settembre - ottobre 2016
No4
Il nuovo magazine per gli italiani in Germania >>> NEWS Gli appuntamenti di settembre e ottobre
#02
>>>INTERVISTA Aureliana Sorrento, giornalista di Deutschlandfunk
#03
>>> INSERTO Intervista e notizie utili dal patronato Ital-Uil
#04
>>> ITALIANA Tutte le novità del festival jazz di Colonia
#07
>>> QUI BERLINO La nuova rubrica a cura di Berlino Magazine
#08
EDITORIALE NUOVE SFIDE CI ATTENDONO Torniamo dalle vacanze e ritroviamo un'Europa diversa: divisa e con il Regno Unito con un piede fuori dall'Unione dopo la Brexit. I governi in carica devono aff rontare nuove sfide mentre i cittadini attendono risposte urgenti ai loro problemi. A volte provano a risolverli da soli, come ci svela l'articolo di copertina dedicato alle associazioni che in Germania, come in Italia, combattono le organizzazioni criminali e l'odioso fenomeno del "pizzo". Le difficoltà si superano con la caparbietà e il talento. E di talenti italiani in Germania parliamo nella rubrica "La Valigia di Cartone". Sfogliando questo numero di Magma troverete tante novità. Una delle quali andiamo particolarmente fieri è la collaborazione con i colleghi del portale "Berlino Magazine" che in ogni numero, a partire da questo, fi rmeranno la rubrica "Qui Berlino". Per andare alla scoperta della capitale, tra le sue infi nite possibilità e le sue mille contraddizioni.
Lotta alla criminalità
PIZZO? NEIN DANKE!
Anche la Germania si trova a fare i conti con il fenomeno del racket. Ma, come in Italia, il contrasto arriva dai cittadini riuniti in associazioni antimafia di MANUELA CARZO Schutzgeld. Tradotto in italiano suona come "pizzo". Ovvero come la quota da versare alle organizzazioni criminali per ottenere "protezione", cioè per non vedere andare in fiamme la propria attività commerciale in seguito a minacce e pressioni indebite. Quella del racket è una pratica malavitosa estremamente diffusa in Italia, specialmente nelle regioni meridionali, ma adesso è una piaga che anche i tedeschi hanno iniziato a conoscere. Sono soprattutto le attività gestite da italiani a essere prese di mira dagli
esponenti delle cosche che hanno messo solide radici in Germania, come è emerso chiaramente con la strage di Duisburg dell'agosto 2007. "Deutschland ist das gelobte Land für die italienische Mafia“, "La Germania è la terra promessa per la mafi a Italiana": parole di Harald Schneider, commissario di polizia e membro dell’SPD. Neanche la Germania può dunque considerarsi immune alla globalizzazione delle mafie. Secondo "‘Ndrangheta made in Germany", uno studio del 2011 condotto da Giuseppe
Lumia, ex presidente della Commissione parlamentare antimafia, e dal giornalista calabrese Orfeo Notaristefano, “900 persone appartenenti a 229 famiglie della sola ‘ndrangheta sono attive oggi in Germania nel traffico degli stupefacenti, nella gestione dei rifiuti tossici, nel grande riciclaggio di denaro sporco e nell’imposizione del pizzo". Anche qui, come già avvenuto in Italia, il contrasto principale al dilagare del fenomeno proviene dai cittadini riuniti in associazioni antimafia. L'esempio è stato preso direttamente dalla Sicilia.
La mattina del 29 giugno 2004 Palermo si sveglia tappezzata di adesivi con su scritto “Un intero popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”. La cosa si ripete lo stesso anno all’anniversario della morte di Libero Grassi, l'imprenditore siciliano assassinato nel 1991 per essersi ribellato, per primo e da solo, al pagamento del pizzo: sulla tangenziale di Palermo compare lo striscione “Un intero popolo che si ribella al pizzo è un popolo libero”. Nasce così AddioPizzo, il movimento antimafi a che promuove la partecipazione democratica e la lotta al racket delle estorsioni mafiose. Oggi Grassi sarebbe appoggiato e fiancheggiato da molti altri imprenditori e commercianti che, grazie ad Addio Pizzo, hanno trovato la forza e il coraggio di liberarsi da ogni forma di racket: nel 2016 sono più di 830 i commercianti e gli artigiani siciliani con certificato AddioPizzo e più di 10.000 i cittadini che sostengono con i propri acquisti chi si ribella alla prepotenza mafiosa, grazie anche alla mappa "Pizzo-free", un elenco di attività commerciali che hanno aderito all'associazione abbracciando un’economia libera dalla mafia e dalle estorsioni. Seguendo questo esempio anche in Germania è nata nel 2007 “Mafia? Nein Danke!” un’associazione senza scopo di lucro che fa parte di FLARE (Freedom Legality and Rights in Europe), una rete di organizzazioni che lottano contro la criminalità organizzata nel mondo. L’idea venne a Laura Garavini, all'epoca dirigente della UIM, oggi deputata del PD nella circoscrizione Estero Europa, all'indomani della strage di Duisburg. Lo scopo era e rimane quello di sensibilizzare l’opinione pubblica tedesca e mobilitare la società civile contro le attività della criminalità organizzata, in particolare contro le infi ltrazioni mafiose. In quasi dieci anni di attività sono più di cento le aziende presenti sul territorio tedesco che si sono impegnate a non assumere persone con precedenti penali mafiosi e a denunciare qualsiasi tentativo di estorsione: la più grande ribellione al racket al di là del confi ne italiano.
NEWS SETTEMBRE - OTTOBRE CUCINA ITALIANA IN FESTA
Dal 22 al 25 settembre, ristoranti, pizzerie, enoteche e pasticcerie italiane regaleranno a tutti i berlinesi un vero tour del gusto. Consultate la 72hrs True Italian Map! Organizzato con il patrocinio dell'IIC di Berlino. www.berlinocacioepepemagazine.com
EMERGENCY A BERLINO
Il 29 settembre Cecilia Strada presenterà presso l’IIC di Berlino l'organizzazione umanitaria italiana Emergency, attiva nelle zone di guerra da più di 20 anni e promotrice di una cultura di pace, solidarietà e rispetto dei diritti umani www.iicberlino.esteri.it
#02
CINEMA ITALIANO
La rassegna "Cinema! Italia!": da settembre a dicembre in oltre 30 città tedesche, con il patrocinio dell'Ambasciatore della Repubblica Italiana. Tutti i fi lm sono proiettati in lingua originale con sottotitoli in tedesco. www.cinema-italia.net
ITALIANA 2016
30 settembre, Offene Welt e.V., Colonia: Laia Genc, pianoforte, Alessandro Palmitessa, sassofono e clarinetto, e Mario Raja, sassofonista, arrangiatore e compositore, suoneranno insieme nell’ambito del Festival Italiana. www. www.offene-welt.de
SETTIMANA DELLA LINGUA ITALIANA NEL MONDO
Il tema della 16esima edizione di questa manifestazione è “Lingua italiana e creatività: tradizioni, moda e design”. In collaborazione con scuole, università, associazioni e "Dante Alighieri". www.iicstoccarda.esteri.it
SPECCHIO ITALIA
A Francoforte, fi no al 28 ottobre, più di 50 artisti rappresentano l’Italia di oggi. Le opere sono realizzate con tecniche diverse: fotografia, collage, dipinti e installazioni luminose. Fra gli artisti Della Torre, Nangeroni, Cerri e Brera. www.div-web.de
La Valigia di Cartone
Intervista alla giornalista reggina, collaboratrice di Deutschlandfunk, SWR, WDR e SRF
AURELIANA SORRENTO:
“LA GERMANIA È CAMBIATA, E NON IN MEGLIO. MA QUI SONO A CASA” Un amore incondizionato per la Germania alla base di una storia di successo. I cambiamenti del Paese visti dalla prospettiva di una giornalista italiana che ce l'ha fatta di ROBERTO CALABRÒ
Ci racconti un po' il suo percorso personale e professionale. Cosa l'ha spinta a trasferirsi in Germania e poi a rimanerci? >>> “Decisi di vivere in Germania quando avevo 13 anni. Dalla Calabria, dove allora vivevo, venni in vacanza in un paesino del Nordhessen e mi accorsi che non esistevano quei condizionamenti sociali che nel Sud Italia tengono tutti intrappolati in una gabbia. >>> Aureliana Sorrento, giornalista Insomma: respiravo. Anni dopo, studiavo lingua e Ma a casa mi sento qui, a Berlino”. letteratura tedesca all'università a È qui da oltre vent'anni. Come è Roma, feci le valigie e mi trasferii a cambiato il Paese, e la sua percezione Norimberga quando ero ormai vicina della Germania, in questo lungo lasso alla tesi. Per qualche anno feci la "pentemporale? dolare": andavo a dare gli ultimi esami >>> “La Germania che ho visto in a Roma e frequentavo corsi a Erlanvacanza negli anni '80, e anche quella gen come Gaststudentin. In quel periodo nella quale sono arrivata nel 1992, mi mantenni lavorando in una Kneipe era un paese capitalistico nel quale e insegnando italiano alla Volkshochperò tutti vivevano bene. Chi lavorava schule. Seguirono due anni intensi e belaveva più che abbastanza per sé e la sua lissimi all'Institut für Journalistik und famiglia, chi non aveva lavoro riceveva Kommunikationsforschung di Hannoun sussidio sufficiente a vivere in modo ver. Già dal 1992 avevo in testa di venire decoroso. Non è più così. Le riforme del a Berlino, così finito il master mi ci governo Schröder hanno creato tanti trasferii. E ci rimasi. All'inizio posti di lavoro catalogati come tali, dei collaboravo soprattutto alle pagine quali però non si può vivere, e il livello culturali di testate berlinesi come il del welfare è stato così ridotto che "Tagesspiegel", la "Tageszeitung" e la spesso la gente alla fine del mese non "Berliner Zeitung" e con la ha come comprare da mangiare. Tutto redazione Cultura della radio SFB, poi diventata RBB. Poi, di mia iniziativa, feci ciò comporta pure una differenza, come dire, psicologica. Il governo Schröder una ricerca sulla 'ndrangheta: ne venne ha trasformato la Germania, in fuori una trasmissione per il Deutschpeggio. Adesso prevale l'idea di essere landfunk e mi ritrovai da un giorno costantemente in competizione, l'ansia, all'altro a occuparmi di temi politici e la paura di non farcela. Certo, se sociali. E, ovviamente, soprattutto di confronti la Germania con l'Italia, dove Italia. Non mi chieda che cosa mi abbia la Sozialhilfe non esiste e di ripartizione spinta a rimanere in Germania. L'idea di sociale del reddito non si parla proprio, tornare non mi ha mai sfiorato. In Italia la Germania è sempre un paradiso dello vado spesso per lavoro e per visitare la stato sociale”. mia famiglia e gli amici più cari.
È stato difficile inserirsi professionalmente o la Germania è davvero un paese che premia il merito e non fa differenze di genere? >>> “È vero che non è facilissimo inserirsi in Germania se hai un curriculum di studi che proviene da un paese straniero non considerato tra quelli con delle università eccellenti. E, naturalmente, se lavori in un campo in cui la lingua conta sei svantaggiato rispetto a un madrelingua. Ciononostante ho incontrato un'apertura sorprendente nelle redazioni alle quali ho proposto temi e lavori. Un'ignota studentessa con un nome straniero che manda un manoscritto a una redazione della radio televisione nazionale e un paio di giorni dopo riceve una telefonata della caporedattrice, te lo immagini in Italia? Per quanto mi riguarda: i miei insuccessi qui li attribuisco ai miei limiti effettivi e non ad alcuna prevenzione. Differenze di genere? Non so, nel mio lavoro non ne ho fatto esperienza. Pare ci siano se si arriva al livello di dirigenti di grandi aziende, almeno così leggo”. Molti italiani, giovani e meno giovani, stanno scegliendo la Germania per trovare quelle opportunità che in patria sono loro negate. Che consiglio darebbe a chi è appena arrivato per provare a farcela qui? >>> “Il primo consiglio che darei a chi arriva è quello di imparare il tedesco velocemente, nella consapevolezza che non finisci mai di impararlo, e di aprire gli occhi e le orecchie per capire come qui funzionano le cose, perché funzionano diversamente. E di non rinchiudersi nella comunità italiana: farlo è il modo migliore per non arrivare mai in Germania”.
#03
Inserto Ital-Uil
Intervista al responsabile ITAL-UIL di Ludwigshafen
DOMENICO D'ANGELO:
“IL PATRONATO È IL PUNTO DI RIFERIMENTO DEI NOSTRI CONNAZIONALI” di GIOVANNI BARATELLI Da quanto tempo è il responsabile del Patronato ITAL-UIL di Ludwigshafen e come interpreta il suo ruolo? >>> “Sono responsabile dell'ufficio Ital-Uil di Ludwigshafen da gennaio 2000. Avendo lavorato in precedenza presso un altro Patronato, tutta la mia carriera lavorativa si è svolta sino a oggi al servizio della collettività italiana di Ludwigshafen e, più in generale, della cosiddetta “Metropolregion”. Il mestiere di operatore di Patronato all’estero prima che una professione è una vocazione. La motivazione più forte che mi ha spinto a intraprendere questa carriera è stata quella di potermi mettere al servizio della mia gente, perché da emigrante e figlio di emigranti sono e mi sento un “germanese” come loro”. Quali sono le caratteristiche della comunità italiana di Ludwigshafen? >>> “La nostra utenza è molto omogenea anagraficamente. Dal punto di vista dello stato sociale, i nostri utenti sono prevalentemente lavoratori, casalinghe, disoccupati e naturalmente pensionati. Negli ultimi cinque anni, segnati dalla grave crisi economica,
abbiamo assistito all’arrivo di centinaia di nuove famiglie che hanno portato con loro tutta una serie di problematiche legate all’integrazione nel mercato del lavoro, nel tessuto sociale e, per i più piccoli, nelle scuole tedesche”. Quali sono gli interventi più richiesti? >>> “Malgrado i paletti che mette il ministero finanziando solo una piccola parte della nostra attività, nel mio ufficio gli interventi rivolti agli enti previdenziali, assistenziali statali e agli enti di previdenza privata o aziendale rappresentano sì e no il 50% dell’attività complessiva. Il restante 50% è rivolto alla soluzione dei piccoli e grandi problemi della vita quotidiana dei nostri utenti che, anche a causa delle scarse conoscenze della lingua tedesca, non sono in grado di risolvere da soli. Solo per fare qualche esempio, vanno dalla disdetta del contratto del cellulare alla causa di diritto di lavoro, passando per le pratiche rivolte ai consolati e la consulenza fiscale. Il Patronato è il punto di riferimento per i nostri connazionali”. Come viene considerato il vostro lavoro dalle istituzioni? >>> “È molto apprezzato non solo
dalle istituzioni italiane in Germania ma anche dalle istituzioni locali tedesche che ci consultano spesso per risolvere i problemi dei nostri connazionali. Purtroppo sembra che negli ultimi tre-quattro anni l’importanza del nostro operato non sia sempre tenuto nella considerazione che meriterebbe dalle alte sfere romane. Ormai, nel nostro territorio di competenza, la Metropolregion, dopo la chiusura del circolo sardo, dell’Associazione Famiglie Italiane e dell’ufficio di assistenza della Caritas, siamo rimasti l’unico punto di riferimento dei nostri connazionali. Finché ci sarà “linfa” rimarremo con immutata professionalità, passione e orgoglio in prima linea a tenere il fronte.” Che rapporti avete con il Consolato? >>> “Il rapporto con il Consolato generale d’Italia di Francoforte è migliorato, grazie all’egregio lavoro svolto dal nostro collega Sebastiano Liistro che ricopre anche il ruolo di corrispondente consolare. Sarebbe auspicabile che migliorasse in egual misura anche la tempistica per la definizione di talune pratiche di pensione presso l’Inps".
DGB: AL VIA LA CAMPAGNA "PER UNA PENSIONE GIUSTA" di GIUSEPPE BARTOLOTTA Oggi un impiegato che ha lavorato per 40 anni e guadagnato in media 2.500 euro lordi al mese, nel 2030 potrà percepire una pensione di circa 900 euro lordi. Prima dell’ultima riforma del 2000 ne avrebbe percepiti 1.100. In buona sostanza significa che, se le cose non dovessero cambiare, sempre più pensionati nei prossimi anni cadranno in uno stato di povertà. Per questo la Confederazione dei Sindacati Tedeschi (Deutscher-Gewerkschaft-Bund) ha dato il via alla campagna "Per una pensione giusta": un appello al legislatore per mettere mano con urgenza alla riforma del sistema pensionistico che permetta, in un futuro non troppo prossimo, di garantire un reddito dignitoso a tutti coloro che hanno lavorato per una vita. È opportuno che le pensioni vengano di nuovo “collegate” allo sviluppo e all’andamento dei salari. Le difficoltà di finanziamento del sistema pensionistico pubblico in Germania sono state causate da precise scelte politiche che hanno reso il mercato del lavoro e quindi i rapporti di lavoro individuali
#04
molto precari. Ad esempio con l'introduzione delle agenzie di lavoro interinali o con forme di lavoro, come il Minijob, quasi del tutto esenti dal pagamento intero dei contributi da parte dei datori di lavoro. Si è così diffuso un mercato del lavoro con un costo della manodopera molto basso, che ha fatto la fortuna del sistema economico tedesco e la sfortuna delle casse del sistema pensionistico. In aggiunta sul sistema “pesano”, per circa 7 miliardi di Euro, anche tutta una serie di supplementi aggiuntivi sulle pensioni (tipo Mütterrente o Kindererziehungszeiten) che invece dovrebbero essere a carico della fiscalità generale. L’obiettivo della Confederazione è di fare in modo che la politica “cambi il corso” delle cose. Si tratta di una campagna che non ha alcun carattere ideologico ma che, anzi, entra nel merito delle cose indicando come è possibile finanziare il sistema, che deve avere una sua solidità e che deve soprattutto permettere al contribuente di percepire una pensione dignitosa e di non finire in povertà dopo una vita spesa a lavorare.
Inserto Ital-Uil
UILP - UIM: VERSO IL CONGRESSO
ITALIA: INCONTRO SINDACATIGOVERNO SULLE PENSIONI
Gli iscritti alla UILP in Germania si stanno organizzando per preparare, insieme agli iscritti della UIM, il congresso e per dare vita a una confederazione di associazioni che diano voce ai problemi della vecchia e nuova emigrazione. Se sei pensionato: iscriviti alla UILPensionati per rivendicare più diritti anche per te che sei pensionato in Germania! Se hai usufruito un servizio, un aiuto o un sostegno di solidarietà da parte di una delle varie sedi UIM in Germania: aggiungiti agli iscritti per potere potenziare la gamma dei servizi che già la UIM elargisce e per dare voce ai diritti dei cittadini italiani nei confronti dell’amministrazione italiana (per esempi, i servizi consolari, la scuola per i figli dei nuovi arrivati, le tasse comunali in Italia, ecc.)
Lo scorso 12 settembre si è tenuto a Roma un incontro tra Governo e Cgil, Cisl e Uil sulle pensioni, con la presenza del sottosegretario Tommaso Nannicini. Hanno partecipato anche i Segretari generali di Spi, Fnp, Uilp Pedretti, Bonfanti, Bellissima, insieme ai Segretari confederali Lamonica, Petriccioli e Proietti. Il Segretario generale Uilp Romano Bellissima ha commentato: "Valutiamo positivamente questo incontro. Sono stati ulteriormente approfonditi i temi e nel prossimo incontro del 21 speriamo si possa arrivare a una conclusione positiva, anche in base alle risorse che il Governo impegnerà per l’attuazione delle misure. Nell’incontro di oggi, il Sottosegretario non ha infatti ancora definito l’entità delle risorse. Per quanto riguarda in particolare gli interventi per i pensionati c’è una posizione positiva sull’ampliamento della cosiddetta quattordicesima e sulla equiparazione della no tax area dei pensionati a quella dei lavoratori dipendenti. Abbiamo anche evidenziato gli altri temi al centro della nostra piattaforma: rivalutazione delle pensioni, separazione tra previdenza e assistenza, paniere Istat per il calcolo dell’inflazione”.
L’ AVVOCATO E RECHTSANWALT VECCHIO È TITOLARE DELLO STUDIO LEGALE MANNHEIM In virtù della doppia abilitazione all’esercizio della professione ottenuta in Italia e in Germania lo Studio si è specializzato nell'ambito dei rapporti giuridici transfrontalieri tra Italia e Germania. I campi di attività prevalente sono il diritto internazionale privato italo-tedesco, il diritto del commercio internazionale così come anche tutte le fattispecie che implicano l'applicazione del diritto italiano davanti a tribunali tedeschi (obbligazioni, diritto di famiglia, risarcimento danni, successioni, diritto della previdenza sociale, ecc.). La clientela prevalente dello Studio legale è rappresentata da imprese italiane, banche, così come soggetti privati. Siamo a disposizione della clientela ai seguenti recapiti: DR. ERNESTO VECCHIO LL.M. Rechtsanwalt + Avvocato M 1,5 (Quadrate) D-68161 Mannheim
www.rechtsanwaelte-mannheims.de
Tel +49(0)621/1566658 Fax +49(0)621 /1567375 Tel (0621) 400 461 - 0 Fax (0621) 400 461 – 27 E-mail: avvocato@vecchio.de
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Guida utile
ASSISTENZA LEGALE SUL MERCATO TEDESCO “Siamo partiti trattando prevalentemente diritto di famiglia e diritto penale. Con il passar del tempo le richieste del mercato, e in particolare dei nostri clienti italiani, ci hanno portati ad approfondire anche tematiche diverse, quindi abbiamo aggiunto alla nostra attività nuove competenze”. Rosario Centamore, avvocato di origine italiana, ha sempre vissuto in Germania, dove ha compiuto tutto l'iter di studi e di pratica necessario per l'esercizio della professione. Consulente della Camera di Commercio italo-tedesca, insieme al socio Christian Loghman-Adham ha fondato nel 2006 lo Studio Centamore- Loghman-Adham a Offenbach sul Meno, a pochi chilometri da Francoforte. Negli ultimi anni dai suoi uffici stanno transitando non pochi imprenditori italiani, anche di medie dimensioni. Inizialmente si rivolgevano allo studio in prevalenza aziende che avevano bisogno di assistenza fiscale o penale. Oggi la clientela si è evoluta. “L'imprenditore italiano che arriva da noi
– spiega Centamore – spesso è già presente con i propri prodotti sul mercato tedesco, ma fattura dall'Italia, con tutto il peso burocratico e fiscale che questo comporta. Il passo che la maggior parte di questi nostri clienti vuole fare è quello di aprire una sede in Germania, per poter lavorare sul posto con il mercato locale e, perché no, muoversi anche verso altri mercati europei dal momento che Francoforte è uno snodo fondamentale per la logistica”. “Noi gestiamo la parte legale di queste costituzioni societarie – specifica – e collaboriamo con uno studio di commercialisti italiani, presente a Francoforte, per tutto ciò che attiene la parte logistica, fiscale e organizzativa. E devo dire che questo connubio sta funzionando molto bene; ho riscontri positivi da parte della clientela italiana. Per il futuro mi aspetto quindi un aumento di questo genere di richieste, ma ci adegueremo alle necessità dei clienti: abbiamo la fortuna di poter attivare una vasta rosa di competenze e di poter gestire una vasta gamma di problematiche”.
STUDIO LEGALE
CENTAMORE & LOGHMAN-ADHAM MAINSTRASSE 157 · 63065 OFFENBACH TEL. +49.69.15344826 · FAX +49.69.15344828 INFO@CENTAMORE-LOGHMAN.DE WWW.CENTAMORE-LOGHMAN.DE
GUIDA UTILE: L'ASSICURAZIONE PENSIONISTICA Lavorare in proprio in Germania comporta per alcune categorie l’obbligo al versamento dei contributi previdenziali nelle casse dell’assicurazione pensionistica (Deutsche Rentenversicherung). Sono diverse le attività di lavoro per le quali, per legge, si è assicurati obbligatoriamente. Alcuni esempi: gli insegnanti in proprio (selbständige Lehrer) o le persone che hanno in cura altre persone non autosufficenti (Pflegepersonen), alcune figure di artigiani (Handwerker), levatrici (Hebammen) o signore che accudiscono a casa propria bambini dietro compenso (Tagesmütter), chi svolge attività con contenuto artistico o a carattere pubblicistico (Künstler und Publizisten).
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Pur tuttavia molte microimprese sembrano tali (Scheinselbständig) ma non lo sono. Semplicemente perché eseguono spesso attività a carattere di sub-agente, per cui il legislatore ha previsto alcuni criteri che stabiliscono se l’attività di lavoro svolta ha, appunto, carattere di lavoro in proprio o subordinato. Per esempio: si lavora per un solo committente? Si devono rispettare orari di lavoro fissi? Si devono eseguire indicazioni di lavoro da parte di un solo committente? Per rispondere a questi quesiti ci si può rivolgere alla cosiddetta Clearingstelle della Deutsche Rentenversicherung che, anche a posteriori, può decidere circa la natura dell’attività del lavoro svolto.
Cultura
ITALIANA 2016
UN PONTE TRA DUE CULTURE
Il jazzista Alessandro Palmitessa presenta il festival Italiana di cui è direttore artistico
di ROBERTO CALABRÒ Un ponte tra le due sponde del Reno. E tra due culture: italiana e tedesca. È questo lo spirito che anima la sesta edizione di "ITALIANA. Kulturbrücke am Rhein/Ponte culturale sul Reno", il festival in programma a Colonia dal 23 settembre al 23 ottobre. A dirigerlo è Alessandro Palmitessa, jazzista pugliese da quasi vent'anni residente in Germania. "Il festival si pone l'obiettivo di presentare artisti italiani di rilievo per abbattere gli stereotipi sull'Italia che circolano all'estero", afferma. "È un'occasione per i musicisti italiani di incontrare musicisti tedeschi e italiani residenti in Germania, soprattutto a Colonia e nel Nordreno Vestfalia, per suonare insieme jazz, world e musica d’autore". ITALIANA avrà inizio il 23 settembre con "Le strade del jazz", mostra del fotografo Roberto Cifarelli in collaborazione con l'Internationale Photoszene Köln: all'Istituto Italiano di Cultura di Colonia saranno esposti una serie di scatti che ritraggono i musicisti in una dimensione intima, nei camerini prima e dopo i concerti. Nella stessa serata il musicologo Stefano Zenni, direttore del Torino Jazz Festival, terrà una conferenza sul jazz italiano. Sono molti i musicisti e le band chiamati a partecipare a questa edizione del festival. Il 27 settembre alla Bürgerhaus di Kalk sarà di scena la Grand Central Orchestra, big band che riunisce solisti e musicisti di diversi gruppi di Colonia, diretta dal sassofonista e direttore d'orchestra Mario Raja. Interpreterà brani di Nino Rota tratti dalle colonne sonore dei fi lm di Federico Fellini ("Amarcord", "Otto e mezzo") e pezzi della tradizione napoletana. Mentre l'associazione Offene Welt - MondoAperto ospiterà giorno 30 il concerto di Laia Genc e Alessandro Palmitessa, con Mario Raja come ospite. "L'anima dei luoghi" è invece lo spettacolo in scena il 3 ottobre con Nicolao Valiensi e La Grande Banda Metafisica di Düsseldorf: un gruppo di fiati tedesco che unisce la tradizione sonora delle bande di paese italiane con il jazz e la musica contemporanea. Altri due appuntamenti alla
>>> Alessandro Palmitessa, direttore artistico del festival Italiana
Bürgerhaus di Kalk: il cantautore romano Giacomo Lariccia, già fi nalista ai premi Tenco e De André (7 ottobre); e il giovane musicista calabrese Armando Quattrone (14). La musica brasiliana è il focus dei Chocochoro, il 15 ottobre alla Lutherkirche. "Blind Date" è invece il titolo autoironico che i musicisti non vedenti Ivan Dalia (italiano) e Feri Nèmeth (tedesco d'origine ungherese) hanno dato al loro show del 20 ottobre all'Altes Pfandhaus. Quest'edizione di ITALIANA si segnala anche per l'attenzione dedicata all'organo Hammond, uno degli strumenti che a partire dagli anni 50 hanno colorato le tessiture di brani jazz, blues e rock grazie a mostri sacri come Jimmy Smith, Brian Auger, Booker T. Jones. Nella settimana conclusiva si terranno concerti e workshop: il 21 Vito Di Modugno Trio (con Daniel Manrique Smith, guest), il 22 Alberto Marsico Trio (special guest Lorenzo Petrocca), per fi nire il 23 con il musicista tedesco Sebastian Scobel (special guest Andrea Marcelli).
AL CINEMA: FUOCOAMMARE Girato interamente a Lampedusa, "Fuocoammare" è stato premiato con l’Orso d’oro alla 66esima edizione della Berlinale. Il regista Gianfranco Rosi, che ha soggiornato sull’isola per più di un anno, si immerge nella realtà di chi lì vive da sempre e di chi è solo di passaggio per inseguire il sogno di una vita migliore. Lampedusa è il confi ne più simbolico d’Europa e lo vuole raccontare con delicatezza e onestà. Lo fa usando gli occhi di Samuele, un ragazzino che va a caccia con la fionda e che assiste inconsapevole allo sbarco continuo di uomini in cerca di libertà.
>>> La locandina del film
Il suo occhio pigro diventa una metafora calzante per ricordarci che le istituzioni europee hanno scoperto da poco il dramma che si consuma da oltre vent'anni nei nostri mari e non hanno ancora trovato una soluzione. Il dottor Bartolo, medico locale, rappresenta il punto di contatto fra i lampedusani e “lo straniero” e ci insegna cosa significa accogliere e curare. Il fi lm racconta storie che riguardano tutti noi e che tutti, nessuno escluso, dovrebbero conoscere. Manuela Carzo
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Qui Berlino
QUI BERLINO La città che cambia e la città che resta di FRANCESCA VISSER
“Berlino è una città condannata per sempre a diventare e mai ad essere”, diceva lo storico Karl Scheffler già al principio del 1900. E forse è proprio questa una delle caratteristiche più visibili della città. Berlino è la capitale dei "lavori in corso", rapidi, efficienti (a parte il nuovo aeroporto Willy Brandt, la cui inaugurazione è già stata spostata di sei anni), spesso draconiani nel volere andare dritti all'efficienza con buona pace della memoria storica come dimostra lo smantellamento del Muro, quasi introvabile oggigiorno. Gli anni immediatamente successivi alla riunificazione hanno fatto della capitale tedesca la meta preferita di chi cercava un luogo "diverso" in cui vivere. All'inizio degli anni Novanta i tanti palazzi e magazzini abbandonati della parte est divennero paradiso di giovani intellettuali, punk, squatter e party non-stop notturni e diurni (si andava avanti anche per tre giorni consecutivi). I locali si chiamavano come il giorno in cui si era soliti ritrovarcisi: il Freitag per il venerdì, il Samstag per il sabato e così via. Diversi immobiliaristi comprarono da un'amministrazione cittadina vicina alla bancarotta per pochi spiccioli palazzi fatiscenti sulle rive della Sprea per darli in gestione a giovani creativi con la speranza che potessero farne punti di riferimento culturali o della movida cittadina. Li si voleva fare rivalutare e poi riprendere in mano per dare vita a speculazioni edilizie e "imborghesire" la zona circostante. "Gentrification" è la parola. Le vittime? Bar25, Icon, Knaack Club, Klub der Republik e Kater Holzig, solo per citare i più famosi. Lo stesso destino coinvolgerà a breve molti club di Friedrichshain: l’Urban Spree, il Suicide Circus e l’Astra Club, ovvero tutta la party area del Raw, saranno rimpiazzati entro il 2020 da progetti edilizi che porteranno ordine e pulizia dove ora ci sono sì schiamazzi, piccolo spaccio e sporcizia, ma anche tanto divertimento e l'idea di trovarsi in una città che non esiste altrove. Non si è avuta molta pietà neanche dei siti storici come l’East Side Gallery accanto al quale, da un paio d'anni, sorge un orribile residence di lusso che rovina qualsiasi foto le si voglia
scattare da lontano. Se fino al decennio scorso Berlino era la città “povera ma sexy”, così definita dal suo sindaco Klaus Wowereit (il primo sindaco a dichiararsi omosessuale durante una campagna elettorale), ora l'amministrazione comunale si promuove ovunque cercando di evitare che il suo turismo sia associato alla parola "lowcost", come ci ha confidato una responsabile dell'ufficio al turismo cittadino. I berlinesi di oggi non sono più ribelli. Almeno non come un tempo. E così sono i suoi governanti. La scena culturale è ricca, ma certamente non spontanea come qualche anno fa. Per permettersi la gestione di una galleria d'arte a Mitte, centro cittadino, non sono più sufficienti 200 euro al mese d'affitto e mura in stato di semi-abbandono perché non basta più il "non è importante l'apparenza, ciò che conta è cosa vuoi dire" per attirare il mecenate di turno (sempre che ci sia stato in passato). L'improvvisazione, obbligata o pianificata che sia, non paga più come un tempo. I festival hanno sponsor importanti: banche, fondazioni, automobili e marchi di cibo e bevande che un tempo avevamo timore ad apparire accanto alla parola Berlino perché si dice che trasmettesse tristezza. Non è un male: da italiani potremmo dire che se Berlino fosse rimasta "povera" manifestazioni come la 72hrs True Italian (22-25 settembre) o l'Italian Film Festival Berlin (6-9 ottobre) un tempo non avrebbero trovato persone pronte a investirci tempo e denaro, ma a che prezzo? Berlino rimane una delle città con il maggiore tasso di disoccupazione della Germania. La ricchezza per ora arriva da fuori. Tedeschi dal resto della Germania affittano i migliori appartamenti del centro cittadino. E con loro americani, danesi, francesi e, sì, anche italiani. Il costo della vita sale e molti dei nativi vengono forzati a vivere nei sobborghi. Una nuova generazione di berlinesi sta nascendo e dipingendo la città con un nuovo volto. Ancora una volta il futuro della città è imprevedibile, ciò che rimane certo è che non ci sarà spazio per i nostalgici. berlinocacioepepemagazine.com
La scena culturale è ricca ma non più spontanea come qualche anno fa. La nuova parola è gentrificazione
IMPRESSUM MAGMA
Il nuovo magazine per gli italiani in Germania Caporedattore: Roberto Calabrò Redazione: Giuseppe Bartolotta Manuela Carzo Hanno collaborato: Giovanni Baratelli Francesca Visser Progetto grafico, impaginazione e illustrazioni: Sandra Theumert, Fotolia V.i.S.d.P. Giuseppe Bartolotta Wallrafplatz 7 50667 Köln 0221/5626323 e-mail:
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