CARASSAI Pinacoteca Chiesa di Santa Monica 1
INDICE 3 Saluti del Sindaco 4 Mappa di Carassai 5 Storia 7 Architettura 9 Pinacoteca 10 Opere 22 Economia 23 Eventi Religiosi 24 Eventi Gastronomici 25 Eventi Culturali 26 Vini 27 Prodotti Gastronomici 28 RicettivitĂ
Si ringraziano per la collaborazione: Dott. Mario Antonelli, Prof. Settimio Virgili, Bianca Virgili.
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Saluti del Sindaco
Nei paesi piccoli, e fra gli uomini e le società di piccolo spirito, si apprende assai più della natura umana, e sì del carattere generale, sì de’ caratteri accidentali degli uomini, di quello che si possa fare nelle grandi città, e nella perfetta conversazione. --- (Giacomo Leopardi)
L'Amministrazione Comunale intende approfondire la conoscenza e la scoperta dei luoghi che caratterizzano il centro storico d l'intero territorio di Carassai. La chiesa od Oratorio di Santa Monica è uno di quei luoghi che grazie ad un recente restauro è in grado di mostrare elementi di storia architettonica, sociale e religiosa. Piccola ma ricco scrigno di opere di artisti locali, è collocata nella piazza principale del paese, di fianco al Palazzo Comunale. Prende il nome dall'omonima Confraternita locale che, insieme ad altre ben quattro confraternite, costituisce un ulteriore motivo di curiosità ed interesse verso la tradizione religiosa della nostra comunità.
IL SINDACO Gianfilippo Michetti 3
MAPPA DI CARASSAI
STORIA PASSATA
STORIA: IL PASSATO L’oratorio di S. Monica si affaccia sulla piazza del Municipio di Carassai. Esso costituiva la sede dell’omonima Confraternita sin dalla seconda metà del XVI secolo poiché, in epoca antecedente, i confratelli si riunivano davanti all’altare della chiesa di S. Lorenzo, situata a poca distanza. Nel territorio fermano la nascita di Confraternite dedicate alla santa di Tagaste (Algeria) originano sin dagli ultimi anni del ‘400 con un incremento nei secoli successivi ad opera soprattutto degli Agostiniani, essendo S. Monica la madre di Agostino, uno dei padri spirituali dell’Ordine.
Della pia istituzione non si conosce l’anno di costituzione, ma dai verbali delle Visite Pastorali depositate presso l’Archivio Storico Arcivescovile di Fermo, non si rilevano accenni alla Confraternita sino al 1588. Nel 1595, però, in seguito alla consueta ispezione vescovile nelle parrocchie di competenza territoriale, visitando la chiesa di S. Lorenzo, il prelato si sofferma di fronte all’altare di S. Monica e trascrive sul verbale che questo risulta essere costruito per devozione della medesima Confraternita.
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STORIA PASSATA Nel 1613 l’arcivescovo Alessandro Strozzi (1606 – 1621) affermò che questo sodalizio non aveva beni immobili ma si reggeva solo con i contribuiti dei confratelli e le offerte dei fedeli. Ma a partire dal 1657 due avvenimenti imprimeranno una svolta importante nella storia della Confraternita: Giovanni Massucci fece dono di una somma in denaro e di beni, fra cui alcuni terreni ed una casa che, però, verranno incamerati solo nel 1723 alla morte degli eredi, mentre la liquidità poté essere subito spesa; inoltre Michelangelo Ottavi, un altro benefattore, costituì un beneficio ecclesiastico all’indirizzo della Confraternita.
La disponibilità di un fondo patrimoniale rappresentò la spinta principale all’edificazione di una sede propria dove poter tenere le adunanze essendo l’altare di S. Monica, esistente nella chiesa di San Lorenzo in cattive condizioni. In occasione della visita dell’arcivescovo Baldassarre Cenci, il 2 maggio 1699, i confratelli gli chiesero di benedire la loro chiesa “già da molti anni costruita” ma dove non si potevano tenere le funzioni liturgiche perché non benedetta. La ipotetica data di costruzione, quindi, deve collocarsi fra questi due estremi: 1657 e il 1699. Se alla fine del secolo la costruzione era da tempo completata, si può ipotizzare una data fra il 1670 e il 1680.
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STORIA RECENTE
STORIA RECENTE Da decenni la struttura edilizia della chiesa di Santa Monica versava in condizioni pietose. Nel 2002 l’allora parroco di Carassai, don Emilio Tassi, decise di raccogliere fondi e di impegnarsi al fine di ridare decoro all’edificio sacro presente sulla piazza del paese. Occorrevano tanti soldi per i molteplici e costosi interventi edilizi: la facciata, soprattutto nella parte superiore, era fatiscente e la cimasa minacciava di crollare; il pavimento sottostante all’altare aveva ceduto causando danni e lesioni importanti a tutta la struttura cultuale; la volta in camorcanna era in vari punti crollata; il pavimento completamente sconnesso. L’attivo parroco don Emilio Tassi ci mise molto del suo, ma trovò una attiva e significativa partecipazione dei Carassanesi.
La popolazione contribuì in maniera generosa sia economicamente sia operativamente. La confraternita di Santa Monica, la polisportiva carassanese, l’amministrazione provinciale non fecero mancare il loro contributo. Nei primi mesi del 2003 si poterono iniziare i lavori: - fu restaurata la facciata, consolidata la cimasa ed eseguita la stuccatura della muratura; - venne smantellata la volta in camorcanna, tale elemento architettonico fu eliminato, poiché da un documento dell’archivio parrocchiale risultava aggiunto nel secondo decennio del Novecento; - fu restaurata la struttura interna a capriata del tetto e rifatto il massetto dell’intero pavimento; - venne messa in opera una pregevole pavimentazione in cotto antico.
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STORIA RECENTE La parte più difficile e delicata del lavoro fu quella del consolidamento del pavimento sotto l’altare. Dopo aver bloccato opportunamente la parte superiore dell’ornato e la cimasa e dopo aver smontato la mensa, i gradini e le colonne dell’ornato, fu possibile rifare la gettata di quella parte del pavimento che aveva ceduto. La ricostruzione della mensa, dei gradini e delle colonne è stata la parte più lunga e complessa di tutto il lavoro di restauro. L’amministrazione comunale presieduta da Tiziana Pallottini e quella di Luigi Polini facilitarono l’opera fornendo i mezzi tecnici necessari. Tutto il lavoro manuale fu eseguito da Ferracuti Augusto con una abnegazione e una dedizione straordinarie e diretto dall’architetto Francesco Mariucci.
La ricostruzione e il consolidamento della chiesa di Santa Monica hanno rappresentato uno straordinario esempio di partecipazione popolare. Il contributo dei Carassanesi e la generosità di don Emilio Tassi hanno consentito di conservare un edificio sacro che la pietà e la religiosità dei nostri padri ci hanno tramandato. L’oratorio di S. Monica da trecento anni è parte integrante della piazza più importante di Carassai. Si è conservato per secoli testimoniando l’adesione convinta dei nostri antenati a valori religiosi sociali e civili pienamente condivisi. La riprova dell’attaccamento dei Carassanesi a tale manufatto è evidenziata in un documento delle prime decadi del Novecento.
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STORIA RECENTE In quegli anni l’allora sindaco di Carassai propose la demolizione dell’edificio di S. Monica per collegare la piazza con la strada sottostante. In quella occasione probabilmente furono le rimostranze della popolazione ad impedire che venisse cancellato un luogo di culto voluto nel 1670-80 dai confratelli della pia associazione di S. Monica e ricostruito sistematicamente con devozione dopo i ricorrenti sismi e in seguito all’azione demolitrice del tempo.
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ARCHITETTURA
ARCHITETTURA Dal punto di vista architettonico il progetto risente delle concrete possibilità finanziarie della Confraternita che, pur essendo autonoma riguardo l’erezione della sua sede, non lo era riguardo le scelte costruttive che dipendevano in gran parte dal variabile attivismo dei confratelli nella raccolta delle offerte presso i fedeli. La facciata in laterizio è caratterizzata da un ampio portale d’ingresso e dal sovrastante finestrone, uniche fonti di luce, disposte in perfetta simmetria. La severità delle decorazioni ben si attaglia alla concretezza ed alla
semplicità della gente dell’entroterra marchigiano, dedita prevalentemente al lavoro dei campi ed ai pochi svaghi. Unici elementi di leziosità li ritroviamo nel frontone, con un coronamento curvilineo che solo accenna allo stile barocco, completato dalla stella e dalla sovrastante formella in cotto di moderna fattura raffigurante la Transizione della Vergine, suddivise dal cornicione aggettante. In seguito a lavori circostanti la chiesa furono ritrovati dei depositi interrati che servivano per stoccare il grano. (segue)
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ARCHITETTURA Questo ritrovamento indica, come sappiamo da documenti di archivio che la fraternitas aveva istituito un monte frumentario allo scopo di distribuire alle famiglie contadine povere il grano o l’orzo di cui avevano bisogno per la semina. Tale prerogativa venne posta sotto la lente d’ingrandimento dell’arcivescovado per evitare che si concedessero prestiti dietro pagamento e che non fossero previsti pur minimi interessi. Il clero fermano decise pertanto di obbligare la Confraternita a richiedere una autorizzazione preventiva e a pretendere la restituzione della sola quantità di grano concesso.
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PINACOTECA
PINACOTECA L’interno del luogo di culto è attualmente adibito a piccola raccolta di opere d’arte provenienti dalle chiese sparse nel territorio comunale. La modesta qualità pittorica delle tele, aggravata dallo stato di conservazione, induce a ritenere questi lavori espressioni di ambito locale più attente alle esigenze di culto o alle richieste iconografiche della committenza che a valori artistici.
La sala ha tetto a vista e un unico altare posto sul fondo. Esso è in stucco decorato a tempera su fondo bianco, due colonne poggianti su basamento sostengono un timpano spezzato con al centro l’immagine della Vergine ed il Bambino.
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PINACOTECA OPERE - PARETE SINISTRA
Crocifisso e Santi Opera di un pittore anonimo della scuola dei fratelli De Magistris (metà del XVII secolo); la rappresentazione è dominata dalla figura del Cristo, ai piedi del quale compare la Maddalena che abbraccia la Croce. A sinistra si dispongono San Filippo Neri inginocchiato in abiti sacerdotali e Sant'Antonio abate in abito pontificale con la mitra ed il bastone pastorale; a destra figurano San Lorenzo vestito di dalmatica rossa ed un santo vescovo, forse San Barnaba.
Questa è un’altra pala d’altare proveniente dalla chiesa di S. Filippo Neri, costruita fra il 1631 ed il ’32. L’opera mostra alcune incongruenze che fanno ipotizzare delle ridipinture a livello della croce, mentre la figura di Maria Maddalena è condotta in modo ripetitivo e legnoso, le pieghe della manica vengono trattate in modo tale da far pensare a un successivo intervento. Nello stesso modo sono disegnate le testine degli angeli e quella massa densa e cotonosa di nuvole in cui sono avvolte.
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PINACOTECA OPERE - PARETE SINISTRA
Vergine col Bambino Realizzata da autore ignoto nel XVI secolo, proviene dalla chiesa di San Pietro, sita all’interno della Rocca di Montevarmine.
Nella parte bassa del dipinto, San Michele Arcangelo tiene legato Lucifero con una catena; ai lati sono visibili Sant’ Antonio da Padova (a sinistra) e Sant’ Antonio abate (a destra).
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PINACOTECA OPERE - PARETE SINISTRA
San Giacomo apostolo Rappresentato da Gioacchino Antonelli nel 1710 col bastone viatorio nella mano destra ed il viso espressivo rivolto verso l’alto.
S.ta Lucia Vergine e Martire Opera eseguita nel XVIII secolo da un pittore di scuola locale ispirato dallo stile di Guido Reni. L'immagine è racchiusa entro una cornice lignea di forma ovale, elevata da un supporto intagliato.
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PINACOTECA OPERE - PARETE SINISTRA
S.Barnaba apostolo tra i SS. Lorenzo ed Eusebio prete Tela realizzata, secondo la tradizione locale, dal carassanese Giuseppe Vincenzini nel XVIII secolo. Una tela che merita attenzione. Sulla tradizione locale si basa l'attribuzione, proposta da Crocetti, al pittore carassanese Giuseppe Vincenzini. La tela in origine era collocata nella chiesa di S. Lorenzo presso l’altare dedicato a S. Eusebio. Davanti ad un colonnato sono disposti frontalmente i tre santi di cui al centro, benedicente ed in abiti pontificali, S. Barnaba patrono di Carassai, mentre ai lati S. Lorenzo, in dalmatica rossa e palma del martirio, e a destra S. Eusebio con pianeta ed un libro che rappresenta la copia dal vangelo di Matteo trascritta dal santo.
Sant'Anna e Maria bambina Dipinto attribuito ad un pittore anonimo di scuola locale operante nella prima metà dell’Ottocento.
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PINACOTECA OPERE - ALTARE MAGGIORE
La traslazione della Santa Casa di Nazareth La pala d’altare che rappresenta la traslazione della Santa Casa di Nazareth, sul cui tetto siede la Vergine con il Bambino Gesù sulle ginocchia, è seduta sul tetto della casa di Nazareth trasportata da una teoria di angioletti.; nella parte bassa compaiono Sant'Agostino in abiti pontificali (a sinistra) e Santa Monica in abiti monastici (a destra) che stringe un Crocefisso. Fra i due, in lontananza, piccoli borghi che misurano la distanza fra il primo piano e lo sfondo montagnoso. La tela, ascrivibile alla prima metà del XVII secolo, è stata attribuita ad un artista locale influenzato dal manierismo di Cristoforo Roncalli, detto il Pomarancio, che risiedette nella Marca dal 1605 al 1616. La tela costituiva la pala dell’altare dedicato alla Madonna di Loreto, presso la chiesa di S. Lorenzo, e venne trasferita nell’oratorio di S. Monica in occasione della cerimonia di benedizione del luogo, per cui possiamo senza dubbio indicare gli ultimi anni del XVII secolo come la data post quem dell’opera.
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PINACOTECA OPERE - PARETE DI DESTRA
San Francesco da Paola San Francesco da Paola è un dipinto nel 1770 dal fermano Traiani. Un Santo dalla vita avvolta da un'aura di soprannaturale. Nacque a Paola (Cosenza) nel 1416 da genitori in età avanzata devoti di san Francesco, che proprio all'intercessione del santo di Assisi attribuirono la nascita del loro bambino. Di qui il nome e la decisione di indirizzarlo alla vita religiosa nell'ordine francescano. Il giovane lasciò il convento e proseguì la sua ricerca vocazionale con viaggi e pellegrinaggi. San Francesco da Paola fu eremita e fondò l’Ordine dei Minimi in Calabria, prescrivendo ai suoi discepoli di vivere di elemosine, senza possedere nulla di proprio né mai toccare denaro, e di mangiare sempre soltanto cibi quaresimali. Chiamato in Francia dal re Luigi XI, gli fu vicino nel momento della morte. Morì a Plessy presso Tours, celebre per la sua austerità di vita.
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PINACOTECA OPERE - PARETE DI DESTRA
Madonna della cintura con Sant’Agostino e Santa Monica Opera realizzata nella prima metà del XVII secolo, forse dalla stessa mano a cui si deve la tela conservata nell’altare maggiore. In alto sono visibili la colomba, simbolo dello Spirito Santo, e dieci angioletti. Al centro figurano la Vergine — seduta mentre sorregge il figlioletto nudo con un ginocchio — e San Giovannino. A sinistra compare S. Agostino, a destra S. Monica che sta ricevendo la cintura dalla Madonna. Questa tela era collocata presso l’altare di S. Monica nella chiesa di S. Lorenzo. L’iconografia, cara agli Agostiniani, è legata all’episodio presente nei testi apocrifi e poi riportato nella Leggenda Aurea da Jacopo da Varazze:
Maria prima di morire avrebbe richiamato a sé tutti gli apostoli ed avrebbe donato a Tommaso la sua cintura. L’autore della tela divide la scena in due momenti: da un lato la Madonna che porge la cintola a S. Monica, dall’altro S. Agostino rivolto agli astanti sembra presentare al mondo il Cristo benedicente posto in braccio alla Vergine. In alto angeli osservano la scena assieme al S. Giovannino in parte dietro la Madonna. Crocetti ne attribuisce la paternità ad un artista locale influenzato dal manierismo di Cristoforo Roncalli.
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PINACOTECA OPERE - PARETE DI DESTRA
Cristo Pantocratore, San Pietro apostolo e San Paolo apostolo Tre dipinti del XVII secolo attribuibili a fra” Lorenzo Bonomi da Ripatransone (1603-1666). Le tre rappresentazioni sono inserite in altrettante piccole cornici che costituivano l’ornato del lato superiore di una cornice ben più grande, attualmente conservata nella chiesa di San Lorenzo.
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PINACOTECA OPERE - PARETE DI DESTRA
San Pietro apostolo Dipinto collocato sulla parte destra della controfacciata, realizzato nel 1710 dal fermano Gioacchino Antonelli e rafďŹ gurante San Pietro apostolo con la barba ed i capelli riccioluti e lo sguardo vivo e pensoso.
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PINACOTECA OPERE - PARETE DI DESTRA
San Paolo apostolo Il secondo: il dipinto rafďŹ gura San Paolo apostolo. Proviene dalla Collegiata. Realizzato nel 1710. Autore Gioacchino Antonelli. Furono corrisposti all'autore 32 scudi per 16 dipinti.
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OPERE - PARETE DI DESTRA
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PINACOTECA OPERE - PARETE DESTRA
Il Redentore Opera di Gioacchino Antonelli (1710) nella quale Gesù è raffigurato coi capelli alla nazarena ed un’ampia scollatura nelle vesti.
Statua di Santa Monica recante una cintura nella mano destra II manufatto in legno, raffigurante Santa Monica nelle tradizionali vesti monacali, è attestato dagli inventari dei secondo decennio del Settecento; presumibilmente fu scolpito fino dal periodo della costruzione della chiesa e certamente era presente allorché essa venne benedetta dal cardinale Baldassarre Cenci nel 1699. La statua è contenuta in una elegante credenza di abete collocata sulla parete destra della chiesa. Anche la detta credenza viene attestata dagli Inventari del primo Settecento. E’ ignota la mano dell’autore dell'immagine; si può considerare di discreta fattura sia per l’espressione del volto che per il panneggio ben delineato. 5
OPERE - PARETE DI DESTRA
Crocifissione L'ultimo dipinto visibile lungo la parete destra consiste in una Crocifissione della fine del XVI secolo, il cui stato di conservazione risulta essere piuttosto scadente. Infine, alla sinistra del portale, è posizionata una tela con San Paolo apostolo realizzata nel 1710 dal fermano Gioacchino Antonelli.
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ECONOMIA
TURISMO A livello turistico, il borgo è privilegiato
Nutrita è l'offerta nell'ospitalità e nella
dalla sua storia e dalla sua cultura, dalla
ristorazione con diversi agriturismi, case
posizione geografica e dalle sue tradizioni
per vacanza, b&b, campeggi, camper
culinarie. Il paese è posto a pochi km dal
service.
Parco nazionale dei Monti Sibillini.
Numerosi sono gli eventi annuali che
Le località balneari come Cupra Marittima
hanno luogo nel borgo ma uno su tutti è in
e Pedaso distano pochi chilometri e il
grado di attrarre migliaia di partecipanti:
paese conosce anche un turismo di tipo
La “Sagra della Salsiccia alla Brace”. Un
escursionistico dei villeggianti costieri.
evento che ha luogo da più di 40 anni ed è frequentato da tutti i vacanzieri.
AGRICOLTURA Nel settore agricolo, apprezzate sono le produzioni di vini, quali l'Offida Rosso, il Rosso Piceno, Il Falerio dei Colli Ascolani, il Pecorino, la Passerina e il Marche Rosso. La produzione vinicola di Carassai può vantare vini premiati con i “Tre Bicchieri” e menzioni del Gambero Rosso.
ARTIGIANATO E INDUSTRIA Sul piano artigianale il comune presenta realtà nella produzione di Salumi e Dolci. Nell'industria il comune annovera realtà nel settore calzaturiero e nella componentistica.
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EVENTI
EVENTI RELIGIOSI Fiera di Sant'Angelo in piano
Festa di San Barnaba (11 giugno)
(la seconda domenica di Maggio) La
L'11 giugno vi è la Festa di San Barnaba,
seconda domenica di maggio si festeggia
con una grande fiera-mercato, in cui è
Sant'Angelo in Piano, con la Santa Messa,
possibile acquistare prodotti locali e non
la fiera-mercato, stand enogastronomici e
solo. Inoltre per le vie del paese si celebra,
buona musica;
nel tardo pomeriggio, la Santa Messa e di seguito, la tradizionale processione accompagnata dalla banda musicale.
Festa del Voto (ultima domenica di agosto) La Festa del Voto in onore della Madonna del Buon Gesù, alla quale è intitolata la Chiesa Collegiata, si svolge l'ultima domenica di agosto. La festa viene celebrata per avere, la Madonna, salvato dalla peste molti abitanti del luogo. E’ caratterizzata da un Triduo di preparazione, poi solenne Processione con Banda. Nella serata precedente viene rappresentata una Commedia o realizzato un Concerto. Natale Messa di Mezzanotte, Tombolate, Casetta di Babbo Natale.
Fiera mensile L'ultima domenica di ogni mese, si svolge il tradizionale mercato con bancarelle di abiti, utensili e prodotti alimentari. 38
EVENTI
EVENTI GASTRONOMICI Sagra della tagliatella con la papera
Sagra della Salsiccia alla brace
(agosto) Questa sagra celebra una delle
(agosto) La Sagra della Salsiccia alla
tradizioni culinarie Carassanesi dei giorni
brace è una sagra di sei giorni che si
di festa e delle grandi occasioni familiari.
svolge a cavallo della settimana di
Pasta fatta in casa e uno degli animali da
ferragosto. Un evento di portata nazionale
cortile un tempo comunissimo in ogni aia.
che attira numerosi turisti, per la bontà
Il sugo ricco si discosta dal sapore
delle salsicce che vengono lavorate nel
classico del ragù alla bolognese per
locale salumificio. Gusto e sapidità delle
soddisfare i palati sopraffini.
carni vengono esaltati dalla sapiente cottura al calore della brace di legni
Salsiccia di Carassai È prodotta macellando maiali DOP con
aromatici, che rappresenta il valore aggiunto della Sagra.
rintracciabilità di filiera. La salsiccia di Carassai è l'unica prodotta con carne delle preziose cosce posteriori, i cosiddetti prosciutti. Lunga è la tradizione di lavorazione della carne suina:
Degustando Carassai Ancora a valenza enogastronomica la
selezione accurata di pancetta, prosciutto, spalla
manifestazione Degustando Carassai, nel
e filetto, sapiente dosatura di sale e spezie.
primo fine settimana di novembre, con stand enogastronomici, musica ed angolo per i bambini
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EVENTI
EVENTI CULTURALI Castello in festa
Paesaggi della Memoria
(luglio) Castello in Festa è una manifestazione
Associazione culturale "Sibilla Arte"
che si svolge ogni anno la seconda domenica di luglio, con Mostra Biennale di fotograďŹ a, alternata a pittura e poesia; si svolge in due giorni: musica nella prima serata e rappresentazione storica, in seconda serata, a cui fa seguito una cena a tema.
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PRODOTTI E SERVIZI
VINI Azienda Vinicola Le Canà
Azienda agricola Montevarmine
Via Molino Vecchio,4 - www.lecana.it
Contrada Vecchio Molino (Via Aso) — 335
Offida Passerina e Pecorino docg, Rosso
346094 - www.montevarmine.it
Piceno doc superiore, Rosso Piceno doc,
Rosso Piceno DOC (Boffo), Falerio dei
Marche Rosato Igt
Colli Ascolani DOC (Pievano), Passerina DOC (Nenia), Marche Rosso Riserva IGT
Azienda agricola Polini Luigi
(Miro), Marche Chardonnay IGT
Via Menocchia, 76 — 0734 930008
(Camporo), Passerina DOC Spumante
www.viniPolini.it Rosso Piceno DOC (Rescagnano), Falerio dei Colli Ascolani DOC (La Fonte), Marche Rosso IGT (Primus), Marche Chardonnay IGT (Sabbione), Passerina DOC Spumante Az. agricola Emanuele Dianetti Via Menocchia, 109 — 338 3928439 — 0734 930500 - www.dianettivini.it Vini DOC del Piceno e produzioni particolari come il “Vigna Giulia” (selezione dei vitigni Montepulciano e Passerina) Azienda Vinicola Carassanese Via Menocchia, 67 — 0734 930068 www.vinicolacarassanese.it Rosso Piceno DOC, Falerio dei Colli Ascolani DOC, Marche Rosso IGT, Marche Trebbiano IGT »
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PRODOTTI E SERVIZI
PRODOTTI GASTRONOMICI Pasticceria Martinangeli & Pignotti Via XX Settembre, 68 Vendita ambulante Specialità: biscotti alla pasta di mandorle, torte alla ricotta
Salumificio Federici Via Aso, 12 - 07 34.930511 Salumi tipici marchigiani, lonza, salami, salsicce, ciauscolo igp
Il Forno di Ada Viale Adriatico, 6 — 0734 930540 Specialità: ciambelle al mosto, maritozzi, cantucci alle mandorle
Ciauscolo IGP
Torta di ricotta
È il classico insaccato marchigiano. È un
La torta di ricotta è un tipico dolce del
prodotto molto difficile da trovare,
territorio. Ecco come viene preparata nel
realizzato secondo la vera tradizione, che
territorio di Carassai. Farina, uova,
prevede precisi tagli di carne, un rigoroso
zucchero, burro, lievito, limone latte sale.
disciplinare e sapiente artigianalità.
Per la farcitura: ricotta, zucchero, uovo,
Roseo, profumato, dal gusto saporito ma
amaretti, cioccolato fondente, uvetta,
delicato, fine nella lavorazione il sapore di
cedro candito, liquore Amaretto, Rhum
carne arricchita con giusto dosaggio di
Zucchero a velo.
Pecorino, tipico vino bianco locale, aromi
La migliore garanzia di gustare un dolce
e spezie. Clima e territorialità
irresistibile è acquistarlo appena fatto in
contribuiscono all'unicità di questo
una delle pasticcerie artigianali di
salume morbido e aromatico.
Carassai. La sofficità vi conquisterà. 42
PRODOTTI E SERVIZI
RICETTIVITÀ Agriturismo “Il Monticello” C.da Menocchia-Via Rescagnano, 144 0734 930979 Pernottamento: 12 posti letto Agriturismo “Il Panorama” Via Menocchia-Rocca, 5- 0734930985 Ristorazione: cucina tradizionale Agriturismo “La Cicala” Via Menocchia, 22 - 0734 930007 www.lacicalagriturismo.it Pernottamento: 19 posti letto Ristorazione: cucina tradizionale Casa Vacanze “Bizzarri” Via Roma, 9 - 0734 930909 Pernottamento: 9 posti letto
B&B “Porrà Giuliana” Via Castello
B&B “Dolcemiele”
Vecchio, 24 - 0734 930625 Pernottamento: 4
Contrada Menocchia, 105 - 333 4467580
posti letto
www.bedandbreakfastdolcemiele.it
Dimora Storica Palazzo Polini Fioretti
Pernottamento: 7 posti letto
Via Roma, 6 - 339 639 1290
Agriturismo Annarella
Torre di Kelly
Via Vecchio Molino, 6 - 349 3953452
via cesare battisti 35 - 3381712153 Free wi-fi,
www.agriturismoannarella.it
free bikes, bar,
Piscina
B&B Codirosso
Agricamping Lavanda Blu
Contrada Casali, 14 - 0734 065259
Cda Casali, 19 - 334.846.6743
La Rosa e La Viola
Villa Meraviglia
Via Montevarmine, 28 - 347 992 7204 Piscina
Contrada Casali, 15 - 320.307.1316 Piscina
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Comune di Carassai Piazza Matteotti, 7 - 63063 Carassai (AP) Italia (+39) 0734.91.90.02 social@comune.carassai.ap.it