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N.12 Luglio/Agosto 2010
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IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E ... NON SOLO
marcheingol@quelliche.net
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La crisi si batte con c
10 operatori del calcio di casa nostra analizzano il m di Gianluca Giandomenico
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l calcio italiano e internazionale attraversa un periodo di crisi legato alla depressione economica globale. Ma non tutte le colpe sono riconducibili al Pil che batte la fiacca. Stadi vetusti, campionati obsoleti, dirigenti incompetenti, calciatori boriosi, settori giovanili martoriati: il malessere del calcio si può riassumere in questi concetti. Nei Pro e tra i Dilettanti, con le dovute differenze. Ma quando c’è in atto una crisi, quando i soldi girano a fatica, ecco che si deve aguzzare l’ingegno. Quel bomber spara un rimborso stellare? Tanti saluti e vado a pescare l’attaccante bravo in Terza categoria. In tempo di magra ci vuole coraggio. E talento. Il coraggio, lo mettano i presidenti e le società. Il talento, i dirigenti. Alcuni di loro (come questi che abbiamo scomodato per la nostra inchiesta sul mercato) bravi e geniali per davvero. A scovare il ragazzo giusto, a motivarlo, a dargli fiducia. A consegnargli una maglia da titolare, una pacca sulle spalle e vai, questo è il tuo momento. Noi (come voi, amici lettori) che viviamo di pane e pallone ci piace pensare a questo sport come un continuo spot di comunicazione sociale: la storia, l’impresa, il gesto tecnico da consegnare alla storia. In cinese la parola ‘crisi’ è formata da due caratteri: uno significa ‘pericolo’, l’altro ‘opportunità’. Ecco, prendiamo il secondo e applichiamolo non solo in campo economico. Il calcio vi ringrazierà.
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"E’ un momento di stasi generale, bisogna sopperire alla mancanza di soldi con le idee e un po’ di coraggio. Si deve puntare sui giovani e scoprire talenti in giro per l’Italia e il mondo, in momenti come questi bisogna aguzzare l’ingegno".
"Ho contatti quotidiani con società dalla serie D fino alla Terza categoria, sono trent’anni che ho questa passione. Il mercato? Le difficoltà sono sempre le solite, i giocatori, per un motivo o per l’altro, fanno i difficili. In Prima categoria è difficile trovare giocatori, meglio la Promozione! Noi come società ci limitiamo a pochissimi rimborsi. La crisi economica si fa sentire sul mercato e credo che il trend peggiorerà. I giocatori pretendono sempre di più, molti di loro fanno di mestiere i calciatori anche tra i dilettanti! Non si rischia il collasso, questo no, ma bisogna tornare alle società a gestione familiare".
Silvio Pagliari (agente FIFA)
Claudio Latini (ds Cupramontana)
"Quando ci sono difficoltà economiche, come adesso, emerge la qualità. E bisogna rafforzare il discorso dei giovani. Se i soldi circolano di meno il giocatore scarso non si piazza più, una società punta a ottimizzare tutto e cercare il miglior rapporto qualità-prezzo".
" Molte società devono fare "mea culpa". Noi ci siamo ridimensionati ulteriormente, e questo fa onore ai nostri ragazzi che percepiscono poco rispetto ai colleghi di altre squadre. A livello generale voglio dire che è vergognoso, in tempi di crisi, sentire in giro cifre del genere: tipo 2.500/3.000 euro al mese per giocare in Promozione! Ogni anno il campionato di Promozione scende di qualità ma ogni anno c’è sempre qualche squadra che spara cifre immorali. E’ uno schiaffo a chi lavora seriamente".
Mario Valentini (agente FIFA)
Giorgio Facciaroni (ds Campiglione)
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n coraggio, talento e idee
o il mercato estivo e lanciano precisi “messaggi”...
"Il mercato risente delle difficoltà economiche, vedo in giro tanti giocatori che hanno fatto bene ma che sono ancora liberi. La serie D è dominata dal discorso degli under, anche qui ci sono strani meccanismi, tipo che qualche ragazzo viene sopravvalutato. Noi come società abbiamo fatto scudo a queste storie. Alla fine, pur con budget ridotti, tutte le squadre cercano di mettere in piedi organici competitivi e in tempi di crisi bisogna essere bravi a scovare i giocatori".
"Il mercato? Non ho trovato nessuna difficoltà, la squadra l’abbiamo costruita subito, siamo una società dove sono vietati i rimborsi pazzi e non si fa aste con altre società per accaparrarci questo o quel giocatore. Devo anche dire che ho trovato ragazzi intelligenti, che hanno capito la situazione e accettato il nostro progetto. Siamo stati anche bravi a "pescare" in Seconda categoria! Ma per poter lavorare con questa filosofia c’è bisogno di un allenatore onesto che capisce il momento e noi in Micarelli l’abbiamo trovato".
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Giulio Spadoni (ds Sambenettese)
Floriano Salvucci (ds Vigor Pollenza)
"Ogni anno è sempre peggio, non è una frase fatta, la situazione economica del Paese si riflette inevitabilmente sul calcio, le aziende fatturano meno e gli sponsor calano. I giocatori di nome comunque non si abbassano di prezzo, ma poi va finire che spesso le società per ragioni di budget "tagliano" gli ultimi compensi. I giocatori devono saper scegliere tra le società serie e quello meno serie. In momenti di crisi bisogna puntare sui giovani, spesso in categorie minori come la Terza ci sono talenti veri. Ovvio che bisogna saper cercare".
Roberto Agostinelli (ds Fulgor Maceratese)
"I soldi sono finiti ma i giocatori sembrano non percepire questo momento di difficoltà generale. Le richieste da parte loro sono sempre più esose, l’importante è che noi addetti ai lavori non ci facciamo prendere la mano".
Filippo Giostra (ds Pagliare)
"Il problema più grande è rappresentato dal fatto che i giocatori pretendono rimborsi spese sempre più cospicui senza tener conto che l’economia non gira più come anni fa e le aziende sono in difficoltà. Il rimedio? Puntare sui settori giovanili anche se poi non ci si rassegna all’idea perché tutti vogliono vincere i campionati".
"E’ un mercato duro, noi ad esempio non possiamo puntare sui giovani perché non abbiamo un nostro settore giovanile ma solo una prima squadra. In giro comunque c’è crisi, ci sono squadre che non si iscriveranno al campionato. Per quanto riguarda la nostra società, abbiamo puntato soprattutto su giocatori che hanno il cartellino proprio e comunque abbiamo un ossatura buona già dalla rosa dell’anno scorso".
Franco Dottori (ds Biagio Nazzaro)
Franco Straccia (ds Ripatransone United)
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SERIE B qui ASCOLI
Benigni, trova il tuo successore! Quello di scovare una persona che possa prendere il suo posto, economicamente e a livello dirigenziale, deve essere il primo assoluto diktat del patron bianconero dopo l’estate vissuta in Corso Vittorio Emanuele. E sarebbe l’ultimo, grande regalo, di Roberto Benigni all’Ascoli Calcio di Daniele Perticari
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etto che la prima parte dell’estate ascolana è stata un mix di paura, sollievo, conti alla rovescia e alla calcolatrice, pugni battuti sul petto in segno di orgoglio, ipotesi e timori, trattative di mercato e quant’altro, il momento vissuto dalla società di Roberto Benigni (perché mettetevelo bene in testa, l’Ascoli Calcio SpA è una cosa del Signor Roberto Benigni) deve per forza di cose suscitare la voglia di riflettere. I CONTI - Sono quelli che si è fatto in tasca il patron bianconero quando, per motivi ancora imprecisati, un organismo di credito locale ha rifiutato in extremis di “garantire” l’iscrizione del Picchio secondo le norme vigenti. Benigni sa quanto vale ciò che compone l’Ascoli Calcio 1898 SpA e non ha esitato un secondo nel presentarsi altrove per riuscire, attraverso garanzie di carattere personale, ad ottenere le cifre di cui aveva bisogno per saldare il dovuto e mettere le cose a posto. Salvaguardando la storia di una squadra amata in tutto il territo-
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rio, vero, ma contemporaneamente un grande patrimonio di sua proprietà. Almeno per ora. Domanda: alla fine di settembre arriverà un’altra scadenza (la società dovrà dimostrare di aver pagato le mensilità di aprile, maggio e giugno ai suoi dipendenti), in che condizioni vi si presenterà l’Ascoli Calcio? LE PROSPETTIVE - E’ proprio per questo motivo che, sollevati dallo scampato pericolo di “non iscrizione”, chi osserva in prospettiva futura la vita dei bianconeri non può che porsi una domanda: è questo il momento decisivo in cui i vari imprenditori locali che si sono dimostrati attaccati alla società devono presentarsi dal non più giovane (almeno all’anagrafe...) Roberto Benigni e chiedere il passaggio di mano? Sì, assolutamente sì. Adesso, o forse, mai più. E dato che Benigni è un presidente che ha sempre dichiarato di anteporre l’interesse della squadra, del territorio, dell’ambizione di avere una formazione nell’elite del calcio rispetto al tornaconto personale, deve essere pronto a quantificare, programmare, aiutare il suo successore e, magari, vivere una seconda giovinezza veramente da tifoso doc.
Poco da dirsi: se Benigni pensa al suo portafogli, dura sarà la vita futura dell’attuale unica realtà di spicco del calcio regionale. Se, invece, si dimostrerà vero tifoso, agevolerà la sua successione. Questo è il momento. E non per “cattiveria” o insoddisfazione della piazza. Nient’affatto. Sarebbe l’ennesima dimostrazione di “buona gestione”. La famiglia Lugaresi, a Cesena, l’ha fatto. E il mitico Edmeo ha vissuto da presidente onorario l’incredibile favola del cavalluccio romagnolo, tornato in serie A. LA REALTA’ - Benigni e Stefano Antonelli hanno sicuramente rivoluzionato il concetto di rapporto con la piazza nell’ultimo periodo. Al di là del silenzio di tomba imposto all’interno delle mura societarie durante i quindici giorni di “difficoltà”, il duo al vertice della gerarchia di Corso Vittorio ha: realizzato la
scelta tecnica Gustinetti e i primi movimenti di mercato in netto anticipo (e l’Ascoli partito per il ritiro è già una squadra completa con praticamente nessun prestito secco), risposto all’imposizione della Tessera del Tifoso con prezzi per gli abbonati che rasentano il minimo storico, attivato campagne promozionali per il lancio della Scuola Calcio. Tutti passi significativi, che però diventeranno inutili, se a breve non si programmerà in maniera lungimirante il futuro. Perché è vero che sono tempi difficili per il calcio di “provincia”, ma è pur vero che l’Ascoli sarà l’unica squadra di B (un campionato pieno di realtà di provincia, anche più piccole di quella bianconera...) che probabilmente partirà con una penalizzazione in classifica. E questo, ad essere sinceri, è responsabilità di chi gestisce la società. Perché prevenire è meglio che curare...
Giornalismo o “Vita di curva”? Nei tristi giorni del “no” della Figc all’AC Ancona qualcuno ha superato il limite del lecito. Essere tifoso è bellissimo, ma scrivere di calcio comporta delle responsabilità. Sempre. In ogni caso. Parto da un presupposto. Ognuno ha una squadra del cuore, a volte questa è addirittura la formazione del proprio paese natale, della propria città o, quantomeno, del proprio territorio. E proprio per questo, ogni sportivo, ha diritto di ritenere la propria squadra del cuore la più bella, la più forte, la più affascinante del mondo. Dirò di più: qualora un tifoso, uno sportivo, possa minimamente pensare il contrario, ovvero che “io amo lei, ma l’altra è migliore”, meriterebbe tutte le pene possibili dell’inferno. Tutte. Questo per dire che per me, che sono giornalista pubblicista ma ho chiara e dichiaratissima fede ascolana, l’Ascoli Calcio 1898 è la squadra più bella e forte del mondo. Sono convinto che possa dire la stessa cosa il simpatico e preparatissimo collega Benedetto Marinangeli per la sua amata Samb, o la memoria storica della Fermana Calcio, tale Mario Rossetti. Che dire, al tempo stesso, di uno dei miei maestri, Andrea Verdolini: ha sempre avuto grande stima, quasi affetto, per l’Ascoli, ma non mi ha mai nascosto di avere nella Maceratese l’amore sportivo di una vita. Per questo e proprio perché viviamo in un’era dove spesso, chi scrive o parla di calcio, ha la responsabilità di “educare” la gente a capire che in uno sport si ama la propria squadra e la si sostiene fino alla morte, non posso condividere, anzi non posso che condannare sgomento l’incipit dell’articolo del collega Guido Montanari del Corriere Adriatico, il day after l’esclusione dell’AC Ancona dal campionato di serie B da parte del Consiglio Federale della FIGC. ““Si sapeva – ha scritto il giornalista professionista nel numero del 17 luglio 2010 - ma quando succede fa male lo stesso: Ancona fuori dalla B, Ascoli salvo e Triestina che molto probabilmente verrà ripescata nella cadetteria al posto dei dorici”. Nessuna scusante del
“guarda che voleva intendere altro…”. Se uno fa il giornalista, deve esprimersi con chiarezza. Punto. Così non vale. Nello sport e nella vita. Disprezzare qualcosa o qualcuno (perché di questo si sta parlando), lasciar intendere che “l’Ascoli salvo… fa male lo stesso” vuol dire farla fuori dal vaso. Far morire questo sport. Fargli perdere senso. Non è la prima volta che accade: lo stesso – da quanto mi è stato riferito - ha partecipato in maniera attiva al parapiglia contro i colleghi di Radio Linea N.1 che stavano raccontando (con veemenza ed emozione, voi che avreste fatto?) il gol di Gigi Giorgi il 17 aprile 2010. Quel gol che, per Guido Montanari, sempre traendo spunto da un editoriale apparso sulle colonne del Corriere Adriatico e non su quello della fanzine della Curva Nord, “valeva meno di quello di Mirko Ventura a Perugia”. Non è vero. Per uno che ama l’Ancona più di ogni altra cosa (faccio un esempio, il simpatico Paolino Giampaoli) quello dell’11 giugno 2000 al Curi è stato il gol più bello del mondo. Di sempre. Per uno che ama l’Ascoli, invece, quel gol di Gigi Giorgi nel recupero del 17 aprile è stato bellissimo, il più bello degli ultimi anni. Un gol che, di fatto, ha aperto le strade del precipizio ai dorici. “Salutate la capolista”, “tornerete in serie C”, “La Regina delle Marche siamo noi”, cantavano i tanti, rumorosi e colorati tifosi biancorossi, quel pomeriggio di novembre al Del Duca quando l’Ancona violò in maniera più che autoritaria e dopo decine di anni il terreno di gioco piceno. La storia, quasi sempre, presenta il conto ai superbi. Noi tifosi (e giornalisti) che amiamo l’Ascoli, ci limitiamo a vivere la nostra passione senza denigrare quella altrui, se non per qualche minuto allo stadio, dove a parole tutto è concesso. Tracciando una linea che, per chi è bianconero, ormai attraversa tre generazioni e, magari, ne attraverserà diverse altre. Lassù, in cima allo sport marchigiano, usando la stessa denominazione sociale di sempre. (dan.per.)
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SPECIALE MOTO
Roberto Cecchi, applausi comunque
Il pilota di Morrovalle, nonostante una sfortunata posizione di partenza e una caduta, a Forlimpopoli ha chiuso al 7° posto
Si è svolta sulla pista di Galliano Park a Forlimpopoli (FO), la 5˚ e ultima selettiva del Campionato Italiano Minimoto. Il numero dei partecipanti non è stato enorme ma comunque sufficiente a rendere tutte le gare interessanti e piene di colpi di scena. Sette le categorie al via: Esordienti, Junior A, Junior B, Senior A, Senior B, Open A, Open B. Per tutto il fine settimana i piloti hanno dovuto dimostrare quanto amano questo sport, in quanto le temperature raggiunte sono state tra le più alte registrate quest’anno (medie di 30-32 °C ); indossare l’abbigliamento necessario per praticare questo sport (tuta, guanti e casco) dunque ha messo a dura prova anche i più blasonati, figuriamoci nelle categorie “esordienti” e “Junior”. Questi piloti hanno dimostrato che la volontà dettata dalla passione, riesce a superare ogni situazione intricata. Ad aprire le “danze” sono stati gli Open A e B: sono le categorie dove le potenze dei motori sono le più elevate e dove praticamente non ci sono grandi limitazioni nell’elabo-
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razioni dei propulsori che in questo caso sono di 50 cc raffreddati ad acqua, con circa 15/17 cv a disposizione. I piloti più esperti del calibro di Forlani, Biagiarelli, Chessa riescono sempre a vivacizzare le gare grazie a grandi dosi di “manico” e di esperienza. Per questa occasione la Open B, ha avuto un pilota d’indiscusso spessore come Luigi Orioli, pluricampione italiano oltre che campione Europeo negli anni passati. La sua gara nonostante la non perfetta partenza è stata caratterizzata da una bella rimonta, con il podio mancato solo nel finale a causa di una scivolata che ha compromesso un risultato straordinario: non male per un “vecchietto” di 31 anni suonati con una forma fisica non certamente al 100%. A seguire è stata la volta dei più piccoli, la categoria Esordienti (da 7 a 9 anni prima licenza), con motori da 40 cc, raffreddati ad aria e depotenziati, la potenza è di circa 4-6 Cv. Questi piloti in erba, se pur alle prime esperienze, riescono sempre ad appassionare chiunque li veda, grazie alla loro generosità nel dare sempre il massimo in pista. Le due categorie che si sono avvicendate subito dopo, Junior A e B, sono quelle attualmente più equilibrate dove si incontrano piloti che, dopo aver fatto esperienza nella categoria Esordienti iniziano a fare sul serio. I motori utilizzati qui sono come quelli degli Esordienti ma con qualche cavallo in più 8-10 cv. In questa categoria è sovente presente spettacolo e tensione che culminano, quasi sempre, in ultime tornate al fotofinish, regalati agli spettatori che gentilmente ringraziano. Nella categoria junior B milita il pilotino di Morrovalle Roberto Cecchi su moto GRC spinta da un motore nostrano, marca OR. La sua gara è andata discretamente; dopo essere partito da una non felice posizione sullo schieramento di partenza (11˚ in griglia), il morrovallese è stato coinvolto in una caduta innescata da un pilota che lo precedeva, subito rialzatosi ha terminato comunque la sua gara finendo al settimo posto. Identica posizione che occupa anche nella classifica generale riservata alla zona “B” (zona che interessa il centro Italia) grazie alla quale è riuscito a classificarsi per le finali. Infatti le gare disputate fino ad ora sono delle selet-
tive, fondamentali per poter accedere al vero e proprio Campionato Italiano, composto da quattro gare che si disputano su tutto il territorio nazionale. Si parte il 29 Agosto da Bari sulla pista di Castellana Grotte, per poi andare, con cadenza quindicinale, a Codogno (PC), Borgo Carso (LT) e terminare con l’ultima gara in programma a Pomposa (FE) in ottobre.
A tutti i piloti finalisti il Motoclub Morrovalle augura un caloroso e S P R I N T O S I S S I M O “in bocca al lupo” e che vinca il migliore!
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Angelo Pepa 28/07/1945 Leone Istituto Professionale Pensionato Portorecanati Sposato Emilio Monaldi Roma Totti Entrambi Angelo Basket Mare Mai pensato Disponibilità Auto e cellulare Quello di Riccetti a Corridonia Quintino Pieroni e Angelo Pepa. Due segretari straordinari, una vita nel calcio, lo stesso segno zodiacale (leone), una vita dietro la scrivania ed entrambi hanno potuto gustare una grande soddisfazione, quella di vedere le proprie squadre, al termine della stagione scorsa centrare gli obbiettivi della viglia: vincere il campionato e salire di categoria. Il Corridonia ha conquistato il diritto a disputare la prossima stagione il campionato di Eccellenza per la prima volta nella storia mentre il Portorecanati ha ritrovato la Promozione che non lo vedeva protagonista da trent’anni. Due dirigenti che hanno conosciuto momenti di gioia e di amarezza ma entrambi idealmente legati da una straordinaria voglia di lavorare per il bene dello sport che amano più di ogni altra cosa, il calcio. Pieroni sta per iniziare la sue trentottesima stagione da segretario del Corridonia con una breve ma intensa e significativa parentesi alla Cluentina, all’epoca della grandi organizzazioni a livello giovanile con alla testa il Trofeo Marche. Angelo Pepa che ha da poco compiuto 65 anni vive la segreteria del Portorecana-
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Quando sei nato Sotto il segno Titolo di studio Qual è il tuo lavoro Dove Vivi Fidanzato, sposato e single Il primo allenatore Squadra del cuore L’Idolo Pallone o famiglia Chi vorresti essere se potessi rinascere Altri sport che segui oltre il calcio Mare o montagna La cosa che odi di più Un pregio Di cosa non puoi fare a meno Gol indimenticabile
ti da trentacinque anni. Due personaggi che sanno di calcio e di regolamenti come pochi, concordando che “il calcio di oggi e come quello di ieri con una differenza sostanziale che nessuno sa più attendere, i giocatori alla prima esclusione già preparano la valigia per scappare anche se non mancano segnali positivi a cominciare dalla preparazione e professionalità dell’intero movimento sempre più sottolineata”. Quanto è complicata la vita del segretario? Pieroni “Come tutte le cose di questo mondo se le vuoi far bene non devono mancare impegno,sacrificio e partecipazione alle vicende che, giorno dopo giorno, si vivono in una società di calcio”. Pepa “E’ un lavoro a tutti gli effetti per il quale devi dedicare tempo, passione e competenza perché di questi tempi nulla va trascurato. Tutt’altro”. C’è da dire soddisfazioni
Quintino Pieroni
comunque che le non mancano.
07/08/1938 Leone Ragioniere Ragioniere Corridonia Sposato Franco Filippi Inter Sneijder Entrambi Quintino Atletica Mare Ipocrisia Onestà Auto,cellulare Tutti straordinariamente belli
Pieroni “Non mancano davvero se ami questo sport chiamato calcio, il quale ti impegna ore ed ore al giorno soprattutto nei periodi iniziali della stagione dove, come un fiume in piena, ti arrivano addosso una marea di impegni da mettere a punto: tesseramenti, trasferimenti, amichevoli da sistemare. Ce n’è per tutti i gusti e bisogna essere al chiodo. Ad esempio per leggere e codificare il comunicato numero uno c’è voluta una giornata. Non so se mi spiego”. Pepa “Con il passare degli anni gli impegni di varia natura sono cresciuti a dismisura. Dal mio primo anno di segreteria ad oggi, almeno dieci volte tanto con una squadra che al massimo ha disputato il campionato di Prima categoria. Non oso pensare quello che deve fare un segretario di categorie superiori”. Enorme anche il lavoro di routine rappresentato dai rapporti con la Lega calcio, la parte amministrativa. Non manca davvero nulla? Pieroni “Sicuramente no. Se una volta si andava in sede un paio di volte la settimana e
spesso avanzava, adesso occorre essere presente ogni giorno e a volte devi anche correre perché gli impegni, mi ripeto, sono tantissimi”. Pepa “Un bell’impegno che non si sbriga più in poche ore la settimana, tutt’altro. Le esigenze organizzative, amministrative e quant’altro hanno reso il lavoro di segreteria un bell’impegno”. La prima vera emozione da segretari la ricordate ancora? Pieroni “Certo, non potrei dimenticarla. Il mio primo verbale con il Corridonia ho avuto il piacere di firmarlo il venticinque agosto del 1972. Tra qualche giorno ci sarà il compleanno numero trentotto se Dio vorrà, di questa splendida storia con la società del Corridonia”. Pepa “Un’emozione grandissima, vissuta 35 anni orsono, della quale vado estremamente fiero ed orgoglioso”.
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SPECIALE SOFTAIR SPECIALE SOFTAIR
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Il Pit Bull Soft Air Club si e’ formato nel lontano 2000. L’idea ci è venuta una sera di dicembre in un Pub, dove ci siamo recati per tracannarci della birra e fare 4 chiacchiere. Tra tutte le cose che si dicono e i discorsi che si fanno siamo giunti inevitabilmente a parlare di Soft Air. Tra un discorso e l’altro il nostro “futuro presidente" lanciò l’idea di
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formare un Club tutto nostro. Detto fatto! A gennaio eravamo seduti intorno ad un tavolo a buttar giù l’Atto Costitutivo e lo Statuto. I primi passi sono stati duri, non sapevamo come muoverci a livello burocratico, ma passate le prime difficoltà abbiamo dato il via alle iscrizioni e in men che non si dica eravamo passati da noi 6 membri (direttivo) a ben 25
Guidamolla regolabile Sniper.mk I guida molla della Sniper.mk è un accessorio che da la possibilità di regolare con precisione la potenza in joule dei fucili. La registrazione è di 10mm!! Una doppia vite blocca e fissa stabilmente la registrazione del guida molla per mantenere le impostazioni. Nel guida molla è presente un perno passante che permette il passaggio di una parte mobile che avanza o arretra agendo su un grano a brugola posto al suo interno. Una volta raggiunta la posizione ideale è possibile bloccare il guida molla stringendo il secondo grano. Nella parte posteriore del guida molla è chiaramente presente l'apertura filettate per bloccare tramite vite il calcio del fucile. Anche questo componente come gli altri della Custom Concept è ricavato da un unico pezzo. Il costo è di € 28,00 In vendita anche su www.mondosoftair.it
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soci!!! Ci siamo subito iscritti all’ASNWG, dove abbiamo partecipato a tutti i loro tornei, sia a livello itinerante che regionale, piazzandoci spesso in posizione di tutto rispetto, considerando il buon livello degli altri club. Abbiamo trovato un po’ di problemi per ottenere campi di gioco in quanto nella nostra zona è tutto sotto il controllo della Comunità Montana dimostratasi un po’ restia a concedere le autorizzazioni necessarie. Ci siamo allora rivolti a privati ed abbiamo ottenuto due campi da gioco: uno in collina e l’altro prettamente boschivo. Ci alleniamo tutte le domeniche mattina, previa autorizzazione alle autorità competenti in zona. Molto spesso ci incontriamo anche con altri Club della nostra zona, per rendere il tutto ancora più interessante. C'è, infatti, un ottimo rapporto anche tra Club, non mancano giocate (organizzate e/o realizzate) insieme.
hanno la stessa disponibilità economica. La mimetica ufficiale utilizzata dal club è la digital marpat anche se durante gli allenamenti ne usiamo di vari tipi. Se vuoi anche tu entrare a far parte del presente e del futuro del nostro Club, contattaci e risponderemo a tutti i tuoi dubbi e alle tue domande! Contatti: web: http://www.pitbullsoftair.it e-mail: pitbullsoftair@gmail.com facebook: pitbull softair
A livello di materiale ed equipaggiamento non imponiamo niente ai nostri soci, poiché siamo consci che non tutti
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IL CASO
Ancona, storia di fallimenti e di progetti stravaganti Il 2010 come il 2004: la città dà l’addio ai professionisti. Il futuro tra i dilettanti
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ono passati sei anni dall’estate 2004 quando la bocciatura della Covisoc, preceduta da vani tentativi scemati con una ricapitalizzazione rimasta sempre sulla carta, fece da apripista ai guai giudiziari dell’allora presidente Ermanno Pieroni e al conseguente fallimento della società dorica datato 10 agosto. Situazione drammatica allora, la peggiore della storia biancorossa, dalle cui ceneri si è creata la rinascita sotto il segno della famiglia Schiavoni che riportò il calcio che conta nel giro di alcune stagioni. Si inizia in panchina con Frosio e Centofanti ds ma i risultati non sono quelli sperati e la prima C2 termina senza acuti. L’anno seguente si cambia: Traini a far mercato ma in panchina non arriva continuità; prima Alessandrini, poi Iacobelli e Lombardo ma l’avventura si con-
clude ai playoff, dove passa il Sassuolo ma la C1 arriva in estate, a tavolino. Stagione difficile con il nuovo socio, Fedele, che non trova sintonia in ambito dirigenziale. La squadra non decolla, mister Monaco viene sostituito da Barone ma torna in tempo per raggiungere la salvezza nei playout contro il Giulianova, in una sfida vietata ai deboli di cuore. Nell’estate 2007 Schiavoni tiene il 20% della società, vendendo il resto delle quote al gruppo guidato Enrico Petocchi, legato alla Terzo Tempo e al “Progetto Soccer” di Renzo Magnani. Un progetto sostenuto dal CSI, i cui dirigenti Chini e Costantini entrano nel Cda parlando di eticità e moralizzazione del calcio. Intanto la squadra trova la quadratura del cerchio e raggiunge la serie B grazie al feeling Marcaccio - Monaco e ai gol del cobra Sasà Mastronunzio, decisivo con i suoi quasi 20 centri. In B il ds Marcaccio non c’è più, il progetto Soccer fallisce e arriva in cabina di regina Larini. La situazione societaria degenera: il rapporto tra Petocchi e soci si deteriora,viene scelto un altro presidente a tempo quale Giorgio Perrotti. Il rapporto tra società e tifosi è ai minimi storici colpa anche di una politica abbonamenti e biglietti non alla portata di tutti. La squadra barcolla ma
tiene botta ancora grazie a Mastronunzio che ne fa 19: decisiva la rete nello spareggio di ritorno con il Rimini a dieci minuti dalla fine dove in panchina non c’è più Monaco ma Salvioni, arrivato a quattro gare dal termine. Un salvezza che vuol dire sopravvivenza per la società dorica ma nell’estate 2009 tornano ad agitarsi le acque; Schiavoni tenta di rilevare la maggioranza con l’aiuto dell’imprenditore originario di Servigliano ed ex patron del Perugia Vincenzo Silvestrini ma il tentativo fallisce con l’assetto societario che si complica tra arrivi e partenze. La squadra di Salvioni non ne risente e fa sognare la serie A per gran parte del campionato, prima della penalizzazione di 2 punti per inadempienze e ad una salvezza sul campo che arriva all’ultimo respiro. Alla presidenza (gennaio) arriva Flavio Mais ma la sua avventura non è affatto tranquilla. Non basta l’ingresso della Brainspark: la situazione finanziaria è disastrosa. La cessione di Mastronunzio al Siena per 2 milioni e la ricapitalizzazione di 3 milioni non bastano a scongiurare la mancata iscrizione alla B prima e, subito dopo, l’esclusione dai professionisti nonostante allenatore e ds (Salvioni e il volto nuovo Maritozzi) fossero all’opera per allestire la rosa. Fine dei giochi (o quasi): ricorsi
e quant’altro si susseguono ma le carte bollate non cambiano la sostanza. Questa città merita una gestione decisamente più serena di quella avuta finora. Il 2004 e il 2010 sono date che si legano a doppio filo con l’improvvisazione e la totale mancanza di un progetto solido. Anche ripartire dai dilettanti non sarebbe un dramma se tutto questo servisse però a porre in essere le basi per una rinascita biancorossa senza dubbi, ipotesi disparate o fantomatici imprenditori. L’ipotesi più plausibile è quella di una società dorica inserita nei dilettanti, Serie D o Eccellenza che sia. In bocca al lupo, Ancona!
In alto a sinistra Ermanno Pieroni, nel tondo Salvatore Mastronunzio sopra Flavio Mais
Una grande estate di musica, concerti ed eventi speciali
Ippodromo San Paolo, l’ippica diventa spettacolo
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Il clou con il Campionato Italiano Guidatori Trotto e i concerti di Ron e dei Gipsy King
’ippodromo San Paolo di Montegiorgio, da sempre promotore di sport, tradizioni e divertimento, vive quest’estate 2010 fra il Campionato Italiano Guidatori Trotto e grandi eventi mondani. Ufficialmente la stagione estiva è stata lanciata il 4 luglio presso l’area “Panoramic House”, ristrutturata per ospitare i numerosi eventi musicali della stagione oltre ad offrire una veduta gradevolissima di tutta la pista, e proseguirà fino al 22 agosto con due grandissimi eventi a livello internazionale: la finale del Campionato Italiano Guidatori Trotto vale a dire lo scudetto per i driver più forti d’Italia e il concerto dei “Gipsy Kings”. Prima di arrivare a questa grande serata però, non possiamo trascurare che si tratta di una stagione di grande prestigio con ben 17 convegni notturni. “Molti provano ad imitarlo – ha commentato Franco Alessandrini, dirigente del San Paolo – ma il Campionato Italiano Guidatori Trotto è la massima espressione di questa categoria in Italia”. Questa sta-
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gione può contare su moltissime novità, soprattutto per quanto riguarda gli eventi d’intrattenimento grazie alle collaborazioni con la Pro Loco di Montappone e la rievocazione storica della lavorazione della paglia e del cappello, la Pro Loco di Campofilone con una degustazione di maccheroncini agli ospiti dell’impianto, l’associazione “Quelli della Cinquecento” di Montegiorgio. Inoltre, sono stati confermati alcuni appuntamenti che nel corso degli anni sono
divenuti una tradizione imperdibile come la “Festa del Bambino” che si è svolta il 23 luglio con giochi, laboratori, animazione e degustazioni. Molti i concerti musicali dal vivo grazie a gruppi come: “La Stanza” (30 luglio), “Charlie Big Potatoes” (3 agosto), “Mojo Risin” (6 agosto), “The Labirynth” (13 agosto). E’ stato Salvatore Mattii a presentare i due eventi d’intrattenimento principe dell’estate, ovvero il concorso nazionale per voci nuove “Memorial Livia Grisafi Mattii” trasmessa su 12 emittenti televisive con la partecipazione speciale della show girl e presentatrice Matilde Brandi e il concerto di Ron (21 agosto). A chiudere la stagione, il 22 agosto, una kermesse imperdibile di eventi: sfilata di auto d’epoca e delle finaliste per Marche, Umbria e Abruzzo del concorso di Miss Italia, finale del Campionato Italiano Guidatori Trotto e il grande concerto dei “Gipsy King”.
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fabio BRINI
“Che esordio in A! Parai un rigore ad Altobelli”
Nome: Fabio Cognome: Brini Nato a: Porto Sant’Elpidio il 01/05/1957 Ruolo: Portiere Ha giocato con: Porto S. Elpidio, Ascoli, Civitanovese, Udinese, LR Vicenza, Avellino, Avezzano
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ine luglio, caldo afoso, incontriamo nella sua splendida villetta affacciata sul mare Fabio Brini, ex calciatore professionista, oggi allenatore (per ora disoccupato) e con molte cose da dire di questo mondo. Fabio Brini nasce a Porto Sant’Elpidio (FM) il 1° maggio del 1957. Non a caso è il giorno della Festa dei Lavoratori e il grande Fabio, in proposito, sottolinea che a lui piace fare l’allenatore e non allenare, due cose completamente diverse. Gli chiediamo di essere più esplicito e in poche parole sottolinea che “a me piace fare l’allenatore e decidere la domenica chi mandare in campo e non che la squadra la facciano altri. Non sono affatto disposto ad allenare come non sono disposto a farmi costruire la squadra da altri e allenarla e basta”. Idee chiarissime che non lasciano dubbi. Partiamo da lontano quando il giovane Fabio tirava i primi calci a Porto Sant’Elpidio. Sì, tirava i primi calci perché il mitico Agostino Bertolazzi lo allenava da attaccante e per la verità era anche bravo. di Enrico Scoppa
Fabio Brini, prima di diventare portiere l’ha attratto l’emozione di fare gol? “Le prime esperienze le ho vissute da attaccante e facevo
anche gol poi, strada facendo, mi sono convinto con grande naturalezza che il mio ruolo era lì, tra i pali, come del resto la mia carriera è stata”. In un ruolo difficile dove spesso, anzi sempre, si è soli. “E’ il destino di un portiere dover risolvere ogni problema da solo perché se sbagli sei il primo a finire nel mirino, se fai grandi cose vieni apprezzato ma se la squadra vince si ricorda più il giocatore che ha fatto gol che non quello che magari ha parato palloni difficile. E’ il destino di noi portieri sempre solo a difenderci tra i pali”. Il debutto in prima squadra, allora San Crispino, guidato in panchina da un mito, Pippo Cammoranesi, e da dietro la scrivania Enzo Belletti. “Un debutto con qualche escamotage, avevo appena quindici anni pertanto allora non si poteva giocare. L’indimenticato presidente anticipò le regole e mi mandò in campo ugualmente. Non fu uno scaldalo, ma un’esigenza”. E molto presto si accorgono di Brini gli osservatori dell’Ascoli, lo vogliono nel settore giovanile bianconero intuendone qualità e mezzi che ben presto verranno messi in evidenza fino all’esordio in serie A. “Dopo aver fatto tutta la trafila delle giovanili Berretti, Primavera, arriva la serie A, traguardo sicuramente importante con il debutto allo stadio di San Siro di Milano”. L’emozione più forte che ha provato da calciatore? “Proprio quell’esordio in serie A allo stadio di San Siro, si giocava Inter – Ascoli. Una giornata da non dimenticare per due motivi: ho parato un calcio di rigore ad Altobelli e avevo toccato con mano il calcio che conta”. Tanta serie A, 144 partite, come le ricorda? “Come un film che spesso rivedo davanti ai miei occhi con tante opportunità ed occasioni che mi sono state date. La possibilità di giocare con campioni come Zico, Edhigno, Graziani, Baresi, Virdis. La fila sarebbe lunghissima. Un’esperienza indimenticabile”. E in casa Brini arriva il successo, prima da calciatore poi da allenatore. “Una ventina di stagioni passate nel mondo dei professionisti con Ascoli, Udinese, Vicenza, Avellino, Ancona, Foggia, Civitanovese. Ho avuto diverse opportunità di vincere. Ricordo la promozione in serie A dell’Ascoli del duo RennaSensibile con punteggio record, la promozione in C1 ottenuta con la Civitanovese di mister Di Giacomo. Come allenatore ricordo i successi ottenuti con l’Ancona, la Salernitana”.
si più o mene vere su come sarà la formazione, lo schema tattico che l’avversario potrebbe adottare. Vado per la mia strada e non voglio distrazioni di sorta”. . Quale consiglio può dare ad un giovane che sogna il grande calcio? “Lavorare, lavorare, lavorare, perche solo attraverso il lavoro, l’impegno, la dedizione si può scalare il vertice”. Uno sguardo al calcio contemporaneo, chi è Luciano Moggi per Fabio Brini? “Un competente di calcio, il resto non mi interessa”.
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Come vede la situazione dell’Ancona? “Complicata, anche se mi sorprende relativamente. Speriamo che si risolva al più presto. Cancellare il calcio da Ancona sarebbe un vero delitto”. Può tornare a brillare il calcio a Salerno dove lei hai vinto un campionato? “Sono convinto che possa succedere perchè il presidente è un competente e se saprà scegliere gli uomini giusti lo potrà fare eccome”.
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Quando tornerà ad allenare? “Non c’è fretta, ma ci conto che avvenga presto”.
1 - Il rigore parato ad Altobelli nel giorno dell’esordio in A
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2 - Con il Porto Sant’Elpidio allenato da Pippo Cammoranesi 3 - Nell’Ascoli di Carlo Mazzone 4 - Con la maglia dell’Udinese a fianco di Zico e Causio 5 - Con Maradona in un NapoliUdinese, stagione 84-85
Legge i giornali sportivi il lunedì che trattano l’evento di cui lei è protagonista? “Assolutamente no. Non voglio saperne. In pre gara non voglio lasciarmi condizionare da ipote-
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SECONDA DIVISIONE - SERIE D
Il calcio ha fatto crack, uno solo il rimedio: tornare allo spirito dilettantistico vero
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’ sempre una linea sottile quella che divide il dilettantismo (presunto) della serie D dal professionismo (ipotetico) della Seconda Divisione. Tecnicamente una sola categoria di differenza, in pratica un abisso fatto di regolamenti, stipendi, contributi, trasferte e quant’altro; il tutto con la nota vicenda della fidejussione da presentare in tempo per completare l’incartamento relativo all’iscrizione. L’attuale Seconda Divisione, per meglio capirci la ex C2, è un campionato da sempre particolare: non più dilettantismo ma neanche vero professionismo, fatta eccezioni per nobili decadute con la ferma intenzione di tornare subito nel calcio che conta. Due campionati con caratteristiche strutturali assai diverse ma con un continuo interscambio di squadre che non sempre però risulta facile: per molte società vincere la serie D e approdare tra i Pro è un salto nel buio, tanto grande da rischiare di cadere rovinosamente rischiando di non rialzarsi più. Questa estate ne è stata l’esempio palese: oltre all’Ancona in B, altre 20 squadre tra Prima e Seconda Divisione sono state escluse, ricorsi permettendo: un disastro senza precedenti che ha convinto finalmente
gli organi federali della Lega Pro a mettere mano ad un revisione dei campionati tanto necessaria quanto in ritardo rispetto alle altre nazioni europee, limitando il numero delle formazioni “professioniste” con un evidente ridimensionamento dei costi, fondamentale in questo momento di crisi economica. Una crisi fortissima tra i professionista e non solo. Il mondo del dilettantismo non sta tanto meglio: i costi e le spese di gestione dalla
La Sangiustese dice addio ai Pro A Fossombrone sfila via Bikkembergs Bentornata Jesina!
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ltalenante, caratterizzata da continui alti e bassi. In un frase si può sintetizzare così l’estate calcistica delle marchigiane di Seconda Divisione e serie D, dove non sono mancati neanche i colpi di scena. Iniziamo dalla Seconda Divisione dove dovevano essere due le squadre ai nastri di partenza dell’ex C2, ovvero Fano e Sangiustese. I noti problemi legati alla fidejussione hanno compromesso, in modo irreparabile, il matrimonio tra la compagine rossoblu di Antonio Pantanetti e il mondo dei professionisti. Insieme ad altre diciannove squadre la Sangiustese è stata esclusa dal campionato
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e attende di conoscere il proprio destino tra i dilettanti. Problemi di natura economica sembravano colpire anche il Fano che invece ha saputo stringere i denti, tirare la cinghia e puntare su un gruppo giovane con tanta voglia di fare, affidandosi alla voglia di rivincita del neo tecnico Lamberto Zauli. Non troppo diversa la situazione in Serie D. Situazione paradossale a Fossombrone: squadra pronta, iscritta al campionato con l’organico affidato ad Omiccioli pronto a puntare al vertice. In una settimana tutto cambia: via lo stilista Dirk Bikkembergs per i noti problemi di natura fiscale, giocato-
serie D in giù non sono equiparabili a quelli dei Pro ma, in contesti così diversi e ridotti, incidono in maniera assai più pesante sui bilanci societari. Il dilettantismo è in crisi, lo sappiamo da tempo, non è una novità. Per risollevarsi, la cura è una sola: affidarsi al volontariato di migliaia di dirigenti che hanno a cuore le sorti della squadra del proprio paese. Di coloro che a titolo completamente gratuito si prestano ad organizzare trasferte, tenere i rapporti con la Lega, gestire gli impianti sportivi, pulire gli spogliatoi e stare vicino alla squadra durante allenamenti e partite con qualsiasi condizione meteo. Di esempi ce ne sono infiniti, in ogni angolo della nostra regione ma citarne solo alcuni (per ragioni di spazio) significherebbe fare torto ad altri. Sono questi gli esempi belli e positivi che hanno caratterizzato e caratterizzano da molto tempo quelle realtà, di dimensioni anche ridotte, che spesso hanno saputo dire la loro contro realtà ben più grandi anche dal punto di visita economico. Per fortuna il calcio, se fatto con attenzione, criterio e passione, può regalare ancora grandi gioie e soddisfazioni per una intera comunità, anche piccola. L’auspicio (non si tratta di re-
torica ma di semplice realismo) è quello di tornare ad una gestione sana, della visione di una società di calcio vista come una famiglia in cui tutti possano dare il loro contributo, proponendo la propria idea e poi decidendo insieme sul da farsi. Utopia? No, semplice speranza in un nuovo corso possibile.
FANO Lamberto Zauli
CIVITANOVESE Massimo Paciotti
età 51
“Sono nato a Morrovalle, sono credente e dunque ho detto sarà il segno del destino che la prima proposta valutabile, dopo il mio lungo periodo a casa mia in Romagna, mi porta a Civitanova. Prediligo il gioco offensivo”.
FOSSOMBRONE Francesco Baldarelli
ri e tecnici liberi di accasarsi altrove. Squadra che riparte dal settore giovanile, guidata dal tecnico della juniores Baldarelli. Altri obiettivi invece per la “neopromossa” Sambenedettese che ricomincia dal gruppo dello scorso anno e da Ottavio Palladini per recitare un ruolo da protagonista, dopo una campagna acquisti decisamente importante. Vuole continuare a guardare in alto la Civitanovese affidata a Paciotti: molti volti nuovi, elementi di comprovata esperienza per un ambiente che pare entusiasta della squadra in fase di allestimento. Saranno loro due le squadre marchigiane al via con le maggiori credenziali ma attenzione alla Recanatese: i leopardiani hanno cambiato poco, confermando la coppia Siroti-Baldoni e confermato la tendenza di puntare molto su un vivaio di sicuro affidamento. Tutto pronto infine per il ritorno in Interregionale della Jesina guidata da Gianluca Fenucci: la stagione scorsa e la graduatoria ripescaggi parlano chiaro per i leoncelli che ritrovano quella categoria lasciata 8 anni fa, tra mille polemiche. Una rappresentanza marchigiana di tutto rispetto dunque, in attesa di conoscere con precisione la definizione dei gironi.
età 39
“Sono affascinato e stimolato dalla grande opportunità che mi viene data: allenare il Fano, città dalla quale sono partito e dove risiedo con la mia famiglia, è una splendida opportunità. Ho sposato la filosofia della società, credo che sia una sfida che possiamo vincere tutti insieme”
età 41
“Noi crediamo assolutamente di poter raggiungere l’obiettivo della salvezza. E’ una avventura stimolante, ricca di spunti interessanti e senza dubbio con tanta voglia da parte della società e dei ragazzi. C’è da lavorare molto ma l’atmosfera che si respira intorno alla squadra è quella giusta”.
JESINA Gianluca Fenucci
età 50
Alla sua prima stagione in biancorosso da tecnico ha riportato entusiasmo, risultati e grandissima passione in un ambiente che da sempre vive di calcio. Riconferma scontata per un tecnico che come pochi sa far gruppo e valorizzare le risorse messe a disposizione dalla società.
RECANATESE Paolo Siroti
età 40
Confermato il tandem con Baldoni, figlio d’arte del vice Mazzone sulla panchina dell’Ascoli anni ‘80 e poi tecnico della Recanatese. Per l’ex difensore della Juventus, seconda stagione consecutiva alla guida dei giallorossi: confermato il connubio con il vice Stefano Baldoni.
SAMBENEDETTESE Ottavio Palladini
età 39
“Mi auguro che si possa aprire un ciclo importante per la Samb per riportare il club rossoblu tra i professionisti. Non sarà facile ma abbiamo l’obbligo di provarci. Giusto puntare sull’ossatura di quella squadra che ha fatto bene lo scorso anno: è un punto di partenza importante”.
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ECCELLENZA
Sarà una Eccellenza “grandi firme” La nuova Fermana punta al massimo, P.S. Lazzaro al via come prima squadra dorica, Tolentino solido e concreto: queste le squadre da battere. All’esordio in categoria Peppino Amadio con l’Atletico Piceno, Andrea Mazzaferro con la Cingolana e Luigino Azzeri con la Fortitudo Fabriano. Si conferma tecnico più giovane Paolo Del Moro che, appesi gli scarpini al chiodo, guiderà il suo Grottammare dalla panchina. Per l’Urbino “ripescaggio” certo grazie alla Jesina. Quante saranno le squadre al via? ATLETICO PICENO Peppino Amadio
BELVEDERESE Maurizio Morsucci
età 39
Ha conquistato sul campo l’Eccellenza con i rossoverdi, al termine di una annata esaltante conclusa con il titolo regionale. “E’ stata la ciliegina sulla torta”, ha dichiarato il tecnico che si prepara all’esordio da allenatore nella massima serie dilettantistica regionale.
CINGOLANA
CORRIDONIA Giovanni Ciarlantini
età 44
Sembrano dividersi le strade del tecnico di Caldarola e del club rossoverde ma alla fine si continua insieme. Per il tecnico è un ritorno in Eccellenza dopo l’ottima stagione 2006-2007 alla Monturanese conclusa con la semifinale playoff persa contro il Piano San Lazzaro.
FORTITUDO FABRIANO
FULGOR MACERATESE
Luigino Azzeri
Gilberto Pierantoni
età 49
Terza stagione consecutiva sulla panchina della squadra dorica per il tecnico anconetano. Nelle due precedenti stagioni sono arrivate due finali playoff perse rispettivamente contro Civitanovese e Jesina. Che al terzo tentativo sia la volta buona per gli uomini del presidente Marinelli?
Roberto Bruscolini
ELPIDIENSE CASCINARE
FERMANA
età 45
Giovanni Cornacchini
età 50
età 37
MONTEGRANARO Pasqualino Minuti
età 35
Al suo primo anno in veste di allenatore ha dimostrato di essere assolutamente all’altezza del compito affidatogli dalla coppia Furnari – Aniello. Confermato per la seconda stagione consecutiva (se possibile migliorando) dopo aver appeso definitivamente gli scarpini al chiodo.
TOLENTINO Roberto Mobili
età 53
Dopo aver traghettato alla salvezza la Vis Pesaro nelle ultime tre giornate della passata stagione, arriva la chiamata del Real Montecchio che punta ad un campionato tranquillo nell’0anno del ritorno in Eccellenza, dopo tante stagioni da protagonista in Serie D.
Antonio Ceccarini
età 45
“Sinceramente ho tanti stimoli dopo una stagione in cui sono stato fermo e non è facile. Dobbiamo lavorare tanto e vogliamo proseguire sulla buona strada intrapresa lo scorso anno: l’obiettivo è quello di raggiungere una tranquilla salvezza in un campionato così impegnativo”.
REAL MONTECCHIO Giorgio Clementoni
età 39
età 45
“Al di la della categoria, qui c’è un progetto serio e importante per un ambiente che ha vissuto campionati importanti fino qualche anno fa. L’obiettivo è quello di essere li davanti a contendersi qualcosa di importante. Personalmente stimoli importanti”.
GROTTAMMARE
URBINO
Dopo la lunga e importante esperienza alla guida della Fermignanese (con cui ha raggiunto prima l’Eccellenza e poi raggiunto i playoff) e poi quella breve con l’Urbino, Bruscolini riparte dalla squadra che ha saputo sorprendere positivamente tutti lo scorso anno.
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Al momento dell’uscita non ci sono pervenute comunicazioni ufficiali da parte della società.
Paolo Del Moro
Dopo il matrimonio solo sfiorato con la Vis Pesaro, il tecnico pesarese ritrova il “suo” Real Metauro. Si riparte con una rosa assai diversa da quella dello scorso anno. Una salvezza da centrare con un gruppo giovane, valorizzando l’entusiasmo dei tanti ragazzi in rosa.
URBANIA
età 41
A volte ritornano. Per un chiaravallese doc allenare la Biagio è sempre il massimo; soprattutto per chi tra il 2006 e il 2008 ha conquistato due storiche salvezze con la maglia rossoblu. Reduce da due stagioni negative con Tolentino e Vigor Senigallia, è tanta la voglia di riscatto.
Domenico Izzotti
REAL METAURO Omar Manuelli
età 48
CENTOBUCHI
Torna a lavorare nelle Marche dopo la sfortunata esperienza nella sua Teramo. Nella nostra regione ha vissuto stagioni importanti con Civitanovese, Fermana, Centobuchi ma soprattutto a Grottammare dove ha sfiorato la promozione in serie C2 qualche stagione fa.
“La società mi ha chiesto tre obiettivi: il primo è quello di centrare i play off, il secondo farlo attraverso il bel gioco ed infine quello di valorizzare i tanti bravi under che abbiamo nella nostra squadra. Speriamo di raggiungere i risultati sperati e toglierci delle belle soddisfazioni”
PIANO SAN LAZZARO Marco Lelli
età 50
Al primo anno in panchina ha sfiorato il colpo grosso, perdendo in finale contro l’Atletico Piceno la finale playoff alla guida del Trodica. “Dopo un anno che ho intrapreso questa carriera credo proprio che sia una gran bella soddisfazione allenare la Cingolana. Mi auguro di fare bene”
“Certamente non potevo dire di no all’opportunità che mi hanno dato i dirigenti della Fortitudo Fabriano. Per me chi viene dalla Seconda categoria come me è una sfida ricca di stimoli ed emozioni. Credo molto nel lavoro dei giovani su cui la società punta forte”.
Fabio Favi
età 44
Dopo due anni tornano ad incrociarsi le strade del tecnico e della squadra lamense. Insieme hanno conquistato la Prima categoria e la Promozione: Amadio si è ripetuto con gli stessi risultati ad Arquata, prima di ritrovare i bianconeri alla loro prima apparizione in Eccellenza.
Andrea Mazzaferro
BIAGIO NAZZARO
età 46
“Sarà un torneo assai difficile ed equilibrato. Questa è una piazza importante che merita di essere protagonista e che sa dare grandi stimoli. Per questo non ci nascondiamo: i risultati arriveranno se sapremo lavorare al meglio, mettendo in campo la forza del gruppo e tanta determinazione”.
VIS PESARO età 51
Praticamente certa del ripescaggio in Eccellenza in virtù del ritorno in D della Jesina, i gialloblu si affidano all’esperienza di Ceccarini, capace di mettere la propria firma sull’impresa-salvezza della passata stagione.
Simone Pazzaglia
età 39
“Il segreto dell’Urbania lo scorso anno sono stati umiltà e voglia di lavorare tanto. In queste categorie non ci sono elementi che sanno fare la differenza, serve dunque un gruppo solido e compatto. Un gruppo sicuramente giovane che sappia sviluppare un gioco veloce e piacevole”.
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PROMOZIONE
Volti nuovi e largo ai giovani: t Tanti i tecnici all’esordio: il più giovane è Cantatore (Porto Potenza), il più esperto Emidio Oddi (Monturanese) ARQUATA Roberto Vagnoni
“La società ha ambizione e vuole fare bene. Speriamo di disputare una stagione da protagonisti”. Queste le parole del tecnico che ha portato in Eccellenza l’Atletico Piceno lo scorso anno e che riparte dall’ambizioso club ascolano per essere ancora una volta protagonista.
CAMERANO Giorgio Pantalone
Nel segno della continuità per la giovane società pesarese che in panchina si affida nuovamente a Mariotti, ormai una istituzione a Colbordolo e Gallo di Petriano. I playoff sono stati solo sfiorati l’anno scorso quest’anno potrebbero diventare realtà
Roberto Bagalini
CHIESANUOVA
CUPRENSE
età 48
Luigi Zaini
FALCONARESE
FOLGORE FALERONE
età 46
Massimo Cardelli
età 43
La società cercava un tecnico emergente, preparato, ambizioso e con tanta voglia di riscattarsi. A questo identikit corrisponde perfettamente Cardelli che cerca il rilancio dopo l’esperienza sulla panchina dell’Elpidiense Cascinare, lo scorso anno in serie D.
CASTELFIDARDO Massimo Lombardi
età 45
Lo scorso anno è arrivato nel rush finale ma non è riuscito a dare la sferzata giusta ai biancoverdi. Quest’anno il tecnico dorico prova a confermare la sua tradizione vincente in Promozione: prima con il Piano San Lazzaro (2005-2006) e poi con il Montegranaro (2007-200).
ENERGY RESOURCE RIO Antonio Crespi
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Tanta voglia di sorprendere per il giovane tecnico ascolano reduce da due stagioni in prima linea con l’Avis Ripatransone, cui è mancata solo la ciliegina sulla torta dopo due finali playoff perse. Prende l’eredità di Mascitti che tanto bene ha fatto nel girone di ritorno.
Stefano Tiranti
Dopo aver sorpreso molti alla guida del Porto Potenza lo scorso anno, Moriconi riparte da Chiesanuova: club ambizioso e con tanta voglia di fare bene. Entusiasmo e voglia di continuare a crescere le linee guida della nuova stagione per il club maceratese.
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Torna in Promozione dove ha già guidato Castelfrettese, Cingolana e Falconarese mentre nelle ultime tre stagioni ha allenato la Vigor Castelfidardo con la quale, nell’ultima stagione, è arrivato ad un passo dalla Prima categoria, perdendo in finale playoff contro l’Appignanese.
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“Con questa società ci consociamo perfettamente e lavoriamo in grande sintonia. Solo lavorando sodo si ottengono grandi risultati, quelli che questa società merita ancora perchè sa metterti nelle condizioni migliori per operare al meglio”.
BRANDONI DORICA Massimo Bartolini
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CAMPIGLIONE età 41
Subentra in corso al dimissionario Cristiano Caccia, scelto inizialmente dalla società per sostituire Finocchi. All’ex tecnico di Vallesina e Fabriano spetta il compito di traghettare i biancoverdi, neopromossi in Promozione, ad una campionato quanto più tranquillo possibile.
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Gastone Mariotti
Scelta la linea della continuità in casa Camerano con il tecnico dorico alla sua quinta stagione consecutiva con la società gialloblu: dopo due anni alla guida della juniores, il passaggio in Promozione all’esordio in prima squadra e l’ottima salvezza dello scorso anno.
Francesco Moriconi
ATLETICO GALLO COLBORDOLO età 42
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CAGLIESE Massimo Scardovi
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“Arrivo in una piazza importante, di grande tradizione e soprattutto con la voglia di fare bene. Ho accettato con grande voglia ed entusiasmo: l’obiettivo è quello di essere protagonisti”. Al timone della società torna Giampiero Casavecchia.
CASTELFRETTESE Paolo Ulivi
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Sfiorato il miracolo lo scorso anno alla guida dei biancorossi, con una salvezza decisamente meritata sfumata solo allo spareggio con l’Urbino, l’ex tecnico del Piano prova a risalire la china ancora alla guida dei biancorossi. Si punta forte sulla voglia di riscatto del gruppo.
FABRIANO Gianluca Giacometti
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Si conferma il connubio che tanto bene ha fatto lo scorso anno. Partita in sordina, la squadra pesarese ha saputo rivelarsi come l’outsider più insidiosa per la Belvederese, cedendo solo a due giornate dal termine; inevitabile dunque optare per la continuità in questa stagione.
Stagione fantastica quella passata per il tecnico, all’esordio in prima squadra con il Fabriano dopo aver diretto la juniores: quinto posto sfiorato e finale di Coppa Italia raggiunto sono traguardi importanti ma il tecnico non si accontenta. “L’obiettivo è quello di migliorarci”.
MONTEGIORGIO
MONTURANESE
Zeno Cesetti
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Torna sulla panchina rossoblu a due anni di distanza: nella stagione 2008-2009 subentrò a Roberto Vagnoni, traghettando la squadra negli spiccioli finali di stagione nel finale playoff con l’Atletico Piceno e poi nello spareggio perso con il Futbol Pesaro.
Emidio Oddi
età 54
Un società che ha voglia di risalire, un tecnico che vuole rilanciarsi in un ambiente che conosce molto bene: tra il 2001 e 2003 Oddi guidò la squadra calzaturiera in due ottime stagioni. L’obiettivo finale è quello di fare meglio dello scorso anno.
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N. 12
PROMOZIONE
i: tutti pronti per il fischio d’inizio OFFAGNA Andrea Moschini
OLIMPIA OSTRA VETERE età 40
Dopo la salvezza raggiunta nella passata stagione, la società ha deciso di affidare il nuovo corso rossoblu al tecnico che tanto bene ha saputo fare alla guida della formazione giovanissimi. Soluzione interna dunque per valorizzare le risorse del proprio settore giovanile.
PASSATEMPESE
PERGOLESE
Roberto Ruggeri
età 53
PORTO SANT’ELPIDIO Vincenzo Morreale
età 43
Seconda stagione consecutiva in riva all’Adriatico per l’ex tecnico del settore giovanile di Tolentino e Maceratese. Lo scorso anno ha stupito tutti, conquistando un insperato ma assolutamente meritato piazzamento playoff, sconfitto solo dalla corazzata Atletico Piceno.
TORRESE Giampaolo Malaspina
Mirco Bettelli
PORTORECANATI Massimo Busilacchi
VIGOR SENIGALLIA
VIS MACERATA
età 42
“La società ha fatto una scelta molto coraggiosa scegliendo un tecnico esordiente come me alla guida della prima squadra. L’obiettivo è quello di dare continuità al progetto di valorizzazione dei giovani. Cercherò di portare una mentalità offensiva alla squadra”.
Roberto Lattanzi
età 40
Nonostante la retrocessione confermato mister Lattanzi alla luce del buon lavoro fatto nell’ultima parte di campionato: per una squadra che punta a ritagliarsi un ruolo da protagonista puntando anche sui propri giovani è senza dubbio la scelta migliore possibile.
PORTO POTENZA età 35
POTENZA PICENA età 47
Inizia al terza stagione di mister Santoni in casa giallorossa: due anni fa la splendida rimonta che ha portato in Promozione dopo tre spareggi vinti e i playoff sfiorati lo scorso anno, al termine di una stagione vissuta sempre nella colonna di destra della graduatoria.
URBINELLI RIVER Claudio Cicerchia
età 49
Una lunga carriera passata a guidare giovani per il “professore” che in prima squadra ha guidato anche la Fermana in C1 nell’era Battaglioni e il Tolentino in C2. Dopo due stagioni alla Vigor Pollenza e la breve parentesi a Comunanza, torna a misurarsi in Promozione.
età 46
Nel segno della continuità, la società pesarese punta ad un campionato tranquillo puntando sul tecnico protagonista della promozione dello scorso anno che, sfumata proprio sul filo di lana, è arrivata ai calci di rigore dello spareggio thrilling con l’Avis Montecalvo.
età 35
PETRITOLI
Giuseppe Santoni
Esordio assoluto in Promozione nelle vesti di allenatore per l’ex bomber della Maceratese. Nelle ultime stagioni ha guidato la Firmum in Seconda categoria, sfiorando lo scorso anno la qualificazione ai playoff con una squadra molto giovane ma decisamente interessante.
Aldo Clementi
età 44
Giovanni Aloisi
Nel segno della continuità dopo il rush finale della passata stagione che ha portato alla salvezza nella doppia sfida playout con il Comunanza. Alla luce di quanto fatto dunque la società ha dato fiducia al tecnico piceno con la voglia di soffrire meno per ottenere la salvezza.
Torna in panchina Silvestri dopo la proficua esperienza con la Vis Carassai: i biancoverdi continuano nella tradizione dell’allenatore-giocatore dopo i cinque anni di Luigi Bugiardini.
Conferma e non poteva essere altrimenti per Busilacchi dopo aver vinto con sei giornate di anticipo il campionato di Prima categoria: gli arancioni non si vogliono di certo fermare, recitando la parte dei protagonisti anche in Promozione nonostante un’agguerrita concorrenza.
Vincenzo Mora
età 49
“Chi viene a Osimo si deve sporcare la maglia”. Sono state queste le prime parole del tecnico proveniente dalla Falconarese nel giorno della presentazione. Lo scorso anno protagonista “in corso” alla Falconarese, ritrova quell’Osimana con la quale ha anche giocato nella Primavera.
Sandro Silvestri
età 37
“L’intenzione è quella di disputare un campionato di vertice come abbiamo fatto lo scorso anno: rimanere il più possibile nelle zone alte e giocarcela fino alla fine. Vogliamo confermare gran parte del blocco dello scorso anno, facendo solo qualche innesto mirato”.
TRODICA età 40
PAGLIARE
OSIMANA Davide Finocchi
età 40
Lo scorso anno è subentrato a campionato in corso, prendendo il posto di Marincioni. “Ringrazio la società per la fiducia che mi ha dato per la prossima stagione. L’obiettivo è quello di raggiungere la salvezza, non sarà impresa semplice in un campionato qualitativamente molto impegnativo”.
Tanto sorprendente quanto straordinaria la scorsa stagione in casa gialloblu per una conferma scontata e meritata alla guida tecnica. I playoff disputati e “persi” solo in finale sono la testimonianza dell’ottimo lavoro svolto dall’esperto tecnico anconetano.
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Giacomo Brunetti
VISMARA PESARO Alberto Angelini
età 45
Seconda stagione consecutiva per il tecnico pesarese sulla panchina del Vismara. Lo scorso anno ha portato la matricola giallorossa ad una salvezza tranquilla e con largo anticipo. L’obiettivo della società è quello di consolidarsi in questa categoria.
Francesco Cantatore
età 33
“E’ stata una scelta dettata dal cuore: una società composta da uomini veri e leali, che mi hanno mostrato grande aiuto anche nelle difficoltà e che mi hanno insegnato tanto. Per questo li ringrazio, anche per la fiducia che mi hanno accordato e per aver condiviso ogni mia scelta”.
SIROLO NUMANA Andrea Tubaldi
età 38
Lo scorso anno da presidente si è rimesso tuta e scarpini per guidare dalla panchina la squadra alla salvezza. Quest’anno al sua attenzione è rivolta fin da subito al campo di gioco con al ferma intenzione di migliorare il piazzamento dello scorso anno.
VIGOR POLLENZA Giorgio Micarelli
età 42
Due anni fa ha sfiorato la vittoria della Prima categoria con il Camerino, superata solo nel finale dalla corazzata Chiesanuova mentre lo scorso anno ha solo sfiorato i playoff. E’ di tre stagioni fa la sua unica esperienza i Promozione, con la salvezza raggiunta alla guida del Caldarola.
Al momento dell’uscita non sono ancora stati comunicati i gironi ufficiali ed eventuali ripescaggi, per questo motivo abbiamo seguito un rigoroso ordine alfabetico delle 35 squadre in organico.
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N. 12
Sant’Orso, Buon Compleanno!
La società festeggia 30 anni di attività agonistica con una grande festa di quartiere
La mostra fotografica organizzata per l’evento
I
l Sant’Orso festeggia i suoi trent’anni di sport e tradizione. E’ stata una giornata speciale quella del 22 luglio per la società sportiva Sant’Orso, che in occasione della festa della contrada che appunto prende il nome “Sant’Orso in festa con la Gluppa”, ha celebrato i 30 anni di sport della squadra con due simpatiche iniziative. In primo luogo il segretario Giorgio Capodagli ha allestito una mostra fotografica in cui sono state esposte le foto di tutte le squadre del Sant’Orso dal 1980 fino all’ultimo campionato 2009-2010. Alla cerimonia hanno presenziato il sindaco di Fano Stefano Aguzzi che ha speso parole di elogio per la grande passione sportiva dimostrata nel tempo dalla società, oltre agli assessori provinciali Renato Claudio Minardi e Massimo Seri, il consigliere regionale Elisabetta Foschi, il responsabile provinciale degli arbitri Gasparini, Paolo De Grandis della Figc Marche, oltre ai tantissimi appassionati di calcio che da anni seguono le vicende sportive della squadra. “E’ stata una bella festa – racconta con orgoglio Giorgio Capodagli – ritrovare ex presidenti, allenatori e giocatori che insieme hanno scritto pagine importanti della nostra squadra, festeggiare insieme alla popolazione durante la ‘festa della Gluppa’
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sono momenti divertenti ed allo stesso tempo un ricordo importante per tutti quelli che vivono con passione questo sport”. Il presidente Valter Giangolini, per l’occasione, ha ospitato tutta la squadra alla festa con una grande e allegra conviviale, evento che sicuramente contribuirà a far crescere lo spirito di gruppo della squadra. “Prima di tutto - spiega Valter Giangolini - devo ringraziare Giorgio Capo-
dagli, uno dei fondatori di questa società, oltre che ideatore della mostra fotografica e personaggio di grande valore per tutti quanti noi. La festa è stata sicuramente una bella parentesi, ma stiamo già lavorando per la prossima stagione, abbiamo già confermato il mister Davide Omiccioli e quasi tutta la rosa, abbiamo solo investito su alcuni innesti per equilibrare maggiormente il gruppo che inizierà il ritiro il prossimo 16 agosto”. Nello specifico, chiudiamo con le new entry in rosa per la prossima stagione: Taddei esterno dell’82 che ha giocato con la Vadese, il portiere Giovanni Vitali e il giovane attaccante Antinori classe 91’ oltre ad aver confermato Vega autore di 19 reti nella trascorsa stagione.
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N. 12
PESARO
Olympia CUCCURANO
Un’estate di tornei di successo S
i sono conclusi con le finali di sabato 19 giugno, di fronte ad una cornice di pubblico degna delle grandi occasioni, i tornei di calcio giovanili organizzati dalla Polisportiva Olympia Cuccurano. Nello splendido impianto “Massi” di Cuccurano, per oltre un mese, le migliori squadre delle Province di Pesaro Urbino ed Ancona si sono sfidate nel 34° Memorial “Enrico Manotta”, torneo riservato alla categoria pulcini anno 2000, e nel 29° Trofeo “Lorenzo Volpini”, competizione riservata alla categoria esordienti anno ’98. Entrambi i tornei hanno visto la partecipazione di 16 compagini. Il torneo “Manotta” è stato conquistato dal Fossombrone Calcio che, in una finale mozzafiato, ha prevalso sulla validissima formazione della Camm S.Orso per 4 a 3. Premiato come miglior giocatore del torneo Leonardo Pandolfi del Fossombrone e come capocannoniere Cristian Valeri del S.Orso. Finale meno combattuta ma ricca di contenuti tecnici quella che ha visto di fronte la Vigor Senigallia all’Alma Juventus Fano, per la conquista del Trofeo “Vol-
pini”. Con un punteggio rotondo di 5 a 0 gli anconetani si sono aggiudicati il torneo vincendo tutte le partite. Fra le premiazioni, eletto come miglior giocatore Antonio Borea per l’Alma Juventus Fano e Giulio Mezzotero dell’Arcobaleno Calcio, come capocannoniere. Infine, in collaborazione con lo sponsor tecnico dei tornei Prodi Sport, è stato assegnato un premio speciale, consistente in una muta completa di maglie e pantaloncini, alla US Pergolese che ha disputato il torneo “Volpini” con una squadra di giocatori nati interamente nell’anno 1999 (dunque atleti più giovani rispetto a quanto previsto dal regolamento), classificandosi al 3° posto finale, dimostrando sempre correttezza e lealtà in tutte le gare disputate. Dopo il bel successo organizzativo, la Polisportiva Olympia Cuccurano si prepara già per l’edizione 2011 dei due storici tornei giovanili che da oltre 30 anni permettono a calciatori di giovani età, di divertirsi e di esprimere al meglio le proprie capacità tecniche.
Il Fossombrone Calcio vincitore del Trofeo Menotta
La Vigor Senigallia trionfatrice nel Trofeo Volpini
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SAMMARTINESE
Dimenticata la delusione: si riparte La dirigenza confida nel ripescaggio in Seconda categoria
L
a Sammartinese, dopo aver affrontato mille difficoltà, riparte a testa bassa per rilanciare le sorti della squadra a partire dalla richiesta di ripescaggio. Una stagione non proprio facile quella appena conclusa in Seconda categoria, dove la Sammartinese ha dovuto subire i playout, che poi l’hanno condannata alla retrocessione in Terza categoria. Un situazione che ha complicato la vita delle società, poi è arrivata anche una seconda tegola quella dell’addio di patron Dirk Bikkenbergs al Fossombrone che ha finito per destabilizzare ulteriormente gli ambienti calcistici locali, che come un fiume in piena ha finito per coinvolgere anche la ‘sorella’ più piccola Sammartinese. Ma ecco che nella riunione del 31 luglio arriva il tanto atteso spiraglio di luce: la squadra riparte. “Durante la riunione – commenta il presidente Michele Marcuccini (nella foto) – è emersa la volontà di ripartire anche se ci sono mille difficoltà da affrontare. In primo luogo abbiamo già presentato alla Federazione la richiesta di ripescaggio, speriamo in un esito positivo. E’ chiaro che questa situazione non è molto agevole. Molti ragazzi della rosa, non certi della permanenza della squadra, hanno preferito accettare le proposte di altre società. Altri ragazzi hanno accettato di aspettare per rimanere con noi”. I tempi tecnici certo non
aiutano il lavoro della Sammartinese, in linea di massima si può dire che la comunicazione della Federazione alla richiesta della Sammartinese arriverà a metà agosto. Questo significa che la società saprà solo fra giorni se la squadra giocherà in Seconda o in Terza categoria e in breve tempo allestire una squadra per affrontare l’uno o l’altro campionato. “Noi ci stiamo già muovendo – conclude Marcuccini – inoltre vorrei segnalare che è nata una forte collaborazione con il settore giovanile del Fossombrone che sicuramente aiuterà il nostro lavoro”. Nuovi stimoli e tanta voglia di ripartire con le migliori intenzioni in casa Sammartinese per una realtà piccola ma senza dubbio di prestigio, capace, appena due stagioni fa, di arrivare ad un passo dalla Prima categoria: nel triangolare finale per l’accesso alla categoria superiore (dopo aver trionfati nei playoff del proprio raggruppamento) la squadra forsempreonese trovò la strada sbarrata dal San marco Servigliano e dalla Cluentina, squadre chiamate ad essere protagoniste nella prossima stagione in Prima categoria. Si riparte ora dalla Terza o dalla Seconda sperando nel ripescaggio, con la ferma intenzione di tornare a vivere quelle emozioni che gli sportivi del Fossombrone che hanno a cuore le sorti della Sammartinese non possono di certo dimenticare.
è nata una forte collaborazione con il settore giovanile del Fossombrone che sicuramente aiuterà il nostro lavoro Michele Marcuccini
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N. 12
PESARO
AZZURRA GALLO COLBORDOLO
MAIOR
“Impegno e soddisfazione”
Filippo Acero per volare
L’obiettivo di Mauro Vichi è avere una società-modello
Si rafforza l’attacco per puntare al vertice del Real Metauro con cui la Maior già da qualche anno sviluppa un rapporto di collaborazione: Giordano Odonto e Luca Lauri. “Dovendo rinforzare il settore avanzato – conclude Mencarelli – abbiamo pensato al capocannoniere dell’altro campionato di Seconda categoria, il girone A, vale a dire Filippo Acero, che nella stagione precedente con il Canavaccio ha segnato 22 reti. Siamo sicuri che in questa maniera potremo equilibrare maggiormente la squadra e valorizzare anche il settore avanzato”. Una squadra che mixa giovinezza ed esperienza, una robusta difesa e ora sembra possedere anche buoni doti offensive, insomma, senza dubbio sarà una delle protagoniste della prossima stagione.
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Gli Allievi Regionali dell’Azzurra Gallo Colbordolo
Certificato di sano e robusto divertimento per la società Azzurra Gallo Colbordolo, che rappresenta un prezioso punto di ritrovo per oltre trecento giovani dove crescere praticando sport e divertirsi con i coetanei. La società sportiva, oltre alla prima squadra, possiede un ricco settore giovanile (320 ragazzi divisi per categorie, dai Piccoli Amici fino agli Allievi) che assolve ad un’insostituibile funzione sociale fra i Comuni di tutto il circondario; qui i ragazzi possono crescere con un corretto sviluppo fisico sotto la guida di qualificati preparatori e per i ragazzi che possiedono qualità e volontà c’è anche la possibilità di accedere al calcio giocato sia fra i dilettanti che i professionisti. “Per noi è una bella soddisfazione e un bell’impegno – commenta Mauro Vichi, coordinatore del settore giovanile – comunque riusciamo sempre ad ottenere buoni risultati nella categoria Giovanissimi e Allievi, nella stagione appena trascorsa ci siamo piazzati al quarto posto dietro a società come Fano, Senigallia e Vis Pesaro, abbiamo squadre che giocano sia nel torneo provinciale sia in quello regionale. Il nostro primo impegno non è rivolto all’aspetto agonistico, che però rappresenta un’importante elemento di stimolo,
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ma quello di fare giocare e crescere i ragazzi tanto che siamo un punto di riferimento anche per i Comuni limitrofi”. Un impegno costante che viene portato avanti con estrema professionalità, contando su personale qualificato, tanto che a maggio sono già stabiliti i calendari, le squadre con i giorni e gli orari di allenamento per garantire serenità e una sana crescita dei ragazzi. “Il gioco è una parte fondamentale – conclude Vichi - tanto per dire, partecipiamo oltre ai campionati di categoria anche a tornei estivi, a fine agosto ormai da qualche anno siamo invitati al Trofeo ‘Marozzi-Martellini’, ci sono alcuni nostri ragazzi che sono riusciti a mettersi in mostra, l’ultimo in ordine di tempo Andrea Nobili, classe ’92, passato dal nostro settore giovanile alla prima squadra di San Marino. Infine, la nostra società dal 1996 è sede ufficiale Inter Campus, siamo state una delle 24 società che per prime in Italia hanno aderito a questo progetto e questo consente ai ragazzi di poter scegliere, quando ci sono le condizioni, anche prospettive interessanti”.
a Maior, che nella stagione trascorsa ha sfoggiato la difesa più forte del campionato di Seconda categoria (girone B), vuole rafforzare l’attacco e punta decisamente sulle prestazioni di Filippo Acero (foto sopra). La squadra di Montemaggiore imposta il suo futuro facendo riferimento ai punti di forza della squadra della scorsa stagione, ovvero la miglior difesa del campionato che ha subito appena 28 reti, fattore determinate che gli è valso il terzo posto in classifica e i playoff, spareggi che però sono naufragati contro l’USAV Pesaro. “Per noi è stata una bella stagione – commenta il presidente Massimo Mencarelli (foto a destra) – l’obiettivo è sempre quello di migliorarsi, ma in linea di principio per il prossimo anno puntiamo alla zona playoff. E’ chiaro che alla luce dell’esperienza maturata nella scorsa stagione cercheremo di allestire una rosa più equilibrata. Partiamo da un dato importante, il fatto che siamo la squadra che ha subito meno gol e da una constatazione: non sempre siamo riusciti a finalizzare nel modo migliore le azioni d’attacco. Sono questi gli aspetti su cui lavorare”. Per il momento, la società ha già apportato alcune modifiche, diversi i neo acquisti a partire da Filippo e Pierfrancesco Acero. Nella zona di centrocampo ecco Filippo Alessandretti e Nicola Baldarelli e infine due ragazzi che arrivano dal settore giovanile
Partiamo da un dato importante, il fatto che siamo la squadra che ha subito meno gol Massimo Mencarelli
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PESARO
Urbania: uno stile...Eccellente U
Si punta sui locali: in rosa solo il bomber Tassi non è del paese
na squadra sempre più caratterizzata da giocatori del luogo per l’Urbania, pronta ad iniziare la preparazione in vista del prossimo torneo di Eccellenza. Molti gli elementi che hanno cambiato squadra rispetto allo scorso anno ma la società non si è affatto scomposta come testimoniano le parole del direttore sportivo Pierangelo Nanni: “La nostra rosa è composta da soli elementi di Urbania, con la sola eccezione di Tassi che, tra l’altro, abita a quindici chilometri da noi. E’ una scelta precisa quella di valorizzare i nostri ragazzi che non inizia quest’anno ma che abbiamo già intrapreso da tempo”. Nuovo il tecnico, Roberto Bruscolini che tanta voglia di fare bene dopo la non positiva esperienza di Urbino, un paio di stagioni fa. In cinque dunque non vestiranno più il biancorosso:Cossa, Bucefalo, Boinega, Giacomucci e Mattia Righi. Tre finora i volti nuovi: Francesco Giorgini (nella foto),
centrocampista centrale classe 1978, proveniente dall’Urbino e Filippo Pagliardini, classe 1988 dal Valleverde Riccione: entrambi ovviamente di Urbania. Il terzo volto nuovo è un giovanissimo del quale “sentiremo a lungo parlare”, secondo lo stesso Nanni: l’esterno sinistro Andrea Patarchi, classe ’93, proveniente dal Fermignano. Una scelta precisa, coraggiosa ma senza dubbio meritevole di elogi. In molti si riempiono la bocca con la valorizzazione del proprio vivaio, dei propri giovani ma alla fine ricorrono, spesso fin troppo a cuor leggero, a giocatori affermati che vengono da lontano. “Questo è il nostro modo di intendere e fare calcio, speriamo di essere premiati anche in questa stagione che si preannuncia assai competitiva in Eccellenza. Purtroppo questo campionato, secondo le voci che girano rischia di essere veramente proibitivo: non vorrei che si trasformasse in Refugium Peccatorum per quelle squa-
dre escluse dai professionisti. Non esiste solo l’eccellenza ma anche serie D o categorie come Promozione, Prima categoria e altre. In Eccellena si rischia dia andare ben oltre le 20 squadre, davvero qualcosa di ingestibile, sotto ogni punto di vista”. Complimenti alla società biancorossa per il coraggio mostrato dalla società casteldurantina: una filosofia che già da alcune stagioni porta avanti il giovane sodalizio biancorosso e che senza dubbio ha saputo dare grande soddisfazioni in termini di risultato e come riscontro di pubblico; media spettatori in continua crescita: in questo senso il fatto di avere una rosa composta quasi esclusivamente da giocatori del paese, aiuta notevolmente.
Urbinelli, una Promozione da scoprire Al via l’avventura con alla guida il confermato Cicerchia
E’ partita l’avventura in Promozione della neopromossa Urbinelli River. La formazione guidata da mister Claudio Cicerchia, confermato dopo la trionfale stagione appena conclusa, potrà contare su nuovi elementi di assoluto valore tecnico. I
volti nuovi hanno i nomi di Stefano Bacchiocchi e Federico Valentini dal Real Metauro, dell’esperto difensore Villa e del mediano Liberti (per entrambi una proficua esperienza con il Cattolica), dal San Giovanni in Marignano arriva il cen-
trocampista Gasperini e dal San Costanzo Arduini. Una buon numero di arriuvi che vanno a completare una rosa che già può contare sui confermati Martellini, Bastianoni, Calesini, D’Amore, Giovannini, Crosetta e Fradelloni. Infine completeran-
no l’organico gli under Falcioni e Memmo dal Real Montecchio, Rossi dal Fontanelle e Ceramicola (’92) dal Misano. L’obiettivo dichiarato dalla società pesarese è quello di raggiungere una salvezza tranquilla, senza patire troppo nelle ultime gare.
L’Urbinelli River pronto per la Promozione
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Tifa Bologna, adora lo stile Zeman, ascoltae Fossati Conte ama leggere scriveree poesie
Dentro Fenucci batte u Ritratto dell’allenatore marchigiano più votato dai lettori di www.quelliche.net
O
ltre al campo c’è tutto un altro mondo nell’universo di Gianluca Fenucci, 50 anni il prossimo 16 dicembre, tra i tecnici più bravi e preparati del panorama regionale. Perché tutto dipende da quale prospettiva uno vede il calcio: dalla sua, che nasce portiere ma che ama ‘giocare’ all’attacco, è un calcio che sa essere poesia ma pure...suonare il rock (la sua banda, le sue squadre). Adora ascol-
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tare Ivano Fossati e Paolo Conte (i suoi cantautori preferiti) mister Fenucci, ama leggere e scrivere (è giornalista pubblicista), fa pure il politico (è capogruppo di minoranza in consiglio comunale a Chiaravalle) anche se, sottolinea, “non sono un uomo di partito, è stata solo una parentesi della mia vita e mi sono candidato a sindaco (in quota Pdl, ndr) solo per cercare di migliorare la realtà della mia città”. E’ insegnante di educazione fisica all’Istituto Agrario di Pianello Vallesina (“ringrazio la preside Costantina Marchegiani, mi ha spesso compreso…”), ha sempre svolto la sua professione a Jesi, tranne una parentesi a Chiaravalle. Ha due figli: Tommaso, 20 anni, militare di carriera (un trascorso da difensore tra Castelfrettese e Falconarese), e Maddalena, 18 anni, studentessa liceale, bella e appassionata di calcio: gioca a calcetto con la squadra regionale di Chiaravalle. “I figli? Sono orgoglioso di loro: ho pianto al giuramento di Tommaso a Chieti e sono fiero della sua scelta professionale. Quanto a Maddalena, è una ragazza bella e con la testa sulle spalle”. Il pallone a casa Fenucci c’è sempre stato. E’ papà Aldo a trasmettergli la passione per il Bologna. “Io e Tommaso tifiamo Bologna, una malattia che ci ha attaccato mio padre, grandissimo tifoso. Ricordo una partita in
Con il figlio Tommaso alla Castelfrettese, stagione 2008-2009
particolare: il Bologna perse contro l’Ascoli e retrocesse in serie B (16 maggio 1982, ndr), piansi da matti”. Oggi allenatore, ieri calciatore. Partiamo da lontano. “Ho vinto a Senigallia, Castelferretti, poi c’è la bella parentesi di Jesi - racconta - ecco perché con la Jesina ho un rapporto speciale, perfino romantico. Ho fatto il professionista con l’Ancona (serie C2, ‘77-’78 e ‘78-‘79) e con l’Osimana (‘80-‘81), erano i tempi di Paolo Beni, di Beniamino Di Giacomo. Se allora avessi avuto il carattere di oggi avrei potuto fare molto di più, non ero forte come indole, poi ho cominciato a studiare, ho dato priorità allo studio…”. Chiusa la carriera da calciatore, arriva la prima panchina. E le prime soddisfazioni. “La prima gioia in assoluto è stata vincere il campionato a San Severino Marche con la Settempeda e avere la soddisfazione di lanciare Cristian Bucchi. Io stesso lo dissi a Pieroni (anche lui di Jesi, ndr), lui lo mandò a visionare e fu una soddisfazione quando esordì nel calcio professionistico. Ancora ci sentiamo con Cristian…”. Poi a 37 anni la svolta: squilla il telefono, dall’altra parte c’è la serie D. “Ero giovane, mi chiamò la Monturanese che militava in una categoria importante. Grandi emozioni: vincemmo due volte contro la Sambenedettese, battemmo il San Marino…”. Un lustro più tardi Fenucci vive la delusione più grande della sua car-
riera. “Pensai perfino di smettere, troppa l’amarezza vissuta”. Accade a Tolentino. Guida una squadra per gran parte formata da elementi che hanno ben figurato l’anno prima alla Civitanovese. “Ho subìto delle cattiverie gratuite”. Le cronache parlano di dimissioni, la realtà è un’altra: esonero! Il rapporto si interrompe alla 26esima, il Tolentino è secondo in classifica dopo 24 giornate trascorse in vetta. “E’ stata una ferita che si è rimarginata solo dopo parecchio tempo, ero moralmente a terra, ho ricominciato a Fabriano, mi chiamò il presidente Guidarelli e da lì mi tornò la voglia di continuare a fare questo mestiere”. Una bella pagina quella di Fabriano, peccato solo per lo spareggio perso contro il Matelica per volare in Eccellenza. Poi, nella
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e un cuore jesino Giocano offensive, segnano molto ma resto convinto che una buona squadra inizi dal portiere. Poter contare su un buon portiere è fondamentale”. Il presente a Jesi, il futuro? Quest’anno Fenucci poteva toccare con mano il calcio professionistico, l’ha cercato il Fano ma non se l’è sentita di tradire Jesi, la sua Jesi, la sua Jesina. “Sono convinto che possiamo ancora scrivere delle belle pagine. Una panchina professionistica? Consideratemelo il mio sogno nel cassetto, ma non ossessivo: se dovesse arrivare bene, altrimenti…bene così”.
vita professionale di Fenucci, arriva una persona speciale, Augusto Bonacci, attuale direttore sportivo della Jesina. “Con Augusto ho giocato a Castelferretti, è una persona leale e sincera”. Da lì in avanti il binomio Fenucci-Bonacci rappresenta una garanzia di competenza e affidabilità. Com’è il rapporto Fenucci - giocatori? “Io sono un uomo di campo e con i miei ragazzi ho un rapporto schietto, franco”. Differenze tra il calcio di ieri e quello di oggi? “Negli
ultimi anni il calcio è cambiato soprattutto fuori perché dentro conta sempre la corsa, la tattica, la condizione atletica, anche se per me alla base di tutto resta la tecnica, che nei miei allenamenti curo molto. Mi piacciono le squadre che giocano bene, ‘spiritualmente’ guardo con interesse il mondo Zeman, uno che va controcorrente...Osservo molto, ho seguito Guidolin, poi elaboro delle idee per conto mio, anche se nel calcio non c’è nulla da inventare. Le mie squadre?
Anche una Miss Italia a casa Fenucci La figlia Maddalena sta partecipando con successo al popolare concorso di bellezza “E’ solo un gioco per lei…”. Papà Gianluca parla con orgoglio della sua Maddalena che in questi giorni sta partecipando a diverse serate del concorso Miss Italia. Maddalena, 18 anni, a fine luglio ha sbaragliato la concorrenza vincendo la tappa di Falerone (FM).
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ANCONA
“L’ho provato e posso dirlo: svolgere il doppio ruolo di allenatore-giocatore non porta vantaggi” Parola di Lorenzo Tenenti, che ammette: “La panchina può aspettare, ho ancora tanta voglia di campo”
“A
37 anni mi sento ancora giocatore, nonostante l’ultima esperienza in panchina ho ancora tanta voglia di giocare. Per allenare ci sarà tempo”. E’ questo il pensiero di Lorenzo Tenenti ( foto), falconarese doc, difensore centrale di comprovata esperienza, che negli ultimi anni ha vissuto due stagioni da allenatore - giocatore alla guida di Castelfidardo e Falconarese, quest’ultima chiusa prima del termine della stagione. “Sinceramente sono state due situazioni diverse per il contesto in cui sono avvenute. A Castelfidardo mi è stato chiesto di prendere in mano la squadra in un momento delicato dopo l’allontanamento di Calcabrini, che non aveva particolari colpe. Invece Falconara è casa mia, abito lì, conosco tutti e quindi sono stato trascinato dall’entusiasmo della società: solo per la Falconarese ho fatto quella scelta, certo se tornassi indietro non lo rifarei. Sono state due parentesi perché, almeno per ora, la mia intenzione è quella di fare solo il giocatore”. Una decisione presa anche alla luce di queste esperienze: “Sono arrivate proposte decisamente interessanti per fare l’allenatore o impegnarmi nel doppio ruolo. Ho però ancora tanta voglia di giocare: sto bene fisicamente, sono integro, ho tanta passione e voglia di misurarmi anche con i più giovani. Soprattutto in questo momento mi manca tanto il campo e non vedo l’ora di ricominciare. Inoltre non credo neanche al doppio ruolo: penso che avendolo provato direttamente fare l’allenatore - giocatore è estremamente complicato e non porta grandi vantaggi”. Chiaramente per chi ha vissuto già l’esperienza di tecnico, trovare
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squadra a volte potrebbe non essere semplicissimo: “Senza dubbio, ad una analisi superficiale questo potrebbe risultare uno svantaggio. Non è così, tutt’altro: in quei casi l’esperienza e la voglia di far parte di un gruppo sono gli elementi che possono fare veramente la differenza, aiutando da un lato il tecnico nella gestione dello spogliatoio e dall’altro i ragazzi più giovani a maturare”. Tanta esperienza soprattutto in Eccellenza e Promozione per un giocatore che vuole godersi le ultime stagioni da calciatore: “Sono sicuramente gli ultimi anni in questo ruolo ma sono sicuro di essere ancora utile. In futuro mi piacerebbe fare l’allenatore ma credo che non sia ancora giunto il momento di attaccare le scarpette al chiodo, ho ancora voglia di confrontarmi e togliermi delle soddisfazioni e che anche a 37 anni si può essere importanti. Aspetto nuove sfide sul rettangolo verde”.
Tra Sirolo Numana e Riviera 96 nasce la…Nuova Sirolese E per il mister Vincenzo Scaringi inizia la stagione n°15
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opo il primo campionato disputato senza l’egida del Sirolo Numana e conclusosi con un positivo e sorprendente 5° posto in classifica e playoff persi a favore della Vigor Castelfidardo, il Riviera ‘96 tira le somme di questi primi dodici mesi di attività. Con mille difficoltà e contro tutte le incertezze del caso si sono raggiunti grandi risultati sia nel campionato di Seconda categoria sia nel campionato di serie D di calcio a 5 con una rosa composta da quasi la totalità di atleti del posto e senza che a nessuno di questi fosse dato alcun tipo di rimborso spese. Questo primo anno è stato considerato dal direttivo un periodo di transizione utile per valutare e cercare di risolvere nel migliore dei modi le incognite e le difficoltà che si sarebbero incontrate e acquisire esperienza indispensabile per permettere un lungo e sereno futuro all’associazione. L’esperienza è stata quindi positiva e per questo si è deciso di fare due scelte importantissime che si è certi porteranno la Riviera ‘96 ad acquisire quell’importanza territoriale di cui è stata sempre carente. In primo luogo è stata cambiata la sede societaria che passa da Numana a Sirolo, e poi è stata cambiata la denominazione che diventa Nuova Sirolese A.S.D. Come oramai da tradizione ogni 5 anni viene rinnovato il consiglio direttivo e così sono nuovi anche i nomi dei vertici dirigenziali: subentra a Massimo Zazzarini nel ruolo presidente, Francesco Canori, giocatore ed ex capitano di tante battaglie. Il vice presidente Cesare Giuliodoro lascia il testimone a Alfredo Maraschioni da più di trent’anni pedina fondamentale del calcio locale. Il nuovo segretario e revisore conti è Andrea Mazzieri mentre il consiglio direttivo si completa con la presenza di Luca Ruggeri e Cesare Giuliodoro. I dirigenti Sandro
Martelli, Claudio Giampieri, Paolo Angelani, Francesco Bora, Luca Domenella, Emanuele Iura, Silvio Paderi, Angelino Mazzieri e Massimo Zazzarini occuperanno ruoli fondamentali e necessari per il roseo futuro della neonata associazione. Il collaudato ed affidabile staff tecnico (tutto numanese) è composto da mister Vincenzo Scaringi (15° esimo campionato consecutivo sulla panchina rivierasca), dal preparatore atletico Roberto Nicolini e dal preparatore dei portieri Massimo Agostinelli. Tutti naturalmente confermati gli atleti che riprenderanno sotto il sole di agosto la preparazione per farsi trovare pronti a difendere degnamente per la prima volta i colori biancoazzurri della Nuova Sirolese. E’ desiderio del nuovo consiglio direttivo ringraziare le amministrazioni comunali di Numana e di Sirolo per la disponibilità concessa. “Non ci sono state vicissitudini particolari – racconta l’ex presidente e ora dirigente Massimo Zazzarini – che ci hanno spinto a questa novità , ma solo un atto d’impegno per il territorio considerato che la squadra di Sirolo rischiava di scomparire. Diciamo che ci sono le premesse per fare bene, il nostro primo obiettivo è la salvezza ma l’intenzione è quella di migliorare quanto di buono è stato raggiunto nella trascorsa stagione. Non snatureremo la filosofia di questa società: i ragazzi che giocano con noi non percepiscono grossi rimborsi ma sono spinti solo dalla semplice volontà di giocare a pallone”. Ora bisognerà attendere l’inizio del campionato per valutare le prospettive della Nuova Sirolese. “Negli anni ‘70’/‘80 – conclude Zazzarini – esisteva un sano agonismo sportivo, ma questa rivalità nel corso degli anni è cambiata, non credo che ci saranno problemi di campanile, anzi sono convinto dell’opposto”.
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ANCONA
USAP AGUGLIANO POLVERIGI
La Prima categoria entro tre anni Squadra ad Angeletti, il direttore sportivo Donzelli è fiducioso
L’
Usap lancia un nuovo ciclo puntando al salto di categoria partendo dal mister Leonardo Angeletti. In casa della squadra di Agugliano Polverigi si lavora intensamente con un preciso obiettivo: migliorare il piazzamento della stagione appena conclusa e nell’arco di tre anni puntare alla promozione. Un progetto mirato a cui la società si sta dedicando con attenzione e soprattutto con le idee molte chiare. “Mi sento in dovere di ringraziare mister Rossini – sottolinea il direttore sportivo Lodovico Donzelli – dopo i risultati ottenuti e l’esperienza vissuta insieme in questi anni, ma eravamo alla fine
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di un ciclo e per entrambi era necessario cercare nuovi stimoli. Noi ci siamo messi subito a lavoro e abbiamo scelto il nuovo allenatore, Leonardo Angeletti, personaggio molto conosciuto e apprezzato e ripartiremo da lui”. Effettivamente l’avvio di un nuovo ciclo richiede idee, tempo e risorse e proprio questo stanno facendo i dirigenti dell’Usap, che hanno confermato pochissimi degli elementi della stagione scorsa e nella filosofia di rifondazione è stato dato ampio spazio alla linea verde ovvero ai giovani puntellando i vari reparti con giocatori esperti. “Il nostro primo obiettivo è fare bene con i giovani – conclude Donzelli – creando una squadra a cui affiancare alcuni giocatori di esperienza. Nello specifico abbiamo già confermato tre giocatori che fra le altre cose sono tutti nostri ex giocatori che dopo essere cresciuti con noi hanno seguito strade diverse ma che ora sono felici di tornare: sono Savelli, Gramaccia e Boncompagni”. Questo è il nuovo progetto dell’Usap che mira decisamente alla Prima categoria, non subito, ma se dovesse arrivare…tanto di cappello.
In alto il centrocampista Luca Boncompagni, sotto a sinistra il difensore Stefano Savelli e a destra l’attacante Stefano Gramaccia
Dorica Torrette, pieno di entusiasmo Il presidente Mancinelli getta le basi per la nuova stagione e la nuova categoria
U
n’aria frizzante ha fatto da cornice alla presentazione della nuova stagione calcistica della Dorica Torrette, appena promossa in Prima categoria. Durante l’evento (svoltosi il 16 luglio presso l’Auditorium della V circoscrizione di Ancona) il presidente Mirco Mancinelli ha ufficializzato la rosa della prima squadra per la stagione 2010-2011 e alcune iniziative in programma per il settore giovanile. I nuovi acquisti che indosseranno la maglia biancoceleste sono gli attaccanti Stefano Montesi e Francesco Orsetti, l’esterno Marco Baldetti e il centrocampista Mattia Casaccia. Rientrano alla base invece i difensori Matteo Paolinelli dall’Offagna e Fabio Giaccaglia dal Piano San Lazzaro. Confermato invece il gruppo storico che ha conquistato l’importante traguardo della Prima categoria: “Sarebbe stato sciocco cambiare dopo quanto hanno saputo fare – ha commentato il presidente Mancinelli - chi non fa più parte di questa squadra è per raggiunti limiti di età o per infortuni vari. Abbiamo inserito giovani bravi e capaci, secondo noi già pronti a fare bene in Prima categoria. Si tratta di un gruppo sano, predisposto al sacrificio e ha grande voglia di fare squadra a livello umano prima che calcistico”. Una società che ha sempre puntato sulla formazione dei giovani, dato confermato dal fatto che a far parte della prima squadra saranno chiamati molti elementi provenienti dal gruppo della Juniores. Un settore giovanile da sempre motivo di vanto per il sodalizio dorico: “La nostra scuola calcio è riconosciuta come tale non solo a livello regionale ma anche a livello nazionale. La nostra è una funzione importante a livello sociale: non intendiamo questo come qualcosa di privato ma con un spirito di apertura. Nessun ragaz-
zo verrà mai respinto dal nostro settore giovanile e tutti vengono rigorosamente trattati allo stesso modo, senza alcun favoritismo. La capacità di far crescere questi ragazzi nel migliore dei modi è testimoniata anche dai rapporti di natura collaborativa che intratteniamo con molto club professionistici come ad esempio Ascoli, Padova e Atalanta, società di grande tradizione giovanile con le quali periodicamente ci aggiorniamo. La nostra speranza e il nostro orgoglio sarebbe poter vedere dei nostri ragazzi realizzarsi in campo professionistico. A livello locale abbiamo un rapporto consolidato e proficuo con il Piano San Lazzaro, squadra ai vertici del campionato di Eccellenza. In generale il nostro scopo è quello di far crescere i giovani dando loro l’opportunità di crescere all’interno dello spirito del gruppo e della squadra”. Grande attenzione dunque al lato organizzativo in ambito giovanile in una società che punta molto sulla continuità anche in ambito tecnico, lo staff rimane praticamente invariato con Mirco Mazzieri tecnico della prima squadra, Franco Venturini preparatore dei portieri e Roberto Balerci alla guida della Juniores.
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ANCONA
Futsal Fabriano: utopia o realtà? Calcio e Calcio a 5: viaggio nella società di Marinelli, 201 tesserati e tanta passione E’ terminata con il Grassroots Festival la stagione sporti-
nei Autunno – Inverno in palestra – Primavera – Torneo
le categorie Esordienti e Pulcini
va 2009-2010 della Futsal Fabriano, una stagione che ha
Città di Senigallia – Trofeo
Mirabilandia Adriatic Cup
1999, Maurizio Elisei e Primo Sca-
visto impegnata la società in una molteplicità di attività
– Gardaland Piccoli Amici : Torneo Inverno in palestra
rafoni i Pulcini 2000, Umberto
dai piccoli ai grandi con i suoi 201 tesserati, e, sia pur
– Torneo Primavera, per un totale di 12 squadre impe-
Santarelli i Pulcini 2001 ed ancora
senza risultati agonistici di rilievo, con gran soddisfazio-
gnate, con 136 gare ufficiali dalla 3^ Categoria/Serie D
Primo Scarafoni i Piccoli Amici.
ne per aver condotto a termine la stagione con positivi
C5 ai Giovanissimi, e 109 gare ufficiali per l’Attività di
La Futsal ha inoltre partecipato
riscontri formativi. Vari i campionati e tornei ufficiali
Base per un totale di 245 gare ufficiali disputate, numeri
ai Tornei Mirabilandia Adriatic
federali disputati e precisamente: Calcio a 5 : Campio-
che indubbiamente danno una dimensione ben precisa
Cup a Cesenatico, al Trofeo Gar-
nato Provinciale Serie D 3^ Categoria : Campionato
al movimento sportivo futsalino. Facendo un rapido
daland a Verona ed al consueto
Provinciale Juniores : Campionato Provinciale Allievi
excursus nelle varie attività, iniziamo dalla formazione
Città di Senigallia, manifestazioni
: Campionato Regionale C5 Giovanissimi : Campionato
maggiore di 3^ Categoria: un campionato, quello della
nelle quali sono state coniugate le
Provinciale – Versilia Cup – Torneo Città di Senigallia
squadra diretta prima da Angelo Ruggeri e poi da Mau-
idee fondamentali della società, e
Esordienti : Tornei Autunno e Primavera Pulcini : Tor-
rizio Panetti, in cui probabilmente la Futsal ha raccolto
cioè la cura dell’aspetto educativo
meno di quanto mostrato in campo, dove solo nel girone
e formativo e quello tecnico nella
di ritorno sono giunti anche quei risultati che hanno con-
crescita dei bambini, con piena
sentito alla squadra di assemblare i 19 punti finali, frutto
soddisfazione dei genitori. In tal
di 5 vittorie, 4 pareggi e 17 sconfitte. Il team manager
senso ci ricolleghiamo al il quesi-
Andrea Marzioni col suo impegno e dedizione, ha fatto
to iniziale: E’ utopia pensare che
da collante tra società e giocatori, i quali peraltro, nel più
a livello dilettantistico ci possano
assoluto dilettantismo, hanno onorato i loro impegni e la
essere persone che vivono un’at-
loro passione. 9 vittorie, 5 pareggi e 10 sconfitte invece
tività sportiva senza averne alcun
hanno sommato i 32 punti della squadra di calcio a 5 in
ritorno economico, ma unicamen-
serie D, guidata da Farneti Emanuele, che è stata in lotta
te per la semplice soddisfazione di
sino al termine per la qualificazione ai play-off per ten-
ritrovarsi insieme, e di vivere una
tare il salto di categoria, in un girone dominato dall’altra
vita associativa con altri in ambi-
fabrianese Nuova Lif, imbattuta vincitrice anche delle
to sportivo ed extra-sportivo? La
finali regionali. Protagonisti di un ottimo girone di ritor-
realtà Futsal con le sue squadre
no i ragazzi della Juniores di Gianvito Marinaccio che,
maggiori eppure è proprio questa!
all’unico punto ottenuto nel girone di andata, hanno ag-
E’ utopia pensare che ci possano
giunto 26 punti nel girone di ritorno, mostrando di aver
essere adolescenti che non vivono
formato un gruppo omogeneo che probabilmente, con
solo di internet, play station, etc,,
un pizzico di fortuna in più, avrebbe ottenuto un piazza-
ma possano trascorrere delle ore
mento migliore nella classifica finale: 7 vittorie, 6 pareg-
in un campo sportivo, ed a dispet-
gi e 17 sconfitte i numeri statistici della squadra, che ha
to anche di mancanza di risultati,
avuto anche due elementi (Ezzine Iskander e Mataoanu
percepiscano questi momenti in
Florin) nella rappresentativa provinciale di categoria. 82
allegria e con l’entusiasmo di fare
i tesserati impiegati nella stagione sportiva in queste tre
qualcosa di utile per se stessi, an-
attività. E veniamo al settore giovanile: Negli allievi, non
che per migliorare la propria cre-
riuscendo con i 13 tesserati a disposizione ad allineare
scita fisica? La realtà Futsal con
una squadra nel campionato ad 11, la Futsal ha parteci-
le sue squadre Juniores, Allievi
pato al Campionato Regionale Allievi di Calcio a 5 sotto
e Giovanissimi è proprio questa!
la guida di Primo Scarafoni: posizione di metà classifica
E’ utopia pensare che bambini di
quella ottenuta dai ragazzi, che comunque si sono tolti la
8 – 10 – 12 anni possano vivere
soddisfazione di battere, per di più in trasferta ad Asco-
giornate di divertimento puro,
li, la Ballmaster, vincitrice del titolo regionale e finalista
adatte alla loro età in piena for-
nazionale. I 20 giovanissimi, sotto la guida di Giorgio
mazione e crescita, senza essere
Giannini, hanno disputato il campionato provinciale pur
ingabbiati in schemi precostituiti,
essendo al primo anno nella categoria: gli unici 3 punti
senza avere l’assillo di “vincere”,
in classifica sono giunti proprio al termine del campio-
di essere “migliori” dei propri co-
nato, nella trasferta di Arcevia, ma resta la soddisfazio-
etanei, che NON SIANO IN FU-
ne per mister e società di aver dato una grossa impronta
TURO UN ASSEGNO MENSILE
educativa ai ragazzi, dimostrata dal fatto che, pur non
DA INCASSARE A FINE MESE
ottenendo risultati agonistici, il gruppo ha proseguito
(come diceva giustamente Stefano
la propria attvità con impegno sino al termine. Scuola
Farina a Coverciano)? Crediamo
Calcio: Per il secondo anno consecutivo, con il riconosci-
proprio che la realtà Futsal nella
mento ufficiale di Scuola Calcio, la Futsal ha partecipato
Scuola Calcio sia questa!
con i Pulcini al 2° Grassroots Festival a Coverciano, la
l’augurio e la speranza che queste
FUTSAL SERIE D C5 Da sin. In piedi: Ruggeri, Morelli, Bernacconi, Gelmi, Spuri Colonna; accosciati: Farneti E. (all.), Piermartini, Assorgia, Ripalti, Ferretti, Petrone.
ALLIEVI C5 Da sin. In piedi: Schioppa A. (acc.), Bottacchiari, Scarafoni (all.), Ungureanu, Romagnoli J., Boccadoro, Romagnoli F. (acc.); accosciati: Silvestrini, Tabocchini, Ferretti, Schioppa F.
FUTSAL PULCINI 1999 Da sin. In piedi: Petrone R. (acc.), Sprega, Fiume, Gubinelli, Pallante, Orfei, Costantini (all.); accosciati: Ceccarelli M., Marini, Nocita, Petrone G.
FUTSAL PULCINI 2000 ELISEI Da sin. In piedi: Elisei (istr.), Bartoloni, Caporali, Sanzullo, Sforza, Pecci, David; accosciati: Pepe, Testa, Coscia, Balducci.
PULCINI 2000 Da sin. In piedi: Ceccarelli M, Diociaiuti, Mollari, Elisei (istr.), Pavoni, Ubaldi, Scarafoni (istr.), Sforza, Pecci, David; accosciati: Rossi, Vagnarelli, Marino, Domi, Mariani, Balducci, Ceccarelli L., Di Napoli.
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FUTSAL JUNIORES Da sin. In piedi: Barbieri F. (mascotte), Sufrà M. (acc.), Signorelli S. (acc.), Sufrà A., Bianchetti, Barbieri S., Pallucca, Zekiri, Gentili, Surano, Testa, Marinaccio (all.), Marinelli (pres.); accosciati: Schioppa A. (acc.), Closca, Tritarelli, Chiarcos, Semonella, Allko, Schioppa F., Petrone, Signorelli.
FUTSAL GIOVANISSIMI 2009-2010 Da sin.in piedi: Farneti, Tribuzi, Sqhopa, Bitra, Calascione, Domi, Numani, Busonera, Gentili, Giannini (all.); Campioni G. (acc.), Leo, Campioni R., Ferretti, Zamponi, Tahir.
E’ con
manifestazione nazionale per le società rappresentanti
finalità possano essere ancora per-
tutte le Regioni italiane per il Sei Bravo a Scuola di…..,
seguite e ne vengano riconosciuti i
come rappresentativa nel calcio a 5. L’attività degli 86
giusti meriti anche nei “ponti di
ragazzini iscritti si è concretizzata con la partecipazione
comando”, che la società ringrazia
ai vari Tornei Autunnali, Invernali e Primaverili, Tornei
iscritti, famiglie, tecnici e sosteni-
senza classifiche che servono unicamente a verificare
tori al termine di questa stagione
la crescita dei bambini. Maurizio Costantini ha seguito
sportiva 2009-2010. GaMa
COVERCIANO Da sin.in piedi: Giannini (D.T.), Marinaccio G. (acc.), Ceccarelli M., Pallante, Pastuglia, Nocita, Orfei, Pecci, Costantini (all.), Marinelli (pres.); accosciati: Marini. Marinaccio M., Fiume, Gubinelli, David, Caporali, Ceccarelli L.
3^ CATEGORIA 2009-2010 Da sin.in piedi: Silvestrini G., Cicetti, Colombo, Natali, Nubola, Blasi, Nucera, Silvestrini L., Salvoni, Trinei, Agostinelli, Santoni, Panetti (all.); accosciati: Agarbati, Rossini, Marzioni (team manager), Ciccacci, Tarquini, Busonera, Bernardi.
SENIGALLIA Premiazioni al 6° Trofeo Città di Senigallia.
PICCOLI AMICI Da sin.: Fiorucci, Vollaro, Poeta, Spuri, Domi, Ruggeri, Bartocci, Raiola, Santini, Costantini.
GARDALAND Da sin. In piedi: Gubinelli A., Domi, Marinaccio, Pallante, Ceccarelli M., Sprega, Gubinelli J. (mascotte); accosciati: Fiume, Ruggeri, Ceccarelli L., Pastuglia.
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“Il ricordo più bello? La vittoria del campionato di Promozione nella stagione 2004-2005”
I miei primi 10 anni di Cingolana I
Il segretario Mirco Mazzieri apre il libro dei ricordi: dalla chiamata di tre amici allo spareggio con l’Aprilia
l decennale verrà festeggiato nel mese di settembre ma il libro dei ricordi di Mirco Mazzieri, 47 anni, storico segretario biancorosso, si apre per conoscere meglio questa unione unica con la Cingolana. “Tutto è iniziato nella stagione 2002-2003 quando un gruppo di amici, entrati in società un anno prima, mi hanno chiesto se ero disponibile ad organizzare la segreteria. Si tratta di Marco Pelagagge, Giandomenico Giorgi e Giorgio Giorgi, dirigenti giovani ma determinati e con le idee ben chiare, con i quali tutt’ora condividiamo quest’avventura. Ho accettato di buon grado, sfruttando anche l’esperienza maturata con la Polisportiva Cingoli, con la quale collaboro tutt’ora. L’idea era ambiziosa: riportare la Cingolana nelle categorie che contano del calcio marchigiano e devo dire che ci sono riusciti. Ora abbiamo la sede e la segreteria presso lo Spivach, un progetto ambizioso che continuiamo a portare avanti”. Arrivato nell’anno del ritorno in Prima categoria, ha vissuto per l’intera la scalata biancorossa fino all’Eccellenza, giocata da protagonista nelle ultime sei stagioni. Tra tutte però un’annata in particolare ha lasciato un segno indelebile nei ricordi del dirigente: “Senza nulla togliere alle altre stagioni e alle altre formazioni, la vittoria nel campionato di Promozione nella stagione 2004-2005 è stata veramente esaltante. Il girone d’andata con mister Sauro Bacci poi la svolta con il mercato di novembre dove abbiamo cambiato volto alla squadra. Oltre a questo l’arrivo di Sandro Sabbatini in panchina e numeri da favola con 13 vittorie e 3 pareggi nelle ultime 16 gare, con un fenomeno in campo: Doris Salomo Fuakuputu, 20 reti in 25 partite. Indimenticabile soprattutto perché è stato il via per una grande avventura: siamo alla sesta stagione in Eccellenza, sempre da protagonisti, 3 stagioni nei playoff (con 2 finali disputate) e con una struttura dirigenziale che nonostante le difficoltà del momento si dimostra sempre molto attenta e puntuale negli impegni. La stessa dirigenza che nel corso dell’ultima stagione è riuscita a realizzare la prima parte di una struttura di vitale importanza per il calcio cingolano: la “Cittadella dello Sport”, comprendente un campo in erba sintetica (di ultimissima gene-
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razione, inaugurato lo scorso 23 maggio, ndr) e le tribune e che dovrà essere poi completata con la realizzazione di un secondo campo in terra battuta e nuovi spogliatoi. Una dirigenza che vorrei ringraziare per avermi dato la possibilità in tutti questi anni di far parte di una società e di un gruppo fantastico”. Molte le emozioni vissute con i biancorossi ma su tutte c’è una gara che sogna di poter rigiocare. “Non ci sono dubbi, il match di ritorno negli spareggi nazionali con l’ Aprilia. Dopo la sconfitta 2-0 nel Lazio, in casa avevamo ristabilito la parità prima dell’episodio del rigore realizzato prima (avrebbe significato 3-0 e qualificazione al turno successivo, ndr) e poi fatto ribattere dal signor Castrignanò di Brindisi, un nome che non dimenticherò mai. L’errore di Bonsignore e poi quell’assedio nei supplementari non furono sufficienti per vincere la gara. Vorrei rigiocare quella gara cui mi capita a volte di ripensare”. Una società modello-famiglia e con un pezzo di… famiglia all’interno: suo cugino Monaldo, factotum biancorosso. “Più che un cugino è un fratello, siamo legatissimi. Per la società è importantissimo, ha una passione incredibile e si occupa un po’ di tutto ma in particolare di comunicazione aggiornando il nostro sito internet e soprattutto di logistica. Ha un entusiasmo e una passione che ti trascinano”. Non solo ricordi ma anche una “prima volta” particolare che ha creato un precedente nel calcio dilettantistico regionale. “Tre stagioni fa, al termine di un Jesina-Cingolana, il di-
Mirco e Monaldo Mazzieri
rettore di gara erroneamente assegnò l’ammonizione al nostro centrocampista Strappini che essendo in diffida venne squalificato per la gara successiva mentre l’ammonizione era stata data ad Altini, in campo con lo stesso numero ma con la maglia della Jesina. La partita era stata ripresa da TVRS e mi feci mandare il filmato della gara dove si vedeva chiaramente l’errore. Il giudice sportivo accettò il reclamo, tolse l’ammonizione, e quindi la squalifica al nostro giocatore: fu il primo caso nel calcio dilettantistico marchigiano di utilizzo della prova televisiva”. Ora atten-
to dirigente, in passato il segretario Mazzieri ha vestito la maglia biancorossa da giocatore per diversi anni; ultima stagione 1991-1992, ruolo attaccante e in panchina Pino Brizi, ex bandiera di Maceratese e Fiorentina. Non solo Cingolana ma anche Chiesanuova (con la quale realizzò 17 gol in Seconda categoria) Treia e Matelica, prima di dover chiudere in anticipo per un brutto infortunio al ginocchio. Questa la storia di Mirco Mazzieri e della Cingolana: dal campo alla segreteria, sempre con i colori biancorossi nel cuore.
Quando una società è modello-famiglia: alla logistica e comunicazione c’è il cugino Monaldo
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l segreto del successo di questa società è l’amicizia vera che lega tutti noi dirigenti” Compie in questa stagioni 20 anni di “matrimonio” con la Cingolana un’altra colonna portante del club biancorosso: Monaldo Mazzieri, 40 anni, autentico factotum che mantiene i rapporti con la stampa e si occupa prevalentemente dell’organizzazione logistica. La Cingolana come un ‘affare’ di famiglia e di amicizia. E’ infatti cugino di Mirco che “con il quale ho un rapporto assolutamente speciale. Siamo estremamente legati, ci vogliamo bene e da molti anni collaboriamo. Per quanto riguarda la dirigenza, vorrei ringraziarli pubblicamente, compresa ovviamente la mia famiglia, per avermi sempre sostenuto moralmente in questo mio momento delicato. Siamo veramente un gruppo di amici che riusciamo a convergere alla fine nelle decisioni importanti. Alcune volte ho sentito fin troppe critiche a questa dirigenza che ha fatto
tanto per la nostra città, mettendo in campo impegno, passione e tante risorse per mantenere la squadra a questi livelli. E’ normale che si possano commettere errori ma lo si fa sempre in buona fede, quindi invito tutti a stare più vicini alla società”. Elemento vulcanico, passionale, estroverso e di grande generosità Monaldo, legato a due ricordi in particolare della sua avventura in biancorosso: “In negativo la retrocessione alla fine dello spareggio con la Filottranese a Jesi mentre la seconda è la vittoria del campionato di Promozione B nel 2004-2005, dopo aver scoperto Fuakuputu e allestendo una grande squadra. Ricordo le difficoltà per tesserare Doris (poi risolte da Mirco, che tutti i giorni telefonava in Lega a Roma, ndr), lo strano italiano utilizzato da Cioffi e la simpatia di Luca Diamanti. Sono affezionatissimo al bomber Massimo Marchegiani ma anche all’attuale capitano Tombesi e al vice Lorenzo Gigli”. Non solo giocatori ma anche tecnici che hanno lasciato un ricordo indelebile: “Mister Sauro Bacci anche se fu esonerato: allenatore leale e umano che conosce il calcio. Poi è ovvio che con Sabbatini il rapporto sia stato sempre forte ma non dimentico nemmeno mister Massimo Bartolini, un grande amico con cui sfiorammo la promozione in Eccellenza, sfumata proprio all’ultima giornata nella sfortunata gara di Cagli”.
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MACERATA
A Porto Potenza Picena si scioglie la Polisportiva dopo appena un anno di vita Dopo la riunione tenutasi il 14 luglio presso la sede municipale tra l’Amministrazione Comunale, la Società Sportiva Calcio Porto Potenza e la Nuova Picena, la S.S.Calcio Porto Potenza comunica ufficialmente di aver sciolto la Polisportiva (che convogliava la squadra di Promozione, la Juniores, il calcio a 5 e gli Amatori UISP) e di rinunciare per la prossima stagione a disputare il campionato juniores. Il presidente Stefano Pepa (nel tondo) spiega la decisione. “Ad un anno esatto dalla costituzione del progetto di una Polisportiva, il cui scopo era quello di aggregare tutte le forze sportive locali, non solo calcistiche, e creare un gruppo unitario che potesse scavalcare le difficoltà economiche in cui attualmente versa la maggior parte delle società sportive permettendo alle giovani leve di crescere insieme nella speranza di tornare a costituire squadre composte da ragazzi del posto, dobbiamo prendere atto che tale progetto era un bel sogno e purtroppo tale rimarrà perché chi ci doveva
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aiutare non solo non lo ha fatto ma non la pensa affatto come noi. Ci sembra giusto però punt ua lizza re alcune cose: i n na n z it ut to la Polisportiva con tutti i suoi tesserati si è sempre compor tata correttamente e vorremmo che anche gli altri lo facciano con noi. Abbiamo pagato l’intera somma che era stata pattuita all’inizio del campionato per l’utilizzo dei campi e la decisione dei mesi scorsi di bloccare i pagamenti è stata causata dal fatto che l’ente gestore non aveva svolto alcun lavoro di manutenzione ordinaria come gli competeva. In merito all’impianto e al suo utilizzo abbiamo chiesto che vengano chiariti alcuni punti tra chi è il proprietario e chi si occupa della gestione dal momento che le condizioni poste da quest’ultimo provocano motivi di scontro nell’utilizzo, non trascurando che, se la nostra società compartecipa alla pulizia ed alla sistemazione della struttura, ci sembra giusto che
l’importo delle tariffe venga adeguato. Inoltre la sostituzione delle chiavi e la chiusura del campo, avvenute recentemente, come da documenti in nostro possesso non sono a causa dei lavori che cominceranno nei prossimi giorni, ed anche su questo abbiamo chiesto chiarimenti visto che siamo costretti ad effettuare la preparazione precampionato in una struttura esterna. Per quanto riguarda poi il capitolo juniores, noi abbiamo provato in tutti i modi a portare i giovani allievi nella nostra squadra per poter costruire una juniores competitiva e fatta da ragazzi del posto; purtroppo la loro volontà di partecipare al campionato di Terza categoria (o Seconda in caso di ripescaggio), condivisa dalla Società Nuova Picena, unitamente al fatto che saremmo stati costretti ancora una volta a giocare sul campo secondario in terra battuta anziché in quello in erba, ci ha costretti a non iscrivere la formazione al prossi-
mo campionato visto che comunque non ci sarebbe stato neanche un ragazzo del nostro Comune. Fermo restando che la creazione di un settore giovanile resta il nostro obiettivo primario, noi lo faremo con tutte le nostre forze non appena ci saranno le condizioni ottimali. Infine vorrei tranquillizzare tutti che la nostra società non lascia anzi raddoppierà le proprie forze per disputare un campionato di prestigio come la Promozione e che farà di tutto per far togliere tante soddisfazioni ai propri tifosi che spero vengano allo stadio sempre con calore ed entusiasmo”.
In merito all’impianto e al suo utilizzo abbiamo chiesto che vengano chiariti alcuni punti tra chi è il proprietario e chi si occupa della gestione
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N. 12
MACERATA
RIONE PACE
Obiettivo: ritorno in Seconda Il presidente Montenovo chiama l’ambiente al riscatto sportivo
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er il Rione Pace inizia la scalata verso il ritorno in Seconda categoria. Senza mezzi termini Sandro Montenovo, presidente della squadra retrocessa quest’anno in Terza dopo uno sfortunato girone playout, punta a tornare nella categoria più consona. Progetto iniziato dalla conferma della rosa almeno nella sua intelaiatura più consistente e del mister Fabrizio Giacovelli che avrà modo di lavorare con un gruppo già collaudato. “Lo scorso campionato si è concluso in maniera sfortunata per noi racconta il patron Montenovo - al termine della stagione ci siamo presentati agli spareggi playout con assenze importanti causate da infortuni che purtroppo hanno pesato enormemente sull’economia delle gare. Purtroppo è andata così, ma abbiamo la ferma volontà di tornare subito in Seconda categoria, per questo motivo ci siamo subito messi all’opera tanto che molti giocatori hanno già confermato la loro disponibilità per la prossima stagione e quello che più conta è la voglia di riscatto che c’è nell’ambiente”. La società ha già fissato la data del primo raduno della squadra per la preparazione che inizierà il 23 agosto, e già sabato 28 si svolgerà una partitella contro il Visso (ore 17,30, campo di Visso) per valutare i primi lavori. “Oltre alle conferme - continua Montenovo - abbiamo già rinforzato la squadra con l’arrivo di alcuni ragazzi: da Rapagnano arriverà
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MONTELUPONESE
Sempre tra i protagonisti Fair play del presidente Mancini: “A tutti i miei colleghi auguro una stagione positiva”
il portiere Gentili. Due sono gli arrivi previsti dalla Cluentina con Trincheri e Bonfiglio, dallo Sforzacosta Petrini e Bettucci. Infine, due ritorni: si tratta di Perozzi e Pompei che con noi avevano già giocato”. Con lo spirito d’intraprendere una strada di riscatto sportivo, la dirigenza ha già organizzato il Memorial “Fabrizio Giustozzi” che si svolgerà in due mini tornei (1-8 settembre) e che vedrà impegnate le formazioni di Montelupone, San Claudio, Rione Pace, Helvia Recina, Cluentina e Macerata 1921.
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l nuovo campionato è alle porte e la Monteluponese del presidente Sandro Mancini è fortemente intenzionata a viverlo da protagonista. Lo scorso anno i giallorossi, neopromossi in Prima categoria, sono stati artefici di una stagione da incorniciare conclusa ai playoff con la sconfitta ad opera del Montefano. Ora l’obiettivo è confermarsi protagonista nel girone C con una rosa certamente competitiva, riconfermata quasi per intero rispetto alla scorsa annata: giocatori importanti come Ciccola, Dante Ciglic, Renis, Capriotti, Magrini e altri sono rimasti a difendere la causa giallorossa. A questa solida base di partenza si aggiungono Cinquegranelli, Paolo Reucci e Marco Luciani che andranno a completare un organico di tutto rispetto. Novità positive vengono anche dall’inserimento di ragazzi giovani e di belle speranze quali il ventenne Giretti, i classe ‘91 Arbotto, Gasparrini, Riccobelli, Giacomelli e i ‘92 Monteverde e Dirienzao. Nello staff tecnico oltre ai riconfermati
Paolo Esposto (allenatore) e al preparatore dei portieri Alfredo Latini, da registrare l’inserimento del preparatore atletico Francesco Cennerelli, da due stagioni impegnato nel settore giovanile della Monteluponese. “Le premesse sono buone - dice il presidente Mancini – ma come sempre l’ultima parola spetta al campo. La società anche quest’anno sta facendo sforzi notevoli, riconfermando la rosa dello scorso anno e tentando di migliorarla con innesti di spessore: non è stata un’impresa semplice considerando i tempi che corrono. Penso che quest’anno, senza una vera lepre come è stato il Portorecanati, il campionato sarà maggiormente equilibrato e la nostra squadra potrà dire la sua contro ogni avversario. Non sarà facile perché formazioni quali Camerino, Matelica, Montefano saranno sicuramente avversari temibili ma noi ci proveremo fino alla fine. Colgo l’occasione per fare i mie migliori auguri di una stagione positiva ai miei colleghi presidenti delle altre formazioni di Prima categoria”.
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MACERATA Il maestro Fiorenzo Pettinari esorta i giovani al massimo impegno
“Cari ragazzi, i vostri sogni possono avverarsi solo se alle spalle c’è il sacrificio” “Nella nostra Provincia ci sono giocatori interessanti che vanno fatti crescere nel modo giusto” di Enrico Scoppa Fiorenzo Pettinari, laureato in Scienze Motorie, è da sempre nel calcio, prima da giocatore poi da allenatore di successo. E gli esempi non mancano: in tanti anni di militanza ha saputo valorizzare le qualità delle proprie squadre in società importanti che operano nel settore giovanile, due finali regionali consecutive con la juniores del Trodica la scorsa stagione e gli allievi della Fulgor Maceratese quest’anno. Da ricordare Camerino, Tolentino, Corridonia (tanto per citarne altre) con le quali ha conquistato successi preziosi toccando il vertice dieci stagioni orsono quando alla guida dell’allora Maceratese vinse lo scudetto tricolore battendo il Faenza nella memorabile finale del “Cibali” di Catania. Al termine della stagione appena lasciata alle spalle ha conquistato la possibilità di disputare le fasi nazionali con la Fulgor Maceratese cadendo a Roma contro la Tor Tre Teste, squadra che ha poi vinto lo scudetto tricolore. Pettinari è sicuramente un tecnico preparato e capace come hanno dimostrato non solo i successi ottenuti ma anche il lavoro che ha svolto nella costruzione dei giovani a partire da Massimo Ciocci ed altri che hanno raggiunto il professionismo e maggiori campionati dilettantistici. Fiorenzo Pettinari, tutto facile come potrebbe sembrare a chi non conosce questo mondo-calcio? “Assolutamente no. Con i giovani si lavora anche bene ma attenzione a non regalare illusioni. I ragazzi, una volta terminato l’iter nella scuola calcio, debbono continuare a lavorare
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senza anteporre il sogno al sacrificio. Il sogno può avverarsi se c’è il sacrificio alle spalle rappresentato da tanto impegno in fase di apprendimento”. Quali sono allora le motivazioni che giustificano le dismissioni, un tarlo che esiste e che va combattuto tra le giovani leve? “La dismissione o “drop out” sono il frutto della delusione e del mancato raggiungimento delle aspettative. Se uno sogna ad occhi aperti ed il sogno non si concretizza scattano i meccanismi che inducono il ragazzino a dire basta anche se le componenti e a volte sono molteplici”. L’inserimento dei giovani nelle prime squadre, altro problema importante e di grande attualità. “Senza dubbio. La piramide rappresentata dalla selezione è sempre più difficile da scalare. Oggi fenomeni, domani nel dimenticatoio. I giovani vanno tutelati per non farli diventare un ferro vecchio prima del tempo”. Lei, nel corso della sua carriera, ne ha visti di giovani talentuosi che hanno fatto fatica ad inse-
rirsi? “Sì, è vero anche questo ma attenzione al distinguo che è importante. Un giovane talentuoso va sicuramente curato e sostenuto soprattutto nei momenti critici quando ad esempio si stacca dalla famiglia. Ci sono casi in cui il ragazzo non ne vuol sapere di allontanarsi da casa e tutto si conclude senza lasciare il segno perché è una rinuncia volontaria. Alle volte, invece, si parte con una valigia carica di emozioni poi un rientro a casa repentino capace di infrangere tutti i sogni. In questo caso la situazione è da gestire perché a volte il ritorno è davvero traumatico che si può materializzare con l’abbandono”. Spesso si fanno confronti tra il calcio di ieri e quello di oggi, ma c’è davvero differenza? “Bisogna anche in questa direzione fare attenzione. Il calcio di ieri, il calcio di oggi, è sempre calcio. Forse sarebbe da vedere in quali condizioni lo stesso viene praticato. Il giovane di trent’anni fa giocava molte ore al giorno ed acquisiva già i prerequisiti coordinativi e tecnici prima di arrivare nelle società. Era motivatissimo perché “arrivare” poteva cambiare la propria vita. Oggi i giovani sono di-
stratti da tante occasioni e sono meno motivati ma se nel sangue c’è quel dna e quel “io selvaggio” supportato da tecnici validi, il calcio non è sicuramente diverso”. Lei ha trascorsi federali in qualità di responsabile delle scuole calcio, insegnante di “metodologia e didattica della tecnica calcistica” presso l’Isef di Urbino: che dire del calcio giovanile italiano rispetto ad altre realtà europee? “A mio modesto avviso si dà troppa importanza alla tattica in generale, ai moduli di gioco. Il calcio è uno sport di situazione, bisognerebbe privilegiare l’aspetto cognitivo e la tattica individuale in un clima psicologico favorevole, queste sì sono cose necessarie. Oltre alla pazienza. Perchè come diceva Jean Jacques Rousseau “perdere tempo per guadagnare tempo” . Il momento più bello della sua carriera? “Tutti i momenti sono da ricordare. Quando vinci un campionato o lo scudetto tricolore, quando giochi a San Siro nel tempio del calcio nazionale, mi è capitato con i ragazzini del Corridonia all’epoca del trasferimento di Ciocci all’Inter, ma il momento più bello, secondo il mio modo di vedere, è quando vedi un ragazzo che matura e consolida quanto apprende. Segno tangibile che ti segue e vuole migliorarsi”. In provincia ci sono talenti da seguire con attenzione? “Sicuramente sì. Di ragazzini talentuosi ne ho visti diversi, l’importante non perderli ma soprattutto farli crescere nel modo giusto”.
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Trofeo Marche: trionfa il Porto Sant’Elpidio Premiati i giovani Alessandro Ciuffetti (Miglior Giocatore) e Alessio Osso (Miglior Portiere)
di Enrico Scoppa
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Il XIV Trofeo Marche, torneo regionale di calcio giovanile riservato alla categoria giovanissimi, si è concluso con il successo del Porto Sant’Elpidio che ha battuto 2-1 in rimonta il Tolentino in una finale diretta da una terna tutta in rosa, guidata sul campo da Laura Giglio con Martina Mengoni e Marta Fabrizi quali assistenti. Passato in vantaggio in avvio di ripresa con Balestra, il Tolentino ha accusato il contracolpo dopo il pari realizzato da Pacini: la squadra rivierasca ha ribaltato il risultato grazie a Montedoro, un innesto capace di decidere la partita. Grande soddisfazione per il tecnico Emanuele Ciabocco che, nell’occasione, ha annunciato il suo passaggio alla Civitanovese dove guiderà i giovanissimi regionali. Al terzo posto si è classificata la Filottranese che ha superato la Vis Macerata ai calci di rigore. Nel corso della premiazione i complimenti del sindaco di Macerata Romano Carancini: “Un torneo riuscitissimo attraverso un rilancio in grande stile voluto dalla Cluentina, storica realtà sportiva della nostra città”. Presenti alla premiazione anche l’assessore allo sport Alferio Canesin, Francesco Massi, il presidente della delegazione FIGC di Macerata della Guido Andrenelli, Massimo Ciocci, Fiorenzo Pettinari e il presidente della Pro
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Loco di Piediripa Pio Tacconi (che ha confermato la presenza di questa associazione anche nella prossima edizione) Marco Ramaccioni, Filippo Canesin, Maurizio Mattei. Premiati anche i singoli che si sono maggiormente distinti. Migliori giocatore Alessandro Ciuffetti del Tolentino, miglior portiere Alessio Osso del Porto Sant’Elpidio oltre al bomber Iori del Tolentino. Le super promesse del Torneo il portiere Kizilboga della Vis Macerata e il centrocampista Corneli della Filottranese, la dirigente in rosa della Filottranese Roberta Badiali.
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Dalla console alla… panchina! La storia di Paolo Cognigni è fatta di tanti momenti della giornata: il famoso vocalist sangiorgese è, infatti anche un apprezzato attaccante del panorama dilettantistico locale.
di Daniele Perticari Cognigni? Presente! Se ci fosse un momento della giornata in cui rispondere ad un appello, per qualsiasi situazione della vita, lui ne avrebbe almeno tre o quattro nel giro di ventiquattro ore. E per ogni situazione ha il suo “personaggio”. Paolo, “Il cap”, “Mo’” e infine, anche se in fondo tutti lo conoscono così, “Love”. Paolo Cognigni, 33 anni da Porto San Giorgio, da qualche mese è marito, seconda punta (la sera, tre volte la settimana), assicuratore (durante il giorno), Love (la notte). Quella di uno dei vocalist più conosciuti dell’intero territorio regionale è una storia frenetica ma non troppo, fatta di lavoro e di parentesi, di vita famigliare e di weekend alle terme (“A Bagno di Romagna, spengo tutto e mi rimettono a nuovo…”), di playoff e di scelte nate sul momento con un solo obiettivo: far divertire la gente in tutti i locali più cool della nostra zona. “In realtà – ci ha detto quando siamo riusciti a strapparlo al suo Blackberry bianco Paolo “Love” Cognigni –
ho deciso che tra un paio d’anni si cambia. Quando raggiungerò il trentesimo campionato, settore giovanile incluso, smetterò di giocare a pallone. Così come, tra un po’, sarà il momento di cedere il microfono in console. Non mi vedo a far serate anche a quarant’anni. Tra poco vorrei diventare papà”. E’ curioso incontrare Paolo oggi, quando “il personaggio che mi sono creato più che altro come sfogo sembra aver preso il sopravvento e tutti mi conoscono come PaoLove”. Noi lo conosciamo da quando, giovanissimo, era un fastidiosissimo attaccante che si metteva tra le due linee con le maglie di Sangiorgese, Santa Petronilla, Firmum, Borgo Rosselli, Santa Caterina e Molini (“Ho giocato dieci volte degli spareggi playoff o playout, fatto più di 150 gol, e quest’anno ho anche vinto la Coppa Marche di Terza categoria”) e, all’ora di pranzo, veniva a trovarti per assolvere quello che da sempre è stato il suo primo vero impegno. “Già, magari in pochi lo sanno, ma io nella vita di tutti i giorni faccio l’assicuratore (sulla
maritino doc. “E sono felice che sia così. scorta di papà Giorgio, venuto a mancare Sogno di diventare padre e continuare la qualche anno fa). E ogni anno che passa, mia attività di assicuratore, mi vedo così è sempre più dura svegliarsi al mattino in futuro”. E il calcio? dopo una serata…”. “Guarda, sulla GazAssicuratore, vocazetta di oggi c’è scritlist e, per l’appunto che il mio idolo, to, centravanti di Roberto Baggio, sta discreto livello nel iniziando il corso di panorama dilettantiallenatore. Ecco, tra stico della zona sanqualche anno iniziegiorgese e fermana. rò ad allenare. Sarò “Dalle 7 alle 10 della un tecnico tipo Mousera del martedì e rinho, di quelli che del giovedì non esisi appuntano anche sto per nessuno. Per Paolo Cognigni il minimo dettaglio, me giocare a calcio è prendendo spunto una passione che non dai miei due tecnici può essere soffocata. preferiti che sono staMolti mi dicono: con ti Marini alla Sangiorgese e Del Gatto alla gli orari che fai, come riesci? Ce la faccio, Firmum”. In bocca al lupo, MouLove… è una questione di organizzazione”. Da qualche mese c’è anche un altro volto della vita, niente male, per uno che ha sempre a che fare con cubiste ed ospiti: quello del
Ecco, tra qualche anno inizierò ad allenare. Sarò un tecnico tipo Mourinho
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Tutto il giallo (blu) dei canarini Dopo un’estate calda fatta di indiscrezioni e retroscena la Fermana passa in mani toscane. E con Di Antonio ds e Cornacchini mister pensa davvero in grande…
La conferenza stampa del nuovo ds Mimmo Di Antonio: nella foto tra Capriotti e l’ex Presidente Morroni
Un percorso a tappe quello della nuova Fermana, nata appena da qualche settimana ma senza dubbio già protagonista di questa estate calcistica in Eccellenza ma non solo. Tra mille storie di società in crisi (vedi Ancona e Sangiustese), di patron che abbandonano la barca (vedi Bikkembergs a Fossombrone) a Fermo invece nuova linfa è arrivata da una operazione in controtendenza. Andiamo con ordine. Dopo la fine dello scorso campionato, chiuso al sesto posto e con la Coppa Italia regionale in bacheca, molte nubi erano presenti all’orizzonte. Il presidente Andrea Morroni e i suoi collaboratori hanno a lungo cercato partnership legate all’imprenditoria locale (vedi il contatto con Lanfranco Beleggia,
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titolare della Brosway) senza avere risposte convincenti. L’impossibilità di allargare la base societaria ha portato alla scelta di puntare per la stagione 2010-2011 su un gruppo giovane e ben affiatato da allestire in collaborazione con il nuovo ds Massimiliano Fanesi e il tecnico, fermano doc, Beppe Malloni. Tutto questo è sancito dalla conferenza stampa del 28 giugno allo stadio “Recchioni”: nuovo staff per una stagione da affrontare con pochi innesti di esperienza e molti giovani locali con tanta voglia di fare bene. Nel giro di pochi giorni però gli scenari iniziano a cambiare: si susseguono le voci di una possibile cessione della società canarina ad un gruppo di imprenditori provenienti da fuori regione.
Tutto però rimane nel mistero fino all’incontro del delegato della nuova cordata, l’ex ds del Teramo Mimmo Di Antonio, con la dirigenza gialloblu. Le parti sembrano intendersi fin da subito e l’8 luglio arriva la conferenza stampa nella Sala delle Colonne che ufficializza il passaggio di proprietà ai nuovi proprietari, poi messo nero su bianco lunedì 19 luglio, giorno in cui viene anche iscritta la squadra al campionato di Eccellenza. I nuovi proprietari, rappresentati da Di Antonio nella veste di nuovo direttore sportivo, hanno i nomi di Marco Barghigiani e Francesco Ferrante, imprenditori toscani operanti nel settore immobiliare. Resta un tassello da chiarire a questo punto. Che fine farà lo staff tecnico Malloni-Fanesi? La nuova società, pur riconoscendo di apprezzare le qualità umane e tecniche della coppia, ha in mente un altro tipo di squadra e di organico e prende altre strade. Per giorni
si rincorrono nomi disparati per la panchina: Giudici e Fontana, Logarzo e Cappellacci fino a Anzovino. Tutte le indiscrezioni vengono smentite con l’annuncio ufficiale di Giovanni Cornacchini, ex tecnico del Fano in Seconda Divisione. Resta da costruire la squadra che il 26 luglio partirà per il ritiro di Arcevia. In poche ore molte caselle vuote dell’organigramma vengono riempire con nomi importanti: Castorani, Bolzan, Vitale, Bonocore, Bordoni, Morbidoni, Vignaroli, Francia, Fiorotto e Invernizzi solo per citarne alcuni con una rosa che si va definendo di ora in ora. Le intenzioni sono chiare: riportare i colori gialloblu nel calcio che conta, iniziando da questa stagione. Le premesse per i supporter canarini sono ottime, ora sarà il tempo a stabilire se il progetto-Fermana ha preso la strada giusta (grazie anche al nuovo pullman di proprietà della nuova società).
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Nasce la Nuova San Lorenzo Massa Fermana
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Massa Fermana si è costituita ufficialmente la Nuova San Lorenzo, squadra di calcio che inizierà la avventura calcistica dalla Terza categoria sul campo comunale. La società è nata già da qualche settimana e come avevano fatto intendere le voci da bar che negli ultimi tempi si stavano susseguendo sempre più insistentemente il presidente è Adriano Cesetti. Una società nata per dare vitalità alla storica squadra di Massa Fermana,
da qui il nome Nuova San Lorenzo, che sotto la presidenza di Mario Minicucci arrivò a disputare la Prima categoria regalando tanta soddisfazione ai tifosi del paese. Ufficializzato anche il nome del nuovo allenatore – giocatore che sarà rivestito da Walter Rossi (nella foto). Ci sono ancora alcune questioni logistiche da sistemare, come ad esempio il manto dell’impianto sportivo di Massa Fermana che necessita di alcuni interventi di manutenzione, la società ha contattato alcu-
ne ditte private per effettuare i lavori ma i ragazzi si sono detti disponibili ad offrire manodopera gratuita tanta è la voglia di tornare a giocare. “Per la rosa siamo già a buon punto – commenta l’allenatore Walter Rossi – abbiamo già 30 giocatori che hanno confermato la loro disponibilità, si tratta di ragazzi di Massa Fermana e Montappone. Abbiamo già indicato per il 23 agosto l’inizio della preparazione”.
Futura 96, finalmente il sintetico A
l via i lavori per il nuovo manto al comunale di Capodarco di Fermo Una svolta storica, attesa dieci anni in casa Futura 96. Sono infatti in corso i lavori per la sistemazione del fondo sintetico sul campo sportivo di Capodarco di Fermo. Un’opera fortemente voluta dalla società, dal Comune e dagli sportivi locali che permetterà un importante sviluppo agonistico e non solo: investimento importante (pari a 750 mila
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euro) per un fondo che andrà a sostituire quello in erba naturale, durato più di trent’anni e assai difficile da custodire: basti pensare ai circa 50 mila euro annui per le spese di manutenzione. Estremamente soddisfatto del progetto l’Assessore comunale Gianluca Tulli: “Un investimento del genere significa pensare al futuro dei nostri giovani che, grazie alla pratica sportiva, possono sviluppare passioni sane rimanendo lontani da
altre tentazioni di varia natura”. Oltre al fondo in sintetico da sottolineare che la struttura sarà dotata di un impianto di illuminazione adeguato per poter giocare a qualsiasi ora. Tra i molti vantaggi che questa nuova soluzione offre anche quella di poter disputare fino a dieci incontri di calcio al giorno senza che la tenuta del terreno possa risentirne. Estremamente soddisfatti i dirigenti della Futura 96, società che potrà usufruire direttamente
dell’impianto, chiamati a qualche sacrificio nei mesi in cui l’impianto sarà inutilizzabile per questi lavori: “Sono sacrifici che come società facciamo volentieri per riuscire ad avere a disposizione un impianto moderno sul quale giocheranno tutte le nostre formazioni, dalla prima squadra fino ai più piccoli per un totale di oltre 150 ragazzi”.
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Fratelli di Serie B. A Roberto Bagalini ha scritto la storia della sezione Aia di Fermo, diventando il primo fischietto della Provincia
di Daniele Perticari Sacrificio. Rinunce. Capacità di socializzare. Ospitalità. Amore fraterno. Chilometri di strada percorsa. Amicizie. Col pallone sempre in primo piano. Quella del sangiorgese Roberto Bagalini (foto grande), il primo arbitro di Serie B nella storia della nuova Provincia di Fermo, è una storia fatta di tutte quelle componenti. Che si presta ad un parallelo importante, neanche troppo distante geograficamente. Negli anni ’90, a Giulianova, tutti impazzivano per Federico Giampaolo, folletto che arrivò a vestire
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addirittura la casacca della Juventus prima di prendersi carico del “reparto gol e fantasia” del Pescara. Suo fratello Marco, oggi personaggio noto a livello internazionale grazie alla grande carriera di allenatore, è stato per decenni “il fratello di…”, perché i piedi non suonavano lo stesso spartito e perché giocare con Licata e Siracusa è sicuramente altra cosa. A Porto San Giorgio, dal 2000 in poi, dire “Bagalini” voleva dire rivolgersi a Stefano (nell’altra pagina), quel biondino che all’età di 11 anni era partito per vestire le casacche di Milan e Torino, arrivando a giocare la B con Avellino e
Verona, dopo essersi guadagnato il titolo di “Sindaco” di Teramo grazie alle vittorie dell’era Malavolta. Roberto, fino a qualche mese fa, era semplicemente “il fratello di…”. “Ma questo non mi ha mai pesato – ci ha confidato l’arbitro promosso da Nicchi, che quest’anno dirigerà in cadetteria – anzi. Se devo essere sincero. Io sono sempre stato il primo tifoso di mio fratello e viceversa. Solo una cosa, mi ha davvero costretto al sacrificio. Quando Fefè (è il nomignolo dell’ex centrocampista della Samb e della Sangiustese, ndr) è partito per Milano, mi sono trovato a vivere un’adolescenza da figlio unico, quando in realtà un amico-fratello l’avevo eccome… Quella, a livello affettivo, è stata una vera rinuncia, non poter vivere l’adolescenza col mio migliore amico, che ho poi ritrovato anni dopo”. La brezza ci accarezza, da qualche giorno Roberto e Stefano hanno inaugurato uno stabilimento balneare per potenziare – la sua famiglia è tra le più importanti della nuova Provincia nell’ambito delle strutture ricettive - l’offerta sul mercato. Discutiamo a un passo dal mare sangiorgese di quello che, ormai è scontato, risulta più di un semplice rapporto tra “fratelli famosi”. “Sì perché se c’e’ una persona a cui devo
dire grazie per questo obiettivo, quella è proprio Stefano. E’ stato lui, un paio di anni fa, a decidere di non accettare proposte in Serie C1 scendendo di categoria per permettermi di arbi-
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ad accedere al gruppo dei direttori di gara della cadetteria. ‘Raggiungendo’ suo fratello Stefano… trare “senza vincoli” le partite della “terza serie”. Avrebbe potuto dire “sì” ad alcune proposte, ha scelto di giocare in Seconda Divisione per lasciarmi la strada libera e permettermi di cullare il sogno”. Un sogno realizzato, a dispetto di chi lo ha diverse volte etichettato come “raccomandato”. Tanti sono i contatti nel mondo calcistico sviluppati dalla famiglia Bagalini per via delle diverse attività descritte. “Ma io – ci ha confidato Roberto del tutto sinceramente – so che qualcuno può pensare questo di me. A quel qualcuno rispondo così: quando si entra all’ippodromo per scommettere su un cavallo, quale scommettitore piazza la sua puntata sul più brocco, quello pagato 200 volte la posta? Credo che essere raccomandati non faccia la differenza. La differenza la fa il campo. Perché se non vali, nessuno ti dà una seconda chance”. Condivisibile, così come il ringraziamento ai genitori Mario ed Oriella e alla zia Silvana. “Il giorno della comunicazione ufficiale della mia promozione, ci siamo seduti sul divano, tutti assieme. E abbiamo rivisto la mia prima partita della carriera a Porto Sant’Elpidio. Pesavo 17 chili circa, avrò fischiato 70 volte e sono intervenuto per la prima volta dopo cinque minuti di gioco…”. Sorrisi e sogni, misti ad ambizioni. “Quale campione della cadetteria non
vedo l’ora di arbitrare? Sinceramente il primo pensiero che mi è venuto in testa è stato rivolto al blasone delle squadre. Potrei dirigere il Torino, l’Atalanta, il Livorno, il Siena (non l’Ascoli, per motivi geografici, ndr). Posti dove il calcio ha un significato storico e culturale. E non sarei arrivato lassù senza i miei tanti anni di giovanili o le esperienze in terza e seconda categoria. Questo voglio dirlo a tutti i ragazzi che, come me, coltiva-
Io sono sempre stato il primo tifoso di mio fratello e viceversa.
no un sogno. Il giorno della conferenza stampa a Fermo, insieme al mio presidente Andrea Bracalente, qualche occhio pronto a sognare l’ho incrociato. E’ a questi ragazzi che dico: impegnatevi, sbagliate da soli – perché un arbitro si accorge subito di aver sbagliato – siate pronti a capire che arbitrare vuol dire aiutare i giocatori in campo a giocare nel migliore dei modi…”.
Roberto Bagalini
Piane di Falerone (FM)
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Amandola ‘63-’64: un campionato entrato nella leggenda Sette protagonisti di quella storica stagione si sono (nuovamente) incontrati in Umbria a casa della saracinesca Cancian
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uelli della favolosa annata 1963’64. L’Amandola vince il campionato di Seconda categoria girone D senza subire sconfitte. Sette ex calciatori della formazione tipo si sono ritrovati lo scorso 31 luglio: il foianese Rossi, gli eugubini Lepri e Marchegiani, gli amandolesi Ciarrocchi e Petrocchi e il bolognese di adozione Castellucci. Tutti ospiti del loro compagno, il “portiere saracinesca” Fancesco Cancian, che per la prima volta è stato ben lieto di aprire la porta della sua splendida Magione per far entrare i compagni di allora. Casa sita in quel di Umbertide – Poggiomanente all’interno del delizioso complesso agrituristico “Acqua sorgiva” di sua proprietà sulle ridenti colline della riva sinistra del Tevere. Dall’agriturismo si possono ammirare splendidi panorami tra cui, sbirciando tra
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le piante secolari, la Badia di Monte Corona, autentico gioiello mediovale. I 7 ex calciatori amaranto si sono ritrovati dopo quasi mezzo secolo per rivivere le gesta di quella favolosa annata calcistica e per festeggiare la promozione in Prima categoria conquistata recentemente dall’Amandola. Ognuno, facendo sforzo di memoria, ha rispolverato i propri ricordi mentre qua lcuno ha m o strato documenti foto grafici e car tacei, tra cui il commento della stampa sportiva di allora che così descr iveva la squadra: “Gli amaranto sono apparsi forti in difesa, più organici a centrocampo, veloci e sbrigativi all’attacco e con un portiere insuperabile. Determinante la presenza in squadra di due elementi con classe superiore dai trascorsi professionistici e semi professionistici, che hanno fatto da balia ai diciottoventenni alle loro prime esperienze con il campionato federale ma con una spiccata carica agonistica, senza dimenticare l’innata classe ed eleganza di alcuni di loro”. Anfitrione della giornata la squisita signora Cancian che ha anche intrattenuto le altre due mogli presenti: la toscana signora Rossi e l’emiliana signora Castellucci mentre i loro mariti con i compagni erano intenti a vedere il DVD preparato per l’occasione contenente, oltre alle foto e alle copie degli articoli di giornali di allora, un piccolo filmato, recentemente restaurato, con 4 mini clip di altrettanti incontri disputati dagli
amaranto nel gennaio-febbraio del 1964. Poi tutti al ristorante, gestito sempre dalla famiglia Cancian, per un lauto pranzo con un ricco menù che presentava alcuni fra i migliori piatti della tradizione umbra. Nel pomeriggio l’intera brigata si è trasferita presso il “Contry Hotel”, splendido mulino del 1600 trasformato dalla famiglia Cancian in una viila hotel finemente arredata e con ogni confort. Relax per tutti in cui hanno trovato spazio ulteriori ricordi di imprese memorabili, di scherzi fatti e subiti ed anche delle tattiche ideate, e quasi mai applicate dai giocatori, dal “maestro Pino” , così veniva chiamato l’allenatore di allora Giuseppe Abrami. Infine la classica foto ricordo del “settebello” così ribattezzati i “magnifici sette” da uno dei presenti con una fin troppo scontata allusione, ma in linea con alcuni argomenti ricordati durante tutto l’arco della splendida giornata. Solo nel tardo pomeriggio l’incontro ha avuto termine ed i 7 ex calciatori si sono lasciati con il fermo proposito di ritrovarsi nuovamente dopo aver contattato il pugliese Di Lecce e nella speranza che gli assenti della giornata (Pacetti ed Altini) la prossima volta siano liberi da impegni. Purtroppo la formazione base non sarà mai al completo perché Sabbioni è venuto a mancare prematuramente lo scorso anno. Ognuno quindi ha preso poi la via
del ritorno con la copia del DVD visionato nella mattinata e con una copia del free press Marche in Gol (n°6) che riportava la notizia della prima giornata amarcord tenuta ad Amandola l’8 dicembre 2009.
Ma quell’Amandola venne sconfitto dal mio Mogliano… di Enrico Scoppa Un grande Amandola davvero. Lepri e Cancian sono stati miei compagni di corso all’Istituto Tecnico Industriale di Fermo e con loro vinsi anche un torneo a Civitanova Marche insieme ad altri eugubini come Baccarini e Gentilotti. Cancian era un grandissimo, un’autentica saracinesca che mi vanto di averlo fatto conoscere in quanto ospite del collegio Montani di Fermo. L’Amandola in quella stagione però perse le finali regionali con noi del Mogliano che nella finale regionale (giocata) a Macerata superammo l’Osimana 2-1 con un grandissimo Cecchi, il bomber dei bomber, senza dimenticare Romaldino, Addei, Bartolini.
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“Io, bomber a 43 anni, ancora non mi fermo...”
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Paolo Traini ha archiviato l’ennesima stagione in doppia cifra: 12 gol con la Spes Valdaso. E non finisce qui
ompirà 43 anni il prossimo 15 ottobre e lo farà ancora una volta da calciatore. Nonostante le primavere che passano, la voglia di far parte di questo mondo è ancora tanta anche alla luce di quanto fatto nell’ultima stagione agonista, Parliamo di Paolo Traini, classe 1967, attaccante principe della Spes Valdaso (Terza categoria girone N) squadra che ha sfiorato il traguardo della Seconda categoria. “Peccato per quella finalissima persa a dieci minuti dal termine con il Borgo Rosselli a causa di una sfortunata autorete. Sarebbe stato il coronamento di una stagione fantastica in cui siamo andati al di là di ogni più rosea aspettativa. Abbiamo ingranato fin da subito la marcia giusta con le nostre dirette concorrenti che hanno iniziato a capire il nostro reale valore solo con il passare del tempo. Abbiamo anche sfatato il tabù della GMD Grottammare: ci hanno battuto due volte nella stagione regolare ma ci siamo presi una bella rivincita, sportiva ovviamente, con il successo nella finale playoff del nostro girone. Poi quell’epilogo amaro che non toglie comunque nulla a quanto fatto durante l’anno”. Traini, da sottolineare un bottino finale che parla di ben dodici reti messe a segno. “Sono soddisfattissimo perché nonostante gli anni che passano e gli impegni lavorativi che aumentano, lo stimolo e la voglia di andare avanti non mi abbandonano
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e quando, seppur solo per puro divertimento, si riesce ancora a fare gol è sempre bello, soprattutto a questa età”. Qual è stato il punto più alto della stagione? “Oltre alla finale playoff vinta direi che la ciliegina sulla torta è stato il successo casalingo con il Ripatransone United, non una squadra qualsiasi: in campionato ha collezionato un solo pareggio e due sconfitte. Una squadra costruita per vincere con largo anticipo e lo ha fatto alla grande. Vincemmo 2-1 e io segnai un gol”. Questi risultati sono anche alla base della decisione di disputare ancora una stagione da giocatore? “Sicuramente i successi, le vittorie e i gol aiutano: danno sicurezza, forza e la consapevolezza di poter essere ancora protagonista sul rettangolo verde. Ma non solo. Dopo tanti anni di preparazioni, allenamenti e gare, il richiamo del campo è ancora tanto forte. La voglia di essere un punto di riferimento per tanti ragazzi che fanno parte di questo gruppo: ecco lo stimolo maggiore che ha portato alla decisione di continuare ancora un anno. Lo faccio con grande convinzione e con la voglia di volermi ancora divertire in mezzo a questi fantastici ragazzi della Spes Valdaso”.
La Folgore Falerone e il Piane tornano a casa Il campo sportivo comunale si è rifatto il look: esultano le due squadre di Falerone
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ono passati ben 8 anni da quando la Folgore Falerone ha disputato la sua ultima gara interna nel campo sportivo del Comune fermano. Nel corso degli anni infatti la squadra guidata dal presidente Fabio Monini è stata costretta ad emigrare per allenamenti e gare ufficiali in vari Comuni limitrofi. Per le gare interne la Folgore ha trovato ospitalità prima a Campiglione di Fermo e nell’ultima stagione a Magliano di Tenna, mentre per quanto riguarda gli è allenamenti serali, trovare sistemazioni idonee è stata impresa assai più difficile. Il tutto senza considerare le difficoltà di natura logistica, economica e quant’altro cui la società biancoceleste è andata incontro a causa di questi inconvenienti. Una situazione del tutto analoga che ha incontrato nella sua pur breve storia il Piane di Falerone. Squadra dalla voglia di alcuni amici di fare calcio insieme ma che ha dovuto condividere le difficoltà relative al campo sportivo con i cugini della Folgore: il presidente – calciatore Andrea Isidori ha trovato ospitalità sia in Terza categoria che in Seconda nello scorso campionato, presso il campo sportivo di Piane di Montegiorgio. Novità importante per le due realtà calcistiche comunali, con un impianto sportivo
dato in gestione ad una sola Polisportiva che ingloba tutte le società del paese: si tratta della Polisportiva Due Torri che di fatto, dal primo marzo 2010, ha preso in gestione tutti gli impianti sportivi di Falerone, nello specifico il campo di calcio principale del capoluogo, la nuova palestra e campo di tennis di Piane di Falerone e il nuovo campo di calcio di Piane realizzato in prossimità della parrocchia. Questo l’obiettivo della Polisportiva presieduta da Gilberto Iommi che sarà affiancato da un direttivo composto dai presidenti delle principali società del paese: l’intento è migliorare la fruizione degli impianti ai circa 500 utenti del territorio e abbassare le spese di gestione e manutenzione. Soddisfatto della nuova disponibilità del campo sportivo comunale il presidente Fabio Monini: “Finalmente, dopo otto interminabili anni di continuo peregrinare per i campi della zona, torneremo a giocare a casa nostra. Per noi è un sollievo dal punto di vista logistico ed economico. Il ringraziamento sincero va all’Amministrazione comunale che, dopo tante difficoltà e burocrazia, ci consentirà di giocare dinanzi al nostro pubblico, non più costretti, finalmente, a continui trasferimenti settimanali”.
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E’ tempo del Torneo “Marozzi-Martellini” Si inizia il 23 agosto, la finale il 4 settembre. Chi succederà al Pescara? PORTO SANT’ELPIDIO. Si è svolta sabato 31 luglio presso la Villa Barucchello di Porto Sant’Elpidio la presentazione della XXII˚ edizione del Torneo “Marozzi – Martellini”, classico appuntamento di fine estate per il calcio giovanile della nostra regione per le categorie Giovanissimi e Allievi. Non solo calcio però all’interno di questa storica manifestazione in cui oltre allo sport si incontrano solidarietà e cultura con il Concorso Giornalistico intitolato alla memoria di Francesco Valentini, assegnato il prossimo 23 ottobre al giornalista Lamberto Sposini. Importanti gli
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ospiti presenti alla presentazione; i giornalisti Simona Rolandi (Raisport) e Giorgio Martino ma anche molti rappresentanti delle Onlus, partner dell’evento: Lega del Filo d’Oro, Ail e Croce Verde di Porto Sant’Elpidio, beneficiari degli introiti della manifestazione. Non potevano mancare le istituzioni con rappresentanti del Consiglio Regionale delle Marche, della Provincia di Fermo e del Comune di Porto Sant’Elpidio oltre naturalmente agli esponenti della FIGC Marche e degli arbitri regionali. Chiare le parole del presidente regionale della FIGC Paolo Cellini: “Nei limiti del possibile
il comitato cerca di essere presente ad ogni manifestazione giovanile. Questo torneo in particolare assume una valenza particolare alla luce di ciò che rappresenta anche al di là dell’aspetto sportivo: mi riferisco a quanto viene organizzato per l’aspetto sociale legato alla solidarietà. Credo che sia il modo migliore per onorare la memoria dei giovani cui è dedicato questo torneo: cercare di alleviare, nei limiti del possibile, le sofferenze altrui”. Definiti anche i gironi delle squadre che inizieranno ad affrontarsi a partire da lunedì 23 agosto: 12 le squadre al via suddivise in quattro gironi. Girone A: Fano, Azzurra Gallo Colbordolo e Rimini. Girone B: Vigor Senigallia, Tolentino e F. Maceratese. Girone C: Fermana, Porto Sant’Elpidio Mp e Sambenedettese. Girone D: Teramo, Pescara e Ascoli. Al termine dei gironi di qualificazioni, due squadre per ogni girone accederanno ai quarti di finale in programma martedì 31 agosto mentre giovedì 2 settembre sarà il turno delle semifinali prima dell’epilogo in programma il 4 settembre allo stadio “Ferranti” di Porto Sant’Elpidio (fischio d’inizio alle ore 20:45) per conoscere la squadra che succederà al Pescara nell’Albo d’oro della manifestazione.
FRANCAVILLA FC
Ecco tutti i Mennecozzi’s boys E’ stato presentato venerdì 30 luglio presso il nuovo ristorante-agriturismo “Monte dei Ceci” di Francavilla d’Ete il nuovo Francavilla F.C. che si accinge a disputare la sua dodicesima stagione agonistica. Per il prossimo campionato la società, dopo il raggiungimento dei playoff nella scorsa stagione (Seconda categoria, girone G), punta decisamente a ripetere il bel campionato appena archiviato. In panchina è stato confermato Paolo Mennecozzi (terza stagione sulla panchina biancorossa per lui), Alessandro Natali preparatore dei portieri, 8 i volti nuovi, molti sono i ragazzi di Francavilla d’Ete (paese di mille abitanti), e questo è un vanto societario. Ecco la rosa: PORTIERI: Rossi Simone, Procaccini Dario; DIFENSORI: Corsetti Marco, Porfiri Stefano, Vita Alessandro, Santoro Massimo, Tarquini Danilo, Marinucci Daniele, Procaccini Milko; CENTROCAMPISTI: Pioli Matteo; Perroni Cristiano; Ercolani Paolo; Savini Matteo; Silveri Luca; Marinangeli Simone; Lupetti Roberto; ATTACCANTI: Wakil Gianluca, Nicolai Paolo, Morresi Marco, Ercolani Giovanni.
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FERMO
Il Montottone aderisce al progetto Juventus Soccer Schools Tra gli istruttori ci sarà Gaetano Calvaresi, ex bomber di Atletico Catania e Sangiustese
Il Montottone ha stipulato l’affiliazione con la Juventus National Academy per il settore giovanile. Si è deciso di aderire al progetto Juventus Soccer Schools per una crescita a livello qualitativo del settore giovanile, al suo quinto anno di attività che contava nella passata stagione 42 ragazzini iscritti, numero che per un paese di mille abitanti qual è Montottone è senza dubbio un buon successo. In un calcio esasperato e talvolta lontano dai veri valori dello sport la società fermana crede in maniera forte che la formazione di un bravo calciatore debba partire da una educazione ai veri valori sportivi, proprio per questo ha sposato il modello Juventus Soccer Schools, un autentico progetto educativo dalle caratteristiche e metodologie di insegnamento innovative che, partendo dall’aspetto creativo e ludico dello sport, coinvolge i giovani in un processo di crescita della persona nella sua globalità. Durante la stagione spor-
tiva il legame con la società affiliata è forte e continuo grazie alle costanti visite del team tecnico di Juventus Soccer Schools e all’adeguata formazione dello staff tecnico dell’affiliato. Tanto entusiasmo quindi per la partenza di questa avventura. Una nuova figura entrerà a far parte dello staff degli istruttori, si tratta di una “vecchia conoscenza” del calcio marchigiano, e non solo: Gaetano Calvaresi, ottimo protagonista per oltre un decennio nei campionati professionisti e recentemente in forza alla Sangiustese (con la quale ha raggiunto lo storico traguardo della Seconda Divisione), Arrone, Montegiorgio e Monturanese; per lui una nuova avventura con l’Academy Juventus, dopo aver già guidato i pulcini dello Spes Altidona, altra società della zona affiliata al team bianconero. La sua esperienza sarà decisamente importante per la formazione delle giovani leve “bianconere”.
A Cesare Berdini il campo sportivo comunale di via Buonarroti
Si è svolta lo scorso 23 luglio, alla presenza di un nutrito numero di partecipanti, la cerimonia ufficiale con la quale l’Amministrazione comunale di Montegranaro ha intitolato il vecchio campo sportivo comunale di via Buonarroti a Cesare Berdini, figura simbolo dello sport montegranarese e dell’intera regione per essere stato nel corso di una vita intera dirigente e punto di riferimento della Montegranaro calcistica e giornalista sportivo. Tutti gli interventi succedutisi nel corso della serata hanno delineato un profilo di Cesare Berdini come “uomo di sport” portatore di valori autentici come l’onestà e la lealtà, attraverso un approccio alle attività sportive in cui ‘perdere’ non è la fine del mondo
Alla memoria di un grande uomo di sport è stato intitolato lo storico impianto di Montegranaro
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ma un’occasione ed uno stimolo per migliorarsi. La famiglia Berdini intende ringraziare l’Amministrazione comunale di Montegranaro per il significativo riconoscimento, l’Asd Montegranaro Calcio ed anche tutti coloro che si sono adoperati per far sì che la memoria di Cesare restasse viva attraverso la loro testimonianza e rendendosi promotori dell’iniziativa dell’intitolazione del campo, affinchè gli insegnamenti di Cesare, che sono divenuti bagaglio culturale di intere generazioni, costituiscano un esempio per i tanti giovani che si accostano allo sport, di un diverso modo di essere sportivi, con un approccio semplice, sano ed autentico a quei valori che preparano alla vita.
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Deogratias ritrova… Zenga (30 anni dopo) Agli inizi degli anni ’80 Fabrizio ‘duellava’ con Walter nella mitica Samb, quest’anno allenerà suo figlio Andrea dall’esperienza di Carrara in serie C e inizialmente partivamo in parità, almeno sulla carta. Lui è un anno più giovane di me - racconta Deogratias - ma senza dubbio le qualità erano evidenti: fisicamente molto forte, oltre ad una buona tecnica aveva anche una grande personalità, come ha confermato anche il resto della sua carriera. Tra di noi c’era una sana rivalità, un rapporto ottimo che con il tempo è peggiorato e l’anno successivo andai via, a giocare in serie C1”. Un rapporto che sembrava perdersi in una stagione di 30 anni fa e che si ripropone, indirettamente, in questa estate calcistica che vede la Samb tornare in D dopo un anno di Eccellenza. Fabrizio Deogratias, una volta chiusa la sua esperienza di portiere, ha intrapreso quella di allenatore prima e, da due stagioni, di preparatore dei portieri: “In realtà un ritorno in quanto l’ho già fatto a Nereto e con la Sangiorgese”, di Roberto Cruciani afferma Deogratias. Walter Zenga allena ora gli arabi dell’Al Nasr ma a San Benedetto del tagione 1981-1982. La Sambenedettese Tronto è arrivato un altro Zenga. Si tratta di è appena stata promossa in serie D e in Andrea, l’ultimo dei tre figli maschi dell’Uoporta c’è un giovane portiere milanese mo Ragno (Nicolò e Jacopo gli altri due): ha 17 di 21 anni, tra i protagonisti di quello stori- anni e fa il portiere. La Samb lo ha prelevato co successo rossoblu insieme a Luigi Cagni. dalla Passatempese e nel ritiro rossoblu verL’allenatore è un emergente, Nedo Sonetti, e rà allenato proprio da Deogratias, alla sua sea preparare quel ragazzo che si chiama Wal- conda stagione come preparatore di portieri. ter Zenga c’è una pietra miliare come Piero “Andrea è giovanissimo ma ha delle indubbie Persico, già numero uno rossoblu negli anni capacità. Ha grande personalità e doti fisiche ‘50: è qui che prende il via la grande scuola importanti: in questo assomiglia al padre ma dei portiere alla Samb. L’anno dopo la squa- non facciamo paragoni che possono solo credra chiude con uno splendido ottavo posto. In are disturbo alla sua crescita. L’ho visionato porta ancora il giovane Zenga che deve guada- personalmente e ho dato parere favorevole. gnarsi il posto Mi piace lavoracon un giovane re con questi ragazzo (ha un ragazzi così solo anno più giovani: faccio del collega) nal’esempio di Poli, tivo di Cartoautore di grandi ceto, cresciuto migliorame nt i nella Pergolelo scorso anno”. se, dotato di In ritiro, il gioottime qualità vane Zenga è agli indiv iduali: ordini di DeoFabrizio Degratias insieme ogratias. Con al classe 1991 Walter è chiaLima, provenienmato a giocarte dal Pianura e si il numero all’esperto ChriWalter Zenga e suo figlio Andrea uno. “Venivo stian Chessari, il
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portiere meno battuto della scorsa Eccellenza. “Un’occasione per crescere moltissimo per un giovane la presenza di Chessari: portiere di sicuro affidamento, ha tutte le qualità necessarie per tornare protagonista tra i professionisti: il mio augurio è che lo faccia con la maglia della Samb”. Un tuffo nel passato per Deogratias che due stagioni fa ha accettato senza alcuna esitazione la proposta rossoblu: “Risiedo da tempo a Grottammare dove mi sono stabilito con la mia famiglia e avevo tanta voglia di tornare a lavorare con i portieri, dopo alcuni anni passati ad allenare. Le ultime esperienze avute da allenatore non mi sono particolarmente piaciute e la proposta della Samb oltre ad essere irrinunciabile per il progetto che ha dietro di se è anche arrivata nel momento migliore in assoluto. Una scelta che mi permette di conciliare nel migliore dei modi le esigenze del mio lavoro (consulente web marketing), della mia famiglia e della mia passione, il calcio. Non dimentichiamo mai che sono alla Sambenedettese: grande blasone, società solida e programmi importanti. Con i tempi che girano e alla luce di quanto ho potuto vedere con i miei occhi nel mondo dilettantistico, cosa potrei chiedere di più?”.
Sopra la Sambenedettese con Deogratias ai quarti di finale della Coppa Italia Primavera Sotto in allenamento al Ballarin
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ASCOLI
Stefano D’Angelo promosso in CAN Pro
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Dai Giovanissimi al campo Squarcia di Ascoli Piceno alle gare di Prima e Seconda Divisione
i sono diversi atleti marchigiani che nella prossima stagione avranno la possibilità di misurarsi in categorie professionistiche anche per la prima volta. Tra questi c’è un giovane direttore di gara ascolano, appena promosso in CAN Pro e dunque abilitato a dirigere incontri di Prima e Seconda Divisione, campionato Primavera e fare il quarto uomo in serie B. Una gran bella soddisfazione per Stefano D’Angelo, ascolano doc (risiede in frazione Poggio di Bretta) 29 anni da compiere il 26 dicembre prossimo: per la promozione fondamentali sono state le ottime referenze del suo designatore ed ex arbitro internazionale Stefano Farina. Legatissimo alla sua sezione arbitrale di Ascoli Piceno, D’Angelo lavora nell’azienda di famiglia specializzata nella produzione di serramenti in alluminio, ferro e pvc. I primi a sostenerlo sono proprio i familiari: la mamma Enrica, il papà Agostino, il fratello minore Andrea, la nonna Emma e la fidanzata Federica. Come tutti ha iniziato però in veste di giocatore con la maglia della Pro Calcio Ascoli. Ad un certo punto le cose cambiano e, spinto da Daniele (un suo amico arbitro), intraprende questa strada e grazie ai consigli dell’allora responsabile della sezione Nivolo Cremona, diventò arbitro effettivo sotto la presidenza di Virgilio Damiani. Sono proprio i familiari a ricordarci le tappe più importanti della sua carriera come ad esempio la prima
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gara arbitrata. Gennaio 1997, categoria Giovanissimi, campo sportivo Squarcia di Ascoli Piceno, gara Cartiere - Offida 2-4. Nel giro di tre stagioni arriva la promozione nel Comitato Arbitrato Regionale, poi l’esordio in Seconda categoria e rapidamente arrivarono Promozione ed Eccellenza. Altra tappa decisiva nella sua carriera il 2005 quando viene ammesso nella categoria scambi, con la possibilità di arbitrare match di Eccellenza in altre regioni d’Italia ma, nella stessa stagione, arriva anche l’esordio in serie D. La gara si gioca in Sardegna, a Villasor: Atletico Cagliari - Renate. La stagione successiva viene promosso in serie D dove arbitra per ben quattro stagioni, inclusa quella 20092010. Sono 68 le gare dirette anche in situazioni “calde” come ad esempio Bojano - Campobasso, Mazara - Trapani, Agnone - Trivento e Sant’Antonio Abate - Pianura. Da ricordare anche le gare dirette in piazze storiche del calcio italiano quali Pisa, Messina, Avellino e Venezia. L’augurio è quello di farsi onore anche nella prossima categoria e poter continuare a scalare le categorie del panorama arbitrale regionale arrivando (perché no?) nella massima serie.
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ASCOLI
Il derby infinito di Spinetoli Riflettori puntati sulla società di patron Bruni nata nel ‘99. Proietti: “Siamo come Inter e Milan ma è una rivalità sana”
Da Mozzano a idolo di Matera
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na storia giovane ma che sicuramente regalerà ancora molte emozioni e sorprese. E’ la storia dello Spinetoli, squadra attualmente in Terza categoria, nata undici anni fa dalla voglia di un gruppo di ragazzi del Comune piceno con tanta voglia di divertirsi e stare insieme. Inizialmente si inizia a livello amatoriale, prima con la UISP fino ad arrivare alla FIGC. Il salto del dilettantismo arriva due anni fa, insieme alla voglia di misurarsi con questa nuova realtà come ci racconta il direttore sportivo Giuseppe Proietti. “Siamo una realtà sostanzialmente
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giovane: nasciamo nel 1999 e quella appena conclusa è la nostra seconda stagione in Terza categoria. Il primo anno abbiamo oltremodo sofferto questo passaggio, chiudendo la stagione all’ultimo posto. Nella stagione appena conclusa ci siamo migliorati e la nostra intenzione è quella di non fermarci”. Il tutto ovviamente senza stravolgere il filo conduttore che lega la squadra: la voglia di dare grande spazio ai giovani del paese, creando una forte cornice identitaria della squadra che possa dare frutti a breve e medio termine. “Non ci siamo di certo scomposti dopo le prime difficoltà incontrate ma le abbiamo utilizzate per fare esperienza e per crescere tutti insieme. Ci siamo migliorati lo scorso anno e lo faremo ancora di più in questa stagione nella quale abbiamo intenzione di consolidarci ulteriormente a livello di organico. Alla guida della squadra è stato confermato Giuseppe Felicioni, persona che conosce molto bene il calcio e soprattutto la nostra realtà: negli anni ‘80 ha vestito la maglia della Spinetolese con buoni risultati”. Non solo Spinetoli, dunque. Nel piccolo centro piceno c’è anche un’altra realtà importantissima come la Spinetolese, con la quale regna una sana rivalità sportiva. “Siamo come Inter e Milan, rivalità c’è ma nel segno del massimo rispetto reciproco – affer-
ma Proietti che ricopre anche il ruolo di Assessore allo Sport – sono la prima realtà calcistica del Comune, esiste dal 1966 e questo è un primato che va assolutamente riconosciuto e che nessuno sogna di togliere loro. Credo comunque che nel nostro paese ci sia spazio per tutti e due”. Di certo nello Spinetoli va sottolineato il lavoro svolto da una persona come sottolinea in chiusura lo stesso Proietti: “Tanti si danno da fare per aiutare la squadra regalando una parte del loro tempo a questa realtà. Una citazione doverosa va senza dubbio fatta per il nostro giovanissimo presidente Massimo Bruni, 39 anni, sempre disponibile per dare tutto il proprio contributo alla squadra. Lui è la vera anima di questa realtà e gran parte dei meriti vanno ascritti a lui”. Idee chiare, spirito di gruppo e voglia di fare bene: non manca nulla a questa giovane realtà per consolidarsi nel tempo come una realtà nel panorama dilettantistico regionale. Quella che va ad iniziare sarà una stagione importante: “Il nostro obiettivo – chiude Proietti – è quello di centrare un piazzamento playoff per poi vedere cosa succederà in questa appassionante appendice. Credo che abbiamo le carte in regola per recitare un ruolo da protagonisti in questa stagione”.
ascolano Alessio De Vecchis è uno degli artefici principali della stupenda stagione del Matera nel campionato di serie D. L’ex Primavera dell’Ascoli, oltre ad aver realizzato 12 gol in campionato e non essere quasi mai partito titolare, ha impresso il suo nome nella storia del club lucano. Alessio, 21 anni da compiere il 27 ottobre, ha realizzato la marcatura che ha regalato la vittoria in Coppa Italia con il Voghera, e soprattutto la vittoria nella finale playoff promozione contro il Pianura. Lo scorso 28 giugno (sul neutro di Chieti) De Vecchis ha dato la zampata decisiva per la conquista della promozione in C2. Grande euforia sugli spalti dove era presente una folta rappresentanza di tifosi materani, una ventina di suoi supporters personali provenienti da Mozzano, capeggiati da nonno Peppe, uno dei suoi più grandi sostenitori. A Matera Alessio De Vecchis è divenuto un idolo: dopo un po’ di vacanze nella sua Mozzano Alessio è tornato a sudare sui campi di calcio. Peccato solo che l’Ascoli non abbia creduto fino in fondo nelle sue potenzialità e lo abbia abbandonato al suo destino. Con le nuove regole sui vivai Alessio poteva essere un valido aiuto alla causa bianconera.
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ASCOLI
Ciclone Mongardini E’
“La mia vicenda? Troppo mediatica. Ora porterò l’Arquata in Eccellenza”
più agguerrito che mai Marco Mongardini, ambizioso patron dell’Arquata, nel novembre 2009 travolto da un’inchiesta della Guardia di Finanza per vicende finanziarie. A distanza di qualche mese Mongardini (che continua a lavorare nel mondo economico-finanziario) si riaffaccia alla ribalta del calcio marchigiano con il piglio di sempre: “Quest’anno vinceremo il campionato”. Parole chiare, come quelle che usa per descrivere la sua storia giudiziaria: “E’ stata più che altro una vicenda mediatica risponde l’ac-
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cusa di riciclaggio è caduta subito, quanto al resto dell’impianto accusatorio sono fiducioso”. Ma Mongardini è un uomo sì di finanza ma anche di calcio, di grande calcio. A fine luglio è stato in visita al ritiro della Roma a Riscone di Brunico con l’amico Roberto Pruzzo. Che nel mirino di Mongardini ci sia qualche club di grido oltre l’Arquata? “Per ora no, in futuro può darsi”. E intanto per la sua Arquata vuole subito l’Eccellenza. Se l’obiettivo è quello di vincere il terzo campionato in tre anni, la rosa che è stata messa a disposizione di Roberto Vagnoni sembra assolutamente attrezzata per lo scopo. Partiamo dalle importanti conferme dei fratelli Dion e Alex Gibbs, Stefano Cafini, Ante Pesic e Primaldo De Prezzo, Claudio Pierantozzi, Gigli, Mariani, Piergallini, Valentini e Amelio. Non da meno sono i volti nuovi a disposizione dell’ex tecnico dell’Atletico Piceno. In attacco arrivano Guido Crocetti (dal Montegiorgio), Paolo De Luca (dalla Vis Macerata) e Davide Pallotta dall’Atletico Piceno, a centrocampo ci si affida all’esperienza di Gabriele Lanciotti e Benito Ciabattoni (entrambi dalla Monturanese), Claudio Armillei (Centobuchi), il difensore classe 1987 Federico Sciamanna dall’Atletico Piceno, il portiere ex Civitanovese ma di proprietà della Spes Valdaso Paolo Simonella, classe 1991. Per quanto riguarda gli under, sempre dalla Spes Valdaso (ultima stagione alla Vis Carassai) arriva
il classe 1992 Francesco Del Gobbo, dalla Samb il centrocampista Franco Angelini e dalla Sangiorgese l’attaccante classe 1993 Barraco. Ma le novità potrebbero non finire qui. Il club biancorosso fa suo anche il forte portiere ex Samb, classe ‘85, Jonathan D’Ambrogio. “D’Ambrogio -sottoli-
nea Mongardini - rappresenta la ciliegina sulla torta del nostro mercato. Si tratta di un portiere esperto e quindi crediamo che possa essere adatto a noi”. Lo sponsor dell’Arquata per la prossima stagione? New Planet, una casa di produzione cinematografica.
Benvenuto Piceno United MMX Nasce una nuova società di Terza categoria. Le gare casalinghe al comunale di Monterocco
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onostante le difficoltà del momento, la voglia di fare calcio e divertirsi insieme non passa mai in secondo piano. Nella stagione che va ad iniziare una nuova realtà calcistica picena si appresta ad affrontare per la prima volta nella sua storia il campionato di Terza categoria. Si tratta dell’Asd Piceno United MMX. Una realtà nata con la voglia di fare bene nonostante lo spirito sia quello di un gruppo di amici che ha tanta voglia di stare insieme e divertirsi. Con l’obiettivo infatti di dare vita ad una realtà che possa consolidarsi nel tempo e che possa soprattutto diventare un punto di riferimento per molti ragazzi del posto. Definite con chiarezza le cariche societarie. Il presidente è Simone Accorsi, vice presidente Nazzareno Urbini, nel doppio ruolo di segretario e direttore sportivo Giovanni Mariotti oltre ai dirigenti Davide
Zunica, Luca Paolini, Davide Tarquini e Diego Marinelli. Una società con un forte spirito di identità, formata da persone che si conoscono e che hanno grande voglia di fare calcio insieme. Scelta anche la guida tecnica della squadra affidata a Massimiliano Nardinocchi, alla sua prima esperienza dopo una lunga carriera agonistica alle spalle. Chiare le parole del direttore sportivo Mariotti: “Vogliamo disputare un ottimo campionato, ecco il nostro obiettivo. Questa società nasce dalla voglia di un gruppo di amici di stare insieme ma senza dubbio abbiamo voglia di essere protagonisti. A mister Nardinocchi abbiamo messo a disposizione un ottimo connubio di elementi esperti e giovani, nella speranza di fare bene”. La squadra disputerà le gare interne sul terreno di Monterocco.
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JRVS Ascoli ai nastri di partenza Gruppo rinnovato e Gabriele Cinelli stile Ferguson…
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a Jrvs Ascoli dopo il brillante campionato di Prima categoria dello scorso anno, terminato con i playoff, si appresta ad iniziare la stagione 2010-2011. La storica società ascolana riparte con il solito motto che la ha contraddistinta nella gestione della famiglia Sansoni, “valorizzare i giovani”. Nei giorni scorsi vi è stata una riunione dove sono state delineate le linee guida e rinnovata l’organigramma dirigenziale.
Al vertice restano Giacomo e Massimo Sansoni, poi troviamo i vice presidenti Sandro Castelli e Claudio Gaspari. Dirigenti accompagnatori saranno Franco Marcucci, Mario Santilli, Giuseppe Centini e Paolo Civita, le relazione esterne saranno curata da Gianluca Biondi mentre Gabriele Cinelli (foto) invece sarà l’Alex Ferguson della situazione, direttore generale, e allenatore. Rinnovato anche lo staff tecnico: vice allenatore e preparatore dei portieri Domenico Pallotta, coadiuvato nella preparazione dei numeri uno da Gino Mariani, il ruolo di preparatore atletico sarà ricoperto dal professore Lele Natale Cinelli. L’inizio della preparazione è previsto per il 9 agosto presso il Circolo Sportivo Fondazione Carisap. La seconda parte della preparazione si svolgerà presso l’impianto di Monterocco.Una rosa di giocatori rinnovata rispetto allo scorso anno: sono andati via pezzi da novanta come Vivani, Cacciatori, Santini, Spurio, Leoni, Marina ma ne sono arrivati altrettanti. Roberto Manca in attacco e Tonelli in difesa dall’Atletico Piceno oltre al forte attaccante romeno Neghiuc che vanta presenze nella serie B del suo paese. Un bel mix tra giocatori di esperienza e con un passato tra i professionisti ed un gruppo di giovani che nonostante i 20 anni hanno già due, tre anni di prima categoria e promozione
A Colli del Tronto nasce l’Atletico Azzurra Colli Presidente Matricardi, in panchina Morganti
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Lo staff dirigenziale della JRVS Ascoli
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volta storica nel panorama calcistico collese. Dopo un lungo corteggiamento, durato diversi anni, le due compagini di Colli del Tronto, hanno “sposato” idealmente un nuovo progetto di crescita e sviluppo dell’attività sportiva, principalmente calcistica. L’ecatombe della passata stagione, entrambi i team sono retrocessi in Terza categoria, è stato forse lo spunto principale che ha codificato questa storica unione. Ora le forze sociali, passionali, economiche e sportive di Colli del Tronto hanno la possibilità di dimostrare nell’intero panorama calcistico
provinciale le proprie capacità. A livello di organigramma sono confermate quasi in toto le figure che per anni si sono impegnate nelle rispettive società. Il presidente è Piero Matricardi, il vice Leandro Pulcini, il cassiere Maurizio Candellori e il segretario Luca Morganti. “Abbiamo deciso di unire le forze per disputare un campionato dignitoso – le parole del presidente Matricardi – speriamo che la nuova stagione ci dia tante soddisfazioni”. Al timone della squadra è stato chiamato Stefano Morganti (ex Monticelli e Spinetoli), residente proprio a Colli del Tronto.
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Lettere & Rubriche Mental trainer
Medico
di Roland Del Vecchio
L’autostima. Per un giocatore avere buona autostima è molto importante poiché questa determina anche il suo rendimento in campo. Non è raro infatti incontrare giocatori con grandissimo potenziale tecnico-atletico che non riescono ad esprimersi per mancanza di autostima. Ma cos’è l’autostima? E soprattutto come si forma? L’autostima non è altro che la rappresentazione mentale che uno ha di se stesso. Sarà buona se le immagini e i dialoghi interiori sono “incoraggianti”, sarà pessima se le immagini e le voci, che dall’interno guidano, tendono a demotivare. Alcune caratteristiche delle voci interne che abbassano l’autostima sono: toni di rimprovero, voce appartenente a qualcuno che ha influenza su di noi e che ci dice che non ce la faremo. Le caratteristiche delle immagini di chi ha una bassa autostima, invece, sono spesso costituite da scenari in cui si subisce di tutto e di più. Per farvi un esempio: vi siete mai detti che certe cose sono proprio impossibili per voi anche se qualcun’altro le fa? Oppure, vi siete mai visti in difficoltà in una situazione dove qualcuno, con le vostre stesse qualità, se la cava egregiamente? Ecco due esempi in cui è davvero dura produrre buona autostima. Ma il bello di sapere tutto questo è che se fino a ieri non vi sentivate sicuri di voi stessi, da domani potete cominciare ad esserlo semplicemente cambiando la qualità delle immagini e dei vostri dialoghi interiori. Potete benissimo farlo da soli, oppure affidarvi a chi conosce la tecnica di PNL che lo consente. E’ bello sapere anche che cambierà l’immagine proiettata all’esterno; infatti, tutti sanno distinguere chi ha buona autostima da chi ne ha davvero poca guardandone la postura. Per aumentare l’autostima dunque, bisogna intervenire sulla qualità dei pensieri e sulla qualità della sua postura. Non è semplice, lo so. Ma si può fare. Roland Del Vecchio ha maturato una considerevole esperienza in strategie di comunicazione, oltre che attraverso anni di appassionato studio, applicando le tecniche di Pnl più innovative direttamente nei suoi corsi d’insegnamento. Considera la crescita personale e l’equilibrio interiore la sua passione più grande; argomenti ai quali dedica tempo e studi approfonditi.
di Flavio
Zura
Perché molte squadre iniziano la loro preparazione pre-campionato? Quali sono benefici per l’organismo? Ci sono particolari differenze da considerare e accorgimenti da seguire durante gli allenamenti? Affinché Lei abbia una risposta completa e articolata per punti come la sua domanda richiede cercherò di rispondere adeguata mente alla rima parte, ma lascerò che siail prof. Tarullo ad esprimersi sulla parte relativa alla metodologia e la pianificazione degli allenamenti. La montagna, per l’organismo umano, offre condizioni di vita poco favorevoli, che provocano degli adattamenti per tollerare la condizione di ipossia (carenza di ossigeno) tipica dell’altitudine e quindi ristabilire la condizione di equilibrio fisiologico. Quando si parla di allenamento, in altura migliora la capacità di trasporto e di utilizzo dell’ossigeno. Ciò si deve ad adattamenti che si attivano quando c’è una diminuzione dell’ossigeno a disposizione (ridotta pressione parziale di ossigeno). In quota l’emoglobina lega una quantità minore di ossigeno. La diminuita affinità dell’emoglobina con l’ossigeno permette però anche un maggiore rilascio di quest’ultimo ai tessuti in modo che la differenza di ossigeno tra sangue venoso e sangue arterioso aumenti. Oltre a questo, la ridotta disponibilità dell’ossigeno, tipica dell’altura, aumenta la produzione di eritropoietina (ormone) da parte del rene, la quale stimola il midollo osseo a produrre più globuli rossi, quindi a determinare un aumento dell’ematocrito. In quota si verificano anche effetti sulla respirazione, con aumento della ventilazione polmonare, adattamenti enzimatici, modificazioni dell’equilibrio acido-base nel sangue e adattamenti cardiocircolatori con aumento della rete capillare. Tutti questi adattamenti, accennati appena in sintesi per questioni di spazio hanno lo scopo di garantire un’adeguata ossigenazione ai tessuti, ma per attuarsi la permanenza in quota deve essere di almeno una ventina di giorni.
Flavio Zura Medico chirurgo ortopedico Ospedale di Fermo, con esperienze come medico sociale di alcune società professionistiche militanti in campionati nazionali.
Preparatore atletico di Roberto
Tarullo
Ci sono particolari differenze da considerare e accorgimenti da seguire durante gli allenamenti in montagna? Chiarito dal dr Zura tutto quello riguardante gli adattamenti dall’allenamento in quota, passiamo ora a vedere quali sono gli accorgimenti che dovrebbero adottare coloro che decidono per un ritiro pre-campionato in montagna. Prima della partenza è necessario che tutta la squadra, anzi tutta la società, (calciatori, allenatore, preparatore, massaggiatore, accompagnatori9 si sottoponga a visita medica per verificare l’idoneità all’altitudine. Dal momento in cui si programma un periodo di preparazione in montagna, preoccuparsi come prima cosa di individuare eventuali atleti con ridotti valori ematici, che potrebbero quindi aver bisogno di ripristinare le riserve di ferro. Infatti, gli atleti con deficit di Fe++ non sono in condizione di adattarsi adeguatamente alle modificazioni ematiche (soprattutto per quanto riguarda l’aumento dei globuli rossi) indotte dall’altitudine. Come secondo punto occuparsi delle modalità di permanenza tenendo presente che, secondo studi in materia, i migliori adattamenti si hanno con un soggiorno sopra i 2000 metri, ma con allenamenti svolti a quote comprese tra i 1000 e i 1500 metri di altitudine. Relativamente alla pianificazione degli allenamenti, nei primi giorni eseguire sedute con bassi carichi di lavoro, per permettere un’adeguata acclimatazione. Nella seconda settimana aumentare il volume del carico, per poi ridurlo nella terza settimana, durante la quale si aumenterà un po’ l’intensità. Riguardo ai singoli allenamenti evitare di inserire nella stessa seduta esercizi per la potenza aerobica ed esercizi per la resistenza lattacida, per allenare la quale si consigliano prove frazionate (ripetute) brevi. Tenere, inoltre, presente che in quota i tempi di riposo tra gli esercizi dovranno essere aumentati perché il recupero è più lento. In conclusione del soggiorno in altura è consigliabile eseguire un paio di allenamenti di scarico con lavoro aerobico, tecnico e tattico blando. Attenzione anche all’alimentazione, attraverso la quale si dovranno favorire i processi di recupero e quelli di adattamento (rigenerazione e supercompensazione). il menu dovrà essere ricco di proteine (per favorire i processi anabolici) e di carboidrati ( per mantenere basso il fabbisogno di ossigeno). Infine, per dare qualità agli allenamenti, apportare sempre adeguate quantità di liquidi, poiché in montagna la loro dispersione è maggiore e
Roberto Tarullo è laureato in Scienze Motorie, ha insegnato Tecnica generale dell’educazione fisica, Tirocinio didattico e Ginnastica educativa all’ISEF di Perugia ed Educazione motoria al corso di laurea in Scienze della Formazione Primaria all’Università di Macerata. Preparatore atletico professionista e collaboratore tecnico e scientifico di importanti riviste specializzate e case editrici.
Giammario Scalella Avvocato
Cosa accade in caso di mancata iscrizione
Vediamo in questo numero la situazione relativa alle società cui non sono state riscontrati i requisiti necessari all’ammissione nei campionati di competenza dalla Covisoc. La situazione varia a seconda della categoria e, in particolare, tra campionati Pro e Lega Nazionale Dilettanti. Iniziamo dalle squadre dalla situazione delle squadre di serie A e B: avvalendosi del Lodo Petrucci il nuovo sodalizio che si viene a creare può chiedere (rispettando gli adempimenti finanziari richiesti dalla federazione) l’ammissione alla Prima Divisione per le squadre della serie A e in Seconda Divisione per le formazioni in uscita dalla serie B. Se questo non risulta possibile si può richiede l’iscrizione in sovrannumero dove possibile, anche in sovrannumero, in un campionato della Lega Nazionale Dilettanti. Per quanto riguarda le squadre di prima e Seconda Divisione, possono essere ammesse ad un campionato della Lega Nazionale Dilettanti, soddisfacendo i requisiti economici richiesti, che gli organi federali ritengono maggiormente opportuno. Diverso il discorso in Lega Nazionale Dilettanti. Il nuovo sodalizio può richiedere il subentro nel titolo sportivo (cosa che non può avvenire a livello professionistico) della società non ammessa o fallita a determinate condizioni economiche stabilite dagli organi federali. Il nuovo sodalizio ha dunque ha la possibilità di ripartire dalla medesima categoria di competenza della squadra cui è subentrata e, in casi estremi, da una’altra categoria della LND.
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