n.14 Ottobre 2010
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IL PRIMO MENSILE DI CALCIO E ... NON SOLO
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N. 14
Gianluca Longo, 19 anni, ex promessa del Bari e oggi al Corridonia, racconta il suo ritorno alla vita (e al campo)
“Così ho dato un calcio alla Bestia” La finale scudetto contro i giovanissimi dell’Inter, la chiamata in Azzurro, poi la scoperta del male. E l’incontro con Flavio Falzetti: “Per me fondamentale” pagina a cura di Enrico Scoppa
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l calcio ha vinto. Gianluca Longo, dopo milleduecentosessantotto giorni, il 22 settembre scorso in occasione della gara di Coppa Italia di Eccellenza tra Tolentino e Corridonia, è tornato di nuovo in campo. Ha potuto gioire, correre, calciare una sfera per lui magica. Restare per così tanto tempo fuori dal rettangolo di gioco
non è stato facile. Del suo ritorno in campo dice: “Una grande emozione che non riuscirò mai a raccontare a nessuno. Per me è cambiata la vita”. Prima di parlare d’altro qualche dato per capire. Gianluca Longo nasce a Modugno in provincia di Bari il 10 aprile 1991, comincia a tirare i primi calci nel Balsignano prima di approdare alle giovanili del Bari dove gioca con le squadre allievi e giovanissimi e proprio con i giovanissi-
mi al ‘Renato Curi’ di Perugia gioca la finale scudetto contro l’Inter di Santon e Destro, finisce in parità 2-2 e poi saranno i calci di rigore a regalare lo scudetto (4-3) alla compagine meneghina. Arriva anche la chiamata in maglia azzurra (Under 16), altro momento importante della carriera del ragazzo dove incontra giocatori importanti come Macheda, Petrucci, Moscatelli, Destro. Momenti felici poi all’inizio della stagione 2006/2007 lo stop, l’incontro con la ‘bestia’. Una bronchite, il linfoma, i controlli, poi inizia una lungo periodo dal quale Longo ne esce con un’esperienza tutta da raccontare. Lo fa con una sicurezza disarmante e con il sorriso sulle labbra, il suo racconto è un inno alla vita. Gianluca Longo, come hai vissuto questi terribili 1268 giorni? “Con la convinzione che sarei prima o poi uscito dal tunnel dove mi ero cacciato”. La conoscenza con Falzetti sicuramente è stato uno stimolo in più? “Senza dubbio. Mi stavo curando quando ho avuto tra le mani il libro “Oltre il ’90” che ho letto riflettendo a lungo. Rimasi colpito dalla straordinaria forza di Flavio e gli mandai una mail di congratulazioni. Così nacque questo contatto che mi ha permesso di seguire un percorso che mi ha portato a Corridonia dove ho potuto gioire tornando a giocare”. Durante il tuo lungo periodo di cura quali pensieri ti sono frullati in testa? “Mi sono preoccupato di non allarmare e mi ripete-
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vo spesso che dovevo rialzarmi, dovevo ripartire. Lo sentivo dentro. Mi ripetevo spesso che dovevo tornare di nuovo a giocare ed essere testimone che la ‘bestia’ si poteva anche sconfiggere per dare speranza e coraggio ad altri ragazzi sfortunati. Bari – Potenza, la mia ultima partita prima dell’arrivo della ‘bestia’, il 22 settembre scorso il ritorno alla vita”. Questo lungo periodo di inattività come ha cambiato Gianluca? “La scala dei valori cambia. Ti accorgi che la vita è un bene inestimabile da non cambiare con nessun’altra cosa al mondo”.
nel? “Sicuramente sì. Salvatore Sullo, attuale secondo di Ventura al Bari, Bordi, Di Vennazio, Ciocci. Tanti bravi calciatori uniti da un comune destino, quello di dover lottare e vincere contro la ‘bestia’”. Tu sei giovanissimo, con questa esperienza alle spalle cosa vorresti dire a quei ragazzi che invece amano lo sballo e si buttano via? “Che la vita è una cosa sacra, che va apprezzata ed amata
e non buttata come se non fosse nulla e dico a loro di riflettere su quello che fanno inconsciamente lasciandosi andare”. Il tuo è un inno alla vita, cosa vorresti fare per dare il tuo contributo in favore di altri sfortunati ragazzi ? “Vorrei parlare della mia esperienza con i ragazzi nelle scuole attraverso incontri. Sarebbe una gran bella cosa e la mia più grande soddisfazione”.
Ti senti un ragazzo rinato a nuova vita? “Sì. Lottando senza mai arrendersi ho potuto dare un senso alla vita anche se guardandomi indietro dico che è stato un cammino difficile e tortuoso dal quale sono riuscito a venirne fuori grazie anche a tante coincidenze importanti come quella di aver conosciuto Flavio Falzetti”. Quando sei tornato in campo con la Nazionale Life ritorno alla vita Football club, cosa hai pensato? “Che dovevo dire grazie a tutti se ero riuscito a venir fuori dal tunnel. Quello striscione che i miei compagni hanno portato sulle tribune dello stadio del Conero dove c’era scritto ‘Non è mai facile un ritorno, non è mai impresa da niente’, testimonianza forte, sicuramente indimenticabile. Hanno voluto gioire con me ricordandomi Renato Zero del quale io vado pazzo”. Con te al Del Conero anche altri giocatori importanti usciti dal tun-
Con la maglia del Bari nella finale scudetto Giovanissimi contro l’Inter
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Il vicepresidente Pieroni: “Esami e test approfonditi per tutti i giocatori”
La crociata del Corridonia per la salute degli atleti La battaglia di Flavio Falzetti e il ruolo della Fondazione nella lotta alla malattia
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na delle grandi differenze che si notano tra il calcio professionistico e quello dilettantistico è l’assistenza medica che viene fornita agli atleti. Di questo ne è convinto e per questo si batte da anni Flavio Falzetti, 38 anni, umbro ma marchigiano d’adozione, ex giocato-
Il ds del Corridonia Flavio Falzetti
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re di buon livello (Spoleto, Gubbio, Camerino, Urbino, Monturanese, Taranto, Civitanovese, Elpidiense), attuale direttore sportivo del Corridonia. Falzetti lotta da anni contro una terribile malattia che lo ha costretto ad interminabili cure, il tutto dovuto ad una diagnosi tardiva che non gli permise, all’epoca, di
affrontare la “bestia” come lui chiama il tumore, come avrebbe voluto. Flavio, negli ultimi anni, ha promosso, tramite la Fondazione che porta il suo nome, la sua idea, il suo sogno, la sua missione, rappresentata dalla cultura della cura medica preventiva anche nel mondo dei dilettanti. Il punto di partenza visto che chiunque svolga un’attività sportiva è obbligato a sottoporsi ad una visita medica di idoneità, è quello di prevedere ed integrare questo protocollo con altri esami più specifici ed approfonditi. Da anni il professor Nando Scalpelli, primario ematologo dell’ospedale di Spoleto segue Flavio, nel tempo il loro rapporto si è rafforzato, cementato e oggi sono fianco a fianco in questa crociata. Il Corridonia ha già sottoposto tutti gli atleti attraverso il professor Scalpelli a visita preventiva. Tutti i ragazzi sono risultati in perfetta condizione. Carlo Pieroni, vice presidente della società, spiega i perché di questa scelta: “La nostra società è sempre molto attenta a tutte le iniziative che hanno come oggetto la salute e la tutela dei nostri ragazzi. Siamo tutti genitori ancor prima che dirigenti, quindi l’idea di Flavio è stata immediatamente sposata.” Il
Giocando d’anticipo la battaglia al tumore si vince Il professor Nando Scalpelli invita società sportive e Federazione a mettere in campo azioni di prevenzione
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el 2009 l’AIRTUM, Associazione Italiana Registri Tumori, ha pubblicato i dati relativi all’incidenza e mortalità per tumore nel territorio nazionale. Nonostante la copertura dei Registri Tumori sia limitata al 30% della popolazione italiana essi non si discostano da quanto riportato da altre organizzazioni sanitarie di altri paesi ed in particolare del Nord America e del Canada a testimonianza di un andamento abbastanza uniforme, in termini di incidenza e mortalità, delle patologie oncologiche in Italia come in altri paesi occidentali. Questi miglioramenti, calcolati in termini di numero assoluto di persone che si ammalano, sono però quasi interamente vanificati dall’aumento del carico della patologia tumorale su una popolazione, quale quella italiana, che vive più a lungo e che quindi, invecchiando, è più suscettibile a patologie oncologiche. L’aumento, pertanto, del numero di diagnosi di tumore è in gran parte dovuta all’invecchiamento della popolazione dal momento che la malattia oncologica colpisce più frequentemente in età avanzata. Il 63% dell’aumento osservato nell’arco di 10 anni è attribuibile a
futuro è già all’orizzonte dice Pieroni: “Abbiamo già avviato un contatto con l’AVIS di Corridonia per poter effettuare un esame del sangue approfondito ai nostri giocatori, saranno effettuate visite cardiologiche e odontoiatriche. Questo ci permetterà di costruire un archivio che, nel tempo, verrà aggiornato da test di routine, il tutto con l’obiettivo di avere
questo fattore. In relazione alla mortalità essa è nel complesso in diminuzione. Diminuzione che sarebbe maggiormente visibile se l’età media della popolazione fosse la stessa di 10 anni fa. L’invecchiamento progressivo della popolazione italiana, verificatosi nell’ultimo decennio, ha determinato un aumento del numero di morti per patologie oncologiche rendendo meno percepibile la riduzione reale del fenomeno. Ciò premesso i dati rilevabili dal documento evidenziano, sottolinea il professor Nando Scalpelli (responsabile del servizio di Oncoematologia dell’ospedale di Spoleto) che ogni anno in Italia si stimano circa 250.000 nuove diagnosi di tumore mentre dieci anni fa erano 225.000. Nel contempo ogni anno si stimano 122.000 decessi dovuti a malattie oncologiche mentre 10 anni fa si sfioravano i 130.000. In media un uomo ogni 2 ed una donna ogni 3 in Italia avranno una diagnosi di tumore nel corso della loro vita (0-84 anni) ed in media un uomo ogni 3 ed una donna ogni 6 moriranno a causa di un tumore. Sulla base di tali dati si pone il problema di come incidere operativamente su tale problematica in cui la prevenzione assu-
sempre sotto controllo la salute dei nostri atleti. Non può essere trascurato il fatto che nei prossimi giorni ci sarà un incontro con un’importante compagnia assicurativa con l’obiettivo di mettere a punto una copertura assicurativa che copra eventuali diarie da ricovero o rimborsi per eventuali esami specifici. Vicino a questa iniziativa non è possibile non
me una parte importante. Questo è il progetto portato avanti da Flavio Falzetti, ex giocatore che da dieci anni combatte la sua personale battaglia con una malattia oncologica. La consapevolezza che molto del risultato contro queste malattie si gioca nella precoce diagnosi e nella prevenzione ha portato alla nascita della Fondazione ‘Flavio Falzetti’ il cui progetto è l’inserimento di visite specialistiche e controlli medici e di laboratorio, periodici, negli atleti delle società sportive dilettantistiche. La sensibilità dimostrata dalla dirigenza del Corridonia, di cui Flavio è direttore sportivo, ha fatto sì il progetto abbia mosso i suoi primi passi proprio in tale società. La storia di Flavio è stato di stimolo, per la società sportiva, al recupero di un atleta, come Gianluca Longo, che dopo anni di forzata inattività per la stessa patologia oggi ritorna in campo con il Corridonia a dimostrazione che da tali patologie si può e si deve ritornare ad una vita normale con la sensibilità e l’aiuto di tutti. Il progetto che ha mosso i suoi primi passi a Corridonia vedrà il progressivo coinvolgimento di tutte le altre società sportive rendendo finalmente concreta l’operazione di prevenzione.
pensare all’aspetto economico”. Il Corridonia, in collaborazione con la Fondazione di Falzetti, ha intenzione di promuovere una serie di incontri con alcuni imprenditori per arrivare a indire una borsa di studio per giovani medici sportivi che possano assistere le squadra nel corso di tutta la stagione sportiva.
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L’Intervista
CARLO MAZZONE
N. 14
“Credo in Benigni” di Raffaella Bon
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n questo momento l’Ascoli non sta raccogliendo ciò che in realtà meriterebbe, mi auguro si possa rilanciare e uscire da questa situazione. Il mio consuocero Roberto Benigni è combattivo e uscirà a venirne fuori. L’Ascoli con la Roma è la mia società del cuore e mi dispiace del periodo che sta attraversando”. Carlo Mazzone, classe 1937, è sensibile al momento che sta passando la ‘sua’ Ascoli. Perchè troppo intenso è il legame con la città delle cento torri. Mazzone da calciatore gioca con la maglia bianconera dal 1960 al 1969 collezionando 221 presenze, quasi tutte da capitano. La sua ultima stagione da calciatore è anche la sua prima da allenatore. Nella stagione 1968-1969 il presidente Costantino Rozzi, in attesa di trovare un nuovo trainer per la Del Duca Ascoli, gli affida temporaneamente per due volte la conduzione della prima squadra; il 24 novembre 1968 avviene l’esordio in panchina in sostituzione di Malavasi, poi il 4 maggio 1969
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al posto di Capello e fino alla fine del campionato di serie C. Nel campionato seguente Mazzone, nella penultima giornata di andata, sostituisce fino al termine della stagione l’allenatore Eliani; porta la squadra per la prima volta nella sua storia in testa al campionato sfiorando la promozione. Mazzone rimane fino al 1975. In questo periodo, con due promozioni in tre anni, porta la squadra dalla C alla massima serie. Torna
poi all’Ascoli nel 1980 per altre cinque stagioni guidando la squadra ad un sesto posto nel campionato 1981-1982 e a quattro salvezze consecutive. Mazzone, come se la passa questo Ascoli? “Il problema non è sul campo, ma sulle scrivanie. L’Ascoli, come tutte le società di serie B che non hanno grandi introiti, ha dei problemi a livello economico. Ma non solo l’Ascoli ha questi problemi. In
A volte lo stipendio in ritardo può influire psicologicamente sul giocatore
questo momento si sta assistendo ad una vera e propria crisi del calcio italiano. Le squadre di serie A ancora ci riescono a sopravvivere con introiti televisivi e ricavi stadio, ma questo non succede nel campionato minore. Proprio per questo la ricetta per uscire dalla crisi è lavorare sui giovani e avere la forza d’animo per andare avanti”.
per la società. Ha un carattere forte, è combattivo, anche se è un momento critico ho piena fiducia in lui”. I problemi della società possono influire sull’andamento della squadra? “A volte lo stipendio in ritardo può influire psicologicamente sul giocatore che scende in campo non pensando alla
partita ma tutt’altro. Anche perché in serie B gli stipendi non significano…benessere. Ma senza dover difendere il mio consuocero, posso solo dire che questa situazione ormai nel calcio italiano è davvero generalizzata”.
L’Ascoli ha diversi giovani su cui contare… “Sì, in questo momento si basa su tre quattro giovani che in prima squadra si stanno inserendo molto bene. Non voglio entrare nel merito del discorso, ma posso dire che chiaramente crescere un giovane è vitale non solo per la squadra, ma anche a livello economico, rappresenta un introito importante”. Perché il rapporto con Antonelli si è spezzato? “Io ho sempre vissuto al di fuori della società, ma posso dire che Benigni è tanto legato alla sua squadra e ha sempre lavorato molto bene
Il Presidente dell’Ascoli Calcio, Roberto Benigni
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SPECIALE MOTO
Uniti dalla passione per il motociclismo e dalla…sfortuna
Per i piloti morovallesi Giacomini e Cecchi una caduta e la ‘frattura della clavicola’ Singolare ma curiosa la situazione che si è creata tra i due piloti morovallesi Paolo Giacomini e Roberto Cecchi, uniti non solo nella
passione per il motociclismo, ma anche nelle cadute e addirittura nelle “fratture”. Per entrambi infatti c’è stata la frattura della clavicola destra
durante i turni di prove libere, entrambe di venerdì! I due piloti si sono poi incontrati e si sono scambiati sensazioni ed informazioni prima sulla dinamica delle due cadute, poi addirittura sui tipi di bendaggi fatti per immobilizzare le clavicole quasi come se dovessero competere anche lì, della serie piloti a tutti i costi! Roberto Cecchi ha avuto l’infortunio il 24 settembre durante un turno di prove libere sul bagnato, mentre stava preparando la messa a punto della sua minimoto per la 3^ finale di Campionato Italiano, sul circuito di Borgo Carso (Latina). Il piccolo centauro è incappato in una scivolata all’uscita di una curva, procurandosi una ‘frattura della clavicola destra scomposta e sovrapposta’, così recita la diagnosi sul referto medico. Una prognosi di almeno 4 settimane (quindi 2 gare saltate) aiuta a capire, laddove ce ne sia bisogno, che il campionato è ormai chiuso! Il 2010 per questo pilota di Morrovalle è stato un anno abbastanza sfortunato in quanto oltre a questi “due zeri” dettati dallo stop forzato, se ne aggiunge un altro avuto nella gara precedente sulla pista di Codogno (Piacenza), quando un grippaggio rese vana, la bella prestazione che invece stava
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facendo, mentre era in 7^ posizione. A Misano (1 ottobre), ultima prova del trofeo “Mototemporada”, durante il turno di prove libere del venerdì Paolo Giacobini scivola alla curva del “carro”, procurandosi una ‘frattura della clavicola destra composta’, in questo caso la prognosi è di 3 settimane. Anche per Paolo Giacomini quest’infortunio ha compromesso oltre che la gara stessa anche la posizione in classifica generale di questo trofeo. E pensare che Giacomini proveniva da una gara, in quel di Vallelunga (ultima prova della “Coppa Italia 125”), dove aveva sfornato una performance straordinaria. Dopo una caduta nelle prove ufficiali che gli aveva procurato una forte contusione al polso destro non riusciva a far meglio del 29° tempo. Il giorno dopo al via oltre alla moto Giacomini fa scattare anche l’orgoglio e, stringendo i denti, inizia una rimonta inarrestabile, devastando lo spirito degli altri piloti che venivano giro dopo giro, raggiunti e poi superati. Alla fine chiudeva al secondo posto. Grande festa e complimenti da tutto il “paddock” e da qualche “addetto ai lavori”. Ma non finisce qui. A due
settimane dalla frattura della clavicola lo stoico Giacomini, piccolo nella corporatura ma grande nella forza di spirito, fatto un bendaggio speciale, è salito sopra ad una “125 GP” per un “assaggio” in questa categoria, in occasione dell’ultima prova di Campionato Italiano sul fantastico circuito del Mugello. Oltre a questo si sta pensando di farlo partecipare alle ultime due gare sempre in 125 GP, valide per il titolo Europeo. Sul prossimo numero di MARCHE IN GOL racconteremo queste esperienze ed approfondiremo le varie differenze tra le specialità:
Minimoto, Coppa Italia e 125 GP. PS: Al Motoclub Morrovalle non resta che augurare una pronta guarigione a questi due giovani piloti, in modo da ritornare al più presto competitivi e pronti per nuove “battaglie”.
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SERIE D
“Samb come Foggia e Nocerina”
Il centrale difensivo Mengo elogia il caloroso pubblico rossoblu. E con il nuovo stadio… gol. La Jesina credo sia più o meno la stessa dell’anno scorso e questo è senz’altro un bel vantaggio: mi pare sia la classifica squadra di categoria che lotta, concede pochissimo agli avversari, corre mol-
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ddy Mengo da Morrovalle, anzi da Trodica (lui ci tiene), è un giramondo del calcio: ha esordito a nemmeno 17 anni a Civitanova nell’allora CND, la serie B l’ha appena assaggiata (3 presenze col Genoa nel ‘98) poi un tourbillon di squadre da Castel di Sangro a Viterbo, da Foggia a Nocera Inferiore, da Sora a Latina per arrivare a Nuoro e tornare poi nelle Marche prima a Montecchio e successivamente a San Benedetto del Tronto nel 2009 dove ha vinto il campionato di Eccellenza ed è tra i protagonisti di questa stagione in Serie D. A 32 anni ha quindi l’esperienza ideale per un ampio giro d’orizzonte che, stimolato dalle domande di Andrea Verdolini durante la diretta domenicale de “Le Marche nel pallone”, ha spaziato dal calcio giocato a quello, purtroppo d’attualità, di cui si parla nelle aule di giustizia. “Ormai - ha detto
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il centrale difensivo rossoblu - il calcio è protagonista nei tribunali. Io stesso ho avuto qualche triste esperienza ma devo dire che la passione è rimasta intatta”. Mengo, a proposito di piazze calde: quella di San Benedetto, confrontandola con le altre dove sei stato, come la collecheresti? “Sicuramente almeno al livello di Foggia e Nocera Inferiore, sia per la presenza di pubblico sia per lo stadio, entrambi sono fattori decisamente di categoria superiore. Quando il Riviera sarà pronto avremo una struttura con pochi eguali non solo nel nostro territorio ma nel centro Italia. Posso testimoniare che si lavora di gran lena: abbiamo visto operai impegnatissimi anche la domenica prima di partire per le trasferte. Ci manca il nostro stadio che potrà darci una carica enorme”.
to e quando può ti punisce. Il Fossombrone ha tutto per disputare un campionato tranquillo: forse la rosa è ristretta ma gente come Savini o Donzelli possono permettere di stare abbastanza tranquilli”.
Infatti nel momento in cui scriviamo queste righe tutte le squadre marchigiane occupano la parte destra della classifica. Non succedeva praticamente...da sempre.
La scelta di scendere in Eccellenza dopo anni di campionati nazionali forse è stata dettata proprio dal fatto che a San Benedetto è un eccellenza ‘particolare’... “L’anno scorso tutto sembrava meno di essere in Eccellenza: in casa avevamo un pubblico straordinario che ci ha seguito anche in trasferta aiutandoci poi a superare qualche momento difficile. Non potevamo davvero sbagliare”. Quest’anno avete già affrontato tutte le squadre marchigiane tranne la Recanatese o in Campionato o in Coppa Italia, come le vedi? “Onestamente mi è sembrato che la Civitanovese abbia qualcosa in più delle altre, anche a livello di organico. In difesa poi mi pare siano insuperabili se pensiamo che siamo stati noi al momento l’unica squadra a segnargli un
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E’ sempre
Jesina!
La squadra di Fenucci continua a stupire anche in serie D
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n progetto iniziato nell’estate del 2009 che sta portando frutti importanti, per non dire straordinari in casa leoncella. Alzi la mano infatti chi, ad inizio stagione, avrebbe pronosticato i biancorossi quali assoluti protagonisti di questo avvio di stagione. Dopo la straordinaria cavalcata della passata stagione ecco la migliore prosecuzione possibile di quanto di buono fatto lo scorso anno: la rincorsa ai playoff, la se-
mifinale vincente con l’Urbania, il capolavoro in finale con il Piano San Lazzaro, la doppia sfida vincente con la Voluntas Spoleto, l’incredibile rimonta quasi completata con gli italo-sloveni del Kras poi il ripescaggio tanto atteso e arrivato in estate. Un piccolo capolavoro compiuto dai ragazzi di Gianluca Fenucci, da molti dipinto come l’autentico artefice di questo splendido traguardo. Una programmazione efficace e
SERIE D una linea di condotta ben precisa quella portata avanti dal club jesino che ha riportato un entusiasmo incredibile in città. L’opportunità di tornare a misurarsi in un torneo di serie D a distanza di alcuni anni di “purgatorio” in Eccellenza è sicuramente uno stimolo ulteriore per un ambiente caldo e appassionato. Strappini e compagni per conto loro non hanno di certo fatto mancare emozioni e gioie ai propri sostenitori con un avvio veramente importante fin dal pre-campionato dove sotto i colpi di Bediako e compagni sono cadute in Coppa Italia sia la Sambenedettese che la Civitanovese. Sorpresa? Fino ad un certo punto: il lavoro svolto dal settore tecnico nelle ultime stagioni sta portando i suoi frutti, valorizzato al meglio da un tecnico esperto come Fenucci: “Ho la fortuna di allenare un gruppo
di grandi uomini che si stanno dimostrando grandi nell’accettare decisioni importanti, come quelle di dover mandare qualche elemento esperto
in panchina per la questione under. Sono ragazzi che hanno entusiasmo e che stanno mostrando anche ottime trame di gioco. Non so se siamo
la sorpresa, credo che stiamo valorizzando quanto di buono costruito in Eccellenza”.
Recanatese, un poker per il Viareggio I
n corso d’opera la preparazione della squadra che rappresenterà la serie D al Torneo di Viareggio nell’edizione del 2011. Occasione forse unica ma potenzialmente decisiva per i giovani atleti che ne entreranno a far parte. A Recanati sono quattro i ragazzi che possono sognare, dopo aver fatto parte della
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squadra che ha sostenuto il 12 ottobre presso lo Stadio Salaria del Fort Village di Roma, una prima amichevole di preparazione, convocati dal direttore tecnico Giancarlo Magrini, uomo esperto di calcio e in particolare di giovani atleti. Si tratta di Giuseppe Pericolo, Pablo Ismael Garcia, Andrea Moriconi e An-
drea Maria Maruzzella, tutti con anagrafica classe ’91; un sogno che potrebbe diventare realtà, ovviamente consolidando la propria maturazione e affinando la propria tecnica nel corso della stagione agli ordini della coppia SirotiBaldoni. Per la società leopardiana il riconoscimento di un
lavoro importante svolto nel settore giovanile che, nel corso degli anni, sta regalando importanti soddisfazioni. Da sinistra: Pericolo, Moriconi, Maruzzella e Garcia
Civitanovese, spicca il baby Cingolani Il giovane classe 1994 nel mirino di club importanti Un attaccante classe 1994, del quale in futuro si sentirà senza dubbio parlare in maniera più che positiva. In una sola riga ecco la presentazione di Riccardo Cingolani, baby bomber della Civitanovese, protagonista della prima parte di stagione nella squadra Juniores e già nel mirino di club importanti. L’Atalanta non si è fatta scappare questa “occasione”, volendo vedere da vicino le doti di questo giovane ragazzo marchigiano, chiamato a svolgere un provino con i pari età bergamaschi. Per lui, già protagonista nella juniores con cinque reti nelle prime due gare e con apparizioni in prima squadra, chiamato in causa da mister Paciotti in Coppa Italia, parole importanti sono state spese da Fabrizio Cabrini, direttore generale rossoblu: “Ha i mezzi per fare bene e se continua a crescere nella maniera giusta, con la testa sulle spalle, può arrivare in alto”.
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N. 14
MASSIMO CIOCCI
Io, il piccolo Buitre “Somigliavo a Butragueño del Real, Trapattoni credeva in me”
di Enrico Scoppa
Massimo Ciocci nasce a Corridonia il 25 febbraio del 1968. Comincia a tirare calci nel Corridonia, incontra nel suo percorso Fiorenzo Pettinari, il tecnico che più di altri lo aiuterà nella sua crescita. Un ragazzino - dicevano allora quanti seguivano la crescita di Massimo - che prometteva bene, faceva gol a grappoli: un bel segnale. Nel cuore dell’estate del 1982, l’anno in cui l’Italia di Bearzot conquista il titolo mondiale, il ragazzino prodigio di Corridonia risale la penisola per recarsi a Milano ed iniziare una nuova vita: quella di calciatore. Tutti in città ne parlano ma al calar delle prime nebbie meneghine il ragazzo avverte la nostalgia di casa, c’è qualche momento di difficoltà da superare. Mister Pettinari non lo abbandona a se stesso, lo segue, lo incoraggia e la crisi passa. Come dice lo stesso Ciocci nel ricordare quel momento “quella nebbia mi aveva messo in crisi ma è stata soltanto una crisi presto rientrata”. Il ragazzino si fa valere, cresce e si fa apprezzare dai tecnici nerazzurri, dai giovanissimi alla Primavera una scalata inarrestabile a
suon di gol senza dimenticare la maglia azzurra di tutte le nazionali dall’Under 16 fino all’Under 21 di Maldini. Indimenticabile la partita giocata al Riviera delle Palme di San Benedetto del Tronto tra l’Italia e la Francia (che poi conquisterà l’Europeo): 1-1, gol di Ciocci. Anche in questo caso ricorda quella partita: “Esperienza stupenda soprattutto perché tanti tifosi marchigiani e della mia città mi furono molto vicini”. Nel percorso con le squadre giovanili Ciocci vince un titolo regionale con i giovanissimi, lo scudetto tricolore con gli allievi guidati da Arcadio Venturi, il Torneo di Viareggio nella primavera del 1986. E qui impressiona Giovanni Trapattoni. Il debutto in serie A avviene nella stagione 1986/’87 nella gara Inter-Napoli. Vincono i nerazzurri del Trap contro gli azzurri di Maradona grazie al gol di Bergomi. In nerazzurro Ciocci resta dal 1985 al 1988 per tornare in nerazzurro nella stagione 1991/’92. Ottantasette presenze con 10 gol all’attivo, il primo in serie A contro la Fiorentina. Una carriera importante. “Mi soprannominarono il piccolo Buitre (avvoltoio in spagnolo, ndr), perché somigliavo a Butragueño del Real Madrid. Trapattoni credeva molto in me”, ama ricordare. Dopo le prime tre stagioni all’Inter ecco Padova e Ancona in B, Cesena in A, di nuovo Inter, ancora B con la Spal, due stagioni in serie A con il Genoa, ancora Padova in serie A quindi la parabola inevitabile con Verbania e Borgosesia prima di dire basta an-
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Nome: Massimo Cognome: Ciocci Nato a: Corridonia (MC) il 25/02/1968 Ruolo: Attaccante Ha giocato con: Corridonia, Inter, Padova, Ancona, Cesena Spal, Genoa, Pistoiese, Verbania, Borgosesia
che a causa di un ginocchio impazzito (4 operazioni) che gli nega il trasferimento al Napoli. Poi arriva il calcio dilettanti, le prime panchine. E un tumore da sconfiggere: la vittoria più bella. Ciocci, tanto calcio che conta, quanti momenti? “Tanti, alcuni belli e altri meno, ma tutte esperienze irripetibili, emozioni fortissime che uno vive consapevole che la molla è rappresentata dall’entusiasmo giovanile che ti spinge sempre a fare di più e meglio”. Dalla stagione 1985/’86 fino all’estate del 1998 sono stati dodici stagioni irripetibili con allenatori di grande spessore, li ricordi ancora? “Certo che li ricordo ancora e con piacere. Buffoni, Lippi, Trapattoni, Fabbri, Marchesi, Marchioro, Scoglio, Sandreani, tutte persone qualificatissime che oltre ad insegnarti calcio sono stati maestri di vita”. E’ stato tutto facile come le pagine patinate dei giornali vorrebbero far credere? “Assolutamente no. L’impatto con una metropoli come Milano, i momenti di solitudine, gli infortuni, ti fanno capire che non è oro tutto quel che luccica”. Eppure i ragazzini quando indossano la prima maglia di un club già sognano in grande? “E vero anche questo ma non è così perche in quel modo non si fa crescere il talento perché poi alle prime difficoltà mollano tutto. Occorre far crescere i ragazzini senza caricarli di responsabilità più grandi di loro. I genitori, in tutto questo, hanno un ruolo fondamentale”.
“Assolvo all’incarico di direttore generale del Corridonia in attesa di tornare ad allenare perché questo è il mio obiettivo nell’immediato futuro”. Sappiamo che volerà negli Emirati Arabi e precisamente a Abu-Dhaby. Motivo? “Semplice. Come è già successo in altre occasioni con Luciano Castellini e Marco Monti saremo per conto dell’Inter a seguire i settori giovanili dei club di serie A attraverso doppie sedute mattino pomeriggio dove a corsi teorici faranno seguito prove pratiche sul campo”.
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Che tipo di esperienza è? “Senza ombra di dubbio bella. E’ la terza volta che l’Inter mi dà questa possibilità. Insegnare è quello che mi piace di più soprattutto perché gli interlocutori sono dei ragazzi che hanno grande voglia di imparare”.
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1. Con la maglia dell’Inter 2. Il primo gol in Serie A, contro la Fiorentina 3. In un duello con Fulvio Collovati 4. In una sua tipica azione offensiva di gioco
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Nel tuo caso mamma Anna Maria e papà Romano come sono stati? “Sicuramente genitori perfetti per un figlio che aspirava a diventare calciatore. E li ringrazio per questo”. Cosa fa attualmente Massimo Ciocci?
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N. 14 SPECIALE SOFTAIR SPECIALE SOFTAIR
In collaborazione con:
- Il club del mese: Legione Arditi Softair Team - Pagliare del Tronto ASD - Recensito il CA90 TR Sportline della Classic Army.
Anche se l’aspetto particolare può ricordare i fucili utilizzati in qualche film quali StarGate o simili, questo fucile desta molto interesse nel popolo dei softgunner. Cosa volere di più da un’arma corta, leggera, con ottima potenza di fuoco e che può consentire l’utilizzo di un caricatore maggiorato da 1500 pallini? Questa replica si basa sull’arma reale chiamata FN P90 sviluppata agli inizi
del 1990, con l'intento di creare un'arma di difesa personale per quei soldati che svolgono attività che non necessitano di un armamento portatile, come i piloti di carro armato o i serventi di un pezzo di artiglieria. Per abbassare il peso e le dimensioni, gli ingegneri dell'FN utilizzarono una compatta e leggera configurazione bullpup fatta in polimeri resistenti agli impatti. Anche nella replica il fucile è creato con sistema bullpup che porta quindi nella parte posteriore del fucile l’intero gruppo aria ed il motore rendendo il fucile molto compatto. La versione presa in analisi è della serie Sportline della Classic Army, ovvero la linea più a basso costo della Classic Army. Non facciamoci però ingan-
nare da questa frase: fa parte della linea a basso costo ma risulta ugualmente un ottimo fucile ed il costo è contenuto. Internamente viene utilizzato un gearbox in metallo rinforzato di sesta generazione. E’ presente un pistone rinforzato, testa pistone e spingipallino antivuoto, ingranaggi in acciaio e motore ad alte prestazioni. Incluso nella confezione è presente un caricatore da 300 pallini. La pecca di questo fucile è proprio il caricatore di fabbrica che non sempre pesca bene tutti i pallini e risulta poco robusto. Consigliamo di acquistare un caricatore maggiorato di altra marca oppure il ben più capiente Laylax (o replica) da 1500 pallini. Questo caricatore sfrutta il sistema di pescaggio del caricatore M4 che deve essere agganciato al caricatore Laylax. Il tutto consente di avere 1200bb del caricatore maggiorato più 300bb del caricatore M4 agganciato. Questa versione denominata “TR” si differenzia dalla versione standard per il sistema rail presente nella parte su-
IL CLUB DEL MESE: Legione Arditi Softair Team - Pagliare del Tronto ASD
gliare del Tronto è un'Associazione Sportiva Dilettantistica, regolarmente registrata presso l'Agenzia delle Entrate in data 18 Aprile 2007, affiliata all'ente sportivo ACSI (Associazione Centri Sportivi Italiani) per mezzo dell'ASNWG (Associazione Sportiva Nazionale WarGames).
Molte volte, quando qualcuno visita questo portale per la prima volta oppure ci incontra per strada quando partiamo per andare a giocare ci chiede: ma cos'è la Legione Arditi? Cosa fate? Beh, rispondere a questa domanda non è sempre semplice poiché non tutti
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vedono di buon occhio il nostro gioco per via delle repliche (le ASG) e dell'abbigliamento tipicamente militare". Cerchiamo pertanto di rispondere in questa pagina a dei quesiti importanti e cioè: Cos'è la Legione Arditi? La Legione Arditi SoftAir Team - Pa-
L'Associazione è ad accesso libero e non ha scopo di lucro: infatti il nostro obiettivo è quello di praticare la disciplina del Soft Air (simulazione di azioni tattiche militari mediante l'utilizzo di repliche giocattolo ed inoffensive di armi) ed accrescere le nostre capacità giocando e divertendoci tra amici e con altre associazioni italiane e non. Innanzi tutto siamo un gruppo di amici che, grazie all'esperienza dei membri più anziani e alla spinta propositiva delle nuove leve, vuole giocare con impegno, sportività e divertirsi nella legalità e immersi nella natura. Quali sono i requisiti per poter diventare un socio dell'Associazione? Per poter entrare a far parte dell'Associazione bisogna aver compiuto il 14° (quattordicesimo) anno d'età e, qualora minorenni avere il consenso scritto di
periore del receiver dove è possibile agganciare ottiche, red dot o simili. La confezione comprende anche batteria da 8,4v e caricabatteria. Produttore: Classic Army Potenza (0.20g): 285fps Distanza (0.20g): 40 metri Caricatore: 300 pallini Lunghezza: 515mm Peso: 2.5 kg
(0.75J)
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entrambi i genitori. Per poter provare il Soft Air e/o richiedere info sull'Associazione potete contattarci tramite la sezione "Recapiti" di questo portale o contattarci per via telefonica al numero 327/3115993 (Wind), 329/6017745 (Vodafone), 346/8660670 (Vodafone). Siamo a disposizione per qualsiasi chiarimento! E' possibile anche incontrarsi di persona per conoscerci e parlare a quattr'occhi! Gli Aspiranti Minorenni che avessero problemi a spiegare ai genitori il tipo di attività che vorrebbero svolgere possono chiedere ai Responsabili dell'Associazione di spiegare dettagliatamente cos'è il Soft Air alle loro famiglie! Contattateci pure! ..SE SEI PRONTO A METTERTI IN GIOCO, VIVERE UN’ESPERIENZA DIVERSA, NUOVA, CON DEGLI AMICI, UNA SQUADRA... il Soft Air e la Legione ti Aspettano! web: http://www.legionearditi.org e-mail: legionearditi@gmail.com
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ECCELLENZA La promessa di Alessio Recchi
“Voglio chiudere la carriera con l’Ancona”
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el colpo quello del Corridonia con l’acquisto del portiere Francesco Franzese, classe 1981, nato a Nola e primi calci nella famosissima Calcio Promotion. Traferitosi a Perugia indossa la maglia biancorossa, tutta la scalata con le giovanili sino ad arrivare alla Primavera con mister Giannattasio. Si trasferisce ad Ancona dove gioca il campionato primavera poi il tuffo nei professionisti. Dal 2002 al 2006 quattro stagioni al Novara disputando campionati di C1 e C2 con ben 53 presenze, quindi Juve Stabia in C1 una stagione, tre stagioni con il Verona di cui una in serie B poi nelle ultime due stagioni con la Nocerina.
Franzese, quali sono state le motivazioni che ti hanno spinto ad accettare la proposta del Corridonia? “Ero senza contratto, ho atteso qualche chiamata, tanti contatti ma nessuno si è concretizzato. Quando l’amico Falzetti mi ha parlato di Corridonia ho cercato di riflettere sull’opportunità che mi si stava dando, ho parlato con il presidente del club e in poche battute ci siamo accordati ed eccomi qua pronto a dare il meglio di me”. Scendere di categoria lo hai fatto a cuor leggero? “Assolutamente no, ma alle volte scendere di categoria serve per rilanciarsi al meglio”.
Corridonia? “Buono, sicuramente. Mi sembra di aver capito che qui si lavora sodo e si guarda avanti con fiducia”.
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a sua è tra le porte meno trafitte dell’Eccellenza. A voi la saracinesca-Recchi! L’Ancona vola, il suo spazio per gli avversari è (quasi) tabù: Alessio Recchi, classe 1978, tanti anni di professionismo alle spalle, ad Ancona (dove peraltro è già stato nella stagione 2005-’06 culminata con i playoff di C2) sta vivendo una seconda giovinezza. “Tutte le squadre dove sono stato nel corso della mia carriera le ricordo con molto affetto - dice il portierone della Dorica - a Tolentino, alla Sangiustese, a Gela, ma la stagione che sto vivendo ora mi provoca un emozione continua. Siamo una squadra forte che comunque ha rispetto per altre compagini costruite
per fare bene in questa stagione come la Fermana, l’Elpidiense Cascinare, il Tolentino, ovvio che i nostri avversari quando ci sfidano danno il massimo”. Il sogno di Recchi? Tornare tra i Pro con l’Ancona: “E’ vero, voglio tornarci con questa maglia, è un momento bellissimo quello che sto vivendo, dirò di più: voglio chiudere la carriera con l’Ancona”.
“A Corridonia per rilanciarmi al meglio” Il nuovo portiere Franzese ha un trascorso tra i professionisti
Che giudizio ti sei fatto del
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ECCELLENZA
Fermana spietata: segna quel che basta In quest’avvio di stagione già sei vittorie per 1-0
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a stagione è iniziata bene per la Fermana di mister Cornacchini, risultati alla mano squadra con un rendimento decisamente importante. Qualificazione in Coppa Italia messa in archivio senza particolari patemi nel girone-derby con Elpidiense Cascinare e Montegranaro e posizione di classifica in campionato che promette decisamente molto bene. Bolzan e compagni hanno dimostrato grande solidità difensiva, uscendo spesso dal campo senza aver subito reti. Il reparto difensivo infatti sembra essere quello che, più degli altri, ha trovato la quadratura del cerchio davanti a Castorani; molti i cambiamenti coperti in corso d’opera fino a questo momento da parte del direttore sportivo Mimmo Di Antonio, ancora alla ricerca della quadratura del cerchio per cercare di centrare l’obiettivo dichiarato nel corso dell’estate: la nuova dirigenza infatti ha tutta l’intenzione di recitare un ruolo di primo piano in un campionato dove la concorrenza fin da subito è apparsa tanto agguerrita quanto ben organizzata. Non solo Ancona 1905 tra le antagoniste principali ma anche la sorprendente (ma fino ad
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un certo punto) Elpidiense Cascinare e il Tolentino di Mobili. A rinforzare un organico già importante sono arrivati innesti di qualità come ad esempio quello di Daniele Vitali, reduce dall’esperienza con l’Ancona e protagonista negli anni gloriosi della C1 con la maglia gialloblu. Da migliorare senza dubbio l’efficacia offensiva di una squadra che sicuramente può
migliorare dopo gli infortuni patiti dal bomber Invernizzi, protagonista di un avvio di stagione a corrente alternata. A livello societario è delle ultime ore l’annuncio del nuovo amministratore delegato della Fermana: Massimiliano Pacini di Pontedera che va a completare un organigramma societario già di primo livello.
A Cingoli una cartolina da Messina “Siete la mia famiglia”. Firmato Bonsignore Cresciuto nel settore giovanile del Football Club Messina, nelle ultime quattro stagioni ha giocato nel campionato di Eccellenza, realizzando complessivamente 67 reti in 88 partite disputate. Gabriele Bonsignore, 28 anni, oggi giocatore del Città di Messina, ha il cuore...cingolano. “Il Città di Messina? Una scelta dettata da motivi familiari, ma potrebbe essere solo un arrivederci al campionato marchigiano – ha detto San Gabriele da Messina, come lo chiamano a Cingoli -. Ho svolto qui la preparazione estiva, mi hanno chiesto di restare. E’ una squadra ambiziosa, abbiamo trovato l’accordo e così ho deciso di rimanere”. Bonsignore non dimentica le Marche e soprattutto il Balcone delle Marche, la sua seconda casa. “Cingoli per me è come una famiglia”. L’anno passato dopo un inizio deludente nell’Osimana (due soli gol in quasi tre mesi, guarda caso proprio allo Spivach di Cingoli), è ritornato alla Cingolana dove ha realizzato la bellezza di 18 reti.
Il capitano della Fermana Dario Ruben Bolzan
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PROMOZIONE PROMOZIONE AA
Carboni vuole tornare William Micucci fissa l’obiettivo: quota 200 in Eccellenza con A il Castelfidardo “Giochiamo partita per partita poi vedremo cosa succede” Ruben Carboni (in foto) tra passato e presente: “L’Osimana? Ci ho passato gli anni più belli della mia carriera”, dice il centrocampista 27 enne di Camerano, oggi al Castelfidardo. Poi si tuffa sulla sua nuova squadra: “Giochiamo partita per partita poi vedremo cosa succede”. Carboni vuole risalire in quell’Eccellenza lasciata l’anno scorso, proprio con la maglia dell’Osimana. Poteva restare nel massimo campionato regionale, ha avuto anche delle offerte dalla Vis Pesaro e dal Montegranaro, ma il matrimonio non si è consumato. Un po’ anche per problemi di lavoro. Si è laureato e l’inge-
gner Carboni sta pensando anche al futuro - giustamente - a quando attaccherà le fatidiche scarpette al chiodo. “In Eccellenza ci si allena di pomeriggio e per me era un problema. Ho scelto di scendere di categoria, ma con una buona società, che ha obiettivi di vertice. E mi trovo bene, tutti bravi ragazzi”. Che vogliono regalare il sogno Eccellenza al presidente Costantino Sarnari. Anche se la concorrenza non manca. “Ci sono varie squadre che possono puntare al salto di categoria. Vedo bene la Cagliese, poi l’Urbinelli e il Rio Salso. Il campionato è lungo e tutto può succedere”.
vvicinarsi a quota duecento gol in carriera. Questo l’obiettivo personale stagionale di William Micucci (nella foto). Professione bomber. Se dovesse ripetere le ultime annate potrebbe riuscirci. A Micucci ne mancano solamente una trentina e sono tre anni consecutivi che trionfa nella classifica dei cannonieri di Prima categoria: prima con la maglia del Camerano, mentre nelle ultime due stagioni con quella della Falconarese. Dopo tre annate così, nell’ultima ha messo a segno la bellezza di 25 reti, inevitabile il salto di categoria. Quest’anno andrà a caccia del titolo di re dei goleador in Promozione, con l’Offagna. “L’importante è fare bene con la squadra, poi le soddisfazioni personali arriverranno – dice Micucci, 32 anni da compiere a novembre, un passato anche in D, come fuoriquota, con la Recanatese -. In Promozione non vedo molta differenza con la Prima categoria, a parte l’organizzazione delle squadre e il numero di allenamenti. Ho notato solo, rispetto a qualche anno fa (quando ha militato in questo campionato con la Labor, Filot-
tranese e Falconarese, ndr), che il livello si è abbassato”. E allora perché non provarci?
E la Falconarese sogna il derby con l’Ancona Il presidente Neri: “E’ solo un sogno che per realizzarsi necessita di tante coincidenze”
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Un’azione offensiva di Gianluca Pacenti (fonte www.falconarese.it)
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itta zitta, da neopromossa, si sta affacciando nei quartieri nobili del campionato. E’ la bella storia della Falconarese di mister Stefano Tiranti, farcita di giocatori di esperienza e di qualità. Vedi Cantani, Gasparrini, Pacenti, Molinari, capitan Gherghi, ma anche Satmari e via via gli altri. Belle vittorie in quest’avvio di stagione: il 2-1 sul campo dell’Olimpia Ostra Vetere, il 4-0 rifilato sul terreno amico alla Brandoni Dorica. Falconara sogna il grande derby con l’Ancona? “Questo è solo uno splendido sogno e niente più - dice il pre-
sidente Marco Neri, approdato da poco al timone della storica società biancoverde -. Dovrebbero verificarsi troppe e strane coincidenze. Che l’Ancona non salga e che lo facciamo noi. Pensiamo al presente, non ci facciamo troppe illusioni”.
Pensiamo al presente, non ci facciamo troppe illusioni
La Falconarese, fondata nel 1919, approdata nella sua ultradecennale storia anche in quarta serie, è ora protagonista nel difficile torneo di Promozione. “Dove siamo partiti per raggiungere una tranquilla salvezza. Restiamo con i piedi per terra, anche se possiamo, continuando così, provare a fare qualcosa di meglio. Sognare in fin dei conti non costa niente, sperando che la gente ci segui di più”, conclude Neri lanciando una specie di appello ai tifosi della Falconarese.
Marco Neri
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PROMOZIONE B
“A 37 anni mi diverto ancora grazie all’Arquata” La seconda giovinezza di Claudio Pierantozzi alla corte di patron Mongardini
quindi penso di poter dare un giudizio sereno, senza nessuna piaggeria. Umanamente è una persona dai valori umani immensi che riesce a far star bene il gruppo, a farlo rendere al massimo. Tecnicamente e tatticamente è molto bravo ed estremamente minuzioso nell’interpretare e prepara la gara. I risultati parlano per lui: ha fatto benissimo a Montegiorgio e Atletico Piceno, “vincendo” in pratica due campionati. Un grande tecnico”.
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rentasette anni compiuti il 26 febbraio scorso ma vedendolo in mezzo al campo e leggendo i resoconti delle partite di Promozione in questa stagione, sembra che il tempo si sia fermato. Per Claudio Pierantozzi, bomber nativo di Pagliare, quella ad Arquata è una esperienza lunga tre stagioni che non smette di regalare emozioni. Il ragazzo che viene lanciato in prima squadra nell’Ascoli calcio (proveniente dalla Primavera) da Nedo Sonetti è ancora lì a tirar calci ad un pallone con la stessa voglia, la stessa grinta di tanto tempo fa, nonostante le mille esperienze della sua carriera calcistica. Ha vestito, oltre a quella bianconera, le maglie di Alessandria, Maceratese, Avezzano, Fasano, Viterbese, Olbia, Marsala, Casarano, Trapani, Monturanese, Maceratese, Corigliano, Aprilia, Montegiorgese, Vis Pesaro,
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Formia, Pagliare e Arquata. Claudio Pierantozzi, due gol (uno in Coppa e uno in campionato) e assist sempre decisivi: una seconda giovinezza per te. A chi ti senti di dover dire grazie? “In primo luogo al presidente Mongardini che mi ha coinvolto in questa avventura iniziata tre stagioni fa con l’Arquata e che continua ad avere stima e affetto nei miei confronti, dandomi fiducia. Non posso non citare Roberto Vagnoni che continua a ripropormi in campo e lo fa riuscendo sempre a farmi dare il massimo, dando grandi stimoli. Quelli sono fondamentali: non si va avanti con il nome, ad un certo punta conta poco. C’è sempre bisogno di volere fortemente le cose, di sentire ancora la voglia di impegnarsi e di fare allenamento”.
Da tre anni sei all’Arquata. Qual è il segreto del successo di questa piccola-grande realtà? “Direi senza ombra di dubbio il presidente che ha investito tanto: due campionati vinti (Seconda e Prima categoria) in due anni, ora la Promozione dove puntiamo a fare bene. Direi che i meriti sono tutti suoi e di una società formata da grandi persone; non vanno dimenticati infatti tutti i dirigenti che danno il loro apporto, il loro contributo alla squadra. Dietro ai buoni risultati di una squadra c’è sempre, cosa che ho vissuto nel corso della mia carriera, una società forte e formata da gente con grande passione”. Passando all’aspetto tecnico, come ti trovi con mister Vagnoni? “Nel corso degli anni ho avuto l’opportunità di incontrare tanti tecnici preparati nel mondo dei professionisti e
Anche tu hai avuto un’esperienza da allenatore giocatore con il Pagliare. Il doppio ruolo è possibile o lo sconsigli? “Secondo me è difficilissimo perché pensare di poter pensare alla agra e all’aspetto organizzativo e di gestione dei ragazzi, contemporaneamente, è impensabile. Oltretutto farlo da attaccante, come l’ho fatto io, è difficile: visivamente non hai la situazione sottocontrollo e quindi rischi di non far bene ne l’uno ne l’altro. In determinati contesti è possibile ma secondo me bisogna sempre fare una scelta, per il bene proprio ma soprattutto della squadra”. Il futuro di Claudio Pierantozzi comunque è quello di allenatore? “Per il momento mi diverto moltissimo in mezzo al campo e finché gli stimoli sono quelli giusti e la voglia di allenarsi è sempre la stessa continuerò a giocare al calcio. Sono felicissimo qui ad Arquata ma senza dubbio quando finirò a giocare mi piacerebbe allenare. A Pagliare l’ho fatto perché si trattava della squadra del mio paese ed è stata un’esperienza utilissima. Vediamo in futuro se ci sarà l’opportunità di misurarsi nuovamente in questo ruolo”.
Derbyssimo o fusione?
La stracittadina Porto Potenza vs Potenza Picena vista dai presidenti Pepa e Savoretti
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’andata è finita 0-0. Tutto l’orgoglio si riverserà ora nella gara di ritorno (gennaio 2011). Il derby Porto Potenza – Potenza Picena è il derby maceratese per antonomasia. Ma come vivono questa stracittadina i due presidenti Stefano Pepa (nella vignetta a sinistra) e Andrea Savoretti (a destra)? QUI PORTO POTENZA. “Il clima del derby è sempre speciale “ il commento di Pepa, numero uno del Porto Potenza - c’è massimo rispetto, siamo amici con Savoretti, ma in campo siamo avversari. Siamo partiti bene in campionato, il nuovo mister ci sta ripagando con i risultati, merito anche ai ragazzi che hanno lavorato molto bene già durante il ritiro e ora si vede. Questo però non deve distogliere la nostra concentrazione, il campionato è lungo e bisogna rimanere con i piedi per terra”. Discorso fusione? “Vanno dette due cose: oggi non esistono le condizioni di una fusione, anche al di là del calcio c’è una profonda diversità nel tessuto sociale delle due comunità e attualmente sarebbe difficile pensarlo. Credo però che sarebbe un grande progetto quello di dar vita ad una società unica che possa contare su maggiori risorse e giovani e competere in campionati più importanti”. QUI POTENZA PICENA. “Il clima del derby è sempre particolare - spiega il collega Andrea Savoretti – direi da alta tensione. Per quanto riguarda il progetto fusione sarebbe la gioia di noi presidenti ogni domenica, già perché ora non solo devi guardare quello che fa la tua squadra, ma anche quello che fa la tua rivale. Il progetto sarebbe sicuramente logico, ma adesso non ci sono le prospettive giuste, le comunità al di fuori dello sport vivono situazioni sociali e contesti completamente differenti e non è semplice pensare che si possano avvicinare due mentalità tanto differenti fra loro”.
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Pesaro
Settore giovanile Avis Valfoglia, iscrizioni in aumento
La società Avis Valfoglia (Montecalvo, Auditore, Tavoleto, Tavullia e parte del comune di Urbino) conta oggi circa 200 iscritti tra bambini e ragazzi suddivisi in tutte le categorie. Le attività sul campo si svolgono presso gli impianti sportivi di Ca’Gallo, Borgo Massano e Rio Salso, avvalendosi di uno staff tecnico preparato e qualificato. Le iscrizioni 2010 hanno fatto registrare un segno positivo.
“Con il Marotta faccio…10!” Giorgio Rossi Berluti verso il record dei dieci campionati vinti in carriera
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ome corre la “matricola” Marotta. Corre per raggiungere tanti obiettivi la squadra di Mirko Polverari (nel tondo) che da quest’anno ha scelto di fare...solo l’allenatore: “Ridurrò al minimo le presenze - scherza Polverari, 35 anni, alla sua seconda stagione - dalla panchina si riesce a leggere meglio la partita mentre dal campo spesso non si ha la lucidità per compiere le scelte giuste”. In Prima categoria girone A il primato del Marotta non è poi così inaspettato per qualità e esperienza. Quali le differenze con la Seconda categoria? “Molte a livello fisico, meno dal punto di vista del gioco. In Prima categoria c’è più grinta e determinazione sottolinea Polverari – c’è più fisicità, i giocatori sono più aggressivi. Obiettivo stagionale?
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Vogliamo fare bene e arrivare in alto, stare in vetta fino alla fine”. Tra i giocatori di grido nelle fila del Marotta spicca Giorgio Rossi Berluti, 43 anni, autentico jolly della squadra di Polverari. L’esperto giocatore di Senigallia (dove gestisce una tabaccheria) punta ad un obiettivo storico per il calcio marchigiano: vincere il campionato numero dieci. Rossi Berluti, infatti, in carriera ha già
conquistato nove campionati, ecco l’elenco: Brugnetto, due trionfi a Marotta (in Prima e l’anno scorso in Seconda categoria), due a Pergola (in Promozione e in Eccellenza), due a Belvedere (in Prima categoria e in Promozione), poi Mondolfo e Laurentina. Il decimo? “Spero si concretizzi quest’anno e ancora con il Marotta - ammette lo stesso Rossi Berluti - ho accettato questa sfida spinto da D’Innocenzo e ora voglio portarla a compimento”. Tanta carriera alle spalle, il ricordo più bello? “Lo spareggio a Macerata contro il Matelica, giocavo con la Belvederese, segnai io…”. Come corre la “matricola” Marotta…
La giovane tifoseria del Marotta
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OLYMPIA CUCCURANO
Una matricola ai vertici della Prima Categoria L
“Stiamo raccogliendo i frutti di un programmazione pianificata nel tempo”
a matricola Olympia Cuccurano è la sorpresa di quest’inizio di stagione nel campionato di Prima categoria girone A. Lo scorso anno la squadra mostrò una buona identità di gioco tanto da raggiungere i playoff e successivamente la promozione, ma la cosa che balza immediatamente agli occhi oggi è il fatto che la squadra sembra non avere risentito minimamente del salto di categoria, anzi tutto il contrario. La dirigenza ha cambiato pochissimo, gli unici acquisti sono dei giovani, ma questo non ha impedito al Cuccurano di raggiungere la parte alta della classifica all’inseguimento di squadre blasonate come Marotta e Cicogna. “Il merito è del gruppo compatto – commenta il dirigente Enrico Nicolelli – che già lo scorso anno aveva fatto vedere delle buone cose oltre a
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dimostrare in campo un equilibrio che poi è risultato vincente. Siamo partiti appunto da un gruppo consolidato, 15 componenti della rosa sono stati tutti riconfermati, ci siamo limitati ad aggiungere pochi innesti e per dirla tutta, molto giovani”. Per quanto riguarda i nuovi arrivi si tratta precisamente di Matteo Cecchini (difensore), Alessandro Conti (centrocampista), Luca Bartolucci (centrocampista) e Andrea Valentini (attaccante). Proprio il giovane Valentini è riuscito in quest’avvio di stagione ad offrire un contributo consistente alla causa della società, mettendo tutto l’ambiente nel clima adeguato di poter regalare una stagione appassionate ai sostenitori della squadra. “Siamo felici di questo avvio di stagione – conclude Nicolelli – possiamo dire che in questo momento stiamo rac-
cogliendo i frutti di una programmazione ben studiata nel tempo e a cui la nostra società si è dedicata con passione. La strada è molto lunga, ma sappiamo che possiamo contare anche sull’esperienza di due giocatori come Marco Damiani e Michele Valentini, credo che loro rappresentino il valore aggiunto di questo gruppo. La loro esperienza soprattutto sotto il profilo psicologico è decisiva, oltre all’aspetto puramente tecnico ed anche della fortuna che nel calcio si sa non è una aspetto secondario. Ricordo due episodi, la partita con il Cicogna era ferma sul 2 a 2, è stato proprio Damiani a segnare, oppure l’anno scorso, con il gol al 95’ del portiere Valentini”. Le condizioni sembrano decisamente positive per l’Olympia Cuccurano, la bella matricola che ora si diverte in Prima categoria.
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“Zero rimborsi. Il premio? Giocare”
Il presidente Luigi Ricci: “Noi facciamo dilettantismo puro”
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uon avvio di stagione per il Muraglia, anche se bisogna rodare meglio i meccanismi del reparto offensivo. Soddisfatto il presidente Luigi Ricci che presenta una società che oltre a puntare sui giovani grazie anche ad un settore giovanile che conta circa 270 ragazzi, illustra la filosofia di gestione di una società dove giocare nella prima squadra rappresenta il vero premio e dove i giocatori non ricevono alcun rimborso spese. Sicuramente l’avvio di stagione ha premiato gli sforzi sostenuti dai ragazzi di mister Andrea Pierantoni durante la preparazione estiva. “L’avvio di stagione è stato buono - commenta il presidente Luigi Ricci - un risultato positivo che va interpretato soprattutto nel fatto che la rosa della squadra è stata fortemente rivisitata, e fatte eccezione per due giocatori che poi sono le bandiere della squadra e ormai all’ultima stagione, l’età media della squadra è di 24 anni. In queste prime gare abbiamo subito pochi gol, segno che sia la difesa, sia il centrocampo stanno funzionando bene, in attacco c’è ancora da sistema-
re qualcosa. In primo luogo la coppia offensiva è completamente nuova e quindi c’è bisogno di giocare per trovarsi, è poi bisogna smaltire un po’ del carico di lavoro sostenuto durante la preparazione che è stata piuttosto dura”. Proprio la preparazione è stata uno dei punti di partenza del nuovo allenatore Pierantoni, visto che nella scorsa stagione il Muraglia nel finale ha accusato un po’ di fatica: è stata impostata una preparazione più completa per evitare situazioni di questo tipo. La società, comunque, ha idee chiare, a partire da una filosofia di gestione che soprattutto a questi livelli dovrebbe invitare a riflettere. “Noi facciamo di-
lettantismo puro - conclude Ricci - in nostri ragazzi non percepiscono alcun compenso o rimborso, il premio è giocare. Inoltre la nostra società conta un bel settore giovanile e il nostro obiettivo è quello di far giocare e divertire i nostri ragazzi. L’obiettivo di quest’anno? Raggiungere i playoff”. Un elemento di colore che quest’anno potrebbe fare la differenza arriva da Rocchi e Ricci, i giocatori più esperti del gruppo, due elementi storici del Muraglia che forse vorranno regalare qualche soddisfazione in più ai loro ragazzi e sicuramente metteranno in campo tutta la loro esperienza per far raggiungere al gruppo l’obiettivo prefissato.
SQUADRA II CAT. PORTIERI : SGHERRI – LUMBRICI DIFENSORI : MENGHI – GRASSETTI - DE CARLI – BEZZICCHERI – ZONGHETTI – RICCI LATERALI : GAMBINI – SAUDELLI – TONUCCI –ZAZZERONI CENTROCAMPISTI : BARBIERI – MATTIOLI – PENTUCCI – ZUCCAROLI – TATANI – MARCHIS ATTACCANTI : GIUNTA – DE ROSA –LAZZARI – ORAZI – ROCCHI – MAGI ALLENATORI : PIERANTONI – TEMPERINI SOCIETA’ : Presidente: RICCI - Vice Pres.: ROSSETTI – COLOCCI CASSIERE : ROSSI - SEGRETARIO : ACCARDI DIRIGENTI: MAGI, GAROFFOLO, D’ANTONIO, GAMBINI, SCAVOLINI, IMMINASOLA, GUIDI, PINSERO FABI, FLOCCUZIO, CARLONI, ROBERTI, DOLCI, SABATTINI, CIARONI. SETTORE GIOVANILE: JUNIORES : ALLIEVI : 2 squadre GIOVANISSIMI : ESORDIENTI : 2 squadre PULCINI a 7 : PULCINI a 6 : PULCINI a 5 : PRIMI CALCI :
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atleti atleti “ “ “ “ “ “
TOTALE ATLETI 272
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PESARO
Camm Sant’Orso partenza col botto per la scuola calcio
20 allenatori, 5 campi di gioco ed una palestra sempre a disposizione dei 300 giovani atleti.
Offside: il carcere, il calcio. Tutto nasce nel 1996…
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a ripresa dei campionati giovanili vede un buon avvio dell’attiva società giovanile fanese. Gli allievi, a punteggio pieno e i giovanissimi nelle prime posizioni sono l’espressione del competente lavoro dello staff tecnico che quest’anno con la nuova formula non ammette passi falsi sin dalle prime battute. Particolarmente curata e’ l’attività di base, nella quale esperti allenatori dividono i numerosi giovani in gruppi
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dove, a rotazione, si esercitano sulla coordinazione motoria, sulla parte tecnica, situazioni di gioco, partitelle a tema, preparazione dei portieri e tanto altro ancora come da programma che la società ogni inizio anno concorda con i suoi 20 allenatori per lo sviluppo formativo dei giovani calciatori. La possibilità di usufruire di cinque campi di gioco, utilizzati anche per la partita della domenica e una palestra dove i
primi calci muovono i primi passi, porta vantaggio al lavoro dei mister per il quale lo spazio non e’ un problema, creando dunque le premesse per una ottimizzazione dell’attività. Progetti e nuove idee per migliorarsi, assieme alla qualificazione dei servizi, sono un punto fermo della società che ha sempre come obiettivo primario la crescita dei suoi 300 atleti.
a tra i nomi più originali del calcio marchigiano: Offside. La società pesarese nasce dall’idea di Tito e Leo. “Correva l’anno 1996 – si legge sul sito della società - quando un’intuizione geniale si sviluppa nella mente di un nostro caro amico che oltre a fare il maestro in carcere, ha anche fondato una casa d’accoglienza per ex o carcerati che avevano difficoltà a trovare un posto dove fermarsi o dove trascorrere permessi premio. L’idea era appunto di formare una squadra di calcio amatoriale che partecipasse ad un regolare campionato. Per far questo si avvale dell’aiuto di un obiettore di coscienza, Leo, che a sua volta comincia a riunire attorno a se qualche amico. Ebbene tutto nasce così, cominciamo a girare i
campi della provincia (dovendo chiedere spesso permessi straordinari) creando in breve tempo un bellissimo gruppo e dando la possibilità a parecchie persone di tirare calci ad un pallone. Mirco, Angelo, Nino, Carlos, Cesare, Alessandro e tanti altri sono i nomi che ancora oggi (alcuni sono anche nella classifica cannonieri di tutti i tempi) ci portiamo come ricordo e che ancora ci fanno sorridere. Tengo a precisare che non abbiamo mai chiesto a nessuno il perchè fosse lì, veramente il legame era solo il pallone, potrebbe sembrare superficiale ma volevamo veramente essere solo una squadra. Quest’esperienza dura qualche anno poi l’Offside prende sempre più i connotati di una squadra “normale”, anche se con delle caratteristiche
forse uniche nel suo genere. Presidente-giocatore, dirigenti-giocatori, due ruoli una persona sola. Cerchiamo (e chi l’ha vissuta credo lo possa garantire) di mantenere il calcio un gioco divertente un modo diverso per stare assieme. Questo non ci ha impedito di vincere in successione campionato provinciale, finale regionale e approdare alle finali nazionali per amatori a Roma. Altra esperienza indimenticabile. Oggi militiamo nel campionato provinciale di Terza categoria, abbiamo la fortuna di condividere momenti sportivi e non con un’associazione come i Tipi Tosti, sporadicamente raccogliamo indumenti sportivi che portiamo poi in carcere (nel quale abbiamo anche svolto una partita)”.
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Ancona
L’AC Ancona esclusa dalla Terza categoria
L’AC Ancona non fa più parte del campionato di Terza categoria. Dopo la quarta assenza consecutiva (sono andate deserte le partite contro Candia Baraccola, Atletico Numana, Aspio e Atletico Recanati) per la squadra-fantasma dell’ad Petocchi scatta la radiazione dalla Fgci.
Lassù in alto c’è il…Marina Ballini: “Squadra di qualità, non vogliamo più fermarci”
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egna tanto e subisce pochissimo. Il Marina è la regina del campionato di Seconda categoria (girone C) e quest’anno vuole puntare al ritorno in quelle categorie che più le competono. L’allenatore alla guida di
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questa squadra da sogno è Luca Ballini, classe 1963, di Camerata Picena. Ballini è uno di quei tecnici giovani ma che hanno già stagioni importanti alle spalle: le giovanili dell’Ancona, e poi le prime squadre di Castelfrettese, Ma-
telica, Elpidiense (l’anno prima della fusione con il Cascinare), Cameratese. “L’obiettivo è quello di fare bene - dice Ballini, alla sua seconda stagione sulla panchina biancoazzurra l’anno scorso abbiamo sfiorato i playoff, quest’anno ci siamo rinforzati con giocatori di qualità e vogliamo arrivare il più in alto possibile”. In effetti, i giocatori di categoria superiore ci sono eccome: gente come Osimani, Serafini, Bussoletti, Bastianelli fa la differenza. “Gli avversari? Abbiamo grande rispetto per squadre come Mondolfo, Della Rovere, Arcevia, ma noi sappiamo che abbiamo i mezzi per fare bene”. Il Marina è una società ben strutturata che negli anni passati ha conosciuto anche il campionato di Promozione. Il
presidente Roberto Fiorenzola, da un anno al timone della società, è consapevole di aver allestito una squadra competitiva ma preferisce mantenere il profilo basso: “Noi l’anno scorso abbiamo stilato un programma triennale di risalita, quest’anno siamo già partiti bene e speriamo di anticipare i tempi. La squadra, formata da un mix di giovani del posto più alcuni elementi di qualità, è buona, dobbiamo continuare così”.
Ci siamo rinforzati con giocatori di valore
Riccardo Piccioni nuovo presidente sezione arbitri di Jesi
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a sezione arbitri di Jesi, a seguito della votazione dei propri associati, ha scelto Riccardo Piccioni come nuovo presidente sezionale. Piccioni, 37 anni, ex arbitro in CAN D e attualmente a disposizione dell’organico di prima categoria, succede al presidente uscente Gustavo Malascorta. La parola d’ordine è continuità con la presidenza Malascorta e con la precedente presidenza Giannoni per confermare ancora una volta la sezione di Jesi come fucina degli arbitri di domani.
Luca Ballini
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ANCONA
Futsal Fabriano: ricomincia l’attività insieme al Cerreto Calcio C
on la novità dell’accordo di collaborazione con il Cerreto Calcio, è ripresa l’attività della Futsal Fabriano per la stagione sportiva 2010-2011. Le due società hanno ratificato un accordo di collaborazione per la gestione uniforme dei propri settori giovanili. Sono bastati in effetti pochissimi incontri tra le due realtà limitrofe, per trovare una perfetta unità di intenti ed omogeneità di pensiero, tali da realizzare un progetto di valorizzazione dei propri settori giovanili, l’obiettivo di seguire la crescita e formazione umana e tecnica di bambini e ragazzi che
vorranno partecipare alla realizzazione di tale progetto. Il programma, inquadrato nelle fasce d’età proprie del Settore Giovanile e Scolastico FIGC e cioè categorie Allievi, Giovanissimi, Esordienti, Pulcini, Piccoli Amici, pur lasciando inalterate le due realtà Cerreto Calcio e Futsal Fabriano, permette di unire i propri iscritti nelle suddette fasce di età in un’unica gestione nelle direttive metodologiche e tecniche. Le società hanno concordato di nominare i principali responsabili, per la realizzazione e gestione del progetto, ovvero Gaetano Marinelli
(responsabile organizzativo e gestionale), Walter Biagini e Giorgio Giannini (responsabili settore tecnico). Le due società parteciperanno a tutte le attività del settore giovanile (sia nel calcio che nel calcio a 5) dai Piccoli Amici alla Juniores, con il supporto oltre che dei due tecnici suddetti, di altri istruttori parimenti tutti abilitati, ad iniziare dai settori delle prime fasce. In questo nuovo contesto, la società fabrianese ha rinunciato a proseguire l’attività nella Terza categoria, confermando invece quella nel calcio a 5, con la partecipazione al campio-
nato di serie D sotto la guida di Emanuele Farneti, mentre per Juniores, Allievi e Giovanissimi di calcio, i ragazzi confluiranno nel Cerreto Calcio, con la partecipazione ai relativi campionati; in base inoltre alle adesioni, nelle categorie Allievi e Giovanissimi si intende partecipare come Futsal Fabriano ai relativi campionati di categoria nel calcio a 5. Hanno per il momento iniziato gli allenamenti i Giovanissimi, sotto la guida tecnica di Giampiero Riso, già tecnico del Sigillo Calcio, e la squadra sta partecipando al 5° “Memorial Renato Lupetti” organizzato
dalla ASD Albacina. Al via anche la formazione juniores Cerreto Calcio (tecnico Renato Bonazza) e quella Allievi sempre Cerreto Calcio (tecnico Primo Scarafoni), mentre per l’attività di base si stanno definendo squadre e tecnici. Le due società parteciperanno, infatti, in tutte le varie categorie nelle sedi di Fabriano (Futsal) e Cerreto d’Esi (Cerreto), dagli Esordienti ‘98-‘99 (la Futsal ha iniziato presso l’Antistadio di Fabriano con Giorgio Giannini e Gianvito Marinaccio, mentre il Cerreto svolge l’attività presso lo Stadio Comunale con Walter Biagini), ai Pulcini 2000-2001-2002 (i Pulcini 2000 Futsal hanno iniziato anche loro le attività sempre presso l’antistadio di Fabriano con il rientrante Stefano Falcioni ed il confermato Maurizio Elisei, mentre il Cerreto Calcio può contare su Samuele Vito ed Armando Bacci). Infine, le attività
per i Piccoli Amici (20032004-2005) la Futsal ha iniziato presso il Circolo Ippico con Primo Scarafoni ed il Cerreto Calcio presso il Palasport di Cerreto con Pablo Rozzi. Via anche per Allievi e Giovanissimi Regionali di calcio a 5 per la Futsal a Fabriano. Le iscrizioni sono in corso quindi per tutti i nati dal 1992 al 2005 (calcio e calcio a 5) nelle rispettive sedi di Cerreto e Fabriano; a tal fine si precisa che la FUTSAL FABRIANO ha trasferito la propria sede sempre in Fabriano in via Carlo Urbani 22/C, mentre il Cerreto Calcio è a disposizione presso lo Stadio Comunale di Cerreto d’Esi.
GIOVANISSIMI 2010-2011 Cerreto Calcio. Da sin.in piedi: Esposito, Numani, Bitra, Colascione, Arcaleanu, Poclitar, Girolametti, Canga, Ljumani, Papasso, Riso Giampiero (allenatore); accosciati: Gentili, Farneti, Ferretti, Tribuzi, Riso Valerio, Verdini, Sakuta, Rotoloni.
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ANCONA
MONSERRA
REAL CAMERANESE
Una scelta per il sociale Cambiare per vincere Il presidente Lamberto Ubaldi annuncia: lavoriamo alla costituzione di una squadra di calcio composta da ragazzi diversamente abili
I
l Monserra ha tutte le credenziali per disputare una stagione di vertice nel campionato di Prima categoria (girone B), ora bisognerà capire quanto peserà la partita rinviata contro l’Ostra a causa di uno spettatore poco… sportivo. Il presidente Lamberto Ubaldi (nel tondo) non ha voglia di commentare l’episodio della partita , anzi ha voluto ricordare il grande impegno della società verso i giovani dove viene curata con attenzione l’educazione allo sport, perché in campo l’unico obiettivo è giocare. “Ho già condannato tutto l’episodio – commenta Ubaldi – si è trattato di un gesto frutto di una persona con poco senso sportivo. Anzi, molti di noi, me compreso, hanno rapporti di amicizia ad Ostra per quale motivo qualcuno avrebbe dovuto compiere un gesto del genere? Al primo allenamento dopo la partita sono andato a parlare con i ragazzi per scusarmi dell’episodio, loro non hanno nulla a che fare
con
quando accaduto, speriamo che non abbia ripercussioni troppo pesanti. Questa squadra ha tutte le credenziali per disputare una stagione di alta classifica”. Il presidente ha voluto ricordare anche l’attività svolta con tutto il settore giovanile, che attualmente conta circa 100 bambini divisi fra le categorie Piccoli Amici fino ai Giovanissimi, mentre le categorie Juniores e Allievi sono gestite in rapporto di collaborazione con un’altra società. “Il settore
giovanile è un nostro punto di orgoglio – continua Ubaldi – a questi livelli, il nostro impegno è prima di tutto verso il sociale. Gli istruttori seguono i ragazzi per una sana crescita fisica, facendo attenzione all’educazione, allo sport, al rispetto per l’altro e soprattutto per offrire ai ragazzi un sano luogo di ritrovo. Tanto per dire l’anno scorso, per assecondare la passione di un nostro sostenitore disabile, lo abbiamo tesserato e gli abbiamo fornito di tutto il kit della società. Il progetto sembra aver raccolto l’apprezzamento di molte persone tanto che adesso stiamo lavorando alla costituzione di una squadra di calcio composta solo da ragazzi diversamente abili con il solo obiettivo di giocare e farli divertire”. A fine novembre, intanto, la società ospiterà la squadra di Frigento (Avellino) per suggellare un gemellaggio nato l’anno scorso con la trasferta del Monserra in terra campana.
Il ds Massimo Marchiseppe: “Puntiamo al vertice con i giovani”
La Real Cameranese si lancia in una nuova avventura calcistica ed è subito parte alta della classifica. La squadra, militante nel campionato di Seconda categoria girone E, all’inizio della stagione aveva cambiato molto nell’assetto della rosa e non solo con il mister Claudio Cantani, ma in una logica mirata che già ora dopo poco più di un mese dall’inizio della stagione, ha già iniziato a raccogliere i primi frutti. “La nostra società – dichiara il Direttore sportivo Massimo Marchiseppe – mira senza dubbio ad una stagione di vertice e quest’avvio di campionato sembra dare credito alle scelte che sono state fatte durante l’estate. In primo luogo la nostra società
mira a valorizzare i giovani affiancandoli a giocatori con maggiore esperienza che possono oltre al rendimento far crescere i ragazzi”. Fra i nuovi arrivi ci sono l’attaccante Federico Ascani, i centrocampisti Marco Griffoni, Davide Recanatini, Stefano Cerioni e il difensore Fabrizio Boccolini. A questi vanno aggiunti l’allenatore Claudio Cantani, il vice Marco Micucci, il preparatore dei portieri Federico Angeloni e il massaggiatore Mauro Agostinelli. Fino a questo momento il gruppo che vanta una rosa con nomi di tutto rispetto, ha già offerto buoni risultati, mancano da limare alcuni meccanismi in mezzo al campo aspetto questo che potrà maturare solo giocan-
do partita dopo partita. LA ROSA Portieri: Paesani Francesco, Abate Alessandro. Difensori: Boccalini Fabrizio, Ragnini Cristian, Lucchi Francesco, Brunetti Federico, Polenta Davide, Recanatini Matteo, Bottegoni Mauro, Guerrieri Diego. Centrocampisti: Recanatini Davide, Falcioni Mattia, Grifoni Marco,Cecconi Juri, Brunetti Luca, Pirani Alessandro, Cecconi Ivan, Persiani Lorenzo. Attaccanti: Marchetti Luca, Ascani Federico, Pasqualini Michele, Bellocci Emanuel, Cerioni Stefano IL DIRETTIVO Presidente: Danilo Rossetti Vice Presidente: Luca Marchetti Direttore sportivo: Massimo Marchiseppe Dirigenti: Stefano Mignanelli, Alberto Rabini Allenatore: Claudio Cantani Vice allenatore: Marco Micucci Preparatore Portieri Federico Angeloni Massaggiatore: Mauro Agostinelli
Il centrocampista Mattia Falcioni
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Macerata
N. 14 Il gol più veloce è di Angiolani: entra e segna dopo 7 secondi!
Il gol più veloce dei dilettanti? E’ stato segnato in Coppa Marche di Terza categoria nella partita Vigor Sarnano – Robur 1905 (risultato 0-4). Michele Angiolani, entrato al minuto numero 75, ha realizzato la sua prima rete (doppietta per lui) dopo sette secondi dal suo ingresso.
“Intorno al Villa Musone c’è un entusiasmo mai visto prima d’ora” Il tecnico Bonifazi racconta il magic moment della squadra gialloblu Mister David Bonifazi (foto), secondo anno al Villa Musone (capolista del girone E di Seconda categoria) preferisce volare basso. Quali i segreti di questo inizio di campionato scoppiettante? “Il segreto principale è sicuramente l’entusiasmo dei ragazzi e l’essere consapevoli che i mezzi a loro disposizione hanno un valore medioalto”. Quali sono gli obiettivi stagionali? Prevedeva una partenza di questo tipo? “Sono una persona che, per natura, non si pone limiti; è altrettanto vero che avendo a disposizione parecchi ragazzi sono conscio del fatto che la mia squadra può rischiare tantissimo così come può togliersi belle soddisfazioni”. La società anche quest’anno ha deciso di puntare sulla linea verde dando fiducia a tanti giovani del posto: la ritiene una scommessa o un valore aggiunto? “Entrambe in quanto sappiamo tutti cosa significa lavorare con una squadra con un’età media molto bassa e le problematiche che essa comporta. Il potenziale è notevole ma c’è tanta incoscienza. Al di là di questo ritengo giusta la scelta della società di puntare sulla linea verde alla luce del fatto che oggi la situazione economica generale è critica e investire sui giovani, per lo più del posto, è gratificante”.
lo spogliatoio visto che dispone di un gruppo numeroso ma soprattutto di tanti ragazzi sempre vogliosi di giocare e mettersi in mostra? “La cosa più importante è concedere a tutti il giusto spazio, essere in grado di motivarli facendoli sentire tutti titolari e tutte riserve”. Nonostante si siano disputate solo cinque giornate quali a suo avviso sono le squadre più quotate per puntare alla vittoria finale? “Il Casette Verdini che abbiamo avuto modo di affrontare la scorsa settimana la ritengo una squadra molto attrezzata per puntare alla vittoria del campionato. Si è dimostrata una squadra compatta, quadrata in tutti i reparti e con l’esperienza dei suoi uomini chiave riuscirà a gestirsi sino alla fine. Anche l’Helvia Recina mi hanno riferito essere una buonissima squadra in grado
anch’essa di recitare un ruolo da protagonista. In seconda linea metto l’Appignanese e la Real Cameranese”. Il Villa Musone sin dall’inizio è sempre stato sostenuto da un notevole afflusso di pubblico: ciò rappresenta per lei uno stimolo o una responsabilità? “Sono rimasto notevolmente impressionato dal calore del pubblico villamusonese. In tanti anni di calcio giocato non mi è mai capitato di vedere tutto questo entusiasmo e presenza da parte dei tifosi che ci seguono numerosi anche in trasferta. Per me questo rappresenta uno stimolo a fare sempre meglio; è ancor di più una responsabilità ed è per questo che ogni volta chiedo ai ragazzi di vincere per loro in quanto a noi affidano le loro aspettative e le loro emozioni”.
La cosa più importante è concedere a tutti il giusto spazio, essere in grado di motivarli facendoli sentire tutti titolari e tutte riserve
Come pensa di gestire
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Supplemento di Mondopicchio - Il sito Mondi@le per chi ama l’Ascoli Calcio N.2 - Ott. 2010
E NOI, SIAMO ASCOLI! L’Editoriale
di Daniele Perticari
30-01-2009 In genere incontro Zio Massimo Ubaldi a piedi, a Piazza Immacolata. TABELLA Tifometro BN E ha sempre la sciarpa bianconera al collo. Ascoli-Ancona 1-0 A me è sufficiente come inizio... Triestina-Ascoli 0-1 “L’Ascoli agli ascolani”: Ascoli-Brescia 1-0 In serie B contano: 1-La fame, giusto PRESIDE’! :-) Ascoli-Mantova 2-1 2-Il fisico, 3-La tecnica, 4-Il resto Bari-Ascoli 0-2 Chi ha la pancia piena... a casa!!! Ascoli-Avellino 1-0 Se non segni PERDI Giorgio Capece è “de lu Portu”, come me CIAO GIGI “ALFREDO”! claro? Di “Borgo Rosselli”, come me A luglio scrissi: “Benigni, trova il tuo successore”: C’è da soffrire... EMBE’? eccoci qua... Che bella serata, NOI ASCOLI!
Ricordando Costantino
D’estate va al Betty, come me D’inverno alla Lampara, come me VAI JOOOOOO’!!!!!
E’ un momento nero in campo e in classifica? No problem, siamo abituati a soffrire, essere in prima linea e’ nel dna di noi ascolani. Bentornato a Massimo Ubaldi, patata bollente quella di gestire il post antonelli e il “forse” post benigni all’insegna della consapevolezza che c’e’ molto, se non tutto, da rifare per rispondere “presente” alle esigenze del calcio che cambia. La nostra “linea”, i nostri contenuti, vanno oltre la classifica e l’umore del campo, questo è bene che lo sappiate voi, oltre che i nostri prodi giocatori. Intanto, sperando di esservi piaciuti nel numero 1, questo mese ecco per voi: - interviste con massimo ubaldi e claudio maretti; - l’almanacco dal 1 settembre 2010 al 15 ottobre 2010; - focus sui campionati cadetti di germania ed inghilterra; - la top 5 dei “baffuti” della storia bianconera; - il diabolico zio monti coi suoi aneddoti, il pallone racconta e la solita penna infuocata di marco d’emidio!
La differenza tra settembre ed ottobre? Guarna non può fare “Non è il momento di rilasciare interviste”. SEMPRE miracoli... Ma è silenzio stampa o silenzio Mondopicchio? :-)
di Daniele Felicetti
"A lungo andare avremo un campionato europeo con le più grosse società di ciascun Paese e, parallelamente, un altro campionato a carattere nazionale se non addirittura regionale con le altre. Juve, Inter, Milan, Torino finiranno inevitabilmente nell'élite e le altre migliori si misureranno in un diverso torneo. Non c'è via di uscita, ci saranno sempre maggiori interessi affinchè questo accada. Certo all'inizio avremo un trauma non indifferente ma quando ci saremo abituati tutto sembrerà più normale"
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IL PALLONE RACCONTA...
di Ragno e Tonino
L’Almanacco di Settembre 2010 Primo allenamento per gli ultimi arrivi Djuric, Cristiano, Faisca e Lewandowski. 02 Benigni rimprovera a mezzo stampa il ds Mirra e il dg Antonelli per non essere riusciti a piazzare tutti i fuori rosa: "troppi giocatori, bisogna aggiustare qualcosa per rientrare nelle regole". 03 Non si fa attendere la piccata replica di Antonelli: "Ho dimostrato grande attaccamento alla società ma non ho capito cosa vuole il presidente da noi". Mirra: "Se voleva stimolarci non ne avevamo bisogno. Sarebbe stato meglio parlarcene direttamente". 01
15.08.10 Ascoli-Lumezzane 3-1 I bianconeri regolano la pratica in mezzora. A segno Mendicino, Sommese e Gazzola. Buona prova di autorità in Tim Cup. Nella ripresa i lombardi accorciano le distanze con Lauria, autore di un gol “alla Del Piero”. Tante buonissime indicazioni pur se nell’undici iniziale siano comparsi giocatori che da tempo avevano dimenticato il sapore del prato piceno. CHIAVE: Schemi collaudati CHICCA: Lo stop di Giorgi per l’azione del vantaggio TOP&FLOP: Pederzoli & Bonvissuto LA FRASE: “Possiamo puntare in alto” (E.Gustinetti)
Il 14 settembre 1986 il Picchio si reca a San Siro a sfidare il Milan di Berlusconi (nella sua prima domenica da Presidente). L'Ascoli, davanti ad 80.000 spettatori, sbanca San Siro con un gol di Massimo Barbuti al 19' del primo tempo! Lo stadio di San Siro era tappezzato dai volantini: “Regalati una domenica da vip!! Abbonati al Milan”. In realtà, la domenica da vip, la vivemmo proprio noi...
D s A v
ascoli-albinoleffe 2-0rompete!”05.09.10 16.08.10 Benigni: “Pago tutto, non
Partita frizzante al Del Duca che sorride ai bianconeri anche se 16.08.10 Benigni: “Pago nonsciupato rompete!” gli uomini di Mondonico hanno tutto, più volte la chance di cambiare voltoBenigni: alla gara.“Pago Sommese l'equilibrio con un 16.08.10 tutto,rompe non rompete!” eurogol, poi è decisivo alcuni prima della 16.08.10 Benigni:Guarna “Pagocon tutto, noninterventi rompete!”. Risposrete della sicurezza di Gazzola. Nel finale il Picchio avrebbe ta degli ultras: “Te pacchemo lu culu se non paghi” potuto dilagare. 18.08.10 Felicetti rapitovale da pornodiva statunitense LA CHICCA: La rete di Sommese da sola il costo del biglietto. 19.08.10 Felicettiarroccato alla stampa: LA CHIAVE: Albinoleffe ma la“Quessa prodezzaè dininfomane” Sommese fa saltare20.08.10 il banco.Feuillesmortes TOP&FLOP: Guarna&Marino. LA FRASE: "Spero nuovo addetto stampa dell’di tornare in serie A e spero di farlo con l'Ascoli" (V. Sommese) Ascoli Calcio: “Mondopicchio verrà oscurato!”
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L’Intervista di Daniele Perticari
CUSTANDI’, SEMPRE TU...
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Si parla da sempre delle grandi capacità di “Zio” Massimo Ubaldi, soprattutto in ottica futura legata alla successione del Pres Benigni. Sapete grazie a chi, Ubaldi, è bianconero fino a midollo? Che Massimo Ubaldi sia un tifoso viscerale, innamora- squadra chiamata Picchio”? Ce l’ha spiegato lui, in squadra del cuore, lo “Zio”. E verrebbe anche da costruzione dell’Ascoli Diabolico, della scelta di ringraziarlo. Scoprendone l’identità ci si accorge che affidare a Marco Giampaolo un’altra era e del distacto, fedele e immancabile della nostra stessa squadra prima persona, con un filo di voce. sarebbe solo l’ennesimo ringraziamento nei confronti co dalla gestione societaria avvenuto negli ultimi anni del cuore, l’Ascolicalcio, è cosa nota. “La mia famiglia – ci ha confidato – non aveva di mister X. “La persona in questione – ha prosegui- si conosce praticamente tutto. E’ del futuro che Oggi però, al momento di andare in stampa, lo Zio interesse per il calcio. Eppure dai quattro anni in to Ubaldi – si chiamava Costantino Rozzi. Il vogliamo parlare con Zio Massimo, oltre a farci (come lo chiama chi lo conosce dai tempi della curva) poi mi sono appassionato per questo sport e questi Presidentissimo era un grande amico della mia raccontare come sia nato tutto. “Ho un’idea tutta mia è qualcosa di più. E’ la persona designata per permet- colori grazie ad un amico di famiglia che, ottenendo famiglia e nonostante in casa non si interessassero di come gestire l’Ascoli. E ce l’ho da qualche tempo. tere all’Ascoli Calcio di vivere. A lungo. E a Zio il permesso dei miei genitori, mi portava con sé al di calcio, riuscii a strappare i “sì” dei genitori per Oggi posso dire che la questa idea e quella Massimo non sorridono solo i suoi “fratelli di fede campo tra il 1969 e il 1970 facendomi vivere il calcio recarmi al campo, dato che andavo là con una dell’azionista di maggioranza Roberto Benigni calcistica”. Sorridono anche i monumenti, gli angoli, gli da vicino”. Un amico di famiglia, è grazie a lui che persona di fiducia, tale era Rozzi per i miei. Iniziò collimano perfettamente. Quanto tempo ci vuole per tutto così…”. Pensate un po’: avere Costantino Rozzi adottarla? Dipende da quanto saremo bravi, perché scorci e le ruette della Città delle Cento Torri. Quei oggi, Massimo Ubaldi, è lo “Zio”. che bussa alla porta di casa tua, la domenica, e ti veniamo da quattro anni in cui le spese di gestione posti trasudano storia, quelli sono i luoghi che hanno visto Massimo crescere e far nascere, sin da bambino, E’ legato ai colori bianconeri da un patto di sangue, viene a prendere per andare allo stadio. “Il tutto già sono state enormemente superiori alle possibilità”. la sua passione per il calcio. Già, non gliel’avevamo prima che da impegni economici sottoscritti o ruoli prima dell’escalation che ci portò dalla C alla serie mai chiesto. Da dove parte tutto? Da quando, Massimo assunti. Verrebbe da chiedersi il nome di questo amico A, evento che ho vissuto in prima linea sempre al E allora, come trovare il rimedio, ma soprattutto, qual è questa idea? Il modello societario è la vicina PescaUbaldi bambino, ha deciso di essere “tifoso di una della famiglia Ubaldi che ha regalato alla nostra suo fianco”. ra. “Ci troviamo di fronte ad una società che è C’è un aneddoto da pelle d’oca che Ubaldi ha nel stata fatta sbandare, noi sappiamo che ci sono degli La Chicca Materiale - Simone Dalle Crode Fonte - Il Messaggero cassetto del rapporto tra i suoi e Costantino Rozzi. investitori che, a patto di non vedere intaccato il “Una volta, addirittura, Rozzi convinse mio padre a proprio patrimonio personale, sono assolutamente versare una piccola quota azionaria per aiutare disposti a dare una mano alla realtà sportiva più l’Ascoli Calcio. Tornato a casa lo comunicò a mia importante delle Marche. L’Ascoli è una squadra che madre che non solo si dimostrò contraria, ma andò ha una serie di estimatori pronti ad aiutarla, sto direttamente dal presidente la sera stessa per parlando di sei, sette o addirittura otto soggetti. riprendersi quanto versato!”. Cominciò tutto così, Non credo che, al giorno d’oggi, una sola famiglia ancora una volta e sempre grazie al compianto Re del possa da sola sostenere la gestione di una squadra Calcio Piceno. “Poi vennero gli anni della curva, di calcio, con l’esempio del Mantova a fare da ricordo la prima trasferta durante la stagione dei testimone”. Record. Rimini-Ascoli 0-4. Successivamente arrivò anche l’impegno sui gradoni e l’assunzione di Intanto, amici di fede bianconera, beccatevi questa responsabilità. A 16 anni e per diverso tempo iniziai bella notizia. Gli investitori ci sono, bisogna mantenea curare, quasi in maniera esclusiva, re la retta via, dopo gli sbandamenti capitolini. “E l’organizzazione delle trasferte della tifoseria. E a bisogna che la squadra si renda conto di che maglia indossano. Proprio perché volevo che tutti si quei tempi erano trasferte toste, fidati…”. rendessero conto, recentemente ho spiegato loro, Saltiamo a piè pari l’entrata in società con una piccola nello spogliatoio alcune cose di questa realtà. Con quota azionaria, avvenuta durante la stagione l’obiettivo che anche i bambini, venendo allo stadio, culminata con la sconfitta ai playoff a Messina provino quell’amore per questa squadra che quando dell’Ascoli di Simonelli (“Decisi di bloccare nel vero inizia, non finisce più”. senso della parola Tafuro, il preparatore atletico e iniziai in anticipo a contattare i giocatori in scaden- Appunto, proprio come diceva Re Costantino. za che facevano al caso nostro come Indiveri e Di Quell’amico di famiglia che, probabilmente, ha regalato Venanzio”) per arrivare ai giorni d’oggi. Perché della all’Ascoli un nuovo condottiero. E che condottiero…
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Ascoli subito avanti con Giorgi, poi Guarna para un rigore. Ripresa scoppiettante con i primi gol in bianconero di Bonvissuto, Micolucci e Cristiano. Piacenza mai domo che resta in partita fino alla fine. Successo dedicato a Luigi Sergiacomi, tifoso scomparso in settimana, al quale viene dedicato uno striscione dagli amici del Tifometro Bianconero. LA CHICCA: Il tacco smarcante di Bonvissuto sul gol di Micolucci LA CHIAVE: Gli inserimenti degli esterni. TOP&FLOP: Giorgi&Marino. LA FRASE: “Sono in debito: se Benigni vuole una squadra per andare in A sono pronto…” (V. Chiarenza).
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Giorgi: “Classifica bella ma non conta”. Gustinetti: “Non so dove potremo arrivare perché ancora non ho ben chiare le nostre potenzialità”. Micolucci: “Solo Atalanta e Siena più forti di noi”. Pagati in tempo utile gli stipendi arretrati del 2° trimestre. Secondo Nardini del Resto del Carlino l’Ascoli potrà beneficiare di un indennizzo dal Rubin Kazan per aver cresciuto Bocchetti. Ceduti a TvCentroMarche i diritti tv locali. Giorgi recuperato, tra i convocati anche Lenzi. Escluso Vismara.
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Sciupata l’opportunità di conquistare la vetta della classifica impattando in casa contro l’Empoli, altra formazione ancora imbattuta. Convincente però la prestazione con un primo tempo su buoni livelli ed una ripresa disputata prevalentemente nella metà campo altrui. Abbonati a quota 4.555.
LA CHICCA: L’assist al volo di Sommese dal fondo non sfruttato da Lupoli. LA CHIAVE: La solidità difensiva empolese, spesso con dieci giocatori dietro la linea della palla. TOP&FLOP: Cristiano&Lupoli. LA FRASE: “Antonelli è tornato a Roma. Stavolta non credo ci ripensi” (R. Benigni)
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Non Edd def l’al ria san
Con com pan fina car gen spe
Ma ad non l’Ita sua ani Fire
Pro sta scia par giu div dire tec allo rico
Dop bia nam fas l’ul Lan scr prim 23
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Due settimane dopo la grande vittoria di San Siro, il 28 settembre 1986, il Picchio non sazio di imprese... va a violare il Comunale di Torino infliggendo un secco 0–2 al Toro. A segno vanno al 28' Pino Greco ed all' 83' Barbuti. Di sicuro dopo la palombella vincente di Milano, lo squalo ci aveva preso gusto! 06
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Toh, chi Chi si rivede!
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Vi ricordate il mitico esterno destro della squadra di Enzo Ferrari, Claudio Maretti? Lo abbiamo scovato e scoperto che...
Claudio se li spiega così: “Ascoli Piceno è una massaggiatore Urbano Vannini”. Maretti prosegue Claudio spende due parole anche su Elio piazza che vive di calcio, che segue in modo nel racconto: “Quell’anno si era creato davvero Gustinetti.“E’ un tecnico molto preparato, che sa passionale tutto quello che riguarda l’Ascoli. Io un bel gruppo, ogni giorno ne succedeva una il fatto suo. Tatticamente non gli si può dire da professionista difendevo i miei nuovi colori, in nuova e poi con Sossio Aruta non ti annoiavi mai. niente. Come vi sarete accorti predilige la fase quel momento ero diventato un nemico. Ma Che grande Sossio, eravamo molto amici. Mi offensiva, lui vorrebbe vincere sempre”. Anche questo non guasta l’ottimo ricordo che conservo ricordo quando comprai la Fiat Multipla, un’auto noi, caro Claudio, anche noi. E tu lo sai bene... dell’anno di Ascoli, una delle mie stagioni più pratica e comoda ma Con qualche chilo in più, capelli nuovamente lunghi intense, di quelle che ti fanno sentire per secondo molti discutibile come ai tempi dell’Ascoli. Si agita davanti alla davvero un calciatore di altissimo livello dal punto di vista estetipanchina, si siede raramente e arriva al fischio nonostante magari si giochi in serie C”. co. Al termine degli finale con la voce rauca. Dopo diciassette anni di allenamenti mi recai nel carriera è uscito dal giro professionistico, troppo Claudio e la sua famiglia si erano inseriti a meravi- piazzale dello stadio Del genuino per proseguire l’avventura in un mondo glia nel contesto piceno, al punto da ascoltare Duca dove l’avevo lasciafrequentemente i cd musicali dei Nerkias per ta spesso dominato dai compromessi. parcheggiata, la sorridere e al tempo stesso comprendere meglio il ritrovai avvolta di carta Ma è rientrato dalla porta di servizio per continuare vernacolo ascolano: “In particolare ricordo la igienica... era il messaggio a divertirsi. “Perché se il calcio ce l’hai nel sangue, canzone sui vigili intitolata Urbano che nello in codice, facilmente non riesci a farne a meno”, dice. Dopo aver girato spogliatoio canticchiavamo rivolgendoci al mitico decifrabile, dei miei l’Italia in lungo e in largo, ha scelto di tornare nella compagni, Di Bitonto in sua Borgo San Lorenzo, cittadina di diciottomila testa”. Claudio Maretti oggi, insieme a Stefano Carlini Racconti Diabolici anime situata ad una trentina di chilometri da di Alessandro Monticciolo Firenze e in cui gestisce un negozio di giocattoli. Come sempre ho detto e ribadisco il calcio, per me, è una passione. Una passione che ho avuto la fortuna di trasformare in un lavoro che mi potesse aiutare a vivere, aspetto importante dato che la mia famiglia non è ricca. Mio padre fa il meccanico da una vita e si è spaccato la schiena per crescermi dato che Proveniente dal Montevarchi, giocò con l’Ascoli nella ho avuto un'infanzia più irrequieta rispetto ai miei coetanei. Un giorno, tornando da Messina, era appena finita la partita che ci eliminò dai playoff stagione 1999/2000, per intenderci quella della promozione. Al Celeste sbagliai anche il gol di testa del 2-2 che ci avrebbe qualificato, e al fischio finale vidi l'umore della gente che era a pezzi. Ricevetti sciagurata finale di Perugia contro l’Ancona. “Una pure qualche insulto, tant'era il clima di tristezza. Dentro di me, però, sentivo la consapevolezza che la nostra storia bianconera non potesse e dovesse finire partita che purtroppo cambiò tutto. Una beffa così. Non volevo. Eravamo all'aeroporto, seduti uno di fianco all'altro. Io e Zio Massimo Ubaldi. Massimo si avvicinò a me e mi chiese: "Alessandro, giunta proprio sul più bello. Sarebbe stato tutto che vuoi fare l'anno prossimo? Noi dobbiamo ridurre i costi. Ti va di allungare il contratto di un anno e abbassare la cifra?". Io risposi di sì, anche se diverso in caso di promozione. Se ne andò il allora, a 24 anni, avrei potuto decidere della mia carriera pensando anzitutto alla questione economica. Risposi così pur di rimanere in bianconero. E direttore sportivo Pietro Tomei, fu riconfermato il grazie a Dio quella rinuncia mi ha portato a grandissime soddisfazioni. A volte, nella vita, per andare avanti bisogna fare un passo indietro. tecnico Enzo Ferrari che però fece altre scelte e ttttttt
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allora accettai la proposta della Vis Pesaro” ricorda Claudio.
Dopo essere stato tanto amato dalla tifoseria bianconera, al punto da dedicare un coro ad personam ad un “gregario” come lui (“Maretti, va sulla fascia, s’accentra e crossa e Baggio fa gol”), l’ultima comparsata al Del Duca (con la maglia del Lanciano) lo vide uscire tra i fischi, a causa degli screzi consumatisi in campo nella gara d’andata prima con Di Venanzio e poi con Fontana.
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L’aneddoto di Maretti Gli abbiamo chiesto un aneddoto legato alla sua esperienza nel calcio, e Claudio non ci ha delusi. "Nel mondo del calcio ne ho viste di tutti i colori - ci ha confessato - quando giocavo in serie A c'era un difensore, che poi è arrivato ad altissimi livelli, uno di quelli ruvidi che l'attaccante non lo mollano un attimo e lo seguono anche al bar se va a prendersi il caffé, che nel prepartita si incollava sulla mano la figurina dell'avversario che avrebbe dovuto marcare. Poi nel tunnel prima di entrare in campo cercava l'attaccante, gli mostrava la mano tesa per poi accartocciarla e dirgli: guarda un pò la fine che ti aspetta oggi...".
Non s’accentra e non crossa più per far segnare Eddy Baggio ma sulla fascia ci va ancora. Un pò più defilato, ma è ancora lì. Claudio Maretti adesso fa l’allenatore, guida il Sant’Agata nella terza categoria toscana. In campo ci ricordiamo un giocatore sanguigno, tale è rimasto anche da mister.
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Un nubifragio interrompe l'evento NOI ASCOLI, festa della tifoseria, al momento della presentazione della squadra. Fino a lì due ore di emozioni in una piazza Arringo gremita da 6mila persone. Sul palco Carlo Mazzone, Alessandro Monticciolo, Gaetano Fontana, Claudio Zucchetti. Presentato il libro “Finchè morte non ci separi”. Riaperta la campagna abbonamenti. Guarna: "Vincere è un bel passo avanti. Il pubblico ci ha dato la spinta in più". Lupoli: "Il gol? Devo togliermi il malocchio". Gustinetti: “Vogliamo continuare così”.
di Stefano Carlini
Una vita sulla... fascia!
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Iniziò così il mio anno Diabolico e prima di salutarvi voglio raccontarvi il primo giorno in cui entrai nello spogliatoio. Vidi una faccia che l'anno prima mi aveva dato un grande dispiacere: Fabio Di Venanzio. Ci siamo abbracciati e ci siamo messi a ridere ricordando un episodio. Due domeniche dopo il derby di Fermo della stagione 00-01, vinto dai gialloblù 2-1 nonostante il mio gol del vantaggio, decisi di uscire, considerato che avevamo ripreso ad avere dei buoni risultati. Andai al Lola a ballare ed arrivato là mi accorsi c'era tutta la Fermana ad un tavolo. Vidi Fabio, aveva il volto simpatico, ma da avversario sconfitto gli avrei dato volentieri una coltellata. Allora andai al bar a prendere due Cuba Libre e gli chiesi:"Ti posso offrire da bere?", e lui "Ci conosciamo?". E io: "Io sono quello che tre settimane fa hai fatto tornare a casa dentro al bagagliaio della macchina, perché i tifosi ascolani dopo il derby ci aspettavano al casello". Quel giorno lo ritrovai nello spogliatoio. Uno spogliatoio che aveva uno spirito di squadra, in ogni giorno della settimana, in ogni cena, in ogni occasione, come se si fosse in una famiglia. Quello era un gruppo davvero dalla solidità ineguagliabile. Situazioni così Diaboliche nascono senza il bisogno di essere architettate. Nascono e fanno la Storia...
Tiene banco il caos societario. La notizia delle dimissioni di portogruaro-ascoli 2-1 25.09.10 E’ un Ascoli svagato quello che raccoglie sul neutro di Udine la Antonelli e Mirra non viene confermata ufficialmente. Benigni alla squadra: “Contano solo tre cose: i fatti, il prima sconfitta stagionale. Primo tempo regalato agli avversari. Dopo aver raddrizzato la gara grazie al sigillo di Djuric, la voglia bilancio, le vittorie. Voglio solo il bene dell’Ascoli”. Gustinetti: “I giocatori sono professionisti, dovrò tenere il di vincere confeziona una beffa al 90’ dovuta ad una dormita difensiva collettiva. gruppo unito pensando solo al calcio giocato”. Vismara risolve il contratto (triennale) e torna in Argentina. LA CHICCA – La poderosa inzuccata da fermo di Djuric sul gol, il Il Casms vieta la vendita dei biglietti ai tifosi residenti in primo con la sua nuova maglia. LA CHIAVE – L’approccio molle Toscana per la partita col Livorno. alla partita dei bianconeri nonostante un avversario modesto. Pederzoli si fa male durante la rifinitura. Parte lo stesso TOP&FLOP: Djuric&Giallombardo. LA FRASE – “Era più facile con la squadra. vincere che perdere” (F. Moretti)
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Al Città di Ascoli si vede Ubaldi per la sua investitura ufficiale: “Sarò un uomo vicino al presidente”. Benigni: “Con Mirra e Argenio sarà esonero”. Solo terapie per Pederzoli e Romeo, recuperato Giorgi. Ubaldi a colloquio coi giocatori per rivedere gli ingaggi. Sommese: “Aiuteremo l’Ascoli”. Coppa Italia Primavera: Ascoli-Udinese 2-0. Piceni qualificati. Ecco il nome del nuovo responsabile del settore giovanile: è Nico Stallone, che prende il posto di Argenio. Benigni: “Continua l’ascolanità”.
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IL PALLONE RACCONTA...
L’Almanacco di Ottobre 2010
ascoli-livorno 1-5
Io gioco libero di Marco D’Emidio
Tempi duri, amici bianconeri. Tempi di sofferenza sportiva e grandi incertezze. La partenza lanciata di Gustinetti e i suoi fratelli, unita allo sforzo economico del Pres Benigni, avevano riportato il sorriso sulla bocca dei tifosi ascolani ed aperto uno squarcio d’azzurro ma poi… la realtà delle cose viene fuori, puoi nasconderla per un po’, magari provare dei diversivi, alla fine però bisogna farci i conti. Liquidata in un sol colpo la “migliore dirigenza di sempre” (Antonelli-Mirra, parole del Presidente) che difficilmente in questo modo sarà ricordata, ecco riaffacciarsi sulla scena quel Massimo Ubaldi artefice e protagonista dell’era Diabolica. Sospiro di sollievo dunque? Non proprio, e non perché al succitato manchino le necessarie capacità e competenza, quanto piuttosto perché l’Ascoli oggi è una società che ha bisogno di un aiuto sostanzioso. Se si vuole evitare il fallimento c’è bisogno di imprenditori che portino soldi veri, trovarli e convincerli a sposare la causa è impresa ardita e piena di incognite. Non ci sono altre strade da percorrere, e stavolta Roberto Benigni non tapperà il buco esistente. In buona sostanza: ad Ubaldi è stata affidato il compito di ridurre i costi di gestione, formare una cordata di imprenditori che salvi la società, portare a termine questa stagione con una salvezza sul campo che più passano i sabati più sembra allontanarsi. Nello scorso numero c’eravamo lasciati con un interrogativo riguardante le capacità di Antonelli, ci chiedevamo cioè se il suo corso avrebbe portato i risultati auspicati. Della risposta non c’è bisogno. Oggi la domanda è di spessore ben diverso: riuscirà l’Ascoli Calcio a trovare un’alternativa alla famiglia Benigni? Questione di vita o di morte...
ascoli-crotone 2-2
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Seduta defaticante che precede due giorni di riposo. Gustinetti ritorna sulle sue dichiarazioni post-Livorno: “Poca concentrazione ma nessuno ha giocato contro. Chiediamo scusa ai tifosi”. Depositati i contratti modificati dei giocatori. Masini reintegrato nella rosa. Giorgi, infortunio meno serio del previsto. Accordo di 5 anni per la gestione del marketing con la Gsport. Faisca: “E’ la mia occasione, sono pronto”. A Vicenza mancheranno Micolucci, Giorgi e Romeo.
vicenza-ascoli 1-0
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Visibilmente contratto a seguito della batosta col Livorno, l’Ascoli al Menti cerca di amministrare una partita scialba e viene punito a metà ripresa da un episodio negativo. Negato un rigore solare in avvio, Lupoli sciupa due occasioni sullo 0-0. Prestazione scolastica decisa da un fendente dalla distanza di Bastrini, deviato prima di infilarsi in rete. LA CHICCA – La percussione centrale di Di Donato per Lupoli che calcia sul portiere LA CHIAVE – L’atteggiamento passivo di adeguarsi al ritmo blando TOP&FLOP: Faisca&Lupoli LA FRASE – “Davanti ci manca la cattiveria” (E. Gustinetti)
L’Inchiesta
foto tratta da tifometrobianconero.net
PRIMA PUNTATA
La Top 5
Il processo di separazione tra le due Leghe di A e B è iniziato lentamente qualche stagione addietro, inserendo limitazioni nei parametri dei bilanci e nel tetto imposto alle rose delle squadre cadette. Nella lista dei giocatori utilizzabili consegnata in Lega ogni club può inserire 19 elementi, a cui è possibile aggiungere 4 cosiddetti “bandiera” e un numero illimitato di under 21. Da questa stagione il torneo cadetto si chiama Bwin, ma rimane confinato in orari scomodi Come funzionano le cose in Europa? Grazie all’aiuto di alcuni amici giornalisti, affacciamoci sul panorama tedesco e inglese. E’ Luca Manes, giornalista di Calcio2000 esper- Sky si è aggiudicata i diritti tv fino al 2012 e STATISTICHE E CURIOSITA’ to di calcio inglese a spiegarci che nella trasmette 45 partite all’anno più i play off. La FONDAZIONE: 2004 Football League Championship “non ci sono BBC manda in onda una decina di gare all’anno PERIODO DI INIZIO ATTIVITA’: Agosto limitazioni al numero di giocatori tesserabili” e a propria scelta, buona anche la copertura di PARTECIPANTI: 24 squadre che solitamente le rose dei club oscillano tra radio e mezzi di informazioni per un campiona- PROMOZIONI: 2+1, la terza attraverso la disputa 22 e 25 elementi. to che, dal punto di vista delle presenze allo dei playoff. 4 le squadre partecipanti. stadio, è il sesto in Europa. RETROCESSIONI: 3, tutte dirette Curiosa la norma che vieta al giocatore in MEDIA SPETTATORI PIU’ ALTA 2009/10: Newcastprestito di essere schierato contro la società Sicuramente l’interesse dei media è maggiore le United - 43387 spettatori proprietaria del suo cartellino. Luca ci aiuta a rispetto a Spagna e Italia. La ripartizione dei PIU’ ALTA PRESENZA ALLO STADIO 2009/10: districarci in mezzo agli stipendi dei calciatori proventi dai diritti tv varia in base al numero Newcastle United-Ipswich Town - 52181 spettabritannici: “Le stelle del campionato arrivano di apparizioni televisive, ma la differenza tra tori a percepire fino a $ 500mila annue di ingaggio i club è minima. MEDIA SPETTATORI PIU’ BASSA 2009/10: (circa € 570mila) ma una media realistica è Scunthorpe United - 6383 spettatori stimabile su $ 100/150mila (€ 115/170mila)”. Anche qui, scorrendo i trascorsi storici, si PIU’ BASSA PRESENZA ALLO STADIO 2009/10: nota una chicca: il Cardiff City che nel 2008 Scunthorpe United-Peterborough - 4995 spettaAnche in Inghilterra, come in Italia, la Federa- giunse in finale di FA Cup, arrendendosi per tori zione distribuisce contributi ai club retrocessi 1-0 al Portsmouth ad un passo dall’impresa. PIU’ GIOCATORI UTILIZZATI 2009/10: Derby dalla massima serie: “I cosiddetti parachute County, 42 money ammontano a $ 48milioni (circa € MENO GIOCATORI UTILIZZATI 2009/10: Nottingham 55milioni) in 4 anni, mentre prima erano pari a Forest 25 $ 32milioni in 2 anni oltre a piccoli incentivi di ULTIMO CAPOCANNONIERE: Nikki Maynard (Bristol solidarietà destinati alle serie inferiori, da City, 20 reti), Peter Wittingham (Cardiff City,20) quest’anno aboliti e che quindi escono definitivamente di scena”.
di Ragno e Tonino
di Stefano Carlini
“Non c’è un numero definito di giocatori che compon- Inoltre la pay tv trasmette la maggior parte delle gono una rosa, dipende da squadra a squadra” ci gare prima di quelle della Bundesliga, in modo da spiega Francois Duchateau, giornalista di Goal.com rendere l’offerta più appetibile”. Germania riferendosi alla 2. Fußball-Bundesliga. Sfogliando l’album dei ricordi, l’occhio cade “Non ci sono limitazioni numeriche imposte dai sull’exploit dell’Alemannia Aachen che nella stagione regolamenti – prosegue – ma per favorire i giocatori 2004/2005 si qualificò per la coppa Uefa in quanto autoctoni è stato imposto il tetto massimo di 5 finalista di coppa di Germania. extracomunitari per squadra”. Anche gli ingaggi dei Addirittura epica l’impresa del Kaiserslautern che giocatori sono variabili e non sono resi pubblici. nel ’98, da neo-promossa, conquistò il quarto Ogni società può stanziare dei budget differenti: per scudetto della sua storia. esempio l’Hertha fa investimenti milionari perché cerca una pronta risalita in Bundesliga, mentre il Bochum (altra squadra ai vertici) spende molto meno. “La Federazione – spiega Francois - non stanzia alcun indennizzo per le società retrocesse dalla massima serie, i contributi vengono infatti ripartiti a fine stagione sulla base del proprio piazzamento. Più arrivi in alto, più soldi ti spettano”. Contrariamente a quanto succede in Italia, dove alla serie B vengono destinate solamente le briciole, i mass media seguono attentamente le vicende della 2.Bundesliga in quanto ci sono grandi piazze che vi militano.
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FONDAZIONE: 1974 PERIODO DI INIZIO ATTIVITA’: Agosto PARTECIPANTI: 18 squadre PROMOZIONI: 2+1, la terza attraverso la disputa di uno spareggio con la 16/a della Bundesliga RETROCESSIONI: 3, tutte dirette MEDIA SPETTATORI PIU’ ALTA 2009/10: Kaiserslautern - 35398 spettatori PIU’ VOLTE STADIO ESAURITO 2009/10: St.Pauli, 9 volte MEDIA SPETTATORI PIU’ BASSA 2009/10: Rot Weiss Ahlen - 4305 spettatori PRESENZE MEDIE PER GARA 2009/10: 14967 spettatori CAPOCANNONIERE 2009/10: Michael Thurk (Augsburg, 23 reti) CAPOCANNONIERE DI SEMPRE: Theo Gries (Kaiserslautern, Alemania Aachen, Hertha Berlino, Hannover, 293 pres., 122 gol) GIOCATORE PIU’ GIOVANE DI SEMPRE: Christian Schafer (16 anni, 8 mesi, 26 giorni) ALLENATORE CON PIU’ PROMOZIONI: Friedhelm Funkel (6 stagioni, 5 promozioni)
finchÈ morte non ci separi
Cosa significa vivere la propria passione calcistica tifando una “squadra di serie A” chiamata Ascoli, da più di duecento chilometri di distanza dalla nostra casa chiamata Del Duca? Stefano Carlini ha raccontato la sua esperienza di sostenitore del Picchio che, da anni, fa la spola tra Pesaro (la sua città) e Ascoli Piceno perché “quando c’è l’Ascoli in campo, fortissimo batte il mio cuor”. Il libro, presentato durante l’evento “Noi Ascoli”, è in ristampa. Per info e prenotazioni scrivete all’indirizzo stefanocarl@libero.it
Il BAFFO d’ORO
V FABIO BRINI 1981-83 E’ vero, c’era proprio lui sulla panchina dell’Ancona in quel pomeriggio di Perugia, ma come dimenticare il portierone nostrano de “La Partita” contro il Cagliari?
IV BEPI PILLON 2001/2003 e 2009/10 Metodologia e perfezione tattica, a volte condita da una punta di timore. Tre stagioni, tre capolavori: l’anno Diabolico e le due salvezze in serie B.
III giovanni roccotelli 1977-79 Anche il pugliese reduce dalla stagione dei record, passò alla storia del sodalizio Piceno grazie al suo funambolico colpo da maestro: LA RABONA.
II GIANFRANCO BELLOTTO 1977-81
STATISTICHE E CURIOSITA’
“C’è molto interesse intorno al posticipo del lunedì.
Ascoli in balia del Crotone di Menichini, primo tempo regalato agli avversari e solamente un calcio piazzato di Moretti al 90’ evita il quarto ko consecutivo. Un’ingenuità costa a Sommese (suo il gol dell’1-1) l’espulsione. Cresce il malcontento della tifoseria, più volte pronta, a gara in corso, nel chiedere maggiore impegno alla squadra di Gustinetti. LA CHICCA – E’ la prima partita con le nuove maglie Legea. Strisce bianconere più sottili e un bordo dorato. LA CHIAVE – Troppi giocatori non in condizione TOP&FLOP – Moretti&Micolucci LA FRASE – “La squadra entra in campo con la paura” (M. Ubaldi)
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Clamoroso tonfo casalingo alla presenza del presidente di B Abodi. Bepi Pillon salva la sua panchina smascherando e amplificando tutti i difetti dell’Ascoli e rilancia il suo Livorno. Decisivo l’uno-due di Surraco e Dionisi a metà primo tempo, poi nel finale gli ospiti dilagano. LA CHICCA – La staffilata di Moretti per il punto del momentaneo 1-3 LA CHIAVE – Una difesa bianconera imbarazzante TOP&FLOP: Moretti&Marino LA FRASE – “Spero che la società risolva i suoi problemi al più presto” (E. Gustinetti)
Ascoli-Sambenedettese 2-1 del 30 ottobre 1977 fu una partita che lasciò ai posteri statistiche e qualche chicca. Giovanni Quadri subentrò all'infortunato Ambu al 35' in una gara dominata dai bianconeri. L'Ascoli iniziò contratto e subì la rete rossoblù di Giani su incertezza della difesa, particolarmente del portiere Sclocchini, chiamato quel giorno a sostituire Marconcini. Fu proprio il baffuto Quadri a capovolgere le sorti del match con una doppietta. Due titoli dei giornali sono rimasti negli annali, quello del Messaggero (" ...ma poi Renna tirò fuori l'asso di Quadri") e quello del Corrriere dello Sport (" Due Quadri d'autore"). Quello fu l'"Ascoli dei Record".
Piedi e testa educate al gol, fu il bomber della super squadra del 79-80 con otto reti, andando a segno in entrambi i match contro la Juventus. Oggi è allenatore.
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FRANCESCO SCORSA 1974-83 E’ il recordman di presenze in serie A con la maglia del Picchio, ma non solo. Se un giorno doveste scegliere un aggettivo per classificare la bontà tecnico-tattica del libero di provenienza calabrese, questo sarebbe: RAFFINATO.
MONDOPICCHIO TEAM Cuore e mente 1 - DANIELE FELICETTI Il Sinistro 5 - DANIELE PERTICARI The Doctor 7 - STEFANO CARLINI 3 - SIMONE MOZZONI La Voce della Vallata Zio Diabolico 17 - ALESSANDRO MONTICCIOLO 8 - SANDRO (PHOTO) PEROZZI L’Indispensabile Battitore Libero 10 - MARCO D’EMIDIO Tifoso DOC 9 - ANTONIO BACHETTI Idem come sopra 11 - FRANCESCO REGNICOLI Archivio Storico 4 - SIMONE DALLE CRODE ALL. G.GIANDOMENICO
info@mondopicchio.com
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MACERATA
MONTELUPONESE
Quando il calcio è formazione e educazione Se n’è parlato in un interessante convegno con i tecnici delle giovanili del Torino Un pubblico davvero numeroso ha partecipato al convegno “Il calcio visto come strumento utile per contribuire a formare ed educare”, tenuto nei giorni scorsi presso il Teatro Nicola Degli Angeli. Evento organizzato dalla Monteluponese con il patrocinio del Comune di Montelupone e la preziosa collaborazione della Castellanzese, società gemellata con il sodalizio giallorosso. E’ stato il momento finale del corso di formazione aggiornamento per tecnici dell’attività di base, svolto presso il campo sportivo di via Manzoni, con attività pratiche e dimostrazioni di situazioni di gioco per le categorie Pulcini e Esordienti. La serata, che ha avuto come moderatore Mauro Rampi, direttore sportivo della Castellanzese, è stata aperta dai saluti del sindaco Giuseppe Ripani; si sono succeduti poi il vicepresidente nazionale
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dell’ Unione Veterani dello Sport Nazareno Agostini, il presidente della Monteluponese Sandro Mancini, il coordinatore regionale federale del Settore Giovanile Floriano Marziali e il presidente provinciale della FIGC Guido Andrenelli. Momento centrale della serata, le relazioni dei tecnici del settore giovanile del Torino, Alessandro Spugna per gli Esordienti ‘98 ed Ermanno Demaria per i Pulcini 2000. Ha potuto partecipare solo telefonicamente l’ex bomber Roberto Muzzi, attuale tecnico degli esordienti della Roma. E’ stata illustrata la struttura organizzativa del settore giovanile granata (nel quale operano da un decennio), uno dei migliori nel panorama professionistico italiano, con i due tecnici che hanno posto l’accento sull’aspetto educativo e per farlo sono necessarie persone serie e competenti, capa-
ci di coinvolgere le famiglie dei ragazzi. “E’ fondamentale la formazione umana - ha spiegato Demaria - i ragazzi devono seguire le regole, andar bene a scuola, rispettare compagni ed avversari, ma soprattutto devono essere liberi di divertirsi, di esprimersi e di sbagliare per poi migliorare, senza imposizioni dall’esterno”. Consuntivo finale decisamente positivo per il responsabile del settore giovanile Maurizio Linardelli: “Abbiamo avuto la fortuna di vedere all’opera tecnici professionali come quelli del Torino e questo aiuta i nostri Istruttori di base a capire e stimolare meglio i nostri ragazzi”. In alto a destra i ragazzi del Montelupone con i tecnici De Maria e Spugna. Sotto un momento del convegno “Il calcio visto come strumento utile per contribuire a formare ed educare”
Muccia, parola d’ordine: resistere! In Seconda categoria per restarci il più a lungo possibile
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l ritorno in Seconda categoria a distanza di molti anni, in un girone contraddistinto da un numero infinito di derby ma con la consapevolezza di essere al via per non essere solo una comparsa. Si tratta della squadra del Muccia, guidata anche in questa stagione da mister Mario Tesauri, lo scorso anno protagonista della cavalcata vincente in
Terza categoria. Il debutto nel girone F di Seconda categoria è senza dubbio entusiasmante per una realtà piccola ma intraprendente che si trova impegnata in un raggruppamento molto ostico, composto da squadre decisamente blasonate e con un livellamento deciso verso l’alto. Squadra che rispecchia in larga parte quella composta dallo scorso anno
con il presidente Marco Moriconi che ha puntato forte sul gruppo che ha conquistato la vittoria del campionato. Linea della continuità intrapresa da una squadra che ha tutta l’intenzione di non essere la cenerentola di questo girone ma di ritagliarsi un ruolo importante in questa nuova avventura.
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N. 14
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E’ il settore giovanile il fiore all’occhiello della Settempeda Il nuovo responsabile è l’esperto Graziano Colotti, lo scorso anno al Tolentino
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na presentazione in grande stile. Così si alzato il sipario sul settore giovanile della Settempeda del nuovo responsabile Graziano Colotti, la passata stagione a Tolentino. Diversi gli interventi tra i quali quello del presidente Sandro
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Teloni e di Fra Luciano Genga il quale nel ricordare i suoi trascorsi sportivi (ha giocato con Chiesanuova nei campionati di Prima e Seconda categoria distinguendosi come uomogol) ha voluto rimarcare il valore sociale ed etico del calcio come momento di
confronto con se stessi e con gli altri per la crescita morale e fisica. Ricordando il detto latino “mens sana in corpore sano” ha invitato i giovani calciatori alla pratica sportiva senza la prevaricazione ma esaltando il confronto corretto e rispettoso delle regole e soprattut-
to degli altri che non sono mai nemici ma momentanei avversari. Il presidente Sandro Teloni ha salutato i giovani calciatori e i genitori presenti - numerosissimi sugli spalti - illustrando gli intendimenti societari che ambiscono alla ricostruzione del settore giovanile fin dalle fondamenta partendo dalla scuola calcio ove sarà indirizzato il maggior sforzo organizzativo con adeguate risorse economiche. Nell’occasione ha voluto presentare ufficialmente i tecnici a disposizione del settore giovanile: Luca Tomasselli, istruttore Giovanissimi, Giuseppe Battista, istruttore Pulcini, Francesco Giorgi, istruttore Pulcini e Carlo Sparapassi, istruttore Piccoli Amici. Circa un centinaio i giovani calciatori tesserati per il club settempedano che hanno sfilato tra gli applausi del pubblico e degli atleti della prima squadra. I ragazzi ricorderanno l’intera giornata vissuta in modo intenso e ‘griffata’ dal presidente
Sandro Teloni che a tutti i baby calciatori ha donato una medaglia ricordo. E’ il primo passo verso la gran-
de ricostruzione del settore giovanile del club settempedano.
Il presidente Sandro Teloni con Fra Luciano Genga
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Zero rimborsi e allenatore del posto: ecco il nuovo Petriolo di Ginobili E’ Robur 1905, così giovane e così ambiziosa
Nella rosa c’è anche l’ex Ancona Massimo Martorano
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a Robur 1905 disputa il torneo di Terza categoria (girone G) e non nasconde ambizioni di vertice. Il vicepresidente Riccardo Russo (nella foto) precisa: “L’anno scorso siamo usciti ai playoff, la speranza per la stagione in corso è quella di fare bene. Abbiamo
iniziata bene la nuova avventura del Petriolo in Terza categoria (girone H). Dopo la retrocessione della scorsa stagione dalla Seconda categoria la società è voluta ripartire da atleti tutti rigorosamente di Petriolo, nessun genere di rimborso e come allenatore è stato scelto il petriolese doc Danilo Ginobili con il quale abbiamo scambiato
quattro chiacchiere in merito: “Il nostro obiettivo è quello di far bene dice Ginobili - Il gruppo è composto interamente da ragazzi del paese e sono felice di essere l’allenatore. E’ bello sentire il calore di tutto il paese intorno a noi”. Poi la fatidica domanda dell’obiettivo stagionale: “E’ quello di arrivare il più in alto possibile, magari in zona playoff”.
puntato su di un gruppo giovane con delle buoni doti tecniche. L’80% dei ragazzi ha meno di 25 anni; difficile pensare ad obiettivi ma mi auguro che si tratti di una stagione importante”. Curiosità: nella rosa bianconera figura anche Massimo Martorano, at-
taccante che nei suoi trascorsi da professionista annovera anche una presenza in serie B con la maglia dell’Ancona. La maggior parte del gruppo della scorsa stagione è stato riconfermato, così come il valido tecnico Gabriele Soldini.
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MACERATA
Oggi segna, ma fino N a quest’estate era portiere! Curiosa storia quella del neo bomber Michele Zamponi del Real Macerata
elle prime tre giornate del campionato di Terza categoria ha realizzato due reti. Alla fine si direbbe: e allora? Il fatto curioso è che il bomber era nato come portiere e solo quest’estate si è tramutato in attaccante, un po’ per sfizio un po’ per gioco. Noi con Michele Zamponi (foto), a questo punto punta di diamante dello scacchiere del Real Macerata, ab-
biamo scambiato quattro chiacchiere e discusso su questo passaggio da portiere ad attaccante, con frutti subito succulenti: “Ho giocato in porta fino a due anni fa quando sono partito per fare il militare – dice lo stesso Zamponi – negli ultimi due anni ho lasciato il calcio, quando sono ritornato in città ho ripreso l’attività e mi era venuta voglia di fare la punta. Mister Fermani e tutti i compagni mi hanno sempre spinto e sostenuto
e questo mi ha dato tanta forza per fare bene”. La speranza è dunque quella di passare da colui che evita i gol a colui che li realizza: “Per il momento due gol in tre partite sono una buona media, speriamo di continuare così”. E se avesse deciso prima di fare il centravanti?
Telusiano, campo killer? “Non vogliamo essere infangati” Bagazzoli interviene sulla partita contro la Due Emme sospesa (e poi vinta a tavolino) Il Telusiano non ci sta all’accusa di società “cattiva” per via della partita contro la Due Emme (5^ giornata, Seconda categoria G) sospesa per rissa dall’arbitro a pochi minuti dal termine ma poi vinta a tavolino 3-0. Tifosi esagitati, invasione di campo, ne nasce un parapiglia generale che costringe il giudice di gara a sospendere l’incontro e rifugiarsi negli spogliatoi. Chi ha torto? Chi ha ragione? Una cosa è certa: le risse si fanno in due. “Il Telusiano ha una tradizione sportiva che non può e non deve essere infangata – sottolinea il presidente del
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club di Monte San Giusto Giancarlo Bagazzoli tutto è nato dopo uno scontro del nostro attaccante nel secondo tempo con un difensore della Due Emme. Il nostro giocatore ha reagito male dando un calcione nel fondo schiena al difensore, l’arbitro ha visto provvedendo all’espulsione. Non contento, un secondo difensore della Due Emme ha preso l’attaccante per i capelli iniziando a prenderlo a schiaffi. I nostri accompagnatori cercando di mettere calma, hanno richiamato tutti i giocatori nello spogliatoio, mentre i dirigenti della squadra ospite non
hanno fatto altrettanto, per circa 20 minuti sono rimasti in campo minacciando e inveendo sugli spettatori”. Dalla sponda opposta la Due Emme di Montappone ci tiene a intervenire: “Il referto arbitrale non rende giustizia e sarà duramente contestato in ogni sua parte nelle sedi opportune - la replica del presidente Mirko Sardini - chi ha assistito alla partita potrà confermare. Noi ci assumiamo le nostre responsabilità, ma sportività, onestà e verità fanno parte della storia della nostra squadra”.
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Spes Valdaso: Carassai nominato osservatore regionale dall’Inter
Promozione sul campo dai colori...nerazzurri. Stefano Carassai, responsabile della Scuola Calcio Spes Valdaso, è stato nominato dall’Internazionale F.C. osservatore regionale (Marche) per i ragazzi di età compresa fra i 12 e i 14 anni.
Bentornato a casa, Himi! Il ragazzo torna nel “suo” spogliatoio tra l’abbraccio dei compagni diviso esperienze calcistiche e non solo: ha giocato con loro mille volte in quel campo sportivo segnando tantissimi i gol. I ragazzi arrivano vicino alla macchina, lo salutano, lo vogliono abbracciare ma non si accontentano: chiedono a lui e al papà Sherif se fosse possibile averlo negli spogliatoi. Basta un cenno d’intesa e la cosa si realizza. Il papà fa il giro della struttura e accompagna Himi dalla parte degli spogliatoi; Himi, ritrova a distanza
E’
un sabato di ottobre, in corso di svolgimento c’è il match di campionato della categoria Juniores presso il campo sportivo “Marziali” di Montegiorgio tra i giovani rossoblu e i pari età della Folgore Falerone. La gara è intensa, viva e vissuta con partecipazione dalle due squadre in campo ma sempre nei limiti della correttezza, come è giusto che sia in derby. Il Montegiorgio si aggiudica la sfida 1-0; sembrerebbe tutto normale ma non è del tutto così. Qualcosa di particolare accade al
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triplice fischio finale: i ragazzi di mister Marchegiani si abbracciano in campo ma immediatamente scattano subito verso la parte del campo, in direzione del tirassegno, con un obiettivo preciso e con il sorriso sui volti dei giovani ragazzi. L’obiettivo è chiaro, chiarissimo e in quei pochi metri di distanza c’è tutta l’emozione, la voglia e il desiderio di riabbracciare un caro amico. Seduto in una macchina, a guardare la partita c’è infatti Abdul Rahim Muharemovski, per tutti Himi, costretto su una sedia a rotelle da quel brutto inci-
di tanti mesi quell’ambiente, quella squadra, quei compagni con i quali è cresciuto, con i quali si divertiva e che non lo hanno mai abbandonato, nè dimenticato. E’ un momento di gioia incredibile, di festa ma anche di occhi lucidi e tanta commozione. Lacrime che si moltiplicano quando i compagni di squadra intonano un coro significativo: “Uno di noi, Abdul uno di noi”. Genitori, simpatizzanti e tifosi presenti non sono riusciti a trattenere le lacrime per un
momento che difficilmente verrà dimenticato. Forse una goccia in un mare per Abdul che sta facendo passi da gigante, intorno al quale si stringe tutto il nostro affetto e dal quale tutti noi abbiamo molto da imparare. Senza troppa retorica, senza troppe parole regalate al vento vogliamo dire: coraggio Himi, un grande esempio per tutti noi! Sotto la copertina del numero di Gennaio dedicata alla storia di Himi
dente di maggio di due anni fa; sta cercando di giocare e vincere la gara più difficile della sua vita. Lui in mezzo al campo non può esserci ma moralmente e spiritualmente quella è la sua squadra, quelli sono i suoi compagni di squadra, quello è il campo da gioco che lo ha visto protagonista tante volte. Durante la gara Himi guardava spesso quella porta con gli occhi di chi ricordava tutte le volte che ha fatto gol in quella porta, lui attaccante di razza della formazione Allievi. Con molti di quei ragazzi che stanno correndo verso di lui ha con-
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“La riforma dei campionati giovanili è positiva per le scuole calcio” Lo sostiene Simone Brancozzi, coordinatore della Scuola Calcio Milan della Grottese
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a riforma dei campionati giovanili? Positiva. Aiuta a lavorare meglio nelle scuole calcio”. A parlare è Simone Brancozzi, coordinatore della Scuola Calcio Milan della Grottese che per la stagione 2010/2011 ha registrato 160 iscrizioni, un vero boom nella provincia di Fermo. “E’ una rivoluzione positiva che consente a tutti di partire alla pari e di concentrarsi sulla formazione singola dei ragazzi mentre prima si pensava solo alla classifica della squadra con l’ulteriore conseguenza di alimentare la competizione tra le varie scuole”. Brancozzi è contrario a chi ipotizza la creazione di un girone d’elite con le migliori squadre. “E’ qualcosa di inaudito e serve solo a bruciare un ragazzo. A quell’età l’eccesso di competizione danneggia la formazione di un giovane
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calciatore, mentre al contrario è il poter crescere in un ambiente sano e tranquillo, senza l’assillo del risultato, che consente a un ragazzo di mettersi nelle condizioni di esprimersi al massimo. Faccio una domanda: il settore giovanile serve a vincere titoli o creare giocatori di livello? Ad esempio la Roma non vince il Viareggio ma sforna giocatori da serie A. Nei vecchi gironi regionali c’erano allenatori che facevano ai giovanissimi il test di Cooper o addirittura allenavano le capacità condizionali come la forza: cose da ritiro del patentino. Pur di non perdere la categoria, perché se si retrocedeva si perdeva la categoria regionale, si ricorreva a tatticismi estremi, quindi invece di insegnare in allenamento come fare il 1 vs 1 si provavano le diagonali e il fuorigioco perché non bisogna formare il ragazzo ma mantenere la categoria: e poi
ci lamentiamo che non si sa più marcare. Bene ora tutto questo non c’è più e finalmente ci si concentrerà sulla formazione del ragazzo e sulla cura della tecnica e non sul mantenimento della categoria. Noi da parte nostra, nella nostra scuola calcio, fino alla categoria allievi abbiamo bandito l’allenamento della tattica e delle capacità condizionali (forza, resistenza e velocità) dedicando il 100% del tempo di allenamento al perfezionamento della tecnica e della tattica individuale. A tal fine abbiamo affiancato alla figura del mister il maestro della tecnica e il maestro della coordinazione. Quest’ultimo in particolare lavora per aumentare e migliorare le abilità motorie dei nostri ragazzi, che oggi vivendo sempre dentro casa, non sanno più nemmeno arrampicarsi o correre in mezzo ai campi. Più sarà ampia la base mo-
toria più sarà alto il livello tecnico del ragazzo. Per fare questo lavoro – conclude Brancozzi - non dobbiamo avere l’assillo della classifica ma dobbiamo lavorare con tranquillità e calma anche curando gli aspetti psicologici per prevenire o contenere il fenomeno dell’abbandono che non a caso nelle categorie giovanissimi e allievi è altissimo”.
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“Per il San Marco Servigliano sogno l’Eccellenza” Il presidente onorario Maurizio Terenzi: “In questa stagione vogliamo lottare per il vertice. Cosa non va nel calcio? L’eccesso di fanatismo”
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a passione per il calcio e la voglia di condividere un progetto importante insieme ad un gruppo di amici. Questo in estrema sintesi il percorso di avvicinamento di Mauri-
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zio Terenzi al San Marco Servigliano, nel quale ricopre il ruolo di presidente onorario. “Sono tre anni che faccio parte di questa realtà in modo attivo ed entusiastico, grazie all’interesse del presidente Luciano Bartolini. Inizialmente dovevamo ripartire in modo autonomo dalla Terza categoria ma poi c’è stato il richiamo del Servigliano: un progetto importante ambizioso nel quale crediamo molto e nel quale ogni singolo elemento della società ricopre un ruolo importante”. Terenzi però non è un novizio nel calcio, un mondo che segue da sempre con passione e che ha anche affrontato
nelle vesti di calciatore: “Effettivamente da ragazzo ho giocato fino all’età di 17 anni prima che un problema fisico mi ha costretto a smettere. Da tifoso ho continuato sempre a seguire questo mondo: sono un tifoso della Juventus, come lo stesso Bartolini; sarà per questo che siamo spesso d’accordo”. L’approccio al mondo del calcio di Terenzi è da appassionato vero che rifiuta ogni forma di fanatismo: “Mi piace questo mondo, mi piace vivere le partite in modo intenso ma odio ogni forma di fanatismo che circonda spesso il calcio. Gli estremismi e i fanatismi non sono mai una buona cosa, soprattutto nel
mondo dello sport e in questo caso nel calcio. Il monito che spesso faccio ai nostri ragazzi è quello di mantenere un comportamento esemplare in mezzo al campo; è un modo di stare insieme ed è bello vivere in questo modo”. Il San Marco non è squadra come tante altre in Prima categoria ma un gruppo che punta a fare bene nel breve e soprattutto nel lungo periodo: “In questa stagione vogliamo senza dubbio recitare un ruolo importante in questa categoria che va affrontata con il massimo rispetto e che abbiamo conquistato sul campo dopo una stagione intensa lo scorso anno, dove abbiamo
vinto anche il titolo regionale. Ci sono squadre importanti ma fin dall’inizio abbiamo visto che siamo all’altezza: il Ripatransone ha dimostrato di essere una buona squadra, noi abbiamo retto molto bene il campo e in quella circostanza meritavamo di più. Riuscendo ad essere più concreti in avanti, sicuramente saremo in grado di lottare per il vertice”. Essere protagonisti quest’anno in Prima categoria per poi puntare a traguardi più importanti: “A lungo termine l’obiettivo è quello di arrivare in Eccellenza, poi passerò la mano. Tengo a sottolineare un aspetto: per me questo è un modo per
stare insieme, per divertirsi e per vivere grandi giornate di sport. Con questo spirito mi sono sempre avvicinato al mondo del calcio ed è in questo modo che continuo a farlo da parte in causa”.
Ci sono squadre importanti ma fin dall’inizio abbiamo visto che siamo all’altezza
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Riccardo Cesetti promosso alla Can D L’assistente di Falerone vanta in carriera anche due finali playoff di Eccellenza
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a sua è una storia come quella di tanti ragazzi che amano il calcio, hanno passione, vogliono vivere appieno tutto quello che un rettangolo verde può offrire. Per farlo però ha scelto una strada diversa dalla maggior parte dei giovani atleti, ha scelto di fare l’assistente arbitrale: una categoria spesso bistrattata, fin troppo se rapportato a quelle che gli atleti fanno in mezzo al campo. Eppure senza l’ausilio delle giacchette nere (anche se negli ultimi anni le divisi hanno preso colorazioni decisamente più accese) e dei loro assistenti, non sarebbe possibile giocare al calcio. Parliamo in que-
sto caso di assistenti arbitrali della sezione di Fermo, di uno in particolare promosso, proprio in questa stagione agonistica dal Comitato Regionale Arbitri Marche alla Can D. Promozione raggiunta ufficialmente il 9 luglio scorso da Riccardo Cesetti, 27 anni compiti poco, da Falerone. La voglia di calcio ha contraddistinto da sempre la carriera del giovane fischietto fermano che ha ottenuto questo importante riconoscimento al settimo anno di una avventura arbitrale iniziata nel 2003, nella sezione AIA di Fermo. Sin dalla stagione successiva ha iniziato la sua carriera da assistente, con l’esordio
Il figlio Gian Vittorio dedica i gol al papà scomparso
Pinturetta, una ‘doppietta’ nel nome di Gianni Battilà
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avvenuto nel match valido per la categoria Berretti tra Fermana e Cisco Lodigiani. L’ascesa è stata repentina tanto da essere chiamato in causa in ben due finali playoff di Eccellenza delle ultime due stagioni: Piano San Lazzaro – Civitanovese nel 2009 al “Del Conero” e Piano San Lazzaro - Jesina disputata quest’anno al “Roccheggiani” di Falconara Marittima. Proprio l’ultima sfida playoff arbitrata nella nostra regione ha finito per essere il trampolino di lancio ideale nel mondo della Can D, dove la prima apparizione ufficiale è arrivata il 13 agosto scorso nell’amichevole Rimini - Riccione.
Una doppietta che ha un significato particolare per la classifica e per la storia della Pinturetta. A realizzarla nell’ottava giornata del girone di andata di Seconda categoria girone G è stato Gian Vittorio Battilà, classe 1983, centrocampista centrale, solitamente bravo in fase di copertina nella zona centrale del campo. La sua doppia realizzazione è risultata decisiva nel 2-1 con il quale la squadra elpidiense ha superato un Piane di Falerone, sorprendentemente ma in modo meritato, prota-
Diverse le gare disputate in questa stagione; in Coppa Italia di categoria con Sansepolcro - Città Di Castello mentre in campionato Virtus Castelfranco -Carpenedolo, Pianese - Flaminia Civitacastellana e Borgo A Buggiano - Camaiore. La sezione AIA di Fermo dunque, dopo la promozione nella CAN B del suo rappresentante principale Bagalini, può andare fiera di questo giovane ma interessante assistente che si sta ritagliando belle soddisfazioni in giro per l’Italia, all’interno del suo sport preferito. In bocca al lupo Riccardo.
gonista nelle zone nobili della classifica. Reti importanti per il risultato finale ma soprattutto per il significato che lo stesso Gian Vittorio ha voluto dare a questa sua prodezza. Due perle dedicate alla memoria del papà Gianni, importante dirigente elpidiense che ha storicamente legato il suo nome a quello della Pinturetta e del calcio elpidiense. Un segno di continuità, di attaccamento ai colori sociali e ai valori importanti da sempre tenuti in grande considerazione dal papà Gianni.
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“Juniores anche in Prima categoria!” E’ l’invito di Fausto Rogante della Futura 96: più giovani in campo e meno costi di gestione
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arebbe un progetto ambizioso e lungimirante pensare di portare l’obbligo degli Juniores anche in Prima categoria”. Il presidentissimo della Futura 96 Fausto Rogante (foto), cresciuto a pane e pallone, con 28 anni di esperienza all’interno delle società di calcio, oltre ad offrire un commento sull’avvio di stagione senza dubbio molto buona della
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sua squadra, ci parla della sua visione del calcio con un progetto su cui riflettere. Prima di tutto bisogna fare un doveroso passo indietro, nel ricordare che la Futura 96 è nata dalla fusione di tre squadre di calcio: San Michele Lido, Capodarchese e San Marco Paludi e che oggi oltre ad una prima squadra conta un settore giovanile che rappresenta una preziosa risorsa per la società di Fermo.
“Quando ho iniziato a seguire il mondo del calcio avevo 20 anni – racconta Rogante – oggi ne ho 48, ma questa è la mia passione. Sono subentrato alla guida della Futura il 13 settembre del 2001 in seguito alla scomparsa di Postacchini. In questi anni ho imparato tante cose, si parla di calcio dilettanti, ma di dilettantistico c’è rimasto molto poco. Portare avanti una società comporta tanto lavoro e tanto impegno anche economico, inoltre non si fa che parlare di dare spazio ai giovani, è per questo motivo che già da qualche anno invito società ed organi competenti a riflettere sulla possibilità di inserire l’obbligo degli Juniores anche in Prima categoria. Si otterrebbero due immediati benefici: il primo creare le condizioni reali per fare crescere i ragazzi a tutti
...si parla di calcio dilettanti, ma di dilettantistico c’è rimasto molto poco.
i livelli, secondariamente abbassare sensibilmente i costi di gestione di una società. E’ chiaro che una realtà come la Futura 96 che può contare su un settore giovanile già ben organizzato, avrebbe tutto da guadagnare, mentre altre società che ancora devono partire avrebbero qualche difficoltà ma credo che sia la strada giusta da percorre per il futuro”. In merito all’avvio della stagione, con la Futura 96 che attualmente respira aria di alta classifica, offre segnali molto positivi per la stagione. “Siamo partiti bene – conclude Rogante – anche se abbiamo subito una battuta d’arresto con Montecosaro. Da parte mia non vuole esserci nessuna vena polemica, ma credo che con un po’ di buon senso da parte del direttore di gara in quella gara, si sarebbe potuto evitare un episodio spiacevole. Ogni società lavora duramente durante la settimana per farsi trovare pronto, poi magari sul campo si perde o si vince, quello che è importante e che i giocatori in campo si sentano sereni nelle decisioni prese dal direttore di gara”.
Parla Gianluca Recchioni, responsabile del settore giovanile della Futura 96
“Più importanza alla tecnica di base”
Gianluca Recchioni, responsabile del settore giovanile: a cosa si punta nella scuola calcio? “Ho sempre pensato che la scuola calcio sia formazione di vita per questi ragazzi. purtroppo, come a scuola reale. alla fine sono i risultati che contano, quindi bisogna sempre trovare il giusto mix tra divertimento e serietà”. Come ti è sembrato l’avvio dei giovanissimi e degli allievi? “La riforma dei campionati giovanili - che seppur sia una novità, io da sempre sono contrario - ha portato le due formazioni agonistiche della Futura a dei risultati eccezionali. E’ presto dire cosa accadrà ma sono assai fiducioso nel proseguo”. Cosa chiede agli allenatori della scuola calcio? “Gli allenatori della scuola calcio devono, secondo me, lavorare molto sulla tecnica di base, poichè è questo aspet-
to che forma il giocatore”. Quali sono gli obiettivi? “Gli obiettivi della scuola calcio (80 tesserati) sono una crescita psicofisica, del ragazzo e possibilmente tanto divertimento”. Per i giovanissimi? “Gli obiettivi sono due: ricompattare un gruppo un po’ sfiduciato dall’ultimo campionato, e insegnare a dei piccoli calciatori a diventare medi calciatori”. E per gli allievi? “Per gli allievi il discorso è un po’ diverso. La loro crescita negli ultimi quattro anni è stata esponenziale. La loro abitudine a vincere (grazie anche ad un allenatore molto valido) può dare risultati immaginabili. Bisogna sempre rimanere coi piedi per terra, non credersi campioni. L’umiltà è la cosa più importante, ma personalmente penso che possiamo arrivare molto in alto”.
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Il Santa Caterina “Basta con i tifosi per una stagione che vengono al campo di vertice per insultarci!” U
Il tecnico Concetti: “Società organizzata, molti i volti nuovi”
Sangiorgese fanalino di coda, Cacciurri bacchetta i tifosi e predica pazienza
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he sarebbe stata una stagione di transizione in casa Sangiorgese in molti lo avevano preventivato: squadra decisamente giovane, largamente rinnovata rispetto al passato e un girone nuovo, tutto da scoprire. Un raggruppamento, quello C di Prima categoria, che lascia ben poco spazio all’improvvisazione: squadre molto ben costruite ed estremamente compe-
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titive. Chiaro che per un gruppo estremamente giovane come quello affidato a Francesco Messineo, tecnico molto bravo nel lavorare con i più giovani, sarà un percorso in salita. Sconfitte che si sono susseguite nelle prime giornate nonostante, in molti casi, la prestazione neroazzurra sia stata decisamente positiva. Nessuno in casa Sangiorgese intende strapparsi i capelli ma solo continuare il progetto di ringiovanimento intrapreso con grande serenità e voglia di non mollare. Chiare e decise le parole del segretario Alessandro Cacciurri (nella foto): “Sono ragazzi giovani e con loro occorre tempo, ora però bisognerà iniziare a fare punti. Dobbiamo avere comunque la pazienza e la voglia di puntare su questo gruppo e sulle loro capacità”. Allo stesso
tempo Cacciurri richiama ad un comportamento decisamente più corretto tutte quelle persone che vanno allo stadio di Porto San Giorgio solo per insultare: “Come società abbiamo fatto e facciamo tanti sacrifici. Bisogna credere nei giovani, d’altronde le squadre del settore giovanile vanno bene e si stanno togliendo belle soddisfazioni
nei rispettivi campionati: di questo siamo estremamente soddisfatti, è un progetto nel quale in prospettiva può regalarci qualcosa di importante. I sangiorgesi veri tutto questo lo sanno e ci sostengono, d’altra parte non riesco a capire e disapprovo quanti vengono allo stadio solo per insultare”.
n progetto molto promettente quello lanciato dal neo mister dell’Usa Santa Caterina Ismaele Concetti, proiettato ai vertici della classifica nel campionato di Terza categoria (girone M). Una nuova avventura calcistica per la società fermana, a partire dall’arrivo dell’allenatore Concetti, ex Tirassegno ‘95. “Siamo partiti molto bene quest’anno – commenta Concetti – adesso siamo in una buona posizione di classifica, ci sono buone prospettive. C’è da dire che qui ho trovato una società ben organizzata, merito anche del di-
rettore sportivo Roberto Tomassini che sta svolgendo un grande lavoro. Quest’anno siamo partiti con un gruppo completamente nuovo, basta dire che sono undici i nuovi arrivati che hanno arricchito la rosa. E’ ovvio che dobbiamo lavorare per migliorare l’amalgama del gruppo, undici elementi nuovi in un gruppo richiedono un adeguato periodo di rodaggio. Devo dire però che in linea di massima, il clima è piuttosto buono, sembra che i ragazzi giochino insieme già da anni e questo aiuta a lavorare meglio. Insomma, i segnali di quest’avvio di stagione sono decisamente buoni”.
Sono ragazzi giovani e con loro occorre tempo Il tecnico Ismaele Concetti
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Non fai la Juniores? M
Ma Campiglione e Petritoli non ci stanno e alzano la voce: “Siamo re
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ulta di 4 mila euro e deferimento per due mesi (fino al 30 ottobre) dei presidenti di Campiglione e Petritoli, Lorenzo Moretti e Giuseppe Vitali, per la mancata costituzione della Juniores, un caso che solleva molte perplessità. La doppia sanzione comminata alle due società di Promozione (girone B) ha un sapore molto amaro, soprattutto perché è stata inflitta la massima pena possibile nonostante le nu-
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merose attenuanti presen- comunità di poco più di tate dalle due società. 2.000 abitanti, istituire una E’ vero che in Promo- Juniores quest’anno avrebbe zione esiste l’obbli- significato andare a captare go di istituire una ragazzi togliendoli ad altre squadra Juniores società limitrofe, un metodo regionale, ma che personalmente non seogni situazione guo e non accetto. Mettiamo deve essere va- che per ottemperare all’obblilutata. “Trovo go della Juniores avessi orgache la sanzione nizzato una squadra che però sia stata eccessi- non possedeva le qualità per va – il commento affrontare il campionato, non di Lorenzo Moretti, credo che questo sistema sapresidente del Campiglione – e il modo in cui è stata gestita molto squalificante. Due anni fa siamo partiti con il settore giovanile e oggi contiamo 70 ragazzi fra Pulcini ed Esordienti, occorre tempo prima che crescano e arrivino alla Juniores. La Il presidente del Campiglione, Lorenzo Moretti nostra è una
rebbe stato molto educativo dal punto di vista sportivo. Inoltre in prima squadra giocano molti ragazzi che sono cresciuti insieme a noi. La cosa che mi ha dato più fastidio è stato il modo con cui è stata gestita la cosa. Siamo stati convocati in Ancona per spiegare le nostre ragioni ma è stata applicato il massimo della pena: 2 mesi di deferimento e 4 mila euro di multa! La decisione era già presa. A cosa serviva la nostra presenza? In tanti anni di impegno nel calcio, dove non ho mai ricevuto alcuna squalifica, questa decisione non mi ha fatto piacere”.
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? Multa e deferimento!
mo realtà piccole, dovevamo forse rubare i ragazzi ad altre società?” Qui Petritoli. Opinione che viene condivisa anche dal Petritoli che si trova dal punto di vista logistico ad affrontare la stessa situazione. “Siamo perfettamente consci che non avere una Juniores sia un danno per noi – spiega il presidente Giuseppe Vitali – al di fuori della multa. Ma non abbiamo le risorse umane per poter gestire una situazione di questo tipo, Petritoli conta circa 2.600 abitanti, nelle nostre vicinanze esistono altre società e non credo sia corretto nel tentativo di organizzare una squadra andare a sottrarre ragazzi ad altri. Senza dimenticare che in rosa abbiamo molti giovani, perché uno dei nostri obiettivi e quello di valorizzare i ragazzi. Eravamo coscienti del problema, ma come nei 3 anni precedenti siamo
andati a mediare la nostra situazione poi abbiamo ottenuto il massimo delle pena. Credo sia una valutazione eccessiva, in una società piccola come la nostra impedire ad un dirigente di svolgere le sue mansioni per due mesi crea molti disagi a tutti, inoltre per piacere mio personale non potrò neppure sedere in panchina quando non ho mai insultato un arbitro, compiuto azioni, pronunciato parole offensive. Trovo che la sentenza crei persino un danno d’immagine alla società che si è sempre comportata correttamente”.
non abbiamo le risorse umane per poter gestire una situazione di questo tipo
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Ma non è finita qui. Dopo il danno arriva la beffa: alle due società ai primi di ottobre è giunta da Roma una raccomandata in cui si comunica che
il loro caso verrà discusso il 21 ottobre. Ma come? Nove giorni prima della scadenza naturale della squalifica? Senza parole.
Il presidente del Petritoli, Giuseppe Vitali
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Ascoli Piceno
N. 14 Ascoli Calcio: Nico Stallone nuovo responsabile del settore giovanile
“Il mio sogno? Il vivaio come una famiglia”. Nico Stallone è il nuovo responsabile del settore giovanile dell’Ascoli Calcio. Ex bandiera dell’Ascoli, osservatore della Sampdoria, ha ricoperto il ruolo di Assessore allo Sport del comune di Ascoli Piceno: nelle ultime stagioni ha allenato Atletico Piceno e Folgore Falerone.
Entusiasmo Mozzano Vola la squadra di Massimiliano Cacciatori: “Ambiente carico, anche 30 tifosi agli allenamenti” E da quest’anno via anche una squadra Amatori Figc, in panchina c’è Claudio Tempera
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ome corre il Mozzano. La squadra ascolana, che milita in Seconda categoria (girone I), è guidata in panchina da Massimiliano Cacciatori (foto a destra), 36 anni, lo scorso anno alla Jrvs Ascoli, in passato alla guida di Porto Sant’Elpidio, Elpidiense, Vis Carassai e Sangiorgese. “Senza dubbio una partenza così importante e positiva era difficile da pronosticare – racconta Cacciatori - nonostante la squadra sia veramente buona e costruita per ben figurare. I risultati e la coesione del gruppo che sta lavorando ottimamente sono le cose che mi rendono maggiormente felice. La speranza e l’augurio principale è che possa continuare
cosi ma l’abnegazione e lo spirito che vedo nei ragazzi e nell’ambiente mi fa ben sperare”. Per la prima volta in carriera affronta la Seconda categoria, un torneo tutto da scoprire: “E’ stata una scelta dettata da motivi di lavoro e per stare più vicino possibile alla famiglia. Già lo scorso anno avevo accettato la proposta della JRVS, per riavvicinarmi. In questa stagione ho avuto proposte interessanti dal campionato di Promozione ma ho scelto di rimanere vicino casa e devo dire di essere soddisfatto della scelta”. Una società ambiziosa che vuole fare bene e che è trascinata da un entusiasmo incredibile: “Questo è un aspetto importante – conferma Cacciatori – conoscevo bene il presidente Pratolongo e
alcuni dirigenti che mi hanno poi presentato gli altri. Ho trovato un ambiente decisamente carico e lo dimostra il fatto che agli allenamenti ci sono almeno 20-30 persone, anche molto giovani, a seguirci con passione. E’ un entusiasmo che personalmente non trovavo da alcuni anni e che stimola tutti noi a dare il massimo”. Organico di buon livello, tecnico preparato e l’entusiasmo dell’ambiente. Dove può arrivare questo Mozzano?: “Senza dubbio abbiamo a disposizione un buon organico e l’obiettivo è quello di arrivare tra le prime cinque squadre, cercando di giocarcela fino alla fine. Non conosco bene il girone ma ci sono squadre importanti e attrezzate e di livello come Villa Pigna, Castignano e Roccafluvione.
Sarà una bella lotta dalla quale non vogliamo tirarci indietro”. AMATORI FIGC. Ma Mozzano non è solo Seconda categoria, si gioca per vincere anche nel campionato di calcio Amatori FIGC (il via venerdì 15 ottobre) dove il comitato ascolano vanta il maggior numero di squadre, ben 35. Tre gironi. Nel raggruppamento A troviamo 12 sodalizi, nel B 12, mentre nel gruppo C 11 squadre. Vale a dire che le restanti 4 delegazioni provinciali marchigiane messe insieme non raggiungono il comitato ascolano. Numerose le nuove formazioni. Tra questi troviamo appunto il Mozzano. Con l’entusiasmo della partecipazione al campionato di Seconda categoria, per la gioia del presidente Mario Pratolongo, è stata creata anche la squadra Amatori. Fortemente voluta dal dirigente Bruno Bianchini, grande trascinatore, i biancazzurri contano ben 30 giocatori. Alla guida tecnica è stato chiamato una vecchia volpe del calcio locale, Claudio Tempera. Il popolare “Temperì” ha già creato il giusto clima e le prime amichevoli hanno dato i primi responsi. Squadra buona, con giocatori di qualità, ma occorre oliare le articolazioni dei giocatori per via dei diversi anni di inattività. I responsabili della squadra Amatori Mozzano sono Mauro Saluti, Danilo Ventura e Giuliano De Cesare, con Vitaliano De Viti che fa da raccordo con la prima squadra. Sicuramente la compagine di Tempera darà del filo da torcere alle squadre che sono favorite alla vittoria finale, come Atletico Samb, Pescatori Samb, JRVS, Offida.
Foto di gruppo della squadra Amatori FIGC: il terzo in basso da destra è il presidente Mario Pratolongo
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ASCOLI PICENO
Il derby dei Paoletti Alla “prima” Francesco batte Alfonso. La rivincita alla gara di ritorno
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no ha allenato anche in Eccellenza (la Jrvs Ascoli), l’altro ha un’esperienza in panchina con il Folignano ‘97 e tante stagioni da giocatore (anche nella Pro Calcio). Alla seconda di campionato si sono trovati uno di fronte all’altro in Castignano – Roccafluvione (Seconda categoria girone I). Parliamo dei fratelli Alfonso e Francesco Paoletti, ascolani doc, il primo tecnico del Castignano, il secondo neo mister del Roccafluvione. Sensazioni? “Sicuramente sarà una partita strana – le parole di Alfonso, 45 anni, prima
della sfida - è la prima volta che sull’altra panchina ci sarà un parente...stretto. Non mi potrò arrabbiare più di tanto, casomai aspetterò la fine della partita...Sarà un bell’incontro, questo sì, loro sono una buona squadra, anche noi siamo partiti bene e abbiamo disputato un precampionato positivo”. Come è andata a finire? Ha vinto il Roccafluvione (3-2) e per Francesco è stata una doppia soddisfazione. Il dopogara? “Mi sono complimentato con loro per la vittoria e ci siamo dati appuntamento alla gara di ritorno – ha ammesso Alfonso – certo, non abbiamo potuto dare il meglio delle no-
stre potenzialità per problemi di formazione nel senso che mancavano alcuni titolari”. E Francesco? “A prescindere da ogni altra considerazione è stata una gara avvincente. Su questi campi - ha ribadito il mister del Roccafluvione - capita di raro veder giocare a certi livelli. Segno evidente che le nostre sono due buone squadre e che daranno grosse soddisfazioni ai nostri tifosi e dirigenti”. A fine partita cosa ha detto al fratello maggiore? “Quello che ha detto lui: da avversari, ci vediamo in occasione della gara di ritorno e ho ricambiato gli auguri”.
Quando l’arbitro è distratto... Retropassaggio al portiere di coscia, punizione e gol del 2-2! La partita Ciabbino – Acquasanta si rigioca per errore tecnico
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e cose erano due: o si è distratto o non conosceva a fondo il regolamento l’arbitro di Ciabbino – Acquasanta (Prima categoria girone D), giocata ai primi di ottobre (4^ giornata di campionato) e terminata sul campo 2-2. “Al minuto 70’ - si legge nel responso del giudice sportivo - sul punteggio di 2-1 in favore del Ciabbino, il direttore di gara concedeva un calcio di punizione indiretto nell’area di rigore in favore
dell’Acquasanta dopo che il portiere del Ciabbino aveva raccolto con le mani un retropassaggio effettuato con la coscia da un proprio compagno di squadra. L’arbitro, dietro le insistenti proteste dei calciatori del Ciabbino, ha punito con il calcio di punizione indiretto il retropassaggio sebbene eseguito con la coscia”. E proprio a seguito di quel calcio di punizione l’Acquasanta ha pareggiato! “Sentito l’arbitro a chiarimenti - continua il comunicato - l’arbitro con-
fermava che il retropassaggio era stato effettuato con la coscia, pertanto regolarmente e che dal calcio di punizione erroneamente assegnato scaturiva il gol del pareggio dell’Acquasanta. Alla luce dei fatti si evidenzia l’errore tecnico commesso dall’arbitro”. E dunque Ciabbino – Acquasanta si rigioca.
Una foto-Amarcord dei fratelli Alfonso e Francesco Paoletti
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ASCOLI PICENO Il fair-play di Paolo Crescenzi del Castel Trosino
“Ho visto l’avversario a terra e davanti alla porta ho tirato fuori” C
alcioni, spinte, urla, il calcio dilettanti non è tutto così. Al minuto 87 di Vigor Picena - Castel Trosino (terza categoria girone P), giocata ai primi di ottobre, sul punteggio di 2-1 per gli ospiti Paolo Crescenzi (nella foto a sinistra), classe 1983, terzo anno al Castel Trosino, si è reso protagonista di un gesto che riconcilia con lo sport. Ce lo racconta lui stesso: “Vincevamo 2-1 e mancava poco alla fine. In un contrasto di gioco il mio compagno Simone Marozzi ha la meglio su un avversario, che resta a terra, mi passa la palla per il più classico contropiede e davanti alla porta...non segno. Avevo visto il giocatore a terra e la coscienza mi ha detto di buttare la palla fuori. E’ la prima volta che mi capita ma se mi ricapitasse lo rifarei di nuovo. A fine partita i miei compagni mi hanno fatto i complimenti ma non voglio passare da eroe, ho fatto semplicemente quello che in quel momento era giusto fare”. Chiamatelo fair-play. Bravo Paolo!
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Arbitri, Paolo Fares nuovo presidente della sezione di San Benedetto del Tronto
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ambio alla guida della locale sezione arbitri AIA di San Benedetto del Tronto, dove con le elezioni del 6 settembre scorso è stato eletto neo presidente con 56 voti su 60 votanti, Paolo Fares (in foto) che succede a Leandro Borracci che ha accettato l’incarico di vice presidente presso il Comitato Regionale Arbitri di Ancona. Paolo Fares vive a Ripatransone, è sposato da 22 anni con Mirene ed è padre di 3 figli. Con i suoi 20 anni di tessera vuole mettere a disposizione degli associati l’esperienza maturata nell’ambiente e sarà coadiuvato da un consiglio direttivo composto da
associati oramai esperti come il vice presidente Andrea Castelli, osservatore nazionale per il calcio 5, l’altro vice Antonio Romano, poi Giuseppe Gulli e Domenico Collina tutti ancora in attività e che cureranno la parte designazioni, poi a seguire: Stefano Veccia assistente Can-Pro, Marco Pignotti cassiere, Barbara Montagna segretaria, Carlo Crescenzi arbitro alla Can-D curerà il corso arbitri, Luca Ricci è l’informatico che si occupa del sito sezionale www. aiasanbenedetto.it, Luigi Malatesta referente atletico, Emidio Di Gaspare che con l’esperienza da ex presidente saprà sempre dare un buon consiglio a tutti.
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ASCOLI PICENO
SPINETOLI
COMUNANZA
“Tanta voglia di migliorarci”
Il settore giovanile è…Scuola Calcio
Parla il ds Proietti: “Una crescita graduale ma costante”
Giuseppe Morelli: “Quest’anno abbiamo registrato 20 iscritti in più”
A
l suo terzo anno di vita lo Spinetoli calcio, punta a recitare un ruolo da protagonista nel girone O di Terza categoria; ne sono convinti i dirigenti come testimoniano le parole del direttore sportivo Giuseppe Proietti: “In questo avvio di stagione le cose sono andate oltre le più rosee aspettative ma noi non ci montiamo la testa. Il tutto è avvenuto anche in virtù di un calendario abbastanza comodo, tra un pò arriveranno match impegnativi e delicati per noi: saranno quelli a definire i nostri obiettivi stagionali”. La squadra spinetolese infatti occupa posizioni di rilievo in classifica in virtù di un attacco super e di una squadra consolidata nel tempo, dopo l’ultimo posto di due stagioni addietro e il quint’ultimo della stagione appena conclusa. “Senza dubbio puntiamo a fare meglio delle ultime stagioni, abbiamo maggiore
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esperienza e possiamo puntare su un organico di tutto rispetto anche se il nostro reale obiettivo è quello di stare bene insieme come testimoniano le serate che passiamo in gruppo”. In organico elementi di assoluto valore tecnico come l’ultimo arrivato Fabio Paponi, cresciuto nel settore giovanile del Pagliare ma poi protagonista sia in Terza che in Seconda categoria con la Virtus Pagliare; esperienza da vendere anche per Kevin Vagnoni, prodotto del vivaio Samb e una lunga carriera con Pagliare, Trodica, Truentina e Spinetolese. L’esperienza è garantita da Vittoriano Giorgi, 41 anni, protagonista con Nereto e Pagliare; completano un organico importante l’ex portiere del Centobuchi Manuel Forlini, il difensore centrale Francesco Morganti e Massimiliano Cocchieri. Una realtà giovane e intraprendente, figlia di un territorio che vive molto di calcio con tante realtà importanti
come il Pagliare, la Visrtus Pagliare, la Spinetolese, lo Spinetoli appunto e il Belvedere Spinetoli, quest’ultimo impegnato esclusivamente nel settore giovanile. Tre impianti messi a disposizione della collettività da parte dell’amministrazione comunale, gestite dalle varie squadre: l’impianto OASI (nel quale verrà realizzato un campo sportivo in sintetico per il calcio a 8), il campo sportivo lungo Tronto e il campo sportivo a Spinetoli. “L’amministrazione comunale – conclude Proietti – cerca di sostenere nel miglior modo possibile tutte queste realtà. Io come consigliere comunale con delega allo sport, nei limiti del possibile cerco di seguire tutte queste realtà anche se ovviamente, il cuore mi porta ovviamente ad essere presente con maggiore frequenza alle gare dello Spinetoli”.
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rescere con lo sport”. E’ lo slogan con il quale si è dato inizio all’avvio della scuola calcio dell’Unione Sportiva Comunanza 58 a tutti i genitori e quindi ai loro figli dai 6 ai 16 anni che vogliono giocare al calcio in un ambiente sano con istruttori preparati. La società si avvale di diverse strutture come campo in erba, campo ridotto in erba sintetica e struttura coperta per i più piccoli per il periodo invernale. I ragazzi potranno partecipare ai campionati di tutte le categorie relative al settore giovanile Figc Marche e ai numerosi tornei estivi di fine stagione. La società giallorossa è affiliata all’Ascoli. Pertanto, a partire da quest’anno, avvalendosi della collaborazione con la società bianconera, tutti i tesserati nati entro l’anno 1998 usufruiranno gratuitamente dell’abbonamento per
tutte le partite del campionato di serie B dell’Ascoli. A settembre si è svolta al “Luigi Prosperi” la festa per l’inizio delle attività per quanto riguarda il settore giovanile che si avvale della collaborazione dell’Oratorio Santa Caterina di Comunanza e della Real Sibilla, società di calcio femminile e importante realtà calcistica locale. La manifestazione è stata voluta dal responsabile Giuseppe Morelli e dai suoi collaboratori. “Ritrovarsi genitori e figli per socializzare,
un vivaio in crescendo che annovera ben 90 ragazzi dai 5 ai 16 anni
conoscersi e trascorrere un pomeriggio in allegria, è questo il fine che ci siamo proposti con questa manifestazione fotografata dalla presenza numerosa di cittadini - ha dichiarato Morelli - un settore in crescendo che annovera ben 90 ragazzi dai 5 ai 16 anni ad eccezione di una femminuccia, Chiara Mercatini, quasi tutti comunanzesi”. Un dato positivo e che induce a riflessioni. “Malgrado la retrocessione della prima squadra, che di certo ci dispiace, quest’anno abbiamo registrato un incremento di iscritti di 20 unità. Segno evidente che genitori e ragazzi credono in quello che facciamo”. Da quest’anno, intanto, dalla Figc nazionale il settore sarà riconosciuto come Scuola Calcio. Come pure, per quel che concerne il settore donne, ci sarà la collaborazione fra Comunanza calcio e Real Sibilla.
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Mental trainer
Giammario Scalella Avvocato
di Roland
Del Vecchio
Migliorarsi Per migliorare il gesto atletico, un giocatore può affidarsi al naturale condizionamento fisiologico prodotto dal contenuto dei suoi pensieri. Tutto ciò che vogliamo migliorare passa per la mente logica e questo significa che per prima cosa dobbiamo pensare a ciò che vogliamo ottenere…con dovizia di particolari. E’ bene sapere che la mente ha la capacità di rappresentare alla perfezione qualsiasi gesto atletico, anche se il corpo non l’ha ancora riprodotto in pratica. Ed è proprio per questo che per migliorarsi bisogna cominciare dai pensieri, perché questi sono anche le istruzioni per i movimenti del corpo. In definitiva si tratta semplicemente di inviare al corpo le istruzioni necessarie per una perfetta esecuzione del gesto. E come si fa? Prendiamo per esempio l’esecuzione di un calcio di rigore. Per prima cosa è necessario immaginare di vedersi tirare un rigore eseguendo il gesto alla perfezione. Può aiutare immaginare di rivedersi in un filmato, poiché è importante vedersi agire. Con un po’ di fantasia si è in grado di vedersi tirare il rigore da qualsiasi angolazione e questo consente di migliorare ulteriormente i particolari dell’esecuzione. In seconda fase, dopo aver reso perfetto il filmato mentale, bisogna immaginarsi di entrare nel proprio corpo e osservare il tutto attraverso i propri occhi, come se si fosse davvero lì. A questo punto tutto assume sembianze più vivide e realistiche, si provano tutte le sensazioni associate a quell’esperienza e verranno anche trasmesse al corpo le informazioni necessarie a tirare un rigore in modo perfetto. Se una volta entrati nel personaggio la sensazione non è convincente bisogna uscire di nuovo dal ruolo perché significa che c’è ancora qualcosa da migliorare nel filmato. Ora provateci, e vedrete che migliorerete in modo sorprendente.
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Il nuovo codice di Giustizia Sportiva Ultimamente, dal 18/2/2008, il Codice della Giustizia Sportiva ha subito profonde modifiche relativamente ai campionati dilettanti in ambito regionale. Vediamo ora e nei prossimi numeri i principali mutamenti. In primo luogo è doveroso evidenziare la scomparsa dell’ex terzo grado di giudizio ossia la Corte di Giustizia Federale. Nei procedimenti relativi alla regolarità della gara il Giudice competente in primo grado è il Giudice Sportivo presso il Comitato Regionale, il cui ricorso, preannunciato da un preavviso entro 24 ore dalla effettuazione della gara , deve essere inoltrato entro 7gg. dalla gara stessa. Nei casi in cui il ricorso ha per oggetto il risultato della gara, copia del ricorso deve essere inviata alla controparte. Riguardo poi ai ricorsi per posizione irregolare, da inviare sempre entro 7 gg. dalla gara, non è necessario il preavviso. L’appello alle predette decisioni del Giudice Sportivo nonché quelle relative alle sanzioni disciplinari debbono essere inoltrate alla Commissione Disciplinare Territoriale presso il Comitato Regionale entro 7gg. dalla pubblicazione del comunicato territoriale.
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