Magic Lake winter 2009

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photo Romano Fotografie Fiorella Radice

LA PORTA IL PRIMO MOBILE DELLA TUA CASA

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Home project 09 italian glass creativity

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Il progetto della casa contemporanea: un’eccezionale varietà tipologica per consentire la ricerca di soluzioni d’interni sempre più individuali. La Murrina presenta una collezione di lampade pensate come elementi di definizione stilistica degli spazi domestici. Corpi illuminanti e oggetti che interpretano diverse concezioni estetiche, accomunati dal materiale antico da cui prendono forma: il vetro di Murano.

Una materia fuori dal tempo, a cui la creatività dei designer e dei maestri vetrai dona un forte legame con il nostro tempo. Dalle citazioni di disegni classici alle intuizioni formali più originali, una “manualità evidente” in piena continuità con una preziosa tradizione. Una collezione esclusiva, internazionale, che nella propria ampiezza di proposte permette la più totale libertà di approccio progettuale.


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1. Lolita. Massima essenzialità per una forma geometrica rigorosa, primaria, che vive di trasparenze e gradazioni di luce. 2. Glamour. Un design che attualizza elementi decorativi classici, in un’interpretazione di forte caratterizzazione. Le spirali sottolineano la maestria nella lavorazione del vetro.

3. Rio. Un vaso in vetro che nella forma asimmetrica sottolinea la modellatura a mano, con la superficie composta da murrine. 4. Astra design Denis Santachiara. Sfere in vetro colorato che sembrano galleggiare in una bolla trasparente: un design dagli elementi ludici, dove la luce crea un’idea di leggerezza.




EDITORIALE

Magic Lake Winter 2009/2010 Cari Lettori,

Dear Readers,

affrontare l’edizione invernale di Magic Lake da proporre a tutti i nostri lettori, soprattutto in questo periodo dell’anno in cui le complicanze e le preoccupazioni che la gente vive non precludono la voglia di stare insieme e di regalare gioia a qualcuno, sono state uno stimolo al nostro desiderio di trasmettere calore, solidarietà, umanità, entusiasmo e felicità a tutti voi attraverso Magic Lake. Ed eccoci qua con tanti servizi per parlare di crescita, di sviluppo, di successi che il territorio lariano, attraverso la sua gente, ha ottenuto. Ed è anche per questo motivo che abbiamo deciso di dedicare una copertina ad un personaggio locale che ha saputo portare il nostro territorio sul podio delle regate veliche internazionali. Si tratta di Giovanni Maspero. Ma si sa che Natale è tempo di ... regali! E la cover di Magic Lake per Natale si è fatta in 3! Infatti, accanto all’amico velista abbiamo deciso di dedicare altre due copertine al pilota italiano della Ferrari, Giancarlo Fisichella e all’effervescente Simona Ventura. Lasciamo a voi scoprire le motivazioni che li legano al nostro territorio nei servizi che abbiamo realizzato in esclusiva. Prima degli auguri, vogliamo ringraziare sinceramente i nostri lettori di Lecco e della Brianza che si sono congratulati con la redazione per lo scorso numero di Magic Lake. Fedeli alla nostra filosofia di promozione di un territorio senza confini, nel numero autunnale avevamo allargato lo sguardo al ramo del lago, reso celebre da Manzoni, così importante da riscoprire e che tanto ha da offrire. Anche questi riconoscimenti ci confermano che la strada intrapresa da Magic Lake di parlare del positivo e del bello è quella giusta.

preparing the winter edition of Magic Lake for our readers, above all in this time of the year when people are facing problems and worries but still want to stay together and give happiness to someone, has been a motivation for us to transmit glow, solidarity, humanity, enthusiasm and happiness to all of you through Magic Lake. Here we are with many reports, talking of growth, development, successes that Lake Como territory got thanks to the local people. So we decided to dedicate the cover to a local personality who brought our territory on the podium of the international sailing races. He is Giovanni Maspero. But you know that Christmas it’s time for…presents! The cover of Magic Lake turned into 3! Nearby our sailing friend, we dedicated two covers to the Italian Ferrari driver, Giancarlo Fisichella and to the smart Simona Ventura. In our exclusive reports you will discover why they are linked to our territory. Before the wishes, we would dearly thank our reader of Lecco and Brianza, who sent us their congratulations for the previous edition of Magic Lake. Faithful to our promotion philosophy of a territory with no borders, in the autumn edition we gave a glance to the branch of Lecco, made popular by the Italian writer Alessandro Manzoni, which could be rediscover because it offers a lot. These recognitions confirm us that speaking of what is positive and good Magic Lake is following the right way.

Auguri di un sereno Natale ed un gioioso 2010!

We wish you a Merry Christmas and a Happy 2010!

Gli Editori Daniele Brunati Rosaria Casali

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The Editors Daniele Brunati Rosaria Casali

Magic Lake Winter 2009/2010 : Magic Lake with no borders

Magic Lake senza confini



® Registrazione Tribunale di Como Como Court Registration n. 19/2005 dell’11.05.2005 Stampa • Printed by Tecnografica s.r.l. - 22074 Lomazzo (CO) Un’iniziativa editoriale di • An editorial initiative by TBM Service & C. Editore

sommario

summary

Patrocinata da • Sponsored by Regione Lombardia Provincia di Como Comune di Como Camera di Commercio di Como Sostenuta da • Supported by Amici di Como In collaborazione con • In collaboration with Consorzio Como Turistica Associazione Lariomonte Assessorato al Turismo Provincia di Como Assessorato al Turismo Comune di Como Progetto editoriale • Research Editor Daniele Brunati Consulente editoriale • Publishing Adviser Giovanni Anzani, Rosaria Casali Direttore responsabile • Editor Daniele Brunati Grafica • Graphic Andrea Pedretti Testi • Research and Material Guido Anselli, Nadia Baba, Banca BSI SA, Franco Binaghi, Roberta Brucato, Daniele Brunati, Antonella Clemente, Elisabetta Comerio, Elisa Corti, Laura d'Incalci, Davide Fent, Marili Fontana, Marco Lombardo Giassetti, Francesca Neri, Provincia di Como assessorato all’Ambiente, Provincia di Lecco assessorato al Turismo, Alfredo Ratti, Daniela Tanzi, Ufficio stampa Poliform.

In copertina: Simona Ventura Goigest In the photo cover: Simona Ventura Goigest

Pubblicità • Advertising TBM Service, Paolo Fasola Traduzioni • Translations Elena Pedretti Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri Foto • Photographic Material Andrea Butti, Maurizio Camponovo, Carlo Pozzoni, Alberto Locatelli, Andrea Pozzuoli, Franco Bartolini, Mauro Lanfranchi, Daniele Zoccola, Andrea Mauri, Chiara Turati, Nino Monti, Stefano Gattini Archivi: Next, Suzuky, CLAC, Goigest, Ufficio stampa ospedale Villa Aprica, Banca BSI SA, ICAM, Poliform, Rodacciai, Provincia di Como assessorato Ecologia e Ambiente, piandellebetulle.it, Porsche Como, Petazzi Costruzioni, Provincia di Lecco assessorato al Turismo, Joe Fly Sailing Team, Confcommercio Lecco, Ministero della Salute, Ferrari, Sim-patia, The Carlyle Group, Mendrisiotto Turismo, Fondazione Don Carlo Gnocchi. Segreteria di redazione • Editorial Support Team Elena Massari Amministrazione • Administration Rosaria Casali Un ringraziamento speciale • Special thanks to a Giovanni e Ornella Anzani per la generosa disponibilità e concreta collaborazione

piazza Duomo 17 22100 Como Tel. 031.268.989 e-mail tbmservice@tin.it

www.comosmagiclake.com 18

È vietata la riproduzione parziale o totale del materiale senza l’esplicito consenso dell’editore perché protetti da Copyright © o dalla normativa sul diritto d’autore Is prohibited the total or partial reproduction of material without the direct consent from the publisher because protected by Copyright ©

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PEOPLE Simona Ventura, La regina dello schermo Simona Ventura, The Queen of the TV Giancarlo Fisichella, F come...Fisichella, Ferrari, F1 Giancarlo Fisichella, F as...Fisichella, Ferrari, F1

100 108

Don Carlo Gnocchi, Beato tra i più piccoli Don Carlo Gnocchi, Blessed among children

114 122

Alessia Piovan, La ragazza del lago Alessia Piovan, The girl of the lake

134 172 174

Alessandro Picchi, La nota della Cattedrale Alessandro Picchi, The note of the Cathedral

184

Giovanni Maspero, Il coraggio di crederci Giovanni Maspero, The courage to believe

100

NEWS Giovanni Anzani, L'Asso del Design Giovanni Anzani, The Ace of Design

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Mariangela Ferradini, Il senso della vita Mariangela Ferradini, The meaning of life

Renato Cerioli, Ospedale con vista Renato Cerioli, Hospital with view

Andrea Pozzuoli, Fotografia a 360° Andrea Pozzuoli, Photography at 360° Arianna Errigo, Fioretto in rosa Arianna Errigo, Fencing in pink

Silvio Santambrogio, Plausi al Festival del Design Silvio Santambrogio, Approvals at Festival del Design


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SPECIALI What's on What's on Eventi NGC per L'Aquila con il cuore Ferrari NGC for L'Aquila with the Ferrari heart BSI, Premio 2009 a Cecilia Bartoli BSI, 2009 Award to Cecilia Bartoli

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Amici di Como e Magic Lake, uniti per l'arte Amici di Como and Magic Lake, together for the arts

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Le Forze dell'ordine al servizio dei bambini Police Officers at children service

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Correndo alla Città dei balocchi Running to Città dei balocchi

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Capodanno in Viale Geno New Year's Eve in Viale Geno TERRITORIO Sim-patia, Il sentimento che unisce Sim-patia, The common feeling Andar per Mercatini Going to Markets

88 in Ticino 94 Natale Christmas in Ticino

calcare del Lario 128 IlLimestone on Lake Como da scoprire 138 Castelli Castles to discover di Sicilia sul Lario 166 Tracce Signs of Sicily on Lake Como

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CULTURA Le "Indiana Jones" alla ricerca della seta perduta The two "Indiana Jones" looking for the lost silk

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Una rosa al Poldi Pezzoli A rose to Poldi Pezzoli

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piste dei Piani di Bobbio 148 LeThebianche white slopes of Piani di Bobbio delle Betulle, l'Eden lecchese 154 Pian Pian delle Betulle, the Eden of Lecco Ciresa, "Vi racconto la mia Lecco" 160 Giuseppe Giuseppe Ciresa, "I will tell you about my Lecco"

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Advertising Villa Bianca firmata The Carlyle Group Villa Bianca signed by The Carlyle Group

Costruzioni presenta: Residenza Le Camelie 70 Petazzi Petazzi Costruzioni presents: Residence Le Camelie Costruzioni presenta: Residenza I Tulipani 71 Petazzi Petazzi Costruzioni presents: Residence I Tulipani

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Petazzi Costruzioni presenta piscine realizzate sul Lago di Como Petazzi Costruzioni presents swimming pools realized on Lake Como

Vitara, Perfetta per strade imperfette 113 Grand Grand Vitara, Perfect for imperfect streets Zone, un'esperienza di benessere in un ambiente 120 Rêve da sogno Rêve Zone, A wellness experience in a dream place

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Sani System Polti Sani System Polti

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La nuova 911 turbo, l'efficienza esige performance! The new 911 turbo, efficiency needs performance!

179 180 186 188

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Magic Lake Lecco Angelo Agostoni, "Mr. Cacao" Angelo Agostoni, "Mr. Cacao"

Sport Nuovo record per Giulia Petazzi New record for Giulia Petazzi The winner is...Azzurra The winner is...Azzurra Gianluca Roda, Argento 997 Gianluca Roda, Silver 997 Food and drink Il baccalà della vigilia di Alfredo Ratti Codfish for Christmas Eve



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PEOPLE

Simona Ventura

"La Regina

dello Schermo" di Daniele Brunati foto Archivio Goigest

Come dice Ligabue..”quelli tra palco e realtà”. Simona Ventura il palco lo riempie con il suo carisma e la realtà, con le sue trasmissioni, la fa conoscere alla grande. Quella degli altri però.. Con un paio di domande cerchiamo di capire qualcosa in più su di lei. Vitale, forte, carismatica, incalzante e determinata: sono queste le doti che le hanno permesso di raggiungere come donna il successo nel suo lavoro? «Sicuramente ci vogliono anche una grande dedizione e amore per il proprio mestiere. Sono una donna passionale e credo che questo si veda, ma sono anche una che non ha mai mollato, anche nei momenti più duri». Negli ultimi anni della sua carriera è entrata nelle case degli italiani con una frequenza sempre maggiore. Come riesce a conciliare il suo grande impegno lavorativo con la sua vita privata? «Una domanda difficile alla quale do una ri-

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sposta molto semplice. Per una donna è molto difficile, per me è impossibile! Nella mia vita ho capito che un rapporto va alimentato, sostenuto, protetto e io sto lavorando proprio per avere più tempo per i miei figli, che per me sono la priorità e poi per un compagno, che dovrà avere tutta la mia dedizione». Come riesce un personaggio come Lei a rimanere con i piedi per terra? Quali sono i valori che non devono mai venire meno in un mondo, come quello dello spettacolo dove si è spesso travolti dal successo? Come fa il personaggio a non dimenticarsi di essere una persona? «Io sono rimasta e sarò sempre una persona semplice, perchè frequento persone normali, vengo dalla provincia e sono sempre curiosa di quello che mi succede intorno. Per questo ringrazio i miei genitori di avermi dato i valori giusti, il mio carattere e le mie radici per non averli calpestati».


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A lato, Simona Ventura con il cast di "Quelli che il calcio...", stagione 2009-2010 On the side, Simona Ventura with the cast of the TV program "Quelli che il calcio...", 2009-2010

A due passi da Milano, dove Lei vive e lavora, si trova una zona scelta da molti per trascorrere qualche ora di relax, lontani dalla frenesia della città: il Lago di Como. Noto anche ai più grandi artisti americani, regala o ha regalato anche a Lei momenti e sensazioni particolari? Ha mai pensato di venire a vivere sul lago? «Penso al Lago di Como come ad un paradiso, ma da troppo tempo ormai non vengo dalle vostre parti. L'ultima volta è accaduto per una convention a Cernobbio. E’ vero però che più passano gli anni e più cresce in me la voglia di vivere lontano dalla città, anche se io adoro Milano e non la lascerei mai». Si dice che ci siano delle persone che vivono in Brianza, a pochi passi dal Lago, legate a Lei da una grande amicizia. «La sera per me è un momento di relax e svago. Mi piace trascorrere il mio tempo con i miei amici. A Milano ceno spesso con Aldo Spinelli della Poliform e sua moglie Daniela. Mi fido della sua creatività tanto da considerarlo il mio personal trainer dell’arredamento».

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E’ evidente la crescita professionale di Simona Ventura: punta sulla bellezza e l'aspetto fisico per entrare nel mondo da sempre sognato, ma si fa strada dimostrando caparbietà e ambizione, svelando ben altro di un paio di gambe lunghe ed occhi dolci. Come è riuscita a fare vedere che cosa stava dietro il suo aspetto? Qual è il segreto per convincere le persone a scommettere su di te? «Ho sempre pensato che la bellezza fosse solo il biglietto da visita, poi però è importante quello che tu hai dentro che ti fa essere originale. Da adolescente ho sempre avuto amiche più belle di me, ma, alla fine, io venivo sempre invitata a tutte le feste per la mia simpatia. Forse è proprio da lì che si è sviluppata la voglia di far vedere il meglio di me». Parlando di scommesse, molte le ha fatte Lei nei confronti delle nuove promesse della musica o dei personaggi che, un tempo, sono stati famosi; scoprire nuove stelle e rilanciare vecchie glorie ha come denominatore comune la capacità di cogliere il carisma di un personaggio. Quali


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A lato, Simona Ventura con Stefano Bettarini On the side, Smona Ventura with Stefano Bettarini

sono i parametri per capire quando si tratta della persona giusta? «Non ho particolari parametri, ma sono molto intuitiva. Come si dice è la classica lampadina che a volte si accende e mi dice... eureka!». Tatuarsi una corona sulla pelle potrebbe sembrare segno di superbia. Regina della televisione o regina della vita? Si sente veramente la numero uno? «No affatto, anzi l'esatto contrario. Ritengo che sentirsi arrivati sia l'inizio della fine. Personalmente ho sempre bisogno di nuovi obiettivi e nuovi sogni, solo così mi sento viva. Ciascuno dei miei tatuaggi racconta un momento importante della mia vita. Mi sono fatta tatuare la corona il giorno del mio quarantesimo compleanno, uscendo dal momento più difficile della mia vita. Ecco perchè Simona è "regina della sua vita"». Pensare a chi possa eguagliarla nel suo genere è praticamente impossibile ora. Ciascuno di noi ha però un punto di riferimento, una fonte d’ispirazione... la sua? «Il mio punto di riferimento e' sempre stato Raffaella Carra'…»

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Fernando Botero, “Red Clown”, 2008, olio su tela, cm. 97x69

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24 ottobre 2009 - 5 aprile 2010 GALLERIA D’ARTE CONTINI Venezia, San Marco 2765 VENEZIA – S. Marco, 2765 /2769 Calle dello Spezier (Campo S. Stefano) – Tel. 041 5204942 – 5207525 – Telefax 041 5208381-2774007 VENEZIA – S. Marco, 2401– Tel. 041 5238969 - Fax 041 5238969 CORTINA D’AMPEZZO – Piazza Silvestro Franceschi, 1 – Tel. 0436 867400 – Fax 0436 870140 CORTINA D’AMPEZZO – Via Roma, 2– Tel. 0436 867512 – 867552 – Fax 0436 867591 MESTRE – Piazzetta Mons. V. Vecchi, 1 Tel. 041 981611 – 970621 – Fax 041 980863 www.continiarte.com

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A destra, Simona Ventura nello studio di "L'isola dei famosi" On the right, Simona Ventura in the TV studio of "L'isola dei famosi"

SIMONA VENTURA

The QUEEN of the TV Quoting the song of Ligabue...“those between stage and reality” . Simona Ventura fills the stage with her personal appeal and displays reality with her TV programs. She talks of people…but now we try to let her talk about herself. Vital, strong, charismatic, persisting and determined. Have these qualities been fundamental for you to reach success in your job? «Certainly you also need a strong devotion and love for your job. I am a passionate woman and I think you can see it. Moreover I never gave up, even in the worst time». In the last years of your career you entered more and more in the Italian homes. How can you combine your job with your private life? «It is a hard question, but I can give you a simple answer. It’s very difficult for a woman, but for me it is really impossible! In my life I understood that any relation has to be fostered, supported, protected and I am working in this direction to have more time to spend with my children, who are my priority and then with my partner, who will have all my devotion». How can you be down to earth? What are the

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values you follow in a world of entertainment and success that sweeps you? How can you keep in mind that you are not just a personality but also a person? «I have always been and I will be a simple person, because I stay with normal persons, I come from the province and I am always curious about what happens around me. I have to thank my parents, because they gave me the right values and my personality, because I have always followed them». So close to Milan, where you live and work, there is an area that many people choose to live some relaxing hours away from the frenzy of the city. Lake Como attracts famous American artists, does it convey you particular moments or emotions? Have you ever thought about the possibility to live on the lake? «I think about Lake Como as a paradise, but it’s a long time I don’t come to Lake Como. Last time I was there, I took part in a convention in Cernobbio. Year by year my desire to live far from the city grows stronger, even though I love Milan and I will never leave this city». It is said that some people who live in Brianza, not far away from Lake Como, are good friends of you. «The evening for me is a relaxing and amusing time. I like to spend my time with my friends. In Milan I often have dinner with Aldo Spinelli of Poliform and his wife Daniela. I trust his creativity and I consider him my Personal Trainer for furniture». The professional growth of Simona Ventura is


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A destra, Simona Ventura, nella scorsa stagione televisiva, durante la trasmissione "X-Factor" On the right, Simona Ventura in the previous TV season, during the show "X-Factor"

clear: she relied a lot on beauty and appearance to enter a world she had always dream of, but then she made her way showing obstinacy and ambition, not just long legs and sweet eyes. How did you manage to show what was behind? What is the secret to persuade those who are listening to you that they can bet on you? «I have always thought that beauty is your first card, then it is very important what you have inside, what makes you original. When I was a teenager I had friends who were prettier than me, but I was always invited to parties because I was nice. From that time maybe I started showing the best of myself». Talking about bets, you trusted new music artists or personalities who were famous; discovering new stars or supporting old glories has a common denominator: the ability to understand the charisma of a personality. What are the parameters to understand the “right

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person”? «I don’t have parameters, I am very intuitive. When the light bulb is switching on, I can say “eureka”». One of the tattoos you have on your skin is a crown, it could be a sign of pride. Queen of the TV or queen of your life? Do you really feel you are the number one? «Absolutely not, I think the opposite. I think that when you think you are the number one, it’s the end. Personally I always have new goals and new dreams, this is the only way to stay alive. Each of my tattoos represents an important moment of my life. I choose a crown, when I turned 40 years old and I got over the hardest time of my life. So Simona became queen of her life». Now it’s impossible to think about someone who can be like you. Anyway each of us has a reference point, a source of inspiration. We would know yours… «My reference point has always been Raffaella Carra'…».



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firmata THE CARLYLE GROUP

Intervista all'Architetto Valeria Falcone Chi è il Gruppo Carlyle? E qual è la sua missione? «The Carlyle Group è una società internazionale di private equity che in Italia investe in operazioni di buyout e real estate. In questo secondo settore, nello specifico, il gruppo opera investendo prevalentemente in residenziale, uffici e retail, con l’obiettivo di valorizzare gli immobili in portafoglio attraverso interventi prevalentemente di carattere architettonico». La scelta di Como per una realtà di alto livello come The Carlyle Group da cosa nasce? E come si rapporta il Vostro gruppo al territorio? «Il fondo è stato il primo ad aver investito anche fuori dalle grandi metropoli come Roma e Milano. Su Como abbiamo valutato diverse opportunità, per poi focalizzarci su quella che oggi è “Villa Bianca”: una proprietà immobiliare sulla costa orientale del Lago che si distingue per la dimensione di forte suggestione architettonica e vivibilità degli spazi, e che ripropone in chiave di estrema modernità il rapporto fra interno ed esterno che tradizionalmente caratterizza lo stile delle ville lariane». Quali sono le motivazioni che hanno spinto il Suo gruppo ad impegnarsi in un progetto di tale portata? «Da sempre crediamo in progetti di valorizzazione immobiliare di alto livello. Con Villa Bianca incontriamo perfettamente i criteri di una residenza di lusso: ampie superfici vivibili con terrazzi e spazi verdi privati, linee e forme essenziali, interventi di domotica con l’utilizzo di sofisticate tecnologie, senza dimenticare il rispetto per l’ambiente e il risparmio energetico. E soprattutto, il piacere di abitare in una dimensione esclusiva: all’interno di Villa Bianca è prevista la creazione di un’area benessere, di un parcheggio interrato che garantisce due posti auto per appartamento e - elemento ancor più prezioso - una darsena privata con due posti barca e accesso diretto al lago. Il tutto con un’impareggiabile e “magica” vista del Lago di Como». Quali sono le fasi di sviluppo del progetto Villa Bianca che la vede impegnata in prima linea per The Carlyle Group? «Abbiamo concluso la fase più impegnativa del cantiere per dedicarci alla definizione del layout degli appartamenti e alla parte impiantistica. Col nuovo anno iniziano, invece, le rifiniture e soprattutto potremo far apprezzare Villa Bianca nel suo complesso: una volta tolte le impalcature sarà visibile, infatti, la facciata esterna in pietra bianca, materiale naturale che costituisce una delle più evidenti cifre stilistiche del progetto e che ha dato origine al nome».


Villa Bianca signed by The Carlyle Group

Interview with Architect Valeria Falcone What is The Carlyle Group and what is your mission? «The Carlyle Group is a global private equity firm. In Italy it invests in buyout and real estate. Within the property sector the Carlyle Group invests in residential, office and retail, with the key objective to create value of the real estate portfolio, focusing mainly on architectural re-design». Why did an important global firm like The Carlyle Group select Como? What attracted you to the region? «The fund was the first which invested also outside big cities like Rome and Milan. In Como we evaluated a number of different opportunities but we finally decided to focus on “Villa Bianca”: a property on the lake shore which is characterized by a strong architectural design and comfortable living areas. Here, the relationship between interior and exterior, a traditional characteristic of villa on Lake Como, is reflected in a modern fashion». Why did the Carlyle Group decide to invest in this valuable project? «We wanted to find a project with the aim of delivering a high quality final product. The typical criteria of a luxury residential building is firmly reflected at Villa Bianca: wide open spaces with balconies and private gardens, eye-catching interior design, the very latest in home technology, whilst bearing in mind the importance of environmental concerns and energy consumption. Above all, the pleasure of living in an exclusive location: Villa Bianca also includes a fitness area, a large underground car park with two car spaces for each apartment. The highlight, however, has to be the unique offering of a private dock for two boats with direct access to the lake to enjoy beautiful and magical views of Lake Como». What are the phases of development that the Carlyle Group will undertake for the Villa Bianca project? «We have finished the most demanding part of the construction process and are now concentrating on interior architecture of each apartment and the instillation of utilities. At the beginning of 2010 we will start working on the finer detail, at which stage Villa Bianca can be appreciated in all its beauty. Once scaffolding has been removed, the white stone of the façade will be visible, which represents one of the most outstanding details of this project, which has inspired the name of this luxury residential building».


EVENTI

NGC per l' AQUILA di Marco Lombardo Giassetti foto Chiara Turati, Nino Monti e archivio Ferrari

Magic Lake non poteva mancare all'appuntamento con la solidarietĂ tenutosi il 16 novembre 2009 al Pianella di CantĂš. Tra i tanti importanti ospiti presenti alla serata Magic Lake ha intervistato per i suoi lettori Paolo Cremascoli, presidente della NGC CantĂš e il campione della Formula 1, pilota della scuderia Ferrari, Giancarlo Fisichella. 38


con il CUORE

Ferrari

Magic Lake was involved in the appointment with solidarity held on 16th November 2009 at Pianella in Cant첫. Among the important guests who participated in this event, Magic Lake interviewed Paolo Cremascoli, President of NGC Cant첫 and Giancarlo Fisichella, champion of Formula 1 and driver of Ferrari. 39


A destra, Paolo Cremascoli presidente di NGC con la maglia dell'evento; al centro, Bruno Arena dei Fichi d'India; sotto, il primo da destra, Antonello Riva campione di pallacanestro On the right, Paolo Cremascoli President of NGC with the shirt of the event; in the middle, Bruno Arena of Fichi d'India; below, the first from the right, Antonello Riva basketball champion

L’

Paolo Cremascoli, presidente NGC Cos’è l’associazione “Un campo per L’Aquila"? «È un’associazione no-profit nata con l’intento di raccogliere fondi per costruire un palazzetto dello sport o un villaggio dello sport (a seconda dei fondi raccolti) per i bambini ed i ragazzi che vivono nelle zone colpite dal terremoto dell’Aquila, che ad oggi non hanno più un luogo di aggregazione dove poter non solo praticare sport, ma soprattutto stare insieme e divertirsi. Il motto dell’Associazione è “Un gioco di squadra” in quanto vogliamo raggiungere i 2 milioni di appassionati di basket italiani con l’intento di raccogliere una donazione di 1€ da ciascuno di loro e per fare ciò abbiamo ricevuto la promessa di collaborazione da tutte le Istituzioni dello sport tra cui CONI, FIP, LEGA A1 e A2, LEGA femminile, associazione arbitri, associazione giocatori, ecc…». Perché avete scelto il Pianella di Cantù come sede di questo evento? «Il primo evento, la partita tra la Scuderia Ferrari e la Pallacanestro NGC Medical Cantù si è svolto al Palasport Pianella di Cucciago perché da una parte l’associazione è nata da un’idea dell’Ing. Pier Luigi Marzorati (oggi vicepresidente dell’associazione stessa), colonna storica della Pallacenestro Cantù e del basket italiano più in generale, e dall’altra la mia famiglia detiene la quota di maggioranza della Pallacenestro Cantù. Quindi l’iniziativa parte da Cantù con l’intenzione di coinvolgere tutto il mondo del basket». Com’è nata la sinergia con il gruppo Ferrari? «Grazie alla straordinaria risposta all’iniziativa del Dott. Stefano Domenicali, Direttore

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A sinistra, Michael Schumacher pluricampione del mondo di F1; al centro, il calciatore Maurizio Ganz con il pilota di F1 Giancarlo Fisichella; sotto, Gianmarco Pozzecco, campione di pallacanestro On the left, Michael Schumacher world champion of F1; in the middle, the football player Maurizio Ganz with the F1 driver Giancarlo Fisichella; below, Gianmarco Pozzecco, basketball champion

Sportivo della Ferrari S.p.A. - Gestione Sportiva, nonché da sempre giocatore e appassionato di pallacanestro. Vorrei tra l’altro cogliere l’occasione per ringraziare ancora una volta lui e tutta la Ferrari per l’entusiasmo ed il cuore che hanno messo nell’iniziativa, tanto da portare il pluricampione del mondo Michael Schumacher al Pianella a giocare a basket e calcio... una prima assoluta!». Il binomio solidarietà-sport è ormai assodato come vincente. Quali sono secondo lei le motivazioni alla base? «Credo che nell'ambiente sportivo ci sia tanta brava gente pronta a rimboccarsi le maniche e a lavorare per iniziative meritevoli come questa. Nel nostro caso, poi, il mondo dello sport si è mosso tutto insieme, graniticamente, perché solo chi l'ha praticata sa quanto l'attività sportiva sia importante per la crescita, non solo fisica, dei ragazzi». Qual è stato il bilancio dell’evento? «Questo primo evento è stato un grande successo mediatico. Chi è venuto al Pianella si è proprio divertito a vedere in campo Michael Schumacher, Giancarlo Fisichella, Stefano Domenicali e tutti gli altri della Scuderia Ferrari, i giocatori della NGC Medical Cantù con l’allenatore Andrea Trinchieri, il play della nazionale Giuseppe Poeta con il suo coach Andrea Capobianco, gli ex campionissimi di pallacanestro Antonello Riva, Dino Meneghin e Gianmarco Pozzecco, gli ex campionissimi di calcio Maurizio Ganz e Stefano Eranio, tanti personaggi del mondo dello spettacolo come Bruno Arena dei Fichi d’India, Leo Valli, Max Pisu, Susanna Messaggio, Carlo Avedano e molti altri ancora. L’unico rimpianto sono stati gli spalti non gremiti: speriamo che la prossima volta il pubblico risponda più numeroso».

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Sopra, da sinistra, Michael Schumacher; Dino Meneghin; sotto, da sinistra, Susanna Messaggio; Franco Lauro e Pierluigi Marzorati Above, from the left, Michael Schumacher; Dino Meneghin; below, from the left, Susanna Messaggio; Franco Lauro and Pierluigi Marzorati

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Sopra, Michael Schumacher con Franco Polti Above, Michael Schumacher with Franco Polti

NGC for L' AQUILA with the Ferrari HEART Paolo cremascoli, NGC President What is the association “Un campo per L’Aquila”? «It is a non-profit association and it was born with the aim of collecting money and building an indoor sports arena or a sports village (it depends on the amount of money) for children or guys who lived in the area of the earthquake in Aquila, because today they don’t have a meeting place to practice sports, stay together and have fun». How did the synergy with the Ferrari group started? «Thanks to the support we got from Stefano Domenicali, sports director of Ferrari S.p.A. - Gestione Sportiva, who is a basketball fan, but also thanks to the

support of the entire Ferrari team». The binomial solidarity-sports is a winning one. Why? «I think that in the sports world is full of good persons, who want to do something and to support deserving initiatives like this one. Only those who practiced sports know the importance of practicing it, not just for the physical growth of children». Can you give us an assessment of the event? «This first event registered a huge media success. Those who came to the Pianella arena had fun watching Michael Schumacher, Giancarlo Fisichella, Stefano Domenicali and all the Ferrari team on the court, together with the players of NGC Medical Cantù with the coach Andrea Trinchieri, the playmaker of the national team Giuseppe Poeta with his coach Andrea Capobianco, the basketball champions Antonello Riva, Dino Meneghin and Gianmarco Pozzecco and the soccer champions Ganz and Stefano Eranio together with many personalities of the show business».

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F

FISICHELLA, FERRARI, come F1 Un italiano in Ferrari: è stata la realizzazione di un sogno? «Sì, ho potuto realizzare il sogno della mia vita. Per un pilota, gareggiare per la Ferrari è il massimo, ancor di più poi se è italiano. Ho guidato una delle loro vetture durante un test nel 1995, ma poi la mia carriera ha avuto un momento negativo. Fino all’estate scorsa, quando ormai avevo smesso di sperare. Debuttare per la Ferrari a Monza, davanti a tutti i fan italiani, è stato davvero emozionante, non lo dimenticherò mai». E’ dispiaciuto di non esserci arrivato con una Rossa più competitiva? «La delusione maggiore è il fatto di non essere riuscito a mostrare al team il vero Fisichella. Sarei stato avvantaggiato se avessi potuto fare una test session per poter adattare la vettura al mio stile di guida, ma non era possibile. Tuttavia non rimpiango niente e sono felice di essere entrato a far parte del team Ferrari». E’ soddisfatto della sua carriera o pensa che avrebbe meritato qualcosa di più? «Sono orgoglioso di ciò che ho fatto. Quando ho potuto guidare una vettura competitiva, ho dimostrato di poter vincere le gare e ho sempre dato tutto. Di solito non ho rimpianti». Lei è uno delle colonne della nazionale piloti: ci racconta le iniziative che avete sostenuto grazie alle vostre partite? «La Nazionale Piloti ha sostenuto molti progetti durante gli ultimi anni grazie al lavoro eccezionale di Mario Di Natale. Ho un ricordo molto bello legato a un evento recente "Abruzzo nel Cuore", promosso da Jarno Trulli nella sua regione dopo essere stata colpita dal terremoto».

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A destra, Giancarlo Fisichella con alcuni giocatori della NGC On the right, Giancarlo Fisichella with some basketball players of NGC

F as... Fisichella, Ferrari, F1 As an Italian, was it the realisation of a dream for you to be at Ferrari? «Yes, I was able to live the dream of my life. For a driver, racing for Ferrari is the ultimate, even more so if you are Italian. I had driven one of their cars in a test back in 1995, but then my career went down a different route, until last summer, when I had certainly given up any hope of it happening. To make my debut for Ferrari actually at Monza, in front of all the Italian fans was an incredible feeling, which will stay with

me forever». Was it disappointing not to have been able to have a more competitive Ferrari? «The biggest disappointment was that I wasn't able to show the team the real Fisichella. I would have benefited from doing a real test session to try and find a way of adapting the car to my driving style, but that was not possible. All the same, I regret nothing and I am happy to have become part of the Ferrari family». Are you satisfied with the way your career went, or do you feel you deserved better? «I am proud of what I have done. When I was able to drive a competitive car, I showed I could be a race winner and I always tried my hardest.

I am not the sort to look back at the past with regret». You are one of the pillars of the "Nazionale Piloti:" what can you say about the various initiatives that have been supported by your matches? «There are so many projects that we have been able to support over the past years through events featuring the "Nazionale Piloti" and thanks to the extraordinary work carried out by Mario Di Natale. I have good memories of one of the most recent, the one for "Abruzzo nel Cuore," the project started by Jarno Trulli to help rebuild this, his home region, after it was hit by an earthquake».

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C U LT U R A

Il mondo di

Magic Lake

ALBA OSIMO & CHIARA BUSS

Le"Indiana Jones" alla ricerca della SETA perduta INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE

di Marco Lombardo Giassetti foto Carlo Pozzoni

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s.d. [post 1560] MMD, piane 1B (Acque p.a., b. 399) Tavola rappresentante la parte sud-occidentale di Mi­lano. Nell'angolo inferiore destro si può notare la zona fuori porta Vercellina per cui il Moro progettava un nuovo assetto urbanistico; in particolare il vicus oca­rum, oggi via San Vittore, strada aperta dal Moro tra il 1497 e il 1498; l'area della vigna grande di San Vitto­re, delimitata sui due lati dallo stesso vicus ocarum e dalla strada parallela alla fossa urbis navigera, nella quale erano incluse le sedici pertiche della vigna di Leonardo; il raccordo Santa Maria delle Grazie – San Vittore, progettato da Ludovico, ma aperto da Luigi XII ai primi del '500.

s.d. [post 1560] MMD, piane 1B (Acque p.a., b. 399) Plate representing the south-western part of Milan. To be noted in the lower right corner the area outside porta Vercellina, for which Ludovico il Moro designed the project for a new urban plan; in particular, vicus oca­rum, now S. Vittore street, inaugurated by Moro between 1497 and 1498; the area of the big vineyard of S. Vitto­re, surrounded on two sides by vicus ocarum and by the road parallel to the fossa urbis navigera, in which sixteen perches of Leonardo’s vineyard were included; the link S. Maria delle Grazie - S.Vittore, designed by Ludovico, but inaugurated by Luigi XII in the first years of '500.

Magic Lake Como's review è espressione di quei valori che costituiscono il DNA del nostro territorio e la seta è uno di questi. Grazie al grande progetto: PRODUZIONE SERICA IN LOMBARDIA DAL 1400 AL 2000, Magic Lake Como farà scoprire ai lettori i tesori della cultura italiana seguendo passo dopo passo le fasi del progetto. Magic Lake Como's review is the expression of the values which represent the DNA of our territory and silk is one of these. Thanks to the project: SILK PRODUCTION IN LOMBARDY FROM THE 15TH TO THE 21ST CENTURY, Magic Lake Como will let the readers discover the treasures of the Italian culture following the phases of this project step by step.

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Nelle foto: 1530 gennaio 2, Bologna Cimeli, scat. 2 Carlo V imperatore investe Francesco II Sforza del ducato di Milano, del principato di Pavia e del contado di Angera. Sottoscrizione autografa dell’imperatore Sigillo pendente aureo In these photos, 1530 January 2nd, Bologna Cimeli, scat. 2 The Emperor Charles V entitles Francesco II Sforza of Milan Duchy, Pavia Princedom and Angera County. Hand written subscription by the Emperor Golden pendant seal

É una specie di caccia al tesoro, solo che dura circa 600 anni. É il progetto ideato da Chiara Buss e promosso dall’Istituto per la Storia dell’Arte Lombarda. Trattandosi di seta, Como ne è la principale protagonista. Insomma: “Produzione serica in Lombardia dal 1400 al 2000” è un pezzo della nostra storia, non solo tessile ma anche politica. E per questo la collaborazione di Alba Osimo dell’Archivio di Stato di Milano risulterà determinante per arrivare al traguardo fissato nel 2015, non a caso l’anno dell’Expo di Milano. La caccia al tesoro sulla seta ha un programma in 5 fasi, delle quali la prima si è già conclusa con la mostra “Seta, Oro, Cremisi. Segreti e tecnologia alla corte dei Visconti e degli Sforza” al museo Poldi Pezzoli di Milano, affiancata da “La Milano degli Sforza” all’Archivio di Stato. “E’ un progetto in cui credo molto – spiega Chiara Buss – e che ha convinto la Fondazione Cariplo, che ne è divenuta il main sponsor, e nove istituzioni europee che ne sono divenute partners. Il tutto è nato dalla necessità che i nostri beni storici debbano essere tutelati e

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valorizzati. In questo devo dire che la risposta di Como è stata entusiasta, con Camera di Commercio e Confindustria che ci sostengono sin d'ora e la Fondazione Ratti che diverrà il partner principale delle fasi 4 e 5, a partire dal 2012. Lo studio della produzione della seta mette in luce realtà storiche interessantissime: ad esempio il periodo sforzesco rivela una struttura finanziaria e mercantile di stampo moderno che chiarisce come abbia potuto nascere in Lombardia lo stilismo degli anni Ottanta”. “Cito, cito, cito” prorompe in latino a questo punto Alba Osimo, facendo poi seguire una doverosa traduzione: “Presto, presto, presto: si trova scritto nei documenti ufficiali e spiega quello che sono i milanesi e i lombardi da sempre. L’Archivio di Stato collabora con l’ISAL in tutto per questo progetto e il nostro compito è anche quello di spulciare i documenti notarili fin dal 1300: un lavoro complicatissimo, perchè scritti da notai di diversa capacità scrittoria. Insomma: molti documenti sono di difficile lettura per un profano, ci vuole un allenamento quotidiano per venirne

a capo. Cosa cerchiamo? Mandati di pagamento, atti societari, contratti. E siccome l’archivio è organizzato secondo i nomi dei notai, c’è chi ha passato 20 anni per guardare le filze dei tempi degli Sforza per riordinare tutto. Ecco: io che da giovane sono passata dal voler fare la ballerina classica alla passione per la criminologia, oggi mi sento un'archivista ricercatrice, detective contenta”. Sulle tracce della seta, ovviamente, il filo conduttore del progetto di Chiara Buss: “Tutto questo lavoro - conclude la direttrice del dipartimento Arti Applicate dell'ISAL - si traduce nel catalogo multimediale www.setainlombardia.org, già in rete relativamente al XV secolo. Nel 2015, quando si potranno consultare 21.000 tessuti, 80.000 immagini ad alta risoluzione e oltre 100.000 dati storici, sarà divenuto il museo virtuale delle sete lombarde. Un lavoro continuamente aggiornabile, al quale siamo certi contribuiranno con entusiasmo le aziende comasche”. Perché hanno capito che alla fine di questa caccia nel mondo della seta resterà davvero un tesoro. Inestimabile.


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Lo staff dell'archivio di Stato con Magic Lake Autumn 2009 contenente l'articolo relativo al progetto Produzione Serica in Lombardia The staff of the State Archives with Magic Lake Autumn 2009 which includes the article related to the project Silk Production in Lombardy

ALBA OSIMO & CHIARA BUSS

The Two "INDIANA JONES" looking for the lost SILK It is a sort of treasure hunt, which has lasted about 600 years. It is the project created by Chiara Buss and promoted by the Institute for the History of the Lombardy Art (ISAL). When we talk of silk, Como is the main protagonist. “Silk production in Lombardy from the 15th to the 20th century” is a part of our history, not just in the textile but also in the political sector. For this reason, the collaboration with Alba Osimo of the State Archives in Milan is determining to reach the goal fixed for the year 2015, the year of Expo Milano. The treasure hunt of silk has a program divided into 5 parts, the first has already started with the exhibition “Silk, Gold, Kermes. Secrets and technology at the Visconti and Sforza courts” at the museum Poldi Pezzoli in Milan, in the meantime “Milan

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of the Sforza” was held at the State Archives. «I really believe in this project – explains Chiara Buss – Fondazione Cariplo was convinced in this project, and became the main sponsor, togheter with nine European institutions which became partners.Everything came from the need to protect and give value to our treasures. In this respect we had a surprising response from Como with the Chamber of Commerce and Confindustria which support us from the beginning and the Fondazione Ratti will be the main partner in the 4 and 5 phases.The study of the silk production is focused on very interesting historical realities: for example the period of the Sforza revealed a financial and merchant structure which was unusual at that time and thanks to it we can understand how the modern Milanese style was born». «Cito, cito, cito» says in Latin Alba Osimo, then she translates: «quick, quick, quick: it is written in the official documents and it is an explanation of how the Milanese and the people of Lombardy are. The State Archives collaborate with ISAL for the entire project and our task is to check the notary documents from the 14th century: a very complicated

work, since they are all written by hand and they are difficult to understand. Some documents are almost unreadable, you need daily practice to get through. What do we look for? Payment documents, corporate acts, contracts. Since the archives are organized following the notaries’ names, someone spent 20 years looking through these lists of the time of the Sforza to put everything in order. As I was young, I wanted to become a classical dancer, then I developed a passion for criminology, now I feel like detective archivist, a happy detective». On the trail of silk is the leitmotif of the project of Chiara Buss: «All this work – says the director of the Applied Art Department of Isal – will end in a multimedia catalogue on silk www. setainlombardia.org, already on line for the 15th century. In 2015 , you could consult 21,000 fabrics, 80,000 high resolution images and more than 100,000 historical data. A work in progress: it will be constantly update and the companies already started giving contribution with enthusiasm». They actually understood that at the end of this treasure hunt of silk there will be a real priceless treasure.



C U LT U R A

Il mondo di

Magic Lake

ANNALISA ZANNI

Una ROSA

al POLDI PEZZOLI

INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE

di Marco Lombardo Giassetti foto Carlo Pozzoni

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Fare un giro nel museo Poldi Pezzoli scortati dalla direttrice Annalisa Zanni è praticamente un viaggio nel tempo. Di sala in sala – e sono 24 – c’è tutta l’arte lombarda: dipinti, ceramiche, mobili, ori, orologi, tessuti e una splendida sala d’armi riallestita da Arnaldo Pomodoro nel 2000. Tutto come voluto fin dal 1881 dal fondatore Gian Giacomo, che alla sua morte poi mise a disposizione un lascito di 8000 lire l’anno per le generazioni future: «Ma da dopo la seconda guerra mondiale viviamo di donazioni di opere, che per fortuna non mancano». Un mondo perfetto, se non fosse che la direttrice da piccola avrebbe voluto lavorare in giro per il mondo, invece

di trovarselo tutto in una casa. 35 anni fa entrò nel museo per uno stage e vi è rimasta, pur continuando a collaborare con università e istituzioni straniere. Milano la gira in bicicletta per raggiungere il suo ufficio e le meraviglie in esposizione nel museo: «In effetti la mia realtà è qui: ho cominciato lavorando per la gloria o quasi, ho continuato curando le mostre, fino ad arrivare 10 anni fa a prendere in mano la direzione. E sa? Ancora oggi riesco a scoprire qualcosa di nuovo in questo luogo». Dunque, dottoressa Zanni: Il Poldi Pezzoli è più di un museo… «Certo, il fatto che fosse una casa privata rende


Lo Scalone antico The ancient Staircase

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La Sala d’armi nel riallestimento di Arnaldo Pomodoro The Armoury by Arnaldo Pomodoro


LU GA N O

GENÈVE

+41 91-923 51 56

+41 22 318 62 22

Via nassa 11

rue du rhône 39

ZÜRICH

ST- M O R I TZ

Bahnhofstrasse 64

Palace Galerie

+41 44-227 17 17

+41 81-833 51 77


A lato, dall'alto, Johannes Wendelinus Hessler, Orologio a proiezione e notturno, 1680 ca.; Piero del Pollaiolo, “Ritratto di dama”, 1470 ca.; al centro, Andrea Previtali detto Cordeliaghi, “Ritratto d’uomo, Memento mori”, 1502 ca.; in basso, Oronce Fine, orologio solare detto “Navicula de Venetiis”, 1524; Vincenzo Foppa, “Madonna con il Bambino”, 1480 ca.; nella pagina a lato, Magic Lake al museo Poldi Pezzoli On the side, from above, Johannes Wendelinus Hessler, night projection clock, 1680 c.; Piero del Pollaiolo, “Portrait of a Woman”, 1470 c.; in the middle, Andrea Previtali detto Cordeliaghi, “Portrait of a Man, Memento mori”, 1502 c.; below, Oronce Fine, solar clock called “Navicula de Venetiis”, 1524; Vincenzo Foppa, “The Virgin and Child”, 1480 c.; in the next page, Magic Lake at the museum Poldi Pezzoli

questo luogo meno formale. E infatti qui vengono anche molte famiglie: il nostro è il secondo museo in Italia che ha iniziato a lavorare con i bambini e le scuole». Forse per il fatto– si dice in giro – che lei è stata la direttrice della svolta. «E’ vero: ho apportato diverse novità: dall’orario di apertura, agli aperitivi con i giovani, fino al nuovo sito internet e alla guida scaricabile sugli smartphone. Io penso che un museo non debba essere un luogo solo di studio, ricerca e conservazione: chi viene qui deve aver voglia di tornare. Ci vuole un tocco diverso». Un tocco femminile… «In effetti si può dire così: il primo lo ha dato la persona che mi ha preceduta, Alessandra Mottola Molfino. Io da lei ho imparato, poi ci ho messo la mia personalità». Tutto ciò le è valsa la Rosa Camuna. «Un’onorificenza inaspettata che ha premiato il lavoro di tutto uno staff che crede nel progetto. Non a caso Regione Lombardia esalta nell’imprenditorialità elementi come l’agilità e l’innovazione e, in questo caso, la capacità di essere ambasciatrice della nostra cultura nel mondo». Il Poldi Pezzoli invece esalta l’arte lombarda, quindi anche quella comasca. «Beh, Como vuol dire tessuti e dunque seta: noi abbiamo qui oltre 1200 manufatti tessili». E poi c’è quella splendida sala di orologi antichi donata dalla famiglia Falck. «Infatti, venga: le faccio vedere una rarità. Vede questo orologio da tavolo? Ha il posto per una candela nella parte posteriore: accendendola, il quadrante viene riflesso sul muro, come nelle sveglie digitali moderne». In pratica: l’importante è rinnovarsi. «Giusto, e il Poldi Pezzoli è una casa museo in costante movimento, le nostre opere vengono continuamente studiate mantenendo l'identità del luogo, quella dei gusti del fondatore. In pratica: il passato deve essere stimolo per il futuro e il futuro vive anche negli oggetti del passato. Sa che le dico? E’ proprio come un viaggio nel tempo».

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ANNALISA ZANNI

A Rose to POLDI PEZZOLI Take a walk in the museum Poldi Pezzoli with the museum director Annalisa Zanni, is a travel in time. From one room to the other – there are 24 – the Lombardy art is displayed in: paintings, ceramics, furniture, jewellery, clocks, textiles and a wonderful arms room set up by Arnaldo Pomodoro in 2000. Annalisa Zanni entered 35 years ago for a stage in the museum and she has never got out, but she has continued to collaborate with foreign universities and institutions. So Mrs Zanni: Poldi Pezzoli is more than a museum… «Sure, it was a private house and this makes the museum less formal. Actually many families come here: our museum is the second in Italy which started working with children and schools». Maybe it’s because –it is said – you are the museum director who made the turning point. «It’s true, I brought something new: the opening time, cocktail with young people, the new web site and the guide book which can be downloaded on the smartphone. I think that a museum cannot be just a place of study, research and conservation, but those who come, should be happy to come back. It’s important to show a different touch». A woman touch… «I can say that the first touch was given by the museum director who worked her before me: Alessandra Mottola Molfino. I learned a lot from her, then I added my personality». Then you got the award Rosa Camuna. «I didn’t expect this award, it goes to the entire staff who believed in the project. Actually the Lombardy region exalts flexibility and innovation among the entrepreneurs, the ability of being ambassador of our culture in the world». Poldi Pezzoli exalts the Lombardy art and also the art from Como. «Well, Como means textiles and in particular silk: we have more than 1200 textile products». And you also have a beautiful ancient clock room donated by the family Falck. «Yes, come with me, I’ll show you a rarity. Do you see this table-clock? It has place for a candle in the back: if you light it up, the dial is reflected on the wall, just like in the modern digital clocks». Practically: innovation is important. «That’s right, Poldi Pezzoli is a home museum which is always on the move, our works of art are updated following a logical path, that is the path of the founder. Practically: the past has to be a motivation for the future and the future lives in the objects of the past. Do you see? It’s a travel in time».

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EVENTI

La Fondazione del Centenario della BANCA DELLA SVIZZERA ITALIANA

Premio 2009 a CECILIA BARTOLI foto ©Ti-Press / Gabriele Putzu

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Lugano: Banca della Svizzera Italiana prize giving Fondazione del Centenario. On the left, in the photo, Alfredo Gysi President of the General Direction of BSI SA,Cecilia Bartoli who won the Award 2009 and Marco Baggiolini President of the Foundation.

Lugano: Banca della Svizzera Italiana premiazione Fondazione del Centenario. Nella foto da sinistra Alfredo Gysi Presidente della Direzione Generale di BSI SA, Cecilia Bartoli vincitrice del Premio 2009 e Marco Baggiolini presidente della Fondazione

Il 5 novembre la Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana, oggi BSI, ha conferito a Lugano il Premio 2009 a Cecilia Bartoli, in riconoscimento del suo eccezionale profilo di cantante lirica, interprete innovativa e promotrice della cultura musicale. La cerimonia, presieduta dal Presidente della Fondazione, Marco Baggiolini, ha vissuto un momento memorabile nella intensa laudatio del Professor Sergio Ragni, musicologo e studioso al Centro Rossiniano di Studi di Pesaro. Ad intervalli regolari, per il piacere del numeroso pubblico accorso per l’occasione, sono stati proiettati alcuni brani estratti dal Concerto di Barcellona, registrato nel novembre 2007 nell’ambito del progetto “Maria Malibran”, che la cantante lirica ha tenuto al leggendario Palau de la Musica Catalana. Cecilia Bartoli, il cui talento è riconosciuto a livello mondiale, testimoniato dagli oltre 8 milioni di dischi venduti e dai 4 Grammy Awards vinti, è una delle più importanti cantanti liriche contemporanee; calca le scene da oltre 20 anni e si esibisce regolarmente nei più prestigiosi teatri ed

auditori internazionali. La cantante, di origini romane ma profondamente legata alla Svizzera per i suoi esordi concertistici, è riuscita, nel corso della sua pluriventennale carriera, ad avvicinare alla musica classica i pubblici più disparati e si impegna nel portare alla luce repertori perlopiù dimenticati, come nel caso del suo ultimo album “Sacrificium” interamente incentrato sulla musica poco conosciuta dei castrati.

2009 AWARD to

Cecilia Bartoli

On November 5th , the Fondazione del Centenario della Banca della Svizzera Italiana, today BSI, will present the 2009 award to Cecilia Bartoli in recognition of her outstanding performance as an opera singer, innovative interpreter and promoter of music. The ceremony featured the lecturers Marco Baggiolini, Chairman of

the Foundation, and Sergio Ragni, of the Centro Rossiniano di Studi di Pesaro, who made a speech in honour of Bartoli. For the pleasure of the public present during this important occasion, some pieces of the Concert in Barcelona which was performed in November 2007 during the project “Maria Malibran” in the legendary Palau de la Musica Catalana were displayed. Cecilia Bartoli is known at international level, she sold more than 8 million records and she won 4 Grammy Awards, being one of the most important opera singers for more than 20 years and performing in the most prestigious theatre around the world. Born in Rome, she is deeply linked to Switzerland, where she started performing. During her career she managed to promote classical music in front of the most different public, she also presented some forgotten repertory pieces, just like in her last album “Sacrificium”, which is entirely dedicated to the lesser-known music of the castrato.

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TERRITORIO

Nelle foto da sinistra la direttrice Irma Missaglia, il presidente Gerolamo Saibene e il presidente di "Amici di Sim-patia" Sergio Ratti In the photos, from the left, the director Irma Missaglia, the President Gerolamo Saibene and the President of "Amici di Sim-patia" Sergio Ratti

il SENTIMENTO

che unisce

foto Archivio Sim-patia

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Sotto, la piscina all'interno della struttura Below, the swimming pool

Presidente Sim-patia, Gerolamo Saibene Da discoteca a centro per persone disabili: la vostra sede ha certamente subito un grande cambiamento. Credo che anche la vostra realtà in questi anni si sia modificata. Può dirci in che modo e quali sono invece gli aspetti rimasti immutati negli anni? «La prima trasformazione, da discoteca a luci rosse a centro per persone disabili è stata certo significativa. Quando abbiamo acquistato l’immobile però abbiamo conservato, con un piccolo aggiustamento, il nome: da Simpathy a Sim-patia perché ci sembrava molto adatto alla funzione a cui era destinato e abbiamo cercato di far sì che il luogo continuasse a essere vissuto come un luogo normale. Dal primo edificio in pietra, la struttura è cresciuta realizzando un secondo blocco per adeguare il centro agli standard regionali e portare la ricettività a 28 posti. Il centro ha iniziato ad operare nel 1999. Successivamente è stato ampliato con nuovi servizi e una splendida piscina terapeutica per i trattamenti in acqua degli ospiti interni ed esterni. Questi spazi hanno permesso di aprire, nel 2006, un servizio diurno, sempre per disabili motori. Oggi frequentano Sim-patia circa 50 soggetti. Abbiamo infine

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avviato una nuova soluzione rappresentata da appartamenti dove trovano ospitalità disabili motori con un maggior grado di autonomia che abbiano piacere a vivere in una situazione più privata senza peraltro rinunciare all’indispensabile assistenza che è fornita sempre da Sim-patia. Una crescita quantitativa quindi importante, ma anche una crescita qualitativa molto significativa. La direzione di Simpatia è infatti impegnata a tenere alti gli standard qualitativi del servizio fornito (cura alla persona, utilizzo di tecnologie informatiche per il supporto alla comunicazione, domotica, automazione delle carrozzine, fisioterapia, assistenza infermieristica e medica), ma soprattutto la qualità del clima che caratterizza Sim-patia, le relazioni con e tra gli ospiti. Un clima che tutti coloro che per ragioni varie si sono avvicinati a Sim-patia hanno da sempre percepito. Questo è forse l’aspetto più significativo che è rimasto immutato negli anni e di cui siamo più soddisfatti perché è il risultato di una operazione cresciuta nel rispetto delle persone e della più schietta informalità. Il DVD allegato, realizzato con grande sensibilità da OLO, che vi invitiamo a vedere, rappresenta benissimo questa peculiare caratteristiche di Sim-patia».


Sotto, la struttura di Sim-patia a Valmorea Below, Sim-patia in Valmorea

Direttrice, Irma Missaglia Negli ultimi anni si è molto sviluppato l’aspetto tecnologico legato alle disabilità. Il vostro centro utilizza questo tipo di tecnologie? Come incidono sulla qualità di vita e sulle relazioni interpersonali tra gli ospitidelvostrocentro? «Simpatia da anni lavora per valorizzare le capacità residue di persone disabili e promuovere la loro autonomia. Le nuove tecnologie vengono usate e messe a servizio dellapersona,manonsolo:ilimitimotorinoncifermano macistimolanoallaricercadinuoverisorsetecnologiche, nuove applicazioni perché le risposte siano veramente funzionali ai bisogni delle persone. La tecnologia è uno dei fiori all’occhiello di Sim-patia ed è diventata un riferimento umano e tecnologico non solo per chi ci abita, ma per tutti coloro che sia dall’Italia che dall’estero chiedono aiuto. Misurarsi ogni giorno con i limiti della disabilità crea disagio, dolore; superare alcuni di questi limiti grazie alla tecnologia, come poter comunicare solo conl’ausiliodegliocchiomuoversisuunacarrozzinaelettrica, senza l’uso delle mani, vuol dire riappropriarsi di un pezzettodiautonomia,diindipendenzaelaqualitàdella vita cambia. Aumentando la capacità di comunicazione aumentano gli spazi di relazione e di condivisione in un clima più sereno, ma soprattutto carico di speranza».

Presidente Associazione Amici, Sergio Ratti La Vostra è un’associazione che opera a favore della raccolta fondi per la Cooperativa Sim-patia. Come è nato questo progetto? Qual è la risposta alle vostre campagne di promozione? «L’Associazione degli Amici, fondata per sostenere il progetto Sim-patia, è veramente un gruppo di amici. Un gruppo che è andato crescendo negli anni, arrivando ad avere centinaia di soci, che vuol crescere ancora soprattutto con l’adesione di giovani che possano continuare ed incrementare l’attività dell’associazione. Abbiamo sempre provato ad avere fiducia e determinazione. Fiducia nei soci dell’associazione che hanno sempre risposto all’appello; fiducia sul successo delle iniziative che via via venivano varate; fiducia nel fatto che l’obiettivo prefissato valesse la pena di essere perseguito: quello di dare una mano alle persone che per motivi diversi si trovano a dover vivere una vita condizionata dalla loro limitata o limitatissima autonomia funzionale, una vita spesso senza speranza, senza progetti e senza libertà».

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A destra, dall'alto, partecipazione all'evento ITU/ONU al Cairo; al centro, l'aula informatica; sotto, la piscina On the right, from above participation to the event ITU/ONU in Cairo; in the middle, the information technology room; below the swimming pool

The common

FEELING

President of Sim-patia, Gerolamo Saibene From disco to a center for disabled persons. Your headquarters changed a lot and so did your goals. How did it change? What are the aspect that didn’t change in the course of the years? «From the first building in stone, the center grew up with a second block to let the center meet the regional standards and increase receptivity up to 28 places. Later on it was enlarged with new services and a therapeutic swimming pool for water treatments for internal and external guests. Having these areas at disposal, we decided to open a daily service for disabled persons with movement problems. Then we started a new activity, that is apartments for more self-sufficient disabled persons, who can live in a more private condition without renouncing to the external assistance given by Sim-patia. The atmosphere you can feel is the most important aspect, it stays the same for years and we are proud of this». Director, Irma Missaglia In the last few years the technological aspect related to disability has grown a lot. Does you center use these kind of technologies? What part do they have on the life quality and on interpersonal relations among the guests of your center? «Simpatia works to give value to the abilities of disabled persons and to promote their autonomy. Technology is one of the flagships of Sim-patia and it has become a human and technological reference not just for those who live in the area, but also for those who ask for help from Italy and from abroad». President Associazione Amici, Sergio Ratti Your association is involved in the fund raising for the cooperative Sim-patia. How did this project start? What is the reply to your promotion campaigns? «Associazione degli Amici was founded to support the project Sim-patia and is a real group of friends. During the years the group grew up, now it is made of hundreds of members and it aims at growing even more than that, with the help of young people who can continue and increase the activity of the association. Our goal is to give a hand to those who have to live with their limited or very limited movement autonomy». 64


Per richiedere il dvd: info@sim-patia.it

Sim-patia ringrazia di cuore gli "OLO" che con generositĂ hanno messo a disposizione la loro professionalitĂ e con delicatezza hanno raccontato con noi una storia di vite vissute positivamente nonostante i limiti. Grazie a Sergio Gaddi e a Laura Polloni per aver dato voce e immagine alla nostra storia dedicando il loro tempo prezioso a Sim-patia.

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&

EVENTI

Amici di Como Magic Lake

In sie me p er

di Nadia Baba foto Carlo Pozzoni 74

l' Arte


In queste pagine, alcuni momenti della presentazione dell'edizione Autumn 2009 di Magic Lake, nella suggestiva chiesa di San Giacomo In these pages some moments of the presentation of the edition Autumn 2009 of Magic Lake, in the suggestive church of San Giacomo

La Chiesa cittadina di San Giacomo, giovedì sera 15 ottobre, ha eccezionalmente accolto tra le file dei suoi banchi gli ospiti invitati alla presentazione, in anteprima, della rivista Magic Lake edizione Autumn 2009. La serata, come di consueto, si è svolta in un luogo simbolo della città per rinnovare la concreta testimonianza del patrimonio del territorio e del legame tra il tessuto cittadino e la sua storia. A dare il benvenuto S. E. Mons. Diego Coletti, Vescovo di Como, successivamente, il Dott. Giovanni Anzani, in qualità di vice presidente del’Associazione Amici di Como, ha salutato gli associati presenti all’appuntamento. Terminati i saluti di rito alle istituzioni e ai presenti, Daniele Brunati, editore della rivista, ha presentato i contenuti del numero autunnale del magazine, soffermandosi in particolare su una novità importante: la nascita di Magic Lake Lecco. Oltre alla collaborazione già in essere con la Provincia di Como, anche la Provincia di Lecco ha deciso di condividere l’idea di una promozione turistica congiunta di due territori, Como e Lecco, uniti da un solo lago.

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A destra, sopra, S.E. Mons. Diego Coletti, Vescovo di Como; sotto, Giovanni Anzani, Vicepresidente di Amici di Como On the right, above, Bishop Diego Coletti; below, Giovanni Anzani, Vice-President of Amici di Como

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Sopra, Daniele Brunati, editore della rivista Magic Lake presenta il nuovo numero del magazine Above , Daniele Brunati, editor of the magazine Magic Lake, presents the new edition of the magazine

AMICI DI COMO and MAGIC LAKE together for the ARTS The church of San Giacomo in Como was the place where on 15th October the guests invited for the presentation of the magazine Magic Lake edition Autumn 2009 gathered together. The event took place in one of the most representative location of the city to give a real proof of the territory’s heritage and of the link between Como and its history. S. E. Mons. Diego Coletti, the bishop of Como, gave a welcome and straight after him Giovanni Anzani, Vice-President of Associazione Amici di Como, also welcomed the members of the association. After the institutions, Daniele Brunati, editor of the magazine, presented the Autumn edition of the magazine stressing the fact that there is something new: the birth of Magic Lake Lecco. Beside the collaboration with the province of Como, also the province of Lecco decided to support the idea regarding the tourist promotion of the two territories, Como and Lecco, jointed by the lake.

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In questa pagina, S.E. Mons. Diego Coletti, Vescovo di Como, apre le porte del Vescovado agli ospiti della serata On this page, S.E. Mons. Diego Coletti, Bishop of Como, opens the door of the Bishop Palace to the guests of the evening

Terminata la presentazione della rivista, Mons. Diego Coletti ha voluto accogliere nella sua casa, in un’occasione unica ed esclusiva, gli ospiti presenti alla serata, illustrando personalmente l’impegnativo restauro del Palazzo del Vescovado, mostrandone i lavori eseguiti e svelandone lo splendore ritrovato delle sale. Un’occasione speciale ed un cicerone d’eccezione hanno permesso di scoprire il fasto di un palazzo che accompagna in modo discreto la vita della città, ma che, per la prima volta, ha rivelato il proprio fascino. Dopo il buffet, la serata è proseguita in cattedrale, dove in anteprima è stato presentato il progetto: “Ritorno alla luce”, che ha visto impegnata l’Associazione Amici di Como in uno dei più importanti interventi di restauro del Duomo di Como e delle opere in esso contenute. In un’atmosfera di grande attesa, accompagnati dalle note del maestro d’organo Alessandro Picchi, i membri del consiglio direttivo di Amici di Como, insieme con il restauratore, Dott. Gian Maria Casella e al Dott. Daniele Pescarmona della Sovrintendenza alle Belle Arti, hanno tolto i grandi drappi bianchi che ricoprivano le due imponenti pale seicentesche e le quattro tele raffiguranti i Santi Vescovi di Milano. Lo stupore per le dimensioni delle tele e l’effettivo buon esito dell’importante restauro che ha visto riportare letteralmente alla luce opere del passato hanno coronato una serata che si è svolta nei luoghi più prestigiosi della città.

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In questa pagina, alcuni rappresentanti dell'Associazione Amici di Como e il Vescovo Diego Coletti svelano ai presenti in Duomo le opere restaurate del progetto "Ritorno alla Luce" On this page , some members of the association Amici di Como and the Bishop Diego Coletti remove the cloths from the restored works of art of the project "Ritorno alla luce"

At the end of the presentation of the magazine, Mons. Diego Coletti, welcomed the guests in his home, a unique and exclusive occasion, to personally describe the significant restoration of the Bishop Palace, showing the works of art and the beauty of the rooms. A special occasion and an exceptional guide let the guests discover the richness of a palace that stays close to the city in a reserved way, but for the first time it revealed its fascination. After a buffet dinner, the evening continued in the Cathedral of Como with the presentation of the project “Ritorno alla luce� (Back to light). Actually Associazione Amici di Como participated in one of the most important restoration of the Cathedral. Accompanied by the organ notes of maestro Alessandro Picchi, the members of board of Amici di Como, together with the restorer Gian Maria Casella and Daniele Pescarmona, Superintendence of Fine Arts removed the big white cloths which covered two huge altar pieces and four canvas representing the Milanese bishops dated back to the 17th century. The astonishment for the dimensions of the canvas and the good results of this important restoration, which brought works of art of the past back to light, made this evening one of the most prestigious evenings held inside the city walls.

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MECENATI per

scelta

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A sinistra, Don Andrea Straffi presenta al pubblico le opere restaurate On the left, Don Andrea Straffi presents the restored works of art

Grazie a Don Andrea Straffi, docente di Arte Sacra presso il Seminario diocesano, “Ritorno alla Luce” è stato presentato pubblicamente al termine della celebrazione della S. Messa domenicale. Grazie ad una vera e propria lezione di arte, le tele sono state spiegate ai cittadini di Como per far conoscere ed apprezzare il valore artistico, illustrando anche i risultati dell’impegnativo restauro che le ha coinvolte. Temporaneamente le tele verranno esposte nella navata centrale della Cattedrale prima di essere ricollocate nelle loro sedi originarie. Un patrimonio che, grazie all’attenzione verso il territorio che l’associazione Amici di Como ha ancora una volta dimostrato, ritorna al servizio della città di Como.

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Thanks to Don Andrea Straffi, teacher of Sacred Art at the Diocesan Seminary, “Ritorno alla Luce” was also presented at the end of the Sunday Mass with a lecture of art to let citizens appreciate the canvas and their value and to describe the results of the important restoration. Temporarily the canvas will be exhibited in the main nave of the Cathedral, then they will be positioned back to their original place. Thanks to the attention to the territory the association Amici di Como has shown once again, this heritage is given back to the city of Como.


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NEWS

Andar per

Mercatini

Dai mercatini altoatesini di Bolzano e Trento, a quelli delle grandi città europee come Londra, Barcellona, Parigi, Norimberga, Colonia, Dresda, Salisburgo e Zurigo, fino ad arrivare a quelli un po’ più nostrani, sparsi per la penisola italiana. A quanto pare, la chiave di lettura di una piccola economia, quella dei mercatini, che, oggi come ieri raccoglie consensi, è da ricercare nella semplicità e nella genuinità, oltre che nella curiosità e nell’interesse di turisti e consumatori che sempre di più sembrano apprezzare questo tipo di offerta. Come negare quanto possa essere allettante ritornare agli albori del commercio, quando non vi erano ancora reti commerciali sviluppate e pronte a globalizzare l’offerta, ma bisognava aspettare i mercatini e le fiere organizzate, in genere alla scadenza di ricorrenze annuali, come ad esempio il periodo dell'Avvento. Questo fenomeno ha suscitato l’interesse accademico di chi ha fatto del turismo il proprio oggetto di studio. La prestigiosa università Cà Foscari, in uno studio dedicato al marketing territoriale e ai suoi campi d’analisi, ha incluso proprio il caso dei mercatini, rivelando fondamentale la tendenza del turista a rendere tangibile la propria esperienza di viaggio. Attraverso l’acquisto di oggetti e prodotti, quale soddisfazione della “ricerca di esperienze”, si esprime l’esigenza basilare di turisti e visitatori che scelgono di raggiungere una meta anche in funzione delle proposte commerciali che completano quella turistica. In Italia il primo mercatino natalizio è sorto a Bolzano nel 1990; cinque anni dopo l’esordio altoatesino, Consorzio Como Turistica,organizzatrice della manifestazione Como Città dei Balocchi, ha inaugurato la tradizione del mercatino a Como rendendolo un appuntamento fisso di Natale. Un impegno che si aggiunge a quello originario della manifestazione, ossia la destagionalizzazione del flusso turistico verso Como attraverso la creazione di eventi e appuntamenti importanti, in grado di coinvolgere sia chi quotidianamente vive la città, sia chi guarda la città attraverso gli occhi del turista. Anche quest’anno, dal 28 novembre fino al 10 gennaio, sarà possibile trovare nel cuore della città tanti artigiani che hanno scelto di non mancare a questo appuntamento natalizio.

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Going to Markets From the markets of Bolzano and Trento, to the ones of the important European cities like London, Barcelona, Paris, Nuremberg, Koln, Dresden, Salzburg and Zurich up to the local ones you can find all over Italy. People like markets and it seems that the keys of a small economy related to the markets are simplicity, curiosity and interest of tourists and consumers who appreciate this kind of products. For sure it is alluring going back to the origins of trade, without commercial nets and “global” products, back to the time when people have to wait for markets and fairs, which used to take place at certain times of the year, for example before Christmas. This type of phenomenon arouse the interest of those who study tourism. The prestigious University Cà Foscari included the small markets in a study dedicated to territorial marketing and analysis fields. It revealed the trend that tourists look for a real sign of their journey experiences. They buy souvenirs or products to satisfy their “search of experiences”, so they select a destination taking into account the commercial proposals to complete the touristic ones. In Italy the first Christmas market was held in Bolzano in 1990; after 5 years Consorzio Como Turistica, promoted of the event Como Città dei Balocchi and inaugurated the tradition of the market in Como, as a fixed appointment at Christmas. This event is combined with the original one, that is to attract tourists in Como even in winter thanks to the creation of important appointments, which can be interesting both for local people and for tourists. Also this year in Como from 28th November to 10th January you will find many craftsmen who have decided to participate at this Christmas event.

Sotto, alcuni esempi dei folcloristici mercatini di Natale Below, some exemple folk Christmas's markets

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NEWS

Forze dell'ordine al servizio dei BAMBINI

Sono incontri davvero speciali quelli che si fanno alla Città dei Balocchi! Nelle principali vie e piazze del centro storico di Como sarà possibile imbattersi nelle Forze dell’Ordine alle prese con giovani e impavidi neofiti del mestiere. Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza, Vigili del Fuoco, Polizia Penitenziaria, Polizia Locale proporranno iniziative a misura di bambino, facendo conoscere ai giovani il mondo delle divise.

Police Officers at children service At the Città dei Balocchi you can have important meeting! Beside Santa Klaus and Befana, in the main streets of the historical center in Como it is possible to meet the different Police Officers involved with young novices of this job. Policemen, Carabinieri, Customs Officers, Firemen, Penitentiary Policemen and Local Policemen are proposing events for children to present the world of uniforms.

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NEWS

Correndo ai Balocchi

Manifestazioni come quelle del "Trofeo della Città dei Balocchi" sono patrocinate dalla FIASP Italia (Federazione Italiana Amatori Sport per Tutti), realtà che opera su tutto il territorio nazionale con prevalenza delle regioni del nord d'Italia e che promuove ogni forma di sport non competitivo. Per il quarto anno consecutivo, la domenica prima di Natale sarà un riferimento per tantissimi sportivi del territorio e dell'intera regione, che raggiungeranno lo stadio G. Sinigaglia per partecipare alla manifestazione podistica non competitiva comasca. I tre itinerari (6, 11, e 21 km) si svilupperanno, anche per questa quarta edizione, tra il centro, il lungo lago e le montagne che sovrastano la città, offrendo così ai partecipanti vedute spettacolari del primo bacino del Lago di Como. L'appuntamento è per il 20 dicembre 2009 allo stadio G. Sinigaglia.

Running to Città dei balocchi Events just like the Trophy of Città dei Balocchi are supported by FIASP Italia (Italian Federation Amateurs of Sports for everyone) this organization works on the entire Italian territory, above all in the north of Italy and it promotes any form of non-competitive sports. It’s the fourth year that the Sunday before Christmas it will be a reference for the sports of the territory and of the entire region, who will reach the G. Sinigaglia stadium to participate in the non-competitive amateurs event in Como. Three itineraries (6, 11, and 21 km) for this 4th edition, among the center, the lake shore and the mountains which dominated the city, giving the opportunities of spectacular views on the first basin of Lake Como. Meeting place: 20th December 2009 at the G. Sinigaglia stadium

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NEWS

Capodanno in Viale Geno Come le più grandi città che si rispettino, anche Como, consolidando la tradizione, avrà il suo capodanno. Ma non in piazza, come la Città dei Balocchi ha abituato cittadini e turisti, ma in una nuova location. Non cambieranno gli ingredienti vincenti: il lago, i fuochi d’artificio che saluteranno il nuovo anno e tanta musica che terrà compagnia ai giovani e alle famiglie. A cambiare sarà solo il palcoscenico: Viale Geno. Una scelta dettata dalla sempre più numerosa affluenza di persone che scelgono di trascorrere questo momento insieme alla Città dei Balocchi e che da quest’anno potranno vivere questa festa da una nuova prospettiva, quella del viale cittadino che costeggia il primo bacino del lago di Como.

New Year's Eve in Viale Geno Just like the important big cities, this year too Como is organizing the New Year’s Eve. Not on the square, as we were used to with Città dei Balocchi, but in a new location. The ingredients will stay the same: lake and fireworks will welcome the New Year with lots of music for young people and families. The stage is Viale Geno. This location is due to the number of people who decide to spend this evening together with Città dei Balocchi and this year they will experience this event from a new perspective, from the avenue close to the first basin of Lake Como.

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TERRITORIO

Natale in

Ticino

di Marili Fontana foto Ente turistico del Mendrisiotto Nel corso dei mesi autunnali si riscoprono il piacere del calore degli interni e delle gustose e ricche pietanze, legate alla cucina più tradizionale. Sulle tavole dei ristoranti e dei grotti della Regione del Mendrisiotto e del Basso Ceresio, ovunque, s’incontrano proposte gastronomiche tipicamente invernali, di carattere tradizionale, quali “La Cazöla”, il brasato o i funghi, sempre accompagnati da una buona porzione di polenta, oppure piatti che provengono dalla cucina internazionale ed in particolare le diverse specialità legate ai prodotti della cacciagione, che pur si fanno apprezzare in piacevoli momenti di convivio. Se nel camino il paiolo della polenta riprende quindi il suo abituale ruolo, gli appuntamenti tradizionali ripren-

A lato, i mercatini del Ticino www.mendrisiottotourism.ch On the side, markets in Ticino www.mendrisiottotourism.ch

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dono pure con la serie di manifestazioni che contraddistinguono l’attesa degli eventi natalizi. Il calendario del Mendrisiotto e del Basso Ceresio è ricco di appuntamenti ricorrenti che da anni si ripresentano pressoché invariati e scandiscono il trascorrere del tempo di questo momento che, lo ricordiamo, é uno dei più significativi dell’anno per questa regione. (es.: La Sagra dell’uva, La Sagra della Castagna, Sapori&Saperi e La Sagra di San Martino). Le cantine, numerose e produttive, si riempiono di uve che vengono lavorate e così, con le foglie che cadono ed il profumo delle caldarroste che si fa sempre più presente nell’aria, ci si prepara ai festeggiamenti dell’Avvento. Le bancarelle che, in occasione dei diversi

eventi e mercatini, si fanno via via sempre più presenti, promuovono articoli d’artigianato locale e prodotti eno-gastronomici tradizionali, e sono fonte d’ispirazione per chi vuole preparare, con anticipo e con una certa originalità, la lista dei regali per il Natale. Ogni occasione rappresenta di fatto anche un’opportunità d’incontro e di scambio con la gente del posto, che ama riversarsi sulle strade in queste occasioni, a condividere con gli altri il piacere del caloroso autunno del Mendrisiotto. Una particolarità della tradizione prenatalizia che viene ricordata con eventi e con rappresentazioni in tutto il Cantone Ticino e quindi anche nel Mendrisiotto è l’arrivo di San Nicolao, il 6 dicembre. Per quest’occasione nei diversi


comuni vengono organizzati incontri per i bambini con il personaggio di San Nicolao, che porta loro doni semplici quali biscotti, mandarini e nocciole e chiede in cambio il canto di canzoncine e promesse di bontà. I mercatini di Natale ed i concerti, così come le piccole rappresentazioni di bambini e di gruppi d’intrattenimento, non mancano in calendario ed arricchiscono di ulteriori contenuti e valori l’attesa del Natale. I mercatini nella regione sono numerosi e creano l’occasione per una piacevole visita nei piccoli e grandi nuclei storici dei borghi dei paesi. Occasioni di svago e di ricreazione che possono essere accompagnate ad una visita ad una delle esposizioni attualmente presentate nei musei della regione.

CHRISTMAS in Ticino On the tables of restaurants and grotto in the region of Mendrisiotto and Basso Ceresio, you can find traditional gastronomic proposals typical of the winter time or dishes which come from the international cuisine and in particular the dishes linked to the products of game. The appointments in Mendrisiotto and Basso Ceresio are many (for example La Sagra dell’uva,

La Sagra della Castagna, Sapori&Saperi and La Sagra di San Martino). The stands promote local handicraft and traditional gastronomic products, they also represent a source of inspiration for those who will prepare the list of Christmas presents. On December 6, the arrival of Saint Nicholas is a particular tradition before Christmas time and it is celebrated all over the region of Ticino and in the Mendrisiotto. The saint brings simple presents to the children, such as cookies, mandarins and hazelnuts and he asks for songs and promises of good will. There are many small markets in the region and this is a good occasion for a nice visit of the small and large historical area of the villages.

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PEOPLE

don gnocchi

Beato tra i pi첫

PICCOLI

di Laura d'Incalci foto Archivio Fondazione Don Gnocchi

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Alcuni momenti della giornata di Beatificazione di Don Gnocchi tenutasi a Milano il 25 Ottobre scorso Some moments of the day of the Beatification of Don Gnocchi held in Milan on October 25

Il dolore apparentemente carico di insensatezza, quello che colpisce i bambini, gli indifesi, gli innocenti, diventa occasione per il rivelarsi di una misericordia viva, palpitante, operosa...diventa occasione per afferrare un'imprevedibile e paradossale speranza. E' questo il messaggio che don Carlo Gnocchi ha incarnato nella sua vita e che ancor oggi continua a vibrare nel cuore di quanti lo hanno conosciuto o che sono raggiunti da un riflesso della sua straordinaria carità . E' stato proclamato beato lo scorso 25 ottobre a Milano e fra l'immensa folla che ha gremito la piazza del duomo per l'evento, è parso di respirare la stessa commozione che aveva saturato il

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clima 53 anni prima, in occasione dei suoi funerali. “L'ultimo suo gesto profetico, quando in Italia il trapianto di organi non era ancora diffuso, fu la donazione delle cornee a due ragazzi non vedenti” ha ricordato il cardinale Tettamanzi, evocando l'ultimo saluto al sacerdote lombardo, concluso dalle parole di un bambino, uno dei tanti che nel dopoguerra era stato strappato alla disperazione: “Prima ti dicevo ciao don Carlo, adesso ti dico ciao San Carlo”. Un'espressione che oggi riecheggia, nel riconoscimento ufficiale della Chiesa, con una gratitudine ed un affetto forse più consapevoli, sicuramente attraversati da tanti indelebili ricordi. “Ho incontrato don

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A sinistra, alcuni centri della Fondazione Don Gnocchi; dall'alto, il centro "Santa Maria la Rotonda" di Inverigo; il centro "Santa Maria Nascente" di Milano; sotto, l'Istituto Palazzolo di Milano e la sede della Fondazione in via Girola a Milano; sopra, Mons. Angelo Bazzari, presidente della Fondazione Don Carlo Gnocchi On the left, some centers of Fondazione Don Gnocchi; from above, the center "Santa Maria la Rotonda" in Inverigo; the center "Santa Maria Nascente" in Milan; below, the Istituto Palazzolo in Milan and the headquarters of the Foundation in via Girola in Milanzz; above, Mons. Angelo Bazzari, president of Don Carlo Gnocchi Foundation

Carlo proprio alla fine della guerra” riferisce Arnaldo Zappa, classe 1916, alpino che ebbe l'occasione di condividere il progetto di accoglienza dei bambini mutilati o orfani, quando era ancora solo un bruciante desiderio. “Mi aveva confidato la sua ansia di provvedere ai piccoli sofferenti” racconta, ricordando che, senza esitare un istante, aveva seguito quell'uomo straordinario, si era immedesimato nei suoi intenti e aveva cominciato a girare per tutti i paesi della Brianza per procurare il legname. “Bisognava costruire i lettini, abbiamo iniziato così...” dice. E ha tutta l'aria di rincorrere con la mente immagini e fatti che, nonostante i 93 anni compiuti, afferra con lucidità come se fossero passati pochi giorni. C'era anche lui, alla cerimonia dello scorso 22 novembre a Inverigo, dove sorse il primo fulcro di un impegno sociale di accoglienza, cura e riabilitazione di soggetti fragili, un tempo “mutilatini” di guerra, bambini menomati dagli esiti della poliomielite, oggi disabili provati da diverse gravi patologie come la Sla o l'Alzheimer. Fra diverse decine di alpini, fra tante autorità civili e militari, fra una folla spinta dal desiderio di consolidare una memoria sempre più viva, don Carlo Gnocchi ha sprigionato il suo sorriso ancora una volta durante la commemorazione che ha visto in prima linea il sindaco di Inverigo Alberto Bartesaghi e innumerevoli testimoni di una storia segnata da tracce grandiose, inizialmente disseminate proprio in quel contesto lombardo fra le colline della Brianza. “Gli ostacoli non esistevano per lui”: Filippo Meda, avvocato, figlio del deputato Luigi che fu sottosegretario alla Difesa in vari ministeri presieduti da De Gasperi, conserva il ricordo dei dialoghi in famiglia attorno alle molteplici iniziative di bene che scaturivano dalla fede profondissima e appassionata di don Carlo, capace anche di tenere sempre i piedi per terra. “Don Gnocchi ha risolto problemi sociali enormi, anche la società civile oggi riconosce la sua profetica azione impastata di ideali che diventavano opere concrete ed efficaci. Lo stesso giudizio è riecheggiato con sfumature diverse, sempre con intensissima commozione: “Ha saputo essere una cerniera fra Dio e l'umanità dolente” ha richiamato monsignor Angelo Bazzari, terzo successore alla presidenza della Fondazione Don Gnocchi che oggi gestisce 28 centri in 9 regioni italiane, conta 3900 dipendenti circa 5300 operatori. Ha poi invitato ognuno ad “aprire il compasso del proprio cuore”, unico autentico modo per ricordare il santo che proprio ai suoi amici veri ha affidato la sua “baracca”. Fra loro, qualcuno rivive ogni giorno il miracolo di un incontro che gli ha cambiato l'esistenza: Silvio Colagrande, attuale direttore del direttore del Centro “Santa Maria alla Rotonda” di Inverigo, ha riacquistato la vista grazie alla cornea donata dal “padre dei mutilatini”. “Per me questo dono è un segno continuo della sua presenza nella mia vita” ammette. Un segno che a tutti trasmette la vicinanza del cielo alla terra: a lui basta aprire gli occhi al mattino per ricordarsene.

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A destra, Don Carlo Gnocchi durante il servizio di leva; sotto con alcuni bambini mutilatini On the right, Don Carlo Gnocchi during the military service; below, with soma disabled childrend

Blessed among CHILDREN The meaningless pain, which hits children, defenceless and innocent people becomes an occasion of a lively, pulsing and hard-working mercy…becomes an occasion of unforeseeable and paradoxical hope. This is the message that don Carlo Gnocchi wanted to widespread in his life and still today it is kept in the hearts of those who knew him and saw a reflection of his extraordinary charity. On 25th October 2009 he was proclaimed blessed in Milan. “His last prophetic sign was the donations of the corneas to two blind guys, when transplants were not diffused in Italy” remembered the Cardinal Tettamanzi.“I used to say ciao don Carlo, now I can say ciao San Carlo”. “I met don Carlo before the end of the Word War II” said Arnaldo Zappa, born in 1916, he is of the alpine military group and had the chance to collaborate for the project of assistance to mutilated children or orphans, when it was just a thought. “He told me his pain for children who suffered”. He also took part in the ceremony on 22nd November 2009 in Inverigo, where the first assistance center was opened to help and support fragile persons, mutilated children during the time of War World II or affected by polio; today this assistance center helps disabled persons or people affected by pathologies like Sla or Alzheimer. Among all these people there were the alpine military group, civil and military authorities and common people who had the desire to remember don Carlo Gnocchi, the mayor of Inverigo Alberto Bartesaghi, was surrounded by many witnesses of a history marked by great signs, left among the Brianza hills of the Lombardy region. “For him there were no hurdles”: the lawyer Filippo Meda, son of the Member of Parliament Luigi, who was undersecretary at the Defense during the presidency of De Gasperi, has the memory of the different charitable activities of don Carlo, which were always supported by a strong faith and the ability to be realistic. “Don Gnocchi solved many social problems, today even the civil society recogni-

zes his prophetic action and his ideals turned to be real and effective deeds”. “He was a link between God and the suffering humanity” said Monsignor Angelo Bazzari, third president of the Foundation Don Gnocchi, which now has 28 centers in 9 Italian regions, 3900 employees and about 5300 members of the staff. He invited everybody to “open your heart” and that’s the way to remember the saint who left eve-

rything to his true friends. Among them, some still think of the meeting that changed their lives: Silvio Colagrande, director of the center “Santa Maria alla Rotonda” in Inverigo, recovered his sight thanks to the donation of the cornea of don Carlo. “To me it is a gift and a sign of his presence in my life” he says. A sign that links heaven to earth: in the morning he opens his eyes and thinks of him.

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NEWS

GIOVANNI ANZANI

l' Asso

del DESIGN Il Consiglio Direttivo di Assarredo ha nominato il nuovo presidente dell'Associazione. Si tratta di Giovanni Anzani, amministratore delegato del gruppo Poliform, che subentra a Roberto Moroso. Assarredo è l'Associazione nazionale che rappresenta il settore delle industrie del mobile e dell'arredamento all'interno di FederlegnoArredo, la federazione italiana delle industrie del legno, del sughero, del mobile e dell'arredamento. Al nuovo presidente il compito di gestire in concertazione con la federazione il supporto e i servizi agli associati in questo delicato momento congiunturale e di rappresentare le istanze del settore, con azioni dirette e coordinate in ambito nazionale e internazionale.

The ACE of Design The board of the association Assarredo elected the new President: Giovanni Anzani, Managing Director of the Poliform group, he took the place of Roberto Moroso. Assarredo is the National Association which represents the district of furniture and design in the FederlegnoArredo, the Italian Federation of the industries of wood, cork, furniture and design. The new President has to handle together with the Federation the support and the services to the associates in this difficult time for the economy and to represent the requests of this district with direct and coordinated actions at national and international level.

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PEOPLE

MARIANGELA FERRADINI

il SENSO

della VITA INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE

di Elisabetta Comerio foto www.ministerosalute.it “Non voglio parlare di me, ma comunicare il mio messaggio”. La dottoressa Mariangela Ferradini, medico del reparto di Nefrologia e Dialisi dell’Azienda Ospedaliera Sant’Anna, ricopre anche il ruolo di coordinatrice locale dei trapianti per la provincia di Como. Questo è l’argomento che più le sta a cuore: la donazione. Per avere una visione completa dell’argomento, comincia spiegandoci l’iter legislativo relativo ai trapianti e alle donazioni. «Il 1 aprile 1999 è stata emanata una legge che si occupa dell’organizzazione del mondo delle donazioni e dei trapianti e delle modalità di espressione della volontà delle persone in tema di donazione di organi e tessuti. La parte organizzativa prevede un centro nazionale e relativi coordinamenti regionali. In Lombardia ogni provincia ha una persona di riferimento che si occupa di organizzare e sviluppare l’attività di prelievo di organi e tessuti e il trapianto degli stessi. Il coordinatore, io nel caso specifico di Como, si occupa dell'organizzazione e della formazione del personale sanitario e della popolazione, oltre che di tutto l’aspetto di assistenza ai trapiantati della provincia. La legge del 1 aprile 1999 ci ha permesso di fare importanti passi avanti, portando l’Italia dalle ultime alle prime tre posizioni a livello europeo». 108


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Nella pagina precedente e in questa, alcuni manifesti delle campagne di sensibilizzazione On the previous page and on this page, some awareness advertising campaigns

Detto questo, che cosa l’ha spinta ad occuparsi di trapianti? «È stato un processo assolutamente casuale. Nell’82 ho cominciato a lavorare in Nefrologia e Dialisi dove mi occupavo anche delle liste d’attesa per i trapianti. Dodici dei nostri pazienti in dialisi hanno fatto il trapianto all’ospedale di Strasburgo e hanno richiesto a noi l’assistenza posttrapianto. Ho accettato di occuparmi di questo incarico e dal 1989 al 2001 andando settimanalmente al Niguarda di Milano per la formazione. Da questo primo gruppo di dodici trapiantati è nato un ambulatorio che oggi segue 141 trapiantati di reni». In quale modo le persone vengono sensibilizzate alla donazione ? «In questi anni abbiamo fatto tante campagne nelle scuole. La gente ne parla, è un argomento sempre molto attuale. Il problema è che ancora oggi ci sono paure di diverso genere come quelle legate a credenze religiose, per esempio. Emerge poi la confusione sulla definizione di coma e morte cerebrale. Noi abbiamo certezze scientifiche che vogliamo comunicare». E il commercio di organi? «Quella del commercio di organi è una piaga, purtroppo molto radicata. Il problema maggiore è che si diffondono, riguardo questo argomento, anche diverse leggende metropolitane che non fanno bene alla gente. Durante gli incontri, sfatiamo questi miti, spieghiamo che c’è una legge che vieta di uccidere la gente per asportarne gli organi». A livello mondiale, invece, non è così limpido l’iter di trapianti e donazioni… «È vero. Ci sono Paesi, come la Cina e il Brasile, solo per fare due esempi, dove esiste davvero un commercio di organi. Bambini, detenuti condannati alla pena di morte, vengono uccisi per commercializzarne gli organi. Questo processo avviene in sale operatorie, a livello medico quindi, con i pazienti in rianimazione. In Italia queste cose non succedono. E soprattutto non possono esistere “magazzini di organi”. È impensabile pensare che fuori dagli ospedali vengano conservati organi da trapiantare in corpi di pazienti malati». Quindi è necessaria un’informazione dettagliata. «Assolutamente. Le persone devono acquisire maggiore consapevolezza. L’informazione è un investimento culturale necessario affinché possano essere prese decisioni con cognizione di causa». Che tipo di organizzazione coordina la realtà dei trapianti e delle donazioni di organi in Italia? «Oltre al già citato Centro Nazionale dei Trapianti nato con la legge del 1999, nel Nord dell'Italia opera il Nitp (North Italian Transplant), l’organizzazione che ha diffuso la cultura della donazione e che rappresenta il cuore dell’organizzazione e del coordinamento trapianti». Ci sveli un desiderio che vorrebbe veder realizzato. «Il mio desiderio è sempre stato quello di veder nascere a Como un centro trapianti. Questo rappresenterebbe anche uno stimolo culturale per l’ospedale. Se penso che siamo stati i primi, a livello provinciale, ad occuparci di trapianti e che ora siamo gli unici, tra Como, Lecco e Varese, a non avere un centro trapianti, non mi sembra possibile. Il nostro errore forse è stato quello di non fare calcoli, ma di farci guidare solo dal cuore, per offrire un servizio ai nostri pazienti». Un’ultima domanda, più personale: l’essere donna ha costituito durante la sua carriera un elemento positivo o negativo? «Penso entrambi. L’aspetto positivo è che spesso noi donne siamo più pratiche, più dedite al lavoro duro, insomma, meno apparenza e più sostanza. Il risvolto della medaglia è che, come lo siamo nel lavoro, lo siamo anche nel privato. Per mia scelta non ho fatto carriera, perché volevo stare vicino alla mia famiglia. Oggi sono contenta così». 110


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A sinistra, sopra, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incontra la madre di Marta Russo; sotto, il presidente con alcuni bambini trapiantati On the left, from above, the President of the Italian Republic Giorgio Napolitano meets the mother of Marta Russo; below the president with some children, who underwent transplants

The MEANING of LIFE Doctor Mariangela Ferradini works in the Nephrology and Dialysis Unit of the Sant’Anna Hospital in Como, she is also co-ordinator of transplants in the province of Como. She started explaining us the law procedures related to transplants. «On 1st April 1999 a law was issued, it was about the world organization of donations and transplants which register the free will». Why did you decide to be involved in transplants? «When I started working in the Nephrology and Dialysis Unit I was also in charge of the waiting list for transplants. 12 of our patients had a transplant in the hospital in Strasbourg and they asked us the post-transplant assistance. So I decided to accept this task». How are people made more aware of donation? «In these years we made many campaigns for schools. The problem is that still today there are many fears, for example regarding religious believes or organ trade». What is the organization that coordinates transplants and organ donations in Italy? «In Italy there is Nitp (North Italian Transplant), which implemented donations all over Italy». Tell us a wish you would fulfill. «My wish is to have a transplant center in Como». The last question for you is a personal one: to be a woman was something positive or negative for your career? «Both. The positive aspect is that we are more practical and more concentrated on hard work. The negative aspect is that at home we are the same as at work».

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Donazione: cosa fare ·Non lasciare ai tuoi cari una decisione, facile per te, ma difficile per loro. ·Informati: le associazioni e i medici sono disponibili a dirti tutto ciò che vuoi sapere, a chiarire i tuoi dubbi. ·Chiama il numero verde 800.33.30.33 o vai nella sezione del sito del Centro Nazionale Trapianti: troverai tutte le risposte che cerchi ·Recati presso la tua ASL ad esprimere la tua volontà. ·Compila una Donocard delle Associazioni e portala con te, fra i tuoi documenti. ·Parlane in famiglia, con chi ti è più vicino: la tua volontà sarà rispettata. ·Diffondi l’importanza della donazione a sostegno dei trapianti: avrai salvato una vita, forse proprio la tua. Donation: what to do • Don't leave to your family a decision that is easy for you, but difficult for them • Collect information: associations and doctors are available to inform you and tell you everything you need to remove all doubt • Call the toll free number 800.33.30.33 or visit the section in the web site of the Transplant National Center: you can find all the answers you are looking for • Go to your ASL (Local Health Unit) to express your will • Fill the Donocard of the associations and carry it with your documents • Talk with your family and with the people close to you, your will is respected • Support the dissemination of information on transplants: you can save a life, maybe your life


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Grand Vitara

Perfetta per strade imperfette

A sinistra, dall'alto, Grand Vitara 5 porte, Grand Vitara 3 porte e Jimmy On the left, from above, Grand Vitara 5 doors, Grand Vitara 3 porte e Jimmy

Grand Vitara

perfect for imperfect streets

La casa Suzuki, è arrivata ad oggi alla terza generazione del modello Vitara, raggiunge con Grand Vitara, il livello più alto delle qualità intrinseche della serie. L’obiettivo di accrescere le doti di superiorità del veicolo sia su strada sia fuoristrada è stato ampiamente raggiunto dal team Suzuki. Il concetto degli atleti che praticano sport campestri e sanno far fronte in modo eccellente alle diverse situazioni è la fonte d’ispirazione per la realizzazione di un SUV dalle grandi capacità abbinato ad un design raffinato ed elegante: un campione d’atletica in abito da sera. Il modello 5 porte è pensato per la famiglia, per gli amanti della

vita all’aria aperta, ma anche per coloro che privilegiano la comodità e la funzionalità nella vita di tutti i giorni. Disponibile nei modelli 2.0, 2.4, 3.2 V6 benzina e 1.9 Turbo Diesel. Più accattivante, sportivo e più maneggevole, invece, il modello 3 porte, disponibile nei modelli 1.6, 2.4 benzina e 1.9 Turbo Diesel. Per chi invece non vuole scendere a compromessi e ha bisogno di agilità nel traffico cittadino, senza però rinunciare all’avventura e ai percorsi in mezzo alla natura, l’ideale è Jimmy, un vero e proprio gioiellino della Suzuki. Vi aspettiamo in concessionaria per scoprire, oltre ai fuoristrada, anche le migliori city car del momento.

The Suzuki brand has developed the third generation of the Vitara model, actually with Grand Vitara it has created the higher level qualities in this serie. Suzuki achieved the goal to implement this car both on the road and off-road. The idea of the athletes who practise country sports and who face different situations in an excellent way is the source of inspiration to create a SUV with important charcteristics and an elegant design: an athletic champion with charme. The 5-door model is for the family and for people who love open spaces, but also for those who look for comfort and functionality every day. Available in the models 2.0, 2.4, 3.2 V6 petrol and 1.9 Turbo Diesel. The 3-door model is more attracting and sporting, available in the 1.6, 2.4 petrol and 1.9 Turbo Diesel. For those who don't accept compromises and who look for agility in the city traffic, without avoiding adventures and routes in the nature the ideal choice is Jimmy, a real jewel of Sukuzi. We wait for you in the showroom to discover not just the off-road cars, but also the best city car.

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Autotecnica A&B Montorfano, lungo la Strada Statale Briantea (Statale Como-Bergamo), tel. 031/200 252 Como, via Napoleona (ang. P.zza San Rocco), tel. 031/24 17 64 www.absuzuki.it


PEOPLE

ALESSIA PIOVAN

La Ragazza del LAGO di Elisabetta Comerio foto Agenzia Next

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In queste pagine e nelle seguenti, Alessia Piovan mostra la sua straordinaria bellezza On these pages and on the following ones, Alessia Piovan shows her extraordinary beauty

Sanremo 2009. Si apre il sipario della prima serata del Festival della Canzone Italiana e un volto angelico calca la scalinata più ambita d’Italia. Più che una discesa è un’ascesa verso il successo, quello di Alessia Piovan, padovana, ventiquattrenne, castana dagli occhi verdi. Una promessa del mondo del cinema che si racconta attraverso le nostre domande. Di solito le favole iniziano con “c'era una volta…”. La favola di Alessia Piovan com’è cominciata? «Avevo appena compiuto 17 anni quando mi “obbligarono” a partecipare ad un concorso di bellezza a Porto San Giorgio. Ero molto timida, ma sapevo che poteva essere una buona occasione per entrare a far parte del mondo della moda. Con mia grande sorpresa vinsi il concorso e fui notata da una talent scout di Parigi, che mi presentò ad una delle più grandi agenzie di moda in Italia, la Fashion, dove cominciò la mia carriera». Rocco Barocco, Cavalli, Trussardi, Alberta Ferretti, tra i tanti, ti hanno scelta come testimonial delle loro creazioni. Come vivi la tua professione nella moda?


«Sono molto serena e per me ogni giorno rappresenta una sfida. E’ un lavoro che richiede molta determinazione e caparbietà, nonostante molti pensino che sia più un passatempo che un lavoro. Ho una forte personalità che mi ha sempre portato a raggiungere i miei obiettivi senza scendere a compromessi e a portare avanti il mio sogno senza mai perdermi d’animo anche quando attraverso momenti difficili». Calcare il palco dell’Ariston, oltre ad essere il sogno di molti, rappresenta anche il riconoscimento di una carriera di successo. Per te, invece, sono stati quelli i primi passi sul piccolo schermo. Pensi che ti porterà fortuna un percorso controcorrente? «Spero di sì, anche se la Tv non è proprio ciò che desidero fare. Ho accettato di fare Sanremo perché stimo Paolo Bonolis come uomo e conduttore e poi perché il festival è un importante trampolino di lancio anche per la carriera di una giovane attrice. Inoltre fa parte della storia della tv italiana e sarò fiera di poter dire un giorno ai miei figli…io 116


A destra, Alessia Piovan con Paolo Bonolis durante la prima serata dell'ultima edizione del Festival della canzone italiana di Sanremo On the right, Alessia Piovan with Paolo Bonolis during the first evening of the last edition of the Sanremo Music Festival

c’ero». “Ciak si gira”. Quale emozione scaturisce in te la famosa frase che hai già sentito pronunciare sul set de “La ragazza del Lago” di Andrea Molaioli e di “Nine” di Rob Marshall? «Emozione, felicità, concentrazione, ma soprattutto incredulità!!!!!! Quando ho girato Nine non potevo credere di far parte di un film tanto importante con star del calibro di Daniel Day Lewis, Sofia Loren, Nicol Kidman, Marion Cotillard…un vero sogno!!!!! Mi reputo una ragazza molto fortunata». Tra i tuoi ultimi impegni anche importanti campagne pubblicitarie per grandi marche come Lavazza e Dainese con il celebre Valentino Rossi. Da sottolineare però il tuo impegno nella campagna contro l’anoressia per le sfilate di Milano della stagione primavera 2009. Da cosa nasce questo coinvolgimento? «Sono una modella e sono direttamente coinvolta: l’anoressia è una piaga per le giovani ragazze e ho pensato che fosse giusto mettermi in prima linea contro questo grave

disagio. Inoltre bisogna far capire alle ragazze che essere magre non significa essere belle e che la size 0 non e di certo sinonimo di popolarità e successo». Forse il titolo del tuo primo film “La ragazza del lago” parla di te più di quanto la gente possa immaginare. Noi sappiamo invece che ti lega al nostro lago qualcosa di più profondo. Hai voglia di raccontare cosa ti porta sul lago di Como? «Esatto, il titolo sembra proprio raccontare una parte della mia vita. Il padre del mio ragazzo Edoardo è proprietario del Golf club di Menaggio, dove io trascorro gran parte della mie vacanze estive. E’ un posto incantevole e famigliare dove riesco a ritrovare la pace e l’energia necessarie per affrontare i successivi mesi di lavoro. E’ il rifugio perfetto nel verde della natura e nella bellezza del paesaggio». Ti immaginiamo in giro per il mondo, impegnata in nuovi e diversi progetti. Ma cosa invidi al nostro lago che altrove non riesci a trovare? «La semplicità delle persone, la bellezza

caratteristica dei paesini e le meravigliose ville storiche che circondano il lago. A volte è proprio difficile concentrarsi nella guida quando percorro la strada che mi porta a Menaggio. E' proprio un piccolo angolo dell’Italia pervaso da una particolare magia». Hai poco più di vent'anni e un curriculum di tutto rispetto: musical, moda, televisione, pubblicità e cinema. Cosa meglio ti esprime e quali sono le tue aspirazioni professionali? «Amo il mio lavoro di modella perché mi ha dato grandi soddisfazioni e ho avuto la possibilità di conoscere molte persone, visitare tantissimi Paesi del mondo, ma sento che la mia massima aspirazione è il cinema. Ho voglia di trasferirmi all’estero per studiare e potermi concentrare al 100 % nella recitazione. L’emozione del primo ciak è incomparabile e talmente unica che non vedo l’ora di provarla di nuovo». Non è certo il momento di chiudere il sipario, anzi! Non ci sono dubbi sul finale di questa favola ancora tutta da scrivere: ...e vissero tutti felici e contenti. 117


A destra, Alessia Piovan con il campione di motociclismo Valentino Rossi in uno scatto per la campagna pubblicitaria Dainese On the right, Alessia Piovan with the champion Valentino Rossi during the advertising campaign of Dainese

The GIRL of the LAKE Alessia Piovan is from Padua, 24 years old, brown hair and green eyes. She is a promise in the movie world and she answers our questions in the following way: Usually fairytales start with “Once upon a time…”. How did your fairytale start? «I just turned 17 years old as I won a beauty contest. A talent scout from Paris contacted me and I was introduced to one of the most important fashion agency in Italy, called Fashion and I started my career». To mention but a few: Rocco Barocco, Cavalli, Trussardi, Alberta Ferretti selected you as testimonial for their collections. How is your work as a model? «I am very calm and every day I face a challenge. It is a work that requires lots of determination and conviction, despite the fact that many people think it is more a hobby than a real job». Going on the stage of the Ariston theatre is a dream for many and it also represents the recognition of a successful career. For you it was little different, because you started there. Do you think that this reversed route will bring you good luck? «Yes, I hope so, even though the TV is not my job. I accepted to participate at the Sanremo Music Festival because I respect Paolo Bonolis as a showman and also because the Festival is an important starting point also for the career of a young actress». “On air”. What is the emotion that these famous words convey you on the set of “The girl of the Lake” by Andrea Molaioli and “Nine” by Rob Marshall? «Emotion, happiness, concentration but above all incredulity!!! When I was on the set of Nine I couldn’t believe I was involved in such an important movie, with famous stars just like Daniel Day 118

Lewis, Sofia Loren, Nicol Kidman, Marion Cotillard…it was a real dream». You also worked for important advertising campaigns for famous brands: Lavazza and Dainese with the champion Valentino Rossi. It is important to stress that you took part in the campaign against anorexia during the catwalks in Milan in spring 2009. «I am a model and I am directly involved, anorexia is a menace for young girls and I thought I had to be in front against this difficult disease». Maybe the first movie “The girl of the lake” tells more than people could imagine about you. Could you describe us why do you come to Lake Como? « That’s right, it looks like it is a part of my life. The father of my boyfriend Edoardo is the owner of the Golf Club Menaggio, where I usually spend most part of my summer holidays. It is an enchanting and familiar place, where I can find peace and

energy to face my working months. It is the perfect refuge surrounded by nature and a beautiful landscape». We think of you travelling around the world, following new and different projects. What are the particular things of our lake you cannot find somewhere else? «The simplicity of the people, the beauty which characterizes the villages and the magic historical villas around the lake». In your twenties, with a rich CV: musical, fashion, TV, advertising and movies. What is the thing that expresses you in the best way and what are your professional ambitions? «I love my work as a model, but my great ambition is the movie theater. I would move abroad to study and to concentrate myself totally on acting». It is not time to close the curtains… no doubt regarding the end of this fairytale… “and they lived happily ever after”.



Francesca Valenza, ideatrice e proprietaria di RĂŞve Zone

Un’esperienza di benessere in un ambiente da sogno

Via Auguadri, 12 - 22100 Como - tel: +39 031.243316 www.revezone.it


Al di là di qualsiasi descrizione di un moderno ed innovativo centro estetico, Rêve Zone è soprattutto altro. L’istituto si pone come obiettivo quello di andare oltre il raggiungimento della perfezione e del benessere fisico, includendo, nel percorso di miglioramento studiato per ogni singolo cliente, la necessità di far emergere il vero senso della cultura estetica. L’arte del bello come filosofia intesa come cura del corpo che è espressione di uno stato interiore che necessita di attenzione, le cui radici si rivelano nella riscoperta dei bisogni della mente, della psiche e dell’anima. Un valore aggiunto, quindi, quello di Rêve Zone che, grazie al personale altamente qualificato ed estremamente sensibile a questi aspetti, ha saputo trasferire alla propria clientela l’importanza di un percorso parallelo tra benessere fisico e mentale. L’esperienza unica che offre l’istituto Rêve Zone permette al cliente di vivere l’appartenenza ad una dimensione spazio-temporale intesa come espressione di un piacere di condivisione di un determinato modo di essere. Ecco, quindi, la ragione della scelta di un nome, Rêve Zone, luogo dei sogni, che riesca ad esprimere l’atmosfera onirica e di rilassamento, fondamentali elementi da cui partire per intraprendere un viaggio verso il miglioramento fisico, mentale e dell’immagine. Beyond any description of a modern and innovative beauty center, Rêve Zone is something more. It aims at overcoming the goal of perfection and of body wellness, including the need to rely on the true meaning of the aesthetic culture in the treatments studied for every single customer. The art of the beauty is a philosophy and the body treatment expresses an interior condition, anybody needs treatments which are connected with mental and psychic needs. Rêve Zone gives an added value thanks to the specialized staff, who is very attentive to these subjects, promoting the importance of a parallel treatment between the physical and the mental wellness among the customers. Rêve Zone offers a unique experience to the customers, because they can choose to go to the beauty center, to be part of it and to share the same way to be. Here it comes the choice of a name, Rêve Zone, a dreams’ place, which expresses a dream atmosphere and relaxation: two fundamental elements to start a journey towards the psychic and physical improvement.


PEOPLE

RENATO CERIOLI

Ospedale

di Daniele Brunati foto Archivio Villa Aprica

con VISTA

Trovo Renato Cerioli, amministratore delegato e presidente di Villa Aprica, sulle scale della palazzina della villa; mi accoglie con il suo sguardo che sprizza energia e simpatia immediata e con il caloroso buongiorno che non lascia neanche il tempo alle presentazioni e mi accompagna verso il luogo dell’incontro. Attraversiamo uffici, saliamo e scendiamo scale, trovando sempre il tempo di salutare tutti, personale ospedaliero e pazienti. Cerioli ha per ciascuno un sorriso e una parola di conforto. Seduti ad un tavolo della mensa, luogo che lui definisce “il più adatto per un’intervista perché molto più caldo e frequentato della sala riunioni”, inizio a formulare qualche domanda. Partiamo parlando di strutture e, più nello specifico, di lavori per migliorare la fruizione del vostro complesso ospedaliero. Quali sono i progetti futuri in questo senso? «L’Istituto Clinico Villa Aprica ha già avviato un complesso progetto di ristrutturazione che 122

ha come obbiettivo primario l’adeguamento strutturale secondo la normativa di accreditamento con il Servizio Sanitario Nazionale. Tale adeguamento comporta la realizzazione di opere importanti per la sicurezza antincendio ed antisismica oltre che l’adeguamento alle recenti normative in materia di risparmio energetico. Entrando nello specifico, è prevista la costruzione di un parcheggio con oltre 100 posti auto a disposizione degli utenti, l’ampliamento del blocco operatorio, portando a cinque il numero delle attuali quattro sale, il miglioramento del servizio di accoglienza ed alberghiero con la realizzazione di stanze di degenza a uno/due posti letto e la razionalizzazione dei percorsi interni dell’Istituto Clinico. I lavori di scavo sono in via di ultimazione e contiamo di iniziare la costruzione delle parti di nuova edificazione tra gennaio e febbraio del prossimo anno». Gestire la complessità di una struttura

ospedaliera e già molto impegnativo. Per lei, Dott. Cerioli, che oltre essere A.D. di Villa Aprica e anche Presidente e A.D. degli Istituti Clinici Zucchi e da poco anche Presidente di Confindustria Monza, è ancora più complicato. Come riesce a conciliare questi impegni? «L’impresa, per poter creare ricchezza e lavoro, ha bisogno di un ambiente competitivo sano fondato su regole giuste, condivise e rispettate da tutti. L’azione delle associazioni di categoria è fondamentale per poter stimolare e promuovere una politica industriale utile al territorio e all’intero Paese. E’ sicuramente molto impegnativo e faticoso conciliare i due ruoli, ma esser parte di un grande gruppo industriale e la condivisione, in Confindustria, di un progetto ambizioso con altri imprenditori dotati di grande passione ed umiltà, rendono il compito sicuramente meno arduo. Le associazioni per poter essere davvero rappresenta-


In questa pagina, l'ingresso principale di Villa Aprica On the page, the main entrance of Villa Aprica

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tive ed efficaci nell’erogazione dei servizi alle imprese necessitano di un’intensa partecipazione da parte di coloro che sono direttamente e quotidianamente impegnati sul campo. Occorre inoltre creare le condizioni per condividere le esperienze migliori, di cui si fanno promotori gli associati, superando rigidità di prassi o atteggiamenti egoistici, anche se questo porta a sottrarre prezioso tempo all’impresa per metterlo a disposizione del mondo imprenditoriale». Villa Aprica è stata per generazioni di comaschi il luogo dove far nascere i propri figli. Oggi, quali sono i settori della sanità in cui vi siete specializzati e quali sono i vostri 124

reparti d’eccellenza? «La politica sanitaria, soprattutto negli ultimi anni, ha spinto le aziende ospedaliere a costituire una rete di servizi che sia in grado di evitare inutili duplicazioni razionalizzando l’offerta sanitaria presente nel territorio comasco. In questo contesto, che spinge le aziende ospedaliere a specializzarsi puntando sulle eccellenze, l’Istituto Clinico Villa Aprica ha ampliato e potenziato le attività sanitarie erogate dall’Unità Operativa di Ortopedia e di riabilitazione, dall’U.O. di Chirurgia generale e di Urologia. Rappresentano inoltre centri di riferimento, non solo per il territorio comasco, l’U.O. di Oculistica, di Riabilitazione Cardiologi-

ca e della Medicina Generale che ha puntato da diversi anni sulla patologia oncologica». La realtà ospedaliera comasca si presenta variegata e ben radicata. Giudica possibile uno sviluppo di collaborazione tra le realtà pubbliche e private che rappresentano le strutture ospedaliere di Como? «Questo è l’indirizzo condivisibile della politica sanitaria portata avanti dalla Regione Lombardia negli ultimi anni. Inoltre, una realtà come l’Istituto Clinico Villa Aprica, in quanto accreditato al Sistema Sanitario Nazionale, è già da annoverarsi quale parte attiva del Servizio Pubblico a tutti gli effetti, rendendo superflua la distinzione, per l’utenza tra privato e


Villa Aprica a lavori ultimati Villa Aprica at the end of the works

pubblico. L’ASL ha il compito di coordinare gli erogatori accreditati per risolvere gli squilibri presenti nel territorio tra domanda e offerta di servizi sanitari. Proprio per questo le aziende ospedaliere presenti nel territorio si ritrovano periodicamente a discutere dei dati di sistema e per pianificare le soluzioni più idonee per rispondere alle richieste espresse dai cittadini». Il dottor Cerioli mi saluta con una stretta di mano forte e decisa, tipica di chi, come lui, ricopre con coraggio e determinazione un ruolo di tale portata. « Lo scriva - chiede Cerioli – di quanto sono orgoglioso di essere responsabile di una storica struttura ospedaliera comasca come Villa Aprica ».

HOSPITAL with VIEW What are the future projects? «A car park, the enlargement of the surgery area, the improvements of the acceptance service and the organization of the internal areas are the goals of the Clinical Institute. The excavation works are almost at the end and the construction of the new building could start between January and February 2010». Doctor Cerioli, you are A.D. Manager of Villa Aprica and also President and A.D. Manager of the Istituti Clinici Zucchi and recently you became President of Confindustria (Industrial Association) Monza. How do you com-

bine these offices? « For sure it is very demanding and tiring to combine these two roles, but to be a part of an important industrial group and to share the ambitious project in Confindustria with passionate and modest entrepreneurs make everything easier». Today what are the units in which Villa Aprica is specialized and what are your excellences? «Hospitals have to be specialized and have to rely on excellences, this is the reason why the Clinical Institute Villa Aprica enlarged and improved the health services in the Orthopedics and Rehabilitation Unit and in the General Surgery Unit and in the Urology Unit».


LA PREVENZIONE contro virus, batteri, spore e funghi. Il vapore che disinfetta. Sanità* pronto soccorso, ospedali, studi dentistici, etc.

Trasporti* treni, navi, aerei, autobus, etc.

Luoghi

pubblici *

scuole, ristoranti, hotel, aeroporti, etc.

*l’elenco è solo esplicativo e non esaustivo.

Sani System Polti è un’apparecchiatura elettro-medicale per la sanificazione di alto livello in ambienti a rischio di contaminazione biologica (dispositivo medico di classe 2A destinato ad uso professionale). Emette vapore saturo ad alta temperatura (180°) che, in combinazione con il sanificante HPMed, permette di abbattere in pochi secondi la carica batterica, fungina e virale delle superfici e tessuti su cui viene applicato. Ciò consente di ridurre rapidamente il rischio di infezioni crociate.

Sani System Polti è stato sviluppato sulla base di studi condotti dalla Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Pavia ed è stato successivamente sottoposto a numerosi test di laboratorio e studi clinici, sia in Italia che all’estero. Tali studi hanno dimostrato la sicurezza d’uso e l’efficacia biocida di Sani System Polti, che consente di ottenere risultati notevolmente superiori rispetto ai metodi tradizionali di sanificazione ambientale (es. disinfettanti chimici).

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La PREVENZIONE contro

virus, batteri, spore e funghi parla Franco Polti Per ridurre il rischio di sviluppo di patologie ed infezioni, soprattutto in questo periodo così delicato sotto questo aspetto, è necessario, in tutti quegli ambienti ove vi è un elevato passaggio di persone e quindi un alto rischio di contaminazione da batteri (alberghi,scuole, ospedali,trasporti,spogliatoi) abbattere le cariche batteriche. Come può Sani System Polti, grande novità del gruppo Polti, venire incontro a queste esigenze e quali garanzie può offrire nel campo della salute? Se parliamo di luoghi in cui è inevitabile che ci sia un flusso costante e diverso di persone, la sanificazione deve essere veloce ma soprattutto deve essere sicura per le persone che vi stanziano. Il nostro Sani System risponde a queste esigenze in modo ecologico, efficace e assolutamente naturale. Innanzitutto perché è in grado di garantire una sanificazione reale delle superfici solo attraverso l’erogazione di vapore e del sanificante HPMed. La miscela di vapore e HPMed è infatti atossica e non irritante, e può quindi essere utilizzato anche in presenza di persone perché non è nocivo per la salute. Sani System non nasce “per caso”, ma è frutto della ricerca e della sperimentazione sistematica durata oltre due anni in collaborazione con l’Università degli Studi di Pavia. Abbattere le cariche microbiche – batteri, virus, spore e funghi - dalle superfici richiede infatti un vapore particolare, secco, surriscaldato e ad altissima temperatura (180°). Il vapore ideale e necessario per garantire una sanificazione reale. La sua efficacia decontaminante è stata confermata da numerosi test clinici effettuati sia in Italia che all’estero. Quali sono i vantaggi di utilizzo ? Il nostro sistema di sanificazione è efficace perché 30 secondi di vaporizzazione per metro quadrato sono sufficienti per abbattere la contaminazione microbica delle superfici trattate. Il vapore secco surriscaldato svanisce in 30-45 secondi senza alcuna traccia residua: ciò evita i tempi di posa e di attesa previsti dai disinfettanti tradizionali. Inoltre Sani System consente una sanificazione naturale ed ecologica perché utilizza unicamente acqua e HPMed, abbattendo così anche il costo di acquisto di tutti i disinfettanti per superfici. Per tutte le sue peculiarità, Sani System ha tantissimi campi di applicazione tra cui la sanità, gli ambienti pubblici, l’industria alimentare, i trasporti, la ristorazione, gli hotel, ecc. Un esempio molto rappresentativo dell’efficacia d’uso di Sani System è la sanificazione delle camere d’albergo. Grazie al vapore e all’HPMed si riescono addirittura a sanificare i cuscini e i materassi, nonché le griglie dell’aria condizionata e gli interstizi.

PREVENTION against virus, bacteria, spores and fungi

Franco Polti speaks

To reduce the risk of developing pathologies and infections, above all in this moment that is so delicate, it is necessary to fight the bacterial invasions in crowded places which are at risk of bacterial contamination (hotels, schools, hospitals, transports, changing rooms). How can Sani System Polti, the new product of Polti group, meet the need and what are the warranties it can offer to protect your health? If you speak of places where it is unavoidable a steady passage of people, sanitizing in a fast and safe way is important for people who stay in crowded places. Our Sani System is the environmentally friendly and natural answer to this need. First of all it can grant a real sanitizing of the surfaces just with the steam supply and the sanitizer HPMed. The mix of steam and HPMed is non-toxic and non-blistering, so it can be used also in presence of people because it is not harmful to health. Sani System wasn’t born “by chance”, but it is the re-

sult of research and studies which lasted for more than 2 years in collaboration with the University of Pavia. To fight microbe invasions –bacteria, virus, spores and fungi – from the surfaces, you need a particular steam, which has to be dry, overheated and at very high temperature (180°). The ideal and necessary steam has to grant a good level of sanitizing. Its decontaminate effectiveness is confirmed by numerous clinical test carried out in Italy and abroad. What are the advantages of using it? Our sanitizing system is effective because the steaming in 30 seconds for each square meter fights the microbe contamination on the cleaned surfaces. The overheated dry steam disappears in 30-45 seconds and it leaves no signs: it avoids waiting times that other disinfectants need. Moreover Sani System allows a natural and environmentally friendly sanitizing, because it uses only water and HPMed, cutting the costs of disinfectants for surfaces. For all its peculiarities, Sani System has many application fields, for example hospitals, public places, food industry, transports, restaurants, hotels and so on. A very representative example of the effectiveness of the use of Sani System is sanitizing the hotel rooms. Thanks to the steam and to HPMed you can clean pillows and mattresses, but also the air conditioning grill and interstices.


TERRITORIO

IL CALCARE del LARIO

di Franco Binaghi foto Archivio Provincia di Como

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Sotto, alcuni particolari di monumenti costruiti con il "Calcare di Moltrasio" Below, some particulars of monuments built with "Limestone of Moltrasio"

Le montagne che circondano il Lago di Como raccontano le vicende di una storia geologica iniziata centinaia di milioni di anni fa, quando sul fondo di un antico mare si formavano consistenti quantità di sedimenti che il tempo ha poi trasformato in rocce. Il capitolo della geologia della Provincia di Como è articolato e anche piuttosto complesso e proprio per questo l’Assessorato Ecologia della Provincia di Como ha promosso in passato la pubblicazione di un volume divulgativo che spiega, passo per passo, come si è giunti alla formazione del meraviglioso territorio lariano, mentre un’altra pubblicazione, di taglio più scientifico, è già stata elaborata con il supporto dell’Università dell’Insubria e sarà disponibile nei primi mesi del 2010. Tutto ciò, afferma l’assessore Paolo Mascetti, “perchè siamo convinti che la conoscenza approfondita dei nostri luoghi, in tutti gli aspetti, contribuisca sicuramente a farli rispettare ed amare sempre di più. E’ per questo motivo che il mio assessorato, in tema di educazione ambientale, investe sempre più spesso in questo tipo di pubblicazioni.” Ed è evidente la stretta dipendenza che nel tempo si è creata tra lo sviluppo delle attività umane e 130

le caratteristiche geologiche dei luoghi dove si vive. Un esempio è l’utilizzo del calcare, il tipo di roccia prevalente che costituisce gran parte delle montagne che circondano il ramo comasco del Lario. Si tratta di una roccia formatasi nel periodo Liassico, circa 190 milioni di anni fa, come sedimento marino. Per questo si presenta in strati, struttura tipica di una roccia sedimentaria, a volte contenenti magnifici fossili e, dal punto di vista scientifico, prende il nome di “Calcare di Moltrasio”, dalla località in cui è presente con le migliori caratteristiche. La buona resistenza di questa roccia, insieme alla tipica stratificazione che ne rende facile la lavorazione, hanno fatto sì che gran parte degli edifici storici del nostro territorio siano stati realizzati impiegando questo materiale. Pensiamo alle meravigliose chiese romaniche di Como e del Lario, edificate impiegando il calcare in blocchetti per le murature, ma anche per dar forma a delicate strutture architettoniche come archi, portali e finestre ad opera di abili “picapreda”, cioè artigiani dediti alla lavorazione della materia prima, provenienti in particolare dalla Val d’Intelvi. L’utilizzo del calcare di Moltrasio non si limita alle strutture più importanti. L’uomo,

nei secoli, ha realizzato muri, abitazioni, tetti, utilizzando ciò che la natura gli metteva a disposizione con più facilità ed anche oggi, per garantire un ottimale inserimento paesaggistico degli edifici, l’impiego del calcare è d’obbligo come rivestimento in grado di simulare il contesto circostante. L’esigenza di poter disporre del calcare si scontra però con una realtà di artigianato storico che estraeva e lavorava la pietra ormai sul punto di scomparire. Le piccole cave presenti a Faggeto Lario e a Pognana, gestite da decenni da famiglie che si tramandavano il segreto della lavorazione manuale della roccia, sono state di fatto abbandonate. “Il Piano Cave della Provincia di Como”, prosegue l’assessore Mascetti, “prevede appositamente la possibilità di sfruttamento, in aree ben localizzate, del calcare, proprio perchè ci rendiamo conto che l’utilizzo di questo materiale fa parte delle nostre tradizioni ed occorre mettere in campo ogni iniziativa possibile per consentirne la ripresa della lavorazione secondo tecniche di scavo, già adottate in passato, che garantiscono la piena compatibilità ed inserimento della cava nel pregevole contesto ambientale del lago.”


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L'Assessore Dott. Paolo Mascetti

A destra, una veduta del borgo di Pognana On the right, a view of Pognana

LIMESTONE

on Lake Como

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The mountains which surround Lake Como tell about the geological history of hundreds million years ago, when on the bottom of an ancient sea big quantities of sediments were formed and the course of time turned them into stones. The councilor Paolo Mascetti says “we are sure that the deep knowledge of the different aspects of our area could give a significant contribution to implement respect and love for our territory. This is the reason why my council invests a lot in these types of publications�. During the years, there is evidence that it occurred a deep connection between the development of man activities and the geological characteristics of the places where people lived. The use of limestones can be an example, because stones constitute the most part of the mountains

which surround the branch of Como. The high resistance of these stones together with the typical stratification which simplifies its working were main characteristics and for this reason they were used for most part of the historical buildings of our territory. The beautiful Romanesque churches of Como and Lake Como were built using limestones in blocks for the walls, but they were also used to create delicate architectural structures, such as arches, doors and windows. Today limestones are the only solution for a covering when it is necessary to simulate the surrounding area. The need of limestones is in opposition with the historical handicraft, which quarried and worked the stones when they were about to disappear. So the small quarries in Faggeto Lario and Pognana were abandoned.


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PEOPLE

ALESSANDRO PICCHI

La nota

della CATTEDRALE

di Elisabetta Comerio foto Carlo Pozzoni

Ci piace definirlo come “la memoria storica del Duomo di Como”, ma Alessandro Picchi, prima di tutto, è l’organista della Chiesa Cattedrale da quasi 40 anni, precisamente dal 1970. Orgoglioso della sua professione come insegnante di lettere, che non avrebbe cambiato per niente al mondo, il maestro Picchi ha ereditato dal padre Luigi la passione per l’organo e per il servizio nell’ambito della musica liturgica. Professor Picchi, diverse generazioni di organisti si sono succedute prima di lei nel 134

ruolo di titolare dell’organo della Cattedrale di Como. Questa responsabilità l’ha portata a preferire la continuità o l’innovazione nella tecnica e nell’interpretazione musicale rispetto ai suoi predecessori? «Ho scelto, fin dall’inizio, di proseguire sulla strada della continuità. Quello che è cambiato in questi anni è l’impegno richiesto e i servizi da svolgere all’interno della Cattedrale». Ritiene che le enormi possibilità espressive degli organi moderni possano essere da stimolo ai giovani perché rivalutino


La cassa di sinistra (1640-42) realizzata dall’artigiano ticinese Giovan Pietro Gagino. Qui nel 1932 è stato collocato il corpo sonoro chiamato “Grande Organo", opera n. 1519 della ditta milanese Balbiani Vegezzi Bossi. The left case (1640-42) was made by the craftsman Pietro Gagino from Ticino (Switzerland). The body called “Great Organ” was positioned in 1932, work n. 1519 by the firm Balbiani Vegezzi Bossi from Milan.

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Le quattro tastiere dell’organo del Duomo di Como con alcune placchette per l’inserimento di registri, cioè delle varie file di canne, diverse per timbro e sonorità. The four keyboards of the organ of the Cathedral in Como with some parts for the draw stops; some organ pipes, different for tones and sounds.

l’arte organistica nel nostro paese che vanta già una lunga tradizione? «Devo ammettere che dal ’60 c’è stato un incremento di interesse per le esecuzioni organistiche. Molti giovani si sono avvicinati allo strumento grazie ad un’attenta propaganda e all’aumento dei conservatori, come la nascita di quello comasco. È necessario ricordare che quella organistica è un’attività legata quasi esclusivamente all’ambiente ecclesiastico, dove si svolge prevalentemente un servizio di volontariato. Nel campo occupazionale è molto difficile ritagliarsi uno spazio e questo frena le giovani generazioni». Quale dovrebbe essere, a suo avviso, la preparazione di chi intende seriamente intraprendere lo studio dell’organo? «A Como esiste la Scuola Diocesana di Musica Sacra, nata con lo scopo di formare organisti in grado di operare nel servizio liturgico. Se si ha poi intenzione di proseguire con lo studio e perfezionarsi, il modo migliore è scegliere il 136

conservatorio». Quali provvedimenti ritiene necessari per la conservazione del patrimonio organistico di Como? «Se per patrimonio si intende la tradizione musicale di operatori, il serbatoio dovrebbe essere la Scuola Diocesana. Il problema di oggi è l’aspetto del “divismo”, ovvero il desiderio di emergere rispetto agli altri, senza la disponibilità al servizio. Servirebbe più spirito di dedizione». Alcuni autori musicali per organo comaschi non sono sufficientemente conosciuti, nonostante l’elevato valore artistico. Non è questa una grande perdita per la storia della musica? «Purtroppo la cultura organistica, legata all’ambiente liturgico, è sempre stata considerata musica di serie B. A Como, a parte mio padre, che ha composto con la finalità di offrire uno strumento per chi si avviava all’impegno liturgico, potrei citare i nomi del

giovane Marco Enrico Bossi e di Arrigo Cappelletti (1877-1946) maestro nella Basilica di San Fedele». Che cosa vorrebbe trasmettere alle nuove generazioni, dal momento che senza basi culturali non è possibile progettare il proprio futuro in termini di stabilità e realizzazione? «Il lavoro, qualunque esso sia, è un servizio. Quando diventa esibizionismo, il fallimento è assicurato. Occorrono una radicata passione e una grande umiltà». Siamo certi che prima di tornare a casa passerà a dare un’occhiata al “suo” organo, come fa da 40 anni a questa parte. L’esercizio, la manutenzione, l’attenzione, la passione sono la sua forza. Non ammette che lo strumento della Cattedrale sia considerato un giocattolo, ed è giusto che sia così, per dare reale valore alle cose. È grazie a lui che l’organo del Duomo di Como possiede ancora il suo antico splendore.


Particolare dell’Organo Corale collocato al retro dell’altare del Crocifisso nell’abside sinistra della Cattedrale. Particular of the Organ Coral placed in the back of the Crucifixion altar in the left apse of the Cathedral.

ALESSANDRO PICCHI

The note of the CATHEDRAL Alessandro Picchi has been the organist of the Cathedral in Como for 40 years. He is proud of his job as a teacher, Maestro Picchi inherited the passion for the organ and for the liturgical service from his father Luigi. Maestro Picchi, before you many organists had your job in the Cathedral in Como. Does this responsibility lead you to continuity or innovation? «Since the very beginning, I chose to follow the path of continuity». Do you think that the numerous expressive possibilities of the modern organs could be

a challenge for young people in order to reconsider the organ art in our country? «I have to say that since 1960 there has been an increasing interest in the executive organ. Many young people have shown interest for this musical instrument thanks to an accurate promotion and to the increase in the number of academies of music». What kind of preparation do you need to start studying the organ seriously? «In Como there is the Diocesan School of Sacred Music, it was born to train organists who could play the organ during the liturgical service. For those who decide to continue the study and to improve, the best way is to go to the academy of music». What do you want to transmit to young generations? «Any job is a service. When it becomes a showing off, the failure comes. You need a strong passion and a deep humility».

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TERRITORIO

CASTELLI da scoprire di Roberta Brucato foto Franco Bartolini

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In queste pagine, veduta notturna del complesso fortificato di Bellinzona On these pages, a night view of the fortress in Bellinzona

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In questa pagina, la copertina del libro di Franco Bartolini; nella pagina seguente, sopra, veduta aerea del castello di Monguzzo; sotto,il Castello di Carimate In this page the cover of the book by Franco Bartolini; in the next page, above, the view of the castle of Monguzzo; below, the Castle of Carimate

Franco Bartolini è certamente un personaggio particolare, una di quelle persone che ti fa piacere conoscere ed ascoltare senza fretta, in un dialogo intelligente e ricco di argomenti, i più diversi. L’impronta dominante è quella del giornalista di grande esperienza, dalla precisione ed dal rigore dell’informazione essenziale, ma fondamentale. Il bello è che non annoia mai, anzi, incuriosisce. Queste sono le qualità anche dei suoi lavori: libri bellissimi, pieni di immagini suggestive del nostro territorio, scattate con l’occhio del fotografo professionista dai più diversi punti di vista. Le immagini del lago di Como, dei castelli, delle ville e della natura colte dall’alto permettono un’esperienza unica, come, del resto, l’attenzione per i minimi dettagli nell’immagine di un’arma araldica, di un fregio, di un affresco. Alle immagini si accompagnano i testi, mai banali, talvolta curiosi, ma è la loro bellezza. Traspare nettamente la passione del vero studioso e del ricercatore delle fonti, frammista all’entusiasmo per la sorpresa, innanzi tutto per sé ed anche per gli altri. Nelle pubblicazioni “Como Nascosta”, “Lario Nascosto” e nell’ultima “Castelli da scoprire del Lario e del Ticino” c’è storia, territorio naturale, archeologia, arte, toponomastica, storia delle genti e del culto: è una reale valorizzazione dei Beni Culturali locali. Accessibili e godibili, mai prolissi anzi spesso provocatori, questi libri sono una sorta di esame per gli abitanti del Lario sulla reale conoscenza del loro incredibile territorio ed un invito elegante per i turisti curiosi. La provincia di Como ed il Canton Ticino sono i luoghi eletti dal Nostro per vivere nel bello, per studiare il passato e ritrovarlo nella realtà presente. La stessa esperienza ci è servita su un piatto d’argento, una possibilità di arricchimento personale. Sfogliando il libro dei “Castelli da scoprire” ripercorriamo luoghi noti come Carimate, Casiglio, Villincino, Dervio, Menaggio, il Baradello e l’Isola comacina ma sotto nuove “vesti”; li guardiamo come luoghi ancora vivi, abitati dalle genti del Medioevo, dai potenti, dai guerrieri e dai fantasmi. E scopriamo nuove mete - in Ticino come in Valsassina, a Como città come in Brianza - che valgono una giornata all’aria aperta e nella natura. Proseguire con altri lavori intriganti e colti come questo è il nostro augurio più sincero.

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CASTLES to discover

Franco Bartolini: a unique personality, a man you are pleased to meet, to listen with no hurry, to have intelligent conversations with, touching different subjects. His works are beautiful books, full of images of Lake Como, castles, villas and nature which allow you to live a wonderful experience, just like the attention to the small details in the picture of an heraldic arm, of a decoration, of a fresco. Together with the pictures you can read texts which are never trivial and sometimes curious. In the books “Secret Como”, “Secret Lake Como” and in the last one “Castles to discover in the Como area and in Ticino” you can find history, natural territory, archeology, art, toponomastics, history of the people and traditions: it is a true valorization of the local Cultural Heritage. Direct and enjoyable, never tedious and sometimes provocative, these books are a kind of exam for local people to test their real knowledge of this incredible territory and an elegant invitation for curious tourists. Leafing through the book “Castles to discover” you can find known places, that is Carimate, Casiglio, Villincino, Dervio, Menaggio, Baradello and Isola comacina described in a new way; imagining scenes of the Medieval time with lords, warriors and ghosts. You can also discover new destinations – in Ticino or in Valsassina, in Como or in Brianza –because it is worth spending a day surrounded by the nature of this area.

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NEWS

PLAUSI

al

Tra la posta del Clac, a metà novembre, Silvio Santambrogio trova una lettera della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Ufficio del Presidente. La comunicazione, firmata dall’onorevole Valentini, riporta le testuali parole: “L’On. Silvio Berlusconi desidera complimentarsi con Lei e con il Clac per la pregevole iniziativa assunta, volta al rilancio dell’imprenditoria e dell’economia…”. Un bel riconoscimento! Non paga di queste parole d’elogio, l’organizzazione del Clac, insieme ad imprenditori e associazioni di categoria, il 27 novembre ha incontrato l’on. Adolfo Urso, viceministro allo Sviluppo Economico, ed il senatore Alessio Butti, per un confronto sull’andamento del settore dell'arredamento. Il viceministro ha sottolineato la necessità di proteggere il patrimonio imprenditoriale e di competenze come quello presente nel distretto della Brianza, capace di valorizzare l’intero made in Italy nel mondo. Dopo aver delineato il quadro dell’attuale situazione economica, l’on. Urso ha espresso un particolare apprezzamento per la mission del Clac che attraverso il Festival del Design, vuole fare della promozione d’area la sua principale attività. A questo proposito, il presidente del Clac, Silvio Santambrogio ha dichiarato: “Dal 16 al 19 settembre 2010 il Clac organizzerà un evento che non esiste al mondo, perché non esiste nel mondo un’area territoriale che può mettere in gioco competenze e numeri paragonabili al nostro sistema design. Il triangolo fra Como, Monza e Lecco è pronto”. 142


Sotto, da sinistra, il senatore Alessio Butti,il viceministro Adolfo Urso, il presidente del Clac, Silvio Santambrogio e il coordinatore provinciale FI-Popolo della Libertà, Giorgio Pozzi Below, on the left, the Senator Alessio Butti, the vice-minister Adolfo Urso, the President of Clac, Silvio Santambrogio and the provincial coordinator FI-Popolo delle Libertà, Giorgio Pozzi

APPROVALS at Festival del Design

Together with the letters of Clac, in the middle of November, Silvio Santambrogio found a letter of the Presidency of the Cabinet, President Office. The letter, signed by the MP Valentini, says: “Silvio Berlusconi whishes to congratulate you for the valuable initiative you implemented to re-launch entrepreneurship and economy…” An important recognition. Furthermore, the organization of the Clac, together with entrepreneurs and Associations of Category, on November 27 met the MP Adolfo Urso, Vice Minister of the Economy Development and the Senator Alessio Butti, for a comparison on the trend in the furniture sector. The Vice Minister stressed the need for protection of entrepreneurial heritage and technical skills in the Brianza district, which can give value to the entire Made in Italy in the world. After introducing the present economic situation, the MP Urso expressed a particular appreciation for the mission of CLAC, which aims at promoting its main activity with the Festival del Design. In this respect, the President of CLAC, Silvio Santambrogio declaired: “From 16th to 19th September 2010, CLAC is organizing an event that doesn’t exist in the world, because there is no area in the world that can have competences and numbers of our design system. The triangle among Como, Monza and Lecco is ready”. 143


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Sopra, Angelo Agostoni da vent'anni visita personalmente le piantagioni di cacao per ricercarne le varietà più fini Above, Angelo Agostoni is visinting the cacao plantations to look for the finest qualities for 20 years

Ora parliamo del trasferimento di Icam in provincia di Como. Che ricadute avrà sul territorio comasco la presenza di un’azienda come la vostra? Come nasce la scelta di Orsenigo? «In genere la nostra collocazione è stata dettata da contingenze. A Morbegno ci siamo andati da sfollati, nel periodo della guerra. Siamo venuti a Lecco quasi per forza d'inerzia. Anche l’ultima scelta, quella di Orsenigo, nasce dalla necessità di creare nuovi spazi operativi. La volontà di mantenere viva la potenzialità e l’operato dell’azienda ha accomunato tutti questi cambi di localizzazione. Questo ha significato anche tenere in considerazione la possibilità che le persone, impegnate con la ICAM, potessero restare a fare parte del gruppo. Durante lo spostamento tra Morbegno e Lecco, molti dipendenti hanno deciso di seguire l’azienda, perché spinti da un forte spirito d’appartenenza e passione. Entrando nel dettaglio, l’attività produttiva a Orsenigo inizierà a partire dal 146

mese prossimo, almeno per quanto riguarda alcuni reparti produttivi. Il trasloco è già stato pianificato nei minimi dettagli e molte delle nuove macchine che verranno utilizzate sono già state installate. Il trasferimento di quelle vecchie dovrà avvenire con tempi più cauti, per evitare che la produzione venga, anche solo temporaneamente, fermata. La speranza è che, arrivati in una nuova provincia, quella di Como, ci sia la possibilità di creare nuovi posti di lavoro, considerato l’importante indotto che genera il trasferimento di un'azienda come la nostra in una nuova area». Icam è licenziataria del marchio Fairtrade rilasciato da Fair-trade Italia, l’ente di certificazione dei prodotti equosolidali aderente al FLO (Fairtrade Labelling Organizations). Come nasce la scelta di aderire a questo progetto? Quali le motivazioni? «Il Fairtrade vuole permettere uno sviluppo che sia sostenibile e cerca di far capire al

consumatore che questa scelta deve essere premiata anche se comporta un prezzo più caro. Da una parte, essendo amichevolmente vicini a questa filosofia, abbiamo deciso di aderirvi; dall’altra questa operazione è stata il risultato di una naturale richiesta del mercato. Questo tipo di spirito e di logica deve essere ben sviluppato, includendolo in un progetto a 360° che comprende produzione e distribuzione così che riesca ad ottenere dei risultati significativi». Icam è una delle poche aziende italiane ad avere il controllo dell’intera filiera produttiva. Quali garanzie offre questa scelta? «Domanda intrigante, da sviluppare sotto due diversi punti di vista. Essere presente operativamente a tutte le fasi del progetto ti permette di avere, al termine del processo, un prodotto finale efficace, più competitivo dal punto di vista economico. Un altro aspetto, secondo me molto più importante, è di filosofia o di cultura che permette effet-


Sopra, piantagioni di cacao; sotto, i semi di cacao durante la pulitura, una delle complesse fasi di lavorazione; a destra, il cioccolato al termine dei processi, pronto per essere consumato Above, cacao plantations; below, cacao during the cleaning process, one of the complex working phases; on the right, the chocolate at the end of the processes, ready to be used

tivamente di capire a che cosa serve il prodotto, quali sono le condizioni necessarie per un risultato ottimale, così da poter avere un giudizio sintetico e una valutazione precisa di quello che è necessario e che incontra le esigenze del consumatore». Il cioccolato da bene di lusso è diventato un bene di consumo. Quali sono state, negli anni, le strategie per modificare il target di riferimento? «Le strategie non sono certo nostre. Non siamo stati noi, purtroppo o per fortuna, non abbiamo questo potere. E' un fenomeno globale, sviluppatosi soprattutto dopo la guerra, quando la conoscenza di altri modi di pensare e di altre culture ha portato a riconsiderare anche la dieta». Sicuramente suo padre si è dimostrato lungimirante. «Mio padre è stato lungimirante nel comprendere che il cioccolato sarebbe diventato un prodotto di largo consumo, mentre prima era un prodotto di lusso da riservare a certe occasioni come la Pasqua e il Natale».

Angelo Agostoni

Mr. CACAO A responsible role in your family company. What is the route you followed and what are the motivations that led you here? «I entered the family company at the end of the ‘60ies, a few years after my father passed away, in part for necessity and in part for passion». Let’s speak of the relocation of Icam in the province of Como. What does it represent the presence of your company in the territory of Como? Why did you select Orsenigo? «In general our locations are determined by contingencies. In Morbegno we went as displaced during the time of World War II. Then we arrived in Lecco without really choosing it. Even this last choice, that is Orsenigo, comes from the need to create new working places. The hope is that once arrived in a new province, Como, we could have

the possibility to create new jobs». Icam has the brand license of Fairtrade granted by Fair-trade Italia, the body which certifies fairtrade products of FLO (Fairtrade Labelling Organizations). How did you choose to be part of this project? «Fairtrade allows a sustainable development and helps the consumer understand that this choice has to be rewarded, even though the price is higher. From one side, we are friendly close to this philosophy, so we decided to participate; from the other side this choice was a natural market request». Icam is one of the very few Italian companies which control the entire production process. What are the advantages of this choice? «When you are actively present during all the phases of the project, at the end of the process you have a good final product, which turns to be more competitive on the market. Another point, to me the most important one, is the philosophy and the culture to really understand what the product is for and what you need to get the best results». 147


TERRITORIO

Le bianche

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PISTE


dei Piani di

BOBBIO

149 foto Alberto Locatelli


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foto Andrea Mauri

Dalla discesa al fondo, dallo snowboard al freestyle, il comprensorio sciistico dei Piani di Bobbio rappresenta certamente un panorama familiare a tutti coloro che, tra Como, Lecco e Milano, scelgono di allontanarsi per qualche ora dalla città per immergersi nella natura incontaminata della Valsassina. I Piani di Bobbio si estendono tra il massiccio delle Grigne e i Campelli, particolarmente vicini a Milano, che, grazie alla recente apertura del tunnel Lecco-Ballabio, sono raggiungibili in auto in meno di un'ora. Le miti pendenze garantiscono il divertimento soprattutto ai principianti e alle famiglie con bambini, anche se non mancano discese che soddisfano gli sciatori più esperti, come le nere Baite di Nava e Orscellera Super. Sulle piste si trova inoltre un'area attrezzata per snowborder e freestyler, grazie alla presenza di un park dotato di uno stap up, di un fun box e di un mini quarter. Lungo la pista Rododendri, invece, è possibile praticare lo sci di fondo lungo un anello di circa otto chilometri, omologato per gare nazionali ed internazionali a una quota di circa 1700 metri. I tracciati sono sempre battuti sia per la tecnica libera sia per la classica. Le piste sono perfettamente innevate, garantite anche dall'impianto di innevamento artificiale che permette una costante attività sciistica. I Piani di Bobbio si raggiungono da Barzio con una comoda telecabina, oppure da Valtorta, sul versante bergamasco, con una seggiovia.

Info (m. 1340-2000) – www.pianidibobbio.com E’ il primo esempio di stazione sciistica intervallare. Informazioni: Società impianti di risalita ITA tel. 0341.996101 Impianti: 1 telecabina, 4 seggiovie (Orscellera, Fortino, Chiavello e Camosci), 3 sciovie (Chiesetta, Capanno e Ongania) portata oraria complessiva 12.000 persone Innevamento programmato: sì, sul 40% delle piste Piste di discesa: 5 NERE – 6 ROSSE – 7 BLU (totale 36 km) Piste di fondo: 2 ANELLI per complessivi km 15 (1 anello per complessivi km 7,5 omologato per gare internazionali FIS + 1 anello turistico). Centro assistenza fondisti con locale sciolinatura e spogliatoi e scuola di sci : Centro Fondo – tel. 333.7934123 Scuola di sci: “Piani di Bobbio” – tel. 0341.997366; "Valtorta" -tel.+39 348.6945919; "Safari" - tel. +39 3339952643 Attrattive: Baby Park con giochi gonfiabili e tappeti elastici per bambini; Snow Park “Totem Park” per snowboard; escursioni con le ciaspole Servizi: Noleggio sci e/o attrezzature sportive in loco, bus navetta gratuito nei giorni festivi dai vari parcheggi di Barzio e dell’altopiano; servizio gare: cronometraggio elettronico con classifica computerizzata; Pronto Soccorso e infermeria sui campi da sci anche durante la settimana

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artwork_ops3.com


From downhill to cross-country ski tracks, from snowboard to freestyle, the ski district of Piani di Bobbio is a familiar place for those who live in the area of Como, Lecco and Milan and decide to leave the city for a while to experience the uncontaminated nature of Valsassina. Piani di Bobbio stretches between the mountains of the Grigne and Campelli, close to Milan, thanks to the recent opening of the tunnel Lecco-Ballabio they can be reached in less than an hour. The mild slopes grant lots of fun above all for beginners and for families with children, but there are also slopes which satisfy expert skiers, for example the black slopes Baite di Nava and Orscellera Super. On the slopes you can find an area suitable for snowborders and freestylers and a park with stap up, fun box and mini quarter. Along the slope Rododendri it is possible to perform cross-country ski on a ring of 8 km, which is used for national and international competitions at an altitude of 1700 meters. The circuits are always marked for the free and the classic technique. The tracks are perfectly covered with snow, thanks also to the artificial snow which allows a constant ski activity. Piani di Bobbio can be reached from Barzio with a comfortable cableway, or from Valtorta, on the Bergamo side, with a chair lift.

foto Andrea Mauri

The white slopes of Piani di Bobbio

(m. 1340-2000) -www.pianidibobbio.com For information: Società impianti di risalita ITA -phone +39 0341 996101 Lifts: 1 cableway, 4 chair lifts (Orscellera, Fortino, Chiavello e Camosci), 3 ski-lifts (Chiesetta, Capanno and Ongania) (overall carry range 12.000 people per hour) Snow cannon program: on 40% of the slopes Downhill tracks: 5 BLACK – 6 RED – 7 BLUE for km 36 overall Cross-country tracks: 2 cross-country ski trail for km 15 overall (1 trail for km 7,5 overall ratified for international FIS competitions + 1 amateur trail) Service centre with ski wax area and changing rooms: Centro Fondo -phone +39 333 7934123 Skiing instructors: “Piani di Bobbio” phone +39 0341 997366–"Valtorta" -tel.+39 348.6945919; "Safari" - tel. +39 3339952643 Attractions: Baby Park with inflatable playground and trampolines; Snow Park “Totem Park” to snowboard; snowshoes walkings; Services: ski and/or sport equipments for rent on the premises; free shuttle bus on weekends from the several parking lots of Barzio and surroundings; competition facilities: electronic time-keeping with computerized ranking; First Aid and infirmary on trails 7 days a week

foto Andrea Mauri

Info

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TERRITORIO

Pian delle

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BETULLE


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EDEN Lecchese foto Archivio Provincia di Lecco


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Info

(m. 1450-1900) www.piandellebetulle.it Sovrastato dal Cimone di Margno, altopiano a prato e bosco sul fianco orientale della Valsassina. Informazioni: Società di impianti di risalita ITA – tel.0341.840020 Impianti: 1 funivia, 2 sciovie, 1 seggiovia triposto (portata oraria complessiva 3500 persone) Innevamento programmato: no Piste di discesa: 1 NERA – 3 ROSSA – 3 BLU (12 km totali) Piste di fondo: no Scuola di sci: tel. 0341.803042 Attrattive: Pista pattinaggio in apertura nel corso 20092010; escursioni notturne in motoslitta; escursioni con le ciaspole Servizi: Noleggio sci e/o attrezzature sportive in loco (m. 1450 – 1900) www.piandellebetulle.it Towered by Mount Cimone of Margno, it’s a plateau with meadows and woods on the eastern side of Valsassina; For information: Società di impianti di risalita ITA-phone +39 0341 840020 Lifts: 1 cableway, 2 chair lifts, 1 three-seater chair lift (overall carry range 3500 people per hour) Snow cannon program: no Downhill tracks: 1 BLACK – 3 RED – 3 BLUE for km 12 overall Cross-country tracks: no Skiing instructors: Ski school -phone +39 0341 803042 Attractions: Ice skating rink to be open in the winter season 2009-10; night rides on snowmobiles Services: ski and/or sport equipments for rent on the premises

foto Archivio Provincia di Lecco

Lasciarsi alle spalle la vita caotica per partire alla volta di località tranquille, senza rumori, nel completo relax, sentendosi in paradiso, è l’aspirazione di tutti noi. Tutto questo è possibile nell’alta Valsassina, scegliendo il Pian delle Betulle, nel comune di Margno, la seconda località sciistica per importanza della provincia di Lecco. Il Pian delle Betulle è raggiungibile in funivia in soli 5 minuti, partendo dal fondo valle, a Margno e lo spettacolo che si gode dai 1.550 m di quota è incomparabile. È impossibile, una volta arrivati a destinazione, non rimanere affascinati dalla particolare bellezza del paesaggio: circondato dal Monte Legnone, Pizzo Tre Signori e Grigna settentrionale, il visitatore può godere di un suggestivo panorama sui laghi di Como e Lugano e sulle Alpi italiane e Svizzere. Al Pian delle Betulle la natura è sempre stata rispettata e ben conservata. La nuova seggiovia raggiunge il Monte Cimone (m. 1800) e permette un agevole accesso a tutti gli impianti del comprensorio sciistico. I diversi tracciati offrono una variegata scelta per i tanti appassionati di sci, proponendo piste con diversi gradi di difficoltà, adatte a tutti i gusti. La conformazione del monte dove “nasce” il Pian delle Betulle, permette anche agli appassionati di parapendio di vivere grandi emozioni, lanciandosi dal Monte Cimone, sede di Campionati Europei di questo sport.


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foto Daniele Zoccola

Pian delle Betulle the EDEN of Lecco Leaving behind the chaotic life to reach quiet places, without noise, in full relax, feeling like “in paradise� is the dream of all of us. All of this is possible in the upper Valsassina, choosing Pian delle Betulle, in Margno, the second most important ski resort in the province of Lecco. Pian delle Betulle can be reached in just 5 minutes from the bottom of the valley, in Margno and at the altitude of 1.550 meters the view is matchless. Once you get there, you can enjoy the particular beauty of the landscape: surrounded by Monte Legnone, Pizzo Tre Signori and northern Grigna, the visitor can have a striking view on Lake Como and Lake lugano on the Italian and Swiss Alps. In Pian delle Betulle nature has always been respected and preserved. The new chair reaches Monte Cimone (m. 1800) and permits an easy access to all the ski districts. The different chair-lift slopes offer many choices for those who love ski, proposing tracks at different level, which can satisfy everyone. The shape of the mountain of Pian delle Betulle let people who love paragliding live strong emotions from Monte Cimone, the place where the Paragliding European Championships are held.

Info Ufficio Informazioni Turistiche - Lecco Via Nazario Sauro, 6 Tel. 0341/295720 - Fax 0341/295730 info.turismo@provincia.lecco.it

L' Assessore al Turismo, Fabio Dadati

Nella foto sopra, la copertina della pubblicazione dedicata alla campagna di comunicazione sulle opportunitĂ turistiche invernali in Valsassina promossa dalla Provincia di Lecco Above, the cover of the publication dedicated to the communication campaign on winter tourist proposals in Valsassina promoted by Provincia di Lecco

Ufficio Informazioni Turistiche - Barzio Piazza Garibaldi, 12 Tel. 0341/996255 Fax 0341/910103 www.turismo.provincia.lecco.it

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PEOPLE

GIUSEPPE CIRESA

Vi racconto

la mia LECCO di Daniele Brunati foto Alberto Locatelli, Archivio Confcommercio Lecco

Dal suo ufficio nella sede della Confcommercio di Lecco, il presidente Giuseppe Ciresa ci racconta la città vista da chi, a Lecco, lavora e opera quotidianamente. Oltre a questo ruolo istituzionale, Giuseppe Ciresa, abbiamo saputo, ha ricoperto importanti cariche nel mondo dell’alpinismo, sua grande passione e fiore all’occhiello della città brianzola. Ma andiamo per gradi… Presidente della Confcommercio di Lecco 160

dal 2006: quali sono state le motivazioni che l’hanno spinta a candidarsi per ricoprire la carica? «La motivazione che sta dietro a questa mia scelta è piuttosto semplice: lo spirito di servizio verso la mia città e il territorio». L’associazione da Lei presieduta esiste da 64 anni e conta 4000 iscritti. E’ un osservatorio valido per esprimere una previsione di uscita da questo momento congiuntu-


Sotto, Palazzo del Commercio di Lecco Below, Palace of Commerce of Lecco

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Sotto, l'ospedale-dispensario "Lorenzo Mazzoleni" di Askole, gestito dall'Associazione "Amici di Lorenzo" di cui Giuseppe Ciresa è il tesoriere Sotto, Giuseppe Ciresa sulle montagne lecchesi

Below, the hospital "Lorenzo Mazzoleni" di Askole, run by the Assotiacion "Amici di Lorenzo" of which Giuseppe Ciresa is the treasurer

Below, Giuseppe Ciresa on the Lecco mountains

rale economico negativo. Quali sono le prospettive per il futuro a breve e medio termine? «Ovviamente si tratta di un problema di carattere nazionale, anzi, globale. Nel nostro piccolo, posso dire di aver registrato segnali positivi, che mi fanno ben sperare. Nonostante questi dati in crescita, ci sono però ancora categorie merceologiche che continuano a faticare. In controcorrente va evidenziato quanto ad esempio l’alimentare abbia accusato la crisi in modo molto marginale». Lecco campanilistica o aperta alla globalizzazione? «Purtroppo Lecco è una realtà ancora fortemente ancorata ad una filosofia campanilistica. Ci stiamo però muovendo affinché avvenga un'apertura, soprattutto nelle nuove generazioni». Como e Lecco due città unite dal Lago: pensa che sia possibile una collaborazione per la promozione del turismo? «Sono certo che una sinergia potrebbe portare a risultati importanti, tanto che ci stiamo

muovendo in questa direzione con l’amministrazione provinciale. Como e Lecco hanno la fortuna di essere accomunate da uno splendido lago. Bene, questo deve essere il punto di partenza per la promozione di tutte le peculiarità che caratterizzano le due province». Sappiamo della sua passione sportiva, coltivata per gli sport d’alpinismo, che la porta anche a ricoprire ruoli importanti di gestione in questi settori. Qual è la diversità di approccio? «Sono stato per moltissimi anni attivo nel campo sportivo, mosso dal grande amore per l'alpinismo. Sono entrato in contatto con una realtà fatta di volontari che operano spinti da una passione e questo porta a relazionarti con loro in modo più attento. In campo professionale, ovviamente, l'aspetto del volontariato è assente. Questo non toglie che i rapporti umani siano alla base di ogni progetto». E a proposito di alpinismo… «Vorrei raccontare un episodio curioso, avvenuto alcuni anni fa, che ha come location il K2, legato ad un amico, Riccardo Cassin. Du-

rante uno dei miei viaggi verso la vetta, i miei compagni di avventura ed io abbiamo incontrato una spedizione di coreani che, quando hanno saputo delle nostre origini lecchesi, ci hanno chiesto di portare i loro saluti al grande Cassin. Un uomo che ha saputo andare ben oltre i confini provinciali e nazionali...» Ci tolga un’ultima curiosità: ha portato più esperienza sportiva nel mondo imprenditoriale o più esperienza imprenditoriale nel mondo sportivo? «Sicuramente più sport nel mio lavoro. L'alpinismo, in particolare, forgia il tuo modo di essere a 360°, portandoti a prendere decisioni in un battito d'ali. Questo rimane nel tuo bagaglio e lo ritrovi ogni volta che devi fare una scelta, anche lavorativa. Anche l'esperienza del volontariato nelle diverse realtà nelle quali mi sono impegnato in prima persona, mi ha insegnato a dare importanza alle persone, a capire il valore del lavoro di squadra, lo stesso che trasferisco ogni giorno in ufficio ai miei collaboratori».

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Sotto, il centro storico di Lecco Below, the historical center of Lecco

I will tell you about my LECCO From his office in the headquarters of Confcommercio of Lecco, the President Giusepper Ciresa describes us the city from the point of view of a person who works in Lecco every day. President of Confcommercio of Lecco since 2006: what are the reasons that led you to the candidacy for this office? «The reasons are very simple: the idea to serve my city and my territory». The association you represent is a good observatory to express an estimation regarding the overcoming of this negative economic situation. What are the future perspectives? «Clearly it is a national problem, or better a global problem. In our area there have been positive signals, so we can have a positive view». Como and Lecco are two cities connected

by the lake: do you think it is possible to start a collaboration to promote tourism? «I am sure that a synergy could bring important results». We know that you love sports and for this reason you have important roles in the management of these sectors. What does it change in the approach? «For many years I have been involved in the sports sector and I have contacts with many volunteers, who are supported by a strong passion, this is the reason why I approach them in a more attentive way». We have a last curiosity: have you brought more sports experience in the entrepreneurial world or more entrepreneurial experience in the sports world? «For sure more sports in my work. Mountaineering forges you completely and you develop the ability of taking very quick decisions. This is part of your life experience and it comes out every time you have to take a decisions, even at work».

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TERRITORIO

Tracce di

SICILIA sul Lario di Davide Fent

L’emigrazione verso la ricca Palermo del XVI secolo e l’influenza sugli usi e costumi locali è uno spaccato d’altri tempi che racconta come è nato un patrimonio culturale di rara omogeneità, che ha visto protagonisti le genti delle Tre Pievi dell’Alto Lario. Popolazioni che allora lasciavano la zona di Gravedona per la Sicilia e che quando tornavano portavano, come dono alle proprie famiglie, regali, anche preziosi, in argento e oro che oggi rappresentano l’oreficeria storica dell’Alto Lario, vero e proprio patrimonio culturale. Come è nata questa splendida ricerca sui gioielli storici dell'Alto Lario, espresione della cultura del prezioso nel periodo

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dell'emigrazione a Palermo? «Avendo svolto delle ricerche storiche su alcuni paesi dell'Alto Lario, sono stata particolarmente affascinata dall'emigrazione da queste terre verso Palermo, fenomeno che è documentabile dall'inizio del XVI secolo all' Ottocento inoltrato. In particolare mi chiesi se fosse possibile verificare quanto si poteva desumere dalla tradizione orale e da alcuni scritti ottocenteschi e cioè che i gioielli indossati dalle donne dei monti alto- lariani sul loro caratteristico costume erano di provenienza palermitana. Per questo intrapresi due tipi di indagine: una, sul campo, per determinare se sui gioielli ancora conservati nel territorio ci


Nella pagina precedente, la copertina del libro di Rita Pellegrini; a destra, orecchini in oro e corallo di fabbricazione palermitana del 1811; orecchini in oro di fabbricazione palermitana di inizio ‘800 On the previous page, the cover of the book by Rita Pellegrini; on the right, gorld and coral earrings made in Palermo in 1811; gold earrings made in Palermo at the beginning of the 19th century

A destra, caratteristico anello in oro con croce di Malta, testimoniato nei documenti storici dalla fine del XVII secolo; medaglione settecentesco in argento con cornice in filigrana di provenienza siciliana con l’effigie della statua in cera del Bambinello che lacrimò a Messina nei primi decenni del XVIII secolo On the right, a characteristic gold ring with the Malta cross, mentioned in the historical documents at the end of the 17th century; silver locket with filigree frame with a effigy of the wax statue of the Child who cried in Messina at the beginning of the 18th century

fossero i punzoni di origine siciliana e l'altra, in archivio, alla ricerca di documenti storici significativi». C'è il richiamo, tra gli altri, al culto di S. Rosalia, che nel 1666 venne proclamata patrona di Palermo. Gli emigranti del Lago presero parte, con lo stesso fervore, al pensiero che condusse a fare della "Santuzza" un grande simbolo rappresentativo della città. Ha riscontrato altri esempi di queste grandi manifestazioni di culto ed affetto? «Il caso più eclatante è sicuramente quello di S. Rosalia, rappresentata nelle chiese altolariane in varie tele e affreschi e della quale

si conservano parecchie reliquie in preziose custodie d'argento di fattura palermitana. Il tipico costume femminile della zona, quello della cosiddetta "Moncecca", aveva le caratteristiche di un rozzo saio come quello indossato dalla Santa secondo l'iconografia classica. Il culto per la "Santuzza" si diffuse ampiamente nelle terre alto-lariane. Infatti, come risulta dai registri di battesimo storici, ricorrenti sono i nomi di Rosalia e di Ninfa, quest'ultima altra santa protettrice di Palermo. Lo studio sui gioielli ha messo in luce altre forme di devozione legate all'isola in cui si emigrava: sono stati rinvenuti monili con l'effigie di S. Alberto di Trapani e della Madonna di Trapani. A pro-

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A sinistra, orecchini di origine siciliana in oro con l’effigie di S. Rosalia; collana in corallo e filigrana d’argento in uso nei monti altolariani On the left, earrings from Sicily with the effigy of S. Rosalia; coral necklace and silver filigree used on the mountain of Lake Como

posito di quest'ultima, un documento che ho ritrovato in archivio testimonia l'importazione di una statuetta ad uso domestico raffigurante detta Madonna e sappiamo anche essere esistita nel '600 una statua della Vergine di Trapani in quel di Trezzone, paese dei monti di Sorico. Credo che siano aspetti cultuali da approfondire». C' è un capitolo sulla storia e sul significato del rosario: ce ne può parlare? «Ho dedicato un paragrafo alla storia del rosario in quanto il numero di corone da rosario di produzione siciliana reperite sul territorio è senza dubbio significativo. Nei documenti storici inerenti al periodo compreso tra XVI e XIX secolo leggiamo che nella dote assegnata alle future spose c'erano sempre di questi oggetti, talora anche in numero considerevole, fabbricati in corallo

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o giaietto o ambra o granato e argento. La tipologia delle corone reperite varia in relazione al numero delle decine contenute poiché storicamente sono diversi i tipi di corone da rosario "inventate", giacchè non esiste solo il classico rosario a cinque decine che conosciamo. Mi sembrava giusto approfondire questo aspetto. Non solo. Ho voluto evidenziare un tipo di orazione largamente utilizzata in passato, mettendo in rilievo che la sua peculiarità non sta nella meccanica ripetizione di formule, ma nella meditazione sui misteri cristiani. L'intento era quello di sottolineare che la più tipica preghiera dei nostri antenati non è una mera recita a memoria, ma la partecipazione ai contenuti della fede cristiana». Questo legame forte tra l'Alto Lario, la Valchiavenna e la Terra di Sicilia che

emozioni le ha lasciato? «Direi un forte senso di partecipazione. Avendo fatto scorrere gli atti notarili storici, rogati da una trentina di notai in Alto Lario, i nomi che tornavano erano spesso gli stessi, si riuscivano ad individuare le parentele, a tracciare quasi il quadro di una famiglia. Questo è accaduto in diversi paesi della zona, appartenenti a valli differenti, ma accomunati da un destino. Per esempio: in uno stesso giorno il notaio rogava i testamenti di uomini di paesi diversi che si accingevano a partire per la Sicilia e volevano sistemare la loro situazione patrimoniale, per quanto umile poesse essere. Ciò significa, ed altri documenti lo attestano, che il viaggio veniva affrontato in gruppo e che c'era una vera e propria rete fra gli emigranti».


dal 1813

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A lato, fotografia di fine ‘800 di donne in costume tipico nel paese di Livo On the side, photos of the end of 19th century of women w ith typical cortumes of the village of

Signs of SICILY on Lake Como

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Emigration in direction to the rich city of Palermo and the influence of the local habits, a picture of many years ago which reveals us how a truly balanced cultural heritage was born. The protagonists are the people of the Tre Pievi in the Alto Lario (the upper part of Lake Como). They were used to leave the area of Gravedona in direction of Sicily and when they came back, they used to carry also precious presents in silver and gold to their families. Today these presents are part of the historical goldsmith of the Alto Lario, a real cultural heritage. How did you start looking for historical jewels in the Alto Lario? Was it a research of precious objects during the time of emigration to Palermo? «As I carried out some researches on some villages in Alto Lario, I was particularly attracted by the emigration of people from this area in direction of Palermo, this event started at the begin-

ning of the 16th century until the middle of the 19th century. In particular I asked myself if it was possible to check what it could be obtained following the oral tradition and some papers dated back to the 19th century, that is some jewels that women in Alto Lario used to wear came from Palermo». What types of emotion did this connection among Alto Lario, Valchiavenna and Sicily left you? «I would say a strong feeling of being involved. Giving a look to the notary’s deeds of about 30 notaries in Alto Lario, there was evidence the names which could be found were often the same, you could find the family relationships and also write a family tree. It happened in many villages of the area, different valleys with a common destiny. Thanks also to other documents, it was discovered that any travel was a group travel: there was a “net” among the emigrants».


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PEOPLE

Andrea Pozzuoli

FOTOGRAFIA

a 360°

di Daniela Tanzi foto Andrea Pozzuoli Foto, dipinti e hair styling. Tre passioni raggruppate in una sola persona: Andrea Pozzuoli, giovane e creativo comasco. Incontriamo l’artista in un pomeriggio di inizio estate nell’elegante salone di parrucchiere della mamma, Angela Pozzuoli, nel centro di Como. Andrea, lei è un artista a 360°, spazia dalla pittura alla fotografia, come inizia il suo percorso? «Ho frequentato il liceo artistico a Cantù e mi è sempre piaciuto dipingere. In particolare amo disegnare momenti di vita ma, ho voluto testare altre realtà artistiche. Sono passato così alla fotografia digitale; ora frequento l’Istituto italiano di fotografia a Milano e collaboro con mia mamma nel suo salone, in fondo, anche curare ed inventare tagli e colore sui capelli è sempre un’arte».

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Lei è tra gli otto italiani ad occuparsi dell’aspetto tecnico di colorazioni durante le sfilate di moda, ma esattamente che cosa significa? «E’ un settore interessante. Lavoro come stilista per Wella, la casa di cosmetica, mi occupo e curo l’aspetto tecnico ovvero le colorazioni dei capelli delle modelle durante le sfilate. A seconda della stagione, del tipo di abbigliamento e del trucco o per lanci pubblicitari di nuove colorazioni, si deve organizzare, inventare o magari elaborare il colore dei capelli delle indossatrici». Lei non ha solo un occhio estetico per “trucco e parrucco”, ma cattura bellissime immagini dietro l’obiettivo, cosa le piace fermare nel tempo? «Mi piace fotografare il lifestyle, seguire progetti fotografici, pubblicitari e reportage. Attual-

mente sto elaborando una raccolta fotografica su Terragni: amo spaziare in tanti settori». Visto che lei vive a Como, le sarà capitato di fotografare momenti di vita lariana.. «Sono fortunato: vivo in una bellissima città che ben si presta ad essere immortalata. E’ difficile resistere al fascino del lago, delle colline circostanti con quella luce particolare che avvolge la città all’imbrunire. Ho sempre la macchina fotografica con me per non rischiare di perdere quell’attimo fuggente». Dal suo punto di vista, c’è un filo che lega l’hair style e la fotografia? «Si respira aria di sensibilità in entrambi i settori. E’ necessario avere una visione artistica molto ampia e curiosa in particolare fotografando il settore moda e beauty».


Nelle foto, alcuni scatti originali del fotografo In the photos some original shots of the photographer

Photography at 360° Photos, paintings and hair styling. Three passions in one person: Andrea Pozzuoli is creative and young. During a summer afternoon we met the artist in the elegant hair studio of Andrea’s mother, Angela Pozzuoli, which is located in the center of Como. Andrea, you are a complete artist, you go from painting to photography, how did you start your experience? «I studied in the Arts High School in Cantù, I have always enjoyed to paint, in particular I love to paint moments of life but, I wanted to try with other artistic realities, so I moved to digital photography; now I attend the Italian Institute of photography in Milan and I collaborate with my mother in her hair studio, treating and creating hair cuts and hair colours is always an art. I like to take photos of style life, to follow photo advertisement projects and reportage, at the moment I am working on a photo collection of Terragni, I love to experience many sectors. I would like to become a freelance photoreporter, maybe joining my passion for hair style and the possibility to create photo books». You are among the eight Italian who are taking care of the technical aspects of colouring during fashion shows, what does it exactly mean? «It is an interesting sector, I work as a stylist for the cosmetic brand Wella, I take care of the technical aspect, that is the colouring of hair of models during fashion shows. I have to organize, invent or create the colour of the models’ hair according to the season, to the clothing, to the make-up or to the advertisements of new colouring».

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PEOPLE

ARIANNA ERRIGO Fioretto in

ROSA di Guido Anselli foto Carlo Pozzoni

Ha solo ventuno anni ed è già in cima al mondo. Arianna Errigo è il presente ed il futuro del fioretto mondiale. Cresciuta sportivamente a Como, in quella scuola, antica ma sempre attuale, della Comense, la monzese, al primo anno da senior ha già messo in bacheca una Coppa del Mondo, una medaglia d’oro mondiale a squadre ed una di bronzo individuale. Un bottino da sogno per una debuttante.

Non è troppo presto? «Non penso – risponde con quella stessa determinazione che mostra in pedana, durante gli assalti - . Non sono arrivata per caso, ma dopo una carriera nelle giovanili, con ottimi risultati. Magari non mi aspettavo un’ascesa così rapida, anche se ho fatto di tutto per farmi trovare preparata, iniziando anche – io che normalmente sono pigra – una preparazione


Nella foto, Arianna Errigo In the photo, Arrianna Errigo

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A sinistra, sopra, Arrianna Errigo con il suo istruttore Giovanni Bortolaso; sotto, Arianna Errigo con i bambini della sezione scherma On the left, above, Arianna Errigo with her teacher Giovanni Botolaso; below, Arrianna Errigo with the childrend of the fencing section

ARIANNA ERRIGO

Fencing in PINK fisica, per reggere meglio l’impatto con la categoria». Non corri il rischio di sentirti appagata? «Non fa parte del mio carattere. La scherma è una parte importante della mia vita. E poi ho davanti obiettivi importanti. A partire dalle Olimpiadi di Londra del 2012 e dai mondiali a Parigi l’anno prossimo. In Francia potrò rifarmi del terzo posto individuale conquistato in Turchia. Ancora adesso mi brucia la sconfitta in semifinale contro un’avversaria alla mia portata. Però non ero al massimo della condizione, anche perchè, ad inizio stagione, avevo svolto una preparazione che puntava a portarmi al top per il debutto in Coppa e per i continentali». Sei entrata a far parte del dream team del fioretto in rosa, al fianco di atlete del 176

calibro di Valentina Vezzali e Margherita Granbassi. Non hai avuto un po’ di timore? «Assolutamente no. Mi sono trovata subito bene e sono stata accolta in maniera eccezionale. Sono delle compagne eccezionali e poi poter combattere con loro è stato importante anche per la mia crescita». A breve potresti superarle. Non sarà un problema? «Per me no. Forse loro dovranno preoccuparsi un po’...Anche se dovreste chiederlo alle dirette interessate». Il tuo legame con Como? «Qui passo molte ore, in palestra ad allenarmi con il maestro Giovanni Bortolaso e con Serena Pivotti. E con tutti i ragazzi della sezione scherma, che mi hanno sempre dato una mano. E’ una città che mi ha portato fortuna».

Arianna Errigo is the present and the future of the world fencing. During the first year as a senior, she already won a World Cup, a world gold medal with the team and an individual world bronze medal. A real dream for a beginner. «I am not here by chance, but after a career in the young categories, where I had good results – explains the champion, raised in the Comense team -. Probably I wouldn’t imagine such a fast success. Fencing represents an important part of my life and I still have a long way to go. I have great goals in front of me. First the Olympic Games in London in 2012 and also the World Championship next year. The national team welcomed me in the best way, above all Vezzali and Granbassi. They are unique athletes and competing with them has been fundamental for my improvements».



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SPORT

Nuovo RECORD per

GIULIA PETAZZI La vittoria del Premio n. 3 BP 90 – n. 19 speciale a fasi consecutive - del 15 novembre 2009 al C.I. “Le Ginestre” è stata assegnata a Giulia Petazzi in sella a Piccola Lark. Emozionante e piena di suspense la gara: il percorso con i suoi ostacoli, la tensione e le aspettative non hanno minimamente influito sulla piccola Giulia che, concentrata come i piloti di Formula 1 alla griglia di partenza, ha portato a termine la gara con 0 penalità e con un tempo quasi da record: 23 secondi e 36 decimi, vincendo sui 28 partecipanti che si erano classificati per la finale. Ancora un risultato ottimo che premia la costanza e l’impegno di questa giovane cavallerizza che Magic Lake segue con attenzione ed affetto.

New RECORD for

GIULIA PETAZZI

Giulia Petazzi riding Piccola Lark won the Prize n. 3 BP 90 - n. 19 special at consecutive levels – on 15th November 2009 “Le Ginestre”. The competition was exciting and full of surprises: the circuit with its hurdles, tension and expectations didn’t influence Giulia, she was concentrated like a pilot of Formula 1 at the starting grind and she ended the competition with 0 penalities and almost a record time: 23 seconds and 36 tenths, beating 28 participants who classified for the final. Another great result which represents a recognition to the constancy and to the dedication of this young rider. Magic Lake always follows her with attention and affection.


SPORT

The WINNER is... di Elisa Corti foto Stefano Gattini 180

AZZURRA


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A sinistra le imbarcazioni durante la Louis Vuitton Trophy. Sotto, il team velico di Azzurra On the left the boats during the Louis Vuitton Trophy. Below , the team of Azzurra

Talvolta i sogni diventano realtà, ma non solo nelle fiabe. La realtà, in poche righe, è che il team velico di Azzurra, allestito dal comasco Giovanni Maspero per conto dello Yacht Club Costa Smeralda, ha trionfato nel prestigioso Louis Vuitton Trophy a Nizza. A distanza di ventisei anni da quello storico 1983 quando, a Newport, Azzurra e il suo team entusiasmarono l’Italia intera, facendo “paura” ai grandi team nella storica Coppa America, il mitico marchio è tornato a sventolare sul pennone più alto. Un’impresa che ha dell’incredibile, anche perché i ragazzi di Azzurra, con il timoniere Francesco Bruni e il tatticoTommaso Chieffi , hanno battuto nettamente nientemeno che Team New Zealand, i maestri di questo sport. Gratificante è poi sapere che dietro questa esaltante vittoria non ci sia solo lo Yacht Club Costa Smeralda con il suo commodoro Riccardo Bonadeo e Karim Aga Khan (già i fautori della prima campagna di Coppa America del 1983) e con l’entusiasmo della principessa Zahra, ma la passione e la lungimiranza di Giovanni Maspero. Sì proprio l’armatore-velista del Joe Fly Sailing Team che ha accettato l’incarico di 182

team principal, il direttore di un’orchestra scelta personalmente, elemento dopo elemento. Con una peculiarità: essere prima di tutto un gruppo unito e italiano. Una sfida, una filosofia sportiva coraggiosa, ma oggi gratificante. Così il gruppo di Azzurra, messo in acqua a Nizza da Giovanni Maspero (su barche tutte uguali fornite dagli organizzatori), non solo non ha fatto rimpiangere il mitico gruppo di Cino Ricci e Mauro Pelaschier, ma ha dimostrato di poter aprire una nuova porta che conduce dritta in Coppa America. “Devo ringraziare tutto l’equipaggio, quello in mare e quello a terra. Questi ragazzi, questi atleti, sono per me un quotidiano esempio di vita perché credono nei più sani ideali dello sport. Il successo di Nizza è molto speciale, soprattutto perché aggiunge, alla già prestigiosa storia di Azzurra, un’altra pagina importante ed aver contribuito a questo mi riempie d’orgoglio” ha detto Maspero al termine delle regate in Costa Azzurra, travolto dalla “slavina” del rinnovato entusiasmo per Azzurra. Che dire altro se non: “complimenti Giovanni, il Lario è orgoglioso di questo fantastico exploit!”

che ha accettato l’incarico di team principal, il direttore di un’orchestra scelta personalmente, elemento dopo elemento. Con una peculiarità: essere prima di tutto un gruppo unito e italiano. Una sfida, una filosofia sportiva coraggiosa, ma oggi gratificante. Così il gruppo di Azzurra, messo in acqua a Nizza da Giovanni Maspero (su barche tutte uguali fornite dagli organizzatori), non solo non ha fatto rimpiangere il mitico gruppo di Cino Ricci e Mauro Pelaschier, ma ha dimostrato di poter aprire una nuova porta che conduce dritta in Coppa America. “Devo ringraziare tutto l’equipaggio, quello in mare e quello a terra. Questi ragazzi, questi atleti, sono per me un quotidiano esempio di vita perché credono nei più sani ideali dello sport. Il successo di Nizza è molto speciale, soprattutto perché aggiunge, alla già prestigiosa storia di Azzurra, un’altra pagina importante ed aver contribuito a questo mi riempie d’orgoglio” ha detto Maspero al termine delle regate in Costa Azzurra, travolto dalla “slavina” del rinnovato entusiasmo per Azzurra. Che dire altro se non: “complimenti Giovanni, il Lario è orgoglioso di questo fantastico exploit!”


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L’arte della stampa

MARCO LUPI vive a Mendrisio (Canton Ticino). Di lui ha detto la critica Simona Ostinelli: “L’unica arte a cui Lupi guarda con interesse è quella infantile. Sintesi e semplicità: questa è la strada per raggiungere la vera scoperta”. Mentre il critico Paolo Levi nel 1996 scriveva: “Il suo é un nascondersi e un riapparire, un travestirsi attraverso panni dal taglio surreale. Le sue tecniche miste su tela hanno due chiavi di lettura. La prima verte sui contenuti, la seconda sulla capacità pittorica da non sottovalutare”.

LOMAZZO - Como - Italy www.tecnografica.ws


GIOVANNI MASPERO

il CORAGGIO di CREDERCI

Già il solo parlarne può farti sembrare pazzo o ubriaco di grappa friulana, ma parteciparvi e soprattutto vincerla è una delle imprese più difficili da realizzare nel mondo della vela. Sto parlando della prestigiosa vittoria di “Azzurra”, l’imbarcazione tutta italiana vincitrice del recente “Louis Vuitton Trophy” svoltosi a Nizza. Dovuta premessa, per iniziare umilmente a scrivere due righe su Giovanni Maspero, il promotore e la guida di un gruppo che ha saputo costruire, in diversi anni di attività agonistica e nelle regate più importanti al mondo, il “Joe Fly Sailing Team”. L’idea di lasciare la via del motor yacht per quella del wind people, compiuta da Giovanni nove anni fa, si è rivelata vincente e, mi piace pensare che il sottoscritto sia stato un po’ complice di quella decisione. Eravamo ad Auckland, in Nuova Zelanda, per assistere alla sfida di “Luna Rossa” nella “Coppa America”, ospiti di “Ericsson”, lo sponsor. Proprio da quell’esperienza, dal fascino di quelle imbarcazioni veliche altamente tecnologiche, dall’entusiasmo delle migliaia di appassionati e dall’incanto delle splendide “Veteran Boat” e dal coinvolgimento del momento che Giovanni decise di approfondire il suo nuovo istinto marino. Incominciò così a sentire il soffio del vento e la sua storia da velista trascorse attraverso incontri con architetti navali, con l’idea di passare da un’imbarcazione in legno alla realizzazione di un progetto che gli avrebbe consentito di girare il mondo con tutta la famiglia a bordo, di un “CruiseRace”, un’imbarcazione veloce da crociera per calcare le onde degli oceani. Quasi scontato il passaggio da diportista all’attività sportiva, che successivamente lo avrebbe visto trionfare in tutte le categorie più conosciute: H22, MUMM30, Melges 32/24 e Farr 40. “Basta e avanza!”, avevo pensato per una persona che ricopre diversi ruoli nello stesso tempo, tra i quali quello di imprenditore che deve “timonare” le diverse aziende del suo gruppo industriale. Ebbene no! La passione sportiva di Giovanni lo portava ad affrontare altre sfide: gli alberi delle sue barche diventavano sempre più alti e il team “Joe Fly” non gli bastava più. Arrivarono nuovi stimoli e nuove sfide fino a spingere il suo “Team Italia” verso quella che definisco la sfida per eccellenza, che affonda le sue radici nella storia della vela mondiale, “LA COPPA DELLE 100 GHINEE”. Prima, però, un altro grande impegno: il “LOUIS VUITTON TROPHY”. E' qui che Giovanni, partendo da outsider, mostra a tutti la sua professionalità, la sua tenacia, la sua determinazione e il suo orgoglio nazionale, riuscendo, ad Auckland, a portare i suoi ragazzi, tutti italiani, tra i primi cinque equipaggi al mondo. Il suo puro spirito sportivo diventa contagioso e la sua fermezza verso i sani principi, cardini dello sport della vela, nonostante alcune brucianti delusioni, diventano trascinanti, dimostrando a tutto il mondo velico che anche l’Italia possiede le potenzialità ed i talenti che sanno “fare squadra”. E’ così che con i suoi “the wind and water warriors”, riesce a guadagnarsi il rispetto in acqua, battendo i più blasonati equipaggi anglosassoni, facendo sventolare a Nizza, sul pennone più alto, il tricolore ed il guidone dello Yachting Club Costa Smeralda. Così Giovanni inizia a scrivere le prime pagine del suo libro sportivo, un libro importante come la storia della sua vita. E' bello sapere che anche ai giorni nostri si può scrivere una storia vera e che il ranocchio diventato il “PRINCIPE AZZURRA” alla corte di un "RE" vada a prendersi, con il suo manipolo di “guerrieri”, quella preziosa “BROCCA” che un italiano non è mai riuscito a vincere.

Forza Giovanni! Forza Azzurra! Daniele B. 184


the COURAGE to BELIEVE When you talk about it, it looks like you are crazy or drunk having had too much grappa of Friuli, but when you take part in it and you win, you realize it is one of the most difficult things in sailing. I am talking of the prestigious victory of Azzurra, the Italian boat which won the Louis Vuitton Trophy held in Nizza. That’s the premise to start writing of Giovanni Maspero, promoter and guide who built the JOE FLY Sailing Team, after different years of competitive activity in the most important boat race in the world. 9 years ago the idea of leaving motor yacht and turning into wind people was a good one and I like to think that I influenced that decision. We were in Auckland, in New Zeland, to watch the competition of Luna Rossa in the American Cup, guests of the sponsor “Ericsson”. In the harbour, close to those monsters of pure technology applied to sailing, Giovanni shared the competitive feeling and the enthusiasm of hundred thousand fans, the fascination of the beautiful “Veteran Boat” and he decided to follow his new sea instinct. He started feeling the blow of the wind and his history as a yachtsman was characterized by many meetings with naval architects, by the idea of realizing a wooden boat and by a project which would allow him to travel around the world with his family on board with “CruiseRace”, a fast boat for a cruise to cross the oceans. Then the passage to the sports activity and the awards in the most popular categories: H22, MUMM30, Melges 32/24 and Farr 40. “So much for that!” that’s what I said, for a person who has many roles, among which the one as an entrepreneur and helmsman in the different companies of his group. But no! Then the sports passion of Maspero let him think of other challenges, the masts became higher and the JOE FLY Team wasn’t enough. New challenges and new goals bring his “Team Italia” in direction to the most important challenge, “THE CHALLENGE” which is rooted in the history of the international sailing “THE CUP OF 100 GUINEAS”. Before that, there is another relevant step: “LOUIS VUITTON TROPHY”. Giovanni Maspero started here as an outsider, he showed his professional skill, his tenacity and his determination together with the national pride and in Auckland, he managed to have his team among the top five in the world. His pure sports attitude is contagious and the faith in real values, key elements in the sailing, despite some disappointments, become enthralling. He shows to the sailing world that Italy has energies and talents to be a team. His “wind and water warriors” are respected in the water, beating the most famous English teams. In Nizza the Italian flag was on the highest flagpole of Yachting Club Costa Smeralda. Giovanni starts writing the first pages of his sports book, as important as the book of his life. It is nice to know that today we can write a real fairy tale, the frog turns into the “PRINCE AZZURRA”, he goes with his warriors and takes the precious “BROCCA” something an Italian never won before. Go Giovanni! Go Azzurra! Daniele B. 185


RODA Argento 997 International GT Open International GT Open

È arrivato il tanto atteso momento dei bilanci. Anche per quest’anno Gianluca Roda ha tagliato il traguardo dell’International Gt Open confermando il secondo posto in classifica generale. Dopo un testa testa con la Ferrari pilotata dal duo Fassler - Camathias, durato per tutto il campionato, la coppia Roda – Leitz è salita sul secondo gradino del podio, conquistando un argento che ha il sapore di una grande vittoria. Una vittoria conquistata sugli asfalti di Imola, Portimao, Spa – Francorchamps, Donington Park, Magny-cours, Montmelò e Algarve che hanno visto la Porsche 997 imporsi tra le protagoniste del 2009. Ma non è stato il solo risultato degno di nota. Infatti, la scuderia Autorlando Sport è stata incoronata leader di questo campionato, con largo vantaggio sulle inseguitrici, confermando ancora una volta la professionalità di questo team. Un’avventura seguita passo dopo passo anche da Magic Lake che, insieme ad Amici di Como, svetta su quella Porsche 997 che con il suo argento ci regala, ancora una volta, un’emozione.

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Gianluca Roda porta Magic Lake al Rally di Monza Gianluca Roda brings Magic Lake to the Rally di Monza

RODA Silver 997

It’s time for assessments. This year Gianluca Roda crossed the finishing line at the International Gt Open, confirming the second place in the general classification. After a nip and tuck with Ferrari and the pilots Fassler - Camathias, which lasted for the entire championship, the pilots Roda – Leitz won the second place and with the silver medal they got an important position. Victory achieved in Imola, Portimao, Spa – Francorchamps, Donington Park, Magny-cours, Montmelò and Algarve saw Porsche 997 gaining its position in 2009. It isn’t the only important result. The team Autorlando Sport was the leader of this championship and it confirmed once again the professional skills of the team. This adventure was followed step by step by Magic Lake, together with Amici di Como and Porsche 977 with its silver prize gave us strong emotions.

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FOOD AND DRINK

“Il BACCALA’ della VIGILIA” di Alfredo

Ratti

Baccalà in infusione d’olio, limone e maionese di ceci. Per 6 persone Preparazione 20 minuti Cottura 5 minuti 1 trancio di baccalà già dissalato; 100 g. di ceci lessati; 1 limone non trattato; qualche foglia di limone; olio extravergine di oliva; 1 pomodoro; 1 spicchio d’ aglio; pepe nero in grani; pinoli. Sciacquare il baccalà sotto l’acqua corrente per 10 minuti, asciugarlo e tagliarlo a dadi. Profumare mezzo litro d’ olio con uno spicchio d’aglio, alcuni grani di pepe e un pezzettino di scorza di limone e portarlo a una temperatura di circa 60°C. Inserire i dadi di baccalà nell’olio, coprire e lasciar raffreddare completamente. Nel frattempo tostare i pinoli e con l’apposito rigalimoni ottenere dei fili sottili di scorza. Frullare i ceci con il sale e il succo di mezzo limone, unire un bicchiere d’ olio a filo e montare la crema come se fosse una maionese. Preparare i finger: lucidare le foglie di limone pennellandole con un po’ d’olio dell'infusione, sistemare su ogni foglia un dado di baccalà privato della pelle e completare con qualche filo di scorza di limone e con i pinoli tostati. Accompagnare con piccole ciotoline di vetro contenenti la maionese di ceci, il pomodoro fresco tagliato a cubetti e l’ olio dell’ infusione emulsionato con un po’ di succo di limone. Codfish for Christmas Eve Codfish with oil, lemon and chickpea mayonnaise To serve 6 Preparation 20 minutes Cook time 5 minutes 1 codfish slice already desalinated; 100 g of boiled chickpeas; 1 fresh lemon; some lemon leaves; extra virgin olive oil; 1 tomato; a clove of garlic; black peppercorn; pine nuts. Wash the codfish under the running water for 10 minutes, dry it and cut it into small pieces. Heat olive oil with a clove of garlic, black peppercorn and a small lemon peel in a pan over medium heat. Add the small pieces of codfish in the olive oil and cook it until lightly browned. In the meantime toast the pine nuts and cut thin lemon stripes. Whisk the chickpeas with salt and half of the lemon juice, add a glass of olive oil and whip the cream just like a mayonnaise. Polish the lemon leaves with a bit of oil, put a piece of codfish without skin on every single leaf, then add some thin lemon stripes and the toasted pine nuts. Serve with small glass bowl of chickpea mayonnaise, fresh tomato cut into pieces and olive oil with a bit of lemon juice. 188


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La nuova 911 TURBO

L’efficienza esige PERFORMANCE ! Porsche colloca un nuovo modello top di gamma al vertice delle proprie vetture sportive … la nuova 911 Turbo che associa importanti innovazioni tecniche ad un raffinato design. Vettura già al top, è stata totalmente rivista e tutte le sue caratteristiche principali sono state migliorate in modo significativo rendendola così più potente, veloce e dinamica. Le modifiche principali apportate dagli ingegneri tedeschi sono: il nuovo motore con cilindrata di 3,8 litri e potenza 500 CV, iniezione diretta e cambio sette marce a doppia frizione (PDK). L’ abbinamento di questi elementi rende la nuova 911 Turbo una vettura con un livello di efficienza e prestazioni senza precedenti. Il Centro Porsche Como e Lecco, guidati come sempre dal titolare Sig. Marco Teli, hanno presentato ai loro clienti questo nuovo modello s abato 21 Novembre presso il sito di Lecco: è stato così possibile ammirare da vicino la nuova efficienza Porsche.

The new 911 TURBO Efficiency needs PERFORMANCE ! Porsche has a new model in the top level of its sports cars… the new 911 Turbo which combines important technical innovations with a refined design. It is already at the top, it was completely checked and its main characteristics were improved in a significant way, so that now it is stronger, faster and more dynamic. The main changes made by the German engineers are: the new 3,8 liter cylinder engine and power of 500 CV, direct injection and 7 gears with double clutch (PDK). The combination of these elements turns the new 911 Turbo to be a car with matchless efficiency and performances. The Centro Porsche Como and Lecco, managed by Mr Marco Teli, presented this new model to his customers in Lecco on 21st November, so that it was possible to admire so close the new efficiency of Porsche.




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