CARASSAI Guida Veloce
INDICE 3
SALUTI DEL SINDACO
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MAPPA
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COSA VEDERE
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ECONOMIA
38
EVENTI
41
VINI
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PRODOTTI GASTRONOMICI
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RICETTIVITÀ
Si ringraziano per la collaborazione: Settimio Virgili, Bianca Virgili, Francesco Mariucci, Luciano Pallottini.
Saluti del Sindaco
IL SINDACO Gianfilippo Michetti
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CASTELLO VECCHIO Il Castello Vecchio, sorto alla sommità d’un poggio forse abitato già in epoca picena, è caratterizzato da vicoli molto stretti ai quali si affacciano delle vetuste casette in laterizio. Il Castello Vecchio di Carassai costituisce l'antico nucleo del paese che rappresenterà più tardi la "Cittadella" in cui arroccarsi, superate le difese del Castello Nuovo. Un tour a piedi è altamente consigliato. Giuseppe Callisto Gentili Fra i personaggi storici illustri, Carassai può pregiarsi di aver dato i natali ad uno fra le più interessanti personalità delle Marche ma ancora da scoprire. Di lui si sa ancora poco, si tratta di Monsignor Giuseppe Callisto Gentili,, Uditore della Nunziatura Apostolica in Austria, agente a Roma dell’Arcivescovo di Magonza, agente dal 1764 al 1771 di Augusto Giorgio Simperto di Baden-Baden ultimo Margravio di Baden-Baden.
Sarete immersi in una suggestiva atmosfera medievale con vicoli stretti, case rimaste identiche da secoli, e viste panoramiche sulla Valle dell'Aso e del Menocchia. Della cinta fortificata si sono conservati soltanto un paio di elementi: un breve tratto di cortina muraria munita di beccatelli e caditoie (recentemente ristrutturata) e la porta di ponente, chiamata Porta Nuova o della Neviera.
2 PORTALE DI BOFFO DA MASSA Il portale del Palazzo nobiliare di Boffo da Massa, all’ingresso est del castello vecchio è il vignolesco portale di Palazzo Garulli che secondo la tradizione popolare sarebbe stato il palazzo di Boffo da Massa, Signore di Carassai tra 1380 e il 1387. Presenta elementi decorativi geometrici in laterizio che nella loro semplicità, probabilmente esprimono i canoni estetici di questo valoroso capitano di ventura, Signore di Carassai, ma certamente nulla più.
Boffo da Massa Boffo de Tebaldeschi detto Boffo da Massa è stato il nobile Signore che intorno al 1380 conquistò numerosi castelli nella zona dando vita ad una Signoria facendo toccare a Carassai il punto più alto della sua influenza sul territorio. Ebbe molti nemici potenti che lo temevano per la sua capacità di coalizzare eserciti, tanto che i Priori della città di Fermo assoldarono dei sicari per ucciderlo a tradimento nel 1387.
Il portale in realtà risulta essere molto più tardo, probabilmente allestito tra il '600 e il '700 quando nel realizzare palazzi nobiliari molti architetti si ispirarono allo stile di Jacopo Barozzi da Vignola, operativo nella metà del '500. Questo portale richiama nello stile quello di Porta Marina nel Castello Nuovo.
PORTA NEVIERA Questa porta è ormai priva di apparato sommitale, ma reca ancora alcune caratteristiche tipiche dell’architettura militare fermana nel periodo a cavallo fra il XII e il XIV secolo. Spicca il trecentesco arco a sesto acuto — dotato di modanatura in laterizio all’estradosso (parte esterna dell’arco) attraverso cui si accedeva al castello. Questo è uno dei punti più fotografati di Carassai ma anche uno dei più difficili da immortalare perché quasi sempre in ombra.
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Più in alto notiamo un’ampia apertura ad arco a tutto sesto, attualmente murata, dalla quale i soldati di guardia potevano sorvegliare il sito anche quando il portone era chiuso; ai lati della sovrastante finestrina rettangolare, sono infine visibili due incassi nei quali erano collocati altrettanti stemmi. La porta non era munita di ponte levatoio e come principale difesa sfruttava la ripida rampa d’accesso.
4 PIAZZETTA CESARE MACCHIATI La Piazzetta Cesare Macchiati è uno dei luoghi più suggestivi e romantici di Carassai. Si trova sul Castello Vecchio nei pressi della Chiesa di San Lorenzo e dell'Atelier d'Arte Maurizio Virgili. La Piazza possiede viste magnifiche sui Sibillini, sulla Val d'Aso fino al mare. Di notte le luci di fari led ed un lampione creano uno spazio molto suggestivo per vivere importanti momenti d'emozione rapiti dalle stelle e dalle luci dei paesini fino ai monti.
Cesare Macchiati Cesare Macchiati è uno dei personaggi più illustri di Carassai, dove nacque l'8 aprile 1629 Laureatosi in Filosofia e Medicina all'Università di Fermo. Divenne medico personale della regina Cristina di Svezia. Fu lettore ordinario alla cattedra di Filosofia dell’Università Sapienza di Roma. Ebbe l’incarico di medico ufficiale di un conclave e protomedico per gli stati ecclesiastici. Un personaggio oggetto di uno studio attento.
Ogni condizione di luce è straordinaria e i tramonti di Maggio sono spettacoli che vi sorprenderanno. Una scritta incisa su cemento riporta una breve poesia in stile Aiku del poeta locale, recentemente scomparso, Bruno Porrà: Cara Josepine assai ti amo anima armonia terra che vango nel cuore germoglia
5 ATELIER ARTISTICO VIRGILI Maurizio Virgili è un artista che lavora nel suo atelier presso il Castello Vecchio di Carassai dove non circolano auto, motorini o bici e dove, anche in estate, i residenti sono molto pochi. E' possibile osservarlo all'opera, circondato dall’atmosfera tranquilla dei vicoli, tutte le volte che non è fuori per delle mostre. Maurizio nasce a Petritoli (FM) nel 1964, vive a Grottammare e ha sposato la pittura per dare sfogo alla sua creatività.
Si definisce un artigiano dell’arte, sempre alla ricerca di nuove tecniche e materiali più disparati per unirli in tele ricolme di materia, tanto da definire la sua arte “pittoscultura”. Il suo atelier di Carassai è “un'officina” dove vecchi e nuovi progetti si accatastano e l'artista torna a dettagliare le opere prima di vederle concluse. Virgili vince premi e collabora con gallerie d'arte di importanti città italiane ed europee.
CHIESA DI SAN LORENZO MARTIRE La chiesa costituisce un interessante esempio di luogo di culto urbano di epoca tardo-medievale. Costruita interamente in laterizio alla sommità del Castello Vecchio, nel punto più alto del paese, è documentata a partire dal 1419, anche se non possiamo escludere che esistesse già sul finire del ’300. La facciata, tripartita da quattro lesene, presenta una cornice a dente di sega sulla quale poggia la copertura in coppi. Nello spazio centrale si apre l’unico ingresso, costituito da un portale in cotto sormontato da timpano triangolare con bordo dentellato ed occhio. L’interno della chiesa, di forma irregolare, è bipartito trasversalmente da un grande arco.
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Alla parete meridionale sono appoggiati tre altari di epoche diverse. La chiesa conservava opere pittoriche di pregio come di pregio è il fonte battesimale collocato sulla controfacciata, realizzato in legno e stucco nel corso del Seicento; l’arco e la lunetta sovrastanti presentano tracce di dipinti a tempera del XVI e XVII secolo. A ridosso della parete sinistra, è appoggiato un ornato per pala d’altare in noce risalente al 1624 circa. l campanile caratterizza il profilo del paese ed è stato ricavato da una torre di avvistamento di origini medievali. Alla sua sommità sono collocate due campane: la più grande è datata 1893, l’altra risale al 1727.
PALAZZO EX OSPEDALE L'Ospedale civile: fu eretto dal Consiglio comunale di Carassai nella seduta del 13 febbraio 1842. Veniva amministrato dalla Congregazione di carità. L'Ospedale aveva lo scopo di ricoverare gli infermi poveri d'ambo i sessi, nati e domiciliati nel paese e nel suo territorio, fornendo cure e trattamenti durante la malattia. Erano ammessi gli orfani e le orfane, figli e figlie abbandonati o aventi il padre in carcere o all'ospedale, fino a che non venivano diversamente provveduti o ricoverati.
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Potevano essere ammessi individui affetti da malattie acute ma non coloro che pativano di malattie cutanee, veneree, croniche e contagiose. A quest'ultimi però poteva essere concesso un sussidio dietro ordine della Congregazione di carità. Erano ammessi i domiciliati nel Comune sotto presentazione di certificato medico comprovante la malattia; gli estranei al territorio comunale potevano essere ammessi solo a proprie spese.
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PALAZZO VANNOZZI Palazzo Vannozzi: costruito nel secolo XVIII fu casa natale dell’emerito cittadino di Carassai, Mariano Vannozzi rampollo di una famiglia di medici illustri e letterati. Questo imponente Palazzo che fa bella mostra di sé in Piazza Matteotti e rivaleggia per dimensioni con il Palazzo Comunale di Carassai, non è visitabile ma merita una foto.
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PALAZZO COMUNALE Il Palazzo Comunale di Carassai è un bel edificio in mattoni dei primi del novecento. Un tempo anche sede delle scuole medie è oggi è sede delle istituzioni locali come Municipio, Anagrafe, Uffici Tecnici, Museo archeologico, Sala Consigliare, Ufficio Postale e Bar Centrale.
L'edificio è stato decorato con un bassorilievo in bronzo ed una statua a mezzobusto a sovrastare delle lastre in marmo con iscrizioni elencanti i caduti delle due guerre mondiali. Ospita anche una iscrizione scalpellata via che riportava forse frasi del periodo fascista.
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ANTIQUARIUM COMUNALE La raccolta di reperti archeologici si trova all'interno del Palazzo Municipale. I 220 reperti sono esposti in tre vetrine, in una bacheca, e su supporti, per quanto concerne la parte delle epigrafi. Si tratta di selci del paleolitico, frammenti di ceramica dell’età del bronzo. La raccolta vanta una serie di manufatti realizzati nell’arco di tempo che va dall’età picena (VII-VI secolo a.C.) e romana (dalla tarda età repubblicana al tardo Impero), fino al Medioevo. Ushabti È il reperto più importante e bello del piccolo museo. Una statuina prodotta a stampo ad imitazione degli ushabti egizi, è caratterizzata da una parrucca tripartita decorata da incisioni; le mani tengono due oggetti, mentre le braccia si incrociano sul petto all’altezza di un cartiglio recante un’iscrizione.
Si possono osservare collane e oggetti bronzei di ornamento femminile riconducibili alla civiltà picena, così come elementi architettonici di età medievale e post medievale quali basette di colonne, vasche ed acquasantiere. La maggior parte dei reperti è però di età romana: frammenti di vasetti fittili, di un dolium con suture in piombo, di una lucerna con impresso il marchio di fabbrica, diverse monete, alcuni pesi di telaio, due epigrafi funerarie con iscrizioni in latino. Vi sono vasetti fittili, e monete. Il museo è arricchito da un’interessante mostra permanente di foto d’epoca.
12 ORATORIO DI SANTA MONICA Costruita nella seconda metà del Seicento per volere dell’omonima confraternita, fu utilizzata come oratorio. E' elegante ma sobria e di dimensioni modeste. La facciata in cotto è circoscritta da lesene angolari e vanta due sole aperture: l’ingresso, racchiuso entro una cornice architravata, e una finestra dalla forma rettangolare sormontata da una stella a sei punte. L’interno, attualmente adibito a pinacoteca, custodisce una serie di opere pittoriche realizzate tra il XVI secolo e la prima metà dell’Ottocento. San Pietro apostolo del 1710 del fermano Gioacchino Antonelli. Lungo la parete sx sono visibili: Crocifisso e santi: della scuola dei fratelli De Magistris (metà del XVII secolo).
Vergine col Bambino: autore ignoto del XVI sec. San Giacomo apostolo: di Gioacchino Antonelli, 1710. S.ta Lucia Vergine e Martire: del XVIII sec. pittore di scuola locale nello stile di Guido Reni. San Barnaba apostolo tra i SS. Lorenzo ed Eusebio prete: del carassanese Giuseppe Vincenzini, XVIII sec. Sant'Anna e Maria bambina: pittore anonimo di scuola locale, prima metà dell’Ottocento. La Santa Casa di Nazareth: prima metà del XVII sec., artista locale nello stile del Pomarancio. San Francesco da Paola: del 1770 del fermano Traiani. Madonna della cintura con S. Agostino e Santa Monica: prima metà del XVII sec., artista locale nello stile del Pomarancio...
Cristo Pantocratore, S.S. Pietro apostolo e Paolo apostolo: tre dipinti del XVII sec. di frate Lorenzo Bonomi da Ripatransone. Il Redentore: opera di Gioacchino Antonelli,1710. Statua di Santa Monica: seconda metà del XIX sec. in credenza d’abete. Crocifissione fine XVI sec. San Paolo apostolo: del 1710 del fermano Gioacchino Antonelli. Ghetto Ebraico A Carassai vi era un ghetto ebraico. Nel 1547 Roma concesse, a Bonifacius Magistri Salomonis e ad Angelus di Pianella, ai loro familiari e dipendenti, i permessi (uno esteso nel 1551) di gestire per tre anni banchi di prestito. La stella a sei punte sulla facciata dell’oratorio lo fa localizzare in via Garibaldi.
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TORRE DELL’OROLOGIO Torre dell’Orologio è una delle due opere realizzate su progetto famoso architetto, urbanista Mariano Pallottini. Il progetto si rese necessario dopo che una notte una misteriosa esplosione sbriciolò la torre precedente.
Mariano Pallottini (Carassai, 27 giugno 1911 – Roma, 15 luglio 1998) è stato un architetto, professore universitario e un urbanista italiano importante. Si laurea in Architettura al "La Sapienza" nel 1937. Come Architetto è stato uno sperimentalista controllato. E’ stato professore universitario nelle facoltà di Ingegneria, Architettura e Urbanistica. Ha avviato nel 1960 la prima sperimentazione didattica dei piani territoriali. Ha redatto il Piano Regolatore Generale Comunale per le città di Ascoli Piceno, Pesaro, Ancona, Fermo, Terracina e Latina.
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PORTA DELLO SPORTELLO Questa porta è la più piccola delle storiche entrate del paese, fu realizzata su una torre rompitratta in cui sono ancora visibili i merli ghibellini inglobati dalle mura.
Questo è un buon punto di osservazione sulla Valdaso. Osservate i bei paesi di Petritoli e Monterubbiano. Da qui potete osservare la città Fermo che solo 80 anni fa non era visibile e che il lavori agricoli dell’uomo hanno reso tale. In lontananza il Monte Conero nei pressi di Ancona ma solo nelle belle giornate.
PORTA MARINA Nulla rimane della poderosa Porta Marina (ancora esistente nel XVIII secolo), così come dell’attigua cortina orientale: a seguito dell’editto promulgato il 7 febbraio del 1750 dalla Sacra Congregazione del Buon Governo Fermano, entrambe le strutture furono gradualmente demolite e al loro posto vennero costruiti degli altri edifici.
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Alla base di uno di questi, alla destra del torrione poligonale, si apre un arco a tutto sesto dalle fattezze ottocentesche che dà accesso al centro storico. Anche questo è uno dei punti più fotografati e amati di Carassai. Offre la possibilità di ammirare il bastione medievale e Palazzo Andreani, un magnifico palazzo appartenuto ad una nobile famiglia di giuristi, medici e notai.
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TORRIONE MARIUCCI Nel punto di congiunzione tra il fronte meridionale e quello orientale, sorge un torrione di forma poligonale provvisto di beccatelli e caditoie. Questo rappresenta una delle torri della cinta muraria del "Castello Nuovo" di Carassai, l'unica a forma di baluardo-pentagono risalente al XV secolo.
Il Torrione presenta grosse cannoniere rotonde ed è da fotografare assolutamente. Possiamo solo cercare di immaginare quel tempo in cui di torri così Carassai ne poteva vantare diverse, a costituire superbe opere difensive, tanto che in ogni epoca fu scelta come base strategica di armate con ambizioni sul territorio.
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CAMMINAMENTI MILITARI Sempre a sud ovest del borgo è presente un altro elemento di notevole interesse storico e architettonico, denominato ‘“camminamenti militari” e costituito da un suggestivo percorso coperto attrezzato con feritoie per armi da fuoco; molto probabilmente il manufatto risale al XV secolo e dunque all’epoca in cui fu edificato il Castello Nuovo. Una delle attrattive turistiche di Carassai che riscuote maggior successo, un vanto per il paese.
I camminamenti militari possono essere visitati con ogni tempo ed offrono ad ogni ora del giorno un'atmosfera suggestiva. Sono così sorprendenti che sembra quasi di ascoltare i passi di antichi armigeri marciare per recarsi al loro turno di guardia. Ogni manifestazione che si svolge al loro interno ne vede amplificata l’attrattiva. Un altro luogo assolutamente da fotografare, le condizioni di luce però richiedono attenzione.
BELVEDERE Il Belvedere di Carassai, prossimo ad essere intitolato, è il luogo fra i più ameni del paese. Non il punto più elevato ma quello meglio raggiungibile, quello le cui viste spaziano dai Sibillini al Gran Sasso e Maiella. Un punto panoramico che toglie il fiato quando si parcheggia l’auto.
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Con i monti innevati da novembre a maggio, quando le campagne diventano verdi si può essere estasiati da bellezza indicibile. Monotonia e frenesia si dissolvono, è al tramonto che si raggiunge l'apice di tanta beatitudine e grazia. Un punto di osservazione da dove realizzare bellissime foto panoramiche
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TORRE DI ANGELINA Una antica Torre rompitratta, si intravedono a malapena i resti dei beccatelli e si possono immaginare questi confluire nelle merlature che non sono più presenti. È una torre attualmente più bassa delle altre e sotto di lei si possono traguardare le mura con tutte le strutture difensive sul lato sud del paese.
La vicinanza alla strada sottostante prossima and un antico pendio scosceso spiega le ragioni di mura medievali sostanzialmente immutate nei periodi successivi.
TORRE DI GUARDIA Questa insieme ad altre Torri di Guardia, rappresenta una torre rompitratta delle antiche mura di difesa del paese di Carassai. Sono ancora visibili i merli ghibellini inglobati nelle mura. La maestosità di queste torri fanno pensare a Carassai come un avamposto strategico nella guerra tra Fermo ed Ascoli Piceno.
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Non è un caso che un antico nome di Carassai sia stato Castrum Guardiae.
ANTICHI NOMI DI CARASSAI ASINIANUM 1046
CARRASSALE 1314
CASTRUM GUARDIAE 1390
ASIGNATIUM 1050
CARNASSALE 1321
CARASSALE 1430
ASINNANUM 1082
CARASSALE 1364
CARNASCIALE 1600
CARNIALE 1196
CARNASALE 1373
CASTRUM GUARDIE XV-XVII sec.
CARLASSALIS 1244
CARNASSALE 1380
TERRA GUARDIE 1544
CARRASCIALE 1290
CASTRUM MEDIUM 1381
CARASSAI 1567
CARRASCALE 1292
GUARDIA 1389
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TORRE ROMPITRATTA E’ una torre rompitratta delle antiche mura medievali di Carassai dove è stata ricavata una struttura turistica. L'occasione di vivere la storia. Immediatamente sotto la porta d'ingresso si dipanano gli antichi camminamenti militari. Il restauro della torre è stato accurato ed esternamente i merli sono stati rivelati con un solco sul muro esterno.
Le suggestioni sono molto forti. Non abbiamo a che fare con i palazzi seicenteschi, gli ambienti sono molto più contenuti ma unici. Qui le giovani coppie si troveranno a loro agio potendo vivere un romantico soggiorno.
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COLLEGIATA DI S.TA MARIA DEL BUON GESÙ Il primitivo impianto venne eretto su suolo di proprietà lateranense intorno al 1470, probabilmente sotto la spinta del predicatore piceno San Giacomo della Marca (1394-1476). In origine fu una semplice aula, all’interno della quale operavano le confraternite di Santa Maria del Buon Gesù e del S.mo Rosario. Le prime trasformazioni significative risalgono al XVI secolo: nel 1532 l’edificio fu notevolmente ampliato secondo una tipologia a tre navate e quattro campate, forse, basandosi su un progetto che richiamava le proporzioni della basilica della Santa Casa di Loreto.
Nel 1590 l’edificio venne inoltre rialzato e le navate laterali furono coperte con volte a crociera. I lavori si conclusero solo nei primi decenni del Seicento con la realizzazione delle sacrestie. Nel corso del XVIII secolo vennero apportate delle nuove modifiche: a partire dall’aggiornamento degli apparati decorativi cinquecenteschi, adeguati al corrente gusto barocco, fino al rialzamento della navata centrale, portata a termine nel 1742.
RACCOLTA PARROCCHIALE DI ARREDI E PARAMENTI SACRI Questa "Raccolta di Arredi Sacri" e paramenti cerimoniali raccontano meglio di altri reperti la storia della comunità di Carassai, un tempo non così piccola. La qualità della manifattura di alcuni paramenti, la preziosità di alcuni calici ci parlano di devozione e grande spirito religioso. Interessanti i busti di santi con reliquia anche di chiese del territorio non più esistenti. Si aspetta una migliore collocazione.
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23 LAVATOIO PUBBLICO COMUNALE I lavatoi pubblici sono un’attrattiva del paese dotata di poca visibilità ma di grande presa affettiva sulla popolazione soprattutto di età avanzata. Fu realizzato agli inizi del XX secolo con una semplice struttura di pali e traversine in metallo, tetto in lamiera e decorazioni in piombo. I lavatoi sono i lavabi in travertino dove un tempo le donne del paese si recavano a lavare i panni. Un tipo di bucato, quello, molto rispettoso dell’ambiente, realizzato com’era con sapone fatto in casa e la sola energia delle braccia.
Un'attività del passato che potremmo definire "molto moderna" anche perché "social", con le donne, appena 50 anni fa vestite di nero e dalle gonne multi-strato, erano solite sfregare la biancheria con vigore, cantando oppure raccontandosi le novità del paese.
24 TOMBA DI BOFFO DA MASSA Questo monumento ricorda la chiesa pievana di Sant’Eusebio demolita nel 1832 dove era seppellito il nobile despota, capitano di ventura che ebbe il sogno di creare una sua signoria conquistando ed esiliando gran parte delle popolazioni di Carassai, Castignano, Cossignano e Porchia. Era il 1387 quando una fine cruenta pose fine alla sua tirannia. Lui era Boffo dei Tebaldeschi, noto come Boffo da Massa.
GIARDINI PUBBLICI I giardini pubblici di Carassai rappresentano uno dei luoghi più ameni che il piccolo paese della provincia di Ascoli Piceno possa offrire. Un luogo ideale per le famiglie, ma anche romantico, che soprattutto nella bella stagione, offre una stupenda passeggiata tra alberi secolari, cespugli odorosi, prati verdi e fioriti allo sciacquio discreto della fontana pubblica con il personaggio più amato dai paesani: Luisella.
I Carassanesi e i Giardini Pubblici Una poesia del compianto poeta Bruno Porrà ci svela il rapporto dei locali con i loro Giardini Pubblici: Saluto anche te Spavalda contrada Mi mancherà Il giornaliero profumo Dei tigli Che addolcivano I miei pensieri Nel tratto romantico Degli amori
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Si tratta di una statua raffigurante una giovane nereide, ninfa delle acque marine (per via di un recipiente ricavato da una valva che porta sul capo) o di una creneide, ninfa delle fonti? A voi trovare la soluzione. Percorrere il viale perimetrale del giardino in senso antiorario è l’occupazione dei locali da imitare gustando i gelati dei due bar del paese o con un trancio di pizza.
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PALAZZO POLINI FIORETTI Il più bel palazzo nobiliare di Carassai appartenuto alla famiglia Polini Fioretti per generazioni. Esternamente potete ammirare lo splendido portale in stile neoclassico. Internamente ospita affreschi che si offrono ai graditi ospiti. Infatti il Palazzo è una struttura di accoglienza turistica apertura 12 mesi l'anno e offre 6 posti letto.
Soggiornare in un Palazzo Storico di Carassai come quello di Palazzo Polini Fioretti è l'occasione unica di alloggiare nella storia. Da non perdere la possibilità di scattare una bellissima foto sul retro del palazzo, quella in cui il pozzo traguarda la torre con i merli riconoscibili della Porta dello Sportello e la valle dell’Aso in basso.
RACCOLTA DI OGGETTI DELLA TRADIZIONE POPOLARE Il Museo, di recente allestimento, è ubicato nei locali della vecchia farmacia. In mostra un’assortita raccolta di testimonianze della civiltà contadina dal XVII secolo alla seconda guerra mondiale. Sono esposti gli attrezzi di lavoro del contadino, del falegname, del bottaio, del fabbro, del maniscalco, del carpentiere, oggetti di uso quotidiano e giochi dei bambini. Pentole, stoviglie, contenitori vari e gli strumenti utilizzati per la tessitura. Si tratta di uno spazio che raccoglie e conserva le testimonianze del tempo passato, una ricerca storica della cultura agricola e artigianale della gente e del territorio di Carassai.
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Una raccolta che permette al visitatore di effettuare un'esperienza immersiva nella cultura locale attraverso le diverse manifestazioni creative dell’uomo, quali le tradizioni popolari, gli antichi mestieri, gli oggetti del vivere quotidiano precedenti agli anni '70. Utensili, arredi e oggetti dell’epoca, ricreano l’atmosfera che si respirava nella case, nelle botteghe e nelle case di campagna. Un percorso interessante consigliato a famiglie con bambini al seguito.
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INSEGNA ART DÉCO Riguardo questa insegna non c'è nessuna documentazione, quello che si può dire è che se ha resistito al tempo ed è stata lasciata al suo posto, questo lo si deve al fatto che sia stata realizzata in cemento direttamente sullo stipite dell’ingresso in una modalità quasi unica per il territorio.
La moderna scelta e l’uso di caratteri differenti ne hanno decretato un notevole interesse sui social. Si può stimare che risalga agli anni 30 ed in stile Art Déco. Questa insegna oltre a meritare, Necessita tutela e valorizzazione. Fra le ipotesi c’è quella di farne un selfie spot ricreando un piccolo ambiente vintage.
LA ROVERELLA DI CARASSAI Albero Monumentale delle Marche A Carassai, in località San Vito, vegeta una roverella (Quercus pubescens), di grandi dimensioni annoverata fra gli alberi monumentali delle Marche. Si tratta della Scheda n. 203 de "Le Formazioni Vegetali Monumentali delle Marche". La pianta di svariate centinaia di anni si erigeva in un’area di un querceto di grandi dimensioni.
La tradizione vuole che sia stata teatro di uno scontro tra partigiani e truppe tedesche; sul tronco sembra siano ancora presenti i segni lasciati dai proiettili sparati durante il conflitto a fuoco e la sofferta, contorta morfologia dell’albero sembra proprio voler ricordare l’asprezza dello scontro.
ROCCA DI MONTE VARMINE Il primo documento che attesta l’esistenza della Rocca di Monte Varmine è datato 1060. In quell’anno i signori Ardengo ed Elpezone, i cui nomi di chiara origine germanica potrebbero indicare una presenza longobarda nell’area, donarono il castello ad Uldarico, vescovo di Fermo. Numerosi elementi inducono però a ritenere che l’insediamento sia molto piu antico. Secondo lo storico Settimio Virgili, ad esempio, è ipotizzabile che in età feudale al posto dell’odierna rocca sorgesse una fattoria fortificata circondata da palizzate in legno. Quest’ultima sarebbe poi divenuta un castrum intorno al IX secolo.
Bombardella Manesca: la prima pistola La bombardella manesca rinvenuta a Rocca Monte Varmine, è una delle prime armi da fuoco ad una sola mano della storia. Possiamo tranquillamente dire che si tratti dell'antenata della pistola. È costituita da una canna o tromba metallica di 20 cm , una coda in legno di 18, e un diametro al focone di 7 cm e alla bocca che è di 10 cm. Pesa 2.712 kg e corrisponde ad una delle 500 bombarde da mano fatte costruire dal Comune di Perugia nel 1364 in grado di passare ogni armatura.
Nel 1398 presero il via i lavori per l’ampliamento del castello, che fu provvisto di vere e proprie strutture militari realizzate in laterizio; tra queste spicca il possente mastio, ancora ben conservato e munito di merlatura a coda di rondine, beccatelli, caditoie, troniere e feritoie. La cortina muraria venne rialzata e dotata anch’essa di merlatura, mentre a ridosso degli spigoli situati a sud-ovest e a nord-ovest furono erette due torri. La documentazione fa esplicito riferimento anche ad un vallo, che dava ulteriore protezione ai lati orientale e settentrionale della cinta difensiva.
CHIESA DI SANT’ANGELO IN PIANO La chiesa di Sant’Angelo in Piano sorge a circa due chilometri dal castello di Monte Varmine, non lontano dalla riva destra dell’Aso. Il primo documento che attesta l’esistenza del luogo di culto risale al 957, mentre in una carta datata 1055 viene menzionato anche un monastero, detto di Sant’Angelo o di San Michele Arcangelo al cui interno dimorava una comunità formata soltanto da pochi monaci benedettini. Sin dai primi secoli di vita, il centro religioso fu meta di pellegrinaggi. Situato lungo la strada che conduceva da Fermo ad Ascoli, divenne anche luogo di scambi commerciali legati soprattutto al fenomeno della transumanza: ogni 8 di maggio vi si svolgeva una fiera molto rinomata per la qualità dei formaggi.
La facciata mostra un’antica tessitura muraria costituita da conci e pietre di fiume: si evidenziano Varco ogivale in laterizio che sormonta l’ingresso e il campanile a vela che s’innalza sulla sinistra. Il retro dell’edificio è caratterizzato da un’abside semicircolare, forata da tre aperture ad arco a tutto sesto riferibili alla primitiva struttura romanica; sul lato sinistro della chiesa Si sono conservate altre due finestrine originarie. L’interno è semplice conuna sola una pavimentazione in cotto, zona presbiteriale rialzata da due gradini ed un unico altare fiancheggiato da due nicchie. Al di sotto del presbiterio è ubicata una modesta ma suggestiva cripta, raggiungibile per mezzo di due strette scalinate.
TURISMO
AGRICOLTURA
ARTIGIANATO E INDUSTRIA
EVENTI RELIGIOSI Fiera di Sant'Angelo in piano
Festa di San Barnaba
Festa del Voto
Natale
Fiera mensile
EVENTI GASTRONOMICI Sagra della tagliatella con la papera
Sagra della Salsiccia alla brace
Salsiccia di Carassai
Degustando Carassai
EVENTI CULTURALI Castello in festa
Biennale d'Arte di Pittura e Poesia
(luglio) Castello in Festa è una manifestazione
Evento espositivo che si svolge a luglio in
che si svolge ogni anno la seconda domenica di
concomitanza del Castello in Festa ma con una
luglio, con Mostra Biennale di fotografia,
cadenza di 2 anni.
alternata a pittura e poesia; si svolge in due giorni: musica nella prima serata e
Famiglie al museo
rappresentazione storica, in seconda serata, a
Famiglie al Museo è un format di proposta
cui fa seguito una cena a tema.
legate alla didattica museale e alla conoscenza dei beni culturali che strutture museali o
Paesaggi della Memoria
associazioni private propongono alle famiglie
Paesaggi della memoria è un evento
con bambini. Il Museo di Carassai si organizza
organizzato dall’Associazione culturale "Sibilla
per rendersi accessibile alle famiglie in modo
Arte", organizzato a fine estate in genere
"family friendly". Famiglie al museo è un evento
nell’ultima settimana di settembre. Gli spazi
primaverile.
sono quelli delle conferenze del Palazzo Comunale, lo Spazio Sibilla Arte presso Palazzo Andreani. In genere a conferenze inerenti la storia e il paesaggio vengono abbinati appuntamenti espositivi.
VINI Azienda Vinicola Le Canà
Azienda agricola “Emanuele Dianetti”
Tenute Polini
Azienda vinicola Carassanese
Vino premiato con il prestigioso “3 bicchieri del Gambero Rosso”
PRODOTTI GASTRONOMICI “Il Forno di Ada”
Pasticceria Martinangeli & Pignotti
Pasticceria “Porrà Zefferino”
Salumificio Federici”
RISTORAZIONE Bar “Dany Bar”
Country House Le Canà
Bar Dopolavoro
Ristorante Agr. “Il Panorama”
Ristorante Agr. “Il Monticello”
RICETTIVITÀ Dimora Storica Palazzo Polini Fioretti
Torre di Kelly
Country House Le Canà
Country House Casa MiYo
Agriturismo Ristorante “Il Panorama” Agriturismo Annarella
Agriturismo “Il Monticello”
B&B “Casa Dolce Miele”
Agriturismo La casa del vecchio mulino
Affittacamere La Rosa e La Viola
Agriturismo C'era una volta
Agricamping Lavanda Blu
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