Industria & Formazione - refrigerazione e condizionamento - 7/2015

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Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

GLI ATTESTATI DEI CORSI, I PIÙ RICHIESTI DALLE AZIENDE, SONO ALTRESÌ UTILI PER LA FORMAZIONE DEI DIPENDENTI PREVISTA DAL DLGS 81/2008 (EX LEGGE 626) E DALLA CERTIFICAZIONE DI QUALITÀ

Il docente CSG Roberto Ferraris e il direttore tecnico Marco Buoni consegnano gli attestati al termine di un corso per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi. Nello stesso periodo, giugno 2015, il CSG ha tenuto presso EXPO e presso il Politecnico di Milano il XVI Convegno Europeo sul futuro del nostro settore. Molti saranno i cambiamenti dei prossimi anni presentati già in anteprima a Milano.

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A MILANO Angioletti Michele 3A INGEGNERIA E IMPIANTI srl Milano Radaelli Marco ACF SERVOSYSTEM srl Cesano Maderno Carioti Saverio Roberto ACQUACHIARA Bareggio

Valussi Mauro CORIM BRIANZA sas DI VALUSSI Cesano Maderno Corti Antonio CORTI GIUSEPPE & C. snc Rovellasca Galetti Simone DSG TERMOIDRAULICA snc DI GALETTI Monticelli Ongina Calì Giuseppe ECOCENTER DI PISONI FRANCO Legnano

Lʼelenco completo di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce “Corsi > organizzazione”) DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo Bellinaso Roberto EDILTECNICA DI BELLINASO Milano

Mangano Giuseppe Dario EXERGY spa Olgiate Olona

Cerato Roberto ESSETIO srl Alba

Stucchi Fabrizio FERRERO spa Pozzuolo Martesana

Rozza Paolo Gabriele EUROIMPIANTI ELETTRICI DI ROZZA Cologno M.se

Olivieri Giacomo FOCUS 45 srl Cazzago Brabbia

Leo Cosimo Lidio EVERGREEN POWER srl Firenze Luppi Andrea EXERGY spa Olgiate Olona

Mela Maurizio FRIGOIMPIANTI DI MELA Catanzaro Gandolfo Giovanni Marsala

Garau Luigi Brescia Nobile Alessandro GO MANAGEMENT srl Bologna Ilardo Gaetano HC SERVICE DI ILARDO Frugarolo Quiroz Garcia Silvio Mesias IDROSERVICE DI QUIROZ Milano Monari Sergio IGM IMPIANTISTICA GENERALE Merate

Montagner Paolo ALC DI MONTAGNER snc Cinisello B.mo Piredda Angelo ANPA srl Olbia Vergani Moreno APEN GROUP spa Pessano con Bornago Barcariol Andrea B&B DI BRANDALESE Robecco S/N Belli Lorenzo BELLI GIOVANNI RICCARDO Aulla Lahzazi Nabil CLIMA TEAM MPL srl Milano Aboulkhair Rachid CLIMA TEAM MPL srl Milano Carioscia Luigi COOL AIR DI CARIOSCIA Assago

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Delegazione del Governo del Gambia e delle Nazioni Unite in visita alla sede centrale CSG di Casale Monferrato. Il CSG organizza corsi per le Nazioni Unite per i tecnici dei paesi in via di sviluppo di Gambia, Tunisia, Paesi ex-Unione Sovietica, Turchia, Eritrea, Africa anglofona e francofona, oltre che moltissimi altri progetti di trasferimento tecnologico e di conoscenza.


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Cester Simone TECNOFRIGO DI MADOGLIO Mercallo Caruso Francesco Paolo TEKAF DI CARUSO FRANCESCO PAOLO Locate Triulzi Santagati Salvatore TERMOIMPIANTI DI SANTAGATI Agrate Brianza Maffeis Cristian VERECOND srl Usmate Velate Versaci Domenico Reggio Calabria - Catona Violetta Gianluca Milano Villa Emiliano WEISS TECHNIK ITALIA srl Magenta Zanleone Marco Broni Nella foto alcuni Tecnici del Freddo effettuano prove durante l’esame per l’ottenimento del Patentino Italiano Frigoristi. Molti sono stati i controlli effettuati dalle autorità negli ultimi mesi per verificare la certificazione di Tecnici e Aziende. Inoltre il Ministero ha di recente inviato con posta certificata PEC un questionario che le aziende, non ancora certificate, devono compilare per indicare la motivazione della loro mancata certificazione. L’esaminatore Alberto Manca a Cagliari. Per info corsi@centrogalileo.it Foti Antonino Mario IMPIANTI & RIPARAZIONI DI FOTI Milano Greco Leone IMPIANTI ELETTRICI SANVAL Milano Burca Pardaian INNOVAZIONI ZOOTECNICHE srl Inzago

Maggi Francesco Casirate Adda Marchegiani Valentino Rho Naim Cherkaoui Cigole Polato Lorenzo PARKER HANNIFIN MANUFACTURING Srl Sant’Angelo di Piove

Pini Nicolas PINI NICOLAS TERMOTECNICA Cortemaggiore

Sanna Andrea SANAC srl Calusco Adda

Prada Virginio PRADA & MONTI snc Rovellasca

Capellupo Tommaso SI SICUR IMPIANTI srl Galliate

Resca Luigi Claudio Milano

Solimito Gerardo Parabiago

Rozza Daniele Cologno M.se

Taffurelli Giacomo Milano

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A MOTTA DI LIVENZA Zendri Nicola AIR FRIGO DI ZENDRI NICOLA Villalagarina Barzaghi Fabio BARZAGHI sas Venezia Cecchetto Roberto CEDAL IMPIANTI DI CECCHETTO Annone Veneto

Trovato Gerardo ITE srl Milano Tedoldi Diego ITS DI DAL CAPO Pontenure Lavezzari Flavio Enrico Pioltello Lombardi Claudio LC TERMOIMPIANTI DI LOMBARDI Cernusco S/N Tomasini Paolo LOMBARDI & TOMASINI DI TOMASINI Milano Hoxha Fatmir LRS IMPIANTI srl Buccinasco Luli Nevil Mira Vismara Luca LV IMPIANTI srl Trezzo Adda

Il Docente Centro Studi Galileo Donato Caricasole consegna un attestato ad un allievo nella sede dei corsi di Roma. I corsi di preparazione sono fondamentali per l’ottenimento della certificazione e per giungere all’esame con l’adeguata preparazione.

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ELEKTRA srl Stellin Paolo Rovigo OLICAR spa De Villaris Matteo Bra OLICAR spa Sivieri Massimo Ferrara TECHPA srl Juravet Igor San Dono di Massanzago

CORSI A CASALE MONFERRATO AM srl Cordì Michele Mombercelli

Il docente Donato Caricasole insieme ai tecnici del freddo nella sede corsi presso Recir di Roma presenzia alla cerimonia di conclusione del corso di preparazione al patentino frigoristi, documento indispensabile per poter acquistare il gas refrigerante, effettuare la compilazione del registro delle apparecchiature e libretto di impianto per l’efficienza. Curiosità: non tutti sanno che effettuare una perfetta brasatura è una delle condizioni per l’ottenimento del Patentino. Cojocaru Stefan GBT SAS DI GAVAZZI & C. Venezia

Roberti Alberto FABBRI COOL SYSTEM srl Cesena

Diocesano Ciro PBM IMPIANTI srl Spilamberto

Pasquetto Ivan MANZONI sas Vago di Lavagno

Colombini Nicola FRIGO SERVICE RPF srl Spilamberto

Ferrara Antonio PBM IMPIANTI srl Spilamberto

Cannella Marco MTA SPA Conselve

Orlando Vittorio Ascoli Piceno

Bitossi Alessandro RE RICAMBI ELETTRODOMESTICI Piombino

Lazzarato Fabio Giuseppe MTA spa Conselve

Chiurazzi Paolo PBM IMPIANTI srl Spilamberto

CORSI A BOLOGNA CTS srl Gatto Mirko Melega Sauro Rovigo DERRICK SERVICE srl Puglia Michela S. Stefano di Magra

CAGNASSO FRIGORIFERI snc Cagnasso Enrico Cagnasso Daniele Oddone Massimo Guarene CISIT snc Barroero Fabrizio Grotto Diego Farigliano DIGEAL srl Bolognini Daniele Zanica GUARINI FRANCESCO Alessandria INDUSTRIAL FRIGO srl Gamba Marco Calcinato

Lunardelli Simone RD MEC DI BOSCARIOL ROBERTO Mansuè

TECNICI CHE HANNO OTTENUTO IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI - PIF A BOLOGNA Mazzotta Marco ALCISA ITALIA spa Zola Predosa Gobbi Wolfang Alessio BFINANCE srl Milano D’Attis Giovanni BFINANCE srl Milano Cavallari Daniele MULTISERVICE FERRARA Ferrara Sala Davide DIESSE DI SALA DAVIDE Bologna

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Il docente Stefano Sarti consegna l’attestato ad una allieva presso la Celli spa sede del corso ad hoc. Molte donne (a differenza del passato) si affacciano alla professione del tecnico del freddo, essendo necessaria grande abilità e precisione.


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DIMENSIONE spa Sega Davide Grugliasco DPL THERMOIMPIANTI DI DI PALMA Di Palma Luigi Cologno Monzese ELIOS srl Ioele Paolo Ronco Briantino ESIET spa Stucchi Vincenzo Milano ESSETIO srl Costa Davide Alba EXERGY spa D’Andrea Maurizio Olgiate Olona FP RODESCHINI spa DIV. PETROLI Marozzi Michele Gorle

Il Docente CSG Donato Ciccarone illustra ad un aspirante Tecnico del Freddo, ora patentato, la procedura per effettuare le corrette misurazioni con uno strumento fondamentale, cioè il manometro digitale per il calcolo di sottoraffreddamento e surriscaldamento per calcolare il corretto funzionamento della macchina. COLD SERVICE DI BALLABIO snc Ballabio Marco Limbiate

MAMMY DI IMBROGNO Bilotta Antonio Nichelino

ARTECNICA DI SPEZI snc Spezi Luca Nerviano

NOVACOLD SERVICE srl Pacher Pietro Novaledo

BEVERINA Beverina Bruno Beverina Giovanni Besozzo

COMAT srl Hykaj Fatjon Parabiago

BK SERVICE gmbh Moro Riccardo Endsee - Germania

CR RUBINI DI MINERVA Minerva Sabino Milano

RAA snc Lo Monte Mattia Neive

DEPAOLI CRISTIANO San Giusto C.se DI BLASIO ANDREA Racconigi DIMARCO MICHELE SERVIZI srl Gasbarra Gianluca Genova

FRIGOCLIMA snc DI SALVINI & C. Salvini Stefano Giovanni Soresina FUSARIMPIANTI DI FUSARI Bonfà Deni Luca Fusari Giorgio Massimiliano Senago GARAU ALESSIO Venegono Sup. HI SERVICE srl Stangalino Marco Pieve Emanuele

RAMAMBAZANANY HERINIANA Cigliano

CORSI A MILANO ACERBI LUIGI & FIGLIO srl Carminati Angelo Mazzocchi Fabio Piacenza ACR IMPIANTI srl Scanziani Gabriele Seregno AESSE DI SCILINGO Scilingo Angelo Milano AIR SYSTEM srl Gianotti Paola Illini Roberto San Giacomo Telio ANSALDO GIE srl Bosco Daniele Perfumo Alessio Scarpellini Ricardo Genova

Patentino Frigoristi: foto di gruppo dei neopatentati nella sede centrale Centro Studi Galileo di Casale Monferrato. I corsi CSG sono solo uno dei servizi che da 40 anni il CSG eroga ed in particolare negli ultimi anni si è specializzato nelle centinaia di corsi ad hoc per le maggiori aziende mondiali, oltre che nelle consulenze e taratura degli strumenti.

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LMP srl Bobbato Francesco Manzino Paolo Manzino Ildo Buccinasco MAZZONI PIETRO spa Primavera Edoardo Roma NOVA TECOR srl Salvi Luca Assago NOVA THERM srl Doi Luciano Parise Francesco Merlino PENTA FRIGO Srl Donzelli Flavio Cesano Maderno PROTEO DUE srl Rudello Paolo Gallarate RTM SERVICE srl Fiorani Roberto Castano Marilisa Sesto Calende SARMA srl Marni Matteo Rozzano SIRAM spa Della Pietra Luigi Athos Martella Walter Monaco Antonio Rago Salvatore Scarlat Gigel Milano SYSTEM FRIGO DI BISCEGLIA Bisceglia Alessandro Cislago TECNOARIA DI SEMENZATO snc Semenzato Massimiliano Andrea Guanzate TECNOLOGICA IMPIANTI sas Bramante Francesco Paolo Bovisio Masciago

Docente all’opera. Roberto Ferraris istruisce gli allievi durante la preparazione al Patentino Frigoristi. I discenti prendono nota dei consigli che saranno fondamentali durante la prova d’esame. Per i refrigeranti infiammabili le operazioni sono invece differenti, come lo è anche l’attrezzatura. TRANE ITALIA srl Amoruso Angelo Giroletti Mauro Cusago VIRTUOSO ANTONIO Vicenza

CORSI A MOTTA DI LIVENZA ALESSI ANDREA Venezia Favaro Veneto ARMAN ANDREA Col San Martino

DUE BI srl Bottacin Fabrizio Mestre FAST EST srl Diliberto Giuseppe Maserà di Pd FRAPI SERVICE SHOW ROOM DI RUZZA sas Ruzza Andrea Venezia GEROTTO TERMOIDRAULICA Gerotto Francesco Gerotto Antonio Jesolo

BICOLD ENGINEERING srl Patchaya Levis Arzergrande

MOMOCLIMA DI MOMETTI Mometti Gianluigi Fregona

CP srl CONTROL OF POLLUTION Pellay Roberto Mira

PEDROTTI sas Pedrotti Christian Sguera Ruggiero Bolzano

STRADIOTTO MASSIMO Scorzè

CDM srl Musio Andrea Bracciano

ESTENSE TERMOIDRAULICA DI FINCO Finco Damiano Villa Estense

CLIMA PROJECT DI BONI Boni Stefano Vitorchiano

CORSI A ROMA

CLIMATRONIK IMPIANTI srl Bartolucci Nando Roma

ACQUALATINA spa Galli Mauro Latina

CNP COMBUSTIBILI NUOVA PRENESTINA Agostinelli Fabio Roma

ALTIERI ANTONIO & C. sas Altieri Cesare Vasto

DEVIL GAS srl Dettoto Salvatore Raco Renato Salvatore Roma

ALTO LAZIO GAS srl Corsi Daniele Rieti

DI SCHINO ENEA PIETRO Gaeta

ASTRI PAOLO Cisterna di Latina

FABIANI ANDREA Roma

L’ora degli esami. Nell’aula magna dell’Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro si procede con gli esami per l’ottenimento del Patentino. Il 90% degli esaminandi che hanno partecipato preventivamente alla preparazione ha ottenuto il Patentino Frigoristi.

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SITES srl Marronaro Giovanni Roma SIVIMA srl Bertoncello Federico Caorle STEAM srl Fusco Fabrizio Nocera Marco Rossi Domenico Pomezia TECH TEAM srl Nardi Vittorio Roma TECNO 2000 srl Ares Daniele Latina TECNOCLIMA DI D’INTINO D’Intino Bruno Bomba TECNOCLIMA ITALIA srl Lecce Franco San Cesareo

Foto di gruppo degli allievi CSG nella sede di Milano al termine di un corso sulle Tecniche Frigorifere Base di preparazione al patentino frigoristi. Sono molte le prove che i tecnici del freddo devono superare per ottenere la certificazione. Il Patentino è uno strumento fondamentale per poter dimostrare alle autorità, ai clienti, negli appalti o al venditore del refrigerante o dell’impianto split che la persona può effettuare le operazioni che sono esclusiva del frigorista. GALASSIA GAS srl Rossi Pier Paolo Ciampino

PASSARELLI srl Mancinelli Stefano Roma

GENERALI IMPIANTI srl Gagliardi Paolo Tivoli

PROGETTO GIOVANI SUD srl Villa Federico Portoferraio

ROSSI IMPIANTI srl Burchielli Renato Carabella Francesco Di Girolamo Emanuele Frosinone

SARICOLD srl Martellucci Massimo Moretti Paolo Salvati Simone Terni Zi Sabbione

TERMOCOOP spa Cappelletti Valerio Roma TERMOIMPIANTI snc Stefanini Matteo Grassi Massimo Piombino UNIVERSITÀ CAMPUS BIO-MEDICO Cavarischia Daniele Pompili Cristian Roma

RUSSO ROBERTO Riposto

GIORGETTI CESARINO Bracciano GSW srl Perugini Fabio Roma MACCIO ANTONELLO Castelforte MD CLIMA soc coop Aiello Piergiorgio Roma MD’A IMPIANTI & MANUTENZIONE D’Alleva Mauro Orsogna ODG IMPIANTI DI DI GIOVANNI Di Giovanni Orazio Roma OPERA IMPIANTI srl Madonna Vittorio Santa Maria a Vico ORSINI FABIO MASSIMO Poggio Nativo PANNACCI GIAMPIERO Canale Monterano

Il Centro Studi Galileo è impegnato in prima linea nella formazione dei Tecnici nei paesi in via di sviluppo, incarico conferito dal Dipartimento Ambiente delle Nazioni Unite. Nella foto momenti di formazione nell’Africa Sub Sahariana a cura del direttore tecnico CSG Marco Buoni. L’ingegnere stesso è stato incaricato dalla Commissione Europea di presentare a tutti gli stati membri, nella riunione che si terrà a Bruxelles il 10 settembre, la formazione sulle tecnologie alternative di refrigerazione e condizionamento.

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Industrie che collaborano alla attività della rivista mensile Industria & Formazione divise per ordine categorico Per ogni informazione gli abbonati possono rivolgersi a nome di Industria & Formazione ai dirigenti evidenziati nelle Industrie sottoelencate, oppure alla segreteria generale tel. 0142 / 452403 SCONTI PER GLI ISCRITTI ALL’ASSOCIAZIONE DEI TECNICI ITALIANI DEL FREDDO-ATF PRODUZIONE COMPONENTI BITZER ITALIA compressori Pietro Trevisan 36100 Vicenza Tel. 0444/962020 www.bitzer.it

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FRIGOR GAS ricambi, riparazione e revisione compressori Alessandro Trezzi 20091 Bresso Tel. 02/6100048 www.frigorgas.com

OLAB elettrovalvole, raccordi, pompe Jessica Rota 25030 Torbole Casaglia Tel. 030/2159411 www.olab.it

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compressori, filtri, spie del liquido, valvole Massimo Alotto 10137 Torino Tel. 011/3000511 www.danfoss.com

produzione e fornitura di componenti e strumenti per la refrigerazione Daniel Meyer 6285 Hitzkirch Svizzera Tel. 0041/41/9197294 Alessandro Bergamaschi Tel. 344/1992030 + 41419197882 www.refco.ch/it

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compressori ermetici Marek Zgliczynski 10023 Riva presso Chieri Tel. 011/9437111 www.embraco.com

apparecchi di controllo, sicurezza e regolazione Fabio Mastromatteo 20019 Settimo Milanese Tel. 02/335191 www.testo.it

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CORE EQUIPMENT componentistica per refrigerazione e condizionamento Daniele Passiatore 50127 Firenze Tel. 055/334101 www.core–equipment.it

ECR ITALY compressori, controlli, gas refrigeranti chimici Marco Curato 20128 Milano Tel.02/25200879 www.ecritaly.it

ELVE revisione compressori frigoriferi Franco Boraso 30020 Fossalta di Piave Tel. 0421/303177 www.elve.it

FRIGO PO ricambi e guarnizioni per refrigerazione professionale Luigi Moretti 42045 Luzzara Tel. 0522/223073 www.frigopo.it

FRIGO PENTA accessori per refrigerazione e condizionamento Giuseppe Sciarretta 09030 Elmas Tel. 070/241160

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LF RICAMBI ricambi per refrigerazione commerciale e cucine professionali Michele Magnani 47522 Cesena Tel. 0547/341111 www.lfricambi724.it

accessori per refrigerazione e condizionamento, compressori, condensatori, evaporatori Fausto Morelli 50127 Firenze Tel. 055/351542 www.morellispa.it

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RAIME refrigerazione industriale e commerciale Gennaro Affabile 80146 Napoli Tel. 081/7340900 www.raime.it

RECO componenti e impianti per la refrigerazione e il condizionamento Stefano Natale 70123 Bari Tel. 080/5347627 www.re-co.it

SAMA GREGORIO & FIGLI condizionamento, refrigerazione, riscaldamento Vittorino Pigozzi 23900 Lecco Tel. 0341/1885728 www.samagregorio.it

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Direttore responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato scientifico Marco Buoni, Enrico Girola, PierFrancesco Fantoni, Alfredo Sacchi Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato tel. 0142/452403 fax 0142/525200 Pubblicità tel. 0142/453684 Grafica e impaginazione A.Vi. Casale M. Fotocomposizione e stampa A. Valterza - Casale Monferrato E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) Corrispondente in Argentina: La Tecnica del Frio Corrispondente in Francia: CVC

La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

N. 391 - Periodico mensile - Autorizzazione del Tribunale di Casale M. n. 123 del 13.6.1977 - Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria - Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione. Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00.

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Sommario Tecnici specializzati negli ultimi corsi del Centro Studi Galileo

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Industrie che collaborano all’attività della rivista mensile Industria&Formazione divise in ordine categorico

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L’estate più calda M. Buoni – Vice Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREA

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e Segretario Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo – ATF

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Ispezione, monitoraggio e benchmarking di impianti di refrigerazione e condizionamento dell’aria M. Masoero – Politecnico di Torino Introduzione – Normativa per le verifiche nella refrigerazione e condizionamento dell’aria – Il ruolo di ispezione, monitoraggio e benchmark Conclusioni

Regolamentazione (EU) N. 517/2014: opportunità di crescita dell’utilizzo dei refrigeranti naturali nel settore commerciale J. Thomson – Environmental Investigation Agency – Londra

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Introduzione – Implicazioni della Regolamentazione (EU) n. 517/2014 per il settore commerciale – I rivenditori stanno utilizzando sempre più i refrigeranti naturali

Refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale e loro effetti sul compressore scroll B. Bachir – Emerson Climate Technologies

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Introduzione – Refrigeranti a basso GWP per la refrigerazione – Refrigeranti non infiammabili (GWP ~ 1300) – Refrigeranti a basso GWP (<300) – Infiammabilità e relative implicazioni – Conclusioni

R32: il nuovo refrigerante per il condizionamento residenziale P.F. Fantoni – 165ª lezione

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Introduzione – Proprio tutti contenti? – Altre caratteristiche dell’R32 – Temperatura di scarico

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Controllo e ricerca delle fughe quando si usano i refrigeranti alternativi Real Alternatives Project Introduzione – Registrazione degli impianti – Etichette – Contenimento del refrigerante – Punti di fuga più frequenti – Impianti a R744 – Impianti a R717 – Metodi di ricerca delle fughe

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Non è solo un tesserino! certificarsi per avere certezza delle proprie capacità professionali P.F. Fantoni – 185ª lezione Introduzione – Inquadriamo la situazione – Regolamento 517 vs Regolamento 842 – Tecnologie alternative – Ora possiamo rispondere – Cosa significa certificarsi

Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento

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(Parte centoquarantanovesima) – A cura di P.F. Fantoni

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Editoriale

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L’estate più calda EXPO 2015 – 13 ottobre presso la sala Auditorium del padiglione Italia

MARCO BUONI Vice-Presidente Air Conditioning and Refrigeration European Association - AREA Segretario Generale Associazione dei Tecnici italiani del Freddo - ATF ficato. I tecnici italiani lo esigono e l’associazione ATF ha indicato lo schema da seguire.

I Presidenti alla prima parte del XVI Convegno Europeo: da sinistra Marco Masoero Politecnico di Torino, Gerard Cavalier Presidente Associazione Francese del Freddo (AFF), Thomas Phoenix Presidente American Society Heating Refrigeration and Air conditioning Engineers (ASHRAE), Didier Coulomb Direttore International Institute of Refrigeration (IIR), Jim Curlin United Nations OzonAction (UNEP), Marco Buoni Direttore Centro Studi Galileo Vicepresidente Air conditioning and Refrigeration European Association (AREA), Divine Njie Food and Agricolture Organisation (FAO).

E’ stata una estate calda in tutti i sensi ed è ora di bilanci anche dal nostro punto di vista di tecnici del freddo: • L’EXPO ci ha visti protagonisti con un convegno lo scorso 13 giugno, al quale hanno partecipato oltre 200 persone, e ci vedrà di nuovo sempre in prima linea per garantire la migliore refrigerazione, unico metodo per la conservazione degli alimenti di qualità, il prossimo 13 ottobre presso il PADIGLIONE ITALIA • Il 10 settembre è stato indetto un forum consultivo da parte della

Commissione europea con tutte le associazioni europee e gli stati membri per valutare la preparazione del mercato sull’uso dei nuovi refrigeranti alternativi. Il CSG, Associazione Tecnici del Freddo, come partner privilegiato del settore ha presentato il progetto europeo Real Alternatives, formazione gratuita in E-Learning • Gli Split, finalmente e nuovamente venduti in quantità importanti nel nostro Paese, possono essere venduti solo allegando dichiarazione che vengono installati da personale certi-

La cornice di EXPO 2015 è estremamente adatta per ospitare le conclusioni del XVI Convegno Europeo tenutosi al Politecnico di Milano e presso l’EXPO nello scorso giugno, nel quale i maggiori esperti mondiali del settore si sono alternati per delineare le migliori modalità di conservazione degli alimenti. Il 13 ottobre il padiglione Italia di EXPO2015 ospiterà nuovamente i massimi esperti mondiali con il compito di tracciare le conclusioni definitive. A moderare l’incontro due nomi di primissimo rilievo del settore, considerati tra i maggiori esperti mondiali: il prof. Alberto Cavallini (Presidente Onorario dell’International Institute of Refrigeration, Università di Padova) e il prof. Marco Masoero (Ordinario presso il Politecnico di Torino e già direttore del Dipartimento Energia). Nell’organizzazione dell’evento sono coinvolti come partner le principali agenzie delle Nazioni Unite: UNEP (Ambiente), UNIDO (sviluppo industriale) e, particolarmente significativa nella cornice di EXPO, la FAO (sicurezza alimentare). La presidenza del convegno sarà composta dal Presidente dell’Associazione Francese del Freddo (la più antica associazione mondiale della refrigerazione) Gerald Cavalier, dal Direttore

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EXPO 2015: L’ottimizzazione della produzione e installazione di impianti frigoriferi per migliorare la conservazione degli alimenti


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STEP MONDIALI DEL CENTRO STUDI GALILEO PRESSO LE NAZIONI UNITE PER IL RAGGIUNGIMENTO DEL COMUNE OBIETTIVO DI CERTIFICAZIONE, FORMAZIONE ED INFORMAZIONE PER I TECNICI DEL FREDDO A LIVELLO MONDIALE

Summit Nazioni Unite a Parigi su formazione ed informazione con il lancio della rivista internazionale Industria & Formazione ISI 2015 distribuita pure a tutti i summit delle Nazioni Unite da parte del direttore del Centro Studi Galileo nella foto in alto al centro, a sinistra il direttore dell’IIR e a destra il direttore OzonAction dell’UNEP.

Summit di Bangkok 2015 delle Nazioni Unite sui refrigeranti alternativi ai gas fluorurati, di premessa al Convegno Europeo UNEP-IIRCSG #XVIconfEXPO2015: al centro del tavolo della presidenza il direttore del Centro Studi Galileo al microfono, parla dell’importanza della formazione nell’uso dei nuovi gas.

Intervento presso Nazioni Unite, UNIDO di Vienna sui corsi e diversi progetti CSG sul trasferimento tecnologico e di conoscenze ai Paesi africani.

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Il Centro Studi Galileo chiamato alla trasmissione Rai1 mattina per approfondire la certificazione per i frigoristi italiani (a sinistra il docente M. Trichilo).


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UNITED NATIONS ENVIRONMENT PROGRAMME INTERNATIONAL INSTITUTE OF REFRIGERATION ASSOCIAZIONE DEI TECNICI DEL FREDDO CENTRO STUDI GALILEO REGIONE PIEMONTE

16th EUROPEAN CONFERENCE: conclusioni e risultati L’ottimizzazione delle produzioni e installazioni di impianti frigoriferi per migliorare la conservazione degli alimenti “La refrigerazione di qualità per la conservazione dei cibi” FIRST DRAFT Entrata Libera Per accedere al convegno è necessario essere in possesso del biglietto di ingresso a EXPO. 5 Euro dopo le 18

Martedì 13 ottobre 2015 EXPO2015 Padiglione Italia Sala Auditorium dalle 18,30 alle 22,30 PRESIDENTI DEL CONVEGNO: Maurizio Martina - Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Didier Coulomb - Direttore Istituto Internazionale del Freddo di Parigi Gerald Cavalier - Presidente Associazione Francese del Freddo Divine Nije - FAO James Curlin - United Nations Environment Programme Riccardo Savigliano - UNIDO Alberto Cavallini - Presidente On. IIR e Professore Emerito Univ. di Padova Marco Masoero - Politecnico di Torino COORDINAMENTO: Alberto Cavallini - Professore Emerito Univ. di Padova e Presidente On. IIR Marco Masoero - Professore Ordinario - Dip. Energia del Politecnico di Torino SALUTI ISTITUZIONALI: Maurizio Martina - Ministro delle Politiche Agricole e Forestali Giorgio Ferrero - Assessore all’Agricoltura della Regione Piemonte On. Fabio Lavagno – Deputato – promotore del Distretto del Freddo INTRODUZIONE: Marco Buoni - Segretario Generale ATF e VicePresidente AREA Divine Nije - Group Leader FAO - ONU Didier Coulomb - Direttore Istituto Internazionale del Freddo Riccardo Savigliano - Industrial Development Officier UNIDO - ONU Umberto Fava - Direttore LAMORO

INTERVENTI: Gerald Cavalier - Presidente AFF/CEO Tecnea Innovazione nella catena del freddo per gli alimenti di qualità Marco Buoni - Direttore Tecnico Centro Studi Galileo L’importanza della formazione per la conservazione degli alimenti Anita Costamagna - Marketing Manager Embraco Le nuove tecnologie per gli utilizzatori degli apparecchi commerciali Giovanni Rosso - Direttore Generale Cold Car Le innovazioni tecnologiche del trasporto refrigerato nella catena del freddo Maurizio Orlandi - Innovation Manager IARP EPTA Le ultime tecnologie sull’efficienza energetica nella refrigerazione commerciale Claudio Fossati - Direttore Generale Mondial Group Le ultime tecnologie nelle energie rinnovabili applicate agli impianti frigoriferi Daniele Barbierato - Responsabile Tecnico Sanden Vendo L’utilizzo della CO2 negli impianti frigoriferi per la conservazione degli alimenti Massimo Boraldo - Direttore Generale Zanotti Transblock Italia Le ultime tecnologie nelle celle per il trasporto refrigerato degli alimenti Ennio Campagna - Low GWP Manager Rivoira I nuovi gas refrigeranti applicati agli impianti frigoriferi di ultima tecnologia Madi Sakande - Managing Director New Cold System La conservazione dei cibi a servizio delle Nazioni in Via di Sviluppo Giampiero Spallazzo - Cold Engineering System FERRERO Importanza della refrigerazione per la qualità dei prodotti alimentari DIBATTITO E CONCLUSIONI DEL CONVEGNO

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dell’International Institute of Refrigeration Didier Coulomb (ente intergovernativo partecipato da 63 nazioni che coinvolge più dell’80% della popolazione mondiale), dal VicePresidente AREA (Associazione Europea del settore con 21 nazioni e 125.000 tecnici coinvolti) Marco Buoni, dal Direttore dell’Agenzia di Sviluppo LAMORO Umberto Fava, oltre che dagli alti funzionari ONU Divine Nije e Riccardo Savigliano. E’ attesa la presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per suggellare ad altissimo livello istituzionale l’importanza del meeting. FORUM DI CONSULTAZIONE DELLA COMMISSIONE EUROPEA SUI REFRIGERANTI ALTERNATIVI: La Direzione Generale Climate Action della Commissione Europea ha istituito un forum consultivo per prendere visione delle posizioni dei soggetti interessati in relazione all’applicazione del regolamento (UE) n 517/2014, in particolare per quanto riguarda la disponibilità di alternative ai gas fluorurati ad alto effetto serra. Questo forum serve pure per prendere atto di quanto emerso nei primi 9 mesi di implementazione della regolamentazione che farà cambiare il settore nei prossimi anni. Il forum consultivo tratterà gli argomenti a 360° comprendendo aspetti ambientali, tecnici, economici e di sicurezza sul lavoro. Il gruppo sarà composto da autorità degli Stati membri, associazioni industriali transnazionali, ONG ambientaliste e organizzazioni internazionali di settore. Gli esperti possono essere inoltre invitati a riunioni speciali. Il Forum consultivo è fissato per il 10 settembre 2015 al Centro Borschette, Rue Froissart 36, Bruxelles. Il focus dell’incontro sarà su standard, formazione e appalti pubblici “green”, materie in cui sono da considerarsi centrali i gas fluorurati e le loro alternative. Marco Buoni, VicePresidente AREA e Segretario Generale ATF, è stato invitato a parlare (in tutto saranno solamente 3 relatori) davanti al pubblico sopra citato composto dalle maggiori autorità europee del settore, in qualità di esperto, ormai riconosciuto internazionalmente, per la formazione sui gas refrigeranti alternativi e promotore del pro-

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I partecipanti alla prima parte del XVI Convegno Europeo.

getto di formazione a distanza “Real Alternatives” SPLIT VENDUTI IRREGOLARMENTE SENZA PATENTINO FRIGORISTI: SCARICA IL MODULO DI VENDITA AI SENSI DI LEGGE! L’Associazione dei Tecnici Italiani del Freddo, Full Member Italiano di AREA, denuncia la libera vendita di split che viene effettuata dai centri commerciali in pieno contrasto con le normative vigenti. L’art.11 comma 5 del Regolamento F-gas EU 517/2014, entrato in vigore in Italia dal 1° gennaio 2015 recita infatti: “Le apparecchiature non ermeticamente sigillate, caricate con gas fluorurati a effetto serra, sono vendute agli utilizzatori finali unicamente qualora sia dimostrato che l’installazione è effettuata da un’impresa certificata a norma dell’articolo 10”. Questo articolo nonostante non venga rispettato dalla quasi totalità dei rivenditori di split italiani è importantissimo per i Tecnici del Freddo che giustamete rivendicano di essere gli unici ad avere le qualifiche dal punto di vista tecnico e giuridico per poter effettuare le installazioni. Nel 2011 infatti l’AREA fece inserire nella legislazione in embrione la vendita degli split solo se scarichi di refrigerante, come già avviene tra l’altro per gli impianti di refrigerazione non monoblocco. Ciò avrebbe garantito che solo i Tecnici in possesso dell’abilitazione all’acquisto del gas refrigerante possano acquistare e installare gli split. Purtroppo così non avvenne. La Norma Europea è però chiara: il venditore per poter procedere alla vendita deve avere la garanzia che il Tecnico che installerà sia fornito di Patentino Italiano Frigoristi secondo la regolamentazione F-gas 517/2014. La soluzione adottata è una modulistica dove il venditore chiede all’acquiren-

te di firmare un disclaimer nel quale viene inserito il numero del patentino o la certificazione dell’azienda della persona che lo andrà ad installare. L’Associazione dei Tecnici del Freddo, per mezzo del Suo comitato tecnico e unica Associazione italiana Full Member di AREA, seguendo le indicazioni europee ha creato un modulo standard nazionale che aiuti i distributori ad avere un approccio uniforme. La mission dell’ATF è infatti fornire supporto, anche in materia giuridica, agli operatori del settore e, viste le decine di segnalazioni giunte da tutta Italia sull’argomento, la creazione di una modulistica unica non era più da ritenersi procrastinabile. Questa battaglia a favore dei Tecnici del Settore è il naturale proseguimento di quella intrapresa, e vinta, nel bloccare la vendita di refrigerante senza patentino. Il problema è stato sollevato e portato all’attenzione delle principali autorità italiane ed europee ed ha comportato l’intervento di controllo dei NOE (Comando Carabinieri per la tutela dell’Ambiente) stoppando definitivamente la vendita a personale non autorizzato. E’ possibile scaricare su IeFonline copia del documento che dovrà essere adottato e compilato a norma di legge, che è stato inviato al Ministero, a tutti i distributori di condizionatori in Italia e ai Tecnici del Freddo che sono gli unici garanti della corretta installazione dell’apparecchio evitando disagi agli utilizzatori finale e danni ambientali. Ricordiamo che questa è una battaglia molto sentita dal mercato, quasi quanto quella del refrigerante, in quanto ora gli impianti split vengono venduti pure nella grande distribuzione e quindi possono, viste le scarse competenze di chi li acquista, molte volte essere installati non correttamente. Si ringraziano pure l’ing Madi Sakande e l’ing. Alessandro Borri per la collaborazione nell’adozione del modulo.


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Speciale efficienza energetica negli impianti

Ispezione, monitoraggio e benchmarking di impianti di refrigerazione e condizionamento dell’aria MARCO MASOERO Politecnico di Torino

Le recenti normative europee sugli F-gas e sull’efficienza energetica degli impianti hanno introdotto l’obbligo dell’ispezione dei sistemi di refrigerazione e condizionamento dell’aria. L’Italia ha recepito tali disposizioni introducendo specifici strumenti quali il registro delle apparecchiature, il libretto d’impianto e il rapporto di efficienza energetica. Si tratta di un primo passo certamente importante per il raggiungimento degli obiettivi fissati dalla strategia energetica Europa 2020, in vista dell’adozione di metodi di analisi complessiva delle prestazioni degli impianti con l’obiettivo di identificare le opportunità di risparmio energetico attraverso il confronto con opportuni benchmark, come è stato evidenziato dai risultati dei recenti progetti di ricerca europei Harmonac e iSERVcmb, finanziati nell’ambito del programma IEE.

INTRODUZIONE La riduzione delle emissioni di gas ad effetto serra ed il miglioramento dell’efficienza energetica degli impianti di refrigerazione e condizionamento dell’aria sono tra gli obiettivi principali della strategia Europa 2020. Per promuovere il perseguimento di tali obiettivi, sono stati emanati negli ultimi

anni numerosi regolamenti e direttive, fra cui rivestono particolare importanza per gli impianti oggetto di questa relazione la direttiva 2010/31/CE (EPBD) sull’efficienza energetica degli edifici, la direttiva 2012/27/CE sull’efficienza negli usi finali dell’energia (EED) e il regolamento 517/2014 del 16 aprile 2014 sui gas fluorurati (Regolamento F-gas). Fra le principali novità introdotte da queste normative vi è l’obbligo di ispezione e verifica sistematica degli impianti, attività che costituisce un’indubbia novità per i gestori e manutentori di apparecchi di refrigerazione, pompe di calore e impianti di climatizzazione. Merita rilevare che la prassi dell’ispezione e verifica è già da molti anni prevista per gli impianti di riscaldamento dalle normative che disciplinano l’efficienza energetica (Legge 10/91), la tutela della qualità dell’aria, e sicurezza degli apparecchi in pressione e la prevenzione incendi, mentre non esistevano in passato analoghe prescrizioni per condizionamento dell’aria e refrigerazione. Tale differenza deriva in parte da ragioni storiche (la preponderanza dei consumi termici rispetto a quelli frigoriferi nel bilancio energetico nazionale), in parte da innegabili difficoltà tecniche, che rendono più complesso il rilevamento dei consumi energetici dei sistemi di refrigerazione e condizionamento a causa della maggiore complessità degli impianti e alla notevole varietà di vettori energetici da essi utilizzati.

NORMATIVA PER LE VERIFICHE NELLA REFRIGERAZIONE E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA Il regolamento 517/2014 disciplina l’uso dei gas fluorurati a effetto serra (F-gas) in vista della loro e sostituzione con fluidi che abbiano un bassissimo GWP (Global Warming Potential) e un ODP (Ozone Depletion Potential) pari a zero. Il regolamento stabilisce le procedure finalizzate a minimizzare i rilasci in atmosfera nelle fasi di installazione, esercizio e dismissione dell’impianto. In Italia, con il recepimento del regolamento F-gas, è stato istituito il registro delle apparecchiature e sono state adottate le procedure operative per la prevenzione dei rilasci ed il controllo delle perdite di fluidi refrigeranti. La direttiva EPBD prescrive, rispettivamente agli articoli 14 e 15, l’ispezione obbligatoria degli impianti di riscaldamento e di condizionamento dell’aria. In sintesi, tali articoli prevedono: • L’ispezione delle parti accessibili dell’impianto, che sono specificate per gli impianti di riscaldamento (generatore di calore, regolazioni, pompaggi), mentre per il condizionamento non sono date indicazioni. • Valutazione dell’efficienza energetica. Per il riscaldamento la verifica riguarda il rendimento del generatore, operazione facile da eseguire e basata su norme tecniche precise. Nel caso del condizionamento il problema è più complesso, in quanto il consumo di energia, in prevalente

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forma elettrica, è distribuito fra una pluralità di componenti: gruppi frigoriferi e pompe di calore, unità di trattamento aria, terminali, ecc. • Valutazione del dimensionamento dell’impianto. Anche in questo caso la verifica è più semplice per il riscaldamento, in quanto i metodi di calcolo sono normalizzati e vige da tempo l’obbligo di deposito del progetto e relativi calcoli di dimensionamento e verifica (Relazione Legge 10/91), mentre per il condizionamento non esistono prescrizioni analoghe. Gli art. 14 e 15 della EPBD sono stati recepiti in Italia nel 2014 attraverso l’introduzione del libretto dell’ impianto per la climatizzazione e del rapporto di controllo dell’ efficienza energetica. Il libretto di impianto (Allegato I del D.M. 10 febbraio 2014) comprende14 schede per il rilevamento delle principali caratteristiche e dei dati prestazionali dell’impianto. Il rapporto di controllo di efficienza energetica si riferisce a Gruppi termici (Allegato II del citato D.M.), Gruppi frigoriferi (Allegato III), Scambiatori (Allegato IV) e Cogeneratori (Allegato V). Per quanto riguarda le macchine frigorifere, devono essere rilevati i dati identificativi dell’impianto e la presenza di documentazione tecnica a corredo; devono essere verificati il sistema di trattamento dell’acqua, l’idoneità e la ventilazione del locale, le linee elettriche, la coibentazione delle tubazioni, l’assenza di perdite di refrigerante e la presenza di apparecchiatura automatica di rilevazione diretta o indiretta delle fughe e, infine, le prestazioni energetiche: a tale fine l’ispettore veri-

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fica la potenza termica e frigorifera, lo stato degli scambiatori di calore, la temperatura del fluido frigorigeno ai capisaldi del ciclo e la temperatura del fluido secondario in ingresso e uscita alla macchina. A conclusione dell’ispezione devono essere proposti gli interventi che, previa valutazione tecnico-economica, si ritiene possano migliorare le prestazioni energetiche della macchina, intervenendo ad esempio sulla regolazione e sull’isolamento termico delle linee di distribuzione dei fluidi. Con l’istituzione del registro delle apparecchiature, del libretto d’impianto e del rapporto di controllo di efficienza energetica si è fatto dunque un primo importante passo nella direzione tracciata dal Regolamento F-gas e dalla EPBD verso il contenimento delle emissioni di gas a effetto serra e dei consumi di energia.

IL RUOLO DI ISPEZIONE, MONITORAGGIO E BENCHMARK L’articolo 15 della EPBD prevede la possibilità di modificare l’approccio all’ispezione degli impianti in presenza di un sistema di monitoraggio e controllo elettronico, che consenta il rilevamento in continuo dei consumi energetici complessivi dell’impianto. Questa clausola è frutto del progetto di ricerca HARMONAC (2007-2010), finanziato nell’ambito dal programma Intelligent Energy for Europe, a cui il Politecnico di Torino ha partecipato. I casi studio condotti nell’ambito del progetto hanno dimostrato come la

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completa identificazione di opportunità di risparmio energetico (ECO) non possa essere raggiunta con la sola ispezione, ma richieda un monitoraggio sistematico dei consumi ed il loro confronto con opportuni dati di benchmark. Questo tema è stato ulteriormente sviluppato dal successivo progetto iSERVcmb (2011-2014), a cui ha nuovamente contribuito il Politecnico di Torino. La qualificazione della prestazione energetica di impianti ed edifici è previsto dalla legislazione vigente anche a livello progettuale e per questo è stato sviluppato un nutrito gruppo di normative tecniche, la cui applicazione alla realtà italiana è regolata dalle specifiche tecniche della serie UNI-TS 11300. E’ attesa entro l’estate la pubblicazione del Decreto Ministeriale che stabilirà i requisiti minimi di prestazione energetica degli impianti presenti negli edifici, ai sensi dell’art. 4 del D.Lgs. 19 agosto 2005 n. 192 (primo atto di recepimento della EPBD in Italia). L’approccio sarà basato sulla definizione di un “edificio di riferimento”, ovvero un edificio avente la stessa geometria e destinazione d’uso di quello in progetto, ma costituito da un involucro e da impianti “di riferimento”, aventi cioè caratteristiche specificate dal decreto. Le prestazioni del sistema in progetto saranno valutate con un calcolo mensile basato sulle citate UNI-TS 11300, tenendo anche conto dell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili prevista nell’edificio. Tale calcolo sarà alla base di una nuova classificazione energetica degli edifici, che dovrebbe superare la frammentazione attuale determinata dall’emanazione di leggi regionali non armonizzate, e permetterà l’effettiva attuazione degli nZEB (Edifici ad Energia quasi-Zero). A tali disposizioni si affiancano le prescrizioni su prestazioni minime, dimensionamento, installazione, taratura e regolazione degli impianti contenute nel recente D.P.R. 16 aprile 2013 n. 74 che stabilisce i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo, manutenzione e ispezione degli impianti di climatizzazione invernale ed estiva. Un’ulteriore prescrizione che scaturisce dalla legislazione vigente, in particolare dal D.Lgs 4 luglio 2014 n. 102


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che ha recepito la direttiva 2012/27/CE sull’efficienza negli usi finali dell’energia, è quello dell’obbligo di diagnosi energetica previsto per le grandi imprese e per le imprese a forte consumo di energia, nonché per gli immobili della Pubblica Amministrazione. Esiste quindi un ampio apparato normativo (non sempre di facile interpretazione) per dare avvio ad una sistematica attività di individuazione di ECO ai fini del conseguimento degli obiettivi di riduzione dei consumi di energia primaria e di emissioni climalteranti fissati dall’Unione Europea. Il raggiungimento di tali obiettivi richiederà però la messa in atto di una verifica complessiva delle prestazioni degli impianti nel loro effettivo esercizio, in un’ottica di on-going and monitoringbased commissioning, così come previsto ad esempio dal Protocollo LEED (Leadership in Energy & Environmental Design). In tale prospettiva, il citato progetto europeo iSERVcmb, a cui il Politecnico di Torino ha fornito un significativo contributo, ha prodotto i seguenti principali risultati: • E’ stato sviluppato e sperimentato uno strumento informatico che consente l’elaborazione di dati di consumo misurati in edifici di varie destinazioni d’uso, generando rapporti di prestazione per il gestore e generando specifici benchmark. • Nel corso del progetto sono stati esaminati in 20 stati europei 330 edifici di superficie totale pari a oltre 1,5 milioni di m2; sono stati monitorati oltre 2800 impianti, rilevandone i consumi con apparati di misura di energia termica ed elettrica. • La riduzione di consumo elettrico raggiunto per il totale degli impianti oggetto di studio è stata del 9%; per il sottoinsieme degli impianti monitorati per almeno un anno il valore raggiunge il 18%, con punte fino al 33% nei casi più favorevoli. • I benchmark pubblicati riguardano sia dati di potenza installata che di consumo energetico, con riferimento alle principali tipologie di componenti d’impianto (generatori di calore, gruppi frigoriferi, pompe di calore, unità di trattamento aria, gruppi di pompaggio, sistemi di dissipazione del calore, recuperatori di calore, terminali, sistemi monoblocco) e di

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destinazioni d’uso degli spazi. • La riduzione potenziale dei consumi elettrici d’Europa, stimata estrapolando i risultati del progetto, si situa in un intervallo compreso tra lo 0.3% ed il 5% dei consumi riferito al 2010.

CONCLUSIONI L’emanazione in Italia delle recenti disposizioni scaturite dal regolamento F-gas e dalle direttive EPBD ed EED ha rappresentato un primo importante passo verso il raggiungimento degli obiettivi di riduzione dei consumi di energia primaria e delle emissioni climalteranti previsti dalla Strategia

Europea 2020. Tali disposizioni riguardano in particolare l’esercizio e la manutenzione delle pompe di calore, degli apparati di refrigerazione e degli impianti di condizionamento dell’aria, per la quale sono stati predisposti specifici strumenti operativi. Per la completa attuazione di tali obiettivi appare comunque auspicabile che vengano adottate nuove e più ampie metodologie di verifica strumentale dei consumi degli impianti, finalizzati all’identificazione di ECO basata sul confronto con opportuni benchmark, a partire dai risultati dei progetti europei Harmonac e iSERVcmb recentemente conclusi. ●

PROSSIMI EVENTI

Conclusione al XVI Convegno Europeo: “Ottimizzazione della produzione e installazione degli impianti frigoriferi per la conservazione degli alimenti” entrata libera Per accedere al Convegno è necessario essere in possesso del biglietto di ingresso a EXPO: 5,00 Euro dopo le ore 18. A EXPO 2015 martedì 13 ottobre dalle 18,30 alle 22,30 presso la Sala Auditorium di Padiglione Italia convegno di Nazioni Unite, Centro Studi Galileo, Casale Capitale del Freddo, Regione Piemonte. Il XVI Convegno Europeo organizzato dal Centro Studi Galileo e dalle Nazioni Unite, iniziato nella tarda primavera del 2015, sancisce con nettezza che non potrà mai esserci un’adeguata produzione di cibo in assenza delle più moderne tecniche di refrigerazione. Produrre il cibo e conservarlo regolarmente dovranno essere sempre più fattori inscindibili. Per continuare a leggere su www.industriaeformazione.it

Nuovi corsi del Centro Studi Galileo: Prestazione energetica degli edifici – i decreti attuativi 26/06/2015 Centro Studi Galileo entra subito nel vivo sui nuovi Decreti Attuativi sulla Prestazione energetica degli edifici. Le nuove regolamentazioni in materia di prestazione energetica degli edifici richiedono preparazione e sono due i momenti formativi proposti dal leader italiano ed europeo della formazione del settore refrigerazione e condizionamento. Continuare a leggere gli argomenti dei corsi su www.industriaeformazione.it

Nuovi corsi e-learning Centro Studi Galileo: pompe di calore e geotermia, installazione e manutenzione split D’estate quando il lavoro si fa sentire il metodo migliore per continuare ad imparare è la formazione a distanza: DVD e E-learning. Metodi moderni di Formazione on line, corsi usufruibili direttamente da qualsiasi PC, Tablet o dispositivo. Per tutti i corsi on line continuare a leggere su www.industriaeformazione.it Per informazioni tel. 0142.452403 Sig.ra Manuela

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Speciale ambiente

Regolamentazione (EU) N. 517/2014: opportunità di crescita dell’utilizzo dei refrigeranti naturali nel settore commerciale JILL THOMSON Environmental Investigation Agency – Londra

Nel settore commerciale, che rappresenta il 30% circa del consumo totale di HFC, l’utilizzo dei refrigeranti naturali è aumentato notevolmente negli ultimi anni. Sin dal suo riutilizzo negli anni ’80, il mercato del refrigerante CO2 è in continua crescita. Si stima che in Europa vi siano già circa 5000 sistemi transcritici operativi a CO2 e che questo numero stia aumentato considerevolmente ogni anno. Anche il numero di impianti ad ammoniaca e ad idrocarburi sta conoscendo un rapido sviluppo, che sta portando notevoli benefici dal punto di vista dell’efficienza energetica ai fruitori finali e sta riducendone l’impatto sull’ambiente. In conformità alla Regolamentazione (EU) N. 517/2014, la quantità di HFC dal GWP elevato immessa sul mercato sarà limitata attraverso una serie di divieti, un programma di divieto assoluto da attuarsi in fasi piuttosto ravvicinate e l’adozione di limiti severi relativi alle quantità da destinare ai produttori e ai fruitori. La combinazione di queste misure dovrebbe portare ad un incremento dei costi dei gas contenenti fluoro con un GWP elevato all’interno dell’Unione Europea. Dunque, sempre più consumatori sceglieranno i refrigeranti naturali dal basso GWP che non sono soggetti a queste restrizioni; essi hanno un costo

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minore e sono ben conosciuti. Questo articolo si occuperà delle possibili implicazioni della nuova Regolamentazione Europea dei gas fluorurati sui clienti finali nel settore commerciale così come dei benefici potenziali dell’adozione dei refrigeranti naturali alla luce di questa nuova legislazione. Illustrerà, inoltre, le esperienze positive di alcuni supermercati che hanno già attuato questa transizione, come illustrato dalla campagna dell’EIA «Chilling Facts ».

INTRODUZIONE La Regolamentazione (EU) N.517/2014 darà l’avvio ad una serie di limitazioni che, entro il 2030, vedrà la riduzione del 79% della disponibilità sul mercato degli HFC in Europa. A causa della rapidità di questo programma, i clienti dovranno essere consapevoli di queste restrizioni, soprattutto del fatto che la fornitura di HFC sarà ridotta del 37% nel 2018 e del 55% nel 2021. Inoltre, alcuni divieti avranno un certo impatto sul settore commerciale. A partire dal 2020, l’utilizzo di HFC vergini con un GWP da 2500 in poi non potranno più essere utilizzati per la manutenzione o la gestione degli impianti che abbiano una carica di 40t/CO2 o oltre. E’, dunque, difficile per gli agenti del settore commerciale, che stanno passando ad un GWP basso, secondo le direttive attuali, stare al passo con tutti questi cambiamenti.

IMPLICAZIONI DELLA REGOLAMENTAZIONE (EU) N. 517/2014 PER IL SETTORE COMMERCIALE Un effetto significativo della riduzione degli HFC sarà la riduzione del GWP nel mercato europeo. Entro il 2030, il GWP medio degli HFC utilizzati nell’Unione Europea sarà sceso da 2000, valore del 2012, a circa 400 (Gluckman,2014). Le revisioni legislative della Commissione Europea del 2017 e del 2022 risulteranno in un programma di riduzione ancora più rigido. E’, dunque, evidente che l’utilizzo di HFC dal GWP elevato e tecnologicamente obsoleto, come l’utilizzo dell’R-404A, non dovrebbe più essere considerato come una soluzione possibile nel settore della refrigerazione commerciale. Come risultato della riduzione degli HFC, il loro costo varierà a seconda del loro GWP in quanto la fornitura di HFC dal GWP elevato sarà ridotta a favore di quelli dal GWP meno elevato. Data la conseguenza che questa tendenza avrà sulla gestione degli impianti esistenti, i rivenditori farebbero una buona scelta adottando refrigeranti naturali meno dannosi per l’ambiente come il CO2, gli idrocarburi o l’ammoniaca, il cui mercato e i cui costi non saranno interessati da queste restrizioni. Per quanto riguarda le restrizioni del 2022 sui sistemi multipack che utilizzano gli HFC, si potranno ancora utilizzare gli HFC con un GWP≥ a 1500 da adoperare nel circuito primario dei


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Tabella 1. Impatto dei divieti della nuova regolamentazione F-gas sugli impianti del settore della refrigerazione commerciale. PRODOTTI ED IMPIANTO

Refrigeratori/congelatori ad uso commerciale (sigillati ermeticamente) Refrigeratori/congelatori ad uso commerciale (sigillati ermeticamente) Refrigerazione fissa (eccetto Impianto per raffreddamento al di sotto di -50 °C)

DATE DIVIETO

LIMITE GWP

2020

2,500

2022

150

2020

2,500

2020

150

Sistemi refrigeranti Centralizzati multipack (uso commerciale, 40Kw o oltre)* * Esenzione per i sistemi a cascata dove il GWP di 1.500 possa essere utilizzato per il circuito del refrigerante primario

sistemi a cascata. Sembra che, dato il numero elevato di rivenditori in Europa che si sta già allontanando dagli HFC, l’utilizzo di impianti con refrigeranti naturali porterà a sempre maggiori investimenti. Le grandi imprese come Unilever, Coca-Cola, Red Bull e PepsiCo hanno già dimostrato come si possa passare con successo dagli HFC ai refrigeranti naturali, su scala globale.

I RIVENDITORI STANNO UTILIZZANDO SEMPRE PIÙ I REFRIGERANTI NATURALI Biossido di carbonio L’utilizzo della tecnologia transcritica del CO2 nel settore della refrigerazione commerciale sta conoscendo un notevole sviluppo negli ultimi anni. Quando nel 2008, EIA ha lanciato la sua prima ricerca «Chilling Facts » al fine di determinare quanto i rivenditori inglesi stessero utilizzando i refrigeranti naturali, i risultati dimostrarono che solo 14 esercizi commerciali utilizzavano sistemi a refrigeranti naturali. Oggi, quel numero è salito notevolemente e la nostra ricerca del 2014 ha dimostrato che, in Europa, 1889 esercizi commerciali utilizzano questa tecnologia (EIA,2014). Tuttavia, questo numero rappresenta solo la punta dell’iceberg per i sistemi a CO2; una ricerca del 2014 di Shecco ha dimostrato che il numero di sistemi transcritici a CO2 in attività nell’Unione Europea arriva a 2885, con un incremento superiore al 100% rispetto ai valori del 2011. Si pensa che a livello mondiale, il numero di sistemi operativi a CO2

siano oltre 5000. (Shecco, 2014). Un fattore che sta alla base dello sviluppo della tecnologia a CO2 in Europa è la maggiore efficienza energetica dei sistemi. La refrigerazione rappresenta il 50% dei costi relativi al consumo energetico per i dettaglianti (Cortella et al., Giugno 22-25 2014) (Carbon Trust, 2008), ma i recenti sviluppi tecnologici nel settore della refrigerazione a CO2 offrono nuove opportunità quali la riduzione dei costi e dei consumi. Spesso, i climi caldi hanno presentato difficoltà per l’utilizzo di impianti a CO2, ma la nuova tecnologia del CO2 e le innovazioni ingegneristiche delle varie componenenti ne stanno facilitando l’impiego.

Non dobbiamo, inoltre, dimenticare la tecnologia della compressione parallela del CO2. L’adattabilità di questi compressori permette ai sistemi a CO2 di operare a pressioni più elevate in ambienti climatici più elevati e, dunque, di essere efficienti anche quando le temperature aumentano. Una ricerca del 2013 della Carel, ha evidenziato che quando questi sistemi erano operativi alla temperatura media di 18°C a Palermo, in Sud Italia, funzionavano con un’efficienza energetica pari a quella dell’R-134A/CO2 di un sistema a cascata. Nel 2014, Carrefour, che sta lanciando un certo numero di questi sistemi nell’Europa Meridionale, ha rilevato che il loro esercizio commerciale di Valencia ha avuto un incremento in termini di rendimento energetico annuale del 13% rispetto a quello dei sistemi convenzionali, malgrado le temperature estremamente elevate in estate. Il risparmio economico è stato ancora maggiore, raggiungendo una percentuale del 47% (R744.com, 7 maggio 2015). Ma qui nell’Unione Europea i rivenditori sono toccati da questa rivoluzione tecnologica, che porterà loro benefici grazie ai nuovi sistemi refrigerati naturalmente e caratterizzati da una migliore progettazione. Inoltre, si prevede che il loro costo diminuirà ulte-

Figura 1. Raffronto tra il consumo energetico di tre tipi di sistemi a CO2.

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riormente grazie al fatto che la fornitura di HFC diventerà sempre più limitata. Gli operatori di questo settore, attenti a questi aspetti economici ed ecologici, farebbero bene ad optare per questi sistemi alternativi che sono più puliti ed ecologici di quelli contenenti HFC e che diventeranno ben presto obsoleti. Idrocarburi Nel quadro della tecnologia del CO2, l’impiego degli impianti ad idrocarburi utilizzati per refrigerare le derrate alimentari, continua ad aumentare tra i rivenditori che operano nell’Unione Europea. Nel Regno Unito, «The Cooperative» stima che un terzo delle sue filiali non utilizza HFC con un’aggiunta di 250 esercizi commerciali solo nel 2013. La Lidl è nelle fasi finali del suo progetto pilota relativo a sistemi ad idrocarburi; se questo progetto avrà successo, questi sistemi saranno presenti nel

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suo stato a partire dal 2015. Waitrose ha dimostrato come queste unità permettano di ottenere un incremento del rendimento energetico del 29% rispetto a quello dei sistemi convenzionali e di quelli refrigerati sinteticamente grazie alle loro unità integrali ad idrocarburi raffreddate ad acqua. Ammoniaca L’utilizzo dell’ammoniaca è ben radicato nel settore della refrigerazione industriale e all’interno dei centri di distribuzione dei supermercati è molto diffuso. La transizione del mercato verso impianti ad ammoniaca nel settore commerciale conoscerà un ulteriore sviluppo grazie al divieto di utilizzare l’R22 nelle fasi di gestione e manutenzione degli impianti esistenti nei settori della refrigerazione, del condizionamento dell’aria e delle pompe di calore, in vigore a partire dal 1 gennaio 2015. ●

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Speciale refrigeranti alternativi per nuova regolamentazione F-gas

Refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale e loro effetti sul compressore scroll

BELLA BACHIR Emerson Climate Technologies

A causa della recente normativa europea F-gas, i refrigeranti convenzionali di oggi per la refrigerazione non sono più una scelta a lungo termine. Il più utilizzato refrigerante R404A è bandito per i nuovi sistemi e per i retrofit a partire dal 2020 . Inoltre, la disponibilità dei refrigeranti misurato in termini di CO2 equivalente diminuirà del 79% entro il 2030. Di conseguenza, l’industria della refrigerazione è costretta a cercare nuovi refrigeranti a basso potenziale di riscaldamento globale (GWP) per soddisfare questo obiettivo ambizioso. Alcune alternative come R407A, R407F e l’R744 (CO2 ) sono stati introdotti di recente. Altre miscele a base di HFO quale l’R448A, R449A, R450A, R513A e il propano (R290) sono in fase di qualificazione, mentre altri refrigeranti come HDR110, L40, DR3, XL40 e ARM20 sono ancora in fase di sviluppo. Questo articolo fornisce una panoramica di refrigeranti candidati a sostituire l’R404A e valuta alcuni effetti sia sulla progettazione del compressore scroll, sia sulla loro applicazione.

INTRODUZIONE La nuova normativa F-gas (EU 517/2014) europea vieta l’uso di refrigeranti che hanno un GWP superiore a 2500 nella refrigerazione staziona-

ria. Questo divieto riguarda l’utilizzo di refrigeranti sia in nuovi sistemi che per manutenzione. L’R404A con il suo GWP di 3922 é il refrigerante più usato nel settore della refrigerazione e non potrà più essere utilizzato dopo il 2020. Inoltre questa normativa ha introdotto un limite al GWP in base al tipo di applicazione. Ad esempio, non potranno piú essere usati refrigeranti con GWP superiore a 150 in sistemi con multi-compressori nella refrigerazione commerciale, con una deroga per la media temperatura nel caso in cui venga utilizzato un fluido secondario. Il regolamento ha introdotto un phasedown che limita la quantità disponibile misurato in CO2 equivalente del 79% nel 2030. Inoltre a livello internazionale, i legislatori stanno discutendo di limitare l’utilizzo di refrigeranti ad elevato GWP quali R404A. In più vi è anche una spinta globale congiunta per una maggiore efficienza dei sistemi tale da minimizzare le emissioni indirette di carbonio emesse dalle centrali elettriche. D’ora in poi, l’industria è costretta a cercare refrigeranti alternativi a basso GWP sia per nuovi sistemi sia per manutenzione. La scelta del refrigerante per i nuovi sistemi necessita di una soluzione certa con un ritorno ragionevole dell’investimento in un certo periodo di tempo. I nuovi sistemi di refrigerazione saranno progettati e ottimizzati in funzione della loro architettura, dei refrigeranti e dei componenti utilizzati. Nel frattempo per la manutenzione, la carenza di R404A o l’aumento dei

prezzi può guidare l’utente finale a sostituire l’R404A dei sistemi esistenti con un refrigerante a GWP inferiore a 2500. In questo caso sono possibili due opzioni: un retrofit con refrigerante con un basso GWP che ha proprietà similari al R404A oppure un rinnovo dell’impianto utilizzando nuovi e dedicati componenti.

REFRIGERANTI A BASSO GWP PER LA REFRIGERAZIONE La soluzione più semplice è quello di trovare un nuovo refrigerante a basso GWP avente la stessa capacità volumetrica frigorifera, lo stesso campo di funzionamento e le stesse pressioni di esercizio del refrigerante esistente. Purtroppo, questa soluzione oggi non esiste e la maggior parte delle soluzioni proposte risultano essere un compromesso. La CO2 (R744) è stata introdotta alcuni anni fa nella refrigerazione commerciale per applicazioni a bassa temperatura e in seguito per le applicazioni a temperature medie. Il Propano (R290) è un refrigerante ben noto per le sue buone proprietà termodinamiche. Per motivi di sicurezza, non è stato adottato nella refrigerazione commerciale. Recentemente è diventato interessante grazie al suo basso GWP. I refrigeranti R448A e R449A hanno un GWP intorno a 1300, non sono infiammabili e attualmente sono in fase di qualificazione. Le miscele HFO che hanno un GWP inferiore a 300 sono in fase di sviluppo come HDR110, L40, XL40, ARM20....

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Tabella 1. Refrigeranti classificati in base alla infiammabilità e alla pressione di lavoro.

La loro introduzione richiederà molto probabilmente dei componenti dedicati. La tabella 1 mostra la classificazione dei refrigeranti in base alla infiammabilità secondo la norma ASHRAE 34 e il livello di pressioni. La scelta del refrigerante e le condizioni di funzionamento hanno un impatto importante sulla progettazione del compressore. Le proprietà termodinamiche dei refrigeranti stabiliscono la taglia del compressore e l’efficienza in funzione dell’architettura del sistema. Le pressioni di lavoro e l’infiammabilità influenzano la progettazione del compressore e il sistema dal punto di vista della sicurezza.

REFRIGERANTI NON INFIAMMABILI (GWP ~ 1300) Applicazione per MedieTemperature I refrigeranti R448A e R449A hanno un GWP intorno a 1300, non sono infiammabili e hanno una composizione e proprietà termodinamiche molto

simili. Questi refrigeranti sono sviluppati sia per applicazioni di retrofit che per nuovi sistemi. La figura 1 riporta la capacità frigorifera e il limite di applicazione di un compressore scroll progettato per l’R404A e testato con l’R448A: a -6.6 / 49 °C (condizioni ARI) la capacità frigorifera è simile a quella dell’R404A (-0,8%) e leggermente superiore all’R407A (+ 3,2%). Il campo di funzionamento è più vicino a quello dell’R404A e più grande di quello dell’R407A e R407F. Applicazione per Basse Temperature Un compressore scroll a R404A avente un volume spostato di 17 m3/h (ZF18) è stato testato sempre con R448A a bassa temperatura. La figura 2 mostra una diminuzione della capacità frigorifera sia con l’R448A che con l’R407A rispetto all’R404A. Alle condizioni di funzionamento ARI standard 31,6/41°C, l’R448A e l’R407A hanno una capacità frigorifera inferiore del 18% e del 22% rispetto al refrigerante R404A. Il campo di funzionamento è

limitato e l’utilizzo di tale refrigerante deve avvenire con l’aggiunta di raffreddamento addizionale per consentire al compressore di operare ad alti rapporti di pressione. Il raffreddamento del gas compresso viene effettuato iniettando liquido oppure vapore durante la fase di compressione. La Figura 2 mostra l’estensione del campo operativo grazie all’iniezione di liquido all’interno dello scroll.

REFRIGERANTI A BASSO GWP (< 300) Miscele a base di HFO (140 < GWP < 300) I nuovi refrigeranti cosiddetti “miscele HFO” aventi un GWP inferiore a 300 sono in fase di sviluppo. Questi refrigeranti potrebbero essere considerati tra i candidati a lungo termine per la sostituzione dell’R404A. La Figura 3 mostra la capacità volumetrica frigorifera, il COP e il rapporto di compressione di alcune miscele HFO calcolati a -10°C di evaporazione e + 45°C di condensazione. La capacità frigorifera è compresa tra 90% e 107% della capacità dell’R404A e il COP (linea tratteggiata) risulta superiore. Il rapporto di compressione (linea continua) è elevato rispetto all’R404A e quindi una ottimizzazione dello scroll è necessaria per ottenere buone prestazioni. La Figura 4 mostra la temperatura di scarico di un compressore scroll testato con R404A e due miscele HFO che

Figura 1. ZB45 Scroll – Prestazione e campo di funzionamento per MT con l’R448A.

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Figura 2. ZF18 Scroll – Prestazione e campo di funzionamento per BT con l’R448A.

sono in fase di sviluppo. La temperatura di scarico aumenta per entrambi i fluidi: a -25/41 °C, la temperatura di scarico dell’HFO1 è di + 21K superiore all’R404A e la temperatura dell’HFO2 é di 38K più elevata. Quindi, il campo operativo é limitato a bassa temperatura di evaporazione e ci aspettiamo che il compressore richieda un raffreddamento addizionale per funzionare con questi fluidi a bassa temperatura. Tutti questi refrigeranti HFO sono infiammabili e dovranno appartenere alla classe A2L come i loro componenti sono già classificati come A1 o A2L nella norma ASHRAE 34. Quindi l’infiammabilità deve essere affrontata in modo da rendere sicuri i componenti utilizzati per questi refrigeranti. Idrocarburi (GWP ~ 3) La figura 5 riporta i risultati delle prestazioni sperimentali alla temperatura di -10°C di evaporazione e a diverse temperature di condensazione. La capacità del propano (R290) varia da -22% a -4% rispetto al refrigerante R404A, mentre l’R1270 varia tra -2% e + 5%. Il COP del R290 varia tra 2% e + 30% mentre il COP del R1270 è nel range tra + 10% e + 19%. La miscibilità dell’R290 con il lubrificante è elevata e si comporta come detergente. Per questo motivo occorre porre particolare attenzione alla lubrificazione. Un’altra importante proprietà è la sua elevata infiammabilità che restringe maggiormente il suo utilizzo. Questo aspetto ha un impatto sulla progettazione del compressore come viene discusso nel prossimo capitolo.

Figura 3. Prestazioni Teoriche delle miscele HFO e l’R290 (simulazione a -10/45°C).

HFOs Discharge Temperature

Figura 4. Temperatura di scarico misurata su uno scroll con miscele HFO.

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Refrigerante CO2 (GWP = 1) La CO2 è un refrigerante ad alta pressione con una capacità volumetrica frigorifera da quattro a cinque volte superiore a quella dell’R404A. Di conseguenza la CO2 richiede un volume spostato inferiore permettendo di utilizzare uno scroll più piccolo. La caratteristica progettuale più complessa per la CO2 è l’elevata pressione di esercizio sull’involucro del compressore e le altissime pressioni specifiche sulle superfici di scorrimento. La Figura 6 mostra la variazione di pressione con la temperatura per R744, R404A e R134a e le pressioni massime consentite per il compressore quando viene utilizzato per lo stadio inferiore di un sistema booster o in cascata e per un sistema funzionante in transcritico. Un compressore funzionante con CO2 per un applicazione di media temperatura, può raggiungere delle pressioni massime di lavoro di circa 120 bar sul lato di alta pressione e 80 bar sul lato di bassa pressione. Se confrontiamo queste pressioni con quelle dell’R404A, queste ultime sono di quattro volte inferiori sia per il lato di alta che di bassa pressione. Il compressore è progettato con un fattore di sicurezza maggiore di 3, il che significa che l’involucro del compressore deve resistere a pressioni fino a 420 e 270 bar. Inoltre, la CO2 genera delle altissime pressioni specifiche sulle superfici di scorrimento a causa delle loro piccole dimensioni. Da qui l’alta pressione in funzionamento transcritico comporta due sfide principali per quanto riguarda la progettazione dello scroll: la prima per quanto riguarda la carcassa del compressore e la seconda per quanto riguara la spirale e le superfici di scorrimento. Nel caso in cui la CO2 è utilizzata in booster o in sistemi in cascata, la pressione di evaporazione varia tra 12 a 16 bar e la pressione di condensazione massima è di circa 42 bar. I valori massimi consentiti sono limitati in queste applicazioni a circa 30 e 50 bar. Sebbene l’involucro del compressore sia progettato con un fattore di sicurezza superiore a tre, le pressioni di scoppio sono in questo caso circa 100 e 150 bar. Queste pressioni sono molto meno onerose rispetto ad un compressore progettato per applica-

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Figura 5. ZB Scroll – Prestazioni sperimentali con gli HCs.

Figura 6. Refrigeranti e rispettive pressioni di progetto.

zione transcritica. Inoltre le pressioni specifiche sulle parti in movimento sono inferiori causando meno stress, paragonabile a quello dei compressori HFCs attualmente in uso.

INFIAMMABILITÀ E RELATIVE IMPLICAZIONI Direttiva 94/9/CE (ATEX: Atmosphere Explosive) L’utilizzo dei refrigeranti infiammabili è regolato dalle direttive europee 94/9/CE e 99/9/CE, le cosiddette diret-

tive ATEX95 e ATEX137. Le direttive stabiliscono l’obbligo di controllare l’atmosfera esplosiva e l’idoneità delle attrezzature e sistemi di protezione utilizzati. La direttiva 99/9/CE, che ha fissato le regole per il componente e il sistema non è armonizzata con la norma di refrigerazione EN378. Essa non fa differenza tra classe di infiammabilità come stabilito dalle norme EN378 (A2, A3) o ASHRAE (A2L, A2, A3). Tutti i refrigeranti infiammabili sono trattati nello stesso modo dal punto di vista della sicurezza. Il progettista del


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Nonflammable fluids

Flammable fluids

Figura 7. Classificazione PED per l’involucro del compressore.

sistema e dei componenti deve seguire i principi della direttiva ATEX per valutare il rischio delle atmosfere esplosive. Per il compressore le parti elettriche potrebbero essere fonte di innesco quando il compressore si trova in un atmosfera potenzialmente esplosiva. I componenti elettrici devono essere progettati e costruiti in accordo con la norma armonizzata 60079 per ridurre il rischio al minimo. Direttiva 97/23/CE (Pressure equipment directive PED) La direttiva sugli apparecchi in pressione 97/23 / CE, cosiddetta PED classifica il materiale in base al rischio di esposizione. Per l’involucro del compressore il prodotto della pressione di esercizio, moltiplicato per il volume interno libero esposto a questa pressione (Pv) definisce la categoria. La Figura 7 mostra la classe di appartenenza per fluidi non-infiammabili e infiammabili per l’involucro del compressore. Quando si utilizzano refrigeranti infiammabili, gli apparecchi aventi un valore pV tra 50 e 200 bar.litri appartiene alla categoria 1; mentre lo stesso componente che utilizza un refrigerante infiammabile appartiene alla categoria 2. Una volta che il compressore appartiene alla seconda classe, la classificazione del rischio aumenta ed è applicabile la categoria PED superio-

re. In questo caso è richiesto di avere la completa tracciabilità del materiale delle parti principali in pressione e l’approvazione del sistema di qualità da parte di un organismo notificato. Quando il pV supera 200 bar.liters, l’involucro del compressore appartiene alla categoria PED 3. Oltre ai requisiti per la categoria 2, è richiesto un test non distruttivo delle saldature e la frequenza dipende dal design dell’involucro.

CONCLUSIONI I refrigeranti R448A e R449A hanno prestazioni e campi operativi simili al refrigerante R404A per applicazioni in media temperatura. Quando questi refrigeranti sono utilizzati nei sistemi a bassa temperatura, un raffreddamento addizionale quale l’iniezione di vapore o di liquido è necessaria per raggiungere lo stesso campo dell’R404A. I fuidi HFO sono potenziali candidati a sostituire l’R404A. Le prove sperimentali effettuate con alcune miscele HFO hanno mostrato una temperatura di scarico elevata. La CO2 ha un’alta pressione di lavoro e di conseguenza la progettazione e la produzione a costi ragionevoli è una sfida per il compressore scroll. Mentre per applicazioni booster, la progettazione e la produzione è meno

onerosa. Il Propano è un buon refrigerante, ma la sua infiammabilità ne limita il suo utilizzo. A parte la CO2, tutti i refrigeranti avente un GWP sotto 300 sono infiammabili. L’infiammabilità influenza la progettazione delle parti elettriche del compressore e la progettazione dell’involucro del compressore. ●

RIVISTA DIGITALE Tutte le riviste possono essere pure sfogliate online in formato digitale. Al seguente link: http://bit.ly/rivista6-2015 può prendere visione delle ultime notizie dal mondo della refrigerazione e del condizionamento

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Speciale principi di base del condizionamento dellʼaria

R32: il nuovo refrigerante per il condizionamento residenziale PARTE SECONDA

165ª lezione PIERFRANCESCO FANTONI

CENTOSESSANTACINQUESIMA LEZIONE DI BASE SUL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 15 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

INTRODUZIONE Chi opera nel settore del condizionamento sicuramente si troverà presto a lavorare con l’R32, uno dei principali refrigeranti candidati a sostituire l’R410A. Dal punto di vista prettamente gestionale l’introduzione di un nuovo refrigerante non farà contenti molti operatori che già sono costretti a gestire una moltitudine di refrigeranti. Ma una ragione bisogna farsela dato che la novità è dovuta al fatto che in passato troppe volte l’R22 e oggi l’R410A vengono scaricati in atmosfe-

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ra senza remore da parte di alcuni operatori del settore con pochi scrupoli. L’idea di fondo che anima il legislatore europeo è che il refrigerante che viene usato deve essere il meno inquinante possibile nei confronti del-

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

l’ambiente, perchè lì troppe volte finisce invece che essere recuperato. Alla luce di tale idea di fondo l’introduzione dell’uso dell’R32 nel settore del condizionamento non fa che confermare questo trend: molti produt-

Figura 1. L’attrezzatura e la strumentazione per il recupero dell’R32 dai circuiti frigoriferi deve essere specifica per tale tipo di refrigerante. (immagine tratta da RSES Journal)


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tori di apparecchiature hanno già accolto in pieno il messaggio e, nonostante non siano ancora obbligati a farlo, hanno già scelto di passare al nuovo refrigerante. Ai tecnici che lavorano nell’installazione e nella manutenzione non resta che aggiornarsi e conoscere il meglio possibile le caratteristiche di questo fluido e le soluzioni tecnologiche adottate nei circuiti frigoriferi caricati con esso. I primi che arriveranno sicuramente trarranno vantaggio da queste conoscenze.

PROPRIO TUTTI CONTENTI? Dal punto di vista esclusivamente pratico, la nuova entrata in scena dell’R32 non è certamente un elemento che fa gioire i tecnici frigoristi. Infatti in un settore come quello del condizionamento residenziale e piccolo commerciale, che comunque rappresenta solo una parte di un ambito molto vasto quale è quello dell’air-conditioning, da adesso sono presenti almeno ben quattro tipi diversi di refrigerante. Chi fa installazione e manutenzione di condizionatori-split può tranquillamente trovarsi a lavorare con l’R22 (nel caso di apparecchiature di una certa data), con l’R407C (andava per la maggiore nelle apparecchiature di una decina di anni fa), con l’R410A (un refrigerante recente, il più utilizzato negli ultimi anni) e con l’R32 (recentissimo, appunto, entrato in uso quest’anno già da parte di alcune case produttrici). Il primo, l’R22, è un HCFC, mentre gli altri tre sono degli HFC, quindi con caratteristiche e proprietà particolari. R22 e R32 sono refrigeranti puri mentre R410A e R407C sono miscele, quindi richiedenti specifiche modalità di gestione per la loro movimentazione, soprattutto per qualto attiene l’R407C. R22 e R407C simili dal punto di vista delle pressioni operative, R410A e R32 molto diversi da tutti gli altri fluidi frigoriferi normalmente utilizzati in condizionamento e refrigerazione perchè caratterizzati da pressioni di lavoro molto maggiori e quindi richiedenti qualche cautela dal punto di vista tecnico-operativo. R22, R407C e R410A non infiammabili nelle normali condizioni di lavoro mentre l’R32 mediamente infiammabile e quindi

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Tabella 1. Refrigerante

R404A

R744

R717

R32

T. di scarico (°C)

57

114

152

99,5

richiedente specifiche procedure di gestione e di intervento sugli impianti. Non parliamo, poi, della necessità di dover gestire in magazzino e sul furgone almeno tre diverse bombole di refrigerante vergine ed altre quattro diverse bombole per il refrigerante recuperato. Con in più la necessità di avere specifiche attrezzature e strumentazioni (ad esempio almeno due distinte per quanto riguarda le pressioni ed altre due distinte per quanto riguarda l’infiammabilità, vedi figura 1). Ricordiamo, poi, la necessità di dover spurgare e ripulire bene le strumentazioni ogni qual volta si usano per evitare indesiderate contaminazioni di un refrigerante con uno di un altro tipo se essi si usano in sequenza. Insomma, non vi è dubbio che l’introduzione dell’R32 risulta senz’altro un significativo passo in avanti nell’uso di refrigeranti meno inquinanti e dannosi per l’ambiente (e sappiamo di

R124ze R600a 52

51

R290

R1270

59

67

quanto vi sia bisogno di proseguire su questa strada se desideriamo mantenere l’ecosostenibilità del settore del freddo nel futuro) ma che anche esso obbliga gli operatori che lavorano nel settore del condizionamento ad ampliare ulteriormente le loro abilità tecniche, le procedure esecutive e l’insieme di attrezzature e strumenti di servizio necessari per operare con correttezza ed idonea abilità.

ALTRE CARATTERISTICHE DELL’R32 Per conoscere bene le modalità d’uso dell’R32 dal punto di vista pratico non si può non approfondire la propria competenza teorica riguardo le proprietà e le caratteristiche proprie di questo refrigerante. In particolare è buona cosa confrontare tali proprietà con quelle di altri fluidi frigoriferi che normalmente

ULTIME NOTIZIE ■ NOTIZIE VARIE DALL’EUROPA (da www.refripro.eu) • Politica & Ambiente Pubblicata una nuova misura Ecodesign per gruppi condensatori e raffreddatori industriali – L’8 luglio scorso, è stata pubblicata la nuova misura Ecodesign 2015/1095 per i gruppi condensatori, i raffreddatori industriali, le celle di congelamento rapido e gli armadi refrigerati industriali. La Commissione Europea stima un risparmio del consumo elettrico annuo di 6,3 TWh entro il 2020 e di 15,6 TWh entro il 2030. Revisione dell’etichettatura energetica – Le associazioni europee EHI (riscaldamento), EPEE (refrigerazione e climatizzazione) e Lighting Europe (illuminazione) si sono pronunciate contro l’idea della Commissione Europea d’introdurre una nuova scala per l’etichettatura energetica europea. • Industria & Tecnologia AHRI e PENU creano una licenza internazionale per i fluidi refrigeranti – L’associazione americana AHRI e il programma ambientale delle Nazioni Unite PENU hanno firmato un accordo finalizzato all’introduzione di una licenza internazionale per i fluidi refrigeranti. Eurovent e Eurammon decidono di promuovere i fluidi “naturali” – Eurammon, la lobby dei fluidi naturali, e Eurovent, confederazione europea della refrigerazione e della climatizzazione, hanno firmato una dichiarazione d’intenti che mira a promuovere i fluidi refrigeranti naturali. • Economia & Generalità Ridurre le emissioni di CO2 con l’efficienza energetica – Secondo uno studio dell’istituto di ricerca californiano Lawrence Berkely National Laboratory (LBNL), si potrebbero risparmiare circa 25 miliardi di emissioni di CO2 entro il 2030 e 40 miliardi entro il 2050 grazie all’uso di climatizzatori a elevata efficienza energetica e al passaggio ai fluidi refrigeranti con un PRG basso. Il consumo elettrico potrebbe così essere ridotto di 500 / 1200 GW. Panasonic rende potabile l’acqua del climatizzatore – In Ecuador, Panasonic ha dotato i propri climatizzatori di filtri per rendere potabile l’acqua contenuta nella condensa degli apparecchi, ossia 7 litri al giorno. Un’iniziativa di questo tipo, in un paese dove non tutti gli abitanti hanno accesso all’acqua potabile, s’inserisce più ampiamente nel progetto di conservazione di questa risorsa.

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vengono utilizzati dai tecnici addetti alla manutenzione ed all’installazione degli impianti frigoriferi.

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CALENDARIO CORSI AUTUNNO 2015 ed esami certificazione frigoristi Centro Studi Galileo

TEMPERATURA DI SCARICO

Per programmi, informazioni e dettagli: Tel. 0142 452403 - Fax 0142 909841

www.centrogalileo.it (alla voce “corsi”) Una particolarità dell’R32 è quella di presentare delle temperature di scarico dal compressore piuttosto elevate. Nella tabella 1 (tratta dal programma di e-learning Real Alternatives) vengono riportati i valori di tale temperatura per diversi tipi di refrigeranti. Anche se non è il fluido che tipicamente viene impiegato nel settore del condizionamento, l’R404A viene indicato come elemento di confronto essendo un refrigerante piuttosto diffuso. Gli altri refrigeranti indicati in tabella sono i più probabili candidati a sostituire in futuro gli attuali HFC che, come sappiamo, sono destinati ad essere accantonati progressivamente a causa dei problemi ambientali che il loro uso comporta (in particolar modo per quanto riguarda l’effetto serra). L’R32, ad esempio, rappresenta il principale candidato a sostituire l’R410A in alcuni settori del condizionamento. Come si vede, a parità di ciclo frigorifero, esso presenta una temperatura di scarico piuttosto elevata rispetto alla maggior parte dei refrigeranti elencati, eccezion fatta per l’anidride carbonica (R744) e l’ammoniaca (R717). La temperatura di scarico è un indice importante delle condizioni di lavoro del compressore. Più essa è elevata più alcuni componenti del compressore sono costretti a lavorare a temperature elevate, olio compreso. Evidentemente questo non è accettabile se si desidera che la vita lavorativa del compressore non sia breve e se si desidera non andare incontro a rotture indesiderate. Per tale ragione i produttori stessi di compressori propongono delle soluzioni tecniche atte a limitare le elevate temperature. Gli operatori del settore, i tecnici che eseguono le manutenzioni e l’assistenza agli impianti non possono non conoscere le ragioni di tali scelte e soprattutto il significato di taluni espedienti costruttivi che vengono proposti dai costruttori. ● È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

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Speciale formazione sui refrigeranti alternativi per i soci ATF

Controllo e ricerca delle fughe quando si usano i refrigeranti alternativi

REAL ALTERNATIVES PROJECT www.realalternatives.eu

INTRODUZIONE Questo modulo tratto dal corso e-learning (Real Alternatives di cui ATF è partner operativo) fornisce un’introduzione all’argomento che riguarda la riduzione delle fughe. Non sostituisce l’addestramento pratico e l’esperienza lavorativa. Al termine del modulo troverai dei link per acquisire ulteriori utili informazioni da una serie di risorse che sono state controllate da esperti e costituiscono una guida tecnica se desideri approfondire gli argomenti trattati.

• minimizzare i costi conseguenti al reintegro del refrigerante, all’assistenza ed al consumo maggiore di energia; • migliorare l’affidabilità e minimizzare di conseguenza le perdite; • minimizzare l’effetto diretto sui cambiamenti climatici – alcune delle alternative hanno un alto valore di potenziale di riscaldamento globale; • minimizzare le emissioni indirette di CO2 derivanti dall’aumento del consumo di energia elettrica; • ottemperare alle normative sui gas fluorurati (F-gas) – che riguardano l’R32 e l’R1234ze. Trovare le perdite presenti in un circuito è importante, ma è ancora più importante assicurare il contenimento delle perdite di refrigerante.

REGISTRAZIONE DEGLI IMPIANTI La registrazione dei dati dell’impianto è uno strumento essenziale per ridurre le perdite e risulta essere un obbligo di legge per molti impianti a HFC (e perciò anche per l’R32). Il registro dell’apparecchiatura va interrogato per identificare le cause più ricorrenti di perdite, per favorire il paragone con impianti simili e per identificare i modi per minimizzare in futuro la possibilità di perdite. Dovrebbe essere tenuto anche per gli impianti non contenenti HFC e dovrebbe contenere le seguenti informazioni: • Il tipo e la quantità di refrigerante del circuito frigorifero; • I valori PS del circuito (massima pressione ammissibile)1;

Esempio di registro di impianto – vedi il Modulo “Strumenti e Guide per le indagini in sito”

In questo modulo parleremo del contenimento e della ricerca delle fughe in impianti carichi e funzionanti. Per tutti i refrigeranti è importante ridurre le fughe per le seguenti ragioni: • In termini di sicurezza – tutti i refrigeranti risultano essere asfissianti, molte alternative sono infiammabili e l’R717 è tossica; • garantire le prestazioni – un circuito frigorifero con perdite ha meno capacità e consuma più energia di un circuito senza perdite;

1. PS viene definita in EN378-1:2008 A2:2012, Impianti di refrigerazione e pompe di calore – Requisiti di sicurezza ed ambientali, Requisiti di base, definizioni, classificazione e criteri di scelta, per maggiori informazioni vedi Modulo 6 - Obblighi di legge.

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• I controlli eseguiti per la ricerca delle fughe; • I punti in cui si sono verificate delle fughe; • Le riparazioni effettuate. L’impianto dovrebbe inoltre essere chiaramente etichettato con l’indicazione del tipo e della quantità di refrigerante contenuta nel circuito. Negli impianti ad HFC quest’ultima va espressa in quantità equivalente di CO2. (per esempio per l’R32 1kg = 675 kg equivalenti di CO2). ETICHETTE Le normative impongono di etichettare gli impianti contenenti refrigeranti F Gas. Le etichette devono contenere ben specifiche informazioni. Possono essere presenti ulteriori etichette contenenti informazioni aggiuntive (come nell’esempio sottostante) da aggiungere sugli impianti, sui cercafughe e sulle bombole di refrigerante. Esse possono essere scaricate dalla biblioteca virtuale di REAL Alternatives.

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CONTENIMENTO DEL REFRIGERANTE Frequenza e registrazione dei controlli delle fughe La frequenza dei controlli delle fughe deve essere fatta in funzione del tipo di impianto, della sua vetustà e delle sue condizioni complessive. Per l’R32 la frquenza dei controlli viene regolata dalle disposizioni del Regolamento 517/2014 sui gas fluorurati. Si raccomanda che tutti gli impianti fissi nonermetici (anche quelli contenenti refrigeranti alternativi con basso GWP) siano controllati regolarmente nell’ambito dei piani di manutenzioni programmate e che i risultati dei controlli vengano registrati per poter essere consultati nel corso delle successive operazioni di controllo e di assistenza.

negli impianti: • che presentano un elevato numero di potenziali punti di perdita (ad esempio impianti centralizzati); • che lavorano con elevate pressioni (ad esempio impianti funzionanti con R744 e R32); • che sono funzionanti da molti anni o che sono in cattivo stato di manutenzione. In questo modo è possibile risparmiare denaro, massimizzando l’affidabilità, e minimizzando il consumo di energia, i guasti e i fermo-impianto. Si è dimostrato che è possibile ridurre significativamente il numero delle fughe se gli impianti vengono controllati con molta frequenza, per esempio una volta al mese.

PUNTI DI FUGA PIÙ FREQUENTI Controllo delle fughe per l’R32 (disposizioni normative del Regolamento sugli F-gas) La tabella seguente mostra la frequenza dei controlli che, a partire dal 1 gennaio 2015, devono essere eseguiti sugli impianti contenenti gas fluorurati.

Potenziali punti di fuga Negli impianti funzionanti con refrigeranti alternativi i punti di potenziale perdita sono gli stessi che si possono avere in tutti gli altri tipi di impianti. La possibilità di perdite negli impianti con HC risulta essere bassa poichè in

Tabella 1. Frequenza del controllo delle fughe secondo quanto stabilito dal Regolamento F-gas a partire dal 01.01.2015. Carica dell’impianto da 5 a 50 tonnellate di CO2 equivalente

1 / anno

ad esempio da 7,4 a 74 kg R32

1 / 2 anni se è installato un sistema fisso di rilevazione delle fughe

da 50 a 500 tonnellate di CO2 equivalente

2 / anno

ad esempio da 74 a 740 kg R32

1 / anno se è installato un sistema fisso di rilevazione delle fughe

più di 500 tonnellate di CO2 equivalente

4 / anno

deve essere installato un sistema fisso di rilevazione delle fughe ad esempio 740 kg R32

1 / anno se è installato un sistema fisso di rilevazione delle fughe

Nota: Per gli impianti contenenti meno di 3 kg di HFC, la soglia-limite delle 5 tonnellate equivalenti di CO2 si applica solo a partire dal 1 gennaio 2017. Nel caso di individuazione di una fuga essa deve essere riparata il prima possibile ed il circuito va verificato nel punto della riparazione entro 1 mese dall’esecuzione della stessa. La frequenza indicata per i controlli è quella minima obbligatoria. Possono essere eseguiti controlli più frequenti

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Frequenza del controllo delle fughe

genere in questi circuiti si usa un numero ridotto di giunti. La possibilità di perdita negli impianti a R744 è maggiore poichè di solito viene impiegata in impianti centralizzati dove sono presenti molti giunti e dove le pressioni di lavoro e di fermo-impianto sono elevate. Essa ha anche una molecola di piccole dimensioni che le permette di passare anche attraverso microfessurazioni. Come per tutti i tipi di refrigerante, i


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seguenti elementi risultano avere importanza per minimizzare le perdite di refrigerante: 1. Il tipo di circuito – i grandi impianti centralizzati sono potenzialmente più soggetti a perdite rispetto ai piccoli impianti monoblocco – questo è dovuto in parte all’installazione che avviene in sito e all’elevato numero di giunti presenti in un impianto centralizzato; 2. Le pressioni di lavoro e di fermoimpianto – quando si hanno alte pressioni si deve porre molta attenzione nella scelta dei componenti, nell’esecuzione dei giunti, nell’installazione e nella ricerca delle fughe; 3. Le caratteristiche dei componenti – devono essere appropriate per le pressioni, le temperature, il refrigerante e l’olio. Non va trascurato nessun componente: dallo spillo delle valvole Schrader agli scambiatori di calore a piastre saldobrasate ai compressori; 4. Se possibile, evitare di usare compressori aperti. In caso di necessità, assicurarsi della tenuta delle guarnizioni; 5. Informazioni fondamentali – fornire schemi che mostrano la localizzazione di tutti i giunti e dei punti di accesso al circuito; 6. Progettazione attenta alla manutenzione – i giunti dovrebbero essere facilmente accessibili per favorire l’individuazione delle fughe; 7. Lo spessore delle tubazioni – deve essere adeguata alla pressione. Alcune parti di circuiti a R744 devono essere costruite con tubi in acciaio o tubo di rame K65(a) per sopportare le alte pressioni; 8. Il metodo di eseguire la giunzione tra tubo e tubo e tra tubo e compo(a) I tubi K65 sono costituiti per il 2,5% in ferro e sono adatti per il lato di alta pressione degli impianti trans-critici a R744. (b) EN378-2:2008 Impianti di refrigerazione e pompe di calore – Requisiti di sicurezza ed ambientali, Progettazione, costruzione, prove, marcatura e documentazione A2:2012, 6.2.3. (c) EN378-2:2008 Impianti di refrigerazione e pompe di calore – Requisiti di sicurezza ed ambientali, Progettazione, costruzione, prove, marcatura e documentazione A2:2012, 5.3.2. (d) EN378-2:2008 Impianti di refrigerazione e pompe di calore – Requisiti di sicurezza ed ambientali, Progettazione, costruzione, prove, marcatura e documentazione A2:2012, 6.2.2. (e) EC 842/2006 e EU 517/2014.

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nente – le giunzioni brasate o saldate presentano un potenziale rischio di perdita inferiore a quello di qualsiasi altro tipo di giunto meccanico. I tecnici che eseguono le brasature e le saldature dovrebbero essere qualificati per dimostrare la loro competenza. Anche l’uso del corretto materiale per eseguire la giunzione è importante; 9. Progettazione e stesura delle linee frigorifere – le vibrazioni possono essere ridotte realizzando fermatubi, le tubazioni devono essere adeguatamente fissate (non solo supportate) secondo quanto stabilito da EN378(b). Le line devono essere stese in modo da non usurarsi con il tempo. 10. Installazione dei componenti – molti componenti devono essere mantenuti umidi durante le brasature per evitare danneggiamenti. Gli spilli delle valvole Schrader devono essere rimossi. I compressori vanno installati seguendo le istruzioni del costruttore per essere sicuri che non trasmettano vibrazioni. 11. La pressatura va eseguita per individuare la presenza di difetti di tenuta prima di mettere in servizio l’impianto – gli impianti vanno collaudati sia per la tenuta sia per la resistenza alle sollecitazioni secondo quanto stabilito da EN378(c). Deve essere dedicato un tempo adeguato per la prova di tenuta, per la riparazione delle perdite e per la verifica finale del circuito. 12. Taratura del pressostato di alta - in base a EN378(d) la taratura non deve essere superiore al 90% della pressione di sfiato della valvola di sicurezza. In caso contrario la valvola di sicurezza potrebbe sfiatare in caso di rapido aumento della pressione quando il pressostato

non è in grado di intervenire in tempi rapidi. 13. Manutenzione – il programma di manutenzione deve essere appropriato per il tipo di impianto. La frequenza dei controlli specificata nel Regolamento F-gas dovrebbe essere usata come riferimento per tutti i tipi di impianti (vedi sezione 6), ma in molti impianti sarebbe meglio adottare una frequenza dei controlli maggiore, per esempio settimanale o mensile. Ogni fuga individuata deve essere riparata immediatamente e l’impianto ricontrollato. Giunti flangiati L’uso delle flange di connessione deve essere ridotto al minimo. In certi casi, però, è preferibile usare un giunto non permanente (per esempio negli impianti con HC per collegare il filtro deidratatore sulla linea del liquido, in modo che possa essere sostituito senza dover eseguire la sbrasatura). In questo caso dovrebbe essere usato l’apposito strumento stringitubo. Esso permette di eseguire una connessione con un potenziale di perdita inferiore di una connessione chiusa manualmente. La flangia deve essere stretta con un

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idoneo valore della coppia di serraggio mediante l’uso di uno stringitubo. I valori corretti di coppia sono forniti dal costruttore dello strumento, mentre EN378 li fornisce per l’esecuzione manuale della flangia.

Il dado deve essere scelto in modo tale che non prema sulla valvola Schrader quando viene chiuso.

Dopo la riparazione di un guasto l’impianto deve essere riavviato dopo aver eseguito un appropriato test di pressione.

IMPIANTI A R744

Valvole Schrader Le indicazioni fornite dal progetto “Real Zero” elaborato in Gran Bretagna nel 2007 evidenziano i 13 punti del circuito dove è più probabile che si verifichino perdite e come è possibile prevenire tali perdite. Uno schema di questi punti di perdita può essere visionato nella biblioteca virtuale di REAL Alternatives. Il lavoro ha individuato tre aree chiave e le conseguenti azioni da intraprendere per lavorare con i refrigeranti alternativi. Per esse si ha la maggior possibilità di ottenere miglioramenti come sotto evidenziato.

Valvole di sicurezza (PRV) Le valvole di sicurezza presenti sugli impianti a R744 rappresentano un punto di perdita comune per varie ragioni: • In un impianto a R744 la pressione può aumentare rapidamente in caso di variazione delle condizioni di lavoro o di guasto; • In alcuni parti dell’impianto le pressioni di fermo-impianto sono spesso maggiori di quella PS (e così la regolazione della PRV); • Le pressioni di lavoro sono spesso prossime a quella PS. La valvola PRV non si resetta sempre

Ricerca delle fughe • Le fughe di ammoniaca si individuano facilmente grazie al suo forte odore (il limite di percezione umana è 5 ppm = 3,5 mg/m3) che indica la necessità di ricercare la fuga; • Negli impianti ad ammoniaca non è pensabile che, come succede per gli impianti a HFC, una fuga possa rimanere latente per un certo periodo ed in particolari circostanze; • Negli impianti di refrigerazione ad ammoniaca le fughe molto piccole (tasso di perdita all’incirca di 100 g NH3/a) non possono essere individuate grazie all’odore in quanto la concentrazione è inferiore al limite di percezione umana.

Dado esagonale; Valvola Schrader; Attrezzo specifico per avvitare lo spillo della valvola.

Lo spillo della valvola deve essere scelto in base alle caratteristiche del refrigerante, del tipo di olio e del campo di pressioni e temperature di lavoro – refrigeranti diversi e impianti diversi possono richiedere spilli delle valvole diversi. Lo spillo deve essere rimosso prima della brasatura del corpo-valvola sul circuito e poi riavvitato quando il corpo si è raffreddato. Lo spillo deve essere avvitato con la corretta coppia di serraggio. La valvola deve essere chiusa con il cappuccio. Si ricorda che il cappuccio di solito ha una guarnizione che si rovina e perde tenuta se si riscalda – si può anche usare un dado esagonale di chiusura; lo spillo della valvola Schrader può essere meglio avvitato mediante un attrezzo specifico.

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dopo aver sfiatato e così è fondamentale che sia controllata per le perdite. Dopo molti sfiati la molla si indebolisce, riducendo la pressione a cui la valvola sfiata, peggiorando progressivamente il problema sopra evidenziato. Per ridurre gli sfiati e le perdite dovrebbe esserci sufficiente differenza tra la normale pressione operativa e la PS in ogni punto dell’impianto. A destra viene mostrato l’esempio di un tipo di valvola PRV, altri tipi sono disponibili da altri produttori.

IMPIANTI A R717 Requisiti professionali Negli impianti ad ammoniaca le prove di tenuta e qualsiasi inconveniente devono essere eseguiti e riparati da personale qualificato e competente in base alla legislazione nazionale.

Suggerimenti per evitare fughe • Fare in modo che la carica di refrigerante dell’impianto sia la minima possibile: il refrigerante che non è presente nel circuito non può dare luogo a una fuga; • Un impianto di refrigerazione ben progettato, in cui i componenti sono stati scelti con accuratezza e sono state installate valvole di sezionamento, consente di avere meno dispersioni di refrigerante durante le attività di manutenzione ed assistenza; • Scegliere componenti ben sigillati per minimizzare le fughe ; • Scegliere materiali compatibili altrimenti si aumenta la probabilità di perdite. Il volume degli elastomeri, per esempio, può aumentare (rigonfiarsi) o diminuire (restringersi) in presenza di certi tipi di olio e di ammoniaca. Tubazioni • Poiché l’ammoniaca corrode il rame, gli impianti di solito vengono costruiti usando tubazioni e raccordi in acciaio o ferro. Nella Guida pratica per gli impianti di refrigerazione dello IOR si possono trovare maggiori dettagli sulle buone prassi da utilizzare con le tubazioni dei circuiti per ammoniaca. • Per ridurre il rischio di fughe è preferibile impiegare giunti saldati piuttosto che flangiati.


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Esempio di un chiller ad ammoniaca con sistema di tubazioni in acciaio inossidabile.

Controllare il circuito dell’acqua per le perdite di ammoniaca • Secondo quanto riportato in EN 378, negli impianti di refrigerazione con carica superiore a 500 kg, si devono eseguire misure per accertare la presenza di ammoniaca in tutti i circuiti ad acqua o altro fluido che vengono raffreddati. • Si deve evitare che l’ammoniaca entri nel circuito delle acque di rifiuto o nell’acqua di raffreddamento di un condensatore evaporativo. • La misura più idonea da eseguire è quella del valore del pH. Un inquinamento del circuito dell’acqua da parte dell’ammoniaca provoca un aumento del pH. Si consiglia di installare un dispositivo per misure differenziali con compensazione della temperatura automatico del valore del pH tra l’ingresso e l’uscita dello scambiatore di calore. In caso di allarme pH è necessario chiudere il flusso dell’acqua e dell’ammoniaca sullo scambiatore per mezzo di valvole motorizzate o manualmente. Sono disponibili nuovi tipi di strumenti che permettono di effettuare misure più precise. • Un’altra possibilità è quella di usare un elettrodo sensibile all’ammoniaca. In questo caso non è necessario eseguire misure differenziali.

METODI DI RICERCA DELLE FUGHE La seguente tabella riassume i metodi che possono essere impiegati per la ricerca delle fughe di ogni singolo refrigerante.

Refrigerante

Millebolle1

R744

R717 Buono R32 R1234ze HC (R600a, R290, R1270)

sfiato dovrebbe essere controllato perchè una valvola PRV che è intervenuta non sempre chiude in maniera ermetica correttamente. La presenza di bolle nel vetro-spia sulla linea del liquido è legata ad una carica insufficiente, di solito provocata da una fuga. Comunque, di solito una fuga non sempre provoca presenza di bolle, specie se il carico e/o la temperatura ambiente sono basse, perciò il circuito va controllato per le fughe anche se nel vetro-spia c’è solo liquido ed è limpido. Molti ricevitori sono dotati di indicatore di basso livello di liquido e possono essere usati per verificare che il circuito è scarico. Dovrebbero essere controllati per assicurarsi che sono fun-

Cercafughe elettronico1 Buono, assicurarsi che sia sensibile all’R744 Buono, assicurarsi che sia sensibile all’R717 Buono, assicurarsi che sia sensibile al tipo di refrigerante e che sia sicuro con un refrigerante infiammabile

Additivo fluorescente

Ultrasuoni

OK

Non adatto Buono

Buono

1. Assicurarsi che la pressione dell’impianto sia positiva (cioè sopra la pressione atmosferica) quando si usa ciascuno di questi metodi. Questo è particolarmente importante per l’R717, l’R1234ze e l’ R600a che lavorano con pressioni minori degli altri refrigeranti.

Maggiori dettagli sull’efficacia e considerazioni su ciascuno di questi metodi vengono forniti nelle pagine seguenti. Controlli visivi Il controllo visivo non è incluso nella tabella, ma il suo utilizzo non va sottovalutato. Gli indicatori da osservare sono: • Macchie d’olio sulle tubazioni; • Isolamento macchiato di olio; • Polvere mescolata ad olio sulle tubazioni; • Corrosione, eccessiva usura o componenti danneggiati. Le macchie d’olio dovrebbero essere pulite dopo che la fuga è stata riparata in modo tale che non diano un falso indizio nella visita ispettiva seguente. L’indicatore presente su una valvola di

zionanti, ad esempio osservando l’aumento del livello del liquido nell’indicatore quando si esegue il pump-down del circuito. In più, un circuito può presentare una perdita anche se l’indicatore del livello del liquido del ricevitore non segnala mancanza di carica. Odore Molti refrigeranti sono inodore ma l’R717 ha un odore molto pungente e l’R1270 ha un lieve odore di gas. L’R717 può essere facilmente individuata attraverso il suo odore. Le fughe possono essere localizzate usando un cercafughe elettronico o una cartina di tornasole. L’odore dell’R1270 non è forte abbastanza da poter essere utilizzato come indicatore di fuga.

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Speciale corso di tecniche frigorifere per i soci ATF

Non è solo un tesserino! Certificarsi per avere certezza delle proprie capacità professionali 185ª lezione di base PIERFRANCESCO FANTONI ARTICOLO DI PREPARAZIONE AL PATENTINO FRIGORISTI

CENTOTTANTACINQUESIMA LEZIONE SUI CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 15 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2015, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONI Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

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Introduzione La certificazione F-gas non è solo un tesserino plastificato. È ben di più. È validazione delle mie abilità lavorative. Così, quando sarò in cantiere, non avrò dubbi nel determinare se quel circuito frigorifero è a tenuta oppure no. Non sarò incerto, titubante (cosa faccio chiamo il centro-assistenza?), non procedo per tentativi, non aggiungerò un po’ di refrigerante al circuito perchè mi sembra scarico (ma in realtà non lo è). Quante di queste situazioni si verificano ogni giorno? Purtroppo ancora tante. Tentiamo di vedere come si potrebbe evitare di non cadere in tali errori. E lavorare più sereni.

Inquadriamo la situazione Tantissimi tecnici, ormai, si sono certificati ed hanno ottenuto il patentino. Non tutti però hanno seguito questa strada. Qualcuno deve ancora certificarsi. A loro diciamo che in alcuni regioni d’Italia è già stato dato avvio, o tale avvio è già stato programmato a breve termine, ad una serie di accertamenti e verifiche da parte degli organi preposti per appurare il rispetto delle disposizioni normative, ossia la certificazione del personale ed il possesso della necessaria strumentazione per eseguire l’installazione, la manutenzione, l’assistenza e la dismissione delle apparecchiature frigorifere contenenti refrigeranti dannosi per l’ambiente. In merito alla certificazione del perso-

nale è interessante prendere in esame quanto riporta il nuovo Regolamento Europeo 517 del 2014 e confrontarlo con quanto riportato nel vecchio Regolamento, l’842 del 2006. Il primo, come noto, ha abrogato completamente il secondo. Il confronto ci sembra interessante perchè in questo modo possiamo comprendere quale valenza assegna l’Unione Europea alla formazione dei tecnici frigoristi. In sostanza, otto anni dopo l’emanazione del primo Regolamento si può tentare di capire se quanto si pensava nel 2006 a livello di professionalità e competenza necessaria agli operatori del freddo è rimasto immutato nel 2014 oppure se vi è stata un’evoluzione del pensiero che ha ispirato il legislatore europeo. In parole spicciole: cosa si pretende, adesso, che sappia il tecnico che installa gli split, ripara banchi frigo, monta celle frigorifere, avvia chiller?

Regolamento 517 vs Regolamento 842 La prima cosa che balza all’occhio confrontando il nuovo ed il vecchio Regolamento è lo spazio dedicato all’argomento riguardante la Formazione e certificazione del personale. Nel Regolamento 842 questa viene trattata nell’articolo 5, meno di mezza pagina. Nel Regolamento 517 essa viene trattata nell’articolo 10, oltre una pagina e mezza. Certo, lo spazio occupato non significa necessariamente che i contenuti siano diversi o che ci siano disposizioni più articolate,


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ma comunque questo è già un segnale significativo. Se poi andiamo a vedere anche i contenuti ci viene conferma: l’intendimento del legislatore europeo è proprio quello di indurre i tecnici del settore ad essere sempre più consapevoli e formati sulle attività che svolgono, sui rischi ambientali connessi all’esercizio di tali attività, sulle possibili alternative tecnologiche che permettono di evitare, o quantomeno limitare, l’impatto sull’ambiente. Ad esempio l’uso di refrigeranti alternativi a quelli attuali, nella maggior parte dei casi ritenuti troppo inquinanti, e quindi da eliminare presto.

Tecnologie alternative Al paragrafo 3 dell’articolo 10 del Regolamento 517 si dice esplicitamente che i programmi di certificazione e i corsi di formazione per le persone fisiche (incaricate di svolgere installazione, assistenza, manutenzione, riparazione o smantellamento delle apparecchiature, controllo delle perdite e recupero dei gas fluorurati) prevedono informazioni sulle pertinenti tecnologie che consentono di sostituire i gas fluorurati a effetto serra o di ridurne l’uso e di manipolare questi gas in condizioni di sicurezza. Sempre all’articolo 10, stavolta al paragrafo 8, viene specificato quanto segue: [...] tutte le persone fisiche in possesso dei certificati abbiano accesso alle tecnologie alternative ai gas serra e ai requisiti normativi vigenti per l’utilizzo delle apparecchiature contenenti refrigeranti alternativi ai

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gas fluorurati a effetto serra. Al fine di permettere ai tecnici di potersi aggiornare e migliorare le proprie conoscenze deve essere assicurata la disponibilità di corsi di formazione e ogni Stato membro dell’Unione Europea deve comunicare entro il 1 gennaio 2017 i programmi di formazione e certificazione che ha elaborato al riguardo. Insomma, la disponibilità di nuove tecnologie e di nuovi refrigeranti si evolve giorno per giorno, possiamo dire, e poichè le attuali tecnologie dovranno essere nel tempo abbandonate è necessario che, di pari passo con l’avanzare delle novità, i tecnici si adeguino conformemente per essere in grado di praticarle nella loro attività lavorativa. Non v’è dubbio alcuno, quindi, che il futuro lavorativo degli addetti del settore sia fortemente legato alla loro capacità di mantenersi sempre aggiornati, informati sulle novità, competenti sulle migliori tecnologie disponibili, consapevoli delle migliori scelte che si possono fare dal punto di vista tecnico-esecutivo, dei rischi connessi, delle misure da adottare per lavorare in sicurezza. Nella figura 1 viene riportato uno stralcio dei principi ispiratori e delle motivazioni di fondo che hanno portato all’elaborazione del nuovo Regolamento 517 in sostituzione del Regolamento 842. Tra le righe si può intuire che non sono da escludere, in un futuro più o meno prossimo, possibilità di dover certificare la propria competenza riguardo all’uso delle nuove tecnologie, che sostituiranno necessariamente quelle

attuali, in particolare per quanto riguarda l’impiego di refrigeranti infiammabili (ad esempio idrocarburi), di refrigeranti che implicano alte pressioni di lavoro (ad esempio anidride carbonica) o che possono risultare tossici (ad esempio ammoniaca).

Ora possiamo rispondere Sì, adesso è forse più chiaro. Il futuro lavorativo dei tecnici del freddo probabilmente non sarà esente dalla continua necessità di aggiornarsi, forse anche di certificarsi relativamente all’uso dei nuovi refrigeranti, quelli eco-compatibili ma che presentano delle problematiche di sicurezza d’uso. Presto uscirà anche la revisione del Regolamento Europeo 303 del 2008 che stabilisce [...] i requisiti minimi e le condizioni per il riconoscimento reciproco della certificazione delle imprese e del personale per quanto concerne le apparecchiature fisse di refrigerazione,condizionamento d’aria e pompe di calore contenenti taluni gas fluorurati ad effetto serra. Esso era una sorta di Regolamento attuativo del Regolamento 842, in quanto spiegava come potevano certificarsi i tecnici e cosa dovevano sapere per poterlo fare. Ora l’842 è stato sostituito da un Regolamento più attuale rispetto alle problematiche emerse nel corso degli anni: logico aspettarsi che la stessa sorte tocchi anche al Regolamento 303. Quali novità porterà la revisione del Regolamento 303? È prematuro dirlo, in quanto la sua pubblicazione è attesa per il 2016 ma di sicuro darà carattere implementativo al Regolamento 517 per quanto riguarda il proposito di fornire le informazioni sulle più importanti tecnologie per sostituire o ridurre l’uso dei gas fluorurati ad effetto serra ed il loro utilizzo sicuro. Con esso, insomma, sapremo in pratica cosa si deve imparare di nuovo per poter lavorare con i nuovi gas.

Cosa significa certificarsi Con quanto scritto sopra speriamo sia chiaro il messaggio che l’Unione Europea ha inteso lanciare ai tecnici

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Figura 1. Stralcio del Regolamento 517 del 2014 sui gas fluorurati ad effetto serra attualmente in vigore.

del freddo: desideriamo alzare il livello qualitativo di chi lavora nel settore perchè riconosciamo in tali operatori una grossa responsabilità professionale che si ripercuote anche su altri settori: ad esempio quello ambientale (attraverso l’uso dei refrigeranti) oppure quello energetico (attraverso il consumo degli impianti). Come incentivare i tecnici a tale continuo miglioramento professionale? Sappiamo bene come l’attività di chi installa o esegue la manutenzione e l’assistenza sia, oggi, molto complessa ed assorba parecchio tempo. La questione macro-economica, poi, che caratterizza questo periodo, non fa che complicare le cose. Chi ha tempo, voglia e denaro da spendere per mantenersi aggiornato? La risposta è ovvia, e per certi versi anche comprensibile. Quindi? Viene facile pensare che i programmi di aggiornamento alle nuove tecnologie sostituive non possano che concretizzarsi in atti di certificazione che vanno ad integrare, per quanto riguarda le nuove conoscenze ed abilità sulle nuove tecnologie, la certificazione già acquisita. Dimostrare, insomma, che si è imparato quanto c’era di nuovo da imparare. Se così fosse, ricordiamoci che lo scopo non è solo quello di ottenere un tesserino plastificato con fotografia e relativo numero di certificato. C’è qualcosa che va oltre, di ben più importante. Innanzitutto la preparazione per sostenere l’esame: non è obbligatoria,

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ma se ritenete di farla affidatevi ad enti seri, competenti ed esperti nella formazione. La formazione professionale non si improvvisa. Accertatevi che il docente del corso non si limiti a darvi notizie spicciole, nozioni generiche, poco spendibili poi nella pratica, semplici informazioni che lasciano il tempo che trovano. In un corso di formazione serio devono essere offerti gli strumenti concettuali che poi permettono ai partecipanti, sì di superare autonomamente l’esame, ma anche di poter operare con competenza ed autonomia in qualsiasi situazione lavorativa che possa capitare. Vanno offerti strumenti (teorici e pratici) spendibili realmente quando ci si troverà in cantiere e che consentiranno di risolvere i problemi effettivi che il lavoro comporta. Ciò che si tratta al corso deve integrarsi con quanto gli allievi conoscono già attraverso l’esperienza lavorativa e che però non sanno inquadrare in uno schema concettuale: l’ho visto, ho verificato più volte che è così, di solito risolvo il problema in questo modo ma non so perchè. A questo serve un corso: spiegare il perchè così funziona, perchè in un altro contesto non funziona e, in tal caso, trovare una soluzione più appropriata. Diffidate di chi incentra un corso di formazione sulle risposte preconfezionate da dare alle domande che troverete il giorno dopo all’esame. Di chi vi dice come e dove mettere le crocette al test scritto. Di chi vi dice quale diagno-

si riportare nel test pratico quando vi viene chiesto se il circuito è a tenuta o meno. In un primo momento, magari, sarete contenti di quanto vi viene offerto ma poi, quando dovrete eseguire un installazione cosa ve ne farete di tutto ciò? Se il problema di cantiere è diverso da quello che vi viene proposto all’esame come lo risolverete? Quale utilità per voi? Che miglioramento avrete delle vostre conoscenze? Poi l’esame: a cosa serve se non ad attestare che effettivamente ho delle conoscenze, possiedo una certa professionalità, padroneggio le tecniche frigoristiche che l’attività lavorativa mi richiede di mettere in pratica? Diffidate di quegli esami pratici dove vi chiedono solamente di descrivere una procedura di intervento sul circuito frigorifero invece che eseguirla manualmente perchè le attrezzature non ci sono. Per dimostrare di saper fare bisogna fare, non si può solo raccontare cosa si deve fare. Ancora: l’esaminatore è una persona esperta, in grado di aiutarmi a capire se posso contare sulle mie forze per affrontare con successo la mia attività lavorativa ma anche capace di farmi prendere coscienza dei miei punti deboli, quelli che devo migliorare per perfezionare la mia professionalità. Con il suo aiuto l’esaminatore può farmi compiere un salto di qualità professionale. Lui mi attesta che so o non so fare e quindi mi dà consapevolezza dei miei reali mezzi. Si chiama autosti-


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ma, che in un’attività professionale vale tantissimo. Diffidate, quindi, di quegli esaminatori che vi dicono che va tutto bene, anche quando avete il dubbio che non è così, perchè essi non vi aiutano a crescere professionalmente. Vi illudono solamente. Di quegli esaminatori che durante l’esame svolgono al posto vostro quelle operazioni pratiche che fanno parte della prova d’esame e che poi voi dovrete eseguire, da soli, in cantiere. Preferisco chi mi fa prendere coscienza che il surriscaldamento non lo so misurare al posto di chi mi esegue le misure con gli strumenti e poi mi chiede solo di calcolare quanto fa 8-3 e mi attesta che so eseguire quella misura. Quando sarò in cantiere chi mi farà le misure, come userò i termometri, dove posizionerò le sonde, chi mi leggerà i manometri, quando saprò che è il momento di fare quella misura, chi mi aiuterà ad interpretare le misure fatte? Attenzione: non stiamo dicendo che gli esami devono essere selettivi, cioè che poche persone li devono superare. Tutt’altro. A nostro avviso, uno degli scopi principali della legislazione F-gas è quello di sensibilizzare i tecnici alle gravi problematiche ambientali esistenti connesse all’uso dei refrigeranti fluorurati e che essi nemmeno immaginano lontanamente esistere. Quindi nessuno pensa che gli esami servano per bocciare e che debbano essere uno spauracchio per i candidati. Sinceri sì, però, lo devono essere. Gli esami devono dare una sincera radiografia di ciò che un tecnico ha

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ULTIME NOTIZIE

Marco Buoni chiamato dalla Commissione Europea come esperto per la formazione sui refrigeranti alternativi Su IeFonline in ESCLUSIVA l’agenda dell’incontro del 10 settembre e 3 documenti di approfondimento che sono stati diffusi ai relatori a cura della Direzione Generale per l’Azione climatica della Commissione Europea – DG Clima: Agenda Consultation Forum F-gas Regulation 1st meeting Topic A Standards – Briefing Paper Topic B Training – Briefing Paper Topic C GPP – Briefing Paper La Direzione Generale Climate Action della Commissione Europea ha istituito un forum consultivo per prendere visione delle posizioni dei soggetti interessati in relazione all’applicazione del regolamento (UE) n 517/2014, in particolare per quanto riguarda la disponibilità di alternative ai gas fluorurati ad alto effetto serra. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

appreso, di ciò che sa fare o non sa fare. Stiamo dicendo che un’esame serve anche a far prendere coscienza al candidato delle sue attuali e reali capacità. Starà a lui, post-esame, decidere se quanto sa fare è sufficiente per svolgere in maniera decorosa la sua professione o meno. Per chiarire meglio questo pensiero, provate a immaginare se un cliente vi chiede un’opinione, a voi esperti del settore, su una certa apparecchiatura frigorifera, se funziona bene, qual’è il suo stato manutentivo, quanto tempo potrà ancora funzionare, se ha bisogno di qualche intervento. Se vi accorgete che ci sono dei problemi di funzionamento (anche se

magari difficili da accertare, complessi e lunghi da trovare per voi, che di tempo ne avete poco) preferite dirgli che tutto va bene, che tutto è perfetto per farlo contento? Si, lui all’istante risulterà contento, ma se dopo qualche giorno l’impianto si ferma..... Quindi un corso, una prova d’esame devono essere in grado di arricchire professionalmente chi vi partecipa: è vero, dal punto di vista economico costano, ma proprio per questo devono, in cambio, offrire una controparte a chi li sostiene. Solo in questo caso sono soldi ben spesi, anzi ben investiti. La conoscenza non ha prezzo, e una volta che sarà vostra nessuno ve la potrà rubare. Perchè in fondo in fondo il tesserino conta, sì è vero, ma relativamente se dietro ad esso non c’è una reale preparazione, la conoscenza delle novità, una capacità di fare, una padronanza di tecniche e conoscenze che permettono di primeggiare nel proprio lavoro. Ce lo stà suggerendo, anche se ancora sommessamente, il legislatore europeo. Ma qualsiasi tenico frigorista accorto e lungimirante, siamo sicuri, è in grado di comprenderlo da solo. Buona formazione (di qualità). ● È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto.

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GLOSSARIO 7-2015 BIS:GLOSSARIO 9/07

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GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte centoquarantanovesima)

A cura dell’ing. PIERFRANCESCO FANTONI

Abbattitore di temperatura: Particolare tipologia di congelatore in grado di raffreddare rapidamente un alimento anche quando esso viene introdotto caldo all’interno dell’apparecchio. Grazie alla sua elevata potenza frigorifera un abbattitore è in grado di abbattere velocemente la temperatura e anche di congelare rapidamente gli alimenti. Quando un cibo viene congelato, l’acqua al suo interno cristallizza. Se il congelamento avviene lentamente ed a temperature non molto basse, i cristalli di ghiaccio che si formano sono di grandi dimensioni. In un abbattitore, invece, la temperatura molto bassa favorisce il congelamento rapido, che porta alla formazione di piccoli cristalli di ghiaccio. Minore è la dimensione dei cristalli, minore è il danno per il cibo, poichè più grandi sono i cristalli maggiore è la rottura delle cellule. Una volta che il cibo è stato congelato in un abbattitore, può essere spostato in un congelatore convenzionale per la sua conservazione. Questi apparecchi vengono impiegati nell’industria alimentare e nelle cucine commerciali. Installazione: Secondo il Regolamento Europeo 303/2008, concernente la certificazione del personale e delle aziende che operano con F-gas nel campo della refrigerazione e del condizionamento dell’aria, si intende per installazione l’attività di assemblaggio di due o più pezzi di apparecchiatura o circuiti, contenenti o destinati a contenere gas refrigerante, ai fini del montaggio di un sistema nel luogo stesso in cui sarà utilizzato. Tale attività include l’operazione mediante la quale si assemblano i componenti di un sistema per completare un circuito frigorifero, indipendentemente 50

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dall’esigenza di caricare o meno il sistema dopo l’assemblaggio. LFL: Low Flammable Limit (limite di infiammabilità inferiore). Indice che quantifica la concentrazione più bassa alla quale un dato refrigerante, o in generale una certa sostanza, favorisce la propagazione di fiamma in un ambiente ove è presente una miscela di aria e di refrigeante stesso al verificarsi di specifiche condizioni. L’LFL fornisce un’indicazione sulla tendenza all’infiammabilità di un refrigerante. Nello standard ASHRAE i fluidi maggiormente infiammabili vengono classificati con un numero crescente. NTC: Negative Temperature Coefficient (Coefficiente di temperatura negativo). La resistenza elettrica offerta da qualsiasi sostanza varia al variare della sua temperatura. La resistenza può aumentare all’aumentare della temperatura oppure diminuire all’aumentare di essa.In particolare, poiché il passaggio di corrente provoca il riscaldamento del corpo entro cui la corrente scorre, la resistenza può aumentare o diminuire in funzione della corrente che attraversa una data sostanza. Si definiscono materiali NTC tutti quei materiali che vedono diminuire la loro resistenza elettrica all’aumentare della temperatura. Con materiali NTC vengono costruite le sonde di molte apparecchiature digitali (termometri, termostati) impiegati nella refrigerazione e nel condizionamento. Mediamente, la resistenza elettrica di tali sonde alla temperatura ambiente è dell’ordine di qualche decina di migliaia di ohm.

PSI: Pound/Square Inch (libbra/pollice quadrato). Unità di misura della pressione in uso nel sistema anglosassone. Essa è data dal rapporto tra la forza-peso di una libbra (453 grammi) agente su di una superficie quadrata avente il lato di un pollice (2,54 cm) e la superficie stessa. Occorrono circa 14,5 psi per ottenere la pressione di 1 bar. Semiermetici: Tipologia di compressori che costruttivamente risulta collocarsi nel mezzo tra la soluzione ermetica e quella aperta. Sono di tipo alternativo, cioè la compressione del gas refrigerante avviene mediante pistoni. Il motore elettrico ed il compressore vero e proprio sono racchiusi in un unico involucro e non esiste soluzione di continuità tra i rispettivi due alberi. Nei compressori semiermetici non è possibile accedere ed ispezionare completamente tutti i componenti che lo costituiscono, in quanto non tutte le parti che lo compongono sono apribili e smontabili. Generalmente, sono comunque ispezionabili e smontabili la testa dei cilindri, le piastre laterali che danno accesso alla parte riguardante il rotore e lo statore del motore elettrico e la morsettiera che permette, nei compressori con alimentazione trifase, la modifica dei collegamenti elettrici. I compressori semiermetici risultano, nell’ambito della refrigerazione commerciale di media potenza, la tipologia di compressori più diffusa. Normalmente sono dotati di una spia per la verifica del livello dell’olio all’interno del carter. ●

Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.

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R-449A

R-452A

GWP

631

1.397

2.141

CLASSE

A1

A1

A1

SOSTITUISCE

R-134a

R-404A, R-507

R-404A, R-507

APPLICAZIONI

Refrigerazione TN, Chiller

Refrigerazione BT

Trasporti refrigerati

Efficienza energetica superiore al R-404A ed R-507

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Il Regolamento Europeo F-Gas n°517/2014 richiede di abbandonare rapidamente l’uso dei gas refrigeranti ad elevato GWP (indice di “Riscaldamento Globale”). I primi gas ad essere eliminati saranno quelli con GWP>2500, come i refrigeranti per le basse temperature R-404A ed R-507. Le alternative sono ora disponibili: i gas DuPont Opteon® sono refrigeranti a base di HFO, a basso GWP, che possono essere utilizzati in sicurezza (classe A1 = non infiammabili e non tossici) negli impianti di refrigerazione tradizionali. Rivoira Refrigerants è a disposizione per qualsiasi informazione sui prodotti e per un supporto tecnico al fine di facilitare la transizione verso i nuovi refrigeranti Opteon®.

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