichiamo che il torneo ATP Città di Como non offre solo il torneo di singolo. Nella stessa settimana viene disputato anche il torneo di doppio, limitato a 16 coppie; è proprio nel doppio che si riescono a vedere momenti di grande spettacolarità, grazie alla velocità degli scambi con i 4 giocatori spesso proiettati a rete. Dal 28 al 29 agosto verranno disputate le qualificazioni per il tabellone principale, durante le quali 32 tennisti si giocheranno la possibilità di accedere ad uno dei quattro posti disponibili per il tabellone principale. Le partite delle qualificazioni sono avvincenti e molto combattute, perché il raggiungimento di uno dei soli quattro posti disponibili significa a volte per ‘l’eletto’ il trampolino di lancio per una brillante carriera. Aspettiamo dunque molti comaschi in questa nostra piccola Wimbledon, che molti ammirano e ci invidiano.
80th BIRTHDAY celebrated with ATP Challenger Tour "CITTÀ DI COMO" In the beautiful frame of Tennis Como, it takes place the 5th edition of Challenger ATP Trofeo Città di Como, from August 30 and September 5, which took the important tennis players on Lake Como. Simone Bolelli was the winner of the first edition, then he became one of the points of strength of the Italian team in the Davis Cup, reaching the 36th position in the world classification. From the first winner we pass to the one of last year: the young Ukranian O. Dolgopolov, currently he ranks 50th in the APT. Besides these two athletes, in Como the people who like tennis got the chance to see many other champions: Phillip Volandri already Italian number 1 and one of the very few tennis players who could beat Roger Federer, during the Italian International in Rome; the Chilean, Nicolas Massu, who reached the 9th place in the
world classification and who won two gold medals at the Olympics in Athens. The tournament ATP Città di Como doesn't offer only the single tournament. In the same week the tournament is also disputed in double, limited to 16 couples. From August 28 to August 29 the qualifications are disputed for the principal notice-board during which 32 tennis players have the possibility to enter to one of the four available places. We wait therefore for many people at our small Wimbledon, that many admire and they also envy us.
Info
Qualifiche: 28-29 agosto 2010 Torneo: dal 30 agosto al 5 settembre 2010 Tennis Villa Olmo via Cantoni 1, Como Tel. 031.573180 info@tenniscomo.it www.comoatpchallenger.it
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SPORT
Amici di Como
& Magic Lake
assist VINCENTE foto Carlo Pozzoni
E’ stata siglata un’importante partnership tra la Pallacanestro Cantù, Amici di Como e Magic Lake per la promozione e lo sviluppo del settore giovanile bianco - blu. Infatti, l’associazione e la rivista hanno scelto di sostenere il Progetto Giovani promosso dalla storica società canturina. Oltre a scendere in campo sulle sopramaglie indossate dai campioni canturini, a sancire questo accordo, Magic Lake è stata distribuita dagli atleti della NGC ai giocatori avversari in occasione della gara casalinga contro Caserta come biglietto da visita del nostro territorio.
WINNING assist Important partnership among Pallacanestro Cantù, Amici di Como and Magic Lake to promote and develop the youth white-blue sector. Actually, the association and the magazine decided to support the Youth Project sponsored by the historical club of Cantù. Magic Lake is going in the court, it is on the warming up jersey of the champions of Cantù, moreover the magazine was given by the players of NGC to the players of the opponent team, Caserta, as a way to welcome them to our territory.
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Magic Lake e Amici di Como presenti sul campo di Cant첫. A destra, sopra, la consegna della rivista da parte dei giocatori canturini in occasione della partita casalinga contro Caserta; al centro, azioni di gioco; sotto, sugli spalti l'onorevole Alessio Butti, Giovanna Salvadori, Claudio Gentile e Daniele Brunati
Magic Lake and Amici di Como on the court of Cant첫. On the right, above, the Cant첫 players distribute the magazine on the occasion of the home game against Caserta; in the middle actions during the game; below, on the terraces the On. Alessio Butti, Giovanna Salvadori, Claudio Gentile and Daniele Brunati
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Antonio Munafò, ideatore e coordinatore del Progetto Giovani Antonio Munafò, creator and coordinator of the Progetto Giovani (Youth Project)
Due domande ad Antonio Munafò Quanto è importante per la Pallacanestro Cantù il settore giovanile? «Il Progetto Giovani punta alla ristrutturazione ed al rilancio del settore giovanile del basket canturino attraverso un duplice percorso. Da un lato la crescita della professionalità del proprio staff organizzativo, tecnico e medico e dall’altro la ricerca di collaborazioni e sinergie con società del territorio che possano accrescere l’organizzazione ed il livello di qualità di ciascuna delle parti in causa. Quindi, il Progetto Giovani, è la base su cui costruire il futuro della Pallacanestro Cantù, e non solo». E quanto è utile per il territorio un movimento giovanile sportivo così importante? «Come detto il Progetto Giovani Cantù è principalmente un progetto di aggregazione tra il maggior numero possibile di società operanti sul territorio comasco. Ad oggi sono già 15 le società coinvolte nella provincia di Como e sono destinate a crescere. Questo significa circa duemila ragazzi coinvolti e altrettante famiglie e dato che nelle iniziative poste in essere un’attenzione particolare l’abbiamo dedicata a sensibilizzare i genitori
dei giovani atleti ad una sana crescita sportiva dei propri ragazzi con incontri tenuti da nostri esperti su temi come alimentazione, igiene, infortuni, integratori e doping, penso che il progetto abbia una valenza sociale al di là del puro aspetto sportivo. Per quanto riguarda l’aspetto tecnico il PGC organizza tutta una serie di iniziative dedicate alla crescita degli allenatori, preparatori atletici e anche i dirigenti delle società affiliate mentre per tutti i loro atleti il PGC e la Pallacanestro Cantù mettono a disposizione facilitazioni per quello che riguarda il materiale, l’ingresso alle partite della seria A e molto importante la possibilità di usufruire in caso di necessità dei medici e fisioterapisti del PGC. Ogni settimana sul sito progettogiovanicantù.it si possono trovare gli orari e il luogo di ricevimenti dei medici e dei massaggiatori. In cambio, quando emerge qualche ragazzo promettente, da queste squadre lo portiamo a Cantù, lo seguiamo e lo aiutiamo a crescere attraverso le nostre strutture e il nostro staff. Insomma, una collaborazione utile per il mondo sportivo comasco e brianzolo, un network sinergico che permette a tanti giovani di coltivare la forte passione per la pallacanestro, seguiti da personale tecnico qualificato».
Two questions to Antonio Munafò What is the importance of the Progetto Giovani for Pallacanestro Cantù? «The Progetto Giovani is based on the restoration and relaunch of the youth sector of the basket in Cantù following a double pathway. From one side the high professional skills of the logistic, technical and medical staff and from the other side the research of collaborations and synergies with the territory, that can improve the organization and the quality level of the club». And how much is it useful for the territory such an important sports youth project? «Today we have 15 clubs involved and they will grow again. This means around 2000 guys with their families; so I think that the project has a social value beyond the pure sports aspect. With reference to the technical aspect, the project is dedicated to the coaches, to the technical staff and also to the managers of the clubs, while for the athletes the PGC and Pallacanestro Cantù put at disposal material, make the entrance to the games of division A easier and have doctors and physicians of PGC at disposal for the players. Then, when we see a good player, we bring him to Cantù, to follow him and help him in our facilities and with our staff».
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SPORT
A lato, la conferenza stampa On the left, the press conference
NGC & BENNET
nel nome dello SPORT
foto Carlo Pozzoni
Un'altra importante novità lega il basket canturino ad Amici di Como. Infatti, Bennet, un associato storico, ha scelto di sostenere la Pallacanestro Cantù affiancando Ngc nella sponsorizzazione della squadra brianzola, una delle realtà sportive piu’ belle della provincia di Como, con l’intento di promuovere uno sport, la pallacanestro, che sta a cuore a tanti canturini e comaschi. Bennet ha scelto di scendere in campo per amore del suo territorio, testimoniando in questo modo il suo attaccamento ai colori della Pallacanestro Cantu’ e allo sport, in particolare al basket, seguito da tantissimi giovani che ogni anno crescono anche attraverso questa disciplina. Bennet sponsorizza Pallacanestro Cantu’ con grande entusiasmo e passione, raccogliendo una sfida che sicuramente risulterà vincente anche nei prossimi anni.
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Tre domande a Paolo Cremascoli, consigliere d'amministrazione della Pallacanestro Cantù Quanto ritiene determinante per il vostro futuro questo abbinamento con il Gruppo Bennet? «Per noi è fondamentale che un Gruppo così importante e così presente sul nostro territorio abbia creduto nel nostro progetto e abbia voluto affiancarci con così grande trasporto e partecipazione». Tutti avrebbero sognato uno sponsor così importante, voi siete riusciti a coinvolgerlo. Sicuramente avrete stabilito degli obiettivi sportivi da raggiungere. Quali? «Credo che la molla che ci ha permesso di coinvolgere uno sponsor così importante non sia stata tanto la promessa di determinati obiettivi sportivi, ma la determinatezza di
voler pianificare un percorso in maniera seria. Credo si sia trovata un’alchimia di intenti e di intenzioni tra la mia famiglia e la famiglia Ratti che privilegia l’aspetto sociale dello sport rispetto al voler raggiungere l’obiettivo a tutti i costi». Finalmente il mondo imprenditoriale si apre con forza e rumore ai continui appelli lanciati dalle società sportive più importanti. Lei, da imprenditore doppiamente illuminato, che consigli si sente di dare ai suoi colleghi? «Premesso che sul territorio sono circondato da colleghi imprenditori ben più illuminati, con la mia giovane esperienza posso solo suggerire di continuare a investire sui giovani, sui valori dello sport e della prevenzione anche in periodi di difficoltà economiche come quello che stiamo vivendo».
Da sinistra, Michele Ratti, Anna Cremascoli, Nicolas Mazzarino, Bruno Arrigoni, Andrea Trinchieri e Paolo Cremascoli On the left, Michele Ratti, Anna Cremascoli, Nicolas Mazzarino, Bruno Arrigoni, Andrea Trinchieri and Paolo Cremascoli
Da sinistra, Gianna Ratti, Pierluigi Marzorati, Anna e Paolo Cremascoli On the left, Gianna Ratti, Pierluigi Marzorati, Anna and Paolo Cremascoli
In the name of SPORT A member of Amici di Como, Bennet, decided to combine its brand and the one of Pallacanestro Cantù, signing a contract that foresees the support of the company of Como in favour of the club from Brianza. Bennet and Ngc Medical gathered up together to increase the important of the name of Pallacanestro Cantu’. Bennet decided to be involved in the sponsoring of the team from Brianza together with Ngc; it represents one of the best sports club in the province of Como, it aims at promoting a sport, basketball, which is beloved by many people from Cantu’ or from Como. Bennet decided to play a part for the love for the territory, showing its affection towards the colours of Pallacanestro Cantu’ and sport, in particular basket, followed by many young players, who grow up also with this
sport. Three questions to Paolo Cremascoli, adviser of administration of Pallacanestro Cantù Does the union with the Group Bennet represent a very determining element for your future? «For us it is fundamental that such an important Group in our territory believed in our project and wanted to follow us with a great enthusiasm and participation». Everybody would have dreamt of such an important sponsor, you succeeded and got it. For sure you set some sports goals to reach. Which ones? «I believe that the leading force which let us have such an important sponsor wasn’t the promise of sports goals, but the determination to plan a project in a serious way. I
believe we found an alchemy of intents and intentions between my family and the Ratti family, in order to privilege the social aspect of sport, rather than reaching a goal at any cost». Finally the entrepreneurial world is opening up with strength and noise to the requests of the most important sports clubs. As a double illuminated entrepreneur, what suggestions do you feel like giving to your colleagues? «I have to say that on the territory I am surrounded by colleagues who are much more illuminated than me, with my young experience, I can just suggest to keep investing on young people, on the sports values and on the prevention even in periods of economic difficulties, just like the one we are living now».
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SPORT
International
GT RODA OPEN È arrivato il momento per Gianluca Roda di tornare in pista. Valencia, Nürburgring e Imola sono i circuiti che lo hanno visto protagonista nelle prime tappe dell’International GT Open 2010. Una stagione che si prevede divertente ed avvincente. Dopo le prime tre gare, la classifica generale parla di una coppia, quella del comasco Roda e dell’austriaco Lietz, ancorata saldamente al secondo posto, preceduta dal duo Barba - Kaffer. Dopo le importanti performance, fatte di sorpassi e partenze spettacolari, offerte dai piloti della Porsche 997 RSR sugli asfalti spagnolo e tedesco, l’ultima gara disputata, quella di Imola, ha visto ancora protagonisti Roda e Lietz che hanno chiuso in terza posizione il sabato e in quarta la domenica. Gianluca Roda sarà in partenza a fine giugno per SPA, per difendere la seconda posizione in classifica. Sul circuito “Mario Umberto Borzacchini”, Autorlando Sport conferma poi la sua leadership in Gt3, con la coppia Roda - Giammaria e conquista la GTCUP con Fratti e Caffi. A Magione, infatti, spettacolo ed emozioni si sono susseguiti nelle quattro gare del terzo appuntamento del Campionato Italiano Gran Turismo. Doppietta del duo Roda- Giammaria nella GT, ora al comando a quota 76, che allunga sugli inseguitori Bonanomi e Albuquerque staccati di diciannove punti.
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RODA
leader del GT3 di Elisabetta Comerio foto Archivio Roda The time is ripe for Gianluca Roda. He has to be ready to compete. Valencia, N端rburgring and Imola are the circuits where he was the protagonist in the first stages of the International GT Open 2010. This season should turn to be amusing and interesting. After the first three competitions, the general classification speaks of a couple, that is Roda from Como and Lietz from Austria, at the second place, in front of them there are Beard - Kaffer. After the important performances, made of passing and spectacular departures, offered by the drivers of the Porsche 997 RSRs on the Spanish and German asphalts, the last competition, the one of Imola, still saw Gnaws and Lietz as protagonists. They closed in third position on Saturdays and in fourth position on Sunday. Gianluca Roda will go to SPA at the end of June, in order to defend the second position of the classification. On the circuit "Mario Umberto Borzacchini", Autorlando Sport confirms its leadership in Gt3, with Roda - Giammaria and conquers the GTCUP with Fratti and Caffi. In Magione, in fact, in the four competitions of the third appointment of the Italian Championship Gran Tourism there were show and emotions. Double of the duo Gnaws - Giammaria in the GT, now at the command in level 76, which lengthens on the followers Bonanomi and Albuquerque far-off of nineteen points.
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EVENTI
Un Lago di Volley ha invaso piazza Cavour
Nelle foto, i miniatleti di pallavolo che hanno animato la giornata in piazza Cavour
In the photos, the young volley athletes in Piazza Cavour
A Lake of Volley
invaded Piazza Cavour Oltre 300 miniatleti e una ventina di campioni, tra i quali lo schiacciatore dell’Acqua Paradiso Monza di serie A1, Matteo Pesenti (in compagnia della moglie Alessandra Fratoni, brasiliana che gioca nel campionato di A2), hanno animato sabato 29 maggio piazza Cavour, il “salotto buono” di Como per la prima edizione di “Un Lago di Volley”. L’evento organizzato dalla Federazione italiana Pallavolo, Comitato provinciale di Como con il sostegno delle società del territorio e il patrocinio del Comune di Como, Assessorato allo Sport, ha visto nella mattinata misurarsi sui 16 campi allestiti in piazza, gli studenti delle scuole elementari e medie della provincia. Nel pomeriggio sottorete sono scesi invece gli atleti delle società di pallavolo per appassionanti sfide di minivolley. Magic Lake e What’s on, le riviste ufficiali del territorio non potevano mancare all’evento, naturalmente, e hanno donato a tutti i partecipanti un cappellino rosso, che si è rivelato indispensabile vista la bella giornata di sole. Soddisfatto il presidente della Fipav lariana, Plinio Lunardi che ha già annunciato l’edizione 2011 di “Un Lago di Volley”.
More than 300 small athletes and 20 champions, among who Matteo Pesenti of Acqua Paradiso Monza of A1 (together with his wife Alessandra Fratoni, she is Brasilian and she plays in the A2 championship) were in Piazza Cavour on Saturday 29th May for the first edition of “A Lake of Volley”. This event was organized by the Italian Volley Federation, Provincial Cometee of Como with the support of the clubs of the territory and the patronage of the city of Como. In the morning the students of the Elementary and Secondary Schools played on 16 different fields. In the afternoon, the athletes of the clubs competed in minivolley. Magic Lake and What’s on, the official magazine of the territory, gave a red cup to all the participants, which was very useful in such a sunny day. The president of the Fipav of Como, Plinio Lunardi, was very happy and he already announced the edition 2011 of “A Lake of Volley”.
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EVENTI
RATTI & VISINI Fiori & Sapori
Rattiflora e Visini, un binomio sinonimo di qualità e garanzia di successo. L’11 maggio queste due realtà comasche hanno unito le forze per realizzare un evento capace di esprimere le rispettive potenzialità, proponendo al pubblico un appuntamento inedito nella splendida cornice di Villa Mirabella. Durante l’evento, è stata presentata una realtà ancora inespressa sul nostro territorio, con soluzioni raffinate e ricercate, sobrie ed eleganti, sfiziose ed originali, idee fresche ed attuali da sviluppare in maniera sinergica per qualsiasi tipo di evento. Cinque sale, cinque ambienti con peculiarità e proposte differenti, progettate in base a percorsi originali ed eleganti: “country chic”, con la riproduzione di un pic nic raffinato ed in-
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novativo; “il bosco incantato”, ispirato dal mondo delle fiabe, con un tocco di modernità; “lollipop” legato ai profumi e ai colori della primavera; “reflexion” dove il bianco, le trasparenze e gli specchi hanno creato un ambiente elegante e raffinato; “relax”, espressione di tranquillità e cura di se stessi. In questa occasione, Rattiflora ha presentato anche alcune esclusive realizzazioni, frutto di una ricerca sulla forma e sullo spazio, che Pierluigi Ratti spiega così: «Ho provato a mettere in pratica queste riflessioni modellando polistirolo con relativa fusione, ritagliando materiali ferrosi o disegnando spazi, cercando di esprimere quanto pensato». Un appuntamento esclusivo, un viaggio tra fiori e sapori alla scoperta dei due sensi.
a VILLA MIRABELLA
Nelle foto gli allestimenti delle diverse sale: da sinistra, "bosco incantato", "relax", "reflexion", "lollipop" e "country chic" In the photos, the different settings: on the left, "bosco incantato", "relax", "reflexion", "lollipop" and "country chic"
RATTI & VISINI Flowers & Tastes in VILLA MIRABELLA On May 11 Rattiflora and Visini have joined their strengths to realize an event to express the respective potentialities proposing an new appointment to the public in the splendid Villa Mirabella. Five rooms, five environments with peculiarities and different proposals, studied according to the original and elegant paths: "chic country", with
the reproduction of a refined and innovative pic-nic; "the magic wood", inspired by the world of the fairytales with a touch of modernity; "lollipop" linked to the perfumes and the colors in the spring; "reflexion" where the white colour, together with transparencies and mirrors have created an elegant and refined environment; "relax", expression of calm and care of yourself. In this occasion, Rattiflora presented some exclusive realizations, result of a search on form and on space, Pierluigi Ratti explains it in this way: ÂŤI have tried to create these reflections by modelling polystyrene with relative fusion, cutting out iron material or drawing spaces trying to express what I thoughtÂť.
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FOOD AND DRINK
In CUCINA con DAVIDE LACCHINI
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di Davide Lacchini foto Carlo Pozzoni
Risotto mantecato agli asparagi e prosecco dose per 6 p. (*)
Risotto with asparagus and prosecco
Uova in cereghino, asparagi di Rogaro e tartufo scorzone (*)
360 g. riso carnaroli, 20g cipolla bianca, 100g. prosecco, 1,5l. brodo vegetale con asparagi, 300g. asparagi, 40g. padano grattugiato, 30g. olio oliva e.v, 50g. burro, 30g. pomodoro a dadini, sale e pepe q.b. Lavare e pulire gli asparagi, cuocerli in acqua bollente e salata. Scolarli e raffreddarli. Tagliare le punte e tenerle a parte per guarnizione e tagliare a rondelle il resto. Stufare la cipolla, finemente tritata in poco burro, tostare il riso e versare il vino bianco; quando asciuga versare il brodo vegetale tenuto in ebollizione fino a coprire il riso aggiungendo successivamente, se necessario, il brodo poco alla volta per una cottura di circa 15/18 minuti. A ¾ di cottura aggiungere le rondelle di asparagi e regolare il gusto. Togliere il riso dal fuoco e con un cucchiaio di legno mantecare con burro, olio e padano grattugiato. Lasciare riposare per ½ minuti. Scaldare le punte in padella insaporendole con olio sale e pepe. Disporre il risotto nei piatti decorando con le punte, i pomodori a cubetti e un filo di olio di oliva.
360 gs. Carnaroli rice, 20g white onion, 100g. prosecco, 1,5l. vegetable broth with asparagus, 300g. asparagus, 40g. grated Parmesan cheese, 30g. olive oil, 50g. butter, 30g. tomatoes cut into small pieces, salt and pepper. Wash and clean the asparagus, cook them in hot and salty water. Drain and cool them. Cut the tops and keep them apart for the garnish, cut the rest into small wheels. Stew the onion in a bit of butter, toast the rice and pour the white wine; when it dries, pour the vegetable broth in boiling up to cover the rice then, if necessary, add the broth little by little and cook for about 15/18 minutes. To ¾ of cooking add the small wheels of asparagus regulate the taste. Remove the rice from the fire and with a wood spoon whip with butter, oil and grated Parmesan cheese. Leave to rest for 1 or 2 minutes. Heat the tops of asparagus in a pan with oil, salt and pepper. Put the risotto in the dishes decorating with the tops of asparagus, the tomatoes cut into small pieces and a bit of olive oil.
1,5 kg. asparagi, 6 uova, 60g. burro, 60g. formaggio grattugiato padano, 1 tartufo nero estivo, sale e pepe q.b. Lavate bene gli asparagi, pelateli e tagliate la parte finale del gambo, facendo in modo che risultino della stessa lunghezza. Legateli con lo spago facendo dei mazzetti a porzione, cuocerli in acqua salata e bollente per circa 10 minuti; prelevare gli asparagi dalla pentola, metterli sopra un tovagliolo ad asciugare; togliere lo spago e mantenerli in caldo. Nel frattempo cuocere le uova in padella con burro fuso e, a cottura, versarle sopra gli asparagi precedentemente impiattati e cosparsi con formaggio di grana. Poi, con un coltello chiamato “mandolina” tagliare delle lamelle di tartufo e distribuirlo a piacere.
Eggs in cereghino, asparagus of Rogaro and scorzone truffle
Savarin di asparagi con gamberi di fiume (*)
Asparagus savarin with shrimps of river
1,5 kg. asparagus, 6 eggs, 60g. butter, 60g. grated Parmesan cheese, 1 summer black truffle, salt and pepper Wash well the asparagus, peel them and cut the final part of the stem, so that they all result the same length. Tie them with the string making some small bundles, cook them in salty and hot water for about 10 minutes; draw the asparagus from the pot, put them above a napkin to dry; remove the string and maintain them in warm. In the meantime cook the eggs in a pan with melted butter and, while they are cooking, pour the asparagus above with Parmesan cheese. Then with a knife called "mandolina" cut some thin parts of truffle and distribute them.
500g. asparagi, 50g. mascarpone, 60g. uova, 25g. grana, 5g. scalogno, n.18 code di gamberi, 5g. olio dâ&#x20AC;&#x2122;oliva ex.v., 15g. succo di limone, sale e pepe q.b. Lavare gli asparagi, pelarli, legarli e cuocerli in acqua bollente e salata. Conservare le punte per la guarnizione, frullare il resto con il mascarpone, aggiungere il formaggio padano grattugiato, lo scalogno stufato precedentemente con olio ed infine le uova; sistemare di sapore con sale e pepe. Imburrare gli stampini a savarin, riempirli con il composto e cuocere a bagnomaria in forno caldo a 160° per circa 12/15 minuti; lasciare poi riposare per alcuni minuti e sformare. Mettere la salsa pomodoro in casseruola, scaldarla sul fuoco, aggiungendo il pomodoro fresco e frullare con olio extra vergine di oliva. Versare la passata di pomodoro sui piatti, sistemare al centro il savarin e decorare con le punte di asparagi e le code di gamberi saltati precedentemente in padella con fondo di scalogno, olio sale e pepe.
500g. asparagus, 50g. mascarpone cheese, 60g. eggs, 25g. Parmesan cheese, 5g. green onion, n.18 tails of shrimps, 5g. extra virgin olive oil, 15g. lemon juice, salt and pepper. Wash the asparagus, peel them, tie and cook them in hot and salty water. Keep the tops for the garnish, whirr the rest with the mascarpone cheese, add the grated Parmesan cheese, the green onion previously cooked with oil and finally the eggs; add salt and pepper. Butter the stencils, fill them with the mixture and cook in warm oven at 160° in a double saucepan for about 12/15 minutes; leave then to rest for some minutes and take the stencils away. Put the tomato sauce in a casserole, heat it on the fire adding the fresh tomato and beat it with extra virgin olive oil. Pour the tomato sauce on the dishes, put the compound in the center and decorate it with the tops of asparagus and the tails of shrimps previously jumped in frying pan with the green onions, oil, salt and pepper.
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ASPARAGI E BENESSERE Oltre a essere ottimi ingredienti, pieni di gusto e di profumo, questi ortaggi sono ricchi di proprietà benefiche per l’organismo e, inoltre, contengono poche calorie (n.30 per 100 g). Sono ricchi di fibra, di vitamine A, B, B2, carotenoidi e sali minerali quali calcio, fosforo e abbondante potassio, utile per il cuore ed i muscoli. Sono depurativi e diuretici. Riducono il ristagno dei liquidi nei tessuti e quindi combattono la cellulite.
ASPARAGUS AND WELLNESS Besides being good ingredients, full of taste and of perfume, these vegetables are rich in beneficial effects for the organism, moreover they contain few calories, (n.30 for 100 gs). They are rich in fiber, vitamins A, b, b2, carotenoids and mineral salts, such as calcium, phosphorus and plenty of potassium, helpful for the heart and the muscles. They are depurative and diuretic. They reduce the stagnation of the liquids in the tissues and therefore they fight cellulitis.
CURIOSITA': SCORZONE Tartufo nero d’estate o scorzone. Viene raccolto dal 1 maggio al 31 agosto. La superficie è di colore nero con grosse verruche sporgenti. L’interno è di colore nocciola con venature grigio chiaro. Il profumo è più delicato rispetto alle altre varietà e può ricordare quello dei funghi porcini.
CURIOSITY: SCORZONE Black summer truffle or scorzone. It is picked up from 1st May to 31st August. The surface is black with big leaning warts. The inside is light brown with clear grey veins. The perfume is more delicate in comparison to the other varieties and it can remind of some edible mushrooms.
Info
Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Cenobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il Ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como, Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collaboratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como. Davide Lacchini was born in Como in 1961. Now he is Food and Beverage Manager, Chef and Gourmet Consultant at the Hotel Regina Olga and at the restaurant Cenobio. He worked for Ristorante Al musichiere, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; Ristorante Club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como, Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno, residence of the royal family of Saudi Arabia; Casino’ di Campione d’Italia. Consultant and contributor of the book published by the Province of Como “Dal Lario alla Brianza” (From Lario to Brianza). Editorial consultant of the book “In cucina” (In the kitchen) printed by the Como Provincial Association of Chefs.
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ASPARAGI BUONI IN QUALSIASI MODO Una verdura così saporita si presta a varie preparazioni nei risotti, nelle salse abbinate ai crostacei, nelle zuppe, gratinati, con uova, con tartufo. Sono ottimi anche al naturale, cotti a vapore e conditi con burro o olio extra vergine di oliva, più ricchi se cosparsi di formaggio parmigiano. Tre sono i tipi di asparagi esistenti che si differenziano per il loro colore. Il più pregiato è quello bianco. E’ tipico della produzione veneta, cresce sulle rive umide e sabbiose del fiume Piave. La qualità più conosciuta è quella di Bassano, dal gusto e sapore delicato. Gli asparagi colorati sono i più conosciuti dai consumatori dal gusto deciso ed intenso. Tra questi il più comune è quello verde, più sottile e ottimo se utilizzato per la tipica frittata. Tra questi sono molto apprezzati gli asparagi di Rogaro, un paese dell’entroterra Tremezzino e quelli che crescono abbondantissimi sulle Prealpi e sulle colline lombarde. Gli asparagi viola crescono in parte sottoterra; dal gusto deciso e amarognolo, sono poco diffusi in Italia.
ASPARAGUS ARE GOOD IN ANY WAY Such a tasty vegetable can be used for different preparations in risotto, in sauces combined with shellfishes, in soups, au gratin, with eggs, with truffle. They are also excellent natural, steamed and seasoned with butter or extra virgin olive oil, even more tasty if sprinkled with Parmesan cheese. There are three different types of asparagus that differ for the colour. The more appreciated is the white one. It is something typical of the Venetian production, it grows on the damp and sandy shores of the Piave river. The most known quality for the taste and the delicate perfume is the one of Bassano. The coloured asparagus are the most known by the consumers, they have a definite and intense taste. Among the most common is the green one, it is thinner and excellent if used for the typical omelet. Among these the asparagus of Rogaro are very appreciated, it is a country of the area of Tremezzo and they grow abundant on the Prealpis and on the hills of the Lombardy region. The violet asparagus grow partly underground; they have a definite and bitter taste and they are not very common in Italy.
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dal 1813
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via Rodari 6, 22100 Como tel. 031 264042 www.ristorantesociale.it