agosto - settembre 2020
No 19
Il nuovo magazine per gli italiani in Germania
>>> SOCIETÀ
Come affrontare il tema del razzismo pag. 3
>>> INCONTRI
Intervista allo scrittore Daniel Speck pag. 4
>>> LIBRI
Il nuovo romanzo di Gianfrancesco Turano pag. 6
>>> PERSONAGGI Addio a Franca Valeri pag. 7
>>> QUI BERLINO La nostra rubrica dalla Capitale pag. 8
EDITORIALE MA CHE ESTATE! L'estate che volge al termine sarà ricordata per gli effetti del Covid: non solo sulle nostre vacanze ma anche per l'impatto sull'economia reale che, soprattutto in Italia, è stato assai pesante. Le misure messe in campo dall'Europa per fronteggiare l'emergenza economica hanno fatto emergere i contrasti tra i paesi membri. Il nuovo numero di Magma parte proprio da qui: dalla crisi della UE, accellerata dalla Brexit. Ne parliamo nell'articolo di copertina. Altro tema caldo è quello del razzismo: il ricercatore Francesco Corniani ci offre il suo punto di vista. L'estate ci ha fatto gioire per i cento anni di Franca Valeri e poi piangere, qualche giorno dopo, per la sua scomparsa. Manuela Carzo ne firma un appassionato ricordo. Mentre Daniela Bacchini intervista lo scrittore tedesco Daniel Speck sul suo lavoro ai tempi del lockdown. Parliamo ancora di libri con il nuovo romanzo dell'inviato de "L'Espresso" Gianfrancesco Turano e raccontiamo cosa succede a Berlino con la rubrica firmata da Marco Gobbetto. Ben ritrovati e buona lettura!
EUROPA SÌ, EUROPA NO L'Unione Europea è a un bivio: riformarsi o implodere. Dopo la Brexit tutto è possibile. Anche un'Italexit? di ROBERTO CALABRÒ
N
on ci ha messo molto il terremoto della Brexit a dispiegare i suoi effetti su tutto il continente. Da quel fatidico 23 giugno 2016 gli equilibri in Europa sono cambiati e, nonostante le indecisioni dei governi britannici che si sono succeduti, alla fine il processo di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea si è compiuto, anche se restano molte questioni aperte sul tavolo. Al di là dei rapporti tra UK e Europa, il fatto che uno dei membri del progetto di integrazione europea se ne sia andato per conto suo ha messo in discussione tutta la struttura della UE, dimostrando concretamente che il processo di integrazione continentale, con la
conseguente cessione di quote della sovranità nazionale, non è irreversibile. Così, forti del risultato britannico, le spinte centrifughe si sono moltiplicate e le fila degli euroscettici si sono ingrossate, da destra a sinistra. Piovono critiche all'euro, alle politiche di austerità imposte ai popoli del Vecchio continente, al deficit di democrazia delle istituzioni comunitarie. IL DEFICIT DEMOCRATICO DELLA UE Che l'Unione Europea, così per come è strutturata, abbia enormi lacune in fatto di democrazia è evidente. Soprattutto per quanto riguarda l'aspetto decisionale, quello che poi incide sulle vite di 450 milioni di persone. Il Parlamento, l'unica →