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EDITORIALE
Il futuro è a portata di... seta The future is at…silk C
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Daniele Brunati Direttore
Daniele Brunati Director
ari lettori, vi invito ad apprezzare le frizzanti pagine primaverili di Magic Lake e a leggere gli avvincenti articoli, senza però trascurare la copertina dedicata allo scrittore norvegese Jo Nesbo, ospite d’onore della terza edizione comasca del Noir in Festival. Vi sembrerà una fiaba, ma è tutta realtà: una delegazione di Como è stata ricevuta per la prima volta a Parigi, nella sede dell’UNESCO, dove sono state presentate ed apprezzate l’unicità e le peculiarità del territorio comasco, dalla cultura della seta alle tradizioni gastronomiche locali. La nostra nuova mission impossible sarà la candidatura di Como alla “Creative City Network”. Sognare è la nostra attività preferita e con il supporto delle istituzioni, della filiera tessile e le sue storiche aziende, ci impegniamo a realizzarlo. Sarà una dura competizione: Como dovrà dapprima sbaragliare competitor importanti come Firenze, Biella, e Alghero. Un impegno arduo, un percorso accidentato che richiederà ingenti risorse e la collaborazione delle imprese tessili. Questo sforzo sociale ed imprenditoriale deve essere condiviso con tutte le istituzioni pubbliche e le associazioni del settore. Magic Lake e Amici di Como si sono impegnati a sostenere il comitato promotore, fermamente convinti che portare Como a diventare la Capitale Creativa Mondiale della Seta sarà un evento storico per la città. Avanti tutta, dunque! Il futuro è a portata di...seta.
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ear readers, I invite you to enjoy the reading of Magic Lake in a spring edition characterized by engaging articles, but don’t miss the cover dedicated to the Norwegian writer Jo Nesbo, special guest of the third edition of Noir in Festival. It looks like a fairytale, but it’s for real: a delegation of Como was received for the first time in Paris, in the seat of UNESCO, where it presented the uniqueness and the peculiarity of the territory of Como, from the silk tradition to the local food. Our new ‘Mission: impossible’ is the candidacy of Como for “Creative City Network”. We like to dream and with the support of the institutions, of the silk district and its historical companies we try and make our dream come true. This is going to be a tough competition: Como has to face important competitors, such as Florence, Biella and Alghero. A demanding commitment, a rough path along which we need enormous resources and the collaboration of textile enterprises. This social and entrepreneurial effort has to be shared with all the public institutions and the associations of the sector. Magic Lake and Amici di Como supported the promoter committee because they believe that Como as an International Creative City is going to be an historical event for the city. So, let’s go! The future is at…silk.
sommario summary PEOPLE In copertina / On the cover Jo Nesbø foto di Thron Ullberg
il signore del Noir 32 JoJo Nesbø, Nesbø, mister Noir Bros. Clerville sul lago di Como 36 Manetti Manetti Bros. Clerville on lake Como Giudice. Coraggio, dedizione e altruismo 56 Luigi Luigi Giudice. Bravery, dedication and altruism ANNIVERSARY
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Concorso d'Eleganza Villa d'Este 78 9090 anni years Concorso d'Eleganza Villa d'Este Comasca, 50 anni di amore per Como 80 Famiglia Famiglia Comasca, 50 years of love for Como
TERRITORIO 145 mountain
Hotel: classe e modernità sul Lago di Como 60 Palace Palace Hotel, class and innovation at Lake Como Balbianello e Villa Carlotta, gioielli del lago 64 Villa Villa Balbianello and Villa Carlotta,jewels of the lake Città di Como, passione per la musica 82 Coro Coro Città di Como, a passion for music CULTURA e ARTE
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dei mestieri d'arte: Ugo La Pietra 66 Paladini Champions of metiers d'arte: Ugo La Pietra
L'eternità del Genio 70 Leonardo, Leonardo, The eternity of the Genius Szutor, la "volontà" di dipingere 161 Ribana Ribana Szutor, the "will" to paint Porro. Gli occhi delle fanciulle in fiore 163 Daniela Daniela Porro. The eyes of the girls in bloom
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Registrazione Tribunale di Como Como Court Registration n. 19/2005 dell’11.05.2005 Numero iscrizione ROC: 23521
sommario summary
Stampa • Printed by Tecnografica s.r.l. - 22074 Lomazzo (CO) Un’iniziativa editoriale di • An editorial initiative by TBM Service & C. Editore Sostenuta da • Supported by Amici di Como In collaborazione con • In collaboration with Consorzio Como Turistica Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio Progetto editoriale • Research Editor Daniele Brunati, Rosaria Casali Consulente editoriale • Publishing Adviser Giovanni Anzani, Rosaria Casali Direttore responsabile • Editor Daniele Brunati Graphic design Andrea Pedretti Testi • Research and Material Daniele Brunati, Rosaria Casali, Bruno Profazio, Elisabetta Comerio, Marina Moretti, Stefania De Giorgi, Giorgio Gosetti, Alessandra De Nitto, Nicoletta Viganò, Marili Fontana, Gian Enrico Ghilotti, Davide Lacchini, Emanuele Riva Pubblicità • Advertising TBM Service & C, Chiara Bordoli, Giangabriele Palimento Traduzioni • Translations Elena Pedretti, Martin Gani, Giulia Ilyna Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri Foto • Photographic Material Thron Ullberg, Francesco Corbetta, Moris Puccio, Enrica Lattanzi - Il Settimanale della Diocesi, Andrea Mariani, Nick Zonna, Laila Pozzo, Andrea Butti, Carlo Pozzoni, Ivan Previsdomini, Gorini/Pallacanesto Cantù, Fabrizio Diral Archivi: Villa d'Este, Palace Hotel, Noir in Festival, LaPresse, Coro Città di Como, Proposte, JK Group, FAI Fondo Ambiente Italiano, Villa Carlotta, Salone del Mobile.Milano, Porada International Design Award, Riva Group, Viva, Comitato per la Promozione del Merletto, Fondazione Bracco, Consorzio Turistico Media Valtellina - Ph. Ivan Previsdomini, Ribana Szutor, Daniela Porro, Accademia di Belle Arti Aldo Galli, Mendrisiotto Turismo, Magic Lake, Amici di Como, Roda, Pallacanestro Cantù, TBM Service, Briantea84 Archivio Fashion&Luxury: Peter Ci, Tessabit, Gioielleria Cappelletti, Baume & Mercier, Alyson Oldoini, Plozza Wine Group Archivio Focus On: Mikimoto, FoxTown, Ristorante Imbarcadero, Iperauto, Luigi Cattaneo Segreteria di redazione • Editorial Support Team Marina Buonomo Amministrazione • Administration Studio Associato Dott. Davide Bergna Tornelli - Dott. Roberto Principi Un ringraziamento speciale • Special thanks to a Giovanni e Ornella Anzani per la generosa disponibilità e concreta collaborazione
EVENTI in Festival 2018, il trionfo di Como 38 Noir Noir in Festival, the triumph of Como all'UNESCO con la seta 42 Como Como to UNESCO with the silk 2019 84 Proposte Proposte 2019 di Como & Magic Lake a Palazzo Terragni 94 Amici Amici di Como & Magic Lake at Palazzo Terragni on Lake Como 106 Winter Winter on Lake Como
154 FASHION & LUXURY 165 BOOK CORNER 181 FOCUS ON SPORT Cantù. Il futuro è già qui! 196 Pallacanestro Pallacanestro Cantù. The future is now! Giovani Cantù, scuola di vita 198 Progetto Progetto Giovani Cantù, life school d'Italia. #lagorosa 200 Giro Giro d'Italia. #lagorosa
e Gianluca Roda, sempre ai vertici 202 Giorgio Giorgio e Gianluca Roda, always at the top back on tour negli oratori 204 UnipolSai UnipolSai back on tour in the oratories FOOD AND DRINK
206 In the kitchen and the cellar with Davide and Emanuele In cucina e in cantina con Davide ed Emanuele
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Il signore del Noir di Nicoletta Viganò foto Thron Ullberg, Francesco Corbetta, Moris Puccio - Noir in Festival
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arry Hole tornerà. L’ha confermato Jo Nesbø, la mattina dell’8 dicembre scorso a Milano, dove ha incontrato la stampa prima di spostarsi a Como, ospite d’onore del Noir In Festival che, in serata, lo ha premiato, sul palco del Teatro Sociale, con il Raymond Chandler Award 2018. Ma già nel pomeriggio, lo scrittore norvegese, tra i più noti e apprezzati autori di noir al mondo, osannato da critica e lettori, aveva calcato il palcoscenico del teatro cittadino per una lunga chiacchierata con il collega Carlo Lucarelli, altro prestigioso ospite del festival, che ha presentato il suo ultimo romanzo “Peccato mortale – Un’indagine del commissario De Luca”. Jo Nesbø ha interagito con il collega (e coetaneo) Lucarelli dialogando del suo essere scrittore, soffermandosi in modo particolare sugli ultimi due romanzi: “Sete” pubblicato l’anno scorso e il recente “Macbeth”, un libro che interrompe - a quanto pare solo per poco - la saga dedicata a Harry Hole, il
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poliziotto rude, alcolizzato e occasionalmente drogato, dai metodi poco ortodossi, protagonista di undici, fortunati romanzi che lo hanno reso famoso in tutto il mondo. “E’ sostanzialmente una riscrittura della tragedia shakespeariana - ha spiegato Nesbø -. Ne ho buttato via le parole, perché le mie non sarebbero mai state all’altezza, ma sono rimasto fedele all’intreccio, alla struttura dell’opera, atto per atto, scena per scena. Ma mentre Macbeth è probabilmente l’opera più corta di Shakespeare, a me ci sono volute 600 pagine per raccontare la mia storia, che ho ambientato negli anni Settanta. Non ho studiato letteratura, le mie ispirazioni sono sempre state molteplici, provengono anche dal cinema e dalla musica. Fino a ora, Shakespeare per me era stata un’influenza pervasiva ma di seconda mano. Nel senso che ha contaminato talmente tanti scrittori dei quali mi sono nutrito da diventare fonte di ispirazione indiretta. Già nei romanzi che
Jo Nesbø al Teatro Sociale di Como durante la consegna del Raymond Chandler Award hanno come protagonista Hole”, a proposito di uno dei temi di fondo ricorrenti nei suoi romanzi, il male, Nesbø confessa: “Il male mi fa paura, ma non credo che gli scrittori di narrativa siano qualificati per stabilire cosa sia il male. E’ male non vedere la tragedia dei rifugiati che vagano per il mondo? E’ questo il male? E’ male preoccuparsi solo di se stessi? E’ questo il male? Sono stato in un campo profughi in Congo per qualche tempo e ricordo nitidamente la storia di questo padre con sette figli che ritornò al villaggio con un bambino raccolto dal greto di un fiume, senza più nessuno, abbandonato al suo destino. L’ha portato nella sua famiglia, dove c’erano già tante bocche da sfamare, creando una situazione di disagio ancora più dirompente. Per qualcuno anche questo potrebbe essere il male. Ma il male non è necessariamente una condizione attiva, può essere anche una condizione passiva. Il male è assenza di umanità, il male è come il freddo. E’ l’assenza
Jo Nesbø at Teatro Sociale of Como during the delivery of Raymond Chandler Award di qualcosa, l’assenza del bene. Nei miei libri il male lo racconto, anche se tengo a precisare che ci sono molte più persone uccise e mutilate nei romanzi degli scrittori scandinavi di quanti ce ne siano effettivamente stati negli ultimi cinquant’anni nell’intera regione. Perché va raccontato, anche se poi diventa espediente letterario. Come nell’ultimo romanzo, i cui temi fondamentali sono tre: droga, criminalità e corruzione. L’ultima è la più devastante, è come una malattia, come un cancro che si diffonde in tutto il corpo, diventa un tutt’uno con la società. Sconfiggerla è difficile, ma si può”. Quanto al premio Chandler alla carriera, “non mi piace dover fare un bilancio ora, guardarmi indietro – ha precisato - preferisco andare avanti, ho tante cose ancora da fare. Arrivando in Italia, su un volo piuttosto turbolento da Francoforte, mia figlia mi ha chiesto se avessi paura. Di morire no, le ho risposto. Ma di non poter scrivere i prossimi dieci romanzi sì”.
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arry Hole will be back. It was confirmed by Jo Nesbø, in the morning of December 8 2018 in Milan, where he met the journalists before he moved to Como, special guest of Noir In Festival that, in evening, awarded a prize on the stage of Teatro Social, with Raymond Chandler Award 2018. But already in the afternoon, the Norwegian writer, among the most well-known and appreciated noir authors in the world, acclaimed by critics and readers, was on the stage of the city theatre for a long chat with his colleague Carlo Lucarelli, another prestigious guest of the festival, who presented his last novel “Peccato mortale – Un’indagine del commissario De Luca”. Jo Nesbø spoke with his colleague (same age)
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Lucarelli about his job, he was especially focused on his last two novels “The Thrist” published last year and the most recent “Macbeth”, a book that interrupts – just for a short time - the saga dedicated to Harry Hole, the rough, alcoholized and occasionally doped policeman, with not much orthodox methods, protagonist of eleven, lucky novels that made him famous in the world.“ It is substantially a rewriting of the Shakespearean tragedy – explained Nesbø-. I have thrown away the words, because mine would never have been up to those words, but I remained faithful to the plot, to the structure of the work, act after act, scene after scene. But while Macbeth is probably the shortest work by Shakespeare, I needed 600
pages to tell my story, set in the seventies. I didn’t study literature, my inspirations have always been numerous, they come also from cinema and music. Up to now, Shakespeare for me had been a pervasive influence of second hand. In the sense that he contaminated so many writers of whom I fed to become a source of indirect inspiration. Already in the novels that had Hole as a protagonist”. About one of the main subject of his novel, the evil, Nesbø confesses: “The evil scares me, but I do not believe that the fiction writers are qualified to describe what the evil is. Is the evil when people don’t see the tragedy of refugees around the world? Is it the evil? Is the evil when people act selfish? Is it the evil? I was
Sopra, Jo Nesbø al Teatro Sociale di Como durante il Noir in Festival; sotto, alcuni momenti alla Feltrinelli a Milano Above, Jo Nesbø at Teatro Sociale of Como; below, during the event at Feltrinelli in Milan
in a refugee camp in Congo for some time and I clearly remember the story of a father with seven children who returned to the village with a child picked up by the riverbank, with no one, abandoned to his destiny. He brought him in his family, where he already had many children to feed, creating a disruptive situation of uneasiness. For some people this could be the evil. The evil is not necessarily an active condition, it can be also a passive condition. The evil is the absence of humanity, the evil is like the cold. It is the absence of something, the absence of the good. In my books I speak about the evil, even though I would specify that there are more killed or mutilated persons in the novels of Scandinavian writers
than in the entire region in the last 50 years. Because it has to be told, even though it becomes a literary expedient. As in the last novel, where the fundamental themes are three: drug, criminality and corruption. The last one is the most devastating, it is like a disease, like a cancer that spreads in the entire body, it becomes a single thing with the society. It is hard to defeat it, but it is possible”. Regarding the Chandler Award to the career, “I don’t like to take stock now, to look back – he says - I prefer to go ahead, I have so many things still to do. On my way to Italy, on a rather turbulent flight from Frankfurt, my daughter asked me if I was afraid. I am not afraid of dying, I answered. I am afraid of not writing the next ten novel”.
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Manetti Bros.
Clerville sul lago di Como
foto Andrea Butti
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proprio vero che Noir in Festival attrae non solo gli appassionati di cinema e letteratura che si godono proiezioni e incontri nella sontuosa cornice del Teatro Sociale, ma anche autori e protagonisti. E così, a due mesi dalla conclusione della manifestazione, ecco tornare a Como i Manetti Bros. con uno scopo ben preciso: trovare location per il loro prossimo film, “Diabolik”. Ad accoglierli Daniele Brunati e lo staff del Consorzio Como Turistica: “Si è instaurata una bella frequentazione con il Noir – raccontano i Manetti – e siamo tornati perché Como offre molti spunti”. Le storie di Diabolik e Eva Kant si svolgono nella fantomatica Clerville: “Noi gireremo tra Milano e la Brianza e, speriamo, anche qui, d’accordo con Mario Gomboli, il boss dell’editore, Astorina. Siamo convinti che le Giussani si ispirassero alle zone tra Milano e il circondario”. I fratelli Marco e Antonio Manetti si sono rivelati grazie a “Zora la vampira” (un altro titolo “rubato” a un fumetto), assieme a Carlo Lucarelli, un altro affezionato di Noir in Festival, hanno creato la serie cult “L’ispet-
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tore Coliandro” mentre al cinema i loro due ultimi film - “Song’e Nappule” e “Ammore e malavita” li hanno confermati cineasti di primo piano del panorama nazionale. L’ultimo è anche stato premiato con il prestigioso David di Donatello. “Un riconoscimento che ci onora e ci responsabilizza – raccontano In genere dai nostri film nessuno si aspetta nulla e poi hanno un grande successo. Adesso, invece, le aspettative sono altissime”. Questo anche perché Diabolik, in edicola ininterrottamente dal 1962, non è solo il più longevo e amato giallo a fumetti: il personaggio creato da Angela Giussani con la sorella Luciana ha rotto tutti gli schemi ed è tra le icone del fumetto italiano: “Per questo vogliamo rendere sullo schermo l’atmosfera degli albi. Mario Bava, che è un grande maestro, negli anni ‘60 l'aveva trasformato in una specie di James Bond. Noi vogliamo girare il vero Diabolik”. Cercano una villa, sono affascinati dal lago, ma soprattutto dalla Casa del Fascio: grazie ai Manetti e a Diabolik, Como si tingerà di nero, anzi, di Noir.
Antonio and Marco Manetti in Como
Antonio e Marco Manetti a Como
Clerville on Lake Como N
oir Festival not only attracts the lovers of cinema and literature that enjoy the projections and the meetings in the sumptuous setting of Teatro Sociale, but also authors and protagonists. Two months after the conclusion of the event Manetti Bros. came back to Como with a precise goal: to find a location for the new movie, “Diabolik”. Daniele Brunati together with the staff of Consorzio Como
Turistica welcomed them: “We experienced a good frequenting with Noir - say Manetti and we came back to Como because it offers many cues”. The stories of Diabolik and Eva Kant unwind in the mysterious Clerville: “We will film between Milan and Brianza, and we hope that also here, in agreement with Mario Gomboli, the boss of the publisher, Astorina. We are convinced that the Giussani were inspired by the area between Milan and its surroundings”. The brothers Marco and Antonio Manetti revealed themselves thanks to “Zora the vampira” (another headline "stolen" from comics), with Carlo Lucarelli, an affectionate of Noir in Festival, they created the cult series “L’ispettore Coliandro”, while in the cinema their two last films - “Song' and Nappule” and “Ammore e malavita” confirmed them as important Italian movie makers. The last one was
awarded by the prestigious David di Donatello. “A recognition that honours us and makes us responsible – they say - Generally you don’t expect much from our movies and then they turn to be successful. On the contrary, now there are great expectations”. This also because Diabolik can be found in bookstall since1962, it is not only the most long-lived thriller in comics: the character created by Angela Giussani with her sister Luciana broke all the schemes and is one of the icons of the Italian comics: “For this reason we would recreate in the movie the same atmosphere of the beginning. Mario Bava, who is a great master turned it into a kind of James Bond in the 60s. We want to film the true Diabolik”. They look for a villa, they are fascinated by the lake, but above all by Palazzo Terragni: thanks to Manetti and Diabolik, Como will be Noir.
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EVENTI
NOIR IN FESTIVAL 2018 Il trionfo di Como di Giorgio Gosetti (*) foto Francesco Corbetta, Moris Puccio - Noir in Festival
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ella magica atmosfera della Città dei Balocchi (così ormai Como è conosciuta nel mondo durante le festività natalizie grazie alle splendide coreografie luminose ideate dall’Associazione Amici di Como e da Consorzio Como Turistica), così come al campus universitario della IULM di Milano e all’ombra della Madunina, il Noir in Festival 2018 è stato un evento da ricordare. Sembra buffo che a parlarne bene sia il suo direttore che, insieme a Marina Fabbri, ha voluto trasferire in Lombardia e in riva al Lario la più importante rassegna di genere italiana, ma ogni tanto bisogna avere la sfrontatezza di fare i conti con la realtà: e la nostra è stata davvero una realtà bella e scintillante. C’è un bilancio artistico da fare che si divide in due tranche: da un lato il bel risultato dei film e delle serie TV che il festival è riuscito ad accaparrarsi in anteprima assoluta; dall’altro la sfilata di grandi nomi che hanno impreziosito i due momenti del festival, prima a Milano e poi a Como, dove c’è stato un vero fuoco di fila a cominciare dal maestro Dario
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Argento che ha voluto salutare la città fin dalla serata di “pre-apertura” al Teatro Sociale con la riuscita esibizione della Banda della Polizia su arie evocative del grande cinema di ieri e di oggi. Ma anche più importante, proprio sulle rive del Lago, è stato il focus sul cine-turismo e sulla produzione di opere di genere che il Noir ha tenuto a battesimo insieme all’amministrazione comunale e al Consorzio Como Turistica. La posta in palio è davvero importante: fare del territorio un punto di riferimento assoluto quando si parla di produzione di genere (e non solo noir) in cinema e in televisione, aprire un canale privilegiato con la Svizzera, grazie all’impegno comune con la Ticino Film Commission, creare un modello di marketing territoriale che ha trovato nell’associazione dei produttori indipendenti (AGICI) un partner essenziale ed entusiasta. “Dal canto mio”, annota Marina Fabbri, “mi piace segnalare la buona presenza di pubblico agli incontri letterari in Sala Turca del Teatro con grandi autori come gli svedesi del duo Lars Kepler o gli italiani
Gianni Biondillo e Roberto Costantini, culminati con l’evento speciale del doppio incontro Lucarelli - Jo Nesbø, con l’interminabile e bellissima coda dei rispettivi firma-copie. Carlo Lucarelli ha molto apprezzato le due gite che abbiamo proposto agli ospiti del festival, in battello sul lago e in funicolare a Brunate, restando incantato dal paesaggio comasco che non conosceva. Lo stesso incanto possiamo attribuirlo al vincitore del Premio Chandler (un vero Nobel della letteratura mystery), Joe Nesbø che, sicuramente, ambienterà un suo prossimo thriller sulle rive del sempre più internazionale Lago di Como. Nel segno della collaborazione con le istituzioni didattiche locali va poi ricordato l’incontro di Dario Argento con gli studenti dello IED Accademia di Belle Arti, moderato da un vero amico del festival come Andrea Giordano. E poi sono felice di ricordare il bell’incontro organizzato in sinergia con noi dalla Casa della Poesia di Como e introdotto da Laura Garavaglia per presentare il libro Lo specchio, il labirinto e la farfalla.
Il postmoderno in letteratura e matematica di Gian Italo Bischi e Giovanni Darconza”. Quest’anno la giuria del Noir, sempre composta da personalità di spicco del cinema internazionale, aveva due vere star come l’italiano Edoardo De Angelis, prima vincitore al David di Donatello con Indivisibili e poi alla Festa del Cinema di Roma con Il vizio della speranza; e soprattutto come Katharina Kubrick, figlia del leggendario Stanley e sua stretta collaboratrice fino all’ultimo film. Per non parlare della grande regista cinese Ning Ying che ha riportato Como all’attenzione dei figli del Dragone, in un momento in cui la grande tradizione dei setaioli lombardi si conferma marchio d’eccellenza anche agli occhi dell’industria cinese di qualità. Le loro testimonianze, le loro scoperte, il dialogo fitto che queste grandi personalità hanno sviluppato con il popolo del Festival raccontano come una manifestazione internazionale sappia calarsi in una realtà locale che agli occhi del mondo oggi costituisce a sua volta un’eccellenza amata e considerata.
Ed erano tanti, ma davvero tanti i protagonisti della scena cinematografica e letteraria che nel weekend dell’Immacolata si sono avvicendati sul palco del Teatro Sociale. Basti ricordare, oltre agli scrittori citati da Marina Fabbri, i fratelli Manetti venuti per testimoniare il loro amore a un mito del fumetto del secolo come Stan Lee, il padre dei moderni supereroi, o l’islandese Baltasar Kormákur che in poco meno di due giorni ha volato da Reykjavík a Como (e ritorno) per mantenere una parola data e portare in valigia la primissima copia della sua nuova serie TV Trapped, che fa furore in tutta Europa. Cosa resta allora di questa adrenalinica esperienza – ogni festival lo è – una volta spente le luci sul lago e in attesa dell’appuntamento a dicembre 2019? L’idea che la kermesse non sia solo una sfilata di celebrità, di bei film e grandi libri tutti da leggere (un grazie speciale all’associazione dei Palchettisti e al Teatro Sociale che ci hanno ospitati, ma anche alla libreria Mondadori che ogni giorno ha traslocato in teatro con noi per far firmare le copie agli
autori) ma un cuore pulsante per un sistema che sta mettendo la Lombardia, da Milano a Como, al centro di un fenomeno in crescita esponenziale; ovunque, ormai, la creatività italiana nel campo dei generi d’intrattenimento è ricercata e apprezzata: abbiamo serie TV che volano nel mondo, film e registi che tutti ci invidiano, scrittori popolari ovunque. Ma non abbiamo un centro di gravità per questa esaltante creatività. Grazie al Noir in Festival il Magic Light Festival può diventare questo punto d’eccellenza e aggiungere un “plus” al suo brand. Noi lavoriamo per questo e le cifre parlano a favore della scommessa intrapresa tre anni fa con gli Amici di Como: oltre 11.000 spettatori in sei giorni, più di 500 articoli tra carta stampata e web, numeri da capogiro sui social e, soprattutto, un crescente calore della gente nelle affollate, colorate e vivissime notti della Città dei Balocchi. www.noirfest.com
(*) Giornalista e direttore di Festival, guida da sempre il Noir in Festival che oggi dirige insieme a Marina Fabbri
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Noir In Festival 2018 The Triumph of Como I
n the magic atmosphere of Città dei Balocchi, as well as in the campus of the University UILM in Milan, Noir in Festival 2018 was an event to remember. It seems weird that it is said by the director who, together with Marina Fabbri, moved in Lombardy, on the shores of Lake Como, the most important noir event Italy, but sometimes you have to speak clear: our event turned to be a sparkling spot. On one hand, the good result of the movies and the TV serie as a preview; on the other hand the participation of important personalities who gave a particular contribution to the two moments, first in Milan and then in Como. But what is even more important is that on the shores of Lake Como, it was held the focus on cine-tourism that Noir started with the city administration and Consorzio Como Turistica to let the territory be a reference point when
you speak of a specific production (not only noir) in cinema and on the TV and to create a model of territorial marketing which found an essential and enthusiastic partner in the association of independent producers (AGICI). “I would like to stress - says Marina Fabbri - the good presence of the public at the meetings with important authors, that is the Swedish of the duo Lars Kepler or the Italians Gianni Biondillo and Roberto Costantini, the brothers Manetti and the Icelander Baltasar Kormákur, culminated in the special event of the double meeting Lucarelli - Jo Nesbø, both enchanted by the beauty of Como. In the name of the collaboration with the local didactic institutions, we have to mention the meeting of Dario Argento with the students of the IED”. This year the panel of the Noir was made by true stars, the Italian Edoardo De An-
gelis, Katharina Kubrick, daughter of legendary Stanley, the great Chinese director Ning Ying. What does it remain of this adrenaline experience while we wait for the next edition in December 2019? The idea that the event is not only a celebrity catwalk of beautiful films and great books all to read, but a throbbing heart of a system that has Lombardy in the middle of a phenomenon in exponential growth. Thanks to Noir in Festival, the Magic Light Festival can add a "plus" to its brand. We work in this direction and numbers speak in favor of the challenge we took three years ago with Amici di Como: over 11.000 spectators in six days, over 500 articles of printed papers and web, huge numbers on the social media and above all a growing heat of the people during the crowded, colored and living nights of Città dei Balocchi. www.noirfest.com
EVENTI
COMO ALL’UNESCO CON LA SETA di Bruno Profazio foto B.P.
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a creatività e l’unicità di Como nella lavorazione della seta è stato il tema centrale della serata che si è svolta, lo scorso 13 febbraio, a Parigi, nel salone del settimo piano della sede mondiale dell’UNESCO, dove per la prima volta è stata ricevuta ufficialmente la città di Como. L’evento - dal titolo “The City of Como and its unique traditional knowledge” - è stato promosso dal Comitato Promotore “Como e Seta”, rappresentato dall’Associazione Amici di Como, la Fondazione Alessandro Volta, l’Ufficio Italiano Seta, l’International Traditional Knowledge Institute, US Chapter (ITKI US) e Unindustria Como, dalla Delegazione Permanente d’Italia all’UNESCO Parigi e dalla Camera di Commercio di Como, con il patrocinio del Comune di Como. Alla serata hanno preso parte i massimi vertici dell’UNESCO: il vice direttore generale, il cinese
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Qu Xing, il vice direttore per il settore Educazione, l’ex ministro della pubblica istruzione Stefania Giannini e l’ambasciatore dell’Italia all’UNESCO Massimo Riccardo. Erano presenti numerosi ambasciatori dei Paesi membri dell’UNESCO che hanno espresso un grande apprezzamento e una profonda ammirazione per la capacità di Como di fare della seta un’opera d’arte e di cultura con l’impegno a custodire la tradizione e a tramandarla con gli adeguamenti portati dall’innovazione tecnologica. L’ambasciatore Massimo Riccardo ha fatto gli onori di casa e ha segnalato le eccellenze di Como, citando il lago, Alessandro Volta inventore della pila e, appunto, la seta. A nome dell’UNESCO ha dato il benvenuto agli ambasciatori e alla delegazione comasca il vicedirettore generale Qu Xing che ha avuto parole di elogio per Como e
per la sua straordinaria eccellenza nella seta. Sostenuti dall’Associazione Amici di Como e Fondazione Alessandro Volta, a guidare la delegazione comasca e a portare il messaggio della città all’UNESCO sono stati il sindaco Mario Landriscina e il presidente della Camera di Commercio, Ambrogio Taborelli, che nei propri interventi hanno sottolineato come la seta a Como sia un simbolo che esprime l’identità della città e un elemento unificante facendo rete tra le imprese tessili e seriche e tra le molteplici realtà culturali e sociali. Il fondatore del capitolo US dell’International Traditional Knowledge Institute, ITKI US, Giuseppe Biagini, ha spiegato che Como esprime una unicità e una creatività nella seta che rappresentano un patrimonio per la conoscenza dell’umanità. Gli aspetti di eccellenza della seta di Como sono stati ampiamente raccon-
tati da Stefano Vitali, presidente dell’Ufficio Italiano Seta che agisce nell’ambito del Sistema Moda Italia. Andrea Taborelli, invece, ha spiegato la funzione creativa e culturale di “comON” con le sue sessioni annuali per i giovani designer europei e il respiro internazionale della ricerca del design comasco. A chiudere, Daniel Lumera, docente, formatore, scrittore e conferenziere di fama internazionale che ha sottolineato come il Filo d'oro della seta ha ispirato la creatività del settore tessile comasco, ma soprattutto ha orientato la città di Como verso l'apertura e la collaborazione con culture e popoli di tutto il mondo. Nei vari interventi è stata sottolineata la presenza a Como di realtà straordinarie come il Setificio, una scuola unica in Italia, la Fondazione Antonio Ratti con le sue preziose collezioni di tessuti, e il Museo didattico della
Seta, l’unico al mondo a raccontare e testimoniare tutte le fasi della lavorazione della seta dalla gelsibachicoltura alla confezione e alla moda. Como, dunque, al centro dell’attenzione in un evento internazionale a Parigi e per dimostrare l’eccellenza della seta sono stati proiettati alcuni filmati e sono stati presentati una brochure e uno speciale booklet interattivo (grazie alla presenza di QR code) che illustrano l’unicità e la creatività della più prestigiosa e riconosciuta tradizione del territorio lariano. E’ emerso chiaramente il lontano e profondo legame tra la città di Volta e la tradizionale arte della lavorazione serica; un legame che gli ambasciatori UNESCO presenti hanno potuto cogliere anche attraverso la presentazione di diversi progetti sui quali la Città di Como si è impegnata e vuole impegnarsi nei prossimi anni. Inoltre, il Sindaco
di Como, Mario Landriscina, l’Assessore al Turismo e Cultura di Como, Simona Rossotti e alcuni dei rappresentanti del Comitato Promotore “Como & Seta”, tra i quali il coordinatore dell’associazione “Amici di Como”, Daniele Brunati e il presidente della Fondazione Alessandro Volta, Luca Levrini, sono stati accolti presso la Residenza dell’Ambasciatore Permanente d’Italia all’UNESCO di Parigi, Massimo Riccardo. In chiusura, il Comitato Promotore “Como e Seta” ha voluto portare anche un po’ di territorio legato alle eccellenze del food proponendo agli ospiti durante la serata, in collaborazione con gli chef stellati comaschi Edoardo Fumagalli, Mauro Elli, Federico Beretta e le due aziende Cantaluppi Tavernerio e Cifa Centro Italiano Forniture Alberghiere e Ristorazione, la degustazione di alcune particolarità gastronomiche lariane.
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In queste pagine, alcuni momenti della visita della delegazione di Como alla sede UNESCO di Parigi
On these pages, some moments of the visit of the delegation of Como at the seat UNESCO of Paris
Como to UNESCO with the Silk T
he creativity and the uniqueness of Como in the silk working was the main topic of the evening held on 13th February 2019 in Paris, in the hall of the 7th floor of the world seat of UNESCO, where for the first time there city of Como was officially received. The event - entitled “The City of Como and its unique traditional knowledge” - was promoted by the Promoting Committee “Como e Seta”, represented by the association Amici di Como, Fondazione Alessandro Volta, Ufficio Italiano Seta, International Traditional Knowledge Institute, US Chapter (ITKI US) and Unindustria Como, by the Permanent Delegation of Italy to UNESCO Paris and by the Chamber of Commerce of Como, under the patronage of the Municipality of Como. The most important personalities of UNESCO took part in the event: the vice general director, the Chinese Qu Xing, the vice director for the sector Education, the ex-minister of the public instruction Stefania Giannini and the ambassador of Italy to UNESCO Massimo Riccardo. Many ambassadors of different Countries members of UNESCO were present and shown their great appreciation and profound admiration for the ability of Como to let silk be a work of art and culture keeping the tradition and transmitting it with the technological innovation. The ambassador Massimo Riccardo hosted and stressed the excellences of Como mentioning Lake Como, Alessandro Volta, inventor of the battery and then, the silk. In the name of UNESCO the vice general director Qu Xing welcomed the ambassadors and the delegation from Como with words
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of appreciation for Como and the excellence of silk. Supported by the association Amici di Como and Fondazione Alessandro Volta, the delegation from Como was represented by the mayor of Como, Mario Landriscina and the president of the Chamber of Commerce, Ambrogio Taborelli; in their speeches they stressed how the silk in Como is a symbol which expresses the identity of the city and an element that unifies the textile and silk companies and also the different cultural and social realities. The founder of the chapter US of International Traditional Knowledge Institute, ITKI US, Giuseppe Biagini, explained that Como expresses a uniqueness and a creativity in the silk that represent a heritage for the human knowledge. The aspects of excellence of the silk of Como were fully described by Stefano Vitali, president of Ufficio Italiano Seta who works in the field of Sistema Moda Italia. Andrea Taborelli, instead, explained the creative and cultural function of “comON” with its annual session for young European designers and the international research of the design in Como. At the end, Daniel Lumera, professor, trainer, writer and lecturer famous at international level stressed how the Golden Thread of silk inspired creativity in the textile district of Como, but above all it orientated the city of Como towards the opening and the collaboration with different cultures and people coming from all over the world. In the different speeches they mentioned extraordinary realities like Setificio (Silk High School), a unique school in Italy, Fondazione Antonio Ratti with its precious fabric collections and the
Museo didattico della Seta (Silk Museum), the only one in the world about all the phases of the silk working, from the silkworm breeding to manufacture and fashion. So Como is the main focus of an international event in Paris and to show the excellence of silk they projected some films and they presented a brochure and a special interactive booklet (thanks to the QR code) that illustrates the uniqueness and the creativity of the most prestigious and famous tradition of the Como territory. It came out also the deep connection between the city of Alessandro Volta and the traditional art of the silk working; a connection that the UNESCO ambassadors could see through the presentation of different projects in which the city of Como is involved and will be involved in the future. Moreover, the mayor, Mario Landriscina, the Assessor of Tourism and Culture of Como, Simona Rossotti and some of the representatives of the Promoting Committee "Como & Seta”, among them the coordinator of the association Amici di Como, Daniele Brunati and the president of Fondazione Alessandro Volta, Luca Levrini, were welcomed at the Residence of the Permanent Ambassador of Italy to UNESCO in Paris, Massimo Riccardo. To end with, the Promoting Committee “Como & Seta” also brought a bit of the territory linked to the food excellences proposing to the guests some food specialities of the Como area, in collaboration with the renowned chefs Edoardo Fumagalli, Mauro Elli, Federico Beretta and two companies Cantaluppi Tavernerio and Italian Cifa Centro Italiano Forniture Alberghiere e Ristorazione.
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Direttore Piero Bonasegale - Attrice Jasmine Trinca
Villa Erba è da tempo location prediletta per produzioni cinematografiche e televisive: in passato ha ospitato il famoso spot Nespresso con George Clooney ed è stata set del prestigioso film “Ocean’s 12” con Vincent Cassel, Julia Roberts e lo stesso Clooney. Il 2018 ha visto nuovamente Villa Erba tornare protagonista della film industry, grazie ad una produzione Netflix: “Murder Mistery” il titolo, film in uscita nei prossimi mesi con attori del calibro di Jennifer Aniston e Adam Sandler. Sempre nel 2018 ha ospitato anche la produzione di “Il giorno più bello del mondo” film italiano diretto ed interpretato da Alessandro Siani, ed ancora una produzione Mediaset sulla storia della moda italiana negli anni ’70 “Made in Italy – la serie” con Margherita Buy. Un ritorno quindi quello di Villa Erba a suscitare interesse per il mondo delle produzioni cinematografiche, sulla scia anche, del sempre più marcato interesse per il Lago Di Como in generale nel mondo. Il cinema nel 2019 così come avvenuto nel 2018 sarà vissuto anche con un festival, quest’anno di due giorni “Lake Como Film Festival”, che verrà realizzato in coproduzione con Villa Erba. Villa Erba è sempre attiva anche sul piano sociale, attraverso il recupero delle eccedenze alimentari degli eventi che vengono ridistribuiti in collaborazione con le onlus Banco Alimentare e Equoevento, nel progetto FOOD FOR GOOD curato da Federcongressi&eventi e a cui Villa Erba ha ufficialmente aderito. Attore Alessandro Siani - Direttore Piero Bonasegale
Villa Erba is an ideal location for movie and television productions: you may have recognized Villa Erba in the famous “Nespresso” tv spot featuring George Clooney or in the prestigious movie “Ocean’s 12” with Vincent Cassel, Julia Roberts and George Clooney. In 2018 Villa Erba has been again protagonist of the film industry: Netflix chose the beautiful venue as set of its latest production “Murder Mystery”, a film expected to be out in the upcoming months in which names like Jennifer Aniston and Adam Sandler acted. Villa Erba is also set of “Il giorno più bello del mondo”an Italian movie managed and performed by Alessandro Siani, and again a Mediaset production about Italian fashion in the 70s “Made in Italy – la serie” featuring Margherita Buy. The film industry renews its interest for Villa Erba, also because of the growing appeal of Lake Como all over the world. The cinematography in 2019 just like the past year, will also be enlightened with a festival, two-days of “Lake Como Film Festival”, which will be realized in co-production with Villa Erba. Villa Erba is always active on the social level through the recovery and the redistribution of food surplus during events, in collaboration with the onlus Banco Alimentare and Equoevento through the FOOD FOR GOOD project organized by Federcongressi&eventi, that Villa Erba officially joined.
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LUIGI GIUDICE
Coraggio, dedizione e altruismo di Stefania De Giorgi foto Francesco Corbetta, Andrea Butti
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n carica da un anno e mezzo, il valore delle qualità professionali e umane del Comandante del Corpo Provinciale dei Vigili del Fuoco, Luigi Giudice, è apprezzato unanimemente. Ingegnere di origine salernitana, nella sua ineccepibile preparazione si presenta con una cortesia e una cordialità dalla quale traspare altruismo, disponibilità alla collaborazione, peculiarità imprescindibili per svolgere un incarico di rilievo dove è fondamentale la propensione verso gli altri. Quali sono le impressioni sulla città e sulla squadra che dirige? A Como mi trovo benissimo sia dal punto di vista umano che professionale. Ho incontrato persone eccezionali con le quali mi sono relazionato splendidamente. Non posso non lodare la magnificenza delle tante bellezze paesistiche del territorio circostante e apprezzo molto il fascino della città. Nell’ambito professionale la vivacità imprenditoriale del luogo, contribuisce a favorire lo svolgimento di interessanti attività che esulano dal soccorso. Nelle squadre operative ho trovato grande preparazione e alta professionalità, qualità che ho potuto rilevare sul campo in situazioni estremamente complesse nelle quali è stato necessario intervenire con prontezza e determinazione decisionale. I rap-
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porti che si sono istaurati con tutto il personale sono ottimi e di stima reciproca. Non dimentico mai di avere l’impegno di rappresentare tutti loro, per cui cerco di intrattenere relazioni istituzionalmente corrette con gli altri enti. Ritengo che, con uno spirito collaborativo, tutti i problemi possano essere risolti. Sono disponibile e aperto al confronto con le altre istituzioni, cerco di andare loro incontro individuando le esigenze per ottemperarle nel miglior modo possibile. Un supporto essenziale è rappresentato dai vigili del fuoco volontari che, distribuiti su sette sedi in altrettanti Comuni, svolgono un servizio di natura complementare nel contesto del dispositivo di soccorso ordinario. Un encomio è dovuto alle persone che collaborano nell’ambito logistico e amministrativo perché senza il loro apporto non potrebbe esserci l’organizzazione puntuale della caserma. Rammento infine l'Associazione Nazionale dei Vigili del Fuoco in congedo, i cui appartenenti collaborano, anche attraverso l'organizzazione delle "Pompieropoli" come avviene in occasione della Città dei Balocchi, nei progetti di diffusione della cultura della sicurezza antincendio. Quali ruoli svolgono e com’è organizzato il Corpo dei Vigili del Fuoco? Il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco è una
struttura dello Stato ad ordinamento civile incardinata nel Ministero dell'Interno che assicura il servizio di soccorso pubblico attraverso la conduzione di interventi tecnici caratterizzati dal requisito dell’immediatezza della prestazione. La poliedricità degli interventi obbliga gli operatori preposti ad un ventaglio di specializzazioni in diversi campi. Professionalmente le squadre devono essere sempre pronte ad affrontare congiunture di qualunque genere, la preparazione di conseguenza diventa di primaria importanza. I corsi di aggiornamento e di formazione sono basilari per il rafforzamento delle specialità, essenziali per l’incremento di personale debitamente istruito per il consolidamento delle competenze degli uomini già all’attivo in determinate mansioni. Quella del Vigile del Fuoco è una figura professionalmente versatile, preparata per ogni necessità in materia di soccorso tecnico urgente da prestare alla popolazione. Interveniamo in occasione di eventi di diversa natura, spaziando da tipici scenari di "protezione civile", quali alluvioni, frane, terremoti, a quelli di "difesa civile", nei quali assicuriamo il contrasto dai rischi derivanti dall’uso di sostanze batteriologiche, chimiche e radiologiche. Il controllo della ricaduta radioattiva sul territorio, ad esempio, è demandato ai Vigili
Alcuni momenti delle attività di educazione civica svolte in occasione della Città dei Balocchi
Some moments of the event Città dei Balocchi
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del fuoco e in ogni caserma, oltre che in vari siti istituzionali di ogni provincia, è attiva una sonda di rilevazione del fondo radioattivo presente nell’atmosfera, che fornisce i dati che vengono elaborati dal nostro centro. Da tale ampiezza di compiti istituzionalmente affidatici derivano tutte una serie di specializzazioni: tra quelle presenti nel nostro Comando ricordo i SAF cioè i soccorritori Speleo Alpino Fluviali, gli operatori NBCR, i soccorritori Acquatici con i quali, in accordo con l'Autorità di Bacino del Lario e dei laghi Minori, abbiamo assicurato nell'estate scorsa un presidio di soccorso aggiuntivo sul lago di Como con Moto d'Acqua e Battello pneumatico. Gli interventi di soccorso prestati su tutto il territorio dal Comando Provinciale ammontano a circa 5000 l’anno. Obiettivi prefissi da raggiungere a Como? Mi sono posto come obiettivo il miglioramento delle sedi di servizio del Comando provinciale e, in particolare, vorrei si edificasse una nuova sede per il Distaccamento di Cantù ma anche che si migliorasse quella di Menaggio. Quella di Cantù è una sede particolarmente importante perché copre una zona territoriale molto ampia ed è, inoltre, caratterizzata dal fatto che nella stessa sede, nata con una diversa destinazione d'uso, coabitano Vigili del Fuoco di ruolo e Vigili del Fuoco volontari. Ritengo che una caserma maggiormente funzionale, perchè appositamente progettata, determini una valorizzazione delle figure che vi operano. Quali consigli darebbe a chi vuole intraprendere la carriera di Vigile del Fuoco? Innanzitutto, sarebbe opportuno sincerarsi della consapevolezza del ruolo che si va a ricoprire. Consapevolezza dell’ampiezza dello spettro di situazioni alle quali si può andare incontro ma anche del sacrificio che si è chiamati a svolgere, spesso ben oltre l'ordinario orario di lavoro. Il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco è un corpo tecnico, i funzionari sono per lo più ingegneri o architetti: la laurea in ingegneria, con solide basi in scienza e tecnica delle costruzioni è certamente essenziale per pronunciarsi sulla stabilità degli edifici, come accade ad esempio in occasione degli eventi sismici che colpiscono periodicamente il nostro Paese. L’importanza della lettura chiara e immediata di un quadro fessurativo in un edificio determina, in situazioni di pericolo immediato, il risparmio di vite umane. In ogni caso, per mezzo di continui corsi di aggiornamento, ciascun operatore - a tutti i livelli - è messo in grado di migliorare la propria capacità di risposta alle situazione emergenziali. Resta inteso che la preparazione più significativa è quella che si acquisisce intervenendo sul campo. In queste pagine, il Comandante con le squadre del Corpo dei Vigili del Fuoco In these pages, the commander with the teams of the Firefighters
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Bravery, dedication and altruism I
n office for one year and a half, Luigi Giudice, Commander of the Provincial Body of the Fire Corps, engineer from Salerno, is appreciated unanimously for his kindness and availability to collaboration, that cannot be renounced to have such an important position where the propensity towards others is fundamental. “I am happy to be in Como both from the human and from the professional point of view - he says - I really appreciate the fascination of the city and the entrepreneurial spirit of the territory that help to carry on interesting activities. In the operative team I found great preparation and high professionalism, I could notice these qualities on the field in extremely complex situations. The relations with the whole staff are very good and we have a mutual respect, I stay at disposal and I am open to talk with other institutions. A laudable support is determined by the volunteers team like Pompieropoli of Lomazzo and Canzo of the National Association of the Fire Corps who retired and by the persons who co-operate in the logistic and administrative field. The polyhedric nature of the interventions of the Fire Corps obliges to a specialization in different fields to be always ready to face any type of conjunctures, the preparation as a result becomes of primary importance. The Fire Corps are versatile figures prepared for each task of urgent technical help in events of different nature in the field of the civil protection: floods, landslides, earthquakes, civil defense, water rescue, control of the radioactive emission. The interventions involve everything that puts a person at risk or creates immediate danger. The interventions of help to face on the whole territory are about 5.000 a year. In my commander's list of the Provincial Body I have the goal to improve the seats, starting from a new seat for the body in CantĂš order where in the same building the effective team and the volunteers cohabit. An advice for those who want to undertake the career of Fire Corps? First of all to be aware of the role you will cover, of the sacrifice determined by the continuous training and of the different situations you will face. For the official's position is preferable a degree in civil or hydraulic engineering, with solid bases in the science of the constructions. But in any case, the most significant preparation comes from the experience on the field.
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TERRITORIO
Palace Hotel
di Elisabetta Comerio foto Archivio Palace Hotel
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l Palace Hotel si fa ancora più bello. Alla vigilia della stagione estiva 2019, l’hotel del Gruppo Villa d’Este è pronto per presentare ai suoi ospiti la rinnovata Ala Pianella. Ancora più confort e modernità che si sposano con la classicità che da sempre caratterizza la struttura. Robert Webber, General Manager, ci accompagna in un viaggio nel rinnovamento. L’Ala Pianella avrà 32 camere interamente ristrutturate. Sono state ricostruite da zero, secondo i dettami della domotica, con par-
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ticolare attenzione alla riduzione dei consumi. La ristrutturazione ha mantenuto uno stile classico, in omaggio al design complessivo dell’edificio, abbinato a finiture moderne. Gli ospiti troveranno camere spaziose e luminose, dotate di una vista sul lago e sul parco interno. C’è poi una grande novità: una suite presidenziale che avrà una metratura intorno ai 60mq, affacciata direttamente sul lago. Nel 2014 la ristrutturazione dell’edificio Plinius. Oggi il rinnovamento dell’Ala Pianella. Possiamo dire che il Palace Ho-
tel ora è a pieno regime o sono previsti altri interventi? Direi che ad oggi possiamo ritenerci molto soddisfatti del servizio che viene offerto ai nostri ospiti. Ci sono ancora dei sogni nel cassetto, ma in quanto tali non possono essere svelati. Palace Hotel e Barchetta Excelsior, due alberghi così vicini, ma per certi aspetti molto diversi. Quali sono le peculiarità dei due hotel? Il Barchetta si rivolge a una clientela leisure, si trova in una posizione strategica, in centro
Classe e modernità sul lago di Como
a tutto, affacciato sul lago. L’Hotel Palace invece ha una clientela più variegata, italiana e non, che sceglie l’hotel per soggiorni leisure ma anche per eventi, matrimoni e convegni. A completamento dell’offerta del Palace Hotel, non possiamo non citare il Ristorante Antica Darsena, un fiore all’occhiello. Il nostro ristorante è in grado di accogliere fino a 150 persone in un unico ambiente con l’offerta di una cucina di alto livello. Il menù propone piatti tipici della tradizione italiana con un occhio di riguardo alle prelibatezze
del lago. Il viaggiatore oggi è diventato più esigente, grazie ad un’offerta sempre più ampia e variegata. Cosa fa davvero la differenza? In un’era dove molte cose sono diventate fredde e sterili, il turista presta molta attenzione all’accoglienza e il rapporto umano diventa fondamentale. Un’eccellenza del nostro hotel è la squadra che lavora per la struttura, capace di offrire un servizio friendly, ma personalizzato. Come si preannuncia la stagione 2019?
Sarà superiore rispetto allo scorso anno. Definirei il 2019 un anno frizzante. Il 2018 è stato un anno di eventi eccezionali: lo show di Dolce&Gabbana, il film prodotto per Netflix e l’imponente fidanzamento indiano. Questi tre grandi appuntamenti hanno rafforzato l’attrattiva del lago di Como. Inoltre, l’arrivo sul territorio di tre nomi di catene internazionali di hotellerie dimostra ancor di più il lustro che Como possiede a livello mondiale e questo vuol dire che fino ad oggi è stato fatto un grande lavoro da parte dei tanti operatori e delle strutture presenti.
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Palace Hotel class and innovation at lake Como
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he Palace Hotel has just become even more attractive. On the eve of summer season 2019, Villa d’Este hotel group is ready to present the remodelled wing of Palace Hotel, Ala Pianella, to their guests. More comfort still and modernity that espouse the classic character of the facility that has always set it apart. Robert Webber, the General Manager, has accompanied us on this journey of innovation. Ala Pianella proudly presents 32 completely renovated rooms. They have been completely renovated, employing domotics with particular attention to saving energy. The renovation
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maintained a classic style, respecting the overall design of the building, with matching modern finish. Guests will enjoy spacious, bright rooms with lake view as well as overlooking hotel gardens. There is also a new addition: a 60-msq presidential suite with directly facing the lake. In 2014 Plinius facility was remodelled. Today Ala Pianella. We can say Palace Hotel is now fully operational or are there other renovations in sight? I'd say today we can consider ourselves very satisfied with the services we can offer our clients. There are still long-cherished dreams but they
can't be revealed at this point in time. Palace Hotel and Barchetta Excelsior, two hotels close to each other yet, from certain points of view, they are also very different. What exactly are the peculiarities of the two hotels? The Barchetta serves leisure-seeking clients, it is strategically located in the heart of the city facing the lake. Palace Hotel on the other hand has a more varied clientele, both Italians and foreigners, who choose the hotel for a vacation but also to attend events, weddings and conventions. As a bonus to Palace Hotel's services, we
Robert Webber, General Manager Palace Hotel & Hotel Barchetta Excelsior Villa d'Este Hotels
can't not mention Ristorante Antica Darsena, a culinary crown jewel. Yes, our restaurant can seat up to 150 diners under one roof offering a top level cuisine. The menu lists traditional Italian food willingly incorporating local dishes and lake fish specialities. Thanks to an ever increasing variety and offer, tourists today are also increasingly more demanding. What really makes the difference? In our times when human relations have become cold and detached, tourists pay more attention to reception hence human interaction
becomes fundamental. A major pride of our hotel is our team of workers capable of offering a friendly, personalised service. What do you foresee for the 2019 season? It will be better than last year. I'd define the year 2019 vivacious. 2018 was a year of exceptional events: the Dolce&Gabbana show, the movie produced by Netflix and the elaborate engagement party for an Indian couple. What's more three international hotel chains opened facilities at Lake Como bringing further prestige to Como worldwide; this means local tourism operators and hospitality industry have put in a remarkable effort to achieve these results
INFO Palace Hotel Lungo Lario Trieste, 16 22100 Como (CO) - Italy T. +39 031 23391 info@palacehotel.it www.palacehotel.it
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TERRITORIO
Gioielli del lago Jewels of the lake Villa Balbianello
di Marina Moretti foto Alessio Mesiano_2010_(C) FAI - Fondo Ambiente Italiano, Carolina Prieto_2015_(C) FAI - Fondo Ambiente Italiano, Archivio Villa Carlotta
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asa-museo di Guido Monzino, alpinista ed esploratore del Novecento, Villa del Balbianello a Tremezzina è il Bene del FAI – Fondo Ambiente Italiano più visitato in Italia e dal 15 marzo è aperta per la nuova stagione che proseguirà fino all’Epifania. La scorsa stagione si era chiusa con 125.000 visitatori e anche il bilancio delle aperture invernali è stato molto positivo, complice anche il progetto “Lake Como Christmas Light”, che ha portato in diversi borghi del lago le illuminazioni di Como Città dei Balocchi. La Villa, celebre in tutto il mondo per avere ospitato set cinematografici e matrimoni vip, come quello fra i due attori indiani Ranveer Singh e Deepika Padukone, si presenta nel massimo dello splendore dopo una serie di interventi di manutenzione che hanno interessato la lunetta affrescata sulla facciata dell’antica chiesa francescana, gli arazzi e i tappeti, le balaustre ottocentesche, il giardino e la slitta rivestita da pelle di orso bianco con cui Guido Monzino raggiunse il Polo Nord nel 1971. faibalbianello@fondoambiente.it
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illa Balbianello was the residence of Guido Monzino, alpinist and explorer of the 20th century and now it is the most visited property of FAI (Italian National Trust). In March 15th there it opens for the new season that continues until January 6th. Last season closed with 125.000 visitors and also in the winter openings lot of people came to visit the villa, also thanks to the project “Lake Como Christmas Light”, with the Christmas lights of Como Città dei Balocchi in many hamlets along the lake. The villa is famous all over the world as a location of movies and weddings of celebrities, such as the one of the two Indian actors Ranveer Singh and Deepika Padukone, with the new opening it presents at its best after some maintenance works carried out on the frescoed lunette of the facade of the ancient Franciscan church, on the tapestries and on the carpets, as well as on the nineteenth-century balustrades and the benches of the park, the garden, the sledge covered by skin of white bear with which Guido Monzino reached the North Pole in 1971. faibalbianello@fondoambiente.it
Villa Carlotta
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a stagione 2019 di Villa Carlotta vede come protagonisti i marchesi Clerici, primi proprietari dell’antica dimora che venne edificata alla fine del Seicento. Al pari della villa, divenuta celebre per le sue collezioni d’arte, il giardino con le scenografiche rampe di scale, le profumate spalliere d’agrumi, le fontane e le innumerevoli statue, divenne uno dei luoghi di delizia più apprezzati da ospiti illustri in visita sul lago di Como. Riscopriremo questa realtà con la mostra “Splendori del Settecento sul Lago di Como. Villa Carlotta e i marchesi Clerici” (22 giugno – 3 novembre). La fama della dimora così come quella del Lario viene amplificata nel corso dell’Ottocento dai numerosi viaggiatori che attraverso una nutrita serie di guide e cronache, fotografie, immagini a stampa e dipinte, fanno conoscere le bellezze dei luoghi. Vedute e panorami che rivivono nella mostra “Chiare, fresche e dolci acque. Viaggi fotografici sul Lago di Como” (12 aprile-9 giugno). Telai e trame d’autore riportano invece alla passione e alla professionalità che contraddistinguono la storia della ditta tessile Canclini che, come molte altre operose realtà del comasco, vuole mantenere viva una tradizione antica quella del commercio tessile praticata dagli stessi marchesi Clerici. Da qui l’idea di presentare, grazie alla disponibilità della famiglia Canclini, nella mostra “Telai e trame d'autore. Da Leonardo a Maria Lai” (22 giugno – 3 novembre), una scelta accurata di opere della loro collezione di arte tessile. www.villacarlotta.it
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rich calendar of events and appointments characterizes the season 2019 at Villa Carlotta, the protagonists are the marquises Clerici, first owners of the ancient residence that was built at the end of the 17th century. The villa became famous for its art collections, the scenographic staircases, the orangeries, the fountains and the numerous statues and it used to be one of the favorite locations by the guests who visited Lake Como. You will rediscover this beautiful villa with the exhibition “Splendori del Settecento sul Lago di Como. Villa Carlotta e i marchesi Clerici” (June 22nd – November 3rd). The fame of the residence as well as the fame of Lake Como was amplified during the 19th century by numerous travelers who through a series of guides and chronicles, printed and painted images, let people know the beauties of those places, such as those described in the exhibition “Chiare, fresche e dolci acque. Viaggi fotografici sul Lago di Como” (April 12th - June 9th). Works of ancient and contemporary art, attentively selected that lead the visitor in an evocative journey in the world of the textile art with the history of the company Canclini based in Como to keep the tradition of textile trade carried out also by the marquises Clerici. So thanks to the availability of the family Canclini, it was also developed the idea of the exhibition “Telai e trame d’autore. Da Leonardo a Maria Lai” (June 22nd - November 3rd) a refined collection of rare and precious materials. www.villacarlotta.it
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PALADINI DEI MESTIERI D’ARTE:
Ugo La Pietra Franco Cologni, Presidente della Fondazione omonima, foto di Emanuele Zamponi Franco Cologni, Chairman of homonymous Foundation, photo by Emanuele Zamponi
di Alessandra de Nitto
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on la pubblicazione del nuovo libro di Ugo La Pietra, “Fatto ad arte. Né arte né design”, edito da Marsilio nella collana “Ricerche”, la Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte rende omaggio a una grande figura di artista, designer e ricercatore che più di ogni altro in Italia ha lavorato in favore del nostro artigianato, rappresentando una figura di riferimento imprescindibile per questo mondo, al quale ha offerto per decenni un contributo artistico e critico straordinario. Il volume ne raccoglie gli scritti più significativi, articoli e saggi apparsi a sua firma tra il 1976 e il 2018, che documentano un percorso creativo unico, fatto di centinaia di oggetti progettati e realizzati con gli artigiani in quasi tutte le aree del saper fare italiano, ma anche un altrettanto ricco itinerario critico, fatto di riviste, libri, manifesti, mostre, collezioni. Artista, architetto e designer, intellettuale radicale e
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ricercatore nella grande area dell’urbanistica, delle arti applicate e della ricerca visiva, animatore di grandi eventi culturali, Ugo La Pietra è una figura eclettica e complessa. Fin dalla fine degli anni Cinquanta la sua ricerca si focalizza sulla relazione tra individuo e ambiente, operando sempre attraverso molteplici discipline tra cui il cinema, la pittura, il disegno e l'architettura. Vince nel 1979 il Compasso d’oro per il design, nel 2016 quello alla carriera; la Triennale di Milano gli dedica nel 2014 una fondamentale mostra antologica. La Pietra è stato il primo e spesso solitario promotore delle arti applicate in Italia, avendo da sempre lavorato in prima persona con i grandi maestri d’arte italiani, valorizzandone le grandi competenze e portandone l’attività all’attenzione del pubblico e delle istituzioni. Intensissima l’attività didattica presso importanti atenei, accademie e scuole di design, fra cui l’Acca-
demia di Belle Arti di Brera, a Milano, dove dal 2000 al 2005 fonda e dirige il Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa. “Fedele ai suoi maestri, Gio Ponti in primis, La Pietra non è solo architetto, artista o progettista: è anche attento commentatore e pungente narratore, come questa raccolta antologica di scritti testimonia”, scrive Franco Cologni nella sua Prefazione al volume. I molti scritti, piacevolmente accompagnati dagli schizzi e disegni di La Pietra, noto per il bellissimo tratto spesso ironico e giocoso, si snodano lungo oltre quarant’anni di storia delle arti applicate, e ne costituiscono la cronistoria critica, documentando in primis l’incredibile ricchezza della tradizione artigiana italiana, declinata nel territorio in molteplici giacimenti di bellezza e maestria: dall’alabastro di Volterra ai mosaici del Friuli, dalla ceramica faentina alla pietra leccese, dal
mobile della Brianza al cristallo di Colle Val d’Elsa, dal vetro muranese agli intarsi sorrentini… In quasi tutti questi territori La Pietra ha lavorato portando all’interno delle botteghe la cultura del progetto. Come ben sottolinea Maurizio Vitta nel contributo introduttivo a questo libro: “Ciò verso cui egli ha ostinatamente proiettato il suo lavoro e il suo ‘forsennato sforzo’, è stato quello di ‘ricomporre la frattura tra cultura del progetto e cultura del fare’, spogliando il design del suo frigido funzionalismo e arricchendo l'artigianato di una coerenza all'altezza dei tempi nuovi”. L’azione teorica e pratica di Ugo La Pietra, come questo libro ben testimonia e documenta, ha avuto e ha ancor oggi un ruolo fondamentale nella sopravvivenza e talvolta nel rilancio di attività artigiane straordinarie, patrimonio unico di competenze e grande risorsa artistica e produttiva per il nostro Paese.
In alto, da sinistra: “Coppa e vassoio”, alabastro di Volterra lavorato a mano, realizzata da Cooperativa Artieri Alabastro per Fatto ad Arte Edizioni. “Pesci”, segno zodiacale in alluminio traforato e inciso al laser, realizzato da Arser per Fatto ad Arte Edizioni. In basso, da sinistra: “Una forza interiore”, vaso in bucchero modellato a mano da Giovanni Mengoni (Gubbio). “Coppa traforata”, alabastro di Volterra lavorato a mano, realizzata da Cooperativa Artieri Alabastro per Fatto ad Arte Edizioni. Above, from the left: “Coppa e vassoio”, handcrafted Volterra alabaster by Cooperativa Artieri Alabastro for Fatto ad Arte Edizioni. “Pesci", sign of the zodiac in perforated and laser-engraved aluminium, by Arser for Fatto ad Arte Edizioni. Below, from the left: “Una forza interiore”, pot in bucchero handcrafted by Giovanni Mengoni (Gubbio). “Coppa traforata”, handcrafted Volterra alabaster by Cooperativa Artieri Alabastro for Fatto ad Arte Edizioni.
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In alto da sinistra: “L’architetto”, cache-pot in ceramica di Caltagirone realizzata da Nicolò Morales dalla serie “I Mestieri”. “Itinerari a Nove”, vaso in ceramica modellato a Nove (Vicenza) da Ceramiche Artistiche 3B. “Il designer”, cache-pot in ceramica di Caltagirone realizzata da Nicolò Morales dalla serie “I Mestieri”. Above, on the left: “L'architetto”, cache-pot in Caltagirone ceramics by Nicolò Morales, from the “I Mestieri” series. “Itinerari a Nove”, ceramic pot modeled in Nove (Vicenza) by Ceramiche Artistiche 3B. “Il designer”, cache-pot Caltagirone ceramics by Nicolò Morales, from the “I Mestieri” series.
CHAMPIONS OF METIERS D'ART: Ugo La Pietra
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In basso, da sinistra: “Una forza interiore”, vaso in bucchero modellato a mano da Giovanni Mengoni sul Mare da Francesco Raimondi, dalla serie “I segni zodiacali”. “Itinerari a Nove”, vasetti in ceramica realizzati da Ceramiche Artistiche 3B di Nove (VI) e decorati dall’autore. Below, on the left: “Una forza interiore”, pot in bucchero handcrafted by Giovanni Mengoni (Gubbio). “Sagittario”, vase with the sign of the zodiac in Vietri sul Mare ceramics by Francesco Raimondi, from the “I segni zodiacali” series. “Itinerari a Nove”, vase in ceramics by Ceramiche Artistiche 3B of Nove (VI) and decorated by the artist.
y presenting Ugo La Pietra's new book, "Fatto ad arte. Né arte né design" (Made to Art. Neither Art nor Design), published by Marsilio in the “Research” series, Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte pays tribute to a great figure, an artist, a designer and a researcher who, more than anyone else, enhanced Italy's craftsmanship by contributing his extraordinary artistic and critical support for several decades, as a leader and a role model. The book includes his most significant writings, articles and essays, published between 1976 and 2018, documenting a unique creative path, made of hundreds of objects designed and created alongside craftspeople working in many areas of Italian sa-
voir faire, while offering an equally rich critical itinerary across magazines, books, manifestos, exhibitions, and collections. As an artist, an architect and a designer, a radical intellectual and a researcher in the vast area of urban development, applied arts, and visual research, as well as an animator of great cultural events, Ugo La Pietra is a complex, eclectic figure. Ever since the late 1950s his research had focused on the relationship between man and the environment, pivoted on a variety of disciplines, such as cinema, painting, drawing and architecture. In 1979 he was awarded the Compasso d’oro for design and, in 2016, the Compasso d'oro for career achievement; in 2014, the Milan Triennale
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La fondazione cologni dei mestieri d’arte è un’istituzione privata non profit, nata a Milano nel 1995 per volontà di Franco Cologni, che ne è il presidente. Promuove una serie di iniziative culturali, scientifiche e divulgative per la tutela e diffusione dei mestieri d’arte. Con le collane editoriali «Mestieri d’Arte» e «Ricerche» (Marsilio), si propone di ricostruire storicamente la realtà di queste attività di eccellenza fino ai giorni nostri, guardando alla grande tradizione del savoir-faire italiano. Con Carthusia Edizioni ha dato vita alla collana «Storietalentuose», dedicata ai più giovani, per insegnare loro la grande bellezza dell’artigianato italiano e appassionarli alle sue molteplici professioni, attraverso racconti e immagini di grandi autori e grazie a un ricco apparato di schede didattiche. Ha ideato e realizza il magazine «Mestieri d’Arte & Design», dedicato all’eccellenza del saper fare e del design. Con il progetto «Una Scuola, un Lavoro» sostiene fattivamente la formazione dei giovani nell’alto artigianato e il loro inserimento nel mondo del lavoro.
Ugo La Pietra
Ugo La Pietra Fondazione Cologni
Fatto ad arte. Né arte né design
ugo la pietra, artista, architetto e designer, ricercatore instancabile nella grande area dell’urbanistica, delle arti applicate e della ricerca visiva, animatore di eventi culturali, è una figura poliedrica e complessa. Fin dalla fine degli anni cinquanta la sua ricerca personale è caratterizzata dalla definizione delle relazioni tra individuo e ambiente, variando i linguaggi e operando sempre attraverso molteplici discipline tra cui il cinema, la pittura, il disegno e l’architettura. Vince nel 1979 il Compasso d’oro, nel 2016 quello alla carriera; la Triennale di Milano gli dedica nel 2014 una fondamentale mostra antologica, dal titolo Progetto disequilibrante, rendendo omaggio al suo straordinario lavoro di artista e ricercatore dal 1960 ad oggi. In particolare può vantare il ruolo di primo e spesso solitario promotore delle arti applicate in Italia, avendo da sempre lavorato in prima persona con i grandi maestri d’arte italiani, valorizzandone le competenze e portando all’attenzione del pubblico e delle istituzioni, attraverso un’enorme quantità di mostre, eventi, iniziative e pubblicazioni, le straordinarie peculiarità delle nostre aree artigiane. Nell’ambito della sua intensa attività didattica in Italia e all’estero, presso i maggiori atenei di Architettura italiani, accademie e scuole di design, dal 2000 al 2005 ha diretto il Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa, da lui fondato, all’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano.
La Fondazione Cologni dei Me pubblicazione di questa signific di scritti di Ugo La Pietra, rend figura di artista, intellettuale e di ogni altro nel panorama ital si è occupato con indefesso im molteplici interessi, di mestieri costantemente per la conoscen del grande saper fare italiano. C Vitta nel saggio introduttivo a ha ostinatamente proiettato il s sforzo” è stato dunque il “ricom del progetto e cultura del fare” frigido funzionalismo e arricch coerenza all’altezza dei tempi n La sua azione, teorica e pratica, e con spirito fortemente critico fondamentale nella sopravviven di attività artigiane straordinari un patrimonio unico di compe artistica e produttiva. L’atteggia progettuale, con cui La Pietra h muovendosi “dentro e fuori” la tratteggiato da Franco Cologni Cologni, nell’introduzione al vo inafferrabile di Ugo La Pietra c per proseguire, per prendere un circolare l’ossigeno che permett Questa raccolta di articoli e sag ancor oggi densa di spunti di r artistico – fatto di centinaia di gli artigiani – e un altrettanto l di riviste, libri, manifesti progr Un percorso che pone ancor og in merito al rapporto tra arte, a prospettiva culturale, ma anche
Fatto ad arte. Né arte né design Scritti e disegni (1976-2018)
Precedenti volumi della collana
Mestieri d’arte e Made in Italy, con A. Cavalli e G. Lanotte (20 Universali (2012); S. Mazzucote del fare (2012); Artefici di bellez con A. Cavalli e E. Mora (2013) con G. Comerci e G. Marchello Costruttori di valore, a cura di M e M. Vizzaccaro (2016).
e 23,00
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In questa pagina: a Montelupo Fiorentino il progetto sitespecific della piazza con colonne in ceramica e terracotta “Segnali, la tradizione rinnovata", realizzato nel 2016 in occasione della manifestazione “Materia prima". Sopra: la copertina del volume “Fatto ad Arte. Nè arte, nè design” edito da Marsilio / Fondazione Cologni, 2018. On this page: In Montelupo Fiorentino, the site-specific project of the square with ceramic and terracotta columns called “Segnali, la tradizione rinnovata”, made in 2016 on the occasion of the event “Materia prima”. Above: the cover of the volume “Fatto ad Arte. Né arte, né design” by Marsilio/Fondazione Cologni, 2018. Tutte le immagini dell'articolo raffigurano opere e progetti di Ugo La Pietra. All the images that illustrate the article represent artworks and projects by Ugo La Pietra.
showcased a major retrospective exhibition of his works. La Pietra was the first, often solitary, promoter of applied arts in Italy, while, for many years, he worked with the greatest Italian Artisans, enhancing their great skills, and making them known to the public and the institutions. He also pursued an intense educational activity involving major universities, academies, and design schools, including Milan's Accademia di Belle Arti di Brera (Brera Fine Arts Academy), where he established and ran the Dipartimento di Progettazione Artistica per l’Impresa (Business Artistic Design Department) from 2000 to 2005. “True to his teachers, primarily Gio Ponti, La Pietra is not only an architect, an artist or a de-
signer, but also an attentive commentator and a sharp narrator, as testified by the anthological collection of his writings”, Franco Cologni remarks in his Preface to the book. Numerous pages, pleasantly accompanied by La Pietra's sketches and drawings highlighting his well-known ironic, playful attitude, cover a forty-year-long history of applied arts, providing a critical account and documenting the incredible richness of the Italian craft tradition, unfolding all over the territory into manifold layers of beauty and skills: from Volterra alabaster to Friuli mosaics, from Faenza ceramics to Lecce stone, from Brianza furniture to Colle Val d'Elsa crystal, from Murano glass to Sorrento inlays... In nearly all
of these territories La Pietra contributed his work, and brought design culture to workshops. As Maurizio Vitta distinctly highlights in his preface to the book: “What he obstinately aimed at in his work and 'frantic effort' was 'recovering the fracture between design and savoir-faire culture' by rescuing design from its cold functionalism and enriching craftsmanship with a coherence abreast with the times”. Ugo La Pietra's theoretical and practical activity, as testified and documented by this book, played, and is still playing, an important role for the survival and revitalization of extraordinary craft activities, a unique legacy of skills and a relevant artistic and productive resource for our country.
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Leonardo
L’ eternità del genio di Marina Moretti foto Francesco Corbetta Enrica Lattanzi -Il Settimanale della Diocesi
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enio poliedrico che ha osservato, sperimentato e creato opere di ogni genere, lasciandoci un patrimonio artistico e tecnico-scientifico di grande valore, Leonardo da Vinci è tra i massimi esponenti del dialogo tra le discipline scientifiche e quelle umanistiche. In occasione del cinquecentenario della sua scomparsa, ricorrenza celebrata in Italia e nel mondo da numerose iniziative, a Como e a Lomazzo sono proposti una serie di eventi che intendono evidenziare la figura di Leonardo nella sua duplice veste di artista e di inventore, anche in considerazione di un significativo legame con uno dei suoi capolavori, il Codice Atlantico: il celebre codice è stato donato nel 1637 da Galeazzo Arconati, nobile dei Conti di Lomazzo, alla Biblioteca Ambrosiana, dove tuttora è conservato, affinché non fosse patrimonio di una singola persona, ma potesse divenire un patrimonio universale. L’Ambrosiana è uno scrigno eccezionale che racchiude in sé una Biblioteca, una Pinacoteca e un’Accademia: tre realtà tra loro complementari, volte a promuovere l’amore per le lettere, le arti, la scienza e il bello. Alla scoperta del Codice Atlantico ci lasciamo guidare da uno dei massimi esperti, Mons. Marco Maria Navoni, viceprefetto della Veneranda Biblioteca Ambrosiana, che si è occupato a lungo del genio Da Vinci e ha collaborato alla grande
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campagna di sfascicolazione del Codice Atlantico. Oggi, dopo cinquecento anni, qual è la modernità di Leonardo? Leonardo si è sempre posto il problema di recuperare e rielaborare ciò che la scienza e l’arte avevano già prodotto, per vedere come le stesse potessero progredire. L’attualità del suo messaggio è quella di non accontentarsi di ciò che il passato ci consegna, ma accogliere la tradizione come un tesoro prezioso da far evolvere attraverso l’ingegno umano. Cosa ha rappresentato Milano nella vita di Leonardo? È stata la sua patria di adozione, vi ha passato complessivamente più di vent’anni della sua vita, al punto che l’atto di morte stilato in Francia lo ricorda come “Leonardo nobile milanese, maestro di pittura del duca di Milano”. Milano è scrigno prezioso della sua opera. Il convento di Santa Maria delle Grazie conserva un capolavoro strepitoso come il Cenacolo. L’Ambrosiana custodisce l’unico dipinto su tavola rimasto a Milano, il “Ritratto di Musico” e i 1119 fogli autografi del Codice Atlantico, la collezione più grande al mondo, un punto di riferimento imprescindibile per conoscere l’eternità del suo genio. L’Ambrosiana come celebra il genio di Leonardo? Attraverso quattro mostre, tre dedicate al
Codice Atlantico e una all’eredità di Leonardo con le opere dei suoi discepoli conservate in Ambrosiana. Il Codice Atlantico contiene la summa di tutto il pensiero di Leonardo. E per il pubblico è un’occasione più unica che rara, poiché abbiamo selezionato i progetti e i disegni di maggiore valore, dove si incrociano l’arte, la scienza e l’abilità tecnicoingegneristica. Ma anche la bellezza, perché Leonardo rielabora ogni progetto in modo che ogni disegno acquisisca una dimensione altamente artistica. Molto interessante si prospetta la mostra curata da Pietro Marani, uno dei più importanti studiosi al mondo di Leonardo, sui fogli di epoca francese, quelli dell’ultimo periodo primo della morte, una parte del Codice finora poco esplorata. Leonardo più artista o più scienziato? Tutte e due le cose. Non per nulla viene definito con la parola forse abusata di genio, dove il termine genio sta a indicare una personalità molto complessa, e proprio il Codice Atlantico dimostra questa personalità poliedrica dal punto di vista sia artistico sia scientifico. In questi fogli ritroviamo il matematico, il geometra, l’ingegnere militare e l’ingegnere civile, l’architetto, lo studioso di problemi idraulici, l’urbanista, senza dimenticare le moltissime note autobiografiche, preziose per ricostruire il suo itinerario come artista e come scienziato.
Sopra, riproduzioni in mostra al Broletto di Como; sotto, a sinistra, la Biblioteca Ambrosiana; a destra, in alto, Mons. Navoni; in basso, ritratto di Galeazzo Arconati
Above, reproductions of the exhibition at Broletto, Como; below, on the left, Biblioteca Ambrosiana; above, on the right, Mons. Navoni; below, portrait of Galeazzo Arconati Como
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Leonardo The eternity of the genius
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olyhedric genius who observed, tried and created any kind of works of art, leaving us an artistic and scientific and technical heritage of great value, Leonardo da Vinci is among the best representatives of the dialogue between the scientific and humanistic disciplines. On occasion of the 500th anniversary of his passing, celebrated in Italy and in the world with different events, in Como and in Lomazzo a series of events was proposed to explain the double role of Leonardo as an artist and as an inventor, also in consideration of a significant connection with one of his masterpieces, the Atlantic Code: the famous code was donated to the Biblioteca Ambrosiana, where it is still kept, by Galeazzo Arconati in 1637, a nobleman of the Counts of Lomazzo, in order to be not a property of a single person but to become a universal property. Biblioteca Ambrosiana is an exceptional casket that contains in one Library, a Portrait gallery and an Academy: three complementary realities to promote the love for letters, arts, science and the beauty. To di-
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scover the Atlantic Code we are guided by one of the most important experts, Mons. Marco Maria Navoni, Viceprefect of the Venerable Biblioteca Ambrosiana, who thoroughly studied the genius Da Vinci and who collaborated to the great campaign of the division in of the Atlantic Code. Today, after 500 years, what is Leonardo's modernity? Leonardo always faced the problem of recovering what science and art had already produced and revising them to see how they could progress. The modernity of his message is don’t be satisfied of what the past delivers to us, but receive the tradition as a precious treasure to develop through the human intelligence. What did Milan represent in Leonardo's life? Milan was his adoption country, totally he spent over twenty years there, to the point that the death certificate drafted in France says “Leonardo noble Milanese, master of painting of the duke of Milan”. Milan is a precious casket of his work. The convent of Santa Maria delle Grazie keeps his incredible masterpiece: The Last Supper. Biblioteca Ambrosiana keeps the only painting left in Milan, “Ritratto di Musico” while the other paintings were dispersed all over Europe. The 1119 autographic sheets of the Atlantic Code, the biggest collection in the world, represent a reference point you can’t miss to know the eternity of his genius.
How does Biblioteca Ambrosiana celebrate Leonardo's genius? Through four exhibitions, three are dedicated to the Atlantic Code and one to Leonardo's inheritance with the works of his disciples kept in Ambrosiana. The Atlantic Code contains the summa of the whole thought of Leonardo. For the public it is a very rare occasion, because we selected the projects and the drawings of highest value, where art, science and technicalengineering ability are combined. But also the beauty, because Leonardo revises each project so that each drawing has a highly artistic dimension. The exhibition by Pietro Marani is very interesting, he is one of the most important experts of Leonardo, on the sheets of French epoch, those of the last period before his death, a part of the Code that till now it is not much explored. Leonardo more artist or more scientist? Both. Actually he is defined a genius, perhaps an abused word, where genius means a very complex personality and the Atlantic Code demonstrates his polyhedric personality from the artistic and from the scientific point of view. In these sheets we find again the mathematician, the geometer, the military engineer and the civil engineer, the architect, the expert of hydraulic problems, the town planner, without forgetting many autobiographic, precious signs to rebuild his itinerary as an artist and as a scientist.
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In queste pagine, immagini dell'inaugurazione della mostra al Broletto In these pages, images of the inauguration of the exhibition at Broletto
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eonardo 2019 – L’eternità del Genio” si articola fra Como e Lomazzo in due aree tematiche, Artistico-Umanistica e TecnologicoScientifica. Il giornalista Luca Frigerio, analizza due capolavori, il Cenacolo e la Gioconda. “Il Cenacolo è uno dei vertici della pittura di tutti i tempi. Nonostante il rapido e irreversibile degrado, infatti, nulla è riuscito a distruggere il fascino di quest’opera unica e straordinaria: Rubens sentenziò che essa aveva raggiunto «un tale grado di perfezione» che gli sembrava impossibile parlarne in termini adeguati, «e tantomeno imitarla». Ma questa Ultima Cena è innanzitutto una vibrante icona spirituale, scaturita dalla sensibilità di un talento profondamente religioso, che mettendo in scena il drammatico istante dell’annuncio del tradimento, porta lo spettatore al cuore del mistero eucaristico, e quindi della fede cristiana”. La Gioconda è l’opera d’arte più conosciuta al mondo e dopo 500 anni ancora ci chiediamo che cosa si “nasconda” dietro quel suo enigmatico sorriso. “E continueremo a chiedercelo, perché questo è il fascino - e il “segreto” - di questo capolavoro. In quel sorriso Leonardo ha trasfuso la coscienza stessa dell’uomo, i suoi sogni, le sue speranze, le sue paure. La Gioconda ci
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ricorda che c’è un mondo attorno a noi, ma c’è anche un intero universo dentro di noi”. In occasione dell’inaugurazione della mostra al Broletto, è intervenuto Fabio Lopez, architetto e grande esperto leonardiano. “Credo che non si finirà mai di scoprire cose che riguardino Leonardo da Vinci. Da quando mio padre nel 1982 scrisse «La Roba e la Libertà, Leonardo e Ludovico», ad oggi la storiografia sul genio vinciano è stata quasi rivoluzionata. L'edizione che uscirà a maggio per il cinquecentenario, a mia cura, sarà totalmente diversa da quella di 27 anni fa. Io stesso nel mio piccolo ho fatto una scoperta relativa al Cavallo Sforza, che nessuno - mi pare - abbia fatto sinora”. Il grande genio toscano, quindi, ha ancora molto da dirci. “Il messaggio universale che ci lascia Leonardo è nella capacità di apprendimento attraverso l'esperienza diretta, la ricerca, anche dagli errori. Aprendo la propria mente”. I disegni del Codice Atlantico quanto sono ancora moderni? “I suoi progetti avevano il limite di misurarsi con le tecnologie di quel suo tempo, e lui si spinse ben oltre le capacità dei più. Andò oltre lo scibile in ogni materia che affrontò. Leonardo, come ogni cosa nella storia, va letto nel proprio tempo e non forzato ai tempi nostri. Impossibile”.
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eonardo 2019 – L’eternità del Genio” develops between Como and Lomazzo into two thematic areas, Art-Humanistic and Technological-Scientific. The journalist Luca Frigerio, analyses two masterpieces, the Last Supper and La Gioconda.“ The Last Supper is one of the vertices of the painting of all times. Despite the fast and irreversible deterioration, in fact, nothing could destroy the fascination of this unique and extraordinary work of art: Rubens judged that it reached «such a degree of perfection» that seemed impossible to him to talk about it in adequate terms, «and least of all to imitate it». But the Last dinner is first of all a vibrant spiritual icon which came from the sensitiveness of a deeply religious talent, who expressed the dramatic instant of the communication of the treason leading the spectator to the heart of the Eucharistic mystery, and so of the Christian faith”. La Gioconda is the most famous work of art in the world and after 500 years we still ask ourselves what is “hidden” behind that enigmatic smile.“ And we will keep on asking about it, because this is the fascination - and the "secret" - of this masterpiece. Into that smile Leonardo has transfused the conscience itself of the man, his dreams, his hopes,
his fears. La Gioconda reminds us that there is a world around us, but there is also a whole universe inside us”. On the occasion of the inauguration of the exhibition at Broletto, Fabio Lopez, architect and great expert, said “I believe that you never stop discovering something new about Leonardo da Vinci. Since 1982 when my father wrote “La Roda e la Libertà, Leonardo e Ludovico” up to the present days the historiography on the genius was almost revolutionised. The edition that comes out in May for the 500th anniversary, will be completely different from the one of 27 years ago. I discovered something about Cavallo Sforza that - I think - no one ever did before”. The great Tuscan genius, then, has still a lot to say to us. “The universal message that Leonardo leaves us is in the learning ability through the direct experience, the research, also from errors. Opening your own mind”. Are the drawings of the Atlantic Code still modern?“ His projects had the limit of being measured by the technologies of his time, and he overcame the abilities of the majority. He went beyond the knowledge in each subject he faced. Leonardo, as any other thing in the history, has to be read in his own time and not forced to our times. Impossible.”.
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Paolo Candusso e le macchine di Leonardo Paolo Candusso and the machines by Leonardo
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e macchine di Leonardo” è il titolo della mostra ospitata a Como al Broletto dal 14 al 28 marzo e successivamente al Cotonificio1890 di Lomazzo dal 1° a 14 aprile. In esposizione, quasi 100 macchine in scala 1:72, tutte in legno e perfettamente funzionanti, realizzate con rigorosa interpretazione dei disegni di Leonardo da Vinci da Paolo Candusso, meccanico in pensione appassionato di modellistica. La mostra è una rara occasione per osservare l’abilità progettistica del genio di Vinci prendere forma – seppur in miniatura – attraverso cinque nuclei tematici con modelli di macchine idrauliche, volanti, acquatiche, belliche, per la costruzione di ponti e addirittura alcune macchine ludiche. “Questa passione– spiega Candusso – è nata dopo aver visto su una rivista il disegno della bicicletta di Leonardo. Sono rimasto folgorato. Da lì sono partito. E non mi sono più fermato”. In 15 anni ha realizzato questa moltitudine di modelli che ci permettono di vedere realizzati nel concreto i progetti del grande genio vinciano. “Sono particolarmente orgoglioso della riproduzione dell’Orologio di Chiaravalle, l’unica funzionante” conclude. “Leonardo – L’eternità del genio” è un’iniziativa, promossa da Fondazione Cardinal Ferrari di Como, Diocesi di Como - Ufficio Cultura e Comunicazione, Gruppo Culturale Lomazzo in partnership con Amici di Como e altre realtà culturali, sodalizi e associazioni del territorio
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e macchine di Leonardo it is the title of the exhibition held in Como at Broletto from 14th to 28th March and later in Lomazzo, at Cotonificio 1890, from 1st to 28th April. In the exhibition, almost 100 machines in scale 1:72, all in wood and perfectly working, made following the rigorous interpretation of the sketches of Leonardo da Vinci by Paolo Candusso, retired mechanic with a passion for modeling. The exhibition is a rare occasion to observe the planning ability of the genius of Vinci taking shape – even if in miniature – through five thematic areas: hydraulic, flying, aquatic, military machines, for the bridges construction and also some playful machines. “This passion – explains Candusso – was born after having seen the sketch of Leonardo's bicycle on a magazine. I was struck. I started form there and I never stopped”. In 15 years he realised this multitude of models that let us see the real projects of the great genius of Leonardo da Vinci. “I am particularly proud of the reproduction of the Watch of Chiaravalle, the only working one” he concludes “Leonardo – L’eternità del genio” is an initiative promoted by Fondazione Cardinal Ferrari di Como, Diocese of Como - Office Culture and Communication, Cultural Group Lomazzo in partnership with Amici di Como and other cultural promotion groups and associations of the territory. www.progettoleonardo2019.it Como - Lomazzo
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EVENTI
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Concorso d’Eleganza Villa d’Este di Elisabetta Comerio foto Archivio Villa d'Este
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ell’anno del suo novantesimo anniversario, il Concorso d’Eleganza si prepara a celebrare come da tradizione la bellezza di vetture d’epoca e motociclette storiche tra le più raffinate della loro era. Da venerdì 24 a domenica 26 maggio 2019, il Grand Hotel Villa d’Este e Villa Erba saranno trasformati in una passerella davvero unica. “Il Concorso d'Eleganza Villa d'Este si contraddistingue da sempre per essere un evento estremamente esclusivo, al quale tutti gli appassionati delle due e quattro ruote ambiscono partecipare” aveva commentato sulle pagine del nostro magazine Danilo Zucchetti, direttore generale del Grand Hotel, eletto dai lettori di Luxury Travel Advisor "Manager dell'anno 2018". Questa affermazione sarà ancor più vera quest’anno, per il 90° anniversario del prestigioso evento che richiamerà ancor più appassionati sulle rive del nostro lago. Il 2019 sarà all’insegna del
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motto: La Sinfonia dei Motori – 90 anni del Concorso d’Eleganza Villa d’Este e di BMW Automobiles. Un’esclusiva giuria guidata dal presidente Lorenzo Ramaciotti avrà il compito di esprimere il giudizio per l’assegnazione del premio Best of Show, il Trofeo BMW Group. Questo premio sarà conferito a una straordinaria automobile in grado di esprimere bellezza, passione e unicità. Il pubblico voterà invece la vettura preferita cui verrà assegnata la Coppa d’Oro Villa d’Este tramite il referendum pubblico che si terrà il sabato a Villa d’Este. Anche i giardini di Villa Erba saranno protagonisti ospitando il concorso per le Motociclette Storiche che includerà sei classi. Un evento che saprà ancora una volta riportare sulle rive del lago di Como un’atmosfera senza tempo, che in novant'anni è riuscito a mantenere intatta una classe che lo rende un appuntamento unico nel suo genere.
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Concorso d'Eleganza Villa d'Este F
or its 90th anniversary, the contest Concorso d’Eleganza is about to celebrate the tradition of beauty in vintage cars and historical motorcycles among the most refined of its time. From Friday 24th to Sunday 26th May 2019, Grand Hotel Villa d’Este and Villa Erba will be transformed in to a unique catwalk. “Concorso d’Eleganza Villa d’Este is always considered to be an exclusive event, to which all the people fond of two and four wheels strive to participate” commented on the pages of our magazine Danilo Zucchetti, general manager of Grand Hotel Villa d’Este, who received the award “Manager of the year 2018” by the readers of Luxury Travel Advisor. This year the affirmation will be even more true for the 90th anniversary of the prestigious
event that will attract more and more people on the shores of Lake Como. In 2019 the motto is: La Sinfonia dei Motori - 90 anni del Concorso d’Eleganza Villa d’Este e di BMW Automobiles. An exclusive panel with Lorenzo Ramaciotti as a president selects the winner for the prize Best of Show, the Trophy BMW Group. This prize will be given to an extraordinary car able to express beauty, passion and uniqueness. On Saturday, the public votes its favorite car for the prize Coppa d’Oro Villa d’Este in a public referendum. Also the gardens of Villa Erba are protagonists of the event with the contest for Historical Motorcycles in six categories. An event that brings a timeless atmosphere on the shores of Lake Como, keeping the same class of a unique event for 90 years.
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ANNIVERSARIO
Famiglia Comasca 50 anni di amore per Como
In questa pagina, da sinistra, Rita De Maria e Adriano Giudici; la fontana del drago verde; una delle statue situate nel parco di Villa Olmo
On this page, on the left, Rita De Maria and Adriano Giudici; the fountain of the green dragon; one of the statues located in the park of Villa Olmo
di Elisabetta Comerio foto Archivio Magic Lake
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è un cuore che batte forte a Como. E’ il cuore della Famiglia Comasca che quest’anno festeggia i 50 anni di attività. Una realtà che per lungo tempo è stata inscindibilmente legata alla carismatica figura di Piercesare Bordoli e che oggi prosegue con determinazione la sua attività grazie al presidente Adriano Giudici e alla vicepresidente Rita De Maria. Un amore per Como, quello dell’associazione di via Bonanomi, nato nel 1969 che ha saputo mantenere vive le tradizioni del territorio e che ha profuso impegno e passione per la tutela di alcuni dei tesori della nostra città e non solo. “Certamente tra i progetti più importanti e ai quali siamo più legati ci sono il restauro della galleria dei miracoli della basilica del Crocifisso, del pulpito ligneo della chiesa di Lora e della quadreria dell'ospedale Sant'Anna, oltre alla pubblicazione del dizionario in dialetto. Tra gli ultimi impegni che
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ci hanno visti protagonisti ci sono il restauro della fontana del drago verde di piazza Cavour e l’impegno per la pulitura delle statue del parco di Villa Olmo”, ci racconta Adriano Giudici. “Per il 50esimo anniversario sono in programma diversi appuntamenti come la grande festa che si terrà a Villa Olmo il 19 luglio con la partecipazione di Andrea Vitali, evento al quale è invitata tutta la città, una mostra fotografica con i progetti più significativi realizzati dall’associazione e molte altre iniziative ancora in cantiere”. Ci domandiamo se c’è un sogno nel cassetto e subito Rita De Maria risponde che il desiderio sarebbe quello di vedere intitolata la piazzetta accanto alla Chiesa del Gesù, proprio a due passi dalla sede della Famiglia Comasca, a Piercesare Bordoli che tra i tanti meriti ha avuto anche quello di essere stato, insieme all’associazione, uno dei pilastri del gemellaggio tra
Como e Tokamachi, ancora oggi uno dei fiori all’occhiello della città. Il presidente, durante il nostro incontro, ci tiene a evidenziare l’importanza dei soci, perché sono le persone a rendere viva una realtà: “Ci piacerebbe veder aumentare il numero di iscrizioni, che negli ultimi anni sono state un po’ in calo. È sempre più difficile assicurare un ricambio generazionale, determinante per la nostra associazione. È grazie a chi sceglie di far parte della nostra grande famiglia che possiamo crescere, non solo a livello numerico e di progetti sostenuti, ma soprattutto a livello umano”. È difficile racchiudere in poche righe l’impegno di tante persone che in mezzo secolo hanno creduto e combattuto per la salvaguardia delle tradizioni del nostro territorio. La Famiglia Comasca è parte della storia di Como, una delle parti più belle, e merita di essere raccontata e vissuta. www.famigliacomasca.net
50 years of love for Como
In questa pagina, da sinistra, il pulpito ligneo di Lora; la galleria dei miracoli della basilica del Crocifisso
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here is a heart that beats in the heart of Como. It is the heart of Famiglia Comasca that this year celebrates 50 years of activity. A reality that for long time has been strictly connected with the charismatic personality of Piercesare Bordoli and which today continues with determination its activity thanks to the president Adriano Giudici and to Rita De Maria, vice-president. A love for Como, that the association located in via Bonanomi and born in 1969, was able to keep alive through the traditions of the territory as well as the engagement and the passion for the protection of some treasures of our city and much more. “Certainly among the most important projects and to which we are most tied is the renovation of the gallery of the miracles of the basilica of Crocifisso and the wooden pulpit of the church of Lora and also the publication of the dictionary in dialect. The last
Piercesare Bordoli, storico presidente Famiglia Comasca Piercesare Bordoli, historic president of Famiglia Comasca
On this page, on the left, the wooden pulpit of Lora; the gallery of miracles of the basilica of Crocefisso
appointments as protagonists the restoration of the fountain of the green dragon of piazza Cavour and the engagement for the cleaning of the statues of the park of Villa Olmo”, says Adriano Giudici. “For the 50th anniversary there are different appointments scheduled, such as the celebration in Villa Olmo on July 19th, with the participation of Andrea Vitali, to which the entire city is invited, a photographic exhibition with the most significant projects realised by the association and many other initiatives to be completed”. The question is if there is a long-cherished dream and immediately Rita De Maria replies that the wish is to see the square, next to the Chiesa del Gesù, very close to the seat of Famiglia Comasca, dedicated to Piercesare Bordoli. He had many merits, among them the one of being, together with the association, on e of the promoter of the sister cities Como and
Tokamachi, that today is still a feather in the cap. The president, during our meeting, stresses the importance of the members of the association, because the people let the association be alive: “We would like to see an increase in the number of enrollments, which in the last few years have registered a decrease. It is more and more difficult to grant a generational replacement but for our association it is determinant. Thanks to the people who decide to be part of our big family we can grow, not only in the number of members and projects, but above all from the human point of view”. It is difficult to describe in few lines the engagement of so many persons who in half a century have believed and fought for the safeguard of the traditions of our territory. Famiglia Comasca is part of the history of Como, one from the most beautiful parts, and it is worth being told and lived.
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Coro Città di Como Passione per la musica di Marina Moretti foto Archivio Coro Città di Como
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a stagione si apre con una vera e propria rarità, la Messa di Giacomo Puccini, probabilmente mai eseguita prima a Como. È il Coro Città di Como a regalarci questa primizia, il 16 aprile, nella basilica di S. Agostino, in concerto con il Coro Benedetto Marcello di Mendrisio e l’Orchestra Carlo Coccia di Novara. “La Messa di Puccini ha la particolarità di essere stata scritta per il suo diploma di composizione, successivamente alcune parti sono state inserire in due opere posteriori. Per 70 anni è rimasta nell’oblio ed è stata riscoperta solo negli ultimi anni”, commenta il direttore, Maestro Mario Moretti. Il Coro Città di Como è una vera istituzione in città, esiste dal 1948 quando venne fondato dal Maestro Franz Terraneo per sole voci maschili, poi negli anni ’60 con l’ingresso delle voci femminili, divenne un coro polifonico. Nel 1974, con il nome di "Nuovi Cantori", ne assume la direzione il Ma-
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estro Mario Moretti, già Ordinario di Lettura della Partitura presso il Conservatorio “G. Verdi” di Milano, che tuttora lo dirige. Nel 1982 diviene "Coro Città di Como". Il primo presidente fu il compianto dottor Emilio Lanzetti, scomparso cinque anni fa, che si alternò alla presidenza anche con Anna Pozzi Sant’Elia. Oggi è presieduto da Monica Dozio. “Possiamo contare su un organico di 40/50 elementi – spiega il Maestro Moretti – il nostro repertorio è legato principalmente alla musica sacra e operistica, abbiamo svolto un’intensa attività concertistica, collaborando con varie orchestre e direttori, con l’Autunno Musicale e con il Circuito Lirico Regionale Lombardo. Per quasi dieci anni siamo stati il Coro stabile nelle stagioni liriche del Teatro Sociale”. Una collaborazione importante è quella instaurata con il “Coro Polifonico Benedetto Marcello” di Mendrisio – sempre diretto dal Maestro
Moretti - con cui ha all’attivo diverse incisioni di concerti di musica sacra dal vivo ed ha partecipato ad alcune importanti esibizioni. “A Mendrisio, eseguiremo insieme la Messa di Puccini nella Domenica delle Palme. Poi il 25 maggio la Messa da Requiem di Leoncavallo al Festival Internazionale che si svolge ogni anno a Brissago, dove il compositore visse a lungo e dove è ora sepolto. A luglio, inoltre, alcuni coristi parteciperanno all’esecuzione della Sinfonia n. 9 di Beethoven al LAC di Lugano”. Il Coro Città di Como prova due volte alla settimana presso la sede di via Palestro ed è per tutti un’occasione per condividere una passione per la musica che accomuna persone di età, professioni e interessi diversi. In particolare per i giovani, avvicinarsi al Coro offre l’opportunità di mettersi alla prova ed entrare in contatto con il repertorio classico della tradizione italiana e internazionale.
A sinistra, il Maestro Mario Moretti; a destra, il Coro Città di Como in concerto On the left, the Maestro Mario Moretti; on the right, Coro Città di Como in concert
A passion for music T
he season opens with a rareness, Messa by Giacomo Puccini, probably never played in Como. Coro Città di Como presented this performance, on April 16, in the basilica of S. Agostino, in concert with Coro Benedetto Marcello di Mendrisio and Orchestra Carlo Coccia of Novara. “Messagings by Puccini has the particularity of being written for his composition diploma, subsequently some parts were added in two works later. For 70 years it remained hidden and it was rediscovered in the last few years”, says the Maestro Mario Moretti. Coro Città di Como is a real institution in the city, it was founded in 1948 by Maestro Franz Terraneo only for male voices, the in the sixties with the introduction of the female voices, it became a polyphonic chorus. In 1974, with the name of “Nuovi Cantori” it is directed by Maestro Mario
Moretti already Professor of Score Reading at Conservatorio “G. Verdi” of Milan, who still directs it. In 1982 it becomes “Coro Città di Como”. The first president was the dear departed doctor Emilio Lanzetti, who passed away 5 years ago, who alternated in the presidency also with Anna Pozzi Sant' Elia. Today it is chaired by Monica Dozio. We can count on 40/50 elements – explains Maestro Moretti – our catalogue is mainly linked to the sacred and opera music, we carried out an intense concert activity, co-operating with several orchestras and directors, with Autumn Musicale and Coro stabile in the lyric seasons of Teatro Sociale”. An important collaboration is the one established with the “Coro Polifonico Benedetto Marcello” of Mendrisio - always directed by Maestro Moretti with whom they made different incisions
of concerts of live sacred music and also took part in some important events”. “In Mendrisio, we perform together Messa by Puccini on Palm Sunday. Then on May 25th Messa da Requiem di Leoncavallo at Festival Internazionale held in Brissago, where the composer lived for a long time and where he is buried. Moreover, in July, some chorus singers take part in the performance of Symphony N.9 - Beethoven at LAC of Lugano”. Coro Città di Como rehearse twice a week at the seat in Via Palestro and for everybody it represents an occasion to share the passion for music that joins persons of different age groups, professions and interests. Particularly for young people, the approach to Coro is an opportunity to face a challenge and to enter into contact with the classic collection of the Italian and international tradition.
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EVENTI
Proposte 2019 foto Archivio Proposte
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a lunedì 15 a mercoledì 17 aprile 2019: queste le date della ventisettesima edizione di Proposte che a Villa Erba accoglie visitatori e clienti da tutto il mondo con 85 aziende partecipanti, 32 italiane e 53 estere. Questo dato, ancora più degli altri anni, mette in evidenza quanto la Fiera sia più che mai apprezzata a livello internazionale. Proposte è una rassegna globale della qualità tessile e prosegue anche per il 2019 la sua ricerca rivolta alle più importanti realtà mondiali, selezionate in virtù delle loro collezioni di alto profilo. A ogni edizione, diventa un evento sempre più a dimensione mondiale, un appuntamento imprescindibile per l'al-
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ta gamma del tessuto e del tendaggio sul mercato globale. Quest’anno, Proposte si svolge subito dopo la chiusura del Salone del Mobile di Milano. L'idea di avvicinare le date vuole facilitare i visitatori stranieri che in breve tempo, e con un solo viaggio, hanno la possibilità di presenziare ad entrambe le manifestazioni. Anche nel 2019, per il quinto anno consecutivo, nelle stesse date della Fiera, è in corso l’esposizione parallela International Observatory, dedicata ad aziende, tutte straniere, che espongono in spazi espositivi vicini a Villa Erba - Sheraton Lake Como Hotel, Spazio Como e CernobbioShed - collegati dal servizio navette.
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rom Monday 15th until Wednesday 17th April 2019 it is held the 27th edition of Proposte in Villa Erba, the exhibition welcomes visitors and clients coming from all over the world with 85 companies as exhibitors, 32 of them are Italian and 53 are foreign companies. These data stress the fact that the exhibition is appreciated at international level, in this edition more than ever. Proposte is an international event for the tex tile district and in 2019 continues its research addressed to the most important international companies selected for their top level collection. Ever y edition
is more and more international, an appointment that presents the top level of fabrics and curtains. This year Proposte is held straight af ter the event Salone del Mobile in Milan. The idea to combine these two events comes from the need of foreign visitors to come once to both events. Also in 2019, for the fif th year in a row, in the same dates of the exhibition, it is held the parallel exhibition, International Obser vator y, dedicated to foreign companies, which exhibit nearby Villa Erba - Sheraton Lake Como Hotel, Spazio Como and CernobbioShed - connected with a shuttle bus ser vice.
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DESIGN
Accademia di Belle Arti Aldo Galli
protagonista a Première Vision Paris L
a partnership con l’industria tessile e le istituzioni locali è uno dei punti qualificanti del corso di Fashion & Textile Design di Accademia di Belle Arti Aldo Galli facente parte del network IED Istituto Europeo di Design, che si sviluppa non solo nelle lezioni in classe e in laboratorio, ma anche attraverso il rapporto con le aziende e i professionisti del Sistema Moda Comasco ed internazionale. In linea con questa strategia, l’Istituto Europeo di Design ha aderito, lo scorso novembre, con il supporto di Confindustria Como, all’iniziativa ComON di Unindustria Servizi sul tema “The New Eco: Trace It” che ha visto il coinvolgimento degli studenti IED della Scuola di Moda di Milano, Torino, Roma e Como. Da anni, ComoOn permette a giovani designer provenienti da tutto il mondo di misurarsi concretamente con il mondo della moda e del fashion e, la scorsa edizione, le tematiche cardine sono state l’ecosostenibilità e la tracciabilità nella produzione dei capi. Ai ragazzi era stato chiesto di esprimere una personale interpretazione senza perdere di vista la realtà produttiva e la visione come consumatori responsabili. Il mondo della moda oggi più che mai è attento alla tracciabilità della filiera, al riciclo delle materie ed ai consumi, proprio per questo motivo è importante che i futuri designer ne abbiano piena coscienza nelle loro realizzazioni. Fra tutti i progetti esposti, quello di Eleonora Cocomazzi, laureata dell’Accademia Aldo Galli,
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attualmente impiegata in una grande azienda comasca, è stato selezionato a partecipare a Première Vision, la grande fiera mondiale del tessile a Parigi, con la sua collezione uomo Man-ipulation basata sui temi della sostenibilità. “La richiesta di ComOn, quest’anno, è stata quella di creare un’idea o un progetto basato sul tema del “Recycle” e dell’ecosostenibilità – spiega Eleonora - Man-ipulation narra la storia di un uomo, come ci suggerisce il titolo del progetto, “manipolato”. L’intervento dell’uomo sulla terra, in questi anni, sta cambiando. La natura si sta ribellando agli interventi umanistici di grave impatto ambientale. Per questo motivo non si parla più di “Uomo Manipolatore” e sovrano del patrimonio naturale. L’uomo, in questo progetto, si veste di ciò che gli viene offerto da una natura contaminata: i capi oversize aumentano sempre di più i volumi, fino a voler occupare anche lo spazio circostante; i tessuti creano superfici nuove; materiali in pvc vengono accostati a fibre naturali quali la lana, il lino e il cotone. E’ divertente pensare come sia la natura, stavolta, a prendersi gioco dell’essere umano e non viceversa”. Eleonora Cocomazzi ha saputo mettere in pratica al meglio quanto appreso frequentando l’Accademia di Belle Arti Aldo Galli. Il Fashion e Textile Designer, innanzitutto, è un progettista che deve sapere unire tecnica e creatività ed essere in grado di conoscere non solo gli strumenti per progettare
collezioni di abiti e accessori, ma anche le nuove tecnologie e i nuovi materiali. Deve sviluppare da un lato una grande cultura della storia della moda e dei tessuti che gli permetta di anticipare le tendenze e, dall’altro, una capacità di dialogo e mediazione con tutte le figure aziendali. “L’esperienza a Prémiere Vision – prosegue l’ex studentesse di Accademia Galli - mi ha fatto capire quanto sia competitivo il ruolo del designer. Non basta più avere una buona creatività, ma bisogna utilizzare il linguaggio giusto perché questa arrivi all’occhio del cliente il più velocemente possibile. C’è molta richiesta di tessuto tecnico e funzionale, soprattutto nell’abbigliamento da lavoro e nello sportswear. Ho apprezzato molto l’innovazione del mondo degli accessori; secondo me supererà di gran lunga quello tessile per abbigliamento, avendo cura che il consumatore trovi il prodotto unico e il più adatto alle sue esigenze”. Le discipline proposte dal piano di studi del corso di Fashion & Textile Design mirano, infatti, a formare una figura professionale che sia in grado di utilizzare la propria capacità produttiva, rapportandosi concretamente a tutte le fasi della produzione industriale e della commercializzazione del prodotto. L’approccio seguito, oltre a fornire una solida preparazione culturale attraverso lezioni teoriche, sviluppa una forte multidisciplinarità e l’attitudine al lavoro di gruppo, grazie a esperienze pratiche svolte in laboratorio.
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Collezione Man-ipulation by Eleonora Cocomazzi, alumna Accademia Aldo Galli Collection Man-ipulation by Eleonora Cocomazzi, alumna Accademia Aldo Galli Como
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Eleonora Cocomazzi alumna Accademia Aldo Galli
Accademia di Belle Arti Aldo Galli
protagonist at Première Vision Paris
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he partnership with the textile industry and the local institutions is one of the qualifying points of the course of Fashion & Textile Design of Accademia di Belle Arti Aldo Galli which is part of the network IED (European Institute of Design), which is made not only by the lessons in class and in laboratory, but also by the relationship with the companies and the professionals of the Fashion System in Como and all over the world. Following this strategy, last November the European Institute of Design took part to the initiative ComON of Unindustria Servizi, with the support of Confindustria Como, on “The New Echo: Trace It” which involved the students IED of the School of Fashion of Milan, Turin, Rome and Como. For years, ComoOn lets young designers coming from all the world concretely act in the world
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of fashion, last edition the main subjects were eco-sustainability and the traceability of the production. The students were asked to express a personal interpretation without losing sight the productive reality and the perspective as responsible consumers. Today the world of fashion is more than ever attentive to the traceability of the production chai, the recycling of the materials and the consumption, for this reason it is important that future designers have full conscience of their productions. Among the different projects, the one of Eleonora Cocomazzi, an Accademia Aldo Galli degree, with a job in an important company based in Como, was selected to take part in Première Vision, the famous international textile fair held in Paris, with her men’s collection Man-ipulation focused on sustainability. “The request of ComOn,
A sinistra, figurini della collezione Man-ipulation; a destra varianti di stampa Man-ipulation On the left, sketches of the collection Man-ipulation; on the right, printing types Man-ipulation
this year, was to create an idea or a project based on the topic of “Recycle” and eco-sustainability - explains Eleonora - Man-ipulation tells about the history of a man, as the title says, who is "manipulated". In these years, the intervention of the man on the land is changing. The nature is rebelling against the human interventions with a heavy environmental impact. For this reason you no longer speak of a “Man Manipulator” and sovereign of the natural heritage. In this project, the man wears what it is offered to him by a contaminated nature: oversized suits with bigger and bigger volumes, until they also occupy the surrounding areas; the fabrics create new surfaces; the materials in pvc are next to natural fabrics, such as wool, linen and cotton. It is funny to think how the nature now is making fun of the human being and
not vice versa”. Eleonora Cocomazzi was able to put into practice in the best way what she learned at Accademia di Belle Arti Aldo Galli. The Fashion and Textile Designer, first of all, is a person who knows how to combine technique and creativity and is able to know not just the tools to project suit collections and accessories, but also the new technologies and the new materials. The designer has to develop on one hand a great culture of the history of fashion and fabrics in order to anticipate the new trends and on the other hand, an ability of dialogue and collaboration with all the company staff. “The experience at Prémiere Vision – continues former student of Accademia Galli - made me realize how competitive the role of the designer is. It is not enough to have a good creativity, but it is necessary to use the proper language
in order to reach the client as fast as possible. There is a huge demand of technical and functional fabrics, above all in the working cloths and in the sportswear. I really appreciated the innovation of the world of the accessories; in my opinion it is going to exceed the textile for clothing, paying attention that the consumer finds the unique product which meets the needs”. The plan of studies of the course of Fashion and Textile Design aims at having a professional who is able to use his own production capacity, concretely referring to all the phases of the industrial production and of the product marketing. The approach, as well as giving solid cultural preparation during theoretical lessons, develops a strong multidisciplinary attitude and team building, thanks to the practical experiences carried out in laboratory.
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TERRITORIO
JK Group la potenza del colore al servizio della stampa tessile digitale foto Archivio JK Group
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K Group è una società del gruppo Dover (www.dovercorporation. com) con solide radici Italiane nel distretto tessile comasco. Il gruppo è un riferimento nello sviluppo, produzione e commercializzazione d’inchiostri digitali per la stampa tessile ed opera a livello mondiale attraverso i suoi Brand commerciali, Kiian Digital (www.kiiandigital.com) e JTeck3 (www.j-teck3.com). L’impianto produttivo della sede di Novedrate è un impianto d’avanguardia per automazione e architettura, nel quale è stato messo a punto un sofisticato sistema di controllo del processo per assicurare l’affidabilità, nel tempo, dei prodotti e rendere più vantaggiose le scelte dei committenti assicurandone l’efficienza produttiva. 5 aree di controllo seguono l’intero ciclo produttivo nelle quali sono effettuati su ogni lotto più di 40 differenti test prima dell’immissione nel mercato. JK Group sviluppa inchiostri digitali per la stampa tessile dalla fine degli anni 90, mettendo al centro tecnologia & ricerca, per oltrepassare i limiti della relazione tra prodotto e processo. Questo è possibile grazie alle sinergie tecnico-progettuali di team altamente specializzati – come quella con MS Printing Solutions (www.msitaly.com), lo storico produttore di sistemi di stampa digitale di Caronno Pertusella che ha realizzato la prima stampante digitale single pass lanciata sul mercato – sinergie che hanno permesso lo sviluppo d’inchiostri studiati per i singoli sistemi di stampa a garanzia della perfetta stabilità e massima efficienza produttiva con qualsiasi sistema di stampa, dalle macchine con tecnologia scanning a quelle con tecnologia Single Pass destinate a grandi produzioni industriali. JK Group ha scelto negli anni di sviluppare il portafoglio prodotti secondo criteri di coerenza e conformità ai regolamenti e alle direttive internazionali ed europee e agli standard più autorevoli della catena produttiva tessile sostenibile, per supportare i suoi clienti che sono "chiamati" a limitare o eliminare le sostanze chimiche pericolose dai propri prodotti per rispettare gli standard. Il portafoglio prodotti JK Group comprende inchiostri a pigmento, dispersi, reattivi e per sublimazione.
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The power of color in the textile digital printing
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K Group is a Dover company (www.dovercorporation.com) with solid Italian roots in the Como textile district. The group is a reference in the development, production and marketing of digital inks for textile printing and works worldwide through its commercial Brands; Kiian Digital (www.kiiandigital.com) and J-Teck3 (www.jteck3.com). The productive plant based in Novedrate is an advanced installation for automation and architecture, in there it was developed a sophisticated system of control of the process to ensure reliability of the products, in the long run, and to create more convenient choices for the purchasers ensuring the productive efficiency. 5 control areas follow the whole productive cycle in which on each lot over 40 different tests are run before the commercialization. JK Group develops digital inks for textile printing from the end of the 90s, its goals are technology and research, to go beyond the limits of the relation between product and process. This is possible thanks to the engineering-design synergies of an highly specialized team – like the one with MS Printing Solutions (www.msitaly.com), the historical producer of digital print systems based in Caronno Pertusella that realized the first single pass digital printer launched on the market – synergies that allowed the development of inks studied for the single printing systems as a guarantee of the perfect stability and maximum productive efficiency with any printing system, from the machines with scanning technology to those with Single Pass technology studied for big industrial productions. Through the years, JK Group has chosen to develop its product range following the criteria of coherence and conformity to the rules and to the international and European directives and to the most authoritative standards of the sustainable textile productive chain, to support its clients who are "called" to reduce the dangerous chemical substances from their products to respect the standards. JK Group product range includes pigment, disperse, reactive and sublimation inks.
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Sopra, da sinistra, Silvio Santambrogio, Presidente di Amici di Como; Alberto Catalano, Comandante Provinciale della Guardia di Finanza; Daniele Brunati, direttore della rivista Magic Lake
Above, on the left, Silvio Santambrogio, President of Amici di Como; Alberto Catalano, Provincial Commander of Guardia di Finanza; Daniele Brunati, director of the magazine Magic Lake
foto Francesco Corbetta
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li ospiti della rivista Magic Lake e dell’associazione Amici di Como, per il consueto appuntamento invernale, sono stati accolti in una location d’eccezione, posta nel cuore della Città dei Balocchi. Grazie alla collaborazione e alla disponibilità del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Como, la serata si è svolta presso Palazzo Terragni, gioiello razionalista, che nel mese di dicem-
bre diventa una delle sedi più ammirate del Como Magic Light Festival. Gli ospiti hanno potuto gustare un buffet preparato dall’azienda associata Enoteca Catering, conclusosi con una torta celebrativa dei 25 anni di Città dei Balocchi della storica pasticceria Luisita. Al termine del momento conviviale, la presentazione del numero Winter 2018 di Magic Lake è stato anticipato dagli interventi
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del Colonnello Alberto Catalano, Comandante Provinciale, e di Silvio Santambrogio, presidente dell’associazione Amici di Como. Hanno poi preso la parola Daniele Brunati, direttore della rivista e patron della manifestazione natalizia, e Stefano Vitali, nuovo associato e sostenitore della candidatura di Como, Città della Seta, all'UNESCO Creative Network. Una serata ricca di contenuti, in cui è stato fatto un primo bilancio sulla Città
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dei Balocchi, sull’operato e sui progetti futuri dell’associazione Amici di Como, che si è conclusa nel migliore dei modi. Gli ospiti sono stati infatti accolti in Cattedrale per prendere parte al grande Concerto di Natale sostenuto dalla Regione Lombardia che ha visto la magistrale esibizione dell’Orchestra I Pomeriggi Musicali e il Coro da Camera Hebel diretti da Alessandro Cadario con il prezioso contributo dell’arpista Federica Sainaghi.
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he guests of the magazine Magic Lake and the association Amici di Como, for the usual event held in winter, were welcomed in a special location, located in the heart of Città dei Balocchi. Thanks to the collaboration and the availability of the Provincial Headquarters of Guardia di Finanza di Como, the event took place in Palazzo Terragni, a jewel of functional architecture, in December it turned out to be one of the most admired palaces during Como Magic Light Festival. The guests enjoyed a buffet dinner prepared by the company Enoteca Catering,
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also member of the association Amici di Como. The dinner ended with a beautiful cake to celebrate the 25th anniversary of Città dei Balocchi, made by the historic patisserie Luisita. The presentation of the edition Winter 2018 of Magic Lake was made by the speeches of Colonello Alberto Catalano, Provincial Commander and Silvio Santambrogio, president of the association Amici di Como. Then Daniele Brunati, director of the magazine and organizer of the Christmas event and Stefano Vitali, new member of the association and promoter of the Nomination of
Como, City of Silk, at UNESCO Creative Network. An evening rich in contents, such as the initial balance about the event Città dei Balocchi and the activities and future projects of the association Amici di Como, ending the evening in the best way. Actually the guests were welcomed in the Cathedral to take part in the Christmas Concert promoted by the Lombardy Region, with the great performance of Orchestra I Pomeriggi Musicali and Coro da Camera Hebel directed by Alessandro Cadario, with the precious contribution of the harpist Federica Sainaghi.
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Winter on Lake Como Magic Christmas Time
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di Rosaria Casali foto Andrea Butti, Francesco Corbetta, Filippo Molteni, Maurizio Moro, Carlo Borlenghi
Como Turistica, consorzio senza scopo di lucro, organizza da 25 anni la manifestazione natalizia “Como Città dei Balocchi”, in collaborazione con il Comune di Como, con il sostegno fondamentale dell’associazione Amici di Como, della Regione Lombardia, della Fondazione Cariplo, della Camera di Commercio, della Provincia di Como e di numerosi sponsor privati. L’edizione 2018 è stata visitata da 2.300.000 persone nell’arco dei 44 giorni di durata.
Como Turistica, is a non-profit organization that for 25 years organizes the Christmas event “Como Città dei Balocchi”, in collaboration with the Municipality of Como, with the important support of the association Amici di Como, of the Lombardy Region, Fondazione Cariplo, the Chamber of Commerce, the Province of Como and many private sponsors. Last edition 2.300.000 visitors in 44 days came to Como during the event.
Le proiezioni architetturali sulle facciate dei palazzi storici, le animazioni degli edifici con effetti speciali nel centro storico cittadino e il gioco di luci colorate sulle chiese, i ponti romanici e i monumenti dei caratteristici borghi che si affacciano sul lago, da Como a Menaggio, da Bellagio a Varenna, come anche le celebri Ville Balbianello e Carlotta, rendono il Lago di Como un presepe naturale spettacolare e suggestivo, unico al mondo. Meta ideale per un soggiorno da sogno.
The projections on the facades of the historical palaces, the special effects on the buildings of the city center and the lights on the churches, on the Romanesque bridges and on the monuments of the villages along the lake, from Como to Menaggio, from Bellagio to Varenna, as well as on the the famous villas such as Villa Balbianello and Villa Carlotta, make Lake Como a spectacular and enchanting Christmas crib, unique in the world and perfect for a stunning stay.
XXV Edizione
Festival
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Como Città dei Balocchi
•M a g i c
Nella città di Volta, la luce, nel periodo natalizio, regala calde emozioni ai visitatori che ammirano stupiti i giochi di colore e le proiezioni architetturali in grado di animare le facciate degli storici edifici e dei palazzi nelle principali piazze e vie del centro come piazza Duomo, piazza Volta, piazza San Fedele, piazza
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Light
Verdi, via Garibaldi, via Cesare Cantù, Lungo Lario Trieste, e in grado di esaltare e valorizzare con i colori le splendide architetture. Ogni anno le illuminazioni cambiano rendendo sempre più suggestivi e unici gli scatti fotografici di migliaia di appassionati di selfie, tanto da fare diventare virali le foto e i video sui social.
Festival In the city of the scientist Alessandro Volta, the light during the Christmas time conveys warm emotions to the visitors who enjoy the colors and the projections on the facades of the historical buildings and palaces in the main squares and streets of the city center, such as piazza Duomo, piazza Vol-
ta, San Fedele, piazza Verdi, via Garibaldi, via Cesare CantĂš, Lungo Lario Trieste, and they also gives value to the buildings thanks to the colors of the projections. Every year the Christmas lights are different and the photos turn amazing for those who like selfies, becoming viral on social media.
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•Giostra del ‘700 •Ruota Panoramica •Trenino di Natale Per la gioia dei bambini, “Como Città dei Balocchi”, regala momenti di svago in sella ai cavalli della giostra del ‘700, a bordo del trenino di Natale e “volando” nel cielo con la ruota panoramica dalla quale si può ammirare il lago dall’alto.
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To make children happy “Como Città dei Balocchi” organizes special entertainments such as riding the horses of the carousel of the 18th century, taking the Christmas train and “flying” in the sky with the panoramic wheel from which you can enjoy a great view of Lake Como.
•Fuochi di Capodanno Per festeggiare uno spumeggiante inizio d’anno, i fuochi piromusicali illuminano il cielo, rispecchiandosi nelle acque del lago del primo bacino. Uno spettacolo che richiama a Como e in convalle oltre 30.000 persone.
To celebrate a sparkling beginning of the year, the fireworks and the music illuminate the sky and reflect on the water of the first basin of the lake. A show that attracts in Como and the surrounding area over 30.000 visitors.
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•Attività Numerose sono le animazioni alle quali partecipare alla scoperta di tradizioni antiche e nuove, come quelle del Palio del Baradello, i laboratori didattici grazie alla Navigazione Laghi, e le corse amatoriali per uno stile di vita all’insegna del benessere.
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Many activities are held to discover ancient and new traditions, such as the knighting ceremony of Palio del Baradello, the children laboratories on the boats of Navigazione Laghi and the amateur runs for a healthy lifestyle.
•Babbo Natale •Befana I must della manifestazione sono l’arrivo scenografico di Babbo Natale e della Befana, grazie agli ingegneri dell’Edilizia acrobatica e agli indispensabili volontari dei Vigili del Fuoco. Migliaia sono i bambini che, ogni anno, con stupore, hanno la possibilità di incontrare i personaggi che appartengono alla loro fantasia.
The event you cannot miss during the Christmas time are the scenographic arrival of Santa Claus and Befana, thanks to the engineers of Acrobatic Construction and the necessary volunteer fire department. Every year thousands of children have the opportunity to meet the characters of their imagination.
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•Mercatino di Natale Le vie e le piazze del centro storico cittadino si trasformano, diventando parte di un villaggio illuminato e popolato da casette in legno vestite a festa, dove si vive una nuova esperienza sensoriale grazie ai profumi, ai sapori e ai colori dei prodotti artigianali degli oltre 85 espositori. Un viaggio attraverso un itinerario geografico inedito alla scoperta di regali curiosi e originali.
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The streets and the squares of the city center become part of a village lighted up and made of decorated wooden houses, where you can make a sense experience thanks to the perfumes, tastes and colors of the handicrafts products of over 85 exhibitors. A journey through an unusual geographic itinerary to discover original and special gifts.
•Pista di pattinaggio Pattinare en plein air ammirando il panorama mozzafiato del lago, è un’esperienza originale ed unica che solo a Como si può vivere. Relax, svago, buon cibo e divertimento, un mix speciale per vacanze invernali da sogno.
Ice skating on the lake front enjoying the breathtaking view of the lake represents an original and unique experience you can live only in Como. Relax, entertainment, good food are a special mix for an unforgettable Christmas holiday.
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•Mostra dei Presepi Da 18 anni nella Chiesa di San Giacomo, in piazza Grimoldi, di fianco al Duomo, si svolge la mostra dei presepi artistici e artigianali. 200 opere prestate gratuitamente e appartenenti a collezionisti privati e non, ad artigiani, ad associazioni, realizzati con materiali diversi e innovativi, presepi che vengono ammirati da 100.000 visitatori che rimangono estasiati dall’originalità e unicità delle opere.
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For 18 years the church of San Giacomo, which is located in piazza Grimoldi, close to the Cathedral, it is held the exhibition of the artistic and handcrafted Christmas cribs. 200 original works freely lended by private collectors, artisans and associations. These unique Christmas cribs made with dif ferent and innovative materials were admired by 100.000 enthusiastic visitors.
•Concerto in Duomo Grazie alla disponibilità della Chiesa Cattedrale, al sostegno della Regione Lombardia e di Amici di Como, torna ogni anno il Concerto di Natale, appuntamento tanto atteso al quale partecipano oltre 1000 persone. La direzione è affidata al M.° Alessandro Cadario, Direttore d’orchestra, con la partecipazione de I Pomeriggi Musicali.
Thanks to the availability of the Cathedral and to the support of the Lombardy Region and Amici di Como the tradition of the Christmas Concert continues. It represents an important appointment for over 1000 persons who participate in the event. The conductor is the Maestro Alessandro Cadario, with the participation of I Pomeriggi Musicali.
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Chiesa di San Giovanni, Bellagio
Villa Carlotta, Tremezzina
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Lake Como
Le bellezze paesaggistiche ed architettoniche di alcuni dei borghi che si affacciano sul Lago di Como, nel mese di dicembre si accendono di luci colorate. I paesi diventano protagonisti di uno spettacolare presepe di Natale che si può ammirare in tutto il suo splendore sia dal
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lago, grazie alle crociere organizzate per l’occasione, sia percorrendo le strade che ne costeggiano le sponde. Un viaggio romantico, suggestivo, caldo e avvolgente che fa rimanere sbalorditi per la maestosità della natura che regala scenari che cambiano al trascorre del tempo.
Brienno
Chiesa di San Giorgio, Varenna
Christmas Light In December, the natural and architectural beauty of some of the villages located on the shores of Lake Como shines of colored lights, creating a great spectacular Christmas crib that you can admire from the
lake, thanks to special boat cruises or along the streets by the lake. A romantic, suggestive, warm and charming journey that impresses you for the beautiful nature with so many different views.
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Ponte della Civera e Orrido, Nesso
Chiesa di Santa Tecla e borgo, Torno 120
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Villa Balbianello, Tremezzina
Chiesa SS. TrinitĂ , Argegno Como
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EXHIBITION
Concorso Fotografico #BalocchiAmo
Mauro Valli, 2° classificato Como Magic Light Festival
Marco Elli, 1° classificato Como Magic Light Festival
Daniele Bollini, 3° classificato Como Magic Light Festival
Sono state oltre 250 le fotografie che hanno partecipato al concorso #BalocchiAmo dedicato ai tanti amatori che, ogni anno, incorniciano in un’immagine la magica atmosfera di Como Città dei Baloc-
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chi. Le opere vincitrici e selezionate, divise nelle categorie “Magic Light Festival” e “Mostra dei Presepi”, sono state esposte presso lo studio fotografico di Francesco Corbetta, in via Rodari a Como.
Maurizio Moro, foto segnalata Como Magic Light Festival
Gesuele Bellini, 1° classificato Mostra di Presepi
Fabrizio Molina, foto segnalata Como Magic Light Festival
Marco Ceruti, 2° classificato Mostra di Presepi
Edwin Rioveros, foto segnalata Como Magic Light Festival
Over 250 photos took part in the photo contest #BalocchiAmo dedicated to the people who, every year, take a picture which represents the magic atmosphere of Como Città dei Balocchi. The pho-
Bruno Nodalli, 3° classificato Mostra di Presepi
tos which won in the different categories, “Magic Light Festival” and “Mostra dei Presepi” (Cribs’ exhibition), were exhibited at the photo studio of Francesco Corbetta, located in via Rodari in Como.
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JAGUAR E-PACE WHITE ICON
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Milano
9-14 aprile 2019 Como
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di Stefania De Giorgi foto Courtesy Salone del Mobile.Milano - Andrea Mariani
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a presentazione della 58� edizione del Salone del Mobile è stata presentata alla Triennale di Milano. I progetti e le iniziative sono numerosi e di alto spessore, nuovi formati espositivi all’interno del polo fieristico ed eventi che coinvolgono la città. Il Salone è un crocevia di opportunità; nella settimana in cui si svolge l’evento si ritrovano ogni anno diverse figure con varie professionalità che hanno un comune denominatore: essere cultori del bello. La positività, l’entusiasmo e le emozioni che trasmette il Salone si ripercuotono su tutto il sistema produttivo, stimolando la creatività e l’innovazione, contribuendo a rafforzare l’unicità simbolica di Milano. Quest’anno ricorrono 500 anni dalla morte di Leonardo da Vinci e, in omaggio al grande Maestro, al quale si devono molti capolavori realizzati durante gli anni vissuti nella città di Milano, il Salone ha arricchito il Manifesto con un nuovo lemma: ingegno. La figura leonardesca, icona riconosciuta nel mondo, innovativa, creativa e avanguardistica può considerarsi antesignana e determinante per tutto il panorama del design. Consegue un tributo realizzato presso il padiglione 24 per celebrare la cultura del pro-
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gettare e del saper fare: DE-SIGNO. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo racconterà in modo suggestivo il genio rinascimentale e il suo rapporto con il design italiano contemporaneo. L’apprezzamento degli ultimi anni di Milano nello scenario internazionale è stato da stimolo per ricondurre la città a un ruolo centrale durante l’evento. Per questo il Salone del Mobile ha scelto di celebrare Leonardo da Vinci nel cuore di Milano, presso la Conca dell’Incoronata. Un’esperienza coinvolgente, con un grande potere evocativo, dedicata all’ingegnoso Maestro e ai suoi studi sull’acqua: AQUA. La visione di Leonardo racconterà, tra ragione e incanto, un piccolo frammento del Rinascimento e del futuro di Milano. Claudio Luti, Presidente del Salone del Mobile, si è soffermato sull’importanza della nuova voce introdotta nel Manifesto: “In questo particolare momento di grande successo di Milano, è importante consolidare la capacità attrattiva del Salone del Mobile che offre ai suoi visitatori non solo un’ampia offerta di prodotti ma, soprattutto, occasioni di relazioni internazionali e opportunità di riflessione sul rapporto tra creatività e impresa. Tornando a ragio-
nare sulle parole chiave del Manifesto, patto d’intenti finalizzato a rimettere a fuoco i valori che hanno contribuito a fare della Manifestazione il principale appuntamento del settore design a livello internazionale, il Salone introduce un nuovo vocabolo. Si tratta di ‘ingegno’, ossia di intelligenza come principio di creatività, senso del talento, geniale abilità nel fare e nel pensare. Doti che le nostre imprese possiedono, che i nostri designer sviluppano e che le nostre radici ci tramandano e parola che costituisce un invito a guardare sempre avanti, a non accontentarsi, a pensare che ogni cosa può sempre essere reinventata e riscoperta con occhi nuovi che guardano al futuro. Nello stesso tempo ‘ingegno’ rende omaggio a Leonardo, nel cinquecentenario della sua morte, il maestro di tutti creativi, precursore della relazione tra creativo e imprenditore, uomo del progresso, del futuro e del presente, venuto a Milano per sviluppare proprio la sua relazione con la forma del fare” conclude il Presidente del Salone del Mobile. Come in ogni edizione sono presenti le biennali Euroluce e Workplace3.0 e inoltre nasce uno spazio trasversale, modo di pensare e organizzare in continua
evoluzione raccontato con i prodotti di design e soluzioni decorative e tecniche del progetto d’interni. E’giunta alla 30° edizione Euroluce, dal 1976 presenta le innovazioni tecnologiche in tutti i settori dell’illuminazione con attenzione sempre crescente nel campo dell’eco-sostenibilità e del risparmio energetico declinati sia nel settore decorativo sia in quello illuminotecnico. Il Salone dedicato all’ambiente di lavoro ha cambiato veste e nel 2015 è diventato Workplace3.0, una manifestazione innovativa dedicata al design e alla tecnologia per la progettazione dello spazio di lavoro, che conferma la sua nuova vocazione: esplorare inedite modalità, forme e soluzioni per gli ambienti di lavoro “del futuro”, in cui fattore umano e tecnologie intelligenti ricoprono un ruolo cruciale. “È una trama straordinaria quella che lega creatività, ingegno e industria, e che fa del design italiano un punto di forza di importanza strategica per tutto il sistema Italia. E uno dei migliori biglietti da visita che la città di Milano, da sempre capace di interpretare il suo tempo con spirito internazionale, può mostrare al mondo” commenta Emanuele Orsini, Presidente di Federlegno Arredo Eventi.
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Claudio Luti, presidente Salone del Mobile.Milano
Alberto Bonisoli, Ministro dei beni e delle attivitĂ culturali
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he presentation of the 58the edition of Salone del Mobile was presented at the Triennnale di Milano. This year it’s the 500th anniversary of the death of Leonardo da Vinci and to pay homage to the Great Master, Salone has enriched the Manifesto with a new word: talent. Leonardo can be considered a precursor in the design sector. The tribute realized at the pavilion 24 means to celebrate the culture of planning and of being able to do: DE-SIGNO. The appreciation of the last years of Milan in the international scenery has been a source of inspiration to let the city have a central role during the event. Therefore Salone del Mobile chose to celebrate Leonardo da Vinci in the heart of Milan, close to the Conca dell’Incoronata. An enthralling experience, with a great evocative power, dedicated to
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Emanuele Orsini, presidente di FederlegnoArredo
Giuseppe Sala, Sindaco di Milano
the ingenious Master and to his studies on the water: AQUA. Leonardo's vision will tell, between reason and charm, a little fragment of the Renaissance and of the future of Milan. As in each edition there are the biennial Euroluce and Workplace 3.0, moreover there is a transverse space, a way of thinking and of organising in continuous evolution told with the design products and decorative and technical solutions of the interior projects 30th edition of Euroluce, from 1976 it presents the technological innovations in all the sectors of lighting with a growing attention in the field of eco-sustainability and energy saving. Salone dedicated to the work places changed its style and in 2015 it became Workplace 3.0, an innovative event dedicated to design and technology for projecting the working place.
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Stefano Boeri, architetto - Presidente della Triennale di Milano
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Davide Rampello, curatore dell'installazione De-Signo. La cultura del design italiano prima e dopo Leonardo
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di Stefania De Giorgi foto Archivio Salone del Mobile.Milano
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n concomitanza con il Salone del Mobile, come ormai accade da ventidue anni, il Salone Satellite porta alla manifestazione una ventata di effervescenza rivitalizzando l’estetica e la funzionalità degli elementi d’arredo. I designers under 35 che partecipano restituiscono sui prodotti presentati tutta la voglia di emergere e comunicare attraverso una creatività fresca e spontanea che molto spesso regala innovazione e straordinarietà. Il tema che affronteranno quest’anno i giovani talenti sarà “Food as a Design Object”: riflessioni sul futuro dell’alimentazione in un’ottica di responsabilità, coniugando la tecnologia del progetto con le antiche pratiche artigianali. Come di consueto, un prestigioso Comitato di Selezione, composto da personalità di rilievo internazionale nel mondo del design, della progettazione e della ha visionato le proposte di tanti nuovi designer. La selezione è sempre molto competitiva, ma per il 2019, è stata particolarmente scrupolosa e severa, in quanto il Comitato di Selezione ha ritenuto di escludere molti dei candidati, spronandoli a riproporsi in futuro con proposte più accurate. Come riconoscimento acclamato dell’importanza che in tutti questi anni ha ricoperto il Salone Satellite lo scorso novembre è stato inaugurato presso la nuova sede del Polo Formativo del Legno Arredo Fondazione ITS Rosario Messina a Lentate sul Seveso, la Collezione Permanente SaloneSatellite.
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ogether with Salone del Mobile, for 22 years, Salone Satellite brings an effervescence flavor to the event revitalising the aesthetics and the functionality of the furniture elements. The designers under 35 who participate give to the presented products the will to emerge and to communicate through a fresh and spontaneous creativity that much often presents innovation and extraordinariness. The topic that the young talents face this year is “Food as a Design Object”: ideas on the future of food from a responsibility point of view, combining the technology of the project with the ancient homemade practices. As usual, a prestigious Selection Committee, composed by personalities of important international personalities in the world of design examined the proposals of many new designers. The selection is always very competitive, but in 2019, it has been particularly scrupulous and severe, as the Selection Committee decided to exclude many candidates, in order to spur them to repropose in future with more accurate proposals. As the recognition of the importance that in all these years characterized Salone Satellite, last November Collezione Permanente SaloneSatellite was inaugurated at the new seat of Polo Formativo del Legno Arredo Fondazione ITS Rosario Messina in Lentate sul Seveso.
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DESIGN
Riva Group PANTONE 8641 C
foto Archivio Riva Group
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iva Group unisce tre aziende che rappresentano l’eccellenza del Made In Italy nel mondo. L’anima di tutto questo è il Cavaliere Francesco Riva, che ha creduto nell’azienda familiare, fondata dal padre Felice Riva, negli anni ’50 e l'ha trasformata in una delle aziende più influenti nel mondo del mobile. Con la Riva Mobili D’Arte è iniziata l’avventura e la metamorfosi. L’innovazione, l’investimento sulla produzione interna hanno aiutato a raggiungere in tempi brevi l’obiettivo e le nuove finiture e l’unicità del design, pur mantenendo volutamente l’anima della tradizione e non abbandonando mai la lavorazione manuale del mobile hanno segnato indelebilmente il talento di Francesco Riva e premiato la Riva Mobili D’Arte come una delle aziende più importanti nel mondo del mobile classico. Il cambiamento non è mai facile e solo con il talento, l’amore, la passione, i sacrifici e molta pazienza si arriva al successo. Francesco Riva ha continuato con grande coraggio la strada che si è prefissato e grazie al successo della Riva Mobili D’Arte e grazie alla struttura completa di tutte le fasi di produzione è nata la Rivatelier. Design contemporaneo e finiture di grande lusso per stare al passo dei tempi e soddisfare le esigenze di tutti i clienti. Opere d’arte che non hanno età, confortevoli e ricercate con una raffinatezza che completa ogni ambiente. La ricerca dei dettagli, l’amore per la perfezione e l'unicità del design sono i punti fissi contenuti in ogni mobile di Riva Group. Ogni anno, da più di 20 anni, il Salone Del Mobile rappresenta il momento più atteso dell’anno, dove Riva Group presenta annualmente tutte le novità con nuove collezioni e nuove finiture. Questo momento dell’anno non è atteso solo da Francesco Riva e dai clienti, ma anche da tutte le aziende del settore. Le novità di Riva Group rappresentano puntualmente il riferimento da seguire come linee e design. Imparare per crescere e crescere per migliorarsi, queste sono le parole che stimolano il Cavaliere a non smettere di fissare nuovi obiettivi. La Riva Project è la terza azienda del gruppo dedicata ai Contract, esattamente a quei clienti che preferiscono affidare la proprio casa nelle mani esperte di un professionista. Così la Riva Project studia l’insieme del progetto, cercando le soluzioni migliori per incontrare il gusti dei clienti e creando quell’atmosfera che ogni persona vorrebbe vivere nella propria casa. Durante il Salone Del Mobile, ai clienti vengono mostrati i progetti realizzati con la presentazione di campioni, disegni ed il risultato finale per dare un'idea completa di quello che si può ottenere affidando la propria casa a Riva Project. Il segreto del successo della Riva Group è certamente la continua innovazione e ricerca con il tocco di tradizione sempre presente nell’animo di ogni Mobile.
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ADVERTISING
Italian Talent for Luxury Living Sig. Francesco Riva, Presidente Riva Group
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iva Group unites three companies that represent the excellence of Made in Italy in the world. The soul of all this is Cavaliere Francesco Riva, who believed in the family business, founded by his father Felice Riva, in the 50s and transformed it in one of the most influential companies in the furniture world. Adventure and metamorphosis began with Riva Mobili D'Arte. The innovation, the investment on the internal production have helped to quickly reach the goal and the new finishes and the uniqueness of the design, while deliberately keeping the soul of the tradition and never abandoning the hand work of the furniture have marked indelibly the talent of Francesco Riva and awarded Riva Mobili D'Arte as one of the most important companies in the world of classic furniture. Change is never easy and only with talent, love, passion, sacrifice and a lot of patience is possible to arrive to the success. Francesco Riva has continued with great courage the path he has set and thanks to the success of Riva Mobili D'Arte and thanks to the complete structure of all the production phases, Rivatelier was born. Contemporary design and luxurious finishes to keep up with the time and meet the needs of all customers. Piece of art that have no age, comfortable and refined with a refinement that completes every environment. The search for details, the love for perfection and the uniqueness of design are the fixed points contained in every Riva Group piece. Every year, for more than 20 years, Salone Del Mobile represents the most awaited moment of the year, where Riva Group annually presents all the news with new collections and new finishes. This moment of the year is not only awaited by Francesco Riva and by their customers, but also by all companies in the sector. The innovations of Riva Group represent punctually the reference to follow as lines and design. Learning to grow and grow to improve, these are the words that stimulate Francesco Riva to never stop setting new goals. Riva Project is the third company in the group dedicated to Contract, exactly to those customers who prefer to entrust their home in the expert hands of a professional. So Riva Project studies the whole project, looking for the best solutions to meet the tastes of customers and creating the atmosphere that every person would like to live in their own home. During the Salone Del Mobile, customers are shown the projects created with the presentation of samples, drawings and the final result to give a complete idea of what can be achieved by entrusting their home to Riva Project. The secret of the Riva Group's success is certainly the continuous innovation and research with the touch of tradition always present in the soul of every piece of furniture.
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PORADA
INTERNATIONAL DESIGN AWARD di Stefania De Giorgi foto Archivio Porada International Design Award
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a ricerca creativa di Porada non conosce soste, indagare e sperimentare è divenuta una caratteristica specifica dell’azienda cabiatese la quale, anche per quest’anno ha istituito il Porada International Design Award 2018 in collaborazione con POLI.design, con il patrocinio di ADI, Associazione per il Disegno Industriale. La proclamazione dei vincitori del concorso internazionale di idee è avvenuta sullo sfondo dell’affascinante Villa del Grumello a Como. Il tema dell’edizione 2018 verteva sull’interpretazione di varie soluzioni innovative di scrittoio & coiffeuse, specchio della filosofia formale e concettuale di un brand rappresentativo del design contemporaneo made in Italy. Fra l’internazionalità delle tante proposte pervenute, tutte con lodevoli requisiti di originalità e definizioni morfologiche della forza espressiva del legno, sono stati selezionati: primo premio "Screen", Simone Alberto Gerbino (Italia), secondo premio "Whirl", Ufuk Seçgel, Ayşe Serbest (Turchia), terzo premio "Odette", Arianna Vivenzio (Italia), per la categoria professionisti; primo premio"Ninfea", Niccolò Devetag (Italia), Design & Engineering, Scuola del Design, Politecnico di Milano; secondo premio"Punti di Vista", Chiara Molinari (Italia), Design del Prodotto, Scuola del Design, Politecnico di Milano; terzo premio "Split Table", Nguyen Vuong (Vietnam), Industrial Design, Rhode Island School of Design, Providence, United States of America per la categoria studenti.
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he creative research of Porada is always looking for something new, to investigate and to experiment has become a specific characteristic of the company based in Cabiate. Also this year it has instituted the Porada International Design Award 2018 in collaboration with POLI.design, and under the patronage of ADI, Association for the Industrial Drawing. The proclamation of the winners of the international competition of ideas took place in the enchanting Villa del Grumello in Como. The topic of the edition 2018 was the interpretation of several innovative solutions of writing desk and coiffeuse mirror of the formal and conceptual philosophy of a representative brand of the contemporary design made in Italy. Among the international proposals arrived, all of them met the requirements of originality and the morphological definitions of the expressive strength of the wood, selecting: first prize "Screen", Simone Alberto Gerbino (Italy), second prize "Whirl", Ufuk Seçgel, Ayşe Serbest (Turkey), third prize "Odette", Arianna Vivenzio (Italy), for the category professionals; first prize "Ninfea", Niccolò Devetag (Italy), Design & Engineering, School of Design, Politecnico di Milano; second prize “Punti di Vista", Chiara Molinari (Italy), Design of the product, School of Design, Politecnico di Milano; third prize "Split Table", Nguyen Vuong (Vietnam), Industrial Design, Rhode Island School of Design, Providence, United States of America for the category students.
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DESIGN
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MERLETTI E DESIGN
di Marina Moretti foto Archivio Comitato per la Promozione del Merletto
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el cuore del quadrilatero della moda, Palazzo Morando a Milano ospita la mostra “Merletti e Design. Intrecci creativi a Cantù dal ‘900 a oggi” promossa da Comune di Milano-Cultura Direzione Musei Storici e organizzata dal Comitato per la Promozione del Merletto di Cantù, quale testimonianza e omaggio a una preziosa arte coltivata nel tempo con pazienza e passione. Obiettivo dell’esposizione è mostrare come la sinergia tra design e sapienza artigianale abbia saputo realizzarsi a Cantù, dove questa attività prosegue dal Seicento ad oggi. Per trovare nuovi spazi di applicazione per questa lavorazione, pur conservando l’elevata qualità esecutiva, il Comitato per la Promozione del Merletto organizza a Cantù, dal 1993, la Biennale Internazionale del Merletto e, dalla decima Biennale del 2011, il Comitato ha promosso l’iniziativa “Merletti e Design”. Attraverso una selezione di esemplari prestigiosi, con i relativi progetti, a Palazzo Morando sarà possibile seguire la storia produttiva del centro manifatturiero canturino, ma anche riflettere sulle sorti di una specializzazione italiana dell’eccellenza che, dalla seconda metà del Novecento, ha conosciuto alterne fortune nella moda e nell’arredo. La mostra è dedicata a una capacità artigianale, proseguita fino a oggi grazie alla passione di tante merlettaie che,
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autonomamente o riunite in associazioni e scuole, continuano a produrre manufatti di elevata qualità tecnica. A tale proposito, tutti i pomeriggi dei fine settimana dell’apertura della mostra saranno a Palazzo Morando alcune merlettaie, con i tomboli, che illustreranno ai visitatori le complesse modalità di lavorazione del merletto a fuselli. Il pregio dei merletti è determinato da due fattori strettamente collegati: la novità del progetto, che solo la creatività dei migliori designer può assicurare, e la perfezione tecnica, che richiede una consolidata esperienza esecutiva. Famosi artisti, architetti e designer di fama internazionale sono stati invitati a collaborare con le merlettaie del Canturino per realizzare i “multipli d’arte”, che saranno esposti in mostra: Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Luca Scacchetti, Ugo La Pietra, Patricia Urquiola, Anna Gili, Angela Missoni, Thessy Schoenholzer Nichols. Tra i designer, stimolati dal confronto con il materiale e la paziente modalità esecutiva e le merlettaie, coinvolte nella sperimentazione di sempre nuove soluzioni tecniche per realizzare i disegni, è scaturita un’importante sinergia: le diverse competenze si sono incontrate per dare vita a innovativi progetti che valorizzano un’antica sapienza artigianale inserendola nelle ricerche del design contemporaneo.
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ituated in the Fashion quadrilateral, the exhibition “Merletti e Design Intrecci creativi a Cantù dal Novecento a oggi”, promoted by the Municipality of Milan- Cultura Direzione Musei Storici and organized by Comitato per la Promozione del Merletto (Lace Promotion Committee) as testimony and tribute to a precious art cultivated over time with patience and passion, is to be held in the ancient Palazzo Morando. The aim of this exhibition is to show how this synergy between design and craft skill has come about, considering the case of Cantù (Como), a centre of uninterrupted production from the seventeenth century until today. To find new application fields but still keeping the high quality, since 1993 the Lace Promotion Committee has organized in Cantù the International Lace Biennial and from the 10th Biennale in 2011, the Committee promoted the initiative “Merletti e Design”. By means of a selection of prestigious exemplars, accompanied by their designs, in Palazzo Morando it will be possible to follow not just the history of the production of this city, but also to reflect on the future of a high-quality Italian speciality which, since the second half of the twentieth century has met with varying fortunes in fashion as in furnishings. The exhi-
bition is dedicated to the ability of producing hand-made lace which continued to flourish to this day, thanks to the passion of many lacemakers who, individually or working together in associations and schools continue to produce amateur handicraft of high technical quality. During all the afternoon weekends of the opening of the exhibition in Palazzo Morando there are lace-makers who show the difficulties in working the bobbin lace. The prestigious elements of a lace are two: the novelty of the projects, that only the best designers can grant and the technical perfection that requires a consolidated executive technique. Famous artists, architects and designers were invited to collaborate with the lace-makers of Cantù to create “multipli d’arte”, that will be exhibited: Alessandro Mendini, Andrea Branzi, Luca Scacchetti, Ugo La Pietra, Patricia Urquiola, Anna Gili, Angela Missoni, They Schoenholzer Nichols. Among the designers, stimulated by the comparison with the material and the executive modality and the lace-makers, involved in experimenting new solutions to create the pattern was born an important synergy: the different abilities met to create new projects which give values to the ancient ability including it in the researches of the contemporary design.
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1- "Stella policroma", progetto Alessandro Mendini per Merletti e Design 2017, multiplo d'arte 1/9, produzione e realizzazione: Comitato per la Promozione del Merletto; 2- "Reliquiario delle vezzosità", progetto Thessy Schoenholzer Nichols, 2017, multiplo d'arte 1/9, produzione e realizzazione: Comitato per la Promozione del Merletto; 3- Merlettaie, Expo 2015; 4 - Tombolo e fuselli; 5- "Volere volare", progetto di Ugo La Pietra, 2017, multiplo d'arte 1/9, produzione e realizzazione: Comitato per la Promozione del Merletto; 6- "Danzatori", progetto Andrea Branzi, 2013, multiplo d'arte 1/9, produzione e realizzazione: Comitato per la Promozione del Merletto
Merletti e Design. Intrecci creativi a Cantù dal ‘900 a oggi 6 aprile - 30 giugno 2019 Palazzo Morando/ Costume Moda Immagine Via Sant’Andrea 6, Milano www.merletti.it info@merletti.it c.palazzomorando@comune.milano.it
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EVENTI
VIVA Talk in Triennale
di Stefania De Giorgi foto Archivio Viva Porte
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parametri sui quali è basata l’azienda Viva sono determinati dalla ricerca e sviluppo continua sia formale che tecnica. Viva è una realtà italiana che incentra il proprio operato nel proporre soluzioni tailor made ad alto contenuto tecnico ed estetico, realizzando prodotti ad alte prestazioni, con una particolare attenzione al risparmio energetico, alla sostenibilità e alla sicurezza. L’alta qualità dei prodotti della giovane azienda di Filippo Santambrogio è stata evidenziata dalla richiesta di fornitura da parte della realtà di City Life. Il brand, in collaborazione con Erco produttore di infissi per esterni, ha promosso un’iniziativa alla Triennale di Milano, il 14 marzo scorso, in cui è stato ospitato il Talk “Dal progetto alla costruzione: le sfide possibili”. Un dibattito incentrato sulle tematiche relative alla progettazione e realizzazioni di edifici contemporanei. Fra i relatori molte personalità di spicco, come Marco Piva architetto e designer attivo nel panorama internazionale. www.vivaporte.com
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he parametres on which the company Viva is based, are determined by the continuous research and development, both from the formal and from the technical point of view. Viva it is an Italian reality that aims at proposing customized solutions at high technical and aesthetic content, producing high performance articles, with a particular attention to energy saving, sustainability and safety. The high quality of the products of the young company of Filippo Santambrogio was stressed by the request of supply by City Life. The brand, in collaboration with Erco producer of outside frames, promoted an initiative at Triennale di Milano, on March 14th 2019, where they host the talk “Dal progetto alla costruzione: le sfide possibili”. A debate based on the subjects of design and construction of contemporary buildings. Among the speakers many important personalities, such as Marco Piva, architect and designer famous at international level. www.vivaporte.com
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EVENTI
Un compleanno speciale
foto Nick Zonna Immagini della festa di compleanno del ministro dell'Interno On. Matteo Salvini all'Hotel Principe di Savoia di Milano
Moments of the birthday party of the Italian minister Matteo Salvini at Hotel Principe di Savoia of Milan
foto Nick Zonna
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esta di compleanno all'Hotel Principe di Savoia di Milano per il ministro dell'Interno On. Matteo Salvini, che il 9 marzo ha compiuto 46 anni. Ad organizzare l'evento, con oltre 200 invitati, è stata Daniela Javarone, presidente degli Amici della Lirica. Il ricavato è stato devoluto ai City Angels, l'organizzazione di volontari che aiutano i senzatetto. All'appuntamento erano presenti, tra gli altri, il ministro dell'Istruzione Marco Bussetti e diversi esponenti della Lega, ma anche il sovrintendente della Scala Alexander Pereira. A Salvini è stata regalata una riproduzione della Coppa dei Campioni con una sciarpa del Milan e la dedica "Al nostro capitano 9-3-2019". L'ex capitano rossonero Franco Baresi gli ha consegnato la sua maglia numero 6.
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irthday party at Hotel Principe di Savoia of Milano for the Italian Minister of Interior Matteo Salvini, March 9th he turned 46 years old. Daniela Javarone, president of Amici della Lirica, organized the event with over 200 friends. The proceeds will be given to City Angels, the organization of voluntaries who help homeless people. Also the Minister of Education, Marco Bussetti and different members of the Lega political party, but also the superintendent of Alla Scala Alexander Pereira took part in the event. Salvini received as a gift a reproduction of the Champion Cup with a scarf of AC Milan with the words “Al nostro capitano 9-3-2019”. The former captain of AC Milan, Franco Baresi, gave him his jersey number 6.
EVENTI
UNA VITA DA SCIENZIATA I VOLTI DEL PROGETTO #100ESPERTE
LA PORTA foto Gerald Bruneau ©Fondazione Bracco
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ondazione Bracco ha realizzato una mostra fotografica al Centro Diagnostico Italiano di Milano per presentare volti e competenze di alcune delle scienziate del progetto #100esperte, nato per valorizzare l’expertise femminile in settori percepiti ancora come dominio maschile. Biologhe, chimiche, farmacologhe, ingegnere, astrofisiche, matematiche, chirurghe, paleontologhe, informatiche sono solo alcune delle professioni, condotte ai massimi livelli, delle scienziate ritratte dal celebre fotografo francese Gerard Bruneau, autore eclettico e sensibile artista. Osservare ogni ritratto è come attraversare una soglia, che dà accesso ad ambienti protetti, privati, a spazi di ricerca e pensiero. Sono i luoghi di lavoro delle esperte: laboratori, università, ambulatori, in cui ogni giorno donne e uomini si impegnano per spostare i confini della conoscenza. “La nuova presa di coscienza delle donne in tutte le parti del mondo è una straordinaria leva di cambiamento sociale e politico”, sottolinea Diana Bracco, Presidente di Fondazione Bracco “ma, c’è ancora molta strada da fare. In questa direzione si muove anche il progetto 100 donne contro gli stereotipi, nato prima come una piattaforma, poi con un libro e ora con una mostra di ritratti di alcune di loro che hanno accettato di mettersi in gioco, talvolta in modo spiritoso nei confronti della loro professione”. La mostra è parte di un ciclo di esposizioni avviato nel 2010 da Fondazione Bracco in collaborazione con il Centro Diagnostico Italiano con l’obiettivo di dare l’opportunità a pazienti, medici e staff di fruire di un’esperienza culturale, nella convinzione, sostenuta da evidenze scientifiche, che questa contribuisca al complessivo miglioramento della qualità della vita.
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TORSI foto Gerald Bruneau ©Fondazione Bracco
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ondazione Bracco organized a photographic exhibition in the Italian Diagnostic Centre of Milan to present faces and competences of some of the scientists of the project #100esperte, born to give value to the female expertise in sectors still considered a male domination. Biologists, chemists, pharmacologists, engineers, astrophysicals, mathematicians, surgeons, palenthologists, computer technicians are only few jobs, at the highest level, of the scientists represented by the famous French photographer Gerard Bruneau, eclectic author and sensitive artist. To observe each portrait is like to cross a threshold, which gives access to protected, private environments, to places of research and thought. They are the work places of the experts: laboratories, universities, clinics, in which every day women and men devote themselves to move the borders of the knowledge. “The new awareness of women all over the world is an extraordinary lever of social and political change”, stresses Diana Bracco, President of Fondazione Bracco “but, there is still a lot to do. This is also the same direction in which the project 100 women against stereotypes is moving, born first as a platform, then with a book and now with an exhibition of portraits of some of them who accepted to take part in the project, sometimes in a witty way towards their profession”. The exhibition is a part of a cycle of exhibitions which started in 2010 by Fondazione Bracco in collaboration with the Italian Diagnostic Centre aiming at giving the opportunity to patients, doctors and staff of enjoying a cultural experience sure that, supported by scientific evidences, it contributes to the total improvement of life quality.
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Le opere di Ira Corti ci mostrano l’acquisita padronanza della tecnica, con una personale elaborazione dei vari temi trattati. La sua arte testimonia in ogni suo quadro la natura fondata su tematiche informali con una tecnica pittorica ora morbida, ora elaborata in una frenetica ricerca del meglio. Una vena coloristica tutta personale ed intensa, che esprime una parabola creativa di struggente emozione.
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Valtellina e Grigioni Bianzone, un invito in terrazza
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di Gian Enrico Ghilotti foto Consorzio Turistico Media Valtellina - Ph. Ivan Previsdomini
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n invito in terrazza è sempre piacevole. Non fosse altro perché, invitandoci all’attesa, coccola la fantasia. Chi ce lo rivolge sa bene di proporci un bel panorama e qualche cosa di unico da vedere. Sa di mettere a disposizione dei nostri occhi qualche cosa che lui conosce bene e, per questo, prova il sottile e orgoglioso piacere del padrone di casa che pregusta lo stupore del proprio ospite. Ecco perchè vi è sempre dell’intimità in un invito in terrazza. Tanto più che per arrivare al luogo atteso, dove la vista si fa bella, l’ospite entra nella casa di chi lo ha invitato e, spesso, ne assapora, passando di stanza in stanza, attimi di vita privata. Di questa preziosità e fortuna dell’abitare ne sono ben convinti gli abitanti di Bianzone. Ecco perché hanno deciso di chiamare “Terrazze retiche” il loro Ecomuseo, cioè il loro patrimonio. La loro stessa vita e la loro storia che, a dirla breve, non sono altro che le stanze della loro casa. Quelle che compongono il loro territorio. Quelle che l’ospite attraverserà andandoli a trovare. Stanze piene di sole, se no che terrazze sarebbero. Va detto che nel trovare le parole hanno avuto gioco facile, visti tutti i terrazzamenti vitati che fanno da quinta a questo paese del versante retico della Valtellina, adagiato sul conoide partorito dal torrente Valle. Figlio di una grande frana che con gli anni, a partire dall’anno mille quando avvenne, ha fatto la fortuna di Bianzone. Esempio di come la natura possa essere matrigna e benevola, con il passare del tempo. Tutto bello, ora. Il difficile è stato, nei secoli, disegnare questo territorio così come ora appare al suo visitatore. Per la gente di questi paesi ha voluto dire intingere la penna nella fatica, giorno dopo giorno, secolo dopo secolo, generazione dopo generazione. Ma è necessario partire da un po’ di geografia: dov’è Bianzone? In Valtellina, l’avete già capito. Sta lì nel bel mezzo della piega che la vallata disegna abbracciandosi alla Svizzera. In questo borgo storico di grande tradizione agricola ci si arriva in due modi. Quello suggerito dal navigatore ci fa deviare dalla strada statale dello Stelvio, pochi chilometri prima di raggiungere Tirano. Si sale tra case recenti, meleti che si insinuano fin sotto le abitazioni, orti, giardini e case addobbate di edera. Ad
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ogni curva lo sguardo cambia orizzonte. Dai vigneti del versante Retico alle cime innevate delle dirimpettaie Prealpi Orobie. Poi, dopo aver incontrato un nobile palazzo di recente ristrutturazione, si incrocia l’altra strada che porta a Bianzone. Una ancora più bella. Quella che ne attraversa il cuore. “La via dei terrazzamenti”. Il panoramico percorso ciclopedonale che, toccando tutti i paesi del versante retico della valle, collega Tirano con Morbegno, accarezzando borghi storici, frazioni e vecchie contrade, vigne, frutteti e castagneti. Che vi arriviate dall’una o dall’altra strada, in terrazza ci siete già. Meglio sarebbe usare il plurale, visto che dalle strade a mezza costa tra i vigneti, ai piccoli e preziosi affacci tra le case, fin anche ai sagrati di chiese inaspettatamente grandi, tutto qui diventa terrazza. Certo, le prime che balzano anche agli occhi distratti di chi transita sulla strada statale, sono le famose terrazze dei vigneti, zona di produzione dell’altrettanto rinomato Valtellina Superiore DOCG. Una texture che disegna il territorio pettinandolo di muretti a secco e filari. Belli da togliere il fiato anche visti nella loro veste invernale, pennellati di neve. Ma, per scoprire Bianzone, il segreto è parcheggiare l’auto appena possibile nei vari piccoli parcheggi che ritrovate non appena lasciata la strada statale. Percorrere a piedi il reticolo di strade in salita, arterie di vecchi sentieri, passando accanto a case figlie di un’esigenza abitativa famigliare, così come famigliare ne è stato spesso lo sforzo di edificazione, graziato da un benessere contrabbandiero, figlio del vicino confine elvetico. Ora quello sguardo di necessità rivolto verso nord, si è ribaltato. Non sono più gli abitanti di Bianzone e degli altri paesi limitrofi a varcare nottetempo il confine, salendo oltre le frazioni di Bratta e Piazzeda e scavallando il Col d’Anzana, ma i turisti che qui arrivano d’oltralpe, alla ricerca di un benessere fatto di panorami e cultura che profuma di vino e buona tavola. Tutte cose da assaporare. La piazzetta del paese ne è un esempio. Municipio, ufficio postale, pasticceria, farmacia, una storica fontana ottogonale al centro e una strada che, proprio di fronte parte in salita. “Via ai monti” l’hanno chiamata e la semplicità diventa già informazione
per il turista. Lasciata la piccola piazza, che un tempo veniva chiamata “Piazza della discordia”, a testimoniare la litigiosità delle due nobili famiglie che vi si affacciavano, e proseguendo in direzione di Boalzo e Teglio, un saliscendi tra case e strettoie ci porta proprio sul sagrato terrazzato della chiesa parrocchiale del paese, dedicata a San Siro. Guardando la chiesa con il suo campanile romanico, ricamato di trifore e bifore, incorniciato dal sipario di vigneti, la storia della Valtellina si riassume in uno sguardo. Fede e lavoro, l’una specchiata nell’altro. Se all’interno della chiesa è custodito un bellissimo ciclo di affreschi, opera del pittore cinquecentesco Cipriano Valorsa (cappella di S. Pietro Martire - datato 1558), é uscendo dalle sue tre navate per ritornare alla luce del tramonto, che lo sguardo riesce a leggere il DNA agricolo di questo paese. La geometria dei filari sconfina in basso in un tappeto di verdi diversi. Bianzone ha resistito più di altri paesi ad una massiccia edificazione del fondovalle e lo sguardo riesce ancora a congiungere il verde dei terreni coltivati con quello della vegetazione ripariale dell’Adda, che scorre laggiù, verso ovest, ai piedi del versante orobico. In realtà la benedizione climatica di questo paese c’entra anche con la storia della chiesa di San Siro. Già a partire dall’XI secolo, Bianzone era una sorta di “contrada climatica” di Bormio, terra ricca per il commercio che transitava sui grandi passi alpini, ma dagli inverni assai freddi. Fu così che la nobile borghesia della Contea bormina elesse Bianzone quale luogo di villeggiatura. Una riviera ad un’ora di carrozza, per svernare al tepore del sole, ma anche per acquisire vigne, terreni fertili e costruirvi dimore consone al loro rango. Fu così che nel 1100, Nalucia e Pagana della Torre, due facoltose signore di Bormio, ritemprate al sole di Bianzone e probabilmente anche riconoscenti per tanta grazia naturale, decisero di mettere i denari per l’edificazione della chiesa. La generosità delle due dame e i loro natali ne vincolarono però la proprietà e, fino al 1595, San Siro e tutti i terreni circostanti rimasero sotto la giurisdizione dell’arcipretura di Bormio. Non sappiamo se le due sorelle si saranno guadagnate il paradiso, quel che è certo è che i riconoscenti abitanti di Bianzone,
la speranza trascendente se la sono dovuta guadagnare a suon di fatica per costruire un tempio di tali dimensioni. Un’equazione tra grandezza di fede e grandezza di edificazione che sembra una consuetudine da queste parti. Basta ammirare l’imponente facciata dell’altra chiesa di Bianzone. Quella dedicata alla Madonna del Piano che, anche solo per l’orografia associata al nome della Vergine, ne fa capire geograficamente la collocazione. Peraltro, il tripudio di pietra verde della sua facciata, non può certo sfuggire allo sguardo di chiunque transiti sulla strada statale, che ne lambisce e ne sovrasta il sagrato. Lasciata San Siro, proseguendo in uno spartiacque verde che separa verso valle i meleti e verso monte le vigne, si arriva alla tenuta “La Gatta”. Un tempo dimora nobiliare della famiglia De Gatti e ora, con i suoi tredici ettari di vigneti, gioiello della produzione vinicola valtellinese, oggi proprietà della famiglia svizzera Triacca. Come i tralci sui filari, la vita di Bianzone è sempre stata legata ben stretta alla viticoltura e le terrazze non sono mai state sinonimo di ozio. Basta salire, seguendo le strade carrozzabili tra i boschi, fino alle due dirimpettaie frazioni di Bratta e Piazzeda per rendersene conto. Nessun lembo di terreno in pendenza veniva lasciato senza cura agricola. Anzi, questi luoghi venivano vissuti tutto l’anno, con dignità di paese e con tanto di chiesa, canonica e piccole scuole. A guardarle oggi, silenziose, riescono ancora ad aprire il libro del cuore, pensandole animate da bambini che insieme al sussidiario portavano anche un pezzo di legna per scaldare la loro piccola aula. L’invito in terrazza richiederebbe più giorni e anche più righe. Quelli dell’Ecomuseo Terrazze Retiche di Bianzone lo sanno bene e per questo si sono inventati ben nove percorsi per gustarsi lo stupore dei propri ospiti, accompagnandoli tra frazioni, chiese, fontane, dimore storiche silenziose mentre attendono il restauro, contrade, boschi, vigne e meleti. L’unica cosa è che, da queste parti, hanno l’abitudine di iniziare e concludere a tavola ogni invito. Dopo tutto quello che hanno preparato, uno sforzo lo si può fare. Non vanno delusi e ne vale sicuramente la pena. In terrazza, naturalmente.
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Nelle pagine precedenti, Bianzone e la chiesa di San Siro; in questa pagina, la tenuta "La Gatta"; nella pagina successiva, i terrazzamenti vitati In the previous pages, Bianzone and the church of San Siro; on this page, the farm "La Gatta", in the next page, the terraccings
Bianzone, an invitation in a terrace A
n invitation in a terrace is always pleasant. Those who invite us know very well they are proposing us a nice view and something unique to see. The inhabitants of Bianzone are well aware of this precious view they enjoy. This is the reason why they have decided to call “Terrazze retiche” their Ecomuseo, that is their heritage. It is said that in finding the words they have had easy game, if you consider all the terracing of vineyards which characterize this village located in the Rethic side of the Valtellina, on the conoid created by the Valle river. There two ways to reach Bianzone. The one suggested by the GPS, make us deviate from the road of the Stelvio, few kilometres before reaching Tirano. You go up among recent houses, apple orchards that insinuate below the houses, vegetable garden and houses adorned with ivy. At each curve, the look changes horizon. From the terraces of the vineyards of the Rethic side, are of production of the renowned Valtellina Superiore DOCG, to the
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snow-clad tops of the opposite Prealps Orobie. Another road that takes you to Bianzone is “The road of the terracings”. The panoramic cycle and pedestrian path touches all the villages of the Rethic side of the valley, it connects Tirano with Morbegno, passing by the historical villages, old quarters, vines, orchards and chestnut groves. To discover Bianzone, the secret is to park the car as soon as you can and walk along the roads uphill, arteries of old paths, until reaching the square of the village with its octagonal fountain in the middle. Continue in direction of Boalzo and Teglio, a latch between houses and bottlenecks leads you to the terraced church courtyard of the parish church of the village, dedicated to San Siro. Looking at the church with its Romanesque, embroidered bell tower of trifore and double lancet windows, framed by the curtain of vineyards, the history of the Valtellina is summarised in a look. Faith and work, one reflected in the other. Inside the church you can find the most beautiful
frescoes cycle by the sixteenth century painter Cipriano Valorsa (chapel of S. Pietro Martire - dated back to 1558), while, going out of its three naves, the look can read the agricultural DNA of this country. The geometry of the lines go far down in the green of the apple orchards. The green of the stone embroiders instead the front of the church of the Madonna Del Piano, whose stateliness catches the look of whoever passes by on the public road. Surrounded by the lines, you cannot miss a visit to the farm “La Gatta�. It used to be the residence of the family De Gatti and today, with its 13 hectares of vineyards, jewel of the wine-making production, today is property of the Swiss family Triacca. Ecomuseo Terrazze Retiche di Bianzone proposes nine different paths to discover its territory, accompanying the visitors between fractions, churches, fountains, historical residences, quarters, woods, vines and apple orchards, without forgetting good food. Otherwise, what invitation would have been.
INFO Ecomuseo delle Terrazze Retiche di Bianzone www.ecomuseoterrazzeretiche.it info@ecomuseoterrazzeretiche.it Consorzio Turistico Media Valtellina Via Maurizio Quadrio, 11 23037 Tirano (SO) Tel. + 39 0342 705568 www.valtellinaturismo.com info@valtellinaturismo.com
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Ticino Il Parco Archeologico di Tremona
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Nella pagina precedente una veduta aerea del villaggio medievale di Tremona, in queste pagine, sopra, ragazzi in visita al Parco con gli occhiali 3D e i pannelli didattici all’interno del villaggio; sotto, alcune immagini disegnate da Elia Marcacci che sono tra i contenuti degli occhiali 3D
In the previous page a view of the medieval town of Tremona, on these pages, above, guys visiting the Park with 3D glasses and the didactic panels inside the village; below, some images by Ella Marcacci whcih are in the contents of 3D glasses
di Marili Fontana foto Mendrisiotto Turismo
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remona è un piccolo villaggio che si trova sul versante meridionale del Monte San Giorgio, vicino a Mendrisio. Lasciato il paesino e risalita la collina si raggiunge un piccolo promontorio, una collina che s’affaccia sul Mendrisiotto e che permette di allungare lo sguardo fino a Castel Seprio ed oltre, in direzione di Milano. Un luogo strategico se si pensa che da qui passava la via di collegamento in direzione dei valichi alpini. Su questa collina un gruppo di archeologi ha lavorato su base volontaria per molti anni e ha riportato alla luce un intero villaggio medievale che, grazie al coinvolgimento dell’Ufficio Beni Culturali e all’importante investimento della città di Mendrisio e dell’Organizzazione turistica regionale, oggi é il Parco Archeologico di Tremona. Il primo ed unico in Ticino. La collina fu abitata per oltre seimila anni, ma è nel periodo medievale che ebbe la massima espansione e sono proprio le mura e la cinta muraria di quell’epoca che possono essere ammirate da chi visita il parco oggi. Edificate su tre terrazzamenti, gli archeologi hanno trovato più di cinquanta edifici differenti tra abitazioni, una chiesa, botteghe artigiane, depositi, una torre di avvistamento e alcune fucine. Se si noleggiano gli occhiali 3D che permettono di vivere un’esperienza di realtà aumentata, la visita al Parco Archeologico diventa subito un’esperienza ancora più particolare. Si sa che la digitalizzazione e la presentazione di immagini in occasione di visite a musei o luoghi turistici è sempre più in uso, ma quello che viene offerto
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a Tremona é un’esperienza del tutto unica. Il progetto della ricostruzione in 3D del villaggio medievale é stato lanciato ancor prima di inaugurare il parco. L’obiettivo era quello di riuscire davvero a trasportare il visitatore nel Medioevo e fargli vedere come si viveva in quell’epoca in questo villaggio, che è stato fortunatamente interamente recuperato. Chiaro che le supposizioni, suffragate dai reperti ritrovati sono state discusse, valutate e quindi confermate in diversi testi di studio, ma quello che il visitatore vede oggi è lo strabiliante risultato della grande capacità interpretativa ed artistica di Elia Marcacci, il grafico che ha disegnato il modello 3D e tutte le componenti che si possono oggi guardare con gli occhiali, abbinato ad una tecnologia che è già in uso anche in altri luoghi. Passeggiando con gli occhiali 3D tra le viuzze del villaggio si guardano immagini ricostruite che si sovrappongono alla realtà dei muri sapientemente restaurati, si sentono suoni tipici del villaggio e si apprendono informazioni utili per capire la storia dell’evoluzione e della caduta in rovina del villaggio. La durata dell'esperienza completa di realtà aumentata è di circa 120 minuti, inclusi i tempi di trasferimento dall'Infopoint al parco e ritorno. Una visita al Parco Archeologico di Tremona permette di apprendere molto, ma soprattutto di vedere molto della vita di chi ha abitato questo luogo. Per maggiori informazioni in merito al parco e agli orari di apertura dell’Infopoint consigliamo di consultare il sito www.parco-archeologico.ch.
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remona is a little village located on the southern side of Monte San Giorgio, close to Mendrisio. Once you leave the small village and you go up the hill, you get to a small promontory, a hill that overlooks the Mendrisiotto and you glance continue till Castel Seprio a further on, in direction of Milan. A strategic place that was the crossing point in direction of the alpine passages. On this hill a group of archaeologists worked on voluntary base for many years and has brought back to light an entire medieval village that, thanks to the support of the Office Cultural Heritage and to the important investment of the city of Mendrisio and of the regional tourist Organisation, today is the Archaeological Park of Tremona. The first one and the only one in Ticino. The hill was inhabited for over 6000 years, but the development occurred in the medieval time and the walls together with the building fence dated back to that time, today they can be admired by the visitors of the park. Built on three terracing, the archeologists found more than fifty different buildings among houses, a church, artisan shops, deposits, a tower and some forges. If you hire the 3D glasses, you will live an experience of increased reality, the visit of the Archeological Park suddenly becomes an even more particular experience. It is known that the digitalization and the presentation of images on the occasion of visits to museums or tourist places is more and more
common, but what it is offered in Tremona is a completely unique experience. The 3D project of the medieval village was promoted before the inauguration of the park. The goal was to bring the visitor back to the Middle Ages and show him how life was carried out in this little village, which was entirely rescued. Obviously the suppositions, coming from the finds have been discussed, evaluated and then confirmed in different study texts, but what the visitor can see today represents the great interpretative and artistic ability of Elia Marcacci, the graphic designer in charge of the 3D model and all its components that today can be seen with 3D glasses and all the components which can be seen with the glasses, using a technology that is also used in other places. Walking with 3D glasses along the streets of the villages you can see rebuilt images over the reality of restored walls, you can hear the typical sounds of the village and you can learn useful information to understand the evolution and the collapse of the village. The complete experience of increased reality lasts about 120 minutes, including the transfers from the Infopoint to the park and back. A visit to the Archeological Park of Tremona let the visitor learn a lot, but above all to see very much about the life of the people who lived in this place. For further information about the park and the opening time of the Infopoint go to the web site www.parco-archeologico.ch.
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FASHION & LUXURY Baume & Mercier Classima Lady Innovazioni estetiche, nuove dimensioni, movimento al quarzo o automatico: la collezione di otto nuovi modelli Classima Lady è pensata per offrire a ogni polso femminile l’orologio perfetto. Una proposta che trova la massima espressione in due versioni preziose con quadrante in madreperla e cassa tempestata di diamanti.
With new dials and sizes, and with quartz and automatic movements, the collection Classima Lady has been designed to offer every woman her ideal timepiece. Two jewelled models with mother-of-pearl dial and diamond-set case are now being added to enhance the collection.
Эстетические инновации, новые размеры, кварцевые или автоматические механизмы: коллекция из восьми новых моделей Classima Lady создана для того, чтобы предложить каждой женщине идеальные часы. Уникальны две особо драгоценные модели с перламутровым циферблатом и корпусом, усыпанным бриллиантами.
Collezione Clifton Baumatic Irrinunciabili alleati degli esteti dalla forte personalità, alla costante ricerca di performance e innovazione, i cinque orologi Clifton Baumatic coniugano prestazioni, tecnica e design raffinato. La collezione presenta una cassa in oro rosso e un quadrante blu sfumato.
The Clifton Baumatic is the essential companion for aesthetes with assertive tastes in perpetual pursuit of performance and innovation. The five watches combine performance, technical achievement and refined design. The collection expands with a red gold case and a gradated blue dial.
Постоянный спутник настоящих эстетов с ярко выраженной индивидуальностью, идеально подходит для тех, кто постоянно в поиске качества и инновации. Пять моделей часов Clifton Baumatic сочетают в себе высочайший технический уровень и изысканный дизайн. Корпус часов из этой коллекции выполнен из красного золота, а циферблат – дымковато-синего цвета.
Clifton Baumatic Calendario Perpetuo Il Clifton Baumatic Calendario Perpetuo svela una nuova interpretazione orologiera che associa un calendario perpetuo alla versione BM13 del movimento Baumatic. Espressione perfetta dello storico savoir-faire della Maison, conquisterà gli appassionati delle grandi complicazioni.
The Clifton Baumatic Perpetual Calendar is revealing a new watch interpretation that combines the BM13 version of the Baumatic movement with a perpetual calendar. The perfect expression of historical House expertise, it will win over aficionados of grand complications.
Clifton Baumatic Perpetual Calendar представляет новую интерпретацию часового искусства, которая сочетает вечный календарь с BM13-версией механизма Baumatic. Идеальное сочетание исторического ноу-хау Часового дома с инновационными технологиями очарует поклонников сложных механизмов.
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FASHION & LUXURY Ermenegildo Zegna Sneaker Tiziano by Ermenegildo Zegna, in pelle bianca con banda PELLETESSUTA laterale.
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FASHION & LUXURY SAINT LAURENT La stampa animalier come sinonimo di glamour ricercato e femminilità seducente. Per la nuova stagione Saint Laurent la propone in versione ultra sofisticata con questa blusa in seta con maxi fiocco, da indossare con pantaloni in pelle e decolleté per un look da sera indimenticabile.
Leopard print as a synonym of refined glamour and seductive femininity. For the new season ahead, Saint Laurent suggests it in a sophisticated version with this silk blouse with maxi bow. Wear it with leather trousers and a pair of pumps for an unforgettable evening look.
Принт-анималье как синоним утонченного гламура и соблазнительной женственности. Для нового сезона Saint Laurent предлагает свою ультрасовременную версию на блузке из шелка с макси-бантом, которую можно сочетать с кожаными брюками и туфлями декольте для эксклюзивного вечернего выхода.
JIMMY CHOO Rinomato per i suoi accessori dal lusso intramontabile, Jimmy Choo riesce a donare a ogni sua creazione un senso di glamour senza eguali. Rifinite con preziosi cristalli, queste ballerine in vernice sono il dettaglio di stile per rifinire ogni look da sera.
Renowned for its everlasting luxury accessories, Jimmy Choo gives a sense of timeless glamour to each creation. Featured with crystal embellishment, these patent leather ballet flats are the style detail to finish any evening look.
FENDI Da sempre le borse Fendi sono un'ode all'eleganza e alla bellezza, riuscendo perfettamente a mixare stile femminile e dettagli giocosi, come la borsa Double F che riporta in auge l'iconico logo con la doppia F, simbolo del brand. La tracolla a catena la rende il perfetto accessorio da indossare da mattina a sera.
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FASHION & LUXURY Plozza 100, IGT Alpi Retiche Bellezza e design avvolgono il vino con cui Plozza celebra un secolo di storia. Un elemento straordinario che nasce dalla matita di Lorenzo Ramaciotti, il designer che ha messo il sigillo su diverse Ferrari, Maserati e Alfa Romeo che hanno fatto la storia.
Beauty and design wrap the wine for the celebration of Plozza 100th anniversary. An extraordinary element born from the pencil of Lorenzo Ramaciotti, the designer who has put the seal on different projects of Ferrari, Maserati and Alfa Romeo that made the history.
Вино Плоцца отмечает столетний юбилей. Уникальная графика этой серии создавалась знаменитым дизайнером Лоренцо Рамачиотти, автором вошедших в историю моделей Феррари, Мазерати и Альфа Ромео.
Plozza Franciacorta Brut, DOCG Franciacorta Per il suo Franciacorta Brut Plozza Ome ha scelto una delle più recenti tecnologie di stampa, per un gioco di materiali e livelli unico nel suo genere e sicuramente destinato ad incuriosire chi avrà una bottiglia di questo prezioso spumante tra le mani.
For its Franciacorta Brut Plozza Ome chose one of the most recent printing technologies, for a unique combination of materials and level, certainly destined to get curious those who will have a bottle of this precious sparkling wine in the hands.
Производитель Плоцца Оме выбрал для этикетки Франчакорта Брют одну из самых последних технологий печати, соединив на разных уровнях разные материалы. Получился уникальный в своем роде дизайн, безусловно вызывающий любопытство у тех, кто будет держать в руках бутылку этого драгоценного игристого вина.
Cottinelli Sauvignon Blanc Maienfeld, AOC Graubünden Il Sauvignon Blanc Maienfeld di Cottinelli è un prodotto di buon pregio e finezza aromatica, ricco di suggestivi aromi d’intenso impatto olfattivo e gustativo, penetranti e molto identitari. Perfetto per accompagnare un’infinità di piatti, soprattutto vegetariani.
Sauvignon Blanc Maienfeld of Cottinelli is a product of good level and aromatic fineness, rich in evocative aroma of intense olfactory and gustatory impact, penetrating and with a strong identity. Perfect to accompany many dishes, above all vegetarian ones.
Коттинелли Совиньон Блан Майенфельд – это ценное вино с утонченным ароматом. Богатые тончайшие оттенки букета вина воспринимаются ярко и интенсивно. Идеально подходит для ряда блюд, особенно вегетарианских.
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ARTE
Ribana Szutor
La "volontà" di dipingere di Stefania De Giorgi foto Archivio Ribana Szutor
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ibana, giovane artista, con la sua produzione polimorfa ha dimostrato la capacità di destreggiarsi in ambiti creativi che spaziano dalla pittura alla fotografia all’interior design. La forza compositiva e l’espressività plastica della pittura di Ribana si estrinsecano nella rappresentazione figurativa volta a definire l’intrinseco dell’interiore con una voluttuosa pennellata gestuale carica di comunicativa emozionale. Figure femminili evanescenti con rimandi strutturali a Matisse e a Picasso che con silhouette oniriche delineano visioni spaziali sature di materia in cui si annulla la separazione fra un corpo e un altro. La pittura di Ribana attua una relazione tra contenuto e contenitore, tra sfondo e soggetto in un’osmosi evidenziata da una decisa struttura di linee e di forze, che si stemperano nella fluidità e morbidezza del tratto. Nel segno plasmabile di Ribana si percepisce la resa evolutiva della realtà alterandone completamente la configurazione fino agli esiti dell’informale. Colore e azione divengono quasi materia sulla tela, espressi dalle colature in una action painting riecheggiante Pollok. Tridimensionalità e movimento compongono un tessuto materico in una pacatezza violenta delle nuance dei grigi assaliti e violentati da un rosso o un blu compenetranti che diventano protagonisti. Nel realismo rarefatto e nella completa astrazione che si concentra nella stratificazione del colore nello spazialismo, si può cogliere l’essenza dell’anima dell’artista.
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ibana, young artist, with her polymorphous production has demonstrated her ability to work in creative fields that goes from painting to photography and interior design. The constituent strength and the plastic expressiveness of the painting of Ribana express themselves in the figurative representation turned to define the intrinsic and the interior world with a voluptuous brushstroke loaded with emotional communicativeness. Evanescent female figures with structural connections with Matisse and Picasso that with oneiric silhouettes outline saturated spatial vision in which the separation between one body and the other is cancelled. The painting of Ribana, carries a relation between content and container, between background and subject in an osmosis stressed by a decided structure of lines and forces, which dissolve in the fluidity and softness of the stroke. In the malleable mark of Ribana it is perceived the evolutive development of reality which change completely the configuration reaching the results of the informal elements. Colour and action become almost substance on the cloth expressed by the filtering in an action painting that recalls us of Pollok. Tridimensionality and movement compose a cloth of substance in a violent calm of the nuances of the greys attacked and violated by a permeated red or a blue that become protagonists.In the rarefied realism and in the complete abstraction that is concentrated on the stratification of the colour in the space, it is possible to pick the essence of the soul of the artist.
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ARTE
Daniela Porro
Gli occhi delle fanciulle in fiore di Stefania De Giorgi foto Archivio Daniela Porro
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na donna raffigura le donne: gli occhi raccontano lo spirito, le ansie, le gioie, nello sguardo si colgono le sfumature più intime dell’anima. Gli occhi, un carattere esteriore che risponde agli impulsi interiori e connota le qualità essenziali di una persona, distinguendola da tutte le altre. La raffinata pittura di Daniela Porro, figurativa e realistica, si muove e si struttura con una mano sapiente racchiusa in un disegno preciso, netto e pulito, in una composizione equilibrata letta nelle cromie evanescenti di colori con una elevata luminosità. Donne semplici, di una straordinaria bellezza determinata dalle pregevoli e delicate sembianze, nonché da una serenità intima che traspare nell’equilibrio e nell’armonia stemperati dall’atmosfera fulgente del colore. Artista poliedrica, Daniela Porro, nella sua ricerca formale nell’interpretazione del soggetto femminile rimanda alla leggiadria anche con la tecnica dell’incisione a punta secca, con essa esalta gli schemi di raffigurazione che accrescono la compattezza del volume e delle linee pure. Il processo artistico di Daniela Porro si concretizza attraverso l’interesse per l’arte in ogni sua forma, con un’attenzione che abbraccia la musica e la danza esplicitato nelle sue opere con le eteree ballerine avvolte in soffici tutù che catturano l’essenza della femminilità. Una donna che ha saputo parlare con la sua arte coinvolgente, tanto da trasmettere la sua passione alla figlia Sarah che con determinazione porta avanti la sua poetica artistica.
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woman who represents women: the eyes tell the spirit, the anxieties, the joys, in the look the most you can find the intimate shadings of the mind. The eyes, an exterior character that replies to the inner impulses and connotes the essential qualities of a person who is different from the others. The refined painting of Daniela Porro, figurative and realistic, moves and is structured by a wise hand contained in an exact drawing, clean and cleaned in a balanced composition read in the evanescent tones of colours with an elevated brightness. Simple women, of an extraordinary beauty determined by valuable and delicate aspects, as well as by an intimate serenity that shines through in the balance and in the harmony dissolved by the shining atmosphere of the colour. Polyhedric artist, Daniela Porro, in his formal research in the interpretation of the female subject refers to the prettiness also with the technique of the incision with dry point, exalting the schemes of depiction that increase the compactness of the volume and of the pure lines. The artistic process of Daniela Porro is realised through the interest to the art in each form, with an attention to the music and to dance expressed in her works with the ethereal ballerinas wrapped in soft tutù who capture the essence of the womanliness. A woman who was able to speak with her enthralling art, so much to pass his passion to her daughter Sarah who continues her artistic poetics with determination.
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L’arte della stampa
Marco Lupi, "Adrenaliniche trasparenze", cm 30 x 30, tecnica mista su tela
Marco Lupi, vive a Mendrisio (Canton Ticino). Di lui ha detto la critica Simona Ostinelli: “L’unica arte a cui Lupi guarda con interesse è quella infantile. Sintesi e semplicità: questa è la strada per raggiungere la vera scoperta”. Mentre il critico Paolo Levi nel 1996 scriveva: “Il suo é un nascondersi e un riapparire, un travestirsi attraverso panni dal taglio surreale. Le sue tecniche miste su tela hanno due chiavi di lettura. La prima verte sui contenuti, la seconda sulla capacità pittorica da non sottovalutare”. www.marcolupi.com
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opo il successo di un anno fa con il suo libro autobiografico “Sarà capitato anche a te”, Ivana Spagna, cantautrice e scrittrice di successo da oltre trent’anni, torna a raccontarsi con l’audiolibro dedicato agli episodi particolari che hanno caratterizzato la sua vita. “Sarà capitato anche a te” (Edizioni Lswr) è disponibile sulla piattaforma Storytel (http://bit.ly/SpanaStorytel) ed è la voce di Spagna stessa a leggere il suo testo. Tra un racconto e l’altro l’artista canta delle piccole strofe dei suoi maggiori successi e aggiunge curiosi e inediti aneddoti legati agli inizi della sua carriera. “Sarà capitato anche a te” è la raccolta di tanti piccoli episodi tra sogni premonitori, eventi “miracolosi” e visioni di entità non umane che la cantante Ivana Spagna ha vissuto. Nel libro l’autrice racconta anche il legame speciale con i suoi genitori, la sua profonda fede e l’amore per gli animali. Quello che viene fuori è l’autoritratto di una donna che crede nella famiglia, nei legami di amicizia sinceri, nella preghiera e nella semplicità.
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fter last year success with her autobiographical book “Sarà capitato anche a te”, Ivana Spagna, Italian famous songwriter and successful writer for over 30 years, speaks about her with the audiobook dedicated to the most important moments of her life.“Sarà capitato anche a te” (Edizioni Lswr) is available on the platform Storytel (http://bit.ly/ SpanaStorytel) and it is the voice of Spagna that reads her book. Between one tale and the other the artist sings small verses of her most important successes and adds some curious and unknown stories about the beginning of her career. “Sarà capitato anche a te” is the collection of many small stories, such as revelatory dreams, “miraculous” events and visions of non-human entities experienced by Ivana Spagna. In the book, the writer speaks about her special relationship with her parents, her deeply-held faith and her love for animals. It comes out the autobiography of a woman who believes in family, sincere friendships, prayers and simplicity.
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opo il successo di Golden Standard, Antonio Valenzi torna a cimentarsi con il genere a lui più congeniale, quello della spy story con cui l’autore interpreta i fenomeni in corso nel momento storico che lui stesso definisce della “geopolitica del caos”. Ritroviamo Flavio Altedo, ricercatore universitario – ma anche agente segreto fuori quadro - chiamato a scoprire cosa nasconde la scelta di Lorenzo Borghi, presidente della compagnia telefonica Italcom, di riportare in Italia il domicilio fiscale della controllata Trans Ocean Cable, società proprietaria di cavi sottomarini per le telecomunicazioni. In un intreccio tra jet set e cronaca nera, il protagonista si troverà al centro di un affaire internazionale la cui posta in gioco è un nuovo modello per la rete internet. Il titolo del romanzo, infatti, trae spunto dal riconoscimento dello spazio informatico come quinto dominio di guerra da parte della Nato dopo terra, mare, aria e spazio.
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fter the success of Golden Standard, Antonio Valenzi is back in his favorite genre, a spy story in which the writer describes the events of an historical moment that he defines “geopolitics of the chaos”. Flavio Altedo is back, university researcher - but also unofficial secret agent - who is called to discover the choice of Lorenzo Borghi, president of the phone company Italcom, to bring back in Italy the domicile for taxation of the controlled Trans Ocean Cable, company which owns submarine cables for the telecommunications. A mix of jet set and crime beat, the protagonist is involved in an international affair, with a new model for the Internet net is at sake. The title of the novel is based on the recognition of cyberspace as a fifth war domain by NATO after land, sea, air and space.
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afalda è una giovane piantina alle prime armi che si ritrova, non si sa bene come, tra i flutti del Lambro. Non proprio il posto ideale per un alberello, ma quella che sembra una sfortuna si rivela invece un viaggio straordinario. Tra incontri di ogni tipo, imparerà a conoscere il mondo: quello degli uomini, a volte troppo presi da loro stessi per curarsi della natura che li circonda e degli animali che raccontano le loro storie. Ma anche la luna, la nebbia e la pioggia hanno la loro da dire. Infine il Lambro, il grande fiume, che accompagnerà Mafalda per tutto il viaggio. Il volume di Marilena Lualdi, giornalista, blogger e scrittrice, realizzato con il contributo di Fondazione Cariplo e Comune di Merone, è illustrato dagli studenti dell’istituto comprensivo “Mons. Aristide Pirovano” di Merone e viene anche distribuito nelle scuole.
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afalda is a young little plant that is located among the waves of the Lambro river. It is not really the ideal place for a little plant. But what it seems to be bad luck turns out to be an extraordinary journey. A story rich in meetings, when she will learn to know the world: the world of men, who sometimes are too busy in thinking about themselves rather than looking after the surrounding nature, the world of animals who tell their stories. But also the Moon, the fog and the rain speak about their stories. and at the end the Lambro, the great river, which will accompany Mafalda for all the journey. The volume of Marilena Lualdi, journalist, blogger and writer, written thanks to the contribution of Fondazione Cariplo and the Municipality of Merone, it is illustrated by the students of the comprehensive institute “Mons. Aristide Pirovano” of Merone and it will be distributed in the schools.
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iornalista professionista e redattore del quotidiano “La Provincia di Lecco”, Antonella Crippa si occupa di cronaca giudiziaria ed è appassionata di letteratura di genere, in modo particolare di thriller e noir, e della detective story declinata femminile, tanto da aver scelto l’opera di P.D. James come argomento del libro “Mai per caso - Il poliziesco ragionato” di cui è coautrice insieme a Ilaria Marzia Orsini. Il volume delinea alcune delle caratteristiche dell’opera di P.D. James, a due anni dalla scomparsa, e lo fa attraverso tre contributi specifici, fra cui un’intervista inedita raccolta da Antonella Crippa nella casa londinese della scrittrice. Di tutt’altro genere è il simpatico volumetto “Renzo e Lucia? Due sfigati di Lecco - L’incantato universo tangente di un’adolescente in crescita, Manzoni permettendo” pubblicato da AmazonKindle, una raccolta di piccole storie di vita quotidiana che coprono l’arco temporale dell’adolescenza della protagonista Camilla, figlia dell’autrice. La Crippa ha messo in fila i racconti più simpatici e significativi, per tratteggiare i contorni di un universo pieno di confusione, di sfumature, di convinzioni strampalate. Quello degli adolescenti. Che non finisce mai di stupire. E di far sorridere.
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rofessional journalist professional and copy editor of the newspaper “La Provincia di Lecco”, Antonella Crippa is responsible for judicial chronicle and she has a passion for literature, in particular thriller and noir, and of the detective story with female protagonists, for this reason she choose the work of P.D. James as a subject of the book “Mai per caso - Il poliziesco ragionato” of which she is a co-writer together with Ilaria Marzia Orsini. The volume outlines some of the characteristics of the work by P.D. James, two years after he passed away, through specific contributions, such as an unpublished interview by Antonella Crippa in the London house of the writer. Totally different in style is the funny volume “Renzo e Lucia? Due sfigati di Lecco - L’incantato universo tangente di un’adolescente in crescita, Manzoni permettendo” published by AmazonKindle, a collection of little histories of daily life that cover the temporal arch of the adolescence of the protagonist, the daughter Camilla called Gina. The author puts together the nicest or most significant stories to describe a tangent universe, full of confusion, of shadings, of odd convictions. The one of adolescents. It never stops to amaze us. And to make us smile.
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l debutto come autrice, Valentina Pedalà regala al pubblico un libro per bambini dai 7 ai 9 anni, ma che sarà sicuramene apprezzato anche dai genitori e dai nonni, almeno da quelli che credono ancora nei sogni. La storia racconta di Virginia, una bambina dotata di una dono speciale: sa parlare con i disegni. Quando la nonna le dona il disegno del colibrì Paw, Virginia raggiunge il mondo dei sogni, metafora del luogo in cui tutti vorremmo vivere. Il libro nasce durante un viaggio in Perù, in cui l’autrice è rimasta affascinata dai colibrì simbolo dell’amore. Un’avventura straordinaria in cui gli unici vincitori sono l’amicizia e il coraggio per sconfiggere un malvagio Acchiappasogni nato dalla mente di chi nei sogni non crede più. Valentina Pedalà, madre di un bimbo di due anni, Riccardo, è laureata in Comunicazione e Moda all'Istituto Europeo del Design e lavora presso l’azienda di famiglia nel settore della vendita delle auto.
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t her debut as a writer, Valentina Pedalà presents a book for children from 7 to 9 years to the public, but for sure it will be also appreciated by parents and grandparents, at least by those who still believe in dreams. The book is about the story of Virginia, a girl with a special gift: she can speak with sketches. When her grandmother gives her the sketch of the hummingbird Paw, Virginia reaches the world of dreams, that is the world where everybody would live. The book was born during a trip in Perù, in which the writer was fascinated by the hummingbird, the symbol of love. An extraordinary adventure in which the only winners are friendship and courage to fight an evil Acchiappasogni (Dream catcher) born from the mind of those who don’t believe in dreams. Valentina Pedalà is the mother of a baby boy, Riccardo, 2 years old and she has a degree in Communication and Fashion at Istituto Europeo del Design and she works in her family company in the car sale department.
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Mirna Ortiz
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tu no regresarás por que el viaje es vida nueva y esa que llegó a destino es otra mas ligera. tu non ritornerai perché il viaggio è vita nuova e quella che arriverà [a destinazione è un’altra più leggera.
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Mirna Ortiz
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ersi che aprono finestre sul mondo interiore dell’autrice, rivelando sentimenti e pensieri privati, spazio conosciuto, familiare, sicuro. Ma lo sguardo si amplia poi al mondo esterno, spazio da esplorare e comprendere e conduce il lettore in un viaggio ideale tra il Cile, Paese natio dell’autrice, e l’Italia, dove ha deciso di vivere, seguendo le ragioni del cuore. Mirna Ortiz Lopez, nata a Santiago del Cile, quattro anni fa si è trasferita sul lago di Como, dove è stata fra i fondatori di Poetry and Discovery e di Passeggiate Creative, due progetti per diffondere la poesia e la bellezza interagendo con i luoghi e i paesaggi. Ogni poesia della raccolta è una nitida immagine, attraversata dai paesaggi cileni di aspra e incommensurabile bellezza o una pennellata che riproduce la natura colta nei suoi aspetti più umili e più veri. L’autrice si dedica infatti anche alla pittura: immagini e parole sono dunque linguaggi in cui esprime il suo intimo sentire.
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ines that open windows on the inner world of the writer, revealing private feelings and thoughts, a familiar and safe place. But the glance continues towards the outside world, a place to explore and to understand. A reader experiences an ideal journey between Chile, the home country of the writer and Italy, the place where she decided to live, following the reasons of her heart. Mirna Ortiz Lopez, born in Santiago del Chile, moved to Lake Como four years ago, where she founded Poetry and Discovery and Passeggiate Creative, two projects to promote poetry and beauty interacting with places and landscapes. Each poetry of the collection is a clear image, crossed by Chilean landscapes of harsh and incommensurable beauty. Or a brushstroke that reproduces the nature in the humblest and truest aspects. The writer also spends her time painting, so images and words are languages in which she expresses her intimate feeling.
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l romanzo è la storia autobiografica di una ragazza alla ricerca di se stessa che, tra dispiaceri e difficoltà da affrontare, trova il senso della propria vita offrendo a chi ne ha bisogno quel conforto che lei stessa ha ricevuto. La vicenda inizia da un incidente che coinvolge la protagonista la quale, fra vari flashback, racconta le insoddisfazioni della sua vita lavorativa e la voglia di trovare una giustificazione che dia un senso alla propria esistenza, fino alla decisione di diventare volontaria della Croce Rossa. Una storia piena di emozioni, colpi di scena e speranza per l’esordio di Primula Galantucci, imprenditrice, ma da sempre appassionata di scrittura. Una storia che pone in primo piano il grande cuore di tutti i volontari, disposti a sacrificare il loro tempo per donarlo a chi è più bisognoso di attenzioni e cure in qualsiasi situazione e contro ogni avversità.
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he novel is the autobiography about a girl in search of herself that, between regrets and difficulties to face, finds the meaning of her life offering the support that she received to the people in need. The story began with an accident that involves the protagonist who, among several flashbacks, tells the dissatisfactions of his working life and the wish to find a justification that gives a sense to her own existence, until she took the decision of becoming of a volunteer of the Red Cross. A story full of emotions, turning points and hope for the debut of Primula Galantucci, entrepreneur, but with a great passion for writing. A story that puts first the big heart of all the volunteers, who dedicate their time to the people who need attentions and cares in any situation and against any adversity.
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n faro, un’isola leggendaria, un castello. Tutti elementi che attraggono in modo irresistibile Susy Zappa, scrittrice affascinata dalle terre di leggende e misteri, dalle storie dei fari e dai racconti dei marinai. Da qui l’inaspettato incontro con l’isola bretone di Sein, collocata nel parco marino d’Iroise e la scoperta delle sue arcaiche leggende e misteri. Un’isola abbracciata da due mari, rincorsa da leggende di corsari, dove i Celti presupponevano la fine del mondo. Da qui la decisione di scrivere un libro “Sein, una virgola sull’acqua. Ritratto di un’isola bretone leggendaria”, per raccontarne la straordinaria, antica e infinita storia e far conoscere il fascino che, attraverso i secoli, ha attratto pittori e artisti. E poi la saga continua con “I fari di Bretagna. Storie di uomini e di mare”. Una lettura del lato “oscuro” dei fari, che per lungo tempo sono stati punti di riferimento vitali per le navi in balia dell’immensa furia del mare. Le pagine svelano il racconto affascinante delle origini dei fari più belli di Francia, alcuni dai nomi mitici; un itinerario che si snoda tra paesaggi magnifici e austeri che mutano a seconda della luce e delle maree. Si svelano le sensazioni più intime del guardiano del faro, che si stemperano in un’atmosfera di drammatici scenari; si riporta a galla la storia, racconti in via di estinzione avvolti da un’aura di romanticismo.
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lighthouse, a legendary island, a castle. All elements that attract Susy Zappa in an irresistible way, a woman writer fascinated by the lands of legends and mysteries, by the stories of the lighthouses and by the stories of sailors. From here the unexpected meeting with the Breton island of Sein, located in the Iroise marine park, she discovered its archaic legends and mysteries. An island surrounded by two seas, chased by pirates’ legends, where the Celts were presupposing the end of the World. From here the decision of writing a book “Sein, una virgola sull’acqua. Ritratto di un’isola bretone leggendaria”, to tell the extraordinary, ancient and infinite history of it and to let people know about the fascination that, through the centuries, attracted painters and artists. And then the saga continues with “I fari di Bretagna. Storie di uomini e di mare”. A reading of the “dark” side of the lighthouses, which for long time have been vital reference points for the ships at the mercy of the immense fury of the sea. The pages reveal the enchanting story about the origins of the most beautiful lighthouses of France, some with mythical names; an itinerary that comes undone between magnificent and austere landscapes that change according to the light and tides. There are revealed the most intimate sensations of the guard of the lighthouse, which dissolve in an atmosphere of dramatic scenery; the history is brought back, stories in extinction wrapped with a Romantic breeze.
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MIKIMOTO, il "Re delle Perle" MIKIMOTO, the "Pearl King"
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Un defibrillatore in memoria di Gianni Crosta A defibrillator in memory of Gianni Costa
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MIKIMOTO, il "Re delle Perle"
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ra l’11 luglio 1893 quando Kokichi Mikimoto riesce a ottenere la prima perla coltivata della storia. Dopo molti anni di incessanti studi e ricerche realizza il suo sogno mettendo a punto un metodo così unico e speciale che stupisce anche il leggendario inventore Thomas Edison e accende i riflettori del mondo intero sul Giappone e la sua gioielleria. Universalmente conosciuto come il “Re delle Perle”, visionario in cerca di bellezza, in lui si univano l'abilità di uno scienziato e l'anima di un artista. Aveva scoperto il segreto per coltivare perle meravigliose di tale qualità che rivaleggiavano con quelle naturali. Il suo sogno era di “poter ornare con un filo di perle il décolleté di tutte le donne del mondo”. Da quel momento sono molte le signore che possono indossare la discreta eleganza delle gemme del mare. Fondò la sua fiorente attività sull'isola di Ojima, dove sono stati coltivati i suoi primi esemplari, ribattezzandola Pearl Island. Da allora, da oltre 125 anni, il brand Mikimoto continua a scrivere la
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storia della gioielleria con uno stile unico, frutto della perfezione e dell’amore per questa gemma del mare pura e splendente. Oggi la Maison è il primo produttore di perle coltivate di altissima qualità e uno dei leader mondiali nel design di gioielli straordinari. Mikimoto è sinonimo di eccellenza, dalla selezione dei materiali più pregiati, alla lavorazione artigianale sino all’efficienza del servizio clienti. Ogni gioiello è il risultato di assoluta dedizione, passione e cura, secondo i più alti standard di qualità frutto di oltre un secolo di impegno nello studio del mare e delle ostriche. L’assoluta attenzione per ogni dettaglio dà vita a gioielli ammirati in tutto il mondo, dalle generazioni passate e da quelle che verranno: una qualità che non ha tempo, un perfetto equilibrio tra tradizione e innovazione, sempre appropriato e sempre in stile. Indossare le perle della Maison significa riflettere la purezza dell’oceano e il mistero della creazione. Concessionaria del marchio è la Gioielleria Cappelletti di Cantù, via Matteotti 30.
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MIKIMOTO, the "Pearl King"
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ver a century ago, Kokichi Mikimoto succeeded in creating the world's first cultured pearl. His quest for perfection and his love for these pure, lustrous gems of the sea were the guiding forces that built the house of MIKIMOTO. The skill of a scientist and the soul of an artist combined to create the genius of Kokichi Mikimoto, the inventor of cultured pearls. A visionary on a quest for beauty, it was his dream to "adorn the necks of all women around the world with pearls". Since his company's founding in 1893, elegant women worldwide have been entranced by cultured pearls... mysterious gems of the sea. Mikimoto had discovered the secret to cultivating beautiful pearls of such quality that they rivalled natural pearls. He based his flourishing business on Ojima Island where his first pearls were grown, renaming it Pearl Island. In the decades to come, Mikimoto continued to advance
the science of pearl cultivation and conquer new challenges such as successful cultivation of the remarkable South Sea pearl. Today, MIKIMOTO is the foremost producer of the finest quality cultured pearls and a world leader in the design of exceptional jewellery. The MIKIMOTO name is synonymous with superior quality at every stage, from the selection of finest materials to expert workmanship to our customer service commitment. Each beautiful piece reflects supreme dedication, passion and care. For today's connoisseur of fine jewellery, MIKIMOTO combines timeless elegance with sophisticated, modern design. To own MIKIMOTO is a unique and luxurious pleasure. To wear MIKIMOTO is to reflect the purity of the ocean... the mystery of creation... and to know you are adorned with the finest cultured pearls in the world. Authorized retailer: Gioielleria Cappelletti di CantĂš, via Matteotti 30.
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FOXTOWN, paradiso del lusso e dell'eleganza
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ilancio positivo per FoxTown, il paradiso del lusso e dell’eleganza, dove 160 stores delle firme più prestigiose dell’abbigliamento uomo, donna, bambino, sport, casalinghi ed accessori sono riunite sotto lo stesso tetto a Mendrisio e dove fare shopping non significa solo acquistare, ma piuttosto vivere un’esperienza a 360°, come rivela Marco Hefti, direttore FoxTown. Con quali risultati FoxTown ha concluso il 2018? E’ stato un anno di soddisfazioni, con un incremento di visitatori del 2,5% e della cifra di affari del 5,60%. Abbiamo registrato con piacere il ritorno della clientela italiana, cresciuta del 7-8%, soprattutto nei mesi di novembre e dicembre, forse grazie anche alle promozioni legate al Black Friday e agli extra-sconti. E’ un dato molto importante perché si tratta di una clientela attenta alle mode e alle tendenze, che apprezza le possibilità di risparmio e le promozioni offerte da un outlet. FoxTown continua ad essere una scommessa vinta? Significativo un fatto: il 27 dicembre, primi giorno degli extra-sconti, ancora prima dell’orario di apertura, i parcheggi erano tutti esauriti. Sicuramente, anche l’internazionalizzazione gioca un ruolo determinante. Attorno a FoxTown ruotano diversi mercati. Il 42% della clientela è svizzera, il 23,3% italiana. Poi abbiamo una quota importante di clienti cinesi e dell’estre-
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mo oriente (13%), russi e dell’Europa dell’est (4,5%), arabi e mediorientali (4,7%) in aumento americani e canadesi (2,5%). Sembra funzionare bene il binomio shopping e turismo? Siamo uno dei maggiori attrattori turistici del Canton Ticino ma anche della Svizzera, una delle mete privilegiate per la clientela turistica. Lo scorso anno sono arrivati 1900 pullman e non dimentichiamo la collocazione strategica di FoxTown sul principale asse viario Nord-Sud Europa, con una stazione ferroviaria dedicata (Mendrisio S. Martino), molto pratica anche per coloro che arrivano dall’aeroporto di Malpensa Quali sono le linee di sviluppo per il 2019? Sempre più attenzione nel servizio al cliente per trasformare lo shopping in una giornata piacevole per tutta la famiglia: nuova ristorazione, sala lounge Vip e possibilità di fare acquisti tramite i sistemi di pagamento dei maggiori circuiti internazionali, fra cui anche Alipay, importantissimo sistema di pagamento per molti asiatici Quali sono le novità di quest’anno? Nuovi marchi da poco entrati a FoxTown, come C.P. Company, Ecco (specializzato tra l’altro in scarpe da golf), Philipp Plein, Skechers, ma soprattutto il primo punto vendita outlet di Dolce & Gabbana Kids e alcune aperture straordinarie fino alle ore 21.00 come quella di giovedì 25 aprile.
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FOXTOWN, paradise of luxury and elegance
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ositive financial report for FoxTown, the paradise of luxury and elegance, where 160 stores of the most prestigious brands of man, woman, child and sports clothing as well as household articles and accessories can be found in Mendrisio, where shopping doesn’t only mean to buy, but to live a full experience - says Mark Hefti, director of FoxTown. What were the results of FoxTown in 2018? 2018 was a year of successes, 2,5% increase in the number of visitors and 5,60% in the turnover. We were pleased to register a 7-8% increase in the number of the Italian customers, above all in November and in December, perhaps also thanks to the promotions of Black Friday and extra-discounts. These are important data because it is about customers who are attentive to fashion and trends, who appreciate the chance to save money and to take advantage of the promotions offered by the outlet. Is FoxTown still a winning bet? A fact: on December 27, first day of extra discounts, before the opening time the parking area was full. No doubt, the international factor plays a key role. Around FoxTown there are different markets. 42 % of the customers are Swiss, 23,3% are Italian. Then we have a good share of Chinese customers and of Far East (13%), Russian and of Eastern Europe (4,5%), Arab and Middle East (4,7%) on the rise American and Canadian (2,5%).
Does the combination shopping and tourism work? We are one of the greatest tourist attraction of Canton Ticino but also of Switzerland, one of the favorite destinations for the tourists. Last year we had 1900 busses and we also are on the strategic position North-South Europe, with a train station (Mendrisio, S. Martino), which is very convenient for those who arrive from Malpensa airport. What are the development projects in 2019? A more accurate attention to the customer service to turn shopping into a pleasant day for the entire family: new food and drink areas, lounge Vip hall and the chance to buy using payment systems of the biggest international circuits, among them Alipay, a very important payment system for many Asian people. What are the news of this year? New brands which just entered in FoxTown, like C.P. Company, Ecco (specialised in golf shoes) Philipp Plein, Skechers, but above all the first outlet of Dolce & Gabbana Kids and some extraordinary openings until 9.00 pm just like the one of Thursday on April 25. FoxTown Factory Stores Via Angelo Maspoli 18 - 6850 Mendrisio Tel. +41 848 828 888 www.foxtown.com
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RISTORANTE IMBARCADERO, gastronomia d’eccellenza vista lago
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al 1892 a Como, nella splendida cornice di Piazza Cavour, ha avuto inizio la storia del Ristorante Imbarcadero. La vita di questo luogo è inscindibilmente legata a quella dell’Hotel Metropole Suisse che venne inaugurato nello stesso anno e che rappresenta una tradizione nel mondo dell’hotellerie della nostra città. Nel corso degli anni il ristorante è diventato punto di riferimento per turisti e cittadini che nei mesi estivi possono anche godere della splendida vista sul primo bacino del lago che si gode dalla terrazza esterna. Una delle sale interne del ristorante è stata protagonista nei mesi scorsi di un importante lavoro di rinnovamento, sia degli impianti, sia della struttura. Il progettista Ettore Cassani ha voluto mantenere lo stile classico che da sempre caratterizza il luogo, inserendo dei tocchi di modernità. Il classicismo, tra le altre cose, è caratterizzato dall’utilizzo di una porta, in precedenza già in uso all’interno dell’hotel, e recuperata per dare un segnale di continuità sia con il passato che con la struttura che ospita il ristorante. I lavori sono durati
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oltre due mesi e tra le novità inserite si possono evidenziare un’area buffet ampliata, l’utilizzo di una resina naturale per le pareti e l’eliminazione delle tende, che permettono agli ospiti di ammirare il panorama dalle grandi finestre che affacciano sul lago. La cucina è magistralmente gestita da quasi dieci anni dallo chef Cristian Tota, di origini pugliesi, che, oltre ai piatti della tradizione del territorio, propone piatti di pesce che rappresentano un fiore all’occhiello dell’offerta del ristorante. Antipasto di mare, spaghetti alle vongole e code di gamberi rendono l’Imbarcadero uno dei luoghi per eccellenza dove mangiare il pesce in città. Lo staff è composto da ragazzi giovani che, sull’esempio di Augusto, maître per molti anni del ristorante, portano avanti l’idea un’idea di accoglienza e servizio al cliente che pochi altri luoghi possono vantare. Il 2020 sarà un anno di altri cambiamenti per l’Imbarcadero che sarà ancora una volta protagonista di un lavoro di rinnovamento che interesserà la zona bar e la sala adiacente. www.ristoranteimbarcadero.it
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RISTORANTE IMBARCADERO, excellent food by the lake
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he history of Ristorante Imbarcadero started in 1892 in Como, in the wonderful setting of Piazza Cavour. The life of this restaurant is strictly tied to the one of Hotel Metropole Suisse that was inaugurated in the same year and that represents a tradition in the world of the hotellerie of our city. During the years the restaurant has become a reference point for tourists and citizens who in the summer months can enjoy also the wonderful view on the first basin of the lake sitting in the external terrace. Last months, one of the internal halls of the restaurant was restored, both in the installations and in the structure. The planner Ettore Cassani wanted to maintain the classic style that always characterised the place, inserting some touches of modernity. Moreover the classicism is characterised by the use of a door, that was already in use inside the hotel and recovered to give a continuity signal both with the past and with the restaurant area.
The works lasted over two months and among the novelties: a larger buffet area, the use of natural resin for the walls and the elimination of curtains, to let the guests admire the view with great windows in front of the lake. For almost ten years the kitchen is masterfully managed by the chef Cristian Tota, of Apulian origins, who proposes not only the dishes of the territory, but also fish dishes which represent the flower to the buttonhole of the the restaurant. Appetizer of sea, spaghetti with clams and prawn tails let Imbarcadero be one of the best places to eat fish in the city. The staff is composed by young boys who, who follow Augusto's example, maĂŽtre of the restaurant for many years, in the idea of welcome and service to the client that few other places can boast. 2020 will be a year of other changes for Imbarcadero that will be once more a protagonist of a work of renewal in the bar area and the next hall. www.ristoranteimbarcadero.it
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Grandi emozioni alla guida della nuova Maserati MY19
foto Aces-Air Srl
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n’esperienza di guida unica ed esclusiva quella che la concessionaria Scuderia Blu Maserati del gruppo Iperauto ha proposto sabato 23 febbraio a Chiesa in Valmalenco (SO). Gli ospiti hanno potuto provare la gamma Maserati MY19 su percorsi di montagna, in totale sicurezza grazie all'esperienza dei piloti professionisti della Scuderia de Adamich. Una bella giornata di sole e uno splendido paesaggio innevato hanno fatto da cornice a una giornata all’insegna dei motori e dei sapori. I partecipanti hanno potuto degustare prodotti e piatti tipici del territorio valtellinese, confrontandosi sulle rispettive esperienze di guida presso il ristorante “La Volta”. Protagonista assoluta la gamma Maserati a trazione integrale Q4: Levante Diesel 250CV e Benzina da 350CV, Ghibli Benzina 430 CV e Quattroporte Benzina 430CV, messe alla prova sul tratto di strada che collega Chiesa in Valmalenco alla frazione di Primolo, hanno soddisfatto le aspettative regalando emozioni uniche. La trazione integrale intelligente Q4 di Maserati ha
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l’obiettivo di far vivere l’esperienza di guida a trazione posteriore tipicamente Maserati anche in condizioni di scarsa aderenza, quando il meteo e le condizioni del fondo stradale non sono ottimali. Il sistema, compatto e leggero, monitora continuamente alcuni parametri: un sofisticato algoritmo sviluppato da Maserati analizza continuamente criteri dinamici come velocità delle ruote, angolo di sterzo, angolo di imbardata e persino l’aderenza delle ruote in funzione dello stile di guida. Elaborando tutti questi dati, il sistema Q4 stabilisce un profilo di aderenza individuale per ogni singola ruota. In questo modo, il comportamento dinamico della vettura viene continuamente ottimizzato in base alle condizioni della strada. I clienti e gli invitati hanno provato le straordinarie prestazioni della rinnovata gamma MY19, la più completa e sofisticata di sempre: nuova leva del cambio, nuovi contenuti high-tech, sistemi di assistenza alla guida, e di sicurezza, come l’IVC (Integrated Vehicle Control) ora offerto di serie su tutta la gamma.
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Great emotions driving the new Maserati MY19
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unique and exclusive experience proposed by the dealer Scuderia Blu Maserati of the group Iperauto on Saturday February 23rd in Chiesa Valmalenco (SO). The guests tried the model Maserati MY19 on the mountains, a safe drive thanks to the experience of the professional drivers of Scuderia de Adamich. A beautiful sunny day with a wonderful ski landscape as a set of a day focused on motors and tastes. The participants could taste local dishes and typical products of the territory of Valtellina talking about the driving experiences at the restaurant “La Volta�. Absolute protagonist the model Maserati integral traction Q4: Levante Diesel 250CV and Gasoline 350CV, Ghibli Gasoline 430CV and Four Door Gasoline 430CV, tested on the road that connects Chiesa in Valmalenco with the hamlet of Primolo, satisfied the expectations transmitting unique emotions. The intelligent integral traction Q4 of Maserati let
you have the rear-wheel drive experience also in conditions of scarce adherence, when the weather report and the conditions of the road are not optimal. The system, compact and light, continuously monitors some parametres: a sophisticated algorithm developed by Maserati constantly analyses the dynamic criteria such as the wheel speed, the steering corner, the corner of yaw and even the adherence of the wheels linked to the guide style. Elaborating all these data, the system Q4 establishes an outline of individual adherence for each single wheel. In this way, the dynamic behaviour of the car is continuously optimised according to the road conditions. The clients and the guests tested the extraordinary performances of the renewed model MY19, the most complete and sophisticated: new lever of gear, new high-tech contents, driver-assistance systems, such as the IVC (Integrated Vehicle Control) now offered in all the models.
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LUIGI CATTANEO, l'emozione in uno scatto
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er Luigi Cattaneo scattare foto significa veicolare emozioni. In questa intervista ci racconta la sua passione. Pubblicitario prima e fotografo poi. Quali elementi accomunano questi due mondi? In campo professionale spesso ho avuto modo di utilizzare immagini fotografiche per trasmettere un messaggio che fosse immediatamente comunicativo. Un’immagine arriva prima di un testo, è immediata ed espansiva. Ritengo che la fotografia a scopo pubblicitario e lo scatto per pura passione e divertimento abbiano lo stesso scopo. Per me fotografare è un altro modo di scrivere così come può essere per un pittore dipingere; ogni foto può trasmettere emozioni, raccontare una storia per immagini. Natura, architettura, volti. Le sue fotografie raccontano il mondo a 360°. Dove trova maggiore ispirazione? Partendo dal presupposto che non sono un fotografo professionista e tantomeno illustre, trovo
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ispirazione in tutto quello che mi circonda e soprattutto cerco di non lasciarmi sfuggire le opportunità che mi si presentano: momenti di vita colti in uno scatto. C’è un soggetto mai fotografato che sogna di poter immortalare con la sua macchina? Per ora no. Attualmente mi sto dedicando alla realizzazione di foto tematiche nelle quali potermi esprimere con un punto di vista personale. C’è invece un’immagine a cui è più legato? Sono particolarmente legato ad alcuni ritratti nei quali sono riuscito a cogliere un’espressione autentica, non solo esteriore ma anche interiore, scatti non realizzati in sala di posa ma carpiti casualmente. C’è un fotografo a cui si ispira nei suoi scatti? Nessuno in particolare anche se tra i più celebri – M. Giacomelli, R. Doisneau, A. Rodchenko, A. Leibovitz tanto per citarne alcuni - di ognuno cerco di apprendere, nelle caratteristiche dei singoli, la creatività, le tecniche e le relative inquadrature.
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LUIGI CATTANEO, the emotion in one shot
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or Luigi Cattaneo to take photo means to transmit emotions. In this interview he tells us about his experience which started with advertising and now continues with the world of photography. A profession, the first one. A passion, the second one. Which elements join these two worlds? In my professional field, I often I had the chance to use photographic images to broadcast a message that was immediately communicative. The image arrives before the text, it is immediate and expansive. I think that photography in the advertising field and the shot for pure passion and amusement have the same purpose. For me photography is another way of writing, as it could be to paint for a painter; each photo can transmit emotions, it can tell a history through images. Nature, architecture, faces. His photographies tell the world at 360 degrees. Where do you find most part of your inspiration? I have to say I am not a professional and famous photographer, I find inspiration in what
surrounds me and above all I try and take advantage of the opportunities I have: life moments collected in a shot. Is there a subject that you never photographed you have the desire to capture with your camera? Not really. Now I am devoting my time in taking thematic photos in which I can express myself with a personal view point. Is there an image to which you are particularly linked? I am particularly linked to some portraits in which I managed to pick an authentic, not only exterior but also inner expression, shots taken not in the studio but captured randomly. Is there a photographer who is a source of inspiration for you? None in particular, even though among the most famous ones - M. Giacomelli, R. Doisneau, A. Rodchenko, A. Leibovitz just to quote but a few - I try and learn the characteristics of the individuals, the creativity, the techniques, and the relative framings.
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Un dono per il cuore A gift for the heart
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o scorso 9 febbraio, i dottori Pietro Spinelli e Giacomo Colombo, titolari della Farmacia Marelli di Cantù, alla presenza del dott. Ercole Colombo, cardiologo, di numerosi clienti e degli abitanti della zona, hanno donato un defibrillatore ai titolari del noto Bar Bivio di via Montello, punto di riferimento, di accoglienza, di aggregazione sociale e di svago per i canturini sin dal 1972. Pietro e Giacomo hanno voluto commentare così l’iniziativa: “La Farmacia Marelli di via per Alzate 13 in Cantù ringrazia ancora tutti coloro che hanno partecipato lo scorso 9 febbraio, giorno significativo per la città di Cantù in quanto festa patronale di Sant’Apollonia, all’evento in cui è avvenuta la donazione del defibrillatore al Bar Bivio di via Montello. Un grazie speciale è rivolto ai titolari dell’esercizio, i fratelli Corbetta, Antonio, Alberto, Giovanna, insieme a Marya, che si sono resi disponibili nell’accogliere un gesto nato dal cuore. Grazie alla presenza particolarmente gradita del cardiologo, Dr. Ercole Colombo. Grazie anche al prezioso supporto di chi ci ha incoraggiato nel diffondere un’iniziativa che inizialmente volevamo tenere “in sordina” perché il bene si fa in silenzio, ma poi abbiamo capito poter essere un punto di partenza per attivare un circolo virtuoso in cui i più giovani si prendono cura delle persone sul territorio”.
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ast February 9th, doctors Pietro Spinelli and Giacomo Colombo, owners of the Farmacia Marelli in Cantù, in the presence of doctor Ercole Colombo, cardiologist, of numerous clients and inhabitants of the area, donated a defibrillator the owners of the well-known Bar Bivio in via Montello, meeting point for social life and relax in Cantù since 1972. This is how Pietro and Giacomo commented the initiative: “Farmacia Marelli in via per Alzate 13 in Cantù thanks all the people who took part in the event of the donation of the defibrillator to Bar Bravo in via Montello, a significant day for Cantù because it was the patronal holiday of Sant’Apollonia. A special thank goes to the owner of the bar, the brothers Corbetta, Antonio, Alberto, Giovanna, together with Marya, who put themselves at disposal to accept a gesture that comes from the heart. Thanks to the particularly accepted presence of the cardiologist, doctor Ercole Colombo. Thanks also to the precious support of those who encouraged us in this initiative that initially we wanted to do it secretly, because the good comes in silence, but then we understood that it could be a starting point to activate a virtuous circle in which the youngest take care of the persons on the territory”.
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Un defibrillatore in memoria di Gianni Crosta A defibrillator in memory of Gianni Costa
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n gesto di cuore quello fatto da ANTEAS COMO (Associazione Terza Età Attiva promossa dalla Cisl) e ACCI (Associazione Comasca Cooperazione Internazionale) a favore della comunità albatese. Lo scorso 16 dicembre le due realtà comasche, già da tempo impegnate nel sociale, hanno donato un defibrillatore in memoria di Gianni Crosta, posizionato nella nuova piazza Tricolore di Albate, temporaneamente ospitato presso il Bar Frey. Alla cerimonia di consegna, oltre a rappresentanti di ANTEAS COMO e ACCI, anche l’Assessore Elena Negretti, il consigliere comunale Gabriele Guarisco, il comandante della locale Stazione Carabinieri ed esponenti di Fnp Cisl, Alpini Albate, Agorà Albate e del Corpo Musicale Albatese. Ricordiamo che ANTEAS e ACCI nei mesi scorsi sono stati promotori della donazione di altri DAE presso il Centro Socio Sanitario Avana a Cuba, l’oratorio di Rebbio, il mercato coperto e il mercato mercerie di Como, il Comune di Como e la parrocchia di Andrate a Fino Mornasco.
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heartfelt gesture by ANTEAS COMO (Association Active Third Age promoted by Cisl) and ACCI (Association for International Cooperation in Como) towards the people who live in Albate. On December 16th the two associations involved in charity programs for many years, donated a defibrillator in memory of Gianni Crosta, in the new piazza Tricolore of Albate, temporarily located in the Bar Frey. During the ceremony, the representatives of ANTEAS COMO and ACCI, as well as the Councillor Elena Negretti, the town advisor Gabriele Guarisco, the Commander of the local Carabinieri Station and members of Fnp Cisl, Alpini Albate, Agorà Albate and Corpo Musicale Albatese. In the last few months ANTEAS and ACCI also donated other DAE to Centro Socio Sanitario Avana in Cuba, Oratorio di Rebbio, Mercato coperto and mercato mercerie di Como, the City Hall of Como and the congregation of Andrate a Fino Mornasco.
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Pallacanestro Cantù Il futuro è già qui!
di Elisabetta Comerio foto GORINI/PALLCANTU
Sono giornate di grandi cambiamenti per la Pallacanestro Cantù. Per la gioia di tutti i tifosi, la società oggi è finalmente nelle mani di un gruppo di persone, imprenditori, appassionati e professionisti, che ama il basket canturino. Incontriamo Angelo Passeri, Presidente di Tutti Insieme Cantù, uno dei fautori di questa impresa, per addentarci nella grande avventura nata per salvare una tradizione sportiva, patrimonio del nostro territorio. Qual è stata la molla che ha fatto scattare la decisione di rilevare la Pallacanestro Cantù? È stato un passaggio quasi obbligato. La scelta è stata quella di intervenire per non lasciar morire tutto. La decisione di farlo come TIC è arrivata dal fatto che la nostra srl era già pronta per portare a termine un’operazione di questo genere. Una parte del tessuto economico locale ha dato un segnale forte, ma evidentemente non basta: occorre l’aiuto di tutti. Pensate di coinvolgere nel progetto altre aziende o altri sponsor? Come abbiamo detto più volte, da soli non ce la possiamo fare. Quello fatto è stato un passo importante che ci dà respiro per alcuni mesi però non è sufficiente. È un po’ un ricorso storico che si presenta, come nel passato senza l’intervento di uno o più investitori grossi non è possibile andare avanti. Abbiamo bisogno del supporto e dell’aiuto di tutti. I tanti tifosi ora più che mai vicini alla Pallacanestro Cantù possono fare qualcosa per sostenere questa impresa? Certamente. Tra poco lanceremo una procedura di aumento di capitale
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sociale aperta a tutti che durerà circa un anno. Molti i nodi ancora sul tappeto: il primo probabilmente è il Pianella. Che ne sarà? A livello giuridico il Pianella è di proprietà di un soggetto terzo che formalmente non ha niente a che fare con noi. In realtà chiaramente Davide Marson è un amico ed è uno dei principali sostenitori di questa operazione. Il desiderio è quello di portare a termine il progetto del palazzetto, magari in un’ottica di una struttura polifunzionale che possa diventare una vetrina per le varie attività del territorio, anche coinvolgendo il polo del design. Il sogno per il futuro? I l sogno è quello di ridare stabilità alla Pallacanestro Cantù, non dipendendo da un soggetto unico, ma facendolo con un lavoro di squadra, che darebbe più sicurezza alla società in ottica futura. Prima dei saluti, Angelo Passeri ci tiene a fare dei ringraziamenti speciali. In primis ad Andrea Mauri, senza il quale in questi tre anni non saremmo sopravvissuti, e poi a Sergio Paparelli e Davide Marson, Antonio Biella, patron di Acqua San Bernardo, Roberto Allievi, Antonio Munafò, Stefano Salice, Claudio Vassallo, Angelo Zomegnan, lo staff societario e i soci TIC, se siamo vivi e siamo riusciti a fare questa operazione è perché ci sono 300 persone che hanno continuato a darci fiducia. In ultimo ci sono partner vecchi e nuovi che ci stanno affiancando dietro le quinte e che son pronti a scendere in campo al momento giusto.
Sport
Pallacanestro Cantù The future is now! Days of great changes for Pallacanestro Cantù. For the joy of all the fans, today the club is finally in the hands of a group of persons, entrepreneurs, fans and professionals, who loves the basketball in Cantù. We met Angelo Passeri, President of Tutti Insieme Cantù, one of the supporters of this enterprise, to speak about the great adventure born to save a sports tradition, heritage of our territory. What was the motivation that leads you to the decision to take over Pallacanestro Cantù? It was an almost obliged passage, that is the choice to intervene in oder to save it. The decision of doing it as TIC came from the fact that our limited society was already ready to conclude an operation of this type. A part of the local economic reality gave a strong signal, but evidently it was not enough: we need the help of everybody. Do you think to involve other companies or other sponsors in the project? We said many times that we can’t make it alone. We did something important that let us continue for some more months, but it is no enough. We have already been in this situation, also in the past without the intervention of one or more big investors it is not possible to go ahead. We need the support and the help of everybody. Is there something that many fans of Pallacanestro Cantù can do to support this project?
No doubt. In a short time we will launch a procedure to increase the funds which is open to everybody, it will last about one year. Many issues to sort out: the first one is probably the bb court Pianella. What is it going to be? At juridical level Pianella is property of a third subject that formally has nothing to do with us. In fact clearly Davide Marson is a friend of us and he is one of the principal supporters of this operation. The wish is to conclude the project of the bb court, maybe as a polyfunctional facility to become a window for several activities of the territory, also involving the pole of design. The dream for the future? The dream is to give stability to Pallacanestro Cantù, without depending on a single subject, but working as a team, to give a certain balance to the club in the future. Before the greetings, Angelo Passeri would like to thank first of all Andrea Mauri, without him in these last three years we would not have survived, and then Sergio Paparelli and Davide Marson, Antonio Biella, owner of Acqua San Bernardo, Roberto Allievi, Antonio Munafò, Stefano Salice, Claudio Vassallo, Angelo Zomegnan, the corporate staff and the members of TIC, if we are still alive and we have managed to do this operation it is because there are 300 persons who trusted us. Finally the old and new partners who helped us behind the scenes and who are ready to enter on the court at the right time.
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Sport
Pgc Cantù Scuola di vita
foto Progetto Giovani Cantù
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a Pallacanestro Cantù è per tradizione una scuola per tantissimi giovani del territorio, ma anche per talenti emergenti provenienti da tutta Italia e dall’Europa. Tra i tanti, possiamo citare l’esempio di Christian Di Giuliomaria, romano di nascita ma canturino d’adozione, che dopo la parentesi brianzola ha calcato importanti campi italiani. Ogni anno il Progetto Giovani Cantù, guidato da Antonio Munafò, conferma il proprio desiderio di mantenere in vita una foresteria dove ospitare i prospetti provenienti da tutta la penisola. Per la stagione 2018-2019 gli appartamenti ospitano 9 ragazzi dal 2000 al 2004 che, oltre a rafforzare l’organico delle giovanili della Pallacanestro Cantù, frequentano con buoni risultati il liceo sportivo canturino. Tra loro un ragazzo russo del 2001 ed un macedone del 2002. Un segnale importante per rilanciare il vivaio biancoblù, in perfetta sintonia, come dicevamo, con quella tradizione cestistica ed educativa che per anni ha contraddistinto la società canturina.
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PGC Cantù Life school P
allacanestro Cantù is for tradition a school for many kids of the territory, but also for emergent talents coming from all over Italy and from the Europe. Among them, we can mention Christian Di Giuliomaria, born in Rome but adopted by Cantù, after his time spent in Cantù, he collected important results on the Italian courts. Each year Progetto Giovani Cantù, guided by Antonio Munafò, confirms its desire to have a guestroom with kids coming from all over Italy. For the season 2018-2019 the flats host 9 boys from 2000 until 2004 who, who reinforce the youth sector of Cantù, but also stand with good results the sports High School of Cantù. Among them there is also a boy from Russia born in 2001 and boy from Macedonia born in 2002. An important sign to relaunch the youth sector of Cantù, in perfect harmony with the basketball and educational tradition that for years characterized the club of Cantù.
Sport
Giro d'Italia
#lagorosa di Giangabriele Palimento
LaPresse
Andrea Butti
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tramonta questo giorno in arancione e si gonfia di ricordi che non sai”, cantava Paolo Conte descrivendo sensazioni e immagini che una corsa a tappe può regalare. Prendere posto, l’attesa, il passaggio dei gareggianti ed infine tutto quello che rimane di una giornata vissuta fino in fondo. Si parla di ciclismo, si parla di Giro d’Italia, la corsa a tappe, insieme al Tour de France, più importante al mondo. La prima edizione fu corsa nel 1909 ed oggi, a 110 anni dalla fondazione, Como ha un nuovo importante ruolo nell’edizione numero 102. Da Ivrea a Como, la tappa più lunga di tutto il giro, la
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15°. Ancora un arrivo in riva al Lago che, come durante il Lombardia, sarà meta e culla del gruppone dopo un percorso fatto di saliscendi e che potrebbe riservare qualche sorpresa sul finale. Il 26 maggio, dunque, Como e il suo Lago si tingono di rosa e tutto il mondo ne potrà ammirare la bellezza e il fascino. Sì, perché se il Lombardia ha un vastissimo interesse nell’ambito ciclistico, il Giro d’Italia è trasmesso e seguito a livello mondiale da televisioni e web. I giornali svolazzeranno, parafrasando ancora il maestro Conte e con essi i sogni e i fotogrammi di una giornata che sarà senza dubbio da ricordare.
Sport
LaPresse
“E
tramonta questo giorno in arancione e si gonfia di ricordi che non sai” was singing Paolo Conte describing sensations and he imagines that a race in stages can convey. To take place, wait, the passage of the athletes and then everything that remains of a day lived to the fullest. It is about cycling, it is about Giro d’Italia, a race in stages, together with Tour de France, it is the most important in the world. The first edition is dated back to 1909 and today, after 110 years, Como has a new important role for its 102nd edition. From Ivrea to Como, the longest stage of the route,
the 15th. The arrival is on the lakefront, as in the Lombardia race, it will be goal and cradle of the big group after a stage made of latches, that could imply some surprises in the final. On May 26th Como and its Lake turns in pink and the whole world will admire its beauty and its fascination. Actually, in Lombardy there is a huge interest for cycling, Giro d’Italia is broadcasted and followed at international level from TVs and web. The newspapers will flutter, paraphrasing the famous Italian singer Conte, and so will the dreams and the photograms of a day to remember.
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Giorgio e Gianluca Roda sempre ai vertici di Marina Moretti foto Archivio Roda
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opo un 2018 finito in modo trionfale con la vittoria nell’European Le Mans Series, Giorgio e Gianluca Roda - primo equipaggio padre/ figlio a laurearsi campione nella serie continentale - sono pronti ad affrontare il calendario 2019 con la stessa passione di sempre, una vera e propria tradizione per gli uomini della famiglia Roda, che accompagna da oltre 30 anni il capostipite Gianluca e che è stata tramessa ai figli. Giorgio e Gianluca Roda sono impegnati ora nel WEC - Campionato del Mondo Endurance, ben otto circuiti distribuiti su tre continenti, con le gare di Sebring e Spa-Francorchamps sulla #88 Dempsey Proton Porsche. E poi Giorgio affronterà la famosissima 24 Ore di Le Mans che chiuderà la stagione a giugno. L’olimpo del motorsport è tutto riunito lì.
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Giorgio and Gianluca Roda always at the top
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iorgio and Gianluca Roda ended 2018 in a successful way: they won the European Le Mens Seire - for the first time a team father/ son won the continental series - and now they are ready to face the challenges of 2019 with their usual passion, a true and real tradition for the mens of the Roda’s family, for Gianluca it continues for over 30 years which was transmitted to his sons. Giorgio and Gianluca Roda took part in the WEC - Campionato del Mondo Endurance, eight circuits in three continents, with the races of Sebrings and Spa-Francorchamps on #88 Dempsey Proton Porsche. Then Giorgio will compete in the famous 24 Hours of Le Mans that closes the season in June. The top racers of the motorsport will join there.
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BRIANTEA84 Serie A: UnipolSai back on tour negli oratori di Elisabetta Comerio foto Fabrizio Diral, Ufficio Stampa Briantea84
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l 2019 si è aperto con un viaggio in 10 tappe alla scoperta del mondo dello sport paralimpico e dei suoi protagonisti. Da lunedì 7 gennaio i campioni d’Italia della UnipolSai hanno incontrato circa 1500 persone tra giovani, adolescenti, educatori e genitori in occasione del “Tour della UnipolSai negli Oratori”, seconda edizione. Un progetto promosso da Briantea84 in collaborazione con Csi Milano (Centro Sportivo Italiano), Fom (Fondazione diocesana per gli oratori milanesi) e Servizio Sport Arcidiocesi di Milano. Il percorso è culminato con l’animazione della tifoseria in occasione del Preliminary Round di Champions League, ospitati a Meda l’1 e 2 febbraio scorsi, con oltre un migliaio di giovani sugli spalti. Questa iniziativa si unisce al più ampio progetto “IO Tifo Positivo”, promosso da Comunità Nuova Onlus e dalla Fondazione Candido Cannavò rivolto agli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado, alle società sportive e agli oratori, con l’obiettivo di educare al rispetto e alla responsabilità. Le attività svolte negli ambienti sportivi e nelle
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scuole sono tutte finalizzate alla prevenzione di qualsiasi forma di violenza verbale e fisica e alla diffusione di una diversa cultura del tifo. Nel 2017, dopo 4 anni di partnership e sinergia vincente, fino all’investitura della curva IO Tifo Positivo a tifoseria ufficiale della Serie A di basket in carrozzina Briantea84, è nato il nuovo format “IO Tifo Briantea84”, con l’idea di unire le competenze, le esperienze e le risorse delle due realtà, dando vita a un nuovo percorso nelle scuole che metta al centro lo sport come occasione di crescita. Alla base di tutto ciò, la matrice educativa di IO Tifo Positivo e l’esperienza maturata da Briantea84 con il progetto BE Inspired, dal 2008 curato dal club canturino e finalizzato alla conoscenza di Briantea84 come società operante sul territorio da oltre 30 anni e alla diffusione dei valori dello sport paralimpico tra i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado (dal 2010 ampliato a oratori e associazioni sportive). In termini numerici si è calcolato che fino a oggi la società è stata conosciuta da oltre 14.000 giovani dai 3 anni in su.
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SERIE A: UnipolSai back on tour in the oratories
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he year 2019 opened with a journey in 10 stops to discover the world of paralympic sport and its protagonists. From Monday 7th January the champions of Italy of UnipolSai met 1500 persons among young people, adolescents, educators and parents on the occasion of “Tour della UnipolSai in the Oratories”, second edition. A project promoted by Briantea84 in collaboration with CIS Milan (Italian Sports Centre), Fom (Diocesan Foundation for the Milanese oratories) and Sports Service Archediocese of Milan. The journey culminated in supporting the team on the occasion of the Preliminary Round of Champions League, held in Meda on February 1st and 2nd, with more than thousands young people. This initiative is part of the project “IO Tifo Positivo”, promoted by Comunità Nuova Onlus and by the Fondazione Candido Cannavò addressed to the students of the primary and secondary schools of first degree, to the sports clubs and to the oratories, the aim is to teach respect and responsibility. The activities car-
ried out in the sports facilities and in schools are aimed to prevent any form of spoken and physical violence and to promote a different way to be a fan. In 2017, after 4 years of partnership and winning synergy, up to the recognition of the supporters IO Tifo Positivo as official fans of Serie A of wheelchair basketball Briantea84, the new format “IO Tifo Positivo” was born. The idea is to combine the competences, the experiences and the resources of two realities, giving life to a new project in the schools to see the sport as an occasion of growth. The educational project Io Tifo Positivo and the experience developed by Briantea84 with the project BE Inspired are the basis since 2008 when the sports club of Cantù decided to inform about Briantea84, as a club working on the territory for over 30 years, supporting the values of paralympic sport among kids in schools (from 2010 it is also open to oratories and sports clubs). In numbers, it was calculated that the club is known by over 14.000 kids starting from 3 years old.
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CUCINA & CANTINA KITCHEN & CELLAR di Davide Lacchini, Emanuele Riva foto Carlo Pozzoni
• Linguine trafilate al bronzo al sapore di Sicilia Bronze-drawn linguine with a taste of Sicily
• Malvasia Isola di Vulcano Salina Igp 2017 Paola Lantieri
• Tournedos Piemontese bardato con pancetta affumicata, fonduta di Toma e lamelle di carciofi Tournedos Piemontese rolled with smoked bacon, Toma fondue and chips of artichokes
• “Blina” Barbera d’Asti Docg 2016 Agostino Pavia Piemonte
Davide Lacchini Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Cenobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como; Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collaboratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como. Sue le ricette rivisitate del libro "Le ricette del lago di Como". Insignito nel giugno 2014 del Cavalierato della Repubblica Italiana.
Emanuele Riva Classe 1984, lavora presso il locale di famiglia La Cava dei Sapori a Como, ristorante aperto nel 2005 e gestito dal 2007. A 23 anni diventa sommelier e viene selezionato per il concorso “Maschio Bonaventura, la ricerca dell’eccellenza” dedicato ai migliori corsisti. In seguito partecipa ad altri master di formazione sia in Italia che all’ estero e partecipa ad importanti concorsi nazionali come master del Sangiovese, master del Nebbiolo, master del Sagrantino ecc. Nel 2011 conquista il titolo di Miglior Sommelier Professionista della Lombardia. Dal 2010 al 2013 è sul palco del Miglior sommelier d’Italia. Secondo classificato Miglior Sommelier d'Italia 2013. Oggi è relatore per corsi di sommelier in alcuni istituti alberghieri della regione e collabora con alcune riviste del settore.
Queste ricette state realizzate presso il Ristorante Unico di Cantù Hotel Axolute. Si ringrazia per la disponibilità il titolare Antonio D'Alessandro, gli chef di cucina Aldo Addesi e Pietro Longo, il restaurant manager Paolo Bellinzoni e tutto lo staff.
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Malvasia Isola di Vulcano Salina Igp 2017 - Paola Lantieri
Linguine trafilate al bronzo al sapore di Sicilia
Bronze-drawn linguine with a taste of Sicily
Ingredienti per 6 persone
To serve 6
480 g di linguine di grano duro trafilate al bronzo, 1 dl olio di oliva evo, 42 gamberi rossi di Mazara del Vallo, 4 dl di brodo di crostacei da ottenere con i gusci e le teste dei gamberi, un filetto di acciuga di Sicilia, 200 g di pomodori ciliegini, 20 g di granella di pistacchio
480 g of bronze-drawn linguine, 1 dl of Evo olive oil, 42 red prawn of Mazara del Vallo, 4 dl of shellfish broth obtained by shells and heads of the prawn, 1 fillet of anchovy of Sicily, 200 g of cherry tomatoes, 20 g of pistachio grains
Preparazione del pesto al pistacchio
For the pistachio pesto
200 g di pistacchi di Bronte, 2 filetti di acciuga di Sicilia, 2 dl olio di oliva evo, 1 dl acqua, 1/2 fesa d'aglio
200 g of Bronte pistachio, 2 fillets of anchovy of Sicily, 2 dl of Evo olive oil, 1 dl of water, 1/2 clove of garlic
Preparazione
Preparation
Iniziate a preparare il pesto. Mescolate tutti gli ingredienti e tritateli con l'utilizzo di un mixer cutter, poi aggiungete dell’acqua per rendere il composto più morbido e omogeneo. Cuocete in abbondante acqua salata le linguine (dai 9 agli 11 minuti max). Nel frattempo in una padella souté rosolate nell’olio i pomodori tagliati in quarti, un filetto di acciuga sminuzzato e, dopo alcuni minuti, 36 code di gambero, precedentemente sgusciate e completamente pulite. Dopo averli scottati, lasciate interi gli altri gamberi per la guarnizione. Proseguite la cottura un paio di minuti e aggiungete il brodetto di crostacei. Lasciate ridurre leggermente e poi inserite il pesto. Scolate le linguine leggermente umide e amalgamatele con il sugo. Servitele guarnendo con un gambero intero per ogni porzione, spolverizzando con granella di pistacchio e un filo d'olio evo.
Start with the preparation of the pesto. Mix all the ingredients and mince them with a mixer cutter, then add some water to let the compound be softer and homogeneous. Cook the linguine in abundant salty water (9-11minutes max), in the meantime brown the tomatoes cut into four parts in a frying pan, a minced fillet of anchovy and after some minutes, 36 prawns (tails) previously shelled and completely clean. Leave the rest and use them to decorate the dish after having burnt them. Continue the cooking two more minutes and then add the shellfish broth. Lightly reduce it and add the pesto. Drain the lightly damp linguine and mix them with the sauce. Decorate each dish with a prawn, add some pistachio grains and a bit of Evo oil.
Al piatto abbiniamo un vino del Mediterraneo, l'uva è la Malvasia delle Lipari proveniente da un piccolissimo vigneto non troppo scosceso, situato lungo la punta sud-est dell’isola di Vulcano. Qui il noto vitigno di origine greca, per la storia e la cultura siciliana, è raccolto tardivamente e lasciato appassire al sole. Oggi in tavola arriva una versione moderna, di concezione recente ovvero la Malvasia secca di Paola Lantieri. Sicuramente non la prima dell’arcipelago delle Eolie a credere in questa versione, ma di certo la più artigianale e autentica. Al naso è di dolce aromaticità, agrumi misti, miele e fiori bianchi. Apprezzabile in gioventù, leggera al palato, entra fresca ma soprattutto sapida grazie al vulcano! Servire a 9 °C .
Malvasia Isola di Vulcano Salina Igp 2017 - Paola Lantieri With this plate we combine a wine from the Mediterranean Sea, the grapes are Malvasia delle Lipari coming from a small vineyard, not too steep, located along the south-east point of the island of Vulca-no. The famous vine variety coming from Greece, for Sicilian histo-ry and culture, is picked late and wither in the sun. Today there is a modern version of recent conception, that is Malvasia secca by Pao-la Lantieri. For sure she is not the only one who believed in this version, but for sure it is the most artisan and authentic. You smell a sweet aroma, mixed citruses, honey and white flowers. Appreciable young, soft the palate, fresh but above all fruity thanks to the vol-cano! To serve at 9 °C.
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Tournedos Piemontese bardato con pancetta affumicata, fonduta di Toma e lamelle di carciofi
Tournedos Piemontese rolled with smoked bacon, Toma fondue and chips of artichokes
Ingredienti per 6 persone
To serve 6
6 filetti di manzo razza Piemontese di circa 180 g cad, 3 carciofi, 6 fette di bacon, 6 patate di circa 50 g cad, 60 g di burro, un dl olio d’oliva, 1 dl brandy, prezzemolo, sale e pepe q.b
6 beef fillets (Piedmont race) of about 180 g each, 3 artichokes, 6 bacon slices, 6 potatoes of about 50 g each, 60 g of butter 1 dl olive oil, 1 dl brandy, parsley, salt and pepper
Per la fonduta al formaggio
For the fondue
200 g di Toma piemontese, 1/2 lt di panna, 20 g di burro, sale e pepe q.b.
200 g of Toma piemontese, 1/2 lt of cream, 20 g of butter, salt and pepper
Preparazione
Preparation
Tagliate la Toma in piccoli pezzi e scioglietela a fuoco lento con l'aggiunta della panna, del burro, di sale e pepe q.b. Lasciate ridurre di circa 1/3 e mantenete la fonduta calda a bagnomaria. Lessate le patate in acqua salata con la buccia (anche il giorno prima) e quando saranno fredde, schiacciandole leggermente nelle due estremità, grigliatele e mantenetele calde: serviranno da contorno e da piedistallo ai filetti. Pulite i carciofi eliminando le spine e sfogliateli fino alla parte tenera, tagliateli a metà e togliete la peluria centrale. Tagliateli a lamelle di circa 2 millimetri, rinfrescateli in acqua e asciugateli, friggeteli fin che diverranno croccanti come fossero patatine. Arrotolate sul bordo di ogni filetto la pancetta affumicata, cuoceteli in souté con olio e burro rosolandoli da entrambi i lati per circa 2/3 minuti. Se gradite una cottura media, eliminate il fondo e flambate con il brandy. Su ogni piatto adagiate la patata nel centro, appoggiate sopra il tournedos, ricoprite con la fonduta e lasciate cadere a pioggia le lamelle di carciofo. Terminate spolverando con il prezzemolo.
Cut the Toma into small pieces and melt it on a low flame, add cream, butter, salt and pepper. Let it reduce of 1/3 and keep the hot fondue at bain-marie. Boil the potatoes with the peel (also the day before) in salt water and when they are cold, crush them lightly on the two sides, grill them and keep them hot: they will de the side dish and the base of the fillets. Clean the artichokes removing thorns and leaves until you reach the tender part, cut them in half and remove the central part. Cut them in chips of about 2 millimeters, cool them in water and dry them until they get crisp as potato crisps. Roll up on the side of each fillet the smoked bacon, cook them in souté with oil and butter browning them on both sides for 2/3 minutes. Should you like a medium cooking, remove the bottom and flaming with brandy. On each plate put some potatoes in the middle, add the tournedos, cover with the fondue and sprinkle with the chips of artichokes. At the end add also some parsley.
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“Blina” Barbera d’Asti Docg 2016 - Agostino Pavia Morbidezza disarmante per questa Barbera che vede il solo affinamento in acciaio. Un frutto tipico del vitigno senza essere modificato dall'usuale passaggio in legno. La famiglia Pavia di Barbera se ne intende e da anni il “Blina” prende il posto alle tavole più variegate, si adatta perfettamente ad un aperitivo spensierato sino ad arrivare agli abbinamenti estremi di una cucina asiatica! Acidità importante perfettamente bilanciata al calore dell’alcol, tannino presente ma non troppo incisivo, profumi croccanti e coinvolgenti, tutto naturale! Un vino piacevolmente alla moda, dinamico, tipicamente italiano!.16° C in calice non troppo ampio.
“Blina” Barbera d’Asti Docg 2016 - Agostino Pavia Charming softness for this Barbera refined in steel a typical fruit of the vineyard without being modified by the usual passage in wood. The family Pavia of Barbera is an expert and for years the "Blina" can be found on the most different tables… it can be used for a thoughtless aperitif or also for extreme combinations of Asian food! Strong acidity perfectly balanced to the warm given by alco-hol, tannin presence but not too strong, crispy and captivating ta-stes, all natural! A pleasant modern wine, dynamic and typically Italian! 16°C in a glass not too wide.