N° 395
AN
N IN &FORDUSTRIA I MAZ IONE
ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO
per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione Formazione e convegno internazionale CSG a Milano in MCE 2016:
Le nuove tecnologie su impianti e componenti, certificazioni e la rivoluzione legislativa europea sui refrigeranti Venerdì 18 marzo 2016 – Sala Sagittarius – ingresso libero Nell’editoriale: informazioni e programmi su corsi e convegno in MCE
Certificazioni e Patentini CSG in Europa e nel mondo
Patentini e corsi nelle 15 sedi CSG in Italia visionare nominativi e didascalie nell’interno
Anno XL - N. 1 - 2016 - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato
POSITIVE EXP
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Presente da 50 anni nel mercato della componentistica per la refrigerazione
e il condizionamento dell’aria, Castel ha consolidato la propria leadership grazie a una straordinaria capacità organizzativa, un’elevata efficienza logistica e una costante attività di ricerca e sviluppo. I numerosi award e le certificazioni ottenute dall’azienda sono la dimostrazione dell’impegno di Castel nell’offrire al cliente un prodotto tecnologicamente aggiornato e un servizio ben al di sopra degli standard di settore. Castel, esperienza italiana al servizio del freddo.
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Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo
GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONO ALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DAL DLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ
Lʼelenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”) Corso di Tecniche Frigorifere specializzazione nel Salento con il Docente Donato Caricasole al centro della foto. I Corsi di Tecniche Frigorifere sono molto importanti per prepararsi correttamente all’esame per il Patentino Frigoristi. Vedere il Percorso Formativo per il Tecnico del Freddo sul sito ufficiale del CSG.
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A MOTTA DI LIVENZA Salvagno Roberto AUTAMAROCCHI spa Trieste Bernardi Matteo Pieve di Soligo Bertolin Giovanni BERTOLIN EGIDIO Fossò
DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE
Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo
D’Agostino Gabriele FRIULAIR srl Cervignano D.F.
Untersulzner Markus HOFER GROUP srl S. Cristina
Corda Warren TELEBIT srl Villotta
Bellantuono Luca FRIULAIR srl Cervignano D.F.
Lamberti Michele Carrara
Vidotto Emanuele TELEBIT srl Villotta
El Moktatifi Youssef GM SERVICE srl Bolzano Guiotto Luca Valdagno
Notarianni Roberto Lamezia Terme Rispoli Maurizio Pordenone Romanetto Giuseppe Jesolo
Ruzzon Marco TUTTODIESEL srl Monselice Volpon Maurizio Gregorio Grumolo Abbadesse
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A ROMA Bangrazi Stefano BANGRAZI FRANCO Cave Lorenzi Fabrizio BETALFA CONSULTING Colleferro
Rizzo Filippo BICOLD ENGINEERING srl Arzergrande Finotto Leonardo COMBITEC VENEZIA srl San Donà di Piave Mazzoni Stefano COOP. SERVIZI SOCIALI LA GOCCIA scarl Marostica De Marco Lorenzo COSTAN spa Limana La Carpia Sebastiano CP CONTROL OF POLLUTION srl Mira Nicolè Alberto FAST EST srl Padova Bisioli Martino FRIGOTECNICA sas DI BINCOLETTO Jesolo
Gli allievi del “Master del Freddo” ricevono gli attestati. Il Master è stato il corso specialistico per Tecnici del Freddo più approfondito e completo che sia mai stato proposto. Ospitato dall’Università del Piemonte Orientale e realizzato in partnership con il Politecnico di Torino accoglie partecipanti da tutte le Regioni Italiane. Da sinistra accanto all’allievo con l’attestato il direttore CSG Marco Buoni e il docente Luca Rollino.
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Silvestro Fabio SIRTI spa Milano
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A VALLERMOSA Bo Lucio BIELLE IMPIANTISTICA sas Olbia Cossu Mattia Iglesias De Blasi Marco Cortoghiana Floris Luciano FPF IMPIANTI TECNOLOGICI srl Gonnesa Corso ad hoc del Centro Studi Galileo tenuto dal Docente Roberto Ferraris. I corsi ad hoc sono rivolti ad aziende e associazioni di categoria che vogliono specializzare gli addetti in una particolare tematica, come refrigeranti alternativi, idrocarburi, anidride carbonica, ammoniaca oppure nelle tecnologie di refrigerazione e condizionamento.
Piras Roberto LITEC DI PIRAS Decimoputzu
Carlini Giovanni Roma
Orrù Marco LOGISTICA NIEDDU srl Roma
Pezzo Roberto GENERAL EMPORIUM srl Roma Neacsu Catalin HAPY srl Roma Giannella Domenico HUDSON TECHNOLOGIES EUROPE Formello
TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A NAPOLI Tedesco Domenico AERONAUTICA MIL. 2° REP. GENIO Ciampino Roma
Garofalo Luciano AERONAUTICA MIL. 2° REP. GENIO AM Ciampino Roma D’Aniello Ivan Casalnuovo di Napoli Di Tullio Danilo Bari
Padula Gabriele ELECTRONIC SYSTEM Torre S. Susanna Donno Francesco SIRTI spa Milano
Cortis Stefano OPERA COOP. SOCIALE ONLUS Cagliari
Nirchio Nicola SIRTI spa Milano
Lugas Alessandro PAU FRANCESCHINO & C. snc Collinas
Ilie Gigi Riano Russo Mario IMPRIM srls Maccarese - Fiumicino Aveta Vincenzo OLIVA COSTRUZIONI E SERVIZI srl Napoli Pezzotti Enzo Pomezia Poce Alfredo RECIR srl Roma Roca Fabio Cerveteri Stefanetti Stefano SEI STEFANETTI ELETTROIMPIANTI Castelraimondo Sforza Andrea Pietrabbondante Borda Angelo TECHNODAL srl Roma
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Lezione di specializzazione dei Docenti Centro Studi Galileo sulla CO2. L’R.& D. Department Manager della Castel Alessandro Farina illustra il funzionamento dell’impianto ai Docenti CSG da destra Davide Modica, Enrico Girola, Madi Sakande, Ilario Spinello, Luigi Vanin, Roberto Ferraris e Stefano Sarti
CIL DI LEMBO SALVATORE De Flandre Renato Lembo Giuseppe Torremaggiore CIMADON FRANCO Pomezia COLD TECH IMPIANTI srl Ronchi Daniele Varedo DELAVILLE srl Palozzi Alessandro Roma DF ELETTRICA DI D’ALTERIO D’Alterio Francesco Campagnano di Roma DI FAZIO MARIO Anzio DI MICHELE MARCO Pescara DIECI DI DICESARE Carducci Valeriano Dicesare Luciano Cerignola Corso sulle Tecniche Frigorifere presso la sede Centrale del Centro Studi Galileo di Casale Monferrato con il coordinatore Luigi Nano. Correva l’anno 1990! Sanna Francesco PAU FRANCESCHINO & C snc Collinas
BERTOTTO F.LLI & C. snc Bertotto Ovidio Asigliano V.se
Peddoni Roberto Uras
CACCIOTTI GIAMPIERO Cacciotti Mauro Carpineto Romano
Pilia Riccardo REPA DI PILIA San Vito Pilia Aldo REPA DI PILIA San Vito
CAPUTO VITO Mola di Bari
CARAVAGGIO SPORTING VILLAGE Esposito Gaetano Napoli
ENER SERVICES GAS srl Manna Daniele Napoli
CHEMTURA ITALY srl Zanette Pietro Latina Scalo
ENERCOOP scarl Fia Andrea Roma
CARIOTTI FILIPPO San Giovanni La Punta
CHINCHAY SULCA HUGO CLAUDIO Roma
ESSEVUEMME srl Mastroianni Antonio Roma
CAROSI TECNOCLIMA Verdosci Dario Velletri
CICATIELLO srl Proietti Roberto Fiumicino
EUROFLUID IMPIANTI Paderno Carlo Adro
Murru Valentino SOLAR SYSTEM SARDEGNA Cagliari Pirri Succa Pierluigi Assemini Svetenco Leonid Olbia Tronci Alberto Settimo San Pietro Ullasci Raffaele Monastir
CORSI A ROMA ACQUA AZZURRA snc Ceccarelli Alessandro Cipolloni Andrea Frosinone ALFANO ALFONSO & FIGLI srl Alfano Domenico Spina Salvatore Gragnano
Corso di Tecniche Frigorifere a Casale Monferrato. La sede della lezione pratica è lo stabilimento Cold Car, storica azienda leader nella produzione di camion frigoriferi.
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FIORINI IMPIANTI srl Fiorini Baccio Viareggio FRIGO GIOVE & CO sas Verdoliva Giovanni Castellammare di Stabia FULL SERVICE GAS srl Fusca Paolo Ionadi GALLOTTI COSTANTINO Roma GECAP srl Scarozza Gianfranco Roma GENERAL IMPIANTI snc Bianco Andrea Ponte San Nicolò GIRONI ALEX MATTIA Bussero GM IMPIANTI srl Migliori Marco Latina HORECA SERVICE srl Iacobucci Daniele Campobasso
Il Docente Stefano Sarti consegna i famosi Attestati, molto richiesti dalle aziende, nella sede dei Corsi di Bologna del Centro Studi Galileo. La presenza femminile ai corsi di preparazione al Patentino Frigoristi è in crescita.
IDROKALOR srl Landi Lorenzo Roma
ISEP srl Bizzarri Stefano Ippoliti Marco Fiano Romano
IDROKLIMA srl Rossi Lucio San Giorgio Liri
ITM srl Romani Alessandro Anagni
IMPIANTI TECNOLOGICI DI MEMETI DIJEVIT Memeti Dijevit Roma
LA TERRA SALVATORE Ragusa
MAGONI MAURO Roma MARIANI LUCA Roma MARTUFI TOMMASO Grottammare MASOTINA IMPIANTI srl Masotina Andrea Corrado Marco Opera
MD IMPIANTI Mignogna Donato Riccia
MIDA IMPIANTI DI MILAN Bon Aldo Spinea
MECCANICA BRUCIATORI srl Cone Catalin Florin Salmi Simone Casalecchio di Reno
MOCCI MARCELLO Roma
MICIELI G. srl Inverni Gianluca Micieli Giulio Taranto
NIEDDU CASALLONI CARLO ANTONIO Golfo Aranci NORTHROP GRUMMAN ITALIA spa Zanier Massimo Pomezia NOVA SIR snc Belli Stefano Biagioni Daniele Roma ODOARDO ZECCA srl Basti Raffaele Silvestrini Mauro Pescara ORSINI FABIO MASSIMO Poggio Nativo PETAS srl Begali Andrea Desideri Daniele Colognola Colli PIZZINI ANGELO Levico Terme RCA ROMANA COSTRUZIONI APPALTI Maggi Luca Roma ROFFO ANGELO Roana
Master del Freddo presso l’Università del Piemonte Orientale sede di Casale Monferrato, storica Capitale del Freddo. Il Docente Centro Studi Galileo Giuseppe Bisagno apre i lavori della terza giornata di corsi
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CORSI AD AGLIANA ARREDAMENTI FOLEGNANI Folegnani Nicola Casola Lunigiana CAPONI MORANDO Pontedera CIOLINI TERMOTECNICA Ciolini Yuri Prato ELI LILLY ITALIA spa Ancillotti Massimiliano Sesto Fiorentino FENICE IMPIANTI srl Marseglia Pietro Quarrata ITAF srl Tarlev Ilie Chiazzano
Nella sede centrale dei Corsi Centro Studi Galileo è in corso una lezione singola di brasatura. Eseguire una perfetta brasatura è requisito essenziale per l’ottenimento del Patentino Frigoristi ed è inoltre molto importante in fase di realizzazione degli impianti prevenendo perdite e conseguenti malfunzionamenti. RONCO IMPIANTI sas Femia Eugenio Anselmo Femia Vincenzo Alessandro Roma RUGGIERO VINCENZO Mola di Bari SAFRA srl Ceccarelli Sieva Viterbo SILVI ENZO Campanelli Luca Castel Giorgio
SIRAM spa Baldazzi Fabrizio Florea Alexandru Schlirò Domenico Verboso Enrico Zanin Maurizio Milano SIRTI spa Autuori Pasquale Di Ronza Ciro Gallizzo Antonio Milano
SIT SISTEMI E IMPIANTI TECNOLOGICI srls Angius Davide Eusebi Giacomo Roma SP ENERGY SOLUTIONS srl Pupulin Simone Cisterna Di Latina
TECNODUO IMPIANTI srl Paternostro Daniele Palermo THESIS IMPIANTI spa Mammone Patrizio Paternostro Mauro Roma
SPARAGNA MARIO GIUSEPPE Marina di Minturno
TOTINO VINCENZO Colosimo Domenico Catanzaro
STUDIOARREDO spa Brunozzi Giovanni San Giovanni Teatino
VGL DI ARBORE Arbore Giuseppe Trani
ITIC IMPIANTI srl Olivieri Alessandro Figline e Incisa V.no MUGNAI MIRKO Lastra a Signa PANIMBONI LUCA Palazzo di Assisi TECNO SERVICE srl Gioia Sandro Prato
CORSI A BRUGINE BENNET spa Oliva Marco Pini Emiliano Montano Lucino
Un corso ad hoc per il Patentino Frigoristi PIF è appena terminato a Roma. Il Docente Donato Caricasole posa con gli allievi visibilmente soddisfatti, dopo la tradizionale cerimonia di consegna degli attestati. L’attrezzatura indispensabile per il tecnico del freddo e un impianto di prova sono materiale indispensabile per un buon corso.
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CRIOCABIN spa Baldon Matteo Praglia di Teolo
CLIMATIKA SERVICE snc Belfiglio Ivan Piantedo
ELECTROLUX PROFESS. De Giorgio Paolo Vignocchi Massimiliano Pordenone
CORIM BRIANZA sas DI VALUSSI Valussi Mauro Cesano Maderno
ERBAGGIO DAVIDE UBALDO Terzo
DRAGONI FABRIZIO San Fiorano
FOGAL REFRIGERATION srl Busetto Sirio Ronchi dei Legionari
EDIL IDROTERMO DI TULLIO LUIGI Tullio Luigi Balsorano
FRIGOR BOX INTERNATIONAL srl Fantini Contardo Scandiano LUVE spa Almasio Andrea Liccardo Biagio Mariani Giovanni Uboldo SCOTSMAN ICE srl Costantino Giovanni Bettolino di Pogliano SIAT DI SIAS ANTONIO sas Sias Antonio Sassari SOLVAY SPECIALTY POLYMERS ITALY spa Gargiulo Aniello Spinetta MarengoAlessandria TECNOARIA DI SEMENZATO snc Semenzato Massimiliano Andrea Guanzate
EMMEGI SERVICE DI GIRARDINI Girardini Marco Seriate EMMETI DI SQUARATTI & C. snc Rimedio Manuel Squaratti Elena Squaratti Marco Morbegno FERRERO spa Stucchi Fabrizio Pozzuolo Martesana GAT srl Pintossi Andrea Concorezzo GHELLER SIMONE Cadorago GM SERVICE srl Castioni Dennis Rizzi Marcello Bolzano
IGECO ITALIA srl Bagnoli Gianluca Giovannoni Mauro Misinto INGANNAMORTE CIRO Caponago KRIOS srl cr Fabio Luca Milano KUMAR KAMAL Carobbio MARCHEGIANI VALENTINO Rho MERCURI ANGELO FRINDES srl Mercuri Mauro Milano MERCURI ANGELO FRINDES srl Carrara Ivo Zingonia MERCURIO srl Pigani Gabriele Pisogne NAE ALIN CRISTIAN Gallarate OBRELLI srl Muller Leandro Zanetti Alessandro Lavis OLIVA MASSIMO Bollate PAGHERA ROBERTO Ghedi
Sede dei Corsi Centro Studi Galileo di Roma. Una perfetta brasatura. E’ bene osservare come il Tecnico del Freddo indossi tutte le attrezzature di sicurezza previste: pastrano di materiale ignifugo, guanti e occhiali. La formazione Centro Studi Galileo punta anche a creare Tecnici consapevoli dei rischi e che sappiano operare in sicurezza.
TERMICA BUSI DI BUSI Busi Nicola Bozzolo ZORZI FRIGOTECNICA srl Illmer Daniel Mayrhans Christoph Merano
CORSI A MILANO ALLORA TERMOIDRAULICO Allora Davide Bruino AMATO WILCKER Verano Brianza BFINANCE srl Bardotti Marco Maggi Angelo Milano CABEC srl Borghi Graziano Saronno CASALINO GIOVANNI Vigevano CLIMANORD srl Masi Marco Borgosesia
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Gli appartenenti all’Aeronautica Militare del distaccamento di Villafranca (Veneto) e delle basi militari NATO in Italia si avvalgono della collaborazione dei Docenti Centro Studi Galileo per la formazione dei propri Tecnici. Nella foto un gruppo di Militari posano con gli attestati ottenuti a termine di un corso di Tecniche Frigorifere con il Docente Ilario Spinello.
Sommario Direttore responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato scientifico Marco Buoni, Enrico Girola, PierFrancesco Fantoni, Alfredo Sacchi
Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo
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Industrie che collaborano all’attività della rivista mensile Industria & Formazione divise in ordine categorico
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Editoriale
2016: la rivoluzione della refrigerazione!
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Il ruolo del freddo nell’economia mondiale D. Coulomb – Direttore International Institute of Refrigeration - IIR
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Pubblicità tel. 0142/453684
Introduzione – L’importanza del freddo – Il ruolo e le applicazioni del freddo – Raccomandazioni
E-mail: info@industriaeformazione.it
Il punto di vista di ASERCOM nei confronti della proliferazione dei refrigeranti R. Leportier – Chairman comitato tecnico Asercom
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Principi di base del condizionamento dell’aria
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Guida ai costi finanziari, ambientali, di sicurezza e affidabilità relativi alle fughe
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Problemi di ritorno dell’olio nei compressori funzionanti in parallelo: soluzioni impiantistiche P.F. Fantoni – 189ª lezione
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Utensili e strumenti
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Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento
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Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato tel. 0142/452403 fax 0142/525200
www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) Corrispondente in Argentina: La Tecnica del Frio Corrispondente in Francia: CVC La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.
N. 395 - Periodico mensile - Autorizzazione del Tribunale di Casale M. n. 123 del 13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00.
I numeri dei patentini in Italia, Corsi e Patentini in Europa e nel mondo, Convegno e Incontri Formativi in MCE M. Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREA e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATF
La segmentazione come fattore cruciale per il successo
La logica “fuzzy” nel condizionamento dei locali tecnologici P.F. Fantoni – 169ª lezione Introduzione – I locali tecnologici – Specifiche richieste – I costi di gestione – La logica fuzzy
Real Alternatives Project Introduzione – Impatto ambientale – Costi finanziari
Introduzione – Scelta della riserva dell’olio – Installazione della riserva d’olio – Valvola di equalizzazione della pressione Deutsche Gesellschaft fur Internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH incaricata dal German Federal Ministry for Economic Cooperation and Development (BMZ) Sigillanti e valvole – Multimetro e termometro digitale – Kit di ricarica e rilevatore di perdita – Tagliatubo – Pinze – Kit di brasatura – Pinze e estintori – Manometri e chiavi dinamometriche – Collettore di pressione a quattro vie – Tubi del refrigerante – Utensili di svasatura e pressatura – Saldatore (230 volt, 25 Watt) – Metro a nastro, livella a bolla d’aria, alesatore e torcia – Unità di recupero – Cilindro d’azoto e regolatore – Spazzola, olio e chiavi Allen – Pettine a rastrello e contatore di velocità (Parte centocinquantatreesima) – A cura di P.F. Fantoni Effetto camino – Fan-coil – HFC – Liquido – Pressione assoluta – Saturazione – Valvola di ritegno o di non ritorno
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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise per ordine categorico Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403 SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF PRODUZIONE COMPONENTI BITZER ITALIA compressori Pietro Trevisan 36100 Vicenza Tel. 0444/962020 www.bitzer.it
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valvole, filtri, rubinetti, spie del liquido Giorgio Monaca 20060 Pessano c/Bornago Tel. 02/95702225 www.castel.it
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FRIGORIFERI SPECIALI ANGELANTONI FRIGORIFERI camere climatiche, criogenia, tecnologie avanzate Cesare Angelantoni 20126 Milano Tel. 02/9397011 www.angelantoni.it
ELETTRONICA VENETA apparecchiature didattiche Gian Andrea Cesaratto 31045 Motta di Livenza Tel. 0422/765851 www.elettronicaveneta.it
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tecnologie chimiche per la refrigerazione Marco Novi 40050 Castello d’Argile Tel. 051/6869611 www.ncr-biochemical.it
STUDIO BORRI ROBERTO prodotti chimici, torri raffreddamento 10096 Collegno Tel. 011/4056337
SALDATURA ITALBRAS
saldatura e brasatura Nicola Bordin 36100 Vicenza Tel. 0444/347569 www.italbras.com
RIV.O.GAS.
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SALDOGAS
gas e componenti per la saldatura Antonio Marotta 80146 Napoli Tel. 081/2280111 www.saldogas.it
CAMION FRIGORIFERI COLD CAR
trasporti refrigerati Giuseppe Morano 15040 Occimiano Tel. 0142/400611 www.coldcar.it
ZANOTTI
trasporti refrigerati Nancy Marchini 46020 Pegognaga Tel. 0376/555156 www.zanotti.com
CELLE FRIGORIFERE ARREDAMENTI FRIGORBOX
celle e magazzini frigoriferi, pannelli isolanti Contardo Fantini 42019 Scandiano Tel. 0522/983565 www.frigorbox.it
REFRIGITAL
indumenti e accessori per il freddo Andrea Taccone 17100 Savona Tel. 019/802426 www.refrigital.it
SPERANZA FRANCESCO accessori per la refrigerazione e condizionamento 89029 Taurianova Tel. 0966/645463
LUBRIFICANTI SACIRT
lubrificanti minerali Carlo De Rinaldis 00157 Roma Tel. 06/41793441 www.sacirt.it
REGOLAZIONE E STRUMENTAZIONE CAREL
regolazione elettronica, sistemi di supervisione Mauro Broggio 35020 Brugine Tel. 049/9716611 www.carel.it
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compressori, filtri, spie del liquido, valvole Massimo Alotto 10137 Torino Tel. 011/3000511 www.danfoss.com
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fluidi secondari monofasici, gas refrigeranti chimici Paolo Tirone Tel. 011/2253897 Ennio Campagna Tel. 02/35793309 20157 Milano www.rivoiragas.com
REFRIGERAZIONE INDUSTRIALE TECHNOBLOCK
unità monoblocco, unità condensatrici, chiller Nancy Marchini 48029 Suzzara Tel. 0376/555156 www.zanotti.com
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regolatori di temperatura e umidità Alessandro Mattiuzzi 31020 San Vendemiano Tel. 0438/409049 www.econorma.com
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ente certificatore Francis Lanaud 15033 Casale Monferrato Tel. 0142/540705 www.tecnea-italia.it
ente certificatore Francesco Lega 20099 Sesto San Giovanni Tel. 02/241301 www.tuvitalia.it
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Editoriale
2016: la rivoluzione della refrigerazione! I numeri dei patentini in Italia, Corsi e Patentini in Europa e nel mondo, Convegno e Incontri Formativi in MCE MARCO BUONI Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREA Segretario Generale Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF Il nostro settore inizia l’anno più caldo con l’inverno più caldo e con buone prospettive per i lavori dei prossimi mesi. In questo 2016 tuttavia ci attende qualcosa che ancora non vediamo ma che presto coinvolgerà tutti noi: è iniziato il phase down, l’eliminazione graduale dei gas refrigeranti attualmente maggiormente utilizzati in particolare nel nostro Paese. I paesi nordici già da tempo hanno sviluppato una politica di cambio delle tecnologie nella direzione della tutela ambientale. L’Italia invece è molto legata ai refrigeranti cosiddetti tradizionali sintetici come gli HFC ad alto potenziale di riscaldamento terrestre e quindi dannosi per l’ambiente. L’Italia risulta inoltre, dal report di EEA (European Environment Agency), Fluorinated Greenhouses Gases Report 2014, sempre in testa per le aziende che comunicano i dati di produzione, import ed export di Fgas (60 aziende contro 45 della Germania seconda in classifica), significando presumibilmente che ne è pure uno dei maggiori utilizzatori e consumatori. L’EEA dimostra che nel 2014, anno prima dell’entrata in vigore della nuova regolamentazione, c’è stata una corsa allo stoccaggio di gas refrigeranti temendo una carenza degli stessi. Questo avrà l’effetto di calmierare i prezzi finché i magazzini saranno pieni, per poi di colpo avere un brusco aumento. Aumento che si rivelerà ancor più drastico, in quanto la mancanza sarà immediata. Già due produttori mondiali hanno annunciato aumenti di prezzi del 15%, ma è solo l’inizio.
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Tra il 2010 e il 2013 si è avuto un forte calo del consumo degli HFC dovuto alla crisi e alle regolamentazioni. Nel 2014 si è avuto un 90% di incremento appunto dovuto all’aumento dello stoccaggio. Il problema che riscontriamo quindi in Italia è una drastica riduzione della disponibilità dei refrigeranti alla quale non siamo pronti. Siamo impreparati sia dal punto di vista di costruzione degli impianti che li utilizzano, sia dal punto di vista degli operatori, i Tecnici del freddo, che sono abituati a fare carica, recupero, controllo, installazione, manutenzione, riparazione di impianti ”tradizionali”. L’informazione ed il continuo monito-
raggio saranno quindi indispensabili per il nostro Paese. La formazione viene subito dopo. I nuovi gas alternativi, che vedranno il tasso inverso di crescita rispetto alla decrescita degli HFC (ne rimarrà solamente il 20% nei prossimi 15 anni), sono gli idrocarburi, l’ammoniaca, la CO2 e i refrigeranti HFO e le loro miscele. Questi refrigeranti, esclusi forse gli idrocarburi, sono sconosciuti alla maggior parte dei Tecnici del Freddo e quindi senza indugi il nostro settore deve muoversi e mostrare nuovamente quella dinamicità che lo contraddistinse nei decenni. La maggiore rivoluzione di sempre ci aspetta!
I NUMERI DEI PATENTINI IN ITALIA Entro il 1° gennaio 2017 gli Stati Membri dovranno redigere e fare applicare nuovi programmi di formazione e di certificazione che includano i refrigeranti alternativi. L’Associazione dei Tecnici del Freddo ATF con il Centro Studi Galileo CSG insegnano da 20 anni l’ammoniaca, dal 2004 la CO2, e dal 2008 gli idrocarburi. Sono inoltre prossimi i corsi sugli HFO con una primaria azienda del settore refrigeranti e l’R32. Alcuni paesi come l’Olanda hanno preso alla lettera la nuova regolamentazione e hanno istituzionalizzato delle certificazioni per l’uso dei gas refrigeranti alternativi alla stregua di quanto previsto dalla normativa Europea per gli F-gas con l’ormai riconosciuto in ogni Stato Membro Patentino Frigoristi. In Italia probabilmente non si arriverà a questo ma l’informazione e la formazione sulle alternative sarà indispensabile e obbligatoria per tutti i Tecnici del Freddo che fanno manutenzione e riparazione e prima ancora per tutti i Tecnici che costruiscono, progettano e installano questi nuovi impianti. Senza allarmismi si vuole porre l’accento ancora una volta sull’importanza della professionalità e della conoscenza. Se le tendenze di mer-
Immagini Fonte EPEE: Come cambierà l’uso dei refrigeranti nella refrigerazione commerciale e negli impianti di condizionamento domestico split.
cato saranno smentite allora sarà stato un accrescimento del proprio bagaglio esperienziale ma se al contrario le previsioni saranno confermate il settore si troverebbe in una fase gravissima di stallo. Le Associazioni internazionali hanno lanciato questo allarme parecchie volte nel corso dei summit mondiali di Dubai (Protocollo di Montreal) e Parigi (Cambiamenti Climatici) Questa è tra l’altro la ragione per la quale Paesi del Medio Oriente come Emirati Arabi (Dubai) e Arabia
Saudita, da tempo, sono contrari a questo trend che li danneggerebbe ancor più che l’Italia che invece non pare avere una reazione degna di questa emergenza. Ad oggi in Italia sono 50.576 i Tecnici che hanno ottenuto la qualifica di Tecnico del Freddo che maneggia i gas refrigeranti fluorurati (Patentino Frigoristi), il secondo paese europeo per numero è il Regno Unito che a novembre 2015 aveva 38.000 tecnici certificati. Questi dati danno un’idea dei volumi del nostro Paese.
20 Tecnici dei paesi della Confederazione Russa (Ukraine, Bielorus, Tagikistan, Uzbekistan) hanno ottenuto il Patentino Italiano Frigoristi valido in tutta EU e riconosciuto nel mondo.
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Un recente studio della CNA indica che i tecnici iscritti sono 73.437 (dicembre 2015), quindi sono 23000 le persone che attendono di iscriversi per sostenere l’esame per la certificazione. Queste persone presumibilmente ancora non hanno approfondito i “vecchi gas”, condizione indispensabile per approcciarsi ai nuovi alternativi. Le aziende certificate sono in una situazione ancora peggiore. Sono solamente 20.768 quelle che hanno dimostrato con la certificazione di essere preparate con l’attrezzatura tarata, il personale qualificato e formato e le procedure di buona gestione del refrigerante. La CNA ci viene ancora una volta in aiuto indicandoci che quelle iscritte, compreso quelle che ancora non hanno proceduto a fare la certificazione, sono 48.262 (meno della metà si sono certificate e hanno quindi le carte in regola per restare sul mercato). Detto questo ci attendono ancora i nuovi gas, che, secondo la guida AREA sullo studio e la formazione, devono essere oggetto di formazione ulteriore rispetto ai gas fluorurati. Infatti oltre alle normali caratteristiche degli Fgas, i “nuovi”, pongono problemi di infiammabilità, tossicità e alte pressioni; problematiche che si vanno ad aggiungere alle normali caratteristiche degli impianti frigoriferi a compressione di Vapore. Il futuro del settore sarà florido per quei tecnici che sapranno stare al passo con i tempi. Un’ulteriore opportunità sarà offerta dai controlli energetici ed ambientali su tutti gli impianti esistenti che potranno essere eseguiti solo da personale certificato. La sola Associazione dei Tecnici del Freddo, tramite il Centro Studi Galileo, ha permesso a 10.000 tecnici di essere certificati e poter esercitare la professione in ogni paese europeo, visto il mutuo riconoscimento della qualifica ottenuta tra tutti gli stati UE. Il Centro Studi Galileo, patentato oltre il 20% di tutti i Tecnici del Freddo presenti in Italia e formati oltre 60.000 tecnici in 41 anni di lavoro, quest’anno festeggia i 40 anni di nascita della rivista per il Tecnico del Freddo e del Condizionamento “Industria & Formazione” che da 8 anni è scaricabile e sfogliabile su tablet o smartphone e da 2 anni è pure presente con un blog online.
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I Patentini Centro Studi Galileo in Europa e nel Mondo Dura ormai da 12 anni la collaborazione con le Nazioni Unite Programma Ambientale UNEP, a cui si è aggiunta da 5 quella con UNDP Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo e recentemente con l’UNIDO Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale. Con tutte le agenzie ONU sopranominate e con la Commissione Europea, il CSG, l’ATF e l’AREA portano avanti una fattiva collaborazione con la stesura di progetti per la formazione, informazione e certificazione di tecnici in Europa come il progetto europeo Real Alternatives che ha permesso ad esempio, con fondi europei, di preparare un corso online capace di formare dal punto di vista teorico i Tecnici del Freddo sui refrigeranti alternativi ed in particolare sulla pericolosità per la loro infiammabilità, tossicità ed alte pressioni. Continuano inoltre i corsi ed i patentini in tutto il Mondo sotto mandato delle Nazioni Unite. Recentemente sono state svolte sessioni in Arabia Saudita e paesi del Medio Oriente, ricchi di impianti di condizionamento e quindi con grande necessità di tecnici preparati. Inoltre per i Paesi Africani è di questi giorni l’inizio di una collaborazione finalizzata alla formazione dei tecnici della refrigerazione con una sessione di certificazione e con la preparazione di uno schema di certificazione per i paesi francofoni Bénin, Burkina Faso, Capo Verde, Côsta d’Avorio, Sénégal e Togo. Un progetto che si affianca ai già molteplici iniziati e diversi già conclusi per i paesi dell’ex-Unione Sovietica (certificati lo scorso settembre), Balcani (Serbia, Croazia, Montenegro, Albania, Bosnia… certificati 1 anno fa), Turchia, Gambia e Tunisia. La certificazione europea dei Tecnici del Freddo è riconosciuta in tutto il mondo come garanzia di buon lavoro e buona pratica nella gestione dei refrigeranti e degli impianti che li utilizzano e il Centro Studi Galileo è garante della buona realizzazione delle sessioni di certificazione in tutto il mondo.
I Paesi Arabi vedono nella certificazione europea dei Tecnici che installano gli impianti di condizionamento un’indispensabile garanzia per i loro impianti, vitali visto il clima torrido
Gli incontri formativi gratuiti in Mostra Convegno Expocomfort Aggiornamento al XVI Convegno Europeo sulle Ultime Tecnologie del Freddo e del Condizionamento VEDI ALLEGATO Questo argomento sarà uno dei principali che verranno ampiamente descritti al prossimo evento del settore: la Mostra Convegno Expocomfort MCE2016, in cui 16 incontri formativi e un convegno internazionale potranno accrescere la formazione e la professionalità di tutti i Tecnici del freddo associati all’Associazione dei Tecnici del Freddo e di tutti i Tecnici che la visiteranno. Le nuove tecnologie devono essere studiate per poter essere utilizzate. In particolare si parlerà il 16-17-18 Marzo in Fiera Milano-Rho Mostra Convegno Expocomfort di: • Patentino Frigoristi – PIF, Imprese – CIF e registro d’impianto DPR 43/12 • Libretti di Impianto, Attrezzatura e ispezioni condizionamento DPR 74/13 • Nuovi refrigeranti e HFO • Nuova attrezzatura per la certificazione delle imprese con refrigeranti alternativi • Regolamentazione europea gas fluorurati e refrigeranti alternativi (sintetici e naturali) • Compressori ad Idrocarburi • Apparecchiature Imprese Frigoristi – CIF • Compressori e applicazioni per HFO • La taratura degli strumenti • Strumenti per la rilevazione di perdite negli impianti di refrigerazione • Applicazioni dei compressori in DC in applicazioni ad alta efficienza • Attrezzatura e giunti meccanici • Compressori con nuove miscele HFC, HFO a basso GWP e con idrocarburi Per aderire basta inviare una email a corsi@centrogalileo.it indicando l’evento e il numero di partecipanti. Il settore del freddo è nuovamente in effervescenza, la dinamicità dello stesso è stata confermata negli anni da diversi passaggi. Oggi è il cambiamento più importante di tutti i tempi. Per parafrasare una importante pubblicità di questi giorni: è cambiata soltanto una cosa “TUTTO”. ●
In Montenegro i paesi balcanici che ora ambiscono ad accedere all’Europa vogliono la certificazione europea dei tecnici del freddo, svolta lo scorso anno con il Centro Studi Galileo, sotto mandato ONU.
In Rwanda, nella foto, il CSG ha certificato tutti i tecnici dei paesi africani anglofoni, che andranno a loro volta a iniziare uno schema di certificazione europeo in Africa. In Benin è stato svolto lo stesso lavoro per i paesi francofoni dell’Africa occidentale.
Ing. Sarti fa lezione in Arabia Saudita, un’ulteriore lezione e relativa certificazione è stata organizzata il 28 Febbraio 2016 sempre con la docenza, esaminazione e organizzazione del CSG
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Tecnici della Turchia hanno ottenuto il Patentino in quanto la Turchia ambisce ad entrare in Europa.
In Eritrea l’esaminatore Cattabriga ha certificato 15 tecnici del paese sotto mandato UNIDO.
NOTIZIE DALL’EUROPA LEGISLAZIONE
REFRIGERANTI
Fgas: Il Regolamento 2015/2067 sostituisce il 303/2008 – È stato pubblicato, insieme con gli altri atti di attuazione, il Regolamento di esecuzione (UE) 2015/2067 sui requisiti minimi e le condizioni per il riconoscimento reciproco della certificazione delle persone fisiche per quanto riguarda le apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore, e le unità di refrigerazione di autocarri e rimorchi refrigerati, contenenti gas fluorurati ad effetto serra, e per la certificazione delle società per quanto riguarda le apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore, contenenti gas fluorurati ad effetto serra. Il nuovo Regolamento ha innescato alcune domande circa la validità dei certificati rilasciati ai sensi del regolamento 303/2008. Il principio di base che regola la questione è l’articolo 10, § 7 del nuovo regolamento F-Gas 517/2014: “i certificati esistenti e gli attestati di formazione rilasciati in conformità al Regolamento 842/2006 restano validi in conformità con le condizioni in cui sono stati emessi“. Solo nei paesi (o regioni) che richiedono un rinnovamento, quando il certificato rilasciato sulla base del regolamento 842/2006 raggiunge la fine della sua validità, il rinnovo sarà quindi disciplinato dal nuovo regolamento F-gas. In pratica, ciò significa che il rinnovo della certificazione includerà informazioni sui refrigeranti alternativi. Si deve notare che dal 1 luglio 2017 il personale che lavora su unità di refrigerazione di camion e rimorchi refrigerati dovrà essere certificato. Tuttavia, tale obbligo non pregiudica la validità dei certificati per le apparecchiature fisse. (Pagina 3 della Newsletter AREA per i soci ATF)
Aumentate del 90% le importazioni di F-gas – Le importazioni di gas fluorurati sono aumentate del 90% nel biennio 2013-2014, secondo un’indagine condotta dall’Agenzia europea dell’ambiente (AEA). Questo perché vi è la tendenza ad aumentare lo stoccaggio di questi gas in vista del progressivo phase-down previsto dai Regolamenti Europei. Gli HFC immessi sul mercato nel 2014 sono aumentati del 61% rispetto all’anno precedente. La relazione dell’AEA ritiene che questo sia dovuto al fatto che le aziende hanno voluto diminuire le loro scorte in previsione del contingentamento previsto a partire dal 2015. Il rapporto osserva che le esportazioni di HFC sono continuate a crescere per il quinto anno consecutivo, in crescita del 24% rispetto al 2013 un termini di CO2-equivalente. Al contrario, la produzione comunitaria di gas fluorurati ha visto un calo per il quarto anno consecutivo dal 2011. L’anno scorso ha subito un calo annuo del 15% espressa in tonnellate, o dell’11% in termini di emissioni di CO2 equivalente. L’AREA ha osservato che il 2014 è stato caratterizzato da una serie di “circostanze particolari”, come ad esempio l’entrata in vigore delle nuove norme. I gas fluorurati nella UE attualmente costituiscono circa il 2,5% di tutte le emissioni di gas serra, espresse in termini di CO2 equivalente. (Pagina 6 della Newsletter AREA per i soci ATF) ENERGIA
Direttiva Ecodesign – L’emanazione della Direttiva è attesa nel primo trimestre 2016. Nella bozza preparata sono oggetto di progettazione ecocompatibile (per migliorare l’efficienza delle risorse in fase di produzione, l’efficienza energetica, la riparabilità, l’aggiornabilità, la durata e la riciclabilità dei prodotti) i container refrigerati. Secondo quanto previsto dalla Direttiva, la progettazione ecocompatibile dei container refrigerati consentirebbe il raggiungimento di un potenziale risparmio energetico nel 2030 di circa 6 TWh di energia primaria. (Pagina 4 della Newsletter AREA per i soci ATF)
Direttiva EPDB – La consultazione svoltasi tra giugno e ottobre 2015 ha mostrato che la revisione della Direttiva sulle Prestazioni Energetiche degli Edifici (EPDB) risulta adeguata per le nuove costruzioni. Per quanto riguarda le politiche a livello distrettuale e cittadino per aumentare l’efficienza energetica e l’utilizzo di energie rinnovabili negli edifici, sono da tenere presenti le seguenti raccomandazioni: - Ridurre al minimo il fabbisogno energetico per il riscaldamento ed il raffreddamento attraverso la riduzione della domanda dell’involucro edilizio; - Seguire un approccio integrato con un migliore utilizzo delle reti termiche e del teleriscaldamento e teleraffreddamento; - Seguire un approccio che si concentra sulla riduzione di energia primaria a livello di sistema. (Pagina 4 della Newsletter AREA per i soci ATF)
Direttiva Efficienza Energetica – Al Parlamento Europeo continua la discussione sulla revisione della Direttiva, il cui documento finale è atteso entro la fine del 2016. I membri del Parlamento incoraggiano sempre più profonde ristrutturazioni edilizie nonché l’uso di fonti energetiche sostenibili in riscaldamento e raffreddamento. Inoltre, promuovono l’istituzione, l’ammodernamento e l’ampliamento di impianti di teleriscaldamento e di teleraffreddamento. Pagina 5 della Newsletter AREA per i soci ATF)
Strategia europea per il riscaldamento e il raffreddamento – A novembre 2015 è stata pubblicata una bozza della strategia che probabilmente verrà promulgata per febbraio 2016. La bozza contiene diverse idee da attuare nell’ambito del quadro normativo esistente. Una di esse interessa anche la Direttiva EPBD sulle prestazioni energetiche degli edifici per quanto riguarda il miglioramento di tali prestazioni che si possono conseguire tramite il teleriscaldamento ed il teleraffreddamento. (Pagina 4 della Newsletter AREA per i soci ATF)
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Speciale ambiente, clima, refrigerazione
Il ruolo del freddo nell’economia mondiale
DIDIER COULOMB 29ª Nota Informativa sulle Tecnologie del Freddo
INSTITUT INTERNATIONAL DU FROID 177, Bd Malesherbes - 75017 Paris Tel. 0033/1/42273235 - www.iifiir.org
L’IIF pubblica regolarmente delle note informative dedicate a tutti coloro che hanno il compito di prendere decisioni importanti nel mondo. Queste note offrono una sintesi delle conoscenze relative ai temi chiave legati alle tecnologie del freddo e alle sue applicazioni. Ogni nota propone degli assi di sviluppo che abbiano una particolare rilevanza per l’avvenire ed illustra le relative raccomandazioni dell’’IIF. L’IIF stima che il numero totale dei sistemi del freddo, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore attivi nel mondo arrivi a circa 3 miliardi. Le vendite annuali di questi dispositivi creano un giro di affari di circa 300 miliardi di dollari statunitensi. Circa 12 milioni di persone nel mondo lavorano nel settore del freddo, che utilizza il 17% del consumo mondiale di elettricità. I dati statistici presentati in questa nota informativa mettono in evidenza l’importanza del settore del freddo. Un’importanza che sembra essere destinata ad aumentare in futuro a causa della crescita del fabbisogno di freddo in molti settori diversi e del problema del riscaldamento del pianeta. L’industria del freddo riveste un ruolo di grande rilevanza nell’economia mondiale, soprattutto nei settori dell’a-
Direttore International Institute of Refrigeration - IIR
limentazione, della salute, dell’energia e dell’ambiente e coloro che hanno il compito di prendere importanti decisioni hanno il dovere di esserne sempre più consapevoli. Questa nota informativa è stata redatta da Didier Coulomb (Direttore generale del’IIF), Jean Luc Dupont (capo del Dipartimento d’Informazione Scientifica e Tecnica) e Audrey Pichard (redattrice delle note informative) ed è stata sottoposta alla revisione di diversi esperti delle commissioni dell’IIF. INTRODUZIONE Per molte persone, le applicazioni del freddo si limitano al settore dei refrigeratori ad uso domestico, ai reparti surgelati delle grandi catene di distribuzione, alle piste di pattinaggio e ai cannoni sparaneve. In realtà queste applicazioni non sono che la parte più visibile dell’industria del freddo che è presente in molti settori diversi che vanno dall’industria alimentare al condizionamento dell’aria e che riveste un ruolo essenziale nei settori della sanità, dell’energia e dell’ambiente. Dal punto di vista economico, il freddo riveste un ruolo essenziale. Il numero di lavoratori impegnati nel freddo è in continuo aumento sia nei paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo. Il freddo riveste un ruolo essenziale anche nella riduzione delle perdite, che si verificano dopo la raccolta e la macellazione, e nella conservazione delle derrate alimentari.
Grazie al fatto che permette di preservare le qualità sanitarie, nutritive ed organolettiche dei prodotti, il freddo ha acquisito un ruolo fondamentale nel settore della distribuzione. Come i refrigeratori e i congelatori, il condizionamento dell’aria riveste un ruolo essenziale nella vita di tutti i giorni. Il condizionamento dell’aria riveste un ruolo chiave nello sviluppo economico e sociale dei paesi più caldi. Nel settore della sanità, il freddo permette di conservare i prodotti farmaceutici e le medicine, soprattutto i vaccini, nuovi trattamenti come la criochirurgia o la crioterapia sono stati possibili grazie allo sviluppo delle tecnologie alle temperature molto basse. Il freddo è utilizzato anche in numerosi procedimenti di fabbricazione dall’industria alimentare a quella delle bibite, alla produzione di prodotti chimici, alla costruzione meccanica e a molti altri settori. Inoltre, le tecnologie del freddo costituiscono la base delle pompe di calore che permettono di risparmiare energia e di ridurre le emissioni di CO2 in tutte le applicazioni dell’industria e dell’edilizia. Nel settore dell’energia, le tecniche criogeniche permettono di liquefare il gas naturale, rendendolo più facile e più economico da trasportare e da stoccare. Infine, il freddo è al centro dei progetti scientifici più importanti come il Grande Collisore di Adroni, l’acceleratore del CERN. L’industria del freddo riveste un ruolo
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essenziale ed è in continuo aumento nell’economia mondiale di oggi, fornendo contributi significativi nei settori dell’alimentazione, della sanità, dell’energia e dell’ambiente. Il ruolo del freddo dovrebbe essere sottolineato e preso maggiormente in considerazione da coloro che hanno il compito di prendere le decisioni. Questa nota sintetizza I dati principali che illustrano la posizione del freddo su scala mondiale. Sono disponibili ulteriori informazioni sul sito Internet dell’IIF (www.iifiir.org), nella rubrica “ Il freddo in cifre”.
Tabella 1. Numero degli impianti refrigeranti in uso nel mondo, per applicazione.
L’IMPORTANZA DEL FREDDO Dati economici Per illustrare l’importanza del settore del freddo, sulla base delle fonti indicate e a partire dai propri calcoli (che si basano su dati parziali), l’IIF ha stimato le cifre più significative del parco degli impianti refrigeranti in funzione nel mondo. Nel settore dell’immagazzinaggio refrigerato, il volume totale dei magazzini refrigerati nel mondo rappresenta circa 552 milioni di m3. Sulla base di queste cifre, l’IIF stima che il numero totale dei sistemi del freddo, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore in funzione nel mondo arrivi a circa 3 miliardi, di cui 1,5 miliardi di refrigeratori ad uso domestico. Le vendite annuali nel mondo di impianti di refrigerazione, di condizionatori dell’aria e di pompe di calore creano un giro di affari di circa 300 miliardi di dollari americani, in paragone è maggiore di quello relativo alle vendite annuali di automobili negli Stati Uniti. In Australia, secondo alcune stime, l’industria del freddo arriva all’1,7% del PIL. Il freddo e il lavoro L’importanza socio-economica del freddo nel mondo di oggi può essere illustrata attraverso i dati relativi all’impiego. L’IIF stima che circa 12 milioni di persone lavorino nel settore del freddo a livello mondiale, dunque circa 4 persone su 1000 hanno un impiego legato alla fabbricazione, installazione, manutenzio-
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da questo tipo di lavoro a causa delle nuove esigenze relative alle problematiche energetiche ed ambientali. Negli Stati Uniti, il numero di tecnici impegnati nella manutenzione e nell’installazione nel settore del riscaldamento, del condizionamento dell’aria e del freddo dovrebbe aumentare del 21% tra il 2012 e il 2022, con una crescita media superiore a quella prevista per l’insieme dei posti di lavoro (11%).
Il settore del freddo impiega circa 12 milioni di persone nel mondo.
ne e gestione degli impianti del freddo. Questa proporzione è più elevata nei paesi come l’Australia dove circa 173.000 persone, l’1,5% della popolazione attiva, lavorano in oltre 20.000 imprese che operano nel settore del freddo. In questo settore, la richiesta di installatori e di tecnici specializzati nella manutenzione è in aumento a causa dell’aumento del fabbisogno di freddo e delle qualifiche specifiche richieste
Il freddo e l’energia Il consumo dell’ elettricità utilizzata per il freddo e il condizionamento dell’aria è aumentato negli ultimi anni sia nei paesi industrializzati sia in quelli in via di sviluppo. Il settore del freddo, ivi compreso il condizionamento dell’aria, utilizza circa il 17% dell’elettricità totale consumata a livello mondiale. Questa stima dell’IIF si basa sull’analisi di dati parziali relativi al consumo di elettricità per settori e zone geografiche nel mondo. Questo valore del 17% è particolarmente significativo in quanto il rendimento energetico degli impianti è in continuo miglioramento. Illustra l’importanza del settore del
Diagramma 1. Ripartizione mondiale del consumo di elettricità nel settore del freddo (%).
Settore residenziale
Settore terziario
Settore industriale
Il diagramma 1 illustra la ripartizione su scala mondiale del consumo di elettricità del settore del freddo nei settori residenziale, terziario ed industriale (stime IIF).
Diagramma 2. Raffronto tra il consumo mondiale di elettricità del settore del freddo e quello degli altri settori.(%) Freddo Industria* Residenzia* Terziario* Agricoltura e foreste* Trasporto* Altri settori* *escluso il consumo del settore del freddo.
Il diagramma 2 permette di raffrontare il consumo di elettricità del settore del freddo con quello degli altri settori, sulla base dei dati dell’IEA e dei dati dell’IIF. freddo che dovrebbe avere una crescita continua nei prossimi anni sia per l’incremento del fabbisogno di freddo in numerosi settori sia per il riscaldamento del pianeta. Si stima, dunque, che l’aumento della richiesta mondiale di elettricità dovuta al freddo potrebbe rappresentare
entro il 2030 l’equivalente di tre volte la capacità della produzione annuale di elettricità del Regno Unito. Il freddo e l’ambiente Il contributo del freddo alla componente ambientale dello sviluppo sostenibile può essere illustrato grazie al ruolo
essenziale delle tecnologie del freddo nella conservazione della biodiversità grazie alla crioconservazione delle risorse genetiche. Le tecnologie del freddo sono considerate come un mezzo di cattura del CO2 emesso dalle centrali elettriche di grandi dimensioni e dagli impianti industriali; permettono, inoltre, di liquefare il CO2 in vista di un suo stoccaggio sotterraneo. I sistemi refrigeranti e le pompe di calore sono tra le tecnologie che rispettano l’ambiente utilizzando energie rinnovabili. Tuttavia, gli effetti negativi del freddo sull’ambiente devono essere ugualmente presi in considerazione. Il 20% circa dell’impatto degli impianti refrigeranti sul riscaldamento del pianeta è dovuto alle emissioni dirette (fughe dei fluorocarburi CFC, HCFC, HFC). Il resto, ovvero l’80%, di questo impatto è dovuto alle emissioni indirette originate dall’energia elettrica prodotta dalle centrali elettriche utilizzando combustibili fossili per far funzionare questi impianti. E’ la ragione per cui le azioni condotte nel settore del freddo per combattere il riscaldamento del pianeta si concentrano in due direzioni: – la riduzione delle emissioni dirette dei fluorocarburi nell’atmosfera grazie ad un migliore contenimento dei refrigeranti, ad una riduzione della carica di refrigerante, allo sviluppo di refrigeranti alternativi con un impatto climatico trascurabile o nullo, allo sviluppo di tecnologie alternative alla compressione di vapore e alla formazione/certificazione dei tecnici. – la riduzione del consumo di energia primaria può essere ottenuta grazie all’aumento del rendimento energetico degli impianti refrigeranti. IL RUOLO E LE APPLICAZIONI DEL FREDDO Il freddo e l’alimentazione Il freddo riveste un ruolo essenziale nel settore alimentare in quanto permette di assicurare una conservazione ottimale delle derrate deperibili e di offrire al consumatore prodotti sicuri e sani. Tuttavia, la catena del freddo alimentare non è ancora sufficientemente sviluppata, soprattutto nei paesi in via
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Diagramma 3. Ripartizione del consumo di elettricità del settore del freddo (kWh/anno/ persona) tra le regioni del mondo*
* seguendo la definizione SRES delle regioni del mondo del GIEC (17) NAM: America del Nord PAO: Pacifico WEU-EEU: Europa Ovest, Centrale e Est FSU: Stati indipendenti dell’ex-Unione Sovietica MEA: Medio Oriente e Africa del Nord
LAM: America Latina e Caraibi CPA: Asia e Cina centrale SAS-PAS: Asia del sud e altri paesi Asia Pacifico AFR: Africa subsahariana
Il diagramma 3 mette in luce le differenze tra il consumo di elettricità del settore del freddo tra le regioni del mondo, in base ai livelli di sviluppo e alle condizioni climatiche. A livello mondiale, 440 kWh sono consumati ogni anno e per abitante al fine di soddisfare il fabbisogno di freddo; tuttavia, questa cifra varia tra 76 nell’Africa sub sahariana e 2.697 nell’America settentrionale. di sviluppo. La produzione alimentare mondiale comprende circa un terzo delle derrate deperibili che necessitano della conservazione con il freddo. Si stima che nel 2010, su una produzione alimentare mondiale di circa 6,300 milioni di tonnellate (prodotti agricoli, pesci, carni, e latticini), solo circa 400 milioni di tonnellate siano state conservate per mezzo del freddo (refrigerate o congelate), mentre la cifra avrebbe dovuto essere di circa 2.000 milioni. L’India ne rappresenta un chiaro esempio: meno del 4% dei prodotti freschi del paese è trasportato utilizzando la catena del freddo mentre la percentuale nel Regno Unito è del 90%. Ne risultano considerevoli perdite alimentari ed economiche. Secondo l’IIF, le perdite a livello mondiale imputabili all’assenza della catena del freddo sono molto elevate: fino al 20% della disponibilità a livello mondiale. Nei paesi industrializzati, le perdite alimentari causate dal mancato utilizzo del freddo rappresentano il 9% della produzione alimentare totale mentre la percentuale dei paesi in vai di sviluppo arriva ad una media del 23%. La FAO stima che la produzione alimentare nel mondo dovrà aumentare
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del 70% (circa 4,400 milioni di tonnellate) per poter nutrire 2,3 miliardi di persone entro il 2050 e il freddo avrà, dunque, un ruolo di vitale importanza in questo contesto. Il freddo può anche apportare un contributo alla risoluzione del problema della sotto alimentazione, soprattutto nei paesi meno sviluppati. La creazione di catene del freddo delle derrate deperibili nei paesi in via di sviluppo dello stesso livello di quelle dei paesi industrializzati, permetterebbe a questi paesi di avere una maggiorazione del 15% delle derrate disponibili (circa 250 milioni di tonnellate). E’ necessaria la presenza di un freddo continuo ed onnipresente lungo tutta la catena del freddo dei prodotti alimentari deperibili, dal produttore al consumatore. Nei supermercati, il 45% circa dell’elettricità consumata è dovuta alla presenza degli impianti refrigeranti che forniscono il freddo necessario ai banchi vendita e alle celle frigorifere destinate alla conservazione delle derrate refrigerate e surgelate. I negozi di piccole dimensioni, i ristoranti, i bar e gli hotel non potrebbero continuare ad esistere senza la loro presenza.
Circa 1,5 miliardi di refrigeratori e di congelatori ad uso domestico sono in servizio nel mondo. Sulla base del consumo di elettricità di questi apparecchi, l’IIF stima che i refrigeratori ed i congelatori utilizzano circa il 4% dell’elettricità totale consumata nel mondo. Tuttavia, il rendimento energetico dei refrigeratori è in costante evoluzione, e vi è un’evoluzione qualitativa permanente delle etichette energetiche. Il consumo di un refrigeratore ad uso domestico è diminuito del 65% in 15 anni. I consumatori non percepiscono che in piccola parte la presenza degli apparecchi refrigeranti che costituiscono la catena del freddo alimentare. La trasformazione degli alimenti, l’immagazzinaggio e il trasporto refrigerato, così come la distribuzione, costituiscono altri anelli di questa catena, invisibili al consumatore ma essenziali (così come la manutenzione a livello di vendita al dettaglio e del consumatore). In Francia, circa 24 milioni di tonnellate di derrate alimentari sono trasformate ogni anno grazie al freddo e il 40% del cibo prodotto, circa 370 kg per persona, necessita dell’applicazione del freddo. Ora vi sono circa 4 milioni di veicoli refrigerati in servizio nel mondo, compresi i furgoni, i camion, i semi rimorchi e i rimorchi. In Australia, i camion refrigerati rappresentano il 5,1% del traffico su strada.Tuttavia, entro il 2025, sarà necessario quadruplicare la flotta mondiale del trasporto refrigerato per soddisfare il fabbisogno dei paesi emergenti, soprattutto quelli asiatici, a cominciare dalla Cina e dall’India. D’altronde, il volume dell’immagazzinaggio refrigerato ha rappresentato 552 milioni di m3 nel 2014, con un incremento del 20% rispetto al 2012. L’India ha recentemente superato gli Stati Uniti ed ha ormai la maggiore capacità di immagazzinaggio del mondo con un volume di 131 milioni di m3. L’ottimizzazione costante delle tecnologie del congelamento ha portato allo sviluppo rapido di nuovi mercati alimentari come quelli dei prodotti surgelati e dei gelati. All’inizio degli anni 2010, la produzione annuale dei prodotti congelati era di circa 50 milioni di tonnellate (alle quali bisogna aggiungere 20 milioni di tonnellate di gelati e
30 milioni di tonnellate di pesce). Il consumo annuale di cibo surgelato per abitante arriva a circa 50 kg nei paesi come gli Stati Uniti, l’Irlanda, il Regno Unito, la Svezia e la Germania. Dai 225 miliardi di dollari USA nel 2012, il mercato dei prodotti surgelati dovrebbe arrivare a 294 miliardi di dollari americani nel 2019, grazie a tassi di crescita molto elevati, previsti per il Brasile, la Cina, l’India e il Messico.
Il consumo dei prodotti surgelati è superiore a 50 kg per abitante negli Stati Uniti.
Il condizionamento dell’aria Il condizionamento dell’aria costituisce una parte essenziale del settore del freddo. Il suo utilizzo continua ad aumentare sia nel settore del benessere dell’uomo che in quello dei processi industriali (tecnologie informatiche, biotecnologie,.. vedi 2.4 Il freddo nell’industria). Ogni persona trae una sensazione di benessere solo ad una certa temperatura e ad un certo grado di umidità e ha bisogno di una certa quantità di aria fresca per respirare. L’introduzione e l’evoluzione delle tecnologie del condizionamento dell’aria negli ultimi 60-70 anni ha permesso a regioni calde ed umide di svilupparsi considerevolmente anche sul piano economico. Diversi studi indipendenti dimostrano che la qualità dell’aria interna ha un’influenza significativa sulla produttività degli impiegati. Temperature ambiente inadatte hanno un impatto negativo sul rendimento lavorativo e, dunque, sull’economia. Nel Regno Unito, 15,7 miliardi di euro vanno persi ogni anno a causa della presenza di temperature inadatte. La diffusione del condizionamento dell’aria sta progredendo con rapidità. Secondo le stime dell’IIF, rappresenta il 5% del consumo mondiale di elettricità. Questa percentuale varia da paese a
paese a seconda del clima del paese e del suo livello di sviluppo. Quasi assente nei paesi in via di sviluppo, rappresenta il 14% circa del consumo totale di elettricità negli Stati Uniti e il 40% nella città Indiana di Mumbai. L’utilizzo del condizionamento dell’aria si sviluppa soprattutto nelle economie emergenti; in Cina, nel 1990 meno dell’1% delle abitazioni di città avevano un condizionatore, nel 2009 la percentuale è salita a quasi il 100%. Il mercato del condizionamento dell’aria rappresentava 72,3 miliardi di euro nel 2012 per 128,5 milioni di unità vendute. Dovrebbe raggiungere 82 miliardi entro il 2017 (+13,4%). D’altronde, si prevede che il condizionamento dell’aria avrà un ruolo sempre maggiore nel contesto del cambiamento climatico e del rialzo delle temperature . Nello scenario di riferimento relativo al cambiamento climatico, l’IPCC stima che il fabbisogno energetico legato al condizionamento dell’aria ad uso domestico in estate aumenterà di oltre 13 volte tra il 2000 e il 2050 e di 30 entro il 2100. Il condizionamento dell’aria dei veicoli progredisce ad un ritmo ancora maggiore in quanto i nuovi veicoli in vendita sono climatizzati. Vi sono al momento 700 milioni di veicoli o autobus climatizzati in servizio nel mondo. Il freddo e la salute Il freddo ha un impatto diretto sulla salute grazie alla conservazione delle derrate alimentari e dei prodotti farmaceutici, ma anche grazie alle nuove tecniche terapeutiche che utilizzano le basse temperature. Il freddo impedisce lo sviluppo dei batteri e dei patogeni tossici prevenendo così le malattie di origine alimentare. Il freddo limita fortemente il ricorso a conservanti chimici negli alimenti. Secondo uno studio dell’OMS, dal 1930, la conservazione delle derrate alimentari resa possibile dalla catena del freddo ha permesso di ridurre del 90% il numero dei casi di tumore allo stomaco. I prodotti sanitari termo sensibili, conservati a temperature controllate (soprattutto tra +2 °C e +8 °C) conoscono uno sviluppo spettacolare in tutto il mondo. La cifra di affari relativa a questi prodotti aumenta del 20% ogni anno. Anche se rappresentano solo il 2% del volume totale dei medi-
cinali, il loro valore è del 15% circa. In Francia, nel 2011, oltre il 50% dei nuovi prodotti farmaceutici autorizzati sul mercato dovevano essere conservati tra +2 °C e +8 °C. Per quanto riguarda I vaccini, un esempio interessante è il ruolo giocato dal freddo nella vittoria contro la poliomielite. Nel 2013, il numero di casi di poliomielite censiti nel mondo era di 416, ovvero quasi mille volte meno dei 350.000 recensiti nel 1988. La criochirurgia è una tecnica di facile utilizzo ed economica che utilizza macchinari relativamente semplici. La crio-ablazione è utilizzata come trattamento clinico. La sua capacità di guarire per esempio il tumore all’esofago è stata dimostrata con un tasso di riuscita del 70%. Per quanto riguarda i carcinoma della pelle il tasso di guarigione raggiunge il 99%. La superconduttività, un fenomeno reso possibile dalla criogenia, è alla base della tecnica della risonanza magnetica (IRM), permettendo di offrire ai medici una visione senza precedenti delle strutture interne del corpo umano. La maggior parte delle macchine IRM utilizzano magneti superconduttori per mantenere campi magnetici potenti e stabili. La risonanza magnetica ha un vasto ventaglio di applicazioni nella diagnostica medica, si pensa che vi siano più di 25.000 scanner nel mondo. Infine, i benefici alla salute resi possibili grazie al condizionamento dell’aria sono dimostrati nei periodi di forte caldo: il numero di decessi nei periodi caldi è diminuito dell’80% negli Stati Uniti rispetto ai valori degli anni ’50. Il freddo nell’industria Il freddo è indispensabile nell’industria agro alimentare (vedi 2.1), chimica, della plastica, nell’edilizia; altre industrie di punta, come il trattamento elettronico dei dati o le biotecnologie, non potrebbero esistere senza il freddo. Il condizionamento dell’aria è importante non solo per la salute e il rendimento dell’uomo, ma ha un ruolo importante nel settore industriale, soprattutto nei nuovi settori dell’alta tecnologia, a cominciare dalle tecnologie informatiche. I centri dati sono responsabili dell’1,3% del consumo mondiale di elettricità e il 50% di questo consumo è utilizzato per raffreddare gli impianti.
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Nuovi settori legati all’energia si stanno sviluppando rapidamente, ad esempio i gas liquefatti. Il commercio mondiale del gas naturale liquefatto (GNL) è triplicato dal 1997, raggiungendo 241,1 milioni di tonnellate nel 2014, ovvero il 10% del consumo mondiale di gas. In Giappone, il maggior importatore di GNL al mondo, il fabbisogno pressoché totale di gas è assicurato grazie all’importazione di GNL con l’eccezione di una piccolissima produzione all’interno del paese. L’LHC, il più grande e potente acceleratore di particelle al mondo, utilizza un anello di 27 chilometri di magneti superconduttori mantenuti a -271,3°C grazie alla presenza di elio super liquido per dare accesso alle alte energie
Acceleratore di particelle del LHC CERN
necessarie a testare le teorie fondamentali della fisica delle particelle. La scoperta del bosone di Higgs a luglio del 2012 è il primo grande risultato della ricerca associata all’LHC. Il reattore termonucleare sperimentale internazionale (ITER) ora in costruzione è un sistema di confinamento magnetico del plasma di grandi dimensioni che ha lo scopo di dimostrare la
fattibilità della fusione termonucleare per la produzione di elettricità. Questa macchina utilizza grandi calamite superconduttrici raffreddate alla temperatura dell’elio liquido e delle criopompe raffreddate ad azoto liquido.
noni sparaneve, che utilizzano le tecnologie del freddo, sono i più popolari. Per esempio, la pista da sci di Dubai ha 21 cannoni sparaneve che producono 30 tonnellate di neve al giorno.
Le pompe di calore Le pompe di calore sono dei sistemi che utilizzano il ciclo refrigerante sia per riscaldare sia per raffreddare. Hanno un ruolo unico nel sistema energetico del futuro. Nessun’altra tecnologia è in grado di fornire simultaneamente economie di energia primaria, benefici economici agli utilizzatori finali e una riduzione dell’impatto sul clima. In funzione di riscaldamento, sono molto efficienti dal punto di vista energetico perché per ogni kW elettrico consumato, vengono prodotti circa 4 kW di energia termica. Ciò corrisponde ad un rendimento termico del 300%, in confronto a quello del 70-80% delle caldaie tradizionali a gas o gasolio. Le pompe di calore installate permettono di ridurre dell’1% circa le emissioni mondiali di CO2 che arrivano a più di 32 miliardi di tonnellate. Tuttavia, secondo l’AIE, le pompe di calore potrebbero ridurre del 50% le emissioni di CO2 del settore residenziale e del 5% di quello industriale. Ciò significa che l’8% circa delle emissioni potrebbe essere evitato grazie alle pompe di calore.
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Tenendo conto dell’importanza della sicurezza alimentare, della salute, dell’energia e dell’ambiente è chiaro che il freddo riveste un ruolo essenziale per l’umanità e che debba diventare una priorità per i governi e nei settori dell’insegnamento e della ricerca. E’ necessario sviluppare la formazione nel settore del freddo e quella del personale, orientare i giovani verso questi mestieri del futuro che offrono prospettive molto buone a lungo termine. Uno sforzo particolare deve essere fatto al fine di offrire un aiuto ai paesi in via di sviluppo affinché si dotino di capacità refrigeranti sufficienti ad assicurare la sicurezza alimentare e la salute dei loro abitanti. Sono necessari investimenti nelle infrastrutture per costruire gli impianti adatti. L’efficienza energetica dei sistemi refrigeranti deve essere ancora migliorata, attraverso lavori di ricerca e sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili (solare, eolica, geotermica, biogas) che offrono delle alternative alla rete elettrica necessaria a far funzionare questi sistemi. Il freddo riveste un ruolo importante nelle diverse tecnologie di stoccaggio dell’energia ed è in grado di migliorare la sostenibilità delle reti elettriche. Bisogna ridurre le emissioni dei refrigeranti a forte effetto serra ancora presenti nella maggior parte dei dispositivi refrigeranti ivi compreso il condizionamento dell’aria grazie alla limitazione delle fughe, alla diminuzione delle cariche e all’utilizzo dei refrigeranti naturali o sintetici a debole effetto serra. Le attività di ricerca e sviluppo legate al freddo devono essere stimolate ed incoraggiate dalle autorità nazionali ed internazionali, dagli organismi che si occupano dei finanziamenti e dalle industrie pubbliche e private al fine di migliorare la salute, il benessere e la sostenibilità energetica ed ambientale nel mondo. ●
Speciale eliminazione F-gas
Il punto di vista di ASERCOM nei confronti della proliferazione dei refrigeranti
REGIS LEPORTIER Nella foto ASERCOM al XVI Convegno Europeo
Articolo tratto dal 16° Convegno Europeo La segmentazione come fattore cruciale per il successo Con l’avvento delle recenti normative europee sull’utilizzo dei refrigeranti l’industria del riscaldamento, ventilazione, condizionamento aria e refrigerazione dovrà affrontare molteplici sfide. Diversi regolamenti Ecodesign richiedono standard di prestazione minimi in termini di efficienza per prodotti specifici. Questi stessi prodotti sono anche coinvolti nella dismissione degli HFC imposta dal nuovo regolamento F-gas (UE) n. 517/2014. ASERCOM sostiene in tutto e per tutto la nuova normativa e i relativi benefici ambientali. Tutti i membri di ASERCOM desiderano affrontare queste sfide legislative con soluzioni affidabili per i loro componenti e prodotti. A partire dal 2017/2018 la dismissione degli HFC imporrà una limitazione delle quantità disponibili al 93% e al 63% rispettivamente. Queste percentuali dovranno essere ridotte di un ulteriore 11%, fino all’82% e al 52%, rispettivamente, incorporando la quota dell’11% ipotizzata per le apparecchiature pre-caricate importate nell’UE. Le nuove gamme di prodotti dovranno
Chairman comitato tecnico
dimostrare miglioramenti significativi in termini di efficienza energetica. Allo stesso tempo questi prodotti dovranno consentire l’utilizzo di quantità minime di nuovi refrigeranti con il potenziale di riscaldamento globale (GWP) più basso possibile. I divieti introdotti dalla direttiva F-gas relativamente ai nuovi prodotti sono definiti sulla base dei valori di GWP dei refrigeranti utilizzati secondo quanto alla seguente impostazione:
300 refrigeranti diversi, già utilizzati o in fase di sviluppo. Gli sforzi volti a strutturare analiticamente i prodotti HVACR in gruppi o segmenti pertinenti hanno individuato un minimo di 4050 segmenti diversi. Questi segmenti dovranno essere ulteriormente differenziati in base a un minimo di 3 condizioni climatiche (clima freddo, clima temperato, clima caldo). ASERCOM ritiene che una segmentazione corretta sia fondamentale per raggiungere
• 2015 ➔ Frigoriferi domestici GWP ≥ 150 • 2020 ➔ A/C portatili GWP ≥ 150 ➔ Refrigeratori e freezers ermatici commerciali GWP ≥ 2500 ➔ Refrigerazione stazionaria GWP ≥ 2500 ➔ Divieto della riparazione con refrigeranti vergini GWP ≥ 2500 • 2022 ➔ Ref. Multipack >40 Kw GWP ≥ 150 (eccetto in cascata GWP < 1500) ➔ Refrigeratori e freezers ermetici GWP ≥ 150 • 2025 ➔ Monosplit A/C GWP ≥ 750 • 2030 ➔ Divieto della riparazione con refrigeranti riciclati e rigenerati GWP ≥ 2500 Con riferimento al Global Warming Potential (GWP) ASERCOM propone in approccio più razionale per classificare i refrigeranti in base ai divieti imposti dalla direttiva F-gas relativamente ai nuovi prodotti. Attualmente ci sono sul mercato circa
l’obiettivo della riduzione dell’emissioni di CO2 da parte di tutti i settori che utilizzano i refrigeranti all’interno di apparecchiature frigorifere e per il condizionamento dell’aria. Questa nostra attività di segmentazione non vuole soltanto identificare in
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Gruppi GWP <150 / <750 / <2500
Gruppo 1 basso GWP
Gruppo 3 alto GWP
Gruppo 2 medio GWP
Gruppo 4 divieto
Approccio di segmento (Divisione) Segmenti di applicazione
Settore di attività ■ Domestico
da 2
■ Commerciale Ref.
da 4 a 6
■ Trasporto
da 2 a 3
■ Industriale
da 4 a 10
■ Condizionatori fissi AC
da 5 a 11
■ Chillers / HPs
da 4 a 10
■ Condizionamento auto
da 1 a 2 Totale segmenti
Riferimenti:
RIEP / ADEME / UNEP / ASERCOM / SNAP / SKM
modo esaustivo tutte le applicazioni relative ad ogni settore ma anche raggrupparle in base a caratteristiche comuni rispetto a due differenti scenari di riduzione delle emissioni di CO2. Il primo scenario (A) vuole raggruppare le soluzioni alternative per riduzione delle emissioni di CO2 selezionando quelle con valore di GWP dei refrigeranti da 2500 a 750. Il secondo scenario (B) valuterà gli sviluppi effettuati dal punto di vista dei nuovi componenti identificando le alternative che prevedono l’utilizzo di
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refrigeranti del gruppo 2 con GWP da 750 a 150. La seguente tabella (bozza) dà un’idea dell’attività di ASERCOM nella valutazione e nel raggiungimento degli obiettivi identificati dalla direttiva F-gas. L’obiettivo è la definizioni di alternative sostenibili all’interno dei vari scenari, identificati secondo il criterio del GWP, per ognuno dei sotto-segmenti definiti e relativo refrigerante utilizzato. I membri di ASERCOM hanno già valutato i potenziali refrigeranti in funzione delle loro prestazioni e l’impatto
dei costi su un periodo di diversi anni. Per meglio soddisfare le esigenze dei rispettivi mercati la ricerca condotta dai membri di ASERCOM copre tutte le molecole dei vari refrigerante fra i quali i fluidi “naturali”, come R-744, R600a, R-290 e R-717 (ammoniaca), HFO (in corso di valutazione), nonché le miscele HFC-HFO zeotropiche. Molti nuovi potenziali refrigeranti sono inoltre una miscela di diverse molecole e sono quindi A2L con un glide elevato. Le conseguenze termodinamiche del glide possono comportare uno scostamento significativo rispetto alle prestazioni dichiarate. I membri di ASERCOM progettano come prassi i propri prodotti per una durata in servizio attesa tra di 15-20 anni. La maggior parte dei membri di ASERCOM è alla ricerca, da diversi anni, di refrigeranti alternativi adatti ad applicazioni specifiche. Il tempo di sviluppo di una gamma di prodotti è di almeno 12 mesi nel caso di una semplice definizione di idoneità, a può arrivare a 3-4 anni per il completo sviluppo di un nuovo prodotto. I membri di ASERCOM sono responsabili della garanzia dei propri prodotti per quanto riguarda la piena idoneità all’utilizzo di uno specifico refrigerante. Queste attività di sviluppo possono essere condotte solo per pochi refrigeranti selezionati, quelli che dimostrano il più alto potenziale nelle prove preliminari. Solo con un approccio altamente focalizzato la nostra industria potrà conseguire gli obiettivi del phase-down entro il lasso di tempo stabilito. Ciò può essere ottenuto con un approccio alla segmentazione appropriato per ogni tipo di applicazione. La valutazione del peso dell’impatto della CO2 equivalente relativamente al settore, insieme alla priorità di sviluppo della nostra industria, si tradurrà in risultati ottimali ed eviterà il raddoppio degli sforzi di sviluppo senza reali vantaggi. I membri di ASERCOM sono ben coscienti del significativo rischio di una possibile proliferazione di molecole. Questo è già stato sperimentato con il protocollo di Montreal. I membri di ASERCOM lavoreranno insieme con l’obiettivo comune di ridurre le emissioni dirette e indirette di CO2. ●
Stima e andamento dei refrigeranti per singolo segmento Esempio segmento refrigerazione commerciale, unitĂ condensanti media temperatura
Gruppo 1 basso GWP
Gruppo 2 medio GWP
Gruppo 3 alto GWP
Gruppo 4 divieto
Gruppo 4 divieto Gruppo 3 alto GWP Gruppo 2 medio GWP Gruppo 1 basso GWP
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Speciale principi di base del condizionamento dellʼaria
Principi di base del condizionamento dell’aria
La logica “fuzzy” nel condizionamento dei locali tecnologici 169ª lezione PIERFRANCESCO FANTONI
CENTOSESSANTANOVESIMA LEZIONE DI BASE SUL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 18 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it
È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
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INTRODUZIONE Esiste un settore del condizionamento, un tempo di nicchia ma oggigiorno sempre più diffuso, che richiede il controllo dei parametri dell’aria all’interno di locali ove sono collocate apparecchiature tecnologiche che producono durante il loro funzionamento grandi quantità di calore. All’interno di tali locali devono essere mantenute ben specifiche caratteristiche dell’aria, pena la problematicità di funzionamento di queste apparecchiature, per lo più di natura elettronica. Oggigiorno, però, non ci si può esimere, oltre che soddisfare le specifiche richieste ambientali, anche dal tenere sotto controllo i costi di gestione di tali impianti di condizionamento. La tecnologia dei compressori e delle valvole di espansione aiuta in tal senso ma è anche nei sistemi che regolano il funzionamento dei controllori che si possono ottenere significativi risultati, come ad esempio nella logica “fuzzy”. I LOCALI TECNOLOGICI Quando si parla di condizionamento dell’aria generalmente, in modo quasi automatico, si associa l’idea del trattamento dell’aria destinata ai locali frequentati da persone: il condizionamento, cioè, viene abbinato alla necessità di creare delle condizioni di temperatura e umidità idonee per il benessere ed il comfort delle persone. Non sempre è così, però. In alcuni
casi, che un tempo erano di nicchia ma ora con l’evolversi della tecnologia sono sempre più frequenti, è necessario provvedere al trattamento dell’aria non tanto per favorire il benessere umano ma solamente per creare delle condizioni ambientali che permettono il corretto funzionamento di apparecchiature e dispositivi contenuti all’interno degli ambienti stessi: stiamo parlando dei locali tecnologici. La repentina crescita delle telecomunicazioni senza filo, ma anche di altre tecnologie come ad esempio quella dei computer, quella digitale e quella dei sistemi di immagazzinamento virtuale dei dati, ha comportato la nascita di molteplici e delicate apparecchiature, ormai prevalentemente di natura digitale/elettronica, che per poter funzionare richiedono un’accurato e preciso controllo delle condizioni ambientali, pena la compromissione delle loro funzionalità. SPECIFICHE RICHIESTE La particolarità dei locali tecnologici è che piuttosto raramente sono frequentati da persone. Ciò di cui bisogna tener conto, quindi, non sono tanto le necessità di comfort umano quanto le esigenze di garantire all’interno di tali locali le condizioni standard indispensabili per il corretto funzionamento delle apparecchiature in esso contenute. Una delle particolarità, come vedremo in seguito, è quella che tali locali devono rigettare una cospicua
quantità di calore anche nelle stagioni fredde, cosa che non avviene comunemente quando si parla di condizionamento per il benessere delle persone. La presenza di tale quantità di calore interno, infatti, non è dovuta prevalentemente a infiltrazioni provenienti dall’esterno, come ad esempio succede in qualsiasi frigorifero o cella frigorifera o locale climatizzato, ma viene generata sempre e costantemente in maniera endogena, anche quando esternamente fa freddo: è il funzionamento delle apparecchiature che genera calore, sia nel periodo estivo che in quello invernale con l’aggravante, nel primo caso, che risulta più problematico lo smaltimento di tale calore dato che l’ambiente esterno è meno “disposto” ad accettarlo. Da queste premesse appare chiaro che una delle specifiche che necessariamente deve essere soddisfatta all’interno di questi locali è il controllo della temperatura ed il suo mantenimento entro limiti ben definiti. I componenti elettronici diventano maggiormente efficienti se riescono a dissipare tutto il calore da loro prodotto durante il funzionamento. Ma anche gli accumulatori d’energia vedono diminuire drasticamente la loro durata temporale se non vengono mantenuti alle temperature prestabilite. Per questo è importante tenere sotto controllo la temperatura nei locali tecnologici. Ma questa non è la sola necessità che deve essere soddisfatta: ve ne sono almeno altre tre di altrettanta vitale importanza. La seconda è il controllo del grado di umidità dato che anch’esso va ad influire significativamente sulle corrette condizioni di funzionamento dei dispositivi di natura elettronica. In caso contrario, quando il grado di umidità è troppo elevato, sono possibili indesiderati fenomeni di condensazione che possono inficiare l’efficienza dei dispositivi elettronici. Se invece il grado di umidità è troppo basso sono possibili scariche elettriche che possono danneggiare i vari componenti. Il terzo è la qualità dell’aria, che deve essere mantenuta entro livelli di purezza ben definiti in quanto polvere, particelle sospese e sporcizia in generale sono estremamente negativi per
Figura 1. Esempio di condizionatore per locali tecnologici. (catalogo Aermec)
determinati tipi di apparecchiature. Infine, quarta specifica, è la ventilazione del locale, ossia l’opportuno ricambio dell’aria interna che può essere inquinata da prodotti di risulta del funzionamento delle apparecchiature e che, in certi casi, può risultare dannosa per la salute umana: tali locali, come già detto, sono scarsamente frequentati da personale ma in quei casi in cui è necessario farlo è necessario garantire che chi vi entra possa eseguire senza problemi di salute il compito che gli è stato affidato. I COSTI DI GESTIONE Oltre alle quattro esigenze sopra specificate, il cui rispetto è indispensabile per poter garantire l’efficienza di funzionamento, possiamo aggiungerne una quinta che al giorno d’oggi è divenuta ormai di importanza basilare per qualsiasi attività di mercato: i costi di gestione. All’interno dell’attuale sistema economico stanno assumendo rilevanza sempre maggiore tali costi, perchè
sono direttamente collegati al profitto d’impresa, per cui la loro minimizzazione rende possibile la massimizzazione dei guadagni. Le tecnologie di funzionamento delle apparecchiature di condizionamento, ma anche quelle legate alla loro manutenzione, non possono più, ormai, non tenere conto di questo aspetto rilevante. Ma i sistemi di controllo con tecnologia tradizionale, quelli che lavorano rigidamente sulla base dei valori di set-point impostati, non sempre consentono di raggiungere tale obiettivo. Questo nonostante l’evoluzione tecnologica abbia portato all’utilizzo di componenti frigoriferi innovativi, come ad esempio i compressori scroll comandati da inverter e le valvole di espansione controllate elettronicamente. Mediante essi si riescono ad ottenere temperature del locale climatizzato che permangono prossime a quelle impostate, con fluttuazioni meno marcate di quelle che si ottengono con i tradizionali compressori con funzionamento on/off o con le usuali valvole di espansione termostatiche. Tale tecnologia è ulteriormente migliorabile se la si abbina alla fuzzy-logic. LA LOGICA FUZZY I controllori tradizionali lavorano sulla rigida base dei valori di set-point impostati. Nella fuzzy-logic, invece, i parametri che vengono presi a riferimento per il controllo risultano essere meno definiti. Per ottenere questo risultato essi non si concretizzano unicamente in valori numerici (ad esempio: se la temperatura del locale sale al di sopra di 25 °C allora avvia il compressore) ma in valori di “tendenza” (ad esempio: se nel locale la temperatura aumenta troppo allora avvia il compressore). Ovviamente nella realtà la tecnologia è ben più sofisticata dell’esempio appena presentato. Ma l’importante è comprendere come le “decisioni” del controllore non vengano dettate solamente sulla base di una sola misura (nell’esempio: la temperatura) ma di una serie di misure o di parametri calcolati: la differenza tra la temperatura reale del locale ed il set-point impostato (ossia quanto siamo “lontani”
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dalla temperatura che vogliamo avere nel locale?), la “velocità” con la quale la temperatura reale si sta allontanando o avvicinando al valore desiderato, il tempo trascorso dall’ultimo avviamento o spegnimento del compressore, i dati “storici” riguardanti le necessità di raffreddamento. Proprio l’elaborazione di tutta questa serie di informazioni porta alla conclusione sull’azione da compiere: se il risultato è “fa caldo” allora è necessario avviare il compressore. Interessante è notare che la decisione, quindi, sulla marcia/arresto del condizionamento non avviene sulla base di un unico valore numerico, ma sulla base di una sintesi di più parametri e che il valore di riferimento per la conseguente decisione da prendere non è più un numero (ad esempio: 25 °C) ma una condizione (caldo, freddo, lentamente, velocemente, distante, vicino, ecc.) che scaturisce appunto dalla sintesi di più parametri. Ovviamente, poi, tale condizione viene digitalizzata per poter essere gestita agevolmente dal controllore. Può capitare, quindi, che con un setpoint di temperatura impostato a 20 °C il compressore non venga avviato se il locale si trova a 22 °C poichè il controllore verifica che dopo una risalita repentina della temperatura essa si sta stabilizzando ad un valore ancora accettabile per il corretto funzionamento delle apparecchiature contenute nel locale. Così come può accadere che, invece, sempre con una temperatura del locale a 22°C il controllore verifica che essa sta aumentando costantemente per intervalli di tempo prestabiliti, che il compressore è già da parecchio tempo fermo, e che, sulla base dei dati storici, quando il tasso di crescita della temperatura è di tale entità vi è la necessità di provvedere al raffreddamento del locale. Nel primo di questi semplici esempi il parametro sintetizzato dal controllore è “fa freddo”, quindi l’impianto rimane fermo, mentre nel secondo è “fa caldo” quindi il condizionatore va avviato. Proprio grazie ad una logica di questo tipo si migliora il funzionamento della macchina, evitando accensioni inutili o tardive, e si ottimizzano i consumi energetici. ●
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Speciale formazione sui refrigeranti alternativi per i soci ATF
Guida ai costi finanziari, ambientali, di sicurezza e affidabilità relativi alle fughe
REAL ALTERNATIVES PROJECT A Londra: IOR – AREA – ATF – LONDON UNIVERSITY – KHLIM – PROZON – IKKE
www.realalternatives.eu
INTRODUZIONE
Il GWP dei refrigeranti alternativi viene mostrato in tabella 1.
Questo Modulo introduce alla valutazione dei costi finanziari, ambientali, di sicurezza e affidabilità. Non sostituisce la formazione pratica e l’esperienza lavorativa. Le pagine seguenti trattano dei costi conseguenti alle fughe di refrigerante. Un circuito che perde: • Ha una capacità frigorifera inferiore (e quindi la capacità può non essere sufficiente a soddisfare il carico); • Può consumare di più (cosa che comporta un impatto ambientale indiretto); • E’ meno affidabile (un circuito parzialmente scarico lavora male e perciò è più soggetto a guasti); • E’ più pericoloso – tutti i refrigeranti possono provocare asfissia, molti refrigeranti alternativi sono infiammabili e l’R717 è tossica. La maggior parte dei refrigeranti alternativi ha un ridotto potenziale di riscaldamento globale, ma altre conseguenze causate da una fuga (ad esempio il consumo di energia) sono simili a quelle dei refrigeranti tradizionali. Così le possibilità di fuga vanno comunque minimizzate, qualunque sia il refrigerante.
GWP e anidride carbonica equivalente L’anidride carbonica equivalente è la quantità che indica, per una certa quantità di gas ad effetto serra, l’ammontare di CO2 che provoca lo stesso potenziale di riscaldamento globale (GWP), quando misurato nel medesimo arco temporale (di solito 100 anni). L’anidride carbonica equivalente ad un gas viene ottenuta moltiplicando la massa (peso) per il GWP del gas. Di solito si utilizzano le seguenti unità di misura: • kg di anidride carbonica equivalente (kg CO2 e). • tonnellate di anidride carbonica equivalente (T CO2 e). • milioni di tonnellate di anidride carbonica equivalente (MTCO2 e). Per esempio, il GWP dell’R290 (propano) in 100 anni è pari a 3 e per l’R32 è pari a 675. Questo significa che una fuga di: • 1 tonnellata di R290 è equivalente all’emissione di 3 tonnellate di anidride carbonica (T CO2 e). • 1 tonnellata di R32 è equivalente all’emissione di 675 tonnellate di anidride carbonica (T O2 e).
IMPATTO AMBIENTALE Potenziale di riscaldamento globale (GWP) Il Potenziale di riscaldamento globale (GWP) di un refrigerante è una misura di quanto una certa quantità di gas ad effetto serra (ad esempio di un refrigerante HFC) contribuisce al riscaldamento globale. La misura si fonda su una scala relativa che confronta il gas in questione con la medesima massa di anidride carbonica (il cui GWP è fissato a 1 per definizione). Il GWP viene calcolato per uno specifico intervallo di tempo (ad esempio 100 anni) ed il valore deve essere dichiarato ogni volta che un GWP viene citato altrimenti il valore è privo di significato. Le sostanze come gli HFC che hanno un elevato valore di GWP assorbono parecchie radiazioni infrarosse e hanno una lunga vita atmosferica.
Tabella 1 – Il GWP dei refrigeranti alternativi
(1) GWP ricavato dal Regolamento F Gas EU 517: 2014
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Impatto diretto e indiretto Una perdita di refrigerante ha un doppio impatto sui cambiamenti climatici: • Un impatto diretto se il refrigerante ha un potenziale di riscaldamento complessivo; • Un impatto indiretto dovuto ai maggiori consumi che causa
Le emissioni carboniose complessive provocate da un impianto comprendono sia le conseguenze della fuga di refrigerante sia l’aumento dei consumi dell’impianto. Emissioni indirette rilasciate dalla centrale elettrica
Emissione diretta attraverso perdite refrigerante
Elettricità
La refrigerazione contribuisce per il 10% delle emissioni di gas ad effetto serra globali 8% attraverso l’uso dell’elettricità e 2% attraverso le perdite
La prossima sezione fornisce maggiori informazioni in dettaglio. Inoltre, nel Modulo 1 viene spiegato il significato di Impatto complessivo di riscaldamento equivalente (TEWI). COSTI FINANZIARI Calcolo del costo ambientale di una perdita L’impatto diretto di una perdita sui cambiamenti climatici si calcola semplicemente moltiplicando il GWP del refrigerante per la quantità che viene dispersa in un certo intervallo di tempo. In tabella 2 vengono mostrati due esempi.
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Tabella 2 – Impatto
Confronto delle perdite di refrigerante rispetto ad altre attività che inquinano l’ambiente Risulta utile confrontare l’impatto delle perdite di refrigerante ad altre attività che provocano cambiamenti climatici, come ad esempio l’inquinamento provocato da un veicolo a motore. E’ necessario conoscere alcuni dati fondamentali per compiere tale confronto – essi vengono forniti nell’Appendice 1 di questo Modulo e risultano essere dati standard per eseguire calcoli sul carbonio equivalente. Tale calcolo permette di confrontare l’impatto sui cambiamenti climatici di una perdita di refrigerante rispetto ad attività come la guida di un veicolo, volare, utilizzare un’apparecchiatura, etc. Nell’esempio B riportato sopra l’impatto diretto di una fuga di 2kg di R32 è pari a 1350 CO2 e - che risulta equivalente a percorrere 6521 km in automobile (assumendo 0,207 kg di CO2 per km come media per un’auto a benzina) Impatto indiretto Fino ad ora abbiamo considerato solo l’effetto diretto della perdita, non l’impatto indiretto causato dalla minore efficienza energetica dell’impianto quando lavora scarico di refrigerante. Esso viene trattato nella prossima sezione – può essere più significativo dell’impatto diretto per molti refrigeranti alternativi. Costo finanziario di una perdita Risulta molto difficile calcolare accuratamente il costo complessivo di una perdita. I seguenti elementi incidono sul costo: • Refrigerante – è difficile calcolare il prezzo di acquisto del refrigerante e la quantità usata (nota – il prezzo di acquisto varia molto e dipende da fornitore a fornitore). Per esempi sui costi vedi la tabella 3; Tabella 3 – Esempio di costi del refrigerante
• Costo del lavoro (e materiali) per individuare e riparare la perdita e ricaricare il circuito – questo dovrebbe essere facile da ricavare dai rapporti di intervento ma esiste un’ampia casistica che dipende dal lavoro che deve essere eseguito per individuare la perdita che dipende da dove essa si verifica e dalla sua entità a dal tipo di circuito; • Costi aggiuntivi di funzionamento dell’impianto causati dalla mancanza di carica – difficili da stimare poichè la quantità di energia consumata in funzione della carica varia a seconda dell’impianto ed esistono pochi dati empirici disponibili. In questa sezione viene dato in seguito un esempio; • Fermi-impianto e perdite conseguenti – alcuni utenti posseggono tali dati, ma essi sono molto variabili. Si può utilizzare la calcolatrice REAL Alternatives per stimare il costo finanziario di una perdita.
Tabella 4 – Conseguenze di una fuga di refrigerante in diversi tipi di impianti
Costo finanziario di una perdita I costi variano a seconda di quanto rapidamente la perdita viene individuata e riparata, come mostra il diagramma seguente. Figura 1 – Costo di una perdita di refrigerante
Costi (£)
Perdite di conseguenza Costi energetici addizionali
Gli affari del proprietario vengono rovinati
Costo per la riparazione Perdita di refrigerante Tempo
Parte la perdita
La scorta di refrigerante nell’impianto è finita, l’efficienza diminuisce
Il sistema non riesce più a soddisfare il raffreddamento
Costi operativi Non esiste una correlazione diretta tra perdite ed efficienza energetica - l’impatto di una perdita di refrigerante sul consumo di energia varia ampiamente in funzione dell’impianto come mostra la tabella 4. Impatto di una perdita sul diagramma p-h La figura 2 mostra come attraverso il diagramma p-h si può studiare in che modo una perdita di refrigerante può influire sull’efficienza di un impianto. Si vede come una perdita riduce la pressione di scarico e di aspirazione ma aumenta il surriscaldamento. Il diagramma di figura 3 mostra l’impatto di una perdita sul COP basato su un certo numero di casi sperimentali. Si può vedere come una riduzione del 10% della carica può ridurre il COP del 10%. Inoltre si verifica una riduzione della capacità frigorifera. Costi energetici causati da una fuga L’esempio seguente è riferito ad una singola unità condensante che lavora con un solo evaporatore. L’impianto ha le seguenti condizioni di lavoro quando opera a pieno
Figura 2 – Impatto della perdita - affidabilità Ciclo con carica normale Ciclo con perdita
Minore pressione di scarico
Minore pressione di aspirazione Superiore surriscaldamento all’evaporatore
carico: • Temperatura di condensazione 35 °C • Temperatura di evaporazione -25 °C • Surriscaldamento utile 5 K • Temperatura ritorno gas aspirazione -15 °C • Sottoraffreddamento liquido 7 K • Refrigerante R290 • Capacità frigorifera 10kW
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COP relativo [%]
Figura 3 – Diagramma impatto perdita sul COP
* COP (Coefficiente di Prestazione) è dato da capacità / potenza assorbita.
Livello di carica refrigerante [%]
Le prestazioni dell’impianto sono calcolate nella tabella 5. La tabella riporta il costo annuale dell’energia supponendo un funzionamento a pieno carico per un anno ed un costo di 0,175 euro/kW. La tabella mostra anche il costo relativo al funzionamento in condizioni di circuito parzialmente scarico con un COP ridotto del 10%. Per determinare con precisione l’aumento del costo a causa di una fuga in questo tipo di impianti è necessario conoscere: • Le condizioni operative di progetto; • Le condizioni operative in condizioni di circuito parzial-
Capacità frigorifera [kW]
Figura 4 – Conseguenze di una perdita
Carica (kg)
mente scarico (che cambiano man-mano che il circuito si scarica); • Il periodo in cui l’impianto ha lavorato scarico; • Gli effetti della scarsa carica sulle condizioni operative di funzionamento; • Dati del compressore/impianto, andamento delle temperature ambiente e del carico per calcolare le prestazioni ed i costi di funzionamento dell’impianto in condizioni di carica corretta e di mancanza di carica. Per molti impianti queste informazioni non sono del tutto disponibili, ma spesso si può fare una stima sulla base dell’esempio riportato sopra. Inoltre la capacità frigorifera può essere inferiore a quella necessaria per soddisfare il carico richiesto. I grafici di figura 4 mostrano i risultati sperimentali relativi ad un impianto per determinare le conseguenze di una perdita ●
ULTIME NOTIZIE Refrigerazione magnetica: un mercato da 300 milioni di euro entro il 2022 Secondo la ricerca di mercato “Refrigerazione magnetica (refrigerazione, condizionamento, pompe di calore) 2015 – 2020”, il mercato della refrigerazione magnetica raggiungerà un giro d’affari di 300 milioni di euro entro il 2022 con una crescita esponenziale del 98,7 dal 2017 al 2022. La refrigerazione magnetica potrebbe essere nel ventennio che ci attende una rivoluzione vera e propria degli apparecchi per refrigerazione e condizionamento. Un cambiamento epocale paragonabile a quello dei televisori. Negli anni ’90 del secolo scorso il tubo catodico era la normalità. Poi, in pochi anni si è passati allo schermo piatto a cristalli LCD, al plasma e ora alla tecnologia led. Un abisso tecnologico che ha portato alla chiusura marchi storici italiani quali la MIVAR di Abbiategrasso e ha permesso ai colossi orientali di crescere e invadere i mercati europei. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Coefficiente di efficienza COP
L’AHRI lancia il programma di valutazione dei refrigeranti alternativi a basso impatto ambientale
Carica (kg)
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Tabella 5 – Costo annuale
In risposta alle preoccupazioni ambientali sollevate dall’utilizzo di refrigeranti ad alto potenziale di riscaldamento globale (GWP), l’AHRI, prestigiosa associazione statunitense vista in Italia al XVI Convegno Europeo presso il Politecnico di Milano e EXPO2015, sta lanciando un programma di ricerca cooperativa a livello di settore per individuare e valutare i refrigeranti alternativi più promettenti. La ricerca è applicata ai condizionatori d’aria, alle pompe di calore, ai deumidificatori, ai refrigeratori, agli scaldabagni, ai produttori di ghiaccio, e agli impianti di refrigerazione. Il programma, denominato Programma di Valutazione dei refrigeranti a basso GWP, è fortemente voluto dall’industria per accelerare la risposta del settore alle sfide ambientali sollevate dall’utilizzo di refrigeranti ad alto GWP, ed evitare quindi il lavoro di duplicazione. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF
Problemi di ritorno dell’olio nei compressori funzionanti in parallelo: soluzioni impiantistiche 189ª lezione di base PIERFRANCESCO FANTONI ARTICOLO DI PREPARAZIONE AL PATENTINO FRIGORISTI
CENTOTTANTANOVESIMA LEZIONE SUI CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 18 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2015, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it
Introduzione Il serbatoio della riserva dell’olio è un recipiente che torna utile quando si ha la necessità di gestire il livello dell’olio all’interno dei compressori dei gruppi “rack”. Giova comunque ricordare che l’installazione del separatore e della riserva non risolvono i problemi di corretto ritorno dell’olio se il circuito frigorifero risulta essere realizzato male o se non si esegue la necessaria manutenzione periodica. L’installazione della riserva richiede attenzioni diverse a seconda che essa venga montata per la prima volta sul circuito frigorifero o che essa vada a sostituirne una già installata in precedenza. Infine, fondamentale è la scelta della corretta valvola equalizzatrice da installare sulla riserva, valvola che permette di inviare in maniera adeguata la corretta quantità d’olio di cui necessita la batteria di compressori per il suo ottimale funzionamento. Scelta della riserva dell’olio Come già visto, la riserva d’olio costituisce la “scorta” di olio per il circuito frigorifero. Installare questo componente significa avere sempre a disposizione olio nel carter del compressore per garantirne la sua corretta lubrificazione. Esso va scelto proprio in funzione di questo obiettivo, pertanto sul mercato esistono vari modelli di varie dimensioni. La loro capacità può essere di qualche litro d’olio ma anche di decine
di litri d’olio, a seconda delle esigenze. Va detto che la corretta scelta delle dimensioni della riserva può essere compiuta solo se il circuito frigorifero è stato dimensionato correttamente, in particolar modo per quanto riguarda la giusta scelta del diametro delle tubazioni frigorifere. Anche la regolare e periodica manutenzione del circuito è importante perchè assicura una circolazione dell’olio nel circuito costante: solo così si può comprendere quale deve essere la capacità corretta della riserva per un dato circuito frigorifero. Se vengono a mancare le due condizioni citate, anche una riserva dell’olio ben scelta non è in grado di assicurare la giusta quantità d’olio ai compressori: questo è quanto succede, ad esempio, in certi impianti di supermercati dove si hanno circuiti frigoriferi molto lunghi e complessi e che, data la loro non buona realizzazione o la loro non periodica manutenzione, impediscono di avere una sufficiente e costante lubrificazione dei gruppi “rack” di compressori, nonostante siano stati installati separatore e riserva dell’olio. Installazione della riserva d’olio Quando si decide di installare una riserva d’olio in un circuito nuovo è necessario aggiungere alla riserva stessa una quantità supplementare d’olio. Anche quando si deve sostituire una riserva che à già installata sul circuito va aggiunto dell’olio, anche se in
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quantità inferiore alla precedente. In una riserva d’olio possiamo trovare due vetri-spia, già installati dal costruttore, a diverse altezze del recipiente (vedi figura 1). Nel caso in cui la riserva venga installata ex-novo essa va riempita d’olio fino alla spia posta più in alto. Una volta eseguito il primo avviamento dell’impianto il livello di tale olio calerà in quanto potrà in parte fermarsi all’interno del circuito dell’olio stesso (in funzione della sua lunghezza) o del regolatore d’olio ed in parte potrà mescolarsi con il refrigerante. La buona prassi suggerisce di controllare nei giorni immediatamente successivi all’installazione della riserva ed all’avvio dell’impianto se il livello dell’olio all’interno della riserva tende a scendere e, se del caso, a rabboccarlo. Importante, in questa fase, è mantenere il livello dell’olio all’interno della riserva compreso tra le due spie. Come si diceva in precedenza è importante che il circuito frigorifero sia stato correttamente dimensionato, altrimenti si verificano delle fluttuazioni nella circolazione dell’olio nel circuito che non permettono di farsi un’idea corretta se la quantità d’olio caricata sia quella più idonea. Nel caso di sostituzione della riserva, invece, essa va riempita d’olio fino alla spia inferiore, in quanto il circuito funzionando in precedenza risulta avere già “catturato” dell’olio. Nelle ore successive alla sostituzione, dopo che l’impianto è stato riavviato, si mantiene sotto controllo il livello all’interno della riserva, provvedendo ad aggiungere dell’altro olio in caso il livello scenda al
di sotto della spia inferiore ma anche a torglierne nel caso in cui il livello salga al di sopra della spia superiore. Per eseguire l’operazione di aggiunta o sottrazione d’olio si possono utilizzare le apposite prese di servizio già previste sui rubinetti di cui la riserva è normalmente dotata. In questo caso è preferibile, prima della sostituzione della riserva, accertarsi del livello dell’olio al suo interno, in modo tale da avere un riferimento per la verifica del livello nella nuova riserva che viene installata.
(catalogo Castel)
Valvola di equalizzazione della pressione La riserva riceve dal separatore la quantità d’olio intercettata attraverso il collegamento al rubinetto presente nella sua parte superiore. In alcuni modelli tale rubinetto può essere orientato direttamente dall’installatore in modo tale che la connessione risulti facilitata in funzione della geometria del circuito frigorifero e dell’andamento geometrico delle tubazioni. Ma ciò che la riserva riceve dal separatore non è solo olio. Infatti assieme ad esso può giungere il refrigerante sotto forma di vapore ad alta pressione. Nei casi peggiori potrebbe anche arrivare refrigerante liquido. Vediamo il perché. Nel separatore dell’olio è normale avere al suo interno refrigerante gassoso ad alta pressione, dato che esso si trova sul tubo di scarico del compressore. Il separatore va installato il più vicino possibile al compressore e, quindi, nelle unità remote può anche trovarsi all’esterno. Nella
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Figura 1. Serbatoio della riserva dell’olio.
stagione fredda, quando il compressore può rimanere fermo per lunghi periodi, all’interno del separatore il refrigerante presente potrebbe anche raffreddarsi eccessivamente, fino a condensare. Quindi mescolarsi con l’olio. Quando il galleggiante interno del separatore apre la valvola di scarico tale miscela olio+refrigerante liquido viene inviata alla riserva e, da qui, può transitare per giungere al carter del compressore. Occorre, quindi, fare in modo che il refrigerante gassoso non possa condensare all’interno del separatore. Per tale ragione certe volte il separatore viene coibentato, proprio per evitare il fenomeno della condensazione del vapore. Si può anche pensare ad una resistenza riscaldante che ha il compito di mantenere sempre caldo il separatore. Con tali espedienti viene anche aumentata l’efficienza del separatore. Comunque, anche se alla riserva giunge solo olio e del refrigerante allo
Figura 2. Schema semplificato del circuito di ritorno dell’olio ai compressori in parallelo con evidenziata la valvola di equalizzazione della pressione montata sul serbatoio della riserva dell’olio.
stato di vapore, la pressione al suo interno risulta essere troppo elevata: essa invia l’olio al carter del compres-
sore, che è in bassa pressione. A causa del differenziale di pressione il carter verrebbe inondato d’olio ad ogni
occasione, con evidenti problemi di funzionamento. Per evitare questo inconveniente la riserva viene dotata di un’opportuna valvola di equalizzazione della pressione (vedi figura 2). Essa risulta essere collegata alla bassa pressione del circuito e permette di “scaricare” il gas troppo pressurizzato. Tale valvola si trova in commercio con diverse pressioni differenziali: a seconda del tipo si può avere una differenza di pressione più o meno alta tra il carter del compressore e la riserva stessa su cui la valvola è montata. È importante ricordare che se si sceglie una pressione differenziale, ad esempio, di 1,4 bar ad ogni apertura del regolatore dell’olio entrerà nel carter una quantità di olio maggiore che nel caso si scelga una pressione differenziale di 0,35 bar. La scelta della pressione differenziale della valvola va fatta in base alle caratteristiche specifiche del circuito frigorifero. Ad esempio, se dopo il punto di collegamento del tubo della valvola equalizzatrice si hanno delle perdite di carico sul tubo di aspirazione è preferibile scegliere una pressione differenziale più bassa, altrimenti tra carter del compressore e riserva dell’olio si possono avere differenze di pressione troppo elevate che possono provocare arrivi eccessivi di quantità d’olio quando si ha la necessità di reintegrare il livello dell’olio nel compressore. ● È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
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Speciale per i soci ATF
Utensili e strumenti per il tecnico del feddo
Tratto da “Good pratices in refrigeration” Rolf Huehren (a destra) e Rajendra Shende in missione a Casale Monferrato.
Deutsche Gesellschaft für Internationale Zusammenarbeit (GIZ) GmbH incaricata dal German Federal Ministry for Economic Cooperation and Development (BMZ).
I tecnici che svolgono servizio di assistenza dei sistemi di refrigerazione e d’aria condizionata lavorano principalmente con strumenti e dispositivi manuali. Per avere ottimi risultati, i tecnici devono scegliere strumenti di qualità, prendersene cura ed essere in grado di utilizzarli. A seconda del lavoro, i tecnici dovrebbero usare sempre i giusti attrezzi e dispositivi manuali seguendo le indicazioni date dal produttore dell’impianto d’aria condizionata. L’uso di dispositivi e strumenti non adatti per un lavoro specifico potrebbe risultare pericoloso,per esempio, l’uso di un cacciavite a testa piana al posto di un cacciavite a stella Phillips. Il cacciavite a testa piana potrebbe scivolare e provocare delle lesioni. L’uso di dispositivi e strumenti corretti aiuta a migliorare la qualità dell’installazione e di conseguenza anche la riparazione e l’assistenza. Sigillanti e valvole di tenuta I nastri adesivi sono consigliati per incollare parti plastiche assieme. Alcuni dei nastri adesivi più comuni sono: – Soluzione colloidale: si tratta di una pellicola resistente che incolla assieme i materiali. – Rotolo di nastro isolante: questo viene usato per coprire i contatti elettrici esposti per motivi di sicurezza. Questo nastro è dotato di una pellicola di plastica rivestita da materiale adesivo per isolare i cavi elettrici funzionanti. Valvola di tenuta – Nastro di teflon: se applicato sulla parte filettata previene le perdite. In qualsiasi caso, il nastro di teflon non dovrebbe essere usato per coprire giunti a cartella dei condizionatori d’aria. – Fusibile: questo è un filamento con un basso punto di fusione che protegge i dispositivi da qualsiasi danno provocato dalle fluttuazioni di voltaggio. Quindi è un dispositivo standard di protezione elettrica e dovrebbe essere scelto in modo adeguato.
Multimetro e termometro digitale Prima di iniziare qualsiasi tipo di lavoro elettrico, dovrebbe essere usato un tester elettrico isolato (500 V) per testare la rete elettrica in funzione nei cavi e nelle prese. Il tester elettrico aiuta anche a controllare la polarità nella presa elettrica. Il multimetro a pinza digitale serve per controllare la resi-
Multimetro e termometro digitale
stenza, la tensione AC/DC e la corrente. Misura la resistenza nella gamma 0-200 kW, la tensione continua fino a 1000 V, la tensione alternata fino a 750 V e la corrente alternata 0-300 A. Può essere usato come tester di continuità/diodi con un segnale acustico. Il tecnico può registrare il valore misurato attraverso il display. Ha dei pulsanti di blocco picco (peak hold)/blocco dati (hold date). La ganascia a forma di goccia lo rende pratico durante la misurazione. Un termometro digitale con una sonda di penetrazione misura la temperatura e l’umidità. Questa ha un preciso segnale elettronico con un display per la temperatura interna e esterna. L’indicatore mostra la temperatura tra -50°C ai 100 °C con un interruttore di conversione da Fahrenheit a Centigradi. Kit di ricarica e rilevatore di perdita La stazione portatile di ricarica di gas può avere dei tubi con attacchi rapidi femmina, una bilancia di misurazione del refrigerante, un collettore, un vuotometro e un manometro. Questo aiuta a caricare i condizionatori d’aria con l’esatta quantità di refrigerante. Piccole bombolette monouso e cilindri che contengono da 1 a 2,5 kg di refrigerante sono disponibili sul mercato. I cilindri vuoti devono essere smaltiti molto attentamente. Il sistema deve essere controllato per le perdite dopo averlo caricato con il refrigerante. Deve essere usato un rilevatore elettronico per controllare
GIZ non si assume responsabilità su quanto scritto, tradotto o azioni intraprese dai lettori o utilizzatori.
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ne, es. valvola a pinza a rapida perforazione da 6,35 mm con filettatura da 6,35 (1/4”) SAE. Usare dei connettori per controllare il flusso del fluido attraverso l’innalzamento e abbassamento di un ago che è presente all’interno dell’utensile.
Pinze Kit di ricarica e rilevatore di perdita del gas
le perdite attraverso i giunti. Questo strumento rapidamente localizza la sorgente della perdita. L’indicazione sonora e visiva aiuta l’individuazione della perdita. Deve essere usato un rilevatore di perdita (<5 kg/annuo) con elevata sensibilità. Attraverso l’eliminazione della contaminazione con filtri scelti ed efficaci, si possono evitare i falsi allarmi. Tagliatubo Gli utensili per piegare, tagliare e allargare i tubi sono importanti dispositivi richiesti per l’installazione e l’assistenza dei condizionatori d’aria. Un taglia tubi progettato per tagliare tubi di rame ricotto di diametro fino a 20 mm (0,78”) deve essere usato per l’installazione e l’assistenza dei condizionatori d’aria. Normalmente, un tagliatubo ha degli alesatori attaccati. L’alesatore è usato per rimuovere le sbavature sull’estremità del tubo tagliato. Per lavori veloci, evitare nel limite del possibile l’uso di un tagliatubi per tagliare il tubo in piccole parti. Invece, una soluzione possibile è quella di usare tubi tagliati in pezzi di 120 mm (4,72 “) e 150 mm (6”). Mentre si eseTagliatubo gue la manutenzione del sistema dal cliente, è consigliabile usare una protezione per il pavimento per prevenire danni o sporcare il pavimento. Per evitare qualsiasi tipo di danno mentre si taglia un tubo capillare, deve essere usato un tagliatubi compatto al posto di un tagliatubi grande. Sono disponibili piegatubi con molla e a leva. Per evitare danni ai tubi o di schiacciarli mentre si piegano, è consigliabile usare un piegatubi tipo molla. Pinze Infine, mentre si presta assistenza o si effettua la manutenzione di un sistema d’aria condizionata, tutti i tubi richiedono di essere allacciati mediante delle pinze schiacciatubi a scatto/pinze con autochiusura. Questi sono strumenti ideali per questi interventi. Queste pinze possono essere anche usate per posizionare i tubi come si desidera. Per perforare i tubi, possono essere utilizzate delle valvole a pinza a rapida perforazio-
Per evitare la perdita del refrigerante, sono adatti gli attacchi rapidi maschio e femmina per montaggi immediati e veloci con valvole. Questo risparmierà del tempo e del materiale. Si applica ai tubi di rame da 6,35 m (1/4”). Kit di brasatura Per costruire un impianto frigorifero chiuso, è richiesta la brasatura dei giunti. La brasatura è un processo di unione dei metalli attraverso alte temperature con l’utilizzo di un bruciatore a GPL, a propano o ad acetilene. Un kit di brasatura a GPL è adatto per questo tipo di lavoro. Un kit di brasatura portatile consiste in un cannello, un ugello, un tubo flessibile, un regolatore, una chiave e un accendino. Prima di brasare, i giunti Kit di brasatura devono essere preparati adeguatamente per rendere il punto più resistente. Si consiglia di usare tela/carta abrasiva per pulire tutti i giunti per un migliore risultato di brasatura attraverso un’azione accurata. Usare una spazzola metallica per pulire tutti i giunti dopo la brasatura. Durante la brasatura, si genera molto calore. Un deflettore termico deve essere utilizzato per riflettere il calore sui giunti durante la brasatura. Questo protegge i materiali plastici o simili dal bruciarsi. Dopo la brasatura, usare un specchietto telescopico per ispezionare i giunti brasati per eventuali perdite. Pinze e estintori Le pinze sono usate per sollevare oggetti molto caldi.
Pinze e estintori
L’estintore (tipo ABC a polvere 2 kg o 5 kg) deve essere tenuto alla portata di mano per questioni di sicurezza.
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Manometri e chiavi dinamometriche Un manometro standard è utile per misurare la pressione presente nel lato di alta e bassa pressione di un sistema in funzione. Un vacuometro a termocoppia è utile per misurare precisamente i valori del vuoto che è difficile da calcolare usando un manometro standard. Questo manometro misura il vuoto in Manometro micron. (1 micron= 0,001 mm e cioè 1/1000mm Hg, 1 micron = 0,1333 Pa, circa 750.000 micron = 1 bar). Il vacuometro può anche essere usato per controllare le perdite attraverso un test di aumento della pressione. Un set di chiavi dinamometriche (con diverse teste) fino a 200 Nm (2039 kgf cm) e attrezzi (molle, viti, guarnizioni, dadi, bulloni, cuscinetti, chiodi ecc..) sono richiesti per l’assistenza agli impianti d’aria condizionata. Collettore di pressione a quattro vie Un collettore a quattro vie è uno strumento essenziale per i tecnici degli impianti d’aria condizionata e refrigerazione. Legge le pressioni su entrambi i lati di alta e bassa pres-
Con attacchi a connessione femmina con una lunghezza di 900 mm (35,43”). Può resistere in funzione con una pressione fino a 52 bar (754 psi).
Tubo flessibile del refrigerante
Il tubo flessibile del vuoto è di 50,8 mm x 9,5 mm (2” x 3/8”) con attacchi a cartella femmina SAE. Per ottenere emissioni minime di refrigerante durante la carica e le varie operazioni del tecnico del freddo, deve essere usato un tubo flessibile del refrigerante con una valvola a sfera montata sulle estremità. Tubi flessibili specifici sono progettati per sfiatare i refrigeranti HC (idrocarburi). Sono con un minimo di 10 m di lunghezza (32,8 ft) e di 12,7 mm (1/2”) di diametro interno, con connettore alla pompa a vuoto e diluitore. Utensili di svasatura e pressatura Durante l’assistenza per svasare e pressare i tubi di rame si devono usare strumenti di svasatura e pressatura specifici. Leve e piegatori meccanici dovrebbero essere usati per l’installazione di condizionatori Utensili di svasatura e pressatura d’aria per ambienti. Saldatore (230 volt, 25 Watt) Un saldatore è usato per saldare e scollegare componenti elettronici o elettrici, cavi etc. Filo con decapante può essere usato per saldare e pulire i componenti elettronici, componenti elettrici, cavi,etc.
Supporto Corpo del collettore Spia del flusso del refrigerante Valvola di bassa pressione Pompa da vuoto
Valvola alta pressione Connessione della valvola per la carica del cilindro o del recupero dell’unità Raccordo del tubo maschio SAE 1/4” Raccordo del tubo a vuoto 1/4” e 3/8”
Manifold a 4 vie
sione. Oggigiorno vengono però consigliati i manometri digitali sia per la loro resistenza e la praticità sia per l’accuratezza. Tubi del refrigerante I vari tipi di flessibili sono tubi standard per diverse applicazioni sul refrigerante, come il tubo flessibile del vuoto, il tubo flessibile del refrigerante con una valvola a sfera montata sull’estremità e soprattutto progettato con uno sfiato per i refrigeranti HC. Il tubo flessibile standard del refrigerante è di 50,8 mm x 6,35 mm (2” x?”) SAE.
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Metro a nastro, livella a bolla d’aria, alesatore e torcia Alesatore/sbavatore rimuove il residuo dei tubi di rame tagliati dal bordo interno ed esterno. Quando l’intensità della luce è troppo bassa, può essere usata una torcia. Durante l’installazione, una livella a bolla d’aria 150 mm (6”) aiuterà a misurare l’inclinazione del condizionatore d’aria. Nel momento dell’installazione di condizionatori d’aria da finestra (WAC) e condizionatori d’aria split, è necessario un metro a nastro per misurare la dimensione della stanza e per calcolare il carico di calore. Questo aiuta a tagliare i tubi della misura richiesta.
Metro a nastro, livella a bolla d’aria e alesatore
Unità di recupero Il refrigerante residuo del sistema non deve essere rilasciato in ambiente quando è richiesto del refrigerante nuovo. Questo si raccoglie sempre in un cilindro di recupe-
Pettine a rastrello e contatore di velocità Il pettine a rastrello è uno strumento speciale che è progettato per raddrizzare /pulire il condensatore e le alette dell’evaporatore. Per l’efficienza massima del sistema, la manutenzione regolare del sistema è importante.
Pettine a rastrello e metro di velocità Cilindro di recupero e unità di recupero
ro del refrigerante. Questo cilindro è attrezzato con una valvola doppia per il trasferimento del refrigerante liquido e vapore. Un’unità di recupero viene illustrata nella figura 4.17. Siccome l’HC è infiammabile, deve essere usata un’unità di recupero separata durante il recupero del refrigerante HC. Cilindro d’azoto e regolatore Per testare la pressione, è richiesto un cilindro d’azoto. È dotato di un regolatore di pressione. Controlla sempre che questo cilindro sia a norma con la DIN EN ISO 2503. La pressione d’azoto abituale è di 300 bar (4351 psi). Un regolaRegolatore di pressione tore di pressione di lavoro intenso è di 315/200 bar (4568,7/2900,7 psi). La pressione di lavoro è di 0-100 bar (0-1450 psi) a seconda della prova in pressione dell’impianto (alta per R32, R410a, CO2, bassa con R134a) . E’ usato con il cilindro d’azoto un tubo flessibile con una valvola a sfera. Spazzola, olio e chiavi Allen Per rimuovere la polvere dalla griglia, motore etc., di un condizionatore d’aria, è necessario un pennello di 50 mm (2”). Durante l’assistenza dei condizionatori d’aria è necessario
Spazzola e chiavi Allen
oliare le ventole del motore. L’olio è indispensabile per migliorare la lubrificazione. La chiave Allen a T è necessaria per aprire la brugola della pala della ventola e della ventola dell’evaporatore. Una chiave a tubo a T è richiesta per avvitare i dadi per il montaggio del compressore.
Un misuratore di velocità dell’aria (anemometro a paletta) misura la velocità dell’aria per bilanciare la ventilazione del sistema. Soffiatore, trapano a mano e tester del rumore Un soffiatore è usato per rimuovere particelle di polvere dall’evaporatore e dalla batteria alettata del condensatore dei condizionatori d’aria. L’ alta velocità del getto d’aria soffia via la polvere e altri contaminanti dalla batteria.
Trapano, soffiatore, misuratore di rumore
Un trapano a mano è usato per perforare le parti metalliche, per fissare delle viti e anche per perforare dei buchi durante l’installazione (se mancassero). È richiesto un misuratore dB a corrente o a batteria o un tester di rumore per misurare il livello di rumore del ventilatore del condizionatore d’aria per le alte frequenze mentre il rumore del compressore è a basse frequenze (altrettanto fastidioso).
ULTIME NOTIZIE La CO2. Vantaggi e rischi di un refrigerante ad impatto zero Il dibattito sull’utilizzo di refrigeranti alternativi è stato l’argomento principale del recente periodo e ha coinvolto senza distinzioni tutto il mondo del freddo. Centro Studi Galileo è stato il primo Centro Formativo a rilevare la necessità di una formazione specifica legata ai nuovi refrigeranti che, pur presentando caratteristiche di sostenibilità ambientale senza precedenti, vivono il contraltare di essere facilmente infiammabili ed avere caratteristiche di pericolosità sconosciute ai refrigeranti tradizionali. Vanno quindi certamente promossi, secondo la direzione che la Commissione Europea senza mezzi termini detta, ma con un’opportuna conoscenza dei rischi correlati. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
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UTENSILI ORDINARI INDISPENSABILI PER IL TECNICO DEL FREDDO Chiavi e cacciaviti L’uso di cassette degli attrezzi con chiavi a rocchetto e inglesi (set da 41 pezzi) è la scelta migliore qualora ci sia lo spazio adeguato attorno al dado e al bullone. L’impugnatura in plastica con attacchi a sei punte può essere usata per lavori efficaci e veloci. La misura segnata sull’attacco deve essere controllata mentre si sceglie la punta del cacciavite.
Chiavi e cacciaviti
A seconda dell’esigenza, possono essere usati i vari tipi di punte di cacciavite es. cacciavite a lama piatta con intaglio/ cabinet, a stella Phillips, esagonale Allen, Bristol, ecc. Un buon cacciavite numero 8 con una salda impugnatura in plastica può essere usato per rimuovere o fissare delle viti durante l’assistenza e l’installazione dei sistemi. Non si dovrebbe battere sul cacciavite con il martello. Chiavi Allen (chiavi a brugola), chiavi inglesi e pinze Le chiavi Allen (a brugola) hanno forma esagonale e sono di metallo e possono essere usate per stringere i dadi con cavità esagonale presente sulla testa. Il set di chiavi a brugola ha varie misure ed è utile per i nuovi condizionatori d’aria. Chiave a cricchetto/ chiave della valvola di servizio [attacchi 6,35 x 4,76 mm (1/4” x 3/16”) quadrata e 14,28 x 12,7
Chiavi Allen, chiavi inglese e pinze pressatubo
mm (9/16”x 1/2”) esagonale]. Sono di solito costruite con un cricchetto finale quadrato che è reversibile. Questo aiuta a far sì che il lavoro risulti facile e veloce senza cambiare utensile o punta. La chiave regolabile 150 mm (6”) è un modello diffuso di chiave inglese regolabile (spanner) necessario per aprire o fissare dadi e bulloni fuori misura. Le pinze per crimpaggio sono necessarie per crimpare le estremità delle giunzioni e fissare delle clips più veloci alle estremità dei cavi[1]. Queste possono essere usate per tagliare e spelare i cavi. Possono anche essere usati per crimpare i connettori a puntalino che non necessitano saldatura. Possono essere usati anche per tagliare piccoli connettori. Pinze e chiavi A seconda della necessità si devono usare pinze e chiavi differenti. Le pinze
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isolate universali da 150 mm (6”) aiutano a afferrare oggetti e a togliere o tagliare dei cavi. È un utensile manuale per uso generale. Per questioni di sicurezza, non è consigliabile usarle con dadi, bulloni o raccordi. Per togliere piccoli
Pinze
materiali metallici, togliere o tagliare cavi, le pinze a becco isolate sono quelle consigliate. Aiutano a lavorare in spazi stretti. Per togliere grandi oggetti come tubi, dadi, o bulloni, si possono usare le pinze a pappagallo. Chiavi: i tipi comuni di chiavi includono le chiavi fisse, le chiavi a tubo, e chiavi combinate. Ci sono anche chiavi a tubo e chiavi regolabili. Lime e taglierini A seconda del bisogno, possono essere usate vari tipi di lime per rimuovere le sbavature indesiderate durante le operazioni sui tubi o su altre superfici di metallo. Viene consigliata una lima piatta e ruvida da 200 mm (8”) con un’impugnatura sicura quando bisogna rimuovere del metallo più velocemente da una superficie piatta. Una lima rotonda di 150 mm (6”) può essere usata per pulire le superfici di metallo con una forma circolare.
Lime
Per tagliare i tubi di rame durante i lavori di installazione e manutenzione dei sistemi d’aria condizionata, un seghetto (con una lama di 300 mm (12”) è perfetto. Martello e maglio (400/500) sono utensili manuali utili per colpi accurati sul metallo, per piegare o dare la forma richiesta, nei lavori di assistenza o installazione dei condizionatori d’aria. Scalpelli e lame sono usate per tagliare i metalli o cavi metallici. Uno scalpello piatto per metalli 20 mm (0,78”) viene richiesto per tagliare i metalli, mentre una lama può essere usata per tagliare/tagliuzzare cavi di piccole dimensioni.
GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte centocinquantatreesima) Sedicesimo anno
A cura dell’ing. PIERFRANCESCO FANTONI
Effetto camino: Nel campo della trasmissione del calore, con il termine di effetto camino viene indicato il fenomeno secondo il quale l’aria più calda tende a salire verso l’alto, a causa della sua minore densità rispetto l’aria fredda. Tale effetto va considerato attentamente quando si intende procedere alla progettazione dell’impianto di condizionamento in determinate tipologie di edifici. Negli impianti di riscaldamento a pavimento si sfrutta tale fenomeno per avere una distribuzione del calore a partire dalle parti più basse del locale ed ottenere, così, condizioni di temperatura più uniformi. Fan-coil: Termine inglese con cui si designa il ventilconvettore, apparecchiatura utilizzata per il condizionamento dell’aria. Generalmente essa prevede uno scambiatore di calore acqua-aria attraverso cui si realizza uno scambio termico tra i due fluidi. Nel funzionamento invernale l’acqua calda che circola all’interno dello scambiatore cede energia termica all’aria esterna che viene mossa da un ventilatore, di solito a velocità variabile e regolabile dall’utente. Nel funzionamento estivo, invece, l’acqua fredda circolante sottrae calore all’aria, provvedendo alla sua diminuzione di temperatura. Soprattutto nel funzionamento invernale il funzionamento di un fan-coil pone problemi di regolazione dell’umidità dell’aria del locale riscaldato.
HFC: Famiglia di refrigeranti di natura organica la cui molecola è composta da idrogeno, fluoro ed al massimo 6 atomi di carbonio. Data l’assenza di cloro, tali refrigeranti non danneggiano l’ozono atmosferico. Data la presenza di idrogeno, alcuni di essi possono risultare infiammabili. Il loro utilizzo negli impianti frigoriferi richiede l’uso di lubrificanti di natura sintetica. Il più diffuso refrigerante HFC puro risulta essere l’R134a, ma anche l’R32 si sta ora affermando come fluido frigorifero adatto per l’impiego nel condizionamento residenziale. Nella maggioranza degli impianti essi trovano utilizzo sottoforma di miscele, sia del tipo zeotropo che azeotropo. La recente normativa europea (Regolamento UE 517 del 2014) ha sancito la progressiva elimiminazione di questo tipo di refrigeranti, soprattutto per quelli che presentano un GWP elevato, indice di un marcato contributo all’effetto serra. Infatti, entro il 2030 l’immissione in commercio di tali refrigeranti dovrà subire una diminuzione del 79% rispetto ai valori attuali. Liquido: Uno dei tre stati della materia. Una sostanza (come qualsiasi refrigerante) per potersi trovare allo stato liquido deve avere una temperatura inferiore alla sua temperatura di saturazione alla pressione a cui si trova, oppure avere una pressione superiore alla pressione di saturazione alla temperatura a cui si trova. Pressione assoluta: La pressione assoluta è la pressione di un fluido misurata a partire dal vuoto assoluto, a cui quindi viene assegnato il valore 0. Quest’ultimo viene, pertanto, considerato come riferimento per la misurazione, che non potrà mai dare come risultato un valore negativo dato che nessun fluido può essere portato al di sotto della pressione del vuoto assoluto. La misura della pressione assoluta tiene conto, di conseguenza, anche della pressione dell’aria atmosferica, a differenza della pressione relativa. Nel campo frigoristico, generalmente si è soliti esprimere in termini assoluti le pressioni dei fluidi refrigeranti
riportate nelle tabelle e nei diagrammi. Tra gli strumenti normalmente utilizzati per misure di pressione, i vacuometri (o vuotometri) risultano tarati in modo da esprimere la pressione in termini assoluti. Saturazione: Rappresenta la condizione in cui una certa sostanza a causa di una cessione o acquisto di calore inizia a cambiare il suo stato fisico. Ad esempio un liquido saturo è un liquido che inizia ad evaporare mentre un vapore saturo è un vapore che inizia a condensare. A pressione costante, affinchè tali passaggi di stato possano avvenire è necessario che la sostanza scambi calore. Un refrigerante quando transita attraverso gli scambiatori di calore (evaporatore/condensatore) di un circuito frigorifero si trova in condizioni di saturazione e proprio grazie a ciò è in grado di realizzare un passaggio di stato. Mentre nell’evaporatore il liquido entra già in condizioni sature, nel condensatore si deve prima desurriscaldare per poter giungere alla condizione di saturazione, dopodichè può iniziare la sua trasformazione in liquido. Valvola di ritegno o di non ritorno: Valvola a funzionamento meccanico che permette di essere attraversata dal refrigerante solamente in un senso, e non in quello opposto. Il senso secondo il quale può scorrere il refrigerante è indicato da una freccia stampigliata sul corpo esterno della valvola. Viene utilizzata con frequenza nei circuiti frigoriferi che possono funzionare anche con ciclo inverso a quello abituale, come ad esempio i climatizzatori che prevedono anche la possibilità di marciare in pompa di calore. Date le diverse temperature di funzionamento in caldo/freddo il circuito richiede due dispositivi di espansione con caratteristiche diverse, funzionanti alternativamente. La valvola di ritegno viene montata in parallelo a tali dispositivi di espansione, rendendo possibile solo ad uno dei due dispositivi di poter lavorare. ● Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.
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organizzato da / organised by
global comfort technology
heating
cooling
water
40^ Mostra convegno expocomfort 15-18 Marzo/March 2016
in collaborazione con / in cooperation with
www.mcexpocomfort.it
energy
I gas refrigeranti alternativi DuPont® Opteon® Ridurre le emissioni di “gas serra” oggi è semplice e possibile, senza cambiare tecnologia ed in sicurezza
Opteon® XP10
Opteon® XP40
Opteon® XP44
R-513A
R-449A
R-452A
GWP
631
1.397
2.141
CLASSE
A1
A1
A1
SOSTITUISCE
R-134a
R-404A, R-507
R-404A, R-507
APPLICAZIONI
Refrigerazione TN, Chiller
Refrigerazione BT
Trasporti refrigerati
Capacità frigorifera superiore al R-134a e COP simile
Efficienza energetica superiore al R-404A ed R-507
Efficienza energetica e temperature di scarico simili a quelle con R-404A ed R-507
REFRIGERANTE N° ASHRAE
NOTE
Rivoira Refrigerants S.r.l. - Gruppo Praxair Tel. 199.133.133* - Fax 800.849.428 sales.rivoira.refrigerants@praxair.com
Il Regolamento Europeo F-Gas n°517/2014 richiede di abbandonare rapidamente l’uso dei gas refrigeranti ad elevato GWP (indice di “Riscaldamento Globale”). I primi gas ad essere eliminati saranno quelli con GWP>2500, come i refrigeranti per le basse temperature R-404A ed R-507. Le alternative sono ora disponibili: i gas DuPont Opteon® sono refrigeranti a base di HFO, a basso GWP, che possono essere utilizzati in sicurezza (classe A1 = non infiammabili e non tossici) negli impianti di refrigerazione tradizionali. Rivoira Refrigerants è a disposizione per qualsiasi informazione sui prodotti e per un supporto tecnico al fine di facilitare la transizione verso i nuovi refrigeranti Opteon®.
* il costo della chiamata è determinato dall’operatore utilizzato.
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