Industria & Formazione refrigerazione e condizionamento 4-2022

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE N.458 / MAGGIO

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NUMERO 4 / MAGGIO 2022

Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti, Marino Bassi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/452403 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) La rivista viene inviata a: 1) Installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) Impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) Impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

N. 458 – Periodico mensile Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 123 del 13.6.1977 Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria Stampa Tipolito Europa - Cuneo Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare con bonifico su BancoPosta IBAN IT79 H07601 10400 0000 1076 3159 oppure su CCP 10763159 entrambi intestati a Industria & Formazione, 15033 Casale M.to. 1 copia € 3,60 - Arretrati € 5,00 Abbonamento annuale estero € 91,00

Sommario

6 Editoriale Nuova regolamentazione F-Gas, ecco cosa cambierà per il freddo Europeo M. Buoni - Presidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Association, Segretario Generale ATF, CEO Centro Studi Galileo

10 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del COVID-19 sulla logistica della catena del freddo dei sistemi 18 L’impatto alimentari D. Nganje Njie - Vicedirettore, Sistemi alimentari e Sicurezza alimentare Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO)

internazionali su refrigeranti ed efficienza nell’automotive 21 Regolamentazioni C. Malvicino - Vehicle Safety and Regulatory Compliance - CO Emission Reduction 2

Strategies - Stellantis Italy RTOC Leading Author of Mobile Air Conditioning Chapter

miglioramento dell’ EEI con compressori a giri 24 Ecodesign-Labelling: variabili e controllo intelligente M. Bassi - Key Account Sr. Advisor - Commercial Appliance Business NIDEC GA - Embraco

dei refrigeranti a basso GWP sulle prestazioni delle unità 27 Impatto condensanti S. Saab - The Chemours Company

di base del condizionamento dell’aria 31 Principi Riduzione di sezione nelle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria P. Fantoni - 232° Lezione

all’esperto: Il compressore, il cuore dell’impianto 33 Parola G. Cattabriga - Docente Centro Studi Galileo di base sulle tecniche frigorifere 37 Concetti Dibattito aperto sui refrigeranti di quarta generazione P. Fantoni - 252° Lezione

Notizie: 39 Ultime Online la nuova proposta di revisione sulla regolamentazione Europea F-Gas

- Energy Efficiency Directive (EED), c’è anche il freddo - EPEE, nuovo position paper: dubbi sul report della Commissione Europea sugli split AC - Tragico incidente per due tecnici del freddo in Zimbabwe - AREA, EHPA ed EPEE intervengono sulla nuova regolamentazione F-Gas: “l’UE rischia di compromettere i propri obiettivi in materia di clima e sicurezza energetica” - Norwegian Enviromental Agency, proposta di restrizione universale su PFAS ed F-GAS: un virtual briefing presenta gli ultimi aggiornamenti - Legambiente, un gruppo di lavoro green per la decarbonizzazione del freddo - Ambizioni sostenibili e una più forte applicazione del regolamento F-Gas per la decarbonizzazione dell’Europa - IPCC, ecco il report cambiamenti climatici 2022: impatti, adattamento e vulnerabilità - Confronto su CO2 e gli A2L in refrigerazione commerciale - Assoclima: 2021, un anno imprevedibile per il settore della climatizzazione - Eurovent, disponibili i primi sei report del 2021 - Ottime prospettive per CHILLVENTA 2022: innovazioni, networking e uno sguardo al futuro - Monitoraggio dei prezzi degli HFC: i dati del quarto trimestre del 2021 - EPEE, online un position paper sull’etichettatura energetica ener lot 10 - Si è svolto il meeting di ECA sull’efficienza energetica nel contesto dell’Emendamento di Kigali - In arrivo nuove modifiche alla direttiva Europea sulle energie rinnovabili - The Economist intervista il Presidente di AREA: “per abbattere il mercato nero degli HFC bisogna stroncarne i guadagni” - Ucraina, l’Associazione del Freddo scrive ad ATF: “Boicottate gli aggressori” - RAC Ucraina incontra AREA: cosa può fare il nostro settore?

Notizie dall’Europa: 45 Ultime LEGISLAZIONE: Revisione del Regolamento sui gas fluorurati - Regolamento F-gas vigente - Sostanze per-e polifluoroalchiliche (PFAS) - Direttiva sulla prestazione energetica negli edifici (EPBD) - Direttiva sulle energie rinnovabili (RED II) - Direttiva sull’effi cienza energetica - Ecodesign ed etichettatura energetica - ENTR Lotto 1: Refrigerazione professionale

dei termini della refrigerazione e del condizionamento 47 Glossario (Parte duecentosedicesima) - A cura di P. Fantoni

48 Ditte Collegate INDUSTRIA & formazione /5


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

EDITORIALE

Nuova regolamentazione F-Gas, ecco cosa cambierà per il freddo europeo

Marco Buoni Presidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Association, 24 Associazioni europee 21 Stati 110.000 frigoristi CEO Centro Studi Galileo Segretario Generale ATF Associazione dei Tecnici italiani del Freddo

La proposta di revisione alla Regolamentazione Europea F-Gas prevede limitazioni nettamente più restrittive all’uso e all’importazione dei gas fluorurati. Cosa comporterà questo per il settore HVAC/R? Sulla nuova regolamentazione F-Gas peseranno in particolar modo gli obiettivi climatici della Commissione Europea, legati al Protocollo di Montreal, che ha deciso di alzare il livello di ambizione delle proposte. Questo passerà non solo da un taglio netto della quantità di HFC a disposizione, ma anche dalla ridefinizione della quantità di quote importabili. In particolar modo, quindi, sarà il Phase Down degli HFC a essere al centro della revisione. IL MODELLO ITALIANO FUNZIONA (Capitolo II, Articolo 7 par.2) La Banca Dati F-Gas, eccellenza italiana, è stato considerato un modello virtuoso, che andrebbe seguito anche dagli altri Stati membri. L’utilizzo di un sistema analogo è fortemente incentivato: se i dati relativi agli interventi non sono conservati in una banca dati istituita dalle autorità competenti degli Stati membri, si applicano le seguenti norme: • gli operatori dovranno conservare i registri per almeno cinque anni; • le imprese che svolgono le attività indicate dovranno conservare per gli operatori copie delle registrazioni citate nel testo per almeno cinque anni. • le registrazioni citate dalla nuova proposta dovranno essere messe a disposizione su richiesta dell’autorità competente dello Stato membro interessato nonché della Commissione. Inoltre, è stata integrata nel testo, all’interno anche dell’Annex II, la tabella che riporta chiaramente le altre sostanze fluorurate a cui si fa riferimento (oltre a quelle dell’ANNEX I), dove sono presenti le sostanze

6/ INDUSTRIA & formazione

cosiddette HFO, introducendo inoltre il calcolo ventennale del GWP, da più parti richiesto in sostituzione di quello attuale, basato invece su 100 anni vedi figura 1. IL RUOLO CHIAVE DELLA FORMAZIONE (Capitolo II, Articolo 10, in particolare par.1 e par.3) Gli Stati membri, sulla base dei requisiti minimi indicati dalla proposta di revisione, dovranno istituire o adeguare programmi di certificazione (comprese le procedure di valutazione), e provvedere affinché le persone fisiche che svolgono i compiti riguardanti i gas fluorurati ad effetto serra, e tutte le altre alternative (Idrocarburi, CO2…), dispongano di una formazione sulle competenze pratiche e sulle conoscenze teoriche: il testo parla di installazione, assistenza, manutenzione, e riparazione o disattivazione delle apparecchiature, ma cita anche il controllo delle perdite. I programmi di certificazione e la formazione riguardano quanto segue: • regolamenti e norme tecniche applicabili; • prevenzione delle emissioni; • recupero dei gas fluorurati ad effetto serra; • movimentazione sicura delle attrezzature del tipo e delle dimensioni oggetto del certificato; • aspetti di efficienza energetica. GLI SPLIT A IDROCARBURI (Annex IV par.18) Questo aspetto si ricollega ad una serie di limitazioni alle immissioni sul mercato di alcuni prodotti chiave per il nostro settore, in particolare nel mercato italiano, dove si immettono sul mercato (e quindi vengono installate da tecnici qualificati) ol-


NUMERO 4 / MAGGIO 2022

tre 1 milione di impianti all’anno: gli split dovranno restare entro potenza nominale di 12kW (simile alla direttiva EPBD – Direttiva sull’Efficienza energetica degli edifici per allinearsi alle normative che, in edilizia, sono gestiti tramite il libretto di impianto per l’efficienza energetica). La norma vieta quindi gli split contenenti un gas refrigerante con GWP superiore a 150, tranne quando richiesto dagli standard di sicurezza, ed entrerà in vigore dal 2027. Al momento, non si conoscono sul mercato miscele di HFO che abbiano tali proprietà per gli impianti split, presumibilmente verranno create, ma è chiaro l’intento della commissione, ossia spingere il mercato verso gli split ad idrocarburi, come anche confermato da un recente studio commissionato. Per gli split di capacità superiore a 12kW (principalmente i VRV-VRF) invece verrà vietato l’uso di gas refrigerante con GWP superiore a 750 (sempre tranne quando richiesto da standard di sicurezza). Attualmente, sul mercato europeo, gli split ad idrocarburi sono praticamente inesistenti, addirittura ostacolati dalle normative sulla sicurezza. Ci sono stati alcuni casi di vendita nel mercato inglese tramite un sito di vendita online di bricolage, subito ostracizzato dal mercato inglese e dalle associazioni del freddo. La possibilità di immettere sul mer-

Figura 1

cato split a idrocarburi, che presentano rischi tecnici tali da renderli del tutto inadatti all’installazione da parte di tecnici privi delle necessa-

rie qualifiche e certificazioni (Annex IV.17 e .18), renderà la formazione assolutamente fondamentale obbligatoria.

Figura 2: La prima bombola rappresenta la progressiva riduzione delle quantità di F-Gas disponibili in UE a partire dal 2015: a sinistra in nero l’attuale progressione, in rosso l’accelerazione previste dalla nuova proposta. La bombola a destra presenta invece il dettaglio della nuova proposta prevista: dal 23,6% (rispetto al 2015) si passerà a 2,37% del 2048, dunque una forte riduzione.

INDUSTRIA & formazione /7


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

RISOLTO IL CAVILLO DEGLI IMPIANTI COMMERCIALI NON ERMETICAMENTE SIGILLATI (Annex IV par. 11 e 12) Se ne è parlato molto all’inizio di quest’anno: dal 1 gennaio 2022 è entrato in vigore l’obbligo di passaggio a refrigeranti con GWP minore di 150 nei frigoriferi e congelatori per uso commerciale, ma solo se l’impianto è ermeticamente sigillato. Per questo motivo, alcuni costruttori non pronti al passaggio hanno interpretato la norma sostenendo che rendendo il sistema non ermeticamente sigillato, e quindi più incline a perdite di refrigerante, era possibile bypassare l’obbligo. Con la nuova regolamentazione è ora presente la definizione di “Self Contained“, quindi un impianto integrato, monoblocco, di refrigerazione commerciale, dovrà contenere già dal 2022 gas refrigerante con GWP minore di 150. Tutti gli impianti di refrigerazione “integrati, monoblocco, non split” “Self Contained” dal 2025 (par. 12) dovranno contenere refrigeranti con GWP minore di 150. Moltissimi costruttori stanno vertendo sugli idrocarburi. AUTOVEICOLI CONTENENTI HFO 1234YF (Articolo 8, par.6) Per il personale che effettua il recupero dei refrigeranti elencati nell’ANNEX II, figura 1, (tra cui l’ HFO1234yf) sarà necessaria una formazione con attestazione obbligatoria come già avviene per il recupero dell’R134a. Servirà quindi il Patentino Condizionamento Auto PAC (come denominato dal Centro Studi Galileo).

ziali rischi legati ai traffici illegali. Questo fa riferimento soprattutto a una serie di disposizioni di sicurezza per impedire l’ingresso in Europa di questo tipo di prodotti, comprese le metodologie di tracciabilità dei gas immessi sul mercato e tenendo conto dei benefici ambientali e degli impatti socioeconomici annessi. CALANO LE QUOTE… (Explanatory Memorandum, punto 4) Stando al nuovo sistema di quote, le entrate massime annuali caleranno anno dopo anno in base alla seguente tabella 1. Il calo previsto dal sistema quote sarà quindi drastico, riducendo i massimali fino a un sesto in un arco temporale di 13 anni, dal 2025 al 2038. … E ANCHE LA QUANTITÀ DI HFC IMPORTABILI (Annex VII.1) Riduzione drastica anche per la quantità di HFC che potranno essere importati in Europa: se nel 2015 il valore base era stato fissato a 176.700.479 tonnellate di CO2 equivalente (tC02e), la nuova proposta di revisione prevede un taglio assolutamente netto: dal 2024 al 2026 la quantità dovrà ridursi infatti fino a un massimo 41.701.077 tC02e, e la progressione terminerà nel 2048, quando la quota si ridurrà definitivamente a 4.200.133 tC02e, circa un decimo rispetto ai valori del 2015 (vedi figura 2).

Tabella 1

DEFINIZIONI PIÙ CHIARE (Capitolo I, Articolo 3 par.33 e par.34) La nuova regolamentazione fornisce una definizione chiara ed estesa di cosa è considerato un “multipack centralised refrigeration systems“, ossia sistemi con due o più compressori azionati in parallelo, collegati a uno o più condensatori comuni e a una serie di dispositivi di raffreddamento quali vetrine, armadi e congelatori, o a magazzini refrigerati. Inoltre, viene chiarita la definizione del “primary refrigerant circuit of cascade systems“, ossia il circuito primario di sistemi a media temperatura indiretti in cui una combinazione di due o più circuiti di refrigerazione separati è collegata in serie in modo che il circuito primario assorba il calore del condensatore da un circuito secondario per la media temperatura.

LOTTA AI TRAFFICI ILLEGALI (Capitolo V, articolo 24) Non è mancato il tema del contrasto ai traffici illegali. Alla Commissione è conferito il potere di adottare nuove misure per il monitoraggio dei gas fluorurati ad effetto serra, nonché dei prodotti che li contengono o degli impianti che li includono, anche sulla base di una valutazione dei poten8/ INDUSTRIA & formazione

Sono tornati i webinar internazionali del Centro Studi Galileo! I partner del CSG, Bitzer e Fieldpiece, hanno affrontato il tema della digitalizzazione del settore, che nei prossimi anni diventerà sempre più rilevante per le attività dei tecnici. I webinar CSG si sono confermati, ancora una volta, un punto di riferimento per chi vuole sempre restare aggiornato sulle novità del settore: la registrazione è già disponibile sul canale Galileo TV di youtube.


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Gianfranco Cattabriga, tra i più esperti docenti del Centro Studi Galileo, “interroga” un Tecnico in procinto di eseguire le operazioni di carica e vuoto: alla fine fornirà consigli, correzioni e suggerimenti, così che l’operazione possa poi essere svolta nel migliore dei modi! ELLETERM ENERGY SRL Vecchi Valerio Vimercate ENERGIE ITALIANE SRL Sulli Alessandro Albenga FABAR DI BARAGLIA FABRIZIO Codogno Lorenzo Tonelli Mattia Gera Lario

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Il percorso per il tecnico del freddo prosegue, giorni estremamente intensi: si passa alla brasatura, la principale tecnica di saldatura trasmessa ai Tecnici che affidano la propria formazione al Centro Studi Galileo. Il cannello utilizzato, in particolar modo, sfrutta un moderno processo di elettrolisi, che impiega acqua scissa in idrogeno e ossigeno per generare una fiamma di altissima precisione, perfetta per realizzare giunzioni stabili e in sicurezza.

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EUROGAS SRL Benatti Matteo Mirandola FM CLIMA SRL Fontana Evasio Claudio Pianengo FRIGOMAT SRL Corradi Stefano Guardamiglio FRIGOVENETA SPA Ferrante Alessandro Giri Matteo Toninelli Paolo Porta Davide Romani Alessandro Villa Bartolomea GAVI IMPIANTI SRL Gaviraghi Maurizio Pietro Vimercate “Teoria a casa, pratica da noi”: grazie alla formula della Formazione a Distanza – FAD, il Centro Studi Galileo ha dato a migliaia di Tecnici la possibilità di non fermarsi durante il lockdown, sfruttando l’occasione per perfezionare la propria formazione. L’iniziativa è stata così apprezzata dai Tecnici da venire riproposta anche al termine dell’emergenza: la formazione a distanza si è confermata, e affermata, come una delle migliori risorse a disposizione di allievi e docenti!

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO IMPIANTI AD IDROCARBURI TRAMITE FAD CALOR CLIMA DI PORTESAN Zerbetto Giorgio Rovigo AIRPLUS SRL Boroni Mariano Riva Del Garda Corso superato, è il momento di ricevere l’attestato! Il docente del Centro Studi Galileo Stefano Sarti consegna il certificato a un Tecnico di Ariston Thermo, che ha appena completato con successo il corso di approfondimento sui Refrigeranti Infiammabili, organizzato “ad hoc” presso la sede dell’azienda. Con la nuova regolamentazione F-Gas in cantiere e le nuove limitazioni all’uso degli HFC sarà fondamentale che i Tecnici siano pronti alle sfide tecniche date dai Refrigeranti Infiammabili, tra cui gli idrocarburi, che dovrebbero essere utilizzati in futuro oltre che nella refrigerazione, come già avviene attualmente, anche negli impianti di condizionamento in particolare quelli split con bassa carica di refrigerante, ma con impianto ancora da collegare!

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KLIMA NORD SRL Da Pra Davide Lozzo Cadore SAT SYSTEM DI AUDISIO Audisio Giuseppe Airasca

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CENTRO SERVIZI IMPIANTI SRL Sanginello Ciriaco Desio

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CLIMA EXPRESS SRL Ferraretto Davide Noventa Vicentina

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TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO R32 E REFRIGERANTI A2L TRAMITE FAD FERRERO INDUSTRIALE ITALIA SRL Stucchi Fabrizio Luigi Pozzuolo Martesana FRIGO BRIXIA DI ZAMPEDRINI Zampedrini Alessandro Flero FRIGOVENETA SPA Giri Matteo Toninelli Paolo Villa Bartolomea

Puntin Maurizio Rappazzo Carmine Righetto Massimo Righi Lorenzo Rizzi Giuseppe Rosa Denis Rossi Alberto Scantamburlo Marco Scardala Silvia Sette Giorgio Sicorello Domenico Squarise Paolo Tisato Cristian Toscano Fabio Trombini Gianluca Vagni Roberto Varotto Alessandro Zambotto Enrico

Zongo Dayâgnewende Augustin Kafando Jean Claude Kambwole Racine Loaba Y. Jean Gustave Kra Eric Kouadio

Zandoná Davide Zentilini Mario

CORSO AD HOC A OUAGADOUGOU, BURKINA FASO Konditamde Y. Dominique Ouedraogo Souleymane Yameogo Édouard Sawadogo Issa Bagre Ahmed Ousmane Paré Mamadou Salambanga Mahama Traore Tiefing Moustapha Gandema Boubacar Mihin Sidiki

CORSO AD HOC HG SUPPORT A ROMA Artico Paolo Ruggero Costigliola Antonio Dickson Alan Francillotti Giuseppe Pellegrino Massimiliano Trevisan Simone

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CORSO AD HOC PRESSO ARNEG DI CAMPO SAN MARTINO Bonaccorso Mario Bonatesta Biaggio Callegarin Dimitri Cremonese Cristian Curtarello Livio De Ceglie Michele Diddi Marco Doná Martina Fagan Alberto Ferrari Francesco Forcolin Massimo Hincu Marius Lago Michele Lauri Igor Ligorio Cosimo Lorusso Antonio Lucietto Alberto Macagnino Filippo Malavasi Sergio Manfredi Fabio Mantovani Remo Marchioro Michele Mazzarotto Massimiliano Mingardi Andrea Papetta Massimo Mario Pedditzi Fabio Piva Matteo Proto Roberto

Corso sugli impianti split. Nello specifico si tratta di un corso dedicato a refrigeranti tradizionali R410 e R32, ma presto saranno disponibili sul mercato europeo gli split a idrocarburi, con cariche anche di 1 kg, per arrivare a produrre una potenza di raffreddamento o riscaldamento fino a 12kW. I tecnici del freddo dovranno quindi imparare a operare anche su questa tecnologia, totalmente differente anche e soprattutto per quanto concerne le pratiche di sicurezza. Maggiori dettagli sono disponibili all’interno della proposta per la nuova regolamentazione europea F-Gas e nel progetto Real Alternatives approvato dalla stessa commissione per la formazione sui refrigeranti alternativi idrocarburi e CO2.

Madi Sakande, docente del Centro Studi Galileo responsabile per i corsi internazionali nel continente africano, illustra ai Tecnici del Freddo il funzionamento della strumentazione sulla quale dovranno imparare a operare correttamente. Il dott. Sakande, ormai da diversi anni, è Presidente e fondatore di U-3ARC, realtà che raccoglie e coordina tutte le 55 associazioni africane del Freddo, sullo stesso modello di quanto fa AREA in Europa. INDUSTRIA & formazione /15


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO TECNICHE FRIGORIFERE SPECIALIZZAZIONE A ROMA Prova di brasatura finita… si passa al raffreddamento e alla verifica della tenuta! Se la saldatura è stata eseguita nel modo corretto, la tenuta sarà perfetta e oltre a non esserci nessuna dispersione di gas nel circuito, la brasatura terrà molto più a lungo, aumentando la sicurezza dell’impianto e permettendo di evitare rotture e malfunzionamenti.

ITP SRL Garella Isidoro Nigro Alessandro Napoli MM IMPIANTI SRL Chiarelli Bartolomeo Roma

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO PATENTINO CONDUZIONE IMPIANTI TERMICI TRAMITE FAD ACG IMPIANTI DI ACCOGLI Accogli Carlo Gabriele Diso AZ DI ANTONINO ALFANO Alfano Antonino Sciacca BLUSERVICE SRL Degli Agostini Pierpaolo Vigonza CARPENTERIE METALLICHE IURLARO SRL Mussato Gian Luca Borgaro T.Se COMTEC ITALIA SRL Natale Stefano Roma FASTNET SRL Boteanu Gheorghe Cernusco S/N GESTIMPIANTI SRL Vacca Enrico Castel Maggiore GHERGO IMPIANTI DI GHERGO Ghergo Luca Recanati IDEALCOOP SOC. COOP. SOCIALE Bimbi Mirko Pomarance ITER SRL Ruican Viorel Milano MST SPA Gianni Danilo Roma PAPARO IDROTERMICA Paparo Alfonso Marigliano

Se un’azienda ha bisogno di certificare e di potenziare la preparazione di numerosi tecnici contemporaneamente, i corsi da hoc del Centro Studi Galileo sono la soluzione perfetta: i nostri docenti raggiungeranno direttamente la sede scelta per il corso senza la necessità di organizzare lunghe e onerose trasferte. Nella foto, il docente CSG Stefano Sarti si trova a Roma, presso la sede di ECG SUPPORT – HOMAIR, leader europea nella gestione dei campeggi, e sta illustrando come trovare e gestire le perdite agli allievi! 16/ INDUSTRIA & formazione

PROCTER & GAMBLE ITALIA SPA Pintus Vincenzo Gattico RANGON ANDREA Nichelino


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SFHERA SRL Toffaletti Christian Lainate SICURA IMPIANTI DI IACONO Iacono Francesco Noto SIMIC SPA Ferrino Ivo Babenko Serhiy Camerana SOLIS SPA Innaurato Massimo Casoli TERMOCONTROL SRL Bartoli Matteo Monsummano Terme TERMOCONTROL SRL Pardini Emanuele Capannori

Si torna in classe anche con i corsi internazionali! Nella foto, il docente CSG Madi Sakandé, responsabile per il continente africano dei corsi del Centro Studi Galileo, si rivolge ai Tecnici del corso dedicato alle migliori pratiche su refrigeranti infiammabili e condizionamento dell’aria, tema fondamentale per via delle difficoltà tecniche e di sicurezza presentate dai refrigeranti naturali.

TOMASI TERMOIDRAULICA Tomasi Steven Christian Roverbella

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL CORSO TECNICHE FRIGORIFERE BASE TRAMITE FAD ARISTON THERMO SPA Stopponi Alessandro Fabriano ELECTROLUX PROFESS. Grandi Alessandro Pordenone EWK ITALIA SRL Campanini Simone Pietro Oleggio FABAR DI BARAGLIA FABRIZIO Tonelli Mattia Codogno Lorenzo Gera Lario GAUDINO SRL Filipi Arben Alba GS SYSTEMS Seminara Giuseppe Castenedolo MAINTEC SPA Bertoletti Sergio Roma

Corso concluso con successo! Una volta completato il programma, i Tecnici del Madagascar che hanno seguito il corso su condizionamento dell’aria e refrigeranti infiammabili hanno ricevuto gli attestati finali, che certificano il superamento del programma! Il corso, parte del programma “Train-The-Trainers”, che aiuterà a formare nuovi tecnici e a condividere le conoscenze, è stato realizzato in collaborazione con le Nazioni Unite UNIDO. MAMMONE SRL Maldis Claudio Fr. S. Grato Lodi MC REFRIGERAZIONI SRLS Marciano Remy Bonnaventure Vasto MIGLIORUCCI SRL Migliorucci Nicola Montepulciano Stazione MICROTECNICA SRL Brossa Daniel Cimpoesu Lucian Torino TECHNOLOGY SYSTEM SRL Abbafati Matteo Milano

Corso propedeutico di brasatura, nella sede di Casale Monferrato: il docente, Roberto Ferraris, segue con attenzione l’allieva nell’esecuzione della prova pratica di brasatura, una delle tecniche di saldatura più efficienti che vengono insegnate ai Tecnici del Freddo, assolutamente fondamentale per lavorare al meglio sugli impianti ed evitare le perdite di refrigerante, che con le nuove sostanze infiammabili potrebbero essere pure un problema per la sicurezza.

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

L’impatto del COVID-19 sulla logistica della catena del freddo dei sistemi alimentari INTRODUZIONE

Divine Nganje Njie Vicedirettore, Sistemi alimentari e Sicurezza alimentare Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO)

Argomento trattato al 19° convegno europeo Nazioni Unite-IIR-AREA-CSG-ATF dello scorso 10-11 giugno REI TECN

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Una catena del freddo affidabile ed efficiente contribuisce a migliorare l’efficienza tecnica e operativa della catena di approvvigionamento alimentare, aiuta a contenere la perdita alimentare e lo spreco di prodotti deperibili come pesce, carne, latte e prodotti orticoli e agevola il rispetto dei requisiti di qualità e sicurezza. Come tale, può contribuire a rafforzare la competitività del settore agroalimentare, promuovere lo sviluppo economico, la sicurezza alimentare e limitare i problemi di malnutrizione. La pandemia COVID-19 ha avuto un impatto significativo sui sistemi agroalimentari di tutto il mondo, minando gli sforzi per raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS/SDGSustainable Development Goals). In questo documento si discuterà dell’impatto della pandemia e delle misure di contenimento relative al funzionamento della catena del freddo. Attingendo agli interventi dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO) nei paesi in via di sviluppo, il documento indagherà le azioni che possono essere intraprese tramite la catena del freddo per mitigare gli effetti della pandemia, e quindi presenterà dei compiti che possono essere applicati per rendere la catena del freddo e i sistemi alimentari più resilienti contro future pandemie.

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IMPATTO DELLA PANDEMIA SULLE CATENE DEL FREDDO Per contenere la pandemia COVID-19, i governi di tutto il mondo hanno dovuto mettere in atto misure che hanno prodotto gravi implicazioni sul funzionamento e l’efficienza delle catene di approvvigionamento alimentare in generale e su quelle del freddo in particolare. Per frenare 18/ INDUSTRIA & formazione

la pandemia, gli stati hanno ordinato blocchi, posto limitazioni di movimento, chiusura di strade e di altri canali logistici, ed emesso leggi sul distanziamento fisico. Queste misure hanno interrotto la circolazione di persone, forniture e prodotti. Nel contesto della catena del freddo, ciò ha comportato l’interruzione della circolazione dei prodotti alimentari deperibili nelle catene di approvvigionamento alimentare. Ciò ha anche portato a disagi per lo spostamento di mezzi di produzione e forniture, come apparecchiature di refrigerazione, materiali di imballaggio e carburante; nei servizi come trasporti, manutenzione e riparazione; per i lavoratori che operano lungo la catena del freddo, e per i consumatori dei prodotti deperibili consegnati dalla catena del freddo (Figura 1). La carenza di manodopera dovuta a lavoratori che si ammalano a causa della pandemia, le interruzioni nei sistemi di trasporto e le restrizioni ai movimenti all’interno e attraverso i confini hanno portato alla mancanza o alla carenza di operatori che si dedicano alle varie funzioni svolte all’interno della catena del freddo. Queste funzioni riguardano la produzione (coltivazione e allevamento di bestiame e operazioni di pesca) la raccolta, la movimentazione, la lavorazione (ad esempio in imballaggi e macelli), la conservazione frigorifera, la distribuzione (anche per l’esportazione) e la vendita al dettaglio. Questa carenza di manodopera, interruzioni della catena di approvvigionamento e vincoli logistici hanno avuto implicazioni e impatti significativi in modo specifico all’interno della catena di approvvigionamento alimentare in cui si verificano, nonché, più in generale, sull’intero sistema alimentare. Ad esempio, si producono elevati livelli di perdite e spre-


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Figura 1: Esempi dell’effetto di COVID-19 sulle operazioni della catena del freddo su piccola scala

chi alimentari (FLW- Food Loss and Waste) di prodotti deperibili (causati da prodotti non raccolti, non trasformati o lavorati in modo improprio, da consumatori che accumulano articoli deperibili, dalla chiusura dei mercati e dalla riduzione della base di consumatori che normalmente acquisterebbero prodotti agricoli, ecc.). Questi alti livelli di FLW hanno conseguenze negative sulla sicurezza alimentare e sulla nutrizione, sull’ambiente e sull’uso sostenibile delle risorse naturali. Allo stesso modo, la riduzione delle vendite, le difficoltà di accesso ai mezzi di produzione e altri limiti hanno portato alla perdita di reddito per le imprese che operano nella filiera alimentare, con impatti negativi di ampia portata, come il licenziamento dei dipendenti. RACCOMANDAZIONI E INTERVENTI DELLA FAO Strategie per promuovere lo sviluppo della catena del freddo Una precedente analisi condotta dalla FAO (FAO, 2015a; FAO, 2015b; FAO, 2016) ha identificato una serie di aree strategiche per promuovere lo sviluppo della catena del freddo nei paesi in via di sviluppo. Queste includevano: • Allineare la strategia di sviluppo della catena del freddo con le strategie generali di sviluppo dell’agricoltura e della sicurezza alimentare del paese; • Promuovere la coerenza e il coor-

dinamento strategico delle politiche dei sistemi alimentari con le politiche riguardanti altri settori correlati, come salute, ambiente, energia, trasporti e interventi d’urgenza (Figura 2); • Promuovere la collaborazione multipartecipativa che coinvolga il settore privato, gli attori della filiera alimentare, il settore pubblico, la società civile, le istituzioni accademiche e di ricerca e i partner per lo sviluppo; • Creare o rafforzare l’industria, le sedi e le associazioni di settore per facilitare l’accesso alla conoscenza, alle finanze, alle tecnologie e alle attrezzature; • Fornire una base infrastrutturale adeguata e servizi correlati (trasporti, energia, acqua, Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione TIC, ecc.). Linee guida strategiche La FAO ha sviluppato una breve serie di strategie per guidare i suoi membri nella progettazione di interventi volta mitigare gli impatti della pandemia COVID-19 su alimenti e agricoltura. I ragguagli sottolineano l’importanza di dare la priorità a misure sanitarie appropriate per limitare e curare le infezioni, soddisfare i bisogni alimentari immediati delle popolazioni vulnerabili ed espandere e migliorare l’assistenza alimentare di emergenza e i programmi di protezione sociale (FAO, 2020a). Vengono descritte anche una serie di azioni strategiche rilevanti per lo sviluppo della catena del freddo, come ad esempio (FAO,

2020b; FAO 2020c): • includere le operazioni logistiche per i prodotti deperibili tra i servizi essenziali che dovrebbero essere mantenuti durante i blocchi; • consentire la circolazione (all’interno del paese o attraverso i confini) per prodotti, attrezzature e mezzi di produzione specifici; • creare corridoi speciali per ridurre al minimo gli ostacoli nel trasporto; esentare i trasportatori dall’orario di coprifuoco o consentire loro di trasportare prodotti all’interno di finestre temporali specifiche (ad esempio durante le ore più fresche del giorno e di notte); • effettuare investimenti infrastrutturali per facilitare le operazioni logistiche; • sostenere gli spostamenti di manodopera per garantire la disponibilità dei lavoratori per le operazioni della catena di approvvigionamento alimentare come la raccolta, la lavorazione e l’imballaggio; • fornire formazione, servizi di consulenza e sostegno finanziario agli attori della catena del freddo; • stabilire e attuare codici di condotta per il distanziamento fisico, le misure di igiene e la sanificazione e il trattamento dei prodotti deperibili; • semplificare le procedure amministrative per incoraggiare i rivenditori e le aziende che forniscono servizi alimentari a donare il cibo invece di distruggerlo; • facilitare gli acquisti online e i servizi di consegna di cibo a domicilio. Progetti sul campo Il Programma di Risposta e Ripresa dal COVID-19 della FAO è progettato per affrontare in modo proattivo e sostenibile gli impatti socioeconomici della pandemia. In linea con l’approccio per “ricostruire meglio” e nel perseguimento degli OSS/SDG, il programma mira a mitigare gli impatti immediati della pandemia rafforzando allo stesso tempo la resilienza a lungo termine dei sistemi alimentari e dei mezzi di sussistenza. Il resto di questa sezione presenta alcuni esempi di progetti che affrontano le questioni relative alla catena del freddo. In un progetto sulla promozione delle opportunità di lavoro e dell’imprenditorialità tra i giovani e le donne nell’AfriINDUSTRIA & formazione /19


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

ca orientale, la FAO sosterrà il potenziamento delle innovazioni digitali nel settore agroalimentare. Un altro progetto sosterrà i paesi della Comunità degli Stati latinoamericani e Caraibici (CELAC) nello sviluppo e nell’attuazione di una strategia di digitalizzazione dell’agricoltura familiare su piccola e media scala. Le innovazioni digitali come le tecnologie mobili, l’e-commerce, l’intelligenza artificiale (AI) e l’Internet delle cose (IoT) possono svolgere un ruolo significativo nel migliorare le prestazioni della catena del freddo, ad esempio migliorando le operazioni logistiche, facilitando la tracciabilità e monitorando la qualità e la sicurezza dei prodotti. In Cambogia, la FAO sostiene il recupero dei mezzi di sostentamento delle comunità rurali colpite da COVID-19 promuovendo la produzione agricola a ciclo breve (verdure, pollo, pesce gatto e rane). Gli interventi realizzati comprendono: istituzione e sostegno di filiere corte per collegare direttamente i produttori ai consumatori; potenziamento del dialogo politico e dei meccanismi di governance alimentare multi-partecipativa e multi-settoriale per promuovere la coerenza delle politiche delle azioni coordinate e coerenti per tutti i settori; creazione di una piattaforma per facilitare un dialogo e una collaborazione di valore tra gli attori della catena; orientamento e formazione per sviluppare la competenza degli operatori sulle pratiche di igiene e sicurezza alimentare che siano in linea con il Codex Alimentarius. Come altri sottosettori dell’ambito

Figura 2: Donne che trasportano pesce fresco in ghiacciaie donate da un progetto FAO in Burkina Faso, Africa occidentale. Gli interventi per sviluppare questa catena del freddo dovevano allinearsi con altri programmi governativi in materia di infrastrutture, salute e sicurezza sociale.

agricolo in Ruanda, quello delle uova di pollame è stato significativamente colpito dalla pandemia. Le misure di contenimento hanno seriamente ostacolato l’esportazione di uova nei paesi vicini, generando notevoli perdite poiché l’offerta di uova era maggiore della domanda sul mercato locale. La FAO sta supportando il paese attraverso un progetto che istituirà uno stabilimento pilota per la lavorazione delle uova completo di una cella frigorifera per lo stoccaggio delle materie prime e dei prodotti lavorati. Il progetto fornirà anche formazione sulla corretta lavorazione delle uova post-raccolta. CONCLUSIONI La pandemia COVID-19 ha contribuito ad accrescere l’attenzione globale verso la necessità di migliorare

RICERCA TECNICO FRIGORISTA E APPRENDISTA FRIGORISTA AZIENDA OPERANTE NEL NORD ITALIA PER ASSISTENZA E MANUTENZIONE IMPIANTI DI REFRIGERAZIONE INDUSTRIALE E COMMERCIALE E' ALLA RICERCA DELLE SEGUENTI FIGURE DA INSERIRE NELL'ORGANICO DA SUBITO: NR. 1 TECNICO FRIGORISTA COSTITUISCE TITOLO PREFERENZIALE ESSERE IN POSSESSO DI PATENTINO FGAS E SALDOBRASATURA. PREFERIBILE ESPERIENZA PREGRESSA NEL SETTORE. NR. 1 APPRENDISTA FRIGORISTA CON PROPENSIONE ALLA CRESCITA ED AL LAVORO DI GRUPPO. E' NECESSARIO ESSERE IN POSSESSO DI PATENTE B. Cologno Monzese (MI) via Perugino 50 info@kref.it - 02.25398333

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i sistemi alimentari per renderli più resilienti e sostenibili. Le misure messe in atto per contenere la pandemia possono avere gravi effetti negativi sul funzionamento e l’efficienza delle catene di approvvigionamento alimentare in generale e della catena del freddo in particolare. Ciò richiede che, lavorando con tutte le parti interessate, compresi gli operatori della filiera alimentare, i governi adottino misure adeguate a garantire il funzionamento ottimale della catena del freddo nel contesto della pandemia COVID-19 o di altre emergenze che potrebbero portare a interruzioni del sistema alimentare. A livello strategico, queste misure includono l’allineamento delle strategie per la catena del freddo con quelle più ampie legate alla sicurezza agricola e alimentare, lo sviluppo di una base infrastrutturale adeguata, la promozione del coordinamento delle politiche e la promozione della collaborazione multi-partecipativa. Potrebbe essere necessario formulare e attuare politiche specifiche, ad esempio per consentire la circolazione transfrontaliera di lavoratori e prodotti o per semplificare le procedure amministrative per la donazione di cibo e la creazione di servizi di consegna a domicilio. In ogni caso, la priorità dovrebbe essere data alle misure sanitarie per prevenire e curare le infezioni, nonché per soddisfare i bisogni alimentari immediati delle popolazioni vulnerabili.


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Regolamentazioni internazionali su refrigeranti ed efficienza nell’automotive INTRODUZIONE

Carloandrea Malvicino Vehicle Safety and Regulatory Compliance - CO2 Emission Reduction Strategies - Stellantis Italy RTOC Leading Author of Mobile Air Conditioning Chapter

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Il sistema di condizionamento di autovetture, furgoni, autobus e autocarri (MAC Mobile Air Conditioning) richiede una notevole quantità di energia. L’energia richiesta dal sistema e le perdite di refrigerante contribuiscono alle emissioni di gas serra (GHG). Mentre l’effetto della perdita di refrigerante è stato affrontato e ridotto grazie ai regolamenti che chiedono la sostituzione dei fluidi ad elevato GWP (Global Warming Potential) e la riduzione delle perdite, l’effetto indiretto dovuto alla domanda di energia sarà affrontato nel prossimo decennio. Il documento fornisce un quadro sintetico dell’attuale consumo globale di energia dei MAC e delle conseguenti emissioni serra degli impianti normativi correnti e in fase di implementazione che riguardano l’efficienza dei sistemi MAC. SCENARIO Il trasporto su strada è responsabile di circa il 21% della domanda globale di energia e rappresenta oltre 1,2 miliardi di veicoli circolanti, 950 milioni dei quali sono autovetture. Si prevede che il numero totale di veicoli circolanti aumenterà fino a 2 miliardi nel 2040. La popolazione mondiale viaggia sempre più spesso e l’energia consumata per questa funzione include anche la creazione di un ambiente confortevole all’interno del veicolo anche grazie ai sistemi di climatizzazione dell’aria. La penetrazione del MAC è prossima al 100% nelle economie avanzate, mentre nei paesi emergenti è intorno al 60%, ma è in forte aumento con il rinnovo della flotta. Dunque, è possibile stimare che la

penetrazione globale del MAC può essere stimata, come valore conservativo nell’80%. Limitando l’analisi alle autovetture, che rappresentano di gran lunga il maggior numero di veicoli circolanti, il fabbisogno energetico medio è di circa 300 Wh/km e il fabbisogno energetico dovuto al MAC è ipotizzato di circa il 6% (ovvero 20 Wh / km) di questa quantità mentre la distanza media percorsa all’anno è ipotizzata di 20’000. In base a queste ipotesi, la domanda globale di energia dovuta al MAC può essere stimata di circa 220 TeraWatt/anno, una quantità rilevante considerando che la produzione annua globale di energia elettrica è di circa 24’000 TeraWatt. EMISSIONI CO2 A causa della sua richiesta di energia, il MAC è responsabile di emissioni di CO2: • generate direttamente a bordo in caso di veicolo equipaggiato con motore a combustione interna (es. Diesel, benzina, ibrido,…). Assumendo il 33% di efficienza media di un motore a combustione interna, il coefficiente di generazione di CO2 è di circa 745 gCO2/kWh. • generato indirettamente in caso di veicolo elettrico a batteria. In questo caso la CO2 generata è funzione dell’impronta di carbonio dell’energia elettrica, che a livello globale è di circa 475 gCO2/kWh. I dati della figura 1 mostrano che l’elettrificazione del veicolo contribuirà a ridurre le emissioni di CO2 conseguenti alla domanda di energia del MAC, ma non le eliminerà a causa del mix di produzione dell’energia elettrica (carbon footprint). La valutazione non tiene conto del fatto che nel Veicolo Elettrico a Batteria il MAC dovrebbe provvedere INDUSTRIA & formazione /21

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

sia al raffrescamento che al riscaldamento (pompa di calore) e alla gestione termica della batteria. Quindi, nel veicolo elettrico a batteria, la domanda di energia MAC è ancora più alta rispetto al caso di veicoli con motore a combustione in cui il riscaldamento è garantito dal calore di scarto del motore. Per questo tipo di veicoli il MAC, se non adeguatamente progettato e gestito, potrebbe ridurre l’autonomia del veicolo fino al 50% in caso di giornate molto calde o molto fredde rappresentando un vero e proprio limite. Utilizzando il tasso di emissione di CO2 sopra indicato è possibile stimare che le emissioni di CO2 associate al suo utilizzo (GHG indiretti) sono di circa 160 milioni di tonnellate CO2eq all’anno nel caso di motori a combustione interna al 100%. La progressiva elettrificazione potrebbe ridurre questo valore a un minimo di 110 milioni di tonnellate di CO2eq all’anno quando tutte le autovetture saranno completamente elettriche. Ciò mostra che l’effetto GHG diretto del MAC è rilevante e 4-5 volte superiore rispetto alle emissioni dirette di CO2 dovute alla perdita di refrigerante. Questo tasso aumenterà a causa dell’aumento della penetrazione del MAC e, si spera, grazie all’impiego di refrigeranti a basso GWP.

Figura 1

tare ed emissioni del mondo reale. Un elemento cruciale è la procedura di test standard affidabile e riproducibile e possibilmente a basso sforzo, sia come parte del test energetico complessivo del veicolo che per il solo componente MAC. Gli standard statunitensi si basano sui crediti per incentivare i miglioramenti dell’efficienza e il carico del MAC. L’EPA ha recentemente introdotto il ciclo AC171, necessario per verificare l’applicabilità del credito per i sistemi MAC e le tecnologie termiche. Gli standard Canada LDV GHG sono esplicitamente allineati con gli SCENARIO NORMATIVO Stati Uniti e citano direttamente il MONDIALE Code of Federal Regulations degli Stati Uniti. Significative riduzioni delle emissioIl Messico sta per implementare un meccanismo di credito per i produttori che riducono le emissioni di L’evoluzione delle tecnologie CO2 equivalente dai sistemi MAC. chimiche per il trattamento acque Per accedere a questo credito, i L’evoluzione delle tecnologie dei circuiti di raffreddamento produttori devono dimostrare che con torri evaporative o l’80% o più dei loro veicoli sono stacondensatori evaporativi BIOCHEMICAL ti venduti. BIOCHEMICAL Il regolamento della Commissione • Antincrostanti – anticorrosivi – biocidi – antialghe Europea (EU 631/2019) consente di • Soluzioni per la lotta alla Legionella Pneumophila • Sistemi automatici di dosaggio, controllo, gestione spurghi, ecc. conteggiare i miglioramenti ai sisteprotezione ottimale anche delle superfici zincate mi di condizionamento d’aria come • Prodotti per lavaggi acidi con inibitori di corrosione per una “eco-innovazioni”. protezione ottimale anche per superfici zincate Le eco-innovazioni sono tecnologie • Prodotti per lavaggi neutro-alcalini con impianto in esercizio innovative che forniscono benefici • Analisi chimiche e consulenza per la definizione del trattamento di CO2 verificabili non coperti dal ciottimale e della migliore gestione del bilancio d’acqua clo di prova standard. N.C.R. Biochemical S.p.A. - Via dei Carpentieri, 8 - Zona Industriale “Il Prato” - 40050 Castello d’Argile (Bologna) - Italia Per accedere a questi crediti, la Tel. (+39) 051 6869611 - Fax (+39) 051 6869617 - www.ncr-biochemical.com - e-mail: info@ncr-biochemical.com casa automobilistica deve presen-

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ni di GHG potranno essere ottenute dall’uso di MAC più efficienti e dal passaggio a refrigeranti a basso GWP. Le normative per ridurre l’impatto climatico diretto del MAC sono oramai globali grazie al “Kigali amendment”, mentre le politiche che affrontano l’efficienza del MAC, che generalmente attribuiscono crediti a MAC più efficienti, sono attualmente implementate solo in alcune regioni. Nel prossimo futuro è prevedibile che il numero di paesi che implementeranno misure per promuovere l’efficienza del MAC aumenterà sia perché la riduzione delle emissioni di CO2 è diventata una priorità globale sia perché c’è la necessità di ridurre il divario tra CO2 regolamen-


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tare alla Commissione un rapporto, compreso un rapporto di verifica da parte di un organismo indipendente e certificato. La Commissione Europea ha avviato la preparazione del regolamento di attuazione che dovrebbe contenere indicazioni su come valutare l’eco-innovazione legata al MAC. Sarà possibile inviare la richiesta di approvazione della tecnologia dalla fine del 2023 (da confermare), la certificazione dal 2024 (da confermare) mentre i crediti saranno concessi dall’1 gennaio 2025. Il Regno Unito e la Svizzera presumibilmente seguiranno il quadro dell’UE. Gli standard China Phase 4 in vigore dal 2016 offrono crediti fuori ciclo per sistemi di condizionamento d’aria efficienti fino a un credito fuori ciclo massimo di 0,5 L / 100 km per tre diverse tecnologie, tra cui AC. Quadro normativo della Corea del Sud: come parte degli standard GHG e di efficienza energetica per i nuovi LDV, Energy, sono disponibili

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CONCLUSIONI A livello globale la flotta globale di veicoli crescerà da 1,2 miliardi di veicoli fino a 2 miliardi di veicoli nel

ASSOCIAZIONE TECNICI DEL FREDDO ASSOCIATI

SOLO RIVISTA € 36,00

2040, e con questo la penetrazione del MAC. La domanda di energia MAC che è nell’intervallo di 20 W / km contribuirà all’emissione di CO2 del trasporto raod di circa 160 milioni di tonnellate CO2eq, questo valore potrebbe raggiungere un minimo di 110 milioni di tonnellate CO2eq all’anno quando tutte le autovetture saranno completamente elettriche come conseguenza dell’impronta globale di energia elettrica. I requisiti per ridurre l’impatto climatico diretto del MAC sono ora globali tramite l’emendamento Kigali, mentre le politiche che affrontano l’efficienza del MAC, generalmente dando crediti a MAC più efficienti, sono attualmente implementate solo in alcune regioni ma è prevedibile che questo numero di paesi aumenterà a causa della rilevanza della riduzione delle emissioni di CO2.

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crediti per la transizione a refrigeranti a basso GWP e una migliore efficienza AC. Per ottenere i crediti, i produttori devono dimostrare efficienza e risparmi di gas serra. I ministeri determineranno i crediti da applicare. Gli standard sulle emissioni del Brasile, amministrati dall’Istituto brasilia no per l’ambiente e le risorse naturali rinnovabili (IBAMA), un’agenzia del Ministero dell’Ambiente (CONAMA), includono alcune disposizioni relative ai test relativi all’aria condizionata e un meccanismo di spegnimento / ciclo è in atto. Questo meccanismo sarà mantenuto nella prossima fase normativa ROTA 2030. L’Arabia Saudita sta seguendo gli standard USA CAFE, incluso il meccanismo di credito fuori ciclo per un MAC efficiente.

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Ecodesign-Labelling: miglioramento dell’ EEI con compressori a giri variabili e controllo intelligente EEI = Energy Efficiency Index - Indice di Efficienza Energetica

Marino Bassi Key Account Sr. Advisor Commercial Appliance Business NIDEC GA - Embraco

Argomento trattato al 19° convegno europeo Nazioni Unite-IIR-AREA-CSG-ATF dello scorso 10-11 giugno REI TECN

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L’attenzione verso l’ambiente, il risparmio di energia, l’eco-sostenibilità e la green economy sono in crescita a livello globale. Il consumo di energia nella fase di utilizzo è l’aspetto ambientale più significativo delle applicazioni frigorifere; inoltre i costi di esercizio dell’elettricità rappresentano tra il 60% e l’80% dei costi del ciclo di vita di tutti i principali tipi di cabinets commerciali - {EU - COM (2016) 51 finale}. Le applicazioni efficienti sono uno dei metodi più efficaci, anche dal punto di vista dei costi, per mitigare i cambiamenti climatici (CLASP). Esiste una forte spinta a livello globale verso prodotti ad alta efficienza, proveniente da varie parti: supermercati, produttori di bevande e gelati, GO e NGO, regolamenti. I Regolamenti hanno un ruolo importante nel raggiungere un alto livello di protezione dell’ambiente riducendo l’impatto dei prodotti «connessi all’energia» (energy-related products). I regolamenti europei di Ecodesign e Etichettatura sono strumenti potenti per il risparmio di energia nell’UE, per garantire parità di condizioni sul mercato e per contribuire alla realizzazione della visione europea di neutralità energetica entro

il 2050 (EU- Com). La base legale dei regolamenti EU sono la Direttiva Ecodesign e il Regolamento Etichettatura, riferiti alle tipologie di frigoriferi domestici, applicazioni professionali, applicazioni per la vendita diretta (refrigerazione commerciale). ▶ Ecodesign: specifiche per progettazione ecocompatibile, fissa un limite massimo dell’Indice EEI oltre il quale non è possible immettere i cabinets sul mercato. ▶ Etichettatura: specifiche per le classi di Etichettatura IEE, fissa una classifica dell’indice EEI, divisa in diversi classi I casi studies che presentiamo si riferiscono a cabinets per la refrigerazione commerciale, per i quali i Regolamenti Ecodesign e Labelling sono entrati in vigore il 1° Marzo 2021 (primo step) con un secondo step più severo che entrerà in vigore a Settembre 2023. Il regolamento Ecodesign / Etichettatura per gli apparecchi RC creauna selezione di prodotti in base alle loro prestazioni energetiche e fornisce un elemento chiave per la valutazione del TCO spingendo il mercato verso la scelta di prodotti ad alta efficienza energetica. I produttori di cabinets ricorrono a diverse soluzioni per ridurre il consumo di energia: maggior isolamento termico, sbrinamento a gas caldo anzichè a resistenza, motori EMC,

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Figura 1: Principali fonti di richiesta di prodotti ad alta efficienza 24/ INDUSTRIA & formazione


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implementare compressori VCC con normali termostati on-off e consente: Facile sostituzione del compressore on-off Facile sviluppo di nuove applicazioni: un set di parametri può adattarsi a diverse dimensioni del sistema frigorifero Non sono necessari termostati costosi per alcune applicazioni. CASE STUDIES

Figura 2: Consumo di energia su cabinet con diverse generazioni di VCC

vetri ad alta riflettenza, refrigerante R290 (le cui caratteristiche termodinamiche procurano un miglioramento dell’EER di circa il 10%). I compressori a giri variabili (VCC) consentono un maggior risparmio di energia (oltre il 20%) rispetto alle altre soluzioni dette sopra; il loro uso è previsto in rapida estensione nel settore della refrigerazione commerciale per questo ed altri vantaggi che procurano: miglior conservazione degli alimenti per la stabilità della temperature, rapido pull-down specie per i raffreddatori di bottiglie, basso rumore, funzionamento in un ampia gamma di tensione. La tecnologia VCC consente un notevole risparmio energetico, modulando la capacità frigorifera dei compressori in funzione del carico termico. Gli sviluppi di generazioni successive di VCC, con la più ampia gamma di velocità del compressore (specie a bassi giri) e i miglioramenti del COP, generano ulteriori risparmi di energia. Tuttavia, parte dei vantaggi di questi sviluppi sono erosi sul cabinet da altri componenti che utilizzano energia (ventole, luci, riscaldamento, …) poiché persistono in funzionamento per un tempo più lungo (i vantaggi sui cabinets hanno un andamento

asintotico più rapido rispetto a quello ottenuto nelle successive generazioni di VCC). Una gestione intelligente (configurazione personalizzata) della velocità del compressore consente un maggiore risparmio di energia e l’ottimizzazione del funzionamento. La gestione intelligente della velocità dovrebbe considerare il costo dell’energia (costo d’uso) nonché il costo di acquisto del cabinet (costo iniziale). Per questo motivo Embraco ha realizzato un nuovo concetto di SmartDrop-In (SDI): Smart_Drop.In è una soluzione per

Scopo: Confrontare, su alcuni tipici cabinets plug-in commerciali, il consumo di energia e la Classe IEE di Etichettatura quando utilizzano compressori on-off, compressori Embraco VCC con controllo di frequenza e controllo SDI. Criterio di selezione dei cabinets: Cabinets ad alta efficienza, in produzione di massa. Tipologia: ▷ Freezer orizzontale (isola) per supermercato HF6 L1 (Test cond: EN23953:2015) ▷ Freezer verticale ad 1 porta VF4 L1 (EN23953:2015) ▷ Raffreddatore di bottiglie a 2 porte BCVT K1 CC2 (EN16902:2016 Compressori: ▷ Compressore on-off, alta efficienza, termostato standard ▷ FMFT/D - (alta efficienza, ampia gamma di velocità); tutti già ampiamente usati su applicazioni commerciali; controller di frequeza esterno; SDI

Via Oropa, 7 – 10153 Torino inviare candidature a : info.uasone@gmail.com RICERCA TECNICO FRIGORISTA

PER ASSISTENZA, MANUTENZIONE E AVVIAMENTO IMPIANTI DI REFRIGERAZIONE CIVILE/ INDUSTRIALE ED IMPIANTI ELETTRICI

Si richiede: Esperienza in termodinamica, meccanica ed elettrotecnica Conoscenza ed interpretazione di schemi elettrici e capacità di cablaggio Attitudine al problem solving – Disponibilità al lavoro in squadra COSTITUIRA’ TITOLO PREFERENZIALE IL POSSESSO DI: Diploma di maturità o equivalente – patente B Patentino F-Gas in corso di validità – Patentino saldobrasatura INDUSTRIA & formazione /25


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

RISULTATI: a) Freezer orizzontale (isola). Paragone on-off – VCC con controller esterno – VCC con SDI I risultati evidenziano un risparmio di energia del compressore VCC del 27 % vs il modello on-off; consumo con SDI equivalente a quello con controllore di frequenza esterno - montato in origine sulla macchina - (segno che quest’ultimo era ben ottimizzato); con questi due controlli il cabinet resta nella stessa classe C di EEI, gia elevata. b) Freezer verticale Il risparmio di energia con VCC e controllore di frequenza esterno (montato in origine sulla macchina) è del 15 % vs la soluzione con compressore on-off, mentre il VCC con SDI ha un risparmio del 30.2 % rispetto all’on-off: questo notevole Δ di consumo consente un salto nella classifica EEI, passando dalla classe C alla classe B c) Raffreddatore di bottiglie Il paragone è fatto con compressore on-off e VCC con SDI: quest’ultimo presenta un vantaggio del 14.8 % consentendo un salto nella classifica EEI, passando dalla classe D alla classe C. I risultati dei case studies consentono di dire che Embraco VCC con SDI ha prestazioni equivalenti o

Figura 3: Raffreddatore di bottiglie con compressore on-off e VCC

migliori rispetto al controllo di frequenza esterno, consentendo alte prestazioni con termostati esistenti e facilitando la scalata alla classificazione EEI di etichettatura anche su cabinets ad alta efficienza. CONCLUSIONI ▶ I costi di esercizio dell’elettricità rappresentano tra il 60% e l’80% dei costi del ciclo di vita di tutti i principali tipi di cabinets commer-

ciali - {EU - COM (2016) 51 final ▶ Tendenze di decentralizzazione delle sale macchine, focus su supermercati di medie/piccole dimensioni, crescita fisiologica dei merchandisers e requisiti di risparmio energetico generano una domanda crescente di apparecchi integrali (plug-in) ad alta efficienza ▶ Il regolamento Ecodesign/Etichettatura degli apparecchi crea una selezione di prodotti in base alla loro prestazione energetica e fornisce un elemento chiave per la valutazione del TCO ▶ I compressori R290 a velocità variabile e i controlli intelligenti sono considerati la soluzione di risparmio energetico a prova di futuro degli apparecchi integrali

Dopo la pausa invernale, sono ripartiti gli apprezzatissimi webinar del Centro Studi Galileo, realizzati in collaborazione con le aziende partner: il primo appuntamento dell’anno ha visto un approfondimento su R290 e sistemi plug-in da parte di EPTA e CAREL, che hanno aggiornato ancora una volta i tantissimi partecipanti all’evento sulle ultime novità del settore. Come sempre, la registrazione può essere vista su youtube, sul canale Galileo TV. 26/ INDUSTRIA & formazione

▶ I compressori a velocità variabile Embraco R290 con controllo Smart Drop-in consentono prestazioni elevate con i termostati on-off e facilitano una classificazione IEE di etichettatura più elevata, evitando la necessità di termostati costosi per alcune applicazioni


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Impatto dei refrigeranti a basso GWP sulle prestazioni delle unità condensanti

Samer Saab The Chemours Company

Argomento trattato al 19° convegno europeo Nazioni Unite-IIR-AREA-CSG-ATF dello scorso 10-11 giugno REI TECN

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Air conditioning and Refrigeration European Association

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Il regolamento europeo ha fissato una serie di limitazioni per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni che impattano sul potenziale di riscaldamento globale (GWP). Tra questi limiti, spicca il divieto di utilizzo di refrigeranti HFC (idrofluorocarburi) con un GWP superiore a 2500 a partire dal 2020. I refrigeranti sostitutivi sono, tra gli altri, le miscele di HFO (Idrofluorolefine) e i sistemi di refrigerazione che utilizzano CO2 con ciclo transcritico. In questo documento mostriamo i risultati di una serie di test volti a confrontare le prestazioni e il range operativo di un’unità a condensazione con una capacità nominale di 8kW funzionante con R404A e tre miscele HFO/HFC a basso GWP, oltre ad una seconda unità di condensazione di capacità equivalente con ciclo CO2 transcritico. Il confronto viene effettuato a temperature ambiente diverse, ma adottando un’unica temperatura media di evaporazione. Inoltre, viene affrontata un’analisi dell’impatto del glide sulle prestazioni dell’unità di condensazione. Le miscele HFO/HFC con glide moderato sono risultate più efficienti ed in grado di funzionare con un ampio intervallo di temperature. INTRODUZIONE La legislazione vigente, come il regolamento europeo sugli F-Gas (regolamento UE n. 517/2014) ed altre normative che rafforzano l’emendamento di Kigali al protocollo di Montreal, si concentrano sul GWP dei refrigeranti, ma diversi studi recenti (Chemours, 2019, 2020) hanno dimostrato che quando si utilizzano refrigeranti con un GWP < 500, le emissioni totali dei sistemi di refrigerazione sono molto più influenzate dall’efficienza energetica del

sistema che dalle emissioni di refrigerante. L’R-404A è stato, fino al recente passato, ampiamente utilizzato nelle unità di condensazione e nei sistemi di refrigerazione. Refrigeranti come l’R-454C e R454A sono ottimi esempi di refrigeranti con GWP molto basso che forniscono una buona efficienza energetica (Cameron et al., 2020), che a sua volta offre emissioni a 10 anni di CO2 equivalenti significativamente inferiori rispetto ad altre opzioni a basso GWP con un costo totale del ciclo di vita molto simile ai tradizionali sistemi basati su HFC. Oltre alle miscele di refrigerante a basso GWP, si sostiene che l’anidride carbonica (R-744) sia un buon sostituto per CFC e HCFC (Lorentzen, 1994). Questo avviene in quanto R-744 presenta molti vantaggi come la non tossicità (a basse concentrazioni), il basso costo, il non impatto sulla riduzione dello strato di ozono e un GWP = 1 (Haida et al., 2018). Tuttavia, Mitsopoulos et al.(2019) hanno mostrato come sistemi basati su l’R-744 presentino consumi annuali di elettricità superiori del 15,23% rispetto all’R-404. Il presente documento mira a testare candidati sostitutivi dell’R-404 con GWP molto bassi in un’unità di condensazione. I fluidi testati sono R-454C (GWP=148), R-454A (GWP=239), R455A (GWP=148) e R-744 (GWP=1). R-454C, R-454A e R-455A appartengono alla classe A2L (fluidi blandamente infiammabili). I primi test vengono eseguiti sull’unità di condensazione utilizzando R404A. Questi test determinano un riferimento per trarre conclusioni sui candidati sostitutivi dell’R-404A sulla base dei valori di COP e della capaINDUSTRIA & formazione /27

A


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

cità di raffreddamento. Le miscele di refrigeranti R-454C, R-454A e R-455A vengono testate sulla stessa unità di condensazione dell’R-404A. L’R-744 viene testato su un’unità di condensazione diversa a causa delle sue pressioni operative molto più elevate che impongono una configurazione diversa dell’unità di condensazione. Verrà inoltre studiata la temperatura di scarico del compressore.

Figura 1: Rappresentazione della configurazione sperimentale

DESCRIZIONE DEL SISTEMA E DEL TEST CONFIGURAZIONE La configurazione dei test è costituita da una sala climatica che rappresenta le condizioni esterne ed un anello di glicole propilenico al 40% che rappresenta il carico di raffreddamento. Questa configurazione sperimentale è illustrata nella figura 1. L’anello acqua-glicole al 40% è dotato di un serbatoio di stoccaggio da 200 litri, un dispositivo di riscaldamento ed una pompa di circolazione per controllare la portata e la temperatura acqua-glicole. La temperatura del glicole viene misurata all’ingresso e all’uscita dell’evaporatore dell’unità di condensazione utilizzando quattro sensori a termocoppia (2 all’ingresso e 2 all’uscita) con una precisione di ±0,5 °C. Un misuratore elettromagnetico di flusso con una precisione ±1 % viene utilizzato per misurare la portata volumetrica acqua-glicole. L’unità di condensazione è installata nella stanza climatica dotata di un circuito di raffreddamento che consente di raffreddare e controllare la temperatura della stanza compensando il calore rilasciato dall’unità (sul lato condensatore). La temperatura dell’aria viene misurata all’ingresso del condensatore utilizzando un sensore di temperatura PT100 con una precisione di ±0,3 °C. R-404A, R-454C, R-454A e R-455A sono testati sulla stessa unità di condensazione (A) poiché hanno proprietà simili e pressioni operative comparabili. Per quanto riguarda l’R-744, le 28/ INDUSTRIA & formazione

Tabella 1: Caratteristiche delle unità di condensazione

sue proprietà (pressioni operative, densità...) non sono paragonabili a quelle degli altri fluidi, quindi deve essere testato su un’unità di condensazione diversa (B) che presenta una configurazione differente. DESCRIZIONE DEL SISTEMA E DELLE PROVE ESEGUITE CARATTERISTICHE DELL’UNITÀ DI CONDENSAZIONE SECONDO I DATI DEI PRODUTTORI Vedere tabella 1 ATTREZZATURE E PROVE DI MISURA Oltre ai dispositivi incorporati nell’u-

nità di condensazione, vengono utilizzati sensori di temperatura e pressione sul fluido di lavoro. Termocoppie con una precisione di ±0,5°C e sensori di pressione con una precisione di ±15kPa sono installati in ingresso ed uscita dei componenti dell’unità di condensazione. Durante le prove sull’unità di condensazione (A), la valvola di espansione è stata regolata per ogni refrigerante utilizzando la regolazione di impostazione sulla valvola in modo da avere un surriscaldamento all’uscita dell’evaporatore comparabile (7 K). Per l’R-404A e per ciascuna delle miscele di refrigerante a basso GWP testate, i test vengono condotti con 7,5 kg di carica refrigerante (carica


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nominale dell’apparecchiatura). Per ogni refrigerante, l’unità di condensazione (A) viene testata a pieno carico con una temperatura di evaporazione media costante di -10 °C, alle seguenti temperature dell’aria ambiente a bulbo secco: 15 °C, 25 °C, 32 °C, 38 °C e 43 °C, mentre per motivi di sicurezza, le prove sull’unità di condensazione (B) sono state limitate a 38°C di temperatura dell’aria ambiente. A questa temperatura ambiente, la temperatura del refrigerante all’ingresso del refrigeratore di gas era di 127 °C. I test a tali temperature ambientali hanno portato ad un comportamento transcritico dell’R-744. Le prove non sono state effettuate a 15 °C a causa di limitazioni della potenza del circuito di raffreddamento. Durante tutte le prove su entrambe le unità di condensazione, la temperatura acqua-glicole all’ingresso dell’evaporatore viene controllata al fine di mantenere una temperatura di evaporazione di -10 °C. Tutte le prove sono condotte con portata di volume glicole-acqua di 0,267 l/s. RISULTATI E DISCUSSIONI CALCOLI DEI RISULTATI Per tutte le prove eseguite, la capacità di raffreddamento viene calcolata sull’anello a glicole ad acqua e sul circuito del refrigerante.

Un’analisi dei valori ottenuti mostra che la capacità di raffreddamento presentata in questo documento ha un’incertezza del 5%. Il consumo energetico di entrambi i sistemi è misurato usando un wattmetro. Il valore misurato include il consumo energetico del compressore e della ventola. RISULTATI DELLE PROVE PER L’UNITÀ DI CONDENSAZIONE (A) UTILIZZANDO R-404A E (B) UTILIZZANDO R-744 A TEMPERATURA DI EVAPORAZIONE COSTANTE T= -10°C Le prove effettuate con l’R-404A e l’R-744 mostrano che, alla stessa temperatura di evaporazione, il COP misurato e la capacità di raffreddamento sono molto vicini alle prestazioni dichiarate dal produttore a diverse temperature ambientali. Per l’R-404A, la differenza massima della capacità di raffreddamento è del 3%, mentre per il COP la differenza massima è del 5%. Per l’R-744, le differenze massime per la capacità di raffreddamento e il COP erano rispettivamente del 5,5% e del 4,9%. Pertanto, il protocollo sperimentale presentato in questo documento viene convalidato e si è potuto procedere al test di R-454C, R-454A e R-455A.

CONFRONTO RISULTATI TEST A TEMPERATURA DI EVAPORAZIONE COSTANTE T= -10°C I risultati della figura 2 mostrano che, alla stessa temperatura di evaporazione, R-744 presenta il sistema con COP più basso, seguito da R-404A, R-454A, R-455A e R-454C che presenta i valori più elevati di COP. Per quanto riguarda la capacità di raffreddamento, R-404A e R-454C presentano prestazioni comparabili per le temperature ambientali testate. R-455A presenta valori intermedi. R-454A presenta valori superiori a R-404A, R-454C e R-455A. R-744 testato nell’unità di condensazione B ha un comportamento diverso in termini di capacità di raffreddamento. TEMPERATURA DI CONDENSAZIONE MEDIA PER R-404A, R454C E R454A A DIVERSE TEMPERATURE AMBIENTE I risultati presentati nella figura 3 mostrano che R-454C, R-454A e R-455A hanno una temperatura di condensazione media inferiore a quella dell’R-404A. Questo, in parte, può essere spiegato dal glide (da 4,5 K a 10 K) presente nelle miscele di refrigerante a basso GWP e dalla configurazione dello scambiatore di calore. Il condensatore testato è basato su di uno scambiatore di calore contro-

Figura 2: Confronto COP e capacità di raffreddamento del sistema (W) a Tevap=-10°C

INDUSTRIA & formazione /29


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 3: Temperatura media di condensazione a diverse temperature ambiente (°C) e configurazione del condensatore testato

corrente a due stadi. Questa configurazione è stata trovata altamente vantaggiosa nel caso di fluidi di lavoro con un glide di temperatura moderato (Bigot e Clodic, 2002). Ciò ha comportato un sistema a COP più elevato quando si utilizzano le nuove miscele di refrigerante a basso GWP. CONCLUSIONI Divideremo l’analisi dei risultati in due parti. Inizieremo confrontando i risultati dell’R-404A con R-454C, R454A e R-455A. Quindi procederemo a confrontare i risultati di R-404A con R-744. I risultati presentati in questo documento mostrano che è possibile sostituire l’R-404A in un’unità di condensazione con R-454C, R454A o R-455A senza causare im-

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patti negativi sul COP del sistema e sulla capacità di raffreddamento. In tutte le condizioni, questi nuovi refrigeranti hanno mostrato un COP di sistema superiore a quello dell’R404A, mentre l’R-454C ha presentato il COP più alto tra i refrigeranti testati. A temperatura media di evaporazione costante (T= -10°C) e temperature dell’aria ambiente di 15°C, 25°C, 32°C, 38°C e 43°C, l’R-454C ha mostrato una capacità di raffreddamento simile a quella di R404A; inoltre, R-454A e R-455A hanno mostrato una capacità di raffreddamento superiore a quella dell’R404A. Durante le prove effettuate a temperatura di evaporazione media costante, R-454C ha mostrato un COP di sistema superiore a quello dell’R-404A dal 17% al 33%, mentre la capacità di raffreddamento è

simile per entrambi i fluidi. Per la stessa temperatura di evaporazione, l’R-454A ha mostrato un COP di sistema superiore a quello dell’R-404A dal 6% al 23%. Inoltre, l’R-454A ha mostrato un aumento della capacità di raffreddamento dal 5% al 21% rispetto all’R-404A. L’R-455A ha mostrato un COP superiore a quello dell’R-404A dal 7,6% al 25,1% alla stessa temperatura di evaporazione. L’R-455A ha inoltre mostrato un aumento della capacità di raffreddamento dal 2% all’11% rispetto all’R404A. Per quanto riguarda l’R-744, tale refrigerante ha mostrato valori di COP di sistema inferiori rispetto all’R404A del 33%-54%. Ha inoltre mostrato un comportamento diverso in termini di COP e capacità di raffreddamento quando la temperatura ambiente diminuisce. Infatti, la capacità di raffreddamento e il COP variano più significativamente in funzione della temperatura ambiente a causa della particolarità del ciclo transcritico. Lo studio ha anche dimostrato che, per un condensatore che presenti una configurazione di scambio di calore controcorrente, la temperatura media di condensazione per i refrigeranti che presentano un glide di temperatura moderato è inferiore a quella dei refrigeranti che non lo hanno. Ciò si traduce in un COP di sistema che per R-454C è il più elevato.


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25°

LEZIONE 232 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Riduzione di sezione nelle canalizzazioni per la distribuzione dell’aria

CSG CSG

INTRODUZIONE

Pierfrancesco Fantoni

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati, sul condizionamento dell’aria, così come da 25 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione ed energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

È interessante prendere in considerazione cosa succede alle perdite di carico localizzate quando la sezione della canalizzazione si restringe. Tale restrizione può avvenire in maniera brusca oppure può essere realizzata con gradualità mediante il ricorso all’utilizzo di appositi riduttori. L’angolo di convergenza del riduttore è uno dei parametri da prendere in considerazione per determinare l’entità delle perdite di carico che si verificano. Talvolta non è sempre conveniente decidere di ridurre la sezione della canalizzazione anche se ne sussistono le condizioni tecniche, principalmente per ragioni di tipo economico. VARIAZIONI DI SEZIONE Come abbiamo visto, la riduzione della sezione del canale comporta delle perdite di energia da parte della massa d’aria che transita all’interno del canale stesso. Per ovviare a questo effetto indesiderato, allora, si adotta l’espediente di impiegare appositi elementi di riduzione della sezione che permettono il passaggio da una sezione all’altra in maniera graduale, senza brusche variazioni, limitando le perdite. Talvolta, in casi specifici e quando risulta tecnicamente possibile, si preferisce addirittura non ridurre la sezione, anche se esistono tutti i presupposti per poterlo fare. Un esempio che si può portare in merito è quello in cui in una canalizzazione sia presente una diramazione (vedi figura 1), oppure una bocchetta per la diffusione dell’aria in ambiente (vedi figura 2). In am-

bedue questi casi la portata d’aria a valle dell’elemento risulta essere inferiore a quella che si ha a monte dello stesso e quindi potrebbe anche essere possibile decidere per una riduzione della sezione, in modo da non penalizzare troppo la velocità dell’aria. Se si adotta tale soluzione va, comunque, tenuto presente che si andrà incontro a delle perdite energetiche, ossia di pressione totale dell’aria. Ma a questo fattore ne va aggiunto un’altro, di altrettanta pari importanza: il costo di produzione e di installazione dell’elemento riduttore. Tale costo, in certi casi, risulta di non trascurabile rilevanza tanto che risulta essere più conveniente proseguire con la medesima sezione anche a valle della derivazione o del diffusore e attendere un’ulteriore occasione di riduzione della portata d’aria (ossia un’altra diramazione o un’altro diffusore) per decidere di variare la sezione della canalizzazione. Ovviamente tale decisione va opportunamente mediata con la possibilità e la convenienza architettonica di poter mantenere una sezione maggiorata. Questa scelta non è una regola di carattere generale, ma va valutata a seconda del caso specifico. Diciamo che riguarda con più frequenza le condotte a sezione rettangolare in cui la variazione delle dimensioni caratteristiche è piuttosto contenuta e si mantiene nell’ordine di grandezza del centinaio di millimetri. In molti casi si preferisce ricorrere all’impiego dei raccordi di sezione e modificare la sezione solo quando essa subisce variazioni di circa il 20-30%, preferendo mantenere inalterata la sezione anche quando la portata si riduce. INDUSTRIA & formazione /31


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 2- Esempio di diffusori in una canalizzazione dell’aria

Figura 1- Esempio di diramazioni in una canalizzazione dell’aria

Figura 4- Riduttore di sezione con evidenziato l’angolo di convergenza del cono riduttore

RIDUZIONE DI SEZIONE E PERDITE LOCALIZZATE Nel caso in cui la riduzione di sezione avvenga senza gradualità come in figura 3, cioè con una contrazione brusca a spigoli vivi, le perdite di carico localizzate dipendono, oltre che dalla pressione dinamica (e, quindi, dalla velocità dell’aria entro la canalizzazione) anche dal rapporto tra le sezioni della canalizzazione a valle e a monte della restrizione. In particolare, ad un aumento della differenza delle dimensioni delle due sezioni corrispondono perdite localizzate viavia sempre maggiori. Come esempio, prendiamo come riferimento un rapporto A2/A1 tra le sezioni pari a 0,2. Ciò significa che la sezione a valle della restrizione è 5 volte più piccola di quella a monte. Se raddoppiamo la dimensione della sezione a valle, ossia la scegliamo in modo che il rapporto tra le sezioni sia di 0,4, allora in questo caso le perdite localizzate si riducono di poco più del 20% mentre se triplichiamo la sezione a valle (rapporto tra le due sezioni pari a 0,6) allora si ottiene una riduzione delle perdite di circa il 50%, 32/ INDUSTRIA & formazione

Figura 3- Riduzione di sezione brusca a spigoli vivi di una canalizzazione dell’aria

ossia si riducono alla metà di quelle originarie. Infine, se quadruplichiamo la sezione a valle rispetto al caso preso a riferimento, ossia scegliamo un rapporto tra le due sezioni pari a 0,8, allora si può ottenere una riduzione delle perdite di circa l’82% rispetto a quelle originarie. In quest’ultimo caso, la riduzione della sezione a valle è del 20% rispetto a quella a monte, valore che, come si è detto in precedenza, in genere al di sotto del quale si preferisce non procedere con la riduzione della sezione per motivi di convenienza. Rispetto al mantenimento della medesima sezione, una riduzione del 20% della sezione a valle porta ad un aumento delle perdite di carico localizzate di circa il 5-6%. ELEMENTO CARATTERISTICO DEI RIDUTTORI DI SEZIONE

Nel caso si voglia ricorrere all’impiego di un riduttore di sezione, vi è la possibilità di scegliere tra varie geometrie. Ciò che caratterizza il riduttore è la “gradualità” con cui permette di passare dalla sezione maggiore alla sezione minore. Il parametro da

prendere in considerazione è l’angolo α con cui convergono le due superfici non parallele, come si può visualizzare in figura 4. La scelta dell’angolo più opportuno non è di poco conto, dato che in funzione di esso si possono prevedere quali saranno le perdite di carico localizzate dovute alla sezione che si riduce. Infatti, tali perdite di carico, oltre che dipendere dalla pressione dinamica che si ha in corrispondenza del riduttore, risultano essere una funzione di tale angolo. Minore è l’ampiezza dell’angolo, minori sono le perdite localizzate che si verificano. Questo è facilmente spiegabile se si pensa che la riduzione graduale di sezione favorisce il flusso dei filetti d’aria, “incanalandoli” in maniera tale che il loro fluire risulta essere il più regolare e ordinato possibile. A titolo d’esempio, basti pensare che prendendo come riferimento un angolo α di 60°, se esso viene ridotto a 45° le perdite localizzate si riducono di oltre il 40% mentre se l’angolo viene dimezzato, a 30°, le perdite localizzate si riducono di oltre il 70%.


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La parola all’esperto: Il compressore, il cuore dell’impianto

Gianfranco Cattabriga Docente Centro Studi Galileo

Il compressore è il cuore del sistema frigorifero, perchè fornisce il lavoro necessario a mantenere in funzione il ciclo: questa considerazione ci dovrebbe esortare a leggere questo articolo. Chi conosce i vari aspetti di un “compressore” potrà avere conferma delle proprie convinzioni oppure confutarne alcune e quelli che pensano di avere qualche lacuna avranno l’occasione di avere risposta alle loro perplessità: iin ogni caso un sano confronto è sempre positivo. Il compito del compressore frigorifero è quello di fornire al condensatore il fluido refrigerante ad alta pressione, in modo da renderne possibile la liquefazione (o condensazione) a una temperatura (e quindi pressione) che sia tecnicamente ed economicamente possibile mantenere nel condensatore stesso. É necessario chiarire che l’alta

pressione che si ha allo scarico del compressore è dovuta alla presenza dell’organo di laminazione (capillare, valvola termostatica, etc.), che con la sua azione “frenante”, provoca l’accumulo di molecole di refrigerante, con il conseguente aumento di pressione (e temperatura) a monte dello stesso. Esistono due tipi di compressori: i compressori volumetrici (o a spostamento positivo) e quelli centrifughi (o dinamici). Questo articolo è dedicato ai compressori volumetrici, con particolare attenzione per quelli più comunemente usati nella piccola e media refrigerazione: - ermetico rotativo - ermetico a pistoni - ermetico scroll - semiermetico a pistoni o, come dicono gli anglosassoni, “ermetico accessibile”. LE CARATTERISTICHE MECCANICHE

motore elettrico

blocco meccanico

Figura 1

attacco di scarico attacco di aspirazione

Tutti i tipi di compressore precedentemente citati sono caratterizzati da una carpenteria metallica completamente sigillata, al cui interno trovano posto un motore elettrico sul cui albero è calettato tutto il blocco meccanico necessario per la movimentazione del refrigerante (fig.1). Due attacchi esterni permettono l’afflusso (attacco di aspirazione) e il deflusso (attacco di mandata, di scarico o premente) del refrigerante; una morsettiera collegata alla rete alimenta il motore elettrico. Nel compressore il refrigerante lambisce il motore elettrico, lo raffredda e assorbe altro calore, che produce un ulteriore aumento del suo contenuto di calore e del suo livello di temperatura ma essendo un fluido dielettrico non non interferisce con il regolare funzionamento del motore INDUSTRIA & formazione /33


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 2

stesso. Esternamente, posso essere presenti diversi accessori o attacchi di servizio indispensabili in determinate situazioni operative per il controllo, la protezione e altri aspetti del funzionamento del compressore. IL MOTORE ELETTRICO, LE CARATTERISTICHE ELETTRICHE L’inacessibilità del compressore frigorifero, sia ermetico che semiermetico, fa sì che lo stesso venga equipaggiato con un motore elettrico dalle caratteristiche fisse e congruenti con l’alimentazione elettrica disponibile in loco e con la capacità frigorifera. Motore monofase? Motore trifase? Si ricorre al motore monofase per compressori con potenze fino a 1-2 kW e, più generalmente, quando non è possibile disporre di una rete di alimentazione trifase. Generalmente i motori elettrici sono adatti sia per una alimentazione a 50Hz che per una a 60Hz rendendoli così adatti per una vasta gamma di mercati mondiali. Il motore viene appositamente studiato in funzione delle prestazioni del gruppo meccanico cui va accoppiato e delle condizioni del refrigerante in aspirazione. Le sue caratteristiche 34/ INDUSTRIA & formazione

elettriche ben precise e immutabili sono riportate sulla targhetta, e ai valori riportati, sono applicabili le tolleranze operative illustrate nelle prossime sezioni di questo articolo. Al motore monofase è richiesto di fornire, in fase di primo avviamento o in fase di riavviamento dopo lo sbrinamento dell’evaporatore, una potenza superiore a quella normale, e se il motore non ha una adeguata coppia di spunto l’avviamento può non aver luogo. I LIMITI OPERATIVI Come ogni dispositivo, anche il compressore viene progettato e realizzato per dare il meglio delle prestazioni necessarie. Nel contempo vanno tuttavia considerati i limiti operativi intrinsechi al progetto che, se non conosciuti e rispettati, vanificano l’efficienza del compressore e nel tempo possono causarne il collasso. Non sempre tali limiti sono chiaramente presentati e descritti nella documentazione tecnica che il costruttore mette a disposizione; in tale caso esperienza e buon senso sono indispensabili per una soddisfacente conduzione delle operazioni. Vediamo ora di illustrarli tenendo

conto che tali informazioni sono di carattere generale e le raccomandazioni e i suggerimenti del costruttore del compressore sono da considerarsi prioritari. Gli standard di valutazione dei dati sulle prestazioni dei compressori prevedono la pubblicazione di dati rappresentativi delle unità medie prodotte; per coloro che volessero approfondire l’argomento suggeriamo lo statement della ASERCOM e della AHRI del 2017, “Tolleranze e incertezze nei dati sulle prestazioni dei compressori frigoriferi”, e la norma europea 13771-1. Tornando ad un aspetto più pratico, tradizionalmente il catalogo riporta le prestazioni del compressore a particolari condizioni di funzionamento quali temperatura di evaporazione e temperatura di condensazione (fig.2). Se le condizioni di progetto dell’impianto frigorifero sono localizzate agli estremi di tali parametri, è suggeribile verificare con il costruttore del compressore la loro compatibilità con i limiti esposti (fig.3). Per il corretto funzionamento in queste condizioni estreme potrebbe essere necessario equipaggiare il compressore con dispositivi accessori (raffreddamento delle testate, iniezione di liquido, etc.): anche in


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questo caso una valutazione fatta in collaborazione con il costruttore è essenziale. Molto utile è l’impiego del software di selezione e calcolo delle prestazioni che ogni costruttore mette a disposizione del progettista. Il suo impiego è essenziale per evitare un errore molto frequente, ossia utilizzare le prestazioni riportate sul catalogo per selezionare il compressore; i valori sono calcolati alle condizioni stabilite dalla norma EN 12900:2013 “Compressori per fluidi frigorigeni - Condizioni di determinazione delle caratteristiche, tolleranze e presentazione dei dati sulle prestazioni da parte del fabbricante” che in sintesi sono: temperatura di aspirazione +20°C, e nessun sottoraffreddamento del liquidi che, come si vede, sono condizioni difficilmente riscontrabili nella realtà (fig.4). Ecco l’utilità del software che utilizzando i dati inseriti dal progettista calcola le prestazioni alle esatte condizioni di progetto. Altri sono i limiti di impiego, descritti di volta in volta nei successivi pertinenti capitoli (caratteristiche elettriche, temperatura di fine compressione, dispositivi di controllo e sicurezza, etc.).

Figura 3

LA LUBRIFICAZIONE E I LUBRIFICANTI Come qualunque altra macchina soggetta agli attriti, anche il compressore richiede adeguata lubrificazione. La scelta del giusto tipo di lubrificante da parte del costruttore è una condizione indispensabile per il buon funzionamento e l’allungamento del ciclo vitale di un compressore. La maggioranza dei compressori collassa per inadeguata lubrificazione; la situazione non è dovuta alla scarsa qualità del compressore, ma a problemi operativi o carenze progettuali dell’intero sistema frigorifero, oppure ad disastrosamente entrambi. Nelle prossime puntate di questo articolo, daremo ampia descrizione delle diverse cause e conseguenze della insufficiente lubrificazione. La lubrificazione è assicurata dai cosiddetti oli incongelabili, lubrificanti

Figura 4

speciali la cui viscosità si mantiene entro valori accettabili sia alle basse temperature dell’evaporatore che alle alte temperature che si manifestano sulle valvole di scarico del compressore e in prossimità delle loro sedi. L’olio è a contatto non solo con gli organi meccanici che deve lubrificare, ma anche con il motore elettrico e con il refrigerante, per cui uno dei requisiti che deve avere è di essere compatibile con i vari elementi con cui viene a contatto: refrigeranti, isolanti, elastomeri, trattamenti superficiali. C’è una forte affinità del lubrificante con il refrigerante che è però all’origine di numerosi pro-

blemi, in generale poco conosciuti, che possono provocare delle avarie meccaniche (rottura delle valvole, grippaggio del compressore…), elettriche (bruciatura del motore) e termodinamiche (mancanza di potenza frigorifera, interruzioni intempestive delle sicurezze…). Durante il funzionamento, dal compressore fuoriesce una sensibile quantità di lubrificante, trascinata dal rerigerante tanto per la loro affinità chimica quanto per via del pompaggio meccanico delle parti in movimento. Il lubrificante che fuoriesce dal compressore deve poi rientrarvi nella medesima quantità: in fase di proINDUSTRIA & formazione /35


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura 5

getto, la quantità di carica di lubrificante calcolata considera che la quantità che fuoriesce deve lasciare nel carter del compressore un livello sufficiente a garantire la corretta lubrificazione. Per ogni tipologia di refrigerante è disponibile uno specifico lubrificante: mentre i vecchi refrigeranti CFC e HCFC erano compatibili con lubrificanti minerali, i nuovi refrigeranti HFC e HFO accettano solo lubrificanti sintetici quali PAG PoliAlchilenGlicole, e il più comunemente usato POE - PoliOliEstere. Ci sarà modo di tornare sull’argomento. LA RUMOROSITÀ Un basso livello di rumorosità è un attributo importante per un compressore frigorifero. La rumorosità in un compressore è dovuta principalmente alle vibrazioni causate dalla pulsazione del refrigerante e da inerzia delle parti in movimento. Per assorbire i momenti di inerzia dovuti ai ripetuti avviamenti e arresti del compressore, nonchè le pulsazioni derivanti dalla fase di compressione ed evitarne la trasmissione all’impianto, il compressore viene montato su tasselli ammortizzatori esterni in gomma di definita durezza. Nei compressori ermetici di piccola potenza, il gruppo interno è sospeso su molle. C’è però un aspetto che non bisogna trascurare ed è la percezione che noi abbiamo della rumorosità dell’intero gruppo frigorifero. Anche il compressore più silenzioso, se non correttamente installato, 36/ INDUSTRIA & formazione

Figura 6

può originare vibrazioni, risonanze che sommate ad altre fonti di rumore (ventilatori, pompe, etc.) risultano un unico livello di rumorosità che spesso viene addebitato al solo compressore. I DISPOSITIVI DI PROTEZIONE E SICUREZZA La dotazione di dispositivi di protezione e sicurezza del compressore dipende da vari fattori quali la grandezza, la marca, il campo di applicazione e da speciali richieste del cliente. Le protezioni non sono mai troppe, soprattutto perchè il compressore deve essere protetto dalle anomalie che si creano nel sistema frigorifero e che sono indipendenti dalla qualità del compressore stesso. PROTEZIONE ELETTRICO

DEL

MOTORE

Gli alti valori di corrente presenti nei motori elettrici dei compressori comportano il rischio di un rapido raggiungimento di temperature critiche e solo una adeguata protezione impedirà che la temperatura degli avvolgimenti dello statore raggiunga il valore massimo ammesso dal tipo di isolamento. - Classe di isolamento E = 120°C - Classe di isolamento B = 130°C - Classe di isolamento F = 155°C - Classe di isolamento H = 180°C La soglia di intervento del protettore rappresenta un compromesso tra la sensibilità necessaria per intervenire

nelle condizioni di emergenza e l’elasticità necessaria per garantire lo spunto e il superamento di normali sovraccarichi. Esistono però alcune particolari situazioni in cui un protettore, anche se ottimamente dimensionato, non è in grado di intervenire; questo non trascurabile argomento sarà oggetto di una più ampia illustrazione nelle successive parti di questo articolo. È comprensibile che più il compressore è di grossa taglia, più il suo valore commerciale permette, anzi, richiede una protezone più consistente e viceversa. La tradizionale protezione del compressore monofase di piccola taglia consiste in un sensore termico inserito nel punto più critico dell’avvolgimento; il sensore può essere un semplice interruttore bimetallico oppure in un termistore (fig.5) che all’aumentare della temperatura dell’avvolgimento provvede ad interrompere l’alimentazione elettrica. Molto spesso i compressori di piccola taglia hanno il protettore esterno (fig.6) appoggiato alla carcassa del compressore; in questo caso la protezione da sovracorrenti è indiretta e quindi molto approssimativa. Il motore trifase può prevedere più sensori inseriti nelle singole matasse delle fasi; l’installazione di un teleruttore con protezione termoamperometrica installato sulla linea di alimentazione integrerà la funzione della protezione sia interna che esterna.


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25°

LEZIONE 252 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Dibattito aperto sui refrigeranti di quarta generazione CSG

INTRODUZIONE Tra i refrigeranti candidati ad avere un ruolo di primo piano in futuro ci sono gli HFO, refrigeranti di natura chimica di quarta generazione. Essi rappresentano una novità piuttosto recente .

Pierfrancesco Fantoni HFO: una soluzione semplice per rispettare i regolamenti sui refrigeranti Il Potenziale di Riscaldamento Globale (GWP) di una sostanza è decisamente il parametro che più è stato preso in considerazione negli ultimi anni per combattere il cambiamento climatico delle sostanze racchiuse negli impianti di refrigerazione e condizionamento. Preso come riferimento un valore pari a 1 per l’anidride carbonica, le altre sostanze (eccetto l’ammoniaca) hanno GWP superiore. La tendenza è di andare sempre verso refrigeranti con minor GWP. Gli HFO sono attualmente le sostanze con il minor GWP che più si avvicinano agli HFC tradizionali fin qui utilizzati, che invece hanno alto GWP e per questo sono stati limitati. Ciò significa che gli impianti e le buone pratiche come oggi le conosciamo, incluse sicurezza, norme tecniche, e modifiche tecnologiche sono similari Per questo, le sostanze HFO saranno sicuramente una valida e necessaria alternativa nel breve e medio termine: non sappiamo però cosa accadrà a lungo termine. È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

NOVITÀ NEL FREDDO

SETTORE

DEL

Le aziende produttrici di apparecchiature frigorifere stanno attraversando un periodo di forti cambiamenti, di necessarie innovazioni tecnologiche, di inevitabili modifiche progettuali e costruttive. Tutto questo perché è in atto, e lo stiamo vivendo ogni giorno, la transizione verso nuove tipologie di refrigeranti. I tecnici del freddo, coloro i quali svolgono attività di installazione, manutenzione, riparazione, controllo, smantellamento dei circuiti frigoriferi sono anch’essi coinvolti in tale profondo mutamento, ma in maniera molto più profonda. Perché devono vivere i cambiamenti in atto tra le apparecchiature, che stanno adeguando le proprie caratteristiche ai nuovi fluidi frigoriferi, e quindi devono aggiornarsi su queste novità, ma devono a loro volta adeguarsi a nuove esigenze di tipo lavorativo, procedurale, per poter gestire correttamente (e in maniera sicura) i nuovi refrigeranti, ma anche devono passare all’utilizzo di nuove strumentazioni, compatibili con i nuovi refrigeranti, con le nuove procedure di lavoro, con le nuove apparecchiature. Insomma, i tecnici del freddo sono coinvolti a 360 gradi in questo radicale mutamento, che non

è facile sostenere perché richiede tempo (per aggiornarsi), impegno economico (per adeguare le proprie attrezzature), capacità organizzative (per gestire in maniera sostenibile il tutto), versatilità e disponibilità a mettersi in discussione (per imparare a conoscere tutte le novità). Ma questo enorme impegno che viene richiesto porterà a ristabilizzare la situazione? Dopo questo sforzo tutto “ritornerà come prima”? Adeguarsi a queste novità permetterà di ritornare a gestire in maniera più lineare la propria attività lavorativa? È importante avere una risposta a queste domande, perché ciò richiede investimenti economici e di tempo e quando si investe in qualcosa si desidera, poi, averne dei benefici. I REFRIGERANTI HFO Tra i fluidi frigoriferi del futuro, sembrerebbe che gli HFO (idrofluoroolefine) godano di un certo favore. Essi sono di natura chimica e, per adesso, quelli che trovano applicazione sono ancora in numero ristretto. Vengono definiti come i refrigeranti di quarta generazione, dopo i CFC, gli HCFC e gli HFC. Sono presentati come refrigeranti ecologici in quanto il loro utilizzo pone molte meno problematiche dei “cugini” HFC per quanto riguarda l’effetto serra (ndr: hanno caratteristiche di sicurezza comparabili, per cui non vengono richieste modifiche sostanziali all’impianto, alle conoscenze e alle buone pratiche messe in campo dal tecnico installatore-manutentore). Sono caratterizzati da valori del GWP (potenziale di surriscaldamento complessivo) di poche unità, ossia valori significativamente più piccoli di quelINDUSTRIA & formazione /37


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li degli HFC. Molti produttori di apparecchiature per la refrigerazione e il condizionamento li stanno scegliendo e stanno convertendo la loro gamma di prodotti a questi nuovi fluidi. I tecnici del freddo si stanno attrezzando per gestire questi nuovi refrigeranti, che per la maggior parte sono leggermente infiammabili e quindi richiedono qualche accortezza in più, rispetto ai tradizionali standard, nell’essere maneggiati. FLUIDI FRIGORIFERI E PROBLEMI AMBIENTALI La storia ci insegna che agli inizi di questo millennio, quando si trattava di sostituire i “vecchi” refrigeranti CFC e HCFC, comparvero sul mercato i refrigeranti HFC, che venivano presentati come sostanze ecologiche ed ecocompatibili perchè non ponevano il problema ambientale che affliggeva, invece, i CFC e gli HCFC: il buco dell’ozono. La mancanza del cloro nella loro composizione chimica li rendeva innocui nei riguardi dell’ozono atmosferico. La diffusione degli HFC ebbe successo, tant’è che ancora oggi sono in uso. Tuttavia, nel corso degli anni, si presentò una nuova problematica ambientale che agli esordi non era conosciuta: l’effetto serra, appunto. Effetto serra che ora ha decretato la ferma volontà di abbandonare questi refrigeranti, perché troppo impattanti sull’ambiente e tali che il loro uso risulta essere insostenibile nel futuro se si desidera non contribuire a creare delle catastrofi ambientali irreversibili. Nel giro di una trentina d’anni, quindi, i refrigeranti HFC sono passati dall’essere considerati sostanze assolutamente ecologiche a sostanza altamente inquinanti per l’ambiente e 38/ INDUSTRIA & formazione

quella che sembrava una prospettiva di utilizzo per loro a lungo termine si sta, invece, sostanziando in un prossimo rapido bando d’uso. Questo ci insegna che i problemi nascono per strada, e ciò che in principio sembra ottimale può, con il progredire della scienza e delle sperimentazioni, diventare, invece, insostenibile. LA STORIA (RECENTE) Non può non venire in mente, allora, di adattare la storia degli HFC a quella dei cugini HFO. Essi sono sul mercato da breve tempo e, agli esordi, sono stati proposti come fluidi frigoriferi “green” (vedi figura 1). La loro diffusione è mano a mano aumentata tanto da generare quella catena di cambiamenti che si accennava all’inizio di questo articolo e che ha coinvolto i produttori e sta ora coinvolgendo i tecnici che lavorano nell’istallazione, manutenzione, ecc.... Recentissimi report (ndr: redatti per lo più da associazioni ambientaliste) riguardanti studi scientifici che sono stati condotti annuncerebbero che i fluidi HFO avrebbero anch’essi problemi di carattere ecologico, presentando quindi. un nuovo problema, fino ad oggi non attenzionato. Come ben sappiamo, gli HFO, infatti, sono sostanze estremamente instabili una volta che vengono liberate in atmosfera. Tale instabilità è collegata alla loro struttura molecolare che prevede un doppio legame tra gli atomi di carbonio (vedi figura 2). Questo conferisce loro un connotato di favorevole in quanto la loro rapida disgregazione strutturale non permette loro di accumularsi in atmosfera quando vengono immessi in essa e quindi di generare effetto serra. Tuttavia la loro rapida decomposizione porterebbe alla liberazione di composti che darebbero luogo

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Figura 1-Proposta commerciale green per l’R1234ze, un refrigerante appartenente alla famiglia degli HFO.

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Figura 2- Esempio di struttura chimica di un’HFO.

alla formazione di sostanze acide che inquinerebbero le piogge e che quindi comporterebbero un inquinamento del suolo in cui esse si verificano, delle acque superficiali e delle falde acquifere. IL FUTURO DEI REFRIGERANTI Alcuni Paesi del nord Europa hanno richiesto l’inserimento dei refrigeranti HFO nel novero delle sostanze da regolamentare secondo nuove leggi che si pongono l’obiettivo di limitare fortemente l’utilizzo di queste sostanze. Queste sostanze sono i PFAS, nocivi per l’uomo. Se ciò si avverasse saremmo di fronte all’ennesimo, inaspettato, cambio di rotta che sconvolgerebbe nuovamente il settore del freddo e non permetterebbe il rientro economico di chi, in questi anni, ha investito nella ricerca, sperimentazione, produzione e adeguamento delle proprie attività lavorative a questi nuovi fluidi frigoriferi. Ma, in aggiunta, tali nuove evidenze scientifiche non incoraggiano nemmeno, chi non l’avesse ancora fatto, ad investire risorse per adeguarsi alle novità tecnologiche che l’impiego di questi fluidi richiede. La mancanza di certezze è sicuramente il peggior nemico della stabilità e tranquillità professionale e non incentiva di certo a premurarsi di innovare ed aggiornare la propria organizzazione del lavoro. Rimane così problematico, per i tecnici del freddo, ma non solo, capire in quale modalità ci si deve porre davanti a tutte le novità che avanzano perchè risulta difficile comprendere se esse possano essere considerate durature nel tempo o siano solamente degli eventi transitori.


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > ONLINE LA NUOVA PROPOSTA DI REVISIONE SULLA REGOLAMENTAZIONE EUROPEA F-GAS

È stata rilasciata ufficialmente la nuova proposta di revisione alla Regolamentazione Europea sui gas fluorurati, che contribuirà, in modo determinante, all’evoluzione del settore nei prossimi anni. Ora è ufficialmente disponibile la nuova proposta di revisione alla Regolamentazione Europea sui gas fluorurati, della quale era uscito un leak nelle scorse settimane che aveva suscitato pareri contrastanti tra gli esperti di settore. Inoltre, è stata resa disponibile anche la nuova proposta di regolamentazione sulle sostanze ozonolesive. Se da un lato il taglio netto alle quote previsto dalla Revisione è indice di quanto l’argomento sia ritenuto pressante a Bruxelles, numerose voci hanno però evidenziato come le nuove limitazioni rischino di essere miopi a lungo termine, penalizzando ad esempio l’installazione delle nuove Pompe di Calore. Permangono le difficoltà tecniche. Non c’è nessuna garanzia che i Tecnici siano già pronti a una transizione verso i refrigeranti infiammabili, sui quali la formazione è ancora molto indietro

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> EU ENERGY EFFICIENCY DIRECTIVE (EED), C’È ANCHE IL FREDDO Nell’ambito del Green Deal europeo, la Commissione Europea si è impegnata a proporre azioni più incisive sui cambiamenti climatici. In particolar modo, si mira a valutare in che modo le emissioni di gas serra europee potrebbero essere ridotte in modo responsabile dal 50% al 55% entro il 2030.

Poiché l’uso efficiente dell’energia è fondamentale per raggiungere tale obiettivo, la revisione mira a fornire informazioni su come l’EED potrebbe essere rivisto per: - raggiungere un livello più elevato di riduzione dei gas serra entro il 2030. - contribuire ad altre iniziative del Green Deal europeo. Alcuni punti in fase di discussione potrebbero avere un certo impatto diretto sul settore HVAC/R, in particolar modo: Principio dell’efficienza energetica al primo posto (articolo 3) Obiettivi di efficienza energetica (articolo 4) Edifici degli enti pubblici (articolo 6) Disponibilità di sistemi di qualificazione, accreditamento e certificazione (articolo 26)

fornire ulteriori informazioni tecniche per chiarire come mai abbia affermato che “non vi è alcuna solida giustificazione a sostegno dell’affermazione avanzata da Öko-Recherche secondo cui i criteri di economicità, fattibilità tecnica, efficienza energetica e affidabilità sarebbero soddisfatti dall’R-290 in piccole divisioni a/c al di sotto di 7 kW di capacità“, per non parlare di impianti con capacità più elevate o multi-split. Nel Regno Unito, fino ad oggi sono stati immessi sul mercato due modelli single-split a R-290, mentre uno è stato annunciato per il mercato UE con un marchio di qualità ecologica tedesco, anche se ad oggi non risulta ancora commercializzato. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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> EPEE, NUOVO POSITION PAPER: DUBBI SUL REPORT DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUGLI SPLIT AC Il Paper fa un ulteriore seguito agli scambi tra EPEE e DG Clima in merito alla relazione “The availability of refrigerants for new split air conditioning systems that can replace fluorinated greenhouse gases or result in a lower climate impact”. I Position Paper su questo argomento sono stati condivisi in precedenza da EPEE/JBCE il 20 aprile 2020 e da EPEE/JBCE/JRAIA il 17 febbraio 2021. In particolare, EPEE vuole

> TRAGICO INCIDENTE PER DUE TECNICI DEL FREDDO IN ZIMBABWE I Tecnici erano al lavoro su un frigorifero quando di colpo si sono trovati avvolti dalle fiamme. Niente da fare per il più giovane dei due. Stando alle prime ricostruzioni, i due Tecnici, padre e figlio, entrambi molto esperti, stavano operando su un frigorifero non funzionante. Nel corso delle operazioni di ricarica del gas refrigerante, in questo caso R600a, uno scoppio improvviso ha causato un incendio che ha rapidamente dato fuoco all’intera abitazione. Non appena si è reso conto che le fiamme avevano avvolto suo padre, il tecnico più giovane, appena laureato, ha tentato in tutti i modi di soccorrerlo, subendo tuttavia la stessa sorte. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > AREA, EHPA ED EPEE INTERVENGONO SULLA NUOVA REGOLAMENTAZIONE F-GAS: “L’UE RISCHIA DI COMPROMETTERE I PROPRI OBIETTIVI IN MATERIA DI CLIMA E SICUREZZA ENERGETICA” Adottando una visione ristretta dei refrigeranti per gas fluorurati, la Commissione europea mette in pericolo le sue ambizioni #Fit per 55 e #REPowerEU. I rappresentanti dell’intera catena del valore europea per quanto concerne i settori della refrigerazione, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore sono profondamente preoccupati dalla proposta della Commissione Europea relativa alla nuova Regolamentazione Europea sui gas fluorurati, la cui revisione è stata pubblicata oggi. La proposta contiene nuovi preoccupanti divieti su alcune attrezzature critiche per la buona riuscita del processo di decarbonizzazione dell’Europa e una proposta di riduzione graduale insostenibile. Questi, a fronte della scarsità di alternative e di installatori qualificati, “rallenteranno” in modo massiccio l’installazione di pompe di calore e delle altre soluzioni di riscaldamento e raffreddamento necessarie per raggiungere gli obiettivi climatici ed energetici dell’UE per il 2030, nonché gli obiettivi geopolitici espressi nella recente comunicazione #REPowerEU della Commissione Europea. Esortiamo pertanto i legislatori a proteggere gli obiettivi dell’UE garantendo che la regolamentazione sui gas fluorurati sia compatibile con la disponibilità di apparecchiature, alternative refrigeranti a basso GWP e ingegneri qualificati per installarle. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> NORWEGIAN ENVIROMENTAL AGENCY, PROPOSTA DI RESTRIZIONE UNIVERSALE SU PFAS ED F-GAS: UN VIRTUAL BRIEFING PRESENTA GLI ULTIMI AGGIORNAMENTI

Negli ultimi due anni, Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia e Norvegia hanno lavorato insieme su una proposta di restrizione mirata a tutte le sostanze PFAS in tutte le applicazioni. Tra il lavoro svolto finora, l’agenzia ha raccolto e compilato informazioni relative ai rischi per la salute umana e per l’ambiente delle sostanze che fanno parte di questo gruppo. Abbiamo anche descritto e valutato le diverse applicazioni di PFAS e la disponibilità di alternative. Nell’ambito di questo lavoro, abbiamo condotto due inviti a presentare prove in cui le parti interessate hanno avuto l’opportunità di fornire informazioni, una nel 2020 e una nel 2021. L’intenzione originaria era quella di presentare la proposta di restrizione nel luglio 2022, ma di recente la data di presentazione prevista è stata posticipata fino a gennaio 2023, in quanto era necessario disporre di più tempo per finalizzare la valutazione delle diverse domande. I gas fluorurati e le loro applicazioni, ad esempio nel riscaldamento, ventilazione, condizionamento dell’aria e refrigerazione, costituiscono una parte della proposta di restrizione poiché molti gas fluorurati rientrano nella definizione dell’ambito PFAS. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> LEGAMBIENTE, UN GRUPPO DI LAVORO GREEN PER LA DECARBONIZZAZIONE DEL FREDDO

Il Gruppo di Lavoro Italiano su Refrigerazione, Condizionamento e Riscaldamento Green muove i suoi primi passi in un appuntamento alla fiera di Refrigera a Bologna nel novembre 2021. Ne fanno parte 8 aziende leader di settore (Carel, Enex, EPTA, GTS special gas, Luve-Group, SCM Frigo, Teon e Vulkan) coordinate da Legambiente ed auspichiamo che altre se ne aggiungeranno per lavorare insieme su obiettivi condivisi. Scopi chiari fin dall’inizio sono stati quelli della promozione di tecnologie sostenibili per un settore strategico quale quello del “freddo e del caldo” fatto con tecnologie all’avanguardia e innovative di cui l’Italia è leader nel mondo attraverso l’utilizzo di gas naturali e la necessità di una revisione ambiziosa del regolamento F-Gas 517/2014 che è nell’agenda del parlamento europeo nei primi giorni di aprile. Inoltre, la ricerca di un’interlocuzione con il Ministero della Transizione Ecologica e quello dello Sviluppo Economico, oltre che con il decisore politico nazionale rafforza l’impegno a informare correttamente e a far comprendere come questo settore indispensabile con le sue applicazioni nella vita di tutti i giorni, può fare la sua parte nella lotta al cambiamento climatico e al raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione dell’economia da raggiungere anche nel panorama Europeo. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > AMBIZIONI SOSTENIBILI E UNA PIÙ FORTE APPLICAZIONE DEL REGOLAMENTO F-GAS PER PROMUOVERE LA DECARBONIZZAZIONE DELL’EUROPA Lo European FluoroCarbons Tech-

climatici. L’IPCC ha finalizzato la seconda parte del Sixth Assessment Report, Climate Change 2022: Impacts, Adaptation and Vulnerability, contributo del Gruppo di lavoro II al Sixth Assessment Report. È stato finalizzato il 27 febbraio 2022 durante la 12a sessione del gruppo di lavoro II e la 55a sessione dell’IPCC . Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

nical Committee (EFCTC), che rappresenta i produttori e fornitori di HFC, HFO e HCFO, sostiene senza riserve gli obiettivi del regolamento sui gas fluorurati. In particolare, l’EFTCC riconosce che l’imminente revisione delle norme attuali offre un’occasione perfetta per rafforzare l’attuazione e l’applicazione dell’approccio dell’UE nella regolamentazione dei gas fluorurati, ed estenderne il contenimento, la certificazione, il recupero e così via, misure comuni a tutti i gas fluorurati. Ciò si baserà sulla transizione verso soluzioni atte a ridurre il potenziale di riscaldamento globale (GWP) che l’attuale regolamento sta promuovendo, e sosterrà di conseguenza gli ambiziosi obiettivi climatici dell’Europa. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> IPCC, ECCO IL REPORT CAMBIAMENTI CLIMATICI 2022: IMPATTI, ADATTAMENTO E VULNERABILITÀ Il contributo del gruppo di lavoro II al

> DISPONIBILE LA REGISTRAZIONE DEL WEBINAR INTERNAZIONALE CSG “DIGITALIZATION FOR REFRIGERATION AND AIR CONDITIONING” Il video del webinar, realizzato dal Centro Studi Galileo in collaborazione con BITZER e FIELDPIECE, che ha presentato un approfondimento sui vantaggi della digitalizzazione del settore HVAC/R. I Webinar del Centro Studi Galileo rappresentano una grande opportunità didattica per chiunque lavori nel settore HVAC/R: la refrigerazione e il condizionamento sono settori in continuo sviluppo, ed è fondamentale per un Tecnico del Freddo mantenersi sempre aggiornato sugli ultimi cambiamenti tecnologici. Lo scopo di questo webinar è stato quindi quello di aiutare i Tecnici a comprendere pienamente quali saranno le migliori strategie per sfruttare la crescente digitalizzazione ed ottimizzare le performance dei propri impianti. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> CONFRONTO SU CO2 E GLI A2L IN REFRIGERAZIONE COMMERCIALE CO2 (R744) Vs HFO A2L in refrigerazione commerciale: la voce del cliente. Con i nuovi refrigeranti A2L consumi energetici ridotti del 3540% rispetto ad analoga configurazione a CO2 transcritica. Brian Churchyard ricopre il ruolo di Engineering and Senior Energy Manager presso ASDA Supermarket, nel Regno Unito. ASDA serve circa 19 milioni di clienti a settimana e impiega più di 146.000 persone in tutto il Regno Unito, con una rete di 584 negozi di alimentari. Questa imponente catena di negozi sviluppa da anni studi di efficientamento energetico (collaborando anche con I.O.R., istituto refrigerazione UK), finalizzati alla riduzione dei costi d’esercizio (OPEX); costi che, giocoforza, si ribaltano sui consumatori che acquistano presso i supermarket della catena. Per dare risalto al gran lavoro fatto, ha da poco pubblicato un nuovo post nel quale spiega i risultati che ASDA sta ottenendo con l’uso di refrigeranti #A2L (#R454C e #R455A). Chi non è avvezzo a questo tipo di confronto vs. #R744 transcritica potrebbe rimanere stupefatto. Stando a General Gas, questo è una nuova conferma degli studi che la ditta ha presentato in vari seminari e webcast negli anni di lavoro insieme a primari consulenti.

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sesto rapporto di valutazione valuta gli impatti dei cambiamenti climatici, esaminando gli ecosistemi, la biodiversità e le comunità umane a livello globale e regionale. Esamina inoltre le vulnerabilità e le capacità e i limiti del mondo naturale e delle società umane di adattarsi ai cambiamenti INDUSTRIA & formazione /41


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > ASSOCLIMA: 2021, UN ANNO IMPREVEDIBILE PER IL SETTORE DELLA CLIMATIZZAZIONE

Presentati i risultati dell’indagine statistica 2021 di Assoclima: crescono tutti i comparti, numeri record per pompe di calore e sistemi ibridi. Sono stati presentati venerdì 25 marzo i risultati dell’indagine statistica 2021 di Assoclima sul mercato dei componenti per sistemi di climatizzazione alla quale hanno partecipato 48 aziende. L’indagine prende in considerazione i dati di produzione, importazione, esportazione e mercato Italia delle seguenti tipologie di prodotti: climatizzatori d’ambiente, sistemi split, multisplit e VRF, condizionatori packaged e roof top, pompe di calore e gruppi refrigeratori di liquido con condensazione ad aria e ad acqua, unità di trattamento aria, sistemi di ventilazione meccanica controllata, unità terminali, sistemi ibridi e macchine per la produzione di acqua calda sanitaria.

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> EUROVENT, DISPONIBILI I PRIMI SEI REPORT DEL 2021 Eurovent Market Intelligence (EMI) ha presentato i primi rapporti di mercato 2021 su refrigeratori, ventilconvettori, tetti, Chilled beams, barriere d’aria e termoventilatori ad acqua; con le collezioni Chillers, Fan coils e Rooftop che raggiungono ancora una volta il record per numero di partecipanti. In particolare le collezioni di Chiller, Fan coil, Rooftop e Termoventilatori ad acqua hanno ottenuto un notevole aumento del numero di produttori partecipanti e, di conseguenza, della rappresentatività del mercato. La raccolta dei dati sui Chilled beams è stata piuttosto stabile in quanto la copertura del mercato è già vi42/ INDUSTRIA & formazione

cina al 100%. Il programma Chillers ha aumentato il numero di partecipanti da 48 a 52, con la bella sorpresa del ritorno di Engie.. Un’altra bella sorpresa è stata vista nella raccolta dati sulle unità Rooftops con l’arrivo di ETT (Energie Transfert Thermique), che porta il livello di rappresentatività di questa collezione a oltre il 90% del mercato. Anche i fan coil hanno ottenuto un aumento del 17% per il numero di partecipanti. D’altra parte, una delle raccolte più recenti, lanciata solo lo scorso anno, ossia quella relativa ai Termoventilatori ad acqua, ha raddoppiato il numero di partecipanti, passando da 9 a 17 in appena un anno. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> OTTIME PROSPETTIVE PER CHILLVENTA 2022: INNOVAZIONI, NETWORKING E UNO SGUARDO AL FUTURO È il fulcro degli esperti internazionali di refrigerazione, condizionamento,

ventilazione e pompe di calore: Chillventa, la fiera leader mondiale per la tecnologia della refrigerazione. Chillventa, la principale fiera internazionale per la tecnologia della refrigerazione nonchè più importante raduno di esperti internazionali di refrigerazione, aria condizionata, ventilazione e pompe di calore, celebrerà il suo ritorno a Norimberga dall’11 al 13 ottobre 2022. Tutti i partecipanti sono in trepidante attesa di questa massiccia riunione, che tornerà in presenza per la prima volta dal 2018. L’impegno della community per quello che è il momento clou del suo calendario rimane inalterato, mentre la necessità di ritrovare finalmente i contatti commerciali faccia a faccia e condividere tendenze, soluzioni e conoscenze tra loro è più grande che mai. Sono attualmente in corso intensi preparativi per il Chillventa CONGRESS, che si terrà il giorno prima della fiera, e per il vasto programma di supporto di tre giorni. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > MONITORAGGIO DEI PREZZI DEGLI HFC: I DATI DEL QUARTO TRIMESTRE DEL 2021 L’Associazione dei Tecnici del Freddo è partner ufficiale di Oko Recherche e della Commissione Europea per il monitoraggio continuo del prezzo degli HFC e per la loro disponibilità in territorio UE. Nel quarto trimestre del 2021, 66 imprese di 13 Stati membri dell’UE (i principali intervistati provengono da Francia, Germania, Italia e Polonia) a tutti i livelli della catena di approvvigionamento (3 produttori di gas, 14 distributori di gas, 31 OEM, 15 intervistati del settore dei servizi, 1 utente finale e altri 2) hanno segnalato i prezzi di acquisto e/o vendita per gli HFC e le alternative a GWP inferiore in termini assoluti (€/kg) o come indice dei prezzi (con il 2014 come anno di riferimento). Si prega di notare che le aziende non riportano i prezzi per tutti i refrigeranti, ma solo per quelli rilevanti ai fini della loro attività. I punti salienti dell’analisi mettono in evidenza come i prezzi sono aumentati in modo significativo per i gas e le miscele ad alto GWP, in particolare per l’R-134a (in media, un aumento del 15 %, lungo tutta la catena di approvvigionamento). A livello di produzione, i prezzi sono aumentati in media del 25 % rispetto all’ultimo trimestre. A destra, invece, i prezzi medi di acquisto dei refrigeranti sintetici alternativi dal 1° trimestre 2021 al 4° trimestre 2021, forniti da 10 distributori di gas di diversi Stati membri. Nel 2021, gli aumenti dei prezzi sono stati piuttosto modesti, ma più importanti per R513A (+ 10 %), R450A (+ 9 %) e R448A / R449A (+ 7 %). Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> EPEE, ONLINE UN POSITION PAPER SULL’ETICHETTATURA ENERGETICA ENER LOT 10

EPEE, voce dell’industria del condizionamento, delle pompe di calore e della refrigerazione in Europa, sostiene le politiche dell’UE in materia di progettazione ecocompatibile ed etichettatura energetica e concorda con la necessità di mantenere la legislazione aggiornata e in linea con le ultime tecnologie e sviluppi di mercato. Il documento fornisce la posizione di EPEE sulle proposte più recenti della Commissione in merito alla revisione di ENER Lot 10. Viene spiegato il sostegno a un’etichetta energetica combinata per pompe di calore aria-aria, condizionatori d’aria e ventilatori comfort (ENER Lot 10), nonchè stufe locali (ENER Lot 20), poiché ritiene che ciò aiuterà i consumatori a scegliere i prodotti più efficienti dal punto di vista energetico. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> SI È SVOLTO IL MEETING DI ECA SULL’EFFICIENZA ENERGETICA NEL CONTESTO DELL’EMENDAMENTO DI KIGALI L’incontro fa parte delle attività dello UNEP OzonAction’s Regional Montreal Protocol Network for Europe and Central Asia (ECA network). È stata fornita interpretazione simultanea inglese – russo. UNEP OzonAction ha presentato brevemente l’agenda, ha introdotto l’argomento e fatto riferimento alle linee guida del Comitato Esecutivo per richiede-

re finanziamenti per la preparazione dei piani di riduzione graduale degli HFC (o i cosiddetti piani di attuazione degli HFC di Kigali = KIP). Diversi esperti di efficienza energetica nel settore RACHP hanno presentato lo stato, le tendenze e il potenziale contributo delle politiche e della legislazione in materia di efficientamento energetico e delle tecnologie più efficienti dal punto di vista del risparmio energetico, della protezione del clima e del risparmio sui costi. Oltre agli speaker invitati, i partecipanti hanno incluso esperti del Protocollo di Montreal e del settore RACHP dei paesi ECA/CEIT, partner bilaterali, agenzie partner, segretariati e colleghi/esperti interessati di altre regioni. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> IN ARRIVO NUOVE MODIFICHE ALLA DIRETTIVA EUROPEA SULLE ENERGIE RINNOVABILI

Sono stati resi pubblici gli emendamenti della commissione ITRE del Parlamento Europeo proposta di revisione della direttiva sulle energie rinnovabili (RED II) della Commissione Europea. I documenti sono stati curati da Markus Pieper di EPP, Germania. Alcune delle proposte più importanti dei deputati al Parlamento Europeo includono: - Modifica dell’obiettivo del consumo finale lordo di energia rinnovabile dell’UE. - Nuovo articolo (15b) sull’accelerazione dell’attuazione di REPowerEU. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it INDUSTRIA & formazione /43


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE > THE ECONOMIST INTERVISTA IL PRESIDENTE DI AREA: “PER ABBATTERE IL MERCATO NERO DEGLI HFC BISOGNA STRONCARNE I GUADAGNI” Anche il celebre settimanale londinese ha trattato l’attuale situazione della lotta ai traffici illegali degli HFC, uno dei limiti alla lotta al climate change messa in campo dall’Unione Europea. The Economist ha fatto riferimento all’expertise di Marco Buoni, Presidente di AREA, Segretario di ATF e CEO del Centro Studi Galileo. Il Presidente Buoni è stato intervistato per informare il settore economico internazionale sulla situazione, nonché per fare luce sui principali problemi riscontrati nell’applicazione delle normative europee. Citando dall’articolo originale, il presidente Buoni ha invitato a “Considerare i potenziali guadagni“, specificando che “Quando i prezzi salirono, la prima volta, un trafficante poteva uscire dai confini europei e riempire il bagagliaio di un’auto con contenitori di una miscela di HFC chiamata R404A, per poi rivenderli, poche ore dopo, a una cifra dieci volte più alta una volta rientrato in UE. Da allora i margini si sono ridotti, in particolar mondo da quando le autorità sono passate all’azione iniziando ad applicare le sanzioni. Gli HFC di contrabbando sono così preziosi che, a volte, i con-

tenitori trovano spazio persino sulle barche che trasportano migranti dal Nord Africa verso l’Europa“. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> CENTRO STUDI GALILEO, UN SUCCESSO IL CORSO IN MADAGASCAR SULLE “BEST PRACTICES” PER CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA E REFRIGERANTI INFIAMMABILI Il corso, di tipo “Train-the Trainer” ed erogato dal Centro Studi Galileo nell’ambito del piano di gestione del phase-out degli HFC per il Madagascar, si è svolto ad Antananarivo dal 23 al 25 marzo 2022, in collaborazione con il Ministero nazionale dell’Ambiente e dello Sviluppo Sostenibile e con il supporto dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per lo Sviluppo Industriale (UNIDO). 17 formatori e tecnici del Madagascar hanno preso parte all’evento, che è stato ospitato nel “Centre National de l’Eau, de l’Assainissement et du Génie Rural“, incentrato sull’installazione e la manutenzione degli impianti di climatizzazione R290: la caratteristica distintiva di questa sessione di formazione è stata l’esercitazione pratica finale, che ha previsto l’installazione di alcuni condizionatori d’aria a idrocarburi presso una serie di strutture selezionate. Dopo aver seguito un’agenda molto fitta di lezioni, che comprendeva

argomenti come il circuito del refrigerante, i refrigeranti, i componenti, la sicurezza e le migliori pratiche da seguire, i partecipanti hanno sostenuto il test REAL Alternatives per i refrigeranti infiammabili e hanno ricevuto infine gli attestati di partecipazione, alla presenza delle autorità nazionali. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> UCRAINA, L’ASSOCIAZIONE DEL FREDDO SCRIVE AD ATF: “BOICOTTATE GLI AGGRESSORI” ATF supporta la Refrigeration Association of Ukraine, che abbiamo avuto il piacere di conoscere nel settembre 2015 a Casale Monferrato, durante uno dei nostri corsi, e invita i propri membri ad aiutare il settore del freddo Ucraino in questo momento difficile. Cari Partner! Il 24 febbraio 2022 la storia del mondo moderno è cambiata per sempre. In questo giorno la Russia ha attaccato insidiosamente l’Ucraina bombardandone le città. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

> RAC UCRAINA INCONTRA AREA: COSA PUÒ FARE IL NOSTRO SETTORE? I rappresentanti della Refrigeration Association of Ukraine e dell’European Association of Contractors AREA si sono incontrati in un meeting online. Serhii Anaskin, presidente della Refrigeration Association of Ukraine ha parlato dell’attuale emergenza spiegando come il settore della refrigerazione potrebbe agire per aiutare. Il Presidente Anaskin ha chiesto al settore di boicottare le merci e il mercato russo. Marco Buoni, Presidente di AREA, ha offerto l’aiuto degli installatori. AREA invita il settore e tutta la società civile ad aiutare finanziariamente gli ucraini, avendo a cuore tanto coloro che sono rimasti in Ucraina quanto coloro che sono dovuti fuggire. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NEWS DALL’EUROPA ULTIME NOTIZIE DALL’EUROPA

LEGISLAZIONE

Revisione del Regolamento sui gas fluorurati Nell’attesa della pubblicazione da parte della commissione Europea della revisione della normativa sugli F-gas, già circolano alcune indiscrezioni sui suoi contenuti. La Commissione Europea intende rafforzare sostanzialmente il phase-down e aggiungere ulteriori divieti, in particolare per quanto riguarda gli impianti di condizionamento. Questo con il chiaro obiettivo di accelerare l’eliminazione progressiva degli HFC e di giungere al loro completo bando entro i prossimi 15 anni. Secondo alcune voci avrebbe trovato accoglimento la richiesta di AREA di estendere i requisiti di certificazione anche ai refrigeranti alternativi e di creare un registro in formato elettronico. Sempre riguardo alle indiscrezioni giunte, AREA ha co-firmato una dichiarazione con EPEE ed EHPA per auspicare che la revisione non introduca ulteriori divieti e inasprimenti sull’uso degli F-gas. Questo per non penalizzare la diffusione dell’utilizzo delle pompe di calore che contribuiscono a far raggiungere più facilmente gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE.

Regolamento F-Gas vigente AREA ha pubblicato un documento di sintesi sui divieti e sull’immissione divieti e sull’immissione sul mercato dei gas fluorurati. In esso si chiariscono vari concetti (uso commerciale, sistemi centralizzati multipack, impianti ermeticamente sigillati) così come si affrontano i temi riguardanti quegli interventi di manutenzione e riparazione che possono o meno condurre all’identificazione di una nuova ‘collocazione sul mercato’ degli impianti e che devono, perciò, rispettare i divieti imposti. Sostanze per-e polifluoroalchiliche (PFAS) I 5 paesi che hanno presentato la volontà di limitare la produzione, l’immissione sul mercato e l’uso di PFAS sono ora in fase di completamento definitivo della proposta. La data prevista di presentazione del dossier è stata prorogata dal 15 luglio 2022 al 13 luglio 2023. Per quanto riguarda la tempistica, prima dell’accoglimento della proposta da parte della Commissione Europea, si svolgerà una consultazione pubblica di 6 mesi a partire dal 2023, dopo la pubblicazione del relativo dossier. Se la proposta verrà accolta dovrebbe quindi entrare in vigore nel 2025.

Direttiva sulla prestazione energetica negli edifici (EPBD) In data 15 dicembre la Commissione Europea ha reso pubblica la proposta di revisione della Direttiva sulla prestazione energetica negli edifici (EPBD), ampliandone il campo di applicazione, aumentandone i requisiti e aggiungendo nuovi aspetti di sostenibilità. In merito alla pubblicazione, puoi leggere la dichiarazione di AREA qui. Tutti i contributi e i commenti giunti in merito verranno presentati al Parlamento Europeo e al Consiglio dell’UE con l’obiettivo di inserirli nel dibattito legislativo. Per ulteriori informazioni, è possibile consultare il documento del Parlamento europeo. Direttiva sulle energie rinnovabili (RED II) Dopo la sua pubblicazione, il 14 luglio dello scorso anno, la proposta di revisione della Direttiva sulle Energie Rinnovabili (RED II) ora è in esame al Parlamento Europeo per la proposta di emendamenti. AREA ha condiviso un documento in merito alle modalità degli schemi di certificazione e al loro riconoscimento tra gli Stati membri dell’UE, chiedendo specificamente che, per chiarezza e coerenza, tutti i sistemi di qualificazione siano compresi INDUSTRIA & formazione /45


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NEWS DALL’EUROPA ULTIME NOTIZIE DALL’EUROPA negli schemi di certificazione. Da parte del Consiglio, è prevista una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori per il 27 giugno 2022. Direttiva sull’efficienza energetica La proposta di revisione della Direttiva sull’efficienza energetica (EED) è stata pubblicata nel luglio dello scorso anno. Dopo la fase aperta ai commenti e alle proposte di modifica, il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’UE hanno iniziato ad analizzare e redigere le modifiche al testo legislativo. La relazione finale sarà votata da tutti i deputati durante un incontro in plenaria a luglio 2022. È prevista, da parte del Consiglio, una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori entro il 27 giugno 2022 Ecodesign ed etichettatura energetica Il Piano di lavoro per la progettazione ecocompatibile e l’etichettatura energetica 2020-2024, che guiderà il lavoro della Commissione Europea riguardo le singole categorie di prodotti per i prossimi anni, è stato pubblicato nello scorso marzo. Assieme al Piano la Commissione

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si propone di adottare un’iniziativa per i prodotti sostenibili, che dovrebbe estendere il campo di applicazione della direttiva sulla progettazione ecocompatibile ad altri prodotti oltre a quelli connessi all’energia. Per maggiori informazioni si può consultare la relazione finale riguardante lo studio preparatorio e la roadmap della Commissione ENTR Lotto 1: Refrigerazione professionale Celle frigorifere walk-in (WICR) La Commissione Europea sta conducendo uno studio per la revisione dei Regolamenti Ecodesign ed Etichettatura Energetica attinenti ENTR Lotto 1: Refrigerazione professionale. L’ultima bozza della revisione amplia il campo di applicazione del regolamento alle celle frigorifere walk-in (WICR). Essa afferma specificamente che quando vengono messi in servizio le WICR personalizzate, la responsabilità della conformità ricade sugli installatori che completano gli impianti frigoriferi personalizzati a proprio nome, anche se alcuni o tutti i lavori sono stati subappaltati. AREA ha prodotto e presentato un documento di sintesi alla Commissione Europea

in cui evidenzia che questa misura costituisce un provvedimento insidioso e può compromettere l’efficacia del regolamento. Le argomentazioni portate sono: • L’installazione di WICR è un processo molto complesso e gli installatori che completano il lavoro non hanno le attrezzature, le risorse o le conoscenze per essere responsabili della rispondenza della cella frigorifera ai requisiti energetici così come della conformità di tutti gli altri aspetti dei lavori svolti prima di loro. • Gli installatori non hanno la possibilità di controllo sulla modalità di alimentazione di ogni parte e di ogni unità delle celle frigorifere, rendendo inaffidabile l’autocertificazione sia per i produttori che per gli appaltatori finali. • Le prestazioni energetiche delle WICR dipendono in larga misura dal comportamento degli utenti finali, con problemi di controllo sia per i sistemi già installati che per quelli futuri. La decisione inerente la revisione del Regolamento è prevista per giugno 2022. Per ulteriori dettagli e tutti i documenti, consultare il sito web ecoprorefrigeration.eu.


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GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte 216a) Ventunesimo anno A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI

AREP: Alternative Refrigerants Evaluation Program (programma di valutazione dei refrigeranti alternativi). Programma condotto dall’AHRI, l’Istituto per la refrigerazione, il condizionamento dell’aria ed il riscaldamento con sede negli Stati Uniti. Mediante tale progetto si mira all’identificazione ed alla valutazione di nuovi fluidi frigoriferi a basso GWP, anche non alogenati, in grado di offrire una valida alternativa agli attuali refrigeranti impiegati e caratterizzati da un elevato impatto ambientale. Esso coinvolge in maniera ampia le aziende del settore come, ad esempio, i produttori di condizionatori d’aria, pompe di calore, deumidificatori, refrigeratori, scaldabagni, fabbricatori di ghiaccio e apparecchiature di refrigerazione. DISTILLAZIONE: Processo di rigenerazione dei fluidi glicolati utilizzati nei circuiti secondari degli impianti di refrigerazione e condizionamento. La distillazione permette di rinnovare periodicamente tali fluidi, che altrimenti diverrebbero troppo aggressivi, col passare del tempo, nei confronti delle sostanze metalliche. La distillazione è un processo che può interessare anche le miscele di refrigeranti, in particolare le miscele zeotropiche. Essa permette di separare i vari fluidi frigoriferi che compongono la miscela sfruttando il fatto che essi presentano una differente temperatura di saturazione alla medesima pressione. Questo processo avviene tanto più

agevolmente quanto maggiore è lo scorrimento di temperatura della miscela (glide). Nel processo di distillazione è il fluido più volatile che vaporizza per primo e con maggiore facilità, rendendo più ricca la fase di vapore. FLUSSO RESIDUO: Secondo quanto definito dal Regolamento UE n.1253/2014 della Commissione per flusso residuo si intende la percentuale di aria esausta che viene reintrodotta nell’aria di immissione per uno scambiatore di calore rigenerativo secondo la portata di riferimento. GPL: Una miscela di vari idrocarburi, tipicamente propano e/o butano, che viene normalmente utilizzata come gas combustibile per gli impianti di riscaldamento. La composizione del GPL può comprendere, in maniera indesiderata, anche umidità, zolfo e altre sostanze normalmente non adatte all’uso negli impianti di refrigerazione. LEI: Limite di Esplosività Inferiore. Indice che quantifica la quantità minima di una sostanza infiammabile che deve essere presente in aria affinché essa possa esplodere o incendiarsi. Il suo calcolo avviene rapportando il volume minimo di gas che deve essere presente ogni cento volumi di miscela gas-aria oltre il quale tale miscela può esplodere a contatto con la fiamma, oppure avviene rapportando la massa minima di sostanza infiammabile (espressa in grammi) che deve essere presente in ogni metro cubo di aria. Al di sotto del Limite di Esplosività Inferiore la miscela non esplode anche a contatto con la fiamma. I valori di tale indice sono caratteristici per ogni tipo di gas, variando per ciascuno di essi. Tale indice può venire espresso in percentuale, in parti per milione o in grammi su metrocubo. Nel campo della refrigerazione e del condizionamento dell’aria per ragioni di sicurezza e di antiinfortunistica vanno conosciuti i valori del LEI di alcuni tipi di refrigeranti infiammabili

quali, ad esempio, gli idrocarburi, o leggermente infiammabili come, ad esempio, l’R32, la maggior parte degli HFO o l’ammoniaca. L’acronimo inglese corrispondente al LEI e LFL (Lower Flammable Limit). PACCO DI SCAMBIO TERMICO: Con questa locuzione si intende lo scambiatore di calore di una torre di raffreddamento a circuito aperto che permette un’efficace trasferimento di calore tra il fluido che deve essere raffreddato e la portata d’aria che viene fatta scorrere in controcorrente rispetto all’acqua stessa. Risulta molto importante assicurare la periodica e cadenzata manutenzione del pacco per assicurare il miglior scambio termico possibile della torre di raffreddamento: per tale motivo il pacco deve essere libero da incrostazione e/o occlusioni di qualsiasi genere. REFRIGERATORE D’AMBIENTE ACQUA/SALAMOIA-ACQUA: Refrigeratore munito di un generatore di freddo che usa un ciclo a compressione di vapore azionato da un motore elettrico o da un motore a combustione interna e in cui lo scambiatore di calore esterno (condensatore) consente il trasferimento del calore verso l’acqua o la salamoia, escluso il trasferimento di calore basato sull’evaporazione dell’acqua aggiunta esternamente. È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise per ordine categorico Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403

SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF PRODUZIONE COMPONENTI BITZER ITALIA compressori Pietro Trevisan 36100 Vicenza Tel. 0444/962020 www.bitzer.it CAREL regolazione elettronica, sistemi di supervisione Mauro Broggio 35020 Brugine Tel. 049/9716611 www.carel.it CASTEL valvole, filtri, rubinetti, spie del liquido Giorgio Monaca 20060 Pessano c/Bornago Tel. 02/95702225 www.castel.it CORE EQUIPMENT componentistica per refrigerazione e condizionamento Daniele Passiatore 50058 Signa Tel. 055/334101 www.core–equipment.it DANFOSS S.R.L Danfoss Climate Solutions Romina Cantisani 20871 Vimercate Tel. +39 039 6850310 romina.cantisani@danfoss.com www.danfoss.it DENA accumulatori di liquido, filtri Daniele Francia 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/454007 www.dena.it DORIN compressori Giovanni Dorin 50061 Compiobbi Tel. 055/623211 www.dorin.com EMBRACO NIDEC compressori ermetici Enrico Albera 10023 Chieri Tel. 335/5828037 www.embraco.com

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