Winter 2016/17 anno XII - n.4 magiclakecomo.com
GABRIELE SALVATORES
Un Lago da Oscar
ph.Canio - Insabato ©Olycom
Como
EDITORIALE
NATALE "IN NOIR"
8
Cari Lettori,
Dear Readers,
giorno dopo giorno, anno dopo anno, lavorando come formichine, abbiamo condiviso con voi 11 anni e migliaia di belle pagine. Il 2016 si chiude pieno di gradite sorprese e attestati gratificanti, come il premio internazionale assegnato a Magic Lake e ricevuto a Milano dall’associazione Amici della Lirica “per aver portato con eleganza il nome di Como all’estero”. Ma il riconoscimento più bello è stato sicuramente sentirsi dire “Senza di voi a Como mancherebbero tante cose”. Sono stati anni di crescita per Magic Lake ed eccoci qui a raccontarvi di una iniziativa che ha dato nuovo impulso alla vocazione culturale di Como: l’evento internazionale Noir in Festival. Magic Lake non poteva mancare di dedicare a uno degli amici di questo evento, Gabriele Salvatores, la copertina e una vivace intervista. Un grazie ad Amici di Como, che in occasione del suo 15esimo compleanno, ha voluto regalarci questa rassegna di risonanza mondiale; un grazie al Consorzio Como turistica, agli imprenditori alberghieri di Como e al Comune di Como per aver convinto Giorgio Gosetti e Marina Fabbri a portare in riva al lago il festival ospitato per ben 25 anni a Courmayeur. Dall’8 all’11 dicembre al Teatro Sociale un pubblico numeroso ha la possibilità di assistere ad anteprime cinematografiche internazionali e di partecipare a incontri di grande letteratura tra cui la consegna a Como del prestigioso premio Raymond Chandler alla carriera assegnato a Roberto Saviano il 7 dicembre. Magic Lake è sempre più uno di noi, un piccolo gioiello che ci accomuna e che ci spinge a dedicargli il nostro tempo e che continua a crescere. Da questo numero allarga il suo orizzonte a Magic Lake Mountain, un saluto quindi a tutti i nuovi lettori dei Grigioni e dell’Engadina. Se siamo riusciti a realizzare qualche sogno, il merito è in gran parte vostro. Ognuno di voi è riuscito a darci qualcosa: chi uno spunto, chi un messaggio, chi ancora uno sguardo di incoraggiamento, chi con la sua presenza e l'impegno, chi anche solo un pensiero! Uno scambio di sentimenti, di emozioni e di valori concreti che ci stanno consentendo di migliorare, un corto circuito di affetto e di solidarietà. Buona lettura dunque! E ricordatevi che Magic Lake vi vuole bene cari e affezionati lettori, perché siete parte importante del nostro patrimonio.
Day by day, year by year, we have worked like small ants sharing with you 11 years and thousands of beautiful pages. 2016 is about to end but it will be remembered for the nice surprises and the gratifying certificates it brought, such as the international award Magic Lake got in Milan by the association Amici della Lirica “for having brought with elegance the name of Como abroad”. But for sure the best recognition was to hear saying “without you many things would miss in Como”. Years of growth for Magic Lake and here we are to tell you about an initiative which gave a new impulse to the cultural vocation of Como: the international event Noir in Festival. Magic Lake actually dedicated the cover and an lively interview to a friend of this event, Gabriele Salvatores. We have to thank Amici di Como, that on the occasion of the 15th anniversary decided to welcome this international event; thanks also to Consorzio Como Turistica, to the hotel entrepreneurs of Como and to the Municipality of Como which convinced Giorgio Gosetti and Marina Fabbri to bring the festival on shores of Lake Como, after 25 years in Courmayeur. From December 8 to December 11 at Teatro Sociale a numerous public can see international cinematographic previews and take part to meetings of great literature, such as the prestigious award Raymond Chandler to the career given to Roberto Saviano on December 7. Magic Lake is always closer to us, a little jewel that joins us and so we enjoy spending some time reading it and it still grows. In this edition there is a new section, Magic Lake Mountain, so we kindly welcome the new readers of the Grigioni and Engadin region. Thanks to your support we also make some dreams come true. Each of you gave us something: a suggestion, a message, an encouragement look, with your presence and your commitment, or even with a thought! An exchange of feelings, of emotions and of concrete values that are allowing us to improve, a short circuit of affection and of charity. Have a good reading then! And remember that Magic Lake loves you dear affectionate readers, because you are an important part of our heritage.
Daniele Brunati Rosaria Casali Gli Editori
Daniele Brunati Rosaria Casali Editors
Como
sommario summary
PEOPLE
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Gabriele Salvatores, Il segreto del mio noir Gabriele Salvatores, the secret of my noir
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Anna Pozzi Sant'Elia, alle radici del genio Anna Pozzi Sant'Elia, at the genius' roots
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Mons. Diego Coletti, "Consummati in Unum" Mons. Diego Coletti, "Consummati in Unum" Philip T. Reeker, una carriera a stelle e strisce Philip T. Reeker, a stars and stripes career
CULTURA Fondazione Cologni Wellmade: una nuova community per gli amanti del ben fatto Fondazione Cologni Wellmade a new community for lovers of quality craftwork TERRITORIO
In copertina / On the cover: Gabriele Salvatore foto © Canio - Insabato / Olycom
È vietata la riproduzione parziale o totale del materiale senza l’esplicito consenso dell’editore perché protetti da Copyright © o dalla normativa sul diritto d’autore Is prohibited the total or partial reproduction of material without the direct consent from the publisher because protected by Copyright ©
72 91
Life Electric news Life Electric news
94 98
Noir in fest. Una pantera nera si aggira per Como Noir in fest. A black panther roaming the streets of Como
Como
NEWS
XXIIIª edizione Como Città dei Balocchi: a volo d'angelo 23th Como Città dei Balocchi: in the name of angels EXHIBITION
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L'Italia celebra Sant'Elia Italy celebrates Sant'Elia
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Festa del Legno 2016 Festa del Legno 2016
78
Fondazione Zorzi, sostiene i progetti TITAN Fondazione Zorzi, supports TITAN projects
84 116
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Promenade Promenade
EVENTI
In scena per la SLA On stage for SLA Amici di Como & Magic Lake Amici di Como & Magic Lake at Castello di Casiglio
Nuove strade per la scoperta dei nostri mondi
www.patrimony1873.com
sommario summary
ANNIVERSARI
58
66 70 135
city
165
Una grande conquista civile A great civil conquest Rodacciai, il re dell'acciaio da 60 anni Rodacciai, the king of steel for 60 years La Nostra Famiglia, da 70 anni nel segno dell'accoglienza La Nostra Famiglia, for 70 years in the name of welcome FOCUS ON SPORT
145
mountain
153
swiss
159
o3epo
KOMO
16
Como
199
Un green di Amici A green of friend
209 212
I comaschi alle paralimpiadi Comaschi at Paralimpiadi Giro di Lombardia, la grande classica Giro di Lombardia, a classic competition
214
Podio all'esordio per Andrea Roda Podium at the debut for Andrea Roda
216
Fuori-classe: la diversitĂ come risorsa di squadra Champions: the diversity as a team resource
218 220
Ruben Zugno: un esempio da seguire Ruben Zugno: an exemple to follow Briantea84, un trionfo olimpico Briantea84, an olympic triumph
FOOD AND DRINK
156
A bordo con gusto On board with taste
222
In cucina e in cantina con Davide ed Emanuele In the kitchen and the cellar with Davide and Emanuele
“Salt Marshes” 2016, acquerello e pastelli su carta, cm 151x183
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Con un totale di € 20,00 (contributo per le spese di spedizione per l'Italia) avrai 4 numeri di Magic Lake
Graphic design Andrea Pedretti Testi • Research and Material Daniele Brunati, Davide Cantoni, Gianfranco Casnati, Elisabetta Comerio, Marina Moretti, Luca E. Bernardi, Stefania De Giorgi, Maria Cira Veneruso, Gianmarco Luggeri, Marili Fontana, Gian Enrico Ghilotti, Nadia Baba, Fabrizio Comerio, Davide Lacchini, Emanuele Riva, Claudia Pelliccia, R.C.
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Traduzioni • Translations Elena Pedretti, Martin Gani, Giulia Ilyna Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri Foto • Photographic Material Olycom: Schito Riccardo, Canio Romaniello - Manuele Foto, Mimmo Carriero, Ivan Pasquale, Insabato, Begotti, Sicilia Marilla, Maki Galimberti, Nick Zonna, Carlo Pozzoni, Andrea Butti, Francesco Corbetta, Emanuele Zamponi, Gianfranco Casnati, Filippo Molteni, Ivano Tomba Laila Pozzo, Peter Elovich, Dario Garofalo, SKI WM St. Moritz 2017 Archivi: Prefettura Como, Labor Medical, AISLA, Riva 1920, Fondazione Zorzi, Labor Medical, Servizio Cani Guida Lions, Noir in Festival, Mendrisiotto Turismo, Navigazione Lago di Lugano, Petazzi, Roda, Pallacanestro Cantù, Calcio Como, Cento Cantù, Consolato generale U.S. di Milano Archivio Magic Russia: Peter Ci, Tessabit, Gioielleria Cappelletti CONDIZIONI GENERALI DELL’ABBONAMENTO A
Art. 1 Oggetto Con la compilazione della presente scheda si sottoscrive l’abbonamento alla rivista Magic Lake Como Review edita da TBM Service & C. Editore, con l’impegno di corrispondere il prezzo pattuito di € 20 (contributo per le spese di spedizione) per n.4 riviste. Il corrispettivo pattuito viene versato contestualmente alla sottoscrizione del presente abbonamento. TBM Service & C. Editore si impegna ad inviare la rivista all’indirizzo indicato nella presente scheda. Art. 2 Durata dell’abbonamento Il presente abbonamento ha durata di anni uno a partire dalla data di sottoscrizione e comprende quattro spedizioni comprensive quattro numeri della rivista de qua. L’abbonamento si rinnoverà tacitamente per un altro anno, e così per i successivi, se non perverrà disdetta a TBM Service & C. Editore (P.zza Duomo, 17 22100 Como) con raccomandata a.r. entro 30 gg. dalla scadenza. Art. 3 Costo dell’abbonamento L’acquisto dell’ abbonamento avverrà tramite pagamento bonifico bancario intestato a TBM Service & C. Editore, codice IBAN: IT 41 V 08430 10900 000000260382. Il prezzo pattuito per il presente abbonamento potrà subire variazioni di anno in anno. TBM Service & C. comunicherà entro il 31/12 di ciascun anno l’eventuale aumento del costo per l’anno successivo al fine di consentire all’abbonato di poter disdettare l’abbonamento alla rivista nei termini previsti. In mancanza di disdetta tempestiva il presente abbonamento verrà rinnovato tacitamente al nuovo prezzo. Art. 4 Foro competente Ogni controversia che dovesse insorgere tra le Parti per l’esecuzione e/o interpretazione del presente contratto di abbonamento sarà competente la Camera Arbitrale e Servizio di Conciliazione presso la CCIAA di Como, in via Parini, 16 Como.
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GABRIELE SALVATORES
GABRIELE SALVATORES: IL SEGRETO DEL MIO NOIR di Davide Cantoni foto Olycom: Schito Riccardo, Canio Romaniello - Manuele Foto, Mimmo Carriero, Ivan Pasquale, Insabato, Begotti, Sicilia Marilla, archivio Noir in Festival
Ne ha fatta di strada da Sogno di una notte d'estate. Ha mutato continuamente il baricentro del suo mestiere, costruendo e reimparando. Gabriele Salvatores ha reinventato il rapporto tra letteratura e cinema (italiano) e ripensato completamente, a ogni pellicola, il legame con la settima arte pur non abdicando mai al proprio codice estetico e narrativo, rendendosi cioè sempre riconoscibile sia pure in un cambio di ritmo costante. Dal 2000, con Denti, ha sperimentato senza sosta studiando e incrociando i generi, ha esplorato fantascienza, dark e noir. Non è un caso dunque se Salvatores da anni ormai è uno de protagonisti del Noir in Festival. E' stato protagonista dell'evoluzione e dei successi a Courmayeur e ora lo segue nella nuova doppia location comasco-milanese. Non sono infrequenti le sue incursioni nel noir. Ammettendo di poter chiudere i suoi ultimi lavori nell’alveo di un unico genere: Io non ho paura, Quo vadis Baby?, L’educazione siberiana e Il ragazzo invi-
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sibile certamente sono pellicole che del noir riprendono il mescolamento dei piani narrativi, soprattutto dal punto di vista dello spazio e del tempo. Dunque, perché il noir? Stiamo parlando di una grande passione che molto spesso, direi nella maggior parte dei miei film, gioca un ruolo preciso. Del resto anche da giovane, anche raccontando l'istinto di fuga dei miei coetanei con il linguaggio della commedia, mi confrontavo con un tema che è anche alla radice della suspence. Poi c'è stato l'incontro con alcuni autori, da Pino Cacucci a Niccolò Ammaniti, che mi ha spinto a guardare più direttamente il nostro lato oscuro. Ricordo ancora volentieri la prima volta che sono venuto al Noir in Festival per parlare di un mio film: era Nirvana che raccontammo (non avevo ancora concluso il montaggio e si trattava quindi solo di un "assaggio") in una bellissima serata con Gianni Canova e Giorgio Gosetti. Da allora per me il festival è diventato una specie di portafortu-
na: mi fa piacere guardare al mio lavoro con la lente del noir e in due casi, quelli di Io non ho paura e di Come Dio comanda, entrambi ispirati al lavoro di Ammanniti, ne sono nate anche performance teatrali tra musica e parola. Già in Nirvana era chiara una relazione stretta con il genere. Fu una sorta di prova generale? La fantascienza noir è un vero e proprio genere nel genere e Philip K. Dick resta il suo profeta. Ma molto spesso nella visione distopica del futuro trovano spazio i grandi temi del noir: la società come labirinto mortale, il peso del fato sul destino del singolo, lo sdoppiamento della personalità, la paura dell'ignoto, la manipolazione dei singoli. Ho sempre accarezzato l'idea di proseguire sulla strada di Nirvana che resta comunque uno dei lavori di cui vado più fiero e di portare sullo schermo le pagine del "Cromosoma Calcutta", il thriller futuribile di Amitav Gosh che in qualche modo riverbera le stesse at-
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A sinistra, Gabriele Salvatores con l'Oscar nel 1992; al centro, sopra, con Diego Abatantuono; sotto, con Rosario e Beppe Fiorello; a destra, sopra, con il cast di Educazione Siberiana; sotto, durante le riprese
mosfere di Nirvana. Non lo definirei quindi una prova generale, ma certamente il primo film in cui usavo tutta la tastiera del noir, un po' come faceva Ridley Scott in Blade Runner. Nessun paragone, sia chiaro, solo l'incontro di due passioni su un terreno comune. E’ stata la narrativa, negli ultimi 10/15 anni, a rilanciare il noir nel grande pubblico. La lezione dei grandi nordeuropei – Mankell, Läckberg, Larsson, Nesbø – ha travolto l’intera industria editoriale, segnando un cambio di passo enorme. Cosa è successo? Si dovrebbe dire che in principio fu Stieg Larsson con quel successo imprevedibile e contagioso che è stata la triologia di "Millennium". Ma se un'idea del noir molto diversa dalla tradizione americana, dalle atmosfere fumose in bianco e nero di Chandler e Hammett, ha preso così rapidamente piede in Italia, direi che è innanzitutto merito dei nostri scrittori italiani, da Lucarelli a Carlotto, da De Cataldo a Faletti. Senza una moda crescente del noir all'italiana che, a sua volta, molto deve a grandi
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On the left, Gabriele Salvatores wins Oscar in 1992; in the middle, above, with Diego Abatantuono; below, with Rosario and Beppe Fiorello; on the right, above, with the cast of L'educazione siberiana; below, during filming
padri riscoperti come Sciascia, Gadda e perché no, Scerbanenco; senza un lavoro costante e anticonformista di tanti ottimi narratori italiani che hanno trasferito nel gusto europeo i canoni del genere, anche il pubblico dei lettori avrebbe accettato più a fatica la "nouvelle vague" scandinava. Se poi guardiamo più da vicino agli autori che lei cita, io credo che il loro segreto stia nel coniugare il piacere dell'intrigo e della scoperta con una forte e dolorosa umanità dei personaggi. C'è in questi romanzieri un accento di verità, una coscienza della quotidianità del male in cui un po' tutti ci rispecchiamo. A proposito de Il ragazzo invisibile, manca poco all’uscita del sequel, qualche anticipazione? Certo, una volta di più è una scommessa. E' la prima volta che accetto di proeseguire su una strada già percorsa; quando mi appassionai al Quo Vadis, Baby? di Grazia Verasani facendo un film dal suo romanzo e poi sviluppando una serie tv, ad intrigarmi era proprio la differenza dei linguaggi narrativi tra grande e piccolo schermo, racconto concentrato e dilatazione
seriale. Nel caso de Il Ragazzo invisibile invece è stato come se a un certo momento mi fossi accorto che le avventure del mio piccolo protagonista non potevano restare rinchiuse in un solo episodio: aveva ancora tante esperienze da fare, tante vite da vivere prima di affrontare il momento cruciale che separa l'infanzia dall'adolescenza e poi dall'età adulta. E grazie alla passione dei miei sceneggiatori, alle potenzialità visive del progetto, alle nuove sperimentazioni possibili mi sono lasciato convincere. Adesso le riprese sono appena finite ed è stata una vera fatica. Sono curioso di immergermi nella fase del montaggio e di scoprire - io per primo - il risultato finale. Cosa pensa del trasloco del festival da Courmayeur a Como? Dopo tanti anni in un luogo magico come quel villaggio incantato ai piedi del Monte Bianco, cambiare così drasticamente è una vera sfida. In qualche modo Como con il suo lago offre al Festival uno scenario inedito, ma dalle tinte assolutamente familiari al noir; e forse non per caso le strade del
Noir in Festival ritrovano quelle di un nume tutelare come Alfred Hitchcock che debuttò da queste parti nel lontano 1925 e di Giorgio Scerbanenco che - giusto 50 anni fa - faceva muovere il suo anti-eroe Duca Lamberti di "Venere privata" proprio tra il lago e la periferia milanese. Ma il primo spettatore curioso di questo "trapianto" sono proprio io, anche perchè mi affascina capire come si potrà conservare l'anima e l'atmosfera del noir in una realtà così diversa. Posso però dire che trovo specialmente bella la sfida di collegare il festival alla realtà dell'Università, dall'Insubria di Como alla IULM di Milano. E' come se finalmente si osasse abbattere qualche tabù della
tradizione festivaliera per andare incontro al pubblico di domani, a quei ragazzi che oggi il cinema lo scaricano dalla rete e poche volte assaporano il gusto del ritrovarsi tutti insieme in una sala cinematografica. Se vincerà questa scommessa, per me il Noir in Festival avrà scritto una pagina significativa. Gabriele Salvatores e Dario Argento: ospiti ormai fissi del Noirfest. Sarebbe divertente immaginare una pellicola a doppia firma Salvatores-Argento. Non pensa? Argento è più bravo di me nell'adattarsi al cinema a doppia firma e lo ha dimostrato lavorando con un altro maestro come George Romero in Due occhi diabolici e poi anche nella
collaborazione tra i due per Zombi. Io e Argento abbiamo due immaginari e due mondi interiori molto diversi anche se ci accomuna il gusto per la favola e la passione per il genere. Forse io mi ritrovo di più nel senso profondo del noir come visione del mondo e lui è più attratto dalle emozioni del thriller e dalla sua percezione del paranormale. Forse il mio film che Dario potrebbe apprezzare di più è Denti e io ho solo l'imbarazzo della scelta se guardo al suo lavoro, specie quest'anno che ricorre l'anniversario di Quattro mosche di velluto grigio. Non credo abbiamo lo stesso pubblico, ma certamente noi due ci divertiremmo...
The gifted filmmaker Gabriele Salvatores has been a protagonist at, Noir in Festival, for many years. He has followed the evolution of the movie event and witnessed its growing success at Courmayeur, a place he is attached to also due to his passion for mountains, the friendly local people, the informal atmosphere of the festival and now, as someone who adopted Milan as his home, willingly narrates his relationship with the noir genre and the festival devoted to it; he will again be attending the next edition this year to be held in Como and Milan. Your involvement in the noir genre is not rare and you admit your latest films can be classi-
fied within the confines of this single genre. Therefore, why noir? We're talking about a great passion that very often, I'd say in most of my films, plays a precise role. In any case, also when I was young, narrating my peers' instinct to flee with the language of comedy, I was measuring myself up with a theme that is also at the root of suspense. Then I met some authors like Pino Cacucci and Niccolò Ammaniti that led me to look more directly into our dark side. I still fondly remember the first time I came to Noir in Festival to discuss a film of mine, Nirvana; we talked about it (I still hadn't finished editing hence it was just a trailer) during a pleasant evening with Gian-
In senso orario, Gabriele Salvatores con Quentin Tarantino; con Nicolai Lilin e Mauro Pagani; con Marina Fabbri Clockwise, Gabriele Salvatores with Quentin Tarantino; with Nicolai Lilin and Mauro Pagani; with Marina Fabbri
The secret of my noir
ni Canova and Giorgio Gosetti. Since then for me the festival has become a sort of good luck charm. I enjoy watching my films through the lens of noir and in two cases, Io non ho paura and Come Dio comanda, both inspired by Ammanniti's work, the movies also became plays with music and lyrics. In Nirvana a discernible connection with noir was already apparent. Was it a sort of introduction to the genre, a debut? Science fiction in a noir key is a genre of its own and Philip K. Dick is its prophet. But often in the despotic vision of the future great noir themes also find a place e.g. the role of fate on our destiny, split personality, the fear of the unknown, the manipulation of individuals. I have always wanted to continue on the road opened up by Nirvana which remains one of my films I'm most proud of and would love to make Cromosoma Calcutta, a thriller set in the future based on the book penned by Amitav Gosh, which in some ways conveys the same atmosphere as in Nirvana. Hence I wouldn't define it an introduction but more like the first movie where I was using all the elements of noir, a little like Ridley Scott making Blade Runner. No comparison mind you, just the convergence of two passions working on a common ground. Novels penned over the last 10-15 years have relaunched the noir genre. Works by great North European authors, Mankell, Läckberg, Larsson, Nesbø, have overwhelmed the entire publishing industry, marking a huge change of pace, what exactly happened? It would seem that Stieg Larsson led the way with the unpredictable, contagious success of Millen-
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nium trilogy. But if this new noir so different from the traditional American versions made in black and white with a smoky atmosphere, encountered in the novels of Chandler and Hammett, has become so successful in Italy, it is I would say thanks to Italian authors like Lucarelli, Carlotto, De Cataldo and Faletti. Without this growing trend in Italian style noir, which owes much to the works of rediscovered works of great novelists such as, Sciascia, Gadda and, why not, Scerbanenco, without consistent, nonconformist works of many good Italian writers who managed to adapt stories to meet the taste and expectations of European readers, the Scandinavian Nouvelle Vague would not have been as successful. If we look at the authors you mentioned more closely, I believe their secret is to espouse the pleasure of intrigue and discovery with a strong and painful dose of humanity in the characters. In these authors we notice a sense of truth, an awareness of evil in our daily lives we can all identify. Talking of Il ragazzo invisibile the sequel should be released soon, can you tell us something about it? Certainly, it is also a gamble. For the first time I accepted to retrace a distance I'd already covered; when I was impassioned by Grazia Verasani's Quo Vadis, Baby? and made a film out of it and then developed it into a TV series, what intrigued me was the difference in narrative language moving from the big screen to the small, in other words a concentrated form of narrative compared to an extended version in the TV series. In the case of Ragazzo invisibile on the other hand I realised the adventu-
res of my young protagonist could not be confined into one single episode, he had a lot of experiences awaiting, many more lives to live before confronting the crucial passage from childhood to adolescence and on to adult life. Thanks to the enthusiasm of my script writers, the visual potentiality of the project, and new possibilities to experiment, I decided to say yes. We've just completed the shooting, hard work believe me. I can't wait to start editing, and to discover, the final result. How do you feel about the Noir Festival moving from Courmayeur to Como? After many years in a magical place like the enchanted village of Courmayeur at the foot of Mount Blanc, changing so drastically is certain to be a challenge. In some ways, Como with its lake offers the festival a new scenery but with nuances familiar to the noir genre bearing in mind Alfred Hitchcock debuted in these parts in 1925 and Giorgio Scerbanenco, exactly 50 years ago, set his movie, Venere Privata, with anti-hero Duca Lamberti, between Milan and Lake Como. I'm really curious to see how this 'transplant' will preserve the soul and atmosphere of noir in such a different setting. I must say I find linking, involving the festival with the University of Insubria in Como and Iulm in Milan a pleasant, interesting challenge, as if finally daring to defeat festival taboos and move in the direction of the public of tomorrow, to those young people who today download movies from internet and hardly ever experience finding themselves with others in a cinema. If it can win this challenge, Noir in Festival will have made a significant contribution to the event.
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MONS. DIEGO COLETTI
"CONSUMMATI IN UNUM" di Luca E. Bernardi foto Carlo Pozzoni
"Abbiamo fatto come ne siamo stati capaci il nostro dovere". Così il Vescovo di Como Diego Coletti terminava l’omelia domenica 13 novembre in occasione del saluto alla città di Como, del decennale della sua attività nella Diocesi e della chiusura dell’anno giubilare della Misericordia, parafrasando il Vangelo (Luca 17,10) in un estremo atto di umiltà, come nel suo stile, quasi volesse allontanarsi in punta di piedi. In questi dieci lunghi anni di servizio alla Diocesi, attingendo al tesoro della Parola cui incessantemente ha fatto riferimento, è stato seminatore dei terreni aridi e impervi delle coscienze di molti assuefatti alla modernità che non riconosce spesso più la novità della “buona notizia” del Vangelo. La visita
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pastorale delle numerose parrocchie della Diocesi ha moltiplicato le possibilità di incontro con le persone, e l’importanza delle relazioni personali tra collaboratori ha condotto all’avvio di numerose comunità pastorali e alla creazione di 31 vicariati per affrontare in maniera efficace la complessità dei problemi. Una preoccupazione particolare è stata dedicata alla formazione permanente dei preti e per la formazione specificamente pastorale di uomini e donne che assumono una condizione attiva nella vita della chiesa che formano la comunità apostolica. In tal senso ha cercato di distribuire sul territorio varie scuole di formazione ed itinerari formativi. In maniera innovativa ha varato un progetto nuovo di ini-
In questa pagina, la cerimonia di saluto di Mons. Diego Coletti alla città
ziazione cristiana con lo spostamento della Cresima a prima della Comunione, nell’ottica che la Cresima è il dono sacramentale dello Spirito Santo che conduce alla piena comunione con Gesù Cristo che è il senso della vita. Ha iniziato l’attuazione del progetto 0-25 che intende dare particolare attenzione all’educazione educativosessuale spesso lasciata a messaggi attinti unicamente dai mezzi di comunicazione sociale. Il motto scelto per il suo stemma recita in latino “Consummati in unum”, che siano perfetti nell’unità, che secondo le parole del Vescovo non è omologazione ma chiamata ad essere fino in fondo ciascuno noi stessi, perché l’unità sia un arricchimento per tutti. E’ questa l’eredità lasciata da Coletti alla
On this page, the farewell ceremony of Mons. Diego Coletti in the city of Como
Diocesi di Como, insieme all’esortazione contenuta nell’omelia del 13 novembre a perseverare nell’attesa vigilante, in una vita non fatta di attimi fuggenti ma di un flusso continuo pieno di fatiche e di contraddizioni, dell’incontro con chi bussando alla nostra porta ci accoglierà con misericordia. Considerando la profonda conoscenza della Parola che ha contraddistinto Coletti, non è difficile scoprire l’esito di questo suo impegno, che si incontra poco più avanti nel testo di Luca (Lc 12,37) e che gli possiamo augurare come ricompensa: "Beati quei servi che il padrone al suo ritorno troverà ancora svegli; in verità vi dico, si cingerà le sue vesti, li farà mettere a tavola e passerà a servirli".
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In questa pagina, momenti dell'attivitĂ di Mons. Diego Coletti durante il mandato in Diocesi di Como On this page, some moments of the activity of Mons. Diego Coletti during his mandate in the Diocese of Como
Mons. Diego Coletti "Consummati in Unum" We've done our duty as best we could. With these words bishop of Como, Diego Coletti, completed his sermon on Sunday November 13th. signalling his departure from Como after serving the diocese for a decade; this was also the occasion mark the end of the jubilee year of mercy; he was actually paraphrasing the gospel (Luca 17,10) with an extreme act of humbleness, perfectly fitting with his style, almost as if he wanted to tiptoe off the stage. Over these 10 years of service to the diocese, incessantly using the gospel as a source, he cultivated the arid, impervious conscience of many addicted to the ways of the modern world that often no longer recognise the 'good news' embedded in the gospel. Pastoral visits by many parishes within the diocese multiplied opportunities for contact and communication leading to the formation of numerous parish communities and the crea-
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tion of no fewer than 31 vicarages to effectively deal with complex social issues. In particular the problem of training new priests was tackled as well as religious education of men and women who actively engage in the works of the church effectively making up and expanding the apostolic community. In that sense, he tried to set up schools and education centres throughout the diocese. In an innovative manner he launched a new Christian initiation project by moving confirmation to before the holy communion maintaining that the sacramental gift of the holy spirit leads to full communion with Jesus Christ which is the real essense of life. He began with the realisation of the 0 - 25 project which would pay particular attention sexual education often left to social communication networks. The motto chosen for his coat of arms are the Latin words, 'consummati in unum,' which are
perfect for being united, according to the words of the bishop, not azstandardisation but more like everyone being themselves so that unity is an enrichment for all. This is the inheritance left by Colletti to the Diocese of Como together with the content of the sermon on November 13th to preserve, awaiting, in a life made up of not fleeing moments but a continuous flow full of hardship and contradiction, of a meeting with someone who, knocking on our door, will welcome us showing us all the mercy we need. Considering his profound knowledge of the gospel that distinguishes Colletti, it's not difficult to discover the outcome of his commitment which comes alive later in the gospel according to Luca (Lc 12,37): blessed are the servants whom the master will find still awake on his return; in truth I tell you, he will wrap his clothes, put them on the table and will become their servant.
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WELLMADE: UNA NUOVA COMMUNIT Y PER GLI AMANTI DEL BEN FAT TO di Gianmarco Luggeri foto Peter Elovich, Dario Garofalo, Laila Pozzo Franco Cologni, Presidente della Fondazione omonima, foto di Emanuele Zamponi Franco Cologni, Chairman of homonymous Foundation, photo by Emanuele Zamponi
“L'arte non deve mai tentare di farsi popolare. Il pubblico deve cercare di diventare artistico”, diceva Oscar Wilde. In epoca moderna risulta complicato rintracciare e apprezzare la manifattura di qualità. Da una parte, le esigenze della produzione industriale e le mode standardizzanti, dominanti e diffuse, tendono a presentare un concetto di qualità che si allontana sempre di più da quello di eccellenza. Dall'altra, l'utente medio fatica a percepire e comprendere l'effettivo valore di un oggetto al di là del prezzo in vetrina. Il mondo dei mestieri d'arte, al contrario, è sempre stato officina di tesori e autentiche bellezze, ma negli ultimi decenni non ha goduto della visibilità e del supporto socio-economico che merita. Recentemente, tuttavia, un nuovo interesse sembra sorgere nei confronti dell'artigianato. La dilatazione e la moltiplicazione delle possibilità offerte dalla rete spingono a puntare su prodotti di qualità e servizi su misura per soddisfare i personali bisogni di gusto e di distinzione. È in questo contesto che nasce il progetto Wellmade (www.well-made.it), un portale online realizzato da Whomade e Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte per scoprire i migliori artigiani in Italia e porre all'attenzione del pubblico il loro lavoro.
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L'obiettivo è di dare vita a una community di appassionati ed esperti, proponendo un'esperienza social culturalmente evoluta per promuovere e condividere il vasto panorama di iniziative legate ai mestieri d'arte. Creare comunità significa creare valore e per Wellmade questo risiede nella consapevolezza che il pubblico possiede - e accresce nel tempo - nei confronti dell'artigianato d'eccellenza. Così il progetto si rivolge a tutti coloro che provano un sincero interesse per questa cultura e ai curiosi che hanno la sensibilità per apprezzarla. I protagonisti sono, oltre agli utenti e agli artigiani stessi, gli esperti ambasciatori del ben fatto e i circuiti, ovvero istituzioni, iniziative e associazioni impegnate nella promozione dei mestieri d'arte. Il sito offre la possibilità di ricercare gli artigiani, recensirli e porre loro domande a cui saranno essi stessi a rispondere. Il tutto arricchito da articoli, interviste e opinioni firmate dai più autorevoli esperti del settore. Wellmade è presente anche su Facebook e Instagram, dove interagisce già con una community di centinaia di appassionati. Il progetto prevede, inoltre, una serie di iniziative “offline” volte a far toccare con mano questa preziosa realtà. Ne è un'anteprima l'evento organizzato il 25 ottobre,
© Dario Garofalo
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1.Cleto Orefice, nell'omonima sartoria di Cernobbio, mentre realizza il cartamodello per uno dei suoi clienti; 2. Tommaso Pestelli al lavoro nella storica gioielleria di famiglia a Firenze; 3. dettaglio di una scala intarsiata realizzata da Carlo Apollo, designer ed ebanista milanese; 4. Cleto Orefice mentre cuce un abito su misura a regola d'arte
1.Cleto Orefice, in the omonymous tailor's shop of Cernobbio, while he makes a pattern for one of his customer; 2. Tommaso Pestelli working in his family historic jewelry in Florence; 3. detail of an inlaid staircase made by Carlo Apollo, designer and carpenter who works with ebony in Milan; 4. Cleto Orefice while sews a custom tailored suit
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In questa pagina, sopra, il maestro Marchesi, della Legatoria Conti Borbone, in una delle sale della Galleria d'Arte Moderna in occasione dell'evento di presentazione di Wellmade, il 25 ottobre 2016; sotto, il maestro delle camicie su misura Alessandro Siniscalchi nel suo atelier in viale Vittorio Veneto a Milano; al centro, il pubblico presente alla Galleria d'Arte Moderna di Milano applaude al termine della presentazione del progetto Wellmade
On this page, above, master Marchesi, of Legatoria Conti Borbone, in a room of the Galleria d'Arte Moderna on the occasion of the presentation event of Wellmade, October 25 2016; below, the master of the customized shirts Alessandro Siniscalchi in his atelier in viale Vittorio Veneto in Milan; in the middle, the audience in the Galleria d'Arte Moderna of Milan gives a big applause during the presentation of the project Wellmade
Wellmade: a new community for lovers of quality craftwork in occasione della presentazione ufficiale, presso la magnifica location della Galleria d'Arte Moderna di Milano: di fianco a celebri opere d'arte, sono state allestite piccole postazioni per 7 eccellenti artigiani milanesi, che hanno intrattenuto gli ospiti narrando la propria storia, esponendo i loro prodotti e mettendo in scena semplici lavorazioni. Il pubblico si è detto sorpreso da quanto imparato in così poche ore dagli abili maestri, e invogliato a visitare i loro atelier. Solo mettendo in mostra l'autentica eccellenza artigiana è possibile “rieducare” il consumatore al gusto e preservare la qualità del miglior Made in Italy. Il mondo dell'artigianato è fatto di botteghe e officine, di scalpelli e telai, di essenze legnose e del profumo del cuoio... . L'invito è quindi di andare personalmente alla scoperta di questi luoghi magici, di conoscere gli artefici della bellezza e lasciarsi affascinare dai loro racconti. Per i curiosi e gli amanti del ben fatto da oggi c'è uno strumento in più: www.well-made.it
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"Art should never try to be popular. The public should try to make itself artistic," Oscar Wilde said. In modern times it is hard to locate and appreciate artisanal objects of outstanding quality. On the one hand the demands of industrial production and standardisation, increasingly dominating, tend to present a concept of quality more and more distant from what may be considered excellent. On the other hand the average consumer is finding it hard to perceive and appreciate the effective value of a carefully crafted product beyond its price. The world of arts and crafts has always been a cradle of art treasures and authentic beauty; but over the recent decades it hasn't enjoyed the visibility and socio-economic support it deserves. A newfound interest, nevertheless, seems to be arising. Expansion and multiplication of online offers are making it possible to market quality products and made to measure services to satisfy personal needs and specific tastes. The Wellmade project (www.well-made.it), realised by Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte and Whomade, was born to respond to this particular need to discover the best artisans in Italy and bring their work to the attention of
© Peter Elovich © Peter Elovich
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In questa pagina, sopra, il maestro liutaio Carlo Chiesa mentre risponde alle domande degli ospiti interessati durante l'evento; sotto, due ospiti dell'evento osservano il calzolaio di Stivaleria Savoia mentre applica una suola a una scarpa realizzata su misura
the public. The aim is to create a community of enthusiasts and experts offering a social, cultural experience to promote and share the vast program of initiatives and events connected with arts and crafts. Creating a community means creating value, and for Wellmade this is rooted in the awareness that the public possesses – destined to grow - regarding quality craftsmanship. Hence the project addresses everyone who is sincerely interested in this culture and those with the curiosity and sensitivity to appreciate it. The protagonists, besides the artisans themselves and the consumers, are the professionals, ambassadors of perfectly crafted objects, institutions, associations and related events designed to promote arts and crafts. The website allows the users to search for artisans, analyse and review their work and ask questions the artisans themselves will respond to. The website is enriched with articles, interviews, and opinions by some of the most authoritative specialists in the field of fine craftsmnaship. Wellmade also has a Facebook and Instagram page where they regularly interact with hundreds of enthusiasts. The project also involves a series of offline events to allow consumers
On this page, above the lute master Carlo Chiesa while he answers to the questions of the guests during the vent; below two guests of the event observe the shoemaker of Stivaleria Savoia while he puts a sole on a customized shoe
physical contact with this fascinating world of metiers d’art. The introductory event was organised on Oct. 25th to officially present Wellmade at the magnificent location of Galleria d'Arte Moderna in Milan. Next to famous paintings, seven miniature ateliers of seven Milanese artisans had been settled; the artisans informed and entertained the public narrating the story of their lives and of their work. The public was surprised at discovering these master craftsmen and their activities, and showed genuine interest in visiting their workshops. Only by showcasing authentic, excellent mastery is it possible to 're-educate' consumers to appreciate quality and preserve the best of Made in Italy. The world of excellent crafts is made up of small shops, workshops, chisels and looms, the essence of wood and smell of leather… the invitation therefore to personally go and discover these magical places is more than fitting to discover what lies behind the awesome artefacts displayed, allowing oneself to be charmed, and carried away with the stories of the artisans. For those interested and lovers of quality craftwork, now there's one more resource: www.well-made.it
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Philip T. Reeker, Console Generale U.S. a Milano Philip T. Reeker, U.S. Consulate General Milan
PHILIP T. REEKER
UNA CARRIERA A STELLE E STRISCE di Claudia Pelliccia foto U.S. Consulate General Milan
La sua è stata una lunga e brillante carriera. Che cosa l'ha spinta da giovane a diventare un diplomatico? Stavo studiando per conseguire il Master in Business Administration (MBA) prevedendo di cercare un lavoro nell’ambito della finanza internazionale. Al centro per l’orientamento dell’Università ho trovato un annuncio che riguardava l’esame per entrare nel Foreign Service – il test annuale bandito dal Dipartimento di Stato che negli Stati Uniti rappresenta il primo passo verso la carriera diplomatica. Si tratta di un esame molto competitivo al quale mi sono iscritto quasi per gioco. Ho passato l’esame scritto e sono stato invitato a partecipare ad una sessione di valutazione della durata di un giorno ed ho superato anche quella. Avevo spesso pensato di ricoprire per qualche anno un incarico pubblico (e avevo anche considerato la possibilità di entrare nelle Forze Armate) per “restituire” qualcosa al mio Paese e contribuire alla società civile. Quando prestai giuramento, pensavo che avrei lavorato al Foreign Service per qualche anno per poi spostarmi nel settore privato. Ma il 27 marzo festeggerò 25 anni di carriera diplomatica! Che consiglio - o avvertimento - si sente di dare a coloro che vogliono intraprendere una carriera come la sua? Consiglio spesso ai nuovi funzionari di essere pronti ad accettare incarichi inaspettati. Non avrei mai pensato di passare un così lungo periodo di tempo nei Balcani, in qualità di Portavoce del Dipartimento di Stato, o di servire in Iraq. O persino in Italia. E devo dire che ho apprezzato ciascuno dei miei
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incarichi, sia all’estero che a Washington. Un avvertimento: un diplomatico deve essere pronto a “mangiare per il proprio Paese” dato che condividere un pranzo è un aspetto importante della diplomazia. In Italia si tratta di un aspetto particolarmente piacevole, ma è anche una sfida per la mia dieta e il mio girovita! Durante la sua permanenza in Italia ha avuto occasione di visitare il Lago di Como? Si, ho la fortuna di visitare spesso il Lago di Como. Tra l’altro, proprio in occasione del mio primo giorno da Console Generale, ho accompagnato sei Senatori degli Stati Uniti e le loro consorti in una traversata in barca da Villa d’Este a Bellagio. Quella sera ho detto a mia moglie, Solveig: “Penso che questo incarico mi piacerà". Oltre al nostro lago, ha visitato altre città italiane? Il Consolato Generale di Milano è responsabile di rappresentare gli interessi degli Stati Uniti e tenere i rapporti nelle sette regioni del nord Italia e nelle provincie di Piacenza e Parma. Di questo territorio fanno parte città sedi fino a non molto tempo fa di Consolati americani – Trieste, Venezia, Torino, Genova – oltre a luoghi come Aviano e Vicenza, che ospitano elementi delle nostre Forze Armate. Da Portofino alle Dolomiti, amo la diversità del nord Italia. E dato che mia moglie lavora alla nostra Ambasciata di Roma siamo grandi clienti del Frecciarossa! Ho spesso occasione di incontrare l’Ambasciatore Phillips ed i colleghi di Roma, oltre a quelli che lavorano negli altri Consolati
Nella foto, il Console Generale, Ambasciatore Philip Reeker con la moglie Solveig ed i Marines del Consolato alla festa dell'Indipendenza 2016
degli Stati Uniti a Firenze e Napoli. All’inizio di quest’anno abbiamo fatto una splendida visita in Sicilia. Ci sono moltissimi altri luoghi da visitare e penso che continueremo a viaggiare in Italia anche dopo che i nostri incarichi ufficiali in questo paese saranno giunti a conclusione. C'e un aspetto in particolare del popolo italiano che la ha colpita personalmente e professionalmente? Io e Solveig abbiamo sempre apprezzato l’Italia e gli italiani. Da Baghdad a Bruxelles e nei Balcani ho sempre avuto relazioni diplomatiche particolarmente strette con le mie controparti diplomatiche italiane. I nostri colleghi italiani al Consolato ed in Ambasciata sono splendidi, mi ritengo fortunato e sono orgoglioso di lavorare con il mio team a Milano e durante la nostra permanenza qui io e mia moglie abbiamo stretto amicizie durature. I giovani hanno seguito con grande interesse le elezioni presidenziali di quest'anno, cosa crede che cerchino nei politici di oggi? Nella cosiddetta “era digitale” è spesso difficile districarsi nell’enorme mole di informazioni con cui siamo bombardati ventiquattr’ore su ventiquattro. A livello più normale, tuttavia, le persone cercano leader che credono possano rappresentare al meglio quelli che ritengono essere i loro interessi. Quando ero bambino dovevamo studiare una materia chiamata “educazione civica” per comprendere il ruolo, i diritti e le responsabilità dei cittadini nelle nostre comunità, nella nostra nazione e nel mondo. Negli ultimi decenni abbiamo abbandonato questo studio, non solo negli Stati Uniti, ma anche da questa
In this photo, the General Consul, Ambassador Philip Reeker with his wife Solveig and the Marines of the Consulate on the occasion of the Independence Celebration 2016
parte dell’Atlantico. Penso che dovremmo educare di più i giovani a capire come funziona il governo, ciò che la nostra Costituzione dice, come funzionano le nostre alleanze. L'elezione a Presidente del candidato repubblicano Donald Trump ha scatenato reazioni contrastanti sia a livello istituzionale che di opinione pubblica internazionale. Pensa che questa scelta "anti-establishment" sia da ritenersi un campanello d'allarme a livello sociale per il paese? E’ stata un’esperienza memorabile l’8 e 9 novembre vedere insieme a molti amici italiani la nostra democrazia in azione. E se certamente questa elezione ha portato delle sorprese, le nostre istituzioni si sono dimostrate resilienti. L’elezione ha ricordato agli americani e al mondo che siamo una società diversificata che deve lavorare insieme, come scrissero i nostri Padri Fondatori nella Costituzione, “per creare un’unione più perfetta”. Il mondo cambia e la politica cambia con esso; i cicli della storia sono affascinanti ma penso che a molti sia stato ricordato che nelle democrazie siamo chiamati a partecipare oltre che ad osservare. Domanda di rito: qual è il suo piatto italiano preferito? Ho la fortuna di avere un’ottima cuoca che lavora alla residenza del Console Generale. Il suo “risotto di Ketti” è famoso in tutta Italia. Il mio risotto preferito varia a seconda della stagione e naturalmente non rifiuto mai un tradizionale Risotto alla Milanese! Mi piace sperimentare l’enorme varietà di cibo prelibato che trovo nelle varie regioni.
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Nella foto, il prestigioso palazzo Montecatini 2, opera dell’architetto Gio Ponti, sede del Consolato Generale, in Piazza Stati Uniti d'America
In this photo, the prestigious palace Montecatini 2, by the architect Gio Ponti, seat of the General Consulate, in Piazza Stati Uniti d'America
A stars and stripes career Your career has been long and brilliant. Why did you decide to become a diplomat in the first place? I was studying for my MBA degree, expecting to pursue work in international finance. At the University career center there was an advertisement for the Foreign Service Exam – the Department of State’s annual test which is the first step toward becoming a career diplomat in the United States. It is highly competitive, but I signed up just for fun. I passed the written exam and was invited to an all-day oral assessment, and passed that. I had often thought about doing a few years of public service (and even considered joining the military), to “give back” to my country, and contribute to civil society. When I was sworn-in, I expected to work in the Foreign Service for a few years, and then move to the private sector. But March 27 will mark 25 years! Do you have a suggestion - or a warning - for those who would like to pursue a career similar to yours? I often advise new officers to be prepared to take unexpected assignments. I never would have expected to spend so much time in the
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Balkans, to be State Department Spokesman, or to serve in Iraq. Or, even in Italy. Yet I have enjoyed every one of my assignments, both overseas and in Washington. As a warning, a diplomat must be prepared to “Eat for your Country,” since sharing a meal is an important part of diplomacy. In Italy that is a particular pleasure – but certainly a challenge for my diet and my waistline! During your permanence in Italy did you have the chance to visit Lake Como? Yes, I am fortunate to visit Lago di Como often. In fact, on my first full day as Consul General, I joined six U.S. Sentors and their wives for a boat trip from Villa d’Este to Bellagio. I said to my wife, Solveig, that evening, “I think I will enjoy this assignment!” Have you had the chance to visit other cities in Italy? The Consulate General in Milan has responsibility for U.S. interests and engagement in the seven regions of northern Italy, plus the provinces of Piacenza and Parma. This includes cities where we had American Consulates not that long ago – Trieste, Venezia, Torino, Ge-
Nella foto, il Console Generale, Ambasciatore Philip Reeker con l'Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia, John Phillips, all'Area Science Park di Trieste
nova – as well as places like Aviano and Vicenza, that host U.S. military elements. From Portofino to the Dolomites, I love the diversity of northern Italy. Since my wife works at the Embassy in Rome, we are great customers of Frecciarossa! I frequently meet with Ambassador Phillips and colleagues in Rome, as well as at the other U.S. Consulates, in Firenze and Naples. Earlier this year we had a wonderful visit in Sicily. There are many, many more places to visit – and I expect we will continue to travel in Italy long after our official duties here are over. Is there something in particular that you appreciated about Italian people, personally and professionally speaking? Solveig and I have always enjoyed Italy and Italians. From Baghdad to Brussels, and in the Balkans, I have enjoyed particularly close working relationships with my Italian diplomatic counterparts. Our Italian colleagues at the Consulate and in the Embassy are wonderful – I am very lucky and proud to have the team I have in Milan, and we have made many life-long friends here. The election of President of the Republican candidate Donald Trump triggered conflicting reactions at the institutional level
In this photo, the General Consul, Ambassodor Philip Reeker with the Ambassador of the United States in Italy, John Phillips, at the Area Science Park of Trieste
and in the international public opinion. Do you think that this “anti-establishment” choice should be seen as an alarm bell at the social level in the United States? It was a memorable experience to watch our democracy in action on November 8-9, joined by many Italian friends. While the election no doubt produced surprises, our institutions proved resilient. It has reminded Americans – and the world – that we are a diverse society which must work together, as our Founding Fathers wrote in the Constitution, “to form a more perfect union". The world changes, and politics change with it; the cycles of history are fascinating, but I think many are reminded that in democracies, we must participate as well as observe. Customary question: favourite Italian food? I am so lucky to have a wonderful cook at the Consul General’s Residence. Her “risotto di Ketti” is famous throughout Italy. My favorite risotto changes with the seasons – of course I never turn down a traditional Risotto Milanese! I enjoy experiencing the enormous variety of fantastic food across different regions.
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PEOPLE
ANNA POZZI SANT'ELIA
ALLE RADICI DEL GENIO INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE
di Stefania De Giorgi foto Francesco Corbetta, Carlo Pozzoni Un incontro alquanto emozionante, quello con Anna Sant’Elia, che gentilmente ci ha accolto nella propria casa, concedendoci un’intervista su Antonio Sant’Elia, genio dell’architettura, della cui nascita a Como la città è molto orgogliosa. Dell’architetto conosciamo ormai quelli che sono i lavori, la poetica e l’eredità che ha lasciato al mondo, per cui alla signora Anna abbiamo chiesto di raccontarci chi fosse il ragazzo Antonio Sant’Elia come persona. La nipote, per questioni anagrafiche, non ha avuto modo di conoscerlo, ma attraverso i racconti di famiglia ha potuto farsi un’idea di chi fosse questo personaggio così importante per il mondo dell’arte e dell’architettura. "Mi fa molto piacere che il corso della mia vita mi abbia portato a vivere nello stesso quartiere in cui Antonio è cresciuto, e talvolta immagino come potessero essere le giornate che egli trascorreva nelle stesse strade che anch’io percorro tutti i giorni. Dai racconti di famiglia si sa che era molto legato a Como, dove gradiva tornare spesso, anche quando i suoi interessi professionali e culturali si indirizzavano totalmente alla città di
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Milano. La cadenza settimanale con la quale rientrava nel suo luogo d’origine non era determinata dalla necessità di riposare, ma dalla volontà di coltivare le proprie amicizie alle quali era molto fedele. Il suo carattere, talvolta introverso, non gli impediva di esercitare un fascino sulle persone che avevano modo di conoscerlo e soprattutto sulle ragazze, le quali erano molto attratte dalla sua elegante figura e dalla generosità che lo contraddistingueva. Vivace, svelto, aveva molte doti, Antonio, fra cui quella atletica e proprio Giuseppe Sinigaglia lo incoraggiava nelle varie discipline sportive. I genitori capirono sin dai primi anni le qualità superlative che il loro terzogenito aveva e dimostrarono una notevole apertura mentale, assecondando le scelte di Antonio senza mai ostacolarle. Proprio grazie a loro, egli poté portare avanti quel lavoro che lo condusse a lasciare al mondo una produzione così incredibile. Antonio passava gran parte del tempo a disegnare, lo faceva ovunque e su qualsiasi supporto trovasse a portata di mano. La vicenda funesta che lo portò via nel pieno della gioventù causò un grande
sconforto alla sua adorata famiglia. Degli atti di inconfutabile generosità e altruismo di cui fu capace rimangono i racconti che Antonio scriveva in forma epistolare alla sorella Pina. Alcuni autori, erroneamente, scrivono di una partenza volontaria per il fronte della Grande guerra, ed io tengo molto a sottolineare la falsità di questa affermazione. Oltre ai disegni, rimangono di lui le attestazioni e i riconoscimenti che ebbe nella sua breve vita. L’opera che maggiormente rappresenta Antonio Sant’Elia nella città di Como è il Monumento ai Caduti, opera che Giuseppe Terragni, ha reso realizzabile curandone struttura e fattibilità, trasponendo in concreto ciò che Antonio dalla sua fervida mente aveva riversato sulla carta. Il fulcro della realizzazione è la visione utopica, avveniristica, fantastica e mi piacerebbe che se ne desse l'opportuno risalto attraverso una targa con il nome di Antonio affiancato a quello di Terragni. Personalmente cerco sempre di avere cura che in tutto ciò che viene divulgato non siano presenti falsi storici o informazioni riportate in maniera scorretta”.
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In questa pagina, alcuni documenti inediti e un ritratto di Antonio Sant'Elia; nella successiva, in senso orario, Casa con ascensori esterni e sistemi di collegamento su più piani stradali, matita nera ripassata a inchiostro nero su carta, 275x210 mm, databile al 1915, gia collezione famiglia Sant'Elia; Centrale elettrica, 1914, collezione privata; Stazione d'aeroplani e treni con funicolari e ascensori su tre piani stradali, inchiostro nero, matita nera e pastello grigio su carta da lucido, 507x408 mm, documentato al 1914, La Città Nuova, studio architettonico 1914, cm 12,9 x cm 11,8, collezione privata
AT THE GENIUS' ROOTS
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In this page, some unpublished documents and a portrait of Antonio Sant'Elia; in the next page, clockwise, House with external elevators and connection systems on more roadways, black pencil whipping in black ink on paper, 275x210 mm, dated back to 1915, part of Sant'Elia family collection; Power plant, 1914, private collection; Station of airplanes and trains with funiculars and lifts on three roadways, black ink, pastel gray and black pencil on tracing paper, 507x408 mm, dated back to 1914, La Città Nuova, 1914, architectural study, 12,9 x 11,8 cm, private collection
Meeting Anna Sant’Elia who welcomed us into her house for an interview was indeed a moving experience. The sister of Antonio Sant'Elia, the genius architect born in Como who has made the city proud indeed. Of the architect we know the works, poetry and inheritance bequeathed to the world, hence we asked Signora Anna to tell us something about Antonio as a boy growing up in Como. The granddaughter, due to age difference, did not have the opportunity to get to know him personally but through stories told by family members she learned
something about this important personage distinguished in the fields of art and architecture. "It truly pleases me that the course of my life brought me to live in the same neighbourhood where Antonio grew up, and sometimes I imagine what the daily life must have been like in the very same streets I walk every day. From the tales I heard from the family we know he was very attached to Como, where he returned often, even when his professional and cultural interests indicated Milan as the place to be for him. Returning to his place of birth on a weekly basis was not
because he needed to rest, but because he needed to see his friends to whom he was very loyal. His personality, at times introverted, did not prevent him from charming those who knew him, especially women who were attracted by his smart appearance and generosity that set him apart. Lively, bright, Antonio had many talents including in various sports Giuseppe Sinigaglia himself encouraged. His parents soon realised the potential their third child had and kept an open mind, going along with Antonio's choices without obstructing his ambitions. Only thanks
to them did Antonio manage to work on his incredible projects that he would bequeath to the world. Antonio spent much of his time drawing, he did it everywhere on anything he got his hands on. The unfortunate event that ended his life at such a young age caused much suffering to his beloved family. Acts of unequivocal generosity and altruism he was capable of are documented in the letters he wrote to his sister Pia. Some writers, mistakenly noted that he left for the Great War voluntarily, I would like to underline this is far from the truth. Besides drawings,
there are certificates and acknowledgements Antonio received for his work in his short life. The work that best represents Antonio Sant’Elia in Como is the Monument to the Fallen realised by Giuseppe Terragni to the imaginative design of Sant’Elia. The focus of the monument is a vision of utopia, a fantastic, futuristic concept. I wish they would put a plaque with the name of Antonio next to that of Terragni in recognition of his contribution. I personally take care not to allow false historical facts or information circulate in the media".
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EXHIBITION
LUIGI CAVADINI
L'ITALIA CELEBRA SANT'ELIA
2 - 3. 12. 16 Tel. + 39 05 52 15 653 www.fondazionearchitettifirenze.it
di Stefania De Giorgi
Qual è la sua opinione sul mito di Antonio Sant’Elia? Il comasco Antonio Sant’Elia è senza dubbio una delle figure preminenti della cultura italiana del ‘900 e la sua opera è riconosciuta universalmente quale momento visionario e anticipatore dell’architettura di tutto il secolo XX. Morto a solo 28 anni, colpito in fronte da una pallottola nel 1916 in una azione di guerra, ha lasciato un cospicuo numero di disegni di architettura che partendo da elementi formali semplici giungono a rappresentare edifici di notevole complessità destinati a comporre i luoghi del vivere di quella che egli definì “La città nuova”. Questi disegni – un’architettura di carta, quindi – costituiscono il patrimonio della sua creatività che non ebbe il tempo di concretizzarsi in edifici veri e propri, fatti, come egli aveva ipotizzato, di cemento armato, ferro e vetro: “Noi - si legge nel manifesto dell’architettura futurista datato 1914 - dobbiamo inventare e rifabbricare la città futurista simile ad un immenso cantiere tumultuante, agile, mobile, dinamico in ogni sua parte, e la casa futurista simile ad una macchina gigantesca. Gli ascensori non debbono rincantucciarsi come vermi solitari nei vani delle scale; ma le scale, divenute inutili, devono essere abolite e gli ascensori devono inerpicarsi, come serpenti di ferro e di vetro, lungo le facciate. La casa di cemento di vetro di ferro senza pittura e senza scultura, ricca soltanto della bellezza congenita alle sue linee e ai suoi rilievi, straordinariamente brutta nella sua meccanica semplicità, alta e larga quanto più è necessario, e non quanto è prescritto dalla legge municipale deve sorgere sull'orlo di un abisso tumultuante: la strada, la quale non si stenderà più come un soppedaneo al livello delle portinerie, ma si sprofonderà nella terra per parecchi piani, che accoglieranno il traffico metropolitano e saranno congiunti per i transiti necessari, da passerelle metalliche e da
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velocissimi tapis roulants. Il suo ruolo è stato fondamentale nella realizzazione nel 2013 della mostra “La città nuova oltre Sant’Elia” negli spazi di Villa Olmo. Pensa che quella esposizione abbia contribuito alla conoscenza di questo personaggio da parte di un pubblico più vasto? Senza dubbio anche quell’evento può aver contribuito, ma credo che sia stato quanto in questi anni si è detto e scritto – in tutti gli ambiti della conoscenza, dalla letteratura alla filosofia, dal sociale all’architettura – attorno al tema della città moderna, con i suoi vantaggi e i suoi problemi, a riportare l’attenzione verso una proposta, quella di Sant’Elia appunto, che aveva già prefigurato più di cento anni fa come si sarebbero evoluti nel tempo i modi e i luoghi del vivere e come sarebbe cambiata la mobilità sia dentro gli edifici che nei collegamenti tra i vari punti della città stessa (peraltro già inquadrati nel Manifesto). Per il centenario della morte sono stati organizzati eventi celebrativi a Milano e a Firenze passando per Como. Ritiene che, finalmente, si stia dando la giusta rilevanza all’opera di Sant’Elia? Le iniziative messe in campo in occasione del centenario della morte e che hanno coinvolto il MIBACT - Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo per il tramite delle sue Soprintendenze territoriali, il nostro Comune, la Triennale di Milano e l’Università di Firenze, oltre agli Ordini degli Architetti di Como, Milano e Firenze, sono senza dubbio un ottimo momento di riflessione sulla sua opera e di stimolo a proseguire nell’approfondimento dei temi della sua ricerca, che, come si rileva negli interventi del convegno fiorentino, lasciano ancora ampi spazi di comprensione a un secolo di distanza dalla sua scomparsa.
24.11.16 - 8.01.17 Triennale di Milano Tel. + 39 02 72 43 42 40 www.triennale.org A cura di Alessandra Coppa, Maria Mimmo, Valentina Minosi
25.11.16 - 26.02.17 Pinacoteca Civica di Como Tel. + 39 031 26 98 69 www.visitcomo.eu A cura di Davide Adamo, Luca Ambrosini, Paolo Brambilla, Giulio Sala
30.11.16 - 25.102.17 Novocomum Como Tel. + 39 031 26 98 00 www.ordinearchitetticomo.it A cura di Ordine degli Architetti PPC di Como Commissione Cultura
Italy celebrates Sant'Elia What's your opinion on the legendary figure, Antonio Sant’Elia? Antonio Sant’Elia, a native of Como, is undoubtedly one of the leading figures of 20th century Italian culture and his visionary work anticipating future architectural trends in 20th century is universally acknowledged. Died at the age of only 28, hit by a bullet in 1916 during WW I, he nevertheless left a conspicuous number of architectural drawings and plans that starting from simple principles evolve into rather complex buildings destined for human habitation forming what he defined as New City. These drawings - architecture on paper in other words - make up his creative patrimony which didn't have time to become real buildings made of concrete, iron and glass, as he had planned,. "We - the manifesto of futurist architecture dated 1914 says - have to invent and rebuild the cities of the future on an enormous site, remaining tumultuous, agile, mobile dynamic throughout the construction stages and the future house should resemble a gigantic machine. The lifts should not be placed into shafts dug into the stairs as if they were tapeworms. The house made of concrete, iron and glass with no painting and no sculpture, rich only for its intrinsic design, lines and basreliefs, extraordinarily ugly in its mechanical simplicity, as tall and wide as necessary, and not necessarily in accordance with what the municipal law requires, must rise on the verge of a tumultuous abyss. The road it stands on will not be accessed as if descending from a pedestal to janitor's quarters but will extend below ground for several storeys and join the city traffic; it will be accessed by an appropriate transit system, via metal gangways and fast, moving pavements."
Your role was fundamental in the realisation of the exhibition, The New City Beyond Sant'Elia, held in 2013 at Villa Olmo. Do you think the exhibition contributed to rendering Sant'Elia better known by the public in general? Undoubtedly that event also made a substantial contribution but I think what made the difference was all that's been written and discussed - in all fields of culture, from literature to philosophy, from social sciences to architecture - on the topic of modern cities with all their advantages and problems that really brought the attention to the model of Sant'Elia who had predicted over 100 years ago how places we live in would change along with transport within buildings and between places in the city itself (an aspect already outlined in the manifesto). To mark the centenary of Sant'Elia's passing, a number of events have been organised in Milan, Florence and Como. Do you think, finally, the Como-born architect will be given deserved recognition for his work? Initiatives to mark the centenary of Sant'Elia's death have also involved the culture, national heritage and tourism ministry, MIBACT, through regional offices, municipality of Como, Triennale of Milan, Florence University, as well as the Order of Architects of Como, Milan and Florence, and will certainly highlight Sant'Elia's achieverments, inform the public of his work and stimulate interest in his architectural theories, and as pointed out by the convention in Florence, there's still a lot to discover about the visionary architect's work after a century of his passing.
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ANNIVERSARIO
UNA GRANDE CONQUISTA CIVILE di Maria Cira Veneruso foto Prefettura Como
Sono passati 70 anni dal giorno in cui anche le donne italiane hanno potuto votare e da allora un cammino irreversibile è stato intrapreso in tutti i campi. Sebbene la strada sia finalmente spianata, essa resta ancora in salita. Questo l’argomento cardine del convegno che si è svolto al Politecnico di Como il 27 Ottobre scorso. Un convegno organizzato dalla Prefettura in collaborazione con l’Ufficio Scolastico, la Provincia, il Comune, l’Archivio di Stato, l’Insubria e il Politecnico di Milano. Tante voci per raccontare a una platea di oltre 300 studenti delle scuole secondarie, la storia di una grande conquista civile. Al Vice Prefetto dott.ssa Giuliana Longhi, si deve gran parte dell ‘organizzazione del convegno tra cui la scelta dei relatori. I loro interventi mirati, mai banali, e magistralmente introdotti dalla dott.ssa Longhi, hanno saputo mantenere alta l’attenzio-
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ne degli studenti, permettendo il successo dell’evento. Dopo i saluti da parte del Prefetto e del Presidente della Provincia e la breve proiezione di un video, la dott. ssa Silvia Magni, vice sindaco di Como, ha raccontato la sua storia da elettrice ad eletta e le difficoltà incontrate nei primi anni del suo incarico con aneddoti legati alla sua esperienza quotidiana. Successivamente la prof.ssa Barbara Pozzo, ordinario di diritto comparato dell’Insubria, ha analizzato in chiave storico-comparatistica il diritto di voto alle donne. Il prof. Giorgio Grasso, associato di diritto costituzionale anch’esso dell’Insubria, attraverso citazioni e aneddoti ha raccontato delle donne e della Repubblica Democratica a 70 anni dal voto. Ultima relatrice, la prof.ssa Cristina Silvano, docente di ingegneria informatica del politecnico di Milano, oltre alla sua esperienza personale e professionale nel
campo dell’ingegneria, ha illustrato dati statistici che vedono le donne ancora poco rappresentate in alcuni campi universitari e lavorativi. A chiusura del convegno, in qualità di referente per l’Ufficio Scolastico ho presentato un concorso/premio di studio dedicato agli studenti degli ultimi anni delle superiori sulle tematiche discusse. Ascoltando dalle relazioni precedenti, le difficoltà incontrate dalle donne nel passato, le lotte intraprese per conquistare un diritto che oggi può apparire scontato, è riaffiorato in me un ricordo non molto lontano che ho voluto condividere con i ragazzi, ma soprattutto le ragazze presenti in platea. La strada da percorrere contro i pregiudizi e la disparità di genere è ancora tortuosa se poco più di 15 anni fa, all’inizio della mie esperienze lavorative con una laurea in geologia col massimo dei voti e un soddisfacente dottorato in Geofisica
Nella foto, a sinistra, S.E. dott. Bruno Corda, Prefetto di Como, a destra, i relatori del Convegno
applicata, gli operai che dovevo dirigere in un cantiere per un sondaggio geognostico non riconoscevano il mio ruolo solo perché femmina, mentre accettavano qualsivoglia critica dai miei colleghi maschi. Mi chiedevano perché mai avessi scelto quel tipo di lavoro così maschile e non qualcosa di più “appropriato”. Ma il valore di una persona non dipende dal sesso. Io non dovevo dimostrare a quegli uomini che ero brava “anche” io come mi sentivo dire. Alcuni uomini purtroppo, mostrano diffidenza se una donna invade un campo storicamente maschile in qualsivoglia contesto, ma come ha detto il Prefetto, Sua Eccellenza Bruno Corda “E' necessario che esistano le norme a tutela delle donne, ma le donne sanno certamente difendersi da sole” ed io con gli anni e l’esperienza ho capito che se il problema esiste, non è delle donne, ma di una parte degli uomini.
In this photo, on the left, S.E. Bruno Corda, Prefect of Como; on the right, the speakers of the convention
INTERVISTA A GIULIANA LONGHI, VICEPREFETTO VICARIO DI COMO Durante il Convegno abbiamo sentito che la strada per la parità di genere è ancora in salita. Lei, come donna, occupa professionalmente un ruolo importante nella nostra società perciò ha percorso sicuramente più strada rispetto a molte di noi. Le chiedo, sulla base della sua esperienza personale, quanto sia stato difficile, se lo è stato, il suo percorso. Il mio percorso professionale nella pubblica amministrazione è iniziato nel 1988. All’ingresso in carriera, ho svolto le attività pertinenti il mio profilo professionale e anche alcune collaterali di completamento della preparazione teorica maturata nel corso degli studi e di perfezionamento del mio bagaglio culturale. Pur non avendo registrato particolari difficoltà di inserimento nel contesto lavorativo, ho rilevato in talune occasioni una certa diffidenza rispetto alla reale capacità di svolgere
appieno il mio ruolo con professionalità e costanza nel tempo. L’impegno richiestomi, molto assorbente, è stato sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo sempre molto elevato, in generale anche a livelli superiori rispetto a quelli richiesti e pretesi da colleghi di sesso maschile. Tuttavia, devo riconoscere, per onestà intellettuale, che a fronte dei continui sforzi richiesti, i vertici dell’Amministrazione, prevalentemente figure maschili, con i quali ho lavorato nel corso degli anni, hanno sempre riconosciuto espressamente il lavoro svolto consentendomi di progredire nello sviluppo della carriera. Ritiene, come donna, di aver dovuto rinunciare a qualcosa o essere scesa a dei compromessi per arrivare a determinati obiettivi, cosa che, se fosse stata un uomo, non avrebbe dovuto fare? Nello svolgimento della mia attività lavorativa non sono scesa a compromessi per realizzare determinati obiettivi, anche se ho sacrificato, molto spesso, il mio tempo libero per il lavoro.
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i TIGLI in THEORIA si trova nell’edificio storico, costruito nella seconda metà del Quattrocento dal vescovo di Como Branda Castiglioni, in prossimità del lago e del Duomo. In questo contesto, gli ospiti hanno la possibilità di assaporare una varietà di piatti che la cucina creativa di Franco Caffara, basata su originalità e alta qualità, propone seguendo la stagionalità e la grande varietà dei prodotti italiani. Sapori fini e distinti accompagnati da una valida lista di vini accuratamente selezionati. A disposizione della clientela un Tavolo dello Chef, di fronte allo spettacolo incalzante della brigata dei cuochi e TheoriaStube, l’intimità di sale realizzate con materiali pregiati che riconsegnano l’atmosfera rustica, ma insieme ricercata, della cultura Walser. Un suggestivo e socievole Lounge Bar invita a trascorrere momenti in tutto relax e a sorseggiare miscele pregiate. Alle pareti delle sale storiche, espressioni artistiche policrome si integrano e convivono con le tracce del passato, tutto in un’atmosfera fortemente evocativa di ristoro e cultura, di sapori e di arte.
Ristorante • Stube • Lounge Bar • Tea Room Via Bianchi Giovini, 41 • Como • Tel. +39 031 305272 – +39 031 301334 • info@theoriagallery.it • www.intheoria.it
A great civil conquest It's been 70 years when Italian women earned the right to vote, and since then an irreversible path has been taken in all fields of civil rights for women. Although the road ahead has been finally cleared, it is still uphill. This was the focus of the convention held at Politecnico of Como on 27 October, 2016. The convention was organised by the town prefecture in collaboration with Ufficio Scolastico (education board), the province authorities, town hall, Archivio di Stato (state archives) and the universities of, Insubria and Politecnico di Milano. Many voices gathered to tell the story of how a great civil right was obtained to a group of 300 secondary school pupils. Most of the convention was organised thanks to the efforts of Giuliana Longhi, the deputy prefect, who also selected the speakers. Never ordinary, well-targeted lectures professionally introduced by Longhi, managed to keep the attention high rendering the event a success. After greetings of the prefect, president of the province and a brief video, Silvia Magni, the deputy mayor of Como, told her story both as a voter and
elected member of society and the hardship she encountered during the early years of her mandate with anecdotes connected with her daily life as a deputy. Following that Barbara Pozzo, professor of comparative law at Insubria University, analysed the suffrage obtained by women from a historical point of view. Giorgio Grasso, professor of constitutional law, also at Insubria, via anecdotes and citations narrated how lives of women in the Republic of Italy changed over the last 70 years. The last speaker, Cristina Silvano, professor of IT at Politecnico di Milano, besides her own personal and professional experiences in the field of engineering, showed statistics clearly indicating underrepresentation of women in certain academic fields and professions. At the end of the convention, as the representative of Ufficio Scolastico, I presented a competition to pupils in their final years of high schools on the topics discussed at the convention. Listening to the lectures about the difficulties women encountered in the past, the fight to gain a civic right today taken for granted, I recalled not too
distant memories which I wanted to share with the pupils, especially the girls present. The road ahead, against prejudice and gender inequality, is still tortuous. It was only 15 years ago when I started my working life with a degree in geology, and PhD in applied geophysics; while conducting a geognostic survey, the workers I was in charge of did not want to recognise my role as site manager because I was a woman but accepted any criticism from my male colleagues. They asked me why I chose such a male job rather than something more appropriate for my gender. The value of a person doesn't depend on their sex. I didn't have to show those men that I was just as competent, as I felt like saying. Some men, unfortunately, are distrustful when they see a woman occupying a position traditionally reserved for men regardless of the situation or context, but as prefect Bruno Corda put it, "Just as well, women are capable of defending themselves," over the years I have come to realise that if it still exists, the problem is not a women's issue but partly also men's.
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photo by Azimak — painting by Ester Maria Negretti
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INTERVIEW TO GIULIANA LONGHI THE DEPUTY PREFECT During the convention we heard that the road for gender equality is still uphill. You, as a woman, hold an important position in our society hence have had more experience than most of us. On the basis of your personal experience, how hard was it, if at all, to make progress in your career? My professional career in public administration began in 1988. At first I carried out tasks pertaining to my qualifications as well as undertaking related work to put in practice what I learnt at university and further improve my cultural background. Although I had no particular problems settling in my place of work, on certain occasions I noticed a distrustful attitude regarding my capability to carry out my job competently. I was ex-
pected to deal with demanding work both in terms of quality and quantity sometimes a higher level of work than what my male colleagues were required to do. Nevertheless, I have admit, for the sake of honesty, that while I was expected to continuously work hard, the administrators running town hall, mostly men, have always acknowledged the quality of my work allowing me to advance my career. Do you think, as a woman, you had to give up something or compromise to reach given objectives, what, if you had been a man, wouldn't you have had to do? To carry out my duties, to realise objectives, I've never had to compromise even if I sacrificed my free time for my job very often.
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Una serata al Tokyo diventa un’esperienza emozionale che rapisce e avvolge grazie alle cromie calde dei materiali naturali e al gusto del cibo raffinato. Un connubio perfetto tra l’architettura funzionale e la ricercatezza per il palato. I segreti della cucina giapponese sono rappresentati con piatti e composizioni che Liu Zhengang e Zheng Jieyun hanno avuto modo di apprendere grazie alla lunga esperienza in Giappone. L'alta qualità delle materie prime e la minuziosa selezione degli ingredienti, sono caratteristiche fondamentali del Ristorante. Una cena al Tokio si trasforma in un'esperienza unica e sensoriale. Un'occasione per condividere un appuntamento importante o un semplice sorriso in armonia con gli amici. An evening in Tokyo Japanese restaurant soon becomes an exciting, captivating experience immersed in an ambiance of warm colours radiated by natural materials used for the decor and the taste of refined food. A perfect marriage between functional architecture and sophisticated cuisine. The secrets of Japanese gastronomy are unveiled by dishes artfully presented by Liu Zhengang and Zheng Jieyun who learnt their trade spending long training periods in Japan. The high quality and meticulous selection of ingredients are the fundamental characteristics of the restaurant. A dinner at Tokyo soon turns to a sensorial experience, an ideal occasion to celebrate an important event or share a simple smile with friends.
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ANNIVERSARI
IL RE DELL'A CCIAIO DA 60 ANNI di Gianfranco Casnati foto Archivio Roda
Lo scorso 16 ottobre, alla presenza di numerose autorità e dei dipendenti, sono stati festeggiati nella sede centrale di Bosisio Parini, i 60 anni della Rodacciai, colosso industriale leader mondiale nella lavorazione dell’acciaio, capofila di un gruppo con filiali in tutto il mondo. Nell’occasione si è svolta la cerimonia di intitolazione della via a Giuseppe Roda (1925 – 2007), fondatore della società. “Beppe” Roda, noto oltre che come imprenditore di successo e il “re dell’acciaio”, è stato anche campione di motonautica (nel 1964 ha vinto la Centomiglia del Lario con un fuoribordo alla media di 95.982 km/h). La storia della società da lui fondata parte dal 1956, quando impiantò una piccola azienda
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a Pusiano, suo paese natale, distinguendosi per una filosofia produttiva unica: la scelta di avere un proprio impianto di laminazione. Nel 1969 la società ha assunto il nome attuale di Rodacciai e nel 1971, necessitando di maggiore spazio produttivo, si è trasferita da Pusiano alla sede attuale di Bosisio Parini, dove l’espansione dell’attività ha raggiunto alti livelli. Rodacciai oggi occupa 600 dipendenti nella sede della società, con la conseguente ricaduta economica su mille famiglie del territorio. Considerando tutto il gruppo, però, il numero degli occupati sale a 1200. Alla cerimonia sono intervenuti il figlio di “Beppe” Roda, Gianluca presidente della società, con i figli Andrea, 26
anni, che si occupa della parte commerciale e Giorgio, 22 anni, a cui è affidata la produzione. Con loro anche il fratello di Gianluca, Davide “Dodo” Roda, con il figlio Nicolò. Ma “Beppe” Roda non solo ha lasciato a figli e nipoti un impero economico. Ha trasmesso anche la passione per i motori, tant’è che tutti partecipano a gare internazionali. Non a caso, nella hall della reception spicca, davanti alla gigantografia di Giuseppe Roda il racer costruito per lui dal cantiere Molivio, motorizzato Alfa Romeo 1300 con il quale vinse il campionato italiano nel 1971. C’è però anche la Porsche 997 GT2 con la quale Gianluca Roda ha vinto l’argento nel campionato mondiale GT Open 2009.
Sopra, la sede di Bosisio Parini della Rodacciai; sotto, la cerimonia di intitolazione della via a Giuseppe Roda (1925 – 2007), fondatore della societĂ
Above, the factory in Bosisio Parini; below, the cerimony of the opening of the street named after Giuseppe Roda (1925-2007), founder of the company
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La sede di Bosisio Parini
In questa pagina, la Famiglia Roda
In this page, the Roda family
The king of steel for 60 years Last October 16, at the presence of numerous authorities and employees, it was celebrated the 60th anniversary of Rodacciai in the headquarters of Bosisio Parini, industrial world leader in the steel working with branches located all over the world. On this occasion it was also held the ceremony of naming a road after Giuseppe Roda (1925 - 2007), the founder of the company.“ Beppe” Roda, famous not only as successful entrepreneur and the “king of the steel”, he was also a champion of motorboating (in 1964 he won Centomiglia del Lario, at 95.982 kmh average). The history of the company he founded started in 1956, when he opened a small company in Pusiano, his home town, distinguishing himself thanks to a unique productive philosophy: the choice of having its own rolling plant. In 1969 the company was named Rodacciai name and in 1971, needing a bigger productive space, moved from Pusiano to the present seat of Bosisio Parini, where the expansion of the activity reached high levels. Rodacciai today has 600 employees in
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the headquarters,with the consequent economic relapse of around thousand families of the territory. Considering the whole group, the number of the employees goes to 1200. At the ceremony there was the son of “Beppe” Roda, Gianluca president of the company and his son Andrea, 26 years old, in charge of the commercial department and his son Giorgio, 22 years old, in charge of the production department. With them also the brother of Gianluca, Davide “Dodo“ Roda, with the son Nicolò. But “Beppe“ Roda not only left to his children and grandchildren an economic empire. He also transmitted the passion for motors, actually all took part in international competitions. It is not by chance that in the hall of the reception, you can see in front of the giant poster of Giuseppe Roda the racer built for him at the yard Molivio, motorised by Alfa Romeo 1300 with which he won the Italian championship in 1971. There is also the Porsche 997 GT2 with which Gianluca Roda won the silver medal in the world championship GT Open 2009.
ANNIVERSARI
LA NOSTRA FAMIGLIA DA 70 ANNI NEL SEGNO DELL’ ACCOGLIENZA di Marina Moretti foto Carlo Pozzoni
Quella de "La Nostra Famiglia" è una storia di impegno quotidiano che merita di essere raccontata. Era il 28 maggio 1946 quando don Luigi Monza accolse, nella casa di Vedano Olona, Vera e Umberto, i primi due ospiti di un popolo di bambini affetti da ogni forma di disabilità. Da quel giorno, per 70 anni, il semplice gesto di accoglienza si è ripetuto infinite volte nelle 29 sedi che l’associazione ha in Italia, dove il concetto di “famiglia” viene vissuto in ogni istante da parte di persone che si appassionano al destino di chi è più fragile. Nell’anno in cui La Nostra Famiglia festeggia i 70 anni, a Como si celebrano i 40 anni della Casa Famiglia di via Zezio, dove è attivo anche il Centro di Lavoro Guidato. Cuore e anima sono Maria Pia e Roberto Zanchini,
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due persone straordinarie che, senza chiasso e senza clamori, condividono la loro giornata con i ‘loro’ ragazzi, a cui hanno dato una casa, una famiglia, un’opportunità di imparare un lavoro, con quello spirito e quella semplicità che distingue chi vive la vita come un dono nell’accoglienza agli altri. La Casa Famiglia rappresenta una risposta concreta alla domanda di bambini e ragazzi che si trovano privati dell’appoggio di una famiglia. Maria Pia e Roberto offrono l’affetto, l’appoggio, il clima di una vera famiglia in un ambiente sereno per poter crescere, imparare, prepararsi al rientro nel proprio nucleo d’origine o a un’esistenza autonoma. Un cammino che i coniugi Zanchini condividono nel segno dell’accoglienza, della solidarietà, della carità. Semplicemen-
Sopra, alcuni momenti dello spettacolo al Teatro Sociale di Como
Above, some moments of the performance at Teatro Sociale of Como
te, come dono di sè agli altri. Un dono che è stato riconosciuto anche dall’attribuzione nel 2012 dell’Abbondino d’Oro. Ma il più grande premio per loro è l’affetto ricambiato. “Non facciamo fatica” dice con un sorriso Maria Pia. “Questo stile di famiglia fa molto bene ai nostri ragazzi, ma anche a noi” aggiunge Roberto. Il Centro di Lavoro Guidato è una sorta di azienda in cui il lavoro ha una funzione educativa in modo pratico. I giovani disabili vengono preparati al mondo del lavoro non direttamente in azienda ma in un contesto che simula tutte le procedure lavorative e le dinamiche relazionali, insieme all’equipe multidisciplinare de La Nostra Famiglia attorno a cui ruotano un centinaio di volontari. Il risultato è un’attività lavorativa reale dove i prodotti realizzati vengono
commissionati dalle aziende e a loro volta immessi sul mercato. Ed è straordinario vedere i ragazzi occuparsi con professionalità e interesse delle loro attività lavorative, forse il segno più eloquente di come nei centri ispirati all’intuizione del beato Luigi Monza si impari a camminare nella vita con i propri piedi. Con un sorriso e una serenità capace di contagiare chi entra a contatto con questa realtà. “Quello che fa la differenza all’interno delle strutture della Nostra Famiglia è il sentirsi accolti” dice Francesca Pedretti, direttrice regionale dei centri dell’associazione. A Como, è in progetto un nuovo centro ambulatoriale a Muggiò che andrà a sostituire l'attuale Centro di via Del Doss. Appuntamento in primavera per la posa della prima pietra.
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Sopra, i ragazzi de La Nostra Famiglia di Via Zezio al Centro di Lavoro Guidato; sotto, a sinistra, un momento di vita in famiglia; a destra, i volontari del Centro
Above, some guys of Nostra Famiglia in Via Zezio at Centro di Lavoro Guidato; below, on the left, a moment of the life with the family; on the right, the voluntaries of the Center
For 70 years in the name of welcome The history of Nostra Famiglia tells about the commitment of this association which deserve to be told. On 28th May 1946 when don Luigi Monza welcomed Vera and Umberto in his home in Vedano Olona, they were the two first guests of a group of children suffering from different types of disabilities. From that day the simple welcome gesture was repeated many times in
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the 29 seats that the association has all over Italy. In the year in which Nostra Famiglia celebrates 70 years, in Como 40 people celebrate 40 years of the Casa Famiglia located in via Zezio, where it is also located the Guided Working Center. Maria Pia and Roberto Zanchini represent the heart and the soul of the association, two extraordinary persons who spend their day with guys to
A sinistra, il giardino della sede; a destra, in alto, Francesca Pedretti, direttrice regionale La Nostra Famiglia con Roberto e Maria Pia Zanchini; sotto, la consegna dell'Abbondino d'Oro
whom they gave a home, a family and the opportunity to learn a job. Thanks to their commitment they also got the award “Abbondino d’Oro” in 2012. But the best award they have is the love they receive. “This is not an effort for us” says Maria Pia “This family style is very good for our guys, but also for us” says Roberto. In the Guided Working Center the disabled guys are prepared for
On the left, the garden; on the right, above, Francesca Pedretti, regional director La Nostra Famiglia with Roberto and Maria Pia Zanchini; below, the delivery of Abbondino d'Oro
the work because it simulates all the activities of a company where the products are ordered by different companies and sold on the market. “What it makes the difference in Nostra Famiglia is to feel welcomed” says Francesca Pedretti, regional director. In Como, the project of the new day surgery center in Muggiò is going to substitute the one of via Del Doss.
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EVENTI
Maurizio Riva, Riva 1920
FESTA DEL LEGNO 2016 di Stefania De Giorgi foto Riva 1920
Un filo rosso lega gli eventi organizzati per la quarta edizione della “Festa del Legno”: il piacere. L’associazione del tema scelto con il protagonista indiscusso della kermesse non è casuale: il piacere tattile che restituisce una superficie legnosa, il piacere alla vista delle sfumature cromatiche delle varie essenze, il piacere olfattivo dell’essenze aromatiche rende il legno unico e versatile. Cantù, la città che nel corso dei decenni ha saputo dare ad un materiale così nobile tutte le possibili fattezze, svela e rende pubblico l’impegno che giorno dopo giorno ha condotto i laboratori artigianali ad essere famosi in tutto il mondo. Appuntamento divenuto imperdibile quello delle “Botteghe aperte”, nel quale ciascuna azienda, di grande o piccola dimensione, accoglie il pubblico per illustrare le tecniche di lavorazione dalle quali scaturiscono i più svariati oggetti. Per stimolare un approccio con il materiale fin dalla tenera età sono stati organizzati laboratori per i più piccoli, in cui il piacere di giocare si fonde con la tradizione di una città. La manifestazione ha abbracciato anche tematiche che contribuiscono a
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sensibilizzare il pubblico nei confronti dell’ambiente e del riuso, come l’iniziativa offerta dallo showroom di Riva 1920, nella quale oltre a poter visitare la seconda edizione della mostra “Reuse: Nutrition for Planet”, sono state donate ai visitatori numerose piantine con le quali contribuire a rendere più verde la città. L’occasione non ha tralasciato l’interpretazione artistica del legno, per cui artisti si sono prodigati a trasformare il nobile materiale in suggestive ed emozionanti produzioni: Valerio Gaeti ha creato un’atmosfera surreale con i suoi mobili volanti; Giuseppe Orsenigo con una scultura a specchi che rimanda all’infinito una croce lignea; un omaggio all’intensa attività di sculture lignee dell’artista canturino Mario Ronchetti scomparso nel 2015; all’Enaip Factory è stato possibile effettuare visite guidate alla Collezione Bruno Munari. Il consenso del pubblico è stato indiscutibile nelle due settimane che dal 24 settembre al 9 ottobre hanno visto un calendario densissimo di eventi, attraverso i quali si sono potute cogliere le mille sfaccettature nelle quali può virare il magico materiale.
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Festa del Legno 2016 A red thread ties the events organized for the fourth edition of the “Wood Festival”: the pleasure. The association between the theme chosen and the undiscussed protagonist of the event is no coincidence: the tactile pleasure that conveys a wood surface, the pleasure of seeing the chromatic shadings of several essences, the olfactory pleasure of the aromatic essences makes wood unique and versatile. Cantù, the city that during the decades was able to give to such a noble material so many shapes, reveals and makes the engagement public which day after day let the artisan laboratories be famous all over the world. The appointment cannot be missed is called “Botteghe aperte” (Open shops), in which each small or medium-sized company, welcomes the public to illustrate the working techniques to create the most different objects. To stimulate an approach with the material starting from the youngest participants, there were laboratories for children, where the pleasure of playing was combined with the tradition of the city. The manifestation also included subjects which contribute to raise the public awareness regarding the environment and the reuse, like the initiative offered by the showroom Riva 1920, in which you can visit the second edition of the exhibition “Reuse: Nutrition for Planet” and also get a plant as a gift to help the city to be greener and greener. During the event there was also a way to interpreter wood in an artistic way, some artists turned this noble material into suggestive and exciting productions: Valerio Gaeti created a surreal atmosphere with his flying furniture; Giuseppe Orsenigo with a sculpture made of mirrors that reflects an infinite wooden cross; a tribute to the intense activity of wooden sculptures of the artist of Cantù Mario Ronchetti, who passed away in 2015; at the Enaip Factory it was possible to follow guided visits at the Collection Bruno Munari. The public consensus was unquestionable during the two weeks,from September 24 until October 9, with a calendar full of events, which let it be possible to detect thousands elements in which this magic material can turn.
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EVENTI
ASSOCIAZIONE ZORZI:
SOSTIENE I PROGETTI TITAN di Elisabetta Comerio foto Archivio Fondazione Zorzi
Era il 6 ottobre nella splendida cornice di Villa d’Este quando, davanti ad una platea di 265 persone, si è svolta una di quelle serate in cui eleganza, svago, medicina e solidarietà si fondono per creare l’evento annuale dell’Associazione Paolo Zorzi. Questi eventi rappresentano un’importante occasione per attori principali e sostenitori di ritrovarsi per discutere di nuovi obiettivi e per un bilancio dell’attività svolta. L’Associazione Paolo Zorzi per le Neuroscienze, nata a Milano nel 1983, promuove da oltre trent’anni studi mirati all'integrazione tra ricerca neurobiologica e attività clinica, in accordo con le finalità di un istituto di ricovero e cura a carattere scientifico quale è il “Carlo Besta”. Durante la serata il presidente Enio Fontana, insieme ai ringraziamenti di rito per medici, ricercatori e organizzatori, ha voluto elencare i tanti progetti finanziati dall'associazione nel corso dell’anno trascorso. Tutti i progetti sono accomunati da un’u-
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nica finalità: quella di intervenire nelle malattie neurologiche potenzialmente croniche e invalidanti con terapie tecnologicamente avanzate in grado di interrompere o ridurre la disabilità. “Per questo i tanti progetti sostenuti sono stati radunati sotto l’acronimo TITAN che significa appunto Trattamenti Innovativi Tecnologicamente Assistiti nelle malattie Neurologiche croniche e insieme richiama con Titano gli sforzi e l’impegno di una battaglia contro la cronicità delle malattie, che è una emergenza del nostro tempo”, ha spiegato il presidente e padrone di casa. “Grazie a questa progettualità che l’Associazione sostiene, i pazienti potranno avere nel loro percorso di cura la possibilità di opzioni terapeutiche innovative”, ha proseguito. La serata è stata presentata dalla bellissima conduttrice Francesca Leto, ormai presenza fissa, ed allo stesso tempo è stata rallegrata dalla partecipazione dell’attore e cabarettista italiano Max Pisu.
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Sopra, immagini della serata
Associazione Zorzi supports TITAN projects It was on 6 October that the annual event of Associazione Paolo Zorzi took place before a crowd of 265 at the splendid setting of Villa d'Este where elegance, amusement, medicine and solidarity came together. Events like this are important occasions for the leading figures and supporters to meet and discuss new objectives and draw conclusions on what had been achieved in the year before. The association of Paolo Zorzi for Neurosciences, founded in Milan in 1983, has been promoting studies targeting the integration of neurobiological research with clinical applications in line with the objectives of Carlo Besta, a scientific institute for hospitalised patient care and treatment. During the course of the event, the chairman Enio Fontana along with the customary thanks to doctors, researchers and organisers, also outlined many projects financed by the association over the preceding year. All the projects had one aim in mind: treatment of potentially chronic, disabling neurological conditions using technologically advances therapies capable of interrupting or reducing disability. "For this reason many projects receiving our support have been grouped under the [Italian] acronym, TITAN, that stands for Innovative Technologically Assisted Treatments for chronic Neurological illnesses, recalling the strength of Titan in Greek Mythology, underlines the commitment of the association to fight these chronic conditions, an emergency of our times," explained the chairman and main host. "Thanks to these projects the association supports, patients can be administered a range of innovative, personalised treatments agreed with the medical staff," he continued. The event was hosted by the beautiful TV presenter Francesca Leto, by now a regular guest, and the mood was uplifted by Italian actor, cabaret artist, Max Pisu.
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Above, images of the evening
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EVENTI
In "scena" per la SLA di Stefania Marino foto Archivio Labor Medical
Tutto esaurito alla serata SLAnciati del 29 ottobre al Politecnico di Como, quasi 500 persone riunite per un’emozionante iniziativa nata dall’idea del dott. Antonio Paddeu, direttore del reparto di riabilitazione cardio respiratoria Paola Giancola dell’ASST lariana, per i malati di SLA e le loro famiglie, alcuni di loro presenti nelle prime file per tutta la durata del concerto. La serata, fortemente voluta dall’avv. Biagio Giancola, Presidente della Fondazione Paola Giancola, è stata presentata da Stefania Marino, direttore di Labor Medical, che ha conquistato l'attenzione del pubblico, accompagnandolo in un susseguirsi di grandissime emozioni. Un’altalena di allegria e commozione per divertirsi e riflettere insieme a grandi nomi della musica italiana e straniera, ma anche ad “artisti in camice” che hanno voluto esibirsi con canzoni, balli e poesie. Il primo VIP è stata Ivana Spagna, entrata in scena sulle note di “Gente come noi” che Rebecca Salsini, una bambina non vedente di soli nove anni, ha intonato emozionando il pubblico. Ivana ha poi regalato alla platea altre quattro canzoni tra cui Call me, vecchissimo successo che la star ha cantato correndo tra un pubblico scatenato. Altri VIP della serata sono stati Piero Cassano dei Matia Bazar che si è esibito in un medley di canzoni italiane da lui
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stesso composte per Eros Ramazzotti, Anna Oxa e Mina. Arthur Miles, voce meravigliosa di molti successi di Zucchero, tra cui Hey Man e Baila, si è esibito in un duetto con un eccezionale Tullio Bellocco, direttore artistico della serata e la sua band del Centro Musicale Tullio Bellocco di Senna Comasco. Anche le associazioni hanno proposto canzoni, poesie e balli. Con “Io Vagabondo” hanno cantato gli amici di Piero Borghi trascinando anche il pubblico che insieme al dottor Paddeu ha fatto sentire la sua voce. Ornella Malica, moglie di Sam, ha recitato una bellissima e commovente poesia composta in ricordo del marito malato di SLA. Infine gli amici di Cristian hanno ballato sulle note di Grease in costumi degni di un vero musical. Alla serata erano presenti moltissimi medici del territorio, tra cui Patrizia Figini, direttore medico dell’ospedale di Cantù e di Mariano, che ha recitato una poesia di Alda Merini, e Dionigi Mangiacasale con Laura Cattaneo vestiti da clown. Anche gli operatori sanitari hanno mostrato grande grinta. In particolare gli studenti infermieri con lo “SLAlom Nurse” e la caposala Ines Grioni con il Coro di Angelo Sala. Tra il pubblico anche tante autorità, in particolare il prefetto Bruno Corda ed il presidente dell'ordine dei medici di Como Gianluigi Spata.
Sopra, un momento dell'esibizione di Arthur Miles
Above, a moment of the performance of Arthur Miles
Sopra, Piero Cassano dei Matia Bazar; a lato, Ivana Spagna con Rebecca Salsini Above, Piero Cassano of Matia Bazar; on the side, Ivana Spagna with Rebecca Salsini
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Stefania Marino, Labor Medical, e il Prof. Antonio Paddeu, Direttore del Reparto di Riabilitazione Cardio Respiratoria "Paola Giancola", dell'ASST Lariana Stefania Marino, Labor Medical, and Dr. Antonio Paddeu, director of CardioRespiratory Rehabilitation Department at Paola Giancola Foundation
On stage for SLA The charity event for the benefit of ALS (Amyothrophic Lateral Sclerosis) sufferers held on 29 October at Politecnico di Como was a resounding success. Nearly 500 people gathered for the emotional initiative undertaken by Dr. Antonio Paddeu, the director of Cardio-Respiratory Rehabilitation Department at Paola Giancola Foundation, which specialises in treating ALS patients and supporting their families, some were present at the event occupying the front seats. The concert event strongly encouraged by Biagio Giancola, the president Paola Giancola Foundation, was hosted by Stefania Marino, director of Labor Medical, who captured the attention of the public accompanying them throughout the evening marked with great emotional involvement. In an atmosphere of poignancy and hilarity the participants reflected as well as having fun listening to famed Italian and foreign musicians but also performers in white coats taking the stage with their songs, dancing and reciting poetry. The first VIP was pop singer, Ivana Spagna, who entered to the music of, Gente Come Noi, which Rebecca Salsini, a blind girl of nine, intoned causing a stir among the spectators. Spagna went on to sing four of her songs including her famous hit, Call Me. Other personages included, Piero Cassano of Matia Bazar who sang a medley of
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Italian songs he composed for Eros Ramazzotti, Anna Oxa and Mina. Arthur Miles, the accompanying voice behind many hits by Zucchero, including Hey Man and Baila, performed a duet with Tullio Bellocco, artistic director of the evening, and his band based in of Centro Musicale Tullio Bellocco di Senna Comasco. A number of associations also put on a show performing songs, dancing and reading poetry; Io Vagabondo, the popular song, was sung by Piero Borghi with Dr. Paddeu and the public joining in. Ornella Malica, Sam Malica's wife, read a beautiful, moving poem in memory of her husband who died of ALS. Finally, the friends of Cristian danced to the notes of Grease wearing costumes worthy of a professional musical. Many local doctors also participated, Patrizia Figini, medical director of CantĂš and Mariano Hospitals read a poem by Alda Merini; Dionigi Mangiacasale with Laura Cattaneo performed as clowns. Health workers also eagerly contributed, the student nurses of, SLAlom Nurse, (SLA is Italian acronym of ALS) with chief nurse, Ines Grioni, singing with the chorus, Coro di Angelo Sala. Local authorities on the other hand were represented by the likes of, prefect, Bruno Corda and the head of Como's Order of Doctors, Gianluigi Spata.
L’arte della stampa
Marco Lupi, “Il pigiama a pois blu” 2015, tecnica mista su tela, cm. 120x150
La mia è una pittura istintiva, emozionale, simbolica. Osservazione, sensibilità e memoria sono fondamentali. Il mio procedere è un continuo cercare nella mente, aiutato anche dall’inconscio, tra infanzia-ricordinostalgie-false banalità, intrecciando passato e presente ... creando così un piacevole percorso che mi conduce a provare sensazioni ed emozioni che cerco di fermare sulla tela. L’attenzione si concentra sull’uomo: “la figura umana, siamo noi con i nostri pregi e i nostri difetti; attraverso di essa possiamo vederci, sentirci, conoscerci, amarci, odiarci, capire tante cose o non capirle, perchè sono così e basta”. Riflessione di Marco Lupi www.marcolupi.ch
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PROMENADE di R.C. foto Archivio Amici di Como "Aller en promenade", andare a fare una passeggiata, andare a spasso, dal dizionario Garzanti. A Como lo si può fare in un contesto paesaggistico ambientale di indescrivibile bellezza, dove i colori autunnali, i profili eleganti delle imbarcazioni ormeggiate nel porto e i giochi di luce del cielo si specchiano nel lago, modificando continuamente il panorama sino a divenire un tutt'uno con lo "spettatore". Grazie alla disponibilità di Consorzio Como Turistica e al sostegno dell'associazione Amici di Como che hanno riaperto temporaneamente la passeggiata a lago.
"Aller en promenade”, to go for a walk, from Garzanti dictionar y. In Como you can do it in a beautiful landscape, where the autumn colors, the elegant contours of the boats along the lake front and the light ef fects of the sk y which reflects on the lake, the view always changes until it becomes a single thing with the “spectator”. Thanks to the availabilit y of Consorzio Como Turistica and to the support of the association Amici di Como - which temporar y reopened the promenade on the lakefront.
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LIFE ELECTRIC news L’installazione Life Electric by Daniel Libeskind, donata da Amici di Como e Consorzio Como Turistica alla città di Como, ha ottenuto un premio speciale nell’ambito dell’edizione Wiki Loves Monuments 2016. Il Premio attribuito da Enegan Luce e Gas, sponsor a partire da questa edizione, va all’utente Mm4mm con una foto di ‘The Life Electric’, monumento che riflette i colori del Lago di Como. Un riconoscimento significativo che gratifica il lavoro svolto dall’associazione grazie all’impegno di tutti gli associati.
The monument Life Electric by Daniel Libeskind, donated by Amici di Como and Consorzio Como Turistica, got a special prize during the edition Wiki Loves Monuments 2016. The Prize given by Enegan Luce e Gas, sponsor of this edition, is a photo of 'The Life Electric' to the user Mm4mm, the monument reflects the colors of Lake Como. An important recognition for the association and for all the members of the association.
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COMO 8-11 dicembre MILANO 11-14 dicembre 2016
inFestival X X V I E D I Z I O N E w w w. n o i r f e s t . c o m
NOIR IN FESTIVAL
UNA PANTERA NERA SI AGGIRA PER COMO
di Marina Moretti foto Archivio Noir Fest, Maki Galimberti, Carlo Pozzoni
Con la consegna a Roberto Saviano del prestigioso Raymond Chandler Award si apre al Teatro Sociale il Noir in Festival, il più famoso festival di genere in Europa dedicato al Noir in tutte le sue sfumature, promosso a Como da Consorzio Como Turistica, Amici di Como, Associazione Albergatori, con il patrocinio e il contributo del Comune di Como. Un evento di rilevanza internazionale che le associazioni sopra citate sono riuscite a portare a Como, dopo 25 edizioni a Courmayeur, con l’intento di offrire una manifestazione di
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altissimo livello. Simbolo della rassegna è la Pantera Nera, una citazione diretta di un film-mito nella storia del Noir, Cat People di Jacques Tourneur. Una Pantera Nera con un occhio azzurro e uno giallo, un vero emblema per il festival che da sempre riunisce cinema e letteratura, televisione e inchiesta, cronaca e storia con una formula unica nel suo genere e che ne ha fatto, secondo Variety, uno dei festival “da non perdere”. Le date sono da giovedì 8 a mercoledì 14 dicembre, prima a Como, sul lago che tenne a battesi-
mo il debutto di Alfred Hitchcock nel 1925, e poi a Milano, città cosmopolita. Grazie a questa nuova formula, il Noir conserva il suo fascino di “festival di charme” nella cornice del Teatro Sociale di Como per poi mettere il suo quartier generale alla IULM di Milano in modo da coinvolgere il pubblico giovane. Consorzio Como Turistica e Amici di Como, grazie all’ideazione del giornalista scrittore Pietro Berra, hanno organizzato anche due incontri pre-evento. Gianni Biondillo, noto giallista, ha presentato nella splendida sede della Ca-
ROBERTO SAVIANO
MATTEO STRUKUL
nottieri Lario il suo ultimo libro “Come sugli alberi le foglie”, dedicato ad Antonio Sant’Elia. Claudio Villa, disegnatore delle copertine di Dylan Dog, l’indagatore dell’incubo, ha spostato l’attenzione sul fumetto noir in un incontro in biblioteca. Due piccoli assaggi di una grande rassegna che si apre con un grande nome come quello di Roberto Saviano a cui viene assegnato il premio letterario più prestigioso, il Raymond Chandler alla carriera. Perché lui è uno scrittore che, nonostante la giovane età, ha profondamente se-
DARIO ARGENTO
DONATO CARRISI
gnato la letteratura e la vita culturale italiane in questo ultimo decennio, e per la potenza della sua scrittura è stato apprezzato in tutto il mondo. Con Saviano, che a dieci anni dal successo globale di Gomorra, torna a raccontare la violenza della sua terra con La paranza dei bambini, altri grandi scrittori presenti con i loro nuovi romanzi: Gianrico Carofiglio, Donato Carrisi, Marcello Simoni, Enrico Pandiani, Erica Arosio e Giorgio Maimone, Andrea Vitali, Matteo Strukul e una novità assoluta, lo scrittore cinese Mai Jia. Tra i film più attesi in an-
ERICA AROSIO E GIORGIO MAIMONE
teprima assoluta: Shut In di Farren Blackburn con Naomi Watts, Prigioniero della mia libertà con Giancarlo Giannini, Il permesso di Claudio Amendola con Luca Argentero. Il Noir in Festival, diretto da Giorgio Gosetti, Marina Fabbri e Gianni Canova, è una realizzazione Studio Coop ed è promosso dalla Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni Ambientali e Culturali, realizzato a Como in collaborazione anche con l’Università dell’Insubria e con Espansione Tv, La Provincia di Como e Magic Lake come media partner. www.noirfest.com
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Sopra, Daniele Brunati, Pietro Berra, Gianni Biondillo e Marina Fabbri; sotto, Luigi Cavadini, Francesco Bonerba, Claudio Villa e Pietro Berra
Above, Daniele Brunati, Pietro Berra, Gianni Biondillo and Marina Fabbri; below, Luigi Cavadini, Francesco Bonerba, Claudio Villa and Pietro Berra
A BLACK PANTHER ROAMING THE STREETS OF COMO Noir in Festival, the most famous event devoted to the genre in Europe, will kick off at Teatro Sociale of Como with the presentation of the prestigious Raymond Chandler Award to author Roberto Saviano. Sponsored by Consorzio Como Turistica, Amici di Como, and the local hoteliers, Associazione Albergatori, with the support of the town hall, the festival is debuting in Como after 25 years in Courmayeur; it took a major effort by all concerned to bring the event to Como promising to keep the standards high and render it an even bigger. The symbol of the festival is a black panther that derives from a quote in the cult movie in the noir genre, Cat People, directed by Jacques Tourneur. A black panther with one blue and one yellow eye, an apt symbol of the festival that has always brought together cinema and literature, TV and investigation, crime news and stories with a singular formula which made it, according Variety, an 'unmissable' movie event. The festival is taking place from Thursday 8th December to 14th December, first in Como where Alfred Hitchcock began his film
carrier in 1925, and then in Milan, the cosmopolitan city. With this new formula, Noir in Festival will maintain its reputation as a charming festival at the setting of 18th-century Teatro Sociale in Como, and subsequently travel to IULM of Milan moving closer, and involving a young public. Consorzio Como Turistica and Amici di Como, thanks to an initiative by author Pietro Berra, have also organised two pre-event meetings. Noted murder mystery writer Gianni Biondillo presented his new book, Come sugli alberi le foglie (Like the leaves on trees), dedicated to Antonio Sant’Elia. Claudio Villa, cover designer of Dylan Dog, investigator of nightmares, brought the attention to noir in comics at a meeting held at the town library. Two small tastes of a great event that will open with a big name, that of Roberto Saviano who will receive the abovementioned Raymond Chandler award for his lifetime career, a writer despite his young age has made a profound impact on literature and cultural life in Italy over the last decade, appreciated around the world for the power of his writing. Along with Saviano who after the glo-
bal success of his book, Gomorra, will be presenting his new work, La paranza dei bambini (net fishing of children) again narrating the violence in his homeland in southern Italy, other great authors will present their new novels at the festival including, Gianrico Carofiglio, Donato Carrisi, Marcello Simoni, Enrico Pandiani, Erica Arosio, Giorgio Maimone, Andrea Vitali, Matteo Strukul and a brand new Chinee writer, Mai Jia. Among the most anticipated films are, Shut In, by Farren Blackburn starring Naomi Watts, Prigioniero della mia libertà (Prisoner of my freedom) starring Giancarlo Giannini, Il permesso (Permission) by Claudio Amendola with Luca Argentero in the lead role. Noir in Festival, directed by Giorgio Gosetti, Marina Fabbri and Gianni Canova is produced by Studio Coop and sponsored by Italian culture and environment ministry, Direzione Generale Cinema del Ministero dei Beni Ambientali e Culturali, and realised in Como in collaboration with Università dell’Insubria and local TV station, Espansione TV, the newspaper, La Provincia di Como, and Magic Lake magazine as media partner.
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COMO CITTA' DEI BALOCCHI di Elisabetta Comerio foto Francesco Corbetta
Luci, colori, sapori, presepi, maghi, burattini, note e magia. Questi sono soltanto alcuni degli ingredienti di 23 anni di Città dei Balocchi che quest’anno al lungo elenco di protagonisti che ne fanno una manifestazione da record, ha aggiunto gli angeli, simbolo per eccellenza del Natale, e una stella. Ma andiamo per ordine. La kermesse, organizzata da Consorzio Como Turistica, che quest’anno sarà in città fino all’8 gennaio, propone nel suo ricco calendario oltre 40 giorni di Pista del ghiaccio in piazza Cavour, di Mercatino di Natale che si snoda tra la stessa piazza e Via Plinio, oltre a moltissime attività gratuite che renderanno uniche le vacanze di centinaia di bambini comaschi, e non solo. Consorzio Como Turistica il 16 dicembre proporrà in Duomo, grazie al contributo di Regione Lombardia, un concerto gratuito, un
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regalo alla città, con i Pomeriggi Musicali di Milano, il Coro da Camera Hebel e la soprano Barbara Massaro, diretti dal Maestro Alessandro Cadario. Gli angeli, simbolo della 23° edizione, caratterizzeranno il Como Magic Light Festival di proiezioni architetturali sostenuto da Amici di Como e Fondazione Cariplo, diventato anno dopo anno, elemento caratterizzante della Città dei Balocchi e calamita per moltissimi visitatori che raggiungono Como per godersi questo grande spettacolo. Gli angeli fanno anche da cornice al grande albero di Natale di Piazza Grimoldi e all’interno della mostra di presepi nella Chiesa di san Giacomo grazie alla collaborazione di moltissime aziende comasche che trascinate dall’entusiasmo natalizio hanno deciso di creare strutture uniche. Le aziende che hanno “costruito” il villaggio
di angeli sono Nespoli Vivai, Rodacciai, Tacchi srl, Gruppo Gani, Zetacarton, con la collaborazione del Setificio. Loro hanno reso la città più bella! Invece, a proposito di stella, passeggiando tra le caratteristiche casette in legno del mercatino è impossibile non essere attirati da un profumino proveniente da un gazebo in legno dove, ogni giorno, lo chef dell’elegante ristorante stellato I Tigli in Theoria, presenta piatti davvero eccezionali a prezzi popolari. Un evento unico nel suo genere. E ancora Babbo Natale, che quest’anno avrà come aiutanti i ragazzi de La Nostra Famiglia di Via Zezio, il Capodanno sul lago che sarà caratterizzato dalle note dei musicisti del gruppo “Circo Abusivo” e l’arrivo della Befana. Insomma, grandi e piccini potranno sbizzarrirsi in questo mese che si annuncia davvero speciale.
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Lights, colors, tastes, Christmas cribs, wizards, puppets, music and magic. These are just few ingredients of 23 years of Città dei Balocchi, this year together with the long list of the usual protagonists, there also are the angels, a typical symbol of Christmas and a star. But let’s start from the beginning. The event organized by Consorzio Como Turistica, held until January 8, proposes a rich calendar: the ice rink in Piazza Cavour for over 40 days, the Christmas market which goes from piazza Cavour to via Plinio, as well as many free activities to let the kids spend a great Christmas time. On December 16 Consorzio Como Turistica presents a free concert, thanks to the contribution of the Lombardy region, a gift for the city, with Pomeriggi Musicali di Milano, Coro da Camera Hebel and the tenor Barbara Massaro, directed by Maestro Alessandro Cadario. The angels are the symbol of the 23rd edition, they are the protagonists of Como Magic Light Festival, sponsored by Amici di Como and Fondazione Cariplo, year after year it became a key element of Città dei Balocchi and a magnet for
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many visitors who come to Como to enjoy this event. The angels are also the elements in the background of a huge Christmas tree located in piazza Grimoldi and inside the Christmas crib exhibition in the church of San Giacomo thanks to the collaboration with many companies of Como which with enthusiasm decided to create unique cribs. The companies which ”built" the angels’ village are Nespoli Vivai, Rodacciai, Tacchi srl, Gruppo Gani, Zetacarton. They made the city even nicer! Then talking about stars, walking around the characteristic little wooden houses of the Christmas market you cannot be attracted by the smell coming from a wooden gazebo, where every day, the chzzz zzzef of the elegant restaurant renowned I Tigli in Theoria, proposes great dishes at reasonable prices. A unique event. And also Santa Claus, who this year has the guys of the association La Nostra Famiglia in via Zezio as assistants, the New Year’s Eve on the lake marked by the notes of the band “Circo Abusivo” and the arrival of Befana. So adulta and children will enjoy this month that is going to be very special.
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OCCHI PER CHI NON VEDE
Eyes for blind persons Sono veri e propri ‘angeli a quattro zampe’. Per chi non vede, diventano i loro occhi e il loro ponte con il mondo. Aiutano a riacquistare la libertà di muoversi con un'autonomia che nessun ausilio elettronico può dare. Sono gli amici a quattro zampe addestrati alla scuola di Limbiate dove ha sede il Servizio Cani Guida dei Lions, uno dei centri più all’avanguardia in Europa. Qui l'attitudine nel servire dei Lions ben si coniuga con l'amore e l'autonomia che queste creature regalano ai non vedenti a cui vengono donati. Dall’inizio dell’attività nel 1959, sono stati consegnati in comodato gratuito oltre 2.000 guide a non vedenti di tutta Italia. Tra le novità di quest’anno, promosse dal Presidente Gianni Fossati e dai delegati, la più importante è stata l’acquisizione dell’area di 21mila metri quadrati sulla quale il Servizio svolge il suo importante “We Serve” per i non vedenti. Un evento storico che permetterà ai cani guida di rimanere per sempre nella loro “casa” a Limbiate. Il centro addestramento è dotato di una struttura con 38 box che ospitano 76 cani, un’area interna attrezzata per i mesi invernali, un salone per meeting e conferenze, la casa del custode e la casa dell’accoglienza, composta da 4 appartamenti, necessaria per ospitare i non vedenti con i familiari per il periodo di affiatamento con le guide a loro assegnate. La scuola di Limbiate si sostiene con i versamenti di Lions e Leo Italiani, enti, aziende e privati cittadini che apprezzano questo impegno. Molto è stato fatto e molto c’è ancora da fare per aumentare il numero dei cani da addestrare in modo da diminuire la lista di attesa troppo lunga. Occorre l’aiuto di tutti.
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They are true and peculiar ‘angels to four legs’. For the one who does not see, there become their eyes and their bridge with the world. They help to repurchase the freedom of moving with an autonomy that no electronic help can give. They are the friends to four legs trained the school of Limbiate where there has seat the Service Dogs Guide of the Lions, one of the centres more to the vanguard in Europe. Here the aptitude in serving of the Lions well is conjugated with the love and the autonomy that these creatures present with not sighted persons which they are given. From the beginning of the activity in 1959, they have been given as an extended loan over 2.000 guides to blind persons all over Italy. Between the novelties of this year, promoted by President Gianni Fossati and by the delegates, the most important one was the acquisition of the area of 21000 squared metres on which the Service develops the important "We Serve" for blind persons. A historical event that will let to the dog guides remain for ever in their "house" in Limbiate. The training centre training provides a structure with 38 boxes for 76 dogs, an internal area equipped for the winter months, a hall for meeting and conferences, the house of the keeper and the welcome house, made of 4 flats, necessary to accomodate blind persons and their relatives during the period in which learn to interact with their guides. The School of Limbiate is supported by the donations of Lions and Leo Italiani, Bodies, Companies and private citizens who support this commitment. Much has been done and much is still to do to increase the number of dog guide in order to cut the waiting time. Everybody can help.
"Lungo le vette che sovrastano Bellagio un candido e ovattato manto di neve sposa l'azzurro del nostro bellissimo lago di Como creando un'immagine quasi surreale ma alla luce di tutti, una semplice ma tangibile finestra sul lago".
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EVENTI
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Amici di Como e Magic Lake al Nuovo Bosco
foto Archivio Il Nuovo Bosco
foto Francesco Corbetta Il suggestivo scenario della tenuta Il Nuovo Bosco di Novedrate ha fatto da cornice alla serata autunnale di Amici di Como e Magic Lake. Un appuntamento tradizionale che in questa occasione ha visto anche la celebrazione di una ricorrenza importante per l’associazione: l’anniversario dei 15 anni di Amici di Como. A tutti gli associati è stata consegnata una targa personalizzata a ricordo dell’anniversario. Il presidente Silvio San-
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tambrogio e il coordinatore Daniele Brunati hanno aggiornato i presenti sulle iniziative dell’associazione e sono state illustrate le edizioni Autumn delle riviste Magic Lake e What’s On. Al termine dell’ottima cena, servita nello splendido salone degli eventi della tenuta Il Nuovo Bosco, una sorpresa: la torta con un’immagine tridimensionale del monumento Life Electric by Daniel Libeskind realizzata dalla pasticceria Luisita.
Silvio Santambrogio, presidente Amici di Como
The striking scenery of the estate Il Nuovo Bosco of Novedrate was the location of the autumn event of Amici di Como and Magic Lake. A traditional appointment that on this occasion was linked to the celebration of the 15th anniversary of the association Amici di Como. All the members of the association got a customized plate to remember this anniversary. The president Silvio Santambrogio and the co-ordi-
Daniele Brunati, editore della rivista Magic Lake
nator Daniele Brunati gave updates about the initiatives of the association and presented the autumn edition of the magazine Magic Lake and What’s On. At the end of a perfect dinner served in the wonderful hall of the events of the estate Il Nuovo Bosco, a special surprise: the cake with a tridimensional image of the monument Life Electric by Daniel Libeskind made by the patisserie Luisita of Como.
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Haute Couture at the palace Should you want a dress that let you be comfortable and perfect for any occasion, you have to select a dress by “Angela”. Exclusive dresses were the protagonists of a high fashion show Autumn/Winter 2016-2017 held on October 5 in Milan in the beautiful setting of halls of Palazzo Visconti enriched by frescos, a noble residence
dated back to 17th century, very close to San Babila. On this occasion five dresses worn by celebrities during five premiere at Teatro alla Scala, the most awaited international event of the year. Angela Formaggia - High Fashion Couture. When a name is a warranty of elegance, refinement and Haute Couture.
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The most glamour birthday celebration of the year L'atmosfera britannica del club più esclusivo ed elegante di Milano, il Baretto al Baglioni, del famoso Carlton Hotel Baglioni, ha ospitato la festa di compleanno più glamour dell'anno, lo scorso 8 novembre. Ermanno e Vincenzo hanno accolto la festeggiata, Daniela Javarone, con la sapienza e la maestria che da sempre li contraddistinguono. L'affetto delle amiche di Daniela ha fatto da corollario a tre momenti significativi che hanno reso ancora più gioiosa la ricorrenza. Daniela ha consegnato una targa al noto conduttore televisivo e wedding planner italiano, Enzo Miccio, con la motivazione "Ambasciatore dello stile italiano nel mondo: -Arbiter Elegantiarum -", ha donato ai presenti un momento di "poesia" con la lettura di un brano tratto dal libro "Vite sospese" della scrittrice Elena D'Ambrogio, e ha ricevuto una targa da parte dell'associazione Amici di Como "Per avere condiviso l'amore per Como". Un compleanno indimenticabile di una persona speciale che fa, dell'agire a fin di bene, il leitmotiv del suo vivere quotidiano.
The British atmosphere of the most exclusive and elegant club of Milan, Il Baretto al Baglioni, of the famous Carlton Hotel Baglioni, guested the most glamour birthday celebration of the year, on November 8. Ermanno and Vincenzo welcomed the birthday lady, Daniela Javarone, with their usual class. The affection of the Daniela's friends played an fundamental part during the three most important moments which make the event even nicer. Daniela gave a plaque to the famous Italian TV presenter and wedding planner, Enzo Miccio, as "Ambassador of the Italian style in the world: -Arbiter Elegantiarum -", she donated a moment of "poetry" to her guests with the reading of a part of the book "Vite sospese" by the writer Elena D'Ambrogio, and she got a plaque by the association Amici di Comk "For having shared her love for Como". An unforgettable birthday for a special person who acts every day in the name of love.
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Valtellina e Grigioni
Š Ski WM St. Moritz 2017 / Nicola Pitaro
© Ski WM St. Moritz 2017 / Alessandro Della Bella
In queste pagine, immagini di St. Moritz On this pages, images of St. Moritz
ACCOGLIENZA MONDIALE CHALET ITALIA A ST. MORITZ di Gian Enrico Ghilotti foto ©Ski WM St. Moritz 2017
“Quando poi il sole invernale getta la sua luce opaca e dorata sulla montagna, l’atmosfera si fa veramente festosa perché il giorno della gara tutti quelli che possono lasciare la città soffocante e piena di fumo lo fanno. Le bandierine vengono sventolate, il corno risponde dalla cima della pista, la musica nel pianoro sottostante eccita gli uomini e poi uno sciatore dopo l’altro scendono tutti con un gran numero sul petto, perché il pubblico possa distinguere gli audaci atleti…”. Sono parole di Laurentius Urdahl, un giornalista norvegese che sul finire dell’ottocento seguiva per il giornale di Oslo le gare degli allora sport invernali. Scriveva tutto questo da Kristiania, come allora si chiamava la capitale norvegese e il suo era il commento ad una delle prime gare di sci che la storia di questo sport meraviglioso ricordi. Era il 1893. Sono passati più di cento anni e lo sci, da quelle prime gare di salto dominate dai Telemarkinger, ha disegnato sulle nevi delle montagne del mondo la sua storia, aggiungendo ad ogni sciabolata di slalom, a ogni salto mozzafiato della libera, a ogni passo pattinato del fondo, sempre nuovo fascino, regalando sia a chi lo pratica, sia a quelli che ne sono spettatori, sempre nuove emozioni.
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Le stesse che si ripetono ad ogni gara, sia in quelle della grande FIS World Cup, come in quelle amatoriali. Ma ve ne è una che più di ogni altra fa il pieno di emozioni ed è considerata il vero grande appuntamento dello sci mondiale, i Mondiali di sci, gli attesi Fis Alpine World Ski Championships, la più importante competizione del mondo dello sci alpino. Proprio quelli che vi aspettano a St. Moritz, dal 6 al 19 febbraio 2017. La prima volta dei Mondiali di sci fu nel 1931 a Mürren, sempre in Svizzera, nel Canton Berna. Da allora si disputarono ogni anno, fino al 1939, poi vennero sospesi per la Seconda guerra mondiale. Ripresero solo nel 1948 e quella prima edizione post bellica venne disputata insieme alle Olimpiadi Invernali, proprio sulle nevi di St. Moritz. Con l’edizione 2017, i Mondiali di sci alpino tornano sulle nevi dell’Engadina per la quinta volta e saranno 600 atleti di 70 nazioni ad onorare le nevi di St. Moritz. Un successo che trova certo ragione nelle belle piste della “culla bianca” dell’Engadina, ma anche un risultato che in questi anni non si sarebbe ottenuto senza il lavoro dei “Voluntari”, un esercito gioioso e infaticabile di oltre 1500 giovani, che hanno nel cuore la passione per la mon-
tagna e nel sangue quella per lo sci. Nelle quattro storiche edizioni dei Mondiali che St. Moritz ha ospitato, gli eroi dello sci italiano sono saliti più di una volta sui gradini più alti del podio. Basta scorrere il medagliere di quelle famosissime gare per ricordarli. Tutto è partito nel 1934 con la medaglia di bronzo nella discesa libera vinta da Ivo Cattaneo, un comasco di Laino in Val d’Intelvi, se la aggiudicò pari merito con lo svizzero Hienz von Allmen. Poi, nel 1974, vi fu l’impresa epica della nostra “valanga azzurra”. Il 5 febbraio sulle nevi del Corvatsch, Gustav Thöni e Pierino Gros conquistano rispettivamente l’oro e il bronzo nel Gigante. Dopo soli cinque giorni, Thöni fa il bis e porta a casa l’oro nello Speciale. Nei Mondiali del 2003, l’Italia è di nuovo sul podio con l’argento di Denise Karbon nel Gigante femminile e con Giorgio Rocca, medaglia di bronzo nello Slalom. Sono pagine di sport che rimangono scritte nella storia dello sci. Un’emozione che gara dopo gara si ripete. Lo sanno bene quelli di Chalet ITALIA, la “casa degli azzurri”, nata nel 2009 con i Mondiali di sci alpino di Val d’Isere e di sci nordico di Liberec (CZE) per seguire ed accogliere tutto il team degli atleti italiani degli sport invernali, e ora diventata
© Ski WM St. Moritz 2017 / Agence Zoom
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una vetrina del Made in Italy apprezzata al massimo livello mondiale. Come in tutti gli altri appuntamenti agonistici del “circo bianco”, Chalet ITALIA sarà a St. Moritz per farvi vivere le emozioni del grande sci “dentro la gara”. Punto di riferimento per iniziative di comunicazione, pubbliche relazioni, promozione commerciale a favore del prodotto, dello sport, dello stile e della cultura italiana, avendo come efficace volano la squadra Nazionale FISI. Per spiegare Chalet ITALIA vi è una parola sola, accoglienza, che declinata con quelle due che si sono dati per nome, porta dentro di sé tutto il calore alpino del legno, unito a quello del brend ITALIA. Ma per far sentire il calore dell’accoglienza del nostro sport e, perché no, anche quello della nostra cucina, l’Italia allestirà il suo Chalet nel cuore dell’Engadina, già a partire dal 4 dicembre prossimo, ospite di uno degli hotel più di charme di
tutte le Alpi, lo storico Kempinski Grand Hotel des Bains. Ma l’accoglienza ha bisogno di una tavola e anche di una meravigliosa “stube” che profuma di cirmolo, in vero stilo alpino, quella dell’Hotel Bären, dove il team di Chalet ITALIA, dal 6 al 19 febbraio, riceverà come si conviene alla nostra cultura dell’ospitalità gastronomica tutti i suoi ospiti. Nell’ottimo sito che presenta i Mondiali di sci di St. Moritz (www.stmoritz2017. ch/en/) trovate tutte le informazioni per vivere l’emozione delle gare, sia direttamente sul terreno di gara delle piste di Corviglia, che nell’area di arrivo Salastrains, come nel festoso Kulm Park di St. Moritz Dorf, ma non solo. Se non volete perdervi nessuna emozione gli amici svizzeri vi suggeriscono ben 14 idee per gustare i Mondiali e lo spettacolo dell’Engadina invernale. Noi ve ne aggiungiamo altrettante, quelle che vi propone Chalet Italia. Le trovate tutte sul loro sito
(vedi info). Non ditelo a nessuno, ma se verrete a trovarci incontrerete di sicuro anche gli amici svizzeri e molti degli atleti, delle squadre e dei team che animeranno St. Moritz in questo prossimo “inverno Mondiale”. La felicità di sciare, l’emozione delle gare, il batticuore della sana sfida atletica, lo spirito della competizione mondiale sono sentimenti che sventolano insieme alle bandiere del Cerimonia Square, nel Kulm Park e nel World Championship Village di St. Moritz e si sa che l’accoglienza e il calore che solo lo sport porta dentro di se non hanno mai avuto confini. Lo sci è uno sport meraviglioso, aveva proprio ragione il grande Laurentius Urdahl. Per questo St. Moritz e Chalet ITALIA vi aspettano dai primi di dicembre nei colori segantiniani dell’inverno engadinese. Le emozioni vanno condivise con gli amici. Solo così diventano grandi e rimangono nel cuore.
Race Courses
Start Downhill Men
Munt da San Murezzan
Free Fall
Start Alpine Combined Men Start Super G Men
Start Downhhill Ladies / Alpine Combined Ladies Britannia Muot Alpina
Curva Suvretta Kante
Start Super G Ladies Foppa
INFO FIS Alpine World Ski Championships St. Moritz 2017 Via Stredas 4 7500 St. Moritz Switzerland tel +41 81 836 2017 Fax +41 81 836 2018 www.stmoritz2017.ch/en/ info@stmoritz2017.ch
Lanigiro
Start Giant Slalom Men Mauritius
Gianda
Start Giant Slalom Ladies
Engadin St.Moritz Tourist information www.engadin.stmoritz.ch/winter/it/
Großes Loch Mauer Tschainas
Felsen
Start Slalom Men/Ladies Start Alpine Combined Men Alp Giop
Weißes Band
Start Alpine Combined Ladies Reinaltersprung
Romingersprung Engnis
Start Nations Team Event Lärchensprung
Chalet ITALIA Cassiopea Productions srl Via Plinio, 38 20129 Milano tel./fax +39 02 20480328 info@cassiopeaproductions.com Kempinski Grand Hotel des Bains Via Mezdi, 27 St. Moritz Tel. +41 81 838 3838 www.kempinski.com info.stmoritz@kempinski.com
Lärchenweg
Salastrains
Finish
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Hotel Bären Via Maistra 50 St. Moritz Tel. +41 (0)81 830 84 00 www.hotelbaeren.com/restaurant_olympia_d.html baeren@bluewin.ch
Š Ski WM St. Moritz 2017 / Alessandro Della Bella
Š Ski WM St. Moritz 2017 / Alessandro Della Bella
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Como
© Ski WM St. Moritz 2017 / Nicola Pitaro
Welcoming the World The eagerly awaited world ski event, Alpine World Ski Championships, the most important Alpine skiing competition, in the World will be held in St Moritz, Switzerland, from 6th to 19th February 2017. The famed skiing competition first took place in 1931 in Mürren, another Swiss town situated in Canton Bern. It became an annual meeting and continued till 1939 when it was interrupted during World War II. Only in 1948 did the ski competition return, and together with Winter Olympics, was held on the snowy slopes of St Moritz. For the 2017 edition Alpine World Ski Championships again return to St Moritz for the fifth time with 600 skiers from 70 countries taking part. During the fourth time St Moritz hosted the championships, Italy's skiing heroes took the top positions on the podium more than once. In 1934 Ivo Cattaneo, a Como native from Laino in Val d’Intelvi won a bronze medal in downhill. In 1974 Italians achieved a remarkable feat. Gustav Thöni and Pierino Gros won gold and bronze medals respectively in giant slalom and Thöni took home another gold in the special. At 2003 world championships, Italy obtained a silver medal in women's giant slalom with Denise Karbon, and
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Giorgio Rocca won a bronze in slalom. Chalet Italia, the home of 'Azzurri,' born in 2009 on the occasion of 2009 world championships in Val d’Isere to follow and accommodate Italy's skiers, will be at St Moritz to make sure you experience the excitement of great skiing from within the competitions. It will act as the headquarters of media communication, public relations, commercial promotions for products, winter sports, Italian lifestyle and culture, thanks to the efficient support of FISI, federation of Italian winter sports. To show the warm welcome of our sport, and, why not, that of our food, Italy will set up its chalet in the heart of Engadina, starting 4th December, at one of the most charming hotels in the Alps, the historical, Kempinski Grand Hotel des Bains. But welcoming guests also requires a table and a marvellous stube (farmhouse kitchen) emanating sweet pine scent in perfect Alpine style, in that of Hotel Bären, where Chalet Italia team will welcome their guests from 6th to 19th February in a setting and style worthy of Italy's reputation for high culture and excellent gastronomy. St. Moritz and Chalet Italia look forward to seeing you.
L’arte della stampa
Gabriela Spector, “Salti in rosso”, 2006, Olio su carta geografica originale intelata, 77 x 215 cm.
Gabriela Spector, è un'artista svizzero-argentina, scultrice e pittrice. Dopo gli studi di Belle Arti in Argentina ha frequentato l'Accademia di Carrara e lavorato presso la fonderia Battaglia a Milano. Per le sue sculture privilegia il bronzo e la terracotta. Al centro della sua attenzione e della sua sensibilità, il tema della figura umana: la donna, la coppia, la famiglia. Ha anche esplorato il tema del viaggio, delle migrazioni e dell’identità che si ritrova nella sua pittura ad olio su tela e su carte geografiche. Ha esposto in numerosi musei e gallerie, in Europa e Sud America. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Attualmente, lavora nel suo atelier a Vacallo, a due passi dalla frontiera, dove tiene anche corsi privati. www.gabrielaspector.com
LOMAZZO - Como - Italy www.tecnografica.ws
A L RISTOR ANTE C A F F È TEAT RO L A C U CINA È UN’A RTE! AT R I S TO RA NT E C AFFÈ TEATRO COOK I NG I S A N AR T!
Ristorante con giardino Restaurant with garden
Al Ristorante Caffè Teatro la cucina è un’arte! All’interno sale finemente arredate per creare la giusta atmosfera in ogni occasione. Il giardino è uno spazio raccolto tra le mura del teatro, dove pranzare o cenare in completo relax. Per chi ama gli spazi liberi i tavolini sulla piazza sono un vero incanto. At Ristorante Caffè Teatro cooking is an art! Inside, the rooms are finely furnished to create the perfect atmosphere in every occasion. In the garden, surrounded by the theatre walls, it’s a pleasure to have lunch and dinner relaxing yourself. For those who love the open space it is wonderful to sit in the square, in front of the Cathedral, where the tables are located, and enjoy a delicious meal.
LA CUC I A P E R TA N A È ANCHE DOPO T E AT R O.
Piazza Verdi, 11 Como Italy Tel. +39.031.4140363 www.ristorantecaffeteatr o.it info@ristorantecaffeteatr o.it
Ristorante
Caffè
Bistr ot
Wine BAr
Enoteca
swiss
Ticino
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In queste pagine, immagini di Pedrinate
Il Punto più a Sud della Svizzera di Marili Fontana foto Mendrisiotto Turismo La linea di confine è un tema che ha sempre scatenato interessanti discussioni tra le popolazioni che abitano i villaggi che si trovano lungo la fascia italo-svizzera nel mendrisiotto, ieri come oggi. Il destino di svizzeri e italiani di questa regione è stato definito da un accordo formale, che non poteva forse lasciare immaginare gli sviluppi che sarebbero seguiti negli anni successivi. La linea di confine attraversa vallate e fitti boschi, contorna il profilo delle montagne, seguendo la recinzione che è stata posata per impedire il passaggio. Sul lato svizzero il confine è stato presidiato e pattugliato regolarmente fino ad una decina di anni fa e oggi, quando si cammina nei boschi, sul margine del confine, pare ancora di sentire risuonare il passo deciso e cadenzato delle “Guardie”. Il loro lavoro e il passaggio hanno lasciato dei ricordi, tracce nel territorio che hanno creato sentieri ed itinerari. Negli scorsi anni il comune di Chiasso ha deciso d’investire per valorizzare i sentieri tracciati dalle “Guardie” sulla Collina del Penz, che ormai non sono più in uso e che da poco sono entrati a far parte dell’offerta escursionistica cantonale. È possibile percorrerli partendo da Seseglio o anche solo da Pedrinate e sono segnalati con le classiche frecce utilizzate per la segnaletica escursionistica ufficiale. Seguendo le indicazioni si raggiunge il Punto più a Sud della Svizzera, dove è stata posata un’installazione che vuole anche essere un fotopoint, che invita a scattare una foto-ricordo e a postarla, per raccontare ad altri di questo luogo magico, sul confine italo-svizzero.
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On this pages, images of Pedrinate
The Southernmost site in Switzerland The boundary line has always been a topic of heated debate among the people inhabiting the villages of Mendrisiotto situated along the border between Italy and Switzerland. The destiny of Italians and Swiss living in this area has been regulated by formal agreements between the two states but could not have possibly predicted the future developments in the area. The boundary line traverses valleys and thick woods, and traces the profiles of mountains following the fence that was erected to prevent access from one side to the other. On the Swiss side the border was guarded and patrolled until about ten years ago and today walking in the woods at the edge of the border, it feels as if the guards are still there, you can almost hear their confident, regular footsteps in the distance. Their work and presence have left a legacy, memories, traces on the territory which led to the creation of walking trails and itineraries. Over the recent years the municipality of Chiasso in Switzerland has decided to protect these trails no longer in use. They crisscross the hill known as, Collina del Penz, and very recently have been added to the network of marked walking trails offered by Canton Ticino. It is possible to walk the trails starting in Seseglio, or even Pedrinate, all are marked by the traditional arrows used for the official excursion trails. Following the indications you reach the southernmost site in Switzerland where from a balcony you can take a photo to post on social media to let others know about this magical place on the SwissItalian border.
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FOOD AND DRINK
A BORDO CON GUSTO On board with taste
Cambusa Lugano (Gastroline Catering & Events SA) è una realtà giovane, creativa e innovativa, costantemente attenta alla tradizione della cucina nostrana e mediterranea, per un’offerta gastronomica a tutto tondo, nell’arco dell’anno, dal servizio di caffetteria e bar offerto durante le corse di linea, al pranzo e alla cena a bordo con un’offerta gastronomica stagionale (tartufo, selvaggina, fondue, etc..), dal brunch domenicale caratterizzato da un grande buffet, ad eventi personalizzati come compleanni, matrimoni, eventi aziendali, eventi a tema, eventi per le famiglie, etc.. Quella offerta è una ristorazione adattata, personalizzata e complementare alla realtà e all’attività della Società Navigazione del Lago di Lugano, con l’obiettivo di far vivere alla clientela delle esperienze e delle emozioni uniche nel favoloso contesto proposto dal Lago di Lugano: sia per quanto concerne il panorama unico che si piò godere grazie alle crociere turistiche, sia da un punto di vista di “un’innovativa esperienza culinaria”. La “Ticinesitá” dei piatti è presentata attraverso soluzioni moderne e innovative, ma sempre con il riguardo e l’attenzione alla presentazione di un’offerta gastronomica incentrata sulla genuinità degli alimenti e sulla stagionalità del prodotto, garantendo la freschezza e la qualità. Il legame con un territorio così peculiare come il Ticino è assicurato dall´utilizzo esclusivo di prodotti locali di fornitori della regione, garantendo sempre la qualità e la diversificazione delle offerte proposte. Il personale di cucina e di servizio altamente qualificato si adopera per soddisfare i gusti della clientela con offerte studiate per ogni gusto, stile alimentare ed esigenza.
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Cambusa Lugano (Gastroline Catering & Events SA) is a young, creative, innovative enterprise that has always been ever careful to maintain the local, traditional Mediterranean food culture, offering an all-round gastronomic experience all year from café and bar service on scheduled passenger journeys on Lake Lugano to on-board lunch and dinner based on seasonal ingredients (truffles, game, fondue etc.), to Sunday brunch consisting of a rich buffet to personal occasions like birthday celebrations, weddings, company functions, thematic, or special family events etc. What's being offered is a targeted, personalised restaurant service in collaboration with Lake Lugano transport authority, Società Navigazione del Lago di Lugano, aiming to fully satisfy passengers on board giving them the opportunity to enjoy a unique experience immersed in the fabulous, scenic setting of Lake Lugano as well as appreciate the innovative cuisine designed to please everyone whatever their culinary choice may be. The Ticinese character of the food is maintained albeit modern, innovative touches, offering a menu of quality based on seasonal, fresh ingredients. The bond with a distinguished territory like Canton Ticino is kept via the exclusive use of local products guaranteeing a range of quality dishes on offer. The restaurant staff is highly specialised and trained to satisfy the personal taste and preferences of all the customers on board.
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Federico Pini, Giulio Pini,
E-mail: lomazzofoscolo@pec.agenzie.generali.com agenzia.lomazzofoscolo.it@generali.com agenzia393@pec.federicopini.it
o3epo
KOMO
peterci.it zegna.it
FASHION & LUXURY
ERMENEGILDO ZEGNA Cappotto galles in lana
Wool plaid coat
Шерстяное пальто galles в шотландскую клетку от Ermenegildo Zegna
FNINAMORE Camicia in cotone cucita a mano Fninamore
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Джинсы с собственной монограммой made in italy от Tramarossa
Nuova Tiguan. Connected with your life.
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Nuova Tiguan 1.6 TDI Style BlueMotion Technology 85kW/115 CV da € 26.500 (IPT escl.). Listino € 28.750 meno € 2.250 (IVA incl.) grazie al contributo Volkswagen e delle Concessionarie Volkswagen. Offerta valida per contratti entro il 30.11.2016. La vettura raffigurata è puramente indicativa.
Valori massimi: consumo di carburante ciclo comb. 7,4 l/100 km – CO2 170 g/km.
FASHION & LUXURY Chantecler L’Isola dell’Amore. Una meravigliosa storia. Un’esperienza unica. Chantecler considera Capri come l’origine di tutto. Alla fine degli anni 40, Pietro Capuano e Salvatore Aprea, i fondatori, riescono a trasferire ai loro gioielli quei caratteri di eleganza, eccentricità e unicità che caratterizzano l’isola azzurra e ne fanno una delle mete più amate dai flaneurs internazionali.
The Island of Love. A beautiful story. A unique experience. Chantecler considers Capri as the beginning of everything. At the end of the ‘40ies, Pietro Capuano and Salvatore Aprea, the founders, managed to transfer elegance, eccentricity and uniqueness to their jewels which characterize the blue island and let it be one of the most beloved in the world.
Chantecler La Dolce Vita. Un tempo e un luogo. Magica atmosfera. Con la “dolce vita” le donne si concedono il lusso di sedurre con vestiti da sera le cui scollature generose si illuminano con gioielli importanti. Da allora, come oggi, Chantecler ha interpretato il gioiello come un ornamento prezioso, capace di emozionare con la bellezza.
La Dolce Vita. Time and place. A magic atmosphere. With “dolce vita” women enjoy the luxury of seduction with evening dresses and wide necklines illuminate with important jewels. From that time, and still today, Chantecler interpreted the jewel as a precious ornament, which convey you emotions through its beauty.
Chantecler
L’Heritage. Tradizione e modernità. Ingredienti segreti. In un gioiello Chantecler l’arte e il mestiere, il disegno e la manifattura sono considerati come un unicum. Nei gioielli Chantecler l’arte del gioiello esalta la vita, la bellezza, l’amore.
Магическая атмосфера. Вне пространства и времени. Дольче вита, "сладкая жизнь": роскошные женщины в прекрасных вечерних нарядах, элегантные декольте, освещённые чарующим блеском уникальных ювелирных изделий. С тех пор для Chantecler драгоценные камни – это дорогой орнамент, позволяющий наслаждаться красотой.
Tradition and modernity. Secret ingredients. A jewel Chantecler art and handicraft, design and manufacture are considered a single thing. In the jewels Chantecler the art of the jewel exalts life, beauty and love.
Via Matteotti 30, Cantu' gioielleriacappelletti.it 162
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Удивительная история. Уникальный опыт. Для ювелирного бренда Chantecler всё началось с острова Капри. В конце 40-х годов Пьетро Капуано и Сальваторе Апреа, основатели фирмы, создают украшения, передающие неповторимую атмосферу элегантности, эксцентричности и эксклюзивности, которые характеризуют это любимый остров международного джетсета.
Традиции и современность. Секретные ингредиенты. Изделия Дома Chantecler – это единение ювелирного искусства и работы мастеров, дизайна и изготовления. Ювелирное искусство Chantecler воспевает жизнь, красоту, любовь.
FASHION & LUXURY
Saint Laurent Hedi Slimane esce di scena in grande stile dalla maison Saint Laurent, con una vera e propria dichiarazione d’amore a Yves e a Parigi, dove tutto ha avuto inizio. La forma a cuore amata dallo stilista si traduce in una pelliccia già divenuta un’icona di questo 2016.
Hedi Slimane left the scene with style from the maison Saint Laurent, with a true love declaration to Yves it happened in Paris, where everything started. A heart becomes a fur jacket which already became an icon of 2016.
Настоящим признанием любви к Иву Сен-Лорану и Парижу, городу, где все началось, стало эффектное прощание Эди Слимана с Домом моды Saint Laurent. Шуба превратилась в сердце, любимую форму стилиста, и завоевала титул иконы моды 2016 г.
Simone Rocha Incredibile l’abilità di Simone Rocha di convertire emozioni e sensibilità femminile, in vere e proprie opere d’arte fatte di texture sofisticate arricchite da ricami e perline.
Incredible ability of Simone Rocha who turns emotions and female sensitivity in real works of art made of sophisticated textures enriched by embroideries and small pearls.
Удивительная способность Simone Rocha преобразовывать эмоции и женскую чувствительность в подлинные произведения искусства, обогащенные изысканной фактурой, вышивкой и бисером.
Roger Vivier L’iconica fibbia "Boucle", emblema di Roger Vivier, si impreziosisce di cristalli floreali e si impone come dettaglio essenziale per completare le splendide décolleté in seta.
The buckle “Boucle”, symbol of Roger Vivier, is enriched by flower crystals and is an essential detail to complete the beautiful décolleté in silk.
Знаковая пряжка "Boucle", эмблема Дома Roger Vivier, украшенная хрустальными цветами, превращается в важнейшую деталь-дополнение шёлковых туфель-декольте.
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PAVIMENTAZIONI PER ESTERNI M.V.B.
QUANDO IL DESIGN SI FONDE CON IL PAESAGGIO
Il sistema modulare Roma e le Piastre grande formato di M.V.B. interpretano un progetto contemporaneo, con il tocco caldo e naturale della sfumatura Agata.
M.V.B. Srl Via E. Mattei, 6 . 22070 Bregnano (Co) Tel. 031 773554 - Fax 031 774339 info@mvb-bregnano.it www.mvb-bregnano.it
FOCUS
ON
Focus on è il titolo della sezione che Magic Lake ha deciso di dedicare alle nostre eccellenze imprenditoriali e non, capaci di migliorarsi continuamente e che si impegnano in prima persona, attraverso il proprio lavoro, nella promozione del nostro territorio nel mondo. Focus on is the title of the section that Magic Lake dedicated to the excellences, entrepreneurial and non, which are able to improve continuously and which, thanks to their work, are personally committed in the promotion of our territor y in the world.
Panerai, i nuovi modelli Luminor Due 166 Officine Panerai Workshops, new models of Luminor Due on Madison 168 Poliform Poliform on Madison Group, una realtà sempre più 170 Tarchini in espansione
Tarchini Group, an ever expanding enterprise
di Helidon Xhixha alla Biennale 172 Bliss London Design
Helidon Xhixha's Bliss at London Biennale Design
1890, il nuovo stile dell'abitare 174 Cotonificio Cotonificio 1890, the new style of living di Casiglio, un gioiello da scoprire 176 Castello Castello di Casiglio, a jewel to discover Quarta Vignaiolo, vendemmia di premi 178 Claudio Claudio Quarta Vignaiolo, grapes harvest of awards
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Clerici Auto. Un altro passo. Insieme Clerici Auto. Another step. Together
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I Chicci di Grazia Ortalli Roda I Chicchi by Grazia Ortalli Roda
“Prosumer” protagonista alla terza 184 Iledizione dell’Energy Forum
The third Energy Forum and the “Prosumer”
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Iperauto, tre novità per clienti più esigenti Iperauto, three new models for the most demanding clients
di Villa Olmo tornano a splendere 188 LeThestatue statues of Villa Olmo shine again società della seta 191 LaLa società della seta Italian Hotels & Friends: una rete innovativa 193 IHF– IHF – Italian Hotels & friends: an innovate net Cine Club Cernobbio, Concorso 194 Foto Fotografico Nazionale Foto Cine Club Cernobbio, Concorso Fotografico Nazionale
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OFFICINE PANERAI, I NUOVI MODELLI LUMINOR DUE F O C U S
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La nuova collezione Luminor Due è un nuovo capitolo della storia Panerai, risultato di una sfida vinta dai designer e dai tecnici della Manifattura Panerai: offrire agli appassionati un’interpretazione dell’orologio icona della marca, il Luminor, assolutamente fedele all’estetica originale ma con una funzionalità più contemporanea. Con uno spessore di soli 10,5 mm, la cassa del Luminor Due 3 Days è la più sottile cassa Luminor mai creata. Disponibile in acciaio inossidabile AISI 316L oppure nell’elegante versione in oro rosso, ha un diametro di 42 mm, il classico dispositivo a ponte con leva di serraggio che protegge la corona di carica e finitura lucida in ogni sua componente. Il vetro zaffiro ripara un classico ed essenziale quadrante Panerai, con indici a cifra e lineari e contatore dei secondi a ore nove. Nero nella versione in acciaio e grigio antracite in quella in oro, il quadrante ha la classica struttura a sandwich,
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che valorizza al massimo la chiarezza di lettura, ed è reso più prezioso da una finitura satiné soleil. Il Luminor Due 3 Days Automatic è il primo orologio della collezione Luminor Due con movimento a carica automatica e integra uno dei movimenti più raffinati della Manifattura Panerai di Neuchâtel, il calibro P.4000 con microrotore decentrato. L’ingegnosa struttura del calibro e il lavoro dei designer hanno consentito di ridurre lo spessore della cassa a 10,7 mm, mantenendo intatte solidità, forza e funzionalità dell’orologio e inalterato il suo distintivo design. Immediatamente riconoscibile per l’iconico dispositivo a ponte a protezione della corona di carica, la cassa è disponibile in acciaio inossidabile AISI 316L o in oro rosso, per chi preferisce una versione particolarmente adatta anche alle situazioni più formali. Concessionaria per Como e provincia del marchio Panerai è la Gioielleria Cappelletti di Cantù, via Matteotti 30.
OFFICINE PANERAI, NEW MODELS OF LUMINOR DUE
The new collection of Luminor Due marks a new chapter in the history of Panerai, the result of a challenge won by the designers and precision engineers of Manifattura Panerai who aimed to offer the brand's enthusiasts a new interpretation of the iconic watch, Luminor, remaining absolutely faithful to the original but with more contemporary functions. With a thickness of just 10.5 mm the casing of Luminor Due 3 Days is the slimmest the watchmakers have ever made. Available in stainless steel AISI 316L or the elegant version in red gold, it has a diameter of 42 mm, a balance bridge to protect the winding crown, and all its components come in a glossy finish. The sapphire glass protects the classic, essential Panerai dial comprising figures and lines and a sub-dial for seconds. The steel version is black and the red gold version charcoal grey, the dial has the classic sandwich structure allowing
utmost clarity to facilitate reading and rendered more precious still with a satinÊ soleil finish. Luminor Due 3 Days Automatic is the first automatic watch in the Luminor Due collection to be made by the Panerai of Neuchâtel with a refined movement and a decentralised P.4000 calibre micro rotor. The ingenious structure of the calibre and the work of designers made it possible to reduce the thickness of the casing to 10.7 mm but still maintaining the robustness, force and functionality of the timepiece intact and its distinctive design unaltered. Immediately recognisable for its balance bridge protecting of winding crown, the casing is available in stainless steel, AISI 316L, or red gold for those who prefer a version particularly suitable for formal occasions. Dealers in Como and the Province of Como representing Panerai is the jewellers, Gioielleria Cappelletti in CantÚ, at 30 Via Matteotti.
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POLIFORM ON MADISON F O C U S
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Poliform ha inaugurato uno showroom monomarca su 112 Madison Avenue a New York. Uno spazio di 900mq pensato come una casa, dove conoscere le collezioni, dall’area living alle cabine armadio, dall’area notte alle cucine Varenna, in una atmosfera intima e privata. Disposto su due livelli, con ampie vetrate caratterizzate dal particolare disegno del serramento, lo showroom si articola in spazi di varie dimensioni, con il preciso scopo di evocare una dimensione domestica, ideale per apprezzare la naturale eleganza dello stile Poliform e Varenna. Presente da 20 anni sul mercato nordamericano, Poliform vanta oggi 45 punti vendita nelle principali città. L’apertura del nuovo showroom che si affianca al preesistente situato in The A&D Building inaugurato nel 2001, rappresenta la conferma del crescente gradimento su scala internazionale di una realtà 100% Made in Italy. Fondata nel
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1970 da un’impresa artigiana nata nel 1942, Poliform è oggi una realtà industriale di livello internazionale, interprete di una cultura dell’arredo evoluta, consapevole, tipicamente italiana, con le unità produttive radicate in Brianza, territorio tradizionalmente sinonimo di mobile di qualità e strettamente legato a Milano, culla del design e della progettazione. Una produzione 100% Made in Italy che si esprime in attenzione al dettaglio, ai materiali di qualità, all’innovazione tipologica, per una gamma di soluzioni rivolte ad un pubblico eterogeneo e multiculturale. Una vocazione precisa, confermata da una percentuale di fatturato estero del 75%, con una presenza su 86 paesi e un totale di 75 monobrand. Un servizio completo, chiavi in mano, che assicura una straordinaria versatilità di intervento e una assoluta completezza tipologica dell’offerta.
POLIFORM ON MADISON
Poliform has launched a mono-brand showroom at 112 Madison Avenue, New York. A 900m2 space designed like a real home where visitors can discover the company’s collections-from Varenna’s range of kitchens to the living area, from the bedroom to the walk-in closets, all in the comfort of an intimate and private atmosphere. Covering two floors, with uniquely designed floor-to-ceiling windows, this showroom houses differently-sized rooms, with the aim of bringing to mind a real home environment. These surroundings are the ideal place to admire the naturally elegant style of Poliform and Varenna. Poliform has been present in the North American market for the last 20 years and, today, boasts 45 stores in the country’s major cities. The launch of this new showroom, in addition to the one already present in The A&D Building (open since 2001), represents con-
firmation of the increasing global popularity of this ‘100% Made in Italy’ company. Founded in 1970 as the evolution of a small artisan business established in 1942, Poliform is an industrial company of international standing, starring in a culture of elevated furnishings, conscious, and illustrative of the Italian lifestyle. Production is rooted in Brianza, in the cradle of design and engineering, a territory traditionally synonymous with quality furniture and closely linked to Milan. 100% Made in Italy, production focuses on attention to detail, material quality, and innovation for a range of solutions aimed at a diverse, multicultural audience. A strong, global lifestyle is confirmed by 75% foreign turnover, presence in 86 countries and a total of 75 monobrand showrooms. Full service customization ensures extraordinary versatility and range.
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TARCHINI GROUP, UNA REALTA’ SEMPRE PIU’ IN ESPANSIONE F O C U S
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Grandi novità per Tarchini Group, gruppo svizzero con quasi 40 anni di storia che racchiude diverse società specializzate in vari settori di competenza. Ne parliamo con il Presidente Silvio Tarchini. Iniziamo da FoxTown Factory Stores Mendrisio, quali sono le novità? FoxTown è sempre in crescita e rappresenta una scommessa vinta. L’outlet comprende oggi 160 store con marchi che si rinnovano – ultimi due brand acquisiti sono Ugg e Marlboro Classic - per completare l’assortimento del centro e per soddisfare i diversi target di clienti. A Lugano Manno è stata inaugurata a settembre Galleria Casa. Galleria Casa è uno showroom permanente dedicato al mondo della casa: 30 espositori sotto lo stesso tetto all’insegna del concetto “Costruire, arredare e abitare”. Galleria Casa presenta un mix d’offerta unico, in grado di soddisfare ogni esigenza abitativa, dalle cucine agli apparecchi sanitari, dagli impianti d’allarme alla sorveglianza, dai serramenti alle porte, dagli arredi ai pavimenti, dalle scale ai rivestimenti, per finire con piccoli oggetti ed è rivolta non solo al cliente finale, ma anche ad architetti e ingegneri che posso-
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no mostrare diverse soluzioni riunite in un unico spazio. Cosa ci può dire dell’altra novità, il Classic and Sport Cars Storage al centro Vedeggio 1 di Lugano-Bioggio? E’ un rimessaggio per auto d’epoca e sportive, nato dall’esigenza di molti proprietari di avere un luogo sicuro in cui custodire le proprie vetture. Abbiamo creato uno spazio accogliente, discreto e sorvegliato, accessibile H 24 e sette giorni su sette, con personale qualificato che si occupa dei veicoli. Tarchini Group è impegnato anche per un progetto legato alla terza età. Di cosa si tratta? Residenza Martina, progettata dall’architetto Mario Botta, avrà sede a Riva San Vitale ed è una casa non medicalizzata per gli anziani, pensata per le esigenze delle persone con un grado di autonomia abbastanza buono. Saranno realizzati 34 piccoli appartamenti con la presenza di un operatore che si occuperà di assistere gli ospiti nella loro quotidianità. Tarchini Group - Centro Galleria 3 - 6928 Manno - Svizzera Tel. +41 91 610 81 11 - mail: info@tarchinigroup.com - www.tarchinigroup.com
TARCHINI GROUP, AN EVER EXPANDING ENTERPRISE
Big news from Tarchini Group of Switzerland with almost 40 years of history comprising a variety of companies specialised in various fields. We have a chat with Silvio Tarchini, the chairman of the group. Let's start with Fox Town Factory Stores Mendrisio, what's new there? Fox Town continues growing and we can safely say it's a challenge won. The factory outlet today counts 160 stores with new brands arriving, the latest two are Ugg and Marlboro Classic that have enriched the offer further to satisfy customers of all tastes. In Lugano Manno Galleria Casa was inaugurated in September, can you give us some details? Galleria Casa is a permanent showroom devoted to the world of habitation, or homes. Thirty exhibitors under the same roof to serve the concept of 'building, furnishing and inhabiting.' Galleria Casa offers a mixture of unique offers to satisfy every possible need regarding our homes, from kitchens to bathroom fixtures, alarm systems to doors and locks, from floor covers to stairs to refurbishing, not to mention small objects targeting not only DIY enthusiasts but
also interior decorators and engineers that can find various building and furnishing solutions on the same premises. What can you tell us about the other developments, Classic and Sports Cars Storage and Vedeggio 1 of Lugano-Bioggio? It's a garage service for vintage and sports cars, a need was expressed by the owners of such cars looking for a safe place to store their cars. We have created an efficient, discreet, monitored facility accessible 24/7 staffed with qualified personnel to take care of the cars. Tarchini Group is also involved in a project regarding the elderly. Can you expand on that? It's a care home named, Residenza Martina, designed by Mario Botta, and will be situated in the village of Riva San Vitale. It's a care home for the elderly in fairly good physical condition, not a hospital. There will be 34 small apartments, a caretaker will be employed to assist the tenants with their day to day chores. Tarchini Group - Centro Galleria 3 - 6928 Manno - Svizzera Tel. +41 91 610 81 11 - mail: info@tarchinigroup.com - www.tarchinigroup.com
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Bliss di Helidon Xhixha alla Biennale London Design F O C U S
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L’installazione “Bliss” di Helidon Xhixha ha vinto il premio Public Medal come migliore opera alla Biennale London Design. Basandosi sul tema della Biennale “L'utopia nel design”, l’artista esplora la possibilità di una felicità vera e sottolinea l'importanza dei concetti di coesione e comunanza, in particolare nel contesto di una crisi di migrazione. L’inspirazione di Xhixha deriva dalle interpretazioni e dall’iconografia degli artisti del tardo Rinascimento in merito alla Città Ideale basata su ‘La Repubblica’, il dialogo socratico di Platone intorno al 380 a.C. Un tema che ha sempre appassionati gli artisti che hanno tentato ripetutamente di creare rappresentazioni visive di utopia con il tema ricorrente dei cerchi concentrici. Per questo motivo Xhixha ha applicato il concetto dei cerchi concentrici costruendo Bliss intorno a un corpo centrale, con le panchine che oscillano dal centro verso l'esterno. L'artista usa superfici riflettenti, così l'installazione può costituire sia uno spazio per l’interazione tra le persone sia per la riflessione personale. Le panchine favoriscono il coinvolgimento reciproco e rappresentano l’esigenza di un senso di comunità
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e unificazione all’interno della società. Se ci sediamo sulle panchine e analizziamo gli specchi centrali, siamo obbligati a interagire con la gente intorno a noi e con il nostro riflesso. Helidon Xhixha è nato a Durrës, in Albania, nel dicembre del 1970. Cresciuto in una famiglia di artisti, ha ereditato dal padre il rispetto per le Belle arti e la passione per la scultura. L'artista lavora con acciaio inossidabile, utilizzando questo materiale per manipolare la luce e creare lavori che sono pezzi unici. Le sue opere sono presenti in Stati Uniti, in Europa e nel Medio Oriente. Alla Biennale di Venezia 2015, la sua scultura 'Iceberg', legata al tema dei cambiamenti climatici, è stata la prima installazione a ottenere il permesso di viaggiare lungo il Canale Grande ed è stata menzionata su New York Times, The Guardian e CNN. Realizzato per la prima volta in marmo, e ora esposto a Pietrasanta in Toscana, l’opera crea un utilizzo più morbido e distillato della luce e rappresenta un forte contrasto con le sue sculture d'acciaio. ContiniArtUK è lieta di rappresentare Helidon Xhixha a Londra nella sua galleria aperta nel 2014 da Cristian Contini (www.continiartuk.com).
Helidon Xhixha's Bliss at London Design Biennale
Sopra, a sinistra, Helidon Xhixha e Cristian Contini Above, on the left, Helidon Xhixha e Cristian Contini
Helidon Xhixha’s “Bliss”, installation at the inaugural London Design Biennale, won the Public Medal award for best installation. Xhixha, based on the Biennale’s theme “Utopia by design”, explores the possibility of true happiness. He stresses the importance of cohesion and communality, particularly in the context of a migration crisis. Xhixha’s inspiration springs from the late Renaissance artists’ interpretations and iconography of the Ideal City based on ‘The Republic’, a Socratic dialogue, written by Plato around 380 BC; artists have repeatedly attempted to create visual representations of utopia, with the recurring theme throughout these works being the use of concentric circles. Xhixha has therefore applied the use of concentric circles into his own sculpture; “Bliss” is constructed around a central core, with its benches oscillating outwards from the centre. The artist makes use of reflective surfaces, the installation serving both as a space for interaction between people and for personal reflection. The benches offer a place for interaction and engagement with one another, reflecting the need for a sense of community and unification within society. Sitting on the benches and looking into the central mirrors, we are forced into a
position of interaction with the people around us and with our own reflection. Helidon Xhixha was born in Durrës, Albania, in December 1970. Raised into a family of artists, Xhixha inherited his respect for the Fine Arts and passion for sculpting from his father. The artist works with stainless steel, using this medium to manipulate light and to create works which are site specific pieces. With pieces already in the US, mainland Europe and the Middle East, Xhixha was one of the participating artists at the 2015 Venice Biennale. His ‘Iceberg’ sculpture, which embraced the subject of climate change, became the first installation to be given permission to travel along the Grand Canal at the Venice Biennale and was featured in The New York Times, The Guardian and CNN. His work, which for the first time was put into marble, is being shown in Pietrasanta, Tuscany. Creating a softer and distilled manipulation of light this new work is a dramatic contrast to his sharp steel sculptures. ContiniArtUK is proud to be representing Helidon Xhixha in London, UK. The gallery was established in 2014 by Cristian Contini, with whom it is collaborating, and it has been exhibiting internationally acclaimed contemporary art (www.continiartuk.com).
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COTONIFICIO 1890, il nuovo stile dell'abitare F O C U S
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Da molti anni Invest si occupa di ristrutturazioni di edifici storici di pregio e quando nel lontano 1996 ha visto il Cotonificio Somaini di Lomazzo uno dei più belli esempi di edifici industriali dell'ottocento nel nostro territorio non ha avuto esitazioni, lo ha acquistato ed ha cominciato a progettarne la sua seconda vita. Una parte è stata ceduta a Comonext (www.comonext.it) che ha realizzato un parco scientifico e tecnologico di grande successo, l'altra parte con la collaborazione di uno dei migliori architetti emergenti di fama internazionale l'Arch. Gigi Mascheroni è stata trasformata in Loft di grande pregio sia per le soluzioni architettoniche sia per la scelta dei materiali utilizzati. La sua straordinaria location a pochi passi dalla stazione FNM che in 20 mi-
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nuti porta a Milano Cordusio, o a Como piazza al lago o a Malpensa,il casello dell'autostrada per la svizzera o per Milano a meno di 1 kilometro, ed è inoltre contornato da un parco pubblico di 10 ettari e altri parchi privati che regalano panorami di una bellezza unica ed una invidiabile qualità della vita. Il tutto a pochi passi dal centro cittadino con tutti i servizi a portata di mano. E' stato un lavoro lungo e faticoso ma entusiasmante e offrirà emozioni ogni giorno a chi avrà il privilegio di abitare o lavorare in quegli ambienti. I lavori sono ormai completati tant'è che alcuni Loft sono già occupati e altri stanno per esserlo prevediamo che l'intero cantiere verrà concluso nella primavera 2017 (www.cotonificio1890.com).
COTONIFICIO 1890, the new style of living
For many years Invest works in the sector of restoration of historic buildings and in 1996 it took care of Cotonificio Somaini of Lomazzo, one of the best example of industrial building of the 19th century located in our territory, actually it bought it and it started projecting its new life. One part was given to Comonext (www.comonext. it) which made a scientific and technological park of great success, another part in the collaboration with one of the best emergent architects famous all over the world, Gigi Mascheroni, was turned into a prestigious loft both for the architectural solutions and for the choice of the materials used. The extraordinary location just few steps away from the FNM station that in 20 minutes takes you to Milan Cordusio
or Como on the lake front or Malpensa airport, the highway in direction of Switzerland or in direction of Milan is less than 1 kilometer away and it is surrounded by a pubic park of 10 hectares and other private park that present views of unique beauty and an enviable life quality. It is located just few steps away from the town center with all the services it offers. It was a long and demanding work but still exciting and it will offer emotions every day to the people who have the privilege to live or work in those environments. The works are by now completed, some loft are already occupied and others are about to be, the entire building site is going to be concluded in spring 2017 (www.cotonificio1890.com).
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CASTELLO DI CASIGLIO, UN GIOIELLO DA SCOPRIRE F O C U S
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Atmosfera da fiaba, relax e silenzio regnano nella tenuta di 40.000 mq del Castello di Casiglio, a dieci chilometri da Como, dove natura e storia si incontrano in un carosello di colori e di saperi. Il restyling di questo antico maniero ha esaltato la storia delle sue tradizioni, creando un nuovo luogo ideale per trascorrere soggiorni all’insegna del benessere e della tranquillità, ma anche e, soprattutto, per organizzare indimenticabili eventi quali meeting, banchetti ed occasioni speciali. Il Castello accoglie l'ospite con le sue 46 camere doppie tutte diverse tra loro, dotate di tutti i comfort per un soggiorno indimenticabile all’insegna dello charme e del romanticismo. Grazie allo chef Carmelo Sciarabba, i
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piatti della Brianza sposano quelli della tradizione mediterranea lasciando all'ospite la scoperta di sapori di alta qualità e di saperi magistralmente mixati, senza mai dimenticare il rispetto della stagionalità. Etichette di vini pregiati caratterizzano la cantina dove sono celate anche bottiglie delle riserve più prestigiose. Nel periodo estivo, il ristorante all'aperto, nell'area grill, accoglie la clientela alla scoperta di piatti dinamici e freschi. Corollario perfetto per gli amanti dell’en plein air, del sole e dell'acqua, il lussureggiante parco sapientemente curato nelle essenze arboree e floreali che circondano la grandissima piscina, un sogno reale dove immergersi in tutta riservatezza.
CASTELLO DI CASIGLIO, A JEWEL TO DISCOVER
Atmosphere of peace and silence and relax in the estate of 40.000 square meters of Castello di Casiglio, located ten kilometers away from Como, where nature and history met colors and taste. The restyling of this ancient castle gave value to the history and to the traditions aiming at creating an peaceful place. The Castle, thanks to the numerous and characteristic spaces, is the ideal place to spend time in a peaceful and quiet atmosphere, but also and above all to organize important events that is meetings, banquets and special occasions. Today the location is more than never fascinating, 46 double rooms completely reorganized and all different one from another, with all comforts for a stay in the name of charm and
of romanticism. The modern gastronomic trend is a combination among tastes, culture and tradition of the kitchen of Chef Carmelo Sciarrabba, it offers a mixture between the dishes of the Brianza area and the Mediterranean tradition. The attention and the care of the dishes starts from the ingredients which have to be of top quality, without forgetting the respect of the fruit of the seasons. In the summer time, the restaurant moves outside in the area Grill where dishes are fresh and interesting. The wine selection is of high value and the wines come from very different areas. And for those who like to stay outside, they can relax in the sun by the swimming pool located in a luxuriant park.
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CLAUDIO QUARTA VIGNAIOLO, vendemmia di premi F O C U S
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Dalle aziende vinicole salentine e campane “Claudio Quarta Vignaiolo” sono sempre nati vini frutto di ricerche e cura dei dettagli, ma soprattutto carichi di passione. Le cantine di Claudio Quarta sono giovani, nate dalla forte volontà di un genetista che, al culmine di una brillante carriera, dopo essere stato l’artefice di un’operazione di finanza internazionale rimasta negli annali, ha cambiato vita lasciandosi guidare dal sogno di un progetto che è riuscito a trasformare in realtà. Il desiderio, la determinazione, l’entusiasmo e la passione di Claudio Quarta si percepiscono al primo sorso di ciascun vino da lui prodotto. Una sfida, una sorpresa, un concentrato di emozioni si rivelano nella magnificenza dell’ultimo nato: Moros. Un vino unico, che è stato ottenuto nel cuore delle terre del Negroamaro e del Salice Salentino da un piccolissimo vitigno semiabbandonato adiacente alla cantina di Guagnano, da cui prende il nome. In esso è racchiuso tutto il legame con questa terra, con i profumi e i sapori che ne determinano le fragranze. La vigna ha trent’anni e le radici, ancorate nel terreno, assorbono quello che occorre per dare origine agli aromi primari. L’interazione del vignaiolo è stata discreta per non disturbare l’equilibrio naturale che definisce le qualità intrinseche
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delle uve. La cura e la dedizione hanno prodotto un’esplosione di gusto inebriante e un’esperienza sensoriale alle quali nessuno può rimanere indifferente. I vini di Claudio Quarta hanno ricevuto rilevanti gratificazioni e molteplici e autorevoli sono i riconoscimenti ottenuti da “Moros” ad un solo anno dal debutto. Il nuovo arrivato è stato classificato tra i 100 vini migliori d’Italia dalla prestigiosissima guida del Golosario, negli USA è stato consacrato nell’olimpo dei vini ottenendo 90 punti su 100 per Wine Spectator e per The Wine Advocate e per il “Merano Wine Award” 2016 un diploma di eccellenza “The Wine Hunter” 2016. Nella stessa occasione, evento enologico fra i più esclusivi, sono stati assegnati diplomi di eccellenza anche per il “Greco Di Tufo Claudio Quarta DOCG 2014” e per “Suavemente 2015” prodotti nella cantina Sanpaolo in Irpinia ed inoltre l’Oscar Berebene Gambero Rosso 2017 per i pluripremiati SUD del SUD 2014 e Beneventano Falanghina 2015. “Il vino di territorio nasce in vigneto, non in cantina” sostiene Claudio Quarta e in questa frase è riassunta la sua filosofia: assenza di manipolazioni e altissima qualità, prerogative che richiedono sacrifici ma restituiscono grandi soddisfazioni, portando all’apice la produzione delle cantine e l’Italia.
CLAUDIO QUARTA VIGNAIOLO, grapes harvest of awards
In the wine-making companies of Salento and Campania “Claudio Quarta Vignaiolo“ the wines are always the result of researches and attention to the details, but above all they are full of passion. The cellars of Claudio Quarta are young, born from the will of a geneticist, that at the highest point of his career, after having been part of an important international finance operation, changed his life following his dreams, a project that became reality. The will, the determination, the enthusiasm and the passion of Claudio Quarta can be detected after the first sip of each wine he produces. A challenge, a surprise, a mix of emotions are revealed in the magnificence of the new born wine: Moros. A unique wine, obtained in the heart of the area of Negroamaro and of Salice Salentino from a very small vineyard almost abandoned close to the cellar of Guagnano, from which it takes the name. It contains the bond with this land, with the tastes which determine its fragrances. The vineyards have 30 years and the roots, anchored in the ground, absorb what they need to give origin to the primary aromas. The interaction of the winemaker is moderate not to disturb the natural balance that defines the intrinsic qualities of the grapes. The care and the dedication have
produced an explosion of an enchanting taste and a sensory experience that attracts you. The wines of Claudio Quarta received prominent awards and numerous and the “Moros” obtained authoritative recognitions in just one year. This new wine has already been classified among the 100 best wines of Italy by the most prestigious guide of Golosario, in the USA it has been consecrated in the olimpo of the wines obtaining 90 points out of 100 for Wine Spectator and for The Wine Advocate and for “Merano Wine Award” 2016 a diploma of excellence “The Wine Hunter” 2016. On the same occasion, during one of the most exclusive wine event, the diplomas of excellence were given also to “Greco Di Tufo Claudio Quarta DOCG 2014” and to “Suavemente 2015” produced in the cellar Sanpaolo in Irpinia and also the Oscar Berebene Gambero Rosso 2017 for the SUD of the SUD 2014 and Beneventano Falanghina 2015. “The territory wine is born in the vineyard, not in the cellar” says Claudio Quarta and with this phrase he summarizes his philosophy: absence of manipulations and the highest quality, prerogatives that ask for sacrifices but it brings great satisfactions, reaching the top level of the cellar production and bringing also Italy to the top.
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CLERICI AUTO. UN ALTRO PASSO INSIEME F O C U S
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La storia è di quelle interessanti, che lasciano un ricordo a chi ci si avvicina. È una storia che ha inizio nel 1969, quella del Gruppo Clerici Auto, con papà Roberto intento ad aprire la sua officina, che sarebbe poi diventata la casa di un’azienda assai più grande. Oggi, dopo qualche anno e con molti cambiamenti alle spalle, si aggiunge al calendario dei Clerici un’altra data significativa: il 23 settembre 2016. Un momento simbolo di un percorso avviato più di quarant’anni fa e che si arricchisce costantemente di nuove e affascinanti tappe. E’ il momento dell’inaugurazione del flagshipstore KIA, nel quale il Gruppo Clerici Auto e KIA hanno dato vita, in Via Gallarate 178, a un modello di riferimento per tutte le sedi del Brand in Italia. Enorme la soddisfazione per questo traguardo, ben espressa dalle parole dall’amministratore delegato, Marco Clerici: “Essere scelti è obiettivamente una sensazione
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gratificante, degno coronamento della carriera di mio padre e dell’impegno che noi tutti ci mettiamo ogni giorno”. Il progetto di KIA Italia era quello di scegliere, all’interno della sua rete distributiva, un dealer in grado di gestire lo show room milanese, con l’obiettivo di far divenire quest’ultimo il modello per le attività del marchio su tutto il territorio nazionale. KIA è attualmente il Brand sul gradino più alto del podio per quanto concerne il prestigioso trofeo IQS (Initial Quality Study), riconoscimento legato alla qualità e affidabilità delle vetture. La fiducia del Brand KIA nello scegliere il Gruppo Clerici per l’apertura del nuovo store milanese, unitamente alla costante crescita e soddisfazione dei clienti, hanno fatto sì che si potesse scrivere un altro importante capitolo di questa storia. Con la certezza di poter raggiungere nuovi e ambiziosi traguardi, un altro passo è stato fatto. Insieme.
CLERICI AUTO. ANOTHER STEP. TOGETHER.
The history is a very interesting one, that leaves a memory to the people who get close to it. It is a story that began in 1969, it is the history of the Clerici Group, with father Roberto who was about to open his workshop, which was about to become the home of a bigger company. Today, after some years, after many changes, there is another significant date: September 23 2016. A symbolic moment of a path which started over 40 years ago and that is enriched by new and fascinating steps. It is the moment of the inauguration of the flagship store KIA, in which the Clerici Auto Group and Kia started, in via Gallarate 178, a reference model for all the seats of the Brand in Italy. Great satisfaction for this finishing line, which is well expressed by the words of the managing director, Marco Clerici: “To be chosen is for sure a gratifying
sensation to celebrate my father’s career and our commitment of every day”. The project of KIA Italia was to choose, inside its distributive net, a dealer which is able to manage the showroom in Milan, aiming at making it the newest model for the activities of the brand on the national territory. KIA is at the moment the Brand on the highest step of the podium as far as the prestigious trophy IQS (Initial Quality Study) is concerned, recognition tied to the quality and reliability of the cars. The trust of Brand KIA in choosing the Clerici Group for the opening of the new Milanese store, together to the constant growth and satisfaction of the clients, made it possible to write another important chapter of this history. Sure to reach new and ambitious goals, another step was made. Together.
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I CHICCHI DI GRAZIA ORTALLI RODA F O C U S
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Un gabbiano ad ali spiegate, simbolo di libertà assoluta, fondamento della vita. Che vola in un cielo azzurro. E’ l’azzurro della copertina di Chicchi, il libro firmato da G.O.R. acronimo che identifica Grazia Ortalli Roda. Donna dal carattere determinato - e come potrebbe essere altrimenti visto che i tre uomini di casa, il marito e i due figli, sono piloti di auto da corsa - laureata in Lingue e Letteratura Straniere, artista a 360 gradi, personalità poliedrica e versatile, in questo volume, edito in tiratura limitata prevalentemente per un pubblico di amici, ha dato voce alle sue grandi passioni: la scrittura e l’immagine. Chicchi raccoglie più di trecento pensieri, ciascuno associato a una fotografia, tutti nati da momenti speciali di riflessione, scoperta o introspezione. Come è nato questo libro? Amo viaggiare, leggere, scrivere, dipingere, fotografare. Recentemen-
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te mi sono buttata nel mondo della programmazione neurolinguistica, che significa riuscire a capire meglio le persone. Questi pensieri nascono quindi da una forte introspezione personale. Perché il titolo Chicchi? Ho immaginato un grande sacco di iuta con tanti chicchi di caffè, ne ho scelti alcuni… ed ecco nascere questo libro. Nella sua ricerca artistica, viene prima il pensiero o prima l’immagine? Prima il pensiero, che nasce da esperienze, viaggi, incontri. Ma anche la fotografia ha una grande importanza. Quali sono i progetti futuri? Sto lavorando a Chicchi2, non saranno solo pensieri, ma brevi racconti associati a immagini. Ma per ora preferisco non anticipare nulla.
I CHICCHI by GRAZIA ORTALLI RODA
A seagull with spread wings, symbol of absolute freedom, foundation of the life. It flies in a blue sky. It is the blue of the cover of Chicchi, the book signed by G.O.R. acronym that identifies Grazia Ortalli Roda. A woman with a strong personality - and it couldn’t be otherwise since she lives with three men, her husband and her two sons, they are drivers of race cars she is a complete artist, polyhedric and versatile, in her book, which is published in limited edition just for friends, she follows her two passions: writing and image. The book collects over 300 thoughts, each one is linked to a photo, they all come from special moments of reflexion, discovery or introspection. How was this book born? I love to travel, to read, to write, to paint, to photograph. Recently I was focused on the world of neurolinguistics, that means to better understand
the persons. These thoughts are born from a strong personal introspection. Why did you choose this title? I imagined a big jute sack full of coffee beans, I chose some of them‌ it is how the book was born. In your artistic research, what does it come first: the thought or the image? The thought comes first, it comes from experiences, journeys, meetings. But also photography has a great importance. Which are your future projects? I am working on a second book, Chicchi2, there will no be only thoughts, but short stories associated with images. But for now I prefer not to anticipate anything
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Il Prosumer protagonista alla terza edizione dell’Energy Forum F O C U S
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Si è tenuta a Villa del Grumello la terza edizione dell’Energy Forum, convegno annuale organizzato da Adam Smith Society e Festival della Luce, che tradizionalmente vede la presenza di importanti attori istituzionali, imprenditoriali e innovativi del settore dell’energia. L’evento si va sempre più affermando per le sue caratteristiche di punto d’incontro e di libera discussione tra i principali attori nel settore energetico, per analizzare gli scenari della produzione e distribuzione dell’energia – individuando tendenze future e prospettando soluzioni - da utilizzare per le nostre case, i nostri trasporti e le nostre fabbriche. Quest’anno il focus del convegno è stato rivolto alla figura del “Prosumer”, sintesi fra “producer” e “consumer” per indicare chi produce da solo, attraverso il fotovoltaico o l’eolico, l’energia che poi consuma, e di cui potrebbe distribuirne l’eccesso sulla rete. La strada del futuro sarà passare attraverso questa generazione “diffusa”, fatta di tanti piccoli e piccolissimi produttori e dotata di una rete di distribuzione a doppio senso, lasciandosi alle spalle le grandi centrali a ciclo combinato e le ingombranti reti di distribuzio-
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ne a senso unico? Forse potrà essere così, anche se durante l’Energy Forum sono emersi i vincoli tecnici che orientano gli operatori verso una prudente visione di lenta transizione. Un aspetto fondamentale è ricoperto dalla capacità di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, notoriamente quasi tutta non pianificabile in funzione della richiesta di consumo: infatti questa produzione già oggi, in alcuni momenti del giorno, è così rilevante da superare le necessità, e deve essere stoccata per poter poi essere utilizzata al bisogno. Le tecnologie per lo stoccaggio, legate alle batterie e agli accumulatori, stanno quindi facendo passi da gigante, sospinte da ingenti investimenti sulla ricerca delle aziende che vedono nel futuro uno sviluppo in tal senso, ma non sono ancora tali da soddisfare le esigenze tecniche e di mercato. Inoltre manca ancora a livello istituzionale, e non solo in Italia, una regolamentazione adatta ad incentivare un approccio che dovrà cambiare i connotati di un mercato fino ad oggi a senso unico, ma che potrà un giorno efficacemente svilupparsi nei due sensi: dal produttore al consumatore e viceversa..
The third Energy Forum and the “prosumer”
The third annual Energy Forum has been held at Villa del Grumello, a conference organised by the Adam Smith Society and the Festival della Luce (Festival of Light), attended by major governmental, entrepreneurial and innovative players in the energy sector. The event is earning a reputation as meeting point and forum for open discussion between leading figures in the energy sector, offering an opportunity for serious analysis of energy production and distribution scenarios, identifying trends and suggesting solutions for energy demands in home, transportation, factories etc. This year the conference focused on the so-called “Prosumer”, a composite of “producer” and “consumer”, meaning those who produce energy with photovoltaic or wind energy and then consume it, feeding any excess production into the mains network. Will the road to the future be by way of this “scattered” generation of myriad small and very small producers with two-way distribution networks, leaving behind large-scale combined cycle power stations and bulky oneway mains supplies? It may be so, though from the Energy Forum
there emerged technical restrictions that have tended to push the industry towards a cautious view of slow transition. A fundamental factor being considered is the ability to store energy produced by renewable sources, as it is well known that almost all of these sources cannot be planned in such a way as to produce according to the needs of consumer demand. The energy produced actually exceeds need during some parts of the day, so it is vital to store that not used at the time for later use according to demand. Storage technologies, linked to developments in batteries and accumulators, are making great strides, driven by huge research investments by companies that see real developments in this direction in the future and yet they are still not sufficient to meet market’s and technical requirements. There continues moreover to be a lack of a governmental regulatory system, and not only in Italy, that would provide the incentive for an approach that must see changes to a market that has been up to now only one way, with it one day becoming two-way traffic from producer to consumer and vice versa.
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IPERAUTO, tre novità per clienti più esigenti F O C U S
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Una vetrina di prestigio per le tre novità presentate da Ford Italia nella cornice di un’elegante serata al Ristorante Griso di Malgrate. Era presente Luca Caracciolo, direttore vendite di Ford Italia, a cui abbiamo rivolto alcune domande sulle caratteristiche delle nuove vetture e sull’andamento del mercato dell’auto. Quali sono le caratteristiche delle novità Ford? Ka +: è una vettura più grande rispetto a quella precedente: cinque posti e, finalmente, cinque porte. Si rivolge a un cliente che vuole un’auto comoda e che gli faciliti la vita, che non faccia della macchina uno status symbol ma una commodity, il mezzo che gli consente di spostarsi da un luogo all’altro in modo semplice e pratico. Edge: va a completare la gamma dei SUV Ford che comprende già Kuga ed EcoSport. Con Edge, prodotta in Canada, si punta a un cliente più sofisticato e che cerca un prodotto che gli sappia dare comfort di guida, eleganza e qualità. ST-Line: è un allestimento che al momento
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è disponibile su Fiesta, Focus, Mondeo e Kuga, e che arriverà presto su altre carline. Un tocco di sportività per coloro che vogliono una vettura accessibile ed efficiente ma con un carattere più forte. A che target di pubblico sono destinate le nuove auto? Questi prodotti rappresentano un cambio di filosofia: di fianco alle vetture che hanno fatto grande la Ford, nascono nuovi modelli e allestimenti più ricercati nell’ottica di completare la gamma e accontentare ancora meglio i nostri clienti. Vogliamo continuare ad essere un marchio che offre qualità ad un prezzo accessibile, ma anche dare qualcosa di speciale ai clienti più esigenti. Come sta andando il mercato dell’auto, in particolare a Como? La crescita di quest’anno è stata superiore alle nostre aspettative e rimaniamo fiduciosi per i mesi che ci separano alla fine dell’anno. La provincia di Como cresce in linea con il mercato e quindi intorno al 18% anno su anno.
IPERAUTO, Three pieces of news for the most demanding clients
A prestigious window for three novelties presented by Ford Italy during an elegant evening held at the Restaurant Griso of Malgrate. Luca Caracciolo, sale director of Ford Italy, took part in the event and we got the chance to ask him some questions on the characteristics of the new cars and on the trend of the market of the car. What are the characteristics of the new Ford? Ka + is a bigger car compared to the previous one: five seats and finally a five-door car. It is ideal for a client who looks for a comfortable car and make his life easier, who doesn’t look for a status symbol but a commodity, the mean that allows him to move a place to other in a simple and practical way. Edge completes the SUV range which already includes Kuga and EcoSport. Edge is produced in Canada and is made for a more sophisticated client and who looks for a product that can give him comfort of guide, elegance and quality. ST-Line is a fitting that at the moment is available for Fiesta, Focus,
Mondeo and Kuga, and it will soon be available on other cars. A sports touch for those who look for an accessible and efficient car but with a stronger character. What is the public target of the new cars? These products represent a philosophy change: together with the cars that made Ford big, there are new models and fittings which aims at completing the model range and satisfying our clients in the best way. We want to keep on being a brand that offers quality at an accessible price, but also to offer something special to the most demanding clients. How is the car market at the moment, especially in Como? The growth of this year has overcome our expectations and we are still positive regarding the months that separate us from the end of the year. The province of Como grows in line with the market, that is around 18 % year on year.
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LE STATUTE DI VILLA OLMO TORNANO A SPLENDERE F O C U S
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Al termine di un intervento durato oltre due anni e mezzo, la Famiglia Comasca ha restituito alla città e alla loro bellezza le statue del parco antistante Villa Olmo. Un lavoro intenso e capillare, iniziato dalla benemerita associazione cittadina già sotto la presidenza del compianto Piercesare Bordoli - che l’aveva voluto con la sua consueta determinazione - e arrivato a conclusione nei giorni scorsi. Si è trattato di un restauro, finanziato interamente con fondi propri dalla Famiglia Comasca, che ha riguardato complessivamente sei statue ammalorate dall’incuria e dalle intemperie e quattro grandi vasi distribuiti tutti nel parco fra Villa Olmo e il tratto di lago antistante. Addirittura uno dei quattro vasi era abbandonato in un magazzino della villa: ritrovato dall’arch. Maria Emanuela Pellizzone del Comune di Como, è stato dapprima aggiustato e poi restaurato e posizionato insieme agli altri. L’intervento nella sua totalità è stato realizzato dagli allievi
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dell’Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como, sotto la guida della docente e responsabile dei lavori Gisella Bianconi. I ragazzi, in orario scolastico, si sono dedicati a questo restauro che si è rivelato complesso e particolarmente impegnativo. Si è trattato, infatti, di intervenire con molta cautela e perizia dapprima scrostando i manufatti, poi si è proceduto alla loro pulizia e infine sono stati lucidati con una vernice speciale che fosse resistente alla pioggia e al maltempo. Ma alla fine degli oltre due anni e mezzo di lavori, il risultato è decisamente apprezzabile e ora le sei statue e i quattro grandi vasi sono legittimamente tornati al proprio posto decorando in maniera splendida il parco. Va detto, in conclusione, che due degli allievi dell’Accademia Galli che hanno partecipato al restauro hanno deciso anche di andare oltre il proprio lavoro, realizzando la propria tesi incentrata proprio sulla complessità e le modalità attuate durante tale intervento.
THE STATUES OF VILLA OLMO SHINE AGAIN
After two and a half years of work, Famiglia Comasca restored the faded beauty of the statues that embellished the gardens of Villa Olmo and returned them to their rightful place. An intense effort handling every detail began by the commendable association chaired by the dearly departed Piercesare Bordoli, who made the restoration happen with his customary determination, has finally come to a conclusion. The restoration was entirely financed by Famiglia Comasca and involved six statues that deteriorated due to neglect and weather conditions, and four large vases, standing in the gardens of Villa Olmo. Actually one of the vases was lying abandoned in a storage area in the villa and was discovered by architect Maria Emanuela Pellizzone, at the employ of Municipality of Como, who restored and returned it to its right place in the garden together with the others.
The project was entirely carried out by the students of Accademia di Belle Arti Aldo Galli di Como. During school hours the students under supervision by Gisella Bianconi, in charge of the restoration, undertook the difficult, complex work with enthusiasm. It required much care and attention not to mention expertise to scrape the works of art and then clean and polish them with a special coating to resist rain and bad weather in the future. At the end of two and half years of work, the result is decidedly appreciable and now the six statues and four vases have returned to their rightful places ornamenting the gardens splendidly. It's worth mentioning that two of the students of Accademia Galli participating in the project have decided to go beyond their contribution and wrote a thesis focused on the complex methods applied during the restoration.
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LA SOCIETA’ DELLA SETA F O C U S
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«Como: la Società della Seta» rappresenta un excursus storico-sociale sul mondo tessile comasco tra l'Ottocento e il Novecento. Il libro, curato da Fabio Cani e presentato nella sede dell’Unione Industriali, è stato realizzato da Nodi Libri per iniziativa del Museo della Seta. “Siamo convinti – si legge nell’introduzione di Luciano Guggiari - che un museo debba produrre cultura: in questo caso il Museo della Seta lo fa con una ricerca volta a individuare attraverso quali processi siamo arrivati al contesto in cui oggi operiamo”. Il volume è il frutto di un lungo lavoro fatto con dedizione e perseveranza da molte persone. “Persone – scrive nella presentazione Bianca Passera, presidente dell'Associazione per il Museo della Seta - legate al mondo del tessile in misura diversa, ma tutte con il grande amore per la seta e che, per passione e voglia di sapere, hanno ispirato una ricerca volta a far conoscere in profondità un passato ancora molto presente a Como”.
«Como: la Società della Seta» (Como: the Society of Silk) represents a social - historical description of the textile district in Como between the 19th and the 20th century. The book by Fabio Cani was presented in the seat of the Industrial Union, was published by Nodo Libri thanks to the initiative carried out by the Silk Museum. “We are convinced – you can read in the introduction of Luciano Guggiari - that a museum should produce culture: in this case the Silk Museum develops a research which aims at detecting how we got to the context in which we work today”. The volume is the fruit of a long work done with dedication and perseverance of many persons. “Persons – writes Bianca Passera in the presentation, president of the Silk Museum - linked to the textile district in different ways, but all of them share the same love for silk, supported by passion and desire to know, inspired a research which aims at describing a past that is still very present in Como”.
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IHF – ITALIAN HOTELS & FRIENDS: UNA RETE INNOVATIVA DI STRUTTURE INDIPENDENTI 100% MADE IN ITALY
Un’idea innovativa per riportare in primo piano la figura dell’albergatore e dell’ospitalità all’italiana. Progetto premiato da Confcommercio e, lo scorso 20 settembre, dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, con il Premio Nazionale per l’Innovazione “Premio dei Premi” in occasione della Giornata Nazionale per l’Innovazione. IHF – Italian Hotels & Friends, la prima rete di strutture indipendenti 100% made in Italy è stata scelta tra diverse startup “per aver sviluppato la prima rete italiana di strutture alberghiere di piccole e medie dimensioni a gestione familiare condotte da giovani che si caratterizzano per un forte radicamento sul territorio”. Il “Premio dei Premi” è stato ritirato a Palazzo del Quirinale dal Presidente e AD di IHF Emanuele A. Bonotto, e dal Vice Presidente Andrea Camesasca, proprietario del rural resort “Il Corazziere” situato sull’Isola di Baggero, prima Ecofrazione d’Italia interamente ripensata in chiave ecosostenibile attraverso sinergie, reti di servizi e strutture dedicate alla tutela ambientale e alla promozione del territorio. Le strutture della rete sono 7: Hotel Bonotto (Desenzano del Garda), Il Corazziere (Merone-Co), Hotel Grotta Azzurra (Norcia), Hotel Athena (Siena), Hotel Nobel (Gabicce Mare), Hotel Monaco (Lignano Sabbiadoro), Caesar’s Hotel (Cagliari).
An innovative idea to promote the job of the hotel manager and the hospitality in Italy. Project awarded by Confcommercio and, last September 20, the President of the Italian Republic Sergio Mattarella, with the National Prize for the Innovation “Premio dei Premi” (Prize of the Prizes) on the occasion of the National Day of Innovation. IHF – Italian Hotels and Friends, the first net of independent structures 100 % made in Italy was chosen between different startup “to have developed the first Italian net of family run small and medium sized hotels owned by young people which are very much linked to the territory”. At Palazzo del Quirinale in Rome, the “Prize of the Prizes” was given to the President and managing director of IHF and Vice-president Andrea Camesasca, owner of the rural resort “Il Corazziere” located on the Island of Baggero, first Ecoarea of Italy entirely studied in an environmental friendly way, a net of services and structures dedicated to the environmental protection and to the promotion of the territory. The structures of the net are 7: Hotel Bonotto (Desenzano del Garda), Il Corazziere (Merone-Co), Hotel Grotta Azzurra (Norcia), Hotel Athena (Siena), Hotel Nobel (Gabicce Mare), Hotel Monaco (Lignano Sabbiadoro), Caesar' s Hotel (Cagliari).
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CONCORSO FOTOGRAFICO NAZIONALE Foto Cine Club Cernobbio
Premio Speciale Amici di Como - Maila Bidoli di Carate Urio - CO
Anche quest’anno la Sala Regina del Grand Hotel Villa d’Este ha ospitato l’atto conclusivo del Concorso Fotografico Nazionale indetto dal . Sono 38 anni che “I Vasconi” continuano ad organizzare questo importante concorso che richiama sempre una vasta partecipazione. Gli scatti pervenuti sono stati complessivamente 1433 di 176 autori diversi. La giuria, composta da dodici personaggi scelti nei mondi della fotografia professionale, del giornalismo e dell’arte, oltre naturalmente ad Antonio e Piero Vasconi, ha selezionato e premiato 57 immagini di 36 autori. Uno spaccato che mostra Como mettersi in posa per valorizzare le proprie eccellenze tra natura, arte e storia.
Also this year the Hall Regina of Grand Hotel Villa d’Este guested the conclusive act of the National Photographic Competition announced by the Foto Cine Club Cernobbio. It’s 38 years that “The Vasconi” keep on organizing this important competition that always has many participants who took part in. 1433 photos of 176 photographers. A panel of 12 judges selected in the sectors of professional photography, journalism and art, and obviously Antonio and Piero Vasconi, selected and awarded 57 photos of 36 photographers. A way to represent Como to give value to the excellences, such as nature, art and history.
Premio Speciale Famiglia Comasca per Tokamachi - 2 premio a Kouhei Kosaka
Premio Speciale FotoCineclubCernobbio - under 18 a Marco Ortelli di Menaggio - anni 12
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Premio Cernobbio a Maila Bidoli di Carate Urio CO
1 premio natura - Lorenzo tagliabue - CantĂš - CO
Premio Como a Filippo Molteni di Alzate Brianza CO
1 premio paesaggio a Roberto Tagliani di Vigevano PV
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EVENTI
UN GREEN DI AMICI
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di M.M. foto Francesco Corbetta
Grande affluenza domenica 18 settembre al Circolo Golf Villa d’Este per il tradizionale appuntamento con il Trofeo Moncler che ha rinnovato anche quest’anno la partnership con Amici di Como, Magic Lake e Clerici Auto. L’evento ha suggellato un anno importante per il Circolo che ha festeggiato il 90esimo anniversario della sua storia. La cronaca sportiva vede vincere il 1° premio lordo Dario Oggioni che chiude con 35 punti. La prima categoria va al giovane Alessandro Ronzoni, che totalizza 37 punti, si classifica secondo Giampaolo Pozzi con 36 punti. Con 39 punti Antonio Rossi Polvara domina la seconda categoria, seguito da Simona Sangregorio con 38 punti. La terza categoria va a Giampiero Molteni con 39 punti, secondo classificato Sergio Bottino con 37. I premi speciali per Alessandro Ronzoni (nearest to the pin), Edoardo Marelli (driving contest) e Chiara Ronzoni (driving contest).
Great public on Sunday September 18 at the Circolo Golf Villa d’Este for the traditional appointment with the Trophy Moncler which also renovates the partnership with the association Amici di Como, Magic Lake and Clerici Auto. The event sealed an important year for the Golf Club, which celebrated the 90th anniversary. Dario Oggioni wins the first prize gross with 35 points. The first category goes to the young player Alessandro Ronzoni, with 37 points, the second place goes to Giampaolo Pozzi with 36 points. With 39 points Antonio Rossi Polvara dominates the second category, followed by Simona Sangregorio with 38 points. The third category goes to Giampiero Molteni with 39 points, second place goes to Sergio Bottino with 37. Special prizes to Alessandro Ronzoni (nearest to the pin), Edoardo Marelli (driving contest) and Chiara Ronzoni (driving contest).
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COMASCHI ALLE PARALIMPIADI
di Gianfranco Casnati foto Paolo Cecchetto, archivio Web
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Sopra, Marco Dolfin; sotto, Paolo Cecchetto Above, Marco Dolfin; below, Paolo Cecchetto
Ciclismo, basket in carrozzina, atletica e nuoto. Le Paralimpiadi di Rio 2016 il settembre scorso hanno riempito il vuoto di medaglie lasciato ad agosto dai normodotati comaschi ai giochi brasiliani. A rappresentare il territorio lariano dal 7 al 18 settembre, erano sei i para-olimpici. Di comaschi solo Paolo Cecchetto, ciclista di Lurago Marinone, e Federica Maspero, runner canturina, mentre gli altri quattro sono atleti della Briantea 84 di Cantù: Marco Dolfin, nuotatore di Torino, Ian Sagar, Brian Bell e Jordi Ruiz, tre cestisti di basket in carrozzina. Alla resa dei conti, il bilancio è stato lusinghiero: due ori, un argento e un bronzo. Nella miniera di medaglie che è stato il ciclismo per gli azzurri, spicca quella d’oro di Paolo Cecchetto che, nella gara in linea categoria H2, ha conquistato uno splendido oro. Nella Road Race H2 rimarrà scritta come un’impresa memorabile quella centrata dall’atleta di Lurago Marinone, che si è laureato campione paralimpico con il tempo di 1:33.17, al termine di una fantastica volata lanciata da Vittorio Podestà, sesto al traguardo e protagonista di un fantastico gioco di squadra. “E’ il coronamento di una carriera – ha esultato a fine gara l’indomito 49enne Cecchetto - un sogno che si avvera. Dedico
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questo successo a papà Guido che è rimasto a casa e che non sta bene”. Non ha centrato, invece, l’obiettivo medaglia per ben tre volte Federica Maspero: quarto posto nella finale del 400 metri piani, poi ha cullato il sogno di entrare nella finale dei 200 metri, ma non ce l’ha fatta. Fuori dalla gara per le medaglie per appena 17 centesimi. Non è andata meglio nelle batterie dei 100 metri, categoria T43-44, dove l’atleta canturina ha ottenuto il proprio primato in 14˝37 vincendo la sfida interna con Giusy Versace (14˝42). Riscontri che però non sono stati sufficienti per entrare in finale. Con la Maspero mastica amaro anche Marco Dolfin, tesserato Brinantea84, quarto lui pure nella sua gara dei 100 rana di nuoto. Il nuotatore torinese resta d’un soffio giù dal podio: una manciata di centesimi alle spalle del messicano Pedro Rangel. Dulcis in fundo, però, la fantastica tripletta della Briantea84 con l’oro di Brian Bell, l’argento di Jordi Ruiz e il bronzo di Ian Sagar nel basket in carrozzina. Bell, autore di 15 punti, è stato autore dell’oro conquistato dagli Stati Uniti nella finale con la Spagna di Jodi Ruiz. Sagar è salito sul terzo gradino del podio con i colori della Gran Bretagna, battendo la Turchia.
Sopra, Brian Bell, Jordi Ruiz e Ian Sagar; sotto, Giusy Versace Above, Brian Bell, Jordi Ruiz and Ian Sagar; below, Giusy Versace
To represent the territory of Como from 7th to 18th September, there were six Paralympic athlets. From Como only Paolo Cecchetto, cyclist of Lurago Marinone and Federica Maspero, runner from Cantù, while other four athletes of Briantea 84 of Cantù: Mark Dolfin, swimmer of Turin, Ian Sagar, Brian Bell and Jordi Ruiz, three basketball players of wheelchair basketball. Their results were impressive: two gold medals, a silver medal and a bronze medal. In the mine of medals for Italians, that is cycling, the gold of Paolo Cecchetto was very important, in the competition in line category H2. In Road Race H2 a memorable performance is the one of the athlete of Lurago Marinone, who took the degree of paralimpic champion with the time 1:33.17, at the end of a fantastic flight thrown by Vittorio Podestà, sixth at the finishing line and protagonist of a fantastic team game.“ It is the crowning of a career – exulted the indomitable Cecchetto, 49 years old - a dream that comes true. I dedicate this success to my dad Guido who stayed home and who is not very well”. Federica Maspero, instead, didn’t
reach the goal for three times: fourth place in the final of 400 flat metres, then she dreamt of entering into the final of 200 metres, but she didn’t make it. Out of the competition for the medals for only 17 hundredth. It wasn’t better in the batteries of 100 metres, category T43-44, where the athlete from Cantù obtained her own record in 14˝37 winning the internal challenge with Giusy Versace (14˝42). But that wasn’t enough to get to the final. With Maspero, also Marco Dolfin of Brinantea84, wasn’t happy of his result, he got the fourth place in 100 breaststroke. The swimmer from Turin was so close to the podium: a handful of hundredth behind the Mexican Pedro Rangel. At the end nevertheless, the great results of Briantea 84, with the gold medal of Brian Bell, the silver medal of Jordi Ruiz and the bronze medal of Ian Sagar in the wheelchair basketball. Bell, made15 points, author of the gold medal conquered by the United States in the final against Spain of Jodi Ruiz. Sagar was on the third step of the podium with the colours of Great Britain, beating Turkey.
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SPORT
In queste pagine, immagini della partenza del Giro di Lombardia
In these pages, images of the start of Giro di Lombardia
GIRO DI LOMBARDIA, LA GRANDE CLASSICA di Fabrizio Comerio foto Archivio Cento Cantù Anche quest’anno il Giro di Lombardia ha preso il via sulle rive del Lago di Como. Ormai è diventata una tappa fissa per la nostra città, una gara classica che da anni raccoglie i campioni più importanti del ciclismo mondiale. La corsa ha preso il via in piazza Cavour alle 10.40, i corridori in sella alle loro biciclette hanno sfilato per tutto il centro storico passando per: via Vittorio Emanuele, via Giovio, via Cesare Cantù, Porta Torre, via Milano. Il vero e proprio via è scattato ai piedi della Napoleona verso Piazza Camerlata e Cantù, poi passando per il Ghisallo, Val Cava il Lombardia si è concluso infine a Bergamo. Erano molti i tifosi e anche curiosi che la mattina dell’1 ottobre sono scesi a Como per riversarsi nelle vie del centro storico per ammirare da vicino i più celebrati campioni
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delle due ruote. Molti erano i colossi del ciclismo presenti, ma ad avere la meglio è stato il super favorito Esteban Chavez, colombiano, che ha chiuso la gara in 6 ore e 26 minuti; il tragitto misurava in totale 240 chilometri di salite e fatica. L’italiano Diego Rosa, autore di una grande prova, è giunto secondo, beffato a 20 metri dal traguardo proprio da Chavez. Dunque davvero una bella manifestazione per Como, che ancora una volta ha risposto presente ad una gara così importante. Lo scorso anno ci fu l’arrivo storico con vittoria dello “squalo” Nibali che nella discesa da Civiglio staccò tutti e arrivò trionfante sul lungolago. Il ciclismo richiama sempre molta gente nella nostra città, perché niente come lo sport è capace di regalare emozioni così grandi.
Giro di Lombardia, a classic competition Also this year Giro di Lombardia starts on the shores of Lake Como. By now it has become a steady appointment for our city, a classic competition that for many years welcomes the international champions of cycling. The competition started in piazza Cavour at 10.40 am, the athletes crossed the historic center of the city: via Vittorio Emanuele, via Giovio, via Cesare CantĂš, Porta Torre, via Milano. The official beginning was at via Napoleona towards Piazza Camerlata and CantĂš, then passing through Ghisallo, Val Cava ending in Bergamo. Many fans closely supported the champions of cycling in the streets of Como on October 1. Many important athletes, but the
best one turned to be the Columbian Esteban Chavez, who closed the competition in 6 hours and 26 minutes; over 240 kilometers of slopes and hard work. The Italian Diego Rosa, who had a great performance, second place, 20 meters behind the winner. A beautiful sports event held in Como, which gave a positive response to this important competition. Last year there was the historical arrival with the victory of the "shark" Nibali who was in front of everybody in the slope of Civiglio and arrived triumphant on the promenade. Cycling always recalls many people in our city, because nothing is like sport when we talk of strong emotions.
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In queste pagine, immagini di Andrea Roda
PODIO ALL’ESORDIO PER ANDREA RODA foto Archivio Roda
Si apre nel migliore dei modi la stagione 2016-17 di Andrea Roda nella Asian Le Mans Series. Il pilota comasco ha colto il podio al debutto nella sua prima gara della stagione asiatica a Zhuhai completando la corsa al secondo posto in equipaggio con McMurray e Kim, attaccando la leadership per tutte e quattro le ore di gara. Un circuito duro e complesso che ha visto il giovane lariano all’altezza della sfida. “Sono molto contento di aver conquistato insieme ad Algarve Pro Racing questo risultato - ha detto Andrea Roda - Non è stato facile, il team ha lavorato duramente negli scorsi giorni per mettere a punto entrambe le vetture che abbiamo portato qui. Abbiamo gestito bene la corsa portando a casa un risultato eccezionale”.
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In these pages, images of Andrea Roda
Podium at the debut for Andrea Roda The season 2016-17 of Andrea Roda opens in the best way in the Asian Le Mans Series. The driver from Como reached the podium in his debut in the first competition of the Asian season in Zhuhai completing the race per second put into crew with McMurray and Kim, attaching the leadership for all the four the hours of competition. A hard and complex circuit but the driver from Como faced the challenge. “I am very glad to have conquered this result together with Algarve Pro Racing- said Andrew Roda - it wasn’t easy, the team worked hard in the last few days to adjust both cars that we had at disposal here. We managed well the race getting an exceptional result�.
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In queste pagine, immagini della presentazione del progetto
In these pages, images of the presentation of project
FUORI-CLASSE: LA DIVERSITÀ COME RISORSA DI SQUADRA di Fabrizio Comerio foto Calcio Como 1907
Il Calcio Como scende in campo per la solidarietà. Il progetto si chiama: “Fuori-classe: la diversità come risorsa di squadra”. L’iniziativa prevede la creazione di una squadra di bambini affetti da disabilità intellettiva e relazionale. Il Calcio Como insieme alle associazioni Asst Lariana, Fondazione Somaschi e Fondazione Provinciale della Comunità Comasca hanno dunque avviato questo progetto di integrazione nel rispetto delle loro diversità. Il 18 novembre i piccoli hanno incontrato i calciatori e l’allenatore Fabio Gallo della prima squadra i quali hanno consegnato le borse e i gagliardetti ai nuovi giovani giocatori azzurri. Questa iniziativa punta anche a dare un’opportunità e a incentivare l’inclusione
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sociale di questi nove bambini. Il calcio deve essere sempre portatore di un messaggio positivo favorendo la crescita e il confronto tra pari. I bambini verranno allenati tutti i venerdì da un allenatore delle giovanili comasche affiancati da un educatore esperto di terapie comportamentali. Promotori dell’iniziativa sono stati Samuele Robbioni responsabile della formazione psicoeducativa del Calcio Como, Nadia Fteita responsabile struttura semplice DSA (Disturbi Specifici dell’Apprendimento), la psicologa Isabella Cardani, Saverio Meroni direttore della Comunità Educativa Annunciata, Giorgio Torres e Claudio Cetti direttore del Dipartimento di Salute Mentale dell’Asst Lariana.
Champions: the diversity as a team resource Calcio Como is on the field for charity. The project is called "Fuori-classe: la diversità come risorsa di squadra” (Champions: the diversity as a team resource). The initiative foresees the creation of a team of children with intellective and relational disorders. Calcio Como together with the associations Asst Lariana, Fondazione Somaschi and Fondazione Provinciale della Comunità Comasca started this project of integration respecting their diversities. On November 18 the young players met the soccer players and coach Fabio Gallo of the first team, who gave bags and pins to the young players. This initiative is focused on giving a chan-
ce and promoting the social interaction of these nine children. Soccer always brings a positive message promoting growth and comparison. The children practise every Friday with a coach of the youth category and an expert of behaviour therapies. Promoters of initiatives are Samuele Robbioni responsible for the psicoeducational training of Calcio Como, Nadia Fteita responsible of the simple structure DSA (Specific Learning Disorders), the psicologist Isabella Cardani, Saverio Meroni director of the Educational Community Annunciata, Giorgio Torres and Claudio Cetti director of the Mental Health Department of Asst Lariana.
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In queste pagine, Ruben Zugno In these pages, Ruben Zugno
RUBEN ZUGNO: UN ESEMPIO DA SEGUIRE di Fabrizio Comerio foto Pallacanestro Cantù
Abbiamo ancora tutti sotto gli occhi e ben impressa nella memoria l’impresa dei ragazzi Under 20 del Progetto Giovani di Cantù. Un Pianella stracolmo per la finale nazionale di categoria giocata il 30 aprile scorso, quando i ragazzi guidati da Antonio Visciglia vinsero il titolo italiano contro la Reyer Venezia con il punteggio di 74-57. Parlare di singoli in questi casi è solitamente sbagliato, ma quella sera un ragazzo di nome Ruben Zugno si prese la squadra sulle spalle e con 21 punti fu nominato anche miglior giocatore della partita. “Ho ancora i brividi se ripenso a quella partita - afferma Zugno -, è stato sicuramente uno dei giorni più belli della mia vita. Giocare in un palazzetto così pieno di tifosi di Cantù sarà un’emozione che
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mi porterò sempre nel cuore”. Ruben Zugno, 20 anni nato a Caltanisetta è arrivato nel Progetto Giovani all’età di 15 anni: “All’inizio non è stato facile allontanarmi dalla mia famiglia a quell’età poteva sembrare prematuro, invece è stata la scelta giusta, perché con Progetto Giovani sono diventato un uomo prima che un giocatore”. Zugno ora gioca ad Agrigento in serie A2: “Mi trovo bene qui, sono più vicino alla mia famiglia e ho trovato una squadra forte e dei compagni fantastici. Voglio migliorare sempre, è questo il mio obbiettivo”. Una curiosità che vale la pena di essere raccontata è che il fratello Cesare, più giovane di due anni, sta seguendo le orme di Ruben, anch’egli infatti ha deciso di formarsi nel Progetto Giovani di Cantù.
Ruben Zugno: an exemple to follow We still have in our mind the success of the team Under 20 of Progetto Giovani Cantù. The gym was crowded on the occasion of the final played April 30 2016, when the players with their coach Antonio Visciglia won the Italian championship against Reyer Venezia 74-57. Talking about single players in the case is wrong, but a player called Ruben Zugno took his team over his shoulders and with 21 points was the MVP. “I still feel strong emotions when I think about that game - says Zugno - for sure it was one of the best day of my life”. To play in a gym packed of people who supported our team is a feeling I will always keep in my mind”. Ruben Zugno, 20
years old, was born in Caltanisetta, he arrived at Progetto Giovani when he was 15 years old:“ At the beginning it wasn’t easy for me to live away from my family, it looked that I was too young to leave my family, instead it was the right choice because with Progetto Giovani I became a man first and then a player”. Now Zugno plays in Agrigento in serie A2: “I like here, I am closer to my family and I found a strong team and great team mates. I always want to improve, this is my goal”. A curiosity is that his brother Cesare, two years younger than Ruben, is following the path of his brother, he also decided to be part of Progetto Giovani Cantù.
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BRIANTEA84, UN TRIONFO OLIMPICO di Fabrizio Comerio foto Ivano Tomba Un’Olimpiade è già di per sé un avvenimento straordinario per ogni atleta che riesce ad arrivarci, ma vincere una medaglia è davvero il coronamento di una carriera, indipendentemente da quale metallo sia composta. Per la squadra di basket della Briantea84 le Paralimpiadi di Rio sono state un trionfo sotto tutti i punti di vista, dal momento che i tre giocatori di basket in carrozzina infatti hanno conquistato tutte e tre le medaglie. “Certo speravamo di giocare la finalissima – ha ammesso l’inglese Ian Sagar, protagonista di una finale per il bronzo da vero campione, con 20 punti e la solita grinta nei momenti più scottanti – ma non posso dire che mi dispiace questa medaglia, da noi si dice che si vince un bronzo e si può perdere un argento”. “Ancora non ci credo e ho la pelle d’oca – ha commentato Jordi Ruiz vincitore dell’argento con la sua Spagna – non so quando me ne
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renderò conto, credo che dormirò per un po’ di notti con questa medaglia, non voglio lasciarla. È stato un torneo pazzesco, nel quale siamo partiti in sordina ma siamo stati capaci di vincere contro le migliori squadre del mondo. Nessuno immaginava che saremmo arrivati fino a qui, ma ce l’abbiamo fatta, e ora mi godo questo argento perché davvero è una felicità senza precedenti”. “Non so dire quanto sono felice - sono le prime parole di un sorridente Brian Bell che ha conquistato l’oro con gli Stati Uniti – è stata una partita meravigliosa e quello di Rio sarà un torneo che resterà per sempre nella mia memoria, la mia prima Paralimpiade chiusa con un bellissimo oro. Amo questa medaglia, dedicata alla mia famiglia prima di tutto. Adesso mi riposo un po’, ma non vedo l’ora di tornare in Italia, c’è un titolo da vincere anche lì con la Briantea 84”.
Sopra, Brian Bell, Ian Sagar e Jordi Ruiz
Above, Brian Bell, Ian Sagar and Jordi Ruiz
Briantea84, an olympic triumph Olympics Games are already an extraordinar y event for any athlete who can take part in it, but winning a medal is the highest point of a career, no matter what is the medal it is made of. For the basketball team Briantea84 the Paralympics of Rio were a triumph from any point of view, the players in the wheelchair conquered all the three medals. “ We hoped to play the final – says the English Ian Sagar, protagonist of a final for the bronze medal as a real champion, with 20 points and the energy of the highest moment – but I can’t say that I am sorr y for this medal, we usually say you can win a bronze and lose a silver”. I can’t believe and I am so excited – says Jordi Ruiz winner of the silver medal with Spain – I don’t know when I
realize it, I will sleep some nights with this medal on. It was an amazing tournament, we started slowly but then we won against the strongest team in the world. No one could imagine we could have get that far, but we made it and now we celebrate this silver medal, it is a great result.” “I can’t tell how happy I am –these are the first words of Brian Bell who was smiling when he received the gold medal with the United States – it was a great game and the tournament of Rio will always be in my memor y, my first Paralympics closed with a gold medal. I love this medal, dedicated to my family first of all.Now I take a rest, but I can’t wait to come back to Italy, there is a championship to win with Briantea84”.
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CUCINA & CANTINA KITCHEN & CELLAR
Davide Lacchini
Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Cenobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como; Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collaboratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como. Sue le ricette rivisitate del libro "Le ricette del lago di Como". Insignito nel giugno 2014 del Cavalierato della Repubblica Italiana.
Si ringrazia per la disponibilità e la collaborazione il direttore sig. Massimo Abbati, gli chef di cucina Fabiano Marzano, Luca Albanito e Giulio Micalef dell'hotel Regina Olga di Cernobbio Si ringrazia la ditta CIFA per la fornitura di attrezzature tavola e cucina
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di Davide Lacchini, Emanuele Riva foto Carlo Pozzoni
Emanuele Riva
Classe 1984, lavora presso il locale di famiglia La Cava dei Sapori a Como, ristorante aperto nel 2005 e gestito dal 2007. A 23 anni diventa sommelier e viene selezionato per il concorso “Maschio Bonaventura, la ricerca dell’eccellenza” dedicato ai migliori corsisti. In seguito partecipa ad altri master di formazione sia in Italia che all’ estero e partecipa ad importanti concorsi nazionali come master del Sangiovese, master del Nebbiolo, master del Sagrantino ecc. Nel 2011 conquista il titolo di Miglior Sommelier Professionista della Lombardia. Dal 2010 al 2013 è sul palco del Miglior sommelier d’Italia. Secondo classificato Miglior Sommelier d'Italia 2013. Oggi è relatore per corsi di sommelier in alcuni istituti alberghieri della regione e collabora con alcune riviste del settore.
Renosu Bianco - Tenute Dettori
CREMA DI GAMBERI
SHRIMP CREAM
INGREDIENTI PER 6 PERSONE
INGREDIENTS TO SERVE 6
240 G. DI GAMBERI 1 CIPOLLA TRITATA 1 DL. di COGNAC 30 G. DI BURRO 500 G. DI POMODORO 1 CUCCHIAIO DI CONCENTRATO DI POMODORO 700 ML. DI BRODO DI PESCE 1 DL. DI PANNA FRESCA MAIZENA ,SALE E PEPE q.b.
240 G. OF SHRIMPS N. 1 MINCED ONION 1 DL. COGNAC 30 G. OF BUTTER 500 G. OF TOMATO N. 1 SPOON OF TOMATO SAUCE 700 ML. OF FISH BROTH 1 DL. OF FRESH CREAM CORN FLOUR, SALT AND PEPPER
PREPARAZIONE:
PREPARATION:
In una casseruola fate stufare la cipolla nel burro fino a quando sarà ben cotta e morbida. Aggiungete i gusci dei gamberi, cuocete per alcuni minuti e flambate con il cognac, aggiungete i pelati privati dei semi, coprite la pentola e fate cuocere a fuoco lento per circa 15 minuti, il tempo necessario perchè la salsa diventi ben ristretta. Aggiungete il concentrato di pomodoro, il brodo e continuate la cottura per altri10 minuti. Con un colino filtrate e rimettete a bollire, coprendo la pentola per circa 5 minuti , poi aggiungete i gamberi tagliati a tocchetti e fate cuocere per altri 3 minuti. Togliete dal fuoco, lasciate intiepidire e frullate il tutto. Riversate la crema nella pentola e, se necessario, addensatela con un poco di maizena diluita in acqua fredda, aggiungete la panna, amalgamandola bene. Servite la crema ben calda, accompagnandola con crostini di pan carré dorati in olio di oliva.
In a pot warm the onion in the butter until it turns well done and soft. Add the shells of the shrimps and cook them for some minutes, flambe’ with the cognac, add the tomatoes, cover the pot and cook at a low flame for about 15 minutes, or the necessary time to reduce the sauce. Add the tomato sauce, the broth and continue to cook for another 10 minutes, with a strainer filter it and boil it with a lid for about 5 minutes, add the cut shrimps and cook for another 3 minutes. Remove from the fire, let it warm and blend everything. Pour the cream again in the pot and if necessary thicken it with a little of corn flour diluted in cold water, add the fresh cream and keep on mixing. Serve it hot with toasted bread browned in olive oil.
La dolcezza percepita al naso lo rende un vino accattivante differenziandosi però da quelli che oggi conosciamo come vini ruffiani, ovvero costruiti in cantina. Un vero vino naturale! Vigne vecchie di oltre 40 anni, bassissima produzione per ettaro e agricoltura biologica; queste le carte vincenti! Il grande equilibrio porta una piacevole sapidità, morbidezza e balsamicità. Un vino semplicemente buono, da bere non troppo freddo, più invernale che estivo, grazie al tocco del moscato di Sennori unito al vermentino del mediterraneo. Abbinato ad antipasti di mare dal carattere delicato e aromatico. T.servizio 10°C.
Renosu Bianco - Tenute Dettori The sweetness smelled by the nose let it be a captivating wine, it is different from other wines we already know as a wine willing to please, that is built in the cellar. A true natural wine! Vineyards which are over 40 years old, very small production per hectare and bio agriculture; these are the winning cards! The great balance brings to a pleasant softness and balsamic flavor. A simply good wine, to drink not too cold, better in the winter than in the summer, thanks to the touch of the Muscat of Sennori linked to the Vermentino of the Mediterranean sea. Perfect with light and aromatic seafood. To serve at 10°C.
Como
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PEPERONE AL TOMINO GRATINATO CON SALSICCIA E TARTUFO DEL LARIO
PEPPER WITH GRATED TOMINO CHEESE WITH SAUSAGE AND TRUFFLE OF LAKE COMO
Inredienti per 6 persone
To serve 6
2 PEPERONI ROSSI 1 TOMINO 1 TARTUFO NERO DEL TRIANGOLO LARIANO 0,5 LT. DI LATTE 40 G. DI BURRO 60 G. DI FARINA 00 200 G DI SALSICCIA LUGANIGA 20 G. DI PARMIGIANO GRATTUGIATO 1 CUCCHIAIO DI OLIO EVO 1 DL DI PANNA 1 SCALOGNO SALE, PEPE q.b.
N. 2 RED PEPPERS N. 1 TOMINO CHEESE N. 1 BL ACK TRUFFLE OF L AKE COMO 0,5 LT. OF MILK 40 G. OF BUT TER 60 G. OF FLOUR 00 200 G. OF SAUSAGE 20 G. OF GRATED PARMESAN CHEESE 1 SPOON OF EVO OIL 1 DL OF CREAM 1 SHALLOT SALT, PEPPER
PREPARAZIONE: Prendete 2 peperoni ben panciuti e divideteli a falde (per ogni peperone si ottengono 4 falde, a voi ne serviranno 6 per la ricetta e 2 per la salsa), lavate e togliete i semi, scottatele in acqua bollente salata con alcune gocce di aceto per circa 2 minuti. Togliete dal fuoco e raffreddare in acqua e ghiaccio. Asciugate le falde di peperone e distendetele appoggiandole su un canovaccio. Cuocete la salsiccia in padella antiaderente, togliendo la pelle e sgranadola (verra'inserita piu' tardi nella besciamelle). Preparate una besciamelle abbastanza consistente con le seguenti dosi: sciogliete 40 g di burro e aggiugete 60 g di farina, cuocete a fuoco dolce per alcuni minuti e versate 0,50 lt. di latte gia' scaldato, aggiungete un pizzico di sale, cuocete rimestando per almeno 10 minuti e incorporate la salsiccia sgranata. Aggiustate se necessita di sale e pepe, togliete dal fuoco e lasciate intiepidire affinche' la consistenza della besciamelle aumentera'. Nel frattempo tagliate in piccoli pezzi le due falde rimaste e cuocetele stufandole nell'olio con il trito di scalogno a fuoco lento. Quando sara' tutto ben cotto passate con coltello mixer e rimettete a cuocere incorporando poco alla volta la panna. Aggiustate di sale e mantenetela calda. Servira' come crema di guarnizione. Mettete la besciamelle in un sacco apposito con bocchetta larga e farcite al'interno le 6 falde di peperone, ad ognuna mettete alcune fette sottili di tomino e spolverate con il parmigiano. Gratinate in forno a 180° e in uscita grattugiate il tartufo del triangolo lariano. Sistematele in piatti singoli accostando la crema.
PREPARATION: Take two big peppers and cut tem into 4 stripes (for each pepper you get 4 stripes, you need 6 for the recipe and 2 for the sauce), wash them and remove the seeds, sear with water in ebullition and some drops of vinegar for about 2 minutes remove from the fire and cool it in water and ice. Dry the stripes of pepper and lay them on a cloth. Cook the sausage in a frying pan removing the skin and divided into small pieces - later it will be added to the bechamel. Prepare the bechamel following this recipe: melt 40 g of butter and add 60g of flour, cook at a low flame for some mitutes and add 0,50 lt of warm milk, then a pinch of salt, cook stirring for at least 10 minutes and then incorporate the sausage. Add a bit of salt and pepper, remove from the flame and let it warm up so that the consistency of the bechamel will increase. In the meantime cut the two stripes left into small pieces and cook them in the oil with the minced shallot at a low flame, when everything is well cooked pass with the mixer knife and cook adding the cream, salt and keep it warm. It will be used as a decoration cream. Wipes with knife mixer and you replace to cook when the cream was incorporating somewhat for the time arranged of salt and maintain it warm. Put the bechamel in a special sack with wide opening and stuff the 6 stripes of pepper, on each one put some slices of tomino cheese and some grated parmesan cheese and then put in the oven at 180° and before serving grate some truffle of lake como, put them into single plates and serve with some cream on the side.
Como
Irpinia Campi Taurasini Doc 2012 - Cantina di Prisco Scendiamo nel profondo sud, tra le vigne del famoso Re Taurasi. Questa una versione che mette in evidenza molto schietta le caratteristiche del vitigno Aglianico, dal colore vivo, rosso rubino, che ci appare si da subito ribelle al naso, con sfumature selvatiche di bacche di mirto, amarena e matita (legno più mina)! Al palato è ruspante, non va in botte, ma è di piacevole morbidezza. La sua freschezza bilanciata all’alcol sono ammirevoli. Asciutto grazie al tannino di razza lo fanno il vino ideale per paste ripiene a base di verdure, formaggi grassi e piatti aromatici. Servire a 18°
Irpinia Campi Taurasini Doc 2012 - Cantina di Prisco We go down to the deep south, among the vineyards of the famous Re Taurasi. This is a version that clearly stresses the characteristics of the Aglianico grapes, bright red color, which turns immediately rebel to our nose, with wild shades of myrtle, black cherry and pencil (wood plus lead)! Rustic in the mouth, it doesn’t go in the barrel, but it is pleasantly soft. Its freshness is well balanced with the alcohol. Dry thanks to a noble tannin, it is ideal for pasta with vegetable, fat cheeses and aromatic dishes. To serve at 18°