magiclake winter 2012

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Fall / Winter 2012-2013


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EDITORIALE

Un MAGICO inverno

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buon MAGICo inverno a tutti! La rivista ha un ambizioso

Dear Readers,

progetto: vi vuole distrarre per un po’ per incantarvi e sorprendervi in questo momento storico difficile dove il pensiero imperante è il negativo. Magic Lake vi accompagnerà in un mondo dove non ci sono le preoccupazioni di sempre e la realtà è vista da angolazioni che evidenziano i suoi aspetti migliori. Questo è il modo con cui la rivista cercherà di catturare il lettore coinvolgendolo e mostrandogli quello che per tante ragioni non si riesce a percepire immediatamente. In copertina due occhi azzurri intensi come i riflessi estivi di un lago magico, quelli di Alessandro Preziosi, l’attore-regista che in un'esclusiva intervista ammette di essere innamorato di Como e del suo lago e ci fa capire che, talvolta, per apprezzare ciò che di formidabile abbiamo e che molto spesso trascuriamo, dobbiamo allontanarci per qualche tempo. Magic è alla scoperta di persone straordinarie che hanno deciso di vivere da noi, come il prof. Alberto Capatti, storico, scrittore e studioso della cultura alimentare o, di associazioni, enti culturali e musicali, che operano concretamente senza far rumore in città e sul territorio, come fanno da 20 anni l'Associazione Antonio e Luigi Palma per la cura del dolore; da 80 anni la”Piccola Casa Ozanam” impegnata nell’assistenza ai senza tetto; da 110 la Società Archeologica Comense per incrementare lo studio dell'Archeologia del nostro territorio; da 120 anni l’Orchestra Plettroflora impegnata nella cultura musicale; da 140 anni l'Associazione Alpini d’Italia oggi prevalentemente impegnata nel volontariato e nella protezione civile e, da ben 200 anni il Teatro Sociale, luogo di riferimento per la cultura comasca. Tutto questo rappresenta solo una minima parte della realtà positiva che la redazione di Magic Lake, numero dopo numero, vuol fare emergere mostrando quanto produce l’operoso lavoro di molti imprenditori e di molte aziende di riferimento del Made in Italy nel mondo, ad esempio celebrando su questo numero i 50 anni della TRE-P & TRE-Più, ovvero spostandoci a Premana, nel cuore della Valvarrone, dove l'antica tradizione della lavorazione del ferro si tramanda di generazione in generazione. La voglia di fare il pieno di positività ci ha portato in Valmalenco dove ogni Natale a Lanzada si ripete il rito suggestivo del presepe vivente. Magic Lake ha incontrato l’arte e i luoghi della cultura, un momento di coinvolgimento per gli associati di un gruppo di amici coraggiosi e generosi amanti della loro terra: gli Amici di Como formato da 119 aziende, associazioni e professionisti che in undici anni sono diventati un faro di riferimento anche in questi momenti bui. Vi abbiamo portato in luoghi importanti, ma poco visitati, come la Pinacoteca Civica, che ha accolto l'evento autunnale per la presentazione di Magic Lake e alla mostra dell’artista Ercole Pignatelli. Tutto non potevamo anticiparvi: a voi il piacere di sfogliare la rivista e di trascorrere un po' di tempo tra “Magici Amici”.

good MAGIC winter to all of you! The magazine has an ambitious project: to call your attention in order to entertain and surprise you in this difficult time in which we are surrounded by negative thoughts. Magic Lake will come along with you in a world with no worries and a reality seen from a perspective that stresses the best things. This is the way the magazine will capture the reader, involving him and showing him what you cannot immediately see, due to different reasons. In the cover two intense blue eyes, as the summer reflections of a magic lake, the ones of Alessandro Preziosi, actor-movie maker, in an exclusive interview he declared he is in love with Como and Lake Como and he let us understand, that sometimes to appreciate what we have and sometime we neglect, we need to stay away for a while. Magic is looking for extraordinary people who decided to live in our area like Alberto Capatti, historian, writer and researcher of food culture or associations, cultural and music bodies, who actively but silently work in the city and in the territory, like the Association Antonio e Luigi Palma treating the pain for 20 years; the “Piccola Casa Ozanam” involved in the assistance of homeless for 80 years; the Società Archeologica Comense to implement the study of archeology in our territory for 100 years; the Orchestra Plettroflora involved in music culture for 120 years; the Association Alpini d’Italia today mainly in charge of voluntary services and civil defense and the Teatro Sociale, a reference point for culture in Como for 200 years. All this only represents a small part of the positive reality that the editorial office of Magic Lake, edition after edition, would stress showing the hard-working of many entrepreneurs and many companies which represent a reference point of Made in Italy in the world, for example in this edition you read of the celebration of 50 years of TRE-P & TRE-Più, or moving to Premana, in the heart of Valvarrone, where the ancient tradition of the iron work is passed on from generation to generation. The will to be positive leads us to Valmalenco, where every Christmas in Lanzada you can experience the suggestive tradition of the live Christmas crib. Magic Lake meets art and cultural places, in a moment that involved all the members of a group of daring and generous friends, who love their area: Amici di Como, made of 119 companies, associations and professionals, in 11 years they have become a reference point also in this dark time. We bring you in important places, even though not so visited, such as the City Gallery, which hosted the autumn event for the presentation of Magic Lake and the exhibition of the artist Ercole Pignatelli. We cannot say everything: to you the pleasure to turn over the pages of the magazine and to spend some time among “Magic Friends”.

Gli Editori Daniele Brunati Rosaria Casali

The Editors Daniele Brunati Rosaria Casali

A MAGIC winter

Cari Lettori,



sommario Registrazione Tribunale di Como Como Court Registration n. 19/2005 dell’11.05.2005 Stampa • Printed by Tecnografica s.r.l. - 22074 Lomazzo (CO)

summary

Un’iniziativa editoriale di • An editorial initiative by TBM Service & C. Editore Patrocinata da • Sponsored by Regione Lombardia, Provincia di Como, Comune di Como Camera di Commercio di Como Sostenuta da • Supported by Amici di Como In collaborazione con • In collaboration with Consorzio Como Turistica Associazione Lariomonte Assessorato al Turismo Provincia di Como Assessorato al Turismo Provincia di Lecco Assessorato al Turismo Comune di Como Ente Turistico del Mendrisiotto e Basso Ceresio Progetto editoriale • Research Editor Daniele Brunati, Rosaria Casali

In copertina: Alessandro Preziosi photo © Noemi Commendatore In the photo cover: Alessandro Preziosi photo © Noemi Commendatore

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ESCLUSIVA Alessandro Preziosi, ritorno sul lago Alessandro Preziosi, back on the Lake

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PEOPLE Alberto Capatti, cultura gastronomica Alberto Capatti, gastronomic culture

Cavadini, la cultura a Como 72 Luigi Luigi Cavadini, the culture in Como Casati, la Pinacoteca uno scrigno di tesori 76 Letizia Letizia Casati, a treasure chest

Consulente editoriale • Publishing Adviser Giovanni Anzani, Rosaria Casali Direttore responsabile • Editor Daniele Brunati

arte Amici di Como per l'Arte Amici di Como for the Art

64 Pignatelli, l'Energia del Colore 66 Ercole Ercole Pignatelli, the colors energy

Grafica • Graphic Andrea Pedretti Testi • Research and Material Don Omar Corvi, Daniele Brunati, Elisabetta Comerio, Laura D'Incalci, Alberto Cavalli, Giuseppe Monaco, Alain Mességué, Rosaria Casali, Paolo Grandi, Nadia Baba, Stefania De Giorgi, Luisella Monti, Gian Enrico Ghilotti, Lorenzo Vanini, Eugenio Gandolfi, Guido Corti, Andrea Panzeri, Marili Fontana, Banca BSI SA, Provincia di Lecco, Davide Lacchini, Emanuele Riva Pubblicità • Advertising TBM Service & C.

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Traduzioni • Translations Elena Pedretti, Martin Gani Revisione testi • Proof reading Amelia Guarneri

Più Salute

Vanini, igiene e prevenzione 170 Lorenzo nel bambino

Foto • Photographic Material Noemi Commendatore, Carlo Pozzoni, Andrea Butti, Francesco Corbetta, Mattia Vacca, Alberto Locatelli, Vasconi, Rino Masa Emanuele Zamponi, Giancarlo Inganni, FKD, Enrico Levrini; archivi: Hotel Metropole Suisse, Calcio Como, Musei Civici di Como, Fondazione Cologni, Città dei Balocchi, Alain Mességué, Petazzi Costruzioni, Roda, Pallacanestro Cantù, Provincia di Lecco, BSI, Mendrisiotto Turismo, Ristorante Piazza Repubblica; archivio anniversari: Associazione Antonio e Luigi Palma, Tre-P&Tre-più, Piccola Casa Federico Ozanam, Società Archeologica Comense, Ochestra a plettro "Flora" 1892, Teatro Sociale Como; archivio Focus On: Cappelletti Gioielleria, Fenegrò Cashmere, Meritalia, Iltex, Galleria Contini, Clerici Group, Silik, Roda House, Nuova Defim.

Lorenzo Vanini, hygiene and prevention in child

Gandolfi, le nuove frontiere della 172 Eugenio rinoplastica: non solo chirurgia, ma anche

botulino o filler Eugenio Gandolfi, new frontiers of rhinoplasty: not only surgery but also botox and fillers

Segreteria di redazione • Editorial Support Team Marina Buonomo Amministrazione • Administration Daniela Fasola Un ringraziamento speciale • Special thanks to a Giovanni e Ornella Anzani per la generosa disponibilità e concreta collaborazione

piazza Duomo 17 22100 Como Tel. + 39 031.268.989 e-mail tbmservice@tin.it

www.comosmagiclake.com www.issuu.com/magiclakecomo

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speciali Alain Mességué: "mangiare meglio per vivere meglio" Alain Mességué: "healthy food and stay in shape"

È vietata la riproduzione parziale o totale del materiale senza l’esplicito consenso dell’editore perché protetti da Copyright © o dalla normativa sul diritto d’autore Is prohibited the total or partial reproduction of material without the direct consent from the publisher because protected by Copyright ©

Corti, più salute a tavola 174 Guido Guido Corti, healthier meals Panzeri, una fisioterapia per tutti 176 Andrea Andrea Panzeri, a physiotherapy for everybody

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TERRITORIO Sighignola, il balcone d'Italia Sighignola, the balcony of Italy



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Amici di Como & Magic Lake nel tempio dell'arte Amici di Como & Magic Lake in the name of art

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XIX edizione "Como Città dei Balocchi" XIX edition "Como Città dei Balocchi"

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L'anima delle forme che abitano lo spazio The soul of the form which live in the space

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Il restauro del pulpito di Lora The restauration of pulpit of Lora

117 120

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Eventi Fondazione Cologni, Costruttori di Armonie Fondazione Cologni, harmony makers

Unitalsi, un viaggio a Lourdes Unitalsi, travelling to Lourdes

Vasconi, fotografia d'autore Vasconi, art photo ANNIVERSARI 20 anni Associazione "Antonio e Luigi Palma" 20 years Associazione "Antonio e Luigi Palma" Da 50 anni Tre-P & Tre-Più apre le case di tutto il mondo Tre-P & Tre-Più opens houses of all over the world for 50 years

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Magic SWISS TICINO Mendrisiotto e Basso Ceresio, la "Galleria GB" Mendrisiotto and Basso Ceresio, the "Galleria GB" BSI Art Collection, nuove acquisizioni in esposizione allo Spazio inBSI BSI Art Collection, new works of art exhibited at the Spazio inBSI Magic MOUNTAIN VALTELLINA Lanzada - Valmalenco, il presepe, la montagna e la miniera Lanzada - Valmalenco, the cribs, the mountain and the mine Magic Lake Lecco Premana, cuore della Valvarrone Premana, the heart of Valvarrone

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FOCUS ON

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Sport Roda, un pilota da podio Roda, a podium driver

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80 anni "Piccola Casa Federico Ozanam" 80 years "Piccola Casa Federico Ozanam"

224 227

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110 anni Società Archeologica Comense 110 years Società Archeologica Comense

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Calcio Como per i giovani e lo sport Calcio Como for young people and sport

141 149 156

120 anni Orchestra a plettro "Flora" 1892 120 years Orchestra a plettro "Flora" 1892

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Food and drink K-Kitchen K-Kitchen

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In cucina e in cantina con Davide ed Emanuele In the kitchen and the cellar with Davide and Emanuele

200 anni Teatro Sociale di Como 200 years Teatro Sociale di Como

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cultura Ciao Carla Ciao Carla

140 anni Alpini: filosofia di vita 120 years Alpini: life philosophy 140 anni RA Rivista Archeologica Como 140 years RA Rivista Archeologica Como

Emozioni in campo Emotions on the court Livio Prada: un esempio da seguire Livio Prada: an example to follow



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PEOPLE

ALESSANDRO PREZIOSI

Ritorno sul Lago INTERVISTA IN ESCLUSIVA PER MAGIC LAKE

di Daniele Brunati foto Noemi Commendatore, Carlo Pozzoni

Sul palco è un vero mattatore, nel senso più autentico del termine (non a caso è nell’albo d’oro dei vincitori del premio dedicato a Vittorio Gassman). In teatro il suo carisma cattura il pubblico, il suo personaggio riempie la scena, drammaticità ed ironia si alternano creando un connubio perfetto. Lui è Alessandro Preziosi. Dopo essere salito sul palco del Teatro Sociale di Como per due serate, indossando abiti e stivali, ma non il naso, di Cyrano de Bergerac, l’abbiamo incontrato per scambiare due chiacchiere sulla “nostra” Como e sul “suo” teatro. Leggerete nelle prossime righe che anche questo incontro è stato piuttosto accattivante. Tutto è partito dalla nostra città, che lui ben conosce. Il suo rapporto con Como nasce qualche anno fa, quando per motivi professionali ha avuto l’occasione di trascorrere molto tempo sulle rive del lago. Quale ricordo ha della città? «Di solito, quando ritorno in un posto che

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già conosco, lo percepisco più piccolo. Invece, nel caso di Como, ho trovato una città grande. I miei ricordi sono abbastanza circoscritti perché quando recitavo in “Vivere” partivamo all’alba da Milano e giravamo qui solo fino all’ora di pranzo. Avevamo tempi abbastanza stretti perché la produzione era rapida in tutte le sue fasi e rimaneva davvero poco tempo per godersi i luoghi. Adesso che ci sono tornato ho scoperto una città per innamorati e per poeti, una città amata da chi ci si è trasferito come se fosse la propria. Entrare, poi, al Teatro Sociale per me è stata un’emozione enorme e anche una rivelazione. Sono immediatamente stato travolto dalla voglia di trasmettere le sensazioni provate e durante lo spettacolo sono riuscito a comunicare appieno questo impatto emotivo». Da diversi anni Como sta cercando di far decollare il progetto di una Film Commission che la veda protagonista. Quali potenzialità crede che il nostro territorio


Alessandro Preziosi in Cyrano de Bergerac Alessandro Preziosi in Cyrano de Bergerac

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abbia come location per grandi produzioni cinematografiche? «Un enorme potenziale. Il fatto che star internazionali abbiano scelto Como come luogo di ritrovo credo sia sintomatico dell’apprezzamento che il territorio ha a livello mondiale. Ho avuto modo, in questi giorni, di passeggiare tra le vie del centro storico e mi sono soffermato a pensare che forse un giorno riuscirò a realizzare un film proprio a Como: è una città “larga” con scorci che potrebbero dare grande respiro a un thriller o a una storia d’amore. Quindi non mi soffermerei solo sul lago, che non avrebbe senso se non ci fossero quegli splendidi borghi che formano una città che tanti vi invidiano». Veniamo al motivo del suo ritorno a Como: lo spettacolo messo in scena al Teatro Sociale di Como, Cyrano de Bergerac

In questa pagina e nella successiva, momenti dello spettacolo On this page and in the following one, some moments of the show

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che la vede impegnato nel doppio ruolo di regista e attore. Com’è nato l’amore per questo personaggio? «È iniziato perché ho interpretato il ruolo di Cristiano dieci anni fa in un piccolo allestimento a Milano. Ricordo di averlo visto dalle quinte per circa 50 repliche e sognavo un giorno di poter dire quelle parole, soprattutto quelle legate al quinto atto quando Cyrano delira e comincia a descriversi in maniera così roboante ed eclatante, senza lasciare nulla d’intentato. Mi affascinava l’idea di raccontare la storia di un uomo libero, capace di esprimersi in tutto, così tanto libero drammaturgicamente da permettere all’attore che lo interpreta di mostrare completamente le sue potenzialità. L’unico modo per poter sintetizzare tutto questo era occuparsi anche della regia, per evitare di lasciare intentate possi-


bilità altrimenti legate al potere artistico di un regista già navigato». Cyrano e Amleto. Cosa ruberebbe a questi due personaggi, così diversi tra loro, ma a lei ora così familiari? «La grande preparazione letteraria dell’uno e quella filosofica dell’altro. Il fatto di essere uomini che vivono in modo così critico e approfondito l’epoca in cui sono nati, il loro modo di affrontare la società attraverso strumenti che permettono loro di non soccombere: quelli della cultura. Secondo la mia accezione della conoscenza questo è l’unico mezzo che permette ai giovani anche di oggi di evitare di essere presi in giro dalla società». Dallo scorso anno lei è direttore artistico del Teatro Stabile d’Abruzzo. In che modo un teatro può aiutare una città, una regione, che è stata così gravemente ferita? «Il teatro fa parte di una città nella misura

in cui riesce a creare momenti di incontro e confronto, sia a livello sociale che culturale. Il teatro permette a una città di conoscersi, soprattutto se si tratta di un piccolo centro dove gli abbonati si ritrovano per condividere emozioni. Il teatro è il luogo dove si celebra la vita e tutti noi assistiamo a questo evento magico. Nei progetti per L’Aquila cerchiamo proprio questa strada, cioè restituire alla città il senso dell’incredibile e la disponibilità è tale che siamo già a buon punto, nonostante siamo soltanto agli inizi». Come nei migliori spettacoli teatrali, prima che cali il sipario, Alessandro Preziosi mi saluta con questo regalo: «Como mi ha ricordato una Portofino in piano, mi ha riportato alla mente immagini del film di Michelangelo Antonioni “Al di là delle nuvole”, con John Malcovich» E scusate se è poco.

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Back on the Lake On stage he is a real star performer, truly meaning this word (it is not by chance he is in the roll of honour of the Vittorio Gassman prize winners). In the theatre his personality captures the audience, his character fills the stage, drama and irony alternate creating a perfect combination. He is Alessandro Preziosi. After he was on stage in the Teatro Sociale of Como for two evenings, wearing the clothing and boots, but not the nose, of Cyrano de Bergerac, Magic Lake met him to talk about “our” Como and “his” theatre. You will read that also this meeting was engaging. Everything started with our city, that he knows very well. Your relationship with Como started few years ago, when you used to spend lot of time on Lake Como for professional reasons. What are your memories of the city?

«Usually, when I come back to a place I already know, I find it smaller. Instead, in Como, I found a big city. I don’t have a lot of memories because when I was playing in the soap opera “Vivere” we usually left from Milan very early and we shot here only until lunch time. Production was very fast in every phase and we didn’t have much time to enjoy the area. Now I am back and I discovered a city for lovers and for poets, a city that the people who moved to love like it were their one. Then, entering the Teatro Sociale was a great emotion and also a revelation. I immediately wanted to transmit the sensations I felt and during the show I managed to communicate this emotional impact to the full». It’s some years that Como is trying and developing the project of a Film Commission

with you as a protagonist. What are the potentials our territory has as a location for important film productions? « A huge potential. International stars selected Como as a meeting point, I believe it is a proof of the appreciation that the territory has at international level. In these last few days, I had the chance to stroll in the streets of the historical center and I stopped and thought that maybe one day I could shoot a film in Como: it is a “wide” city with glimpses that could be perfect for a thriller or a love story. So I won’t just stop on the lake, it has no meaning if it is not linked to the beautiful suburbs that make the city and many people envy you». Let’s go back to the reason why you came back to Como: the show performed at the

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Teatro Sociale of Como, Cyrano de Bergerac involved you both as a director and as an actor. Why did you develop your love for this character? «It was born because I played the character Cristiano ten years ago in a small staging in Milan. I remembered I watched it from the backstage for about 50 times and I dreamt to say those words one day, above all the ones of the fifth act when Cyrano raves and starts describing himself in such a rolling and resounding way, without leaving anything to do. I was fascinated by the idea to tell a story of a free man, able to express in everything, so much free that the actor who plays the character can fully express his potentials. The only way to summarize this aspect was to be the director, to avoid leaving unattempt possibilities linked to the artistic power of an ex-

perienced director». Cyrano and Hamlet. What will you steal from these two characters, so different but so familiar to you? «The great literary knowledge of Cyrano and the great philosophical knowledge of Hamlet. The fact they are men who live in such a critical and deep way the time in which they were born, their way to face the society thanks to the instruments that let them survive: the instruments of culture. According to my idea of knowledge, this is the only way to let young people avoid being laughed at». From last year you became the artistic director of the Teatro Stabile d’Abruzzo. In what way can a theatre help a city, a region, that was so badly hit? «Theatre is part of a city when it can create

moments of meeting and comparison, both at social and at cultural level. Theatre lets a city know itself, above all if it is a small center where the season ticket holders meet to share emotions. Theatre is a place where you celebrate life and we all take part in this magic event. In the projects for L’Aquila we are following this way, that is to give back to the city the sense of incredible and the availability is so strong that we already reached good results, even though we are only at the beginning». Such as in the best theatre shows, before the curtains drop, Alessandro Preziosi says bye with this words: «Como reminds me of a Portofino in flat, it recalls me images of the movie by Michelangelo Antonioni “Beyond the clouds”, with John Malcovich» Impressive comparison.

text bwefwdwfwfrw wr Text, text text text Alessandro Preziosi sul set della soap opera ambientata sul lago di Como, "Vivere" Alessandro Preziosi on the set of the soap opera "Vivere" on Lake Como

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EVENTI

Franco Cologni, Presidente della Fondazione omonima, foto di Emanuele Zamponi Franco Cologni, Chairman of homonymous foundation, photo by Emanuele Zamponi

I Mestieri d'Arte in mostra di Alberto Cavalli foto ©Emanuele Zamponi

Dal 6 dicembre 2012 al 7 aprile 2013 l'Auditorium di Milano Fondazione Cariplo ospiterà "Costruttori di armonie". La liuteria, dalla materia al gesto, un'esposizione dedicata all'eccellenza della liuteria italiana e cremonese. Il progetto nasce dalla collaborazione tra la Fondazione Cologni dei Mestieri d'Arte, la Fondazione Antonio Stradivari di Cremona e la Fondazione Orchestra Sinfonica e Coro Sinfonico di Milano Giuseppe Verdi, con l’intento di estendere a un pubblico vasto e qualificato la conoscenza della liuteria e dei suoi maestri. Mestiere d’arte fra i più ricchi di storia, di tradizione e di valenze artistiche e culturali, la liuteria è anche straordinaria realtà produttiva, che trova tuttora a Cremona la sua espressione più alta, riconosciuta a livello mondiale, con 155 attività liutarie sparse nella sua provincia e ben 500 anni di tradizione, con rappresentanti illustrissimi quali Andrea Amati, Antonio

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Stradivari, Giuseppe Guarneri del Gesù e Carlo Bergonzi. L'iniziativa è resa possibile dal sostegno di Intesa Sanpaolo e dal generoso contributo di Vacheron Constantin, che ha offerto al pubblico dell'inaugurazione uno straordinario concerto della Orchestre de la Suisse Romande, affiancata dalla presenza del violinista virtuoso Vadim Repin. Antica maison ginevrina di alta orologeria, Vacheron Constantin da sempre sostiene e promuove i mestieri d’arte nel mondo, perché strettamente legati alla sua storia di tradizione artigianale e innovazione creativa. "Costruttori di armonie" si avvale della collaborazione del Museo del Violino, la cui apertura ufficiale è prevista a Cremona per la primavera 2013: una struttura unica al mondo, allo stesso tempo auditorium e museo, laboratorio di ricerca e centro di studi, progetto divenuto realtà grazie al contributo dell'imprenditore e mecenate Giovanni Ar-


Costruttori di Armonie

La liuteria, dalla materia al gesto 6 dicembre 2012 / 7 aprile 2013 Auditorium di Milano Fondazione Cariplo Largo Mahler, Milano

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Apertura al pubblico: martedĂŹ / domenica, ore 14.30 - 19.00 e durante tutti i concerti de laVerdi 43 Ingresso libero


HARMONY makers vedi. La mostra è allestita negli spazi dell'Auditorium di Milano, in un percorso a cura di Virginia Villa, direttore della Fondazione Stradivari. Il mestiere del liutaio viene illustrato, evocato e messo in scena attraverso opere, immagini, materiali, strumenti, attrezzi di lavoro, ambienti e installazioni. Inoltre, al primo piano dell'Auditorium, il visitatore potrà ammirare una mostra fotografica dedicata ai luoghi e ai protagonisti di questo mondo, con scatti realizzati presso gli atelier dei maestri liutai cremonesi dal fotografo Emanuele Zamponi. Le fotografie, introdotte dai contributi di importanti specialisti e rappresentanti del mondo della liuteria, saranno le protagoniste del libro-catalogo della mostra, edito da Marsilio Editori. "Costruttori di Armonie" ha anche un lato educational: ai giovanissimi e alle scuole gli esperti de Le Voci della Città dedicano visite-laboratorio e percorsi di narrazione poetica, mentre l'editore per ragazzi Carthusia ha dato alle stampe I sogni di Liu To, un delizioso librino scritto da Roberto Piumini e illustrato da Paolo Rui, che svela con incantevole senso poetico i segreti della liuteria. A corredo e completamento del progetto espositivo si terranno nell'arco dei quattro mesi di apertura alcuni incontri e tavole rotonde con la presenza e il racconto di personalità di primissimo piano nel mondo della liuteria, dell'organologia, della musica, dell'arte, del collezionismo e della cultura. Il ciclo si concluderà con tre giorni di laboratori aperti al pubblico, con le scuole di liuteria di Milano e Cremona, in occasione delle Giornate Europee dei Mestieri d'Arte 2013.

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From December 6th 2012 to April 7th 2013, the Auditorium of Milan Fondazione Cariplo host “Harmony makers. Violin-making, from the material to the gesture”, an exhibition dedicated to the excellence in the construction of stringer instruments in Italy and in Cremona. The project was born thanks to the collaboration among the Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte, the Fondazione Antonio Stradivari and the Symphonic Orchestra and Symphonic Choir of Milan Giuseppe Verdi. The aim is to present the violin and its craftsmen to a qualified audience. One of the richest métiers d'art, rich in history, tradition, artistic and cultural aspects, violin-making is also an extraordinary productive reality, that still finds its highest expression in Cremona, known at international level, with 155 ateliers all over its province and a tradition of 500 years, with very famous personalities, such as Andrea Amati, Antonio Stradivari, Giuseppe Guarneri del Gesù and Carlo Bergonzi. The initiative was possible thanks to the support of Intesa Sanpaolo and of the generous contribution of Vacheron Constantin, who offered an extraordinary concert of the Orchestre de la Suisse Romande with the virtuous violinist Vadim Repin to the audience present at the inauguration. Historical maison of high watch-making in Geneva, Vacheron Constantin supports and promotes the métiers d'art in the world, because they are strictly linked to its history of craftsmanship tradition and creative innovation. “Harmony makers” is realized in collaboration with the Museum of the Violin, which is opening in Cremona in spring 2013: a unique structure in the world, at the same time auditorium and museum, research laboratory


Il prezioso quadrante smaltato a mano dell'orologio Vacheron Constantin Chagall & l'Opéra de Paris The precious handmade glazed clock face Vacheron Constantin Chagall & l'Opéra de Paris ©Vacheron Constantin

and study center, realized thanks to the contribution of the entrepreneur and Maecenas Giovanni Arvedi. The exhibition is held in the area of the Auditorium in Milan, following a path studied by Virginia Villa, manager of the Fondazione Stradivari. The job of the violin-maker is illustrated thanks to works, images, materials, instruments, utensils, environments and installations. Moreover, at the first floor of the Auditorium, visitors can admire a photographic exhibition dedicated to places and protagonists of this world, with photos of the atelier of the violin-masters of Cremona by the photographer Emanuele Zamponi. The photos, introduced by the contributions of important experts and representatives of the world of violin-makjng, are the protagonists of the book-catalogue of the exhibition, published by Marsilio Editori. “Harmony makers” also has an educational program: to young people and schools the experts of the “Voci della Città” Association dedicate visits-laboratories and paths of poetic narration, while the publisher Carthusia printed “I sogni di Liu To (The dreams of Lu To)”, a nice booklet written by Roberto Piumini and illustrated by Paolo Rui, which reveals to children the secrets of the violin with an enchanting poetic sense. To complete the exhibition project, in the four months of opening, meetings and round tables are foreseen, with the presence of important personalities in the world of violin-making, study of musical instruments, music, art, collection and culture. The cycle ends with three days of laboratories open to the public, with the violin-making schools of Milan and Cremona, on the occasion of the European Days of Métiers d'Art 2013.

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TERRITORIO

SIGHIGNOLA

il BALCONE d'Italia di Giuseppe Monaco foto Giancarlo Inganni 48


Veduta del lago Ceresio con il ponte di Melide View of Lake Lugano with the bridge of Melide


Veduta di Lugano

Durante le mie frequenti escursioni cicloturistiche e amatoriali mi è capitato di affrontare volentieri una salita lunga, ma caratterizzata da pendenze moderate e non troppo impegnative, quella che da Argegno conduce al monte Sighignola (1320 s.l.m.). Il tratto di 8,5 km fino a San Fedele Intelvi è piuttosto regolare (pendenza media del 6,1 %) con un tratto leggermente più impegnativo solo prima di Dizzasco (punte del 9%). Il percorso più difficile è quello che da Lanzo d’Intelvi giunge fino alla vetta della Sighignola, dove la continuità della salita presenta una pendenza media del 7,3%. La strada che sale fino a Lanzo comprende 7 tornanti, è larga e presenta un fondo davvero buono, il traffico in alcune fasce orarie può essere intenso, trattandosi della via d’accesso principale alla Val d’Intelvi. Questo percorso permette di avere una visione complessiva della valle. Dapprima ci si alza rapidamente sul Lario, per inoltrarsi nella valle del Telo di Argegno, molto aperta e caratterizzata da ampi prati e ricca di paesi. Si raggiunge poi San Fedele, il paese principale della Val d’Intelvi, posto nella dolce sella che conduce nella valle del Telo di Osteno, tributario del Ceresio. Superata Lanzo, importante stazione turistica, ci s’inoltra infine nel bosco per salire, lungo 8 tornanti e quasi 6 km di una strada costruita per scopi militari agli inizi del XX secolo, verso la vetta della Sighignola. La montagna, dall’aspetto dolce su questo versante, precipita invece a picco sul Ceresio, con un dislivello di oltre mille metri. Il Monte Sighignola si situa a cavallo del confine italo-svizzero, affacciandosi in posizione favorevole su Campione d’Italia, il Golfo di Lugano e tutto il bacino nord del lago Ceresio. Assieme al Monte Generoso, al Monte Boglia ed ai Denti della Vecchia, questa cima va a formare un’unica catena montuosa prealpina, interrotta unicamente dal braccio lacustre di Porlezza. Il complesso montuoso divide il bacino imbrifero del lago Ceresio da quello di Como, come pure il territorio italiano da quello svizzero. La morfologia si differenzia sensibilmente tra il versante svizzero, con un pendio particolarmente accentuato e ricco di rocce affioranti, ed il versante italiano, più armonioso con colline ed avvallamenti a pendenze dolci fino a formare un altopiano, situato circa 300m più a valle. Dal Sighignola è possibile ammirare con un unico scorcio l’intero territorio prealpino lombardo e ticinese, dalla Pianura Padana con la metropoli di

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View of Lugano

Milano fino alla catena alpina con le sue vette più alte. Dal piazzale sulla vetta si gode infatti uno stupendo panorama sul Golfo di Lugano e sull’intero lago, di cui si scorge distintamente l’andamento tortuoso; più oltre il lago Maggiore e i monti che lo circondano, dominati dalle Alpi Pennine, con la parete est del Monte Rosa; verso sud la vista sfuma nelle brume della pianura padana. Questa vista panoramica così vasta e spettacolare ha fatto meritare alla vetta in questione l’appellativo di “Balcone d’Italia”, famoso già all’epoca della Grande Guerra, quando il sito era un fondamentale punto d’osservazione strategico della linea fortificata Cadorna, sistema di difesa militare realizzato in questa zona lungo tutto il confine con il Luganese-Mendrisiotto. Immerse nel bosco, si intravedono ancora oggi alcune vecchie strutture militari (trincee e rifugi) risalenti alla prima guerra mondiale, quando il Capo di Stato Maggiore Luigi Cadorna, per dare vita ad un sistema difensivo anti-tedesco, modificò un vecchio progetto risalente al 1882 e ordinò di allestire un’imponente linea fortificata estesa dalle valli ossolane fino ai passi orobici. L’elemento dominante di questo comprensorio è senza dubbio la natura. Ad eccezione delle poche costruzioni presenti sulla vetta e della strada di accesso da Lanzo, questo territorio è infatti occupato esclusivamente da boschi interrotti da qualche sporadica area prativa. Sulle fasce superiori dei versanti nord, est ed ovest predominano le faggete mentre su quello rivolto a sud, più roccioso ed arido, il faggio lascia sovente spazio alla quercia. Sotto la strada, a circa cento metri dalla vetta, è stata realizzata di recente una rampa di decollo per parapendio che ha comportato il taglio di una porzione boschiva di circa un ettaro. Più in basso, a ridosso degli abitati, i boschi assumono carattere misto con forte presenza del castagno. La bellezza del luogo è ulteriormente valorizzata dai recenti lavori di abbattimento dell’incompiuta stazione d’arrivo della funivia fra Campione d’Italia e la vetta della Sighignola. Questo intervento, fortemente voluto da diversi enti e associazioni italiane e svizzere, rappresenta infatti un’occasione per una migliore sistemazione naturalistica, paesaggistica e fruitiva dell’intera area verde sottostante il piazzale stradale, area che in passato ha subito le maggiori alterazioni a causa della realizzazione dell’edificio a fine anni Sessanta del XX secolo.


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Panorama dalla Sighignola

SIGHIGNOLA the balcony of Italy During my frequent excursions on the bike, I got the chance to gladly face a long slope but made of moderate and non-demanding declinations, for example the one that leads from Argegno to the mount Sighignola (1320 meters). The way of 8,5 km until San Fedele Intelvi is quite regular (average declination 6,1 %) with a more binding way just before Dizzasco (peaks of 9%). The most difficult path is the one from Lanzo d’Intelvi until the peak of Sighignola, where the continuity of the slope has an average declination of 7,3%. The road that climbs up to Lanzo includes 7 hairpin turns, it is wide and has a very good base, the traffic in some timeframes can be intense, as it is the main street to the Val d’Intelvi. This way allows a complete vision of the valley. At first you quickly rise on Lake Como, then you continue in the valley of Telo in Argegno, very much opened and characterized by big lawns and lot of villages. Then you reach San Fedele, the main village of Val d’Intelvi, located on the gentle saddle that leads to the valley of Telo in Osteno, tributary of Lake Lugano. After Lanzo, important tourist resort, you enter the wood to climb, along 8 hairpin turns and about 6 kilometers of a street built for military reasons at the beginning of the 20th century, towards the peak of Sighignola. The mountain, gentle on this side, falls sheer on Lake Lugano, with a declination of over thousand meters. The Mount Sighignola is located over the Italian-Swiss border, overlooking Campione d’Italia, the Gulf of Lugano and the entire north basin of Lake Lugano. Together with the Mount Generoso, the Mount Boglia and the Denti della Vecchia, this peak creates a single prealpine mountain chain, interrupted only by the arm of Porlezza. The mountain complex divides the catch basin of Lake Lugano from Lake Como, as well as the Italian and the Swiss territory. The morphology sensitively differentiates between the Swiss slope, with

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Landscape from the Sighignola

a particularly accented slope rich of surfacing rocks and the Italian side, more harmonious with hills and gentle folds, until they create a highland, located about 300 meters in direction of the valley. From the Sighignola you can enjoy the entire prealpine territory of the Lombardy region and of Ticino in a single glimpse, from the Po valley with the metropolis of Milan until the alpine chain with its highest peaks. From the top you can enjoy a beautiful view of the Gulf of Lugano and of the whole lake, detecting its tortuous course; further on Lake Maggiore and the mountains which surrounds it, dominated by the Pennine Alps with the east wall of Mount Rose; south the view falls through the mists of the Po valley. Thanks to this wide and spectacular panoramic view, the peak is called “Balcony of Italy”, already famous at the time of World War 2, when it was an important strategic observation point of the fortified Cadorna line, system of military defense along all the border of the Lugano and Mendrisio area. Dipped in the wood, you can still see some ancient military structures (trenches and shelters) dated back to the time of World War 1, when the Chief of Staff Luigi Cadorna changed the old project dated back to 1882 and ordered to prepare an imposing fortified line from the valleys to the passes to create an anti-German defensive system. The dominant element of this district is for sure nature. Expect for few buildings on the peak and on the street that reaches Lanzo, this territory is only occupied by woods interrupted by some sporadic meadows. On the superior bands of the slopes north, east and west predominate beeches, instead on the one south, most rocky and arid, there are more oaks. Below the road, about 200 meters from the peak, a launching pad for paragliding was recently made, this caused a cut of a wooded portion of about a hectare. At a lower level, close to the inhabited areas, the woods are mixed with a strong presence of chestnuts.The beauty of the area has been improved thanks to the recent works of demolition of the unfinished cableway station between Campione d’Italia and the peak of Sighignola. This intervention, supported by different Italian and Swiss bodies and associations, represents an occasion to improve nature, landscape and the green area located under the square, in the past that area was modified, due to the building made in the end of the ‘60ies.


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PEOPLE

ALBERTO CAPATTI

CULTURA GASTRONOMICA di Rosaria Casali, Paolo Grandi foto Mattia Vacca

Libri, libri e ancora libri. Sapientemente catalogati sembrano parlare un linguaggio universale, quello della gastronomia, parte del DNA di popoli e nazioni. Siamo nella bibliocasa del prof. Alberto Capatti, storico, scrittore e studioso della cultura alimentare. E' proprio da uno dei libri “Il boccone immaginario” che inizia la nostra intervista. Prof. Capatti, Lei ha scritto nel suo libro che “... quando si mangia qualcosa è più

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importante il mito, il sogno e tutto quello che si può creare attorno al piatto che non in realtà quello che c'è nel piatto e chi lo ha preparato”. «In realtà la ricetta è quella che fa sognare. Il sogno è la ricetta. Il sogno è una sorta di valore fondamentale non un valore aggiunto alle ricette, valore che viene sistematicamente trascurato. Uno interpreta la ricetta come un “saper fare per sapere gustare”, invece è:

“sapere fare per sapere immaginare”». Qual è a tal proposito l'abilità dello chef? «L’abilità dello chef è mettere un oggetto che diverse persone, ciascuna con una propria individualità, possano trovare interessante, riconoscersi e successivamente condividere, soprattutto se è un oggetto nuovo. Oggi il cuoco punta a questo». Si può dire che il cuoco è un mestiere d’arte?


«Sì, è un mestiere d'arte che fa appello non solo alla buona creanza, alla convivialità, alla cultura e alla sensorialità, ma fa anche appello alle capacità di ricreare questo oggetto. Ci dev'essere la suggestione». Infatti Lei sostiene che se si guardano i numerosi libri, ricettari e raccolte dedicati all'argomento, ai programmi televisivi e ai siti, c'è una sorta di globalizzazione della gastronomia, che non porta ad un vero

arricchimento, a nessun aumento di capacità culinarie, con sempre meno tempo dedicato alla preparazione di piatti. Quindi, oggi, si può dire che la gastronomia resta spettacolarizzazione e non porta ad un miglioramento della qualità? «Sì, diciamo che oggi regna una banalizzazione della qualità. Il cuoco si trova in una posizione di mago delle arti culinarie mentre è una persona che deve sapere condivide-

re il proprio sapere con dei partner diversi, dev'essere un capo di collaboratori esperti e deve avere dei convitati che lo apprezzano». Il fatto di essere presente in sala è un fatto positivo? «Sì. Sono reduce da un viaggio in Spagna dove in molti ristoranti ci sono cuochi tra i trenta i quarant’anni, che prediligono le cucine aperte sulla sala, come un teatro. L' idea è nata da una spettacolarizzazione progressiva

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del ruolo di cuoco. Andare in sala è portare l'attore in platea per la ricerca dell’ammirazione, del consenso; la sala deve condividere i segreti della cucina, ma non va oltre». Esiste una gastronomia italiana? Se sì a che punto è arrivata nell’evoluzione del gusto del piacere? «Sì, esiste una gastronomia italiana. Dal mio punto di vista, di storico, 50 anni fa è avvenuta una rivoluzione di un passaggio dal modello francese al modello italiano in Italia, che ha segnato anche una globalizzazione del modello italiano. Ci troviamo ancora ad essere i figli di una grande rivoluzione nell'ambito dei modelli culinari. Secondariamente questo modello aveva un'eredità che era la pluralità regionale delle cucine italiane, che è il modello che è stato straordinariamente approfondito e che è diventato la spina dorsale di tutto un sistema, vedi il modo con cui l'Accademia della Cucina analizza il problema dell'identità italiana, ma vedi anche la quantità di altre esperienze. Vorrei citare un

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fatto curioso. Quest'anno è uscita la seconda edizione del “The Silver Spoon” il “Cucchiaio d’Argento” della Phaidon. E' Phaidon che gestisce interamente questa nuova edizione che modifica notevolmente gli impianti della precedente. Esiste un'edizione italiana della Domus curata da D’Onofrio e poi esiste un'edizione inglese curata dalla Phaidon ( il “Cucchiaio d'Argento” è nato in Italia nel 1950 dalla Domus, ndr). Quello che c'è di curioso è che se si va a confrontare l'edizione italiana con quella inglese si scopre che i temi regionali, le precisazioni e le puntualizzazioni soprattutto sui luoghi e sulla tipicità delle ricette sono di gran lunga superiori nell'edizione inglese rispetto a quella italiana. Prendiamo ad esempio, le puntarelle, germogli di cicoria interamente confinate e diffuse nel Lazio e poco conosciute nel resto d'Italia. Ci sono ben due ricette: la A è del ristorante “La Spiaggia” di Chicago di uno chef che lavora a Chicago, la B è di un altro chef inglese che lavora nella sua osteria di Roma. Cosa si vuol



La ricetta è “sapere fare per sapere immaginare” The recipe is “ learn to do it in order to learn to imagine it” Gastronomic CULTURE dimostrare? Che il modello globale in questo caso sorretto dalla lingua inglese e da un milione di copie di vendita ha dell'Italia una visione estremamente regionale e localistica. E questo è il divenire paradossalmente che viene percepito come il fare cucina in un ambito molto ampio». Nei ristoranti del nostro territorio si ritrova la gastronomia lariana? «E' indubbio che esistano dei parametri storici positivi e negativi in questo ambito. L' aspetto positivo è il fatto che Como e il territorio comasco dal 1904 ad oggi sono presenti in una serie di descrizioni geo-gastronomiche dell'Italia e questo è innegabile. Quello negativo è la stranezza di un territorio in cui ad una gastronomia turistica non corrisponde una produzione qualificata di derrate che facciano parte di una storia agricola: non c’è entroterra agricolo. Succede che c’è una volontà da parte dei ristoratori di agganciare i prodotti del lago e della campagna laddove possano essere reperiti. D'altro canto non è una terra di innovazione è una terra conservatrice di una serie di valori che non erano gastronomici, ma di altra natura, che ha portato avanti questa sua identità. Siccome oggi le identità non sono più costruite da economie autarchiche, da produzioni che coprono interamente un certo tipo di territorio, ma da una serie di imprese agricole, industriali e commerciali che individuano dei punti di forza. Ora il problema è: “Como dove si trova?" E' chiaro che Alba ha trovato il punto di forza

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nel tartufo e nel vino, ma il tartufo che viene da tutto il mondo non è più un tartufo solo di un territorio. ll problema è quanto Como investirà in una serie di produzioni mirate. Produzioni anche recuperate perché la storia dei prodotti tipici è anche la storia di prodotti che muoiono e rinascono e quindi sarà una questione di imprenditoria generale e di sensibilità». La gastronomia comasca ha una sua possibile valorizzazione? «Sì, io penso che il problema sia la ricerca. Il risotto con i filetti del pesce persico non basta, il problema oggigiorno è ritrovare la gastronomia del territorio, che è la gastronomia di invenzione. Non se ne esce se si confina il ruolo a quello di gestire le invenzioni della generazione dei nostri padri. La tradizione è di fatto innovazione. Non è il cuoco del territorio che costruisce la fama dei prodotti, ma è il cuoco che ha un’intelligenza, che con la sua capacità, la sua professionalità e fantasia innova i prodotti. La gastronomia comasca è tutt’altro che addormentata, io sono tornato a Como tre anni fa ed ho notato alcuni fenomeni di cambiamento. Non esistono civiltà sepolte nell’ambito della gastronomia, ma esistono dei progetti e io credo che la rivista Magic Lake potrà contribuire a fare capire che la cucina comasca non si debba uniformare ad un passato che non c’è o ad una cucina povera che forse c’era, ma debba creare una cucina del futuro con e senza i prodotti del territorio».

Books, books and books again. Wisely listed, it seems they speak an universal language, the one of gastronomy, part of the DNA of people and nations. We are in the library-house of professor Alberto Capatti, historian, writer, researcher of food culture. And our interview starts from one of the book “The imaginary bite”. Professor Capatti, in your book you wrote that “…when you eat something, the myth, the dream and everything that can be created around a dish are more important than what is in the plate and who has prepared it.” «In reality the recipe is to let you dream. The dream is the recipe. The dream is a sort of fundamental value and not an added value to the recipes, a value that systematically is not taken into account. You can interpreter the recipe as “a way to do it in order to taste it” instead you have to interpreter it as “a way to do it on order to imagine it”». Regarding this point, what is the ability of the chef? «The ability of the chef is to put an object that different people can find interesting and subsequently share it, above all if it is a new object. Today this is the goal of the chef». Can you say that the chef is an art job? «Yes, it is an art job that is not only linked to good politeness, conviviality, culture and senses but it is also linked to the abilities to recreate this object. Suggestion is fundamental». You said that if we take a look at the numerous books and cookbooks dedicated to this subject, at TV programs and web sites, there is a sort of globalization of gastronomy that



doesn’t lead to a real enrichment. So, today, can you say that gastronomy is entertainment and it doesn’t imply an improvement of life quality? «Yes, today people lost the meaning of quality. The cook looks like a wizard of culinary arts, instead he is a person who has to share his knowledge with different people». To be present in the restaurant room, is it something positive? «Yes. I just got back from a trip in Spain, where in many restaurant there are cooks, they are between 30 and 40 years old, they prefer open kitchen in the restaurant room, like a theatre. The idea was born from turning into a show the role of the cook. To go in the restaurant room means to bring the actor on stage in search of admiration and approval». Does an Italian gastronomy exist? If yes, what is the point it reached in the evolution of taste pleasure? «Yes, an Italian gastronomy exits. From my point of view, 50 years ago in Italy there was a revolution: a passage from the French model to the Italian model, it marked a globalization of the Italian model. This model had from one side an heritage that was the regional plurality of the Italian cuisine, which was the model which was developed and which became the backbone of an entire system, for example look the way in which the Academy of Cuisine analyzes the problem of

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the Italian identity but, also look the quantity of other experiences linked to that. I would mention a curious event. This year the second edition of the “The Silver Spoon” was published by Phaidon. Phaidon entirely manages this new edition that notably modifies the previous one. There is an Italian edition of Domus by D’Onofrio and then there is an English version of Phaidon. What is curious is that if you compare the Italian edition with the English one, you discover that the regional elements, the details and the explanations are much richer in the English edition rather than in the Italian one. There are two recipes of which recipe A is of the restaurant “La Spiaggia” in Chicago of a chef who works in Chicago and recipe B is of another English chef who works in his inn in Rome. What does it reveal? That the global model, in this case supported by the English language and by a million copies sold, the global model has an extremely regional and local vision of Italy». In the restaurants of our territory do you find the gastronomy typical of Lake Como? «For sure there are some positive and negative historical parameters. The positive ones are the fact that Como and the territory of Como from 1904 until today are present in different geo-gastronomical descriptions of Italy and it is undeniable. The negative aspects are that it is a particular territory, in which the tourist gastronomy doesn’t correspond to a qualified production of foodstuffs which belongs to an agricultural history, there

is no agricultural hinterland. It happens that the cooks have the intention to use the product of the lake and of the countryside, where they can be found. From the other side, it is not an area of innovation, instead it is strangely conservative in a series of values which were not gastronomic, but of another nature, which carried on this identity. Today identities are no longer built by self-sufficient economies, by productions which entirely cover a certain type of territory, but by a series of agricultural, industrial, commercial enterprises, which identify some points of strength. The problem is how much Como will invest in a series of specific productions». Can the gastronomy of Como possibly be enhanced? «Yes, I think that the problem is research. Even if I have the risotto with the fillets of perch, this is not enough; today the problem is to discover the gastronomy of the territory, which is the gastronomy of invention. The gastronomy of Como is not sleeping, I came back to Como 3 years ago and I noticed some changes. There are not buried civilizations in the gastronomy sector, on the contrary there are projects and I believe that the magazine Magic Lake could contribute to let people understand that the gastronomy of Como mustn’t be conformed to a past that doesn’t exist or to a poor tradition that maybe was present, instead it has to create a gastronomy of the future with or without local products».


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EVENTI

Amici di Como

per l' di Laura D'Incalci

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Arte, bellezza, creatività. Un impasto di forme e colori da un'epoca all'altra ha espresso tendenze diverse e rinnovato il senso del bello, spinto a cercare oltre, a inventare il nuovo... L'arte si intreccia da sempre con la città, con la convivenza sociale, genera luoghi, veri e propri scrigni abitati da piccoli o maestosi gioielli, segni di una genialità artistica multiforme e diversa in ogni periodo storico. In questa dimensione gli "Amici di Como" hanno individuato iniziative tese a custodire e valorizzare un patrimonio artistico che "racconta la città", ne rivela il passato tracciando al tempo stesso nuove immaginazioni per il futuro. L’associazione, che coinvolge 119 imprese sparse su tutto il territorio della provincia, è da anni in prima linea nel promuovere e sostenere importanti progetti per il recupero e la tutela di opere d’arte, fra i quali l’impegnativo restauro che nel 2009 ha riportato all'originale splendore due grandi pale e quattro preziose tele settecentesche appartenenti alla quadreria del duomo di Como. Nella stessa direzione, che vede l'intreccio fra arte e territorio nell'ottica di rilancio del capoluogo lariano, lo scorso autunno è decollata l'idea di una mostra monografica, da promuovere annualmente, dedicata ad un artista contemporaneo. Il primo protagonista è stato Ercole Pignatelli, uno dei pittori più apprezzati nel panorama artistico italiano, originario di Lecce, trapiantato da decenni a Milano e con una predilezione per Como dove ha riconosciuto il suo "ritiro" ideale per intensificare l'espressione creativa: l'esposizione delle sue tele è stata allestita nella ex chiesa di San Pietro in Atrio a Como, dal 22 settembre al 21 ottobre. L'evento della mostra personale del maestro Ercole Pignatelli, insieme alle suggestioni efficacemente riassunte nel titolo "L'energia del colore", ha veicolato un richiamo ampio sul senso dell'arte, sui suoi molteplici linguaggi e sulla vicenda tutta comasca di una pinacoteca cittadina che in passato, fino agli anni '80, aveva visto in ombra il suo ruolo e l'opportunità di offrire al pubblico un'esposizione del patrimonio artistico, in particolare delle opere pittoriche. Art, beauty, creativity. A combination of forms and colors from one time to the other expressed different trends and renovated the sense of beauty, to look beyond and to invent the new… Art has always been connected with the city and with social life, it generates places, real case with small or huge jewels, signs of a multiform artistic genius, different in any historical period. In this dimension the “Amici di Como” detected initiatives which aim at guarding and giving value to an artistic heritage that “tells about the city”, it reveals the past tracing at the same time new imaginations for the future. The association, which include 119 companies on the territory of the province, it’s in the forefront for many years to promote and support important projects to recover and safeguard works of art, among which the important restauration in 2009 which brought two big altar pieces and four precious canvas dated back to the 18th century part of the paintings of the Cathedral of Como to their original beauty. In the same direction which sees the union between art and territory to relaunch the city of Como, last Autumn the idea of a monographic exhibition took off, promoted annually and dedicated to a contemporary artist. The first protagonist was Ercole Pignatelli, one of the most appreciated painters in the Italian artistic panorama, born in Lecce, in Milan for decades and with a predilection for Lake Como, where he found his ideal “retreat” to intensify his creative expression: the exhibition of his canvas was in the former church of San Pietro in Atrio in Como, from 22nd September to 21st October. The event of the personal art exhibition of the master Ercole Pignatelli, together with the suggestions effectively reassumed in the title “The energy of the color”, represented an important call on the meaning of art, on its multiple languages and on the story of the gallery in Como that in the past, until the ‘80ies, was hidden in the shade together with the opportunities to offer an exhibition of the artistic heritage for the public, in particular of its paintings.

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EVENTI

ERCOLE PIGNATELLI

L'energia del COLORE di Laura D'Incalci foto Carlo Pozzoni Vulcanico, scalpitante, quasi avido di materie e colori che divora con gli occhi, afferra e trasforma con il pensiero e l'azione quasi concomitanti. L’incontro con Ercole Pignatelli coincide con un viaggio da iniziare senza prevedere la meta. Sarà che il passaggio dalle atmosfere dorate di Lecce, sua città natale, a quelle più ovattate e plumbee di

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Milano dove vive da una vita, gli hanno reso più acuta e istintiva la percezione del cambiamento e la fugacità delle emozioni, ma il suo modo di sentire le cose, di contemplarle, è attraversato da un dinamismo inarrestabile, continuamente sfiorato dall'imprevedibile. Anche la mostra di Como rientra in questo fiume impetuoso?


«Questa idea è nata da un’amicizia, è stato Claudio Quarta (titolare della Magistravini, azienda associata ad Amici di Como, ndr) a coinvolgermi in questo progetto condiviso e sostenuto da “Amici di Como”. Ci conosciamo da 15 anni…» racconta Pignatelli descrivendo l’immediato passaggio dalla sintonia con l’amico alla creatività artistica sempre prorompente. Con la sovvenzione di Quarta il maestro ha infatti realizzato nel 2010 Germinazioni 1, scultura donata alla città di Lecce; e nel 2012 a Guagnano sempre nel Salento, nell'azienda vinicola di Quarta, ha creato un murale di 70 metri quadri, Germinazioni 3. Mentre Germinazioni 2, murale di 150 metri quadri nella nuova sede della regione Lombardia, rappresenta un omaggio dell’artista al capoluogo lombardo che lo ha accolto giovanissimo offrendogli l’humus adatto a far germogliare e sviluppare il suo talento fino al successo, alla fama internazionale, all’esposizione alla Biennale di Venezia dello scorso anno. E ora anche il capoluogo lariano, grazie all'impegno e al sostegno economico dell'associazione Amici di Como, è stato raggiunto da “L’energia del colore” di Ercole Pignatelli, come suggeriva il titolo della mostra personale a Como in San Pietro in Atrio (dal 22 settembre al 21 ottobre) che ha dato il via ad un'iniziativa da promuovere annualmente ospitando altri artisti contem-

poranei. La strada è stata aperta con convinto entusiasmo dall’artista leccese, primo protagonista del progetto condiviso dall’assessorato alla cultura del comune di Como. Del resto Como, per l'artista che ama la natura e ne respira ogni suggestione, rappresenta un luogo privilegiato... «A Como ho trovato una città vivibile dove mi rifugio per lavorare tenacemente, quando mi dedico al lavoro è come se fossi agli arresti domiciliari» dice ricordando il momento in cui posò lo sguardo sulla villa ottocentesca di Garzola, eletta all’istante come luogo ideale per trattenere la “bellezza” che gli riempie gli occhi, per tradurla in forme e colori che la rendano visibile a tutti. «Tutti guardano le cose, ma solo l’artista le vede... ed è tutt’altra cosa» suggerisce senza alcuna supponenza, attenendosi semplicemente ai fatti, alle cose da guardare, da far “vedere” anche a chi non ne sembra capace. «All’artista si rivelano tante cose e io non smetto mai di cercare... Questa mattina ero a Milano, sono uscito per fare un giro con i cani, ad un certo punto ho visto una foglia per terra, fra le tante che formavano un tappeto, era lì che mi aspettava, l’ho portata in studio, so che ne nascerà qualcosa… Amo le cose, gli oggetti, fra mille foglie, proprio quella mi ha colpito. Mentre parlo, sto già disegnando… io non posso mai permettermi il lusso di stare fermo».

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Da sinistra, Daniele Brunati, editore della rivista Magic Lake, Claudio Quarta, consigliere di Amici di Como, Luigi Cavadini, Assessore alla cultura del Comune di Como, l'artista Ercole Pignatelli e Silvio Santambrogio, Presidente di Amici di Como

From left, Daniele Brunati, publisher of Magic Lake, Claudio Quarta, councillor of Amici di Como, Luigi Cavadini, councillor for Culture of the city of Como, the artist Ercole Pignatelli and Silvio Santambrogio, president of Amici di Como

The ENERGY of the color Volcanic, eccentric, almost avid of subjects and colors he eats with the eyes, grabs and transforms with his thought and his almost concomitant action. Meeting Ercole Pignatelli is like starting a journey without foreseeing the destination. Maybe the passage from the gilded atmospheres of Lecce, his hometown, to the most muffled and leaden of Milan where he lives for many years, makes the perception of change and the transience of emotions more acute and instinctive, but his way to feel things, to contemplate them, is crossed by an unstoppable dynamism, continually grazed by unpredictable factors. Is the exhibition in Como part of this impetuous river? «This idea was born from a friendship, Claudio Quarta (councillor of Amici di Como and owner of Magistravini) involved me in this project shared and supported by “Amici di Como”. We know each other for 15 years…» tells Pignatelli describing the immediate passage from the friendship to the strong artistic creativity. With the subsidy of Quarta the master created Germinazioni 1 in the year 2010, a sculpture do-

nated to the city of Lecce; and in the year 2012 in Guagnano, in the area of Salento, in the winery of Quarta, he created a mural of 70 square meters, Germinazioni 3. While Germinations 2, mural of 150 square meters in the new seat of the Lombardy region, represents a homage of the artist to the chief town of the Lombardy region, which welcomed him when he was very young offering him the ideal humus to make bud and develop his talent until he reached the success, the international fame, the participation to the Biennale in Venice last year. Today also Como was reached by “The energy of the color” by Ercole Pignatelli, as suggested by the title of the individual art exhibition in Como in San Pietro in Atrio (from 22nd September to 21st October) which started an initiative to promote annually, with other contemporary artists, supported by Amici di Como. The artist from Lecce opened this initiative with enthusiasm as a first protagonist of the project supported by the Councillor for Culture of the city of Como. After all, for the artist who loves the nature and breaths its sug-

gestion, also Como represents a privileged place. «In Como I found a livable city, where I hide to work hard, when I devote to work, it is like I am in house arrest» says remembering the moment when the 19th century villa in Garzola attracted his attention, he immediately elected the villa the ideal place to hold back the “beauty” that fills his eyes, to translate it in forms and colors that make it visible to everybody. «Everybody see things, but only the artist look at them… it is something different» suggests Pignatelli with no arrogance, but simply speaking about facts and things to look at, to “show” also to those who are not able to. «Many things can be seen only by the artist and I never stop searching… This morning I was in Milan, I went out with my dogs and at a certain point I saw a leaf on the ground, among the other leaves which created a carpet, it was there waiting for me, I brought it in my study, I know it will born something… I love things, objects, among thousand leaves, that one struck me. I am speaking and I am drawing… I cannot afford the luxury to stand still».

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Nella pagina precedente, gli ospiti alla mostra di Ercole Pignatelli; in questa pagina, l'Ex Chiesa di San Pietro in Atrio, sede della mostra In the previous page, the guests at the Ercole Pignatelli exhibition; on this page, the former Church of San Pietro in Atrio, seat of the exhibition

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PEOPLE

LUIGI CAVADINI di Laura D'Incalci foto Carlo Pozzoni, Archivio Musei Civici

LA CULTURA A COMO Musica, poesia, letteratura, architettura, arti figurative, teatro… sono vari e multiformi i linguaggi che esprimono bellezza, ricerca di senso, confronto culturale. L’attuale assessore alla cultura del Comune di Como Luigi Cavadini, critico d’arte di professione, parte proprio dal vastissimo ventaglio di dimensioni, occasioni e proposte per immaginare la nuova avventura culturale della città. «In

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un mondo globalizzato, segnato dalla molteplicità, dal facile incontro con il diverso, le proposte artistiche, letterarie, musicali trovano punti di contatto e di confronto», suggerisce. «I musei della città in più occasioni oggi diventano luoghi che ospitano eventi multiformi e multidisciplinari, dal concerto al dibattito d’attualità, all’incontro con poeti d’altri Paesi. La cultura muove, stimola la


Palazzo Volpi, sede della Pinacoteca Civica Palazzo Volpi, seat of the city gallery

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Nelle foto, alcune opere esposte nella sezione "Novecento"

conoscenza ed è comunque legata a quanto avviene nel mondo». I musei, con i loro inestimabili tesori, costituiscono però luoghi da privilegiare lungo un itinerario culturale . «I musei vanno indubbiamente valorizzati anche come mete d’interesse turistico. Occorrerà in tal senso modificare gli orari, con eventuali aperture serali e in ogni caso più adeguati alle esigenze del pubblico. La pinacoteca, in particolare, necessita di un rilancio anche attraverso un movimento di opere, variazioni di allestimento e la presenza di mostre». In questi anni Como ha ospitato a Villa Olmo mostre di grandissimo richiamo… «L’obiettivo ora sarà quello di creare un collegamento fra le grandi mostre e la città, fare in modo che il visitatore abbia l’occasione di incontrare i luoghi di cultura normali, i monumenti, la pinacoteca, la biblioteca… Non credo a mostre che rappresentano eventi isolati, senza connessioni con il contesto della città». Gli Amici di Como, da sempre tesi ad una

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In the photos, some of the exhibited works of art in the section "Novecento"

valorizzazione del patrimonio artistico, hanno di recente promosso un’iniziativa che collega l’allestimento di mostre monografiche di artisti contemporanei (il primo è stato il maestro Ercole Pignatelli che ha esposto le sue tele in San Pietro in Atrio dal 22 settembre al 21 ottobre) con un rilancio della pinacoteca. Può essere un buon esempio da imitare? «Il fatto che un’associazione abbia deciso di richiamare l’attenzione sulla pinacoteca, promuovendo un evento (lo scorso 24 settembre, ndr) a Palazzo Volpi, mi è parso decisamente apprezzabile, può suggerire una prassi interessante anche in altri ambiti: luoghi che veicolano un messaggio culturale potrebbero, ad esempio, essere adatti per meeting di lavoro ed incontri con i clienti». Si prevedono iniziative per i giovani? «L’attenzione alle scuole è elevata, saranno potenziati laboratori in vari ambiti come il Teatro Sociale, la biblioteca e i musei con proposte mirate, anche oltre il tempo scolastico. Prevedo inoltre alcune esperienze

interessanti nell’ambito musicale e delle arti figurative che possono dare fermento alla città, animarla, toglierla da un certo torpore», risponde l’assessore Cavadini che intende dare nuovo impulso anche a risorse che già qualificano tradizionalmente il territorio. «Con alle spalle i due Plinii e un Alessandro Volta, non possiamo certo trascurare il discorso scientifico: oggi con la presenza del Centro Volta di respiro internazionale, in sinergia con le università, il politecnico e l’Insubria, anche il filone della scienza troverà occasioni di confronto e nuovi progetti per decollare». Come l’ente pubblico valorizzerà la creatività e l’impegno delle associazioni che promuovono cultura? «Lavoreremo con le associazioni e non per le associazioni. In un periodo di scarse risorse economiche diventa fondamentale far crescere il lavoro di squadra: non distribuiremo contributi a pioggia, ma sosterremo progetti condivisi, significativi per la crescita e il rilancio del territorio».


The culture in Como Music, poetry, literature, architecture, figurative arts, theatre…The languages that express beauty, search of sense, cultural comparison are different and multiform. The present Councillor for Culture of the city of Como, Luigi Cavadini, a job as art critic, considers the huge possibilities of dimensions, occasions and proposals to imagine the new cultural adventure of the city. «In a global world, marked by plurality, by the ease meeting with different things, artistic, literary and musical proposals find contact and comparison elements», suggests Cavadini, «On different occasions, the city museums become places which host multiform and multidisciplinary events, from concerts to debates of topical interest, to meetings with poets of other countries. Culture moves things, stimulates knowledge and it is anyway linked to what happens in the world». Museums, with their priceless treasures, are places to put at the forefront in a cultural itinerary. «No doubt we have to increase the value of museums also as tourist destinations. In this respect, it is necessary to change the opening time, with possible evening openings and in any case to adjust them to the public needs. The gallery, in particular, has to be relaunched changing the location of the works of art

and the settings and also including temporary art exhibitions». In these last few years, Como hosted very important temporary art exhibitions in Villa Olmo… «The goal is to create a connection between temporary art exhibitions and the city, so that the visitor can have the chance to know usual cultural places, monuments, the gallery, the library…I don’t believe in temporary art exhibitions seen as isolated events, with no connection with the city». Amici di Como always aims at promoting an exploitation of the artistic patrimony, it recently promoted an initiative which connects monographic exhibitions of contemporary artists (the first one was the master Ercole Pignatelli, who exhibited his paintings in San Pietro in Atrio from September 22nd to October 21st) relaunching the gallery. Can it be considered a good example to follow? «The fact that an association decided to call the attention on the gallery promoting an event (on 24th September 2012) in Palazzo Volpi is something to be appreciated, it can represent an example to follow also in other fields: places that transmit a cultural message could, maybe, become an ideal place for business meetings».

Are there initiatives for young people? «The attention towards school is high, in particular towards laboratories in different sectors, such as Teatro Sociale, the library and the museums with specific proposals, also over the school time. Moreover I foresee some interesting experiences in the music and in the figurative arts, which can bring ferment and animate the city, which lives a situation of numbness», says the Councillor Cavadini, who would also give a new impulse also to resources that already traditionally qualify the territory. «A city linked to the two Pliny and Alessandro Volta cannot avoid the scientific aspect: today with the Centro Volta known at international level, in synergy with universities, the Politecnico and the Insubria, also science can find occasions of comparison and new projects will take off». How will the public body give value to the creativeness and the commitment of the associations which promote culture? «We will work with the associations and not for the associations. In a period of poor economic resources the team work is fundamental: we won’t give contributions at random, but we will support shared projects, meaningful for the growth and the relaunch of the territory».

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PEOPLE

La Pinacoteca, uno scrigno di tesori di Laura D'Incalci foto Carlo Pozzoni

Il patrimonio artistico può rappresentare una chance da rivalutare anche sul versante del turismo? Ne è convinta Maria Letizia Casati dal 1991 responsabile scientifico della pinacoteca civica di Palazzo Volpi, situata nel cuore del centro storico. Ma esprime anche un suggerimento, quasi una condizione preliminare: «I primi a segnalare il fascino di opere e monumenti sono gli stessi abitanti del territorio, quanti cioè sono nella condizione di accostare le opere d’arte, apprezzarne il significato e il valore da trasmettere poi agli altri». E la sua notazione mette subito allo scoperto una lacuna, una sorta di forzata lontananza dei comaschi da tante opere pittoriche, collezioni di quadri di varie provenienze ed epoche, che per decenni sono state sottratte ad ogni sguardo e curiosità. «Chi entra adesso a Palazzo Volpi potrebbe pensare che le varie sale allestite e le numerose opere restaurate siano

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sempre state come oggi le vediamo» nota la dottoressa Casati, aprendo un capitolo particolare sulla gestione dei musei civici di Como che prima degli anni Ottanta a palazzo Giovio, sotto la direzione dell’eminente archeologo Ferrante Rittatore Vonwiller, aveva dato assoluto privilegio all’esposizione di materiali archeologici relegando il patrimonio artistico nei depositi dello stesso palazzo Giovio o in altre sedi. «Al contempo, l’attuale sede della pinacoteca a Palazzo Volpi, fino agli anni Settanta di proprietà statale e utilizzata come sede del vecchio tribunale giudiziario, fu acquisita dal comune di Como e in seguito ristrutturata e trasformata in ambito museale aperto al pubblico dal 1989 -spiega ancora la Casati- ma solo nel 1991 iniziò il lavoro di recupero delle collezioni e il patrimonio d’arte fu ritirato dai depositi di palazzo Giovio». Ci colleghiamo quindi con la situazione attuale…


Nelle foto, alcuni reperti della sezione "Medioevo"

In the photos, some finds in the section "Medieval Time"

«Non senza però mettere in conto un lungo e faticoso lavoro di restauri, catalogazione e una fase per i progetti di allestimento. Molte opere, pur di grande pregio, erano in condizioni di grave degrado, per dare un’idea, ad esempio, alcune tele in deposito al duomo di Como erano state tolte dai telai e piegate, con le conseguenze che si possono immaginare…il lavoro di restauro è stato quindi molto consistente». Ma ne è valsa la pena… «Si tratta di un patrimonio artistico ricco e variegato, con "opere" di epoche molto diverse: abbiamo opere che risalgono all’Alto medioevo piuttosto che al Rinascimento…fino al Novecento. Nel 2003, dopo una periodo di chiusura dovuta ai lavori di adeguamento degli impianti di climatizzazione, la pinacoteca ha inaugurato la nuova sezione medioevale completamente ristrutturata. Successivamente è stata allestita la quadreria, vera e propria pinacoteca, che occu-

pa 10 sale al primo piano solo di dipinti esposti secondo criteri cronologici o tematici. Vi sono opere di carattere religioso provenienti da edifici soppressi durante il periodo napoleonico, dipinti di grandi maestri come il Morazzone…e anche opere del collezionismo privato che documentano il gusto e le tendenze della nobiltà comasca dal Seicento all’Ottocento, che raccoglie esemplari non solo di autori locali». Uno scrigno di tesori, insomma, tutto da scoprire… «E’ giunto il tempo della promozione, occorrerà studiare giuste strategie, inserire nei pacchetti proposti dalle agenzie turistiche anche una puntata alla pinacoteca, che potrebbe fornire quasi un sussidio, una vera e propria lezione per comprendere meglio e apprezzare i segreti di una città da leggere attraverso la sua storia, nei molteplici segni di un’arte e una cultura che sopravvivono al tempo».

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Nelle foto alcune opere della sezione "Rinascimento"

In the photos some works of art in the section "Reinassance"

Palazzo Volpi, a treasure chest Can the artistic heritage represent a chance to revalue also in the tourist sector? Maria Letizia Casati, in charge of the gallery of Palazzo Volpi since 1991, located in the historical center of Como, is convinced of it. But she also gives a suggestion, almost a preliminary condition: «The first who detected the fascination of works of art and monuments are the inhabitants of the territory, those who can compare works of art, appreciate the meaning and the value to transmit to someone else». Her statement immediately reveals a gap, a sort of forced distance of the inhabitants of Como from many works of art, painting collections of different origins and different times, that for decades were taken away from any interest and curiosity. «Those who enter in Palazzo Volpi could think that the

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different halls and many of the restored works of art, have always been as we see them today» explains Casati, opening a particular chapter about the management of the city museums of Como that before the ‘80ies, in Palazzo Giovio, under the direction of the famous archeologist Ferrante Rittatore Vonwiller, gave the absolute privilege of the exhibition of archeological materials donating the artistic heritage in the storehouse of the Palazzo Giovio and in other seats. «At the same time, the present seat of the gallery of Palazzo Volpi, until the ‘70ies state property and used as the seat of the old court of justice, was bought by the municipality of Como and afterwards it was restored and turned into a museum open to the public from 1989 –explains Casati – but only in 1991 they started the recovery of collections and the art


PROGETTO GIUSEPPE TERRAGNI _ 1930 PROGETTO GIUSEPPE TERRAGNI _ 1930

COMO _ MONUMENTO AI CADUTI _ 1933 COMO _ MONUMENTO AI CADUTI _ 1933

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Nelle foto, alcune opere della "Quadreria"

heritage became part of the storehouse of Palazzo Giovio». So we get to the present situation… «A long and demanding restoration work, cataloguing and a phase for preparation projects was necessary. Many works of art, even the most precious ones, suffered a strong deterioration, to give you an idea, for example, some canvas in the storehouse of the Cathedral of Como were taken away from the frames and folded, with the consequences you can imagine…the restoration work was much more consistent». But it was really worth it… «It represents a rich and varied artistic heritage, with “pieces” of different periods: works of art of High Medieval Time or of Renaissance… until the 20th century. In the year 2003, after it was closed for the fitting works of the air-conditioning system, the gallery inaugurated the new Medieval section, which was completely

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In the photos, some works of art of the "Picture Gallery"

restored. Later on it was fit out the painting section, 10 halls on the first floor, only paintings exhibited according to the chronological or thematic criteria. There are religious works of art coming from buildings destroyed during the Napoleon time, paintings of great artists, such as the Morazzone…and works coming from private collectors which show the taste and the trends of the nobility of Como from 17th to 19th century, which collects pieces not just of local artists». A case of treasures, you have to discover… «The time is ripe for promotion, adequate strategies are necessary in order to include the gallery in the touristic packages of the travel agencies, which can be almost a subsidy, a real lesson to better understand and appreciate the secrets of a city to read through the history, in the several art signs and a culture that survives in the centuries».


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EVENTI

AMICI DI COMO & MAGIC LAKE nel tempio dell'Arte foto Carlo Pozzoni

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In alto, da sinistra, Luigi Cavadini, Assessore alla Cultura del Comune di Como; Silvio Santambrogio, presidente di Amici di Como; Daniele Brunati, editore della rivista Magic Lake; sotto, alcuni ospiti della serata

Above, from the left, Luigi Cavadini, Councillor for Culture of the city of Como; Silvio Santambrogio, president of Amici di Como; Daniele Brunati, publisher of the magazine Magic Lake; below some guests

Una serata alla pinacoteca di Palazzo Volpi, il 24 settembre, con un tour alla scoperta dei suoi tesori, ha ampliato le prospettive dell'iniziativa inaugurata in San Pietro in Atrio promossa da "Amici di Como" con il patrocinio del Comune di Como. A sottolineare obiettivi condivisi, regolarmente riflessi nelle patinate pagine di Magic Lake, sono in-

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In alto, da sinistra, Claudio Quarta, consigliere di Amici di Como; Jean Marc Droulers, presidente di Villa Erba; sotto, da sinistra, Silvio Santambrogio, presidente di Amici di Como, S.E. Michele Tortora, prefetto di Como, il colonnello Giovanni Fortunato Inghilleri, la signora Gloria Tortora

Above , on the left, Claudio Quarta, Councillor of Amici di Como; Jean Marc Droulers, president of Villa Erba; below, on the left, Silvio Santambrogio, president of Amici di Como, S.E. Michele Tortora, prefect of Como, the colonel Giovanni Fortunato Inghilleri, Mrs. Gloria Tortora

tervenuti Daniele Brunati, editore della rivista, insieme al presidente di Amici di Como Silvio Santambrogio, al consigliere Claudio Quarta, al prefetto di Como, Michele Tortora, all’assessore alla cultura del comune di Como e critico d’arte Luigi Cavadini e a Jean Marc Droulers storica guida di Villa d’Este, ora presidente di Villa Erba Spa.

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In questa pagina e nelle successive, gli ospiti dell'evento

On this page and in the following ones, the guests during the event

Amici di Como e Magic Lake in the name of ART An evening in the gallery of Palazzo Volpi, on 24th September, with a tour to discover its treasures, to widen the perspectives of the initiative inaugurated in San Pietro in Atrio promoted by “Amici di Como” with the patronage of the city of Como. To stress the common goals, regularly shown in the pages of Magic Lake, there were the presentations

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of Daniele Brunati, publisher of Magic Lake, together with the president of Amici di Como Silvio Santambrogio, the councillor Claudio Quarta, the prefect of Como Michele Tortora, the councillor for Culture of the city of Como and art critic Luigi Cavadini, Jean Marc Droulers, historical manager of Villa d’Este and now president of Villa Erba.


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In questa pagina e nelle successive, gli ospiti alla visita guidata nella "Quadreria" On this page and in the following ones, the guests during the visit in the "Picture gallery"

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In questa pagina e nella successiva, gli ospiti alla visita guidata alla "Quadreria" On this page and in the following ones, the guests during the visit in the "Quadreria"

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In questa pagina e nella successiva, gli ospiti alla visita guidata alla sezione "Novecento" On this page and in the following ones, the guests during the visit in the section "Novecento"

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EVENTI

Da 19 anni Città dei Balocchi AFFASCINA DIVERTE PROMUOVE COINVOLGE EDUCA per 37 giorni di Rosaria Casali foto Archivio Città dei Balocchi


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AFFASCINA COMO MAGIC LIGHT FESTIVAL

«Lì non vi sono scuole, lì non vi sono maestri, lì non vi sono libri. In quel paese benedetto non si studia mai. Il giovedì non si fa scuola, e ogni settimana è composta di sei giovedì e di una domenica». Questa è la descrizione di un luogo immaginario scritta da Collodi nel famosissimo romanzo “Pinocchio”. Ebbene se pensate che la “Città dei Balocchi” che si svol-

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ge a Como da ben 19 edizioni sia il “luogo immaginario” di Pinocchio vi sbagliate! E’ molto molto di più! E’ un LUOGO REALE, è un luogo magico, dove si va a scuola ma è una scuola un po’ speciale dove le aule si trasformano per incanto, dove i bambini imparano giocando, dove scoprono che le culture del mondo uniscono e non dividono. L’edizione 2012 è


FASCINATES CAPODANNO IN PIAZZA

all’insegna del mondo, un mondo da scoprire attraverso le peculiarità dei suoi cinque continenti. E’ anche un luogo dove lo spirito natalizio pervade i cuori di grandi e piccini viaggiando sul treno della fantasia nelle vie del centro storico cittadino alla ricerca della luce, quella di Alessandro Volta che illumina con le proiezioni architetturali le facciate degli edifici

che celano tesori sconosciuti. Scrigni preziosi che aspettano solo di essere scoperti: sono i patrimoni culturali conservati nei Musei Civici di Como! Alla Città dei Balocchi ogni giorno e, per ben 37 giorni, si può trascorrere il tempo scegliendo di divertirsi facendo un po’ di sport con la corsa non competitiva o pattinando sotto un cielo stellato, facendo

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DIVERTE PISTA DEL GHIACCIO

MONGOLFIERA SOLIDALE

acquisti originali al mercatino di Natale, riscoprendo il senso civico con l’aiuto delle Forze dell’Ordine cittadine, consegnando le letterine a Babbo Natale o incontrando una Befana davvero carina. E, per trovare i valori più veri e riscoprire dentro di sé i ricordi di bambino, la mostra dei presepi aspetta solo di

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essere visitata nella Chiesa di San Giacomo. E non dimentichiamo la solidarietà. Numerose sono le associazioni di volontariato che daranno la possibilità di fare del bene. La Città dei Balocchi, un luogo reale che sa regalare un sorriso, un sorriso che resterà per sempre nel cuore.


ENTERTAINS RUOTA PANORAMICA

GIOSTRA DEL '700

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PROMUOVE MOSTRA DI PRESEPI

«There you find no schools, no teachers, no books. In that blessed country you never study. On Thursday you don’t go to school and every week is made of six Thursday and one Sunday». This is the description of an imaginary place written by Collodi in the famous novel “Pinocchio”. Well, should you think that the “Città dei Balocchi” held in Como for 19 editions is the “imaginary place” of Pinocchio you are wrong! It is much more! It is a REAL PLACE, it is a great place, where you go to school,

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but in a special school where the classrooms turn into a place where children learn while they are playing, they also discover that the cultures in the world unify and don’t separate. The edition 2012 is about the world, a world to be discovered through the peculiarities of the five continents. It is also a place in which the Christmas spirit pervades the hearts of adults and children travelling by the imagination train in the streets of the historical center in search of light, the one of the scien-


PROMOTES MERCATINO DI NATALE

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COINVOLGE INCONTRO CON BABBO NATALE

tist Alessandro Volta which illuminates the facades of the buildings that conceal unknown treasures. Precious caskets to open: the cultural heritages preserved in the City Museums of Como! At the CittĂ dei Balocchi every day and, for 37 days, you can spend time choosing how to have fun with some sports, non-competitive running or skating under a starry sky, shopping at the Christmas market, rediscovering the civic sense with the help of the

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city security forces, delivering letters to Santa Klaus or celebrating Epiphany. You can find the truest values and rediscover you child memories, the Christmas cribs exhibition waits for you in the Church of San Giacomo. And we cannot forget charity. Many voluntary associations will give the chance to do good actions. The CittĂ dei Balocchi, a real place which makes you smile, a smile that will stay in your heart forever.


INVOLVES ARRIVO DELLA BEFANA

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EDUCA PERCORSI DI EDUCAZIONE CIVICA

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foto Carlo Pozzoni

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Se tu vuoi bene ad un fiore che sta in una stella, è dolce la notte guardare in cielo, tutte le stelle sono fiorite. If you love a flower that lives on a star, it is

sweet to look at the sky at night. All the stars are a-bloom with flowers.

Antoine de Saint-ExupĂŠry, Il Piccolo Principe

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ANNIVERSARIO

20 anni Associazione Antonio e Luigi Palma foto Carlo Pozzoni, Archivio Associazione Antonio e Luigi Palma

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Angelo Palma, presidente dell'Associazione Antonio e Luigi Palma Angelo Palma, presidente of Associazione Antonio e Luigi Palma

In questa pagina e nella successiva, eventi organizzati dall'Associazione Antonio e Luigi Palma

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On this page and in the following ones, the guests during the visit in the "Picture gallery"


20 YEARS Associazione Antonio e Luigi Palma “Perché la qualità del vivere sul finire della vita resti di casa in ogni casa”. Questa la filosofia, questo il motore che da 20 anni spinge l’Associazione Antonio e Luigi Palma Onlus, nata per perpetuare la memoria di due benemeriti professionisti, il dottor Antonio Palma e l'avvocato Luigi Palma, ad offrire assistenza e cura gratuita alle persone affette da cancro in fase avanzata presso il loro domicilio, attraverso l'intervento di un'équipe di medici, infermieri, psicologi e volontari qualificati per il supporto al malato e alla sua famiglia. Un impegno importante, un supporto fondamentale attraverso il quale l’associazione porta a termine i suoi obiettivi: dare la possibilità al malato di essere assistito nella propria casa, migliorare la qualità della vita ed evitare che la malattia sia vissuta in solitudine, alleviare il dolore, creare uno spazio d'ascolto, accompagnare nelle scelte di cura, aiutare il malato e la sua famiglia nella "gestione del quotidiano" e coordinarsi con il medico di famiglia che già cura il malato. Per la città di Como, l’associazione Palma rappresenta una presenza silenziosa e discreta, altrettanto importante e forte, con l’unico intento di favorire il benessere e la dignità della persona.

"Because the life quality of elderly people stays home in every home”. This is the philosophy, the goal of the association Antonio e Luigi Palma Onlus for 20 years, it was born to perpetuate the memory of two worthy professionals, the doctor Antonio Palma and the lawyer Luigi Palma, to offer assistance and free care to the people who suffer from cancer at an advance phase in their homes, thanks to the intervention of a staff of doctors, nurses, psychologists and qualified volunteers to support the sick person and his family. An important appointment, a fundamental support so that the association can reach its goals: to give the possibility to the sick person to be assisted in his home, to improve life quality and to avoid living the illness in loneliness, to limit the pain, to create the possibility to be listened, to assist in the care choices, to help the sick person and his family in the “management of the daily life” and to coordinate with the doctor who is taking care of the sick person. For the city of Como, the association Palma represents a silent and discreet but also important and strong presence, aiming at favoring the person’s wellness and dignity.

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ANNIVERSARIO

A sinistra, Attilio Santambrogio fondatore dell' azienda; a destra, lo stabilimento industriale On the left, Attilio Santambrogio founder of th company, on the right, the company

TRE-P & TRE-Pi첫

da 50 anni apre le case di tutto il di Stefania De Giorgi foto Archivio TRE-P & TRE-PI첫

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MONDO


L’azienda è stata fondata nel 1962 come TREP Spa. Il nome sta per Porte Pareti Pannelli, appunto tre P. Nel 1982 è nata TRE-Più Spa, azienda dedicata alla produzione di porte di design. Nel 1999 c’è stata la fusione societaria delle due realtà, creando un’unica entità legale TRE-P&TRE-Più Spa. In tutto sono 50 anni di vita, di una storia scritta da una famiglia che, con quest’azienda, ha saputo farsi largo prima ed imporsi poi sul mercato internazionale. Per parlare di questa realtà incontriamo l’amministratore delegato di TRE-P&TRE-Più Spa, Silvio Santambrogio. Il vostro marchio è conosciuto in tutto il mondo e quest’anno festeggia l’importante traguardo dei 50 anni. Qual è il suo significato?

«La storia di TRE-P&TRE-Più nasce molto prima, alla fine dell’'800 era una semplice falegnameria nel cuore della Brianza. Nel secondo dopoguerra è iniziata la specializzazione nella produzione delle porte fino, nel 1962, alla fondazione della realtà industriale. Oggi festeggiamo i primi 50 anni “ufficiali” ma sappiamo che quello che siamo oggi è il frutto del duro lavoro, dell’impegno e della determinazione che abbiamo da più di un secolo. Sicuramente è un momento importante, ma non possiamo certo definirlo traguardo, siamo sempre volti al miglioramento e all’innovazione e abbiamo molte idee ancora da realizzare». Qual è il prodotto che più vi rappresenta? «Fin dalla fondazione abbiamo prodotto centinaia di modelli diversi che hanno accresciu-

to il nostro know-how e la nostra esperienza nel mondo delle porte. Pertanto, siamo legati anche affettivamente ad ognuno di essi, è molto difficile sceglierne uno. Valutando più obiettivamente, la collaborazione con importanti architetti come Antonio Citterio, Daniel Libeskind, Ferdinand Porsche e Cini Boeri ha portato alla realizzazione di porte di design con le quali siamo identificati in tutto il mondo». Tre-p & Tre-più ha superato l’elemento essenzialmente funzionale e ha fatto delle porte oggetti di design tali da divenire prodotti di culto protagonisti in qualunque contesto. Quali sono le idee e le innovazioni che avete in cantiere? Cosa ci riserva il futuro della porta?

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A sinistra, immagini storiche della produzione; a destra, gli showroom di Milano, New York e Pechino On the left, historical photos of the production; on the right, the showroom of Milan, New York and Beijing

«La porta è per noi il primo mobile della casa, è un elemento in grado di cambiare l’aspetto estetico di ogni ambiente. I progetti sui quali sta lavorando il nostro centro ricerca e sviluppo perseguono questa strategia per poter offrire sempre un prodotto di alto livello qualitativo ed estetico, sia nella fascia entry level per chi intende destinare un budget ridotto sia per chi ricerca un modello personalizzato ed unico». La vostra azienda si è sempre avvalsa di grandi nomi del panorama del design internazionale. In base a quali parametri avviene la scelta dei partners? «Le collaborazioni sono sempre valutate accuratamente, non basta il grande nome, la cosa più importante è il progetto di fondo e il suo sviluppo futuro. Grazie a questa filosofia abbiamo prodotti di design diversi tra loro, il

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concetto di porta di Antonio Citterio è diverso da quello di Daniel Libeskind, che a sua volta è diverso da quello di Ferdinand Porsche e da Cini Boeri. In questo modo ogni stile e gusto architettonico viene espresso dai massimi esponenti di quello stile». Quest’anno la vostra azienda ha presentato prodotti creati da un designer d’eccezione: Libeskind. Com’è nata la collaborazione? «La collaborazione con Daniel Libeskind è iniziata con il desiderio di produrre una porta che rappresentasse il suo concetto architettonico, caratteristico in ogni sua opera. Lo sviluppo del prodotto ha richiesto poco tempo in quanto siamo entrati subito in sintonia, venendo incontro alle esigenze reciproche. Oggi questa collaborazione per noi è diventata amicizia con tutta la famiglia Libeskind».


“La porta, il primo mobile della casa� "The door is the first piece of furniture in the house"

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1. Antonio Citterio; 2. Cini Boeri; 3. Daniel Libeskind; 4. Ferdinand Porsche

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TRE-P & TRE-Più opens houses all over the world for 50 years The company was born in 1962 with the name TRE-P Spa. The P stays for the Italian words Porte, Pareti, Pannelli (Doors, Walls, Panels). In 1982 the company TRE-Più Spa was born and started the production of design doors. In 1999 there was the company fusion between two companies and a new company was born, that is TRE-P&TRE-Più Spa. 50 years of history, the history of a family that with this company imposed on the international market. To talk about this reality, we met the managing director of TRE-P&TRE-Più Spa, Silvio Santambrogio. Your brand is known all over the world and this year it celebrates the important goal of 50 years. Can you talk about this goal? «The history of TRE-P&TRE-Più was born much earlier, at the end of the 19th century it was a simple carpentry in the heart of Brianza. After World War 2 the specialization in the production of doors started and in 1962 the industrial reality was founded. Today we celebrate the first 50 “official” years, but we know that what we are today is the result of hard work, commitment and determination we have for more than one century. For sure it is an important moment, but we cannot define it a finishing line, we are always looking for impro-

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vement and innovation and we still have many projects to realize». What is the product that represents you in the best way? «Since the foundation we produced hundreds of different models that increased our know-how and our experience in the door sector. So we are also affectively tied up to each model and it is very hard to choose one. Evaluating things with more attention, the collaboration with important architects, such as Antonio Citterio, Daniel Libeskind, Ferdinand Porsche and Cini Boeri implemented the realization of design doors, thanks to whom we are identified all over the world». Tre-p & Tre-più overcame the essentially functional element and made the doors design objects, in order to become cult products in any contest. What are the ideas and the innovations you have in mind? What is the future of doors? «For us doors are the first piece of furniture in the house, it is an element that can change the aesthetical aspect of every environment. The projects on which our research and development center is working pursue this strategy to offer a high quality and aesthetical product, both in the entry level products, for those who have a limited budget

and in personalized and unique products». Your company always collaborated with important international designers. How do you select your partners? «Collaborations need to be evaluated with accuracy, an important name is not enough, the most important thing is the main project and its future development. Thanks to this philosophy, we produced design products very different from one to the other, the door concept of Antonio Citterio is different from the one of Daniel Libeskind, that is also different from the one of Ferdinand Porsche and the one of Cini Boeri. In this way, every style and every architectural taste is expressed by the maximum exponents of that style». This year your company presented products created by an exceptional designer: Libeskind. How did this collaboration start? «The collaboration with Daniel Libeskind started with the desire to produce a door to represent his architectural concept, which is characteristic in any of his works. The product development didn’t take much time because we immediately understood each other, meeting the mutual needs. Today this collaboration for us represents a real friendship with the entire family Libeskind».


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EVENTI

In Viaggio a LOURDES

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di Don Omar Corvi foto Unitalsi Lombardia

Travelling to Lourdes

Da lunedì 8 a domenica 14 ottobre si è svolto il pellegrinaggio diocesano a Lourdes, presieduto dal vescovo mons. Diego Coletti e caratterizzato sia dalla presenza dell'UNITALSI che della famiglia guanelliana, desiderosa di ringraziare il Signore per la canonizzazione del fondatore don Luigi Guanella. Treno, aerei, pullman, con il Vescovo, i preti, i pellegrini, gli ammalati, i barellieri e le Sorelle d'Assistenza provenienti da ogni parte della diocesi, tutti in viaggio verso la città dei Pirenei per vivere una volta ancora l'incontro con Maria Ss.ma che ci conduce all'incontro con Gesù Cristo, il quale ci fa dono di entrare in comunione profonda con Dio Padre nello Spirito Santo. Quest'anno a Lourdes i pellegrini sono stati invitati a riscoprire la preghiera del S. Rosario con Santa Bernadette. Il segno che ha accompagnato il cammino è stato proprio la consegna della corona del Rosario, decorata con le immagini dei principali santuari mariani della diocesi di Como, un dono il cui ricordo resterà a lungo ai partecipanti ormai ritornati alle loro case.

From Monday 8th to Sunday 14th October, it was held the diocesan pilgrimage to Lourdes, presided by the bishop mons. Diego Coletti and characterized by the presence of the UNITALSI and of the family of Don Guanella, who has the desire to thank Lord for the canonization of the founder don Luigi Guanella. Train, airplanes, bus, with Bishop, priests, pilgrims, ill persons, people carrying stretchers and Assistance Sisters coming from all over the Diocese, everybody travelling in direction of the city of the Pyrenees to live again the meeting with Holy Mary and Jesus Christ, who let us live the deep communion with God Father in the Holy Ghost. This year the pilgrims who went to Lourdes were invited to discover again the prayer of the Rosary with holy Bernadette. The sign that accompanied the path was the delivery of the crown of the Rosary, decorated with images of the main sanctuaries of the province of Como dedicated to the Holy Mary, a gift the participants will never forget, once back in their homes.


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ANNIVERSARIO

PICCOLA CASA FEDERICO OZANAM

"Dal 1932 risponde ai bisogni di prima e seconda accoglienza"

"Ama i poveri, aiutali, comprendili, parla con loro; sarai felice"

di Elisabetta Comerio foto Archivio Piccola Casa Federico Ozanam

Entrare nella Piccola Casa Federico Ozanam di Como è un dono, non solo per chi qui trova una dimora, ma anche per chi ha la fortuna di avvicinarsi per motivi differenti a questa realtà. Questo luogo rappresenta un porto sicuro, una grande famiglia, con pregi e difetti annessi, che riunisce sotto lo stesso tetto persone provenienti da posti, da vissuti, da esperienze differenti, capaci di arricchire chiunque, ognuno a modo proprio. La Piccola Casa Federico Ozanam di Como da 80 anni è un luogo che accoglie persone che per svariati motivi sono state costrette dalla vita a lasciare le proprie case e le proprie abitudini. Punto di riferimento per diversi anni è stato il ragionier Umberto Bianchi, scomparso all’inizio di quest’anno, che ha ricoperto per tanto tempo il ruolo di vice presidente. L’immagine di lui che ogni giorno varca la porta della sala da pranzo rappresenta solo uno dei tanti ricordi indelebili custoditi dagli ospiti. Oggi la Piccola Casa Federico Ozanam ha perso un riferimento importante, ma non per questo è venuta meno la voglia di accogliere le persone bisognose, anzi. “Ama i poveri, aiutali, comprendili, parla con loro; sarai felice” è la frase che campeggia sul sito internet, racchiudendo alla perfezione lo spirito di questo luo-

go, l’idea che 80 anni fa, esattamente nel maggio del 1932, ha portato l’inizio dell’attività in via Napoleona, sede originaria, alla quale poi si sono affiancate prima la struttura per signore anziane "La Nostra Casa" via Leoni e poi nel 2003 la nuova sede di via Cosenz. Il presidente Enrico Fossati ci tiene a sottolineare la crescita di questa realtà: «L’Ozanam è nato come dormitorio e ha subìto negli anni un’evoluzione fino ad arrivare ad essere una casa di accoglienza, nel tentativo di offrire un servizio ulteriore al nostro ospite. Il desiderio è quello di volgere lo sguardo verso il futuro, cercando di creare opportunità per le persone che vivono nella nostra struttura. Housing sociale e cooperativa sociale sono le iniziative intraprese negli ultimi mesi. In questo senso qualche risultato importante è già stato raggiunto, trovando una sistemazione e un’occupazione ad alcuni nostri ospiti». “L'amore ai poveri - diceva Federico Ozanam - non deve mai guardare dietro di sé, ma sempre avanti. Bisogna fare la carità, piuttosto che parlarne. Occorre vedere i poveri, amarli, convinti che rimarremo sempre loro debitori”. Questa la filosofia e lo spirito che guidano l’Associazione nel perseguimento dei propri obiettivi: un dono per tanti.

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Da sinistra, Federico Ozanam; a lato, il presidente Enrico Fossati From left, Federico Ozanam; on the side, the president Enrico Fossati

La sede di Via Leoni

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The seat in via Leoni


PICCOLA CASA FEDERICO OZANAM "From 1932 it takes care of first and second needs" To enter the Small House Federico Ozanam in Como is a gift, not only for those who find a place to stay, but also for those who have the fortune to get close to this reality for different reasons. This place represents a safe place, a big family, with merits and defects, that puts together under the same roof people coming from different places, from different backgrounds, from different experiences which can enrich you in many ways. For 80 years the Small House Federico Ozanam of Como is a place that welcome people who for different reason have been forced to leave their homes and their habits. Point of reference for different years was the accountant Umberto Bianchi, who passed away at the beginning of this year, he was the vice president for a long time. His image that everyday entered the door of the dining room is only one of the unforgettable memories of the guests. Today the Piccola Casa Federico Ozanam lost an important reference point, but the will to help poor people is still the same. “Love poor people, love to help, understand and speak with them; you will be happy” are the words on the web site

La sede di Via Cosenz

to express the spirit of this place, the idea that 80 years ago, exactly in May 1932, marked the beginning of the activity in via Napoleona, original seat, then the facility for elderly women “La Nostra Casa” via Leoni and in 2003 the new seat in via Cosenz opened later. The president Enrico Fossati stresses the importance of the growth of this reality: «The Ozanam was born as a dormitory and in the years it evolved until it became a reception center, aiming at offering a further service to the guest. The desire is to look at the future and to create opportunities for the persons who live in our center. Social Housing and social cooperative are the initiatives developed in the last few months. In this respect some important results were reached, we managed to find an accommodation and a job for some of our guests». “Love for poor people –said Federico Ozanam – never looks behind, but always in front. Do charity instead of talking of charity. It is necessary to see poor people, love them, convinced that we will always be debtors to them”. This philosophy and this spirit drive the Association in pursuing the objectives. A gift for many people.

The seat in via Cosemz

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graphic Jacopo Frigerio ph Matteo Imbriani

paesaggi interiori

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ANNIVERSARIO

Da 110 anni Archeologica Comense foto Archivio Società Archeologica Comense

I 110 anni della Società Archeologica Comense, fondata nel 1902 per incrementare lo studio dell'archeologia nel territorio della provincia ed antica diocesi di Como, significano oltre un secolo di salvaguardia, di contributo alla crescita culturale, di divulgazione e di studi per la nostra città e per il territorio. Questo anniversario coincide con un’altra importante ricorrenza: i 140 anni della Rivista Archeologica, periodico annuale a cui si aggiungono i notiziari, le monografie, le ristampe, gli atti dei convegni voluti per promuovere e diffondere l’operato della società. Particolare impegno è volto poi alla diffusione della conoscenza delle vicende storiche e archeologiche presso scuole, biblioteche ed enti culturali, mettendo anche a disposizione audiovisivi e materiale didattico appositamente creato. Concrete occasioni

di informazione, partecipazione ed impegno sono rappresentate da conferenze, proiezioni, gite sociali, sopralluoghi, scavi e rilevazioni, corsi di aggiornamento, dibattiti, convegni, mostre, attività di gruppo. Tra le iniziative messe in atto in questi anni, la Società Archeologica Comense ha promosso con decisione l'intervento politico e normativo di salvaguardia della fascia collinare, nota col nome di Spina Verde (dichiarato parco a livello regionale), che conserva importanti testimonianze della Como preromana e medievale. Fra gli impegni più recenti per la città spiccano la promozione del progetto di valorizzazione della "Porta Praetoria" e l'iniziativa per il restauro della chiesa antica di S. Lazzaro. Importanti poi le iniziative per il recupero della antica Via Regina e della strada Regia che collegava Como e Bellagio.

Como romana - le Terme l'arco dal lato degli ambienti Roman Como - the SPA the arc from the side of the enviroments

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1 Como preromana - la roccia di Prestino, incisioni 2 Como romana - la torre est della Porta Pretoria 3 Como medioevale - Mura Federiciane - la Torre San Vitale 4 Como preromana - Prestino - la Camera Grande 5 Como medioevale - San Carpoforo, la facciata 1

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1 Pre-Roman Como - the stone of Prestino, engravings 2 Roman Como - the east tower of Porta Pretoria 3 Medieval Como - Medievla walls - the tower San Vitale 4 Pre-Roman Como - Prestino - the big room 5 Medieval Como - San Carpoforo, the facade 2


FOR 110 YEARS SocietĂ Archeologica Comense 110 years of the SocietĂ Archeologica Comense, founded in 1902 to implement the study of archaeology in the territory of the Province and in the ancient Diocese of Como, not only represent a century of safeguard, of contribution to the cultural growth and of popularization and studies of our city and our territory. This anniversary coincides with another important anniversary: 140 years of the Archaeological Magazine, annual periodical to which are added bulletin, monographs, reprints, documents of conferences to promote the events held by the society. An important appointment is the dissemination of information about the historical and archeological events in Schools, Libraries, cultural Bodies, also making at disposal specific audiovisual and didactic material. Conferences, projections, social

trips, site inspections, excavations and surveys, refresher courses, debates, conferences, exhibitions, group activities represent concrete occasions of information and commitment. Among the initiatives of these years, the SocietĂ Archeologica Comense strongly promoted the political and normative intervention of safeguard of the hilly band, known as Spina Verde (declared regional park), which preserves important testimonies of Como in pre-Roman and Medieval time. Among the most recent appointments for the city: the promotion of the project of "Porta Praetoria" and the initiative for the recovery of the ancient church of S. Lazzaro. Also important the initiatives for the recovery of the Ancient Via Regina and of the Strada Regia, which connected Como and Bellagio.

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EVENTI

L'anima delle forme che abitano lo spazio di Stefania De Giorgi foto Archivio Francesco Corbetta Agorà, opera fotografica di Francesco Corbetta Agorà, photo work by Francesco Corbetta

Si è concluso l’ormai consueto appuntamento di Miniartextil, che dalla prima edizione del 1991 ad oggi ha confermato un ragguardevole incremento di presenze, uscendo così dall’ ambito locale e approdando in quello internazionale. La tematica nella quale gli artisti hanno dovuto cimentarsi quest’anno è stata quella dell’Agorà. Agorà, un termine che in sé racchiude una notevole forza simbolica, emblema di cultura, politica, democrazia, un intricato crocevia di arte, filosofia, pensiero e libertà. Il concetto di Agorà è stato sviluppato con lucida chiarezza nell’opera fotografica di Francesco Corbetta, stampe a colori costituite da un intreccio di strisce di tessuto, avente lo stesso soggetto ma con una parte di esse stampate con inversione cromatica. La lettura che il fotografo è riuscito a rendere si traduce in un simmetrico caos, un euritmico scompiglio e tutto il dinamismo che uno spazio architettonico come una piazza può trasmettere. Dalla scomposizione delle forme si percepisce il dedalo di esperienze, di stati d’animo che si

avvicendano, vivacizzando i luoghi legati alla quotidianità. Mediante una capillare ricerca cromatica nella rappresentazione della figura, Corbetta è come se riuscisse a captare l’anima delle forme che abitano lo spazio. La gente raccontata con soavi silhouette senza volto e senza identità, con la complicità di una nuance di tonalità fredde, si trasforma in entità etereo-metafisiche. Per raggiungere la carica emotiva che l’opera trasmette, l’artista ha compiuto analogismi con il mondo dell’arte pittorica del '900. Le fotografie, eseguite con la tecnica dell’esposizione multipla, strizzano l’occhio ai futuristi e nella scomposizione delle forme riecheggia l’ombra del cubismo. Il coinvolgimento dell’osservatore è dato dall’ampia libertà interpretativa delle suggestioni che l’immagine conferisce, dalle superbe dimensioni dell’opera (cm 290x480) nonché dalla location straordinaria di Villa Olmo, nella quale il contemporaneo si fonde armoniosamente con lo spirito delle epoche trascorse.

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In queste foto, l'artista all'opera

In these photos, the artist at work

The soul of the forms which live in the space The usual appointment of Miniartextil ended, from the first edition in 1991 it registered an increase in the number of participants, leaving the local and reaching the international level. The topic the artists had to face this year was the Agorà. Agorà is a word that contains a notable symbolic strength. Agorà, emblem of culture of politics of democracy, an intricate crossroad of art, philosophy, thought and freedom. The concept of Agorà was expressed with shiny clarity in the photographic work by Francesco Corbetta made by an interlacement of strips of fabric printed with different colors always with the same pattern, but some of them were printed with chromatic inversion. In the interpretation of the photographer you can read an eurhythmic disarrangement in a symmetrical chaos and all the dynamism that an architectural area such as a square can transmit. From the decomposition of the forms you can perceive a maze of experiences, states of mind that give life to the places linked to everyday

life. With a capillary chromatic search in the representation of the figure, Corbetta almost can capture the soul of the forms which live in the space. The people with sweet silhouettes without face and without identity. The reported people with sweet silhouettes without face and without identity, with the complicity of a nuance of cold tonalities that turns into metaphysical entity. To reach the emotional position that the work of art transmits, the artist made syllogisms with the world of pictorial art of the 20th century. The photos made with the technique of the multiple exposure, remind of the futurists and in the decomposition of forms you see the shade of cubism. The involvement of the observer comes from the wide interpretative freedom of suggestions that the image confers, from the superb dimensions of the work (290x480 cm) and also from the extraordinary location of Villa Olmo, in which the contemporary harmoniously melts with the time of the past.

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ANNIVERSARIO

Da 120 anni Orchestra a plettro "Flora" 1892 di Luisella Monti foto Archivio Orchestra a plettro Flora IL 30 maggio 1892, nel mese dei fiori per eccellenza, tra una rosa di Circoli ricreativi, oggi scomparsi, sorgeva sulle rive del lago di Como il Circolo Mandolinisitico Flora, la cui denominazione coniugava in una armoniosa sintesi i fiori con la musica, per l’altrui diletto. Un’originalità tutta comasca, perché nessuno dei numerosi circoli mandolinistici sorti in quel periodo in Italia godeva di queste singolari origini legate ai giardini! L’immagine dei giardinieri di villa che la sera suonavano il mandolino per riposarsi dalle fatiche quotidiane, oggi può apparire anacronistica, ma ancor più stupefacente è la constatazione che alcuni volonterosi non più giardinieri abbiano raccolto l’eredità e abbiano saputo traghettare questo complesso cittadino attraverso due secoli, permettendogli di raggiungere il ragguardevole primato di seconda orchestra mandolinistica più longeva in Italia. Passione, impegno e costanza accomunano i due mondi: la musica e i giardini. Nel corso degli anni il Flora è stato un punto di riferimento per numerosissimi cittadini dilettanti che ne hanno favorito le sorti e l’apprezzamento anche a livello internazionale, grazie alla guida di validi maestri. Un onore e

un esempio per la città che nell’anno in corso ha avuto modo di condividere questa eccezionale ricorrenza con un nutrito calendario di concerti, scenograficamente inseriti in ville e giardini. Un’occasione particolarmente emozionante è stata offerta dal concerto eseguito dall’Okamura Mandolin Club nella basilica di San Giacomo a Como, lo scorso ottobre. Il complesso, proveniente da Nara in Giappone e magistralmente diretto dal m° Mitsutami Okamura, ha voluto amabilmente dedicare la prima tappa della sua tournée in Italia, all’Orchestra Flora in onore della particolare ricorrenza. La lunga e gloriosa attività del Flora, ampiamente documentata da un ricco archivio storico e musicale, nell’anno 2008 ha fornito un’ottima opportunità alla tesi di laurea della mandoloncellista Giulia Larghi e alla successiva pubblicazione del libro: ‘Il Flora. Note di mandolini sulle rive del lago di Como’. Lo storico complesso, attualmente diretto dal m° Matteo Castelli, concluderà i concerti del 120° con un omaggio musicale al mezzo secolo di attività della Fondazione Minoprio, noto vivaio di apprezzati giardinieri, con l’ obiettivo rivolto al terzo millennio di attività.

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For 120 years Orchestra a plettro "Flora" On 30th May 1892, during the month of the flowers, among a shortlist of recreation centers, disappeared today, on the shores of Lake Como there was the Circolo Mandolinisitico Flora, this denomination joined an harmonious synthesis of flowers and music, just for entertainment. A special characteristic you could find only in Como, no other center in Italy had these unusual origins linked to gardens! The idea of gardeners in the villa, who used to play the mandolin in the evening to have a rest from everyday efforts, today looks like anachronistic, Sopra, nella foto, Luisella Monti con rappresentanti dell'Okamura Mandolin Club di Nara, Giappone; sotto, concerto nella chiesa di San Giacomo con il maestro Matteo Castelli

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but even more surprising is the fact that someone no more gardeners, took the heritage and was able to continue the tradition for two centuries, achieving the important goal of the second oldest mandolin orchestra in Italy. Passion, commitment and constancy joined the two worlds: music and gardens. During the years the Flora was a reference point for many beginners who favored it and its appreciation even at international level, thanks to the direction of valued masters. An honor and an example for the city that last year got the chance to Above, in the photo, Luisella Monti with some members of the Okamura Mandolin Club of Nara, Japan; below, a concert in the basilica of San Giacomo with the director Matteo Castelli


celebrate this important event with a rich calendar of concerts in the villas and in the gardens. A particularly exciting occasion was the concert performed by the Okamura Mandolin Club in the basilica of St. Giacomo in Como, last October. The ensemble coming from Nara, in Japan and perfectly directed by the m° Mitsutami Okamura, decided to dedicate the first stage of the tour in Italy to the Orchestra Flora to celebrate the important recurrence. The long and glorious activity of the Flora, broadly documented thanks to a rich historical and musi-

Sopra, nella foto, un concerto a Villa Carlotta con Camilla Uboldi; sotto, a Villa del Grumello

cal archive, in 2008 offered a good opportunity for the graduation thesis of the mandolin player Giulia Larghi and for the publication of the book: ‘Il Flora. Note di mandolini sulle rive del lago di Como’ (The Flora. Mandolin notes on the shores of Lake Como). The historical ensemble, currently directed by m° Matteo Castelli, ends the concerts of the 120th anniversary with a musical homage to the half century activity of the Fondazione Minoprio, famous garden center of appreciated gardeners, with the goal of reaching the third millennium of activity.

Above, in the photo, a concert in Villa Carlotta with Camilla Uboldi; below, in Villa del Grumello

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TERRITORIO

IL Restauro

del PULPITO di LORA di Elisabetta Comerio foto Carlo Pozzoni

Da sinistra, Salvatore Amura amministratore delegato dell'Accademia di Belle Arti Aldo Galli, S.E. il Prefetto Michele Tortora, Piercesare Bordoli e il sindaco di Como Mario Lucini From the left, Salvatore Amura managing director Academy of Fine Arts Aldo Galli, S.E. the Prefect Michele Tortora, Piercesare Bordoli and the mayor of Como, Mario Lucini

Il pulpito di Lora finalmente è tornato all’antico splendore. Il mondo dell’arte, non certo per la prima volta, ha bussato alla porta della Famiglia Comasca e ha ricevuto un benvenuto speciale, di quelli che si riservano per le grandi occasioni. Infatti, dopo che due anni fa il signor Pasquale Anzani, lorese, aveva alzato il velo sul problema relativo alle condizioni del seicentesco pulpito ligneo, opera di Giuseppe Gaffuri, proveniente dalla demolita chiesa di San Nazaro e Celso in Cortesela, conservato presso la chiesa parrocchiale di Lora, la Famiglia Comasca ha deciso di rimboccarsi le maniche e di procedere con

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il restauro dell’opera. Grazie alla collaborazione con la Fondazione Comunità Comasca, Piercesare Bordoli ha deciso di rimboccarsi le maniche e di procedere con il restauro, con la collaborazione della Fondazione della Comunità Comasca. Piercesare Bordoli ha deciso di interpellare l’Accademia Aldo Galli per l’esecuzione del restauro avvenuto su progetto di Maria Romanelli con la collaborazione di Milena Monti, Federica Colombani e degli allievi dell’Accademia, fra cui Alessandra Sacchetto che ha presentato una tesi di laurea proprio sul pulpito, ottenendo un punteggio di 110 e lode.

L’Accademia ha eseguito una perfetta ristrutturazione del pulpito, riportando alla luce l’oro che inizialmente impreziosiva l’opera, oltre al rosa delle guance dei putti che compongono l’insieme. L’inaugurazione è avvenuta il 30 ottobre con una messa concelebrata dal parroco di Lora don Giorgio Della Valle e dal Vescovo di Como, Mons. Diego Coletti, che è salito sul pulpito per la predica ai fedeli presenti in chiesa. Oltre al Vescovo, alcune autorità, fra le quali S.E. il Prefetto e il Sindaco di Como non hanno voluto mancare all’appuntamento, a conferma dell’importanza dell’iniziativa.


Il pulpito di Lora The pulpit of Lora

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Sopra, a sinistra, un particolare del pulpito; a destra, un momento del restauro

Above, on the left, a detail of the pulpit; on the right, a moment of the restauration

The restauration of PULPITO DI LORA The pulpit of Lora is finally back to the ancient shine. The world of art, not for the first time, knocked at the door of Famiglia Comasca and it got a special welcome, the one which is only reserved for important occasion. Actually, after that Mr Pasquale Anzani, from Lora, 2 years ago, called the attention on the problem of the conditions of the 17th century wooden pulpit, by Giuseppe Gaffuri, coming from the demolished Church of San Nazaro e Celso in Cortesela, kept in the parish church of Lora,

the Famiglia Comasca decided to roll up the sleeves and to carry out the restauration of this work of art. Thanks to the collaboration with the Fondazione della ComunitĂ Comasca, Piercesare Bordoli decided to consult the Academy Aldo Galli for the restauration according to the project of Maria Romanelli with the collaboration of Milena Monti, Federica Colombani and the students of the academy, among them Alessandra Sacchetto wrote a graduation thesis on the pulpit, graduating

magna cum laude. The restauration of the pulpit by the academy was perfect, bringing to the light the gold that initially embellished the work and also the pink of the little angel cheeks. The inauguration, held on 30th October with the bishop of Como, Mons. Diego Coletti who celebrated with Don Giorgio Della Valle, priest of Lora and he reached the pulpit for the sermon. With the bishop of Como, also the Perfect and the Mayor of Como took part in this important event.

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Piazza Amendola, 4 - 22100 Como Tel. +39 031.306.552 Chiuso la domenica

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ANNIVERSARIO

Da 140 anni Alpini: filosofia di vita foto Carlo Pozzoni Nella prestigiosa e maestosa sede della caserma De Cristoforis dal 27 ottobre al 18 novembre ha avuto luogo “Alpini in Bella Mostra. 140 anni di vita alpina”. L’esposizione è stata realizzata dalla sezione Ana di Como (Associazione Nazionale Alpini) con il contributo del Centro Documentale (Distretto Militare) di Como e il patrocinio dell’assessorato alla Cultura del Comune di Como in occasione del 140° anniversario di fondazione delle truppe alpine. Insieme ai valori alpini come la solidarietà, il mutuo soccorso, l’amore per l’ambiente, il dovere, la disciplina e il rispetto per gli altri, protagonisti della mostra sono materiali e documenti, armi delle due guerre, foto, cimeli, reperti, stampe d'epoca, attrezzature, i quadri dell'alpino Piero Gauli, l'unità di Protezione civile, video di immagini storiche ma anche la riproduzione di

un tratto di trincea della Linea Cadorna, recuperata dagli stessi alpini. La mostra ha occupato uno spazio di 1500 metri quadri e suddiviso in nove sezioni: Arte Alpina; Fotografie della I e II Guerra Mondiale; divise storiche; reperti storici e Cimeli; documenti; le attività dell’Ospedale da Campo dell’Ana; filatelia (annullo postale) e pipe alpine; sala video. Oltre all’interesse di tanti alpini e semplici cittadini, la mostra ha raccolto diversi consensi anche da parte degli istituti scolastici che hanno preso parte alle precise e coinvolgenti visite guidate organizzate dai tanti volontari. Un’occasione straordinaria per giovani e adulti per addentrarsi nel mondo degli alpini, già tanto apprezzati dall’opinione pubblica, ma che grazie a questa esposizione e al benvenuto riservato a tutti i visitatori, siamo certi sia entrati ancor di più nel cuore delle persone.

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A sinistra, il generale di Corpo d'Armata Giorgio Battisti, comandante delle Forze di reazione rapida della NATO; a destra, il presidente dell'Associazione Nazionale Alpini di Como, Enrico Gaffuri On the left, the general of army corps Giorgio Battisti, commander of the rapid reaction corps of the NATO; on the right, the president of the Association Alpini Como, Enrico Gaffuri

For 140 years Alpini: a life philosophy “Alpini in Bella Mostra. 140 anni di vita alpina� (Alpines exhibition 140 years of alpine life) is held in the prestigious and majestic seat of the barracks De Cristoforis from 27th October to 18th November . It was organized in the section Ana of Como (National Alpine Association) with the contribution of the Document Center (Military Office) of Como and the patronage of the councillorship for Culture of the city of Como on the occasion of the 140th anniversary of the foundation of the alpine troops. Together with the values of the Alpines, such as sympathy, help, love for the environment, duty, discipline and respect for the others, the protagonists of the exhibition are materials and documents, weapons of the World War 1 and World War 2, photos, relics, finds, historical printings, equippings, paintings of the alpine Piero Gauli, the unity of civil defense, videos of historical images but also the reproduction of part of the trench of Linea Cadorna recovered by the Alpines.The exhibition covers an area of 1500 square meters and it is divided into 9 sections; Alpine art; photography of World War 1 and World War 2; historical uniforms; historical finds; documents; activities of the Camp Hospital of Ana; stamp collecting (postal cancellation) and alpine pipes; video hall. The exhibition was interesting not just for many Alpines and simple citizens, but also for schools who took part to the precise and engaging guided visits organized by the volunteers. An extraordinary occasion for young people and adults to discover the world of Alpines, who are already very much appreciated according to the pubblic opinion, but thanks to this exhibition and to the welcome reserved to all the visitors, we are sure they are in the heart of people now more than ever.

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Le autoritĂ civili e militari presenti all'inaugurazione della mostra; sotto, la sfilata degli aplini

The civil and military authority during the inauguration of the exhibition; below, the parade of the alpini

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EVENTI

Fotografia d'Autore

Sopra, gli organizzatori del Concorso; sotto, la platea

Passione, genialità, tecnica, precisione, fantasia, tempestività, senso artistico…di tutto questo hanno dato prova gli autori premiati al 34° Concorso Fotografico Nazionale promosso da Foto Cine Club di Cernobbio. Fotografi per hobby provenienti da tutta Italia e dalla Svizzera, con i loro “scatti” hanno regalato momenti di intensa suggestione lo scorso 18 novembre a Villa d’Este, location che ogni anno ospita l’evento di premiazione e proiezione del

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Above, organizers of the contest; below, the audience

concorso promosso fin dal suo nascere da Antonio Vasconi che, insieme al figlio Piero, assicura oggi continuità all’iniziativa radicata in una lunga tradizione professionale, scritta nella storia di Foto Cine Club di Cernobbio che ha di recente festeggiato il 40° anniversario. Gli stessi numeri confermano il prestigio del concorso, unico in Italia per l’affluenza e l’interesse suscitato anche nei giovani: 1636 le immagini pervenute di 210 autori, valutate dalla


Foto di Kiyoshi Abe di Tokamachi, Giappone

giuria che ne ha ammesse 239 di 95 autori, premiandone 43 di 31 autori. Diverse sezioni a tema libero hanno orientato la scelta dei concorrenti sulla natura, sul paesaggio, sul ritratto piuttosto che sul reportage, sullo sport...Inoltre tre sezioni, definite dal rapporto con il territorio, sono state dedicate a Cernobbio, a Como, ai monti e alle Valli del Lario, al Canton Ticino. Alcuni premi speciali, infine, sono stati ispirati al ricordo di persone scomparse, come

Sante Frantellizzi, già prefetto di Como o il fotografo Leon Battista Guarisco di Cantù o anche alla scrittrice Liala per iniziativa del comune di Carate Urio, dove la mitica autrice di romanzi rosa si dice attingesse le migliori ispirazioni. Un premio speciale assegnato a tre concorrenti giapponesi ha sottolineato un ponte ideale fra il Lario e il Giappone, già realizzato da "La Famiglia Comasca" con il gemellaggio fra il capoluogo lariano e la città di Tokamachi.

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1. Foto di Alessio Cipollini di Camucia - Arezzo 2. Foto di Sergio Boletti di Saronno - Varese 3. Roberto De Bernardi di Menaggio - Como 1

2

3

Art Photo Passion, ingeniousness, technique, precision, imagination, timeliness, artistic sense…the participants who got the awards at the 34th National Photography Contest promoted by Foto Cine Club in Cernobbio had to show all these characteristics. Photographers for hobby coming from Italy and from Switzerland, with theirs "shoots" they gave moments of intense suggestion on 18th November 2012 in Villa d’Este, location that every year hosts an event of awarding and projection of the Contest promoted from the beginning by Antonio Vasconi who, together with his son Piero, grants the continuity to an initiative linked to a long professional tradition, written in the history of Foto Cine Club di Cernobbio that recently celebrated the 40th anniversary. The prestige of the Contest is confirmed by the figures: 1636 photos made by 210 photographers, assessed by the Jury which admitted 293 by 95 photographers, awarding 43 by

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31 photographers. Different sections with free theme directed the choice of the competitors on nature, landscape, portrait, report or sport…Moreover three sections, defined with the relationship to the territory, were dedicated to Cernobbio, Como, the mountains and the valleys of Lake Como and Canton Ticino in Switzerland. Some were dedicated to special prizes, then some were inspired by the memories of people who passed away, Sante Frantellizzi, former perfect of Como or the photographer Leon Battista Guarisco of Cantù; or also the writer Liala following the indication of the municipality of Carate Urio, where the mythical author of romantic novel took inspiration. A special award to three Japanese participants, stressed the importance of the ideal bridge between Lake Como and Japan, already developed by the Famiglia Comasca with the twinning between Como and Tokamachi.


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ANNIVERSARIO

140 ANNI RAComo 140 years RAComo La Rivista Archeologica dell’Antica Provincia e Diocesi di Como compie 140 anni. Il primo dicembre è stata inaugurata una mostra dedicata nelle sale del Museo Archeologico di Como, in collaborazione con la Società Archeologica Comense. Questo importante periodico venne fondato a Como poco dopo la proclamazione dell’Unità d’Italia, per opera della Commissione Archeologica Provinciale. Lo scopo della Rivista era quello di pubblicare e divulgare i risultati delle ricerche archeologiche eseguite a Como e nel suo territorio, dedicandosi in particolare ai “…monumenti pubblici e privati, gli oggetti di archeologia e di arte bella”, come recita il manifesto della Rivista Archeologica pubblicato nel suo primo numero uscito nel 1872 sotto la direzione di Vincenzo Barelli. Attraverso l’esposizione di reperti archeologici recuperati nel corso degli scavi condotti a Como e nel Comasco alla fine dell’Ottocento e agli inizi del Novecento, affiancati dalle Riviste che riportano i risultati di quelle ricerche, si cercherà di ricostruire il clima culturale di quegli anni, che furono densi di scoperte e di studi; gli ultimi decenni dell’Ottocento, infatti, videro la nascita del Museo Civico e la fondazione di importanti Enti culturali, come la Società Storica e la Società Archeologica Comense, che si occupa tuttora della pubblicazione della Rivista Archeologica. La Rivista, grazie all’opera di importanti personalità della cultura e all’instancabile lavoro dei suoi direttori, si affermò nel corso del tempo e continuò la sua pubblicazione regolarmente nel corso degli anni fino ad oggi, divenendo un importante punto di riferimento per gli studiosi e gli appassionati di archeologia. La mostra resterà aperta fino al 31 marzo 2013.

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The Archaeological Magazine of the ancient Province and Diocese of Como turns 140 years old. On 1st December an exhibition was inaugurated in the halls of the Archaeological Museum of Como, in collaboration with the Società Archeologica Comense. This important magazine was founded in Como shortly after the unity of Italy, thanks to the Provincial Archeological Committee. The aim of the magazine was to publish and to divulge the results of the archeological searches in Como and in the Como area, in particular in the “…public and private monuments, the objects of archaeology and fine art” as written in the manifesto of the Archeological Magazine published in its first edition in 1872 directed by Vincenzo Barelli. With the exposition of archeological finds collected during the excavations in Como and in the Como area at the end of the 19th century and at the beginning of the 20th century, together with the Magazine that contains the results of those searches, the idea is to recreate the cultural atmosphere of those years, characterized by discoveries and studies; in the last decades of the 19th century, the City Museum and the foundation of important cultural bodies, such as the Società Storica and the Società Archeologica Comense were born and it is still in charge of the publication of the Archaeological Magazine. The Magazine, thanks to the work of important personalities of the cultural world and to the untiring work of the directors, became more and more important and continued being regularly published in the years until today, becoming an important reference point for researches and people interested in archaeology. The exhibition is open until 31st March 2013.


Assessorato CULTURA

1 dicembre 2012-31 marzo 2013 Museo Archeologico “P. Giovio” - Como

...monumenti pubblici e privati, gli oggetti di archeologia e di arte bella… La Rivista Archeologica Comense a 140 anni dalla sua istituzione

INFO: MuseO ArcheOlOgIcO PAOlO gIOvIO

tel. 031 252550

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ANNIVERSARIO

Da 200 anni Teatro Sociale di Como di Rosaria Casali foto Archivio Teatro Sociale, Carlo Pozzoni

Le pagine di Magic Lake avevano già raccontato del teatro cittadino tre anni fa in occasione del restauro dell’antico velario di 140 mq, raffigurante la morte di Plinio il Vecchio a seguito dell’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., che si alzò in occasione del primo spettacolo rappresentato nel 1813. Avevamo pianificato di dare un nuovo appuntamento ai nostri lettori per il 2013, anno che celebrerà i 200 anni della nascita del Teatro Sociale di Como. Cari lettori, abbiamo deciso di anticipare di un mese l'importante ricorrenza e lo spunto, ci è stato dato dalla capacità della presidente dell’AsLiCo, Barbara Minghetti, di coinvolgere moltissimi comaschi per realizzare una foto di gruppo lo scorso 20 ottobre in piazza Verdi, antistante il

Teatro. Foto che resterà nella storia. Grazie alle doti imprenditoriali della Presidente, al valido supporto della proprietà, la Società dei Palchettisti, presieduta dal dott. Francesco Peronese e della professionalità dei collaboratori, il Teatro Sociale ricopre un ruolo di primaria importanza per la cultura del nostro territorio, sia per la qualità delle opere e degli spettacoli rappresentati, sia per il coinvolgimento delle nuove generazioni che partecipano sempre numerose alle iniziative proposte. Questo servizio è solo un’anteprima di quello che pubblicheremo nell’edizione Spring di Magic Lake, che vi dà appuntamento a marzo per festeggiare insieme i due secoli di vita del nostro teatro.

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Sopra, a sinistra, l'Arena del Teatro Sociale; a destra, storiche locandine di opere liriche; sotto, la platea

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Below, on the left, the Arena of the Teatro Sociale; on the right, playbills of the opera; below, the audience


For 200 years TEATRO SOCIALE DI COMO The magazine Magic Lake already spoke of the city theatre 3 years ago on the occasion of the restauration of the ancient curtain of 140 square meters, representing the death of Pliny the Older after the eruption of the Vesuvio in 79 A.C., which got up on the occasion of the first performance in 1813. We planned to give a new appointment to our readers in 2013, to celebrate 200 years of Teatro Sociale di Como. Dear readers, we decided to anticipate the important recurrence of one month thanks to the ability of the president of AsLiCo, Barbara Minghetti, who involved many people from Como to make a group picture on 20th October 2012 in piazza

Nella foto, la platea ammira il velario restaurato

Verdi, in front of the theatre. A picture that will stay in the history. Thanks to the entrepreneurial abilities of the president, the valid support of the owners, SocietĂ dei Palchettisti, presided over Francesco Peronese, and the staff, the Teatro Sociale has a fundamental role for culture in our territory, both for the quality of the plays and of the shows performed and for the involvement of new generations who always participate numerous to the proposed initiatives. This report is only a preview of what you will read in the spring edition of Magic Lake, that gives you appointment in March to celebrate together 2 centuries of our theatre.

In the photo, the audience admire the curtain restaured

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ph. Beppe Raso - a.d. graph.x

the sense of place Switch

design Stefano Grassi


SPECIALE

a cura di

Alain Mességué

"MANGIARE MEGLIO PER VIVERE MEGLIO" "HEALTHY FOOD AND STAY IN SHAPE" foto tratte dal libro: "Mangiar meglio per vivere meglio" Alain Mességué Hotel & Spa Viale delle Terme, 86 35030 Galzignano Terme ( PD)

Mangiare bene e buona salute! Oggi si sa che il 60% delle patologie sono dovute a una cattiva alimentazione. Ogni giorno nasce una nuova dieta che va spesso a disturbare ancora di più la buona alimentazione. La fisiologia digestiva ha delle regole, cerchiamo di rispettarle. Per una buona digestione - assimilazione - eliminazione è necessario: - Evitare durante lo stesso pasto di mischiare PROTIDI (carne, pesce, formaggio e prodotti di latteria, uova) con AMIDI (cereali, pasta e riso, legumi, patate, pane e derivati...); - Mangiare frutta e verdura crude all'inizio dei pasti oppure cotte dopo; - Sapere che gli aminoacidi essenziali indispensabili per la nostra digestione si trovano in qualità e in quantità solo nelle proteine animali; - Bere molta acqua tra i pasti. Buon appetito a tutti i lettori e amici di Magic Lake!

Segreteria Alain Mességué Fax: 049 9196103 Ph: 049 919.6000

PH: 049 919 6199 www.alain-messegue.it info@benesseregalzignano.com

Healthy food and stay in shape! Today 60% of the diseases are connected to a bad diet. Every day a new diet comes out and often it disturbs the assumption of healthy food. The digestive physiology has some rules, we should try and respect them. For a good digestion – assimilation – elimination here follows what is necessary: - Avoid the mix of PROTEINS (meat, fish, cheese and milk product, eggs) with STARCH (cereal, pasta and rice, legumes, potatoes, bread and derivate…); - Eat fruit and vegetables raw as a first course or cooked as a second course; - Know that the essential amino acids necessary for our digestion can be found in quality and in quantity just in the animal proteins; - Drink lot of water between one meal and the other. Enjoy your meal readers and friends of Magic Lake!

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INSALATA DI PIOVRA E SEPPIE DEL MEDITERRANEO SU LETTO DI COSTE INGREDIENTI PER 4 PERSONE 600 g di piovra freschissima, 600 g di seppie grosse freschissime (puliti rimangono 400 g di ognuno); 1 kg di coste o bietole; 300 g di cipolla; 200 g di sedano; 2 limoni; 10 g d’aglio; 2 c.d.m. d’olio d’oliva prima spremitura a freddo 0.5° di acidità; 2 c.d.m di aceto bianco; sale di mare non raffinato (poco); pepe bianco in grani; 2 c.d.m. di prezzemolo finemente tritato; 2 bustine di aspartame in polvere. PREPARAZIONE Prendere due pentole, mettere in entrambe, in parti uguali, la cipolla, il sedano, il limone, qualche grano di pepe bianco e una bustina di aspartame, che servirà a rendere ancora più tenere seppie e piovra. Riempire per ½ di acqua, salare leggermente e fare bollire per circa 15/20 minuti. Mettere le seppie (mondate di occhi e becco) in una delle due pentole e la piovra (ben lavata, con particolare attenzione alla sabbia presente nei tentacoli) nell’altra. Fare bollire lentamente per circa 30 minuti. Prima di togliere dal fuoco controllare con una punta di coltello che il pesce sia tenero. Lasciare raffreddare nel proprio brodo. Dopo aver scolato il tutto, tagliare le seppe a julienne, privare la piovra della pelle e tagliarla a rondelle. Unire i due pesci e condire con un cucchiaio di olio extravergine d’oliva e due cucchiai di aceto bianco. Dividere la parte verde delle coste da quella bianca e cuocere a vapore separatamente (per circa 7 o 8 minuti in pentola a pressione). Scolare bene e saltare in padella con un cucchiaio di olio d’oliva e aglio, salare e pepare leggermente. Preparare sul piatto un letto di coste sul quale adagiare il pesce e servire tiepido con una spolverata di prezzemolo tritato.

SALAD OF MEDITERRANEAN OCTOPUS AND CUTTLEFISHES ON A CHARD BED Valore calorico di una porzione

361

39,7

kcal

g di proteine

Calories in one portion 164

TO SERVE 4 600 g of very fresh octopus, 600 g of very fresh big cuttlefishes (once cleaned 400 g each); 1 kg of chards; 300 g of onion; 200 g of celery; 2 lemons, 10 g of garlic; 2 spoons of olive oil, of first cold pressing, 0.5° of acidity; 2 spoons of white vinegar; non refined sea salt (in small quantity); white pepper in grains; 2 spoons of gently chopped parsley; 2 sachets of aspartame in dust. PREPARATION Take two pots, put in both, in equal parts, onion, celery, lemon and some grains of white pepper and a sachet of aspartame, which will make the cuttlefishes and the octopus more tender. Fill for ½ of water, add some salt and boil it for about 15/20 minutes. Put the cuttlefishes (without eyes and beaks) in one of the two pots and the octopus (well washed, with particular attention to the sand in the tentacles) in the other one. Boil it in low flame for about 30 minutes. Before removing it from the fire, check with a point of a knife if the fish is tender. Let it cool in its own broth. After having drained everything, cut the cuttlefishes in stripes, remove the skin from the octopus and cut it in round parts. Put the two fishes together and season with a spoon of extra virgin olive oil and two spoons of white vinegar. Separate the green part of the chards from the white part and separately cook with steam (for about 7 or 8 minutes in steamer). Drain well and cook in a frying pan with a spoon of olive oil and garlic, add some salt and pepper. Prepare a bed of chards on the dish and put the fish, serve warm with some chopped parsley.


FUSILLI INTEGRALI ALL’ORTOLANA INGREDIENTI PER 4 PERSONE 200 g di fusilli integrali (peso da crudi); 150 g di zucchine; 150 g di melanzane; 150 g di peperoni gialli; 100 g di cipolla; 2 spicchi d’aglio (20 g); 400 g di pomodorini pachino; 1 c.d.m di olio extravergine d’oliva, prima spremitura a freddo, 0.5° di acidità; 1 c.d.m. di olio di paraffina; 8-10 foglie di basilico fresco; pepe macinato al momento; sale grosso di mare non raffinato (poco). PREPARAZIONE Tritare la cipolla e l’aglio, mettere in una padella antiaderente con 1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva e fare imbiondire. Aggiungere i peperoni e le zucchine tagliati a cubetti e fare saltare a fuoco alto per 4 o 5 minuti. Salare e pepare leggermente. Pelare le melanzane, tagliarle a cubetti, salare con un pizzico di sale grosso e metterle a riposare in uno scolapasta, mescolando di tanto in tanto. Sciacquare bene con acqua fredda in modo da togliere tutto il sale. Stendere le melanzane in una teglia ricoperta da carta da forno e infornarle, a forno già caldo, a 180° per 6 o 8 minuti. Unire le melanzane alle verdure precedentemente cotte ed ai pomodorini tagliati a metà. Cuocere la pasta in abbondante acqua. Dopo averla scolata, saltarla in padella, a fuoco moderato con le verdure e, in ultimo, aggiungere foglie di basilico a piacere.

WHOLE WHEAT FUSILLI WITH VEGETABLES TO SERVE 4 200 g of melted them integral (weight from raw); 150 g of zucchine; 150 g of eggplants; 150 g of yellow peppers; 100 g of onion; 2 cloves of garlic (20 gs); 400 g of pomodorini pachino; 1 c.d.m of oil extravergine of olive, first spremitura to cold 0.5° of acidity; 1 c.d.m. of paraffin oil; 8-10 leaves of fresh basil; ground pepper to the moment; big salt of non refined (little) sea. PREPARATION Chop the onion and the garlic, put them in a frying pan with 1 spoon of extra virgin olive oil and brown them lightly. Add the peppers and the zucchini cut into small parts and cook them in high flame for 4 or 5 minutes. Add salt and a bit of pepper. Peel the eggplants, cut them into small pieces, add a bit of salt and leave them in a colander, mix them every now and then. Rinse well with cold water in order to remove the salt. Lay the eggplants in a baking-pan covered by baking paper and bake them the oven when warm, at 180° for 6 or 8 minutes. Add the eggplants to the previously cooked vegetables and to the cherry tomatoes cut in halves. Cook the pasta in abundant water. After drained it, put it in a frying pan in low flame with the vegetables and at the end, add some leaves of basil.

Valore calorico di una porzione

275

9,6

kcal

g di proteine

Calories in one portion 165


CARCIOFI AGLI SCAMPI E ALLE ERBE AROMATICHE INGREDIENTI PER 4 PERSONE 2 carciofi medi, cotti e freddi (di circa 150g l’uno); 100 g di gamberetti freschi cotti e sgusciati (peso netto); 150 g di coda di scampi freschi cotti e sgusciati (peso netto); 2 limoni tagliati in spicchi; 2 c.d.m. di erbe aromatiche fresche tritate finemente (prezzemolo,cerfoglio, dragoncello,erba cipollina); 4 c.d.m. di salsa ai frutti di mare qualche foglia di lattuga per decorazione. PREPARAZIONE Togliere delicatamente le foglie dei carciofi. Pulire i fondi e tagliarli in dadini. Sui piatti di servizio disporre qualche foglia di lattuga, ben lavata. Tutto intorno al piatto disporre le foglie dei carciofi. Al centro, disporre i fondi insieme ai gamberetti e le code di scampi. Cospargete con le erbe aromatiche fresche tritate. Decorare con gli spicchi di limone e bagnare con un c.d.m. di salsa di frutti di mare.

ARTICHOKES WITH LOBSTERS AND AROMATIC HERBS

94

Valore calorico di una porzione

14

kcal

g di proteine

Calories in one portion

166

TO SERVE 4 2 fresh cooked artichokes of middle size (about 150 g each); 100 g of fresh cooked and shelled prawns (net weight); 150 g of fresh cooked and shelled tails of lobsters (net weight); 2 lemons cut into small pieces; 2 small spoons of fresh gently chopped aromatic herbs (parsley, chervil, tarragon, shallot); 4 spoons of seafood sauce, some lettuce leaves for decoration. PREPARATION Gently remove the leaves from the artichokes. Clean the lowest part and cut it into small pieces. Put some leaves of well washed lettuce on the dishes. Put the leaves of the artichokes all over the dish. In the middle, put the pieces of artichokes together with the prawns and the tails of lobsters. Sprinkle the fresh chopped aromatic herbs. Decorate with slices of lemon and add a spoon of seafood sauce.


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IGIENE E PREVENZIONE NEL BAMBINO

Per sconfiggere quei preconcetti che inducono a non prestare le dovute attenzioni alle problematiche del cavo orale, è fondamentale che tutti i professionisti coinvolti nel mantenimento della salute orale (odontoiatra, igienista, pediatra…) si impegnino nell’istruzione e sensibilizzazione del piccolo paziente e dei suoi genitori. Più un bambino viene educato ad una corretta igiene orale più le istruzioni per mantenere denti e gengive sane gli rimarranno impresse e più lo scopo della prevenzione sarà raggiunto. Gli spazzolini per bambini sono adatti alle caratteristiche morfologiche della loro bocca e dei loro denti e non vanno ad aggredire le loro gengive delicate. La testina è più piccola di quella di uno spazzolino da adulto e costituita da setole extra soft arrotondate, l' impugnatura è ergonomica e il manico antiscivolo, rivestito da morbida gomma colorata, consente una presa perfetta anche quando lo spazzolino è bagnato. Ormai in commercio si trova una vasta gamma di gadgets che aiutano a conquistare la simpatia dei più piccoli e ad incoraggiarli a lavarsi i denti regolarmente. È solo con l’età adolescenziale che verrà insegnato l’uso degli altri strumenti (filo interdentale, scovolino, etc.) per completare le manovre di igiene orale, troppo difficili da utilizzare in età infantile. - I primi mesi: fin dalla nascita è importante dedicare qualche momento al giorno per la pulizia delle mucose del cavo orale che, proprio come nell’adulto, ospitano batteri da tenere sempre controllati. Grazie a delle garzine imbevute di clorexidina si possono tamponare guance e lingua. - Fino ai 5/6 anni: generalmente la dentizione inizia attorno ai sei mesi e perdura sino ai 3 anni. L’obiettivo è quello di mantenere la dentizione decidua senza carie. La placca si forma sui denti decidui proprio come su quelli permanenti e può causare gli stessi danni. Ecco perché è necessario continuare quotidianamente a motivare il bimbo. - Dai 6 anni in poi: il bambino è ormai in grado di impugnare il manico dello spazzolino con più sicurezza ed abilità, ed è in grado di completare autonomamente la sua igiene orale. Per questo motivo è fondamentale monitorare che abbia appreso la corretta tecnica di spazzolamento e che la applichi ogni volta.

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Le abitudini alimentari La dieta ha forti ripercussioni sulla salute orale e in particolare su quella dentale. Il fattore alimentare più importante per lo sviluppo di carie è costituito dal numero di assunzioni giornaliere di qualsiasi cibo contenente carboidrati semplici. Il rischio è maggiore se tali zuccheri sono consumati con alta frequenza e sono in una forma che venga facilmente distribuita in tutto il cavo orale, come i liquidi, o rimanga in bocca per tempi lunghi, come i cibi molli e appiccicosi. Anche le miscele di macinato (come patatine o chips di mais) devono essere considerate alimenti potenzialmente cariogeni, quindi da sconsigliare ai consumatori abituali. L’abitudine di somministrare o consumare latte (materno e non), anche addizionato di zucchero o miele, specie prima di coricarsi o durante le ore notturne è pericolosa in quanto il latte, contenente lattosio, può essere fermentato dai batteri cariogeni e pertanto il suo utilizzo dovrebbe essere sempre seguito da un’accurata detersione del cavo orale. La fluoroprofilassi Il fluoro è considerato fondamentale nella prevenzione della carie dentale in quanto rende più resistente la superficie dello smalto durante la sua formazione; favorisce la remineralizzazione delle lesioni cariose iniziali e riduce la produzione di acidi da parte dei batteri del cavo orale. Nonostante i suoi effetti positivi però un’assunzione eccessiva di fluoro per lunghi periodi può condurre al manifestarsi della fluorosi: per questo motivo il fluoro dovrebbe essere considerato una sostanza da utilizzare con i dovuti accorgimenti. Il fluoro può essere somministrato grazie all’ingestione di gocce e compresse o anche attraverso l’uso di dentifrici e all’applicazione topica di gel fluorati. La fluoroprofilassi attraverso l’esclusivo impiego del dentifricio risulta di solito più semplice, ma necessita di un attento controllo da parte dei genitori del bambino durante le manovre di igiene orale, soprattutto nei primi anni in cui non sono, in genere, ancora in grado di controllare perfettamente il riflesso della deglutizione e finiscono di solito con l’ingerire una parte del dentifricio. Bisogna perciò educare la famiglia a scegliere dentifrici con concentrazioni di fluoro adeguate all’età del paziente, a non lasciare mai la gestione del dentifricio al bambino, a utilizzarne, 2 volte al giorno, una quantità pari a un chicco di mais e a non far risciacquare la bocca al bambino per non eliminare totalmente il fluoro introdotto nel cavo orale. Non si ritiene invece che la somministrazione di fluoro e di complessi multivitaminici durante la gravidanza possa in qualche modo influire sull’amelogenesi del bambino e pertanto non la si ritiene a tutt’oggi necessaria.

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La sigillatura dei solchi Tra i cardini delle prevenzione della carie, un ruolo fondamentale è ricoperto dalla sigillatura dei solchi e delle fossette. Tale metodica, tuttavia, non è esente da rischi e non rappresenta un’opzione terapeutica valida per tutti i bambini. È deontologicamente corretto offrire prestazioni, anche di tipo preventivo, solo se, dopo un’attenta valutazione clinica e un’approfondita intervista al paziente, siano presenti i fattori di rischio della malattia (morfologia dei solchi e delle fossette complessa, dieta cariogena, paziente non collaborante, scarsa supervisione dei genitori...) Nei casi opportuni, il sigillante fornisce una barriera fisica che impedisce alla placca batterica e alle particelle di cibo di accumularsi nei solchi e nelle fossette, ne rende la superficie liscia e ne favorisce, infine, la detersione. La sigillatura dei solchi deve insomma far parte di un programma di prevenzione specifico centrato sul singolo paziente.


To defeat preconceptions that lead to negligence of oral hygiene in children, it is fundamental that all professionals involved in dental health care (dentists, hygienists, paediatricians) make an effort to inform these young patients and their parents and make them aware of the consequences of poor oral hygiene. The more children are instructed on how to brush their teeth properly, the more they will appreciate the importance of having healthy teeth and gums and the more effective prevention will be. Toothbrushes for children are designed specifically for them to avoid damaging their delicate gums. The head of the toothbrush is smaller than in brushes used by adults and has extra soft, rounded bristles. He grip is easy, the handle is coated with coloured rubber to avoid slipping and sliding even when the hand is wet. There is now a vast range of products and gadgets on the market to allure kids and encourage them to brush their teeth regularly. Only when they reach adolescence will they be taught to use other tools (dental floss, interdental toothbrush etc.) to complete oral hygiene, as these would be difficult to manage at their age.

HYGIENE AND PREVENTION IN CHILD

- The first months of life - Right from birth it is important to devote some time each day to clean the oral cavity which, just like in adults, harbour bacteria that should be kept under control. Using gauze soaked in chlorhexidine the inside of cheeks and gums can be wiped clean. - Until 5-6 years of age - usually children start cutting teeth at the age of six months and continue up to the age of three. The objective here is to maintain the milk teeth free of cavities. Plaque forms around milk teeth as they do on permanent teeth and can cause the same sort of damage, that’s why children should be motivated to brush their teeth regularly. - Six years of age onwards - The children are now able to hold a toothbrush with confidence and are capable of brushing their own teeth. At this stage it is of fundamental importance to monitor children to make sure they have learnt the proper brushing technique and that they do it every day. Eating habits Diet has serious repercussions on oral and especially dental health. The most important food factor leading to tooth decay is how often food containing simple carbohydrates is consumed per day. The risk increases if these carbohydrates, or sugars, are consumed frequently and are in a form, e.g. in liquids, that easily spreads to all parts of the mouth, or when they are in soft and sticky food and remain in the mouth for a long time. Food items like crisps and pop corn are also potentially harmful and can cause caries, hence their regular consumption should be discouraged. Drinking milk (maternal or otherwise), especially sweetened with sugar or honey, before going to bed or during the night is harmful because, lactose, present in milk, is fermented by bacteria that cause caries, therefore any such milk consumption should be followed with careful brushing. Preventive fluorine treatment Fluorine is considered fundamental in the prevention of dental caries as it renders the surface of the enamel more resistant during its formation. It also favours the remineralisation of cavities and reduces the production of acids by the bacteria in the mouth. Despite its positive effects, fluorine has to be treated with caution as its excessive use in the long term may lead to dental fluorosis. Fluorine may be taken as drops or tablets, in toothpaste or in a gel applied locally. Preventive fluorine treatment via the toothpaste is the simplest method but necessitates monitoring by the parents as young children are still unable to control the swallowing reflex and end up swallowing a part of the toothpaste. It is necessary to inform the parents to choose a toothpaste with the fluorine concentration that best suits the age of the child and not to leave the child decide how often and how much toothpaste to use; usually brushing with a quantity of toothpaste equivalent to a kernel of corn, twice a day is sufficient but the child should not be allowed to rinse afterwards as this would cause elimination of most of the fluorine. Administration of fluorine or vitamins during pregnancy has little effect on the formation of the enamel in the child and is no longer considered necessary. Sealing grooves Definitely among the cornerstones of tooth decay prevention, sealing groves and dimples plays a key role. This treatment method, nevertheless, is not free of risk and is not suitable for all kids. From an ethical point of view, it is right to offer treatment, also for prevention purposes, only if, after an accurate clinical examination and interview with the patient, risk factors are encountered (complex groove and dimple structures, diet rich in simple sugars, non-collaborating patient, scarce supervision by parents). In appropriate cases, the sealant acts as a physical barrier and prevents plaque and food particles accumulating in grooves and dimples; the surface becomes smooth and is easier to brush and clean. Sealing of grooves in other words must be part of a prevention plan but must be tailored for each patient specifically.

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STUDIO ODONTOIATRICO DR. LORENZO VANINI dr.ssa Olga Klimovskaia, dr.ssa Irene Vanini, dr. Stefano Danelli, dr. Claudio Pisacane dr.ssa Carlotta Dionigi Corso San Gottardo 25 Chiasso (Svizzera) Tel. +4191 6829527

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LE NUOVE FRONTIERE DELLA RINOPLASTICA: NON SOLO CHIRURGIA, MA ANCHE BOTULINO O FILLER

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Oggi, con il dottor Gandolfi parliamo di rinoplastica, uno dei “classici” della chirurgia estetica. In effetti, la rinoplastica è il primo intervento di chirurgia estetica che sia stato descritto in un testo scientifico, da un chirurgo tedesco nel 1818. Le tecniche allora erano assai diverse dalle nostre. Certo non è casuale che l’interesse per la chirurgia estetica nasca proprio con l’idea di correggere l’aspetto del naso che si trova al centro del viso ed è circondato da elementi molto attraenti :gli occhi e la bocca. Non si può non notarlo. Specialmente se non è molto bello. Per questo la rinoplastica è uno degli interventi di chirurgia estetica più richiesti al mondo. Tra l’altro, il naso è anche uno degli elementi che, tradizionalmente, segnala le origini etniche di una persona, tanto è vero che in Cina, oggi , è ancora l’intervento più richiesto, insieme alla blefaroplastica. In questo caso, il problema non è la “bellezza” in sè ma l’adesione a un modello occidentale. I cinesi hanno spesso un naso piccolo e schiacciato e chiedono di affilarlo per renderlo più simile a quello occidentale. È vero che è l’unico intervento di chirurgia estetica che non lascia cicatrici? Cicatrici visibili, in effetti non ne lascia. Le dirò che è anche un intervento piuttosto agevole, a patto che sia eseguito con le tecniche corrette e da un’équipe molto esperta. Si procede in day-hospital e poi sono sufficienti pochi giorni di convalescenza in cui si porta un leggero tutore plastico che “conferma” la nuova forma. L’altro grande vantaggio che presenta l’intervento di rinoplastica è che può portare ad un netto miglioramento della funzionalità respiratoria. Ah, questo è interessante! Si può dunque unire, per dire così, l’utile al dilettevole. Un naso non dev’essere solo bello ma anche perfettamente funzionante, per questo spesso l’intervento estetico nasce come integrazione ad una correzione del setto nasale deviato, oppure a una riduzione dei turbinati (le mucose interne che umidificano e depurano l’aria che respiriamo) che a volte si ingrossano. Le dirò che, eccetto questa parte funzionale, un intervento estetico al naso non è solo “dilettevole”ma può avere risvolti molti importanti per una persona, migliorando radicalmente la percezione di sé, l’autostima e, quindi, anche la realizzazione sociale, come persona e nel mondo del lavoro. È verissimo. Tanto è vero che è un intervento spesso “caldeggiato” anche dai genitori… Ma a che età si può pensare a correggere un naso, diciamo così, un po’ troppo importante? Direi, salvo casi molto particolari, non prima dei venti-venticinque anni, anche perché bisogna lasciare che il naso finisca il suo sviluppo e si stabilizzi. A quel punto, effettivamente, anche nella mia esperienza, ho verificato che spesso sono i genitori a spingere per un intervento correttivo ed è il momento giusto: il giovane o la giovane si affaccia, per così dire, alla vita, ed è una buona idea cercare di partire con il piede giusto, senza “pesi” psicologici che potrebbero con il tempo diventare gravosi. E dopo i venticinque anni ci sono controindicazioni? Assolutamente no. Anzi, vedo che molti decidono l’intervento intorno ai trentacinque anni, quando entrano nel mondo del lavoro, diventano autonomi economicamente e decidono quindi di investire nella propria immagine. Ma si può pensare a un intervento di rinoplastica anche più avanti negli anni? Sa, oggi, per fortuna, dopo i sessant’anni si apre una nuova fase della vita e molti sono giustamente presi da un desiderio di rinnovarsi, di rimettersi ancora una volta in gioco. Per cui, perché non darsi un profilo nuovo? Anche perché, tra l’altro, proprio in questo periodo, molte persone hanno la sensazione che il naso gli si sia ingrossato, anche se in realtà spesso si tratta semplicemente di un dimagrimento del volto, in particolare degli zigomi che portano il naso in evidenza. Personalmente, trovo molto stimolante e positivo che anche nell’“età d’argento” ci siano molte persone disposte a investire in se stesse. In questo caso, di solito, intervengo associando alla rinoplastica un piccolo trapianto di grasso sugli zigomi proprio per ridare loro volume e quindi, riequilibrare il volto nel suo complesso. Prima dell’intervento è possibile avere un’idea di quello che sarà il risultato estetico finale? Certamente. L’intervento al naso, come quasi tutti gli interventi di chirurgia estetica, può esser preceduto da una “simulazione” al computer che, grazie a sofisticati software, permette al paziente di vedere in maniera piuttosto realistica il suo nuovo viso. L’ultima frontiera dell’estetica del naso si trova nella rinoplastica medica, ossia nella possibilità di rimodellare il naso senza ricorrere alla chirurgia. Com’è possibile? Oggi si può partire da una simulazione tridimensionale del risultato finale mediante botulino o filler (acido ialuronico). Se ci pensa, una gobbetta sul naso, per esempio, può essere affrontata “spianandola”, ma anche colmando e livellando le curve che la precedono e la seguono. Così, con un filler, si riesce a rimodellare il naso senza dover operare. Ma è sempre possibile questa tecnica? Ovviamente è necessaria un’attenta valutazione caso per caso. Di certo, la rinoplastica medica può essere tanto soddisfacente da indurre più di un paziente a fermarsi a questo stadio. I risultati durano dai quattro agli otto mesi e possono essere facilmente replicati con applicazioni successive.

Dr. Eugenio Gandolfi

A chi la consiglia? A chi ha qualche titubanza a sottoporsi ad un intervento chirurgico e, non avendo un problema molto cospicuo, può effettivamente porvi rimedio nel modo meno invasivo possibile. Anche in questo caso, comunque, è bene discuterne con il medico che saprà consigliare la soluzione più adeguata. Un medico che abbia naso... Be’, vedo che stavolta la battuta l’ha fatta lei.

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Today with Dr. Gandolfi we’re going to talk about rhinoplasty, the classic aesthetic surgery. “As a matter of fact, rhinoplasty, the nose job, is the first aesthetic surgery to appear in a scientific journal and was the work of a German surgeon published in 1818. The techniques used then were, naturally, very different from what we use today. It is certainly not a coincidence that interest in plastic surgery was born out of a desire to modify, or correct, the appearance of the nose situated right in the middle of the face surrounded by features like the eyes and mouth that pull the attention of the on-lookers, noticing the nose is virtually unavoidable.” Especially if it’s not very attractive “Exactly. One reason, the nose job is the most commonly requested aesthetic surgery in the world. Besides, the shape and size of the nose are also among the properties that, traditionally, define someone’s ethnic origin; as a case in point, in China today, along with blepharoplasty (eyelid operation), it is still the most common cosmetic surgery. In this case, the problem is not ‘beauty’ per se, but a desire to look European. The Chinese tend to have small, flat noses and in search of a more ‘Western’ nose, they consult plastic surgeons.” Is it true that it’s the only cosmetic surgery that doesn’t leave a scar? “It’s true that it doesn’t leave any visible scars. It is also an easy, smooth operation as long as it is performed by a team of specialized professionals using appropriate techniques. It can be done in a day hospital requiring only a few days of convalescence during which a light, plastic, protective covering is worn that will also mould and maintain the new shape acquired by the nose. Besides aesthetics, the other great advantage of rhinoplasty is that it enables the patient to breathe more efficiently.” That’s interesting! So you get two birds with one stone. “A nose should not only be attractive to look at but also function well. Often aesthetic surgery is but an integration to an operation carried out to primarily correct a deviated nasal septum causing inefficient breathing and sometimes also to reduce the unhealthy swelling of the mucous membranes within the nose that normally filter and humidify the air we breathe. I’d like to point out that, apart from improving functionality, cosmetic rhinoplasty can have a serious impact on a person’s life radically improving perception of oneself, self-esteem, social relations and even career.” Very true. No wonder often it is the parents who encourage their sons and daughters to undergo this operation. At what age can someone consider ‘correcting’ a nose they’re unhappy with? “Save some specific cases, I’d say between the age of 20 and 25, because before any surgery, the nose must be allowed to develop to maturity and stabilize. At that stage, it’s true, I have noticed that often it is the parents pushing for surgery to correct the ‘outstanding’ nose. It is also the right time, the young man or woman in question is about to face the challenges of life and work, he or she might as well have a good start without the burden of psychological problems an attractive nose might cause in the future.” And after the age of 25, are there any contraindications? “None at all. On the contrary, I see many patients who decide to have the operation around the age of 35; after they’ve started work and become financially independent, they decide to invest in improving their own image.” Would it be reasonable to go for plastic surgery also at mature age? “You know, today, fortunately, when we reach the age of 60, we enter a new stage of our lives and many of us want to renew ourselves and take active part in life once again. So, we think ‘why not invest in a new profile?’ Incidentally, many people feel that with age the nose gets bigger, it’s not true, what happens is that the face becomes thinner, especially around the cheekbones, which makes the nose appear larger than it was. I find it stimulating and positive that even in their senior years people are willing to invest in their appearance. In these cases, as well as working on the nose, I transplant a small amount of fat tissue around the cheekbones to fill them out and improve facial aesthetics naturally.”

NEW FRONTIERS OF RHINOPLASTY: NOT ONLY SURGERY BUT ALSO BOTOX AND FILLERS.

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Before the operation, is it possible to have an idea of the final outcome? “Certainly. Cosmetic surgery on the nose, like nearly all such operations, can be preceded by a simulation on the computer aided by sophisticated software so that the patient can quite realistically see what his or her face will look like after the surgery. But the final challenge in nose aesthetics lies in medical rhinoplasty i.e. remodelling the nose without surgery.” How’s that possible? Starting with a 3D simulation, the final outcome can be achieved using botox or a filler like hyaluronic acid. Today for instance a little bump on the nose can be smoothened away surgically but it can also be handled by filling out the dip that precedes and follows it. This way we can remodel the nose using a filler without resorting to surgery.” Is this technique always possible? “Obviously every case has to be carefully assessed before proceeding. For a number of patients the result, though not permanent, is more than satisfactory and many decide to stop at this stage. The aesthetic effect lasts from four to eight months but can easily be repeated with future treatment.” Who do you recommend it to? “For those who are hesitant or unwilling to undergo an operation, and those who have a small imperfection that can be remedied without invasive surgery. In any case it’s best to discuss the issue with the doctor who will undoubtedly recommend the most appropriate solution.”

POLISPECIALISTICO SAN GIUSEPPE Via Carso 71 tel. +39 031 30 30 03 www.sgmedicina.com info@sgmedicina.com

So, a doctor with a nose for these things! “That’s right. The punch-line is yours this time.”

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PIÙ SALUTE A TAVOLA

Le allergie alimentari sono in aumento? Quando avviene che una persona mangi un cibo che gli provochi in breve tempo la comparsa di ponfi pruriginosi nel corpo, o l'ingrossamento improvviso e spesso smisurato di una parte del corpo (es. occhi, labbra, piedi o mani) si può dedurre che siamo in presenza di una allergia alimentare. La caratteristica di queste allergie è di ripetersi ogni volta che quel cibo viene ingerito. Sono sicuramente in aumento nella popolazione, così come si sono moltiplicate anche le altre allergie (rinite, congiuntivite, asma ecc .. ) Come si pone la diagnosi di allergia alimentare? La diagnosi è sicuramente basata sulla clinica e sui risultati di due test: il RAST e il PRICK TEST. Entrambi dosano gli anticorpi delle allergie detti IgE. Il RAST è un esame che si esegue tramite un prelievo di sangue. Il PRICK, che io eseguo nei miei ambulatori, si esegue tramite l'applicazione sull'avambraccio di una goccia di estratto, con la successiva piccola puntura della pelle, per fare penetrare un po' di liquido. Sono test entrambi affidabili. Il vantaggio del PRICK TEST è di dare una risposta immediata e nel caso del prick-by-prick, di essere anche più preciso. Come si effettua questo prick-by-prick ? Questo test si effettua mettendo sull'avambraccio il cibo crudo che si vuole testare (di solito frutta o verdura) e pungendo quindi la pelle sottostante. La risposta avviene in pochi minuti e si manifesta con un ponfo in caso di allergia a quell'alimento.

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Dunque è facile diagnosticare un problema coi cibi? In realtà le cose non sono così semplici, in quanto solo una piccola parte delle reazioni ai cibi sono vere allergie, diagnosticabili con i metodi sopradetti. In maggioranza si tratta di intolleranze alimentari (con RAST e PRICK negativi) o, secondo il mio parere, di incapacità di digerire certi alimenti. Spesso queste situazioni si presentano con sintomi persistenti (es. orticaria cronica, eczema, meteorismo, dispepsia, cefalea, astenia) e non sono diagnosticabili con i metodi usuali. Come è possibile allora diagnosticare queste intolleranze ? Sono stati proposti diversi metodi: alcuni utilizzano il prelievo di sangue ed altre apparecchiature tramite le quali si valuta la risposta ai cibi testati. lo utilizzo i test di kinesiologia applicata, che dimostrano la perdita di forza di un determinato muscolo, quando l'organismo viene messo a contatto con il cibo da valutare. E' un test sicuro per il paziente, in quanto le sostanze sono contenute in una fialetta di vetro e vengono messe a contatto con la pelle attraverso un magnete. Non c'è quindi alcun contatto diretto o ingestione, che potrebbero essere pericolosi. Ancora, il test non utilizza alcuna apparecchiatura, ma sfrutta le reazioni neurologiche dirette dell'organismo: questo significa, a mio parere, una maggiore precisione del test, anche se è necessario più tempo per testare molti cibi. Quindi positività di questo test significa aver individuato un'intolleranza alimentare? Questo è vero solo in parte. Diciamo che un test positivo significa che c'è un problema della persona verso quel cibo. Potrebbe anche non trattarsi di un'intolleranza, ma semplicemente di qualcosa che non va verso quell'alimento: per esempio l'organismo non lo digerisce, oppure viene abbinato con alimenti sbagliati; oppure viene mangiato in eccesso o in un modo inopportuno, oppure crea una disbiosi, vale a dire un'alterazione della flora batterica intestinale, che produce di solito difficoltà a digerire, eccesso di aria e gonfiore di pancia, disturbi nell'evacuazione, con stitichezza o feci malformate. E' per questo che le diete ''fai da te", basate sui risultati di test di laboratorio spesso non funzionano? lo penso che sia mio compito innanzitutto di capire quale sia il problema del paziente: se di allergia, se di intolleranza, se di cattiva digestione, se di cattive abitudini. Per questo sono importanti i test di kinesiologia, la mia esperienza di allergologo e la conoscenza della Medicina Ayurvedica, che ritengo siano fondamentali per svolgere questo compito in modo adeguato.

Dr. Corti

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Quindi alimentarsi bene è fondamentale per avere una buona salute? lo penso proprio che sia così. Bisogna tenere presente che molti cibi hanno una capacità antiossidante naturale, che va sfruttata per garantirsi un buon avvenire. Nel mio studio effettuo il test per dosare i radicali liberi, che sono tossine altamente pericolose per l'organismo. lo consiglio l'uso regolare di cibi antiossidanti, cioè in grado di contrastare la formazione di queste tossine. Spesso basta attenersi a semplici norme alimentari per garantirsi una buona salute.


A r e f o o d a l l e r g i e s i n c r e a s i n g? Wh e n , sh o r tl y a f te r e a ti n g , itchy re d b u m ps (hi ve s) a p p e a r o n th e b o d y, o r a size a b l e s we l l i n g o f a p a r t o f th e b o d y (e .g . e ye s , l i ps , h a n ds , fe e t) fo l l o ws , we ca n sa fe l y assu m e th a t a f o o d a l l e rg y is i n co u r se . Ch a ra c te risti ca l l y, e ve r y ti m e th e sa m e f o o d is e a te n , th e s y m pto ms re t u r n . Fo o d a l l e rg i e s a re d e f i nite l y o n th e rise j us t l i ke oth e r t y p e s o f a l l e rg i e s su ch as asthm a , co nj u n c ti vitis a n d rhi nitis (i nf l a m m a ti o n o f th e m u co us m e m b ra n e i nsi d e th e n ose). H o w i s a f o o d a l l e r g y d i a g n o s e d? T his is d o n e by cl i ni ca l e xa m i n a ti o n o f s y m pto ms a n d r u n ni ng t wo m a i n d ia g n o sti c te s t s: R A S T (ra d i o a l l e rg oso r b e nt te s t) a n d th e Pri ck te st. B oth te st s m e asu re th e co n ce nt rati o n o f a nti b o d i e s k n o w n as I g E p ro d u ce d by th e b o d y. R A S T n e ce ssita te s a b l o o d sa m p l e . T h e Pri ck te s t, w hi ch I ca r r y o ut i n my su rg e r y, is d o n e by a p p l y i n g a d ro p o f a l l e rg e n e x t ra c t o n th e f o re a r m a n d p ri ck i ng th e sk i n to a l l o w a sm a l l q u a ntit y o f l i q u i d to p e n e t ra te th e sk i n . A lth o u g h b oth te st s a re re l ia b l e , th e Pri ck te s t h as a n a d va nta g e i n th a t it p ro d u ce s i m m e d iate re su lt s , a n d i n th e case o f p ri ck- by - p ri ck te s t, it is a lso ve r y a ccu rate .

HEALTHIER MEALS

H o w i s t h e p r i c k- by - p r i c k t e s t c a r r i e d o u t? I n this case u n co o ke d f o o d we wa nt to te s t, usu a l l y f r u it o r ve g e ta b l e , is p la ce d o n th e f o re a r m a n d th e sk i n u n d e r th e f o o d ite m is p ri cke d . It ta ke s a fe w mi nute s to g e t a re sp o nse a n d , i n th e p re se n ce o f a n a l l e rg y, hi ve s so o n a p p e a r. I t s o u n d s l i ke i t ’s e a s y t o d i a g n o s e a f o o d a l l e r g y? I n re a l it y thi n gs a re n ot th a t si m p l e; a ve r y sm a l l nu m b e r o f re a c ti o ns to fo o d a re a l l e rg i e s th a t ca n b e d i a g n ose d usi n g th e te st s m e nti o n e d a b ove . M ost o f th e ti m e th e p ro b l e m is f o o d i nto l e ra n ce (w h e n R A S T a n d Pri ck te st s a re n e g ati ve), o r, i n my o p i ni o n , i n a b i l it y to d i g e s t ce r ta i n fo o ds . O f te n th e se su b j e c t s h a ve p e r sis te nt s y m pto ms (ch ro ni c hi ve s , e c ze m a , f latu l e nce , i n d ig e sti o n , h e a d a ch e , we a k n e ss) a n d a re h a rd to d i a g n ose w ith th e usu a l m e th o ds . H o w i s t h i s i n t o l e r a n c e d i a g n o s e d t h e n? Va ri o us m e th o ds h a ve b e e n p ro p ose d: so m e use b l o o d sa m p l e s oth e r s use i nstr u m e nt s to asse ss sk i n re sp o nse to fo o d . I use te st s b ase d o n a p p l i e d k i n e si o l o g y whi ch sh o w th e l oss o f f o rce i n a p a r ti cu l a r muscl e wh e n th e b o d y co m e s i nto co nta c t w ith th e f o o d b e i n g te s te d . It ’s a sa fe p ro ce d u re fo r th e p ati e nt, th e su b sta n ce s use d a re i n a g l ass v i a l a n d co m e i nto co nta c t with th e sk i n via a m a g n e t. T h e re ’s n o d i re c t co nta c t w ith o r s wa l l o w i n g o f th e su bsta nce s whi ch m a y ca use h a r m to th e b o d y. W h a t ’s m o re th e te s t d o e sn’ t use a ny i nstr u m e nt s a n d e x p l o it s th e d i re c t, n e u ro l o g i ca l re a c ti o ns o f th e b o d y. T his , i n my vi e w, m e a ns m o re p re cisi o n e ve n th o u g h m o re ti m e is n e e d e d to te st m a ny d if fe re nt fo o ds . S o c a n w e s a y t h a t a p o s i t i ve r e s u l t i n t h i s t e s t m e a n s a f o o d i n t o l e r a n c e i s d i s c o ve r e d? T his is o nl y p a r tl y t r u e . Le t ’s sa y i f th e te s t is p ositi ve , th at p e r so n h as a p ro b l e m with th a t p a r ti cu l a r f o o d . It m a y n ot b e f o o d i nto l e ra nce b ut si m p l y th at this fo o d h as so m e thi n g th a t d o e sn’ t a g re e w ith this p e r so n , fo r i nsta nce h e o r sh e m a y n ot b e a b l e to d i g e s t it, o r th a t it is e a te n i n co m b i n ati o n with i nco m p atib l e fo o d f o r this su b j e c t, o r th a t it is e a te n i n e xce ssi ve a m o u nt s o r i n a p p ro p riate l y, it m i g ht a lte r th e g ut f l o ra w hi ch re n d e r s d i g e sti o n m o re d if f i cu lt, l e a ds to e xce ssi ve g as p ro d u c ti o n , s we l l i n g , vo i d i n g d is t u r b a nce , co nsti p ati o n a n d m a lfo r m e d fa e ce s . I s t h a t t h e r e a s o n ‘d o i t yo u r s e l f ’ d i e t s b a s e d o n l a b o r a t o r y t e s t s o f t e n d o n ’ t w o r k? My j o b, a b ove a l l , is to u n d e r s ta n d th e p ati e nt ’s p ro b l e m: wh e th e r it ’s a l l e rg y, i n to l e ra n ce , b a d d i g e s ti o n o r l i fe s t yl e , th a t ’s w hy k i n e si o l o g y te st s , my e x p e ri e nce as a n a l l e rg is t a n d my k n o w l e d g e o f Ay u r ve d i c m e d i ci n e a re a l l i m p o r ta nt a n d h e l p d i a g n ose a n d t re a t this se ri o us co n d iti o n . T h e r e f o r e p r o p e r n u t r i t i o n i s f u n d a m e n t a l f o r g o o d h e a l t h? I si n ce re l y thi nk so. We h a ve to ke e p i n m i n d th at m a ny fo o ds h a ve n atu ra l a nti o x i d a nt p ro p e r ti e s th a t we sh o u l d e x p l o it f o r o u r b e n e f it a n d f utu re we l l - b e i ng . I n my su rg e r y I ca r r y o ut te s t s to m e asu re th e co nce ntrati o n o f f re e ra d i ca ls to o; th e se a re hi g h l y tox i c a n d h a r mf u l f o r th e b o d y. I re co m m e n d re g u la r co nsu m pti o n o f a nti ox i d a nt f o o d w hi ch i n t u r n i nhib it th e fo r m ati o n o f th e se tox i ns . O f te n it is e n o u g h to f o l l o w si m p l e e a ti n g r u l e s to e nj oy g o o d h e a lth .

Salute

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LA FISIOTERAPIA PER TUTTI

Trasferire a tutti i pazienti le tecniche di cura e di prevenzione più avanzate adottate nello sport di alto livello. E' quanto propone il Dr Andrea Panzeri allo sportivo amatoriale, professionista nonché alle persone sedentarie che si trovano nella quotidianità ad affrontare problemi articolari acuti e cronici o disturbi muscolari di diversa entità. Lei Dr. Panzeri è chirurgo ortopedico e nel suo centro di Como propone una fisioterapia di avanguardia. Sono anni che mi occupo di sport di alto livello e da sempre siamo impegnati a diffondere la cultura della prevenzione. Il nostro obiettivo è cercare di evitare che anche il più piccolo problema possa trasformarsi in una patologia conclamata. Piccoli disturbi vengono nella maggior parte dei casi sottovalutati fino ad arrivare ad una cronicizzazione e sfociare così in patologie ben più complesse. Intervenire in tempo, molto spesso vuol dire anche evitare un intervento chirurgico che, nel mondo dello sport ad esempio, vuol dire ritardare un programma di allenamento o addirittura perdere una stagione agonistica, buttando al vento mesi se non addirittura anni di preparazione. Che tipo di fisioterapia proponete?

Salute

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Siamo un Centro Human Tecar® e in qualità di medico della squadra nazionale di sci collaboro da moltissimi anni con i tecnici dell'azienda nello sviluppo di metodiche di avanguardia. Una tipologia di trattamenti personalizzati e non standardizzati che accorciano enormemente i tempi di recupero. Lombalgie, cervicalgie, tendinopatie, epicondiliti, postumi di fratture, distorsioni, problematiche muscolari sono solo alcuni degli ambiti di applicazione in cui interveniamo con la tecnica Human Tecar®, che ha la capacità di attivare i naturali processi anti infiammatori. Il corpo non è più trattato come soggetto passivo, ma la tecnica, supportata da una innovativa tecnologia brevettata, agisce in profondità, eliminando dolore e infiammazione in tempi rapidi. Questo consente inoltre di accelerare anche la fase di riabilitazione classica attiva con il paziente per agire sul recupero funzionale e arrivare ad un risultato stabile nel tempo. Si tratta di una fisioterapia dolorosa? Per niente. Nessun atleta di alto livello è disponibile a farsi trattare con tecniche dolorose. Al contrario, la tecnica Human Tecar® viene percepita come una esperienza molto piacevole e grazie alla rapidità dei risultati diventa molto accessibile perchè spesso, in poche sedute, si possono ottenere dei risultati che con altre tecniche tradizionali occorrono molti più giorni. Dunque non solo riabilitazione ma anche prevenzione? Ovviamente una diagnosi corretta è sempre il punto di partenza. Più precisa e più accurata è l’individuazione corretta del problema, tanto più aumenta l’efficacia della metodica Human Tecar® che consente di essere destramente selettiva per agire sul tessuto interessato e rilanciare quei meccanismi fisiologici compromessi al fine di riportarli quanto prima in equilibrio. Proprio questa stimolazione endogena del metabolismo, quindi la possibilità di portare ossigeno e nutrimento ai tessuti, ci mette nella condizione di ampliare gli ambiti in cui questo tipo di fisioterapia può essere efficace e ai tanti settori della medicina per la quale può essere di supporto. Pensiamo ad esempio a tutte le donne che soffrono di gambe pesanti che possono trovare un immediato beneficio in termini circolatori, riacquistando una maggiore facilità di movimento. Questo tipo di fisioterapia consentirà quindi di fornire benefici ad un pubblico sempre più vasto?

Dr. Panzeri

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Il nostro obiettivo è adoperare su qualunque dei nostri pazienti le tecniche più avanzate sviluppate con Human Tecar® per consentire ad ogni atleta di allenarsi nelle condizioni migliori e fare la differenza in gara. Trattamenti di prevenzione e mantenimento, ideali per assicurare al corpo uno stato generale di equilibrio e di benessere, recuperando energie e vitalità ed evitando l’insorgenza di problematiche legate ad un lavoro usurante, un gesto ripetuto o una postura scorretta. Dallo sportivo fino al disabile, coinvolgendo le diverse fasce di età, le diverse professioni e i diversi ambiti sportivi, nel nostro Centro Human Tecar® adattandoci alle specifiche necessità del paziente, cerchiamo di consentire a ognuno di vivere, lavorare e praticare sport nelle migliori condizioni possibili. In questo modo tutti possono essere trattati come i grandi campioni dello sport.


Inter view with D r. Andrea Panzeri, or thopaedics and traumatology specialist and a memb er of Italian Federation of Winter Spor ts, FISI. E x tending the most advanced prevention and treatment metho ds available for top level spor tsmen and wo men to ever yone. This is what D r. Panzer is proposing to amateurs and professio nals engaging in spor ts but also to sedentar y subjec ts who have to endure acute or chronic joint problems and muscular pains in ever yday life. D r. Pa n z e r yo u a re a n o r t ho p a e d ic s u rg e o n a nd a t you r c l i nic i n Co mo you p ro p o se a s ta te o f t he a r t p hys iot he ra py, cou l d you e x p a nd o n t hi s? I ’ve b een involved in top level spor ts medicine for years and have always been at the forefront to spread the culture of prevention. O ur objec tive has always been avoiding that a small problem develop into a serious condition. Most of the time, minor disturbances are underestimated until they turn chronic and become ma jor, comple x pathologies . Inter vention in go o d time also means avoiding surger y which, in the world of spor t for instance, means postponing a training programme or even staying out of an entire season of competitions or matches hence wasting months, sometimes years, of preparation.

A PHYSIOTHERAPY FOR EVERYBODY

Wha t so r t o f p hys iot he ra py d o yo u s ugg e s t? We are a Human Tecar ® Centre, and as the of f icial doc tor of the Italian national ski team, I ’ve b een collaborating with the technicians at the Centre to develop advanced metho ds . The focus is on p ersonalised, not standard, treatment that accelerates recover y signif icantly. Backache, cer vical pain, tendinitis, tennis elbow, complications following a frac ture, sprains and muscular problems are some of the conditions we treat with the Human Tecar ® method which is capable of ac ti vating natural, anti- inf lammator y processes . The body is no longer passive, the metho d, suppor ted by patented, innovative technology, ac ts in depth eliminating pain and inf lammation fast. This also allows an acceleration of the classic, ac tive rehabilitation stage, regaining of func tion and a stabilit y in the future. I s t h i s p hys iot he ra py p a i n fu l?

Salute

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Not at all. No top level athlete would b e willing to undergo painful treatment. O n the contrar y, the Human Tecar ® metho d of treatment is perceived as a pleasant e xperience and thank s to the sp eed of recover y obtained it is also af fordable because of ten in a few sessions go o d results are achieved; other t ypes of treatment would require many more days for the same outcome. So not o n l y re ha b i l ita t io n b u t a l so p reve nt io n? O bviously it all star ts with an accurate diagnosis . The more precisely and accu rately the problem is pinpointed, the b et ter and more ef fec tive will the Human Tecar ® treatment b e as it will allow the doc tor to single out the tissues involved and reac tivate the impaired physiological mechanisms to bring about a balanced func tion as so on as possible. It ’s this endogenous stimulation of metabolism, and therefore bringing ox ygen and nourishment to the tissues, that permits us to e xpand into many other f ields where this t yp e of physiotherapy may be ef fec tive or other f ields of medicine still where it can b e a suppor t. For e xample women com plaining of heav y legs may feel instant b enef it from improved blo od circulation and get around more easily. I n ot he r wo rd s , m o re a nd m o re p e o p l e wi l l b e ne f it f ro m t hi s t yp e o f p hys io t he ra py? O ur aim is to treat all our patients using the most advanced methods developed by Human Tecar ® to make it possible for ever y athlete, ever y spor tsman and woman to train in the b est of conditions and, as a result, enjoy the dif ference this is bound to make in the comp etitions they take par t in. Treatment for prevention and maintenance, which keeps the bo dy in a state of go od balance and well- being general ly, enables the recover y of energy and vitalit y and helps avoid the appearance of health issues related to conditions at work , wear and tear from repeated ac tions, and bad posture. Whether ac tive individuals taking e xercise, doing regular spor t or disabled, of all age groups, professions and f ields of spor t, at our Human Tecar ® Centre we adapt to the needs of the patients to help them live, work and do spor ts in the b est of condition. This way ever yone can be treated like champions .

CTR Andrea Panzeri Via Cinque Giornate 72 22100 Como Tel. +39 031 265003 info@andreapanzeri.it www.andreapanzeri.com

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PROGETTO RESIDENZA L’ULIVO, TESSERETE La Residenza L’Ulivo si trova allo stesso tempo sia fuori dal centro urbano, offrendo così tutti i vantaggi del vivere circondati dalla natura, sia vicina a tutti i servizi necessari, come scuole, negozi e mezzi di trasporto. Il nuovo complesso architettonico è composto da sette prestigiose ville indipendenti con ampi terrazzi, piscina e tecnologie avanzate. PROJECT RESIDENZA L’ULIVO, TESSERETE The Residence L’Ulivo is located both in and outside the city, offering all the advantages to live surrounded by nature, but also being close to all the services, such as schools, shops and means of transportation. The new architectural building is made of seven prestigious independent villas with wide balconies, swimming pool and advanced technologies.

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swiss MENDRISIOTTO E BASSO CERESIO

LA "GALLERIA GB" di Marili Fontana foto Mendrisiotto Turismo 179


Nella pagina precedente, una panoramica di Mendrisio; in queste pagine, immagini della "Galleria GB"

In the previous page, a panoramic view of Mendrisio; on these pages, photos of th e "Galleria GB"

Nei pressi della stazione ferroviaria di Mendrisio e poco distante dal centro storico, da oltre un decennio è aperta al pubblico un’esposizione del tutto particolare, inusuale, ma sicuramente molto legata alla Svizzera. Chiamata comunemente Galleria GB e inserita in una grande costruzione completamente ristrutturata e assolutamente ricca di ogni comfort per il visitatore, questo spazio espositivo è stato concepito e destinato al treno, ai suoi modelli ed al rapporto del tutto particolare instauratosi nel tempo tra uomo e treno, nel settore ingegneristico, ma anche nel settore del collezionismo. Per gli appassionati del ferromodellismo e del mondo dei treni una vera Mecca, una destinazione da non mancare di visitare almeno una volta, anche se, forse una sola visita non è sufficiente! L’esposizione permanente offre l’occasione di ammirare oltre 8000 pezzi tra ferromodelli, plastici ferroviari in tutte le scale, modellismo navale ed automobilistico di varie epoche, titoli storici, prefilatelia, francobolli a tematica treni. Una visita alla Galleria GB può trasformarsi in un’affascinante scoperta del treno e delle sue specificità anche per le famiglie ed in modo particolare per i bambini, che di regola restano estasiati a contemplare i modelli, come anche la grande maquette che si trova nel centro dello spazio espositivo e presenta modelli in movimento. A lato delle attività espositive la Galleria GB si propone anche come consulente e da punto di riferimento per coloro che vogliono comprare modelli o venderli, così come anche per coloro che vorrebbero organizzare delle esposizioni di materiale legato al tema del ferromodellismo. Una visita alla Galleria GB è assolutamente consigliabile!

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Near the railway station of Mendrisio and not too far the historical center, from over one decade a very special and unusual exhibition is open to the public, for sure it is very much linked to Switzerland. It is commonly called Galleria GB and it is part of a big building completely renovated and absolutely rich in every comfort for the visitors, this exhibition area was studied for the train, for its models and for the very particular relationship between man and time, in the engineering sector, but also in the collecting sector. For the enthusiasts of railway models and of the world of trains, it represents a place not to be missed at least once, even though, maybe just one visit is not enough! The permanent exhibition offers the occasion to admire more than 8000 pieces among railway models, railway scale models, naval and car models of different epochs, historical titles, stamps with trains. A visit to the Galleria GB can turn to be a fascinating discovery of the train and its peculiarities also for families and in particular for children, who are usually impressed by the models, as also the big model located in the center of the exhibition hall with moving elements. A part from the exhibition activities, the Galleria GB also proposes itself as an advisor and a reference point for those who want to buy or sell models and also for those who would organize exhibitions of pieces linked to the sector of railway models. Come and visit the Galleria GB!

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ARTE

BSI Art Collection foto Archivio BSI

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Nuove acquisizioni in esposizione allo spazio inBSI

New works of art exhibited at the Spazio inBSI

Saranno esposti fino al prossimo mese di febbraio, presso lo Spazio inBSI di via Magatti a Lugano, gli ultimi acquisti della BSI Art Collection, la collezione di arte contemporanea creata dalla banca con l’obiettivo di accostare BSI all’universo dell’arte contemporanea. I lavori, presentati nella sede storica della banca, costituiscono una selezione delle opere inserite più di recente in collezione. La matrice stilistica minimal si fonde con riferimenti a movimenti artistici come la Pop Art e l’Arte Concettuale, rivisti attraverso una sensibilità del tutto contemporanea. Tra gli ultimi arrivi sono da segnalare giovani artisti promettenti come l’inglese Michael Dean (1977) e l’americana Trisha Donnelly (1974), entrati di recente a far parte della collezione, nonché l’installazione di marmo del messicano Gabriel Kuri (1970) e un importante trittico di sculture della coreana Haegue Yang (1971). Proprio Haegue Yang è l’artista che ha realizzato Circular Flats, ultima opera acquistata in ordine di tempo dalla BSI Art Collection e che fino a fine novembre è stata in prestito all’esposizione itinerante “The Spiral and the Square. Exercises on Translatability”. La BSI Art Collection nasce nel 2000 e prende forma attraverso una prima cospicua serie di acquisizioni, mirate ad individuare alcune tra le più influenti personalità dell’arte del dopoguerra tra cui Daniel Buren, John Chamberlain, Tony Cragg, Mario Merz e Giulio Paolini. Questi artisti di riconosciuta importanza internazionale costituiscono il nucleo iniziale all’origine dello sviluppo di una raccolta che attraversa generazioni diverse, percorrendo un arco temporale che dalle avanguardie maturate nella metà degli anni ’60 giunge fino ai giorni nostri. La prestigiosa collezione di BSI, curata da Luca Cerizza, comprende opere di pittura, scultura, grafica, installazioni, video, fotografia, nonché interventi site specific (Palazzo BSI, Lugano). La scelta delle nuove acquisizioni è guidata dallo studio del mercato artistico internazionale. L’impegno rivolto alle espressioni creative d’avanguardia di artisti molto giovani, non ancora definitivamente affermati, si combina alla volontà di rileggere personalità di generazioni precedenti che la critica storico-artistica va rivalutando.

Until February 2013, at the Spazio inBSI in via Magatti in Lugano, the last works of art bought by BSI Art Collection are exhibited, the contemporary art collection created by the bank aims at joining BSI with the universe of contemporary art. The works of art located in the historical seat of the bank represent a selection recently became part of the collection. The minimal style is mixed with art movements such as Pop Art and Conceptual Art reconsidered in a contemporary sensibility. Amongst the last ones, it’s important to focus the attention on young promising artists, such as the English Michael Dean (1977) and the American Trisha Donnelly (1974), who recently became part of the collection, as well as the marble installation of the Mexican Gabriel Kuri (1970) and an interesting triptych of sculptures of the Korean Haegue Yang (1971). Haegue Yang is the artist who made Circular Flats, the last work of art bought by BSI Art Collection and until the end of November it was lend to the itinerary exhibition “The Spiral and the Square. Exercises on Translatability”. The BSI Art Collection was born in the year 2000 and it is made of a first set of works of art, aiming at detecting some of the most prestigious personalities of art after World War 2, such as Daniel Buren, John Chamberlain, Tony Cragg, Mario Merz and Giulio Paolini. These artists are famous at international level and they represent the initial core to start the development of a collection which involves different generations, crossing a temporary arch which goes from mid 60ies until today. The prestigious collection of BSI, by Luca Cerizza, includes different works of art, paintings, sculptures, graphic, installations, videos, photography, as well as site specific interventions (Palazzo BSI, Lugano). The selection of the new works of art was carried out according to the study of the international art market. The commitment devoted to the avant-garde creative expressions of very young artists, who are not yet famous, is combined with the will to reconsider personalities of previous generations that the historical-artistic critics revalued.


Nella foto a destra, In the photo, on the right, Michael Dean november (Working Title), 2010 Cemento 180 x 17x 5 cm Nella foto sotto, Below in the photo, Haegue Yang Circular Flats (particolare) Circular Flat Lotus robe, 2010 3 Attaccapanni metallici, lampadine, cavi elettrici e materiali vari 110 x 80 x 160 cm

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Ira Corti, “Una finestra sul lago”, tecnica mista su tela, cm. 60x80

L’arte della stampa

Associato 184

LOMAZZO - Como - Italy www.tecnografica.ws


mountain

LANZADA - VALMALENCO

Il Presepe, la montagna e la miniera di Gian Enrico Ghilotti foto Š Rino Masa

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Il primo Gesù Bambino ha 24 anni. Si chiama Antonio. Abbiamo preso un caffè insieme a Lanzada, in Valmalenco. Non fraintendetemi: non vi è nulla di blasfemo, nessuna banalizzazione della Natività, né tanto meno nessun richiamo ad una famosa canzone di Lucio Dalla. Solo una tradizione. Una bella tradizione che dal 1991 porta in scena a Lanzada, e più precisamente nella sua frazione di Vetto, un Presepe vivente interpretato dall’intera comunità. Siamo in un piccolo paese con le case di sasso e legno, rannicchiate ed abbracciate le une alle altre per difendere la loro umanità residente dal freddo, dove le vie non hanno l’ortogonia urbana, ma le ramificazioni della vita e del cuore. Siamo ai piedi del Pizzo Scalino e del Gruppo del Bernina e questo presepe vivente è una delle tante interpretazioni culturali che hanno la loro natività

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qui, tra montagne, neve, serpentino e granito. Lui, Antonio, è stato il primo Bambinello. Oggi ha di quelle notti da primo attore dei ricordi raccontati e qualche fotografia. Suo nonno era venuto a vederlo chinandosi davanti alla mangiatoia, come un pastore. Un gesto di amore che in qualche modo gli era familiare. Lo aveva fatto per anni, entrando in miniera. Da giovane, nonno Onorato, faceva il minatore alla Miniera della Bagnada. Un vecchio giacimento di amianto e di talco, poche centinaia di metri più in alto di Lanzada, arroccato su, nel cuore della montagna. Per entravi a lavorare Onorato si doveva chinare. Il cunicolo di ingresso, come l’interno della miniera, era già tanto che desse ospitalità al lavoro ed alla fatica, ma di certo non concedeva nulla alla comodità. Ora Onorato era lì, ormai in pensione, davanti a quel piccolo

Gesù Bambino di famiglia. Storie che diventano presepi. Ma cosa c’entra il Presepe con la miniera? Il Presepe è la storia di una fede. Il racconto dell’attesa e della nascita. La miniera è un giacimento di storie. Quella della montagna e del suo travaglio geomorfologico, della natività della sua forma, quella degli uomini che ne hanno fatto il presepe del loro lavoro. Storie di bianco e nero, di elementi contrapposti solo in apparenza. Di durezze e morbidezze, di cristalli e di talco. Storie di misto, di contrasti tra neve, roccia, acqua e ghiaccio dove, come diceva Georg Simmel nelle sue descrizioni delle Alpi, convive “ciò che è meno di ogni forma e ciò che più di ogni forma”. Una miniera di un’intera vallata, che custodisce il primo quattromila ad ovest del Monte Bianco, una storia geologica unica in tutto l’arco alpino, gloriosi trascorsi


In queste pagine, momenti della rappresentazione In these pages, moments of the event

alpinistici che da metà Ottocento facevano segnare queste montagne sui carnet dei primi esploratori romantici di fine Ottocento, facendole precedere per importanza alpinistica solo dallo stesso Monte Bianco e dagli ottomila dell’Himalaya di Hillary. Non a caso da questa miniera di storie, di tradizioni, di lavoro e di montagne sta ora nascendo l’Ecomuseo della Valmalenco. Con la partecipazione della comunità. Lo stesso desiderio di essere parte attiva alla vita del loro territorio che porta oltre 130 persone, tra attori, figuranti e comparse a tornare in scena, dopo il lavoro, quasi tutte le sere, dal 24 dicembre all’Epifania. E’ notte nella frazione Vetto di Lanzada. Si sta provando l’edizione 2012 del Presepe. Come ogni anno la teatralità della rappresentazione sacra, come il quarzo e il talco della miniera, ha una sua vena profon-

da. Una vena di fede. Proprio questo, la fede e la capacità di credere sono il tema biblico di questa edizione 2012 del Presepe vivente. Quest’anno Gesù Bambino è una bambina. Si chiama Giorgia. E’ la bimba più piccola nata nel 2012 nella frazione. Lei non viene alle prove, spontaneamente la parte la sa già. Come Antonio, vent’anni fa, sarà presente la sera del debutto, la notte di Natale. La scenografia messa su dalla natura è la stessa di allora. I prati sono quelli di “GianGelat”, che poi vuol dire “piano gelato”. Una bella sfida, visto che la regia e gli organizzatori hanno deciso che la grotta, per quest’anno, sarà una capanna dal tetto di paglia. Scherzi o fede voluta da chi è abituato per professione a ricoprire i tetti di piode. Manca un mese al debutto in scena e le quinte delle montagne, come degli scultori, si mettono in secondo piano,

togliendo materia all’opera che nasce. Sanno che la notte è sempre la madre di un nuovo giorno. Gravida di luce. Complice e morbida nel disegnare il volto delle comparse. La stessa luce che nell’oscurità della miniera e nel cuore di un crepaccio sa di portare in grembo i colori. I pastori provano la loro parte. Si mettono in cammino. Come tutti noi in viaggio, tra attese e natività. Mi viene in mente ciò che scriveva Tiziano Terzani, uno scrittore e giornalista che di viaggi se ne intendeva “Ogni posto è una miniera, basta lasciarsi andare, darsi tempo, osservare la gente. Così anche il luogo più piccolo diventa uno specchio del mondo, una finestra sulla vita, un teatro di umanità davanti al quale ci si potrebbe fermare senza andare altrove. La miniera è esattamente dove si è: basta scavare.” Buon Natale dalla Valmalenco.

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The Live Christmas Crib of Lanzada The live Christmas Crib of Lanzada in Valmalenco is first of all an expression of faith shared by the entire community. Every year, from the Night of Christmas to the Epiphany, it is performed on the snowy fields of Vetto in Lanzada and today it became an awaited cultural event, known not only in Valmalenco, but in the entire Valtellina. Born in 1991, after 20 years representations, it got important awards and prizes, today it is considered the most important of the entire Valtellina. You can find the calendar of the Live Christmas Crib representations of the Christmas edition 2012 on the following web site: www.sondrioevalmalenco.it - www.comune.lanzada.gov.it

The mountain of Valmalenco in Winter To program your holiday in Valmalenco and to know the Winter event calendar and the hotel special offer of the ski area Valmaleco-PalĂš-Caspoggio for the winter season 2012-2013. Consorzio Turistico Sondrio e Valmalenco, LocalitĂ Vassalini, Chiesa in Valmalenco www.sondrioevalmalenco.it - info@sondrioevalmalenco.it - tel 0342 451150

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Mineral and Mine Museum of Bagnada The Mineral Museum of the Bagnada intends to propose itself as a “custodian” of the collective memory and of the territory. It was born with the idea to promote history and peculiarities of an activity which determined the life of the people living in the valleys and characterized the territory of Valmalenco. The guided tour of the Museum brings back to light forgotten histories of a mountain territory and of its people and it is an instrument to discover technological and geologic aspects of the talc deposit and of the geomorphological and mineral property of Valmalenco. The Mineral and Mine Museum of Bagnada is part of the Ecomuseum of Valmalenco and of the Net Ecomuseums of the Lombardy. The visit of the Museum has to be booked. It is possible to book visits for groups and schools. Museo Minerario e Mineralogico Miniera della Bagnada Lanzada – Strada per Franscia Valmalenco – Valtellina Comune di Lanzada tel. 0342 453243 www.minieradellabagnada.it

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PREMANA

CUORE della VALVARRONE

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foto Alberto Locatelli

di Elisabetta Comerio foto Š Archivio Provincia di Lecco, Alberto Locatelli


A destra, on the right Monte Giumello Sotto, Premana dall'alto Below, a view of Premana

Pur essendo l’ultimo abitato della Valvarrone, Premana rappresenta il cuore di questi luoghi, il centro più produttivo e popoloso. Le origini artigianali di Premana l’hanno resa famosa a livello internazionale: la produzione di forbici e coltelli ed in generale il suo strettissimo legame con la lavorazione del ferro estratto nelle miniere dell'alta valle si perdono nei secoli. La disponibilità di materia prima, grazie alla presenza di numerose miniere di ferro nella valle, ha fatto di questo borgo un importante centro economico di rifornimento di attrezzi da guerra. Un'industria che ha portato i premanesi in tutto il mondo, da Venezia a Madrid, dalla Germania agli Stati Uniti, con nomi di antiche famiglie come i Tenderini, i Sanelli, i Pomoni e i Codega, sino alle aziende più moderne: la Camp (articoli da montagna), la Montana e il consorzio Premax che riunisce la maggior parte delle botteghe artigiane. Premana si presenta florida nell’aspetto, con le case degradanti lungo il pendio e custode di un interessante Museo Etnografico, una delle iniziative più valide realizzate nell’arco delle Prealpi lombarde, che raccoglie numerose tracce della passata attività agricola preartigianale. Sorto nel 1974, raccoglie utensili dei contadini, per la campagna, la pesca delle rane, la lavorazione del latte. Un settore specifico riguarda l’officina del ferro, che si collega da una parte all’emigrazione artigiana che fin dal XV sec. si è diretta su Venezia (dove era aperta dal Seicento la Bottega del Soccorso), dall’altra al complesso produttivo odierno - di valore mondiale - fondato sulla lavorazione di forbici, coltelli, piccozze, introdotta dai Sanelli nel 1826. Sono esposte antiche serrature e scuri, pannelli con modelli antichi di lime, chiavi, forbici ed anche esempi delle fasi di lavorazione di questi attrezzi. Va ricordata la sala dei costumi, ancora usati normalmente dalle donne anziane e durante le nozze; molti capi di abbigliamento provengono dall’uso veneziano, e sono presenti in liste di corredi di metà Settecento. Vi sono poi utensili da cucina, macchine e turbine da mulino, telai e una serie di oggetti curiosi, come le corone del Rosario confezionate con vertebre di vipera e giochi per i bambini. Un altro aspetto molto importante di Premana riguarda il territorio che la circonda, dai boschi di castagno, di betulle e di pini che si staccano dal fondo valle fino agli alti pascoli alle cime delle montagne che la circondano e che delimitano il paese. Gli itinerari escursionistici sono molteplici. Tutte le montagne si possono raggiungere nell'arco di una giornata, non presentano grandi difficoltà ma vanno affrontate con prudenza e con abbigliamento adatto. Camminando per i sentieri non può certo passare inosservata la presenza dei ‘giargiööi’ (cappellette), espressione della grande devozione religiosa dei premanesi. Eretti in parte come ringraziamento per lo scampato pericolo, oppure costruiti per ripararsi dalla pioggia o per riposarsi durante il viaggio. Il ‘giargiööl’ funge anche da piccola chiesa, infatti diventa il ritrovo per celebrare la S. Messa oppure recitare il S. Rosario.

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Alcune immagini della manifestazione tradizionale "Premana rivive l'antico" Some photos of traditional event "Premana rivive l'antico"

PREMANA The heart of Valvarrone Despite it is the last inhabited area of Valvarrone, Premana represents the heart of these places, the most productive and populous center. The handicraft tradition of Premana made the town famous at international level: the production of scissors and knives and in general its strong bond with the iron work in the mines of the valley are dated back to a long time ago. An industry that brought the people of Premana all over the world, from Venice to Madrid, from Germany to America, with names of ancient families, such as Tenderini, Sanelli, Pomoni and Codega, to the most modern companies: the Camp (mountain items), the Montana and the consortium Premax that gathers most part of the artisan shops. Premana is florid, with houses degrading along the slope and hosts an interesting Ethnographic Museum, one of the most valid examples realized in the Prealps of Lombardy, that collects numerous traces of the past pre-handicraft agricultural activity. Opened in 1974, it gathers utensils of the farmers, for the countryside, the frog fishing and the milk work. Another very important aspect of Premana concerns its surrounding territory: from chestnut, birch and pine woods which from the bottom of the valley reach the high pastures, and the peaks of the mountains which surround it and delimit the area. The hiking itineraries are many. All the mountains can be reached within a day, they don’t represent great difficulties but they have to be faced with prudence and with proper outfit.

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A lato un'immagine della manifestazione tradizionale "Premana rivive l'antico"; sotto lavorazione del ferro tipica di Premana On the side a photo of traditional event "Premana rivive l'antico"; below the iron work typical of Premana

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Magic Lake

FOCUS

ON

Focus on è il titolo della sezione che Magic Lake ha deciso di dedicare alle nostre eccellenze imprenditoriali e non, capaci di migliorarsi continuamente e che si impegnano in prima persona, attraverso il proprio lavoro, nella promozione del nostro territorio nel mondo. Focus on is the title of the section that Magic Lake dedicated to the excellences, entrepreneurial and non, which are able to improve continuously and which, thanks to their work, are personally committed in the promotion of our territory in the world.

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Officine Panerai in scena alla Gioielleria Cappelletti Officine Panerai perform at the jewelry Cappelletti

da sogno 202 Cashmere Cashmere to dream

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Roda House, Live in Luxury Roda House, Live in Luxury

ospita le 4 stagioni 204 Meritalia Meritalia guests the 4 seasons

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Il Natale di Silik Christmas Silik

lontane" - L'arte contemporanea 206 "Terre incontra la moda

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Una grande famiglia: il Gruppo Clerici Auto A big family: Clerici Auto Group

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Reti e recinsioni, tutta comasca la leadeship Nuova Defim - Orsogril Fences and meshes, the leadership Nuova Defim - Orsogril from Como

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L'orologio Tank Anglaise The watch Tank Anglaise

"Far off lands" - Contemporary art meets fashion

Indiana "Hope" 208 Robert Robert Indiana "Hope"

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L’OROLOGIO Tank anglaise

Parigi, Londra, New York. 1847, 1902, 1909. Ben presto, i fratelli Cartier partono alla conquista del mondo. Questo desiderio di apertura, questa dimensione internazionale attraversa come un filo rosso tutta la creazione Cartier. La storia dell’orologio Tank, icona della Maison, si inscrive in questa continuità. Dopo il Tank américaine e il Tank Française, il Tank Anglaise si impone come un’evidenza. L’orologio Tank Anglaise, un must della linea Tank. La forma si concentra, le linee si rafforzano, il design si restringe e si arricchisce di un segnatempo di ampio respiro. Alla sua generosità, a una nuova dimensione, Cartier associa le specificità della linea Tank: bracciale integrato alla cassa, numeri romani, minuteria chemin de fer, lancette a forma di gladio d’acciaio azzurrato. Autentica firma, i brancard paralleli accolgono ormai la corona di carica, in un allineamento perfetto. Con la corona integrata nel brancard, il Tank Anglaise sembra prendere alla lettera l’esigenza estetica di Louis Cartier e il suo desiderio di un design integrato: il tutto forma ormai un insieme coerente, intelligibile e, guardando l’orologio di profilo, la corona sembra alludere alla ruota di un carro armato, un dettaglio da intenditore... L’orologio Tank Anglaise si presenta in tre misure da uomo/donna, nei tre colori dell’oro. I modelli grandi battono al ritmo del movimento di Manifattura MC 1904, visibile attraverso il fondo cassa aperto.

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THE WATCH Tank anglaise

Paris, London, New York. 1847, 1902, 1909. Well soon, the brothers Cartier depart to conquer the world. This desire of openness and this international dimension cross like a red thread the entire creation Cartier. The history of the watch Tank, icon of the Maison, is part of this continuity. After the Tank américaine and the Tank Française, the Tank Anglaise stands out. The watch Tank Anglaise, a must of the line Tank. The form assembles, the lines are stronger, the design is thinner and it is enriched by a timepiece of wide breath. To its generosity, to a new dimension, Cartier associates the specific characteristics of the line Tank: bracelet integrated with the clock case, Roman numeral, chemin de fer details, hands with a blue steel gladius. Authentic signature, the parallel brancards with the crown of position in a perfect alignment. With the crown in the brancard, the Tank Anglaise looks like losing the aesthetical demand of Louis Cartier and his desire of an integrated design: everything is coherent and intelligible; watching the clock on the side, the crown recalls us of a wheel of an armed wagon, a connoisseur detail… The watch Tank Anglaise is in three measures for man/woman, in the three colors of gold. The big models beat following the rhythm of the movement of Manufacture MC 1904, visible through the open case.

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CASHMERE DA SOGNO

30 anni di esperienza sono il bagaglio tecnico e stilistico che Giancarla Pelucchi ha profuso in Fenegro Cashmere, azienda specializzata nella lavorazione di maglieria, in filati pregiati per uomo, donna, bambino ed accessori. Una ricerca meticolosa dei filati e delle linee contraddistingue l'importante produzione esclusivamente italiana. L' avanzata struttura del prodotto, la competenza e la disponibilità dello staff, la puntualità nelle consegne creano il valore aggiunto della Fenegro Cashmere, moderna e competitiva azienda sul mercato.

30 years of experience constitute the technical and stylistic background offered by Giancarla Pelucchi at the service of Fenegro Cashmere, a company specialist in precious yarn knitwear for men, ladies and children, as well as accessories. Meticulous research of yarns and styles characterize its wide production range of exclusive Italian origin. Products showing an advanced structure, competence and availability of the staff, punctuality of the deliveries are a surplus to the quality offered by Fenergro Cashmere, a modern and competitive company on the market.

FENEGRO CASHMERE Fenegrò (CO) via XXV Aprile, 3 tel. +39.031.352.00.70 fax +39.031.352.08.01 info@fenegro.com www.fenegro.com

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CASHMERE TO DREAM

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MERITALIA OSPITA LE 4 STAGIONI

foto Archivio Meritalia

Meritalia è come sempre sensibile ai progetti a scopo benefico. Lo scorso lunedì 26 novembre lo showroom milanese dell’azienda ha ospitato la presentazione del libro “A tavola con le 4 stagioni”, il secondo della collana “Le ricette del sorriso” ideate dalle giornaliste Gloria Brolatti e Monica Sartoni Cesari. Tutto il ricavato dalla vendita del libro andrà a Operation Smile Italia Onlus, fondazione che opera in 60 Paesi ed aiuta i bimbi affetti da malformazioni facciali. Il volume, al costo di 15 euro, ha accolto i consensi dei numerosi personaggi presenti all’evento che non hanno esitato all’acquisto. Ancora una volta quindi, l’altruismo ha avuto la meglio e Meritalia è lieta di aver contribuito alla realizzazione di questo evento così positivo e nobile.

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MERITALIA GUESTS THE 4 SEASONS

Meritalia is as always sensitive to charity projects. On 26th November 2012 the showroom of the company in Milan hosted the presentation of the book “A tavola con le 4 stagioni” (Meals for the 4 seasons), the second of the series “Le ricette del sorriso” (The recipes of the smile) by the journalists Gloria Brolatti and Monica Sartoni Cesari. All the proceeds of the book sale will go to Operation Smile Italia Onlus, fondation that works in 60 countries and helps children who suffer from face malformations. The volume costs 15 euros, it got the appreciation of many personalities who took part in the event and bought the book. So once again altruism won and Meritalia is happy to give a contribution to the realization of such a positive and noble event.

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“TERRE LONTANE” L’Arte Contemporanea incontra la Moda

foto Archivio Iltex

“Terre Lontane” è un progetto artistico nato dalla creativa collaborazione tra il brand di accessori di lusso Ecotoosh e i giovani artisti dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Il progetto, che ha mosso i primi passi marzo 2012, ha come obiettivo la raccolta di 25 grandi opere pittoriche, policrome e multi-materiche, che diventeranno i soggetti di una capsule collection di sciarpe prodotta da Ecotoosh, in vendita a partire da settembre. Filo conduttore delle opere è la rappresentazione dell’esperienza intima e personale racchiusa nel titolo “Terre Lontane”: l’incontro tra l’emozione dell’attesa e la sensazione del calore, tra il piacere della contemplazione e l’avvolgente presenza di uno scialle. Il Concorso ha visto la partecipazione di 75 giovani artisti che hanno sottoposto le loro opere al giudizio di una commissione composta dal Prof. Angelo Falmi in qualità di docente di Tecniche Pittoriche, da Jacopo Geraldini, in qualità di committente per la società Iltex s.r.l. ed il prof. Andrea B. Del Guercio, Direttore della Scuola di Pittura e titolare della Cattedra di Storia dell’arte Contemporanea. L’attenta selezione da parte di questa giuria d’eccezione ha portato all’individuazione di 25 progetti iconografici che andranno a contendersi l’assegnazione di 3 premi. Ecotoosh, attiva da circa 10 anni nel campo della produzione di shahtoosh eco friendly, ha fortemente voluto la realizzazione di un progetto volto a sostenere la crescita e lo sviluppo delle nuove generazioni dell’Arte Contemporanea, facendosi promotore disponibile dell’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro con una mostra che si terrà nella Chiesa di San Carpoforo dal 9 al 15 Ottobre 2012.

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“FAR OFF LANDS” Contemporary art meets Fashion

"Far of f lands" is an art project born thanks to the creative collaboration between the brand of luxur y accessories Ecotoosh and the young artists of the Brera Academy of Fine Arts in Milan. The project started in March 2012 and its goal is to collect 25 great polychrome and more-material paintings, which will become the subjects of a capsule collection of scar ves produced by Ecotoosh, on sale from September. The subjects of these works of art is the representation of the intimate and personal experience contained in the title “Far of f lands”: the meeting between emotion of waiting and the sensation of warmth, between the pleasure of contemplation and the winding presence of a shawl. The Contest involved 75 young artists who presented their works of art to a commission composed by Angelo Falmi, professor of Pictorial Techniques, Jacopo Geraldini, purchaser for the company Iltex s.r.l. and Andrea B. Del Guercio, director of the Painting School and professor of Histor y of Contemporar y Art. Af ter the selection of 25 artwork projects, 3 awards are assigned. Ecotoosh is involved in the production of ecofriendly shahtoosh for more than 10 years and it strongly wanted to realize a project to support the growth and the development of new generations in the Contemporar y Art.

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ROBERT INDIANA “HOPE”

foto Archivio Galleria d'arte Contini

La galleria d’arte Contini ha il piacere di presentare la mostra “HOPE” dedicata a Robert Indiana (1928, New Castle, Indiana), uno dei più noti e celebrati esponenti dell’arte contemporanea statunitense. La mostra, che si tiene nella sede della galleria Contini di Venezia situata in Calle Larga XXII Marzo, è una tra le rare esposizioni dell’artista in Italia ed intende celebrare questo maestro del movimento pop americano con la presentazione della serie di sculture e di serigrafie dal titolo “HOPE”. Dopo la fortunata serie ”LOVE”, capolavoro riconosciuto internazionalmente, “HOPE” è diventata tra le più note icone del XXI secolo: inaugurata davanti all’entrata del Democratic National Convention Center a Denver nel 2008, è stata utilizzata nella campagna presidenziale di Barack Obama per ispirare le generazioni future. L’artista, impegnato socialmente e politicamente durante tutta la sua carriera, si batte in America per diverse cause tra cui quella dei diritti civili, dell’educazione, della sanità e dei fondi a sostegno dell’arte. Con il suo spirito pop Robert Indiana si oppone all’idea che l’arte per essere tale debba essere difficile da comprendere e ne propone una vicina

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alla gente, alla società di massa, dal messaggio semplice e comprensibile, interprete di una cultura dei buoni sentimenti e simbolo universale della hippie generazione. Un’arte legata al quotidiano, che rifiuta sistemi chiusi, e che ha l’intenzione di fare della vita ordinaria qualcosa che abbia una dignità artistica. “HOPE” è stato il soggetto di mostre in quattro continenti e sprigiona dalla sue lettere la grande forza comunicativa tipica della Pop Art. Il significato grafico e letterale dei numeri e delle scritte alfabetiche, desunte dalla cartellonistica pubblicitaria e segnaletica, è una delle tematiche più esplorate da Indiana, da essa ne nasce un linguaggio che l’artista usa per trasmettere pensieri ed informazioni. Le sue famose scritte ci raccontano le strade, i viaggi, ciò che è avvenuto durante un tragitto o semplicemente ci suggeriscono azioni quotidiane, come “Love”,”Eat” e “Hope”. Robert Indiana, citato nei più importanti libri di storia dell’arte del XX secolo, in un’intervista rilasciata al New York Times nel 2002 ha dichiarato: “Ci sono più segni che alberi in America. Ci sono più segni che foglie. Per questo penso a me stesso come un pittore del paesaggio americano”.


The art gallery Contini has the pleasure to present the exhibition “HOPE” dedicated to Robert Indiana (1928, New Castle, Indiana), one of the most famous and celebrated representatives of the American contemporary art. The exhibition, held in the seat of the gallery Contini in Venice located in Calle Larga XXII Marzo, is one of the rare exhibitions of the artist in Italy aiming at celebrating this master of the American pop movement with the presentation of sculptures and serigraphies with the title “HOPE”. After the fortunate series "LOVE", masterpiece famous at international level, “HOPE” became one of the most famous icons of the 21st century: it was inaugurated in front of the entrance of the Democratic National Convention Center in Denver in 2008, it was used during the presidential campaign of Barack Obama to inspire future generations. The artist was socially and politically involved during his entire career, he also supports different causes, such as human rights, education, health and funds for art. With his pop spirit Robert Indiana stands out against the idea that art is art only if it is difficult to understand and he proposes instead art close to

the people, to mass society, from the simple and comprehensible message, interpreter of the culture of good feelings and universal symbol of the hippie generation. Art linked to everyday life, which refuses closed systems and which aims at transforming ordinary life into something with an artistic dignity. “HOPE” was the subject of exbitions in four continents and from its letters you can feel the great communication strength typical of the Pop Art. The graphic and literal meaning of the numbers and of the alphabetical writings coming from the advertising and sign system is one of the most explored subjects by Indiana, from which it was born the language used by the artist to transmit thoughts and information. His famous writings tell us of roads, trips, everything that happened during a journey or simply tell us of daily actions, such as "Love", "Eat" and "Hope." Robert Indiana, quoted in the most important books of history of art of the 20th century, in an interview with the New York Times in 2002 said: "There are more signs than trees in America. There are more signs that leaves. For this reason I think about myself as a painter of the American landscape".

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OFFICINE PANERAI IN SCENA ALLA GIOIELLERIA CAPPELLETTI

foto Archivio Gioielleria Cappelletti

La gioielleria Cappelletti di Cantù ha organizzato dal 19 al 21 ottobre, nello showroom di Via Metteotti 25, un evento con la manifattura di orologi “OFFICINE PANERAI”, presentando l’esposizione completa degli orologi appartenenti alla collezione 2012. Fra gli orologi esposti sia della linea “radiomir” che “luminor” hanno suscitato particolare interesse i modelli con la cassa in ceramica nera, ma l’orologio che presentava la maggior complessità meccanica era sicuramente quello con la complicazione “tourbillon” che, grazie alla rotazione del bilanciere su se stesso, riesce a compensare la forza gravitazionale, rendendo l’orologio di grandissima precisione. La linea degli orologi Panerai è stata determinata dal loro utilizzo: infatti, gli orologi Panerai erano al polso degli incursori della Marina Militare e quindi robustezza e visibilità sono stati gli elementi che hanno fatto sì che l’azienda meccanica di precisione di Firenze, cui era stata commissionata la realizzazione, ideasse un orologio con delle caratteristiche estetiche tanto particolari. Furono proprio le caratteristiche estetiche di identificabilità a suggellarne il grande successo internazionale.

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OFFICINE PANERAI PERFORM AT THE JEWELRY CAPPELLETTI

The jewelry Cappelletti of Cantù organized an event with the watch manufactures “OFFICINE PANERAI” in the showroom in Via Matteotti 25, from 19th to 21st October, presenting the complete collection of watches 2012. Among the different models of the line “radiomir” and “luminor”, the ones with the box in black ceramic arouse a particular interest, but no doubt the watch with the greatest mechanical complexity is the one with the complication "tourbillon", that thanks to the rotation of the balance wheel on itself, can compensate the gravitational strength and let the watch be of great precision. The line of the watches Panerai was determined by the use: actually, the watches Panerai were used by Armed Forces, so the precision mechanics company of Florence based its products on toughness and visibility, creating a watch with particular aesthetical characteristics. Actually the aesthetical characteristics of identification determined the great international success.

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RODA HOUSE LIVE IN LUXURY

foto Archivio Roda House

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A Como in un’elegante palazzina affacciata sul lago si trova Roda House, società di intermediazione immobiliare specializzata in immobili di alto profilo, partner competente e preparato in grado di interpretare i desideri degli acquirenti e proporre le migliori soluzioni. Dal 2009 Roda House si è proposta come il consulente ideale per chi è alla ricerca di una residenza di fascino o che desidera mettere sul mercato un immobile di prestigio. Lussuosi appartamenti, incantevoli attici, meravigliose ville, storici castelli e straordinari casali costituiscono le dimore uniche, antiche o moderne proposte da Roda House e raggiungono gli apici dell’eleganza e della bellezza. Affidabilità, riservatezza, serietà e trasparenza sono i valori distintivi dei nostri professionisti che accompagnano il cliente alla ricerca della soluzione migliore, quella che rispecchia le esigenze personali di ciascuno. Le richieste, i desideri e le necessità del cliente sono al centro dell’attività di Roda House che accompagna il cliente nelle scelte più confacenti, ricercando e proponendo le soluzioni abitative in sintonia con le singole esigenze personali. La conoscenza capillare del territorio comasco rende Roda House il partner di alto livello per l’area lariana, vantando, comunque, un’apprezzata competenza che abbraccia l’intero territorio italiano. Il ventaglio di servizi offerti da Roda House è molto ampio: dalla mediazione nella vendita e nella locazione di immobili di pura classe, sia residenziali che commerciali, alla valutazione gratuita della dimora di proprietà, fino a un servizio di supporto per tutti gli aspetti contrattuali e tecnici. Scegliere Roda House e le sue residenze senza tempo significa lasciarsi consigliare da chi considera il lusso uno stato dell’anima, da esaltare, da amare, da abitare.


RODA HOUSE LIVE IN LUXURY

Roda House is located in Como on the lake in an elegant villa, a high profile real estate mediation company, a professional and competent partner which can interpreter the desires of the buyers and propose the best solutions. From 2009 Roda House became the ideal advisor for those who look for a charm residence or for those who desire to put on the market a prestigious property. Luxurious apartments, enchanting attics, marvelous villas, historical castles and extraordinary hamlets are the unique, ancient or modern properties proposed by Roda House which reach the apexes of elegance and beauty. Reliability, discretion, seriousness and transparency are the distinctive values of our professionals who accompany the client to the search of the best solution, meeting the personal needs of everyone. The requests, the desires and the needs of the client are in the core of the activity of Roda House that follows the client in the most suitable choices, looking for and proposing housing solutions ideal for the personal demands. The capillary knowledge of the territory of Como makes Roda House the high-level partner in the Como area, boasting, however, an appreciated high competence in the whole Italian territory. The services offered by Roda House are many: mediation for sale and rent pure class real estate, both residential and commercial, to the free evaluation of proprietary residence, advisory service for all the contractual and technical aspects. When you choose Roda House and its timeless residences, you choose the advice of people who consider luxury a state of mind to exalt, to love and to live.

RODA HOUSE Lungo Lario Trento 15, 22100 Como Tel. +39 031 265388 www.rodahouse.it

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IL NATALE DI SILIK

Silik, sala da pranzo "Dafne"

Silik, "Dafne" dining room

foto Archivio Silik

Nell’era della globalizzazione e della serialità, c’è chi ha scelto di ricercare il bello, l’unicità e l’eccellenza lavorando nel solco di una tradizione che da sempre, nei suoi esiti più alti, fa coincidere l’eleganza formale con il pregio dei materiale e la cura dei dettagli. Attiva dal 1961 nel mondo dell’arredo classico, Silik propone da sempre le sue pregiate collezioni di mobili in stile rivisitando i fasti di un passato che, grazie alla sapiente abilità delle mani più esperte, rivive nel moderno progetto del interior decor donando agli interni un fascino ineguagliabile. Dal voluttuoso barocco all’ineffabile Luigi XVI, l’ispirazione da cui nasce ogni prodotto dà vita ad atmosfere suggestive, dove comfort e raffinatezza si declinano in una vasta gamma decorativa e il prezioso bagaglio artigianale convive con la tecnologie produttive all’avanguardia. Raffinatezza e buon gusto vestono per le vacanze natalizie la sala da pranzo "Dafne" di Silik. Il rivestimento rosso intenso dello schienale e della seduta delle poltroncine si unisce con grande armonia alla finitura dorata della struttura. Le decorazioni floreali presenti sulla base e sul bordo del tavolo, nonostante sia inverno, ci trasmettono la grazia dei fiori che sbocciano in primavera.

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CHRISTMAS SILIK

Poltroncine

Chairs

In an era of globalization and serial production, there are those who have chosen to seek out beauty, individuality, and excellence, following in the path of a transition that has always, in its highest form, successfully combined formal elegance with high quality materials and attention to detail. Operating in the field of classic furniture since 1961, Silik has always proposed superior collections of period furniture. It draws from the splendors of times gone by, bringing them back to life in modern interior design projects for atmospheres of unrivaled glamour, thanks to the skilful ability of the most expert craftsmen. The inspiration for each product, from voluptuous Baroque to ineffable Louis XVI, results in charming atmospheres in which comfort and elegance are deployed in a vast decorative range and evident in the precious traditional craft skills. Those skills go hand in hand with the most advanced production technology. Sophistication and good taste join you for the holidays with the Dafne dining room from Silik. The festive color of deep red adorns the upholstered seat and backrest of the chairs and perfectly compliments the gold finish of the frame. The floral decorations found on the table’s base and sides reminds us that it may be winter, but we can still have the delight of blossoming flowers in the home.

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UNA GRANDE FAMIGLIA: IL GRUPPO CLERICI AUTO

foto Gruppo Clerici

«Se non ci fosse stata lei, qui non ci sarebbe nulla». E’ una delle frasi che il cav. Roberto Clerici ripete più spesso quando tenta di fare una sintesi di questi 43 anni di lavoro. Lei è la madre del Sig. Clerici, Carolina, che è mancata proprio all’inizio di quest’anno. Il Gruppo Clerici è oggi un indiscusso punto di riferimento per il mercato delle automobili, nuove ed usate, nelle provincie di Como e Varese: 120 dipendenti, 6 sedi operative e quasi 3.500 auto vendute lo scorso anno, con un trend per l’anno in corso del 18% in più rispetto al 2011. «Ho accanto a me collaboratori eccellenti - dice il Sig. Roberto - che sono gran parte della mia fortuna: Mario Marino è con me da più di 30 anni e con lui ho condiviso il sogno Alfa Romeo; Alessandro Riboldi è un ottimo responsabile delle vetture Premium. Notevoli sono l’energia e l’impegno di Emiliano Aquilini, con me da 15 anni, e di Claudio Fusetti, che ha condotto il marchio Kia fino ad oggi. A Tavernerio poi c’è mio genero Giorgio Frontini che oggi si occupa di auto usate, insieme a Giovanni Locatelli, responsabile del brand Land Rover: due persone chiave che sono parte integrante dei nostri risultati. Infine i miei figli, Marco ed Elena, che stanno portando, non senza difficoltà, il Gruppo ad es-

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sere sempre più al passo con i tempi e sempre più competitivo». Kia e Land Rover, marchi diversissimi e per questo complementari in un Gruppo come Clerici Auto, sono rappresentati da Clerici in esclusiva per Como e provincia. «Kia è un brand straordinario. A fine settembre siamo a +43% in Italia rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, l’unico prodotto nel mondo dell’auto ad avere una garanzia ufficiale di 7 anni». Infine Land Rover, altro brand sulla bocca di tutti: «non credo di peccare di presunzione - continua Clerici - se dico che oggi il Gruppo rappresenta il marchio che, tra le vetture Premium, è il più desiderato». Al centro dell’attenzione comunque, oltre ai brand, c’è il cliente. Banale da dire parlando di un’azienda commerciale, ma è nei fatti che il Gruppo tenta di mettere in pratica questo concetto: «Le macchine le vendono tutti, ma a me piace pensare che quando una macchina è venduta, è da lì che inizia la storia con il cliente. Per l’anno nuovo stiamo poi strutturando servizi ad hoc per le aziende: una figura di riferimento sarà da dicembre a disposizione per una consulenza sul parco auto aziendale. Insomma, Clerici Auto può essere un unico interlocutore, leader nel settore, nel mondo dell'automobile».


A BIG FAMILY: CLERICI AUTO GROUP

"If it wasn’t for her, here there wouldn’t be anything.” This is one of the sentence that Cav. Roberto Clerici often repeats when he tries to summarize 43 years of work. He is talking of his mother, Carolina, who passed away at the beginning of this year. Today the Clerici Group is an undisputed reference point for the car market, new or second-hand, in the provinces of Como and Varese: 120 employees, 6 operation centers and about 3.500 cars sold last year, a 18% increase compared to 2011. «I am surrounded by an excellent staff – says Mr Roberto – they are part of my fortune: Mario Marino is working with me for more than 30 years and I shared the dream Alfa Romeo with him; Alessandro Riboldi is an excellent person in charge of the cars Premium. Notable are the energy and the devotion of Emiliano Aquilini, working with me for 15 years, and of Claudio Fusetti, who is in charge of the brand Kia. In Tavernerio there is my son-in-law Giorgio Frontini and he is in charge of second-hand cars, together with Giovanni Locatelli, responsible for the brand Land Rover: two persons who play a fundamental part to reach our goals. Finally, my son Marco and my daughter Elena, who hardly work to keep the

Group always up with the times and more competitive». Kia and Land Rover, different brands and for this reason complementary in a group like Clerici Auto, they are represented by Clerici in exclusive for Como and the province of Como. «Kia is an extraordinary brand. At the end of September we reached a 43% increase compared to the same period of last year, the only product in the world of cars which has an official guarantee of 7 years». Then Land Rover, another brand known by everybody: «I don’t think I am conceited – says Clerici – when I say that today the Group represents the brand, that, among the Premium cars, is the most requested». A part from the brands, anyway, the main attention goes to the customer. Banal to say speaking of a commercial company, but the Group tries to put this concept into practice: «Everybody sells cars, but I like to think that after the car is sold, it starts the relationship with the customer. For the new year, we are studying ad hoc services for the companies: from December there is a person in charge of the consultation on the business cars. In short, Clerici Auto can be a reference point, leader in the car sector».

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Magic Lake

RETI E RECINZIONI, TUTTA COMASCA LA LEADERSHIP NUOVA DEFIM - ORSOGRIL

foto Archivio Nuova Defim

Nel comasco c'è un nuovo leader nazionale nel settore delle recinzioni, reti e cancellate. Nuova Defim, società di Alzate Brianza che da oltre 70 anni è specializzata proprio nella progettazione e produzione di pannelli per uso sia civile sia industiale, ha messo a segno un "colpo" che ha proiettato la società al top della categoria. Nel mese di ottobre, ha rilevato la Orsogril della vicina Anzano del Parco, a sua volta attore di primo livello nel ramo dei grigliati. A soli tre anni dall'ingresso nel Gruppo Feralpi (gruppo bresciano tra i più importanti produttori europei di acciaio per l'edilizia), Nuova Defim ha non solo rafforzato la struttura produttiva, ma ha saputo diventare una una società che non ha eguali in Europa in termini di ampiezza e vastità di offerta nel settore di riferimento. “Con questa acquisizione – spiega Giovanni Pasini, presidente di Nuova Defim – non solo consolideremo l'attività della società, ma, data la vicinanza delle due aziende con i rispettivi stabilimenti produttivi, creeremo

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un vero unico polo italiano delle reti e recinzioni industriali e civili per far fronte tanto alla domanda italiana quanto a quella internazionale con un brand riconosciuto e forte come Orsogril”. Nuova Defim, grazie all’ampio parco macchine di altissimo livello tecnologico, è in grado di soddisfare in tempi rapidi ogni esigenza dai piccoli ai grandi lotti mantenendo inalterati gli altissimi standard di qualità. Anche grazie a questi requisiti ha saputo affermarsi nella produzione di recinzioni in pannelli di qualità, con robusti sistemi modulari che coniugano design e praticità d'uso. Ambito sportivo compreso. Non è un caso il fatto di essere diventata il partner ufficiale della LND (Lega Nazionale Dilettanti della FIGC, Federazione Italiana Gioco Calcio). E grazie alla recente acquisizione, produce anche grigliati con marchio Orsogril, nel segno del design per applicazioni architettoniche e per impianti industriali in un'ampia gamma di pannelli sia verticali sia orizzontali.


FENCES AND MESHES, THE LEADERSHIP NUOVA DEFIM – ORSOGRIL IS FROM COMO

In the Como area there is a new national leader in the sector of fences, meshes and railings. New Defim, company of Alzate Brianza, that for over 70 years is specialized in the project and in the production of panels for both civil and industrial use, reached an important goal that brought the company at the top of the category. In October, it took over the Orsogril located in the neighboring Anzano del Parco, important company in the branch of grates. It joined the Group Feralpi (group located in Brescia, among the most important European steel producers for construction) just 3 years ago, New Defim not only strengthened the productive structure, but it also became a company with no competitors in Europe, in terms of dimension and offer in the reference sector. “With this buyout – explains Giovanni Pasini, president of Nuova Defim – we will not just consolidate the activity of the company, but, considering the proximity of the two companies with their

production plants, we will create a real Italian pole of meshes and industrial and civil railings to satisfy both the Italian and the international demand with a famous and strong brand, such as Orsogril”. New Defim, thanks to the highly technological level of the large quantity of machines, can satisfy any needs in the short term, from the small to the big lots keeping unchanged the very high quality standards. Also thanks to these qualities, it could affirm itself in the production of railings in quality panels, with strong modular systems which combine design and practicalness of use. Including the sports sector. It is not by chance that it became the official partner of LND (Amateur National League of the Italian Soccer Federation). Thanks to the recent buyout, it also produces grates with the brand Orsogril, relying on design for architectonical applications and for industrial plants in a wide section of vertical and horizontal panels.

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RETI E RECINZIONI, TUTTA COMASCA LA LEADERSHIP NUOVA DEFIM - ORSOGRIL


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Viale Puecher, 8 - 22100 Como Tel. +39.031.57.47.25 - Fax +39.031.57.65.00 www. yachtclubcomo.it - info@yachtclubcomo.it

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SPORT

Un pilota da PODIO foto Archivio Roda

Una stagione importante quella di Gianluca Roda che gli ha permesso di salire 7 volte sul podio su 8 gare disputate, mancando solo quello prestigioso di Le Mans e permettendogli di arrivare al 2° posto nella classifica mondiale. Le ultime tre gare del FIA World Endurance Championship, il campionato dedicato a vetture Sport Prototipo e Gran Turismo, si sono svolte in Bahrain, in Giappone e a Shanghai e hanno dato al pilota comasco Gianluca Roda, insieme ai compagni di equipaggio Christian Ried e Paolo Ruberti, l’occasione di guadagnare nuovamente il podio, in una avvincente stagione che lo ha visto sempre ai primi posti della classifica.

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A Podium driver An important season for Gianluca Roda, he was on the podium for 7 times out of 8 disputed competitions; missing only the prestigious competition of Le Mans, so he got the 2nd place in the world classification. In the last three competitions of the FIA World Endurance Championship, a championship dedicated to Sport Prototype and Gran Tourism cars, held in Bahrain, in Japan and in Shanghai and Gianluca Roda, together with his team mates Christian Ried and Paolo Ruberti, got the occasion to be on another podium, in a thrilling season that saw him on the first places of the classification.

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SPORT

EMOZIONI in campo foto Pallacanestro Cantù

Il campionato di serie A è ormai giunto al giro di boa e la sfida intrapresa dalla Pallacanestro Cantù nella stagione 2012- 2013 si fa sempre più avvincente. Milano, Varese, Sassari ed ovviamente Siena sono tra le più agguerrite antagoniste della squadra brianzola che saprà regalare emozioni tutte da vivere così come siamo certi che la squadra capitanata da Nicolas Mazzarino ha ancora molti assi nella manica da giocare sui parquet dei palazzetti italiani.

Emotions on the court The championship of series A is at the rounding of the mark and the challenge of Pallacanestro Cantù in the season 2012-2013 is more and more thrilling. Milano, Varese, Sassari and obviously Siena are among the most well-trained competitors of the Brianza. Many emotions are to be expected and we are sure that the team with its captain Nicolas Mazzarino has still many aces in the holes to play on the Italian basketball courts.

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PEOPLE

LIVIO PRADA:

un esempio da seguire Livio Prada:an example to follow Nota figura di sportivo e sostenitore di molte iniziative sociali ed umanitarie, senza alcun interesse personale e tanto meno di guadagno, ma unicamente per passione e disponibilità verso il prossimo. In queste poche righe si potrebbe riassumere la figura di Livio Prada, comasco da anni impegnato nella sua città sia con il Calcio Como, passione che coltiva dall’età di 10 anni, sia con la M.I.La, sia nel campo del volontariato. Tanti i riconoscimenti che gli sono stati consegnati fino ad oggi. L’ultimo riguarda il premio per i 60 anni di fedeltà alla Canottieri Lario consegnatogli dal presidente Enzo Molteni durante una cerimonia ufficiale avvenuta presso la storica sede di Viale Puecher.

Famous sports fan and supporter of many social and humanitarian events, just for passion and availability towards other people, without any profit. With these few words, we could summarize the personality of Livio Prada, born in Como, for years he is involved for his city, both with the club Calcio Como, a passion he has since he was 10 years old and with the association M.I.La in the voluntary service. He got many awards in his life, the last one was for his 60 years at the Canottieri Lario, award delivered by the president Enzo Molteni, during an official ceremony held in the historical seat in Viale Puecher.

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SPORT

Calcio Como per i GIOVANI e lo SPORT foto FKD, Enrico Levrini

In un’ottica di apertura al territorio, la società Calcio Como vuole essere promotrice dello sport, delle società e degli atleti comaschi autori di performance importanti, esempi positivi per i giovani, aprendo loro la platea dello stadio G. Sinigaglia in occasione delle partite disputate in casa, affinché l'applauso dei tifosi diventi un momento importante da ricordare, un riconoscimento al valore sportivo da parte del Calcio Como, una mano che la Società vuol tendere a tutto il mondo dello sport comasco. Due appuntamenti importanti hanno già coinvolto atleti di spicco dello sport lariano: Arianna Errigo e Roberto Bargna prima e Paolo Zaffaroni e Dalila Vignando poi. I primi due atleti sono stati accolti

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Nella foto, lo striscione esposto allo stadio G. Sinigaglia prima della partita Como-Cuneo dalle formazioni dei Giovanissimi del Calcio Como e delle giovanissime della società Como 2000

In the photo, the banner shown by the youth team of Calcio Como and the youth team of Como 2000 during the game Como-Cuneo at the soccer stadium G.Sinigaglia

a centro campo e al collo indossavano lucenti medaglie d’oro olimpiche. Paolo e Dalila, invece, sono stati invitati in qualità neo campioni del mondo ai campionati mondiali assoluti di nuoto riservati ad atleti con sindrome di down. La società Calcio Como vuole essere un traino per lo sport, vuole creare occasioni per ringraziare atleti meritevoli di aver portato l'immagine vincente dello sport lariano in tutto il mondo. In occasione della partita Como - Cuneo ha avuto poi inizio un progetto voluto per promuovere il movimento giovanile sportivo comasco. Lo stadio Sinigaglia diventerà una vetrina ospitando ad ogni partita due società che formano i giovani attraverso lo sport.

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Nella foto, Dalila Vignando con Guido Gieri, presidente di S3C, Paolo Zaffaroni con Pietro Porro, presidente Calcio Como 1907

Calcio Como for YOUNG people and SPORT In an optics of opening to the territory, the club Calcio Como aims at promoting sport, the club and the players of Como who made important performances, are good examples for young people; with the opening of stalls of the soccer stadium G.Sinigaglia after the games played home, the support of the fans becomes an important moment to remember, a recognition to the sports value given by Calcio Como, a hand that the club would give to all the sports world in Como. Two important appointments already involved important athletes of Como: Arianna

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In the photo, Dalila Vignando with Guido Gieri, president of S3C, Paolo Zaffaroni with Pietro Porro, president of Calcio Como 1907


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Da sinistra, Livio Prada, Andrea Ardito, Arianna Errigo, Roberto Bargna e il capitano del Lecce, Massimiliano Benassi

Errigo and Roberto Bergna and also Paolo Zaffaroni and Dalila Vignando. The first two athletes were welcomed in the center of the field wearing shining Olympic gold medals. Paolo and Dalila, instead, were invited in representation of the Italian swimming team after the world swimming championship for athletes suffering from down syndrome. The club Calcio Como wants to become a driving force for sports, creating occasions to thank deserving athletes who brought a winning image of the sport in Como all over the world.

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From left, Livio Prada, Andrea Ardito, Arianna Errigo, Roberto Bargna and capitain of the team Lecce, Massimiliano Benassi


dal 1813

via Rodari 6, 22100 Como tel. 031 264042 www.ristorantesociale.it 233


FOOD AND DRINK

K-KITCHEN

foto Archivio K-KITCHEN Un parco, il lago di Como a due passi, le montagne di sfondo, due ‘K’: una K per Kitchen e una K per Kincho. Kitchen si presenta con la sua collezione autunno/inverno basata su un autentico rituale di creatività: un menu in cui i piatti principali sono fondute e grigliate “fai-da-te”, da abbinare ai migliori vini delle regioni italiane. La cottura avviene al centro della tavola: un gesto tradizionale di convivialità e simpatia, che nasce spontaneo per condividere le cose buone, mentre salse gustose e sali colorati da tutto il mondo si mischiano nel piatto creando nuovi sapori. Una selezionata carta dei vini e la possibilità di acquistare a fine cena gli aromi e le salse più apprezzate completano il piacere di una serata speciale. E da non perdere... il K-Brunch ogni domenica! Alle note dolci e aromatiche di muffins, torte e frittelle, si affiancano i profumi speziati e salati di bacon, uova e quiche e molto altro ancora...in un brunch innovativo, tutto da scoprire! Una nuova esperienza gourmet nel cuore di Como... Qualità, sperimentazione e cura per i particolari caratterizzano il ristorante Kitchen. Un intimo salotto per non più di 20 coperti che si svela all’interno della villetta bianca al centro del parco del Grand Hotel di Como, hotel lusso a Como. Esclusivo nei suoi toni pastello e nella semplice raffinatezza degli arredi, è l'ideale per cene originali dal gusto unico. Kitchen è inoltre sempre prenotabile in esclusiva per eventi che vogliono lasciare il segno, fino a un massimo di 25 persone. Un ottimo motivo per organizzare un "fondue-party" o una degustazione di vini, anche solo per il piacere di passare una serata diversa e in buona compagnia.

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K-KITCHEN

Info

K-KITCHEN Parco del Grand Hotel di Como Como, via per Cernobbio 41/a tel. +39 031 516460 www.k-como.com info@k-como.it

A park, so close to Lake Como, the mountains in the back, two 'K': a K for Kitchen and a K for Kincho. Kitchen presents itself with his collection Autumn/Winter, based on an authentic ritual of creativeness: a menu in which the main dishes are fondues and grilled food “do-it-yourself”, to combine with the best wines of the Italian regions. The cooking takes place in the center of the table: a traditional gesture of conviviality and sympathy, that is born spontaneous to share good things, while tasty sauces and colored salts coming from all over the world are mixed in the dish creating new tastes. A good selection of wines and the possibility to buy the aromas and the sauces at the end of the dinner complete the pleasure of a special evening. And don’t miss…the K.Brunch every Sunday! Muffins, croissants, eggs and much more for a truly innovative brunch. A new gourmet experience in the heart of Como…Quality, experimentation and detail care characterizes the restaurant Kitchen. An intimate living room for no more than 20 persons inside the small white villa in the center of the park of Grand Hotel di Como, a luxury hotel in Como. Exclusive in its pastel tones and in its refined simplicity of the furniture, it is ideal for original dinners with a unique taste. Kitchen can also be privatized. It aims to be your "very special place" for private events up to 25 people, to enjoy a special dining experience with your friends, a "fondue party" or a wine tasting.

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FOOD AND DRINK

CUCINA & CANTINA KITCHEN & CELLAR

di Davide Lacchini, Emanuele Riva foto Carlo Pozzoni

Davide Lacchini

Davide Lacchini è nato a Como nel 1961. Ricopre la carica di Food and Beverage Manager, Chef di cucina e consulente gastronomico presso l’Hotel Regina Olga e il ristorante Cenobio. Ha avuto esperienze lavorative presso il Ristorante “Al musichiere”, Como; Paracucchi Locanda dell’angelo, Sarzana; ristorante club Canottieri Lario, Como; Grand hotel Serbelloni-Bellagio; Hotel Barchetta Excelsior, Como, Albergo Antico-Suisse; Hotel Principe di Savoia, Milano; Villa-mia, Torno; residenza della famiglia reale dell’Arabia Saudita; Casino’ di Campione d’Italia. Consulente e collaboratore del libro edito dalla Provincia di Como “Dal Lario alla Brianza”. Curatore editoriale del libro ”In cucina” prodotto dell’Associazione Provinciale dei Cuochi di Como.

Emanuele Riva

Emanuele Riva, classe 1984, gestisce dal 2007 il locale di famiglia “La Cava dei Sapori” a Como. Nello stesso anno diventa sommelier e viene selezionato per il concorso “Maschio Bonaventura, la ricerca dell'eccellenza”. In seguito partecipa ad altri concorsi e master (Gran Premio del Sagrantino, Scuola Concorsi, Master del Sangiovese). Nel 2009 è secondo al concorso “Miglior Sommelier di Lombardia”. Nell'ottobre 2010, a Perugia, è semifinalista al concorso Miglior Sommelier d'Italia. Nel 2011 conquista il titolo di miglior sommelier Ais della Lombardia.

SI RINGRAZIA PER LA DISPONIBILITA 'E LA COLLABORAZIONE IL DIRETTORE SIG. MASSIMO ABBATI, GLI CHEF DI CUCINA STEFANO GILARDONI E FABIANO MARZANO DELL'HOTEL REGINA OLGA DI CERNOBBIO 236


VALLÉE D' AOSTE CHAMBAVE MUSCAT DOC 2011 - LA CROTTA DI VEGNERON LOMBATINA DI CONIGLIO CON INSALATA DI VERZA, CHIODINI E MELAGRANA Dose per 6 persone 300 g di lombatine di coniglio, una melagrana, 6 fiori di zucca, una piccola verza, 100 g. di funghi chiodini, un piccolo scalogno, 3 cucchiai di olio di oliva, 30 g di burro, 2 cucchiai di brodo, ½ bicchiere di brandy, sale e pepe q.b. PROCEDIMENTO Disossare le lombatine di coniglio e utilizzare 2 piccole noci per persona, prendere la verza ed eliminare le foglie esterne, tenere quelle al cuore piu’ piccole, tagliarle a julienne così come i fiori di zucca. Sgranare una melagrana e pulire i funghi chiodini. Mettere un soute’ sul fuoco aggiungendo un cucchiaio di olio di oliva e saltare velocemente la verza, i funghi e la melagrana, aggiungere anche un pizzico di sale, mantenere a temperatura tiepida. In un altro soute’ con il restante olio ed un poco di burro rosolare a fuoco vivace le nocette di coniglio, eliminare il condimento, flambare con il brandy ed aggiungere 2 cucchiai di brodo, lasciare ridurre la salsa e filtrarla per condire l’insalata, che verrà servita a vostra fantasia.

RABBIT LOIN WITH SALAD OF CABBAGE, MUSHROOMS AND POMEGRANATE To serve 6 300 g. of rabbit loins, n.1 pomegranate, n.6 courgette flowers, n.1 small cabbage, 100 g. of mushrooms, 1 small shallot, 3 spoons of olive oil, 30 g of butter, 2 spoons of broth, ½ glass of brandy, salt and pepper PREPARATION Bone the rabbit loins and use two small parts per person, take the cabbage and remove the tender external leaves and keep the central ones, cut them in strips and cut in strips also the courgette flowers. Shell the pomegranate and clean the mushrooms. Put a pan on the fire and add a spoon of olive oil, then sauté the cabbage, the mushrooms and the pomegranate, also add a pinch of salt, keep a lukewarm temperature. In another pan put the remaining oil and a bit of butter, brown on a high flame the rabbit, eliminate the seasoning and flame with brandy and then add 2 spoons of broth, let the sauce reduce and filter it to season the salad which will be served according to your taste.

Un vino di montagna ricco nei profumi e nel sapore, adatto ad un piatto complesso, ma delicato. La zona di Chambave è famosa in val d' Aosta per il Moscato; questa versione secca di grande finezza non perde certamente l' aromaticità del vitigno e si distingue per freschezza, rotondità di bocca e lunga persistenza. L' uva è macerata a freddo, conservata in acciaio per quasi sei mesi sulle fecce fini. Vino sia da aperitivo che adatto a crostacei e carni bianche. Da bere a 8-10° C. A mountain wine rich in flavors and tastes, ideal with a complex but delicate dish. The area of Chambave is famous in Val d’Aosta for the Moscato; this dry version is of great fineness, it doesn’t lose the aroma of the vine and it distinguishes itself for freshness, roundness in the mouth and long persistence. The grape is cold soaked, preserved in steel for about six months on the thin dregs. Wine good with appetizers, shellfishes and white meats. Temperature to serve 8-10° C.

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RISOTTO ALLA BONARDA CON ROGNONCINO ALLA CREMA DI GORGONZOLA

RISOTTO WITH BONARDA AND KIDNEY WITH GORGONZOLA CREAM

Dose per 6 persone 480 g di riso carnaroli, un rognone di vitello di circa 500 g, 60 g di burro, 2 cucchiai di olio di oliva, una cipolla, 2 bicchieri di vino rosso-bonarda, 2 lt circa di brodo di carne,100 g di padano grattugiato, sale pepe q.b, un bicchiere di panna ,100 g di gorgonzola dop

To serve 6 480 g of carnaroli rice, 1 kidney of veal of about 500 g, 60 g of butter, 2 spoons of olive oil, 1 onion, 2 glasses of red wine – Bonarda, 2 liters of meat broth, 100 g of grated Parmesan cheese, salt and pepper - 1 glass of cream, 100 g of gorgonzola DOP

PROCEDIMENTO Pulire il rognone incidendolo per il lungo e togliere la parte centrale grassa. Lavatelo bene in acqua corrente per alcuni minuti e aggiungere anche un poco di aceto. Tagliatelo nel senso della larghezza ricavandone 12 fettine sottili che userete in seguito, mentre il resto lo tritate grossolanamente. In una casseruola fate sciogliere 30 g di burro, aggiungete l’olio, unite la cipolla precedentemente tritata e fatela soffriggere fino ad appassire, quindi unire il rognone tritato, salate e pepate e proseguite la cottura per 2/3 minuti mescolando continuamente. Versare nella casseruola anche il riso e tostatelo bene nel condimento, sfumatelo con i 2 bicchieri di vino rosso, mescolatelo fino a cottura (circa 15 minuti) aggiungendo poco alla volta il brodo caldo. Nel frattempo in un soute’ fate saltare con poco burro e un cucchiaio di olio le fettine di rognone e appena rosolato toglierlo dal fuoco e salatelo leggermente. Per ottenere la crema al gorgonzola, in un piccolo tegame versare la panna, portare a calore e sciogliere il formaggio mantenendolo al caldo. Quando il risotto sarà giunto a cottura, spegnere il fuoco e mantecatelo con il restante burro ed il grana padano. Mescolate con il cucchiaio di legno e servitelo nei piatti individuali con 2 fettine di rognone , versare sopra la crema al gorgonzola

PREPARATION Clean the kidney, cut it lengthwise and remove the fat central part. Wash it well under the water for some minutes and also add some vinegar. Cut in widthwise and make 12 thin cutlets that you will use later, while mince roughly the rest. In a casserole melt 30 g of butter, add oil and a minced onion, brown until it sweats , then add the minced kidney with salt and pepper and continue cooking for 2/3 minutes, keep on mixing. Pour the rice in the casserole and toast it well in the seasoning, sprinkle with two glasses of red wine and mix for 15 minutes, add warm broth once in a while. In the meantime, sauté the kidney cutlets with a bit of butter and 1 spoon of oil, once browned remove from the fire and add some salt. For the gorgonzola cream, pour the cream in a small saucepan, once warm melt the cheese – keep it warm. When the risotto is ready, switch off the fire and add the remaining butter and the Parmesan cheese, mix again with the wood spoon and serve it in the dishes with 2 kidney cutlets, then pour above the gorgonzola cream.

"SAIGNÉE DELLA ROCCA" PINOT NERO METODO CLASSICO CRUASÉ DOCG CONTE VISTARINO Un piatto della tradizione lombarda vuole un vino della propia regione! Si potrebbe abbinare un delicato vino rosso, ma vi porto in Oltrepo' Pavese, con l' ultima Docg a base Pinot nero Rosé Metodo Classico.. Questa bollicina dal colore rosa tenue presenta una piacevole vena acida caratteristica del Pinot Nero che si abbinerà perfettamente alla tendenza dolce del risotto, inoltre questo Cruasé sarà in grado di pulire bene il palato dalla grassezza del piatto come se fosse un vino rosso. Il termine Saignée deriva dal metodo di vinificazione che prevede un breve contatto delle bucce con il mosto per donare il caratteristico colore rosato! Servire a 6 -8 °C. A dish of the Lombardy tradition wants a wine of its region! You could select a delicate red wine, but I take you to Oltrepò Pavese, with the newest Docg made of Pinot Nero Rosé Metodo Classico…This wine with a rosy color has a pleasant sour taste typical of Pinot Nero that is perfect with sweet tendency of the risotto, moreover this Cruasé can well clean the palate from the fatness of the dish as if it were a red wine. The word Saignée comes from the type of winemaking that foresees a quick contact of the peels with the must to give the typical rosy color! Temperature to serve 6 -8 °C.


"PIAN DELLE VIGNE" 2006 BRACHETTO PIEMONTE DOC - AZIENDA AGRICOLA FORTETO DELLA LUJA

SEMIFREDDO ALLE CASTAGNE CON SALSA AL CIOCCOLATO FONDENTE

CHESTNUT SEMIFREDDO WITH DARK CHOCOLATE SAUCE

Dose per 6 persone 6 stampini di alluminio, 300 cc di panna liquida fresca, 2 uova intere, un tuorlo d’uovo, 25 g. di zucchero semolato, 130 g di crema di castagne dolce, un foglio di gelatina colla di pesce, 2 cucchiai di crema di cacao, un bicchiere di panna calda per sciogliere la gelatina. Una tavoletta di cioccolato fondente da sciogliere a bagno maria.

To serve 6 N.6 aluminum molds, 300 cc of single cream, n.2 eggs, n.1 yolk, 25 g. of superfine sugar, 130 g of sweet chestnut cream, n.1 foil of gelatin, n.2 spoons of cocoa cream, 1 glass of warm cream to melt the gelatin, n.1 bar of dark chocolate to melt bainmarie.

PROCEDIMENTO In un contenitore possibilmente in acciaio inox montare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto cremoso ed omogeneo, nel frattempo mettere la gelatina in un bicchiere di panna calda, lasciarla sciogliere e quando sara’ tiepida unirla al composto insieme al puré di castagne e con la frusta lavorare ancora per alcuni minuti. In un altro contenitore ben freddo versare la panna e montarla a neve, unire i due composti ed aggiungere la crema di cacao, lavorare delicatamente con un cuchiaio e versare negli stampini di alluminio, riporli nel congelatore per una notte. Servire togliendo dal congelatore e dagli stampini almeno 5 minuti prima. Accompagnare con crema di cioccolato fondente calda.

PREPARATION In a bowl, possibly in steel, whip up the eggs with the sugar until you get a creamy and homogeneous mixture, in the meantime put the gelatin in a glass of warm cream in order to melt it and when it is ready add it to the mixture and the chestnut cream, work it with the whip for some minutes. In another cold bowl whip the single cream, add the other mixture and the cocoa cream, gently work it with a spoon and pour it in the aluminum molds and leave it in the freezer for one night. Take it off the freezer and the molds at least 5 minutes before serving it. Accompany with warm dark chocolate cream.

L' azienda agricola Forteto della Luja gestita dalla famiglia Scaglione si trova a sud di Asti, nei pressi di Canelli e Aqui, la zona per eccellenza del moscato e del brachetto. La cantina storica risalente al 1826 è immersa in un'oasi naturale, più precisamente nel paesino di Loazzolo. L' azienda Forteto della Luja produce due vini dolci, uno è il famoso Moscato passito di Loazzolo che rappresenta la più piccola Doc d' Italia, l'altro non da meno per rarità e finezza è il Brachetto passito, una chicca da servire fresca accanto a preparazioni delicate di dolci al cioccolato! The farm Forteto della Luja managed by the family Scaglione is located south of Asti, close to Canelli and Aqui, the area known for the Moscato and for the Brachetto. The historical wine cellar is dated back to 1826 and is in a natural oasis, more precisely in the village of Loazzolo. The company Forteto della Luja produces two sweet wines, one is the famous Moscato passito di Loazzolo, which represents the smallest Doc of Italy, the other one is not less rare and fine, it is the Brachetto passito, perfect to serve fresh with delicate preparation of chocolate desserts!

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LA GUIDA AGLI EVENTI DEL LAGO DI COMO, LECCO, VALTELLINA E TICINO LAKE COMO, LECCO, VALTELLINA AND TICINO EVENTS’ GUIDE

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