magiclake winter 2013

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People

Territorio

Eventi

Speciali

• Elio Fiorucci • Alain Mességué

• Maurizio Riva • Carlo Pagan • Alyson Oldoini

• San Fermo della Battaglia • Autorità Bacino del Lario e Laghi minori

• Como Città dei Balocchi • Il piroscafo Patria

• M. Swiss Ticino • M. Mountain Valtellina • Più Salute

winter 2013 - 2014 anno IX - n. 4 www.magiclakecomo.it

Esclusive

ELIO FIORUCCI

Love Therapy on Lake Como

photo © Archivio Fiorucci


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EDITORIALE

Il territorio al centro Territory in the center

Cari Lettori,

Dear Readers,

La ragione d’essere di un periodico come Magic Lake è far bene il proprio mestiere e la prima responsabilità, per un piccolo gruppo editoriale come il nostro, è quella di assicurare una comunicazione reale e veritiera, ovvero contribuire al miglioramento complessivo dell’informazione, facendo leva su tre asset per noi strategici: la trasparenza dell’informazione, l’indipendenza da pressioni esterne, la priorità alle notizie territoriali. Sulla base di questi principi, abbiamo dato vita a numerosi progetti, migliorando nel contempo l’efficienza e l’efficacia delle nostre attività, allargando l’area di distribuzione della rivista, aumentando la fogliazione di Magic Lake, prestando attenzione alla qualità del prodotto, dotando la redazione e il reparto grafico di nuovi strumenti tecnologici, ponendo attenzione sulla formazione professionale delle risorse umane. Non sono solo principi quindi, ma pratica quotidiana, poiché la nostra missione è sempre stata quella di restituire al territorio, a chi ci abita e ci lavora la centralità che gli spetta. Un obiettivo che non sarebbe stato possibile raggiungere senza il supporto fattivo di quanti vi hanno creduto e continuano a crederci: i lettori, gli inserzionisti, l’associazione Amici di Como e chi, con il proprio lavoro, contribuisce ogni giorno a trasformare in realtà ciò che per molti sono solo slogan. Per questo siamo diventati luogo di incontri e di relazioni umane. Il nostro impegno: far conoscere ad altri con amicizia il positivo che ci circonda. Per questo motivo abbiamo scelto per la copertina un personaggio positivo, un imprenditore lungimirante: Elio Fiorucci, incontrato durante una conferenza in occasione della “Festa del Legno” allo showroom Riva 1920. Sfogliando le pagine di questo numero invernale vi renderete conto di quante persone abbiamo avuto il privilegio di conoscere durante il nostro cammino e di quanti eventi è ricco il nostro territorio, iniziando dai 20 anni della manifestazione Como Città dei Balocchi. Vi lascio il piacere di scoprire chi sono i protagonisti di queste 240 pagine invernali.

The goal of a magazine like Magic Lake is to work well and the first commitment, for a small editorial group like us, is to grant a real and true communication, that is to contribute to the general improvement of the information, focusing on three strategic points: transparency of information, independence from external pressures, priority to the local news. On the basis on these principles, we started many projects, improving the efficiency and the effectiveness of our activities, extending the area of distribution of the magazine, increasing the number of pages of Magic Lake, paying attention to the quality of the product, supplying the office and the graphic department new technological instruments, posing accent on the professional training of human resources. Not just principles, but daily practice, because our mission has always been to give back to the territory and to those who live and work here what they deserve. A goal which wouldn’t have been possible to reach without the support of those who believed and still believe: the readers, the advertisers, the association Amici di Como and those who, with their work, give a daily contribution to turn in reality what is for many people just slogan. For this reason we became a meeting point and a place of human relationships. Our commitment: to let people know with friendship, the positive feelings which surround us. This is also the reason why we decided to have a positive person on the cover, a farsighted entrepreneur: Elio Fiorucci, we met him during a conference on the occasion of the “Festa del Legno” (Wood Festival) at the showroom Riva 1920. Flipping through the pages of this winter edition you will realize how many people we got the privilege to meet during our path and how many events are organized in our territory, starting from 20 years of the event Como Città dei Balocchi. Enjoy and discover the protagonists of these 240 pages of the winter edition.

Buona lettura,

Enjoy your reading,

Gli Editori Daniele Brunati Rosaria Casali

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The Editors Daniele Brunati Rosaria Casali



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Registrazione Tribunale di Como Como Court Registration n. 19/2005 dell’11.05.2005 Numero iscrizione ROC: 23521

sommario summary

Stampa • Printed by Tecnografica s.r.l. - 22074 Lomazzo (CO) Un’iniziativa editoriale di • An editorial initiative by TBM Service & C. Editore

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Patrocinata da • Sponsored by Regione Lombardia, Provincia di Como, Comune di Como Camera di Commercio di Como

Mességué, la salute è un patrimonio prezioso 46 Alain Alain Messegue, Health is a precious heritage

Sostenuta da • Supported by Amici di Como In collaborazione con • In collaboration with Consorzio Como Turistica Associazione Lariomonte Assessorato al Turismo Provincia di Como Assessorato al Turismo Provincia di Lecco Assessorato al Turismo Comune di Como Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio Progetto editoriale • Research Editor Daniele Brunati, Rosaria Casali Consulente editoriale • Publishing Adviser Giovanni Anzani, Rosaria Casali

PEOPLE In copertina: Elio Fiorucci foto © Archivio Fiorucci In the photo cover: Elio Fiorucci photo © Archivio Fiorucci

Direttore responsabile • Editor Daniele Brunati

di accesso a Como Romana 167 LaTheporta Roman official entrance to Como Toyota Material Handling 170 Ovas Ovas Toyota Material Handling

Traduzioni • Translations Elena Pedretti, Martin Gani Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri

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Foto • Photographic Material Archivio Fiorucci, Carlo Pozzoni, Piero Vasconi, Andrea Butti, Francesco Corbetta, Luigi Corbetta, Mattia Vacca, Dario Garofalo, Giancesare Bernasconi, Michele Comi, Dino Merio, Marco Brienza, archivi: Archivio Alyson Oldoini, Archivio Alain Mességué, Resort Collina d'Oro, Archivio Riva 1920, Comune di San Fermo della Battaglia, Autorità Bacino del Lario, Caritas Como, Fondazione Minoprio, Ambrosoli, Musei Civici di Como, Tenuta de l'Annunziata, Andrea Panzeri, archivio Mountlab, Teatro Sociale, Studio Vanini, A3, TBM Service, Comitato per la Promozione del Merletto, Villa d'Este, Hotel Metropole Suisse, Fondazione Cologni, Petazzi Costruzioni, Roda Gianluca, Roda Andrea, Roda Davide, Mendrisiotto Turismo, archivio Focus On: Claudio Quarta, Gioielleria Cappelletti, Alberto Conti, Metropole Suisse, Clerici Auto,

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speciali Più Salute Lorenzo Vanini: Malattie gengivali Lorenzo Vanini: Gum disease Andrea Panzeri, C.T.R.: riabilitazione..e non solo

188 Andrea Panzeri, C.T.R.: rehabilitation..and much more 38

Segreteria di redazione • Editorial Support Team Marina Buonomo

www.comosmagiclake.com www.issuu.com/magiclakecomo

Riva, la natura nel cuore 56 Maurizio Maurizio Riva, nature in the heart

ritrovata 164 LaThestatua discovery statue

Pubblicità • Advertising TBM Service & C.

piazza Duomo 17 22100 Como Tel. + 39 031.268.989 e-mail tbmservice@tin.it

Alyson Oldoini, the eccellence of made in Italy in the art of perfume

news

Testi • Research and Material Daniele Brunati, Stefania De Giorgi, Elisabetta Comerio, Laura D'Incalci, Francesca Sammartino, Roberta Brucato, Paola Mascolo, Fabrizio Comerio, Rosaria Casali, Nadia Baba, Stefania Cantaluppi, Elisabetta Nardelli, Raffaella Di Paola, Isabella Nobile De Agostini, Maurizio Pratelli, Paolo Grandi, Gian Enrico Ghilotti, Lorenzo Vanini, Andrea Panzeri, Marili Fontana, Davide Lacchini, Emanuele Riva, Stefania Briccola, Silvia Galimberti, Gabriele Palimento, Gianfranco Casnati

Un ringraziamento speciale • Special thanks to a Giovanni e Ornella Anzani per la generosa disponibilità e concreta collaborazione

Oldoini, l'eccellenza del Made in Italy 42 Alyson nell'arte del profumo

Pagan, la fortuna in riva al lago 68 Carlo Carlo Pagan, fortune on the lakefront

Grafica • Graphic Andrea Pedretti

Amministrazione • Administration Daniela Fasola

ESCLUSIVA Elio Fiorucci, Love Therapy on Lake Como Elio Fiorucci, Love Therapy on Lake Como

È vietata la riproduzione parziale o totale del materiale senza l’esplicito consenso dell’editore perché protetti da Copyright © o dalla normativa sul diritto d’autore Is prohibited the total or partial reproduction of material without the direct consent from the publisher because protected by Copyright ©

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CULTURA Fondazione Cologni. Milano su misura Fondazione Cologni. Craft shopping guide arte Uno Spaesamento Felice Happy disorientation

e Misteri 196 Miti Miti e Misteri



Eventi Amici di Como & Magic Lake al Castello di Casiglio Amici di Como & Magic Lake at Castello di Casiglio

88 di Amici di Como per i 200 anni del Teatro Sociale 112 Omaggio The present of Amici di Como for 200 years of Teatro Sociale Concorso fotografico nazionale 114 35° 35° National photographic concourse

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del territorio lacustre 76 Salvaguardia Safeguard of lake territory de l'Annunziata, un agriturismo di charme 174 Tenuta Tenuta de l'Annunziata, an holiday farm

edizione Como Città dei Balocchi 120 20° 20° edition Como Città dei Balocchi 140 Terra&Acqua Terra&Acqua del Merletto 180 Biennale Biennal of the lace ANNIVERSARI Caritas, 40 anni di accoglienza Caritas, 40 years of shelter

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Magic SWISS TICINO Mendrisiotto, la Svizzera più vicina all'Expo 2015 Mendrisiotto, closer to Expo 2015 Magic MOUNTAIN VALTELLINA

142 Minoprio, da 50 anni costruiamo un futuro verde 146 Fondazione Fondazione Minoprio, for 50 years builds a green future 90 anni da "Ape regina" 150 Ambrosoli, Ambrosoli, 90 years Queen bee Bolla, 120 anni di dolcezza 156 Cremeria Cremeria Bolla, 120 years of sweetness Comunale di Como, da 350 uno scrigno di tesori 160 Biblioteca Como Pubblic Library, for 350 a treasure box Food and drink In cucina e in cantina con Davide ed Emanuele In the kitchen and the cellar with Davide and Emanuele

territorio San Fermo della Battaglia, un paese che ha fatto la storia San Fermo della Battaglia, a village which made the hostory

della neve, il respiro degli sci 201 L'odore The smell of the snow, the breath of the ski

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Sport Paralympic Emotion Paralympic Emotion

del Calcio Como 224 IThegiovani youngs of Calcio Como Giovani Cantù 226 Progetto Progetto Giovani Cantù Luca, passione a quattro ruote 228 Roda Roda Luca, passion for four wheels Andrea, la nuova generazione 230 Roda Roda Andrea, the new generation titoli per Davide Roda 232 Due Double win for Roda Davide

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Abbonati o regala un abbonamento a

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Indica di seguito il nominativo e l'indirizzo al quale spedire la rivista

CONDIZIONI GENERALI DELL’ABBONAMENTO A

Art. 1 Oggetto Con la compilazione della presente scheda si sottoscrive l’abbonamento alla rivista Magic Lake Como Review edita da TBM Service & C. Editore, con l’impegno di corrispondere il prezzo pattuito di € 20 (contributo per le spese di spedizione) per n.4 riviste. Il corrispettivo pattuito viene versato contestualmente alla sottoscrizione del presente abbonamento. TBM Service & C. Editore si impegna ad inviare la rivista all’indirizzo indicato nella presente scheda. Art. 2 Durata dell’abbonamento Il presente abbonamento ha durata di anni uno a partire dalla data di sottoscrizione e comprende quattro spedizioni comprensive quattro numeri della rivista de qua. L’abbonamento si rinnoverà tacitamente per un altro anno, e così per i successivi, se non perverrà disdetta a TBM Service & C. Editore (P.zza Duomo, 17 22100 Como) con raccomandata a.r. entro 30 gg. dalla scadenza. Art. 3 Costo dell’abbonamento L’acquisto dell’ abbonamento avverrà tramite pagamento bonifico bancario intestato a TBM Service & C. Editore, codice IBAN: IT 41 V 08430 10900 000000260382. Il prezzo pattuito per il presente abbonamento potrà subire variazioni di anno in anno. TBM Service & C. comunicherà entro il 31/12 di ciascun anno l’eventuale aumento del costo per l’anno successivo al fine di consentire all’abbonato di poter disdettare l’abbonamento alla rivista nei termini previsti. In mancanza di disdetta tempestiva il presente abbonamento verrà rinnovato tacitamente al nuovo prezzo. Art. 4 Foro competente Ogni controversia che dovesse insorgere tra le Parti per l’esecuzione e/o interpretazione del presente contratto di abbonamento sarà competente la Camera Arbitrale e Servizio di Conciliazione presso la CCIAA di Como, in via Parini, 16 Como.

DATA............................

Con un totale di € 20,00 (contributo per le spese di spedizione per l'Italia)

avrai 4 numeri di Magic Lake

Compila il documento e invialo al n. di fax 031 267044, via email a tbmservice@tin.it o spedisci in busta chiusa a TBM Service & C. Piazza Duomo 17, 22100 Como tel. +39 268989

TBM Service & C...........................

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Informativa e Consenso

(artt.13 e 23 D.Lgs. 196/2003 - Codice della privacy) Ai sensi del Decreto Legislativo 196/2003, La informiamo che i dati assunti da TBM Service & C. Editore, titolare del trattamento, saranno utilizzati esclusivamente ai fini degli adempimenti contabili, amministrativi, fiscali e per l’adempimento od assolvimento dei relativi obblighi normativi connessi con la gestione dell’acquisto in oggetto e saranno conservati a cura della stessa in archivi elettronici e cartacei nel rispetto delle misure di sicurezza previste dalla suddetta legge. Il rifiuto al trattamento dei dati richiesti - che sono indispensabili alla gestione dell’acquisto - renderebbe impossibile la prosecuzione dello stesso. I dati verranno trattai e conservati con modalità e procedure di sicurezza al fine di garantire il Suo diritto alla privacy. I suoi dati personali, comuni e sensibili, non saranno trattati per finalità diverse da quelle sopra indicate e comunque non lo saranno per finalità pubblicitariee similari. Lei può esercitare in qualunque momento i diritti indicati dall’art.7 del D. Lgs. 196/2003.

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UNTITLED # 26, 2009, STAMPA A PIGMENTI ARCHIVAL, ES. 1/3 CM 115,5x115,5x5,08

20 DICEMBRE 2013 – 21 APRILE 2014 Piazza Franceschi, 7 – Cortina d’Ampezzo (BL) aperto tutti i giorni/Open daily, Sundays and holidays, from 10:00 a.m. to 1:00 p.m. and from 4:00 to 8:00 p.m. tel. + 39 0436 867400 – www.continiarte.com – cortinaitalia@continiarte.com


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anno IX n. 4

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WINTER 2013/ 2014

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LA GUIDA AGLI EVENTI DEL LAGO DI COMO, LECCO, VALTELLINA E TICINO

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LAKE COMO, LECCO, VALTELLINA AND TICINO EVENTS’ GUIDE

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foto©Pozzoni/Butti

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www.magiclakecomo.it www.issuu.com/magiclakecomo







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PEOPLE

ELIO FIORUCCI

LOVE THERAPY ON LAKE COMO di Stefania De Giorgi foto Francesco Corbetta, Archivio Fiorucci

In occasione di uno degli eventi proposti nell’ambito della Festa del Legno, presso lo showroom di Riva1920 abbiamo avuto l’opportunità di incontrare un personaggio che ha dato un notevole contributo a quella che è la storia del made in Italy: Elio Fiorucci. Personaggio poliedrico, con la sua impagabile gentilezza ci ha regalato uno scorcio della sua vita pregna di incontri magnifici e di iniziative geniali. Elio Fiorucci è più di uno stilista, più di un artista, più di un designer, più di un filosofo. Una figura che ha segnato un’epoca, con il suo coraggio e con la sua cultura artistica è riuscito ad andare oltre, cogliendo in modo avanguardistico uno stile che ha contraddistinto diverse generazioni. Lei ha partecipato al progetto di Riva sul

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riuso delle briccole con un’opera decisamente interessante. Com’è nata la sua collaborazione con Riva? «Maurizio Riva è una persona che non finisce mai di stupire. Quello con Riva è un rapporto di vecchia data, basato sull’adorazione, perché non può esserci altro termine per descrivere la stima che ho nei confronti di un uomo tanto generoso e tanto disponibile: di lui mi colpisce la passione e apprezzo la sua sensibilità e il coraggio. Riva è una persona con un’enorme voglia di fare, per il semplice gusto irrefrenabile di vedere concretizzate le sue idee. Questa voglia fa sì che non si fermi di fronte alle faticose complicazioni che si determinano dall’immaginare un progetto al realizzarlo. L’esempio di tale carattere di-

viene eclatante con i progetti realizzati con le briccole di Venezia, recuperate e preparate per diventare infine il prodotto pienamente realizzato del disegno fornitogli. Non immaginavo che il progetto che avevo sviluppato sulla carta potesse acquisire una dimensione così imponente. “Venetian Mermaids” è il titolo della mia opera. Ho immaginato che dalle briccole riuscisse ad emergere il colore, il movimento e quindi la rinascita. Dalla linea ideale dell’acqua della laguna si levano a raggiera le gambe delle ragazze che alludono ad un balletto rotatorio che ricorda Esther Willams in “Bellezze al bagno”. E’ un’opera pensata per l’esterno ed è stata esposta anche alla Biennale di Venezia». Lei nella sua lunga storia ha avuto modo di



Nelle foto, gli ospiti presenti alla festa allo Studio 54 di New York per celebrare i 15 anni del brand Fiorucci In the photos, the guests during the party at Studio 54 of New York to celebrate 15 yerars of the brand Fiorucci

conoscere artisti del calibro di Andy Warhol, Keith Haring, Grace Jones ... Cosa le hanno lasciato questi incontri? «Ho conosciuto anche Madonna, che ha tenuto un concerto per noi allo “Studio 54”. Ho visto come Keith Haring, con un tratto molto rapido di un pennarello e partendo da un angolo, sia riuscito nella metropolitana di New York a riempire gli spazi pubblicitari non utilizzati nei quali era stato posizionato un supporto nero. Si provava un’incontenibile emozione nel ravvisare la sua capacità di erigere l'estemporaneità ad un’espressione così alta d’arte. In un contesto simile, Andy Warhol aveva potuto apprezzare le grandi capacità artistiche di Keith Haring, tanto da condurlo nella sua “Factory”. Fa parte del mio temperamento approdare in progetti che possano disancorarsi dai canoni sistematici, mi piace uscire dalla norma, ma sempre in senso costruttivo, per cui è stato inevitabile invitare nel 1985 Keith Haring a dipingere il negozio di via Vittorio Emanuele a Milano. Egli diede corpo ad un happening no stop, lavorando per un giorno e una notte. Ho lasciato la totale libertà all’artista nell’interpretazione pittorica degli spazi. Io feci portare un tavolone, fiaschi di vino, bicchieri nel negozio completamente vuoto, in modo che i milanesi potessero entrare a vedere Keith dipingere. Di lui ricordo la dolcezza, la sua umanità, la gentilezza e l’educazione infinita. Lavorare con persone così generose e piene di creatività ti fa capire che l’umanità è bella. Io sono stato una delle poche persone ad essere invitate a casa di Andy Warhol. Una volta ci fu un confronto fra me ed Andy sull’utilizzo fondamentale del colore: lui esordì dicendo che l’influenza era data dal contesto nel quale viveva quotidianamente, cioè una metropoli come New York, piena di luci al neon di negozi e supermercati, per cui il colore rappresentava l’espressione della contem-

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Nelle foto, alcuni amici di Elio Fiorucci In the photos, some friends of Elio Fiorucci

poraneità. Io sottolineai la mia provenienza da un contesto bucolico, per cui portavo dentro di me l’incanto del colore della campagna. Circa due mesi dopo fui ospite a casa sua e immediatamente mi illustrò quelli che erano i dipinti che aveva alle pareti, pittura dell’Ottocento inglese: natura, mucche e capre. Fu come una dimostrazione della sua intimità». Come esprimerebbe il concetto di creatività? «Creatività è anche cuore e passione. Io sono nato in campagna e ho la passione per la natura: sarebbe necessario intendere la creatività come legata al senso del creato e insieme come responsabilità nei confronti del pianeta.Sono animalista e vegetariano e credo molto nei valori di salvaguardia dell’equilibrio della terra. All’Expo si parlerà di nutrimento del pianeta e di conseguenza di quello dell’uomo, per cui mi sto adoperando per cercare di sensibilizzare la popolazione mondiale. Ho trovato un ottimo riscontro da parte del presidente dell’Expo e del presidente del Padiglione Italia, attenti al problema dell’equilibrio del pianeta e all’utilizzo consapevole di ciò che ci è solo stato dato in prestito. Lo scopo e quello di rendere Milano capitale di un Pensiero Nuovo ma eterno». Come nasce il concetto di Love Therapy e il simbolo del nanetto? «Love Therapy è la terapia della dolcezza e del volere bene al mondo. L’idea è nata molto semplicemente. Sulla scala che portava al piano superiore nel negozio di Milano erano stati posizionati alcuni nanetti di terracotta: quando il negozio è stato chiuso abbiamo deciso di utilizzare uno di quei nanetti come icona. Spesso sono le cose semplici quelle vincenti, soprattutto se sono fatte di emozioni. Anche Philippe Starck ha utilizzato l'icona del nano buono, protettore della casa per farne delle sedute decorative».

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Sopra, Keith Haring; al centro, Elio Fiorucci con Andy Warhol; sotto, Elio Fiorucci Above, Keith Haring; in the middle, Elio Fiorucci with Andy Warhol; below, Elio Fiorucci


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Sopra, la platea della conferenza presso lo showroom Riva 1920 in occasione della Festa del Legno; a destra, Elio Fiorucci

Above, the public during the conference at the showroom Riva 1920 on the occasion of the Festa del Legno; on the right Elio Fiorucci

LOVE THERAPY ON LAKE COMO At a meeting organized during Festa del Legno (a major woodwork fair) held in the Riva 1920 showroom, we had the opportunity to meet Elio Fiorucci, a remarkable individual who've made a remarkable contribution to the Made in Italy label that's always associated with excellence. An eclectic personality of boundless kindness he gave us a glimpse into his life, the renowned personalities he has met and brilliant initiatives he has masterminded. Fiorucci is more than a fashion designer, more than an artist, a graphic designer or philosopher. He has left an indelible mark; with his courage and artistic knowledge he has gone beyond where others didn't dare; espousing an avant-garde style, he has inspired and distinguished several generations. You worked with Riva on a project to reuse wooden poles and you realized a very interesting work of art; can you tell us how this came about? ÂŤMaurizio Riva never fails to amaze me. My working relationship with Riva goes back a long time and is based on admiration, I can't use any other term to describe my esteem for such a generous person who's always willing to lend a hand; his passionate nature is particularly striking and I truly appreciate his sensitivity and courage. Riva has tremendous energy to start new projects for the simple pleasure of seeing his ideas becoming a reality. This profound desire to realize his projects mean he will not stop before complications that

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inevitably get in the way between imagining and realization of a project. One good example of this is the recycling of wooden poles you find everywhere in Venice; from collection to preparation of the poles to eventually transformation of the drawing I gave him to a 3D work was a welcome challenge to him. I didn't foresee 'Venetian Mermaids,' the project I developed on paper, becoming such an imposing work of art in the end. I imagined that from the poles color, movement and re-birth would emerge. From the surface of lagoon waters, 'women's legs' emerge like rays alluding to whirling dancers that recall Esther Williams in the movie, Bathing Beauty. It's a work for the outdoors and was exhibited at the Venice BiennaleÂť. In your long career you have met artists with the caliber of Andy Warhol, Keith Haring, Grace Jones ... what has remained of these encounters? ÂŤI've also met Madonna who performed for us in 'Studio 54.' I saw how Keith Haring, starting from an angle, with rapid brush strokes filled out empty advertising billboards in New York's subway where before was just black background. Recognizing his ability to improvise such high art, you couldn't help feeling uncontainable excitement. In a similar context Andy Warhol witnessed Haring's great artistic ability, he was so impressed he invited him to his 'Factory.' It's part of my personality to take on unconventional projects, I like deviating from the norms but always with a constructive approach,


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Sopra, il nanetto simbolo di Love Therapy

so it was inevitable that I would invite Haring in 1985 to come and paint our store in Via Vittorio Emanuele in Milan. Working an entire day and night non-stop he turned it into an event. I gave him total freedom to fill the empty spaces with his art; I had a long table, bottles of wine and glasses brought into the empty store so that the Milanese could walk in, have a drink and watch Keith at work. Of him I remember his sweetness, humanity, kindness and unlimited good manners. Working with such generous and gifted people makes you realize how beautiful humanity can be. I'm one of few people who have been invited to Warhol's house. Once I had an argument with him on the fundamental use of color. He said he was influenced by the daily context in which he lived, that is the city of New York, full of neon lights coming from stores and supermarkets hence color is an

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Above, the small dwarf symbol of Love Therapy

expression of contemporary lifestyle. I underlined my origins from a bucolic environment and hence carried inside me the enchantment of these colors reflected in the countryside. Two months later I was a guest at his house, he immediately showed me the paintings he had on the walls: 19th-century English countryside with cows and goats. It was like revealing his intimate nature». How would you explain the concept of creativity? «Creativity is also something that comes from the heart and passion for something. I was born in the countryside and am passionate about nature. We should connect creativity to the meaning of what's been created by nature and to responsibility for our planet. I'm an animal lover and vegetarian and I believe in values that safeguard the balance on Earth. At the Milan Expo 2015 feeding the world

will be a main theme and consequently also feeding human beings, for this reason I'm trying to make the world aware of this balance. I've found a good response from the president of the Expo and that of Italian pavilion, they have been very sensitive to the issue and are aware of the responsibility we have in using what's only been lent to us by nature not given. The objective is to render Milan the capital of a new way of thinking». Where do the Love Therapy and the dwarf symbol originate? «Love Therapy is the therapy of kindness and caring for the world. The idea was a simple one. On the stairs to the upper floor of the store in Milan some terracotta dwarfs had been positioned; when the store closed down, we decided to use one of these dwarfs as a symbol. Often it is the simple things that prevail, they are born out of emotions».



Nel cuore della cittĂ direttamente sul lago

Hotel Metropole Suisse Como, Piazza Cavour, 19

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Tel. +39 031 269444 info@hotelmetropolesuisse.com www.hotelmetropolesuisse.com


Ristorante Imbarcadero Como, Piazza Cavour, 20 Tel. +39 031 270166 info@ristoranteimbarcadero.it www.ristoranteimbarcadero.it

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Franco Cologni, Presidente della Fondazione omonima, foto di Emanuele Zamponi Franco Cologni, Chairman of homonymous foundation, photo by Emanuele Zamponi

MILANO SU MISURA di Francesca Sammartino foto ©Dario Garofalo

Per chi volesse concedersi una passeggiata lungo le vie più storiche o meno conosciute del centro di Milano, e fosse in cerca di percorsi alternativi per uno shopping qualitativo e consapevole, la guida Milano su misura. Craft shopping guide si rivela un'autentica fonte di preziose informazioni: disponibile da fine Novembre, il volume è un'elegante guida prêt-à-porter dedicata al mondo dell'artigianato milanese d'eccellenza. La pubblicazione nasce dalla collaborazione tra la casa editrice toscana Gruppo Editoriale e la Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte di Milano, con il sostegno del Four Seasons Hotel Milano e della storica Maison di alta orologeria svizzera Vacheron Constantin, che sostiene da sempre i mestieri d'arte con importanti iniziative a livello internazionale. Viaggio cartaceo per accompagnare milanesi e turisti in visita nella città meneghina, ma anche itinerario reale alla scoperta di atelier, showroom e laboratori

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di selezionati maestri d'arte. Questa guida, unica nel suo genere, prende vita attraverso i suggestivi scatti del giovane e creativo fotografo Dario Garofalo, che ha immortalato in modo esclusivo e al contempo privato i volti degli artigiani e i loro gesti, e i testi della giornalista Stefania Montani, esperta del settore, già autrice di servizi, rubriche e guide sull'artigianato, soprattutto lombardo e piemontese. La moda, lo stile e l'eleganza italiana vantano, a Milano, una tradizione illustre fatta di gesti che si tramandano di generazione in generazione, di cura per il dettaglio e amore per la qualità e il ben fatto. Caratteristiche che compongono il tessuto del nostro Made in Italy e su cui si basa quel quid che tutto il mondo ammira. Giacimenti culturali, preziosi tesori che vanno riscoperti per preservarne la legittimità, l'autenticità e l'originalità e per trasmetterne nel tempo la durevole bellezza. Milano su misura è dedicata a chi


Da sinistra: biciclette Rossignoli, lampade Tansini, mobili Laboratorio Avallone, gioielleria Merzaghi abbia voglia di avvicinarsi e riscoprire questa ricchezza visitando in prima persona le fucine della creatività, talvolta nascoste all'interno di case e cortili, di maestri argentieri, ebanisti, gioiellieri, legatori, sarti, pellettieri, liutai, vetrai e molti altri custodi di preziose e antiche tecniche artigianali. Una maestria messa a disposizione di chi volesse commissionare oggetti o capi particolari o personalizzare le creazioni già presenti in bottega. Dopo il successo di Firenze su misura nelle tre versioni dedicate all'artigianato, alle boutique e al mondo enogastronomico fiorentino, il Gruppo Editoriale, casa editrice specializzata nel mondo del lifestyle italiano con diversi magazine dedicati a moda, arte e cultura, ripropone il fortunato format su Milano trovando piena consonanza con la mission della Fondazione Cologni che, attiva da tempo nella valorizzazione dell'artigianato, ha messo a disposizione il suo patrimonio di cono-

From left: Rossignoli Bicycles, Tansini Lamps, Laboratorio Avallone Furnitures, Merzaghi Jewellery scenze per un'attenta mappatura delle realtà milanesi più significative. Per la guida sono state scelte settanta botteghe divise per attività: Jewellery, Costume Jewellery, Silverware, Tailoring, Accessories, Furnishings, Décor, Musical Instruments, Curios, dove il su misura è l'elemento chiave intorno al quale ruotano queste realtà multiformi. Dai bottoni gioiello per l'Alta Moda alla stivaleria su misura, dagli argenti sbalzati ai mobili intarsiati, dalle perle, ametiste, giade per i bijoux ai libri rilegati a mano, e ancora biciclette, calchi in gesso, gioielli, lampadari, ceramiche, capi di sartoria, mosaici e strumenti musicali: tutto questo compone il tessuto dell'ancora attivissima realtà manifatturiera meneghina espressione del mitico “Made in Milan”. La guida è disponibile nelle migliori librerie e viene omaggiata ai selezionati ospiti degli hotel del Gruppo Four Seasons Hotel & Resorts Milano.

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In questa pagina, da sinistra, argenteria Ganci, legatoria Cooperativa Il Borgo; nella pagina successiva, gioielleria Buccellati; la guida "Milano su misura. Craft shopping guide"

In this page, from left, Ganci Silverware, Cooperativa Il Borgo Bookbinding; in the next page, from left, Buccellati Jewellery, the guide "Milano su misura. Craft shopping guide"

CRAFT SHOPPING GUIDE For those who want to enjoy a walk down the historical, hidden streets in the heart of Milan, or who are looking for an alternative way to shop for top quality products, Milano su misura. Craft shopping guide is a precious source of information. Published in November 2013, it is an elegant volume highlighting the best of Milanese savoir-faire. The guide is the result of a collaboration between the Tuscan publishing house Gruppo Editoriale and the Cologni Foundation of Milan, with the support of Four Seasons Hotel Milan and Vacheron Constantin, the most ancient manufacture of high-watchmaking in Switzerland. This unique guide is illustrated by the beautiful photos of the young,

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talented photographer Dario Garofalo, and is curated by Stefania Montani, a journalist and author of articles and books on craftsmanship especially from Piedmont and Lombardy. Milano su misura is dedicated to people who want to discover this precious heritage of know-how by personally visiting workshops of master silversmiths, cabinet-makers, jewelers, book-binders, tailors, leather artisans, violin-makers, glass-workers and many other artisans; ateliers which are often hidden in the homes or inner courtyards of time-honored palaces. After the success of Firenze su misura, Gruppo Editoriale is representing this successful format for Milan finding a perfect harmony


with the mission of the Cologni Foundation, active in the promotion of Italian artisans, who has participated in the project by supplying an accurate mapping of the most significant ateliers in Milan.70 workshops were chosen for the guide, and divided up into separate categories: Jewellery, Costume jewellery, Silverware, Tailoring, Accessories, Furnishings, DĂŠcor, Musical instruments, Curios. Tailor-made is the key element around which all this creative activity revolves. The guide is available in all good bookshops; complimentary copies will be given to a selection of guests sojourning at Four Seasons Hotel & Resorts Milano.

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PEOPLE

ALYSON OLDOINI

ECCELLENZA DEL MADE IN ITALY NELL'ARTE DEL PROFUMO di Roberta Brucato foto Archivio Alyson Oldoini


www.alysonoldoiniparfums.com

“Il profumo è la ricerca del proprio essere, è l’essenza che veste la persona che si ama, è l’espressione del proprio stile di vita ed il completamento della propria giornata. Il profumo lega i ricordi di una vita al proprio presente”. Così Alyson Oldoini, giovane imprenditrice dalle nobili origini liguri e comasca d’adozione, manifesta un intimo pensiero sul suo attuale progetto di lavoro e di vita. Alyson Oldoini è la fondatrice italiana della linea ALYSON®, inedita e raffinatissima linea di profumi che presenta quest’anno al mercato internazionale dopo due intensi anni di ricerca, potendo vantare la prestigiosa collaborazione del maestro profumiere francese Benoist Lapouza. Allievo del mitico “naso” Pierre Bourdon, Lapouza ha collaborato con i più importanti gruppi essenzieri del mondo; dal 2010 è direttore creativo della rinomata casa Fragrance Resources di Parigi, in Francia. La nuova linea ALYSON® è il risultato dell’esperienza di Lapouza e della fortissima attrazione di Alyson verso il mondo della profumeria, un sottile equilibrio tra conoscenza tecnica e talento; un’opera paziente, sperimentando essenze, me-

moria e sensazioni. L’impiego di materie prime di indiscussa qualità, per purezza e rarità degli oli impiegati, insieme al più alto livello di professionalità sono la massima garanzia per un prodotto di lusso italiano affiancato al prestigio della profumeria francese. Vengono proposte tre eau de parfum pour femme e tre eau de parfum pour homme. Ogni fragranza si identifica con il nome del componente più significativo che la connota: ALYSON® - ORANGER MOI, ALYSON® - ROSE PROFOND e ALYSON® - BLACK VIOLET pour femme, e le intense ALYSON® - RHUM D'HIVER, ALYSON® CUIR D'ENCENS, ALYSON® - MARINE VODKA pour homme. Molto diverse tra loro, abbracciano idealmente le più svariate tipologie di persone e di gusto. Alyson ci confida: “Ognuno di noi si ricerca nel profumo che lo completa; una scelta soggettiva che esprime la personalità di chi lo indossa. Personalmente mi ritrovo in ALYSON-ORANGER MOI, dal bouquet profumato ai fiori di arancio, garofano indiano, zenzero, spezie orientali e mandarino”. La formazione culturale di Alyson Oldoini, vicina al mondo dell’arte e della grafica, ha

sviluppato in lei un profondo senso estetico evidente nelle sue creazioni. “Il flacone è stato ideato e disegnato personalmente da me. Esprime il concetto di modernità, eleganza e distinzione che contraddistinguono la linea esclusiva di profumi ALYSON-Luxury Six Scents”. Ogni dettaglio suggerisce una particolare analisi: “l’essenziale forma del flacone è racchiusa in un bagno galvanico di prezioso argento, il foro di erogazione è stato studiato in modo da amplificare la percezione olfattiva delle fragranze durante la fase di nebulizzazione, le pregiate custodie sono realizzate in eco coccodrillo, in bianco per la donna, in nero per l’uomo”. La linea ALYSON® - ALYSONOLDOINI® ha debuttato a settembre: a Firenze con la partecipazione a Pitti Fragranze, il salone-evento internazionale sul mondo della cultura olfattiva e delle migliori proposte della profumeria artistica, e nella nuova sezione beauty del White Milano 2013. Dalla “culla del lusso”, l’ Europa occidentale, adesso è la volta verso i nuovi mercati emergenti: l’Est Europa, l’Africa, l’Asia e l’America, una nuova sfida sicuramente vincente.


THE ECCELENCE OF MADE IN ITALY IN THE ART OF PERFUME "Scent is the search for one's self, it's the essence that enwraps the person one loves, it's the expression of one's lifestyle and completes one's day. Scent bonds our memories to our present." That's how Alyson Oldoini, young entrepreneur of noble, Ligurian origins but Comasca by adoption, expresses her intimate thought on her current project and life in general. The founder of Italy's ALYSON® brand, Oldoini is introducing this line of original, refined perfumes to the international market this year after two years of intense research and ensuring the collaboration of maestro perfume-maker, Benoist Lapouza of France. A disciple of renowned nose, Pierre Bourdon, Lapouza has worked for some of the best perfume makers in the world; since 2010 he's been the creative director of the famed Fragrance Resources in Paris. The new ALYSON® line is the result of Lapouza's experience and Oldoini's strong attraction to the world of perfumery, a subtle balance between technical knowledge and talent; a patient undertaking, experimenting with essences, memory and sensations. The use of raw materials of undisputable quality, the purity and rarity of the essential oils utilized together with top level professionalism ensure maximum guarantee for this Italian luxury product flanked by the prestige of French perfumery. Three eau de parfum for women and three for men have been created. Each fragrance is identified by the most significant ingredient it contains: ALYSON® - ORANGER MOI, ALYSON® - ROSE PROFOND and ALYSON® - BLACK

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VIOLET for women, and the intense ALYSON® - RHUM D'HIVER (winter rum), ALYSON® - CUIR D'ENCENS (leather incense), ALYSON® - MARINE VODKA for men. Each distinct from the others, together they ideally cater for all kinds of people and all tastes. Oldoini admits, "Everyone of us looks for a scent that completes us; a subjective choice that expresses the personality of the wearer. I personally favor ALYSON® - ORANGER MOI, a bouquet comprising orange blossom, Indian carnation, ginger, Oriental spices and mandarin." Cultural education of Oldoini, close to the world of art and graphic design, developed a profound sense of aesthetics clearly seen in her creations. "The bottle was conceived and designed by me personally. It expresses the concept of modernity, elegance and distinction that mark the exclusive, ALYSON-Luxury Six Scents line," she says. Every detail indeed suggests a particular analysis. "The essential shape of the bottle is coated with precious silver, the spray nozzle has been designed to amplify the olfactory perception of the fragrance during the spraying phase, the fine cases come in eco-friendly, artificial crocodile leather, white for women, black for men." ALYSON® - ALYSONOLDOINI® debuted in September 2013 at Pitti Fragranze, the international, artistic perfumery event held in Florence, and the new, Beauty section of, White Milano 2013. From the 'cradle of luxury,' Western Europe, to the new emerging markets: Eastern Europe, Africa, Asia and America, definitely a new but winning challenge.


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NEWS

LA SALUTE È UN PATRIMONIO PREZIOSO di Gabriella Di Bernardo foto Archivi Alain Mességué, Resort Collina d'Oro

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Silvio Tarchini

Alain Mességué

Resort Collina d'Oro: "Il luogo ideale dove ritrovare l'equilibrio e scoprire i piaceri del benessere"

"Mangiare meglio per vivere meglio"

Una filosofia di vita e professionale lunga quarant’anni, una sapienza antica che si amalgama con le più sofisticate tecniche moderne, amore e passione in ciò che si fa e in cui si crede fermamente e tanti riconoscimenti in tutto il mondo. Tutto questo, e molto altro ancora, è Alain Mességué, che negli anni ’70 ha saputo raccogliere l’eredità professionale del padre Maurice – il “rinnovatore” della fitoterapia moderna – perfezionando ed accrescendo le conoscenze tecniche impiegate. Una filosofia che ha come obiettivi la detossinazione ed il riequilibrio dell’organismo stressato dai frenetici ritmi della vita moderna allo scopo di raggiungere e mantenere una migliore forma psi-

cofisica. Ed ecco che le virtù scientificamente provate delle erbe mediche e la ricerca di un’alimentazione sana ed equilibrata e soprattutto ad personam si sposano con le più avanzate tecnologie per andare incontro al reale fabbisogno del metabolismo del singolo individuo e a un riadattamento delle buone abitudini di vita. La bella notizia è che a breve, esattamente dal prossimo 12 gennaio, Alain Mességué aprirà una nuova SPA proprio qui a due passi, all’interno del Resort Collina d’Oro di Agra, sul lago di Lugano, per una sorta di punto di arrivo di un lungo percorso in cui le medicine cosiddette alternative vengono applicate con grande equilibrio ed esperienza da uno staff

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"DETOSSINARSI" "DETOXINATION"

altamente specializzato e sotto il suo personale e costante controllo quotidiano. Per questa rentrée Mességué ha studiato percorsi da 5, 8, 11 e 16 giorni: il soggiorno “Alla Scoperta” di 5 giorni e 4 notti, il soggiorno “Manager” (8 giorni e 7 notti), il soggiorno “Esclusivo” di 11 giorni e 10 notti e infine il soggiorno “Gold”. Programmi che avranno inizio tutti con un’accurata visita medica che comprende elettrocardiogramma, misurazione impedenziometrica per la determinazione della composizione corporea e percentualizzazione di massa magra e massa grassa, infusi e decotti di erbe, estratti fitoterapici per maniluvi

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e pediluvi e per cataplasmi depurativi per il fegato con qualità e dosi personalizzate e preparate da Mességué in persona. E per completare il percorso massaggi rilassanti o terapeutici, idromassaggi con erbe medicinali, alghe e oli essenziali, ginnastica passiva e pressoterapia, aerosol terapia, bio-peeling naturale, pulizia del cuoio cappelluto e diversi altri trattamenti estetici. “Ma per prima cosa bisogna occuparsi della salute e solo dopo del benessere inteso in senso estetico – avverte Mességué – e considerato che il 70% delle patologie è legato ad una cattiva alimentazione ecco che si comprende quanto sia


"DIMAGRIRE MANGIANDO" "EAT AND LOSE WEIGHT"

importante una dieta appropriata”. Una dieta che nella sua SPA non è certo sinonimo di punizione, ma solo di regime alimentare sano e al contempo gustoso; del resto basta dare un’occhiata ai suoi libri di ricette per capire come ci si possa alzare da tavola avendo contemporaneamente soddisfatto il palato e mangiato in maniera sana, grazie anche a ingredienti genuini, freschi e possibilmente a Km 0. L’attenzione particolare che la Svizzera riserva alla filiera alimentare, uniti al fascino della natura, all’esclusività della location del Resort Collina d’Oro e alla lungimiranza dell’imprenditore internazionale Silvio Tar-

chini – grazie anche alla complicità di Daniele Brunati che li ha messi in contatto – sono stati determinanti nella scelta di Mességué per il suo rientro sul lago di Lugano. Un’unione professionale per un nuovo percorso sinergico che si mette a disposizione, ancora una volta, di quanti desiderano recuperare la forma fisica ottimale perché, come dice da sempre il dottor Alain “La salute è un bene prezioso che va protetto e conservato. Mangiare meglio ed avere un ritmo di vita più sano, questo è il vero benessere, questa è la mia filosofia che voglio condividere con chiunque lo desideri”.

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"REMISE EN FORME"

Health is a precious heritage A forty-year-long life philosophy, just as long career and ages old wisdom blend with the most sophisticated modern techniques, love and passion in what he does, what he firmly believes and many rewards from around the world. All this and more is Alain Mességué who in 1970s successfully took over the professional acumen of his father Maurice, the 'renovator' of modern phytotherapy, improving and increasing the knowledge of the techniques utilized. A philosophy whose main objective is the detoxification and restoration of balance in our body stressed out under the weight of modern frenetic lifestyle to reach and maintain a better psychophysical condition. And this is where the scientifically proven benefits of herbal medicines and personalized, healthy, balanced nutrition join the most

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advanced techniques to satisfy the essential metabolic needs of each individual and to help him or her adopt a healthy lifestyle. The good news is that soon, starting Jan. 2014 to be exact, Alain Mességué will be opening a new spa within the bounds of Resort Collina d'Oro di Agra, on the shores of Lake Lugano, a short drive from Como, that will act as a sort of arrival point where, after a long journey, the so called alternative medicine will be practiced but with great balance by highly experienced staff under Mességué's constant, personal supervision. For this new approach he has come up with sojourns of 5,8,11 and 16 days and named them, 'Discovery,' 'Manager,' Exclusive,' and 'Gold,' respectively. Programs will start with a scrupulous medical check-up comprising an ECG, BIA (Bioelectrical Impe-


Milano. Salone Internazionale del Mobile

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dance Analysis) to determine the percentage and type of body fat, steeped and decocted herbs, phytotherapeutic extracts for hand and foot baths, purifying poultice applications, containing a personalized dose prepared by Mességué himself, for the liver. To complete the treatment, there will be relaxing or therapeutic massages, Jacuzzi with medicinal herbs, algae and essential oils, passive exercise, pressure point therapy, aerosol therapy, natural bio-peeling, cleansing of the scalp and other aesthetic treatments. "But first of all our health issues must be addressed, only then our wellbeing, meaning our aesthetic aspects, can be considered" warns Mességué, "and considering that 70% of illnesses is related to bad nutrition, it is clear that an appropriate diet is of utmost importance." A diet in his spa doesn't mean punishment though, but healthy as well as tasty meals; it's enough to take a look at his cookery books to appre-

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ciate how you can have a healthy meal but satisfy your palate too thanks to also genuine, fresh products preferably locally grown. The careful attention Switzerland places on food production and supply chain, the enchanting landscapes, the exclusivity of Resort Collina d'Oro and the long view of international entrepreneur Silvio Tarchini - but also that of Daniele Brunati who introduced them to each other - have been determining factors for Mességué's decision to return to Lake Lugano. A professional co-operation for a new synergic course that offers, once again, a service to all those who want to regain perfect physical health because as Dr. Mességué always says, "Health is a precious commodity that must be protected and preserved. Eating well and having a healthier lifestyle, this is what is meant by wellbeing, this is the philosophy of life I'd like to share with anyone who agrees with me."



"NATURA E BENESSERE SUL LAGO DI LUGANO" "NATURE AND WELLNESS ON LAKE LUGANO"

Info

ALAIN MESSÉGUÉ & RESORT COLLINA D'ORO via Roncone 22, 6927 Agra, Collina d'Oro, Lugano Switzerland alainmessegue@resortcollinadoro.ch info@resortcollinadoro.com www.alainmesseguespa.com - www.resortcollinadoro.com

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graphic Jacopo Frigerio ph Matteo Imbriani

paesaggi interiori SILIK s.p.a. 22063 Cant첫 (Co) Italy - via Anglieri, 10 - tel. + 39 031 730000 - fax + 39 031 732666 - silik@silik.com - www.silik.com 55 COMOREVIEW


PEOPLE

MAURIZIO RIVA

LA NATURA NEL CUORE di Daniele Brunati, Stefania De Giorgi foto Francesco Corbetta, Archivio Riva 1920 56

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Nella foto, cavallo da tiro “Pace” + “Speranza”, diventato uno dei simboli dell'azienda Riva 1920 In the foto, horse "Peace" + "Hope", symbol of the company Riva 1920

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Sopra, il tavolo "Venice" di Claudio Bellini

Nello showroom di Cantù della storica azienda Riva 1920 abbiamo incontrato Maurizio Riva che assieme al fratello Davide, alla sorella Anna e ai propri figli conducono l’azienda ormai giunta alla quarta generazione. Con l’amore e la dedizione i fratelli sono riusciti a trasmettere tutte le emozioni e le sensazioni di un materiale vivo e senza tempo come il legno. Il calore, le tattilità intrinseche in questo materiale sono espresse nell’armonia delle linee create magistralmente da Maurizio e Davide. Da quando l’azienda è nata, negli anni venti, la ricerca non si è mai fermata. Una parte dello showroom è dedicata al Museo del legno costituito da una raccolta capillare di strumenti utilizzati un tempo per la lavorazione del legno. Riva 1920 si distingue per l’estrema consacrazione della qualità dei prodotti, sensibilità nell’ analisi delle essenze, rigore esecutivo e minuziosa ricerca accostata a prestigiosi nomi del design, peculiarità queste che hanno come conseguenza manufatti che sorprendono e riscuotono consensi. Un’opera posizionata all’ingresso dello showroom è la testimonianza di come il legno può trasformarsi in capolavoro grazie alla fine maestria di mani d’artista come quelle di Davide Riva. L’impresa nasce a Cantù negli anni venti. Quali sono state le tappe fondamentali nell’evoluzione dell’azienda? «Una delle tappe fondamentali la si può individuare nel 1992 , quando

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Above, the table "Venice" of Claudio Bellini

l’azienda comincia un percorso per poter entrare nel panorama internazionale. Determinante è stata la decisione di presentare i prodotti al Salone Internazionale del Mobile a Milano. Uno dei 1600 clienti privati che aveva la Riva era Antonio Ratti seteria, che considero il mio maestro di vita, dal quale ho ricevuto stimoli per cominciare un’avventura che continua ancora adesso con la diffusione dei nostri prodotti nel mondo». Quali sono le ragioni per le quali il marchio ha cambiato nome ed è divenuto Riva 1920? «A Cantù esisteva già un’azienda Riva che produceva letti e per non dare adito ad equivoci ho creato il marchio Riva 1920». Quando è cominciata la collaborazione con i designers del panorama internazionale? «Fino al 2000 ero io ad occuparmi della progettazione dei prodotti dell’azienda. Come indole personale io sono sempre alla ricerca di stimoli, non mi fermo ho sempre voglia di imparare, per cui ad un certo punto ho sentito l’esigenza di confrontarmi con chi poteva realmente trasmettermi esperienza e innovazione. La scelta è risultata vincente, con i vari designers si è venuta a creare una proficua sinergia che tuttora continua». I designer con i quali ha collaborato sono stati molteplici. C’è stato


Sopra, a sinistra, "Wine table" di Carlo Colombo del progetto "barrique" per San Patrignano; a destra, poltrona Maui di Terry Dwan in cedro profumato del Libano Above, on the left, "Wine table" of Carlo Colombo in the project "barrique" for San Patrignano; on the right, armchair Maui by Terry Dwan in scented cedar from Lebanon

qualcuno di essi che le ha dato qualche particolare soddisfazione? «Ritengo di aver avuto molto dalla cooperazione con maestri come Renzo Piano, Terry Dwan, Antonio Citterio, Matteo Thun, Michele De Lucchi e molti altri. Non sono da sottovalutare, però, le grandi soddisfazioni che sono sono scaturite dallo studio e dalla progettazione di giovani designers, uno per tutti Valerio Cometti che ha realizzato il cavallo di legno diventato quasi simbolo di Riva 1920». La filosofia dell’azienda nel rapporto con il legno è molto definita. I designer che si sono confrontati con essa l’hanno subito fatta propria? «Forse proprio dalla nostra filosofia che i designer sono stati attratti e nella quale si sono immediatamente calati. Legno di riuso, oli naturali, forestazione e tradizione inserita all’interno del prodotto ha coinvolto i maestri con i quali la collaborazione nel creare un prodotto è arrivata in maniera semplice e naturale. La fiducia nella cura dei nostri prodotti ci è stata dimostrata proprio da Renzo Piano il quale ha voluto che ci occupassimo dell’arredamento relativo al convento delle suore Clarisse di Ronchamp, un’opera di rilievo che rimarrà nella storia dell’architettura. Il legno è un materiale che proviene da un organismo vivente. L’azienda si fonda su una continua ricerca di essenze particolari e

sull’utilizzo di legno di riuso. Quali sono stati gli sviluppi più importanti? «Il legno è una materia viva e ciascuna pianta ha il proprio DNA quindi è diversa da un’altra. Il legno è un materiale eterno per cui è facile che possa vivere più di una vita. Da questo presupposto nascono diversi progetti come quello delle briccole o quello di S. Patrignano. Da un incontro con Matteo Thun si è paventata l’idea di poter realizzare un prodotto totalmente Made in Italy che portasse in esso un simbolo dell’Italia. Così mi sono recato a Venezia per avere il consenso da parte dei veneziani all’utilizzo delle briccole. Grazie alla collaborazione di grandi nomi del design e di giovani emergenti l’intento è andato a buon fine. Un progetto simile è quello di S. Patrignano, che con 34 progettisti in stretta collaborazione con i ragazzi della Comunità si è trasformato il legno delle botti in elementi di arredo. Un’ esperienza questa, dovuta al continuo contatto con i ragazzi che mi ha arricchito molto come persona. Inoltre, il progetto ha varcato i confini italiani approdando in America. Per il legno delle briccole e per quello delle botti siamo alla terza vita. Credo molto nei giovani nelle loro idee, mi piace parlare con loro e che possano essere gli unici a poter cambiare le cose che non vanno nella nostra società».

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In questa pagina, interni del Museo del Legno presso lo showroom Riva 1920 In this page, the interiors of the Wood Museum at the showroom Riva 1920

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A sinistra, Davide Riva davanti a "Boiserie Kauri", opera da lui ideata On the left, Davide Riva before "Boiserie Kauri", work projected by him

NATURE IN THE HEART We met Maurizio Riva at the Cantù showroom of the historical company, Riva 1920, which Riva runs with his siblings Davide, Anna and their respective sons and daughters, the fourth generation of Riva still managing this family concern. With passion and commitment, the siblings have managed to transmit all the emotions and sensations of a living, timeless material like wood. The intrinsic warmth and feel of this material are expressed in the harmony of the designs masterfully created by Maurizio and Davide. Since the establishment of the company in 1920s, research has never stopped. A part of the showroom is dedicated to a museum of wood displaying a wide spectrum of tools used in woodwork. Riva 1920 distinguishes itself for the extreme quality of their products, sensitivity in the analysis of the essentials, accurate execution, meticulous research and working closely with prestigious designers; characteristics that have rendered Riva products both surprising and successful. An artwork placed close to the entrance of the showroom is a testimony to how a piece of wood can be transformed into a masterpiece thanks to the fine craftsmanship of an artist like Davide Riva. The company was founded in Cantù in 1920s. What were the main stages in the development of the company? «One of the fundamental stages happened in 1992 when we began looking for ways to enter the international market. Presenting our products in Milan at the international furniture fair, Salone Internazionale di Mobile, was decisive. One of the 1,600 clients Riva had was the silk producer, Antonio Ratti, I consider a mentor, from whom I had the encouragement to set out on a new adventure that's continuing today with our products capturing markets all over the world». Why was the brand name changed to Riva 1920? «In Cantù there was already a company called Riva which produced beds; to avoid misunderstanding I created the 'Riva 1920' brand». When did you start working with international designers? «Until 2000 I handled the design of our products. By nature I'm open to new ideas and input, I never stop, I always want to learn new things, for this reason at some point I felt the need to meet people who could truly pass me the benefit of their experience and innovation. The choice was

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In questa pagina, la visita alla fabbrica In this page, the visit of the factory


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Via S.Giuseppe 40 ∙ Cantù CO ∙ Tel. 031 716296 ∙ www.lauto.it


Sopra, da sinistra, Davide Riva, Anna Riva, Elio Fiorucci e Maurizio Riva

a winning one; with various designers we've come to create a profitable synergy still in course today». You have worked with numerous designers, has there been anyone in particular who was particularly satisfying to work with? «I believe I have gained a lot by working with masters like Renzo Piano, Matteo Thun, Michele De Lucchi and others still. But collaboration with young designers should not be underestimated, working with some of them has given me great satisfaction too, Valerio Cometti for instance has realized the wooden horse which has almost become a symbol of Riva 1920». The philosophy of the company regarding their rapport with wood is well defined. Have your designers who worked with wood, easily identified with it? «Perhaps it was our philosophy that attracted the designers in the first place: recycled wood, natural oils, forestation and tradition as part of the product have involved master designers with whom collaborating to create something new came about in a simple, natural way. Confidence in the quality of our products was shown by Renzo Piano who appointed us to furnish the convent of Clarisse di Ronchamp whose architecture is bound to make history».

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Above, on the left, Davide Riva, Anna Riva, Elio Fiorucci and Maurizio Riva

Wood is a material that comes from a living thing. Your company is committed to continuous research into specific aspects and recycling of wood. Can you tell us how this came about? «Wood is a living material and each plant or tree has its own DNA which means it is unique. Wood is eternal hence it is easy to imagine it living more than one life. From this assumption were born several projects such as the reuse of wooden poles for artwork or that of St Patrignano. From a meeting with Matteo Thun was born the idea of realizing a product totally made in Italy that also bore a symbol of Italy. So I went to Venice to ask for permission of the Venetians to recycle their wooden poles. Thanks to the co-operation of renowned and emerging designers, the project became a success. That of St Patrignano, a similar project, with 34 designers collaborating with the members at this community center transformed wooden barrels into furniture. This experience mainly due to close contact with the young people at the community center truly enriched me as a person. What's more, the project has gone beyond the borders of Italy heading for America. The wooden poles and barrels in a way began a third life. I believe in young people and their ideas, I enjoy talking to them, they're the only ones who can change what's wrong in our society».


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PEOPLE

CARLO PAGAN

LA FORTUNA IN RIVA AL LAGO di Roberta Brucato foto Carlo Pozzoni In un angolo d’Italia nella Confederazione elvetica sulla riva del lago Ceresio, dal 1933 il Casinò Municipale di Campione d’Italia continua la sua tradizione di luogo prediletto da appassionati del gioco, vip ed intellettuali, star ed artisti provenienti da tutto il mondo. Nel 2007 è stata inaugurata la nuova sede: un’imponente struttura architettonica, la più grande d'Europa, progettata dall’architetto Mario Botta e sviluppata su 55.000 m² con 9 piani, 3 livelli di parcheggio sotterraneo, 28 ascensori e 4 scale mobili, alta ristorazione, spettacoli teatrali e concerti nel Salone delle Feste in sinergia con il teatro comunale di Campione, Gran Gala e giochi pirotecnici durante l’anno. A disposizione giochi americani, francesi, slot-machines. La casa da gioco è collocata in un ''distretto dei giochi'' significativo anche se in un momento non particolarmente favorevole a causa della crisi economica, dalla perdurante debolezza dell'euro rispetto al franco svizzero. Ci accoglie l’AD Carlo Pagan: «Sono arrivato a Campione nel secondo semestre del 2012, in un momento critico sottoposto ad una flessione negativa del -10%. Posso dire che nel giro di pochi mesi, grazie ad una serie di operazioni secondo un oculato piano industriale, abbiamo avuto un miglioramento calcolabile in valore positivo del +4%. Sono stati anni difficili, ma il valore più importante per cui abbiamo lottato è la continuità aziendale. Oggi posso dire con orgoglio che per l’anniversario degli 80 anni del Casinò di Campione la nostra casa da gioco è la prima d’Italia per proventi e ha superato Venezia, da sempre leader nel settore. Non abbiamo avuto crescite di fatturato, ma abbiamo limitato la flessione: abbiamo acquisito una notevole quota

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In queste pagine, sopra, le sale da gioco; sotto, in questa pagina, sotto, eventi al Casinò Campione d'Italia; nella pagina successiva, da sinistra, il ristorante, la sala da pranzo, lo chef e una torta celebrativa degli 80 anni

di mercato passando da 1/4 ad 1/3 dell’intero mercato. Abbiamo limitato i costi di quasi 20 milioni di Euro, potendo godere della massima disponibilità dei lavoratori che hanno limato lo stipendio del 20%, dell’ apertura del Comune di Campione il cui Fee è stato ridotto del 33%, e anche grazie ad una legge dello Stato che ha regolamentato e fissato il rapporto tra Comune e proprietà del Casinò. Con pragmatismo e prudenza io ed il mio staff abbiamo potenziato molti importanti settori, dalla prima certificazione di qualità ISO per una casa da gioco alla promozione dell’iniziativa Save the Game, la campagna contro il gioco d'azzardo patologico che nei suoi otto punti rispecchia il Code of Conducts dell’ECA ed è gestita da un manager dedicato». Strumenti importanti della campagna sono la brochure ed il materiale informativo; un team di psicologi “aziendali” per un primo confronto più riservato, la formazione specifica per il personale (per gli slot attendant che controllano il comportamento dei giocatori e la particolare figura del filtro fisico all’ingresso); un numero telefonico verde di assistenza, il test Sogs in distribuzione per i clienti, un questionario americano di 15 domande validato scientificamente per poter verificare il proprio grado di consapevolezza nel problema della ludopatia. «Il gioco d’azzardo patologico per chi gestisce un’azienda di gioco va affrontato in modo pragmatico. Un giocatore patologico è un giocatore scontento, mentre noi - sottolinea Pagan - dobbiamo gestire la soddisfazione dei nostri clienti». Il 2013 è stato un anno ricco di novità ed eventi speciali, come la decima edizione dell'Italian Poker Open (Ipo) e l’European Dealer Championship

In these pages, above, the gaming rooms, on this page, below, events at the Casinó Campione d'Italia; in the next page, from the left, the dining room, the chef and a cake to celebrate 80 years

2013 ovvero il Campionato Continentale dei Croupiers, la “Notte delle Stelle” e il ricchissimo cartellone teatrale. Ma i progetti per la grande ripresa sono ancora molti e si collegano ad una politica di apertura e di conquista di nuovi mercati, di “target etnico”. Si è registrato un autentico boom di giocatori cinesi (il numero è quintuplicato in un anno) che arrivano quotidianamente soprattutto da Milano grazie ad un apposito servizio navetta. «Abbiamo dedicato loro un desk di accoglienza con una card e un servizio di ristorazione esclusivi. Un evento rivolto alla loro cultura, con l’appuntamento conclusivo del Talent Show 'Loren Models' di modelle cinesi ripreso dalla prima rete TV in Cina, Guanxi Tv, ha promosso il Casinò di Campione ed il “Made in Italy” ad 80 milioni di telespettatori ogni puntata». Anche il mercato della clientela russa è in ascesa: il nuovo gioco del Poker russo è decisamente richiesto e praticato. «E’ in programma il 7 dicembre una serata speciale, unica nel mondo ticinese e lombardo, dedicata al Natale russo con il complesso dei Matia Bazar». Un’attenzione particolare al territorio: «Campione d’Italia si trova in un luogo incantevole: è importante oggi, e lo sarà ancora di più per il futuro, creare forti sinergie con il Turismo – afferma Pagan. Credo fortemente che il Casinò possa contribuire al progetto della promozione del territorio, è un’attrazione per molti, costante negli anni. Il 2013 è un anno speciale perché festeggiamo 80 lunghi anni della nostra casa da gioco consapevoli di avere raggiunto l’importante traguardo della continuità. Vedo il futuro con ottimismo: abbiamo compiuto 80 anni di nome e soprattutto di fatto».


FORTUNE ON THE LAKEFRONT Carlo Pagan, managing director of Casino Campione d'Italia, welcomes us into the famous casino set on the shores of Ceresio. The casino is the haunt of those with a passion for gambling but also of VIPs and intellectuals as well as stars and artists from around the world. This new building housing the casino, currently the largest of its kind in Europe, was completed in 2007; a truly imposing 9-storey structure covering 55,000 sqm, it was designed by architect Mario Botta; it has three levels of underground parking area, 28 elevators, four escalators and a gourmet restaurant. Concerts, cabarets and shows are held in the grand entertainment hall, Salone delle Feste, working in conjunction with the municipal theatre, gala events and spectacular fireworks displays are also organized. The patrons can play American or French games or try their luck on numerous slot machines. «I began working for Campione during the second half of 2012 - Pagan says - a critical moment with profits declining. I'm pleased to say that within a few months, thanks to a series of actions following a well-thought out industrial plan we've had an improvement to the order of 4%. It's been a difficult time and we've fought hard to keep the company going. Today I'm proud to say that with the Casino of Campione about to celebrate its 80th anniversary, our gambling house is the most successful in Italy and has overtaken even that of Venice, till recently the undisputed leader in terms of casino profits. With a cautious

and pragmatic approach my staff and I we have strengthened many important sectors from ISO quality certification, a first for a casino, to 'Save the Game' campaign against addiction to gambling. «An addicted gambler is an unhappy one whereas we - Pagan underlines - have to manage the satisfaction of our clients». There are many other projects for the economic recovery of the casino aiming at opening up and cornering new markets such as targeting different ethnic groups. We've seen an authentic boom in the number of Chinese clients who come over from Milan on a daily basis thanks to a shuttle service we offer. We have a special reception desk to welcome and offer them an exclusive restaurant service. «The number of Russian clients is also going up, the new Russian Poker is on demand and is regularly played. On Dec 7 we're arranging a special evening, a unique event in Ticino and Lombardy, devoted to Russian Christmas including a concert by Matia Bazar. Of noteworthy: Campione d'Italia enjoys a charming setting, and today, as tomorrow, it is important to create a strong synergy with tourism - says Pagan - I firmly believe that the casino can contribute to promote Campione, already a tourist destination for many. 2013 is a special year because we're celebrating our 80th anniversary as a casino aware that we've reached an important objective regarding continuity. I look to the future with optimism, after all we've turned 80, and that's a fact».


TERRITORIO

SAN FERMO DELLA BATTAGLIA UN PAESE CHE HA FATTO LA STORIA

di Paola Mascolo foto Archivio Comune di San Fermo della Battaglia

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Nella foto, piazza XXVII Maggio

Non ha paura di mostrarsi e farsi guardare, sarà anche solo un paese di provincia di poco più di 4500 abitanti, ma San Fermo offre un condensato di ordine, armonia e bellezza. Un gioiellino di semplicità, un paese che cura con attenzione e dedizione le ricchezze che ha. Un respiro europeo allarga le vedute di chi arriva a San Fermo. A partire dalla piazza centrale del paese, piazza XXVII Maggio, ispirata nella sua realizzazione architettonica a quella di Freudenstadt, un paesino della Baviera. Pulizia delle linee, vivacità dei colori che si stagliano con decisione nello sfondo di un cielo terso e luminoso nelle giornate di sole, venti fontane a raso portano energia, dinamismo, giochi d’acqua e affascinano ogni sguardo, anche quello di chi attraversa velocemente il paese alle porte di Como e a due passi dalla Svizzera. Una

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In the photo, XXVII Maggio square

chiesa, il santuario di San Fermo del XVI secolo, riporta la storia come altro elemento dominante. Episodi locali che si inseriscono nelle vicende dell’Unità d’Italia, nell’epoca delle guerre d’indipendenza del popolo italiano. Una storia che riprende la battaglia del 27 maggio 1859, ricordandola anche nel nome del paese, e che attraverso i monumenti del paese porta l’esempio del coraggio di quegli uomini, i Cacciatori delle Alpi, una brigata di uomini senza cavalleria né cannoni, animati da uno spirito combattivo che sconfissero gli austriaci guidati da Giuseppe Garibaldi. Storia di un popolo tra i popoli, storia di libertà ed indipendenza comune a tutte le nazioni. E il respiro internazionale ritorna in San Fermo al fiorire delle lavande che ornano gli spazi delle aiuole e degli spartitraffico, danno profumo di ordine e ricompongono con forza e

delicatezza un piccolo scorcio di Provenza. Dal centro del paese, ordinato e curato, alla natura della collina il passo è breve, alle spalle del centro il parco della Spina Verde, sito di interesse comunitario, con i passaggi sui sentieri delle trincee e i colori di una natura che fa della sua spontanea bellezza un elemento di ricchezza assoluta. E poi un percorso ciclopedonale di recente realizzazione che si snoda costeggiando il fiume Seveso, attraversando la Valgranda: in estate tra robinie fiorite e papaveri e in ogni stagione nei colori che riportano alla Cura atavica che compone l’uomo, quella Cura della favola di Igino che venne ripresa da Martin Heidegger in Essere e Tempo. San Fermo è un paese che fa della Cura del territorio la sua struttura di esistenza e la forma di ogni sua relazione con chi ci abita o lo visita.


Nella foto, piazza XXVII Maggio durante una rievocazione storica della battaglia del 27 maggio 1859

In the photo, XVII Maggio square during a memory of the historical battle of 27 may 1859

SAN FERMO DELLA BATTAGLIA, A VILLAGE WHICH MADE THE HISTORY It doesn’t fear to show itself, it is just a village of about 4500 inhabitants, but San Fermo offers a combination of order, harmony and beauty. A jewel of simplicity, characterized by the attention and the dedication for the richness it has. An European influence can be felt by those who reach San Fermo. Starting from the main square of the village, piazza XXVII Maggio, inspired by the square of Freudenstadt, a village located in the south of Germany. Cleanness of the lines, brightness of the colors which come out with decision on the background of a clean and bright sky in the sunny days, 20 fountains bring energy, dynamism, water games and fascination, also for those who quickly cross this village so close to Como and also to Switzer-

land. A church, a sanctuary of San Fermo dated back to the 16th century, has the history as a dominating element. Local episodes are linked to the events of the Unity of Italy, during the time of the independence of the Italian people. A history that goes back to the battle of 27th May 1859, linked also to the name of the village and in the monuments of the village you can see the courage of those men, the Cacciatori delle Alpi, with no horses and no guns, who defeated the Austrian thanks to their fighting spirit under the guidance of Giuseppe Garibaldi. History of people among the people, history of freedom and independence common to all the nations. The international influence is back to San Fermo with the blooming of the lavender which deco-

rate the areas of flowerbeds and traffic islands, it gives a feeling of order and remind us of the beauty of a small village in Provence. From the center of the village you easily reach the nature of the hill, in the back the park of the Spina Verde, site of interest, with passages on the paths of the trench and the colors of a nature that make of its spontaneous beauty an element of absolute richness. And then a cycle pedestrian path which goes along the river Seveso, crossing the Valgranda: in the summer among the blooming of locust-tree and poppies and in every season in the colors. San Fermo is a village that is focused on the attention to the territory and the relationship of those who live there or visit it.

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TERRITORIO

A sinistra, il presidente Luigi Lusardi; a destra, il direttore Alessandro Falanga On the left, the president Luigi Lusardi; on the right, the director Alessandro Falanga

SALVAGUARDIA DEL TERRITORIO LACUSTRE di Stefania De Giorgi foto Archivio Autorità Bacino Lario e dei Laghi minori, Archivio TBM

Da qualche tempo sulla scena politico-amministrativa locale è presente un soggetto non ancora molto conosciuto ma che ha dimostrato di essere in grado di giocare un ruolo fondamentale per il futuro del nostro territorio: si tratta dell’Autorità di Bacino del Lario e dei Laghi Minori. Dal 2013 è stata istituita con legge regionale l’Autorità di Bacino del Lario e dei laghi minori, Ente Pubblico non economico a cui hanno aderito i Comuni e le Province rivierasche del Lago di Como e dei laghi di Alserio, Annone, Garlate, Montorfano, Novate Mezzola, Olginate, Pusiano e Segrino. Po-

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treste illustrarci le competenze funzionali dell’Ente? «In realtà - spiega il Presidente Luigi Lusardi - l’Autorità di Bacino non nasce dal nulla ma raccoglie l’eredità e prosegue il lavoro iniziato fin dal 2004 dal Consorzio del Lario e dei laghi minori. Non si è trattato di una semplice modifica formale, ma di un atto sostanziale che ha riconosciuto la nostra capacità di affrontare e risolvere i problemi e ci consegna un ruolo ancora più importante per il futuro del nostro territorio. L'Autorità assume tutte le iniziative atte a favorire una gestione a livello di bacino lacuale delle problematiche legate al demanio

delle acque, alla navigazione interna e allo sviluppo di attività utili al territorio. Essa ha due scopi: il primo e principale è quello di gestire, salvaguardandolo, il territorio demaniale lacuale come da statuto. C’è però un secondo scopo indiretto ma egualmente importante e cioè quello di contribuire fattivamente allo sviluppo dello stesso territorio, soprattutto in chiave turistica, avendo cura di potenziare le strutture sul territorio e mantenendo intatte le caratteristiche ambientali». Presidente, da qualche anno sentiamo parlare di un piano di bacino lacuale. In cosa consiste?


Sopra, il molo di Domaso dopo la riqualificazione

«Senza entrare in dettagli tecnici, possiamo dire che il Piano di Settore del Demanio Lacuale (PSDL) è un progetto di pianificazione del territorio che ricade sotto l’autorità territoriale delle Province di Como e Lecco.Il piano valorizza il Lario e il lago di Garlate, i territori costieri, la conservazione dell’ecosistema nella sua diversità e ricchezza non solo come vincolo ambientale da rispettare ma anche, in prospettiva, come fattore di attrattività turistica. Il primo tema è quindi quello della valorizzazione del demanio costiero attraverso il monitoraggio, il controllo e la difesa della vegetazione, della fauna e del paesaggio, delle loro interconnes-

Above, the dock of Domaso after the riqualification

sioni e il loro sviluppo sostenibile. Analogamente il tema della sicurezza idrogeologica». Quali sono gli interventi che l’Ente ha messo in campo in questi anni anche a tutela e salvaguardia del territorio lacustre? «In questi anni ci siamo mossi con concreta decisione a salvaguardia del territorio. Abbiamo attuato uno sviluppo degli interventi manutentivi che hanno interessato spiagge, rive, sponde ed attrezzature portuali. Inoltre l’emergenza generata dalla straordinaria fioritura delle alghe è stata fronteggiata anche con l’ausilio di mezzi, quali il battello spazzino, posti in convenzione con la Provincia di Como.

Naturalmente tutti questi interventi vanno consolidati, potenziati e arricchiti con altri progetti allo studio». Come procede l’interazione con le Istituzioni con le quali sistematicamente dovete confrontarvi? «Si tratta di una collaborazione complicata ma necessaria e ineludibile. Ricordiamo che l’Autorità di Bacino è costituita da ben 64 comuni lacuali e dalle due province di Como e di Lecco con le quali ci si confronta di continuo; essa, inoltre, interagisce quotidianamente anche con la Gestione Governativa del Lago di Como. Di particolare rilevanza, poi, è il rapporto con

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Sopra, da sinistra, un tratto pista Ciclopedonale Domaso-Vercana; al centro, tratto passeggiata di Abbadia Lariana; a destra, un tratto di pista ciclopedonale di Musso

la Soprintendenza che, fra l’altro, si vorrebbe approfondire vista la difficoltà ad ottenere una maggiore partecipazione durante le Conferenze dei Servizi che l’Autorità indice periodicamente». In cosa consiste l’operazione Lario Sicuro? «L’Operazione Lario Sicuro si qualifica come un’importante ed efficace risposta ai rischi connessi alla fruizione del Lago, inserendosi nell'ambito delle attività di prevenzione condotte, al fine di poter accrescere il grado di sicurezza di quanti si trovano sul Lario e di garantire loro una permanenza piacevole e serena. Sposando il progetto Lariosicuro e, all'interno di questo il Progetto Navigazione Sicura, siamo riusciti a fare del Lario un modello di innovazione, realizzando e pubblicando - in

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Above, on the left, a part of the cyclepedestrian track Domaso-Vercana; in the middle, part of the track of Abbadia Lariana; on the right, a track of the cyclepedestrian track of Musso

versione cartacea ma anche digitale - una nuova carta nautica; inoltre abbiamo pubblicato in digitale il portolano del lago di Como. Sono state installate nuove boe d'emergenza su tutto il Lario dove in caso di eventi meteo avversi i naviganti possono ormeggiare per mettersi in sicurezza e chiedere soccorso». Quali problematiche, che richiedono tempestività d’intervento, sono sortite dall’inizio del vostro insediamento? «Direi che quello che veramente è cambiato con il nostro insediamento sin dal 2004 - spiega il Presidente - è l’instaurazione di un metodo nuovo di intervento e di approccio al demanio pubblico. L’Autorità di Bacino ha risvegliato l’interesse dei comuni sul demanio, creando i presuppo-

sti per una spinta ad intervenire su aree che altrimenti sarebbero state dimenticate e che ora, invece, possono essere valorizzate. Grazie ad una gestione diretta e con una burocrazia ridotta ai minimi termini, l’Autorità di Bacino è oggi in grado di rispondere in tempi strettissimi ai problemi di sicurezza per la navigazione dei laghi, di proporre la riqualificazione delle aree demaniali depresse e di sviluppare insieme ai comuni nuove progettualità che altrimenti risulterebbero di difficile attuazione soprattutto per i borghi di piccole dimensioni e con risorse insufficienti». Quali ritenete possano essere le potenzialità del bacino del Lario che non sono ancora state esplorate? «In questi anni abbiamo adottato lo slogan “il


Sopra, un tratto del nuovo lungo lago di Malgrate

lago dal lago” che significa, fra l’altro, permettere ai turisti (ma anche ai nostri concittadini!) di poter usufruire nel modo migliore delle nostre bellezze. Altrettanto strategiche saranno nuove strade che potranno fare del Lario una straordinaria fonte di energia, sfruttando ad esempio l'idrotermia in combinazione con altre fonti di energie rinnovabili, creando vere e proprie pompe di calore nel lago, che consentirebbero di fare del Lario una grande centrale di energia rinnovabile». In quale modo le bellezze del bacino del Lario si possono potenziare per essere spendibili al meglio nel panorama turistico internazionale? «Il Lago è uno straordinario catalizzatore di opportunità, un luogo conosciuto e apprezza-

Above, part of the new lakefront of Malgrate

to in tutto il mondo. Le sue potenzialità sono molteplici e potranno essere sviluppate nei prossimi anni, soprattutto se sapremo attuare una strategia più moderna ed efficace per promuovere il prodotto “Lago di Como”. Per quanto riguarda le iniziative, noi - e lo posso dire con orgoglio sottolinea Lusardi - ci siamo già mossi (e continuiamo a farlo) secondo il nostro costume, ossia con rapidità e concretezza. Gli esempi visibili sono già diversi; mi piace citare innanzitutto il nuovo lungolago di Malgrate, il nuovo centro remiero del lago di Pusiano in comune di Eupilio in fase di utlimazione. A Valmadrera sono in programma una serie di interventi strutturali finalizzati alla realizzazione di attrezzature destinate alla promozione della navigazione pubblica ed alla attività diportisti-

ca nell’area immediatamente prospiciente lo specchio d’acqua Lecchese. La nostra mission, in ogni caso, prosegue a 360 gradi. Fra i progetti futuri voglio ricordare la predisposizione del Piano di Bacino Lacuale, un piano che in Lombardia non esiste ancora: in questo senso l’Autorità di Bacino del Lario farà da pioniere per le altre Autorità di Bacino. La valorizzazione dello splendido patrimonio naturalistico dei nostri bacini lacuali, in ottica turistica e ricettiva, continuerà senza sosta anche attraverso l’opera di pulizia delle acque e delle sponde, nonché di miglioramento delle condizioni di balneazione. Da ultimo voglio citare la nostra battaglia per la salvaguardia del livello minimo delle acque del Lario troppo spesso al di sotto del livello minimo di guardia».

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In questa pagina, sopra, Lezzeno Bagnana prima dell'intervento; sotto, dopo l'intervento; a destra, il pontile di Pescate, tipico pomtile di attracco temporaneo che l'Autorità di Bacino sta installando su tutto il lago

On this page, above, Lezzeno Bagnana before the intervention; below, after the intervention; on the right, the pier of Pescate, typical temporary pier that the Basin Authority is setting all over the lake

SAFEGUARD OF THE LAKE TERRITORY It’s some time that on the local political-administrative scene there is a body which played a fundamental role for the future of the territory: the Basin Authority of Lake Como and Minor Lakes. From the beginning it stands out with rapidity, precision and above all concreteness in the intervention of the delicate management of the lake state property. «The Authority of the Basin – explains the President Luigi Lusardi – collects the heritage and continues the work which started in 2004 by Consorzio del Lario e dei laghi minori, confirming the ability to tackle and solve the problems. The Authority of the basin has two goals: the first one is to handle and safeguard the lake state property. The second goal is indirect but still very important is to give a contribution to develop the territory, above from the tourist point of view, strengthen the facilities which are already present and keeping unchanged the environmental characteristics. So we made an intervention on beaches, shores and port equipment, in particular with ordinary and extra-

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ordinary maintenances, cleaning operations and static stabilizations. Then safety is a very important subject for us. In this respect, I would mention the operation “Lario Sicuro” (Safe Lake Como) which is part of the prevention activities developed to increase the level of safety of those who are on Lake Como and to grant them a pleasant and safe stay. To meet this goal, the Basin Authority gave its contribution to let Lake Como be a model of innovation, making the new nautical chart and the pilot book of Lake Como». What did you change when you arrived on the territory? «We set a new method of intervention on the public property. We can proudly say that the warnings of the municipalities to the Authority are always analyzed: no other body is so fast in tackling a problem, we immediately organize inspections which become projects and then investments and finally in concrete interventions. The result is a clear improvement of the product “Lake Como”. In few years, the state

property areas passed from “no man land” to a product to develop to support the local economy, paying an important attention to the environmental protection». In your opinion, what are the unexplored potentials of the basin of Lake Como? «The lake is an extraordinary catalyzer of opportunities, a place known all over the world. Its potentials can be developed in the next years, above all if we can develop a more modern and effective strategy to promote “Lake Como”. Moreover, people who live on Lake Como have to enjoy the lake. It is not by chance that we use the slogan “the lake from the lake” which means to let tourists (but also the local people!) to enjoy this beautiful area. We did a lot and we are still working on this point but there is also a lot to do; for example our main goal is to give to every municipality a temporary dock. Other projects are linked to the idea to make Lake Como an extraordinary source of hydro thermic energy using heat pumps in the lake which can create a huge plant of renewable energy».



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EVENTI

AMICI DI COMO & MAGIC LAKE: al Castello di Casiglio di N.B. foto Piero Vasconi

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Nella pagina precedente, la platea dell'evento; in questa pagina, il presidente di Amici di Como, Silvio Santambrogio

Amici di Como e Magic Lake a castello, per l’appuntamento autunnale con gli associati e la presentazione dell’edizione autumn 2013 della rivista. Si rinnova la piacevole consuetudine di ritrovarsi, ogni volta in una location nuova, ma sempre curiosa e ricca di storia, in questo caso in un castello le cui mura sono stati testimoni della storia e le cui origini si perdono nella notte dei tempi, infatti correva l’anno 900 quando le cronache documentavano la presenza di questa fortezza. Per gli invitati a castello è stata l’occasione di conoscere in anteprima i contenuti della rivista che come sempre dedica le sue pagine al territorio, raccontandolo attraverso il piacere della scoperta, e al contempo con l’entusiasmo

In the previous page, the guests during the event; on this page, the president of Amici di Como, Silvio Santambrogio

per un’incessante ricerca dedicata a quanto ancora vi è da scoprire. La serata è stata anche l’occasione per l’Associazione Amici di Como di un bilancio importate, un trimestre di prova per la prima grande opera realizzata dall’Associazione, il ripristino del lungolago, un traguardo unico per Amici di Como, ma che è accresciuto nella sua portata dopo i due mesi estivi in cui migliaia di persone, famiglie e bambini e turisti hanno potuto riappropriarsi di una vista unica: quella del nostro amato lago. Tutti i presenti alla serata protagonisti, sponsor, sostenitori che hanno vissuto in prima persona questa avventura si sono ritrovati soddisfatti e orgogliosi di avere firmato tutti insieme una pagina della storia comasca.

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In questa pagina, l'editore della rivista Magic Lake, Daniele Brunati; nella pagina successiva, la platea

Amici di Como and Magic Lake at the castle, for the autumn appointment with the members and the presentation of the edition Autumn 2013 of the magazine. According to the tradition we meet every time in a new location, always curious and full of history, this time is the turn of a castle, which walls were witness of the history, because its origins are dated back to a long time ago, actually it was 10th century when there was already a fortress. The guests had the chance to know in advance the contents of the magazine, always dedicated to the territory, the discovery of it and at the same time the

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On this page, the publisherof the magazine Magic Lake, Daniele Brunati; in the next page, the public

enthusiasm for the research of what is already to be discovered. The evening was also the occasion for the association Amici di Como of an important balance, three months of test for the first important work made by the association, the re-establishment of the lake front, a unique step for Amici di Como, after the two summer months thousands of people, families and children and tourists who can enjoy a great view: Lake Como. All the participants, protagonists, sponsors, supporters who experienced this adventure are happy and proud to have signed a page of the history of Como.


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Sopra, da sinistra, Giovanni Anzani, vice presidente di Amici di Como; Giancarlo Pettine, amministratore Castello di Casiglio; sotto, da sinistra, Roberto Cassani, presidente di Consorzio Como Turistica; al centro, Massimiliano Masu dell'azienda Cosmint; a sinistra Nicola Sternativo, Doal Ceramiche

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Above, on the left, Giovanni Anzani, vice president of Amici di Como; Giancarlo Pettine,managing director of Castello di Casiglio; below, from the left, Roberto Cassani, president of Consorzio Como Turistica; in the middle Massimiliano Masu, the company Cosmint; on the left Nicola Sternativo, of the company Doal Ceramiche


Sopra, da sinistra, Guido Gieri, Mario Pittorelli, Rosaria Casali, Silvio Santambrogio, Roberto Cassani, Daniele Brunati e Celestino Petazzi; nella pagina successiva, un'esterna del Castello di Casiglio

Above, on the left, Guido Gieri, Mario Pittorelli, Rosaria Casali, Silvio Santambrogio, Roberto Cassani, Daniele Brunati and Celestino Petazzi; in the following page, am external photo of Castello di Casiglio

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Sopra, da sinistra, Giovanni Sacchi e Rosaria Casali; a destra, Mirella e Mario Pittorelli; al centro, a sinistra, Daniela Fasola e Rosaria Casali; a destra, Michela, Nicoletta Pelanconi, Luciana Spalla, Maria Frantellizzi e Marinella Farina; sotto, a sinistra, lo staff della TBM Service; a destra, parte dello staff del Castello di Casiglio

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Above, from the left, Giovanni Sacchi and Rosaria Casali; on the right, Mirella and Mario Pittorelli; in the middle, on the left, Daniela Fasola and Rosaria Casali; on the right, Michela, Nicoletta Pelanconi, Luciana Spalla, Maria Frantellizzi e Marinella Farina; below, the staff of TBM Service; on the right part of the staff of Castello di Casiglio


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ARTE

LUNGOLAGO AMICI DI COMO: "UNO SPAESAMENTO FELICE" foto Francesco Corbetta

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In queste pagine, le immagini della mostra allestita sul nuovo lungo lago di Como In these pages, the photos of the exhibition along the lake front of Lake Como

Tra le iniziative promosse da Amici di Como per animare il nuovo lungolago di Como, “creatura” nata dal sodalizio tra l’associazione, Consorzio Como Turistica e tante altre realtà del territorio che si sono attivamente impegnate, nel mese di settembre è stata inaugurata la mostra del fotografo Francesco Corbetta. “Uno spaesamento felice”, questo il titolo dell’esposizione, ha dipinto la palizzata del tratto che collega la passeggiata Amici di Como ai giardini a lago con degli scatti inediti dedicati alla nostra città e alla grande opera che ha coinvolto Como nel mese di luglio. 12 stampe fotografiche, realizzate su alluminio, hanno arricchito e continuano ad arricchire questo tratto di passeggiata offrendo anche un valore aggiunto: ogni scatto riporta una specifica didascalia bilingue indicante l’esatta posizione in città del monumento raffigurato, per essere da supporto anche ai tanti turisti presenti a Como.

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HAPPY DISORIENTATION Among the events promoted by Amici di Como to give life to the new lake front of Como, “creature” born from the agreement among the association, Consorzio Como Turistica and many other realities of the territory that gave their contribution, in September the exhibition of the photographer Francesco Corbetta was inaugurated. “Uno spaesamento felice” (An happy disorientation) this is the title of the exhibition, the wall from the promenade Amici di Como to the gardens on the lake front was decorated with unpublished shots of our city and of the important work, which involves Como in July. 12 photographic printings on aluminium enriched and continue to enrich this part of promenade offering also an added value: every shot has a bilingual description with the location of the shot, also to be a support to the tourists visiting Como.

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EVENTI

Sopra, da sinistra, Mario Lucini, sindaco di Como, Barbara Minghetti presidente di AsliCo e Francesco Peronese, presidente della Società dei Palchettisti; a destra, dei giovani visitatori

Above, on the left, Mario Lucini, mayor of Como, Barbara Minghetti, president of AsliCo and Francesco Peronese, president of Società dei Palchettisti; on the right, some young visitors

L'OMAGGIO DI AMICI DI COMO PER I 200 ANNI DEL TEATRO SOCIALE La centralissima sede di San Pietro In Atrio in via Odescalchi per due settimane ha ospitato la mostra di immagini per i 200 anni del Teatro Sociale di Como, organizzata dal Teatro Sociale con la Società dei palchettisti, in collaborazione con Amici di Como. Una mostra che ha visto protagonisti i volti e le persone che vivono il teatro, che lo sostengono, che lo animano e che lo frequentano attraverso gli scatti di 4 professionisti. I volti – fotografie di max&douglas, ovvero Massimiliano Schenetti e Douglas Andreetti, con «i volti del Sociale: pubblico, palchettisti, macchinisti…», Le situazioni – fotografie di Gin Angri, «momenti dove chi crea teatro o lo vive, si ritrova ad operare. Situazioni inedite dove solo lo sguardo indiscreto di una macchina fotografica è in grado di arrivare ed immortalare», Lo spettacolo – fotografie di Carlo Pozzoni, «una testimonianza fotografica dell’evento clou dei 200 anni del Teatro Sociale di Como». 200 anni di visioni, un progetto realizzato da Silvio Curti in collaborazione con l’Accademia di belle arti Aldo Galli di Como – Dipartimento di arti visive e discipline dello spettacolo.

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In questa pagina, la mostra a San Pietro in Atrio On this page, the exhibition in San Pietro in Atrio

THE PRESENT OF AMICI DI COMO FOR 200 YEARS OF TEATRO SOCIALE For 2 weeks, the central seat of San Pietro in Atrio in via Odescalchi guested the exhibition of photos for 200 years of the Teatro Sociale di Como, organized by Teatro Sociale with Società dei palchettisti, in collaboration with Amici di Como. An exhibition which had as protagonists the faces and the people who live the theatre, who support it and who go to the theatre in the shots of 4 professional photographers. The faces – photos of max&douglas, that is Massimiliano Schenetti and Douglas Andreetti, with «faces of the Sociale: public, box holders, stagehands…», The situations –photos of Gin Angri, «moments where people who live the theatre, are involved. Situations never seen before where just the indiscreet glance of a photographic camera can come and immortalize», The show – photos by Carlo Pozzoni, «a photographic evidence of the main event of 200 years of Teatro Sociale di Como». 200 years of visions, a project by Silvio Curti in collaboration with the Academy of Fine Art of Como –Department of visual art and show discipline.

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EVENTI

35째 CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE di E.C. foto Vasconi, 35째 Concorso Fotografico

Sopra, gli organizzatori del 35째 Concorso; sotto, la platea a Villa d'Este

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Above, the organizers of the 35th Contest; below, the public in Villa d'Este


Sopra, premio speciale Dott. Sante Frantellizzi a Giuseppe Sordelli di Cassina Rizzardi - Como; sotto, premio speciale Amici di Como - Lisa Pinciroli di anni 16 Arconate - Milano

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Premio speciale Bordoli - Vasconi a Michele D'Amore

Premio speciale Leon Battista Guarisco di Foto Elit a Biagio Melchiorre di Capestrano - Aquila

Premio speciale Famiglia Comasca a Takaichi Yamamoto

Tema Canton Ticino 3° Luca Pedrazzini di Como

Tema Como la città ed il Lago 3° Luca Pedrazzini di Como (2)

Tema Como, la Città ed il Lago 1° Sergio Maranzana di Castellazzo Bormida - Alessandria

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Premio speciale Liala del Comune di Carate Urio a Valeria Parodi di Savona

Tema Libero Ritratto 1째 Marco Bartolini di Montevarchi - Arezzo

Tema Cernobbio 1째 Angelo Gatti di Albavilla - Como

Premio speciale Foto Cine Club Cernobbio agli autori under 18 Primo premio a Veronica Bovo di anni 15 - Como

Tema Libero Paesaggio 1째 Tiziano Micci di Orino - Varese

Tema Libero Reportage 1째 Cristina Garzone di Pratolino -Fire - con 4 foto COMOREVIEW

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Premio Speciale Palio del Baradello 1° Fabrizio Temporiti di Cernobbio - Como

Tema Libero Natura 1° Dario Pertusini di Faggeto Lario - Como con 2 foto

Tema Libero Sport 1° Domenico Pescosolido di Novara

Tema Libero Natura 1° Dario Pertusini di Faggeto Lario

Text eng. TEXT ENG 30

Tema LIbero Soggetti Diversi 1° Paolo Mugnai di Montevarchi - Arezzo 118

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Immagini di straordinaria bellezza e di altissima qualità, anche quest’anno, per il 35° Concorso Fotografico Nazionale 2013 (quarto in edizione digitale) promosso come sempre dal Foto Cine Club Cernobbio presieduto dall’infaticabile Antonio Vasconi. L’affluenza delle immagini è stata sostanzialmente in linea con gli anni passati: sono state, infatti, poco meno di 1600 le fotografie selezionate dalla giuria che ha avuto il non facile compito di arrivare alla scelta finale. Come sempre, d’altra parte, la qualità dei partecipanti si è rivelata elevatissima con immagini suggestive e di grandissimo impatto visivo. Diversi i temi fissati per partecipare al concorso e il più gettonato è stato il tema libero (con oltre 600 foto pervenute). Al termine dell’intensa giornata di riunione sono state ammesse dalla giuria alla selezione decisiva 245 immagini di 109 autori, mentre le foto premiate sono state 42 di 31 autori diversi provenienti da tutta Italia. Foltissima anche la partecipazione alla cerimonia di premiazione svoltasi il 10 novembre sala Regina del Grand Hotel Villa d’Este di Cernobbio. Davanti alla giuria e agli organizzatori del Foto Cine Club Cernobbio sono sfilati i vincitori delle diverse sezioni premiati con materiale fotografico. Moltissime anche le autorità civili e militari presenti fra cui il prefetto di Como, dott. Michele Tortora, e la signora Maria Frantellizzi, vedova dell’ex prefetto di Como, Sante Frantellizzi, cui è dedicato un premio speciale del concorso.



20 Edizione

1994 - 2014 foto Archivio Consorzio Como Turistica

La manifestazione “Como Città dei Balocchi” è giunta quest’anno all’importante traguardo dei 20 anni. Tutte le edizioni della kermesse natalizia, fin dalla prima, hanno rappresentato per la città e per il territorio una grande festa, pensata e dedicata a tanti bambini ed a tante famiglie che hanno potuto trascorrere in compagnia della manifestazione momenti educativi e ludici. Infatti, una delle peculiarità della “Città dei Balocchi” è sempre stata quella di proporre iniziative gratuite che sono state capaci di interessare una poliedricità di aspetti e che hanno saputo accontentare i gusti e le attese di un ampio ventaglio di pubblico. Il Natale a Como, da 20 anni, è così sinonimo di “Città dei Balocchi”. Oltre al calendario di eventi dedicati al pubblico nei fine settimana e nei giorni festivi, un’importante parte del programma coinvolge le scuole del territorio. Vent’anni significano per Consorzio Como Turistica la conferma di un lavoro svolto con impegno, passione, determinazione ed attenzione che ha accompagnato Como, nel periodo natalizio, dal 1994 ad oggi.

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The event “Como Città dei Balocchi” reached the important goal of 20 years. All the editions of the Christmas event, from the beginning, represented for the city and for the territory a big party dedicated to the children and to the families who could spend moments for education and moments for playing. Actually, one of the characteristics of “Città dei Balocchi” is to propose free initiatives which involve different aspects to make all the participants happy. Christmas in Como, for 20 years, means “Città dei Balocchi”. Beyond the calendar of events dedicated to the public in the weekends and during the week, an important part of the program involves the schools of the territory. 20 years for Consorzio Como Turistica mean the confirmation of a work made with commitment, passion, determination and attention for Como during the Christmas time, from 1994 until now.


1994 - 1995

1995 COMOREVIEW

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1995 - 1996

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1997 - 1998

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EVENTI

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FESTEGGIA CON UN GRANDE EVENTO I 20 ANNI DELLA CITTÀ DEI BALOCCHI In occasione della 20° edizione della manifestazione Como Città dei Balocchi, Consorzio Como Turistica e l’associazione Amici di Como hanno deciso di regalare alla città il grande ritorno di Davide Van De Sfroos, il cantautore lariano simbolo del nostro territorio. Venerdì 13 dicembre il Teatro Sociale di Como ospiterà sul suo palco l’inedito spettacolo TERRA&ACQUA abbinando questo grande evento ad un fine solidale: tutti i biglietti saranno venduti ad un simbolico costo di € 15.00 e il ricavato sarà devoluto alla Croce Azzurra Como per l’acquisto di un nuovo mezzo. Un progetto per la città che vuole essere in primis una grande festa alla quale siete tutti invitati, oltre ad un progetto benefico dedicato ad un’associazione che opera attivamente sul territorio. E proprio il territorio sarà il leit motiv di Terra&Acqua. Lo show si articola come un racconto musical-teatrale. Un viaggio poetico ed emozionale alla scoperta dei luoghi e dei personaggi che hanno ispirato le canzoni di Van De Sfroos e la sua musica. Due ore di grande intensità ed emozione che non rappresentano solo un viaggio "fisico" attraverso un territorio, ma un viaggio dentro l'animo umano capace di meravigliarsi davanti alla natura e a chi nella natura vive e ne ascolta la profonda semplicità.

On the occasion of the 20th edition of the event Como Città dei Balocchi, Consorzio Como Turistica and the association Amici di Como decided to make a present to the city: the great comeback of Davide Van De Sfroos, the singer-songwriter of Como symbol of our territory. On Friday 13th December, the Teatro Sociale di Como has on stage a new show TERRA&ACQUA combining this important event with a charity purpose: all the tickets are sold at the symbolical price of € 15.00 and the proceeds will be donated to the Croce Azzurra Como to buy a new mean of trasportation. A project for the city that wants to be first of all a big event you are all invited at and a charity project dedicated roani association which works on the territory. Actually the territory will be the main subject of Terra&Acqua. The show is organized like a music-theatre tale. A poetic and exciting journey to discover places and people who inspired the songs of Van De Sfroos and his music. Two hours of great intensity and emotion that do not represent just a "physical" journey in a territory, but a journey in the human soul which can be enchanted in front of the nature and in front of the people who live in the nature and listen its deep simplicity.

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ANNIVERSARIO

CARITAS 40 ANNI DI ACCOGLIENZA di Laura d'Incalci foto Caritas Como

Un pasto caldo, una coperta, un tetto, un medicinale, un ascolto incondizionato, una stretta di mano, l’aiuto a imparare un mestiere, a trovare un lavoro, a intravvedere una speranza che pareva improbabile… Da quarant’anni la Caritas diocesana promuove e coordina una miriade di iniziative volte a rispondere alle povertà sempre tante, diverse da un decennio all’altro, cariche di sfide e di provocazioni. «La nostra attività tende a cogliere i bisogni sia interni che esterni alle nostre comunità, non ha mai definito dei confini, è calamitata da emergenze d’ogni genere, a cominciare dalle più gravi e urgenti in ogni zona del mondo» ammette il direttore della Caritas diocesana di Como Roberto Bernasconi puntualizzando una coincidenza fra la nascita dell’ “agenzia ecclesiale” attivamente coinvolta nelle opere di solidarietà e la storia post-conciliare che ha valorizzato la corresponsabilità dei laici nell’affronto delle problematiche sociali e culturali. «La Caritas è una delle espressioni più alte di questa corresponsabilità» precisa Bernasconi sottolineando la lungimiranza del vescovo Ferraroni che in territorio lariano incoraggiò la nascita di una delle prime Caritas in Italia, la realizzazione cioè di un ufficio pastorale con il compito di accompagnare il cammino della comunità cristiana proprio sul versan-

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te della carità che spinge alla condivisione dei bisogni nel tentativo di offrire risposte. La storia di 40 anni di Caritas offre quindi diversi spaccati dell’evoluzione della nostra società in questi decenni: «Bisogni e povertà sempre nuove e diversificate hanno suggerito e fatto maturare continui cambiamenti anche nell’organizzazione di servizi» conferma Bernasconi. «Se il primo direttore don Plinio Bottinelli aveva accompagnato il passaggio dalla Pontificia Opera di Assistenza alla Caritas favorendone il decollo all’interno delle comunità parrocchiali, per il suo successore don Battista Galli l’impegno messo a fuoco fu l’esperienza dell’obiezione di coscienza e la scelta del servizio civile dei giovani con il forte messaggio della gratuità nella proposta educativa» spiega l’attuale direttore indicando un’ulteriore svolta nel rafforzato impulso sul fronte internazionale sostenuto in particolare dal suo predecessore don Daniele Denti che ha operato per consolidare l’accoglienza degli immigrati supportando il ricongiungimento dei familiari. Anche la mobilitazione per emergenze causate da calamità naturali o da guerre ha verificato una serie di scenari differenti: dal terremoto del Friuli nel 1976, all’alluvione a Tresenda nel 1983 al disastro in Valtellina del 1987 arrivando alle distruzioni più recenti in


Una volontaria della Caritas in Sudan

Abruzzo, a Mantova e Reggio Emilia, le tragedie a poche centinaia di chilometri o in altre zone del globo - nella ex Jugoslavia, in Ruanda, ad Haiti- hanno sempre visto la Caritas in prima linea nel promuovere e coordinare risorse, organizzare interventi che catalizzano un coinvolgimento ampio e incrementano la sensibilizzazione. «Non è sempre stato un cammino facile e lineare» nota Roberto Bernasconi evidenziando un impegno spesso controcorrente rispetto al clima culturale permeato oggi da forte individualismo. Per contro ammette che non sono mai mancati segnali di condivisione e solidarietà che hanno fatto decollare 14 centri d’ascolto sul territorio diocesano e luoghi di prima accoglienza dei più poveri. Soprattutto non è mancato il richiamo a tradurre la carità in concretezza, in gesti di gratuità, in testimonianza: «Guardando la storia di questi decenni, è inevitabile fissare il pensiero su don Renzo Beretta (ucciso nel gennaio 1999 ndr) che ha donato la vita immedesimandosi nei problemi degli emarginati, aprendo le porte della propria casa per accoglierli» suggerisce Bernasconi indicando la strada della condivisione e della fraternità, unica ancor oggi pur in contesti diversi, di fronte ad altre emergenze sociali e povertà dilaganti prodotte negli anni recenti dalla crisi. In tal senso il Fondo

A volunteer of Caritas in Sudan

di solidarietà “Famiglia-Lavoro” rappresenta un ulteriore e significativo passo per andare incontro al bisogno di chi, perdendo il lavoro e i mezzi per mantenere la famiglia, rischia di cadere nella disperazione. Importante è anche il coinvolgimento suscitato con questa iniziativa: il Fondo è gestito dalla Caritas insieme ad altri soggetti, quali l’Ufficio della Pastorale sociale del Lavoro, le Acli, il Banco Alimentare, con il supporto attivo di tutte le comunità parrocchiali e in quattro anni ha consentito l’erogazione oltre un milione di euro a favore di 900 famiglie. Ma la mobilitazione di centinaia di operatori che gratuitamente offrono tempo e risorse suggeriscono soprattutto l’idea di un cambiamento culturale: «Vivere un cammino di volontariato fa riscoprire una nuova apertura all’altro, al suo bisogno, alla bellezza di un impegno per il bene della società intera» nota il direttore indicando l’origine di un’operatività che, pur affrontando continui cambiamenti, mantiene l’ispirazione e gli intenti originari. «La funzione vera della Caritas non consiste tanto nel distribuire beni, ma nell’accogliere uomini e donne, nel condividerne il bisogno che non è solo materiale, ma evidenzia la povertà del nostro tempo: un esasperato individualismo e l’incapacità di vivere una dimensione sociale e una responsabilità politica».

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Sopra, da sinistra, accoglienza profughi emergenza nord Africa presso il Museo di Riva 1920; a destra, Roberto Bernasconi all'inaugurazione del Centro di Comunità Quatrelle dopo il terremoto in Emilia; sotto, a sinistra, i volontari di "Porta Aperta" con il Vescovo; a destra, i volontari Caritas a Roma

Above, on the left, homeless shelter emergency north Africa at the Museo di Riva 1920; on the right, Roberto Bernasconi at the inauguration of the Center of Community Quatrelle after the earthquake; below, the voluntaries of "Porta Aperta" with the Bishop; on the right, the volunteers Caritas in Rome

CARITAS 40 YEARS OF SHELTER A warm meal, a blanket, a roof, a medicine, a friendly listening, a handshake, the help to learn a job, to find a job, to see a hope that seems improbable…For 40 years, Caritas promotes and coordinates lot of initiatives which aim at answering to many different initiatives to answer to the poverties, different from one decade to the other, full of challenges and provocations. «Our activity aims at covering the interior and exterior needs of our community, it is a magnet for any kind of emergencies, starting from the most serious and urgent in every part of the world» says the director of Caritas of Como, Roberto Bernasconi. The history of 40 years of Caritas offers therefore different sections of the evolution of our society in these decades: «New and different needs and kind of poverties suggested and

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developed continuous changes also in the organization of services» confirms Bernasconi. Also the mobilization for emergencies caused by natural calamities or wars established a set of different scenarios: from the earthquake in Friuli in 1976, to the flood in Tresenda in 1983, to the disaster in Valtellina in 1987, reaching the most recent destructions in Abruzzo, Mantova and Reggio Emilia, the tragedies just few kilometers away from us or in other parts of the world- in the former Yugoslavia, in Rwanda, in Haiti – have always seen the Caritas in the first line for the promotion and the coordination of resources, for the organization of interventions which catalyze a strong involvement and increase the awareness. «It wasn’t always an easy and linear way» explains Roberto Bernasconi stressing the


Nella foto, volontari alla mensa dei poveri

commitment in contrast with the cultural situation which is often characterized by a strong individualism. Anyway we always had signals of sharing and solidarity which implemented 14 listening centers on the territory of the diocese and places of first shelter of the poorest people. Above all we wanted to translate charity in concrete actions: «Looking at the history of the last decades, we have to mention don Renzo Beretta (he was killed in January 1999) who gave his life experiencing the problems of marginalized people, opening the doors of his home to welcome them» says Bernasconi indicating the road of sharing and of fraternity. In this respect the Fund of charity “Family-Work” represents a further and important step to meet the needs of those who lost their job and the means to maintain

In the photo, volunteers at the soup kitchen

their family risking the despair. The involvement brought about by this initiatives was very important: the Fund was handled byCaritas together with other subjects, that is the Pastoral Office of Work, the Acli, the Food Bank, with the active support of all the parish communities and in 4 years 1 million Euro was allocated for 900 families. The mobilization of hundreds of operators who offers their time and resources suggest the idea of a cultural change. «The real function of Caritas is not the distribution of goods, but in welcoming men and women, in sharing needs that are not just material, but which stress the poverty of our time: an exasperated individualism and the inability of living a social dimension and a political responsibility»

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ANNIVERSARIO

FONDAZIONE MINOPRIO: DA CINQUANT’ANNI COSTRUIAMO UN FUTURO VERDE di Stefania Cantaluppi foto Archivio Fondazione Minoprio

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Il 17 novembre dello scorso anno la Scuola di Minoprio ha avviato le celebrazioni per il suo cinquantesimo anniversario (1962/63 – 2012/2013), che si sono concluse il 26 settembre 2013. Nel corso di quest’anno si sono susseguiti molti eventi, tra cui mostre floreali, convegni, incontri culturali…tutte occasioni che sono servite per ricordare questi decenni in cui la struttura è cresciuta distinguendosi sempre più nella formazione, nella ricerca e nella divulgazione del verde. I diversi eventi hanno visto la massiccia partecipazione degli ex allievi, degli attuali studenti e dei loro familiari, di rappresentanti di istituzioni (in primo luogo Regione Lombardia e Fondazione Cariplo e poi Province, Camere di commercio, Comuni, che da anni riconoscono nella Fondazione Minoprio un ente di riferimento per il settore), associazioni e aziende, dipendenti, ex dipendenti e collaboratori. Importante ricordare la cerimonia di gemellaggio con il Centro di Formazione professionale Natura e Ambiente di Lullier (CH) e l’inaugurazione dell’Aiuola “La semina del tempo”, una nuova aiuola allestita in modo permanente all’ingresso della Scuola, realizzata grazie al contributo della Fondazione Cariplo e dell’ Associazione ex allievi, che rimarrà come segno tangibile di questi cinquant’anni. A ricordo dell’occasione è stata realizzata una cartolina in legno, numerata, con l’apposito timbro dell’annullo filatelico. In questo cinquantennio è cambiato il concetto stesso di verde: la ricerca sempre più si è concretizzata in progetti pluriennali di sperimentazione, in convegni e seminari oltre che in prove in campo e la divulgazione è arrivata a raggiungere oltre 50.000 persone tra giovani studenti coinvolti in percorsi didattici e appassionati frequentatori di manifestazioni floreali ed eventi dedicati al florovivaismo. La formazione

è diventata sempre più qualificata e specializzata, fino ad arrivare all’alta specializzazione. Se, da una parte, si sono consolidati i corsi di base, soprattutto la formazione professionale, dall’altra hanno acquistato una grande importanza i corsi post diploma, i master post laurea e l’innovativo Istituto Tecnico di Alta Specializzazione, che da tre anni forma “Tecnici Superiori per la filiera delle nuove produzioni vegetali e florovivaistiche”: un corso unico sull’intero territorio nazionale. E’ rivolto a diplomati e a studenti universitari. Rientra in un progetto del Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Università, che lo ha lanciato in seguito a uno studio del Ministero dello Sviluppo Economico. Finalmente è arrivata anche in Italia una realtà che in Europa esiste dagli anni Settanta. I corsi sono di durata biennale. I docenti provengono per almeno il cinquanta per cento dal mondo imprenditoriale e dall’Università; per questo si è instaurato un partenariato con il nuovo Distretto Florovivaistico Alto Lombardo che riunisce le migliori imprese del territorio e con il Dipartimento di Scienze Agrarie di Piacenza; un terzo delle ore viene svolto in aziende sotto forma di tirocinio. Le discipline hanno la funzione di raggiungere competenze orientate alla produzione e coltivazione anche con forme di eco compatibilità, all’utilizzo di tecnologie e alla promozione e commercializzazione del prodotto. Ora è in attesa di approvazione il corso per Tecnico Responsabile delle produzioni e delle trasformazioni agrarie, agro-alimentari e agro-industriali e le novità sono anche per la figura del Fiorista che a Minoprio può trovare corsi e certificazioni dall’organismo Florcert Italia. Oggi, come cinquant’anni fa, guidati dalla passione, continueremo a seminare e a costruire un futuro sempre più verde e soprattutto migliore.

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"FONDAZIONE MINOPRIO" FROM 50 YEARS BUILDS A GREEN FUTURE On Nov 17, last year, the Scuola di Minoprio began celebrating its 50th anniversary (1962/63 - 20012/13) which ended on Sep 26, 2013. In the course of this year many events followed one another among them flower shows, conventions, cultural meetings...occasions that helped remember these decades when the facility grew focusing more and more on education and research in horticulture and creation of greenery in general. Various events saw the participation of numerous ex-students, current students and their families, representatives of local authorities and institutions (e.g. Lombardy Region, Cariplo Foundation, Province of Como, Chambers of Commerce, and Municipalities, who for years have considered the Minoprio Foundation as a reference point in the field of horticulture), associations, companies, employees, ex-employees and collaborators. It's important to note the twinning ceremony with the education center, Nature and Environment, operating in the Swiss town of Lullier, the inauguration of the Flowerbed, 'Planting of time,' a new permanent flowerbed placed at the entrance of our school, realized thanks to the contribution of Cariplo Foundation and the association of our ex-students, that will remain as a tangible memory of these past 50 years; in memory of this important date a numbered, wooden postcard has been realized that even bears the post-office rubberstamp. In this half a century the concept of greenery itself has changed: research has concentrated on long-term projects, conventions and seminars as well as field tests; education has attracted over 50,000 students composed of young people doing courses and gardening enthusiasts who regularly attend flower shows and other horticultural events. Education has beco-

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me more and more qualified, specialized, even highly specialized. If on the one hand the basic courses have been consolidated, especially those leading to a professional qualification, on the other hand post-highschool diploma, and post-degree master courses have gained great importance. Our innovative, Technical Institute for High Specialization, for the last three years, has been holding the course, 'Top level technicians for new horticultural production methods,' which is unique in Italy. Aimed at high-school and university graduates, it is part of a project initiated by the Ministry of Education launched following a study by the Ministry of Economic Development. Finally, a reality that has existed in Europe since 1970s has also arrived in Italy. The courses last two years and at least half the lecturers come from the business community and universities, for this reason a partnership has been set up between the new Horticulture District of Upper Lombardy, which brings together the best local companies, and the Department of Agricultural Science of Piacenza University. A third of the teaching hours takes place on the company premises as an internship. The subjects taught also aim to engage the students in eco-compatible cultivation, the use of technology, and marketing of the produce. Currently we're waiting for the approval of the course, Supervisor Technician, graduates of which will be responsible for the growing and transformation of agricultural produce be it for food or industry; there's more news from Minoprio, a new course for florists is underway that will lead to an official certificate from Florcert Italia. Today, as 50 years ago, guided by our passion, we'll continue to sow and build a greener and greener but above all, a better future.


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ANNIVERSARIO

Nella foto, Gianbattista Ambrosoli In the photo, Gianbattista Ambrosoli

AMBROSOLI 90 ANNI DA APE REGINA di Laura D'Incalci foto Archivio Ambrosoli

Venivano incartate a mano le caramelle al miele, quelle che nel tempo divennero note a tutti semplicemente come le caramelle “Ambrosoli”. In seguito, verso la metà degli anni Trenta, con l’avvento delle prime macchine incartatrici, in un minuto ne venivano avvolte alcune decine, circa 70. Oggi con un’operazione impossibile persino da visualizzare data la velocità dei meccanismi d’avanguardia, vengono incartate 1600 caramelle al minuto. E’ solo un dettaglio raccolto visitando l’azienda produttrice di miele, caramelle e cere, un particolare che tuttavia incuriosisce e affascina riassumendo in un’efficacissima immagine novant’anni di storia. La storia di un’impresa avviata a Ronago -piccolo paese di confine con la Svizzera - attorno al 1920 da Giovan Battista Ambrosoli, diplomato in chimica industriale, amante della natura e dei suoi sapori, ricerca-

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tore dotato di particolare inventiva e concreto senso dell’organizzazione. Il tutto portò in breve alla registrazione della ditta alla Camera di Commercio di Como, precisamente nel 1923 con il numero 354. Il numero della registrazione, decisamente “piccolo”, evoca una storia che viene da lontano e sottende un altro segreto: la solidità dell’impresa iniziata, condivisa e sostenuta dall’intera famiglia, da una generazione all’altra, ha mantenuto lo stesso stile, il radicamento nel territorio, la stessa etica del lavoro e della produzione. «Siamo alla terza generazione, qualcuno anche della quarta» ammette il dottor Roberto Ambrosoli, amministratore delegato insieme al cugino Giovanni della Spa presieduta dallo zio Alessandro Ambrosoli, che sottolinea un filo conduttore che negli anni ha declinato tradizione e innovazione senza mai smentire la fisionomia dell’azienda di famiglia.

E’ ancora visibile la grande abitazione, un tempo circondata da giardini e viali oggi inghiottiti dalla struttura aziendale, segno di un connubio “casa-bottega” che rafforzava legami e produttività. «Ricordo i miei zii che con mio padre la mattina si ritrovavano a far colazione insieme cogliendo l’occasione per mettere a punto progetti e decisioni» ammette Roberto Ambrosoli tornando a sottolineare anche il forte legame con la realtà locale dell’azienda che attualmente conta 85 persone occupate, tutte residenti in zona. «Per festeggiare i novant’anni abbiamo organizzato una festa con l’intento di comunicare un segnale di ottimismo: c’era tutta Ronago, anche gente dei paesi vicini, numerose autorità italiane e della vicina Svizzera» racconta sottolineando il clima familiare dell’evento «aperto a tutta la popolazione, organizzato con sobrietà, senza eccessi in un pe-



Sopra e al centro, foto storiche; sotto, la cera prodotta da Ambrosoli Above, in the midlle, historical photos, below, the wax produced by Ambrosoli

riodo di crisi e di inevitabili difficoltà per tante famiglie senza lavoro. Qualche percezione della crisi l’abbiamo avvertita anche noi, ma senza mai neppure una sola ora di cassa integrazione» prosegue uno dei prosecutori dell’attività tuttora segnata dall’impronta del fondatore, dall’intraprendenza che aveva incrementato gli investimenti e la produzione negli anni d’oro, ma consolidando al contempo un patrimonio di risorse finanziarie per eventuali tempi di vacche magre. «Il giusto mix di capitali propri e di finanziamenti bancari ci ha permesso di fronteggiare qualche breve periodo difficile» ammette indicando una lieve flessione dei consumi del miele fra il 2011 e il 2012. «Nei momenti di crisi le famiglie modificano le loro abitudini, utilizzano prodotti meno pregiati» spiega, evidenziando il marchio Ambrosoli legato all’elevata qualità del miele proveniente da apiari italiani, dai paesi europei e dall’Argentina, che offrono garanzie sulla materia prima. E le caramelle? «Anche in tempi difficili a una caramella non si rinuncia…» deduce verificando un aumento di produzione per l’azienda che nel 2012, globalmente, ha registrato un fatturato di 28,5 milioni di euro. «La nostra specialità sono le caramelle al miele, ma produciamo caramelle di tutti i tipi, balsamiche, alla frutta, gelatine…Sul mercato americano, siamo presenti da molti anni con un marchio specifico, “Zotz”, per le caramelle frizzanti. E comunque stiamo aprendo a nuovi mercati, circa il 20 % della produzione è destinata all’estero, in Corea del Sud, per esempio, le richieste sono in aumento». La ricette sono quelle antiche a base di zucchero, glucosio e miele -ancor oggi filtrato con l’utilizzo di una tela grezza- di colore dorato dalle sfumature diverse, come diversi sono gli aromi, a seconda che sia d’acacia, d’arancio, di castagno o un mix di millefiori. Ma le nuove tecnologie e la robotizzazione di ogni passaggio fanno apparire oggi i vasetti di miele, le variopinte caramelle e persino le profumate cere Ambra, come l’effetto di un gigantesco gioco magico, da 90 anni sempre più serio, impegnativo, sorprendente.

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In questa pagina, alcuni prodotti Ambrosoli In this page, some products of Ambrosoli

AMBROSOLI 90 YEARS "QUEEN BEE" The story of Ambrosoli is the one of a company which was opened in Ronago in 1920 by Giovan Battista Ambrosoli, a certificate in industrial chemist, with a passion for nature and its tastes, researcher with a particular inventiveness and a solid sense of organization. Everything brought him to the registration of the company at the Chamber of Commerce of Como in 1923 with the number 354. The number of registration was “little”, it is linked to an history which comes from far away and it implies another secret: the solidity of a company, which started with the help and support of the whole family, from one generation to the other, keeping the same style, the rooting in the territory, the same work and production ethic. “ We reached the third generation, with also someone of the fourth” says Roberto Ambrosoli, managing director of the company together with his cousin Giovanni, under the presidency of his uncle Alessandro Ambrosoli. “I remember my uncles with my father who were used to have breakfast together to talk about their projects and decisions” says Roberto Ambrosoli, who wants to stress the strong bond with the local aspect of the company, that now has 85 employees, all of them live in the surrounding area. “To celebrate 90 years, we organized a party to give an optimistic sign: all the people of Ronago took part in it and also people from the surrounding villages, many Italian authorities and Swiss authorities” tells us stressing the familiar atmosphere of the event “open to everybody, organi-

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Sopra, a sinistra, Padre Giuseppe Ambrosoli; a destra la St.Mary Midwifery school Kalongo - Uganda; sotto, Reparto Maternità Kalongo - Uganda

zed with sobriety, with no excesses in a time of crisis and difficulties for many families without a job.” “ We had some perceptions of the crisis, but with no a single hour of redundancy fund. The perfect mix of personal capital and bank financing let us face some difficult moments. In the period of crisis families change their habits and use less good products” explains us, because the brand Ambrosoli is linked to the high quality of honey coming from Italy, European countries and Argentina, which offer guarantees of the product. And the candies? “Even in difficult periods people don’t renounce to a candy…” this is confirmed by an increase in the production in 2012, with a global turnover of 28,5 million Euro. “Our specialty are honey can-

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Above, on the left, Padre Giuseppe Ambrosoli; on the right St.Mary Midwifery school Kalongo - Uganda; below, Maternity Department Kalongo - Uganda

dies, but we produce any kind of candies, balsamic, fruity, gelatins…On the American market we have a specific brand, “Zotz”, for the frizzy candies. Then we are opening to new markets, about 20% of the production is for abroad, in South Korea, for example, sales are on the rise”. The recipes are the old ones with sugar, glucose and honey – still today filtered with the use of a raw fabric – gold or with different nuances, as different the aromas are, for example acacia, orange, chestnut or a mix of different flowers. But the new technologies and the machines of every passage make the honey , the colorful candies and the amber wax appear like the effect of a huge magic game, for 90 years always more serious, demanding, surprising.


CAMPANE DA SALVARE

INFO Comitato per il Duomo Conto Corrente c/o Credito Valtellinese IBAN: IT60O0521610900000000009188 Causale: Donazione “Campane da salvare”

per questo, le campane hanno perso la loro voce caratteristica e trasmettono vibrazioni dal telaio alla muratura, ormai ferita. Inoltre, la bulloneria è inadatta, il dispositivo di frenata aggiunge brividi, il motore richiede revisioni: il suono delle campane è prodotto a percussione, per evitare che i movimenti accentuino i danni. “Campane da salvare”, è il titolo dell’iniziativa che il Comitato per il Duomo ha proposto a tutti gli uomini di buona volontà, per salvare, con i bronzi, la torre del Broletto, la storia e il patrimonio comasco, sulle tracce della tradizione. Infatti, fin dal 1300, la città del lago e della seta ha sempre considerato la cattedrale non solo come la “chiesa madre”, simbolo della cristianità, ma come espressione del lavoro, dell’arte, della bellezza e dell’orgoglio di un popolo. E le campane, più volte al giorno, nei giorni di festa e nei giorni di pianto, hanno dato voce al respiro della terra e del cielo, tutt’uno nel Duomo. Concept & Styling TBM Service & C. - Como

Una campana suonava a Como da oltre cinque secoli, scandiva il tempo di Dio e il tempo degli uomini in una città “orante, operosa e battagliera”, come scrissero nel 1800. Era la campana civica, la più antica della Lombardia in attività, ma non suona più. Gli altri quattro bronzi che contribuivano al concerto campanario su uno spartito religioso e civile, hanno la voce roca, per un’età risalente ad un periodo compreso tra il 1458 e il 1884, per il lavoro compiuto, per i guasti e i difetti alle strutture di sostegno. Le campane, una comunale e quattro della Cattedrale, si trovano sulla torre del Broletto risalente al periodo feudale, poichè il tempio non è stato dotato di campanile e i bronzi svolgono il loro servizio dalla struttura sovrastante la sede degli antichi reggitori del Comune di Como, unita in una sola linea con la facciata del Duomo. Tra le campane e il ceppo, non esiste un isolatore per evitare contatti tra metallo e metallo:


ANNIVERSARIO

Il logo disegnato da Achille Beltrame per la Latteria Bolla The logo designed by Achille Beltrame for Latteria Bolla

CREMERIA BOLLA 120 ANNI DI DOLCEZZA di E.C. foto Cremeria Bolla, Carlo Pozzoni

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Sopra, la torta Anna

I 120 anni di vita di una qualsiasi azienda meritano di essere celebrati nella maniera più completa possibile. E un libro che narri la storia della medesima azienda rappresenta un valore aggiunto alla ricorrenza, soprattutto in considerazione del fatto che costituisce uno strumento destinato ad avere imperitura memoria, oltre ad essere oggetto di classe e qualità con requisiti unici. Per questo la scelta di realizzare un volume sulla storia della Latteria Bolla non è una scelta qualsiasi o, peggio, banale: è, al contrario, un segnale di grande attenzione e consapevolezza che non si ferma al contingente, ma varca i confini dello spazio e del tempo diventando un prezioso strumento anche per le generazioni del domani. Dai suoi tavoli sono infatti transitate intere generazioni di cittadini che - chi in modo superficiale, chi con maggiore attenzione - hanno eletto la Latteria Bolla a speciale punto di ritrovo quotidiano. Ma non tutti, anzi probabilmente molto pochi, ne

Above, Anna's cake

conoscono la genesi che invece è un romanzo meritevole di essere raccontato perché costituisce non solo la storia di una famiglia, ma anche quella di un angolo di Como che dal 1893 ha saputo proporsi con competenza, discrezione e semplicità. Nel libro è raccontata la storia della famiglia Carenzio - proprietaria del Bolla da decenni - con tanto di albero genealogico, ma sono narrate anche diverse curiosità: dal logo con la contadinella disegnato da Achille Beltrame, alla parete realizzata da Fausto Melotti e tutelata dalla Soprintendenza alle Belle Arti, dalla ricetta segreta dello yogurt bulgaro, al curioso ritrovamento di una cartina della Latteria nei riccioli in foglia d’oro di un angioletto, facente parte del transetto destro della Cattedrale di Como. Il volume è completato dai pensieri più significativi lasciati dai clienti e dalla ricetta esclusiva della Torta Anna, una meringata un po’ speciale prodotta quotidianamente nel laboratorio del Bolla.

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Nelle foto, a sinistra, due immagini storiche; sopra, a destra, Luigi Carenzio; sotto, Angelo Carenzio e la figlia Anna In the photos, on the left, two historycal images; below, on the right, Luigi Carenzio; above, Angelo Carenzio and his daughter Anna

120 YEARS OF SWEETNESS 120 years of any company deserve the be celebrated in the most complete way. A book about the history of the company is an added value, above all considering the fact that it is an instrument of class and quality with unique requirements. The choice of making a book about the history of the Latteria Bolla is not a banal choice; on the contrary, it is a signal of great attention and awareness that crosses the borders of space and time becoming a precious instrument also for future generations. Many generations of citizens sat at those tables, electing Latteria Bolla a special meeting point for every day. But not all, maybe few, know about the beginning, a novel which deserves to be told, because it is not just the history of a family, but also the history of a part of Como that since 1893 is characterized by professional skill, discretion and simplicity. The book is about the story of thr family Carenzio -owners of Bolla for decades- with their genealogical tree, but there are also many curiosities: from the logo by Achille Beltrame, to the wall by Fausto Melotti, which is under the supervision of the Fine Art Department, from the recipe of the of the Bulgarian yogurt, to the finding of a paper of the Latteria in the golden leaf of an angel, part of the right transept of the Cathedral of Como. The book - by the journalist Pierluigi Comerio for Carlo Pozzoni Fotoeditore - cintains the most significative thoughts left by the clients and the exclusive recipe of the Torta Anna, a special meringue dessert produced everyday in the laboratory of Bolla.

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“Un’azienda ultra-centenaria nel mondo del vino”

Rappresentanze - Distribuzione Vini, Specialità Alimentari 22063 Cantù (CO) www.meronivini.it - info@meronivini.it

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ANNIVERSARIO

BIBLIOTECA COMUNALE DI COMO DA 350 ANNI UNO SCRIGNO DI TESORI di Raffaella Di Paola foto Carlo Pozzoni

Il nome “biblioteca” risale al greco: biblìon significa “libro” e thèke è “cassa”, luogo in cui si conserva qualcosa, a volte scrigno… E proprio uno scrigno è la Biblioteca comunale di Como, che custodisce oggi qualcosa come 440.000 documenti, tra libri, quotidiani, riviste, grafica d’arte, materiali multimediali, che coprono un arco temporale di svariati secoli e che sono in continuo incremento di circa 5000 unità ogni anno. All’interno di questa mole immensa vi sono autentici gioielli, alcuni mai mostrati al pubblico fino a questi ultimi giorni, quando, per segnare in modo più solenne il ragguardevole compleanno, sono stati svelati agli occhi stupiti degli increduli visitatori. 350 anni al servizio della cultura e dei cittadini non sono uno scherzo! E quanto più l’origine è prestigiosa, quanto più il patrimonio è prezioso, tanto più è sentita la responsabilità di una sua tutela, valorizzazione e trasmissione ai posteri. Se lo storico greco Tucidide (460-395 a.C.) affermava che “la storia è un possesso per sempre”, quale altro ambito, meglio di una biblioteca, potrebbe incarnare la sacralità del sapere e la sua forza propulsiva nei confronti del progresso umano? L’atto di nascita della Biblioteca di Como ri-

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sale dunque al 1663 e coincide con un atto di generosità da parte di un giurista comasco, Francesco Benzi, che con notevole lungimiranza volle per testamento che il proprio patrimonio librario, unito ad una rendita per il suo mantenimento, andasse a costituire il primo nucleo della futura biblioteca cittadina. Poco più di cento anni dopo, questa primitiva cellula si arricchì della dotazione libraria della soppressa Compagnia di Gesù, così come, sul finire del Settecento, di tutti i fondi librari delle varie corporazioni religiose obbligate a chiudere dopo l’arrivo dei Francesi. Mentre lo scienziato comasco Alessandro Volta si adoperava per nuove acquisizioni, con opere moderne e di carattere scientifico, nel 1796 l’ente divenne proprietà della Municipalità comasca. All’alba dell’Ottocento la sua storia si intreccia con quella di un altro tempio cittadino della cultura: il Liceo Classico Volta. Infatti, nel 1811, la sede della Biblioteca verrà trasferita proprio in quella Sala del Liceo, disegnata dall’architetto Simone Cantoni, che trae il nome Sala Benzi – nome che conserva tuttora - dal suo primo mecenate locale.Ancora oggi quelle polverose, ma imponenti pareti, che da terra al soffitto stipano volumi e


Nella foto, la Biblioteca di Como

volumi tra gli scricchiolii del legno, attendono di essere riattate e restituite all’antico lustro. Nel corso dell’Ottocento il patrimonio librario della Biblioteca di Como si è andato incrementando non solo di nuovi acquisti, ma anche grazie a donazioni, talora di intere collezioni di libri rari, frutto della liberalità di spiriti illuminati che hanno voluto condividere i propri beni con l’intera collettività, ben consapevoli dell’importante ruolo di promozione culturale svolto già fin da allora dalla Biblioteca. Anche nel Novecento si aggiunsero ragguardevoli collezioni o veri e propri archivi personali, come quello del musicista Marco Enrico Bossi e quello dello scrittore Massimo Bontempelli, il cui carteggio fu donato dalla moglie. La tappa più importante dei tempi recenti è certamente il trasferimento nella nuova ed attuale sede, avvenuto nel 1969, in quella che era stata l’antica dimora del papa comasco Innocenzo XI, ampliata e ristrutturata al fine di ospitare i nuovi e potenziati servizi al pubblico (sala ragazzi, emeroteca, sala conferenze, vetrine espositive). La nuova collocazione coincide anche con un fiorire di iniziative volte ad imporre la Biblioteca come polo culturale di primo piano nel panorama cittadino: convegni, mostre, incontri di promozione della lettura hanno visto

In the photo, the library of Como

spesso la presenza di personalità d’alto calibro. Un’importante opera di catalogazione rende possibile il reperimento delle varie opere secondo diversi criteri di ricerca. Esiste un catalogo cartaceo, che si chiude al 30 settembre 2006, data a partire dalla quale tutte le nuove acquisizioni sono state catalogate elettronicamente: www.sistbibliotecacomo.it è l’indirizzo del nuovo catalogo on-line che può essere consultato comodamente anche da casa. Con il suo immenso e prezioso patrimonio la Biblioteca comunale di Como si configura non solo come biblioteca di pubblica lettura, ma anche come biblioteca storica e di conservazione ed è parte integrante del Sistema bibliotecario intercomunale di Como (SBIC), organizzazione di servizi che riunisce biblioteche della città e dei territori limitrofi. Infine, come ogni compleanno che si rispetti, un ricco carnet di iniziative celebra questo centenario traguardo, tra incontri e mostre, nelle quali si disvela al pubblico un materiale in gran parte inedito di volumi antichi e rari, non solo libri a stampa, ma anche manoscritti, miniature, stampe, spartiti musicali, atti notarili, diari. A suggello della mission della biblioteca, non resta che invocare l’antico adagio latino: VERBA VOLANT, SCRIPTA MANENT !

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Sopra, documenti inediti provenienti dall'archivio della Biblioteca; sotto, un momento della conferenza

Above, the exposition of rare documents from library archives; below a moment of the conference

PUBLIC LIBRARY, BOX OF TREASURES The world “biblioteca” (library) comes from the ancient Greek: “biblìon” means “book” and “thèke” means “box”, it is a place where toy keep something…And the City Library of Como is a box, 350 years old, with 440.000 documents, among books, newspapers, magazines, art graphic, multimedia materials, which covers a period of different centuries and which increase of 5000 units every year. The Library of Como was born in 1663 and it is linked to the donation of a jurist of Como, Francesco Benzi, who wanted his book patrimony, together with a donation for its maintenance, constituted the first part of the future library of the city. After more than 100 years, thi first cell was enriched with the book donation of the Compagnia di Gesù, and at

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the end of the 18th century, all the book funds of the different religious corporations, which have to close after the arrival of the French. While Alessandro Volta, the scientist from Como, was trying to get new books, modern and scientific publications, in 1796 the body became property of the Municipality of Como. In 1811, the seat of the Library was moved to the Sala del Liceo, studied by the architect Simone Cantoni, which is called Sala Benzi after the first local patron. During the 19th and 20th centuries important collections or proper personal archives were added. The most important step of the recent times is for sure the transfer to the new seat, which took place in 1969, in what was the residence of the Pope from Como, Innocenzo XI, enlarged and restored in


In this page, the exposition of rare documents

In questa pagina, l'esposizione di documenti inediti

order to guest new services to the public. An important work of cataloguing make it possible to find different works according to different research criteria. There is a printed catalogue, closed on 30th September 2006, date from which all the new acquisitions were electronically catalogued: www.sistbibliotecacomo.it this is the web site of the new catalogue on-line which can be consulted directly from home. With its immense and precious heritage the City Library of Como is not just a public library for reading, but also an historical library of conservation and it is an integrating part of the intermunicipal library system of Como (SBIC), organization of services which combines the libraries of the city and of the surrounding areas.

Info

Biblioteca Comunale di Como Piazzetta Venosto Lucati, 1 Telefono: +39 031 252 850 Fax: +39 031 240183 biblioteca@comune.como.it

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NEWS

LA STATUA RITROVATA di Elisabetta Nardelli foto A3, Francesco Corbetta

Como, meta turistica internazionale, ha tra i suoi tesori artistici più preziosi la cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta che, da questo autunno, dopo 250 anni, ospita di nuovo la statua rodariana di Sant’Andrea. Tra la fine del XV e l'inizio XVI secolo operarono in Lombardia i Rodari, famiglia di scultori provenienti da Moroggia, Vicariato di Riva S. Vitale sul lago di Lugano. Tommaso, figlio di Giovanni tagliapietra, è il più rappresentativo. Si adoperò particolarmente nel Duomo di Como, dove fonti del 1484 lo indicano come addetto all’opera statuaria. Nel 1487 fu nominato ingegnere architetto generale della fabbrica dove lavora fino alla fine del 1526. Tra le molteplici e magnifiche opere presenti nel Duomo possiamo ricordare il gruppo di apostoli, tra i quali il S. Andrea. La statua di S. Andrea ritorna a far parte della serie di apostoli presenti nella cattedrale, dopo che fu tolta dalla sua postazione originale nel 1742. Se ne persero le tracce nella seconda metà dell'800. Nel 2009 fu ritrovata da Don Andrea Straffi, Direttore dell’Ufficio di Arte Sacra, nel parco dell’Ospedale S. Anna. Il ritrovamento avvenne sulla base di documenti d’archivio che ne segnalavano l’affidamento in deposito nel 1853, mentre la mensola con il nome del Santo rimaneva nel cortile vescovile. Il suo baldacchino invece è rimasto sul pilone all’interno della Cattedrale, posizionato più in alto per far posto al baldacchino

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ligneo del pulpito dei fratelli Cassina di Meda. Per lunghi decenni la statua rimase esposta all’esterno, soggetta alle intemperie atmosferiche. Prima dell’intervento di restauro, la scultura si presentava sporca, con presenza di croste nere causate dal ruscellamento delle acque piovane. L’azione della pioggia ha particolarmente infierito sulla superficie, generalizzando un’erosione e la formazione di una patina biologica. Fessurazioni all’altezza delle caviglie, mancanze e piccole fenditure si sono distribuite lungo le pieghe del panneggio. Un perno era stato inserito per permettere alla scultura di rimanere eretta. L’intervento di restauro è consistito nel mettere in sicurezza le fessurazioni con resina epossidica e con la rimozione dello sporco biologico superficiale tramite procedimenti chimici e meccanici, con l’ausilio del bisturi. Le lacune, invece, sono state riempite con uno stucco appositamente studiato per la scultura, senza andare a ricostruire il modellato originale. La statua, ritrovata la sua forma, non sarà ricollocata nella posizione d’origine, in quanto occupata dal pulpito, tuttavia verrà posizionata sulla stessa colonna e la posizione originaria verrà ricordata dall’elemento di coronamento sovrastante. La statua è stata in visione nella cattedrale durante il mese di novembre affinché cittadini e turisti potessero ammirare da vicino le sue fattezze e lo splendore ritrovato.


THE DISCOVERY STATUE Como, international tourist destination, among its most precious artistic treasures the Cathedral, dedicated to Santa Maria Assunta, from this autumn, guests the statue of Sant’Andrea by Rodari, after 250 years. Between the end of the 15th century – beginning of the 16th century the Rodari worked in Lombardy, they were originally from Moroggia, Vicariate of Riva S. Vitale on Lake Lugano. Tommaso, son of Giovanni stonecutter, is the most representative. He worked a lot in the Cathedral of Como, where in 1484, the sources indicated him as the person in charge of the work of art. In 1487 he is nominated as general engineer architect of the Cathedral where he worked until the end of 1526. Among the different beautiful works of art of the Cathedral, we can mention the group of the Apostles, among which the Statue of St. Andrew. The statue of St. Andrew back to be part of the set of Apostles present in the Cathedral, after it was removed from its original location in 1742. We lost its traces in the second half of the 19th century. In 2009 it was found again by Don Andrea Straffi, Director of the Office of Sacred Art, in the park of the Sant’Anna Hospital. The recovery took place thanks to the archive document, which indicate the entrustment in depot in 1853, instead the shelf with the name of the Saint was still in the bishop courtyard. Its canopy stayed on the pillar inside the Cathedral, located higher to make place for the wooden canopy of the pulpit by the brother Cassina of Meda. For decades the statue was outside, subject to the different weather conditions. Before the intervention of restoration, the sculpture was dirty with black ridges, due to the rain water. The action of the water interfered on the surface causing erosion and the creation of a biological coat. Holes at the ankle level, missing parts and small fissures are located along the folds of the drapery. A linchpin was inserted to keep the sculpture in an upright position. The restoration intervention aimed at putting the fissures in safety with epoxide resin and with the removal of the biological dirty using chemical and mechanical procedures with the scalpel. The holes, instead, were filled with a stucco studied for the sculpture without going and rebuilding the original modeling. The statue won’t be positioned in its original position, as now there is the pulpit, however it will be positioned on the same pillar and the original position will be remembered thanks to the overhanging crowning element. The statue was exhibited in the Cathedral in November to admire closely its features and its new shine.

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NEWS

Disegno ricostruttivo della porta eseguito dall’arch. Federico Frigerio nel 1934 Reconstructive drawing of the entrance by the architect. Federico Frigerio in 1934

LA PORTA DI ACCESSO A COMO ROMANA di Isabella Nobile De Agostini foto Archivio Musei Civici

Dal 5 ottobre è possibile visitare i resti del principale ingresso alla città di Como in età romana, generalmente nota come “Porta Praetoria”. La Porta si apriva al centro del lato meridionale della cortina muraria, un poco più arretrata rispetto al luogo in cui in età medievale sorgerà Porta Torre. Era l’accesso più diretto per chi arrivava da Milano e immetteva nel cardo maximus, il principale asse viario urbano nord-sud. Scoperta quasi un secolo fa, nel 1914, venne ritenuta la “Porta Praetoria” e questo nome è rimasto legato al monumento, benché in realtà nelle città romane venisse chiamato così l’ingresso situato al termine dell’asse viario est-ovest, il decumanus maximus. E’ costituita da due aperture separate da un pilastro centrale in arenaria e fiancheggiate da due torri ottagonali in pietra moltrasina. Doveva essere provvista di chiusure a saracinesca che venivano calate dall’alto scorrendo entro appositi incavi, ancora ben visibili. Nella torre occidentale venne poi aperto un corridoio lastricato con funzione di passaggio pedonale. Sulla base del confronto

con altre porte romane, si può supporre l’esistenza di una galleria superiore e la presenza di una seconda facciata priva di torri verso l’interno della città: le due facciate erano separate da un cortile quadrangolare chiuso ai lati. Fu costruita verso la metà del I sec. a.C., quando Giulio Cesare fondò Novum Comum sulle rive del lago, ma in seguito venne decorata e ristrutturata: ne veniamo a conoscenza non solo grazie a fonti storiche come Plinio il Giovane, ma anche osservando i segni lasciati dalle lastre ornamentali in marmo in seguito asportate. Dopo la fine dell’impero romano fu nuovamente oggetto di risistemazione e riacquistò la sua originaria funzione difensiva. Il progetto di riqualificazione e valorizzazione delle strutture romane, firmato dall’arch. Libero Cecchini di Verona, è stato realizzato dal Settore Opere Pubbliche del Comune di Como grazie anche ai contributi di “Fondazione Cariplo”, “Fondazione Provinciale della Comunità Comasca” e “Amici dei Musei”. Un finanziamento ottenuto dalla Comunità Europea ha consentito di affiancare al percorso

di visita tre postazioni multimediali, ciascuna delle quali prevede una versione in italiano e una in inglese: un libro virtuale che racconta la storia dell’edificio, un’applicazione che attraverso quattro percorsi tematici illustra le evidenze archeologiche di Como romana, e una che spiega le tecniche edilizie in uso in epoca romana. Quanto finora realizzato si inserisce in un progetto di più ampio respiro, esteso a comprendere tutto il circuito delle mura d’età romana, che vedrebbe la creazione di un eccezionale percorso sotterraneo lungo il perimetro meridionale della cinta muraria. È un progetto ambizioso ma impegnativo, soprattutto sotto il profilo finanziario; si potrebbe tuttavia iniziare col dare visibilità alla torre occidentale della Porta attraverso una struttura in vetro che permetterebbe di ammirarne i resti dal piano stradale, richiamando in tal modo l’attenzione dei turisti. Sarebbe davvero significativo veder convergere i contributi dei settori più vivi della città su un’impresa come questa, che intende valorizzare il passato per far crescere il presente.

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Sopra, le strutture della Porta viste da ovest: si notano le guide entro cui doveva scorrere la saracinesca di chiusura; sotto, particolare di un frammento di cornice decorata reimpiegato nelle strutture della Porta Above, the structures of the Porta from the western side: you can see the notches of the rolling shutters; below, particular of a fragment of a decorated frame reused in the structures of the entrance

THE ROMAN OFFICIAL ENTRANCE TO COMO From 5th October it is possible to visit the rests of the main entrance to the city in the Roman time, generally called “Porta Praetoria”. The Entrance was opened in the center of the southern side of the city walls, a little bit back from the Medieval Porta Torre. It was the most direct access for those who were coming from Milan and it brought to the cardo maximus, the main urban axis north-south. Discovered almost 1 century ago, in 1914, it was named as “Porta Praetoria” and this name has always been linked to the monument, even though in the Roman cities instead was the entrance at the end of the axis east-west, the decumanus maximus, that was called this way. It is made of two openings separated by a central pillar in sandstone and lined by two octagonal towers in stone of Moltrasio. It should have had rolling shutters which dropped from above in provided notches, which can still be seen. In the western tower there is a paved corridor used as pedestrian passage. On the basis of the comparison with other Roman entrances, probably there was a higher gallery and the presence of a second façade without towers towards the city: the two facades were separated by a quadrangular yard closed on the sides. It was built in the middle of the 1st century b.C. when Julius Caesar founded Novum Comum on the shores of the lake, but later was decorated and rebuilt: Pliny the Younger spoke about it, but also observing the signs left by the ornamental slabs in marble which were then removed. After the end of the Roman em-

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Sopra, particolare della soglia in pietra con i solchi lasciati dal continuo passaggio dei carri; sotto, il passaggio pedonale che attraversa la torre occidentale Above, detail of the stones with the holes made by the passage of carts; below, pedestrian passage which crosses the western tower

pire it was rebuilt and it got its original defensive function. The project of requalification and improvement of the Roman buildings, signed by the architect Libero Cecchini from Verona, was carried out by the Sector of Public Works of the Municipalities of Como thanks to the contribution of “Fondazione Cariplo”, “Fondazione Provinciale della Comunità Comasca” and “Amici dei Musei”. A financing gotten by the European Community allowed to place three multimedia points on the visit path, each of them with an Italian and an English version: a virtual book that tells the history of the building, an application that in 4 thematic paths describes the archeological funding in Como at the Roman time and one that explains the building techniques used in the Roman period. What was done is part of a bigger project, which aims at including the whole circuit of the walls of the Roman time, which would include the creation of an exceptional underground path along the southern perimeter of the city walls. It is an ambitious and demanding project, above all from the financial point of view; anyway the beginning can be the visibility of the western tower of the entrance through a structure in glass which can let people admire the rests from the road plan, calling the attention of many tourists. It would be meaningful to have the ability to join the contributions of the most active sectors of the city in this project, that aims at give value to the past to let the present grow.

Info Per ulteriori informazioni: For further information: I resti archeologici della Porta possono essere visitati su prenotazione contattando preventivamente il Museo Archeologico (031.252550) in orario di apertura. The archeological founding of the entrance can be visited after booking the visit at the Museo Archeologico (031.252550) during the opening time.

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NEWS

Nella foto, Yoshihito Wakamatsu con Danilo Lecchi In the photo, Yoshihito Wakamatsu with Danilo Lecchi

OVAS TOYOTA MATERIAL HANDLING di Maurizio Pratelli foto Francesco Corbetta

Un atteso evento al Gran Hotel di Como ha ufficializzato lo scorso venerdì 22 novembre l’acquisizione della Ovas di Erba da parte di Toyota Material Handling Italia, divisione del noto gruppo giapponese specializzata in logistica e movimentazione delle merci. A dare prestigio alla presentazione, l’intervento del guru Yoshihito Wakamatsu, considerato uno dei padri fondatori del sistema produttivo che ha fortemente contribuito alla crescita del colosso Toyota. Seguitissima la sua lectio magistralis: “Il Toyota Production System, espressione diretta del Toyota Way - ha affermato Wakamatsu - è facile da capire ma non così semplice da applicare. Se però pensiamo solo ad un insieme di regole e strumenti, commettiamo un errore. E’ sem-

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plicemente un sistema per gli uomini, che restano la risorsa più importante delle aziende”. Significativa la sua lunga testimonianza di come tutto sia iniziato dal settore auto e di come sia stata avviata la rivoluzione: “Uno dei punti vincenti di Toyota – ha detto Wakamatsu - rimane la produzione su ordine e non a stock. Senza dimenticare che quasi tutte le industrie, per aumentare il profitto, provano a incrementare le vendite; Toyota punta invece a ridurre il costo del prodotto”. Un investimento così importante nel mercato italiano, come quello che ha portato all’ingresso di Toyota in Ovas, azienda comasca con 70 dipendenti e un fatturato pari a circa 11 milioni di euro, non poteva non essere battezzato da Ambrogio Bollini, Supply Senior Vice Pre-


Nelle foto, momenti dell'evento al Grand Hotel di Como

In the photos, moments of the event at Grand Hotel di Como

sident di Toyota Material Handling Europe, un italiano al vertice dell'area produttiva di Toyota, che governa i 5 stabilimenti europei del gruppo, di cui 2 in Italia, in cui è stato introdotto il Tps; “Innanzitutto devo dire – ha affermato il manager - che sono molto felice che Ovas, azienda cui mi lega una antica amicizia, entri a far parte della nostra famiglia. Il Tps - ha aggiunto Bollini – è un sistema falsamente complicato. Occorrono buonsenso quotidiano, determinazione e intelligenza per applicare i suoi principi semplici”. L'operazione Ovas chiude con successo altre quattro recenti acquisizioni della multinazionale nipponica che hanno visto protagoniste altre organizzazioni analoghe in Veneto, Emilia Romagna, Toscana e Lazio. Maurizio Maz-

zieri, vice Ad di TMHIT, ha spiegato come gli investimenti del gruppo giapponese in Italia si siano concentrati sulle aree ad alta densità come, ad esempio, quelle di Torino, Bologna, Firenze e, appunto, della Brianza. “Il modello Toyota, la sua tecnica di ottimizzazione del metodo produttivo – ha detto Mazzieri - parte dalle persone; le stesse persone che, ad esempio, hanno creato un modello di successo nell’area brianzola. Ad aprire l’evento, al quale hanno assistito oltre 300 persone, era stato Alberto Portioli Staudacher, professore Associato di Gestione della Produzione Industriale al Politecnico di Milano e Como con alcune riflessioni sull’adozione da parte delle aziende del sistema Tps e sull’evoluzione dei sistemi industriali di produzione.

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Sopra, da sinistra, Yoshihito Wakamatsu, guru del sistema di produzione Toyota e autore collana Toyota Way; Alberto Portioli, professore ordinario Politecnico di Milano respon. Lean Excellence  Center; sotto, da sinistra, Maurizio Mazzieri - Vice Amministratore Delegato TMHIT; Ambrogio Bollini - Vice Presidente di Toyota Material Handling Europe

Above, on left, Yoshihito Wakamatsu, guru of the production system Toyota and author of Toyota Way; Alberto Portioli, professor of Politecnico di Milano respon. Lean Excellence Center; below, from the left, Maurizio Mazzieri - Vice Managing DirectorTMHIT; Ambrogio Bollini - Vice President of Toyota Material Handling Europe

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OVAS TOYOTA MATERIAL HANDLING An event you couldn’t miss was held at Grand Hotel di Como on Friday 22nd November 2013, the purchase of the Ovas of Erba by Toyota Material Handling Italia, division of the famous Japanese group specialized in logistics and material handling. To give prestige to the presentation, the speech of the guru Yoshihito Wakamatsu, considered one of the founders of the production system which strongly contributed to the growth of the giant Toyota. Lot of interest for his intervention: “Toyota Production System, direct expression of Toyota Way – says Wakamatsu – is easy to understand but it is not so simple to apply. Should we just think to a set of rules and instruments, we make a mistake. It is simply a system for men, who still are the most important resource for companies”. Relevant was his long speech about how everything started from the car industry and how the revolution continued: “On of the winning element of Toyota – says Wa-

kamatsu – is the order production and not the stock production. We cannot forget that almost all the industries, to increase the incomes, try and increase the sales; Toyota instead is focused on the cost of the product”. An important investment in the Italian market, as the one which brought Toyota in Ovas, company based in the area of Como with 70 employees and a turnover of about 11 million Euro, was made under the patronage of Ambrogio Bollini, Supply Senior Vice President of Toyota Material Handling Europe, an Italian at the highest level of the production area of Toyota, who handles the 5 European factories, of which 2 in Italy, in which the Tps was introduced; “First of all I have to say –confirms the manager – that I am very happy that Ovas, company with whom I have a long friendship, becomes part of our family. The Tps – added Bollini – is a falsely complicated system. Daily common sense, determination and intelligence are needed to

apply its simple principles”. The operation Ovas closes 4 other recent purchases of the Japanese multinational company which saw as protagonists other similar organizations in Veneto, Emilia Romagna, Tuscany and Lazio. Maurizio Mazzieri, vice managing director of TMHIT, explained how the investments of the Japanise group in Italy are concentrated on high density areas, such as Torino, Bologna, Firenze and Brianza. “The model Toyota, its optimization technique of the productive method – says Mazzieri – starts with the people; the same people who, for example, created a successful model in the area of Brianza. The event, with more than 300 participants, started with the speech of Alberto Portioli Staudacher, associated professor of Management of Industrial Production at the Politecnico of Milan and Como with some considerations on the adoption by the companies of the Tps system and on the evolution of industrial systems of production.

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TERRITORIO

AGRITURISMO DI CHARME

di Paolo Grandi, R.C. foto Tenuta De L'Annunziata, A3

In una giornata d’autunno, la prima neve di quest’anno ricopriva dolcemente i pendii della collina di Uggiate Trevano, sulla cui cima svetta la torretta della “Tenuta de l’Annunziata”, a circa 500 m di altezza sul l/m. I raggi del sole filtravano tra i rami del castagneto secolare che avvolge con il suo silenzio l’agriturismo dal fascino d’altri tempi, confinante con il Parco della Spina Verde e con il Parco Pineta. Profumi di aromi e di piatti che solleticano il palato, preparati con ingredienti ricercati, prodotti da aziende agricole selezionate lombarde, sapori dimenticati riscoperti nelle produzioni locali dei piccoli frutti come mirtilli, more, lamponi e fragole, coltivati direttamente nei 5000 metri di terreno di proprietà, così come variegate e tipiche le produzioni proprie di ortaggi. Al ristorante Gourmet, lo chef Augusto prepara i piatti con prodotti di stagione a km 0, con ricette tipiche della tradizione comasca e con la garanzia di carni e salumi genuini a filiera corta. Boiserie alle pareti della suite della torretta arricchita dalla presenza di un camino imponente finemente

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decorato da esemplari di selvaggina che popola i 13 ettari di bosco, ricco anche di castagne, nocciole e noci, che avvolgono in un abbraccio protettivo questo luogo unico nel suo genere del Lago di Como a due passi anche da quello di Lugano. Scale con ringhiere e lampade in ferro battuto, finestre che incorniciano panorami mozzafiato che nelle terse giornate fanno vedere persino i grattacieli e il duomo di Milano e addirittura le colline piacentine e gli Appennini. E’ questa la magica ambientazione che accompagna gli ospiti alla scoperta delle 23 camere arredate elegantemente con cura nella scelta dei materiali, come per i cuscini in piuma d’oca al 100% dell’Alto Adige o per la moquette in lana di pecora, capra, crine di cavallo e cocco, e, nei colori degli arredi nei toni del marrone, a ricordare la natura circostante in perfetta sintonia. Di prossima apertura al pubblico anche una vasta area SPA e relax, un luogo dove la mente e il corpo possono ritrovare l’equilibrio interiore ed esteriore coccolati dalle cascate d’acqua che si gettano in un’immensa piscina, dall’idromassaggi


Nella pagina precedente, Massimo Guffanti con la figlia Elisabetta; in questa pagina, veduta dell'agriturismo In the previous page, Massimo Guffanti with the daughter Elisabetta; in this page, holiday farm view

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A sinistra, i ristoranti; a destra, la torretta On the left, the restaurants; on the right, the tower

e dalle mani esperte di uno staff qualificato attento alla cura del cliente. Un’area benessere dove ogni dettaglio è accuratamente studiato e personalizzato, come la produzione della linea di prodotti firmati “Tenuta de L’Annunziata”. La ricerca del benessere prosegue con la proposta di un’area interamente dedicata a tisane e prodotti salutari, scelti con cura e sapienza per permettere all’ospite di sorseggiare preparati selezionati e gustare cibi leggeri e genuini. A completare la struttura ricettiva troviamo al suo interno anche un centro congressi per meeting e convegni. Tenuta de l’Annunziata è il risultato di un intreccio tra istinto, passione e attenta ricerca di Massimo Guffanti. L’amore e il rispetto per la natura sono una tradizione tramandata già da tempo all’interno della famiglia. Tutto ebbe inizio nel 2006 quando la torretta che spuntava dal verde di un bosco infinito

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incuriosì gli occhi dell’imprenditore. Ed è così che decise di andare alla ricerca di quel luogo con tutta la sua famiglia. Trovato l’ingresso e risaliti attraverso il bosco ecco che scoprirono un luogo lontano dall’immaginario: la vista mozzafiato, il secolare castagneto e la cascina fecero apparire tutto ancora più affascinante. E’ così che si decise di intraprendere la realizzazione di un sogno. Gli anni successivi sono stati impegnati dalla stesura di progetti in collaborazione con gli architetti. I lavori sono stati impegnativi ma il risultato ha soddisfatto pienamente le aspettative della famiglia che spera ora di trasmettere tutto questo ogni giorno ai propri ospiti. Ma i sogni non finiscono qua, tanti sono ancora i progetti in fase di realizzazione, tra cui una fattoria didattica, workshop, serate a tema e tanto altro ancora, da raccontare e scoprire in un prossimo futuro.


HOLIDAY FARM OF CHARME In an autumn day, the first snow of this year covered the slopes of the hill of Uggiate Trevano, on the top you can see the small tower of "Tenuta de L'Annunziata", about 500 meters above the sea level. The rays of the sun filtered among the ancient chestnut tree which surround the agritourism with the silence and fascination, close to the Park of Spina Verde and the Park Pineta. Smells of aromas and delicious dishes prepared with special ingredients produced by selected companies of the Lombardy region, ancient flavors you can just find in the local productions of small fruits such as blueberries, blackberries, raspberries cultivated directly in the 5000 meters of the property, as well as the

different typical productions of vegetables. At the Gourmet restaurant, the chef Augusto prepares dishes with seasonal products locally produced with typical recipes of the tradition of the Como area and with the warranty of local meats and cold cuts. Boiserie on the walls of the suite of the tower enriched by the presence of a big fireplace decorated with game of the 13 hectares of chestnut, hazelnut and walnut wood which surround this unique hotel close to Lake Como and to Lake Lugano. Windows that show a breathtaking view, in the sunny days you can also see the skyscrapers and the Cathedral of Milan and also the hills of Piacenza and the Appennini, this is the magic

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In questa pagina, alcuni interni location for the 23 elegant rooms characterized by high quality furniture, from the pillows in 100%goose-feather from Alto Adige to the carpet in sheep, goat, horsehair and coconut wool in the colors of the pieces of furniture in brown to remind of the surrounding nature. Soon a large SPA and relax area is open to the public, a place where mind and soul can find an interior and exterior balance and can be cuddle by the water cascades which end in the big swimming pool, by the hydromassages and by the expert hands of an expert staff. A wellness center where every detail is studied, also with a line of products by “Tenuta de L’Annunziata” . The research of wellness continues with the proposal of an area entirely dedicated to infusions and healthy products, selected with care and attention to let the guest enjoy selected products and eat light and genuine food. “Tenuta de L’Annunziata” also has a congress and

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In this page, some interiors conference center. “Tenuta de L’Annunziata” is the result of a mix among instinct, passion and accurate research of Massimo Guffanti, love and respect for nature are a tradition of the family, everything started in 2006, when the small tower of a huge wood attracted the attention of the entrepreneur, so he decided to look for that place with his family. Once found the entrance and crossed the wood, he found a unique place: the breathtaking view, the chestnut wood and the farmhouse made it everything even more fascinating. The dream started this way. He started to collaborate with architects during the following years, works were demanding but the result satisfied the family's expectation, who now hope to transmit everything to his guests. But the dreams do not stop here, many projects are under way, among which an educational farm, workshops, special evening and much more to tell and discover in the near future.

Tenuta De L'Annunziata Azienda Agricola Via Dante 13 22029 Uggiate Trevano (CO) www.tenutadelannunziata.com info@ tenutadelannunziata.com Tel. +39 031 949172


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EVENTI Nella paginea successiva, un prezioso copritavolo del 19201930, L'Universo, disegno del prof. Carlo Arnaboldi In the next page, a precious table cover of 1920-1930, L'Universo, designed by the professor Carlo Arnaboldi

BIENNALE DEL MERLETTO

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di Stefania De Giorgi foto Francesco Corbetta

BIENNAL OF THE LACE Un evento unico: la Biennale del Merletto di Cantù, organizzata dal Comitato per la Promozione del Merletto guidato da Renata Casartelli, è la manifestazione di riferimento internazionale per tutte quelle che sono le creazioni pregne di tradizione centenaria e regalate nel corso degli anni dall’abilità delle merlettaie canturine. Una leggenda, quella del merletto, rappresentata come massima espressione di classicità e preziosità, che con il progetto avviato nella scorsa edizione si intreccia con la creatività del mondo del design. Anche per l’11^ edizione sono stati coinvolti designers esponenti del panorama internazionale: Andrea Branzi, la cui opera era protagonista della locandina promozionale dell’evento, Luca Scacchetti e Alessandro Mendini. I noti architetti hanno realizzato alcuni progetti, poi magistralmente trasformati dall’esperte mani di merlettaie in capolavori strabilianti di una delle più antiche arti manuali. La città rimarca la propria partecipazione mettendo a disposizione gli angoli più affascinanti ed evocativi. Location d’eccezione per la kermesse “Merletti & Design 2013” il “Cortile delle Ortensie”, una delle prestigiose sedi della storica gioielleria Cappelletti. Nei seducenti spazi espositivi è stato possibile cogliere dal vivo la maestria nelle mani delle merlettaie, unitamente ad una profonda passione per un'arte che si tramanda di generazione in generazione. Il risultato del connubio fra design e artigianalità è stato di notevole suggestione, enfatizzato dall’ esposizione di oggetti relativi ad altre realtà creative del territorio e coronato da varie opere di Alessandro Mendini, incluso il merletto “Autoritratto”, realizzato per la scorsa edizione. Sono molteplici, singolari ed innovative, le istallazioni che si dipanavano per Cantù, alcune delle quali tese a ripercorrere la storia del merletto. Entusiasmo e interesse trapelavano nei mille angoli della città che di anno in anno si lascia coinvolgere da un evento che consente una lettura e una rinascita di una tradizione da tenere sempre viva.

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An unique event: the Biennal of the Lace of Cantù, organized by the Committee for the Promotion of the Lace organized by Renata Casartelli is the international reference event for all the creations rich in tradition made by the skillful lace makers from Cantù. The legend of the lace represents the highest expression of preciousness, that with the project that started in the last edition is combined with the world of design. Also in the 11th edition, international designers were involved in the project: Andrea Branzi, with its work in the advertisement campaign of the event, Luca Scacchetti and Alessandro Mendini. The famous architects made some projects which were transformed by the expert lace makers in amazing works of art. The city gave its contribution putting at disposal the most fascinating and evocative locations. Exceptional location of “Merletti & Design 2013” the “Cortile delle Ortensie”, one of the prestigious seats of the historical jewelry Cappelletti. In the seductive exhibition area it was possible to see the ability of the hands of the lace makers together with a strong passion for an art that is transmitted from generation to generation. The result of the combination between design and handicraft was interesting, thanks also to the exhibition of objects related to other creative realities of the territory and also the different works by Alessandro Medini, including the lace "Autoritratto" made for thr past edition. Many particular and innovative instalkations are located in Cantù, some aim at describing thr history of the lace. Enthusiasm and interest in the different locations of the city, which is involved in this event which aims at reading and let reviving a tradition we shouldn't forget.


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La mostra la Cortile delle Ortensie The exhibition at Cortile delle Ortensie

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a cura degli specialisti

Dr. Lorenzo Vanini, Dr. Andrea Panzeri COMOREVIEW

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MALATTIE GENGIVALI

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Dr. Lorenzo Vanini

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Tra le patologie del cavo orale più diffuse tra la popolazione vi sono certamente le malattie parodontali che si stimano essere diffuse nel 60% della popolazione adulta. Con questo termine è indicato un gruppo eterogeneo di disordini che affliggono il parodonto, ovvero i tessuti che concorrono a sostenere il dente (gengiva, legamento, cemento e osso). Le malattie parodontali si distinguono in gengiviti e parodontiti. Le prime colpiscono il tessuto gengivale e sono caratterizzate da rossore del margine gengivale, sanguinamento dopo stimolazione (ad esempio dopo lo spazzolamento) e gonfiore. Le gengiviti sono completamente reversibili, ma se trascurate, possono progredire in parodontite. Le parodontiti sono più gravi delle gengiviti poiché affliggono anche i tessuti sottostanti la gengiva e ne causano la distruzione. L’osso e il legamento, che consentono ai denti di rimanere stabili in sede, vengono, infatti, sottoposti progressivamente a un processo distruttivo che, se non arrestato e controllato, conduce alla mobilità e alla perdita dei denti stessi. Durante la loro evoluzione, le parodontiti si manifestano con la formazione di cosiddette tasche, termine tecnico che indica la formazione di uno spazio tra gengiva e denti. Le gengive, in pratica, non sono più adese saldamente ai denti perché il processo infiammatorio ha causato la perdita di osso e il distacco. In alcuni casi le parodontiti possono manifestarsi anche con la formazione di recessioni gengivali (retrazioni). La causa principale delle malattie parodontali è la presenza di placca e tartaro. Una scarsa igiene orale rappresenta, quindi, un fattore chiave per la loro insorgenza. Nel cavo orale di ogni persona, infatti, risiedono centinaia di specie batteriche, la maggior parte delle quali non crea alcun danno a denti e gengive. Alcune specie batteriche, tuttavia, sono patogene, causa cioè di malattia. Se lasciati indisturbati, i batteri del cavo orale si riproducono e si organizzano in forme capaci di aderire ai tessuti. La placca è la forma visibile di questa organizzazione e, se non rimossa attraverso uno spazzolamento domiciliare efficace e scrupoloso, evolve in tartaro, forma calcificata, dura, tenacemente adesa ai tessuti dentali. La presenza nel cavo orale di placca e tartaro provoca una continua infiammazione dei tessuti parodontali causando gengivite e parodontiti. Le persone che hanno sostituito un dente con un impianto, ma che non rispettino un’igiene scrupolosa, non sono esenti da malattia parodontale, anche se in questi casi, la patologia assume caratteristiche differenti. I soggetti fumatori sono maggiormente a rischio di sviluppare malattia parodontale poiché il monossido di carbonio contenuto nel fumo di sigaretta impedisce all’ossigeno di legarsi ai globuli rossi, creando uno stato di lieve ipossia cronica ai tessuti gengivali. Altra categoria particolarmente a rischio è rappresentata dai soggetti diabetici. Nonostante sia, quindi, riconosciuta in alcuni casi una sorta di suscettibilità alle malattie parodontali, un’efficace prevenzione viene effettuata con il semplice controllo dell’igiene del cavo orale. Come accennato, la placca può essere rimossa attraverso una buona igiene orale domiciliare che segua le indicazioni fornite caso per caso dal proprio dentista o dall’igienista dentale. In condizioni di normalità l’uso dello spazzolino due volte al giorno e l’uso del filo interdentale una volta, sono più che sufficienti per garantire uno stato di salute dentale e gengivale. Quando è ormai presente tartaro questo può essere rimosso solo attraverso una seduta di igiene orale professionale (ablazione del tartaro), comunemente definita “pulizia dei denti”. La terapia nei casi di parodontite con presenza di tasche può prevedere anche una pulizia più “profonda”, definita levigatura radicolare. L’uso dello spazzolino elettrico è consigliato per tutti quei soggetti che non riescono a mantenere un buon livello di igiene orale con il solo spazzolino manuale. Lo spazzolino elettrico, infatti, compie esso stesso il movimento di spazzolamento, sopperendo alla mancanza di capacità manuali del soggetto e presenta una testina piccola in grado di raggiungere agevolmente anche le zone meno accessibili del cavo orale. I più moderni spazzolini elettrici sono sicuri e, grazie alla presenza di sensori di pressione, non causano danni alle gengive (recessioni). A oggi, poi, è riconosciuto come lo spazzolamento vigoroso o orizzontale non sia la causa principale di recessioni, ma solo un cofattore secondario. Le recessioni sono causate, per la maggior parte delle volte, da un’occlusione non corretta, causata ad esempio da un disallineamento dei denti o da problematiche all’articolazione temporomandibolare. L’igiene orale domiciliare può essere, poi, coadiuvata dai collutori contenenti sostanze attive contro la placca, come clorexidina, oli essenziali e triclosan. Bisogna però ricordare che l’uso prolungato di alcuni prodotti può essere sconsigliabile ed è quindi utile chiedere sempre consiglio al proprio dentista. Infine, studi recenti hanno dimostrato l’associazione tra malattie parodontali e alcune condizioni di salute generale, come malattie cardiovascolari, diabete, reazioni avverse in gravidanza (nascita pretermine e sottopeso), obesità. Le condizioni di salute orale possono, quindi, risultare indicative dello stato di salute generale. In questa ottica, il miglioramento nel controllo delle infezioni parodontali riveste ancora di più importanza, non solo per la salute del cavo orale, ma anche per favorire un buono stato di salute generale.


Among the most common conditions encountered within the mouth are the so called periodontal diseases estimated to af fect some 60% of the adult population. The term periodontal encapsulates a series of disorders that af flict the tissues that support the teeth: the gums, ligaments, cementum (calcified substance lining the root of the tooth and bone). Periodontal diseases are divided into two main categories: gum inflammation and periodontitis aka pyorrhea. The former is characterized by the redness of the gum-teeth margins, bleeding, for instance af ter brushing, and swelling, all of these are reversible but if neglected can degenerate into pyorrhea, a much worse condition whereby the sof t tissues underneath the gums are af fected leading to their eventual destruction. The bone and ligaments, that enable the teeth to remain stable in their sockets, are subjected to a harmful, destructive process and unless checked leads to their loosening and eventual loss. In time periodontitis causes the formation of pockets i.e. space between the teeth and gums; in other words the gums no longer tightly fit around the teeth because the inflammation in course has eroded the bone and brought about its detachment. In some cases of periodontitis, gums recede exposing the teeth. The main cause of periodontitis is the accumulation of plaque and tartar. Poor oral hygiene therefore is the key factor in its manifestation. In our mouths are present hundreds of t ypes of bacteria most of which are harmless to our teeth or gums. Some bacteria on the other hand are pathogens and hence cause disease. If lef t undisturbed, the bacteria in the mouth repro duce and reorganize in forms that can attach to the tissues, the plaque is the visible form of this reorganization and if not removed by regular, ef ficient brushing will transform into hard, calcified tartar that strongly binds to the dental tissues. The presence of plaque and tartar provokes continuing inflammation in the mouth leading to gum disease and periodontitis. Unless we regularly brush their teeth, including those who have replaced some teeth with implants, we're all subject to periodontal disease even if with dif ferent characteristics. Smokers are more prone to periodontal disease due to carbon monoxide present in cigarette smoke which inhibits ox ygen being picked up by the red blood cells creating a state of chronic hypo xia in the gum tissues. The other high risk group is the diabetics who should take particular care with oral hygiene. Besides these cases of particular susceptibilit y to gum disease, an ef ficient prevention can be done by simply maintaining good oral hygiene. As mentioned plaque can be removed through proper oral hygiene at home following the advice of a dentist or hygienist. Normally brushing twice a day and flossing once a day are more than enough to keep the gums and teeth healthy. When tartar has appeared, it can only be removed by a professional dental hygienist. In cases of periodontitis with pockets between the teeth and gums, a more in- depth cleaning known as scaling and root planing, or periodontal therapy, will be necessar y. Electric toothbrush is recommended for those unable to maintain good oral hygiene using an ordinar y toothbrush. Electric toothbrush does the brushing for us making up for the lack of manual skill some of us encounter when brushing, and having a small head it easily reaches the parts an ordinar y brush may not. Modern electric toothbrushes are safe, they have pressure sensors and hence do not cause recession or damage to the gums. It has also been noted that vigorous or horizontal brushing doesn' t cause gum recession, these are but secondar y factors. Gum recession on the whole is caused by malocclusion due to misalignment of teeth or improper chewing mechanism. Oral hygiene at home can be enhanced by mouthwash that contain anti-plaque substances like chlorhexidine, essential oils and triclosan but it 's worth noting that prolonged use of certain t ypes of mouthwash is not advisable hence consulting a dentist on this subject is good practice. Lastly, according to recent studies there may be a connection between periodontal disease and general health issues such as diabetes, cardiovascular disease, adverse reactions in pregnancy (premature or under weight birth) and obesit y. Dental health can therefore be indicative of general health. From this point of view fighting periodontal disease, keeping it under control assumes an important role not only for the teeth and gums but also for our general health.

GUM DISEASE

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STUDIO ODONTOIATRICO DR. LORENZO VANINI Corso San Gottardo 25 Chiasso (Svizzera) Tel. +4191 6829527

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C.T.R.: riabilitazione... e non solo

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Dr. Andrea Panzeri

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Dottor Panzeri, chi è e che cosa fa? Sin da piccolo mio padre mi ha trasmesso le sue grandi passioni: la montagna, lo sport, lo sci e la medicina. Ho sempre praticato sport a livello agonistico (sci e sci nautico), e questo in parte ha influito ad avvicinarmi al mondo della traumatologia dello sport ed in particolare al “ginocchio”. Ne è derivata quindi una scelta universitaria di tipo medico, a cui è seguita una specializzazione in Ortopedia e Traumatologia che mi ha poi permesso di far parte, dal 1998, dello staff medico della FISI (Federazione Italiana Sport Invernali), ove oggi occupo la posizione di vice Presidente della Commissione Medica e di Responsabile delle squadre Nazionali di sci alpino. Per lo stesso motivo ho potuto esercitare, come ancora esercito, la mia attività di Chirurgo Ortopedico presso il Centro di Traumatologia dello Sport e Chirurgia Artroscopica dell'Istituto Ortopedico Galeazzi I.R.C.C.S. di Milano, avendo avuto come maestro il Prof. Herbert Schoenhuber ed interessandomi in modo particolare e a 360° delle patologie chirurgiche del ginocchio (artroscopica, protesica, etc...), oltre naturalmente alla chirurgia traumatologica. A quali altre attività si dedica? Da molti anni ormai lavoro e collaboro gomito a gomito con importanti medici, fisioterapisti, tecnici, allenatori e preparatori atletici che seguono le varie fasi della preparazione, della gestione e purtroppo anche delle patologie traumatiche di grandi atleti che ho seguito e seguo tutt'ora in molte gare di Coppa del Mondo ed in due, tra poco tre, Olimpiadi. Ho accumulato pertanto una notevole esperienza che, come meglio specificherò, cerco di applicare anche a tutti coloro che si rivolgono a me come sportivi agonistici o amatoriali, o ai miei pazienti che seguo per patologie le più varie che spesso ti “rovinano la vita”. Perchè fa questo tipo di lavoro? In primis perchè nei miei precedenti sportivi mi sono trovato dall'altra parte del “tavolo” senza spesso ricevere né consigli né valutazioni né cure adeguate, e poi essenzialmente perchè posso applicare nel mio lavoro alcuni concetti che ritengo fondamentali per un recupero globale sia motorio che funzionale e anche psichico per tutti coloro che si affidano alle mie cure. Dove svolge la sua attività? Se si riferisce alle mie funzioni di Medico di squadra, nelle strutture della Federazione o ad essa collegate perciò in Physioclinic a Milano o direttamente nelle varie stazioni sciistiche quando sono con gli atleti, in Italia, in Europa o negli U.S.A. La mia attività chirurgica, invece, presso l'Istituto Ortopedico Galeazzi e presso la Clinica La Madonnina di Milano. Molto tempo lo dedico al mio centro a Como in Via Cinque Giornate (C.T.R.). Qui in particolare cerco di applicare a chi vi si cura le peculiarità che ho appreso dal mondo dello sport: la visione a 360° di chi mi sta davanti. Ho voluto nel mio centro la presenza di altre figure professionali incontrate e conosciute da me in questi anni. Mi spiego meglio: è opportuno superare il concetto di riabilitazione con quello di riabilitazione...e non solo. Una visione pertanto non solo di recupero motorio e funzionale, ma comprendente altri due momenti a ciò strettamente legati, cioè prevenzione e preparazione riatletizzante. Il centro C.T.R. nasce nel 1990 come ambulatorio di chinesiterapia, e segue l'evoluzione di questo settore con aggiornamenti professionali per il personale medico e paramedico con l'acquisizione di nuove tecnologie e l'utilizzo, oggi fondamentale, di strumentazioni di ultima generazione, ponendosi come obiettivo la ripresa psico-fisica del paziente e avvalendosi di tutto quanto la scienza medica mette a disposizione. Molte le patologie trattate fasi pre e post-operatorie di interventi ortopedici e traumatologici; postumi di traumi dello sport o secondari ad infortunistica stradale e lavorativa; patologie della colonna vertebrale come ernie discali, discopatie artrosiche, radicoliti, scoliosi, instabilità vertebrali, difetti posturali; patologie cronico-degenerative, artrosiche-tendinopatie, patologie dello sport quali lesioni muscolo-tendinee, distorsioni con lesioni capsulolegamentose; patologie dell'età evolutiva; patologie neurologiche in fase di stabilizzazione. Circa due anni fa, per rispondere alle nuove esigenze nate dalle mie esperienze professionali vissute, ho sentito la necessità di ampliare e potenziare le capacità del centro, anche per poter seguire in prima persona e al meglio nella fase riabilitativa i pazienti da me operati. Ne è nata una struttura completamente rivisitata e ampliata nel pieno rispetto delle normative vigenti, normative molto specifiche ed esigenti in questo tipo di attività. C.T.R. si sviluppa su due aree distinte: una destinata a studi medici, l'altra di 200 mq per le attività riabilitative e fisioterapiche. Cinque spazi indipendenti ed una palestra garantiscono al paziente la possibilità di eseguire singolarmente e nella massima privacy i trattamenti prescritti. Il centro si avvale di professionalità di spicco altamente qualificate: Specialisti in Ortopedia e Traumatologia, Fisiatria, Medicina dello Sport, Terapisti della Riabilitazione, Massoterapisti. Per meglio svolgere la “mission”, annovera consulenti con altra specializzazione in Neurochirurgia, Ortopedia pediatrica, Chiropratica, Scienze dell'alimentazione. L' iter terapeutico viene sempre seguito e controllato dal personale tecnico, che lavora con prospetti e progetti personalizzati e prescritti dal medico specialista del settore. La manualità pertinente degli operatori, la presenza di apparecchiature sofisticate e tecnologicamente avanzate favoriscono il recupero motorio e funzionale in tempi estremamente più rapidi. Proprio per la innovativa configurazione oltre all'assistenza costante è garantito anche un ambiente simpaticamente accogliente. Dottor Panzeri, ci spieghi la sua visione che definisce globale nel suo lavoro. Basandomi sulla mia esperienza acquisita in tutti questi anni di frequentazione di atleti di alto livello (nello sci, nel calcio, nella scherma, nella pallacanestro, etc...) ho colto aspetti innovativi della moderna medicina in cui chirurgia, riabilitazione, preparazione atletica-riatletizzazione e prevenzione si legano strettamente. Perchè non portare questa visione a tutti i miei pazienti, anche a coloro che svolgono una normale attività sportiva, lavorativa, o vita sedentaria, o hanno subito un infortunio, o a tutti coloro che soffrono di patologie cronico-degenerative? Se ad essi applicassimo le stesse metodiche oggi adottate nello sport a livello professionistico, otterremmo un interessamento globale a 360° per ogni singolo caso. Se vi è prevenzione, preparazione intesa come cultura dello star bene, si evita di trasformare un piccolo e spesso ritenuto ininfluente problema in patologia. Quanti piccoli disturbi sottovalutati arrivano a cronicizzazione per spesso sfociare in patologie risolvibili poi solo con terapie più cruente o chirurgiche. Altro aspetto fondamentale è una corretta diagnosi iniziale, oggi anche possibile con le tecniche strumentali radiologiche sempre più sofisticate. Più precisa è la diagnosi, tanto più mirata sarà la terapia. Più che mai valida la premessa “C.T.R....non solo riabilitazione”, perchè anche chi di patologico non ha nulla ma vuole solo acquisire un miglior benessere fisico, muscolare e anche psichico trova presso di noi un “humus” per aiutarsi a vivere meglio. Questo è quanto vorrei che fosse la realtà...in parte ottenuta dal mio lavoro.


Sopra, da sinistra, Gianluca Zambrotta, Campione del Mondo 2006; Giorgio Rocca, sci alpino, 11 vittorie in Coppa del Mondo, 3 medaglie ai Campionati del Mondo, Coppa del Mondo di specialitĂ Slalom Speciale nel 2006; Arianna Errigo, fioretto, Oro Olimpico a Londra 2012, Campionessa del Mondo 2013; sotto, il centro

Above, from left, Gianluca Zambrotta, World Champion 2006; Giorgio Rocca, alpine skier, 11 wins in the World Cup, 3 medals in the World Championship, World Cup of Slalom in 2006; Arianna Errigo, Olympic Gold London 2012, World Champion 2013; belove the center

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C.T.R.: rehabilitation... and much more

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ANDREA PANZERI Centro di Terapia Riabilitativa S.r.l. Via V Giornate , 72 22100 Como tel: 031 265003

Who is Dr. Panzer and what does he do exactly? Ever since I was a child my father has passed his great passions on to me: the mountains, competitive sports, skiing and medicine. I have always done competitive sports (skiing and waterskiing) and this partly has influenced my taking interest in the world of sports traumatology especially knee injuries. Consequently I took a degree in medicine followed by specialization in orthopedics and sports traumatology which qualified me to join the medical staff of Italian Federation of Winter Sports in 1998; currently I'm the vice president of the medical commission and responsible for the fitness of Italy's national alpine skiing teams. Meanwhile I've been busy practicing my profession as an orthopedic surgeon at the sports traumatology and arthroscopic surgery department of Galeazzi Orthopedic Institute in Milan having had Professor Herbert Schoenhuber as my mentor and having developed an all-round interest in knee pathologies requiring surgery (arthroscopy - minimally invasive surgery - prosthesis placement etc.) besides of course general surgery to treat injury. What else are you involved in? For many years now I've been working side by side with high-profile doctors, physiotherapists, technicians and trainers who not only train but also manage athletes and take care of their injuries; I've treated, and still do, the injuries of many great athletes taking part in World Cup events and two, soon three, Olympic Games. In the meantime I've gained remarkable experience which I try to apply to all those who consult me such as amateur or competitive sports enthusiasts or the patients I treat for a variety of conditions, sometimes life ruining conditions. Why do you do this kind of work? Firstly because in my younger days doing sport I found myself on the other side of the fence; often I had no access to advice, examination or adequate treatment, and also because I can apply some concepts I believe are fundamental for a comprehensive motorial, functional and psychological recovery to all those who trust my cures." Where is your surgery? When I work for the national skiing team, I'm at the federation's facility, Physioclinic, in Milan, or at various skiing resorts in Italy, Europe or USA, when I travel with the athletes. As a surgeon I work in Milan at Galeazzi Orthopedic Institute or La Madonnina clinic. I spend a lot of time in my surgery in Como situated in Via Cinque Giornate (C.T.R.). Here in particular I try to apply what I learnt from the world of sports: an all-round approach. I introduced other professionals I've met over the years into the center with the intention of replacing the concept of rehabilitation with rehabilitation...and more; not just motorial or functional recovery but also prevention and training closely linked to it. The C.T.R was established in 1990 as a kinesiology center and has followed on from this discipline with regular professional updating of the medical and paramedical staff with the acquisition of new technological know-how and the use of latest generation instruments so important these days, aiming for the psychophysical recovery of the patient utilizing all that medical science puts at our disposal. We treat a lot of conditions: - Pre and post-op stages of orthopedic and sport traumatology surgery - Sport injuries, work related and accidental injuries - Spine conditions like slipped disc, arthritis, radicular pain due to inflammation, scoliosis, vertebral instability, postural defects - chronic-degenerative pathologies, arthritic tendons - Sport related conditions such as muscle-tendon lesions, distortions with lesions to the ligaments and knee cap. - Neurological conditions undergoing stabilization About two years ago, to meet new demands I encountered in my professional practice, I felt the need to expand and reinforce the center also to personally follow up on patients during their rehabilitation stage after I operated on them. Hence a completely renovated facility has been built with due respect to strict safety regulations required in this field. The C.T.R. is divided into two distinct zones: one houses the surgeries, the other, a 200sqmarea, for rehabilitation and physiotherapy. Five independent sections and a gym guarantee that the patients can undergo the prescribed treatment in private. The center boasts highly qualified professionals: specialists in orthopedics and injury, physiotherapy, sports medicine, rehabilitation and massage therapy. And to complete the 'mission' consultants in other fields such as neurosurgeons, pediatric orthopedics, chiropractors and food scientists are brought in. Therapeutic course is always supervised by technical staff who follow the procedures prescribed by the specialist. The experienced technicians and the use of sophisticated, technologically advanced equipment facilitate an extremely fast recovery. Besides the innovative set up, guaranteed on-going assistance, the center also offers a friendly, welcoming atmosphere. Dr. Panzeri, could you explain what you mean by an all-round vision in your work? Based on the experience I've acquired over the years, meeting and treating top level athletes (skiers, footballers, fencing specialists, basketball players, etc.) I've learnt to appreciate the innovative aspects of modern medicine where surgery, rehabilitation, training and prevention are closely connected. Why not apply this vision to all my patients: ordinary people who do sports, work, lead a sedentary life, suffer an injury or all those people struck by chronic-degenerative conditions? If we applied the same methods as those for professional sportsmen and women, we would implement an all-round approach for each and every case. If there's prevention and training is considered a means to feeling well, we avoid a small, insignificant problem transforming into a health issue. So many little, underestimated aches turn chronic in time and can only be cured with more aggressive treatment or surgery. The other fundamental aspect is an accurate, initial diagnosis today also greatly aided by more and more sophisticated radiological instruments. The more accurate the diagnosis, the better targeted will be the treatment. More than ever, 'C.T.R: Not only rehabilitation,' remains a true statement, because also those who have no health issues and only want to be physically and psychologically fit with good muscle tone will find the right formula at our center to help him or her to lead a healthier life. This is how I wish the reality was... partly obtained through my work.



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Mendrisiotto: la Svizzera piu’ vicina all’EXPO 2015 di Marili Fontana foto Mendrisiotto Turismo

Il Museo Vela a Ligornetto The Museo Vela in Ligornetto

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Sopra, a sinistra, il Museo d'Arte a Mendrisio; a destra, il Max Museo di Chiasso; a lato, il Museo Etnografico della Valle di Muggio Above, from left, Museo d'Arte in Mendrisio; on the right, Max Museum of Chiasso; on the side, Ethnographic Museum of Muggio Valley

Una regione che vive i contrasti e i valori di Svizzera e Italia. La Regione da scoprire. Genuina, dinamica, particolarmente attaccata alle tradizioni ed ai prodotti del suo territorio. Questa regione è la prima Svizzera che s’incontra provenendo da sud, la lingua, la cultura, sono quelle italiane, ma l’atmosfera è diversa, già Svizzera… Qui l’offerta culturale è ricca e particolarmente sorprendente. I musei nella regione sono numerosi, l’offerta spazia dal Museo della Civiltà Contadina di Stabio e del Museo Etnografico della Valle di Muggio, al Max Museo di Chiasso, dove vengono di regola esposte opere legate ai temi della grafica e del design. La regione del Mendrisiotto e Basso Ceresio vanta anche la presenza di alcuni tra i più conosciuti ed apprezzati musei del Cantone Ticino: il Museo Vincenzo Vela a Ligornetto, la Pinacoteca Züst a Rancate e il Museo d’arte a Mendrisio. Spazi particolari, diversi tra loro, a tratti complementari, il cui calendario espositivo è pensato e preparato con cura e con grande competenza, puntualmente ripagati dal grande interesse che queste mostre suscitano in particolare nell’area lombarda. E se poi qualcuno volesse comprendere le motivazioni che hanno spinto UNESCO ad inserire il Monte San Giorgio nella lista dei Patrimoni Mondiali dell’Umanità da UNESCO, quale area italo-svizzera, consigliabile è una visita al nuovo Museo dei Fossili a Meride, costruito dall’architetto Mario Botta, già direttore e co-fondatore dell’Accademia d’architettura di Mendrisio. Un itinerario ad-hoc per gustare questa regione è presto fatto. Gli spunti non mancano per una gita che può strutturarsi in ottimi abbinamenti di temi. Cultura e vino. Cultura e gastronomia. Cultura e shopping. A voi la scelta! Per informazioni www.mendrisiottoturismo.ch 194

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Sopra, a sinistra, il Museo della Civiltà Contadina di Stabio; a destra, la Pinacoteca Züst a Rancate; a lato, nuovo Museo dei Fossili a Meride Above, on the left, Museo della Civiltà Contadina (Famer Museum) in Stabio; on the right, Pinacoteca Zust in Rancate; on the side, Fossil Museum in Meride

MENDRISIOTTO CLOSER TO EXPO 2015 A region which lives the contrasts and the values of Switzerland and Italy. A region you have to discover. Genuine, dynamic, particularly linked to traditions and products of its territory. This region is the first you see if you come from the south, the language and the culture are Italian, but the atmosphere is different, it is already Swiss…Here the cultural offer is rich and very surprising. In the region there are many museums, from the Museo della Civiltà Contadina (Famer Museum) in Stabio and the Ethnographic Museum of Muggio Valley, to the Max Museum of Chiasso, where you can find exhibitions of works of art linked to graphics and design. The region of Mendrisiotto and Basso Ceresio boasts the presence of some of the most famous and appreciated museums of Cantone Ticino: Museo Vincenzo Vela in Ligornetto, Pinacoteca Züst in Rancate and Museo d’arte in Mendrisio. Different areas, in some ways complementary, the exhibition calendar is studied and prepared with attention and professional skill, these exhibitions usually attract many visitors also from the Lombardy area. Then if you want to understand the reasons why UNESCO included Monte San Giorgio in the list of the Human World Heritage of UNESCO as Italian-Swiss area, we suggest you a visit to the new Fossil Museum in Meride, built by the architect Mario Botta, already director and co-founder of the Architecture Academy of Mendrisio. A prefect itinerary to enjoy this region is easy to organize. There are many combinations at disposal. Culture and wine. Culture and food. Culture and shopping. Select your itinerary! For further information www.mendrisiottoturismo.ch

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ARTE

MITI E MISTERI di Roberta Brucato

Sopra, a sinistra, Albert Trachsel, Il lampo; a destra, Ferdinand Hodler, Il Lago di Thun dai riflessi simmetrici

A Lugano, il Museo Cantonale d’Arte ed il Museo D’arte della Città, uniti in un complessivo progetto di avvicinamento alla realizzazione del Museo unico LAC Lugano Arte e Cultura, propongono fino al 12 gennaio 2014 oltre duecento opere tra dipinti, sculture, disegni, incisioni e manifesti degli artisti di tutta Europa che rappresentarono i pilastri del Simbolismo. Nell’Europa della fine del’Ottocento, il Simbolismo ha rappresentato una corrente artistica determinante nel gusto e nel pensiero dell’epoca. Sovrastato dal successo di Impressionisti e

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Above, on the left, Albert Trachsel, Il lampo; on the right, Ferdinand Hodler, Il Lago di Thun dai riflessi simmetrici

avanguardie storiche, non è mai stato incasellato in una categoria ben definita ma in tale movimento si svilupparono e si declinarono tutti i temi fortemente vissuti dagli intellettuali: dalla ricerca del lato oscuro dell’uomo e della sua psiche all’analisi delle sue paure e dei suoi desideri. Gustave Moreau, Pierre Puvis de Chavannes, Arnold Bocklin, il gruppo dei Nabis e quello di Pont Aven svilupparono un universo artistico ricco di simboli, elementi onirici e della natura sempre inquietante o ideale, paradisiaca, esotica e mistica. Fondamentale in mostra è il valo-


Sopra, a sinistra, Arnold Böcklin,Il ritorno a casa; a destra, Albert Trachsel, Paesaggio da sogno

re aggiunto costituito dal grande contributo che la Svizzera diede alla corrente. I capolavori dei grandissimi Arnold Bocklin, Johann Heinrich Füssli, Ferdinand Hodler e di Albert Trachsel, Felix Vallotton, Albert Welti, Edoardo Berta, Adolfo Feragutti Visconti, Filippo Franzoni, Luigi Rossi si affiancano dunque a mirabili opere di Augusto e Giovanni Giacometti, Giovanni Segantini, Carlos Schwabe, Gustav Klimt, Gustave Moreau, Odilon Redon, Auguste Rodin, Franz von Stuck. Il sogno, l’inconscio, la donna figura angelica e demoniaca, la natura sublime e inquietante,

Above, on the left, Arnold Böcklin,Il ritorno a casa; on the right, Albert Trachsel, Paesaggio da sogno

l’ibrido, la violenza e la morte, l’oscurità, il cosmo, l’infinito sono indagati, rappresentati, nascosti, sottintesi. Un’esposizione suggestiva realizzata in collaborazione con il Kunstmuseum di Berna e curata dalla storica Valentina Anker: “La sensibilità contemporanea, l'interesse per il cosmo e per le pratiche di igiene spirituale non fanno che confermare la grande attualità del Simbolismo”.

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Sopra, a sinistra, Giovanni Segantini, La Vanità (La fonte del male) ; a destra, Augusto Giacometti, Adamo ed Eva

Above, on the left, Giovanni Segantini, La Vanità (La fonte del male) ; on the right, Augusto Giacometti, Adamo ed Eva

“MITI E MISTERI" In Lugano, Museo Cantonale d’Arte and Museo d’Arte of the city of Lugano, joined a project of a potential realization of Museo unico LAC Lugano Arte e Cultura, propose until 12th January 2014 more than 200 works of art among paintings, sculptures, drawings, engravings and manifests of the artists from all over Europe who represent the pillars of Symbolism. In Europe at the end of the 19th century, Symbolism represented an artistic period which determined the taste and the thought of that time. The success of the Impressionists and of the historical avantgarde dominated that time, so it never was part of a well-defined category but in this movement developed and ended all the subjects strongly supported by the intellectuals: from the research of the dark side of the man and his soul to the analysis of his fears and his desires. Gustave Moreau, Pierre Puvis de Chavannes, Arnold Bocklin, the Nabis group and the Pont Aven group developed an artistic universe rich in symbols, spiritual elements and a nature that is always disturbing or ideal, paradisiac, exotic and mystic. The added value in the exhibition is given by the great contribution that Switzerland gave. The masterpieces of the great Arnold Bocklin, Johann Heinrich Füssli, Ferdinand Hodler and Albert Trachsel, Felix Vallotton, Albert Welti, Edoardo Berta, Adolfo Feragutti Visconti, Filippo Franzoni, Luigi Rossi are combined with excellent works of art by Augusto e Giovanni Giacometti, Giovanni Segantini, Carlos Schwabe, Gustav Klimt, Gustave Moreau, Odilon Redon, Auguste Rodin, Franz von Stuck. Dream, unconscious, woman as an angel and a devil, sublime and disturbing nature, hybrid, violence and death, obscurity, cosmos, infinity are studied, represented, hidden, insinuated. A suggestive exhibition made in collaboration with the Kunstmuseum of Berna and the historian Valentina Anker: “The contemporary sensibility, the interest for the cosmos and for the practices of spiritual cleanliness do confirm the great modernity of Symbolism”.

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Info “Miti e misteri”. Il Simbolismo e gli artisti svizzeri a cura di Valentina Anker Lugano // fino al 12 gennaio 2014 MUSEO CANTONALE Via Canova 10 MUSEO D’ARTE Riva Caccia 5 mediazione@lugano.ch www.mitiemisteri.ch


RISTORANTE ART GALLERY LOUNGE BAR Via Bianchi Giovini 41, Como Tel. +39 031 305272 info@theoriagallery.it www.theoriagallery.it

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L’arte della stampa

Anna Ghirardello, Introspezione, olio su tela, cm. 80x80

Anna Ghirardello, architetto libero professionista, pittrice per passione, privilegia temi figurativi e ritratti, realizzati ad olio su tela o tavola, declinati in atmosfere sospese. Ha scritto di lei Maria Proja De Santis su geniodonna.it: “con i pennelli sbalza da fondi quasi monocromi e neutri, enigmatici volti femminili, attraversati da veli di colori che creano dialettica tra pittura e scultura immanente nei suoi dipinti”. La sua ricerca attuale la vede transitare da posizioni ascrivibili al realismo onirico, verso più matura riflessione tecnica e tematica: sta liberando la pennellata privilegiando le masse cromatiche e ponendo in secondo piano la struttura disegnata, progettata, del quadro.

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LOMAZZO - Como - Italy www.tecnografica.ws COMOREVIEW


mountain

L’ODORE DELLA NEVE, IL RESPIRO DEGLI SCI di Gian Enrico Ghilotti, Michele Comi - La Matematica Neve foto archivio Mountlab, Michele Comi

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In queste pagine, panorami innevati valtellinesi

E’ venuta a trovarci già un mese fa. In anticipo, tanto per vedere l’effetto che fa. Per insegnarci ancora una volta a non far addormentare la nostra capacità di stupirci, per ricordarci che siamo noi e la natura e non l’iPhone a sfogliare il calendario. Ora lo sento, sta per ritornare a farci compagnia d’inverno. Lo so, ultimamente si fa attendere, quasi sdegnata dal fatto che spesso chiamiamo in aiuto la sua sostituta. Quella artificiale, “la neve matta”, come la chiamava Rigoni Stern. Ma finalmente la neve arriva. La temperatura si alza, tanto da permetterle un atterraggio morbido e soffice. Il vento esce di scena e gli alberi, aspettandola, si tranquillizzano. E poi, come ci diceva Smilla – la bambina eschimese protagonista del fortunato libro di Peter Hǿeg – la neve ha molti nomi. Basta conoscerla. C’è la neve molle, la neve che sta per gelare, la neve che cade in fiocchi, ciascuno con un nome diverso o quella matematica. Ma prima ancora di gustarla, “scivolandoci sopra” in modo naturale, come ci suggerisce Michele Comi, guida alpina della Valmalenco, non facciamoci cogliere impreparati. Dobbiamo preparare l’attrezzatura. Quella dei nostri sensi, necessaria per imparare a riconoscerne l’odore prima che lei arrivi, per ascoltarne il silenzio e il respiro degli sci mentre ci lascia giocare, per accarezzarla chinandoci con la mano mentre ci sostiene in una curva, per immaginare i colori che lei coccola sotto il bianco. Per riprendere un po’ di sana solitudine con noi stessi e con le favole che ormai non rileggiamo più.

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Winter Landscapes of Valtellina

LA MATEMATICA NEVE La neve di primavera è meravigliosa ma la vera, la grande, la sublime, la matematica neve è quella polverosa, microscopica neve a ghiaccioli di pieno inverno, in gennaio. Soffice e così silenziosa che non si ode alcun rumore, appena il respiro degli sci quando il corpo si alza e si abbassa rapidamente per curvare, e lo scricchiolío quando si sta fermi.” Così la descriveva Goffredo Parise, scrittore, giornalista e appassionato sciatore solitario fuoripista! Dopo anni di bulimico consumo di migliaia e migliaia di metri di dislivello tutti uguali, lungo piste perfettamente battute, si avverte sempre più forte tra gli appassionati il desiderio di uno sci più libero e creativo. Si comincia timidamente con qualche piccola fuga vicino ai tracciati segnalati, alla ricerca di nuove o, meglio, dimenticate sensazioni. Perché il fuoripista non è un’invenzione d’oggi, ma l’origine stessa dello sci da discesa, importato oltre un secolo fa dai Paesi scandinavi sulle Alpi e adattato alla grande energia del rilievo delle nostre montagne. Nei decenni lo sci è uscito dalla pratica d’élite riservata a pochi eletti, per diventare sport di massa. Impianti di risalita sempre più comodi e funzionali e piste ampie e levigate, affrontate con attrezzatura moderna, consentono oggi in tempi brevissimi al neofita di divorare i tracciati, perdendo, a volte, il contatto con la neve e riconducendo l’attività di discesa ad un mero scivolamento su un piano inclinato. Uscire dai tracciati significa conservare il fascino originario

di un mezzo di movimento privilegiato, per percorrere felicemente, in velocità e poco sforzo la montagna d’inverno. Fuoripista si riscopre quanto le montagne sono vere e belle e che è inebriante tuffarsi in lunghe discese su neve polverosa. Siglare con le proprie tracce un pendio intonso è uno dei grandi piaceri del fuoripista. Con l’aiuto dei nuovi sci extra-large non serve più un’iniziazione decennale per poter “tirare” un cristiania, ma da un’onesta curva a sci paralleli il passo è breve per portarsi nella neve profonda. Non dimentichiamo però che uscire fuori significa attivare una necessaria e indispensabile azione di auto protezione! Nessuno potrà più dirci dove andare e cosa fare, per cui occorre essere consapevoli di quel che si sta facendo. Muoviamoci in silenzio, cercando di essere rispettosi di aree non frequentate, sovente rifugio di fauna selvatica e per questo molto sensibili. Conoscere la neve e le sue trasformazioni, il terreno, i versanti e le pratiche di autosoccorso sono requisiti fondamentali per una corretta gestione del rischio. Non rincorriamo solo e unicamente l’ultimo ritrovato tecnico e tecnologico prodotto dalla fabbrica della sicurezza. Impariamo ad annusare la neve, accontentiamoci se in qualche occasione dubbia è meglio restarsene al caldo di un rifugio mentre fuori nevica, riappropriamoci delle sensazioni utili a gestire ogni azione in un ambiente naturale soggetto a continui mutamenti e mai catalogabile come un impianto sportivo. Solo allora potremo affrontare le migliori discese.


Bormio – Vallone Partenza: Bormio 3000 Dislivello 800m Pendenza 30° Esposizione N/NW A Livigno con la stagione invernale 2013-14 sono state previste due aree sciistiche, su due diversi versanti della vallata, riservate al Freeride. Per informazioni www. livigno.eu

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Valmalenco – Sasso Nero Il Castello Partenza arrivo seggiovia Bocchel del Torno Dislivello salita 600m discesa 1400 Pendenza 35° Esposizione W

It came to visit us one month ago. Before we waited for it, to see how it looked like. To teach us once again we should never stop to be surprised, to think that it is all about us and the nature and not our iPhone that flips through the pages of the calendar. Now I feel it, it is back to us for the winter. I know, we waited long for it, so we sometimes call its substitute to help us. The artificial one, "the crazy snow", as it was called by Rigoni Stern. But finally it comes. The temperature rises, so the landing is soft. The wind goes away and the trees, waiting for it, get quiet. And then, as said Smilla - the Eskimo little girl, protagonist of the lucky book by Peter Hǿeg – the snow has many names. You just have to know it. There is the soft snow, the snow which is becoming ice, the snow that falls in flakes, everyone with a different name or the maths one. But before tasting it, "sliding on it", in a natural way, like Michele Comi, alpine guide of Valmalenco, suggests us, we have to be ready. We have to prepare our equipment. Our senses. They are necessary to learn and know the flavour before it comes, to learn the silence and the breath of the ski while it lets us play, to stroke it with our hands while it supports us in a curve, to imagi-

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ne the colors it strokes under the white. To stay alone for a while. With ourselves, with our tales, we no more read. "The spring snow is beautiful, but the real, big, amazing, mathematic snow is the dusty, microscopic, icy snow of the winter, in January. "Soft and so silent that you hear no sound, just the breath of the ski when the body curves and creaks when you stand." This was the description by Goffredo Parise, writer, journalist and passionate off track skier! After years of thousands anf thousands meters of altitude gap, along the perfect tracks, you have a strong desire of a free and creative ski. You start with some fast break nearby the tracks, to look for new, or better, forgotten sensations. The off track ski is nothing new, but it is the origin of the ski, imported one century ago from the Scandinavian countries on the Alps and perfect to practise on our mountains. In the decades, ski became an elite sport and then a sport for everybody. Comfortable and functional ski lift and wide tracks to experience with modern equipments, let the beginners ski no problem, losing sometimes the contact with the snow and reducing skiing to a simple slide on a sloping plane. Leaving the track means to keep the originary

fascination of a privileged mean of moviment, to easily cross the mountain in winter. Off track skiing can be discovered when the mountains are true and beautiful and it is wonderful to experience long slopes on dusty snow. Put your own mark on a untouched slope is a great pleasure for those who practise off track. With the help of the new extra-large ski you don't need lots of practice. Anyway we don't have to forget that you need an essential action of self protection! No one could tell us where we can go and what we can do, so you need to be responsible for what you are doing. Move in silence and be respectful of isolated area, where you can find local animals, usually very sensitive. Learn to know the snow and its transformations, the ground, the slopes and the first aid, these are fundamental requirements to handle the risk. Don't just look for the newest product to use. Learn to smell the snow, in a doubtful situation it is better to stay in a mountain dew while it snows outside, learn to understand the right feelings to handle any situation in a natural environment which continues to change and which can never be considered a sports facility. This is the only way to be ready and face the best slopes.


Madesimo – Canalone Partenza: arrivo funivia del Groppera Dislivello 1000m Pendenza 30° Esposizione N/NW

Info Chiesa in Valmalenco Best Western Hotel Tremoggia **** Te l+39 0342 451106 www.tremoggia.it Bormio Hotel Rezia **** Tel. +39 0342 904721 www.reziahotel.it Madesimo Sport Hotel Alpina Tel. +39 0343 56120 www.sporthotelalpina.it Livigno Hotel St. Michael Tel. +39 0342 996392 www.hotelstmichael.eu Note: il fuoripista è un’attività potenzialmente pericolosa, chi la pratica lo fa a suo rischio e pericolo. Le informazioni riportate costituiscono un’indicazione generale di percorso che vanno verificate sul posto da persone esperte prima di intraprendere qualsiasi escursione. Info: www.stilealpino.it

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FOCUS

ON

Focus on è il titolo della sezione che Magic Lake ha deciso di dedicare alle nostre eccellenze imprenditoriali e non, capaci di migliorarsi continuamente e che si impegnano in prima persona, attraverso il proprio lavoro, nella promozione del nostro territorio nel mondo. Focus on is the title of the section that Magic Lake dedicated to the excellences, entrepreneurial and non, which are able to improve continuously and which, thanks to their work, are perso nally committed in the promotion of our territor y in the world.

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Dodo, la fortuna nel cuore di Como Dodo, fortune in the heart of Como

di Claudio Quarta, la ricerca come modello di crescita del settore vitivinicolo 210 ITheviniwines of Claudio Quarta, research as a growth model in the wine sector

ospite alla Gioielleria Cappelletti 212 Damiani Damiani guest at Cappelletti Jewelry

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Como e l'esposizione voltiana Como and the Volta's exhibition

nordiche 216 Emozioni Nordic emotion Suisse: una storia lunga 120 anni 218 Metropole Metropole Suisse: 120 years of history Clerici Auto, tradizione e innovazione 220 Gruppo Clerici Auto Group, tradition and tecnology

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DODO, LA FORTUNA NEL CUORE DI COMO

La coccinella è l’ultima nata nella grande famiglia dei charms benauguranti di Dodo. Insieme a quadrifoglio, chiave e campanello, rappresenta uno dei ciondoli con cui comporre insieme alle letterine in oro rosa, il proprio gioiello o il proprio augurio personalizzato. “Che fortuna averti con me” è il messaggio che ogni coccinella porta con sé e rappresenta il simbolo del Natale 2013 firmato Dodo. Dodo è stato pioniere nel concetto del gioiello componibile e quindi personalizzabile, nell’idea di comunicare sentimenti ed emozioni e nel suo matrimonio con WWF Italia che sostiene dalla nascita. L’ispirazione di questa filosofia è nata dalla storia del Dodo, un buffo pennuto che non sapeva volare e dal modo affascinante in cui nell’ isola di Mauritius si creavano deliziosi ricordi fatti di conchiglie. E’ così che Pomellato nel 1994 ha dato vita a una collezione di charms per celebrare il piccolo amico e tutte le altre creature della terra. Ogni ciondolo in oro giallo, in oro bianco o con diamanti e pietre preziose, parla il suo linguaggio, romantico o divertente, ironico o sorprendente. Se vuoi

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dire qualcosa di unico, Dodo parlerà per te: la sua filosofia “say something” si esprime attraverso una famiglia di animal charm, ognuno con un messaggio particolare. Inoltre, grazie al nuovo servizio “Message in a Gift”, il nuovissimo servizio di personalizzazione multimediale del tuo regalo, è possibile dire qualcosa in più a qualcuno di speciale. La filosofia Dodo si rispecchia nello spazio delle boutique firmato dalla celebre designer Paola Navone, che con uno stile giocoso e sorprendente interpreta il marchio. Anche a Como, nella boutique di via Cesare Cantù, ritroviamo infatti declinati materiali e colori che caratterizzano tutti i ‘nidi’ che Dodo ha nel mondo. Come l’erba macro verde brillante che scende dal soffitto, le pareti che sembrano ricoperte da sabbia bagnata e disegnata con le dita, il mosaico blu e la statua del dodo, l’uccello estinto che testimonia l’amore per la natura della griffe. Un’atmosfera perfetta per cercare il proprio Dodo con il messaggio giusto, magari seduti su uno dei coloratissimi puff, davanti a un tavolo a forma di fagiolo.


DODO, FORTUNE IN THE HEART OF COMO

The ladybird is the newest born of the big family of the wellwishing line of Dodo. Together with the four-leaved clover, key and bell, represents one of the pendant with those you can compose with the letters in pink gold, your jewel or your personal wish. "What a fortune to have you with me" is the message that every ladybird brings and it represents the symbol of Christmas 2013 signed Dodo. Dodo was pioneer of the concept of creating your personal jewel, the idea is to transmit feelings and emotions and in its union with WWF Italia that supports from the beginning. The inspiration of this philosophy was born from the story of Dodo, a funny bird which couldn't fly and from the fascinating way to create delicious memories made of shells in the Mauritius islands. So In 1994 Pomellato started this charming collection to celebrate the small friend and all other creatures of the earth. Every pendant in yellow gold, in white gold or with diamonds speaks its language, romantic or funny, ironic or surprising. Should you

want to say something unique, Dodo will speak for you: its philosophy "say something" is expressed through a family of charming animal, everyone with a particular message. Moreover, thanks to the new service "Message in a Gift", to create a personal multimedia gift, is possible to say something more to a special person. The philosophy Dodo is represented in its boutiques studied by the famous designer Paola Navone, who interpreters the brand with a funny and surprising style. Also in Como, in the boutique of via Cesare Cantù, we can find the typical materials and colors that characterized all the "nests" that Dodo has in the world. For example the green grass which comes from the ceiling, the walls which seems covered with wet sand and designed with the fingers, the blue mosaic and the statue of Dodo, the bird which represents the love for nature. A perfect atmosphere to look for your Dodo with the right message, maybe on one of the colourful puff, in front of a table with a bean shape.

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I vini di Claudio Quarta la ricerca come modello di crescita del settore vitivinicolo

Innovazione e tradizione, sviluppo e tutela del territorio, scienza e sentimento. Opposti apparentemente, in realtà facce di una stessa medaglia chiamata ricerca. Claudio Quarta, biologo, salentino di nascita e comasco di adozione, vive una vita all’insegna della ricerca in ambito farmaceutico, poi verte la sua attenzione al settore vitivinicolo. Nel 2004 sceglie di dedicarsi alla produzione di vino, intuendo che il mercato chiede e chiederà prodotti di territorio, lontani dal taglio bordolese che ha omologato tutta la proposta internazionale: torna dagli Stati Uniti nel suo Salento, dove rileva Masseria Nitti, un’area di oltre 70 ettari ed impianta 43 ettari di vigneto, di cui oltre mezzo ettaro destinato ad ospitare la più grande collezione europea di biodiversità per numero di varietà (oltre 500) del settore viticolo, tra le quali potrebbe celarsi il vitigno che spodesterà il primitivo dal trono pugliese. Un progetto innovativo ed ambizioso che ha suscitato l’interesse della stampa di settore, come dimostra l’intervista di Bruno Gambacorta a Quarta per Eat Parade, la rubrica del TG2 dedicata all’enogastronomia. Tutta la superficie vitata è impiantata secondo lo studio di zonazione curato dal Prof. Attilio Scienza dell’Università di Milano, per cui su ogni zolla di terra cresce il vitigno più adatto: innovazione e tradizione, dunque, tra i filari della Masseria. A poche centinaia di metri, sorge la cantina ipogea ed ecosostenibile Tenute di Eméra, dove i frutti della ricerca in vigna trovano espressione nella vinificazione in purezza dei vitigni autoctoni. La cantina, però, non è semplicemente la struttura che finalizza la produzione del vigneto, qui originano sperimentazioni di nuovi blend, cioè miscele di vini diversi ottenute seguendo un

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criterio scientifico ma anche l’intuito: è così che nasce Sud del Sud, un blend che coniuga una base di primitivo e negramaro con il meglio dei vitigni internazionali che ogni annata è in grado di esprimere. Scienza e sentimento dominano la cantina. Se la Puglia può essere la regione eletta per la produzione di grandi rossi, per i grandi bianchi non c’è nulla di meglio, nel sud Italia, dell’Irpinia. Quindi Quarta si dirige nel cuore del Greco di Tufo e del Fiano di Avellino per rilevare la piccola cantina San Paolo e trasformarla in un opificio moderno in cui mettere in pratica il suo modello di ricerca. La piccola cooperativa diventa così l’Azienda Agraria Sanpaolo, con 13 ettari di vigneto ed una struttura adatta a proporre nuove declinazioni vitivinicole. La Cantina Sanpaolo è una fucina di progetti di ricerca sostenibile che dimostrano come anche in questo settore si possa investire in sperimentazione ed innovazione senza confinare i risultati tra le pagine di una ricerca scientifica ma arrivando ad immettere sul mercato dei prodotti che completeranno la tavola di ogni consumatore di buon palato. Jacarando, ad esempio, un sorprendente spumante rosé che ha fatto incetta di premi nei concorsi ai quali ha partecipato, ultimo in ordine di tempo il premio Bollicine e Ricerca nell’ambito di Bollicine 2013, l’evento nazionale dedicato agli spumanti italiani organizzato da ITQuality. Sviluppo e tutela del territorio in Salento ed in Irpinia, grazie al modello di ricerca voluto da Quarta, che ha dichiarato in occasione della premiazione di Bollicine 2013 “lo sviluppo sostenibile unito alla conoscenza creano sviluppo incrementabile e questo è un nostro obbligo verso le future generazioni”.


The wines of Claudio Quarta research as a growth model in the wine sector

A sinistra, Claudio Quarta riceve il premio Bollicine & Ricerca On the left, Claudio Quarta receives Bollicine&Ricerca prize

Innovation and tradition, development and territory conservation, science and passion. Apparently opposite, but sides of the same coin called research. Claudio Quarta, biologist who was born in Salento and lives in Como, has always focused his life on research in the pharmaceutical sector and in 2004 he decided to start producing wine. In Salento he bought Masseria Nitti, an area of more than 70 hectares and he organized 43 hectares of vineyards, of which more than half hectare used for the biggest European collection of biodiversity for number of variety (more than 500) of the wine sector. An innovative and ambitious project which called the attention of the press, as for example the interview by Bruno Gambacorta to Claudio Quarta for the TV program “Eat Parade” of TG2, dedicated to food and wine. Few meters away, the environmentally friendly cellar Tenute di Eméra was born. Here experiments of new blends take place, combinations of different wines obtained following a scientific criterion but also intuition: this is how Sud del Sud was born, a blend which combines a primiti-

ve and negramaro with the best of the international vine variety. If Puglia can be elected for the production of important red wines, for the white wines, in the south of Italy there is nothing better than Irpinia. So Quarta goes in the heart of the Greco di Tufo and of the Fiano di Avellino to buy the small cellar San Paolo which becomes Azienda Agraria Sanpaolo. The Cantina Sanpaolo is characterized by projects of sustainable research which demonstrate how also in this sector you can invest in experimentation and innovation. Jacarando, for example, a rosé sparkling wine which got many recognitions, the most recent one is the award Bollicine e Ricerca during Bollicine 2013, an international event dedicated to the Italian sparkling wines organized by ITQuality. Development and territory conservation in Salento and in Irpinia, thanks to research model followed by Quarta, who declared that “sustainable development combined with knowledge creates an increasingly development and this is the commitment we have with future generations”.

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DAMIANI OSPITE ALLA GIOIELLERIA CAPPELLETTI

Nella storica gioielleria Cappelletti di Cantù, si è tenuta una kermesse dedicata all’esclusiva lavorazione dei gioielli creati dalla grande Maison Damiani. Il proprietario della attività, il sig. Cappelletti, ha messo a disposizione gli splendidi spazi nel centro storico per consentire ai clienti di avere modo di osservare dal vivo come la destrezza di mani artigiane sono capaci di eseguire magistralmente quelli che poi divengono i capolavori d’eccellenza con i quali Damiani ha conquistato il mondo. L’azienda nasce a Valenza negli anni Venti, da subito si è distinta in creatività, rigore esecutivo nella cura dei dettagli che hanno caratterizzato le esclusive collezioni. La testimonianza della capacità di stupire e di emozionare con l’incantevole magnificenza di pezzi di arte orafa viene offerta dalla presentazione di un bracciale dal raffinatissimo design, realizzato con oro bianco e un considerevole numero di diamanti incastonati a mano e vincitore dell'Oscar Mondiale del Gioiello. Inoltre, tutti i diamanti Damiani sono corredati da certificazione perché tutti “Conflict free” e rispettano le risoluzioni ONU.

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DAMIANI GUEST AT CAPPELLETTI JEWELRY

The event dedicated to the exclusive jewel making created by the important Maison Damiani was held in the historical jewelry Cappelletti of CantÚ. The owner of the shop, Mr Cappelletti, put at disposal beautiful places in the historical center to let clients see how the ability of artisan hands can make real works of art of excellence, with them Damiani has conquered the world. The company was born in Valenza in the '20ies, it immediately standed out for creativity, executive precision in the attention for the details which characterize the exclusive collections. The proof of the ability to astonish and excite with the enchanting magnificence of goldworking art is shown in the presentation of a bracelet of very refined design, made with white gold and a notable number of diamonds set by hand, winner of the jewel world Oscar. Moreover, all the Damiani diamonds are certified, because they are all "Conflict free" and respect the UN resolutions.

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COMO E L'ESPOSIZIONE VOLTIANA

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COMO AND THE VOLTA'S EXHIBITION

Per onorare Alessandro Volta in vista del secondo centenario dell’esposizione della Pila, la Famiglia Comasca, nel dicembre del 1997, ha deciso di pubblicare la riproduzione anastatica del settimanale “Como e l’Esposizione Voltiana”, stampato nel 1899 dalla Tipografia Cooperativa Comense. Per meglio permettere ai lettori di comprendere la rilevanza dell’esposizione, il volume raccoglie anche un piccolo inserto, realizzato da noti specialisti, che contiene tutte le necessarie notizie sulle fasi organizzative dell’Esposizione. E’ un esempio tangibile di una Como attiva e laboriosa, che ha operato nel nome di Volta, nostro illustre concittadino, che oggi rappresenta anche una preziosa finte documentaria. Il prestigioso volume è disponibile presso la sede della Famiglia Comasca.

To celebrate Alessandro Volta for the 200 years of the exhibition of the Battery, Famiglia Comasca, in December 1997, decided to publish the reproduction of the weekly publication "Como e l'Esposizione Voltiana" printed in 1899 by the Tipografia Cooperativa Comense. To let the readers understand the importance of the exhibition, the volume also has a small insert, made by famous experts, with all the necessary newson the organization phases of the Exhibition. It is a clear example of a dynamic and hard-working Como, which worked in the name of Volta, our famous fellow citizen. The prestious book is available at the seat of Famiglia Comasca.

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EMOZIONI NORDICHE

Iceberg monumentali, paesaggi nordici e riflessi sull’acqua sono i soggetti della prima mostra di fotografia di Alberto Conti ospitata lo scorso novembre allo Spazio Natta di Como. Il medico otoiatra comasco, grande appassionato di musica classica e di arte contemporanea, nel corso dei suoi viaggi nell’estremo Nord dell’Europa è stato letteralmente stregato dalla luce. E così ha ricominciato a dedicarsi alla fotografia con il consueto perfezionismo che lo contraddistingue. I paesaggi nordici ripresi dall’alba al tramonto e anche notte, da postazioni diverse e nel corso di crociere su imbarcazioni locali, sono caratterizzati da atmosfere terse, cromatismi fatti di bianco puro e di grigi tenui che sfumano dal nero, e da un infinito nel quale irrompono pochi tratti a definire linee ed orizzonti. In ogni scatto c’è lo spirito del luogo e il senso di un attimo fuggente che vuole catturare la poesia della natura per cristallizzarne la bellezza senza tempo. Gli iceberg ci trasportano in una dimensione

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quasi irreale dove solo i particolari, come un’aquila marina o una eccezionale presenza umana riescono a dare l’idea della loro vastità. Una serie di immagini sfoggiano figure sorprendenti ritagliate nel ghiaccio, come un cavalluccio marino, una fantasmagorica papera e una statua greca. Alcune foto dal taglio pittorico ricordano la passione dell’autore per l’astrattismo e per l’arte informale. Ci sono i riflessi, catturati sulle acque dei canali ad Amsterdam e a Venezia, che recano la poesia essenziale di uno sguardo avvezzo ai dettagli. Alcune immagini rendono omaggio a Como e al paesaggio lariano. Il monte San Primo innevato ripreso da Carate Urio altro non è che un omaggio a Vincenzo Schiavio. I fuochi d’artificio dell’ultimo dell’anno fotografati nel buio della notte dal balcone di casa a Como sembrano un dipinto contemporaneo. Piacciono questi scatti di Alberto Conti che dopo un simile esordio non può che regalarci altre emozioni nelle future mostre.


NORDIC EMOTIONS

Monumental icebergs, Nordic landscapes and reflects on the water are the subjects of the first photographic exhibition by Alberto Conti, which took place last November in Spazio Natta Como. The ear specialist doctor has a great passion for classical music and contemporary art, during his numerous travels in the extreme north of Europe he was fascinated by light. So he started to dedicate his time to photography with the usual perfectionism which countersigns him. The Nordic landscapes from sunrise to sunset and also at night, from different positions and during cruises with local boats, are characterized by clear atmospheres, pure white and soft gray colors which blend from the black and from the unlimited in which there are just few lines to define the horizons. In every shot there is the spirit of the place and the sense of a fleeting moment which wants to capture the poetry of nature to crystallize the timeless beauty. Icebergs take us to an

almost unreal dimensions where just the details, such as a sea eagle or an exceptional human presence, give us the idea of their vastness. Different images represent surprising figures cut in the ice, such as a seahorse, a phantasmagorical duck and a Greek statue. Some photos with a pictorial slant remind us the passion of the artist for abstract art and for informal art. There are reflexes, captured on the waters of the canals in Amsterdam and Venice, linked to the essential poetry of a glance concentrated on details. Some images pay homage to Como and to the landscape of Lake Como. Mount San Primo with snow shot from Carate Urio is just an homage to Vincenzo Schiavio. Picture of fireworks of the New Year’s Eve in the dark of the night from the home balcony in Como looks like a contemporary painting. These shots by Alberto Conti are lovely and after this debut, you can only wait for other emotions in the future exhibitions.

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METROPOLE SUISSE: UNA STORIA LUNGA 120 ANNI

"Vi racconterò una storia, quella delle origini della nostra famiglia. Michele e Giuseppina si conoscono a Lucerna e si innamorano, uno di quegli amori che non conoscono ostacoli: lui uomo della borghesia, lei figlia di nobili e inoltre figlia unica. Quando lei comunica ai genitori che vuole sposarsi con un borghese succede il finimondo. Ma non si dà per vinta: stanca di tante angherie, fugge di casa e viene diseredata". Non c'è migliore inizio di questo, per raccontare la storia dell'Hotel Metropole Suisse di Como, che è innanzi tutto una storia di famiglia, quella che lo ha gestito dal 1892 fino ai giorni nostri, che è stata protagonista e spettatrice di oltre un secolo di grandi eventi e cambiamenti, che ha avuto la costanza, e anche il privilegio, di rimanere un punto di riferimento per personaggi di tutto il mondo che qui hanno incrociato le loro storie e i loro destini. Ripercorrere i primi 120 anni di vita di questo albergo, insomma, è molto di più che aprire gli archivi per ricostruire la lista degli ospiti illustri passati in queste stanze, o datare i ripetuti ampliamenti della struttura, segno concreto del successo imprenditoriale dei proprietari. La storia del Metropole Suisse assomiglia molto di più a un romanzo, a tratti un grande romanzo, di quelli in cui la realtà supera la fantasia”. Questo l’inizio di un volume che nelle sue pagine racchiuderà una storia lunga 120 anni, quella dell’Hotel Metropole Suisse, un grande romanzo di famiglia.

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METROPOLE SUISSE, 120 YEARS OF HISTORY

“Let me tell you a story. The story of the origins of our family. Michele and Giuseppina met each other and fell in love in Lucerne. It was one of those love affairs that would overcome any obstacle, he from the Bourgeoisie and she not only a daughter of the nobility but also an only child. When she told her parents she wanted to marry into the middle classes there was hell to pay. She was not going to give in though, she ran away from home and was disinherited”. There could be no better way of starting the story of Como’s Hotel Metropole Suisse, which is first and foremost the story of a family. A family that has run it from 1892 to the present day. It has been both protagonist and spectator to over a century of great events and changes. It has had both the constancy and the privilege to a solid and ongoing point of reference for personalities from all over the world, where their own stories and destinies have crossed its own. Retracing the first hundred and twenty years of this hotel’s history means much more than just opening its archives to see which illustrious guests have passed through these rooms. Nor is it a question of studying how its building has been repeated extended over the years, itself a clear testimony to the success and entrepreneurial acumen of its owners. The history of the Metropole Suisse reads much more like a novel, sometimes a great novel, where reality frequently outdoes fiction”. This is the beginning of a volume which in Italia pages contain a history of 120 years, the history of the Hotel Metropole Suisse, a great novel of a family.

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Magic Lake

GRUPPO CLERICI AUTO, TRADIZIONE E INNOVAZIONE

Con più di quarant’anni di esperienza, il Gruppo Clerici Auto si presenta nello scenario del mondo auto come una realtà importante, dinamica e in costante crescita. È il punto di riferimento di privati e aziende, dal confine con la Svizzera alle porte di Milano, per la vendita e la manutenzione di automobili, con una fitta rete di concessionarie, officine e magazzini specializzati. Legame con il territorio e tradizione da una parte, innovazione e lungimiranza dall’altra, sono i valori del Gruppo Clerici Auto. Un connubio di successo, che ha portato l’azienda a sapersi rinnovare e adattare alle nuove esigenze di mercato e l’ha resa leader nell’offerta di vetture e servizi integrati senza mai dimenticare la storicità e la tradizione. Una tradizione commerciale che viene coltivata da un team di giovani venditori, un prezioso patrimonio, che permette ad un modello di successo di ripetersi ed arricchirsi con nuovi spunti e proposte. Dal 1969 lo spirito che ha contraddistinto il Gruppo Clerici Auto è la volontà di affrontare nuove strade e guardare avanti con serietà ed affidabilità. La centralità del cliente pone come primo obiettivo il costante ampliamento del ventaglio di servizi e di sedi, per garantire il massimo supporto ed un unico interlocutore per vendita e post vendita. Nel 2013 il Gruppo Clerici si è allargato con un nuovo brand prestigioso e dal passato glorioso. Da inizio luglio, infatti, il Gruppo è diventato Concessionaria Ufficiale del marchio Jaguar per le provincie di Como, Lecco e Sondrio. La mission di Jaguar è quella di produrre vetture eleganti in grado di combinare comfort e prestazioni, dalla tecnologia innovativa ma anche facile da fruire; il percorso verso la modernizzazione non ha infatti stravolto i valori che hanno fatto di Jaguar il sinonimo di prestigio, qualità ed eccellenza.

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CLERICI AUTO GROUP, TRADITION AND INNOVATION

Clerici Auto Group is a dynamic and fast growing company in the automotive trade business with more than forty years of experience. The company is structured as a network of car dealers, specialized garages and replacement parts warehouses situated in the area between the Swiss border and the surroundings of Milan. This framework ensures a complete range of services. “Tradition and innovation” is the secret of Clerici Auto Group’s business success. Nowadays a team of young salesmen carry on this successful model by introducing new ideas while keeping an eye on tradition. Since 1969 Clerici Auto Group has the mission to create new branch offices and to increase the range of services in order to be the sole point of reference for both sales and after-sales. The Group believes in its brands and their quality, and is therefore committed to introduce and sell the largest number of vehicles on the territory. In 2013 Clerici Group enlarged with a prestigious brand with a glorious past. From the beginning of July, the Group became Official Dealer of the brand Jaguar for the provinces of Como, Lecco and Sondrio. The mission of Jaguar is to produce elegant cars, which can combine comfort and performances, innovative technology easy to use; actually the way towards the modernization has not changed the values which defined Juguar a symbol of prestige, quality and excellence.

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SPORT

PARALYMPIC EMOTION foto Dino Merio, Marco Brienza

“Paralympic Emotion” non è solo un libro ma un viaggio. Curiosità e scoperta sono i sentimenti che guidano la lettura del nuovo libro voluto da Briantea84 per celebrare i suoi 30 anni. Una pubblicazione di grande prestigio, arrivata nelle librerie a fine novembre e realizzata in collaborazione con la casa editrice Rizzoli. Si tratta del primo importante volume dedicato allo sport paralimpico in Italia, voluto da Briantea84 per tenere viva l’attenzione sollevata dai Giochi Paralimpici di Londra. Nell’estate del 2012, infatti, una spedizione composta da dieci persone si è mossa da Cantù per seguire l’evento internazionale, raccogliendone le emozioni e cercando di restituire al pubblico il valore di quelle imprese entrate nella storia. Le immagini mozzafiato contenute nel libro sono state realizzate da tre fotografi comaschi, Dino Merio, Andrea Butti e Marco Brienza, che per 20 giorni hanno lavorato con il desiderio di mettere a nudo la tensione sportiva e umana degli atleti paralimpici. Alle immagini si accompagnano anche piccole e grandi storie, frammenti di vita, spiragli di una nuova cultura, raccolti e scritti dalla giornalista Silvia Galimberti. Un percorso a più livelli, che si snoda sul doppio binario del colore e delle emozioni. Per avere maggiori informazioni sul volume “Paralympic Emotion” (160 pagg, edizione bilingue italiano-inglese) e prenotare le copie (sia da parte di privati che di aziende), è possibile contattare Briantea84 al numero 031.731680 oppure all’indirizzo email ufficiostampa@briantea84.it. Un’idea regalo a Natale, per scaldare il cuore e dare speranza.

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“Paralympic Emotion” is not just a book, but a travel. Curiosity and discovery are the feelings which lead the reading of the new book of Briantea84 to celebrate its 30 years. A publication of great prestige, in the bookshops at the end of November and made in collaboration with casa editrice Rizzoli. It is the first important volume dedicated to Paralympic sport in Italy, published thanks to Briantea84 to keep live the attention gotten during the Paralympic Games of London. In the summer 2012, actually, 10 people from Cantù went to London to follow this international event; they collected the emotions and transmitted to the public the value of those sports results now in the history. The breathtaking photos of the book are made by three photographers of Como, Dino Merio, Andrea Butti and Marco Brienza, for 20 days they worked with the desire to show the sports and human tension of the Paralympic athletes. Together with the photos there are the short or long histories, fragments of life, glimmers of a new culture, stories and written tests of the journalist Silvia Galimberti. A path of multiple levels, which develops on two tracks: colors and emotions. To get more information on the volume “Paralympic Emotion” (160 pages, bilingual edition Italian-English) and to book the copies (both for individuals and for companies) is possible to contact Briantea84 at +39.031.731680 or at the following e-mail ufficiostampa@briantea84.it. An idea for a Christmas present, to warm the heart and give hope.

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I GIOVANI DEL CALCIO COMO di Gabriele Palimento foto Francesco Corbetta E’ ripresa frenetica l'attività del settore giovanile che quest'anno oltre ad arricchirsi di due nuove squadre rispetto alla scorsa stagione, è diretto nelle sue formazioni da ex giocatori che hanno un passato glorioso per la storia del calcio italiano. Il Consigliere delegato al Settore Giovanile e vice presidente del Como, Flavio Foti, insieme ai responsabili Silvano Fontolan e Roberto Galia, hanno riunito tecnici che, oltre a indubbie qualità professionali, garantiscono continuità al lavoro svolto finora confermando quelli che sono i progetti dichiarati già lo scorso anno. Il Campione del Mondo Beppe Bergomi alla guida della formazione Berretti e sulle panchine di Allievi Nazionali e Regionali sono arrivati due ex giocatori lariani molto amati dai tifosi. Christian Boscolo per i Nazionali e

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Oreste Didonè per i Regionali. Confermato Giuliano Gentilini sulla panchina dei Giovanissimi Nazionali. Per quanto riguarda l'attività di base, diretta da Sergio Marelli, Lorenzo Mondini guida i Giovanissimi Regionali 2000, Stefano Cassano i Giovanissimi Regionali B 2001, Alessandro Lentini gli Esordienti 2002 e Andrea Martarelli i Pulcini 2003. I risultati stanno arrivando sia in termini sportivi, sia in termini di visibilità e credibilità grazie soprattutto al lavoro dei tecnici e dello staff con il supporto diretto di Amici di Como, anche quest’anno a supporto come main sponsor. Un settore, dunque, in continuo progresso e sviluppo che offre garanzie, qualità e che senz'altro nei prossimi anni potrà tornare ad essere riconosciuto ed apprezzato così come lo è stato negli anni passati.


THE YOUNGS OF CALCIO COMO The activity of the youth sector is frenetically picking up, this year there are two new teams and it is directed by former players with a glorious past in the history of the Italian soccer. The managing director of the Youth sector and vice president of Como, Flavio Foti, together with Silvano Fontolan and Roberto Galia, selected a technical staff with professional skills who will grant continuity to the work done until now, confirming the declared projects of last year. The world champion Beppe Bergomi is in charge of the team Berretti and with National and Regional “Allievi” (14-16 years old) there are two former players of Como, always supported by the fans. Christian Boscolo for the National and Oreste Didonè for the Regional. Giuliano Gentilini is confirmed

for the national category “Giovanissimi” (12-14 years old). Regarding the basic activity, directed by Sergio Marelli, Lorenzo Mondini has the guidance of the Regional “Giovanissimi” born in 2000, Stefano Cassano the Regional “Giovanissimi” B born in 2001, Alessandro Lentini the Esordienti born in 2002 and Andrea Martarelli the Pulcini born in 2003. The results are coming both from the sports point of view, and from the visibility point of view, thanks to the work of the technicians and of the staff with the support of Amici di Como, also this year as main sponsor. A sector in progress and in development that offers warranties, quality and for sure in the following years it will be appreciated as it was in the past.

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SPORT

Progetto Giovani Cantù di Fabrizio Comerio foto Pallacanestro Cantù

La Pallacanestro Cantù non è - e non è mai stata - solo serie A: qualcuno la chiama addirittura Cantuky, prendendo spunto dalla famosa Università americana e questo soprattutto per la qualità del suo settore giovanile. Moltissimi sono i talenti usciti dalle giovanili canturine: basti pensare a Pier Luigi Marzorati, Fabrizio Della Fiori, Beppe Bosa, Corrado Fumagalli, Antonello Riva, tutta gente che ha fatto la storia della pallacanestro italiana anche a livello di Nazionale. La società brianzola ha collezionato nella sua storia ben 15 titoli italiani nelle varie categorie e innumerevoli titoli provinciali. Oggi il settore giovanile è ancora ai massimi livelli: si chiama Progetto Giovani ed il nuovo responsabile tecnico è il canturino Sergio Borghi. «Da sempre seguo e collaboro con Progetto Giovani Cantù - afferma - e da canturino il fatto di essere coinvolto nella pallacanestro con un ruolo così importante mi riempie di orgoglio e mi da grandi responsabilità. Ho trovato la passione e l'amore della città verso il "proprio" sport e le ambizioni di ragazzi che sognano di diventare giocatori da serie A come hanno sognato tutti quelli che hanno praticato la pallacanestro a Cantù. Oggi il basket e i giocatori sono diversi rispetto al passato. Ci sono maggiore fisici-

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tà e atletismo a discapito dei fondamentali individuali che vengono spesso lasciati in secondo ordine. Per questo motivo il lavoro tecnico individuale è senz'altro uno dei punti focali che ci impegneranno anche per il futuro». «Poter lavorare con lo staff della serie A di Pino Sacripanti - continua Sergio Borghi - ci consente di essere in costante contatto con l’“Università” e di migliorare ogni giorno sia come allenatori sia come giocatori. Abbiamo giocatori interessanti nelle nostre giovanili dell’annata '96 come Zugno, Molteni e Siberna che al momento sono stati arruolati in formazioni che disputano il campionato di serie C1 dove si stanno comportando davvero bene, mentre per i '97 ci sono Curtis Nwochua e Luca Cesana entrambi coinvolti nel progetto della serie A. Luca Cesana ha avuto l’onore di disputare l’Europeo under 16 con la nazionale italiana e sarebbe bellissimo se riuscisse a seguire le orme di Awudu Abass che con la sua semplicità e una grande dedizione al lavoro ha saputo conquistare tutti, diventando uno dei prospetti più interessanti a livello nazionale. Non a caso, infatti, è riuscito a vincere l’oro quest’estate con la nazionale italiana agli Europei Under 20 guidati dal nostro Pino Sacripanti».


PROGETTO GIOVANI CANTU' Pallacanestro Cantù is not –and never was – just serie A: some also call it Cantuky, taking inspiration from the famous American university and this is mainly for the quality of its youth sector. Many talents came from the youth sector of Cantù:Pier Luigi Marzorati, Fabrizio Della Fiori, Beppe Bosa, Corrado Fumagalli, Antonello Riva, all of them wrote the history of the Italian basketball, also in the national team. The club of Cantù collected in its history 15 Italian prizes in the different categories and many provincial prizes. Today the youth sector is the highest level: it is called Progetto Giovani and the technical staff is directed by Sergio Borghi. «I have always followed and collaborated with the Progetto Giovani Cantù – says Borghi – I am from Cantù

and the fact of being involved in the basketball with such an important role makes me proud and full of responsibilities. I experienced the passion and the love of the city towards “their” sport and the ambitions of the guys who dream to become players of serie A, like everyone who played basketball in Cantù. Today basketball and the players are different from the past. More physical and athletic skills are involved and less individual technical abilities. For this reason the individual technical work is one of the main elements we will be focused on, also in the future». «Working with the staff of the serie A of Pino Sacripanti – continues Sergio Borghi – let us be in constant contact with the “University” and to improve everyday both as coaches and as players.

We have some interesting players in our youth sector, born 1996, Zugno, Molteni and Siberna who play in teams of the serie C1, where they are doing very well, while among the born in 1997, there are Curtis Nwochua and Luca Cesana both involved in the project of the serie A. Luca Cesana had the honor to play the European championship under 16 with the Italian national team and it would be great if he can follow the path of Awudu Abass, with his simplicity and a great devotion he conquered everybody, becoming one of the most interesting young players at national level. Actually, it is not by chance that he won the gold medal in the European championship with the Italian national team under 20 coached by our Pino Sacripanti».

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GIANLUCA RODA, PASSIONE A 4 RUOTE di Gianfranco Casnati foto Archivio Roda

Quella dei Roda è una dinastia di velocisti. Gente “spedita” e concreta, sia nel mondo dell’industria, sia nelle corse motoristiche. A cominciare dal compianto “Beppe” Roda, pluricampione mondiale di motonautica, che ha trasmesso la passione ai figli e ai nipoti. Il figlio Gianluca, classe 1959, ha militato a lungo nei rally, fin quando ha deciso di passare alla pista. L’anno scorso si è laureato campione del mondo del Fia World Endurance, categoria AM e anche quest’anno sta girando tutti i continenti sotto i colori del Team Proton, facendo tutte le gare di endurance alternandosi alla guita della Porsche 911 con i compagni di squadra Paolo Ruberti e Christian Ried. Obiettivo di chiudere la stagione sul podio. Dalla mitica 24 Ore di Le Mans, agli stivali da cowboy del Texas, ai kimono di Fuji, al deserto del Baharein. Ha intenzione di continuare ancora? “Certamente. Ci prepareremo alla prossima stagione che porterà delle grosse novità. Sto infatti definendo dei programmi molto interessanti. Ne parleremo più avanti”. Che ne dice dei figli, anche loro sempre pronti a farci delle sorprese? “Giorgio non è tornato a correre a tempo pieno per gli studi. Ma proprio un premio alla promozione lo ha portato a fare le ultime tre gare del campionato Formula Abarth, vincendo la gara di Misano. Prima vittoria in carriera per lui”. “Andrea – ha fatto un campionato importante e impegnativo come l’Auto GP. Circostanze sfortunate non l’hanno visto sul podio che comunque avrebbe meritato visto le sue capacità di guida”.

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PASSION FOR 4 WHEELS Roda is a dynasty of sprinters. “Fast” and practical people, both in the industrial world and in the motor races. Starting with the pitied “Beppe” Roda, word champion of speedboat racing, who transmitted his passion to his sons and grandsons. His son, born in 1959, competed for long in the rally, until he decided to compete on the ring. Last year he became word champion of Fia World Endurance, category AM and also this year he is travelling all over the world with the colors of the Team Proton, competing with endurance and alternating to the drive of Porsche 911 with the teammates Paolo Ruberti and Christian Ried. The goal is to close the season on the podium. From the mythical 24 Hours of Le Mans, to the cowboy boots of Texas, to the kimono of Fuji, to the desert of Baharein. Do you still want to continue? “Sure. We will be ready for the next season, which will bring important news. Actually I have some interesting programs. We will talk about it later on.” Tell you about the sons, always bringing surprises. “Giorgio cannot compete full time, due to his studies. But a prize at the promotion, bring him to compete during the last three races of the championship Formula Abarth, where he won the race in Misano. First win in his carrer”. “Andrea did an important and demanding championship, the Auto GP. He was unlucky and he couldn’t be on the podium, despite his drive abilities”.

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LA NUOVA GENERAZIONE: ANDREA RODA di Gianfranco Casnati foto Archivio Roda

Andrea Roda ha vissuto una stagione ad alto livello, partecipando all’Auto GP. “È stato l’anno del salto di qualità – ammette – passando dalla F3 Europea, vettura impegnativa ma con “solo” 220 cv, all’AutoGp, che di cavalli ne ha ben 550”. “La gara di Marrakech – racconta - di sicuro è stata quella che mi ha regalato più emozioni. Dopo una qualifica non brillante in gara1 ho lottato fino all’ultimo e ho recuperato fino alla settima posizione. In gara 2 , ero in seconda posizione quando i commissari mi hanno inflitto un drive trough che però non spettava a me, ma a un altro pilota”. In tutte le qualifiche della stagione, Andrea si è sempre comportato bene. Quinto a Silverstone. Quando non ci sono stati problemi ha sempre dimostrato di avere un passo competitivo e di poter stare nelle prime posizioni, come al Mugello dove ha concluso gara1 al quarto posto. “Uno dei weekend più brutti è stato quello di Donington: al test ho fatto un brutto incidente, riportando una lieve contusione al ginocchio destro che mi ha messo sulla difensiva per tutto il weekend”. All’ultimo round di Brno ha chiuso la stagione in bellezza, sfiorando il podio e finendo quarto con un distacco di soli 2 secondi dal terzo. Un anno difficile, per errori, ingiustizie, e “sfortune”. Delusioni ce ne sono state, ma anche qualche soddisfazione. “È stato il mio anno migliore da quando corro, sono maturato molto, specialmente sulla gestione della macchina e delle gomme durante una gara con pit stop. Per l’anno prossimo devo ancora decidere i miei programmi”.

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THE NEW GENERATION: ANDREA RODA Andrea Roda lived a season at high level, taking part in the Auto GP. “In this year I experienced a higher level – he says – going from the European F3, demanding car but with “only” 220 cv, at the AutoGp, which has 550 cv”. “The race in Marrakech – he says – for sure was the most exciting one. After a qualification that wasn’t so brilliant, I fought until the end and I reached the 7th position. In race 2, I was in the second position when the commissioners gave me a drive trough that wasn’t mine, but of another driver”. In all the qualifications of the season, Andrea did always well. 5th place in Silverstone. When he didn’t have problems, he always showed a competitive spirit at the top of the classification, as in Mugello where he got the 4th position in competition 1. “One of the worst weekend was the one in Donington: during the test I had a bad accident, a contusion of the right knee, so for the whole weekend I was defensive”. At the last round of Brno he closed the season in the best way, almost close to the podium and ending with a 4th place, just 2 second away from the 3rd place. A difficult year, for mistakes, injustices and “misfortune”. Lots of delusions, but also some satisfactions. “It was my best year, since I start competing, I became more mature, especially regarding the car and the tires during a competition with pit stop. Regarding next year, I still have to decide my future”.

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DUE TITOLI PER DAVIDE RODA di Gianfranco Casnati foto Archivio Roda

Il 26 ottobre scorso, sul circuito di Misano Adriatico, Davide Roda ha chiuso con il bis di titoli una grande stagione nella Targa Tricolore Porsche 2013. Lui e Vito Postiglione, entrambi portacolori del pluri decorato Team Ebimotors di Enrico Borghi, avevano già conquistato il titolo della GT Open Open, tre settimane prima ad Imola con una gara d’anticipo. Per Davide Roda mancava la ciliegina sulla torta: il titolo individuale assoluto della GT3 Cup. La gara di Misano aveva confermato la sua leadership, ma mancava la certezza matematica. Ecco, dunque, la volata finale per festeggiare l’en plain. Al termine della giornata grande festa nel team. Ma soprattutto tripudio personale del pilota comasco, tornato a vincere dopo un paio d’anni di assenza dalle piste. Ma il 2013 lo ha visto partecipare anche all’impegnativa Carrera Cup, dove ha ben figurato con tre importanti terzi posti nella Michelin Cup di cui uno in occasione della gara del 50° anniversario della Porsche 911 al Mugello insieme al Carrera Cup France, con più di 40 vetture in gara. ”Questa è stata sicuramente una stagione piena di successi e di soddisfazioni – commenta Davide – frutto di sacrificio e tanta forza di volontà ma anche grazie alle persone che mi sono state vicine in questi momenti di grande felicità”. “Adesso bisogna guardare al 2014 – assicura - dove sicuramente correrò ancora con il Team Ebimotors e probabilmente gareggerò nel Carrera Cup Italia e nella Supercup che disputa gare in tutto il mondo”.

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DOUBLE WIN FOR DAVIDE RODA

On 26th October 2013, from the circuit of Misano Adriatico, Davide Roda came home with a double win after a great season with the Italian Porsche 2013. Davide and Vito Postiglione, both representative of the important Team Ebimotors of Enrico Borghi, already got the title of the GT Open Open, three weeks before in Imola with a previous race. Davide Roda just missed the cerry on the top: the absolute individual title of the GT3 Cup. With the race in Misano, he confirmed his leadership, but he didn’t have the certainty. Then it came the final goal to celebrate as a real champion. At the end of the day a great celebration for the team. But above all, personal success of the driver from Como, back to win after 2 years he wasn’t competing. In 2013 he took part in the competitive Carrera Cup, where he got 3 important third places in the Michelin Cup, of which one on the occasion of the competition of the 50th anniversary of the Porsche 911 at Mugello together with Carrera Cup France, with more than 40 cars in competition. “No doubt, this season was full of successes and satisfactions – says Davide – result of sacrifice and lot of commitment, but also thanks to the people, who stay closed to me in these moments of great happiness”. “Now I have to look at 2014 – he says – where for sure I will compete with the Team Ebimotors and probably I will compete in the Carrera Cup Italia and in the Supercup that compete all over the world”.

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FOOD AND DRINK

CUCINA & CANTINA KITCHEN & CELLAR

Davide Lacchini Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Cenobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il Ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como; Albergo AnticoSuisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collaboratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como. Sue le ricette rivisitate del libro "Le ricette del lago di Como".

di Davide Lacchini, Emanuele Riva foto Carlo Pozzoni

Emanuele Riva Emanuele Riva, classe 1984, lavora presso il locale di famiglia La Cava dei Sapori a Como, ristorante aperto nel 2005 e gestito dal 2007. A 23 anni diventa sommelier e viene selezionato per il concorso “Maschio Bonaventura, la ricerca dell’eccellenza” dedicato ai migliori corsisti. In seguito partecipa ad altri master di formazione sia in Italia che all’ estero e partecipa ad importanti concorsi nazionali come master del Sangiovese, master del Nebbiolo, master del Sagrantino ecc. Nel 2011 conquista il titolo di Miglior Sommelier Professionista della Lombardia. Dal 2010 al 2013 è sul palco del Miglior sommelier d’Italia. Secondo classificato Miglior Sommelier d' Italia 2013. Oggi è relatore per corsi di sommelier in alcuni istituti alberghieri della regione e collabora con alcune riviste del settore.

Si ringrazia per la disponibilità e la collaborazione la dott.ssa Isa Botta e il Centro di Servizi Formativi di Como ENAIP, via Dante 127 (www.enaip.lombardia.it)

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GAMBERONE CON CARCIOFI AL TIMO E GHERIGLI DI NOCI

PRAWN WITH ARTICHOKES, THYMUS AND WALNUT KERNELS

Dose per 6 persone

To serve 6 N.6 Artichokes, n. 6 Big prawns, 1 and a half lemon, 1 glass of dry white wine, 2 glasses of water, 1 clove of garlic, n.6 Walnut kernels, 150g of extra virgin olive oil, some fresh thymus, salt and pepper, some berries of coriander

6 carciofi, 6 grossi gamberoni, 1 limone e mezzo, 1 bicchiere di vino bianco secco, 2 bicchieri di acqua, 1 spicchio di aglio, 6 gherigli di noci, 150 g di olio di oliva extra vergine, qualche rametto di timo fresco, sale e pepe q.b, alcune bacche di coriandolo.

Procedimento

Preparation

Sgusciare i gamberoni ed eliminate la vescica centrale. Pulire i carciofi eliminando il più possibile le foglie esterne e la barba nel centro del bulbo, tagliarli a quarti, lavarli in acqua corrente e lasciarli in acqua con l'aggiunta del succo di un limone. In una casseruola mettere l'olio di oliva, l'aglio, il timo e il succo del restante limone, aggiungere i carciofi che avrete di nuovo lavato e cuocere con coperchio per alcuni minuti, versare il vino e due bicchieri di acqua, aggiustate di sale e continuare la cottura per circa 15 minuti. Nel frattempo cuocere i gamberoni in acqua bollente salata contenente qualche bacca di coriandolo per circa 3-4 minuti. Disporre i fondi dei carciofi in ogni piatto con una coda di gambero ancora fumante e guarnire con la salsa della cottura dei carciofi, i gherigli di noce e alcuni rametti di timo.

Shell the prawns and remove the central bladder. Clean the artichokes removing the external leaves and also the beard in the center of the bulb, cut it into 4 parts, wash with running water and leave them in the water with the lemon juice. In a casserole put olive oil, garlic, thyme, the juice of the rest of the lemon, add the artichokes which you have washed again and cook with the cover for some minutes, pour the wine and two glasses of water, some salt and continue to cook for about 15 minutes. In the meantime cook the prawns in hot water with some berries of coriander and some salt for about 3-4 minutes. Put the funds of the artichokes on the dishes with a tail of prawn still warm and decorate with the sauce of the cooking of the artichokes, the walnut kernels and some thymus.

DU BI-DU DEL BIRRIFICIO BI-DU Olgiate Comasco www.bi-du.it

Ispirata alle Saison di scuola belga la Du Bi-Du si presenta ambrata con profumi balsamici e floreali. Birra ad alta fermentazione caratterizzata dall’utilizzo di coriandolo e melissa. L’accostamento con piatti altrettanto ricchi di aromaticità favorisce il giusto connubio di sensazioni gusto-olfattive. Risulta secca e fresca al primo sorso, dal finale rotondo e lievemente agrumato. Temperatura di servizio 10°C - 6,5% Vol

DU BI-DU DEL BIRRIFICIO BI-DU Olgiate Comasco www.bi-du.it

Inspired by the Saison of Belgian school the Du Bi-Du is amber with balsamic and flower tastes! Bier at high fermentation characterized by the use of coriander and lemon balm. The combination with dishes rich in aromatic quality favors the right combination of taste and smell sensations. Dry and fresh from the first sip, at the end it turns to be round with an orange taste. To serve at 10°C - 6,5% Vol

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dal 1813

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via Rodari 6, 22100 Como tel. 031 264042 www.ristorantesociale.it


ZUPPA RINFORZATA DI CIPOLLA GRATINATA CON CROSTONE DI PAN DE COM

REINFORCED SOUP OF GRATED ONION WITH THE TYPICAL BREAD OF COMO

Dose per 6 persone

To serve 6 1,2 Kg white onion from brunate, 100 g of butter, 3 leaves of sagebrush, 2 lt of chicken broth, 1 spoon of olive oil, 3 egg yolk slightly beaten, 30 g of flour slightly toasted, 1 dl of cream, 100 g of seasoned milk cheese, some grains of pink pepper

1,2 kg cipolle bianche di Brunate, 100 g di burro, 3 foglie di erba salvia, 2 lt di brodo di pollo, 1 cucchiaio di olio di oliva, 3 tuorli d’uovo leggermente battuti, 30 g di farina leggermente tostata, 1 dl di brandy o vino bianco, 100 g di formaggio stagionato latteria, 1 dl di panna, alcuni grani di pepe rosa

La Fattoria Olmo Antico è legata alla viticoltura di qualità, punta sulla pulizia e sulla semplicità dei propri vini, dando un pizzico di modernità che in Oltrepò non guasta.. L’eleganza del Pinot Nero, unita alla struttura della Barbera danno vita a questo intrigante vino fresco e morbido. Dotato oltretutto di una modesta presenza alcolica (13,5%), è in grado di accompagnare piatti succulenti e di media struttura. Il Pavese resta ancor oggi un punto di riferimento per la vicina cucina comasca. Da bere leggermente fresco intorno ai 15°C.

LA P NERA IGT PROVINCIA DI PAVIA ROSSO – OLMO ANTICO

Preparazione: in una casseruola sciogliere il burro con l’olio e le foglie di salvia. Aggiungere le cipolle sbucciate e finemente affettate, dorandole leggermente. Spolverizzare di farina (tostata precedentemente in forno) e mescolare per circa 1 minuto. Aggiungere il brandy e il brodo e cuocere a fuoco basso per circa un’ora, mescolando di frequente e all’ultimo mettete il rinforzo aggiungendo 3 tuorli d’uovo battuto con 1 dl di panna, alcuni grani di pepe rosa ed una grattugiata di formaggio latteria. Servire con fette di pane tipico precedentemente abbrustolito nel forno e cosparso con qualche goccia di olio di oliva e di formaggio. .

LA P NERA IGT PROVINCIA DI PAVIA ROSSO – OLMO ANTICO

Preparation Peel and slice thinly the onions, in a casserole melt the butter with the oil, add the leaves of sagebrush and the onions, then brown them. Add the flour (previously toated in the oven) and mix for about 1 minute. Add the brandy , the broth and cook at low flame for 1 hour, mix it often and at the end add n.3 Egg yolk beaten with 1 dl of cream, some grains of pink pepper and some cheese. Serve with some slices oftypical bread previously toasted in the oven and sprinkled with some drops of olive oil and cheese.

The Fattoria Olmo Antico is linked to an high quality viticulture, which relies on the cleanness and simplicity of their wines, adding a bit of modernity that also in Oltrepò helps. The elegance of Pinot Nero together with the structure of Barbera creates this intriguing fresh and soft wine. With a modest presence of alcohol (13,5%), it can be combined with tasty dishes of medium structure. The area of Pavese is still today a reference point for the food tradition of Como. To taste fresh at15°C.

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MAFALDINE ALLA POLPA DI GRANCHIO REALE CON BROCCOLI VERDI Dose per 6 persone 450 g di mafaldine, 1 scalogno, 300 g di pomodori maturi, 200 g di broccoli verdi, 250 g di polpa di granchio, 1 filetto di acciuga, 6 cucchiai di olio di oliva e.v., 30 fg di prezzemolo tritato, 1 dl di vino bianco secco, sale e pepe q.b, peperoncino facoltativo

MAFALDINE WITH CRAB MEAT AND GREEN BROCCOLI

“STOCKER SEKT” BRUT VSQ DI SEBASTIAN STOCKER

To serve 6 Kg 0,450 of mafaldine, n 1 shallot, gr 300 of ripe tomatoes, gr 200 of green broccoli, gr 250 of crab meat, 1 fillet of anchovy, n.6 Spoons of extra virgin olive oil, 30 leaves of minced parsley, 1dl of dry white wine, salt and pepper, chili pepper optional

Un Brut che gioca sull’acidità e sull’ immediatezza. Sebastian Stocker, ormai in pensione, con l’ aiuto del figlio, ha realizzato il sogno di una vita.. quello di produrre un metodo classico altoatesino di qualità. E’ stato l’enologo della Cantina di Terlano per molti anni, la quale ostacolò sempre la sua strada spumantistica.. Oggi l’ azienda di fama internazionale si fa vanto delle sue intuizioni, ma non di certo di quella delle sue bollicine! Da provare su primi piatti a base di pesce e verdure. Temperatura di servizio 8°C.

“STOCKER SEKT” BRUT VSQ DI SEBASTIAN STOCKER

Procedimento: Gettare le mafaldine in abbondante acqua bollente salata con i fiori dei broccoli verdi che precedentemente avete pulito. In una padella a saltiere soffriggere con metà dell'olio lo scalogno tritato ed il filetto di acciuga, aggiungere la polpa di granchio e la concassé di pomodori, aggiustare con sale e pepe e sfumare con il vino bianco. Ridurre a fuoco vivace ed ottenere una salsa ben legata. Scolare le mafaldine ed i broccoli un poco al dente e versarli nella padella con un poco di acqua di cottura, saltare a fuoco vivace per circa un minuto e aggiungervi il prezzemolo tritato e il rimanente olio di oliva

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Preparation Put the mafaldine in abundant salty boiling water with the flowers of the green broccoli, previously cleaned. In a pot fry the minced shallot with half of the oil and the fillet of anchovy, add the crab pulp and the tomatoes, add salt and pepper and simmer with the white wine until reduced and get an uniform sauce. Strain the mafaldine and the broccoli firm and put them in the pot with a bit of cooking water, pan-fry for about 1 minute and add the minced parsley and the rest of the olive oil

A Brut which plays on acidity and immediacy. Sebastian Stocker is retired and with his son realize the dream of his life… to produce an high quality classic method from Alto Adige! He was the enologist of the Cantina di Terlano for many years, which always obstructed his sparkling way…Today the company is known at international level with important productions, but for sure not the sparkling one! To taste with first courses of fish and vegetables. To serve at 8°C.



M

eraviglioso dal dizionario di Amici di Como

Nessun giorno è uguale all’altro, ogni mattina porta con sè un momento meraviglioso, non rimandarlo a domani perchè non ti capiterà una seconda volta. È meraviglioso anche che ogni giorno ti porti una ragione nuova per continuare a vivere.

www.amicidicomo.it


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