n.19 - 2011
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IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E ... ALTRI SPORT
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“Per la Sambenedettese non
Massimo Ficcadenti, originario di Montottone (piccolo centro in Provincia di Fermo), è l’artefice della salvezza
Massimo Ficcadenti mentre sfoglia l’ultimo numero di Marche in Gol
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l suo scudetto l’ha vinto, si chiama salvezza. E se l’è conquistato in una domenica di metà maggio contro un corregionale, l’ascolano Beppe Iachini, già in B col Brescia da qualche week-end. Il Cesena che resta in serie A porta la firma di Massimo Ficcadenti, nato a Fermo il 6 novembre 1967, originario di Montottone (centro collinare della provincia fermana), dal 1990 residente a Verona. Ficcadenti, mettendo il timbro sulla permanenza in serie A, in terra di Romagna ha scritto una pagina di storia, serie A che qui (ricordiamolo) mancava da vent’an-
Ficcadenti con la maglia del Torino stagione ‘97/’98
ni. E poco importa se le strade si sono poi ufficialmente separate, “nessun problema, dopo di me verrà un altro allenatore come io succederò a qualcuno in un’altra squadra, nel calcio tutto scorre” sottolinea, mettendo in risalto quella che è un po’ la sua filosofia. Nel calcio moderno dove ci sei se appari Massimo Ficcadenti, sposato, due figli, è l’antidivo per antonomasia. “Il lavoro deve rimanere separato dalla famiglia - riflette - è una questione di privacy, tutti cercano di sapere e poi pubblicano quello che vogliono, io faccio tutto questo per protezione”. Giovane, schivo, di poche parole, da sempre preferisce far parlare i fatti. L’abbiamo incontrato a Pievesestina di Cesena (Hotel Unaway) nella settimana successiva la conquista matematica della salvezza. Flashback. A casa Ficcadenti la passione per il calcio è pulsante. “Mio fratello Tiziano, più grande di me, ha giocato nei dilettanti, mio padre è stato dirigente della squadra del paese”. Massimo fin da piccolino respira aria e pallone. Primi calci a Grottazzolina, a due passi da casa. “Il mio primo allenatore alla Grottese è stato Paolo Bottoni - ricorda - giocava con la prima squadra e allenava i Giovanissimi. Poi sono andato alla Sangiorgese, sono rimasto 3 anni, 2 di Allievi nazionali e un anno di Interregionale, c’erano ragazzi di qualità come Carassai, Zega…io giocavo con Massimo Cardelli (nella stagione appena archiviata allenatore della Folgore Falerone in Promozione, ndr), poi nel 1985 sono
passato alla Sambenedettese, Massimo arrivò l’anno dopo”. Quattro anni di Samb (serie B) e un aneddoto datato 21 giugno 1987: “Ero studente all’Itis di Fermo, ho fatto fino al 5° anno, qui c’è un episodio da raccontare che ancora mi porto dentro: il sabato e il lunedì avevo gli esami per il diploma, la domenica giocavamo a Bari una partita decisiva per la salvezza. Come andò la storia? Vincemmo 4-3 e ci salvammo ma l’esame saltò e pure quel diploma, che non ho preso mai. Ecco quello che il calcio mi ha tolto…”. Ma il calcio (poi) gli ha dato le esperienze da professionista di Messi-
na, Verona, Torino, Ravenna. A Torino e Verona ha vinto due campionati (dalla B alla A). “La gente, il tifo, queste sono piazze che ti rimangono dentro”, per questo lassù è un mito vivente. A 33 anni dice stop al calcio giocato, corso a Coverciano, arriva la prima esperienza in panchina (“Al Fiorenzuola tramite Gianni Rosati, anche se era più che altro una collaborazione”), il master con Di Carlo, Allegri, Colantuono, Maran e Somma. “La stagione vera da allenatore l’ho cominciata nel 2003 a Pistoia in C1”, poi tre anni a Verona, ed ecco la Reggina (2007), dove conosce un epilogo amaro: l’esonero. “Non la considero comunque un’esperienza negativa – precisa subito – anche nelle situazioni peggiori c’è sempre qualcosa di positivo. E poi si ragiona sugli errori commessi”. L’11 novembre 2009 diventa l’allenatore del Piacenza (serie B) sostituendo l’esonerato Fabrizio Castori, marchigiano di San Severino Marche, oggi all’Ascoli. Con lui il Piacenza ritrova gioco e risultati, conquistando la salvezza alla penultima giornata. “Squadra giovane, eravamo penultimi, facemmo un’impresa”. E siamo alla storia recente, al Cesena, “il risultato più importante della mia carriera”. Non ha un allenatore di riferimento Ficcadenti (“Ogni allenatore ti dà comunque qualcosa…”) come non ha - anzi sì, ma non rientra nella classica triade MilanJuveInter - una squadra del cuore: “E’ un nome impensabile, diciamo che è anche scomparsa…”, sorride. A Montottone torna ogni 3-4 mesi. “Il legame con la mia terra è forte – sottolinea – ma sono ormai vent’anni che sono andato via dal paese, dopo San Benedetto del Tronto ho cominciato a girare l’Italia e si è chiusa la mia parentesi con le Marche. Tra Montot-
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ho mai preso il diploma” con il piccolo Cesena nella serie A dei big: “Era il 1987, giocavamo a Bari per rimanere in B, saltai l’esame...” tone e Fermo, dove ho studiato, ho ancora qualche amico di vecchia data, poi succede che si fanno lavori diversi e si finisce per sentirsi sempre di meno. Se seguo qualche squadra marchigiana? La Samb, ci sono legato perchè ci ho giocato, sì la seguo, ho qualche amico, conosco mister Palladini… L’Ascoli? Con le mie squadre ci ho giocato contro diverse volte ma se mi chiede se sono stato mai vicino alla panchina bianconera beh, rispondo di no, anche per il mio trascorso alla Samb”. Cosa cambierebbe nel calcio di oggi? L’analisi di Ficcadenti non fa una grinza: “Noi siamo italiani, con i nostri pregi e con i nostri difetti, per cambiare qualcosa bisogna cambiare le teste degli italiani. Spesso si dice gli inglesi, i tedeschi… noi facciamo le cose all’italiana. Prendete le trasmissioni sportive: da noi cominciano alla mattina e durano fino a mezzanotte, in Inghilterra durano invece lo spazio dell’evento e poi tutto finisce. In Inghilterra le televisioni vendono le partite, da noi vendono lo spettacolo che per carità, fa anche piacere, ma poi succede che lo sportivo che va allo stadio quando torna a casa e ascolta i vari commenti in tv si lascia influenzare il suo giudizio. Allo stadio uno si fa un’idea, quando va casa cambia opinione. E questo non è il massimo dell’obiettività”. E’ tosto Ficcadenti, chissà cosa avrebbe fatto se la sua vita non si fosse coniugata col calcio? “E’ difficile dirlo - sottolinea - forse avrei studiato come mio fratello, trovato un posto di lavoro…ma io come mestiere volevo fare l’allenatore e ci sono riuscito, forse avrò anche delle qualità…”. Altrochè! La salvezza del Cesena è una qualità certificata. (g.g.) dai nostri inviati a Cesena Gianluca Giandomenico e Roberto Cruciani
L’ESPERIENZA DI CESENA
L’arrivo in punta di piedi, qualche tensione con la tifoseria, il sostegno di Campedelli, la scoperta di Nagatomo, la salvezza
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na piccola realtà ancora tra le big del calcio italiano. Si riassume in una frase la stagione del ritorno, a 19 anni di distanza, in serie A del Cesena. Obiettivo massimo, neanche a dirlo, la salvezza. Mission impossibile stando ai bookmaker che, nei pronostici di inizio stagione, davano quasi per spacciata la squadra di Massimo Ficcadenti, giunto in Romagna durante l’estate per prende il posto di Pierpaolo Bisoli, un mito in bianconero dopo la
doppia promozione in 2 anni dalla Prima Divisione alla A. Nessun proclama ma grande concretezza e tanto lavoro la ricetta per un Cesena che stupisce fin dall’esordio con il punto conquistato all’Olimpico contro la Roma. Per Ficcadenti non mancano momenti difficili come la sconfitta casalinga nel derby con il Bologna e la contestazione della tifoseria. Il presidente Campedelli lo conferma e il finale di stagione è tutto bianconero con il successo casalingo sul Brescia che regala la salvezza con 90 minuti d’anticipo. Un capolavoro. “A Cesena - esordisce Ficcadenti - ho conseguito il risultato sportivo più importante della mia carriera. Nessuno ci sperava ma ci siamo salvati con 43 punti: bookmaker contrari, con la tifoseria c’è stato qualcosa legato anche al vecchio allenatore (Bisoli, ndr), qualche incomprensione che non ha influito negativamente sull’esito finale, tutto bene invece con il presidente”. In suo favore numeri da far “gonfiare” il petto: “Abbiamo fatto il numero maggiore di vittorie in serie A nella storia del Cesena, siamo stati l’unica squadra a vincere con due gol di scarto sul Milan senza dimenticare Nagatomo: un successo tecnico per me ed economico per la società. Credo che siamo stati bravi tutti quanti, i meriti vanno condivisi con tutti coloro che hanno contribuito a questo traguardo”. Non una parola fuori posto
né la voglia di accentrare tutti i meriti su se stesso: non è nello stile di Ficcadenti che guarda al futuro con serenità dopo aver rescisso proprio col Cesena: “Il futuro? Non è un problema per me non accasarmi subito, posso anche stare un po’ in vacanza. Occorre scegliere la situazione tecnica, ambientale e dirigenziale giusta dove poter lavorare bene, l’allenatore è l’anello debole, se sbaglia a pagare è solo lui. Nel calcio tutto va avanti, dopo di me verrà un altro, uno deve fare il proprio lavoro e non speculare sul lavoro altrui. Bisogna fare il proprio lavoro”. Scorrendo le gare della stagione in corso sono ben chiari i momenti della svolta: “Forse Bologna, il 2-0 di Bologna è stata la svolta del campionato e la rivincita dopo la sconfitta dell’andata. Sono molto importanti anche le vittorie con il Chievo e quella di Marassi con la Sampdoria”. Negli ultimi anni molti tecnici hanno provato l’esperienza all’estero ma per il momento questo pensiero non stimola particolarmente Ficcadenti: “Bisogna vivere le cose passo dopo passo. Un obiettivo è stato raggiunto, ora avanti con il prossimo. L’esperienza all’estero piace a tutti ma bisogna vedere dove, come, con quale squadra. Tutto diventa positivo se la scelta si rivela giusta: l’importante per me, adesso, è confermarmi qui in Italia”. La politica dei piccoli passi ma sempre a testa alta. Un vero marchigiano. (r.c.)
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IL PERSONAGGIO
RICCARDO CUCCHI
Trent’anni di vita sul campo Marche in Gol incontra Riccardo Cucchi, voce storica di “Tutto il calcio minuto per minuto”. Intenso il suo rapporto con la nostra regione: “Quanta passione al Ballarin di San Benedetto. Fantastico Juary e quel tifoso che mi ‘controllava’ al Del Duca…” di Roberto Cruciani PENNA SAN GIOVANNI. Scende la luce della sera in un venerdì di fine maggio, condizione ideale per una chiacchierata autorevole ma informale. Ecco la definizione esatta per l’incontro con Riccardo Cucchi, romano, classe 1952, che da 30 anni racconta il calcio alla radio con la sua inconfondibile voce. Arriva nelle nostre parti in occasione di “Un libro al mese”, festival organizzato dal comune di Penna San Giovanni dove presenterà il suo libro “Clamoroso al Cibali” dedicato a “Tutto il calcio minuto per minuto”, trasmissione storica che ha compiuto 50 anni lo scorso 10 gennaio. L’incontro per questa intervista arriva qualche ora prima della presentazione al pubblico del libro, presso il teatro Flora: “Non conoscevo queste zone delle Marche: posti incantevoli, piacevoli da visionare”. Il discorso si sposta subito sul calcio, sui suoi maestri e sul modo di intendere la professione oggi e in passato. “Molto è cambiato rispetto agli anni ’60 quando i campi collegati erano solo tre e venivano trasmessi solo i secondi tempi per fare in modo che non si svuotassero gli stadi. Si parlava di calcio solo lì, durante la settimana nulla o quasi a differenza di quanto accade oggi dove una partita viene analizzata in mille modi differenti. Era un calcio più semplice e facile da raccontare: fuga dell’ala, cross al centro per l’attaccante…Più spazio alla fantasia con Rivera che poteva giostrare con maggiore tranquillità. Oggi cambia il calcio e il racconto dello stesso: il Barcellona va in porta dopo oltre 70 passaggi e quindi bisogna adeguarsi mante-
nendo altissimi i ritmi. Gli errori? Ci sono e si saranno sempre. Siamo uomini e sbagliamo: abbiamo solo i nostri occhi e, a volte, il supporto di un monitor: spesso in certi stadi è difficile identificare chi ha segnato, ad esempio Udine, l’Olimpico e il vecchio Delle Alpi. Quello nuovo no, è uno spettacolo”. In certi stadi invece raccontare la gara è un piacere: “Il mio preferito è l’Artemio Franchi dove puoi sentire anche l’odore dell’erba”. Ricordi marchigiani “Tante volte sono stato al Del Duca – racconta, aprendo il libro dei ricordi – fantastico il ricordo di un appassionato Rozzi, in campo con i suoi calzini rossi portafortuna. Ricordo Juary, un funambolo che faceva impazzire i tifosi ascolani ma anche un Ascoli-Juventus con gol degli ospiti alla fine e gli ascolani arrabbiatissimi. La nostra cabina confinava con un settore della tribuna. Ricordo un signore che ascoltava la radiolina, ‘controllando’ ciò che stavo dicendo e riprendendomi se non era d’accordo, al massimo però con un buffetto e un gesto simpatico verso la nostra postazione. Bellissimo”. Non solo Ascoli tra i ricordi di Cucchi: “Poche volte ad Ancona, invece tante volte sono stato a San Benedetto in B. Andare al Ballarin era motivo di orgoglio per noi che eravamo agli inizi. Il Ballarin era uno spettacolo di pubblico: ricordo Sabatino D’Angelo, carissimo collega che mi ha insegnato molto come del resto anche i tecnici che erano veramente dei maestri: uno di questi era Monarca, personaggio meraviglioso della sede di Ancona. Utilissime le
sue indicazioni”. Parlando di calcio e delle Marche impossibile non citare Tonino Carino e quel Novantesimo minuto: “La forza di Paolo Valenti fu quella di cambiare le carte in tavola con professionisti che non dovevano più nascondere il loro tifo per la squadra del cuore. Parliamo di Luigi Necco a Napoli, Beppe Viola a Milano, Giannini a Firenze e un mito come Tonino ad Ascoli. La telecronaca tifosa di oggi? Non mi piace, prima c’era stile. Non viene stimolata la capacità critica e non solo con gli occhi dei tifosi. Il mio sogno è un atteggiamento stile inglese dove si applaude al bel gesto di un attaccante avversario”. Emozioni dagli stadi “Tante le gare difficili da dimenticare. Senza dubbio la prima radiocronaca: un Cam-
n. 19 pobasso-Fiorentina di Coppa Italia, nel 1980 lavoravo nel capoluogo molisano. Era designato Ezio Luzzi, esperto di B, ma era malato. Mario Giobbe, capo dello sport al giornale radio chiamò il caporedattore chiedendo se poteva mandare me che lavoravo in redazione: il giorno dopo fui convocato a Roma e iniziò tutto”. Non solo l’esordio ma una alcune finali da brividi: “Di certo Italia-Francia nel 2006: i giorni precedenti ero tesissimo e mi interrogavo, insieme a mia moglie, su cosa avrei dovuto dire in caso di successo. Alla fine decisi di non decidere e mi ispirai a Martellini nel 1982. In radio solo Carosio e Ameri hanno vissuto la stessa situazione. Poi la finale dell’Old Trafford Milan-Juventus in Coppa Campioni: straordinaria e irripetibile serata, un tifo vero, per lo sport”. Prima di arrivare alle radiocronaca però tanta gavetta da giornalista di cronaca e non solo: “Prima di essere radiocronista devi essere giornalista, raccontare le partite alla radio arriva dopo. Al concorso del 1979 in Rai Sergio Zavoli mi chiese di improvvisare una radiocronaca di una gara: non poteva sapere che quello fosse un mio passatempo da ragazzo e per me fu facile. Di certo fece un bell’effetto sulla commissione. Il telecronista perfetto? La competenza tecnica e la cultura di Sandro Ciotti unite alla straordinaria capacità descrittiva dell’eventi di Enrico Ameri”. Il tempo è volato. Arriva il momento di raggiungere il teatro: il racconto di una vita dietro ai microfoni merita di essere ascoltato se presentato con gli occhi luccicanti di passione come quelli di Riccardo Cucchi. PROSSIMO APPUNTAMENTO “UN lIBRO Al MESE”
17 GIuGNO ALLE ORE 21,15 PRESSO Il TEATRO FlORA DI PENNA SAN GIOvANNI. PRESENTAzIONE DEl lIBRO DI CARLO MAZZONE
“uNA vItA IN CAMPO” SCRITTO IN COllABORAzIONE CON MARCO FRANZELLI E DONAtELLA SCARNAtI. MODERATORE DEll’APPUNTAMENTO Il REDATTORE DEllA SEDE RAISPORT DI MIlANO PIERGIORGIO SEvERINI, OSPITE DEllA SERATA Il CAPOSERvIzIO DE Il MESSAGGERO BRUNO FERRETTI.
Un momento della presentazione del libro: da sinistra Nicoletta Grifoni, Riccardo Cucchi, Massimo Carboni e Ubaldo Righetti
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SPECIALE MOTO
Bandiera verde per il CIV
125 Gp. Ha preso il via a Misano la stagione 2011 del Campionato Italiano Velocità. Il pilota Paolo Giacomini del Motoclub Morrovalle che corre con il Team Italia Gabrielli ha chiuso la gara in 4^ posizione. Niente male per un pilota che mette il “naso” per la prima volta in un campionato dove si ritrova a combattere con piloti navigati e di ben altra esperienza. Tutto è filato liscio fin dalle libere di venerdì, dove, visti i tempi sul giro, si poteva già immaginare un buon piazzamento in griglia di partenza. La giornata di Sabato come da pronostico ha confermato le buone prestazioni del mezzo e del pilota che sono valse la seconda fila. Gara un po’ più opaca invece, quando si è corso
nel paese Iberico. Sul nuovo (non per tutti purtroppo) circuito di Argon in Spagna appunto, Paolo Giacomini parte con il 15° tempo in prova e chiude la gara in 13° posizione. Non è mai riuscito a trovare il giusto feeling con la pista, non riuscendo ad esprimersi al cento per cento. La terza gara disputata sul veloce circuito di Monza ha visto la sfortuna come fedele alleata di Giacomini per l’intero weekend. Problemi di messa a punto hanno impedito al pilota di poter esprimersi al meglio, fin dal venerdì sono stati accusati problemi di carburazione che impedivano alla moto di essere pulita nell’erogazione e di poter sfruttare tutto il potenziale. Su questi piccoli bolidi infatti anche un’inezia
può far perdere decimi preziosi ad ogni curva che si trasformano inesorabilmente in uno o più secondi di ritardo sul giro, rispetto ai migliori. Come se ciò non bastasse, in gara la partenza è stata disastrosa, la moto si è “seduta” ed è rimasta al palo per il tempo che è bastato a far sfilare tutti gli altri piloti. In sostanza al primo giro Paolo sfilava ultimo e con un bel distacco dal gruppo! La caratteristica di questo pilota è quella di non tirarsi mai indietro neanche davanti a situazioni difficili che demolirebbero chiunque. Dopo aver iniziato una rimonta strepitosa termina la gara al 13° posto e, la cosa più incoraggiante a dimostrazione della stoffa del pilota, è che per tutta la durata della gara Giacomini ha tenuto un passo sul giro uguale a quelli che occupavano la quinta e sesta posizione dimostrando che, di fatto, era possibile giocarsela con tutti. Le gare sono queste e non si possono cambiare. La stoffa del pilota c’è, quindi ci saranno sicuramente altre occasioni per rifarsi. Minimoto. Anche il campionato Italiano Minimoto, ha abbassato la prima bandiera a scacchi della stagione 2011, in quel di Caserta su un tracciato tecnico ed impegnativo. Il pilota di Morrovalle Roberto Cecchi licenziato con il Motoclub Orioli Racing che è legato da un rapporto di profonda amicizia con il Motoclub Morrovalle, inizia la stagione in “salita” . Caduto all’ultimo giro quando viaggiava in 5° posizione chiude al traguardo al 13° posto. La seconda, organizzata nel bellissimo motodromo di Castellana Grotte (provincia di Bari), non va meglio in quanto si ripete il copione della prima. Per mantenere la sesta posizione conquistata dopo una partenza sullo schieramento in posizione assolutamente sfavorevole, questo piccolo e caparbio pilota, cade a metà
gara e anche se prontamente ripartito, perde il contatto con il gruppetto dei primi , e quindi termina la gara difendendo una undicesima posizione che non rende merito alle capacità del pilota. Per essere un pilota completo non basta essere veloce in qualche gara o per qualche giro ma bisogna altresì mantenere la concentrazione e lucidità. La terza gara si è svolta sul bellissimo quanto suggestivo Kartodromo chiamato “Il Mugellino”. Sfidiamo chiunque a non indovinare il perché gli sia stato dato questo nome infatti questa pista nasce su una porzione del parcheggio interno al Paddock dell’autodromo del Mugello, vicino al rettilineo d’arrivo in prossimità della spettacolare staccata della curva S. Donato. Creato con lo stesso asfalto della pista dove corrono le Moto Gp, il tracciato è molto tecnico e difficile da decifrare, capace di mettere in crisi frizioni e motori in quanto è alternata da curve “secche” con partenze quasi da fermo e un lunghissimo rettilineo preceduto da un curvone da fare con il gas spalancato. Alla partenza il Morovallese scattava dalla 7° casella e dopo un paio di bei sorpassi e complice una scivolata dei piloti che lo precedevano sfilava al terzo giro in 4° posizione. Verso metà gara la sua Minimoto ha avuto un cedimento della frizione che ha avuto quale conseguenza un vistoso calo di potenza, con posizioni perse ad ogni tornata. Termina la gara all’ottavo posto con grande rammarico in quanto il podio era alla sua portata. Ma come dicevamo prima le gare sono queste e l’inconveniente tecnico purtroppo,ci sta! Comunque il trend di questo ragazzo di appena 11 anni è in crescita e speriamo di vederlo presto sul podio.
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SERIE D
Spina: addio Samb
le sue quote passano Bartolomei e Pignotti. Cimmino nuovo responsabile dell’area tecnica, Palladini confermato in panchina
“Jesina 10 e lode” Da matricola fino ai playoff. Fenucci: “le prime vittorie ci hanno dato convinzione”. Il difensore Marini: “Rimanere? Firmerei subito”
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orse nemmeno nelle previsioni più rosee del tifoso più ottimista si poteva pensare alla vigilia ad un campionato così. Alla sua prima stagione dal ritorno in Serie D, a 17 anni dall’ultima promozione in un torneo nazionale firmata a S.Angelo in Vado dall’allora tecnico Marco Venturini con l’attuale mister Gianluca Fenucci in porta, la Jesina centra un quinto posto che è vale l’accesso ai playoff. E sostanzialmente non ci sono nemmeno grandi rimpianti per com’è andata la partita di Teramo dove i leoncelli, come solito, se la sono giocata alla grande. E, reduci dalla sfortunata trasferta abruzzese Gianluca Fenucci ed il difensore Alex Marco Marini sono intervenuti, ospiti di Andrea Verdolini, negli studi di TVRS per raccontare un’annata comunque strepitosa durante la diretta de “Le Marche nel pallone”. “Alcune vittorie che abbiamo ottenuto ad inizio anno - ha detto Fenucci - ci hanno fatto subito capire che la strada che stavamo intraprendendo era quella giusta. Mi riferisco al successo ad Agnone o la vittoria in casa con il Rimini. Ci stavamo accorgendo insomma che c’erano tutte le componenti necessarie per proseguire nel modo con il quale avevamo chiuso la splendida stagione passata”. Già ma quali di queste componenti a cui tu fai riferimento si è poi rivelata quella decisiva? “La mia esperienza ormai pluridecenna-
le sui campi di calcio mi portano a dire che alla base deve in ogni caso esserci la società. Per il resto infatti tutti siamo intercambiabili. Invece a Jesi tutta la dirigenza ci è stata vicino sia nei momenti belli che in quelli, fortunatamente pochi, meno belli e mi ha colpito molto vedere il presidente Polita commosso a S.Egidio quando abbiamo avuto la certezza di raggiungere i playoff. Poi è chiaro che in campo vanno i giocatori ma la base societaria è davvero solida”. Ed anche per questo hai deciso insieme al ds Augusto Bonacci con 2 mesi di anticipo di proseguire il tuo rapporto con la Jesina. “Certo, non è che non ci ho pensato anche perché ripetersi in un campionato che si prospetta ancora più impegnativo non sarà semplice, tutt’altro. E’ un modo però di intendere il calcio che condivido appieno e quindi abbiamo trovato un accordo”. E qualche piccolo screzio con una parte minoritaria del pubblico della tribuna… “Sono cose che ci possono stare. L’unica cosa che non mi piace è quando ci sono pregiudizi o preconcetti soprattutto verso alcuni giocatori che comunque stanno dando il massimo. Il pubblico di Jesi comunque è a dir poco eccezionale”. L’ultima testimonianza in tal senso l’ha si è avuta proprio a Teramo dove erano
in 400 a tifare per i leoncelli che sembravano veramente giocare in casa. Quanto a Marini chiare le sue intenzioni in merito al futuro: “Se mi piacerebbe rimanere? Assolutamente sì. Mi sono trovato benissimo in questo gruppo e dipendesse da me…firmerei anche subito”. Come si vede insomma il futuro è già iniziato.
La notizia arriva all’indomani del 4-1 rimediato a Rimini, attraverso una nota ufficiale: Sergio Spina lascia la presidenza della Sambenedettese, le sue quote societarie passeranno, a titolo gratuito, al vicepresidente Claudio Bartolomei e al dirigente-tesoriere Roberto Pignotti. Ringraziamenti di rito da parte del presidente che fa il quadro dopo due annate alla presidenza rossoblu, ringraziando tutti coloro che sono stati a lui vicino in questo periodo. Non si tratta comunque dell’unica novità in casa Sambenedettese: tre giorni dopo le dimissioni del presidente è arrivata la conferma per la prossima stagione di Ottavio Palladini alla guida tecnica. Definito anche il nuovo responsabile dell’area tecnica: Catello Cimmino, nativo di Castellammare di Stabia ma che vive sulla Riviera delle Palme da 17 anni, nell’ultima stagione ha ricoperto il ruolo di responsabile del settore giovanile.
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SPECIALE SOFt AIR
In collaborazione con:
- Club del mese: Barracuda - MondoSoftair: le offerte del mese!
L'Associazione Sportiva Dilettantistica BARRACUDA 7.62 nasce nell'aprile 2004 a San Benedetto del Tronto (AP) per iniziativa di alcuni amici che giocavano insieme già dal 2001 e che decidono di spendere il loro tempo libero nella realizzazione di un gruppo unito non solo nello sport ma soprattutto nell'ami-
cizia. In breve tempo al gruppo fondatore si uniscono altri ragazzi che con la loro determinazione e volontà contribuiscono alla realizzazione di questo progetto. Inizialmente, come in tutti i club, si incontrano i primi problemi, ad esempio trovare un buon campo di gioco, rientrare nella legalità e guadagnarsi la
MondoSoftair: Le offerte del mese!!!
fiducia delle forze dell'ordine, ma con grande impegno e serietà si riesce a superare tutti questi ostacoli. Il 9 luglio 2004 si diventa ufficialmente un'Associazione Sportiva con regolare statuto e si inizia a disputare molte amichevoli con altri club delle zone limitrofe con i quali si instaurano ottimi rapporti. Nel 2005 si entra a far parte dell' A.S.N.W.G. partecipando a diversi tornei, anche a livello nazionale. Attualmente gli allenamenti si svolgono presso i campi di Grottammare, Cupra Marittima e Comunanza (in provincia di Ascoli Piceno) i quali, grazie all'ambiente boschivo, permettono di affrontare diverse tipologie di gioco che vanno dalla classica con due bandiere alle più elaborate missioni recon e 24h. Oltre ad allenarsi, disputare amichevoli e tornei, durante la settimana i soci si incontrano
per organizzare cene e corsi (ad esempio di cartografia), un'ottimo modo per stare tra amici e condividere la passione per il softair. Grazie al grande impegno del direttivo e di tutti i soci il Club vanta buoni risultati in molti tornei e la cosa più importante: il rispetto e l'amicizia di molti club, ottenuti con l'ONESTA' e la SIMPATIA. Il Club è sempre ben disposto ad accettare tutti coloro che vogliono avvicinarsi allo sport del softair, infatti per chi vuole passare una domenica diversa dalle altre, l'Associazione mette a disposizione l'attrezzatura che comprende: fucile, pallini, divisa mimetica e maschera di protezione. web: www.barracudasoftair.com mail: barracudasbt@yahoo.it
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ECCELLENZA
Salpa la nuova Ancona! Presentazione su una nave di crociera, Favo mister, Andreucci confermato ds, Minardi dietro la scrivania
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n recente passato caratterizzato dalle feste per il triplete, un immediato futuro che invece vede una D da protagonista. L’Ancona 1905 riparte in vista della prossima stagione e lo fa in grande stile in vista della prossima stagione con la presentazione sulla nave “Armonia” della MSC Crociere, partner dorico. E’ salpata dunque in questo suggestivo e inedito scenario l’avventura nel nuovo
tecnico Massimiliano Favo, originario di Napoli ma residente nel capoluogo marchigiano. “La voglia è quella di regalare gioia e far divertire i nostri tifosi in un campionato difficile come quello di serie D. Il budget messo a disposizione dalla società per completare la campagna acquisti è di buon livello e dunque si può veramente fare un ottimo lavoro, naturalmente tenendo in debita considerazione il fattore under, fon-
Mister Favo e il presidente Marinelli nel giorno della presentazione
damentale in questa categoria”. Motivazioni importanti per un tecnico giovane per quanto riguarda l’esperienza in panchina ma reduce da un’ottima stagione alla guida dell’Atletico Trivento. Ancona è una piazza con esigenze decisamente diverse da quella molisana e di sicuro il presidente Andrea Marinelli vorrà recitare un ruolo da protagonista. “Fin da subito, chi sarà chiamato a vestire questa maglia, do-
vrà capire che calore e che passione può r e ga l a r e questo ambiente. La nostra intenzione è quella di disputare al- cune amichevoli al Dorico e al Del Conero per guadagnare tempo anche a livello di ambientamento”. Non solo novità palla guida tecnica ma anche e soprattutto a livello di segreteria dove è tornato ai servizi dell’Ancona Mauro Minardi: in carriera ha lavorato anche con Vigor Senigallia, Vis Pesaro, Riccione, Torino e Fano. “L’entusiasmo del presidente è contagioso – afferma Minardi – ho passato ad Ancona anni di vittorie, passando dalla C2 alla B. L’augurio è quello di vivere insieme altri successi”. Dopo due novità arriva invece una importante conferma nel ruolo di direttore sportivo, ricoperto nella prossima stagione ancora da Donato Andreucci: “Personalmente ero pronto a fare un passo indietro, qualora mi fosse stato chiesto. Sono a disposizione della società e lo faccio con grande entusiasmo. Un primo giudizio su Favo? Direi ottima. Ha un’idea di calcio offensivo, chiede giocatori dotati tecnicamente in modo da sviluppare un gioco entusiasmante: comunque per la serie D sarà fondamentale lavorare bene sul fronte under”. Ecco dunque che la nuova (fino a un certo punto) Ancona prende il via tra conferme e volti nuovi con l’identico obiettivo maturato lo scorso anno: essere protagonista fino alla fine, senza lasciare nulla di intentato in versione tipicamente da ‘cannibale’.
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ECCELLENZA
Gol amari per Tonici Il re dei capocannonieri non riesce a sorridere nonostante le 26 reti con il Tolentino: “Perdere due finali nella stessa stagione fa malissimo…”
E’
il re dei bomber del campionato di Eccellenza anche se, nonostante il titolo di capocannoniere vinto, ha poca voglia di festeggiare. Si tratta di Andrea Tonici, 30 anni compiuti a gennaio che ha bucato ben 26 volte la porta avversaria (24 in campionato e 2 nei playoff) con la maglia del Tolentino. Peccato per quelle due finali in un’annata veramente ottima dopo i 18 gol realizzati lo scorso anno con la maglia del Torconca nel campionato di Eccellenza (Emilia Romagna). “Credo che essere protagonisti in un’Eccellenza di così altro valore come quella di questa stagione è veramente motivo di grande orgoglio anche se l’annata, come ripeto, non è stata particolarmente felice”.
Qual è il rammarico maggiore in questa annata calcistica? “Senza dubbio le due finali perse hanno lasciato l’amaro in bocca per il modo in cui sono arrivate: con l’Ancona ai calci di rigore e contro la Vis Pesaro a pochi minuti dal termine in una gara comunque aperta ad ogni risultato. E’ brutto perdere due finali nella stessa stagione perché in parte vanifica lo straordinario lavoro fatto dalla squadra, dallo staff e dalla società”. A livello personale comunque è stata l’ennesima stagione positiva, in termini realizzativi. “Da questo punto di vista senza dubbio; segnare tanto è motivo di orgoglio e devo dire che di stagioni positive ne ho vissute diverse: Acqualagna, Recanatese, Vis Macerata e Torconca sono state esperienze importanti. I gol però rimangono sulla carta se non riesci a concretizzarli con
un successo a livello di squadra, cosa che questo Tolentino avrebbe ampiamente meritato dopo aver lottato spesso alla pari con Ancona e Fermana. Credo che ognuna di queste squadre in un altro girone di Eccellenza avrebbe potuto primeggiare”. A Tolentino come ti sei trovato? “Molto bene. Ambiente che vive di calcio, società molto presente che ti mette nelle condizioni migliori e un gruppo molto ben costruito che ha lavorato ottimamente. Sul mister non devo dire molto, lo conoscevo bene e devo dire che con lui si lavora al meglio. Un ambiente ideale quello cremisi”. C’è stata polemica sul fatto che una squadra come la Vis Pesaro che ha chiuso a -23 dalla Fermana e -13 da voi si sia imposta nei playoff. “Faccio i complimenti alla Vis perché nei playoff ha giocato molto bene dimostrando la sua forza. Le regole erano queste fin dall’inizio ma credo che bisognerebbe mettere un limite, magari tra seconda e terza in classifica, oltre il quale non si procede ai playoff. Bisogna ridare maggiore valore a quanto espresso dalla classifica”. Tatticamente, quale tipo di attaccante preferisci avere al tuo fianco? “Sono un giocatore che vive per il gol, alla Inzaghi. Non ho grandi preferenze, sono io che mi adatto al mio compagno di reparto, posso giocare da prima o seconda punta ma in generale rientro poco perché il mio obiettivo è puntare la porta avver-
saria”. Dopo due stagioni con oltre 40 gol all’attivo, pensi al salto di categoria? “Pensarci è normale ma a 30 anni non ne faccio un’ossessione. Mi interessa maggiormente valutare il progetto che c’è dietro: meglio un torneo di Eccellenza da protagonisti e fatto con basi importanti, rispetto ad un eventuale salto nel buio. Mi incontrerò
presto con il Tolentino e valuteremo al meglio”.
Cagliese, è Eccellenza Il successo di Falconara sul Potenza Picena lancia la squadra di Scardovi che fa il bis dopo il trionfo di Coppa Italia “Bentornata sua Eccellenza”. Ecco la scritta che campeggia sulle magliette celebrative della Cagliese che ha festeggiato il ritorno nella serie A dei dilettanti nello spareggio di Falconara vinto contro il Potenza Picena: 2-0 in favore della squadra guidata da Massimo Scardovi, grazie alle reti realizzate da Cossa e Cabello. Festa grande per il pubblico pesarese presente al Roccheggiani in una gara molto intensa dal punto di vista del ritmo, con il Potenza Picena uscito tra gli applausi del
l’esultanza della Cagliese di mister Scardovi
numeroso pubblico di fede potentina presente. Entusiasta il tecnico Scardovi nel dopo gara: “Merito dei ragazzi che hanno avuto la meglio di un avversario ostico che nel primo tempo ci ha messo in difficoltà. Potevamo conquistare l’Eccellenza già in campionato ma devo dire che questo successo premia questo gruppo che ha conquistato anche la Coppa Italia. Per me una bella soddisfazione: dopo l’annata alla Vis Pesaro mi sono rimesso in gioco e devo dire di essere molto soddisfatto”.
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ROMANO MENGONI
IL PROtAGONIStA
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La B nelle sue mani E’ il montecassianese Romano Mengoni il segreto del Gubbio dei miracoli: “Quando sono arrivato c’erano 18 giocatori bloccati per infortuni muscolari e piano piano ne siamo venuti fuori”. Servizio a cura di Enrico Scoppa Romano Mengoni, preparatore atletico del Gubbio fresco di promozione in serie B, è stato premiato con il “Cronometro d’oro”, massimo riconoscimento assegnato ai migliori preparatori della stagione di A, B e Lega Pro. Insieme a lui c’erano i colleghi di Udinese e Siena. La premiazione è avvenuta durante l’assemblea dell’associazione Assopreparatori a Firenze. Romano Mengoni, 50 anni, è di Montecassiano (Mc). Sposato con la signora Lucia, è padre di tre figli: dalla stagione 2000/2001 lavora, e con successo, con società professionistiche. Mengoni è un grande appassionato di calcio, diplomato Isef, allenatore di base e di calcio a 5, preparatore atletico professionista, gestisce da più di vent’anni il centro di riabilitazione Aretè
Sport e Medicina a Montecassiano. Il suo background professionale affonda le radici nell’esperienza maturata in molteplici ambiti nelle vesti di giocatore, arbitre, allenatore, dirigente di società sportive e dirigente federale. Tante esperienze, sempre con il dolce profumo della vittoria. I suoi ultimi due successi quelli conquistati con il Gubbio: dalla Seconda Divisione alla serie B. Professore o mister, si racconti? “La prima esperienza è stata vissuta con la Maceratese in serie C2 quindi due stagioni consecutive con il Gubbio, due con lo Spezia, nella stagione 2005/’06 sono tornato a lavorare con l’Ancona in C2, poi di nuovo con la Maceratese nella stagione 2008/’09”. Il rapporto poi si è interrotto? in“Sì. Il rapporto con la Maceratese si è in terrotto strada facendo, sono ritornato a Gubbio richiamato da Gigi Simoni”. complessivamenQuante stagioni complessivamen te con il Gubbio? “Sei stagioni con due subentri, due playoff di cui uno vinto. Nella stagione 2002/’03 finale persa (1-0) con il Rimini che poi salirà in serie B, playoff vinti la passata Mastagione, ultima gara (2-0) con il San Ma rino e promozione in Prima Divisione, la vecchia C2”. Al termine di questa stagione la promozione in serie B… “Una promozione straordinaria, diil Gubbio torna in serie B a di stanza di cinquant’anni”. Qualche aneddoto da raccontare? “Merita essere ricordato il fatto che due stagioni rifa quando sono stato ri chiamato a Gubbio alla c’eracorte di Simoni c’era no ben 18 giocatori bloccati per infortuni di natura muscolare. C’era da mettersi le mani nei capelli ma con lavoro e senza riuforzature siamo riu sciti a venirne fuori”.
1 Quello del preparatore atletico è un lavoro delicatissimo. “Sicuramente un lavoro che devi fare conoscendo non solo le caratteristiche fisico-atletiche dei ragazzi che 2 la società ti mette a disposizione. Il lavoro da svolgere non è solo quello che fai sul campo. Dei ragazzi devi conoscere tante cose, ad esempio cosa mangiano, le loro abitudini, come e quanto dormono, lo stile di vita. Tutti questi elementi messi insieme ti aiutano a fare un 3 quadro della situazione che ti fa lavorare meglio consentendoti di consegnare all’allenatore la squadra in condizioni ideali per affrontare una gara e soprattutto vincerla”.
1) Mengoni a colloquio con il direttore tecnico Gigi Simoni 2) Nel giorno della festa per la promozione in B con il fratello 3) Insieme a mister vincenzo Torrente in una seduta di allenamento
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PROMOZIONE
Monturanese, bentornata in Eccellenza
la squadra di Cerqueti supera il Potenza Picena allo spareggio e fa festa. E capitan Grilli, 47 anni, guarda al futuro: “Ancora un anno lo vorrei fare” anche a Luca Cerqueti, subentrato a Emidio Oddi nel corso della stagione, con l’obiettivo di raggiungere i playoff. “In questa gara siamo stati bravi a reagire dopo lo svantaggio, continuando a fare il nostro gioco. Nel finale i cambi ci hanno premiato. Certo, nessuno si aspettava questo successo, né la società me lo aveva chiesto quando sono arrivato: l’obiettivo erano i playoff. E’ stato un sogno ottenuto con una splendida rincorsa, visti i tanti punti di distacco dal vertice che abbiamo dovuto recuperare. Grande rimonta nel girone di andata poi l’assenza di Cuccù si è fatta sentire in alcune gare ma i ragazzi hanno stretto i
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urlo liberatorio arriva in un pomeriggio di sole al Roccheggiani di Falconara davantialpubblicodellegrandi occasioni: la Monturanese ritrova l’Eccellenza a distanza di un paio di stagioni al termine di una battaglia lunga 120 minuti contro un Potenza Picena mai domo. Un duello serrato quello con gli uomini di Giuseppe Santoni che ha caratterizzato tutto il finale di stagione fino allo spareggio di Falconara, risolto 3-1 in favore dei biancoazzurri. Al triplice fischio si scatena la festa soprattutto per chi come Fabrizio Grilli (nella foto sotto durante l’intervista per QuellicheTV), capitano e simbolo con i suoi 47 anni, torna a vincere uno spareggio a distanza di 27 anni da quello che consegnò la serie D alla ‘sua’ Monturanese contro la Vis Pesaro: “Una grande soddisfazione personale ma soprattutto per squadra e dirigenza: dopo l’Arquata eravamo noi la squadra più forte. Onore al merito al Potenza Picena ma credo che il risultato
denti, cementando un gruppo fantastico che merita questo splendido risultato”. Tra i protagonisti anche il direttore sportivo Giuseppe Sfredda che però, a bocce ferme, ha annunciato di dover abbandonare questo ruolo: “Gli impegni lavorativi – ha affermato Sfredda – mi impediscono di stare vicino ad una squadra che si allena al pomeriggio come la Monturanese. Sono stati due stagioni meravigliose e raggiungere l’Eccellenza è stato veramente stupendo”.
vIGOR POLLENZA
della finale sia meritato. Una vittoria per la mia famiglia, ai miei compagni di squadra e ai monturanesi che spero di rivedere in massa allo stadio. Un’altra stagione? Perché no, l’Eccellenza è una splendida categoria, un altro anno lo vorrei fare. E poi smetto sul serio”. Soddisfazione ovviamente anche nelle parole del presidente Giorgio Diomedi che ha sempre creduto, anche nei momenti più difficili della stagione, alle potenzialità di questo gruppo: “Credevo in questa squadra fin dall’inizio e ancor di più dopo quanto successo all’Arquata ma il duello con il Potenza Picena è stato serrato fino alla fine anche nello spareggio dove siamo riusciti a recuperare lo svantaggio iniziale. I meriti del mister? Molti. Lui è con i ragazzi tutti i giorni, li conosce benissimo mentre noi riusciamo a seguirli principalmente in occasioni delle partite. Una dedica va a Fabrizio Grilli, nonostante l’età un autentico ragazzino. Sono convinto che continuerà ancora una stagione almeno, un simbolo di questa squadra”. Parola
“Che gioia questa salvezza”
Il gol di Giannandrea regala la salvezza alla squadra del presidente Marinangeli: “Che sofferenza ma ora, dopo 12 anni di presidenza, potrei passare la mano”
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hiamatela pure impresa quella compiuta dalla Vigor Pollenza che ha ribaltato la sconfitta del match di andata superando di misura il Sirolo Numana grazie al gol numero 18 in stagione di Alex Giannandrea. E sarà ancora Promozione! Un finale di gara vietato ai deboli di cuore che ha esaltato una Vigor che ha chiuso la partita in 9 uomini: “Gioia incredibile – esordisce il presidente Giuseppino
Marinangeli (nella foto) - al termine di un match spigoloso. Gara difficile da sbloccare, ci siamo riusciti su rigore. Poi l’arbitro è andato in confusione e siamo rimasti in 9 per le espulsioni di Piccinini e del portiere Vita, sostituito da Leonardo Maccari, classe ’92, all’esordio. Ultimi minuti da brividi ma alla fine ci siamo salvati e questa è una grandissima soddisfazione dopo 36 giornate estenuanti. Mister Fermanelli? Onore al merito di Micarelli che ha dato il suo contributo, con Fermanelli la squadra ha ritrovato subito i risultati e la convinzione, rimettendo a posto la stagione”. Bella anche la cornice di pubblico sugli spalti: “Oltre 400 spettatori a Pollenza sono qualcosa di eccezionale”. Citazione per il bomber Giannandrea: “A 16 anni giocava in Promozione, ora a 24 è un giocatore esperto. Ha ancora un anno di vincolo con noi ma se arrivasse l’occasione buona per un salto di categoria, sarebbe proprio il momento giusto”. Infine il futuro della Vigor. “Adesso preferiamo goderci questo momento ma di certo occorrerà un seria riflessione per dare un futuro alla squadra. Dodici anni di presidenza iniziano a farsi sentire”. Parole di commiato?
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Pesaro
IL PIANDIMELETO VOLA IN PROMOZIONE Sono serviti i calci di rigore per decretare il successo del Pandimeleto guidato da Franco Bravi che raggiunge così il campionato di Promozione: battuto ai calci di rigore il loreto di Francesco Grilli. lauretani avanti 2-1 e vicinissimi alla promozione fino al pari realizzato da Monaldi all’ultimo respiro. Poi i tiri dal dischetto che premiano i pesaresi grazie al rigore decisivo di vergari.
Calcinelli, da matricola a regina della Seconda categoria
I neroverdi da neopromossi puntavano alla salvezza: è arrivata la Prima categoria e il titolo regionale. Patron Roscini: “Ma che sofferenza l’ultima di campionato con la Maior!”
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artire per salvarsi e ritrovarsi ad essere la squadra più forte delle Marche per quanto riguarda la Seconda categoria. In altre parole ecco il Calcinelli Saltara, formazione neopromossa nel girone B di Seconda categoria che si è resa protagonista di una seconda parte di campionato veramente sopra le righe. Un duello serrato con il Cantiano: prima l’inseguimento e poi il sorpasso con ben 4 punti di vantaggio. Arriva un periodo di appannamento, è fisiologico, e arriva il momento di cambiare: mister Raimondo Parlani si dimette e la società di affida ad Alberto Tombini, ex difensore prima e dirigente poi del Fossombrone nell’era Bikkembergs, al suo primo incarico da tecnico. La squadra regge e trionfa nel girone B all’ultima giornata quando è chiamata a difendersi dall’assalto del solito Cantiano: sabato 30 aprile c’è la Maior, gara insidiosa come tutti i derby. Il gol sembra non arriva-
re ma a quindici minuti dalla fine è una punizione di Ferri a dare il via alla festa neroverde prima che la rete di Frattani metta al sicuro il risultato. Già questo basterebbe per rendere l’annata straordinaria ma i ragazzi di Tombini hanno scritto, nelle finali per il titolo di categoria, un’altra pagina di storia. Nel primo girone a tre, tutto pesarese, con BIBI Casinina e Della Rovere è arrivata la qualificazione al girone finale di spareggio: nella doppia sfida con Mozzano e Sassoferrato Genga i neroverdi si sono laureati campioni regionali di categoria, consacrandosi dunque quale regina di Seconda categoria. Anche i numeri raccontano una squadra che ha dimostrato di meritare il successo: la miglior difesa con 30 gol subiti e un attacco che ne ha collezionati ben 53, record di vittorie casalinghe (11) ed esterne (10) in campionato per un gruppo che ha avuto in Mattia Menconi, classe 1989, il migliore realizzatore stagionale con 13 reti.
Una soddisfazione per l’intera società rappresentata dal presidente Gianluca Roscini: “Non siamo di certo partiti con l’intenzione di realizzare tanto. Il nostro obiettivo, da matricola, era quello di mantenere la categoria e fare esperienza: un gruppo giovane con tanti ragazzi in campo con alle spalle solo ruoli da fuoriquota in altre realtà. Ben presto però ci siamo resi conto delle potenzialità della squadra che giocava molto bene ma spesso peccava in continuità: nel girone di andata non siamo mai riusciti a centrare un filotto di tre vittorie consecutive, fermandoci a due. Siamo arrivati allo scontro diretto con il Cantiano, alla seconda di ritorno, dopo appunto due successi: abbiamo perso ma lì ci siamo resi conto di potercela giocare e abbiamo inanellato sei vittorie consecutive che ci hanno portato in vetta” A poche gare dal termine le dimissioni di mister Parlani e l’arrivo di Tombini: “Una decisione comune in quanto non c’era più intesa su certi aspetti
pur ringraziandolo per lo straordinario lavoro fatto. Tombini è di Calcinelli, aveva appena preso il patentino e soprattutto era tesserato con noi da inizio stagione pur giocando un solo spezzone. Ci ha portato a questo traguardo conquistato a Sassoferrato con l’1-0 finale sul Mozzano anche se la gara più dura della stagione è stata quella con la Maior: una sofferenza incredibile e come spesso accade, i minuti finali sono stati particolarmente felici per noi. Il prossimo anno? Vediamo: la nostra intenzione è di continuare con il mister, confermando questo gruppo e inserendo solo uno o due elementi di categoria. Questa volta sì, pensiamo solo alla salvezza”.
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AtLEtICO GALLO COLBORDOLO
PESARO
Una fucina di giovani talenti Gianchetti e Dadi dai Giovanissimi al Cesena. Il ‘93 Muratori verso la B
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arrivato il tempo dei bilanci. La stagione sta giungendo al termine, restano alcuni tornei giovanili ma un bilancio complessivo per il settore giovanile dell’Atletico Gallo Colbordolo si può già delineare. Una valutazione superficiale, la stagione potrebbe apparire sotto le attese, poiché nel giro di pochi giorni le squadre dei Giovanissimi e degli Allievi hanno visto sfumare la possibilità di disputare le finali regionali. Dato che la vittoria non è l’obiettivo principale, la dirigenza e il settore tecnico hanno avuto molti riscontri positivi. Il primo sta nel fatto che tutte le squadre hanno messo in mostra un’eccellente qualità di gioco, i miglioramenti dei singoli ragazzi sono evidenti e tutte le formazioni, dagli Allievi ai Piccoli Amici, hanno dimostrato notevole competitività in tutti i campionati, a conferma che in tutte le categorie il lavoro degli allenatori sta dando buoni frutti. A certificare la qualità di questo settore giovanile è stata la richiesta e il relativo trasferimento, dalla prossima stagione, di due ragazzi
del 1997 che passeranno nel settore giovanile del Cesena. Luigi Giunchetti già in prestito al Bellaria Calcio insieme a Anas Dadi messosi in luce nel campionato Giovanissimi, andranno a rinforzare il centrocampo della società romagnola. Questi ragazzi hanno iniziato la loro attività sportiva rispettivamente a 6 e 8 anni nell’Azzurra Calcio. Il ruolo di centrocampisti, che entrambi ricoprono la dicono lunga sulle loro innegabili doti ma anche su tutto il bagaglio tecnico tattico che i vari allenatori hanno loro fornito. Se consideriamo che, oltre le doti sportive questi ragazzi sono straordinariamente modesti fuori dal campo quanto ricchi di personalità sul terreno di gioco, non resta che augurare loro un grande in bocca al lupo. Basterebbe già questo per far ritenere i dirigenti soddisfatti del vivaio ma le speranze non si fermano qui. Ci sono altre trattative in corso. La prima squadra che milita nel campionato di Promozione, arrivando a disputare i playoff, ha messo in luce un attaccante del 1993, Manuel Muratori (foto in alto a destra), che è stato visionato
da un club di sere B e mentre scriviamo è in corso la trattativa. Stessa situazione per un altro ragazzo del ‘94 che si è messo in luce nel campionato Allievi il quale è stato richiesto da una società di Lega Pro. Mentre molte società sono in balia degli eventi, senza un futuro, in casa Azzurra è già stata programmata e pianificata la prossima stagione sportiva. I risultati
conseguiti devono dare ai tecnici e alla società la certezza che si sta lavorando nella giusta maniera, mentre ai ragazzi e alle loro famiglie devono dare la certezza che i ragazzi in questa società vengono, si allenano e migliorano come nelle società professionistiche.
Casinina, bentornata in Prima categoria Rimonta in campionato e vince lo spareggio con il Peglio: decisivo un super Ibidi con due rigori parati.
Il rigore decisivo parato da Andrea Ibidi
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I giovanissimi dell’Atletico Gallo Colbordolo
na piccola realtà che spicca il volo verso la Prima categoria: è il BiBi Casinina, espressione di una frazione del comune di Auditore, 1.600 abitanti nel cuore della provincia di Pesaro e Urbino. Il pass per il massimo campionato provinciale arriva dopo una lunga rincorsa durata un’intera stagione, in un duello rusticano con il Peglio, leader per l’intera stagione nel girone A di Seconda categoria. Per i ragazzi di mister Germano Romani una stagione sempre sul filo, fino all’ultima giornata di campionato quando il pareggio del Peglio in quel di Montelabbate e la contemporanea vittoria di Magi e compagni in casa del Canavaccio hanno portato alla parità assoluta in classifica e dunque allo spareggio finale. L’ennesima fatica di una stagione estenuante non poteva che avere quale migliore conclusione che quella dei calci di rigore dopo una gara incredibile con il Peglio avanti di due reti ad un quarto d’ora dal termine prima che la doppietta di Lorenzo Gabbianini (13 gol stagionali per
lui) riportasse in parità le sorti dell’incontro. Superati i supplementari, dagli undici metri l’errore di Donini sembrava spostare l’ago della bilancia dalla parte avversaria ma il quinto rigore vedeva diventare assoluto protagonista il numero uno Andrea Ibidi che porta la situazione in parità respingendo la conclusione di Ercolani. Il gol successivo di Marra sposta l’equilibrio dalla parte del Casinina che può festeggiare grazie al secondo intervento decisivo del proprio portiere che respinge la conclusione di Montini e fa esplodere di gioia il pubblico amico presente al comunale di Lunano. Per gli auditoresi si tratta di un piacevole ritorno dopo appena due stagioni in quella Prima categoria persa dopo lo sfortunato spareggio playout con il Montefelcino nonostante un miglior piazzamento finale in classifica. Ora la Prima categoria ritrovata dopo due anni per i ragazzi del presidente Patrizio Ibidi che permette a questa piccola frazione di ritagliarsi ancora una volta un posto tra le grandi.
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CAMM SANt’ORSO
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PESARO
Al via il centro sportivo “Giochi d’estate” Dopo un anno di buoni risultati, tanti tornei e iniziative per i ragazzi
la formazione dei Pulcini 2000
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nfaticabile e perseverante sono gli attributi più indicati a testimoniare la linea che conduce ormai da anni la dirigenza, presidente in testa, della società fanese. L’ormai consolidata messa in atto del metodo “Coerver” ha portato a un considerevole standard di prestazioni delle categorie dell’attività di base che nel
successivo percorso di crescita completano la loro formazione con l’addestramento tattico-atletico. Buon risultato quello dei Pulcini 2000 che rappresenteranno la provincia di Pesaro e Urbino alle finali regionali del “Sei bravo a …”, una conclusione che premia il mister e i piccoli giocatori per impegno e abilità. Secondo po-
sto per i Giovanissimi 1996/’97 nella finale a tre per il titolo provinciale. La riproposizione dei tornei al campo sportivo di Bellocchi dedicati alle categorie 1998 (I° Trofeo Camm),, alla categoria 2002 (IV Memorial Eusebi Luciano, compianto ex presidente) e il XVI Torneo under 13 che vede la presenza di squadre estere e volto a favorire l’interscambio umano e sportivo: sono il vanto di un intenso lavoro che chiude la stagione sportiva. Il centro estivo “Giochi d’estate” altro punto di forza dell’organizzazione societaria, che cura l’attività ludica, sportiva e ricreativa, ottiene di anno in anno sempre più consensi, erigendosi ormai a valido esempio di impegno sociale a sostegno delle famiglie. A chiusura di questo anno impegnativo è doveroso comunque
il rinrin grazia graziamento ai collacolla boratori e a tutti i compocompo nenti dello staff tecnico che con la loro passione, pazienza e competenza, requisiti fondamentali per chi lavora con i giovani, hanno permesso alla società di cementare ancor meglio il rapporto con chi affida i propri figli ad un ambiente che contribuirà in maniera proficua alla loro crescita.
Carpegna, si avvera un sogno lungo 6 anni Squadra promossa in Seconda categoria. Buresta: “Premiato il nostro lavoro”
“En succed… ma se succed!” Con questo motto Carpegna ha vissuto il mese di maggio appena trascorso, tra scaramanzia e voglia di realizzare un sogno lungo 6 anni. Un sogno che si chiama seconda categoria e che con la vittoria sul S.Angelo in Lizzola di fine mese si è finalmente realizzato. Dopo l’inattività nella stagione 2005-2006 l’A.S.D. Carpegna anno dopo anno ha migliorato il proprio rendimento in campionato fino ad arrivare al massimo risultato in questa stagione con la vittoria nello spareggio-promozione. Un risultato che – come conferma il presidente Mauro Buresta – “premia l’ottimo lavoro svolto sul campo e fuori. Fin dal primo giorno di questa stagione sportiva avevamo tanta voglia di fare le cose fatte bene e volevamo un campionato di alta classifica. La promozione arrivata è veramente qualcosa di importante. Complimenti a tutti i ragazzi per l’impegno,
la professionalità, la determinazione e l’attaccamento dimostrato a squadra e società e al Carpegna paese”. Regista di questo emozionante film mister Stefano Lazzarini, che dopo tanti anni in Prima e Seconda categoria, ha accettato (e vinto) la sfida di tornare ad allenare la squadra del proprio paese, credendo nelle potenzialità dei ragazzi e nel supporto dello staff dirigenziale. Gli attori del film? Un gruppo di calciatori diventati amici oltre che semplici compagni di squadra. Gruppo che è sempre rimasto unito e proprio questa coesione ha colmato la differenza nelle partite contro squadre tecnicamente forse più forti contribuendo anch’essa al successo. E parte del merito va certamente anche al meraviglioso pubblico che ha sempre incitato capitan Crinelli e compagni e ha rappresentato il dodicesimo uomo in campo in tutte e 28 le partite disputate.
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Ancona
Sassoferrato Genga di slancio verso la Prima categoria la squadra vince il campionato dopo un duello appassionante con lo Staffolo. luchetti: “Premiato il gruppo e il grande lavoro fatto con i giovani”
sima stagione come conferma lo stesso Luchetti impegnato, tra le altre cose, nel settore giovanile. “Un organico di formazioni come quelle che abbiamo a disposizione presuppone una serie di impianti adeguati. Disponiamo attualmente di un campo sportivo a Sassoferrato, uno a Genga e di altre due strutture, adatte all’attività dei più piccoli, per il calcio a 5. L’obiettivo è quello di rendere in sintetico anche la struttura di terra situata nelle immediate vicinanze del campo sportivo principale: renderebbe assai più semplice la gestione degli orari di allenamento di tutte le categorie di cui disponiamo”.
la tifoseria del Sassoferrato Genga
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n duello serrato, il sorpasso a poche giornate dal termine e la gioia finale per la promozione in Prima categoria. Si fa festa a Sassoferrato Genga per una promozione non cercata ad inizio stagione ma senza dubbio graditissima ad un ambiente che vive con grande passione la propria squadra di calcio. Un successo per mister Luca Luchetti (nel tondo in alto a destra), alla sua prima stagione da responsabile tecnico della prima squadra: “Un successo decisamente oltre le aspettative che erano quelle di un torneo tranquillo. Noi lavoriamo molto a livello di settore giovanile dove gestiamo oltre 200 ragazzi, ben 6 squadre, 15 allenatori, 2 istruttori abilitati ISEF per l’attività motoria dei più piccoli. In questa ottica l’approdo in Prima categoria è motivo di grande orgoglio per l’intero ambiente che vive con passione l’attività di questa squadra”. Uno splendido duello per tantissime giornate, gomito a gomito con lo Staffolo, superato proprio nelle battute finali: “Una gran bella squadra che ha sofferto nel momento in cui è in parte mancato l’apporto,
causa infortunio, dell’allenatore giocatore Simone Fugante che personalmente stimo moltissimo. Noi siamo stati bravi a mandare in rete ben dodici elementi diversi, sfruttando al meglio la nostra collettività nella manovra e nel gioco. Questo alla fine dei conti è stato decisivo per il successo finale. Non dimentichiamo poi che abbiamo anche disputato il triangolare finale per il titolo di Seconda categoria (vinto dal Calcinelli, secondo il Mozzano, ndr) arrivando al terzo posto. In Prima categoria? Sicuramente sarà un palcoscenico capace di dare maggiore risalto a molti giovani che costantemente si mettono in evidenza in prima squadra: ad esempio Ezzine, Simone Ricci (12 gol per lui), Roani, Carletti solo per citarne alcuni”. Il programma per il prossimo anno prevede il consolidamento di questa valorizzazione del settore giovanile, ripartendo dal mister: “Sul programma non credo ci siano dubbi, deve essere la priorità puntando a consolidarsi in categoria, ponendo anche una base solida per il futuro”. Non solo prima squadra comunque nel programma societario in vista della pros-
la T-Shirt celebratica della promozione
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PONtEROSSO
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ANCONA
Ad un passo dal sogno Il presidente Micheli: “Ci abbiamo preso gusto, ora proveremo a migliorarci”
la Seconda categoria sarebbe uno storico risultato per la società e per i ragazzi Il presidente Marco Micheli
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l Ponterosso dopo una bella stagione arriva ad un passo dalla promozione in Seconda categoria, ma, parafrasando il vecchio detto “l’appetito vien mangiando”, c’è stato un pizzico di delusione al termine di una grande stagione. E’ stata una stagione indimenticabile nel giorne F di Terza categoria dove ha raggiunto il quarto posto raggiungendo la zona playoff vincendo contro Candia Baraccola e steccando purtroppo la finalissima contro il Real Castelfidardo 2 a 0. Ci sono però due effetti molo positivi che hanno finito per caricare la squadra che magari ora sta facendo progetti molto chiari e consistenti per la prossima stagione. “Non eravamo
Il difensore Andrea Re
mai arrivati così in alto – racconta il presidente del Ponterosso Marco Micheli – la squadra si è dimostrata compatta, tutti erano impegnati e concentrati per ottenere un risultato. E’ stata una bella cavalcata, non siamo mari neppure arrivati a giocarci una finale ed è stata per tutti una bella avventura, ora ci abbiamo preso quasi gusto e magari il prossimo anno proveremo a fare qualcosa d’importante, magari a raggiungere la Seconda categoria. Sarebbe uno storico risultato per la società e per i ragazzi”. La squadra sembra non aver accusato la sconfitta nella finalissima, una ripercussione psicologica che forse avrebbe prodotto qualche ripercussione, ma nel caso
del Ponterosso si è trattato di un potente elemento di aggregazione. Un elemento per fare gruppo per ripartire con la giusta concentrazione per la prossima stagione. “Abbiamo concluso da poco la stagione – conclude – adesso ci riposeremo un po’ e magari avremo modo anche di ragionare meglio in vista della prossima stagione. In linea di principio abbiamo intenzione di mantenere il gruppo di base a partire dalla difesa il reparto più solido, infatti il Ponterosso è la squadra con la miglior difesa del torneo e magari stiamo pensando a qualche rinforzo nel reparto offensivo, abbiamo già qualche idea in mente ma aspettiamo ancora un po’. Insomma vogliamo vedere cosa siamo in grado di fare”.
Real Cameranese, regina di Coppa Decisive in finale le reti di Ascani (doppietta),Falcioni e Boccolini La Coppa Marche di Seconda categoria ha premiato la Real Cameranese che nella finale disputata sul sintetico di Castelfidardo ha superato 4-3 la Vis Faleria in una gara assolutamente dai due volti. Partita a senso unico nella prima parte con la Real avanti di 4-0 grazie ai gol di Ascani, Falcioni, Boccolini e ancora Falcio-
ni, poi un’autorete e due calci piazzati realizzati hanno messo i brividi alla squadra cameranese che comunque può festeggiare al triplice fischio finale. Si è concluso invece in finale playoff il cammino in campionato dei ragazzi del presidente Danilo Rossetti: ad imporsi è stato il Casette Verdini con il punteggio di 3-1.
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CRAL PALOMBINA vECCHIA
ANCONA
AtLEtICO CAMERAtA
Ecco il terzo “titulo” Qui non contano i risultati N Dopo campionato e Coppa Disciplina arriva la vittoria del titolo provinciale l’obiettivo è il divertimento e il rispetto per sè stessi e gli avversari asce e si sviluppa fra la Terza categoria e il campionato Amatori il progetto laboratorio dell’Altetico Camerata, una squadra che punta al divertimento e a far conoscere i valori dello sport. I vari campionati di calcio si sono chiusi, ma nell’Altetico Cemerata non si fanno bilanci, anzi si continua a giocare da buoni amici per trascorrere queste serate estive insieme. “Il nostro obiettivo – commenta Paolo Rossi, allenatore e dirigente della società – è quello di far divertire i ragazzi e soprattutto insegnare il rispetto verso l’avversario e verso l’arbitro, perché per noi sono questi i valori dello sport. Abbiamo una squadra di calcio che gioca nel Campionato Amatori, poi per assecondare le aspirazioni di molti giovani della zona che volevano giocare ma che da regolamento - negli Amatori possono giocare solo 3 persone con età inferiore a 25 anni - abbiamo deciso di istituire una squadra di calcio Figc partendo dalla Terza categoria.
l’esultanza del Cral Palombina vecchia
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ltra soddisfazione per il Cral Palombina Vecchia che dopo aver vinto il campionato di Terza categoria (girone E) a fine maggio si è proclamata vincitrice provinciale di Ancona avendo battuto a domicilio l’Argignano (formazione vincitrice del girone D) con il punteggio di 1-0. Stesso risultato si era verificato a Falconara Marittima nella prima partita del triangolare tra Cral Palombina e Leonessa Montoro (vincitrice del girone F), mentre nell’altra sfida l’Argignano aveva battuto il Leonessa Montoro per 4-2. Marcatore decisivo nelle due sfide di questo triangolare è stato Giangiacomi che ha così regalato alla squadra e alla società l’ennesima soddisfazione di questa splen-
dida stagione, condita inoltre della vittoria della Coppa Disciplina, particolare riconoscimento in cui viene premiata la società più corretta nel corso della stagione agonistica. Dunque un anno speciale per la società del presidente Gianfranco Paradisi e condotta egregiamente da mister Massimiliano Cingolani che ha saputo creare un gruppo compatto e determinato, ansioso e voglioso più che mai di calarsi nella realtà della Seconda categoria strameritata sul campo.
E infatti, questa squadra, è composta da tutti ragazzi con età dai 25 anni in giù”. Un progetto che non mira a particolari risultati sportivi ma che offre la possibilità a molti giovani della zona di trovare un luogo dove ritrovarsi con gli amici per praticare un po’ di sport, insomma, la squadra svolge sotto questo profilo anche un importante mansione sociale. “Il nostro gruppo è composto da circa 50 persone – conclude Paolo Rossi – e una metà sono ragazzi giovani, alcuni che non hanno trovato spazio in altre società e sono venuti qui per giocare. Giocare a pallone per noi è il modo migliore di passare una serata e nonostante i campionati sono finiti noi continuiamo a ritrovarci una volta la settimana per giocare fra di noi e continueremo a farlo fino alla fine di giugno”. Il tempo di una piccola pausa per le ferie, poi ad agosto il gruppo si ritroverà al gran completo in campo per la preparazione.
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Macerata
Nel club dei cento
Ritratto di Roberto Romagnoli. Una carriera in continua ascesa per l’assistente maceratese che festeggia le 100 presenze sui campi italiani e internazionali
E’
entrato di diritto nel club dei cento, non per età, ma per presenze sui campi di calcio in veste di assistente in serie A e a livello internazionale. Ha scalato il vertice per la bravura dimostrata in tante partite, molto
difficili, sempre portate a conclusione in modo brillante. Un assistente che si è sempre fatto apprezzare, oltre che per la sua professionalità, anche per l’atteggiamento deciso e nel contempo discreto tenuto dentro e fuori i campi di calcio.
Roberto Romagnoli, assistente alla sesta stagione in serie A, nasce a Macerata il 5 dicembre del 1967, coniugato, è papà di due stupendi gemelli, Leonardo e Sofia. Di professione commercialista, arbitro dal 1985: un quarto di secolo
trascorso sui campi di calcio. Come quasi tutti i bambini si cimenta con passione nel calcio giocando nel ricreatorio, poi la decisione di iscriversi ad un corso per arbitri. Conosce i mostri sacri dell’epoca, Mattei e Jonni. Tante storie da raccontare. Una volta abilitato si iscrive al corso per arbitri, brucia tutte le tappe tanto che a 21 anni viene promosso all’Organo Tecnico Nazionale. Dopo anni trascorsi in compagnia dell’inseparabile fischietto, a 28 anni partecipa al corso per guardalinee, oggi chiamati assistenti. Quella scelta si rivela felice perché da allora Roberto prosegue con determinazione, coraggio e sacrificio una carriera che sarà ricca di soddisfazioni. Amicizia, disciplina, riservatezza e correttezza dei rapporti, sono le caratteristiche del suo stile di vita, non solo di assistente. Una carriera meravigliosa che riserva momenti felici ma anche meno felici come la lunga attesa durata quasi tre stagioni prima del debutto in serie A. Un periodo decisamente lungo che avrebbe potuto demotivare un giovane meno tenace, deciso, determinato come Romagnoli. Ma il calcio è soprattutto passione e chi non la conosce non può capire la forza, congiunta ad una certa poesia, che si sprigiona in uno stadio. Questo succede perché ci sono persone come lui che lavorano e sacrificano parte di se stesse per uno sport, il calcio, che affascina giovani e meno giovani. Debutta nella massima serie in occasione della gara Reggina - Chievo. Emozione fortissima
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MACERATA dicono quanti lo conoscono bene, gioia condivisa con grande discrezione con la sua famiglia. Una ‘prima volta’ alla quale fanno seguito dieci, venti, cinquanta volte fino ad arrivare alla centesima presenza il 13 marzo 2011 in occasione di Milan - Bari. Tra la partita di Reggio Calabria e quella di Milano tantissime partite e tutte di grande spessore. Perché non ricordare Milan - Juventus, il derby della Mole Juve - Torino, il derby della Madonnina Milan – Inter. Non ci sono solo le partite del campionato italiano ma anche l’Europa League, la Champions League. Come dimenticare allora Arsenal - Slavia Praga, il derby russo Dinamo Kiev - Spartak Mosca, le direzioni delle Nazionali come Olanda - Inghilterra, la finale di Coppa Italia, la Supercoppa di Lega. Nella stagione 2006-2007 riceve il Premio “Santa
Sofia” (premio istituito dalla cittadina che ospita il ritiro estivo delle giacchette nere) come assistente maggiormente distintosi nel campionato. Nella stagione 2007-2008 gli viene assegnato il Premio Nazionale AIA come miglior assistente nazionale. La storia di Roberto Romagnoli, assistente entrato nel club dei cento, è tutta qui. Una storia articolata dal rispetto delle regole, dal senso etico, dalla grande tenacia e da immensa passione. Un esempio per i giovani che bussano alla porta delle varie sezioni per iscriversi al corso per arbitri. Perché il calcio è uno sport che non è solo esercizio di sano agonismo ma anche e soprattutto una scuola dove apprendere e approfondire i valori umani. Questo è quello che suggerisce un uomo, un papà e un grande assistente.
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MACERAtA
Caldarola, è qui la festa Dopo due retrocessioni ecco il pronto ritorno in Prima categoria. Primo successo per il presidente Eustacchi che promette: “Protagonisti anche l’anno prossimo”
vICtORIA StRADA
Promozione in Seconda categoria di…rigore
vinto lo spareggio con il villa Palombara grazie ad un super Spurio (tre rigori parati). Bravi: “Complimenti al villa per la sportività. Ultimi? lavoro super”.
V
incere il campionato (Seconda categoria F) e tornare in Prima categoria dopo appena una stagione all’ultima giornata di campionato grazie ad un successo nel derby con un ragazzo del paese. Ecco la giornata magica del Caldarola che mette definitivamente il naso davanti al termine di una corsa a tre con due grandi squadre quali Settempeda e Serralta. Il derby dell’ultima giornata con i “cugini” della Palombese è stato tutt’altro che semplice: molte le occasioni avute dai biancorossi che però sembravano avere di fronte una porta stregata fino alla rete decisiva del classe 1987 Paolo Pesaresi, caldarolese doc, che ha scatenato la gioia di un intero paese. Emozionante Claudio Eustacchi, subito vincente al suo primo anno di presidenza: “La gioia è irrefrenabile per me: pur partendo con altri
obiettivi, al primo anno in questo ruolo, abbiamo raggiunto un traguardo fantastico. Complimenti a giocatori, tecnico e dirigenti per il traguardo ma la dedica speciale è per mia moglie Laura che mia ha appoggiato in questa annata. Il prossimo anno? Vorremmo essere protagonisti anche in Prima categoria, lo dobbiamo a questo meraviglioso pubblico che merita platee importanti”. Raggiante anche il tecnico Francesco Mora: “Sono felice e orgoglioso per aver regalato una gioia immensa ad un paese come Caldarola dopo due anni di retrocessioni, per me è una doppia soddisfazione: bravi i ragazzi e grande la società che ci ha sostenuto con costanza ma personalmente ringrazio Marzia per il continuo supporto avuto”. Infine le parole del capitano Gino Battellini: “Abbiamo capito di poter dire la nostra dopo il successo casalingo sulla Settempeda e non ci siamo abbattuti dopo il ko esterno con la Nuova Dimensione che comunque qualche timore lo aveva portato. Un grande gruppo e una vittoria da dedicare a mio figlio che sta per arrivare e a mia moglie Lucia”. Infine il bomber di giornata Pesaresi, protagonista di una stagione di altissimo livello: “Un’emozione unica quel gol per tutto quello che significa per noi e per la società. In questo momento di gioia voglio ricordare le assenze per infortunio di Federico Fede e Andrea Carbonari: questa vittoria è per loro”.
Sopra la rosa del Caldarola a sinistra l’esultanza dopo il successo sulla Palombese
U
na sfida infinita quella con il Villa Palombara che valeva l’accesso in Seconda categoria: alla fine a fare festa è stato il Victoria Strada che ha festeggiato dopo 120 minuti e i calci di rigore nei quali si è superato il numero uno Luca Spurio, capace di disinnescare ben tre calci di rigore. La gioia è esplosa dopo un’autentica battaglia come conferma il direttore sportivo Ubaldo Bravi: “Innanzitutto complimenti a loro per il gioco espresso e la grande sportività a fine gara, nonostante l’amarezza: ha vinto veramente lo sport in un pomeriggio di festa per noi. L’atteggiamento tenuto dal Villa Palombara a fine gara riconcilia con lo sport e dimostra come un atteggiamento sportivo riesce a far vivere splendide giornate di sport. La gara è stata sempre in salita per noi: subito sotto, siamo riusciti ad andare in parità nella ripresa. Nel secondo tempo supplementare si sono portati in vantaggio, avendo anche l’occasione del 3-1 ma a due minuti dalla fine abbiamo raggiunto il pari. Un brutto colpo a livello psicologico come hanno dimostrato i tiri dal dischetto dove Spurio è stato superlativo respingendone ben tre”. E’ scattata la festa per la squadra che rappresenta la frazione Villa Strada nel comune di Cingoli. “Devo dire che
per noi è stata una grande gioia, ritornare in un campionato come la Seconda categoria che conosciamo molto bene: ad inizio stagione si parte sempre per bene: è arrivata prima la qualificazione playoff che abbiamo vinto e poi questo successo che rende la stagione decisamente meravigliosa”. Una squadra guidata in questa stagione da un ex bomber, cingolano doc, che al suo primo anno da tecnico ha mostrato di avere grandi qualità: “Una citazione di merito va a tutte le componenti: dalla società che ha lavorato egregiamente – continua Bravi – alla squadra che ha profuso un grande impegno fino a mister Ultimi che ha messo in campo tutta la sua esperienza tecnica e ha avuto grandi meriti come quello di preparare al meglio dal punto di vista fisico la squadra che, anche nelle ultime giornate, ha dimostrato di stare veramente bene”. Ora lo sguardo è già rivolto al futuro: “Ci prendiamo alcuni giorni per goderci questo successo, poi ci metteremo a tavolino e programmeremo la prossima stagione. Nessuno stravolgimento comunque, solo qualche innesto mirato per la Seconda categoria sempre nell’ottica di valorizzazione dei giovani locali come testimonia l’ormai collaudata collaborazione con la Cingolana e le altre realtà della zona”.
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SAMB MONtECASSIANO
MACERAtA
RM CIvItANOvA
Tra salvezza e idee Settore giovanile femminile in ascesa per il futuro
la proposta del presidente Ortenzi: “Tetto agli ingaggi e under anche villotti, Benetti, Tartufoli e Pezzola convocate per uno stage federale in Prima categoria”
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na salvezza raggiunta negli ultimi novanta minuti grazie al successo esterno in casa del Montefano: può dunque festeggiare la permanenza in Prima categoria la Samb Montecassiano protagonista di una stagione non certo semplice: “Possiamo ritenerci soddisfatti – afferma il presidente Franco Ortenzi – di come sono andate le cose. Ci siamo salvati con qualche brivido di troppo e questo indubbiamente anche per nostre colpe. D’altra parte la sfortuna è stata nostra fiera alleata: due ragazzi con lo scafoide rotto, un attaccante che non è più tornato dopo la pausa natalizia e altri problemi di varia natura”. La riflessione del primo tifoso rossoblu si allarga alla situazione economico-sportiva della nostra regione e la sua riflessione centra in pieno un punto fondamentale della questione: “C’è bisogno, anzi necessità, di un drastico ridimensionamento nei costi a livello generale, altrimenti non si può andare avanti. I contributi dagli sponsor diminuiscono e dunque bisogna valorizzare le proprie risorse interne. Da sempre diamo la possibilità ai ragazzi del nostro vivaio di proporsi in prima squadra, cosa che fanno anche altre realtà virtuose. Penso però anche ad una possibile svolta in termini di regolamento: l’inserimento di fuoriquota obbligatori anche nelle nostre categorie, un tetto massimo di età in determinati campionati e soprattutto mettere un limite anche ai rimborsi spese”. Proposte
I Giovanissimi della Samb Montecassiano
che vanno in una direzione ben precisa come la “riduzione delle spese di gestione e il ringiovanimento delle rose: un’autoregolamentazione da parte delle società sarebbe auspicabile – sottolinea Ortenzi – anche se poi si troverebbe sempre quella società che si affida ad elementi di grande esperienza, pagandolo molto, e facendo così inflazionare il mercato. Da questo punto di vista ecco che noi continueremo a puntare se possibile sulle nostre risorse anche se parlare ora della nuova stagione appare prematuro”. Si chiude dunque una stagione che ha visto la prima squadra mantenere la Prima categoria e il settore giovanile mettersi in particolare evidenza con i Giovanissimi guidati da mister Torresi capaci di ben figurare nel proprio campionato.
C’è bisogno, anzi necessità, di un drastico ridimensionamento nei costi a livello generale
E’
un aspetto fondamentale per l’attività agonistica e non di tutta la società, in continua evoluzione nel corso dell’ultimo periodo. Lo sviluppo del settore giovanile è di primaria importanza per tutta la dirigenza della R.M. Calcio Civitanova che può tranquillamente definirsi all’avanguardia per quel che riguarda le formazioni in rosa che impiegano la formazione maggiore in serie B e l’unica squadra regionale nella quale militano giovani calciatrici che vanno dagli 8 agli 11 anni. In ottica dello sviluppo ulteriore del settore, nell’ultimo weekend di maggio, 4 ragazze classe ’97 e ’98 sono state selezionate per uno stage organizzato dalla federazione calcio ad Urbisaglia e Caldarola. Rebecca Villotti, Brenda Benetti, Alessia Tartufoli e Silvia Pezzola hanno potuto così mettere in mostra le proprie capacità contro una rappresentativa romana, dando lustro e visibilità all’egregio lavoro svolto dalla società civitanovese. Una due giorni di straordinaria importanza e momento di crescita e confronto in previsione dei prossimi impegni ufficiali: per la R.M. questa opportunità concessa alle ragazze da parte della federazione è motivo di grande orgoglio, in quanto viene premiato il lavoro svolto con abnegazione da parte di tut-
ta società. D’altra parte le ragazze hanno ampiamente meritato questa opportunità che la società si augura possa avere un seguito in un prossimo futuro, a partire da settembre con l’inizio dei campionati e dunque della stagione agonistica in quanto tale. E mentre le “grandi” ripartiranno dalla serie cadetta regionale, le piccole pulcine targate R.M. hanno già raccolto punti durante il loro cammino e hanno messo in evidenza miglioramenti tangibili e quasi stupefacenti. Al di là del punteggio si è notato un crescente livello tecnico da un lato e nel piacere di stare sul terreno di gioco, elemento fondamentale in questa fascia di età. Da sottolineare inoltre come gli stessi genitori si siano lasciati trascinare dall’entusiasmo, seguendo con passione e attenzione l’evolversi delle vicende calcistiche tutte in rosa: un sintomo evidente di come la voglia e la determinazione dell’intero ambiente nello sviluppo di questo settore giovanile femminile abbia fino a questo momento colpito nel segno. Ora non rimane che continuare sulla strada tracciata e investire su un settore fiore all’occhiello per poche elette realtà sportive marchigiane: in tal senso la RM Civitanova è decisamente orgogliosa di far parte di questa particolare elite.
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MACERATA
Ediartis Cingvlvm: funziona il “made in Cingoli”
Subito la salvezza in Seconda categoria: in rosa solo cingolani doc. Fortunato: “E’ il principio cardine di questa società”
M
antenere la categoria appena conquistata, puntando solo ed esclusivamente sui ragazzi del paese. E’ lo splendido risultato ottenuto dall’Ediartis Cingvlvm che ha affrontato (e difeso) la Seconda categoria appena conquistata seguendo il punto cardine del proprio statuto: in rosa e tra i dirigenti solo cingolani doc. Una nuova esperienza, quella appena affrontata, arrivata per la prima volta dal 2006, anno della fondazione. Non può che esserne soddisfatto il giovane vice presidente Iwan Fortunato: “Senza dubbio ottenere la permanenza in categoria – afferma – è motivo di grande soddisfazione per noi. Utilizzare solo elementi di Cingoli è un elemento identificativo che non abbiamo alcuna intenzione di modificare, altrimenti verrebbe meno il principio cardine di questa realtà. La stagione non è stata affatto semplice: l’impatto con la nuova categoria inizialmente si è sentito: le squadre di alta classifica erano di
Belfortese, spareggio vincente
Si aggiudica la sfida con la Nuova Dimensione e mantiene la Seconda categoria. Antinori: “Programmiamo da subito la nuova stagione”.
Una vittoria meritata e sospirata che consegna alla Belfortese la salvezza e la possibilità di giocare anche il prossimo anno in Seconda categoria. Una categoria conquistata appena dodici mesi fa ma quest’anno, a causa di un girone di ritorno meno fruttuoso, ha rischiato i playout. Fondamentale lo spareggio con la Nuova Dimensione: il 2-1 ha fatto festeggiare la squadra di Belforte con la squadra di Montegranaro. “Siamo stati felici del risultato – commenta il dirigente Roberto Antinori – a dire il vero la nostra po-
sizione di campionato non rispecchiava la stagione: potevamo salvarci già due mesi fa ma alcuni gol presi al 95’ e altre situazioni negative ci hanno fatto raccogliere meno di quanto meritavamo. Lo spareggio è stata una bella partita, siamo andati subito in vantaggio e poi abbiamo consolidato il risultato: nella ripresa gli avversari hanno iniziato a spingere, trovando il gol e mancando il pari nei minuti di recupero per nostra fortuna”. Adesso la società si godrà un p0’ di meritato riposo prima di rimettersi subito all’opera per organiz-
ottimo livello. Abbiamo avuto alcuni alti e bassi ma i ragazzi hanno saputo adattarsi al meglio maturando esperienza con il passare delle giornate”. Successi ottenuti nelle ultime stagioni grazie anche allo stretto rapporto con le altre realtà cittadine e all’esperienza di mister Francesco Fabrizi (nel tondo sopra): “Con la Cingolana c’è un rapporto di proficua cooperazione: abbiamo avuto in prestito quattro ragazzi del ‘90 e puntiamo a rafforzare questo legame per dare spazio alla realtà di questo paese. Il mister – conclude Fortunato – è arrivato da noi a due mesi dal termine della passata stagione e con lui abbiamo raggiunto la promozione; quest’anno ha conquistato la salvezza e per noi è un punto fermo. Tra poco ci riuniremo per definire le strategie della prossima stagione, ripartendo naturalmente da quanto costruito in questa stagione”.
zare la prossima stagione. “Abbiamo festeggiato, ci prenderemo una decina di giorni – conclude Antinori - poi ripartiremo. Se mister Battellini provvederà a prendere il patentino è nostra intenzione confermarlo. Sulla squadra siamo una società dai pochi mezzi: prima ci organizziamo, meglio è per tutti. La scorsa stagione grazie a due juniores della Vis Macerata come Daniele Rocco e Jacomo Clementoni abbiamo avuto fortuna, speriamo di ripeterci”.
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ALMANACCO 17 Aprile/1 Giugno 17 – Ascoli-Pescara 1-0
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Esaltante e preziosissima vittoria nel derby contro il Pescara che rilancia i bianconeri nella lotta per la salvezza diretta e assesta un duro colpo alle ambizioni play off degli abruzzesi. Partita per larghi tratti dominata dal Picchio, incapace però di concretizzare le tante occasioni da rete create. Feczesin dal dischetto si fa ipnotizzare da Pinna ad inizio partita, nella ripresa decide un’inzuccata di Romeo su corner di Pederzoli. LA CHIAVE – L’ingresso di Antonio cambia marcia all’Ascoli. LA CHICCA – L’esultanza forsennata di Romeo. TOP&FLOP – Antonio&nessuno LA FRASE – “Stanotte non ho dormito” (A. Romeo al lunedì)
18 – La Disciplinare commina all’Ascoli il sesto punto di penalizzazione per il mancato pagamento dei contributi del 4° trimestre 2010 entro il 14 febbraio. 21 – Assemblea pubblica della tifoseria per concordare una linea comune nei confronti della società. Chiesto un incontro a Benigni e al sindaco Castelli.
22 – Varese-Ascoli 1-1
Ottimo punto raccolto dal Picchio sull’ostico campo del Varese, terzo in classifica. Un rigore di Feczesin pareggia la prodezza di Carrozza. Prestazione autoritaria che infonde fiducia, anche se alcuni risultati sorprendenti dagli altri campi attenuano la soddisfazione. Moretti, sostituito a metà primo tempo, al pronto soccorso per un vistoso taglio al mento. LA CHIAVE – Non essersi disuniti dopo lo svantaggio. LA CHICCA – La parata di Guarna nel finale su Carrozza. TOP&FLOP – Guarna&Marino
26 – Presente anche Moretti alla ripresa degli allenamenti. Gli sono stati applicati cinque punti di sutura. Comunicato dei ragazzi della Curva Sud Rozzi per dire la propria sui fatti di Varese: a gara finita si sono registrati tafferugli con la Polizia. 27 – Memorial Angeli del Muretto al Del Duca. L’Ascoli affronta l’Appignanese per onorare la memoria di quattro ragazzi tragicamente scomparsi nel 2007. Raccolti fondi per l’AIDO. 28 – Il Casms vieta ai residenti nella regione Marche, sprovvisti di tessera, di recarsi a Padova per la partita del 7 maggio. 29 – Incontro dei rappresentanti della tifoseria con il sindaco Castelli e tre delle figlie di Benigni. Nessuna novità di rilievo.
L’INTERVISTA L’EDITORIALE
Avete ucciso la nostra PASSIONE EJ %BOJFMF 1FSUJDBSJ
Quel che è emerso nei giorni successivi la fantastica salvezza sul campo della squadra di Fabrizio Castori è un attentato, un vero e squallido attentato, alla passione di un popolo. Il popolo Piceno. Ai colpevoli, qualora fossero riconosciuti tali, il nostro messaggio: i nomi e le provenienze di alcuni (solo una piccola parte) della gente a cui avete rovinato la passione di una vita. Paolo (Montelparo, Fm) Daniele (Ascoli Piceno) Angelo (Ascoli Piceno) Stefano (Lecce) Lara (Porto San Giorgio, Fm) Salvatore (Avola, Sr) Gianni (Castel di Lama, Ap) Luigi (Castel di Lama, Ap) Luca (Ascoli Piceno) Francesco (Ascoli Piceno) Massimiliano (Piobbico, Pu) Loris (Ascoli Piceno) Marco (Ascoli Piceno) Simone (Colli del Tronto, Ap) Alessandro (Follonica, Gr) Gabriele (Fratte di Sassofeltrio, Pu) Iuri (Montemurlo, Po) Paolo (Porto San Giorgio, Fm) Claudio (L'Aquila) Alberto (Pesaro)
TOP 10 MEDIA SPETTATORI (Fonte Stadiapostcards.com)
1. Atalanta.................18.737 2. Torino ....................11.413 3. Pescara....................8.048 4. Siena.......................7.281 5. Padova ....................6.362 6. Ascoli.......................6.012 7. Vicenza ...................5.740 8. Novara ....................5.449 9. Modena ...................5.284 10.Varese ....................5.012
Walter (Porto San Giorgio, Fm) Lorenzo (Porto San Giorgio, Fm) Giacomo (Perugia) Marco (Altidona, Fm) Tonino (Ascoli Piceno) Fabio (Castelfidardo, An) Filippi (Agliana, Pt) Laura (Ascoli Piceno) Paolo (Verona) Roberto (Ascoli Piceno) Giuseppe (Castel di Lama, Ap) Fabio Massimo (Macerata) Sandro (Montefano, Mc) Giacomo (Montefano, Mc) Andrea (Londra, Inghilterra) Umberto (Modena) Francesco (Ripatransone, Ap) Furio (Fermo) Stefano (Buglio in monte, So) Maria Elena (San Benedetto del Tronto, Ap)
SPETTATORI
Danilo (Corropoli, Te) Giuseppe (Ladispoli, Rm) Rino (Rimini) Giampaolo (Tortoreto, Te) Secondo (Petritoli, Ap) Luca (Sant'Egidio alla Vibrata, Te) Riccardo (Montegiorgio, Fm) Francesco (Nocera Superiore, Sa) Fabio (Pescara) Alessandro (Ancona) Alessandro (Castelbellino, An) Luca (Dublino, Irlanda) Stefano (Pescara) Anacleto (Montegranaro, Fm) Diego (Porto Sant'Elpidio, Fm) Ivan (Piediripa, Mc) Romano (Teramo) Massimo (Pescara) Adolfo (Porto Sant'Elpidio, Fm) Fabio (Porto Sant'Elpidio, Fm)
2010/11
(Fonte Stadiapostcards.com)
Totale (paganti+abbonati):....................................................................................................2300774 Media (paganti+abbonati): .........................................................................................................4980 Gara max pubblico:................................................. Torino-Padova, 24244 spettatori (paganti+abbonati) Gara min pubblico:................................................Portogruaro-Torino, 800 spettatori (paganti+abbonati) Gara max pubblico Ascoli: ..........................................Ascoli-Triestina, 9480 spettatori (paganti+abbonati) Gara min pubblico Ascoli: ........................................... Ascoli-Crotone, 5078 spettatori (paganti+abbonati) Abbonati Ascoli: .........................................................................................................................4555
14 – I risultati favorevoli dagli altri campi rilanciano l’Ascoli in ottica salvezza diretta. 17 – Cinque acciaccati tra i bianconeri alla ripresa. Squalificati Gazzola e Romeo. 19 – Calderoni e Di Donato recuperati. Indisponibili soltanto i due squalificati. 20 – Il Tnas rinvia l’udienza per il ricorso a mercoledì 25 maggio.
21 – Reggina-Ascoli 0-0
Si gioca per un’ora al Granillo, poi i risultati dagli altri campi consigliano un tacito accordo di belligeranza perché entrambe si accontentano del punto. La Reggina conquista matematicamente i play off, l’Ascoli si avvicina a tre sole lunghezze dalla salvezza diretta, in palio la domenica successiva in casa contro la Triestina già retrocessa. LA CHIAVE – L’orecchio proteso alla radiolina consiglia le squadre di accontentarsi. LA CHICCA – La presenza della ventina di tifosi al seguito. TOP&FLOP – Faisca&Lupoli LA FRASE – “Vediamo il traguardo” (F. Castori)
Andrea (Porto San Giorgio, Fm) Giovanni (Ascoli Piceno) Giuseppe (Castel di Lama, Ap) Dante (Porto San Giorgio, Fm) Valerio (Ascoli Piceno) Marco (Ascoli Piceno) Nicola (Ascoli Piceno) Mario (Ascoli Piceno) Marco (Ripatransone, Ap) Matteo (Ascoli Piceno) Alberto (Ascoli Piceno) Armando (Maltignano, Ap) Serafino (Ascoli Piceno) Maurizio (Ascoli Piceno) Pierfrancesco (Ascoli Piceno) Valentino (Maltignano, Ap) Monica (Maltignano, Ap) Daniele (Ascoli Piceno) Francesco (Bologna) ... e migliaia, migliaia, di altri...
QUANTO COSTA ANDARE ALLO STADIO? Dall'hinterland della città Carburante: 5/10 € Biglietto curva: 7 € Totale (se si viaggia soli): 12/17 € Dalle province limitrofe (Teramo, Fermo) Carburante auto: 10/15 € - Autostrada: 4/6 € Pranzo: 10 € Biglietto curva: 7 € Totale (se si viaggia da soli): 31/38 € Dalle province delle Marche/Abruzzo più lontane Carburante auto: 30/40 € - Autostrada: 15/20 € Pranzo: 10 € Biglietto curva: 7 € Totale (se si viaggia soli): 62/77 €
23 – Il sindaco Castelli issa sul Municipio un bandierone bianconero, promuovendo l’iniziativa “una bandiera in ogni balcone”. Comincia una lunghissima settimana di attesa. 24 – Ripresa degli allenamenti dopo due giornate di riposo. 25 – Il Tnas restituisce un punto ai bianconeri, riconoscendo il principio giuridico “ne bis in idem”. Ascoli a quota 47, ma ai fini della salvezza cambia poco: con la Triestina serve vincere. 26 – Ufficiale l’investitura di Adriano Polenta quale nuovo direttore sportivo. 28 – Venti convocati, Castori ha a disposizione l’intera rosa.
30 – Ascoli-Frosinone 3-1
Altra vittoria di capitale importanza per l’Ascoli che dà una robusta spallata ad una diretta avversaria. Subito in vantaggio con Lupoli, i bianconeri commettono l’errore di chiudersi. Subiscono il pari di Masucci a cui seguono cinque minuti di sbandamento totale. Poi Gazzola conquista rigore ed espulsione di Ben Djema. Feczesin trasforma, nella ripresa l’Ascoli controlla e arrotonda nel finale con Antonio. Frosinone chiude in 9, espulso anche Pestrin. LA CHIAVE – L’episodio del rigore su Gazzola: 2-1 e Frosinone in 10. LA CHICCA – Il taglio di Gazzola sull’occasione del rigore. TOP&FLOP – Calderoni&nessuno
4 – La Corte di Giustizia Federale accoglie il ricorso della Procura e aggiunge un altro punto di penalizzazione all’Ascoli per un totale di -7. Al Tnas spetterà l’ultima parola sulla vicenda. 5 – Diciannove convocati per Padova, assente lo squalificato Moretti. 6 – Il Tnas riduce da sei a due mesi le inibizioni di Benigni e Collina in merito ad un precedente ricorso.
7 – Padova-Ascoli 3-1
Disastrosa prestazione dell’Ascoli che si consegna ad un Padova lanciatissimo verso la zona play off. Nel primo tempo non c’è partita, si va al riposo sul 2-0 con i gol di Cuffa e El Shaarawy. Ad inizio ripresa l’Ascoli prova a riaprire la contesa ma il 3-0 di Ardemagni spegne ogni velleità. Inutile il gol di Feczesin. LA CHIAVE – L’approccio molle. LA CHICCA – Il rigore parato di Guarna a De Paula. TOP&FLOP – Giorgi&Ciofani
9 – L’avvocato Proietti ha presentato ricorso con procedura d’urgenza al Tnas per ottenere la restituzione del settimo punto di penalità. 11 – L’Ascoli dispone i bonifici per gli stipendi in vista della scadenza del lunedì successivo. In dubbio il pagamento dei contributi previdenziali. 12 – Il Casms vieta ai non tesserati residenti nella regione Marche anche la trasferta di Reggio Calabria. Gli ultras alla rifinitura per caricare la squadra in vista del delicato anticipo col Siena.
13 – Ascoli-Siena 3-2
Contro un Siena aritmeticamente promosso in serie A, Castori cerca una vittoria che possa consolidare le speranze di una storica salvezza. Liberi da freni mentali, i senesi si portano incredibilmente avanti per 0-2. Ma nell’ultimo quarto d’ora finale batte fortissimo il cuore dell’Ascoli, capace di capovolgere il risultato e ottenere un successo di fondamentale importanza. LA CHIAVE – Il generoso forcing finale. LA CHICCA – La splendida azione del gol dell’1-2, conclusa da una rovesciata vincente di Romeo. TOP&FLOP – Romeo&Micolucci
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Sacrifici... in cambio di cosa? Lo scenario emerso risulta ancor più inquietante se si considera che proprio la realtà dell'Ascoli - per via di una scelta di politica societaria - è tra le prime 6 della B per affluenza allo stadio
Pay tv a costi stracciati, sabato pomeriggio, crescente burocrazia nell’acquisto dei biglietti, prezzi degli stessi non certo popolari. Sembravano questi i principali nemici di un calcio che è profondamente mutato nel corso degli anni: quel che sta emergendo nell'indagine della Procura di Cremona, invece, ci porta a dover constatare ed analizzare dei numeri: quanti e quali cittadini italiani, appassionati, sono stati frodati dal punto di vista economico e morale dagli attori dell'ultimo squallido teatrino che, ahinoi, ha coinvolto anche la nostra amata squadra di calcio? Proviamo a fare un'analisi. C’era una volta il romanticismo della maglia, adesso accantonato per lasciare spazio a business e merchandising. E quindi meno coinvolgimento che equivale a minore partecipazione. Le presenze allo stadio sono in declino, da anni la parabola è discendente. Eppure c’è chi dice no. C’è chi, dai piani alti, ringrazia un progetto (la famigerata tessera del tifoso) che, dopo le tante perplessità iniziali, si è confermato nient’altro che un ulteriore ostacolo alla tanto sbandierata “restituzione del calcio alle famiglie”. Se per andare allo stadio occorre munirsi di carta di credito e documento di riconoscimento, sborsando (singolarmente) almeno il doppio di quello che spenderesti (in
29 – Ascoli-Triestina 3-0
gruppo) guardando lo stesso evento in televisione, allora non sarai certo incentivato a gustarti lo spettacolo “live”. E’ la legge del mercato, di quello che ormai viene definito “prodotto” e a cui cercano di “fidelizzarti”. Eppure c’è anche chi si tura il naso e va avanti. In nome di una profonda passione. E l’esempio lampante lo abbiamo in casa. Sì, perché lo stadio Cino e Lillo Del Duca occupa il sesto gradino per numero complessivo di
Grande cornice di pubblico per una partita attesissima. Oltre diecimila presenze ed una coreografia mozzafiato. Bastano 23’ per scacciare gli incubi: dopo l’1-0 di Feczesin in campo non c’è più partita. La Triestina di Salvioni, già retrocessa, capitola per altre due volte. Nel finale è soltanto accademia che lascia spazio alla festa sugli spalti, poi trasferitasi a Piazza Arringo. LA CHIAVE – La grande determinazione che non lascia spazio alla rilassatezza. LA CHICCA – La percussione di Gazzola per il gol dell’1-0. TOP&FLOP – Feczesin&nessuno LA FRASE – “Salvezza conquistata con la forza del gruppo” (D. Di Donato)
presenze nella Serie Bwin 2010/2011. Nonostante un campionato martoriato dalle inadempienze societarie (tradotte in ripetute penalizzazioni in classifica) e passato perennemente alla caccia di una ostica e storica salvezza. Se non è amore questo. Il pubblico ascolano, conscio dell’alto coefficiente di difficoltà, si è cinto attorno a squadra e staff tecnico. Infatti è preceduto soltanto da due piazze che si sono guadagnate la promozione in massima serie (Atalanta e Siena), altrettante che si sono giocate un posto ai play off fino all’ultimo respiro (Torino e Padova) e dalla matricola Pescara (terzo posto in classifica generale di presenze medie, complimenti ai cugini abruzzesi) che ha disputato un torneo al di sopra di ogni più rosea aspettativa, sfruttando l’entusiasmo generato dalla promozione dalla Lega Pro. La media spettatori picena è stata aiutata dall’applicazione dei prezzi più bassi della categoria (curva a 7 euro, distinti a 10), inclusi quelli della campagna abbonamenti a costi letteralmente stracciati (4.555 le tessere sottoscritte). Una politica giustamente apprezzata dalla gente, ma che – a dir la verità – nasconde anche altri significati. Prima di tutto è stata necessaria per vincere la diffidenza nei confronti dell’introduzione della tessera del tifoso, imposta dal
30 - Botta e risposta tra il patron Roberto Benigni e l'ex presidente Nazzareno Cappelli. La vicenda della cessione delle quote societarie sembra ancora in alto mare. 1 GIUGNO - Risveglio da incubo per gli appassionati di calcio: nell'ambito dell'operazione "Last Bet" vengono posti agli arresti domiciliari i tesserati bianconeri Vincenzo Sommese e Vittorio Micolucci. Le prove pubblicate dai mass media sembrano inconfutabili, seppur in Italia esista la presunzione di innocenza: i due giocatori, insieme ad altre figure del mondo del calcio, agivano per falsare i risultati delle partite agevolando (talvolta non riuscendoci) le puntate al calcio scommesse. La società si riserva di attendere gli sviluppi dell’inchiesta per intraprendere qualsiasi tipo di iniziativa a propria tutela.
Ministero degli Interni e mal digerita dalla piazza. Tra l’altro non sottoscritta, in segno di protesta, da gran parte degli ultras. E, particolare non meno importante, va considerato che nella ripartizione dei contributi della Lega incideranno, e non poco, il numero di spettatori di ogni club. Ecco perché l’Ascoli, oltre che trarne giovamento sul campo (attraverso il sostegno incessante della tifoseria verso la squadra), potrà avere benefici anche fuori. Che potrebbero fare la differenza in un’estate che si annuncia molto tribolata, ancor più di quella passata. Guardate quanta gente ha affollato gli spalti del nostro e di tanti altri stadi cadetti, contro ogni sorta di limitazione o paletto. Guardate i numeri e pensate a come possa sentirsi tutta questa gente, oggi, alla luce di quanto sta emergendo...
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TRE EMME
MACERATA
SAN GIUSEPPE
Passione due ruote Doppia novità per il rilancio La Tre Emme di Morrovalle dal 2005 è la società faro per tanti giovani della zona che amano il ciclismo. Il presidente Rossi: “Avviamo i ragazzi ad uno sport pieno di fascino” Una passione per il ciclismo che parte da giovanissimi, questa la missione della società ciclistica Tre Emme di Morrovalle nata nel 2005 che conta già tanti giovani praticanti. Sarà che abbiamo ancora in mente le immagini del Giro d’Italia con le imprese e la fatica sui volti dei tanti campioni come lo spagnolo Alberto Contador vincitore di questa edizione e il nostro Michele Scarponi autore di una vera impresa personale o del siciliano Vincenzo Nibali. Questi sono campioni che già arrivati ad importanti traguardi, ma la passione parte dal basso, da giovanissimi, quando s’inizia a pedalare con gli amici per il semplice gusto di farlo. Sono questi gli elementi che rendono importante il lavoro di società come la Tre Emme di Morrovalle che segue l’attività di tre settore giovanili: i Giovanissimi con l’istruttore Michela Mancini, gli Esordienti seguiti da Giovanni Calvigioni e gli Allievi con Mario Pizzuti. “La nostra è una grande famiglia – commenta il presidente Andrea Rossi – che con passione segue i nostri giovani per avviarli ad uno sport pieno di fascino. La nostra società svolge la sua attività partecipando a gare interregionali, durante l’invernata svolgiamo l’attività di preparazione in palestra e poi quando le
condizioni lo consentono andiamo subito in strada, il pane vero di questo sport”. Il direttivo della società è composto da: Andrea Rossi Presidente, Claudio Scaficchia Vice Presidente, Liliana Lay Vela segretaria e i consiglieri Maurizio Lambertucci, Mario Pierluigi e Adriana Baldassarri. La società sta già lavorando all’organizzazione di tre gare sportive per i settori giovanili. Il primo appuntamento sabato 11 giugno con il Gran Premio Santa Maria Apparente di Civitanova Marche, prova di abilità e velocità per la categoria giovanissimi. Ritrovo alle ore 14 e inizio della competizione inizio alle ore 15.30. Il secondo appuntamento è per domenica 26 giugno a Trodica di Morrovalle per la categoria Allievi con il “Trofeo Suolificio Sima”. Gara su un percorso di 5 chilometri, ritrovo alle ore 11 e partenza gara alle ore 15. A chiudere l’appuntamento del 7 agosto sempre a Trodica di Morrovalle con il “Trofeo Tre Emme” valido per il Campionato provinciale di Macerata. La gara si svolgerà su un tragitto di 5 chilometri, ritrovo alle ore 14 e inizio gara alle ore 15.30. Per informazioni contattare: 0733-223440 / 339-5096977.
Il neo presidente è Alessio Carinelli, in panchina Francesco Nerla
S
i è conclusa la stagione 2010-2011 del San Giuseppe che non ha chiuso nel migliore dei modi la classifica del girone I di Terza categoria. Una stagione che poteva essere migliore, almeno nelle ambizioni della società anche se l’impegno è stato veramente encomiabile da parte di tutti quanti. Allenamenti sempre disputati a ranghi compatti, con pochissime assenze, a testimonianza di come il gruppo e la coesione dello spogliatoio non siano mai venute a mancare. Per quanto riguarda la prossima stagione non mancano di certe novità importanti in casa San Giuseppe. Innanzitutto il cambio al vertice societario: il nuovo presidente è Alessio Carinelli (foto a fianco), già nell’organigramma societario che ha idee ben chiare per la prossima annata: “Nell’ultima stagione i risultati non sono arrivati almeno per quelli che erano i nostri obiettivi. Per questo abbiamo deciso di dare una svolta: il presidente Gianluca Agostini, per i suoi molteplici impegni, non può più seguire la squadra e la dirigenza ha così deciso che fossi io la persona più adatta a prendere il suo posto. Un incarico importante che mi auguro di portare avanti nel migliore dei modi”. Chiare le intenzioni del neo presidente che annuncia anche il nome del nuovo tecnico: “Il nostro programma prevede il ringiovanimento della
squadra con l’inserimento di ottimi elementi che devono non solo aumentare il tasso tecnico della squadra ma stimolare e dare quella voglia un po’ persa da quelli che verranno riconfermati: si tratta di dare quindi uno stimolo in più ad un ambiente e a un gruppo, senza dubbio in grado di raggiungere risultati sempre più soddisfacenti. Per questo ho raggiunto l’accordo con Francesco Nerla, allenatore esperto che ha sempre militato in categorie superiori con ottimi risultati: sono sicuro che lui ci darà una grossa mano a tornare ad alti livelli”.
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SPECIALE GIOvANI
I campioni del calcio giovanile Recanatese, Tolentino, Futura 96 e Sambenedettese leader nei rispettivi campionati
Juniores Nazionali
Noicattaro.
La Recanatese, dopo aver disputato un’eccellente campionato classificandosi al secondo posto alle spalle dell’Atletico Trivento (girone I) ha fatto benissimo nella prima fase playoff scudetto eliminando dai giochi Civitanovese e Sambenedettese qualificandosi per la corsa scudetto e conquistando un posto tra le 24 squadre che hanno dato vita alla prima fase. La squadra leopardiana inserita in un girone composto da Perugia e Rimini ha perso a Perugia (1-0), battuto in casa il Rimini (3-1), e ha superato il turno grazie alla differenza reti. Nei quarti i giallorossi guidati da mister Dottori hanno affrontato il Venezia. Lagunari vittoriosi in casa (3-0) e battuti a Recanati (3-2) ma stavolta nella conta delle reti la dea bendata ha promosso la squadra veneta. Non sono mancate le recriminazioni ma Pennacchioni e compagni meritano una citazione per quello che sono stati capaci di fare. Non succedeva in casa leopardiana da almeno vent’anni! E nelle Marche l’ultima squadra ad andare così lontano è stata la Sangiustese di mister Giudici. I rossoblu caddero alla soglia della finale nel confronto con i pugliesi del
Juniores Regionali E’ il Tolentino a vincere il campionato regionale juniores battendo in finale l’Ancona. La squadra cremisi dopo aver vinto nel girone C la concorrenza di squadra importanti come Fulgor Maceratese e Vis Macerata nella fase finale ha superato prima il Montegranaro nel doppio confronto poi nella finale giocata al comunale di Castelfidardo l’Ancona. Non sono andate bene le cose nella fase nazionale. Il doppio confronto con il Real Misano ha visto prevalere la squadra romagnola con l’identico punteggio nelle due gare: 4-1.
Allievi Successo della Futura 96 (battuta la Recanatese) grazie alla rete di Marino, il bomber che ha firmato vittorie importanti in una stagione da incorniciare. I ragazzi di mister Recchioni hanno avuto la meglio, in finale, di una Recanatese che ha provato a vincere senza riuscirci. La Futura ha concluso una stagione straordinaria con la vittoria del titolo regionale che dà diritto a
partecipare alle finali scudetto: prima volta nella storia per il club fermano. Stagione importante che ha visto Quintili e compagni dominare la prima parte, lottare con la Vis Macerata nella seconda fino a dover disputare lo spareggio con i maceratesi per poi vincere il titolo superando la Recanatese. La squadra ha dimostrato nel corso della stagione carattere, determinazione e una buona base tecnica. Molto merito spetta al suo tecnico, Claudio Cicchitti, che ha lavorato bene creando un gruppo omogeneo e granitico come pochi. Ed ora l’avventura nazionale.
ne formato da Fossombrone e Fermo rossoblu ancora protagonisti. Battuto largamente il Fossombrone (6-1) la Samb è passata anche sul difficile terreno del Fermo, società nata dalla fusione di due club, guadagnando l’accesso alla finale. Il confronto con la Civitanovese è stato bello, equilibrato, e vinto grazie ad una prestazione sicuramente importante. I gol partita di Vagnoni e Iovannisci. pagina a cura di Enrico Scoppa
Giovanissimi Sambenedettese olè. La squadra rossoblù guidata dal giovanissimo mister Matteo Mercuri ha dominato l’intera stagione superando in finale la Civitanovese. Rossoblu che non hanno avuto problemi nella prima fase della stessa vincendo nell’ambito del suo girone e mettendo a segno una valanga di gol. Nella seconda fase regionale, duello bellissimo con la Pro Calcio Ascoli. Giallorossi superati grazie al successo ottenuto nel confronto diretto nell’ultima giornata di campionato. Nelle finali regionali inserita nel giro-
In alto a sinistra la Recanatese Juniores arrivata fino ai quarti di finale nella fase nazionale In basso a sinistra il Tolentino Juniones, campione regionale In alto a destra gli Allievi della Futura 96 che hanno vinto la fase regionale In basso a destra i Giovanissimi della Sambenedettese campioni regionali
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Fermo
MONTOTTONE, LA PROMOZIONE E’ TUA Il Montottone entra nella storia: grazie al successo nello spareggio con l’Aurora Treia disputato a Cascinare e vinto 2-1 grazie alle reti di Parmegiani e Della valle, la squadra del presidente Gianluca Poloni raggiunge per la prima volta nella sua storia il campionato di Promozione al termine di un’autentica cavalcata.
Annus horribilis per le fermane la Fermana getta al vento campionato e playoff, retrocedono Campiglione, Futura 96 e Azzurra Fermo
P
er il capoluogo della nuova provincia di Fermo non è stata una stagione decisamente positiva: tutte (o quasi) hanno mancato i rispettivi traguardi. Salta agli occhi ovviamente quanto avvenuto dalla squadra di riferimento dell’intera provincia, la Fermana. Dopo un’estate tormentata per il passaggio di quote societarie, l’arrivo del direttore ge-
nerale Mimmo Di Antonio ha portato con sé importanti novità. Innanzitutto l’ingresso del nuovo presidente Ferrante con i soci provenienti dalla Toscana hanno riportato maggiore entusiasmo solo nel corso nella stagione: inizialmente i 73 abbonamenti registrati avevano fatto storcere il naso alla nuova proprietà. La squadra ha subito trovato l’amalgama
sotto la guida esperta di Giovanni Cornacchini, reduce dalla positiva esperienza in quel di Fano. I risultati non tardano a venire e il duello con l’Ancona si accende fin dalle prime giornate di campionato; la squadra però va ancora registrata al meglio e, nel corso della stagione, tornano a vestire la maglia gialloblu ex importanti come Vitali, De Reggi e Bagalini. La
squadra cresce in convinzione e gioco, va in testa da sola e sembra poter allungare. Non mancano le giornate da evitare per i deboli di cuore: l’esempio è il 5-4 casalingo sul Real Metauro dopo che, a venti minuti dal termine, i pesaresi conducevano 4-0. La squadra resiste ma perde la vetta a Grottammare a poche giornate dalla fine, il sorpasso dell’Ancona si concretiz-
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FERMO
Il tecnico del Campiglione Roberto Bagalini
za. Si arriva così al gran finale proprio con i dorici, al “Recchioni” con il calendario che non poteva di certo regalare uno scenario meno vibrante. I dorici sono già in D grazie ad una Coppa Italia stravinta e in molti pensano che la gara di Fermo sia una semplice formalità per Fiorotto e compagni. Sbagliato. In 5.000 assistono a 90 minuti incredibili: Fermana avanti 2-0 e pubblico che prepara la festa ma prima l’anconetano doc Pesaresi e poi il fermano ed ex gialloblu Adami e… ecco il maledetto 2-2! Un tonfo al cuore. Ciò che succede dopo ha poco a che fare con il calcio e in altre sedi ancora a lungo si discuterà di tutto questo. Fermana ancora con la speranza playoff ma la spina ormai è staccata: i gialloblu vengono sconfitti a Pesaro dalla Vis che impatta al ritorno. Tutto da rifare per la squadra del capoluogo di provincia, giunta ad un passo dalla D e che ora confida tutto in un eventuale ripescaggio. Campiglione, Futura 96 e Azzurra Fermo ko. Non va meglio in Promozione B al Campiglione del presidente Moretti che subisce una dolorosa retrocessione al termine di un’annata non facile sotto tanti punti di vista. Squadra in larga parte confermata quella giallonera che ha dovuto spesso fare i conti con i tanti infortuni maturati nel corso della stagio-
ne. A lungo nelle zone basse della classifica, la squadra ha trovato il giusto sprint nel finale grazie al duello “vinto” con la Torrese, per conquistare la qualificazione ai playout che si sono rivelati amari grazie alla sconfitta nel match iniziale con il Chiesanuova che ha di fatto consegnato la salvezza alla squadra maceratese. Amara la stagione in Prima categoria (girone C) per la Futura 96 che, complice un girone di ritorno sottotono, si ritrova nella zona calda della classifica. Costretta a disputare i playout contro la Moglianese, la squadra di Capodarco presieduta da Fausto Rogante cede nel match di andata in terra maceratese 2-1. Al ritorno basterebbe un successo di misura: si gioca ad una porta ma gli interventi di un Gianni Telloni in stato di grazia negano il successo alla squadra che al triplice fischio si ritrova in Seconda categoria, un campionato che invece ha dovuto salutare l’Azzurra Fermo. Un gruppo giovane questo, che ha chiuso la stagione al penultimo posto (nel girone G) davanti al Rapagnano. Nei playout è arrivata la doppia sfida con la Vis Faleria. La vittoria casalinga all’andata ha fatto sperare in risultato positivo cui il 5-1 nel ritorno in favore della Vis ha definitivamente chiuso le porte. Una stagione da dimenticare a Fermo dal punto di vista calcistico tra Eccellenza e Seconda categoria con un’unica eccezione: la Firmum.
Il presidente dalla Futura 96 Fausto Rogante
Firmum, salvezza low cost
la permanenza in Seconda arriva ai playout. Il presidente Recchi: “Merito di Marozzini e di questi ragazzi che crede nel nostro progetto”
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a dovuto attendere il ritorno dello spareggio playout contro la Nuova Maglianese per festeggiare una salvezza tanto sofferta quanto fortemente voluta dall’intero ambiente: parliamo della Firmum, storica squadra del nuovo capoluogo di provincia marchigiano (è stata fondata nel 1964), protagonista anche il prossimo anno in Seconda categoria girone G. Soddisfazione per dirigenti, staff societario e giocatori come conferma il presidente Donatello Reccchi: “Un risultato ottimo, direi eccellente per la passione che questi ragazzi mettono in campo. Non posso fare altro che elogiarli per quello che danno sul campo: la nostra filosofia è questa e loro hanno sposato al meglio questo progetto. Un gruppo storico costruito nel corso del tempo che negli ultimi 4-5 anni si è ulteriormente cementato: molti hanno anche rifiutato offerte da categorie superiori dimostrando il piacere di fare sport con questa maglia”. Un traguardo che poteva essere tagliato anche in precedenza ma l’ultima gior-
nata ha rovinato i piani biancoazzurri: “La sconfitta interna con il Telusiano ci ha fatto passare in un sol colpo dalla salvezza diretta alla terz’ultima piazza: avremmo potuto essere salvi con largo anticipo e invece ci siamo dovuti giocare la salvezza contro la Nuova Maglianese. Nel doppio confronto abbiamo meritato, a mio avviso, una salvezza che premia la squadra per quanto ha saputo fare nell’arco di un intero anno. C’è sempre qualche problema ad inizio anno perché non è sempre facile trattenere elementi che vengono contattati da categorie superiori. Ad agosto ci siamo trovati con otto elementi in meno a centrocampo e dunque un intero reparto da reinventare anche se poi gli arrivi di Spinozzi, sceso dall’Eccellenza, Volpi e Rossetti a dicembre hanno rinforzato l’organico”. In questo senso si è vista a chiare note l’opera di mister Alessandro Marrozzini che ha svolto un gran lavoro motivazionale e non solo: “Alessandro è uno di noi, della Firmum: dico scherzando che è stato in prestito una decina d’anni prima di tornare. Conosce il nostro ambiente e ai ragazzi ha saputo dare molto. E’ la scelta giusta dopo ben cinque stagioni con Giampaolo Malaspina”. Una salvezza che è la base per il futuro di una società da sempre impegnata sia per la Prima squadra che per il settore giovanile: “Il mister? La nostra intenzione è di ripartire da Marrozzini: per noi è confermatissimo, l’augurio è che accetti di rimanere. Per il resto continua a livello di prima squadra l’accordo che ha preso il via alcuni mesi fa a livello giovanile con l’Azzurra Fermo: l’obiettivo è quello di dare un’organizzazione sempre più solida alla nostra realtà”.
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SAN MARCO SERVIGLIANO
FERMO
Una Promozione attesa 65 anni
Un traguardo mai raggiunto nella storia. Bartolini: “Società forte e squadra esemplare. Stiamo lavorando per un futuro importante”
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scatenare l’entusiasmo di un intero paese è stata la vittoria ottenuta al Velodromo di Monticelli in un’ultima giornata di campionato da brividi: decisivo il rigore di Avallone che ha consegnato tre punti di platino. Al triplice fischio è partita la festa in casa San Marco Servigliano che, per la prima volta in una storia lunga 65 anni, raggiunge il traguardo della Promozione. Si tratta del secondo campionato consecutivo vinto dai ragazzi di Paolo Armini dopo la straordinaria cavalcata in Seconda categoria nella passata stagione. Una squadra costruita per vincere ma anche ormai abituata a farlo per la gioia di un presidente appassionato come Luciano Bartolini: “I meriti sono di tutti a partire dai ragazzi e da mister Armini, senza ovviamente dimenticare il lavoro svolto da una società sempre presente e molto partecipe. In questo senso un grazie particolare va agli sponsor senza i quali sarebbe assai difficile perseguire determinati traguardi.
Sono tre anni che siamo al vertice in ogni categoria: oltre agli ultimi campionati vinti, tre stagioni fa sfiorammo la promozione in Prima categoria vincendo i playoff con una squadra costruita per la Terza categoria alla quale furono aggiunti solo tre elementi. Anche questo successo parte da lontano”. Non si è mai nascosto il San Marco e il suo presidente che, fin dall’inizio, aveva detto di voler essere protagonista fino alla fine: “Una Promozione che abbiamo fortemente voluto fin dall’inizio ma non certo agevole da conquistare in un girone molto equilibrato con almeno sei squadre in grado di puntare al vertice”. Dopo i dovuti festeggiamenti ecco la Promozione da affrontare con grande attenzione e per la quale bisogna prepararsi al meglio: “Si tratta di un campionato che richiede una struttura importante dal punto di vista societario ma anche a livello di squadra: ci troveremo a competere con squadre dalla grande tradizione e con un bacino di utenza decisamente superiore al nostro. Stiamo valutando
alcune soluzioni importanti sempre nell’ottica di dare un futuro importante e solido a
questa realtà che vogliamo continuare a far crescere”.
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FutuRA 96
Sono gli Allievi a tenere alto il nome della società in tutte le Marche N
onostante la Futura 96 arrivi da una stagione deludente con la retrocessione in Seconda categoria dopo lo spareggio playout con la Moglianese e dopo aver chiuso il girone di andata al quarto posto, c’è un motivo per far festa in casa della società di patron Rogante. L’orgoglio arriva dal settore giovanile, uno dei gruppi più organizzati del sud della regione che oltre a gestire più di 120 giovani atleti iscritti rappresenta una fucina di giovani talenti. Proprio dagli Allievi è arrivata quest’anno la gioia più grande. Infatti, ritorna nel Fermano dopo diversi anni il titolo Regionale Allievi. E’ la Futura 96 di Capodarco di Fermo allenata dal bra-
Il gruppo e il cuore sono le caratteristiche di questa squadra
FERMO
vissimo Matt e o Vidau coadiuvato da Claudio Cicchitti (responsabile area tecnica) e Gianluca (respon-Recchioni (respon sabile del settore giovanile) a compiere questa splendida impresa. Superando squadre fortissime come Vis Macerata, Tolentino, Fulgor Macerata, Pro Calcio, Falconarese e in finale dopo un bellissimo confronto (vittoria per 1-0) la corazzata Recanatese. “Ora dovremo affrontare il triangolare con il Savio Roma ex campione d’Italia – fa sapere la dirigenza - e la Nuova Fulginium di Foligno per accedere alla fase finale a 6. Il gruppo e il cuore sono le caratteristiche di questa squadra che sicuramente porterà molti dei suoi giocatori a palcoscenici più importanti”. Forza ragazzi, non c’è limite alla storia!
BELMONtE
“Puntiamo a migliorarci”
Il presidente Fagiani: “Penalizzati dall’infortunio di Pasquali. Ripartiamo convinti da mister Baglioni”
Il presidenteTonino Fagiani
U
n campionato chiuso a metà classifica per il Belmonte, guidato dal presidente Tonino Fagiani che stafa una disamina assai precisa della sta gione appena conclusa e di cosa potrebbe cambiare in vista del prossimo campionato. “La stagione – afferma il presidente – non era iniziata certo nel migliore dei modi. Non riuscivamo a trovare la giusta continuità dei risultati e in questo senso l’arrivo in panchina di mister Baglioni ha dato una scossa all’ambiente e al gruppo che ha ritrovato il ritmo giusto. Abbiamo però pagato a caro prezzo l’infortunio di Stefano Pasquali, per noi fondamentale in chiave offensiva. La sua assenza ha pesato sul gioco e soprattutto in fase realizzativa: credo che con lui in campo i playoff sarebbero stati tranquillamente alla nostra portata”. Un po’ di rammarico per un campionato che ha mostrato grande equilibrio nel livello medio delle squadre impegnate: “Un campionato normale, di certo non come quello di due stagioni fa. Il livellamento dei valori era evidente, senza squadre che spiccassero sopra le altre, anche se coloro che hanno visto poi i playoff hanno dimostrato di meritarli per compattezza”. Uno sguardo alla prossima stagione è d’obbligo per una squadra che rappresenta un paese di circa 700 abitanti: “Non disponiamo di risorse infinite, come è piccolo il bacino d’utenza e quindi dal punto di vista economico non è mai facile organizzare una squadra competitiva ma non per questo non abbiamo ambizioni. Nella prossima stagione cercheremo di
centrare l’obiettivo playoff che in questa stagione non abbiamo centrato per i motivi che abbiamo detto. In panchina? Ripartiamo ovviamente da Luigi Baglioni, ha svolto un grandissimo lavoro per professionalità, impegno e i risultati gli danno ragione. Credo che dalla Terza categoria all’Eccellenza non si riesca individuare un tecnico migliore per il Belmonte; abbiamo grandissima fiducia in lui”. Chiarissime le idee anche per quanto riguarda i rinforzi necessari alla rosa gialloverde: “Senza dubbio una prima punta e un centrocampista che possano darci una mano anche allargando la rosa della squadra, l’importante è che riescano a sposare in pieno la filosofia di un gruppo societario e non solo ben delineato. Grande complicità tra tutto lo staff dirigenziale sempre presente e vicino alla squadra: per questo non posso fare altro che ringraziare tutti coloro che ruotano intorno a questa società per il proficuo contributo che riescono a darci. Siamo un gruppo di amici con la passione per il calcio”. Nessun volo pindarico dunque ma una società ben unita e compatta alla ricerca di un obiettivo preciso: stare bene insieme. Poi se, in tutto questo, si aggiungessero i playoff di Terza categoria da raggiungere sarebbe ancora meglio ma senza alcun assillo particolare.
Il tecnico luigi Baglioni
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AMANDOLA
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Una stagione (quasi) da incorniciare Fatale la sconfitta di Monticelli. Sirocchi e Clerici d’accordo: “Raccolto meno di quanto seminato” anche a causa spesso dei terreni di gioco e a squadre che fanno del sano agonismo e dalla fisicità la loro arma migliore”. L’ambientamento nella realtà di Amandola è stato molto semplice: “Dopo tanto tempo mi sono sentito come a casa, non ho avuto grandi pressioni e la possibilità di lavorare in piena autonomia con una società presente che però non ha mai interferito nel lavoro del tecnico. Un ambiente ideale che già conoscevo e che ho avuto modo riconoscere in una società assai seria”.
E’
una sensazione del tutto particolare quella vissuta dall’Amandola nei giorni successi all’eliminazione dai playoff di Prima categoria (girone D) per mano del Monticelli. Il vantaggio maturato nel match di andata non è bastato agli amaranto per cullare il sogno della finale playoff, traguardo storico per la società amandolese. Da un lato il rammarico per aver mancato di un soffio l’appuntamento con la storia,
Il presidente Gianfranco Sirocchi
dall’altro la convinzione di aver disputato, da matricola, una stagione senza dubbio superlativa. Questo il pensiero del presidente Gianfranco Sirocchi: “Arrivati a questo punto, la finale era veramente ad un passo ma assolutamente nessun rimpianto: forse è mancata un po’ di furbizia in certi momenti per chiudere determinate situazioni. Ripeto, nessun rammarico anzi la grande soddisfazione di guidare una squadra che si è espressa ad ottimi livelli soprattutto mostrando un gran bel gioco. Durante la stagione spesso abbiamo creato molto senza concretizzare al meglio quanto fatto ma c’è grande orgoglio per quanto questi ragazzi hanno saputo fare”. Prima come giocatore, poi da dirigente: dal 1974 la storia di Siroccchi è legata a quella dell’Amandola: “La grande passione mi lega a questo ambiente e a questo pubblico che, credo, non abbia eguali in categoria: di media 200/300 persone sempre presenti. La soddisfazione inoltre di aver visto in campo tanti ragazzi cresciuti nel nostro vivaio, fatta eccezione per alcuni elementi di maggiore esperienza. Bravo soprattutto mister Clerici a creare questo gruppo: ha grandissima professionalità e competenza, una perso-
na e un tecnico straordinario. Guardando al futuro, ci rimbocchiamo le maniche e ripartiremo in vista della prossima stagione”. Gianni Clerici, tecnico di comprovata esperienza, si dice soddisfatto della stagione appena conclusa: “A dire il vero un pizzico di rammarico c’è perché la squadra ha espresso sempre un ottimo livello di gioco, tra i migliori del girone, ma ha raccolto meno di quanto seminato. Tornando in Prima categoria dopo alcuni anni ho trovato una solida differenza
Il tecnico Gianni Clerici
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AuDACE GROttAZZOLINA
Audace, giovane e vincente Il presidente Traini, il vice Saggese e mister Giancamilli raccontano un’annata indimenticabile
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nnata fantastica quella appena chiusa in casa Audace Grottazzolina con la Coppa Marche provinciale conquistata nella finale disputata sul campo della Firmum contro l’Atletico Monturano e la vittoria nel girone M di Terza categoria che è valsa la promozione in Seconda categoria. Un traguardo im-
Per la nuova avventura in Seconda categoria non occorrono grandi stravolgimenti: solo alcuni ritocchi
portante che la società grottese ha sempre cercato fin dall’avvio della stagione. “Per i ragazzi è stata una stagione estremamente gratificante – ha affermato il tecnico Piero Giancamilli – dove hanno veramente dato il massimo fin dal primo giorno. Siamo partiti per essere protagonisti: questa società per voglia e soprattutto per organizzazione merita altri palcoscenici. Un obiettivo raggiunto grazie al gruppo che si è cementato nel girone di andata quando il ritardo rispetto alla Nuova Matenana aveva raggiunto anche 7 punti dopo lo scontro. Una risalita lenta e costante in un girone di ritorno veramente entusiasmante dal punto di vista dei risultati”. Nessun elogio in particolare da parte del mister che esalta il lavoro svolto dal collettivo ma una citazione d’obbligo la merita Alessandro Nerla, classe 1991, protagonista con ben 24 gol realizzati. I numeri raccontano anche di una squadra con il miglior attacco con 59 gol realizzati e la miglior difesa che ha capitolato solo 14 volte. “Per la nuova avventura in Seconda categoria non occorrono grandi
stravolgimenti: solo alcuni ritocchi magari capaci di dare quel pizzico di esperienza in più ad un gruppo giovane. Elementi capaci di inserirsi al meglio in un contesto sano per valorizzarlo al meglio. Uno spogliatoio solido è il punto di partenza fondamentale per ottenere buoni risultati. L’obiettivo? Essere protagonisti anche il prossimo anno sempre con i piedi ben saldi a terra”. Anche dal
punto di vista societario una stagione esaltante come spiega il vicepresidente Lello Saggese: “Dopo i festeggiamenti per la promozione e la Coppa Marche provinciale ci siamo messi al lavoro per preparare la squadra che possa ben comportarsi anche il prossimo anno. Come fatto l’anno scorso, stiamo cercando di costruire una squadra vincente. L’Audace dovrà lottare per le prime posizioni della classifica e proprio per questo si sta muovendo sul mercato alla ricerca di giovani calciatori che possano dare un contributo in tal senso. La lista è vasta ma è ovvio che dovremo restringerla notevolmente, sicuramente stiamo lavorando e lavoreremo per puntellare ogni reparto”. Non poteva mancare il punto vista del presidente Tonino Traini: “Dopo una stagione del genere non possiamo che essere soddisfatti per quello che la squadra ha saputo fare senza passare dai playoff che si sono confermati anche in questa stagione, ricchi di risultati sorprendenti. Le correzioni fatte in corso d’opera nel mese di dicembre hanno portato al traguardo sperato, ottenuto grazie alla collaborazione di tutti. Una società sempre presente e a disposizione dei ragazzi ottimamente guidati da Piero Giancamilli: ripartiamo da questa base e dal mister, coadiuvato da mio fratello Tiziano, per essere magari protagonisti anche nella prossima stagione. Ci stiamo muovendo per puntellare un organico molto giovane. Saranno inseriti almeno 6/7 elementi per fare in modo che l’Audace sia protagonista anche in Seconda. Il tutto senza mai fare il passo più lungo della gamba ma con i piedi ben saldi a terra anche alla luce della crisi economica che la nostra zona sta vivendo. Si può essere protagonisti senza fare voli pindarici ma con la passione e l’amore per questo sport come è stato sempre dimostrato da squadra, staff e dirigenti”.
In alto a sinistra la squadra in posa con la Coppa Marche Provinciale di Terza categoria A fianco il logo della società
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uSA SANtA CAtERINA
FERMO
Divertimento e risultati positivi Il presidente Mazzoleni: “Soddisfatti di quanto fatto nel calcio e calcio a 5. Ripartiamo da mister Concetti”
Dimensione salvezza
la squadra di Montegranaro del presidente Sardini resta in Seconda categoria dopo il doppio spareggio con Belfortese e Pievebovigliana
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n lungo brivido è corso sulla schiena della Nuova Dimensione dopo lo spareggio perso in gara unica contro la Belfortese al termine di un match giocato a viso aperto che avrebbe potuto regalare alla squadra di Giorgio Malaspina la salvezza diretta nel girone F di Seconda categoria. Una mazzata quella sconfitta che, allo stesso tempo, ha fatto rimanere inalterate le speranze di salvezza dell’unica squadra non maceratese presente nel campionato. Gli uomini del presidente Luciano Sardini si sono trovati di fronte il Pievebovigliana, squadra senza dubbio particolare: appena dodici mesi prima aveva sfiorato il salto in Prima categoria mentre in questa stagione un crollo verticale li ha portati al penultimo posto in classifica nonostante un organico Da sinistra i dirigenti: Rogante, Tomassini, Mazzoleni e Ferracuti
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na bella stagione di calcio e di sano divertimento. E’ principalmente questo l’obiettivo dell’Usa Santa Caterina squadra nata dalla passione per il calcio ma con l’obbligo morale e sportivo di rispettare se stessi e gli avversari offrendo ai giocatori una sana occasione di divertimento, di stare insieme, spesso anche fuori dal rettangolo di gioco. La società conta su due formazioni, la squadra di calcio che milita nel campionato di Terza categoria girone M: quest’anno dopo una buona stagione è approdata ai playoff mancando di poco la promozione in Secondo categoria, perdendo la finale playoff giocata contro la Nuova Matenana. L’altra squadra è quella di calcio a 5 che milita nel Campionato di Csi, una squadra composta dai giocatori più maturi e dai dirigenti e guidata da Roberto Tomassini, una sorta di hobby sportivo che però ha regalato grandi emozioni. Infatti, nella regular season la squadra ha dominato il torneo dall’inizio alla fine qualificandosi
prima del girone con diverse giornate di anticipo sulla chiusura della stagione: un solo stop, quello con gli Incompresi nei playoff. “E’ stata una bella stagione – commenta il presidente Guglielmo Mazzoleni – sia per la prima squadra dove abbiamo mancato di poco la promozione, sia nel campionato di calcio a 5 dove siamo stati protagonisti ma questo non è il nostro primo pensiero. Il nostro scopo è quello di divertirci assecondando la nostra passione per il calcio e quindi in questo siamo già riusciti. Adesso il campionato è fermo, ci godremo un po’ di meritato riposo: abbiamo già confermato alla guida della squadra mister Ismaele Concetti, come pure il gruppo di base e stiamo valutando la possibilità di qualche nuovo innesto”. Insomma squadra che vince non si cambia anche se, in questo caso forse vale di più, il fatto di voler concedere ad un gruppo affiatato che si diverte insieme di continuare a farlo, magari con la prospettiva di arrivare a traguardi importanti.
ben assortito. Ecco perché la doppia sfida con la Pieve presentava diverse incognite, in particolare il match di andata da disputare in terra maceratese: chiudere 2-0 in trasferta la gara di andata è stato assolutamente fondamentale per il raggiungimento del traguardo finale, consolidato grazie al 3-1 maturato sul sintetico amico nel match di ritorno. Il doppio confronto di playout ha dimostrato come i veregrensi abbiano conquistato con merito la permanenza in categoria con un uno degli attacchi più prolifici dell’intera stagione (ben 44 reti in campionato e 5 nei playout) e un ruolino di marcia casalingo caratterizzato da ben 9 successi. Per la prossima stagione l’intenzione è quella di chiudere il discorso con qualche giornata di anticipo.
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E la Corva si trasforma in cigno… Arriva la promozione in Seconda categoria. Conti: sogno realizzato
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a festa che i sostenitori della Corva non dimenticheranno facilmente è arrivata al Ciccalè di Cascinare al termine di una battaglia epica contro un Real Montecò che si è dimostrata squadra senza dubbio molto quadrata. In casa elpidiense in pochi speravano in una conclusione di stagione così bella, tanto che anche il presidente Giuseppe Conti parla apertamente di un sogno realizzato: “Esattamente – afferma il presidente – ho usato proprio questo termine per definire il successo ottenuto dalla squadra. Una stagione esaltante che ci ha visti sempre nelle zone alte della classifica nel nostro girone. Poi i playoff con il successo in finale contro la Torre in una gara sofferta prima della splendida giornata di Cascinare: faccio i complimenti sinceri ai nostri avversari che hanno costruito molto, dimostrando di essere un’ottima squadra, costringendoci spesso sulla difensiva. Anche l’inferiorità numerica ha influito ma il gol arrivato a quattro minuti dal termine ha regalato una grande soddisfazione a mister Gianluca Moretti, alla squadra e a tutti quanti noi”. Parlare di impresa non è affatto riduttivo
per una realtà che è tornata a viaggiare da sola da appena tre anni (era il 2008) dopo un lunga e proficua collaborazione con la Pinturetta, neopromossa in Prima categoria: “Non siamo più un’unica realtà da tre anni ma siamo molto vicini, sia perché condividiamo lo stesso impianto sia perché c’è grande collaborazione tra di noi: c’è una fitto rapporto tra dirigenti e nessu-
na rivalità astiosa. Questo è il modo con il quale intendiamo il calcio: siamo felici per il traguardo che hanno raggiunto, lo siamo ulteriormente per quello che siamo riusciti a fare”. Gruppo coeso, serietà agli allenamenti e tutti a disposizione di mister Moretti, ecco il segreto della Corva 20102011: “Per quanto ci riguarda un bravo va a mister Moretti che ha guidato al meglio
una stagione esaltante che ci ha visti sempre nelle zone alte della classifica un gruppo consolidato nel corso del tempo, molto affiatato e che ha saputo fare grandi cose. Sono sempre 22-23 elementi agli allenamenti e sempre disposti al sacrificio. Non era il nostro obiettivo stagionale ma è sempre bello giocare per un traguardo così importante e raggiungerlo”.
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Tutto pronto per il Trofeo “Fabio Monti” Ben 38 delegazioni di arbitri alla decima edizione del torneo, presentata a Porto San Giorgio. Per la cerimonia di apertura atteso Marcello Nicchi
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stato presentata presso la sede del Municipio di Porto San Giorgio la X edizione del Trofeo “Fabio Monti” dedicato alle sezioni arbitrali di tutta Italia. Una manifestazione che oltre ad offrire una vetrina di calcio che incuriosisce molti appassionati di calcio, porterà nel territorio fermano oltre 1.000 arbitri. Presenti alla cerimonia il Presidente della sezione Aia di Ancona Carlo Ridolfi, Roberto Bagalini della sezione Aia di Fermo, lesperto fischietto ascolano Emidio Morganti che recentemente ha diretto in la finale di Coppa Italia fra Palermo ed Inter e ovviamente i padroni di casa: il sindaco Andrea Agostini e l’assessore allo sport Lauro Salvatelli. La manifestazione sportiva vedrà la partecipazione di 38 sezioni arbitrali e saranno circa un migliaio i fischietti chiamati a scendere sui campi da gioco già attentamente selezionati del territorio fermano – maceratese, con la finalissima in programma allo stadio Bruno Rec-
chioni di Fermo. La cerimonia di apertura del Torneo è stata invece fissata per il 17 giugno presso l’Arena Europa di Porto San Giorgio: il sindaco di Porto San Giorgio Agostini, ha commentato entusiasticamente la partecipazione a quest’evento sia perché coinvolge personaggi di prestigio come l’arbitro Morganti, sia per la splendida opportunità promozionale di tutto il territorio a livello nazionale. Tutti fattori che l’assessore allo sport Salvatelli ha sottolineato con orgoglio, oltre al fatto di aver garantito per l’edizione 2012, dopo i lavori di sistemazione del manto erboso, la volontà di ospitare alcune gare anche al comunale di Porto San Giorgio. “Grazie al comune di Porto San Giorgio – dichiara Carlo Ridolfi – per l’ospitalità oltre agli sponsor Brosway, Confindustria, Carifermo e Cs sport. Questo torneo, interamente autofinanziato, torna volentieri a Porto San Giorgio vista la splendida accoglienza ricevuta lo scorso anno. Speriamo di avere in questa sede, per la serata del 17, anche il Presidente dell’Aia Marcello Nicchi”. “Sono felice di aver collaborato a portare nella nostra città questo importante evento – sottolinea il sangiorgese Roberto Bagalini – mi fa piacere che tutti gli arbitri che hanno partecipato lo scorso anno abbiano chiesto di poter tornare negli stessi alberghi, segno che l’ospitalità è stata eccellente. Puntiamo a crescere di anno in anno. Non dimentichiamo che questo torneo, per i numeri che muove, è il più importante in Italia per le sezioni arbitrali. Ospitarlo è una splendida opportunità dal punto di vista sportivo e turistico”. Commosso nel ricordo di Fabio Monti anche Emidio Morganti: “Una persona straordinaria, un maestro per tanti giovani arbitri, a cui sapeva rivolgersi in modo straordinario, riuscendo a trasferire tutta la propria
esperienza. Tra le diverse sezioni italiane c’è voglia di giocare, ma anche uno splendido spirito associativo, dove le rivalità di campanile e di provenienza spariscono”. Anconetano doc, Fabio Monti nella sua carriera ha diretto ben 118 partite in A tra il ’63 e il ’73, dirigendo alcune gare internazionali verso la fine degli anni sessanta. Considerato a lungo tra i migliori fischietti della sua generazione insieme a Lo Bello. Finita la carriera fu di prezioso aiuto per gli arbitri marchigiani ricoprendo impor-
tanti cariche dirigenziali nell’AIA. L’idea di ricordarlo ogni anno con questo torneo nasce dall’ex Presidente della Sezione di Ancona Leonardo Puliti, perché fortemente attaccato a Monti, come uomo e come arbitro, che tanto ha dato alla locale sezione e all’immagine della città di Ancona ma dell’intero sistema arbitrale della nostra regione.
l’arbitro Fabio Monti durante il sorteggio, al suo fianco Mario Corso
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Una passione lunga quattro anni A San Paolino di Falerone, quarta edizione della gara di tiro su sagoma di cinghiale in movimento. Il racconto dei protagonisti.
In alto a sinistra: Romeo Cruciani (giudice), vincenzo Santinelli, Angelo Ferrini, Filippo luciani, Massimo Antognozzi (componenti dello staff) Giandomenico Ferrini (sindaco), Nicola Moroni (presidente FIDASC). In ginocchio i vincitori della gara
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na fredda sera di febbraio, all’indomani della chiusura della stagione venatoria 2007-2008, un gruppo di amici federcacciatori si ritrovò, per chiudere la stagione, ad una cena a base esclusivamente di cacciagione, in particolare cinghiale, bagnato da un ottimo San Giovese. Non fu facile arrivare alla fine, tanto che il caffè giunse in aiuto come un gradito amico venuto in soccorso al momento giusto. Sorseggiando il caffè e un buon mistrà fatto in casa iniziammo a raccontare e ricordare i momenti più belli dell’annata venatoria appena trascorsa: le fredde albe e le mattinate passate insieme, gli sfottò in merito alle “padelle” fatte indistintamente da tutti quanti noi, la beccaccia o il cinghiale che ci ha fatto sudare le fatidiche sette camicie e fatto dannare i nostri cani, l’amore per la caccia e per il tiro, per questi sport intensi, nel vero senso della parola, con tutte le sue contraddizioni e le sue regole. Il discorso cadde sul tiro sportivo, sul nostro tirassegno nazionale opera storica del comune di Falerone, inaugurata nel 1893, chiusa mestamente e dimenticata nei primi anni ’80. Nacque così da un gruppo di amici amanti della disciplina del tiro a segno, l’idea di svolgere una manifestazione agonistica nel nostro storico ex tirassegno
nazionale. Il 25/26/27 aprile 2008 si svolse il I Trofeo Due Torri: la agra aera su sagoma di cinghiale in movimento posta a circa 35 metri, con arma da caccia a canna liscia calibro 12. Fu un autentico successo con la partecipazione di oltre 300 tiratori. Riuscita in pieno la prima edizione, dietro ad innumerevoli richieste, l’anno successivo fu deciso di allargare la competizione alle armi con canna rigata (carabina) con tiro su sagoma fissa. Ripetendo il successo della prima edizioni, con iscritti saliti oltre quota 350, la terza edizione (nel 2010), ricalcò la precedente per successo e numero di tiratori. Nel 2011 siamo dunque alla quarta edizi0ne con la manifestazione che si svolgera il 30 e 31 luglio con identiche modalità degli anni precedenti. Tirando le somme e facendo l’analisi su questa fantastica esperienza possiamo dire di essere più che mai soddisfatti del nostro lavoro e soprattutto per avere incentivato l’interesse verso questa disciplina sportiva riconosciuta dal CONI. Una disciplina che, per poter essere praticata e raggiungere risultati importanti, comporta dedizione, allenamento, applicazione, correttezza e soprattutto sacrificio. Sono questi i messaggi che ci sentiamo di proporre ai nostri giovani, queste le buone basi per costruire il loro futuro.
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Ascoli Piceno
“Piccoli Diabolici” crescono
Nasce la scuola calcio di Mario Bonfiglio e Fabio Di venanzio al Cral di Ascoli Piceno. “Stimolante far giocare i bambini da 5 a 10 anni”.
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anno appena smesso con il calcio giocato ma la voglia di vivere ancora tante emozioni sul rettangolo verde è fortissima. Per questo Mario Bonfiglio e Fabio Di Venanzio hanno deciso di mettere a disposizione la loro passione calcistica e soprattutto far conoscere l’amore per questo sport. Da questo e molto altro nasce l’iniziativa della scuola calcio Piccoli Diabolici, un nome per nulla casuale perché rievoca quella indimenticabile cavalcata vincente del gruppo allenato da Bepi Pillon che conquistò, a suon di vittorie a ripetizione, la promozione in serie B nel match casalingo con la Lodigiani davanti a 15.000 cuori bianconeri: era l’aprile del 2002, e proprio nella prossima stagione sarà festeggiato il decennale di quella fantastica impresa. Ecco dunque che Di Venanzio e Bonfiglio hanno voluto omaggiare quello spirito diabolico, denominando così il loro nuovo progetto calcistico che ha preso il via il 5 giugno con l’inaugurazione presso il centro sportivo Cral ad Ascoli Piceno, nel quartiere Monticelli: oltre alla parte istituzionale con le autorità, da segnalare la presenza di alcuni componenti di quella indimenticabile formazione. Il perno fondamentale del progetto è la voglia e il desiderio dei due fondatori di lavorare con questi piccolissimi atleti come conferma Mario Bonfiglio. “In effetti, tutto nasce dal desiderio che da sempre io e Fabio avevamo di lavorare con i più piccoli. Ora che abbiamo lasciato l’attività agonistica e abbiamo molto più tempo a disposizione questo desiderio si è trasformato in un progetto importante”.
Una fascia di età particolare: da 5 a 10 anni. Come mai questa scelta? “Ci siamo riproposti un progetto nuovo, innovativo. Volevamo creare una nicchia diversa per poter prendere in considerazione un target diverso di riferimento. Il nostro augurio è che ci possano essere molti bambini di 5, 6 e 7 anni per farli avvicinare a questo splendido sport”. Su quali principi si basa la vostra opera educativa? “Di certo non saremo allenatori bensì educatori. Il nostro obiettivo è sviluppare la parte ludica e dunque la voglia dei bambini di giocare, attraverso l’utilizzo del pallone. Il divertimento in questa fascia di età è fondamentale per creare curiosità e voglia di andare avanti. Poi c’è ovviamente il contatto con le regole e soprattutto con lo spirito di gruppo che nel mondo dello sport è fondamentale. Guai però affrettare i tempi, i piccoli hanno bisogno di fare amicizie e stabilire rapporti con i propri compagni. Il calcio in sé verrà successivamente”. Allenatore non è la definizione giusta: come definire il vostro ruolo? “Senza dubbio come ‘maestri di calcio’, descrizione con la quale si intende definire nei settori giovanili quelle persone che, con il loro entusiasmo e la loro passione, aiutano i bambini a crescere e ad amare questo sport. E questo proponiamo in una fascia di età estremamente importante come quella da consinoi presa in consi derazione”.
Nella foto un momento dell’intervista a Mario Bonfiglio ai microfoni di Qtv
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vENAROttA
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ASCOLI PICENO
Un sogno chiamato Prima categoria Numeri importanti per una società che guarda al futuro: il nuovo presidente è Riccardo Tagliapini
raduna un gran numero di appassionati, rivolto a Piccoli Amici e Pulcini che negli anni passati ha visto la partecipazione di squadre blasonate quali Lazio, Certaldo, Corato, Giulianova oltre che Ascoli e Sambenedettese.
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na piccola-grande realtà quella del Venarotta (poco più di 2.000 abitanti) con tanta passione e altrettanta voglia di portare avanti il nome di una società nata nel 1985 e da sempre impegnata nei vari campionati provinciali. Una lunga militanza in Seconda categoria che, in alcune occasioni, ha visto la squadra sfiorare quel passaggio in Prima categoria che rimane il sogno per dirigenza, squadra e tifosi come conferma il responsabile sportivo Adolfo Cinesi: “Prima o poi ci piacerebbe fare questa avventura anche per coronamento di un lavoro durato anni. Nella stagione appena chiusa abbiamo raggiunto una salvezza tranquilla con un pizzico di rammarico: abbiamo chiuso l’andata al terzo posto dietro Mozzano e Castignano, poi gli infortuni ci hanno fortemente condizionato. Abbiamo dovuto fare a meno contemporaneamente di ben quattro attaccanti e alla lunga abbiamo pagato dazio uscendo dalla zona playoff; peccato perché saremmo potuti essere protagonisti fino in fondo in un campionato, a mio avviso, nel quale non si sono viste squadre esprimere un ottimo gioco: molto agonismo, molta forza ma solo il Piane di Morro mi ha impressionato, nella doppia sfida giocata con noi, per una buona coralità di manovra”. Settore giovanile Realtà piccola, risorse non elevatissime
e dunque si punta sui ragazzi: un settore giovanile composto da circa 100 ragazzi che offre linfa vitale alla prima squadra: “Sui ragazzi abbiamo puntato anche in questa stagione con 5-6 ragazzi in prima squadra e l’intenzione è di fare lo stesso anche il prossimo anno. Abbiamo 100 ragazzi che coprono tutte le categorie anche se, nella stagione appena chiusa, non abbiamo potuto fare gli Allievi per mancanza numerica di elementi. Un vivaio che riesce ad andare avanti grazie ai ragazzi di Roccafluvione, distante appena 4 chilometri da noi. Tutto questo è possibile grazie al volontariato e alla partecipazione di ben 18 dirigenti che danno il massimo per questo progetto”. Un ringraziamento particolare al tecnico delle prima squadra Gino Santoni, protagonista anche nel settore giovanile: “E’ subentrato alla guida della prima squadra nel corso della stagione e, oltre ad essere dirigente, guida anche gli esordienti: il tutto senza percepire rimborsi. La pura e semplice passione lo spinge a fare tutto questo per il suo paese e di questo non possiamo fare altro che ringraziarlo”. Memorial “Beppe Ciotti” Da segnalare inoltre che il 5 giugno si svolgerà l’8^ edizione del memorial dedicato a Giuseppe Ciotti, talento venarottese e esempio per classe e sportività, che perse la vita in un incidente stradale di ritorno da una cena di squadra. Un torneo che
Una giornata al museo L’8 maggio scorso Esordienti e Pulcini hanno fatto visita al Museo del calcio e al centro Sportivo di Coverciano: hanno effettuato un allenamento e una partita sui campi che anche i campioni della Nazionale hanno calcato, insieme ai coetanei della società di San Benedetto del Tronto presenti anche loro a Coverciano. Terminato l’allenamento e dopo aver fatto pranzo, hanno visitato il Museo del calcio, dove sono conservate maglie, palloni, scarpe e cimeli vari dei campioni della Nazionale dalla sua nascita ad oggi. Tra i più ammirati la maglia, i pantaloncini e le scarpe che Cannavaro ha indossato nella vittoriosa finale del campionato del mondo a Berlino nel 2006 ancora sporchi dell’erba e della terra dello stadio e le copie originali delle 4 Coppe del Mondo vinte dall’Italia. “Un’esperienza importante per i ragazzi – sottolinea Cinesi – per venire in contatto con la storia di questo magnifico sport”. Uno sguardo al futuro Chiusa al meglio questa annata, lo sguardo è già risvolto al futuro per il Venarotta con una prima importante novità. “Per motivi personali – conclude Cinesi - ha rassegnato le dimissioni il presidente Vincenzo De Dominicis e nella riunione svoltasi a metà maggio l’assemblea ha eletto Riccardo Tagliapini quale nuovo presidente. Ora faremo natu-
ralmente le nostre valutazioni di natura tecnica fermo restando che continueremo a valorizzare le nostre risorse interne, promuovendo in prima squadra altri ragazzi provenienti dalla Juniores”.
Coverciano è stata un’esperienza importante per i ragazzi
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PORTA ROMANA
ASCOLI PICENO
“Una Seconda costruita in casa”
Festa grande a Porta Romana. Il segretario Giuseppe Cimica: “Un successo costruito senza rimborsi e con i nostri giovani: questo è il nostro orgoglio”.
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l quarto tentativo è arrivato finalmente uno storico traguardo per il Porta Romana che ha raggiunto la promozione in Seconda categoria. Per bene tre volte infatti i playoff non sono stati alleati fedeli della squadra presieduta da Saturno Ferranti: nel 2007-2008 la finale persa in modo rocambolesco con lo Sporting Folignano, l’anno successivo playoff vinti ma l’Atletico Colli sconfisse i rossoblu nello spareggio mentre nella scorsa stagione fu il Mozzano a sbarrare la strada verso la promozione, nonostante un’annata impeccabile con una sola
sconfitta. Ora finalmente si può festeggiare come conferma lo storico segretario Giuseppe Cimica: “Nell’anno in cui forse non ci credevamo quasi più è arrivata questa grande soddisfazione al termine dello spareggio vinto 3-0 con il Piceno United. Di certo non siamo partiti per fare da comparsa in Terza categoria ma se devo essere sincero il nostro obiettivo principale è il settore giovanile da dove provengono la quasi totalità degli elementi che compongo la prima squadra”. Annata che non era iniziata nel migliore dei modi: “Si, all’inizio non sembrava essere l’anno giusto ma la squa-
dra ha ritrovato ritmo e convinzione, sfiorando addirittura la promozione diretta in Seconda, sfuggita di un soffio. La stagione era iniziata con alla guida tecnica Andrea Cavucci che ad un certo punto ha dovuto lasciare questo incarico per motivi di natura personale, al suo posto è subentrato Peppe Di Camillo, ex tecnico della juniores, che si è trovato ad allenare in prima squadra molti elementi che ha avuto modo di far crescere nel settore giovanile. Basta un dato per capire in che modo il nostro settore giovanile contribuisce in maniera decisiva alle sorti della prima squadra: nell’ultimo spa-
reggio erano ben 7 su 11 gli elementi provenienti dalla juniores”. Da sempre infatti il settore giovanile è il fiore all’occhiello del Porta Romana anche se il quartiere non dispone di una buona struttura per questo settore: “In effetti il settore giovanile per noi è l’aspetto primario: abbiamo la scuola calcio con oltre trenta ragazzi, fino alle categorie Allievi e Juniores: quest’anno per motivi strettamente numerici non siamo riusciti a fare i Giovanissimi che contiamo di riprendere quest’anno. Il problema sono le strutture: disponiamo del campo sportivo a Monterocco, occupata anche dal Borgo Solestà che dispone di un grande settore giovanile. Diciamo che rispetto a loro soffriamo, almeno in parte della sindrome del Brutto Anatroccolo (sorride ndr). Ora sembra che nella struttura dell’ex Tirassegno possa nascere una struttura per il calcio a 5 e calciotto: sarebbe fondamentale per la nostra scuola calcio”. Uno sguardo al futuro con la prossima Seconda categoria: “Come sempre inseriremo alcuni giovani della juniores e altri che vorranno sposare il nostro progetto che non prevede rimborsi spese ma solo tanta passione: parlo ad esempio di Stefano Volponi che ha deciso di vestire la maglia del Porta Romana, scendendo i categoria per vivere a pieno il quartiere e il Sestriere nel periodo della Quintana”.
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ASCOLI PICENO
A tutta…Force in Seconda categoria! Una promozione attesa 8 anni
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opo 8 anni la Forcese torna in Seconda categoria e la società per la prossima stagione riconferma quasi in toto la rosa costituita in larga parte da ragazzi del posto. Una finale di stagione che i dirigenti e i giocatori della Forcese non dimenticheranno tanto presto. Prima la conquista dei playoff (Terza categoria N) e poi gli spareggi con la finalissima giocata a Montalto Marche contro la Nuova Matenana che con il risultato di 1 a 0 gol di Andrea Lupi ha regalato la promozione alla formazione ascolana. “E’ stata una bella soddisfazione – racconta il vicepresidente Guerriero Matè – primo
perché la nostra squadra è composta da tutti ragazzi del paese, per essere più precisi la formazione che ha giocato la finale è costituita da 9 ragazzi di Force e 2 di Comunanza. La partita, come capita spesso quando si tratta di una finale secca, è stata molto tattica nel primo tempo con le due formazioni che si sono studiate, poi nella ripresa abbiamo cercato di imporre il nostro gioco, una volta che siamo riusciti a segnare abbiamo controllato la gara. Per noi è stata un bella festa che ci riporterà in Seconda categoria dopo 8 anni”. La società ha voluto riconfermare il gruppo e si sta già muovendo per rinforzare l’organico puntando però a
riportare a casa giovani di Force che nella trascorsa stagione hanno giocato in altre squadre del circondario. “Siamo intenzionati a riconfermare anche l’allenatore Acciaroli – conclude Matè – quest’anno
dovrebbe prendere il patentino da allenatore e non dovrebbero esserci problemi. Per il resto puntiamo per la prossima stagione a fare un buon campionato e mantenere la categoria”.
Siamo intenzionati a riconfermare anche l’allenatore Acciaroli
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AGRARIA CLuB
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Calcio, giovani e non solo Settore giovanile, centro sportivo, palestre e molto altro. Pasqualini: “Seguiamo molteplici attività”
la formazione juniores dell’Agraria Club
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a un lato l’amarezza per la retrocessione in Terza categoria, dall’altro la superlativa mole di lavoro svolto a livello societario per lo sviluppo e il consolidamento di uno storico settore giovanile come quello dell’Agraria Club. Nata nel 1988 e affiliata alla Figc Marche di Ancona nel 1995 la società ha come obiettivo la valorizzazione del proprio vivaio sul quale vengo convogliate la maggior parte delle proprie risorse come conferma il segretario Gianluca Pasqualini: “Certo, la retrocessione della prima squadra ci dispiace ma le nostre attività sono talmente tante che non possiamo stare lì a piangerci addosso. La prima squadra deve essere soprattutto uno sbocco per tanti ragazzi che fanno la trafila con l’Agraria che fin da piccoli vestono questa maglia. Anche nella squadra che ha disputato la Seconda categoria, negli undici erano titolari un ’92, due ’93 e un ’90. Il nostro augurio è che l’inserimento dei nostri giovani in prima squadra sia sempre maggiore”. Tutto questo è favorito da una Juniores che ha disputato una stagione ad altissimi livelli: “Abbiamo perso la finale provinciale per il titolo regionale con la Pro Calcio Ascoli: i numeri parlano di una grande squadra capace di realizzare oltre 100 reti. Un ottimo gruppo sul quale puntare”. Non solo Juniores però ma anche Allievi, Giovanissimi, Esordienti (classe ‘98/’99) e ben tre squadre di Primi Calcio: 2000,
2001 e 2002. Il tutto si svolge nel centro sportivo “Sabbatino D’Angelo” a San benedetto del Tronto. “Un complesso assolutamente all’avanguardia – conferma Pasqualini – oltre al campo sportivo in erba naturale per il calcio a 11, c’è un campo da calcetto in sintetico, una palestra polivalente, una tensostruttura nella quale viene svolta ginnastica artistica e in fase di ultimazione anche una struttura per il calciotto in erba sintetica che possa dare respiro al campo in erba naturale almeno per quanto riguarda gli allenamenti, consentendo allo stesso di mantenersi più a lungo nel corso della stagione. Non solo questo però: all’interno della tensostruttura organizziamo per tre giorni settimanali (lunedì, mercoledì e venerdì) corsi di ginnastica dolce per quasi 150 anziani ma c’è anche un importante progetto per ospitare un punto ristoro all’interno del centro, ospitato quotidianamente da circa 300 persone”. Progetti importanti, impegno e tanta passione: in una sola frase la sintesi di una realtà chiamata Agraria Club.
CuPRA MARIttIMA
Giovani portieri a scuola da Di Iorio A corso di aggiornamento per numeri uno con il tecnico sambenedettese, collaboratore di Guidolin
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i terrà sabato 18 Giugno a Cupra Marittima lo Stage di aggiornamento per portieri di calcio organizzato dalla società dilettantistica Real Cuprense, con il patrocinio della delegazione provinciale di Ascoli Piceno della Figc Marche e in collaborazione con il Comune di Cupra Marittima. Relatore dello stage Lorenzo Di Iorio, 57 anni, sambenedettese doc e fedele collaboratore di Francesco Guidolin nella stagione appena conclusa a Udine e in quella precedente a Parma. Possono partecipare Allenatori dei portieri, allenatori, portieri o chiunque abbia voglia di arricchire il proprio bagaglio tecnico in merito alle tecnologie di allenamento. Il luogo scelto è il campo sportivo Fratelli Veccia nell’intera giornata del 18 giugno con l’orario di ritro-
vo previsto alle 10 di mattina. Di Iorio è unanimemente riconosciuto come uno dei migliori nel suo ruolo: nato a San Benedetto del Tronto ha calcato per circa quindici stagioni i campi della serie C, iniziando la sua attuale carriera nel 1991/1992 con Del Neri al Ravenna. Oltre alla lunga collaborazione con Guidolin ha anche avuto rapporti di lavoro con Guidolin, Cavasin, Buffoni, Rumignani e Novellino. Sempre con l’attuale tecnico dell’Udinese ha anche vissuto l’esperienza nel campionato francese a Montecarlo con il Monaco. Molti i numeri uno di primo livello che ha avuto modo di allenare quali Pagliuca, Toldo, Taibi, Fontana, Mirante e Handanovic.
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Pro Calcio Ascoli, gli Allievi ad un passo dal sogno In Seconda categoria la squadra di Francesco Piccioni ha raggiunto la salvezza; tra i giovani spiccano i ragazzi di Natalini
Il Ciabbino conferma Mioli-Azzanesi Di Marco e Ripatransone si dividono
Il centrocampista Marzetti (Ciabbino) ricoprirà anche il ruolo di direttore sportivo Arrivano le prime novità ma anche le prime conferme per quanto riguarda il calcio dilettantistico ascolano. Il Ciabbino ha ufficializzato la conferma dell’intero staff tecnico per la prossima stagione: alla guida della squadra resteranno gli allenatori Gu-
la formazione degli Allievi della Pro Calcio Ascoli
E’
una delle società storiche del panorama piceno, da sempre impegnata attivamente nei campionati dilettantistici ma soprattutto a livello giovanile. La Pro Calcio Ascoli ha superato da quattro anni i sessant’anni di vita con grande orgoglio, difendendo la propria storia. Ha appena concluso il campionato di Seconda categoria conquistando una meritata salvezza nel girone I, con un gruppo decisamente giovane a disposizione di mister Francesco Piccioni, tecnico di comprovata esperienza che ha sposato al meglio il progetto giallorosso. Basta dare un’occhiata alla rosa della squadra a sua disposizione per capire quali siano le intenzioni della società
guidata dallo storico patron Giancarlo Romanucci: valorizzare al meglio le risorse del proprio settore giovanile, da sempre fiore all’occhiello della squadra picena. In questo senso ovviamente va segnalata la grande stagione della formazione Allievi guidata da mister Natalini, che è arrivata ad un passo dalla finale per il titolo regionale di categoria; decisiva per l’accesso alla gara finale al sconfitta maturata proprio contro la squadra fermana ma questo non intacca di certo il valore di una stagione positiva sotto ogni punto di vista.
stavo Mioli e Carlo Azzanesi. Novità invece per quanto riguarda il ruolo di direttore sportivo che sarà ricoperto da Mario Marzetti (foto), 24 anni, in forza alla società picena anche nella veste di giocatore. Al dirigente Matteo Renga invece l’arduo compito di allestire una squadra all’altezza con l’obiettivo di raggiungere una tranquilla salvezza nel campionato di Prima categoria (girone D). La prima novità in casa Avis Ripatransone riguarda l’aspetto tecnico, in attesa di conoscere novità di natura tecnica e organizzativa per porre basi solide in vista della prossima stagione: il tecnico Walter Di Marco ha deciso di interrompere il suo rapporto di collaborazione con la società granata dopo averla portata alle finali playoff nel campionato appena concluso, uscendo sconfitta dalla semifinale contro il Montottone che ha poi conquistato l’accesso in Promozione.
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Mental trainer di Roland
Del Vecchio
Hai già vinto? E allora vincerai! Ebbene sì! Il segreto principale di chi vince è quello di riuscire a vedersi vincere ancora prima di aver giocato. Quello che intendo è che per riuscire a mettere “in campo”, al momento della partita, il massimo dalle proprie capacità fisiche e tecniche è necessario entrare nello stato d’animo potenziante che si produce solo visualizzando la vittoria. Si può credere che ci siano eccezioni a questo, come ad esempio quelle sconfitte che giungono per la troppa convinzione di superiorità, ma ti assicuro che in quei casi ci sono altri fattori limitanti che intervengono, di ti cui parlerò una prossima volta. Quel che più conta in questo articolo è che si comprenda l’importanza di dedicare parte dei propri allenamenti allo sviluppo della capacità di visualizzazione, in modo da dar vita a una sorta di previsione futura che consente la massima chiarezza sull’obiettivo da raggiungere. Come si sa, il nostro cervello coordina il corpo e cerca le risorse giuste per lo scopo in base alla chiarezza delle immagini che in esso sono visualizzate. Per questo esiste il detto: ”Se non hai chiaro dove vuoi andare sarà dura che tu ci arrivi”. Nello sport è la stessa identica cosa. Per avvalersi di tutte le risorse corporee e mentali bisogna rappresentarsi vincenti. E come si fa? Ci si allena ad imparare a creare immagini vincenti. Per qualcuno la cosa è molto facile e lo fa già: e vince. Per chi, invece, visualizza
bene ma non vince si tratta di assicurarsi che a riempire quelle immagini siano contenuti potenzianti, come la festa e i premi dopo la vittoria, cioè cose che stimolano alla massimo impegno. Per questo lavoro un Coach è fondamentale perché molto spesso questo processo non è gestito dalla coscienza del giocatore e quindi non sà come intervenire. Lo stesso vale per chi non visualizza spontaneamente perché si affida principalmente all’udito o alle sue sensazioni. In questo caso si tratta solo di cominciare a trasformare quel modo di pensare in immagini dato che per questo scopo le immagini sono preferibili. Tutto qui. Bisogna allenarsi anche mentalmente…ma non è una novità. Mi ripeto: la principale carenza riscontrata nelle persone che non raggiungono i propri obiettivi è quella di non riuscire ad immaginarsi nell’atto di averli raggiunti. E cosa significa? Significa che le persone non sono abituate a fare la cosa più utile allo scopo, farsi un’immagine di se che raggiunge l’obiettivo. Sembra logico? E lo è. Quel che invece sembra assurdo è che non si consideri questo fatto importante quanto allenarsi ogni giorno fisicamente e tecnicamente. Secondo te quanto è inutile allenarsi fisicamente per una partita se non sai dove e quando si disputerà? Trascurare l’allenamento mentale per acquisire la capacità di visualizzare equivale a trascurare le informazioni che ci dicono dove e quando si gioca.
Avvocato
Impraticabilità del terreno di gioco L’articolo 60 del NOIF prevede che il giudizio sull’impraticabilità del terreno di gioco spetta solamente al direttore di gara. Il predetto accertamento può avvenire o all’ora fissata per la disputa della gara stessa alla presenza delle squadre dopo aver effettuato l’identificazione oppure precedentemente con la presenza dei capitani. Particolare importanza riveste il caso dello sgombero della neve e della presenza del ghiaccio. All’inizio della stagione calcistica le Leghe specificano gli adempimenti da osservare in caso di neve. I comitati possono disporre l’obbligo di sgombero, puntualizzando che lo sgombero stesso non può essere imposto nel caso in cui la precipitazione si sia verificata nelle 72 ore precedenti la gara, nel caso del Campionato Nazionale Dilettanti ridotto a 48 ore. Da evidenziare che i Comitati possono rinviare d’ufficio la gara per impraticabilità dopo aver verificato tale condizione. Di rilievo è altresì il caso in cui il terreno di gioco sia reso non praticabile per la presenza di ghiaccio. In tale caso, poiché la rimozione è in linea di massima impossibile, la Giustizia Sportiva considera la presenza di ghiaccio ‘causa di forza maggiore’ e di conseguenza nessuna responsabilità può essere addebitata alla società ospitante.
di Giammario
Scalella
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