Industria & formazione refrigerazione e condizionamento 5-2020

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Air conditioning and Refrigeration European Association

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ORGANO UFFICIALE CENTRO STUDI GALILEO

LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE N.439

LA GIORNATA MONDIALE DELLA REFRIGERAZIONE “LA CATENA DEL FREDDO PER LA VITA” invita le aziende del freddo a Formarsi A Distanza - FAD per lavorare meglio sul campo

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il 26 giugno, ogni anno

parteciperanno

Report conclusivo Real Alternatives

ALL’INTERNO Refrigeranti Naturali, CO2 transcritica

Igienizzazione e Sanificazione Domande e Risposte

Anno XLIV - N. 5 - 2020 - Sped. a. p. - 70% - Fil. Alessandria - Dir. resp. E. Buoni - Via Alessandria, 26 - Tel. 0142.452403 - 15033 Casale Monferrato




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La serie CD di compressori per applicazione transcritica a CO22 è il risultato di oltre tre decenni di ricerca costante e di consolidata esperienza dell’altamente qualificato gruppo di Ingegneri Dorin. L'affidabilità, la sostenibilità e l'efficienza di queste macchine fanno di loro il punto di riferimento per il mercato globale CD500 – the largest 6 pistoni, 39,85 - 98,58 m33/h CD400 – the best seller 4 pistoni, 9,48 - 35,47 m33/h CD4 – the newest 4 pistoni, 4.67 - 9.21 m33/h CD2 – the smallest 2 pistoni, 1,60 - 4,60 m33/h Soluzioni Eco-Friendly per sistemi a catena del freddo Fai tutto con i compressori a CO2 Dorin!

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NUMERO 5 / GIUGNO 2020

Direttore Responsabile Enrico Buoni Responsabile di Redazione M.C. Guaschino Comitato Scientifico Marco Buoni, Marcello Collantin, Pierfrancesco Fantoni, Marco Carlo Masoero, Alfredo Sacchi, Madi Sakande, Stefano Sarti Redazione e Amministrazione Centro Studi Galileo srl via Alessandria, 26 15033 Casale Monferrato AL tel. 0142/452403 fax 0142/909841 Pubblicità tel. 0142/452403 E-mail: info@industriaeformazione.it www.industriaeformazione.it www.centrogalileo.it continuamente aggiornati www.EUenergycentre.org per l’attività in U.K. e India www.associazioneATF.org per l’attività dell’Associazione dei Tecnici del Freddo (ATF) La rivista viene inviata a: 1) installatori, manutentori, riparatori, produttori e progettisti di: A) impianti frigoriferi industriali, commerciali e domestici; B) impianti di condizionamento e pompe di calore. 2) Utilizzatori, produttori e rivenditori di componenti per la refrigerazione. 3) Produttori e concessionari di gelati e surgelati.

Sommario

6 Editoriale: World Refrigeration Day

M. Buoni – Presidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Association, Segretario Generale ATF, Direttore Centro Studi Galileo

10 Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini

20 Rubrica Domande frequenti tratte dal webinar CSG “Gli impianti dopo la pandemia: gestione, igienizzazione componenti” Paolo Mattavelli - Errecom SpA

21 Conservazione degli alimenti e efficienza energetica nella catena del freddo e relativi progetti delle Nazioni Unite Franziska Menten UNIDO

24 Gestione dei sistemi agro-alimentari con tecnologie frigorifere con refri-

geranti naturali Paolo Amirante - Professore di macchine ed impianti per le industrie agroalimentari Sergio Girotto - Direttore della società ENEX

31 Guida Mondiale alla refrigerazione CO₂ transcritica Ilana Koegelenberg - Shecco Base

40 Principi di base del condizionamento dell’aria

Connessioni elettriche e impiego di refrigeranti infiammabili nei climatizzatori split P. Fantoni - 213° Lezione

43 Concetti di base sulle tecniche frigorifere

Non sempre il compressore è in grado di accettare il passaggio da R404A a R449A P. Fantoni - 233° Lezione

45 Ultime Notizie

Una serie di Webinar live da Real Alternatives - Cerimonia Real Alternatives Live! Un report conclusivo - Decreto rilancio, ecco i superincentivi con Ecobonus e sismabonus al 110% - Coronavirus: sul sito di AREA già a disposizione una biblioteca tecnica - Coronavirus: dall’ISS e dal Ministero dell’Interno due guide per la disinfezione di ambienti e mezzi di trasporto - Coronavirus, dall’ISS aggiornamenti al rapporto sulla qualità dell’aria indoor - Informazioni per la sanificazione di evaporatori e condensatori - Coronavirus, il DPCM spegne gli impianti di condizionamento? NO! Chiarimenti da Regione Veneto e Assoclima - Coronavirus, sì all’aria condizionata, con la giusta manutenzione! - Coronavirus e condizionamento dell’aria: nuove disposizioni dalla conferenza delle regioni - Cabinet, fuori norma l’80% - Aperte le candidature all’Innovation Award di ASHRAE e OZONACTION - Covid-19: indicazioni dell’ISS sulla sanificazione di superfici, ambienti interni e abbigliamento - Scadenze F-Gas, chiarimenti dal Ministero dell’Ambiente.

49 Glossario dei termini della refrigerazione e del condizionamento (Parte centonovantasettesima) - A cura di P. Fantoni

N. 439 – Periodico mensile Autorizzazione del Tribunale di Casale Monferrato n. 123 del 13.6.1977 Spedizione in a. p. - 70% Filiale di Alessandria Abbonamento annuo (10 numeri) € 36,00 da versare sul ccp 10763159 intestato a Industria & Formazione Estero € 91,00 - una copia € 3,60 arretrati € 5,00

Speciale WRD Lo sapevate che (fonte World Refrigeration Day): • 50% delle medicine devono essere conservate e trasportate sotto temperatura controllata • 40% dei vaccini non possono essere utilizzati a causa di una carente catena del freddo • 800 milioni di persone sono malnutrite • 50% del cibo deve essere raffreddato e attualmente solo il 25% lo è • La quantità di cibo sprecato potrebbe sfamare 950 milioni di persone INDUSTRIA & formazione /5


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

WORLD REFRIGERATION DAY #WRefD2020

Marco BUONI Presidente AREA Air Conditioning and Refrigeration European Association, 26 Associazioni europee 22 Stati 110.000 frigoristi Direttore Centro Studi Galileo Segretario generale ATF Associazione dei Tecnici italiani del Freddo

Il World Refrigeration Day, quest’anno, si svolgerà online. Anche se già in passato tutte le associazioni dei vari paesi partecipanti hanno contribuito a rendere l’evento fortemente improntato alla condivisione delle esperienze, sfruttando le piattaforme digitali, l’edizione 2020 della Giornata Mondiale della Refrigerazione si svolgerà direttamente in streaming. Il 26 Giugno, data scelta in onore del compleanno di Lord Kelvin (nato il 26 giugno 1824), verranno organizzati eventi in tutto il mondo. Dal sito ufficiale, worldrefrigerationday.org, è già possibile consultare un elenco dei primi appuntamenti confermati, fornendo una vasta panoramica dell’ampio respiro internazionale della giornata, che quest’anno si celebrerà nel nome della diversità: Regno Unito, Francia, Australia e Italia sono solo alcune tra le nazioni che aderiranno alla giornata.

Tutte le associazioni, gli enti, le aziende e le istituzioni che prenderanno parte al World Refrigeration Day lo faranno da remoto, organizzando dirette streaming e webinar, sfruttando tutte le risorse e gli strumenti che, volenti o nolenti, abbiamo imparato a usare e a sfruttare nel corso del lockdown, nel grande sforzo collettivo per contrastare la diffusione del Covid-19. La pandemia ha mostrato più che mai quanto sia fondamentale il ruolo della refrigerazione e del condizionamento dell’aria all’interno della società moderna, e quanto i Tecnici del Freddo siano cruciali per il mantenimento efficiente e sicuro degli impianti: non solo la cold chain, che è rimasta attiva e operativa, ha garantito che la catena della distribuzione alimentare rimanesse sempre costante, che i farmaci fossero conservati nel modo corretto, che i data center (senza i quali Internet non funzionereb-

LE ULTIME TECNOLOGIE NEL CONDIZIONAMENTO E NELLA REFRIGERAZIONE AI TEMPI DEL POST COVID-19 Impianti e Igienizzazione, Sanificazione, Attrezzatura, Recupero e Riciclo Refrigeranti, Formazione e Patentino Frigoristi 26 giugno 2020 Inizio ore 11,00 moderatore Marco Buoni, CSG AREA ATF il 26 giugno 2020

Il giorno più cool dell’anno

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CSG WEBINAR I SEMINARI ONLINE GRATUITI DEL CENTRO STUDI GALILEO

per iscrizioni: www.associazioneatf.org

6/ INDUSTRIA & formazione

h 11.20 Le importazioni illegali di HFC: le dimensioni di un fenomeno che danneggia l’intera filiera e l’ambiente @ Diego Boeri, EFCTC h 11.40 Ambiente e Sicurezza per la refrigerazione del prossimo decennio @ Ennio Campagna, Rivoira h 12.00 L’economia circolare applicata ai gas refrigeranti: la rigenerazione @ Vincenzo Scarano, General Gas h 12.20 Sanificazione e climatizzazione: istruzioni per l’uso @ Paolo Mattavelli, Errecom h 12.40 L’evoluzione dei controlli nella refrigerazione: misura e monitoraggio BT e WIFI @ Luca Laudi, Testo h 14.20 Soluzioni per una refrigerazione commerciale sostenibile ad impatto climatico nullo @ Francesco Mastrapasqua, EPTA h 14.40 BACS & WATER per il condizionamento degli edifici @ Raul Simonetti, Carel h 15.00 Applicazioni digitali e cloud per la refrigerazione @ Pietro Trevisan, Bitzer h 15.20 Sistema frigorifero: installazione e manutenzione. Steps importanti da seguire ed effetti sul compressore @ Kaven Nourrice, Frascold h 15.40 Refrigeranti naturali: 4 soluzioni sostenibili ad alta efficienza @ Rodolfo Cavicchioli, LU-VE h 16.20 RBEST: il monoblocco diventa smart e tecnologico @ Luca Vimini, Rivacold


C4R è un progetto di marketing internazionale con durata triennale (2018 – 2021) che, grazie al sistema Epta FTE – Full Transcrictical Efficiency, contribuisce a sostituire i refrigeranti HCFC e HFC con CO2 transcritica, in maniera semplice, efficiente ed affidabile, ovunque nel mondo, con qualsiasi temperatura esterna, assicurando il 10% di risparmio energetico e il 20% di risparmio nei costi di installazione e manutenzione.

È parte del programma Europeo LIFE 17 che comprende numerosi progetti per combattere il cambiamento climatico

TECNOLOGIA FTE SEMPLICE GLOBALE INDUSTRIALE

AFFIDABILE

Il cuore del progetto C4R è la tecnologia FTE nella versione 2.0 che permette una completa sostituzione dei vecchi refrigeranti con CO2, un fluido naturale, non tossico e non infiammabile in maniera semplice, efficiente e affidabile, in qualsiasi condizione climatica e dovunque nel mondo. Nella versione 2.0 l’FTE Full Transcrictical Efficiency è integrato nella centrale per garantire un minor ingombro e la riduzione dei tempi di installazione e avviamento, eliminando inoltre la necessità di spazio aggiuntivo nella sala macchine per l’alloggiamento del ricevitore di liquido. ETE Extreme Temperature Efficiency è una nuova tecnologia Epta che può essere combinata anche a FTE, per incrementare ulteriormente l’efficienza del sistema alle temperature più estreme, e garantisce il funzionamento dell’impianto a CO2 transcritico ad ogni latitudine, anche su impianti non booster, e in applicazioni di refrigerazione industriale.

Il progetto Life C4R riceve fondi dall’Unione Europea secondo l’accordo di sovvenzione n° LIFE 17 CCM/IT/000120 Le informazioni e i punti di vista contenuti nel presente Avviso sono quelli dell’autore/degli autori e non rispecchiano necessariamente l’opinione dell’Unione Europea. Né le istituzioni né gli enti dell’Unione Europea né alcun altro soggetto agisca per loro conto possono essere ritenuti responsabili dell’utilizzo delle informazioni ivi contenute.

www.carbon4retail.eu


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8/ INDUSTRIA & formazione


NUMERO 5 / GIUGNO 2020

be) continuassero a operare a pieno regime. Il Centro Studi Galileo, principale ente per la formazione sul freddo, nei mesi di quarantena ha fatto fronte alla crisi potenziando esponenzialmente i propri servizi digitali: questo ha comportato non solo la costruzione di un nuovo modo di portare avanti i programmi didattici (dalla traslazione dei corsi in aula in FAD - formazione a distanza alla nascita dei nuovissimi iFAD, Incontri Formativi a Distanza) ma anche un incremento della quantità di webinar organizzati e promossi, in collaborazione con le aziende partner. Il CSG è stato promotore di nove diversi seminari online, preziosissimi approfondimenti gratuiti che hanno dato modo ai Tecnici del Freddo di sfruttare il periodo di sosta obbligata come un utile momento di crescita e formazione personale e professionale. Questo 26 Giugno, in rappresentanza dell’Italia, il Centro Studi Galileo ha quindi deciso di utilizzare proprio la formula dei webinar per celebrare la Giornata Mondiale della Refrigerazione. In collaborazione con ATF - Associazione Italiana del Tecnici del Freddo e Industria&Formazione, il 26 Giugno chiunque sia interessato potrà collegarsi e partecipare ai tantissimi seminari in diretta streaming che il Centro ospiterà sui propri canali digitali. Sin dalla prima edizione, che si è svolta l’anno scorso, il Centro Studi Galileo è stato tra i più attivi promotori dell’evento, che mira a diventare sempre più un appuntamento fisso e consolidato: una giornata mondiale a celebrazione di un settore fondamentale per il nostro stile di vita. Chi si collegherà potrà trovare a portata di click tutta l’esperienza e la qualità alla quale il Centro Studi Galileo e i suoi partner hanno abituato chi opera nell’Industria del freddo negli oltre quarantacinque anni di lezioni, convegni, incontri e, di recente, webinar, nel pieno rispetto delle misure di sicurezza e sfruttando al massimo gli strumenti digitali a nostra disposizione. Il titolo del seminario sarà: Le Ultime Tecnologie nel Condizionamento e nella Refrigerazione ai tempi del post Covid-19 - Impianti e Igienizzazione, Sanificazione, Attrezzatura, Recupero e Riciclo Refrigeranti, Formazione e Patentino Frigoristi. Gli argomenti trattati saranno diversi e

disparati, ma legati a un singolo grande filo conduttore, il futuro e il presente del settore HVAC/R in rapporto non solo alle sfide imposte dalla pandemia, ma alle opportunità rappresentate dai nuovi sviluppi tecnologici, dalla nuova impronta green che il settore ha deciso di intraprendere (con grandi investimenti e supporto alle logiche di economia

circolare), fino ad arrivare alla lotta ai traffici di refrigeranti, che ricopre un ruolo chiave nel conseguimento degli obiettivi climatici che l’Unione Europea ha deciso di raggiungere entro il 2050. L’iscrizione all’evento potrà essere effettuata dal sito www.centrogalileo.it, oppure tramite uno dei tantissimi canali social del Centro Studi Galileo.

Il WRD permette a tutti noi del settore della refrigerazione di mostrare e far conoscere l’importanza del nostro lavoro. La refrigerazione è fondamentale per la vita quotidiana ma non sempre è riconosciuto. Il WRD aiuta a raggiungere gli obiettivi che le Nazioni Unite si sono proposte per sconfiggere i problemi dell’umanità: SDG2 Una Catena del Freddo Efficiente riduce le perdite di cibo sfamiamo più persone SDG3 Un adeguato trasporto e conservazione delle medicine salviamo più vite SDG8 Espandere la catena del freddo per dare più lavoro SDG12 Un consumo e produzione sostenibile riduciamo gli sprechi SDG13 Una catena del freddo più efficiente e amica dell’ambiente migliori efficienze energetiche e uso di refrigeranti a basso impatto

Nel corso del lockdown, il Centro Studi Galileo ha fornito con i suoi webinar una grandissima opportunità di formazione gratuita a migliaia di Tecnici del Freddo, così da trasformare il lockdown forzato in una preziosa opportunità di apprendimento: con nove appuntamenti in due mesi, migliaia di partecipanti e 18 partner coinvolti, i webinar sono stati un appuntamento fisso e apprezzato per tutta la durata del blocco imposto alle attività. Il 26 Giugno, il Centro Studi Galileo organizzerà inoltre un “super webinar” in occasione del World Refrigeration Day INDUSTRIA & formazione /9


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Tecnici di 3 generazioni in 45 anni di corsi con una media di oltre 3.000 allievi all’anno si sono specializzati al CSG

DAL NUMERO PRECEDENTE CONTINUA L’ELENCO DEI TECNICI SPECIALIZZATI NEGLI ULTIMI CORSI NELLE VARIE REGIONI ITALIANE

Tecnici specializzati negli ultimi corsi e patentini del Centro Studi Galileo

Gli attestati dei corsi, i più richiesti dalle aziende, sono altresì utili per la formazione dei dipendenti prevista dal DLGS 81/2008 (Ex Legge 626) e dalla certificazione di qualità. Video su www.youtube.com ricerca “Centro Studi Galileo” Foto su www.centrogalileo.it e www.facebook.com/centrogalileo CORSO SULLA CERTIFICAZIONE AZIENDALE REG. 2067/2015 E DPR 146/2018 CASALE MONFERRATO TRAMITE FAD ALIBERTI IMPIANTI DI ALIBERTI Aliberti Antonio Siano BACINO STEFANO Gabiano CHIARUCCI CARLO Chiarucci Carlo Acqualagna ENIMA SRL Cavalli Vinicio Fratta Polesine EUROELETTRA SAS Ivaldi Marco Novi Ligure

L’elenco in continuo aggiornamento di tutti i nominativi, divisi per provincia, dei tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studio Galileo si può trovare su www.centrogalileo.it (alla voce Corsi > organizzazione)

IRP IMPIANTI DI BODANO Picci Pierpaolo Quartu S. Elena NUOVA GT L’ILLUMINAZIONE Colpani Vittorio Romano Di Lombardia

TECNICI CHE HANNO SEGUITO IL RIPASSO PER IL PATENTINO ITALIANO FRIGORISTI TRAMITE FAD

PALMIERI PEPPINO Palmieri Peppino Busso

ARTIC ENERGY SRL Menolascina Nicolas Anzola Emilia

SANIDRA SRL Caviglia Marco Genova

BARBARO STEFANO Torino

SUDEL GROUP SRLS Allocco Salvatore Pagani TERMOTRECCHI DI TRECCHI Trecchi Marco Arona VACCANEO LORENZO Nizza M.To

BEMATEC SRL Meloni Ronnie Cerete BUSCA EZIO Alice Castello

ELECNOR SA Cianflone Walter S. Pietro Mosezzo ELECTROLAB Giovannardi Francesco Bagnacavallo ELETTRICA 2000 SRL Di Giovanni Alessandro Montorio Al V. GRAL COSTRUZIONI SRL Trapanucci Ettore Bracciano GRANFRUTTA ZANI SOC. COOP. Solaroli Francesco Granarolo Faentino

CM TERMOIMPIANTI SRL Fratini Carlo Pontasserchio

KRYOS SAS DI GUZZO R&C Patruno Ivan Arluno

DAMASCHIN MARIUS IONUT Modena

LAURETTA DAMIANO FRANCESCO Voghera

Il Docente del Centro Studi Galileo, Roberto Ferraris, illustra a due Tecnici del Freddo la procedura corretta per tagliare il tubo di rame, che viene poi utilizzato per l’esame pratico di brasatura. La prova avviene nel laboratorio della sede storica del CSG di Casale Monferrato, prima delle 15 sedi diffuse su tutto il territorio italiano. Foto scattata a febbraio ante DPCM 10/ INDUSTRIA & formazione


SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO SISTEMI DI RECUPERO E RICICLO RECYCLING AND RECOVERY SYSTEMS RECYCLING RECOVERY SYSTEMS F-GAS REGULATION -AND PHASE DOWN Dal 2018 in poi, il regolamento 517/2014) F-GAS REGULATION - PHASE (EU DOWN

€ SAVE THE PLANET SAVE THE PLANET

sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle di HFC nell’UE. Dalquantità 2018 indisponibili poi, il regolamento (EU 517/2014) sui gas fluorurati prevede massicci tagli alle From 2018 onwards, EUnell’UE. F-Gas Regulation quantità disponibili di the HFC (EU 517/2014) creates massive cuts in the2018 available quantities HFCsRegulation in the EU. From onwards, the EUofF-Gas (EU 517/2014) creates massive cuts in the available quantities of HFCs in the EU. SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppo manometrico riciclato a diagnosi visiva con refrigerante SPY riciclato Manifold with visual diagnosis SPYrecycled with Manifold refrigerant with visual diagnosis with recycled refrigerant

SAVE MONEY SAVE MONEY

SPY Gruppo manometrico a diagnosi visiva conSPY refrigerante Gruppocontaminato manometrico a diagnosi visiva con refrigerante SPY contaminato Manifold with visual diagnosis withSPY contamined Manifold refrigerant with visual diagnosis with contamined refrigerant

RECUPERA RICICLA RIUTILIZZA RECUPERA RICICLA RECOVER RIUTILIZZA RECYCLE REUSE RECOVER RECYCLE REUSE

Bombola per recupero refrigerante Bombola per recupero Bottle refrigerante for refrigerant recovery Bottle for refrigerant recovery

Distillatore integrato a controllo di flusso Integrated distillation Distillatore integratosystem with automatic flow control a controllo di flusso Integrated distillation system with automatic flow control

Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti aumenti dei prezzi e potenziale carenza. Più alto è il GWP del refrigerante, più sarà soggetto HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati alla Phase-down (riduzione graduale) dell’HFC, con conseguenti non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). aumenti dei prezzi e potenziale carenza. L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora HFO puri, CO2, idrocarburi, ammoniaca, HFC riciclati o rigenerati essere utilizzato per il servizio fino al 2030. non rientrano nella Phase-down (riduzione graduale). L’HFC riciclato e rigenerato - anche con GWP> 2500 - può ancora essere utilizzato per il servizio fino al 2030.

EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo EASYREC1R-2R / EASYREC-HP EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Unità di recupero e riciclo Recovery and recycling units EASYREC1R-2R / EASYREC-HP Recovery and recycling units

The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases and potential shortages. The higher the GWP of the refrigerant, the more it will come under Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled pressure by the HFC phase-down, leading to likely price increases HFCs etc. do not fall under the phase-down. and potential shortages. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still Pure HFOs, CO2, hydrocarbons, ammonia, reclaimed or recycled be used for service until 2030. HFCs etc. do not fall under the phase-down. Recycled and reclaimed HFCs – even with a GWP > 2500 - can still be used for service until 2030.


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

MAURI SERVICE SRL Mauri Giorgio Milano METELLI GIANLUIGI Merigo Dario Roccafranca QUINCI GIAMBATTISTA Mazara Del Vallo RAVERA CALOR Ravera Massimo Ovada RTM SERVICE SRL Zenaro Mauro Girola Davide Sesto Calende SADES IMPIANTI SRL Della Ducata Davide De Martin Andrea Belluno SERRALUNGA MICHELE Casale M.To SICURGAS SAS D’Aliesio Roberto Avezzano STAR SERVICE SRL Urdi’ Andrea Genova TECHNO SKY SRL Brunetti Dario Prunecchi Giacomo

Un Tecnico del Freddo, al termine del corso di Preparazione al Patentino Frigoristi, riceve dal docente del Centro Studi Galileo Stefano Sarti l’attestato che dimostra che ha partecipato con successo alla giornata di formazione ad Agliana, una delle 15 sedi del CSG. Foto scattata a febbraio ante DPCM Venuti Marco La Placa Santo Scarpaci Piergiorgio Roma TERMOEUROPA SRL Mazzocchi Andrea Corsico TMI FACILITY MANAGEMENT SRL Longo Fabio Stassi Pietro Fontanarosa Paolo Villagrazia Carini

VB IMPIANTI SRLS Borscia Valter Perugia

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DLB TEK SRL Sedita Filippo Menfi DMS SNC Romano Matteo Rivoli KRYOS SAS DI GUZZO R&C Patruno Ivan Arluno MENO20 SRL Vitrugno Elio Bari

Esame teorico per il conseguimento del Patentino Frigoristi svolto da remoto durante il lockdown: la grandissima esperienza del Centro Studi Galileo ha garantito ai Tecnici del Freddo la possibilità di sostenere gli esami sfruttando i moderni sistemi di Formazione a Distanza. Un rigido regolamento ha garantito che l’esame potesse essere svolto nonostante le disposizioni di sicurezza sanitaria e distanziamento sociale adottate nel corso del lockdown. 12/ INDUSTRIA & formazione


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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

METELLI GIANLUIGI Merigo Dario Roccafranca RAVERA CALOR Ravera Massimo Ovada SICURGAS SAS D’Aliesio Roberto Avezzano STAR SERVICE SRL Urdi’ Andrea Genova STAURENGHI IMPIANTI SRL Staurenghi Andrea Cislago TERMOEUROPA SRL Mazzocchi Andrea Corsico

CORSO IMPIANTI A CO2 TRAMITE FAD ELIWELL CONTROLS SRL Mambretti Simone Mazzon Giovanni Possamai Nicholas Pieve D’Alpago FUTUR SERVICE SRL Gallea Marco Savigliano

SAFEAR SERVICE SRL Alfano Carlo Lorusso Riccardo Fonte Nuova SCOTSMAN ICE SRL Vania Tommaso Rasulo Leonardo Bettolino Di Pogliano TECHNOLOGY SERVICES SRL Angelini Massimo De Angelis Carlo De Angelis Simone Pieve Emanuele TOKHEIM SOFITAM ITALIA SRL Bilotta Antonio Scurzolengo

CORSO IMPIANTI HVAC E COVID-19 TRAMITE FAD AM TECNO DI ALIBERTI MASSIMO Aliberti Massimo Cairo Montenotte BETASINT SRL Valentino Ferdinando Piacentini Mauro Cupelli Maurizio Milano

Esame pratico Patentino Frigoristi, prova di brasatura, i Tecnici possono formarsi sfruttando alcune delle migliori tecnologie a loro disposizione, come da esempio la brasatura ossigenoidrogeno tramite elettrolisi dell’acqua. Oltre ai normali DPI (dispositivi di protezione individuale), il Tecnico è in questo caso munito anche di mascherina: gli allievi svolgono, nel rispetto delle attuali disposizioni, gli esami in un contesto controllato e sanificato di volta in volta. BMB DI BEGARELLI Begarelli Bruno Verolanuova

CENTRALE ADRIATICA SOC. COOP. Lopapa Gregorio Anzola Emilia

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DANIELE MAURIZIO Daniele Maurizio Borgo San Dalmazzo

CARLO DI PRIOTTO CARLO Priotto Carlo Scalenghe

ELETTRO GAS DI ROSSINI PAOLO Rossini Paolo Castelnuovo B.

Progetto REAL Alternatives 4 LIFE Supportato dalle Nazioni Unite e dalla Commissione Europea e utilizzato in 19 Stati tradotto in 17 lingue diverse: il docente del Centro Studi Galileo, Gianfranco Cattabriga, nel corso di una visita guidata in uno stabilimento, insieme a una delegazione di Tecnici del Freddo Greci e Ciprioti, esempio del grandissimo e costante impegno internazionale del CSG. Argomento della visita di studio, nell’ambito del progetto Train The Trainers, i nuovi refrigeranti infiammabili a basso GWP. Foto scattata a dicembre ante DPCM 14/ INDUSTRIA & formazione


NUMERO 5 / GIUGNO 2020 Potenza Marcello Sacchi Ernesto Tranquilli Simone

CORSO AD HOC NUOVI REFRIGERANTI TEORICOSUINUOVIREFRIGERANTI NORMATIVA E PANORAPANORAMAATTUALE MA ATTUALE A LECCE

Prova pratica di brasatura con cannello in rame nel laboratorio casalese del Centro Studi Galileo. Mentre il Tecnico del Freddo si cimenta con la prova, il docente, Roberto Ferraris, esamina e valuta l’operato dell’allievo. La brasatura è una delle tecniche di saldatura più rapide ed efficaci, ed è fondamentale per un frigorista saperla utilizzare alla perfezione. Per i refrigeranti infiammabili esistono pure giunzioni meccaniche tipo Lokring . Foto scattata a gennaio ante DPCM FUTUR SERVICE SRL Colasanti Federico Savigliano

MENDOZA IMPIANTI Mendoza Vergara Angel Ramon Voghera NOVA ELETTRA SNC Giacco Gabriele Vercelli NT SRL Dalle Vedove Katia Cirie’ STP TRASPORTI SRL Genco Elia Vincenzo San Donato M.Se

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D’aquale Michele La Pignola Antonio Liguori Domenico Verde Antonio Ciotola Gerardo

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NUOVA SALENTO ENERGIA Bleve Antonio Calogiuri Francesco Candido Romeo Casalini Claudio Andrea Castelluzzo Agostino Castiglione Gianni Coluccia Gianluca Marco Cordella Francesco De Mitri Emira Della Bona Fabiana Fino Donato Fracella Sergio Garrisi Giuseppe Mauro Martino Miccoli Lorenzo Micelli Alessio Montagna Alessandro Morelli Daniele Perrone Giuseppe Petrelli Fabio Renato Filiberto Russo Antonio Schiattino Gugliemo Sciarra Alessandro Sicara Francesco Spadachiodo Luigi Pinto Paolo Toma Massimiliano Tommasi Francesco Vinciguerra Claudio

Al fine di conseguire il Patentino Italiano Frigoristi, che permette ai Tecnici del Freddo di operare maneggiando gli F-Gas in sicurezza, è necessario superare diversi esami, sia teorici che pratici. In foto, il Tecnico del Freddo è alle prese con misurazioni e saldature, sfruttando le strumentazioni all’avanguardia che il Centro Studi Galileo mette a disposizione dei frigoristi. Il Tecnico, all’interno della sede storica di Casale Monferrato, è munito di mascherina, oltre che dei normali DPI, e opera da solo a distanza di sicurezza dal docente, nel rispetto delle attuali normative di sicurezza. INDUSTRIA & formazione /15


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CORSO AD HOC TECNICHE FRIGORIFERE BASE E SPECIALIZZAZIONE A CASALE MONFERRATO SIRAM Balocco Paolo Bardanelli Francesco Carbone Stefano Ferrari Marco Ferraro Rocco Ferri Luigi Meles Raffaele Saldo Sabino Stombellini Ennio Torarolo Mattia

CORSO AD HOC IMPIANTI DI CLIMATIZZAZIONE AUTOMOTIVE A MILANO ATM Anelli Pablo Antonioli Romano Asnaghi Erik Bellinello Yuri

Berrettino Marco Bianchetti Gianluca Bilardi Tommaso Bizzotto Christian Bonardi Federico Bottoli Giorgio Caiola Giacinto Calcide Antonio Cefalo Ottavio Ceriani Piergiuseppe Cieri Silvio Colucci Antonio Colucci Mario Cremonesi Omar Cristofori Andrea Crivelli Davide Cuscione Domenico D’ambrosio Ivano D’errico Marco De Crescenzo Marco De Sena Giuseppe De Seriis Marco Defendenti Attilio Delvino Giuseppe Deponti Sergio Esposito Roberto Forcellini Simone Forzatti Jacopo Fulgoni Giovanni Ghirelli Danilo

Marino Bassi, docente del Centro Studi Galileo, consegna a un Tecnico del Freddo l’attestato che conferma il superamento con successo di un corso dedicato agli Idrocarburi. Il corso, ad hoc, è stato realizzato presso gli stabilimenti dell’azienda ALFA LAVAL: sono infatti numerose le realtà che scelgono di affidare la formazione dei propri Tecnici al Centro Studi Galileo. Foto scattata a gennaio ante DPCM Ginelli Arcadio Gottardo Antonio Grittini Angelo Jammartino Carmelo Lapertosa Saverio

Larosa Carlo Lo Giudice Marco Lucca Salvatore Malberti Andrea Marangoni Daniele

La formazione a distanza ha permesso al Centro Studi Galileo di continuare a fornire i propri servizi di formazione anche nel corso del lockdown: in particolare, il corso dedicato alla sanificazione e all’igienizzazione degli impianti post pandemia, argomento più che mai in primissimo piano, ha riscosso grandissimo successo tra i partecipanti. Anche questo corso è stato erogato in diretta streaming, dando ai Tecnici la possibilità di intervenire in diretta esattamente come nel corso di una lezione frontale tradizionale.

INDUSTRIA & formazione /17


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Maraschi Simone Marassi Sergio Marassi Sergio Mazza Antonio Morandi Alessandro Nannini Riccardo Paini Giorgio Petri Carlo Pistillo Davide Pogliani Michele Pollice Antonio Radice Jacopo Romano Antonio Romeo Stefano Salvati Claudio Santaiti Stefano Sapone Nicodemo Semeraro Giovanni Signorini Cristiano Stasio Carlo Terrasi Gioacchino Trebbi Valerio Tresoldi Carlo Varesi Luca

CORSO AD HOC CONSULENZA NORMATIVA F-GAS E BANCA DATI TRAMITE FAD Sirti S.p.A

Corradini Roberto Cusinato Milena Danza Paolo

Gemma Daniele

Giustiniani Salvatore Iorfino Domenico Leone Antonio Merati Paolo

Muneghina Maurizio Nigri Giovanni

Pagano Vincenzo Poletti Mirko

Porcedda Francesco Sanna Claudio Vanetti Ivan

Prova pratica di saldatura, sotto lo sguardo soddisfatto del docente CSG Roberto Ferraris: per un Tecnico del Freddo, oltre a imparare i migliori metodi per operare sugli impianti, è fondamentale che la formazione venga effettuata sfruttando una strumentazione adeguata: in tutte le quindici sedi italiane del Centro Studi Galileo, gli studenti hanno a disposizione le ultime innovazioni tecnologiche, fondamentali per fornire un’istruzione qualitativamente adeguata. Foto scattata ante DPCM

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LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

NUOVA RUBRICA: Domande frequenti tratte da Incontro Formativo a Distanza iFAD | “Gli impianti dopo la pandemia: gestione, igienizzazione, componenti” Webinar Webinar | “Dai refrigeranti | “Dai refrigeranti alternativi alternativi all’igienizzazione all’igienizzazione degli impianti”risposte degli impianti”risposte di ErrecomdiSpA Errecom - PaoloSpA Mattavelli

Abbiamo Nel caso in parlato cui una di utenza aumento con deiforte flussi contamid’aria, nazione, ma al tempo tipostesso reparto l’aumento covid, aumentando dei flussi puòil diventasso tare di portata aumento ariadi espulsa rischioall’esterno, contagio. Come cosa troviamo succederà il giusto alla contaminazione incremento del dell’aria flusso d’aria? esterna, specialmenCercando te nelle di aree evitare metropolitane moti turbolenti come nell’ambiente. Milano, Roma, Ogni situazione ecc…? va analizzata singolarmente, è proprio imporIltante volume l’esperienza dell’aria del esterno tecnico è talmente elevato che la diluizione è enormemente elevata. Certamente, in nessun legge n.82respirare è specifica le imprese di caso èLaconsigliabile l’ariaper espulsa a ridosso pulizia, mentre fa manutenzione sugli impianti dello scarico. Per chi il resto non c’è nessuna preoccupanon è compreso in questa legge. Ovviamente a chi zione. esegue questi tipi di manutenzione l’utente potrà e dovrà richiedere la competenza/idoneità. pulizia che tipo di rifiuti QuestoI èmateriali in fase di di chiarimento. A un chirurgo, persono? esempio, Sono normaliladetergenti che devonodegli essere smaltiti senon chiedono licenza di sanificatore strumenti. Il suo condo normativa vigente ossia come un normale detergrado di competenza è ritenuto già idoneo e superiore. sivo per i piatti o per lavatrice. Qual è, e come dobbiamo scegliere, il princiQualiinsono o i componenti chimici pio attivo baseiaprodotti quali materiali trattare? Le macche vanno assolutamente evitati al fine di limitare chine che andiamo a trattare hanno in sé metalli, od escludere danni alle batterie rame, alluminioeventuali e plastiche e gomme... Qualiramesono alluminio? le compatibilità? È assolutamente necessario prodotti Il mio suggerimento è utilizzareutilizzare prodotti a base dichimici sali di specifici la detergenza e sanificazione degli impianti ammonioper quaternari. AC/R e dei loro componenti. I prodotti sono specifici non I prodotti Errecomildestinati sanificazione solo per quanto riguarda fatto chealla sono per impianti piuttostoeche terminali dima climatizzazione diambienti condizionamento refrigerazione anche perché sono tutti idonei/certificati per eliminare ognuno è stato progettato e formulato con covid19? peculiarità Il miglior prodotto l’Eliminazione Sanibact, tra i proprie che lo rendeper idoneo a un certo ètipo di intervento prodotti Errecom. Gli Igienizzanti sono un valido aiuto e su un certo componente. Tutti i prodotti Errecom sono per ridurre il rischio dicon diffusione ed evitare di unireper all’intestati e compatibili tutti i materiali utilizzati la fezione da virus criticità microbiche. Voglio dire che costruzione deglialtre impianti AC/R e dei loro componenti, oltre a evitare la diffusione del Covid-19 bene evitare batterie rame-alluminio incluse. Inoltre, è èverificata e teche cianche si possa infettare di altro: traper lorol’operatore. i patogeni non stata la loro sicurezza d’uso sono “gelosi” e un ambiente non sano può aggredire le Per persone indisinfettare diversi modi.centrali UTA cosa consigliate? Per la centrale, come per il canale, la risposta non è così semplice, Unanel delle senso slide cheriguarda occorre ragionare impianti non sullecanalizsingole componenti: zati e quindi filtri, a tutt’aria scambiatori, interna. elementi Cioèdiricircolo. ventilazione Non e pareti si dovrebbe con i relativi eliminare? prodotti dedicati. Si, è stata inserita per attrarre l’attenzione tra l’evaporatore split di casa esul i sistemi di grandi areeauto? come superSpecifiche condizionamento mercati e ospedali. L’ideale è evitare Per quanto riguarda gli impianti autoil ricircolo. consigliamo, ad esempio, l’uso di prodotti schiumogeni come EVAPOQuali prodotti consigliate per i grandi impianRATOR CLEANER FOAM che grazie alla sua lunga ti? cannula permette igienizzare anche lacome parte l’impianpiù proOgni situazione vadistudiata esattamente fonda condotti di ventilazione. La schiuma poi, uso auto. Sul dei nostro catalogo può trovare dalla bomboletta mentando di volume aderisce perfettamente alle pareti appartamento a prodotti per la grande manutenzione. del condotto favorendo la fuoriuscita di tutte le particelle contaminanti. Per quanto Non riguarda dimentichiamoci la Campania, però che l’ordinananche inzaauto, dellail Regione climatizzatore a seguito immette di apertura nell’abitacolo di bar/ristotutte le particelle ranti ecc. contaminanti prevede lache sanificazione sono annidate dell’ambiente sui filtri o nei e canali l’igienizzazione di ventilazione. degli È necessario impianti diquindi, ventilazione/cliper garantirematizzazione un ambiente con sano, la sostituzione sanificare anche dei filtri. l’abitacolo Dovendo e le superfici essere la di sanificazione frequente contatto deglicome ambienti maniglie, effettuata volante, da leve aziende del cambio, addette cinture che di presentano sicurezza etc. un Anche determinato in questo codice caso esistono ATECO, prodotti per quanto liquidiriguarda in trigger,l’igienizzazioprodotti liquidine o schiumosi deve essere in bombola effettuata spray da impiantisti? e liquidi per nebulizzaDal tori ultrasonici. mio punto La di scelta vista, tra sì. un Si prodotto potrebbero o l’altro valutare dipende dei corsi dalle specifiche di formazione esigenze dedicati. o, a volte, Vi immaginate da una preferenza il rischio che d’utilizzo. comporta un’impresa di pulizia senza competenze di impianti che, pur conoscendo i prodotti disinfettanti, mette mano Legionella: all’impianto? negli impianti ad aria dove si può trovare il batterio? Solo nella vacchetta di condenCome si fa il tampone? sa e umidificazione? Esistono prodotti.vive Nella maggior parte dei casi è Purtroppo,diversi no. Il batterio anche sui filtri del climatizzasufficiente appoggiare il prodotto sulla superficie indivitore e in qualsiasi area dove si può fermare della condensa.

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20/ INDUSTRIA & formazione

☛ ☛

duata come Che velocità rappresentativa è consigliata e trattare percon evitare il reagente. il deposito dello Quindi sporco? prodotti specifici per condizionatori Non conèpresidio possibilemedico limitarechirurgico i depositi con non ilesistono? solo controllo Sì: Sanibact. del flusso.

☛ Le UTA dotate di recuperatore a flussi incroErrecom si occupa solo di grandi impianti ciato a tutt’aria esterna possono funzionare me-

o anche con condizionatori da casa/uffici? Quali glio? sono le sue regioni di intervento? Assolutamente sì. Purché vi sia contaminazione. Errecom si occupa anchenon di impianti domestici/uffici. SiamoPer produttori non solo di prodotti per la pulizia e faredegli una impianti sanificazione dell’impianto la sosanificazione AC/R ma nasciamo come luzione potrebbe essere un intervento congiunto produttori di additivi chimici per impianti AC/R. Nel con un’impresa di pulizie? nostro core business troverà oltre agli additivi, i turaIlfalle, mio iparere è che debba farlo un tecnico che conosce lubrificanti, i prodotti per la ricerca di perdite di gli i materiali e lediproblematiche settore. al gasimpianti, refrigerante, i liquidi lavaggio etc.del Si colleghi nostroErrecom sito e diahaun ai nostri cataloghi AUTO unocchio manuale specifico? e HVAC e si renderà conto della completezza della Si, ogni prodotto ha la TDS dedicata e abbiamo prodotto nostra gamma che, chimicamente parlando, è tutta un manualetto di correttavende detergenza e disinfezione. made in Italy. Errecom i propri prodotti in oltre 130 paesi mondo da vent’anni e la nostraadcontinua Perè del quanto riguarda la macchina ozono crescita la dimostrazione della qualità dei prodotti che avete a catalogo, per quali applicazioni viene eutilizzata? dei servizi che offriamo ogni giorno ai nostri clienti. La macchina generatrice di Ozono è un’alternativa alla Un trattamento concon ozono per di igienizzare il sanificazione degli ambienti l’utilizzo prodotti chiclimatizzatore ed i canali puòsirovinare mici. Tuttavia, utilizzando l’ozono rinuncia l’evaporatoall’azione dere del climatizzatore? tergente del disinfettante o igienizzante chimico. L’ozono No, è sicuro. Ma una l’efficacia come solo dettosuperficiale è limitata.perché L’ozoquindi garantisce disinfezione no agisce solo sugli strati superficiali, è preferibile una manca l’operazione meccanica di rimozione dello sporco. azione meccanica di igienizzazione. Dobbiamo tutti contribuire a un cambio di L’ozono rovina dello scambiatore? mentalità, anche ai l’alluminio clienti finali! Sanificazione e No, però l’efficacia è limitata. igienizzazione sono sempre stati visti come un costo inutile. È assolutamente Quale documentazione necessario rendere dobbiamo consapevoli rilasciarei clienti ad esempio finali dell’importanza ad un locale della pubblico pulizia eper della certificare sanificazione l’igienizzazione? degli impianti, non solo perché se queste operaUna zioni dichiarazione rientrano nell’ordinaria di un operatore manutenzione abilitato. Con si riducono indicai costi del zione sia prodotto in termini utilizzato di minori e proposta rotture dell’impianto del programma che di trattamento minori costi potrebbe energetici,essere ma anche un valido e soprattutto documento.. per le conseguenze in termini di salute che una scarsa pulizia genera. Daattesa parte del nostra stiamo cercando di credito portare Si è in decreto attuativo del avanti questaper opera sensibilizzazione daambienti anni. Chissà d’imposta la di sanificazione degli lache il periodo attualeanche non siaalla davvero giusto vorativi: ritengo, luce ildimomento quanto da lei per dare una svolta. Se aveteanche bisogno di qualsiasi supindicato, che riguarderà tutti gli interventi porto, non esiti a contattarci. di manutenzione ordinaria (detersione e disinfezione) che verranno fatti sugli impianti di condiCome sinelle puòaziende dimostrare al cliente quanti e zionamento e attività professionali. quali batteri vi sono sul suo impianto? Condivide? Purtroppo, i batteri visibili solo a microscopio, ma Condividiamo il suosono pensiero. Le assicuro che se Lei pulisce anche solo uno split (filtro, evaporatore, ecc…) con i prodottiin giusti e Non siscocca è usatointerna, il termine Sanificazione, base convoglia lo sporco equesta l’acquametodologia di risciacquo all’interno alle mie tutto conoscenze prevede diilun contenitore e la fa vedere suo cliente, tampone di un impianto, es.al canali aria, dicendo la puliche quello che sarebbe per finitocontrollo nei suoi zia tutto successiva ed ha unraccolto altro tampone polmoni, nondella è necessario che abbia un microscopio per dell’esito lavorazione. Concordate? convincerlo dellaSanificazione necessità dell’operazione di pulizia. No il termine è definito per leggeSe e va sul nostro e scarica catalogo troveràD.M. tutti riguarda gli sito ambienti dail nostro sanificare secondo gli strumentiSanificazione, per fare quellonel che le uso ho appena descritto. 274/1997. suo più tecnico preMi faccia saperedell’atto come è di andato l’esperimento! vede l’unione Detersione e Disinfezione. La procedura poi di applicazione è descritta nel piano Azioni di pulizia ambiente con ionizzatori posdisono intervento. A seconda del luogo e tipologia diUV? clienessere più adatti rispetto alle lampade te. Aver la possibilità di la fare tamponi e dopo No, sull’ambiente deterso lucebel UVvantaggio. è piùprima efficiente del’intervento è sicuramente un Rimane gli ionizzatori. comunque una verifica dell’intervento e non parte dell’intervento stesso.

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NUMERO 5 / GIUGNO 2020

CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI E EFFICIENZA ENERGETICA NELLA CATENA DEL FREDDO E RELATIVI PROGETTI UNIDO

Franziska Menten UNIDO

TECN

IC

I

DD

O

SS

membro

Air conditioning and Refrigeration European Association

FRE

OC

L

IAZIO

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ATF

DE

N

E

D

A

Articolo tratto dal 18° Convegno Europeo Richiedere atti e video

La refrigerazione ha un impatto sul riscaldamento globale a causa dell’emissione di refrigeranti che rappresentano il 20% delle emissioni totali di CO2 equivalente e a causa del consumo energetico pari all’80% delle emissioni di CO2 equivalente. Dunque, una riduzione dell’impatto delle emissioni di CO2 equivalente nel settore della refrigerazione è possibile grazie all’ottimizzazione dell’efficienza energetica dei sistemi e della catena del freddo e all’adozione di refrigeranti con un impatto sul clima basso o pari a 0, come i refrigeranti naturali. A livello mondiale si stima che il 40% delle derrate alimentari necessita della refrigerazione, e che il settore della refrigerazione consuma il 15% dell’elettricità consumata nel mondo. A causa delle crescenti preoccupazioni riguardo al cambiamento climatico, al surriscaldamento globale e all’insicurezza relativa allo sviluppo e alle fluttuazioni dei costi dell’energia, si sta assistendo ad una pressione sempre maggiore nel conseguimento della riduzione delle emissioni di carbonio e nel consumo energetico. Inoltre, la gestione difettosa della catena del freddo nell’industria alimentare è diffusa, soprattutto nei paesi in via di sviluppo, a causa soprattutto di una mancanza di conoscenze tecniche e sfide di carattere finanziario, che possono causare gravi problemi come lo spreco di elettricità utilizzata per la catena del freddo, l’emissione di gas serra nell’atmosfera e le perdite che si verificano dopo il raccolto. Già nel 2008 il dott. Coulomb ha stimato che le perdite che si hanno dopo il raccolto rappresentano il 30% della produzione totale. Proiezioni recenti indicano un incremento dell’inefficienza dei sistemi del settore alimentare con conseguenti perdite delle derrate alimentari che si verificano dopo il raccolto. La pro-

duzione di cibo presuppone un investimento significativo di carbonio che va perso se il cibo non viene utilizzato. Come illustrato nella tabella esiste un legame diretto tra le perdite di prodotti alimentari nei paesi industrializzati e in quelli in via di sviluppo e la disponibilità di dispositivi della catena del freddo. È possibile notare come le perdite di prodotti alimentari nei paesi in via di sviluppo siano considerevolmente maggiori di quelle dei paesi industrializzati a causa del diverso numero di dispositivi refrigeranti a disposizione. Le pesanti perdite e l’impatto di una conservazione difettosa degli alimenti mettono in pericolo la sicurezza alimentare e l’economia rurale e urbana, incrementando la variazione dei prezzi e rendendo i prodotti meno accessibili ai consumatori. Le perdite riducono le entrate del produttore scoraggiando la produzione alimentare e limitando la modernizzazione del settore. Queste perdite di circa 100 milioni di tonnellate di cibo implicano lo sfruttamento di rare fonti non rinnovabili e contribuiscono al riscaldamento globale. Una progettazione inaccurata dei sistemi della catena del freddo causa la perdita di derrate e lo spreco dell’energia consumata per la loro produzione. Dunque, vi è l’esigenza di rafforzare i sistemi esistenti. L’installazione di sistemi della catena del freddo efficienti richiede la coordinazione e la cooperazione di molti attori nelle diverse fasi del trasferimento. Richiede un intervento finanziario e il sostegno ai partecipanti durante le fasi strategiche alla presenza di diversi interessi economici e capacità di assorbire il capitale catalitico. I sistemi della catena del freddo hanno degli elementi in comune ma ogni sistema necessita di una progettazione individuale a seconda del prodotto, dell’economia locale, della posizione geografica e INDUSTRIA & formazione /21


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Mondo

paesi “industrializzati”

paesi “in via di sviluppo”

7,6

2

5,60

Volume conservazione nel freddo (m3/1000 abitanti)

52

200

19

no unità trasporto temperatura controllata (milioni)

4

2,73

1,27

no motori trasporto temperatura diretta

1708

450

4421

no refrigeratori ad uso domestico (/1000inh)

172

627

70

Perdite di cibo (tutti i prodotti)

25%

10%

28%

Perdita di prodotti ortofrutticoli

35%

15%

40%

Perdita di alimenti inadatti alla catena del freddo

20%

9%

23%

Popolazione Popolazione nel 2017 (miliardi di abitanti) Valori dispositivi catena del freddo

Valori relativi alle perdite

della realtà finanziaria e legislativa. Dunque, ci vogliono diversi attori lungo tutta la catena del freddo, che, sfortunatamente, non cooperano nel settore dell’industria di oggi nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo. Sarebbe importantissimo avere una piattaforma comune, una comunità o un centro per migliorare la cooperazione che permetterebbe di ottimizzare la catena del freddo all’interno del paese. Inoltre, una recente indagine ha rivelato che anche in molte regioni o siti dove sono a disposizione infrastrutture adeguate, la conoscenza della gestione, della manutenzione (disponibilità dei pezzi di ricambio) e delle varie applicazioni è limitata nella maggior parte dei paesi in via di sviluppo ed è, in genere, peggiore negli impianti di proprietà del governo rispetto a quello degli impianti gestiti privatamente. Si tratta di un elemento preoccupante per il cambiamento climatico perché una cattiva gestione spesso sfocia in una gestione inadeguata del ciclo di vita dei gas refrigeranti. Maggiore è la perdita di refrigerante meno efficiente è il dispositivo e maggiori sono le emissioni di gas ad alto GWP nell’atmosfera. Caso: progetto UNIDO nelle Filippine sulla catena del freddo Mantenere il cibo fresco e sano è difficile nelle Filippine. E’ un pae22/ INDUSTRIA & formazione

se di 100 milioni di persone ed è la settima nazione più popolosa dell’Asia e il dodicesimo più popoloso al mondo. Mentre le Filippine possono essere considerate come uno dei nuovi paesi industrializzati che sta vivendo la transizione da un’economia agricola ad un’economia basata sui servizi e la produzione, avere una catena del freddo adeguata ad una popolazione così vasta e a sostenere il suo potenziale di import/ export è estremamente difficile. L’industria della catena del freddo nelle Filippine, che oggi ha una capacità di circa 300.000 tonnellate, si trova in una situazione di delicato equilibrio tra capacità e richiesta. A questo punto, c’è un grande potenziale di crescita; infatti i livelli di consumo al momento sono bassi

ma lo sviluppo economico migliorerà il potere di acquisto. La catena del freddo non è un processo unico e definito. Interessa ogni prodotto che necessita di freddo dal campo alla tavola (passando dal trasporto, alla conservazione, alla trasformazione e all’imballaggio) e non esiste una catena del freddo adatta a tutti i prodotti. Dunque, l’ottimizzazione dell’efficienza energetica e della catena del freddo risulta particolarmente complessa. Il pilastro della catena del freddo si fonda sulla regola d’oro definita da Alexandre Monvoisin che descrive i tre principi conosciuti come il tripode di Monvoisin (1925): a. Un prodotto pulito, sano e di qualità elevata: perché il freddo non può migliorare la qualità iniziale del prodotto


NUMERO 5 / GIUGNO 2020

b. Refrigerazione immediata: è essenziale refrigerare il prima possibile, dopo il raccolto o la trasformazione c. Refrigerazione continua per assicurare la durata del prodotto: questo criterio introduce la nozione di catena del freddo Dato che ogni prodotto è diverso, non è possibile definire una sola catena del freddo con dispositivi e competenze specifiche. Tuttavia, è possibile individuare alcune regole generali che possono essere applicate quando ci si pone come obiettivo il tripode di Monvoisin Efficienza energetica nella catena del freddo: pratiche e dispositivi Durante la preparazione del progetto, UNIDO ha condotto uno studio per valutare tutte le possibili opzioni ed aree di intervento nell’ottimizzazione dell’efficienza delle catene del freddo nei paesi in via di sviluppo, tenendo sempre presente il refrigerante utilizzato. L’analisi mette in luce il fatto che l’efficienza energetica e l’affidabilità della catena del freddo dipendono dall’impegno dei

vari attori. Il primo livello è occupato da coloro che si occupano direttamente della gestione della catena del freddo, da coloro che prendono le decisioni, agli installatori, ai tecnici, ai controllori e agli utenti. È inoltre emerso che è necessario intervenire sulla scelta del dispositivo, sulla sua installazione, manutenzione, controllo ed utilizzo così come sulla gestione del prodotto da parte degli utenti per assicurarne l’affidabilità ed ottimizzarne l’efficienza energetica. Nei diversi scenari, ogni area coinvolge persone diverse che necessitano di una buona consapevolezza e/o preparazione tecnica. Gli interventi più ovvi (e più efficaci) sono quelli finanziari per la sostituzione dei dispositivi, l’adozione di refrigeranti meno dannosi e la promozione di tecnologie attuali attraverso la formazione tecnica. Non si tratterà, però, del solo settore di interesse del progetto. Esiste la possibilità di ottenere notevoli miglioramenti a costi contenuti e quest’area farà parte del progetto stesso. Per esempio, è stato sottolineato che una manutenzio-

ne adeguata e regolare dei sistemi esistenti permette un risparmio del 5-10%. Come esempio concreto, è stato dimostrato che uno scambiatore di calore difettoso causa automaticamente la riduzione dell’efficienza energetica (da -12-25% a 25% secondo P. Smekens, consulente per l’energia alla CCI Hainaut), l’aumento del consumo e una maggiore usura dei compressori. Inoltre, l’utilizzo inadeguato dei dispositivi può avere un impatto sul consumo energetico. È possibile ridurlo grazie a gesti semplici, quali chiudere le porte delle celle durante la fase operativa, spegnere le unità refrigeranti mobili quando si aprono le portiere dei camion, parcheggiare i camion all’ombra, impilare i pallet in modi diversi, controllare regolarmente tutti i parametri dei dispositivi. La presentazione metterà in luce l’importanza dell’efficienza energetica e della catena del freddo alimentare e presenterà alcuni progetti messi in atto in varie regioni del mondo

INDUSTRIA & formazione /23


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

GESTIONE DEI SISTEMI AGRO-ALIMENTARI CON TECNOLOGIE FRIGORIFERE CON REFRIGERANTI NATURALI ORIGINI DELLA TECNOLOGIA DELLA REFRIGERAZIONE Introduzione

Paolo Amirante

Professore di macchine ed impianti per le industrie agroalimentari

Sergio Girotto

Direttore della società ENEX

La conservazione dei prodotti agricoli ha rappresentato per l’uomo un mezzo per garantire il sostentamento nei periodi di crisi alimentare ed oggi oltre ad un’equa distribuzione dei prodotti nel tempo rappresenta, altresì, unitamente allo sviluppo dei trasporti, un mezzo per la loro distribuzione fra i popoli; tuttavia, non sempre la conservazione consente ai prodotti di mantenere tutte le caratteristiche originari e pertanto la gestione dei processi alimentari è attualmente orientata a distribuire al mercato prodotti di elevate caratteristiche nutrizionali e poco deteriorabili nel tempo (cfr. Figura 1) Infatti, sono possibili degradazioni organiche dovute agli agenti di natura microbiologica ed ai loro elaborati enzimatici, capaci di provocare fermentazioni, putrefazioni, irrancidimenti, ecc. La frigoconservazione si propone il fine di distruggere o comunque di inattivare i suddetti agenti, controllando il metabolismo del prodotto durante la fase di maturazione e/o senescenza che si manifesta con fenomeni d’aumento della respirazione, della traspirazione e della produzione di etilene e, in maniera macroscopica, attraverso modifi-

Figura 1.- Immagini del controllo delle caratteristiche dei prodotti prima della loro distribuzione ai mercati 24/ INDUSTRIA & formazione

cazioni del colore, della struttura, e della composizione che comportano una rapida degradazione delle caratteristiche di accettabilità del prodotto (cfr. Figura 2). Tale degradazione è strettamente correlata con la temperatura a cui il prodotto viene conservato e con il tempo che intercorre tra la raccolta e il consumo, pertanto uno dei sistemi maggiormente utilizzati oggigiorno per la conservazione dei prodotti alimentari consiste nella refrigerazione. La refrigerazione consente l’allontanamento del calore di campo dai prodotti ortofrutticoli dopo la raccolta, prima del loro stoccaggio a bassa temperatura.

Figura 2.- Immagine dei parametri da regolare per una corretta conservazione degli alimenti

La refrigerazione comporta, indipendentemente dal sistema utilizzato, una cessione di calore dal prodotto al mezzo refrigerante, con tempi che generalmente non devono superare le 24 ore. Tra le tecnologie disponibili per la generazione del freddo, il sistema con ciclo ad espansione e compressione


NUMERO 5 / GIUGNO 2020

Figura 3.- Immagine del ciclo frigorifero nel diagramma pressioni-entalpia

di vapore è quello di gran lunga più diffuso, impianto che regola l’evaporazione e la condensazione di un fluido, che passando dallo stato liquido a quello di vapore assorbe calore per cui produce freddo nell’ambiente da refrigerare (cfr. Figura 3). I fluidi frigorigeni sono l’elemento vitale caratterizzante l’impianto, in quanto vettore per lo scambio termico e la classificazione più generale utilizzata per differenziare i fluidi frigorigeni è quella che distingue i fluidi naturali da quelli di sintesi chimica. APPROVAZIONE DEI PROTOCOLLI SULLA RIDUZIONE DEI GAS SERRA Il Protocollo di Kyoto Per limitare l’uso dei gas serra, con il Protocollo di Kyoto prima (16 feb-

braio 2005) ed il successivo accordo di Bali poi (15 dicembre 2007), le Nazioni che lo hanno sottoscritto si sono impegnate alla riduzione dell’uso dei gas frigorigeni ad effetto serra, accogliendo la richiesta dei consumatori di prodotti eco-compatibili, facendo in tal modo nascere un rinnovato interesse verso i fluidi frigorigeni naturali. Nella Figura 4 sono indicati con colorazione a fondo bianco i 166 Paesi che hanno firmato e ratificato il protocollo di Kioto, mentre altri 55 Paesi lo hanno solo firmato, mentre gli Stati Uniti non hanno aderito ( cfr. Figura 4), ma nonostante si sia successivamente intervenuto con nuovi accordi le emissioni di CO2, soprattutto per la produzione di energia, ha avuto un andamento molto crescente che preoccupa le comunità internazionali in quanto nel 2018 la concentrazio-

Figura 4.- Immagini dei Paesi aderenti al protocollo di Kyoto

ne nell’atmosfera di CO2 ha superato 408 parti per milione, il 45% circa in più della concentrazione prodotta all’inizio della rivoluzione industriale e il 31% in più rispetto a 60 anni fa; che solo l’Europa ha mantenuto un consumo di energia costante negli ultimi 60 anni, mentre i maggiori incrementi si sono avuti in Cina. Impiego dei fluidi naturali con la tecnologia frigorifera tradizionale Nell’ambito dei fluidi naturali utilizzabili nella impiantistica frigorifera un attenzione particolare è rivolta all’anidride carbonica (R744) che attualmente è il fluido frigorigeno naturale su cui sono poste le maggiori aspettativi da parte dei costruttori di impianti e quindi degli utenti. Infatti, molti di coloro i quali hanno dovuto abbandonare l’utilizzo dei CFC hanno accettato con riluttanza gli inconvenienti dovuti all’uso dell’ammoniaca, come la sua tossicità ed infiammabilità e quindi la CO2 viene riconosciuta come l’alternativa tecnicamente più vantaggiosa per gli impianti industriali dei magazzini refrigerati e gli impianti di congelamento. Già negli anni trenta del secolo scorso l’anidride carbonica veniva utilizzata negli impianti di refrigerazione delle navi e per il condizionamento degli edifici, considerato che in entrambi le applicazioni veniva richiesto un refrigerante “sicuro” ed attualmente giocano a suo sfavore le sue proprietà termodinamiche, ovvero la sua temperatura critica di 31°C e la sua pressione critica di 74 bar, ma si INDUSTRIA & formazione /25


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

NH3

SO2

CO2

Effetto Frigorifero

kJ/kg

1012,6

298,1

96,3

Lavoro di compressione

kJ/kg

153,6

44,4

22,6

--

6,6

6,72

4,26

SO2

CO2

COP

Tabella I - Valori del COP con compressione umida

NH3

Effetto Frigorifero

kJ/kg

1132,7

343,7

165,3

Lavoro di compressione

kJ/kg

172,9

55,3

29,3

--

6,6

6,22

5,64

SO2

CO2

COP

Tabella II - Valori del COP con compressione secca

NH3

Effetto Frigorifero

kJ/kg

1180,5

358,1

201,3

Lavoro di compressione

kJ/kg

172,9

55,3

29,3

--

6,8

6,48

6,87

COP

Tabella III - Valori del COP con compressione secca e sotto raffreddamento del condensato

fa preferire soprattutto per il suo trascurabile inquinamento ambientale e la sua efficienza energetica. Inoltre la CO2 si fa preferire in quelle applicazioni in cui le perdite non possono essere evitate e per la maggiore efficienza energetica, che possono essere raggiunte proprio con l’utilizzo di questo fluido. Pertanto, industrie e centri di ricerca hanno indirizzato le loro attività sperimentali, sia verso la realizzazione di impianti di refrigerazione ad elevata efficienza energetica, sia utilizzando fluidi refrigeranti naturali, che rispettano maggiormente l’ambiente. Tra i refrigeranti naturali l’anidride carbonica (R744) viene riconosciuta come l’alternativa più vantaggiosa per gli impianti industriali dei magazzini refrigerati e gli impianti di congelamento, anche considerando i costi delle apparecchiature di regolazione. Si precisa che fino agli anni ‘40 del secolo scorso, gli impianti frigoriferi a CO2 (R744) erano ritenuti equivalenti a quelli con ammoniaca (NH3), sia in termini di costo, quando le misure di sicurezza per gli impianti ad ammoniaca erano sicuramente inferiori alle attuali, che in termini di efficienza e cioè: - l’ammoniaca era utilizzata per gli impianti con potenza elevata, quando non erano presenti particolari 26/ INDUSTRIA & formazione

problemi di sicurezza; - l’anidride carbonica era utilizzata specialmente nelle applicazioni in cui eventuali fughe di refrigerante avrebbero potuto causare problemi per la sicurezza (ad esempio a bordo delle navi), anche se il livello di pressione era molto superiore a quello degli impianti con NH3. Un significativo confronto fra i 3 refrigeranti usati in quegli anni, la SO2, l’ammoniaca e l’anidride carbonica, è riportato in un testo dell’epoca per 3 diverse configurazioni di impianto, tutte con evaporazione a -10°C, con temperatura dell’acqua all’ingresso del condensatore a 15°C e temperatura di condensazione a 25°C, si precisa che all’epoca l’acqua di pozzo era il fluido di elezione per il raffreddamento del condensatore. Le modalità di esecuzione delle prove erano le seguenti: 1) compressione umida, a partire dal titolo corrispondente all’ottenimento, con una compressione isoentropica, di condizioni di saturazione alla pressione di mandata (Tabella I); 2) compressione secca, con vapore saturo e fine compressione nella zona del vapore surriscaldato (Tabella II); 3) compressione secca come al punto precedente e sotto raffreddamento del condensato fino alla temperatura di ingresso dell’acqua di

raffreddamento (Tabella III). La valutazione della efficienza degli impianti è stata fatta con il coefficiente di prestazione COP, eguale al rapporto calore estratto/calore speso, e cioè come rapporto tra la quantità di calore sottratta alla sorgente di temperatura inferiore ed il lavoro speso per l’esecuzione del ciclo (cfr. Tabelle I, II e III) Il confronto dei risultati riportati nelle Tabelle consente di affermare che i 3 fluidi sono, in quanto a efficienza ottenibile da un ciclo semplice, comparabili. Impiego della anidride carbonica con l’utilizzo delle tecnologie frigorifere attuali La precedente conclusione, alla luce della situazione attuale, deve essere modificata almeno per i due seguenti motivi: - i dati termodinamici utilizzati oggi, più accurati, portano a uno scostamento sensibile dai risultati di calcolo dell’epoca e pertanto il sistema con CO2 risulta, almeno in teoria, meno efficiente di quanto non appaia dai dati della tabella; - l’acqua di rete non può più essere considerato il fluido usato di norma per il raffreddamento, anche se tuttora i condensatori della maggior parte degli impianti ad ammoniaca sono spesso raffreddati con acqua di pozzo In altre parole il testo citato riporta conclusioni formalmente corrette, ma quasi tutti gli impianti con fluidi sintetici usano oggi l’aria ambiente per il raffreddamento del condensatore e pertanto non si può asserire che l’anidride carbonica sia, in un ciclo semplice raffreddato ad aria ambiente, il refrigerante che permette in tutte le condizioni un’efficienza elevata quanto un equivalente sistema ad ammoniaca Per completezza si riporta nella Tabella IV il calcolo equivalente a quello della Tabella III con i dati termodinamici forniti da REFPROP (Reference Fluid Thermodynamic and Transport Properties) per il caso di compressione secca con sotto raffreddamento del condensato (cfr. Figura 5). Nella tabella sono pure riportati,


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NH3

SO2

CO2

Effetto Frigorifero

kJ/kg

1179,97

199,11

138,9

Lavoro di compressione

kJ/kg

173,9

36,33

21,18

--

6,79

5,48

6,56

COP

Tabella IV - Confronto dei valori del COP tra NH3, CO2 e R404A

per rendere più attuale ed evidente il confronto, i dati ottenibili con l’utilizzo di R404A come refrigerante, refrigerante ottenuto come miscela tra R125 al 44%, R143A al 52% ed R134A al 4%. Un impianto frigorifero con CO2 deve necessariamente operare secondo un ciclo trans-critico o supercritico, quando la temperatura della sorgente calda supera i 20-22°C, e secondo un ciclo trans-critico semplice è in genere significativamente meno efficiente di un equivalente sistema che lavori tra i medesimi livelli di temperatura e utilizzi un fluido che può operare in condensazione, in particolar modo se la temperatura critica di questo è molto più alta della temperatura di condensazione, ad esempio utilizzando i fluidi R22 o R134A, che hanno una temperatura critica prossima a 100°C, per cui non sarebbe indicato l’utilizzazione della CO2. Ma, oltre all’efficienza energetica, nel progetto di un impianto debbono essere considerati anche altri fattori, come ad esempio la tossicità, l’infiammabilità, il livello di pressione e il costo del refrigerante. Il fatto che la CO2 sia l’unico refrigerante naturale non tossico e non infiammabile desta molto interesse e pertanto molti Istituti di ricerca e molte Aziende stanno lavorando per progettare e produrre sistemi frigoriferi efficienti e competitivi con questo refrigerante. Dato che l’efficienza di un ciclo frigorifero ideale, Carnot inverso, è indi-

pendente dal fluido operatore usato, è logico ricercare delle soluzioni per approssimare meglio con la CO2 il ciclo ideale, ed il ciclo semplice (standard) è ben lontano dal ciclo inverso di Carnot. Pertanto è necessario analizzare, quale sia il ciclo termodinamico migliore, per ottimizzare l’efficienza dei sistemi a CO2, portandola a valori competitivi con quella dei sistemi oggi usati, e contemporaneamente contenere i costi a livello accettabile. Nel seguito sono messi a confronto tre diversi concetti impiantistici che usano CO2 come refrigerante, tra i quali uno di questi impiega la CO2 in modo equivalente a un comune refrigerante HFC oggi utilizzato, ovvero come unico fluido operatore, esattamente come negli impianti del passato. TIPOLOGIE IMPIANTISTICHE PROPONIBILI PER IMPIANTI CON FLUIDI FRIGORIGENI NATURALI Tecnologie proponibili Le diverse tipologie di impianto proponibili utilizzando come fluido frigorifero l’anidride carbonica possono essere le seguenti: - Sistema a fluido secondario con cambiamento di fase, per media e bassa temperatura; - Sistema a espansione diretta in cascata a bassa temperatura; - Sistema a espansione diretta e cessione del calore direttamente in ambiente, per media e bassa

Figura 5.- Immagini del logo della REFPROP e dei nominativi dei responsabili della Divisione della Chimica e dei Materiali

temperatura. Il primo sistema a fluido secondario con cambiamento di fase costituisce una alternativa ai sistemi indiretti con fluidi a scambio sensibile ed un possibile schema realizzativo di massima è riportato nella Figura 6. Nei piccoli impianti i vantaggi di tale soluzione sono le dimensioni ridotte delle tubazioni e la bassa potenza di pompaggio, in rapporto a sistemi con fluidi secondari convenzionali, oltre a non presentare, ovviamente, variazione di temperatura negli evaporatori; il vantaggio diventa importante negli impianti con reti di tubazioni molto estese. A fronte di questi aspetti è maggiore il rischio di cavitazione della pompa di circolazione a causa del basso sotto-raffreddamento apparente per un dato battente, dovuto al basso valore del gradiente temperatura/ pressione di saturazione dell’anidride carbonica. Il secondo sistema a espansione diretta in cascata a bassa temperatura (evaporazione a temperatura inferiore a -30°C) trova applicazione nei sistemi che utilizzano in cascata due sistemi frigoriferi, ciascuno ottimizzato per il proprio campo di lavoro e sono collegati termicamente in serie tramite uno scambiatore intermedio, che per uno dei due sistemi rappresenta l’evaporatore e per l’altro il condensatore (cfr. Figura 6 bis). Nei piccoli impianti, per motivi di costo, non è consigliabile utilizzare tale soluzione impiantistica, mentre la coppia ammoniaca/anidride carbonica viene usata nei grossi impianti della refrigerazione industriale, essendo particolarmente adatta per questa applicazione, dato che ognuno dei due fluidi si trova ad operare nel campo ottimale; in questo caso è evidentemente eliminato il rischio connesso con l’utilizzo dell’ammoniaca in espansione diretta in locali in cui possono essere presenti delle persone; questa soluzione impiantistica ha avuto successo per impianti di grande potenza, dell’ordine del MW, per la maggiore velocità di congelamento del prodotto e la conseguente maggiore produttività, che supera l’aspetto del maggior costo. Il terzo sistema a espansione diretta e cessione del calore direttamente in INDUSTRIA & formazione /27


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Figura 6.- Impianto con sistema a fluido secondario con cambiamento di fase

Figura 6 bis.- Impianto con sistema a espansione diretta in cascata

ambiente rappresenta l’evoluzione degli impianti degli anni ‘40 del secolo scorso; tale sistema invia l’anidride carbonica in alta pressione direttamente nello scambiatore di calore raffreddato con aria o con acqua (cfr. Figura 7). Il suddetto ciclo può essere realizzato secondo gli schemi riportati nelle Figure 7 e 8, rispettivamente

per singolo e doppio stadio con raffreddamento intermedio, riportati nei due possibili modi, sia per il funzionamento trans-critico che per il funzionamento sub-critico; tali varianti possono fornire vantaggi pratici, legati sia alla riduzione della pressione del liquido che alla riduzione dei diametri delle tubazioni e quindi al costo dell’impianto. Il ciclo è

Figura 7.- Impianto con sistema a espansione diretta nell’ambiente

28/ INDUSTRIA & formazione

supercritico quando la temperatura dell’ aria, o dell’acqua, all’ingresso dello scambiatore di alta pressione è superiore a circa 20°C, mentre per temperature inferiori il ciclo può essere subcritico. La commutazione tra le due modalità di funzionamento è oggi realizzata automaticamente, con controllori in grado di gestire il passaggio tra le due regioni. Il tema è importante, dato che per i sistemi frigoriferi raffreddati ad aria il periodo di funzionamento nell’intorno della pressione critica - ovvero con temperatura d’ambiente compresa tra 15 e 30°C, costituisce, nell’arco dell’anno, una frazione rilevante, e comunque quella in cui il carico termico è generalmente più elevato. In tal modo è oggi possibile realizzare macchine aventi capacità frigorifera indicativamente fino a 1000 kW circa in media temperatura (-10°C di evaporazione) e fino a 400 kW in bassa temperatura (evaporazione a


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Figura 8.- Cicli frigoriferi per singolo e doppio stadio con raffreddamento intermedio, realizzati nei due possibili modi di funzionamento sia per il funzionamento trans-critico che per il funzionamento sub-critico.

Impianto pilota ed impianti in scala commerciale di piccole e grandi dimensioni

Figura 9.- Impianto con due gruppi refrigeratori in parallelo alimentano tre utenze regolate con valvole a tre vie con circuito a portata costante

-30°C), nell’ipotesi di usare fino a 8 compressori in parallelo, con aria ambiente fino a 35°C, mentre impianti con capacità maggiore richiedono più macchine in parallelo. Per i sistemi indiretti è più facile

realizzare un circuito con più macchine in parallelo secondo lo schema riportato nella Figura 9, in cui due gruppi refrigeratori in parallelo alimentano tre utenze regolate con valvole a tre vie, con un circuito a portata costante.

La ricerca sviluppata dalla collaborazione fra l’Università di Bari e la società ENEX ha consentito di avviare la messa punto di tecnologie impiantistiche più efficienti utilizzando un piccolo impianto pilota installato nella Università di Bari. I vantaggi di tali impianti frigoriferi sono dovuti a fatto che la CO 2 non è infiammabile e non è tossica, ha un potenziale di riduzione dell’ozono (ODP - ozone depletion potential) uguale a zero ed ha un potenziale di riscaldamento globale (GWP - global warming potential) eguale ad uno ed è un refrigerante a basso costo e disponibile ovunque. L’impianto pilota a CO2 di piccole dimensioni, realizzato nell’anno 2005 era costituito da una cella di circa 10 m3 di volume dotato di un motocompressore DORIN, di un condensatore per lo scambio termico ad alta

Figura 9 bis.- Immagini dell’impianto pilota sperimentale a CO2 INDUSTRIA & formazione /29


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Figura10: Immagini di una centrale frigorifera realizzata dalla ENEX con impianto frigorifero a CO2

pressione, di una valvola di laminazione ad azionamento elettronico, di un pannello evaporativo con annesso gas cooler e di un quadro elettrico dotato degli apparati elettronici di comando (cfr. Figura 10). Gli impianti frigoriferi a CO2 di medie e grandi dimensioni costruiti dalla ENEX sono molteplici e tecnologicamente avanzati e progettati per specifiche esigenze delle utenze, fra queste si segnalano due impianti, un primo progettato per un centro di distribuzione degli alimenti della Lombardia, con una capacità frigorifera di 1,8 MW ed un secondo impianto per il congelamento del pesce da realizzare a Valencia di 400 kW a -45°C. Nella Figura 10 sono riportate le immagini di una centrale frigorifera recentemente realizzata dalla ENEX con un impianto frigorifero che utilizza come fluido frigorigeno CO2 Utilizzo dell’anidride carbonica nella refrigerazione dei mosti L’uso del freddo è ormai considerata una tecnologia indispensabile anche per la produzione di vini di qualità e pertanto attualmente è stato realizzato un impianto di refrigerazione con l’iniezione di anidride carbonica liquida in fase di evaporazione all’interno di una macchina pigiatrice con un consumo di CO2 liquida per un abbassamento di temperatura di circa 10°C sull’uva pigiata pari a circa 130 grammi per un kg di uva; nella Figura 11 si riporta lo schema di un impianto a cascata di grande potenza che utilizza come fluidi frigorigeni l’anidride carbonica ed l’ammoniaca. Nella Figura 12 si riporta un impianto, utilizzato nel settore enologico, 30/ INDUSTRIA & formazione

costituito da due iniettori che inviano l’anidride carbonica sull’uva pigiata in uscita dalla pigiatrice (cfr. Figura 12 A), il trasferimento dell’uva in un ciclone per realizzare la separazione solido-gas con invio del pigiato verso il basso e la fase gassosa nel tubo posto nella parte superiore del ciclone (cfr. Figura 12 B) e un gruppo di regolazione e controllo dei dati di processo e il relativo quadro elettrico di gestione (cfr. Figura 12 C). Le prove sperimentali eseguite su tale impianto hanno consentito di definire gli aspetti tecnici per una ottimale progettazione e re-

CONCLUSIONI Gli impianti frigoriferi che utilizzano come fluido frigorigeno naturale l’anidride carbonica sono ormai una realtà imprescindibile per una corretta gestione ecosostenibile dei sistemi agro-alimentari, impianti costruiti con tecnologie innovative messe a punto dalla ENEX che ha installato oltre 1500 impianti in tutto il Mondo e che pone l’Italia come Nazione lider in tale settore. La ricerca iniziata con la costruzione di un impianto pilota di piccole dimensioni, realizzato nell’anno 2005, impianto nato dalla collaborazione tra l’Università di Bari e la ENEX, grazie alle tecnologie innovative

Figura 11- Impianto a cascata di grande potenza che utilizza come fluidi frigorigeni l’anidride carbonica e l’ammoniaca

golazione di tali impianti, in modo da ottenere una elevata rapidità di risposta alle molte variabili esistenti del processo considerato, e cioè temperature di ingresso delle masse, portate orarie del prodotto e rendimento ottimale nella cessione delle frigorie da parte del liquido criogenico.

messe a punto dall’ing. Girotto, ha interessato tutti i settori dell’impiantistica frigorifera, sostituendo tecnologie che mettevano in crisi l’ambiente con impianti, sia di piccole che di grandi dimensioni, affidabili e tecnologicamente avanzati che sono ormai presenti in tutto il Mondo.

Fig. 12.- Immagini dell’impianto ad iniezione diretta dell’anidride carbonica immessa nella pigiatrice e del ciclone di separazione della fase solida da quella gassosa


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GUIDA MONDIALE ALLA REFRIGERAZIONE CO₂ TRANSCRITICA MESSAGGIO DI BENVENUTO DELL’AUTORE PRINCIPALE

Ilana Koegelenberg

Eiettori a vapore, Eiettori a liquido, Eiettori multipli Primi eiettori Compressione parallela Primo sistema transcritico in un supermercato Primo sistema subcritico in un supermercato Cascata Subcritica

2012 2008 Beginning of 2000s End of 1990s 1993

inGRAFICO the global expansion ofCRONOLOGICO CO2 use INFORMATIVO

DELLE TAPPE FONDAMENTALI CHIAVE DELL’ESPANSIONE GLOBALE DELL’USO DI CO2

> 2012

Shecco Base

Poiché l’impiego di sistemi di refrigerazione a CO₂ transcritica aumenta a un ritmo esponenziale in tutto il mondo, si è resa evidente la grande necessità di informazioni affidabili da una fonte neutrale. Pertanto, Shecco Base, il “cervello” alla base di Shecco, ha intrapreso un ampio studio di mercato per analizzare lo stato attuale dell’industria globale e le varie tendenze. Quando abbiamo iniziato a raccogliere dati nel 2008, abbiamo contato solo 140 sistemi a CO2 transcritici, tutti in Europa. Oggi questo numero supera di gran lunga le 30.000 unità a livello globale poiché la rapida riduzione dei sintetici dannosi conduce la ricerca verso un’alternativa più rispettosa del clima. In particolare, abbiamo scoperto che questa tecnologia non è più solo utilizzata negli impianti di refrigerazione commerciali. Abbiamo sempre più notizie di successi in piccoli minimarket e installazioni industriali ancora più grandi. Il numero di installazioni di CO₂ transcritica continua a crescere in quanto l’industria trova modi sempre più innovativi per sfruttate il potenziale della CO₂, anche in climi più caldi precedentemente ritenuti incompatibili con i sistemi transcritici. In particolare, le applicazioni sulle piste di pattinaggio stanno diventando sempre più popolari a livello globale. Grazie all’ampia ricerca di mercato e alla raccolta di dati da parte di sheccoBase gruppo interno per lo sviluppo del mercato, siamo orgogliosi di presentare questa “Guida mondiale alla refrigerazione a CO2 transcritica”. La nostra speranza è che servirà come risorsa per aiutare ad accelerare la diffusione di questa tecno-

logia HVAC & R altamente sostenibile ed efficiente dal punto di vista energetico. Questo è il motivo per cui sarà disponibile gratuitamente, a costo zero, come nostro contributo per implementare il “raffreddamento sostenibile”. La guida sarà pubblicata in tre parti separate, dopodiché l’intera risorsa combinata sarà disponibile per il download online. La parte 1 esaminerà la CO₂ come refrigerante, coprendo la storia, le misure politiche e gli aspetti tecnici di base relativi a questo gas. Includerà anche un capitolo sulle applicazioni, che mostra casi di studio in tutto il mondo in cui la CO2 transcritica è stata distribuita con successo. Nella parte 2, esamineremo in particolare i minimarket, nonché gli impianti di refrigerazione commerciale, condividendo ricerche di mercato e dati relativi al numero di installazioni in tutto il mondo e alle tendenze chiave del mercato. La parte 3 riguarderà le applicazioni industriali, nonché gli ostacoli e le opportunità per l’adozione dei sistemi a CO₂ transcritica, esaminando il potenziale e le tendenze del mercato futuro. Mi si conceda un momento per ringraziare i nostri sponsor che hanno reso possibile lo sviluppo di questa guida, molti dei quali sono stati i cardini per diffusione di refrigeranti naturali a livello globale. Alcuni di loro condivideranno le proprie competenze ed esperienze attraverso casi di studio e interviste con i partner, che saranno presenti nelle Parti 2 e 3 della guida. Dichiarazione di non responsabilità: con la tecnologia che si muove così rapidamente, i numeri in questa guida potrebbero presto non essere aggiornati. Assicurati di seguirci online e sui social media per ottenere gli ultimi aggiornamenti su CO₂ e tutti gli altri refrigeranti naturali.

INDUSTRIA & formazione /31


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INTRODUZIONE L’uso di CO₂ come refrigerante è iniziato ai tempi della prima industrializzazione ed è stato ripreso negli ultimi decenni. Proprio come altri refrigeranti naturali (ammoniaca, propano, isobutano ecc.), non influisce né sull’assottigliamento dell’ozono né sul riscaldamento globale, rendendola una scelta privilegiata in termini di tecnologie di raffreddamento rispettose del clima. La CO₂ è spesso preferita rispetto ad altre alternative naturali in quanto non presenta rischi di infiammabilità e problemi di tossicità. Ciò le ha permesso di prosperare senza il timore di interventi politici o di standard che spesso ostacolano la crescita di alternative come ammoniaca e / o propano. L’unica potenziale preoccupazione è l’elevata pressione di esercizio di un sistema, ma gran parte della ricerca e dello sviluppo sono stati indirizzati verso la progettazione dei moderni sistemi odierni per garantire che ciò possa essere facilmente adattato. È chiaro che la CO₂ è la stella nascente nel settore commerciale della vendita al dettaglio di alimenti, in particolare dopo il perfezionamento dei sistemi transcritici. In Europa, in particolare, è diventato quasi un gioco da ragazzi selezionare sistemi CO₂ transcritica per qualsiasi progetto commerciale al dettaglio - nuovo o retrofit. Ciò non solo garantisce che l’installazione sia a prova di futuro e protetta da inevitabili riduzioni graduali del refrigerante sintetico, ma di solito offre anche un notevole risparmio energetico rispetto ad altri refrigeranti, riducendo le emissioni indirette di GHG (gas serra) oltre a quelle dirette. Tuttavia, la CO₂ non si limita più solamente alle sole installazioni commerciali. Anche gli utenti finali dei minimarket stanno vedendo il vantaggio di percorrere la via della CO₂ transcritica, e nonostante la convinzione diffusa che i sistemi industriali siano più di dominio dell’ammoniaca, c’è un netto aumento nelle applicazioni industriali di CO₂ in tutto il mondo. Il mercato globale HVAC & R sta cambiando ed è fondamentale rimanere al passo con le ultime tendenze e tecnologie del settore. Pertanto, questa guida 32/ INDUSTRIA & formazione

esaminerà in modo specifico il potenziale della CO₂ transcritica, oggi e in futuro. Condividendo esempi di casi di studio, informazioni tecniche, aggiornamenti delle politiche, sfide, opportunità e persino dati reali sulla quantità di installazioni completate a livello globale, l’obiettivo è quello di aiutare ad accelerare l’adozione di questa tecnologia di refrigerazione sostenibile e neutrale a livello climatico in tutto il mondo. INTRODUZIONE ALLA CO₂ COME REFRIGERANTE Una panoramica Il primo capitolo della guida cerca di fornire le basi necessarie per comprendere il mercato della CO₂ transcritica oggi. Osservando i refrigeranti naturali e in particolare la CO₂ come refrigerante, è facile capire cosa distingue questo gas da tutte le altre alternative. Questo capitolo include anche una breve storia sull’uso di CO₂ in HVAC&R (Riscaldamento, ventilazione, condizionamento dell’aria e refrigerazione), insieme a una cronologia approssimativa che mostra quanto velocemente questa tecnologia si sia sviluppata negli ultimi anni. Questa sezione approfondirà anche i tipi di sistemi di CO₂ (sistemi transcritici e altri) e la funzione dei componenti chiave, fornendo una comprensione di base senza diventare troppo tecnici. UNA PANORAMICA SUL REFRIGERANTE NATURALE Insieme all’ammoniaca (NH₃, R717) e agli idrocarburi come propano (R290), isobutano (R600a) e propilene (R1270), l’anidride carbonica (CO₂, R744) è uno dei refrigeranti naturali più comunemente usati. Come classificazione generale, i “refrigeranti naturali” sono sostanze che esistono naturalmente nell’ambiente, mentre i “refrigeranti non naturali” o i “refrigeranti sintetici” sono sostanze chimiche artificiali, non presenti in natura. Sebbene il termine “naturale” sia talvolta contestato, poiché questi refrigeranti devono essere sottoposti a processi di purificazione industriale e di fabbricazione

per essere utilizzati, queste sostanze non influiscono sulla riduzione dell’ozono, il riscaldamento globale o la sicurezza ambientale, diversamente dalle sostanze chimiche artificiali. Importanti accordi internazionali come l’emendamento di Kigali nel protocollo di Montreal (firmato nel 2016 ed entrato in vigore nel 2019) e il regolamento sui gas fluorurati dell’Unione Europea (entrato in vigore nel 2015) stanno progressivamente riducendo l’uso di idrofluorocarburi (HFC), spianando la strada ad un più ampio utilizzo di refrigeranti naturali, compresa la CO₂, per applicazioni di riscaldamento, condizionamento e refrigerazione. BREVE STORIA DI CO₂ COME REFRIGERANTE L’uso di CO₂ come refrigerante risale ai primi tempi dell’industrializzazione. Nel 1850, Alexander Twining ottenne un brevetto britannico per la sua “macchina per la refrigerazione” e propose di utilizzare CO₂ come refrigerante. Nel 1860, S.C. Lowe costruì un sistema di refrigerazione a CO₂. Negli anni successivi al 1860, la CO₂ divenne più ampiamente utilizzata. Il picco nell’uso dei sistemi di refrigerazione a CO₂ si è verificato negli anni ‘20. Negli anni ‘50, gli ultimi sistemi a CO₂ furono installati in applicazioni marine, prima che la CO₂ venisse sostituita dai refrigeranti sintetici. A differenza dell’ammoniaca, non è sopravvissuta all’introduzione dei refrigeranti CFC e HCFC [3]. Con il protocollo di Montreal che elimina gradualmente l’uso delle sostanze che riducono lo strato di ozono, la CO₂ è stata riscoperta come alternativa [3]. Il rilancio della tecnologia di refrigerazione CO₂ è avvenuto nel 1993 con l’installazione dei primi sistemi subcritici [2]. Alla fine degli anni ‘90, il primo sistema subcritico fu installato in un supermercato. All’inizio degli anni 2000, è stato installato il primo sistema transcritico in un supermercato. A partire dal 2008 circa, l’introduzione della compressione parallela e successivamente degli eiettori ha portato ad un’adattabilità molto più elevata della CO₂ transcritica in paesi con temperature ambientali elevate


NUMERO 5 / GIUGNO 2020

CARATTERISTICHE PRINCIPALI DI CO₂ COME REFRIGERANTE L’anidride carbonica (CO₂) è presente in natura; gas incolore (o un solido) a pressione atmosferica, che costituisce lo 0,04% dell’atmosfera terrestre. È una parte cruciale della vita sulla terra, in quanto è il principale prodotto della respirazione e la principale fonte di carbonio per le piante durante la fotosintesi. La CO₂ non è infiammabile e non è tossica. Tuttavia, una grande perdita in uno spazio limitato può sostituirsi all’ossigeno disponibile per la respirazione Le emissioni di CO₂ provenienti dalla combustione di combustibili fossili portano all’effetto serra che sta surriscaldando il clima globale. Tuttavia, la CO₂ non è il solo, e certamente non il più potente, gas serra. Inoltre, la CO₂ viene utilizzata come riferimento per determinare il potenziale di riscaldamento globale (GWP) di altri gas. Quindi, la CO₂ ha un GWP pari a 1. Un’altra misura dell’impatto ambientale di sostanze come i refrigeranti proviene dal potenziale di riduzione dell’ozono (ODP). È stato scoperto che i refrigeranti sintetici con composti del cloro contribuiscono all’esaurimento dello strato di ozono [8]. La CO₂ non presenta caratteristiche che riducono lo strato di ozono e pertanto ha un ODP pari a 0. La CO₂ è classificata come refrigerante A1, con bassa tossicità e bassa infiammabilità. Il diagramma di fase della CO₂ mostra che alla pressione atmosferica, CO₂ può esistere solo come vapore o come un solido a temperature estremamente basse. Per qualsiasi tipo di sistema CO₂ (refrigerazione), devono essere considerati sia il punto triplo sia il punto critico. Il punto triplo è pari a 5,2 bar a -56,6 ° C ed è qui che tutte e tre le fasi esistono simultaneamente in equilibrio. La CO₂ può essere impiegata come refrigerante in numerosi sistemi differenti tra cui configurazioni subcritiche e transcritiche. Un sistema di refrigerazione classico è subcritico, ovvero tra punto triplo e punto critico. La CO₂ raggiunge il suo punto critico a 73,6 bar a 31,1 ° C , una temperatura relativamente bassa rispetto ad altri refrigeranti. Oltre questo pun-

di gas). Il processo di espulsione del calore differisce tra un sistema che funziona in condizioni subcritiche rispetto a uno in condizione transcritiche. In condizioni transcritiche, il gas non può condensarsi, poiché non esiste alcuna correlazione tra pressione e temperatura, a differenza di un sistema subcritico. La funzione del raffreddatore di gas (gas cooler) è di espellere il calore proprio come un condensatore. Ma lo fa diminuendo la temperatura del gas e non, come nella condensa, cambiando fase (senza cambiare la temperatura) . Qualsiasi sistema CO₂ ad espansione diretta può funzionare in modalità subcritica e transcritica, a seconda della temperatura dell’ambiente. Esiste la possibilità di forzare un sistema a funzionare in modalità transcritica in base alla progettazione, ma ciò è desiderabile solo per applicazioni di riscaldamento, come mostrato di seguito. L’uso di CO₂ è vantaggioso per via delle sue proprietà di trasferimento del calore. In un fluido supercritico, la pressione e la temperatura non dipendono più l’una dall’altra durante il processo di espulsione del calore. Durante un cambio di fase, come la condensa, la temperatura rimane costante. Nei sistemi a CO₂ transcritici, tuttavia, la temperatura diminuisce continuamente dal momento in cui la CO₂ passa attraverso il raffreddatore del gas. Il trasferimento di calore tra CO₂ e il mezzo di raffreddamento (acqua

to si trova nella fase “supercritica”, il che significa che non esiste una chiara distinzione tra fase liquida e fase gassosa. Nei sistemi di refrigerazione che funzionano a temperature ambientali superiori a 31,1 ° C , CO₂ si presenta come fluido supercritico e non è in grado di condensare Il diagramma di fase di qualsiasi sostanza, come CO₂, mostra la fase di una sostanza a una pressione ed entalpia specifiche. In generale, più si va a sinistra nel diagramma, maggiore è la quantità di refrigerante allo stato liquido. Gli isotermici mostrano la temperatura corrispondente. Tipicamente, l’entalpia è in unità di kJ / kg o BTU / lb. Di seguito viene mostrato un esempio di CO₂ in un processo subcritico. In questo caso, il ciclo di refrigerazione non avrà luogo a temperature superiori a -5,5 ° C . Le pressioni operative dei sistemi subcritici sono comprese tra 5,7 bar e 73,6 bar, corrispondenti a una temperatura che va da -55 ° C a 31,1 ° C (tutto allo stato di vapore). Un sistema subcritico mono fase presenta alcuni svantaggi, ad esempio, un intervallo di temperatura limitato e una pressione elevata. La pressione può essere limitata a tal punto che è possibile utilizzare componenti disponibili in commercio come valvole, compressori e comandi. Il diagramma di fase per CO₂ in un sistema transcritico mostra quale parte del processo si svolge in modalità transcritica. È qui che viene utilizzato il gas cooler (raffreddatore

DIAGRAMMA DI FASE CO2

Pressione [psi] [bar] 14500 1000

Supercritical Liquid 1450

145

100

Solid Critical point: +31°C [87.9°F] 73.6 bar [1067 psi]

10 Triple point: -56.6°C [-69.9°F] 5.2 bar [75.1 psi]

14,5

Vapour

1 -80 -112

-40 -40

0 32

40 104

80 176

[°C] [°F]

Temperatura Adattato dal manuale Danfoss su Sistemi di refrigerazione CO2 per vendita al dettaglio di alimenti INDUSTRIA & formazione /33


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Pressure [bar] [psi]

PROCESSO DI REFRIGERAZIONE SUBCRITICA -5.5°C [-22°F]

Pressure [bar] [psi] 100 90 80 70 60

1450 1305 1160 1015 870

50

725

40

580

30

435

290

20

290

10

145

10

145

5

73

5

73

100 90 80 70 60

1450 1305 1160 1015 870

50

725

40

580

30

435

20

-40°C [-40°F]

PROCESSO DI REFRIGERAZIONE TRANSCRITICA 35°C [95°F]

Con CO₂ transcritica, è possibile raggiungere temperature relativamente elevate nel ciclo di refrigerazione, che possono essere utilizzate per applicazioni di riscaldamento, quali riscaldamento dell’acqua o dell’aria. Tuttavia, la temperatura all’uscita del dispositivo di raffreddamento del gas dipende principalmente dalla temperatura dell’ambiente. La pressione ottimale non è costante ma dipende dalla temperatura del gas di uscita. Le temperature ambientali elevate aumentano la temperatura in uscita del gas e aumentano il rapporto di compressione che il compressore deve superare tra la pressione di aspirazione e quella di scarico. Succede con qualsiasi sistemi di refrigerazione. Il problema aggiuntivo per CO₂ è il flash gas generato. Il flash gas è un refrigerante sotto forma di gas prodotto spontaneamente quando il liquido viene sottoposto a ebollizione. Il flash gas viene generato in qualsiasi sistema di refrigerazione durante una caduta di pressione nella regione di cambio di fase . Non contribuisce alla refrigerazione ma deve comunque essere compresso. Si verifica una caduta di pressione sulla valvola di espansione nell’evaporatore; e, nei sistemi a CO₂, nella valvola di alta pressione del ricevitore. Tuttavia, i sistemi che utilizzano refrigeranti diversi da CO₂ non dispongono di una valvola di alta pressione (vedere la sezione “Tipi di sistemi a CO₂ e funzione dei componenti chiave”). Pertanto, il flash gas viene generato in sistemi a CO₂ che funzionano in modalità subcritica, ma in misura maggiore nei sistemi in modalità transcritica a

Adattato dal manuale Danfoss su Sistemi di refrigerazione CO2 per vendita al dettaglio di alimenti 2

34/ INDUSTRIA & formazione

95°C [203°F]

-12°C [10°F]

Enthalpy

o aria) funziona quindi diversamente nei sistemi subcritici e transcritici. In un sistema subcritico con uno scambiatore di calore in controcorrente, la differenza di temperatura tra CO₂ e il mezzo di raffreddamento è più bassa all’uscita del fluido di raffreddamento (che è l’ ingresso per la CO₂). In un sistema transcritico, il punto di presa, che indica il punto più vicino alle temperature tra CO₂ e il fluido di raffreddamento, si trova all’ingresso del fluido di raffreddamento o tra l’ingresso e l’uscita del dispositivo di raffreddamento del gas – gas cooler (al centro del dispositivo di raffreddamento del gas). Pertanto, è possibile raggiungere temperature molto elevate utilizzando CO₂ in applicazioni di riscaldamento, con un fluido di raffreddamento quale aria o più comunemente acqua. Questa relazione è visibile nelle figure seguenti, che mostrano la temperatura in relazione al flusso di calore durante la condensazione e durante il raffreddamento del gas. Le temperature e le pressioni effettive dipendono dall’applicazione specifica. Per la curva CO₂ transcritica, potrebbero, ad esempio, essere tra 35 ° C e 95 ° C (per il processo transcritico mostrato nel diagramma di stato precedente) Durante la condensazione, la differenza di temperatura tra il fluido di raffreddamento e il vapore di condensazione (qui CO₂) diminuisce all’aumentare del flusso di calore (della CO₂ e del fluido di raffreddamento). Ciò significa che le temperature si avvicinano all’aumentare della quantità di calore nel tempo. Per CO₂ subcritica è diverso: le temperature si avvicinano maggiormente tra l’ingresso e l’uscita del raffreddatore del gas – gas cooler.

Gas Cooling

Enthalpy

causa della maggiore qualità di CO₂ (elevata percentuale di vapore) a causa delle temperature più elevate in uscita dal raffreddatore del gas. Questo è il motivo per cui è desiderabile “estendere” il diagramma il più possibile nella fase liquida (“a sinistra nel diagramma di fase”). Tuttavia, oggi ci sono molte soluzioni disponibili per utilizzare la CO₂ transcritica in modo efficiente in zone con temperature ambientali elevate (vedere la sezione “Componenti chiave in un sistema di refrigerazione CO₂ transcritica”). TIPI DI SISTEMI CO₂ E FUNZIONE DEI COMPONENTI CHIAVE Di seguito, vengono brevemente descritti diversi tipi di sistemi a CO₂. Sono: il sistema CO₂ transcritico semplice, il sistema a singolo stadio, il sistema booster semplice, il sistema in cascata e il sistema secondario / indiretto. I seguenti sistemi CO₂ sono in grado di funzionare in modalità transcritica: sistema CO₂ transcritico semplice, sistema a singolo stadio e sistema booster semplice. Il sistema in cascata utilizza CO₂ in modalità transcritica solo in rari casi e il sistema secondario / indiretto utilizza CO₂ in modalità subcritica. TIPI DI SISTEMI DI CO₂ Sistema CO₂ transcritico semplice Un sistema CO₂ transcritico semplice è come un sistema di refrigerazione subcritico, solo con un raffreddatore di gas al posto di un condensatore. Non viene utilizzato, ma per informazione, nella figura successiva viene mostrato uno schizzo schematico.


NUMERO 5 / GIUGNO 2020

CONDENSAZIONE

CO 2 SUPERCRITICA

T

T

Condensazione CO 2 CO 2 Supercritica

Mezzo di Raffreddamento

Mezzo di Raffreddamento

Q Adattato da Santini, L. et al.

SISTEMA CO₂ SEMPLICE

Q

12

TRASCRITICO

Sistema a singolo stadio Un sistema a singolo stadio semplice è mostrato nella figura successiva (in genere un sistema a CO₂ per Refrigerazione a MT). In un sistema transcritico a singolo stadio, la pressione del raffreddatore del gas è controllata per fornire capacità o efficienza ottimali mantenendo sempre la pressione al di sotto di un massimo consentito. Il diagramma semplice mostra come viene controllata questa pressione in un sistema tipico con compressione a singolo stadio.

Un sistema transcritico a singolo stadio presenta due valvole aggiuntive rispetto a un sistema semplice. Le valvole controllano il raffreddatore del gas e il ricevitore di pressione intermedia. La valvola di pressione del raffreddatore del gas (chiamata anche valvola di regolazione dell’alta pressione) controlla la pressione nel raffreddatore del gas. È una valvola di riduzione della pressione, controllata misurando due parametri: la pressione di CO₂ nel raffreddatore del gas e la sua temperatura di uscita (uscita / uscita del raffreddatore del gas). La valvola di pressione del ricevitore (chiamata anche valvola di regolazione della pressione media SISTEMA CO2 TRANSCRITICO SEMPLICE

Refrigeratore Gas

Compressore ad alto stadio

Valvole di Espansione

Evaporatore Adattato dalla Guida Emerson sui sistemi di Refrigerazione commerciale a CO2

o valvola del flash gas) controlla la pressione del refrigerante nel ricevitore e nelle tubazioni di distribuzione del liquido associate. È controllata da un parametro, la pressione nel ricevitore. Il ricevitore è anche chiamato serbatoio flash. Il flash gas viene generato quando CO₂ ad alta pressione subisce una caduta di pressione nel ricevitore. Il ricevitore separa la fase liquida dalla fase vaporosa - il liquido viene rimandato all’evaporatore e il vapore viene rimandato al compressore. Sistema booster semplice Rispetto ai sistemi a singolo stadio per vendita al dettaglio, i sistemi booster sono usati frequentemente, in particolare per MT e BT insieme. Un sistema booster utilizza l’evaporazione a due stadi, per basse e medie temperature. Allo stesso modo, utilizza la compressione a due stadi, con compressori a basso e medio stadio. Le due valvole di regolazione della pressione qui sono le stesse del sistema semplice a singolo stadio; prima la valvola di regolazione dell’alta pressione (“regolatore di alta pressione”) che regola la pressione del raffreddatore del gas, e poi la valvola di bypass del flash gas che controlla la pressione del ricevitore (valvola di pressione del ricevitore). Sistemi in cascata Un sistema in cascata utilizza una combinazione di due sistemi di refrigerazione centralizzati. Il sistema INDUSTRIA & formazione /35


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

Sistemi secondari / indiretti

SISTEMA SEMPLICE A SINGOLO STADIO

Regolatore di pressione

Ricevitore di pressione intermedio

Raffreddatore gas

Compressore Regolatore di pressione

Valvola di espansione

Evaporatore

Adattato dalla Guida di Emerson sui sistemi di refrigerazione a CO2 commerciali

di refrigerazione ad alta temperatura (ammoniaca, HFC, HC) raffredda il sistema di refrigerazione a temperatura più bassa (di solito CO2 subcritica). Ciò significa che il calore respinto dalla condensazione di CO₂ viene assorbito dal refrigerante nello stadio di alta sull’evaporazione. L’evaporatore per il sistema dello stadio di alta è anche il condensatore per il sistema dello stadio di bassa. Nello stadio di bassa temperatura BT, la CO₂ sarà sempre ad uno stato subcritico perché la temperatura e la pressione dello stadio BT sono controllate dal refrigerante dello stadio di alta. In alcuni casi la CO₂ viene utilizzata in entrambe le fasi; nella fase bassa in modalità subcritica, nella fase alta potrebbe essere transcritica a temperature esterne elevate. Un vantaggio dei sistemi in cascata è che la pressione è inferiore rispetto a un sistema di refrigerazione che utilizza solo CO₂. Nei sistemi di refrigerazione che impiegano solo CO₂, la bassa temperatura critica di CO₂ di 31,1 ° C fa sì che le pressioni di esercizio raggiungano livelli relativamente elevati, in particolare a temperature ambiente elevate. Al fine di limitare le pressioni, il sistema di refrigerazione allo stadio alto fornisce la condensazione per il sistema CO₂ allo stadio basso e quindi limita la pressione, che esisterebbe se fosse utilizzata solo CO₂ in un ciclo di refrigerazione tipico. Il tipo di scambiatore di calore 36/ INDUSTRIA & formazione

utilizzato tra il sistema ad ammoniaca e Il sistema a CO₂ è noto come scambiatore di calore in cascata e può essere realizzato in modi diversi: A fascio tubiero; Piastra saldata / brasata; A fascio a piastre.

Un sistema refrigerante secondario / indiretto utilizza un impianto centralizzato per raffreddare un fluido secondario (ad es. CO₂ in modalità subcritica, brine secondario o glicole). Il fluido secondario viene pompato a ciascuna utenza che richiede raffreddamento. I componenti in utenza possono essere dispositivi di raffreddamento dell’aria, apparecchiature di elaborazione dati o scambiatori di calore a glicole / acqua refrigerata. Il refrigerante primario è confinato alla sala macchine quindi, le scorte del refrigerante primario sono ridotte al minimo, così come i rischi per il personale a gestione del sistema. Principi di un sistema di refrigerazione indiretta. Il ciclo di refrigerazione primario è mostrato al centro dell’immagine. Comprende tutti i componenti richiesti: evaporatore, compressore, condensatore e valvola di espansione. Il ciclo secondario del refrigerante sul lato inferiore contiene uno scambiatore di calore tra lo spazio refrigerato e il fluido secondario e una pompa per SISTEMA BOOSTER SEMPLICE

Regolatore ad alta pressione

Raffreddatore gas

Compressore alto stadio Ricevitore di pressione intermedia

Valvola di bypass dei flash gas

Valvola di espansione

Evaporatore MT Compressore basso stadio

Valvola di espansione

Evaporatore LT

Adattato dalla Guida di Emerson sui sistemi di refrigerazione a CO2 commerciali

23


NUMERO 5 / GIUGNO 2020

SISTEMA IN CASCATA

Condensatore (temperature più alte)

COMPONENTI CHIAVE IN UN SISTEMA DI REFRIGERAZIONE CO₂ TRANSCRITICO

Pompa

Compressore

Scambiatore di calore in cascata

Pompa

SheccoBase sketch

Compressore

Evaporatore (temperature più basse)

trasportare il fluido secondario dallo spazio refrigerato all’evaporatore. Lo svantaggio dei sistemi indiretti è lo scambio di calore aggiuntivo tra il refrigerante primario e il refrigerante secondario che porta a maggiori differenze di temperatura tra evaporazione e condensazione e quindi a maggiori differenze di pressione da superare da parte del compressore. Vale a dire temperature di evaporazione primarie più basse e tempera-

ture di condensazione primarie più elevate, o temperature di condensazione secondarie più basse e temperature di evaporazione secondarie più elevate, a causa delle perdite nel processo di scambio termico. Inoltre, la potenza di pompaggio necessaria per far circolare il fluido secondario riduce l’efficienza energetica. L’uso di refrigeranti secondari volatili come la CO₂ può ridurre la potenza di pompaggio richiesta.

SISTEMA INDIRETTO Refrigeratore per acqua glicolata

Pompa

Condensatore Valvola di espansione

Compressore

Evaporatore Pompa

Oggetto refrigerato sheccoBase sketch

Valvole Per ridurre al minimo il rischio di accumulo di pressione nel sistema, è necessario, durante la progettazione, adottare alcune misure per garantire che la pressione non possa accumularsi in nessuna parte del sistema. Tutti i componenti, valvole, tubazioni, raccordi e metodi di giunzione devono essere verificati per garantire valori di pressione superiori alle pressioni di sistema massime previste. I dispositivi di limitazione della pressione devono essere posizionati in modo appropriato per consentire al sistema di sfiatare in sicurezza in caso di arresto o in caso di altri eventi che causano una pressione superiore ai valori nominali del sistema. Tutti i punti all’interno del sistema devono essere in condizione di poter sfiatare di nuovo verso le valvole di sicurezza senza restrizioni. Le valvole di controllo sono in genere utilizzate per consentire alle parti del sistema di sfiatare nuovamente verso i ricevitori, dove si trovano le valvole di sicurezza. Qualsiasi parte del sistema che non può sfiatare verso il ricevitore deve avere una propria valvola di sicurezza. L’acciaio inossidabile è attualmente il più utilizzato e può essere adattato per il funzionamento transcritico. Lo spessore del materiale deve essere adattato per resistere alle alte pressioni. In alternativa, è possibile utilizzare tubazioni in lega di rame-ferro con una pressione adeguata . Poiché lo stesso sistema può funzionare in modalità subcritica o transcritica, a seconda delle condizioni, è necessario utilizzare tubazioni di qualità superiore per tutti i sistemi diretti a CO₂. Solo nei sistemi in cascata, è possibile utilizzare tubazioni di classe inferiore in quanto in questo caso la pressione è controllata. Oltre all’alta pressione, una caratteristica speciale dei sistemi a CO₂ è che la linea del liquido è fredda (rispetto ai sistemi di refrigerazione convenzionali in cui le temperature di esercizio sono molto più elevate.) A volte la temperatura sulla linea del INDUSTRIA & formazione /37


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

SCHEMA DI UN TIPICO PROGETTO DI EIETTORE A DOPPIO STADIO Camera di aspirazione (ugello)

Sezione miscelazione

Diffusore

Flusso totale

Flusso primario

Flusso secondario Adattato da Elbel, S. & Hrnjak, P. (2008)

liquido scende a -10 ° C ma spesso si trova a circa 0 ° C. Inoltre, le linee del liquido nei sistemi convenzionali sono a pressione di condensazione superiore alle temperature dell’ambiente. Ciò significa che i sistemi convenzionali avranno una perdita di calore sulla linea del liquido, mentre nei sistemi a CO₂ ci sarà un apporto di calore alla linea del liquido. Pertanto, la linea del liquido di un sistema a CO₂ possiede un isolamento mentre i sistemi convenzionali non ne hanno bisogno. La perdita di calore nei sistemi convenzionali si mostrerà come ulteriore raffreddamento secondario, mentre in un sistema CO₂ si mostrerà come gas flash. Il gas flash ridurrà la capacità della valvola di espansione. Tuttavia, l’elevata pressione nel sistema CO₂ produce gas ad alta densità e quindi una ridotta perdita di potenza rispetto ad altri refrigeranti. Compressori I compressori devono essere specificamente sviluppati per l’uso con CO₂, per resistere a pressioni elevate e per adattarsi alle condizioni operative che a volte risultano molto impegnative. Esistono anche lubrificanti adattati. Controlli I comandi per un sistema di CO₂ transcritico possono essere divisi in quattro gruppi: controlli del raffreddatore del gas, controlli del ricevitore di pressione, controlli di capacità del compressore e controlli dell’evaporatore. Nelle applicazioni in cui viene utilizzato il recupero di calore, è necessario aggiungere una serie di funzioni di controllo intorno allo 38/ INDUSTRIA & formazione

scambiatore di calore del gas. Un aspetto importante nel controllo del gas cooler è che in modalità transcritica, la pressione e la temperatura non dipendono più l’una dall’altra (vedere la sezione “Caratteristiche chiave”). Pertanto, devono essere controllati individualmente. Per quanto riguarda il controllo del compressore, le impostazioni standard non sono sempre sufficienti da garantire un controllo sicuro e affidabile. Questo perché la CO₂ è un refrigerante più dinamico degli HFC o di altri. Lubrificanti I lubrificanti poliolestere (POE) hanno una buona miscibilità con CO₂ e sono utilizzati principalmente come lubrificanti per compressori nei sistemi di CO₂ per applicazioni di refrigerazione commerciale. A causa dell’elevata solubilità (di CO₂), vengono utilizzati lubrificanti a viscosità più elevata rispetto a quelli utilizzati con gli HFC. Ciò riduce l’effetto della diluizione dell’olio da parte del refrigerante e quindi mantiene le proprietà del lubrificante. Gli oli POE sono molto igroscopici (cioè assorbono prontamente l’umidità), quindi bisogna fare attenzione a garantire che l’umidità non penetri nel sistema. TECNOLOGIE PER MIGLIORARE L’EFFICIENZA DEI SISTEMI CO₂ TRANSCRITICI: EIETTORI, COMPRESSIONE PARALLELA, SOTTO-RAFFREDDAMENTO E RAFFREDDAMENTO ADIABATICO Per aumentare l’efficienza del sistema, oltre ai diversi tipi di sistemi a CO₂ transcritica, vengono utilizzate tecnologie aggiuntive, come per

esempio gli eiettori. È qui che la maggior parte della ricerca e dello sviluppo è attualmente in corso. Oggi esistono molti tipi diversi di eiettori, spesso brevettati da produttori specifici. L’uso di eiettori ha aumentato considerevolmente l’efficienza energetica dei sistemi di refrigerazione a CO₂ transcritica e reso più efficiente l’utilizzo in regioni con temperature esterne elevate. Il principio di funzionamento di base verrà spiegato di seguito. Un eiettore tipico è costituito da un ugello per il fluido motore, una camera di aspirazione, una sezione di miscelazione e un diffusore. Il principio di funzionamento dell’eiettore si basa sulla conversione dell’energia interna e della pressione relativa al flusso di lavoro contenuto nel flusso del fluido motore in energia cinetica. In termini base, un eiettore rappresenta un modo per riutilizzare l’energia nel sistema di refrigerazione non espandendo il refrigerante ma mantenendo la pressione relativamente alta. Il fluido che fuoriesce dal raffreddatore del gas non viene espanso, in modo che la pressione possa essere mantenuta elevata e sia richiesto meno lavoro per la compressione. Il gas nella linea di aspirazione del compressore principale (bassa pressione) e il fluido che fuoriesce dal raffreddatore del gas (alta pressione) vengono miscelati per ottenere un refrigerante a media pressione. Più precisamente, viene miscelato il flusso primario proviene dal raffreddatore del gas, con la pressione di scarico che dipende dalla temperatura ambiente e potrebbe essere relativamente elevata. Il flusso secondario proviene dalla linea di aspirazione del lato MT, con una pressione relativamente bassa (perché non è stato compresso). Vengono miscelati per ottenere il flusso totale. Con questo metodo è possibile aumentare di alcuni bar la pressione del flusso totale rispetto al flusso primario. Pertanto, l’eiettore sta facendo il lavoro del compressore e sta creando un aumento di pressione Con un esempio concreto, la temperatura di evaporazione è di -5 ° C, corrispondente a 30 bar. La pressione di scarico è 70 bar e la


NUMERO 5 / GIUGNO 2020

lo avrebbe inviato all’aspirazione MT facendo cadere la pressione. I compressori paralleli rendono obsoleta la valvola del flash gas per il funzionamento a temperature ambiente elevate. Il risparmio si verifica perché il flash gas viene compresso ad una pressione più elevata rispetto a quando viene utilizzata una valvola flash gas. La condensazione evaporativa utilizza acqua per raffreddare il gas durante il funzionamento transcritico di CO₂. Un refrigeratore di gas adiabatico funziona secondo un principio simile ma consente l’uso di una quantità inferiore di acqua (solo quando è necessario). Il sotto-raffreddamento meccanico utilizza un piccolo ciclo di refrigerazione aggiuntivo accoppiato al ciclo di refrigerazione principale per fornire raffreddamento ad alte temperature.

SISTEMA BOOSTER CO2 TRANSCRITICO CON COMPRESSIONE PARALLELA ED EIETTORE DI GAS Compressori alto stadio

Raffreddatore gas

Eiettore

Ricevitore di pressione intermedia

Valvola flash gas

Valvola di espansione

Adatattato da Elbel, S. & Hrnjak, P. (2008) 24

Valvola di espansione

pressione del flusso totale, o pressione del ricevitore sarà 36 bar; il che significa che l’eiettore provoca un aumento di pressione di 6 bar. Quindi, il flusso entra nel ricevitore dove il liquido è separato dalla fase vapore; e la fase vapore entrerà nel compressore parallelo. Altri modi per aumentare l’efficienza energetica dei sistemi a CO₂ transcritica sono la compressione parallela, la condensazione evaporativa, il sottoraffreddamento (meccanico) e il raffreddamento adiabatico. Eiettori e compressione parallela rendono i sistemi a CO₂ più efficienti durante il funzionamento in modalità transcritica. La condensazione evaporativa, il sotto-raffreddamento (meccanico) e il raffreddamento adiabatico del gas riducono la temperatura di uscita del dispositivo di raffreddamento del gas e quindi costringono il sistema a funzionare più a lungo in modalità subcritica, rendendolo così più efficiente. Un abbozzo di un sistema con eiettore e compressione parallela è mostrato nella figura seguente. Ogni linea colorata indica un livello di pressione diverso (dal basso all’alto:

Evaporatore MT Compressore basso stadio

Evaporatore LT

29

nero, blu, verde e rosso). La compressione parallela è una soluzione che comprime il gas in eccesso al livello di pressione più elevato possibile. Porta a un aumento significativo della COP nei climi caldi. Per spiegarlo in modo più dettagliato: i compressori paralleli comprimono il flash gas che fuoriesce dal ricevitore di pressione alla pressione di scarico, la quale è superiore alla pressione di aspirazione. Una valvola flash gas

Il 1 settembre Shecco, presenta la prima fiera mondiale online sui refrigeranti naturali. Lo show includerà presentazioni e opportunità di visitare gli espositori, un salotto virtuale e un centro informazioni gestito da Shecco.

INDUSTRIA & formazione /39


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

LEZIONE 213 > PRINCIPI DI BASE DEL CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA

Connessioni elettriche e impiego di refrigeranti infiammabili nei climatizzatori split INTRODUZIONE

Pierfrancesco FANTONI

In un climatizzatore split le connessioni elettriche vanno realizzate sempre con accuratezza, ancor di più se il suo circuito frigorifero è caricato con un refrigerante leggermente o altamente infiammabile. Alcuni accorgimenti permettono di realizzare tali collegamenti alle morsettiere in maniera ottimale. NUOVI REFRIGERANTI E NUOVE ATTENZIONI REALIZZATIVE

Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni di base semplificate per gli associati sul condizionamento dell’aria, così come da 20 anni sulla nostra stessa rivista il prof. Ing. Pierfrancesco Fantoni tiene le lezioni di base sulle tecniche frigorifere. Vedi www.centrogalileo.it. Il prof. Ing. Fantoni è inoltre coordinatore didattico e docente del Centro Studi Galileo presso le sedi dei corsi CSG in cui periodicamente vengono svolte decine di incontri su condizionamento, refrigerazione e energie alternative. In particolare sia nelle lezioni in aula sia nelle lezioni sulla rivista vengono spiegati in modo semplice e completo gli aspetti teorico-pratici degli impianti e dei loro componenti.

È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONi Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it È vietata la riproduzione dei disegni su qualsiasi tipo di supporto. 40/ INDUSTRIA & formazione

Con l’avvento di nuove tipologie di refrigeranti non più in classe di sicurezza 1, come invece lo sono l’R410A e l’R407C, occorre tenere presente il problema della potenziale infiammabilità che caratterizza i circuiti frigoriferi dei climatizzatori split. Allo stato attuale delle cose, la sostituzione dei due gas sopra citati è praticabile attraverso l’impiego di fluidi frigoriferi in classe 2L come, ad esempio, l’ormai ben noto R32. Tuttavia esistono altre possibili alternative come l’R452B o l’R454B che sono sempre classificati come refrigeranti 2L, cioè leggermente infiammabili. Non è da escludere che in un futuro nemmeno troppo lontano si possa passare all’utilizzo di gas di classe 3, cioè altamente infiammabili, come ad esempio il propano (R290). Questa ipotesi non è poi tanto remota, dato che in alcune nazioni extraeuropee è già in uso da diversi anni e che ormai sono state maturate le sufficienti esperienze in questo campo. Il ricorso all’utilizzo di refrigeranti leggermente o altamente infiammabili richiede una particolare attenzione alla componentistica elettrica delle

apparecchiature, che deve soddisfare particolari requisiti di sicurezza. Sul versante produttivo, i fabbricanti sono già ben posizionati in tal senso. Sul versante dell’installazione e manutenzione delle apparecchiature spetta ai tecnici implementare tutte quelle procedure e quegli accorgimenti realizzativi mirati ad evitare la presenza di fonti di accensione laddove potenzialmente è possibile la presenza di un’atmosfera contenente un refrigerante infiammabile. Ecco perchè nell’utilizzo dei refrigeranti infiammabili vengono ad assumere particolare rilievo anche semplici operazioni nell’esecuzione dei collegamenti elettrici di un climatizzatore split: si deve assolutamente evitare la formazione di tutti quei fenomeni che possono portare alla formazione di archi elettrici, di surriscaldamenti indesiderati o quant’altro possa costituire una fonte di innesco. Con determinati tipi di gas è importante evitare financo fenomeni di elettricità statica, perché potenzialmente pericolosi. CONNESSIONI ELETTRICHE Le nuove attenzioni da porre con i refrigeranti infiammabili riguardano anche semplici realizzazioni come possono essere le connessioni dei conduttori elettrici ad una morsettiera. Per la loro realizzazioni esistono molteplici modalità esecutive, tutte funzionali a garantire la continuità elettrica (e quindi il passaggio della corrente) ma che devono anche impedire che nel tempo si possano formare situazioni potenzialmente pericolose. Già la volta scorsa s’è detto come sia preferibile ricorrere all’impiego


NUMERO 5 / GIUGNO 2020

Nella morsettiera di sinistra sono evidenziati in giallo i morsetti 1 e 2 in cui devono essere realizzate due connessioni: quello che accoglie il conduttore di linea L (da cui dipartono i due conduttori per l’alimentazione del controllo remoto e delle unità interne) ed il conduttore neutro N (stessa configurazione in uscita). Sono altresì evidenziati i morsetti 3 e 4 in cui si realizzano le connessioni per l’alimentazione (conduttore L e N) delle due unità interne: anch’essi in uscita accolgono due conduttori. CONNESSIONI ELETTRICHE

Figura 1 – Climatizzatore split in versione dual. (adattato da catalogo LG)

dei capocorda ad anello nel caso in cui si utilizzino conduttori con anima in trefoli di rame, questo proprio per cercare di avere il miglior contatto possibile nella giunzione elettrica. L’uso dei capocorda ad anello permette anche di avere maggiore stabilità nel collegamento, nel senso che ora andiamo a spiegare.

alle due unità interne. In figura 2 si può vedere un esempio dei collegamenti elettrici da realizzare tra l’unità esterna e le due unità interne di un climatizzatore split in versione dual.

La figura 3 riporta il modo non propriamente migliore di realizzare tali connessioni: i due conduttori in uscita sono alloggiati dalla stessa parte del morsetto, quella di sinistra, mentre quella di destra è lasciata vuota. La piastrina superiore di fissaggio dei cavi risulta essere inclinata. Uno dei due conduttori ha possibilità di disconnettersi accidentalmente soprattutto nel caso in cui essi non hanno lo stesso diametro. Allo stesso morsetto è sempre preferibile collegare conduttori dello stesso diametro. Una modalità di realizzazione della connessione più sicura è riportata in figura 4, ove i due conduttori vengono alloggiati ciascuno su una delle posizioni disponibili.

VERSIONE DUAL DEGLI SPLIT Quando le esigenze di climatizzare un ambiente residenziale superano determinate capacità frigorifere, piuttosto che ricorrere all’impiego di più climatizzatori si preferisce installare le cosiddette versioni dual (o trial o quadri, ecc.) di queste apparecchiature (vedi figura 1). Il vantaggio principale che se ne ha è quello di avere una sola unità motocondensante esterna, mentre le unità interne possono essere molteplici, a seconda delle esigenze. Specialmente in questi casi può capitare che sulle morsettiere si debbano realizzare dei duplici collegamenti elettrici per portare l’alimentazione

Figura 2 – Esempio di morsettiere per i collegamenti tra le unità di un climatizzatore split in versione dual. (adattato da catalogo LG) INDUSTRIA & formazione /41


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

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4 – Modalità più consona di Figura 3 – Modalità non ottimale diConnessioneFigura USB Modalità silenziosa LED diagnostico Passa in rassegna la storia la connessione di due conConnessione USB OCTA-WIRELESS Configura la prestazione Assicura la corretta Modalità silenziosa LED diagnostico realizzare realizzare la connessione di due conoperativa pompa Passa indella rassegna la storia prestazione installazione Assicura lainiziale correttae della Configura pompa in lafunzione Bilancia elettronica duttori duttori in uscita dallo stesso morsetto. operativa della pompa in uscita dallo stesso morsetto. pompa in funzione assiste installazione iniziale e della della capacità dell’unità nella diagnosi ENVIRO-DUO/-OS: Ora anche (adattato da catalogo Mitsubishi) da catalogo capacità dell’unità assisteMitsubishi) nella diagnosi AC della(adattato applicabile per R32 e R1234yf AC

42/ INDUSTRIA & formazione

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2017

ENVIRO-DUO/-OS Nel caso in cui si debba fissare un che il serraggio del conduttore sia Unità di recupero per tutti i solo conduttore al morsetto vi è il sufficiente a mantenerlo in posiziorefrigeranti di uso comune rischio di ricadere nella situazione ne anche in presenza di eventuali Sensore digitale Applicazione universale Fusibile da 10A illustrata 5. In tale evenienaccidentali sforzi di trazione. Un Sensore digitalein figuraApplicazione universale Fusibile ed da 10A Esclusivo sensore digitale Da 6.000 Btu/H integrato sostituibile Esclusivo sensore digitale Da 6.000l’utilizzo Btu/H integratoserraggio sostituibile insufficiente può portare a za torna utile proprio di un di livello dell’acqua a 120.000 Btu/H Fusibile in vetro di livello dell’acqua a 120.000 Btu/H Fusibile in vetro (da(da 1,75kW a 35kW) 5 5x 20 dada10A capocorda ad anello come già spiemovimenti del conduttore dalla sua 1,75kW a 35kW) x 20mm mm 10A sostituibile installato sostituibile installato gato nel numero scorso della rivista. posizione e quindi all’eventualità in infabbrica fabbrica In generale le connessioni vanno della creazione di archi elettrici che, DIGIMON-SE patent pending sempre verificate, una volta esegui- come detto, devono essere assoluGruppo manometrico te. In particolare ci si deve accertare tamente evitati se la connessione digitale a 2 e 4 vie

Figura 5 – Modalità di connessione non ideale di un conduttore ad un morsetto. (adattato da catalogo Mitsubishi)


LA RIVISTA PER IL TECNICO DELLA REFRIGERAZIONE E DELLA CLIMATIZZAZIONE

NUMERO 5 / GIUGNO 2020

LEZIONE 233 > CONCETTI DI BASE SULLE TECNICHE FRIGORIFERE

Non sempre il compressore è in grado di accettare il passaggio da R404A a R449A INTRODUZIONE

Pierfrancesco FANTONI Continuiamo con questo numero il ciclo di lezioni semplificate per i soci ATF del corso teorico-pratico di tecniche frigorifere curato dal prof. ing. Pierfrancesco Fantoni. In particolare con questo ciclo di lezioni di base abbiamo voluto, in questi 20 anni, presentare la didattica del prof. ing. Fantoni, che ha tenuto, su questa stessa linea, lezioni sulle tecniche della refrigerazione ed in particolare di specializzazione sulla termodinamica del circuito frigorifero. Visionare su www.centrogalileo.it ulteriori informazioni tecniche alle voci “articoli” e “organizzazione corsi”: 1) calendario corsi 2020, 2) programmi, 3) elenco tecnici specializzati negli ultimi anni nei corsi del Centro Studi Galileo divisi per provincia, 4) esempi video-corsi, 5) foto attività didattica È DISPONIBILE LA RACCOLTA COMPLETA DEGLI ARTICOLI DEL PROF. FANTONi Per informazioni: 0142.452403 corsi@centrogalileo.it

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Ci sono delle limitazioni di funzionamento dell’apparecchiatura frigorifera quando si decide di passare dall’R404A all’R449A. Accettandole, possono capitare situazioni operative che bisogna saper correttamente interpretare per non giungere a credere di aver agito in modo errato, quando in realtà non è così. Parliamo di un compressore brinato. RAFFREDDA POCO Il grafico che illustra il campo operativo di un compressore è uno strumento molto importante per poter predire come andranno le cose una volta eseguito il retrofit del refrigerante e fatto funzionare il circuito. Nello scorso numero attraverso il grafico riportato in figura 1 abbiamo visto come, usando R449A, sia necessario contenere il surriscaldamento in aspirazione entro il valore di 10 K se si desidera lavorare in condizioni abbastanza simili a quelle che si hanno impiegando R404A. Non rispettare tale condizione significa mandare in crisi il circuito quando le temperature dell’aria che raffredda il condensatore salgono oltre certi limiti, quindi principalmente nella stagione estiva. Ma se l’apparecchiatura è installata, ad esempio, nella cucina di un ristorante tale penalizzazione la si ha per quasi tutto l’anno. Non preventivare a priori questa situazione significa che, una volta eseguita la sostituzione dell’R404A con l’R449A e riavviato il circuito, l’apparecchiatura non potrà garantire le stesse temperature dell’ambiente refrigerato. In sostanza, andando in crisi il compresso-

re, la temperatura di evaporazione tenderà ad alzarsi e, di conseguenza, quella del vano di conservazione della merce. A fronte del cliente che chiama perchè “non funziona come prima” e “raffredda poco” se non si ha presente che tale situazione è fisiologica, date le caratteristiche dell’R449A, si rischia di cadere nell’errore di procedere a modifiche e correzioni brancolando nel buio, intervenendo e modificando laddove invece non deve essere fatto. Come visto, invece, è importante mantenere sotto controllo il surriscaldamento che, si badi bene, non deve essere lo stesso che si aveva usando l’R404A, ma dovrà essere assolutamente contenuto: dopo la sostituzione del refrigerante, non tutto deve essere uguale a come era “prima”. FUNZIONA, MA IL COMPRESSORE BRINA Attenendosi, quindi, a quanto ci suggerisce il costruttore del compressore, dopo il retrofit con R449A facciamo lavorare il circuito a -30 °C in evaporazione, con surriscaldamento di 10 K in aspirazione. Con tali condizioni possiamo condensare fino a +55°C, ossia con temperature ambiente di 40 °C o anche qualcosina in più. Il circuito lavora bene, raffredda come desiderato e tutto sembra sia in ordine. Senonchè, buttando l’occhio, un sussulto: il compressore inizia a brinare in corrispondenza dell’attacco del tubo di aspirazione. E’ convinzione di molti che la brina sul tubo di aspirazione sia segnale di eccessiva carica di refrigerante e che se il compressore inizia a brinare allora sicuramente gli sta arrivando liquido. INDUSTRIA & formazione /43


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Figura 1 Grafico operativo di un compressore alternativo per basse temperature di evaporazione (adattato da catologo Tecumseh)

Di conseguenza la carica del circuito va corretta, altrimenti c’è il rischio di guasti al compressore. In realtà questo non è vero. O perlomeno possiamo sicuramente affermare che non c’è una correlazione sicura tra formazione di brina sul tubo di aspirazione o sul compressore e la presenza di liquido. Infatti, se è vero che la presenza di una certa quantità di liquido nel tubo di aspirazione può provocarne il suo brinamento a seguito della repentina evaporazione che lo interessa, il viceversa non è sempre così scontato. Cioè la formazione di brina non necessariamente significa la presenza di liquido che giunge al compressore. Se l’apparecchiatura che ha subito il retrofit con R449A ha una temperatura di evaporazione di -30 °C e se il surriscaldamento in aspirazione deve essere contenuto entro i 10 K, per le problematiche di cui prima abbiamo detto, possiamo pensare che il gas che percorre il tubo di aspirazione si trovi a temperatura negativa, molto al di sotto di 0 °C. Solitamente il tubo di aspirazione risulta essere coibentato, proprio per evitare che si formi la brina che, una volta che il compressore si arresta, si scioglierebbe producendo un fastidioso gocciolamento. Quindi è naturale pensare che il gas possa essere aspirato dal compressore ad una temperatura che rimane ancora al di sotto di 0 °C, dato che nel tubo di aspirazione non riesce a scambiare una consi44/ INDUSTRIA & formazione

stente quantità di calore a causa della presenza della coibentazione. E quindi è normale che anche l’ingresso del compressore brini. L’area interessata dalla brina risulterà più o meno estesa a seconda della quantità di calore che il gas aspirato scambia con il compressore stesso. Lo spessore di brina si ridurrà via-via ci allontaniamo dall’attacco del tubo di aspirazione, fino a quando la brina sparirà per lasciare spazio a goccioline di acqua, risultato della condensa che si deposita sulla superficie esterna del compressore (perchè molto fredda) e proveniente dall’umidità contenuta nell’aria molto umida presente all’interno della cucina. Insomma, il compressore brinato in questo caso non ci deve proprio allarmare. SE PROPRIO LA BRINA CI DÀ FASTIDIO..... Stabilito che, in casi come questi, vedere la brina sul compressore non è un problema, volendo si può anche decidere di non averla. Possono esserci dei casi specifici in cui la sua presenza è indesiderata. Per evitare che essa si formi, però, dobbiamo essere disposti a rinunciare a qualcosa. Se non vogliamo avere il tubo di aspirazione e l’ingresso compressore brinati, la temperatura del refrigerante gassoso che esce dall’evaporatore deve salire al di sopra di 0° C. Se la temperatura di evaporazione è

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-30 °C allora dovremo avere un altissimo surriscaldamento. Il grafico del campo operativo del compressore ci informa che al crescere del surriscaldamento al di sopra di 10 K il compressore deve lavorare con temperature di evaporazione più alte o temperature di condensazione più basse. Sulla prima eventualità c’è poco spazio per intervenire, considerato che lo spazio refrigerato necessita di specifici valori di temperatura, sui quali non si può transigere. Per realizzare la seconda ipotesi, invece, è possibile che ci siano margini d’azione un po’ più ampi come potrebbe essere la realizzazione di portate d’aria maggiori per raffreddare il condensatore o posizionare l’apparecchiatura in spazi più freschi, magari lontano da fonti di calore particolari. Se ciò è realizzabile comunque è tassativo, nel corso della vita lavorativa dell’apparecchiatura, mantenere sempre in perfetto stato di pulizia ed efficienza la batteria condensante attraverso una meticolosa opera di manutenzione. Stessa temperatura di aspirazione Se, per esigenze specifiche e particolari, la temperatura di aspirazione dell’R449A deve essere la stessa di quella che si ha con l’R404A prima del retrofit allora il campo d’impiego del compressore viene fortemente ridotto. Sempre la figura 1, infatti, ci testimonia che alla stessa temperatura di aspirazione di 20 °C, a parità di condizioni di condensazione, non è possibile scendere con l’R449A a basse temperature di evaporazione, dovendo quest’ultima, rimanere forzatamente al di sopra di -20 °C.

Figura 2 Compressore ermetico per R404A e R449A (da catologo Embraco)

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE AREA, PUBBLICATO L’ANNUAL REPORT

AREA ha pubblicato l’Annual Report 2019: al centro il rapporto con le Nazioni Unite, AREA Vision 2025, la lotta ai refrigeranti illegali e la valorizzazione del capitale umano. Il documento, pubblicato sul sito ufficiale di AREA, ha messo in luce ed evidenziato alcuni punti cardine, a partire dalle parole del Presidente, Marco Buoni (anche segretario di ATF e direttore del Centro Studi Galileo), da maggio 2018 primo italiano alla guida dell’associazione, che ha ancora una volta ricordato il grandissimo impegno dei Tecnici del Freddo anche in questo periodo senza precedenti, e i grandissimi risultati che AREA ha conseguito nel corso del 2019, dalla firma del Memorandum of Understanding con UNEP, nel corso del 31° MOP alla costante lotta portata avanti giorno dopo giorno per contribuire a ridurre le emissioni di gas a effetto serra.

in maniera legittima e blocca i progressi verso gli obiettivi climatici. Dobbiamo fare qualcosa, subito.” Il messaggio, che compare nell’intestazione del sito, pone in modo evidente l’accento sulla moltitudine di problemi che il traffico di gas refrigeranti illegali comporta per l’intero settore della refrigerazione, oltre che per l’ambiente. “Abbiamo lanciato questo microsito perché il problema del commercio illegale di HFC non scomparirà da solo. Questo hub informativo ha lo scopo di aiutare tutti gli attori della catena del valore a fare la loro parte nella lotta contro gli HFC illegali”, ha affermato Tim Vink, vicepresidente di EFCTC e director global regulatory affairs di Honeywell. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

LOTTA AI REFRIGERANTI ILLEGALI: COME SEGNALARE I TRAFFICI ALLE NAZIONI UNITE – UNEP

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LOTTA AI REFRIGERANTI ILLEGALI, DA EFCTC PRONTO UN SITO WEB DEDICATO

EFCTC ha messo a disposizione un nuovo strumento per portare avanti la lotta ai refrigeranti illegali: già operativo il sito web stopillegalcooling.eu. “Il mercato nero dei Gas Refrigeranti sta crescendo in maniera molto forte in tutta europa. Questa attività finanzia le organizzazioni criminali, minaccia le piccole imprese che svolgono la loro attività

Disponibile un pratico modello standard per segnalare traffici (oltre ai sequestri di gas e strumentazioni) all’Ozone Secretariat dello United Nations Environment Programme, e contribuire così alla lotta ai refrigeranti illegali. Il documento, una volta compilato, può essere inviato direttamente via email all’Ozone Secretariat (rabbiosi@un.org oppure mea-ozoneinfo@ un.org). Ciò vale in particolare per i sequestri segnalati al “Global Montreal Protocol Award for Customs and Enforcement Officer“, il premio nato per valorizzare il grandissimo lavoro che le dogane e le forze dell’ordine compiono ogni giorno per stroncare i traffici illegali, traffici che mettono a rischio i risultati di salvaguardia am-

bientale ottenuti grazie al Protocollo di Montreal. Lo stesso Centro Studi Galileo, più importante ente per la Formazione sul Freddo e da anni collaboratore delle Nazioni Unite, ha ospitato, di recente, un webinar con l’associazione EFCTC destinato a sensibilizzare sulla lotta ai refrigeranti illegali. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

ZAGABRIA, SEQUESTRO DI GAS ILLEGALI: 300 KG DI R134A NASCOSTI IN UN BAGAGLIAIO Da www.jutarnji.hr Le autorità croate hanno intercettato e fermato un carico di gas importati illegalmente e nascosti nel bagagliaio di una macchina. Il sequestro, avvenuto a Zagabria, ha coinvolto 22 cilindri monouso di R134a, o tetrafluoroetano, stoccati all’interno del bagagliaio di una macchina sospetta: una volta effettuati i controlli, è emerso chiaramente il tentativo di contrabbando di 300 Kg di gas refrigerante. Al tema della lotta ai refrigeranti illegali si parlerà insieme al Centro Studi Galileo anche durante il World Refrigeration Day, con la partecipazione di EFCTC, già protagonista di un webinar durante il lockdown. Le bombole, da 13,6 Kg l’una, inoltre, erano del tutto fuori norma, trattandosi di un modello bandito dall’UE sin dal 2007. L’autista non possedeva alcun tipo di documentazione in merito al materiale trasportato. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE pa di calore (RACHP) estendendo la consapevolezza in merito all’uso dei refrigeranti alternativi a basso GWP. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it UNA SERIE DI WEBINAR LIVE DA REAL ALTERNATIVES! Da http://www.realalternatives.eu Tre anni fa, i partner si sono riuniti per pianificare un e-learning e il programma di formazione, per cambiare il modo in cui vengono percepiti i refrigeranti alternativi a basso GWP in Europa, inclusi i gas infiammabili (HC e HFO), l’anidride carbonica e l’ammoniaca. Il programma “REAL Alternatives 4 LIFE” è stato cofinanziato da 8 organizzazioni, in rappresentanza di 6 paesi e dal programma ambientale LIFE dell’UE per sostenere gli obiettivi climatici dell’UE. Il 28 maggio è stato possibile collegarsi per una serie di brevi presentazioni da parte di coloro che sono stati coinvolti nello sviluppo dei corsi in e-learning, opuscoli informativi, giornate di studio, formazione dei tecnici e riunioni dei policy maker che compongono REAL Alternatives. Sono state mostrate le sfide che sono state affrontate, i risultati positivi e il modo in cui il programma è cresciuto fino a raggiungere una rete di 19 contatti nazionali, estendendosi oltre l’Europa e consegnando finora oltre 500 certificazioni. I partecipanti scopriranno come vengono affrontate le incoerenze nella formazione tra i paesi, come si può accedere alla formazione gratuita e quali sono i piani per il futuro del programma. Sono disponibili le registrazioni dei webinar e degli eventi organizzati lo scorso 28 Maggio nel corso di REAL Alternatives LIVE! L’evento è stato suddiviso in quattro diverse sessioni, delle quali è possibile da questo momento consultare le registrazioni. Per l’Italia hanno partecipato Marco Buoni, Segretario di ATF, Presidente di AREA e direttore del Centro Studi Galileo, e Silvia Romanò, Head of International Affairs del Centro Studi Galileo. 46/ INDUSTRIA & formazione

L’evento ha celebrato il grandissimo successo dei primi tre anni di attività del progetto REAL Alternatives 4 LIFE, che ha contribuito alla formazione di nuovi e competenti Tecnici del Freddo in grado di maneggiare con efficienza e sicurezza i nuovi refrigeranti infiammabili a basso GWP. Dell’evento è stato pubblicato un report conclusivo. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

CERIMONIA REAL ALTERNATIVES LIVE! UN REPORT CONCLUSIVO.

Giovedì 28 Maggio si sono svolte le celebrazioni per i tre anni del progetto REAL Alternatives 4 LIFE, che negli ultimi anni ha diffuso con grande successo in tutta Europa l’utilizzo dei nuovi refrigeranti alternativi a basso GWP. Nel corso della giornata, le celebrazioni (online) per il successo del progetto, giunto ormai al terzo anno, hanno incluso in particolar modo una serie di webinar, ai quali ha partecipato anche Marco Buoni, presidente di AREA (l’associazione che riunisce le principali associazioni europee dei Tecnici del Freddo), Segretario di AFT e direttore del Centro Studi Galileo, principale ente per le formazione sul Freddo. REAL Alternatives 4 LIFE è un ambizioso progetto, il cui obiettivo è produrre nuovi materiali didattici e istituire programmi di formazione pratica per i tecnici che si occupano di condizionamento dell’aria e pom-

DECRETO RILANCIO, ECCO I SUPERINCENTIVI CON ECOBONUS E SISMABONUS AL 110% Superbonus al 110% per i lavori di edilizia: le agevolazioni previste all’interno del Decreto Rilancio, a condizione che si tratti di grandi interventi e che migliori la classe energetica. L’opportunità sarà disponibile per gli interventi eseguiti dai condomini, anche sulle singole unità abitative, dal 1° luglio 2020 al 31 dicembre 2021, per i lavori di riqualificazione energetica e di miglioramento sismico degli edifici. L’agevolazione verrà erogata sotto forma di sconto in fattura, con cessione del credito a chi ha eseguito i lavori (o a banche e altri intermediari), oppure come detrazione fiscale. Al fine di ottenere l’ecobonus, sarà necessario effettuare interventi di rilevante riqualificazione energetica, e più nello specifico: • Cappotto termico e caldaie a condensazione e a pompa di calore • cappotto termico • caldaie a condensazione e a pompa di calore in condominio • caldaie a pompa di calore in case singole • Fotovoltaico e colonnine auto elettriche • Altri interventi di efficientamento energetico già regolati da Ecobonus, purché abbinati a un altro maxiintervento. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it


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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE CORONAVIRUS: SUL SITO DI AREA, A DISPOSIZIONE UNA BIBLIOTECA TECNICA

Sul sito ufficiale di AREA, l’associazione Europea che include 26 associazioni nazionali e cura gli interessi di oltre 110.000 Tecnici del Freddo, è a disposizione per il download una raccolta di articoli e linee guida per la gestione dell’emergenza sanitaria. “La diffusione del coronavirus (COVID-19) in Europa ha sollevato molte domande. L’obiettivo di questa pagina è quello di fungere da biblioteca. raccogliendo documenti utili provenienti dalla associazioni di AREA. Naturalmente, ogni paese avrà le proprie politiche formali e promulgherà consigli e utili linee guida a tutta la popolazione: questi prevalgono sempre e qualsiasi altro documento, sia dell’industria che di qualsiasi altra fonte, deve sempre essere visto in questa ottica. Le opinioni contenute nei documenti elencati in questa pagina appartengono esclusivamente ai loro autori e non devono essere considerate come raccomandazioni da AREA.“ Questo è l’incipit con cui si apre la pagina che AREA ha dedicato a una ricca raccolta di utilissimi documenti destinati ad aiutare i Tecnici del Freddo a operare al meglio nel corso della pandemia di Covid-19, alla quale ha partecipato anche ATF. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

CORONAVIRUS: DALL’ISS E DAL MINISTERO DELL’INTERNO, DUE GUIDE PER LA DISINFEZIONE DI AMBIENTI E MEZZI DI TRASPORTO Il Ministero dell’Interno (Direzione Centrale Sanità) e l’Istituto Superio-

re della Sanità hanno reso disponibili due guide ufficiali in merito alla disinfezione di ambienti e mezzi di trasporto. Le due pubblicazioni rappresentano un utile strumento per chi ha la necessità di provvedere alle pratiche di disinfezione. Oltre a fornire definizioni precise delle varie tipologie di trattamento (distinguendo tra pulizia, sanificazione, disinfezione, sterilizzazione e disinfestazione) e delle diverse tipologie di sostanze chimiche necessarie (biocidi, presidi medici chirurgici, detergenti e igienizzanti), i due documenti si concentrano sulle modalità di disinfezione raccomandate, oltre a fornire una serie di indicazioni specifiche per i diversi ambienti di utilizzo. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

CORONAVIRUS, IL DPCM SPEGNE GLI IMPIANTI DI CONDIZIONAMENTO? NO! CHIARIMENTI DA REGIONE VENETO E ASSOCLIMA All’interno del Dpcm 17 maggio 2020, e più nello specifico nell’Allegato 17: Linee guida per la riapertura delle attività economiche e produttive della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome del 16 maggio 2020, sono state ventilate alcune limitazioni all’utilizzo degli impianti di condizionamento. In particolar modo, c’è una frase che potrebbe lasciare adito a diverse possibili interpretazioni, potenzialmente limitanti per il settore HVAC/R: Favorire, ove possibile, il regolare e frequente ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria. Qualora non sia possibile, come nel caso di uno split, o di un fan coil, effettuare quanto richiesto, l’impianto può quindi comunque essere lasciato in funzione?

CORONAVIRUS, DALL’ISS AGGIORNAMENTI AL RAPPORTO SULLA QUALITÀ DELL’ARIA INDOOR L’ISS ha pubblicato un aggiornamento al rapporto sulla qualità dell’aria indoor, fornendo utili indicazioni per continuare a mantenere gli ambienti salubri e prevenire i rischi di contagio. La nuova versione del documento, Rapporto ISS COVID-19, n. 5/2020 Rev. 2, Indicazioni ad interim per la prevenzione e gestione degli ambienti indoor in relazione alla trasmissione dell’infezione da virus SARS-CoV-2, è stata pubblicata il 25 maggio sempre ad opera del Gruppo di Lavoro Ambiente e Qualità dell’aria indoor. Le indicazioni integrano e sostituiscono quelle precedenti, fornendo una serie di soluzioni, consigli e accorgimenti pratici la cui applicazione può essere di importanza fondamentale per ridurre i rischi di contagio causati dalla pandemia di Covid-19. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

INFORMAZIONI PER LA SANIFICAZIONE DI EVAPORATORI E CONDENSATORI Errecom, sul suo sito, ha pubblicato una pratica guida in PDF con una serie di pratiche linee guida per la corretta sanificazione di evapori e condensatori. La guida fornisce ai Tecnici una serie di nozioni che possono essere di grande aiuto ora che si avvicina in periodo in cui verranno rimessi in funzione numerosi impianti, con l’avvicinarsi dell’estate e l’aumento delle temperature. L’attuale emergenza sanitaria ha reso ancora più fondamentale rispetto al normale procedere a una corretta igienizzazione e sanificazione degli impianti (tema che è stato affrontato anche nel corso di uno dei recenti Incontri Formativi iFAD organizzati dal Centro Studi Galileo). Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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NEWS ULTIME NOTIZIE NEWS ULTIME NOTIZIE CORONAVIRUS, SÌ ALL’ARIA CONDIZIONATA, CON LA GIUSTA MANUTENZIONE!

Gaetano Settimo, (Gruppo di Lavoro Ambiente e Qualità dell’Aria Indoor dell’Istituto Superiore di Sanità), tranquillizza in merito all’utilizzo dei condizionatori, con l’approssimarsi dell’estate. “Non c’è un problema legato al loro uso, non c’è nessuna prova che i climatizzatori possano essere veicoli di trasmissione del coronavirus“: con queste parole, il coordinatore del gruppo ha voluto tranquillizzare i cittadini, in merito alla recenti preoccupazioni relative alla possibilità che Covid-19 potesse venire trasmesso dagli impianti di condizionamento dell’aria. Le indicazioni rimangono le stesse: gli impianti non solo non contribuiscono a una maggiore diffusione del virus, ma se debitamente igienizzati e sanificati possono anzi costituire una preziosissima risorsa in fase di prevenzione. Sempre Gaetano Settimo ha ricordato come la pulizia “riduce la polverosità dell’aria, uno degli elementi che contribuiscono al peggioramento dello stato di salute. Allo stato attuale delle conoscenze la trasmissione aerea non è riconosciuta per SARS-CoV-2“. La più evidente modalità di trasmissione rimane il contatto umano diretto con una persona infetta, “attraverso l’inalazione di goccioline generate da tosse e starnuti e dagli atti del parlare e respirare“.

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CORONAVIRUS, E CONDIZIONAMENTO DELL’ARIA: NUOVE DISPOSIZIONI DALLA CONFERENZA DELLE REGIONI Assoclima ha reso nota la decisione della Conferenza Delle Regioni e 48/ INDUSTRIA & formazione

delle Province Autonome: approvate le modifiche alle “Linee guida per la riapertura delle Attività Economiche e Produttive” La decisione, approvata all’unanimità, con il supporto degli uffici di prevenzione dei Dipartimenti di Sanità pubblica (ai sensi dell’art. 1 comma 14 del decreto-legge n. 33/2020), è andata a modificare il testo originale, che avrebbe potuto dare adito a diversi fraintendimenti. Sull’argomento condizionamento dell’aria e rischi di contagio è intervenuto nella serata del 24 Maggio anche Il Corriere della Sera, con un articolo che ha fatto chiarezza sull’attuale situazione. Le modifiche riguardano soprattutto la frase: “Favorire il ricambio d’aria negli ambienti interni ed escludere totalmente, per gli impianti di condizionamento, la funzione di ricircolo dell’aria”

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CABINET, FUORI NORMA L’80%?

Quattro cabinets su cinque violano le normative europee sull’ecodesign e sull’etichettatura energetica: l’allarme lanciato da EEPLIANT 2. Le irregolarità sono state individuate in seguito a una lunga operazione di verifica e controllo, portata avanti da 17 autorità di sorveglianza per il controllo del mercato, e a una agenzia nazionale, in oltre 15 paesi dell’UE. Sono state riscontrate anomalie di diverso tipo, in merito a letteratura tecnica, cifre di prestazioni energetiche gonfiate e volumi interni inferiori

a quelli dichiarati. EEPLIANT2 ha portato avanti l’indagine per oltre trenta mesi, con una monumentale operazione congiunta che ha attraversato Austria, Bulgaria, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda Latvia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Portogallo, Slovenia e Svezia. Sono stati effettuati numerosi test, soprattutto in merito al rendimento energetico degli apparecchi di refrigerazione per uso domestico ai prodotti di refrigerazione professionali e al consumo di energia derivante dagli apparecchi in standby, facendo riferimento e analizzando la documentazione tecnica. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

APERTE LE CANDIDATURE ALL’INNOVATION AWARD DI ASHRAE E OZONACTION Sono aperte le candidature all’Innovation Award di ASHRAE e OzonAction: sarà possibile iscriversi sino al 1° settembre 2020. Il premio promuove le innovazioni nell’ambito del design, della ricerca e della pratica, riconoscendo il valore dei progetti che hanno portato le nazioni in via di sviluppo a minimizzare l’uso dei refrigeranti ad alto GWP nelle operazioni di refrigerazione e condizionamento dell’aria. I lavori candidati devono essere stati svolti all’interno di una nazione in via di sviluppo, come indicato dall’Articolo 5, paragrafo 1 del Protocollo di Montreal. Il premio è organizzato da ASHRAE e da UNEP (UN Environment Programme) e viene assegnato con cadenza annuale. Continua a leggere su www.industriaeformazione.it

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GLOSSARIO DEI TERMINI DELLA REFRIGERAZIONE E DEL CONDIZIONAMENTO (Parte 197a) Ventesimo anno

A cura dell’ing. Pierfrancesco FANTONI Armadio multiuso: Armadio refrigerato professionale o scomparto distinto all’interno dello stesso che può essere regolato a temperature differenti per gli alimenti refrigerati o congelati. Capacità di refrigerazione nominale: Capacità di refrigerazione, espressa in kW, raggiungibile da un chiller di processo ad alta temperatura durante il funzionamento a pieno carico e misurata a una temperatura dell’aria in ingresso di 35 °C per i chiller di processo ad alta temperatura raffreddati ad aria e a una temperatura dell’aria in ingresso di 30 °C per i chiller di processo ad alta temperatura raffreddati ad acqua. Controllo della capacità: Facoltà di un’unità di condensazione, di una pompa di calore, di un condizionatore d’aria, di un refrigeratore d’ambiente o di un chiller di processo di adattare la propria capacità di riscaldamento o raffreddamento modificando il flusso volumetrico del refrigerante. È detta «fissa» nel caso in cui l’unità non possa modificare il proprio flusso volumetrico, «progressiva» se il flusso volumetrico è modificato o variato in serie non superiori a due fasi, o «variabile» se il flusso volumetrico è modificato o variato in serie di tre o più fasi.

Generatore di calore: La parte di un prodotto di riscaldamento dell’aria che genera calore utile avvalendosi di uno o più fra i seguenti processi: la combustione di combustibili liquidi o gassosi; l’effetto Joule che avviene negli elementi riscaldanti di un sistema di riscaldamento a resistenza elettrica; la cattura di calore dall’aria ambiente, dalla ventilazione dell’aria esausta, dall’acqua o da fonti di calore sotterranee e trasferimento di tale calore al sistema di riscaldamento ad aria per mezzo di un ciclo di compressione del vapore o di un ciclo ad assorbimento. Portata di riferimento: È il valore sull’asse delle ascisse di un punto di una curva del diagramma portata-pressione che coincide con un punto di riferimento, o è alla massima prossimità possibile, almeno al 70 % della portata massima e a 50 Pa per le unità da canale e a pressione minima per le unità non da canale. Per le unità di ventilazione bidirezionali la portata di riferimento si applica all’ingresso dell’aria di immissione. La portata di riferimento si esprime in m3/s. Refrigeratore d’ambiente a ciclo di assorbimento: Refrigeratore d’ambiente munito di un generatore di freddo che usa un ciclo di assorbimento basato sulla combustione esterna di combustibili e/o sulla fornitura calore.

Temperatura bivalente: La temperatura esterna dichiarata dal fabbricante di un refrigeratore d’ambiente, un condizionatori d’aria o in una pompa di calore alla quale la capacità di riscaldamento dichiarata è pari al carico parziale di riscaldamento e inferiore alla quale la capacità di riscaldamento dichiarata deve essere integrata dalla capacità elettrica di riscaldamento di sicurezza per conseguire il carico parziale di riscaldamento. Viene espressa in gradi Celsius. Unità a doppio uso: Unità di ventilazione progettata a fini di ventilazione ma anche di contrasto agli incendi o estrazione dei fumi, che rispetta le specifiche di base del Regolamento (UE) n. 305/2011 per le opere di costruzione in materia di sicurezza in caso di incendio. Velocità frontale: In un’unità di ventilazione è data dal valore maggiore tra la velocità di immissione e quella di espulsione. Le velocità in questione sono quelle dell’aria nell’unità di ventilazione sulla base della superficie interna dell’unità per il flusso di immissione o, rispettivamente, di espulsione dell’unità di ventilazione. La velocità si basa sulla superficie della sezione del filtro dell’unità corrispondente, oppure, in mancanza del filtro, sulla superficie della sezione del ventilatore. Si esprime in m/s. Eʼ severamente vietato riprodurre anche parzialmente il presente glossario.

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