N° 408
DI ANNI INTE CONVE RNA GNI ZION ALI
ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO
per il tecnico della refrigerazione e climatizzazione
XVII CONVEGNO EUROPEO Le ultime tecnologie del freddo e del condizionamento con particolare riferimento ai nuovi refrigeranti a basso GWP e ai nuovi regolamenti europei e internazionali
9 -10 giugno 2017 Politecnico di Milano Cambiamenti climatici: i ghiacciai si ritraggono, l’acqua diminuisce, i raggi solari intrappolati aumentano l’effetto serra
con il Patrocinio della
Presidenza del Consiglio dei Ministri
Anno XLI - N. 4 - 2017 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.453684 - 15033 Casale Monferrato
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Sommario 9
Direttore responsabile Enrico Buoni
Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo
Responsabile di Redazione M.C. Guaschino
La più grande rivoluzione nella refrigerazione al XVII Convegno Europeo S. Romanò – Responsabile Affari Esteri del Centro Studi Galileo
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XVII Convegno Europeo “Le ultime tecnologie nell’industria della refrigerazione e del condizionamento”
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Sviluppi sullo scambio termico con refrigeranti a basso - GWP
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Performance climatica sul ciclo di vita - LCCP Y. Hwang – Presidente del gruppo di lavoro IIR “Life Cycle Climate
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www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF)
Performance Evaluation” Introduzione – Performance climatica sul ciclo di vita – Strumenti di calcolo della performance climatica sul ciclo di vita – Usi e limitazioni del Life Cycle Climate Performance - Raccomandazioni
Corrispondente in Francia: CVC
Principi di base del condizionamento dell’aria
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Risparmia energia e proteggi l’ambiente con le soluzioni a CO2
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Ultime notizie
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Le buone pratiche indicate dalla norma EN378 riguardo la gestione del refrigerante dei circuiti frigoriferi P.F. Fantoni – 202ª lezione di base
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Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento
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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise in ordine categorico
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Comitato scientifico Marco Buoni, Enrico Girola, PierFrancesco Fantoni, Alfredo Sacchi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/453684 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India
La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.
Editoriale
Con particolare riferimento a nuovi refrigeranti e nuovi regolamenti europei ed internazionali Politecnico di Milano 9 – 10 giugno 2017 M. Azzolin, S. Bortolin, A. Cavallini, D. Del Col Dipartimento di Ingegneria Industriale – Università di Padova Riassunto – Introduzione – Apparato sperimentale – Risultati dei test in vaporizzazione e condensazione – Prestazioni nella condensazione considerando sia lo scambio termico che le cadute di pressione – Stima della carica nel condensatore – Sommario
Verifiche da compiere sul circuito idraulico prima di avviare un refrigeratore d’acqua P.F. Fantoni – 182ª lezione Introduzione – Verifiche preliminari alla messa in funzione – Verifica della portata d’acqua – Verifica delle protezioni – Verifica del flussostato L’esperienza con la CO2 nel retail alimentare, la refrigerazione commerciale e industriale M. Della Ragione – Danfoss Informazioni sulla CO2 – Perché la CO2 – Vantaggi per l’utente – Risparmio energetico – Esperti nella refrigerazione a CO2 – Vasta gamma di applicazioni – Refrigerazione industriale impianto ad ammoniaca / CO2 a duplice temperatura – Supermercato sostenibile al 100% grazie alla CO2 – Ridurre le emissioni di CO2 in atmosfera In Europa le scorte di HFC calano del 29% – Impennata di prezzi dei refrigeranti. Un vento europeo che soffia anche in Italia – Energie rinnovabili: l’Italia supera con largo anticipo gli obiettivi UE
Introduzione – Gestione e movimentazione del refrigerante – Tubi flessibili per il trasferimento del refrigerante – Recupero del refrigerante – Contaminanti
N. 408 - Periodico mensile - Autorizzazione del Tribunale di Casale M. n. 123 del 13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00.
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Carica dell’impianto con bombola di R290 sotto lo sguardo attento del docente Marino Bassi. I refrigeranti ad alto GWP stanno subendo un aumento esponenziale dei prezzi in attesa della dismissione definitiva, che a livello mondiale avverrà attorno al 2030. Il futuro sarà incentrato sui refrigeranti a basso GWP come gli idrocarburi, l’ammoniaca, la CO2 o i nuovi refrigeranti sintetici a bassa infiammabilità HFO.
ALLIEVI ISTITUTO SAN G. BOSCO DI VIADANA CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A CASALE MONF.TO BOSIO KEVIN Casalmaggiore
Lʼelenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”) DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE
Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo
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AURA IMPIANTI DI MARINO Marino Gaetano Camerano Casasco AUTINO ANDREA Quincinetto BIEMME snc Bellini Alessandro Susa BIZZO ANTONIO & C. snc Bizzo Francesco Cava Manara
CANTARELLI ALESSIO Bozzolo CARNEVALI MATTIA Bellaguarda CREMA DAVIDE Gualtieri DEIANA DANIELE Poviglio DIALLO MOHAMADOU Viadana EL AISSAOUI AIMRAN Poviglio FLISI MATTEO Viadana MARCHESELLI GIANCARLO Salina Di Viadana MURACA SALVATORE Brescello NIZZOLI VASCO Boretto PEKDEMIR ABDULLAHTALHA Viadana
Sede dei Corsi Centro Studi Galileo di Roma. Un gruppo di esaminati ha terminato le prove di preparazione al Patentino Frigoristi con profitto e posa per uno scatto con l’Attestato che li proietta nella professione. In fondo alla sala il docente dei corsi di Tecniche Frigorifere, Manutenzione Avanzata, Problematiche elettriche, Impianti Split con R32 e Patentino Frigoristi Donato Caricasole, docente con 20 anni di esperienza nell’insegnamento.
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BREVIGLIERI snc Breviglieri Alessandro Novara CALIGARIS GIOVANNI Castellazzo B. CAREL INDUSTRIES spa Franceschi Sergio Michiante Manuele Papes Gianpaolo Schiochet Giovanni Brugine CASTEL srl Bricocoli Stefano Pessano con Bornago CECCO FABIANO Bibione CHIARELLI DAVIDE Bistagno CIPRIAN GIULIANO Lessolo COLOMBI NICOLA Colombi Nicola Testoni Mauro Oltrona San Mamete
Pasquale Zurlo, Responsabile dei Corsi in ambito Automotive per il Centro Studi Galileo, consegna l’attestato abilitante per poter effettuare il recupero del refrigerante dagli impianti di condizionamento aria nei veicoli a motore secondo la legge europea 517/2014 ad un allievo che ha svolto con profitto il Corso per il Patentino/Attestato Condizionamento Auto PAC.
D’AMICO MIRKO Buccinasco
COMITTI TERMOIDRAULICA Comitti Stefano Lipomo
DASIT GROUP spa Bottini Daniele Tosi Giorgio Cornaredo
CORTESE GIORGIO Terlizzi
DI BLASIO ANDREA Racconigi
COSART soc. coop. Trovato Silvio Monforte San Giorgio
EMMEGI SERVICE DI GIRARDINI Girardini Marco Seriate
CURCIO PIERANGELO Asti
FCA ITALY spa Cancedda Luca Dello Preite Luca Torino FRIGOVENETA srl Pellizzari Stefano Rossano Veneto GEASS srl Manna Nicola Torino GEONOVIS ENERGIA GEOTERMICA srl Perazzone Riccardo Borgo Ale
GIESSEDUE srl Brigo Massimiliano Cavaria GM SERVICE srl Rizzi Marcello Bolzano GRIECO ELIO TIZIANO Rionero in V. GS&V srl Giglio Valerio Loano IDEALSERVICE soc. coop. Sclabas Andrea Pasian di Prato
Corso terminato gli allievi posano con l’Attestato ricevuto che li autorizza a maneggiare Gas Fluorurati nel contesto delle autofficine. Inoltre permette l’acquisto dello stesso refrigerante, altrimenti non vendibile a chi non è in possesso del PIF o PAC. Infatti a diversi tecnici, come da disposizioni di legge, è stato negato l’acquisto.
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IMA spa Morelli Alessandro Trezzano S/N LINO QUIMIZ ELIAS OSCAR Motta Visconti LOSI ALBERTO Piacenza MADEFRIGOR srl Rosio Stefano Rovello Porro MALVICA WALTER Livorno MARTINI & ROSSI spa Canaparo Massimo Gallo Giuseppe Rubinetto Pierluigi Pessione MASIN GABRIELE Montegrotto T. MCSERVICEAGENT DI MODENA Modena Cristian Soliera MINCHILLI LUCIANO Minchilli Massimo Trino MORO & COSTANTE DI BUFFA sas Crotti Mattia Novara MR GRANDI IMPIANTI snc Boninsegna Massimo Caresanablot NBI spa Cavaciutti Massimo Pisu Gianluca Gorgonzola
Il Docente Simone Porta addestra i Tecnici alla ricarica e al recupero dei refrigeranti negli impianti di aria condizionata in un corso della durata di 1 giorno per il conseguimento del Patentino/Attestato Condizionamento Auto PAC.
NOLO SYSTEM srl Bolla Maurizio Grugliasco
RICA 2000 srl Solaro Alberto Castagnole Lanze
OPTOTECH srl De Vita Manuel Giuseppe Marchì Angelo Picerno Candido Nerviano
SAUTER ITALIA spa Beretta Alessandro Cinisello B.mo
PADDEU ROBERTO Arzago Adda PARKER HANNIFIN MANUFACTURING srl Riondato Michele Sant’Angelo di Piove
SDO srl Sanna Pier Marco Olbia SIRTI spa Baudino Luca Frighi Danilo Milano
SITE spa Bonavoglia Emiliano Romano Alessandro Bologna SPILLNOVE IMPIANTI srl Campagnolo Davide Nove TAUSCHWITZ MARCO Tauschwitz Andrea Costigliole d’Asti TECH INSTA sa Cerè Stefano Gasparini Andrea Tieppo Luca Taverne - Svizzera
Anche nella sede di Milano una numerosa classe di allievi mostra con orgoglio l’Attestato ricevuto. Da oggi sono Tecnici del Freddo. Dovranno mettere in pratica gli insegnamenti ricevuti per poter contare pienamente di questo appellativo e lavorare correttamente in questo settore che tante soddisfazioni sta dando, visti i continui miglioramenti per la soddisfazione del cliente nel rispetto del risparmio energetico e dell’ambiente. Il settore è ora globalizzato ed in espansione.
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TECNOARIA snc DI SEMENZATO Fumagalli Simone Guanzate TERMOSOLUZIONI DI GALLARATI Gallarati Emanuele Strà Fr. di Nibbiano ZERODUE SERVICE sas DI SPADA Assago ZORZI FRIGOTECNICA srl Bellagente Roberto Schrott Hannes Toneguzzo Roberto Tin Michele Merano
CORSO AD HOC PER RIELLO Barbeno Daniele Anghileri Aris Angione Giuseppe Bolis Piermario Bonaiti Massimo Butti Fabio Cafro Cristian Casiraghi Stefano Ciofolo Noè Colombo Fabrizio Colombo Giordano Comi Andrea Corti Rossano Crippa Christian Crotta Giordano Fumagalli Luca Fumi Claudio
Ghasemi Mohammadreza Gilardi Davide Giuliani Davide Invernizzi Matteo Invernizzi Paolo Lambrughi Stefano Mozzetti Stefano Musi Stefano Pia Antonio Pozzi Diego Redaelli Dante Rota Stefano Sacchi Carlo Savastano Luca Maria Zampollo Mario
CORSO AD HOC PER NAZIONI UNITE UNIDO IN GAMBIA Abdulaziz Mboge Ajie Binta Jagne Kinteh Alhagie C. N. Sonko Alhagie Sarr Alhaji Cham Assan M. S. Dukureh Baboucarr Senghore Bafoday Sanyang Basaikou Sanneh Bubacarr Cham Charles Mendy Dembo Jatta Dodou Njie Ebrima Cham Edward C. Mansal Foday Camara Ismaila Jammeh Joseph Mendy Kawsu Badjie Kemo Bah Kemo Jammeh
Prova pratica nel corso propedeutico all’ottenimento del Patentino Frigoristi Tecniche Frigorifere base nella sede del Centro Studi Galileo di Roma. Il Tecnico sta effettuando le misure delle pressioni dell’impianto fondamentali per individuare guasti e perdite.
LUVATA (gruppo Modine) leader di mercato nei settori HVACR, scambiatori di calore, coolers, si affida a Centro Studi Galileo per i corsi all’interno delle proprie strutture. Nella foto il docente Stefano Sarti posa con un gruppo di allievi che hanno da poco terminato un corso di Tecniche Frigorifere.
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Lamin B. J. Samateh Lamin N. M. Jammeh Mariam Bah Mariama Gassama Mariama Jaiteh Martin Goddard Momodou Lbs Drammeh Momodou Mendy Muhammed Leroy A. Gomez Mustapha Sowe Ndey Fatou Cham Omar Dem Roger Eid Samba Gaye Sheikh M. Banjie Telleh Baldeh Wandifa Fatty
CORSO AD HOC PER IBN SINA - UNIDO A TUNISI Abdeli Oualid Babchia Firas Brahmi Mahmoud Chihaoui Ep Dassi Mouna Chouchene Anis Hajji Zied Hamadi Samir Houcine Hatem Rebai Ahmed Taktak Mohamed Rostom Tlili Hanene Trabelsi Yassine
A Milano un aspirante Tecnico del Freddo effettua una delle tre prove pratiche per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi: la carica vuoto. Per passare l’esame il tecnico deve saper leggere ed interpretare anche i parametri dell’impianto frigorifero, pressioni, temperature, assorbimento elettrico, controlli visivi e molto altro…
CORSO AD HOC PER TECNICI IRACHENI NAZIONI UNITE UNEP A CASALE MONFERRATO
Nella sede veneta dei Corsi Centro Studi Galileo di Motta di Livenza (Treviso) un aspirante Tecnico del Freddo esegue l’importantissima prova di saldobrasatura. Rispetto alla brasatura originale oggi esistono nuovi supporti come il generatore dyomix® di Bulane che non produce stoccaggio di Gas e trasforma l’acqua andando a produrre una miscela di gas ossigeno/idrogeno detto “stechiometrico” che consente una combustione “perfetta” ad altissima temperatura, senza emissione di fumo creando una fiamma neutra, perfetta per le operazioni di brasatura (ne ossidante, ne riducente). E’ inoltre molto conduttrice e consente di brasare più in fretta riducendo l’ossidazione dei pezzi.
Abdulkhadhim Taresh Resen Al-Rubaye Abed Saihood Abbood Ali Adil Mohammed Al-Hakeem Ahmed Abed Mohammed Albu-Mousa Faraj Ihsan Kadhom Abbas Al-Naimi Isam Sadruldeen Mohammed Ameen Iyd Eqqab Maree Mohammed Abdulsattar Ibrahim Al-Qadoori Mohammed Dhafer Mahdi AlWakeel Muaamar Rashad Jabbar AlKhaqani Khalid Ramadhan Jawad Raad Kadhim Hasan Jeryo Waleed Khaleel Khalaf AlAbdulhameed Zeyad Razooqi Hasan AlAshrafi
CORSO AD HOC PER SIRAM A NAPOLI Addezio Gennaro Basilicata Giancarlo Ciccarelli Luigi
Esposito Giuseppe Garofalo Salvatore Guarino Giovanni Masiello Raffaele Minieri Antonio Neri Salvatore Stingone Raffaele Taccogna Aniello
CORSO AD HOC PER SENA CENTRO METALMECANICO A BOGOTÀ Agudelo Erazo Diego Fernando Arias Salazar Harold Caicedo Guerrero Josè Manuel Garcia Gutierrez Gerardo Andres Gonzalez Matis Hever Jaime Guevara Correa Faryd Alonso Jacome Rodriguez Robert Lopez Morales Juan Carlos Mejia Suarez Elquin Benjamin Morales Montealegre Maria Elvia Nenpeque Marco Polo Ramirez Díaz David Ernesto Reyes Morales Jose Emiro
CORSO AD HOC PER MONDIAL GROUP A CASALE MONFERRATO Bergamini Alessandro Bo Francesco
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Capuzzo Roberto Carino Reymil Castagnone Stefania Castelletti Manuel Cesaro Cristiano Conti Mauro Coppa Pier Francesco Deiana Antonio Dinoia Giuseppina Durando Paolo Echakari Abdelaziz Facin Fabio Fleres Maurizio Marchese Monica Pè Patrizia Picco Lorella Raiteri Valter
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TECNICI TURCHI NAZIONI UNITE UNDP CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A ISTANBUL Cem Dursun Emin Erkin Bilaloglu Hayfettin Karatay Ibrahim Özkan Taner Yildiz Ugur Gürlek Yilmaz Mazibas, v
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TECNICI MONTENEGRO - NAZIONI UNITE UNDP CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A PODGORICA Skender Basha Vasil Eftimov Vuk Jankovic
Giovani frigoristi all’opera! Un gruppo di studenti del 4° e del 5° anno dell’Istituto di Istruzione Superiore San Giovanni Bosco di Viadana (MN) ha conseguito il Patentino Italiano Frigoristi PIF presso l’headquarter Centro Studi Galileo di Casale Monferrato. Grazie a questa qualificazione obbligatoria e riconosciuta in tutta Europa i ragazzi troveranno presto lavoro nel settore. Lo stesso corso era stato svolto 1 anno fa e i risultati sono stati molto positivi.
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Tecniche Frigorifere nella sede di Roma del Centro Studi Galileo. I corsi propedeutici sono molto importanti per l’ottenimento del Patentino Frigoristi. Inoltre il tecnico può svolgere un percorso formativo completo che include corsi di brasatura, manutenzione avanzata, nuovi refrigeranti, libretti e registri di impianto e i corsi specialistici dedicati alle tecnologie di chiller, frigoriferi industriali, banchi frigoriferi o di condizionamento dell’aria.
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Una soluzione a basso GWP per oggi e per il futuro! • Conforme al Regolamento sui gas fluorurati • Subito disponibile per eseguire retrofit, riparare e riequipaggiare gli impianti in modo rapido e semplice • Progettato per un’ampia gamma di sistemi RAC • Migliore efficienza energetica e ridotto impatto ambientale
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© 2017 The Chemours Company FC,LLC. Opteon™ e altri loghi associati sono marchi commerciali o soggetti a diritto d’autore di The Chemours Company FC,LLC. Chemours™ e il logo Chemours sono marchi commerciali di The Chemours Company.
Editoriale
La più grande rivoluzione nella refrigerazione al XVII Convegno Europeo
SILVIA ROMANÒ Responsabile Affari Esteri del Centro Studi Galileo
Chi: Commissione Europea, Nazioni Unite Ambiente (UNEP), Istituto Internazionale del Freddo (IIR) e associazioni internazionali leader del settore. Cosa: presenteranno e discuteranno della riduzione dei gas refrigeranti tradizionali e dell’uso delle alternative future. Dove: al XVII Convegno Europeo sulle Ultime Tecnologie nell’Industria della Refrigerazione e del Condizionamento a Milano. Quando: il 9 -10 giugno 2017 Perché: la più grande rivoluzione globale nell’industria della refrigerazione e del condizionamento è imminente; porterà nuovi refrigeranti e nuove tecnologie per il risparmio energetico e la salvaguardia ambientale. In considerazione dell’Emendamento di Kigali al Protocollo di Montreal, il XVII Convegno Europeo sulle Ultime Tecnologie nell’Industria della Refrigerazione e del Condizionamento assume ancora di più un ruolo fondamentale, special-
mente in riferimento alle trattazioni sui nuovi gas refrigeranti e regolamentazioni Europee ed internazionali. A questo proposito, grazie alla partecipazione del Dott. Arno Kaschl, Analista delle Politiche Pubbliche della Commissione
Europea, verranno divulgate alla Conferenza le ultime linee guida e le più importanti legislazioni ufficiali circa i refrigeranti alternativi, valide non solo in Europa ma in tutto il mondo. Il XVII Convegno internazionale, organizzato dal Centro Studi Galileo, è stato presentato durante la Conferenza “Strengthening HVAC-R in Europe: Building the Future Together”, organizzata nella città turca di Izmir il 21-22 aprile scorsi. Un gran numero di partecipanti è accorso da tutti i paesi per discutere del futuro del settore con lo scopo di aggiungere valore al futuro, con l’obiettivo di aumentare e migliorare non solo la cooperazione, ma anche la condivisione della conoscenza tra i due distretti del freddo operanti nello stesso settore in Turchia ed in Italia. Il XVII Convegno Europeo si terrà il 9-10
Il convegno organizzato da CSG e ATF nella capitale del freddo turca di Smirne (Izmir) in collaborazione con IZKA il 21-22 aprile 2017, di premessa al XVII Convegno Europeo del 9-10 giugno 2017.
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giugno 2017 e vanterà il prestigioso Patrocinio della Presidenza del Consiglio dei Ministri, nonché la partecipazione di ricercatori ed esperti mondiali del settore, così come i presidenti delle maggiori associazioni internazionali. L’evento è organizzato in collaborazione con le Nazioni Unite Ambiente (UNEP), l’Istituto Internazionale del Freddo (IIF), l’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo (ATF), il Centro Studi Galileo (CSG) e l’Euro-pean Energy Centre (EEC-ECT). A seguito di 40 anni di presenza i leader nel settore della refrigerazione, condizionamento ed energie rinnovabili, il Centro Studi Galileo e l’Associazione dei Tecnici italiani del Freddo hanno ricoperto un ruolo fondamentale nella contribuzione allo sviluppo sia dei paesi sviluppati sia di quelli in via di sviluppo, con lo scopo di migliorare le condizioni di vita della popolazione. Dal 2005, il Centro Studi Galileo ha stretto una grande collaborazione con le Nazioni Unite Ambiente (UNEP) per diffondere la conoscenza e migliorare la formazione dei tecnici del freddo, svolgendo corsi di apprendimento ed aggiornamento, nonché divulgando pubblicazioni e organizzando conferenze. La prossima XVII Conferenza Europea accoglierà Presidenti e delegati da 21 paesi e quattro continenti, che presenteranno e discuteranno le ultime leggi e regolamentazioni ufficiali per controllare le emissioni di gas fluororati (F-Gas) e le crescenti opportunità date dalle
recenti alternative eco-friendly. A partire dalle ore 9 di venerdì 9 giugno, la prima sessione della conferenza si concentrerà sui gas refrigeranti naturali come gli idrocarburi e l’anidride carbonica, così come gli ultimi gas sintetici (ad esempio le idro-fluoro-olefine – HFO), in aggiunta a discussioni sulla crescente necessità di efficienza energetica. La seconda sessione sarà dedicata agli sviluppi più recenti di componenti ed impianti in relazione ai fluidi attuali, così come all’enorme importanza della salvaguardia ambientale ed energetica. Il congresso riprenderà sabato 10 giugno con relazioni e dibattiti sulla crescente esigenza di un quadro normativo comune di legislazione e certificazione, considerato essenziale per
supervisionare gli impianti moderni e ridurre le emissioni dei gas, nonché sull’importanza della sicurezza nel maneggiare sia i gas refrigeranti infiammabili (A2L e A3), che le componenti ed i sistemi in cui sono contenuti. La quarta sessione sarà incentrata poi sulle tecnologie contemporanee della catena del freddo per la conservazione, preservazione e trasporto dei cibi. La quinta ed ultima sessione del summit, tenuta in cooperazione con l’Università di Genova e l’European Energy Centre (EEC) di Edimburgo, riguarderà le tecnologie innovative come la refrigerazione tramite energie rinnovabili, le pompe di calore ad anidride carbonica, il teleriscaldamento, i sistemi di raffreddamento ad assorbimento e la refrigerazione magnetica.
#EUconfRAC – la XVII Conferenza Europea sarà tenuta presso il Politecnico di Milano il 9 -10 giugno 2017. Tutti i maggiori esperti dell’UNEP, UNIDO, Commissione Europea, IIR, ASHRAE, AHRI, EPEE, ASERCOM e AREA si riuniranno per parlare del futuro della Refrigerazione e del Condizionamento.
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Di seguito il programma dettagliato delle due giornate del XVII Convegno Europeo, con i presidenti e gli speaker delle varie sessioni:
Una nuova casa virtuale per i Tecnici Italiani del Freddo ATF inaugura il restyling completo del sito internet istituzionale www.associazioneATF.org
A. Cavallini, D. Coulomb IIR - W. Chakroun ASHRAE - C. Zilio Università di Padova - A. Hafner Sintef Energy Research - B. Bella Emerson J. Gerstel Chemours - N. Achaichia, G. Matteo Honeywell - H. Dhont Daikin - D. Del Col Università di Padova - P. de Larminat Johnson Controls E. Macchi, G. Lozza Politecnico di Milano - S. Minetto CNR Padova - R. Sandano Carel - P. Trevisan Bitzer M. Dallai Off. Mario Dorin - T. FunderKristensen Danfoss - M. Zgliczynski Embraco - D. Agostini FrigoConsulting - S. Filippini LU-VE Group - C. Marotta Generalgas - M. Ascani Angelantoni Industrie - C. Malvicino FCA P. Owen, A. Kaschl EU Commission Climate Action - A. Voigt EPEE - M. Buoni AREA - M. Creamer Business Edge - C. Norcia Bureau Veritas - S. Yurek AHRI - F. Polonara TEAP - C. Perry EIA - C. Blanc, R. Leportier ASERCOM D. Dramé FAO - R. Savigliano UNIDO - G. Cavalier AFF - L. Bulgarelli Zanotti - M. Sakande New Cold System - P. Artuso CNR Padova H. Halozan Graz University of Technology - K. Berglof ClimaCheck F. Benassis Climespace - L. Tagliafico, F. Scarpa Università di Genova - A. Pastore ELICit Project M. Hoene Fahrenheit - M. Staicovici S.C.Varia Energia L’evento internazionale, organizzato dal Centro Studi Galileo per l’Italia e dall’European Energy Centre per la Gran Bretagna, sarà tenuto nella sala principale e congressuale del Politecnico di Milano, situato in Piazzale Leonardo da Vinci. Per maggiori informazioni e per registrarsi all’evento visitare www.centrogalileo.it, #EUconfRAC
Nuovo portale per l’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo, principale Associazione di Categoria del settore, da sempre impegnata in prima linea per il riconoscimento della professione del Frigorista. All’interno del sito, restyling delle pagine online dal 2004, una vasta collezione di articoli tecnico informativi, raccolta delle newsletter, tutti i numeri di Industria&Formazione e preziose informazioni sulle ultime normative in materia di refrigerazione e condizionamento. ATF (www.associazioneATF.org) unisce più di 1000 aziende di installazione, manutenzione e riparazione impianti di refrigerazione, condizionamento e pompe di calore rappresentando circa 9000 tecnici del freddo e del riscaldamento, con un volume d’affari complessivo di 950 milioni di euro. E’ attiva con la Commissione Europea, le Nazioni Unite e tutte le maggiori organizzazioni mondiali del settore. Fa inoltre parte di AREA con la VicePresidenza e la delega agli Affari Internazionali. AREA è l’associazione europea delle associazioni nazionali del settore HVAC. Portavoce dei Tecnici europei specializzati nella refrigerazione, condizionamento e pompe di calore. Rappresenta più di 13000 aziende in tutta Europa, una forza lavoro di 111.000 persone con un fatturato di 23 miliardi di euro. Le associazioni aderenti all’AREA rappresentano le aziende responsabili della progettazione, installazione, manutenzione e riparazione degli impianti RACHP ovvero gli indispensabili e competenti intermediari tra le imprese produttrici e gli utilizzatori finali. Le principali finalità dell’ATF sono supportare e accrescere l’attività per promuovere l’industria italiana e i suoi alti standard qualitativi favorendo il raggiungimento di un livello standard di preparazione e formazione in tutta Italia ed Europa. Tramite il Centro Studi Galileo, ATF organizza corsi di formazione in Italia e, sotto l’egida delle Nazioni Unite, in tutto il mondo: Sri Lanka, Thailandia, Ethiopia, Eritrea, Rwanda, Benin, Tunisia, Gambia, Montenegro, Bosnia – Erzegovina, Turchia, Nazioni Ex Unione Sovietica, Bielorussia, Ukraina, Uzbekistan, Tajikistan, Ghana, Colombia, Stati Uniti d’America – Washington DC, Nigeria, Arabia Saudita. CSG opera nella formazione dal 1975 e realizza oltre 300 corsi con una media di 3000 partecipanti all’anno nelle tematiche della refrigerazione, condizionamento e energie rinnovabili con una rete di 15 sedi nelle principali regioni italiane.
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UNITED NATIONS ENVIRONMENT INTERNATIONAL INSTITUTE OF REFRIGERATION CENTRO STUDI GALILEO ASSOCIAZIONE DEI TECNICI DEL FREDDO EUROPEAN ENERGY CENTRE
XVII CONVEGNO EUROPEO
LE ULTIME TECNOLOGIE NELL'INDUSTRIA DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO CON PARTICOLARE RIFERIMENTO A NUOVI REFRIGERANTI E NUOVI REGOLAMENTI EUROPEI ED INTERNAZIONALI
Politecnico di Milano 9 - 10 giugno 2017
GENERAL CHAIRMEN SHAMILA NAIR-BEDOUELLE, JIM CURLIN United Nations OzonAction - UNEP; RICCARDO SAVIGLIANO United Nations Industrial Development Organisation - UNIDO; PHILIP OWEN Head, ARNO KASCHL European Commission, Climate Action; MAURIZIO PERNICE, ANTONELLA ANGELOSANTE, MARCO STRINCONE Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare; DIDIER COULOMB Director, ALBERTO CAVALLINI Honorary President International Institute of Refrigeration (IIR); WALID CHAKROUN Vice President American Society Heating Refrigeration and Air conditioning Engineers (ASHRAE); ENNIO MACCHI, GIOVANNI LOZZA Politecnico di Milano; LUCA TAGLIAFICO Università di Genova; STEPHENYUREK President Air-conditioning, Heating and Refrigeration Institute (AHRI); ANDREA VOIGT Director European Partnership for Energy and the Environment (EPEE); PER JONASSON President Air conditioning and Refrigeration European Association (AREA); GERALD CAVALIER Director CEMAFROID President Association Française du Froid (AFF); FABIO POLONARA Membro TEAP, co-chair RTOC Università Politecnica delle Marche; CLAUDE BLANC, REGIS LEPORTIER ASERCOM; HERMANN HALOZAN Graz University of Technology; DJIBRIL DRAMÉ FAO
In association with global leading researchers and experts from: United Nations Environment (UNEP) United Nations Industrial Development Organisation (UNIDO) European Commission DG Clima International Institute of Refrigeration (IIR) Association Française du Froid (AFF) AFF - AREA - ASERCOM - ASHRAE - AHRI - EPEE Politecnico Milano,Torino Universities of Ancona, Genova, Padova Invited: The George Washington University (USA) Heriot-Watt University, Glasgow Caledonian University Imperial College London, Edinburgh Napier University University of East London,The University of London Universities of Palermo, Perugia, Roma, and all the AC&R European Associations
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9.00 - Venerdì 9 giugno 2017
14.00 - Venerdì 9 giugno 2017
INTRODUZIONE GENERALE
Seconda Sessione
Regolamenti sugli F-Gas 517/2014 e refrigeranti alternativi. Nuovi impianti in riferimento alla loro ottimizzazione energetica ed ambientale. Situazione mondiale. S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP D. Coulomb International Institute of Refrigeration - IIR
NUOVI COMPONENTI E IMPIANTI IN RELAZIONE AI NUOVI FLUIDI E ALLE NUOVE PROBLEMATICHE ENERGETICHE E AMBIENTALI
Prima Sessione
NUOVI REFRIGERANTI E PROSPETTIVE FUTURE IN RIFERIMENTO AL REGOLAMENTO 517/2014, REGOLAMENTO FGAS E RISPARMIO ENERGETICO CHAIRMEN S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP D. Coulomb International Institute of Refrigeration A. Cavallini Università di Padova - IIR S.Yurek AHRI A. Voigt EPEE Nuovi refrigeranti a basso GWP. Sviluppi e prospettive future sui nuovi refrigeranti alternativi. Nuovi fluidi sintetici e naturali, puri e miscele HFC, R32, HFO-1234yf/ze/za, miscele HFO, CO2, ammoniaca, idrocarburi; fluidi secondari; lubrificanti per refrigeranti naturali e sintetici; refrigeranti per automotive. Speakers: A. Cavallini, D. Coulomb IIR - W. Chakroun ASHRAE - C. Zilio Università di Padova - A. Hafner Sintef Energy Research - B. Bella Emerson - J. Gerstel Chemours - N. Achaichia, G. Matteo Honeywell - H. Dhont Daikin - D. Del Col Università di Padova - P. de Larminat Johnson Controls
CHAIRMEN E. Macchi, G. Lozza Politecnico di Milano W. Chakroun ASHRAE H. Halozan Graz University of Technology R. Savigliano UNIDO A. Kaschl European Commission, Climate Action Le ultime tecnologie nei componenti e negli impianti di refrigerazione e di condizionamento: loro ottimizzazione energetica e ambientale. Nuovi impianti a fluidi secondari, ad ammoniaca, a CO2, ad assorbimento, ad idrocarburi. Nuove tecnologie nei compressori e negli impianti, nuove tecnologie nell'ottimizzazione energetica, nuovi componenti per i circuiti di refrigerazione (a livello domestico, commerciale ed industriale). Nuove tecnologie nei processi di condizionamento e nella progettazione degli impianti di refrigerazione. Impianti negli autoveicoli. Speakers: E. Macchi, G. Lozza Politecnico di Milano - S. Minetto CNR Padova - R. Sandano Carel - P. Trevisan Bitzer - M. Dallai Off. Mario Dorin - T. Funder-Kristensen Danfoss M. Zgliczynski Embraco - D. Agostini Frigo-Consulting - S. Filippini LU-VE Group - M. Ascani Angelantoni Industrie C. Marotta General Gas - Y. Yamaguchi Sanden-Vendo - C. Malvicino FCA Discussione con i partecipanti del convegno
Discussione con i partecipanti del convegno Buffet 13.00 • Coffee Break 11.00
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Timetable 9.00 – 13.00 / 14.00 – 18.30
9.00 - Sabato 10 giugno 2017
14.00 - Sabato 10 giugno 2017
INTRODUZIONE
Quinta Sessione in collaborazione con l’Università di Genova e di premessa a: “2nd AIGE International Conference on Energy Conversion, Management, Recovery, Saving, Storage and Renewable Systems Genova June 12-13 2017”
S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP M. Pernice, A. Angelosante, M. Strincone Ministero dell’Ambiente D. Coulomb IIR Terza Sessione
LA REGOLAMENTAZIONE F-GAS 517/2014, CERTIFICAZIONI, PHASE-DOWN EUROPEO E INTERNAZIONALE, PATENTINI EUROPEI E MONDIALI CHAIRMEN S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP P. Owen, A. Kaschl EU Commission Climate Action M. Pernice, A. Angelosante, M. Strincone Ministero dell’Ambiente A. Cavallini IIR A. Voigt EPEE S.Yurek AHRI Regolamentazione F-Gas: Phase-down HFC, ispezioni, registro apparecchiatura, manutenzione, refrigeranti alternativi. Controllo perdite di refrigerante. Recupero, riciclo. Certificazioni e formazione in Europa e in Italia. Produzione e installazione standards, eco-design, eco-labelling. Speakers: P. Owen, A. Kaschl EU Commission Climate Action A. Voigt EPEE - M. Buoni AREA - M. Creamer Business Edge C. Norcia Bureau Veritas - S.Yurek AHRI - F. Polonara TEAP - C. Perry EIA - C. Blanc, R. Leportier ASERCOM Discussione con i partecipanti del convegno Quarta Sessione
NUOVE TECNOLOGIE DI CONTROLLO, CATENA DEL FREDDO, MAGAZZINI E TRASPORTI REFRIGERATI, LA CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI
RAFFREDDAMENTO CON ENERGIE RINNOVABILI CHAIRMEN H. Halozan Graz University of Technology L. Tagliafico, F. Scarpa Università di Genova D. Coulomb, A. Cavallini IIR S. Nair-Bedouelle, J. Curlin United Nations - UNEP R. Savigliano UNIDO Pompe di calore, refrigerazione solare, raffreddamento con impianti ad adsorbimento, energie rinnovabili al servizio della refrigerazione e dell'aria condizionata, raffreddamento evaporativo, teleraffreddamento, refrigerazione magnetica. Speakers: D. Coulomb IIR - H. Halozan Graz University of Technology - K. Berglof ClimaCheck - L. Tagliafico, F. Scarpa Università di Genova - A. Pastore ELICit Project - M. Hoene Fahrenheit - M. Staicovici S.C. Varia Energia Discussione generale con i partecipanti del convegno
CONCLUSIONI E RACCOMANDAZIONI LE PROSPETTIVE FUTURE IN RELAZIONE ALLE NUOVE REGOLAMENTAZIONI E TECNOLOGIE, CAMBI CLIMATICI D. Coulomb International Institute of Refrigeration - IIR S. Nair-Bedouelle United Nations - UNEP LINGUE UFFICIALI ITALIANO-INGLESE TRADUZIONI SIMULTANEE
CHAIRMEN D. Coulomb, A. Cavallini IIR R. Savigliano UNIDO E. Macchi, G. Lozza Politecnico di Milano W. Chakroun ASHRAE D. Dramé FAO G. Cavalier AFF Nuove tecnologie nella catena del freddo: automezzi e magazzini refrigerati; conservazione e preservazione degli alimenti; applicazioni nella refrigerazione commerciale, domestica, supermercati e industrie. Nuove attrezzature e controlli. Ottimizzazione del risparmio energetico. Isolamento; controllo ambientale dei processi alimentari, sicurezza nella catena del freddo ATP. Speakers: D. Coulomb IIR - D. Dramé FAO - R. Savigliano UNIDO - G. Cavalier AFF - L. Bulgarelli Zanotti - M. Sakande New Cold System - P. Artuso CNR Padova - A. Sacchi ATF Politecnico di Torino Discussione con i partecipanti del convegno Buffet 13.00
Organizzatore della Conferenza e segreteria: CENTRO STUDI GALILEO – ATF – EEC Tel. +390142452403 Mrs. Chiara
www.centrogalileo.it
or +441314469479 Mr. Paolo
www.EUenergycentre.org Email conference@centrogalileo.it
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I PRESIDENTI DEI CONVEGNI EUROPEI DEL CENTRO STUDI GALILEO
ALBERTO CAVALLINI Honorary President IIR University of Padova
DIDIER COULOMB Director International Institute of Refrigeration IIR
SHAMILA NAIR-BEDOUELLE Head OzonAction United Nations Environment
JIM CURLIN Network and Policy Manager OzonAction United Nations Environment
BENTETRANHOLM-SCHWARZ Deputy Head DG CLIMA European Commission
ARNO KASCHL Policy Analyst DG CLIMA European Commission
ENNIO MACCHI Politecnico of Milano Energy Department
GIOVANNI LOZZA Politecnico of Milano Energy Department
DJIBRIL DRAMÉ Food and Agricolture Organization FAO
WALID CHAKROUN Vice President American Society Heating Refrigeration and Air conditioning
THOMAS PHOENIX Past President American Society Heating Refrigeration and Air conditioning
STEPHEN YUREK President Air conditioning, Heating, Refrigeration Institute
LE ULTIME TECNOLOGIE DEL FREDDO
AYMAN EL-TALOUNY OzonAction United Nations Environment
HALVART KOPPEN OzonAction United Nations Environment
PER JONASSON President Air conditioning and Refrigeration European Association AREA
GRAEME FOX Past President AREA Air conditioning and Refrigeration European Association
RAJENDRA SHENDE President TERRE Policy Centre
GERALD CAVALIER Director Cemafroid
ANDREA VOIGT Director General EPEE
MARCO MASOERO Politecnico of Torino Energy Department VicePresident ATF
ALFREDO SACCHI Politecnico of Torino President ATF
SERGIO BOBBO ITC-CNR of Padova
KELVIN KELLY Training Director Business Edge Ltd
Managing Director Business Edge Ltd
MIKE CREAMER
REGIS LEPORTIER Technology Committee Chairman ASERCOM
RICCARDO SAVIGLIANO United Nations Industrial Development Organisation
VINCENZO LAROCCA University of Palermo Energy Department
DAVIDE DEL COL University of Padova
CLAUDIO ZILIO University of Padova
FABIO POLONARA University Politecnico of Marche Energy Department
HERMANN HALOZAN University of Graz (Austria)
LUCA TAGLIAFICO University of Genova
Speciale nuovi refrigeranti
Sviluppi sullo scambio termico con refrigeranti a basso-GWP
MARCO AZZOLIN, STEFANO BORTOLIN, ALBERTO CAVALLINI, DAVIDE DEL COL Alberto Cavallini
Davide Del Col
RIASSUNTO Negli ultimi anni, le Organizzazioni Internazionali hanno intrapreso alcune azioni con l’obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 di origine antropica e muoversi verso un’economia competitiva a basse emissioni di anidride carbonica. L’Unione Europea ha recentemente elaborato un nuovo regolamento (n. 517/2014) che vieta la collocazione sul mercato di prodotti e apparecchiature dopo una certa data, a seconda del tipo o del potenziale di riscaldamento globale dei gas fluorurati ad effetto serra in esse contenuti. Al fine di rispettare la suddetta regolamentazione si stanno prendendo in considerazione diverse alternative come le IdroFluoroOlefine (HFO), gli Idrocarburi (HC) e le miscele refrigeranti. In questo articolo vengono presentate le prestazioni di trasferimento del calore (scambio termico) durante la condensazione e la vaporizzazione di questi refrigeranti a basso GWP. Poiché la carica di refrigerante influenza il rischio associato all’uso di HCs, viene anche presentata una stima della carica contenuta in uno scambiatore di calore. Parole chiave: minichannels, refrigeranti a basso-GWP, scambiatori di calore. 1. INTRODUZIONE Il cambiamento climatico è la vera sfida del nostro tempo e richiede risposte rapide ed efficaci. L’Unione
Dipartimento di Ingegneria Industriale – Università di Padova
Europea e tre Paesi nord americani, hanno presentato emendamenti al Protocollo di Montreal che, una volta approvati nella Riunione delle Parti di Kigali hanno sancito la progressiva dismissione dei gas ad effetto serra, quali gli HFC. Una possibile soluzione per la sostituzione degli HFC è l’uso di refrigeranti naturali come gli idrocarburi (HC). Gli HC mostrano una buona compatibilità con materiali e oli minerali, proprietà termodinamiche vantaggiose, bassi valori di GWP (GWP di 100 anni inferiore a 5 per propano, butano, isobutano, propilene). Altre soluzioni possono contare su nuovi refrigeranti sintetici a basso GWP, come le HFO, o per alcune applicazioni un’alternativa ai refrigeranti sintetici ad alto GWP potrebbero essere le miscele di refrigeranti HFO/HFC. Nel presente lavoro, sono presentate le prestazioni di scambio termico durante la vaporizzazione e la condensazione di propano R290 (GWP = 3), R32 (GWP = 675), R1234ze (E) (GWP <1) e di una miscela di R32 / R1234ze (E) ad una composizione di massa del 50/50% (GWP = 337) in un minichannel di 1 mm. Viene presentata un’analisi comparativa tra le prestazioni dei refrigeranti prendendo in considerazione non solo i coefficienti di scambio termico, ma anche la caduta di pressione. Infine, poiché in un sistema HVAC la maggior parte della carica resta intrappolata nel condensatore, viene anche eseguita una stima della carica di refrigerante nel condensatore.
2. APPARATO SPERIMENTALE L’apparato sperimentale disponibile presso il Two-Phase Heat Transfer Lab (Laboratorio di Trasferimento del calore bifase) dell’Università degli Studi di Padova permette di eseguire prove di vaporizzazione, condensazione e caduta di pressione con diversi tipi di fluidi all’interno di microcanali aventi diverse geometrie. I risultati che verranno esposti nel presente lavoro si riferiscono a prove di scambio termico per vaporizzazione e condensazione condotti in un minicanale con un diametro interno di circa 1 mm. Lo schema dell’apparato sperimentale è presentato in Figura 1. Nel dispositivo di prova il refrigerante sottoraffreddato in uscita dal post-condensatore è inviato mediante una pompa ad ingranaggi in un misuratore di portata in massa ad effetto Coriolis. Prima di entrare nella sezione di prova, il refrigerante può essere sia sottoraffreddato che riscaldato, vaporizzato e surriscaldato. Il refrigerante viene infine inviato attraverso la sezione di prova dedicata alle misure di scambio termico. La sezione di prova viene posta in orizzontale ed è costituita da due settori adiabatici: un settore di pre-condizionamento lungo 50 mm e un settore di misura di 230 mm. In entrambi i settori viene utilizzata acqua distillata come fluido secondario e refrigerante e acqua scorrono in controcorrente. I due settori sono stati ottenuti da una barra di rame con un diametro interno di 0,96 mm ed una superficie interna con
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SEZIONE DI PROVA DELLO SCAMBIATORE DI CALORE
SCAMBIATORE DI CALORE TUBO IN TUBO
SETTORE DI MISURA
POST-CONDENSATORE
REFRIGERANTE ACQUA DISTILLATA ACQUA E GLICOLE
BV: Valvola a Sfera CFM: Misuratore di portata ad effetto Coriolis DP: Trasduttore di Pressione Differenziale FD: Filtro Disidratatore MF: Filtro Meccanico P: Trasduttore di Pressione PS: Settore Pre-condizionamento PV: Recipiente in Pressione T: Termocoppia TV: Valvola
POMPA
Figura 1. Schema del dispositivo di prova sperimentale utilizzato per i test di scambio termico. 3. RISULTATI DEI TEST IN VAPORIZZAZIONE E CONDENSAZIONE
Figura 2. Sopra: apparato sperimentale. Sotto: sezione di prova sperimentale. rugosità Ra = 1,3 micron. Le temperature dell’acqua di ingresso e uscita sono misurate da termocoppie poste alle estremità di ciascun settore, mentre le differenze di temperatura dell’acqua in entrambi i settori sono misurate da termo-pile rame-costantana. Nel settore di misura 15 termocoppie sono state installate nel percorso dell’acqua e 13 termocoppie sono utilizzate per misurare la temperatura di parete in diverse posizioni assiali. La Figura 2 mostra un’immagine dell’apparato sperimentale e la sezione di prova di scambio termico pronta per essere installata nell’impianto. Una descrizione completa della sezione di prova di scambio termico può essere trovata in Matkovic et al. (2009).
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Poiché l’ebollizione e la condensazione avvengono per mezzo di un fluido secondario (acqua), il flusso di calore locale non è imposto e deve essere calcolato in base alla pendenza del profilo di temperatura dell’acqua lungo la sezione di prova. Ciò significa che durante le prove, il processo di ebollizione viene regolato controllando la temperatura di ingresso e la portata della massa del fluido secondario. Sono stati condotti dei test durante la vaporizzazione convettiva con R290 (Del Col et al. 2014), R32, R1234ze (E) e con la miscela non azeotropica R32 / R1234ze (E) a composizione di massa 50/50% (Azzolin et al. 2016). La Figura 3 mostra l’effetto del flusso termico sul coefficiente di scambio termico a differenti portate specifiche di massa e titolo di vapore intorno a 0,2. A titolo di vapore costante, il coefficiente di scambio termico aumenta con il flusso termico. Alle stesse condizioni di lavoro, G = 400 kg m-2s-1 e q‘= 90 kW m-2, R32 mostra il massimo coefficiente di scambio termico che è rispettivamente del 68% e dell’82% superiore a quello misurato con R290 e R1234ze(E). La miscela presenta delle prestazioni di scambio termico più basse tra i quattro candidati. Un ulteriore confronto viene effettuato in Figura 4 dove il coefficiente di scambio termico della miscela e degli altri fluidi sono riporta-
ti a circa 100 kW m-2 e 400 kg m-2 s-1. La miscela mostra coefficienti di scambio termico inferiori a quelli dei fluidi puri. La degradazione dello scambio termico da un comportamento ideale è di circa il 50% per un titolo di vapore 0,4. I test di condensazione eseguiti sono stati effettuati con portata specifica da 200 a 800 kg m-2 s-1 e temperatura di saturazione di 40 °C. In questo caso, la miscela R32 / R1234ze (E) ha una composizione in massa di 46/54%. Il coefficiente sperimentale di scambio termico locale viene riportato rispetto al titolo di vapore nella Figura 5. Il coefficiente di scambio termico aumenta con il titolo di vapore e con la portata specifica e presenta un valore massimo con R32 di 19 kW m-2 K-1 misurato a G = 800 kg m-2 s-1 e a titolo di vapore x = 0,9. Sia R32 che R290 mostrano dei valori del coefficiente di scambio termico simili per gli intervalli di portata specifica e di titolo di vapore considerati; in media il coefficiente di scambio termico ottenuto con l’R290 è superiore del 6%. Confrontando i dati con R32 e R1234ze (E) si può notare che i coefficienti di scambio termico per R32 sono rispettivamente superiori di circa il 30%, 29% e il 18% a 800, 400, e 200 kg m-2 s-1. È anche possibile vedere come la miscela R32 / R1234ze (E) permette di ottenere coefficienti di scambio termico comparabili a R1234ze (E) puro e mostra una diminuzione di circa il 25% rispetto al puro R32. Il database completo per i quattro
Miscela 50/50
Miscela 50/50
FLUSSO DI CALORE [kW m-2]
Figura. 3. Coefficiente di scambio termico locale misurato durante la vaporizzazione convettiva vs flusso termico con titolo di vapore 0.2. refrigeranti si può trovare in Del Col et al. (2014, 2015A, 2015b) e Matkovic et al. (2009). 4. PRESTAZIONI NELLA CONDENSAZIONE CONSIDERANDO SIA LO SCAMBIO TERMICO CHE LE CADUTE DI PRESSIONE Un confronto tra i diversi refrigeranti deve tenere in conto non solo del coefficiente di scambio termico, ma anche della caduta di pressione. Riferendosi all’analisi condotta da Cavallini et al. (2010), il parametro chiamato Fattore di Penalità (PF) è impiegato per confrontare il potenziale delle prestazioni di scambio termico per diversi refrigeranti durante la condensazione convettiva. Il parametro PF è funzione della diminuzione della temperatura del refrigerante dovuta alla caduta di pressione, ∆Tsr e della differenza della temperatura di conduzione, ∆Tdr, che è la differenza di temperatura tra il refrigerante e la parete. In un ciclo a compressione di vapore, questi due termini hanno un effetto sulla potenza di compressione e il loro aumento implica un aumento del rapporto di compressione. Per valutare il parametro PF in modo preciso sono richiesti modelli di previ-
TITOLO DI VAPORE [/]
Figura 4. Coefficiente di scambio termico locale durante la vaporizzazione convettiva vs titolo di vapore del flusso termico a 100 kWm-2 e G=400 kg m-2 s-1.
sione sia per il coefficiente di scambio termico che per la perdita di carico per attrito. Nella presente analisi, è stato utilizzato il modello Del Col et al. (2013) per valutare la perdita di carico per attrito. Per la determinazione del coefficiente di scambio termico durante la condensazione di R32 puro e R1234ze (E) è stato usato il modello Cavallini et al. (2006). Come si può vedere in Del Col et al. (2014), quando viene preso in considerazione il propano, il modello Cavallini et al. (2006) sottostima i dati sperimentali. Pertanto, per ottenere una maggiore precisione nell’analisi delle prestazioni dei refrigeranti, il coefficiente di scambio termico calcolato è stato moltiplicato per un fattore di correzione pari a 0,85. Invece, nel caso della miscela non azeotropica R32 / R1234ze (E) il coefficiente di scambio termico è stato calcolato come riportato in Del Col et al. (2015b). La velocità di massa che dà la stessa penalizzazione energetica è diversa per ciascun fluido: G = 797 kg m-2 s-1 per R32, mentre G = 497 kg m-2 s-1 per la R32 / R1234ze (E) della miscela e G = 337 kg m-2 s-1 per R1234ze (E). La velocità di massa più bassa si trova nel caso del propano, 300 kg m-2 s-1. I risultanti sui coefficienti di scambio termico a questi valori di velocità di massa sono riportati in Figura 6. Questo confronto può fornire alcune
indicazioni circa le prestazioni di scambio termico dei diversi fluidi a pari valore del fattore di penalità PF: – il refrigerante R32 raggiunge i massimi coefficienti di scambio termico rispetto agli altri fluidi; – il propano e la miscela R32 / R1234ze (E) con una composizione 46/54% in massa, mostrano coefficienti di scambio termico superiori di circa il 20% rispetto a quelli del R1234ze (E). 5. STIMA DELLA CARICA NEL CONDENSATORE Dato che in un sistema HVAC parte della carica è intrappolata nel condensatore e la riduzione di carica è una questione fondamentale soprattutto quando si tratta di refrigeranti infiammabili, in questa sezione si cerca di stimare la carica specifica di refrigerante [g kW-1] intrappolato nel condensatore con minicanali. Il condensatore preso in considerazione è costituito da minicanali paralleli con diametro interno di 1 mm. È stata scelta una temperatura di saturazione fissa di 40°C con condensazione completa all’interno dei canali e titolo di vapore da x = 1 a x = 0 (senza desurriscaldamento e sottoraffreddamento). La velocità di massa del refrigerante, come riportato in precedenza, viene
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COEFFICIENTE SCAMBIO TERMICO [W m-2 K-1]
COEFFICIENTE SCAMBIO TERMICO [W m-2 K-1]
TITOLO DI VAPORE [/]
TITOLO DI VAPORE [/]
Figura. 5. Coefficiente di scambio termico per la condensazione misurato con R32, R290, R1234ze (E) e R32 / R1234ze (E) con 46/54% di composizione in massa a tre diverse portate specifiche G [kg m-2 s-1].
Figura. 6. Coefficiente di scambio termico in condensazione calcolato. Il confronto viene effettuato considerando una costante PF = 5 K 2 (x = 0,5), Tsat = 40 °C e la corrispondente portata specifica G [kg m-2 s-1].
Tabella 1. Carica specifica di refrigerante valutata con la correlazione Premoli et al. (1971). Carica Specifica [g
kW-1]
R32 4,67
calcolata con un fattore di penalità pari a 5 K2 con titolo di vapore x = 0,5. Il seguente calcolo, ipotizzando una differenza di temperatura fissa tra parete e saturazione ∆Tdr e considerando la condizione di penalizzazione totale minima di temperatura (TTP) che implica la minimizzazione delle perdite exergetiche, può essere espresso come ∆Tdr = (PF/2)0,5 come riportato in Cavallini et al. (2010). Nella stima della carica, il canale è stato diviso in 10 parti considerando una variazione del titolo di vapore ∆x pari a 0,1. Il coefficiente di scambio termico è stato valutato per ciascun elemento (con le correlazioni riportate nella sezione 4), mentre la frazione di vuoto è stata valutata con il modello Premoli et al. (1971 - noto anche come correlazione CISE). Infine, la lunghezza del tubo desiderata e la carica di refrigerante possono essere calcolate. In Tabella 1 viene presentata la carica specifica [g kW-1]. La cari-
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R290 5,41
R1234ze(E) 13,63
ca specifica per R290 e R32 è risultata essere all’incirca la stessa intorno a 5 g kW-1 mentre per R1234ze (E) è di circa 2,5 volte superiore. SOMMARIO In questo lavoro sono state presentate le prestazioni di scambio termico durante la vaporizzazione e condensazione, all’interno di un microcanale di 1 mm di diametro, di R32, R290, R1234ze (E) e della miscela R32 / R1234ze (E) (con composizione di massa 50/50%). Durante i test di vaporizzazione convettiva il fluido R32 mostra il massimo coefficiente di scambio termico. Alle medesime condizioni di lavoro, questa differenza può essere del 68% se confrontata con R290 e dell’ 82% se confrontata con R1234ze (E). Durante le prove di condensazione R32 e R290 mostrano valori dei coefficienti di
scambio termico superiori del 30%, 29% e 18% rispetto a quelli di R1234ze (E) a 800, 400, e 200 kg m-2 s-1. In tutte le condizioni testate la miscela mostra coefficienti di scambio termico più bassi. Tuttavia un confronto corretto deve anche tenere in considerazione l’effetto della caduta di pressione sulla temperatura di saturazione. Pertanto un’analisi comparativa tra R32, R290, R1234ze (E) e la miscela R32 / R1234ze (E) è stata condotta utilizzando il parametro Fattore di Penalità come criterio di valutazione delle prestazioni. Questa analisi mostra che, in termini di prestazione potenziale durante la condensazione, R32 supera tutti gli altri refrigeranti, mentre il propano e la miscela R32 / R1234ze (E) hanno prestazioni simili e superiori del 20% a quelle di R1234ze (E). É stata condotta una valutazione della carica di refrigerante all’interno di un condensatore: quando si utilizza R290 nei minicanali, la carica specifica è risultata essere di circa 5 g kW-1, simile al valore calcolato per R32 e meno della metà della carica di R1234ze (E). ●
32ª Nota Informativa sulle tecnologie di refrigerazione
Performance climatica sul ciclo di vita – LCCP
YUNHO HWANG Didier Coulomb, Direttore International Institute of Refrigeration - IIR
Presidente del gruppo di lavoro IIR “Life Cycle Climate Performance Evaluation”
rata da Yunho Hwang, presidente del gruppo di lavoro IIR “Life Cycle Climate Performance Evaluation” ed è stata valutata da diversi esperti IIR. INSTITUT INTERNATIONAL DU FROID 177, Bd Malesherbes - 75017 Paris Tel. 0033/1/42273235 - www.iifiir.org
L’ IIR pubblica regolarmente note informative volte a venire incontro alle richieste di coloro che devono prendere decisioni. Queste note riassumono le conoscenze nelle tecnologie chiave di refrigerazione e nei loro campi di applicazione. Ogni nota propone assi di sviluppo futuri prioritari e fornisce raccomandazioni dell’IIR in questo contesto. Nel 2012, l’Istituto Internazionale del Freddo (IIR) ha istituito un gruppo di lavoro al fine di valutare la fondatezza della metodologia Life Cycle Climate Performance (LCCP – Efficienza climatica legata a tutto il ciclo di vita). Questa nota informativa riassume le linee guida LCCP pensate dal gruppo di lavoro per eseguire i calcoli LCCP di impianti di refrigerazione e di condizionamento d’aria. Fornisce i presupposti consigliati e fonti di dati per i diversi tipi di unità, presenta i vari strumenti esistenti per l’LCCP e delinea usi e limitazioni dell’LCCP. L’autore conclude che l’LCCP è una misurazione olistica per quantificare l’impatto ambientale delle unità HVAC & R sul ciclo della vita e dovrebbe essere uno strumento essenziale nella selezione, lo sviluppo e l’implementazione futura di queste unità. Questa nota informativa è stata prepa-
INTRODUZIONE L’Istituto Internazionale del Freddo (IIF) ha costituito nel gennaio 2012 un gruppo di lavoro destinato a valutare la corretta metodologia relativa all’indice di performance climatica sul ciclo di vita (chiamato comunemente LCCP per “Life Cycle Climate Performance” in inglese). Questo gruppo di lavoro ha elaborato una guida di calcolo del LCCP relativa ai sistemi frigoriferi e di condizionamento dell’aria, accompagnata da ipotesi e da fonti di dati per diversi tipi d’installazioni. I dettagli forniti in questa guida forniscono un metodo armonizzato di calcolo del LCCP per tutti i tipi di sistemi di pompe di calore e condizionamento dell’aria fissi. All’interno della guida sono analizzati sia il metodo che i principi da rispettare per approcciare l’ LCCP. Questa guida mira a fornire ai progettisti, agli operatori e ai fabbricanti delle installazioni un mezzo efficace per valutare e comparare l’impatto sull’ambiente dei differenti sistemi durante tutto il loro ciclo di vita La presente Nota Informativa sintetizza la guida completa sull’indice di performance climatica sul ciclo di vita. La guida integrale è consultabile sul sito web dell’IIF (www.iifiir.org), nella sezione “LCCP Evaluation Working Group”
PERFORMANCE CLIMATICA SUL CICLO DI VITA La performance climatica sul ciclo di vita (LCCP) è un indice che permette di valutare i sistemi di riscaldamento, ventilazione, condizionamento dell’aria in funzione del loro impatto sul riscaldamento globale tenendo in considerazione tutto il ciclo di vita delle installazioni. Si tratta della somma delle emissioni dirette e indirette generate durante tutto il ciclo di vita del sistema, dalla “culla alla tomba”. Le emissioni dirette riguardano tutti gli effetti conseguenti alla emissione/perdita del gas frigorigeno nell’atmosfera durante il ciclo di vita del sistema. In particolare si tratta di tutte le perdite annuali e di quelle che riguardano la demolizione dell’unità. Le emissioni indirette inglobano tutte quelle che sono legate ai processi di fabbricazione dei componenti, al consumo energetico e alla demolizione del sistema. Equazione del LCCP L’equazione che definisce il LCCP si divide in due parti principali, le emissioni dirette e indirette, come illustrato in figura 1. Le corrispondenti equazioni sono presentate in tre passaggi di equazioni diverse (1-3). Ogni elemento che costituisce il LCCP rappresenta un tipo differente di emissione prodotta durante il ciclo di vita dell’unità. Queste emissioni si esprimono in kg CO2eq/kg (kg di CO2 equivalente per kg).
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Figura 1. Elementi costituenti l’indice di performance climatica sul ciclo di vita. FUGHE DI GAS
EMISSIONI DIRETTE
DEGRADAZIONE ATMOSFERICA DEL REFRIGERANTE
LCCP
CONSUMO DI ENERGIA
EMISSIONI INDIRETTE
FABBRICAZIONE DEI MATERIALI FABBRICAZIONE DEI REFRIGERANTI
RICICLO DEI MATERIALI E DEI GAS FRIGORIFERI
Equazione n° 1: Equazione di performance climatica sul ciclo di vita LCCP = Emissioni dirette + Emissioni indirette Equazione n° 2: Equazione delle emissioni dirette Emissioni dirette = C*(L*ALR+EOL)*(GWP+Adp.GWP) Equazione n° 3: Equazione delle emissioni indirette Emissioni indirette = L*AEC*EM+∑(m*MM)+∑(mr*RM)+C*(1+L*ALR)*RFM+C*(1EOL)*RFD Con: ∑ = sommatoria C = Carica del gas refrigerante (kg) L = Durata di vita media dell’impianto (anni) ALR = Tasso di perdita annuale (% della carica di refrigerante) EOL = Perdita di refrigerante a fine vita (% della carica di refrigerante) GWP = Potenziale di riscaldamento globale (kg CO2eq/kg) Adp.GWP = GWP del prodotto della degradazione atmosferica del refrigerante (kg CO2eq/kg) AEC = Consumo energetico annuale (kWh) EM = CO2 prodotto/kWh (kg CO2/kWh) m = Massa dell’unità (kg) MM = CO2eq prodotto/materiale riciclato (kg CO2eq/kg) mr = massa del materiale riciclato (kg) RM = CO2eq prodotto/materiale riciclato (kg CO2eq/kg) RFM = Emissioni legate alla fabbricazione del refrigerante (kg CO2eq/kg) RFD = Emissioni legate allo smaltimento del refrigerante (kg CO2eq/kg) Fonti dei dati per le emissioni dirette Per emissioni dirette si intendono gli effetti dell’emissione del refrigerante nell’atmosfera durante tutto il ciclo di vita dell’unità. Esse comprendono: • la perdita annuale del refrigerante provocata dalle fughe graduali; • le perdite al momento dello smaltimento dell’unità a fine vita;
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• la reazione atmosferica prodotta dalla decomposizione del refrigerante nell’atmosfera. Questi tre elementi sono calcolati a partire dal tasso di fuga del refrigerante moltiplicato per la carica del refrigerante e il potenziale di riscaldamento globale (GWP) del refrigerante.
Potenziale di Riscaldamento Globale Questa guida utilizza i valori GWP ottenuti dal Gruppo intergovernativo di esperti delle Nazioni Unite per la quinta perizia sul Cambiamento climatico (IPCC): cambiamenti climatici (AR5). Questi valori sono calcolati utilizzando una sequenza temporale di 100 anni allo scopo di dare un valore consistente e utilizzabile. I valori AR5 sono i valori più comunemente utilizzati nella ricerca e nelle considerazioni politiche a livello internazionale. Se il refrigerante non è incluso nell’ AR5, possono essere usati i valori di GWP del produttore. Per calcolare le miscele di refrigeranti deve essere utilizzata una media ponderata dei componenti del refrigerante. Il GWP adattivo è un GWP prodotto dalla reazione atmosferica del refrigerante. Il valore dovrebbe quindi essere incluso nel calcolo quando disponibile. La tabella 1 mostra diversi valori di GWP per i refrigeranti comuni e i valori di GWP adattivo. Informazioni di sistema Tempo medio di vita dell’unità (L), tasso annuale di perdita di refrigerante dell’unità (ALR) e tasso di perdita di fine vita (EOL) sono valutati dai rapporti AR4, AR5, dal Programma Ambiente delle Nazioni Unite e dal Comitato Opzioni Tecniche (UNEP) del 2002. I valori indicati riguardano le medie per i paesi sviluppati e comprendono le unità già in uso. I tassi di perdita annui sono la somma della perdita graduale di un sistema nel corso di un anno. Queste medie includono anche le perdite catastrofiche spalmate durante tutta la durata di vita dell’unità. Questo termine non include le perdite di refrigerante durante lo smaltimento dell’unità. I valori sono mostrati nella tabella 2 per vari tipi di unità. I tassi di perdita di fine vita comprendono la quantità di refrigerante persa durante lo smaltimento dell’unità stessa. Questi tassi rispecchiano le norme approvate nei paesi sviluppati per limitare la quantità di refrigeranti rilasciati in atmosfera.
Refrigerante Ammoniaca CO2 HFC-32 HFO-1234yf HFC-134a HC-290 HFC-404A HFC-410A
Tabella 1. Informazioni sul Refrigerante. GWP GWP (kg CO2eq /kg) 0 1 677 <1 1,300 3 3,943 1,924
Tabella 2. Informazioni sul Sistema. Tipo di Sistema ALR (%) Unità Monoblocco abitative 2.5 Split Unità abitative 4 Monoblocco Refrigerazione 2 Sistema diretto Supermarket 18 Sistema Indiretto Supermarket 12 Refrigerazione Commerciale autonoma 5 Monoblocco unità Commerciale 5 Unità Split Commerciale 5 Refrigeratore Chiller 5 Campo Marino 20 Fonti dei Dati per le Emissioni Indirette Le emissioni indirette derivano dall’uso dell’unità durante la sua vita, la fabbricazione e lo smaltimento dei suoi componenti. Esse includono: • Le emissioni da produzione di energia elettrica; • Le emissioni dalla produzione di materiali; • Le emissioni dalla produzione dei refrigeranti; • Le emissioni derivanti dallo smaltimento dell’unità. Calcolo del consumo energetico Le emissioni generate dal consumo di energia rappresentano il più grande fattore nell’equazione LCCP. Il metodo preferito per calcolare il consumo energetico annuale del sistema è quello di utilizzare un modello di carico annuale in conformità ASHRAE, AHRI, e gli standard ISO. Due strumenti di calcolo in Excel sono stati costruiti per il manuale IIR e si possono trovare sul sito web . Un’ altro strumento di calcolo in Excel è disponibile anche per AHRI per comparazioni
Adattivo (kg CO2eq /kg) 0 0 Non diponibile 3.3 1.6 Non diponibile Non diponibile Non diponibile
EOL (%) 15 15 15 10 10 15 15 15 15 15
L (anni) 15 15 15 7-10 7-10 15 10 10 15 15
più complesse in unità residenziali. I carichi di raffreddamento e riscaldamento devono essere calcolati utilizzando gli standard dell’Organizzazione Internazionale di Standardizzazione (ISO) o gli Standard ANSI/AHRI per il tipo di sistema in corso di valutazione. La maggior parte degli standard sono disponibili in unità SI e IP. Per aria condizionata, riscaldamento, gruppi frigoriferi e refrigeratori le cui prestazioni dipendono delle condizioni climatiche dell’ambiente, devono essere utilizzati un minimo di quattro campioni di temperatura per il raffreddamento e quattro per il riscaldamento. Il carico deve essere calcolato per ogni campione e poi sommato per determinare il consumo totale di energia in un anno. Per le unità il cui consumo di energia non dipende dalle condizioni climatiche dell’ambiente, la procedura di calcolo della norma dovrebbe essere fatta sulla base della somma di tutti gli anni di vita dell’unità. Una volta calcolato il consumo totale di energia questa dovrebbe essere moltiplicata per il tasso di emissione di elettricità generato per zona. La potenza dello standby o il riscaldatore del carter del compressore pos-
sono consumare una quantità di energia significativa. Questi valori devono essere presi in considerazione per climi in cui il compressore resta spento o in standby per un periodo di tempo significativo. L’equazione di base come scritto presuppone che il sistema venga ricaricato annualmente della sua carica di refrigerante ottimale e gli effetti sul consumo di energia del sistema siano minimi. Tuttavia, è noto che le perdite di refrigerante avranno un impatto negativo sulle prestazioni dell’unità HVAC & R durante il suo ciclo di vita. Questo degrado delle prestazioni può essere considerato nel calcolo del consumo energetico dell’unità. L’abbassamento delle prestazioni può essere determinato mediante test sull’unità dati o tramite ricerche precedenti. Dati Climatici Il dato climatico viene utilizzato per determinare il carico sull’unità. Questo dato dovrebbe essere diviso per le ore dell’anno. Ogni ora dovrebbe riflettere la media nel corso di un certo numero di anni. Questo metodo elimina irregolarità di anno in anno. L’ International Weather for energy Calculation (IWEC) 2013, il National Renewable Energy Laboratories (NREL) – Tipica banca dati metereologici annuali (TMY3), 2015 – dovrebbero essere utilizzati quando possibile. L’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE) e il Dipartimento Internazionale di Energia degli Stati Uniti (DOE) forniscono gli elenchi delle fonti alternative se la collocazione del modello di esempio non è inclusa nel set di dati IWEC o TMY3 . Generazione di Emissioni Elettriche Le emissioni create dalla generazione dell’ elettricità sono il fattore primario nel calcolo dell’ LCCP. I tassi di emissioni devono essere misurati in kg di CO2eq / kWh. La metodologia LCCP presuppone che l’unità valutata utilizzi la rete elettrica per il 100% della richiesta di energia. Il NERC (North American Electricity Reliability Corporation) e la IEA forniscono la potenza di generazione di emissioni della corrente elettrica. La scelta del tasso di emissione dipende dallo scopo del calcolo. Per un utente specifico che vuole ridurre al minimo le emissioni di una specifica applicazione, possono
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essere usati i tassi locali. In generale, è rilevante utilizzare un tasso comune all’interno di un’ area dove le reti elettriche sono interconnesse. Emissioni Fabbricazione Materiali Le emissioni di produzione di materiale sono state raccolte da varie industrie del settore degli Stati Uniti e dell’Unione Europea. Queste fonti comprendono le associazioni di categoria, dipartimenti governativi, e i lavori di ricerca precedenti. I quattro materiali più comuni per la produzione di unità HVAC & R sono presenti nel manuale sul LCCP. I valori risultanti sono riportati nella tabella 3. Emissioni di riciclo del materiale Molti materiali oggi sono fabbricati con una miscela di materiali vergini e riciclati. I valori medi per i materiali riciclati sono mostrati in tabella 3. I valori di emissione per materiali riciclati sono stati poi presi e pesati per calcolare la miscela di emissioni indicate nella tabella 3. Emissioni nella produzione di refrigerante I tassi di emissione di fabbricazione refrigerante sono mostrati in Tabella 4 per diversi refrigeranti comuni. Questi valori sono stati raccolti da vari studi e informazioni del produttore [6, 34-37]. Questi valori rappresentano la media delle fonti disponibili. Emissioni di Smaltimento a fine vita Il componente finale rappresentato nelle emissioni indirette è dato dalle emissioni generate dallo smaltimento dell’unità. Le emissioni di smaltimento materiale includono tutte le emissioni fino alla produzione del materiale riciclato. Per metalli e plastica ciò include la frantumazione del materiale. Per i refrigeranti, ciò include la richiesta di energia necessaria per il loro recupero. Questo tipo di emissioni può essere incluso nelle emissioni di fabbricazione se il materiale viene prodotto da materiali riciclati. Una ricerca pubblica è stata condotta per determinare gli importi di emissioni generate dalla triturazione di metalli e plastica. I valori di 0,07 kg CO2eq/kg per metallo e 0,01 kg di CO2eq/kg per le materie plastiche sono stati selezionati tra le fonti disponibili.
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Materiale
Acciaio Alluminio Rame Plastica
Tabella 3. Emissioni per Fabbricazione Materiali Emissioni Emissioni Percentuale di Produzione Emissioni fabbricazione di Materiale Materiale 100% Materiale Misto Vergine riciclato in riciclato (kg CO2e/kg) (kg CO2e/kg) Materiali Misti (kg CO2e/kg) 1.8 12.6 3.0 2.8
29% 67% 40% 7%
0.54 0.63 2.46 0.12
1.43 4.5 2.78 2.61
Tabella 4. Emissioni nella produzione di refrigerante. Refrigerante
Emissioni di produzione (kg CO2eq /kg)
HFC-32 HFO-1234yf HFC-134a HC-290 HFC-404A HFC-410A
7.2 13.7 5.0 0.05 16.7 10.7
STRUMENTI DI CALCOLO DELLA PERFORMANCE CLIMATICA SUL CICLO DI VITA Strumenti di calcolo LCCP Nella tabella 5 sono elencati gli strumenti disponibili e le loro applicazioni. Gli strumenti dati da IIR e AHRI riguardano le pompe di calore residenziali. Lo strumento ORNL può essere utilizzato per tutte le applicazioni. Lo strumento GREEN-MAC-LCCP riguarda solo le unità mobili di condizionamento d’aria. Se si desidera procedere ad un rapido confronto si può utilizzare il TEWI. Per una più dettagliata valutazione dovrebbe essere usato l’LCCP. USI E LIMITAZIONI DEL LIFE CYCLE CLIMATE PERFORMANCE Uso dell’LCCP La metodologia LCCP è uno strumento molto flessibile che può essere adattato per l’utilizzo con qualsiasi tipo di apparecchiature fisse di refrigerazione, condizionamento d’aria e pompe di calore a compressione di vapore alimentati da energia elettrica di rete. Diversi sistemi possono essere confrontati quando tutti i calcoli utilizzano gli stessi assunti e metodologie di
calcolo come mostrato. Questa metodologia dovrebbe essere utilizzata per confrontare le diverse opzioni, nel tentativo di ridurre le emissioni totali dell’ unità durante la sua vita. Utilizzo di LCCP con opzioni di ciclo avanzate e refrigeranti a basso GWP Al fine di soddisfare gli obiettivi di riduzione del consumo di energia, come quelli proposti dalla US DOE per ridurre il consumo energetico residenziale del 40% rispetto ai livelli del 2010 entro il 2025 (ndr e le riduzioni richieste dalla commissione europea con l’ECOdesign), si rende necessaria una combinazione di opzioni/combinazioni di cicli avanzati e/o con l’uso del refrigerante a basso GWP. Parecchie opzioni con impianti con tecnologie avanzate per ottimizzare il ciclo di vita sono state applicate all’ LCCP su una pompa di calore residenziale con R-410A tra cui un sistema con scambiatore di calore in aspirazione al compressore, un espansore, un eiettore e un accumulatore con iniezione di vapore flash-gas. Dei cicli presentati, il ciclo con migliori prestazioni è stato l’accumulatore con iniezione di vapore con flash-gas. Il ciclo ha dimostrato una riduzione LCCP dell’8,2% ad Atlanta, Stati Uniti. Quando i refrigeranti a basso GWP
sono stati applicati al ciclo la riduzione dell’LCCP è stata ulteriormente rafforzata. Un ciclo a iniezione di vapore ad Atlanta, che utilizzava un refrigerante con un GWP di 10, ha visto una riduzione LCCP del 17,8%. Limitazioni LCCP Come per il TEWI, i calcoli per l’LCCP dipendono da una serie di ipotesi circa le prestazioni del sistema, le emissioni di fabbricazione, le caratteristiche tipiche del sistema, e le emissioni di generazione di energia. Questi valori sono soggetti ad un certo grado di incertezza. LCCP dovrebbe essere usato come strumento di confronto per sistemi con prestazioni e funzione simili. Non è destinato ad essere utilizzato come stima definitiva delle emissioni durante il ciclo di vita. Piccole variazioni tra le diverse unità non possono essere significative a causa dell’incertezza inerente i valori delle emissioni assunti.
Tabella 5. Strumenti LCCP. Tipo Programma
Strumento AHRI LCCP
Basato su Excel
GREEN-MAC-LCCP
Open source - Libero (versione Web e desktop) Basato su Excel
IIR LCCP
Basato su Excel
ORNL LCCP
Applicazione Compressore a singola velocità per pompe di calore residenziali Tutti i tipi Condizionatore Mobile (auto) Compressore a singola velocità per pompe di calore residenziali
Figura 2. Confronto Ciclo avanzato e refrigerante a basso GWP Base Sistema a Compressione di Vapore
Base con refrigerante GWP10
Iniezione di Vapore
Iniezione di Vapore e Refr. GWP10
Nomenclatura Adp. GWP GWP Adattivo AEC Consumo annuale di Energia ALR Tasso di perdita annuale (% di carica di refrigerante) C Carica di Refrigerante CO2e CO2 Equivalente L Vita media dell’impianto LCCP Life Cycle climate Performance EM CO2 prodotta per unità per kWh di energia EOL Perdita di refrigerante per smaltimento a fine vita GWP Potenziale di surriscaldamento globale m Unità di Massa MM CO2e per unità di massa di materiale mr Massa di materiale riciclato RFM Emissioni per la produzione del refrigerante RFD Emissioni smaltimento refrigerante RM CO2eq per unità di massa di materiale riciclato RACCOMANDAZIONI • Utilizzo LCCP. LCCP è un parametro globale per quantificare l’impatto ambientale delle unità HVAC. È un
metodo facilmente comprensibile per confrontare gli effetti di queste unità durante il loro ciclo di vita. Questa misurazione dovrebbe essere uno strumento essenziale nella selezione, nello sviluppo e nella implementazione futura di qualsiasi unità. • Confronto tra diversi refrigeranti tramite l’LCCP. Quando si confrontano diversi refrigeranti, bisogna considerare le loro capacità di refrigerazione (potenza frigorifera). Se necessario, le capacità dovrebbero essere ponderate in modo che la comparazione tra refrigeranti sia il più possibile accurata. • Strumenti LCCP. Ci sono diversi strumenti LCCP esistenti. La Tabella 5 elenca gli strumenti disponibili e le loro applicazioni. Lo strumento di calcolo formulato da AHRI e gli strumenti IIR riguardano le pompe di calore residenziali. Lo strumento ORNL può essere utilizzato per tutte le applicazioni. Lo strumento GREEN-MAC-LCCP
riguarda solo unità mobili di condizionatori auto. Il TEWI dovrebbe essere usato se si desidera procedere ad un rapido confronto. LCCP dovrebbe essere usato per una più dettagliata valutazione. • Riduzione LCCP. Ci sono due percorsi generali per ridurre l’ LCCP delle unità HVAC: la riduzione del consumo energetico e l’uso di refrigeranti a basso GWP. I cicli avanzati (ndr ottenuti utilizzando anche nuove tecnologie) sono un modo efficace per ridurre il consumo energetico dell’unità. In combinazione con refrigeranti a basso GWP, l’LCCP può essere notevolmente ridotta. Tuttavia, è necessario un maggiore sforzo per ottenere una crescita significativa dell’efficienza energetica al fine di soddisfare gli obiettivi fissati dall’accordo di Parigi alla conferenza sul clima (COP21) del dicembre 2015. ●
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Speciale principi di base del condizionamento dellʼaria
Principi di base del condizionamento dell’aria
Verifiche da compiere sul circuito idraulico prima di avviare un refrigeratore d’acqua 182ª lezione PIERFRANCESCO FANTONI
CENTOTTANTADUESIMA LEZIONE DI BASE SUL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 19 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it
È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
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INTRODUZIONE Prima di avviare un refrigeratore d’acqua di cui si è appena ultimata l’installazione, vanno eseguiti dei controlli preliminari per verificare che tutto sia in ordine. In particolare è opportuno accertarsi della conformità del circuito idraulico alle specifiche esigenze di portata d’acqua che deve circolare e verificare che tutte le protezioni presenti siano correttamente funzionanti in modo tale da garantire un sufficiente grado di sicurezza durante il funzionamento dell’apparecchiatura. VERIFICHE PRELIMINARI ALLA MESSA IN FUNZIONE Una volta che il circuito idraulico è stato ultimato e allacciato al refrigeratore d’acqua, prima dell’avviamento dell’impianto vanno condotti dei controlli preliminari tesi a verificare che quanto predisposto sia conforme e che tutti i dispositivi di controllo e regolazione siano correttamenti funzionanti e pronti ad intervenire all’occorrenza. Innanzitutto, di fondamentale importanza, è verificare che sia presente il filtro meccanico sull’entrata dell’evaporatore, in modo che l’acqua in ingresso non vada a sporcare i canali dello scambiatore che, specialmente se del tipo a piastre saldobrasate, soffre particolarmente l’alimentazione con acqua non pulita. L’importanza della presenza del filtro è talmente rilevante che alcuni produtto-
ri tendono addirittura a far decadere la garanzia che accompagna l’impianto nel caso in cui esso non sia presente. VERIFICA DELLA PORTATA D’ACQUA La seconda verifica da compiere è relativa alla verifica che nel circuito possa transitare la corretta portata d’acqua prevista. Così, prima di avviare il refrigeratore, si mette in funzione la pompa dell’acqua del circuito idraulico e ci si accerta della regolarità della portata verificando che il flussostato, posto sulla tubazione in uscita dall’evaporatore, chiuda il contatto elettrico, segnale della presenza della corretta portata d’acqua necessaria. Un’ulteriore verifica della regolarità della portata d’acqua circolante nel circuito può essere eseguita mediante la misura delle perdite di carico che si verificano nell’evaporatore. Tale misura può essere eseguita se si hanno a disposizione due manometri montati rispettivamente sulle tubazioni in entrata e su quella in uscita dall’evaporatore. Non sempre tali manometri sono presenti di serie sull’apparecchiatura, ma in caso di loro mancanza è buona cosa prevederne la loro presenza, proprio perchè forniscono utili indicazioni in caso si voglia accertare il corretto funzionamento del circuito idraulico. Leggendo le pressioni dell’acqua in ingresso ed in uscita e calcolando la loro differenza si ottiene la perdita di carico subita dall’acqua all’interno dell’evaporatore.
Figura 1. Esempio di flussostato con relativa lamella che viene azionata dal flusso d’acqua.
Figura 2. Esempio di posizionamento del flussostato sul circuito idraulico dell’acqua refrigerata e dell’acqua di raffreddamento del condensatore.
(Catalogo Caleffi)
Ovviamente tale valore è tanto più attendibile quanto più i manometri sono posti vicinio all’evaporatore e quanti meno componenti sono frapposti tra i manometri e l’evaporatore stesso lungo il circuito idraulico. Nel caso di altri componenti presenti, assicurarsi che essi siano correttamenti aperti, specialmente se si tratta di componenti a comando manuale (come, ad esempio, nel caso dei rubinetti di intercettazione). Una volta calcolata la perdita di carico è possibile sfruttare le informazioni tecniche fornite dal costruttore che vengono inserite nel libretto di installazione del refrigeratore d’acqua.
Talvolta esse riportano i dati che correlano le perdite di carico che l’acqua subisce nel passaggio all’interno dell’evaporatore con la portata d’acqua: così, note le prime è possibile conoscere la quantità d’acqua che transita nell’evaporatore e verificare se corrisponde a quella prevista.
Distributore SUNISO leader mondiale lubrificanti minerali e sintetici (P.O.E.) per compressori frigoriferi 00157 ROMA - Via Melissa, 8 Tel. (+39) 06 41793441-5232 Fax (+39) 06 41793078 www.sacirt.it sacirt@sacirt.it
VERIFICA DELLE PROTEZIONI Un’altra delle verifiche fondamentali da eseguire prima della messa in funzione del refrigeratore d’acqua è quella che riguarda i dispositivi di protezione del circuito idraulico. In particolare va eseguito l’accertamento del corretto intervento del flussostato (vedi figura 1), componente incaricato di verificare che dall’evaporatore esca sempre la minima portata d’acqua necessaria ad evitare possibili congelamenti della stessa all’interno dello scambiatore. Infatti, se per qualsiasi motivo la quantità d’acqua che transita nell’evaporatore si riduce a valori troppo esigui, c’è il serio rischio che essa venga raffreddata eccessivamente, cioè a valori di temperatura che, se normalmente si attestano attorno a 7 °C, in caso di difetti di circolazione possono essere prossimi anche a 0 °C, con gravi rischi per l’integrità dello scambiatore di calore. La verifica del corretto intervento del flussostato si esegue procedendo, con
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pompa di circolazione funzionante, alla chiusura del rubinetto d’intercettazione dell’acqua in uscita dall’evaporatore e verificando che il flussostato intervenga effettivamente. L’intervento deve portare al blocco del funzionamento dell’apparecchiatura ed ad una segnalazione di avaria di funzionamento. VERIFICA DEL FLUSSOSTATO Ricordiamo che la presenza ed il corretto intervento del flussostato sono elementi fondamentali per una buona protezione del circuito dal rischio di congelamenti. Infatti, pur essendo vero che generalmente sono presenti anche dei termostati antigelo o delle sonde che rilevano la temperatura dell’acqua in uscita e/o ingresso dall’evaporatore, la loro presenza non è garanzia di completa protezione contro il rischio di congelamenti. Questo perchè può accadere che in caso di portate d’acqua insufficienti, pur essendo essa a temperatura molto bassa, la sonda del termostato non riesce a rilevare tale valore con precisione proprio a causa della scarsità di portata esistente. Nella figura 2 viene riportato uno schema riguardante la posizione di montaggio del flussostato sul circuito idraulico. Esso viene installato sulla tubazione dell’acqua in uscita dal refrigeratore, in modo tale che possa intervenire sia quando si ha un’insufficiente circolazione d’acqua causata da difetti di funzionamento della pompa di circolazione (ad esempio) sia quando tali difetti sono causati dall’evaporatore (ad esempio, intasamento da sporcizia o
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ULTIME NOTIZIE NOTIZIE DALL’EUROPA (Sintesi da refripro.eu)
POLITICA & AMBIENTE Risparmiare energia grazie agli edifici • Secondo un nuovo studio di Ecofys, commissionato da Danfoss, gli Europei potrebbero risparmiare circa 67 miliardi di Euro e circa 156 milioni di tonnellate di CO2 equivalente (corrispondenti a 82 milioni di auto) ottimizzando il consumo di energia negli edifici. Tuttavia questo enorme potenziale non è ancora stato sfruttato. UE: raggiunto l’accordo su una nuova etichetta energetica • Il Parlamento Europeo, gli Stati Membri e la Commissione hanno raggiunto l’accordo per una nuova etichetta energetica. La precedente etichetta con la scala fino a A+++ sarà sostituita da una nuova etichetta che prevede il ritorno alla scala da A a G. INDUSTRIA & TECNOLOGIA La catena del freddo dei prodotti per la salute prende il volo con i droni • Per permettere la consegna di materiale medico d’urgenza alle persone che ne hanno bisogno con la massima frequenza e regolarità, attualmente molte imprese stanno studiando la possibilità d’impiegare dei droni per trasportare materiale medico mantenendo i prodotti intatti. Risparmiare con le pompe • La direttiva europea sull’eco design obbliga i fabbricanti a produrre dei prodotti più efficienti dal punto di vista energetico. Il vantaggio che i consumatori traggono da queste misure è il risparmio di energia e di denaro. ECONOMIA & GENERALITÀ Come possiamo raggiungere gli obiettivi dello sviluppo sostenibile? • Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia Internazionale dell’Energia (AIE), nel mondo 1,2 miliardi di persone non hanno accesso all’elettricità e 2,7 miliardi cuociono il proprio cibo con fornelli pericolosi. Ogni anno, tali condizioni comportano 3,5 miliardi di decessi prematuri derivanti dall’inquinamento dell’aria all’interno delle case. EUREKA 2016-2017: Il Visionary Paper del settore di riscaldamento, raffreddamento e ventilazione: Come soddisfare le esigenze della “Generazione Z” • Bruxelles, 15 marzo 2017 – La European Partnership for Energy and the Environment (EPEE) e la European Ventilation Industry Association (EVIA) hanno pubblicato oggi il loro Visionary Paper che delinea le esigenze e le aspettative delle generazioni future rispetto al settore di riscaldamento, ventilazione, condizionamento dell’aria e refrigerazione (HVAC-R). Continua a leggere su www.industriaeformazione.it
principio di congelamento). Sempre nella figura viene riportata la possibile posizione di un flussostato sul circuito di approvvigionamento del condensatore, nel caso in cui esso sia raffreddato ad acqua. Una scarsa portata
d’acqua in questo caso, infatti, porterebbe ad un debole raffreddamento dello scambiatore con conseguente possibile innalzamento della pressione di condensazione sul circuito frigorifero. In entrambi i casi l’intervento del flussostato provoca l’arresto del compressore del circuito frigorifero. In caso di utilizzo di glicole nel circuito dell’acqua, va verificata anche la compatibilità del flussostato con la massima concentrazione dell’additivo: alcuni flussostati, infatti, garantiscono la loro funzionalità solo quando la presenza di glicole nell’acqua non supera ben precisi valori percentuali. La verifica del flussostato deve anche comprendere l’accertamento della sua corretta taratura, ossia che per cause accidentali e non desiderate vi sia stata una variazione della posizione della vite che permette di regolare la portata d’acqua d’intervento dell’apparecchio. ●
Speciale refrigerazione commerciale
Risparmia energia e proteggi l’ambiente con le soluzioni a CO2 L’esperienza con la CO2 nel retail alimentare, la refrigerazione commerciale e industriale
MARIARITA DELLA RAGIONE Danfoss
INFORMAZIONI SULLA CO2 Negli ultimi anni, la CO2 è diventata un refrigerante sempre più importante per diverse applicazioni. Un aspetto fondamentale di questo nuovo sviluppo è che dal punto di vista ambientale e della sicurezza, la CO2 è uno dei pochi refrigeranti veramente sostenibili per gli impianti di refrigerazione destinati ai supermercati. La CO2 non può tuttavia sostituire tutti i tipi di refrigeranti esistenti e la sua idoneità per ciascuna applicazione deve essere valutata in termini di TEWI (impatto totale equivalente di riscaldamento) e di costo per l'intero ciclo di vita. Danfoss considera la CO2 uno dei refrigeranti più utili per le applicazioni di refrigerazione industriale e retail alimentare. Ciò è inoltre confermato dagli sviluppi osservati nel settore della refrigerazione. In particolare nelle aree in cui esiste una forte enfasi sulla riduzione delle emissioni di gas serra, Danfoss offre una gran varietà di prodotti per le applicazioni a CO2, fra cui impianti subcritici e transcritici, con circolazione tramite pompa e ibridi. PERCHÉ LA CO2 Una scelta sostenibile • Eccezionalmente ecologica. • La CO2 non ha alcun impatto sullo strato di ozono e rispetto ai tradizionali refrigeranti HFC ha un impatto 4.000 volte inferiore in termini di riscaldamento globale.
• Un refrigerante che non sarà vietato. Non bisognerà quindi preoccuparsi dell'imminente legislazione sulla riduzione e la graduale eliminazione degli HFC, di costosi programmi di gestione o dell'aumento dei costi o penalità fiscali per l'uso di tali refrigeranti. • È il modo più facile per ridurre la vostra impronta di carbonio e i supermercati hanno registrato riduzioni nell’impronta di carbonio superiori al 30 %, se si considerano tutte le fonti – amministrazione, distribuzione e illuminazione – semplicemente passando alla refrigerazione con CO2. Una scelta efficiente • Proprietà termofisiche superiori. • Un'elevata efficienza volumetrica significa tubazioni e compressori di dimensioni più piccole e un isolamento ridotto. • L'efficienza nel trasferimento del calore si traduce in migliori capacità e in minore impatto ambientale. • Risparmi comprovati – gli utenti finali, sia commerciali sia industriali, hanno già registrato ottimi risultati. La CO2 riduce i costi di esercizio. • I sistemi a cascata con CO2 offrono un'elevata efficienza in tutte le condizioni climatiche. • Gli impianti transcritici sono una soluzione efficiente, semplice ed economica nei climi più miti. • Negli impianti secondari, la CO2 consente di risparmiare fino al 90 % in termini di potenza di pompaggio rispetto alle tradizionali salamoie.
VANTAGGI PER L’UTENTE Soluzioni complete per impianti a CO2: Sistemi di controllo e monitoraggio, valvole di regolazione e iniezione, sensori (temperatura, pressione e rivelatori di gas), filtri deidratatori e componenti di linea. I componenti offrono il più basso costo di proprietà, riducendo allo stesso tempo l'impronta di carbonio totale degli impianti di refrigerazione, sia diretti che indiretti, dei supermercati. Grazie alla vasta esperienza accumulata con l'installazione e la messa in esercizio di migliaia di impianti subcritici e a cascata, Danfoss è un partner affidabile. Tutti i componenti utilizzati per la CO2 sono stati debitamente testati per assicurare la compatibilità totale con la CO2. Danfoss può offrire servizi di supporto e monitoraggio degli impianti a CO2. RISPARMIO ENERGETICO Risparmio energetico/sostenibilità ambientale Come refrigerante, la CO2 offre eccellenti proprietà termodinamiche, che facilitano il trasferimento del calore all'interno dell'evaporatore. Gli impianti più recenti sfruttano al massimo il calore ad alta qualità dissipato dal sistema di refrigerazione, recuperandolo per utilizzarlo a scopo di riscaldamento ambiente e di processo. Il nuovo pack controller AHR consente ai retailer di risparmiare fino al 30% del-
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l'energia combinata necessaria per il riscaldamento e il raffreddamento; un incredibile risparmio sui costi di esercizio! Se tutti i supermercati del mondo passassero alla CO2, l'equivalente di oltre 50 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 potrebbe essere abbattuto. ESPERTI NELLA REFRIGERAZIONE A CO2 Partner esperto e affidabile • con oltre 2.500 impianti transcritici a CO2 installati globalmente; • con oltre una decade di installazioni di valvole a CO2 sul campo; • con oltre 10 anni di esperienza nella progettazione di impianti a CO2 in tutte le aree (regolatori, valvole e compressori). APPLICAZIONI A CO2 E IMPATTO AMBIENTALE Commerciali
Industriali
Distribuzione alimentare
Industriali
Trasporto refrigerato
Pompe di calore
VASTA GAMMA DI APPLICAZIONI A causa di fattori quali l'efficienza, la sicurezza, la tossicità e l'impatto sul clima globale di un refrigerante, è chiaro che nessun singolo refrigerante può essere idoneo per tutte le applicazioni. Danfoss ritiene che, come refrigerante, la CO2 sia vantaggiosa per numerose applicazioni e per diversi motivi. Le principali applicazioni in cui l'uso di CO2 può offrire i maggiori vantaggi sono: retail alimentare, refrigerazione industriale, pompe di calore, trasporto refrigerato, raffreddamento di server e di
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Raffreddamento di server e armadi elettrici
armadi elettrici. Elenchiamo le ragioni principali per ciascun segmento. Retail alimentare: la perdita di refrigeranti ad elevato GWP (potenziale di riscaldamento globale) dalle installazioni del retail alimentare ha attirato l'attenzione dei legislatori in materia ambientale. Non tossica e non infiammabile, la CO2 è ideale per questo segmento. Refrigerazione industriale: la CO2 è estremamente efficiente come liquido secondario per applicazioni a media temperatura. Come refrigerante, è più efficiente alle basse temperature.
Poiché offre inoltre ottime proprietà di trasferimento del calore e un'elevata efficienza volumetrica, molti prodotti possono essere congelati con il minimo ingombro. Trasporto refrigerato: Questo è un settore in cui elevate perdite di refrigerante possono causare un notevole impatto ambientale. Non tossica e non infiammabile, la CO2 può essere usata in questa applicazione per ridurre l'impronta di carbonio totale del settore. Pompe di calore: La CO2 è ideale per le applicazioni destinate al riscaldamento dell'acqua. I cicli transcritici di CO2 filtrano gran parte del calore ciclico alle alte temperature. Questo aspetto rende la CO2 una scelta efficiente in applicazioni che richiedono sia raffreddamento sia riscaldamento. Raffreddamento di server e armadi elettrici: la non infiammabilità e un'elevata efficienza in termini di trasferimento del calore, con un ingombro ridotto, sono elementi chiave nelle applicazioni elettroniche. La CO2 può essere inoltre utilizzata in circuiti a libero raffreddamento, dove è necessaria una potenza minima per la circolazione del liquido.
30.000 km è la distanza che
deve percorrere un’autovettura 2.0 TDI per emettere una quantità di CO2 equivalente alla perdita di 1 kg R404a
IMPIANTO CON BOOSTER TRANSCRITICO PER IL RETAIL ALIMENTARE Gli impianti con booster transcritico consentono un recupero di calore altamente efficiente e sono fra i sistemi più promettenti per le aree dal clima freddo. Il loro consumo energetico è infatti allo stesso livello o migliore dei sistemi a R404a e il loro design è relativamente semplice. Un tipico
impianto con booster a CO2 transcritico è suddiviso in tre sezioni: sezione alta pressione, sezione pressione intermedia e sezione bassa pressione. I controlli di un impianto transcritico possono essere suddivisi in quattro gruppi: controlli raffreddatore gas, controlli ricevitore, controlli iniezione e controlli capacità compressore.
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IMPIANTO A CASCATA A HC / HFC-CO2 PER IL RETAIL ALIMENTARE L'uso di CO2 negli impianti a cascata offre diversi vantaggi: – L'efficienza del sistema è elevata anche nei climi caldi; solo una piccola quantità di refrigerante è necessaria per uno stadio ad alta temperatura. – La differenza di temperatura negli scambiatori di calore a cascata è relativamente bassa. – È possibile utilizzare diversi refrigeranti sul lato alta
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pressione, per es. HC / HFC o NH3. Il controllo dei sistemi a cascata può prevedere il controllo della capacità del condensatore, il controllo della capacità del compressore, il controllo dell'iniezione a cascata, il controllo del flusso di CO2 nell'evaporatore media temperatura (MT) e il controllo dell'iniezione nell'evaporatore a bassa temperatura (LT).
IMPIANTO DI RAFFREDDAMENTO SECONDARIO A CO2 PER LA REFRIGERAZIONE INDUSTRIALE La ricerca ha dimostrato che l'installazione di un sistema frigorifero a CO2 non costa di più di un impianto a salamoia/glicole e offre risparmi energetici anche del 20 %. Per un'esperta società di installazioni, è spesso più vantaggioso installare un impianto di refrigerazione di 500 kW che utilizza CO2 per il magazzinaggio frigorifero invece di un impianto di raffreddamento secondario a base acqua.
Esempi hanno dimostrato che, utilizzando un impianto frigorifero a CO2, i risparmi sull'installazione possono essere anche del 12 %. Gli impianti che utilizzano CO2 come liquido sono relativamente semplici. La differenza principale rispetto agli impianti a salamoia / glicole è la dimensione delle tubature e dei componenti dell'impianto a CO2, molto più piccoli, ma con la stessa capacità.
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REFRIGERAZIONE INDUSTRIALE IMPIANTO AD AMMONIACA / CO2 A DUPLICE TEMPERATURA Flanagan Foodservice è un'importante società di distribuzione con sede a Kitchener, Ontario – Canada. Per far fronte alla crescente domanda, l'azienda ha ampliato la propria infrastruttura di altri 6.000 m2, adottando una tecnologia di refrigerazione a CO2 all'avanguardia. Flanagan è la prima azienda canadese a utilizzare questa tecnologia. Un impianto di refrigerazione ad ammoniaca / CO2 a duplice temperatura raffredda la cella frigorifera di 4,200 m2 e 360 kW a una temperatura di –15 °C e la cella frigorifera per prodotti di gelateria di 450 m2 e 120 kW a una temperatura di –28 °C. Entrambe le celle frigorifere sono state fornite da Mayekawa Canada. Grazie a un impegno interdivisionale, Danfoss ha fornito gli affermati gruppi di regolazione ICF per l'alimentazione della CO2 agli evaporatori e agli scambiatori di calore a fascio tubiero e mantello NH3 / CO2, oltre ai variatori di frequenza e ai trasmettitori di pressione che alimentano i compressori a vite NH3 e le pompe CO2. L'uso delle valvole motorizzate ICM nel complessivo ICF ha svolto un ruolo fondamentale nel mantenimento di una mandata di liquido stabile. I convertitori di frequenza consentono di ottenere un bilanciamento completo nel controllo del carico dell'impianto a NH3 / CO2, risolvendo le diverse sfide poste dal flusso e dalle dinamiche termiche della CO2. Flanagan ha definito il progetto “entusiasmante”, in quanto l'innovativa tecnologia consentirà di potenziare le prestazioni dello stabilimento. L'impianto utilizza solo refrigeranti naturali, ammoniaca e anidride carbonica, entrambi con un basso potenziale di riscaldamento globale (0 e 1, rispettivamente). Inoltre, è più efficiente di impianti equivalenti che utilizzano liquidi tradizionali, come glicol propilenico. SUPERMERCATO SOSTENIBILE AL 100% GRAZIE ALLA CO2 Il REMA 1000, a Trondheim, in Norvegia, sembra un normalissimo supermarket, ma le similitudini finiscono qui: il punto vendita è dotato di tetto
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ricoperto d'erba, di entrate protette da barriere d'aria, di quattro pozzi di energia di 170 m di profondità, e di speciali pannelli montati all'esterno per un uso più efficiente della luce naturale all'interno dell'edificio. Il negozio è ecosostenibile al 100% e dotato di una soluzione innovativa di Danfoss che aiuterà il supermercato a conseguire un risparmio energetico del 30%. Un nuovo sistema di recupero del calore basato su CO2 assicura un confortevole ambiente di lavoro per i dipendenti e, se il personale lavora bene, anche i clienti saranno più soddisfatti. L'AK-SM 850, il nuovo regolatore frontend intelligente gestisce il consumo energetico dell'intero punto vendita: “Per la prima volta nella storia della refrigerazione, abbiamo implementato una soluzione di recupero del calore ecosostenibile al 100 %, basato sul know-how e i regolatori elettronici e i servizi. È una soluzione di recupero del calore a CO2 estremamente tecnologica ed integrata, in cui l'impianto di refrigerazione riveste anche il ruolo di pompa di calore in inverno, raffreddando l'unità di trattamento dell'aria in estate. Il calore in eccesso del sistema di refrigerazione è utilizzato per il riscaldamento a pavimento; riscalda inoltre l'aria di alimentazione dell'unità di ventilazione, consentendo di mantenere i marciapiedi liberi da neve e ghiaccio durante i freddi inverni norvegesi", afferma Armin Hafner, dottore e ricercatore senior di SINTEF Energy Research. Dettagli della soluzione • Collaborazione a stretto contatto con SINTEF Energy Research, il governo norvegese e la catena di supermercati REMA 1000 per offrire un risparmio energetico del 30% nei supermercati norvegesi entro il 2020. • Il negozio fa un considerevole uso di riscaldamento a pavimento, ventilazione e condizionamento dell'aria; il sistema è inoltre utilizzato per sciogliere la neve e stoccare energia termica. • La soluzione combina le funzioni di refrigerazione e pompa di calore, nonché il controllo delle unità di trattamento dell'aria e dei vari dispositivi di immagazzinaggio del calore. • Pozzi di energia di 170 m di profondità sono stati utilizzati per il raffrescamento estivo, completamente gratuito, e come fonte di calore per la
pompa di calore in inverno. • Il supermercato è dotato di una nuova soluzione di illuminazione con pannelli speciali montati all'esterno della struttura, al posto delle finestre, per un uso efficiente della luce naturale all'interno dell'edificio. • Il nuovo regolatore front-end intelligente, gestisce il consumo energetico dell'intero punto vendita. RIDURRE LE EMISSIONI DI CO2 IN ATMOSFERA Alcampo, una catena di supermercati spagnola, ha ridotto l'impatto ambientale dei suoi impianti di refrigerazione grazie all'installazione di un sistema di refrigerazione a cascata R134a / CO2 per il retail alimentare con il supporto di Danfoss nel suo ipermercato di Toledo. Alcampo desiderava abbattere le emissioni di CO2 nell'atmosfera. Danfoss ha partecipato alla progettazione della soluzione sin dall'inizio. Un sistema a R134a / CO2 a cascata è stato selezionato come il più idoneo. • L'R134a raffredda gli armadi frigoriferi e le celle frigorifere grazie all'espansione diretta fornita dalle valvole elettroniche AKV. • Allo stesso modo, la CO2 raffredda i freezer e i congelatori sempre grazie all'espansione diretta delle valvole elettroniche AKV. L'R134a è utilizzata per condensare la CO2 con l'espansione fornita direttamente dalle valvole elettroniche ETS nello scambiatore. "Gli impianti di refrigerazione a CO2 sono una soluzione ottimale se si desidera ridurre l'impronta di carbonio e aumentare l'efficienza energetica, due aspetti del programma di responsabilità ambientale di Alcampo", afferma Antonio Chicon, direttore di CSR e delle comunicazioni esterne di Alcampo, il quale aggiunge: "l'impianto non solo è molto simile a un sistema di refrigerazione tradizionale, ma la sua manutenzione è altrettanto agevole". Danfoss ha fornito i componenti ADAPKOOL® per il nuovo impianto di Alcampo. I regolatori e i variatori di velocità controllano le due unità di refrigerazione centrali, mentre i regolatori gestiscono le valvole di espansione elettroniche sia per i servizi di refrigerazione (R134a) che di congelamento (CO2). ●
ULTIME NOTIZIE In Europa le scorte di HFC calano del 29% La riduzione graduale delle riserve di HFC in Europa ha avuto un’impennata negli ultimi anni, con un picco per il 2015 del 29%. I dati pubblicati dalla EEA (European Environment Agency), solo due anni prima si avvicinavano al 12%. Per quanto riguarda la CO2 equivalente, i gas HFC costituiscono l’85% del totale degli F-gas presenti sul mercato. Nel 2015 le importazioni di F-Gas sono state il 40% meno dell’anno 2014 nel quale si è stabilito il record inverso sia per quantitativo che per CO2 equivalente. Alla fine dell’anno 2016 i report dell’EEA dichiaravano un quantitativo totale di CO2 equivalente immesso nel mercato nel corso del 2015 pari a 168Mt. Il recupero/riciclo di refrigerante è considerato essenziale per il phase-down F-Gas. Tale pratica ha visto un aumento nell’anno 2014 da 416 a 648 tonnellate ma che tuttavia non costituiscono neanche l’1% del totale. Il gas R32 sta diventando più rilevante sia come componente delle miscele a minor impatto, che come alternativa all’R410A nei piccoli sistemi di condizionamento. Le scorte di R32 nel 2015 sono state pari a 8,710 tonnellate, segnalando un calo del 20% rispetto al 2014 e del 30% rispetto al 2013. Il gas R134a è ancora utilizzato in grandi quantità da solo e in miscele. Gli stock di massa sono calati del 24% dal 2015. L’R125, una componente di R404A così come l’R134a e l’R125, ha visto un calo di scorte pari al 32% rispetto al 2014, in linea con l’anno precedente. Ulteriori indicazioni riguardo il calo dell’utilizzo di R404A si rilevano nei dati dell’R143a, che ha subito una perdita del 46%, più del doppio rispetto all’anno precedente.
Impennata dei prezzi dei refrigeranti. Un vento europeo che soffia anche in Italia In tutta Europa i principali fornitori di gas hanno operato un netto aumento ai prezzi dei refrigeranti. Molteplici gli annunci in questa direzione da molte nazioni europee da parte di produttori e grossisti: Dean & Wood, Chemours, Climate Centre, FSW, HRP, Kooltech. L’incremento dei prezzi a partire del 1° di aprile sarà anche del 30%! Climate Centre ha annunciato aumenti del 30% su R404A e i maggiori refrigeranti ad alto GWP, e un aumento del 20% sui gas R134a, R407A, R407C, R407D e R410A. FSW ha previsto aumenti del 30% sui refrigeranti con GWP superiore a 2500: R23, R404A, R507, R508A, R508B, R422D (ISCEON 29), R422A (ISCEON 79), R434A (RS45) e R428A (RS52). I refrigeranti GWP di media gamma (ad esempio quelli con GWP compreso tra 1500 e 2500), vedranno degli aumenti medi del 20%: R134a, R407A, R407C, R410A, R437A (ISCEON 49 Plus), R417A (ISCEON 59), R438A (ISCEON 99), R426A (RS24), R424A (RS44), R442A (RS50) e R453A (RS70).
Il 1 Aprile aumenterà i prezzi anche la Kooltech sui gas R404A e R507 del 25%, mentre quelli R134a, R4047A, R407C, R407F, R410A, R152A, R32 del 20%. Chemours conferma questi indicatori aggiungendo che l’aumento dei prezzi coinvolgerà tutte le Nazioni europee. Joachim Gerstel di Chemours dichiara “Il mercato italiano della refrigerazione gioca un ruolo fondamentale nel successo della Normativa F-Gas. L’Italia è un Paese rilevante con un consumo considerevole di R404A, che la rende uno dei principali mercati di questo gas in tutta Europa. Siccome la regolamentazione F-Gas riduce continuamente le quantità autorizzate di R404A che possono essere inserite nel mercato europeo, è probabile che i prezzi continueranno ad aumentare in tutti i Paesi dell’Unione. I consumatori italiani dovrebbero quindi spostarsi velocemente verso nuovi refrigeranti a basso GWP (vedi Opteon). Analizzando il Gapometro dell’EPEE, la riduzione delle tonnellate eq di CO2 dovrebbe risultare da tre elementi: creare nuovi impianti, retrofit dei sistemi esistenti aventi una vecchiaia medio-alta e la rigenerazione e riutilizzo dei refrigeranti ad alto contenuto di GWP.”
Energie rinnovabili: l’Italia supera con largo anticipo gli obiettivi UE
Le fonti rinnovabili sono uno dei fiori all’occhiello del belpaese! Eurostat, Ufficio Statistico dell’Unione Europea che raccoglie ed elabora dati dagli Stati membri, ci conferma che abbiamo raggiunto con largo anticipo gli obiettivi prefissati per il 2020. Già nel 2015 il 17,5% del totale dei consumi era garantito da fonti pulite. Dati significativi se pensiamo che nei primi anni duemila il totale era del 6%. Un dato medio, 2012, vedeva una percentuale di produzione pari al 15%. Facendo riferimento al dato 2015 possiamo confrontarci con altre Nazioni europee la cui media in quell’anno fu del 16,7%, con poco più di mezzo punto d’aumento rispetto al 2014. L’obiettivo comunitario 2020 è del 20% che sale al 30% nel 2030. Non in linea con gli obiettivi attuali Regno Unito, Paesi Bassi e Francia. L’Olanda in particolare si attesta al 5,8% molto distante dal risultato del 14% da ottenere entro il 2020. Londra è all’8,2% con un obiettivo del 15%. Fanalino di coda Malta e Lussemburgo, che con un misero 5% sono sotto la soglia della metà rispetto agli obiettivi e posizione di testa assoluta per la Svezia con il 53,9% totale dei consumi da fonti rinnovabili.
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Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF
Le buone pratiche indicate dalla norma EN 378 riguardo la gestione del refrigerante dei circuiti frigoriferi 202ª lezione di base PIERFRANCESCO FANTONI ARTICOLO DI PREPARAZIONE AL PATENTINO FRIGORISTI
DUECENTODUESIMA LEZIONE SUI CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 19 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2017, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.
È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.
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Introduzione La norma EN 378, recentemente revisionata, non è uno strumento utile solo alla progettazione ed alla costruzione degli impianti e dei circuiti frigoriferi. Essa contiene anche molte indicazioni inerenti gli aspetti pratici legati alla manutenzione ed all’assistenza dei circuiti frigoriferi. In particolare, speciale attenzione viene posta sulle procedure per la gestione e la movimentazione del refrigerante: impiego dei tubi flessibili e loro caratteristiche così come delle apparecchiature deputate al recupero del refrigerante. Speciale attenzione viene posta sulle varie opportunità di successiva destinazione d’uso del refrigerante dopo il suo recupero dal circuito frigorifero. Gestione e movimentazione del refrigerante La revisione della norma EN 378 tratta in maniera abbastanza dettagliata le modalità con cui i tecnici del freddo devono maneggiare i refrigeranti. In particolare indica anche come va gestito il refrigerante quando si procede al suo recupero all’esterno del circuito frigorifero o quando ci si appresta ad eseguire la carica, o il reintegro della carica, del circuito. Tubi flessibili per il trasferimento del refrigerante La prima indicazione che la norma fornisce, riguarda la tipologia e le caratteristiche dei collegamanti flessibili che vengono impiegati per il trasferimento del refrigerante. Innanzitutto essi devono essere i più corti possibi-
le, ovviamente compatibilmente con le esigenze legate alla praticità ed alla fattibilità delle operazioni da svolgere. Tale disposizione è connessa con il fatto che, una volta terminato il lavoro, inevitabilmente una certa quantità di refrigerante rimane intrappolata al loro interno anche quando si eseguono tutte le procedure prescritte per il loro massimo svuotamento possibile. Ovviamente più sono lunghi i collegamenti, maggiore è il loro volume interno e quindi maggiore è la quantità di refrigerante che rimane intrappolata al loro interno e che non è possibile recuperare. Se il gruppo manometrico assieme ai collegamenti flessibili vengono impiegati sempre per lo stesso tipo di refrigerante, si può pensare di lasciare intrappolati i residui di refrigerante al loro interno anche chiudendo gli appositi rubinetti che si trovano al termine dei collegamenti flessibili (vedi figura 1). La norma, infatti, specifica la necessità che i collegamenti flessibili siano dotati dei succitati rubinetti alle loro estremità. Adottando tali accorgimenti si evita, così, di disperdere anche minime quantità di refrigerante. Ma se le necessità lavorative portano a lavorare con tipi diversi di refrigerante, è giocoforza necessario svuotare tali flessibili. Impiegare tubi flessibili di lunghezza ridotta torna particolarmente vantaggioso quando si lavora con determinati tipi di refrigerante, generalmente infiammabili, come, ad esempio, l’R600a (isobutano) e l’R290 (propano). Essi vengono impiegati in quantità molto ridotte nei circuiti frigoriferi (talvolta si eseguono cariche anche di
Figura 1. Esempio di collegamenti flessibili dotati di rubinetto ad una estremità.
Figura 2. Recuperatore per refrigerante. (Catalogo Wigam)
(Catalogo Refco)
soli 15÷20 grammi) e quindi è indispensabile avere molta precisione nella loro movimentazione. In particolare bisogna tenere presente che una carica di un circuito frigorifero può anche corrispondere, grossomodo, alla quantità di refrigerante che può essere contenuta in un tubo flessibile di lunghezza non contenuta. Recupero del refrigerante La norma EN 378 espressamente sottolinea che il refrigerante va sempre recuperato dal circuito frigorifero e che, in base al suo stato chimico-fisico, destinato a diversi utilizzi. Se il refrigerante è in buono stato può essere riutilizzato tale e quale nel medesimo circuito da cui è stato estratto, dopo aver terminato gli opportuni lavori sul circuito che è necessario eseguire. Se si utilizza un recuperatore (vedi figura 2) di tipo standard, durante l’estrazione del refrigerante e nel passaggio attraverso l’apparecchiatura avviene anche una certa pulizia del refrigerante
Figura 3. Kit per eseguire il test di acidità del refrigerante. (Catalogo Wigam)
grazie al filtro deumidificante (e deacidificante) che normalmente si installa sulla via d’ingresso del recuperatore. Alcuni recuperatori sono dotati anche di un distillatore interno che permette di separare il refrigerante dall’olio o da eventuali additivi. In questo modo avviene la pulizia del refrigerante trattato, la sua deumidificazione e deacidificazione e l’eliminazione dell’olio, ossia il suo riciclo. Per il riutilizzo la norma indica alcuni requisiti che devono essere necessariamente soddisfatti. Innanzitutto il circuito frigorifero destinato a ricevere il refrigerante riciclato deve avere caratteristiche e componenti simili a quelle del circuito da cui viene estratto. Inoltre il refrigerante viene riutilizzato dallo stesso tecnico o azienda che ha eseguito il suo recupero e riciclo. Importante anche il fatto che l’apparecchiatura con cui è stato eseguito il recupero soddisfi ben determinati requisiti, così come specificato dalle relative norme. In più, per poter essere riciclato e riutilizzato, la storia del refri-
gerante deve essere ben nota, così come quella del circuito da cui esso proviene, sin dall’inizio del suo utilizzo. Da ultimo, la norma 378 contempla la necessità di informare il proprietario del circuito destinato ad accogliere il refrigerante riciclato di tale fatto, nonchè il circuito frigorifero da cui esso proviene e i risultati delle analisi eseguite per verificarne la sua purezza. Tutti i requisiti appena elencati devono essere soddisfatti per permettere il riuso del refrigerante. Contaminanti Nel caso in cui il refrigerante non abbia le caratteristiche desiderate, dopo il recupero deve essere correttamente smaltito. Uno dei requisiti che deve soddisfare per poter essere utilizzato nuovamente è l’assenza di sostanze acide al suo interno. Per determinare la presenza di tali sostanze esistono degli appositi test da seguire (vedi figura 3). In commercio esistono anche opportuni kit utili adatti a neutralizzare tali acidi una volta che si è accertata la loro presenza all’interno del refrigerante o kit additivi che servono per prevenire la loro formazione o eliminare la loro presenza all’interno del circuito frigorifero. Se il refrigerante risulta essere inquinato da sostanze acide assieme ad esso deve necessariamente essere sostituito anche il filtro disidratatore. La norma 378 contempla la necessità di verificare anche che il refrigerante sia privo di sostanze contaminanti per poter essere re-impiegato. Tale requisito non viene evidentemente soddisfatto se nel circuito frigorifero è avvenuta la bruciatura del compressore. ●
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GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte centosessantacinquesima) Sedicesimo anno
A cura dell’ing. PIERFRANCESCO FANTONI Relè voltmetrico: Chiamato anche relè di tensione o relè di potenziale. Tipo di relè di cui sono dotati i compressori monofase di piccola-media potenza utilizzati nella refrigerazione e nel condizionamento. Esso permette l’inserimento della fase ausiliaria del motore al momento dell’avvio ed il suo disinserimento una volta che il rotore è posto in rotazione.
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Svolge la sua azione in base ad un contatto normalmente chiuso comandato da una bobina: in base alla tensione elettrica che interessa tale bobina il contatto viene aperto o mantenuto chiuso. La bobina del relè viene collegata in parallelo all’avvolgimento di spunto del compressore, mentre il contatto permette di comandare il funzionamento del condensatore di avviamento. La tensione dell’avvolgimento di spunto aumenta all’aumentare della velocità di rotazione del rotore, fatto che provoca l’aumento della tensione anche ai capi della bobina del relè, che così è in grado di aprire il contatto, mantenendolo aperto mentre il motore funziona. Da qui il nome di relè voltmetrico. Tale tipo di relè viene impiegato nei compressori con sistema di avviamento CSR, ad alta coppia di spunto e di marcia, adatto all’utilizzo nei circuiti frigoriferi dotati di valvola d’espansione e richiedenti un rapporto di compressione elevato. Soluzione saponosa: Preparato che viene impiegato per la determinazione
delle fughe nei circuiti frigoriferi. Tale soluzione va applicata nel punto del circuito in cui si presuppone o si ha il sospetto che vi sia una perdita. La fuoriuscita di gas dal circuito provoca la formazione di bolle nella soluzione così applicata, agevolando l’individuazione esatta del punto in cui si verifica la fuga. La produzione di bolle risulta essere tanto più evidente quanta più pressione si ha all’interno del circuito e quanto maggiori sono le dimensioni della perdita. Per evidenziare fughe di piccola entità si possono utilizzare soluzioni aventi bassa densità. Esistono diversi tipi di soluzioni saponose, soprattutto in relazione alla loro modalità di applicazione. Specifiche tipologie sono adatte ad essere applicate in impianti a bassa temperatura in quanto composte da una sostanza anticongelante che impedisce loro di solidificare a contatto con le tubazioni fredde. Altre sono maggiormente idonee per essere applicate su tratti di lunghezza considerevole di tubazione, cosa che solitamente non è agevole fare con tale tipo di strumenti cercafughe. La soluzione
saponosa è uno dei tre metodi ammessi dal Regolamento F-gas per la ricerca diretta delle fughe nei circuiti frigoriferi contenti refrigeranti HFC. Per facilitare l’individuazione delle fughe, la concentrazione di sapone nella soluzione deve rispettare ben determinate proporzioni con l’acqua. Tunnel stazionario: Tipologia di impianti che permettono di congelare i prodotti alimentari facendoli lambire da aria molto fredda, solitamente a temperature attorno a – 40 °C. I prodotti vengono introdotti mediante appositi carrelli all’interno del tunnel per essere poi estratti dagli operatori addetti alla movimentazione al termine del loro congelamento. Il tunnel può essere utilizzato per congelare prodotti di tipo diverso. Vetrina self-service: Particolare tipologia di vetrine, utilizzate soprattutto nei supermercati e negli ipermercati, che risultano aperte superiormente in modo che il cliente possa accedere liberamente al vano raffreddato per prendere la
merce. Nella loro configurazione tipica possono essere avvicinate dal cliente lungo tre lati, mentre il quarto, che risulta chiuso e molte volte di altezza maggiore, viene di solito accostato ad un muro. In alcuni casi le vetrine self-service vengono disposte allineate e senza soluzione di continuità con i lati corti affacciati tra loro in modo che il cliente possa accedere ad esse solo da un lato. Le vetrine selfservice possono essere utilizzate sia per conservare alimenti refrigerati (in genere a temperatura di poco superiore a 0 °C) sia per conservare alimenti congelati (temperatura di conservazione inferiore a –18 °C). Tali vetrine trovano impiego, sempre nei supermercati, anche come espositori di gelati, anche se in genere le loro dimensioni sono molto ridotte. Nel caso di vetrine per gelati e surgelati, dovendo la temperatura di conservazione essere molto bassa, quando la vetrina è aperta è necessario lavorare con temperature di evaporazione che si aggirano attorno a –40 °C. Al fine di migliorare l’aspetto energetico e controllare i consumi elettrici, alcuni tipi di
vetrine sono dotate di chiusure scorrevoli e trasparenti in modo tale che l’utente possa visionare e, all’occorrenza, prelevare i prodotti richiudendo la vetrina dopo essersi servito. In questi casi la temperatura di evaporazione viene mantenuta a valori superiori a –40 °C e più prossimi alla temperatura del vano di conservazione. Inoltre, a causa della continua entrata di aria calda e umida nel vano della vetrina, l’evaporatore va soggetto facilmente ad un consistente e ripetuto brinamento, che può provocare inconvenienti di funzionamento al circuito frigorifero se non si procede con periodicità e con elevata frequenza agli indispensabili cicli di sbrinamento. Per limitare le entrate di aria calda e le dispersioni di freddo, nel caso di vetrine senza chiusura superiore, si possono adottare opportune schermature riflettenti posizionate sospese al di sopra delle vetrine stesse. ● Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.
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