N° 407
DI ANNI INTE CONVE RNA GNI ZION ALI
ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO
per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione
Phase-down e Regolamentazione F-gas XVII CONVEGNO EUROPEO
LE ULTIME TECNOLOGIE NELL'INDUSTRIA DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A NUOVI REFRIGERANTI E NUOVI REGOLAMENTI EUROPEI ED INTERNAZIONALI
9 -10 giugno 2017
con il Patrocinio della
Presidenza del Consiglio dei Ministri
CENTRO STUDI GALILEO
Politecnico di Milano
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Sommario Direttore responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino
XVII CONVEGNO EUROPEO “Le ultime tecnologie nell’industria della refrigerazione e del condizionamento” Politecnico di Milano 9-10 giugno 2017 Editoriale
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40 anni di Convegni Europei: dalla Capitale del Freddo a EXPO2015
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Come gestire con successo l’imminente cambio dei refrigeranti S.R.Yurek – CEO, Air conditioning, Heating and Refrigeration Institute
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Valutazione sulle possibili applicazioni delle tecnologie di raffreddamento solare nella regione araba Paul Kohlenbach, Uli Jakob, Daniel Mugnier - SOLEM Consulting - Tecsol SA
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Decreto F-Gas
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www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India
Assofrigoristi e ATF ricevono per primi la bozza. Positivo incontro con i vertici del Ministero dell’Ambiente F. Riboldi – Responsabile della Comunicazione Istituzionale Associazione dei Tecnici del Freddo – Responsabile relazioni esterne Centro Studi Galileo
www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF)
Espositori per la vendita: gestione dei surgelati nella vendita al dettaglio F. Billiard – International Institute of Refrigeration - IIR
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Principi di base del condizionamento dell’aria
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Le donne nella refrigerazione A. Sacchi – Presidente Associazione Tecnici del Freddo ATF
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Formazione obbligatoria e aggiornamento degli installatori
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Nuova EN378: gestione dei componenti elettrici degli impianti frigoriferi con refrigeranti leggermente infiammabili (A2L) P.F. Fantoni – 201ª lezione
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Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento
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Comitato scientifico Marco Buoni, Enrico Girola, PierFrancesco Fantoni, Alfredo Sacchi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/453684 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati
Corrispondente in Francia: CVC
La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.
Rapida sintesi storica dei Convegni Europei M. Buoni – Vice Presidente AREA – Segretario Generale ATF
Abstract – Introduzione – Metodologia - Calcoli finanziari – Risultati – Riassunto e conclusione
Gestione della catena del freddo per i surgelati – Ricevimento – Etichettatura del prodotto e collocazione nel mobile per l’esposizione – Espositori per la vendita – Responsabilità del gestore del magazzino nei confronti dei clienti e del personale impiegato – Monitoraggio delle temperature nei mobili per l’esposizione – Temperatura dell’aria circolante nei mobili frigoriferi refrigerati – Sistemi di monitoraggio Accessori del circuito idraulico e diverse tipologie di circuiti per i refrigeratori d’acqua P.F. Fantoni – 181ª lezione Introduzione – Accessori sul circuito idraulico – Problema del congelamento – Tipologia di circuiti idraulici
Introduzione – Statistiche circa l’impiego delle donne nella professione – Competenze richieste nel campo della refrigerazione – Caratteristiche organolettiche del prodotto finale
Accrescere la professionalità M. Boscain – Docente Centro Studi Galileo sulla Certificazione delle Imprese La situazione odierna - Importanza della formazione degli installatori
N. 406 - Periodico mensile - Autorizzazione del Tribunale di Casale M. n. 123 del 13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00.
Introduzione – Requisiti elettrici per la centrale frigorifera – Rilevatori fissi di fughe – Sostituzione dei componenti elettrici (Parte centosessantaquattresima) – A cura di P.F. Fantoni ATP – Compressore aperto – MWP – OEL – QLAV – Scorrimento Aggiungi agli amici “Centro Studi Galileo” su Facebook
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UNITED NATIONS ENVIRONMENT INTERNATIONAL INSTITUTE OF REFRIGERATION CENTRO STUDI GALILEO ASSOCIAZIONE DEI TECNICI DEL FREDDO EUROPEAN ENERGY CENTRE
XVII CONVEGNO EUROPEO
LE ULTIME TECNOLOGIE NELL'INDUSTRIA DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A NUOVI REFRIGERANTI E NUOVI REGOLAMENTI EUROPEI ED INTERNAZIONALI
THE LATEST TECHNOLOGY IN AIR CONDITIONING AND REFRIGERATION WITH PARTICULAR REFERENCE TO NEW REFRIGERANTS AND NEW EUROPEAN AND INTERNATIONAL REGULATIONS
Politecnico di Milano 9 - 10 giugno 2017 GENERAL CHAIRMEN SHAMILA NAIR-BEDOUELLE, JIM CURLIN United Nations OzonAction - UNEP; RICCARDO SAVIGLIANO United Nations Industrial Development Organisation - UNIDO; PHILIP OWEN Head, ARNO KASCHL European Commission, Climate Action; MAURIZIO PERNICE, ANTONELLA ANGELOSANTE, MARCO STRINCONE Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; DIDIER COULOMB Director, ALBERTO CAVALLINI Honorary President International Institute of Refrigeration (IIR); WALID CHAKROUN Vice President American Society Heating Refrigeration and Air conditioning Engineers (ASHRAE); ENNIO MACCHI, GIOVANNI LOZZA Politecnico di Milano; LUCA TAGLIAFICO Università di Genova; STEPHENYUREK President Air-conditioning, Heating and Refrigeration Institute (AHRI); ANDREA VOIGT Director European Partnership for Energy and the Environment (EPEE); PER JONASSON President Air conditioning and Refrigeration European Association (AREA); GERALD CAVALIER Director CEMAFROID President Association Française du Froid (AFF); FABIO POLONARA Membro TEAP, co-chair RTOC Università Politecnica delle Marche; CLAUDE BLANC, REGIS LEPORTIER ASERCOM; HERMANN HALOZAN Graz University of Technology
In association with global leading researchers and experts from: United Nations Environment (UNEP) United Nations Industrial Development Organisation (UNIDO) European Commission DG Clima International Institute of Refrigeration (IIR) Association Française du Froid (AFF) AFF - AREA - ASERCOM - ASHRAE - AHRI - EPEE Politecnico Milano,Torino Universities of Ancona, Genova, Padova Invited: The George Washington University (USA) Heriot-Watt University, Glasgow Caledonian University Imperial College London, Edinburgh Napier University University of East London,The University of London Universities of Palermo, Perugia, Roma, and all the AC&R European Associations
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9.00 - Venerdì 9 giugno 2017
14.00 - Venerdì 9 giugno 2017
INTRODUZIONE GENERALE
Seconda Sessione
Regolamenti sugli F-Gas 517/2014 e refrigeranti alternativi. Nuovi impianti in riferimento alla loro ottimizzazione energetica ed ambientale. Situazione mondiale. F-gases Regulation 517/2014 and alternative refrigerants. New plants with reference to energy and environmental optimization. World situation. S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP D. Coulomb International Institute of Refrigeration - IIR
NUOVI COMPONENTI E IMPIANTI IN RELAZIONE AI NUOVI FLUIDI E ALLE NUOVE PROBLEMATICHE ENERGETICHE E AMBIENTALI
Prima Sessione
NUOVI REFRIGERANTI E PROSPETTIVE FUTURE IN RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO 517/2014, REGOLAMENTO FGAS E RISPARMIO ENERGETICO NEW REFRIGERANTS AND PERSPECTIVES IN REFERENCE TO 517/2014, F-GAS REGULATION and ENERGY SAVING CHAIRMEN S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP D. Coulomb International Institute of Refrigeration A. Cavallini Università di Padova - IIR S.Yurek AHRI A. Voigt EPEE Nuovi refrigeranti a basso GWP. Sviluppi e prospettive future sui nuovi refrigeranti alternativi. Nuovi fluidi sintetici e naturali, puri e miscele HFC, R32, HFO-1234yf/ze/za, miscele HFO, CO2, ammoniaca, idrocarburi; fluidi secondari; lubrificanti per refrigeranti naturali e sintetici; refrigeranti per automotive. New low GWP refrigerants. developments, perspectives and forecasts on new alternative refrigerants. New synthetic and natural refrigerants, pure and mixtures HFC, R32, HFO-1234yf/ze/za, HFO mixtures, CO2, ammonia, hydrocarbons; secondary refrigerants; lubricants for synthetic and natural refrigerants. Speakers: A. Cavallini, D. Coulomb IIR - W. Chakroun ASHRAE - C. Zilio Università di Padova - A. Hafner Sintef Energy Research - B. Bella Emerson - J. Gerstel Chemours - N. Achaichia, G. Matteo Honeywell - H. Dhont Daikin - D. Del Col Università di Padova - P. de Larminat Johnson Controls
RISULTATI E AGGIORNAMENTI NELL’IMPIANTISTICA NEW COMPONENTS AND EQUIPMENT IN RELATION TO NEW REFRIGERANTS, ENERGY SAVING AND ENVIRONMENTAL ISSUES RESULTS AND UPDATES IN NEW SYSTEMS CHAIRMEN E. Macchi, G. Lozza Politecnico di Milano W. Chakroun ASHRAE H. Halozan Graz University of Technology R. Savigliano UNIDO A. Kaschl European Commission, Climate Action
Le ultime tecnologie nei componenti e negli impianti di refrigerazione e di condizionamento: loro ottimizzazione energetica e ambientale. Nuovi impianti a fluidi secondari, ad ammoniaca, a CO2, ad assorbimento, ad idrocarburi. Nuove tecnologie nei compressori e negli impianti, nuove tecnologie nell'ottimizzazione energetica, nuovi componenti per i circuiti di refrigerazione (a livello domestico, commerciale ed industriale). Nuove tecnologie nei processi di condizionamento e nella progettazione degli impianti di refrigerazione. Impianti negli autoveicoli. Energy issues in relation to the air conditioning and refrigeration components and plants optimization: energy saving. Secondary refrigerant plants, ammonia, CO2, absorption, hydrocarbon systems. New technology compressors and systems, new technology energy optimization, new components for domestic, commercial and industrial refrigeration. New technology in air conditioning, refrigeration, process and design. Mobile air conditioning. Speakers: E. Macchi, G. Lozza Politecnico di Milano - S. Minetto CNR Padova - R. Sandano Carel - P. Trevisan Bitzer M. Dallai Off. Mario Dorin - T. Funder-Kristensen Danfoss - M. Zgliczynski Embraco - D. Agostini Frigo-Consulting - S. Filippini LU-VE Group - M. Ascani Angelantoni Industrie - J. Boone Mayekawa - C. Malvicino FCA Discussione con i partecipanti del convegno
Discussione con i partecipanti del convegno Buffet 13.00 • Coffee Break 11.00
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Timetable 9.00 – 13.00 / 14.00 – 18.30
9.00 - Sabato 10 giugno 2017 INTRODUZIONE S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP M. Pernice, A. Angelosante, M. Strincone Ministero dell’Ambiente D. Coulomb IIR Terza Sessione
LA REGOLAMENTAZIONE F-GAS 517/2014, CERTIFICAZIONI, PHASE-DOWN EUROPEO E INTERNAZIONALE, PATENTINI EUROPEI E MONDIALI F-GAS REGULATION 517/2014, EUROPEAN AND INTERNATIONAL PHASE DOWN, CERTIFICATIONS AND LICENCES CHAIRMEN S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP P. Owen, A. Kaschl EU Commission Climate Action M. Pernice, A. Angelosante, M. Strincone Ministero dell’Ambiente A. Cavallini IIR A. Voigt EPEE S.Yurek AHRI
Quarta Sessione
Regolamentazione F-Gas: Phase-down HFC, ispezioni, registro apparecchiatura, manutenzione, refrigeranti alternativi. Controllo perdite di refrigerante. Recupero, riciclo. Certificazioni e formazione in Europa e in Italia. Produzione e installazione standards, eco-design, eco-labelling.
NUOVE TECNOLOGIE DI CONTROLLO, CATENA DEL FREDDO, MAGAZZINI E TRASPORTI REFRIGERATI, LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
F-Gas Regulation: HFC Phase-down, inspections, logbook, refrigerants handling, trainings. Alternative refrigerants. Containment. European certification and licences, world situation. Production and installation, standards, eco design, eco-labelling. Speakers: P. Owen, A. Kaschl EU Commission Climate Action A. Voigt EPEE - M. Buoni AREA - M. Creamer Business Edge M. Bassi Real Alternatives - C. Norcia Bureau Veritas - S. Yurek AHRI - F. Polonara TEAP - C. Perry EIA - C. Blanc, R. Leportier ASERCOM Discussione con i partecipanti del convegno
NEW CONTROL TECHNOLOGIES, THE COLD CHAIN, COLD STORAGE AND TRANSPORT, FOOD CONSERVATION CHAIRMEN D. Coulomb, A. Cavallini IIR R. Savigliano UNIDO E. Macchi, G. Lozza Politecnico di Milano W. Chakroun ASHRAE G. Cavalier AFF Nuove tecnologie nella catena del freddo: automezzi e magazzini refrigerati; conservazione e preservazione degli alimenti; applicazioni nella refrigerazione commerciale, domestica, supermercati e industrie. Nuove attrezzature e controlli. Ottimizzazione del risparmio energetico. Isolamento; controllo ambientale dei processi alimentari, sicurezza nella catena del freddo ATP. New technology in the cold chain: cold storage, refrigeration; food conservation and preservation; applications in commercial, domestic, supermarkets and industry. New equipment and controls. Energy saving optimization. Insulation; environmental control in food processes, safety control in the cold chain: ATP. Speakers: D. Coulomb IIR - D. Dramé FAO - R. Savigliano UNIDO - G. Cavalier AFF - L. Bulgarelli Zanotti - M. Sakande New Cold System - P. Artuso CNR Padova - A. Sacchi ATF Politecnico di Torino Discussione con i partecipanti del convegno Buffet 13.00
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14.00 - Sabato 10 giugno 2017
CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI
Quinta Sessione - Fift session in collaborazione con l’Università di Genova e di premessa a: “2nd AIGE International Conference on Energy Conversion, Management, Recovery, Saving, Storage and Renewable Systems Genova June 12-13 2017” in cooperation with GENOA UNIVERSITY “2nd AIGE International Conference on Energy Conversion, Management, Recovery, Saving, Storage and Renewable Systems June 12-13 2017”
LE PROSPETTIVE FUTURE IN RELAZIONE ALLE NUOVE REGOLAMENTAZIONI E TECNOLOGIE, CAMBI CLIMATICI
RAFFREDDAMENTO CON ENERGIE RINNOVABILI
CONCLUSIONS AND RECOMMENDATIONS FUTURE PROSPECTIVES IN RELATION TO NEW REGULATIONS AND TECHNOLOGY, CLIMATE CHANGES D. Coulomb International Institute of Refrigeration - IIR S. Nair-Bedouelle United Nations - UNEP
RENEWABLE ENERGY COOLING CHAIRMEN H. Halozan Graz University of Technology L. Tagliafico, F. Scarpa Università di Genova D. Coulomb, A. Cavallini IIR S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP R. Savigliano UNIDO Pompe di calore, refrigerazione solare, raffreddamento con impianti ad adsorbimento, energie rinnovabili al servizio della refrigerazione e dell'aria condizionata, raffreddamento evaporativo, teleraffreddamento, refrigerazione magnetica. Heat pumps, the solar refrigeration and cooling with absorption plants, Renewable energy in air conditioning and refrigeration fields. Evaporative cooling. District cooling.The magnetic cooling. Speakers: D. Coulomb IIR - H. Halozan Graz University of Technology - K. Berglof ClimaCheck - F. Benassis, A. Di Cecca Climespace - L. Tagliafico, F. Scarpa Università di Genova - A. Pastore ELICit Project - G. Penello Fahrenheit M. Staicovici S.C. Varia Energia Discussione generale con i partecipanti del convegno
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Organizzatore della Conferenza e segreteria: CENTRO STUDI GALILEO – ATF – EEC Tel. +390142452403 Mrs. Chiara
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Editoriale
40 anni di Convegni Europei: dalla Capitale del Freddo a EXPO2015 Rapida sintesi storica dei Convegni CSG
MARCO BUONI Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREA Segretario Generale Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF Anni 80-90: Passando i primi due decenni attraverso il Politecnico di Torino, il Consiglio Nazionale delle Ricerche di Padova, l’Università di Fisica e Chimica di Milano e le numerose università italiane che hanno contribuito all’ascesa del Centro (Università la Sapienza di Roma, Università di Padova e quelle di Ancona, Bari, Benevento/Napoli, Palermo ecc.. senza contare in un secondo tempo le numerose università straniere: inglesi e ora anche americane). Anni 00-10: continuando quindi ogni due anni presso il Politecnico di Milano. I Convegni Europei di Centro Studi Galileo compiono 40 anni. Quasi mezzo secolo di storia nel quale il settore ha vissuto cambiamenti epocali. L’arrivo dell’elettronica moderna, la dismissione dei refrigeranti ozono lesivi ieri e di quelli clima riscaldanti oggi. La
concorrenza venuta da Oriente, il mercato Comune Europeo, i liberi scambi con l’Ex Unione Sovietica e la qualificazione della Professione con il Patentino Frigoristi che finalmente ha fornito un Albo di appartenenza ai Tecnici del Freddo. La storia dei Convegni Europei si intreccia con quella del Centro Studi Galileo e della Rivista Industria & Formazione. Un centro formativo, una rivista nazionale e internazionale e un Convegno informativo biennale (diventato negli anni appuntamento fisso per i maggiori esperti mondiali del settore) nati dalla creatività del prof. Enrico Buoni, che nel 1977 percependo la forte necessità di innovazione del settore diede il via alla prima “Scuola regolare per i Tecnici del Freddo”. Il primo Convegno Europeo, al quale parteciparono esperti e professori di università e le maggiori industrie e rappresentanti di associazioni italiane ed estere (con il patrocinio della presidenza del Consiglio dei Ministri e di
Convegno Europeo a Casale Monferrato (1989).
diversi ministeri: Ministero della Ricerca Scientifica, Ministero dell’Industria, Ministero dell’Agricoltura, Ministero alle Partecipazioni Statali, Ministero dell’Ambiente, Ministero del Commercio Estero, Ministero agli Affari Esteri), che insieme alla Presidenza del Consiglio dei Ministri continueranno a patrocinare i successivi convegni CSG, e che vide l’intervento dell’allora ministro Pier Luigi Romita, si svolse nel Cinema Teatro Politeama di Casale Monferrato, storica Capitale del Freddo nella quale nacquero le prime aziende del settore a livello nazionale. Il Cinema Poli era un vecchio teatro di rilevante pregio architettonico, progettato dall’Architetto Levi Montalcini, adatto ad ospitare le grandi opere. Un ambiente grande e raffinato, nel cui ingresso campeggiava un monumentale gesso del maestro simbolista di origine casalese e fama internazionale Leonardo Bistolfi. Sotto l’unica cupola laica piemontese si ritrovarono quindi per la prima volta uniti Tecnici,
Secondo Convegno Europeo al Politecnico di Milano. Da sinistra André Gac, Enrico Buoni e il ministro Pier Luigi Romita (1990).
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Il primo Convegno Europeo sul CO2 all’Università di Milano (2004).
Università e Industrie in un connubio che si dimostrò fortunato e destinato a rinnovarsi ogni due anni sino ad oggi. Il secondo Convegno Europeo si tenne presso il Politecnico di Torino, inaugurato dal Ministro per il coordinamento delle iniziative per la ricerca scientifica e tecnologica On.le Pier Luigi Romita. Parecchie decine di convegni nazionali nel frattempo negli anni 70, 80 e 90 furono organizzati con l’apporto di amministrazioni pubbliche piemontesi e lombarde e università fra le quali oltre all’Università di Fisica/Chimica dell’Università di Milano (vedere foto in alto del primo convegno europeo sul CO2), pure l’Università la Sapienza di Roma, l’Università di Padova e quelle di Ancona, Bari, Benevento/Napoli, Palermo ecc.. senza contare in un secondo tempo le numerose università straniere, inglesi e ora anche americane. Curiosa la particolarità che, in uno dei
numerosi primi convegni nazionali sulle tecnologie del freddo a Casale Monferrato l’allora azienda telefonica SIP aveva lanciato la sua prima videoconferenza fra i numerosi tecnici/industriali del freddo intervenuti a Casale e quelli intervenuti a Milano presso l’Università di Fisica con l’allora direttore prof. Facchini e il Ministro della Ricerca Scientifica on. Pier Luigi Romita (vedere foto sotto a Casale con il Ministro sul video). Curioso anche il convegno organizzato negli anni 90 presso l’Unione Industriale di Torino sull’ambiente dove un consulente del Presidente Reagan era venuto a parlare dei rifiuti tossici (vedi foto sotto) e prima ancora presso il circolo della stampa di Milano (vedi foto pagina seguente) un convegno sulla formazione nella scuola-industria fra le varie università con il rettore della Università statale di Milano al centro
La prima videoconferenza dell’allora azienda telefonica SIP fra l’Università di Milano e Casale Monferrato nella foto (1986).
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nella foto (pagina seguente) e i professori rappresentanti del Politecnico di Torino e delle Università di Milano di Fisica, Informa-tica e Chimica con l’intervento dell’allora ministro Siro Lombardini. Dal III Convegno Europeo la sede ufficiale divenne il Politecnico di Milano con eccezione del 1986 quando l’evento fu ospitato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Padova con il prof. Alberto Cavallini e l’allora Direttore dell’Istituto per la Tecnica del Freddo Fredolino Mattarolo, Presidente d’Onore dell’IIR di Parigi. Nel corso degli anni Centro Studi Galileo ha rafforzato sempre più la collaborazione con le Nazioni Unite, in particolare con le agenzie FAO, UNEP e UNIDO. Ha ottenuto incarichi di formazione in decine di nazioni mondiali: Sri Lanka, Thailandia, Ethiopia, Eritrea, Rwanda, Benin, Tunisia, Gambia,
Il Consulente del Presidente Reagan presso il Convegno CSG all’Unione Industriale di Torino (1985).
Convegno scuola-industria presso il Circolo della Stampa di Milano (1979).
Montenegro, Bosnia Herzegovina, Turchia, Bielorussia, Ukraina, Uzbekistan, Tajikistan, Ghana, Colombia, Stati Uniti d’America, Nigeria, Arabia Saudita, Tunisia, Giordania (anche con tecnici Irakeni), Bahrein, Emirati Arabi Uniti, India. Vista la riconosciuta esperienza in ambito internazionale sulla conservazione dei cibi tramite la Refrigerazione, Centro Studi Galileo è stato chiamato ad organizzare presso EXPO2015 due importanti appuntamenti sulla conservazione dei prodotti alimentari. Il claim dell’esposizione universale meneghina “Nutrire il Pianeta” si realizza anche e soprattutto con la conservazione dei frutti della terra. Il pensiero corre subito a quelle aree del globo dove a fronte di una diffusa malnutrizione il 50% della frutta e verdura prodotta non raggiunge le tavole dei consumatori finali. Come detto, due gli eventi che, sotto l’egida delle Agenzie ONU, Centro Studi Galileo ha realizzato nella cornice di EXPO2015: il 13 giugno, presso il
Conference Center di EXPO, la V Sessione del XVI Convegno Europeo “Le ultime tecnologie del Freddo per la qualità dei cibi”, e il 13 ottobre presso la sala auditorium di Padiglione Italia “La Refrigerazione di qualità per la valorizzazione e la conservazione dell’agroalimentare italiano”. Quest’anno la XVII edizione del Con-
vegno Europeo “Le ultime Tecnologie nel freddo e nel condizionamento” si terrà il 9-10 giugno 2017 presso il Politecnico di Milano. Patrocinato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e presieduto dai leader delle maggiori organizzazioni mondiali della refrigerazione e dell’aria condizionata vedrà come argomenti focali le regolamentazioni in ambito F-Gas e le opportunità legate ai nuovi gas refrigeranti eco–friendly che sostituiranno gradualmente i gas tradizionali clima riscaldanti. Di particolare rilevanza e attualità la proposta UE di ratificare l’Emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal relativa all’accordo raggiunto lo scorso ottobre a Kigali, in Ruanda, dove le 197 Parti del Protocollo di Montreal hanno concordato di limitare gradualmente la produzione e l’uso di HFC. Notizia di questi giorni che il Mali, stato africano in via di sviluppo, è stato il primo a ratificare questo importante protocollo di interesse mondiale. ●
V sessione del sedicesimo Convegno Europeo all’EXPO2015.
Conclusione del sedicesimo Convegno Europeo all’EXPO2015.
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CENTRO STUDI GALILEO
Speciale nuovi fluidi
Come gestire con successo l’imminente cambio dei refrigeranti
STEPHEN R. YUREK Presidente & CEO, AHRI Air conditioning, Heating and Refrigeration Institute
Il mondo dei refrigeranti sta cambiando rapidamente e l’industria globale HVACR sta assumendo un ruolo di primaria importanza nei settori della ricerca e della formazione. Circa sei anni fa AHRI ha cominciato a preparare i propri associati all’eventualità della riduzione dei refrigeranti più comunemente utilizzati in alcune applicazioni dei settori del condizionamento dell’aria e della refrigerazione commerciale a causa del loro potenziale di riscaldamento globale piuttosto elevato (GWP). Mi sto riferendo, naturalmente, agli HFC, che hanno succeduto gli HCFC, che sono stati oggetto di un programma di riduzione nell’ambito del Protocollo di Montreal. I vertici dell’industria di settore hanno assunto una posizione positiva e accondiscendente impegnandosi in un’iniziativa globale tesa ad identificare i potenziali refrigeranti che avrebbero potuto degnamente sostituire quelli nocivi. Così, durante la fase di start il programma di valutazione dei refrigeranti alternativi a basso GWP (LOWGWP AREP), i rappresentanti dell’industria hanno discusso con l’Agenzia per la Protezione dell’Ambiente Americana riguardo l‘emendamento al Protocollo di Montreal, che aveva sancito con successo l’abolizione degli HCFC. Successivamente si è continuato a lavorare in entrambe le direzioni. Il programma Low-GWP AREP iniziato ufficialmente nel 2011 e portato a termine in due fasi: la prima, completata nel 2013, ha testato 38 diversi refrigeranti e miscele di refrigeranti, la
seconda, che si è conclusa nel 2015, ha testato i refrigeranti in condizioni ambientali caratterizzate da temperature elevate e alcuni refrigeranti che non erano stati testati nella prima fase. Tutte le relazioni al riguardo sono a disposizione sul sito dell’AHRI. http://www.ahrinet.org/resources/research.aspx Allo stesso tempo gli sforzi tesi alla promozione di un emendamento al Protocollo di Montreal sono continuati, ottenendo un sostegno lento ma continuativo, a livello globale, che ha permesso di giungere al successo con il Convegno delle Parti a Kigali, Rwanda, di ottobre 2016. Nell’occasione le Parti hanno analizzato diverse proposte tese alla definizione delle date entro cui portare a
termine l’eliminazione e riduzione degli HFC. Le date proposte dai paesi industrializzati, in genere, iniziano e finiscono prima dell’analisi delle proposte avanzate dai paesi in via di sviluppo. Questa situazione è largamente dovuta al fatto che l’eliminazione degli HCFC in corso nell’ambito del Protocollo di Montreal è appena iniziata nei paesi in via di sviluppo (articolo 5), mettendo quelle nazioni nella posizione di passare direttamente dagli HCFC ai refrigeranti proposti come alternative agli HFC dai paesi industrializzati. Dunque, i paesi legati all’Articolo 5 tendono a favorire tempi di eliminazione degli HFC piu lunghi, il che dà loro più tempo per completare l’eliminazione
Il processo di adozione del codice Americano per i nuovi refrigeranti Classificazione per una adeguata sicurezza (ASHRAE 34) Approvazione EPA SNAP Rispetto degli standard di sicurezza rilevanti Rispetto dei codici edilizi rilevanti ASHRAE Standard 34 Designazione e classificazione di sicurezza Approvazione EPA SNAP Importante programma/quadro normativo sulle nuove alternative
In conformità di: Standard di sicurezza • Sistemi di refrigerazione: ASHRAE standard 15 • Attrezzatura: standard importanti UL/EN/ISO
I codici di sicurezza devono essere adattati per assecondare le restrizioni sull’uso di refrigeranti di tipo 2L e 3 Adottata da: Codici edilizi di riferimento
Codici statali e locali
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CONCORDARE UN QUADRO DI RIDUZIONE GRADUALE SECONDO IL PROTOCOLLO DI MONTREAL PROSEGUIRE LA RICERCA E LO SVILUPPO DI NUOVE TECNOLOGIE E NUOVI REFRIGERANTI OTTENERE L’APPROVAZIONE NORMATIVA E RIMUOVERE GLI OSTACOLI LEGISLATIVI
FORMAZIONE ED ADDESTRAMENTO ADEGUATI DEI TECNICI
dell’utilizzo degli HCFC e passare direttamente dai refrigeranti alternativi agli HFC. Inoltre, la mancanza di disponibilità dei refrigeranti alternativi crea problemi a queste nazioni che, comprensibilmente, non vogliono trovarsi nella posizione di aver eliminato gli HCFC e di non aver accesso ai refrigeranti alternativi a causa della riduzione in corso degli HFC nel resto del mondo. Quando il Low-GWP AREP ha valutato le potenziali alternative agli HFC, la maggior parte di quelle più promettenti presentava alcune criticità tra cui l’infiammabilità. Un problema soprattutto legato all’uso domestico e nel settore commerciale dovendo modificare i codici del settore edilizio sia negli Stati Uniti che nel resto del mondo. Per fare ciò, gli ufficiali preposti sarebbero dovuti essere certi della loro sicurezza. Diversi organismi, quali il Dipartimento Americano per l’Energia, l’AHRI, l’ASHRAE e lo Stato della California hanno congiuntamente portato a termine un progetto con un investimento di circa 6 milioni di dollari per la valutazione dei refrigeranti in condizioni reali al fine di determinarne la sicurezza. Al fine di portare a termine questo progetto, l’AHRI ha lavorato con molti comitati ed organizzazioni per determinare dove vi fossero delle lacune nell’ambito delle conoscenze relative
18
all’utilizzo dei refrigeranti infiammabili e mediamente infiammabili, e rivedere le attività di ricerca presenti e passate. L’indagine ha identificato 29 progetti di ricerca e, partendo da quel punto, è stato possibile tracciare una mappa che illustra le priorità e i tempi entro cui completare la ricerca. La fase di controllo è già iniziata e si prevede che finisca entro la fine del 2017, periodo in cui i risultati saranno valutati e pre-
sentati agli organismi preposti alla revisione dei codici. Lo sviluppo di una struttura che si occupi dell’eliminazione a livello globale e lo sviluppo della ricerca necessaria ad assicurare l’accessibilità a refrigeranti efficaci ed economici, sono passi importanti ma non rappresentano l’obiettivo finale. Raggiunti questi risultati, i Tecnici europei, americani e del resto del mondo dovranno ricevere una formazione adeguata. Si tratterà di un passo importante, perchè a differenza della transizione HCFC-HFC, i nuovi refrigeranti probabilmente saranno infiammabili e sarà necessario avere nozioni particolari relative ad ogni applicazione. Diversamente da oggi, in cui vi è la presenza di refrigeranti dominanti per il condizionamento dell’aria fisso e mobile a livello residenziale e commerciale e delle applicazioni nel settore della refrigerazione, la prossima generazione sarà una generazione di nicchia, con applicazioni e sotto applicazioni che renderanno il lavoro del tecnico più difficile. L’industria è pronta per questa fase di transizione, ma c’è ancora molto lavoro da fare. Lavoriamo insieme perchè l’industria sia in grado di offrire al mondo benessere, sicurezza e produttività. ●
ULTIME NOTIZIE Nota informativa dell’agenzia per l’ambiente delle Nazioni Unite sulla ratifica dell’emendamento di Kigali Riceviamo e pubblichiamo un’interessantissima nota informativa emanata dall’Ozone Secretariat dell’Agenzia per l’Ambiente delle Nazioni Unite circa la richiesta di ratifica dell’emendamento di Kigali rivolta alle 197 nazioni firmatarie del Protocollo di Montreal. L’emendamento è un atto di portata storica grazie al quale è stato concluso l’accordo per l’eliminazione graduale dei gas fluorurati HFC ad effetto serra che eviterà un aumento della temperatura terrestre di 0,5° e contestualmente un risparmio di 70 miliardi di tonnellate di CO2 emesse in ambiente. Dopo l’Unione Europea quindi tutto il mondo dovrà passare a refrigeranti alternativi agli HFCs: idrocarburi, ammoniaca, CO2, HFO o R32. Le economie più floride come Unione Europea e Stati Uniti inizieranno a limitare l’uso di HFC nel giro di pochi anni con un taglio netto del 10% dal 2019. Continua a leggere su industriaeformazione.it
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Speciale raffreddamento solare
Valutazione sulle possibili applicazioni delle tecnologie di raffreddamento solare nella regione araba PAUL KOHLENBACH1*, ULI JAKOB1, DANIEL MUGNIER1 Paul Kohlenbach
1SOLEM Consulting, Stendaler Str. 4, 10559 BERLIN, Germany info@solem-consulting.com 2Tecsol
SA, 105, av. Alfred Kastler, 66000 PERPIGNAN, France author
*Corresponding
ABSTRACT Questo testo è una versione ridotta di una relazione congiunta di UNEP, UNDP, RCREEE, del Copper Institute, della League of Arab States (Lega degli Stati Arabi) e GEF, già pubblicata nel 2015. Lo scopo è stato quello di identificare la tecnologia di raffreddamento solare più efficiente, affidabile e competitiva dal punto di vista economico per 22 Paesi arabi (Algeria, Bahrein, Djibouti, Egitto, Iraq, Giordania, Kuwait, Libano, Libia, Mauritania, Marocco, Palestina, Sudan, Siria, Tunisia, Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Oman, Somalia, Qatar, Isole Comore e Yemen). A questo proposito sono stati definiti due diversi tipi di edifici l’uno con un carico di raffreddamento di 100 kW e l’altro con una capacità di raffreddamento di 1 MW rispettivamente. Ciascuno è stato studiato utilizzando tre diverse tecnologie di raffreddamento: a) Refrigeratori a doppio effetto di assorbimento muniti di collettori; b) Refrigeratore a compressione di vapore scroll e moduli fotovoltaici; c) Refrigeratore a compressione di vapore scroll e collegamento in rete (caso di riferimento). Il valore attuale netto (NPV), Costo Attuale Netto (NPC) così come il costo del ciclo di vita dell’energia di raffreddamento (LCCE) sono stati calcolati per ogni singola circostanza come parte dell’analisi comparata. Parole chiave: Raffreddamento solare, condizionamento dell’aria solare,
Stati Arabi, Lega Araba, NPC, NPV, LCCE Ciclo del costo di vita economico, competitivo dal punto di vista economico. INTRODUZIONE Il potenziale tecnico globale del raffreddamento solare è piuttosto rilevante. Gli standard di vita più elevati, così come i cambiamenti climatici portano oggigiorno ad una maggiore richiesta di raffreddamento e di condizionamento dell’aria. Ciò nonostante, il raffreddamento solare è ancora un mercato di nicchia; come ragione principale si menziona un maggiore costo di investimento. Se paragonati ai sistemi di raffreddamento tradizionali, il costo di investimento dei sistemi innovativi sono circa da due a cinque volte più elevati. L’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA) prevede che il raffreddamento solare occuperà quasi il 17% del mercato nel 2050, grazie all’attuale diminuzione del prezzo dei componenti. Un’analisi delle diverse regioni del mondo indica che molte sono già pronte al raffreddamento solare sia dal punto di vista economico che climatico. Oggi è possibile definire due principali tecnologie di raffreddamento solare: il Raffreddamento Solare Termico (Solar Cooling) e il Raffreddamento Fotovoltaico. Il primo è una combinazione di refrigeratori ad assorbimento azionati tramite calore, ruote ad assorbimento
DEC Desiccant o assorbimento liquido usando il calore solare come fonte principale di energia. Il calore è solitamente fornito dai collettori termici solari non concentrati, come lastre piatte/tubi di evacuazione o collettori concentrati. Si tratta di componenti piuttosto comuni e facilmente disponibili, commercialmente maturi. Il Riscaldamento Fotovoltaico (PV) è una combinazione di moduli e di refrigeratori elettrici convenzionali, ad esempio a compressione di vapore. Non ne verrà fornita una descrizione dettagliata in questa sede per ragioni di spazio, ma se siete interessati potrete trovarla nel libro principale(2). Questa relazione analizza in dettaglio l’applicabilità di questi due tipi di tecnologie nei 22 Stati della Lega Araba. 1. METODOLOGIA 1.1 Selezione del sistema e presupposti I parametri più importanti per la selezione della tecnologia del raffreddamento solare per un determinato Paese sono: il costo dell’elettricità, il potenziale di radiazione solare e le condizioni climatiche. I costi per l’elettricità residenziale e commerciale/industriale sono illustrati nello studio completo, ma sono in questa sede omessi vedi(1). La posizione dei 22 Stati Arabi mostra chiaramente che la maggior parte dei Paesi è situata in Medio Oriente e in Nord Africa (MENA), caratterizzati da un clima
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secco e caldo; quasi tutti beneficiano di risorse solari molto buone con valori compresi tra 2.000 e 2.500 kWh/m2.y (somma annuale orizzontale). I principali settori edilizi di interesse per lo studio sono quelli che hanno prevalentemente un carico termico predominante lungo la giornata: hotel, uffici, centri commerciali ed alcune applicazioni specifiche dell’industria. Sono stati esclusi gli edifici ad uso residenziale perché il loro carico di raffredda-
Tabella 1.1 Presupposti finanziari. Presupposti finanziari Vita di un refrigerante scroll Vita di un refrigeratore ad assorbimento, collettori e moduli PV CPI (tasso di inflazione) Tasso di sconto (interesse) Aumento del costo dell’elettricità/anno Aumento del costo del gas/anno Aumento del costo dell’acqua/anno
Tutti gli scenari 12 anni 20 anni 2.5 % 4.0 % +3.0 %/a +2.0 %/a +1.0 %/a
Tabella 1.2 Costi per la Tunisia (sistemi con 100 kWc) e Arabia Saudita (sistemi con 1 MWc). Costi di investimento
Solare termico 100 kWc
Fotovoltaico 100 kWc
Riferimento 100 kWc
Solare termico 1 MWc
Fotovoltaico 1 MWc
Riferimento 1 MWc
Componenti del solare, compresi fili e tubature Componenti termiche Strumenti e dispositivi di controllo Costo totale dell’impianto ($US) Costi annuali totali O&M ($US/a)
$ 204,490 $ 117,700 $ 11,000 $ 333,190 $9,386
$ 112,941 $ 101,550 $ 10,500 $ 224,991 $8,211
$$ 103,550 $ 5,500 $ 109,050 $22,571
$ 971,398 $ 376,000 $ 42,100 $ 1,369,398 $ 29,223
$ 853,398 $ 305,000 $ 21,000 $ 1,179,398 $ 18,995
$$ 292,500 $ 21,100 $ 303,500 $ 58,995
mento varia notevolmente durante la giornata. Sono stati dunque selezionati due tipi/dimensioni di edifici: a) Medio: un edificio medio ad uso commerciale con un’area dai 500 ai 1.000 m2 fornita di condizionamento (a seconda della regione araba); capacità di raffreddamento c.a.100 kWc; b) Grande: un gruppo di edifici (che utilizza una rete di raffreddamento diffusa) o un edificio di grandi dimensioni con un’area dai 5.000 ai 10.000 m2 fornita di condizionamento dell’aria; capacità di raffreddamento c.a. 1 MWc. Per l’edificio di grandi dimensioni sono stati selezionati solo i seguenti Paesi: Bahrein, Kuwait, Oman, Qatar, Arabia Saudita e UAE. Infatti, a questa selezione di Paesi corrispondono città in cui si trovano sia edifici di grandi dimensioni muniti di condizionamento dell’aria, e zone vicine a questi ultimi, sui loro tetti dove è possibile implementare zone di raccolta solare. I presupposti per i calcoli sono: • La produzione di raffreddamento solare coincide completamente con il carico dell’edificio, minimizzando l’esigenza di una capacità di immagazzinamento; • La capacità di raffreddamento installata è sottostimata, permettendo di utilizzare la maggior parte della pro-
22
duzione del raffreddamento solare all’interno dell’edificio; • Gli edifici prescelti stanno utilizzando l’energia solare solo per il raffreddamento e non per il riscaldamento degli spazi o dell’acqua. La tipologia degli edifici sopracitati generalmente comporta carichi di energia di raffreddamento tra le decine e le centinaia o migliaia di kWc. Comprendono, dunque, un circuito centralizzato ad acqua collegato ad un refrigeratore convenzionale a compressione di vapore in questa gamma. Nella scala di energia di raffreddamento che va da 100 kWc a svariati MWc, e nelle aree in cui la radiazione è particolarmente elevata, i sistemi solari termici più efficienti sono quelli che utilizzano refrigeratori ad assorbimento a doppio effetto, portando ad un valore termico di efficienza COP superiore ad 1. Le tecnologie dei collettori solari adattate ai refrigeratori ad assorbimento a doppio effetto sono i collettori concentrati (Fresnel). Per le soluzioni di raffreddamento PV i refrigeratori a compressione più adatti sono quelli scroll, i quali hanno la flessibilità giusta che permette loro di adattarsi alle variazioni che si verificano in questa gamma di raffreddamento. Dunque, la scelta del sistema che tiene in considerazione gli aspetti sopracitati porta alla selezione di due
sistemi di raffreddamento solare e di un sistema di riferimento per la gamma 100 kWc e 1MWc: • Refrigeratore ad assorbimento a doppio effetto e collettori concentrati (solare termico ed assorbimento); • Refrigeratore scroll a compressione di vapore e moduli fotovoltaici (compressione PV); • Refrigeratore scroll a compressione di vapore (compressione di riferimento). 1.2 CALCOLI FINANZIARI La metodologia prescelta comporta il paragone di diversi sistemi di raffreddamento per ogni Paese basandosi sugli approcci NPC Costo Presente e LCCE Costo Livellato di energia di raffreddamento. I costi sono illustrati dettagliatamente nella tabella 1-2. Nelle Tabella 2-1 e 2-2 sono invece illustrati gli indicatori per i Paesi Arabi utilizzati per i calcoli effettuati. 2. RISULTATI 2.1 Sistemi a 100 KWc L’analisi comparata è svolta per ciascuno dei 18 Paesi che utilizzano l’irradiamento solare diretto (DNI, terza colonna Tabella 2-1) come input principale del raffreddamento termico
Tabella 2.1 Paesi Arabi selezionati come indicatori dello scenario 100 kWc (costi dell’elettricità e dell’acqua per applicazioni commerciali). Parametri
Irraggiamento globale orizzontale
Irraggiamento diretto normale
Unità di misura
kWh/m2.y
kWh/m2.y
(kWh/kWp.y)
(cUSD/kWh)
% di incentivo sulla tariffa dell’elettricità ad uso commercile %
Algeria
1,970
2,700
1,600
4.2
78%
Costo Resa PV dell’elettricità ad (20° angolazione sud) uso commerciale
Costo dell’acqua (USD/m3) 0.5
Bahrain
2,160
2,050
1,900
0.8
96%
8
Egitto
2,450
2,800
1,730
9.9
49%
0.4
Iraq
2,050
2,000
1,800
1.1
94%
0.05
Giordania
2,320
2,700
1,800
17
12%
1.47
Kuwait
1,900
2,100
1,900
0.7
96%
0.75
Libano
1,920
2,000
1,700
10.4
46%
1
Libia
1,940
2,700
1,700
5.5
71%
0.05
Marocco
2,000
1,700 1,900
16.1 5.2
1.5
2,050
2,600 2,200
16%
Oman
Palestina Qatar Arabia Saudita Sudan Siria Tunisia Emirati Arabi Yemen
1,920 2,140 2,130 2,130 2,360 1,980 2,120 2,250
2,000 2,200 2,500 2,500 2,200 2,400 2,200 2,200
1,800 1,900 1,930 1,950 1,800 1,600 1,900 1,900
19.2 2.5 3.2 7.7 5.1 16 8 14
73% 0% 87% 83% 60% 74% 17% 58% 27%
2 1.2 1.4 1 0.3 0.3 0.6 0.6 0.3
Figura 2.1 100 kWc - Costo attuale netto (20 anni) per differenti configurazioni e Paesi.
Solare termico e assorbimento
PV e compressione
Compressione di riferimento
23
Figura 2.2 100 kWc - LCCE per differenti configurazioni e Paesi.
Solare termico e assorbimento
PV e compressione
Compressione di riferimento
Tabella 2.2 Paesi Arabi selezionati come indicatori dello scenario 1 MWc (costi dell’elettricità e dell’acqua per applicazioni ad uso commerciale). Irraggiamento globale orizzontale
Irraggiamento diretto normale
Unità
kWh/m2.y
kWh/m2.y
Bahrain
2,160
2,050
1,900
3.8
96%
10
Kuwait
1,900
2,100
1,900
0.4
96%
0.75
Oman
2,050
2,200
1,900
4.2
73%
2
Costo dell’acqua (USD/m3)
Qatar
2,140
2,200
1,900
1.9
87%
1.2
Arabia Saudita
2,130
2,500
1,930
4.1
83%
1.6
Emirati Arabi
2,120
2,200
1,900
10.8
58%
0.6
solare, e i dati di resa PV (quarta colonna Tabella 2-1) come input principale della produzione di raffreddamento PV. In totale si sono ottenuti 108 risultati per NPC e LCCE (Figura 2-1 e Figura 2-2 rispettivamente). Per ogni Paese Arabo questi due indicatori sono stati calcolati in riferimento ai (1) Mugnier D., Jakob U., Kohlenbach P. (2015). Assessment on the Commercial Viability of Solar Cooling Technologies and Applications in the Arab Region“. (2) Kohlenbach P. and Jakob U. (2014). “Solar Cooling The Earthscan Expert Guide to Solar Cooling Systems”, Routledge Chapman & Hall, 2014
24
% agevolazione Costo Resa PV fiscale sul costo dell’elettricità ad dell’elettricità ad (20° angolazione sud) uso commerciale uso commerciale (kWh/kWp.y) (cUSD/kWh) %
Parametri
sistemi solare termico, solare PV e a compressione di vapore. Descrizioni dettagliate delle configurazioni e dei costi sono state omesse in questa sede per ragioni di spazio, ma possono essere trovate in (1). Dobbiamo notare che le isole Comore, Djibouti, la Mauritania e la Somalia sono assenti nella Tabella 2-1, anche se fanno parte della Lega Araba. La ragione risiede nel fatto che i dati relativi alle risorse solari e agli indicatori economici erano troppo esigui.
La Figura 2-1 illustra i valori NPC di tutti i Paesi. Si può osservare che l’NPC dei sistemi di raffreddamento solare (quelli termici o PV) rientrano nella gamma compresa tra i 350.000 $ e i 500.000 $. L’NPC per i sistemi PV sono quasi sempre inferiori rispetto a quelli per il solare termico (con l’eccezione dell’Algeria), ma in molti Paesi come la Libia e l’Egitto i valori di NPC sono molto vicini. L’NPC dei sistemi a compressione di riferimento variano molto perché dipendono in
Figura 2.3 1 MWC - Costo attuale netto (20 anni) per differenti configurazioni e Paesi.
Solare termico e assorbimento
gran parte dai costi di gestione, soprattutto dai costi dell’elettricità. La Figura 2-2 illustra l’LCCE. Si può notare che in sei Paesi su 18 (marcati da linee tratteggiate) nel corso di 20 anni l’LCCE è inferiore sia rispetto a quello del raffreddamento solare (sia per il solare termico che il PV), che quello del caso di riferimento. In tutti i Paesi la soluzione del solare PV ha un LCCE inferiore di quello solare termico. Sebbene questo approccio dimostri risultati di LCCE altamente positivi per sei paesi, ce ne sono ancora 12 dove il raffreddamento solare non è ancora competitivo. Se paragonato con il livello illustrato nella Tabella 2-1, l’elenco dei 12 paesi
PV e compressione
diventa evidente. Costi bassi e sovvenzionati dell’elettricità rendono la competitività del raffreddamento solare quasi impossibile. In questi Paesi i costi sono generalmente molto elevati (dal 60% al 90%). 2.2 Sistemi 1 MWc Per la gamma 1 MWc il costo del sistema cambia significativamente, così come le condizioni al contorno dei Paesi, con costi per l’elettricità e l’acqua differenti. (tariffa industriale invece di quella commerciale). Questi dati sono illustrati nella Tabella 2-2, includendo solo i sei paesi in cui è possibile applicare sistemi su vasta scala corrispondenti ad un elevato
Compressione di riferimento
numero di edifici. Per questi sei Paesi è stata utilizzata la stessa metodologia del segmento da 100 kWc dell’NPC e dell’LCCE. L’NPC dei progetti a 1 MWc è già nell’ordine di alcuni milioni di dollari ed il prezzo medio per la capacità di raffreddamento a kWc per la soluzione termica solare è di circa 1,350 $. (illustrato nella Figura 2-3). È possibile notare la presenza di diversi aspetti interessanti: • Nell’UAE il raffreddamento solare termico e il raffreddamento PV sono già più economici rispetto al sistema di riferimento nell’arco di 20 anni; • Negli altri paesi, soprattutto in Kuwait, Qatar e Arabia Saudita, le soluzioni del raffreddamento solare termico e del raffreddamento PV sono molto vicine dal punto di vista dell’NPC. La Figura 2-4 indica che il valore dell’LCCE scende da 0.03 a 0.04 $ per entrambe le soluzioni, mentre il sistema a 100 kWc scende da 0.08 a 0.12 $/kWh. Si consiglia, dunque, di prendere in considerazione altri parametri, al fine di prendere la decisione migliore relativamente ai due scenari. Un parametro interessante è la dimensione del campo solare, che sarà limitato o dal tetto o dalla superficie a terra. In Arabia Saudita, per esempio, il campo PV sarebbe di circa 4.700 m2 mentre il campo solare termico sareb-
25
Figura 2.4 1 MWC - LCCE per configurazioni e Paesi diversi.
Solare termico e assorbimento
Cosa sono NPC Costo Attuale Netto e NPV Valore Attuale Netto e LCCE Life Cost Cycle Estimate – La convenienza economica. NPV il valore attuale netto (NPC Costo) è una metodologia tramite cui si definisce il valore attuale di una serie attesa di flussi di cassa non solo sommandoli contabilmente ma attualizzandoli sulla base del tasso di rendimento (costo opportunità dei mezzi propri). LCCE Costi connessi al ciclo di vita completo per l’energia di raffreddamento. be solo di 2.460 m2. Il vantaggio di risparmiare spazio è chiaramente a favore del raffreddamento termico. Sebbene spazi di grandi dimensioni siano a disposizione nei pressi di alcuni edifici prescelti nelle Regioni del Medio Oriente, quest’area potrebbe essere preferibilmente impiegata per la costruzione di altri edifici od infrastrutture (quali, per esempio, strade).
26
PV e compressione
Compressione di riferimento
Dunque, per i sei Paesi sopracitati, il segmento 1 MWc deve indirizzarsi verso il raffreddamento termico solare, mentre il segmento 100 kMc deve indirizzarsi verso la tecnologia del raffreddamento PV. 3. RIASSUNTO E CONCLUSIONE Questa relazione è una versione riassunta di uno studio tecnico sulle applicazioni delle tecnologie di raffreddamento solare nella Regione Araba. Identifica i sistemi di raffreddamento più efficienti, affidabili ed economici ed offre dei consigli su come incrementare l’utilizzo del raffreddamento solare in 18 nazioni Arabe (Algeria, Bahrein, Egitto, Iraq, Kuwait, Libano, Marocco, Palestina, Sudan, Siria, Tunisia, Emirati Arabi, Arabia Saudita, Qatar e Yemen). Per la gamma a 100 kW, l’analisi mostra risultati molto positivi per i seguenti sei Paesi: Egitto, Giordania, Marocco, Palestina, Tunisia e Yemen. Il costo attuale netto nell’arco dei 20
anni di vita dei sistemi è minore per le tecnologie a raffreddamento solare rispetto al caso di riferimento. In tutti i Paesi sopracitati, la soluzione di raffreddamento PV è più competitiva di quella solare termica. Per la gamma a 1 MWc, l’analisi indica quattro Paesi promettenti: UAE, Kuwait, Qatar, Arabia Saudita. Nell’UAE sia il raffreddamento termico solare che il raffreddamento PV sono economicamente fattibili con costi attuali netti minori rispetto a quelli del caso di riferimento nell’arco di un periodo di 20 anni. In Kuwait, Qatar e Arabia Saudita il raffreddamento solare termico (solarcooling) e il raffreddamento PV sono molto vicini tra loro dal punto di vista dei costi attuali netti. Ciononostante, entrambe le tecnologie di raffreddamento solare sono economicamente fattibili in relazione al sistema di riferimento solo contando sulla applicazione di una sovvenzione del 50% sui costi di investimento. ●
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Speciale legislazione
Decreto F-Gas Assofrigoristi e ATF ricevono per primi la bozza Positivo incontro con i vertici del Ministero dell’Ambiente
FEDERICO RIBOLDI Responsabile della Comunicazione Istituzionale Associazione dei Tecnici del Freddo Responsabile relazioni esterne Centro Studi Galileo
Si è svolto poche settimane fa l’incontro a Roma tra i rappresentanti di Assofrigoristi, Associazione dei Tecnici del Freddo e la direzione generale del Clima e l’Energia del Ministero dell’Ambiente. Punti focali: nuovo Decreto F-Gas, formazione per i refrigeranti alternativi, registro online delle apparecchiature contenenti F-Gas, conflitto di interessi esami – aziende produttrici. Sono passati due mesi dalle prime scadenze prescritte dal Regolamento UE 517/2014 sugli F-Gas e, in questi giorni si sarebbero dovuti comunicare i programmi di certificazione e di formazione e gli Stati Membri avrebbero dovuto notificare alla Commissione le norme adottate per le sanzioni per garantire l’applicazione delle norme. Considerata la situazione le associazioni Assofrigoristi e ATF, in rappresentanza di tutto il settore degli installatori e manutentori degli impianti di refrigerazione e di climatizzazione, hanno incontrato i vertici della Divisione Clima e Certificazione Ambientale del Ministero dell’Ambiente per verificare lo stato dell’arte sul nuovo decreto attuativo per il completo recepimento delle disposizioni regolamentarie. In questo incontro sono state presentate le principali modifiche e integrazioni al nuovo decreto F-Gas pensate per raggiungere gli scopi indicati nel Regolamento. A seguire, si è avuta l’opportunità di dibattere sui loro possibili impatti e proporre miglioramenti nell’ottica della salvaguardia della profes-
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sione e dell’ambiente, a tutela degli operatori professionalizzati e dei cittadini. “Con la certificazione F-Gas per gli operatori e per le aziende si è fatto un deciso passo in avanti nella direzione del riconoscimento di una professione altrimenti affogata nella generica impiantistica” ha dichiarato a margine dell’incontro Marco Masini, direttore operativo di Assofrigoristi. “Con il nuovo decreto, che attendiamo prenda forma e trovi spazio nella politica e nella burocrazia amministrativa quanto prima, riteniamo che vi siano ancora spazi per migliorare la qualità del lavoro dei tecnici frigoristi a beneficio di tutto il settore. Le ulteriori riflessioni che potremo rappresentare saranno di
sicuro interesse per i nostri operatori”. Anche Marco Buoni, Segretario Generale di ATF Associazione Tecnici del Freddo, si è detto “convinto che sviluppando e valorizzando ulteriormente la formazione sui refrigeranti alternativi nell’ambito dei programmi che portano alla certificazione, come prescritto – del resto – dall’art. 10 c. 8 del Regolamento, si può intraprende la strada più importante per facilitare la transizione e continuare a sviluppare le conoscenze dei professionisti”, aspetto sottolineato come un importante elemento caratteristico anche dal Ministero. Le intenzioni dei funzionari del Ministero sono quelle di rispettare la scadenza del prossimo 1 luglio 2017,
data entro la quale la Commissione dovrà relazionare sui sistemi multipack, sulle quote e sulla formazione per i refrigeranti alternativi. “L’obiettivo delle associazioni è stato e sarà, in questi casi, di rappresentarsi all’unisono, al fine di mantenere il presidio e la tutela degli interessi del settore” dichiarano infine Masini e Buoni. “Anche gli ulteriori contributi che saremo in grado di proporre per supportare la filiera saranno composti con il massimo della sinergia”. La seconda parte dell’incontro è stata dedicata all’approfondimento delle opportunità formative per i nuovi gas refrigeranti che, come sappiamo, non hanno effetti climalteranti ma sono ad alta pericolosità per le pressioni di utilizzo e per infiammabilità. La Direzione del Ministero ha ricordato di aver consigliato e utilizzato il programma di formazione europeo Real Alternatives e le Associazioni hanno auspicato che secondo il modello di alcuni paesi nord europei si proceda alla Certificazione dei Tecnici che utilizzano i nuovi gas. Circa la Certificazione è stato anche approfondito il tema dei Centri di Esame che vendono attrezzature in palese conflitto d’interessi con il Tecnico che diventa automaticamente cliente, dal punto di vista commerciale, ed esaminato. Su questo punto sia le Associazioni che il Ministero concordano sulla necessità di correttivi per rendere più indipendente il sistema di valutazione. Il Ministero intende inoltre attivare un registro globale di tutte le apparecchiature contenenti F-Gas, dallo split domestico sino al grande apparecchio di refrigerazione commerciale. Un registro che fornisca tutte le info sull’apparecchiatura: generalità del manutentore, quantità di gas caricata, fine vita dell’impianto, eventuale riutilizzo del gas contenuto. Uno strumento importantissimo per sostenere chi lavora con competenza nel rispetto delle regole ed evitare immissioni in atmosfera di gas dannosi. L’incontro è stato un segnale importante al mercato da parte di chi, installatori e manutentori qualificati e certificati, costituisce di fatto il presidio sul campo degli interessi di un mondo di applicazioni in forte crescita che trova centralità nella funzione dei Tecnici. ●
ULTIME NOTIZIE Frigorista condannato a 6 mesi di carcere per vendita di gas HCFC su internet ! Dal 1º gennaio 2010 i gas HCFC non sono più commercializzabili perché causa del buco nello strato di ozono. Si tratta di gas inodori, incolori, atossici e quindi apparentemente innocui che, tuttavia rilasciati in atmosfera, hanno un potentissimo effetto ozonolesivo. I primi gas messi al bando sono stati i CFC (R12-R13-R500-R502-R503) la cui vendita è diventata illegale, secondo i dettami del Protocollo di Montreal, dal 1994 seguiti poi dagli HCFC (R22-R408AR409A) nel 2010 (gas vergine) e 2015 (rigenerato). A gennaio del 2017 la Corte di Madrid ha condannato un Frigorista ad una pena detentiva di sei mesi, con multe accessorie e divieto di coinvolgimento in qualsiasi attività commerciale relativa a refrigerazione o di condizionamento d’aria nel corso di un periodo di 6 anni. Dopo la chiusura della sua impresa nel 2012, la persona ha deciso di vendere le attrezzature e i materiali rimanenti, offrendo una bombola da 60 kg di R22 su internet. Continua a leggere su industriaeformazione.it
Il prezzo dei refrigeranti HFC aumenterà fortemente nei prossimi anni. Quali ripercussioni per tecnici e imprese? Il grande cambiamento che la legislazione sui refrigeranti ha impresso al settore avrà molte ripercussioni, diverse tra loro. La Commissione Europea pretende che entro il 2030 i refrigeranti dannosi siano quasi totalmente (79%) sostituiti con nuovi gas climate and environmental friendly. Come si caratterizzerà quindi il mercato degli HFC in questi anni di profondi cambiamenti? La Commissione Europea ha incaricato l’Oko Institut di effettuare una ricerca di previsione basata sui dati degli ultimi anni e il risultato è che gli HFC avranno una crescita netta di prezzo inversamente proporzionale alla loro disponibilità sul mercato. Il grafico allegato presenta l’andamento dei prezzi degli ultimi anni nel quale il trend è ben visibile. Come si può notare gli attori maggiormente colpiti dagli aumenti saranno i distributori di gas, seguiti dai Tecnici del Freddo. Le aziende nell’immediatezza subiranno minori conseguenze grazie a contratti pluriennali con le aziende produttrici e ad un immagazzinamento preventivo di gas imponente. Continua a leggere su industriaeformazione.it
I prezzi sono aumentati (come previsto...) Livelli diversi di prezzi (€/kg) a seconda del livello della catena di distribuzione
Sono indici relativi quindi non ci permettono di arrivare a conclusioni sul margine dei distributori
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Speciale catena del freddo
Espositori per la vendita: gestione dei surgelati nella vendita al dettaglio
FRANÇOIS BILLIARD Corso refrigerazione commerciale presso Carel
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L’articolo è estratto da “Control of the cold chain for quick frozen foods handbook”. Si può richiedere il libro completo direttamente all’IIF.
GESTIONE DELLA CATENA DEL FREDDO PER I SURGELATI Esistono quattro fasi della catena del freddo nel mercato al dettaglio: • Ricevimento. • Stoccaggio. • Etichettatura e carico nei mobili frigoriferi per l’esposizione. • Esposizione nei mobili per surgelati. Per ognuna di tali fasi l’organizzazione dei locali per la conservazione e le prassi di lavoro devono assicurare che non si superino le prescritte temperature limite. RICEVIMENTO Principi di base Qualunque supermercato dotato di mobili frigoriferi refrigerati per l’esposizione [con tale terminologia si
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International Institute of Refrigeration - IIR
intende un mobile per l’esposizione dotato di un sistema di refrigerazione che mantiene alla temperatura desiderata le derrate congelate o surgelate che contiene per l’esposizione] dovrebbe essere provvisto di attrezzature per il controllo delle condizioni ambientali che si verificano durante la fase di ricevimento delle derrate congelate e surgelate. La regola base consiste nel minimizzare il periodo di movimentazione e maneggiamento delle derrate, in modo tale che esse vengano disposte il più velocemente possibile in un luogo a bassa temperatura. Dovrebbe esistere un’area destinata esclusivamente per la merce scaricata, che dovrebbe essere organizzata e gestita: • In modo da garantire le condizioni igieniche migliori possibili, sia per quanto riguarda la protezione delle derrate che per quanto riguarda la pulizia dei locali in modo da fungere da zona per l’ispezione immediata della merce appena scaricata. • In modo tale da permettere l’ispezione delle derrate, l’esame dei documenti e la verifica delle temperature. Tali operazioni devono avvenire in condizioni ambientali di temperatura controllata se dovessero durare per più di qualche minuto. Se tale area di scarico non esiste, le derrate dovrebbero almeno essere collocate all’interno della cella d’immagazzinamento ove può essere successivamente condotta, se necessario, qualsiasi operazione di ispezione e distribuzione.
L’addetto al ricevimento L’addetto al ricevimento deve assicurarsi che durante il trasporto siano state mantenute le temperature prescritte. Per far questo egli deve: • Verificare: – Nel caso di trasporti internazionali, che il veicolo risponda alle specifiche tecniche ATP per quanto riguarda l’isolamento, le prestazioni e le capacità frigorifere, in conformità a quelle delle classi FRC, FRF o RRC, così come specificato ne! capitolo “Il trasporto”. – Nel caso di trasporto all’interno della stessa nazione, l’addetto al ricevimento deve verificare il rispetto delle normative nazionali; in tale caso egli deve eseguire la rilevazione delle temperature come verrà nel seguito indicato e cercare di individuare la più elevata temperatura del carico. • Rilevare la temperatura dell’aria indicata dal registratore o dal termometro posto sul veicolo e accertarsi che essa sia inferiore a -18 °C. Dopo tali adempimenti l’addetto al ricevimento autorizza il veico!o ad accostarsi al luogo di scarico per poi continuare le ispezioni. Controllo delle temperature del prodotto L’addetto al ricevimento può decidere di misurare mediante una sonda la temperatura delle derrate: • All’interno del veicolo, non appena vengono aperte le porte. • Durante la fase di scarico della merce. Se l’addetto al ricevimento non accet-
ta la consegna della merce per il mancato rispetto delle temperature prescritte, deve seguire la procedura descritta nel capitolo “Non conformità delle temperature”. Il mittente della merce deve, in tal caso, essere avvisato immediatamente. Si badi che se le derrate vengono consegnate ad una temperatura compresa tra -18 °C e -15 °C: • L’accettazione dovrebbe avvenire solo in via eccezionale. • Nel caso in cui le derrate vengano accettate, il ricevente deve tenere conto di: – L’energia elettrica necessaria per riportare la temperatura dei prodotti a -18 °C. – Il più !ungo periodo di immobilizzazione della merce. – Il maggior volume e capacità frigorifere necessarie. • Il ricevente che accetta la merce che si trova nelle suddette condizioni di temperatura si assume la responsabilità morale, penale e civile nei riguardi dei consumatori finali del suddetto prodotto. Una misura precauzionale, che può essere inclusa contrattualmente, consiste nel prevedere che il trasportatore consegni i prodotti ad una temperatura leggermente inferiore a quella prevista dalle normative, in modo da poter compensare qualunque possibile rialzo della temperatura che dovesse verificarsi durante la fase di scarico. In conclusione, è possibile affermare che la procedura di accettazione delle derrate surgelate richiede un’organizzazione logistica molto accurata. Scarico Le indicazioni riguardanti la procedura di scarico vengono riportate nel capitolo “Trasferimento delle derrate”. Stoccaggio Tutti i supermercati devono essere dotati di una cella frigorifera per immagazzinare la merce a -18°C o a temperature inferiori. La sistemazione della merce in tale luogo si prefigge tre scopi: • Stabilizzare la temperatura delle derrate. • Fungere da riserva per il rifornimento dei mobili espositori. • Conservare le derrate. Si noti, ancora una volta, che tutte le celle per lo stoccaggio con volume
Figura 1 – Punti in cui deve essere eseguita la misurazione della temperatura ambiente per un mobile orizzontale a convezione naturale.
Figura 2 – Punti in cui deve essere eseguita la misurazione della temperatura ambiente per un mobile orizzontale a convezione forzata.
maggiore di 10 m3 devono essere dotate di un registratore di temperatura. Quelle di cubatura inferiore a 10 m3 devono essere invece dotate di termometro. Ristabilizzazione della temperatura delle derrate Poichè per i surgelati è consentito un limitato rialzo della temperatura (al massimo 3 °C), è possibile che essi si trovino alla temperatura di -15 °C al momento della consegna. Il supermercato deve, in tale caso, riportare la temperatura a -18 °C o anche a valori inferiori. È fondamentale, in questi casi, che la cella per lo stoccaggio possegga una sufficiente capacità fri-
gorifera, non solo per compensare le perdite che avvengono attraverso i muri e le altre sorgenti di calore, ma anche per riportare la temperatura al suo corretto valore in tempi relativamente brevi. L’impianto frigorifero deve essere in grado di erogare tale capacità durante il periodo più caldo dell’anno. Non rientra nelle funzioni dei mobili d’esposizione raffreddare ulteriormente le derrate in essi poste. Funzione magazzino La cella di stoccaggio deve essere sufficientemente ampia in modo da permettere di depositare il carico non appena arriva e deve essere dimensionata in funzione anche del periodo
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di stoccaggio della merce. Se esiste una zona refrigerata destinata al ricevimento delle derrate surgelate, essa non deve essere utilizzata per il transito o come area di immagazzinamento. Conservazione delle derrate Esistono molti casi in cui i mobili d’esposizione possono cessare di funzionare, come ad esempio nel caso di guasti all’impianto, in occasione delle manutenzioni o dei cicli di pulizia. Poiché i mobili per l’esposizione hanno ridotte capacità isolanti, la temperatura delle derrate tende a risalire rapidamente in questi casi, specialmente per quanto riguarda i banchi d’esposizione aperti. Nel caso in cui questo accada è fondamentale che le derrate vengano salvaguardate. La cella di stoccaggio deve essere, di conseguenza, sufficientemente capiente in modo tale da poter accogliere tutti gli alimenti contenuti nei mobili per l’esposizione, assieme alle merci già stoccate. Benché non esista una stretta correlazione tra il volume destinato a magazzino e la superficie di vendita, nel 1993 in Francia è stato osservato che il volume del magazzino deve essere in media compreso tra 1,5 e 2,5 m3 per metro lineare di mobile espositivo. Questo rapporto dovrebbe essere adattato alla frequenza della distribuzione.
Figura 3 – Punti in cui deve essere eseguita la misurazione della temperatura ambiente per un mobile frigorifero verticale aperto.
ETICHETTATURA DEL PRODOTTO E COLLOCAZIONE NEL MOBILE PER L’ESPOSIZIONE Etichettatura del prodotto I prodotti vengono sempre più spesso etichettati all’origine dal produttore, ma in quei casi in cui ciò non avviene, l’etichettatura è una delle cause della rottura della catena del freddo, una volta che i prodotti surgelati siano stati distribuiti al mercato al dettaglio. Le indicazioni da seguire sono: • Evitare di etichettare le confezioni in un ambiente in cui la temperatura è superiore a 0 °C. • Quando questo non può essere evitato è opportuno procedere all’etichettatura procedendo per piccole quantità, in modo da ridurre il tempo di esposizione dei prodotti a temperature non sufficientemente fredde. Spesso risulta essere una buona soluzione collocare le confezioni, dopo
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Figura 4 – Punti in cui deve essere eseguita la misurazione della temperatura ambiente per un mobile frigorifero verticale chiuso con porte in vetro.
l’etichettatura, all’interno della cella frigorifera prima di essere definitivamente collocate all’interno dei mobili per l’esposizione. Sistemazione dei prodotti nei mobili per l’esposizione • Assicurarsi che nel mobile per l’esposizione ci sia sufficiente spazio per disporre i prodotti prima di spostarli dalla cella di stoccaggio. • Ridurre il tempo impiegato per trasferire gli alimenti dalla cella agli espositori. • Eseguire una rotazione delle merci, facendo in modo che gli alimenti già giacenti negli espositori siano posizionati nella parte anteriore (nel caso dei mobili verticali) e nella parte superiore (nel caso di mobili orizzontali). In conclusione, poiché l’etichettatura dei prodotti e la collocazione negli espositori porta inevitabilmente ad aumenti della temperatura, è preferibile che queste due operazioni non avvengano contemporaneamente.
Figura 5 – Andamento della temperatura dell’aria in un mobile per surgelati orizzontale aperto. I picchi si riferiscono ai periodi di sbrinamento.
ESPOSITORI PER LA VENDITA Le condizioni di lavoro dei mobili espositori sono influenzate da: • Le condizioni ambientali del luogo in cui sono collocati. • Le modalità con cui tali mobili vengono utilizzati. Le condizioni ambientati L’area in cui gli espositori sono collocati dovrebbe sempre trovarsi in condizioni termoigrometriche controllate. Il condizionamento dell’aria risulta necessario in funzione del clima del luogo in cui è locato il supermercato. Il funzionamento degli espositori non deve essere aggravato da: • Sorgenti di calore radianti, come ad esempio avviene nel caso di un insufficiente isolamento del soffitto. • Sorgenti di calore convettivo, come ad esempio bocchette per il riscaldamento, ventilatori, apparecchiatura dell’impianto dell’aria condizionata e porte malamente posizionate; le correnti d’aria che ne possono derivare possono ostacolare il regolare funzionamento delle lame d’aria dei mobili espositori. I produttori generalmente offrono diverse tipologie di espositori, corri-
Figura 6 – Andamento della temperatura dell’aria in un mobile per surgelati con porte in vetro.
spondenti a differenti tipi di classi climatiche. L’acquirente dovrebbe informare il fornitore delle condizioni ambientali in cui l’espositore dovrà
funzionare, non escludendo di indicare la minima e la massima classe climatica in cui esso dovrà operare. Esistono diverse condizioni climatiche
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caso di espositori orizzontali) o dietro (nel caso di espositori verticali) linea limite di carico. Il non rispetto di tale limite non consente alla lama d’aria fredda di proteggere correttamente i prodotti, che in tale modo non sono conservati alle temperature desiderate. Manutenzione dell’impianto: a prescindere dalle manutenzioni necessarie per qualunque tipo di impianto elettrico e meccanico, è necessario eseguire le seguenti verifiche specifiche: • Rilevazione e registrazione quotidiana delle temperature. • Verifica del rispetto della linea limite di carico. • Accertamento quotidiano delle avvenute operazioni di sbrinamento. • Verifica settimanale delle frequenze e delle durate degli sbrinamenti. • Pulizia mensile dell’interno e della scocca del mobile; le procedure di pulizia, basate sulle indicazioni fornite dal produttore del mobile, devono essere chiaramente definite e comunicate al personale responsabile dell’esecuzione del lavoro. RESPONSABILITÀ DEL GESTORE DEL MAGAZZINO NEI CONFRONTI DEI CLIENTI E DEL PERSONALE IMPIEGATO
Figura 7 – Confezioni più calde all’interno di un mobile verticale per surgelati chiuso con porte in vetro.
standard per condurre i test. Le seguenti sono quelle definite dalle Norme Europee EN 441 “Mobili espositori refrigerati. Parte 4: condizioni generali delle prove”. Classe climatica Temperatura 1 16 °C 2 22 °C 3 25 °C 4 30 °C 5 40 °C 6 27 °C
Umidità relativa 80% 65% 60% 55% 40% 70%
Le figure da 1 a 4 indicano i punti in cui è necessario realizzare la misura delle temperature ambiente nel caso di vendita al dettaglio.
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Modalità di utilizzo degli espositori Gli espositori vengono progettati per mantenere ad un determinato valore la temperatura delle derrate. Essi devono essere riempiti solo con derrate che si trovano già ad una temperatura di -18 °C o a valori inferiori. Alcuni elementi da considerare per un corretto utilizzo degli espositori sono: • La loro ubicazione. • Le modalità con cui vengono riforniti di derrate. • La manutenzione dell’impianto frigorifero. Ubicazione: una debole circolazione dell’aria attorno al mobile da esposizione evita il formarsi di condensa sulle pareti del mobile stesso. Rifornimento: le derrate devono sempre essere collocate al di sotto (nel
Responsabilità nei confronti dei clienti II gestore di un magazzino deve poter garantire ai clienti che: • Non si siano verificate rotture della catena del freddo. • La temperatura dell’aria all’interno dei mobili per l’esposizione sia di -18 °C o valori inferiori nelle normali condizioni operative di funzionamento (eccetto che per i normali cicli di sbrinamento). • i prodotti nell’espositore siano surgelati (si noti che le derrate surgelate devono essere confezionate preventivamente; sulla confezione deve essere riportata la dicitura “surgelati” e deve essere indicata la temperatura di conservazione). Per far proseguire la catena del freddo anche quando il prodotto viene prelevato dal mobile frigorifero, dovrebbero essere resi disponibili per il cliente contenitori refrigerati o termicamente isolati per il trasporto a casa. In aggiunta a ciò, all’interno del punto
vendita il reparto surgelati dovrebbe essere posizionato il più vicino possibile all’uscita. Responsabilità nei confronti del personale impiegato L’istruzione del personale impiegato, includendo gli addetti al ricevimento e il personale con compiti ispettivi, è un presupposto basilare per garantire il mantenimento della catena del freddo. Esso deve trattare i seguenti aspetti: • Tipologie di derrate e organizzazione di vendita del negozio. • Requisiti per garantire la qualità delle derrate. • Consapevolezza dei punti critici dell’organizzazione logistica. • Caratteristiche e condizioni operative dei mobili refrigerati per l’esposizione. • Metodologie per il monitoraggio delle temperature e la rotazione delle merci. • utilizzo dei vari strumenti per la protezione termica durante i periodi di chiusura alla clientela, comprese le coperture notturne, le tendine e gli schermi riflettenti. MONITORAGGIO DELLE TEMPERATURE NEI MOBILI PER L’ESPOSIZIONE Le normative UE prescrivono la presenza di termometri facilmente visibili sui mobili per l’esposizione. Nei mobili aperti il termometro indica la temperatura misurata sul lato dell’aria di ripresa al livello del limite massimo di carico, che deve risultare chiaramente individuabile. Ciò rimane valido, in pratica, anche per altre tipologie di mobili espositivi. I registratori di temperatura non sono richiesti nel caso di mobili per l’esposizione. Comunque è consigliata la lettura periodica delle temperature o la loro registrazione continua. Allo stesso modo in cui avviene nei controlli ispettivi ufficiali, i venditori al dettaglio hanno l’obbligo di ottenere determinati risultati e di condurre auto-ispezioni. TEMPERATURA DELL’ARIA CIRCOLANTE NEI MOBILI FRIGORIFERI REFRIGERATI Scelta del mobile per l’esposizione La scelta va condotta in base alle varie possibili tipologie di illuminazio-
Figura 8 – Confezioni più calde in un mobile per surgelati orizzontale aperto a convezione forzata.
ne, alla presenza o meno di coperture notturne, basandosi sulle informazioni tecniche fornite dal produttore e sulle temperature massime e minime entro cui deve funzionare: • Condizioni operative: – La massima e la minima temperatura di funzionamento sulla base della quale viene controllato il meccanismo di marcia e di arresto dell’unità frigorifera. – La capacità frigorifera per metro di mobile, riferita alla temperatura di evaporazione del mobile stesso.
– Informazioni riguardanti lo sbrinamento, con riferimento alla tipologia di sbrinamento, alla frequenza, alla durata e alla temperatura di funzionamento al termine del ciclo di sbrinamento e ai dispositivi di sicurezza. • Prestazioni ottenibili in funzione delle temperature impostate durante la fase di collaudo: – La massima temperatura della confezione più calda. – La minima temperatura della confezione più fredda. – La temperatura media di tutte le
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confezioni visibili. – La temperatura media di tutte le confezioni. • I valori da tenere come riferimento durante i controlli: – La massima temperatura dell’arla di ripresa (indicata dal termometro), escludendo quella che si ha durante i periodi di sbrinamento. – La massima temperatura di funzionamento, con esclusione dei valori che si ottengono durante i periodi di sbrinamento (di solito tale valore è prossimo alle temperature di on-off dell’unità frigorifera). Controllo dei parametri del mobile per l’esposizione È consigliato: • Rilevare e registrare (automaticamente o manualmente): – La temperatura dell’aria di ripresa (come richiesto dalle norme). – La temperatura di funzionamento, come rilevata dalla sonda di comando o di allarme, il cui posiziona mento tra l’evaporatore e l’uscita dell’aria è responsabilità del costruttore. • Accertare che le temperature rilevate siano conformi a quelle indicate dal costruttore: – La più calda e la più fredda temperatura di funzionamento, al di fuori dei periodi di sbrinamento, ossia la temperatura alla quale l’unità frigorifera di uno o più mobili per l’esposizione si avvia o si arresta. – La temperatura dell’aria al termine del ciclo di sbrinamento. – Il numero e la durata dei cicli di sbrinamento ogni 24 ore. Le figure 5 e 6 forniscono un esempio delle possibili variazioni delle temperature di funzionamento e di ripresa per due tipi di mobili refrigerati per l’esposizione. Conoscenza della temperatura massima delle confezioni esposte Le figure 7, 8, 9 e 10 illustrano le confezioni che si trovano a temperature maggiori nel caso di differenti tipologie di mobili per l’esposizione. SISTEMI DI MONITORAGGIO I sistemi di monitoraggio risultano agevolare la rilevazione dei parametri desiderati e permettono di intervenire
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Figura 9 – Confezioni più calde in un mobile per surgelati orizzontale aperto a convezione naturale.
Distributore SUNISO leader mondiale lubrificanti minerali e sintetici (P.O.E.) per compressori frigoriferi 00157 ROMA - Via Melissa, 8 Tel. (+39) 06 41793441-5232 Fax (+39) 06 41793078 www.sacirt.it sacirt@sacirt.it
tura dell’aria di ripresa di ciascun mobile per l’esposizione e indicatore di sbrinamento. • Allarme-temperatura in grado di distinguere i cicli di sbrinamento. • Se necessario, un trasmettitore telefonico che segnali una situazione di allarme nel caso in cui essa si verifichi durante il periodo di chiusura del punto vendita. Nel caso in cui i mobili per l’esposizione non siano dotati di registratori, l’addetto al controllo deve, a determinati intervalli, annotare le temperature rilevate in un giornale di bordo.
Figura 10 – Confezioni più calde in un mobile per surgelati verticale aperto.
rapidamente nel caso si verifichi qualche inconveniente di funzionamento. AI di là delle loro dimensioni e complessità, sono strumenti fondamentali per il personale operante nella catena del freddo. Di conseguenza essi devono risultare semplici e di facile utilizzo e devono poter funzionare ininterrottamente in modo che i controlli e gli eventuali interventi di manutenzione siano possibili in qualunque momento. Tale monitoraggio non è finalizzato. semplicemente alla prevenzione di danneggiamenti alle derrate, ma anche per acquisire informazioni sulle temperature e sugli inconvenienti accaduti.
Senchè le esigenze siano differenti da un punto vendita ad un altro, alcune attrezzature sono necessarie in qualunque caso, per assicurare efficienza al sistema e facilità nelle operazioni. Alcuni esempi sono i seguenti:
Attrezzature per punti vendita al dettaglio specializzati • Apparecchiatura per misurare le temperature delle derrate all’arrivo. • Sonda per la misura della temperatura dell’aria di ripresa di ciascun mobile per l’esposizione e in ciascuna cella frigorifera. • Display centralizzato delle temperature con indicazione delle anomalie di funzionamento e dei cicli di sbrinamento. • Registrazione cartacea o computerizzata: – Delle temperature (si ricorda che le norme prescrivono che i dati vengano conservati per un anno o anche più (se le derrate vengono conservate così a lungo) per celle frigorifere di stoccaggio più grandi di 10 m3. – Di tutti gli allarmi verificatesi a causa di inconvenienti all’impianto frigorifero o per non rispetto delle temperature nei mobili per l’esposizione. • Trasmettitore remoto degli allarmi e, quando necessario, attrezzatura per la consultazione remota. ●
Ultime informazioni su www.centrogalileo.it Continua a seguire Centro Studi Galileo su:
Attrezzature per piccoli punti vendita al dettaglio • Apparecchiatura per misurare le temperature delle derrate all’arrivo. • Lampada spia elettrica. • Lampada d’allarme che segnala la mancanza di alimentazione elettrica all’impianto di refrigerazione. • Sonda per la misura della tempera-
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Speciale principi di base del condizionamento dellʼaria
Principi di base del condizionamento dell’aria
Accessori del circuito idraulico e diverse tipologie di circuiti per i refrigeratori d’acqua 181ª lezione PIERFRANCESCO FANTONI
CENTOTTANTUNESIMA LEZIONE DI BASE SUL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 19 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it
È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
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INTRODUZIONE Il buon funzionamento nel tempo di un refrigeratore d’acqua dipende anche dalle attenzioni che si sono poste al momento della sua installazione. Prevedere l’utilizzo di alcuni accessori sul circuito idraulico permette una più facile conduzione di tali apparecchiature e la possibilità di evitare eventuali malfunzionamenti. Nel caso del condizionamento degli ambienti è possibile abbinare il refrigeratore all’impianto di riscaldamento, se esso non è di tipo reversibile. In tale caso il circuito di distribuzione dell’acqua può essere di diverse tipologie. ACCESSORI SUL CIRCUITO IDRAULICO L’allacciamento del refrigeratore al circuito idraulico deve tenere in considerazione che durante la vita lavorativa dell’apparecchiatura sicuramente ci sarà la necessità di intervenire per le periodiche opere di manutenzione ordinaria o di intervento straordinario.
Per tale ragione è preferibile poter intervenire sul refrigeratore avendo la possibilità di isolarlo dal rimanente circuito idraulico. Allo scopo possono essere di grande utilità delle valvole manuali sezionatrici da installare all’ingresso ed all’uscita del refrigeratore stesso. Come si vede in figura 1 attraverso tali valvole è possibile rendere indipendenti tra loro refrigeratore e circuito rendendo possibile l’intervento sul primo senza dover necessariamente scaricare d’acqua anche il secondo. Sempre nella figura 1 si può apprezzare come sia possibile anche installare degli elementi disgiuntori sulle tubazioni di ingresso e di uscita dell’acqua dal refrigeratore. Tale opzione è particolarmente indicata quando l’apparecchiatura è fonte di vibrazioni non trascurabili, che è sempre bene non trasmettere alle tubazioni del circuito. Uno dei problemi fondamentali da tenere sempre in considerazione è quello della possibilità di congelamento dell’acqua del circuito durante il periodo di sosta invernale dell’impianto. Quando si presenta tale pericolo è
Figura 1 – Schema di alcuni degli accessori di cui può essere dotato un refrigeratore d’acqua: F=filtro; S=giunti per smorzare la trasmissione delle vibrazioni al circuito idraulico; R=rubinetto per lo svuotamento del circuito idraulico; V= valvole manuali per isolare il refrigeratore dal circuito idraulico.
necessario scaricare completamente l’acqua dal circuito al fine di evitare seri e diffusi danni. Per tale ragione è comodo prevedere sul circuito un rubinetto da posizionare nel punto più basso e tale da consentire la fuoriuscita dell’acqua per semplice gravità da tutto il circuito. Se è presente un serbatoio di accumulo inerziale è possibile che già sia presente un rubinetto adatto allo scopo, ma non è sempre detto che esso si trovi alla quota più favorevole per poter eseguire con facilità tale operazione. PROBLEMA DEL CONGELAMENTO Può succedere che il circuito idraulico sia particolarmente lungo o che il quantitativo d’acqua che contiene sia elevato. Oppure, più in generale, che per il suo svuotamento siano richiesti tempi abbastanza lunghi. In questo caso, anche per evitare di dover impiegare altrettanti lunghi tempi per la sua ricarica al momento di riavviare l’impianto, si può pensare a delle soluzioni alternative che permettono di evitare tali procedure. Una di tali soluzioni è quella di impiegare del glicole da aggiungere all’acqua del circuito. Il glicole permette di abbassare il punto di congelamento dell’acqua in funzione della sua percentuale di presenza nella miscela ma, come già altre volte detto, il suo utilizzo va attentamente valutato in quanto richiede ulteriori particolari attenzioni sul funzionamento degli altri componenti presenti nel circuito idraulico
Figura 2 – Schema semplificato di un impianto di climatizzazione idronico a 3 tubi.
(pompa, vaso d’espansione, ecc.) e sulle modalità di funzionamento (scambi termici, consumi d’energia, ecc.). Una seconda opzione riguarda in maniera particolare il serbatoio di accumulo inerziale, che è il componente che contiene una consistente
quantità d’acqua. Si può prevedere, infatti, di impiegare una resistenza riscaldante che permetta di mantenere la temperatura dell’acqua al di sopra dello zero in maniera permanente. Tale resistenza, per evitare di dover sostenere spese eccessive legate al suo continuo funzionamento, può anche essere comandata da un termostato che la inserisce quando la temperatura dell’acqua si avvicina al valore di congelamento. TIPOLOGIA DI CIRCUITI IDRAULICI Esistono varie tipologie di impianti per la distribuzione, che si differenziano uno dall’altra sulla base del numero di tubi che vengono utilizzati per la circolazione dell’acqua. La tipologia più semplice è rappresentata dagli impianti a due tubi, mentre quella più sofisticata prevede l’impiego
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di ben quattro tubi. Tra le due soluzioni, ne esiste una terza intermedia che consiste nell’impiego di tre tubi per la circolazione dell’acqua. L’utilizzo di un diverso numero di tubazioni dipende dalla scelta tecnologica che si pensa di adottare per la distribuzione del freddo. Infatti, in certi casi, per limitare i costi di installazione ma anche per la possibilità di avere un impianto più efficiente dal punto di vista energetico e più versatile dal punto di vista della fruibilità dell’utente finale, si decide di abbinare l’impianto di raffrescamento con quello di riscaldamento. L’impianto a due tubi dal punto di vista tecnologico risulta essere molto semplice, così come dal punto di vista costruttivo ed economico. Infatti esso è composto da soli due tubi per il trasporto dell’acqua calda o dell’acqua fredda, uno per la mandata ed uno per il ritorno. All’interno delle tubazioni circola o acqua calda o acqua fredda trattata rispettivamente dalla centrale termica o dal refrigeratore d’acqua a seconda della stagione. Tra i limiti di tale tipologia vi è da citare principalmente l’impossibilità di riscaldare e raffreddare contemporaneamente locali diversi. Le tubazioni che alimentano i vari ventilconvettori situati nei diversi locali possono essere impegnate alternativamente o dall’acqua calda o dall’acqua refrigerata. La seconda opzione è rappresentata dall’impianto a tre tubi. Rispetto all’impianto a due tubi, il terzo tubo viene posto sulla mandata e serve a convogliare l’acqua calda o refrigerata al ventilconvettore. Con tale espediente risulta possibile far funzionare le varie unità collegate in parallelo sia in riscaldamento che in raffreddamento in maniera assolutamente indipendente una dall’altra. Il vantaggio che se ne trae è indubbio: ogni ambiente può essere climatizzato in maniera autonoma, essendo il circuito specifico regolato unicamente dal termostato ambiente posto all’interno del locale (vedi figura 2). Tale termostato ha il compito di comandare la valvola a tre vie non miscelatrice che permette il passaggio dell’acqua calda o dell’acqua fredda nello scambiatore del ventilconvettore. Il ritorno dell’acqua avviene mediante un solo tubo in cui fluisce sia l’acqua calda del circuito di riscaldamento sia quella refrigerata del circui-
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ULTIME NOTIZIE Dall’Europa revisione della direttiva sulle energie rinnovabili Con la creazione dell’articolo 23 della Direttiva sulle energie rinnovabili, la Commissione Europea intende introdurne l’utilizzo anche nel settore del riscaldamento e del raffrescamento. Gli Stati membri si pongono l’obiettivo non vincolante di aumentare l’uso di tali energie di almeno l’1% all’anno. Per raggiungere tale obiettivo vengono prospettate alcune opzioni come, ad esempio, l’uso delle energie rinnovabili come combustibile per la produzione di energia oppure l’installazione negli edifici di sistemi di riscaldamento e rafEnergia consumata proveniente da fonti rinnovabili frescamento basati VS non rinnovabili sulle energie rinnovabili ed altamente efficienti o, ancora, l’impiego di energie rinnovabili nei processi industriali di riscaldamento e raffreddamento. Inoltre viene proposto un sistema di monitoraggio anno per anno per misurare gli effetti delle misure proposte. Nella proposta si intende inglobare anche l’utilizzo del teleriscaldamento e del teleraffreddamento. Infine, va notato che la proposta non modifica gli schemi di certificazione/qualificazione per gli installatori di sistemi di energie rinnovabili, come ad esempio le pompe di calore. Continua a leggere su industriaeformazione.it
Ecodesign: piano di lavoro e regolamento 2016/2281 E’ stato finalmente pubblicato il tanto atteso piano di lavoro sulla progettazione ecocompatibile. Elenca 7 gruppi di prodotti interessati dalla possibile etichettatura e fra di essi sono compresi i container refrigerati, i sistemi di controllo e la building automation. Ulteriori studi verranno pubblicati per indagare ulteriormente il potenziale miglioramento in termini di risparmio energetico, ma anche di efficienza delle risorse. Per i nuovi gruppi di prodotti ma anche per le prossime revisioni di misure di progettazione ecocompatibile esistenti dovranno essere presi in considerazione gli aspetti della riciclabilità, durata, riparabilità e smantellamento. Come parte di queste normative, la Commissione europea ha modificato le disposizioni esistenti relative alle tolleranze di verifica della normativa per la progettazione ecocompatibile, comprese le misure sulle apparecchiature HVAC e di refrigerazione. Continua a leggere su industriaeformazione.it
to di raffreddamento. In tale modo, anche le condutture calde e fredde risultano essere in parallelo tra loro. La terza possibilità è quella di avvalersi di un impianto a quattro tubi. Rispetto ad un impianto a tre tubi abbiamo l’aggiunta di un secondo tubo per il ritorno dell’acqua. In questo modo, ora,
l’acqua calda e l’acqua fredda percorrono sempre due distinti circuiti, tranne che in un unico tratto comune corrispondente allo scambiatore posto all’interno del ventilconvettore. In nessun caso, comunque, esse hanno la possibilità di miscelarsi tra loro. ●
Speciale futuro del settore
Le donne nella refrigerazione
ALFREDO SACCHI Convegno Centro Studi Galileo, il team.
Presidente AssociazioneTecnici del Freddo – ATF
Introduzione La partecipazione femminile nelle attività produttive sta crescendo in quanto il lavoro si sta definitivamente trasformando da manuale ad intellettuale; se ne riscontra l’effetto notando come siano sempre più presenti donne alla guida di mezzi pesanti (autobus, tram, camion, ecc..) essendo alleggerito lo sforzo che rappresentava la discriminazione fra lavoro maschile e femminile. Esistono associazioni e si sviluppano iniziative che promuovono e presentano le possibilità di impiego femminile nelle varie professioni; molte partono da un’indagine statistica mirante a rappresentare il fenomeno.
3) Materie pratiche (disegno impiantistico, programmazione della produzione, ecc..). 4) Sensibilità extra-professionale quale utente del prodotto finale. 5) Conoscenza di una lingua, prevalentemente l’inglese. Un elenco degli argomenti che possono essere toccati nella professione di un tecnico frigorista di medio livello sono di seguito elencati. Non si ritiene però necessario entrare nella descrizione di ciascuno di tali argomenti in quanto non basterebbe una lezione cattedratica per fornire una presentazione di ciascuno di essi: 1) Caratteristiche organolettiche del prodotto finale. 2) Modalità di reperimento del prodotto originario. 3) Preparazione di vivande preconfezionate. 4) Conservazione, congelazione, surgelazione, liofilizzazione 5) Scelta tipologia e progettazione di massima dell’impianto di conservazione. 6) Stoccaggio e stagionatura. 7) Trasporto. 8) Distribuzione. 9) Conservazione e presentazione al cliente (Banchi refrigerati, distributori automatici, ecc..). 10) Controlli e collaudo componenti e impianti. 11) Software di funzionamento, di gestione ed automatismi. 12) Deperimento e perdite. 13) Processi collaterali: bassissime temperature, liofilizzazione, distillazione frazionata, liquefazione e rigassificazione con ricupero del freddo,
Statistiche circa l’impiego delle donne nella professione Un convegno sull’argomento delle donne nell’ingegneria ed in particolare nella refrigerazione ha riassunto nel diagramma di figura 1 i risultati. Competenze richieste nel campo della refrigerazione Come nella maggioranza delle attività pratiche, sono richieste conoscenze a largo spettro, anche se non approfondite, come da specialisti nei vari settori applicativi per i quali un esperto può essere interpellato in caso di necessità; viene però utile la conoscenza delle possibilità che tecnica ed innovazione rendono disponibile. A titolo esemplificativo possono elencarsi conoscenze utili nei seguenti campi: 1) Materie teoriche (Meccanica, termodinamica, elettricità, elettronica, biologia, conoscenze ambientali ecc..). 2) Comfort ambientale.
condizionamento dell’aria (estivo ed invernale) in ambienti moderati e nelle automobili. Caratteristiche organolettiche del prodotto finale La conservazione dei prodotti alimentari, ortofrutticoli, ospedalieri e molti altri, avviene in regime di freddo, al fine di ridurre al minimo il processo biologico della degradazione organolettica e della diminuzione di peso. Per le derrate alimentari, si fa seguire un processo di maturazione accelerata in previsione della distribuzione, che, se da un lato ha permesso la conservazione, dall’altro fa perdere sapore alla derrata maturata artificialmente e la conservazione successiva risulta ridotta dal deperimento veloce. Pertanto non bisogna fermarsi alla conservazione ma deve essere considerato il gradimento dell’utente sotto il profilo dell’aspetto e del gusto. Modalità di reperimento del prodotto originario Queste operazioni sono strettamente collegate alla conservazione in modo da rendere palese la freschezza prima e dopo l’immagazzinamento. Scelta tipologia impianto di refrigerazione e di conservazione Partendo dal dimensionamento delle celle si sceglie la tipologia impiantistica tenendo in conto le normative attuali e future sui fluidi refrigeranti; per impianti destinati ai supermercati, molte sono le soluzioni per una buona visibilità del prodotto compatibili con un contenuto consumo energetico.
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Figura 1 – Le donne nell’ingegneria e nella refrigerazione
Donne nelle Scienze (%)
Stoccaggio e stagionatura La conservazione delle derrate fresche richiede un’atmosfera controllata in temperatura, umidità e in composizione atmosferica; per alcuni alimenti esiste l’esigenza di una stagionatura anche di qualche anno sempre in atmosfera controllata. La disposizione degli scaffali, in relazione alla distribuzione dell’aria, richiede un giusto controllo della distribuzione di temperatura, umidità e soprattutto velocità dell’aria. L’importanza di tale professionalità è evidente se si considerano i notevoli capitali degli alimenti stoccati (formaggi, vini ecc..). Costi impianti e consumi energetici 1) Costo del fluido refrigerante. 2) Costo iniziale materiali, macchinari ed installazione. 3) Costo centrale elettronica di gestione impianto e di sorveglianza. 4) Costo energetico. 5) Costo conseguente alle perdite di refrigerante. 6) Costo manutenzione. 7) Emergenze. 8) Assicurazione. 9) Confronto fra soluzioni differenti. Valutazione dei costi/benefici nell’aggiornamento degli impianti Questa caratteristica di organizzazione aziendale è conseguente ad un corso che instilli una sensibilità sulla problematica economica degli investimenti, sia su impianti da costruire che eventualmente da aggiornare.
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Donne in Ingegneria (%)
Donne nella Refrigerazione (%)
Ricerca personale femminile Sono molte le donne in Italia che raggiungono la Laurea in Ingegneria e, dopo esame di abilitazione alla professione, intraprendono l’attività; essa però si svolge prevalentemente nell’edilizia. Un convegno dell’Ordine professionale degli Ingegneri proprio su questo argomento. Anche i laureati in Fisica hanno accesso a questa professione, così come i diplomati tecnici provvisti di un corso (Master) in impianti frigoriferi. La qualificazione conviene sia conseguente a corsi di formazione a livello quasi universitario: la formazione iniziando da zero è certamente più incisiva in quanto su basi solide le competenze risultano più valide e documentabili. Nei confronti con frigoristi maschi, su basi esclusivamente pratiche, una maestranza femminile qualificata può mostrare il proprio valore. Lavoro prevalentemente da ufficio progettuale o da laboratorio Sempre dalle indagini statistiche, si rileva molto personale femminile negli uffici contabili e progettuali; nei laboratori tale presenza femminile raggiunge l’80 % del totale. Statistiche sul femminile di attività lavorative nel campo del freddo Un’indagine, atta a stabilire le attrattive nel settore della refrigerazione, ha messo in evidenza: argomenti applicativi molto variegati e sistemi di notevole complessità particolarmente incentrati sulla termodinamica, vantaggio per i corsi sulla refrigerazione, appli-
cazioni concernenti l’energia verde e di basso impatto ambientale. All’opposto la scarsa attrattiva alla professione di tecnico del freddo da parte dei giovani di sesso femminile porta al seguente risultato: in primo luogo la sensazione di una scarsa prospettiva di carriera, soprattutto in confronto con il personale maschile di pari anzianità e competenza; in secondo luogo la mancanza di un ruolo definito a livello internazionale. Possibilità di occupazione Molte sono su internet le offerte di lavoro per personale qualificato alla voce “refrigerazione” o “ricerca frigoristi” o “assunzioni tecnici del freddo (frigoristi)”, alcune delle quali accettano anche personale femminile. La qualificazione e qualche anno di esperienza è richiesta come condizione discriminante. Attività professionale in proprio Le donne sono molto presenti invece nella ricerca legata al campo della refrigerazione. L’insegnamento può costituire uno sbocco alternativo o complementare alla professione produttiva. Nell’Istituto Internazionale della refrigerazione esiste una Commissione per le Donne nella refrigerazione con il compito di promuovere la refrigerazione alle Giovani Generazioni. La professione nel campo della refrigerazione viene presentata in discreto sviluppo e in ambito europeo si effettuano iniziative per aumentare la visibilità di questa professione. ●
Speciale Fonti Energetiche Rinnovabili FER
Formazione obbligatoria e aggiornamento degli installatori Accrescere la professionalità
MARCO BOSCAIN Docente Centro Studi Galileo sulla Certificazione delle Imprese
La qualifica professionale per l’attività di installazione e manutenzione straordinaria per impianti alimentati da fonti rinnovabili, meglio conosciuto come FER, nasce a partire da due provvedimenti: il DM 37/2008 sull’attività di installazione degli impianti all’interno degli edifici e il DL 28/2011 sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili. Il DM 37/2008 è il decreto che stabilisce i requisiti per potersi iscrivere alla Camera di Commercio con una delle varie lettere. Per poter operare nel settore della refrigerazione è necessario ottenere la lettera C. I requisiti richiesti riguardano il titolo di studio o il numero di anni di esperienza esercitata in un’impresa del settore, come riassunto nella tabella 1. Con il DL 28/2011, all’art. 15, si introduce un ulteriore obbligo per coloro che intendono esercitare l’attività avendo i requisiti della lettera C, ovvero quello di frequentare un Corso di formazione i cui contenuti, descritti nell’allegato 4, riguardano appunto l’installazione e manutenzione di impianti alimentati da fonti rinnovabili. Lo stesso decreto affida poi alle Regioni il compito di legiferare al fine dell’erogazione dei corsi stessi. Ad oggi la maggior parte delle regioni del nord Italia hanno legiferato, come riportato nella tabella 2. LA SITUAZIONE ODIERNA Ad oggi, coloro che hanno ottenuto la lettera C prima dell’agosto 2013 hanno l’obbligo di frequentare un corso di
aggiornamento FER di 16 ore ogni 3 anni. Coloro i quali invece hanno ottenuto la lettera C dopo tale data, sono tenuti a frequentare un corso di 80 ore. Il corso di aggiornamento di 16 ore è diviso in due moduli di 8 ore: uno teorico comune e uno pratico specifico per la macrotipologia termoidraulica o per la macrotipologia elettrica. Gli enti formativi che erogano tali corsi devono essere accreditati dalla
Regione competente. Il Centro Studi Galileo, da sempre attento alla formazione dei tecnici del freddo e alle esigenze di formazione obbligatorie cui i tecnici devono adempiere, ha attivato un corso di aggiornamento al fine di dare la possibilità ai nostri tecnici di adempiere agli obblighi di legge. Tale corso è attivo presso la nostra sede di Milano e fa riferimento al decreto della Regione Lombardia
Tabella 1. REQUISITI PER L’ESERCIZIO DELL’ATTIVITÀ IMPIANTISTICA L’imprenditore individuale o il legale rappresentante o il responsabile tecnico di un’azienda di installazione che voglia conseguire la lettera C deve possedere, almeno uno dei seguenti requisiti: a) diploma di laurea in materia tecnica specifica; a-bis) diploma di tecnico superiore conseguito presso un Istituto Tecnico Superiore, nell’area tecnologica “Efficienza energetica”1; b) diploma o qualifica conseguita al termine di scuola secondaria del secondo ciclo con specializzazione relativa al settore di attività2, seguita da un periodo di inserimento, di almeno due anni continuativi, in un’impresa del settore; c) titolo o attestato conseguito in materia di formazione professionale, previo periodo di inserimento, di almeno quattro anni consecutivi, in un’impresa del settore; d) prestazione lavorativa svolta in un’impresa del settore per un periodo minimo di tre anni, in qualità di operaio installatore specializzato nel settore di attività. 1. Questo requisito è stato introdotto dall’art.1, comma 50 della Legge 107/2015 e si riferisce a quanto previsto dalle linee guida per la riorganizzazione del sistema dell’Istruzione e Formazione Tecnica Superiore e la costituzione degli Istituti Tecnici Superiori adottate con il DPCM del 25 gennaio 2008. 2. Con “settore di attività” qui si fa riferimento alle tipologie impiantistiche. Nel caso degli impianti FER si fa riferimento alle lettere a, c e d dell’art. 1, comma 2 del DM 37/2008.
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8711/2015 che ha recepito le direttive del DL 28/2011. E’ opportuno chiarire che la frequenza di un corso di aggiornamento in una Regione abilita allo svolgimento della propria attività su tutto il territorio nazionale. Ciò è stato ribadito dal Milleproroghe del 2006. E’ altrettanto importante evidenziare che l’obbligo formativo ricade sul responsabile tecnico dell’azienda. IMPORTANZA DELLA FORMAZIONE DEGLI INSTALLATORI La formazione dei tecnici che operano su impianti alimentati da fonti rinnovabili si inserisce all’interno di un discorso molto più ampio che affonda le proprie radici nella necessità di ridurre le emissioni di CO2 che contribuiscono al riscaldamento globale. Le conseguenze di quest’ultimo sono sotto gli occhi di tutti: • innalzamento anomalo del livello del mare dovuto allo scioglimento dei ghiacciai al Polo Nord e conseguente allarme per tutta la popolazione mondiale che vive a ridosso del mare (un terzo della popolazione mondiale vive sulle coste); • riduzione dei ghiacciai sulle nostre montagne con conseguente mancanza di alimentazione dei fiumi che rischiano di rimanere in secca nel periodo estivo;
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Tabella 2. Termini regionali per adempiere all’obbligo di aggiornamento. REGIONE
SCADENZA PRIMO AGGIORNAMENTO
STRUTTURA CORSO
Emilia Romagna Friuli Venezia Giulia
1° agosto 2019 1° agosto 2016
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Lombardia
1° agosto 2016
• Modulo teorico unico (8 ore) • Moduli tecnico-pratici (8 ore per modulo): 1 - macro tipologia termoidraulica 2 - macro tipologia elettrica
Piemonte Toscana
31 dicembre 2016 30 giugno 2017
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Trento
4 agosto 2016
• Modulo teorico unico (8 ore) • Moduli specifici per tecnologia (8 ore per modulo)
Umbria Val d’Aosta Veneto
1° agosto 2016 31 dicembre 2016 31 dicembre 2019
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• rischi di desertificazione di quei territori dove l’acqua è già scarsa, con tutte le conseguenze che la stessa provoca, quali per esempio i fenomeni di migrazione dovuti alla mancanza di risorse; • Aumento della frequenza di fenomeni atmosferici estremi (tifoni, piogge intense) che portano all’esondazione dei fiumi, allagamenti ecc Come sappiamo la CO2 viene prodotta tutte le volte che si produce energia attraverso la combustione. Ancora nel 2010, in Italia, l’ 80% del fabbisogno di
energia derivava dalla combustione di gas o dalla combustione di prodotti petroliferi e solo l’ 11% da fonti rinnovabili (dati del Ministero dell’Ambiente). Queste ultime, non prevedendo processi di combustione, non producono CO2 ed è dunque necessario aumentare considerevolmente la loro quota per soddisfare il fabbisogno di energia. Le leggi Europee e quelle italiane stanno andando proprio in questa direzione. All’interno di questo quadro l’installatore diventa un attore fondamentale nella diffusione di impianti alimentati da fonti rinnovabili, e diventa cruciale metterlo in condizione di fare bene il proprio lavoro su due versanti: quello di un’adeguata comunicazione con l’utente finale al fine di poter consigliare correttamente la miglior soluzione sulla base delle sue esigenze; ciò è possibile solamente se l’installatore è a conoscenza del quadro legislativo nazionale e di tutti gli aspetti che regolano il settore. Il secondo versante riguarda invece la corretta installazione degli impianti che rimanda alla conoscenza di tutte le innovazioni che riguardano il settore e che sono in continua evoluzione. Di qui la necessità di un corso di aggiornamento sia sotto il profilo teorico che pratico, in quanto non è più pensabile operare solo sulla base di competenze acquisite una tantum. ●
Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF
Nuova EN378: gestione dei componenti elettrici degli impianti frigoriferi con refrigeranti leggermente infiammabili (A2L) 201ª lezione di base PIERFRANCESCO FANTONI ARTICOLO DI PREPARAZIONE AL PATENTINO FRIGORISTI
DUECENTUNESIMA LEZIONE SUI CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 19 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2017, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
Introduzione La nuova norma europea EN378 stabilisce alcuni accorgimenti che devono essere osservati quando si lavora sulle apparecchiature elettriche degli impianti frigoriferi funzionanti con refrigeranti leggermente infiammabili. Sia che si debba procedere alla sostituzione di qualche componente sia che si debba semplicemente ripararlo, è sempre indispensabile tenere presente che il lavoro che si sta svolgendo potrebbe avvenire in un’atmosfera potenzialmente infiammabile a causa della presenza, non nota, di refrigerante in ambiente. Per tale ragione è necessario porre attenzione all’eventualità di non trovarsi mai in presenza di possibili fonti d’accensione in atmosfere potenzialmente infiammabili. Requisiti elettrici per la centrale frigorifera La norma En 378 dedica una speciale attenzione per le sale macchine in cui sono installati impianti frigoriferi funzionanti con refrigeranti classificati come leggermente infiammabili. Come tutti i refrigeranti infiammabili (quindi classificati in classe 2 o 3), anche quelli di classe 2L devono avere una sala macchine conforme a quanto prescritto dalla norma EN 60079, che riguarda le atmosfere potenzialmente esplosive, a cui la EN378 fa direttamente riferimento. Per le apparecchiature elettriche presenti nella sala macchine di impianti
funzionanti con refrigeranti leggermente infiammabili si deve prevedere la sospensione della loro alimentazione elettrica (e quindi il loro arresto) quando all’interno dell’ambiente si è raggiunta una concentrazione di refrigerante disperso nell’aria pari al 25% del limite inferiore di infiammabilità (LFL). Tale limite rappresenta la minima concentrazione che deve avere il refrigerante nell’aria ambiente affinchè una fonte d’ignizione possa accendere la miscela. Per limitare la probabilità di tale evenienza, si procede al fermo delle apparecchiature elettriche mediante la sospensione dell’alimentazione elettrica e quindi l’eliminazione di tutte le potenziali fonti di accensione che potrebbero innescare la miscela refrigerante+aria. Tale intervento avviene ben lontano dalla possibilità che ha tale miscela di innescarsi, in quanto lo si prevede in corrispondenza del raggiungimento di 1/4 della minima concentrazione potenzialmente pericolosa. Tuttavia il funzionamento di alcune apparecchiature elettriche non può essere arrestato nemmeno quando all’interno della sala macchine si raggiungono concentrazioni di refrigerante potenzialmente infiammabili. Parliamo, ad esempio, degli allarmi sonori o luminosi, dei rilevatori fissi di fughe di refrigerante, degli eventuali ventilatori che servono ad aerare il locale in caso di fughe di refrigerante o delle luci di emergenza. Esse devono comunque funzionare anche in caso che si crei un’atmosfera potenzialmente infiammabile all’interno della sala
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macchine e per tale ragione devono soddisfare i particolari requisiti di sicurezza elettrici caratteristici delle apposite apparecchiature destinate a lavorare in ambienti potenzialmente infiammabili.
Figura 1. Esempio di rilevatori fissi di fughe adatti per refrigeranti infiammabili. (Catalogo Wigam)
Rilevatori fissi di fughe Tra le apparecchiature elettriche di particolare rilevanza rientrano senz’altro i rilevatori fissi di fughe (vedi figura 1). Per i refrigeranti infiammabili, e quindi anche per quelli leggermente infiammabili, il rilevatore deve essere in grado di avvisare quando la concentrazione di refrigerante in ambiente sia ad un livello non superiore al 25% del limite di infiammabilità inferiore. Caratteristica del rilevatore è che esso continui ad allarmare anche quando la concentrazione di refrigerante in ambiente supera il valore del 25%.
Figura 2. Esempio di motori elettrici destinati a lavorare in atmosfere potenzialmente esplosive. (Catalogo Electricmotorsmt)
Sostituzione dei componenti elettrici Quando si esegue una riparazione sul circuito elettrico di un impianto funzionante con refrigeranti leggermente infiammabili è necessario tenere in considerazione alcune avvertenze particolari. La regola fondamentale è che vanno sempre impiegati componenti nuovi con le medesime caratteristiche di quelli sostituiti (vedi figura 2). In particolare occorre porre attenzione quando i componenti hanno le parti elettriche racchiuse in contenitori ermeticamente sigillati, garanzia, questa, che prevede che anche se il loro funzionamento comporta la creazione di fonti di accensione (archi elettrici, scintillii, ecc.) l’ermeticità di cui sono dotati impedisca che tali fonti possano accendere una qualsiasi miscela infiammabile formata dal refrigerante in uso. I contenitori elettrici sigillati, una volta aperti per poter garantire l’accesso al componente da sostituire o riparare, vanno accuratamente chiuse e ri-sigillate sempre per evitare che in esse penetri una miscela potenzialmente infiammabile. Tali contenitori permettono di mantenere sempre separati fonti d’accensione e miscela potenzialmente infiammabile e
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quindi va sempre garantita la loro ermeticità. Sempre per la medesima ragione di fondo, anche la sostituzione dei componenti, oltre che ad essere dello stesso tipo, deve rispettare la consegna di installare il nuovo componente nel medesimo punto in cui era installato quello da sostituire. Talvolta l’installazione di un compo-
nente elettrico viene fatta in posizioni dove si presume che eventuale presenza di refrigerante disperso in ambiente non possa interessare in maniera rilevante quel punto e quindi garantisca una certa sicurezza dal pericolo d’accensione della miscela infiammabile. Non è detto che posizioni dislocate in altri punti dell’apparecchiatura siano
ugualmente sicure: solo il costruttore dell’apparecchiatura è in grado di garantire tale possibilità. Particolare attenzione va posta ai condensatori elettrici anche quando non risultano essere alimentati. Si diceva nelle righe precedenti che in caso di fuga di refrigerante e quindi di raggiungimento di una concentrazione prossima al 25% di LFL, il rilevatore fisso entra in allarme e arresta l’alimentazione dei componenti elettrici non di emergenza. Quindi l’impianto frigorifero si ferma. Può capitare che il tecnico frigorista debba intervenire su un condensatore elettrico, anche semplicemente solo per disconnetterlo dai cavi che lo alimentano. Pur non essendoci più alimentazione, il condensatore può risultare ancora carico. Inavvertitamente il tecnico può creare continuità tra i suoi due terminali e quindi dare luogo ad un arco elettrico, che potrebbe costituire fonte di accensione per la miscela infiammabile che si è eventualmente creata in ambiente. C’è da dire che per i refrigeranti classificati 2L la possibilità che la fiamma si propaghi una volta che viene innescata è abbastanza remota. Certi refrigeranti, come ad esempio l’R1234ze, hanno una velocità di propagazione della fiamma estremamente bassa, tale che è possibile che addirittura l’eventuale fiamma innescata si autoestingua da sola. In qualsiasi caso, non va mai trascurata l’accortezza di cui si è detto nel maneggiare i condensatori elettrici. Importante, infine, ricordare, di non lavorare mai su componenti elettrici di impianti frigoriferi sotto tensione. In verità questo non andrebbe mai fatto anche quando si lavora in ambienti non potenzialmente infiammabili, ma certe volte, fidandosi della propria esperienza e abilità, e anche per risparmiare tempi lavorativi, si attua tale prassi. In caso di utilizzo di refrigeranti infiammabili tale atteggiamento è completamente da bandire. Eventuali cortocircuiti o scariche o “ponti” elettrici accidentali, infatti, porterebbero alla creazione di archi elettrici che potrebbero risultare determinanti per l’accensione di miscele latenti aria-refrigerante di cui non si conosce la presenza nell’ambiente in cui si sta lavorando. ●
CALENDARIO CORSI 2017
ed esami certificazione frigoristi Centro Studi Galileo Per programmi, informazioni e dettagli: Tel. 0142 452403 - Fax 0142 909841
www.centrogalileo.it (alla voce “corsi”)
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GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte centosessantaquattresima) Sedicesimo anno
A cura dell’ing. PIERFRANCESCO FANTONI
ATP: Accord Transport Perissable (accordo sui trasporti internazionali delle derrate deteriorabili e dei mezzi speciali da utilizzare per questi trasporti). Accordo europeo sottoscritto nel 1970 da alcune nazioni europee e che è stato recepito da ognuna di esse dal punto di vista legislativo. Dal 1977 L’Italia ha ratificato tale accordo facendolo diventare legge dello Stato. Lo scopo di tale accordo è stato quello di definire tecniche di costruzione comuni degli allestimenti isotermici dei veicoli destinati al trasporto delle derrate alimentari deperibili e di definire le temperature di trasporto che devono essere rispettate. In base a tale regolamentazione ciascun veicolo può essere classificato in base alle proprie caratteristiche costruttive d’isolamento ed alle temperature in grado di garantire al suo interno. Questo permette di migliorarne le prestazioni isotermiche e frigorifere. Ciascun veicolo viene identificato con una sigla, posta sulla fiancata, che permette di classificarlo sulla base del relativo coefficiente di isolamento termico della struttura e della potenza frigorifera. L’ATP elenca anche i vari tipi di alimenti deperibili che devono essere trasportati garantendo loro idonee temperature lungo tutto l’arco del viaggio
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Compressore aperto: Tipologia di compressori caratterizzati dall’avere il motore elettrico fisicamente separato dal compressore vero e proprio. A differenza della soluzione ermetica e semiermetica, gli alberi motori del motore elettrico e del compressore non sono contigui tra loro, ma collegati mediante una cinghia che ruota su pulegge. Variando il diametro delle pulegge è possibile cambiare il rapporto di trasmissione e quindi modificare il numero di giri del compressore, a parità di numero di giri del motore elettrico. Essendo possibile mantenere distanti compressore e motore elettrico, quest’ultimo non contribuisce a surriscaldare il corpo del compressore che, possedendo anche delle superfici alettate, riesce a raffreddarsi piuttosto agevolmente. In certe versioni, la testa del motore può anche essere raffreddata ad acqua. I compressori aperti sono completamente ispezionabili in quanto i vari componenti sono imbullonati tra loro. Questa soluzione li espone ad un maggior rischio di perdite di refrigerante. Presentano il loro punto debole nel premistoppa che, nel tempo, a causa dell’usura e/o del deterioramento fisico-meccanico perde le sue caratteristiche di elasticità e di ermeticità, consentendo fughe di gas. Vengono impiegati frequentemente negli impianti ad ammoniaca, che risulta essere non compatibile con il rame. MWP: Maximum Working Pressure (pressione di lavoro massima). Caratteristica costruttiva di alcuni componenti del circuito frigorifero (come, ad esempio, le valvole di espansione elettroniche) che indica il valore più grande della pressione a cui il componente può lavorare. OEL: Occupational Exposure Limit (limite di esposizione professionale). Indice con il quale viene quantificata la tossicità cronica delle sostanze potenzialmente dannose per la salute umana, ossia i danni che esse possono causare in caso di esposizione ripetuta ed a lungo termine, nei confronti di soggetti comunque esperti che possono essere costretti, durante il proprio
lavoro, ad essere esposti in atmosfere contenenti tali fluidi. Il valore di OEL delle varie sostanze viene stabilito dalle autorità nazionali competenti per garantire la sicurezza e la salute dei lavoratori interessati. Gli OEL sono di solito espressi in parti per milione per unità di volume e vengono calcolati riferendosi mediamente ad una giornata lavorativa tipo od a determinati periodi temporali. Anche per i refrigeranti viene stabilito un valore di OEL. QLAV: Quantity Limit with Additional Ventilation (quantità limite ammissibile con aerazione addizionale). Acronimo inglese presente nello standard europeo EN 378 che indica la densità di carica del refrigerante che, quando viene superata, crea una situazione di pericolo immediato qualora tutta la carica del circuito si disperda all’interno dello spazio occupato. IL QLAV viene impiegato per il calcolo del rischio collegato agli impianti frigoriferi funzionanti in ambienti occupati in cui il livello di ventilazione è sufficiente a disperdere una fuga di refrigerante entro 15 minuti. Scorrimento: Proprietà caratteristica degli oli impiegati nella refrigerazione. Idealmente essa sintetizza la capacità che hanno le varie particelle che compongono un olio di poter scorrere reciprocamente tra di loro, senza generare attriti. Quando un olio lubrifica due parti meccaniche a contatto tra di loro ed in movimento relativo una rispetto l’altra, esso svolge un azione separatrice tra le due superfici assecondando, da una parte, i movimenti di una delle due parti meccaniche e, dall’altra, quelli della seconda parte meccanica. Così, l’interposizione delle particelle d’olio crea una sorta di cuscinetto tra le due parti, riducendone enormemente gli attriti. Tutto ciò avviene proprio grazie alla capacità delle particelle dell’olio di scorrere una rispetto l’altra in maniera indipendente e quindi di funzionare da elemento di disgiungimento tra le due parti, adattabile ai rispettivi loro movimenti. ● Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.
ULTIME NOTIZIE Cooperazione Italia – Turchia. Le capitali del freddo Casale Monferrato e Izmir unite dal progetto “Adding Value to the Future”
questo breve sondaggio on-line, al fine di raccogliere informazioni dai Tecnici del Freddo sull’utilizzo dei gas refrigeranti, monitorarne la disponibilità, i prezzi. Il recupero e il riciclo rivestiranno in questa fase un importante ruolo. Di seguito il link del sondaggio: https://www.surveymonkey.com/r/RAC_Contractor_Survey
AREA: “La commissione europea in opera per modificare le informazioni sui flussi di HFC secondo il regolamento (UE) n 517/2014”
Si è svolto a Casale Monferrato il terzo incontro che vede protagoniste le delegazioni turche di Izmir IZKA e ESSIAD e quelle italiane, con l’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo (ATF), rappresentata dal vice presidente di AREA e direttore del Centro Studi Galileo Marco Buoni, e la Lamoro Development Agency, rappresentata da Simone Porta. Il progetto “Adding Value to the Future”, finanziato dall’Unione Europea, ha lo scopo di mettere in comunicazione e creare un’unione proficua tra le capitali del freddo dei due Paesi: Casale Monferrato in Italia e Smirne in Turchia. Dopo circa un anno dall’inizio della collaborazione, in cui si sono svolti due incontri orientati alla condivisione degli obiettivi e alla costruzione di un metodo di lavoro comune, le delegazioni si incontrano il 30 e 31 marzo presso il Comune di Casale Monferrato per discutere dello stato dell’arte del progetto e aggiornarsi circa lo sviluppo della metodologia di ricerca per un migliore valore aggiunto della produzione ed una più stretta collaborazione. Il prossimo incontro, che si terrà a Izmir il 21-22 aprile, vedrà la presentazione, all’interno della conferenza internazionale ‘Strengthen HVAC’ organizzata dai partner del progetto, dei risultati finali ottenuti dai due team così come la valutazione delle future opportunità. Continua la fruttuosa cooperazione tra le due regioni del freddo, già solida e sostenuta da una fitta comunicazione, grazie alla quale si prevedono future collaborazioni tra i due Paesi. Tra le aziende del freddo partecipanti al progetto si ringraziano COLD CAR, DENA, UCINQUE E SANDEN VENDO che parteciperanno pure alla missione in Turchia di aprile.
Sondaggio di EPEE sull’utilizzo dei gas refrigeranti EPEE, Associazione europea dei costruttori di apparecchiature frigorifere, sta svolgendo un progetto al fine di monitorare la riduzione graduale dei gas refrigeranti HFC, secondo la regolamentazione EU F-Gas. In qualità di membro EPEE è stato chiesto ad AREA, di cui ATF è Vicepresidente e membro effettivo dal 2004, di prestare assistenza al suddetto progetto. Sarebbe importante che i membri della Associazione Tecnici del Freddo e gli allievi del Centro Studi Galileo potessero prendere parte a
La Commissione europea (COM) ha avviato le consultazioni per un progetto di modifica delle informazioni richieste per comunicare i flussi sugli HFC all’interno del territorio comunitario. Il progetto di regolamento di attuazione attualmente in fase di consultazione prevede: • che le informazioni richieste vengano allineate a quelle resosi necessarie a fronte dell’approvazione dell’emendamento al Protocollo di Montreal, che elimina gli HFC a livello mondiale, approvato delle Parti riunite nel meeting di Kigali dell’ottobre 2016; • la richiesta di inserimento informazioni sulla destinazione delle esportazioni e l’origine delle importazioni a partire dal 2020; • l’inclusione di differenziazioni supplementari e commenti nel formato corrente nella sezione 2; • l’eliminazione del Modello di cui alla sezione 13, perché obsoleto. È possibile trovare il link alla consultazione, al progetto di regolamento e al suo allegato su www.industriaeformazione.it.
Chemours costruirà la più grande fabbrica di HFO al mondo! Il nuovo impianto Chemours (ex DuPont refrigeranti) in costruzione a Corpus Christi, città portuale del Texas meridionale, che diventerà operativo nel terzo trimestre del 2018 sarà il più grande al mondo per la produzione di HFO. Secondo fonti interne l’unità utilizzerà un processo innovativo e brevettato per la fabbricazione dell’Opteon YF (R-1234yf) che può essere utilizzato negli impianti di condizionamento automobilistico e per altre applicazioni. “I prodotti Opteon sono stati sviluppati in risposta alle normative ambientali sempre più stringenti e, nella maggior parte dei casi, hanno un rendimento migliore rispetto ai refrigeranti che vanno a sostituire,” ha dichiarato Mark Vergnano, Presidente e CEO. L’ubicazione del nuovo stabilimento permetterà a Chemours di soddisfare in modo efficiente il mercato sia in nord e sud America quanto in Europa. La società stima che 40 milioni di auto che utilizzano R-1234yf saranno in circolazione nel 2017, raggiungendo quota 140 milioni nel 2020. Inoltre circa un migliaio di impianti di refrigerazione commerciale utilizzeranno Opteon XP40 (R-449a) nel 2016, raggiungendo la cifra di 10000 impianti nel 2020.
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I gas refrigeranti alternativi DuPont® Opteon® Ridurre le emissioni di “gas serra” oggi è semplice e possibile, senza cambiare tecnologia ed in sicurezza
Opteon® XP10
Opteon® XP40
Opteon® XP44
R-513A
R-449A
R-452A
GWP
631
1.397
2.141
CLASSE
A1
A1
A1
SOSTITUISCE
R-134a
R-404A, R-507
R-404A, R-507
APPLICAZIONI
Refrigerazione TN, Chiller
Refrigerazione BT
Trasporti refrigerati
Capacità frigorifera superiore al R-134a e COP simile
Efficienza energetica superiore al R-404A ed R-507
Efficienza energetica e temperature di scarico simili a quelle con R-404A ed R-507
REFRIGERANTE N° ASHRAE
NOTE
Rivoira Refrigerants S.r.l. - Gruppo Praxair Tel. 199.133.133* - Fax 800.849.428 sales.rivoira.refrigerants@praxair.com
Il Regolamento Europeo F-Gas n°517/2014 richiede di abbandonare rapidamente l’uso dei gas refrigeranti ad elevato GWP (indice di “Riscaldamento Globale”). I primi gas ad essere eliminati saranno quelli con GWP>2500, come i refrigeranti per le basse temperature R-404A ed R-507. Le alternative sono ora disponibili: i gas DuPont Opteon® sono refrigeranti a base di HFO, a basso GWP, che possono essere utilizzati in sicurezza (classe A1 = non infiammabili e non tossici) negli impianti di refrigerazione tradizionali. Rivoira Refrigerants è a disposizione per qualsiasi informazione sui prodotti e per un supporto tecnico al fine di facilitare la transizione verso i nuovi refrigeranti Opteon®.
* il costo della chiamata è determinato dall’operatore utilizzato.
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HFO-ready
CSW
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Il compressore è il cuore di ogni sistema di refrigerazione. Gli affi dabili modelli CSW per bassa condensazione operano in sistemi per comfort ed unità di processo e soddisfano ai requisiti del Regolamento Europeo sugli F-Gas Nr. 517/2014. Con BITZER si potranno così realizzare applicazioni di refrigerazione e condizionamento con una straordinaria qualità ed un funzionamento ineccepibile. Per saperne di più sui nostri prodotti: www.bitzer.it